numero sette - Sinergie Group

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numero sette - Sinergie Group
ANNO 2 - NUMERO 7 - agosto 2016
NUMERO SETTE
EDITORIALE
Chi comanda?
o ci comanda?
U
n tema caldo, caldissimo anzi. Come il mese in cui
usciamo, il più caldo (almeno in teoria o nella storia
delle stagioni) dell’anno. E di conseguenza ecco che
anche la nostra linea guida di questo mese va a investigare il
tema della lobby. E lo fa chiedendo a 4 manager (Vodafone,
Enel, Samsung e Pirelli) di raccontarci quali sono i meccanismi segreti o pubblici sottesi alle commesse, alle leggi,
alle regole che ci riguardano tutti. Abbiamo ascoltato con
attenzione, per poi sintetizzare uno spaccato del “dietro le
quinte del potere” politically correct! Naturalmente ci sono
venute domande che non potevano trovar risposta ufficiale.
E le abbiamo esposte nel Controcorrente finale, irriverente
e cinico come d’abitudine. Per chiederci, e far chiedere a tutti,
se siamo così sicuri di sapere davvero chi comanda.
Ma il numero estivo è importante anche perché
di fronte alle spiagge di Cannes si è chiuso il
Festival della Creatività. Non potevamo mancare
a raccontare i leoni della pubblicità. E poi le news!
Dal caldo del tropico, che infiamma di passione,
le pagine di Mice News dedicate a una meta
che si sta riqualificando per proporsi a un
turismo sempre di più alto respiro: la
Repubblica Dominicana.
E poi un bello spaccato su New Orleans e l’IPW, la fiera del
turismo americano che ci ha visto protagonisti come inviati
a seguire le conferenze stampa e scoprire le novità di un
continente che non smette di proporre nuovi spunti per il
mercato degli eventi e del turismo.
Infine, tributo e menzione a Greta
Tremolada, la nostra art director che ha
vinto il concorso legato alla copertina del
nr. 7, interpretando alla grande il tema del
vedo/non vedo, del celato e dell’apparente,
con una cover che ricorda
Fontana e proietta già verso
il passaggio al nr. 8. In
questo numero è ancora più
bello festeggiare, perchè
la vincitrice fa parte della
redazione!
Non restano che i saluti,
prima di una pausa
rigenerante. Auguri di
buone vacanze a tutti.
Fabrizio Mezzo
E per non far calare la passione e il calore,
ecco gli incontri/scontri che danno vita
a scintille creative. Il Focus On Art che
racconta di mecenati e artisti, rapporti
complicati e complessi.
1
sommario
EDITORIALE
Chi comanda? O ci comanda?
LOBBYing
1
Lobbying 2.0
3
LA LOBBY NEL MONDO MEDICALE
12
QUALITà, non quantità
14
La comunicazione al tempo degli eventi.
Un campo differente. Affinità generali.
Pochi eventi. Ma in grande stile.
Agol
18
Cannes Lions 2016
22
IPW 2016
28
Artisti e mecenati
34
MICE NEWS
38
Con Sinergie, ancora una notte insieme.
Thank you Creativity.
What’s new on the scene.
Il tandem perfetto per entrare nella storia.
News & location.
Below the Line
Un territorio ancora da scoprire.
44
Lobby e poteri forti. Il grande burattinaio.
48
Lobbying 2.0
La comunicazione
al tempo degli eventi.
S
iamo a pochi mesi dalle elezioni americane che
indicheranno il nuovo Commander in Chief degli
Stati Uniti d’America. Tra meno di 4 mesi avremo un
nuovo Presidente (o Presidentessa), eletto dal popolo ma
finanziato nella sua campagna da poteri forti e deboli. Ogni
organizzazione, più o meno dichiaratamente, ha appoggiato
uno dei candidati di ogni schieramento. Lo ha fatto
apertamente, perché la cultura statunitense è frutto di una
comunicazione aperta, esplicita negli interessi e nella forma.
Anche in Europa non ci si può esimere, a livello politico, dal
verificare che il sistema di votazione e decisione comunitaria di Bruxelles veda un fiorire sempre più ampio di lobbies
dichiarate o parallele, in certi casi addirittura oscure, che
agiscono sulle leve legislative per far approvare o bocciare
determinate decisioni. Magari in modo meno ufficiale, meno
trasparente. E questo fa capire perché, in occidente ed in
particolar modo in Italia, lobby sia stato spesso visto come
un termine difficile da gestire, scomodo e pericoloso.
© asdf_media/Shutterstock.com
In comunicazione la lobby è stata additata molte volte
come qualcosa di negativo e perverso. Questo perché in
più occasioni ha creato rapporti con canali non ufficiali,
in modo oscuro e minaccioso. In realtà la lobby ufficiale e
gestita in modo aperto, non è nulla di pericoloso o negativo,
in quanto svolge la funzione di sviluppare relazioni utili a
informare e influenzare. L’attività di un lobbista è quella di
favorire situazioni volte a far conoscere, nelle stanze che
contano, le istanze e gli interessi di un gruppo. Si tratta di
comunicazione.
3
LOBBYing
LOBBYing
sono quelle persone che per far comprendere un problema
Ai giorni nostri, in Europa ci troviamo a gestire un lobbismo
impiegano 10 minuti e 3 pagine; mentre i collaboratori, per lo
altamente professionalizzato, molto tecnico, che necessita
stesso problema, impiegano 3 giorni e 10 pagine. Chiariamo
di capacità di spesa per essere sostenuto, in quanto i vari iter
subito un punto: la lobbying è una componente vitale dei
legislativi sono lunghi. Questo si traduce in un forte dispendio
sistemi democratici perchè è l’azione di rappresentanza
di energie e capitali. Inoltre, a differenza degli USA dove le
di interessi parziali ed è una delle forme espressive della
dichiarazioni sono più urlate, nel vecchio continente l’attività
democrazia stessa. Il decisore viene messo nelle condizioni
di lobbying richiede uno stile più sobrio, meno aggressivo, più
di conoscere le istanze delle parti e poi
conciliante ed insieme coinvolgente, in
L’attività di un lobbista è quella
fa la sintesi, prendendo le decisioni che
quanto per la nostra storia, tendiamo a
di creare situazioni volte a far
ritiene più opportune per la collettività”.
mediare tra gli interessi di tutti.
conoscere, nelle stanze che contano,
le istanze e gli interessi di un gruppo.
La frase di Kennedy è ripresa anche
Ma cos’è allora il lobbismo oggi?
Tecnicamente,
per
lobbismo
si intendono le attività svolte al fine di influenzare
l’elaborazione di politiche e il processo decisionale delle
istituzioni europee. Quindi appare a tutti gli effetti come una
componente legittima dei sistemi democratici, purché svolto
nella trasparenza.
Abbiamo chiesto ad alcune delle maggiori aziende con più
attività nelle relazioni istituzionali, di raccontarci cosa
sono la lobby ed il lobbismo secondo la loro visione. La
tavola rotonda ha avuto un interessante riscontro. Ci aiuta
a capire come lavorano oggi in questo
settore alcuni big player, e ci fornisce
una chiave di lettura per interpretare
in modo positivo questa attività.
Anche perché da tutti gli intervistati
emergono immediatamente alcune
parole in merito al tema: chiarezza e
completezza nell’informazione, etica
e rispetto, trasparenza negli appoggi e
nelle dichiarazioni di intenti.
Ecco cosa ci hanno risposto Vodafone,
Enel, Pirelli e Samsung in merito a
comunicazione e legami di lobbying.
Quanto incidono le amicizie, quanto Michelangelo Suigo
i rapporti istituzionali, quanto la
costruzione di relazioni basate sulla
professionalità e su una brand image affermata, poi
legate da conoscenze personali e fiducia.
Cosa si intende per lobbying oggi?
Il primo a rispondere è Michelangelo Suigo, Head of
Governmental & Institutional Affairs per Vodafone Italia,
che ci dice: “Credo che ancora oggi sia valida la definizione
che ne diede John Fitzgerald Kennedy ovvero che i lobbisti
4
da Massimo Bruno agli Affari Istituzionali Italia e Centrali di Enel, che continua dicendo:
“L’attività di lobbying, quando svolta in assoluta trasparenza,
è uno strumento che rende un servizio fondamentale
al processo democratico. Poi il decisore, ascoltati tutti,
rimane ovviamente libero di fare le sue scelte con la dovuta
autonomia e indipendenza.
L’attività di lobbying, infatti, è oramai un elemento
imprescindibile di qualsiasi sistema democratico,
specialmente in un contesto come quello attuale,
caratterizzato da un’evidente crisi
dei corpi intermedi. L’attività di
rappresentanza di un determinato
gruppo d’interesse dinanzi a un decisore
pubblico è ciò che permette a specifiche
categorie di vedere le proprie istanze
opportunamente rappresentate nelle
sedi decisionali. Il Parlamentare o
il membro del Governo di turno, ad
esempio, grazie all’interlocuzione con i
soggetti direttamente interessati dalla
propria attività legislativa, disporrà
inevitabilmente di un maggiore e più
ampio numero di informazioni che gli
consentiranno di prendere decisioni
in maniera libera e maggiormente
consapevole”.
In campo tecnologico, Francesca Chiocchetti, Responsabile Affari Istituzionali
per Samsung Electronics Italia, pensa che
il concetto di lobbying sia molto fluido “e
negli ultimi anni si è notevolmente ampliato. Non ci riferiamo
più solo all’attività diretta verso il decisore pubblico, la
singola proposta emendativa d’interesse particolare, bensì a
tutta la filiera degli stakeholder. Creare consenso intorno ad
un’istanza tale da sostanziare un’impronta decisionale che
si rifletta concretamente nelle politiche d’indirizzo implica il
coinvolgimento di tutti gli attori del panorama, si deve fare
sistema con tutti gli stakeholder rilevanti”.
nell’obiettivo aziendale. Non credo sia corretto pensare alle
sinergie lobby-comunicazione in termini di creazione ad hoc
di eventi, o mere sponsorizzazioni, piuttosto di strategie di
medio e lungo periodo in relazione al panorama di riferimento.
Mi spiego meglio: creare una relazione trasparente con i
Nella visione di Filippo Maria Grasso, Head of Institutional decisori è basilare nelle nostre attività, si genera quindi
Relations in Pirelli, la prima attitudine del ruolo e della un rapporto costante dal quale possono scaturire anche
funzione è l’osservazione dei fenomeni
opportunità di partecipazione attiva
Il lobbying oggi è un lavoro in un
esterni per poi definire le strategie.
in contesti particolari come singoli
contesto fuori dall’ordinario, il
“Oggi - dice - le aziende sono un crocevia
eventi, campagne di sensibilizzazione,
comportamento o l’atteggiamento
di opportunità che interagiscono
quindi sponsorizzazioni o partnership,
di un influencer può produrre
in modo sempre più profondo con
che sono il risultato di una sinergia
interessanti opportunità, o generagli stakeholder. Il lobbying oggi (e
consolidata e capace di andare oltre la
re situazioni di crisi.
conseguentemente il ruolo delle
singola esigenza”.
Relazioni Istituzionali di un’azienda) è un lavoro in un contesto
fuori dall’ordinario, il comportamento o l’atteggiamento di un Massimo Bruno invece pone un distinguo che va al di là di
influencer può produrre interessanti opportunità, o generare cosa può fare la comunicazione, mirando invece agli obiettivi
situazioni di crisi. Il lobbying è la capacità di spiegare ad un della sua azienda: “La comunicazione di Enel, così come
soggetto istituzionale (che ha un suo linguaggio, una sua l’organizzazione di eventi, non ha lo scopo di condizionare
tempistica, delle priorità specifiche, delle dinamiche interne alcun target ma di consolidare l’immagine di un’azienda
particolari) ciò che è importante per la propria azienda. Ma impegnata ogni giorno sul campo con la qualità dei propri
prima di tutto è fondamentale, conoscere a fondo la realtà servizi e grazie alle oltre 67mila persone impegnate in
che si rappresenta e solo poi rappresentare gli interessi nei Italia e all’estero. La nostra reputazione, così come la
possibilità di accreditarci quali interlocutori affidabili,
confronti degli interlocutori istituzionali.”
rappresenta infatti il nostro principale biglietto da visita
Quanto può fare la comunicazione per condizionare un dinanzi al decisore pubblico. Oggi occorre essere in grado di
target? Quali attività/sponsorizzazioni/eventi possono venir ascoltare e monitorare molti più canali rispetto a vent’anni
fa quando bastava leggere i quotidiani alle 8 di mattina e per
creati ad hoc?
ventiquattr’ore si potevano tranquillamente gestire le criticiRicomincia Suigo: “A mio avviso la lobby è comunicazione. O tà e le azioni. Basti pensare, ad esempio, all’impatto che i social
almeno è anche comunicazione. Attività come sponsorship o media hanno sull’ordine di selezione dei temi che approdano
eventi possono contribuire, se utilizzate con
sul dibattito pubblico. In questo quadro, anche
trasparenza, a creare un clima favorevole alle
la nostra struttura si sta evolvendo per stare
istanze proposte da un determinato portatore
al passo con i tempi e riuscire a rispondere alle
di interesse. Ma le attività divulgative che non
esigenze imposte da questi cambiamenti”.
hanno alla base contenuti robusti e autorevoli
non sono sufficienti, o comunque sono
Per Grasso, il brand ha un suo valore
destinate ad avere vita breve”.
identificativo frutto della propria storia.
“Poter avere o creare eventi o iniziative
Ovviamente,
in
casa
Samsung
la
globalmente riconosciute, è una leva
Dott.ssa Chiocchetti pone un accento forte Francesca Chiocchetti
competitiva straordinaria - ci dice Grasso
sull’importanza della comunicazione, uno
- ma non esiste un singolo evento in grado
degli asset che hanno consentito alla sua
di cambiare una percezione stratificata o
azienda performance di mercato outstanding
un’intera storia. Una buona comunicazione
negli ultimi anni. “La comunicazione - afferma - è sempre più è un blend ben riuscito di differenti attività e contenuti che
parte integrante delle attività di lobby ed è funzionale al ora più che mai cambiano in modo rapidissimo, mutando
perseguimento degli obiettivi. Le funzioni di Comunicazione e percezioni e condizioni. Le decisioni sono sempre più inPublic Affairs dovrebbero lavorare in parallelo per ottimizzare fluenzate e prese in funzione di un mondo sempre più digital
i risultati reciproci, che confluiscono poi naturalmente che in pochi minuti è in grado di generare milioni di followers
5
LOBBYing
e movimenti d’opinione. Non è più il media tradizionale che
influenza ma altri tipi di processi e tecnologie”.
In questo senso, una forte attenzione è ovviamente posta,
di conseguenza, a quei fornitori che possono generare
influenza e divulgare un messaggio.
LOBBYing
giustificabile alla luce delle professionalità che operano nel
panorama di oggi, strutturate, formate e valide. Le attività di
lobbying sono funzionali agli obiettivi aziendali, di business
ma non mi riferisco solo a quello, anche alle attività di
branding, di responsabilità sociale etc.; da Kotler in poi anche
il management aziendale si è convinto delle potenzialità
connesse alle attività di Public Affairs. Nel contesto
italiano, storicamente di stampo corporativista e minato
negli anni da vicende di micro e macro
corruzione, la spinta delle multinazionali
e delle associazioni è stata fondamentale nel contribuire alla definizione di
professionalità specifiche.”
“Il panorama è cambiato anche a livello di riferimenti continua Grasso; se fino a qualche anno
fa esistevano pochissimi “professionisti
esterni” a cui affidarsi per trasmettere il
proprio messaggio, oggi la priorità è posta
sulla capacità di valutazione degli impatti
istituzionali. Ovvero: non tutto ciò che fa
Suigo sottolinea invece un tema più ampio.
suonare un allarme è degno di attenzione.
Esattamente come Bandler, che affermava
Il ruolo delle relazioni istituzionali è anche
quello di valutare un fenomeno in termini
di qualità, tempistica (quando arriva e
quanto dura), e capacità di gestione.
Per questo oggi l’assistenza di chi fa
Filippo Maria Grasso
comunicazione istituzionale non è l’agenda
degli indirizzi da chiamare, ma la capacità
di lettura di un movimento o di una tendenza, la capacità di che ognuno di noi fa comunicazione ed esercita in ogni
analisi previsionale sulle conseguenze, sugli impatti e sulla attività un processo di influenzamento reciproco, per lui
la lobbying è quasi un processo automatico e racconta:
sensibilità rispetto agli interessi.“
“Ogni giorno ciascuno di noi esercita attività di lobbying,
Il tema di chi deve aiutare a far comprendere le logiche dei anche inconsapevolmente. Quando ci si trova davanti ad un
messaggi e i messaggi stessi, è sottolineato anche in Enel, problema burocratico, ad una qualsiasi esigenza personale
che “tiene molto - ci dice Massimo Bruno - a consolidare il particolare o collettiva, fare lobbying significa cercare
proprio brand. Siamo una grande multinazionale italiana, di ottenere quello che si pensa sia giusto avere. La vera
innovativa, aperta, reattiva e in grado di guidare la transizione differenza la fa il modo. E’ fondamentale farlo in maniera
energetica in corso. Per raggiungere risultati sempre più trasparente, chiara ed esaustiva. Raccontando anche gli
sfidanti serve percorrere un percorso condiviso con chi eventuali impatti non positivi della propria proposta su
lavora con noi, siano essi dipendenti o fornitori. Lo crediamo parte della collettività. Resta il fatto che in Italia soffriamo
l’assenza di regolamentazione. Ciò rende possibile l’esifondamentale”.
stenza di alcune figure che danneggiano chi svolge in maniera
Fatte le debite considerazioni generali, è d’obbligo un viaggio professionale e seria l’attività di lobbying”.
verso l’etica della lobby. E quindi, ecco che chiediamo come
si supera il concetto di lobby come centro di potere occulto Bruno, confermando il valore della professionalità e la
necessità di una grande specializzazione nel settore,
per farlo diventare una esplicitazione di appartenenza a
introduce il tema dell’orgoglio e della profonda comun gruppo.
petenza richiesta dal proprio ruolo. “Chi fa attività di
lobbying per una grande
Per Chiocchetti la soluzione è diretta: “Spiegando in
azienda come Enel - ci
tutti i contesti coinvolti, aziende, ONG, associazioni
dice - è orgoglioso di farlo,
dei consumatori, decisori pubblici, gli obiettivi.
perché è un mestiere in cui
La parola magica è sempre “trasparenza”.
occorre saper coniugare la conoscenza dei sistemi
Quest’aurea negativa che aleggia attorno
legislativi e degli elementi del business con doti
al concetto di lobby è giustificata da
Massimo Bruno
di comunicazione e di negoziazione.
esperienze negative passate ma non più
6
E’ una attività per professionisti a 360°. Sappiamo che non di carattere sociale e culturale. Una battaglia che è stata
è sempre così e nelle pieghe di questo mestiere, come in già efficacemente affrontata negli Stati Uniti e a livello di
molti altri, si annida spesso la piaga dell’improvvisazione Unione Europea, dove la regolamentazione (nel caso degli
e, peggio ancora, il sempre presente malcostume. La Stati Uniti risalente addirittura al 1946) ha portato ad una
maniera più semplice, e al contempo più efficace, per uscire percezione ben differente della professione e del ruolo
da una concezione oramai anacronistica di chi assimila sociale ad essa legata.”
la figura del lobbista a quella del
Le decisioni sono sempre più
faccendiere, è l’applicazione di una
E allacciandosi a questo discorso
influenzate e prese in funzione di un
regolamentazione a livello legislativo
infatti, Chiocchetti sottolinea come
mondo social che in pochi minuti è in
di questa attività. Una riforma che
esista un’etica della lobby, ma prima
grado di generare milioni di followers
garantisca obblighi, contemperati
di tutto esista “l’etica del singolo che,
o likes.
dagli opportuni diritti, che possa
come in ogni settore della vita umana
garantire maggiore trasparenza, valorizzando il lavoro e professionale, è predominante su qualsiasi ordinamento o
degli eccellenti professionisti che operano nel settore. normativa prestabilita. Nel nostro settore inoltre esistono
Perchè la reputazione rappresenta il nostro principale ormai una serie di normative (come ad esempio la legge 231)
biglietto da visita e l’etica e la professionalità con cui e di codici di condotta aziendali e associativi che forniscono
svolgiamo quotidianamente il nostro lavoro ci vengono strumenti e indicazioni chiari su quali comportamenti e
fortunatamente riconosciute dai nostri interlocutori. La modelli organizzativi è possibile adottare per prevenire
battaglia che ci si presenta davanti è quindi, prima di tutto, qualsiasi tipo di rischio”.
7
LOBBYing
pubblico, sono in grado di
accorciare le distanze tra i
cittadini e la politica”.
Grasso
interviene
con una interessante
posizione di voce fuori
dal coro: “. Norme, etica,
codici di condotta. Tutto
giusto per carità. Ma
stiamo parlando solo
di un lato del processo:
quello di chi presenta
“la richiesta”. Nessuno
tratta invece l’argomento
del come viene presa la
decisione, che è il punto
essenziale. Perché quello che diventa legge
non lo decide certo il
lobbista. Quella decisione
deve essere frutto di
una
composizione
di
interessi presa da soggetti
istituzionali che agiscono
“con disciplina ed onore”
come dice la costituzione. È
un’ipocrisia trattare il tema della
trasparenza senza occuparsi
anche della trasparenza delle
decisioni, che è ciò che davvero
conta. Non voglio negare il tema di
certi atteggiamenti oltre il limite del
rilievo etico. Ma se la regole esistono
Il tema è caldo e Massimo Bruno ribadisce: “L’etica ha un solo per i lobbisti, a chi serve? Auspichiamo istituzioni
ruolo imprescindibile in qualsiasi professione, ma forse, autorevoli, con le quali interloquire in modo trasparente
riveste un ruolo ancora più cruciale in questo mestiere con chiare regole del gioco, senza paure del confronto.
Dovremmo smettere di pensare alla
dove nulla è perdonato e maggiore
Dovremmo smettere di pensare alla
lobby come entità occulte capaci di
è l’attenzione e quindi anche la
lobby come entità occulte capaci di
chissà quali azioni e invece ricordarci
critica spesso feroce, da parte dei
che la democrazia vive di confronto
media. L’opportunismo rappresenta
chissà quali azioni e invece ricordarci
e ricchezza delle informazioni.
l’altra faccia di un lavoro che nasce
che la democrazia vive di confronto
Ben vengano quelli che possono
invece quale preziosa opportunità
e ricchezza delle informazioni.
contribuire in modo trasparente.”
di miglioramento del processo
decisionale e di rappresentanza di interessi altrimenti non
tutelati. Quando, finalmente, la questione sarà chiara a tutti, Pare di capire un fremito di orgoglio e di alzata di testa
ci renderemo conto che che le lobbies non sono la “causa verso un ruolo che da troppo tempo è ritenuto oscuro e
di tutti i mali” ma anzi, se agiscono in maniera trasparente negativo, forse perché deve confrontarsi con una modalità
avendo diritti e doveri trasparenti nel processo decisionale di lavoro non chiara, come dimostra certa politica anche
8
in tempi molto attuali. E infatti Grasso continua dicendo tra portatori di interessi e decisori si possono instaurare
“l’obbligo essenziale del quale nessuno parla non è rendere rapporti di fiducia, di trust che consentono il miglioramento
della qualità di relazione e della
complicato l’accesso al decisore
Oggi occorre essere in grado di
legislazione”.
(davvero non capisco quest’approccio
ascoltare e monitorare molti più
quasi oscurantista) per proteggerlo
canali rispetto a vent’anni fa quando
Sulla stessa lunghezza d’onda,
da chissà quale insidia. L’obbligo del
bastava leggere i quotidiani alle 8
Grasso. Ma con una precisazione: “Il
lobbista è presentare informazioni
di mattina e per ventiquattr’ore si
lobbying certo può contribuire, ma a
professionali e corrette. È questo che
potevano tranquillamente gestire le
condizione che l’impegno del lobbista
bisogna pretendere dai lobbisti. Se
criticità e le azioni.
voglio contribuire alla formazione di
decisioni pubbliche, attraverso mie argomentazioni, siano
esse basate su informazioni vere. Solo così contribuisco
in modo efficace e trasparente, ben sapendo che la mia
è una delle molte opzioni che possono essere scelte. Ma
proprio in ragione di questa competizione di interessi
contrapposti e confliggenti che è anche un mio interesse
auspicare rapporti e approcci trasparenti ”.
Cerchiamo di andare nello specifico e coinvolgere in
diretta le varie realtà intervistate. L’attività di lobbying, può
contribuire al miglioramento delle relazioni interaziendali e
alla chiarezza di rapporti con il proprio pubblico/target?
Se si, in che modo?
Su questo punto sono tutti d’accordo.
Bruno: “Sì, perché un buon professionista sa che la
maggior parte del proprio lavoro si svolge in azienda
e non fuori. Chi immagina il nostro come un lavoro da
“ faccio cose vedo gente” è meglio si dedichi ad altro.
Sono innumerevoli le riunioni interne a cui dobbiamo
partecipare per arrivare a una posizione condivisa
da esprimere poi all’esterno al decisore. Il nostro
mestiere è quello di negoziare internamente una
posizione che esprima gli interessi dell’azienda,
dei nostri azionisti pubblici e privati, dei
dipendenti e, in generale, della comunità. E’
questo il segreto per fare bene il nostro
lavoro: non pensare di avere sempre ragione
a priori e portare dentro le nostre stanze
questa consapevolezza. Serve umiltà
e capacità di percezione di come si
muove il mondo al di fuori di noi”.
Suigo: “Certo. Se realizzata
in maniera seria, costante e
professionale, aumenta anche
la brand reputation aziendale. Con queste premesse,
© lavitrei/Shutterstock.com
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LOBBYing
LOBBYing
sia integralmente dedicato alla pura rappresentanza degli e la forte impronta marketing che domina nelle nostre attività,
interessi aziendali. L’autorevolezza nasce dalla competenza, è stato proprio il corretto modo di concepire la funzione del
non dalla esclusività della relazione.
Public Affairs - in forma trasparente e
Solo con l’etica si riesce a superare
Il segreto per fare questo mestiere,
come attività strategica agli obiettivi
il falso mito del binomio lobbista =
in modo da avere relazioni chiare
- a spingere il management verso la
faccendiere.
con interlocutori target, è non avere
creazione di questa figura ad hoc”.
secondi fini o peggio aspirazioni di
carriera politica. Occorre fare questo lavoro ricordandosi Per Bruno sono “l’intermediazione, il coinvolgimento
sempre che la più grande forza del lobbista è la fiducia che e l’ascolto”. Seek first to understand and then to be
l’azienda gli riconosce per rappresentarlo, mischiare questo understood, è la frase che da sempre lo ispira nel suo lavoro,
lavoro con finalità personali è un errore tremendo. Una racconta. Questo a sottolineare l’importanza e l’impegno
tentazione da evitare sempre”.
di Enel a privilegiare la fase di ascolto di stakeholders,
utenti, decisori pubblici, associazioni, comunità d’interesse,
Che cos’è per la sua azienda il nuovo concetto di lobbying?
piuttosto che concentrarsi in una narrazione di solito sterile
e autoreferenziale. “Oggi le persone Ma se la regole esistono solo per i
Suigo: “Ci sono tre fattori principali da
dice - chiedono massima informazione
lobbisti, a chi serve? Auspichiamo
cui non si può prescindere.
e coinvolgimento nelle scelte. Sarebbe
istituzioni autorevoli, con le quali
anacronistico pensare di voler agire a
interloquire in modo trasparente con
Il primo è la trasparenza: se è vero il
prescindere da quello che è il consenso
chiare regole del gioco.
detto che le bugie hanno le gambe corte,
sul territorio alle tue azioni.
in questa professione è praticamente
legge. E’ necessario portare avanti le istanze aziendali e Un esempio importante di questo approccio è il programma
la propria visione con trasparenza totale, ma anche con la Futur-E che abbiamo lanciato per riconvertire e valorizzare
giusta determinazione, in maniera tale da consentire di avere 23 impianti italiani non più competitivi, creando nuove
maggiore influenza sulle istanze proposte ed essere
opportunità di sviluppo per l’area con il coinvolgimento dei
sempre credibili.
privati e delle comunità. L’obiettivo è stato proprio quello di
aprirci verso l’esterno, proponendo un ruolo attivo a tutti i
Il secondo è l’esaustività. Bisogna saper
portatori di interessi e alle comunità presenti, chiedendo
rappresentare con chiarezza e completezza le
di fornirci delle idee per trovare nuovi utilizzi - non
necessariamente legati all’energia - per impianti che
proprie istanze presentando i temi e i dossier in
hanno fatto la storia dell’industria italiana e pensiamo
maniera esaustiva, evidenziando sia gli effetti
possano rinascere creando valore e opportunità di
positivi per la propria azienda sia quelli che
possono aver un impatto su altre realtà.
crescita importanti”.
Forse perché in una posizione di mercato meno istituzionale
rispetto ad altri, in quanto più legata a performance di
vendite e di prodotto (se il pneumatico non performa non
si vende, indipendentemente dall’appoggio politico) ancora
una volta è Grasso a portare un punto di vista differente.
“Pirelli è per sua natura una società autonoma - racconta
Grasso - che non vive di riferimenti o referenti politici ma
è immersa nel tessuto sociale e di sviluppo dei paesi in
cui lavora. Siamo e rimaniamo orgogliosamente italiani
(nonostante l’avventura cinese), e orgogliosamente
dipendenti dalla ricerca e dallo sviluppo piuttosto che da
poteri forti che non ci servono.
Il terzo è l’eticità: solo con l’etica si riesce a
superare il falso mito del binomio lobbista =
faccendiere. Questa caratteristica deve essere
ben presente nelle aziende e a tutti i livelli,
altrimenti è difficilmente esportabile verso i
decisori esterni. È l’asset più facile da implementare
ma quello più difficile da far comprendere. Su questo,
il far parte di un grande gruppo internazionale ci è di
grande aiuto”.
Fino a qualche anno fa sarebbe stato
impossibile parlarne liberamente. Oggi
il tema non è certamente facile
e
neppure
completamente
sdoganato, nè a livello politico,
nè economico o aziendale. Ma
trovare interlocutori con la
volontà e la franchezza di
parlarne è già un segno di
quanto proprio tutti, vogliano
chiarezza.
Anche Chiocchetti sottolinea il ruolo importante
del gruppo e afferma: “In Samsung Electronics Italia
le attività di Public Affairs attuate in maniera strutturata
e facenti a capo ad un soggetto singolo sono di recente
concretizzazione. Nonostante una matrice culturale lontana
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© Sergey Nivens/Shutterstock.com
Poi passiamo a un tema scottante: la relazione del lobbista e delle attività istituzionali con i “poteri forti”.
Suigo: “In Vodafone teniamo lo stesso approccio
con tutti i decisori, indipendentemente dal grado di
rilevanza che hanno per la nostra organizzazione”.
Chiocchetti: “Poteri forti. Questa terminologia
viene riferita solitamente a un’idea delle attività di
lobbying errata, equivocata e confusa con un qualcosa
di poco chiaro, pressing per obiettivi singoli su singoli
personaggi influenti, la marchetta e l’aiutino, per dirla in
parole povere. Non esistono i “poteri forti”. Possono esistere
dei mercati o degli scenari di riferimento che per motivi storici
possono avere dei soggetti più consolidati”.
A noi interessa il tessuto sociale, l’università, il centro di
ricerca, lo sviluppo di reti intelligenti, perché da sempre
la nostra azienda è legata al mercato; siamo tesi alla
comprensione di cosa facciamo all’interno della comunità
in cui agiamo. Pur nel rispetto delle leggi e delle
consuetudini, delle tradizioni e delle politiche
locali, Pirelli è stata da sempre una società
autonoma, in Italia e nel mondo. Il legame con
il nostro territorio, ci tengo a sottolinearlo, è
maggiore addirittura rispetto al nostro marketshare.
E s s e r e
italiani è un
imprinting.
Tutti in Pirelli vogliono collaborare a costruire una
storia che da oltre 140 progetta e sviluppa valore”.
Ovviamente l’analisi delle attività di lobbying non
finisce qui e meriterebbe una ben più ampia analisi.
F. Mezzo
LA SITUAZIONE OGGI
Che l’attività di lobbying sia di interesse acceso e di
continua attualità lo dimostrano i vari disegni di legge per
normare il settore. Dal 2013 ne sono stati presentati ben
undici, a testimonianza di come e quanto, la necessità di
perimetrare l’operato di chi ha il compito democratico
di dare un’opinione di parte, sia tenuta in considerazione
anche dal sistema politico.
Un sistema tuttavia che risente di divisioni tra stati e
condizioni differenti - almeno stando all’ultimo rapporto di
Transparency International, “Lobbying in Europe. Hidden
Influence, Privileged Access” presentato a Bruxelles a
febbraio dello scorso anno (e la situazione non è molto
cambiata quest’anno).
Secondo il rapporto i gruppi finanziari con circa 1700 lobbisti
attivi, cui tengono il passo farmaceutici, tlc ed energia,
sono quelli più attivi nella gestione di una informazione di
relazione istituzionale sui decisori politici.
Oggi la professionalità di chi svolge questo mestiere (come
per altro appena emerso
nelle interviste riportate) è
molto alta e specializzata.
Sono sempre più i consulenti
legali e gli avvocati che svolgono questa professione
tra le circa 7000 organizzazioni accreditate. Ma pare
che, nell’ultimo periodo, si stiano interessando a
un’attività che richiede impegno, etica e
profonda conoscenza delle dinamiche
sociali ed economiche internazionali, anche
4 grandi società di consulenza come Pwc,
Ernst & Young, Deloitte e Kpmg.
Oltre all’Italia che sta cercando la sua legge in materia,
in Europa ben 7 paesi (Austria, Francia, Irlanda,
Regno Unito, Lituania, Polonia e Slovenia) hanno
già una precisa normativa che regolamenta
l’attività di lobbying. E tra questi l’Austria impone
anche un codice di condotta a lobbisti e politici.
A Bruxelles invece, a livello comunitario, delle
tre istituzioni europee, la Commissione ha già
una regolazione delle attività di lobbying che
il rapporto di trasparency giudica utile al 53%
mentre il Parlamento Europeo e il Consiglio si
fermano rispettivamente al 37 e 19 per cento, quindi
con ampi margini di miglioramento.
11
lobby medicale
lobby medicale
LA LOBBY NEL MONDO MEDICALE
Un campo differente. Affinità generali.
A
bbiamo ascoltato e condiviso i pareri sulla lobby
da parte dei maggiori rappresentanti di relazioni
istituzionali. Uomini e donne che lavorano per
multinazionali italiane e internazionali, che si impegnano
a comunicare alle istituzioni e ai decisori pubblici nella
più totale trasparenza; con l’obiettivo di influenzare i
meccanismi ed i processi decisionali, aumentare la propria
quota di mercato e favorire una relazione sana con i propri
stakeholder.
Quando però si parla di Salute con la S maiuscola, l’argomento
si fa ancora più delicato. Lo sa bene Francesco Conti, che
da dieci anni lavora in Medtronic come Goverment Affairs,
Communications, Congress & Regolatory Director.
Dottor Conti, la mission aziendale di Medtronic è “alleviare
il dolore, ridare la salute e allungare la vita”. Come si traduce
nella comunicazione istituzionale? E quanto è importante
comunicare con i decisori pubblici?
Medtronic è leader globale nel settore biomedicale, è
presente in oltre 120 paesi nei quali, attraverso tecnologie
altamente innovative, contribuisce al trattamento
terapeutico di oltre 30 patologie, migliorando la qualità e
le aspettative di vita per milioni di persone nel mondo. La
mission aziendale è una base etica che guida le nostre azioni
quotidiane e che ci ricorda che in tutte le decisioni aziendali
i nostri sforzi devono essere orientati al miglioramento del
trattamento delle patologie croniche e acute.
In una realtà importante come quella Medtronic, che opera
in un settore delicato quale quello della sanità, il ruolo della
comunicazione istituzionale, intesa come attività volta a
instaurare relazioni tra l’organizzazione e le Istituzioni per
informarle e orientare i loro processi decisionali in modo
favorevole al proprio lecito interesse rappresentato, è
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© Guschenkova/Shutterstock.com
sicuramente importante. Comunicare con le Istituzioni
Purtroppo in Italia il lobbying, o lobbismo, con cui
pubbliche è fondamentale per almeno due motivazioni: genericamente si definiscono le attività di gruppi organizzati
può contribuire a creare nuove opportunità di crescita e di o dei loro rappresentanti volte ad influenzare le decisioni
sviluppo negli ambiti di attività aziendale, e
pubbliche, rappresentando in maniera legale
costituisce inoltre un forte ambito di tutela
gli interessi leciti aziendali, è un fenomeno
normativa per l’azienda, data l’imponente e
estremamente diffuso ma al tempo stesso
sempre crescente regolamentazione vigente
difficile da conoscere e delineare, a causa della
in ambito sanitario. Il rapporto con le pubbliche
mancanza di un registro nazionale: continua
Istituzioni permette il continuo monitoraggio
ad essere impossibile, o quantomeno molto
dell’evoluzione del contesto legislativo e
difficile, affermare con precisione chi svolge tali
regolamentare, e una corretta valutazione
attività, nei confronti di chi, con quali mezzi ed
e supporto ai processi decisionali specifici Francesco Conti
obiettivi.
dell’azienda.
La mancanza di trasparenza sul processo decisionale e su chi
Dall’altro lato, per le Istituzioni pubbliche, ascoltare e lo influenza, ha portato alla sovrapposizione nell’immaginario
instaurare un confronto con le organizzazioni è altrettanto collettivo dei concetti di lobbying e di corruzione, la
importante per compiere scelte più adeguate, consapevoli professione del lobbista viene dipinta come il mero tentatie condivise perché basate su informazioni e analisi di vo di alcuni soggetti più influenti e ricchi di aumentare la
specialisti del settore.
propria influenza politica.
Chi è per lei il lobbista? E come si deve comportare nei
confronti dell’azienda che rappresenta e nei suoi stakeholder?
Secondo lei, cosa si può fare quindi per separare questi
due concetti? Chi dovrebbe intervenire per fare chiarezza?
Chi si occupa di relazioni istituzionali per conto di una
organizzazione è in pratica la “voce” degli stakeholder
aziendali e ha il compito di esercitare una qualche influenza
sulle Istituzioni pubbliche attraverso modalità dirette quando la rappresentanza di interessi è esercitata attraverso contatti diretti tra il portatore di interessi e le Istituzioni
pubbliche - oppure mediate - quando i portatori di interesse
si relazionano con le Istituzioni pubbliche attraverso la
mediazione delle associazioni di rappresentanza.
E’ evidente quanto ci sia necessità di stabilire un codice
etico di comportamento e di regolamentazione del settore,
che sia frutto di un confronto tra tutti gli attori coinvolti,
professionisti, Istituzioni e tecnici di settore, affinché a tutti
siano chiare le regole del gioco.
Conoscere l’interlocutore con cui si instaura un confronto è
garanzia di trasparenza e chiarezza, requisiti fondamentali
in ogni settore ma che in ambito sanitario rivestono ancor di
più un ruolo indispensabile poiché l’oggetto della relazione
L’attività di public affairs di una azienda si può ritenere tra azienda e Istituzioni non deve mai essere contrario alla
davvero efficace nel momento in
ricerca di un miglioramento delle
La
mancanza
di
trasparenza
cui il gruppo d’interesse riesce a
condizioni di salute e della qualità di
sul processo decisionale e su
diventare gruppo di pressione, riesce
vita del cittadino.
chi lo influenza, ha portato alla
cioè a portare sull’agenda dei decisori
sovrapposizione
nell’immaginario
politici gli argomenti e gli orientamenti
Ancora una volta la soluzione propocollettivo dei concetti di lobbying e di
che hanno rilevanza per l’azienda,
sta è quella di mettere al servizio di
corruzione.
e questo può avvenire se il gruppo
aziende, stakeholder e Istituzioni la
dispone di un mezzo di pressione in
propria professionalità, auspicando
grado di influenzare la decisione. Un mezzo di pressione un dialogo che si basa sulla trasparenza e chiarezza. Un
può essere costituito o dall’entità numerica del gruppo o cambio di rotta volto a far emergere la figura del lobbista
dalla disponibilità di informazioni e conoscenze tecniche su dalla nuvola oscura che lo circonda, trasformandolo in una
specifiche questioni.
professione chiara, dichiarata e soprattutto positiva per
tutti.
E nello specifico del nostro Paese, come si delinea
l’attività di lobbismo?
G. Merini
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BACKSTAGE
BACKSTAGE
QUALITà, non quantità
Pochi eventi. Ma in grande stile.
A
bbiamo sempre pensato che
la qualità sia un pregio. Nei
rapporti umani, dove è meglio
un incontro più rado nel tempo, ma
intenso, che una serie di appuntamenti
per conversare del nulla. Nei lanci di
prodotto, dove - Apple insegna - un
solo device azzeccato può fare la
differenza per anni. Nei viaggi, dove
una destinazione vissuta appieno, con
guide e programmi particolari, riesce
a far conoscere più e meglio una città
o un paese rispetto a un veloce tour
di pochi giorni in cui lo si attraversa
di fretta, senza quasi poterlo vedere
davvero se non dai vetri di un bus.
Lo stesso vale per gli eventi.
Crediamo che sia meglio il poco ma di
valore, rispetto all’accumulo seriale di
date e persone che spesso non sono
davvero eventi, ma riunioni spacciate
per grandi avvenimenti.
Abbiamo assistito recentemente a
un evento, uno vero, uno di quelli che
lasciano il segno: Youniverse. 900
persone a vivere un’esperienza unica,
a Milano, insieme a Medtronic, la loro
azienda. E’ stato un grande momento,
pianificato con 6 mesi di lavoro per
offrire contenuti all’avanguardia e uno
spiegamento di tecnologia a supporto
del concept. Siamo stati invitati
da Sinergie Live Communication
in backstage. E più di tante parole,
lasciamo spazio ai ricordi di una serata
unica che ha fornito un grande esempio
di come realizzare un vero evento.
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BACKSTAGE
BACKSTAGE
Teatro Arcimboldi
Realizzazione di una struttura ad hoc
con un telo olografico brevettato non
visibile ad occhio nudo, su cui hanno
preso vita gli ologrammi customizzati
per Medtronic.
Schermo LED di 14x6.50 mt, con 9
motori a controllo variabile (motori
intelligenti) che permettevano la salita e
la discesa in 15” come fosse un sipario e
svelava gli ologrammi.
Diretta in streaming dell’intero evento
collegata via WebEx di Medtronic, più
collegamento live con sede Roma.
Hangar Bicocca
40 roadies su 3 turni, h.24 per 3 giorni di
lavoro costante incluso lo show.
18 roadies: 2 giorni di allestimento e 1 di
disallestimento.
Artisti (Feeding the fish, Dundu, Masters
of Magic - The Prestige con Gabry Ponte)
Materiali video e grafici per la
convention realizzati da Sinergie (fondi
grafici, sottopancia, logo evento, fondi
animati, video motion).
Palco di 36 metri x 20; 12 metri di
consolle e attrezzatura “volante”.
Regia dell’evento #madeinsinergie;
coordinamento dell’intera serata, in
collaborazione con la regia propria
dello show The Prestige (Alessandro
Marrazzo), nella gestione di timing
al secondo, ingressi artisti ed effetti
speciali (che includevano, tra l’altro
laser, getti di fumo e fiamme sul
palcoscenico luci, suoni ed ologrammi).
Preproduzione evento: 6 mesi per
definire programmi, scalette e
costruzione dei due palchi.
Logistica dei numerosi ospiti, accrediti
in entrambe le location, naming
dell’evento e contatti con i fornitori.
Strutture create ad hoc, produzione di
grafiche e video olografici; creazione di
materiali video e below the line per tutta
la convention.
Direzione creativa ed artistica affidata
a Sinergie Live Communication.
M. Sinolo
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premio agol
premio agol
Agol
Con Sinergie, ancora una notte insieme.
E
’ luglio, fa caldo al tramonto su Roma dalla Terrazza
d’Onore del Coni al Foro Italico ancora una volta scelta
come location di premiazione per il Premio AGOL Giovani Comunicatori. Ma le persone sembrano non accorgersene,
conquistate dalla bellezza dei marmi e delle statue che fanno
da cornice al palco allestito da Sinergie Live Communication.
Sono quasi 400 gli ospiti che partecipano alla prima parte
(cui seguirà una cena con live music e DJ set per quasi 1000
persone). Quello seduto in platea è un gotha di nomi famosi
della comunicazione, delle relazioni istituzionali e della
grande imprenditoria italiana con il loro Top Management
(Maximiliano Ibarra, A.D. Wind; Gianni Letta; Marco
Benedetto, per 24 anni A.D. Gruppo l’Espresso, solo
per citarne alcuni) e diversi rappresentanti
del mondo politico, cui si affiancano le
giovani leve che hanno partecipato al
premio, che ha avuto tra l’altro il
patrocinio della Presidenza
del Consiglio dei
Ministri.
mico come (solo per fare un esempio) la Prof.ssa Pattuglia
della Luiss, da sempre vicina a AGOL visto che il mondo
universitario e della cultura è uno dei caposaldi AGOL nella
sua visione legata allo sviluppo delle competenze manageriali. Per questo motivo, il premio annovera tra i collaboratori
più stretti e poi tra i premianti attraverso borse di studio
per Master di specializzazione, Luiss,
La voglia di contribuire non solo
Iulm, ALMED, Sapienza, Tor Vergata
La serata è ovviamente un misto di
a parole ma con fatti concreti allo
e Running Academy. Tutti i premiati,
mondanità ed eleganza, di pubbliche
sviluppo e alla crescita della nuova
infatti, hanno vinto - al di là della
relazioni e lavoro vero. Ma soprattutto
classe di comunicatori italiani.
targa di design che ha simboleggiato
è una grande festa. Perché è bello
premiare dei giovani che hanno saputo entusiasmare e l’edizione 2016 - chi la possibilità di veder realizzato il proprio
coinvolgere anche dei nomi che hanno fatto la storia delle progetto seguendolo direttamente in azienda, chi un master
pubbliche relazioni e della comunicazione. E il 13 luglio, universitario seguito da uno stage in azienda.
a Roma c’erano tutti i nomi che contavano, sul marmo di
fianco all’ex campo centrale che ha visto tanti internazionali E così, complice un clima davvero magico, alle 20 in punto la
di tennis: dalla Ferpi, rappresentata ai massimi livelli, ai serata ha avuto inizio dopo la registrazione degli ospiti e varie
responsabili comunicazione di Coca Cola, TIM, Edison, Pirelli, foto al backdrop, ritwittate immediatamente sui vari profili
Confagricoltura, e tantissimi esponenti del mondo accade- personali degli intervenuti.
contribuire non solo a parole ma con atteggiamenti e fatti
concreti allo sviluppo e alla crescita della nuova classe di
comunicatori italiani, ha portato AGOL a chiedere in premio
alle aziende partner, stage operativi per i vincitori di 6 mesi e
la possibilità di realizzare concretamente il progetto ritenuto
vincente.
AGOL, l’Associazione dei Giovani
Opinion Leader che riunisce studenti e
giovani professionisti del settore, come già lo
scorso anno ha deciso di premiare i talenti di 5 aree (Eventi;
Advertising; Lobbying e Corporate Communication; Digital
PR; Comunicazione Istituzionale) dividendo ogni premio
in due sezioni: una dedicata agli studenti e una ai giovani
professionisti.
Lo spirito di profonda attenzione al mondo dell’imprenditoria, la cultura del valore e della meritocrazia, la voglia di
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premio agol
premio agol
Sul palco, insieme al Presidente AGOL Pierangelo Fabiano
che faceva gli onori di casa, Gabriella Capparelli del TG1.
Al di là delle varie categorie premiate, Fabiano ha voluto
sottolineare in apertura, l’alto valore e la qualità davvero
elevata degli elaborati che i partecipanti hanno prodotto.
Come già per la scorsa edizione, i giovani professionisti e
gli studenti hanno dimostrato che la creatività e l’analisi
dei contenuti non sono appannaggio solo dei grandi studi o
delle agenzie pluridecorate, ma possono essere suggeriti
anche da chi si affaccia con studio e voglia di fare. Tuttavia, il
premio ha esplicitato la sua valenza di finalità educativa in
un paradosso: la non premiazione di una categoria. Simone
Cantagallo, Direttore Media Communication e Responsabile
Gaming Gtech-Lottomatica, ha spiegato le motivazioni
dell’assenza di premio per la categoria Digital P.R. nella
sezione studenti universitari, motivando la decisione
con il fatto che la partecipazione ad un concorso non dà
automaticamente diritto a un premio per il solo fatto di aver
proposto qualcosa o per essersi impegnati in un compito.
Il risultato deve essere in linea con le attese e con il brief. E
proprio l’assenza di aderenza, la voglia di creare ma senza
legarsi alle richieste, ha dato vita a elaborati che la giuria
tecnica ha ritenuto troppo fuori tema per meritare un premio.
Di qui l’invito a leggere meglio ciò che un’azienda chiede. Una
lezione non solo per gli studenti, ma anche per le agenzie.
Un momento di grande emozione si è vissuto quando
Gabriella Capparelli ha chiamato sul palco Ettore Bernabei,
Direttore Rai dal 1961 al 1974, uno degli uomini che l’hanno
creata parallelamente al giornalismo televisivo. Bernabei,
in un toccante intervento, ha ricordato il processo che ha
portato la televisione di stato (nata nel 1954) a diventare
il punto di riferimento della comunicazione per molti anni.
Guido Rossi, Direttore dello staff della Direzione Generale
della Rai, al termine dell’intervento ha consegnato il premio
alla carriera a Bernabei, un premio che AGOL ha fortemente
voluto per l’esempio dato.
Durante la cerimonia di premiazione, Sofia Piomboni
(Responsabile Comunicazione AGOL) insieme a Pierangelo
Fabiano ha svelato il nome e la modalità di lavoro del nuovo
progetto dell’Associazione, il magazine “The New’s Room” che
riunirà 20 giovani talenti della comunicazione. Attraverso un
contest verranno scelti e poi guidati per un anno a comporre
un giornale sotto la guida delle più autorevoli firme del
giornalismo italiano.
Al termine della consegna di targhe e premi, la serata ha
avuto un lungo epilogo con musica dal vivo, DJ set, networking
illuminato dalle luci del Foro Italico e da quelle ben più mobili
e cangianti della discoteca sotto le stelle creata da AGOL
sulla Terrazza d’Onore del CONI. La serata di premiazione vive
infatti di due anime: una istituzionale ed una di networking e
forte attenzione all’aspetto partecipativo dell’Associazione.
Come l’anno scorso, la regia tecnica e di contenuto è
stata appannaggio di Sinergie Live Communication che
ha voluto essere partner della manifestazione, in quanto
crede profondamente nel valore non solo del premio,
ma dell’Associazione. I valori dell’Associazione, fondati
sull’eccellenza, sulla meritocrazia, insieme alla ricerca
costante di innovazione e qualità, sono infatti comuni a quelli
del gruppo cui Sinergie Live Communication appartiene. Per
questo motivo il grande ring e i contributi audio video hanno
visto l’allestimento #madeinsinergie e l’appoggio dell’agenzia
che da sempre sostiene AGOL convinta che solo facendo
crescere e offrendo possibilità di lavoro ai giovani sia
possibile un futuro di qualità nel campo della comunicazione
sia istituzionale che di prodotto.
C. Mangime
PREMIATI
CATEGORIA LOBBYING & CORPORATE COMMUNICATION
1. Giovani Professionisti (ACEA): Stella Lanzi (consulente FB & Associati)
2. Studenti Universitari (SNAM): Giovanni Gazzoli (Università Cattolica di Milano)
CATEGORIA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE
1. Giovani Professionisti (Confagricoltura): Federica Levi (giornalista)
2. Studenti Universitari (ANG): Marta Leggio (Università di Tor Vergata, facoltà
di Economia)
CATEGORIA EVENTI
1. Giovani Professionisti (CONI): Mariantonietta Pugliese (giornalista)
2. Studenti Universitari (Playstation): Chiara Ballo (Università di Ferrara, facoltà
di Scienze e Tecnologie della Comunicazione)
CATEGORIA ADVERTISING
1. Giovani Professionisti (Edison): Virginia Fatta FB&Associati
2. Studenti Universitari (Tim): Pietro Mistretta (Università IULM, facoltà di
Comunicazione, Media e Pubblicità)
CATEGORIA DIGITAL PR
1. Giovani Professionisti (Coca-Cola): Marta Corbetta (Account Executive,
Connexia)
2. Studenti Universitari (Lottomatica): nessun premiato.
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cannes LIONS
“I’ve always believed
in the power of creativity
to completely change
the world”
Brian Eno
DENTSU LAB TOKYO
Cannes Lions 2016
Thank you Creativity
C
omunicare (dal latino communico = mettere in comune, E’ nostro diritto segnalare
far partecipe) è l’attività più naturale ed automatica ciò che non ci piace e
dopo respirare. Come è stato postulato dalla scuola giudicare quello che ci
di Palo Alto e come è stato ormai globalmente accettato, ci viene proposto; abbiamo
è impossibile non comunicare; lo facciamo con uno sguardo, - fortunatamente - ancora
assumendo una certa postura; noi italiani lo facciamo il potere di scelta e questo influenza inevitabilmente le
anche - e soprattutto - gesticolando. Solo in ultima istanza strategie di comunicazione delle aziende e delle agenzie
comunichiamo con le parole e a volte sembra la cosa più pubblicitarie.
complicata da fare. Infatti, riuscire a gestire questa ampia
gamma di possibilità comunicative non è affatto semplice L’onnipresenza della pubblicità è sotto gli occhi di tutti, ma
perché sono molte le difficoltà dell’atto comunicativo; e sarebbe sbagliato affermare che chi si trova dall’altra parte
spesso sono legate all’uso di registri, lingue e abitudini dello schermo - cioè chi propone quello che siamo sempre
culturali differenti. Aggiungiamo anche il modernissimo più inclini ad evitare - abbia un lavoro facile. E’ tutt’altro che
scoglio di sollevare la testa dai nostri dispositivi mobili per semplice saper intrattenere lo spettatore, creare quella
affrontare una qualsiasi conversazione
scintilla di curiosità che lo tenga
faccia a faccia, ed ecco che ciò che
incollato allo schermo già dai primi
Oggi bisogna saper emozionare,
sembrava così naturale e alla portata
frames di video. Non è da tutti riuscire
coinvolgere, è necessario avvicinarsi
di tutti diventa per molti motivo di
a creare una campagna radiofonica
alla vita dei consumatori nel tempo di
imbarazzo o di inadeguatezza.
che non porti il guidatore a cambiare
un intervallo tra un’attività e l’altra.
canale nell’esatto istante in cui la sua
Sicuramente oggi più che in passato ci sentiamo bombardati canzone preferita è terminata.
da annunci pubblicitari che sembrano disturbare la fruizione
di un qualsiasi sito web; allo stesso modo però siamo ancora Per fare ciò, è indispensabile andare oltre il semplice schema
in condizione di saltare certi spot, togliere il volume alle comunicativo Emittente - Ricevente e studiare un piano
brevi pubblicità che anticipano il prossimo video o brano in che attiri l’attenzione e che sia, al tempo stesso, pregno di
significato. E’ importante essere consapevoli del fatto che il
una playlist.
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messaggio trasmesso non può più essere superficiale come
agli albori della pubblicità quando ci si concentrava solo
sulla sponsorizzazione di un prodotto. Oggi bisogna saper
emozionare, coinvolgere, è necessario avvicinarsi alla vita dei
consumatori nel tempo di un intervallo tra un’attività e l’altra
e, in ultimo, è essenziale non perdere di vista gli obiettivi
aziendali. Le imprese che sanno farlo riescono ad evolversi
in emotional brands riconosciuti e seguiti dai propri clienti,
che finiscono con immedesimarsi nelle loro storie o nei loro
prodotti.
Antica quanto la comunicazione stessa è la creatività, un
elemento imprescindibile della nostra vita che ci appartiene
sin da piccoli. La creatività non ha tempo: ci ha aiutato
a muovere i primi passi nella storia - ancor prima della
comunicazione verbale, quando gli uomini disegnavano
nelle caverne - ed ha sempre affiancato la comunicazione,
l’ha supportata e ne ha permesso l’evoluzione in ciò che
chiamiamo advertising, uno dei più efficaci e potenti modi
di fare storytelling, perché utilizza la chiave della sintesi e
dell’evocazione. La comunicazione convive con la creatività,
la trasmissione di un messaggio può raggiungere i nostri sensi senza però toccarci nel profondo, senza scatenare alcun
tipo di reazione. Questa è la sfida sempre più impegnativa
per i professionisti: creare nuove campagne che coinvolgano
i consumatori, scrivere storie che possano essere comuni
a tutti noi, che non si focalizzino troppo sul prodotto o sul
servizio ma sulle emozioni che questo sa dare.
Siamo tutti provvisti di un’infinita dose di creatività e questa
può essere sfruttata per parlare di temi importanti, porre
l’attenzione su ciò che normalmente rimane in secondo
piano o addirittura non viene riconosciuto come argomento
degno di discussione. Portare alla luce problematiche
quali l’accettazione di genere, di religione, cultura e salute
pubblica, per un’azienda può rappresentare un nuovo modo di
approcciare il mercato e i suoi clienti, presentandosi come un
brand socialmente responsabile.
Secondo Meaningful Brands - strumento di analisi della
multinazionale Havas - le aziende che si concentrano sul
migliorare la città, rendere le nostre vite più semplici e più
sane, ottengono maggiori livelli di engagement e fiducia.
Il report dedicato al 2015 conferma che alla maggior parte dei
consumatori non importerebbe se il 74% dei marchi sparisse
per sempre. L’analisi ha inoltre messo in luce, su un campione
di 1.000 brand, oltre 300.000 intervistati e 34 paesi, che i
brand meaningful possono incrementare fino a sette volte
la loro forza competitiva e guadagnare circa il 46% in più
rispetto ai brand percepiti come meno significativi. Lo studio
misura l’impatto di un brand su 12 aree di benessere (tra cui
salute, felicità, benessere economico, senso di community) in
modo da avere una visione completa del ruolo che lo stesso
ha nel migliorare la qualità della vita.
Non si tratta dunque esclusivamente di vendere, tutt’altro.
Le aziende non possono permettersi il lusso di considerare
la quantità come vera e propria strategia contro la qualità
dei propri lavori di comunicazione; specialmente
nel periodo storico che stiamo vivendo, dove ci
ritroviamo sommersi da contenuti tra i quali
è difficile fare una selezione. In questo
stesso scenario è fondamentale dare
la giusta importanza alla creatività:
quale ruolo potrà avere dopo che
la tecnologia avrà raggiunto il suo
massimo sviluppo? Diventerà
forse l’unica vera leva sulla quale
i brand potranno differenziarsi?
Sicuramente ha un ruolo
fondamentale nella carriera di
qualsiasi creativo, sia a livello
professionale che personale.
Ed è proprio un team di creativi
che ha elaborato il nuovo claim
del Festival Internazionale della
Creatività Leoni di Cannes: “Thank
you Creativity” rappresenta una
sorta di lettera d’amore per la
creatività, un ringraziamento che il
CEO del Festival, Philip Thomas, vede
come una missione: “Non dobbiamo
solamente
promuovere
la
creatività, è nostro compito
ricordare alle persone
la sua magia ed
invitarli ad essere
grati insieme a noi
per la differenza
che riesce a fare
nella nostra vita”.
23
cannes LIONS
cannes LIONS
Qualsiasi esperienza può creare un’ispirazione e qualsiasi
superficie può essere utilizzata; non c’è limite alla creatività
e quest’anno al Festival dei Leoni di Cannes il messaggio
è stato molto chiaro: tutte le idee possono essere grandi,
tutti gli errori possono essere utili. La creatività può e deve
mettersi al servizio del pianeta, può e deve migliorare intere
società e stili di vita, può e deve, in definitiva, collaborare ad
un mondo migliore.
Dell’importanza della collaborazione tra creativi e aziende ne
ha discusso il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Kimoon, che ha concluso il Festival con la sua presenza al Palais
des Festivals insieme a sei importanti CEO di multinazionali
di pubblicità e marketing: WPP, Omnicom, Publicis, IPG,
Dentsu e Havas. Il Segretario Generale ha esposto il piano
delle Nazioni Unite chiamato “17 Sustainable Development
Il Festival si è tenuto come di consueto al Palais des
Festivals di Cannes, dal 18 al 25 giugno, in una settimana ricca
di interventi, workshops, seminari e master da parte dei più
grandi professionisti del settore. Novità di quest’anno, il sito
thankyoucreativity.com contenente video e podcast dei
lavori premiati, i video degli interventi effettuati durante
il Festival ed i commenti delle varie campagne da parte di
coloro che le hanno create. Un vero inno alla creatività anche
la sezione “Everyday Creativity” dove è possibile risvegliare
il proprio senso creativo con avvincenti e utili esercizi di
teambuilding.
questa categoria sono stati donati ad associazioni benefiche.
L’Italia ha visto vincere principalmente l’agenzia Publicis
Italia; la sua campagna “The Dilemma” per Heineken ha infatti
vinto due Golden Lions (uno nella sezione media ed uno nella
sezione PR), due Silver Lions (uno nella categoria PR ed uno
nella Promo & Activation) ed un Bronze Lion nella categoria
Outdoor. La campagna “Business Booster”, sempre firmata
Publicis Italia, ha vinto invece un Leone di Bronzo nella sezione
Media ed uno nella sezione Promo & Activation. Un ultimo
leone nazionale bronzo è stato vinto da Saatchi&Saatchi con
“Carrefour baby night”.
Anche quest’anno, il Festival della Creatività di Cannes ha La comunicazione di un messaggio non necessita per forza
raccolto le idee di tutto il mondo, i lavori iscritti sono stati di grandi investimenti, come dimostrato da molte delle
43.101, registrando un +7% rispetto all’anno scorso. Tra i campagne premiate; si può ottenere un ottimo risultato
Paesi più prolifici: gli Stati Uniti con 9702 progetti, seguiti dal con poco o nessun budget a disposizione, grazie ad un team
Regno Unito (3.214), Brasile (2.805) e Germania (2.163). L’Italia creativo competente e la volontà di condividere un concetto
ha iscritto 739 lavori, la maggior parte nella categoria Cyber, che sia importante per tutti. Si sa, molto spesso sembra
seguita da Film e PR.
che le idee più semplici siano quelle
Più decideremo di tornare bambini
più difficili da realizzare, eppure più
per vedere le opportunità nascoste
Le tre macro categorie dei Leoni di
riusciremo a riprendere quella magia
dietro un ostacolo, più ci sarà possibile
Cannes erano: Cannes Lions (la sezione
che accompagna la creatività, più
creare un rapporto importante con il
più ricca di premi come Creative
decideremo di tornare po’ bambini
pubblico.
Effectiveness, Cyber, Design, Media,
per vedere le opportunità nascoste
Mobile, Outdoor, Radio, Product Design etc.), Lions Health dietro un ostacolo, più ci sarà possibile creare un rapporto
con i premi Pharma e Health & Wellness, e Lions Innovation, importante con il pubblico. Gli strumenti e le piattaforme
con Innovation e Creative Data. Nuovissima la categoria digitali sono in continua evoluzione e fanno sempre più parte
Glass: the Lion for Change, lanciata quest’anno per premiare della nostra vita, ciò non toglie però che un’idea innovativa
le campagne volte a sensibilizzare le ineguaglianze di genere, possa trovarsi tra materiali “analogici” quali un foglio di
eliminare pregiudizi e cambiare il mondo. Quest’anno il Grand carta (usato per la campagna della Singapore Airlines), un
Prix è stato vinto dall’agenzia Mindshare di Mumbai per il vaso di porcellana (per la campagna di Rosenthal) oppure dei
suo lavoro “6 pack band” per il marchio The Brooke Bond semplici adesivi, come nella campagna M&T Masking Tape,
Red Label di Unilever India. Tutti i proventi delle iscrizioni a vincitrice di un Golden Lion nella categoria Design.
Goals”: 17 obiettivi che il mondo si impegna a conseguire nei
prossimi 15 anni, anche con l’aiuto delle sei multinazionali
che - per raggiungere un fine comune - hanno sposato ognuna
una causa diversa, mettendo da parte la competizione e
le differenze, per portare soluzioni creative, e soprattutto
efficaci, ai problemi che affliggono il mondo.
Il Festival della Creatività ha confermato e premiato i
talenti provenienti da ogni angolo del mondo e soprattutto,
ha portato nuovamente luce su quanto il lavoro creativo
possa essere la forza trainante sia per il business che per il
mondo. Anche quest’anno si sono celebrate le idee, i progetti
ed il coraggio di proporre sempre qualcosa di nuovo, nella
speranza che attraverso la propria creatività, l’uomo possa
ancora fare la differenza.
F. Passoni
Foto: canneslions.com
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cannes LIONS
I VINCITORI
18-19 giugno – Lions Health
Grand Prix for Good
“Man’s boobs” per MACMA: una campagna contro la
censura dei social network, applicata anche quando si tratta
di prevenzione. Combattere la censura con la creatività
premia con 44mln di views in una sola settimana.
Grand Prix
“Project Literacy” per Pearson: promuovere l’alfabetizzazione nel mondo per combattere i più grandi problemi
della nostra società. Un progetto che ha colpito milioni di
utenti e che è ora parte del programma dell’Unesco per
l’istruzione.
Gold
“X ray casts” per Fonterra: in Nuova Zelanda, 59 bambini si
rompono qualche osso ogni giorno. Fonterra, azienda leader
nella vendita di latte e latticini, ha pensato a delle strutture
di gesso molto particolari…
“Breathless Choir” per Philips: la campagna ha coinvolto
persone con malattie polmonari come COPD e fibrosi cistica
che, aiutate da un professionista, hanno cantato in un coro
per la prima volta dopo anni.
21-22 giugno - Lions Innovation
Grand prix
“The next Rembrandt” per ING: i confini tra uomo e
macchina sono sempre più sfumati e indefiniti, l’uno si fonde
all’altro in questa campagna per ING dove, a distanza di 347
anni dopo la morte del pittore Rembrandt, una sua nuova
opera è venuta alla luce: creata da un computer.
Gold
“The second scoreboard” per Teletica: in Costa Rica,
durante le partite di calcio, la violenza sulle donne aumenta
fino al 690%. Per contrastare questo trend, il Ministero per
le questioni femminili ha lavorato con Teletica, la maggior
emittente televisiva in Costa Rica e la Federazione Calcio del
Paese. Insieme, hanno reso l’obiettivo di eliminare la violenza
sulle donne evidente quanto i risultati delle partite di calcio.
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cannes LIONS
“Live Logo” per INEC, Istituto Nazionale di Statistica
dell’Ecuador: un logo in continuo cambiamento mostra
alla popolazione dell’Ecuador 5 campi fondamentali per
il benessere del Paese: felicità, occupazione, qualità e
disponibilità delle case, accesso ad acqua potabile e
alfabetismo. Un logo che cambia per far cambiare, in positivo,
anche il modo con cui i cittadini guardano e considerano il
proprio Paese.
“The field trip to Mars” per Lockheed Martin: l’azienda di Los
Angeles sta lavorando alle tecnologie che ci permetteranno
di andare su Marte. L’obiettivo della campagna è quello di
ispirare le giovani generazioni che avranno la possibilità
di raggiungere il pianeta. In una delle prime esperienze di
gruppo con la tecnologia VR, migliaia di bambini hanno
sperimentato una visita su Marte seduti sul loro bus della
scuola.
23-24 giugno - Lions Entertainment
Grand prix
“The displaced” per il New York Times: realtà virtuale per la
signora in grigio con il progetto “The Displaced”. Il giornalista
del New York Times Ben Solomon ha raccontato le storie
di tre bambini in Sudan del Sud, Ucraina e Syria, vittime
della povertà e della distruzione causata dalle guerre. Un
cortometraggio a 360° sulle conseguenze delle guerre e
segregazioni, e sull’incredibile forza dei giovani che stanno
cercando di ricostruirsi una vita.
associazione
giovani
opinion
leader
“Home for Christmas” per Edeka: uno degli spot più di
successo del 2015, andato in onda nel periodo natalizio, sottolinea l’importanza della famiglia durante le festività. Un
esempio di campagna pubblicitaria che tocca il cuore di tutti.
Gold
“Super Bowl babies choir” per NFL: un efficace campagna
per avvicinare i giovani americani alla lega professionistica
nordamericana di football americano. Un coro di bambini ed
una canzone scritta da Seal: per far innamorare gli americani
ancora una volta.
“Safe & Sound” per LMG Insurance: la prima app per gli
amanti della musica che permette di salvaguardarli anche
mentre girano in città. E’ sufficiente scaricare la app (voluta
dalla compagnia assicurativa LMG in Tailandia) e attivare il
GPS sul proprio smartphone per ascoltare la musica sani e
salvi.
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IPW 2016
Con 75.000 posti, è la casa dei giganti del New
Orleans Saints nelle partite della NFL e ospita
grandi eventi e concerti. Ci sono inoltre hotel
modernissimi e uno dei maggiori Centri Congressi
di tutti gli Stati Uniti: l’Ernest N. Morial Convention
Center, di ben 103.000 metri quadrati.
What’s new on the scene.
I
PW 2016 fa tappa a New Orleans, la città del Jazz, del Cajun,
del Mississippi River, del Mardi Gras, il Carnevale burlesco
e allegorico, della magia e del mistero. Tutta tradizione? No.
New Orleans è una città che si è trasformata e ricostruita in
stile moderno ed efficiente dopo Katrina, l’uragano che nel
2005 la distrusse quasi completamente.
La città è di chiara discendenza francese, anche se ormai
questa è una lingua parlata pochissimo. Il nome infatti le
arriva dalla omonima città sulla Loira, datole alla fondazione
in onore di Filippo II di Orleans, appunto. L’architettura risente
ancora oggi delle influenze d’oltralpe, che si mescolano
a quelle creole, e il french quarter
è tuttora il
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centro nevralgico turistico, storico e contaminante della
principale città della Louisiana.
La sua storia attuale e il suo fascino sono tutti nella geografia
e nel suo passato. Il clima caldo del Golfo del Messico di
fronte, le paludi, il pericolo dei serpenti Fer de Lance e dei
coccodrilli, la sua fondazione con ex-galeotti, cercatori d’oro,
avventurieri, prostitute e il grande porto di scambio, che
ancora oggi funziona a pieno regime.
IPW 2016 arriva in un momento molto particolare per gli Stati
Uniti. Il dramma di Orlando è di pochi giorni precedente la fiera,
e la tristezza aleggia tra gli stand. Roger Dow, Presidente di
U.S. Travel (l’associazione che organizza IPW), però non ci sta a
chiudersi nel protezionismo. Nel suo discorso programmatico,
prende a prestito una modalità di comunicazione di
Steve Jobs e dal microfono della conferenza stampa
inaugurale dice a chiare lettere: “Stay open, stay
connected: non lasciatevi sopraffare dalla paura, dal
terrore cieco, dalla chiusura nei confronti degli altri.
Il viaggio è cultura, è melting pot, è arricchimento, è
voce e musica, cibo e paesaggi”. Gli Stati Uniti devono
mantenersi aperti agli altri, devono accogliere, perché le
bellezze e i vantaggi di mantenere aperto questo paese sono
superiori al rischio di isolarsi.
Ad IPW la soddisfazione nel promuovere gli
Stati Uniti è grande anche per la riconferma del
mandato ad operare che Brand USA ha ricevuto
direttamente da Barack Obama, con un atto formale che ha confermato la fiducia dell’amministrazione
USA nei confronti di un settore economico primario per la
nazione. Incentive, eventi, lanci di prodotto e convention
generano un introito globale per il mercato a stelle e strisce,
che solo negli ultimi tre anni ha visto aumentare di 3 milioni
il numero di visitatori e prodotto 9,5 miliardi di dollari di
incremento nella spesa turistica insieme a 3 milioni di tasse
in più, collegati alla creazione di 50.000 posti di lavoro e 21
miliardi di dollari di impatto economico totale. Dati su
cui riflettere anche in Italia.
La fiera del turismo è uno showcase enorme di
proposte e novità, dai sistemi di registrazione
agli alberghi, alle destinazioni o alle proposte
più innovative e out of the box. Una fiera a cui farsi
invitare, accreditare e partecipare per non essere
tagliati fuori da un mercato unico e sempre capace di
affascinare e rinnovarsi.
New Orleans è meravigliosa proprio per questa sua
multietnicità, per questo fascino incredibile, per i suoi
colori, per la capacità di conservare gli antichi tram che la
attraversano e svolgono un servizio di trasporti pubblici
efficiente nelle strade che uniscono i suoi nuovi grattacieli
come il Mercedes SuperDome.
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Vediamo quindi alcune delle maggiori novità che hanno
caratterizzato l’edizione 2016 e che possono dare qualche
spunto per eventi o incentive davvero nuovi.
IL CIRQUE DU SOLEIL
é un’icona; in qualsiasi campo. Ha saputo creare un modello
di gestione, di business, di coesione interna e promozione
esterna. é un esempio e un brand che non ha bisogno
di presentazione, riscuote approvazione e desiderio di
emulazione da parte di ogni azienda. Ma soprattutto
rappresenta oggi uno dei punti più alti di creatività e
spettacolarizzazione in fatto di show. A Las Vegas ci sono 7
resident shows, tutti on air in teatri appositamente pensati
e realizzati per poter ospitare lo spettacolo specifico. Dal
Bellagio, con un teatro-piscina capace di riempirsi e svuotarsi
di migliaia di litri d’acqua in pochi secondi e sul cui fondo
lavorano 50 sub per tutto lo show, al Ka Theatre, con una
produzione con tre palchi mobili che variano l’inclinazione
fino a 90° e ad altezze di quasi 40 mt.
E proprio dal teatro di Ka, arriva la proposta più innovativa di
incentive e/o team building per agenzie. Il behind the scenes
proposto dal Cirque, non solo permette di entrare nel teatro
e vedere gli allenamenti degli artisti, ma anche e soprattutto
di imparare a lavorare con loro. Sotto la guida dei maestri
acrobati, il Cirque (al termine di una visita guidata nella
quale vengono mostrati i vari locali del teatro e le imponenti
macchine di regia e scena) propone infatti
una serie di esercizi, realizzati proprio sul
palcoscenico di Ka.
Così gli ospiti lavorano dove si svolge
uno degli show di arti marziali più
impattanti al mondo, con una ruota
girevole a tre gabbie, sulla e dalla
quale saltano gli acrobati. A questo
si può aggiungere ovviamente
una cena con gli artisti o una Vip
experience con ingressi prima dello
show, e incontri con i protagonisti.
Inutile dire che si tratta di
un’esperienza indimenticabile.
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SPEEDVEGAS CIRCUIT
Las Vegas, città una volta simbolo del gioco d’azzardo, è
oggi una delle destinazioni privilegiate per convention,
presentazioni e meeting. è
anche un’ottima base di partenza per escursioni tra Arizona e
Nevada, con sorvoli del Grand
Canyon in aereo o elicottero con
il quale - perché no? - è anche
possibile atterrare e godersi
uno champagne al tramonto tra
le gole del Colorado River.
Ma oltre a queste attività, dal 15
aprile chi organizza eventi ha una
possibilità in più di proposta ai propri clienti. Lo Speedvegas
Circuit, costruito appositamente per far provare il brivido
della velocità su macchine da sogno: Lamborghini, Ferrari,
McLaren, fanno bella mostra di sé e poi si scatenano in pista.
KENNEDY SPACE CENTER
Siamo abituati a vederlo nei film. E’ un po’ casa per molti, se
non per tutti noi, almeno nell’immaginario collettivo. E’ un
luogo meraviglioso, immerso in una delle oasi naturalistiche
più belle al mondo.
Nel deserto, in un’atmosfera rarefatta tra le dune del Nevada
che mescola visioni di natura a profumi di benzina e motori,
gli ospiti possono decidere se imparare a controllare le
prestazioni di queste vetture uniche, guidandole sul tracciato,
oppure divertirsi a fianco di piloti istruttori capaci di portare
al limite le auto e far salire l’adrenalina a livelli davvero
altissimi.
Nel caso di gruppi aziendali, l’esperienza avviene attraverso
la divisione in squadre che affrontano la pista sotto la guida
di uno staff di istruttori dedicati ad ogni team.
La giornata da pilota naturalmente, ha momenti di relax nella
clubhouse, attrezzata con sale per i briefing e parti di teoria,
oltre a un ricchissimo buffet.
Dal nostro inviato a New Orleans - F. Mezzo
Perché quello che molti non sanno è che “il Kennedy”, come
affettuosamente viene chiamato da chi lo frequenta per
lavoro, si stende tra golfi e landa terrestre, ospitando specie
marine, uccelli, coccodrilli e animali terrestri unici.
Chi va al KSC può avere la fortuna di vedere l’aquila simbolo
degli Usa, proprio di fianco alla strada percorsa dal bus che
porta sotto le torri di lancio.
Qui un incentive è ovviamente qualcosa di unico. Dal pranzo
con gli astronauti che spiegano cosa avviene nella missione,
fino al training vero e proprio di mezza giornata, in cui è
possibile imparare a manovrare lo space shuttle oppure a far
partire un razzo, seguendo le procedure standard.
Ovviamente non può mancare la
visita con la simulazione del
lancio dell’Apollo: 3 minuti di
realtà simulata con i vetri
infuocati e il rumore
del razzo in decollo,
i computer e
le persone
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che eseguono la routine a terra della partenza, i vari comandi
e finalmente l’entrata in orbita.
La giornata idealmente si conclude con una cena che può
essere organizzata sotto l’Atlantis (quello vero, che ha fatto
le missioni ed è esposto nel Centro) oppure sotto le sezioni
separate dell’Apollo, con il modulo lunare.
33
ART
art
E’ chiaro che questo camminare su un filo sospeso sulla
realtà rende gli artisti dei veri e propri equilibristi, anche
nell’affrontare compiti quotidiani: dal pagare una bolletta al
fare la spesa. Senza contare il come guadagnarsi da vivere;
cosa che, date le caratteristiche sopra citate, potrebbe
diventare assai difficile.
Artisti e mecenati
Il tandem perfetto
per entrare nella storia.
E infatti, non esiste artista che sia autonomamente capace
di sopravvivere, di gestire una vita inquadrata in schemi o
prospettive che, per la maggior parte delle persone, sono
invece assolutamente normali. Per l’artista tutto è sfida con
qualcosa di altro di esterno e a volte nemico, di distraente
dalla sua visione che è sempre creativa e oltre. Qualcuno
in cui e da cui cercare confronto e conforto. Perché al pari
di un bambino, per crescere, l’artista da sempre ha avuto
bisogno di una persona che credesse in lui e gli permettesse
di vivere e dedicarsi alla sua arte. Senza queste persone
non esisterebbero tutti i capolavori di cui possiamo godere
(pittura, scultura, architettura, musica, poesia, cinema...).
Gertrude Stein, Pablo Picasso
Questa figura è il mecenate. La parola non è inventata, ma
nasce traslata dal cognome di un certo Gaio Cilnio Mecenate,
un personaggio ricco, colto
e illuminato, nato nel 68 a.C.
impegnato a sostenere artisti
e intellettuali dell’epoca.
S
i sa che gli artisti vivono in un loro
mondo girovagando nella realtà.
La verità è che stanno altrove.
Per la maggior parte delle persone,
una mela è una mela. Semplice. La
pioggia è pioggia. Punto. Per un
artista invece, un semplice pomo
o dell’acqua che cade possono
diventare qualsiasi cosa perché
lo spazio in cui si muove la sua
mente è dilatato e attraversato
da fili invisibili che scarta oppure
sceglie di percorrere. Non per
nulla spesso l’ispirazione era
cercata con molti mezzi, non
sempre leciti. Ricordiamo gli
streams of (un)consciousness
o i viaggi onirici sollecitati da
lisergiche visioni.
Il figlio dell’uomo, René Magritte
thinglink.com
Mecenate
sostenne
la
produzione artistica di
Orazio e Virgilio, rendendo
intellettualmente
ricca
l’epoca
dell’imperatore
Augusto di cui era amico.
Roma è abbellita con
costruzioni
come
l’Ara
Busto raffigurante Mecenate
Pacis, il Pantheon, il Foro
it.wikipedia.org
di Augusto; statue dei
princeps e di altri importanti
personaggi decorano la capitale e tutte le città dell’impero
perché Mecenate ebbe anche il merito di integrare le
politiche dell’offerta pubblica con gli investimenti privati, a
tutto vantaggio della collettività.
Tutti i personaggi che da sempre hanno usato l’arte per
mostrare la loro ricchezza e il loro potere hanno avuto questo ruolo. Papi e imperatori, finanzieri e politici, re e principi.
Ma anche persone illuminate, che per il solo amore verso
l’arte hanno supportato gli artisti consentendo loro di
continuare ad esserlo.
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chez-edmea.blogspot.it
Ad esempio non potremmo ammirare le volte della Cappella
Sistina senza la visione di Papa Giulio II che, nei primi anni
del 1500, commissionò l’immenso affresco a Michelangelo.
Van Gogh avrebbe fatto poco o niente senza il supporto di
suo fratello Theo che si occupava di vendere i suoi dipinti,
mandargli denaro per mangiare, comprare tele e colori per
vivere. Il ruolo di Theo è stato anche quello di supportare il
fratello, facendo quasi da psicologo a questo artista sensibile
ed incline alla depressione.
Maurice Raynal, mecenate avanguardista, fu il grande
sostenitore e promotore di Picasso e del suo gruppo di
giovani artisti. Per quasi mezzo secolo ne scrisse su giornali
e riviste e ne pubblicò decine di volumi. Ma la vera mecenate
di Picasso fu una donna, la scrittrice statunitense Gertrude
Stein, cara amica di Picasso. Prima collezionista di quadri
cubisti e poi sostenitrice delle opere del pittore spagnolo.
Lui la ritrasse in un dipinto che ebbe pochi riscontri ma di
cui lei disse: “Fui, e sono tuttora, soddisfattissima di questo
ritratto. Per me, sono io: ed è la sola immagine di me che sia
me” (il dipinto si trova ora si trova al Metropolitan Museum
of Art di New York n.d.r.).
Questa donna illustre e illuminata lasciò il segno nella
storia dell’arte creando un rifugio costante, il salotto
35
ART
La storia e la notorietà di
Jackson Pollock viaggiano di
pari passo con quella della sua
mecenate, Peggy Guggenheim.
Peggy dedicherà a lui la prima
personale alla fine del 1943,
nella galleria/museo Art of
This Century da lei fondata, lo
promuoverà attivamente e ne
venderà le opere.
Il mecenate aiuta l’artista e
l’artista lo fa entrare con lui
nella storia. Uno scambio
meraviglioso che ha regalato
al mondo tutte le opere che
possiamo ammirare, anche se
a volte i rapporti tra artista
e mecenate o committente,
non sono facili. Un esempio
in particolare, è l’interazione
quasi distruttiva a livello umano
proprio tra Michelangelo e Papa
Giulio II, con rapporti che definire semplicemente burrascosi
significherebbe celarli in un
eufemismo.
Cappella Sistina, Michelangelo Buonarroti
fabertechnica.it
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Viene da dire che l’artista può
esistere solo in tandem con
qualcuno che gli permette di
Peggy Guggenheim and Jackson Pollock in front of Pollock’s Mural
esserlo. Ma purtroppo oggi
guggenheim-venice.it
questa figura sta lentamente
scomparendo, forse anche per
di rue de Fleurus, per intellettuali, artisti e scrittori del una complicanza frutto della crisi economica e finanziaria, per
postimpressionismo e del cubismo. Vi parteciparono cui si fanno promotori dell’arte istituzioni e grandi aziende, ma
regolarmente, oltre a Pablo Picasso, anche Ernest sempre meno privati, con il rischio di politicizzare gli artisti e
Hemingway, F. Scott Fitzgerald, Sinclair Lewis, Ezra Pound, farli rientrare in meccanismi che poco hanno a che fare con
Thornton Wilder, Sherwood Anderson, Francis Cyril Rose, l’arte. Ed è un peccato, perché non dobbiamo dimenticare
René Crevel, Élisabeth de Gramont, Francis Picabia, Claribel che l’arte, in tutte le sue declinazioni, è necessaria all’uomo; e
Cono, Mildred Aldrich, Carl Van
che la sua diffusione fin dall’antichità,
L’artista da sempre ha avuto bisogno
Vechten e Henri Matisse.
è il segno dello splendore della civiltà.
di una persona che credesse in lui e gli
Basta soffermarci un momento
permettesse
di
dedicarsi
alla
sua
arte.
Il sabato sera era il giorno per i ritrovi
pescando nella memoria le emozioni
di questa Congregazione, così che la
percepite ascoltando un concerto di
Stein potesse scrivere ininterrotta dai visitatori per tutta la Mozart, alzando gli occhi alla volta della Cappella Sistina,
settimana. Alice, la sua compagna, divenne la padrona di casa rimanendo straniti di fronte al Guernica o a un qualunque
de facto per le mogli e le fidanzate degli artisti presenti, che dipinto di Turner; o perché no, anche banalmente piangendo
si incontravano in una stanza separata.
o entusiasmandoci davanti a un film.
S. Viola
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mice news
MICE NEWS
MICE NEWS
Châteaux & Hôtels Collection
Châteaux & Hôtels Collection, nato nel 1975 e famoso in
tutto il mondo per i suoi hotel di charme e ristoranti d’alta
gastronomia, propone un catalogo con più di 500 strutture in
16 Paesi. Che vogliate andare al mare o in montagna, in città o
in campagna, troverete sempre strutture di charme. Non ne
mancano di memorabili anche in Italia, luoghi unici e ricchi di
storia ed eleganza che vi segnaliamo:
HOTEL CELLAI (Firenze): Un boutique hotel di charme nel
cuore di Firenze, dove ogni arredamento è curato nei minimi
dettagli dalla proprietà e collezionato negli anni, con spazi
meeting per piccoli eventi, presentazioni e cocktail party.
Unica la vista dalla terrazza all’ultimo piano, uno sguardo
sulle colline fiorentine e sui tetti della città.
www.hotelcellai.it
ANTICA CORTE PALLAVICINA (Parma): Celebre relais di
campagna dei fratelli Spigaroli con ristorante stellato e
produzione del pregiato culatello di zibello, è anche sede di
numerose attività di team-building e incentive.
www.acpallavicina.com
CASTELLO DI SEMIVICOLI (Abruzzo): Proprietà della celebre cantina Masciarelli, questo castello offre numerosi
spazi indoor e outdoor per eventi aziendali, team-building e
meeting, oltre che a degustazioni e visite guidate dei vigneti.
www.castellodisemivicoli.it
Castello di Semivicoli, Chieti
dimensionefashion.com
Antica Corte Pallavicina, Parma
ilridotto.info
BORGO CONDE’ (Romagna): Una struttura immersa tra cento
ettari di vigneti del sangiovese a Forlì. Con un’importante
cantina ed una Spa dedicata, viene scelto anche per eventi di
rilevanza internazionale.
www.borgoconde.it
AURORA BOREALE DI ICELANDAIR
E’ possibile ammirare l’aurora boreale stando comodamente
seduti su un aereo? Oggi sì, sui voli Icelandair.
Borgo Condè, Romagna
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borgoconde.it
La compagnia aerea islandese ha introdotto in flotta l’Hekla
Aurora, un aereo completamente dedicato al noto fenomeno
naturale per il quale ogni anno migliaia di temerari sono
disposti a percorrere chilometri tra le nevi e il freddo. Come si
vede nel video pubblicato sulla pagina Facebook del vettore,
l’aereo, oltre ad avere una livrea a tema aerografato da alcuni
artisti, consente ai suoi passeggeri di vivere l’esperienza
dell’aurora con delle particolari illuminazioni led che durante
il volo ricreano i cambi di luce del fenomeno ottico.
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MICE NEWS
Treno Shiki-Shima • japantimes.co.jp
TRENI SUPERSONICI E INVISIBILI IN GIAPPONE
Mizukaze e Shiki-Shima, questi i nomi dei due treni a 5
stelle che cambieranno le ferrovie del Giappone. Sta infatti
per arrivare una rivoluzione a cinque stelle sulle ferrovie
nipponiche ed il paese sembra pronto ad investire in questa
novità di lusso. A partire dal 2017, due nuovi treni ultra rapidi
potranno garantire ai passeggeri viaggi veloci, confortevoli e
soprattutto di alta gamma.
Il Mizukaze, progettato dalla società Twilight Express
Mizukaze, unirà Kyoto, Osaka e Shimonoseki e potrà
accogliere 30 passeggeri. Sarà dotato di dieci carrozze che
includeranno area panoramica, lounge bar, camere da letto e
ristorante di lusso, dove si alterneranno chef stellati. Il suo
nome significa “treno che sfreccia tra i paesaggi di Mizuho
come il vento”.
“Isola delle quattro stagioni” è invece il significato di ShikiShima, con un debutto previsto per maggio 2017. Il mezzo,
che partirà da Tokyo per raggiungere le regioni di Tohoku
e Hokkaido, potrà trasportare 34 passeggeri in 17 camere
luxury dal design moderno, disposte in quattro carrozze.
Come il Mizukaze sarà dotato di ristorante e carrozza
panoramica. Le tariffe di entrambi i treni si aggirano intorno
ai duemila euro a corsa.
Ma c’è anche un treno invisibile pronto a debuttare sui binari
giapponesi. Si chiama Seibu Railway ed è un treno progettato
dall’archistar giapponese Kazuyo Sejima che entrerà in
attività nel 2018. Il treno, come mostra un video pubblicato
dalla società costruttrice su YouTube, è realizzato con
coperture a specchio, che riflettendo l’ambiente circostante,
danno un effetto di trasparenza. La forma allungata garantirà invece al treno velocità e aerodinamicità. Le carrozze
saranno arredate con sedili confortevoli, pensate per far
sentire i passeggeri come in un salotto.
Shangri-La Hambantota, Sri Lanka
shangri-la.com
L’unico problema è arrivarci: la struttura si trova infatti a 4
ore e mezza da Colombo. Per fortuna però c’è un sistema
più veloce. A 25 minuti dall’Hotel, con strada asfaltata, si
trova l’aeroporto di Mattala - sigla HRI - dove FlyDubai vola
giornalmente da Dubai. Abbinare una visita di Dubai a Sri
Lanka è la combinazione incentive perfetta e completa.
www.shangri-la.com/hambantota/shangrila
SHANGRI-LA HAMBANTOTA, SRI LANKA
Nell’estremo sud dello Sri Lanka è stato inaugurato nei primi
di giugno lo Shangri-La Hambantota Resort & Spa.
Una meraviglia immersa in un territorio di 53 ettari, con un lago
salato adatto a tutti gli sport acquatici. L’hotel accoglie i suoi
ospiti con 300 camere, 21 suites, un campo da golf di 18 buche,
la CHI Spa con trattamenti ayurvedici e una Grand Ballroom
per 1200 persone. Le tariffe per ora sono abbordabili, circa
200/250 Usd per camera, un buon rapporto qualità-prezzo.
Shangri-La Villingili Resort and Spa
holysmithereens.com
sono 3 ristoranti, la CHI Spa, un percorso per passeggiate in
bici e perfino un campo da golf di 9 buche.
www.shangri-la.com/male/villingiliresort
E a prosito di Maldive…C’è una nuova isola privata nelle
Maldive a cinque stelle ed è della catena Four Seasons. Con
7 suites, un centro immersioni, l’Oceans of Consciousness
Spa ed uno yacht di 19 metri, il Private Island Maldives at
Voavah, nell’atollo di Baa, è la prima isola privata del Gruppo
Four Seasons. In utilizzo esclusivo ad un solo ospite con i
suoi accompagnatori può ospitare fino ad un massimo di 22
persone. L’atollo, che appartiene alla World Biosphere Reserve
dell’Unesco, è raggiungibile in idrovolante dall’aeroporto di
Male, oppure in venti minuti di barca veloce dal Four Seasons
Resort Maldives di Landaa Giraavaru. Voavah diventa così la
quarta struttura della collezione maldiviana del Gruppo (dopo
il Four Seasons Resort Maldives di Landaa Giraavaru, il Four
Seasons Resort Maldives di Kuda Huraa e il Four Seasons
Explorer). www.fourseasons.com/maldives
Shangri-La Villingili, MALDIVE
Seibu Railway • fastcodesign.com
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Per chi non vuole rinunciare alle Maldive di una volta, lo
Shangri-La Villingili offre 132 ville meravigliose nell’atollo di
Addu, all’estremo sud dell’arcipelago. Queste si raggiungono
in circa un’ora con un la compagnia MaldivesAir dall’aeroporto di Male. Una volta atterrati a Gan, basteranno solo
cinque minuti per raggiungere questo paradiso terrestre.
Queste sono le Maldive come una volta, quelle escluse dal
turismo di massa, ben diverse dagli atolli più vicini a Male. Su
17 kmq di isola, oltre alle 132 ville (di cui 70 sono overwater) ci
Isola Voavah, Maldive
prnewswire.com
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MICE NEWS
MICE NEWS
DESTINAZIONI SU CUI PUNTARE
Repubblica Dominicana
“La Repubblica Dominicana è la destinazione più nota dei Caraibi per l’organizzazione di Meeting e Convention, Incentive Travel
ed Eventi. Il clima eccellente tutto l’anno, gli ottimi collegamenti aerei, le numerose attrazioni, la presenza delle più importanti
catene alberghiere internazionali e le tantissime sedi congressuali, rendono l’isola una destinazione perfetta per il MICE.”
Estratto di un’intervista a Neyda Garcia, Direttore dell’Ufficio del Turismo della Repubblica Dominicana a Milano.
SANTO DOMINGO
La capitale, con i suoi 3 milioni di abitanti, è la città più vivace
dei Caraibi. Santo Domingo è conosciuta per la sua parte
coloniale, Patrimonio dell’Unesco, per l’intenso programma
di spettacoli dal vivo, per i suoi ristoranti e per la sua vita
notturna. La città è la principale destinazione di meeting e
convention (con spazi fino a 8.000 persone) ed è in costante
evoluzione. Da qui è facile spostarsi verso altre destinazioni:
per esempio, l’area suburbana di Boca Chica si trova a soli 10
minuti dall’Aeroporto Internazionale Las Americas; mentre a
20 minuti si trova la spiaggia di Juan Dolio, famosa per i suoi
ristoranti e per i campi da golf (Guavaberry Golf e Los Marlins).
PUNTA CANA
Palme e sabbia bianca finissima. Si
presenta così la costa che da Punta
Cana porta a Bavaro, il luogo con
la maggior concentrazione di
alberghi e sedi per eventi, che
ospita il Bavaro Adventure Park
e il Dolphin Explorer. Continuando
verso Uvero Alto, ci sono i paesi di El
Cortecito - con decine di prestigiosi
ristoranti sulla spiaggia, come l’imperdibile Captain Cook
- e Cabeza de Toro, con Yacht Club e campi da golf. Da non
perdere la visita al Bibijagua, il più grande mercato d’arte
della zona, ed il parco acquatico di Uvero Alto. Per gli eventi
a Punta Cana si va dalle 24 sale per 3.000 persone dell’Hotel Barcelò & Resorts, al Paradisus Palma Real con 15
sale per 850 persone, fino al Convention Center dell’Hard
Rock Hotel & Casino con una capacità di 5.000 persone.
42
SAMANA’
Samanà è un tesoro
naturale. Selvaggia, con
baie e cascate, ha tanto
da offrire. E’ conosciuta
per le sue spiagge, per
il bodyboard, per le
passeggiate nella natura
e per gli avvistamenti delle
balene. Santa Bàrbara di
Samanà é il capoluogo di provincia,
mentre da Las Galeras partono le escursioni per Playa
Rincón: 5 km di insenatura e una spiaggia incontaminata dove
si può assaporare il “pescado con coco” tipico della zona. Las
Terrenas, invece, é il principale centro turistico dall’anima
della città di mare: ha negozi, ristoranti e bar, come il famoso
Pueblo de Pescadores.
Da non perdere: lo zip-line El Valle, un’escursione che finisce
nella cascata Lulù, la traversata de El Limón attraverso 20
piattaforme ed il Parco Nazionale Los Haitises che si estende
per 1600 km².
LA ROMANA e BAYAHIBE
Questa è la terra dei campi da golf Teeth of the Dog e Dye Fore.
La Romana è anche conosciuta come “città dello zucchero” per
i suoi campi di canna da zucchero. Casa de Campo e Altos de
Chavon sono in cima alla classifica delle mete più visitate,
imperdibile l’Isola Saona, raggiungibile con barche veloci dagli
Hotel di Bayahibe. A Casa de Campo sale meeting fino a 750
persone, mentre Altos de Chavon ha un anfiteatro da 5.500
posti!
M. Saccenti
DOMINICANA
REPUBBLICA
TUTTO QUELLO CHE SOGNI
Ufficio del Turismo Repubblica Dominicana
Piazza Castello, 25 • 20121 Milano • Tel: 39-02 805 77 81
Fax: 39-02 865 861 • [email protected]
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43
btl
btl
below the line
Un
territorio ancora da scoprire.
A
bove the Line, Below the
Line. Due termini tanto
conosciuti quanto confusi,
e spesso anche abusati nel mondo
della comunicazione. Nonostante
le sigle ATL e BTL compaiano
quotidianamente in progetti e presentazioni di clienti e agenzie, sono
ancora in tanti a sentirsi disorientati
quando devono decidere cosa va
messo sopra o sotto “the line”.
La famosa linea trova la sua origine
nel gergo finanziario ed è ciò che nei
conti economici delle aziende divide le
spese e i ricavi dalle voci secondarie,
cioè dalle attività di minore impatto
o non preventivate. Sopra la linea si
trovano tutte le operazioni con un
budget predefinito, sotto la linea
invece, gli interventi non pianificati
perché considerati meno importanti.
Questo è quanto scritto sulla carta,
tuttavia nel corso del tempo i termini
ATL e BTL si sono evoluti andando
ad includere nuove voci e categorie.
In questo senso, la comunicazione
Below the Line risulta essere molto
più “fluida” e “plasmabile” rispetto
alla sorella, che ha sempre sfruttato
principalmente i media tradizionali.
La storia della BTL segue quella
dell’uomo adattandosi ai cambiamenti
della società, alle abitudini e ai
gusti degli esseri umani; il tutto
senza operare su spazi pubblicitari
pagati, senza utilizzare uno stile
44
media
tradizionali
diffusione
capillare
unica
declinabile
budget
predefinito
attività
non pianificabile
ampio
pubblico
messaggio
personalizzato
standard
non
convenzionale
maggior visibilità
al brand
vicina al
consumatore
di comunicazione “dichiarata” e
appariscente. I metodi della BTL sono
quelli che apparentemente passano
inosservati, quelli che attraverso
un’attività di guerrilla marketing
notturna o un creativo flash mob sono
capaci di trasformare una città e, se
ben pensati, anche il punto di vista
delle persone su una azienda o un
prodotto. Nella BTL rientrano il direct
marketing, le Pubbliche Relazioni, le
sponsorizzazioni…fino ad arrivare
al passaparola, al telemarketing, al
product demo. Anche il packaging e
il corporate design acquistano una
nuova importanza: dalla confezione di
un prodotto deve emergere l’ideale di
un’azienda, il messaggio da comunicare
deve essere accuratamente pianificato
e gestito sfruttando al meglio ogni
canale a disposizione; e per fare ciò, la
relazione con il cliente è fondamentale.
Ogni dettaglio necessita di una cura
maniacale ed il lavoro dietro una
campagna BTL non ha niente da
invidiare a quello di una campagna
Above the Line, la scelta di materiali di
qualità per gli allestimenti, ad esempio,
o la fornitura di samples di prodotto ai
clienti prima della produzione, sono
entrambi passaggi fondamentali che
non possono esser messi in secondo
piano. Per gli strumenti e gli spazi
fubiz.net
kumbuja.com.ng
utilizzati dalla BTL, potremmo definirla si è inserita senza alcuna difficoltà
una comunicazione non convenzionale, nella realtà di tutti i giorni, guidando
una valida alternativa alla ATL che grandi fette di consumatori verso nuovi
invece ha puntato, e continua a farlo, orizzonti comunicativi e di advertising.
Il presidio della BTL
sul riscontro pubblico
Potremmo
definire
la
BTL
quindi sembra ancora
e
sulle
grandi
una comunicazione non con- un po’ inesplorato,
apparizioni.
venzionale, una valida alter- da scoprire, in mano
nativa alla ATL che invece ha
a quelle agenzie e
Parlando
proprio
puntato, e continua a farlo,
creativi più audaci
di ATL, è indubbio
sul riscontro pubblico e sulle
che, anziché puntare
che l’avvento della grandi apparizioni.
sulla pubblicità, hantelevisione
negli
anni Sessanta l’abbia portata sotto i no deciso di andare controcorrente e
riflettori della comunicazione, lasciando sfruttare al massimo questa area di
la BTL in disparte perché più povera in business.
termini di budget e visibilità. Oggi però,
non possiamo più considerare la tv Cosa rende la BTL così particolare?
come mezzo di comunicazione sovrano, Perché stiamo assistendo ad un camcosì come la radio o il cinema. La rete bio di rotta verso una comunicazione
mrwolfservice.com
45
btl
btl
per raggiungere un vasto
pubblico
e
generare
conversazioni
con
gli
stakeholder.
weburbanist.com
waltermarketing.it
efficace ma meno invadente? E come parte del marketing. Scrittori
soprattutto, perché le campagne come Charles Dickens e Edgar Allan
Below the Line risultano ad una prima Poe scrivevano i loro racconti a
considerazione più semplici, per poi puntate sui giornali di metà Ottocento
nascondere insidie e opportunità da per invogliare i lettori delle testate
scovare e sviluppare con dovizia di ad acquistare il numero successivo e,
particolari? Perché ancor prima del allo stesso tempo, costruire la propria
digital, quando Internet era solamente celebrità come autori. I packaging
un’idea e la televisione cominciava a si adeguavano alle tecnologie
presentarsi al grande pubblico con dell’epoca così come ai gusti della
la pubblicità, la comunicazione BTL società che venivano dirottati verso
riusciva a raggiungere il quotidiano, prodotti colorati, appealing e pop.
senza nessuna réclame urlata a gran Le vetrine dei negozi si riempivano
voce, pensando out
di product samples
La rete si è inserita senza
of the box e dunque
che cambiavano a
alcuna difficoltà nella realtà di
arrivando al cuore dei
seconda del periodo
tutti i giorni, guidando grandi
consumatori.
o degli avvenimenti
fette di consumatori verso
speciali; seguivano
nuovi orizzonti comunicativi e
Se nei primi del ‘900,
le mode e proprio
di advertising.
una carrozza con
per questo sapevano
attaccato un cartellone pubblicitario incuriosire ed attirare i consumatori,
poteva considerarsi Outdoor adver- arrivando a soddisfare i loro bisogni (e
tisement, provare i prodotti dei soprattutto creandone di nuovi).
commercianti per strada era la tasting
experience del secolo scorso. ATL e Tutto questo non è cambiato. La
BTL sono sempre state a confronto, comunicazione Below the Line
sin dal principio della comunicazione continua a risentire dei cambiamenti
46
canneslionsarchive.com
della società ma allo stesso tempo
ha il potere di influenzarli, facendosi
trovare puntualmente pronta ad
adeguare i propri modelli comunicativi
alle necessità del presente.
Anzi, la BTL è molto di più e le sue
potenzialità sono divenute ancora
maggiori da quando internet è
arrivato a suo supporto. Grazie al web
l’uomo comunica per ipertesti, link,
collegamenti rapidi; l’attività web e
di social media degli ultimi 10 anni è
aumentata incredibilmente portando
contenuti innovativi all’attenzione
della popolazione mondiale. Questa
novità apre nuove strade ad una
comunicazione che si slega dai concetti
di ATL e BTL, presentandosi come
una loro ibridazione, il passaggio
successivo; una comunicazione che
non sta né sopra né sotto una linea,
ma vi passa attraverso: la TTL, o
comunicazione Through the Line, che
sfrutta nuovi canali e nuove tecnologie
Per seguire i clienti anche in
questo settore, e per dare
una nuova luce a questo
campo della comunicazione
spesso considerato, a torto,
di “serie B”, Sinergie Group
ha arricchito la propria
offerta di servizi con una
nuova divisione di Sinergie
Live Communication. Dopo
esser divenuto un vero
e proprio Benchmark nel mondo dei e disponibile full time per sviluppare
viaggi incentive e degli eventi, il Gruppo innovative strategie di comunicazione
vuole continuare ad offrire la massima BTL.
qualità anche in una
Nuovi gioielli di comunicaLa squadra BTL
sfera parallela e allo
zione Below the Line che
nasce a Roma e ha già
stesso tempo affine
lasceranno sempre di più
all’agenzia.
il segno nella mente del raggiunto importanti
obiettivi come la
consumatore.
creazione
della
Sinergie Group infatti
affonda le sue radici nel B2B, lì dove la campagna BTL per le Wi-Bikes di Enel
comunicazione BTL è maggiormente in collaborazione con Piaggio.
utilizzata e sempre più connessa con il
Il team della Capitale è in crescita e
mondo digital.
presto verrà inaugurato anche il loro
La volontà del Gruppo quindi, è quella di ufficio a Milano.
aumentare il proprio impegno lavorando
su un doppio binario, facendo convivere Il futuro della comunicazione
in armonia questi due fondamentali Below the Line, come il
elementi della comunicazione in modo suo passato, è legato
da rispondere alle esigenze dei clienti alla nostra società.
a 360°, senza lasciare nulla in secondo Nuovi stili di vita,
piano. Si punta ad una attività di cross nuove abitudini, nuove
selling completa volta a rafforzare i tecnologie porteranno
rapporti con i clienti e invitandone nuovi la BTL ad aumentare
sua
percentuale
a scoprire un team dedicato, flessibile la
di investimenti digital
in modo esponenziale,
rinnovandosi ancora una
volta e presentandosi sotto
nuove spoglie, sempre
più interconnessa con il
mondo virtuale. I contenuti
ATL scivoleranno sempre
di più verso l’interattività,
mutando quindi in nuovi
gioielli di comunicazione
Below the Line, gioielli che
lasceranno sempre di più
il segno nella mente del
consumatore.
Cambiano i tempi e le strategie. Forse
la comunicazione diventerà un insieme
di innumerevoli fattori dai confini quasi
impercettibili, ma il fascino visibile
“sotto la linea” rimane vivo nelle menti
creative di chi punta sulla curiosità e
sull’innovazione, guidando i clienti in
un percorso nuovo che attende solo di
essere scoperto.
F. Passoni
enelenergia.it
47
Lobby e poteri forti
Il grande burattinaio.
L
’allenatore non gioca direttamente,
ma sappiamo bene che è parte
fondamentale della partita. E in modo
più o meno diretto, più o meno evidente,
detta ordini e regola lo schieramento in campo.
Il generale non combatte con il fucile in pugno o la
mitragliera a tracolla. Però è evidente la sua importanza
nella strategia vincente di una guerra. In un concerto, il tecnico
del suono lavora dietro a un mixer, con le cuffie in testa che
lo isolano dai rumori della folla. Ma il suono perfetto che esce
dagli amplificatori è merito suo anche se tutti guardano verso
il palco su cui ancheggia isterica la rockstar di turno, tra fumi
e luci colorate.
Viviamo in un mondo in cui gli accessi alle informazioni e ai
segreti delle famiglie sono garantite per chi deve tutelarsi
prima di concedere un mutuo, una rateizzazione di una
vettura, e non a chi deve investire per comperare quella casa
ma non conosce la solidità dell’azienda a cui affida i soldi o i
reali consumi della nuova macchina. Un
A pensarci bene, sono tantissime le C’è uno solo o più burattinai dietro mondo in cui la televisione e i giornali
figure che operano nell’ombra per le linee sempre più virtuali della sono influenzabili da entità esterne o
comunicazione, dietro le fibre ottiche
interne in quanto finanziati da gruppi
produrre (o guidare verso) risultati
che trasmettono informazioni che non
legati alla finanza, prima ancora che
di cui qualcun altro può assumersi
si vedono, ma sono più reali di un cavo?
alla politica, spesso da quei gruppi
il merito. Non sempre l’apparenza
corrisponde alla realtà e non sempre la realtà è perfetta finanziata in modo più o meno occulto.
perché frutto di chi sta agendo di fronte a noi. Spesso
è merito di chi lavora dietro le quinte, di chi costruisce E allora…chi manovra le marionette? Chi tira i fili? C’è uno
un successo restando nascosto. Ed è una dote positiva. solo o più burattinai dietro le linee sempre più virtuali della
Ma non sempre è così. Spesso la volontà di non esporsi comunicazione, dietro le fibre ottiche che trasmettono
è una scusa a non fare: “Se non è perfetto, piuttosto non informazioni che non si vedono ma sono più reali di un cavo?
faccio nulla”, una frase tipica di chi vuole nascondersi o di Ci sarà qualcuno che ha degli interessi? Chi spinge verso una
chi ha paura di sbagliare. Perché tanto la perfezione sarà direzione piuttosto che un’altra? Chi influenza? Ma c’è davvero
impossibile o quasi da raggiungere e il comodo alibi aiuta una lobby? Anzi, esiste la lobby? Se ne parla sempre più di
a mantenere lo status quo. “Mi spiace molto, ma manca la frequente. Se ne sente parlare moltissimo. Ci sarà un nocciolo
procedura. Non posso autorizzarlo in questo momento”: di verità sotto? Ci sarà un fondamento di realtà?
la frase preferita dai direttori di banca o di assicurazione,
personaggi il cui potere è dato dalla grandezza della targa Andreotti, uno che di poteri occulti, forti e deboli qualcosa ne
in plexiglass e della scrivania con il ficus benjamin all’angolo, sapeva, era solito dire che a pensar male si fa peccato, ma ci
la poltrona fintapelle e la stampa alle pareti del loculo si azzecca spesso. E allora adesso voglio pensar male per un
occupato nelle ore d’ufficio. Persone che poi attraverso attimo, uno soltanto. Perché il tarlo malcelato del pensiero che
la spiegazione comunicativa convincono della bontà di un forse non tutto quello che si sente dire è frutto di fantasie maconsorziamento per salvare da fallimenti certi la struttura late, mi si è appiccicato addosso come un adesivo alla valigia
per la quale lavorano e trovano una giustificazione mediatica in transito sull’aeroporto di Londra. Che, puta caso, da sempre
all’autogaranzia di un potere basato su denari incassati con è uno dei centri nevralgici di lobby e finanza internazionale.
prelievi di pochi centesimi da centinaia di migliaia di conti. La prima domanda che mi viene in mente allora, è legata
48
proprio a questi strani giochi di potere che giustificano tutto e
il contrario di tutto. Ci hanno appena spiegato e pretendono di
farcelo credere in un battito di ciglia, che dopo mesi di dibattito
sulla Brexit, adesso è un bene che la Gran Bretagna sia uscita
dell’Unione Europea. Ma, mi chiedo, alla fine importa qualcosa
a qualcuno? Veramente? E soprattutto la Gran Bretagna è mai
stata veramente in Europa? Non credo. Hanno continuato a
guidare a destra. Hanno continuato a usare la sterlina. Hanno
continuato a pretendere il passaporto e a mantenere chiuse le
frontiere. Cos’avevano di europeo? La convenienza del libero
scambio di merci che aiutava le loro banche e la loro
economia; la facilità dell’Erasmus per imparare la lingua,
che essendo la terza più parlata al mondo (preceduta da
cinese in numerica ma non in diffusione e dallo spagnolo),
permetteva loro di comunicare in modo semplice e senza
troppi sbattimenti in ogni
parte
del
gli Oggetti Volanti) hanno analizzato l’aria che tira e stanno
facendo pressioni in questa direzione.
E’ solo un esempio. Ma il potere di chi lavora nell’ombra è più
reale di quanto si pensi. E non serve fingere di non vedere che
intorno agli interessi comuni vi è una pletora di falsi attori di
un potere ottenuto per una delega autoconcessa, numeri di
una equazione senza senso e prime vittime di un sistema che
hanno creato e di cui ora sono ingranaggi (Pink Floyd …you’re
just another brick in the wall…) pensando di essere l’olio e la
benzina. E’ il potere e il fascino del lato oscuro della forza. Ma
in molti non sono (o non ancora perlomeno) Darth
Vader. E quindi perché esistono queste figure?
Perché la lobby fa così paura
ma tutti ne vorrebbero far
parte?
© maxicam/Shutterstock.com
globo inoltre, attirare manovalanza pagata a tariffe inferiori a
quelle dei connazionali; la tassazione che attirava imprese e, di
conseguenza, capitali e valuta. Però adesso è bene che escano
in fretta per ridare stabilità ai mercati. Lo dicono quegli stessi
banchieri che fino a poche settimane fa consideravano questa
posizione una vera eresia. E lo affermano con forza, perché le
Relazioni Istituzionali (un’entità che aleggia più minacciosa
degli Ufo nelle aziende e spesso invisibile davvero come
La risposta è semplice; risiede
nel combinato composto di potere e ricchezza. Che piaccia
o no, insieme al sesso, sono queste le dinamiche che ancora
oggi muovono il mondo. Il lobbista ha un fascino indiscusso
che deriva dall’essere a conoscenza di informazioni spesso
riservate (e si sa che la conoscenza è potere, tutto torna), ha
accesso a stanze in cui si discutono futuri e scenari, conosce
persone influenti e pertanto si pensa possa facilitare la vita a
chi gli sta intorno. Il suo ruolo ovviamente gli dà la capacità e
49
la possibilità di vivere con un tenore decisamente superiore degli interessi di un gruppo o di un centro di potere, non
a quello della media della popolazione. E allora … perché non è un male in sé. Un comunicatore che giustifichi l’operato
fare il lobbista? O almeno perché non
del suo gruppo di appartenenza in
tentare di farlo? A dirla tutta infatti, Sono tantissime le figure che operano modo aperto, in realtà non sarebbe
a dispetto delle normative vigenti di nell’ombra per produrre risultati di cui un peccato, non sarebbe una figura
correttezza, etica, istituzionalità etc. la qualcun altro può assumersi il merito. oscura, ma molto semplicemente un
figura ha ancora un non so chè di vago e
un’aura di oscura, ma affascinante e ambigua complessità. Ed
è anche il motivo per cui la lobby fa paura. Perché se è vero che
il giornalista si espone in prima persona con la propria firma e
la propria faccia, o se il politico ci mette la sua dichiarazione,
chi ha suggerito velatamente quella frase o quell’articolo
in realtà spesso resta nascosto nel chiaroscuro di stanze
e corridoi, dove le teorie sono sussurrate e le strategie
promosse attraverso domande che generano dubbi.
responsabile di relazioni pubbliche. Il
male comincia quando manca l’etica della comunicazione.
Il male soprattutto è nel sistema. Dobbiamo cominciare
a pensare che la lobby occulta esiste perché garantita e
voluta proprio da quel sistema che dice di volerla normare
e rendere palese. Perché gli attori di quel sistema cambiano
le regole del gioco a loro piacimento, danneggiando gli
di influenza scorretto e sbagliato. Il cambiare le regole a gioco tacco 12, che ogni giorno si dibattono nel mare magnum della
cominciato permette le influenze disoneste. Quando è chiaro comunicazione tutt’altro che istituzionale.
per tutti in quale ambito muoversi
La lobby occulta esiste perché
Ogni giorno in Africa un leone si sveglia
è possibile decidere se muoversi o
garantita e voluta proprio da quel
e sa che dovrà correre più velocemente
meno. Ma quando non si conosce, si
sistema che dice di volerla normare e
della gazzella se vorrà mangiare. Ogni
brancola e si cerca con ogni tentativo rendere palese.
giorno una gazzella si sveglia e sa che
di raggiungere lo scopo. Un esempio
banale. Se decido di giocare a calcio, so che a parte il portiere, dovrà correre più veloce del leone per restare in vita. E’ la legge
e neppure in tutti i casi, nessuno può toccare la palla con le della natura, non c’è bene o male. Nel mondo dell’economia
mani. Se non sono buono di testa o con i piedi, posso decidere e della politica ogni giorno un lobbista si sveglia e sa che
di non giocare; oppure mi alleno per diventare bravo. Ma se per mangiare dovrà influenzare in un certo modo una certa
anche una squadra gioca benissimo e a metà partita vengono quantità di persone, conquistandone la fiducia.
cambiate le regole, permettendo di toccare o di lanciare o
giocare con le mani, non è detto che quella squadra
vinca. Ecco. Il problema
Come si fa a diventare lobbista? Non c’è un manuale
di istruzioni e neppure un corso universitario,
una specializzazione. E a ben guardare, la
professione non è censita. Nessuno sulla propria
carta d’identità mette come mestiere “lobbista”. E’
un po’ come il segreto di certi centri massaggi dove la
professione praticata realmente si scopre solo quando la
polizia fa irruzione per favoreggiamento. Il lobbista è segreto
ed è sempre occulto nel suo lavoro. E’ questa la sua forza. E
tutti per questo siamo a dire che è una cosa sporca, che non va investitori, le aziende che devono tutelare i posti di lavoro,
bene etc etc. E tutti a fingere che non esista; è questo il vero le organizzazioni che si strutturano in vista di un percorso
pericolo. La testa nella sabbia non salva
futuro e che vedono il ponte o la strada
lo struzzo dalla cattura o dal diventare Il lobbista ha un fascino indiscusso crollare o cambiare direzione, senza
che deriva dall’essere a conoscenza
preda.
alcun cartello di avviso o una voce dal
di informazioni spesso riservate, ha
navigatore satellitare.
accesso a stanze in cui si discutono
Allora la risposta alla lobby, quella futuri e scenari, conosce persone
che spiazzerebbe tutti, è dichiarare influenti.
Quando non si conoscono le regole del
pubblicamente che questa esiste
gioco, si tenta in ogni modo di vincere
da sempre e non è negativa nella sua essenza, ma nel mettendo in campo ogni possibile azione, anche scorretta.
meccanismo che la supporta. Una lobby dichiarata, a difesa Questo è ciò che ha permesso la crescita di un meccanismo
50
vero è legato
all’altra metà del cielo. Al mutare
delle regole che obbliga chi investe in una attività a
cercare di essere sempre informato e poter tutelare i propri
investimenti e interessi in anticipo o quanto meno limitando i
danni. La fortuna della lobby è nel substrato di non detto/non
visto/non definito che permette l’esistenza di un sottobosco
in cui le ombre possono essere agguati e non giochi di luce,
un reef in cui il mimetismo permette la confusione tra una
roccia e un pesce scorpione dal veleno mortale. Quello
stesso mimetismo che copre le attività di quegli uomini e
donne in grisaglia e cravatte regimental o in tailleur e scarpe
E ogni giorno, persone
in centri di potere sanno che saranno
oggetto del tentativo di conquista fiduciaria da parte di un
lobbista. La capacità di correre fa la differenza tra la vita e la
morte. Tra mangiare o sopravvivere. La capacità di scegliere
fa la differenza tra il falso e il vero. Non è più legge naturale.
Perché qui entrano in gioco il bene e il male.
F. Mezzo
51
Magazine di comunicazione, eventi, incentive, marketing.
Direttore Editoriale
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Anno 2 - Numero SETTE - Agosto 2016
Aut. Tribunale MI nr. 140
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Direttore Responsabile
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In Redazione
Francesca Passoni
Mario Saccenti
Hanno collaborato a questo numero
Carlo Mangime
Giosuè Merini
Marco Sinolo
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Art Direction
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Direttore Commerciale, Promozione e Pubblicità
Davide Verdesca
Chiuso in Redazione il 1 agosto 2016
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