Paternò buona la prima ad Acireale L`Acicatena
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Paternò buona la prima ad Acireale L`Acicatena
LUNEDÌ 6 OT TOBRE 2014 LA SICILIA lo SPORT .47 Volley COPPA SICILIA. La stagione ufficiale è partita con le prime partite per i club di C Paternò buona la prima ad Acireale L’Acicatena prevale sull’Acicastello Il Csain Ragusa supera Giarratana. Vincono pure Gupe e Bronte NUNZIO CURRENTI Prime sfide ufficiali della stagione. È andato in scena il primo turno di Coppa Sicilia, la manifestazione riservata alle squadre che partecipano al campionato di Serie C maschile e femminile. Nel girone A donne, vittoria dell’Albaverde Caltanissetta che supera la Biagio Sabatino. Lucio Tomasella, allenatore nisseno, analizza l’esito della prima partita: «Non pensavo di vincere all’esordio, soprattutto con un risultato così netto contro una squadra ben attrezzata che l’anno scorso aveva ben figurato in B. Questo inizio, spero che possa essere di buon auspicio per l’inizio del campionato di Serie C, buona linfa per le ragazze. Vogliamo ben figurare. Va anche detto che queste partite di Coppa non danno una dimensione completa delle gerarchie, solo il campionato definirà i veri equilibri». Nel girone E, la Naf Nicosia perde a testa alta dall’Asd Volley ‘96 Milazzo: le nicosiane di Angilello, avanti per 21, cedono negli ultimi due parziali. A Letojanni (girone G), buona prova degli Amici del Volley Giarre di Giovanni Cardillo che in tre set (25-16, 28-26, 25-15) portano a casa la prima affermazione. Nel girone H, a segno il Paternò che torna da Acireale con i primi tre punti: «Non eravamo al completo - dichiara il tecnico Isabella Arcidiacono ma siamo state brave a mettere in pratica quello che avevamo provato in settimana. Ora ci aspetta il Planet Pedara che sarà un buon rodaggio per il campionato». Nel girone I, la Liberamente Acicate- MANUEL BENASSI (CSAIN RAGUSA) GIOVANNI CARAMAGNO (PALL. AUGUSTA) PEPPE MANCUSO (AQUILA BRONTE) CARDILLO (AMICI DEL VOLLEY GIARRE) GIULIANA DI EMANUELE (PVT MODICA) ANTONELLA DENARO (ARDENS COMISO) na supera nella prima gara ufficiale la Virlinzi Acicastello. Soddisfatto l’allenatore Michele Prestia: «Abbiamo dimostrato grande voglia di vincere sin dall’esordio. Resta il fatto che siamo in rodaggio e quello di sabato è stato il primo vero confronto stagionale con altre squadre. Molti meccanismi devono essere assimilati ma c’è grinta e volontà da parte delle mie ragazze. Sono felice per aver superato assieme alle liberelle il primo test». Nel girone L, il Volley Etneo di Rosario Trombetta s’aggiudica il derby contro la Juvenilia di Euplio Vitello. Una vittoria per 3-0 beneaugurante per una stagione che si annuncia ricca di prospettive. Nel girone M, a segno nella prima giornata, la Pro Volley Team Modica, che vince a Caltagirone per 3-1, e l’Ardens Comiso che piazza l’acuto all’esordio sul campo del Motuca Trade. Nel girone F maschile, l’Aquila Bronte di Franco Cartillone ha ragione del Nicosia Volley in tre set. Nel girone G, quello composto da quattro squadre, la Gupe Aquilia Battiati vince per 3-1 in casa della New Image Giarre. Fabrizio Petrone, dirigente della Gupe: «Abbiamo cominciato con il piede giusto, i ragazzi sono scesi in campo decisi nonostante avessimo di fronte una squadra esperta ma alla portata. La concentrazione è stata alta dal primo punto, a parte il terzo set. Avanti tutta». La Pallavolo Augusta rispetta le previsioni della vigilia, superando per 3-0 il SocialVolley Valley (equilibrato il primo set vinto dai megaresi 27-25, vinti i successivi due parziali a 19). Nel girone H, esordio con il botto per lo Csain Ragusa che ha la meglio per 3-0 il Giarratana. L’EVENTO. Il 14 le gare, il 18 la festa Catania: trofeo Roomy e premio Barbagallo Il meglio della Sicilia si riunisce alla «Dante» Quello che ci emoziona ogni anno, che ci fa pensare alla Roomy come a una grande famiglia, è l’atteggiamento di Giovanni Barbagallo, che ha il ruolo di direttore generale del club catanese, nei confronti del padre. Lo chiama «professore» e non papà. Perché gli affetti personali sono una cosa, il ruolo che il «prof» ha avuto nel mondo Roomy e nella pallavolo di base catanese è forse un’altra. Forse perché con i ragazzi, Antonio Barbagallo era allenatore severo, sì, ma all’occorrenza anche un padre. Lo abbiamo scritto mille volte e mai ci stancheremo di sottolinearlo: padre severo, spietato se era necessario. Perché due schiaffoni ben assestati servono a far cambiare strada a chi la strada l’ha smarrita. E Barbagallo padre faceva questo. Con le buone e anche con le cattive indirizzava i giovani verso lo sport puro, sano. Poi, certo, in partita voleva vincere sempre. E se pensava di subire un torto erano guai per tutti, specie per gli arbitri. Ma alla fine del match tornava la persona di sempre: cordiale, amabile. Il trofeo Roomy taglia il traguardo dei 25 anni. Sono in programma partite e le premiazioni a chi in Sicilia si è distinto nell’ultimo anno. La palestra della scuola media Dante Alighieri di Catania ospiterà domenica 12 i tornei giovanili che assegneranno l’edizione 2014 del Trofeo Roomy. Si partirà la mattina con il triangolare tra la Roomy, la Giavì Pedara e la Pallavolo Augusta. Le prime due squadre inaugureranno il triangolare con la prima sfida. Nell’area esterna all’impianto sportivo ci sarà la grande festa del minivolley. Protagonisti i piccoli pallavolisti che si esibiranno in giochi e percorsi (per i nati dal 2008 al 2010), 1 contro 1 (2° livello, 2006-2007), 2 contro 2 (3° livello, 2004-2005), 3 contro 3 (nati 2002-2003). Nel pomeriggio, spazio agli Under 17 con Atletico Trecastagni e Gupe Catania: la perdente del primo confronto e la vincente sfideranno nelle successive due partite, che completeranno il triangolare, il Brolo. BARBAGALLO FIGLIO. Il dg della Roomy, Giovanni Barbagallo ieri ci ha confermato: «Per noi ricordare il prof. Barbagallo, con riconoscimenti consegnati a chi si è distinto in Sicilia è il modo più giusto. A lui sarebbe piaciuto. Fuori dal campo, al di là dei risultati, riuniamo chi ha voglia di scommettere sui giovani, chi ha valori e chi porta avanti progetti importanti e non le singole individualità». PREMIO BARBAGALLO. Allenatori, giocatori e dirigenti si ritroveranno martedì 14, dalle 18, nell’aula magna della Alighieri per la consegna dei premi Barbagallo. La serata, presentata da Umberto Teghini, vedrà salire sul palco Mimmo Tripi, promosso in B1 con la Meic Gela, Santino Sciacca, promosso in Terza Serie con l’Holimpia Sr, Vladimiro Ferluga e Marco Milazzo, promossi in B2 col Papiro Fiumefreddo e la Giavì Pedara, Agata Licciardello, che ha vinto per il secondo anno il Trofeo Picciurro, Rosario Trombetta, allenatore tra i più vincenti degli ultimi anni a livello giovanile (quinto nell’edizione 2013 della finale nazionale Under 15). Poi saranno insigniti di riconoscimenti speciali il presidente della Fipav Sicilia, Enzo Falzone; i giovani Paolo Battaglia (Volley Club Avola) e Gaia Catania (Clan dei Ragazzi); Piero D’Angelo, riconoscimento alla carriera e oggi direttore sportivo della Pallavolo Sicilia. G. FIN. IL PERSONAGGIO. L’AIUTO ALLENATORE SICILIANO LAVORA A TEMPO PIENO CON LE RAPPRESENTATIVE MASCHILI E FEMMINILI GIOVANNI FINOCCHIARO PRIMO PIANO Da Pachino a Toronto, cuore del Canada, per coronare il sogno di una vita: allenare a tempo pieno. Enzo Mallia, 26 anni, è assistente della squadra femminile dell’Università di Toronto, ma aiuta anche la formazione maschile. Un’esperienza straordinaria che Mallia, rintracciato nel suo laboratorio, racconta con un entusiasmo coinvolgente. Lei ha cominciato a Pachino da giocatore. «Ho iniziato a giocare a pallavolo un po’ tardi, a 13 anni, saltando tutta la fase del minivolley. Un giorno mi trovavo in palestra, l’allenatore Savatore Gennuso mi vide e vista la mia altezza mi chiese di provare a giocare. Ho sempre saltato da centrale, ma ho anche ricevuto da martello di posto 4». In Italia ha vissuto altre esperienze. «Ho giocato un paio di stagioni a Rosolini, tra serie D e C, ero il più piccolo del gruppo ma mi schieravano sempre. Ho fatto tante amicizie che ancora duratuno». Come mai è volato in Canada? «Mi ha chiamato l’head coach della nazionale juniores, John Barrett, un trascorso da giocatore anche in Italia, ed in Sicilia a Catania. Barrett mi ha chiesto se mi andava di dargli una mano con la juniores, nel tentativo di qualificarci per la coppa del mondo Under 21. Il torneo è andato benissimo: battendo gli Stati Uniti in semifinale abbiamo staccato il pass per i mondiali. Tra noi si é subito in- La foto ufficiale del pachinese Enzo Mallia entrato nello staff nazionale canadese Da Pachino a Toronto Enzo Mallia guida le nazionali canadesi «Sogno il mondiale» IN NAZIONALE Una rappesentativa nazionale canadese con Mallia nello staff: è il primo con la maglia chiara, in piedi: «Manco da Pachino da qualche mese, tornerò a Natale dopo aver saltato per impegni di lavoro l’ultima estate» «Sono stato agganciato da Barrett, ex martello del Catania La gavetta con Gennuso e con Scavino a Modica è servita» staurato un ottimo rapporto». Ci spieghi il suo lavoro. «Sono assistent coach della squadra femminile dell’università di Toronto e durante le partite aiuto per la parte tattica la squadra maschile, qui in Canada, come negli Usa il campionato universitario é la massima serie in cui si possa giocare. Faccio parte dello staff della nazionale che prepara i Mondiali. Durante il giorno in ufficio preparo tatticamente le partite (qui se ne giocano due: il venerdì e il sabato), e durante il giorno dirigo qualche allenamento individuale con le atlete che riescono a trovare spazio tra le loro lezioni. Nel tardo pomeriggio resto in palestra e alleno sotto la guida di Kristine Drakich, mio Head coach». Quanto differente è il lavoro di base, con i giovani rispetto al metodo italiano? «Il lavoro di base è completamente diverso in Canada. Io lavoro con atlete tra i 18 e i 25 anni ma non hanno la stessa base tecnica che abbiamo in Italia. Si curano aspetti tecnici che in Italia curiamo in un età più... tenera. Per questo storicamente le nazionali canadesi non hanno atleti giovanissimi, perché in un certo senso arrivano ad alto livello con qualche anno in più». Perché la chiamano in Canada e non in Italia? «In realtà in Italia la mia squadra di Roma aveva proposto una conferma. A marzo tornerò a Roma un paio di mesi a lavorare con loro. Ma il fascino di un avventura come questa era troppo forte ed a livello personale è un’esperienza che non potevo farmi mancare. Ringrazio il mio ds Laura Bruschini (olimpica nel beach volley) e il mio direttore tecnico Luca Cristofani, che hanno appoggiato la mia scelta, anche perché anche se a distanza continuo a studiare le partite e mandargli il tutto via mail». In che modo si è specializzato come scoutman e assistent coach? «Ho iniziato la carriera a Modica, con Corrado Scavino, senza dubbio uno dei migliori allenatori in Sicilia. A Modica arrivò pure il Veneto Rossano Bertocco, che mi ha aiutato mettendomi in contatto con scoutman e allenatori di livello internazionale. Con lui abbiamo condiviso la bellissima esperienza del beach volley con la nazionale slovena, infine l’ultimo step é avvenuto a Roma, sotto Luca Cristofani, coach della nostra nazionale under 23: studia molto gli avversari, e mi ha insegnato tanti altri aspetti del lavoro. Parallelamente allo scouting a me piace, comunque, allenare ed entrare nel vivo degli allenamenti, quindi non ho mai trascurato la parte attiva diciamo, ed in tutti questi anni prima degli allenamenti mi sono dedicato allo studio avversari e poi alla parte tecnica». Ha vissuto pure una stagione a Modica. «Le stagioni a Modica sono state il mio battesimo nei campionati nazionali, e le porterò sempre nel cuore: ambiente stupendo e rapporti con la società e atlete che sono ancora solidissimi. Se non fosse stata per la crisi che ha fatto ritirare A Pachino e a Rosolini era un centrale. La Pvt, una «palestra» di vita sportiva. «In campo ho vissuto stagioni felici, a volte agivo anche da schiacciatore ricevitore» «La società modicana merita di tornare in Serie B1: è la storia del volley siciliano» molti sponsor magari saremmo ancora in B1, posto che a Modica spetta, visto che è una delle società siciliane con più storia a livello pallavolistico». Il lavoro romano, invece? «Tutto incentrato sui giovani e c’è una struttura societaria e tecnica di altissimo livello. Ho avuto la fortuna di affiancare allenatori di livello internazionale. Si disputa la B1 con una squadra di sole under 18, la serie B2 Con under 16 che arrivano da tutta Italia. Nella passata stagione ci siamo tolti la soddisfazione di vincere i rispettivi scudetti di categoria, senza dubbio il mio traguardo più grande». Da quanto tempo manca da Pachino? «Da tre anni e torno molto volentieri nella stagione estiva per godermi il mio mare che è il mio punto debole. Questa è l’unica cosa che mi manca (oltre che famiglia e affetti) e non riesco a rimpiazzare. Quest’estate per via della nazionale canadese non sono riuscito a tornare; mi rifarò nelle vacanze natalizie». Le strutture come sono organizzate per accogliere il vostro lavoro? «Le strutture in Canada sono davvero... pazzesche. Nello stesso posto ci sono uffici, palestre e palasport enormi, quindi non ci spostiamo mai dal nostro habitat. C’è anche una clinica all’interno per curare i vari infortuni».