REPORT GENERALE DEL FORUM SUGLI INQUINAMENTI ZONA
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REPORT GENERALE DEL FORUM SUGLI INQUINAMENTI ZONA
REPORT GENERALE DEL FORUM SUGLI INQUINAMENTI ZONA “ANCONA-OSIMO-FALCONARA” Facilitatore dott. Daniele Sassaroli INQUINAMENTO DELL’ACQUA PROBLEMI ¾ ECCESSIVA ANTROPIZZAZIONE DELLE RISORSE IDRICHE SUPERFICIALI SOPRATTUTTO PER FINI INDUSTRIALI ( Morfologia della provincia di Ancona. Insediamenti di zone industriali in prossimità dei fiumi. Ciò comporta una modifica della qualità dell’acqua di fiume, con effetti dannosi a tutti i livelli, sia per l’uomo che per gli ecosistemi dei fiumi stessi). ¾ DEGRADO DELLE ACQUE DI FIUME IN PROSSIMITA’ DEI DEPURATORI DELLE INDUSTRIE (Impianti di depurazione troppo piccoli talvolta inadeguati. Negligenza delle industrie al controllo sul buon funzionamento degli impianti di depurazione; scarsità controlli da parte degli organi preposti. Acqua come veicolo di inquinamento Presenza di scarichi che, se pur depurati, sono comunque diretti in acque superficiali. Inquinamento dell’acqua di mare, soprattutto in prossimità della foce, con conseguenze deleterie per le attività economiche ad esso legate come turismo e pesca) ¾ INQUINAMENTO DEL SUB-ALVEO DEI FIUMI ( Inquinamento dell’acqua di fiume provocato dalle industrie e dall’agricoltura. Impossibilità di adoperare l’acqua che scorre nel sub alveo ai fini della potabilità. Sottovalutazione dei problemi legati alla quantità e alla qualità dell’acqua che scende dalle sorgenti di montagna) ¾ ECCESSIVO AFFIDAMENTO SULL’ABBONDANZA DI ACQUA POTABILE (Situazione attuale senza eccessivi problemi di quantità e di qualità poiché viene utilizzata in prevalenza acqua che scende dalla montagna (Monte S. Vicino). Nel futuro potrebbe risultare non più sufficiente ai bisogni della popolazione residente a valle) ¾ ECCESSIVA IMPERMEABILIZZAZIONE NELLE AREE URBANE ED INDUSTRIALI (Costruzione massiccia di aree impermeabilizzate tipo piazzali, parcheggi. Necessità di costruire una rete fognaria adeguata alla grandezza delle zone impermeabilizzate. Le acque piovane arrivano subito al fiume senza passare per il terreno). ¾ INQUINAMENTO DELL’ACQUA DI FALDA DA NITRITI E NITRATI (Uso indiscriminato di pesticidi e concimi in agricoltura. Inquinamento dei fiumi e del mare) ¾ UNICO GESTORE DEL SISTEMA IDRICO POTABILE (Volontà politica. Situazione di monopolio. In situazione di collasso dell’unico gestore si avrebbero seri problemi di accaparramento dell’acqua potabile) ¾ SCARSA REGIMAZIONE DELLE ACQUE PIOVANE (Abbandono delle campagne. L’acqua piovana viene immediatamente incanalata e arriva subito al fiume. Scarsa affluenza dell’acqua alla falda. Depauperamento dei terreni per dilavamenti superficiali; Dissesti idrogeologici) ¾ RETE IDRICA DELL’ACQUA POTABILE ( Eccessivamente datata; Scarso controllo e monitoraggio; Spreco di acqua potabile a carico dei cittadini) ¾ USO DELL’ACQUA ECCESSIVAMENTE LEGATO AGLI INTERESSI DELLE INDUSTRIE. (Scarsa propensione per l’organo politico di prendere decisioni drastiche in materia di inquinamento idrico) SOLUZIONI 9 Maggiori controlli e monitoraggio a tutti i livelli 9 Migliorare la depurazione delle acque e ridurre gli impatti sulla rete idrica superficiale. 9 Ridurre il numero degli impianti di depurazione di piccole dimensioni. 9 Incentivare la costruzione di impianti di depurazione centralizzati. 9 Incentivare la costituzione di consorzi di depurazione delle acque nei poli industriali. 9 Incentivare la diffusione tra le industrie dei sistemi di certificazione ambientale EMAS ed ISO che assicurano l’uniformità degli scarichi alle leggi in vigore. 9 Promuovere progetti di sensibilizzazione circa la possibilità che nel futuro l’acqua potabile potrebbe diminuire notevolmente. 9 Prevedere sistemi alternativi di captazione delle acque potabili. 9 Riprendere i progetti di deposito delle acque a monte, ove attingere in caso di crisi idrica. 9 Costruire due reti idriche –potabile non potabile- nelle zone industriali, in modo che si salvaguardi l’acqua potabile da usi diversi da quelli del fabbisogno fisiologico dell’uomo. 9 Rimodernare la rete idrica in modo da eliminare gli sprechi di acqua potabile. 9 Costruire una rete alternativa anche per gli usi in agricoltura P.A. e mondo della scuola 9 Ridurre al minimo indispensabile le zone impermeabili utilizzando, ove possibile, materiali a ciò adatti 9 Sensibilizzare ai problemi da ciò derivanti gli Enti Pubblici locali che possono prevenirli con gli strumenti urbanistici a loro disposizione (es. PRG). 9 Intervenire con campagne di sensibilizzazione affinché gli agricoltori utilizzino concimi e pesticidi eco compatibili o biologici di cui si incentivi l’utilizzo 9 Controllare l’efficienza dell’unico gestore ed intervenire in caso di difficoltà di questo. 9 Disincentivare l’abbandono delle campagne e promuoverne l’insediamento umano anche nelle attività economiche ad esse collegate. 9 Prevedere un adeguato sistema di regimazione delle acque piovane nelle campagne. 9 Rimodernare la rete idrica in modo da eliminare gli sprechi di acqua potabile. 9 Prevedere la dualità della rete idrica: una, esclusivamente per l’acqua potabile e l’altra per acqua non potabile da diffondere nelle zone industriali e negli insediamenti produttivi, NO nelle abitazioni per il rischio di errori deleteri nell’uso dell’un tipo piuttosto che dell’altro. INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO PROBLEMI ¾ CASI SOSPETTI DI MALATTIE TUMORALI legati alla diffusione dell’elettro-smog ¾ ANTENNE LOCALIZZATE IN LUOGHI CON MOLTA DENSITA’ DI PERSONE. (A partire dagli anni 70 vi è stata una diffusione selvaggia ed incontrollata di emittenti radiofoniche e televisive. Superamento metodico dei limiti consentiti dalla legge ¾ ECCESSIVA LOCALIZZAZIONE DI ANTENNE AL DI SOPRA DI PALAZZI (Elusione della L. R. 25/01 che vieta l’installazione di antenne di radio e tv al di sopra di palazzi. Difficoltà di superare le opposizioni dei gestori che hanno più convenienza a localizzare un’antenna al di sopra di un palazzo piuttosto che in una zona extraurbana. Immobili e zone residenziali svalutate di oltre il 30% del loro valore reale ¾ ECCESSIVO INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO DELLE STAZIONI RADIO A MODULAZIONE DI FREQUENZA(Esigenze eccessive di energia elettrica (1kw) per il loro funzionamento. ¾ USO DI TECNOLOGIE NON RECENTI. SOLUZIONI 9 PIANIFICARE IL TERRITORIO, prevedendo, con gli strumenti urbanistici a sua disposizione, i siti ove DELOCALIZZARE le antenne per le trasmissioni radio-televisive ora presenti all’interno delle città, poiché non vi è alcun motivo per cui un impianto radiotelevisivo debba rimanere all’interno del centro urbano. 9 Aprire due tavoli di CONCERTAZIONE con Arpam, Università, Asl, gestori e portatori di interessi diffusi, in modo da individuare a priori i siti ove dovranno essere localizzate e/o installate le antenne: 1) di Stazioni Radio Base; 2) di impianti radio televisivi ( anche in virtù della L.R. 25/01) e obbligare i gestori a posizionarsi esclusivamente nei luoghi previsti in precedenza e frutto di accordi 9 Incentivare la diffusione del SISTEMA DIGITALE TERRESTRE che, sostituendosi al sistema analogico, funzionerà con potenze di trasmissione 10 volte inferiori di quelle attuali, diminuendo notevolmente le onde elettromagnetiche prodotte dagli impianti di diffusione televisiva. 9 Osservare lo sviluppo del “Piano delle antenne” del Comune di Ancona. INQUINAMENTO ATMOSFERICO PROBLEMI ¾ POLVERI PM 10 polveri che hanno un diametro di 10 micron e sono costituite da una molteplicità di elementi quali residui di combustione dei motori, dalle sostanze carboniose del gasolio, dall’usura dei pneumatici, di freni, dal particolato, dalla sabbia del deserto, dalla salsedine marina etc.. ¾ POLVERI PM 2,5 che, in quanto più piccole delle PM 10, sono assai più pericolose. ¾ TRAFFICO VEICOLARE contribuisce in modo determinante all’inquinamento atmosferico, rappresentando oltre il 50% del totale; ¾ EMISSIONI DELLE ZONE INDUSTRIALI ED INSEDIAMENTI PRODUTTIVI, E RAFFINERIA API DI FALCONARA (35-40% dell’inquinamento prodotto). ¾ ANCONA, CON I SUOI OLTRE 100.000 ABITANTI, HA SOLO 2 VIE DI ENTRATA e di uscita (Via 29 Settembre e Via Risorgimento), che costituiscono altrettanti passaggi obbligati per le automobili. Così, nel quartiere Valle Miano, a causa del traffico veicolare, la qualità dell’aria è pessima, laddove il valore di pm 10, viene metodicamente superato di oltre il 50 % da quello previsto dalla normativa. ¾ AUTOBUS DEL TRASPORTO URBANO, principali elementi di inquinamento. Ciò deriva principalmente dalla obsolescenza dei mezzi e dall’eccessiva lentezza nel rinnovo del parco autobus. Ogni uno di questi ha una vita media di 12- 15 anni. ¾ ECCESSIVI T.I.R. ARRIVANO O PARTONO DAL PORTO, soprattutto quelli che provengono dall’Europa dell’Est che non hanno alcun accorgimento in tema di immissioni inquinanti nell’aria ¾ SPERSONALIZZAZIONE DEL PROBLEMA. E’ come se questo riguardasse sempre gli altri e non noi stessi, quando in realtà l’inquinamento dell’aria riguarda tutti. E’ stato fatto notare come quest’ultimo, ha dei riflessi economici estremamente rilevanti, soprattutto dal punto di vista delle spese mediche che lo Stato deve affrontare, per curare i numerosi cittadini che ogni anno si ammalano per cause all’inquinamento stesso. ¾ TIPO DI COMBUSTIBILE ADOPERATO SIA PER IL TRASPORTO CHE PER IL RISCALDAMENTO; ¾ PRESENZA DI TROPPI UFFICI PUBBLICI NELLA ZONA CENTRALE ¾ IMPIANTI DI RISCALDAMENTO VECCHI; ¾ QUASI TUTTE LE AUTOMOBILI ENTRANO IN CITTA’ CON UN SOLO OCCUPANTE. SOLUZIONI 9 in primis, si potenzi l’uscita dalla zona del porto in modo distinto e separato dalla normale viabilità della Città. Non importa come, l’importante è che si faccia prima di qualsiasi altra cosa, nel rispetto delle prerogative turistiche di Ancona; 9 vi sia una rieducazione e sensibilizzazione delle coscienze dei cittadini sulla gravità dell’inquinamento atmosferico, attraverso campagne informative che suggeriscano come contribuire in concreto al miglioramento della qualità dell’aria; 9 Conerobus Spa rinnovi il parco macchine con bus a metano, filobus, bus elettrici e mantenga in condizioni di massima efficienza le marmitte catalitiche (anche se investire nel trasporto elettrico, allo stato attuale risulta difficile, a fronte di costi di acquisto e di gestione elevatissimi: un piccolo bus di 7 mt costa il 40% in più di un bus di 12 mt, e le batterie di alimentazione, una volta esaurite costano oltre 40.000 euro); 9 si preveda un nuovo piano della mobilità contenente ulteriori vie di accesso e/o di uscita da Ancona per rendere il traffico più fluido e scorrevole, in modo da ridurre al minimo i tempi di permanenza delle automobili all’interno del centro, pur tenendo contro dei problemi connessi all’ambiente; 9 si riprenda il progetto che prevedeva l’attuazione della metropolitana di superficie, in considerazione della favorevole posizione della stazione marittima nei pressi del centro; 9 si disincentivi l’uso dell’auto privata e si incentivi l’uso dei mezzi pubblici urbani; 9 si contribuisca all’istituzione di una figura, come per gli ascensori, di un manutentore condominiale delle caldaie, in modo da garantire il perfetto funzionamento delle stesse; 9 si dia un apporto per obbligare, attraverso l’attribuzione di incentivi, il passaggio a metano di tutti gli impianti termici e vietare in assoluto il gasolio per riscaldamento che ha un alto tasso di inquinamento; 9 si favorisca la diffusione delle certificazioni ambientali ISO ma soprattutto EMAS che prevedono il minor consumo possibile di energia adoperando le migliori tecnologie disponibili, e quindi di inquinare di meno. Inoltre, tali certificazioni garantirebbero la conformità legislativa soprattutto in tema di emissioni. La Provincia potrebbe obbligare tutti i comuni che la compongono ad adottare tale concetto; 9 si prevedano grandi parcheggi fuori dalla città per le automobili, con dei parcheggi scambiatori ed il trasporto in centro con bus navetta; 9 vi sia la massima diffusione di autobus urbani a metano, o elettrici, mentre quelli extraurbano dovranno essere dotati di marmitte catalitiche di ultima generazione che abbattono quasi in toto i gas inquinanti e le pm10 (rimangono fuori i pm 2,5 e gli “m. o. x.”); 9 si delocalizzi gli uffici pubblici in periferia e si disincentivi l’apertura di locali privati in centro. Ciò consentirebbe la costruzione di corsie preferenziali ove, in brevissimo tempo, sarebbe possibile raggiungere il centro; 9 si prenda il modello di come le grandi capitali del nord Europa hanno risolto il problema della qualità dell’aria; 9 si potenzi i controlli su tutti i fronti. 9 si attribuiscano i poteri riconosciti dal Codice della Strada alla Polizia Provinciale e massimizzarne i poteri per prevenire l’inquinamento atmosferico. 9 si attribuiscano maggiori finanziamenti al fine di risolvere il problema. 9 la Provincia delocalizzi i propri uffici pubblici al di fuori del centro. RIFIUTI PROBLEMI ¾ ALTO COSTO PER OGNI KG DI RIFIUTO PRODOTTO (0,75 centesimi al kg); ¾ DISCARICHE INSUFFICIENTI, nella zona di riferimento del forum, è attiva solo quella di Chiaravalle, (attualmente in difficoltà), ¾ MANCANZA DI I INCENERITORI. A ciò deve aggiungersi che vi è un’assoluta riluttanza della popolazione a vedersi costruiti impianti di tal genere nel territorio del proprio comune. ¾ RICICLAGGIO. E’ fondamentale operare una valutazione a priori sulla convenienza dello stesso, poiché, talvolta riciclare a tutti i costi potrebbe avere effetti molto dannosi per l’ambiente, come ad esempio il riciclo della carta che inquina ingenti quantitativi di acqua. Per non parlare poi dei risvolti economici, laddove il concime compost, ottenuto dai rifiuti umidi, ha un costo molto elevato ¾ CARENZA DI COLLEGAMENTO TRA FILIERA DI PRODOTTO DA CUI PROVIENE UN RIFIUTO E SUO LIVELLO DI RECUPERO. Le difficoltà di gestione dei beni durevoli dismessi, come gli elettrodomestici i televisori etc., che spesso hanno un alto potenziale inquinante, potrebbero essere in parte ovviate se, al momento dell’acquisto, vi fossero delle prescrizioni sullo smaltimento per quando termina l’utilizzo. ¾ PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI non si adoperano a sufficienza per fare in modo che tra i cittadini prevalga il concetto della “differenziazione”, ¾ LA LEGGE IMPONE IL 35% DI DIFFERENZIAZIONE DELLA RACCOLTA TOTALE alle società che effettuano la gestione dei rifiuti. Tale è una cifra eccessiva, faticosamente raggiungibile, ed impone un altissimo impiego di risorse. ¾ COINCIDENZA DELL’ASPETTO ECOLOGICO CON L’ASPETTO ECONOMICO, nelle ditte che effettuano la raccolta e/o il recupero dei rifiuti, potrebbe risultare deleteria per l’ambiente laddove il mercato consideri non conveniente riciclare un prodotto piuttosto che un altro. ¾ ZONE PORTUALI. Insussistente controllo sullo smaltimento dei rifiuti prodotti dalle navi che avviene direttamente in mare. Inoltre le navi più vecchie che sono piene di amianto e nei confronti del quale, vi è il problema dello smaltimento. SOLUZIONI 9 l’educazione scolastica, sin dalla prima elementare fino a quando dura la scuola dell’obbligo, preveda il concetto di educazione ambientale come educazione civica ed abbia un peso superiore all’apprendimento dell’inglese 9 si diffonda la “cultura del rifiuto” come materia prima e fonte rinnovabile, informando la collettività sul “mondo” rifiuti, affinché vi sia maggiore recupero. Si sensibilizzi la consapevolezza che per ogni fase produttiva una parte può essere riciclata, mentre un’altra può essere recuperata; si incentivi al massimo il concetto di riciclo, anche per ovviare all’alto costo per lo smaltimento . 9 si preveda per gli studenti una "sensibilizzazione traumatica” attraverso visite alle discariche e spiegazione degli effetti deleteri degli inquinamenti sulla salute dell’uomo 9 si prenda esempio da alcuni Comuni che hanno adottato una politica di sensibilizzazione per incentivare la raccolta differenziata, laddove, chi conferisce i rifiuti speciali all’isola ecologica appositamente prevista, riceve un punteggio, che varia dalla quantità di materiale consegnato, cui successivamente corrisponderanno dei premi (anche di natura fiscale); oppure quelli ove a disposizione dei cittadini vi è il trasporto gratuito nell’isola ecologica dei rifiuti ingombranti 9 i Comuni informino cosa effettivamente riciclare e facciano conoscere ai cittadini quali sevizi sono messi a loro disposizione in ambito di smaltimento 9 i Comuni forniscano alle famiglie uno speciale trituratore dei rifiuti umidi, affinché questi vengano smaltiti insieme alle acque grigie 9 i Comuni prevedano Piani Edilizi dove, a priori, siano individuate zone ove localizzare impianti di termo - valorizzazione o discariche, inoltre, siano previste attraverso gli strumenti edilizi elementi che facilitano la raccolta differenziata dei rifiuti 9 si diffondano i termo-valorizzatori, in quanto i rifiuti stessi acquistano una fondamentale importanza energetica, che sarebbe del tutto ignorata con le discariche (es. possono essere riconvertiti in energia o acqua calda ). 9 si preveda, in tutte le zone industriali del territorio provinciale, uno standard di progettazione urbanistica, laddove siano previste isole ecologiche per facilitare il conferimento e lo smaltimento dei rifiuti industriali 9 le aziende prevedano annualmente determinate ore di formazione dei dipendenti mirate alla sensibilizzazione nei confronti dei rifiuti 9 si incentivi l’adesione di tutti i negozianti e degli artigiani al CONAI cui conferire i rifiuti da imballaggio prodotti 9 si diffondano i sistemi di certificazione ambientale come garanzia ulteriore sul controllo dei rifiuti 9 si riconsiderino i rifiuti in modo diversificato a seconda del punto di vista settoriale, attraverso ricerche di filiera e, in base ad essa, si predispongano piani di smaltimento e di recupero dei prodotti, identificando nella confezione del prodotto il modo di smaltimento 9 si incentivi la raccolta differenziata dopo che i rifiuti sono stati raccolti invece che prima: si otterrebbe una più alta quota di differenziazione ad un costo minore 9 si preveda, nei porti, un sistema controllato di scarico dei rifiuti delle navi 9 si finanzi i nuovi sistemi con cui è possibile trasformare l’amianto da materiale nocivo per la salute, a materiale innocuo 9 si contribuisca alla diffusione di imballaggi riciclabili, bio-degradabili come per esempio i nuovi materiali di derivazione dal grano turco QUALITA’ E AMBIENTE PROBLEMI ¾ IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE SI E’ SPINTO AD UN LIVELLO DI INSOSTENIBILITA’ ed concetto di sviluppo sostenibile assume sempre più gli aspetti di pura utopia; zone del mondo povere e sino ad ora poco industrializzate potrebbero in breve termine essere interessate dall’emigrazione di grandi gruppi industriali ¾ NON ABBIAMO DATI CERTI SULLA DANNOSITA’ DI ELEMENTI CHE OGGI RITENIAMO A RISCHIO PER LA SALUTE UMANA e per la qualità dell’ambiente, come ad esempio le onde elettromagnetiche o gli O. G. M. ¾ VI È UN’ EVOLUZIONE MAGGIORE DELLA TECNICA RISPETTO ALLA SCIENZA, la quale è rimasta molto più indietro. “L’ideale sarebbe fermarsi e studiare di più, anche se mancano i soldi” ¾ LA NOSTRA QUALITA’ DELLA VITA PEGGIORA, non tanto dalla consapevolezza di vivere in un sito inquinato ma soprattutto dalla constatazione quotidiana che si è a contatto diretto con gli inquinamenti. ¾ ABITUDINI QUOTIDIANE alle quali non siamo in grado di rinunciare, anche di fronte alla consapevolezza che la qualità dell’ambiente potrebbe peggiorare, come effettivamente peggiora. Valga di esempio il boom che si è avuto la scorsa estate con l’installazione di condizionatori e tutti i problemi di impatto agli stessi connessi. ¾ GLI INQUINAMENTI CHE PEGGIORANO NOTEVOLMENTE LA PERCEZIONE DELLA QUALITA' DELLA VITA, SONO L’AMIANTO (ETERNIT) E L’ELETTROMAGNETISMO. Si è detto che il timore per le patologie provenienti da queste tipologie di inquinamento deriva dal passato, quando, nella zona di Ancona Falconara, la presenza di numerosi cantieri navali e della raffineria hanno procurato un incremento di malattie tumorali. A tal proposito, in Ancona è stata istituita una associazione dei familiari delle vittime di malattie neoplastiche che si preoccupa principalmente di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tragicità di certe malattie tumorali che, sempre più spesso, colpiscono persone di giovane età ¾ LOOK DELL’AMBIENTE CITTADINO; dalla vicinanza di aree industriali agli insediamenti abitativi. SOLUZIONI 9 è fondamentale osservare che cosa hanno fatto gli altri. Girare il mondo e vedere come altri paesi hanno risolto i problemi e copiare. 9 la priorità è quella di aumentare il livello di comunicazione tra i cittadini e l’apparato pubblico: incrementare gli incontri permanenti con la popolazione 9 favorire la costituzione di comitati di cittadini 9 agire in maniera preventiva sui rischi connessi agli inquinamenti per fare in modo che gli ingenti costi, soprattutto a livello di salute, non ricadano su tutta la collettività 9 favorire il superamento delle abitudini al fine di rivedere completamente il modo attuale di vivere 9 a livello politico, sono necessari atti di coraggio volti a valutare la qualità della vita come bene primario della cittadinanza, come ad esempio Genova, la cui amministrazione comunale ha posto lungo una strada sopraelevata i pannelli fonoassorbenti ai quali, svariati gruppi di ambientalisti si erano opposti 9 fornire una informazione estremamente corretta sulla pericolosità o meno di determinati inquinamenti 9 creare un sistema di gestione del traffico LIMITATO, partendo dal fondamentale presupposto che in Ancona i parcheggi ci sono. Dallo Stadio del Conero sino a piazza Cavour sono necessari 12 minuti di autobus che percorre la corsia preferenziale. 9 incentivare i bus navetta 9 incentivare le aree verdi ed i parchi pubblici 9 incentivare la delocalizzazione degli uffici pubblici in zone periferiche 9 controllare il controllo sulle emissioni degli scarichi delle auto e degli impianti di riscaldamento 9 favorire le domeniche ecologiche 9 monitorare continuamente il traffico veicolare e, partendo dal presupposto che le auto sono troppe, fare un piano del traffico contro le automobili e pro autobus 9 premiare con incentivi i comportamenti virtuosi volti al recupero dei rifiuti 9 installazione delle barriere acustiche 9 sviluppare la zonizzazione acustica 9 incentivare la piantumazione nelle piazze 9 aumentare le tasse sui rifiuti per le imprese che li producono 9 incentivare le pubbliche amministrazioni e le società di trasporti pubblici urbani ad acquistare mezzi a metano o ad energia elettrica 9 incentivare la rottamazione delle automobili vecchie e/o non catalizzate. INQUINAMENTI E CERTIFICAZIONI PROBLEMI ¾ LE CERTIFICAZIONI AMBIENTALI ANCORA NON HANNO MOLTA DIFFUSIONE e molte imprese vi accedono più per motivi di immagine che per altro. ¾ IMPATTI AMBIENTALI. Non bisogna cadere nell’equivoco che questi riguardino solo il paesaggio o la bellezza o meno di questo, ma è fondamentale avere ben chiaro il concetto secondo cui tali impatti incidono in modo diretto ed immediato sul nostro futuro, ed è per tale motivo che si auspica una rapida diffusione delle certificazioni. ¾ POSSIBILITA’ CHE QUALCHE IMPRESA POTREBBE, IN BREVE TEMPO, “COMPRARE” LA CERTIFICAZIONE per finalità che nulla hanno a vedere con l’ambiente. SOLUZIONI 9 creare un organismo di consulenza ambientale a servizio di tutti quei comuni e di tutte quelle P.A. della Provincia che hanno intenzione di certificarsi 9 svolgere un’attività globale estesa e continuativa per promuovere e diffondere le certificazioni ambientali Iso ed Emas sia nei confronti degli organismi pubblici come i Comuni, sia delle imprese private, poiché presupposto imprescindibile per il conseguimento di una certificazione è il rispetto della legge 9 rendere obbligatoria la certificazione, iniziando con i suoi fornitori, e poi estendendole a tutte le imprese del territorio 9 ridurre gli eccessivi formalismi burocratici per le imprese certificate Iso ed Emas 9 valorizzare sotto tutti i punti di vista le imprese che hanno già ottenuto la certificazione ambientale ed incentivare la diffusione della certificazione ambientale Emas come garanzia ulteriore per i cittadini e per l’ambiente 9 inserire tra gli obiettivi da raggiungere con il processo di Agenda 21, la possibilità di far conseguire al maggior numero possibile di Organismi (Enti o Imprese) la certificazione Emas ed in subordine Iso, poiché ciò significherebbe, realmente, lavorare per un obiettivo comune a beneficio dei cittadini 9 stimolare le imprese che già sono certificate Iso a certificarsi Emas 9 stimolare i comuni ad osservare e prendere da esempio quelli che sono già certificati 9 finanziare tutte le imprese che vogliono certificarsi, prevedendo vantaggi ulteriori per quelle che vogliono certificarsi EMAS, pur senza prevedere finanziamenti a fondo perduto in quanto il termine del finanziamento potrebbe coincidere con il termine della sensibilità ambientale 9 massimizzare i controlli per le imprese che, pur usufruendo di soldi pubblici, non sono certificate 9 far conoscere a tutte le imprese le criticità ambientali emerse dal PROGETTO PETER PAN, affinché queste, nel momento in cui decidono di certificarsi, abbiano gia chiara la direzione cui andare per risolvere i problemi. Anche per tale motivo, è necessario che i dati scaturenti dal processo di A. 21 siano semplici, chiari, e completi. INQUINAMENTO ACUSTICO PROBLEMI ¾ RUMORE esercita la sua azione negativa sull'ambiente, inteso come ambito in cui l'uomo vive e svolge le sue attività, provocando dei danni al sistema nervoso. La lotta contro il rumore deve essere valutata sopratutto da un punto di vista preventivo. ¾ POCHI COMUNI HANNO EFFETTUATO LA MAPPATURA ACUSTICA DEL LORO TERRITORIO, uniformandosi alla legge regionale n. 28/2001. ¾ TRAFFICO VEICOLARE, generato soprattutto dai bus urbani in determinati punti nevralgici della città (Vallemiano) non essendo emerso che il Porto generi, da tale punto di vista, problemi di rilievo, fatta eccezione per il traffico pesante in entrata e in uscita. ¾ A FALCONARA M, SCALO MERCI; LA RAFFINERIA API, LA DIRETTRICE DI ATTERRAGGIO DEL TRAFFICO AEREO ED IL TRAFFICO VEICOLARE PESANTE. Il problema fondamentale, pur riguardando ciascuna fonte specifica, deve essere valutato con una cognizione globale, laddove le quattro fonti di rumore si sovrappongono e si sommano tra loro, creando situazioni intolleranti e fastidiose che hanno effetti deleteri sul sistema nervoso. E’ stato anche sottolineato che, a fronte della situazione che, di anno in anno sembra peggiorare, si ha l’impressione di essere abbandonati dalle autorità. ¾ SCALO MERCI, situato in zona adiacente al centro, genera rumori derivati dall’attrito con le rotaie, causato dallo spostamento a spinta dei carri ferroviari, i quali, nel terminare la loro corsa e battendo su quelli già fermi, provocano botti e scuotimenti improvvisi ad ogni ora del giorno e della notte. ¾ CHIUSURA DI NUMEROSI SCALI MERCI LUNGO LA DORSALE ADRIATICA E LA TRASVERSALE PER ROMA con la conseguente ed eccessiva concentrazione su Falconara Marittima, senza tener affatto conto degli impatti acustici che tale accentramento, interagendo con altre sorgenti di rumore, avrebbe potuto avere sulla popolazione. ¾ RAFFINERIA API costituisce un’altra delle fonti principali dell’inquinamento acustico, in quanto è quella che costantemente emette sia rumori immediati e repentini come fischi, sibili, sbuffi; sia rumori ininterrotti, che hanno una tonalità bassa e cupa tanto da sembrare un piccolo terremoto continuo o un diapason sordo “che prende direttamente allo stomaco”. Tali rumori si avvertono di notte e nei momenti di silenzio. “Sembra siano generati dai muri o dalle canne dei termosifoni”. ¾ L’INQUINAMENTO ACUSTICO CONNESSO CON LA RAFFINERIA, costituito principalmente dalle numerosissime autocisterne parcheggiate nelle adiacenze della raffineria stessa, che sin dalle 3 del mattino si mettono in moto per effettuare il carico. ¾ PROGETTO DI SPOSTARE AL DI FUORI DELLA RAFFINERIA API IL TRATTO DI RETE FERROVIARIA che la percorre e di riporla in un nuovo tracciato all’interno del centro urbano. ¾ DIRETTRICE DI ATTERRAGGIO DEL TRAFFICO AEREO SOLUZIONI 9 fare in modo che tutti i comuni adottino la zonizzazione acustica e uniformandosi alla normativa vigente, conoscano e gestiscano il territorio dal punto di vista degli impatti acustici, soprattutto al momento del rilascio delle concessioni edilizie. accentuare al massimo l’attività di prevenzione dei rumori 9 promuovere iniziative legislative nei confronti dei requisiti della rumorosità e delle vibrazioni proveniente dalle strade 9 intervenire affinché si incrementino i controlli da parte dell’Arpam 9 assistere e supportare i comuni nella zonizzazione del territorio mettendo a disposizione linee guida e consulenti 9 promuovere azioni consorziate di più comuni affinché attuino mappature acustiche intercomunali ed omogenee, così come previsto dalla legge 9 fare in modo che nello scalo merci di Falconara Marittima si evitino manovre nelle ore notturne 9 incrementare i rilievi soprattutto all’interno delle abitazioni poste nelle adiacenze dello scalo merci di Falconara Marittima 9 eliminare i binari dello scalo merci di Falconara Marittima, posti a ridosso delle abitazioni 9 fare atterrare a Falconara Marittima solo gli aerei che rispettano determinati standard qualitativi e che siano di proprietà di compagnie referenziate (l’aereo caduto in Egitto faceva scalo a Falconara) 9 evitare atterraggi o decolli degli aerei non muniti di silenziatore nelle ore notturne 9 evitare i voli di addestramento, che in media durano oltre le quattro ore, sopra Falconara M. 9 costruire le barriere fonoassorbenti nei pressi della raffineria Api 9 sviluppare il progetto di costruzione di un particolare tunnel, posto in superficie, nei pressi dei confini della raffineria Api, che abbia una funzione ambivalente. L’esterno costituirebbe una barriera contro i rumori provenienti dalla raffineria, mentre all’interno vi passerebbe il tratto di ferrovia che si vuole spostare 9 spostare le aree di parcheggio poste a ridosso della raffineria 9 mettere a punto 9 incrementare lo studio a monte dei requisiti acustici passivi dell'edilizia provata 9 valutare l'impatto acustico preliminare per tutti i neo edifici caratterizzati dal "Diritto alla Quiete" dott. Daniele Sassaroli