esame di stato as 2014/2015
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DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE ED EDUCATIVE ESAME DI STATO A.S. 2014/2015 Classe V sala sez. H DIPLOMA DI MATURITÀ PROFESSIONALE SERVIZI PER L'ENOGASTRONOMIA E L'OSPITALITÀ ALBERGHIERA ARTICOLAZIONE "SALA E VENDITA" 1 ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA ”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI” RIETI Data:15/05/2015 DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ED EDUCATIVE ESAME DI STATO A.S. 2014/2015 SOMMARIO Composizione del Consiglio di Classe pag. 3 Commissari interni e Materie assegnate ai commissari esterni pag. 3 Sintetica descrizione della scuola pag. 4 Profilo della classe pag. 7 Presentazione della classe pag. 8 Obiettivi generali educativi e formativi pag. 10 Numero e tipologia delle prove di verifica mono e pluridisciplinari oggetto di simulazione pag. 11 Criteri e strumenti di valutazione prove di verifica oggetto di simulazione pag. 11 Attività extra, inter curricolari e progettuali pag. 12 ALLEGATI Allegato A – Prove simulate pag. 13 Allegato B – Griglie di correzione prove simulate pag. 52 Allegato C – Relazione e programma svolto da ogni singolo docente pag. 60 Allegato D – Documenti relativi ai due alunni con D.S.A. pag. 96 (depositati agli atti in segreteria) 2 3 1. PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA L’Istituto Professionale Statale per i Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera (IPSSEOA) di Rieti, presenta un profilo specifico consolidato nel tempo. La sua istituzione risale al 1962: una storia cinquantennale, che ha assistito ad una vera e propria rivoluzione. La Scuola è passata da una dimensione curricolare fondamentalmente addestrativa, ad una struttura formativa di punta nell’ambito operativo-professionale e tecnico dei settori alberghiero e ristorativi. Oggi è in grado di offrire percorsi formativi molto mirati e spendibili sul mercato del lavoro, anche in settori meno tradizionali e con competenze “di frontiera” (gestione di sistemi informatici e telematici “globali”, applicati al mondo degli alberghi e delle comunicazioni). Alcune recenti esperienze internazionali (Inghilterra, Ungheria, Spagna, Francia, Germania, Finlandia, Polonia,Grecia, Cipro, Stati Uniti), hanno contribuito ad affinare l’offerta formativa della Scuola, le sue capacità organizzative e gestionali, nonché gli stili dell’insegnamento e della comunicazione. Dalle prime esperienze degli anni ’60 all’attuale ordinamento, passato per la sperimentazione “Progetto 92”, la Scuola Alberghiera si è radicata in modo consistente nella provincia di Rieti e in un ampio territorio limitrofo. Considerata la particolare vocazione turistica dell’area sulla quale insiste e del suo intorno geoeconomico, all’IPSSEOA di Rieti è riconosciuto il ruolo di elemento attivo nella formazione di risorse umane, per la diffusione di innovazioni nel settore dei servizi in cui opera, per la promozione e lo sviluppo del territorio circostante IPSSEOA “R. A. Costaggini”. 2. LE STRUTTURE SCOLASTICHE, CONVITTUALI E DI SERVIZIO In questo periodo dell’Anno Scolastico in corso risultano iscritti 981 alunni/e, provenienti da un bacino di utenza che supera i limiti provinciali, ricevendo allievi che provengono, in larga parte, da Roma e dai Comuni della cintura metropolitana, nonché (in minor misura) dalle province di Viterbo, l’Aquila e Terni. Il convitto, maschile e femminile, annesso all’Istituto, offre un servizio residenziale settimanale agli allievi/e e soprattutto un valido supporto educativo, con positiva ricaduta sulla crescita personale e sociale, oltre che sul profitto scolastico degli alunni ospiti. In tal modo la Scuola facilita l’esercizio primario del diritto allo studio ed esplica un importante ruolo di socializzazione e di promozione della persona, anche utilizzando spazi extrascolastici e extracurricolari. La scuola ha la propria sede centrale nelle immediate vicinanze del Campo di Atletica “Raul Guidobaldi” di Rieti, in Via dei Salici n° 62, ed occupa un edificio scolastico quasi completamente rinnovato. Presso la sede centrale si trovano l'Ufficio di Presidenza e le Segreterie insieme a 36 aule didattiche, all’aula magna e alla palestra. La scuola si avvale inoltre di una sede staccata situata in Via Salaria, nel quartiere di Borgo, in prossimità della sede del convitto. Il convitto annesso è attivo dal 1971 e nella sua storia ha ospitato e formato allievi che oggi sono professionisti riconosciuti nei vari ambiti di competenza. L’istituzione convittuale, che ospita in totale 230 alunni è sito in via Salaria poco distante dal centro cittadino. Presso il convitto funzionano un servizi di mensa, il servizio di magazzino, di guardaroba e di infermeria. Si accede in convitto a domanda, secondo il regolamento interno, che si uniforma alle norme regionali in materia di diritto allo studio. 4 1.3. STRUMENTAZIONE, AULE SPECIALI E LABORATORI L’istituzione scolastica nelle sue due sedi è dotata di 50 aule, 4 laboratori di cucina, 3 di sala bar, 3 laboratori informatizzati multimediali collegati alla rete Internet e dotati di Lavagna Interattiva Multimediale (1 Interwrite e 2 SmartBoard Notebook), 2 postazioni di Ricevimento. La biblioteca non ha ancora avuto una collocazione nella sede centrale in quanto i lavori di sistemazione sono ancora in corso. I laboratori di cucina e di sala bar sono situati presso la sede di Via Salaria e in Via Moisè di Gaio, anche in questo caso in attesa del termine dei lavori. La palestra è situata presso la sede centrale ma il numero elevato di classi richiede anche l’uso del vicinissimo Palazzetto dello Sport di Viale della Gioventù. Due scuolabus IPSSEOA collegano le diverse sedi scolastiche e i laboratori. In ogni caso, le dimensioni a misura d’uomo della città di Rieti favoriscono gli spostamenti tra i vari plessi e ne fanno addirittura una città-laboratorio rispetto ad alcune manifestazioni, attività didattiche e formative (teatrali, musicali, storico- urbanisticomonumentali, ambientali, civico- istituzionali). 1.4. COLLABORAZIONE TRA SCUOLA E TERRITORIO Nella consapevolezza dell’importanza dell’interazione scuola, lavoro e territorio l’offerta formativa dell’Istituto si prefigge di rendere gli alunni sempre partecipi alle innovazioni che si avvicendano nel mercato locale e globale. La relazione con il territorio si esplicita attraverso numerose visite tecniche presso moderne e aggiornate strutture ricettive, la collaborazione a progetti e manifestazioni esterne, in partenariato con gli Enti Locali, (Provincia e Comune), le Associazioni di settore (Camera di Commercio, Ascom, Cesv, Associazione italiana Cuochi, Associazione italiana Sommelier). 1.5. PROFILO DELL’INDIRIZZO 1.5.1 Articolazione dell’indirizzo dei servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera Si tratta di un corso quinquennale strutturato in due bienni e un quinto anno al termine del quale, dopo il superamento dell’esame di Stato si consegue il diploma che è titolo idoneo all’inserimento nel mondo del lavoro e alla prosecuzione degli studi sia in ambito postsecondario, in particolare nella formazione tecnica superiore, che presso qualunque facoltà universitaria. Il primo biennio è uguale per tutte le articolazioni. Le ore settimanali sono 32 per le prime, le terze, le quarte e le quinte classi, mentre sono 33 per le seconde e si suddividono in ore dell’area generale, culturale, e in ore dell’area di indirizzo professionalizzante. 1.5.2. Profilo professionale al termine del quinquennio Il “Tecnico dei servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” al termine del percorso quinquennale ha specifiche competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera nei cui ambiti interviene in tutto il ciclo di organizzazione e gestione dei servizi. È in grado di: 5 utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e l’organizzazione della commercializzazione dei servizi di accoglienza, di ristorazione e di ospitalità; organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e alle risorse umane; applicare le norme attinenti la conduzione dell’esercizio, le certificazioni di qualità, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro; utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale orientate al cliente e finalizzate all’ottimizzazione della qualità del servizio; comunicare in almeno due lingue straniere; reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi con il ricorso a strumenti informatici e a programmi applicativi; attivare sinergie tra servizi di ospitalità-accoglienza e servizi enogastronomici, curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare il patrimonio delle risorse ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità dei suoi prodotti. Nell’articolazione dei servizi di sala e vendita, il diplomato è in grado di: svolgere attività operative e gestionali in relazione all’amministrazione, produzione, organizzazione, erogazione e vendita di prodotti e servizi enogastronomici; interpretare lo sviluppo delle filiere enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei mercati e della clientela, valorizzando i prodotti tipici. 1.6. ESPERIENZE DI ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO Nel corso dell’anno scolastico con riferimento al carattere transitorio che si è instaurato a seguito della riforma dei percorsi di formazione e di istruzione professionale, in base alla quale la formazione di terza area professionalizzante si è ricondotta nel nuovo modello di alternanza scuola-lavoro. l’Istituto ha stabilito un percorso formativo di accompagnamento per gli studenti della classe quinta nel periodo agosto-settembre 2014 quali stagisti presso aziende convenzionate. 1.7. ESITI STAGES 2014 Periodo d’effettuazione: agosto/settembre 2014 ALUNNO Benfatto Rosa Capotombolo Riccardo Caprioli Martina Cona Giuseppe Falchi Ludovica Gioia Samanta Iamotti Francesca Rita Ilaria Sofia Ilaria AZIENDA Hilton Airport Fiumicino Suvera Casale d'elsa Siena Hilton Airport Fiumicino Pasticceria Cristallo Roccaforte Hotel Sciacca Svolto con progetto Mecaf - Leonardo Non ha svolto lo stage 6 ESITO STAGE Svolto con regolarità Svolto con regolarità Svolto con regolarità Svolto con regolarità Svolto con regolarità Non ha svolto lo stage Ha rinunciato preventivamente allo stage Non ha svolto lo stage 2. PROFILO DELLA CLASSE 2.1. Stabilità dei docenti Nel corso del biennio post-qualifica la continuità didattica è stata assicurata per le diverse discipline ad eccezione del laboratorio servizi enogastronomici settore cucina ELENCO ALUNNI CHE HANNO FREQUENTATO LA CLASSE VH ALUNNO BENFATTO ROSA CAPOTOMBOLO RICCARDO CAPRIOLI MARTINA CONA GIUSEPPE FALCHI LUDOVICA GIOIA SAMANTA IAMOTTI FRANCESCA RITA ILARIA SOFIA ILARIA PROVENIENZA IV H IV H IV H IV H IV H IV H IV H IV H IV H Alla classe, per gli Esami di Stato 2014/15, è abbinata una candidata privatista, Simeoni Veronica, che attualmente sta sostenendo le prove di ammissione agli Esami. 3. PRESENTAZIONE SINTETICA DELLA CLASSE La classe V sala sezione H è composta da 9 alunni di cui 7 femmine e 2 maschi provenienti dalla classe IV sez. H dello scorso anno. Per quanto riguarda il solo insegnamento di Lingua tedesca, il suddetto gruppo classe è stato abbinato alla classe V sez. F. Situazione in ingresso della classe nell'anno scolastico in corso; risultati scrutini di classe quarta: Promossi senza Promossi con Promossi con Promossi con debito 1 debito 2 debiti 3 debiti 6 1 2 0 La provenienza geografica. L’ambiente socio-economico e culturale di provenienza La classe, composta per la maggior parte da alunni provenienti dalla provincia di Roma e dalla provincia di Rieti, soggetti, dunque, ai disagi del pendolarismo; una sola allieva usufruisce del Convitto scolastico. Due alunni presentano Disturbi Specifici di Apprendimento e seguono la programmazione della classe attraverso un P.d.P. condiviso con la famiglia, avvalendosi della Legge n. 170 del 08/10/2010, sono stati posti in essere strumenti compensativi e dispensativi in accordo con le rispettive famiglie, previsti per lo svolgimento delle prove ai sensi della normativa vigente (allegato D). 7 L'ambiente socio-economico e culturale di provenienza risulta eterogeneo e legato prevalentemente al mondo del lavoro dipendente e autonomo, generalmente sensibile all’azione educativa proposta dal corpo docente. Il comportamento La partecipazione all'attività didattica La frequenza delle lezioni Il numero esiguo di alunni, la garanzia di un corpo docente "collaudato" ed il comportamento dei ragazzi, sempre corretto e rispettoso, di collaborazione ed apertura al dialogo educativo, se si eccettua con una leggera flessione (per alcuni di loro) nella seconda parte del pentamestre, hanno agevolato il raggiungimento di molti degli obiettivi culturali e formativi inizialmente previsti. La composizione della classe è eterogenea per quanto riguarda le attitudini, le capacità e le strumentalità di base possedute e ciò ha reso necessaria una certa personalizzazione degli apprendimenti per cercare di alimentare l’interesse per le varie discipline nell’intento di rafforzare la motivazione allo studio e all’apprendimento. Dal punto di vista comportamentale gli alunni sono sempre stati corretti e rispettosi nei confronti dei docenti e dell’ambiente scolastico, dimostrando inoltre di aver raggiunto, non senza fatica, un buon livello di coesione interna come gruppo-classe. La frequenza, generalmente regolare, anche se non sempre assidua in tutte le discipline, soprattutto durante il pentamestre, ha rappresentato un elemento di criticità, in quanto ha penalizzato lo svolgimento della programmazione inizialmente prevista nelle diverse materie. La classe ha mostrato in generale una buona concentrazione anche se è da rilevare che, nella parte finale dell'anno scolastico, c'è stata una flessione di attenzione, con una risposta più difficoltosa agli stimoli culturali proposti dal gruppo docenti. Gli alunni hanno mostrato attenzione e partecipazione al dialogo educativo, manifestando disponibilità nei confronti dei docenti contribuendo a creare un clima sereno e disteso. Il profitto può ritenersi nel complesso sufficiente . Dal punto di vista delle acquisizioni disciplinari si evidenziano 2 fasce: alla prima appartiene un ristretto numero di studenti che hanno lavorato, nel corso del biennio post-qualifica sempre con un atteggiamento propositivo, sostenuto da un valido metodo di studio, ottenendo risultati positivi, in alcuni casi buoni la seconda fascia è costituita dagli altri alunni che hanno dimostrato di impegnarsi alternativamente per lo sviluppo delle proprie abilità, maturando un metodo più o meno ordinato e personale, raggiungendo un profitto globalmente sufficiente. Permane, in alcuni casi, qualche difficoltà di ordine espositivo, di rielaborazione personale orale e scritta dei contenuti. Per tutti si rileva, comunque, un andamento più che positivo nell'area professionale. 8 La partecipazione delle famiglie I rapporti con le famiglie si sono svolti secondo i tempi e i modi stabiliti dalla scuola e hanno previsto due appuntamenti annuali in occasione degli incontri Scuola-Famiglia ed hanno interessato la quasi totalità della classe. In alcuni casi, la mancata partecipazione a tali incontri è imputabile a oggettive difficoltà logistiche o lavorative, ma, quando sollecitate, le famiglie hanno sempre risposto con senso di responsabilità e collaborazione. Le attività di recupero Le attività di recupero sono state svolte sulla base delle disposizioni vigenti e su quanto deliberato dal Collegio dei Docenti. Dopo la rilevazione delle valutazioni del primo trimestre, sono stati attivati : corsi intensivi di recupero in itinere (flessibilità d’orario del 20%), in orario curricolare, per le discipline: Lingua Inglese, Alimentazione e Storia. Metodologie di lavoro Il lavoro è stato predisposto, organizzato e svolto nel rispetto delle indicazioni ministeriali e del piano operativo elaborato dai vari Dipartimenti. Al di là delle scelte effettuate in termini di strategie e di sussidi didattici, gli insegnanti hanno concordemente tentato di rispondere il più possibile efficacemente alle esigenze individuali di volta in volta emerse, mirando, nel contempo, ad un insegnamento attivo e partecipato, in grado di promuovere la rielaborazione, la problematizzazione e la riflessione. Verifica e valutazione I vari Dipartimenti, in fase di programmazione, hanno stabilito il numero delle verifiche sia orali sia scritte necessarie per la valutazione di fine periodo (trimestrepentamestre), contemplando un ampio spettro di possibilità quanto alla tipologia e agli strumenti da usare: prove oggettive strutturate; prove oggettive semistrutturate; prove scritte; prove scritte guidate: analisi del testo, saggio breve, tema; trattazione sintetica d’argomento; quesiti a risposta multipla e singola; prove orali. Per il trimestre si sono svolte di norma due prove scritte e due orali, per il pentamestre tre prove scritte e due orali, scelte tra le tipologie sopra menzionate. Nel rispetto dei criteri formulati dal Collegio Docenti e previsti dal POF, la valutazione ha tenuto e tiene conto del grado di autonomia e responsabilità mostrato dall’alunno nel gestire complessivamente il tempo trascorso a scuola nelle varie situazioni sia di studio che di ricreazione. 9 Oltre ai dati delle verifiche, sono stati utilizzati i risultati delle osservazioni sistematiche e quanto emerso nel corso dell’attività didattica relativamente all’impegno, alla partecipazione al dialogo educativo, al livello di autonomia raggiunto, alle capacità e alle attitudini di ciascun alunno. Sono stati altresì considerati il livello di partenza e i progressi compiuti nel corso dell’anno scolastico. 4. OBIETTIVI GENERALI EDUCATIVI E FORMATIVI Al termine del biennio, sono stati raggiunti i seguenti obiettivi adottati dal c.d.c e dal POF: Obiettivi cognitivi comportamentali: partecipazione attiva e consapevole al dialogo educativo; sviluppo di una coscienza sociale volta al riconoscimento e al rispetto delle diverse culture; potenziamento dell’autonomia in ambito scolastico e professionale; potenziamento dello spirito di collaborazione. Obiettivi cognitivi: consolidare l’uso di codici specifici in contesti diversi; saper operare collegamenti interdisciplinari; sviluppare capacità metodologiche e critiche; individuare connessioni tra causa ed effetto. Per gli obiettivi specifici delle singole discipline, si fa riferimento alle relazioni di ogni docente (allegato C) 5. NUMERO E TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA MONO E PLURIDISCIPLINARI OGGETTO DI SIMULAZIONE Secondo quanto stabilito dalla normativa vigente in materia di Esami di Stato, il C.d.C. ha svolto due simulazioni delle prove scritte nelle seguenti date: prima simulazione gg. 02, 03 e 05 marzo 2015; seconda simulazione gg. 16, 18 e 20 aprile 2015. Non è stata svolta una simulazione di colloquio. Tenuto conto del curricolo di studio, degli obiettivi comportamentali e cognitivi definiti nella programmazione didattica, oltre che delle propensioni degli studenti e del loro livello di maturazione cognitivo, i docenti hanno deciso di orientarsi, per la simulazione della terza prova, sulla tipologia: “quesiti a risposta aperta”. Le discipline coinvolte sono state quattro: Laboratorio Sala e Vendite, Matematica, Diritto e Tecniche Amministrative e Lingua Inglese. I quesiti somministrati sono stati dodici: tre quesiti per ogni disciplina entro un numero massimo di estensione di sette righe ciascuno. Il tempo assegnato per lo svolgimento è stato di due ore e trenta minuti. 10 Prova simulata della prima prova Disciplina coinvolta : italiano Tempo concesso: 5 ore Tipo di prova: vedi allegato A Prova simulata della seconda prova Disciplina coinvolta : Alimenti e alimentazione Tempo concesso: 4 ore Tipo di prova: vedi allegato A Prova simulata della terza prova Discipline coinvolte: Laboratorio Sala e Vendite, Matematica, Diritto e Tecniche Amministrative e Lingua Inglese. Tempo concesso: 2 ore 30 Tipologia di prova: vedi allegato A 6. CRITERI E STRUMENTI DI VALUTAZIONE Per la correzione delle prove simulate sono state predisposte delle griglie di correzione che si allegano al documento (allegato B). 7. ATTIVITÀ EXTRA CURRICOLARI Progetti: - Tirocinio formativo all’estero nell’ambito del Progetto Comunitario Leonardo da Vinci M.E.C.A.F. (Meeting European Culture And Food): un alunno. - Progetto Tutti giù dal palco: un'alunna. - Progetto “Volontariato” : tre alunni. - Progetto “Orientamento in uscita”: Tutta la classe. - Progetto Expo2015: Padiglione Eataly – a Roma: Tutta la classe. - Palazzo Italy ”Fiera Orientamento” –Roma: Tutta la classe. Visite tecniche e orientamento La maggior parte degli alunni ha partecipato, nel mese di aprile, al viaggio di istruzione in Provenza in particolare con visite delle città di Arles, Aix en Provence, Avignone, Nimes, Cannes, Nizza. 11 ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO 12 SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA ”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI” RIETI Data:15/05/2015 ALLEGATO A ESAME DI STATO A.S. 2014/2015 PROVE SIMULATE PRIMA PROVA SCRITTA : 02 / 03 / 2015 Italiano Classe V SALA sez. H Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO Giovanni Verga L’amante di Gramigna (da Vita dei campi) La novella appartiene alla raccolta Vita dei campi, pubblicata in volume da Verga nel 1880. Viene qui omessa la parte iniziale del testo, nella quale, con la forma di una lettera all’amico Salvatore Farina, Verga spiega la sua poetica “verista”, ossia la scelta della tecnica dell’impersonalità e dell’“eclissarsi” dell’autore nella sua opera. Inizia poi la novella vera e propria, che ha per protagonista una giovane affascinata dalla fama del brigante Gramigna. Parecchi anni or sono, laggiù lungo il Simeto, davano la caccia a un brigante, certo Gramigna, se non erro, un nome maledetto come l’erba che lo porta, il quale da un capo all’altro della provincia s’era lasciato dietro il terrore della sua fama. Carabinieri, soldati, e militi a cavallo lo inseguivano da due mesi, senza esser riesciti 1 a mettergli le unghie addosso: era solo, ma valeva per dieci, e la mala pianta minacciava di abbarbicare 2. Per 13 giunta si approssimava il tempo della messe, il fieno era già steso pei campi, le spighe chinavano il capo e dicevano di sì ai mietitori che avevano già la falce in pugno, e nonostante nessun proprietario osava affacciare il naso al disopra della siepe del suo podere, per timore di incontrarvi Gramigna che se ne stesse sdraiato fra i solchi, colla carabina3 fra le gambe, pronto a far saltare il capo al primo che venisse a guardare nei fatti suoi. Sicché le lagnanze erano generali. Allora il prefetto si fece chiamare tutti quei signori della questura, dei carabinieri, e dei compagni d’armi, e disse loro due paroline di quelle che fanno drizzar le orecchie. Il giorno dopo un terremoto per ogni dove; pattuglie, squadriglie, vedette per ogni fossato, e dietro ogni muricciolo; se lo cacciavano dinanzi come una mala bestia per tutta una provincia, di giorno, di notte, a piedi, a cavallo, col telegrafo. Gramigna sgusciava loro di mano, e rispondeva a schioppettate se gli camminavano un po’ troppo sulle calcagna. Nelle campagne, nei villaggi, per le fattorie, sotto le frasche delle osterie, nei luoghi di ritrovo, non si parlava d’altro che di lui, di Gramigna, di quella caccia accanita, di quella fuga disperata; i cavalli dei carabinieri cascavano stanchi morti; i compagni d’armi si buttavano rifiniti per terra in tutte le stalle, le pattuglie dormivano all’impiedi; egli solo, Gramigna, non era stanco mai, non dormiva mai, fuggiva sempre, s’arrampicava sui precipizi, strisciava fra le messi, correva carponi nel folto dei fichidindia, sgattajolava come un lupo nel letto asciutto dei torrenti. Il principale argomento di ogni discorso, nei crocchi, davanti agli usci del villaggio, era la sete divorante che doveva soffrire il perseguitato, nella pianura immensa, arsa, sotto il sole di giugno. I fannulloni spalancavano gli occhi. Peppa, una delle più belle ragazze di Licodia, doveva sposare in quel tempo compare Finu «candela di sego» che aveva terre al sole e una mula baia4 in stalla, ed era un giovanotto grande e bello come il sole, che portava lo stendardo di Santa Margherita come fosse un pilastro, senza piegare le reni. La madre di Peppa piangeva dalla contentezza per la gran fortuna toccata alla figliuola, e passava il tempo a voltare e rivoltare nel baule il corredo della sposa, «tutto di roba bianca a quattro» come quella di una regina, e orecchini che le arrivavano alle spalle, e anelli d’oro per le dieci dita delle mani; dell’oro ne aveva quanto ne poteva avere Santa Margherita, e dovevano sposarsi giusto per Santa Margherita, che cadeva in giugno, dopo la mietitura del fieno. «Candela di sego» nel tornare ogni sera dalla campagna, lasciava la mula all’uscio della Peppa, e veniva a dirle che i seminati erano un incanto, se Gramigna non vi appiccava il fuoco, e il graticcio5 di contro al letto non sarebbe bastato a contenere tutto il grano della raccolta, che gli pareva mill’anni di condursi la sposa in casa, in groppa alla mula baia. Ma Peppa un bel giorno gli disse: – La vostra mula lasciatela stare, perché non voglio maritarmi. Il povero «candela di sego» rimase sbalordito e la vecchia si mise a strapparsi i capelli come udì che sua figlia rifiutava il miglior partito del villaggio. – Io voglio bene a Gramigna, le disse la ragazza, e non voglio sposare altri che lui! 14 – Ah! gridava la mamma per la casa, coi capelli grigi al vento, che pareva una strega. – Ah! quel demonio è venuto sin qui a stregarmi la mia figliuola! – No! rispondeva Peppa coll’occhio fisso che pareva d’acciajo. – No, non è venuto qui. – Dove l’hai visto dunque? – Io non l’ho visto. Ne ho sentito parlare. Sentite! ma lo sento qui, che mi brucia! In paese la cosa fece rumore, per quanto la tenessero nascosta. Le comari che avevano invidiato a Peppa il seminato prosperoso, la mula baia, e il bel giovanotto che portava lo stendardo di Santa Margherita senza piegar le reni, andavano dicendo ogni sorta di brutte storie, che Gramigna veniva a trovarla di notte nella cucina, e che glielo avevano visto nascosto sotto il letto. La povera madre aveva acceso una lampada alle anime del purgatorio, e persino il curato era andato in casa di Peppa, a toccarle il cuore colla stola, onde scacciare quel diavolo di Gramigna che ne aveva preso possesso. Però ella seguitava a dire che non lo conosceva neanche di vista quel cristiano; ma che la notte lo vedeva in sogno, e alla mattina si levava colle labbra arse quasi avesse provato anch’essa tutta la sete ch’ei doveva soffrire. Allora la vecchia la chiuse in casa, perché non sentisse più parlare di Gramigna; e tappò tutte le fessure dell’uscio con immagini di santi. Peppa ascoltava quello che dicevano nella strada dietro le immagini benedette, e si faceva pallida e rossa, come se il diavolo le soffiasse tutto l’inferno nella faccia. Finalmente sentì dire che avevano scovato Gramigna nei fichidindia di Palagonia. – Ha fatto due ore di fuoco! dicevano, c’è un carabiniere morto, e più di tre compagni d’armi feriti. Ma gli hanno tirato addosso tal gragnuola6 di fucilate che stavolta hanno trovato un lago di sangue dove egli si trovava. Allora Peppa si fece la croce dinanzi al capezzale della vecchia, e fuggì dalla finestra. Gramigna era nei fichidindia di Palagonia, che non avevano potuto scovarlo in quel forteto7 da conigli, lacero, insanguinato, pallido per due giorni di fame, arso dalla febbre, e colla carabina spianata: come la vide venire, risoluta, in mezzo alle macchie dei fichidindia, nel fosco chiarore dell’alba, ci pensò un momento, se dovesse lasciare partire il colpo. – Che vuoi? le chiese. Che vieni a far qui? – Vengo a star con te; gli disse lei guardandolo fisso. Sei tu Gramigna? – Sì, son io Gramigna. Se vieni a buscarti quelle venti oncie8 della taglia, hai sbagliato il conto. – No, vengo a star con te! rispose lei. – Vattene! diss’egli. Con me non puoi starci, ed io non voglio nessuno con me! Se vieni a cercar denaro hai sbagliato il conto ti dico, io non ho nulla, guarda! Sono due giorni che non ho nemmeno un pezzo di pane. – Adesso non posso più tornare a casa, disse lei; la strada è tutta piena di soldati. – Vattene! cosa m’importa? ciascuno per la sua pelle! 15 Mentre ella voltava le spalle, come un cane scacciato a pedate, Gramigna la chiamò. – Senti, va’ a prendermi un fiasco d’acqua, laggiù nel torrente, se vuoi stare con me bisogna rischiar la pelle. Peppa andò senza dir nulla, e quando Gramigna udì la fucilata si mise a sghignazzare, e disse fra sé: – Questa era per me. – Ma come la vide comparire poco dopo, col fiasco al braccio, pallida e insanguinata, prima le si buttò addosso, per strapparle il fiasco, e poi quando ebbe bevuto che pareva il fiato le mancasse le chiese – L’hai scappata? Come hai fatto? – I soldati erano sull’altra riva, e c’era una macchia folta da questa parte. – Però t’hanno bucata la pelle. Hai del sangue nelle vesti? – Sì. – Dove sei ferita? – Sulla spalla. – Non fa nulla. Potrai camminare. Così le permise di stare con lui. Ella lo seguiva tutta lacera, colla febbre della ferita, senza scarpe, e andava a cercargli un fiasco d’acqua o un tozzo di pane, e quando tornava colle mani vuote, in mezzo alle fucilate, il suo amante, divorato dalla fame e dalla sete, la batteva. Finalmente una notte in cui brillava la luna nei fichidindia, Gramigna le disse – Vengono! e la fece addossare alla rupe, in fondo al crepaccio, poi fuggì dall’altra parte. Fra le macchie si udivano spesseggiare9 le fucilate, e l’ombra avvampava qua e là di brevi fiamme. Ad un tratto Peppa udì un calpestìo vicino a sé e vide tornar Gramigna che si strascinava con una gamba rotta, e si appoggiava ai ceppi dei fichidindia per ricaricare la carabina. – È finita! gli disse lui. Ora mi prendono; – e quello che le agghiacciò il sangue più di ogni cosa fu il luccicare che ci aveva negli occhi, da sembrare un pazzo. Poi quando cadde sui rami secchi come un fascio di legna, i compagni d’armi gli furono addosso tutti in una volta. Il giorno dopo lo strascinarono per le vie del villaggio, su di un carro, tutto lacero e sanguinoso. La gente che si accalcava per vederlo, si metteva a ridere trovandolo così piccolo, pallido e brutto, che pareva un pulcinella. Era per lui che Peppa aveva lasciato compare Finu «candela di sego»! Il povero «candela di sego» andò a nascondersi quasi toccasse a lui di vergognarsi, e Peppa la condussero fra i soldati, ammanettata, come una ladra anche lei, lei che ci aveva dell’oro quanto Santa Margherita! La povera madre di Peppa dovette vendere «tutta la roba bianca» del corredo, e gli orecchini d’oro, e gli anelli per le dieci dita, onde pagare gli avvocati di sua figlia, e tirarsela di nuovo in casa, povera, malata, svergognata, brutta anche lei come Gramigna, e col figlio di Gramigna in collo. Ma quando gliela diedero, alla fine del processo, recitò l’avemaria, nella casermeria10 nuda e già scura, in mezzo ai carabinieri; le parve che le dessero un tesoro, alla povera vecchia, che non possedeva più nulla e piangeva come una fontana dalla consolazione. Peppa invece sembrava che non ne avesse più di lagrime, e non diceva nulla, né in paese nessuno 16 la vide più mai, nonostante che le due donne andassero a buscarsi il pane colle loro braccia. La gente diceva che Peppa aveva imparato il mestiere, nel bosco, e andava di notte a rubare. Il fatto era che stava rincantucciata nella cucina come una bestia feroce, e ne uscì soltanto allorché la sua vecchia fu morta di stenti, e dovette vendere la casa. – Vedete! le diceva «candela di sego» che pure le voleva sempre bene. – Vi schiaccierei la testa fra due sassi pel male che avete fatto a voi e agli altri. – È vero! rispondeva Peppa, lo so! Questa è stata la volontà di Dio. Dopo che fu venduta la casa e quei pochi arnesi che le restavano se ne andò via dal paese, di notte come era venuta, senza voltarsi indietro a guardare il tetto sotto cui aveva dormito tanto tempo, e se ne andò a fare la volontà di Dio in città, col suo ragazzo 11, vicino al carcere dove era rinchiuso Gramigna. Ella non vedeva altro che le gelosie 12 tetre, sulla gran facciata muta, e le sentinelle la scacciavano se si fermava a cercare cogli occhi dove potesse esser lui. Finalmente le dissero che egli non ci era più da un pezzo, che l’avevano condotto via, di là del mare, ammanettato e colla sporta al collo. Ella non disse nulla. Non si mosse più di là, perché non sapeva dove andare, e non l’aspettava più nessuno. Vivacchiava facendo dei servizii ai soldati, ai carcerieri, come facesse parte ella stessa di quel gran fabbricato tetro e silenzioso, e pei carabinieri poi che le avevano preso Gramigna nel folto dei fichidindia, e gli avevano rotto la gamba a fucilate, sentiva una specie di tenerezza rispettosa, come l’ammirazione bruta della forza. La festa, quando li vedeva col pennacchio, e gli spallini13 lucenti, rigidi ed impettiti nell’uniforme di gala, se li mangiava cogli occhi, ed era sempre per la caserma spazzando i cameroni e lustrando gli stivali, tanto che la chiamavano «lo strofinacciolo dei carabinieri». Soltanto allorché li vedeva caricare le armi a notte fatta, e partire a due a due, coi calzoni rimboccati, il revolver sullo stomaco, o quando montavano a cavallo, sotto il lampione che faceva luccicare la carabina, e udiva perdersi nelle tenebre lo scalpito dei cavalli, e il tintinnìo della sciabola, diventava pallida ogni volta, e mentre chiudeva la porta della stalla rabbrividiva; e quando il suo marmocchio giocherellava cogli altri monelli nella spianata davanti al carcere, correndo fra le gambe dei soldati, e i monelli gli dicevano «il figlio di Gramigna, il figlio di Gramigna!» ella si metteva in collera, e li inseguiva a sassate. 1. riesciti: riusciti. 2. abbarbicare: mettere radici e attaccarsi con forza. 3. carabina: fucile di precisione a una canna. 4. baia: con un mantello di color rosso-bruno, mentre le estremità degli arti, la coda e la criniera sono nere. 5. graticcio: stuoia intessuta di vimini o canne per conservare o sostenere oggetti. 6. gragnuola: serie ininterrotta e rapida. 7. forteto: terreno sassoso occupato da una boscaglia bassa e fitta. 8. oncie: monete d’oro. 9. spesseggiare: ripetersi frequentemente. 17 10. casermeria: posto di guardia nella caserma. 11. col suo ragazzo: con il bambino avuto da Gramigna. 12. gelosie: imposte, ante. 13. spallini: ornamento posto sulla giubba dei carabinieri, in corrispondenza delle spalle. Comprensione del testo 1. Sintetizza il contenuto della novella, prestando attenzione a una possibile divisione in parti: chi è Gramigna? qual è la vita di Peppa prima dell’incontro con lui? Che cosa accade a Peppa dopo la fuga da casa? Che cosa avviene a Peppa dopo l’arresto di Gramigna? Analisi del testo 2. Quali elementi contribuiscono a costruire la fama di Gramigna? A livello formale, quali aspetti stilistici sottolineano tale aspetto? 3. Come nasce la passione di Peppa per Gramigna? Qual è il giudizio della madre e degli abitanti del paese in merito ai sentimenti di Peppa per Gramigna? 4. Quale rapporto si stabilisce tra Peppa e Gramigna? 5. Il personaggio di Gramigna corrisponde alla sua fama? Perché? 6. Si può dire che la madre di Peppa reputi più importante il denaro oppure la figlia? Perché? Argomenta la tua risposta con riferimenti al testo. 7. Il personaggio di Peppa può essere considerato attivo o passivo? Vittima o colpevole? Secondo quale punto di vista? 8. Peppa si pente delle sue scelte oppure no? Argomenta la tua risposta con riferimenti al testo. 9. Dopo aver perso definitivamente Gramigna, Peppa sceglie comunque di restare vicino al carcere e di lavorare per i militari. Quale sentimento prova per i carabinieri? Che cosa significa l’espressione «come l’ammirazione bruta della forza»? 10. Il narratore non si rappresenta all’interno della storia. È possibile rintracciare nel testo indizi su chi sia e sul rapporto che si stabilisce tra chi narra e la materia narrata? A quale poetica si ispirano queste scelte narrative e quali effetti si propongono di ottenere? 11. Spiega con parole tue le seguenti espressioni, collegandole al contesto: «un nome maledetto come l’erba che lo porta»; «la mala pianta minacciava di abbarbicare»; «le spighe chinavano il capo e dicevano di sì ai mietitori che avevano già la falce in pugno»; «due paroline di quelle che fanno drizzar le orecchie»; «gli pareva mill’anni di condursi la sposa in casa». Interpretazione complessiva e approfondimenti 12. Confronta il personaggio di Peppa con quello della Lupa dell’omonima novella, se l’hai letta, o, in alternativa, con altre figure femminili della produzione verghiana (ad esempio le sorelle Malavoglia). Rifletti in particolare sul rapporto di queste donne con i loro compaesani e sul punto di vista adottato da Verga per presentare questi personaggi. 18 TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», interpretando e confrontando i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell'«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. 1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO ARGOMENTO: Il dono. DOCUMENTI ORATORIO DI SAN SILVESTRO - Roma Donazione di Costantino, 1248 DAVID Jacques-Louis Antioco e Stratonice, 1774 PARMIGIANINO Adorazione dei Magi, 1529 circa «La madre aveva steso una tovaglia di lino, per terra, su una stuoia di giunco, e altre stuoie attorno. E, secondo l‟uso antico, aveva messo fuori, sotto la tettoia del cortile, un piatto di carne e un vaso di vino cotto dove galleggiavano fette di buccia d‟arancio, perché l’anima del marito, se mai tornava in questo mondo, avesse da sfamarsi. Felle andò a vedere: collocò il piatto ed il vaso più in alto, sopra un‟asse della tettoia, perché i cani randagi non li toccassero; poi guardò ancora verso la casa dei vicini. Si vedeva sempre luce alla finestra, ma tutto era silenzio; il padre non doveva essere ancora tornato col suo regalo misterioso. Felle rientrò in casa, e prese parte attiva alla cena. In mezzo alla mensa sorgeva una piccola torre di focacce tonde e lucide che parevano d‟avorio: ciascuno dei commensali ogni tanto si sporgeva in avanti e ne tirava una a sé: anche l’arrosto, tagliato a grosse fette, stava in certi larghi vassoi di legno e di creta: e ognuno si serviva da sé, a sua volontà. […] Ma quando fu sazio e sentì bisogno di muoversi, ripensò ai suoi vicini di casa: che mai accadeva da loro? E il padre era tornato col dono? Una curiosità invincibile lo spinse ad uscire ancora nel cortile, ad avvicinarsi e spiare. Del resto la porticina era socchiusa: dentro la cucina le bambine stavano ancora intorno al focolare ed il padre, arrivato tardi ma sempre in tempo, arrostiva allo spiedo la coscia del porchetto donato dai 19 vicini di casa. Ma il regalo comprato da lui, dal padre, dov’era? – Vieni avanti, e va su a vedere – gli disse l’uomo, indovinando il pensiero di lui. Felle entrò, salì la scaletta di legno, e nella cameretta su, vide la madre di Lia assopita nel letto di legno, e Lia inginocchiata davanti ad un canestro. E dentro il canestro, fra pannolini caldi, stava un bambino appena nato, un bel bambino rosso, con due riccioli sulle tempie e gli occhi già aperti. – È il nostro primo fratellino – mormorò Lia. – Mio padre l’ha comprato a mezzanotte precisa, mentre le campane suonavano il “Gloria”. Le sue ossa, quindi, non si disgiungeranno mai, ed egli le ritroverà intatte, il giorno del Giudizio Universale. Ecco il dono che Gesù ci ha fatto questa notte.» Grazia DELEDDA, Il dono di Natale, 1930, in G. D., Le novelle, 4, La Biblioteca dell’identità de L’Unione Sarda, Cagliari 2012 «Gli uomini disapprendono l’arte del dono. C‟è qualcosa di assurdo e di incredibile nella violazione del principio di scambio; spesso anche i bambini squadrano diffidenti il donatore, come se il regalo non fosse che un trucco per vendere loro spazzole o sapone. In compenso si esercita la charity, la beneficenza amministrata, che tampona programmaticamente le ferite visibili della società. Nel suo esercizio organizzato l’impulso umano non ha più il minimo posto: anzi la donazione è necessariamente congiunta all’umiliazione, attraverso la distribuzione, il calcolo esatto dei bisogni, in cui il beneficato viene trattato come un oggetto. Anche il dono privato è sceso al livello di una funzione sociale, a cui si destina una certa somma del proprio bilancio, e che si adempie di mala voglia, con una scettica valutazione dell’altro e con la minor fatica possibile. La vera felicità del dono è tutta nell’immaginazione della felicità del destinatario: e ciò significa scegliere, impiegare tempo, uscire dai propri binari, pensare l’altro come un soggetto: il contrario della smemoratezza. Di tutto ciò quasi nessuno è più capace. Nel migliore dei casi uno regala ciò che desidererebbe per sé, ma di qualità leggermente inferiore. La decadenza del dono si esprime nella penosa invenzione degli articoli da regalo, che presuppongono già che non si sappia che cosa regalare, perché, in realtà, non si ha nessuna voglia di farlo. Queste merci sono irrelate come i loro acquirenti: fondi di magazzino fin dal primo giorno.» Theodor W. ADORNO, Minima moralia. Meditazioni della vita offesa, trad. it., Einaudi, Torino 1994 (ed. originale 1951) «La Rete di certo promuove la diffusione di una nuova cultura del dono, dello scambio reciproco (o quasi). Possiamo percorrere strade aperte, sconfinate, che offrono nuove possibilità di stabilire contatti e anche di dare vita a forme di aggregazione fondate sostanzialmente sul dono, ma che rimangono racchiuse in piccole nicchie, microcosmi con cui giocare o dove si può apprendere, nei quali ci si mostra, si costruiscono e si modificano identità, si condividono interessi, si elaborano linguaggi. Un dono costretto quindi dentro piccole mura fatte di specchi, trasparenti, che riflettono e amplificano la luce e i legami, ma che non sempre riescono a sopravvivere alle intemperie, agli improvvisi venti del mondo contemporaneo. E quando si spezzano, non si può fare altro che costruire qualcosa di simile, un po’ più in là. Una delle caratteristiche della Rete è quella di dare vita a comunità immaginate, che non sempre necessitano di relazioni tra gli individui.» 20 Marco AIME e Anna COSSETTA, Il dono al tempo di Internet, Einaudi, Torino 2010 «Difficilmente si diventa una persona generosa da soli: la generosità è una cosa che si impara. […] Quando un dono s‟inserisce in una catena di reciprocità generalizzata, si lascia meno facilmente interpretare come un fenomeno puramente individualistico e interessato. Nel caso di una reciprocità diretta, invece, la tentazione è forte di assimilare lo scambio di doni a una variante dello scambio mercantile. […] È così che, in un mercoledì del mese di luglio 2007, Barbara Bunnell diventa la prima paziente nella storia a ricevere un rene all’interno di una catena di reciprocità generalizzata. Dopo che il primo donatore regala il suo rene a Barb, Ron Bunnell, il marito di Barb, darà un suo rene ad Angela Heckman; poi la madre di Angela darà un suo rene a qualcun altro ancora, e così via, in una catena continua che aiuterà altre sette persone. All’inizio di questa catena c‟è un giovane uomo, Matt Jones, che accetta di donare un rene “senza perché”; cioè non per salvare dalla dialisi una persona cara, ma solo per la gioia di aiutare sconosciuti.» Mark ANSPACH, Cosa significa ricambiare? Dono e reciprocità, in AA.VV., Cosa significa donare?, Guida, Napoli 2011 «Da una lettura sommaria e superficiale si può concludere che oggi non c‟è più posto per il dono ma solo per il mercato, lo scambio utilitaristico, addirittura possiamo dire che il dono è solo un modo per simulare gratuità e disinteresse là dove regna invece la legge del tornaconto. In un‟epoca di abbondanza e di opulenza si può addirittura praticare l’atto del dono per comprare l’altro, per neutralizzarlo e togliergli la sua piena libertà. Si può perfino usare il dono - pensate agli «aiuti umanitari» - per nascondere il male operante in una realtà che è la guerra. […] Ma c‟è pure una forte banalizzazione del dono che viene depotenziato e stravolto anche se lo si chiama «carità»: oggi si «dona» con un sms una briciola a quelli che i mass media ci indicano come soggetti - lontani! - per i quali vale la pena provare emozioni... Dei rischi e delle possibili perversioni del dono noi siamo avvertiti: il dono può essere rifiutato con atteggiamenti di violenza o nell’indifferenza distratta; il dono può essere ricevuto senza destare gratitudine; il dono può essere sperperato: donare, infatti, è azione che richiede di assumere un rischio. Ma il dono può anche essere pervertito, può diventare uno strumento di pressione che incide sul destinatario, può trasformarsi in strumento di controllo, può incatenare la libertà dell’altro invece di suscitarla. I cristiani sanno come nella storia perfino il dono di Dio, la grazia, abbia potuto e possa essere presentato come una cattura dell’uomo, un‟azione di un Dio perverso, crudele, che incute paura e infonde sensi di colpa. Situazione dunque disperata, la nostra oggi? No! Donare è un‟arte che è sempre stata difficile: l’essere umano ne è capace perché è capace di rapporto con l’altro, ma resta vero che questo «donare se stessi» - perché di questo si tratta, non solo di dare ciò che si ha, ciò che si possiede, ma di dare ciò che si è - richiede una convinzione profonda nei confronti dell’altro. Donare significa per definizione consegnare un bene nelle mani di un altro senza ricevere in cambio alcunché. Bastano queste poche parole per distinguere il «donare» dal «dare», perché nel dare c‟è la vendita, lo scambio, il prestito. Nel donare c‟è un soggetto, il donatore, che nella libertà, non costretto, e per generosità, per amore, fa un dono all’altro, indipendentemente dalla risposta di questo. Potrà darsi che il destinatario risponda al donatore e si inneschi un rapporto reciproco, ma può anche darsi che il dono non sia 21 accolto o non susciti alcuna reazione di gratitudine. Donare appare dunque un movimento asimmetrico che nasce da spontaneità e libertà.» Enzo BIANCHI, Dono. Senza reciprocità – Festival filosofia – Carpi, 16/09/2012 – http://www.vita.it/non-profit/volontariato 2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO ARGOMENTO: Le nuove responsabilità. DOCUMENTI «Tanto la storiografia quanto la climatologia hanno tratto un grande impulso dall’atterraggio sulla Luna del 1969. Fu allora, infatti, che la fragilità della terra divenne visibile. Da quel momento la protezione della natura e dell’ambiente ha acquistato un‟importanza sempre maggiore, assumendo anzi il carattere di una vera e propria industria. Le associazioni e le istituzioni ambientaliste lavorano sulla base di campagne di sensibilizzazione che, quanto a professionalità, non sono seconde a quelle delle multinazionali. In particolare, a partire dagli anni novanta il timore del Riscaldamento globale ha rimpiazzato i precedenti, come quello per la Moria dei boschi o quello per il Buco nell’ozono. Ora, per la prima volta, alla sbarra non è più solo l’industria, ma ogni consumatore finale. In pratica ogni abitante della Terra è colpevole: il boscimano sudafricano, che incendia la savana per cacciare o per guadagnare terreno coltivabile, e il fazendero argentino, i cui manzi producono metano, il coltivatore di riso a Bali e il banchiere cinese, che fa i suoi affari in uno studio dotato di aria condizionata.» Wolfgang BEHRINGER, Storia culturale del clima, Bollati Boringhieri, Torino 2013 (prima ed. originale 2007) «Crescita demografica e scelta coercitiva. Anche se le paure maltusiane di lungo periodo per la produzione alimentare sono infondate, o almeno premature, ci sono però buone ragioni per preoccuparsi, in generale, per il tasso di crescita della popolazione mondiale. Non si può dubitare che, nell’ultimo secolo, questo tasso abbia notevolmente accelerato: la popolazione mondiale ha impiegato milioni di anni per raggiungere il primo miliardo, poi in 123 è arrivata al secondo, al terzo in 33, al quarto in 14, al quinto in 13, e secondo le proiezioni delle Nazioni Unite il sesto promette di arrivare in altri 11. Il numero degli abitanti del pianeta è cresciuto di 923 milioni solo nel decennio 1980-90, e questo aumento corrisponde quasi alla popolazione complessiva di tutto il mondo all’epoca di Malthus. Quanto agli anni Novanta, al loro termine pare non abbiano registrato un‟espansione molto inferiore. Se un simile andamento proseguisse, la terra, sicuramente, sarebbe sovraffollata in modo spaventoso prima ancora della fine del ventunesimo secolo. Molti segni indicano in modo chiaro, tuttavia, che il tasso di crescita della popolazione mondiale sta cominciando a rallentare, per cui dobbiamo chiederci: si rafforzeranno le ragioni della frenata? E, in caso affermativo, a quale ritmo? E non meno importante è un‟altra domanda: è necessario un intervento pubblico per agevolare il rallentamento?» Amartya SEN, Lo sviluppo è libertà. Perché non c’è crescita senza democrazia, Mondadori, Milano 2012 (ed. originale 1999) 22 «L’apprendistato della coesistenza con l’altro, l’escluso dalla costruzione della nostra tradizione, ci inizia a una coesistenza mondiale che corrisponde a una delle sfide della nostra epoca. Aprire uno spazio all’altro, a un mondo differente dal nostro, all’interno stesso della nostra propria tradizione, è il primo, e il più difficile, gesto multiculturale. Incontrare lo straniero fuori dalle nostre frontiere è relativamente facile, e soddisfa anche le nostre aspirazioni, finché possiamo rientrare da noi e appropriarci fra noi ciò che abbiamo così scoperto. Essere costretti a restringere e modificare questo «da noi», il nostro modo di essere «a casa», è molto più difficile, soprattutto senza che ciò provochi un‟infedeltà a noi stessi. […] Finché l’altro non sarà riconosciuto e rispettato come ponte fra natura e cultura, com’è, prima, il caso per l’altro genere, ogni tentativo di mondializzazione democratica resterà un imperativo morale senza realizzazione concreta. Finché l’universale non sarà considerato essere due, e l’umanità un luogo di coesistenza culturalmente feconda fra due generi irriducibilmente differenti, sempre una cultura vorrà imporre il suo colore ed i suoi valori all’altro, anche mediante la sua morale e la sua religione.» Luce IRIGARAY, Condividere il mondo, Bollati Boringhieri, Torino 2009 (ed. originale 2008) «Ogni essere umano deve disporre di una “cittadinanza mondiale”. Nessuno deve essere più “apolide”. Ciascuno deve sentirsi a casa propria sulla terra. Chiunque deve avere il diritto di lasciare il proprio paese d‟origine e di essere accolto, almeno temporaneamente, in qualsiasi altro luogo. […] Reciprocamente, ogni essere umano ha dei doveri nei confronti degli altri essere umani, delle generazioni che verranno, delle altre specie viventi e del pianeta. L’umanità ha in particolare il dovere di mostrare empatia verso le generazioni future e verso le altre specie necessarie alla sua sopravvivenza. Deve quindi considerare come suo dovere creare le condizioni perché le prossime generazioni e le altre specie possano esercitare i loro diritti. Deve disporre di un accesso a tutte le sue risorse e, in particolare, alla ricchezza accumulata.» Jacques ATTALI, Domani, chi governerà il mondo?, Fazi Editore, Roma 2012 (ed. originale 2011) 3. AMBITO STORICO - POLITICO ARGOMENTO: Violenza e non-violenza: due volti del Novecento. DOCUMENTI «Successivamente alla prima guerra mondiale, il Mito dell’Esperienza della Guerra aveva dato al conflitto una nuova dimensione come strumento di rigenerazione nazionale e personale. Il prolungarsi degli atteggiamenti degli anni di guerra in tempo di pace incoraggiò una certa brutalizzazione della politica, un‟accentuata indifferenza per la vita umana. Non erano soltanto la perdurante visibilità e lo status elevato dell’istituzione militare in paesi come la Germania a stimolare una certa spietatezza. Si trattava soprattutto di un atteggiamento mentale derivato dalla guerra, e dall’accettazione della guerra stessa. L’effetto del processo di brutalizzazione sviluppatosi nel periodo tra le due guerre fu di eccitare gli uomini, di spingerli all’azione contro il nemico politico, oppure di ottundere la sensibilità di uomini e donne di fronte allo spettacolo della crudeltà umana e alla morte. […] Dopo il 1918, nessuna nazione poté sfuggire completamente al processo di 23 brutalizzazione; in buona parte dell’Europa, gli anni dell’immediato dopoguerra videro una crescita della criminalità e dell’attivismo politico. Da un capo all’altro dell’Europa, parve a molti che la Grande Guerra non fosse mai finita, ma si fosse prolungata nel periodo tra il primo e il secondo conflitto mondiale. Il vocabolario della battaglia politica, il desiderio di distruggere totalmente il nemico politico, e il modo in cui questi avversari venivano dipinti: tutto sembrò continuare la prima guerra mondiale, anche se stavolta perlopiù contro nemici diversi (e interni).» George L. MOSSE, Le guerre mondiali. Dalla tragedia al mito dei caduti, trad. it., RomaBari 1990 «Per quale funzione la violenza possa, a ragione, apparire così minacciosa per il diritto e possa essere tanto temuta da esso, si mostrerà con esattezza proprio là dove le è ancora permesso di manifestarsi secondo l’attuale ordinamento giuridico. È questo il caso della lotta di classe nella forma del diritto di sciopero garantito ai lavoratori. I lavoratori organizzati sono oggi, accanto agli Stati, il solo soggetto di diritto cui spetti un diritto alla violenza. Contro questo modo di vedere si può certamente obiettare che l’omissione di azioni, un non-agire, come in fin dei conti è lo sciopero, non dovrebbe affatto essere definita come violenza. Questa considerazione ha certamente facilitato al potere statale la concessione del diritto di sciopero, quando ormai non si poteva più evitare. Ma poiché non è incondizionata, essa non vale illimitatamente.» Walter BENJAMIN, Per la critica della violenza, 1921, trad. it., Alegre, Roma 2010 «Molto tempo prima che Konrad Lorenz scoprisse la funzione di stimolo vitale dell’aggressività nel regno animale, la violenza era esaltata come una manifestazione della forza della vita e segnatamente della sua creatività. Sorel, ispirato dall’élan vital di Bergson, mirava a una filosofia della creatività destinata ai «produttori» e polemicamente rivolta contro la società dei consumi e i suoi intellettuali; tutti e due, a suo avviso, gruppi parassitari. […] Nel bene e nel male – e credo che non manchino ragioni per essere preoccupati come per nutrire speranze – la classe veramente nuova e potenzialmente rivoluzionaria della società sarà composta di intellettuali, e il loro potere virtuale, non ancora materializzato, è molto grande, forse troppo grande per il bene dell’umanità. Ma queste sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano. Comunque sia, in questo contesto ci interessa soprattutto lo strano revival delle filosofie vitalistiche di Bergson e di Nietzsche nella loro versione soreliana. Tutti sappiamo fino a che punto questa combinazione di violenza, vita e creatività sia presente nell’inquieta situazione mentale della generazione odierna. Non c‟è dubbio che l’accento posto sulla pura fattualità del vivere, e quindi sul fare l’amore inteso come la più gloriosa manifestazione della vita, sia una reazione alla possibilità reale che venga costruita una macchina infernale capace di mettere fine alla vita sulla terra. Ma le categorie in cui i nuovi glorificatori della vita riconoscono se stessi non sono nuove. Vedere la produttività della società nell’immagine della “creatività” della vita è cosa vecchia almeno quanto Marx, credere nella violenza come forza vitale è cosa vecchia almeno quanto Bergson.» Hannah ARENDT, Sulla violenza, trad. it., Guanda, Parma 1996 (ed. originale 1969) 24 «Non sono un visionario. Affermo di essere un idealista pratico. La religione della non violenza non è fatta solo per i Rishi [saggi] e i santi. È fatta anche per la gente comune. La non violenza è la legge della nostra specie, come la violenza è la legge dei bruti. Lo spirito resta dormiente nel bruto, ed egli non conosce altra legge che quella della forza fisica. La dignità dell’uomo esige ubbidienza a una legge più alta, alla forza dello spirito. […] Nella sua condizione dinamica, non violenza significa sofferenza consapevole. Non vuol dire sottomettersi docilmente alla volontà del malvagio, ma opporsi con tutta l’anima alla volontà del tiranno. Agendo secondo questa legge del nostro essere, è possibile al singolo individuo sfidare tutta la potenza di un impero ingiusto per salvare il proprio onore, la religione, l’anima, e porre le basi della caduta di questo impero o della sua rigenerazione. E così non propugno che l’India pratichi la non violenza perché è debole. Voglio che pratichi la non violenza essendo consapevole della propria forza e del proprio potere. […] La mia missione è di convertire ogni indiano, ogni inglese e infine il mondo alla non violenza nel regolare i reciproci rapporti, siano essi politici, economici, sociali o religiosi. Se mi si accusa di essere troppo ambizioso, mi confesserò colpevole. Se mi si dice che il mio sogno non potrà mai attuarsi, risponderò che “è possibile” e proseguirò per la mia strada.» Mohandas K. GANDHI, Antiche come le montagne, Edizioni di Comunità, Milano 1975 «Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. […] Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all’America l’urgenza appassionata dell’adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento di levarsi dall’oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia; questo è il momento di elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell’ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. […] Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a quando ai negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere le fondamenta della nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia. Ma c‟è qualcosa che debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo nostro procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste. Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell’odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell’anima.» Martin Luther KING - http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/28/news/martin_lutherking-discorso-65443575/ 25 4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO ARGOMENTO: Tecnologia pervasiva. DOCUMENTI «Anche la Silicon Valley ha la sua religione. E potrebbe presto diventare il paradigma dominante tra i vertici e gli addetti ai lavori della culla dell’innovazione contemporanea. È il «transumanismo» e si può definire, scrive il saggista Roberto Manzocco in “Esseri Umani 2.0” (Springer, pp. 354), come «un sistema coerente di fantasie razionali parascientifiche», su cui la scienza cioè non può ancora pronunciarsi, «che fungono da risposta laica alle aspirazioni escatologiche delle religioni tradizionali». Per convincersene basta scorrerne i capisaldi: il potenziamento delle nostre capacità fisiche e psichiche; l’eliminazione di ogni forma di sofferenza; la sconfitta dell’invecchiamento e della morte. Ciò che piace ai geek della Valley è che questi grandiosi progetti di superamento dell’umano nel “post-umano” si devono, e possono, realizzare tramite la tecnologia. E tecniche, la cui fattibilità è ancora tutta da scoprire, come il “mind uploading”, ossia il trasferimento della coscienza su supporti non biologici, e le “nanomacchine”, robot grandi come virus in grado di riparare le cellule cancerose o i danni da malattia degenerativa direttamente a livello molecolare.» Fabio CHIUSI, TRANS UMANO la trionferà, “l’Espresso” – 6 febbraio 2014 «Lord Martin Rees, docente di Astrofisica all’Università di Cambridge e astronomo della Regina, la vede un po’ diversamente: i robot sono utili per lavorare in ambienti proibitivi per l’uomo – piattaforme petrolifere in fiamme, miniere semidistrutte da un crollo, centrali in avaria che perdono sostanze radioattive – oltre che per svolgere mestieri ripetitivi. Ma devono restare al livello di «utili idioti: la loro intelligenza artificiale va limitata, non devono poter svolgere mestieri intellettuali complessi». L’astronomo della Corte d‟Inghilterra, occhi rivolti più alle glorie del passato che alle speranze e alle incognite di un futuro comunque problematico, propone una ricetta che sa di luddismo. Una ricetta anacronistica ed estrema che si spiega con l’angoscia che prende molti di noi davanti alla rapidità con la quale la civiltà dei robot – della quale abbiamo favoleggiato per decenni e che sembrava destinata a restare nei libri di fantascienza – sta entrando nelle nostre vite. Che i robot stiano uscendo dalle fabbriche lo sappiamo da tempo: il bancomat è un bancario trasformato in macchina, in servizio notte e giorno. In molti supermercati il cassiere non c‟è più, sostituito da sensori, lettori di codici a barre, sistemi di pagamento automatizzati. In Giappone e Francia si moltiplicano treni e metropolitane guidate da un computer (è così la nuova Linea 5 della metropolitana di Milano), così come tutti i convogli che si muovono all’interno dei grandi aeroporti del mondo sono, ormai, senza conducente.» Massimo GAGGI, E il robot prepara cocktail e fa la guerra, “Corriere della Sera. la Lettura” – 26 gennaio 2014 «Per molto tempo al centro dell’attenzione sono state le tecnologie e gli interrogativi che si portano dietro: «Meglio i tablet o i netbook?», «Android, iOs o Windows?», seguiti da domande sempre più dettagliate «Quanto costano, come si usano, quali app…». Intanto i docenti hanno visto le classi invase da Lim, proiettori interattivi, pc, registri elettronici o tablet, senza riuscire a comprendere quale ruolo avrebbero dovuto assumere, soprattutto di 26 fronte a ragazzi tecnologicamente avanzati che li guardavano con grandi speranze e aspettative. Per gli studenti si apre una grande opportunità: finalmente nessuno proibisce più di andare in internet, di comunicare tramite chat, di prendere appunti in quaderni digitali o leggere libri elettronici.» Dianora BARDI, La tecnologia da sola non fa scuola, “Il Sole 24 ORE. nòva” – 12 gennaio 2014 «Passando dal tempo che ritorna al tempo che invecchia, dal tempo ciclico della natura regolato dal sigillo della necessità al tempo progettuale della tecnica percorso dal desiderio e dall’intenzione dell’uomo, la storia subisce un sussulto. Non più decadenza da una mitica età dell’oro, ma progresso verso un avvenire senza meta. La progettualità tecnica, infatti, dice avanzamento ma non senso della storia. La contrazione tra “recente passato” e “immediato futuro”, in cui si raccoglie il suo operare, non concede di scorgere fini ultimi, ma solo progressi nell’ordine del proprio potenziamento. Null’altro, infatti, vuole la tecnica se non la propria crescita, un semplice “sì” a se stessa. L’orizzonte si spoglia dei suoi confini. Inizio e fine non si congiungono più come nel ciclo del tempo, e neppure si dilatano come nel senso del tempo. Le mitologie perdono la loro forza persuasiva. Tecnica vuol dire, da subito, congedo dagli dèi.» Umberto GALIMBERTI, Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli, Milano 2002 TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO L’Europa del 1914 e l’Europa del 2014: quali le differenze? Il candidato esamini la questione sotto almeno tre dei seguenti profili: forme istituzionali degli Stati principali; stratificazione sociale; rapporti fra cittadini e istituzioni; sistemi di alleanze; rapporti fra gli Stati europei; rapporti fra l’Europa e il resto del mondo. TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE Nel secolo XX le lotte per l’emancipazione femminile hanno portato alla crisi del vecchio modello “casalinga in coppia con figli” ed hanno aperto la strada al pieno inserimento della donna nella vita economica, sociale e politica. Il nuovo modello femminile stenta tuttavia a decollare per certe resistenze, sedimentate nell’attuale società, a riconoscere alla donna la effettiva capacità di assumere compiti nuovi. Illustra il fenomeno con personali riflessioni e proposte. ___________________________ Durata massima della prova: 5 ore. È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano. . 27 SECONDA SIMULAZIONE ESAME DI STATO 20 - 04 - 2015 Prova di italiano A.S. 2014-2015 Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO Giovanni Pascoli Nebbia (da Canti di Castelvecchio) 5 Nascondi le cose lontane, tu nebbia impalpabile e scialba 1, tu fumo che ancora rampolli 2, su l'alba, da' lampi notturni e da' crolli, d'aeree frane3! Nascondi le cose lontane, nascondimi quello ch'è morto! Ch'io veda soltanto la siepe 10 dell'orto, la mura ch'ha piene le crepe di valerïane4. Nascondi le cose lontane: le cose son ebbre5 di pianto! 15 Ch'io veda i due peschi, i due meli, soltanto, che danno i soavi lor mieli pel nero mio pane. Nascondi le cose lontane 20 Che vogliono ch'ami e che vada! Ch'io veda là solo quel bianco di strada, che un giorno ho da fare tra stanco don don di campane... 25 Nascondi le cose lontane, nascondile, involale 6 al volo del cuore! Ch'io veda il cipresso là, solo, qui, quest'orto, cui presso 30 sonnecchia il mio cane. da Canti di Castelvecchio, cit. 28 ___________________________ 1. scialba: bianchiccia. 2. rampolli: sorgi dalla terra. 3. d’aeree frane: da frane, crolli dell’aria. 4. valeriane: pianta erbacea, la cui radice contiene una sostanza usata come calmante. 5. ebbre: letteralmente «ubriache». 6. involale: nascondile, sottraile. Analisi del testo 1. Ogni strofa ha lo stesso incipit; spiega la reiterazione di questa invocazione quasi cantilenante. 2. Quale parola usa Pascoli per indicare ciò che non vuole vedere? 3. Nonostante l’invocazione alla nebbia di nascondere “le cose lontane”, nella lirica si possono individuare desideri contraddittori. In quali espressioni possiamo rintracciare un bisogno represso di vitalità? 4. “nascondi le cose lontane,/ nascondile, involale al volo/ del cuore!”. Nota che in questa strofa l’incitazione alla nebbia è contenuto due volte. Perché, secondo te? Spiega il significato dei versi anche alla luce di questa ripetizione. 5. “Crolli di aeree frane” quale figura retorica è e cosa significa? 6. La poesia mostra piani temporali diversi. Quali sono e a cosa si riferiscono? Approfondimento e produzione Sulla base di quanto hai finora studiato, analizza la visione del mondo di Pascoli citando opportunamente i testi su cui fondi la tua analisi. TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», interpretando e confrontando i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell'«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. 29 1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO ARGOMENTO: Guardando e ascoltando da finestre e balconi DOCUMENTI ................................ d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte. lingua mortal non dice quel ch'io sentiva in seno. ................................ G. LEOPARDI, A Silvia, dai "Canti", 1831 M'affaccio alla finestra, e vedo il mare: vanno le stelle, tremolano l'onde. Vedo stelle passare, onde passare: un guizzo chiama, un palpito risponde. G. PASCOLI, Mare, da "Myricae", 1891 "Che allegria c'è? Cos'hanno di bello tutti costoro?" Saltò fuori da quel covile di pruni; e vestitosi a mezzo, corse a aprire una finestra, e guardò; ... al chiarore che pure andava a poco a poco crescendo, si distingueva, nella strada in fondo alla valle, gente che passava, altra che usciva dalle case, e s'avviava, tutti dalla stessa parte, verso lo sbocco, a destra del castello, tutti col vestito delle feste, e con un'alacrità straordinaria. ... Il signore rimase appoggiato alla finestra, tutto intento al mobile spettacolo. Erano uomini, donne, fanciulli, a brigate, a coppie, soli; uno, raggiungendo chi gli era avanti, s'accompagnava con lui; un altro, uscendo di casa, s'univa col primo che rintoppasse; e andavano insieme, come amici a un viaggio convenuto. Gli atti indicavano manifestamente una fretta e una gioia comune; e quel rimbombo non accordato ma consentaneo delle varie campane, quali più, quali meno vicine, pareva, per dir così, la voce di que' gesti, e il supplimento delle parole che non potevano arrivar lassù. Guardava, guardava; e gli cresceva in cuore una più che curiosità di saper cosa mai potesse comunicare un trasporto uguale a tanta gente diversa." A. MANZONI, Promessi sposi, cap. XXI, 1827 30 "Le ragazze devono avvezzarsi a quel modo, rispondeva Maruzza, invece di stare alla finestra. "A donna alla finestra non far festa". - Certune però collo stare alla finestra un marito se lo pescano, fra tanti che passano; osservò la cugina Anna dall'uscio dirimpetto. La cugina Anna aveva ragione da vendere; perché quel bietolone di suo figlio Rocco si era lasciato irretire dentro le gonnelle della Mangiacarrubbe, una di quelle che stanno alla finestra colla faccia tosta." G. VERGA, I Malavoglia, Milano 1881 Dalla finestra aperta Entran le voci calme Del fiume, I canti lontani Delle lavandaie Laggiù fra i pioppi e gli ontani, Presso la pura corrente Che mormora sì dolcemente Il fumo dei vapori Si confonde con quello delle case ................................ Penso ad una fanciulla bionda. Fra poco sarà mezzogiorno E una gran tenerezza m’invade, E una voglia di piangere senza perché. A. BERTOLUCCI, Sirio, Panna, 1929 HENRI MATISSE, Donna seduta, le spalle alla finestra aperta, 1922 (olio su tela, The Montreal Museum of Fine Arts) "Se sono riuscito a fare un tutt'uno sulla tela di ciò che è interno, è perché l'atmosfera del paesaggio e quella della mia camera sono una cosa sola ... non devo avvicinare l'interno con l'esterno, nella mia mente sono già uniti. ... Quando, aprendo la finestra, pensavo che avrei avuto tutti i giorni quella luce davanti agli occhi, non potevo credere alla mia felicità. Matisse e Bonnard, Skira, 2006 31 2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO ARGOMENTO: L'infanzia tra sfruttamento, abbandono e tutela: uno sguardo al passato e al presente DOCUMENTI ... Una volta si doveva esplorare un passaggio che doveva comunicare col pozzo grande a sinistra, verso la valle, e se la cosa andava bene, si sarebbe risparmiata una buona metà di mano d'opera nel cavar fuori la rena. Ma a ogni modo, però, c'era il pericolo di smarrirsi e di non tornare mai più. Sicché nessun padre di famiglia voleva avventurarcisi, né avrebbe permesso che si arrischiasse il sangue suo, per tutto l'oro del mondo. Malpelo, invece, non aveva nemmeno chi si prendesse tutto l'oro del mondo per la sua pelle, se pure la sua pelle valeva tanto: sicché pensarono a lui. Allora, nel partire, si risovvenne del minatore, il quale si era smarrito, da anni ed anni, e cammina e cammina ancora al buio, gridando aiuto, senza che nessuno possa udirlo. Ma non disse nulla. Del resto a che sarebbe giovato? Prese gli arnesi di suo padre, il piccone, la zappa, la lanterna, il sacco col pane, il fiasco del vino, e se ne andò: né più si seppe nulla di lui. Così si persero persin le ossa di Malpelo, e i ragazzi della cava abbassano la voce quando parlano di lui nel sotterraneo, ché hanno paura di vederselo comparire dinanzi, coi capelli rossi e gli occhiacci grigi." G. VERGA, Rosso Malpelo, in "Vita dei campi", 1880 "I carusi sono generalmente ragazzi dagli otto ai quindici anni o diciott'anni, che trasportano a spalla il minerale dello zolfo dalle profonde gallerie alla superficie, arrampicandosi su per gli strettissimi pozzi. I picconieri, cioè gli uomini che coi picconi staccano il minerale nelle gallerie, si procurano uno o più carusi mediante un'anticipazione ai genitori dei ragazzi di una somma che varia dalle 100 alle 150 lire in farina o frumento. Preso così come una bestia da soma, il caruso appartiene al picconiere come un vero schiavo: non può essere libero finché non ha restituito la somma predetta e siccome non guadagna che pochi centesimi la sua schiavitù dura per molti anni." A. ROSSI, in "La Tribuna", 1893 "Una volta, negli anni del secondo dopoguerra, ... erano italiani: gli sciuscià, i bambini delle macerie, scampati alla furia dei bombardamenti. Adesso si chiamano Alì, Mohamed, Marian, lonel, Michel, Martin, Soarez, Alexa. I nomi e le nazionalità sono cambiati, ma la sostanza è rimasta la stessa. La legge li definisce "minori non accompagnati". Provengono dall'Afghanistan, dalla Romania, dall'Etiopia, dalla Nigeria, dall'Albania, dal Marocco, dalla Moldavia. Sono arabi, slavi, creoli, meticci, azari, bianchi e neri. Biondi e bruni. Parlano idiomi sconosciuti. Hanno sedici, diciassett'anni. I traguardi da tagliare diventano altri: imparare la lingua italiana, trovare una sistemazione professionale ... Dopo tutte le esperienze che hanno avuto, laceranti, profonde, indicibili, i minori stranieri assomigliano piuttosto a quegli uccelli di passo che, se torneranno nei lidi da cui partirono, lo faranno soltanto alla fine del giro, lungo o breve che sia." E. AFFINATI, Città dei Ragazzi, lo spettro della chiusura, "Il Corriere della Sera", 11/11/2005 32 "Lo sfruttamento del lavoro minorile ha serie conseguenze non solo sulla salute e sullo sviluppo dei bambini, ma anche effetti psicologici che ne possono segnare tutta la vita. La vulnerabilità dei bambini li pone a rischio di incidenti e di malattie professionali più di un adulto che faccia lo stesso lavoro. I minori che lavorano possono essere esposti a prodotti nocivi (es. pesticidi e diserbanti in agricoltura); difficilmente i bambini hanno sufficienti conoscenze per maneggiare sostanze pericolose né sufficiente potere contrattuale per rifiutare determinate attività. Da un'indagine condotta negli USA nel 1990, risultava che minori messicani avevano lavorato nei campi, appena irrorati di pesticidi, in alcune aziende nello stato di New York. I bambini costretti a lunghe ore di lavoro ripetitivo hanno cali di attenzione che aumentano il rischio di incidenti." da Amnesty Intemational, Rapporto 2000 "Secondo l'organizzazione internazionale Unicef sono 250 mila i ragazzini coinvolti nelle guerre in corso nel pianeta. Dire bambini-soldato non significa però solo bambini in armi. L'Unicef non si stanca di ripeterlo: il reclutamento e lo sfruttamento di minorenni a fini militari dev'essere inteso in senso molto più ampio. Sono maschi e femmine, a volte hanno appena sette anni. Oltre che come combattenti, sono utilizzati come spie, portatori, cuochi, infermieri, staffette. Per gli eserciti, regolari o no, avere dei bambini fra gli ausiliari consente di avere più adulti da inviare al fronte. Attualmente, almeno dodici paesi sarebbero toccati dal flagello: Colombia, Burundi, Costa d'Avorio, Uganda, Repubblica democratica del Congo, Somalia, Sudan, Ciad, Birmania, Nepal, Filippine, Sri Lanka." G. MARTINETTI, Un patto contro i bambini soldato, "La Repubblica", 5/2/2007 "E' stato attivato un servizio per aiutare mamme in difficoltà: accanto all'ospedale è stata allestita una stanza accogliente. Al centro c'è una culla termica, evoluzione della ruota degli esposti, collegata a sensori e telecamere. Appena un bimbo viene adagiato nel lettino scatta l'allarme. E i neonatologi del pronto soccorso in una manciata di secondi riescono ad assisterlo... Il cinema italiano ha sempre dimostrato una certa passione per il bambino lasciato in quella ruota detta degli Innocenti. Così gli orfanelli compaiono ne "I soliti ignoti" 1959, in "Marcellino Pane e vino" girato nel 1955 da Luigi Comencini ... E dello stesso tema parla "L'albero degli zoccoli" di Ermanno Olmi del 1978." F. DI FRISCHIA in La ruota salva-bambini in tutti gli ospedali, "Corriere della sera", 26/2/2007 "La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione." La Costituzione della Repubblica Italiana, Art. 37 "Gli Stati adottano tutti i provvedimenti appropriati affinché il fanciullo sia effettivamente tutelato contro ogni forma di discriminazione o di sanzione motivate dalla condizione sociale, dalle attività, opinioni professate o convinzioni dei suoi genitori, dei suoi rappresentanti legali o dei suoi familiari." Da Convenzione sui Diritti del Fanciullo, New York, 20 novembre 1989 33 2. AMBITO STORICO - POLITICO ARGOMENTO: Alle origini dello sviluppo industriale dell'Italia DOCUMENTI "Un'altra condizione nuova che va tenuta presente è la fine della crisi agraria, avvenuta intorno al 1895, con la conseguente tendenza al rialzo anche dei prezzi agricoli. Lo slancio industriale si collegò pertanto ad una notevole ripresa della produzione agricola che si manifestò, come si vedrà più avanti, nei settori capitalisticamente e tecnicamente più evoluti dell'agricoltura italiana. Anche questa connessione, che favorì l'industria chimica, alcune industrie alimentari e, in qualche misura, l'industria meccanica, meriterebbe di essere approfondita più di quanto sia stato fatto finora, soprattutto per gli effetti riguardanti i movimenti della manodopera e gli impieghi dei capitali. Ma queste circostanze generali non sarebbero bastate a stimolare e a consolidare lo slancio industriale se non avessero agito in senso concomitante altre spinte di carattere interno: la politica doganale ... e il riordino bancario degli anni 1893-95." G. CANDELORO, Storia dell'Italia moderna. VII, Milano 1974 "I settori di cui si è detto brevemente sin qui sono costituiti in buona parte da industrie relativamente nuove e caratterizzate da notevoli potenzialità di aumento di produttività attraverso l'introduzione di progresso tecnico autoctono o importato. Sono anche i comparti manifatturieri sui quali si fonderanno per molti decenni le fortune economiche di un paese tipicamente trasformatore quale l'Italia. Pertanto, giustificata l'attenzione che ad esse dedicano gli storici, nel quadro di quella che molti di essi considerano la rivoluzione industriale italiana, nata sull'onda lunga del progresso tecnico che caratterizza l'intera economia mondiale di questo periodo." G. TONIOLO, Storia economica dell'Italia liberale, Il Mulino, Bologna 1988 "Un altro ambiente noi troviamo alla vigilia della guerra. Le basi del nostro sistema si sono alquanto allargate, oltre che per il notevole impulso dato alla produzione cotoniera, perché è sorta un'industria siderurgica, una serie di imprese chimiche, se non un'industria chimica, e s'è avuto un esordio promettente dell'industria elettrica ... Il tardivo sviluppo delle nostre industrie spiega agevolmente il largo concorso che in esse si verificò di uomini e capitali stranieri. Notevolissima appare, agli inizi della nostra attività, la partecipazione dell'elemento tecnico o dirigente venuto da fuori, quando tedeschi, svizzeri, inglesi, francesi erano, nella grandissima maggioranza dei nostri opifici attrezzati per la produzione meccanica, i capi-fabbrica e il personale tecnico dirigente, che s'importava insieme col macchinario." R. MORANDI, Storia della grande industria in Italia, Einaudi, Torino 1966 34 "Il quadro muta, ma lentamente, dopo l'unificazione. Lo sforzo dello Stato per migliorare l'istruzione della popolazione non fu trascurabile. I fondi stanziati per la pubblica istruzione passarono da un modestissimo 1,4% del bilancio nel 1861 (il che era comunque pari, in valore assoluto, a circa una volta e mezzo la spesa congiunta degli Stati preunitari nel 1859) a circa il 5% nel 1911. Anche i comuni aumentarono i fondi per l'istruzione dal 7,5% delle spese nel 1866 al 23% nel 1912, mentre le province ebbero in questo campo un ruolo modesto e declinante (dal 5,4% delle spese nel 1866, al 3,5% nel 1913." V. ZAMAGNI, Istruzione e sviluppo economico. Il caso italiano. 1861 -1913, in "L'economia italiana. 1861-1940", a cura di G. Toniolo, Laterza, Bari 1978 "Siderurgia e industria tessile furono insieme con la grande cerealicoltura le forze che, come è noto, più energicamente lottarono in Parlamento e nel paese per l'approvazione della tariffa del 1887, e che da essa ricavarono i maggiori benefici. Non spetta a noi di riprendere qui i temi della pluridecennale polemica fra sostenitori ed avversari del protezionismo allora instaurato, che vide schierati a difesa rappresentanti di interessi sezionali, nazionalisti di varia gradazione e colore, esponenti del movimento operaio e del mondo industriale e settentrionale in genere, contro l'attacco concentrico di meridionalisti, sostenitori degli interessi agrari, libero-scambisti di origine politica o "scientifica", democratici ed esponenti dell'estrema sinistra." R. ROMEO, Risorgimento e capitalismo, Laterza, Roma-Bari 1978 3. AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO ARGOMENTO: Catastrofi naturali: la scienza dell’uomo di fronte all’imponderabile della Natura! DOCUMENTI «Natura! Ne siamo circondati e avvolti - incapaci di uscirne, incapaci di penetrare più addentro in lei. Non richiesta, e senza preavviso, essa ci afferra nel vortice della sua danza e ci trascina seco, finché, stanchi, non ci sciogliamo dalle sue braccia. Crea forme eternamente nuove; ciò che esiste non è mai stato; ciò che fu non ritorna – tutto è nuovo, eppur sempre antico. Viviamo in mezzo a lei, e le siamo stranieri. Essa parla continuamente con noi, e non ci tradisce il suo segreto. Agiamo continuamente su di lei, e non abbiamo su di lei nessun potere. Sembra aver puntato tutto sull’individualità, ma non sa che farsene degli individui. Costruisce sempre e sempre distrugge: la sua fucina è inaccessibile… Il dramma che essa recita è sempre nuovo, perché crea spettatori sempre nuovi. La vita è la sua più bella scoperta, la morte, il suo stratagemma per ottenere molta vita... Alle sue leggi si ubbidisce anche quando ci si oppone; si collabora con lei anche quando si pretende di lavorarle contro... Non conosce passato né avvenire; la sua eternità è il presente… Non le si strappa alcuna spiegazione, non le si carpisce nessun beneficio, ch’essa non dia spontaneamente… È un tutto; ma non è mai compiuta. Come fa oggi, potrà fare sempre». J. W. GOETHE, Frammento sulla natura, 1792 o 1793 35 «Molte sono e in molti modi sono avvenute e avverranno le perdite degli uomini, le più grandi per mezzo del fuoco e dell’acqua... Quella storia, che un giorno Fetonte, figlio del Sole, dopo aver aggiogato il carro del padre, poiché non era capace di guidarlo lungo la strada del padre, incendiò tutto quello che c’era sulla terra ed anch’egli morì fulminato, ha l’apparenza di una favola, però si tratta in realtà della deviazione dei corpi celesti che girano intorno alla terra e che determina in lunghi intervalli di tempo la distruzione, mediante una grande quantità di fuoco, di tutto ciò che c’è sulla terra… Quando invece gli dei, purificando la terra con l’acqua, la inondano,... coloro che abitano nelle vostre città vengono trasportati dai fiumi nel mare... Nel tempo successivo, accaduti grandi terremoti e inondazioni, nello spazio di un giorno e di una notte tremenda... scomparve l’isola di Atlantide assorbita dal mare; perciò ancora quel mare è impraticabile e inesplorabile, essendo d’impedimento i grandi bassifondi di fango che formò l’isola nell’inabissarsi». PLATONE, Timeo, 22c – 25d passim «La violenza assassina del sisma ci pone davanti alla nostra nuda condizione umana e alle nostre responsabilità. Inadeguatezza delle nostre conoscenze, l’insufficienza delle nostre tecnologie… Un punto tuttavia – tutto laico - è ineludibile: dobbiamo investire nuove energie sul nesso tra natura e comunità umana. Energie di conoscenza, di tecnologie ma anche di solidarismo non genericamente umanitario, ma politicamente qualificato». G. E. RUSCONI, L’Apocalisse e noi, LA STAMPA, 30/12/2004 «Mi fa una certa tenerezza sentire che l’asse terrestre si è spostato. Mi fa tenerezza perché fa della Terra un oggetto più tangibile e familiare. Ce la fa sentire più «casa», piccolo pianeta dal cuore di panna, incandescente, che mentre va a spasso negli spazi infiniti insieme al Sole, gli gira intorno, ruota su se stesso e piroetta intorno al proprio asse – un ferro da calza infilato nel gomitolo del globo – che con la sua inclinazione di una ventina di gradi ci dà il giorno e la notte e l’alternarsi delle stagioni. Non è male ricordarsi ogni tanto che la Terra è grande, ma non infinita; che non vive di vita propria in mezzo al nulla, ma ha bisogno di trovarsi sempre in buona compagnia; che non è un congegno automatico ad orologeria, ma che tutto procede (quasi) regolarmente soltanto per una serie di combinazioni fortunate. La Terra è la nostra dimora, infinitamente meno fragile di noi, ma pur sempre fragile e difesa soltanto dalle leggi della fisica e dalla improbabilità di grandi catastrofi astronomiche… Quella dello spostamento dell’asse terrestre è solo una delle tante notizie–previsioni di matrice scientifica… C’è chi dice che a questo evento sismico ne seguiranno presto altri «a grappoli»... Altri infine fanno previsioni catastrofiche sul tempo che sarà necessario per ripristinare certi ecosistemi… Ciò avviene...perché moltissime cose le ignoriamo, soprattutto in alcune branche delle scienze della Terra... La verità è che, eccetto casi particolarmente fortunati, non siamo ancora in condizione di prevedere i terremoti e i maremoti». E. BONCINELLI, Dall’asse distorto ai grappoli sismici. Quando la scienza vuol parlare troppo, CORRIERE DELLA SERA, 2/1/2005 36 «Il paradosso è questo: i fattori che causano un maremoto... sono gli stessi che, ragionando in tempi lunghi, hanno reso il nostro Pianeta un luogo privilegiato del sistema solare, dove la vita ha potuto svilupparsi ed evolvere. Partiamo da considerazioni banali: gli ingredienti di uno tsunami o maremoto sono due: grandi masse d’acqua liquida, cioè l’oceano; e, sotto all’oceano, uno strato solido e rigido, la litosfera terrestre, che però si muove. La litosfera che giace sotto gli oceani varia di spessore tra i 10 e gli 80 chilometri; in alcune zone particolari è squassata periodicamente da improvvisi sussulti con spostamenti di masse che possono trasmettere grande energia alle acque sovrastanti e causare il maremoto. Ma perché questi sussulti, perché questa litosfera solida ma viva, vibrante, sempre in movimento...? E poi, perché questi grandi volumi di acqua liquida che coprono i due terzi della nostra Terra?». E. BONATTI, Ma è l’oceano che ci dà vita, IL SOLE 24 ORE, 2/1/2005 «Il XX secolo ci ha insegnato che l’universo è un posto più bizzarro di quanto si immagini... Né l’instabilità dell’atomo, né la costanza della velocità della luce si accordano allo schema classico della fisica newtoniana. Si è aperta una frattura fra ciò che è stato osservato e quanto gli scienziati possono invece spiegare. A livello microscopico i cambiamenti sono improvvisi e discontinui: gli elettroni saltano da un livello energetico all’altro senza passare per stadi intermedi; alle alte velocità non valgono più le leggi di Newton: la relazione fra forza e accelerazione è modificata, e così pure la massa, le dimensioni e perfino il tempo... La speranza che tutti i fenomeni naturali possano essere spiegati in termini di materia, di forze fondamentali e di variazioni continue è più esile di quanto si creda, anche negli ambiti di ricerca più familiari. Ciò vale per buona parte della fisica e per alcuni aspetti della chimica, scienza che solo nel XIX secolo è divenuta rigorosamente quantitativa, mentre è molto meno vero per la chimica organica e per la biochimica. Scienze della Terra, come la geologia o la meteorologia, in cui la complessità non può essere troppo idealizzata, si basano più su descrizioni e giudizi qualitativi specializzati che su una vera teoria». A. VOODCKOC – M. DAVIS, La teoria delle catastrofi, Milano, 1982 «Comprendere il mondo, agire sul mondo: fuor di dubbio tali sono gli obiettivi della scienza. In prima istanza si potrebbe pensare che questi due obiettivi siano indissolubilmente legati. Infatti, per agire, non bisogna forse avere una buona intelligenza della situazione, e inversamente, l’azione stessa non è forse indispensabile per arrivare ad una buona comprensione dei fenomeni?... Ma l’universo, nella sua immensità , e la nostra mente, nella sua debolezza sono lontani dall’offrirci sempre un accordo così perfetto: non mancano gli esempi di situazioni che comprendiamo perfettamente, ma in cui ci si trova ugualmente in una completa incapacità di agire; si pensi ad un tizio la cui casa è invasa da un’inondazione e che dal tetto sui cui si è rifugiato vede l’onda che sale o lo sommerge. Inversamente ci sono situazioni in cui si può agire efficacemente senza comprenderne i motivi... quando non possiamo agire non ci resta più che fare buon viso a cattivo gioco e accettare stoicamente il verdetto del destino... Il mondo brulica di situazioni sulle quali visibilmente possiamo intervenire, ma senza sapere troppo bene come si manifesterà l’effetto del nostro intervento». R. THOM, Modelli matematici della morfogenesi, Torino, 1985 37 TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO «Il sottosegretario Josef Bühler, l’uomo più potente in Polonia dopo il governatore generale, si sgomentò all’idea che si evacuassero ebrei da occidente verso oriente, poiché ciò avrebbe significato un aumento del numero di ebrei in Polonia, e propose quindi che questi trasferimenti fossero rinviati e che “la soluzione finale iniziasse dal Governatorato generale, dove non esistevano problemi di trasporto.” I funzionari del ministero degli esteri presentarono un memoriale, preparato con ogni cura, in cui erano espressi “i desideri e le idee” del loro dicastero in merito alla “soluzione totale della questione ebraica in Europa,” ma nessuno dette gran peso a quel documento. La cosa più importante, come giustamente osservò Eichmann, era che i rappresentanti dei vari servizi civili non si limitavano ad esprimere pareri, ma avanzavano proposte concrete. La seduta non durò più di un’ora, un’ora e mezzo, dopo di che ci fu un brindisi e tutti andarono a cena – “una festicciola in famiglia” per favorire i necessari contatti personali. Per Eichmann, che non si era mai trovato in mezzo a tanti “grandi personaggi,” fu un avvenimento memorabile; egli era di gran lunga inferiore, sia come grado che come posizione sociale, a tutti i presenti. Aveva spedito gli inviti e aveva preparato alcune statistiche (piene di incredibili errori) per il discorso introduttivo di Heydrich – bisognava uccidere undici milioni di ebrei, che non era cosa da poco – e fu lui a stilare i verbali. In pratica funse da segretario, ed è per questo che, quando i grandi se ne furono andati, gli fu concesso di sedere accanto al caminetto in compagnia del suo capo Müller e di Heydrich, “e fu la prima volta che vidi Heydrich fumare e bere.” Non parlarono di “affari”, ma si godettero “un po’ di riposo” dopo tanto lavoro, soddisfattissimi e – soprattutto Heydrich – molto su di tono» (Hannah ARENDT, La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli, Milano 1964, dal Capitolo settimo: La conferenza di Wannsee, ovvero Ponzio Pilato). Il candidato, prendendo spunto dal testo di Hannah Arendt, si soffermi sullo sterminio degli ebrei pianificato e realizzato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE «L’industrializzazione ha distrutto il villaggio, e l’uomo, che viveva in comunità, è diventato folla solitaria nelle megalopoli. La televisione ha ricostruito il «villaggio globale», ma non c’è il dialogo corale al quale tutti partecipavano nel borgo attorno al castello o alla pieve. Ed è cosa molto diversa guardare i fatti del mondo passivamente, o partecipare ai fatti della comunità.» G. TAMBURRANO, Il cittadino e il potere, in “In nome del Padre”, Bari, 1983 Discuti l’affermazione citata, precisando se, a tuo avviso, in essa possa ravvisarsi un senso di “nostalgia” per il passato o l’esigenza, diffusa nella società contemporanea, di intessere un dialogo meno formale con la comunità circostante. ___________________________ Durata massima della prova: 5 ore. È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano. 38 ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA ”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI” RIETI Data:15/05/2015 ALLEGATO ESAME DI STATO A.S. 2014/2015 Seconda PROVA SIMULATA Alimenti e Alimentazione Classe V SALA sez. H Prof.ssa Mutignani Giuliana 03/03/2015 L’impiego degli additivi chimici in alimentazione si è progressivamente affermato con lo sviluppo della industria alimentare e con l’esigenza di prolungare la shelf-life degli alimenti in un mercato sempre più vasto e internazionale. Dopo aver formulato una breve definizione di additivo alimentare elenca i requisiti legali che deve possedere, e di seguito descrivi le tre funzioni principali che gli additivi vanno a svolgere. Indica, inoltre, la classe di additivi maggiormente contestata, che suscita maggiore preoccupazione e spiegane il motivo. Saprai senz’altro che, in tema di sicurezza alimentare, l’UE vanta una legislazione estremamente scrupolosa e rispettosa della salute dell’uomo: come si giustifica, a questo proposito, l’esistenza delle liste positive della DGA, e della relazione rischio/beneficio di un additivo? Infine, quali indicazioni preventive forniresti ad un consumatore ignaro delle problematiche finora trattate? L’insegnante Giuliana Mutignani 39 Seconda PROVA SIMULATA classe V SALA H IPSSEOA Rieti Anno scolastico 2014/2015 Insegnante: Giuliana Mutignani L’obesità è considerata la pandemia del ventunesimo secolo, e costituisce secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità uno dei problemi di salute pubblica più importanti del mondo. Descrivi l’utilità e le indicazioni di una dieta ipocalorica per il trattamento dell’obesità, motivandole in base alle caratteristiche di tale patologia. Rispondi inoltre a due delle seguenti domande (massimo 8 righe). 1) Caratteristiche del diabete mellito gestazionale 2) E’ corretto affermare che obesità e magrezza sono malattie del metabolismo energetico, e perché? 3) Per quale motivo nella dieta del diabetico è importante privilegiare cibi con un I.G. basso 4) Il fumo accelera il processo dell’atero sclerosi perché l’ossido di carbonio riduce il colesterolo HDL e deteriora le pareti arteriose favorendo la formazione della placca. Il fumo secondo gli studiosi contribuisce da solo ad aumentare il rischio coronarico del 20%. Quali sono gli altri fattori di rischio? L’insegnante Giuliana Mutignani 40 ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA ”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI” RIETI ALLEGATO A ESAME DI STATO A.S. 2014/2015 PROVE SIMULATE Lingua Inglese Classe V SALA sez. H Prof.ssa Fabiola Pierantoni TERZA PROVA SCRITTA Prima simulazione : 03 MARZO 2015 41 Data:15/05/2015 LINGUA INGLESE – classe VH CANDIDATO/A:___________________________________________________DATA:___________ Answer the following questions in the lines provided. 1. Summarize the plot of The Portrait of a Lady. ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ 2. Explain how different steps in tea processing influence the type of tea obtained. ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ 3. There are Whiskies and Whiskeys. Write about the main types and their characteristics. ______________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ ___/15 42 Seconda simulazione: LINGUA INGLESE – classe VH CANDIDATO/A:___________________________________________________DATA:___________ Answer the following questions in the lines provided. 1. Explain Wilde’s motto: “Art for art’s sake”. ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ 2. Briefly summarize the plot of the film “The book thief “. ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________ 3. List the basic factors that must be considered in wine tasting to evaluate its characteristics. ______________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ 43 ___/15 ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA ”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI” RIETI ALLEGATO A ESAME DI STATO A.S. 2014/2015 PROVE SIMULATE Matematica Classe V SALA sez. H . Prof. GATTA GIORGIO TERZA PROVA SCRITTA 44 Data:15/05/2015 Prima simulazione : 05/03/2015 - MATEMATICA 1) Per la funzione il cui grafico è rappresentato nella seguente figura quale delle due risposte è quella corretta? f x o xlim 2 f x o xlim 2 lim f x lim f x 5 x2 x x2 x lim f x lim f x 5 2) Analizza il grafico della seguente funzione e scrivi il valore dei seguenti limiti: 3) Eseguire la derivata prima e la derivata seconda della seguente funzione: 1 1 y x 4 5x3 x 2 8x 2 4 2 y’ = y” = 4) Eseguire l’integrale definito tra il punto 0 ed il punto 4 della seguente funzione: 4 1 2 3 0 5 x 2 x 8 x 2 dx 45 Seconda simulazione: 18/04/2015 - MATEMATICA 5) In un cesto ci sono contenuti degli animali di peluche. Esattamente sono: 6 cagnolini, 10 gattini e 4 paperelle. Qual’è la probabilità di estrarre a caso, re-immettendo dentro al cesto il primo oggetto estratto, un gattino e poi una paperella? ……………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………. 6) Un contadino ha un cestino che contiene 100 fra castagne, noci e nocciole. Le castagne sono 20 e le noci sono ¼ delle nocciole. Calcola la probabilità che, estraendone due contemporaneamente, senza re-immissione della prima, si ottenga prima una noce e poi una nocciola. ……………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………. 7) Analizza la seguente tabella in cui sono riportati la statura di cinque giovani ed il relativo peso corporeo : Ragazzo Altezza (cm) Peso (Kg) 1 171 64 2 175 68 3 177 73 4 178 75 5 180 77 Determinare per la statura e per il peso corporeo: a) La media aritmetica M; b) La mediana; c) La moda; d) La media geometrica G; e) Il campo di variazione; f) Lo scarto semplice medio S; g) La deviazione standard ; Rappresenta i dati in un diagramma a dispersione. Stabiliamo se c’è una relazione di tipo lineare tra le grandezze, calcolando i coefficienti di regressione. 46 ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA ”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI” RIETI Data:15/05/201 ALLEGATO A ESAME DI STATO A.S. 2014/2015 LAB. DI SERVIZI ENOGASTRONOMICI ARTICOLAZIONE SALA E VENDITE Classe V sez. H SALA E VENDITE Prof. DI MARCANTONIO LIDO TERZA PROVA Prima simulazione : 05-03-2015 PRIMA PROVA SIMULATA LAB. SALA PROF. DI MARCANTONIO LIDO ALUNNO_________________________ CLASSE 5_SALA SEZ. H 1) Quali aspetti del servizio si definiscono nel breafing operativo quotidiano tra chef e maitre'' ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 47 2) Descrivi la produzione vitivinicola della regione Campania ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 3) Quali sono i fattori da analizzare in una indagine di mercato per aprire una nuova azienda ristorativa ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- DATA_05-03-2015 48 Seconda simulazione 18-04-2015 SECONDA PROVA SIMULATA SALA V. PROF. LIDO DI MARCANTONIO ALUNNO_________________________ CLASSE______________ 1) Quali sono le zone vitivinicole francesi più importanti,ed associa ad ognuna di loro i vitigni coltivati. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------- -2) Descrivi le tre tipologie di bisogni che ruotano intorno alle aspettative della clientela. -------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------3) Quali sono i vantaggi per le aziende ristorative che utilizzano gli strumenti informatici. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- DATA ____________________ 49 ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA ”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI” RIETI Data:15/05/2015 ESAME DI STATO A.S. 2014/2015 LAB. DI SERVIZI ENOGASTRONOMICI ARTICOLAZIONE SALA E VENDITE Classe V sez. H SALA E VENDITE 1^ SIMULATA 3^ PROVA DI DIRITTO E TECNICHE AMMINISTRATIVE ALUNNO/A:_____________________________________ 1) Indica che cos’è il marketing e come si è evoluto nel tempo (max. 7 righe) ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ 2) Indica che cos’è il prodotto turistico e le sue caratteristiche peculiari (max. 7 righe) ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ 3) Indica che cos’è la domanda turistica, da che cos’è caratterizzata e com’è segmentata (max. 7 righe) ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ 50 CLASSE 5° sala H ALUNNO: _________________________________________ 2° SIMULAZIONE 3° PROVA DI DIRITTO E TECNICHE AMMINISTRATIVE 1) Indica sinteticamente la composizione dello stato patrimoniale. _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ 2) Indica quali canali di distribuzione possono essere utilizzati dalle aziende turistiche per vendere i propri prodotti (max. 7 righe) _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ 3) Indica che cos’è il business plan e quali sono le sue funzioni (max. 7 righe) _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ 51 ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA ”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI” RIETI Data:15/05/2015 ALLEGATO B ESAME DI STATO A.S. 2014/2015 Griglie di Valutazione Prove Simulate Classe V SALA sez. H PRIMA PROVA ITALIANO SECONDA PROVA ALIMENTI E ALIMENTAZIONE TERZA PROVA LINGUA INGLESE LAB SALA E VENDITA DTA MATEMATICA 52 GRIGLIE PRIMA PROVA ITALIANO GRIGLIE DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA E SECONDA PROVA SCRITTA 53 54 55 56 GRIGLIA SECONDA PROVA ALIMENTI E ALIMENTAZIONE Cognome e Nome del Candidato ______________________________ Indicatori Punti Prima parte Complete ed argomentati in modo critico (lo studente dimostra ottima padronanza dell’argomento e/o capacità critiche personali) 8,0 pertinenza alla traccia Pertinenti e complete (aderenti al testo, esposte in modo chiaro e coerente) 7,0 sviluppo dell’argomento Buone (aderenti al testo, esposte in modo sufficientemente chiaro) 6,0 Accettabili (vengono fornite tutte le informazioni più importanti) 5,0 Incomplete (mancano informazioni importanti) 4,0 Superficiali o errate 3,0 Accennate 2,0 Quasi nulle 1,0 Buone (contenuti privi di errori, sintetizzati o analizzati correttamente e collegati in modo pertinente) 4,0 Accettabili (contenuti complessivamente privi di errori e sintetizzati e/o analizzati e/o collegati in modo sufficiente) 3,0 Frammentarie (comprensione parziale e limitate abilità di analisi e/o sintesi e/o collegamento) 2,0 Scarse (evidenti errori di comprensione, di analisi e/o sintesi e/o collegamento) 1,0 Appropriate e ampie 3,0 Adeguate 2,0 Limitate 1,0 CONOSCENZE Descrittori ABILITA' Di collegamento Di comprensione Di analisi Di sintesi COMPETENZE Espressive e linguistiche Applicative Rielaborative Q1 Q2 TOTALE Prima parte Q1 Q2 Punteggio in quindicesimi : 100 x 60 x 20 x 20 Tot ………. 57 Voto complessivo GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA Cognome e Nome del Candidato ______________________________ CONOSCENZE pertinenza alla traccia sviluppo dell’argomento LIVELLO PUNTEGGIO Conosce gli argomenti in modo scorretto e confuso e non segue la traccia scarso 1,0 – 3,0 Ha conoscenze molto lacunose e si attiene poco alla traccia insufficiente 3,5 Conosce gli argomenti in maniera frammentaria ed approssimativa e si attiene poco alla traccia mediocre 4,0 Conosce gli elementi di base della disciplina sufficiente 5,0 discreto 6,0 Possiede conoscenze approfondite buono 6,5 Padroneggia gli argomenti in ampiezza e profondità ottimo 7,0 insufficiente 1,0 -2,0 Individua i principali concetti chiave e li collega, anche se con difficoltà mediocre 2,5 Sa analizzare alcuni aspetti significativi, sa individuare i concetti fondamentali e stabilire semplici collegamenti sufficiente 3,0 discreto 3,5 Sa analizzare ed individuare i concetti chiave e stabilire collegamenti pertinenti buono 4,0 Sa stabilire collegamenti con senso critico e contributi personali ottimo 4,5 insufficiente 1,0 Sa applicare le conoscenze solo parzialmente mediocre 1,5 Sa applicare le conoscenze, alcune parzialmente, altre completamente sufficiente 2,0 discreto 2,5 Sa applicare le conoscenze in modo adeguato, anche in situazioni complesse buono 3,0 Sa applicare le conoscenze in modo personale ed efficace in qualsiasi situazione ottimo 3,5 Conosce gli argomenti in maniera appropriata e corretta Non sa individuare i concetti chiave e non sa collegarli ABILITA' Di collegamento Di comprensione Di analisi Di sintesi Sa analizzare alcuni aspetti significativi ed elaborare in modo corretto situazioni semplici Non sa applicare le conoscenze COMPETENZE Espressive e linguistiche Applicative Rielaborative Sa applicare le conoscenze in modo adeguato INDICATORI Conoscenze Abilità Competenze TOTALE PUNTEGGIO 58 GRIGLIA TERZA PROVA GRIGLIA VALUTAZIONE TERZA PROVA CANDIDATO VOTO FINALE 0 /QUINDICESIMI GIUDIZIO MATEMATICA INDICATORI GRAV INSUFF (1-3) INSUFF (4-7) MEDIOCRE (8-9) SUFF (10-11) DISCRET O (12) BUONO (13) OTTIMO (14-15) CONOSCENZA DEGLI ARGOMENTI PROPOSTI ORGANIZZAZIONE DEI CONTENUTI CAPACITA' LOGICHE E DI SINTESI INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI E LORO ANALISI USO DEL LINGUAGGIO SPECIFICO VOTO ENOGASTRONOMIA INDICATORI GRAV INSUFF (1-3) INSUFF (4-7) PESO 20 0 20 0 30 0 15 0 15 0 0 100 0 OTTIMO (14-15) PESO SALA E VENDITA MEDIOCRE (8-9) SUFF (10-11) DISCRET O (12) BUONO (13) CONOSCENZA DEGLI ARGOMENTI PROPOSTI ORGANIZZAZIONE DEI CONTENUTI INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI E LORO ANALISI CORRETTEZZA LINGUISTICA E FORMALE USO DEL LINGUAGGIO SPECIFICO VOTO 20 0 20 0 20 0 20 0 20 0 0 100 0 OTTIMO (14-15) PESO DTA INDICATORI GRAV INSUFF (1-3) INSUFF (4-7) MEDIOCRE (8-9) SUFF (10-11) DISCRET O (12) BUONO (13) CONOSCENZA DEGLI ARGOMENTI PROPOSTI ORGANIZZAZIONE DEI CONTENUTI INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI E LORO ANALISI CORRETTEZZA LINGUISTICA E FORMALE USO DEL LINGUAGGIO SPECIFICO VOTO 20 0 20 0 30 0 15 0 15 0 0 100 0 OTTIMO (14-15) PESO LINGUA STRANIERA (Inglese) INDICATORI GRAV INSUFF (1-3) INSUFF (4-7) MEDIOCRE (8-9) SUFF (10-11) DISCRET O (12) BUONO (13) CONOSCENZA DEGLI ARGOMENTI PROPOSTI CONOSCENZA DEL LINGUAGGIO SPECIFICO SINTESI E RIELABORAZIONE DEI CONTENUTI CORRETTEZZA MORFOSINTATTICA E OROTOGRAFICA VOTO 0 59 30 0 25 0 25 0 20 0 100 0 ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA ”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI” RIETI ALLEGATO C ESAME DI STATO A.S. 2014/2015 Relazione finale e programma svolto dai singoli docenti Classe V sala sez. H N.B.: Il documento con le firme originali è depositato agli atti. 60 Data:15/05/2015 IPSSEOA “Ranieri Antonelli Costaggini” Rieti Anno Scolastico 2014 – 2015 Classe V SALA H Discipline : ITALIANO – STORIA Insegnante : Claudia Vallocchia RELAZIONE FINALE Ho iniziato il mio rapporto didattico- affettivo con la classe nell’anno scolastico 2012/2013,sempre e costantemente caratterizzato da profonda stima e rispetto reciproci. Il gruppo-classe inizialmente formato da 18 alunni ,provenienti da quattro sezioni diverse,si è notevolmente ridotto nel corso del triennio giungendo all’attuale, composta da 9 elementi:7 ragazze e 2 ragazzi. La diversità delle esperienze didattiche e di apprendimento avviate da altre colleghe nel corso del biennio di base hanno inciso fortemente sulla fisionomia della classe che si mostra poco omogenea negli atteggiamenti, nella propensione allo studio e nella partecipazione alla vita scolastica; così, mentre alcuni alunni, pur nei limiti, si distinguono per il raggiungimento di buone competenze logiche ed argomentative ed apprezzabili capacità critiche, altri posseggono un livello solo sufficiente di conoscenze. Mi sento però in dovere di sottolineare che tutti i ragazzi si sono notevolmente impegnati per superare i diversi limiti che caratterizzavano la loro preparazione(sia a livello di rielaborazione personale, orale e scritta, sia della metodologia di studio, non sempre corretta ed efficace). Per ciò che concerne il profitto, il gruppo ha mostrato difficoltà nella produzione scritta e le competenze di scrittura, mediamente sufficienti dal punto di vista formale, risultano essenziali nei contenuti. Premesso ciò sono emerse, all’interno della classe, delle fasce di rendimento: un esiguo gruppo di allievi dotati di discreta vivacità intellettuale, senso critico ed una sufficiente padronanza del mezzo linguistico- espressivo ha raggiunto risultati più che sufficienti ed anche buoni. Un secondo gruppo di alunni anche se non hanno rivelato particolare attitudine allo studio, si sono impegnati, pur presentando ancora delle carenze espositive e seguendo un metodo di studio legato al nozionismo. Un terzo gruppo si è trovato in difficoltà soprattutto perché le carenze espressive e comunicative si sono sommate ad un impegno saltuario e ad uno studio frammentario. I due ragazzi DSA, si sono molto impegnati per seguire il programma della classe sia in italiano che in storia, riuscendoci pienamente e con profitto. Ho fatto leva ripetutamente e con metodo, su interessi possibili o latenti da cui partire, sollecitando, così, un’indagine sulle problematiche di attualità, per impostare il lavoro didattico vero e proprio, ma un’esigua minoranza ha risposto positivamente alle sollecitazioni costanti. 61 Ho cercato, inoltre, di fare acquisire agli alunni le modalità pragmatiche per la stesura di testi oggetto delle prove di esame: analisi del testo, saggio breve, articolo di giornale, tema di attualità e tema storico. Per ciò che riguarda la storia tutti gli studenti hanno partecipato in modo adeguato allo studio della disciplina; il che, unitamente ad un efficace metodo di lavoro gradualmente acquisito nel corso del triennio, ha consentito anche per chi si segnalava per un profilo non pienamente sufficiente, di compensare in misura accettabile la discontinuità nell’applicazione domestica e ad ovviare a una modesta propensione per argomenti linguistici- letterari nonché storici. Il quadro delle competenze, conoscenze ed abilità pur nel variare della dimensione orale e scritta della lingua e nel variare anche notevole, per attitudine ed interesse, delle singole individualità, è da ritenersi soddisfacente. Dal punto di vista comportamentale, la classe non ha evidenziato alcun problema disciplinare, ha mostrato responsabilità, consapevolezza del proprio dovere nonché rispetto delle regole. Il voto e il giudizio finale è emerso da un’analisi dettagliata dei risultati scritti e orali individuali, dall’impegno profuso nello studio delle discipline nel corso dell’anno scolastico, nonché dalla partecipazione attiva al dialogo educativo. Gli incontri con i genitori, sporadici, si sono avuti solo, e per alcuni alunni, in occasione delle date previste all’inizio dell’anno scolastico. Ore disciplinari Italiano: al 15/05/2015 n° 106 ore, al termine delle lezioni previste n° 120 ore. Ore disciplinari Storia: al 15/05/2015 n° 54 ore, al termine delle lezioni previste n° 61 ore. L’Insegnante ……………………….. 62 PROGRAMMA DI ITALIANO Modulo 1 : L’Età post – unitaria Storia, società e cultura Il romanzo del secondo Ottocento in Europa e in Italia Il Naturalismo francese Gustave Flaubert: “ I sogni romantici di Emma ” da “ Madame Bovary ” Emile Zola: “ L’alcol inonda Parigi ” da “ L’Assommoir ” Il Verismo italiano da “ Vita dei Campi ” : “ Rosso Malpelo ” Il ciclo dei Vinti da “ I Malavoglia ” : “ Il mondo arcaico e l’irruzione della storia ” da “ Le Novelle Rusticane ” : “ La roba ” da “ Mastro - don Gesualdo ” : “ La morte di Mastro – don Gesualdo ” Modulo 2 : Il Decadentismo Storia, società e cultura Temi e miti della letteratura decadente Romanticismo e Decadentismo Boudelaire : al confine tra Romanticismo e Decadentismo Boudelaire : da “ I fiori del male ” : “ Corrispondenze ” “ Albatro ” “ Spleen ” Il romanzo decadente in Europa: Oscar Wilde Oscar Wilde: da “ Il ritratto di Dorian Gray ” : “ I principi dell’estetismo ” Gabriele D’Annunzio: biografia, poetica e opere L’estetismo e la sua crisi da “ Il piacere ” : “ Un ritratto allo specchio : Andrea Sperelli ed Elena Muti ” da “ Alcyone ” : “ La sera fiesolana ” “ La pioggia nel pineto ” Giovanni Pascoli : biografia , poetica e opere da “ Il fanciullino” : “ Una poetica decadente ” da “ Mirycae ” : “ Lavandare” “ X Agosto ” “ L’assiuolo ” “ Temporale ” “ Novembre ” “ Il lampo ” da “ I canti di Castelvecchio ” : “ Il gelsomino notturno ” Modulo 3 : Il primo Novecento Storia, società e cultura Le Avanguardie: 63 I futuristi : Filippo Tommaso Marinetti “ Manifesto del futurismo ” I crepuscolari : Guido Gozano dai “ Colloqui ” : “ La Signorina Felicita ovvero la felicità ” Italo Svevo :biografia , poetica e opere “ Una vita ” da “ Senilità ” : “ Il ritratto dell’inetto ” da “ La coscienza di Zeno ” : “ Il fumo ” “ La morte del padre ” Luigi Pirandello : biografia , poetica e opere dalle “ Novelle per un anno ” : “ Ciàula scopre la luna ” “ Il treno ha fischiato ” da “ Il fu Mattia Pascal ” : “ La costruzione della nuova identità e la sua crisi ” “ Uno , nessuno e cento mila ” “ Sei personaggi in cerca d’autore ” La produzione teatrale Modulo 4 : Tra le due guerre Storia, società e cultura Giuseppe Ungaretti : biografia , poetica e opere da “ L’allegria ” : “ Veglia ” “ Sono una creatura ” “ San Martino del Carso ” “ Mattina ” “ Soldati ” “ Il sentimento del tempo ” “ Il dolore e le ultime raccolte ” L’Ermetismo: carattere generale, contenuti e forme Salvatore Quasimodo : biografia , poetica e opere da “ Acque e terre ” : “ Ed è subito sera ” da “ Giorno dopo giorno ” : “ Alle fronde dei salici ” Eugenio Montale : biografia , poetica e opere da “ Ossi di seppia ” : “ Meriggiare pallido e assolto ” “ Spesso il male di vivere ho incontrato ” Presumibilmente dopo il 15 Maggio Il Neorealismo: caratteri generali Primo Levi Testi adottati: L'Attualità della Letteratura. Baldi, Giusso, Razetti, Zaccaria (Ed. Paravia - Pearson). L’Insegnante Alunni 64 PROGRAMMA DI STORIA UD 1 Conflitti e rivoluzioni nel primo Novecento 1. Le grandi potenze all'inizio del Novecento -Trasformazioni di fine secolo -Un difficile equilibrio -L'Italia e l'età Giolittiana -La questione d'oriente e gli imperi multinazionali 2. La prima guerra mondiale -Da un conflitto locale alla guerra mondiale -Le ragioni profonde della guerra -Una guerra di logoramento -L'Italia in guerra -La svolta del 1917 e la fine della guerra -Il dopo guerra e i trattati di pace -L'inizio della crisi del colonialismo 3. La rivoluzione russa -La Russia all'inizio del secolo -Le due rivoluzioni Russe -Il governo Bolscevico e la guerra civile -La nascita dell'Urss -La dittatura di Stalin -L'industrializzazione dell'Urss UD 2 La crisi della civiltà europea 1. Il fascismo -Crisi e malcontento sociale -Il dopo guerra e il biennio rosso -Il fascismo: nascita e presa del potere -I primi anni del governo fascista -La dittatura totalitaria -La politica economica ed estera 2. La crisi del '29 e il New Deal -I “ruggenti anni venti” -La crisi del 1929 -Il New Deal 65 3. Il regime nazista -La Repubblica di Weimar -Il nazismo e la salita al potere di Hitler -La dittatura nazista -La politica economica ed estera di Hitler -La guerra civile spagnola -L'espansione giapponese 4. La seconda guerra mondiale -Verso la Seconda guerra mondiale -La guerra in Europa e Oriente -I nuovi fronti -L'Europa dei Lager e della Shoah -La svolta della guerra - 8 Settembre: L'Italia allo sbando -La guerra di liberazione UD 3 Il mondo diviso 1. La guerra fredda -Un bilancio della guerra -Dalla pace alla guerra fredda -Il blocco occidentale -Il blocco orientale e la sua espansione -Avvio del “disgelo” e nuovi focolai di crisi 2. La decolonizzazione -Il processo di decolonizzazione -L'indipendenza dell'India -Il Sud -Est asiatico e la guerra del Vietnam -Il mondo arabo -L'Africa subsahariana -L'America Latina 3. L'età dell'oro -I “gloriosi trenta” -Lo stato del benessere -L'economia dell'Europa orientale -Il Sessantotto Programma da svolgere presumibilmente dopo il 15 Maggio UD 4 La società contemporanea 1. Dagli anni '70 agli anni '90 2. La civiltà nel mondo globale Testi adottati: Storia in corso 3. De Vecchi, Giovanotti (Ed. Pearson). Alunni L’Insegnante 66 I.P.S.S.E.O.A. -COSTAGGINI - RIETI Relazione finale Classe 5 SALA sez. H Docente: Prof. Di Marcantonio Lido Anno scolastico 20014/2015 Disciplina: Lab. Servizi Enogastronomici settore sala e vendita Ore complessive previste: n 4 settimanali per 33 settimane n. 132 ore annue. Libro di testo: Master Lab - laboratorio di servizi enogastronomici sala e vendita - per il quinto anno . le monnier scuola. A. Faracca, E. Galie, A. Capriotti , T. Ficcadenti PRESENTAZIONE DELLA CLASSE La classe 5 sala sez. H è composta da 9 alunni , 7 ragazze e 2 ragazzi, di cui due con disturbi specifici dell'apprendimento, i quali seguono il programma della classe, sono state messe in atto misure dispensative e adottati strumenti compensativi dopo condivisione con le famiglie. La classe si è mostrata fin dall’inizio interessata alla materia, seppur svolta in classe con poche esercitazioni pratiche, diversamente dall’anno scolastico precedente. Gli alunni nell'ultimo triennio hanno avuto lo stesso docente, per cui hanno potuto beneficiare di quella continuità didattica per raggiungere al meglio il successo formativo e professionale.. La partecipazione, l'interesse e l'impegno dimostrati, sono stati costanti e adeguati alle potenzialità degli alunni anche se per alcuni alunni c’è stato un lieve calo di partecipazione nella prima parte del pentamestre finale. Tutti gli alunni hanno raggiunto gli obiettivi didattici programmati per la disciplina all'inizio del percorso scolastico, sono stati raggiunti con due livelli diversificati così evidenziati - un piccolo gruppo si è sempre impegnato nello studio in modo costante, conseguendo risultati buoni. - l'altro gruppo della classe, bisognoso di essere stimolato ha mostrato più interesse per le attività di laboratorio ottenendo alla fine risultati discreti. OBIETTIVI DISCIPLINARI: Conoscenze: Le componenti culturali e sociali del cibo e della gastronomia. Criteri e strumenti per la sicurezza e la tutela della salute nel luogo di lavoro.. Le tecniche per la preparazione e il servizio della cucina di sala Le tecniche per la preparazione dei cocktail . I diversi tipi e di menu. Principi di marketing enogastronomico. Le tecniche di gestione e l'uso del software nella ristorazione Enografia nazionale ed estera.. Principi di analisi sensoriale dei vini Il servizio per regole e per eccezioni. I distillati e l'offerta del beverage 67 Abilità: Individuare la valenza culturale delle scelte gastronomiche e dei consumi alimentari. Uniformare i servizi della ristorazione ai mutamenti in atto nelle tendenze di consumo. Usare le potenzialità dei mass media per valorizzare i servizi della ristorazione. Utilizzare le tecniche per la miscelazione di cocktail nazionali e internazionali. Riconoscere il ruolo dei menu. Eseguire analisi sensoriali del vino. Esecuzione di piatti alla lampada per flambè di prestigio. Pianificare il lavoro in relazione al tipo di utenza. Individuare i possibili rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori del settore ristorativo. Utilizzare lessico e fraseologia di settore anche in lingua straniera. METODOLOGIE E STRATEGIE EDUCATIVE Nello svolgimento delle attività si è prevista una diversificazione nell'uso dei metodi: Lezioni frontali Esercitazioni in laboratorio Schematizzazione dei concetti fondamentali. Analisi di situazioni reali SUSSIDI DIDATTICI La didattica è stata integrata con diversi tipi di supporto Libri di testo Fotocopie di testi per approfondire gli argomenti TESTI UTILIZZATI Libro di testo in uso VERIFICHE E VALUTAZIONI Sono state somministrate alla classe prove della seguente tipologia: Domande a risposta aperta, scelta multipla, verifiche orali. Relativamente ai criteri di valutazione dei prodotti dell'apprendimento si è fatto uso delle griglie deliberate dal Collegio dei Docenti dell'istituto Ore disciplinari lab. sala e vendite al 15/05/2015 n.ore106 Ore disciplinari al termine delle lezioni previste num. ore 119 Rieti li 11-05-2015 Il docente Di Marcantonio Lido 68 I.P.S.S.E.O.A.- COSTAGGINI - RIETI PROGRAMMA SVOLTO DI LABORATORIO SERVIZI ENOGASTRONOMICI SETTORE SALA E VENDITA CLASSE 5 SALA SEZ. H A.S.-2014-2015 DOCENTE- DI MARCANTONIO LIDO Modulo -1- RIPASSO E APPROFONDIMENTO BLOCCHI TEMATICI DEL QUARTO ANNO: - Il servizio,varie fasi dall'accoglienza al commiato con alcune esercitazioni pratiche al laboratorio. - Esecuzione di alcuni piatti alla lampada : indicazioni, regole , utensili ,vivande e distillati adatte al flambè. - La caffetteria e i cocktail al bar -La distillazione -Aspetto merceologico dei principali distillati -L'offerta del beverage - Linee guida per creare un cocktail -Classificazione e tipologie dei drink -Il drink cost o beverage cost modulo -2- IL MENU' E LA LISTA DELLE VIVANDE: - Il menu - Regole di base,successione delle vivande -Le tipologie di menù -Le abitudini alimentari ,fattori che influenzano le scelte gastronomiche dietetici e culturali -Carta dei vini,carta degli oli,carta dei dolci modulo -3- PRINCIPI DI MARKETING ENOGASTRONOMICO -Principi di marketing -Gli strumenti di vendita - Comunicare attraverso il menu e le altre carte - La comunicazione interna : il briefing operativo -Comunicare la qualità percepita e le aspettative della clientela -Sistemi di qualità per la filiera alimentare -I prodotti di qualità: i marchi DOP,IGP,STG. -I prodotti e i piatti tipici regionali Modulo -4 - ENOGASTRONOMIA NAZIONALE E EUROPEA - Le fasi della produzione del vino - La fermentazione, la vinificazione e altre tecniche produttive - Lo champagne -La produzione enologica regionale -Esame organolettico del vino 69 -Esame visivo,olfattivo e gustativo dei vini -La scheda dell'esame organolettico - Alcune regole di base di abbinamento cibo vino - La classificazione dei prodotti vinicoli -Le IGT, le DOC,le DOCG -La produzione vitivinicola europea -Le aree vinicole in Francia,Spagna, Portogallo, Germania. Modulo -5- LE TECNICHE DI GESTIONE - Metodi di gestione del bar: a stock e a quantità - La gestione degli acquisti - L'approvvigionamento - Gestione cantina e carta dei vini - La gestione del magazzino - Le tecnologie informatiche nella ristorazione - I vantaggi per le aziende enogastronomiche. Modulo 6- La gestione operativa del banqueting e catering - La location - Checklist e schemi operativi - Schede di servizio - Figure professionali Rieti 11/05/2015 Il docente Di Marcantonio Lido Gli alunni ------------------------------------------------------------------- 70 RELAZIONE FINALE del DOCENTE MATERIA: Matematica DOCENTE: Giorgio GATTA CLASSE: Va T.S.S.V. Sez. H A. S. 2014/2015 BREVE PRESENTAZIONE della CLASSE La classe di Servizi di Sala e Vendita era composta da nove alunni iscritti. C’è la presenza di due ragazzi con Disturbi Specifici di Apprendimento che, con il P.d.P., sono comunque riusciti a raggiungere gli obiettivi minimi prefissati. Gli studenti hanno mostrato vecchie lacune nella preparazione di base per cui, inizialmente, si è ritenuto opportuno ricostruire almeno in parte i prerequisiti necessari allo svolgimento degli argomenti relativi alla programmazione. È da sottolineare che, sin dai primi giorni dell’Anno Scolastico, la classe, fatte poche eccezioni, ha mostrato disinteresse per la disciplina, a causa dell’elevata probabilità di non essere inserita tra le materie d’esame, a cui si è correlato un basso livello di attenzione, una scarsa partecipazione allo svolgimento della lezione ed un’assoluta trascuratezza nel lavoro domestico che ha portato a tralasciare quasi totalmente lo studio fino a metà del secondo quadrimestre. Per tali motivi si è reso necessario tornare più volte sugli argomenti già trattati, rallentando così notevolmente il normale svolgimento del programma. IN RELAZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SONO STATI CONSEGUITI I SEGUENTI OBIETTIVI IN TERMINI DI CONOSCENZE, COMPETENZE E CAPACITA’ Gli alunni sanno calcolare con sufficiente autonomia semplici limiti di funzioni razionali intere e fratte, presentano invece molte incertezze nella lettura dei grafici e nella determinazione del dominio e del segno di una funzione, nello studio dei limiti, mentre risultano in grado di eseguire derivate ed integrali di semplici funzioni dimostrando una certa sicurezza nel calcolo probabilistico, solo dopo avere svolto molti esercizi dello stesso tipo e comunque dietro la guida dell’insegnante. Complessivamente, tranne pochissimi studenti, la classe non ha raggiunto in modo soddisfacente gli obiettivi prefissati. 71 1. CONTENUTI SPECIFICI UNITA’ DIDATTICHE e/o MODULI e/o PERCORSI FORMATIVI ed EVENTUALI APPROFONDIMENTI U.D. – MODULO – PERCORSO FORMATIVO – APPROFONDIM. Prerequisiti: Ripasso equazioni di 1° e 2° grado intere e fratte; sistemi di equazioni. Disequazioni di 1° e 2° grado e sistemi di disequazioni. Retta, circonferenza, parabola e funzioni esponenziali e logaritmiche Definizione di funzione, terminologia. Campo di esistenza di una funzione, campo di esistenza i funzioni razionali e irrazionali intere e fratte. Intersezione con gli assi, positività di una funzione. Lettura del grafico di una funzione. Limiti: definizione operativa e algebra dei limiti. Calcolo di semplici limiti di funzioni razionali e irrazionali intere e fratte. Forme indeterminate e loro risoluzione. Calcolo degli asintoti verticali e orizzontali di una funzione. Derivate: Calcolo delle derivate delle funzioni polinomiali. Massimi e minimi. Integrali: Calcolo degli integrali indefiniti per le funzioni elementari. Uso degli integrali definiti per il calcolo delle aree. Probabilità di eventi semplici e complessi: Probabilità della somma e del prodotto logico di eventi. Probabilità condizionata. Il metodo della disintegrazione. Calcolo dell’equità e della posta di un gioco aleatorio Distribuzione di probabilità: distribuzione di probabilità e funzione di ripartizione di una variabile casuale discreta. Valutazione della media, varianza e deviazione standard. Distribuzione uniforme discreta e binomiale. Statistica inferenziale: Popolazione, campioni e loro parametri. Distribuzione della media campionaria. Stima di un parametro della popolazione: puntuale e per intervallo della media. PERIODO/ORE sett./ott.: 4 ore ott.: 3 ore ott.: 7 ore ott./nov.: 10 ore nov.: 14 ore dic./gen./feb.: 20 ore mar./apr.: 14 ore apr./mag.:9 ore apr./mag.:9 ore 2. METODOLOGIE (lezione frontale, gruppi di lavoro, processi individualizzati, attività di recupero-sostegno e integrazione, etc.) È stata utilizzata prevalentemente la lezione frontale per il tempo necessario alla trattazione dei contenuti e si è preferito l’ampio uso di esercitazioni in classe con l’obiettivo di coinvolgere il più possibile personalmente gli alunni nella risoluzione degli esercizi. Le esercitazioni sono state raccolte, corrette e riconsegnate agli alunni con lo scopo di segnalare a ciascuno eventuali errori o imprecisioni o mancati svolgimenti su cui riflettere e prepararsi. Non sono stati attivati i corsi di recupero non dovendosi estinguere alcun debito formativo rispetto al percorso del I° quadrimestre. 72 3. MATERIALI DIDATTICI (testo adottato, orario settimanale di laboratorio, attrezzature, spazi, biblioteca, tecnologie audiovisive e/o multimediali, etc.) Come riferimento si è utilizzato il libro di testo BERGAMINI M. - TRIFONE A. BAROZZI G., MATEMATICA.BIANCO 4-5 con @-Book, Ed. ZANICHELLI, unitamente ad esercizi direttamente preparati dall’insegnante. 4. TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE SPECIFICARE (prove scritte, verifiche orali, test oggettivi come previsti dalla terza prova, prove grafiche, prove di laboratorio, etc.): Sono state utilizzate prevalentemente verifiche scritte, volte all’accertamento della comprensione dei contenuti e, ove necessario, all’integrazione e al chiarimento di eventuali dubbi e prove scritte utilizzando la tipologia di domande a risposta aperta o la tipologia mista di domande a risposta aperta e a risposta multipla come previsto dalla terza prova dell’Esame di Stato. 5. CRITERI DI VALUTAZIONE Si è tenuto conto della conoscenza dei contenuti e della capacità di autonomia nello svolgimento degli esercizi proposti, degli interventi dal posto, della partecipazione attiva alla lezione, dell’interesse mostrato e dei progressi registrati durante l’A.S.. SI ALLEGANO A PARTE I TESTI DELLA PROVE E DELLE VERIFICHE EFFETTUATE DURANTE L’ANNO. Rieti, 15 maggio 2015 73 74 Relazione finale classe V SALA SEZ. H Anno scolastico 2014/2015 Disciplina: Scienza dell’alimentazione Insegnante: Giuliana Mutignani La classe VH è stata presa in carico dalla scrivente nell’ultimo biennio scolastico, e si è subito rivelata una compagine ben motivata all’apprendimento, perché consapevole sia delle profonde lacune pregresse, sia dell’importanza di una preparazione valida finalizzata alle prove di esame. A questo proposito va sottolineato l’impegno costante e il notevole senso di responsabilità di tutto il gruppo classe (compresi i due alunni caratterizzati da profilo DSA) al punto da potersi ora definire omogeneo dal punto di vista delle competenze e delle conoscenze di base. Tuttavia va segnalata una diffusa, scarsa proprietà di linguaggio, sia nella produzione scritte che nella esposizione orale e nel corso del biennio scolastico trascorso costante è stato pertanto lo stimolo verso una acquisizione e una applicazione corretta del linguaggio, non soltanto quello disciplinare. La programmazione ha seguito la realizzazione dei blocchi tematici preventivati all’inizio dell’anno scolastico, con l’accertamento continuo e sistematico del livello di conseguimento degli obiettivi prefissati. Le attività di recupero, attuate in conformità alle disposizioni vigenti nonché alle indicazioni del Collegio Docenti, sono state svolte in itinere con un solo discente interessato, che ha superato le prove di verifica e con valenza di ripasso degli argomenti svolti nel 1° trimestre per l’intero gruppo classe. Si è ritenuto, infine, di privilegiare un approccio che fosse ricco di stimoli e che rendesse facile e immediato l’apprendimento attraverso modalità di comunicazione semplici e dirette, supportate da strumenti utili alla memorizzazione dei concetti fondamentali e alla verifica autonoma delle conoscenze: a questo approccio gli allievi hanno risposto positivamente, con interesse, e intervenendo con riflessioni e quesiti circa le tematiche trattate. Rieti, 13/05/2015 L’insegnante Giuliana Mutignani 75 Programma svolto di “Scienze dell’Alimentazione” Anno scolastico 2014/2015 Classe V SALA H IPSSEOA – Rieti Insegnante: G. Mutignani I prodotti alimentari innovativi: alimenti arricchiti, alimenti alleggeriti, alimenti destinati a una alimentazione particolare. Gli integratori alimentari. Gli alimenti funzionali: omega 3 e omega 6, fitoestrogeni fitosteroli, antiossidanti con particolare riferimento all’azione preventiva nei confronti dei tumori. Probiotici, prebiotici e simbiotici. I novel foods: la stevia. Cenni sugli alimenti OGM. I superfoods. Concetto di alterazione degli alimenti e classificazione dei sistemi di conservazione (cenni). Concetto di contaminazione alimentare e tipologie di contaminazione. Contaminazione fisico chimica degli alimenti: micotossine e veleni da funghi macroscopici; fitofarmaci e agricoltura biologica , agricoltura integrata e prodotti a km 0. Zoofarmaci. Sostanze cedute da contenitori o imballaggi per alimenti. I metalli pesanti. Radionuclidi. Diossine e PCB. Contaminazione biologica degli alimenti e prevenzione delle malattie di origine alimentare: 10 regole. Agenti biologici responsabili: i prioni e le encefalopatie spongiformi. I virus: la influenza aviaria. Il rotavirus, il norovirus; Hav e Hev. I batteri: morfologia, modalità riproduttive, spore, tossine, fattori ambientali di crescita. Tossinfezioni alimentari e infezioni. Patologie alimentari emergenti: salmonellosi, tossinfezione da stafilococco, da Bacillus cereus, Campylobatteriosi, tipo e paratifo, listeriosi, shigellosi, Tossinfezione da Clostridium perfringens e botulismo. Escherichiacoli. Colera. I funghi microscopici: lieviti e muffe, caratteristiche. Aspergillus niger. Le parassitosi intestinali. Toxoplasmosi, Teniasi, Anisakidosi. Trichinosi. Gli additivi alimentari, requisiti e classificazione. Gli additivi alimentari e le allergie. I conservanti antimicrobici, gli antiossidanti; gli additivi ad azione fisica. Gli additivi alimentari che agiscono sulle qualità organolettiche: coloranti e aromi, edulcoranti di origine naturale e artificiale, esaltatori di sapidità. Consultazione delle tabelle con relative caratteristiche. Gli enzimi. I coadiuvanti tecnologici. Dietoterapia: le MCV e la loro prevenzione. Le indicazioni dietetiche relative. Le malattie del metabolismo e le indicazioni dietetiche relative: diabete mellito, diabete gestazionale. L’obesità e malattie correlate. Regolazione ormonale della fame. Tipi di obesità. Iperuricemia e gotta. Osteoporosi. Dietologia: la dieta nell’età evolutiva, dieta del neonato e del lattante, lo svezzamento, la dieta del bambino e dell’adolescente, la dieta dell’adulto, la dieta della gestante e della nutrice, la dieta in menopausa e la dieta della terza età. Diete e stili alimentari: la dieta mediterranea, le diete vegetariane, la macrobiotica, la eubiotica, la dieta nordica, la dieta dello sportivo. L’alimentazione nella ristorazione collettiva: la ristorazione, la ristorazione di servizio, la mensa scolastica, aziendale, la ristorazione nelle case di riposo, la ristorazione ospedaliera. Ripasso delle diete nelle malattie dell’apparato digerente, nonché delle allergie e delle intolleranze alimentari, del favismo, fenilchetonuria, celiachia, svolte lo scorso anno. Rieti 13/05/2015 L'INSEGNANTE FIRME ALUNNI --------------------------------------------------------------------------------------- 76 ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA “COSTAGGINI” - RIETI RELAZIONE FINALE ANNO SCOLASTICO 2014/2015 Disciplina: Diritto e Tecniche Amministrative Classe: V sala/H Insegnante: Prof. Antonio CECCHETTIN Libro di testo: Le Imprese del Turismo – Giuseppe Aiello- Hoepli La classe V sala/H è composta da 9 alunni, 2 ragazzi e 7 ragazze, di cui due con disturbi specifici dell’apprendimento che seguono la programmazione curriculare della classe. Gli alunni nell’ultimo triennio hanno avuto lo stesso insegnante disciplinare per cui hanno potuto beneficiare di quella continuità didattica auspicabile per raggiungere al meglio il successo formativo. Tra docente ed alunni si è istaurato e consolidato un buon rapporto caratterizzato da una serena collaborazione, da un sufficiente impegno e senso di responsabilità nell’ attività didattica, dal desiderio di crescere sia da un punto di vista professionale che umano. Pertanto gli obiettivi didattico – educativi programmati per la disciplina all’inizio del percorso scolastico, sono stati complessivamente raggiunti, sebbene con livelli diversificati. Relativamente al profitto conseguito si rilevano due fasce di livello così evidenziate: 1. un piccolo gruppo, più assiduo nella frequenza scolastica, si è impegnato nello studio della disciplina in modo costante, conseguendo risultati discreti; 2. l’altro gruppo della classe, adeguatamente stimolato, ha mostrato buona volontà e disponibilità al lavoro scolastico, ottenendo risultati sufficienti. L’attività didattica è stata svolta con l’obiettivo di far conoscere agli alunni i principali argomenti della disciplina, in modo da migliorare sia la conoscenza delle imprese turistiche che l’analisi del contesto socio – economico in cui esse operano. Questo con il fine ultimo di sviluppare negli alunni le competenze e le capacità necessarie per poter interpretare, applicare e rielaborare in modo logico e critico la realtà del loro ambiente di lavoro. Al fine di conseguire tali obiettivi è stata avviata anche un’attività di recupero in itinere che ha prodotto risultati soddisfacenti. Agli alunni sono state somministrate periodicamente delle verifiche scritte nonché orali, al fine di valutare il grado di apprendimento delle tematiche svolte. L’insegnante 77 SERVIZI PER L'ENOGASTRONOMIA E L'OSPITALITÀ ALBERGHIERA "RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI" PROGRAMMA DI DIRITTO E TECNICHE AMMINISTRATIVE Anno scolastico 2014/2015 Classe V sala sez. H Modulo 1 Le dinamiche del turismo internazionale e nazionale UD1 La domanda turistica mondiale, europea e nazionale Il mercato turistico mondiale Il mercato turistico europeo Il mercato turistico in Italia L'evoluzione delle forme di turismo: verso il turismo sostenibile UD2 L'evoluzione del sistema d'offerta in Europa e in Italia L'evoluzione dell'offerta in Europa L'evoluzione dell'offerta in Italia L'evoluzione dell'offerta ristorativa Modulo 2 Tecniche di marketing del prodotto turistico UD3 Il marketing del turismo e della ristorazione Che cos'è il marketing Marketing razionale, emozionale e dello spirito Principali caratteristiche del mercato turistico e della ristorazione Marketing turistico: aziendale e pubblico Marketing integrato Il concetto di marketing management Marketing interno e marketing interattivo nelle imprese ricettive e di ristorazione UD4 I prodotti turistici Che cos'è il prodotto turistico L'intangibilità dei servizi turistici Tipologie di prodotti turistici territoriali Il prodotto delle imprese ricettive e di ristorazione Dal prodotto generico al prodotto potenziale UD5 La domanda turistica e di ristorazione: segmentazione e mercato obiettivo Il mercato e la domanda turistica Il comportamento d'acquisto del consumatore Gli stadi della domanda turistica La segmentazione della domanda: requisiti dei segmenti di mercato 78 La segmentazione della domanda: criteri di segmentazione Il mercato obiettivo Dal mercato potenziale al mercato effettivo Posizionamento mentale del prodotto UD6 Le strategie di marketing e il ciclo di vita del prodotto La pianificazione strategica e la missione aziendale L'analisi SWOT Le strategie di marketing Il marketing mix Il posizionamento di mercato Il ciclo di vita del prodotto Strategie di marketing e ciclo di vita del prodotto UD 7 Il marketing relazionale Principi e applicazioni del CRM Valore del cliente Strumenti per valutare l'andamento della clientela Normativa in materia di privacy del cliente UD8 Il pricing: i prezzi dei prodotti ricettivi e della ristorazione La strategia dei prezzi Obiettivi della strategia dei prezzi Metodi per la determinazione dei prezzi dei servizi Reazioni del mercato alle variazioni del prezzo UD9 Distribuzione e promozione dei prodotti turistici I canali di distribuzione La distribuzione del prodotto GDS e altri sistemi telematici Canale medio e canale lungo La comunicazione e la promozione Strategie di spinta e di attrazione La pubblicità Le pubbliche relazioni Il marketing diretto La promozione delle vendite e la vendita personale UD10 Il marketing plan Finalità e struttura del piano di marketing Analisi della domanda e dell'ambiente Analisi della concorrenza Analisi della situazione interna dell'impresa Definizione degli obiettivi Programmi operativi e budget di marketing Il controllo di marketing UD11 Il piano di marketing turistico territoriale Il marketing turistico territoriale Specificità del piano di marketing turistico territoriale Analisi SWOT del territorio Definizione di obiettivi e azioni 79 Modulo 3 Tecniche di web marketing UD13 Il web marketing Che cos'è il web marketing Strumenti di web marketing I motori di ricerca Analisi del web marketing Modulo 4 Redazione del business plan UD15 Il business plan: funzioni e regole per la redazione Che cos'è il business plan Funzioni del business plan Elaborazione del business plan Articolazione del business plan UD16 Il business plan: il piano economico-finanziario Conto economico previsionale Stato patrimoniale previsionale Rendiconto finanziario previsionale e indici finanziari Modulo 5 Normative di settore nazionali e comunitarie UD17 Caratteristiche dei contratti del turismo organizzato I contratti di turismo organizzato Il contratto di vendita di pacchetti turistici Il diritto del turista alla corretta informazione Cessione del contratto Revisione del prezzo e altre modifiche contrattuali Inadempimenti contrattuali e danni UD19 I prodotti tipici locali: identità territoriale e marketing I prodotti tipici locali per lo sviluppo del territorio Prodotti a chilometri zero (km zero) Il marketing dei prodotti tipici locali e a km zero Segmentazione della domanda, analisi SWOT e posizionamento Strategie per la valorizzazione dei prodotti tipici locali UD20 Marchi di tutela e rintracciabilità dei prodotti alimentari I marchi europei DOP, IGP e STG La funzione dei marchi europei e dei consorzi di tutela Prodotti biologi I marchi nazionali per il vino La rintracciabilità dei prodotti alimentari Il Professore Gli Alunni 80 RELAZIONE FINALE Anno scolastico 20014/2015 Docente: Prof.ssa Martine Corman Disciplina: Lab. Servizi Enogastronomici (Settore Cucina) Classe V sez. H Ore complessive previste: n. 2 settimanali; n. 58 ore annue. Libro di testo: G. Frangini, MasterLab. Laboratorio di servizi enogastronomici, Milano, Le Monnier Scuola, 2013. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE La classe è si è mostrata fin dall’inizio interessata alla materia, seppur svolta totalmente in classe senza esercitazioni pratiche, diversamente dall’anno scolastico precedente. Nonostante non conoscessi gli alunni dagli altri precedenti si è subito instaurato un buon rapporto basato sul rispetto e sul dialogo costruttivo. La partecipazione, l'interesse e l'impegno dimostrati, sono stati costanti e adeguati alle potenzialità degli alunni anche se per alcuni alunni c’è stato un lieve calo di partecipazione nella prima parte del pentamestre finale. Quasi tutti gli alunni hanno mostrato conoscenze accettabili, raggiungendo tutti livelli di sufficienza tra cui alcuni anche livelli discreto/ buono. Nella classe sono presenti due alunni con Disturbo Specifico dell’Apprendimento sono stati stilati due piani didattici individualizzati e sono state messe in atto misure dispensative e adottati strumenti compensativi dopo condivisione con la famiglia. OBIETTIVI DISCIPLINARI: Conoscenze: Le componenti culturali e sociali del cibo e della gastronomia. Il mutamento delle tendenze dei consumi alimentari odierni. Le produzioni agroalimentari locali. Le certificazioni e la tutela degli alimenti di qualità. Le caratteristiche delle principali categorie di prodotti alimentari disponibili sul mercato. I diversi tipi e di menu relative funzioni. Le caratteristiche dei menu nella ristorazione commerciale e collettiva. Criteri di base per la stesura dei menu. Regole per l’elaborazione di menu e carte. Stili alimentari e dieta equilibrata nella ristorazione commerciale e collettiva. Le attrezzature in uso in cucina. Le regole di base per la corretta progettazione del reparto cucina. I criteri per l’organizzazione del ciclo produttivo della cucina. Le tipologie di produzione diretta e indiretta. Il servizio per regole e per eccezioni. I metodi di cottura. I prodotti di base, le attrezzature e i criteri per la decorazione dei piatti. L’allestimento del buffet. La descrizione dei piatti al cliente. Regole di sicurezza e tutela della salute e dell’ambiente sul luogo di lavoro. Principali obblighi di legge in materia di sicurezza sul lavoro. 81 Abilità: Individuare la valenza culturale delle scelte gastronomiche e dei consumi alimentari. Uniformare i servizi della ristorazione ai mutamenti in atto nelle tendenze di consumo. Usare le potenzialità dei mass media per valorizzare i servizi della ristorazione. Individuare gli alimenti in base alle caratteristiche e alla provenienza territoriale. Classificare gli alimenti in base alle qualità organolettiche e alle relative certificazioni di qualità. Distinguere le differenti gamme di alimenti. Riconoscere il ruolo dei menu. Elaborare menu adeguati alle diverse tipologie di ristorazione. Elaborare un’offerta ristorativa innovativa. Progettare menu compatibili con le risorse a disposizione, elaborati nel rispetto delle regole enogastronomiche e tenendo conto della tipicità e stagionalità degli alimenti e della tipologia della clientela. Costruire menu rispettosi dei principi dietetici e rispondenti alle necessità nutrizionali della clientela. Programmare la produzione della cucina in relazione alla tipologia di struttura ristorativa. Organizzare il lavoro all’interno del reparto. Pianificare il lavoro in relazione al tipo di utenza. Applicare in modo corretto i vari sistemi di cottura. Presentare adeguatamente i piatti da servire al tavolo o al buffet. “Raccontare” un piatto dalle materie prime all’esecuzione tecnica. Individuare i possibili rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori del settore ristorativo. Applicare i principi e gli strumenti idonei a garantire la sicurezza e la tutela della salute sul luogo di lavoro. METODOLOGIE E STRATEGIE EDUCATIVE Nello svolgimento delle attività si è prevista una diversificazione nell'uso dei metodi: Lezioni frontali Esercitazioni in classe Schematizzazione dei concetti fondamentali. Analisi di situazioni reali SUSSIDI DIDATTICI La didattica è stata integrata con diversi tipi di supporto Libri di testo Fotocopie di testi per approfondire gli argomenti TESTI UTILIZZATI Libro di testo in uso VERIFICHE E VALUTAZIONI Oltre alle verifiche orali, sono state somministrate alla classe prove scritte della seguente tipologia: Domande a risposta aperta, scelta multipla, vero o falso. Relativamente ai criteri di valutazione dei prodotti dell'apprendimento si è fatto uso delle griglie deliberate dal Collegio dei Docenti dell'istituto 82 PROGRAMMA DI LAB. SERVIZI ENOGASTRONOMICI (SETT. CUCINA) Cibo, cultura e società. Cibo e identità culturale; La gastronomia nella società moderna. Alimenti e qualità alimentare. Gli alimenti in cucina; Le certificazioni di qualità. Il menu. Aspetti generali; I menu nella ristorazione commerciale; I menu nella ristorazione collettiva. La costruzione dei menu. La stesura dei menu; Aspetti nutrizionali dei menu. Tecniche di cottura e presentazione dei piatti. I sistemi di cottura; La presentazione delle vivande. Sicurezza e salubrità del luogo di lavoro. La sicurezza sul lavoro; I rischi lavorativi nella ristorazione. 7. Le cucine regionali Alunni L’Insegnante …………………. ….…………………… …………………. …………………. 83 Anno scolastico: 2014-2015 Insegnante: RUSSOLILLO Rita Disciplina: FRANCESE Classe: V^ H Libro di testo: Superbe! di C. Duvallier - (ELI) RELAZIONE FINALE La classe V^ H è composta da 9 alunni ( 2 maschi e 7 femmine), tra questi 1 (una) alunna non appartiene alla classe di Francese in quanto studia Tedesco. Lo studio della materia si svolge nell’arco delle 3 ore settimanali. La classe è apparsa sufficientemente disponibile e attenta nei confronti della materia, anche se alcuni alunni hanno dimostrato maggior interesse e partecipazione rispetto ad altri che andavano sollecitati. Dal punto di vista delle competenze, abilità e conoscenze il primo periodo, destinato al ripasso, ha messo in evidenza una preparazione piuttosto lacunosa e carenze nelle abilità orali. La maggior parte degli alunni evidenzia una conoscenza sufficiente ma non approfondita e rielabora in modo semplice. La preparazione si attesta, quindi, sui livelli sufficiente epiù che sufficiente. Gli alunni hanno mantenuto un comportamento corretto e frequentato in modo regolare. Metodologie e strategie educative Le attività didattiche si sono svolte attraverso la presentazione e l’esercitazione della lingua in contesti comunicativi e culturali significativi, con attività mirate allo sviluppo delle abilità sia audio-orali che scritte attinenti al profilo professionale in uscita. Sussidi didattici Oltre all’uso del testo in adozione, si è fatto ricorso all’uso di strumenti multimediali. Tipologia di verifiche Le verifiche orali sono state effettuate attraverso l’interazione con il docente e il gruppo classe, relazioni orali individuali, analisi, interpretazione e commento di testi specifici e test di comprensione orale con esecuzione di attività specifiche. Le verifiche scritte sono state effettuate attraverso test di comprensione di brani riguardanti argomenti noti, composizioni guidate e questionari. Criteri di valutazione Nell’esprimere un giudizio si è tenuto contodel raggiungimento degli obiettivi, sia cognitivi sia non cognitivi, e della storia personale dello studente, considerandone i progressi compiuti, la partecipazione al lavoro scolastico, l’impegno profuso e il metodo di studio. Rieti, 15 maggio 2015 L’insegnante 84 85 MODULE 8 : Les métiers de la restauration Comment devenir barman, serveur et sommelier; Comment rédiger un Curriculum Vitae; Comment rédiger une lettre de moitivation. Rieti, 13/05/2015 Firme alunni L’Insegnante 86 RELAZIONE FINALE Anno scolastico 2014 – 2015 Docente: Antonio Pezzotti Disciplina: Educazione Fisica Classe V H Ore complessive previste:50 Ore svolte:48 Libro di testo: Voglia di movimento A + B Fair Play Autore Rampa Salvetti EditoreJuvenilia PRESENTAZIONE DELLA CLASSE E OBIETTIVI RAGGIUNTI La classe è composta da elementi etereogenei, sia come estrazione economica che socio-culturale. Sono state migliorate le capacità condizionali, a livello fisiologico c’è stato un incremento della resistenza, della velocità e dell’elasticità articolare ed in minima parte anche della forza muscolare. Si è adottata una qualitativa rielaborazione degli schemi motori di base. Gli alunni sono in grado di eseguire correttamente alcuni fondamentali della Pallavolo, Pallacanestro, oltre a conoscerne in parte il regolamento. Si è ottenuto, anche se marginalmente, la conoscenza della ginnastica aerobica. L’alunno è in grado di eseguire in modo graduale un’ora di attività motoria. ATTIVITA’ DI RECUPERO/SOSTEGNO In itinere METODOLOGIE E STRATEGIE EDUCATIVE E’ stata utilizzata una metodologia globale, analitica e mista. In classe, tramite lezioni frontali teoriche, ho spiegato il movimento, sono state ricercate le sue ragioni e i suoi scopi oltre ai mezzi di realizzazione. SUSSIDI DIDATTICI E’ stato usato il libro di testo e alcuni appunti e dispense. TIPOLOGIA DI VERIFICHE Gli strumenti di verifica per quanto riguarda la parte teorica sono stati i colloqui in classe, mentre per la parte pratica ho fatto eseguire dei percorsi dove venivano sollecitate le capacità coordinative e condizionali degli alunni. Si è verificato inoltre, tramite la scomposizione dei gesti tecnici specifici dei giochi sportivi praticati (Pallavolo, Pallacanestro e Calcio) le acquisizioni e le conoscenze assimilate dagli stessi, sia nel gesto atletico che nella conoscenza del regolamento. CRITERI DI VALUTAZIONE Nel criterio di valutazione si è tenuto conto che gli allievi presentano un’etereogenea preparazione nelle diverse condotte motorie e nelle abilità strutturali e condizionali. Considerando la scarsa conoscenza dei giochi spostivi presi in esame si è cercato di valutare soprattutto i miglioramenti raggiunti visti i l ivelli di partenza. Si è tenuto conto anche dell’impegno e della partecipazione che l’alunno ha dimostrato durante l’anno scolastico e nelle attività sportive scolastiche extra curriculari (partecipazione campionati sportivi studenteschi). 87 PROGRAMMA DI EDUCAZIONE FISICA ANNO SCOLASTICO 2014 - 2015 CLASSE V H Corsa Andature tecniche di riscaldamento (skip, calciata, rimbalzata, rullata) Esercizi di elasticità e coordinazione (passo saltellato, passo e stacco) Esercizi di stretching (allungamento) e mobilità articolare Esercizi di potenziamento per i muscoli del tronco, arti superiori, arti inferiori a carico naturale individuali e a coppie Esercizi di potenziamento con piccoli manubri da 1 Kg eseguiti anche con la musica Esercizi con la palla medica da 3 Kg.: lanci frontali, dorsali, con una o due mani, individuali e a coppie Esercizi di potenziamento per i muscoli del tronco alla spalliera svedese Saltelli vari e giochi con le funicelle Capovolte e salti con la pedana elastica La cavallina: esercizi propedeutici e volteggi vari: con gambe a raccolta, divaricate, raccolte a destra o a sinistra, con capovolta Circuiti-training: allenamento in circuito a stazioni da percorrere senza soluzione di continuità esercitando vari gruppi muscolari Ginnastica aerobica: elementi fondamentali e brevi progressioni con la musica ATLETICA LEGGERA: Tecnica e didattica del salto in lungo, lancio del peso, lancio del vortex Velocità: tecnica della partenza dai blocchi e prove sui 60, 100 e 300 metri La staffetta 4x100m e 10x300m: tecnica del cambio con passaggio del testimone e prove sulla distanza di gara Corsa di resistenza: prove sui 600, 800, 1000 metri Corsa ad ostacoli: esercizi propedeutici e passaggi di I^ e II^ gamba ; prove con intervalli da 1 a 3 passi GIOCHI SPORTIVI: elementi fondamentali e partite di Pallavolo, Pallacanestro, Calcetto CAMPIONATI STUDENTESCHI Atletica leggera (corsa campestre e gare in pista), Basket, Pallavolo, Calcio a 5, Nuovo e Sci TEORIA: riguardante i giochi sportivi presi in esame, Pallavolo, Basket, Calcetto l’apparato scheletrico; l’apparato articolare; i paramorfismi dell’apparato scheletrico nell’età scolare GLI STUDENTI ______________________ ______________________ IL DOCENTE ___________________________ 88 INGLESE Classe 5a sala sez. H Docente: Fabiola Pierantoni Libro di testo:Cibelli – D’avino, Wine&Dine Club,Clitt Presentazione classe A. S. 2014/2015 La classe 5H - articolazione Sala e Vendita- è composta da 9 alunni, 2 maschi e 7 femmine. Del gruppo fanno parte un’alunna e un alunno con DSA certificato, che sono approdati al quinto anno con diversi livelli di partenza per competenze, conoscenze e abilità: per il conseguimento degli obiettivi prefissati, sono stati adottati tutti gli strumenti compensativi e le misure dispensative previste dalla normativa vigente. Il gruppo appare vivace e coeso, e in generale mostra un approccio positivo e interesse alle attività proposte. Relativamente al profitto, le rilevazioni effettuate alla ripresa delle attività, successivamente ad un breve periodo di riattivazione di conoscenze e abilità, hanno evidenziato una situazione complessivamente sufficiente. I discenti in generale hanno mostrato maggior controllo delle abilità di ricezione e produzione scritta guidata, mentre evidenziano ancora difficoltà nell’esposizione orale degli argomenti proposti. Obiettivi L’obiettivo primario è stato soprattutto quello di migliorare le capacità linguistico- espressive in lingua inglese, cercando di rinforzare le strutture basilari della lingua e condurre a brevi conversazioni su argomenti specialistici in contesti abbastanza semplici. Gli studenti hanno in generale maturato una discreta abilità di comprensione di testi autentici scritti o esposti in lingua; non sempre sufficiente risulta il livello generale di conoscenza degli argomenti trattati e la loro esposizione orale. Metodo Il programma è stato svolto principalmente tramite lezioni frontali e dialogate, sollecitando la partecipazione attiva degli studenti su aspetti fondamentali degli argomenti interdisciplinari proposti. La successiva lettura del testo, lo svolgimento di esercitazioni orali e scritte, nonché la formulazione di schemi riassuntivi e mappe concettuali completano il quadro delle attività svolte in classe. Sono stati regolarmente assegnati compiti a casa: lettura, studio e approfondimento degli argomenti trattati in classe, questionari e relazioni. La frequenza è stata regolare. Verifiche e attività di recupero La verifica dell’apprendimento dei contenuti proposti è stata effettuata tramite interrogazioni orali e test scritti secondo la tipologia della terza prova, tipologia B - quesiti con risposta singola,in numero congruo per ciascun periodo, con la possibilità di recuperare eventuali voti insufficienti. La valutazione è stata effettuata con voti decimali, i criteri di valutazione sono stati esplicitati agli studenti e tutti i voti sono stati comunicati tempestivamente, a garanzia della massima trasparenza. La valutazione finale esprime il livello e l’organicità dell’acquisizione degli argomenti presentati, la qualità dell’esposizione ed eventualmente la capacità di trasferire in lingua conoscenze tecniche specifiche del settore professionale ricorrendo alle competenze comunicative acquisite. Tiene inoltre conto dei progressi compiuti, della partecipazione attiva, dell’interesse e dell’impegno dimostrati nell’attività didattica. Al termine del I° trimestre, agli alunni in difficoltà sono state proposte attività di rinforzo e ripasso che hanno preceduto la relativa verifica scritta. 89 Contenuti Modulo 1. On The Job Unit 1 Unit 2 Unit 3 Unit 4 My Work experience placement F&B Operations Food & Beverage Staff (revision) Job Search Modulo 5. On The Job Unit 4 The Bar Service: Hot Beverages & Soft Drinks Unit 3 The Bar Service: Mixology, Spirits & Beers Modulo 3. On The Table Unit 1 Wine & Wine Tasting Unit 2 Wine Knowledge Literary Bites: Henry James: The Portrait of a Lady Secondo Periodo Modulo 3. On The Table Unit 3 Food & Wine Matching Unit 4 Table Setting & Styles Of Table Service Unit 5 Buffets, Banqueting & Banqueting Menus Modulo 4. On The Tour Unit 1Enogastronomy& Food Quality Certification Unit 2/3Italian Enogastronomy Tour Unit 4 International Enogastronomy Literary Bites: Oscar Wilde: The Picture of Dorian Gray, An Ideal Husband The Book Thief (film) Gli alunni L’insegnante 90 91 92 R E L A Z I O N E FI N AL E - L I N G U A T E D E S C A anno scolastico : 2014/2015 docente: prof.ssa Simonetta Cherubini classe : V ° sez. H ore svolte al 30 aprile: 60 libro di testo: Paprika - Hoepli Nell’ambito della classe una singola alunna studia la lingua tedesca, partecipando alle lezioni di questa materia congiuntamente a due alunne della classe V° sez.F e ad una alunna della classe IV° sez.F. Tale gruppo, per quanto numericamente esiguo, presente un’evidente eterogeneità relativamente all’indirizzo di studio: la sezione H appartiene al corso di Servizi di Sala e Vendita, la sezione F a quello di Accoglienza Turistica; a ciò sui aggiunge il fatto che tre alunne frequentano la classe quinta, una la classe quarta. Da questa premessa si evince l’estrema difficoltà nel condurre un programma che riesca a conciliare le esigenze di apprendimento non solo di due anno di corso diversi, ma anche di due indirizzi di studio piuttosto distanti tra loro. Queste difficoltà sono state accentuate dall’orario scolastico strutturato così da prevedere la suddivisione delle tre ore settimanali di lezione in tre ore singole, di cui una la prima ora della giornata, una l’ultima ed infine una terza interrotta a metà dalla ricreazione. In questo contesto, di certo non ottimale per lo svolgimento del programma, si è cercato di organizzare le lezioni ed il materiale di studio intorno a nuclei tematici condivisibili dall’intero gruppo, privilegiando quindi lo sviluppo delle capacità di analisi, riflessione e comunicazione rispetto al’aderenza del contenuto dei singoli argomenti al settore d’indirizzo. L’approfondimento e l’ampliamento lessicale della microlingua – facente riferimento a due ambiti molto diversi - sono stati inevitabilmente penalizzati. Per quanto riguarda il livello di preparazione delle alunne all’inizio dell’anno in corso, l’alunna frequentante la classe V H evidenziava maggiori insicurezze nell’uso della lingua e delle strutture grammaticali e sintattiche rispetto al resto del gruppo; si è deciso pertanto di programmare delle attività di ripasso e approfondimento sin dal primo trimestre, che hanno prodotto risultati apprezzabili grazie anche all’impegno e alla buona volontà dimostrate dalla ragazza. Nel corso dell’anno le lezioni sono state organizzate così da ampliare in modo progressivo la formazione linguistica già acquisita e al tempo stesso contribuire alla formazione di una base professionale e culturale fruibile nel mondo del lavoro. In particolare gli obiettivi dell’apprendimento si sono concentrati su quanto segue: 93 - comprendere le idee principali di testi orali su argomenti vari, anche estranei al settore specifico; - esprimersi correttamente e con buona comprensibilità su argomenti di carattere quotidiano e attinenti al proprio ambito professionale; - cogliere il senso di testi scritti relativi alla realtà contemporanea, con particolare attenzione a quelli di carattere professionale; - produrre in modo corretto e comprensibile testi scritti non complessi di carattere quotidiano; - prendere coscienza degli elementi peculiari caratterizzanti la civiltà dei paesi di lingua tedesca, con particolare riferimento alla Germania. Se da una parte nella comprensione scritta gli alunni hanno fatto generalmente degli apprezzabili progressi, maggiori difficoltà si sono riscontrate nello sviluppare le abilità di comprensione ed espressione orale. La classe si è esercitata analizzando testi di vario tipo e di media lunghezza con l'opportuna riflessione lessicale, strutturale e morfo-sintattica; in fase di produzione invece, gli alunni sono stati guidati nella redazione di brevi e semplici testi che relazionassero sugli argomenti svolti. Le diverse attività hanno fatto ricorso a tecniche fondate sul lavoro individuale, di gruppo o di classe e si sono basate su testi scelti in modo da creare uno specifico spessore professionale e culturale; il materiale è stato tratto in parte dal libro di testo “PAPRIKA”,ma in molti casi – in conseguenza della necessità di conciliare programmi diversi - da altre fonti (Internet) e distribuito in fotocopia. I momenti di verifica e valutazione hanno avuto lo scopo non solo di misurare il livello di apprendimento, ma anche e soprattutto di accertare il progressivo conseguimento degli obiettivi prefissati. L'insegnante Simonetta Cherubini 94 PROGRAMMA DI LINGUA TEDESCA CLASSE V° H ANNO SCOLASTICO 2014/15 MODUL 1 – ALS TOURIST IN DEUTSCHLAND Eine Radtour am Neckar. Hamburg, die Stadt entdecken: o o o o ein typisches Hotel, ein typisches Gericht; das Restaurant“ Bavaria Blick“; ein Spaziergang durch den Fischmarkt; kommt das Wort „Hamburger“ aus Hamburg? Weihnachtsmärkte in München. Sehenswürdigkeiten in Berlin. MODUL 2 – ALS TOURIST IN ÖSTERREICH UND IN DER SCHWEIZ Eine Donaukreuzfahrt Die Schweiz und ihre sprachliche , kulturelle, landschaftliche Vielfalt. MODUL 3 – ALS TOURIST DURCH EUROPA Valgardena Superski. Im Süden Frankreichs: die Provence und die Camargue o die provenzalische Küche und der Pastis. MODUL 4 – GETRÄNKE Der Kaffee und ein guter Espresso. Wie frühstückt man in Italien und in Deutschland. Neue Weintrends : Klassiker und Newcomer. MODUL 4 – INS AUSLAND FAHREN Au-Pair Mädchen gesucht. Babysitten im Ausland. Mit Granny au-pair in die Welt. GLI ALUNNI ............................... ............................... ............................... L'INSEGNANTE SIMONETTA CHERUBINI 95 ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA ”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI” RIETI Data:15/05/2015 ALLEGATO D ESAME DI STATO A.S. 2014/2015 Piano Didattico Personalizzato Alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento 96