il comunicato delle Acli BW

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il comunicato delle Acli BW
ACLI Baden-Württemberg
PRESIDENZA REGIONALE
ASSOCIAZIONI CRISTIANE LAVORATORI ITALIANI
CHRISTLICHE ARBEITNEHMERBEWEGUNG ITALIENS
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Stuttgart, 18.09.14
Comunicato stampa
Nuove tragedie dei migranti nel Mediterraneo e l'Europa continua a rimanere
indifferente!
“Gli immigrati che lasciano le loro terre per sfuggire alla fame e alle violenze spesso vivono
storie che ci fanno piangere e vergognare: esseri umani, nostri fratelli e sorelle, figli di Dio
che, spinti anch'essi dalla volontà di vivere e lavorare in pace, affrontano viaggi
massacranti e subiscono ricatti, torture, soprusi di ogni genere, per finire a volte a morire
nel deserto o in fondo al mare". Sono queste parole di Papa Francesco che riportano a
distanza di tempo immediatamente alle ultime immagini relative alle tragedie nel Mar
Mediterraneo.
Numeri, numeri e ancora numeri… ormai in queste tragedie dell'immigrazione al largo del
Mediterraneo i morti non hanno più un volto, ma stanno diventando solo numeri.
Gli ultimi tragici avvenimenti dei giorni scorsi davanti le coste maltesi e libiche non ci
hanno dato questa volta immagini tragiche, ma solo qualche testimonianza di alcuni
sopravvissuti che riferiscono solo del probabile numero delle vittime ( 500, 160, 250 ?). E
questa volta la tragedia diventa ancora più grande perché sono state delle morti volute
dalla crudeltà e della mancanza di scrupoli degli scafisti che nel caso di Malta hanno
speronato volutamente l’imbarcazione.
Questa nuova tragedia, insieme a tutte le altre che stanno trasformando il Mediterraneo in
un triste cimitero di esseri umani senza nome - solo quest’anno i morti sarebbero più di
2500, ma le cifre esatte non si conosceranno mai - interroga nuovamente e fortemente
l'Europa sul responsabile ritardo sulle politiche di accoglienza dei migranti.
L’Europa, purtroppo, continua a rimanere indifferente alle tragedie dei migranti che
quotidianamente avvengono al confine europeo del Mediterraneo e ne demanda gestione
e responsabilità ai singoli Paesi direttamente coinvolti a gestire l’emergenza in mare.
Il problema dei profughi e migranti resta per l’Europa un impegno ancora ai margini della
sua azione politica.
Non possiamo accettare e non esprimere sconcerto ed indignazione per l’atteggiamento –
quasi cinico – che traspare dalle affermazioni dall’attuale Commissaria Europea per le
migrazioni, la svedese Malmström, e cioè che l’EU non ha a disposizione le navi necessarie
e nemmeno i soldi per intervenire in modo adeguato. D’altronde l’Italia con le sue
operazioni di salvataggio ha favorito l’attività degli scafisti perché sicuri che le navi italiane
avrebbero salvato le persone.
La nuova operazione Triton – il nuovo nome che è stato dato a Frontex Plus – che non
sostituirà Mare Nostrum, ma dovrebbe aiutare l’Italia nelle operazioni in mare, non si sa
come funzionerà e quante risorse finanziarie avrà. Si parla di circa 2-3 milioni di Euro al
mese… pochissimo rispetto a quanto l’Italia sta spendendo per l’assistenza e le azioni di
salvataggio dei migranti.
All’operazione Triton, poi, hanno aderito finora solo Francia, Spagna e Germania: ben poca
cosa rispetto ai 27 paesi dell’Unione Europea!
Non accettiamo l’idea che l’Europa diventi sempre più in una fortezza e chiediamo che tutti
i milioni di euro che vengono investiti nel rafforzare militarmente i confini tra Spagna e
Marocco, Grecia-Turchia, Ungheria- Serbia – come riportato da un’indagine dello Spiegel –
siano destinati a migliorare le misure di accoglienza dei profughi.
Devono essere modificati gli accordi di Dublino e creati corridori umanitari che permettano
ai migranti di poter raggiungere i paesi dove hanno famigliari e conoscenti che possono
garantire per il loro mantenimento e poter presentare lì la domanda d’asilo.
L’immigrazione deve diventare una priorità in questi pochi mesi che rimangano del
semestre italiano di presidenza dell’UE e che si riesca a far diventare il problema dei
migranti un problema dell’Europa tutta e non solo dell’Italia.
La scelta del nuovo commissario per l’immigrazione, l’attuale ministro della difesa greco,
Dimitris Avramopoulos, da anni componente del governo conservatore in Grecia,
purtroppo non sembra andare verso una politica dell’accoglienza da parte dell’Europa.
ACLI Baden-Württemberg
Giuseppe Tabbì
Presidente ACLI Baden-Württemberg