Seminari del MEGeS - Master in Economia e Gestione dei Servizi di
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Seminari del MEGeS - Master in Economia e Gestione dei Servizi di
Università della Svizzera italiana Lugano Dipartimento di Economia Universalità e concorrenza nei servizi postali 12 aprile 2010 Vincenzo Visco Comandini Università di Roma “Tor Vergata” Ai sensi delle direttive europee 97/67, 2002/39 e 2008/6 i servizi postali universali debbono essere forniti: a livelli predefiniti di qualità a prezzi accessibili su tutto il territorio nazionale La direttiva 97/67 ha fissato il percorso di liberalizzazione del mercato attraverso una riduzione graduale e controllata dei limiti peso/prezzo Regime attuale di riserva, simile in tutta l’UE salvo Svezia, Finlandia, Regno Unito e dal 2008 Germania e Olanda; in Spagna monopolio legale limitato al traffico interurbano, in diversi paesi il direct mail è escluso: 50 gr. e 1,50€ (0,60€ x 2,5) dal 2006 liberalizzazione totale dal 2011 Definizione dei mercati postali dal punto di vista dei prodotti…… …dal punto di vista dei clienti… Segmentazione Mercato Postale in Italia anno 2008 Business = ~ 72% di cui: PA = ~ 22% credito e assic. = ~ 17% SOHO = ~ 19% Invii individuali =~9% Fonte: stime TNT Profittabilità …e dal punto di vista geografico aree in perdita aree in utile perdita di ricavi dovuta all'entrata di nuovi concorrenti Il servizio postale è composto da 2 reti ben distinte, con limitate interazioni: la rete della trasmissione di lettere (e pacchi) la rete degli uffici postali che eroga anche servizi finanziari e di vendita di altri prodotti (servizi della PA, carte operatore mobile) entrambe le reti presentano zone di diversa profittabilità, ma sono diversi sia gli obblighi di Servizio Universale (OSU) sia la flessibilità produttiva Il mercato postale in Italia: un monopolio naturale non sostenibile CM4 D D’ CM prezzo, costo CM3 CM2 CM1 B O Q1/2 Q0 Q1 Q2 Quant. Economics dei servizi postali i nodi della rete postale sono di natura organizzativa (virtuale), non fisica come nelle TLC non esistono “colli di bottiglia” (bottlenecks) tecnici in grado di impedire l’utilizzo della rete da parte di eventuali concorrenti (unica eccezione: casella postale) Regime di costi fissi o variabili? Il problema non dipende dalla tecnologia, ma dall’interazione dei diversi fattori che incidono sui costi del Servizio Universale (SU): Condizioni della domanda (ampiezza del mercato) Densità dei punti di recapito Fattori geografici Requisiti predeterminati di qualità Capacità di segmentazione geografica del mercato LA DOMANDA e i suoi determinanti volumi postali indirizzati procapite - anno 2008 800 700 600 500 400 300 200 100 G U er K m G an ia ia p po S ne pa * P gn or a* to ga llo Ita E lia st on ia S U S A vi * zz F era in la nd O ia la n N da o rv e g S ia ve z F ia r D an a ci ni a m ar c A a us tr ia B el gi o 0 PIL Transazioni finanziarie non cash (carte di credito, assegni, bonifici) Sviluppo del mercato della pubblicità e delle vendita per corrispondenza Quotidiani e riviste vendute Attitudine alla cultura scritta (studio OCSE e CEDE per l’Italia) Qualità (residuale) Prezzo (residuale) Numero di transazioni effettuate con mezzothan diverso dal Italian Financial Markets are smaller in contante other countries 250 200 150 100 50 1990 Sv ez ia Sp ag na la nd a O go Ita lia Lu ss em bu r ra n G Fonte: Banca dei Regolamenti internazionali Irl an da Br et ag na an ia er m G Fr an cia Fi nl an di a Da ni m ar ca Be lg io Au st ria 0 2003 LITERACY IALS – International Adult Literacy Survey Capacità di comunicare in forma scritta 320 300 Media 280 260 240 220 G Fonte: OECD e, per l'Italia, Caputo e Vertecchi (2000) ez ia Sv ga llo nd a la O Ita lia nd a Irl a Po rto ra n Br et ag n a er m an ia G cia Fr an a an di Fi nl Da ni m ar ca Be lg io 200 Therefore, do Italians enjoy reading, talking or shopping? Newspapers and magazines per thousand people F Newspapers Periodicals D I NL P UK E 218 311 104 306 75 331 99 30 81 37 35 385 106 122 Mobile Phones per hundred people Mobile Phones F D I NL US UK E 19 17 36 21 26 25 18 Retail shops per hundred people F Shops D I NL UK E 0.66 0.35 1.23 0.54 0.35 0.14 Qualità del servizio (Percentuale di consegne a 3 giorni dalla postalizzazione) 100,0 75,0 50,0 25,0 Fonte: International Post Corporation 1995 Sv ez ia Sp ag na Po rto ga llo Ol an da bu rg o Ita lia Lu ss em Irl an da Gr ec ia Br et ag na an ia Gr an Ge rm Fr an cia Fi nla nd ia nim ar ca Da Be lgi o Au str ia 0,0 2003 Indici di prezzo dei servizi postali e di comunicazione - 2003 (1996=100) 200 100 Sv ez ia Sp ag na Po rto ga llo la nd a O bu rg o Ita lia Irl an da re ci a G Lu ss em ra n G Fonte: Eurostat Br et ag na an ia er m G Fr an ci a Fi nl an di a ar ca an im D Be lg io Au st ria 0 Servizi postali Servizi di telecomunicazione Postal price elasticity estimates by class of mail in selected countries single piece USA Bulk USA 1. First class mail Finland France -0.395 -0.285 -0.277 -0.184 Thress 19821998 Thress 19822001 Thress 1982-2004 Thress 19832005 -0.334 -0.409 -0.221 -0.130 Thress 19911997 Thress 1991 2000 Thress 1991-2004 Thress 19912005 -0.40 -0.78 Nikali 1971-91 Nikali 1975-95 -0.30 Florens et al 1969-99 UK UK 2. Second Class Mail Finland -0.86 -2.0 -0.91 -0.68 Albon 19691985 Cuthberson and Richards 197688 Nankervis et al , 1976-99 Royal Mail 1976-2000 -0.89 -0.90 -0.61 -0.30 Albon 1969-1985 Cuthberson and Richards 1976-88 Nankervis et al, 1976-99 Royal Mail 1976-2000 -0.15 Nikali 1975-95 France -0.68 Florens, Marcy Toledano 1969-99 Le elasticità risultano basse e decrescenti nel tempo, in palese contrasto con previsioni della teoria economica standard La ridotta elasticità della domanda al prezzo è un’evidenza che il servizio postale è un MERCATO A PIU’ VERSANTI Una struttura di mercato a due/più versanti è basata su una piattaforma che permette interazioni e scambi fra differenti gruppi di consumatori (o “lati” del mercato), la cui finalità è proprio quella di tenerli collegati attraverso un’appropriata struttura di prezzo (Rochet e Tirole, 2005). Esempi: • Carte di credito (proprietari carte – negozianti) • Televisione (telespettatori – inserzionisti) • Giornali (lettori – inserzionisti) • Telecomunicazioni (chiamante – chiamato) • Servizi postali (mittenti – destinatari) Nei two sided markets il valore della piattaforma deriva dalla sua capacità di ridurre i costi di transazione o le asimmetrie informative fra i venditori e gli acquirenti potenziali Ui = (bi – ai) • Nj + Bi - Ai dove: bi = beneficio di utilizzo del servizio per il lato i ai = costi di utilizzo del servizio per il lato i Bi = benefici di accesso alla rete per il lato i Ai = costi di accesso alla rete per il lato i Nj = numero dei membri dell’altro lato. Nel caso dei servizi postali possiamo riscrivere separatamente le due funzioni di utilità nette, rispettivamente per il mittente e il destinatario: Um = (bm – am) • Ni + Bm Ud = bd + Bd • α dove: Um,d bm,d am Bm,d Ni α = = = = = = utilità netta per mittente e destinatario benefici di utilizzo per mittente e destinatario costi di utilizzo del servizio per il mittente benefici di accesso alla rete per mittente e destinatario numero degli indirizzi postali conosciuti parametro di accessibilità alla rete postale Un mercato è detto a più versanti se e solo se ad esso non si applica il Teorema di Coase (1960). Infatti se, a prescindere dalla presenza di esternalità, i due lati sono in grado di contrattare autonomamente ex ante il prezzo in modo efficiente, allora il mercato è ad un solo lato. Al contrario, se questo non si verifica sia a causa di costi di transazione o vincoli imposti alla piattaforma (nel nostro caso, il principio del mittente che paga l’intero servizio), allora il mercato è da considerarsi a più lati. Servizi postali tradizionali mercato a due lati Corriere espresso mercato tradizionale La ridotta e decrescente elasticità della domanda al prezzo (che contrasta con la liberalizzazione) potrebbe dipendere dal fatto che essa incorpora le esternalità positive godute dai mittenti di disporre un recapito universale in cui i destinatari di posta non possono essere disconnessi Es. multe, cartelle esattoriali, certificati elettorali, ecc. Anche nei mercati postali, come in tutti quelli dei beni d’informazione, sussiste una doppia competizione: Concorrenza intramediale fra produttori del medesimo prodotto/servizio Concorrenza intermediale fra media diversi, sia nel servizio diretto, sia nell’accesso alle risorse pubblicitarie L’e-substitution L’e-substitution Δ% 2006-2008 nei volumi postali indirizzati per paese Germania Francia Italia UK Olanda Belgio Danimarca Estonia Finlandia Norvegia Portogallo Spagna* Svezia Svizzera Giappone* USA* -0,03% -9,47% -4,47% -12,56% -4,46% -3,50% -11,72% -6,90% -1,40% -0,78% -0,64% -5,16% -5,70% -1,10% -4,74% -4,90% * posta indirizzata e non indirizzata fonte: annual report operatori e NRA ~20% Il mercato della pubblicità in Italia per mezzo di comunicazione (migliaia di Euro) 2008 2009 4851 4359 TV (analogica, digitale, satellitare) Stampa, di cui: 3048 2388 1676 1408 quotidiani a pagamento 140 103 quotidiani free/paypress 1232 878 periodici 473 436 Radio Internet, di cui: 557 585 285 318 search 227 170 Affissioni 58 56 Cinema 7 7 Cards 600 505 Direct Mail 9 9 Out of home TV TOTALE PUBBLICITA' 9831 8516 fonte: Nielsen Δ% -10,2 -21,6 -16,0 -26,6 -28,7 -7,7 5,1 11,5 -25,4 -4,4 0,9 -15,8 0,2 -13,4 % 2008 % 2009 49,4% 51,2% 31,0% 28,0% 17,1% 16,5% 1,4% 1,2% 12,5% 10,3% 4,8% 5,1% 5,7% 6,9% 2,9% 3,7% 2,3% 2,0% 0,6% 0,7% 0,1% 0,1% 6,1% 5,9% 0,1% 0,1% 100% 100% ADVERTISING MARKET IN ITALY AND THE UNITED KINGDOM BY MEDIA Net Investment estimate fiscal year 2006 million Euros TOTAL ADVERTISING EXPENDITURE Television Newspapers Periodicals Direct mail* Radio Internet Outdoor Cinema ITALY 10,096 4,705 1,800 1,296 1,383 441 198 197 76 % 46.6 17.8 12.8 13.7 4.4 2.0 2.0 0.7 UK 28,320 6,816 6,970 5,415 3,446 793 2,992 1,609 279 % 24.1 24.6 19.1 12.2 2.8 10.5 5.7 1.0 sources: The Advertising Association for United Kingdom; Nielsen Media Research for Italy * our estimate for Italy 18 Mercato della pubblicità in Italia per media quote di mercato 2006 TV (analogica, digitale, satellitare) Stampa, di cui: Radio Internet Affissioni Cinema Cards Direct Mail Out of home TV 2009 46,6% 30,6% 51,2% 28,0% 4,4% 5,1% 2,0% 2,0% 6,9% 2,0% 0,7% 0,7% - 0,1% 12,5% - 5,9% 0,1% FIG. 1.3 COSTO PER CONTATTO DEI PRINCIPALI MEDIA NEGLI STATI UNITI direct mail quotidiani spot TV Web - Internet siti poco visitati siti molto visitati riviste radio spot canali TV nazionali TV via cavo radio nazionali guida tv volantini affissioni costo in $ <3 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 fonte: I/Pro Research Morgan Stanley Technology Research > 26 Questione della privacy, in cui le norme vigenti necessariamente incidono sulla concorrenza intermediale Scelta del regime è importante. Opt-in è richiesto consenso esplicito preventivo a consumatore Opt-out non c’è consenso esplicito ma consumatore può chiedere di non essere raggiunto da pubblicitaria comunicazione In Italia per le TLC vige de facto opt-out, per servizi postali opt-in Risultato: la concorrenza intermediale è distorta Il mercato postale nei Paesi industrializzati [1] In Europa solo 4 operatori - i Big Four – hanno costituito un proprio network internazionale di mail, corriere espresso, pacchi e logistica attraverso una decisa politica di acquisizioni di imprese postali all’estero (più di 200 acquisizioni nell’ultimo triennio) e di alleanze strategiche Operatore tedesco Operatore anglosasone Operatore olandese Operatore francese Il mercato postale nei Paesi industrializzati [2] Vi sono poi operatori di minori dimensioni che hanno ugualmente adottato strategie di internazionalizzazione Operatore svizzero Operatore svedese Oltre i grandi operatori nazionali, operano due altri grandi imprese di dimensioni internazionali Operatore statunitense Operatore statunitense In USA l’operatore pubblico nazionale, United States Postal Service, pur essendo un gigante sotto il profilo dimensionale, essendo parte dell’amministrazione del governo federale non è autorizzato a svilupparsi o a competere con i privati (non è sottoposto alla disciplina Antitrust) Strategie perseguite dagli operatori postali in preparazione dello scenario liberalizzato [1] 1. ESPANSIONE INTERNAZIONALE: costituire un network internazionale di logistica, corriere espresso e mail che consente di fornire soluzioni integrate ai clienti secondo la filosofia “one stop shopping”. Il network può essere costituito in proprio ovvero attraverso alleanze strategiche (es. JV Spring nella posta internazionale fra TNT, Royal Mail e Singapore; accordo La Poste, Fed Ex e Sweden Post; consorzio pacchi fra le poste scandinave; fusione fra poste svedesi e danesi 1 gennaio 2008 2. RAFFORZAMENTO NEL MERCATO NAZIONALE: mantenere e valorizzare i vantaggi competitivi che consentono di mantenere una posizione dominante sul mercato interno 3. RIDUZIONE DELLA DIPENDENZA dal business mail tradizionale attraverso una diversificazione dei settori d’intervento: espresso, logistica, servizi finanziari e assicurativi A fine febbraio 2008 i servizi di Standard & Poor’s hanno assegnato ai 4 maggiori operatori europei il rating con le relative prospettive. Deutsche Post ha ottenuto A- con prospettive negative, TNT BBB+, La Poste AA- e Poste Italiane A, tutte con prospettive stabili. Dei 4 grandi operatori Poste Italiane è valutata quello con le migliori prospettive di lungo periodo, perché già oggi realizza ben il 67% del proprio fatturato su attività non postali, a fronte di La Poste dove i margini postali rimangono elevati, ma il fatturato non postale non supera il 22%. Strategie perseguite dagli operatori postali in preparazione dello scenario liberalizzato [2] 4. VARIABILIZZAZIONE DEI COSTI: nelle forme del franchising (uffici postali nel Nord Europa) o del contracting out di alcune parti della catena del valore (es. delivery nel corriere espresso) 5. RIDUZIONE DELL’UNIVERSALITA’ DEL SERVIZIO: è la strategia più controversa ma, in una certa misura, inevitabile; prende le forme di: chiusura degli uffici postali marginali in grave deficit progressivo allontanamento dall’uniformità tariffaria diversificazione degli standard qualitativi (recapito a giorni alterni) progressiva riduzione dei prezzi politici per abbonamenti editoriali introduzione di sistemi di tariffazione del recapito (abbandono della gratuità) La catena del valore e l’accesso alla rete postale In USA solo per il direct mail L’accesso regolamentato alla rete di recapito: una strategia controversa Prezzi d’accesso: teoricamente dovrebbero ispirarsi al criterio dell’ECPR (Efficient component Pricing rule), ovvero quando: C1 – C2 = P – P2 costo costo prezzo prezzo prodotto solo prodotto prodotto completo recapito completo completo ovvero P2 = C2 + [P – C1] Il prezzo d’accesso deve essere uguale al costo + il margine di profitto cui il gestore della rete di recapito rinuncia per consentire l’accesso I paesi anglosassoni adottano il sistema di accesso regolato: • Negli USA mantenendo il recapito in monopolio ma adottando l’ECPR • In UK dove il mercato è liberalizzato per via regolatoria, con POSTCOMM che fissa sul modello delle NRA delle TLC i prezzi di accesso. Ma il prezzo d’accesso osservato <ECPR • l’effetto della regolamentazione è che solo Royal Mail recapita la posta, nessun concorrente ha convenienza ad entrare ma opera upstream • In UK Royal Mail fissa prezzi d’accesso diversi a seconda che il mix dei volumi urbano-rurale ricevuti sia o meno quello tipico (in Italia 33% urbano, 67% extraurbano) • vantaggi: si salvano le economie di scala nel recapito, costi di rete non duplicati (si pensi agli errori nelle reti mobili in Italia per non averlo fatto) • svantaggi: il recapito rimane monopolio de facto Quasi tutti gli operatori europei incumbent sono contrari alla regolamentazione ex ante dell’accesso alIa rete • Gli operatori che basano la loro strategia di crescita sul recapito • altri perché viene meno la possibilità, tipica dei monopolisti, di fare discriminazioni di prezzo, si preferisce fissare il prezzo per via commerciale attraverso accordi Punti rilevanti della direttiva 6/2008 di liberalizzazione finale del mercato postale europeo meccanismi di finanziamento dell’OSU elementi di infrastruttura essenziale del servizio postale affinamento procedure di contabilità regolatoria La terza direttiva postale di liberalizzazione del mercato I meccanismi di finanziamento dell’OSU Fattispecie previste (non mutualmente esclusive) gara con procedura d’appalto pubblico fondo di compensazione sussidi diretti dallo Stato Sono tutti strumenti non di mercato che implicano una certa distorsione della concorrenza: è necessario sempre porre a confronto il livello dei costi OSU con i costi di implementazione di ciascuno di tali strumenti Nel nuovo scenario liberalizzato è essenziale determinare il costo netto OSU Definizione: somma dei costi che non verrebbero sostenuti se non vi fossero obblighi di universalità – benefici di ubiquità (essere presenti dappertutto) 2 metodi principali per calcolare il costo netto OSU: FDC – metodo usato attualmente da Poste Italiane e accettato da Ministero: allocazione completa dei costi: somma delle differenze fra costi e ricavi nei prodotti universali in perdita; il costo può dipendere da: a) aree non profittevoli b) prezzi politici imposti c) uffici postali in perdita (calcolato solo in parte) somma di costi effettivi subìti; metodo utilizzato dalla CE nei 2 casi di Aiuti di Stato per Poste Italiane, entrambi chiusi con un’assoluzione piena (lo stesso metodo ha portato alla condanna di Deutsche Post, che dovrà restituire allo stato tedesco 580 MLN di €) Il più semplice nello scenario di monopolio in presenza di deficit rilevante NAC – costo netto evitato, utilizzato per le TLC; misura il costo attuale inevitabile derivante dall’OSU. Segue il principio comunitario del MEIP – Market Economy Investor Principle Costo servizio con OSU – Costo ottimale servizio senza OSU – benefici derivanti da ubiquità Nello scenario liberalizzato il più corretto IL NAC ha alcune differenti specificazioni Mon OSU Mon OSU Comp OSU Mon no OSU Comp OSU Comp no OSU NAC classico il costo netto OSU in monopolio Entry Pricing Approach il costo netto della liberalizzazione del mercato Profitability Cost il costo netto OSU in un mercato liberalizzato 1. Gara d’appalto pubblica: asta competitiva per l’aggiudicazione del servizio OSU Le critiche non riguardano le condizioni di efficienza teoricamente raggiungibili, ma i costi di transazione La teoria economica (Teorema fondamentale della Privatizzazione di Sappington & Stiglitz, 1987) sostiene che un’asta competitiva per la fornitura di un bene/servizio pubblico ad imprese private è la soluzione più efficiente se valgono tre condizioni: a) tutti i partecipanti all’asta condividono le stesse informazioni sulle tecnologie produttive del bene da fornire condizione soddisfatta b) si ravvisa un numero significativo di partecipanti, tale da impedire il formarsi di fenomeni condizione difficilmente soddisfatta collusivi c) tutti i partecipanti sono neutrali al rischio condizione insoddisfatta 1. Gara d’appalto (segue) Quante imprese possono partecipare alla gara per aggiudicarsi il servizio universale in Italia? l’aggiudicazione per la fornitura esclusiva di un bene con forti caratteri pubblici (l’OSU) è sempre a rischio di comportamenti opportunistici; nello specifico non c’è possibilità di scoprire se eventuali differenze nelle offerte ex ante dipendono da: Vere diversità nel livello di efficienza Differenti atteggiamenti nei confronti del rischio Differenti stime sul profitto atteso Più il vincitore della gara al minor prezzo è favorevole al rischio, più elevate le probabilità che questi adotti comportamenti opportunistici, conoscendo la riluttanza sia del Tesoro (che risolve i propri problemi di finanziamento) che del Ministero/regolatore che ha gestito la gara a togliere la concessione se questi è incapace o non ha volontà di fornire un servizio completo Williamson (1985) descrive magistralmente la gara per l’aggiudicazione del servizio di TV via cavo a Oakland (Ca) 2. Fondo di compensazione Utilizzato nelle TLC (es. in Francia e USA). Piace perché il bilancio pubblico non viene gravato Se applicato ai servizi postali, si ravvisano problemi di implementazione: definizione della base imponibile: difficile determinare l’esatto confine fra industrie attigue (postale tradizionale, corriere espresso, logistica, commercio elettronico, trasporto merci, cargo) - una base imponibile ristretta elevata aliquota forte distorsione della concorrenza nel solo settore postale tradizionale le sinergie fra settori (economie di gamma) vengono scoraggiate - una base imponibile estesa bassa aliquota lieve distorsione delle condizioni concorrenziali di una parte significativa del PIL determinazione dei parametri da utilizzare nella ripartizione semplici misure di output: ottime nelle TLC, ingestibili nei servizi postali ricavi o profitti: fortemente distorsivi, obbliga tutti i soggetti a complesse separazioni contabili fra business differenti Pay or Play: ottimo per le TLC, del tutto inappropriato per il settore postale “per gli stessi requisiti di qualità, disponibilità o esecuzione le autorizzazioni non possono imporre ad un fornitore di servizi obblighi di servizio universale e al tempo stesso di contribuire finanziariamente ad un meccanismo di condivisione dei costi” direttiva 6/2008 art.9 (2) 5 4° • Nelle TLC costo OSU è d’investimento precedente al consumo (portare connessione fisica a zone antieconomiche) facile da determinare con un solo e inequivocabile indice: n. clienti utenti collegati • Nelle poste costo OSU è offrire con regolarità il servizio di distribuzione della posta in zone antieconomiche • Un concorrente può fornire il servizio che appare regolare anche quando non lo è. Cliente ≠ da cittadino che riceve lettere. Difficile il monitoraggio. Analogia con industria del corriere espresso 3. Tassa d’entrata sugli oggetti postali Se prelevata su tutti gli oggetti postali, non diversa dal fondo di compensazione Se applicata in modo selettivo sui soli nuovi entranti (caso finlandese, dove non c’è monopolio legale), si crea un’artificiale barriera all’entrata. In Finlandia alle imprese postali che forniscono servizi di lettere è chiesta una tassa per invio proporzionale alla densità dell’area che intendono servire solo ingressi marginali Questa soluzione evidenzia il dilemma fondamentale della liberalizzazione del settore postale: - se l’obiettivo della liberalizzazione è di massimizzare la concorrenza effettiva (numero concorrenti, ribilanciamento quote di mercato) la strategia di cream skimming deve essere considerata irrilevante - se l’obiettivo è di consentire una concorrenza basata su parità di condizioni – il famoso playing level field – la concorrenza ex-post finisce per essere modesta 4. Sussidio diretto da Stato Possibile, ma sottoposto a valutazioni sempre più stringenti da parte della Commissione Europea Nel caso aiuto di stato 51/06 (compensazioni OSU a poste italiane anni 2000-2005; 2006) illegittimo perché non notificato, ma compatibile (no sussidi incrociati verso servizi finanziari e corriere espresso) perché in vigore sistema regolatorio price/subsidy cap che incentiva l’efficienza Sussidio diretto da Stato Recentemente la Corte Europea di primo grado (Deutsche Post AG e DHL International v Commissione delle Comunità Europee, caso T-388/03 del 10 Febbraio 2009) ha bocciato decisione della CE che approvava sussidio per servizio universale alle poste belghe per assenza di valutazione di 1 - CFIEC, benchmarking basato su confronto costi medi “efficienti” Lo studio di benchmarking dovrà essere promosso e comunque valutato da Autorità di Regolamentazione Indipendente e tecnicamente preparata Studi della Commissione Europea sul settore postale http://ec.europa.eu/internal_market/post/studies_en.htm GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE [email protected]