La verità, vi prego, sull`Amore(Calogera Scirica)

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La verità, vi prego, sull`Amore(Calogera Scirica)
Università degli Studi di Palermo
Facoltà di Lettere e Filosofia
Corso di Laurea Specialistica:
Tecnologie e Didattica delle lingue.
Letteratura Inglese
Prof. M. Cappuzzo
LA VERITÀ, VI PREGO, SULL’AMORE
Calogera Scirica
Calogera Scirica
Tecnologie e didattica delle Lingue
Letteratura Inglese
La Verità, vi prego, sull’Amore
L’amore è probabilmente il tema più ripreso in poesia, e in secoli di
cultura letteraria è stato trattato con estrema sofisticatezza e con raffinate
forme poetiche. Ma quest’amore è davvero qualcosa di così potente, astratto,
puro e delicato come è stato cantato nel corso dei secoli? O è piuttosto la
cosa più semplice, terrena e quotidiana in cui possiamo imbatterci?
Wystan Hugh Auden sceglie di parlarne in forme più popolari, e il suo appello
è: «O Tell me the truth about Love»; buffo e astuto, Auden cerca risposte,
ma ne troverà? E poi, chi mai può credere che l’Amore abbia Verità? Giusto
un poeta.
Di sicuro il mio intento non sarà quello di trovare risposte, ma tenterò di
rendere più palpabile ed umano questo ambiguo e divino sentimento,
attraverso una delle più buffe poesie d’amore mai scritte, dal titolo O Tell me
the truth about Love, di appunto Wystan Hugh Auden.
Ma prima di addentrarmi nella presentazione e analisi della poesia, vorrei
tentare di scoprire un po’ ciò che sta dietro a questa poesia: chi l’ha scritta e
perché l’ha scritta; e per fare ciò non si può che cominciare dal poeta, dalla
sua vita e dal periodo storico in cui visse. Sono infatti questi gli unici dati su
cui possiamo fare affidamento, dati reali e provati per tentare di spiegare ciò
che non sta scritto sui libri, ossia motivazioni, sentimenti e stati d’animo che
si possono solo intuire.
Chi è dunque Wystan Hugh Auden? Auden fu una delle nuove e giovani
voci appartenenti al gruppo chiamato “Oxford poets”, ossia un gruppo di
giovani intellettuali di sinistra che avevano studiato o studiavano alla Oxford
University e che, negli anni Trenta, si dedicarono alla poesia in modo del
tutto nuovo.
Questi poeti tra le due guerre erano uomini nuovi, con prospettive nuove.
Essi ritenevano che i poeti del decennio precedente avessero trascurato un
punto essenziale: il messaggio politico e sociale. Il crollo finanziario di Wall
Street, il trionfo del fascismo in Italia e l’ascesa di Hitler, sollevavano
problemi urgenti che a partire da quel momento gli artisti erano decisi ad
affrontare.
Quella di Auden fu una generazione di poeti che si sentì intrappolata dagli
eventi.
Era finito il tempo in cui i poeti, come quelli della generazione precedente,
tra cui T.S. Eliot e W.B. Yeats, dedicavano le loro vite con devozione alla
poesia pura. Era il tempo di impegno politico e solidarietà verso gli oppressi, i
deboli e i perseguitati. In mezzo a tali eventi, era naturale che la poesia
abbandonasse la sua “torre d’avorio” per diventare grido di protesta,
esortazione alla lotta e veicolo di messaggi politici.
L’Inghilterra del primo dopoguerra fu un terreno privilegiato per il fiorire delle
crisi di questo secolo agitato, ma soprattutto per la loro rappresentazione in
forma letteraria.
Le caratteristiche dei poeti degli anni Trenta furono ben marcate. Questi
poeti post-moderni iniziarono influenzati da T.S. Eliot, ma poi si distinsero
per la loro maggiore oggettività e indifferenza nel parlare di sentimenti; e
superarono Eliot nella loro amarezza, nel loro rancore e disgusto per la
società contemporanea. La loro fu distintamente una poesia di mezzo, una
poesia di lotta, una poesia di grido e dolore: la poesia tra le due guerre.
Wystan Hugh Auden passò ben presto alla guida di questo nuovo gruppo di
poeti, grazie alla posizione di rilievo conferitagli dalla sua personalità e alla
forza della sua cultura filosofica e scientifica oltre che letteraria. W.H. Auden
viene visto dalla critica letteraria come l’iniziatore della corrente post-
moderna e come figura-chiave degli anni Trenta, così come T.S. Eliot lo era
stato negli anni Venti. W.H. Auden ha espresso nei suoi versi le ansie e le
aspirazioni della sua generazione con un grado di intensità e di complessità
senza pari; con la sua brillante immaginazione, con il suo humour satirico e
appassionato, egli divenne il portavoce della coscienza turbata, ansiosa e
disdegnosa di tutta un’età. Non per caso, questo periodo tra le due guerre
viene genericamente indicato come “l’età dell’ansia”, proprio come il titolo di
una poesia di Auden, The Age of Anxiety, con cui ottenne il Premio Pulitzer
nel 1948.
Questo è il panorama in cui Auden visse ed iniziò a scrivere; ma Auden
non fu solo questo, ossia un poeta profondamente impegnato, che scrisse
poesie di propaganda. Questo non è che il primo periodo della produzione
artistica di Auden, anche se, a detta di gran parte della critica inglese, forse
è il periodo più qualitativamente proficuo della sua carriera e quello che
senza dubbio gli valse la notorietà.
La produzione poetica di Auden infatti può essere divisa in due grandi
blocchi, la cui linea di demarcazione è rappresentata dalla sua decisione di
trasferirsi in America: da un lato abbiamo le poesie dell’impegno politico e
sociale, dall’altro abbiamo le poesie psicologiche e religiose.
Nel primo periodo, il periodo inglese, Auden pensava che il compito del poeta
fosse quello di agire come voce pubblica, di supportare le cause per la libertà
contro
la
tirannia
e
di
esprimere
l’ansia
dei
giovani
intellettuali
contemporanei; la poesia del secondo periodo fu caratterizzata invece dalla
graduale rinuncia del poeta all’impegno politico-sociale.
È stato scritto che la sua poesia fu così profondamente inglese che con il suo
esilio in America, avrebbe perso una delle sue qualità più distintive; eppure
io credo invece che le poesie del periodo americano sono anch’esse di una
qualità e soprattutto novità senza pari. È vero il cambiamento di stile è
notevolissimo, sembrano quasi poesie scritte da mani diverse, se si paragona
ad esempio una poesia come Spain alla poesia che analizzerò qui; ma Auden
stesso una volta disse: «My poetry doesn’t change from place to place, but it
changes with the years ». Quindi forse con il tramontare degli anni Trenta,
tramontò anche quella poesia post-moderna di propaganda che ebbe la
meglio per tutto un decennio.
Nasce così una nuova espressione poetica, un verso più colloquiale e
sorprendentemente anti-accademico; la sua ironia diventa satira, il tono è
più
semplice,
diretto
e
lucido;
in
queste
poesie
egli
può
essere
profondamente serio o può giocare con l’abile uso delle parole: il suo gioco è
severo e la sua serietà giocosa. T.S. Eliot aveva già utilizzato nelle sue
poesie un linguaggio comune (the common speech), Auden fa di più: il suo
linguaggio doveva avere «the easy and unrestrained vocabulary of the man
at the bar of a public-house», ossia il linguaggio facile, intuitivo, libero e
sfrenato di un uomo al bar.
A mio avviso, le migliori poesie di Auden sono quelle scritte deliberatamente
in un linguaggio concreto e realistico, quelle caratterizzate da una particolare
distaccata ironia, come nel caso di O tell me the truth about Love:
O TELL ME THE TRUTH ABOUT LOVE
Some say that Love’s a little boy
And some say he’s a bird,
Some say he makes the world go round
And some say that’s absurd:
But when I asked the man next door
Who looked as if he knew,
His wife was very cross indeed
And said it wouldn’t do.
Dicono alcuni che amore è un bambino,
e alcuni che è un uccello,
alcuni che manda avanti il mondo,
e alcuni che è un'assurdità,
e quando ho domandato al mio vicino,
che aveva tutta l'aria di sapere,
sua moglie si è seccata e ha detto che
non era il caso, no.
Does it look like a pair of pyjamas
Or the ham in a temperance hotel,
Does its odour remind one of llamas
Or has it a comforting smell?
Assomiglia a una coppia di pigiami,
o al salame dove non c'è da bere?
Per l'odore può ricordare i lama,
o avrà un profumo consolante?
Is it prickly to touch as a hedge is
Or soft as eiderdown fluff,
Is it sharp or quite smooth at the edges?
O tell me the truth about love.
E' pungente a toccarlo, come un pruno,
o lieve come morbido piumino?
E' tagliente o ben liscio lungo gli orli?
La verità, vi prego, sull'amore.
The history books refer to it
In cryptic little notes,
And it’s a common topic on
The Trans-Atlantic boats;
I’ve found the subject mentioned in
Accounts of suicides,
And even seen it scribbled on
The backs of railway guides.
I manuali di storia ce ne parlano
in qualche noticina misteriosa,
ma è un argomento assai comune
a bordo delle navi da crociera;
ho trovato che vi si accenna nelle
cronache dei suicidi,
e l'ho visto persino scribacchiato
sul retro degli orari ferroviari.
Does it howl like a hungry Alsatian
Or boom like a military band,
Could one give a first-class imitation
On a saw or a Steinway Grand,
Is its singing at parties a riot,
Does it only like Classical stuff,
Will it stop when one wants to be quiet?
O tell me the truth about love.
Ha il latrato di un alsaziano a dieta
o il bum-bum di una banda militare?
Si può farne una buona imitazione
su una sega o uno Steinway da concerto?
Quando canta alle feste, è un finimondo?
I looked inside the summer-house,
It wasn’t ever there,
I’ve tried the Thames at Maidenhead
And Brighton’s bracing air;
I don’t know what the blackbird sang
Or what the roses said,
But it wasn’t in the chicken-run
Or underneath the bed.
Sono andato a guardare nel bersò;
lì non c'era mai stato;
ho esplorato il Tamigi a Maidenhead,
e poi l'aria balsamica di Brighton.
Non so che cosa mi cantasse il merlo,
o che cosa dicesse il tulipano,
ma non era nascosto nel pollaio,
e non era nemmeno sotto il letto.
Can it pull extraordinary faces,
Is it usually sick on a swing,
Does it spend all its time at the races
Or fiddling with pieces of string,
Has it views of its own about money,
Does it think Patriotism enough,
Are its stories vulgar but funny?
O tell me the truth about love.
Sa fare delle smorfie straordinarie?
Sull'altalena soffre di vertigini?
Passerà tutto il suo tempo alle corse,
o strimpellando corde sbrindellate?
Avrà idee personali sul denaro?
E' un buon patriota o mica tanto?
Ne racconta di allegre, anche se spinte?
La verità, vi prego, sull'amore.
Your feeling when you meet it, I
Am told you can’t forget,
I’ve sought it since I was a child
But haven’t found it yet;
I’m getting on for thirty-five,
And still I do not know
What kind of creature it can be
quello che provi quando lo incontri,
l'ho cercato da quando ero un bambino
ma non l'ho ancora trovato:
sto per avere trentacinque anni
e ancora non so
che tipo di creatura può essere
Apprezzerà soltanto roba classica?
Smetterà se si vuole un po' di pace?
La verità, vi prego, sull'amore.
Mi hanno detto che non puoi dimenticare
That bothers people so.
che riesce a turbare così.
When it comes, will it come without warning
Just as I’m picking my nose,
Will it knock on my door in the morning
Or tread in the bus on my toes,
Will it come like a change in the weather,
Will its greeting be courteous or bluff,
Will it alter my life altogether?
O tell me the truth about love.
Quando viene, verrà senza avvisare,
proprio mentre mi sto frugando il naso?
Busserà la mattina alla mia porta,
o là sul bus mi pesterà un piede?
Accadrà come quando cambia il tempo?
Sarà cortese o spiccio il suo saluto?
Darà una svolta a tutta la mia vita?
La verità, vi prego, sull'amore
Wystan Hugh Auden
Trad. G. Forti
Questa poesia fu scritta subito dopo che Auden si trasferì in America; e
tratta
dell’Amore
come
di
un’esperienza
della
realtà
piuttosto
che
dell’immaginazione.
La poesia ha la forma di una ballata con 8 stanze di 8 versi ciascuna, ma non
ha un regolare schema di rime, solo le stanze pari, quelle che terminano con
la ripetizione del titolo, hanno lo schema ABAB CDCD; quasi tutte le stanze
hanno comunque altre forme di musicalità, quali ripetizioni, allitterazioni ed
onomatopee. Quindi sebbene il linguaggio della poesia sia molto colloquiale,
Auden utilizza comunque tutti gli strumenti tipici della poesia.
La prima particolarità di questa poesia che voglio evidenziare sta nella
capacità che ha l’autore di utilizzare il linguaggio dei sensi: lega l’Amore alle
percezioni sensoriali.
Significativa in questo è la II stanza dove si trovano espressi i primi quattro
sensi: vista, gusto, olfatto e tatto.
Vista → Does it look like a pair of pyjamas
Gusto → Or the ham in a temperance hotel,
Olfatto → Does its odour remind one of llamas
Or has it a comforting smell?
Is it prickly to touch as a hedge is
Tatto →
Or soft as eiderdown fluff,
Is it sharp or quite smooth at the edges?
O tell me the truth about love.
Mentre la IV stanza è tutta dedicata alla percezione dell’udito; è come se il
poeta si chiedesse: se l’Amore fosse un rumore, a cosa lo assoceremmo?
Does it howl like a hungry Alsatian
Or boom like a military band,
Could one give a first-class imitation
On a saw or a Steinway Grand,
Is its singing at parties a riot,
Does it only like Classical stuff,
Will it stop when one wants to be quiet?
O tell me the truth about love.
Un’altra particolarità da notare si trova nella I stanza, che si differenzia da
tutte
le
altre
dal
fatto
che
l’autore
si
riferisce
all’Amore
con
una
personificazione, infatti troviamo Love in maiuscolo, poi sostituito dal
pronome he. Questa personificazione si ha solo in questa prima stanza, poi
nel resto della poesia, l’autore si riferirà all’Amore con un generico it.
Secondo
me,
Auden
ha
voluto
marcare
la
differenza
tra
l’opinione
tradizionale, poetica, dell’amore, attraverso i commonplaces della I stanza
appunto, e la sua opinione più realistica e forse un po’ più disincantata che
viene espressa nel resto della poesia. A parte la I stanza infatti, tutta la
poesia è basata su una serie di domande che hanno come unico scopo
l’identificazione di questo ambiguo sentimento con qualcosa di reale e
conosciuto (stanze II, IV, VI, VIII), come se il poeta tentasse di rendere
tangibile questo astratto sentimento traducendolo in percezioni sensoriali; le
domande sono unite ad un senso di continua ricerca e di attesa (stanze V,
VII), e non avranno mai né risposte né realizzazioni. La poesia si conclude in
effetti senza nessuna rivelazione, ma quasi con un senso di impossibilità di
risposta, con la ripetizione, come una specie di eco, del suo supplicato
appello: O tell me the truth about love.
Quindi Auden rinuncia a trovare una risposta; ma in realtà, mi chiedo, esiste
qualcuno che possa trovarla? L'Amore si può provare, può sconvolgerci la
vita e l'animo, ma avrà mai una verità?
Dopo aver analizzato la poesia ed essermi fatta un'idea su di essa, il
problema che mi sono posta è quello di cosa possa aver spinto un uomo a
scrivere una poesia d'amore in questi termini. Perché Auden in questa sua
poesia si rivela ironico, distaccato e disincantato nei confronti di un
sentimento così complesso ma puro e realmente sconvolgente come l'Amore?
Tutte le poesie d’amore di Auden saranno così? Dopo un'attenta ricerca mi
sono imbattuta in un'altra poesia di Auden dal titolo Funeral Blues, che tra
l'altro nel 1994 diede rinnovata popolarità al poeta, comparendo nel film di
Mike Newell, Four Weddings and a Funeral (Quattro matrimoni e un
funerale).
FUNERAL BLUES
Stop all the clocks, cut off the telephone,
Prevent the dog from barking with a juicy bone,
Silence the pianos and with a muffled drum
Bring out the coffin, let the mourners come.
Let the aeroplanes circle moaning overhead
Scribbling on the sky the message He Is Dead,
Put crêpe bows round the white necks of the public doves,
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.
He was my North, my South, my East and West,
My working week and my Sunday rest,
My noon, my midnight, my talk, my song;
I thought that love would last for ever: I was wrong.
The stars are not wanted now: put out every one;
Pack up the moon and dismantle the sun;
Pour away the ocean and sweep up the wood;
For nothing now can ever come to any good.
Già alla prima lettura possiamo ritrovare lo stesso tipo di linguaggio,
estremamente semplice e ridotto ai minimi termini, ma con un risultato
completamente
differente:
il
disincanto,
l'ironia
e
l'indifferenza
sono
scomparsi per far posto ad un sentimento di dolore, causato dalla perdita
della persona amata, quasi tangibile. A mio avviso questa poesia rappresenta
una delle più belle poesie d'amore mai scritte. La parola "love" compare
soltanto una volta, eppure ogni verso è permeato da questo sentimento,
questa volta provato in termini puri ed assoluti.
A questo punto mi sono chiesta: cosa mai può essere accaduto nella
vita di Auden per fargli subire un così drastico cambiamento nella percezione
di questo sentimento? Io azzarderei una risposta: magari si è innamorato! E
l'attento studio della sua biografia me ne dà conferma.
Nel 1939, durante il viaggio verso gli Stati Uniti, Auden promise al suo amico
e compagno di viaggio, il poeta Isherwood, che non avrebbe più scritto
poesie impegnate socialmente e politicamente, promise di non scrivere più
quelle poesie che pur gli valsero la fama acquisita. La prima opera a cui
Auden si dedicò, stabilitosi in America, fu la pubblicazione di una selezione di
poesie degli ultimi anni, col titolo Another Time, come ad indicare che quelle
poesie facessero già parte di un periodo ormai terminato della sua vita. Nei
mesi prima del suo arrivo a New York, Auden aveva sofferto di depressione,
come provano le sue corrispondenze, poiché era convinto che nessuno
avrebbe mai potuto amarlo.
È in questo periodo che si colloca la poesia O tell me the truth about Love,
solo in questo esatto contesto possiamo ora capire i sentimenti di sfiducia e
disincanto che hanno mosso la penna del poeta quando scrisse questa
poesia. O tell me the truth about Love rappresenta dunque una delle poche
poesie in cui Auden esprime una sua crisi personale e non le crisi e le ansie
generali dei suoi contemporanei, come aveva fatto finora nelle poesie del
periodo precedente.
Ma a New York, nello stesso anno, durante una lettura pubblica, Auden
incontrò
l’uomo
di
cui
poi
si
innamorò,
Chester
Simon
Kallman;
quest’incontro fu la ragione decisiva della sua scelta di rimanere negli Stati
Uniti e di diventare successivamente cittadino americano. Auden visse
finalmente il suo amore in tutto e per tutto, e ne fu ricambiato. E in questo
nuovo e mutato contesto, non mi sorprende più una poesia così intensa
come Funeral Blues.
Dopo questa attenta ricerca ed analisi, posso concludere dicendo che:
l’Amore può anche non avere Verità, ma quando arriva, arriva senza avvisare
ed altera proprio completamente la nostra vita e la percezione che abbiamo
di essa.
Calogera Scirica
Bibliografia
Marina Spiazzi / Marina Tavella, Only connect… A History and Anthology of English
Literature, Zanichelli, Milano, 2000, vol. III.
Mariella Stagi Scarpa, The new Literary Labirinth, SEI (Società Editrice Internazionale),
Torino, 1996, vol. I.
Mario Praz, Storia della Letteratura Inglese, Sansoni, Milano.
Hawkins / Dady, Literature in English, FD London – Chicago.
Storia della Civiltà Letteraria Inglese, UTET, vol. III.
B. Ifor Evans, English Literature between the wars, Methuen & Co. LTD, London.
R.A. Scott-James, Fifty years of English Literature, 1900-1950, Longmans – Green and Co.,
London – New York – Toronto.
E. Legouis / L. Cazamian, Storia della Letteratura Inglese, Giulio Einaudi Editore.
Mariella Fanizza / Eileen Mulligan, Winds of ch’ange. A cross-cultural Anthology of English
and American Literature, Paravia, Torino.
Calogera Scirica