il valentiniano - Valenzanesi nel Mondo

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il valentiniano - Valenzanesi nel Mondo
Anno 8 – n. 35
Bollettino trimestrale d’informazione dell’Associazione Valenzano – Montréal (Canada) - Apr. - Giu. 2004
Un ricordo alla memoria
Festa dell’Emigrante
Franco Bellomo
Molti sono gli italiani all’estero che puntualmente
ogni estate tornano al loro paese natio per trascorrere
le loro vacanze, magari in occasione della festa
patronale.
Tornano per rivedere familiari ed amici, e per rivivere
ricordi incancellabili legati alle tradizioni.
Negli ultimi anni, in diversi paesi, si organizzano
manifestazioni ed incontri in onore dei concittadini
residenti all’estero, comunemente chiamate “Festa
dell’Emigrante”; sono promosse e organizzate dalle
varie Associazioni locali in collaborazione o col
patrocinio del Comune o della Regione.
Appuntamenti che hanno lo scopo di mantenere vivi i
contatti con le famiglie degli emigrati e occasioni di
incontro e di festa per chi torna nella terra d’origine,
provenendo dai più diversi Paesi del mondo.
Queste feste dell’Emigrante sono in continuo
aumento e stanno diventando di moda in molti
comuni d’Italia.
Sempre più di frequente, arrivano nei nostri Comuni
discendenti dei primi emigranti che vogliono avere
notizie dei loro nonni, dei loro antenati: è il desiderio
di riscoprire le radici per mantenere integra l'identità
di italiani.
Questi emigranti di seconda o di terza generazione
ormai sono integrati nella società dei paesi ospiti; i
loro genitori hanno fatto in modo che essi non
avessero conoscenza dello sradicamento e non
conoscessero, l’emarginazione, come era successo per
la prima generazione.
Ma oggi, in un mondo globalizzato che tende a
costruire una identità uguale per tutti, da più parti si
avverte una resistenza a questo processo di
omologazione e l’unico mezzo per resistervi appare
giustamente il ritorno alle origini.
Le feste dell’Emigrante aiutano in questo, perché
sono un’espressione di sentimento, di riconoscenza e
gratitudine, nella consapevolezza che il lavoro degli
emigranti ha contribuito in larga misura allo sviluppo
e progresso non solo dei paesi ospitanti, ma anche del
Paese d’origine. Basti pensare all'interscambio di
conoscenze, di mestieri, di professionalità, di
tecnologia che si è realizzato tramite i flussi
migratori.
Dedicare una giornata in loro onore è un tributo
enorme all'emigrazione, che ha portato con sé nel
mondo la cultura del lavoro, il senso della famiglia, la
solidarietà e i più alti valori della convivenza civile e
umana.
__ATTUALITA’__ __TRADIZIONI__
“LARGO PLEBISCITO”
“LA VAMMARA”
Addio alberi di pino!
Storia di una figura mitica che ha
lasciato un’impronta nella crescita di
v a r i e
generazioni.
La vammare,
(ostetrica
o
levatrice)
aiutava
le
donne, che un
t e m p o
partorivano in
casa.
(a pag. 16)
(a pag. 9)
__S T O R I A__
AVVENIMENTI
“VALENZANO”
II edizione
Festa dei Santi Pugliesi
A cura di Leonardo Pietricola
Regolamento di polizia urbana
per gli abitanti di Valenzano
(Anno 1837) (pag. 12-13)
Largo Garibaldi (foto collezione di Rocco Olivo)
Più di mille persone erano
presenti alla Santa Messa,
celebrata da padre Don Sabino
giunto per l’occasione da
Barletta, e hanno preso parte
alla processione per le vie di
St.Léonard (rione di
Montréal), in una giornata
estiva dipinta di colori
pugliesi. Oltre a stendardi,
bandiere e gonfaloni sono
sfilate in processione dieci
statue di Santi, tra cui la statua
d i
S a n
R o c c o
dell’Associazione Valenzano
di Montréal. (a pag. 6)
SOMMARIO
1
Editoriale
2–3 Notiziario: Il Console Generale d’Italia a
Montréal, Consiglio Generale Pugliesi nel mondo
4–7 Avvenimenti: Festa Repubblica Italiana,
festa dei Santi Pugliesi
8-9 Attualità: Università per anziani, largo Plebiscito
10 Punto e virgola: Rocco Olivo
11 Album: Foto indimenticabili
12–13 Storia di Valenzano di
Leonardo Pietricola
14–15 Spigolando: notizie da
Valenzano
16–17 Tradizioni: “la vammara” –
Proverbi – Piante medicinali
18–19 Galleria di poeti: G. Angiuli
– V. De Girolamo – G. Lonigro
20 Agenda
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NOTIZIARIO
IL VALENTINIANO
Serata di commiato per il Console Generale di Montreal
Dott. Gian Lorenzo Cornado
Riunite allo Château Vaudreuil circa duecento persone hanno voluto dare il penultimo saluto al
Console Generale Dott. Gian Lorenzo Cornado (l'ultimo sarà alla festa del 2 giugno, che quest'anno
si festeggerà domenica 30 maggio al CLdV), alla grande. Erano presenti, infatti, tutti i notabili della
comunità, presidenti di federazioni, associazioni e stampa comunitaria. Tutti là per festeggiare e
soprattutto testimoniare al Console Generale Dott. Gian Lorenzo Cornado, il loro affetto.
Il Console Cornado se ne torna in Italia con sei
mesi d’anticipo, perché al Ministero degli Esteri
hanno bisogno di lui e compiti importanti lo
aspettano.
Un vero Console, un “gentleman”, pieno
d'entusiasmo e diverso da tutti gli altri che l'hanno
preceduto in Consolato. Tutta la comunità italiana
di Montréal è fiera di questo personaggio che
sicuramente è stato il più vicino a loro: quasi tutti
hanno avuto l’onore di stringergli la mano,
almeno una volta, durante la sua breve
permanenza in mezzo a noi.
Il Console Gian Lorenzo Cornado resterà nella
storia degli Italiani del Quebec, come il Console
disponibile, attivo, capace, brillante, entusiasta e
amico di tutta la comunità. Prima che il Console
Generale prendesse la parola, è stata la volta del
presidente del Comites, Giovanni Rapanà, che ha
aperto i discorsi della serata. Sono seguiti, poi, gli
interventi di Silvio De Rose, presidente del CLdV
e di Mario Galella, presidente della Fondazione
Comunitaria Italo-canadese. Subito dopo, vi è
stato l'intervento del Dott. Cornado; qui di seguito
pubblichiamo alcune passaggi del suo discorso.
''Non è facile per me e per mia moglie lasciare
Montréal e tutti voi, cari amici connazionali, dopo
tre anni e mezzo vissuti intensamente. Abbiamo
lavorato assieme, lottato assieme, gioito assieme,
perché membri di una unica grande famiglia: la
comunità italiana di Montréal.
Voi qui avete ricreato l'Italia, i suoi colori, la sua
eleganza e i suoi sapori. Voi qui avete realizzato i
vostri sogni ed i vostri progetti sospinti da una
forza più grande di voi, la forza di un grande
popolo, il popolo italiano. Dopo anni difficili,
anni di duro lavoro e di sacrifici, avete
conquistato, grazie alla vostra determinazione e
alla vostra tenacia, le mete più ambite ed oggi
siamo tutti qui testimoni del grande miracolo
economico italiano in terra canadese.
Potete essere fieri, dovete essere fieri di essere
Italiani e Italo-canadesi. Oggi non siete più una
minoranza in questo Paese, non siete più degli
emigranti, ma cittadini italiani o canadesi di
lingua italiana, fieri di voi e delle vostre origini.
Ricordate, il Canada, il Québec e l'Italia siete voi,
e qui voi siete a casa vostra! Non esiste infatti
differenza alcuna tra un Italiano di Montréal, uno
di Milano o uno di Roma né vi è differenza tra un
Canadese francofono di Montréal, un Canadese
anglofono di Toronto o un Canadese italofono di
Saint-Léonard! Siete tutti cittadini a pieno titolo
dei vostri rispettivi Paesi.
Accanto al Canada inglese ed al Canada
francese esiste ormai, è impossibile negarlo,
anche il Canada italiano. Ed i leader del Canada
italiano siete voi, amici della comunità italiana
di Montréal!
Oggi siete una componente essenziale di questo
Paese, siete il terzo popolo fondatore del
Canada moderno, artefici del suo successo, del
suo prestigio e della sua affermazione sulla
scena internazionale. Siete una comunità vitale,
dinamica e unita che rappresenta un prezioso
patrimonio comune per i due Paesi. Siete infatti
voi i migliori ambasciatori dell'Italia in Canada
e del Canada in Italia!
E l'Italia è fiera di voi e delle vostre conquiste,
e vi esprime, per questo, tutta la sua
ammirazione e la sua gratitudine.
Se l'Italia, infatti, è un Paese tanto amato e
rispettato in Québec, lo si deve proprio a voi,
meravigliosa comunità di 250.000 italiani e
italo-canadesi che tanto ha ricevuto ma che
tanto anche ha dato a questo splendido Paese.
Basta guardare attorno a noi per ammirare le
grandi realizzazioni della comunità italiana di
Montréal, dalla Chiesa Nostra Signora della
Difesa all'Ospedale Santa Cabrini, dalla Casa
d'Italia al Centro Leonardo da Vinci, per
guardare al futuro con fiducia ed ottimismo.
Ogni qual volta, infatti, la comunità italiana si è
unita per far sentire la propria voce e perseguire
i propri obiettivi li ha sempre raggiunti.
E ve ne è uno di obiettivo che non dovete
assolutamente mancare: preservare la vostra
lingua, la vostra cultura e la vostra identità.
Oggi Montréal è la città più italiana del Nord
America. La comunità italiana di Montréal
parla infatti l'italiano, vive all'italiana ed è
profondamente legata all'Italia e alla cultura
italiana. In alcuni quartieri si parla la nostra
lingua, le insegne dei negozi sono in italiano e
l'atmosfera è quella delle nostre città.
Ma, per difendere questa realtà e scongiurare
ogni rischio di assimilazione, occorrono due
cose: che la lingua italiana entri nelle vostre
scuole e RAI International nelle vostre case! È
un vero peccato che nelle scuole di SaintLéonard, Montréal Nord e Lasalle non si
insegni la nostra lingua, è un vero peccato che
in scuole dove piu' della metà degli studenti è di
origine italiana si insegni solo lo spagnolo!
Dobbiamo essere realisti: l'italianità non
sopravviverà nel tempo senza il coinvolgimento
l'impegno ed il contributo di ciascuno di voi!
Mi auguro poi che la RAI, che è “la voce
dell'Italia” entri una volta per tutte nelle vostre
case senza tagli e senza interruzioni, porti
informazione e immagini dall'Italia e dia conforto
agli anziani, agli ammalati e alle persone sole che
rimangono chiuse in casa durante l'inverno.
A poche settimane dalla mia partenza, vorrei
cogliere questa occasione per ringraziarvi tutti,
anche a nome di mia moglie, per l'affetto che ci
avete mostrato in questi anni. Sappiate che è stato
un immenso onore per me rappresentare l'Italia e
vivere assieme a voi, qui, in questa splendida città
ed in questo magnifico Paese.
A tutti voi, cari amici italiani di Montréal, auguro
ogni successo e soddisfazione, nella vostra vita
familiare e professionale.
Guardate al vostro passato sempre con orgoglio
ed al vostro futuro con ottimismo, fiducia in voi
stessi e determinazione e realizzerete, ne sono
certo, tutti i vostri progetti. Sappiate che il
Consolato è e sarà sempre al vostro ascolto e al
vostro fianco.
So di essere stato un Console forse troppo
“politico” e poco “diplomatico”, ma ho voluto in
ogni momento e in ogni circostanza, dal primo
giorno del mio mandato, tutelare gli interessi
dell'Italia e degli Italiani che vivono in Québec.
Io sono uno di voi, fiero Italiano come voi,
orgoglioso come voi di provenire da un grande
Paese come l'Italia e non voglio che i miei
connazionali vengano discriminati!
E permettetemi, in questa occasione così speciale
di chiamare accanto a me una persona speciale,
una persona amica, alleata, complice che mi sta
sempre accanto, che mi ha sempre sostenuto ed
ha sempre condiviso con me l'amore per l'Italia,
per la comunità italiana di Montréal, per il
Canada e per il Québec: mia moglie!
Viva la comunità italiana di Montréal, viva il
Canada, viva il Québec, viva l'Italia!
Vi abbraccio tutti, vi ringrazio moltissimo per
questa magnifica serata. Non appena sarò a
Roma, ve lo prometto, porterò il vostro abbraccio
alla nostra amata Italia!
IL VALENTINIANO
NOTIZIARIO
Consiglio Generale dei
Pugliesi nel Mondo
Il Consiglio generale dei Pugliesi nel
Mondo, riunitosi a Bari il 25 e 26 giugno
scorso, ha approvato, all'unanimità i
seguenti documenti:
IN TEMA DI PROGRAMMAZIONE
REGIONALE
Il Consiglio Generale dei Pugliesi nel
Mondo, udita la relazione del dr. Oronzo
S a n t o r o , d ir i g e n t e d e l S e t to r e
Programmazione, prende atto delle linee
fondamentali del piano di sviluppo
regionale 2004-2007, le condivide e invita
il Presidente della Regione ad assumere le
indicazioni emerse nel dibattito come
proposte di avvio del Partenariato
istituzionale, visto anche l'art. 50 del nuovo
Statuto regionale e dal quadro normativo
della l.r. n. 28/01. Il C.G.P.M. invita il
Presidente Fitto a coordinare le iniziative e
ad assumere l'impegno di portarle nel
percorso di approvazione. Inoltre il
C.G.P.M. chiede di essere presente in
maniera continuativa al tavolo di
orientamento strategico costituito presso la
Presidenza della Giunta Regionale, al fine
di monitorare sistematicamente i risultati.
IN TEMA DI PIANO 2005 DELLA
LEGGE 23/2000
Il Consiglio generale dei Pugliesi nel
Mondo, ha attentamente valutato la
situazione relativa al Piano 2004.
Il Piano ha visto un notevolissimo
incremento del numero e della qualità dei
progetti presentati da vari soggetti
associativi, istituzionali e interessati; ciò ha
reso estremamente insufficienti le risorse
finanziarie disponibili.
Il Consiglio ha considerato tale incremento
un segnale estremamente positivo del
grande successo ottenuto dalla Legge
regionale n. 23/2000, fortemente voluta dal
Presidente Fitto, e delle sue filosofie
d'intervento.
Considerando che tale successo, lungi
dall'affievolirsi, determinerà un ulteriore
trend positivo, per cui è da prevedere per il
futuro un ulteriore aumento di progetti e di
richieste, il Consiglio ritiene assolutamente
necessario che il capitolo di spesa del
Bilancio regionale destinato agli interventi
in favore dei pugliesi nel mondo sia
significatamene incrementato.
In ordine, poi, ai criteri di riparto dello
stanziamento 2005 per aree tematiche di
intervento, il Consiglio propone la seguente
Bari
25 e 26 giugno 2004
ripartizione percentuale:
1. Promozione culturale - Formazione Iniziative per i giovani: 60%;
2. Informazione: 13%;
3. Sostegno e solidarietà: 3%;
4. Studi e ricerche: 1%;
5. Incentivazione attività economiche e
contributo per abitazione: 19%;
6. Interventi curati direttamente dal
Settore Politiche Migratorie: 4%.
IN TEMA DI LEGGE ELETTORALE
REGIONALE
Il Consiglio Generale dei Pugliesi nel
Mondo, premesso che a giugno 2003
approvò all'unanimità un O.d.G. che tra
l'altro chiedeva la presenza di n. 10
componenti (2 per ogni continente) tra i n.
70 nel Consiglio Regionale, invita il
Presidente della giunta Regionale e le forze
politiche a tenerlo presente nella
elaborazione della nuova legge elettorale
del Consiglio Regionale.
UN CANTO PER L'EMIGRAZIONE
PUGLIESE
Il Consiglio Generale dei Pugliesi nel
Mondo, ascoltato con profonda emozione
il canto "Civis Americans Sum", composta
dal maestro Felice Iafisco dell'I.I.S. "E.
Pestalozzi" di S. Severo sui versi di Joseph
Tusiani, considerato che tali versi
raccontano in maniera toccante l'epopea
dolorosa e gloriosa dei nostri emigranti,
auspica che esso diventi il canto
dell'emigrazione pugliese nel mondo e dà
mandato all'Ufficio di produrre e inviare
copia dello stesso a tutte le Associazioni e
Federazioni.
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Il riconoscimento al grande pugliese all'estero
Il Presidente della Regione
Puglia, Raffaele Fitto, in
occasione della riunione del
Consiglio Generale dei
Pugliesi nel mondo, ha
premiato Joseph Tusiani, il
"più famo so latinista
pugliese in America" e il più
importante poeta pugliese nel
mondo, scrittore, traduttore
in inglese della letteratura classica italiana.
La cerimonia ufficiale si è svolta presso la sede
della Regione Puglia alla presenza di tutti i
rappresentanti dei pugliesi nel mondo.
Si sottrae commosso a complimenti ed applausi
Joseph Tusiani, ottant'anni, originario di San Marco
in Lamis ed emigrato negli
Stati Uniti dal 1948.
"Forse questi signori si
sbagliano - confessa di
aver pensato - se io col
mio amor di patria ho
colmato la distanza vuol
dire che in realtà non sono
mai partito, perché una
vera lontananza non è mai esistita". Il
riconoscimento al grande pugliese all'estero è stata
"un'iniziativa doverosa per l'impegno personale,
lungo tutta una vita, di un concittadino del quale non
possiamo che essere orgogliosi", ha spiegato il
presidente della Regione, Raffaele Fitto. "Dobbiamo
fare tesoro dell'esperienza di Tusiani, dei sacrifici
che rappresenta, del radicamento col territorio che
conferma", ha aggiunto. "Il senso del passato deve
essere lo strumento per le nuove sfide", ha detto
Fitto, assicurando che la "celebrazione avrà un
seguito: le opere di Tusiani andranno veicolate tra i
ragazzi e le scuole della sua regione d'origine".
Joseph Tusiani è nato in Puglia nel 1924 a San
Marco in Lamis. Il sindaco Matteo Tenace e il
consigliere segretario del Consiglio regionale
Angelo Cera, sammarchese, hanno esaltato le sue
origini garganiche. "Ha fatto apprezzare agli
americani Dante, Tasso, Alfieri, Leopardi,
Tommaso Marinetti, "soprattutto le poesie di
Michelangelo Buonarroti, sconosciute in Italia.
Un vero miracolo", ha ricordato il giornalista Rai
Enzo Del Vecchio. "John Fitzgerald Kennedy lo ha
invitato nei primi anni Sessanta a registrare le poesie
nella Biblioteca del Congresso", un riconoscimento
certamente significativo. Del Vecchio ha
brevemente riassunto le "tre vite in ottant'anni": il
bambino di San Marco, l'intellettuale con gli occhi
aperti sui movimenti italiani di metà ‘900, il
letterato capace di mediare due mondi e due lingue.
Proprio la versione canora di una sua poesia, "Civis
Americanus sum", eseguita dal coro polifonico
dell'Istituto Pestalozzi di San Severo, è stata la
sorpresa e l’omaggio più gradito della cerimonia,
che ha aperto i lavori del Consiglio generale dei
pugliesi nel mondo (il 'parlamentino' nel quale sono
rappresentate le comunità pugliesi all'estero).
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AVVENIMENTI
IL VALENTINIANO
Montréal, Festa della Repubblica Italiana
Montréal, domenica 30 maggio 2004
Erano stati già dati diversi significati a
questa festa. Oltre a celebrare il 58º
anniversario della nascita della Repubblica
Italiana, era l'occasione per salutare il
Console Generale d'Italia a Montreal, Gian
Lorenzo Cornado, che sta per lasciare il
proprio incarico; inoltre, il Centro
Leonardo da Vinci proprio in questi giorni
spegne le due candeline. Ad accrescere il
rischio che non sarebbe stata solo “Festa
della Repubblica” c'era anche il fatto che
questa giornata capitava
nel bel mezzo di una
campagna elettorale, alla
vigilia dei referendum
sulle “défusions” e con
la “questione RAI
International” sempre
nell'aria.
Proprio quest'ultimo
argomento riteniamo
abbia preso troppo
spazio nell'ambito dei
discorsi celebrativi,
rappresentando forse
una nota stonata. Per il
resto, la presenza di oltre
cinquemila persone e
ospiti di assoluto rilievo
(non solo italiani), con una bellissima
giornata primaverile, ha reso positivo il
bilancio di questa manifestazione. Hanno
dato inizio alle celebrazioni i bravissimi
sbandieratori dello storico gruppo
marchigiano della Contesa del Secchio,
direttamente arrivato da Sant'Elpidio a
Mare (Ascoli Piceno), offrendo una
esibizione memorabile, in costume d'epoca
(con trombettieri e tamburini) che ha
trasportato tutti indietro nel tempo.
Forse un po' troppo lunga la lista degli
oratori, presentati comunque con la
consueta professionalità dall'ineccepibile
Ivana Bombardieri. In tutti i discorsi, il
denominatore comune è stato Gian
Lorenzo Cornado e il suo lavoro svolto in
questi tre anni di mandato a Montréal. Non
c'è stato un solo ospite che non abbia avuto
parole d'elogio nei suoi riguardi, qualcuno
ha addirittura auspicato di vederlo tornare
da Ambasciatore.
Il Console nel suo discorso, oltre a
ringraziare tutti i collaboratori e personalità
presenti, non ha mancato di dedicare, a
margine, un pensiero ad Antonio Amato, il
cuoco napoletano trucidato in Arabia
Saudita dai terroristi di Al-Qaeda. Il Coro
Alpino di Montréal ha quindi eseguito gli
inni nazionali canadese, italiano ed
europeo. Poi, la successione degli
interventi, che così cerchiamo di
riassumere: Silvio De Rose (Presidente del
CLdV), Mario Galella (Presidente della
Fondazione Comunitaria Italo-Canadese),
Giovanni Rapanà (Pres. Comites), Nino
Colavecchio (Pres. del Congresso
Nazionale Italo-Canadesi), Frank Zampino
(Sindaco di St-Léonard), i deputati
provinciali Tony Tomassi e André
Boisclair, il deputato federale Massimo
Pacetti, la senatrice Marisa Barth, il
Ministro federale Denis Coderre, il sindaco
di Montréal, Gérald Tremblay, il Ministro
quebecchese dell'Immigrazione, Michelle
Courchesne, l’ex primo Ministro
provinciale Bernard Landry, il presidente
dell’Assemblea Nazionale del Québec
Michel Bissonnet e per ultima la
“governatrice” provinciale Lise Thibault.
La festa è poi proseguita con i concerti, in
serata. Vi hanno preso parte Vincenzo
Thoma, Roberto Medile, Bianca Ortolano,
il Trio Mario Biferali, Stephanie Peccia,
Patricia Nohva, l'Orchestra Pierre Belisle.
Alle 22,30 tutti a casa, stanchi e
soddisfatti.
Sulla vicenda RAI International, si registra
una presa di posizione congiunta del Console
Generale d'Italia a Montréal e del Presidente
del Comites di Montréal. In una lettera che qui
sotto pubblichiamo, Cornado e Rapanà
invitano i politici del Québec a non mollare la
pressione.
Entro la fine di giugno il CRTC si pronuncerà
sulla domanda presentata da RAI International.
- La posta in gioco è altissima poiché, in base
alla legge sulla radiodiffusione, le decisioni
adottate dal CRTC sono definitive e senza
appello.
- Il Ministro degli Affari Esteri, Onorevole
Franco Frattini, e la comunità italiana
esprimono il profondo auspicio che le
competenti autorità canadesi sappiano ascoltare
le voci delle migliaia di Italiani ed Italocanadesi che continuano ad invocare il diritto
al libero accesso alle trasmissioni di RAI
International.
103.000 tra Italiani ed Italo-canadesi hanno
infatti apposto la loro firma su una petizione,
depositata presso il CRTC, per appoggiare la
domanda presentata da RAI International ed
attendono una risposta da più di un anno.
- Tra questi molti sono gli anziani, gli
ammalati e le persone sole che potrebbero
trovare grande conforto nella televisione
italiana. Tra questi molti sono i giovani che
vorrebbero conoscere più da vicino l`Italia ed
arricchire la conoscenza della lingua e della
cultura italiana.
- Come ha affermato il Ministro Frattini, un
eventuale responso negativo da parte del
CRTC comporterebbe la cessazione di tutte le
trasmissioni della RAI in Canada.
- Non è infatti immaginabile che RAI
International, televisione pubblica destinata
alle comunità italiane nel mondo, affidi ad una
televisione commerciale la diffusione
dell’informazione, della cultura e della lingua
italiana.
- Nel ringraziare sentitamente l`Assemblea
Nazionale per aver dato il proprio unanime
appoggio alla domanda di RAI International ed
i parlamentari che hanno preso posizione a
favore della RAI alla Camera dei Comuni,
esprimiamo l`auspicio che i deputati federali
del Québec intensifichino la loro azione, finché
si è in tempo, affinché RAI International
divenga una realtà in Canada.
L`Italia e la comunità italiana gliene saranno
grate.
Il Console Generale
Gian Lorenzo Cornado
Il Presidente del Comites
Giovanni Rapanà
IL VALENTINIANO
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AVVENIMENTI
UGLIESI
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Tradizione e folklore pugliese con la Festa dei Santi Pugliesi a Montréal
Successo per l'iniziativa della Federazione Puglia del Québec
Bari
Domenica 6 giugno 2004 tutta la comunità
pugliese della regione di Montréal-Québec
era in festa. L'iniziativa, la “Festa dei Santi
Pugliesi”, alla sua seconda edizione, vuole
rappresentare un momento di aggregazione
e collaborazione per i tanti pugliesi di
Montréal e per tutte le Associazioni che li
rappresentano, allo scopo di mantenere vivi
i costumi e le tradizioni che li legano con la
terra d'origine. Quest'anno i festeggiamenti
si sono svolti a St-Léonard, presso la chiesa
Madonna del Carmine, in una chiesa colma
oltre l'inverosimile; erano presenti più di un
migliaio di fedeli quasi tutti pugliesi, che
hanno assistito ad una solenne messa
celebrata dal parroco don Sabino Lattanzio,
giunto per l'occasione da Barletta. Presenti
tutte le Associazioni pugliesi con i loro
stendardi, bandiere, quadri e statue di
raffigurazioni sacre; varie personalità del
mondo sociale, politico e culturale della
comunità italiana di Montréal, i deputati
Massimo Pacetti e Tony Tomassi, la
senatrice Marisa Barth, il sindaco di SaintLéonard Mario Battista, il presidente del
COMITES Giovanni Rapanà ed il
presidente della Federazione Molisana
Tony Vespa. Dopo la Santa Messa si è
snodata per le vie di St-Léonard una lunga e
devota processione, accompagnata dalla
Banda Gentile di Montréal, che ha
riproposto a tutti i partecipanti l'atmosfera
delle feste dei propri paesi d'origine. La
processione, molto lunga, è stata qualcosa
di memorabile, con la partecipazione di
dieci statue di Santi, una decina di quadri
con immagini sacre e molti stendardi e
gonfaloni di ciascuna associazione.
L’atmosfera era gioiosa, festiva e
folkloristica.
Al termine della processione, al parco
Ladoversière hanno preso la parola tutti gli
ospiti presenti elogiando l'iniziativa, unica
nel suo genere.
Soddisfazio ne è stata espressa
dall'animatore della giornata Franco
Bellomo. Egli ha messo in risalto
l'importanza di questi eventi che
valorizzano e diffondono il patrimonio
folkloristico e culturale della nostra cara
regione Puglia qui all'estero; ha ribadito
l'opportunità di rivivere in questa terra
d'adozione quei ricordi che sono rimasti
indimenticabili e che ci rendono orgogliosi
della nostra regione nativa.
La giornata è continuata con un pic-nic al
parco e con giochi vari; inoltre, hanno
allietato la serata l'orchestra UNO, del
dinamico cantante e comico barese
“Minguccio”, e la super dinamica orchestra
Studio con i cantanti Rosanna e Gino. A
tarda sera una sorpresa gradita: il comico
montrealese “Joe Cacchione”, che con le
sue barzellette ha terminato con successo
l'impeccabile II edizione della Festa dei
Santi Pugliesi. Fra le tante sorprese quella
che più ha emozionato i presenti è stata la
gradita presenza di una delegazione
dell'Arma dei Carabinieri in visita ufficiale
in Canada, composta dal Vice Comandante
dell'Arma, il Generale di Corpo d'Armata
Salvatore Fenu, dal Maggiore Vittorio
Sciammarella e dal Luogotenente Pietro
Moro. Erano accompagnati dalle Giubbe
Rosse (Gendarmerie Royale du Canada Royal Canadian Mounted Police) Tony
D'Angelo e Mike McCrory e dal presidente
dell'Associazione dei Carabinieri di
Montréal Angelo Giummarra. La
delegazione e le migliaia di persone
presenti hanno onorato con un minuto di
silenzio la memoria di tanti italiani che
hanno perso la vita per la patria, molti dei
quali nell'adempimento generoso della loro
missione di pace.
E’ stata una testimonianza di solidarietà e
vicinanza alle famiglie di militari e di
civili, al Comando Generale dell'Arma dei
Carabinieri, all'Esercito Italiano ed alla
nazione tutta in spirito di patria. I presenti
hanno apprezzato tale raccoglimento con
un applauso vivo, lungo e caloroso.
Alcuni momenti più belli della manifestazione
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Il pugliese Giovanni Rapanà
eletto nel Consiglio Generale
degli Italiani all'Estero
Il 26 giugno scorso a Toronto,
come in ogni parte del mondo,
si sono svolte le consultazioni
per il rinnovo del CGIE
(Consiglio Generale degli
Italiani all'Estero); vi hanno
partecipato 116 persone (tra
membri del Comites e
associazioni) dei 128 aventi
diritto a votare.
Il tutto è stato organizzato e coordinato
dall'Ambasciata d'Italia a Ottawa, che per l'occasione
aveva inviato il suo rappresentante, il dott. Riccardo
Battisti, consigliere per l'emigrazione e gli affari
sociali, assieme a due suoi collaboratori.
Ecco i cinque consiglieri eletti: Rocco Di Troilo
(Vancouver), Gino Bucchino (Toronto), Domenico
Marozzi (Edmonton), Alberto Di Giovanni (Toronto),
Giovanni Rapanà (Montréal).
Giovanni Rapanà, salentino, nativo di Galatone, è a
Montréal dal 1989; è noto alla comunità italiana in
Canada per le numerose iniziative a favore dei nostri
connazionali. Ha esordito nella comunità italiana del
Québec, come presidente fondatore dell’Associazione
Nazionale Marinai d’Italia (A.N.M.I.) Gruppo di
Laval. Nel 1998 è stato eletto per la prima volta
consigliere del Comites di Montreal di cui è divenuto
subito presidente. In sei anni alla guida del Comites di
Montréal, il dinamico presidente Giovanni Rapanà ha
realizzato numerose attività a favore dei connazionali
di Montréal. In Canada è conosciuto per essere stato il
promotore della petizione, rivolta alle autorità
canadesi (CRTC e Governo) per la concessione della
licenza a Rai International, per la quale l’8 agosto
2003 lo stesso Giovanni Rapanà alla testa di una
Delegazione canadese ha consegnato ben 103.000
firme. E’ stato promotore, su invito del Presidente
dell’Assemblea Nazionale del Québec, di un incontro
in Canada tra i Presidenti dei consigli regionali italiani
e i deputati del Governo Provinciale del Québec, che
si è svolto dal 27 settembre al 1° ottobre 2004,
Rispondendo alla domanda di cosa si aspetta dalla
prossima Conferenza del Consiglio Generale degli
Italiani all'Estero che si terrà a Roma a fine luglio,
Rapanà ha manifestato la speranza che possa essere il
momento opportuno di una vera strategia per
sensibilizzare il Governo e l’Italia ad una maggiore
attenzione verso le esigenze degli italiani nel mondo.
“È ora di dimostrare, ha aggiunto, che gli italiani nel
mondo, non solo colorano il mondo, ma rappresentano
una vera risorsa per l’Italia, che fino ad oggi non ha
ancora saputo coglierne a pieno il valore”.
AVVENIMENTI
UnUn
nuovo
ruolo
nuovo
ruoloper
il Consiglio
Generale
per il Consiglio
deiGenerale
Pugliesidei
nel
Pugliesi
nel
Mondo
Mondo
Piano regionale di
sviluppo, internazionalizzazione e
Piano 2005 sono stati gli argomenti
affrontati
Quella del 25 e 26 giugno 2004 è
stata la prima riunione del Consiglio
Generale dei Pugliesi nel Mondo
dopo che il nuovo Statuto della
Regione Puglia gli ha riconosciuto
dignità statutaria. Logico quindi che
il "parlamentino" delle comunità
pugliesi nel mondo, sotto la guida
dei vicepresidenti Domenico
Rodolfo e Vito Lazzàro, rispondesse
alla novità con una domanda di
nuovo ruolo all'interno del più vasto
complesso programmatico della
Regione. Non a caso la centralità
dell'incontro, oltre alle indicazioni
programmatiche per il Piano 2005
della legge regionale n.23/2000, è
stata data al Piano di sviluppo
regionale e ai progetti regionali di
internazionalizzazione. Nuovi
compiti, quindi, e nuovo impegno: il
confronto con il dirigente del
Settore Programmazione, Oronzo
Santoro, con il suo collaboratore
Vito Quarato e con il dirigente
dell'Ufficio per la Cooperazione con
i Paesi in via di sviluppo, Luigi
Tenore, ha voluto significare, anche
sul piano metodologico, l'inizio di
un nuovo corso in cui le relazioni
con le comunità pugliesi nel mondo
assumono strategicità non settoriale
nelle politiche di intervento
regionale. Lo stesso vale per
l'impegno annunciato dal dirigente
del Settore Politiche Migratorie,
Angelo Di Summa, che ha
fortemente voluto la svolta: "La
prossima volta, in dicembre, ci
occuperemo di welfare e di
turismo". Da parte loro i consiglieri
generali hanno dimostrato di
apprezzare il nuovo metodo di
lavoro, impegnandosi a fondo in due
giornate veramente dense di
impegno e di fatica.
(tratto da Nuova Puglia Emigrazione)
IL VALENTINIANO
La Puglia, prima fra le Regioni italiane,
ad adottare il nuovo
STATUTO
REGIONALE
La Puglia, prima fra le Regioni italiane,
porta a compimento il processo di
revisione statutaria previsto dalla legge
costituzionale n. 1 del 1999.
La giunta regionale della Regione Puglia
presieduta da Raffaele Fitto
Il 5 marzo 2004 il Governo nazionale,
con apposita decisione del Consiglio
dei Ministri, ha dichiarato il nuovo
Statuto conforme al dettato
costituzionale, dando via libera alla sua
piena efficacia.
Si tratta di un evento di grandissima
rilevanza istituzionale – sarà il
commento del presidente Fitto – la
Puglia è la prima regione che si dota di
uno statuto, uno strumento di governo
all’altezza dei processi di riforma
istituzionale recenti e tuttora in corso.
L’ultimo Statuto risale al 16 dicembre
1970 approvato con legge della
Repubblica Italiana n. 349 del 22
maggio 1971.
Quali i punti salienti del nuovo
Statuto?
Nel titolo primo, sette articoli fissano i
principi, muovendo dal richiamo
dell’autonomia della Regione, fondata
sul rispetto della persona e dei diritti
umani, delle libertà e dei valori storici e
culturali.
A riguardo dei pugliesi all’estero e
dell’emigrazione:
Art. 4, comma 2 – La Regione
valorizza il legame con i pugliesi
emigrati.
Art. 21 – Sono organi regionali a
rilevanza statutaria ... d) le Autorità di
garanzia.
Art. 50, comma 2 – Sono Autorità di
garanzia: ... b) il Consiglio generale dei
pugliesi nel mondo, che interviene nella
tutela dei diritti dei cittadini pugliesi
stabilitisi all’estero.
IL VALENTINIANO
A Valenzano nasce
l’università per gli
anziani
A Valenzano sta per nascere l’Università
della terza e libera età; debutterà con i
primi corsi agli inizi di novembre presso
il complesso scolastico elementare in via
Piave, accanto alla Biblioteca comunale.
Le prime materie di studio saranno:
“Valenzano: storia e tradizioni”,
“Dizione e attività teatrali”, “Disegno e
pittura”, “Canto corale”, “Chitarra”,
“Lingua inglese”, “Psicologia”,
“Informatica”, “Tressette e burraco”.
É una iniziativa che permetterà alla terza
età di accrescere il proprio bagaglio
culturale.
Secondo il Sindaco, Nicola Tangorra,
l’iniziativa migliorerà la qualità di vita
degli anziani.
Nella terza età, specialmente dopo la
pensione, spesso si vive un po’
emarginati dalla vita attiva; l’opportunità
di un ritorno tra i banchi sarà
un’occasione per tante persone di sentirsi
ancora protagonisti; anche perché i
partecipanti non saranno ascoltatori
passivi di lezioni teoriche, ma saranno
coinvolti in lavori e attività che potranno
continuare nelle loro case.
Ma l’Università è aperta a tutti, non è
vietata ai minori di 60 anni; basta recarsi
presso l’Assessorato ai Servizi Sociali
del Comune di Valenzano e compilare un
modulo.
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AVVENIMENTI
S’incontrano grazie ad
un’amicizia maturata con
IL VALENTINIANO
« Le fuerce du paìse »
Amici inseparabili
Un incontro storico a Valenzano tra due
amici compaesani conosciutisi attraverso
le pagine di questo giornale.
Franco Bellomo, durante il suo breve
soggiorno a Valenzano, per l’annuale
Consiglio Generale dei Pugliesi nel
Mondo organizzato dalla Regione Puglia,
di cui è componente, ha avuto l’onore ed
il piacere d’incontrare per la prima volta
Tony Pancotto, e la sua consorte; finora
si erano conosciuti tramite IL
VALENTINIANO.
Tony Pancotto, emigrato e residente in
Canada, a Winnipeg, come Franco, a
Montréal, è stato per lungo tempo
collaboratore del bollettino, con
informazioni di storia valenzanese.
Possiede una ricchissima raccolta di libri,
tra i quali alcuni tesori ormai quasi rari.
Quasi periodicamente ritorna al suo
paese, e ogni qualvolta se ne innamora
ancora di più, tanto che, mi ha
confessato, fra qualche anno ci ritornerà
non per sempre, ma quasi.
Anche se di pochi minuti, l’incontro è
stato sufficiente per rinsaldare
un’amicizia nata da parecchi anni.
Da sinistra i fratelli Pioss (Lomoro), Pinuccio
Pemedore, Vito Tritto u dentiste, Michele De
Vincenzo u tueste, Lino Pietrantonio u figghje de
Rocch Vate, Ciccielle Capozzi u figghje de Zuele,
Michele De Cristofaro Pastocchjie e Vincenzo
Modugno
L’appuntamento degli amici inseparabili è
quasi ogni sera in viale Aldo Moro; la
domenica, invece, 1º tempo in mattinata, 2º
tempo nel pomeriggio, dopo aver pranzato e
dopo le partite di calcio.
Discussioni: sport, politica e informazioni
varie.
Si ride, si scherza, ci si prende in giro, si
raccontano barzellette fresche di giornata, si
parla di quello che ha la commara oppure di
quella che ha il compare.
I momenti più belli sono quando si ritorna
indietro nel tempo e si rispolvera tutto quello
trascorso durante l’infanzia, riportando alla
memoria nomi, posti e storie interessanti.
I canadesi-valenzanesi Tony Pancotto e
Franco Bellomo si rivedono a Valenzano
durante una loro vacanza lampo, dopo
essersi conosciuti, sia per corrispondenza
che per telefono, nel loro paese di residenza,
il Canada.
Sport di qua e sport di là....., la politica di
destra, di sinistra e del centro, caricature qua,
caricature là, e nonostante che ci scappa
qualche piccola parola in più e si gira e rigira
sullo stesso punto, gli amici inseparabili
riescono a rimanere sempre in gruppo, uniti e
compatti.
I momenti più belli sono quando si ritorna
indietro nel tempo e si rispolvera tutto il
trascorso di gioventù, riportando alla memoria
nomi, posti e storie interessanti.
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IL VALENTINIANO
ATTUALITA’
La Festa della
Mamma
La festa della mamma ha origini
antichissime, poiché già gli antichi Greci
dedicavano alle loro genitrici un giorno
dell’anno, festeggiando la dea Rea, madre
degli dei. Feste in onore della nascita e
della maternità venivano celebrate anche tra
gli antichi Romani, che salutavano l’arrivo
di maggio e della primavera con un’intera
settimana di festività, dedicate alle rose e
alle donne. Questa festa pagana, con il
diffondersi del cristianesimo, venne
acquisita dalla Chiesa, divenendo il giorno
in cui si celebrava la “Madre della Chiesa:
forza spirituale della vita e protezione dal
male”, ma anche la propria madre terrena.
Ma la “madre” dell’evento, che oggi viene
festeggiato in quasi tutto il mondo, fu una
donna americana. La festa della mamma,
festeggiata la seconda domenica di maggio,
ha infatti origine negli Stati Uniti.
Inizialmente proposta dalla signora Julia
Ward Howe, nel 1872, come giorno
dedicato alla pace, divenne una festa
nazionale nel 1914, grazie alle petizioni di
Ana Jarvis di Philadelphia.
Oggi le mamme di quasi tutto il mondo
ricevono piccoli pensieri e fiori dai loro
figli, a testimonianza del loro affetto e
riconoscenza. Anche se non tutti i paesi
festeggiano la seconda domenica di maggio,
l’usanza di regalare rose rosa alle mamme e
di portare rose bianche sulle tombe delle
mamme morte è diffusa in quasi tutto il
mondo.
Sapete perché la festa della mamma viene
celebrata in maggio?
La festa della mamma è legata alle rose,
fiori dell’amore, e viene celebrata in
maggio perché questo è tradizionalmente
considerato il mese dei fiori. La rosa
rappresenta il fiore che più di ogni altro è
simbolo della semplicità e della bellezza.
La parola mamma, nome affettuoso che
indica chi ci dà’ alla luce, è simile in tutte le
lingue ed evoca un senso di sicurezza e
tenerezza. In Italia, popolo di “mammoni”,
in cui la maggior parte dei figli abbandona
il “nido” solo dopo i 30 anni, la figura della
mamma è quasi sacra, soprattutto per i figli
maschi.
Nel giorno della festa della mamma è giusto
ricordarsi di fare gli auguri anche alle
mamme delle mamme.
Buona festa della mamma!
Sant'Antonio
tra musica, fuochi e
il lancio di
mongolfiera
Valenzano - Entrano nel vivo i
festeggiamenti in onore di Sant'Antonio da
Padova organizzati dal comitato feste
presieduto da Giovanni Vitucci.
Domenica 30 maggio,
processione in onore della
Madonna, che partirà
dalla parrocchia alle
18,30 con la bassa musica
della banda di Carbonara.
Il giorno dopo comincerà
la tredicina che si
concluderà il 12 giugno
con una messa celebrata
da Alfonso Piccoli, dei
frati Minori di Benevento.
Il 5 giugno giornata per la caritas
parrocchiale, mentre il 6 si svolgerà la
giornata dell'emigrante. E per gli amanti
della storia, dal 3 al 6 giugno nel castello
baronale, una singolare mostra sui Peuceti,
con riproduzioni di vasi rinvenuti nelle
necropoli. Il 10 giugno avrà luogo la
giornata dell'ammalato. L'11 giugno, alle 16,
consacrazione dei bambini e settimo
"megadolce umanitario" per il fondo che
sostiene le missioni francescane nel mondo.
La festa culminerà la sera del 12 giugno, con
messe ogni ora dalle 6 alle 17, mentre alle
18 processione solenne, cui seguiranno, in
largo Plebiscito, fuochi pirotecnici (in
programma fuori paese anche a mezzanotte)
ed il concerto bandistico "Città di
Rutigliano".
Il giorno dopo, messe a partire dalle 7,30 e
concerto bandistico "Città di Lecce" alle 11
ed alle 20,30. Chiusura della festa con il
lancio di una mongolfiera offerto dalla
famiglia "Rocco De Frenza".
Tonio De Nicolò (Gazzetta del Mezzogiorno)
Sant’Antonio è nato in Portogallo, a Lisbona, nel
1195. Una tradizione barocca indica la data del
15 agosto. Era figlio dei nobili Martino de’
Buglioni e donna Maria Taveira. La loro casa
distava pochi metri dalla cattedrale.
Fu battezzato con il nome di Fernando.
A Santa Cruz Fernando fu ordinato sacerdote,
probabilmente nel 1220. Anche per il giovane
Fernando venne disattesa la norma ecclesiastica
che fissava a un minimo di 30 anni l’età per
avere accesso al sacerdozio.
IL BORGO
Mensile d’informazione cittadina, politica e culturale
N
ell’aprile 2004 è nato a Valenzano
il primo numero de “Il Borgo”,
mensile d’informazione cittadina,
politica e culturale di Valenzano.
Direttore responsabile è Angela
Simone.
Tra i collaboratori: Franca Damiano,
Francesca Ferri, Luigi Lampignano,
Francesco Impellizeri, Luigi Palmieri,
Michele Parisi.
E’ stato stampato presso la tipografia
Pugliagrafica di Matteo Guadagno di
Valenzano; la tiratura è stata di 500
copie.
É un giornale informativo di tutti gli
avvenimenti passati e futuri di
Valenzano. Inoltre, tratta argomenti di
tradizioni locali e di storia. Distribuito
gratuitamente nel paese, sicuramente i
valenzanesi ne approfitteranno per
aggiornarsi di tutto ciò che accade a
Valenzano.
Da parte mia e degli amici de Il
Valentiniano auguri al nuovo giornale.
Che possa avere un buon successo e
possa essere di stimolo alla nuova
generazione per un coinvolgimento
più attivo nella vita valenzanese.
Franco Bellomo
IL VALENTINIANO
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ATTUALITA’
Dopo più di mezzo secolo scompaiono gli alberi di pino in
LARGO PLEBISCITO
A cura di Franco Bellomo
Questo articolo, puramente e nostalgicamente informativo, non vuole inserirsi nel dibattito
politico locale a riguardo del tema scelto: è semplicemente un omaggio a qualcosa che
rappresenta gran parte dei ricordi della mia giovinezza trascorsa a Valenzano; è il saluto ad
una immagine storica del paese nativo. E’ il rimpianto di chi ama la propria terra, la sua
gente, i suoi costumi, le sue tradizioni; il rimpianto commosso di chi imparava a far parte di
una comunità, discutendo, sotto quegli alberi, dei primi problemi che si affacciavano alla
vita. Gli alberi che sostituiranno i pini potranno anche essere più belli, ma non riempiranno
certo il vuoto che si scava nella memoria di almeno due generazioni.
Premessa: fin dai tempi antichi gli uomini attribuirono agli
alberi un preciso significato allegorico, identificandoli come
l'essenza stessa della vita. A maggior ragione esemplari
arborei di notevoli dimensioni destarono interesse,
considerazione e addirittura venerazione presso tutti i popoli
ed in tutte le epoche. Eventi climatici e meteorologici
negativi, incendi, processi erosivi e fattori biotici naturali
avversi (in particolare attacchi parassitari) condizionano la
sopravvivenza degli alberi. La tutela e la valorizzazione del
patrimonio culturale concorrono a preservare la memoria
della comunità locale e del suo territorio e a promuovere lo
sviluppo della cultura.
Sia il Bar Valentino che l’edicola saranno entrambi rilocalizzati
all’angolo di via Capurso e difronte a via Piave (al lato opposto
dell’attuale fontana).
Veduta del Largo Plebiscito nell’anno 2004
Se la “Piazza” era degli adulti, Largo
Plebiscito apparteneva ai giovani,
negli anni ’60.
A San Rocco, la Piazza era la sede
della festa religiosa e della musica
seria; Largo Plebiscito era la sede dei
giochi, delle giostre e della musica
leggera a tutto volume.
Fra poco Largo Plebiscito non sarà
più come una volta. Lo storico
piazzale di cui ricordo di aver contato
diverse volte, con i miei passi, la
lunghezza e la larghezza, da un
angolo all’altro, durante il passeggio
consueto serale o domenicale,
cambierà volto.
Tra i tanti cambiamenti che subirà,
penso con affetto ai pini, storti
eppure così maestosi, direi, paterni.
A volte mi domando: durante tutti
questi anni sono mai stati curati e
p o t a t i , h a n n o ma i r i c e v u t o
manutenzione e protezione?
Il progetto di riqualificazione della
piazza, elaborato dall'architetto
Arturo Cucciolla, dopo
l’approvazione, è stato presentato alla
cittadinanza l'estate scorsa in
un'affollata conferenza nel castello
baronale.
Sicuramente Largo Plebiscito
acquisterà un volto più moderno e
forse accontenterà una qualche parte
della popolazione; ma sono certo che
gran parte di essa, e non solo gli
amanti del passato ne soffrirà.
Fra questi ultimi indubbiamente ci
sarà qualcuno che quei pini li ha visti
nascere o crescere; qualcuno che,
vedendoli abbattere e morire, penserà
alla morte di un mondo sacrificato
sull’altare della modernità.
“Purtroppo, ha ribadito l'assessore ai
lavori pubblici Vito Leuzzi, anche se
con dolore, certi interventi vanno
fatti, ed ha assicurato che lo studio
scientifico, di cui dispone
l'amministrazione, evidenzia negli
alberi patologie che potrebbero
addirittura intaccare l'uomo.
Stiamo conducendo inoltre - ha
aggiunto - un'analisi a largo raggio
per individuare le migliori essenze
arboree per dotare l'area di congrui
elementi paesaggistici e ambientali,
tra cui gli alberi di canfora, tra i più
pregiati. Questa amministrazione
vuole solo dotare la città di una
grande piazza che oggi non c'è”.
Lasciando per un attimo da parte la
nostalgia e provando anche noi ad
essere concreti, vogliamo credere che
l’intervento di abbattimento sia
p r o pr io ind isp ensab ile, co me
affermano i tecnici.
I Valenzanesi vorrebbero sempre
vedere alberi ed aria pulita a
Valenzano, e se a volte non
approvano le decisioni degli
amministratori, è perché ci tengono al
paese e non sono certi che ciò che sta
per venire sia meglio di ciò che sta
per andarsene.
Speriamo che le generazioni future si
affezionino alle nuove piante e alla
loro ombra possano imparare a
sentirsi anche loro parte di una
comunità.
Nonostante una raccolta di firme contro
l'abbattimento degli alberi, perché fanno parte
del patrimonio storico ed ambientale del paese e
rappresentano per la comunità la tradizionale
cornice di un luogo di incontro e
socializzazione, il debutto dei lavori è previsto
per la fine di settembre. (tratto dalla Gazzetta
del Mezzogiorno, a cura di Tonio De Nicolò)
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PUNTO E VIRGOLA
IL VALENTINIANO
ROCCO OLIVO
Rocco Olivo nacque a Chicago
Ebbe talmente successo che fece
il 18 luglio 1928 durante gli
rappresentazioni all’aperto
anni della d epr essio ne
anche in altre città e paesi
americana. Figlio di Biagio e
vicino Torino.
Vita Maria Cimmarusti, nativi
In una sua interpretazione
entrambi di Valenzano, fu il
incontrò l’assessore del comune
primogenito di quattro figli.
di Torino Tettamanzi che gli
Ad un anno dalla nascita
suggerì di usare il teatro Gobetti
ritornò con sua madre a vivere
che era stato abbandonato per
in Italia, a Valenzano.
parecchi anni. Insieme ad altri
Frequentò la scuola elementare con i amici rimise a nuovo il teatro e presentò
professori Salerno e Nuzzolese, poi alcuni pezzi di teatro.
continuò gli studi di scuola media a Bari.
Nel 1950 fu chiamato al servizio militare,
In paese, ebbe la fortuna di incontrare un per circa nove mesi, presso il Reggimento
certo professore Leopoldo, insegnante di di fanteria di Montorio Veronese, a pochi
lingue, greco, latino, ecc., il quale era km. da Verona.
anche un amatore di organo che suonava Nel 1966 la madre raggiunse la figlia Mina
nella chiesa di San Rocco durante le a Chicago. Rocco, essendo rimasto solo in
funzioni religiose. Inoltre scriveva anche Italia, nell’agosto del 1967, decise di
delle rappresentazioni sacre e organizzava partire per il luogo che lo aveva visto
recite teatrali per la comunità locale. Rocco nascere, Chicago, e visitare questa grande
fece parte di alcune di queste nazione, gli Stati Uniti d’America. Dopo
rappresentazioni tra cui Adamo e Eva, la un paio di settimane da Chicago si trasferì
Nascita di Gesù Bambino, Erode, ecc..
in California dove risiedeva sua sorella
Durante questo periodo trionfava il Maria, sposata con Carlo Rocco.
fascismo in tutta l’Italia.
Attraverso un suo amico di Triggiano, Vito
Suo padre viaggiava spesso,
Di
Giulio,
fece
per lavoro, verso gli Stati
conoscenza di una
Uniti, e ogni qualvolta
p ro fesso ressa
ritor nava la famiglia
universitaria d’italiano,
aumentava. Nacquero
Anna Seldis, che cercava
Giacomina, Maria e Vito.
una persona esperta nel
Nel 1939, dopo la nascita di
ramo teatrale per poter,
Vito, fece proprio in tempo a
attraverso
il
prendere l’ultima nave che
coinvolgimento di
partiva per gli Stati Uniti
interpretazioni teatrali
prima che scoppiasse la
insegnare più facilmente
seconda guerra mondiale e
l’italiano ai suoi alunni.
nello stesso tempo evitò di
L a
p r i m a
essere chiamato alle armi.
rappresentazione con
Alla fine della guerra, poiché
studenti universitari in
il padre era ancora negli Papà Biagio in compagnia del lingua italiana fu “La
USA, mamma Vita Maria cavallo Bianchino con Maria, Mina Giara” di Pirandello. Il
e Rocco Olivo
decise di par tire da
suo successo continuò
Valenzano alla volta di Torino. Con i soldi anche con rappresentazioni in altre scuole
messi da parte si comprò una piccola casa e di Los Angeles. Tra le tante persone che
aprì un negozietto di generi alimentari. apprezzavano il suo lavoro, ci fu padre
Rocco ebbe la possibilità di frequentare Luigi Donanzan, fondatore della chiesa di
l’Università e il suo talento fu subito San Pietro con attigua la casa culturale
riconosciuto. Con l’aiuto di altri studenti italiana, che gli chiese di esibirsi con il suo
organizzò delle rappresentazioni teatrali gruppo teatrale alla Casa d’Italia a Los
all’aperto di Carlo Goldoni, Giovanni Angeles. Qui incontrò Salvatore Corsitto,
Verga, Peppino e Eduardo De Filippo, attore principale del famoso film “Il
Anton Čechov, ecc.
Padrino” di Coppola, che poiché doveva
Anno 2003, 75 anni: da sinistra il fratello Vito,
Rocco Olivo, il figlio Rocco Jr., la moglie
Maria Antonietta e l’altro figlio Daniele
partire per sempre dagli USA per ritornare
in Sicilia, affidò a Rocco il gruppo teatrale
della Casa d’Italia di Los Angeles. Durante
questo periodo incontrò la sua futura
moglie Maria. Dalla loro unione nacquero
Daniel e Rocco Jr., entrambi aspiranti attori
e cantanti. Molte furono le rappresentazioni
del gruppo “Teatro d’Arte Italiano”, di cui
era diventato responsabile, e tutte furono
colmate di successo e apprezzamento. Nel
1984, durante i giochi olimpici di Los
Angeles, la sua rappresentazione di “La
Giara” ebbe un successo straordinario. Una
delle ultime rappresentazioni realizzate lo
scorso anno è stata quella di Pinocchio.
Oltre a tradurrere delle commedie teatrali
dal dialetto napoletano in inglese, ha
partecipato in qualità di attore a commedie
teatrali americane, presentate ad
Hollywood, in cui le scene erano
ambientate in Italia; durante una di queste
commedie incontrò Sean Penn, primo
marito della famosa cantante Madonna, di
cui diventò amico tanto da essere invitato al
suo matrimonio con Madonna.
É stato, tra l’altro, uno dei fondatori del
Club Pugliese di Los Angeles, Sud
California, di cui attualmente è presidente
Mike Foschetti.
La madre Vita Maria Cimmarusti
ITALIAN THEATER OF ART
Directed by: ROCCO OLIVO
1952 Addison Way
Los Angeles, Ca 90041
Direttore Amministrativo
MIKE FOSCHETTI
IL VALENTINIANO
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ALBUM
Festeggiamenti in onore di
SAN ROCCO
Venezuela
(Collezione di Giuseppe Gadaleta,
nipote di Vito Antonio Labellarte)
Foto Memorabili
(Collezione di Rocco Olivo)
Venezuela, festa di San Rocco.
Vito Antonio Labellarte circondato da valenzanesi residenti in Venezuela
Famiglia al completo del nonno materno Vitangelo CIMMARUSTI: da
sinistra le figle Regina (Traversa), Carmela (Losurdo), la moglie Maria
Santolla, la figlia Angelina, nonno Vitangelo, Vita Maria (Olivo),
Lucia, ed infine, la più piccola, l’ultima arrivata Domenica.
Foto collezione di Rocco Olivo. Valenzano - Largo Garibaldi, dove si trovava il forno di
Vitangelo Cimmarusti
Invitiamo i nostri lettori ad inviarci foto di famiglia o di
Valenzano da pubblicare nelle prossime edizioni
San Rocco, patrono dei valenzanesi nel mondo,
viene portato in processione per le vie di Caracas.
Nella foto Vito Antonio Labellarte insieme a
valenzanesi e amici
Le foto potranno essere spedite via email a:
[email protected]
o consegnate a Carmela Bellomo-Ferri,
Viale A.Moro, 47 - Valenzano - (tel. 080-4672018)
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STORIA DI VALENZANO di Leonardo Pietricola
Regolamento di polizia urbana
per gli abitanti di Valenzano (1837)
Nel 1837, sotto il sindacato del
medico Antonio De Santis, fu emanato, ai
sensi della Legge 12 dicembre 1816, il
Regolamento di polizia urbana, e rurale per
gli abitanti, e territorio di Valenzano. Si
riportano i 25 articoli che riguardano la
polizia urbana, tralasciando per il
momento i 13 articoli della polizia rurale.
Si sono omesse anche le contravvenzioni
previste per ciascuna inosservanza; in
corsivo, poi, sono state aggiunte delle note
esplicative, per una migliore comprensione
del testo.
Art.1. E’ vietato l’esercizio delle
arti rumorose nell’abitato, come de’ ferrai e
bottai, dalle ore due di notte allo spuntare
del sole, e nella stagione estiva dal mezzodì
sino alle ore 19. per non turbare il riposo
degli abitanti.
L’ora di riferimento non è la
nostra ora solare, bensì l’ora all’italiana,
sfasata di circa quattro ore rispetto alla
prima. Le sospensioni di cui sopra vanno
pertanto lette rispettivamente dalle 22 alle
6 e dalle 12 alle 15.
Art. 2. E’ proibito ai tessitori di
esercitare il loro mestiere in tempo di notte,
e dal mezzodì sino alle ore 20. da aprile a
tutto settembre, ove i telai fossero situati in
una stanza attigua alle altrui abitazioni, ed
in tutte le ore del giorno se mai esistesse
nelle abitazioni medesime qualche infermo.
Anche qui i limiti vanno letti: in
tempo di notte, dalle 20 alle 8 e dalle 12
alle 16.
Art. 3. E’ proibito di accendere del
fuoco nelle pubbliche strade dell’abitato
sotto qualunque pretesto.
Art. 4. Non sarà permesso ad
alcuno di questuare nell’abitato e nel
tenimento, in nome di un Santo, senza il
permesso dell’autorità Superiore.
Per tenimento si intenda il
territorio del comune.
Art. 5. E’ vietato di far vagare
nell’abitato gli animali neri, o di tenerli
legati innanzi alle case, comecché
pregiudicano la pulizia, e sogliono
addentare i ragazzi.
E’ permesso sibbene di crescere
tali animali nelle stalle, e ne’ sotterranei
non abitati. Così egualmente è proibito di
tenere legati o sciolti innanzi alle case
cavalli, muli ed asini, ond’evitarsi le
disgrazie, cui i ragazzi medesimi od altri
potrebbero andar soggetti.
Venivano chiamati animali neri i
maiali di una specie, appunto di colore
molto scuro, allevata particolarmente nel
Meridione. Quanto al divieto che riguarda
gli equini, va notato che esso risulta in
contrasto con i tanti anelli che ancora si
vedono sulle facciate delle case (costruite
per la verità tra ‘800 e ‘900); bisognerebbe
dedurne che il divieto appare giustificato
dalla strettezza delle strade del centro
storico e che fu successivamente revocato o
non applicato nelle strade costruite in
epoca più tarda.
Art. 6. Rimane vietato, perché si
evitino gl’incendii, ai fornai ed a qualunque
cittadino di tenere delle legna
ammonticchiate nell’abitato, sopra i
scoverti, o gaifi o su de’ lastrici, ove non
siano alla distanza di 40. passi dall’abitato
medesimo.
La distanza di 40 passi equivale a
circa 70 metri. I gaifi, chiamati anche
vignali (se ne può ancora vedere qualcuno)
sono scale d’accesso al piano superiore,
poste esternamente alle case.
Art. 7. Viene proibito ad ognuno
d’ingombrare le pubbliche strade con delle
pietre, legna, traini, panche, immondezze,
avanzo di materiali ed altro, come del pari è
vietato ai lavoratori di brulli di esercitare il
loro mestiere nell’abitato, dacché viene ad
impedirsi il libero passaggio de’ cittadini.
I brulli sono i fiscoli (dal greco
brullon = giunco); i fiscoli (dal diminutivo
del termine latino fiscus = canestro) erano,
com’è noto, di fibre vegetali come il
giunco. Erano delle gabbie formate da due
dischi intrecciati, con un foro centrale, in
cui si metteva la pasta delle olive appena
frante per spremerne altro olio.
Art. 8. Esistendo nel comune, da
tempo immemorabile, la consuetudine, che
IL VALENTINIANO
(Da In hoc signo,
diretto da Lino
Angiuli, Monopoli –
Polignano, CRSEC
Ba/16, 1999)
fissa i termini da darsi il congedo ai
conduttori delle case e de’ sottani ad uso di
stalla nei fitti stabiliti verbalmente,
agl’inquilini cioè delle case a tutto il dì 4.
del mese di maggio, ed ai conduttori delle
stalle a tutto il mese di febbrajo, mentre le
prime si rendono vuote ai 14. di ogni mese
di agosto, e le seconde nella fine di ciascun
mese di maggio, siffatte consuetudini
rimangono comprovate, onde prevenire le
quistioni, che in ordine alla scadenza de’
termini indicati si elevano tal volta tra i
locatori e conduttori.
Congedo corrisponde al nostro
disdetta.
Art. 9. Dovendosi fabbricare un
nuovo edificio, demolire quelli, che
esistono o riattarli, il proprietario sarà
nell’obbligo, pria di darvi mano, di
renderne inteso il Primo Eletto, ad oggetto
che si eviti l’usurpazione del pubblico
suolo e per la simmetria del fabbricato.
A capo dell’amministrazione
comunale c’erano il sindaco e gli eletti o
decurioni (= i consiglieri); l’incarico di
polizia urbana e rurale competeva al primo
eletto, che perciò veniva chiamato anche
eletto di polizia. Interessante l’attenzione
alla simmetria dei fabbricati; attenzione
del tutto asssente oggi.
Art. 10. Ogni cittadino è tenuto di
buttare le immondezze ed altre lordure ne’
luoghi destinati dall’autorità locale, un’ora
prima di giorno, rimanendo espressamente
vietato di gettarle intorno alle muraglie, o
nell’interno de’ fondi rustici, o in altro
luogo, ove non lo fosse alla distanza di
sessanta passi dall’abitato.
Si tenga presente che all’epoca di
questo Regolamento Valenzano era ancora
chiuso dalle mura. La distanza di 60 passi
corrisponde a 100 metri circa.
Art. 11. E’ parimenti vietato di
buttare della paglia, sterco ed altre materie
immonde per ridurle a letame, tanto nelle
strade dell’abitato, che nelle muraglie.
Art. 12. Lascia espressamente
vietato di gettare dalle finestre o dagli
acquidotti delle immondezze, delle acque
od altro letame, poiché, oltre l’indecenza,
IL VALENTINIANO
STORIA DI VALENZANO di Leonardo Pietricola
potrebbero recar danno a quei, che passano.
Gli acquidotti sono i tubi
raccoglitori delle acque piovane; il nostro
acquedotto fu costruito nel 1915.
Art. 13. E’ proibito ai proprietarii
de’ trappeti non solo far gettare le morchie
dietro le muraglie, perché pregiudizievoli
alla salute pubblica, dovendo esse venir
trasportate alla distanza di un miglio.
La morchia (o morga e simili) è il
prodotto di scarto delle olive che si ricava
dalla lavorazione dell’olio. Il miglio
corrispondeva a 700 passi, cioè a circa
1850 metri.
Art. 14. Non sarà permesso a
veruno di trasportare ne’ giardini adiacenti
all’abitato, o ne’ fondi sino alla distanza di
un quarto di miglio il lino, che si estrae
dalle curatoie, onde non ne soffrisse la
salute pubblica.
Le curatoie (o curatore) erano i
votani, grosse vasche in cui si metteva a
macerare il lino.
Art. 15. Lascia vietato di trebbiarsi
de’ cereali o di battersi i legumi per pulirli,
nelle strade dell’abitato, o nelle muraglie,
poiché non solo incomodano i cittadini, che
vi passano, ma benanche rimangono
danneggiati gli abiti, per motivo del
polverio.
Questi lavori venivano effettuati
sulle aie, che erano degli spiazzi lastricati.
Nella masseria di Marrone si possono
ancora vedere i resti di un’aia antica.
Art. 16. Sarà cura del Primo Eletto
vigilare per le stalle, e precisamente per
quelle, che si addicono all’oggetto de’ vasi
immondi, onde la salubrità dell’aria non
venga punto alterata.
Art. 17. E’ proibito di spandere dei
pannamenti su de’ lastrici e delle finestre,
che sporgono alle pubbliche strade,
ond’evitare che il vento od altra circostanza
tragga sulle persone, che passano, de’ sassi,
che sogliono mettersi su dei pannamenti
medesimi.
Si parla sempre del centro storico;
evidentemente non usavano stenditoi, ma
fermavano i panni sovrapponendovi delle
pietre.
Art. 18. E’ vietato ai macellari di
ammazzare animali di qualunque specie
innanzi alle loro botteghe, dovendo
ammazzarsi fuori l’abitato, ed in luogo
nascosto, poiché, oltre l’indecenza,
vengono i ragazzi a rendersi sanguinarii.
Notevole questa preoccupazione:
la vista del sangue poteva rendere
violenti i ragazzi! Sarebbe fin troppo facile
fare dell’ironia pensando a ciò che vedono
oggi i ragazzi.
Art. 19. Sarà cura del Primo Eletto
vigilare per le pubbliche cisterne, onde
impedire che i particolari ne estraggano
delle acque al di là dei bisogni delle loro
famiglie, in danno degli altri cittadini.
I particolari sono i cittadini.
Valenzano aveva quattro grandi cisterne
pubbliche o piscine: in Largo Plebiscito (la
piscina nuova), in via Capurso ( Pozzo
Pepe) e sulle vie vecchie per Montrone e
per Casamassima.
Dalla facciata della stazione ferroviaria (1905).
Art. 20. Ciascun venditore di
qualunque genere dovrà essere provveduto
di pesi e misure zeccate di bronzo o di
ferro, con le bilance dell’uno o dell’altro
metallo, potendo però i soli venditori di
frutta far uso delle bilance di legno. Le
misure del vino debbono essere di stagno o
di rame, anche zeccate, onde all’uopo sarà
cura del Primo Eletto ne’ principii di ogni
mese, e sempre che il crederà necessario, di
farne la verifica, a poter conoscere
l’esattezza degli indicati pesi, che si
tengono ne’ molini e nei forni.
Zeccate propriamente si diceva
delle monete e voleva dire coniate dalla
zecca; ma qui, facendo riferimento alla
zecca di pesi e misure, si deve intendere
tarate, cioè rispondenti alle misure ufficiali.
Art. 21. Non sarà permesso ad
alcuno di vendere genere soggetto ad
assisa, ove pria essa non sarà stabilita dal
Primo Eletto, secondo le basi fissate dal
Decurionato.
Assisa (oggi accisa) vale imposta,
quindi: non si potevano vendere prodotti
soggetti a imposte, come il sale, i tabacchi
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Art. 22. Ciascuno panattiere sarà
nell’obbligo, ogni qualvolta vorrà cessare da
tale industria, di prevenire il Primo Eletto
tre giorni prima per gli opportuni
provvedimenti.
E ciò, naturalmente, per non
causare un’ improvvisa diminuzione del
pane sul mercato.
Art. 23. I beccai, che si facessero a
vendere la carne di pecora, ancorché questa
fosse detta lanare, per carne di castrato, o
quella di capre per magliato, andranno
soggetti alla multa...
Questo perché la carne di pecora o
di capra è meno tenera, ma non meno
gustosa. Lanare, (pecora) sterile; il castrato
e il magliato sono rispettivamente il
maschio della pecora e quello della capra,
privati degli organi di riproduzione ad un
mese o poco più dalla nascita, perché
ingrassino.
Art. 24. E’ vietato ai sensali e
facchini di andare incontro ai forestieri, che
si recano nel comune per vendere cereali,
onde farne l’acquisto in pregiudizio del
pubblico.
I sensali sono i cosiddetti
mediatori, che si accaparravano grosse
partite per poterle poi rivendere a prezzi
maggiorati; di qui la cautela a favore del
popolo.
Art. 25. Non sarà lecito ad alcuno
di comprare da’ forestieri generi di ogni
specie o frutta, che sonosi introdotti nel
comune per vendersi al pubblico, se pria
non oltrepassi l’ora del mezzogiorno.
Notevole anche questa politica
protezionistica nei confronti dei
commercianti locali.
Non c’è che dire: pare che ai tempi
dei Borboni la vita in paese fosse molto più
civile che ai nostri tempi; sempre che,
ovviamente, le prescrizioni fossero fatte
osservare.
Le pagine di storia valenzanese
a cura di
Leonardo Pietricola
sono disponibili sul sito web
“Il Valentiniano”
www.il-valentiniano.com
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SPIGOLANDO: Notizie da Valenzano
Teatro, musica, cinema e
tanto altro
Un'Estate da gustare
Realizzazione del nuovo
Mercato coperto
Gli appuntamenti del «cartellone»
VALENZANO Sarà realizzato tra un
anno circa il nuovo mercato coperto, e
sorgerà nei pressi di via Nenni, su uno
spazio lungo l'adiacente via Di Vittorio.
La struttura sarà dotata di tutti i servizi
necessari sul piano igienico e sanitario.
L'assessore Vito Leuzzi curerà il
progetto relativo al nuovo mercato, a
partire dallo studio di fattibilità che sarà
commissionato nelle prossime
settimane.
VALENZANO Gli appuntamenti culturali inseriti
nel cartello promosso dal Comune per l'estate,
inizieranno domenica 25 luglio 2004 con il gran
teatrino di Paolo Comentale, organizzato da
Gianni Vezzoso. Ad agosto il maggior numero
degli eventi. Il 2 alle 21, in largo Carducci, un
gospel show a cura di Amelia Milella. Il 6 alle
20.30, nel castello baronale, concerto per voce e
pianoforte dal titolo «Classico di sera», coordinato
da Cristina Giannelli e Domenico Ferri. Il 10
alle 20.30, comincia la tre sere del «Teatro
d'estate», con «Le terre del rimorso», organizzato
da Sante D'Orazio in largo San Benedetto. Il
secondo appuntamento con questa rassegna sarà il
29 in largo Marconi, alle 21, con una commedia di
Nicola Pignataro. Il terzo, invece, avrà luogo in
largo San Benedetto, il 30 settembre alle 21, con
«La Bottega del Caffè» di Carlo Goldoni,
organizzato da Ignazio Cascarano. Sempre ad
agosto, la sera del 18 il concerto di musica leggera
con Michele Bavaro in corso Moro (organizzato
in collaborazione con il comitato feste patronali),
mentre il 22 ci sarà una proiezione di
cortometraggi interpretati da giovani attori
valenzanesi, a cura di Gianni Vezzoso. Dal 3 al 5
settembre, in largo Frate Francesco, la tre giorni
della Confartigianato intitolata «Il paese e le cose»,
in cui sarà allestita una mostra delle attività e dei
prodotti artigianali locali. La sera dell'11, nel
castello baronale, momenti di lettura musica e
pittura a cura dell'associazione «Insieme». Nei
giorni 12, 18 e 19 dello stesso mese, inoltre, in
largo Carducci, inoltre, rassegna delle scuole di
danza valenzanesi, con l'organizzazione di Ignazio
Cascarano. Infine, il 25 settembre, concerto di fine
estate dal titolo «Non solo Zero», che si svolgerà
nel quartiere San Lorenzo. Tonio De Nicolò (tratto
dalla Gazzetta del Mezzogiorno)
Nel frattempo, i commercianti di
prodotti orto fr utticoli potr anno
continuare a sostare con le loro
bancarelle nella storica sede di largo
Plebiscito. Quando i lavori in corso lo
imporranno, invece, saranno sistemati
dinanzi al Municipio, in modo da non
essere troppo distanti dal mercato del
pesce.
È in questi termini l'accordo trovato
nell'ennesima riunione tra gli ambulanti
e l'amministrazione comunale guidata
dal sindaco Tangorra, per consentire i
lavori di rifacimento della fogna e di
riqualificazione di largo Plebiscito
salvaguardando le aspettative degli
operatori economici interessati da tali
interventi.
L'incontro era stato richiesto dagli stessi
commercianti, che avevano scioperato
lamentando bruschi cali nelle vendite.
Tonio De Nicolò (tratto dalla Gazzetta
del Mezzogiorno)
IL VALENTINIANO
Valenzano è in prima linea
Adozione a distanza: un ponte di solidarietà
Aiuti ai paesi dell'Africa
VALENZANO Prosegue incessante
l'attività missionaria del «Progetto
Centrafrica» promosso nell'ambito
dell'ordine religioso «…al servizio della
Divina Misericordia», con cui decine di
fedeli aiutano i bambini poveri della
Repubblica Centrafricana attraverso lo
strumento delle adozioni a distanza. A
Valenzano le famiglie che con meno di
trenta euro al mese contribuiscono a
questo nobile scopo, sfiorano ormai le
cento unità, in un ponte di solidarietà
ideale che congiunge quel popolo
sfortunato alla cittadina alle porte di
Bari.
Nata alcuni anni fa per l'edificazione a
Bangui di un santuario dedicato alla
Madonna, la missione si è da subito
occupata
non
solo
della
evangelizzazione di quei territori, ma
anche dei notevoli disagi che la gente del
posto deve affrontare quotidianamente a
causa di problemi di carattere economico
e sociale molto gravi. Consistenti
deficienze si registrano ancora nella
disponibilità di energia elettrica, acqua,
servizi igienici e strutture ospedaliere.
Nonostante ciò, la missione è già riuscita
a realizzare una casa di accoglienza in
grado di assistere cento bambini. È in
corso inoltre la costruzione di un'altra
sede che servirà ad assistere minori
abbandonati e coadiuverà i seminaristi
dell'opera religiosa nel loro percorso di
formazione spirituale.
E il raggio di azione del sodalizio
comincia ad estendersi in altre aree
geografiche depresse, anche di altri
continenti, come le Filippine. La
missione si sforza inoltre di far
conoscere le caratteristiche di quei
luoghi attraverso esposizioni di oggetti e
monili tipici. Alcuni volontari, del resto,
si sono recati personalmente in
quell'area per vederne direttamente le
endemiche situazioni di disagio ma
anche la ricchezza in termini di umanità
e cultura.
E dopo il ritorno dalle ferie, già si pensa,
nella sede in via Brandonisio, al
programma delle iniziative da realizzare
in autunno per continuare a
sensibilizzare l'opinione pubblica su
questo argomento.
Tonio De Nicolò
IL VALENTINIANO
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SPIGOLANDO: Notizie da Valenzano
A Valenzano si dimette
prof. Colonna, assessore alla cultura e
pubblica istruzione
Tonio De Nicolò
(tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)
Domenico Colonna
si è dimesso dalla
carica di assessore
comunale. Secondo
le
prime
indiscrezioni
trapelate
dagli
ambienti,
sembrerebbe
che
alla base di questa
scelta ci sia stato il
ridimensionamento
degli
stanziamenti
assegnati ai capitoli di bilancio relativi alle
deleghe che facevano capo all'ex assessore cultura, pubblica istruzione, politiche
giovanili -, che ne avrebbero intaccato
sensibilmente l'operosità, vanificando una
serie di progetti presentati in fase di
programmazione. Sono da escludere dunque
frizioni strettamente personali con il sindaco,
Nicola Tangorra. Da quando si è insediata,
l'amministrazione Tangorra si è in effetti
Nell’estate 2003 la
realizzazione del
progetto culturale
“Alla
scoperta
dell’identità
d’origine” per venti
giovani valenzanesi
residenti all’estero
è stata possibile
g r a z i e
a l
coinvolgimento del
Sindaco Nicola Tangorra, dell’assessore alle
politiche culturali Domenico Colonna, ai
professori Pasquita Pulice e Leonardo Pietricola
e alla direzione dell’Istituto TecnicoCommerciale “A. De Vito De Marco”
caratterizzata per diversi cambiamenti sia
degli assessori che della distribuzione delle
deleghe tra gli stessi, in funzione di
corrispondenti variazioni nella composizione
e negli equilibri interni della maggioranza.
Presentatosi alle elezioni amministrative del
2001 come candidato sindaco di una
coalizione che comprendeva Rifondazione
comunista, al secondo turno Colonna con un
colpo di scena diede il suo appoggio
all'attuale primo cittadino,
sostenuto
all'epoca da Ccd, De, An e una lista civica.
Alla base dell'accordo, tra le altre questioni,
c'era la realizzazione del piano di edilizia
popolare che centinaia di cittadini attendono
ormai da quasi dieci anni. Di qui un'aspra
polemica con i partiti del centro sinistra, i
cui passaggi, nel tempo, hanno portato
all'ingresso in Consiglio di Pasquale Guida,
eletto nella lista di Rc, che - dichiaratosi
indipendente dopo essersi autosospeso dal
partito - aveva deciso di sedere tra i banchi
della maggioranza.
Dopo aver preso notizia con
rammarico delle sue dimissioni,
desidero sottolineare, a nome di tutti i
soci dell’Associazione Valenzano di
Montréal, che ho l’onore di
presiedere, l’ottimo lavoro svolto
dall’Assessore alla Cultura prof.
Domenico Colonna, nella
realizzazione del progetto culturale di
ritorno alle origini e recupero
dell’identità “Alla scoperta
dell’identità d’origine”, per 20
giovani studenti del Nord America,
originari di Valenzano.
Grazie al suo contributo, il progetto è
stato un successo.
A nome di tutti, quindi, e mio
personale un grosso grazie di cuore e
gli auguri più calorosi per un
prospero futuro in seno alla politica
locale.
Franco Bellomo
(Presidente Associazione Valenzano)
A Valenzano, un nuovo parroco
per la chiesa di San Rocco
Don Giovanni Battista
Corona
Lo scorso autunno è stato insediato
il nuovo parroco della chiesa di
San Rocco don Giovanni Battista
Corona (nativo di Palermo) da
parte dell’Arcivescovo di BariBitonto S.E.
Francesco
C a c u c c i
durante
una
celebr azio ne
eucaristica.
Fra i presenti
c’era il padre
superiore
dell’Opera “al
servizio della Divina Misericordia”
Don Giovanni Claudio dal quale il
parroco prende eredità.
La cosa che più ha colpito don
Giovanni Battista è stata la
bellissima accoglienza e l’intesa
immediata fra lui e la comunità
parrocchiale. Questa parrocchia,
come ha ricordato don Giovanni
Claudio durante la Celebrazione
Eucaristica, è stata la culla
dell’Opera “al servizio della
Divina Misericordia” la casa
madre. Qui per volontà di Padre
Pio, è stato parroco il Padre
Fondatore don Domenico
Labellarte per ben 42 anni.
Don Giovanni Battista è coadiuvato da due vice parroci:
Don Sante Maria e Don Ludovico
Maria Della Croce
Don Sante Maria
Don Ludovico
IL VALENTINIANO
appartiene a noi tutti valenzanesi
7677 Montbrun, St. Léonard (Qué)
H1S 2K3 - CANADA
New Email:
[email protected]
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TRADIZIONI
IL VALENTINIANO
BENEDETTA ADDOLORATA
VENTRELLA
Benedetta Addolorata
Ventrella nacque nel
1879 e morì nel 1967,
all’età di 88 anni.
Figlia di Agostino e
Carmela Lucente.
Più conosciuta col
soprannome “B’n’dètt la
vammar”.
A cura di Franco Bellomo
Dai tempi antichi e fino agli anni ’60-’70 , l’ostetrica o levatrice, in dialetto mammane o vammare
(da mamma), è stata un’istituzione in paese, come il medico condotto, come il prete. Allora le donne
partorivano a casa; l’ostetrica si recava da loro e le aiutava a sgravarsi. Allora tutto era molto
semplice e più naturale. Di parti ce n’erano tanti poiché le famiglie erano numerose. Tutta la vita
allora era più semplice, raccolta intorno alla famiglia e agli eventi lieti e meno lieti; non esistevano
troppi divertimenti, e quei pochi che c’erano venivano vissuti senza sprechi e con la partecipazione
dell’intera piccola comunità, qual era quella di Valenzano.
ANNUNZIATA CAPOZZI
Annunziata
( N un zia )
Capozzi nacque
a Valenzano il 7
novembre 1930.
Figlia
di
Emanuele
(Zuele) e Rosa
Cimmarrusti,
era terzogenita
di dieci figli:
Vitantonio
(lavorava
all’aeroporto),
Maria Sofia, Annunziata, Stella, Anna,
Domenico, Francesco, Pasquale (Chicago),
Benedetta e Carmela (Chicago).
Dopo aver frequentato con successo le
scuole elementari, medie e superiori, si
iscrisse al corso di Ostetrica presso
l’Università di Bari conseguendo il
diploma, a soli 21 anni, nel 1951.
Durante gli studi in Ostetricia risiedeva nel
centro universitario a Bari e quando a fine
settimana ritornava a Valenzano, trovava
sempre il tempo per andare ad aiutare la sua
maestra “B’n’dett la vammara” (Benedetta
Ventrella 1879†1967).
Suo padre, che era commerciante di
pellame e possedeva la conceria in via
Casamassima, nel 1949 partì in cerca di
fortuna in Venezuela. A Caracas lavorò nel
commercio delle scarpe. Nel 1952, dopo tre
anni in Venezuela, ritornò a Valenzano.
Nunzia, intanto, dopo il diploma, cominciò
a svolgere la sua professione in maniera
autonoma.
Nel 1953 si sposò con Antonio Paciulli, che
risiedeva ad Adelfia-Canneto e vi si
trasferì. Dalla loro unione nacque
Francesco (attualmente ingegnere).
Intanto nel 1954, suo padre ripartì alla volta
del Venezuela, dove aprì una fabbrica di
scarpe e dove, nel 1959, si spense a 55
anni.
Nunzia, nonostante che abitasse a Canneto,
era richiesta da tutti i valenzanesi che
andavano a prenderla sia con motorino che
in calesse, ed alcune volte anche in
bicicletta perché potesse prestare assistenza
alle partorienti.
A Valenzano era molto apprezzata e molto
amata per diverse qualità personali:
giovane, attiva, laboriosa e soprattutto
molto umana; quando le possibilità delle
famiglie non permettevano di poterla
pagare in denaro, le offrivano in compenso
uova, vino, ricotta, ecc.
Intanto dopo 25 anni di libera professione,
dato che l’usanza di partorire in casa stava
scomparendo poiché si preferiva partorire
in ospedale, andò a lavorare presso
l’ospedale Miulli di Acquaviva, sempre
come ostetrica. Attività che concluse
ufficialmente all’età di 62 anni nel 1992,
anno in cui andò in pensione.
Si è spenta a Canneto l’11 gennaio di
quest’anno all’età di 74 anni.
Una carriera lunga ben 41 anni, durante la
quale ha fatto nascere moltissimi bambini.
Uno dei primi parti fu la nascita del
sottoscritto.
É riconosciuta da tutti i valenzanesi per il
suo impegno, che però, non si esauriva solo
nell’assistere le partorienti: si occupava,
infatti anche di aiutare le famiglie più
indigenti, e a tutti non faceva mai mancare
una parola di conforto. Lei stessa amava
ripetere, «siete tutti figli miei». Una frase
appropriata visto che in paese poteva
contare anche su parecchi “figliocci”.
Un omaggio doveroso per ricordare, se mai
ce ne fosse bisogno, la figura di una
persona che ha contribuito, in tutti i sensi,
alla crescita della comunità valenzanese.
LAURA CAMPANELLI
Laura Campanelli,
Lorina la vammare,
nacque a Valenzano il
23 settembre 1904 e
morì a Valenzano il
19 settembre 1980.
Figlia di Pasquale e di
Michelina Cascarano.
Terza di sette figli:
Francesco, Rocco, Luigi, Nicola i maschi e
Laura, Giuseppina e Antonietta (unica
ancora vivente) le donne. Prima di lei, era
ostetrica sua madre, Michelina la vammare,
molto conosciuta nel paese poiché era
l’ostetrica condotta di Valenzano, cioè
stipendiata dal Comune.
L’esperienza acquisita dalla mamma le
sar eb b e r iuscita utili ssi ma nel
completamento degli studi ... per il
conseguimento del diploma di ostetrica.
Esercitò la sua professione per oltre 40
anni, sacrificando molto a questo lavoro,
notte e giorno. Era una persona semplice e
molto umana, da tutti apprezzata e resterà
per sempre nella memoria di tanti
valenzanesi per aver dato vita a più di
generazione di valenzanesi.
Oltre al suo lavoro di ostetrica, lei
distribuiva sorrisi e parole di conforto a
tutti, e penso che per tutti i valenzanesi
Lorine la vammare faccia parte della storia
del nostro caro paese.
(A pagina 19 riportiamo una dedica o
poesia che il poeta Peppino Angiuli le ha
dedicato)
(Foto collezione di
Antonietta Campanelli)
Nella foto da sinistra
l’ ostetr ica
La u r a
Campanelli, al centro
Cecchina, la moglie di
Venanzio Picerna con
in braccio il figlio
Tommaso; il battesimo
è celebrato da padre
Beniamino Tempesta
nella chiesa Santa
Maria di San Luca.
IL VALENTINIANO
“Come se disce a Valzane”
Proverbi e detti popolari raccolti
e ragionati da Giuseppe Angiuli
A ma iésse vènditore e compratore.
Dobbiamo essere venditori e compratori.
In commercio, bisogna mettersi nei panni
della controparte, in qualsiasi rapporto, per
poter comprendere le sue ragioni e
concludere affari.
Acquanne iune na paie, paie do volde.
Quando qualcuno non paga, paga due volte.
Il pagamento è il modo più semplice di
disimpegno. Quando qualcuno non paga,
resta obbligato per tempo e quantità
indefiniti.
Ce ta dà fa schercià, fatte schercià da nu
veccejiere bbuene.
Se ti devi far scuoiare, fatti scuoiare da un
bravo beccaio.
Il bravo beccaio scuoia con meno dolore.
Quando devi comprare qualcosa o chiedere
un servizio, è preferibile andare nei migliori
magazzini e dai più competenti. Pagherai di
più, ma rimarrà, almeno, la soddisfazione di
essere stato ben servito.
Le cose de la chiazze nan se scètte manghe
na leiazze.
Delle cose comprate in piazza non si butta
alcunché.
Chi compra verdura dalla piazza non si può
permettere il lusso di buttarne tanta, come chi
la produce.
Sparagne u tine, acquanne iè chejine, ca
acquanne arrive o funne a cè ssèrve u
sparagne?
Risparmia il tino quando è pieno. Quando
arriva al fondo, a che serve il risparmio?
Devi risparmiare in periodi di abbondanza,
quando il risparmio può essere possibile e
consistente. Sul niente, non si può
risparmiare.
L’uecchie du patrune ngrasse u cavadde.
L’occhio del padrone ingrassa il cavallo.
Un affare, un’impresa, un qualsiasi rapporto
si avvantaggia della presenza del titolare. La
sua assenza è motivo di disimpegno in chi fa,
per lui, certe cose. Il detto consiglia a tutti di
tenere d’occhio i propri affari, quando non li
si può curare personalmente.
Acquanne u cane mezzecuèsce u patrune,
male signe. Quando il cane morde il
padrone, è cattivo segno. Quando i valori
della gerarchia e della fedeltà vengono a
cadere, si è in fase di avanzata rivoluzione.
TRADIZIONI
IL SAPER
MANGIAR BENE
(Ermanno La Riccia)
Aglio, olio di olive e papaia sono i più
validi incredienti che non dovrebbero
mancare dalla nostra tavola se vogliamo
combattere efficacemente i radicali liberi
e campare « cent’anni »
Ma l’aglio, a parte quell’odore
nauseabondo che si avverte da lontano, è
un legume che oltre a dare un tocco di
sapori alla buona cucina è una pianta
medicamentosa. Basta leggere qualsiasi
almanacco o libro della salute per scoprire
che l’aglio fa bene alla nostra salute:
raffina il sangue, è anti-cancerogeno, fa
bene alla vista ed è un elemento che una
volta entrato come parte del cibo nel
nostro organismo lotta contro i radicali
liberi i veri nemici delle nostre cellule che
minano le nostre difese immunitarie e
provocano malattie ed accelerano la
vecchiaia. L’aglio, secondo gli esperti, è
una medicina naturale che ci mantiene
giovani allontanando da noi lo spettro di
certe malattie.
Spesso l’aglio è accomunato con l’olio. In
commercio ci sono tantissimi oli,
soprattutto oli di semi, ma quando noi
parliamo di olio come parte integrante
della nostra salute, parliamo soprattutto di
olio che viene estratto dalle olive.
L’olio di olive ha due funzioni importanti
nella nostra dieta: ha un potere
nutrizionale molto importante ed ha un
potere terapeutico di eccezionale valore.
Impacchi di olio sui capelli li rendono
luminosi e morbidi.
Non è stato ancora scoperto il modo di
bloccare l’invecchiamento perché esso fa
parte del nostro sistema genetico ma, con
alcuni accorgimenti e con una dieta ben
definita e valida è possibile vivere più a
lungo. Con una dieta mirata possiamo
combattere diverse malattie e,
combattendo le malattie riusciamo a
vivere più a lungo.
Per ora la lotta contro il nostro orologio
molecolare è impossibile però noi
possiamo combatterla contro
l’invecchiamento. E per farlo dobbiamo
combattere contro i radicali liberi i quali
indeboliscono il nostro apparato di difesa
che, diminuisce col passare degli anni.
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Le ricette di
MAMMA
ISABELLA
Spaghetti
con broccoletti e vongole
Ingredienti per 4
- spaghetti 320 gr., - vongole 500 gr.,
- broccoletti 500 gr., - olio extravergine
di oliva ½ bicchiere (50 ml); - aglio 2
spicchi; - ricotta salata 30 gr., peperoncino rosso ½; - sale fino 2
pizzichi, - sale grosso 4 cucchiai
1 – Preparare il condimento
Lavate le vongole in abbondante acqua.
Lasciatele a bagno nell’acqua con un
cucchiaio di sale grosso (così eliminate
la sabbia contenuta nelle conchiglie).
Versate in una padella l’olio, unite uno
spicchio di aglio spellato e rosolatelo 3
minuti (non fatelo annerire).
Unite le vongole, mettete il coperchio e
cuocete 10 minuti (le vongole devono
aprirsi: eliminate quelle che rimangono
chiuse).
Scolatele con un mestolo forato,
lasciatele raffreddare.
Eliminate i gusci delle vongole e mettete
i molluschi nel condimento di cottura.
Lavate e asciugate i broccoletti, togliete
le parti sciupate, dividete le cimette,
affettate i gambi, eliminando la parte
esterna dura.
Scaldate l’olio rimasto in un largo
tegame con uno spicchio d’aglio spellato
e con il peperoncino sbriciolato.
Versate i broccoletti e lasciateli cuocere
15 minuti, salate.
Unite le vongole con il loro fondo di
cottura, mescolate (tenete in caldo).
2 – Cuocere la pasta
Portate a bollore 3 litri di acqua in una
capace pentola, salatela con il sale
grosso.
Versate gli spaghetti, cuoceteli 8 minuti
o quanto indicato sulla confezione.
Sgocciolate gli spaghetti in un colapasta
e trasferiteli nel tegame con vongole e
broccoletti; insaporite 2 minuti.
3 – Completare il piatto
Spolverizzate con la ricotta grattugiata,
mescolate. Trasferite la preparazione su
un piatto da portata e servite.
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Michele Vitucci, figlio di Antonio (la
bares’) e Teresa De Vitofrancesco (taresin
du sijit’ – di Loseto) nacque a Valenzano
il 10 novembre 1927. Secondo di sei figli:
Rosa (1926), Michele (1927), Antonio
(1930), Giuseppe (1935), Grazia (1938),
Ralph (1940).
Frequentò la scuola elementare con il
professor Nuzzolese. Non aveva ancora
sedicianni quando durante la guerra fu
assunto a lavorare a Bari dall’esercito
inglese, che occupava l’Italia.
Da gennaio a dicembre 1949 fu chiamato
al servizio militare in Aeronautica. Il
CIRAM (il CAR nell’aviazione) lo
trascorse a Macerata, mentre il servizio
militare lo svolse all’Aeroporto di
Centocelle, vicino Roma, con il grado di
aviere scelto, con la funzione di aiuto
motorista.
Il 2 gennaio 1951, con la nave Aurigo,
partì da Napoli per emigrare in
Venezuela. Rimase per un anno e mezzo a
Caracas, lavorando in una fabbrica di
mattoni. Poi si trasferì a Valencia e Tigre
lavorando come venditore di scarpe,
attività molto diffusa in quei tempi nel
Sud America.
Nel 1954, dopo tre anni, ritornò a
Valenzano e il 26 agosto dello stesso anno
sposò la signorina Antonia Valerio di
Bitritto. Dal loro matrimonio nacquero tre
figli: Teresa, Tonio e Frank.
Nel 1957 tornò in Venezuela e vi rimase
fino al 1960, lavorando come venditore di
scarpe presso il negozio del compaesano
Naccarata.
Nel 1971 emigrò con la famiglia a
Chicago. Lavorò come saldatore
specializzato presso la ditta Floresheim
(sei anni e mezzo) e poi Hart Schaffner
Marx (tredici anni e mezzo), fino al 1990
quando si ritirò in pensione.
Attualmente è nonno di 3 nipotini:
Michael e le gemelle Cristina e Annalisa.
Dal 2000 risiede a Valenzano, però
ritorna spesso negli USA per rivedere i
figli e i nipoti.
Assiduo partecipante alle varie attività
sociali e culturali italiane e assiduo lettore
de “Il Valentiniano”, vi ha collaborato
diverse volte.
IL VALENTINIANO
26 agosto 1954
26 agosto 2004
Nozze d’oro
dei coniugi
Antonietta e
Michele Vitucci
Auguri
Tutti i soci delle
Associazioni Valenzano
di Montréal e di
Chicago, e quelli del
Valentiniano, si uniscono
alla famiglia nel formulare
ai coniugi Antonietta e
Michele tanti auguri di
felicità in occasione del
cinquantesimo anniversario
di Matrimonio.
I coniugi Antonietta e Michele Vitucci
La famiglia Vitucci il giorno del matrimonio
del figlio Frank con Julie.
Da sinistra la figlia Teresa, il nipotino
Michael, Michele Vitucci, gli sposi Frank e
Julie, il figlio Antonio e consorte Maria;
seduti nonna Antonietta e le nipotine
Annalisa e Cristina
IL VALENTINIANO
…..dal libro di
Giuseppe Angiuli
“A la scole du
Pietterusse”
CMA LORINE
Pe mmè
mamme e cmà Lorine
la vammare
so la stèssa cose
la stèssa facce
e u stèsse core
percè
u core de mamme
m'è criate
e cmà Lorine
che quatte sckaffe
'ngule
e nu picche
d'acqua frescke
m'è salvate
mò me la vègghe
a cma Lorine
scappave
da na vanne all'alde
come a na saiétte
all'appète
che la borzètte
sénza iache
e sénza lanzétte
percè
ce mettève
qualche ppunde
le mettètteve
sckitte
a le calziette
e ce arrepezzava
qualche ccose
arrepezzave
sckitte
qualche ppare
de calzeniette
però
acquanne u parte
u pegghiave
cma Lorine
le mamme noste
assévene
cchiù ssane
e cchiù vèrgene
de prime
e appène
u pecceninne
aprève l'uecchje
'ngiù déve a la mamme
sénza patane
e sénza fernuecchje.
COMARE LORINA
Per me
mamma e comare Lorina / la
levatrice / sono
la stessa cosa /la
stessa faccia / e
lo stesso cuore /
perché / il cuore
di mamma / mi
ha creato / e comare Lorina /
con
quattro
schiaffi / in culo /
e un poco / di
acqua fresca / mi
ha
salvato
/
adesso me la
vedo / comare
Lorina / scappava / da una
parte all'altra /
come una saetta /
a piedi / con la
borsetta / senza
ago / e senza
bisturi / perchè /
se metteva /
qualche punto /
lo metteva solo /
alle calze / e se
rattoppava / qualcosa / rattoppava / solo /
qualche paia / di
mutande / però /
quando il parto /
lo curava / comare Lorina / le
nostre mamme /
uscivano / più
sane / e più
vergini
/
di
prima / e appena / il bambino / apriva gli
occhi / lo dava
alla mamma /
senza patata / e
senza
bernoccolo.
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GALLERIA DI POETI
…….dal libro di
Giuseppe Lonigro
“E la vite
continue…”
…….dal libro di
Vito De Girolamo
“Odio - Amore”
U VEZIUSE
FIGLIA SPIRITUALE
Quande veziùse podene esistere
u sape sckitte Criste:
Una donna di chiesa non può
odiare chi sbaglia, deve saper
perdonare, le sante messe insegnano
a perdonare chi sbaglia, io ho
perdonato i suoi sbagli e il suo odio,
perché lei è la mia croce;
le processioni e le sante messe
cui partecipa non le hanno
insegnato niente, non può essere
una figlia spirituale se mi odia,
Padre Pio non ha mai odiato i suoi
figli, perché lei mi maledice se è
lei che ha sbagliato e non viceversa.
stonne le veziuse de le sigarette,
ca se fumene chiù de nu pacchette;
stonne le vezieuse du zeghinette,
ca ce perdene stonne nette nette;
stonne le veziuse de la candine,
ca se retirene e na vedene u gradine;
stonne le veziuse de le femene (puttaniire)
ca trascurene le megghiiere.
Ne stonne viizie sop’a la terre:
ci li deciime tutte
pare nu bollettiine de guerre,
ma le megghjie viizie so a mangià,
a dormì, e a fa .......,
tutte le cose ca, a mane a mane,
‘nge piascene a le cristiane.
Il vizioso
…..dal libro di
Giuseppe Angiuli
“A la scole du
Pietterusse”
A LA SCOLE DU PIETTERUSSE
Uò sapè
come se pote candà
de vierne
sénza sole
sotta iacque
sotta a nnève
sott’a vviende
cu piette
tutte ‘mbusse?
Quanti viziosi possono esistere
lo sa solo Cristo:
stanno i viziosi delle sigarette,
che si fumano più di un pacchetto;
stanno i viziosi del gioco,
che se perdono rimangono puliti puliti;
stanno i viziosi della cantina,
che se ne ritornano e non vedono il gradino;
stanno i viziosi delle donne (puttanieri)
che trascurano le mogli.
Ce ne stanno vizi sulla terra:
se li diciamo tutti
sembra un bollettino di guerra,
ma i vizi migliori sono a mangiare,
a dormire, e a fare ...,
tutte cose che, a mano a mano,
piacciono alle persone.
Va ‘ng’ua demanne
o pietterusse
Il Giornalino è su Internet al sito www.il-valentiniano.com
Alla scuola del pettirosso
Vuoi sapere / come si può cantare /
d’inverno / senza sole / sotto l’acqua / sotto la neve / sotto il vento /
col petto / tutto bagnato? //
chiedilo / al pettirosso.
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AGENDA
Riceviamo
e
pubblichiamo
Email tratta dal libro degli ospiti de IL VALENTINIANO
Mike / [email protected] / - http://www.miguelf.too.it
Sunday 22nd August 2004,
at 9 p.m. in Largo Frate Francesco, Valenzano (BA) -Italy
Gianni & Lino Vezzoso present
PUBLIC PROJECTIONS OF DIGITAL SHORT FILMS
A WONDERFUL DAY
Fantasy
Directed by: Gaetano Pasella
Actor’s: Mike Filipponio and Antonio Vitucci
METROPOLIS
Dramatic
Directed by: Francesco Mastronardi
Actor’s: Mike Filipponio, Marco Savonarola, Gaetano Pasella and
Alessia Ameruoso
CARPE DIEM
Dramatic
Directed by: Gaetano Pasella
Actor’s: Mike Filipponio, Antonio Vitucci and Grazia Quarta
Good View!
80 candele per Giovanni Leuzzi
(Nato a Valenzano il 4 dicembre 1923, figlio di
Rocco Leuzzi e Angela Cascarano)
Auguri
di Buon Compleanno
dai figli Angela e Rocco, dal genero
Carlos e dalla nipotina Kayla,
e da tutti gli amici e parenti
IL VALENTINIANO
appartiene a noi tutti valenzanesi
7677 Montbrun - St. Léonard (Québec)
H1S 2k3 - CANADA
Tel. 514-376-4622
N e w E m a i l:
[email protected]
Il Giornalino è su Internet al sito www.il-valentiniano.com
Il
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La pagina web
www.il-valentiniano.com
a cura di
Michele PARTIPILO
E-mail: [email protected]
IL VALENTINIANO
Notiziario dell’Associazione Valenzano di Montréal
Appuntamenti a Montréal per i Pugliesi e Valenzanesi
Dal 24 al 26 settembre
Sarà Montréal ad ospitare il 1º Congresso Annuale delle Federazioni e Associazioni Pugliesi del Nord America”, presso il Centro di Ricevimento
Chateau Princesse. Saranno circa settanta delegati i partecipanti al 1º
Congresso Annuale delle Federazioni e Associazioni Pugliesi del Nord
America, in rappresentanza di 25 tra circoli e associazioni pugliesi del
Canada e di 30 circoli Statunitensi, e la partecipazione dei Consiglieri
(Consultori) del Canada (3) e degli U.S.A. (4), membri del Consiglio
Generale dei Pugliesi del Mondo.
BUON COMPLEANNO
ai membri dell’Asso cia zione
Valenzano di Montréal:
Luglio
3 – Elisabetta Schiralli
4 – Leonardo Resta
5 – Michelina Schiralli
6 – Maria Mossa
6 – Antonietta Mancino
11 – Anna Schiralli
12 – Giuseppe Panarelli
20 – Anna Guerra
21 - Teresa Gargano
22 – Maria Viventi
23 – Eugenio Calia
27 – Antonio De Palma
27 – Sofia Simboli
28 – Maria Del Duca
28 – Francesco Nicassio
29 – Peter Di Franco
Agosto
1 - Teresa Campanile
8 – Vito Guerra
8 – Giovanni Di Penna
11 – Pasqua Pietrantonio
16 – Marcel Brossard
24 – Anna Lonigro Berardi
26 – Antonietta Lonigro
28 – Vito Randazzo
28 – Franco Leoci
31 – Rocca Lonigro
Settembre
1 – Madalena Ventrella
2 – Stella Parlati
6 – Luca Berardi
14 – Pietro Munafo
16 – Caterina Naccarata
17– Donato Selvaggio
17 – Nicola Cardone
17 – Liliane Grasso
20 - Grazia Cirino Bellomo
30 – Anna Jacobellis
Felice Anniversario
di matrimonio ai coniugi:
Anna Maria e Tony Giannicola
(8 anni - 15 giugno 1996)
Maria e Pasquale Lonigro
(38 anni – 9 luglio 1966)
Teresa e Michele Campanile
(31 anni - 21 luglio 1973)
Rita e Antonio Caringella
(26 anni - 22 luglio 1978)
Maria e Pasquale Pagnelli
(31 anni – 28 luglio 1973)
Domenica e Franco Leoci
(39 anni – 2 agosto 1965)
Rosa e Giovanni Di Penna
(42 anni – 6 agosto 1962)
Anna e Vito Guerra
(43 anni – 7 agosto 1961)
Enza e Gino Pagnelli
(27 anni – 13 agosto 1977)
Elisabetta e Peter Di Franco
(12 anni – 15 agosto 1992)
Giuseppina e Giovanni Muggeo
(55 anni – 20 agosto 1949)
Mimma e Nick Berardi
(28 anni – 21 agosto 1976)
Anna e Franco Bellomo
(27 anni - 10 settembre 1977)
Maria e Saverio Volpicella
(32 anni -11 settembre 1972)
Franca e Joseph Primiani
(10 anni – 17 settembre 1994)
Angela e Franco Rizzuto
(24 anni - 20 settembre 1980)
Francesca e Giuseppe Palermo
(46 anni - 27 settembre 1958)
Maria e Vito Bellomo
(42 anni - 29 settembre 1962)
Bimestrale dei Pugliesi nel Mondo
Direttore responsabile Angelo Di Summa
www.pugliaemigrazione.it