Giornalino 2-2013 - Circolo Scacchistico della Versilia

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Giornalino 2-2013 - Circolo Scacchistico della Versilia
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CIRCOLO SCACCHISTICO
DELLA VERSILIA
ANNO 2013 - NUMERO 2 (57-13°)
1° Ass. LUCA ONESTI
2° Ass. ALVARO NERI
3° Ass. LORENZO NAVARI
1°B = ALDO ZARRI
2°B = AGOSTINO FONZO
3°B = MASSIMO COSCI
1°C = NICOLA FRANCHINI
2°C = MARCO TOGNI
3°C = SIRIO BALDI
(Apr-Mag-Giu-Lug)
TORNEO di
PRIMAVERA
2013
TERZA EDIZIONE
CAMPIONATO SCOLASTICO
SCACCO MATTO 2013
VILLA GORI
STIAVA – MASSAROSA
25 MAGGIO 2013
GLI ESCURSIONISTI
SCACCHISTI
ALPE DI PUNTATO
1° MAGGIO 2013
EDITORIALE (di Carlo Menchetti)
Il cinguettio del giornalino
Oramai l’informazione viaggia in tempo reale. I vari telegiornali sulle varie
piattaforme, dal digitale ai satelliti, ci raggiungono on-line sul divano di
casa o in spiaggia o al lavoro o in canoa sul lago di Massaciuccoli. Sui pc
ultima generazione, sull’Iphone e anche su telefonini nuovi di sei mesi ma
obsoleti nella loro performante tecnologia. Per non parlare di Facebook o
di Twitter dove corrono le informazioni insieme al loro commento (e si
assiste a tante nefandezze). Siamo circondati!! La notizia in tempo reale è
così scontata che non è più una notizia!!
Anche il mondo degli scacchi si è adeguato e ora vanno di moda i Blog di
scacchi dove girano notizie di vario genere: dai puri commenti tecnici su
tornei e aperture di Scacchierando, a la più composita realizzazione di
SoloScacchi dove i commenti o pezzi saggistici si alternano a poesie o pezzi
letterari di anche notevole interesse.
Poi c’è la carta stampata con le sue notizie che quando arrivano in edicola
sono già storia, acqua passata.
Ed infine c’è il giornalino. Il nostro giornalino del circolo che con la sua
cadenza “leeenta” “rilassssata” ci appare vetusto e arcaico. Fuori moda.
Ma le notizie sono certe, ponderate. Non schizofreniche come gli attuali
notiziari on-line, dove i morti oscillano, tra una rete all’altra di parecchie
unità. Come se un numero imprecisato di tre morti o quattro morti o cinque
morti non facesse differenza. Ma i morti sono morti!! Sono persone che fino
a un momento prima erano vive e lottavano, esprimevano opinioni,
mangiavano e defecavano. Non ci può essere approssimazione in notizie del
genere ma meglio ancora non ci dovrebbero essere vittime di nessun genere
là dove si esprime dissenso, nel cercare di varcare un confine tra la guerra e
la pace, nei barconi della speranza. Tra la fame e il tentare di mangiare. Tra
il lavoro e una disoccupazione dilagante. Tra un giovane che vuole farsi una
vita normale fatta di vita e di lavoro e di amicizie e di rapporti leali tra la
nuova e la vecchia generazione, che forse si, ha accumulato risparmio, ma
ha sperperato il futuro dei propri figli.
Allora ci rimane il giornalino. Il vecchio giornalino obsoleto che con la sua
cadenza “leeenta” “rilassssata” ci fa vedere una parte di mondo vetusta ma
degna della propria esistenza. Per cinguettare con cognizione di causa.
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L’ULTIMO TORNEO
DALLA SACRA TEORIA AL
SACRILEGO DARWINISMO SCACCHISTICO (di Lorenzo Bianchi)
Luca Onesti non perde il vizio e dopo il successo all’edizione n. 25 del
Torneo Sociale 2013, incamera anche il primo posto in questo Torneo di
Primavera combattuto e con una classifica finale rivoluzionaria: Alvaro
Neri e Lorenzo Navari stravolgono il palinsesto consueto e si inseriscono
rispettivamente al secondo e terzo posto assoluto privando di premi gli
abitudinari della Fascia Elo A. Cospicuo anche il loro incremento Elo con
+66 a testa che li porta ad un passo dalla promozione nella fascia superiore.
La Fascia B fa man bassa di premi con Aldo Zarri, Agostino Fonzo e
Massimo Cosci. Per la Fascia Elo C Nicola Franchini mette in riga Marco
Togni e Sirio Baldi.
L’appuntamento ora, per le prossime variazioni Elo, è al Torneo d’Autunno.
TORNEO di PRIMAVERA 2013
Classifica Finale (sei turni)
CLASS.
1°
2°
3°
4°
5°
6°
7°
8°
9°
10°
11°
12°
13°
14°
15°
16°
17°
18°
19°
20°
21°
22°
23°
NOME
ONESTI LUCA
NERI ALVARO
NAVARI LORENZO
MENCHETTI CARLO
FEDERICO GIANCARLO
ROSI ROSSANA
BARTELLETTI MASSIMO
FRANCHINI NICOLA
TOGNI MARCO
ZARRI ALDO
FONZO AGOSTINO
COSCI MASSIMO
BALDI SIRIO
CAVIRANI GIUSEPPE
FANCELLI GIOVANNI
BARGHETTI MARCO
ANGELINI PIERLUIGI
MASTROMEI ROBERTO
BIANCHI LORENZO
STAGNARO GIULIO (Rit.)
TARTARELLI FRANCO
IACOMINI MAURO
KAPTEINA FRIEDHELM r.
PUNTI FASCIA
5.0
A
4.5
B
4.5
B
4.5
A
4.5
A
4.0
A
3.0
A
3.0
C
3.0
C
3.0
B
3.0
B
2.5
B
2.5
C
2.5
A
2.5
C
2.0
C
2.0
B
2.0
C
1.5
C
1.5
B
1.0
B
1.0
B
1.0
C
VAR. ELO ELO FINALE
+15
1773
+66
1426
+66
1416
-18
1768
-18
1758
+9
1481
-30
1500
+27
1257
+39
1209
+18
1254
-6
1398
-12
1371
+15
1224
-18
1510
+12
1161
-3
1140
-21
1239
-12
1041
+12
1254
0
1449
-51
1240
-75
1233
-9
1185
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Mi piacerebbe poter subito dire che questo paragone fra teoria e la
teoria evoluzionistica darwiniana sia unicamente farina del mio sacco, creatasi
ex nilo nella mia testa, ma devo ammettere che il paragone (onestamente
dissimile da questo) mi è venuto in mente leggendo il bellissimo libro di Garry
Kasparov 'Gli scacchi, la vita' (titolo mal tradotto dell'originale 'How chess
imitates life' che significa tutt'altro).
A cosa voglio arrivare con questo articolo dal titolo così impreziosito?
Semplicemente vorrei concentrare l'attenzione su tutto ciò che noi richiamiamo
alla nostra mente ogniqualvolta pensiamo durante una partita giacendo
pigramente su assiomi che chiamiamo Teoria Scacchistica e che rendono la vita
più semplice a tutti e che spesso viene trattata con rispetto e venerazione. Non
che ci sia niente di strano dopotutto, basti pensare a quanto combatté a spada
tratta un grande scacchista come Siegbert Tarrasch per difenderla dagli attacchi
(imparabili) di un certo Aaron Nimzowitsch quando quest'ultimo propose di
abbandonare l'antica idea di giocare con un forte centro pedonale preferendo un
attacco a distanza più ponderato (non a caso l'apertura oggi conosciuta come
Larsen, 1.b3, è giustamente associata in buona parte al grande maestro lituano).
E' comprensibile quindi che siano in molti coloro che non amino distaccarsi
granché dai 'sacri princìpi' ma credo sia molto interessante cercare di
approfondire la questione da un punto di vista oggettivo, storicizzando le idee
scacchistiche e capendo fin dove è giusto e lecito abbandonare quei sentieri che
i nostri grandi predecessori (usando citazioni di kasparoviana memoria) hanno
tracciato per noi. E' forse sbagliato spiegare a un principiante che è sbagliato
muovere due volte lo stesso pezzo in apertura? E' sbagliato ragionare con la
mentalità che è sempre meglio essere in vantaggio di materiale? Da quando il
re non va protetto ed i pezzi non sviluppati? Chi ha mai detto che conquistare il
centro sia una debolezza? E' evidente che queste domande retoriche ci
illustrano limpidamente come la teoria che impariamo fin da principianti non
possa essere di certo abbandonata o si finisce ben presto per rimanere
schiacciati dalle nostre tattiche ambigue. Un esempio su tutti ne è la
dimostrazione di una ridicola partita giocata tra Desmarais e Seres a Budapest
nel 2001 in cui il Bianco ebbe il coraggio (o il cattivo gusto) di iniziare la
partita con 1. f3 2. Kf2 !!! Inutile dire che il bianco abbandonò dopo 19
mosse. In questo caso il non seguire la Teoria fu logicamente deleterio in
quanto non si può condurre una partita di scacchi senza sviluppo e perdendo
malamente l'arrocco già alla seconda mossa: non a caso il resto della partita non
fu nient'altro che un assalto al re avversario in cui il Nero si divertì a usare tutti
i pezzi a disposizione per trarre un vantaggio che come già detto portò il Bianco
a capitolare ben presto. Che nessuno tocchi quindi certi sacri precetti! Anzi, che
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nessuno esageri nel fuggirli fin troppo. Quello che voglio dire è che la Teoria
non è sacra ed immutabile ma solo il frutto di idee e di esperienze e quindi è in
continuo mutamento, costantemente.
Pensiamo per esempio a come il gioco di Anderssen era considerato ai
suoi tempi: perfetto ed intoccabile. Poi arrivò Morphy e subito dopo di lui
Steinitz e la Teoria cambiò radicalmente. Ancora dopo di loro arrivarono gli
ipermodernisti guidati dal già citato Nimzowitsch e tutt'oggi la loro strada non
è più seguita come prima ed allora vediamo che l'approccio a certe aperture o a
certe varianti è radicalmente mutato rispetto a quando lo fosse ad inizio secolo
o persino a qualche decennio fa. Ecco allora che si spiega il titolo una volta per
tutti: negli scacchi così come in natura è necessaria l'innovazione altrimenti
prima o poi le idee diventano stagnanti e si viene necessariamente superati da
qualcuno che ha avuto sguardi più lontani dei nostri.
Il problema dell'imparare la Teoria scacchistica è che spesso la
medesima è ben fusa con opinioni personali così intrinseche da diventare
popolari e dogmatiche e vediamo allora che il nome di certe varianti o di certe
aperture sono associate a qualcosa di negativo e sbagliato, come un anatema da
scongiurare. Esemplificativi sono gli esempi di tutte le varianti del Dragone
sulla Siciliana dopo l'avvento di un certo Robert James Fischer che divenne un
vero e proprio sterminatore di draghi con poderose spinte sul lato di Re (da
notare che atteggiamenti simili si erano già visti in Steinitz in altre partite, vedi
'Steinitz-Blackburne, Londra 1876') oppure con la rivalutazione di difese come
la Russa o la Scandinava. La seconda effettivamente non sbalordisce se a lungo
fu piuttosto impopolare contravvenendo fin da subito al sacro ordine teorico di
non piazzare pezzi forti al centro perdendo poi un tempo sull'uscita del Cavallo.
Perché allora oggi campioni come Caruana giocano questo genere di difese?
Come è possibile che si sia passati da un totale disprezzo per qualcosa ad un
nuovo rispetto? Stessa situazione si trovò con la reintroduzione da parte di
Kasparov con l'interessantissimo Gambetto Evans nella partita Italiana, prima
un po' snobbato.
E' fondamentale capire, fin dai nostri livelli, che niente è sbagliato
aprioristicamente e che dietro ad ogni dogma risiede un 'perché?'. Ragionando
su di esso si possono capire tante cose, sopratutto se quel perché è in linea con
la nostra filosofia scacchistica. Dopotutto, negli scacchi così come in qualsiasi
altra disciplina, il progresso passa per tre fasi importantissime: comprensione
delle dottrine precedenti, idealizzazione di nuove teorie e verifica sperimentale
di queste ultime. Sebbene gli scacchi siano un gioco che in superficie potrebbe
quasi sembrare facilmente calcolabile essendo tutti i dati del gioco alla luce di
entrambi i giocatori, in realtà tutto è estremamente complicato. Innanzitutto
partiamo dal presupposto che ciò che è vero in pratica non è necessariamente
matematico e sopratutto il motivo per cui qualcosa di sbagliato ieri può
risultare giusto oggi è una delle tante chiavi di lettura di un processo
decisionale scacchistico molto sottile che non si può ignorare che riguarda il
lato psicologico del gioco. Giocare aperture sconosciute può risultare molto
spesso provocatorio e sebbene, traslitterando le parole di Fischer, è più
conveniente di sicuro pensare a far buone mosse piuttosto che a giocare di
psicologia se vogliamo vincere, è d'altro canto vero che possiamo considerare
la Difesa Siciliana come la più forte contro e4 ma giocarla con un esperto
giocatore che magari la conosce meglio di noi può essere quasi sicuramente una
strategia errata. Ampio spazio a sperimentazioni e a menti liberi da eccessivi
vincoli!
Il miglior modo per giocare meglio di ieri è mettere in dubbio quelle
certezze che consideravamo tali così da minare noi stessi fin dall'interno
cercando di andare così a fondo nelle questioni scacchistiche da farci sembrare
quasi errori ciò che prima consideravamo dogmi di vitale importanza. Questo
non vuole significare che bisogna iniziare a giocare soltanto mosse come 1. h4
che sono di dubbissima utilità ma piuttosto che è più conveniente catalogare le
nostre idee su varianti ed aperture solo dopo averle capite fino in fondo (o fino
a che non lo si ritiene necessario) senza riempirci la testa di troppe teorie che
prendiamo per sentito dire. Se guardiamo al gioco che fanno oggigiorno quelli
che sono definiti i Super GM vediamo come fin dalle prime fasi dell'apertura
non sia raro vedere varianti secondarie, terziarie o del tutto sconosciute e non
solo per sorprendere l'avversario con linee di gioco innovative ma anche perché
il modo di giocare è molto cambiato, basti pensare all'uso che si fa oggi più che
mai dei cavalli laterali nelle colonne A e H. Eppure la teoria ci sconsiglia
caldamente di lasciarli in case così lontane dal centro, dove la loro potenza è
assai limitata. La teoria sbaglia? No di certo ma semplicemente qualsiasi
dogma non può essere accettato rigorosamente esulandolo dal contesto. E'
infatti incontrovertibile il concetto che 'un Cavallo al centro sia una colonna'
(qui uso le parole di Tigran Petrosjan) ma è anche vero che non si può
escludere ancora una volta aprioristicamente il Cavallo da tutta una serie di
case solo perché qualcuno prima di noi ha detto di non farlo. Ragionare così
non ha assolutamente senso, cerchiamo piuttosto di capire che da chi gioca
intorno a noi e da chi lo ha fatto negli anni precedenti è importante non solo
prendere lezioni ma anche spunti di riflessione e di studio per cercare di
raggiungere una visione sempre più vicina a 360°, così che possiamo cercare di
fuoriuscire da schemi autoimposti per poter migliorare il nostro modo di
giocare.
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Circolo Scacchistico della Versilia - 6
Nota del Redattore: Lorenzo Bianchi è uno dei giovani entrati da poco nell’Associazione,
abbassando notevolmente l’età e portando bravura e contagioso entusiasmo. Questo
articolo ne è una prova eclatante. Insieme a Nicola Franchini e Marco Togni partecipano
ad ogni attività compreso il CIS 2013 dove stati attori della promozione alla serie C.
LA PARTITA COMMENTATA
Avevamo promesso al Maestro Luca Nelli (vincitore del XXIV Torneo Sociale del Circolo
nell’anno 2012), la pubblicazione del Bollettino del Torneo ma la cosa purtroppo non ci è
riuscita, per vari motivi, e allora rimediamo ora, parzialmente, con la pubblicazione della
partita determinante di quel torneo , commentata egregiamente da i due protagonisti. Ogni
promessa dovrebbe esser debito !!
tempi scacchistici di Laser, Capablanca ed Alekhine i Maestri erano i
giocatori più forti del mondo mentre io sarei stato poco più di un amatore.
Oggi con l’inflazione generale che c’è stata, e non solo nel nostro gioco,
sono io il Maestro.
Comunque sia la nostra è stata una partita emozionante che ha portato a
sviluppi imprevisti per me, sicuramente, e credo anche per Carlo.
MENCHETTI - NELLI
1.d4 …
[D44]
SOCIALE 2012 (sesto turno) 12.04.2012
(Commenta Carlo Menchetti)
(Commenta Luca Nelli)
Ho incontrato Luca nel recente torneo provinciale di La Spezia e sempre
con il bianco giocai “e4” e gli dissi che avrei applicato la variante “Lorenzo
Ricci” in memoria della spettacolare vittoria che Lorenzo ebbe nei suoi
confronti nel sociale testé ricordato del 2008. A La Spezia giocammo
invece una francese e anche se disarticolai bene un alfiere delle case
bianche, persi la partita e Luca vinse anche il torneo provinciale. Non so se
Nelli avesse preparato contro di me qualche altra variante spigolosa contro
“e4”, ma io ho tagliato la testa al toro: ho giocato “d4”. Poi vedremo!
Mi tocca il Nelli : leviamoci il dente !? Giocare contro un maestro di
scacchi è sempre oltremodo difficile perché parti dal presupposto che la
“questione di tecnica” faccia la differenza per la probabile sconfitta.
Sperando che lo stesso maestro Luca Nelli commenti la partita così come
ha fatto molto bene per le partite con Onesti e Federico, lascio a lui
l’aspetto tecnico (varianti oggettive e da motore di ricerca), e vorrei
occuparmi più dell’aspetto emotivo-ambientale.
Luca Nelli è campione sociale uscente del circolo, ha vinto nel 2011 (vinse
anche il torneo del ventennale nel 2008) ma ha un pochino l’animo
irrequieto perché non è riuscito a vincere il sociale del suo circolo di
Sarzana: Lasio Millo lo ha preceduto e sconfitto nello scontro diretto.
Ore 21.30 circa, la nuova sala degli scacchi del comune di Seravezza, un
po’ trasandata ma accogliente (dove spiccano i nostri tavoli bianchi con
sedie rosse) ci mette a sedere e…
Raccolgo l’invito del Presidente di commentare la nostra pepata partita del
Sociale 2012 – la nostra pepata partita od anche la nostra partita pepata,
ma questa, lo sa chi ha fatto studi classici, non è un’allitterazione, la figura
retorica comune nella poesia antica?
Mi è sempre stato simpatico il Presidente, chissà forse perché è in carica
da tanto tempo come dovrebbe essere un Presidente e poi certo anche per
la persona, in quanto è uno che sa stare allo scherzo. Ammetto che il suo
commento della partita in cui ha modestamente lasciato a me di disquisire
sugli aspetti tecnici del nostro incontro, mi ha un tantino lusingato (ma
ciascuno di noi, chi più chi meno, non è sensibile alla vanità?). Però
ritengo doveroso precisare che io non sono – o dovrei ottimisticamente dire
non sono ancora? – quell’esperto di scacchi che tutti credono. Ai bei
Circolo Scacchistico della Versilia - 7
Già in questa prima mossa c’è una grossa sorpresa: per molti anni Carlo
tanto nelle partite lente quanto nelle Semilampo mi aveva sempre aperto
1)e4 ed avevamo avuto modo di esplorare prima il Gambetto Greco
(1)e4,e5 2)Cf3,f5) poi il Gambetto Janitsch della Spagnola (1)e4,e5
2)Cf3,Cc6 3)Ab5,f5), dopo 1)…c5 la Siciliana, infine 1)…e6 la Francese.
Proprio il giorno della partita ho avuto una interessante premonizione: ho
pensato ai miei primi ricordi degli scacchi in Versilia i tornei zonali
dell’Arci di Seravezza , Pietrasanta e Camaiore nell’Ottobre-Novembre del
1982 che disputai come NC e vinsi con complessivi 14 e mezzo su 15
passando nelle Terze: tempi primordiali!
Carlo giocava forse nelle Seconde ed a quell’epoca mi sembra aprisse d4.
Allora io ho pensato : “ma da allora non ha più aperto d4? Lo farà
stasera?”. Eccomi accontentato!. E la mia preparazione settimanale che
prevedeva una Francese Variante Tarrasch o Variante di Cambio è andata
buca per l’ennesima volta.
1…d5 2.c4,c6 3.Cc3,Cf6 4.Cf3 …
[se ora il Nero gioca 4…dxc4 5 a4,Af5 6 e3,e6 7 Axc4,Ab4] siamo nella
Variante principale della Slava
4…e6
Circolo Scacchistico della Versilia - 8
così facendo il Nero decide di impiantare una semi-Slava e dovrà riuscire a
far giocare l’Alfiere delle case bianche, ma in questa Apertura tale
problema è meno grave che nella Francese, come poi si vedrà.
Se adesso :[ 5) e3,Cbd7 6) Ad3,dxc4 7) Axc4,b5 seguita da 8) Ad3 o Ab3 e
8…Ab7 oppure a6 oppure b4 si entra nella Difesa di Merano: un impianto
decisamente più prudente e tranquillo di quello che si è prodotto nella
partita].
5.Ag5 dxc4
Una semislava variante Botvinnik. La stessa apertura giocata contro John
Federico ad un sociale di qualche anno fa.
Con questa presa accetto di entrare nella Variante Botvinnik, una
continuazione molto tagliente che porta ad una lotta serrata dopo
6.e4 b5 7.e5 h6 8.Ah4 …
Con John giocai 8.Ad2 dopo quasi venti minuti di pensata e quei minuti
pesarono notevolmente nel finale dettato dagli orologi meccanici.
…g5 9.Cxg5 hxg5 10.Axg5 Cbd7 11.exf6 Ab7
sbilanciato e la lotta tra le due masse pedonali quella bianca ad Est e
quella nera ad Ovest è il leit-motiv di una partita in cui i due giocatori
mirano a valorizzare la loro maggioranza ed a bloccare quella avversaria.
Non deve ingannare il fatto che il Nero giochi con un pedone in meno
perché questo svantaggio materiale in una tale situazione è ininfluente
mentre conta assai più la conquista dell’iniziativa. In tutto il corso del
gioco qui predomina la tattica inoltre da queste partite si originano spesso
finali difficilissimi,la cui difficoltà è aumentata da un importante fattore
della posizione:arroccando quasi sempre corto il Bianco e lungo il Nero,i
re non sono piazzati in modo da bloccare i pedoni passati avversari.
12.Ae2 …
Naturalmente la mossa principale è 12.g3 ma io di mettere la torre
volutamente sotto tiro dell’Ab7, manco c’ho pensato. In realtà è una buona
mossa perché se il nero fa 12… c5 il bianco spinge in d5 e poi mette
l’alfiere in fianchetto, può tranquillamente arroccare corto e minaccia di
aprire la posizione del Re nero. Io cerco di ottenere lo stesso risultato con
Af3 ma mi rimane debole il punto g2 come vedremo in seguito. Comunque
ho scoperto su chess database che la stessa mossa è stata giocata anche da
Spassky e quindi mi sento in buona compagnia!! Modestamente!!
Il bianco ha ripreso il pezzo e il pedone ma il nero ha una solida
maggioranza di pedoni sull’ala di donna pronta a incamminarsi e sfondare il
mio sguarnito reparto. Ha linee aperte sul lato di Re per l’attacco su un
probabile arrocco corto e in compenso ho anche un pedone debole in d4.
Però se esiste questa apertura ci deve essere anche qualche vantaggio per il
bianco? Penso che possa risiedere nella maggioranza di pedoni a est e nella
posizione del Re nero che forse non è al sicuro in nessuna parte dell’ottava
traversa. Naturalmente la mia conoscenza teorica finiva qui e in testa mi
rimbalzava la famosa “question” amletica: “e ora?”
Tutte le partite che avevo visto io a suo tempo, ed il cui ricordo era
completamente sbiadito nella mia mente, proseguivano con [12) g3 tanto è
vero che ritenevo quasi sbagliata questa uscita dell’Alfiere e cercavo il
modo di confutarla, ma come ha scritto Carlo, e la cosa mi ha sorpreso, era
già stata giocata da Spasskij. Dopo 12) g3 la linea principale prosegue con
12)…c5 e non c’è da temere questa scoperta per via di 13) d5,Db6 14)
Ag2,0-0-0 15) 0-0,b4 16) Ca4,Db5].
Tutto teorico. Mentre giocavamo queste mosse io mi ponevo una domanda
molto frequente: ma il mio avversario questa Variante la conosce o no e se
la conosce, fino a che punto? Dal canto mio questa era la mia prima partita
con la Variante Botvinnik mentre ho già giocato parecchie semi-Slave
“tranquille”e quindi ho voluto provare quella particolare emozione che lo
scacchista sente quando gioca un’Apertura od anche una Variante per la
prima volta.
Questa posizione complessa contiene potenzialità enormi e vi sono scontri
fra GM con complicazioni veramente incredibili. Il gioco è completamente
Il nero decide di arroccare lungo pensando giustamente che il suo Re è più
al sicuro in “c8”che al centro, protetto com’è da una muraglia di pedoni
neri. Considerando altresì che la torre in d8 minaccia in trasparenza il
pedone debole in d4 e la donna bianca in d1.
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12… Db6 13.a4 a6 14.Af3 0–0–0
Dopo 12)…Db6 13)a4 adesso mi infastidiva la minaccia [14) a5 seguita da
a6. Ad esempio:13) …0-0-0 14) a5,Dc7 15) a6,Aa8 ] e per eliminare questa
spina nel fianco il Nero deve perdere tempi con Db6 e Cb8xa6 e
decentralizzare il Cavallo, cose che il Bianco può sfruttare a suo vantaggio,
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per cui mi sono deciso per 13)…a6 e se [14) a5 segue Dc7 ed Ab4xa5 con
caduta del pedone bianco].
15.axb5 cxb5 16.Axb7+ Dxb7 Ed ecco che si pone il primo serio
dilemma: “come si fa a difendere in un colpo solo d4, il pedone g2 e il
tatticismo di Cc5 che attacca in trasparenza la donna?”
17.Dg4 …
Forse mossa unica, tribolata e sudata, che non mi garbava tantissimo ma
che fa anche Fritz8 e quindi… modestamente!!
17… Tg8
20.0–0 Df5
Mossa forte che mi ha mandato nel panico: come faccio a difendere tutto? E
come al solito mi rimangono pochi secondi sull’orologio. Eppure sono
orologi digitali, silenziosi, come mai i secondi che andavano
inesorabilmente verso lo zero, battevano nella mia testa come colpi di
tamburo? È gia incominciato il Palio dei Micci?
Come ha osservato giustamente Carlo io mi ero intestardito a voler
sfruttare l’inchiodatura dell’Ag5 ma il Bianco con un gioco preciso può
difendersi.
21.f3…
Le ultime mosse di Carlo fanno assumere alla posizione quella fisionomia
che verrà mantenuta sino al Finale e che pare essere veramente a doppio
taglio: a vantaggio del Bianco c’è il concentramento di pedoni e pezzi sul
lato di re ed al centro con possibilità di valorizzare lentamente la
maggioranza oltre alla fastidiosa pressione sulla colonna a cui però la
Torre bianca rinuncerà ben presto; a vantaggio del Nero, l’attività della
Donna lungo la grande diagonale, l’inchiodatura dell’Ag5, la maggioranza
appena spedonata sull’ala di Donna e la debolezza dei pedoni d4 e b2.
18.Ce4 …
adesso avrei dovuto cogliere l’opportunità di impedire l’arrocco con
[18)…Ab4+ 19) Re2,Cb8 (invece di Cb6 che anche è buona) 20) Thd1,Cc6
21) Rf1,Cxd4]
18… Cb6
ora pare ideale per il Bianco [ 19) 0-0-0 arroccando , difendendo i due
pedoni deboli e portando il re ad ostacolare la maggioranza del Nero in un
colpo solo]
19.Td1 Dd5
Spesso le mie partite sono una malinconica teoria di occasioni
perdute.[20)…Ab4+ si imponeva con vantaggio al Nero 21) Rf1 – sbagliata
è 21) Re2 per Ca4 ed il pedone b2 viene catturato. Ancora peggio 22) Tb1
in quanto dopo Txd4 il Nero diventa troppo attivo – 21)…Ca4 22) De2,e5
seguito da exd4 ed il Nero sta meglio].
Circolo Scacchistico della Versilia - 11
Mossa semplice e forte che non riuscivo a vedere e che ho visto chissà per
quale insondato mistero!? Giocare a scacchi da quasi quarant’anni mi sarà
valso a qualcosa oppure no? Se fosse “no” sarebbe un bel casino!? Come
farei a dirlo in giro?
21… Cd5
Questo cavallo avrebbe dovuto portarsi subito in a4 dove andrà dopo ma
con perdita di diversi tempi che peseranno molto nella partita,
guadagnando il mio avversario mosse sul lato di Re.
22.Tfe1 Ab4 23.Te2 Cb6 24.h4 …
Dopo che il Bianco si è così consolidato non mi resta che entrare in Finale
a cercare quelle complicazioni a me favorevoli che ho mancato nel
Mediogioco ed in parte le troverò.
24… Dxg4 25.fxg4 Td5
Si poteva giocare [25) e5 approfittando dell'inchiodatura cui pare non
esserci di meglio che 26) d5,Txd5 27) Txd5,Cxd5 28) Ad2,Af8 29) g5,Th8
30) g3,ecc. =]
26.Cf2 Rb7
E’ necessario togliere il re dalla colonna c per realizzare la spinta c3
27.Af4 Ca4
Circolo Scacchistico della Versilia - 12
Finalmente!! Luca attua il piano vincente. Forse lo poteva fare già alla
mossa numero 20 ma si era intestardito sulla debolezza dell’Ag5 e della sua
inchiodatura. A questo punto io posso solo sperare nell’unico controgioco
possibile: l’avanzata dei pedoni a est.
Qui sarei dovuto arrivare molte mosse prima ma nonostante tutto anche
così la situazione per il Bianco si fa critica.
bianchi. Avrei potuto vincere in due modi:[1 34)...Cd3 consentendo lo
scacco in c7 35)Tc7+,Ra8 36)Td7 - se 36)Txf7 segue Cxe5 37)Txe5,Ag3 e
per parare il matto il Bianco deve dare la Torre - 36)...Axh4 37)Txh4,Cf2+
38)Rg1,Txd7 39)Rxf2,Txg5 eliminando i terribili pedoni nemici.2 Tuttavia
se il Nero non se la sente di consentire lo scacco in c7(ed io non me la
sentivo) basta giocare semplicemente 34)...Ab6 questa mossa tranquilla è
sufficiente e poi il Cavallo tornerà in gioco via d3 o d1].
28.g5 c3
35.Txc8 Rxc8 36.h5 Td8
Se [29)Ac1 segue cxb2 30)Axb2,Cxb2 31)Ac3,Tb3 32)Axd4 ed il Nero
recupera il pedone e si ritrova con un Alfiere dominante ed efficacissimo
sia in attacco sia in difesa:appoggia l'avanzata dei pedoni a e b ed ostacola
i pedoni bianchi].
Ma anche Luca, pressato dall’orologio (chissà se anche lui sentiva i
tamburi?) commette una svista.
In questa posizione, incasinata e col tempo di entrambi ridotto al lumicino,
Fritz suggerisce Rf1 ma io gioco …
Ora vorrei aprire una parentesi:sapete che io,per principio, non parlo mai
male ed evito di usare e di scrivere termini volgari,ma questa volta
lasciatemi commentare una mossa simile con una definizione molto
esplicita:questa è una grossa cazzata ed é del tutto deprimente dopo oltre
30 anni di scacchi agonistici che diventano 4 se si considerano gli anni di
"scacchi ateorici" che ho passato da bambino,dover fare ancora simili
errori.
[36)...Cd3 Carlo nel suo commento ha scritto che questa mossa vince,ma
non è vero:Cd3,come del resto Ab6 vincevano due mosse prima,alla 34
esima ma ora,cambiata la Torre nera che li fermava,i pedoni bianchi sono
diventati troppo,ma davvero troppo,pericolosi.37)g6,Td1+ 38)Rh2,Ag1+
39)Rg3,Cxe5 40)Txe5,Ad4 41Td5! simili brillantezze sono rese possibili dai
pedoni passati come si vedrà anche più avanti,exd5 42)g7,Axf6
48)g8=D+,Ad8] ed il Bianco vince.
32.Te4 Ac5 33.Txc3 Axf2+
37.Axb2 …
e perdo un pezzo per un improbabile gioco su c7+ e prendere il pedone f7
per poi effettuare le spinte di pedone.
Per quanto a prima vista questa mossa sembri obbligata,in realtà 37)g6!
evitando di recuperare il pezzo è ancora più forte ed avrebbe portato il
Presidente ad una vittoria spettacolare dopo: 37)...Cd3 38)g7,Cxe5 39)h6
sacrificando un pezzo Ag3 40)Td4 sacrificando anche l'ultimo pezzo per
parare il matto ed i pedoni passati bianchi sono più forti di tutto lo
schieramento nero 41)...Txd4 41)g8=D+,Rd7 42)Dxg3 + -] Che il
Menchettone abbia perso l'occasione per la sua immortale?
29.b3 Cb2 30.Tc1 Txd4 31.Ae5 Td2
Una mossa molto naturale ma veniva in considerazione il sacrificio
[31)...Cd3 - se 32) Td1,Cxe5 33) Txd4,Ac5 34) Td1,Cf2 e b4 32)Axd4,Cxc1 33)Tc2,Cxb3 34)Axc3,Ac5 con approssimativa parità ma
posizione molto difficile da giocare. Dopo 31)...Txd2 è il turno di Carlo di
perdere una prima occasione:[32)Txd2, cxd2 può spaventare di far
scendere questo pedone sostenuto ad un passo dalla promozione, ma dopo
33)Tb1 per non perdere il Cavallo il Nero deve giocare 33)...d1=D+
34)Cxd1,Cxd1 con vantaggio per il Bianco].
Il Nero ha guadagnato un pezzo e la posizione viene valutata dalla
macchina -+ 3
34.Rh1 Tc8
Ma una partita non è mai abbastanza vinta perchè con qualche mossa
maldestra non si possa sciupare tutto il vantaggio ed addirittura finire con
la 36 esima mossa in posizione persa. La Torre non andava cambiata ma
doveva restare in g8 ed eventualmente h8 a fermare i pericolosi pedoni
Circolo Scacchistico della Versilia - 13
37… Tg8
Ancora una mossa debole.Sarebbe stato meglio [37)...Ag3 38)Td4,Th8
39)h6,Ae5 40)Td2,Af4 sembra quasi che i pedoni debbano cadere ma il
Circolo Scacchistico della Versilia - 14
Bianco li salva grazie ad un piccolo tatticismo:41)Tc2+,Rd7 42)Ac1,Axc1
43)Txc1,Rd6 il Bianco sta meglio ma qui anche il Nero può tentare di
valorizzare i suoi pedoni]. Dopo 37)...Tg8 è solo il Bianco che si diverte.
38.Tg4 Th8 39.h6 Ae3 40.g3 Rd7 41.Rg2 e5 42.Axe5 Re6 43.Af4 Rf5
44.Rf3 Axf4 45.gxf4 Tc8
La partita è compromessa per il nero, non c’è modo di salvarsi: la posizione
oggettiva della scacchiera dichiara vincitore e sconfitto. Ma c’è un “ma”!!
C’è che anche una partita sostanzialmente vinta, non è mai vinta fino
all’abbandono dell’avversario. C’è un decadimento della concentrazione e
una stanchezza affaticante. Ci sono calcoli approssimativi. C’è una
superficialità di merito che decreta la differenza fra due scacchisti: quella
possibile di diventare maestro oppure quella di accontentarsi della posizione
raggiunta. Di non avere la necessaria cattiveria agonistica che ti premia
nelle situazioni più complicate. Potrei aggiungere altre cose ma poi che
vado a raccontare in giro… modestamente!!
46.Th4 Tc3+ 47.Re2 Tc8 48.Rd3 a5 49.h7 Th8 50.Rd4 a4 51.bxa4 bxa4
52.Rc4 Rg6
Siamo arrivati a questa per me infelicissima posizione in cui il Nero non
può fare più niente. E' sufficiente:[53)Rb4 e Rxa4 seguita dal rientro sul
lato Est e non si può mai giocare Txh7 in quanto f5+ costa la Torre].
Ma ora accadono fatti inspiegabili:
53.Th6+ Rf5 54.Rb4 Rxf4 55.g6 fxg6 56.f7 Rf5 57.f8D+ Txf8 58.h8D
Txh8 59.Txh8 g5 60.Tf8+ Re4 qui si vince anche tornando indietro di Re
abbandonando il pedone a4, ma in partita non me la sono sentita, e anche se
l’intuizione mi diceva di farlo non mi sono fidato: ecco un’altra differenza!!
Ovviamente malgrado il Bianco abbia oltremodo forzato la posizione è
sempre vinta per lui: come ha fatto notare Carlo è sufficiente rientrare
subito col Re verso g1 ed il pedone a verrà catturato con comodo dalla
Torre
anche facendo semplicemente g6 al momento opportuno. Tutto ciò non è
successo: come mai? Il mistero del gioco degli scacchi!!
Per quanto mi riguarda questa partita e questo torneo vengono a cadere in
un periodo di gioco particolarmente orribile che non vedo l'ora finisca. E
cosa si può dire di una simile conclusione? Si ha quasi l'impressione che
Carlo abbia fatto apposta a non vincere:un Maestro che viene a
frequentare il Circolo della Versilia...trattiamolo bene,se no c'è il rischio
che non si veda più!
Quello che è certo è che questa è una Variante d'apertura molto
difficile,veramente troppo difficile e ci vuole la tecnica necessaria per
giocare correttamente contro i pedoni liberi dell'avversario ed a favore dei
propri. Un risultato positivo,però è stato raggiunto,abbiamo tutti quanti
vissuto il rifacimento di una commedia teatrale di altri tempi: arsenico e
vecchi Menchetti!!!
CHE SCACCHISTA SEI?
Il Bianco muove e matta in
tre mosse!
Se riesci a risolvere il test in
meno di trenta secondi sei un
maestro!!
Pronto… via!
61.Rxa4 g4 62.Rb3 g3 63.Rc2 g2 64.Tg8 Rf3 65.Rd2 Rf2 66.Tf8+ Rg3
67.Tg8+ Rf2 68.Tf8+ Rg3 69.Tg8+ Rf2 (½–½).
La partita per Luca era vinta dopo 36… Cd3 e il mio controgioco è solo
aleatorio. Per il bianco la partita era vinta dopo il recupero del pezzo ma
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Circolo Scacchistico della Versilia - 16
DAVID BRONSTEJN (di Massimo Cosci)
L’IDEA: ESCURSIONISTI SCACCHISTI (di Alessandro Colosimo)
Ho deciso di pubblicare sul giornalino una partita di questo grande
giocatore che potremmo definire QUASI CAMPIONE DEL MONDO. Pur non
riuscendo mai a raggiungere il massimo alloro questo giocatore è stato uno dei più
grandi nella storia degli scacchi. La massima forza del suo gioco l’ha raggiunta nei
10 anni che seguono la seconda guerra mondiale; travolgendo tutti gli avversari che
capitavano fra le sue mani. Sconfiggendo il grande Boleslavskij in un match
avvincente e drammatico, Bronstejn divenne il primo sfidante al titolo mondiale di
Mikhil Botvinnik e fece vacillare il suo trono che il grande campione di Leningrado
(per i giovani che forse non lo sanno oggi San Pietroburgo) che riuscì a mantenere
il titolo con un sudatissimo pareggio 12 a 12. Vediamo insieme che cosa era capace
di fare il grande Bronstejn. Siamo a Rostov nel 1941, allora Bronstejn aveva 17
anni, gioca contro il forte Lituano Vladas Mikenas. 1.e4 e5 2.Cf3 f5 Gambetto
Lettone quando gli scacchi erano scacchi. 3.Cxe5 E Bronstejn non si tira indietro,
oggi giorno si preferisce 3 Ac4 3...Df6 Straordinaria mossa di Donna e siamo solo
alla terza mossa. 4.d4 Bronstejn non arretra di un millimetro. 4...d6 sembra dire
Mikenas: hai rotto te ne devi andà 5.Cc4 fxe4 6.Ae2 Bronstejn preferisce
svilluppare l'Alfiere delle case bianche e preparare l'arrocco, si poteva anche
giocare 6 Cc3 6...Cc6 7.d5 Il pedone varca la linea di confine e si incunea nelle
linee avanzate nemiche. 7...Ce5 8.0–0 Cxc4 9.Axc4 Dg6!? A me questo sembra
una inutile perdita di tempo, Bronstejn al prezzo di un solo pedone ha guadagnato
un grande sviluppo rispetto a Mikenas, il Re nero è ancora al centro e presto si
troverà sotto una violenta offensiva. 10.Ab5+ Semplicemente la migliore. 10...Rd8
11.Af4 Da notare la semplicità con cui Bronstejn prepara la rete di matto. 11...h5?
Tentando un contro attacco, ma il giovane Bronstejn non si lascia impressionare.
12.f3 Af5 13.Cc3 exf3 14.Dxf3 Axc2 Mikenas oramai
ha perso ma forse non lo sa, altrimenti avrebbe tentato
14 Cf6. 15.Ag5+ Cf6 16.Tae1!! Mossa straordinaria
che difende indirettamente l'Alfiere in g5, non ci
credete scoprite voi perchè. 16...c6 17.Axf6+ Dxf6
18.De2 Dd4+ 19.Rh1 Ag6 (Diagramma) Mikenas
tenta di resistere ma oramai è condannato. Bronstejn
conclude la partita in modo eccezionale e brillante e
direi anche piacevole. 20.Txf8+ Rc7 Anche dopo
20.....T:f8 la musica non cambia. 21.Axc6 Bellissima mossa si minaccia 22 Cb5+
21...bxc6 22.Cb5+ Non cambia niente la minaccia e sempre la stessa. 22...cxb5
23.Dxb5 Te8 Unica per evitare il matto in una mossa. 24.Te7+ Txe7 25.Dc6#
Bellissima partita del giovane Bronstejin. Mikenas si lascia dare matto.
Intendiamoci, non si tratta di una trovata di Lacedelli e
Compagnoni per passare il tempo sul “K2” né un modo per trascorrere ore
all’aria aperta di Petrosjan o Keres sui monti del Caucaso. Si tratta, più
modestamente, di un’idea nata dalla vulcanica mente del Presidente
Menchetti e subito appoggiata da altri tre temerari: l’inarrestabile DOC
Cavirani, il flemmatico Luke Onesti e l’inesperto “Colò” (...che sarei io).
Siamo nei primi anni 2000 (detta così fa più fico, come dice mia
figlia) e il Presidente, nel tentativo mai abbandonato di “fare gruppo”,
decide di lanciare una sfida nella sfida proponendo ai soci delle salutari
passeggiate sulle nostre Alpi Apuane – che sanno tanto di attività da Casa
dei Pionieri - nel corso della quali sarebbero state giocate delle mirabolanti
partite di scacchi “alla cieca” e magari qualche tenzone a tavolino davanti
ad un frugale pranzo alpestre.
Ci radunammo, lo ricordo ancora con un brivido lungo la schiena,
in una fresca giornata d’estate davanti alla stazione FF.SS. di Querceta.
Ore 07.00. I ruoli furono subito chiari: il Presidente e il DOC sfoggiavano
con nonchalance il loro abbigliamento tecnico da camosci delle Alpi, con
due zaini di media capienza, Luke un abbigliamento essenziale, che
trasudava di minimalismo competente, del tipo “ho bisogno solo di un paio
di ottimi scarponi poi datemi da scalare l’Anapurna, tutto il resto è noia…”,
con il suo zainetto Ferrino, infine il sottoscritto, “l’inesperto”. Il mio
abbigliamento mi sembrò subito fantozziano: scarpone invernale modello
reduce dalla campagna di Russia, pantalone alla zuava, color cane che
fugge, con cintura ascellare, camicia a quadrettoni, “K-Way” di colore
verde. Il tutto veniva infiocchettato da un’enorme e improbabile zaino da
regata Slam, all'interno del quale avevo inserito: un cambio completo,
comprese le mutande, per evidente timore della maledizione di Montezuma
(mi era stato detto da mio fratello, con la cattiveria tipica dello scalatore
esperto, che l’acqua delle sorgenti montane poteva nascondere
pericolosissimi batteri diarroici…), alcuni contenitori di plastica per
alimenti con un primo, un secondo e contorno, una bottiglia di acqua
“Levissima” (anche su questo ero stato ingannato dalla pubblicità di
Messner), un coltello multiuso (in realtà una sorta di scimitarra che avevo
acquistato il giorno prima in un banchetto di cinesi) ed un paio di ciabatte
infradito (tipiche che lupo di mare!). riepilogando il peso degli zaini era:
Menchetti e Cavirani Kg. 2,5 cadauno, Onesti Kg. 0,8, Colò Kg. 18,4!
Ore 07.15. A bordo della Panda “4x4”, del Presidente senza condizionatore
e con il vetro anteriore destra inservibile, partiamo alla volta del campo
Circolo Scacchistico della Versilia - 17
Circolo Scacchistico della Versilia - 18
base, un parcheggio sopra Terrinca da cui procedere per raggiungere il
rifugio Del Freo di Mosceta e proseguire per la Regina della Apuane: la
Pania. Carlo alla guida, il DOC al suo fianco, Luca dietro al Cavirani (tutti
senza zaino poiché posizionato nel bagagliaio) io dietro al guidatore con lo
zaino, che giocoforza non aveva trovato posto insieme agli altri, che
premeva pericolosamente, con i suoi Kg.18,4, sulla safena impedendo la
normale circolazione del sangue.
Ore 07.40. L’auto si fermava finalmente al campo base. Zaini in spalla e
partenza. Io zoppicavo per via della safena che temevo irrimediabilmente
compromessa. Salendo i miei compagni d’avventura salutavano ogni
escursionista che incrociavano. Inizialmente anch’io mi attenni a questa
usanza montanara, ma dopo circa duecento metri di ascesa decisi di
rendermi profondamente antipatico, nascondendo dietro ad una spocchiosa
maleducazione, cioè non salutando più nessuno, quella che era la dura
realtà: un blocco respiratorio incipiente. L’unica tranquillità mi veniva data
dalla presenta in “cordata” del DOC, che ritenevo potesse garantirmi,
all'occorrenza, un adeguato ausilio sanitario. Dopo circa un chilometro di
ascesa sentivo lontane le voci dei miei amici che avevano, temerariamente,
iniziato una partita alla cieca. Il Presidente e il DOC contro Luke e me. Io
avevo quasi subito ceduto al mio compagno tutte le repliche scacchistiche e
il passo sul sentiero. Ero ultimo con distacco, mi veniva da vomitare, avevo
un ronzio nelle orecchie e la netta sensazione di star perdendo conoscenza.
Solo la dignità mi diede la forza di andare avanti senza un lamento.
Ore 09.30. L’orario è del tutto indicativo. Avevo perso contatto dalla realtà
da tempo e l’ultima parola che ho sentito pronunciare da Carlo, dopo la
patta d’accordo con Luke, è stato “128”. Ho pensato per un attimo che
anche una vecchia Fiat “128” potesse andare bene per proseguire e porre
fine a quel supplizio. Invece intuii che si trattava del numero del sentiero e
avrei dovuto proseguire nel cammino. Adesso ero fermo, immobile davanti
alla porta del rifugio, con l’acido lattico che invadeva anche i bulbi piliferi
dei pochi capelli, quando sentii la voce lontana di Carlo invitarmi ad
appoggiare a terra lo zaino. I 18,4 chilogrammi caddero violentemente a
terra tra gli sguardi finalmente compassionevoli dei pochi all’interno del
covo di montanari. Iniziai a riprendere conoscenza quando Carlo mi
imbocco una fetta di crostata di more e mi consigliò di bere qualcosa. Il
DOC fu tentato di misurarmi la pressione ma l’occhiataccia del Presidente
lo fece desistere. Il giovane Luke, fresco come una rosa, aveva iniziato una
serrata discussione con un’avvenente escursionista locale…
Ore 09.50. Riprendiamo il cammino. Mi sentivo finalmente meglio, i miei
compagni avevano capito che avevo la stessa preparazione fisica per la
montagna di un ornitorinco dell’Orinoco e procedevano ad un passo lento
verso la Pania. Ancora un numero di una “Fiat” urlato da Carlo: “126”.
Ormai avevo capito, non c’era da illudersi, avrei dovuto camminare ancora.
La salita mi parve fin da subito altissima, lunghissima (tutt'altro che
“Levissima”, maledetto Messner!), impressionante ed ebbi un capogiro.
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Circolo Scacchistico della Versilia - 20
(segue, alla prossima...).
I Vincitori della tenzone (di Alessandro Colosimo)
Siam qui riuniti nella serata che’l barbier riposa
In questa locanda amena del Borgo nostro
Chiamati al lauto desco per la cena spiritosa
Ad omaggiar la passione d’ognun, gran lustro!
A festeggiar siam oggi Te, mirabil nostra Squadra,
Che quest’anno la gran soddisfazion ci detti
Andando a conquistar la “C”, forte e leggiadra
Condotta ancor da lui, fier messer Carlo Menchetti!
Livorno, Pontedera ed infin anco l’Isola d’ Elba
Domati furon da così terribil banda,
All’anda e alla rianda fecer far lor figura scialba,
Pregaron ogni santo per una fin più blanda!
Chi sono i nostri eroi e a chi darem di lauro il serto?
I nomi son scolpiti nel cuore d’ogni uomo:
Cosci,Franchini,Togni, Bianchi, del Bartelletti, son certo,
Colo’, Doc, Neri, Iacò, e il Capo mai domo.
Allor alti i calici, per chi ben l’alcol apprezza,
Per salutar nostro futur molto speciale,
A quelli che son or a Querceta e prima a Seravezza,
Della Versilia il Circolo di Scacchi sarà immortale!
L’Esule Zenone
POESIA DIALETTALE (di Giovanni Fancelli)
Partita doppia
La “bragia” sotto la griglia croccolava sorniona
ne irretiva arrossandolo il ferro più fino
un adorabile domestica godeva sulla poltrona
del dolce tepore irradiato dal camino.
Mario improvvisato mago del fornello
saltava in padella un contorno di rapini
aggiungeva aglio, fischiettando uno stornello
per donare alla creatura sapori divini.
Aspettava Armà per lo spuntino
per l'Armì dovea far tutto da se
infondo non serviva che un po di vino
e le salsicce fresche di Lanè.
A chiudere in bellezza non ci voleva tanto,
le armate già schierate sull'altro tavolino
accanto a cantuccini e bottiglia di vin santo
per un momento che ormai era vicino, vicino... TROPPO VICINO!!!
Nooh!!!...
Mario : - O Armà, mi son distratto per combinazione e tutt'a 'n tratto me l'ha
freghe!
Lì per lì l'ho rinchiusa 'ndun cantone ma le ha visto una via di fuga tra la
porte e 'l muro, s'è infilata in quel'apertura e via com'un lampo con tutta la
catena di salcicce in bocca! Armà : - O Mario almeno se l' avei rotta. Mario : - Siee vad'a penzà tanto 'nnà, l'aveo appena sbucherellate con la
forchetta pe'fagli colà 'l grasso. Armà (ironico) : - Avei fé ch' 'un sentisse 'l sito? ma contentiemosi che 'n
compenso s'ha lascio le rape Mario (arrabbiato) : - Ma stà 'bbono ch'aveo fatto 'no spuntino da re, ancòra
cinque menuti d'erimo a cavallo, ma questa è grossa, òra mi sono
impuntato, l'avréi duvuto fa' da 'n pezzo, vederai ch'animalacci in questa
case (casa) 'un ce ne rientra! Sarò l'alfiere dele regole, faccio 'n avamposto
'n fondo ale scale, agguanto 'na traversa di castagno e spezzo la colonna
Circolo Scacchistico della Versilia - 21
vertebrale al primo che fa' la mossa d'entrà! Ma la voce dell'Armì richiamò i due alla finestra e s'intuì che il finale
sarebbe stato diverso: - Reginaaa, Regina amore, duve sète? Venite
cicchinina dala “mamma” L' “adorabile” spuntò da un buco sotto la legnaia e dietro aveva una
stentinata di gattini, Mario e Armà si guardarono negli occhi; le salcicce in
ottava erano promosse e iniziarono un ruffiano andirivieni fra le caviglie
della donna dando vita all'inespugnabile arrocco multiplo
L'Armì in brodo di giuggiole : - E sei co' bbimbini, amori belli, guarda
come stano bene, noaltre si che si penza ala famiglia, miga quele du rape ch'
èno sempre a dì scacco lì, scacco là ma state seguri che io 'n v' abbandono
vi tengo sotto la mi ala, anzi ora venghino a sistemà 'sta pila che pare la tore
(torre) di Pisa, se véne giù la pressione dele legne vi stiaccia Mario pensò che la miglior difesa fosse l'attacco ma l'intervento di Armà gli
consigliò un cambio di strategia: - O Mario datti remis-se è 'nutile dacci di
matto eppò co' nervi rischi 'n blocco cardiaco, il problema va aggirato co'
'na variante, te il prossimo colpo di salcicce ne compri il doppio!
Mario : - Bravo!!! Ma Armà continuò filosofando: - Si, Ma 'un occore che siino di qualità,
eppò guarda là, le donne hano il vantaggio di sta' sempre al centro dela
scena e te 'un le poi piglià di punta, è bene mettisi di fianchetto,
sull'argomento andacci un popò 'n diagonale, a fa 'l materiale doppo è tutta
'na complicazione; via, fiemosi sta' partita che si ricarica la batteria.
Già, con la scacchiera pronta, cantucci e vin santo
almeno quella poteva esser fatta
e dopo un mangia e rimangia non senza rimpianto
tra i due finì con la solita patta.
RIFLESSIONE: in questo spaccato di ruralità versiliese descritto con l'aiuto
del glossario minimo degli scacchi è evidente che Mario e Armà perdono
anche contro la gatta, il motivo è altrettanto chiaro, pensavano alle salsicce
con gli scacchi in bocca, per vincere occorre pensare agli scacchi dopo aver
digerito molto bene le salsicce.
Il pedone passato
Circolo Scacchistico della Versilia - 22
Vorrei trattare il mio punto di vista per quanto riguarda quelle
regole che stanno sempre tra lo scritto e il non-scritto. Io credo
però che come ogni regola, anche queste debbano essere sottoposte ad una
certa valutazione. Innanzitutto chiediamoci perché esse sono state stabilite,
altrimenti si perde il senso stesso del rispetto verso una regola in quanto
immotivata. Per quanto riguarda la prima regola è evidente che è stata
istituita per evitare che un generico giocatore possa permettersi il lusso di
?spegnere il cervello? in situazioni critiche o di difficoltà in cui il tempo è
poco ma ne servirebbe tanto oppure in cui ogni mossa è cruciale per l'esito
della partita. Se, per risparmiare tempo, ogni mossa fatta deve essere
sottoposta costantemente alla valutazione legale oltre che strategico-tattica
dall'avversario con conseguente perdita di concentrazione e tempo del
medesimo è evidente che si va incontro ad un atteggiamento
estremamente sbagliato che evidentemente va prevenuto, stabilendo
appunto la regola della mossa illegale. Per quanto riguarda la regola
del pezzo toccato-pezzo giocato è chiaro che sia stata stabilita per
evitare l'eccessivo vizio di toccare (magari alzandoli) tanti pezzi di
una scacchiera prima di completare la mossa che si incontra in molti
giocatori e che destabilizza (ed irrita) non poco chiunque. Come nel
caso precedente una regola che neutralizzi questo atteggiamento è
ovviamente
necessaria.
Arriviamo però adesso al nocciolo della questione. E' davvero giusto
applicare
queste
regole
sempre
ed
indiscriminatamente?
Se da un lato è indiscutibile che basterebbe un minimo di ragionamento e
self-control per non andare incontro a queste ferree leggi è anche vero che
si può tranquillamente evitare di arrivare a situazioni che non raramente si
possono definire se non ridicole quantomeno gradevoli per tutti. Negli
scacchi, così come in qualsiasi altro gioco o sport, sono necessarie come
minimo due elementi: il primo è l'onestà, l'altro è l'umiltà {Ai due si può
abbinare un certo odio nei confronti della sconfitta, che di certo aiuta a
migliorare (se ben indirizzato) ma questo è un discorso che dovrebbe
esulare da questo contesto (dovrebbe), ndr}. Quando una partita è agli
inizi, magari in fase di apertura e l'avversario erroneamente muove un
cavallo inchiodato da un alfiere sul re, è davvero onesto pretendere una
vittoria? Si può davvero essere soddisfatti di una vittoria simile?
Personalmente non lo sarei ed infatti (non è per fare della mia
persona oggetto di vanto ma semplicemente per dimostrare una coerenza
tra ciò che si dice e ciò che si fa) spesso pur potendo vincere così ho
preferito giocare. Una partita di scacchi è innanzitutto una partita che si
dovrebbe giocare sulle 64 case, non sulle leggi di qualche regolamento
applicando
cavilli.
Se
si
vuole
vincere
è
giusto
(e bello) che si giochi dall'inizio alla fine, dimostrando di avere le
potenzialità
di
farlo.
Affrontiamo adesso il caso in cui si rimane in un finale dagli esiti
certamente nefasti per noi. Molti giocatori (fortunatamente nessuno in
questo circolo) per vincere danno silenziosamente scacchi da lontano
(magari con un alfiere) così che se l'altro giocatore non si accorge della
cosa e fa 'mossa illegale' possiamo reclamare una vittoria assolutamente
immeritata. Ecco che entra in gioco il fattore umiltà. Abbiamo giocato,
abbiamo
perso
o
siamo
comunque
in
una
situazione
svantaggiosa....accettiamolo umilmente! Purtroppo a scacchi si perde anche
e bisognerebbe cercare piuttosto impegnarsi per capire perché abbiamo
perso piuttosto che cercare di portarsi a casa una vittoria simile. La cosa
che mi risulta ancor più fastidiosa è che fondamentalmente se una persona
volesse applicare queste regole solo ed esclusivamente per non essere
infastidito da un avversario distratto...perché per esempio non dichiara lo
scacco al re? Evidentemente chiamare lo scacco al re impedirebbe all'altro
di sbagliare facendo una mossa illegale e quindi non si potrebbe
vincere...e allora il motivo ipotetico da cui è partito questo
ragionamento salta totalmente. E torniamo alla domanda 'è davvero
soddisfacente
una
vittoria
ottenuta
in
questa
maniera?'.
Senza dilungarmi troppo è evidente che una partita bella e divertente
non dovrebbe essere rovinata dall'obbligo di muovere un pezzo
rovinando tutto quanto si è costruito solo perché magari lo abbiamo
toccato involontariamente esattamente come si dovrebbe accettare di
perdere senza obbligare l'avversario a fare mosse improponibili nel
solito
contesto.
In conclusione vorrei chiarire che tutto questo mio ragionamento non è
assolutissimamente un attacco nei confronti di chi, ligio alle regole, pretendere
di vincere una partita per mossa illegale; né voglio accusare nessuno di
disonestà o di boria perché per fortuna non esistono individui simili nel CSV
ma è un invito a ragionare quando si pretendono certe regole e al ritorno di
partite spurie da contaminazioni in cui vince semplicemente chi ha giocato
meglio, come è giusto che sia. E' evidente che le regole son fatte per essere
rispettate e nessuno può esimersi dal farlo, soprattutto nei casi in cui si ritiene
di non essere negli estremi che ho illustrato fino ad adesso ma è altresì vero
che è raro trovare qualcuno che tocchi mezza scacchiera e poi muova....
Circolo Scacchistico della Versilia - 23
Circolo Scacchistico della Versilia - 24
MOSSA ILLEGALE ? PEZZO TOCCATO-PEZZO GIOCATO?
(di Lorenzo Bianchi)
MEZZASALMA IL GIORNO DOPO
La foto
Verso le nove di sera di un giovedì, Mezzasalma entrò di nuovo al circolo
degli scacchi. Lo fece in maniera strana e alla chetichella; nessuno in un
primo momento se ne accorse.
La canuta e sdentata vedova di Artemisio si era iscritta al circolo degli
scacchi e per la prima volta partecipava al torneo sociale del giovedì sera.
Molteplici furono le cianfrusaglie che tirò fuori dalla capiente borsa da
viaggio che con pazienza e cura maniacale sistemò accanto alla sua
scacchiera. Tra le mille cose spiccava una foto incorniciata in palissandro
del commissario. La foto lo ritraeva davanti ad una scacchiera immortalata
in quella posizione stravinta contro quel famoso maestro di turno, che
passando per caso dal circolo, volle giocare per forza contro Mezzasalma.
Non toccò i piedi per terra prendendo una batosta micidiale e sparì dalla
circolazione non facendosi più vedere. Tutti i pezzi del commissario
sprizzavano potenza e armonia tanto che sembrava fuoriuscissero dalla
fotografia a inondare la sala del circolo degli scacchi come a incensare
spiritualità scacchistica allo stato puro. Poche volte aveva giocato così bene
e la foto, quella foto, ne faceva intravedere tutta la sua felicità.
Mezzasalma avrebbe voluto salutare tutti uno per uno ma nessuno lo
degnava di uno sguardo, solo dopo un po’ il custode del circolo si accorse
di quella foto e l’apostrofò con l’indice sinistro. Subito dopo incominciò un
muto e garbato andirivieni a omaggiare il fu commissario Mezzasalma. In
obbligato silenzio salutava lo scacchista di turno e lo seguiva con lo
sguardo finché non scompariva alla sua vista e tutti dissero all’unisono “che
parea movesse gli occhi!!” come una marginetta votiva!!
La vecchietta si sistemò alla sua scacchiera e quando l’arbitro intimò “il
bianco in moto”, strinse la mano al suo avversario e mosse il pedone in e4.
Buon gioco! Il conduttore dei pezzi neri era un famoso “pattista” di prima
generazione che soleva già dalla seconda mossa incalzare il suo
dirimpettaio con proposte di patta. Ma la vedova tirava dritto e alla
ventesima mossa vinse un cavallo.
“Cheating!! Cheating!!”
Gridò il suo avversario rivolto all’arbitro che intervenne allibito.
“Questa Signora, questa specie di befana travestita a festa…”
disse tutto rosso in viso e accecato di rabbia…
Circolo Scacchistico della Versilia - 25
“… sta imbrogliando. Io l’accuso di doping scacchistico. Le stanno
suggerendo le mosse per vincere la partita. Io voglio partita vinta per
cheating!!”
L’arbitro cercò di calmare l’inviperito pattista e volle capire come poteva la
vecchietta essere accusata di doping.
“Come fai a dire che la signora usa mezzi non leciti?”
Domandò l’esterefatto giudice al paonazzo scacchista in una sala sull’orlo
di una crisi isterica:
“ssshhhhhh!! Silenzio!! Sto giocando. Accidenti a voi!!”
“Qualcuno le suggerisce le mosse da fare. Le migliori!!”
“Qualcuno chi?”
Disse spazientito l’arbitro.
“Lui… quello della foto. Il commissario Mezzasalma!!”
Tutta la sala si mise a ridere.
“Su, non fare così. Sei stressato. Abbandona e vai a casa”
“Io non vado da nessuna parte. Semmai è quella li che deve abbandonare e
uscire per sempre da questo circolo!!”
“Va bene. Va bene. E dimmi allora come farebbe “la foto” a suggerire le
mosse?”
“Cambiano sulla scacchiera. I pezzi della scacchiera raffigurata nella foto
cambiano posizione di volta in volta e suggeriscono la mossa da fare.
Cheating!! Cheating!! Voglio partita vinta.”
Anche questa volta il commissario era nell’occhio del ciclone.
Nemmeno da morto mi vuoi lasciare in pace!! Accidenti!!
“Custode !! Custode !! dov’è il custode? Presto chiama la polizia, al piano
di sopra c’è un cadavere!!”
Al custode si drizzarono i pochi capelli grigi sulla testa: questa scena
l’aveva già vissuta poco tempo fa con l’uccisione del Commissario
Mezzasalma. Un’altra volta? Un altro morto? È vero che il circolo si
chiama “L’Abbandono” ma non è stato coniato per l’addio alla vita
terrena!! È solo figurativo!! È solo figurativo!!?
Al primo piano era in corso un torneo a numero chiuso di scacchi alla cieca
in simultanea. Un prestigioso GM aveva organizzato un incontro con un
numero ristretto di buoni scacchisti sfidandoli in partite alla cieca: lui
contro tutti contemporaneamente. Tutti giocavano bendati e chi perdeva
usciva dalla sala. Erano rimasti solo in tre giocatori quando si accorsero che
il GM non rispondeva più alle mosse delle partite in corso. Il corpo senza
vita giaceva supino con un coltello piantato nella schiena. Un morto… un
Circolo Scacchistico della Versilia - 26
altro GM morto per un’altra sconosciuta motivazione scacchistica!? Per un
torto? Per una mossa fuori luogo? Per un enigma scacchistico senza
soluzione? Per un movente senza movente? E il commissario Mezzasalma
era incorniciato in una foto!?
Questa volta nemmeno l’indicazione di una scacchiera!! Di una sequenza di
mosse!! Tutte mosse aleatorie sospese nell’aria di più partite giocate alla
cieca!!?
“Fasce lascio! Fasce lascio! (Fate largo, fate largo!)” disse la brutta copia di
Miss Marple facendosi largo a spintoni tra la folla di scacchisti fuori dalla
porta della sala luogo dell’abominio. Naturalmente si era portata dietro
anche la foto del commissario, e domandò: “chi sono i tre finalisti
dell’incontro in simultanea?”
E quelli risposero: “Io sono ungherese e avevo appena mosso un cavallo”.
“Io sono italiano e avevo appena preso una forchetta”. “Io sono svizzero e
avevo appena arroccato”.
“E sapete dirmi quale è stata l’ultima frase del GM ucciso?” domandò
subito dopo la vecchietta che guardava di soppiatto la fotografia di
Mezzasalma che sembrava bussasse al vetro!!
“Mi pare che dicesse: scacco al tricolore”. Rispose uno di loro.
Nel riquadro in palissandro apparve per un attimo una scacchiera con le
solo quattro torri nei rispettivi angoli di partenza.
La vecchietta si stirò la schiena con mille scricchiolii, pulì il vetro del
commissario con l’alito e un fazzoletto da naso usato tanto da costringere
Mezzasalma a chiudere gli occhi e tirare su le sopracciglia (che altro poteva
fare?), e disse:
“ Chiamate la polizia e fate arrestare chi ha nella mossa la propria
residenza!!”
E tutti all’unisono : “E chi è?”
Al piano di sotto il pattista incallito girava tra i tavoli vuoti con le mani nei
capelli: “Cheating!! Cheating! Era quasi patta, quasi patta..”
Gli Escursionisti Scacchisti
Bianco = Nicola Franchini – Marco Togni
Nero = Carlo Menchetti
(1° maggio 2013) 1.e4 e5 2.Cf3 Cc6 3.Ac4 Cf6 4.Cc3 Ab4 5.0–0 0–0 6.a3
Axc3 7.bxc3 d6 8.Te1 Ag4 9.Tb1 Ca5 10.Aa2 c6 11.d4 Dc7 12.Dd3 Tad8
13.Ag5 Rh8 14.Axf6 gxf6 15.h3 Ae6 16.Axe6 fxe6 17.Ch4 Tg8 18.Te3
Tg7 19.Td1 Tdg8 20.dxe5 fxe5 21.Dxd6 Dxd6 22.Txd6 Cc4 23.Txe6
Cxe3 24.fxe3 Td7 25.Txe5 Td1+ 26.Rf2 Td2+ 27.Re1 Txc2 28.Ta5 Txc3
29.Txa7 Txe3+ 30.Rd2 Txe4 (0-1)
Anno 2013
In Alpe di Puntato,
sul retro della
Chiesetta
ristrutturata…
Gli Escursionisti
Scacchisti dell’anno
2013, si apprestano a
disputare la loro
epica partita a scacchi
alla cieca :
1.e4 e5 2.Cf3 Cc6
3.Ac4 Cf6 4.Cc3 Ab4
5.0–0 0–0
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Circolo Scacchistico della Versilia - 28
Siamo solo alle prime
mosse ma Nicola è
sprofondato in una
meditazione YogaZen ad altissima
concentrazione…
Che posizione
ingarbugliata !!
Chi ci capisce è
bravo!
17.Ch4 Tg8 18.Te3
Tg7 19.Td1 Tdg8
20.dxe5 fxe5 21.Dxd6
Dxd6 22.Txd6…
N: Mumble-mumble,
che diavolo minaccia
con l’Ab4?
Anche Marco è
sprofondato…
Sul ponte che conduce
a Col di Favilla,
Marco e Nicola si
sentono soddisfatti :
M: Ahhh! Come si sta
bene… all’Ab4 ci
penso dopo.
(M+N) = siamo
riusciti a prendere un
pedone !!
E mentre eravamo
circondati da una
splendida natura, la
partita è continuata:
Ma alla chiesa di Col
di Favilla:
(M+N) = Dobbiamo
stare attenti al doppi
di cavallo!?
6.a3 Axc3 7.bxc3 d6
8.Te1 Ag4 9.Tb1 Ca5
10.Aa2 c6 11.d4 Dc7
12.Dd3 Tad8 13.Ag5
Rh8 14.Axf6 gxf6
15.h3 Ae6 16.Axe6
fxe6
…Cc4 23.Txe6 Cxe3
Come non detto!!
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Circolo Scacchistico della Versilia - 30
PROGRAMMA DEL CIRCOLO ANNO 2013
24.fxe3 Td7 25.Txe5
Td1+ 26.Rf2 Td2+
27.Re1 Txc2 28.Ta5
Txc3 29.Txa7 Txe3+
30.Rd2 Txe4 (0-1)
Tutti i giovedì sera – SALA DEGLI SCACCHI
ex Scuola elementare di Querceta – Piazza Matteotti 121 (h. 21-24)
14 MARZO
21 MARZO
28 MARZO
4 APRILE
11 APRILE
18 APRILE
2 MAGGIO
9 MAGGIO
16 MAGGIO
23 MAGGIO
30 MAGGIO
6 GIUGNO
13 GIUGNO
20 GIUGNO
27 GIUGNO
4 LUGLIO
11 LUGLIO
18 LUGLIO
25 LUGLIO
AGOSTO
5 SETTEMBRE
12 SETTEMBRE
19 SETTEMBRE
26 SETTEMBRE
3 OTTOBRE
10 OTTOBRE
17 OTTOBRE
24 OTTOBRE
31 OTTOBRE
7 NOVEMBRE
14 NOVEMBRE
21 NOVEMBRE
28 NOVEMBRE
5 DICEMBRE
12 DICEMBRE
19 DICEMBRE
La partita è finita con
l’abbandono della
parte bianca, ma la
prova è stata superata
alla perfezione e il
gioco si è sviluppato
senza gravi errori…
E il bosco sopra la
valle di Mosceta…
stava a guardare!!
Non ci rimane che
tornare a casa !!
Alla prossima !!
TORNEO LAMPO 5’
SEMILAMPO DI PASQUA
8 TURNI – 13’+2”
9 TURNI
PREMI
PASQUALI
TEMATICO
PREMI VARI
4 TURNI – 1H+30”
SEMILAMPO MAGGESE
8 TURNI – 13’+2”
TORNEO DI PRIMAVERA
6 TURNI – 1H+30”
PREMI
PREMI AI
PRIMI TRE
FASCE ELO
A–B–C
TORNEO LAMPO 5’
9 TURNI
TORNEO A SQUADRE
3 TURNI
1H+30”
FERIE
TORNEO LAMPO 5’
SEMILAMPO SETTEMBRINO
8 TURNI – 13’+2”
TORNEO D’AUTUNNO
6 TURNI – 1H+30”
TORNEO LAMPO 5’
9 TURNI
PREMI
PREMI AI
PRIMI TRE
FASCE ELO
A–B–C
9 TURNI
TEMATICO
PREMI VARI
4 TURNI – 1H+30”
SEMILAMPO DI NATALE
8 TURNI – 13’+2”
PREMI
NATALIZI
Il Circolo è aperto anche il martedì sera (h. 21 - 24)
e sabato pomeriggio (h. 15.30 - 18.30)
Circolo Scacchistico della Versilia - 31
Circolo Scacchistico della Versilia - 32