Corriere di Romagna - Unindustria Rimini
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UNINDUSTRIA RIMINI Venerdì, 08 aprile 2016 UNINDUSTRIA RIMINI Venerdì, 08 aprile 2016 Stampa Locale 08/04/2016 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 3 LORENZO FRASSOLDATI Il Vinitaly festeggia 50 anni C' è il record di espositori 08/04/2016 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 5 3 Nelle cantine c'è sempre più valore Cresce l'export del vino... 08/04/2016 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 6 5 Ugo Ravanelli, toccata e fuga dalla Fiera 08/04/2016 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 6 LORENZO FRASSOLDATI La regione si mette in mostra Al Vinitaly si brinda a 'InCantina' 08/04/2016 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 7 LORENZO FRASSOLDATI Dall' export agli investimenti Le attività dell' Enoteca Regionale 08/04/2016 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 9 RITA CELLI Il Gruppo Maggioli si allarga e scommette sui musei 08/04/2016 Corriere di Romagna Pagina 5 08/04/2016 Corriere di Romagna Pagina 5 11 14 Boom dei voucher da 390mila a 1,6 milioni 08/04/2016 Corriere di Romagna Pagina 5 15 Contratto, macchinisti sulle barricate 08/04/2016 Corriere di Romagna Pagina 5 16 Diritti dei lavoratori, la Cgil scende in campo: «Servono 500mila... 08/04/2016 Corriere di Romagna Pagina 12 17 Rimini Fiera Si dimette il direttore... 08/04/2016 Corriere di Romagna Pagina 32 18 «L' impianto eolico devasterà in maniera irreparabile un... 08/04/2016 La Voce di Romagna Pagina 7 19 Sigilli al night tra le proteste dei dipendenti 08/04/2016 La Voce di Romagna Pagina 10 21 Lascia il direttore generale Ravanelli 08/04/2016 La Voce di Romagna Pagina 10 22 Cgil Carta dei Diritti e referendum: da domani la raccolta firme in... Estate 2016, Italo tornerà a Rimini 8 13 «Protocollo legalità, promesse disattese» 08/04/2016 La Voce di Romagna Pagina 11 6 10 Dall' Emilia Romagna al Veneto Oltre 1.800 soci e 16 cantine associate 08/04/2016 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Pagina 13 1 ALDO VIROLI 23 8 aprile 2016 Pagina 3 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale Il Vinitaly festeggia 50 anni C' è il record di espositori A Verona edizione straordinaria. Tra gli ospiti Renzi e Mattarella di LORENZO FRASSOLDATI CINQUANTA anni, edizione straordinaria con il premier Renzi ma la guest star più eccellente sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Cinquanta anni, compleanno da ricordare con l' imperatore cinese del commercio on line Jack Ma, fondatore di Alibaba, a colloquio col nostro premier sul futuro del vino in Asia. Era il 1967 e a Verona, su intuizione del romagnolissimo Angelo Betti, nascevano le «Le Giornate del Vino Italiano». Tanta acqua è passata sotto i ponti , lo scandalo del metanolo nel 1986 ha segnato la pagina più nera della nostra enologia ma anche il punto di non ritorno, la volontà di ripartire e di rigenerarsi, fino a diventare i primi esportatori mondiali. Un piccolo grande 'miracolo italiano' , come solo noi siamo capaci di fare quando ci troviamo con le spalle al muro, merito di un manipolo di vignerons che dal Piemonte alla Sicilia, dalla Toscana al Veneto, dall' Emilia Romagna alla Puglia, dalle Marche al Friuli, dalla Lombardia alla Campania hanno restituito l' onore perduto alla nostra vitivinicoltura, imboccando la strada della qualità e della tradizione. OGGI Vinitaly, alla 50a edizione (Verona, 1013 aprile), non è solo una fiera ma un brand , un asset del made in Italy, bandiera dell' eccellenza enoica italiana nel mondo, seconda solo a quella dei francesi. Edizione monstre quest' anno record storico con più di 4.100 espositori e oltre 100mila metri quadrati espositivi netti che guarda già al futuro in un' ottica che non può essere che quella della crescita sui mercati internazionali in vista del traguardo dei 7,5 miliardi di export nel 2020. Maurizio Danese, presidente di Veronafiere, chiede a tutti gli attori di agire «in una logica di rete. La stessa che Veronafiere ha costruito negli anni a servizio del business internazionale e che ha portato il Governo italiano a riconoscere in Vinitaly una piattaforma b2b strategica per il comparto vinicolo nazionale». Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, ricorda gli impegni e i numeri dell' edizione 2016: 8 milioni di euro investiti per aumentare il già alto tasso di internazionalità di Vinitaly (55mila operatori stranieri da 141 nazioni presenti nel 2015); 1.000 buyer selezionati in più dall' estero, i n particolare da Paesi target quali Germania, Austria, Svizzera, Regno Unito, Paesi Scandinavi, Polonia, Usa e Canada, Russia, Giappone e Cina; azioni congiunte con i ministeri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico e con ICEAgenzia; massima attenzione ai vini biologici e naturali con un intero padiglione dedicato. Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ricorda che Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 8 aprile 2016 Pagina 3 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale «veniamo da una grande esperienza di collaborazione con Veronafiere ad Expo, dove abbiamo realizzato il padiglione del vino. Ora dobbiamo andare avanti consapevoli che la partita p e r l ' internazionalizzazione e l' aumento di numeri dell' export è la grande chiave per la riorganizzazione e il successo del settore». Quattro giorni di fiera riservati agli operatori business, ma per il grande pubblico degli enoappassionati dall' 8 all' 11 aprile nel cuore storico di Verona c' è Vinitaly and the City: un vero e proprio fuori salone con degustazioni di vino e cibo, spettacoli musicali e culturali, dj set e incontri sul tema enogastronomico. Notte Viola sabato 9 aprile. Tutte le info su www.vinitalyandthecity.com. LORENZO FRASSOLDATI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 8 aprile 2016 Pagina 5 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale Nelle cantine c'è sempre più valore Cresce l'export del vino in bottiglia [QN11EVIBLU]IN DIECI ANNI,[/QN11EVIBLU] tra il 2005 e 2015, il vino emiliano romagnolo è cresciuto dell' 80% in valore anche se lo scorso anno ha subito una flessione dell' 11% a causa della crisi del mercato russo, la diminuzione dei consumi in Germania e la forte competizione della Spagna nella fascia del vino sfuso. Tuttavia questa tendenza viene interpretata dai tecnici come il segnale di un progressivo riposizionamento qualitativo dei vini dell' Emilia Romagna v e r s o l a f a s c i a a l t a d e i mercati. «Una conferma in questa direzione spiega Claudio Pasini, segretario generale di UnionCamere viene anche dall' aumento del numero di piccole e medie imprese esportatrici (+50% dal 2008) un dato importante in un settore tradizionalmente molto concentrato su pochi grandi gruppi». SECONDO i dati elaborati dall' Istat nel 2014, l' Emilia Romagna ha prodotto 6,3 milioni di ettolitri di vino, il 6% meno del 2013, ma il 3% in più della sua media produttiva recente. Le superfici investite a vigneto rilevate dall' Istituto di statistica ammontano a 55mila ettari e la produzione per tipologia di vino vede una ripresa dei vini rossi sui bianchi. Riguardo al valore della produzione ai prezzi di base, l' Emilia Romagna ha prodotto 236 milioni di euro di vino. Negli ultimi anni i vini sfusi hanno inoltre perso di importanza a favore delle 'etichette' di qualità. Secondo Nomisma tra il 2012 e il 2015 il peso dello sfuso sul valore complessivo delle esportazioni di vini emiliano romagnoli è sceso dal 47% al 38%. «Assistiamo invece ad una forte crescita delle esportazioni di vino imbottigliato verso gli Stati Uniti (+40%), Canada (+10%), Gran Bretagna (16%) e Giappone (+3%)», conferma Nomisma. Oggi il mercato extra Ue assorbe il 48% delle esportazioni emiliano romagnole quando dieci anni rappresentava appena il 32%. Merito anche delle risorse per la promozione nei Paesi extra Ue messe a disposizione dell' Ocm vino, l' Organizzazione comune di mercato di settore. L' Emilia Romagna è la quinta regione esportatrice di vino (5,1% del totale nazionale, in valore), dopo Veneto, Piemonte, Toscana e Trentino Alto Adige. A fine 2014 le imprese esportatrici della regione erano complessivamente 723 (Fonte: Trade Catalyst Centro Studi Unioncamere EmiliaRomagna e Bureau Van Dijk) per un valore complessivo di 324 milioni di euro. L' Istituto di ricerca Iri ha rilevato inoltre che sono in crescita le vendite di vino nei supermercati dove il Lambrusco si conferma il primo vino venduto in assoluto con 12 milioni 771 mila litri venduti per un controvalore di quasi 44,3 milioni di euro. Il settore vitivinicolo è al centro degli Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 8 aprile 2016 Pagina 5 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale investimenti dell' assessorato regionale all' Agricoltura: nel 2016 sono stati messi a disposizione 7 milioni di euro per l' innovazione in cantina e tra il 2012 e il 2015 il comparto ha potuto contare su 100 milioni di euro. Per promuovere le bottiglie della regione l' assessore all' Agricoltura Simona Caselli, ha presentato una nuova App, chiamata 'Via Emilia Wine & Food', che offrirà un panorama completo dei vini, dei prodotti tti Dop e Igp, degli eventi e dei pacchetti vacanze, «integrando l' offerta enogostronomica e turistica». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 8 aprile 2016 Pagina 6 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale DIMISSIONI A SORPRESA ALLA VIGILIA DELLA NOMINA DEL NUOVO CDA Ugo Ravanelli, toccata e fuga dalla Fiera Il manager lascia a soli quattro mesi dalla nomina a direttore generale L A S C I A l a Fiera a q u a t t r o m e s i d a l l ' insediamento. Ugo Ravanelli, nominato a metà dicembre direttore generale di Rimini Fiera, «ha rassegnato le dimissioni per motivi personali», si legge in una nota del gruppo. La Spa si dichiarata «già operativa per una pronta sostituzione e prosegue per determinazione nel progetto di quotazione e nei suoi obiettivi di crescita e sviluppo». Precisazione non casuale. Infatti Ravanelli, super manager che aveva portato la Marr ad oltre un miliardo di fatturato, secondo i bene informati era stato chiamato alla guida del quartiere fieristico per traghettare la società presieduta da Lorenzo Cagnoni nel percorso di quotazione in Borsa. Intanto viene annunciata per il 12 aprile l' ultima seduta del consiglio d' amministrazione uscente di Rimini Fiera. NEL POMERIGGIO del 15 aprile è convocata in seduta straordinaria e ordinaria l' assemblea dei soci della Fiera, che nello stesso giorno sarà chiamata a nominare il nuovo consiglio di amministrazione. «Subito a seguire la prima seduta del nuovo cda, per le nomine di sua competenza». LA NOTA ricorda che lo scorso 15 marzo è stato approvato il progetto di bilancio consolidato di Rimini Fiera al 31 dicembre 2015, dal consiglio di amministrazione rimasto in carica per tre esercizi. Chiuso con un fatturato di 74,9 milioni di euro, con un aumento pari al 10,1% rispetto ai 68 milioni incassati nel 2014. Il margine operativo lordo si è assestato intorno ai 12 milioni di euro, mentre l' utile netto è stato pari a 3,7 milioni, con un incremento dell' 8,8% rispetto ai 3,4 milioni di euro dell' esercizio 2014. Alla fine dell' anno la situazione finanziaria del gruppo si è chiusa con un attivo di 4,8 milioni di euro, in miglioramento rispetto al debito di 4,7 milioni che si registrava ancora al 31 dicembre 2014. SEMPRE il 15 aprile nomina del nuovo cda e del presidente. Sembra confermata l' ipotesi che Lorenzo Cagnoni venga confermato alla guida della Fiera d i Rimini fino alla conclusione del processo di quotazione in Borsa. Processo che potrebbe venire ultimato tra la fine di quest' anno e i primi mesi del 2017. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 8 aprile 2016 Pagina 6 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale La regione si mette in mostra Al Vinitaly si brinda a 'InCantina' L' Enoteca Regionale porta 200 aziende e consorzi al Padiglione 1 di LORENZO FRASSOLDATI EMILIA ROMAGNA terra del gusto, capitale dell' enogastronomia del Belpaese. Come ogni anno i visitatori del Vinitaly incontreranno, appena entrati, al Padiglione 1 l' Emilia Romagna dei vini e dei prodotti di eccellenza che tutto il mondo ci invidia (e ci copia). E come ogni anno Enoteca Regionale Emilia Romagna è il grande maestro di cerimonie di questo padiglione dove nulla viene tralasciato per lasciare ai visitatori il ricordo di un' esperienza unica per la qualità delle degustazioni e per l' atmosfera ospitale. Quest' anno il Padiglione 1 diventa «InCantina», dal nome del ristorante, enoteca, winebar di proprietà di Enoteca Regionale, sito a Francoforte, nel quale vengono utilizzati e venduti solamente prodotti enogastronomici regionali. «InCantina» rappresenta un innovativo format di comunicazione per i prodotti dell' Emilia Romagna. Il progetto pilota di Francoforte, dopo alcuni anni di «rodaggio», è ora pronto per essere diffuso/esportato in Europa e oltre Oceano: i vini, e non solo, emiliano romagnoli trovano e troveranno così un sempre più valido canale diretto per mercati importanti, come avviene attualmente per quello tedesco. L' intero padiglione (oltre 4.000 mq di superficie complessiva), gestito e coordinato da Enoteca Regionale, si trasformerà pertanto in un grande «InCantina», nel quale saranno presenti circa 200 tra aziende e consorzi; 7 banchi d' assaggio circolari con quasi 500 tipologie di vini organizzati per aree in modo che ogni visitatore possa percorrere il proprio personale «viaggio nel buongusto» lungo la via Emilia, che unisce tutte le Province della Regione, da Rimini a Piacenza. POI CI SARÀ un vero ristorante con accesso su invito che proporrà un menù legato al territorio, il cui tema centrale sarà la pasta fresca artigianale preparata dalle mani esperte di una «sfoglina», ma che non dimenticherà le altre eccellenze della regione come formaggi e salumi. Al lavoro una brigata di 40 persone fra cuochi e camerieri; 15 sommelier alle prese con oltre 15.000 calici per garantire un servizio impeccabile. Ambrogio Manzi, direttore di Enoteca Regionale Emilia Romagna, responsabile e curatore di Vinitaly è soddisfatto: «Il nostro padiglione è anche dotato di aree dedicate, in cui saranno ospitati eventi, degustazioni, incontri, workshop con l' obiettivo di promuovere e valorizzare il patrimonio vitivinicolo regionale, ma anche la cultura e le tradizioni del territorio, lavorando in sinergia con i consorzi di tutela dei prodotti tipici regionali. Non si può dimenticare, infatti, che l' Emilia Romagna è la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 6 8 aprile 2016 Pagina 6 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale food valley d' Europa, prima regione europea per numero di prodotti Dop e Igp, da poco saliti a 43». Il vino può essere l' ambasciatore di una promozione turistica unitaria della regione. Ne è convinto Pierluigi Sciolette, presidente di Enoteca Regionale: «Stiamo lavorando con gli assessorati all' Agricoltura, al Turismo e alle Attività produttive per mettere a sistema e valorizzare tutte le eccellenze della nostra straordinaria regione, unendo la valorizzazione del patrimonio territoriale a quello gastronomico ed enologico». Ad aiutare i visitatori, Enoteca Regionale ha realizzato una nuova app che permetterà all' utente di approfondire l' esperienza digitale dei banchi d' assaggio che troverà fisicamente al Vinitaly. LORENZO FRASSOLDATI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 8 aprile 2016 Pagina 7 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale Dall' export agli investimenti Le attività dell' Enoteca Regionale Sono tante le iniziative per valorizzare il 'pianeta vino' di LORENZO FRASSOLDATI IL FUTURO ha radici antiche. Nella Rocca Sforzesca di Dozza, uno dei borghi più belli d' Italia, a cavallo tra Emilia e Romagna, è custodito il giacimento enoico della regione: oltre mille etichette rappresentative di un patrimonio fatto di storia materiale e di una eredità storicoculturale che rappresenta una delle identità più profonde di questa regione. E' qui la sede dell' Enoteca regionale dell' Emilia Romagna che dal 1978 si dedica alla promozione e alla valorizzazione dei vini della regione in Italia e nel mondo. La regione, anzi le due mezze regioni, sono molto diverse anche nel bicchiere: la Romagna privilegia i rossi fermi a base Sangiovese con la bianca Albana che eccelle in versione passita, il Bolognese propone le bollicine del Pignoletto, il Ferrarese quelle del Fortana, Modena e Reggio sono la culla del Lambrusco, la bianca Malvasia è la gloria di Parma e Piacenza, con il rosso Gutturnio a fare da spartiacque tra Piacenza e Lombardia. ATTUALMENTE sono socie di Enoteca 260 realtà tra consorzi, cooperative e aziende vinicole di grandi, medie e piccole dimensioni. In questo 2016 Enoteca Regionale ha già avviato diversi progetti regionali e comunitari, in collaborazione con i principali consorzi Vini e Food della regione, in una logica di «sistema» per valorizzare il «made in Emilia Romagna» dell' agroalimentare sui mercati interni e su quelli extra EU. Non a caso da circa 6 anni Enoteca Regionale è la capofila dei progetti Ocm per i mercati extra UE, con un aumento crescente del valore dei progetti gestiti (+40% nel 2016 rispetto al 2015). Nel 2004 è nata Enoteca Servizi Srl, braccio operativo dell' Enoteca regionale che permette di sviluppare tutta una serie di attività di promocommercializzazione che altrimenti sarebbe stato difficile realizzare. La Srl si occupa così di quelle attività che hanno una valenza più prettamente commerciale, come ad esempio la gestione dell' enoteca e del wine bar di Dozza; la fornitura dei vini ai canali Horeca e Gdo, lo sviluppo di altri asset imprenditoriali, come «InCantina». «InCantina» è il nome del ristorante, enoteca, winebar di proprietà di Enoteca Servizi, sito nella zona finanziaria di Francoforte, nel quale vengono utilizzati e venduti solamente prodotti enogastronomici regionali. Enoteca Servizi si occupa, inoltra, della progettazione, della redazione e di tutte le successive fasi di sviluppo e attuazione dei progetti per la richiesta di contributi regionali, nazionali e comunitari, sia per la proprie attività dirette, sia per conto dei consorzi e delle aziende socie. Nel 2015 ha condotto in porto circa 20 progetti complessivi per attività Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 8 aprile 2016 Pagina 7 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale sia promozionali sia d' investimento, per un ammontare totale di alcuni milioni di euro, con erogazione per le aziende di una interessante percentuale a fondo perduto. Infine svolge anche attività di consulenza per quanto riguarda i fondi Ocm multiregionali e Ocm nazionali che coinvolgono diverse regioni. LORENZO FRASSOLDATI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 8 aprile 2016 Pagina 9 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale LA SCHEDA BENE LE VENDITE IN FRANCIA E IN AMERICA Dall' Emilia Romagna al Veneto Oltre 1.800 soci e 16 cantine associate CANTINE Riunite Civ chiude l' esercizio 2015 (al 31 luglio) con ricavi per 219 milioni di euro, confermando così la propria leadership nel segmento del Lambrusco e del Pignoletto oltre che in quello del Prosecco e dei vini frizzanti veneti prodotti nelle proprie Cantine Maschio di Treviso. L' approvazione del bilancio, chiuso al 31 luglio 2015, è avvenuta il 16 dicembre scorso nel Reggiano alla cantina Albinea Canali durante l' assemblea generale. La cooperativa c o n t a o g g i p i ù d i 1 . 8 0 0 s o c i produttori di uve e sedici cantine associate in Emilia Romagna, Veneto e in altre regioni d' Italia. «Tra i dati più rilevanti del bilancio della cooperativa si evidenzia un patrimonio netto di 150,3 milioni di euro, pari al 45,3% delle fonti, e un cashflow di 14,4 milioni, con un miglioramento della posizione finanziaria netta di 2,7 milioni di euro ha detto il presidente dei Riunite Civ Corrado Casoli . Anche grazie ai dividendi distribuiti dal Gruppo Italiano Vini, il risultato d' esercizio evidenzia un utile di 5,5 milioni di euro, destinati a riserva. Un bilancio che consente quindi un consolidamento patrimoniale della cooperativa e un' ottima remunerazione per i viticoltori che nella vendemmia 2014 avevano conferito 805.000 quintali di uve, per le quali è riconosciuto un prezzo medio di riparto di 46,37 euro per quintale. Un importante contributo a questo risultato ha proseguito Casoli proviene da Cantine Maschio che, con un incremento delle vendite dell' 8,6%, oggi rappresenta circa il 40% del fatturato complessivo dell' azienda grazie anche all' eccellente andamento dell' export del Prosecco. Per quanto riguarda l' export tra i paesi esteri in maggiore evidenza abbiamo gli Stati Uniti, dove il Lambrusco Riunite ha avuto un incremento delle vendite di circa il 20%, grazie anche al lancio di un nuovo packaging e a investimenti significativi in comunicazione e in store promotion; bene le vendite anche in Francia (+16%) e in Centro e Sud America». Il presidente ha inoltre segnalato il consolidamento delle vendite in Italia, dove sono stati realizzati importanti progetti per i vini a marchio Riunite e Righi nel canale moderno e lo sviluppo di una nuova linea, denominata Gaetano Righi, di vini modenesi. E' stata poi proposta, in occasione dell' Expo, la linea Senzatempo Lambrusco Riunite, Prosecco Maschio e Pignoletto Righi che riprende il metodo tradizionale per ottenere vini frizzanti naturali in Emilia e Veneto. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 8 aprile 2016 Pagina 13 Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale Il Gruppo Maggioli si allarga e scommette sui musei Acquisite quote di una società specializzata in software informatici IL GRUPPO Maggioli di Santarcangelo lancia un nuovo progetto legato ai musei nazionali e internazionali. L' azienda ha acquisito a fine marzo, dopo una lunga trattativa e un grosso investimento (la cifra resta top secret, ndr), oltre il 60% delle quote della società fiorentina Parallelo srl, specializzata dal 1997 in applicazioni informatiche per musei, beni storici, archivistici e bibliografici. «Il nostro intento racconta Mauro Villa, direttore del nuovo progetto che si chiamerà 'Maggioli Musei' è quello di diventare un gruppo di riferimento per il mercato dei musei e delle istituzioni culturali. Intendiamo offrire una gamma di prodotti e servizi a 360 gradi, per il rilancio e lo sviluppo d e i m u s e i i t a l i a n i . A partire d a l l a digitalizzazione, l' informatica, il web, le app, oltre alla stampa e all' editoria, fino alla consulenza». IL SITO del progetto è già online: www.maggiolimusei.it. «Obiettivo del Gruppo Maggioli s p i e g a i l direttore commerciale e marketing, Amalia Maggioli è quello di rendere i musei più accessibili, interattivi, rispondenti alle esigenze del pubblico. La strada passa attraverso l' integrazione di piattaforme e sistemi gestionali, l' utilizzo di tecnologie più evolute, lo sfruttamento delle potenzialità legate alla virtualizzazione della realtà nel rispetto però della tradizione culturale italiana». LA SOCIETÀ toscana, acquisita da Maggioli, è specializzata da anni nelle ricostruzioni virtuali di ambienti storici e oggetti d' arte, e vanta un curriculum di alto profilo. Tra le realizzazioni di Parallelo srl: il touch screen con la ricostruzione 3D della tribuna degli Uffizi di Firenze, l' app Museum e Uffizi Ar per la ricostruzione di realtà aumentate delle opere d' arte, e la rete wifi su 13mila metri quadrati della Galleria degli Uffizi. Proprio in questi giorni il progetto è stato presentato a Ferrara al salone Restauro Musei, alla presenza del ministro dei beni e attività culturali, Dario Franceschini. Ma il Gruppo Maggioli ha già incontrato Eike Schmidt, della Galleria degli Uffizi di Firenze, e Peter Aufreiter, direttore del Palazzo Ducale di Urbino. Contatti aperti poi anche con Belgrado, in Serbia, e con la Romania. «Puntiamo a nuove e importanti collaborazioni continua Villa I progetti imminenti sono il catalogo per il Museo della follia di Catania, e quello di Salò per Vittorio Sgarbi. Ma i musei in Italia sono oltre 4mila, più di duemila di proprietà comunale. Essendo già fornitori per le pubbliche amministrazioni, aggiungere questo elemento in più, legato alla digitalizzazione e al virtuale, nell' offerta dei nostri servizi, è un nuovo passo importante per il nostro gruppo». Rita Celli. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11 8 aprile 2016 Pagina 13 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Rimini) Stampa Locale RITA CELLI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 8 aprile 2016 Pagina 5 Corriere di Romagna Stampa Locale Nel mirino del segretario del sindacato, Urbinati, «la mancanza di un osservatorio provinciale e di una stazione unica appaltante che erano stati annunciati» «Protocollo legalità, promesse disattese» Appalti e controlli, il monito della Cgil ai politici: «Dopo le parole non sono seguiti i fatti» RIMINI. Niente da fare, a distanza di due anni e sette mesi, da quel 16 settembre 2013, quando è stato firmato il Protocollo sulla legalità in Prefettura, «poco e niente è stato fatto». Il campanello d' allarme è suonato dalla Cgil. Stiamo parlando di quel documento legato a legalità, regolarità e sicurezza del lavoro e inerente le prestazioni negli appalti e concessioni di lavori, s e r v i z i e f o r n i t u r e pubblici. Un accordo siglato da Provincia, Pref e t t u r a , Co nf er en za dei sindaci, enti, categorie, sindacati. Il protocollo aveva azzerato di fatto quello siglato nel lontano 2003 e grande risalto era stato dato alla conseguente introduzione dello strumento della white list, definita allora, «un vero e proprio albo delle aziende pulite, lontane dalle infiltrazioni mafiose, del quale far parte su base volontaria». M a d a a l l o r a , s p i e g a i l s e g r e t a r i o Cgil, Graziano Urbinati, «a Rimini siamo rimasti fermi in molti casi, non c'è stata la volontà di andare avanti e di concretizzare quanto messo nero su bianco in quel protocollo ». E le conseguenze dirette sul territorio si sono tradotte «in effetti negativi sul lavoro nero e sulla precarietà». Ecco perché lo stesso Urbinati ricorda le tante mancanze riminesi: «Non c'è la stazione unica appaltante e manca l'o s s e r v atorio provinciale sugli appalti». Ma ancora: «Perfino negli appalti pubblici, quindi elemento che riteniamo più grave, ci sono assegnazioni che puntano ancora al massimo ribasso». E nei cantieri edili, «si possono trovare i lavoratori che non rispettano le regole minime di sicurezza e che non hanno contratti regolari». Una zona d'ombra, questa, che «favorisce anche le infiltrazioni criminali, come era stato ribadito a più riprese prima che si firmasse il protocollo sulla legalità», continuano dal sindacato. Che ancora per voce di Urbinati lancia un appello alla politica, «soprattutto in questo periodo elettorale dove si fanno numerosi incontri e si metto al fuoco numerosi temi». La richiesta dalla Cgil è che «a livello locale, i politici, pongano al centro delle loro attività anche il lavoro e la sua tutela, la legalità e le azioni da mettere in campo perché sia dia seguito, finalmente, alle parole e agli annunci fatti ». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 8 aprile 2016 Pagina 5 Corriere di Romagna Stampa Locale Escalation dal 2013 al 2015 Boom dei voucher da 390mila a 1,6 milioni RIMINI. Voucher, voucher, fortissimamente voucher. La provincia di Rimini è terza in Italia per il loro utilizzo, preceduta solo da Bolzano e Udine. E la Cgil, illustrando alla stampa la campagna per la raccolta firme sui tre referendum e sulla legge di iniziativa popolare per rovesciare la politica del Governo in materia di lavoro, lancia l' allarme ancora una volta. Il loro significato è stato «stravolto», attacca il sindacato: così dai 62.000 del 2008 si è passati in regione ai quasi nove milioni del 2014. E per la città di Fellini si registra una vera e propria escalation dal 2013 al 2015, con i voucher che passano da 390.000 a quasi 1,6 milioni. Il 30% riguarda il turismo e il 18,6% il commercio, ma una buona fetta, il 36% è riferito ad altri settori non meglio specificati. Non solo: la maggioranza non viene acquistata tramite l' Inps, ma in tabaccheria e spesso non sono nemmeno riscossi. Senza dimenticare che non danno diritto alla disoccupazione, ala maternità e alla pensione. Così, tuona il segretario della Cgil, Graziano Urbinati, «un numero sempre più crescente di persone scivola in una precarietà peggiore e lavora senza diritti». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 8 aprile 2016 Pagina 5 Corriere di Romagna Stampa Locale Contratto, macchinisti sulle barricate RIMINI.Il nuovo contratto del segmento Cargo di Trenitalia prospettato dalle Fs, di cui si sta discutendo proprio in questi giorni, fa infuriare i macchinisti in EmiliaRomagna. I nodi da sciogliere sono essenzialmente due, spiegano i componenti della Rsu Cargo presenti in regione, che ieri mattina hanno convocato u n' assemblea a Bologna per discutere della situazione: da un lato, il nuovo regime porterebbe «a un esubero di 467 macchinisti» in tutt' Italia, di cui solo 129 sarebbero ricollocati in altri impianti ma sempre all' interno della Divisione Cargo; dall' altro, il sindacato si dice «sconcertato» dalle richieste aziendali in termini di normativa di lavoro. Nel dettaglio, si denuncia, «hanno osato» chiedere treni merci «ad agente solissimo», cioè con un unico macchinista, con 10 ore di prestazione, e servizi con un ferroriere «polifunzionale» che però non può sostituirsi al macchinista, anche di notte. Dunque «infischiandosene delle recenti sentenze che condannano agente solo ed equipaggio misto». Co me se non bastasse, si profilano anche «11 ore di lavoro di giorno e nove di notte, nessuna fascia oraria di garanzia dei pasti, e base operativa con raggio di 60 chilometri». Richieste che i rappresentanti sindacali bollano come «i naccettabili e offensive perché si chiedono maggiori carichi di lavoro ai macchinisti, quando praticamente ogni giorno giungono notizie di macchinisti morti, principalmente per patologie cardiologiche, o divenuti inidonei per problemi di salute molto gravi, soprattutto nella divisione Cargo». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 8 aprile 2016 Pagina 5 Corriere di Romagna Stampa Locale Diritti dei lavoratori, la Cgil scende in campo: «Servono 500mila firme contro il precariato» RIMINI. «Occorre riportare il lavoro a centro ». Lo spiega il segretario provinciale della Cgil, Graziano Urbinati, annunciando il via alla campagna di raccolta firme per i tre referendum lanciati in solitaria dal sindacato. Per abrogare «la norma sul lavoro occasionale con la quale sono stati introdotti i voucher»; per ripristinare «la responsabilità in solido dei committenti negli appalti»; e per ripristinare «il reintegro dei lavoratori di aziende dai cinque dipendenti in su quando il licenziamento è illegittimo », si parla dell'articolo 18 insomma. Scatta inoltre la raccolta firma anche per la legge di iniziativa popolare per riscrivere lo statuto dei lavoratori, con l'obiettivo di «estendere a tutti i lavoratori diritti e regole, per garantire i diritti fondamentali in capo alla persona, indipendentemente dal lavoro c h e svolge, sia esso dipendente, parasubordinato, atipico, non standard, precario o autonomo». Come spiega il segretario confederale Massimo Fusini sul tema a Rimini sono stati consultati 12.268 iscritti su circa 50.000 in 536 assemblee. E circa il 98% ha dato l'ok alle iniziative. Da domani scatta dunque la raccolta firme diretta ai cittadini, tre mesi per i referendum (il termine è stato fissato per il prossimo 8 luglio) e sei per la legge ( il termine in questo caso è stato fissato per il prossimo 8 ottobre), con 20 banchetti in altrettante piazze: piazza Cavour, a Rimini, dalle 9 alle 12.30.; ma anche piazza Matteotti e viale Ceccarini a Riccione; piazza de Curtis a Cattolica; via della Repubblica a Misano. In provincia rispetto alla regione, aggiunge, c'è meno manifattura e più terziario, il che si traduce «in maggiore lavoro stagionale e precario, con meno diritti». Per cui con il Jobs acts non si è registrato un aumento di occupazione, ma la trasformazione da precari a tutele crescenti, la crescita dei voucher e il calo degli avviati. Insomma, conclude, «un impoverimento complessivo». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 8 aprile 2016 Pagina 12 Corriere di Romagna Stampa Locale Rimini Fiera Si dimette il direttore Ipotesi proroga per Cagnoni RIMINI. Rinnovo in vista per il cda di Rimini Fiera. Martedì si terrà l' ultima seduta dell' attuale consiglio d' amministrazione, rimasto in carica per tre esercizi, che il 15 marzo ha approvato il progetto di bilancio consolidato al 31 dicembre. Venerdì si riunirà l' assemblea dei soci in seduta straordinaria per le modifiche dello statuto e in seduta ordinaria per l' approvazione del bilancio consolidato, la distribuzione del dividendo e per varare le nomine del nuovo cda. A seguire, si terrà la prima seduta per la nomina del presidente. Lorenzo Cagnoni potrebbe dunque lasciare, dato che il 27 marzo del 2015, rispondendo in commissione al consigliere dell' Idv Stefano Murano Brunori che lo interpellava sulle sue intenzioni in vista del fine mandato del 2016, disse: «Non ho nessuna intenzione di ricandidarmi». Una soluzione possibile pare sia anche la proroga della presidenza a Cagnoni, magari per un anno, giusto per completare la collocazione in Borsa della Fiera. Cagnoni è stato nominato presidente di Rimini Fiera nel 2002, rendendosi protagonista della realizzazione del nuovo quartiere per un investimento che si aggira intorno ai 300 milioni di euro. Intanto martedì scorso 5 aprile il direttore generale Ugo Ravanelli ha rassegnato le proprie dimissioni per motivi personali. Già avviato il lavoro per una pronta sostituzione della sua figura, mentre prosegue con determinazione anche il progetto di quotazione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17 8 aprile 2016 Pagina 32 Corriere di Romagna Stampa Locale I cittadini di "Amici Valmarecchia svegliatevi" invitano amministratori e politici a ripensare al progetto «L' impianto eolico devasterà in maniera irreparabile un territorio ricco di storia e geologicamente fragile» CASTELDELCI. L' impianto eolico industriale Poggio Tre Vescovi, se approvato, diventerà uno dei più grandi d' Italia, «devasterà in maniera irreparabile uno dei territori più ricchi di storia e più fragili dal punto di vista della conformazione geologica dell' intero crinale dell' Appennino», sostengono i cittadini di "Amici Valmarecchia svegliatevi". «Il parco era stato bocciato già nel 2012 dal Consiglio dei Ministri dopo le bocciature del ministero dei beni Culturali e dalle Sovraintendenze delle Regioni Emilia Romagna, Toscana, Marche e da parte di Italia Nostra e Wwf. A distanza di pochi anni la stessa proponente, Geo Italia, una società italiana di proprietà del gruppo tedesco Geo mbh, reitera il progetto in seguito a un ricorso per un vizio di forma». L' energia verde, «è un' esigenza sulla quale tutti conveniamo e proprio per questa la sua pianificazione non de ve essere imposta o regolata dalla massimizzazione dei profitti o ancora peggio tramite cavilli legali. Se il territorio proseguono da "Amici Valmarecchia svegliatevi" è sempre lo stesso e le modifiche all' impianto sono minime, i generatori saranno per altezza il doppio del campanile di Giotto di Firenze, il triplo della torre di Pisa e supereranno di circa 60/70 metri la torre del Mangia di Sie na e quella degli Asinelli di Bologna, perché ogni qualvolta ci sono in ballo gli interessi economici si va avanti con ricorsi su ricorsi fino a quando i profitti di pochi prevalgono sul pubblico?». La richiesta di bloccare il progetto proviene, «da gente semplice, che ama il proprio territorio a prescindere dalle difficoltà economiche ed ambientali che lo hanno caratterizzato. Oggi concludono da"Amici Valmarecchia svegliatevi" del nostro isolamento possiamo farne una ricchezza e promuovere uno stile di vita veramente green al di fuori delle retoriche e dei luoghi comuni. Riteniamo che gli amministratori a tutti i livelli abbiano il dovere civile e morale di fare accertamenti approfonditi, di ascoltare la popolazione, le organizzazioni territoriali, i comitati e confrontarsi sul territorio». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 8 aprile 2016 Pagina 7 La Voce di Romagna Stampa Locale Sigilli al night tra le proteste dei dipendenti CHIUDE LA PERLA I carabinieri hanno sequestrato la storica sexy disco mentre l' amministratore giudizario ha rassicurato gli ex lavoratori Addio allo storico night club La Perla. Ieri mattina i carabinieri di Riccione hanno posto i si gilli alla sexy disco di via Lungomare d' Annunzio, dopo che nelle scorse settimane l' amministratore giudiziario Giancarlo Ferrucini (affiancato dagli avvocati Edgardo Ricciardiello del foro di Bologna e Barbara Vannucci del foro di Rimini) aveva ottenuto in sede civile il sequestro dell' immobile. Ad attendere i militari dell' Arma e il dottor Ferrucini, davanti all' entrata del locale, c ' erano i quaranta dipendenti de La Perla, che hanno protestato contro il provvedimento di chiusura imposto dal Tribunale. "Non potete sbatterci in mezzo a una strada. Noi con questo lavoro ci campiamo", hanno gridato a più riprese. Momenti di tensione superati grazie alla diplomazia dell' amministratore giudiziario che, in stretto contatto telefonico con il giudice Vinicio Cantarini, ha promesso il pagamento di una mensilità a tutti gli ormai ex dipendenti della Catbu Srl, rappresentata dall' avvocato Carola Mecatti, ex società gestrice de La Perla. Soldi che poi Ferruccini ricomprenderà nella richiesta di risarcimento danni. Una volta sedata la protesta, si è proceduto all' inventario, descrizione e stima di tutto ciò che si trovava all' interno del night, prima del cambio di serratura. "Ci teniamo a tranquillizzare tutti, nessuno dei 40 dipendenti rimarrà senza lavoro spiega l' avvocato Mecatti . La società che gestiva La Perla, infatti, garantisce il loro reimpiego in tempi brevissimi. L' amministratore farà causa alla Catbu? Posso dire che le parti si stanno accordando per risolvere le pendenze pregresse in modo da evitare di adire le vie legali". Da oggi, intanto, l' amministratore giudiziario avvierà i primi contatti con i nuovi potenziali gestori. Pare, però, escluso che in futuro sulle ceneri de La Perla possa sorgere un nuovo night club. Sempre ieri, intanto, mentre il locale veniva posto sotto sequestro, in Tribunale si è tenuta la prima udienza del processo che vede sul banco degli imputati quello che gli investigatori dell' Arma ritengono l' amministratore di fatto della Catbu Srl, Rodolfo Luciani (difeso dall' avvocato Piero Ippoliti), accusato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione in concorso, così come la cassiera del locale, Cristina Alexa e il tuttofare Luca Lombini (entrambi difesi dall' avvocato Nicola De Curtis), con quest' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 8 aprile 2016 Pagina 7 < Segue La Voce di Romagna Stampa Locale ultimo che deve rispondere anche di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Gli altri imputati coinvolti nell' inchiesta Ubris, condotta dai Carabinieri di Rimini e coordinata dal pm Paolo Gengarelli, sono invece Vittorio De Leo, altro amministratore di fatto della catbu, e Marco Pucci Cappelli, direttore del night: entrambi hanno patteggiato nelle scorse settimane a un anno e otto mesi di reclusione (pena sospesa). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 8 aprile 2016 Pagina 10 La Voce di Romagna Stampa Locale FIERA MARTEDÌ PROSSIMO L' ULTIMA SEDUTA DEL CDA USCENTE, VENERDÌ L' ASSEMBLEA DEI SOCI NOMINERÀ IL NUOVO Lascia il direttore generale Ravanelli Si terrà martedì 12 aprile l' ultima seduta dell' attuale Consiglio d' Amministrazione di Rimini Fiera S.p.A. Il CdA, che nella seduta del 15 marzo scorso aveva approvato il progetto di bilancio consolidato di Rimini Fiera al 31 dicembre 2015, è rimasto in carica per tre esercizi. Venerdì 15 aprile, nel pomeriggio, si riunirà l' Assem blea dei Soci di Rimini Fiera, in seduta straordinaria per le modifiche dello Statuto e in seduta ordinaria per l' approvazione del bilancio consolidato d' esercizio 2015, la distribuzione del dividendo 2015 e per varare le nomine del nuovo Consiglio di amministrazione. Subito a seguire, si terrà la prima seduta del nuovo Con siglio d' Amministrazione di Rimini Fiera S.p.A. per la nomina del Presidente. Rimini Fiera comunica inoltre che il 5 aprile scorso il Direttore Generale Ugo Ravanelli, da poco tempo in carica,ha rassegnato le proprie dimissioni per motivi personali: la Società per azioni riminese è già operativa per una pronta sostituzione della sua figura e prosegue con determinazione nel progetto di quotazione e nei suoi obiettivi di crescita e sviluppo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 21 8 aprile 2016 Pagina 10 La Voce di Romagna Stampa Locale Cgil Carta dei Diritti e referendum: da domani la raccolta firme in tutte le principali piazze della provincia con mille banchetti in regione Ventimila banchetti in tutta Italia, 1.000 in Emilia Romagna, inizia domani per la Cgil la seconda fase del "Nuovo Statuto", la raccolta firme per la presentazione di una legge d ' iniziativa popolare, basata sulla Carta dei diritti universali del lavo ro. Ne hanno parlato ieri in una conferenza stampa il Segretario generale della Cgil d i Rimini Graziano Urbinati e Claudia Cicchetti e Massimo Fusini della Segreteria confederale. "La raccolta delle firme ha spiegato Fusini avviene su mandato degli iscritti dopo la consultazione straordinaria che, a Rimini, ha coinvolto in oltre 500 assemblee 12.268 votanti con una percentuale di voti favorevoli del 99,48%. Ora, in tutte le principali piazze della provincia si passerà alla raccolta concreta chiedendo u na firma a tutti i cittadini. Obiettivo: portarla in discussione al Parlamento. La legge vuole estendere a tutti i lavoratori diritti e regole; garantire i diritti fondamentali in capo alla persona, indipendentemente dal lavoro che svolge, sia esso dipendente, parasubordinato, atipico, non standard, precario o autonomo". "Si cerca di far passare l' idea che un lavoro va bene, qualunque esso sia, anche se sfruttato, malpagato e senza alcuna tutela ha detto Urbinati Nel 2015 i nuovi contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti, che nella provincia di Rimini sono passati dal 5,5% al 12,9% degli avviamenti in ragione dei cospicui incentivi dati alle imprese, oltre ad essere a tempo indeterminato fittizio non beneficiano di alcuna tutela in caso di licenziamento illegittimo determinando un peggioramento delle tutele e dei diritti per tutti i nuovi assunti". Insieme alla proposta di legge la CGIL chiede di firmare anche per i tre quesiti referendari depositati in Cassazione e che hanno come obiettivo cancellare la norma sul lavoro occasionale per il quale sono stati istituiti i voucher; ripristinare la responsabilità in solido dei committenti degli appalti nei confronti dei lavoratori, sia sul piano retributivo che contributivo; ripristinare la reintegra per i lavoratori di aziende dai cinque dipendenti in su quando il licenziamento è illegittimo (art. 18 Legge 300). La raccolta delle firme si concluderà venerdì 8 luglio per quanto riguarda i quesiti referendari e sabato 8 ottobre per ciò che concerne la 'Carta dei Diritti Universali del Lavoro'. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 22 8 aprile 2016 Pagina 11 La Voce di Romagna Stampa Locale ALTA VELOCITÀ Previste quattro coppie di collegamenti nei fine settimana di agosto e nell' ultimo week end di luglio. Si attende di conoscere quali saranno le decisioni di Trenitalia per l' offerta Frecciarossa Estate 2016, Italo tornerà a Rimini Manca ancora l' annuncio ufficiale da parte di Ntv, Nuovo trasporto viaggiatori ma è certo c h e Italo, c o n c o r r e n t e d e l Frecciarossa, t o r n e r à a Rimini l a p r o s s i m a e s t a t e e precisamente tutti i sabati e domenica di agosto e l' ultimo week end di luglio. Si tratta di quattro coppie, questi gli orari in direzione Rimini che indicano la partenza dal capoluogo lombardo e l' arrivo a Rimini. 0905 1134; 13051520; 16051820; 20052210. Lo stesso discorso vale per la direzione opposta: 8351045; 13261550; 17221945; 20302235. Come si può notare, non tutte le tabelle di marcia tengono conto dei benefici dell' alta velocità. Dopo l' abbandono del servizio regolare sull' Adriatica che prevedeva tre coppie di collegamenti tra milano e Ancona, una attestata a Torino, Ntv aveva scelto la scorsa estate la soluzione dei collegamenti di fine settimana tra Milano e Rimini che hanno registrato grazie anche alle tariffe promozionali, un elevato tasso di occupazione dei posti. D e l r e s t o i l r i t o r n o d i Italo a Rimini è testimoniato dall' emettitrice automatica dei biglietti, rimasta in stazione anche dopo il terrnine del servizio. Non è certo una novità, la clientela turistica gradisce l' offerta di qualità che permette di spostarsi rapidamente dalla metropoli alla spiaggia. Per quan to riguarda invece Trenitalia, non sono stati ancora inseriti nel sistema di vendita le due coppie di Frecciarossa attualmente in servizio (Milano Bari e Milano Ancona): lo stesso discorso riguarda anche qualche Frecciabianca. In particolare si attendono le decisioni di Trenitalia per quanto riguarda la relazione estiva Milano Ancona che in direzione sud ha ceduto la traccia a quella istituita lo scorso mese di settembre per Bari. In direzione Nord il Frecciarossa passava da Rimini verso le 18.40, un ottimo orario per arrivare a Milano in una fascia oraria non tardiva. Tenuto conto che Frecciarossa e Italo non possono fermare dappertutto, perché i benefici dell' Alta velocità possano venire spalmati su tutta la fascia costiera romagnola, è necessaria l' integrazione con i treni del trasporto regionale. Rimini di fatto deve svolgere le funzioni di stazione hub con coincidenze immediate. In pratica chi scende a Rimini con un treno Alta velocità deve trovare subito il proseguimento verso Riccione, Misano e Cattolica oppure verso Bellaria. Aldo Viroli. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 23 8 aprile 2016 Pagina 11 < Segue La Voce di Romagna Stampa Locale ALDO VIROLI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24