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TEMPI LIBERI
Corriere della Sera Sabato 9 Luglio 2016
35
#
Controvetrina
[email protected]
Famiglie
Paola si era fatta una promessa: mai con una persona
impegnata. Poi accade che rincontra un vecchio amico
e tra loro nasce un sentimento che li travolge. «Mi dice
che sono la persona giusta, un dono caduto dal cielo,
ma non lascia la moglie». Così Paola apre gli occhi e
tronca. Si licenzia per non vederselo attorno. Finché la
moglie, in ritardo, comincia a tempestarla con sms
Il giorno che «quell’altra» sono diventata io
pieni d’insulti. È allora che Paola comincia a farsi molte
domande: sul significato dell’amore, del tradimento e
sulle responsabilità che anche la persona tradita ha nei
confronti di una relazione che non funziona più. È il
nuovo racconto di Amori Moderni che potete leggere
nel blog La 27esima Ora (http://27esimaora.corriere.it).
Scriveteci le vostre storie a [email protected]
La 27 ora
di Carlo Lodolini
Realtà virtuale,
l’amore ai tempi
della porno
tecnologia
ILLOZOO/DAVID SOSSELLA
S
esso virtuale,
esperienza reale.
Una nuova
rivoluzione
tecnologica sta per
cambiarci ancora una
volta. Per sempre. La
virtual reality applicata alla
pornografia è
semplicemente un altro
mondo nel quale stanno
entrando in velocità i
signori della tecnologia.
Grazie a visori come
Oculus Rift, Samsung Gear,
Htc Vive e le più
economiche cardboard di
Google sarà possibile
diventare parte attiva
(complici i teledildonics)
delle più diverse situazioni
I ragazzi e la Rete proibita
Istruzioni per genitori
Reazioni
 Se si scopre
che il figlio
guarda siti
porno sul web
la prima regola
è non fare
tragedie,
piuttosto
cercare di
capire che cosa
va a cercare ed
essere
disponibili a
parlarne per
capire quali
sono le sue
preoccupazioni, dice lo
psicologo
Matteo Lancini
del Minotauro
 Ben più
grave è il
sexting, l’atto di
fotografare il
proprio corpo e
postarlo.
Spesso i
giovani non si
rendono conto
che quello che
poteva
sembrare uno
scherzo intimo
può avere un
risvolto
traumatico
(anche legale)
di Maria Teresa Veneziani
«M
i sono accorto che
mio figlio
guarda i
piedi delle ragazze sul web e la cosa mi
lascia un po’ sgomento», confida un padre che ha scelto di soprassedere sul peccato veniale
del ragazzo, come del resto aveva fatto con il primogenito, dopo aver scoperto che andava a
documentarsi sulle altre parti
dell’anatomia femminile.
«Aiuto, mio figlio cerca soggetti porno sul web: è l’ultimo
grido d’allarme dei genitori tecnologici ma non quanto basta
per affrontarne l’erudizione virtuale. Incapaci di capire che Internet fa parte della ricerca
esplorativa dei ragazzi, senza
contare che è qualcosa che si
sono visti consegnare proprio
da quegli adulti che oggi demonizzano il mezzo», osserva Matteo Lancini, psicoterapeuta della Fondazione Minotauro. «Le
comunicazioni e le emozioni
che passano in rete sono come
quelle reali. Manca solo la componente corporea», conferma il
collega Alfio Maggiolini. La rete
risponde al bisogno esplorativo
ed è un mezzo di socializzazione con i coetanei, punto di riferimento dei giovani. «Inoltre,
per le sue condizioni di segretezza è l’ideale per soddisfare i
loro dubbi sulla sessualità».
Eppure si sono trovati spiazzati
i genitori di Laura, 10 anni,
quando si sono accorti delle
sue ricerche non proprio scolastiche, ancor più allarmati
quando hanno visto che la ragazzina cancellava le tracce della ricerca con l’abilità di un hacker. Scoperta, è scoppiata in un
pianto a dirotto, sopraffatta
dalla vergogna. Una reazione
Avete scoperto che
vostro figlio ha cercato
su Internet informazioni
di tipo anatomico
sessuale? La regola
numero uno è non fare
finta di niente. Perché
i segreti sono pesanti
così forte che ha mandato in
crisi mamma e papà, perché il
dilemma per tutti è lo stesso.
«Fino a che punto è giusto intromettersi nella privacy del figli? E come intervenire senza
correre il rischio di farli chiudere in se stessi? «Non me la sento
di dare indicazioni categoriche
— risponde Lancini — ma se si
decide di fare incursioni nella
vita privata del figlio — anche
se si dice che non si dovrebbe
— poi si deve essere in grado di
trattare la faccenda, altrimenti
è meglio evitare». In ballo c’è la
perdita di fiducia reciproca. «Il
non detto crea confusione nella
mente degli adolescenti e ancor più dei pre-adolescenti.
Quando si scopre un segreto la-
Tendenze
di Costanza Rizzacasa d’Orsogna
Se sei fidanzato non puoi fare James Bond
L
a notizia rimbalza sui tabloid inglesi. Tom Hiddleston, in pole
per il ruolo di James Bond dopo
la performance nella serie The Night
Manager, non avrebbe più chance. Il
motivo? Il flirt con la cantante Taylor
Swift, che ha visto l’attore perdere
tutto l’aplomb British, la sexy-freddezza di Pine, e sbandierare il proprio
amore con un cuore tatuato sul braccio e una canotta bagnata “I T.S.”
(no, non T.S. Eliot). «Bond necessita
di un’aria di mistero», dice una fonte
al Sun. «Quel romanzetto pubblico lo
rende non più scritturabile». Troppo
poco virile l’Hiddleston cotto come
un 13enne. I social lo sbeffeggiano, il
Daily Mail ci fa un editoriale: «Tom
Cruise rovinò una carriera dichiarando da Oprah il suo amore per Katie.
Ora, colui che ambiva al ruolo del ma-
schio più ruvido del cinema si è trasformato in tortorella, nell’adorante
fan di una stellina pop». Sbaciucchiarsi al mare è lecito, ma solo se resti cool come Burt Lancaster. Meglio
Ryan Reynolds, che la moglie non la
guarda neppure. O Daniel Craig, che
per promuovere Spectre sottolineava
la misoginia di 007. E certo, mai come
oggi il privato è pubblico. Ma non sarà un filo illusorio, mentre spopolano
collant e reggiseni da uomo, aggrapparsi a un cliché di maschio «che non
deve chiedere» chiaramente irreale?
Soprattutto, perché a un uomo viene
rimproverato l’apparire troppo preso
e da una donna invece si pretende (o
è bollata str**za)? Tom amoreggi e se
ne freghi, che non dura. Ma per pietà,
metta le maniche.
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sciandolo innominato, la relazione si modifica perché i rapporti si costruiscono anche con
il non detto. Se una madre si accorge che il figlio ha visitato un
sito porno, ogni volta che lo vedrà al computer lo guarderà
con diffidenza e angoscia». E
qui viene il punto, perché sono
proprio i genitori quelli impreparati.
Molti ragazzi non parlano loro di ciò che li turba non tanto
per timore delle loro reazioni,
«ma per paura di angosciarli
troppo. Il pensiero comune è
che non solo madre e padre —
della cosiddetta generazione
kidult, per fare intendere l’incapacità di assumersi responsabilità — non sapranno aiutarli,
ma anzi aggraveranno la situazione, trasformandola in tragedia». Che cosa serve, dunque?
«Più autorevolezza ma anche
capacità di governare i guai che
possono combinare in rete i figli, dando il giusto peso alla curiosità sessuale che per i ragazzi
è fisiologica».
«È molto importante promuovere una vera educazione
attorno ai temi affettivi e sessuali anche nelle scuole», sottolineano gli esperti. «I ragazzi
crescono in una società interconnessa. Il mero controllo non
è la soluzione. I genitori devono
interessarsi a quello che accade
nella vita virtuale dei figli. Alla
domanda tipica “Come è andata
la scuola?” devono aggiungere,
“Come sono andate le ricerche
sul web? C’è qualcosa che ti ha
turbato?”. E quando i ragazzi sono caduti nel sexting, l’atto di
postare le loro foto intime, o sono finiti sui siti pornografici
che promuovono l’oggettivizzazione del corpo devono poterne
parlare, soprattutto nell’età della preadolescenza. Evitando tragedie».
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a luci rosse. La parola
«virtuale», spiega ai
microfoni di Radio27
Antonio Fenelli,
neuropsichiatra e
psicoterapeuta, non deve
ingannarci: «Quello che si
prova è assolutamente
vero. La possibilità di
sperimentare momenti ai
quali nella realtà sarebbe
difficile, o vietato, accedere
apre scenari enormi —
sostiene —. Il pericolo è
abituarsi al fatto che
assecondare certe pulsioni
sia fattibile». Ma come
cambierà il sesso con la
pornotecnologia? Forse
verranno trovati nuovi
equilibri. «Sarà facilitata
una sorta di parità tra
uomo e donna nella ricerca
di sesso puramente ludico
— dice lo psicoterapeuta
—, cosa che finora non è
avvenuta. Lo stereotipo
dell’uomo cacciatore sarà
affiancato da una nuova
figura di donna a sua volta
cacciatrice. In parte già
accade». Cambiano le
regole del gioco e si
aprono quindi nuove
possibilità strettamente
«di mercato». E’ il caso
della rivitalizzazione della
produzione di film a luci
rosse, messa in crisi
dall’avvento dei siti porno:
le possibilità di creare
contenuti «di settore»
sono infinite. L’unico
limite alle frontiere della
Virtual reality è,
paradossalmente,
la tecnologia stessa.
Per giocare con i visori
bisogna disporre di
un’ottima connessione
a Internet e di device
con buona memoria: i
video pesano dai 3 agli 8
giga.
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