Sds 1sem 2012 - avventisti.it

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sabato 17 marzo
Preghiamo per: Gruppo di Aulla
Meditazione del mattino: Daniele 9:8,9
17 - 23 marzo
12. STORIE D’AMORE
Letture: Genesi 2:21-25; Esodo 20:5; Isaia 43:4; 62:5; Cantico dei cantici; Giovanni 2:1-11
«Da tempi lontani il Signore mi è apparso. “Sì, io ti amo di un amore eterno;
perciò ti prolungo la mia bontà”» Geremia 31:3
Pensiero chiave
Come interpretare il lato sentimentale di Dio?
L’amore è forse l’attributo più immediatamente associato a Dio. Tuttavia,
non possiamo valutarlo fino in fondo e nemmeno esaurirne la profondità.
Ma esiste un aspetto di questo amore intenso che non viene considerato come meriterebbe: il lato romantico di Dio.
Per avere una prospettiva adeguata della natura del pathos del Signore,
occorre prima di tutto ricordarsi della struttura temporale che emerge nella
Bibbia. Questo libro copre millenni di storia, dal primo all’ultimo giorno di
questo mondo. E, come tutti i testi di storia, anche la Bibbia, nel suo insieme, contiene racconti di re e regine, guerre e battaglie, intrighi politici.
Nessun libro di questo genere registra, però, tutto quello che è accaduto e
questo vale anche per la Scrittura. Non vi si può ritrovare una ricostruzione
storica esaustiva dell’ampio lasso di tempo coperto nelle sue pagine. Molte
cose, gioco forza, vengono saltate. Ma è interessante notare come Dio conservi teneri episodi romantici all’interno della testimonianza storica che i
profeti ispirati ci hanno lasciato. Viene da chiedersi, come mai il Signore abbia incluso il genere narrativo romantico in quello che sostanzialmente è un
libro di storia. Non vorrà forse sottolineare qualcosa circa la sua natura e
l’importanza che egli attribuisce ai sentimenti? Questa settimana cercheremo di capire perché nella Bibbia troviamo questi racconti e che cosa vogliono insegnarci.
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domenica 18 marzo
Preghiamo per: anziani di Parma (ghaneana)
LA PRIMA STORIA D’AMORE
Meditazione del mattino: Atti 19:18,19
«L’uomo disse: “Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo”» Genesi 2:23
Dobbiamo risalire ai primissimi capitoli della Genesi per trovare il primo
episodio romantico della Scrittura, quello che ha come protagonisti Adamo
ed Eva, creature speciali di Dio. Entrambi riflettono la sua immagine (Gn
1:26,27) e ricevono la vita grazie alla sua incredibile potenza creativa. La
complessità del corpo umano resta una delle più efficaci testimonianze della saggezza e dell’onnipotenza del nostro creatore.
Leggere il racconto della creazione di Eva (Gn 2:21-25). Come descriveresti il tipo di relazione tra i due, secondo la descrizione che ci viene offerta?
L’elemento forse più ovvio che emerge da questo episodio è l’intima relazione
reciproca che si stabilisce tra i due. Dio crea la donna dal corpo dell’uomo; sono, letteralmente, carne della propria carne e sangue del proprio sangue.
Poi Adamo proclama quello che è stato definito il primo «poema amoroso», nel quale riconosce esplicitamente il profondo e reciproco legame che
unisce la coppia. Il termine ebraico tradotto con «uomo» del versetto 23 è
ish; donna si dice ishah, a dimostrazione ulteriore di quanto appena detto.
Al versetto 24, la Bibbia dice che l’uomo lascerà i suoi genitori e si unirà
alla moglie e che i due diventeranno una «sola carne», a testimonianza ulteriore della profonda intimità che li lega (qualcuno si è domandato, «di quali genitori parla la Bibbia se non ne esistevano? Il fatto è che Mosè scrisse
questo testo molti secoli dopo lo svolgersi dei fatti e si servì della storia della loro creazione per spiegare nel dettaglio il significato del matrimonio).
Alla fine, anche la loro nudità rivela l’intenso legame e intimità esistente tra
i due coniugi. Qualsiasi altra cosa fosse originalmente implicita nella loro relazione, l’amore romantico ne era di sicuro una componente essenziale. Dio
non è contrario alle effusioni sentimentali, anzi! Lo dimostra il fatto che ogni
uomo può sperimentarlo, tanto da poter dire che questo sembra essere uno
degli elementi basilari che il Signore ha creato in noi.
L’amore romantico è uno straordinario dono di Dio all’umanità. Chi vive un’esperienza di questo tipo, cosa deve fare per proteggerla da un deterioramento?
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IDILLI SENTIMENTALI BIBLICI
Preghiamo per: Butera Giuseppe (P)
lunedì 19 marzo
Meditazione del mattino: 1 Timoteo 1:12,13
La Bibbia copre un vasto arco della storia, ma trova il tempo per raccontare
qualche episodio sentimentale. Tra Abraamo e Sara esisteva un forte legame
affettivo. Il marito non abbandona la moglie nei lunghi anni di sterilità; e solo
per l’insistenza di quest’ultima che Abraamo accetta di prendere Agar come sostituta. I vincoli amorosi tra l’uomo e Sara sono solidi (Gn 16).
La Genesi occupa un intero capitolo (il 24) per raccontare la storia del lungo viaggio compiuto da un servo di Abraamo per trovare una moglie per
Isacco. Prendendo spunto dal ritorno insieme a Rebecca, il testo sacro inserisce un’altra storia d’amore.
Altro esempio simile, più volte citato nella Scrittura, è quello che vede protagonisti Giacobbe e Rachele. Con rapidi tratti viene raffigurato il quadro
della calda e impulsiva reazione di Giacobbe quando vede Rachele. A parte
il Cantico dei cantici, non c’è traccia nella Scrittura di un uomo e una donna
che si bacino, e certamente non al di fuori del matrimonio. E sapendo che
l’autore ultimo della Bibbia è Dio, per mezzo dell’ispirazione, ci viene ricordato che egli è un romantico, dal momento che nella Scrittura sono presenti storie d’amore (Gn 29) e quel bacio. Volendo scrivere un testo storico che
copra un periodo di millenni, compresa la creazione e la caduta del genere
umano, perché inserirvi dei cameo sentimentali? Nel periodo storico trattato nella Genesi, ci sono senza dubbio molte lacune temporali, eppure, Dio ha
ispirato i racconti di queste romantiche storie.
Torniamo a questi episodi sentimentali, per molti versi simili a quelli che si
svolgono oggi in ogni parte del pianeta; quei protagonisti di un tempo affrontano momenti critici e soffrono per gli errori di entrambe le parti. Quali sono alcuni di quegli errori? Cosa possono insegnarci?
Purtroppo, tante persone hanno commesso errori simili o forse anche peggiori.
La cosa bella è che il Signore non solo perdona, ma guarisce! A prescindere dalle mancanze di natura sentimentale di cui ti sei reso protagonista, come puoi
imparare a cercare il perdono e la guarigione che derivano dalla croce?
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martedì 20 marzo
Preghiamo per: Divisione Pacifico Sud-Asiatica
L’AMORE DI DIO
Meditazione del mattino: Geremia 14:7
La Genesi dimostra da subito che il romanticismo doveva essere una componente fondamentale dell’esperienza umana. Un uomo e una donna, punto. Quello era l’ideale divino, il prototipo biblico che dà forma all’ideale di
amore romantico. È singolare notare poi come la Bibbia ricorra spesso a immagini tratte dalla sfera dei sentimenti e del matrimonio per descrivere la
relazione d’amore che Dio cerca con il suo popolo. Non esiste intimità maggiore di quella tra un marito e una moglie, tranne, forse, quella del rapporto
personale con Dio.
Leggere Esodo 20:5. Quale parola rende esplicito il sentimento che Dio prova
per il suo popolo? Come interpretarla nel contesto divino?
In più occasioni il Signore esprime gelosia nei confronti del proprio popolo
(Es 34:14; Dt 4:24; Gio 2:18). La gelosia è un sentimento che si impossessa
degli innamorati quando credono che la persona amata non sia fedele. Dio
non è una «forza» benevola distante e impersonale, lontana e priva di sentimenti. È invece un essere dotato di profondo affetto per tutto il genere umano. Per quanto arduo da comprendere, egli ci ama e, come ogni innamorato,
soffre per la nostra infedeltà.
Leggere i testi seguenti e poi rispondere: cosa insegnano? In che modo rivelano i sentimenti che Dio prova per noi? Isaia 43:4; 62:5; Ezechiele 16:1-15;
Geremia 31:3; Apocalisse 21:9
La Bibbia afferma, senza giri di parole, che Dio ama profondamente ogni
singolo essere umano. Non è un concetto facile da afferrare, semplicemente
perché il concetto stesso di Dio è estremamente complesso. Se non siamo in
grado di comprendere la portata dell’universo, come potremmo arrivare a
cogliere quella di colui che l’ha creato? Dio, però, ha dichiarato non solo il
suo amore per noi, ma lo ha anche reso tangibile in tanti e potenti modi; il
principale è ovviamente la croce e quello che è avvenuto in quel luogo. Quale
altra grande prova del suo amore possiamo ricevere, dopo quella che abbiamo visto al Calvario?
Dio non ci odia, anzi! Cosa significa per te, personalmente, e come condiziona
il tuo modo di vivere questa straordinaria idea?
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UN LIBRO DI SENTIMENTI
Preghiamo per: La Marca Giovanni (E)
mercoledì 21 marzo
Meditazione del mattino: Giacomo 5:16
Le biblioteche sono piene di libri che trattano il difficile tema della sofferenza umana, gravoso in particolare per chi crede in un Dio d’amore e onnipotente (per l’ateo la sofferenza fa semplicemente parte della vita in un universo senza senso e senza Dio, e quindi non affronta le difficoltà filosofiche
che lacerano la coscienza cristiana). Ma, senza una corretta comprensione
del gran conflitto tra Cristo e Satana, la maggior parte di questi libri non porta da alcuna parte.
Sebbene la questione della sofferenza intacchi ogni aspetto della vita, non
dobbiamo dimenticarne le gioie. Perché il cibo ha un sapore così buono?
Perché la presenza delle papille gustative, perfettamente adatte ad assaporare i tanti e gradevoli aromi degli alimenti? Perché esistono tante tonalità
di colori? Perché l’occhio dell’uomo è in grado di trovare diletto nel distinguere e percepire tutto lo spettro cromatico? Perché esiste la gioia della sessualità matrimoniale? La riproduzione non richiede certo il genere di piacere che offre l’atto sessuale. Alcune forme viventi si dividono semplicemente
a metà per riprodursi. Immaginate se per riprodurci dovessimo sottoporci a
qualcosa di analogo! Anche oggi, gli uomini ricorrono occasionalmente a
metodi di inseminazione artificiale che non prevedono la gioia del rapporto.
Perché disponiamo delle terminazioni nervose specifiche necessarie ad avvertire il piacere sensoriale, anche quello sessuale?
La risposta a tutti questi quesiti è la medesima: perché Dio ci ha creati così,
esseri umani che possono provare piaceri fisici. Nessun libro affronta questo argomento meglio del Cantico dei cantici. Perché lo ritroviamo nella raccolta biblica, considerando che tratta del puro piacere romantico? Ogni estasi sessuale
che troviamo al suo interno non è legata al concepimento. Il Cantico dei cantici
ci ricorda in maniera molto esplicita che Dio ha previsto il piacere dell’estasi
sessuale riservato ai coniugi. Il fluire effervescente dell’amore romantico può
farci risalire direttamente alla sorgente, al Signore.
Scorri il Cantico di Salomone. Qual è, secondo te, la visione da parte di Dio dell’erotismo biblico inserito nel giusto contesto?
Se paragonate alle perversioni crude e volgari in materia della sessualità del
nostro tempo, le idee cristiane sul sesso, matrimonio e relazione godimento
fisico in generale possono apparire datate, pudiche e restrittive. Ma questi
principi arrivano direttamente da chi ha creato i nostri piaceri fisici e sa come debbano essere meglio vissuti. Chi, se non Dio, può determinare il dolore e la sofferenza causata dall’abuso di questi suoi splendidi doni? Chi, in un
modo o nell’altro, non è stato toccato dal loro illecito utilizzo?
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giovedì 22 marzo
GESÙ E IL ROMANTICISMO
Preghiamo per: Cabrera Maria (CR)
Meditazione del mattino: Neemia1:6,7
Leggere Giovanni 2:1-11. Qual era l’atteggiamento di Gesù nei confronti del
matrimonio e dell’amore romantico? Cosa significa il fatto che egli abbia dato
la propria benedizione a eventi turbolenti e carichi di eccessi come le feste
matrimoniali ebraiche della sua epoca?
Gesù era fresco reduce delle tentazioni subite nel deserto, dove aveva bevuto il
calice dell’afflizione. Ma da lì tornò per consegnare agli uomini quello della benedizione e consacrare i calorosi rapporti della vita umana. Gesù, che officiò al
primo matrimonio nel giardino dell’Eden, adesso compie il primo miracolo;
dove? Durante un pranzo di nozze. Ai tempi biblici, il matrimonio ebraico era
una circostanza solenne; quello che stava per svolgersi nel piccolo villaggio di
Cana avrebbe potuto rappresentare l’evento dell’anno. I festeggiamenti proseguivano per giorni, durante i quali rabbi e studenti smettevano di studiare.
Tutti portavano doni e, in cambio, la famiglia ospitante era solita garantire agli
ospiti cibo, bevande e baldoria in abbondanza. Il vino finito non era in quelle
circostanze una delusione di poco conto, tutt’altro: una vera e propria catastrofe; la madre di Gesù presenta al figlio la situazione di emergenza; non suggerisce niente ma non è neanche passiva; parla alla servitù della casa esortandola: «Fate tutto quel che vi dirà» (v. 5).
Il Maestro chiede che vengano riempiti d’acqua sei recipienti di pietra. Gli
archeologi sostengono che a quel tempo un recipiente del genere potesse
contenere da 57 a 95 litri di liquido. Stiamo dunque parlando almeno di 340
litri, ma alcuni studiosi propendono per una quantità minima addirittura di
455. Subito dopo, si ode l’esuberante esclamazione del maestro di tavola rivolta allo sposo: «Ognuno serve prima il vino buono; e quando si è bevuto
abbondantemente, il meno buono; tu, invece, hai tenuto il vino buono fino
ad ora» (v. 10). Secondo i calcoli basati sulla quantità di vino necessaria per
riempire un bicchiere, c’è una disponibilità minima totale di 2.160 bicchieri;
ovvero, 2.160 portate della bevanda più preziosa durante una modesta cerimonia nuziale in un villaggio remoto della Galilea. Nel corso di un matrimonio, Gesù versa il meglio che ci sia.
Questo miracolo ci dà la possibilità di ammirare la potenza creativa di Dio,
la stessa che ha dato vita al nostro mondo. Nel corso del ministero terreno di
Gesù, essa si esprime per la prima volta nel contesto di una festa nuziale.
Amore romantico e matrimonio sono doni davvero splendidi che giungono
direttamente dal Signore. Ricordiamoci anche che Gesù non si è mai sposato, lasciandoci in tal modo un esempio utile a comprendere che non tutti sono costretti a farlo. I single possono vivere esistenze ricche, produttive e
gioiose, esattamente come i coniugati.
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APPROFONDIMENTO
Preghiamo per: Lamuraglia Gioele (E)
venerdì 23 marzo
Meditazione del mattino: Giobbe 33:26-28
Tramonto del sole: ore 18.27
Nell’Antico e nel Nuovo Testamento, il matrimonio viene utilizzato per rappresentare la tenera e sacra unione che lega Cristo al suo popolo. Nel pensiero di Gesù, la gioia delle feste nuziali raffigurava direttamente la contentezza del giorno in cui egli porterà la sposa presso la casa del Padre, quando
redenti e Redentore insieme sederanno al pranzo nuziale dell’Agnello.
«Come un giovane sposa una vergine, così i tuoi figli sposeranno te; come la
sposa è la gioia dello sposo, così tu sarai la gioia del tuo Dio» (Is 62:5). «Non
sarai chiamata più abbandonata» (v. 4). «Ma tu sarai chiamata la mia delizia… poiché il Signore si compiacerà in te» (v. 4).
«Si acqueterà nel suo amore, esulterà, per causa tua, con grida di gioia» (Sof
3:17). La Scrittura si conclude con questo stesso glorioso tema. Quando all’apostolo Giovanni viene concessa la visione delle cose celesti, egli scrive: «Poi
udii come la voce di una gran folla e come il fragore di grandi acque e come il
rombo di forti tuoni, che diceva: “Alleluia! Perché il Signore, nostro Dio,
l’Onnipotente, ha stabilito il suo regno. Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a
lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata. Le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché il lino
fino sono le opere giuste dei santi. E l’angelo mi disse: “Scrivi: ‘Beati quelli che
sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello’”. Poi aggiunse: “Queste sono le
parole veritiere di Dio”» Apocalisse 19:6-9.
Domande per la discussione
1. Quali sono gli usi e i costumi della tua cultura che possono con facilità determinare un abuso dei piaceri fisici che Dio ci ha donato? Cosa fare per educare gli altri, in particolare i giovani, sui pericoli inerenti l’utilizzo smodato di
questi doni? Come mostrare loro che aderendo ai principi e alle leggi di Dio le
persone hanno le migliori opportunità di godersi le gioie della vita?
2. Nelle leggi civili consegnate da Dio a Israele, troviamo un altro memoriale
della natura romantica del nostro Signore. Che genere di luna di miele suggerisce a dei novelli sposi? (Dt 24:5).
In sintesi
Secondo molti nostri contemporanei, Dio si è ormai ridotto a un nobile «esempio». Oppure è stato annacquato in un concetto utile per stabilire la pace mondiale. Ma non viene considerato una personalità nei confronti della quale si
debba avvertire alcun tipo di amore. Ma la Scrittura ribadisce che Dio è un
amante appassionato. Rifletti sul tipo di influenza esercitato da quest’ultimo
concetto riguardo alle dottrine della chiesa avventista.
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IL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE
a. La lezione ci propone l’immagine un po’ strana di un «Dio romantico», eppure
ci sono delle basi bibliche.
b. Nel mondo contemporaneo, l’amore romantico è un pensiero acquisito e potrebbe esserci sintonia con il Dio che ama.
Riflessione
a. Dio ha creato gli esseri umani come persone capaci di amare, di dare e ricevere amore. Questa è un’osservazione antropologica fondamentale, come lo indica
il celebre binomio «Eros e Thanatos» (amore e morte) con cui il mondo antico riassumeva le due grandi forze che governavano la vita e la società umana.
b. La solitudine non è certamente l’ideale divino per le sue creature (cfr. Gn 2:18).
Dio ha creato una «co-dipendenza»: l’uomo e la donna hanno una relazione d’intimità, una relazione complementare profonda.
c. La Bibbia parla dell’amore «romantico»? La risposta è affermativa. Il libro dedicato alla descrizione e alla lode di questo tipo d’amore è il Cantico dei cantici.
Le diverse sfumature di questo amore - incluso l’amore fisico e il piacere - sono
descritte con linguaggio poetico che non cade mai nella banalità o nel linguaggio volgare.
d. Inoltre, la Bibbia presenta Dio come un Essere «romantico». I profeti in particolare sottolineano questo aspetto della personalità divina (cfr. Ger 2:2; Os 2:16,21;
Is 54:4-8).
e. Dio utilizza il linguaggio dell’amore perché è un Dio appassionato. In che senso?
1. Dio è presentato come una «Persona». Il Dio d’Israele, della Bibbia è un Dio
personale, un Dio capace di amare, capace di dare e ricevere amore.
2. Il linguaggio «romantico» indica la possibilità di stabilire una relazione. Dio
vuole avere con noi una «comunione personale» come quella matrimoniale (cfr.
1 Cor 6:13-17.
Problemi con la «gelosia» di Dio
a. Dio dice di essere «geloso» (Es 20:5). Come comprendere questa affermazione? Il linguaggio sottolinea fortemente la «personalità» di Dio. La tradizione ebraica lo ha sottolineato come un «linguaggio d’amore». Dio è «geloso» per i suoi figli, perché è l’unico Dio. Ma più che una polemica contro le altre religione, si tratta di difendere la «relazione personale» di Dio con i suoi figli.
b. Il linguaggio d’amore bisogna capirlo non in modo assoluto; la «gelosia» non è
una passione che domina Dio, come succede all’uomo. Più che una passione la
«gelosia» di Dio descrive il suo atteggiamento verso i «suoi», compatibile con la
sua pazienza e la sua comprensione (cfr. Sal 103:8-14).
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