Short term mobility: l`Ibam Cnr conduce due importanti progetti di

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Short term mobility: l`Ibam Cnr conduce due importanti progetti di
Short term mobility: l’Ibam Cnr conduce due importanti progetti di
cooperazione scientifica internazionale
Approvati due progetti di collaborazione scientifica internazionali dell’Ibam Cnr nell’ambito della
Short term mobility, programma speciale promosso dal Consiglio nazionale delle ricerche.
Il programma, attraverso la mobilità di breve durata di studiosi italiani e stranieri, intende rafforzare
la promozione della collaborazione scientifica internazionale tra Cnr ed Istituzioni di ricerca
straniere di elevato prestigio scientifico, facilitando l'avvio, la prosecuzione o il completamento di
progetti di ricerca o il perfezionamento di tecniche altamente specialistiche.
L’Istituto per i beni archeologici e monumentali del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibam
Cnr), sarà impegnato, nei mesi prossimi, con due importanti progetti di collaborazione scientifica
internazionale, approvati nell’ambito del programma speciale short term mobility promosso dal Cnr.
Il programma, attraverso la mobilità di breve durata di studiosi italiani e stranieri, ha
l’obiettivo di rafforzare la promozione della collaborazione scientifica internazionale tra il Cnr e le
Responsabili Ufficio Comunicazione
Silvia Iachello – Giusi Meli
tel: + 39-095-311981 (int. 213) - (int. 207)
fax: + 39-095-311981
[email protected][email protected]
c/o Palazzo Ingrassia - via Biblioteca, 4 -95124 Catania - Tel: +39 095 311981/ Fax: +39 095 311981
E-mail: [email protected] sito web http://www.ibam.cnr.it/
Istituzioni di ricerca straniere di elevato prestigio scientifico, facilitando l'avvio, la prosecuzione o il
completamento di progetti di ricerca o il perfezionamento di tecniche altamente specialistiche.
In particolare, il programma speciale vedrà impegnato l’Ibam Cnr delle sedi di Potenza e di
Lecce. La sede Ibam di Potenza, nell’ambito dell’accordo di cooperazione scientifica siglato con
l’Università di Cartagena (2012) e finalizzato allo scambio di buone pratiche e competenze nel campo
delle scienze applicate alla conservazione e restauro del patrimonio architettonico, avvierà, infatti, un
progetto bilaterale, finanziato dal Cnr e dall'ACAC-Associazione Colombiana per il Progresso della
Scienza, per lo sviluppo di approcci alla conoscenza, diagnosi e conservazione del patrimonio
architettonico fortificato in Italia meridionale e in Colombia tra '500 e '600.
L'attività di ricerca di short term mobility, coordinata dall’ing. Nicola Masini, responsabile
U.O.S. dell’Ibam di Potenza, vedrà impegnata l'ing. Manuela Scavone, giovane borsista della sede
potentina, e consentirà l'avvio di un pluriennale programma di studio storico-documentario, di rilievo
e diagnosi delle patologie di degrado della Ciudad Amurallada di Cartagena, dal 1984 iscritta al
patrimonio Unesco, grazie anche alla collaborazione del Dipartimento delle culture europee e del
mediterraneo (Dicem) dell’Università della Basilicata.
L’Ibam della sede di Lecce, invece, ospiterà dal 15 al 30 luglio prossimi presso la sede leccese, il
prof. Sbartaï, PhD in Ingegneria civile all’Università di Tolosa e professore associato all’Università
di Bordeaux, esperto in applicazioni di tecniche diagnostiche non distruttive ed analisi di dati con
l’intelligenza artificiale. Insieme al team di ricercatori dell’Istituto, coordinato dalla dott.ssa A. Calia
(primo ricercatore della sede di Lecce), nell’ambito di una collaborazione scientifica avviata l’anno
scorso, che ha visto ospite presso l’Università di Bordeaux l’ing. E. Vasanelli (ricercatrice sede di
Lecce) sarà, dunque, possibile portare avanti le attività di ricerca legate alla diagnostica sul
patrimonio archeologico e storico-architettonico, anche con il supporto del dott. D. Colangiuli, grazie
alle competenze sull’analisi statistica multivariata e sullo sviluppo di modelli in chiave predittiva. Il
programma speciale di collaborazione internazionale analizzerà, in dettaglio, le correlazioni tra i
risultati ottenuti dall’applicazione di tecnologie diagnostiche di tipo distruttivo e non distruttivo, allo
scopo di sviluppare procedure diagnostiche non invasive, nel rispetto necessario della integrità dei
materiali e dei manufatti. In tale ricerca riveste un ruolo chiave l’approccio statistico all’analisi dei
dati e il programma proposto si propone di verificarne le possibilità di implementazione, attraverso
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Silvia Iachello – Giusi Meli
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l’uso di un metodo di analisi avanzato, basato sulle reti neuronali, a partire dalle recenti applicazioni
nel campo dell’ingegneria civile condotte con successo dal gruppo di ricerca del prof. Sbartaï, presso
l’Università di Bordeaux.
Catania, 09/05/2016
Responsabili Ufficio Comunicazione
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