FINALMENTE - Valenzanesi nel Mondo

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FINALMENTE - Valenzanesi nel Mondo
Anno 8 – n. 37
Bollettino trimestrale d’informazione dell’Associazione Valenzano – Montréal (Canada) - Ott. - Dic. 2004
NON CE LA FAREMO
Messaggio augurale del Presidente della Regione
Puglia, Raffaele Fitto, ai pugliesi nel mondo
Franco Bellomo
Il voto degli italiani all’estero... in pericolo!
Ci sono manovre politiche in giro, sia di sinistra
che di destra o del centro, per far sì che il voto
all’estero venga soppresso alle prossime elezioni
del 2006.
La legge n. 459 del 27 dicembre 2001, che
stabilisce le norme per l'esercizio del diritto di voto
dei cittadini italiani residenti all'estero pubblicata
sulla Gazzetta Ufficiale n. 4 del 5 gennaio 2002,
prevede che i cittadini italiani residenti all'estero,
iscritti nelle liste elettorali, votano, per
corrispondenza, nella circoscrizione Estero, di cui
all'articolo 48 della Costituzione, per l'elezione
delle Camere e per i referendum previsti dagli
articoli 75 e 138 della Costituzione, nei limiti e
nelle forme previsti dalla presente legge.
Alle prossime elezioni del 2006, i deputati ,
previsti dalla costituzione, sono 630. Per rendere
possibile l’entrata dei 12 parlamentari della
circoscrizione estero, bisogna sottrarre 12 collegi
di candidati in Patria, ed è chiaro che nessun
partito, sia di maggioranza che d’opposizione,
vorrebbe privarsi di un seggio sicuro.
Da sempre il voto all’estero non ha avuto
l’appoggio unanime, ma anche oggi che la
questione è agli atti e le norme ci sono, pare che il
voto all’estero e i parlamentari dell’estero
continuino ad essere un problema di cui liberarsi
prima che sia troppo tardi.
L’alibi che i parlamentari potrebbero fornire
sarebbe “la questione anagrafe”: nonostante vari
progressi c’è ancora molta differenza tra le liste
AIRE dei comuni italiani e le liste Consolari.
Inoltre, una eventuale scarsa partecipazione al
referendum, dovuta anche ad una anagrafe in
condizioni non certo brillanti, servirebbe a dire in
sostanza: soprassediamo a fare votare questi
italiani all’estero nel 2006, se ne riparlerà nel
2011.
In assenza di immediate smentite e di atti concreti
da parte del Governo, il sospetto sull'ennesimo
tentativo, finalizzato a cambiare le regole della
competizione elettorale, anche nella circoscrizione
estero, sarà più che fondato.
Il vento soffia “contrario” e la strada è ancora in
salita; staremo a vedere chi lancerà il primo grido
d’allarme.
"Abbiamo costruito una strada per poter
raggiungere nuove destinazioni"
Raffaele Fitto
L’on. Raffaele Fitto saluta i
pugliesi nel mondo (a pag. 3)
Cari Amici,
ogni inizio di anno è, per tradizione, un
momento di bilanci. Per quanto riguarda la
grande famiglia dei pugliesi nel mondo, il
2005 inizia sotto il segno della prossima
"Prima Conferenza della Puglia nel Mondo".
Sarà un grande appuntamento, un evento
articolato e straordinario, che nel prossimo
febbraio traccerà, con il vostro apporto diretto,
le vie per consolidare e rendere più strategiche
e innovative le relazioni tra voi e la Puglia.
(cont. pag. 3)
Successo della serata
natalizia valenzanese
A pag.5
FINALMENTE
RAI International
In Canada
Il nuovo regolamento
approntato dalla Commissione
Canadian Radio-Television
apre nuove possibilità alle
trasmissioni 24 ore 24 del
canale satellitare della Tv di
Stato. (a pag.5)
SOMMARIO
1 Editoriale
2–3 Notiziario
4–5 Avvenimenti: Rai International in
Canada, Recita Natalizia indimenticabile,
6 Tra parentesi: L’ulivo
7 Avvenimenti: Nuovo Statuto Federazione
Puglia Montréal.
8 Attualità: Largo Plebiscito
9 Punto e virgola: Giovanni Camposeo
10-11 Libri: Cartoline dall’aldiqua, di
Lino Angiuli
11 Album: La festa della matricola (1966)
12–13 Storia di Valenzano di Leonardo
Pietricola
14–15 Spigolando: Notizie da Valenzano
16–17 Tradizioni: Il barbiere –Proverbi
18–19 Galleria di poeti: G. Angiuli – V.
De Girolamo – G. Quaranta – P. Siciliano Consiglia Uva
20 Agenda
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NOTIZIARIO
Due intensi giorni di lavoro per l'Ufficio di Presidenza del
Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo
legge 23/2000 per dare più
Cari Amici e Colleghi,
potere ed autorità al CGPM,
Avete già avuto notizia
stimolando cosi un maggior
dei
temi
trattati
interesse nei consiglieri.
nell’ultima
riunione
Nell’incontro con il dottor
dell’Ufficio
di
Tedesco, Presidente della
Presidenza, tenutosi a
Commissione Affari
Bari i giorni 22 e 23
Istituzionali, abbiamo avuto
ottobre, visitando il sito
a s s i c u r a z i o n i
di Puglia Emigrazione.
sull’inserimento della nostra
Come
si
legge
dirigente del Settore Politiche Migratorie,
richiesta sul voto attivo e
nell’articolo, l’agenda IlAngelo
Di Summa, i vicepresidenti del
dei lavori era ben nutrita CGPM Domenico Rodolfo (Puglia) e Vito passivo nella bozza della
nuova legge elettorale
ed
importante, Lazzàro (Venezuela)
regionale. Sará
poi il
soprattutto considerando
il tema di attualità e cioé la richiesta del legislatore a decidere.
Per quanto riguarda la iniziativa della
riconoscimento del voto attivo e passivo ma
anche le ben giustificate preoccupazioni Regione di realizzare nei primi mesi del
espresse dai colleghi presenti sui ritardi prossimo anno la Conferenza della Puglia
nell’approvazione del Piano 2004. Oltre alle nel Mondo in Bari, devo segnalare la
informazioni contenute nell’articolo, mi posizione critica della collega Di Gregorio
preme portarvi a conoscenza di una serie di sulla decisione di accorpare a questa
segnalazioni, interventi e proposte avanzate Conferenza il Convegno Mondiale delle
dai colleghi presenti per contribuire a Donne Pugliesi, manifestazione questa
migliorare e fortificare le relazioni tra la decisa ed assegnata ufficialmente a suo
tempo al Sudafrica per espressa volontà del
Regione e le comunitá pugliesi all’estero.
Come prima cosa si è deciso di inviare a presidente Fitto e i cui fondi furono stanziati
tutti i colleghi del CGPM i verbali delle dalla Giunta Regionale.
Per ultimo, dato che non siamo riusciti ad
riunioni del UDP per una migliore informazione tra i due organi. Si è poi fatta richiesta incontrare il presidente Fitto, troppo preso
di un congruo aumento del budget assegnato da impegni istituzionali e politici, martedi 26
al Settore Emigrazione dato che le attuali una delegazione dell’UDP, composta da
risorse finanziarire sono risultate insufficien- Domenico Rodolfo, Filomena Di Gregorio
ti di fronte alle numerose richieste di finan- ed il sottoscritto, è stata ricevuta dal dottor
Mario De Donatis, Capo di Gabinetto del
ziamenti pervenuti da tutte le associazioni.
É stata avanzata la richiesta di assegnare ad Presidente, al quale abbiamo trasmesso le
ogni consigliere estero una somma annua di preoccupazioni di tutta la comunità pugliese
1000 euro a fronte delle spese di telefono, all’estero per il ritardo nell’approvazione del
internet ecc. che ognuno di noi sopporta per piano 2004. Ha assicurato il suo interessapoter svolgere dignitosamente il suo lavoro mento e che avrebbe riferito quanto prima al
di rappresentante delle comunitá di presidente Fitto. Infatti, il giorno dopo coappartenenza. Si è poi deciso che le assem- municava via telefono con la collega Filoblee del CGPM devono tenersi almeno 2 mena Di Gregorio e la informava che il Prevolte all’anno e la durata delle stesse di 2-3 sidente aveva preso visione del Piano e che
giorni per permettere così una partecipazione lo avrebbe portato subito in Giunta per la
più attiva e propositiva di tutti i componenti definitiva approvazione. Questa iniziativa
dell’UDP, facendosi portavoce delle sperandel Consiglio .
Preso atto che l’attuale legislatura sta ze ma anche delle proteste delle comunità
volgendo al termine, aprile 2005, si è pugliesi, ha prodotto un risultato importante
convenuto di presentare al nuovo Consiglio sbloccando una situazione che era diventata
Regionale che si insiederá nel maggio del insostenibile.
Un caro saluto
2005, alcune proposte di modifica della
Vito Lazzáro
IL VALENTINIANO
pevate
LLoo ssaapevate
che ............
La pensione d’anzianità in Italia
Si può ottenere prima di aver compiuto
l'età prevista per la pensione di vecchiaia.
È necessario però aver maturato i seguenti
requisiti:
• 35 anni di contributi e 57 anni di età
per i lavoratori dipendenti;
•
35 anni di contributi e 58 anni di età
per i lavoratori autonomi (artigiani,
commercianti e coltivatori diretti).
Si può prescindere dall'età, se si ha una
maggiore anzianità contributiva.
In tal caso servono:
• almeno 38 anni di contributi per i
lavoratori dipendenti;
• almeno 40 anni di contributi per i
lavoratori autonomi.
Il requisito della maggiore anzianità
contributiva salirà gradualmente, fino ad
arrivare a 40 anni nel 2008, anche per i
lavoratori dipendenti.
Per avere la pensione di anzianità i
lavoratori dipendenti devono dimettersi dal
lavoro.
Gli autonomi possono invece continuare la
loro attività, senza obbligo di
cancellazione dagli elenchi di categoria.
La domanda
La domanda di pensione di anzianità
(Mod. V01) può essere presentata
direttamente alla sede Inps o tramite i
Patronati, che per legge offrono assistenza
gratuita, oppure inviata per posta.
Il pagamento
La pensione può essere riscossa presso un
ufficio postale o una banca di qualsiasi
provincia, anche diversa da quella di
residenza:
• in contanti allo sportello;
• con accredito su conto corrente
p o st a le ( c o mp i l az io n e mo d .
ACCR.02) o bancario (compilazione
mod. ACR.01);
• con accredito sul libretto di risparmio
nominativo;
• con assegno circolare che viene
spedito a casa.
La delega
Si può delegare una persona di fiducia per
riscuotere la pensione. Non è possibile
riscuotere, con la delega, più di due
pensioni. La delega può essere richiesta
all’Inps al momento della domanda di
pensione oppure successivamente.
IL VALENTINIANO
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NOTIZIARIO
Approvato il Piano 2004 del Programma regionale in favore
dei Pugliesi nel mondo
Messaggio augurale del Presidente della Regione Puglia
Finanziamenti per Federazioni
e Associazioni Pugliesi
ai pugliesi nel mondo
Su proposta del
presidente
Raffaele Fitto, la
Giunta regionale
ha approvato il
Piano 2004 degli
interventi
a
favore
dei
pugliesi
nel
mondo per un
totale di oltre
1.200.000,00
Euro (Deliberazione n. 1671
del 18.11.204). Con la delibera
vengono finanziati interventi
rientranti fra quelli previsti
dalla legge n. 23 del 2000,
alcuni dei quali realizzati
direttamente dalla Regione, in
attuazione delle sue politiche
in favore delle comunità di
origine pugliese sparse su tutto
il pianeta, come il primo
Convegno delle Donne
pugliesi nel mondo, la rivista
bimestrale "Nuova Puglia
Emigrazione" e sito internet
co r r e la to , i l Co n co r s o
"America latinissima"
riservato a giovani studenti di
origine italiana del Sud
America e la dotazione
bibliotecaria e multimediale
per le associazioni dei nostri
corregionali all'estero, per un
importo totale di Euro
174.000,00. La parte più
cospicua dei finanziamenti
previsti dal Piano riguarda
tuttavia la concessione di
contributi tesi alla
realizzazione di progetti
elaborati e presentati
direttamente
dalle
Associazioni e Federazioni di
associazioni di pugliesi nel
mondo, da Enti Locali pugliesi
e da istituzioni scolastiche, nel
quadro di programmi di
gemellaggi e interscambi.
In particolare, il
Piano ammette a
finanziamento n. 30
progetti
relativi
all'area di intervento
"Promozione
Culturale" per un
importo globale di
Euro 299.041,00; n.
15 progetti relativi
all'area di intervento
"Formazione
giovanile" per un importo
globale
di
Euro
490.700,00; n. 16 progetti
r elativi all'ar ea d i
intervento "Informazione"
per un importo globale di
Euro 122.659,00; n. 2
progetti per l'area di
intervento "Studi e
Ricerche" per un importo
globale di Euro 10.800,00.
P er q uanto in vece
riguarda i pugliesi
all'estero che rientrano in
Puglia, al fine di favorirne
il reinserimento, il Piano
mette a disposizione una
somma
di
Euro
156.800,00
per
"contributo
casa",
"contributo integrazione
canone
locazione
alloggio" e "contributo
per attività produttive". La
notizia è stata data
direttamente
dal
presidente Fitto subito
dopo la conclusione dei
lavori della Giunta
regionale, nel corso di una
conferenza stampa, nel
corso della quale ha pure
dato l'annuncio del
prossimo svolgimento in
Puglia (tra la fine gennaio
e gli inizi di febbraio
2005) di una grande
Conferenza dei pugliesi
nel mondo.
RAFFAELE FITTO
(Cont. dalla pag. 1)
Tutte le scelte di
internazionalizzazione,
che ormai danno
prospettiva ai processi
di
s v il u p p o
del
"sistema regione",
guardano con ritrovato
interesse alle vostre
comunità ed al grande
ruolo che voi oggi siete
in grado di svolgere,
grazie a quello che
siete diventati, in
t e r m i n i
d i
professionalità imprenditorialità
e creatività, all'interno dei Paesi
di residenza, ma anche grazie
alla immutata passione che vi
lega a questa terra delle origini.
Dal mio punto di vista personale,
poi, sono particolarmente felice e
orgoglioso di poter chiudere, con
questo nuovo appuntamento, il
quinquennio di una legislatura
che ho voluto iniziare proprio
con l'approvazione della legge
23/2000 e con la "Quarta
Conferenza dell'Emigrazione".
In questo senso la "Prima
Conferenza della Puglia nel
Mondo" vuole anche essere il
coronamento di un percorso di
condivisione di lavoro e di
crescita, che ha trovato ancora
una tappa particolarmente
pregnante a Melbourne nella
Conferenza mondiale dei giovani
pugliesi.
Nel
2000
a b b i a m o
scommesso
insieme
e
i n s i e m e
abbiamo vinto.
Il 2005 trova,
infatti,
un
associazionismo
rafforzato
e
consapevole,
capace
di
progettualità e
di capacità di
r e l a z i o n i
complesse con la Regione e con le
realtà sociali, istituzionali ed
economiche delle diverse realtà
territoriali di residenza; trova un
risveglio dell'"idea di Puglia"
nelle nuove generazioni, come fa
fede la costituzione di numerose
associazioni giovanili; trova una
rinnovata capacità di superare
vecchi e superati campanili per
dar vita ad un forte movimento di
aggregazione su base federativa e
finanche confederativa; trova
soprattutto ragioni per guardare al
futuro con fiducia e voglia di fare.
In altri termini abbiamo costruito
una strada che oggi possiamo
percorrere per raggiungere nuove
destinazioni. In questa
consapevolezza porgo a tutti voi
l'augurio più sincero per un 2005
di pace, di soddisfazioni, di
prosperità e... di pugliesità.
Giungano gli auguri
più sinceri di un
FELICE ANNO NUOVO
A tutta la comunità pugliese
nel mondo
Raffaele Fitto,
(Presidente della Regione Puglia)
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AVVENIMENTI
IL VALENTINIANO
FINALMENTE......!!!!!!!!
Via libera a Rai
International in CANADA
Se tutto andrà bene, la
Rai International potrà
iniziare
le
sue
trasmissioni in Canada
entro quattro o sei mesi.
La Crtc ha infatti cambiato i regolamenti
per facilitare l'accesso in Canada di
emittenti in lingue differenti dall'inglese o
il francese. Ma vi sono dei vincoli: i cable
che intendono offrire questo servizio ai
propri abbonati dovranno accoppiarlo ad
una emittente canadese nella stessa lingua.
Inoltre lo stesso cable dovrà garantire
l'accesso ad almeno un servizio simile a
quello del broadcaster straniero, senza che
comunque l'abbonato sia costretto a
comprarlo.
«L'obbiettivo della commissione - dice il
presidente della Crtc Charles Dalphen - è
quello di assicurare una maggiore scelta di
servizi alle comunità che richiedono
programmi in terze lingue, ma nello stesso
tempo difendere quelle emittenti
domestiche che producono e trasmettono
programmi che riflettono il punto di vista
canadese».
Da questo momento quindi la Crtc rende
noto che «richieste di aggiungere
programmi esteri in terza lingua che
suscitano il particolare interesse del
pubblico tra i canali digitali saranno
generalmente accolte» ma aggiunge che
queste domande «saranno soggette a
particolari richieste di packaging e di
diritti, cercando inoltre di minimizzare
possibili ripercussioni negative su
emittenti canadesi che trasmettono in terze
lingue», cioè diverse dall'inglese o il
francese.
Facciamo un esempio pratico che interessa
da vicino la nostra comunità.
Se la Rogers Cable decide di offrire la Rai
International, la deve accoppiare ad un
servizio in lingua italiana, in questo caso
Telelatino. Inoltre la Rogers Cable deve
garantire l'accesso, che non deve essere
necessariamente comperato dall'abbonato,
ad un altro dei servizi digitali offerti da
Telelatino.
Tutto questo significa che l'accesso al
nuovo servizio della Rai potrà essere
venduto solamente in "pacchetti" dove c'è
anche Telelatino. Per gli abbonati che
hanno già Telelatino il problema non si
pone.
Nella zona dell'Ontario la decisione è
quindi molto positiva in quanto l'accesso a
Telelatino è molto ampio e solamente
pochi abbonati alle varie cable companies
dovranno rivedere la lista dei canali e, se
vogliono la Rai, dovranno per forza
aggiungervi anche Telelatino. Ovviamente
se qualcuno vuole solo Telelatino, non è
obbligato ad abbonarsi anche al servizio di
Rai International.
Il problema potrebbe sorgere in altre parti
del Canada dove la diffusione di
Telelatino è più complicata e non
disponibile come in Ontario.
Il grosso cambiamento nelle regole della
Crtc è molto importante in quanto, come
rileva una nota dello stesso ente di
controllo canadese, prima «ogni decisione
si basava sul principio della
competizione» e cioè sul danno arrecato
ad una emittente canadese, ora invece si
cerca di proteggere questi interessi ma,
nello stesso tempo, si tiene in
considerazione il pubblico interesse.
L'altra richiesta, oltre al
packaging, riguarda i
diritti sui programmi. La
Crtc richiede che ogni
emittente straniera che
trasmette in Canada non deve avere nessun
privilegio o esclusività nel mandare in
onda i suoi programmi. In altre parole ogni
programma che verrà mandato in onda
dalla Rai International dovrebbe essere a
disposizione di altre emittenti, ovviamente
dietro il pagamento dei diritti. Il prezzo
dovrà essere quello di mercato. È ovvio
che in questo caso la buona fede delle
organizzazioni emittenti diventa
indispensabile. Ad esempio si potrebbe
avere Telelatino che offre un prezzo
molto basso solamente per costringere la
Rai a respingere la richiesta, oppure,
facciamo solo degli esempi, la Rai
chiederebbe dei prezzi altissimi per
mettere Telelatino fuori quota. In questo
caso sarebbe la Crtc ad intervenire per
cercare una mediazione.
Infine, a proposito delle modalità della
richiesta, essa dovrebbe essere
"sponsorizzata" da una organizzazione
canadese regolata alla Crtc. Ad esempio
Rai International potrebbe essere
"sponsorizzata" dalla Rogers Cable o, tanto
per fare un esempio, dalla Cbc.
Fonti della Crtc hanno dichiarato al
Corriere Canadese che, in caso tutto
procederà secondo le nuove regole «ed
ammesso che la Rai voglia richiedere
nuovamente l'accesso al mercato
canadese», tutto l'iter burocratico non
dovrebbe richiedere più di sei mesi, e forse
anche meno.
Da tenere presente comunque, che anche
un volta ottenuto il permesso di trasmettere
attraverso questa "sponsorizzazione" la
parola finale spetta sempre alla cable
company se accettare o meno il servizio e
metterlo a disposizione dei suoi abbonati.
Il nuovo regolamento approntato nei giorni
scorsi dalla Canadian Radio-Television and
Telecommunication Commission apre nuove
possibilità alle trasmissioni 24 ore 24 del canale
satellitare della Tv di Stato.
IL VALENTINIANO
AVVENIMENTI
Serata natalizia valenzanese,
con Babbo Natale
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Anche quest’anno successo della
RECITA NATALIZIA
Interpretata da figli di soci
dell’Associazione Valenzano
Alcuni dei momenti più belli della recita
Una delle occasioni in cui la comunità
valenzanese di Montréal e dintorni si
riunisce, oltre ai festeggiamenti di San
Rocco la seconda domenica d’agosto, è
la
festa
natalizia
organizzata
annualmente
dall’Associazione
Valenzano per tutti i soci e
simpatizzanti.
Durante tale evento, oltre a rinnovare la
carta di socio dell’Associazione, si
festeggia
uniti
l’avvicinarsi del
Santo Natale.
Anche
quest’anno, dopo
il successo dello
scorso anno, è
stata organizzata
con successo la
recita natalizia;
tutti i giovani
partecipanti
hanno perfettamente presentato scene e
poesie natalizie che nostalgicamente a
molti dei presenti hanno fatto rivivere
quei bei ricordi della fanciullezza
quando anch’essi hanno preso parte a
recite natalizie. Un plauso agli
organizzatori della recita Maria De
Palma e Anna Guerra, coadiuvati da
Franco De Palma.
Durante la serata è stato servita una cena
succulenta e ben preparata dai cuochi del
Buffet Villa Italia. La serata è stata
allietata dal super dinamico cantante
valenzanese “Dominic Minguccio” che,
oltre a tenere la pista di danza sempre
affollata, ha saputo intrattenere i presenti
con divertenti battute e barzellette.
L’arrivo di Babbo Natale anche
quest’anno ha fatto felici bambini dai
neonati ai bimbi di 12 anni offrendo loro
tanti bei giocattoli. Un elogio e
ringraziamento a Rocca Lonigro per
l’ottima scelta dei regali.
Per completare la serata, il comitato
dell’Associazione Valenzano, per
ringraziare i presenti per la loro sempre
pronta disponibilità e per augurare loro
un Felice Natale, ha offerto un
panettone a tutte le famiglie presenti.
Il presidente Franco Bellomo nel
dare il benvenuto e ringraziare i
presenti per la loro unità verso
l’Associazione, ha informato dei
vari progetti futuri. Il più
interessante è sicuramente il
progetto “l’Università per gli
anziani” che sarà possibile realizzare
non appena sarà ricevuta la
concessione del finanziamento da
parte del governo canadese. Non appena
si avranno notizie concrete tutti saranno
informati.
Tutti i valenzanesi presenti si
ricorderanno a lungo di questa bellissima
serata e senza dubbio ritornano a casa
contenti di aver trascorso una serata in
famiglia indimenticabile.
I
prossimi
appuntamenti
dell’Associazione Valenzano di
Montréal per l’anno 2005 sono:
12 febbraio: gala San Valentino
10 aprile: gita “Cabane à sucre”
luglio: viaggio in Puglia “Alla scoperta
delle radici” per alcuni dei nostri giovani
14 agosto: festeggiamenti San Rocco .
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TRA PARENTESI
L’ULIVO TRA STORIA, CURIOSITÀ
E MODI DI DIRE
A cura di Vittorio Polito
Non è un caso che dalla notte dei
tempi l’ulivo sia considerato un albero
sacro, tanto che il prodotto dei suoi frutti,
l’olio, oltre che essere componente
essenziale nelle diete, è
stato da sempre utilizzato
anche nei riti sacri
(battesimo, cresima).
La mitologia vuole
che a creare l’olivo fu la dea
Minerva per stupire Giove,
la realtà è che il leggendario
albero dell’ulivo e l’olio,
ricavato dai suoi frutti,
hanno accompagnato la
storia dell’umanità. Infatti,
già ottomila anni fa l’ulivo veniva coltivato
in Medio Oriente e le prime coltivazioni si
ebbero probabilmente in Siria o Creta.
Furono i Fenici, in seguito, a diffondere
l’ulivo su tutte le Coste del Mediterraneo,
dell’Africa e del Sud Europa. Con i Greci le
coltivazioni di ulivo divennero sempre più
numerose, ma furono i Romani che
provarono a coltivare in ogni territorio
conquistato questi frutti polivalenti. In molti
casi i Romani ordinarono alle popolazioni
conquistate il pagamento dei tributi sotto
forma di olio d’oliva. Gli stessi Romani
riuscirono a costruire i primi attrezzi per la
spremitura delle olive ed a perfezionare
sempre di più le tecniche per la
conservazione dell’olio.
L'ulivo è una pianta tipica dei paesi
mediterranei. E' originario dell'Asia minore
ed è coltivato in tutti i paesi mediterranei.
Appartiene alla famiglia delle Oleacee e al
genere Olea. Il suo nome scientifico è Olea
europaea.
Il tronco dell'ulivo è liscio, regolare, sottile
e di colore grigio-verde fino al decimo
anno, poi diventa nodoso, irregolare,
contorto e di colore scuro, con solchi
profondi. Alla base del tronco sporgono dei
caratteristici rigonfiamenti chiamati ovuli da
dove spuntano i polloni, che vengono
tagliati ogni anno e possono essere interrati
per far crescere nuove piante.
I frutti dell’ulivo sono stati presenti
nella storia degli uomini sin dall’antichità,
sia nei riti sacri che nella vita quotidiana
come simbolo di pace, forza e purificazione.
Il valore religioso attribuito all’olio dagli
antichi popoli dell’area
mediterranea non dipende
soltanto
dalla
venerazione, molto
diffusa degli alberi in
generale, ma anche
dall’importanza
alimentare della pianta.
L’olio di oliva venne
utilizzato sia
per
arricchire gli alimenti, sia
nella massoterapia e nella
cosmesi. Pare anche che
la coltivazione dell’olivo è una conquista
legata a quella fase storica in cui le forme
fondamentali di una civiltà sedentaria e
agricola si sono costituite.
I poemi omerici ci informano che
l’olio d’oliva era utilizzato per la pulizia e
l’igiene, mentre i romani lo classificavano
in cinque qualità: “oleum ex albis ulivis”,
proveniente dalla spremitura delle olive
verdi, “oleum viride” proveniente da olive
raccolte in uno stadio più avanzato di
m a t u r a z i o n e , “o l e u m ma t u r u m ” ,
proveniente da olive mature, “oleum
caducum”, frutto di olive cadute a terra e
“oleum cibarium”, proveniente da olive
quasi passite, destinato all’alimentazione
degli schiavi.
Le radici sono fascicolate e con molte
ramificazioni superficiali.
Le foglie dell' olivo sono piccole, semplici e
di colore verde argentato. Hanno forma
lanceolata e sono attaccate ai rami in
posizione opposta.
La pagina superiore è lucida e coriacea,
quella inferiore è più chiara e pelosa.
Le foglie dell'olivo si rinnovano ogni due o
tre anni.
I fiori dell'olivo si chiamano mignoli. Sono
piccoli, di colore bianco crema e profumati.
Hanno una corolla imbutiforme formata da
quattro petali.
IL VALENTINIANO
Gli archeologi in vari scavi
dell’area mediterranea hanno rinvenuto
numerosi utensili per la raccolta e
spremitura delle olive, mentre in diversi
passi della Bibbia e del Corano si parla
dell’importanza storica di questo frutto e
del lavoro dell’uomo.
All’alba del terzo millennio l’olio
d’oliva costituisce un prodotto carico di
misticismo e soprattutto un componente
fondamentale della ormai famosa dieta
mediterranea, una moda di cui molti esperti
attestano gli aspetti benefici per la salute.
Ma la storia dell’ulivo non finisce qui.
Come già detto dalle olive si ricava
l’ingrediente base per la dieta mediterranea
cioè l’olio.
All’olio d’oliva sono riconosciute
azioni positive sulla cistifellea, aiuta il
fegato a disintossicarsi, tutela lo stomaco
contro le gastriti, facilita l’assorbimento del
calcio e di alcune vitamine ed inoltre frena
la minaccia dell’osteoporosi nelle persone
anziane.
Anche nella storia di Bari l’ulivo,
ed il suo prodotto definito da Omero “oro
liquido”, ha avuto un ruolo importante, ha
sempre rappresentato il riferimento più
significativo per la sua crescita economica
e sociale, al punto da poter affermare che,
insieme al mare, è stato la sua fortuna.
E per restare in tema qualche
modo di dire a proposito dell’olio: “gettare
olio sul fuoco” = fomentare dissidi e
incomprensioni, alimentare odii e passioni;
“essere all’olio santo” = versare in cattive
condizioni, allo stremo delle forze;
“allargarsi a macchia d’olio” = espandersi
velocemente; “andare liscio come l’olio” =
risolversi positivamente senza ostacoli e
difficoltà, non avere ripercussioni negative.
I fiori sono riuniti in piccole infiorescenze
a grappolo, alla base delle foglie.
La fioritura avviene verso maggio.
Solo una piccola parte di fiori diventa
frutto perché molti cadono prima.
Il frutto dell'ulivo è l'oliva.
L'oliva è una drupa di forma ovale e di
colore verde quando è acerba e nerastra
quando è matura.
L'oliva è formata internamente dal
nocciolo legnoso che contiene il seme.
Il nocciolo è ricoperto dalla polpa che è
ricca di olio.
La polpa è rivestita da una pellicina liscia,
lucida e sottile.
IL VALENTINIANO
AVVENIMENTI
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Articoli più importanti del nuovo
Taranto
Prov. Lecce Prov.
Prov. Foggia
Prov. Brindisi
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FEDERAZIO
Approvato all’unanimità il nuovo
Le 15 associazioni pugliesi che fanno
I punti più importanti differenti dal
vecchio statuto sono:
parte della Federazione Regione Puglia
di Montréal, si sono riunite in
Il comitato esecutivo
Assemblea Generale
viene eletto direttamente
mercoledì 1º dicembre 2004,
ART. 10 -VARIE
d ai d elegati d elle
presso il Buffet Villa Italia,
Il presente statuto deve
associazioni e non
per discutere ed approvare il
essere
approvato,
nominati e scelti dal
nuovo Statuto della
emendato o revocato,
presidente eletto.
dai
due
terzi
Federazione. Lo statuto
Fanno parte del comitato
dell'Assemblea
attuale è datato 3 novembre
Generale.
esecutivo non solo il
1996.
direttivo ma anche i
In caso di dissoluzione
Sotto la presidenza di padre
della Federazione, i
consiglieri eletti,
a
Ruggiero Dibenedetto, il
fondi residui saranno
ciascuno dei quali sarà
nuovo statuto preparato da
donati ad opere di
assegnato dal presidente
Giovanni Rapanà, dopo aver
beneficenza
scelto una carica
recepito tutte le proposte e i
Montréal, 1 dicembre 2004
n e l l ’ a m b i t o
sugger i menti d ei var i
dell’esecutivo.
presidenti di Associazioni, è
Dopo
l’Assemblea
stato letto, discusso e portato ai voti.
Generale il Comitato Esecutivo ha voluto
Tutte le 15 associazioni pugliesi di
ringraziare i presenti con una piccola cena
Montréal, affiliate alla Federazione,
per festeggiare l’avvento del Santo Natale
erano presenti con uno o più delegati.
e augurare a tutti, uniti alle loro famiglie,
All’unanimità le quindici associazioni
un Felice Santo Natale e un Prospero
hanno accettato il nuovo “Statuto”.
Anno Nuovo.
Associazioni affiliate alla
Federazione Regione Puglia
Presidenti delle Associazioni
affiliate alla Federazione
Associazione Bari (San Nicola)
Associazione Bisceglie
Associazione Brindisi
Associazione Figli di Giovinazzo
Associazione Grumo Appula
Associazione Molfetta
Ass. Palo del Colle San Giuseppe
Ass. Palo del Colle San Rocco
Associazione Panni
Associazione Peschici
Circolo Ricreativo Sannicandrese
Monte Carmelo Sannicandro (Ba)
Associazione Toritto
Associazione Valenzano
Nuova Centrale Pugliese
ART. 1 - DENOMINAZIONE
La Federazione si identifica come segue:
FEDERAZIONE REGIONE PUGLIA
Montréal-Québec-Canada
ART. 3 - ORGANI DELLA FEDERAZIONE
Gli Organi della Federazione sono :
Assemblea Generale, Presidente, Comitato
Esecutivo, Segretario, Tesoriere.
ART. 5 - ASSOCIAZIONI AFFILIATE
Tutte le Associazioni e le Organizzazioni pugliesi
riconosciute e operanti nella Circoscrizione
consolare di Montreal, possono richiedere di far
parte della Federazione. Tali Associazioni o
Organismi dovranno essere legalmente costituite da
almeno sei mesi e presentare copia dello statuto.
Saranno considerate affiliate alla Federazione le
Associazioni che al 31 marzo di ogni anno avranno
versato la quota annuale stabilita dalla Federazione.
Detto contributo annuo sarà suggerito dal Comitato
Esecutivo e approvato dall’Assemblea Generale.
ART. 6 – ASSEMBLEA GENERALE
L’Assemblea Generale è composta dai
rappresentanti delle Associazione affiliate ed è
convocata annualmente dal presidente della
Federazione.
Ogni Associazione affiliata nomina 6 (sei)
rappresentanti che partecipano all’Assemblea
Generale con diritto di voto.
Ogni Presidente di Associazione delega, per iscritto,
i propri 6 (sei) rappresentanti.
L’Assemblea Generale delibera solamente in
presenza del quorum, che è dato dai due terzi delle
Associazioni affiliate.
L’Assemblea adotta le delibere a maggioranza
relativa.
Ogni due anni l’Assemblea Generale elegge il
Presidente, i componenti del Comitato Esecutivo e
il revisore dei conti.
ART. 7 - COMITATO ESECUTIVO
Il Comitato esecutivo è formato da:
Presidente - 1º Vice Presidente - 2º Vice
Presidente - Segretario - Tesoriere - 4 Consiglieri
Tutte le cariche sono elettive nel corso
dell’Assemblea Generale ed hanno la durata del
mandato del Presidente.
Il Comitato Esecutivo viene eletto dall’Assemblea
Generale su proposta delle Associazioni e si rinnova
con la carica del Presidente.
FUNZIONI DELL'ESECUTIVO
L'esecutivo coadiuva il Presidente nelle sue attività
e presenta all’Assemblea Generale, tramite il
Tesoriere, il rapporto finanziario annuale e una
dettagliata relazione sulle attività svolte dalla
Federazione.
Il Presidente, o un suo delegato, convoca le riunioni
dell'Esecutivo una volta al mese e ne coordina i
lavori.
Dopo tre assenze consecutive ingiustificate, il
Comitato Esecutivo dichiara la decadenza dalla
carica.
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ATTUALITA’
IL VALENTINIANO
Il nuovo “look” di
LARGO PLEBISCITO
Franco Bellomo
Sicuramente balzerà agli occhi il
nuovo aspetto che sta assumendo la
piazza largo Plebiscito a seguito dei
lavori di riqualificazione in corso.
Anche se dopo numerosi ritardi, rinvii
e talvolta sospensioni di lavoro per
cause climatiche, sembra proprio che
largo Plebiscito stia prendendo un
altro volto.
I lavori, si presume, saranno portati a
termine con due o tre fasi: la prima
fase già iniziata è dall’attuale locale
del bar Valentino fino alla via
Capurso, dove quasi tutti gli alberi
secolari sono stati sradicati, lasciando
solo quelli che circondano il bar, che
saranno abbattuti non appena sarà
trasferito il bar nel nuovo locale, che
stanno costruendo all’angolo di via
Capurso.
La prima fase inoltre comprende metà
della piazza in cui si svolgeva il
mercato giornaliero, proprio vicino
alla fontana accanto alla villa del
Convento S. Maria di S. Luca, dove
stanno costruendo in cemento il nuovo
locale per la rivendita dei giornali.
La seconda e la terza fase inizieranno
non appena saranno completati i due
locali (il bar e l’edicola) e
la
pavimentazione.
Il nuovo volto di largo Plebiscito
dovrebbe richiamare l’aspetto che esso
aveva negli anni Trenta.
Gli esponenti dell’attuale
a mmi n is tr azio ne co mu nale d i
Valenzano hanno promesso di
dotare il paese di una vera piazza ornata
da essenze arboree tra cui alberi di
canfora, che sono tra i più pregiati.
Giornalmente molte sono le persone
che attentamente guardano
l’avanzamento dei lavori; la maggior
parte di loro sono pensionati, e fra loro
l’inquietudine che persiste è che tali
lavori non saranno completati in un
prossimo futuro. Tali persone sono però
ottimiste che a completamento dei
lavori il largo Plebiscito sarà più
attraente e più frequentato.
La sola mia inquietudine, invece,
riguarda il parcheggio delle auto.
Spero che si troverà una soluzione
appropriata, poiché mi sembra che
secondo il piano molti parcheggi
saranno soppressi.
Gli abitanti e gli esercenti del posto,
che hanno più volte espresso la loro
protesta per i rinvii e la lentezza dei
lavori, si lamentano per gli intasamenti
di traffico e per la mancanza di
parcheggi.
Largo Plebiscito, i lavori iniziati il mese d’agosto sono già a
buon punto, si intravede il pavimento di color rosso con vari
quadretti in cui sicuramente saranno piantati alberi o piante varie.
Colonne di cemento sito del futuro bar Valentino
Colonne di cemento sito del futuro locale del giornalaio
Il completamento dei lavori di
riqualificazione sarà effettuato prima
della scadenza dell’attuale
amministrazione comunale.
Sono sicuro che al termine dei lavori
largo Plebiscito, col suo nuovo look,
sarà la piazza del futuro e sarà il luogo
ideale sia per i giovani che per i meno
giovani per riunirsi e poter socializzare.
IL VALENTINIANO
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PUNTO E VIRGOLA
GIOVANNI CAMPOSEO
Giovanni Camposeo, nato a Valenzano il 7
giugno 1929 da Vito (u chiangatare) e
Gerolama Mininni (sorella di Vitantonio u
scarpare), fu il primo di 5 figli: Nina, Rocco,
Ninetta, Pinuccio.
Nel 1953 a Valencia-Venezuela Giovanni
ebbe la sua prima vespa
Dopo aver frequentato la scuola elementare
col professore Nuzzolese, imparò il mestiere
di calzolaio dallo zio Vitantonio Mininni.
I suoi migliori amici d’infanzia furono Luigi
Labellarte (la ciola), Giovanni Vaccina (u
figghje du capedd’are) e Vito Tangorra
(conceria della via di Casamassima).
Con la crisi del dopo guerra ci fu
l’emigrazione per molti italiani. Suo padre
era già emigrato a Caracas in Venezuela dal
1948; nel 1950, qualche giorno prima della
sua partenza per il servizio militare, Giovanni
ricevette l’atto di richiamo dal padre. Parti da
Napoli con la nave Urania II nel mese
d’agosto del ’50, insieme con altri 18
valenzanesi (tra i quali: Michele Leuzzi chiù
chiù, Priedde, Marì valente, Manuele de la
Rizze, u conte Pietrantonio, Rocche
Labellarte du biliarde). Dopo diciotto giorni
di mare giunse in Venezuela nel porto della
Guajira, dove lo aspettava suo padre.
Per circa sei mesi visse a Caracas, poi si
trasferì a Valencia dove trovò lavoro nel
calzaturificio “Valentina” di proprietà di
valenzanesi, i fratelli D’Orazio e Vitantonio
Capozzi (zuele). Durante la sua permanenza a
Valencia, mentre tutti coloro che emigravano
in Venezuela, senza mestiere, lavoravano
come calzolai, Giovanni, dopo quattro anni,
nel calzaturificio, cambiò lavoro. Per circa
due anni fece il distributore della “pepsi cola”
in un quartiere di Valencia.
Dopo aver venduto la “piazza” della
distribuzione, si trasferì nella città di
Maracaibo. Per più di un anno fece il
distributore della “pepsi cola”.
Con la voglia di visitare l’America, nel
giugno 1958 decise di farsi un viaggio
turistico e andò a trovare suo zio Michele
Mininni, che abitava a Chicago. Agli inizi fu
un po’ deluso dell’America, sia per il clima
freddo che per il modo di vita. Però dopo tre
mesi a Chicago, fece conoscenza con una
ragazza di Ceglie, Maria Mastrodomenico. Se
ne innamorò e dopo pochi mesi la sposò: il 18
ootobre 1958.
A Chicago il suo primo lavoro fu presso il
panificio “Gonella Bakery” come fornaio.
Dopo cinque anni, poiché allergico alla
farina, cambiò mestiere. Lavorò come
macellaio per circa tredici anni e, a causa dei
reumatismi, cambiò ancora una volta lavoro.
Negli ultimi dieci anni lavorò nelle
costruzioni fino alla pensione.
Manca da Valenzano da circa dieci anni e il
suo sogno è sempre di ritornare a rivedere i
suoi amici d’infanzia.
Chicago, 18 ottobre 1958:
Sposi Maria e Giovanni Camposeo.
Dal loro matrimonio nacquero due
figli: Vito e Gina.
Attualmente nonni di due nipoti, Mike
e Mariella figli di Vito.
Merida (Venezuela)
Nel 1956, durante un suo viaggio a
Merida, fu ospite dei coniugi
valenzanesi Ro sina e And r ea
Cimmarusti (che nel 1949-50 era stato
vice sindaco di Valenzano.
Nella foto seduti da sinistra:
Vitantonio Mininni, Tonino
Cimmarrusti “u pezze”, valenzanese
proprietario della lavanderia a secco
via Ortorosso, con la sigaretta in bocca
amico di Rutigliano,
ragazza venezuelana,
amico valenzanese che
abitava in largo
Padreterno, Rosina la
figlia del sagrestano
moglie di Andrea
Cimmarusti, Giovanni
Camposeo.
Il fotografo fu il
padrone di casa
Andrea Cimmarusti.
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LIBRI
IL VALENTINIANO
Cartoline dall’aldiqua, di Lino ANGIULI
Lino ANGIULI, Cartoline dall’aldiqua:
ventotto paesie con un inserto fotografico
di Angelo Saponara, Bari, Quorum Italia,
2004, pp. 78, ill., € 10.
C’era una volta e c’è ancora il
Paese. Luogo geografico e ancor più luogo
dei sentimenti, culla di individui e di
comunità, crocevia di parentele iscritte nel
sangue e nella cultura, deposito, nella realtà
e nella memoria, a livello storico e a livello
simbolico, di modi di vivere e di pensare
forse più umani, sicuramente diversi da
quello che ci vorrebbe tutti eguali ed
egualmente consumatori all’interno di un
unico mercato globale.
Questo e molto altro ancora è per
Lino Angiuli il Paese, il piccolo paese, la
frazione, la contrada. Realtà che vanno
valorizzate per difendere e valorizzare la
tradizione e per resistere a quanto c’è di
spersonalizzante nel nuovo che avanza
schiacciando differenze e identità. Nascono
così, raccogliendo i fervidi auspici e
l’appoggio
solidale
dell’Associazione
Nazionale Piccoli Comuni d’Italia, le sue
“Cartoline dall’aldiqua”, ventotto paesie in
bella veste editoriale, accompagnate da un
suggestivo inserto fotografico di Angelo
Saponara, che lascia entrare da par suo
nella trama delicata e intensa del bianco/
nero personaggi, gesti, oggetti, scorci.
Ventotto cartoline di saluti poetici dal
Paese, da Cellamare a Rotello, da
Cisternino a Castelmezzano, a Polignano, a
Turi, per chiudere, a Valenzano.
Tanti paesi e, in fondo, un unico
grande paese, il paese-anima, il paeseinfanzia, che custodisce la nostra comune
matrice di saperi e di incantamenti, di sensi
e di magie, di intuizioni e di idee. A questo
livello parlare del paese è parlare di noi
(Generalmente il paese nostro / possiede lo
stesso perimetro dell’anima, Saluti da
Ischitella); a questo sguardo acuto e diretto
e insieme intimo, confidenziale, sottopelle,
il paese rivela, fatta di pietra e di spazio,
l’architettura elementare della vita (Tre
strade massimo quattro / chiesa tabacchino
alimentari / il giorno entra bambino da un
lato / fuoriesce anziano dall’altro, Saluti da
Cellamare); e la vita diventa un contenitore
ampio, materno, in cui si sentono a casa
loro anche i morti (... al confine con il
regno animale / russano le
buonanime dei vivi e dei morti, Saluti da
Valenzano).
Nell’orizzonte della paesità, il
verso di Lino Angiuli fila sciolto e infila
echi di nenie, filastrocche, proverbi
(Camminare camminare / attenti alla gola
della vita e della morte / contiamo i passi
contiamo gli scalini / e tutti i sassi come
fossero stelle, Saluti da Castelmezzano);
disegna un piccolo universo in cui tutto è
in corrispondenza con tutto e tutto ha il
diritto di dire e di fare, anche le pietre (Nel
mare assoluto del grano / al canto delle
pietre di sotto / un’impronta di murgia
assalita / dal lievito del vento lo giuro / si
mette a fare il pane, Saluti da Jesce); lascia
fluire e trapassare amori e umori fra gli
uomini, il mare, gli alberi, le stelle, gli
animali, le case (Meglio / provare il
solitario sentimento delle capre / che salire
il monte delle scienze esatte / meglio
lasciarci prendere dal sole / secondo
l’antico testamento della serpe, Saluti da
Rotello; Guarda / come se ne vanno al
sonno le colline/ il capo appoggiato
all’orizzonte, Saluti da San Paolo
Albanese); e a volte basta un aggettivo per
rendere umano e familiare un “campanile
spilungone” (Saluti da Valenzano), “un
carrubo sbarbato da poco” (Saluti da
Triggianello), “un ficodindia orecchie a
sventola” (Saluti da Trito).
Anche il tempo, per Lino Angiuli, è
cosa mobile e lieve, impalpabile, favolosa e
dolente, e tiene insieme figure e piani della
realtà a punti larghi ed elastici, imprimendo
alla poesia un respiro rapido e fuggevole e
una lieve vertigine retrospettiva. Ma il tempo
è anche la domanda quotidiana sul presente e
sul futuro, è la faticosa costruzione di ogni
giorno, è l’incertezza, il dubbio, la speranza,
la paura. Qui è l’unghiata di uno squallore
cieco e brutale (... l’ammutinamento della
misericordia / comincia con la deportazione
delle pietre / continua col massacro dei
portali / finisce col pellegrinaggio
dell’occhio/ tra alberi ammainati scappati
rubati, Saluti da Binetto), l’urgenza di una
umanità ferita (... sbarchi imbarchi di carne
umana, Saluti da Punta Meliso), ma è qui
anche che il passato può riverberare quanto
di meglio ha in sé, la sua ricchezza di colori e
valori, di forme e di profumi, di compassione
e di saggezza, dandoci un metro con cui
misurare il futuro, per imporgli, per così dire,
un pedaggio, un banco di prova, perché
dimostri di essere all’altezza delle nostre
legittime aspettative. Qui, nel presente, anche
le tradizioni, i riti, compresi quelli della
Settimana Santa, con la via crucis della
madre che “va cercando il figlio croci- / fisso
al venerdì nella piazza dei comizi (Saluti da
Valenzano), aiutano a comprendere fenomeni
nuovi, a mettere a punto nuove convivenze, a
fare spazio, nel proprio orizzonte visivo,
anche alla “reliquia di una zappa/ sul
giovane tappeto di abdullah” (Saluti da
Valenzano).
Lontana da ogni resa nostalgica, la
poesia di Lino Angiuli diventa invece utopia,
impegno per il futuro. Con l’aiuto, anche, di
questa dimensione-paese: ecco “per questo
forse un paese per uno / sicuramente non fa
male a nessuno (Saluti da Turi).
Gina Cafaro
IL VALENTINIANO
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ALBUM
LIBRI
Cartoline dall’aldiqua
di Lino Angiuli
Anno 1966 - (Foto di Tonio Pietricola)
Saluti da Valenzano
Un aggettivo non si nega a nessuno
nemmeno a questo campanile spilungone
spuntato dal marrone a prima vista
sull’anima sottile del finocchio selvatico
figuriamoci a questo odore spudorato
di mosto vagabondo per le strade
quando arriva il tempo di scannare l’uva
e gli uomini travestiti da cavallo
si svegliano prima degli orologi
Intorno alla bara si intravedono Lino Angiuli, con la fisarmonica, Lina Pietricola, Pasqualino
Caringella, Maria Teresa Salerno e Angioletto De Filippis.
Ecco
perché vennero da queste parti a stare
le madreterne di terra cotta o cruda
quella che stipa i giorni nella sporta
per seminarli ai piedi dell’ulivo
quell’altra che va cercando il figlio Crocifisso al venerdì nella piazza dei comizi
Intanto
al confine con il regno animale
russano le buonanime dei vivi e dei morti
aspettando che novembre apra le fiere
per piazzare la reliquia di una zappa
sul giovane tappeto di abdullah.
Il libro di Lino Angiuli
è acquistabile
presso le librerie e, a Valenzano,
presso la redazione di
“Paese & paesi”
in Via Capurso, 34;
E-mail [email protected].
Foto gruppo: dall’alto e da sinistra, prima fila:
Vito Lanera, Angioletto De Filippis, Pinuccio
Leuzzi; seconda fila: Maria Teresa Salerno,
Angela Totaro, Tonia Leuzzi, Lina Pietricola;
terza fila: Dino Di Lorenzo, Franco Ramunni,
Michele Lucente, Carla Angiuli; quarta fila: Paolo
Marzulli, ???, Franco Pantaleo, Tonino Labellarte
e Michele Brandonisio.
Nella “bara”: Vito Lanera; dietro: Angelo
Tritto, Ninì Labellarte, Nicola Guerra e
Angioletto De Filippis
Al “tiro”: Carletto Labellarte e Pinuccio Dentico; al
“pizzo”: Carla Angiuli, Maria Teresa Salerno, Tonia
Leuzzi e Angela Totaro.
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STORIA DI VALENZANO di Leonardo Pietricola
Regolamento di polizia urbana, e rurale
per gli abitanti, e territorio di Valenzano (1837)
Completiamo la pubblicazione del Regolamento emanato nel 1837, di cui abbiamo
pubblicato gli artt. 1-25 della Parte prima (Polizia urbana). Il Regolamento fu pubblicato
nel Supplemento al “Giornale d’Intendenza di Terra di Bari” n. 1027 del 1837.
Capitolo II
Polizia rurale
Art. 26. Le proprietà di questo
comune saranno custodite da quattro
guardiani rurali a spese de’ proprietarii
prescelti dal Decurionato [1], e che
assumeranno l’obbligo di custodire le
proprietà suddette a campo salvo, dovendo
cioè rispondere di tutt’i danni, che verranno
prodotti nei fondi, come anche de’ frutti
pendenti, che saranno rubati, egualmente
che delle legna ammonticchiate.
Art. 27. Saranno nell’obbligo essi
custodi di tradurre il danneggiante cogli
oggetti rubati, colto nella flagranza, dinanzi
al Giudice competente, Sindaco o Primo
Eletto, a norma delle rispettive
giurisdizioni. Ove poi scovrissero il
danneggiante con pruove convincenti,
dovranno essi custodi far redigere
dall’istessa autorità competente un processo
verbale in cui esporranno la natura, le
circostanze, il tempo ed il luogo del delitto,
non che la pruova e tutt’altro, che concorre
per lo scovrimento del delinquente.
Art. 28. Se nel danno o ne’ furti
concorresse l’intelligenza [2] di alcuno di
essi custodi, sarà egli immediatamente
dimesso e condannato a pagare tutti i danni,
che si troveranno cagionati nella contrada,
oltre della pena, che gli sarà inflitta dal
Giudice, qual complice del furto. Tal
dimissione sarà eseguita dal Sindaco
coll’intelligenza del Primo Eletto.
Qui l’Intendente corresse: Il guardiano
colpevole sarà sospeso dal Sindaco, e potrà
essere dimesso dall’Intendente della
Provincia.
Art. 29. Forma oggetto di
contravvenzione l’introdursi negli altrui
fondi senza alcun dritto, abbenché il fondo
non fosse cinto da pariete, passandovi
semplicemente, o pure danneggiando le
proprietà ed i frutti, o nel toglierli o nel
rubarli.
Art. 30. Non sarà permesso ad alcuno
lo spigolo [3] de’ cereali ed olive, ove pria
il Primo Eletto non avrà fatto bandire la
permissione.
Art. 31. E’ proibita la compra delle
olive da de’ particolari [4], poiché
promuove
de’
molti
furti,
come
l’esperienza di molti anni ha dimostrato; ed
ove alcuno vorrà eseguire tale industria,
dovrà renderne consapevole il Primo
Eletto, il quale zeccherà le misure [5],
coll’eseguirsi la compra in pubblico,
ond’essere alla conoscenza di tutti la
persona che vende, per giudicarsi se le
olive siano state o no rubate.
IL VALENTINIANO
facendoli pascolare nel mezzo delle
pubbliche strade di campagna.
Art. 35. Essendo estremamente
ristretto il patrio tenimento [7], tutto a
coltura e pieno di frutta, rimane vietato ad
ognuno di poter tenere delle mandre di
animali pecorini, comecché danneggiano
le proprietà altrui.
L’Intendente corresse: Sarà permesso al
cittadino la libertà di esercitare ne’ proprii
suoi fondi, o in quelli, che prenderà in
affitto per erbaggi l’industria delle pecore,
agnelli ec. escluse sempre le capre. Il
Primo Eletto invigilerà, perché detti
animali non uscissero mai dal chiuso del
proprietario di essi donde debbono
rimanere ristretti, rimanendo
assolutamente inibito che vadino vagando:
però sarà permesso il solo transito degli
animali medesimi per la strada a mezzabattuta.
Lama di Carro e casa di campagna Caringella
Art. 32. I proprietari de’ fondi
adiacenti alle pubbliche strade di campagna
saranno nell’obbligo di raccorre tutte le
pietre, che sogliono cadere dalle parieti, per
non rendere incomodo il cammino de’
viandanti.
Art. 33. I proprietarii di terreni vigneti
non potranno raccorre le loro uve in tempo
della vendemmia, ove il Primo Eletto non
accordi il suo permesso per l’apertura ed
attivazione de’ torchi, i cui proprietarii
dovranno richiedere il permesso medesimo,
onde la raccolta delle uve ridette segua
allorché siano perfettamente mature, e si
abbiano de’ buoni vini.
Art. 34. Ogni macellaio non potrà
tenere più di quindici animali minuti [6],
o l tr e d i d u e c ap r e a d us o d i la t te ,
Art. 36. E’ vietato ai proprietarii dei
trappeti sistenti in questo comune di tenere
nei medesimi delle così dette poverelle,
nelle quali si raccolgono sì gli olii, che si
ricavano dalla morchia, essendosi
riconosciuti che i naglieri appositamente
rimangono mischiati degli olii colle
morchie [8], sì quegli olii, che percolano
dai vasi di creta, chiamati mezzi stai, dopo
la misura e consegna fattane ai proprietarii
delle olive, i quali con ciò vengono a
perdere il prodotto, che ricade in beneficio
de’ suddetti proprietari de’ trappeti.
L’Intendente non approvò questo divieto:
Essendo libero ogni proprietario ad
invigilare ai proprii interessi perché danno
non gli avvenga il divieto non potrà
ritenersi.
IL VALENTINIANO
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STORIA DI VALENZANO di Leonardo Pietricola
Art. 37. Essendosi costantemente
osservato che gli anzidetti proprietarii de’
trappeti, egualmente che quei de’ molini,
fissano dei dritti arbitrarii per la tritura
delle olive e de’ grani, e molto al di là de’
dritti, che si riscuotono dai proprietarii
de’ trappeti e dei molini ne’ vicini
comuni, il Primo Eletto, colla intelligenza
del Sindaco e del decurionato, avrà
l’obbligo di stabilire in ogni anno la
quantità rispettiva degli enunciati dritti,
regolandoli con quelli, che correranno
ne’ comuni limitrofi.
L’Intendente annotò: E’ riprovabile
perché superiormente tanto ordinato
essendo libera l’industria.
Art. 38. I proprietarii de’ trappeti
saranno tenuti a non far triturare più di
tomola trentadue [9] di olive nel corso di
ore ventiquattro, da dover costare [10] il
tomolo di stoppelli sei, e dovendo essere
zeccato dall’autorità competente.
Lama di Carro
VALENZANO NEL 1837
Nel 1837 Valenzano aveva una
popolazione di 4.016 abitanti, 1.700 maschi
(42,3%) e 2.316 femmine (57,7%); oltre un
terzo della popolazione aveva meno di
quattordici anni. Curiosità: delle donne di
età superiore ai 12 anni oltre la metà era
costituita da nubili; delle donne che
avevano contratto matrimonio una su
cinque era vedova, mentre i vedovi erano
uno su diciassette.
Quanto alla condizione civile si
hanno: 1092 contadini, 413 possidenti, 119
artigiani, 8 impiegati e professionisti, 16
preti, 13 frati, 22 monache, 23 mendicanti.
Nell’anno si ebbero 145 nati: legittimi
75 maschi e 65 femmine, illegittimi 2
maschi e 3 femmine; 96 morti: 27 maschi,
27 femmine e 42 bambini/e al di sotto dei
sette anni (circa il 44% dei morti!).
La superficie agraria di Valenzano in
quel periodo era di ettari 1509,
corrispondenti a 4790,47 aratri, ripartiti fra
1257 proprietari, con una media di aratri
3,81 a testa.
Note
[1] Il Decurionato corrispondeva al
Consiglio comunale.
[2] Complicità.
[3] Spigolatura, cioè la raccolta delle
spighe, rimaste nel campo dopo la
mietitura, o delle olive
cadute
dagli alberi.
[4] Privati (cittadini).
[5] Zeccare = tarare bilance, misure e
pesi.
[6] Ovini e caprini.
[7] Tenimento.
[8] Si intenda: gli operai addetti alla
frangitura delle olive (naglieri)
volutamente lasciano mischiato l’olio
con la feccia.
[9] Circa 14 quintali; il tomolo
equivaleva a Kg. 44.
[10] Consistere
che in quell’anno era
Giordano de’ Bianchi
Dottula, marchese di
Montrone. Il sindaco,
eletto dal Decurionato, durava in carica tre
anni. Il dott. De Santis fu riconfermato per
il triennio 1838-1840, ma rinunciò per
motivi di salute. In ottobre fu formata la
terna per l’elezione del sindaco: notaio
Emanuele Collenza fu Filippo e Vittoria
Visconte di a. 41, farmacista Vito De
Bellis di Domenico e Isabella Lamanna di
a. 24, agrimensore Giuseppe Volpe fu
Pasquale e Giovanna Lubes di a. 61. Fu
nominato il Collenza.
L’Amministrazione comunale era
retta dal Decurionato, costituito dal sindaco
dott. Antonio De Santis, dal primo eletto
notaio Emanuele Collenza, dai decurioni
Antonio Lucente, Filippo Azzone,
Nicolangelo De Toma, Giuseppe Volpe,
Giuseppe De Cristofaro, Nicola
Brandonisio, Francesco Lamanna, Michele
De Toma, Michele Volpe, avvocato
Nicolantonio De Toma, che ne era il
segretario. Cancelliere comunale era
Gaetano Siciliano.
I decurioni, scelti da una lista di
eleggibili approntata da ciascun Comune,
erano nominati dall’Intendente provinciale,
Il medico condotto era il dott.
Giuseppe Collenza; i farmacisti erano due:
il succitato De Bellis e Domenico De
Filippis. Due erano anche i notai:
Domenico Squicciarini e Emanuele
Collenza.
Arciprete, nonché maestro delle
classi maschili, era don Filippo Collenza;
guardiano del Convento padre Giuseppe
Antonicchio; badessa del Monastero
donna Stella Collenza.
E’ il periodo di massima
affermazione della famiglia Collenza;
pensate: primo eletto e poi sindaco era il
notaio Emanuele; cugini di quest’ultimo
erano i fratelli don Nicola, primicerio del
Capitolo, don Filippo, arciprete e maestro
di scuola, donna Stella, badessa del
Monastero, dott. Giuseppe, medico
condotto.
Per finire, uno sguardo alle famiglie:
i Capozzi e i Di Lorenzo erano
conciapelli; i Brandonisio fiscolari e
falegnami; i Rogondino cappellari; i
Siciliano e i De Vivo falegnami; i
Laricchia e i Loconte fabbri; i Colucci e i
Lozupone muratori; i Cimarrusti fornai e
tavernari; i Ferri, i Santorsola e i Lacasella
beccari; gli Amodio e i Martinelli
caffettieri, sorbettieri e liquoristi.
Le pagine di storia valenzanese
a cura di Leonardo
Pietricola
sono disponibili sul sito web “Il
Valentiniano”
www.il-valentiniano.com
Email: [email protected]
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IL VALENTINIANO
SPIGOLANDO: Notizie da Valenzano
Nuove opere pubbliche è bufera in Consiglio
Un investimento di circa 700mila
Polemiche soprattutto per la realizzazione della bretella
Valenzano, 19 novembre 2004
Il Comune di Valenzano si unisce
al coro sollevato dal governatore
Raffaele Fitto contro il decreto
legislativo n. 56/2000 che
stabilisce criteri di ripartizione dei
fondi statali penalizzanti per il
Mezzogiorno. Non senza pungenti
polemiche da parte della
minoranza, è passato un ordine
del giorno proposto dal locale
circolo di An, che impegna a
«promuovere l'urgente revisione»
di tale normativa finanziaria. Tutti
d'accordo invece sul minuto di
raccoglimento osservato in aula in
ricordo dei carabinieri caduti a
Nassirya, dopo un invito espresso
in tal senso dal capogruppo di
Alleanza nazionale, Lino De
Filippis. Toni decisamente più
aspri sulla variazione del piano
delle opere pubbliche deliberata
per inserire la bretella di
collegamento tra le vie
Casamassima e Montrone e il
centro socio-culturale nel rione
San Lorenzo. «Per finanziare tutti
gli interventi - ha detto Tritto,
dell'Udc - l'ente dovrà contrarre
mutui per oltre 30 miliardi di lire,
che significa doverne pagare due
l'anno per estinguerli nei prossimi
trent'anni. Rischiamo di chiudere
il Municipio e di non avere più
soldi per il futuro». «È il segno di
una maggioranza - ha aggiunto
Lampignano, della Margherita che non bada tanto alla qualità
delle opere quanto all'ansia di
dimostrare agli elettori che
qualcosa s'è fatto». L'assessore ai
ha rispedito al mittente
ogni addebito: «Stiamo
lavorando ricorrendo a
fondi ministeriali prima
inutilizzati
ed
a
disponibilità di prestiti
accesi sin dagli anni
Ottanta, e mai impiegati.
La nostra gestione - ha
proseguito l'assessore - è
così attenta che dal 2001
registriamo avanzi di oltre
un milione di euro senza alcun
aumento delle tasse a carico dei
cittadini. Le voci messe in giro da
certe cassandre sono del tutto
infondate». Indicando in aula i
programmi elettorali dei propri
avversari, il sindaco Tangorra ha
ribattuto che «i progetti contestati
sono gli stessi promessi dalle
opposizioni nelle ultime elezioni,
con la differenza che nel mio
mandato sto onorando il patto con
gli elettori, sulla cui stima confido
quando nel 2006 ripresenterò la
mia candidatura a primo
cittadino». In precedenza, Pietro
Totaro aveva posto l'accento sul
degrado in cui versa il cimitero:
«Alcune tombe stanno crollando
sotto l'azione di alberi di fico sorti
per mancanza di manutenzione,
tra pietre che cadono e ferri
arrugginiti. Inoltre, il necroforo
sarà in ferie sino all'anno
prossimo, quando se ne andrà in
pensione, e non si è pensato a
sostituirlo. Chi provvederà adesso
alle tumulazioni? La presenza di
questa figura è imposta dalle
n o r me i g i e n i co - s a n i ta r i e ».
All'inquietante interrogativo ha
risposto l'assessore al ramo,
Innocenzo Carriero, che si è
impegnato a dare immediata
priorità al problema nell'ambito
del piano di riordino del personale
e delle procedure già in corso per
la demolizione dei loculi
danneggiati.
Tonio De Nicolò (tratto dalla
Gazzetta del Mezzogiorno)
Nasce il centro polifunzionale
dedicato al gioco e alla cultura
Sorgerà nel quartiere San Lorenzo
Valenzano, via Loseto, nuovi appartamenti nel quartiere San Lorenzo
Valenzano, 18/10/2004
Creare uno spazio di
aggregazione e crescita
culturale, in cui ospitare
attività ludiche, cineforum,
conferenze, biblioteca con
annessa sala letture. Ma sono
previste anche attività di
carattere motorio e
collegamenti multimediali.
Con queste finalità sorgerà
nel quartiere San Lorenzo un
centro polifunzionale inserito
in un'area a verde attrezzato
che si estenderà per quasi
tremila metri quadrati di
proprietà del Comune, poiché
proveniente da precedenti
lottizzazioni. In base alle
stime effettuate dall'ufficio
tecnico
comunale,
l'investimento ammonterà, a
base d'asta, a circa 700mila
euro, e sarà finanziato con
l'accensione di un mutuo
presso la Cassa depositi e
prestiti. Alla struttura si potrà
accedere da via Martiri di
Nassirya, nelle vicinanze
della scuola materna che sarà
costruita secondo le
previsioni contenute nel
piano triennale delle opere
pubbliche
elaborato
dall'assessore Vitantonio
Leuzzi. Il centro si articolerà
in tre corpi di fabbrica distinti
e collegati sul piano
funzionale. Due edifici
laterali, nei quali si
concentreranno le iniziative
culturali ed una costruzione
più piccola riservata ai servizi
comuni, che sarà separata dal
resto dell'infrastruttura
attraverso
superfici
trasparenti. All'esterno, manti
erbosi e ulivi di gran fusto,
con pavimentazioni idonee ad
acco glier e attr ezzatur e
destinate ai più piccoli per i
giochi all'aperto. Una volta
r e a l i z z a t a l 'o p e r a , s i
studieranno le misure più
opportune per farla
funzionare coinvolgendo il
territorio. «Dopo i giardini e
le scuole realizzate nella zona
ville in via Bari - osserva
l'assessore Leuzzi - con
questo intervento vogliamo
dare ancor più attenzione alle
periferie del paese, perché
consentirà di offrire occasioni
di
aggregazione
e
socializzazione riqualificando
al tempo stesso una zona del
quartiere ora in stato di
degrado, spesso piena di
rifiuti e materiali inerti che
persone poco civili gettano
senza il rispetto di alcuna
nor ma, con le ovvie
conseguenze anche sul piano
igienico e sanitario».
Tonio De Nicolò
(tratto dalla Gazzetta del
Mezzogiorno)
IL VALENTINIANO
Intensificati i controlli anche
sulla circolazione stradale
Valenzano 21/12/2004 Via al Natale sicuro.
Vigili urbani in servizio fino a mezzanotte
Polizia municipale impegnata su più fronti
durante le festività natalizie. A seguito di uno
specifico progetto di produttività proposto
dall'assessore al ramo Vitantonio Leuzzi e
finanziato dall'amministrazione con più di
settemila euro, gli agenti coordinati dal
comandante Gaetano Sifanno resteranno in
strada fino a mezzanotte e anche oltre, in
relazione a particolari esigenze che dovessero
sorgere in concomitanza con le manifestazioni
religiose organizzate dalle parrocchie e i
momenti culturali promossi dall'assessorato al
turismo. Saranno pure intensificati, dal centro
alle periferie, i controlli di polizia sulla
circolazione stradale e sul corretto conferimento
dei rifiuti da parte dei cittadini. I vigili urbani
verificheranno inoltre il rispetto della sosta a
tempo (30 minuti) recentemente introdotta sul
versante ovest di largo Plebiscito, tra la
confluenza con via Municipale e via Capurso e
su entrambi i versanti di corso Moro, per il
tratto compreso tra gli incroci con via Montrone
e via De Gasperi. «Una novità per Valenzano osserva Leuzzi -, che stiamo sperimentando a
seguito dei disagi lamentati dai titolari di negozi
ed altre attività commerciali, che si concentrano
soprattutto in quelle zone, e che risentono
negativamente del fenomeno delle soste
prolungate e non giustificati da reali esigenze».
Ma si concentrerà l'attenzione anche sul
malvezzo di molti cittadini di portare il proprio
cane a spasso per le defezioni quotidiane,
sistematicamente lasciate in bella vista ovunque
possa capitare, dalle gomme delle automobili in
sosta ai portoni delle civili abitazioni, ai
giardini pubblici, e così via. Per non parlare di
chi va in giro con esemplari poco rassicuranti,
che invece si vedono in piena libertà, senza
museruola né guinzaglio. Fenomeni che specie
nelle periferie a ridosso delle campagne
suscitano spesso fragorosi litigi tra chi non
sopporta più queste cattive abitudini, esasperato
dai relativi disagi di carattere igienico o legati
all'incolumità personale, e chi invece
imperterrito continua a deturpare strade e
marciapiedi con «ricordini» del proprio cane.
Ma la musica adesso dovrebbe cambiare. Multe
salate, con importi da 50 a 300 euro, potranno
essere comminate a chi non iscriva il proprio
cane all'anagrafe canina o venga sorpreso
sprovvisto di guinzaglio, museruola e attrezzi
per la pulizia, o non ripulisca i luoghi sporcati.
Tonio De Nicolò (Gazzetta del Mezzogiorno)
SPIGOLANDO: Notizie da Valenzano
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Completamento fogna lavori
ai nastri di partenza
L'impianto del rione San Lorenzo necessita di
Valenzano 2/1/2005 - Interessate alle
operazioni numerose zone dell'abitato
Ai nastri di partenza i lavori per il
completamento della rete fognante in
diverse zone del centro abitato. È stato il
commissario delegato per l'emergenza
ambientale in Puglia, Raffaele Fitto, ad
Valenzano 14/12/2004. Finalmente si apre
uno spiraglio per il miglioramento dello
stadio nel rione San Lorenzo. Con un
investimento di 400mila euro, la giunta ha
inserito nel piano triennale delle opere
pubbliche il rifacimento in erba sintetica del
terreno di gioco e la sistemazione delle piste
di atletica. Sono pure previsti lavori per
adeguare la struttura alle prescrizioni della
commissione prefettizia di vigilanza sui
pubblici spettacoli, in modo da renderla
agibile e in grado di accogliere fino a 500
spettatori circa. Saranno riqualificate le zone
perimetrali dei campi sportivi con
l'inserimento di verde e altri elementi di
arredo. Previsto inoltre l'impianto di
illuminazione, tanto atteso dalle società
calcistiche locali per consentire lo
svolgimento degli allenamenti anche in orari
serali. Di una tale opera cominciava ad
avvertirsi sempre più l'esigenza tra la gente,
alla luce dei brillanti risultati conseguiti nelle
ultime stagioni dai ragazzi della «Nuova
Valenzano» che, promossa l'anno scorso in
Seconda categoria, sta tentando quest'anno il
grande salto nella Prima. Un fenomeno che
premia l'abilità dell'allenatore, Muzio
Belfiore, tra l'altro insignito alcune settimane
fa dall'Aiac e gli encomiabili sforzi
economici che stanno sostenendo gli uomini
della società, a cominciare dal presidente
Vito Di Gravina e dallo sponsor ufficiale,
Lorenzo Castelletti. L'entusiasmo in paese è
in effetti alle stelle, dopo un lunghissimo
periodo in cui il calcio locale non aveva mai
espresso collettivi in grado di riportare i
colori biancazzurri ai fasti dei tempi in cui si
giocava in Promozione. Si contano ora
alcune centinaia di tifosi che con molto
calore e trovate folcloristiche seguono con
passione e assiduità la squadra anche in
trasferta. Di qui la richiesta più volte
indirizzata al Comune perché lo stadio
venisse migliorato in modo da soddisfare le
aumentate esigenze. E adesso la risposta da
Palazzo di Città è arrivata L'assessore ai
lavori pubblici, Vitantonio Leuzzi, ha
assicurato che il cantiere partirà in primavera,
una volta terminati i campionati di calcio,
tant'è che sta anche cercando di spuntare un
corposo finanziamento, per la parte dei lavori
relativi alla messa in sicurezza, con una
pratica avviata per attingere ai fondi che la
Regione riserva al Coni. Tonio De Nicolò
(Gazzetta del Mezzogiorno)
approvare il progetto esecutivo elaborato
dai tecnici dell'Aqp interessati dal servizio
lavori pubblici del Comune, coordinato da
Vito Dispoto. L'iter è stato seguito per un
paio d'anni anche a Palazzo di Città, ed ha
portato in queste settimane alla
definizione di una serie di interventi che
interesseranno le vie Jurio, Santa Croce,
Montrone, Vecchia Canneto, don Luigi
Sturzo, Allende, Vecchia Ceglie, Cavour,
Cimabue, Beato Angelico e Caravaggio.
Zone attualmente sprovviste, secondo
quanto si legge nella nota elaborata
dall'Aqp, di sistemi di raccolta e
colletamento reflui anche se servite da
tutti gli altri «sottoservizi a rete». La spesa
prevista ammonta a 370mila euro circa e
sarà finanziata con fondi pubblici
disponibili del Por Puglia per il periodo
2000-2006 e con una quota del gestore del
servizio idrico integrato. All'Aqp toccherà
pure di curare le fasi dell'appalto e della
consegna dei lavori. «L'investimento è
piuttosto atteso in città - osserva
l'assessore ai lavori pubblici, Vitantonio
Leuzzi - perché servirà a dare un
contributo determinante al superamento
dei disagi che si avvertono in ordine allo
smaltimento dei reflui delle abitazioni e di
altro genere di insediamenti, a causa della
vetustà e, in alcuni casi, della totale
mancanza degli impianti di fogna nera.
Ma soprattutto si tratta di opere che
serviranno a garantire adeguati livelli di
igiene e salute pubblica». Tonio De
Nicolò (Gazzetta del Mezzogiorno)
interventi. Stadio, si riparte?
Pronti 400mila euro per la sistemazione
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TRADIZIONI
IL VALENTINIANO
IL BARBIERE “ u varevière”
In passato i barbieri, o coloro propriamente
chiamati barbieri-cerusici, non si limitavano
al taglio di barba e capelli, ma estendevano la
loro attività all’esercizio di pratiche di bassa
chirurgia quali il salasso e l’estrazione di
denti; per questo, la figura del barbierecerusico rientrava a pieno titolo tra quelle di
ambito sanitario, insieme al medico, allo
speziale e alla levatrice.
Anche nel nostro comune operarono barbiericerusici, l’ultimo dei quali ed il più
conosciuto è stato mastro Nicola Santacroce
"Meste Colette u g'rugg'ke"
Mastro Nicola, dunque, esercitava sia da
barbiere che da cerusico, ma la sua attività
prediletta era la seconda: al rasoio e alle
forbici preferiva l’attività del cavadenti e la
lancetta da salasso e la siringa.
NICOLA SANTACROCE
“u g’rugg’ke” (= cerusico,
chirurgo) Molta gente
valenzanese ha avuto le
cure del cerusico, lo si
ricorda dei suoi pronti
soccorsi, specialmente di
dentista e di “salassatore
con sanguisughe o bisturi”
Lista di barbieri più conosciuti:
Nell’800:
Carbone Antonio – Piazza nuova, 9
Carbone Raffaele – Piazza vecchia, 8
Salerno Filippo – Piazza nuova, 2
Nel ’900:
Meste Colette, in via Roma - Aldo Moro,
Ciccielle u varevière, Pignatelli, il genero di
M’ngod, il fratello di Ronzine du Campsand
F’lippe la Pèsce,
Meste Luigi, Tonino De Vivo
Meste Peppine, di fronte alla chiesa di San
Rocco
U cegghiese, sotto l’orologio della chiesa di San
Rocco
Genzine u varevière, Vincenzo Carone in piazza
Ciccielle cheperchiétte, Francesco De Vincenzo,
in Via Municipale
Tutuccio u vocche
Tutuccio u presidente
Giovanni “San Pietro”, via Roma angolo via
Capozzi
Falzachicchje Cisternino
Peppine “Strecone”
Vediamo ora in cosa consisteva la sua
attività di flebotomo. Egli, previa
autorizzazione medica, eseguiva il salasso
(allora usato, e forse abusato, per curare
obesità, cardiopatie e edemi polmonari),
intervenendo a domicilio dei pazienti ma
anche nel salone, al cospetto dei clienti. Il
salasso si faceva in questo modo: con un
laccio emostatico, costituito allora da una
semplice fettuccia di tessuto di colore
nero, si stringeva il braccio del paziente a
monte del punto in cui bisognava
intervenire, per far congestionare le vene
sottostanti; dopodiché si incideva
longitudinalmente una vena (nella parte
interna del gomito o sul dorso della mano)
con la lancetta, un minuscolo strumento
chirurgico molto tagliente; l’incisione
provocava la fuoriuscita a zampillo del
sangue, che veniva raccolto in un catino.
Quando il sangue sgorgato raggiungeva la
quantità prescritta dal medico, il
flebotomo concludeva l’intervento
tamponando l’emorragia e bendando la
ferita; il sangue veniva buttato, non
esistendo ancora trasfusione.
Quasi tutti i barbieri sapevano suonare
strumenti a corda (chitarra e mandolino) e
via con accordi per un valzer, una
mazurka, un fox trot. In quei saloni c'era
sempre armonia per via della pratica della
musica e per qualche voce gradevole che
cantava vecchie e famose canzoni d'amore
tutta melodia, le quali facevano gioire i
cuori delle ragazze innamorate quando in
piena notte arrivava la serenata del proprio
spasimante.
A quei tempi la serenata alla zita era
d'obbligo e i suonatori erano artigiani,
falegnami, calzolai e compresi i barbieri.
Il lavoro di quei barbieri era molto più
semplice di quelli attuali. I lavoratori si
facevano la barba da sé con il rasoio (la
macchinetta con il rastrello di sicurezza e
la lametta verranno dopo) e dal barbiere ci
andavano solo per il taglio periodico dei
capelli, come del resto penso si faccia
adesso, con una differenza non
trascurabile: molti clienti giovani si fanno
fare lo shampoo.
Anche il taglio era semplice come era
semplice tutta la società dell'epoca: taglio
normale con sfumatura alta o bassa secondo
le proprie esigenze: pettinatura alla
Mascagni (pettinatura all'indietro, dal nome
del noto musicista Pietro Mascagni) o
"all'Umberto" (da Umberto I, re d’Italia dal
1878 al 1900), cioè con la testa quasi
completamente rasata tranne la parte
anteriore dove i capelli erano e sono tuttora
lasciati di qualche centimetro. Niente di più.
Vito Palmisano e figlio
I locali di allora erano sguarniti e non sempre
puliti, con qualche piccolo specchio o una
poltroncina girevole scadente e qualche
sedia. A differenza di quelli attuali che,
anche se piccoli, sono ben arredati con
specchi grandi, lucidi e pulizia dappertutto. Il
barbiere intanto indossa un camice bianco e
lavora su clienti seduti su sedie girevoli
moderne. Di queste sedie ne hanno almeno
due, più quella per fare lo shampoo al
lavandino con insenatura poggiatesta. C'è
acqua fredda e calda e ogni locale è fornito di
bagno, anche se di piccole dimensioni; il
pavimento è rivestito con piastrelle di un
certo gusto e tutto rende accogliente
l'ambiente. Sono cambiati i tempi!
I saloni o sale da barba erano centri di
raccolta e di diffusione di notizie e di
pettegolezzi for only men; a Capodanno, poi,
i clienti affezionati ricevevano graziosi
calendarietti profumati e illustrati con figure
di donne in abiti succinti.
IL VALENTINIANO
TRADIZIONI
“Come se disce a Valzane”
I GIOCHI
Proverbi e detti popolari raccolti
e ragionati da Giuseppe Angiuli
di una volta
So tutte de na vénde, ma nan so tutte de nu
sendeménde.
Sono tutti di una pancia, ma non hanno lo
stesso pensiero.
La provenienza degli stessi genitori non
comporta l’eguale modo di pensare dei figli. Il
detto viene pronunciato con amarezza, quando
uno dei figli tradigna.
U peccate du uattane u chiangene le file.
Il peccato del padre viene pianto dai figli.
Dovere dei padri è quindi non lasciare ai figli
una dannosa eredità, come è una brutta nomea
o una malattia contratta per vita dissoluta.
Le figghjie fémene sò cambiale.
Le figlie per i genitori sono cambiali.
Un tempo il matrimonio comportava l’onere
della dote: ciò rendeva le figli simili a
cambiali, con scadenza a matrimonio.
So tutte figghjiea na cane e tènene tutte u
stesse sckame.
Sono tutti figli alla stessa cagna e non
abbaiano alla stessa maniera.
Non tutti i figli degli stessi genitori sono di
uguale carattere.
Mégghjie ricche de carne ca ricche de uà.
Meglio ricco di carne che ricco di guai.
É un detto contro l’aborto. Quando si consiglia
di abortire, a chi ha troppi figli, chi non
condivide asserisce che è meglio avere figli
anziché guai.
Ce zombe la crape, avà zembà pure u
crapétte.
Se salta la capra, salterò anche il capretto.
Pregi e difetti dei genitori si tramandano ai
figli. Se così è, perché non provvedere, in
tempo, a correggere i propri difetti ed i propri
geni?
Le pecceninne sò come a le iatte: cchiù
l’allisce e cchiù s’abbuffene.
I bambini sono come i gatti: più li accarezzi e
più si gonfiano.
Si consiglia di essere dolci con i figli.
Potrebbe essere controproducente. La
confidenza li rende scostanti.
Il gioco fa parte della vita quotidiana del
bambino. Nel passato, non c’era la
possibilità di comperare giocattoli, un po’
perché non esistevano e un po’ perché la
situazione economica d’allora non lo
permetteva.
Ecco quindi che il bambino, essere
senz’altro intelligente, s’inventava questi
giochi senza spendere danaro, frutto della
sua fantasia che lo teneva impegnato per
gran parte della giornata.
LE PETRODDE (I SASSOLINI)
Gioco d’abilità. Per giocare si procuravano
sei sassolini; il giocatore lanciava per terra,
in uno spazio limitato, cinque dei sassolini.
Poi, lanciando in aria il sesto, doveva
afferrarne uno da terra ed essere pronto a
recuperare con la stessa mano quello in
aria che nel frattempo stava ricadendo. La
seconda prova consisteva nell’afferrare da
terra due sassolini e poi tre, quattro, e per
ultimo tutti i cinque sassolini dovevano
essere afferrati, impresa non certo facile.
Vinceva chi riusciva ad afferrarne di piu'.
Se il sassolino che veniva lanciato in aria
cadeva per terra la prova veniva
considerata nulla. Il giocatore aveva tre
prove a sua disposizione dopo di che
veniva eliminato dal gioco.
SPACCACHIANGHE
Uno dei giochi molto diffusi fino a
trent’anni fa era quello di giocare con le
monete. Vi rammentiamo che la nostra
piazza era pavimentata di piccole
mattonelle ed ognuna di esse aveva una
serie di piccole incavature; il gioco
consisteva nel lanciare la propria moneta in
aria e lasciarla cadere sulle mattonelle.
Uno dopo l’altro tutti i partecipanti
eseguivano il proprio lancio e alla fine il
proprietario della moneta piu vicina alla
linea, senza però toccarla, si impossessava
delle monete degli altri partecipanti.
Un gioco non tanto divertente, ma con un
certo interesse che a volte faceva sfociare
in litigi due o più partecipanti.
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Le ricette di
MAMMA
ISABELLA
Grano
con i lampascioni
Ingredienti per 4 persone
- 300 gr di grano, - 300 gr di ceci neri, 200 gr di lampascioni, - Vino bianco, - 1
cipolla, - 1 pomodoro - Sale q.b., - Olio
extravergine d'oliva pugliese
Preparazione
Mettete a bagno il grano già pestato per 2
giorni. Pulite i lampascioni e metteteli a
bollire per circa un quarto d’ora.
Preparare il sautè con dell’olio dolce
(fruttato leggero) e fate sfumare la cipolla
con un po' di vino bianco aggiungendo
dopo i pomodori a pezzetti. Aggiungete i
lampascioni e cuocere tutto assieme per
un’ora; saltate il grano già bollito e servite
la zuppa calda.
Zuppetta
di lampascioni
Ingredienti per 4 persone
- 250 gr di lampascioni puliti e bolliti - 1
spicchio di aglio - 4 uova - 100 gr di
cipolle - 1 litro di brodo di pollo - 30 gr di
prezzemolo - 60 gr di pecorino - Olio
extravergine d'oliva pugliese
Preparazione
Preparate il brodo di pollo per la zuppetta
in un tegame, tritate la cipolla finemente e
aggiungetela al brodo in fase di
ebollizione insieme allo spicchio d’aglio e
al prezzemolo tritato. Aggiungete i
lampascioni precedentemente sbollentati e
l’olio. Sbattete le 4 uova con il pecorino e
aggiungeteli alla zappetta. Fate bollire per
qualche minuto e servite subito.
Nota: i lampascioni rappresentano per i
pugliesi una vera e propria ghiottoneria.
Sono dei bulbi del Muscari comosum,
pianta che cresce selvatica in tutta l’Italia,
ma solo in Puglia vengono usati come
alimento. Si tratta di bulbi che
assomigliano a piccole cipolle rossastre
che vengono in superficie arando il
terreno. E’ un cibo prelibato. Prima di
utilizzarli lavarli accuratamente in modo
da eliminare tutto il terriccio.
(Ricette tratte dal sito Compagnia delle Puglie)
http://www.compagniadellepuglie.com/
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IL VALENTINIANO
GALLERIA DI POETI
Mamma
Paolo Siciliano
Mamma
Nel tuo nome c’è tutto,
c’è anche Dio e il cuor di Dio, suo Figlio!
Il tuo nome è Santo, perché umile e buono,
il tuo amore è il più Eccelso, perché capace di
generare la Vita e di donare tutto se stesso,
senza confini. Hai generato anche me nel tuo ventre,
hai seguito con ansia e attenzione silenziosa ogni
mio istante di Vita, il mio cuore ha pulsato con il tuo
e la mia Vita era la Tua.
Abbracciami o Madre sul tuo petto, stringimi forte
a te, guardami nei miei piccoli occhi, vedo attraverso
i tuoi tutto l’Infinito del tuo Amor per me.
Una lacrima scende lentamente dai tuoi occhi e cade
sul mio viso e così capisco fin dove arriva il tuo Amor
fino a soffrir tanto da morir per me.
Oh Madre ti ringrazio ora e per sempre per tutto quel
che hai fatto per me.
Vogli ridarti la mia Vita come tu hai fatto per me
e per tutti Noi!
Ti amo Mamma
Paolo Siciliano
Tel. (514) 270-8177
Fax: (514) 270-1328
Pat De Palo
Poesie di
Consiglia Ciaula in Uva
Dedicato
Vedi com’è la vita!
a tutte le
mamme
I giorni vengono e vanno
quanta allegria c’era in casa,
quanti rumori che facevamo
ora in ogni angolo c’è silenzio,
bimbi crescono tra gioie e pene
adesso intorno al tavolo
le sedie sono vuote
Vedi com’è la vita!
Dopo matrimoni e feste
rimangono ricordi e fotografie,
bambole e palle
e pensare al passato.
Ricordando i primi pianti,
i primi passi, i primi rimproveri,
Vedi com’è la vita!
Adesso rimane la casa grande
troppo tempo, troppa calma,
i figli sono andati
ognuno per la propria strada,
con sogni progetti e illusioni,
ma sono andati via contenti
Vedi com’è la vita!
Il tempo passa e come,
siamo tornati in due come prima,
ma vedi che perfetta fine.
Oh mamma
quanto ti amo
i tuoi canti sono melodie,
nelle tue braccia c’è amore
sul tuo viso c’è gioia
i tuoi occhi ci sorridono
le tue braccia danno calore
le tue ginocchia sono sode
quante volte ti sei data te stessa,
generosa.
Oh mamma,
quanto ti amo.
Inviateci,
Foto, poesie
e le vostre storie
e noi saremo lieti
di pubblicarle su
IL VALENTINIANO
IL VALENTINIANO
…..dal libro di
Giuseppe Angiuli
“A la scole du
Pietterusse”
COLINE DU CARREZZONE
Prime
le crestiane
nan pegghiavene
tande
u trène
de la stanzione
quande de Coline
u carrezzone.
Coline
nan fresckave
come o trène
pe disce
fescite
ca ji so menute
e già
me ne so sciute
nè tenèvene
la coppue
e u fresckètte
du cape stanzione
pe fa partì
u carrezzone
Prime
i paesani
non prendevano
tanto
il treno
dalla stazione
quanto di Nicolino
il carrozzone.
Nicolino
non fischiava
come il treno
per dire
scappate
che io sono arrivato e già
me ne sono andato
nè teneva
il berretto
ed il fischietto
del capo stazione
per far partire
il carrozzone
BRAVE A MICHÉLE!
Brave a Michèle
a nasce
de la sapute
probbje vedè
a nate
u mercoledì
sande
de la séttemane
sande
de nu uanne
sande
e
figghje
de na famigghje
de poète
‘ngegniere
felosofe
e museciste
a sapute
scequà
cu tre
come a nu artiste.
Bravo Michele
a nascere
te la sei saputa
proprio vedere
sei nato
il mercoledì
santo
della settimana
santa
di un anno
santo
e
figlio
di una famiglia
di poeti
ingegneri
filosofi
e musicisti
hai saputo
giocare
col tre
come un artista.
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GALLERIA DI POETI
…….dal libro di
Vito De Girolamo
Poesie di
Giuseppe
Quaranta
“Un sogno finito”
COM’É GRANDE
LA SOLITUDINE
Com’è grande la solitudine,
mi giro e rigiro nel mio presente
ma ho solo lei che mi accompagna.
Eravamo amici
ma per lei anche un ostacolo
che vorrei non ci fosse tra noi.
Ora sto morendo
e lei non lo sa,
sa solo che sono ferito e distrutto.
Se lei sapesse i miei sentimenti
egherebbe le sue labbra alle mie,
ed io bacerei le sue labbra di rosa.
Ma lentamente i miei occhi piangono
nell’affiorare nei ricordi.
Com’è grande la solitudine.
UN AMORE A CINQUE STELLE
Ci sono amori per gioco,
amori per interessi,
amori solo per amare
e amori per un futuro sicuro,
il mio amore
è un amore a cinque stelle.
C’è chi viene lasciato
per non sapere amare,
chi per essere proppi severi,
chi troppo innocenti,
io per avere
un amore a cinque stelle.
C’è chi ha paura di essere lasciato,
chi della sua ombra,
chi delle sofferenze,
io ho paura
del mio amore a cinque stelle.
Ora mi son lasciato senza un perché
e sono sempre più solo,
mi odia anche lei
il mio amore a cinque stelle.
Le Mammere delle emigrande
Le Mamme degli emigranti
quand mamme
vonne chiangiute
perce' le
figghjie na di'
de sciugne
onne partute
e le balisce
sckitte
avvrazzavane
in pugne
quante mamme
hanno pianto
perché i
figli un giorno
di giugno
sono partiti
e le valige
solo
abbracciavano
in pugno
pe sci' scaravettanne per andare a scovare
qui e la' la
do' e da' la
fortuna
fertune
ma u figghjie
ndrete alla
mamme nan giue'
annutte
ma' nesciune
ma il figlio
indietro alla
mamma non glielo ha
portato
mai nessuno
alle mamme
quande nge
manghe u figghjie
besogne
le mannile
pe asseppange
le chiande
alle mamme
quando gli
manca il figlio
gli fanno bisogno
gli asciugamani
per asciugarsi
i pianti
u figghjie
emigrande
il figlio
emigrante
nan ze scorde
ma' della mamme
e quanne se retire
alla case
non si scorda
mai della mamma
e quando si ritira
alla casa
nge porte
alla mamme
arrete
u prime vase
gli porta
alla mamma
di nuovo
il primo bacio
E’ difficile per una mamma avere un figlio
lontano, per di più emigrante: i figli sono l’oro
della famiglia. Loro, le mamme, ne sono custodi e,
quando la vita gli porta il figlio lontano,
piangono.
Loro, fin da piccoli, ci hanno accudito, ci hanno
baciati, coccolati, allattati. Noi figli, l’ultimo
bacio alla mamma non lo scorderemo mai; noi
torneremo alla prima occasione, per rivedere le
nostre care e sante mamme.
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AGENDA
Riceviamo
e
pubblichiamo
BUON
COMPLEANNO
Gennaio
Marc Anthony
Leoci,
nato a Montréal
il 5 dicembre
2004.
Auguri ai
genitori
Anne-Marie e
Giovanni Leoci
Marc Anthony Leoci
8 libbre e 54 cm.
Montréal, Autunno 2004
Rosa Naccarata (in
Circelli), valenzanese, e
Carmela Campanile con
circa 40 chili di funghi,
della famiglia plerota,
raccolti da un solo tronco
di acero semi secco.
Quasi ogni settimana, nei
mesi di settembre e
d’ottobre, Michele
Circelli e i suoi amici,
riescono a raccogliere
mezzo quintale di funghi.
Dov’è il posto?
Vicino...... Montréal.
A Montréal il 16 ottobre
2004 si è celebrato il
matrimonio di e Lisa e Vito
Di Penna (figlio di Giovanni
e Rosa Di Penna).
Auguri di felicità agli sposi
da tutti i parenti e amici e da
tutti i soci dell’Associazione
Valenzano di Montréal.
IL VALENTINIANO
appartiene a noi tutti valenzanesi
7677 Montbrun - St. Léonard (Qc)
H1S 2k3 - CANADA
Tel. 514-376-4622
N e w E m a i l: [email protected]
La pagina web
www.il-valentiniano.com
a cura di Michele PARTIPILO
E-mail: [email protected]
1– Angela Carrara/Scalera
2- Antonio Caringella
2- Pasquale De Palo
2- Carmela De Palo
4- Pasquale Lonigro
8- Michele Miolli
11- Antonio De Frenza
11- Francesco Schiralli
12- Hughette Lacasse
12– Angela Circelli/De Palma
13– Joseph Primiani
16- Elisa Partipilo
18- Giovanni Leoci
21- Vincenzo Lonigro
22- Gaetano Naccarata
23- Rosa De Cristofaro/Tangorra
23- Franco Rizzuto
24- Pina Munafo/Randazzo
28- Joe De Frenza
Febbraio
2 – Gisele Valerio/Selvaggio
3 – Franco Del Duca
4 – Nick Bellomo
5– Gina De Santis/De Cristofaro
6– Esposito Ventrella
7– Maria Teresa De Mauro/Giove
8– Silvestro De Ligio
9– Antonio Parlati
9- Johanne DeLa Fosse/De Frenza
14– Antonella Continelli/Bellomo
16– Vito Bellomo
24– Isabella Caringella/Giove
24– Anne-Marie Gaudet/Leoci
27– Mimma Munafo/Berardi
29– Lucia Lonigro/De Frenza
Marzo
1- Michele Pietrantonio
3- Fred De Palma
3– Franco De Cristofaro
14- Maria Zenzola/Bellomo
14- Rosa Bruno/Nicassio
14- Maria Lipomi/Lonigro
21- Anna De Frenza/Bellomo
21– Anna Rita De Palo
25- Irene Panarelli
29- Michele Circelli
29- Domenico Selvaggio
30- Rita Caringella
IL VALENTINIANO
FELICE ANNIVERSARIO
DI MATRIMONIO
In questo lieto giorno,
l’Associazione Valenzano coglie
l’occasione
per
esprimere i più
sinceri auguri di
felicità, salute e
prosperità ai coniugi:
Teresa e Trifone Gargano
(40 anni – 16 gennaio 1965)
Michelina e Franco Schiralli
(41 anni - 18 gennaio 1964)
Anna e Eugenio Calia
(39 anni - 19 gennaio 1966)
Carmela e Giovanni Leuzzi
(45 anni - 23 gennaio 1960)
Lucia e Antonio De Frenza
(49 anni - 4 febbraio 1956)
Rosa e Michele Circelli
(19 anni - 22 febbraio 1986)
Johanne e Joe De Frenza
(15 anni – 8 aprile 1989)
Rosetta e Franco Nicassio
(54 anni - 17 aprile 1950)
Anna e Vito Schiralli
(34 anni – 9 maggio 1970)
Maria e Domenico Selvaggio
(37 anni – 20 maggio 1967)
Antonietta e Michele Frittoli
(47 anni – 3 giugno 1957)
Lina e Antonio Parlati
(37 anni – 6 giugno 1967)
Jeannine e Rocco Caringella
(30 anni – 8 giugno 1974)
Liliane e Franco Grasso
(26 anni - 10 giugno 1978)
Rosa e Silvestro De Ligio
(38 anni – 11 giugno 1966)
Anna e Fred De Palma
(44 anni -18 giugno 1960)
Maria e Antonio De Palma
(38 anni – 18 giugno 1966)
Gina e Franco De Cristofaro
(33 anni – 19 giugno 1971)
Maria e Michele Giannini
(41 anni – 22 giugno 1963)
Antonella e Franco Bellomo
(6 anni – 27 giugno 1998)
Maria e Alessandro Schiralli
(28 anni – 28 giugno 1976)