IIS Gastaldi/Abba - Anno scolastico 2015/2016

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IIS Gastaldi/Abba - Anno scolastico 2015/2016
IIS Gastaldi/Abba - Anno scolastico 2015/2016 - CLASSE IIISG
PROGRAMMA DI LETTERATURA ITALIANA
1. L’ALTO MEDIO EVO
1.1. L’evoluzione delle strutture politiche, economiche e sociali
1.1.1. L’Europa feudale nell’Alto Medioevo
1.1.2. Società ed economia nell’età feudale
1.2. Mentalità, istituzioni culturali, intellettuali e pubblico
1.2.1. La visione statica del reale
1.2.2. Ascetismo e tendenze naturalistiche
1.2.3. La concezione del sapere e le tendenze filosofiche
1.2.4. Il rapporto con i classici
1.2.5. L’allegorismo
1.2.6. I luoghi di produzione della cultura e le arti liberali
1.2.7. Gli intellettuali: chierici, goliardi e giullari
1.3. L’idea della letteratura e le forme letterarie
1.3.1. La concezione della letteratura
1.3.2. I generi letterari della produzione latina: exempla, visioni, bestiari, letteratura goliardica.
1.4. La lingua: latino e volgare
1.4.1. La nascita delle lingue nazionali
1.4.2. I primi documenti della formazione dei volgari italiani
Letture:
Iscrizione di Commodilla
Placito capuano
Iscrizione di S.Clemente
Ritmi bellunese, laurenziano, di Sant’Alessio, cassinese
2. L’ETA’ CORTESE
2.1. Il contesto sociale
2.1.1. I presupposti culturali e sociali della letteratura in volgare
2.1.2. L’evoluzione del codice cavalleresco e le chansons de geste
2.1.3. Gli ideali della società cortese
2.1.4. La genesi dell’amor cortese
2.2. Le forme della letteratura nell’età cortese
2.2.1. Le chansons de geste
2.2.1.1. Le origini del genere
2.2.1.2. Principali caratteristiche
2.2.1.3. La diffusione del genere
2.2.1.4. L’epica francese e la Chanson de Roland
2.2.2. Il romanzo cortese-cavalleresco
2.2.2.1. Le caratteristiche del genere
2.2.2.2. Il pubblico e gli autori
2.2.2.3. La genesi del romanzo
2.2.2.4. Gli autori e i cicli più diffusi
2.2.3. La lirica provenzale
2.2.3.1. Gli autori
2.2.3.2. Temi e forme poetiche
2.2.3.3. L’eredità della lirica provenzale
2.3. I generi minori
2.3.1. Il lai e i fabliaux
3. L’ETA’ COMUNALE IN ITALIA
3.1. L’evoluzione delle strutture politiche e sociali
3.1.1. La situazione politica nell’Italia del Due e Trecento
3.1.2. La crisi dell’impero e della chiesa
3.1.3. La civiltà comunale e le signorie in Italia nel XIV secolo
3.1.4. Società ed economia nell’età comunale
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3.2. Mentalità, istituzioni culturali, intellettuali e pubblico nell’età comunale
3.2.1. Una nuova concezione del mondo e dell’uomo
3.2.2. I valori mercantili
3.2.3. Nuovi centri di produzione e diffusione culturale
3.2.4. La figura dell’intellettuale
3.2.5. La circolazione della cultura
3.3. La situazione linguistica in Italia e il ruolo egemone della Toscana
3.3.1. Le ragioni della diffusione del volgare letterario
3.3.2. Il caso del siciliano letterario alla corte di Federico II
3.3.3. Il policentrismo linguistico nell’Italia comunale e il primato del toscano letterario
3.3.4. La permanenza del latino e il prestigio del francese
3.4. I Francescani e la letteratura
3.4.1. Il Cantico di Frate Sole, i Fioretti e la Cronaca su Fra Michele da Calci
3.4.2. Iacopone da Todi
3.4.3. San Bernardino da Siena
Letture:
S. Francesco d’Assisi: Il cantico delle creature
Iacopone da Todi:
O iubelo del core
Iacopone da Todi:
Donna de paradiso
4. LA LIRICA DEL DUECENTO IN ITALIA
4.1. Lingua, generi letterari e diffusione della lirica
4.1.1. Il volgare come lingua letteraria e il policentrismo linguistico
4.1.2. Le origini della lirica italiana
4.2. La scuola siciliana
4.2.1. Giacomo da Lentini e il sonetto
4.3. La scuola toscana di transizione
4.3.1. Guittone d’Arezzo
4.4. Il Dolce stil novo
4.4.1. Una nuova tendenza poetica
4.4.2. La corte ideale e il binomio amore/gentilezza
4.4.3. Origine dell’espressione “Dolce stil novo”
4.4.4. I protagonisti dello stilnovismo
4.4.5. Guido Guinizzelli
4.4.6. Guido Cavalcanti
4.5. La tradizione comico-realistica e popolare
4.5.1. La poesia popolare e giullaresca
4.5.1.1. Cielo d’Alcamo
4.5.2. La poesia comico-parodica
4.5.1.2. Il ribaltamento dei canoni stilnovistici
4.5.1.3. Gli autori: Cecco Angiolieri, Rustico di Filippo, Folgore da S.Gimignano
Letture:
Raimbault de Vaqueiras Domna, vos ai preiada
Giacomo da Lentini:
Madonna, dir vo voglio
Meravigliosa-mente
Amor è uno desio che vien da core
Io m'aggio posto in core a Dio servire
Cielo d’Alcamo:
Rosa fresca aulentissima (1-100)
Guittone d’Arezzo:
Ahi lasso, or è stagion di doler tanto
Guido Guinizzelli:
Al cor gentil rempaira sempre amore
Io voglio del ver la mia donna laudare
Lo vostro bel saluto e il gentil sguardo
Guido Cavalcanti:
Chi è questa che vèn, ch’ogn’uom la mira
Voi che per li occhi mi passaste ‘l core
Noi sian le triste penne sbigottite
Cecco Angiolieri:
S’i’fossi foco, arderei’l mondo
Tre cose solamente m'enno in grado
Becchin'amor. Che vuo' falso tradito?
Rustico di Filippo:
Oi dolce mio marito Aldobrandino
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4.6. Forme della prosa del Duecento
4.6.1. Le raccolte di aneddoti: Il Novellino
4.6.2. La novella
4.6.1.1. Le fonti della novella medievale
4.6.1.2. Le principali caratteristiche del genere
4.6.3. I libri di viaggio: Marco Polo e Il Milione
4.6.4. Le cronache
4.6.4.1. Una nuova concezione della storia
4.6.4.2. La Cronica di Dino Compagni
4.6.4.3. La Cronaca di Villani
4.6.4.3. La Cronaca dell’Anonimo romano e di Salimbene da Parma
4.6.4.4. Anonimo genovese, Iacopo da Varagine e Caffaro
Letture:
Anonimo: Novellino: (Proemio; Novella V)
M.Polo:
Il Milione, Cap. 59, 68, 69, 101
5. DANTE ALIGHIERI
5.1. La vita
5.1.1. La formazione e l’incontro con Beatrice
5.1.2. L’esperienza politica
5.1.3. Gli anni dell’esilio
5.2. La Vita nuova
5.2.1. La genesi dell’opera
5.2.2. I contenuti
5.2.3. I significati segreti
5.3. Le Rime
5.3.1. Una raccolta eterogenea: il poeta d’amore e il cantor rectitudinis
5.3.2. Lo sperimentalismo: le poesia comica, le rime petrose e le canzoni allegoriche
5.4. Il Convivio
5.4.1. La genesi dell’opera
5.4.2. I contenuti
5.5. Il De vulgari eloquentia
5.6. Il De Monarchia
5.6.1. I presupposti storici e sociali
5.6.2. Struttura e contenuti
5.7. Le Epistole
5.8. La Commedia
5.8.1. Genesi politico-religiosa del poema
5.8.2. Antecedenti culturali del poema
5.8.3. Fondamenti filosofici
5.8.4. Visione medievale e pre-umanesimo di Dante
5.8.5. L’allegoria nella Commedia
5.8.6. La concezione figurale
5.8.7. Il titolo e la concezione dantesca degli stili
5.8.8. Il plurilinguismo dantesco
5.8.9. La pluralità dei generi
5.8.10. La tecnica narrativa: la focalizzazione
5.8.11. La descrizione dinamica
5.8.12. I racconti di secondo grado: lo scorcio e l’ellissi
5.8.13. Lo spazio e il tempo
5.8.14. La struttura simmetrica del poema
Letture:
Vita nuova: cap I-IV; A ciascun’alma presa e gentil core; cap XVIII-XIX; Donne ch’avete intelletto d’amore; cap.
XXVI; Tanto gentile e tanto onesta pare; Oltre la spera che più larga gira; cap. XLII
Così nel mio parlar voglio esser aspro
Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
La Commedia, Inferno: canti I, III, V
Convivio: I quattro sensi delle scritture
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6. GIOVANNI BOCCACCIO
6.1. La vita
6.1.1. La formazione negli anni napoletani
6.1.2. Il ritorno a Firenze
6.2. Le opere del periodo napoletano
6.2.1. La Caccia di Diana e il Filostrato
6.2.2. Il Filocolo
6.2.3. Il Teseida
6.3. Le opere del periodo fiorentino
6.3.1. La Comedia delle ninfe fiorentine
6.3.2. L’Amorosa visione
6.3.3. L’Elegia di Madonna Fiammetta
6.3.4. Il ninfale fiesolano
6.4. Il Decameron
6.4.1. La struttura dell’opera
6.4.2. Il Proemio, le dichiarazioni di poetica dell’autore e il pubblico
6.4.3. La peste e la “cornice”
6.4.4. La realtà rappresentata: il mondo mercantile cittadino e la cortesia
6.4.5. Le forze che muovono il mondo del Decameron: la fortuna
6.4.6. Le forze che muovono il mondo del Decameron: l’amore
6.4.7. La molteplicità del reale nel Decameron
6.4.8. Molteplicità e tendenza all’unità
6.4.9. Gli oggetti e l’azione umana
6.4.10. Il genere della novella
6.4.11. Gli aspetti della narrazione
6.4.12. La lingua e lo stile: la voce narrante
6.4.13. La lingua e lo stile: le voci dei personaggi
6.5.Dopo il Decameron
6.5.1. L’attività erudita ed umanistica
6.5.2. Il culto dantesco
6.5.3. Il Corbaccio
Letture:
Decameron: Proemio
Giornata I: Introduzione; novelle I (Ser Ciappelletto), II (Abraam giudeo)
Giornata II: Novelle IV (Landolfo Rufolo), V (Andreuccio da Perugia), VI (Madama Beritola), VII
(Alatiel), IX (Bernabò da Genova)
Giornata III: Introduzione; novelle I (Masetto da Lamporecchio), II (Agilulf), VIII (Ferondo)
Giornata IV: Introduzione; novelle I (Tancredi e Ghismonda), II (Frate Alberto), V (Lisabetta da
Messina)
Giornata V: Novelle IV (Ricciardo Manardi), VIII (Nastagio degli Onesti), IX (Federigo degli
Alberighi)
Giornata VI: Novelle II (Cisti fornaio), IV (Chichibio), X (Frate Cipolla); Conclusione
Giornata VII: Introduzione; novelle I (Gianni Lotteringhi), IV (Tofano), V (Il geloso finto prete)
Giornata VIII: Novelle III (Calandrino e l’elitropia); VI (Calandrino e il porco); VII (Rinieri da
Firenze)
Giornata IX: Novelle II (Isabetta monaca), VI (Pinuccio e Adriano)
Giornata X: Novelle II (Ghino di Tacco), VII (Pietro d’Aragona), IX (Torello e il Saladino), X
(Griselda); Conclusione
Conclusione dell’autore
7. FRANCESCO PETRARCA
7.1. La vita
7.1.1. La formazione e l’amore per Laura
7.1.2. I viaggi e la chiusura nell’interiorità
7.1.3. Il bisogno di gloria e l’impegno poetico
7.2. Petrarca come nuova figura di intellettuale
7.2.1. L’intellettuale cosmopolita, il cortigiano, il chierico
7.2.2. L’humanitas
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7.3. Le opere religioso-morali
7.3.1. Il modello di Agostino
7.3.2. Il Secretum
7.3.3. Altre opere religioso-morali
7.5. Le opere “umanistiche”
7.5.1. Petrarca e il mondo classico
7.5.2. Le raccolte epistolari
7.5.3. L’Africa
7.5.4. Il De viris illustribus
7.6. Il Decameron
7.6.1. Petrarca e il volgare
7.6.2. La formazione del Canzoniere
7.6.3. L’amore per Laura
7.6.4. La figura di Laura
7.6.5. Il paesaggio e le situazione della vicenda amorosa
7.6.6. Il “dissidio” petrarchesco
7.6.7. Il superamento dei conflitti nella forma
7.6.8. Classicismo formale e crisi interiore
7.6.9. Lingua e stile
Letture:
Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono (RVF, I)
Era il giorno ch’al sol si scoloraro (RVF, III)
Movesi il vecchierel canuto e bianco (RVF, XVI)
Solo e pensoso, i più deserti campi (RVF, XXXV)
Padre del ciel, dopo i perduti giorni (RVF, LXII)
Erano i capei d’oro a l’aura sparsi (RVF, XC)
Libro di testo:
G. Baldi, S. Giusso, M. Razetti, G. Zaccaria: L’attualità della letteratura, vol. I (Dalle origini alla Controriforma)
Il docente
prof. R.Massetti
I rappresentanti di classe
M. Cordiano
E. Franciosi
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PROGRAMMA DI STORIA
1. DAL MILLE ALL’ETA’ COMUNALE
1.1. L’Europa dopo il Mille
1.1.1 La situazione nel continente alla volta del millennio
1.1.2 Gli effetti del popolamento dell’Europa: la rivoluzione agricola
1.1.3 Religione e Chiesa nel Medioevo
1.1.4 Le eresie medievali e la nascita dell’Inquisizione
1.1.5. Il rinnovamento della Chiesa: san Francesco e san Domenico
1.1.6. La cultura ecclesiastica e la nascita delle università
1.1.7. Le crociate: ragioni e conseguenze
1.2. Il primo nucleo degli stati europei
1.2.1. Le strutture territoriali
1.2.2. L’impero tedesco e il conflitto con la Chiesa: la lotta per le investiture
1.2.3. Guelfi e Ghibellini
1.2.4. Il sorgere di un nuovo tipo di stato: la monarchia nazionale
1.2.5. La monarchia inglese: da Guglielmo il Conquistatore alla Magna Charta
1.2.6. La monarchia in Francia
1.2.7. Il conflitto tra la Chiesa e le monarchie nazionali: Bonifacio VIII e Filippo IV
1.2.8. La Reconquista spagnola
1.2.9. i Normanni nell’Italia meridionale
1.3. La nascita della borghesia
1.3.1. Rinascita e sviluppo delle città
1.3.2. I due poli della vita cittadina: la Cattedrale e il mercato
1.3.3. La formazione della borghesia urbana
1.3.4. Cultura laica e spirito d’iniziativa
1.3.5. Mercanti sul mare: le Repubbliche marinare
1.3.6. Commerci, botteghe e banchi: le associazioni di mercanti e artigiani
1.3.7. Via delle spezie e via della seta
1.3.8. L’impero dei Mongoli e la ripresa dei commerci europei
1.4. L’età dei Comuni: apogeo e crisi
1.4.1. Il sorgere delle autonomie comunali
1.4.2. L’età dei Comuni in Italia
1.4.3. Il Comune dei Consoli
1.4.4. I problemi del Comune e il governo del Podestà
1.4.5. Un caso particolare: le “Repubbliche dei mercanti”
1.4.6. Lo scontro tra i Comuni e l’impero
1.4.7. La crisi del Trecento
2. LA CRISI DEI POTERI UNIVERSALI E LA NASCITA DEGLI STATI EUROPEI
2.1. Le crisi istituzionali e le nuove istituzioni
2.1.1. La crisi dell’impero
2.1.2. La crisi del papato
2.1.3. La guerra dei Cent’anni e la nascita degli stati nazionali
2.1.4. Fermenti e rivolte sociali
2.1.5. Città e signorie in Italia
2.1.6. La complessa situazione del Mezzogiorno
2.1.7. Un nuovo nemico: gli Ottomani
2.1.8. La ripresa dell’economia e la innovazioni tecnologiche
2.2. Nazioni e stati in Europa
2.2.1. La fine della guerra dei Cent’anni
2.2.2. Monarchie nazionali in Francia e in Inghilterra
2.2.3. La penisola iberica: Portogallo, Castiglia e Aragona
2.2.4. L’impero in Germania e la nascita della Confederazione elvetica
2.2.5. I paesi baltici e le monarchie scandinave
2.2.6. L’Europa orientale e la nascita della Russia
2.3. L’Italia dei regni e l’Italia delle città
2.3.1. La nascita di un sistema di Stati regionali
6
2.3.2.
2.3.3.
2.3.4.
2.3.5.
2.3.6.
2.3.7.
La crisi di autorità politica dell’impero e del papato in Italia
Milano dai Visconti agli Sforza
La Repubblica di Venezia
Firenze e i Medici
Il ducato di Savoia e lo Stato della Chiesa
L’Italia del Sud
3. NUOVA EUROPA E NUOVO MONDO
3.1. L’uomo al centro del mondo
3.1.1. Dall’Umanesimo al Rinascimento: una “rivoluzione culturale”
3.1.2. Umanisti, politici e storici
3.1.3. Il potere e l’artista: mecenatismo e committenza
3.1.4. Dall’artigiano all’artista
3.1.5. Scienza, tecnica e innovazione
3.2. L’Europa e il mondo
3.2.1. Le prime esplorazioni geografiche: Portoghesi e Castigliani
3.2.2. La scoperta del Nuovo Mondo
3.2.3. Gli imperi precolombiani e la loro conquista
3.2.4. L’America spagnola e l’America portoghese
3.2.5. L’impero commerciale del Portogallo in Oriente
3.2.6. L’espansione delle altre nazioni in ascesa: Francia, Inghilterra, Olanda, Russia
3.2.7. Le conseguenze delle conquiste coloniali
3.2.8. L’inizio della modernità
3.3. La lotta per l’egemonia in Europa e in Italia
3.3.1. L’economia e la società europea nel primo Cinquecento
3.3.2. L’Italia e l’Europa alla fine del Quattrocento
3.3.3. La penisola italiana contesa tra Francia e Spagna
3.3.4. Le vicende del papato agli inizi del Cinquecento
Libro di testo:
E.B. Stumpo, S. Cardini, ,F. Onorato, S. Fei: Le forme della storia, vol. 1. Dall’anno Mille alla pace di Westfalia
Il docente
prof. R.Massetti
I rappresentanti di classe
M.Cordiano
E. Franciosi
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