numero 72 — marzo 2015

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numero 72 — marzo 2015
Zona LPN
bollettino non conforme
numero 72 — marzo 2015
...diritto così!!!
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ZONA LPN MARZO 2015
CHE CI SI RIALZI:
MALGRADO TUTTO
pag. 3
SORRIDI:
TI STANNO SPIANDO
pag. 4
IN QUEL DI BAGNARA:
VECCHIE FACCE
pag. 5
COMUNI IN ROSSO
E LO STATO NON PAGA
pag. 6
IL GIGANTE MOSTRUOSO
DI E. BOURDIEU
pag. 7
LOCRI FUTSAL:
NON MOLLIAMO
pag. 8
INDIAN SUMMER ‘70…
pag. 9
AVENGERS, IL MITO:
IN MOSTRA A MILANO
pag. 10
CANTIERE L.P.N.
pag. 11
ZonaLPN: agenzia di informazione interna a cura dell’ass. cult. LPN
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CHE CI SI RIALZI:
MALGRADO TUTTO
In un momento in cui la nostra gioventù si alza la mattina presto per andare in pigiama a far
colazione gratis da McDonald’s e ci si taglia le vene perché Malik ha lasciato i One Direction o
ci si preoccupa perché non siamo riusciti a fare un selfie con Le Donatella e Signorini, vi invitiamo a fermarvi per qualche minuto per leggere queste poche parole, dense di significato e poi
cerchiamo di ridare un senso alle nostre vite, visto che stiamo scivolando sempre più in basso:
Coloro che esitano davanti allo sforzo sono coloro cui l’anima è ottusa. Un grande ideale dà sempre la forza di dominare il proprio corpo, di soffrire la fatica, la fame, il freddo. Che importano le
notti bianche, il lavoro opprimente, gli affanni o la povertà! L’essenziale è avere in fondo al proprio cuore una grande forza che rianima e spinge avanti, che rinsalda i nervi, che fa pulsare a forti
battiti il sangue stanco, che infonde negli occhi il fuoco ardente conquistatore. Allora più nulla dà
sofferenza, il dolore stesso diviene gioia perché esso è un mezzo in più per elevare il suo dono, per
purificare il suo sacrificio.
La facilità addormenta l’ideale. Niente lo risveglia meglio che la sferza della vita dura: essa ci permette di cogliere la profondità dei doveri da compiere, della missione di cui occorre essere degni. Il
resto non conta. La salute non ha alcuna importanza. Non si è sulla terra per mangiare in orario, dormire a tempo opportuno, vivere cent’anni od oltre. Tutto questo è vano o sciocco. Una sola
cosa conta: avere una vita valida, affinare la propria anima, aver cura di essa in ogni momento,
sorvegliarne le debolezze ed esaltarne le tensioni, servire gli altri, spargere intorno a sè felicità ed
affetto, offrire il braccio al prossimo per elevarsi tutti aiutandosi l’un l’altro. Compiuti questi doveri, che significato ha morire a trenta o a cento anni, sentir battere la febbre nelle ore in cui la bestia umana urla allo stremo degli sforzi?
Che si rialzi ancora, malgrado tutto! Essa è la per donare la sua forza sino al logoramento.
L’anima sola conta e deve dominare tutto il resto. Breve o lunga, la vita vale soltanto se noi non
avremo da vergognarcene nel momento in cui occorrerà renderla.
Léon Degrelle, Militia
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SORRIDI:
TI STANNO SPIANDO
(Repubblica.it) - È allarme privacy circa la possibilità che l’Italia promuova una legislazione irrispettosa dei diritti dei cittadini. Arriva infatti oggi nell’aula di Montecitorio il decreto antiterrorismo la cui conversione in legge è
stata licenziata lunedì dalle commissioni competenti ma che ha già registrato le perplessità del Garante per la
Privacy.
Il Garante, Antonello Soro, si era detto preoccupato per la mancata proporzionalità nella legge tra le esigenze
della privacy e della sicurezza citando l’annullamento, da parte della Corte di giustizia europea, della direttiva
sulla data retention proprio perché gli emendamenti alla legge antiterrorismo approvati in commissione vanno
nella direzione opposta al principio di proporzionalità. Un principio che esige un attento equilibrio tra il tipo di
reato, le esigenze investigative, il tipo di dati e il mezzo di comunicazione utilizzato.
Il decreto (n.7/2015), partorito dal governo il 18 febbraio scorso, prevede una serie di misure urgenti per il
contrasto del terrorismo. Il testo di base considerava una serie di aumenti di pena per l’addestramento ad attività con finalità di terrorismo, per l’istigazione a delinquere e a commettere dei delitti contro lo Stato e per i reati
di apologia quando commessi attraverso strumenti informatici o telematici soprattutto in caso di crimini contro
l’umanità. Ma con gli emendamenti approvati in commissione lo scenario è cambiato.
“Nessuno può mettere in dubbio la necessità di adeguare la legislazione italiana alle nuove guerre che si combattono nel cyberspazio o alla repressione dei crimini perpetrati attraverso gli strumenti che Internet mette a
disposizione”, spiega Quintarelli, deputato di Scelta Civica ed esperto di Internet, “ma la modifica all’articolo
266-bis, comma 1, del codice di procedura penale, presente nel cosiddetto decreto antiterrorismo introdurrebbe
per la prima volta la possibilità di spiare dentro il computer di ogni singolo cittadino sospettato di qualsiasi reato e non solo di quelli di matrice terroristica”.
Secondo il deputato con questa legge l’Italia diventerebbe il primo paese europeo a rendere legale in maniera
esplicita e in via generalizzata l’autorizzazione alle “remote computer searches” e all’utilizzo di software occulti
da parte dello Stato per indagare tutti i reati “commessi mediante l’impiego di tecnologie informatiche o telematiche.”
Intervistato da Repubblica.it il deputato ha sottolineato che “Non si tratta di una semplice intercettazione, che
parte da un certo momento in poi, ma si tratta dell’acquisizione di tutte le comunicazioni fatte in digitale dal
proprio computer” violando il domicilio informatico dei cittadini e riunendo quattro differenti metodologie di
indagine: le ispezioni, le perquisizioni, l’intercettazione delle comunicazioni e l’acquisizione occulta di documenti e dati anche personali. “In pratica si rende possibile entrare nei computer delle persone e di guardare nel
loro passato usando software nascosti. Significa che fra dieci anni qualcuno potrà leggere quello che Matteo
Renzi ha scritto quando stava al liceo o ‘acquisire tutta la vita’ della persona oggetto di indagine”. Per questo
motivo il deputato ha depositato questa mattina due proposte di modifica: una riguarda l’abrogazione del comma, la seconda invita a chiarire che il motivo dell’intervento deve essere limitato solo ai reati di terrorismo. Se
invece la legge passasse così com’è ci ha detto, “da domani per qualsiasi reato commesso con un computer –
dalla violazione del copyright ai reati d’opinione – sarà consentito violare da remoto in modo occulto il domicilio informatico dei cittadini”.
La gravità di una simile possibilità dovrebbe essere ovvia e per questo il deputato parla di una “svista” nella legge perché l’uso di captatori informatici (Trojan, Keylogger, sniffer) per ricercare delle prove da parte delle Autorità è l’operazione più invasiva che lo Stato possa fare nei confronti dei cittadini.Anche qui chiarisce: “Non
dico che i captatori siano sempre da vietare, ma il loro utilizzo deve esser regolato in modo più stringente di
quello delle intercettazioni per non violare principi costituzionali fondamentali”.
Anche il professore Alberto Gambino, ordinario di diritto civile e presidente dell’Accademia Italiana del Codice
di Internet, ha espresso dubbi simili e ha dichiarato a Repubblica.it che “la prospettiva di affidare allo Stato
l’acquisizione dei dati stessi ai fini della repressione dei reati che possono essere perpetrati attraverso mezzi tecnologici non può frustrare i diritti fondamentali della persona umana e pertanto deve essere affidato alla magistratura il compito di valutare caso per caso l’opportunità di limitare le libertà individuali”.
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IN QUEL DI BAGNARA:
VECCHIE FACCE
Bagnarese – Locri, per raccontare emozioni e passioni di una trasferta dal sapore molto retrò
non ci resta che partire dall’inizio e cioè dai dieci giorni precedenti la partita quando, come in
ogni trasferta, ci si è posti il problema di quale mezzo di locomozione utilizzare per seguire i
nostri prodi in quel di Bagnara.
Viste le difficoltà a reperire un mezzo di locomozione che ci permettesse di andare tutti insieme dal cassettone della memoria si materializza l’idea di affittare un pulmino da 9 posti per riprovare l’ebbrezza di una trasferta d’altri tempi per noi “vecchi” del ’92.
L’entusiasmo per una situazione come quella che sta delineandosi cresce in modo inversamente
proporzionalmente al’arco temporale che ci separa dal giorno della partita, e dopo aver risolto il
problema di reperire i 2 pulmini necessari al trasporto dei nostri eroi, anche il semplice ritiro
dei preziosi veicoli diventa l’occasione per futili chiacchiere e dolci ricordi.
Finalmente arrivano i tanto desiderati giorno e ora della partenza che avviene, nel più classico
sobrio stile che ci contraddistingue, dopo una mattinata spesa a pianificare la colazione a sacco
che ci avrebbe accompagnato, assieme al succo d’uva e ai tre luppoli di porettiana memoria,
nella lunga marcia di avvicinamento a bagnara. Pronti.. partenza… via!!! Giunta la fatidica ora
saliamo sui pulmini e iniziamo il nostro viaggio, che fra un chiacchierio ed una birra, una birra
ed un chiacchierio, ci vede approdare in quel di Scilla dove abbiamo il piacere di incontrare alcuni ragazzi di Reggio Calabria, che sono venuti a trovarci per vedere e soprattutto incitare insieme a noi l’AC Locri. Una volta giunti allo stadio si provvede ad appendere pezze e striscioni
giusto in tempo per l’inizio della partita e per l’inizio dello spettacolo di cui eravamo allo stesso
tempo pubblico privilegiato e attore consumato e sotto un tiepido sole primaverile diamo il meglio di noi sia a livello corale, cori fatti con una buona intensità e alcune volte ripetuti e accompagnati da battimani, e sia riguardo alle bandiere che vengono sventolate, sia a livello quantitativo che qualitativo. Il primo tempo oltre alla splendida prestazione dei ragazzi sugli spalti, di amaranto vestiti, ci regala anche un gol dei nostri ragazzi in campo cosa che ci fa chiudere in
vantaggio la prima parte di gara ed approfittando dell’intervallo cogliamo l’occasione per rifocillarci e dar sollievo alle nostre stanche ugole.
Inizia il secondo tempo, e se da parte di chi sta in campo vi è la tendenza a continuare a sprecare azioni da gol, al contrario noi sulle gradinate continuiamo a sostenere i primi con la stessa
intensità della prima frazione di gioco e quando ci si aspettava di non riuscire a raddoppiare il
vantaggio e porci in una situazione di relativa tranquillità, arriva inaspettato il secondo gol che,
oltre a farci esplodere in un urlo liberatorio, stronca le residue speranze dei nostri avversari e ci
consente di arrivare in tranquillità a fine partita, affrontando il viaggio di ritorno con il morale
alto.
Raccontare ciò che è stato il viaggio di ritorno non darebbe mai l’idea di quello che è successo,
diversi momenti di panico generale e rischio d’infarto per le esilaranti situazioni che si son venute a creare con il buon Bossi sempre mattatore agli standard a cui ci ha abituati, e con già in
mente la prossima partita e la prossima trasferta, perché non è mai troppo presto per organizzare i nostri viaggi al fianco dell’AC Locri 1909.
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COMUNI IN ROSSO
E LO STATO NON PAGA
L’Amministrazione Comunale di Locri a distanza di alcuni mesi, su input dell’Assessore al Bilancio, Raffaele Sainato, si ritrova a dover nuovamente sollecitare, per voce del Sindaco Calabrese, il Ministero della Giustizia, richiedendo quanto spettante per le spese giudiziarie legate alla
presenza di attività istituzionali sul territorio comunale. Infatti, il Comune di Locri è ancora in
attesa del saldo che lo Stato deve all’Ente locrese per le spese sostenute per gli uffici giudiziari
nell’anno 2011, rendicontate nel 2012 e che dovevano essere pagate nel 2013. Lo stesso dicasi
per le spese sostenute nell’anno 2012, 2013 e 2014.
Per questo motivo, il Sindaco Calabrese, è nuovamente intervenuto su una situazione divenuta
incresciosa e ferma da ormai troppo tempo, e che purtroppo incide pesantemente sulle casse
comunali: «Dal 2012 ogni tipo di rimborso si è bloccato. È curioso pensare che quella che è una
delle battaglie del Governo, ovvero ottenere in tempi certi i pagamenti, incrementando la percentuale del rimborso rispetto a quanto pagato ogni anno dalle Amministrazioni locali, sia ormai un vecchio ricordo. Da quando il dottor Renzi è diventato Premier, la situazione è precipitata sempre più. Tutti i dati sono stati messi nero su bianco – continua il Sindaco –, inviando il
tutto per lettera al Ministro Orlando, e al Direttore Generale, Malato. Sorprende leggere come i
fitti passivi, circa 2 milioni di Euro, non sono stati pagati dallo Stato per mancanza di fondi, e
che il ritardo è causato dalla mancanza di personale nel Ministero adibito a controllare i resoconti dei Comuni. Il Comune di Locri non può più sostenere queste spese che il Governo fa
pagare ai cittadini; servizi che dovrebbero essere sostenuti dallo Stato.
La nostra richiesta è semplice: abbiamo messo in mora il Ministero di Giustizia, debitore nei
confronti del Comune, che se non vedrà arrivare i soldi che gli spettano, dovrà prendere altre
misure, come ad esempio muovere causa contro lo Stato. Le cifre non sono più sostenibili, basti pensare che il Comune si è fatto carico di 1,7 milioni nel periodo 2011-2014. Il mancato rimborso si tradurrà non solo in tagli da coprire, ma anche in cifre da finanziare in altro modo. Un
vero e proprio tsunami per le casse del Comune.
Per questo motivo spero in una risposta dagli Organi competenti, con una risoluzione certa ed
univoca di quanto richiesto e dovuto al nostro Ente.»
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IL GIGANTE MOSTRUOSO
DI E. BOURDIEU
Eccolo piegato sui gatti. In una casa di Bruxelles. Casa modesta, con poca luce. Il suo maglione
scucito. Il suo volto segnato da due rughe, due linee come lame di coltello. È lui, Louis Ferdinand Céline e un film lo evoca. Potrà rivivere in una pellicola lo scrittore del ‘Voyage au bout de
la nuit’? Alla domanda risponde la sceneggiatura scritta dal regista Emanuel Bourdieu, con
Marcia Romano, per il film ‘Louis Ferdinand Céline, monstrueux geant.’
Il film di Bourdieu racconta il 1947 dello scrittore francese. È la storia di una fuga. Il pericolo è
imminente: Céline rischia la condanna come collaborazionista e si lascia intervistare. Aspettiamo allora il film e la sua distribuzione, che, nelle sale francesi, sarà garantita dalla ‘Paradis
Films’. La produzione è di Jacques Kirschner, insieme a ‘France 3 Cinéma’, ‘Arancione Studio’ e
‘Be Films’. In Italia poi le vendite saranno promosse da ‘Orange Studios’.
Al centro del racconto filmico, l’incontro tra lo scrittore e un giornalista ebreo americano, vale a
dire le conversazioni timbrate dalle fulminazioni verbali di Cèline. Insomma l’ebreo americano
e il romanziere francese ed ecco affiorare la storia di un uomo che azzerò la letteratura mondiale, che scrisse pagine di antisemitismo per ironia, che si dichiarò collaborazionista, perché contrario ai massoni, ai falsi filantropi e ai politici vigliacchi. Signori, in una parola, il novecento!
Questo aspettiamo nel film di Bourdieu, cioè un punto di vista sul novecento céliniano, sulla
perenne comédie humaine, quella di piccoli uomini spaventati, di donne dimenticate e di ottimisti
fatui. Quale Cèline? Sarà un racconto sulle paure di un uomo? Sarà la registrazione artistica di
idee cèliniane sull’occidente perduto?
Sarà certamente il film sullo scrittore francese esule, in fuga con la sua Lucette, vigile tra ansie e
foghe semantiche, in un mondo privato di rabbia e verità. Alla base del lungometraggio di
Bourdieu, c’è il libro di Milton Hindus, ‘The crippled Giant’ pubblicato nel 1951, adattato ora
dal regista per raccontare l’autore di ‘Mort à crédit’. E in quest’opera di Milton Hindus si può
leggere, “Se vuoi vedere i peggio abbruttiti di un paese, chiedi degli scrittori = maniaci, assurdi,
superflui, idioti.” Voilà gli intellettuali mostruosi – gli stroncati dei pamphlet cèliniani – quelli
delle “sciarade dello spirito, delle imposture sentimentali, giochi di parole dal fascino equivoco… solenni pedanti di tutte le taglie, convinti, esaltati dalla loro superiorità, cicalanti con le loro latino-fesserie… quell’umanesimo da buffoni, di false umiltà…”
Infondo, gli esseri umani sono mostruosi. Ma solo uno è il fulminante ‘gigante mostruoso’,
il monstrueux geant, l’irraggiungibile Louis Ferdinand Cèline, ma da raggiungere – al più presto –
nel film di Bourdieu.
A cura di Renato de Robertis fonte: barbadillo.it
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LOCRI FUTSAL:
NON MOLLIAMO
I risultati della scorsa settimana sembravano aver spianato la strada del successo al Locri ma,
questo girone continua a riservare sorprese vedendo, soprattutto, prevalere il fattore campo come nel caso di Filadelfia dove la F.C. tirando fuori gli artigli infligge la terza sconfitta stagionale
al Locri riaprendo di fatto la lotta al salto di categoria. L’inattesa notizia, fa la felicità
dell’Atletico Siderno, che ritorna a -2 dalla vetta consapevole di potersi giocare la C2 in casa nel
penultimo turno di campionato. Il Vibo consolida la zona playoff espugnando il campo
dell’irriducibile Rombiolo. Zona spareggi nella quale torna prepotentemente la Nuova Monterosso a scapito della Pirgos costretta a cedere di misura in casa alla verve degli avversari. La
Boys Marinate batte la Seles eliminandola dalla corsa al quinto posto di contro, ridando quota
alle proprie chance di rimonta.
FUTSAL CLUB FILADELFIA – LOCRI 4 – 3
Partita molto tattica nei primi 20’ con inizio timido della Futsal e infatti il Locri sembra prevalere sull’avversario ma sono i biancoblu ad essere più pericolosi e trovano sulla strada un portiere
in grande giornata, dall’altra parte anche Bilotta è molto attento tra i pali! Partita che si sblocca
negli ultimi 10 min quando... Panzarella segna a porta libera su servizio di Anello! Cerca di reagire il Locri ma è ancora Panzarella a sfiorare il gol. Ci crede la squadra amaranto e proprio
all’ultimo min del primo tempo il Locri trova il pari! Secondo tempo partenza sprint della Futsal che spreca tanto prima di segnare ancora con Panzarella! Cerca di chiudere la gara la Futsal
ma ancora il portiere avversario si va valere e arriva cosi il pari del Locri! Non si scoraggia la
squadra di Mr Rondinelli che trova il gol con Carchedi a porta libera! Continua a costruire occasioni da gol in quantità industriale la Futsal ma tra molta imprecisione e bravura del portiere
c’è ancora una volta la legge del “gol sbagliato gol subito'” che viene eseguita dal Locri e pareggia nuovamente! Quando ormai le speranze sembrano finite è Dastoli a trovare il buco giusto e
infila nell’angolo!! Finisce cosi ed esplode la gioia in campo per una vittoria fondamentale per il
secondo posto! (A.S. FC Filadelfia)
Ma il capitano ha già suonato la carica, questo il messaggio pubblicato su facebook da Alfredo
Gnisci, a fine partita:
“Non c'è sconfitta nel cuore di chi lotta!
#LF #Locri#Futsal #pistaaaaaaa
#orlandorubapalloniinautogrill”
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INDIAN SUMMER ‘70…
M. MURELLI
Aga editrice 25,00 €
Il recentissimo lavoro di Maurizio Murelli, “Indian summer '70, C’era una volta San Babila” (Aga editrice, febbraio 2015), è un corposo romanzo che racconta la storia di “un gruppo di
amici accomunati dalla passione politica, che trascorre una parte della giovinezza in un turbinio
di avventure sospese tra militanza estrema e spensierata goliardia”.
Le storie di Mario, Giulio, Aurelio, Toni, Francesco e dei tanti personaggi che ruotano loro attorno, sono frutto della fantasia dell'autore, che ha creato una trama in cui i loro percorsi si intrecciano e si completano. Storie inventate dunque, ma perfettamente verosimili, in quanto ispirate ad episodi, momenti ed atmosfere realmente esistite e vissute. E, fino ad ora, mai raccontate in un romanzo.
Pagina dopo pagina, chi legge viene a contatto con un mix di realtà e immaginario, che trascende la cronaca e la unisce all’invenzione, senza però perdere mai di vista soprattutto l'intensità
del clima e le diverse motivazioni che, negli anni Settanta, animavano i ragazzi di destra che si
riunivano a San Babila.
In queste quasi quattrocento pagine di narrazione diretta, priva di raffinatezze stilistiche e piena
di descrizioni, atmosfere e caratterizzazione psicologica dei protagonisti, qualcuno senz’altro
ritroverà qualcosa di vissuto. Altri, che conoscono quelle vicende solo attraverso i giornali – che
ne hanno parlato, almeno all’epoca, in maniera tutt’altro che obiettiva – sarà forse spinto ad approfondire e a cercare di conoscere quel che accadde veramente attorno alla piazza “nera”
di Milano. Altri ancora semplicemente apprezzeranno il romanzo, decisamente ben scritto.
Un romanzo che, come nella migliore tradizione delle opere legate ad argomenti di questo tipo,
l’autore ha creato per ricordare, a modo suo, pagine di storia del nostro Paese che altrimenti,
molto probabilmente, sarebbero state dimenticate. Come i loro protagonisti e il loro essere a
volte un po’ più che politicamente scorretti. “Romanzare – dice Murelli – per me significa cogliere lo stimolo trasudato dalla realtà, dal vissuto, dal ricordo, dalla sedimentazione delle emozioni e calare tutto ciò nel crogiolo letterario”. Che consente di tracciare un racconto che si
snoda nel tempo porta i personaggi che lo animano fino ai nostri giorni.
“Quarant’anni dopo – si legge infatti nella quarta di copertina - uno straordinario concatenarsi
di eventi li porta a ritrovarsi e a rinnovare il vincolo dell’antico cameratismo: l’autunno della loro esistenza sboccia imprevisto e il gruppo vivrà in pienezza una travolgente Indian Summer”.
Ovvero, come spiega lo stesso autore nella sua lunga nota introduttiva, un ritorno alla giovinezza, che diventa rinascita e riscatto. Per loro e per tutti quei ragazzi che, vissuti realmente, si identificano nelle loro vicende.
Cristina Di Giorgi - fonte: ilgiornaleditalia.org
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AVENGERS, IL MITO:
IN MOSTRA A MILANO
Dal 28 marzo al 31 maggio 2015 WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e
dell’Immagine animata di Milano (Viale Campania 12), presenta “Avengers: il mito”, una mostra davvero
unica nel suo genere pensata per festeggiare l’uscita nelle sale il prossimo 22 aprile dell’attesissimo film Avengers:
Age of Ultron. Un ricco percorso espositivo che parte dalle origini per arrivare ai giorni nostri illustrando la storia degli “Eroi più potenti della Terra”, dalle loro origini sulle pagine degli albi a fumetti negli anni Sessanta fino
alla loro attuale veste cinematografica.
Grazie a una raccolta davvero unica di tavole originali dei più importanti autori stranieri e italiani e albi rari provenienti da importanti collezioni private e dall’archivio della Fondazione Franco Fossati, il visitatore potrà rivivere
la storia degli Avengers raccontata dalle grandi matite Marvel. Non solo: gadget, statue a grandezza naturale,
memorabilia e action figures renderanno emozionante un percorso davvero unico testimoniando tappa per tappa come siano cambiati, non solo graficamente ma anche caratterialmente, gli Avengers dagli anni Sessanta ad
oggi. Un viaggio nel mito per scoprire come sono nati autentici miti moderni come Capitan America, Thor,
Iron Man, Vedova Nera, Hulk o Occhio di Falco e i loro nemici di sempre, compreso il terribile Ultron. Per
scoprire che in più di cinquant’anni di storia nel fantastico gruppo sono entrati e usciti più di 50 supereroi,
compresi Ercole e la Valchiria, protagonisti di centinaia di avventure che hanno tenuto tre generazioni incollate
alle pagine e ora al grande schermo.
Ovviamente molto spazio sarà dedicato al grandissimo successo cinematografico degli ultimi anni partendo da
“The Avengers”, che con un box office globale di oltre 1.5 miliardi di dollari detiene ancora oggi il record come
terzo migliore incasso di sempre, fino all’attesissimo sequel “Avengers: Age of Ultron” che arriverà nelle sale
italiane il prossimo 22 aprile. Per tutta la durata della mostra saranno organizzati incontri a tema, incontri con
disegnatori e laboratori dedicati ai mitici Supereroi. La mostra Avengers: il mito propone un ricco percorso dedicato al fantastico mondo dei fumetti Marvel e al gruppo di eroi che più di tutti ha saputo imprimersi nell'immaginario collettivo, ospitando tutti gli eroi più famosi della casa statunitense e diventando il centro nevralgico
dei film ispirati da questi fumetti, che hanno conquistato gli spettatori di tutto il mondo con straordinario successo.
Tutto inizia nel 1963. Nel giro di pochi mesi la casa editrice Marvel lancia alcuni eroi di grandissimo successo: i
Fantastici Quattro, Spider-Man, ma anche Iron Man, Hulk e Thor. L’idea di Stan Lee e Jack Kirby, che assieme
avevano dato vita a buona parte di questi straordinari personaggi, è molto semplice: riunire gli eroi più potenti,
“per combattere quei nemici che nessun eroe, da solo, potrebbe fronteggiare!”. Creare un gruppo con i supereroi più famosi di una casa editrice non era una novità assoluta, ma la differenza qui era nell'approccio adottato,
riassunto nelle celebre formula “supereroi con superproblemi”. Gli Avengers avrebbero dovuto affrontare minacce esterne, ma anche risolvere rivalità, litigi e inimicizie tra loro. All'interno del gruppo, proprio per i caratteri focosi di tanti eroi, si verificano spessissimo cambi di formazione: il solitario e irascibile Hulk se ne va quasi
subito, poi arriva Captain America, ripescato nei ghiacci dell’Artico, e con lui gli Avengers trovano il proprio
leader, nientemeno che la Leggenda vivente della Seconda Guerra Mondiale.
La mostra, partendo da quel fatidico 1963, arriva a oggi passando in rassegna tutti i momenti salienti del gruppo: l’arrivo della Visione e di Ultron, la guerra intergalattica con Kree e Skrull, i Vendicatori della Costa Ovest e
Onslaught, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui gli Avengers sono stati al centro di tutte le più importanti saghe della casa editrice, come “Civil War”, “Assedio” e il recentissimo “Original Sin”. Ad arricchire il racconto
saranno riproduzioni, ingrandimenti e albi rari, grazie anche alla collaborazione di Panini Comics, che pubblica
in Italia, Europa e America Latina i fumetti Marvel da più di venti anni, oltre a una ricca sezione di tavole originali dei più famosi autori che si sono cimentati su questo super-gruppo, da Jack Kirby e John Buscema fino a
Steve McNiven.
Che siate appassionati di fumetti, irriducibili collezionisti Marvel o fan dei cinecomic di ultima generazione, siamo di fronte ad un evento davvero imperdibile quindi l'appuntamento con i gli “Eroi più potenti della Terra” è
a Milano dal 28 marzo al 31 maggio.
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CANTIERE LPN:
ATTIVITA’ MILITANTE
Bellissimo articolo "Diffidate sono
uomini liberi": condivido anche le
virgole
Diego
Carissimi,
intendo ringraziarvi personalmente per aver
pubblicato su "Zona LPN" di Dicembre
2014, la recensione al mio libro, contribuendo a promuoverlo. Un gesto che ho molto
apprezzato. Spero abbiate avuto modo di assaporare quel "viaggio".
Un caro saluto,
Emanuele Ricucci
CONFERENZE, CONCERTI, MOSTRE, DIBATTITI,
SOLIDARIETA’, SPORT, LABORATORIO D’AZIONE
Questa volta i protagonisti delle nostre attività siete voi,
nell’ordine, mail ricevuta su
articolo ultimo numero e ringraziamenti per la recensione del
libro “Diario del Ritorno”, direttamente dall’autore:
Disteso sul quel letto, il
sole sta calando oramai
Io non ho ancora sonno,
comincio a ricordare
quando noi
Insieme quasi sempre
sognavamo una vita
migliore!
Progetti a lungo raggio,
le solite battute fra di noi
Ci davano coraggio le
gesta ed i sentimenti
degli eroi
Ora ci hanno rinchiusi,
ma il pensiero è più
libero che mai!
Metti pure le catene ai
miei polsi, ma il pensiero
sempre libero sarà!
Il mio amore per la
patria che disprezzi
In me accresce soltanto
un gran senso di libertà!
Quattordicizeroquattro
TESTUDO