esame di stato as 2014/2015

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esame di stato as 2014/2015
DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE DELLE
ATTIVITA’ DIDATTICHE ED EDUCATIVE
ESAME DI STATO A.S. 2014/2015
Classe V sala sez. H
DIPLOMA DI MATURITÀ PROFESSIONALE
SERVIZI PER L'ENOGASTRONOMIA E L'OSPITALITÀ
ALBERGHIERA
ARTICOLAZIONE "SALA E VENDITA"
1
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO
SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E
L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA
”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI”
RIETI
Data:15/05/2015
DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE
DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE ED EDUCATIVE
ESAME DI STATO A.S. 2014/2015
SOMMARIO
Composizione del Consiglio di Classe
pag. 3
Commissari interni e Materie assegnate ai commissari esterni
pag. 3
Sintetica descrizione della scuola
pag. 4
Profilo della classe
pag. 7
Presentazione della classe
pag. 8
Obiettivi generali educativi e formativi
pag. 10
Numero e tipologia delle prove di verifica mono e pluridisciplinari
oggetto di simulazione
pag. 11
Criteri e strumenti di valutazione prove di verifica oggetto di simulazione
pag. 11
Attività extra, inter curricolari e progettuali
pag. 12
ALLEGATI
Allegato A – Prove simulate
pag. 13
Allegato B – Griglie di correzione prove simulate
pag. 52
Allegato C – Relazione e programma svolto da ogni singolo docente
pag. 60
Allegato D – Documenti relativi ai due alunni con D.S.A.
pag. 96
(depositati agli atti in segreteria)
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3
1. PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA
L’Istituto Professionale Statale per i Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità
Alberghiera (IPSSEOA) di Rieti, presenta un profilo specifico consolidato nel tempo. La
sua istituzione risale al 1962: una storia cinquantennale, che ha assistito ad una vera e
propria rivoluzione. La Scuola è passata da una dimensione curricolare fondamentalmente
addestrativa, ad una struttura formativa di punta nell’ambito operativo-professionale e
tecnico dei settori alberghiero e ristorativi. Oggi è in grado di offrire percorsi formativi
molto mirati e spendibili sul mercato del lavoro, anche in settori meno tradizionali e con
competenze “di frontiera” (gestione di sistemi informatici e telematici “globali”, applicati
al mondo degli alberghi e delle comunicazioni). Alcune recenti esperienze internazionali
(Inghilterra, Ungheria, Spagna, Francia, Germania, Finlandia, Polonia,Grecia, Cipro, Stati
Uniti), hanno contribuito ad affinare l’offerta formativa della Scuola, le sue capacità
organizzative e gestionali, nonché gli stili dell’insegnamento e della comunicazione. Dalle
prime esperienze degli anni ’60 all’attuale ordinamento, passato per la sperimentazione
“Progetto 92”, la Scuola Alberghiera si è radicata in modo consistente nella provincia di
Rieti e in un ampio territorio limitrofo. Considerata la particolare vocazione turistica
dell’area sulla quale insiste e del suo intorno geoeconomico, all’IPSSEOA di Rieti è
riconosciuto il ruolo di elemento attivo nella formazione di risorse umane, per la
diffusione di innovazioni nel settore dei servizi in cui opera, per la promozione e lo
sviluppo del territorio circostante IPSSEOA “R. A. Costaggini”.
2. LE STRUTTURE SCOLASTICHE, CONVITTUALI E DI SERVIZIO
In questo periodo dell’Anno Scolastico in corso risultano iscritti 981 alunni/e, provenienti
da un bacino di utenza che supera i limiti provinciali, ricevendo allievi che provengono, in
larga parte, da Roma e dai Comuni della cintura metropolitana, nonché (in minor misura)
dalle province di Viterbo, l’Aquila e Terni. Il convitto, maschile e femminile, annesso
all’Istituto, offre un servizio residenziale settimanale agli allievi/e e soprattutto un valido
supporto educativo, con positiva ricaduta sulla crescita personale e sociale, oltre che sul
profitto scolastico degli alunni ospiti. In tal modo la Scuola facilita l’esercizio primario del
diritto allo studio ed esplica un importante ruolo di socializzazione e di promozione della
persona, anche utilizzando spazi extrascolastici e extracurricolari.
La scuola ha la propria sede centrale nelle immediate vicinanze del Campo di Atletica
“Raul Guidobaldi” di Rieti, in Via dei Salici n° 62, ed occupa un edificio scolastico quasi
completamente rinnovato. Presso la sede centrale si trovano l'Ufficio di Presidenza e le
Segreterie insieme a 36 aule didattiche, all’aula magna e alla palestra. La scuola si avvale
inoltre di una sede staccata situata in Via Salaria, nel quartiere di Borgo, in prossimità
della sede del convitto. Il convitto annesso è attivo dal 1971 e nella sua storia ha ospitato e
formato allievi che oggi sono professionisti riconosciuti nei vari ambiti di competenza.
L’istituzione convittuale, che ospita in totale 230 alunni è sito in via Salaria poco distante
dal centro cittadino. Presso il convitto funzionano un servizi di mensa, il servizio di
magazzino, di guardaroba e di infermeria. Si accede in convitto a domanda, secondo il
regolamento interno, che si uniforma alle norme regionali in materia di diritto allo studio.
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1.3. STRUMENTAZIONE, AULE SPECIALI E LABORATORI
L’istituzione scolastica nelle sue due sedi è dotata di 50 aule, 4 laboratori di cucina, 3 di
sala bar, 3 laboratori informatizzati multimediali collegati alla rete Internet e dotati di
Lavagna Interattiva Multimediale (1 Interwrite e 2 SmartBoard Notebook), 2 postazioni di
Ricevimento. La biblioteca non ha ancora avuto una collocazione nella sede centrale in
quanto i lavori di sistemazione sono ancora in corso. I laboratori di cucina e di sala bar
sono situati presso la sede di Via Salaria e in Via Moisè di Gaio, anche in questo caso in
attesa del termine dei lavori. La palestra è situata presso la sede centrale ma il numero
elevato di classi richiede anche l’uso del vicinissimo Palazzetto dello Sport di Viale della
Gioventù. Due scuolabus IPSSEOA collegano le diverse sedi scolastiche e i laboratori. In
ogni caso, le dimensioni a misura d’uomo della città di Rieti favoriscono gli spostamenti
tra i vari plessi e ne fanno addirittura una città-laboratorio rispetto ad alcune
manifestazioni, attività didattiche e formative (teatrali, musicali, storico- urbanisticomonumentali, ambientali, civico- istituzionali).
1.4. COLLABORAZIONE TRA SCUOLA E TERRITORIO
Nella consapevolezza dell’importanza dell’interazione scuola, lavoro e territorio l’offerta
formativa dell’Istituto si prefigge di rendere gli alunni sempre partecipi alle innovazioni
che si avvicendano nel mercato locale e globale. La relazione con il territorio si esplicita
attraverso numerose visite tecniche presso moderne e aggiornate strutture ricettive, la
collaborazione a progetti e manifestazioni esterne, in partenariato con gli Enti Locali,
(Provincia e Comune), le Associazioni di settore (Camera di Commercio, Ascom, Cesv,
Associazione italiana Cuochi, Associazione italiana Sommelier).
1.5. PROFILO DELL’INDIRIZZO
1.5.1 Articolazione dell’indirizzo dei servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera
Si tratta di un corso quinquennale strutturato in due bienni e un quinto anno al termine del
quale, dopo il superamento dell’esame di Stato si consegue il diploma che è titolo idoneo
all’inserimento nel mondo del lavoro e alla prosecuzione degli studi sia in ambito postsecondario, in particolare nella formazione tecnica superiore, che presso qualunque facoltà
universitaria.
Il primo biennio è uguale per tutte le articolazioni. Le ore settimanali sono 32 per le prime,
le terze, le quarte e le quinte classi, mentre sono 33 per le seconde e si suddividono in ore
dell’area generale, culturale, e in ore dell’area di indirizzo professionalizzante.
1.5.2. Profilo professionale al termine del quinquennio
Il “Tecnico dei servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” al termine del
percorso quinquennale ha specifiche competenze tecniche, economiche e normative nelle
filiere dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera nei cui ambiti interviene in tutto il
ciclo di organizzazione e gestione dei servizi.
È in grado di:
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 utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e l’organizzazione
della commercializzazione dei servizi di accoglienza, di ristorazione e di ospitalità;
 organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e alle
risorse umane;
 applicare le norme attinenti la conduzione dell’esercizio, le certificazioni di qualità,
la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro;
 utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale orientate
al cliente e finalizzate all’ottimizzazione della qualità del servizio;
 comunicare in almeno due lingue straniere;
 reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi
con il ricorso a strumenti informatici e a programmi applicativi;
 attivare sinergie tra servizi di ospitalità-accoglienza e servizi enogastronomici,
curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare il patrimonio
delle risorse ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità dei
suoi prodotti.
Nell’articolazione dei servizi di sala e vendita, il diplomato è in grado di:
 svolgere attività operative e gestionali in relazione all’amministrazione, produzione,
organizzazione, erogazione e vendita di prodotti e servizi enogastronomici;
 interpretare lo sviluppo delle filiere enogastronomiche per adeguare la produzione e
la vendita in relazione alla richiesta dei mercati e della clientela, valorizzando i
prodotti tipici.
1.6. ESPERIENZE DI ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO
Nel corso dell’anno scolastico con riferimento al carattere transitorio che si è instaurato a
seguito della riforma dei percorsi di formazione e di istruzione professionale, in base alla
quale la formazione di terza area professionalizzante si è ricondotta nel nuovo modello di
alternanza scuola-lavoro. l’Istituto ha stabilito un percorso formativo di accompagnamento
per gli studenti della classe quinta nel periodo agosto-settembre 2014 quali stagisti presso
aziende convenzionate.
1.7. ESITI STAGES 2014
Periodo d’effettuazione: agosto/settembre 2014
ALUNNO
Benfatto Rosa
Capotombolo Riccardo
Caprioli Martina
Cona Giuseppe
Falchi Ludovica
Gioia Samanta
Iamotti Francesca
Rita Ilaria
Sofia Ilaria
AZIENDA
Hilton Airport Fiumicino
Suvera Casale d'elsa Siena
Hilton Airport Fiumicino
Pasticceria Cristallo
Roccaforte Hotel Sciacca
Svolto con progetto Mecaf - Leonardo
Non ha svolto lo stage
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ESITO STAGE
Svolto con regolarità
Svolto con regolarità
Svolto con regolarità
Svolto con regolarità
Svolto con regolarità
Non ha svolto lo stage
Ha rinunciato preventivamente allo stage
Non ha svolto lo stage
2. PROFILO DELLA CLASSE
2.1. Stabilità dei docenti
Nel corso del biennio post-qualifica la continuità didattica è stata assicurata per le diverse
discipline ad eccezione del laboratorio servizi enogastronomici settore cucina
ELENCO ALUNNI CHE HANNO FREQUENTATO LA CLASSE VH
ALUNNO
BENFATTO ROSA
CAPOTOMBOLO RICCARDO
CAPRIOLI MARTINA
CONA GIUSEPPE
FALCHI LUDOVICA
GIOIA SAMANTA
IAMOTTI FRANCESCA
RITA ILARIA
SOFIA ILARIA
PROVENIENZA
IV H
IV H
IV H
IV H
IV H
IV H
IV H
IV H
IV H
Alla classe, per gli Esami di Stato 2014/15, è abbinata una candidata privatista,
Simeoni Veronica, che attualmente sta sostenendo le prove di ammissione agli Esami.
3. PRESENTAZIONE SINTETICA DELLA CLASSE
La classe V sala sezione H è composta da 9 alunni di cui 7 femmine e 2 maschi
provenienti dalla classe IV sez. H dello scorso anno. Per quanto riguarda il solo
insegnamento di Lingua tedesca, il suddetto gruppo classe è stato abbinato alla classe V
sez. F.
Situazione in ingresso della classe nell'anno scolastico in corso; risultati scrutini di
classe quarta:
Promossi senza Promossi con Promossi con Promossi con
debito
1 debito
2 debiti
3 debiti
6
1
2
0
La provenienza geografica.
L’ambiente socio-economico e culturale di provenienza
La classe, composta per la maggior parte da alunni provenienti dalla provincia di
Roma e dalla provincia di Rieti, soggetti, dunque, ai disagi del pendolarismo; una sola
allieva usufruisce del Convitto scolastico.
Due alunni presentano Disturbi Specifici di Apprendimento e seguono la
programmazione della classe attraverso un P.d.P. condiviso con la famiglia, avvalendosi
della Legge n. 170 del 08/10/2010, sono stati posti in essere strumenti compensativi e
dispensativi in accordo con le rispettive famiglie, previsti per lo svolgimento delle prove ai
sensi della normativa vigente (allegato D).
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L'ambiente socio-economico e culturale di provenienza risulta eterogeneo e legato
prevalentemente al mondo del lavoro dipendente e autonomo, generalmente sensibile
all’azione educativa proposta dal corpo docente.
Il comportamento
La partecipazione all'attività didattica
La frequenza delle lezioni
Il numero esiguo di alunni, la garanzia di un corpo docente "collaudato" ed il
comportamento dei ragazzi, sempre corretto e rispettoso, di collaborazione ed apertura al
dialogo educativo, se si eccettua con una leggera flessione (per alcuni di loro) nella
seconda parte del pentamestre, hanno agevolato il raggiungimento di molti degli obiettivi
culturali e formativi inizialmente previsti.
La composizione della classe è eterogenea per quanto riguarda le attitudini, le
capacità e le strumentalità di base possedute e ciò ha reso necessaria una certa
personalizzazione degli apprendimenti per cercare di alimentare l’interesse per le varie
discipline nell’intento di rafforzare la motivazione allo studio e all’apprendimento.
Dal punto di vista comportamentale gli alunni sono sempre stati corretti e rispettosi
nei confronti dei docenti e dell’ambiente scolastico, dimostrando inoltre di aver raggiunto,
non senza fatica, un buon livello di coesione interna come gruppo-classe.
La frequenza, generalmente regolare, anche se non sempre assidua in tutte le
discipline, soprattutto durante il pentamestre, ha rappresentato un elemento di criticità, in
quanto ha penalizzato lo svolgimento della programmazione inizialmente prevista nelle
diverse materie.
La classe ha mostrato in generale una buona concentrazione anche se è da rilevare
che, nella parte finale dell'anno scolastico, c'è stata una flessione di attenzione, con una
risposta più difficoltosa agli stimoli culturali proposti dal gruppo docenti.
Gli alunni hanno mostrato attenzione e partecipazione al dialogo educativo,
manifestando disponibilità nei confronti dei docenti contribuendo a creare un clima sereno
e disteso.
Il profitto può ritenersi nel complesso sufficiente .
Dal punto di vista delle acquisizioni disciplinari si evidenziano 2 fasce:
 alla prima appartiene un ristretto numero di studenti che hanno lavorato, nel corso
del biennio post-qualifica sempre con un atteggiamento propositivo, sostenuto da un
valido metodo di studio, ottenendo risultati positivi, in alcuni casi buoni
 la seconda fascia è costituita dagli altri alunni che hanno dimostrato di impegnarsi
alternativamente per lo sviluppo delle proprie abilità, maturando un metodo più o
meno ordinato e personale, raggiungendo un profitto globalmente sufficiente.
Permane, in alcuni casi, qualche difficoltà di ordine espositivo, di rielaborazione
personale orale e scritta dei contenuti.
Per tutti si rileva, comunque, un andamento più che positivo nell'area professionale.
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La partecipazione delle famiglie
I rapporti con le famiglie si sono svolti secondo i tempi e i modi stabiliti dalla scuola
e hanno previsto due appuntamenti annuali in occasione degli incontri Scuola-Famiglia ed
hanno interessato la quasi totalità della classe. In alcuni casi, la mancata partecipazione a
tali incontri è imputabile a oggettive difficoltà logistiche o lavorative, ma, quando
sollecitate, le famiglie hanno sempre risposto con senso di responsabilità e collaborazione.
Le attività di recupero
Le attività di recupero sono state svolte sulla base delle disposizioni vigenti e su quanto
deliberato dal Collegio dei Docenti.
Dopo la rilevazione delle valutazioni del primo trimestre, sono stati attivati :
 corsi intensivi di recupero in itinere (flessibilità d’orario del 20%), in orario
curricolare, per le discipline: Lingua Inglese, Alimentazione e Storia.
Metodologie di lavoro
Il lavoro è stato predisposto, organizzato e svolto nel rispetto delle indicazioni
ministeriali e del piano operativo elaborato dai vari Dipartimenti. Al di là delle scelte
effettuate in termini di strategie e di sussidi didattici, gli insegnanti hanno concordemente
tentato di rispondere il più possibile efficacemente alle esigenze individuali di volta in
volta emerse, mirando, nel contempo, ad un insegnamento attivo e partecipato, in grado di
promuovere la rielaborazione, la problematizzazione e la riflessione.
Verifica e valutazione
I vari Dipartimenti, in fase di programmazione, hanno stabilito il numero delle
verifiche sia orali sia scritte necessarie per la valutazione di fine periodo (trimestrepentamestre), contemplando un ampio spettro di possibilità quanto alla tipologia e agli
strumenti da usare:
 prove oggettive strutturate;
 prove oggettive semistrutturate;
 prove scritte;
 prove scritte guidate: analisi del testo, saggio breve, tema;
 trattazione sintetica d’argomento;
 quesiti a risposta multipla e singola;
 prove orali.
Per il trimestre si sono svolte di norma due prove scritte e due orali, per il
pentamestre tre prove scritte e due orali, scelte tra le tipologie sopra menzionate.
Nel rispetto dei criteri formulati dal Collegio Docenti e previsti dal POF, la
valutazione ha tenuto e tiene conto del grado di autonomia e responsabilità mostrato
dall’alunno nel gestire complessivamente il tempo trascorso a scuola nelle varie situazioni
sia di studio che di ricreazione.
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Oltre ai dati delle verifiche, sono stati utilizzati i risultati delle osservazioni
sistematiche e quanto emerso nel corso dell’attività didattica relativamente all’impegno,
alla partecipazione al dialogo educativo, al livello di autonomia raggiunto, alle capacità e
alle attitudini di ciascun alunno. Sono stati altresì considerati il livello di partenza e i
progressi compiuti nel corso dell’anno scolastico.
4. OBIETTIVI GENERALI EDUCATIVI E FORMATIVI
Al termine del biennio, sono stati raggiunti i seguenti obiettivi adottati dal c.d.c e
dal POF:
Obiettivi cognitivi comportamentali:
 partecipazione attiva e consapevole al dialogo educativo;
 sviluppo di una coscienza sociale volta al riconoscimento e al rispetto delle diverse
culture;
 potenziamento dell’autonomia in ambito scolastico e professionale;
 potenziamento dello spirito di collaborazione.
Obiettivi cognitivi:
 consolidare l’uso di codici specifici in contesti diversi;
 saper operare collegamenti interdisciplinari;
 sviluppare capacità metodologiche e critiche;
 individuare connessioni tra causa ed effetto.
Per gli obiettivi specifici delle singole discipline, si fa riferimento alle relazioni di ogni
docente (allegato C)
5. NUMERO E TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA MONO E
PLURIDISCIPLINARI OGGETTO DI SIMULAZIONE
Secondo quanto stabilito dalla normativa vigente in materia di Esami di Stato, il C.d.C.
ha svolto due simulazioni delle prove scritte nelle seguenti date:
 prima simulazione gg. 02, 03 e 05 marzo 2015;
 seconda simulazione gg. 16, 18 e 20 aprile 2015.
Non è stata svolta una simulazione di colloquio.
Tenuto conto del curricolo di studio, degli obiettivi comportamentali e cognitivi definiti
nella programmazione didattica, oltre che delle propensioni degli studenti e del loro livello
di maturazione cognitivo, i docenti hanno deciso di orientarsi, per la simulazione della
terza prova, sulla tipologia: “quesiti a risposta aperta”.
Le discipline coinvolte sono state quattro: Laboratorio Sala e Vendite, Matematica,
Diritto e Tecniche Amministrative e Lingua Inglese.
I quesiti somministrati sono stati dodici: tre quesiti per ogni disciplina entro un numero
massimo di estensione di sette righe ciascuno.
Il tempo assegnato per lo svolgimento è stato di due ore e trenta minuti.
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Prova simulata della prima prova
Disciplina coinvolta : italiano
Tempo concesso: 5 ore
Tipo di prova: vedi allegato A
Prova simulata della seconda prova
Disciplina coinvolta : Alimenti e alimentazione
Tempo concesso: 4 ore
Tipo di prova: vedi allegato A
Prova simulata della terza prova
Discipline coinvolte: Laboratorio Sala e Vendite, Matematica, Diritto e Tecniche
Amministrative e Lingua Inglese.
Tempo concesso: 2 ore 30
Tipologia di prova: vedi allegato A
6. CRITERI E STRUMENTI DI VALUTAZIONE
Per la correzione delle prove simulate sono state predisposte delle griglie di correzione
che si allegano al documento (allegato B).
7. ATTIVITÀ EXTRA CURRICOLARI
Progetti:
- Tirocinio formativo all’estero nell’ambito del Progetto Comunitario Leonardo da
Vinci M.E.C.A.F. (Meeting European Culture And Food): un alunno.
- Progetto Tutti giù dal palco: un'alunna.
- Progetto “Volontariato” : tre alunni.
- Progetto “Orientamento in uscita”: Tutta la classe.
- Progetto Expo2015: Padiglione Eataly – a Roma: Tutta la classe.
- Palazzo Italy ”Fiera Orientamento” –Roma: Tutta la classe.
Visite tecniche e orientamento
La maggior parte degli alunni ha partecipato, nel mese di aprile, al viaggio di istruzione in
Provenza in particolare con visite delle città di Arles, Aix en Provence, Avignone, Nimes,
Cannes, Nizza.
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ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO
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SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E
L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA
”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI”
RIETI
Data:15/05/2015
ALLEGATO A
ESAME DI STATO A.S. 2014/2015
PROVE SIMULATE
PRIMA PROVA SCRITTA : 02 / 03 / 2015
Italiano
Classe V SALA sez. H
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Giovanni Verga
L’amante di Gramigna (da Vita dei campi)
La novella appartiene alla raccolta Vita dei campi, pubblicata in volume da Verga nel
1880. Viene qui omessa la parte iniziale del testo, nella quale, con la forma di una lettera
all’amico Salvatore Farina, Verga spiega la sua poetica “verista”, ossia la scelta della
tecnica dell’impersonalità e dell’“eclissarsi” dell’autore nella sua opera. Inizia poi la
novella vera e propria, che ha per protagonista una giovane affascinata dalla fama del
brigante Gramigna.
Parecchi anni or sono, laggiù lungo il Simeto, davano la caccia a un brigante, certo
Gramigna, se non erro, un nome maledetto come l’erba che lo porta, il quale da un capo
all’altro della provincia s’era lasciato dietro il terrore della sua fama. Carabinieri, soldati, e
militi a cavallo lo inseguivano da due mesi, senza esser riesciti 1 a mettergli le unghie
addosso: era solo, ma valeva per dieci, e la mala pianta minacciava di abbarbicare 2. Per
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giunta si approssimava il tempo della messe, il fieno era già steso pei campi, le spighe
chinavano il capo e dicevano di sì ai mietitori che avevano già la falce in pugno, e
nonostante nessun proprietario osava affacciare il naso al disopra della siepe del suo
podere, per timore di incontrarvi Gramigna che se ne stesse sdraiato fra i solchi, colla
carabina3 fra le gambe, pronto a far saltare il capo al primo che venisse a guardare nei fatti
suoi. Sicché le lagnanze erano generali. Allora il prefetto si fece chiamare tutti quei signori
della questura, dei carabinieri, e dei compagni d’armi, e disse loro due paroline di quelle
che fanno drizzar le orecchie. Il giorno dopo un terremoto per ogni dove; pattuglie,
squadriglie, vedette per ogni fossato, e dietro ogni muricciolo; se lo cacciavano dinanzi
come una mala bestia per tutta una provincia, di giorno, di notte, a piedi, a cavallo, col
telegrafo. Gramigna sgusciava loro di mano, e rispondeva a schioppettate se gli
camminavano un po’ troppo sulle calcagna. Nelle campagne, nei villaggi, per le fattorie,
sotto le frasche delle osterie, nei luoghi di ritrovo, non si parlava d’altro che di lui, di
Gramigna, di quella caccia accanita, di quella fuga disperata; i cavalli dei carabinieri
cascavano stanchi morti; i compagni d’armi si buttavano rifiniti per terra in tutte le stalle,
le pattuglie dormivano all’impiedi; egli solo, Gramigna, non era stanco mai, non dormiva
mai, fuggiva sempre, s’arrampicava sui precipizi, strisciava fra le messi, correva carponi
nel folto dei fichidindia, sgattajolava come un lupo nel letto asciutto dei torrenti. Il
principale argomento di ogni discorso, nei crocchi, davanti agli usci del villaggio, era la
sete divorante che doveva soffrire il perseguitato, nella pianura immensa, arsa, sotto il sole
di giugno. I fannulloni spalancavano gli occhi.
Peppa, una delle più belle ragazze di Licodia, doveva sposare in quel tempo compare Finu
«candela di sego» che aveva terre al sole e una mula baia4 in stalla, ed era un giovanotto
grande e bello come il sole, che portava lo stendardo di Santa Margherita come fosse un
pilastro, senza piegare le reni.
La madre di Peppa piangeva dalla contentezza per la gran fortuna toccata alla figliuola, e
passava il tempo a voltare e rivoltare nel baule il corredo della sposa, «tutto di roba bianca
a quattro» come quella di una regina, e orecchini che le arrivavano alle spalle, e anelli
d’oro per le dieci dita delle mani; dell’oro ne aveva quanto ne poteva avere Santa
Margherita, e dovevano sposarsi giusto per Santa Margherita, che cadeva in giugno, dopo
la mietitura del fieno. «Candela di sego» nel tornare ogni sera dalla campagna, lasciava la
mula all’uscio della Peppa, e veniva a dirle che i seminati erano un incanto, se Gramigna
non vi appiccava il fuoco, e il graticcio5 di contro al letto non sarebbe bastato a contenere
tutto il grano della raccolta, che gli pareva mill’anni di condursi la sposa in casa, in groppa
alla mula baia. Ma Peppa un bel giorno gli disse: – La vostra mula lasciatela stare, perché
non voglio maritarmi.
Il povero «candela di sego» rimase sbalordito e la vecchia si mise a strapparsi i capelli
come udì che sua figlia rifiutava il miglior partito del villaggio. – Io voglio bene a
Gramigna, le disse la ragazza, e non voglio sposare altri che lui!
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– Ah! gridava la mamma per la casa, coi capelli grigi al vento, che pareva una strega. –
Ah! quel demonio è venuto sin qui a stregarmi la mia figliuola!
– No! rispondeva Peppa coll’occhio fisso che pareva d’acciajo. – No, non è venuto qui.
– Dove l’hai visto dunque?
– Io non l’ho visto. Ne ho sentito parlare. Sentite! ma lo sento qui, che mi brucia!
In paese la cosa fece rumore, per quanto la tenessero nascosta. Le comari che avevano
invidiato a Peppa il seminato prosperoso, la mula baia, e il bel giovanotto che portava lo
stendardo di Santa Margherita senza piegar le reni, andavano dicendo ogni sorta di brutte
storie, che Gramigna veniva a trovarla di notte nella cucina, e che glielo avevano visto
nascosto sotto il letto. La povera madre aveva acceso una lampada alle anime del
purgatorio, e persino il curato era andato in casa di Peppa, a toccarle il cuore colla stola,
onde scacciare quel diavolo di Gramigna che ne aveva preso possesso. Però ella seguitava
a dire che non lo conosceva neanche di vista quel cristiano; ma che la notte lo vedeva in
sogno, e alla mattina si levava colle labbra arse quasi avesse provato anch’essa tutta la sete
ch’ei doveva soffrire.
Allora la vecchia la chiuse in casa, perché non sentisse più parlare di Gramigna; e tappò
tutte le fessure dell’uscio con immagini di santi. Peppa ascoltava quello che dicevano nella
strada dietro le immagini benedette, e si faceva pallida e rossa, come se il diavolo le
soffiasse tutto l’inferno nella faccia.
Finalmente sentì dire che avevano scovato Gramigna nei fichidindia di Palagonia. – Ha
fatto due ore di fuoco! dicevano, c’è un carabiniere morto, e più di tre compagni d’armi
feriti. Ma gli hanno tirato addosso tal gragnuola6 di fucilate che stavolta hanno trovato un
lago di sangue dove egli si trovava.
Allora Peppa si fece la croce dinanzi al capezzale della vecchia, e fuggì dalla finestra.
Gramigna era nei fichidindia di Palagonia, che non avevano potuto scovarlo in quel
forteto7 da conigli, lacero, insanguinato, pallido per due giorni di fame, arso dalla febbre, e
colla carabina spianata: come la vide venire, risoluta, in mezzo alle macchie dei
fichidindia, nel fosco chiarore dell’alba, ci pensò un momento, se dovesse lasciare partire
il colpo. – Che vuoi? le chiese. Che vieni a far qui?
– Vengo a star con te; gli disse lei guardandolo fisso. Sei tu Gramigna?
– Sì, son io Gramigna. Se vieni a buscarti quelle venti oncie8 della taglia, hai sbagliato il
conto.
– No, vengo a star con te! rispose lei.
– Vattene! diss’egli. Con me non puoi starci, ed io non voglio nessuno con me! Se vieni a
cercar denaro hai sbagliato il conto ti dico, io non ho nulla, guarda! Sono due giorni che
non ho nemmeno un pezzo di pane.
– Adesso non posso più tornare a casa, disse lei; la strada è tutta piena di soldati.
– Vattene! cosa m’importa? ciascuno per la sua pelle!
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Mentre ella voltava le spalle, come un cane scacciato a pedate, Gramigna la chiamò. –
Senti, va’ a prendermi un fiasco d’acqua, laggiù nel torrente, se vuoi stare con me bisogna
rischiar la pelle.
Peppa andò senza dir nulla, e quando Gramigna udì la fucilata si mise a sghignazzare, e
disse fra sé: – Questa era per me. – Ma come la vide comparire poco dopo, col fiasco al
braccio, pallida e insanguinata, prima le si buttò addosso, per strapparle il fiasco, e poi
quando ebbe bevuto che pareva il fiato le mancasse le chiese – L’hai scappata? Come hai
fatto?
– I soldati erano sull’altra riva, e c’era una macchia folta da questa parte.
– Però t’hanno bucata la pelle. Hai del sangue nelle vesti?
– Sì.
– Dove sei ferita?
– Sulla spalla.
– Non fa nulla. Potrai camminare.
Così le permise di stare con lui. Ella lo seguiva tutta lacera, colla febbre della ferita, senza
scarpe, e andava a cercargli un fiasco d’acqua o un tozzo di pane, e quando tornava colle
mani vuote, in mezzo alle fucilate, il suo amante, divorato dalla fame e dalla sete, la
batteva. Finalmente una notte in cui brillava la luna nei fichidindia, Gramigna le disse –
Vengono! e la fece addossare alla rupe, in fondo al crepaccio, poi fuggì dall’altra parte.
Fra le macchie si udivano spesseggiare9 le fucilate, e l’ombra avvampava qua e là di brevi
fiamme. Ad un tratto Peppa udì un calpestìo vicino a sé e vide tornar Gramigna che si
strascinava con una gamba rotta, e si appoggiava ai ceppi dei fichidindia per ricaricare la
carabina. – È finita! gli disse lui. Ora mi prendono; – e quello che le agghiacciò il sangue
più di ogni cosa fu il luccicare che ci aveva negli occhi, da sembrare un pazzo. Poi quando
cadde sui rami secchi come un fascio di legna, i compagni d’armi gli furono addosso tutti
in una volta.
Il giorno dopo lo strascinarono per le vie del villaggio, su di un carro, tutto lacero e
sanguinoso. La gente che si accalcava per vederlo, si metteva a ridere trovandolo così
piccolo, pallido e brutto, che pareva un pulcinella. Era per lui che Peppa aveva lasciato
compare Finu «candela di sego»! Il povero «candela di sego» andò a nascondersi quasi
toccasse a lui di vergognarsi, e Peppa la condussero fra i soldati, ammanettata, come una
ladra anche lei, lei che ci aveva dell’oro quanto Santa Margherita! La povera madre di
Peppa dovette vendere «tutta la roba bianca» del corredo, e gli orecchini d’oro, e gli anelli
per le dieci dita, onde pagare gli avvocati di sua figlia, e tirarsela di nuovo in casa, povera,
malata, svergognata, brutta anche lei come Gramigna, e col figlio di Gramigna in collo.
Ma quando gliela diedero, alla fine del processo, recitò l’avemaria, nella casermeria10 nuda
e già scura, in mezzo ai carabinieri; le parve che le dessero un tesoro, alla povera vecchia,
che non possedeva più nulla e piangeva come una fontana dalla consolazione. Peppa
invece sembrava che non ne avesse più di lagrime, e non diceva nulla, né in paese nessuno
16
la vide più mai, nonostante che le due donne andassero a buscarsi il pane colle loro
braccia. La gente diceva che Peppa aveva imparato il mestiere, nel bosco, e andava di
notte a rubare. Il fatto era che stava rincantucciata nella cucina come una bestia feroce, e
ne uscì soltanto allorché la sua vecchia fu morta di stenti, e dovette vendere la casa.
– Vedete! le diceva «candela di sego» che pure le voleva sempre bene. – Vi schiaccierei la
testa fra due sassi pel male che avete fatto a voi e agli altri.
– È vero! rispondeva Peppa, lo so! Questa è stata la volontà di Dio.
Dopo che fu venduta la casa e quei pochi arnesi che le restavano se ne andò via dal paese,
di notte come era venuta, senza voltarsi indietro a guardare il tetto sotto cui aveva dormito
tanto tempo, e se ne andò a fare la volontà di Dio in città, col suo ragazzo 11, vicino al
carcere dove era rinchiuso Gramigna. Ella non vedeva altro che le gelosie 12 tetre, sulla
gran facciata muta, e le sentinelle la scacciavano se si fermava a cercare cogli occhi dove
potesse esser lui. Finalmente le dissero che egli non ci era più da un pezzo, che l’avevano
condotto via, di là del mare, ammanettato e colla sporta al collo. Ella non disse nulla. Non
si mosse più di là, perché non sapeva dove andare, e non l’aspettava più nessuno.
Vivacchiava facendo dei servizii ai soldati, ai carcerieri, come facesse parte ella stessa di
quel gran fabbricato tetro e silenzioso, e pei carabinieri poi che le avevano preso Gramigna
nel folto dei fichidindia, e gli avevano rotto la gamba a fucilate, sentiva una specie di
tenerezza rispettosa, come l’ammirazione bruta della forza. La festa, quando li vedeva col
pennacchio, e gli spallini13 lucenti, rigidi ed impettiti nell’uniforme di gala, se li mangiava
cogli occhi, ed era sempre per la caserma spazzando i cameroni e lustrando gli stivali,
tanto che la chiamavano «lo strofinacciolo dei carabinieri». Soltanto allorché li vedeva
caricare le armi a notte fatta, e partire a due a due, coi calzoni rimboccati, il revolver sullo
stomaco, o quando montavano a cavallo, sotto il lampione che faceva luccicare la
carabina, e udiva perdersi nelle tenebre lo scalpito dei cavalli, e il tintinnìo della sciabola,
diventava pallida ogni volta, e mentre chiudeva la porta della stalla rabbrividiva; e quando
il suo marmocchio giocherellava cogli altri monelli nella spianata davanti al carcere,
correndo fra le gambe dei soldati, e i monelli gli dicevano «il figlio di Gramigna, il figlio
di Gramigna!» ella si metteva in collera, e li inseguiva a sassate.
1. riesciti: riusciti.
2. abbarbicare: mettere radici e attaccarsi con forza.
3. carabina: fucile di precisione a una canna.
4. baia: con un mantello di color rosso-bruno, mentre le estremità degli arti, la coda e la
criniera sono nere.
5. graticcio: stuoia intessuta di vimini o canne per conservare o sostenere oggetti.
6. gragnuola: serie ininterrotta e rapida.
7. forteto: terreno sassoso occupato da una boscaglia bassa e fitta.
8. oncie: monete d’oro.
9. spesseggiare: ripetersi frequentemente.
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10. casermeria: posto di guardia nella caserma.
11. col suo ragazzo: con il bambino avuto da Gramigna.
12. gelosie: imposte, ante.
13. spallini: ornamento posto sulla giubba dei carabinieri, in corrispondenza delle spalle.
Comprensione del testo
1. Sintetizza il contenuto della novella, prestando attenzione a una possibile divisione in
parti: chi è Gramigna? qual è la vita di Peppa prima dell’incontro con lui? Che cosa accade
a Peppa dopo la fuga da casa? Che cosa avviene a Peppa dopo l’arresto di Gramigna?
Analisi del testo
2. Quali elementi contribuiscono a costruire la fama di Gramigna? A livello formale, quali
aspetti stilistici sottolineano tale aspetto?
3. Come nasce la passione di Peppa per Gramigna? Qual è il giudizio della madre e degli
abitanti del paese in merito ai sentimenti di Peppa per Gramigna?
4. Quale rapporto si stabilisce tra Peppa e Gramigna?
5. Il personaggio di Gramigna corrisponde alla sua fama? Perché?
6. Si può dire che la madre di Peppa reputi più importante il denaro oppure la figlia?
Perché? Argomenta la tua risposta con riferimenti al testo.
7. Il personaggio di Peppa può essere considerato attivo o passivo? Vittima o colpevole?
Secondo quale punto di vista?
8. Peppa si pente delle sue scelte oppure no? Argomenta la tua risposta con riferimenti al
testo.
9. Dopo aver perso definitivamente Gramigna, Peppa sceglie comunque di restare vicino al
carcere e di lavorare per i militari. Quale sentimento prova per i carabinieri? Che cosa
significa l’espressione «come l’ammirazione bruta della forza»?
10. Il narratore non si rappresenta all’interno della storia. È possibile rintracciare nel testo
indizi su chi sia e sul rapporto che si stabilisce tra chi narra e la materia narrata? A quale
poetica si ispirano queste scelte narrative e quali effetti si propongono di ottenere?
11. Spiega con parole tue le seguenti espressioni, collegandole al contesto: «un nome
maledetto come l’erba che lo porta»; «la mala pianta minacciava di abbarbicare»; «le
spighe chinavano il capo e dicevano di sì ai mietitori che avevano già la falce in pugno»;
«due paroline di quelle che fanno drizzar le orecchie»; «gli pareva mill’anni di condursi la
sposa in casa».
Interpretazione complessiva e approfondimenti
12. Confronta il personaggio di Peppa con quello della Lupa dell’omonima novella, se
l’hai letta, o, in alternativa, con altre figure femminili della produzione verghiana (ad
esempio le sorelle Malavoglia). Rifletti in particolare sul rapporto di queste donne con i
loro compaesani e sul punto di vista adottato da Verga per presentare questi personaggi.
18
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI
GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale»,
interpretando e confrontando i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni
riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell'«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di
giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio
protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: Il dono.
DOCUMENTI
ORATORIO DI SAN
SILVESTRO - Roma
Donazione di Costantino,
1248
DAVID
Jacques-Louis
Antioco e
Stratonice, 1774
PARMIGIANINO
Adorazione dei Magi,
1529 circa
«La madre aveva steso una tovaglia di lino, per terra, su una stuoia di giunco, e altre stuoie
attorno. E, secondo l‟uso antico, aveva messo fuori, sotto la tettoia del cortile, un piatto di
carne e un vaso di vino cotto dove galleggiavano fette di buccia d‟arancio, perché l’anima
del marito, se mai tornava in questo mondo, avesse da sfamarsi. Felle andò a vedere:
collocò il piatto ed il vaso più in alto, sopra un‟asse della tettoia, perché i cani randagi non
li toccassero; poi guardò ancora verso la casa dei vicini. Si vedeva sempre luce alla
finestra, ma tutto era silenzio; il padre non doveva essere ancora tornato col suo regalo
misterioso. Felle rientrò in casa, e prese parte attiva alla cena. In mezzo alla mensa sorgeva
una piccola torre di focacce tonde e lucide che parevano d‟avorio: ciascuno dei
commensali ogni tanto si sporgeva in avanti e ne tirava una a sé: anche l’arrosto, tagliato a
grosse fette, stava in certi larghi vassoi di legno e di creta: e ognuno si serviva da sé, a sua
volontà. […] Ma quando fu sazio e sentì bisogno di muoversi, ripensò ai suoi vicini di
casa: che mai accadeva da loro? E il padre era tornato col dono? Una curiosità invincibile
lo spinse ad uscire ancora nel cortile, ad avvicinarsi e spiare. Del resto la porticina era
socchiusa: dentro la cucina le bambine stavano ancora intorno al focolare ed il padre,
arrivato tardi ma sempre in tempo, arrostiva allo spiedo la coscia del porchetto donato dai
19
vicini di casa. Ma il regalo comprato da lui, dal padre, dov’era? – Vieni avanti, e va su a
vedere – gli disse l’uomo, indovinando il pensiero di lui. Felle entrò, salì la scaletta di
legno, e nella cameretta su, vide la madre di Lia assopita nel letto di legno, e Lia
inginocchiata davanti ad un canestro. E dentro il canestro, fra pannolini caldi, stava un
bambino appena nato, un bel bambino rosso, con due riccioli sulle tempie e gli occhi già
aperti. – È il nostro primo fratellino – mormorò Lia. – Mio padre l’ha comprato a
mezzanotte precisa, mentre le campane suonavano il “Gloria”. Le sue ossa, quindi, non si
disgiungeranno mai, ed egli le ritroverà intatte, il giorno del Giudizio Universale. Ecco il
dono che Gesù ci ha fatto questa notte.»
Grazia DELEDDA, Il dono di Natale, 1930, in G. D., Le novelle, 4, La Biblioteca
dell’identità de L’Unione Sarda,
Cagliari 2012
«Gli uomini disapprendono l’arte del dono. C‟è qualcosa di assurdo e di incredibile nella
violazione del principio di scambio; spesso anche i bambini squadrano diffidenti il
donatore, come se il regalo non fosse che un trucco per vendere loro spazzole o sapone. In
compenso si esercita la charity, la beneficenza amministrata, che tampona
programmaticamente le ferite visibili della società. Nel suo esercizio organizzato
l’impulso umano non ha più il minimo posto: anzi la donazione è necessariamente
congiunta all’umiliazione, attraverso la distribuzione, il calcolo esatto dei bisogni, in cui il
beneficato viene trattato come un oggetto. Anche il dono privato è sceso al livello di una
funzione sociale, a cui si destina una certa somma del proprio bilancio, e che si adempie di
mala voglia, con una scettica valutazione dell’altro e con la minor fatica possibile. La vera
felicità del dono è tutta nell’immaginazione della felicità del destinatario: e ciò significa
scegliere, impiegare tempo, uscire dai propri binari, pensare l’altro come un soggetto: il
contrario della smemoratezza. Di tutto ciò quasi nessuno è più capace. Nel migliore dei
casi uno regala ciò che desidererebbe per sé, ma di qualità leggermente inferiore. La
decadenza del dono si esprime nella penosa invenzione degli articoli da regalo, che
presuppongono già che non si sappia che cosa regalare, perché, in realtà, non si ha nessuna
voglia di farlo. Queste merci sono irrelate come i loro acquirenti: fondi di magazzino fin
dal primo giorno.»
Theodor W. ADORNO, Minima moralia. Meditazioni della vita offesa, trad. it., Einaudi,
Torino 1994 (ed. originale 1951)
«La Rete di certo promuove la diffusione di una nuova cultura del dono, dello scambio
reciproco (o quasi). Possiamo percorrere strade aperte, sconfinate, che offrono nuove
possibilità di stabilire contatti e anche di dare vita a forme di aggregazione fondate
sostanzialmente sul dono, ma che rimangono racchiuse in piccole nicchie, microcosmi con
cui giocare o dove si può apprendere, nei quali ci si mostra, si costruiscono e si modificano
identità, si condividono interessi, si elaborano linguaggi. Un dono costretto quindi dentro
piccole mura fatte di specchi, trasparenti, che riflettono e amplificano la luce e i legami,
ma che non sempre riescono a sopravvivere alle intemperie, agli improvvisi venti del
mondo contemporaneo. E quando si spezzano, non si può fare altro che costruire qualcosa
di simile, un po’ più in là. Una delle caratteristiche della Rete è quella di dare vita a
comunità immaginate, che non sempre necessitano di relazioni tra gli individui.»
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Marco AIME e Anna COSSETTA, Il dono al tempo di Internet, Einaudi, Torino 2010
«Difficilmente si diventa una persona generosa da soli: la generosità è una cosa che si
impara. […] Quando un dono s‟inserisce in una catena di reciprocità generalizzata, si
lascia meno facilmente interpretare come un fenomeno puramente individualistico e
interessato. Nel caso di una reciprocità diretta, invece, la tentazione è forte di assimilare lo
scambio di doni a una variante dello scambio mercantile. […] È così che, in un mercoledì
del mese di luglio 2007, Barbara Bunnell diventa la prima paziente nella storia a ricevere
un rene all’interno di una catena di reciprocità generalizzata. Dopo che il primo donatore
regala il suo rene a Barb, Ron Bunnell, il marito di Barb, darà un suo rene ad Angela
Heckman; poi la madre di Angela darà un suo rene a qualcun altro ancora, e così via, in
una catena continua che aiuterà altre sette persone. All’inizio di questa catena c‟è un
giovane uomo, Matt Jones, che accetta di donare un rene “senza perché”; cioè non per
salvare dalla dialisi una persona cara, ma solo per la gioia di aiutare sconosciuti.»
Mark ANSPACH, Cosa significa ricambiare? Dono e reciprocità, in AA.VV., Cosa
significa donare?, Guida, Napoli 2011
«Da una lettura sommaria e superficiale si può concludere che oggi non c‟è più posto per
il dono ma solo per il mercato, lo scambio utilitaristico, addirittura possiamo dire che il
dono è solo un modo per simulare gratuità e disinteresse là dove regna invece la legge del
tornaconto. In un‟epoca di abbondanza e di opulenza si può addirittura praticare l’atto del
dono per comprare l’altro, per neutralizzarlo e togliergli la sua piena libertà. Si può perfino
usare il dono - pensate agli «aiuti umanitari» - per nascondere il male operante in una
realtà che è la guerra. […] Ma c‟è pure una forte banalizzazione del dono che viene
depotenziato e stravolto anche se lo si chiama «carità»: oggi si «dona» con un sms una
briciola a quelli che i mass media ci indicano come soggetti - lontani! - per i quali vale la
pena provare emozioni... Dei rischi e delle possibili perversioni del dono noi siamo
avvertiti: il dono può essere rifiutato con atteggiamenti di violenza o nell’indifferenza
distratta; il dono può essere ricevuto senza destare gratitudine; il dono può essere
sperperato: donare, infatti, è azione che richiede di assumere un rischio. Ma il dono può
anche essere pervertito, può diventare uno strumento di pressione che incide sul
destinatario, può trasformarsi in strumento di controllo, può incatenare la libertà dell’altro
invece di suscitarla. I cristiani sanno come nella storia perfino il dono di Dio, la grazia,
abbia potuto e possa essere presentato come una cattura dell’uomo, un‟azione di un Dio
perverso, crudele, che incute paura e infonde sensi di colpa. Situazione dunque disperata,
la nostra oggi? No! Donare è un‟arte che è sempre stata difficile: l’essere umano ne è
capace perché è capace di rapporto con l’altro, ma resta vero che questo «donare se stessi»
- perché di questo si tratta, non solo di dare ciò che si ha, ciò che si possiede, ma di dare
ciò che si è - richiede una convinzione profonda nei confronti dell’altro. Donare significa
per definizione consegnare un bene nelle mani di un altro senza ricevere in cambio
alcunché. Bastano queste poche parole per distinguere il «donare» dal «dare», perché nel
dare c‟è la vendita, lo scambio, il prestito. Nel donare c‟è un soggetto, il donatore, che
nella libertà, non costretto, e per generosità, per amore, fa un dono all’altro,
indipendentemente dalla risposta di questo. Potrà darsi che il destinatario risponda al
donatore e si inneschi un rapporto reciproco, ma può anche darsi che il dono non sia
21
accolto o non susciti alcuna reazione di gratitudine. Donare appare dunque un movimento
asimmetrico che nasce da spontaneità e libertà.»
Enzo BIANCHI, Dono. Senza reciprocità – Festival filosofia – Carpi, 16/09/2012 –
http://www.vita.it/non-profit/volontariato
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: Le nuove responsabilità.
DOCUMENTI
«Tanto la storiografia quanto la climatologia hanno tratto un grande impulso
dall’atterraggio sulla Luna del 1969. Fu allora, infatti, che la fragilità della terra divenne
visibile. Da quel momento la protezione della natura e dell’ambiente ha acquistato
un‟importanza sempre maggiore, assumendo anzi il carattere di una vera e propria
industria. Le associazioni e le istituzioni ambientaliste lavorano sulla base di campagne di
sensibilizzazione che, quanto a professionalità, non sono seconde a quelle delle
multinazionali. In particolare, a partire dagli anni novanta il timore del Riscaldamento
globale ha rimpiazzato i precedenti, come quello per la Moria dei boschi o quello per il
Buco nell’ozono. Ora, per la prima volta, alla sbarra non è più solo l’industria, ma ogni
consumatore finale. In pratica ogni abitante della Terra è colpevole: il boscimano
sudafricano, che incendia la savana per cacciare o per guadagnare terreno coltivabile, e il
fazendero argentino, i cui manzi producono metano, il coltivatore di riso a Bali e il
banchiere cinese, che fa i suoi affari in uno studio dotato di aria condizionata.»
Wolfgang BEHRINGER, Storia culturale del clima, Bollati Boringhieri, Torino 2013
(prima ed. originale 2007)
«Crescita demografica e scelta coercitiva.
Anche se le paure maltusiane di lungo periodo per la produzione alimentare sono
infondate, o almeno premature, ci sono però buone ragioni per preoccuparsi, in generale,
per il tasso di crescita della popolazione mondiale. Non si può dubitare che, nell’ultimo
secolo, questo tasso abbia notevolmente accelerato: la popolazione mondiale ha impiegato
milioni di anni per raggiungere il primo miliardo, poi in 123 è arrivata al secondo, al terzo
in 33, al quarto in 14, al quinto in 13, e secondo le proiezioni delle Nazioni Unite il sesto
promette di arrivare in altri 11. Il numero degli abitanti del pianeta è cresciuto di 923
milioni solo nel decennio 1980-90, e questo aumento corrisponde quasi alla popolazione
complessiva di tutto il mondo all’epoca di Malthus. Quanto agli anni Novanta, al loro
termine pare non abbiano registrato un‟espansione molto inferiore. Se un simile
andamento proseguisse, la terra, sicuramente, sarebbe sovraffollata in modo spaventoso
prima ancora della fine del ventunesimo secolo. Molti segni indicano in modo chiaro,
tuttavia, che il tasso di crescita della popolazione mondiale sta cominciando a rallentare,
per cui dobbiamo chiederci: si rafforzeranno le ragioni della frenata? E, in caso
affermativo, a quale ritmo? E non meno importante è un‟altra domanda: è necessario un
intervento pubblico per agevolare il rallentamento?»
Amartya SEN, Lo sviluppo è libertà. Perché non c’è crescita senza democrazia,
Mondadori, Milano 2012
(ed. originale 1999)
22
«L’apprendistato della coesistenza con l’altro, l’escluso dalla costruzione della nostra
tradizione, ci inizia a una coesistenza mondiale che corrisponde a una delle sfide della
nostra epoca. Aprire uno spazio all’altro, a un mondo differente dal nostro, all’interno
stesso della nostra propria tradizione, è il primo, e il più difficile, gesto multiculturale.
Incontrare lo straniero fuori dalle nostre frontiere è relativamente facile, e soddisfa anche
le nostre aspirazioni, finché possiamo rientrare da noi e appropriarci fra noi ciò che
abbiamo così scoperto. Essere costretti a restringere e modificare questo «da noi», il nostro
modo di essere «a casa», è molto più difficile, soprattutto senza che ciò provochi
un‟infedeltà a noi stessi. […] Finché l’altro non sarà riconosciuto e rispettato come ponte
fra natura e cultura, com’è, prima, il caso per l’altro genere, ogni tentativo di
mondializzazione democratica resterà un imperativo morale senza realizzazione concreta.
Finché l’universale non sarà considerato essere due, e l’umanità un luogo di coesistenza
culturalmente feconda fra due generi irriducibilmente differenti, sempre una cultura vorrà
imporre il suo colore ed i suoi valori all’altro, anche mediante la sua morale e la sua
religione.»
Luce IRIGARAY, Condividere il mondo, Bollati Boringhieri, Torino 2009 (ed. originale
2008)
«Ogni essere umano deve disporre di una “cittadinanza mondiale”. Nessuno deve essere
più “apolide”. Ciascuno deve sentirsi a casa propria sulla terra. Chiunque deve avere il
diritto di lasciare il proprio paese d‟origine e di essere accolto, almeno temporaneamente,
in qualsiasi altro luogo. […] Reciprocamente, ogni essere umano ha dei doveri nei
confronti degli altri essere umani, delle generazioni che verranno, delle altre specie viventi
e del pianeta. L’umanità ha in particolare il dovere di mostrare empatia verso le
generazioni future e verso le altre specie necessarie alla sua sopravvivenza. Deve quindi
considerare come suo dovere creare le condizioni perché le prossime generazioni e le altre
specie possano esercitare i loro diritti. Deve disporre di un accesso a tutte le sue risorse e,
in particolare, alla ricchezza accumulata.»
Jacques ATTALI, Domani, chi governerà il mondo?, Fazi Editore, Roma 2012 (ed.
originale 2011)
3. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Violenza e non-violenza: due volti del Novecento.
DOCUMENTI
«Successivamente alla prima guerra mondiale, il Mito dell’Esperienza della Guerra aveva
dato al conflitto una nuova dimensione come strumento di rigenerazione nazionale e
personale. Il prolungarsi degli atteggiamenti degli anni di guerra in tempo di pace
incoraggiò una certa brutalizzazione della politica, un‟accentuata indifferenza per la vita
umana. Non erano soltanto la perdurante visibilità e lo status elevato dell’istituzione
militare in paesi come la Germania a stimolare una certa spietatezza. Si trattava soprattutto
di un atteggiamento mentale derivato dalla guerra, e dall’accettazione della guerra stessa.
L’effetto del processo di brutalizzazione sviluppatosi nel periodo tra le due guerre fu di
eccitare gli uomini, di spingerli all’azione contro il nemico politico, oppure di ottundere la
sensibilità di uomini e donne di fronte allo spettacolo della crudeltà umana e alla morte.
[…] Dopo il 1918, nessuna nazione poté sfuggire completamente al processo di
23
brutalizzazione; in buona parte dell’Europa, gli anni dell’immediato dopoguerra videro
una crescita della criminalità e dell’attivismo politico. Da un capo all’altro dell’Europa,
parve a molti che la Grande Guerra non fosse mai finita, ma si fosse prolungata nel
periodo tra il primo e il secondo conflitto mondiale. Il vocabolario della battaglia politica,
il desiderio di distruggere totalmente il nemico politico, e il modo in cui questi avversari
venivano dipinti: tutto sembrò continuare la prima guerra mondiale, anche se stavolta
perlopiù contro nemici diversi (e interni).»
George L. MOSSE, Le guerre mondiali. Dalla tragedia al mito dei caduti, trad. it., RomaBari 1990
«Per quale funzione la violenza possa, a ragione, apparire così minacciosa per il diritto e
possa essere tanto temuta da esso, si mostrerà con esattezza proprio là dove le è ancora
permesso di manifestarsi secondo l’attuale ordinamento giuridico. È questo il caso della
lotta di classe nella forma del diritto di sciopero garantito ai lavoratori. I lavoratori
organizzati sono oggi, accanto agli Stati, il solo soggetto di diritto cui spetti un diritto alla
violenza. Contro questo modo di vedere si può certamente obiettare che l’omissione di
azioni, un non-agire, come in fin dei conti è lo sciopero, non dovrebbe affatto essere
definita come violenza. Questa considerazione ha certamente facilitato al potere statale la
concessione del diritto di sciopero, quando ormai non si poteva più evitare. Ma poiché non
è incondizionata, essa non vale illimitatamente.»
Walter BENJAMIN, Per la critica della violenza, 1921, trad. it., Alegre, Roma 2010
«Molto tempo prima che Konrad Lorenz scoprisse la funzione di stimolo vitale
dell’aggressività nel regno animale, la violenza era esaltata come una manifestazione della
forza della vita e segnatamente della sua creatività. Sorel, ispirato dall’élan vital di
Bergson, mirava a una filosofia della creatività destinata ai «produttori» e polemicamente
rivolta contro la società dei consumi e i suoi intellettuali; tutti e due, a suo avviso, gruppi
parassitari. […] Nel bene e nel male – e credo che non manchino ragioni per essere
preoccupati come per nutrire speranze – la classe veramente nuova e potenzialmente
rivoluzionaria della società sarà composta di intellettuali, e il loro potere virtuale, non
ancora materializzato, è molto grande, forse troppo grande per il bene dell’umanità. Ma
queste sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano. Comunque sia, in questo
contesto ci interessa soprattutto lo strano revival delle filosofie vitalistiche di Bergson e di
Nietzsche nella loro versione soreliana. Tutti sappiamo fino a che punto questa
combinazione di violenza, vita e creatività sia presente nell’inquieta situazione mentale
della generazione odierna. Non c‟è dubbio che l’accento posto sulla pura fattualità del
vivere, e quindi sul fare l’amore inteso come la più gloriosa manifestazione della vita, sia
una reazione alla possibilità reale che venga costruita una macchina infernale capace di
mettere fine alla vita sulla terra. Ma le categorie in cui i nuovi glorificatori della vita
riconoscono se stessi non sono nuove. Vedere la produttività della società nell’immagine
della “creatività” della vita è cosa vecchia almeno quanto Marx, credere nella violenza
come forza vitale è cosa vecchia almeno quanto Bergson.»
Hannah ARENDT, Sulla violenza, trad. it., Guanda, Parma 1996 (ed. originale 1969)
24
«Non sono un visionario. Affermo di essere un idealista pratico. La religione della non
violenza non è fatta solo per i Rishi [saggi] e i santi. È fatta anche per la gente comune. La
non violenza è la legge della nostra specie, come la violenza è la legge dei bruti. Lo spirito
resta dormiente nel bruto, ed egli non conosce altra legge che quella della forza fisica. La
dignità dell’uomo esige ubbidienza a una legge più alta, alla forza dello spirito. […] Nella
sua condizione dinamica, non violenza significa sofferenza consapevole. Non vuol dire
sottomettersi docilmente alla volontà del malvagio, ma opporsi con tutta l’anima alla
volontà del tiranno. Agendo secondo questa legge del nostro essere, è possibile al singolo
individuo sfidare tutta la potenza di un impero ingiusto per salvare il proprio onore, la
religione, l’anima, e porre le basi della caduta di questo impero o della sua rigenerazione.
E così non propugno che l’India pratichi la non violenza perché è debole. Voglio che
pratichi la non violenza essendo consapevole della propria forza e del proprio potere. […]
La mia missione è di convertire ogni indiano, ogni inglese e infine il mondo alla non
violenza nel regolare i reciproci rapporti, siano essi politici, economici, sociali o religiosi.
Se mi si accusa di essere troppo ambizioso, mi confesserò colpevole. Se mi si dice che il
mio sogno non potrà mai attuarsi, risponderò che “è possibile” e proseguirò per la mia
strada.»
Mohandas K. GANDHI, Antiche come le montagne, Edizioni di Comunità, Milano 1975
«Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande
dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. […] Siamo anche venuti in
questo santuario per ricordare all’America l’urgenza appassionata dell’adesso. Questo non
è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il
tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della
democrazia; questo è il momento di levarsi dall’oscura e desolata valle della segregazione
al sentiero radioso della giustizia; questo è il momento di elevare la nostra nazione dalle
sabbie mobili dell’ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il tempo
di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. […] Non ci sarà in America né riposo né
tranquillità fino a quando ai negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini
della rivolta continueranno a scuotere le fondamenta della nostra nazione fino a quando
non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia. Ma c‟è qualcosa che debbo dire alla mia
gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo
nostro procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste.
Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell’odio e del
risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e
della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in
violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla
forza fisica con la forza dell’anima.»
Martin Luther KING - http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/28/news/martin_lutherking-discorso-65443575/
25
4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Tecnologia pervasiva.
DOCUMENTI
«Anche la Silicon Valley ha la sua religione. E potrebbe presto diventare il paradigma
dominante tra i vertici e gli addetti ai lavori della culla dell’innovazione contemporanea. È
il «transumanismo» e si può definire, scrive il saggista Roberto Manzocco in “Esseri
Umani 2.0” (Springer, pp. 354), come «un sistema coerente di fantasie razionali
parascientifiche», su cui la scienza cioè non può ancora pronunciarsi, «che fungono da
risposta laica alle aspirazioni escatologiche delle religioni tradizionali». Per convincersene
basta scorrerne i capisaldi: il potenziamento delle nostre capacità fisiche e psichiche;
l’eliminazione di ogni forma di sofferenza; la sconfitta dell’invecchiamento e della morte.
Ciò che piace ai geek della Valley è che questi grandiosi progetti di superamento
dell’umano nel “post-umano” si devono, e possono, realizzare tramite la tecnologia. E
tecniche, la cui fattibilità è ancora tutta da scoprire, come il “mind uploading”, ossia il
trasferimento della coscienza su supporti non biologici, e le “nanomacchine”, robot grandi
come virus in grado di riparare le cellule cancerose o i danni da malattia degenerativa
direttamente a livello molecolare.»
Fabio CHIUSI, TRANS UMANO la trionferà, “l’Espresso” – 6 febbraio 2014
«Lord Martin Rees, docente di Astrofisica all’Università di Cambridge e astronomo della
Regina, la vede un po’ diversamente: i robot sono utili per lavorare in ambienti proibitivi
per l’uomo – piattaforme petrolifere in fiamme, miniere semidistrutte da un crollo, centrali
in avaria che perdono sostanze radioattive – oltre che per svolgere mestieri ripetitivi. Ma
devono restare al livello di «utili idioti: la loro intelligenza artificiale va limitata, non
devono poter svolgere mestieri intellettuali complessi». L’astronomo della Corte
d‟Inghilterra, occhi rivolti più alle glorie del passato che alle speranze e alle incognite di
un futuro comunque problematico, propone una ricetta che sa di luddismo. Una ricetta
anacronistica ed estrema che si spiega con l’angoscia che prende molti di noi davanti alla
rapidità con la quale la civiltà dei robot – della quale abbiamo favoleggiato per decenni e
che sembrava destinata a restare nei libri di fantascienza – sta entrando nelle nostre vite.
Che i robot stiano uscendo dalle fabbriche lo sappiamo da tempo: il bancomat è un
bancario trasformato in macchina, in servizio notte e giorno. In molti supermercati il
cassiere non c‟è più, sostituito da sensori, lettori di codici a barre, sistemi di pagamento
automatizzati. In Giappone e Francia si moltiplicano treni e metropolitane guidate da un
computer (è così la nuova Linea 5 della metropolitana di Milano), così come tutti i
convogli che si muovono all’interno dei grandi aeroporti del mondo sono, ormai, senza
conducente.»
Massimo GAGGI, E il robot prepara cocktail e fa la guerra, “Corriere della Sera. la
Lettura” – 26 gennaio 2014
«Per molto tempo al centro dell’attenzione sono state le tecnologie e gli interrogativi che si
portano dietro: «Meglio i tablet o i netbook?», «Android, iOs o Windows?», seguiti da
domande sempre più dettagliate «Quanto costano, come si usano, quali app…». Intanto i
docenti hanno visto le classi invase da Lim, proiettori interattivi, pc, registri elettronici o
tablet, senza riuscire a comprendere quale ruolo avrebbero dovuto assumere, soprattutto di
26
fronte a ragazzi tecnologicamente avanzati che li guardavano con grandi speranze e
aspettative. Per gli studenti si apre una grande opportunità: finalmente nessuno proibisce
più di andare in internet, di comunicare tramite chat, di prendere appunti in quaderni
digitali o leggere libri elettronici.»
Dianora BARDI, La tecnologia da sola non fa scuola, “Il Sole 24 ORE. nòva” – 12
gennaio 2014
«Passando dal tempo che ritorna al tempo che invecchia, dal tempo ciclico della natura
regolato dal sigillo della necessità al tempo progettuale della tecnica percorso dal desiderio
e dall’intenzione dell’uomo, la storia subisce un sussulto. Non più decadenza da una
mitica età dell’oro, ma progresso verso un avvenire senza meta. La progettualità tecnica,
infatti, dice avanzamento ma non senso della storia. La contrazione tra “recente passato” e
“immediato futuro”, in cui si raccoglie il suo operare, non concede di scorgere fini ultimi,
ma solo progressi nell’ordine del proprio potenziamento. Null’altro, infatti, vuole la
tecnica se non la propria crescita, un semplice “sì” a se stessa. L’orizzonte si spoglia dei
suoi confini. Inizio e fine non si congiungono più come nel ciclo del tempo, e neppure si
dilatano come nel senso del tempo. Le mitologie perdono la loro forza persuasiva. Tecnica
vuol dire, da subito, congedo dagli dèi.»
Umberto GALIMBERTI, Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli,
Milano 2002
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
L’Europa del 1914 e l’Europa del 2014: quali le differenze?
Il candidato esamini la questione sotto almeno tre dei seguenti profili: forme istituzionali
degli Stati principali; stratificazione sociale; rapporti fra cittadini e istituzioni; sistemi di
alleanze; rapporti fra gli Stati europei; rapporti fra l’Europa e il resto del mondo.
TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE
Nel secolo XX le lotte per l’emancipazione femminile hanno portato alla crisi del vecchio
modello “casalinga in coppia con figli” ed hanno aperto la strada al pieno inserimento
della donna nella vita economica, sociale e politica. Il nuovo modello femminile stenta
tuttavia a decollare per certe resistenze, sedimentate nell’attuale società, a riconoscere alla
donna la effettiva capacità di assumere compiti nuovi.
Illustra il fenomeno con personali riflessioni e proposte.
___________________________
Durata massima della prova: 5 ore.
È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano.
.
27
SECONDA SIMULAZIONE ESAME DI STATO 20 - 04 - 2015
Prova di italiano
A.S. 2014-2015
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Giovanni Pascoli
Nebbia (da Canti di Castelvecchio)
5
Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba 1,
tu fumo che ancora rampolli 2,
su l'alba,
da' lampi notturni e da' crolli,
d'aeree frane3!
Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch'è morto!
Ch'io veda soltanto la siepe
10 dell'orto,
la mura ch'ha piene le crepe
di valerïane4.
Nascondi le cose lontane:
le cose son ebbre5 di pianto!
15 Ch'io veda i due peschi, i due meli,
soltanto,
che danno i soavi lor mieli
pel nero mio pane.
Nascondi le cose lontane
20 Che vogliono ch'ami e che vada!
Ch'io veda là solo quel bianco
di strada,
che un giorno ho da fare tra stanco
don don di campane...
25 Nascondi le cose lontane,
nascondile, involale 6 al volo
del cuore! Ch'io veda il cipresso
là, solo,
qui, quest'orto, cui presso
30 sonnecchia il mio cane.
da Canti di Castelvecchio, cit.
28
___________________________
1. scialba: bianchiccia.
2. rampolli: sorgi dalla terra.
3. d’aeree frane: da frane, crolli dell’aria.
4. valeriane: pianta erbacea, la cui radice contiene una sostanza usata come calmante.
5. ebbre: letteralmente «ubriache».
6. involale: nascondile, sottraile.
Analisi del testo
1. Ogni strofa ha lo stesso incipit; spiega la reiterazione di questa invocazione quasi
cantilenante.
2. Quale parola usa Pascoli per indicare ciò che non vuole vedere?
3. Nonostante l’invocazione alla nebbia di nascondere “le cose lontane”, nella lirica si
possono individuare desideri contraddittori. In quali espressioni possiamo rintracciare un
bisogno represso di vitalità?
4. “nascondi le cose lontane,/ nascondile, involale al volo/ del cuore!”. Nota che in questa
strofa l’incitazione alla nebbia è contenuto due volte. Perché, secondo te? Spiega il
significato dei versi anche alla luce di questa ripetizione.
5. “Crolli di aeree frane” quale figura retorica è e cosa significa?
6. La poesia mostra piani temporali diversi. Quali sono e a cosa si riferiscono?
Approfondimento e produzione
Sulla base di quanto hai finora studiato, analizza la visione del mondo di Pascoli citando
opportunamente i testi su cui fondi la tua analisi.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI
GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale»,
interpretando e confrontando i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni
riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell'«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di
giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio
protocollo.
29
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: Guardando e ascoltando da finestre e balconi
DOCUMENTI
................................
d'in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
lingua mortal non dice
quel ch'io sentiva in seno.
................................
G. LEOPARDI, A Silvia, dai "Canti", 1831
M'affaccio alla finestra, e vedo il mare:
vanno le stelle, tremolano l'onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.
G. PASCOLI, Mare, da "Myricae", 1891
"Che allegria c'è? Cos'hanno di bello tutti costoro?" Saltò fuori da quel covile di pruni; e
vestitosi a mezzo, corse a aprire una finestra, e guardò; ... al chiarore che pure andava a
poco a poco crescendo, si distingueva, nella strada in fondo alla valle, gente che passava,
altra che usciva dalle case, e s'avviava, tutti dalla stessa parte, verso lo sbocco, a destra del
castello, tutti col vestito delle feste, e con un'alacrità straordinaria.
... Il signore rimase appoggiato alla finestra, tutto intento al mobile spettacolo. Erano
uomini, donne, fanciulli, a brigate, a coppie, soli; uno, raggiungendo chi gli era avanti,
s'accompagnava con lui; un altro, uscendo di casa, s'univa col primo che rintoppasse; e
andavano insieme, come amici a un viaggio convenuto. Gli atti indicavano
manifestamente una fretta e una gioia comune; e quel rimbombo non accordato ma
consentaneo delle varie campane, quali più, quali meno vicine, pareva, per dir così, la voce
di que' gesti, e il supplimento delle parole che non potevano arrivar lassù. Guardava,
guardava; e gli cresceva in cuore una più che curiosità di saper cosa mai potesse
comunicare un trasporto uguale a tanta gente diversa."
A. MANZONI, Promessi sposi, cap. XXI, 1827
30
"Le ragazze devono avvezzarsi a quel modo, rispondeva Maruzza, invece di stare alla
finestra. "A donna alla finestra non far festa".
- Certune però collo stare alla finestra un marito se lo pescano, fra tanti che passano;
osservò la cugina Anna dall'uscio dirimpetto.
La cugina Anna aveva ragione da vendere; perché quel bietolone di suo figlio Rocco si era
lasciato irretire dentro le gonnelle della Mangiacarrubbe, una di quelle che stanno alla
finestra colla faccia tosta."
G. VERGA, I Malavoglia, Milano 1881
Dalla finestra aperta
Entran le voci calme
Del fiume,
I canti lontani
Delle lavandaie
Laggiù fra i pioppi e gli ontani,
Presso la pura corrente
Che mormora sì dolcemente
Il fumo dei vapori
Si confonde con quello delle case
................................
Penso ad una fanciulla bionda.
Fra poco sarà mezzogiorno
E una gran tenerezza m’invade,
E una voglia di piangere senza perché.
A. BERTOLUCCI, Sirio, Panna, 1929
HENRI MATISSE, Donna seduta, le spalle alla finestra aperta, 1922
(olio su tela, The Montreal Museum of Fine Arts)
"Se sono riuscito a fare un tutt'uno sulla tela di ciò che è interno, è perché l'atmosfera del
paesaggio e quella della mia camera sono una cosa sola ... non devo avvicinare l'interno
con l'esterno, nella mia mente sono già uniti. ... Quando, aprendo la finestra, pensavo che
avrei avuto tutti i giorni quella luce davanti agli occhi, non potevo credere alla mia felicità.
Matisse e Bonnard, Skira, 2006
31
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: L'infanzia tra sfruttamento, abbandono e tutela: uno sguardo al
passato e al presente
DOCUMENTI
... Una volta si doveva esplorare un passaggio che doveva comunicare col pozzo grande a
sinistra, verso la valle, e se la cosa andava bene, si sarebbe risparmiata una buona metà di
mano d'opera nel cavar fuori la rena. Ma a ogni modo, però, c'era il pericolo di smarrirsi e
di non tornare mai più. Sicché nessun padre di famiglia voleva avventurarcisi, né avrebbe
permesso che si arrischiasse il sangue suo, per tutto l'oro del mondo.
Malpelo, invece, non aveva nemmeno chi si prendesse tutto l'oro del mondo per la sua
pelle, se pure la sua pelle valeva tanto: sicché pensarono a lui. Allora, nel partire, si
risovvenne del minatore, il quale si era smarrito, da anni ed anni, e cammina e cammina
ancora al buio, gridando aiuto, senza che nessuno possa udirlo. Ma non disse nulla. Del
resto a che sarebbe giovato? Prese gli arnesi di suo padre, il piccone, la zappa, la lanterna,
il sacco col pane, il fiasco del vino, e se ne andò: né più si seppe nulla di lui.
Così si persero persin le ossa di Malpelo, e i ragazzi della cava abbassano la voce quando
parlano di lui nel sotterraneo, ché hanno paura di vederselo comparire dinanzi, coi capelli
rossi e gli occhiacci grigi."
G. VERGA, Rosso Malpelo, in "Vita dei campi", 1880
"I carusi sono generalmente ragazzi dagli otto ai quindici anni o diciott'anni, che
trasportano a spalla il minerale dello zolfo dalle profonde gallerie alla superficie,
arrampicandosi su per gli strettissimi pozzi. I picconieri, cioè gli uomini che coi picconi
staccano il minerale nelle gallerie, si procurano uno o più carusi mediante un'anticipazione
ai genitori dei ragazzi di una somma che varia dalle 100 alle 150 lire in farina o frumento.
Preso così come una bestia da soma, il caruso appartiene al picconiere come un vero
schiavo: non può essere libero finché non ha restituito la somma predetta e siccome non
guadagna che pochi centesimi la sua schiavitù dura per molti anni."
A. ROSSI, in "La Tribuna", 1893
"Una volta, negli anni del secondo dopoguerra, ... erano italiani: gli sciuscià, i bambini
delle macerie, scampati alla furia dei bombardamenti.
Adesso si chiamano Alì, Mohamed, Marian, lonel, Michel, Martin, Soarez, Alexa. I nomi
e le nazionalità sono cambiati, ma la sostanza è rimasta la stessa. La legge li definisce
"minori non accompagnati". Provengono dall'Afghanistan, dalla Romania, dall'Etiopia,
dalla Nigeria, dall'Albania, dal Marocco, dalla Moldavia. Sono arabi, slavi, creoli, meticci,
azari, bianchi e neri. Biondi e bruni. Parlano idiomi sconosciuti. Hanno sedici,
diciassett'anni. I traguardi da tagliare diventano altri: imparare la lingua italiana, trovare
una sistemazione professionale ... Dopo tutte le esperienze che hanno avuto, laceranti,
profonde, indicibili, i minori stranieri assomigliano piuttosto a quegli uccelli di passo che,
se torneranno nei lidi da cui partirono, lo faranno soltanto alla fine del giro, lungo o breve
che sia."
E. AFFINATI, Città dei Ragazzi, lo spettro della chiusura, "Il Corriere della Sera",
11/11/2005
32
"Lo sfruttamento del lavoro minorile ha serie conseguenze non solo sulla salute e sullo
sviluppo dei bambini, ma anche effetti psicologici che ne possono segnare tutta la vita. La
vulnerabilità dei bambini li pone a rischio di incidenti e di malattie professionali più di un
adulto che faccia lo stesso lavoro. I minori che lavorano possono essere esposti a prodotti
nocivi (es. pesticidi e diserbanti in agricoltura); difficilmente i bambini hanno sufficienti
conoscenze per maneggiare sostanze pericolose né sufficiente potere contrattuale per
rifiutare determinate attività. Da un'indagine condotta negli USA nel 1990, risultava che
minori messicani avevano lavorato nei campi, appena irrorati di pesticidi, in alcune
aziende nello stato di New York. I bambini costretti a lunghe ore di lavoro ripetitivo hanno
cali di attenzione che aumentano il rischio di incidenti."
da Amnesty Intemational, Rapporto 2000
"Secondo l'organizzazione internazionale Unicef sono 250 mila i ragazzini coinvolti nelle
guerre in corso nel pianeta. Dire bambini-soldato non significa però solo bambini in armi.
L'Unicef non si stanca di ripeterlo: il reclutamento e lo sfruttamento di minorenni a fini
militari dev'essere inteso in senso molto più ampio. Sono maschi e femmine, a volte hanno
appena sette anni. Oltre che come combattenti, sono utilizzati come spie, portatori, cuochi,
infermieri, staffette. Per gli eserciti, regolari o no, avere dei bambini fra gli ausiliari
consente di avere più adulti da inviare al fronte. Attualmente, almeno dodici paesi
sarebbero
toccati
dal
flagello: Colombia, Burundi, Costa d'Avorio, Uganda, Repubblica democratica del Congo,
Somalia, Sudan, Ciad, Birmania, Nepal, Filippine, Sri Lanka."
G. MARTINETTI, Un patto contro i bambini soldato, "La Repubblica", 5/2/2007
"E' stato attivato un servizio per aiutare mamme in difficoltà: accanto all'ospedale è stata
allestita una stanza accogliente. Al centro c'è una culla termica, evoluzione della ruota
degli esposti, collegata a sensori e telecamere. Appena un bimbo viene adagiato nel lettino
scatta l'allarme. E i neonatologi del pronto soccorso in una manciata di secondi riescono ad
assisterlo...
Il cinema italiano ha sempre dimostrato una certa passione per il bambino lasciato in
quella ruota detta degli Innocenti. Così gli orfanelli compaiono ne "I soliti ignoti" 1959, in
"Marcellino Pane e vino" girato nel 1955 da Luigi Comencini ... E dello stesso tema parla
"L'albero degli zoccoli" di Ermanno Olmi del 1978."
F. DI FRISCHIA in La ruota salva-bambini in tutti gli ospedali, "Corriere della sera",
26/2/2007
"La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità
di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione."
La Costituzione della Repubblica Italiana, Art. 37
"Gli Stati adottano tutti i provvedimenti appropriati affinché il fanciullo sia effettivamente
tutelato contro ogni forma di discriminazione o di sanzione motivate dalla condizione
sociale, dalle attività, opinioni professate o convinzioni dei suoi genitori, dei suoi
rappresentanti legali o dei suoi familiari."
Da Convenzione sui Diritti del Fanciullo, New York, 20 novembre 1989
33
2. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Alle origini dello sviluppo industriale dell'Italia
DOCUMENTI
"Un'altra condizione nuova che va tenuta presente è la fine della crisi agraria, avvenuta
intorno al 1895, con la conseguente tendenza al rialzo anche dei prezzi agricoli. Lo slancio
industriale si collegò pertanto ad una notevole ripresa della produzione agricola che si
manifestò, come si vedrà più avanti, nei settori capitalisticamente e tecnicamente più
evoluti dell'agricoltura italiana. Anche questa connessione, che favorì l'industria chimica,
alcune industrie alimentari e, in qualche misura, l'industria meccanica, meriterebbe di
essere approfondita più di quanto sia stato fatto finora, soprattutto per gli effetti riguardanti
i movimenti della manodopera e gli impieghi dei capitali.
Ma queste circostanze generali non sarebbero bastate a stimolare e a consolidare lo slancio
industriale se non avessero agito in senso concomitante altre spinte di carattere interno: la
politica doganale ... e il riordino bancario degli anni 1893-95."
G. CANDELORO, Storia dell'Italia moderna. VII, Milano 1974
"I settori di cui si è detto brevemente sin qui sono costituiti in buona parte da industrie
relativamente nuove e caratterizzate da notevoli potenzialità di aumento di produttività
attraverso l'introduzione di progresso tecnico autoctono o importato. Sono anche i
comparti manifatturieri sui quali si fonderanno per molti decenni le fortune economiche di
un paese tipicamente trasformatore quale l'Italia. Pertanto, giustificata l'attenzione che ad
esse dedicano gli storici, nel quadro di quella che molti di essi considerano la rivoluzione
industriale italiana, nata sull'onda lunga del progresso tecnico che caratterizza l'intera
economia mondiale di questo periodo."
G. TONIOLO, Storia economica dell'Italia liberale, Il Mulino, Bologna 1988
"Un altro ambiente noi troviamo alla vigilia della guerra. Le basi del nostro sistema si
sono alquanto allargate, oltre che per il notevole impulso dato alla produzione cotoniera,
perché è sorta un'industria siderurgica, una serie di imprese chimiche, se non un'industria
chimica, e s'è avuto un esordio promettente dell'industria elettrica ... Il tardivo sviluppo
delle nostre industrie spiega agevolmente il largo concorso che in esse si verificò di
uomini e capitali stranieri. Notevolissima appare, agli inizi della nostra attività, la
partecipazione dell'elemento tecnico o dirigente venuto da fuori, quando tedeschi, svizzeri,
inglesi, francesi erano, nella grandissima maggioranza dei nostri opifici attrezzati per la
produzione meccanica, i capi-fabbrica e il personale tecnico dirigente, che s'importava
insieme col macchinario."
R. MORANDI, Storia della grande industria in Italia, Einaudi, Torino 1966
34
"Il quadro muta, ma lentamente, dopo l'unificazione. Lo sforzo dello Stato per migliorare
l'istruzione della popolazione non fu trascurabile. I fondi stanziati per la pubblica
istruzione passarono da un modestissimo 1,4% del bilancio nel 1861 (il che era comunque
pari, in valore assoluto, a circa una volta e mezzo la spesa congiunta degli Stati preunitari
nel 1859) a circa il 5% nel 1911. Anche i comuni aumentarono i fondi per l'istruzione dal
7,5% delle spese nel 1866 al 23% nel 1912, mentre le province ebbero in questo campo un
ruolo modesto e declinante (dal 5,4% delle spese nel 1866, al 3,5% nel 1913."
V. ZAMAGNI, Istruzione e sviluppo economico. Il caso italiano. 1861 -1913, in
"L'economia italiana.
1861-1940", a cura di G. Toniolo, Laterza, Bari 1978
"Siderurgia e industria tessile furono insieme con la grande cerealicoltura le forze che,
come è noto, più energicamente lottarono in Parlamento e nel paese per l'approvazione
della tariffa del 1887, e che da essa ricavarono i maggiori benefici. Non spetta a noi di
riprendere qui i temi della pluridecennale polemica fra sostenitori ed avversari del
protezionismo allora instaurato, che vide schierati a difesa rappresentanti di interessi
sezionali, nazionalisti di varia gradazione e colore, esponenti del movimento operaio e del
mondo industriale e settentrionale in genere, contro l'attacco concentrico di meridionalisti,
sostenitori degli interessi agrari, libero-scambisti di origine politica o "scientifica",
democratici ed esponenti dell'estrema sinistra."
R. ROMEO, Risorgimento e capitalismo, Laterza, Roma-Bari 1978
3. AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Catastrofi naturali: la scienza dell’uomo di fronte all’imponderabile
della Natura!
DOCUMENTI
«Natura! Ne siamo circondati e avvolti - incapaci di uscirne, incapaci di penetrare più
addentro in lei. Non richiesta, e senza preavviso, essa ci afferra nel vortice della sua danza
e ci trascina seco, finché, stanchi, non ci sciogliamo dalle sue braccia. Crea forme
eternamente nuove; ciò che esiste non è mai stato; ciò che fu non ritorna – tutto è nuovo,
eppur sempre antico. Viviamo in mezzo a lei, e le siamo stranieri. Essa parla
continuamente con noi, e non ci tradisce il suo segreto. Agiamo continuamente su di lei, e
non abbiamo su di lei nessun potere. Sembra aver puntato tutto sull’individualità, ma non
sa che farsene degli individui. Costruisce sempre e sempre distrugge: la sua fucina è
inaccessibile… Il dramma che essa recita è sempre nuovo, perché crea spettatori sempre
nuovi. La vita è la sua più bella scoperta, la morte, il suo stratagemma per ottenere molta
vita... Alle sue leggi si ubbidisce anche quando ci si oppone; si collabora con lei anche
quando si pretende di lavorarle contro... Non conosce passato né avvenire; la sua eternità è
il presente… Non le si strappa alcuna spiegazione, non le si carpisce nessun beneficio,
ch’essa non dia spontaneamente… È un tutto; ma non è mai compiuta. Come fa oggi,
potrà fare sempre».
J. W. GOETHE, Frammento sulla natura, 1792 o 1793
35
«Molte sono e in molti modi sono avvenute e avverranno le perdite degli uomini, le più
grandi per mezzo del fuoco e dell’acqua... Quella storia, che un giorno Fetonte, figlio del
Sole, dopo aver aggiogato il carro del padre, poiché non era capace di guidarlo lungo la
strada del padre, incendiò tutto quello che c’era sulla terra ed anch’egli morì fulminato, ha
l’apparenza di una favola, però si tratta in realtà della deviazione dei corpi celesti che
girano intorno alla terra e che determina in lunghi intervalli di tempo la distruzione,
mediante una grande quantità di fuoco, di tutto ciò che c’è sulla terra… Quando invece gli
dei, purificando la terra con l’acqua, la inondano,... coloro che abitano nelle vostre città
vengono trasportati dai fiumi nel mare... Nel tempo successivo, accaduti grandi terremoti e
inondazioni, nello spazio di un giorno e di una notte tremenda... scomparve l’isola di
Atlantide assorbita dal mare; perciò ancora quel mare è impraticabile e inesplorabile,
essendo d’impedimento i grandi bassifondi di fango che formò l’isola nell’inabissarsi».
PLATONE, Timeo, 22c – 25d passim
«La violenza assassina del sisma ci pone davanti alla nostra nuda condizione umana e alle
nostre responsabilità. Inadeguatezza delle nostre conoscenze, l’insufficienza delle nostre
tecnologie… Un punto tuttavia – tutto laico - è ineludibile: dobbiamo investire nuove
energie sul nesso tra natura e comunità umana. Energie di conoscenza, di tecnologie ma
anche di solidarismo non genericamente umanitario, ma politicamente qualificato».
G. E. RUSCONI, L’Apocalisse e noi, LA STAMPA, 30/12/2004
«Mi fa una certa tenerezza sentire che l’asse terrestre si è spostato. Mi fa tenerezza perché
fa della Terra un oggetto più tangibile e familiare. Ce la fa sentire più «casa», piccolo
pianeta dal cuore di panna, incandescente, che mentre va a spasso negli spazi infiniti
insieme al Sole, gli gira intorno, ruota su se stesso e piroetta intorno al proprio asse – un
ferro da calza infilato nel gomitolo del globo – che con la sua inclinazione di una ventina
di gradi ci dà il giorno e la notte e l’alternarsi delle stagioni. Non è male ricordarsi ogni
tanto che la Terra è grande, ma non infinita; che non vive di vita propria in mezzo al nulla,
ma ha bisogno di trovarsi sempre in buona compagnia; che non è un congegno automatico
ad orologeria, ma che tutto procede (quasi) regolarmente soltanto per una serie di
combinazioni fortunate. La Terra è la nostra dimora, infinitamente meno fragile di noi, ma
pur sempre fragile e difesa soltanto dalle leggi della fisica e dalla improbabilità di grandi
catastrofi astronomiche… Quella dello spostamento dell’asse terrestre è solo una delle
tante notizie–previsioni di matrice scientifica… C’è chi dice che a questo evento sismico
ne seguiranno presto altri «a grappoli»... Altri infine fanno previsioni catastrofiche sul
tempo che sarà necessario per ripristinare certi ecosistemi… Ciò avviene...perché
moltissime cose le ignoriamo, soprattutto in alcune branche delle scienze della Terra... La
verità è che, eccetto casi particolarmente fortunati, non siamo ancora in condizione di
prevedere i terremoti e i maremoti».
E. BONCINELLI, Dall’asse distorto ai grappoli sismici. Quando la scienza vuol parlare
troppo, CORRIERE DELLA SERA, 2/1/2005
36
«Il paradosso è questo: i fattori che causano un maremoto... sono gli stessi che, ragionando
in tempi lunghi, hanno reso il nostro Pianeta un luogo privilegiato del sistema solare, dove
la vita ha potuto svilupparsi ed evolvere. Partiamo da considerazioni banali: gli ingredienti
di uno tsunami o maremoto sono due: grandi masse d’acqua liquida, cioè l’oceano; e, sotto
all’oceano, uno strato solido e rigido, la litosfera terrestre, che però si muove. La litosfera
che giace sotto gli oceani varia di spessore tra i 10 e gli 80 chilometri; in alcune zone
particolari è squassata periodicamente da improvvisi sussulti con spostamenti di masse che
possono trasmettere grande energia alle acque sovrastanti e causare il maremoto. Ma
perché questi sussulti, perché questa litosfera solida ma viva, vibrante, sempre in
movimento...? E poi, perché questi grandi volumi di acqua liquida che coprono i due terzi
della nostra Terra?».
E. BONATTI, Ma è l’oceano che ci dà vita, IL SOLE 24 ORE, 2/1/2005
«Il XX secolo ci ha insegnato che l’universo è un posto più bizzarro di quanto si
immagini... Né l’instabilità dell’atomo, né la costanza della velocità della luce si
accordano allo schema classico della fisica newtoniana. Si è aperta una frattura fra ciò che
è stato osservato e quanto gli scienziati possono invece spiegare. A livello microscopico i
cambiamenti sono improvvisi e discontinui: gli elettroni saltano da un livello energetico
all’altro senza passare per stadi intermedi; alle alte velocità non valgono più le leggi di
Newton: la relazione fra forza e accelerazione è modificata, e così pure la massa, le
dimensioni e perfino il tempo... La speranza che tutti i fenomeni naturali possano essere
spiegati in termini di materia, di forze fondamentali e di variazioni continue è più esile di
quanto si creda, anche negli ambiti di ricerca più familiari. Ciò vale per buona parte della
fisica e per alcuni aspetti della chimica, scienza che solo nel XIX secolo è divenuta
rigorosamente quantitativa, mentre è molto meno vero per la chimica organica e per la
biochimica. Scienze della Terra, come la geologia o la meteorologia, in cui la complessità
non può essere troppo idealizzata, si basano più su descrizioni e giudizi qualitativi
specializzati che su una vera teoria».
A. VOODCKOC – M. DAVIS, La teoria delle catastrofi, Milano, 1982
«Comprendere il mondo, agire sul mondo: fuor di dubbio tali sono gli obiettivi della
scienza. In prima istanza si potrebbe pensare che questi due obiettivi siano
indissolubilmente legati. Infatti, per agire, non bisogna forse avere una buona intelligenza
della situazione, e inversamente, l’azione stessa non è forse indispensabile per arrivare ad
una buona comprensione dei fenomeni?... Ma l’universo, nella sua immensità , e la nostra
mente, nella sua debolezza sono lontani dall’offrirci sempre un accordo così perfetto: non
mancano gli esempi di situazioni che comprendiamo perfettamente, ma in cui ci si trova
ugualmente in una completa incapacità di agire; si pensi ad un tizio la cui casa è invasa da
un’inondazione e che dal tetto sui cui si è rifugiato vede l’onda che sale o lo sommerge.
Inversamente ci sono situazioni in cui si può agire efficacemente senza comprenderne i
motivi... quando non possiamo agire non ci resta più che fare buon viso a cattivo gioco e
accettare stoicamente il verdetto del destino... Il mondo brulica di situazioni sulle quali
visibilmente possiamo intervenire, ma senza sapere troppo bene come si manifesterà
l’effetto del nostro intervento».
R. THOM, Modelli matematici della morfogenesi, Torino, 1985
37
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
«Il sottosegretario Josef Bühler, l’uomo più potente in Polonia dopo il governatore
generale, si sgomentò all’idea che si evacuassero ebrei da occidente verso oriente, poiché
ciò avrebbe significato un aumento del numero di ebrei in Polonia, e propose quindi che
questi trasferimenti fossero rinviati e che “la soluzione finale iniziasse dal Governatorato
generale, dove non esistevano problemi di trasporto.” I funzionari del ministero degli
esteri presentarono un memoriale, preparato con ogni cura, in cui erano espressi “i desideri
e le idee” del loro dicastero in merito alla “soluzione totale della questione ebraica in
Europa,” ma nessuno dette gran peso a quel documento. La cosa più importante, come
giustamente osservò Eichmann, era che i rappresentanti dei vari servizi civili non si
limitavano ad esprimere pareri, ma avanzavano proposte concrete. La seduta non durò più
di un’ora, un’ora e mezzo, dopo di che ci fu un brindisi e tutti andarono a cena – “una
festicciola in famiglia” per favorire i necessari contatti personali. Per Eichmann, che non si
era mai trovato in mezzo a tanti “grandi personaggi,” fu un avvenimento memorabile; egli
era di gran lunga inferiore, sia come grado che come posizione sociale, a tutti i presenti.
Aveva spedito gli inviti e aveva preparato alcune statistiche (piene di incredibili errori) per
il discorso introduttivo di Heydrich – bisognava uccidere undici milioni di ebrei, che non
era cosa da poco – e fu lui a stilare i verbali. In pratica funse da segretario, ed è per questo
che, quando i grandi se ne furono andati, gli fu concesso di sedere accanto al caminetto in
compagnia del suo capo Müller e di Heydrich, “e fu la prima volta che vidi Heydrich
fumare e bere.” Non parlarono di “affari”, ma si godettero “un po’ di riposo” dopo tanto
lavoro, soddisfattissimi e – soprattutto Heydrich – molto su di tono»
(Hannah ARENDT, La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli, Milano
1964, dal Capitolo settimo: La conferenza di Wannsee, ovvero Ponzio Pilato).
Il candidato, prendendo spunto dal testo di Hannah Arendt, si soffermi sullo sterminio
degli ebrei pianificato e realizzato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.
TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE
«L’industrializzazione ha distrutto il villaggio, e l’uomo, che viveva in comunità, è
diventato folla solitaria nelle megalopoli. La televisione ha ricostruito il «villaggio
globale», ma non c’è il dialogo corale al quale tutti partecipavano nel borgo attorno al
castello o alla pieve. Ed è cosa molto diversa guardare i fatti del mondo passivamente, o
partecipare ai fatti della comunità.»
G. TAMBURRANO, Il cittadino e il potere, in “In nome del Padre”, Bari, 1983
Discuti l’affermazione citata, precisando se, a tuo avviso, in essa possa ravvisarsi un senso
di “nostalgia” per il passato o l’esigenza, diffusa nella società contemporanea, di intessere
un dialogo meno formale con la comunità circostante.
___________________________
Durata massima della prova: 5 ore.
È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano.
38
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO
SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E
L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA
”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI”
RIETI
Data:15/05/2015
ALLEGATO
ESAME DI STATO A.S. 2014/2015
Seconda PROVA SIMULATA
Alimenti e Alimentazione
Classe V SALA sez. H
Prof.ssa Mutignani Giuliana
03/03/2015
L’impiego degli additivi chimici in alimentazione si è progressivamente affermato
con lo sviluppo della industria alimentare e con l’esigenza di prolungare la shelf-life degli
alimenti in un mercato sempre più vasto e internazionale.
Dopo aver formulato una breve definizione di additivo alimentare elenca i requisiti legali
che deve possedere, e di seguito descrivi le tre funzioni principali che gli additivi vanno a
svolgere.
Indica, inoltre, la classe di additivi maggiormente contestata, che suscita maggiore
preoccupazione e spiegane il motivo.
Saprai senz’altro che, in tema di sicurezza alimentare, l’UE vanta una legislazione
estremamente scrupolosa e rispettosa della salute dell’uomo: come si giustifica, a questo
proposito, l’esistenza delle liste positive della DGA, e della relazione rischio/beneficio di
un additivo?
Infine, quali indicazioni preventive forniresti ad un consumatore ignaro delle
problematiche finora trattate?
L’insegnante
Giuliana Mutignani
39
Seconda PROVA SIMULATA
classe V SALA H IPSSEOA Rieti
Anno scolastico 2014/2015
Insegnante: Giuliana Mutignani
L’obesità è considerata la pandemia del ventunesimo secolo, e costituisce secondo
l’Organizzazione Mondiale della Sanità uno dei problemi di salute pubblica più importanti
del mondo.
Descrivi l’utilità e le indicazioni di una dieta ipocalorica per il trattamento dell’obesità,
motivandole in base alle caratteristiche di tale patologia.
Rispondi inoltre a due delle seguenti domande (massimo 8 righe).
1) Caratteristiche del diabete mellito gestazionale
2) E’ corretto affermare che obesità e magrezza sono malattie del metabolismo
energetico, e perché?
3) Per quale motivo nella dieta del diabetico è importante privilegiare cibi con un I.G.
basso
4) Il fumo accelera il processo dell’atero sclerosi perché l’ossido di carbonio riduce il
colesterolo HDL e deteriora le pareti arteriose favorendo la formazione della placca.
Il fumo secondo gli studiosi contribuisce da solo ad aumentare il rischio coronarico
del 20%.
Quali sono gli altri fattori di rischio?
L’insegnante
Giuliana Mutignani
40
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO
SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E
L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA
”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI”
RIETI
ALLEGATO A
ESAME DI STATO A.S. 2014/2015
PROVE SIMULATE
Lingua Inglese
Classe V SALA sez. H
Prof.ssa Fabiola Pierantoni
TERZA PROVA SCRITTA
Prima simulazione : 03 MARZO 2015
41
Data:15/05/2015
LINGUA INGLESE – classe VH
CANDIDATO/A:___________________________________________________DATA:___________
Answer the following questions in the lines provided.
1. Summarize the plot of The Portrait of a Lady.
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
2. Explain how different steps in tea processing influence the type of tea obtained.
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
3. There are Whiskies and Whiskeys. Write about the main types and their characteristics.
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
___/15
42
Seconda simulazione:
LINGUA INGLESE – classe VH
CANDIDATO/A:___________________________________________________DATA:___________
Answer the following questions in the lines provided.
1. Explain Wilde’s motto: “Art for art’s sake”.
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
2. Briefly summarize the plot of the film “The book thief “.
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
3. List the basic factors that must be considered in wine tasting to evaluate its characteristics.
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
43
___/15
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO
SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E
L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA
”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI”
RIETI
ALLEGATO A
ESAME DI STATO A.S. 2014/2015
PROVE SIMULATE
Matematica
Classe V SALA sez. H
.
Prof. GATTA GIORGIO
TERZA PROVA SCRITTA
44
Data:15/05/2015
Prima simulazione :
05/03/2015 - MATEMATICA
1) Per la funzione il cui grafico è rappresentato nella seguente figura
quale delle due risposte è quella corretta?
 f x  
o xlim
2
 f x  
o xlim
2
lim  f x   
lim  f x   5
x2
x
x2
x
lim  f x   
lim  f x   5
2) Analizza il grafico della seguente funzione e scrivi il valore dei seguenti limiti:
3) Eseguire la derivata prima e la derivata seconda della seguente funzione:
1
1
y   x 4  5x3  x 2  8x  2
4
2
y’ =
y” =
4) Eseguire l’integrale definito tra il punto 0 ed il punto 4 della seguente funzione:
4
1 2


3
0   5 x  2 x  8 x  2 dx
45
Seconda simulazione:
18/04/2015 - MATEMATICA
5) In un cesto ci sono contenuti degli animali di peluche.
Esattamente sono: 6 cagnolini, 10 gattini e 4 paperelle.
Qual’è la probabilità di estrarre a caso, re-immettendo dentro al cesto il primo oggetto estratto, un
gattino e poi una paperella?
…………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………….
6) Un contadino ha un cestino che contiene 100 fra castagne, noci e nocciole.
Le castagne sono 20 e le noci sono ¼ delle nocciole.
Calcola la probabilità che, estraendone due contemporaneamente, senza re-immissione della prima, si
ottenga prima una noce e poi una nocciola.
…………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………….
7) Analizza la seguente tabella in cui sono riportati la statura di cinque giovani ed il relativo peso
corporeo :
Ragazzo Altezza (cm) Peso (Kg)
1
171
64
2
175
68
3
177
73
4
178
75
5
180
77
Determinare per la statura e per il peso corporeo:
a) La media aritmetica M;
b) La mediana;
c) La moda;
d) La media geometrica G;
e) Il campo di variazione;
f) Lo scarto semplice medio S;
g) La deviazione standard ;
Rappresenta i dati in un diagramma a dispersione. Stabiliamo se c’è una relazione di tipo lineare tra le
grandezze, calcolando i coefficienti di regressione.
46
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO
SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E
L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA
”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI”
RIETI
Data:15/05/201
ALLEGATO A
ESAME DI STATO A.S. 2014/2015
LAB. DI SERVIZI ENOGASTRONOMICI
ARTICOLAZIONE SALA E VENDITE
Classe V sez. H
SALA E VENDITE
Prof. DI MARCANTONIO LIDO
TERZA PROVA
Prima simulazione : 05-03-2015
PRIMA PROVA SIMULATA LAB. SALA
PROF. DI MARCANTONIO LIDO
ALUNNO_________________________ CLASSE 5_SALA SEZ. H
1) Quali aspetti del servizio si definiscono nel breafing operativo quotidiano tra chef e maitre''
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
47
2) Descrivi la produzione vitivinicola della regione Campania
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
3) Quali sono i fattori da analizzare in una indagine di mercato per aprire una nuova azienda ristorativa
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DATA_05-03-2015
48
Seconda simulazione 18-04-2015
SECONDA PROVA SIMULATA SALA V.
PROF. LIDO DI MARCANTONIO
ALUNNO_________________________
CLASSE______________
1) Quali sono le zone vitivinicole francesi più importanti,ed associa ad ognuna di loro i vitigni coltivati.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------
-2) Descrivi
le tre tipologie di bisogni che ruotano intorno alle aspettative della clientela.
-------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------3)
Quali sono i vantaggi per le aziende ristorative che utilizzano gli strumenti informatici.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DATA ____________________
49
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L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA
”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI”
RIETI
Data:15/05/2015
ESAME DI STATO A.S. 2014/2015
LAB. DI SERVIZI ENOGASTRONOMICI ARTICOLAZIONE
SALA E VENDITE
Classe V sez. H
SALA E VENDITE
1^ SIMULATA
3^ PROVA DI DIRITTO E TECNICHE AMMINISTRATIVE
ALUNNO/A:_____________________________________
1) Indica che cos’è il marketing e come si è evoluto nel tempo (max. 7 righe)
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
2) Indica che cos’è il prodotto turistico e le sue caratteristiche peculiari (max. 7 righe)
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
3) Indica che cos’è la domanda turistica, da che cos’è caratterizzata e com’è segmentata
(max. 7 righe)
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
50
CLASSE 5° sala H
ALUNNO: _________________________________________
2° SIMULAZIONE
3° PROVA DI DIRITTO E TECNICHE AMMINISTRATIVE
1) Indica sinteticamente la composizione dello stato patrimoniale.
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
2) Indica quali canali di distribuzione possono essere utilizzati dalle aziende turistiche per vendere i
propri prodotti (max. 7 righe)
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
3) Indica che cos’è il business plan e quali sono le sue funzioni (max. 7 righe)
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________
51
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO
SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E
L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA
”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI”
RIETI
Data:15/05/2015
ALLEGATO B
ESAME DI STATO A.S. 2014/2015
Griglie di Valutazione Prove Simulate
Classe V SALA sez. H
PRIMA PROVA
ITALIANO
SECONDA PROVA ALIMENTI E ALIMENTAZIONE
TERZA PROVA
LINGUA INGLESE
LAB SALA E VENDITA
DTA
MATEMATICA
52
GRIGLIE PRIMA PROVA
ITALIANO
GRIGLIE DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA E SECONDA PROVA SCRITTA
53
54
55
56
GRIGLIA SECONDA PROVA
ALIMENTI E ALIMENTAZIONE
Cognome e Nome del Candidato ______________________________
Indicatori
Punti Prima
parte
Complete ed argomentati in modo critico
(lo studente dimostra ottima padronanza
dell’argomento e/o capacità critiche
personali)
8,0
pertinenza alla
traccia
Pertinenti e complete (aderenti al testo,
esposte in modo chiaro e coerente)
7,0
sviluppo
dell’argomento
Buone (aderenti al testo, esposte in modo
sufficientemente chiaro)
6,0
Accettabili (vengono fornite tutte le
informazioni più importanti)
5,0
Incomplete (mancano informazioni
importanti)
4,0
Superficiali o errate
3,0
Accennate
2,0
Quasi nulle
1,0
Buone (contenuti privi di errori,
sintetizzati o analizzati correttamente e
collegati in modo pertinente)
4,0
Accettabili (contenuti complessivamente
privi di errori e sintetizzati e/o analizzati
e/o collegati in modo sufficiente)
3,0
Frammentarie (comprensione parziale e
limitate abilità di analisi e/o sintesi e/o
collegamento)
2,0
Scarse (evidenti errori di comprensione, di
analisi e/o sintesi e/o collegamento)
1,0
Appropriate e ampie
3,0
Adeguate
2,0
Limitate
1,0
CONOSCENZE

Descrittori
ABILITA'
Di collegamento
Di comprensione
Di analisi
Di sintesi
COMPETENZE
Espressive e
linguistiche
Applicative
Rielaborative
Q1
Q2
TOTALE
Prima parte
Q1
Q2
Punteggio in
quindicesimi
: 100
x 60
x 20
x 20
Tot ……….
57
Voto
complessivo
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA
Cognome e Nome del Candidato ______________________________
CONOSCENZE

pertinenza alla
traccia
sviluppo
dell’argomento
LIVELLO
PUNTEGGIO
Conosce gli argomenti in modo scorretto e confuso e
non segue la traccia
scarso
1,0 – 3,0
Ha conoscenze molto lacunose e si attiene poco alla
traccia
insufficiente
3,5
Conosce gli argomenti in maniera frammentaria ed
approssimativa e si attiene poco alla traccia
mediocre
4,0
Conosce gli elementi di base della disciplina
sufficiente
5,0
discreto
6,0
Possiede conoscenze approfondite
buono
6,5
Padroneggia gli argomenti in ampiezza e profondità
ottimo
7,0
insufficiente
1,0 -2,0
Individua i principali concetti chiave e li collega,
anche se con difficoltà
mediocre
2,5
Sa analizzare alcuni aspetti significativi, sa
individuare i concetti fondamentali e stabilire semplici
collegamenti
sufficiente
3,0
discreto
3,5
Sa analizzare ed individuare i concetti chiave e
stabilire collegamenti pertinenti
buono
4,0
Sa stabilire collegamenti con senso critico e contributi
personali
ottimo
4,5
insufficiente
1,0
Sa applicare le conoscenze solo parzialmente
mediocre
1,5
Sa applicare le conoscenze, alcune parzialmente, altre
completamente
sufficiente
2,0
discreto
2,5
Sa applicare le conoscenze in modo adeguato, anche
in situazioni complesse
buono
3,0
Sa applicare le conoscenze in modo personale ed
efficace in qualsiasi situazione
ottimo
3,5
Conosce gli argomenti in maniera appropriata e
corretta
Non sa individuare i concetti chiave e non sa
collegarli
ABILITA'
Di collegamento
Di comprensione
Di analisi
Di sintesi
Sa analizzare alcuni aspetti significativi ed elaborare
in modo corretto situazioni semplici
Non sa applicare le conoscenze
COMPETENZE
Espressive e
linguistiche
Applicative
Rielaborative
Sa applicare le conoscenze in modo adeguato
INDICATORI
Conoscenze
Abilità
Competenze
TOTALE
PUNTEGGIO
58
GRIGLIA
TERZA PROVA
GRIGLIA VALUTAZIONE TERZA PROVA
CANDIDATO
VOTO FINALE
0 /QUINDICESIMI
GIUDIZIO
MATEMATICA
INDICATORI
GRAV
INSUFF (1-3)
INSUFF
(4-7)
MEDIOCRE
(8-9)
SUFF
(10-11)
DISCRET
O (12)
BUONO
(13)
OTTIMO
(14-15)
CONOSCENZA
DEGLI ARGOMENTI
PROPOSTI
ORGANIZZAZIONE
DEI CONTENUTI
CAPACITA'
LOGICHE E DI
SINTESI
INDIVIDUAZIONE
DEGLI ELEMENTI E
LORO ANALISI
USO DEL
LINGUAGGIO
SPECIFICO
VOTO
ENOGASTRONOMIA
INDICATORI
GRAV
INSUFF (1-3)
INSUFF
(4-7)
PESO
20
0
20
0
30
0
15
0
15
0
0
100
0
OTTIMO
(14-15)
PESO
SALA E VENDITA
MEDIOCRE
(8-9)
SUFF
(10-11)
DISCRET
O (12)
BUONO
(13)
CONOSCENZA
DEGLI ARGOMENTI
PROPOSTI
ORGANIZZAZIONE
DEI CONTENUTI
INDIVIDUAZIONE
DEGLI ELEMENTI E
LORO ANALISI
CORRETTEZZA
LINGUISTICA E
FORMALE
USO DEL
LINGUAGGIO
SPECIFICO
VOTO
20
0
20
0
20
0
20
0
20
0
0
100
0
OTTIMO
(14-15)
PESO
DTA
INDICATORI
GRAV
INSUFF (1-3)
INSUFF
(4-7)
MEDIOCRE
(8-9)
SUFF
(10-11)
DISCRET
O (12)
BUONO
(13)
CONOSCENZA
DEGLI ARGOMENTI
PROPOSTI
ORGANIZZAZIONE
DEI CONTENUTI
INDIVIDUAZIONE
DEGLI ELEMENTI E
LORO ANALISI
CORRETTEZZA
LINGUISTICA E
FORMALE
USO DEL
LINGUAGGIO
SPECIFICO
VOTO
20
0
20
0
30
0
15
0
15
0
0
100
0
OTTIMO
(14-15)
PESO
LINGUA STRANIERA (Inglese)
INDICATORI
GRAV
INSUFF (1-3)
INSUFF
(4-7)
MEDIOCRE
(8-9)
SUFF
(10-11)
DISCRET
O (12)
BUONO
(13)
CONOSCENZA DEGLI
ARGOMENTI PROPOSTI
CONOSCENZA DEL
LINGUAGGIO
SPECIFICO
SINTESI E
RIELABORAZIONE DEI
CONTENUTI
CORRETTEZZA
MORFOSINTATTICA E
OROTOGRAFICA
VOTO
0
59
30
0
25
0
25
0
20
0
100
0
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO
SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E
L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA
”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI”
RIETI
ALLEGATO C
ESAME DI STATO A.S. 2014/2015
Relazione finale e programma svolto
dai singoli docenti
Classe V sala sez. H
N.B.: Il documento con le firme originali è depositato agli atti.
60
Data:15/05/2015
IPSSEOA “Ranieri Antonelli Costaggini” Rieti
Anno Scolastico 2014 – 2015
Classe V SALA H
Discipline : ITALIANO – STORIA
Insegnante : Claudia Vallocchia
RELAZIONE FINALE
Ho iniziato il mio rapporto didattico- affettivo con la classe nell’anno scolastico
2012/2013,sempre e costantemente caratterizzato da profonda stima e rispetto reciproci.
Il gruppo-classe inizialmente formato da 18 alunni ,provenienti da quattro sezioni
diverse,si è notevolmente ridotto nel corso del triennio giungendo all’attuale, composta da
9 elementi:7 ragazze e 2 ragazzi.
La diversità delle esperienze didattiche e di apprendimento avviate da altre colleghe nel
corso del biennio di base hanno inciso fortemente sulla fisionomia della classe che si
mostra poco omogenea negli atteggiamenti, nella propensione allo studio e nella
partecipazione alla vita scolastica; così, mentre alcuni alunni, pur nei limiti, si distinguono
per il raggiungimento di buone competenze logiche ed argomentative ed apprezzabili
capacità critiche, altri posseggono un livello solo sufficiente di conoscenze.
Mi sento però in dovere di sottolineare che tutti i ragazzi si sono notevolmente impegnati
per superare i diversi limiti che caratterizzavano la loro preparazione(sia a livello di
rielaborazione personale, orale e scritta, sia della metodologia di studio, non sempre
corretta ed efficace).
Per ciò che concerne il profitto, il gruppo ha mostrato difficoltà nella produzione scritta e
le competenze di scrittura, mediamente sufficienti dal punto di vista formale, risultano
essenziali nei contenuti.
Premesso ciò sono emerse, all’interno della classe, delle fasce di rendimento: un esiguo
gruppo di allievi dotati di discreta vivacità intellettuale, senso critico ed una sufficiente
padronanza del mezzo linguistico- espressivo ha raggiunto risultati più che sufficienti ed
anche buoni.
Un secondo gruppo di alunni anche se non hanno rivelato particolare attitudine allo studio,
si sono impegnati, pur presentando ancora delle carenze espositive e seguendo un metodo
di studio legato al nozionismo.
Un terzo gruppo si è trovato in difficoltà soprattutto perché le carenze espressive e
comunicative si sono sommate ad un impegno saltuario e ad uno studio frammentario.
I due ragazzi DSA, si sono molto impegnati per seguire il programma della classe sia in
italiano che in storia, riuscendoci pienamente e con profitto.
Ho fatto leva ripetutamente e con metodo, su interessi possibili o latenti da cui partire,
sollecitando, così, un’indagine sulle problematiche di attualità, per impostare il lavoro
didattico vero e proprio, ma un’esigua minoranza ha risposto positivamente alle
sollecitazioni costanti.
61
Ho cercato, inoltre, di fare acquisire agli alunni le modalità pragmatiche per la stesura di
testi oggetto delle prove di esame: analisi del testo, saggio breve, articolo di giornale,
tema di attualità e tema storico.
Per ciò che riguarda la storia tutti gli studenti hanno partecipato in modo adeguato allo
studio della disciplina; il che, unitamente ad un efficace metodo di lavoro gradualmente
acquisito nel corso del triennio, ha consentito anche per chi si segnalava per un profilo non
pienamente sufficiente, di compensare in misura accettabile la discontinuità
nell’applicazione domestica e ad ovviare a una modesta propensione per argomenti
linguistici- letterari nonché storici.
Il quadro delle competenze, conoscenze ed abilità pur nel variare della dimensione orale e
scritta della lingua e nel variare anche notevole, per attitudine ed interesse, delle singole
individualità, è da ritenersi soddisfacente.
Dal punto di vista comportamentale, la classe non ha evidenziato alcun problema
disciplinare, ha mostrato responsabilità, consapevolezza del proprio dovere nonché
rispetto delle regole.
Il voto e il giudizio finale è emerso da un’analisi dettagliata dei risultati scritti e orali
individuali, dall’impegno profuso nello studio delle discipline nel corso dell’anno
scolastico, nonché dalla partecipazione attiva al dialogo educativo.
Gli incontri con i genitori, sporadici, si sono avuti solo, e per alcuni alunni, in occasione
delle date previste all’inizio dell’anno scolastico.
Ore disciplinari Italiano: al 15/05/2015 n° 106 ore, al termine delle lezioni previste n° 120
ore.
Ore disciplinari Storia: al 15/05/2015 n° 54 ore, al termine delle lezioni previste n° 61 ore.
L’Insegnante
………………………..
62
PROGRAMMA DI ITALIANO
Modulo 1 : L’Età post – unitaria
Storia, società e cultura
Il romanzo del secondo Ottocento in Europa e in Italia
 Il Naturalismo francese
Gustave Flaubert: “ I sogni romantici di Emma ” da “ Madame Bovary ”
Emile Zola: “ L’alcol inonda Parigi ” da “ L’Assommoir ”
 Il Verismo italiano
da “ Vita dei Campi ” : “ Rosso Malpelo ”
Il ciclo dei Vinti
da “ I Malavoglia ” : “ Il mondo arcaico e l’irruzione della storia ”
da “ Le Novelle Rusticane ” : “ La roba ”
da “ Mastro - don Gesualdo ” : “ La morte di Mastro – don Gesualdo ”
Modulo 2 : Il Decadentismo
Storia, società e cultura
Temi e miti della letteratura decadente
Romanticismo e Decadentismo
Boudelaire : al confine tra Romanticismo e Decadentismo
Boudelaire : da “ I fiori del male ” :
“ Corrispondenze ”
“ Albatro ”
“ Spleen ”
Il romanzo decadente in Europa: Oscar Wilde
Oscar Wilde: da “ Il ritratto di Dorian Gray ” :
“ I principi dell’estetismo ”
 Gabriele D’Annunzio: biografia, poetica e opere
L’estetismo e la sua crisi
da “ Il piacere ” : “ Un ritratto allo specchio : Andrea Sperelli ed Elena Muti ”
da “ Alcyone ” : “ La sera fiesolana ”
“ La pioggia nel pineto ”
 Giovanni Pascoli : biografia , poetica e opere
da “ Il fanciullino” : “ Una poetica decadente ”
da “ Mirycae ” : “ Lavandare”
“ X Agosto ”
“ L’assiuolo ”
“ Temporale ”
“ Novembre ”
“ Il lampo ”
da “ I canti di Castelvecchio ” : “ Il gelsomino notturno ”
Modulo 3 : Il primo Novecento
Storia, società e cultura
Le Avanguardie:
63
I futuristi : Filippo Tommaso Marinetti
“ Manifesto del futurismo ”
I crepuscolari : Guido Gozano
dai “ Colloqui ” : “ La Signorina Felicita ovvero la felicità ”
 Italo Svevo :biografia , poetica e opere
“ Una vita ”
da “ Senilità ” : “ Il ritratto dell’inetto ”
da “ La coscienza di Zeno ” : “ Il fumo ”
“ La morte del padre ”
 Luigi Pirandello : biografia , poetica e opere
dalle “ Novelle per un anno ” : “ Ciàula scopre la luna ”
“ Il treno ha fischiato ”
da “ Il fu Mattia Pascal ” : “ La costruzione della nuova identità e la sua crisi ”
“ Uno , nessuno e cento mila ”
“ Sei personaggi in cerca d’autore ”
La produzione teatrale
Modulo 4 : Tra le due guerre
Storia, società e cultura
 Giuseppe Ungaretti : biografia , poetica e opere
da “ L’allegria ” : “ Veglia ”
“ Sono una creatura ”
“ San Martino del Carso ”
“ Mattina ”
“ Soldati ”
“ Il sentimento del tempo ”
“ Il dolore e le ultime raccolte ”
 L’Ermetismo: carattere generale, contenuti e forme
 Salvatore Quasimodo : biografia , poetica e opere
da “ Acque e terre ” : “ Ed è subito sera ”
da “ Giorno dopo giorno ” : “ Alle fronde dei salici ”
 Eugenio Montale : biografia , poetica e opere
da “ Ossi di seppia ” : “ Meriggiare pallido e assolto ”
“ Spesso il male di vivere ho incontrato ”
Presumibilmente dopo il 15 Maggio
Il Neorealismo: caratteri generali
Primo Levi
Testi adottati:
L'Attualità della Letteratura. Baldi, Giusso, Razetti, Zaccaria (Ed. Paravia - Pearson).
L’Insegnante
Alunni
64
PROGRAMMA DI STORIA
UD 1 Conflitti e rivoluzioni nel primo Novecento
1.
Le grandi potenze all'inizio del Novecento
-Trasformazioni di fine secolo
-Un difficile equilibrio
-L'Italia e l'età Giolittiana
-La questione d'oriente e gli imperi multinazionali
2.
La prima guerra mondiale
-Da un conflitto locale alla guerra mondiale
-Le ragioni profonde della guerra
-Una guerra di logoramento
-L'Italia in guerra
-La svolta del 1917 e la fine della guerra
-Il dopo guerra e i trattati di pace
-L'inizio della crisi del colonialismo
3.
La rivoluzione russa
-La Russia all'inizio del secolo
-Le due rivoluzioni Russe
-Il governo Bolscevico e la guerra civile
-La nascita dell'Urss
-La dittatura di Stalin
-L'industrializzazione dell'Urss
UD 2 La crisi della civiltà europea
1.
Il fascismo
-Crisi e malcontento sociale
-Il dopo guerra e il biennio rosso
-Il fascismo: nascita e presa del potere
-I primi anni del governo fascista
-La dittatura totalitaria
-La politica economica ed estera
2.
La crisi del '29 e il New Deal
-I “ruggenti anni venti”
-La crisi del 1929
-Il New Deal
65
3.
Il regime nazista
-La Repubblica di Weimar
-Il nazismo e la salita al potere di Hitler
-La dittatura nazista
-La politica economica ed estera di Hitler
-La guerra civile spagnola
-L'espansione giapponese
4.
La seconda guerra mondiale
-Verso la Seconda guerra mondiale
-La guerra in Europa e Oriente
-I nuovi fronti
-L'Europa dei Lager e della Shoah
-La svolta della guerra
- 8 Settembre: L'Italia allo sbando
-La guerra di liberazione
UD 3 Il mondo diviso
1.
La guerra fredda
-Un bilancio della guerra
-Dalla pace alla guerra fredda
-Il blocco occidentale
-Il blocco orientale e la sua espansione
-Avvio del “disgelo” e nuovi focolai di crisi
2.
La decolonizzazione
-Il processo di decolonizzazione
-L'indipendenza dell'India
-Il Sud -Est asiatico e la guerra del Vietnam
-Il mondo arabo
-L'Africa subsahariana
-L'America Latina
3.
L'età dell'oro
-I “gloriosi trenta”
-Lo stato del benessere
-L'economia dell'Europa orientale
-Il Sessantotto
Programma da svolgere presumibilmente dopo il 15 Maggio
UD 4 La società contemporanea
1.
Dagli anni '70 agli anni '90
2.
La civiltà nel mondo globale
Testi adottati:
Storia in corso 3. De Vecchi, Giovanotti (Ed. Pearson).
Alunni
L’Insegnante
66
I.P.S.S.E.O.A. -COSTAGGINI - RIETI
Relazione finale Classe 5 SALA sez. H
Docente: Prof. Di Marcantonio Lido
Anno scolastico 20014/2015
Disciplina: Lab. Servizi Enogastronomici settore sala e vendita
Ore complessive previste: n 4 settimanali per 33 settimane n. 132 ore annue.
Libro di testo: Master Lab - laboratorio di servizi enogastronomici sala e vendita - per il quinto anno . le
monnier scuola. A. Faracca, E. Galie, A. Capriotti , T. Ficcadenti
PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
La classe 5 sala sez. H è composta da 9 alunni , 7 ragazze e 2 ragazzi, di cui due con disturbi specifici
dell'apprendimento, i quali seguono il programma della classe, sono state messe in atto misure
dispensative e adottati strumenti compensativi dopo condivisione con le famiglie.
La classe si è mostrata fin dall’inizio interessata alla materia, seppur svolta in classe con poche
esercitazioni pratiche, diversamente dall’anno scolastico precedente.
Gli alunni nell'ultimo triennio hanno avuto lo stesso docente, per cui hanno potuto beneficiare di quella
continuità didattica per raggiungere al meglio il successo formativo e professionale..
La partecipazione, l'interesse e l'impegno dimostrati, sono stati costanti e adeguati alle potenzialità degli
alunni anche se per alcuni alunni c’è stato un lieve calo di partecipazione nella prima parte del
pentamestre finale.
Tutti gli alunni hanno raggiunto gli obiettivi didattici programmati per la disciplina all'inizio del percorso
scolastico, sono stati raggiunti con due livelli diversificati così evidenziati
- un piccolo gruppo si è sempre impegnato nello studio in modo costante, conseguendo risultati buoni.
- l'altro gruppo della classe, bisognoso di essere stimolato ha mostrato più interesse per le attività di
laboratorio ottenendo alla fine risultati discreti.
OBIETTIVI DISCIPLINARI:
Conoscenze:











Le componenti culturali e sociali del cibo e della gastronomia.
Criteri e strumenti per la sicurezza e la tutela della salute nel luogo di lavoro..
Le tecniche per la preparazione e il servizio della cucina di sala
Le tecniche per la preparazione dei cocktail .
I diversi tipi e di menu.
Principi di marketing enogastronomico.
Le tecniche di gestione e l'uso del software nella ristorazione
Enografia nazionale ed estera..
Principi di analisi sensoriale dei vini
Il servizio per regole e per eccezioni.
I distillati e l'offerta del beverage
67
Abilità:










Individuare la valenza culturale delle scelte gastronomiche e dei consumi alimentari.
Uniformare i servizi della ristorazione ai mutamenti in atto nelle tendenze di consumo.
Usare le potenzialità dei mass media per valorizzare i servizi della ristorazione.
Utilizzare le tecniche per la miscelazione di cocktail nazionali e internazionali.
Riconoscere il ruolo dei menu.
Eseguire analisi sensoriali del vino.
Esecuzione di piatti alla lampada per flambè di prestigio.
Pianificare il lavoro in relazione al tipo di utenza.
Individuare i possibili rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori del settore ristorativo.
Utilizzare lessico e fraseologia di settore anche in lingua straniera.
METODOLOGIE E STRATEGIE EDUCATIVE
Nello svolgimento delle attività si è prevista una diversificazione nell'uso dei metodi:
 Lezioni frontali
 Esercitazioni in laboratorio
 Schematizzazione dei concetti fondamentali.
 Analisi di situazioni reali
SUSSIDI DIDATTICI
La didattica è stata integrata con diversi tipi di supporto
 Libri di testo
 Fotocopie di testi per approfondire gli argomenti
TESTI UTILIZZATI
 Libro di testo in uso
VERIFICHE E VALUTAZIONI
Sono state somministrate alla classe prove della seguente tipologia:
 Domande a risposta aperta, scelta multipla, verifiche orali.
Relativamente ai criteri di valutazione dei prodotti dell'apprendimento si è fatto uso delle griglie
deliberate dal Collegio dei Docenti dell'istituto
Ore disciplinari lab. sala e vendite al 15/05/2015 n.ore106
Ore disciplinari al termine delle lezioni previste num. ore 119
Rieti li
11-05-2015
Il docente
Di Marcantonio Lido
68
I.P.S.S.E.O.A.- COSTAGGINI - RIETI
PROGRAMMA SVOLTO DI LABORATORIO SERVIZI ENOGASTRONOMICI
SETTORE SALA E VENDITA
CLASSE 5 SALA SEZ. H
A.S.-2014-2015
DOCENTE- DI MARCANTONIO LIDO
Modulo -1- RIPASSO E APPROFONDIMENTO BLOCCHI TEMATICI DEL QUARTO ANNO:
- Il servizio,varie fasi dall'accoglienza al commiato con alcune esercitazioni pratiche al laboratorio.
- Esecuzione di alcuni piatti alla lampada : indicazioni, regole , utensili ,vivande e distillati adatte al
flambè.
- La caffetteria e i cocktail al bar
-La distillazione
-Aspetto merceologico dei principali distillati
-L'offerta del beverage
- Linee guida per creare un cocktail
-Classificazione e tipologie dei drink
-Il drink cost o beverage cost
modulo -2- IL MENU' E LA LISTA DELLE VIVANDE:
- Il menu
- Regole di base,successione delle vivande
-Le tipologie di menù
-Le abitudini alimentari ,fattori che influenzano le scelte gastronomiche dietetici e culturali
-Carta dei vini,carta degli oli,carta dei dolci
modulo -3- PRINCIPI DI MARKETING ENOGASTRONOMICO
-Principi di marketing
-Gli strumenti di vendita
- Comunicare attraverso il menu e le altre carte
- La comunicazione interna : il briefing operativo
-Comunicare la qualità percepita e le aspettative della clientela
-Sistemi di qualità per la filiera alimentare
-I prodotti di qualità: i marchi DOP,IGP,STG.
-I prodotti e i piatti tipici regionali
Modulo -4 - ENOGASTRONOMIA NAZIONALE E EUROPEA
- Le fasi della produzione del vino
- La fermentazione, la vinificazione e altre tecniche produttive
- Lo champagne
-La produzione enologica regionale
-Esame organolettico del vino
69
-Esame visivo,olfattivo e gustativo dei vini
-La scheda dell'esame organolettico
- Alcune regole di base di abbinamento cibo vino
- La classificazione dei prodotti vinicoli
-Le IGT, le DOC,le DOCG
-La produzione vitivinicola europea
-Le aree vinicole in Francia,Spagna, Portogallo, Germania.
Modulo -5- LE TECNICHE DI GESTIONE
- Metodi di gestione del bar: a stock e a quantità
- La gestione degli acquisti
- L'approvvigionamento
- Gestione cantina e carta dei vini
- La gestione del magazzino
- Le tecnologie informatiche nella ristorazione
- I vantaggi per le aziende enogastronomiche.
Modulo 6- La gestione operativa del banqueting e catering
- La location
- Checklist e schemi operativi
- Schede di servizio
- Figure professionali
Rieti 11/05/2015
Il docente
Di Marcantonio Lido
Gli alunni
-------------------------------------------------------------------
70
RELAZIONE FINALE del DOCENTE
MATERIA: Matematica
DOCENTE: Giorgio GATTA
CLASSE: Va T.S.S.V. Sez. H
A. S. 2014/2015
BREVE PRESENTAZIONE della CLASSE
La classe di Servizi di Sala e Vendita era composta da nove alunni iscritti.
C’è la presenza di due ragazzi con Disturbi Specifici di Apprendimento che, con il P.d.P.,
sono comunque riusciti a raggiungere gli obiettivi minimi prefissati.
Gli studenti hanno mostrato vecchie lacune nella preparazione di base per cui,
inizialmente, si è ritenuto opportuno ricostruire almeno in parte i prerequisiti necessari allo
svolgimento degli argomenti relativi alla programmazione.
È da sottolineare che, sin dai primi giorni dell’Anno Scolastico, la classe, fatte poche
eccezioni, ha mostrato disinteresse per la disciplina, a causa dell’elevata probabilità di non
essere inserita tra le materie d’esame, a cui si è correlato un basso livello di attenzione, una
scarsa partecipazione allo svolgimento della lezione ed un’assoluta trascuratezza nel
lavoro domestico che ha portato a tralasciare quasi totalmente lo studio fino a metà del
secondo quadrimestre.
Per tali motivi si è reso necessario tornare più volte sugli argomenti già trattati, rallentando
così notevolmente il normale svolgimento del programma.
IN RELAZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SONO STATI
CONSEGUITI I SEGUENTI OBIETTIVI IN TERMINI DI CONOSCENZE,
COMPETENZE E CAPACITA’
Gli alunni sanno calcolare con sufficiente autonomia semplici limiti di funzioni razionali
intere e fratte, presentano invece molte incertezze nella lettura dei grafici e nella
determinazione del dominio e del segno di una funzione, nello studio dei limiti, mentre
risultano in grado di eseguire derivate ed integrali di semplici funzioni dimostrando una
certa sicurezza nel calcolo probabilistico, solo dopo avere svolto molti esercizi dello stesso
tipo e comunque dietro la guida dell’insegnante.
Complessivamente, tranne pochissimi studenti, la classe non ha raggiunto in modo
soddisfacente gli obiettivi prefissati.
71
1. CONTENUTI SPECIFICI
 UNITA’ DIDATTICHE e/o MODULI e/o
PERCORSI FORMATIVI ed EVENTUALI APPROFONDIMENTI
U.D. – MODULO – PERCORSO FORMATIVO – APPROFONDIM.
Prerequisiti: Ripasso equazioni di 1° e 2° grado intere e fratte; sistemi di
equazioni. Disequazioni di 1° e 2° grado e sistemi di disequazioni.
Retta, circonferenza, parabola e funzioni esponenziali e logaritmiche
Definizione di funzione, terminologia.
Campo di esistenza di una funzione, campo di esistenza i funzioni razionali e
irrazionali intere e fratte.
Intersezione con gli assi, positività di una funzione.
Lettura del grafico di una funzione.
Limiti: definizione operativa e algebra dei limiti.
Calcolo di semplici limiti di funzioni razionali e irrazionali intere e fratte.
Forme indeterminate e loro risoluzione.
Calcolo degli asintoti verticali e orizzontali di una funzione.
Derivate: Calcolo delle derivate delle funzioni polinomiali. Massimi e minimi.
Integrali: Calcolo degli integrali indefiniti per le funzioni elementari. Uso degli
integrali definiti per il calcolo delle aree.
Probabilità di eventi semplici e complessi:
Probabilità della somma e del prodotto logico di eventi.
Probabilità condizionata. Il metodo della disintegrazione.
Calcolo dell’equità e della posta di un gioco aleatorio
Distribuzione di probabilità: distribuzione di probabilità e funzione di
ripartizione di una variabile casuale discreta. Valutazione della media, varianza
e deviazione standard. Distribuzione uniforme discreta e binomiale.
Statistica inferenziale: Popolazione, campioni e loro parametri. Distribuzione
della media campionaria. Stima di un parametro della popolazione: puntuale e
per intervallo della media.
PERIODO/ORE
sett./ott.: 4 ore
ott.: 3 ore
ott.: 7 ore
ott./nov.: 10 ore
nov.: 14 ore
dic./gen./feb.: 20 ore
mar./apr.: 14 ore
apr./mag.:9 ore
apr./mag.:9 ore
2. METODOLOGIE (lezione frontale, gruppi di lavoro, processi individualizzati, attività di
recupero-sostegno e integrazione, etc.)
È stata utilizzata prevalentemente la lezione frontale per il tempo necessario alla
trattazione dei contenuti e si è preferito l’ampio uso di esercitazioni in classe con
l’obiettivo di coinvolgere il più possibile personalmente gli alunni nella risoluzione degli
esercizi.
Le esercitazioni sono state raccolte, corrette e riconsegnate agli alunni con lo scopo di
segnalare a ciascuno eventuali errori o imprecisioni o mancati svolgimenti su cui riflettere
e prepararsi.
Non sono stati attivati i corsi di recupero non dovendosi estinguere alcun debito formativo
rispetto al percorso del I° quadrimestre.
72
3. MATERIALI DIDATTICI (testo adottato, orario settimanale di laboratorio, attrezzature,
spazi, biblioteca, tecnologie audiovisive e/o multimediali, etc.)
Come riferimento si è utilizzato il libro di testo BERGAMINI M. - TRIFONE A. BAROZZI G., MATEMATICA.BIANCO 4-5 con @-Book, Ed. ZANICHELLI,
unitamente ad esercizi direttamente preparati dall’insegnante.
4. TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE
SPECIFICARE (prove scritte, verifiche orali, test oggettivi come previsti dalla terza prova, prove
grafiche, prove di laboratorio, etc.):
Sono state utilizzate prevalentemente verifiche scritte, volte all’accertamento della
comprensione dei contenuti e, ove necessario, all’integrazione e al chiarimento di
eventuali dubbi e prove scritte utilizzando la tipologia di domande a risposta aperta o la
tipologia mista di domande a risposta aperta e a risposta multipla come previsto dalla terza
prova dell’Esame di Stato.
5. CRITERI DI VALUTAZIONE
Si è tenuto conto della conoscenza dei contenuti e della capacità di autonomia nello
svolgimento degli esercizi proposti, degli interventi dal posto, della partecipazione attiva
alla lezione, dell’interesse mostrato e dei progressi registrati durante l’A.S..
SI ALLEGANO A PARTE I TESTI DELLA PROVE E DELLE VERIFICHE EFFETTUATE DURANTE
L’ANNO.
Rieti, 15 maggio 2015
73
74
Relazione finale classe V SALA SEZ. H
Anno scolastico 2014/2015
Disciplina: Scienza dell’alimentazione
Insegnante: Giuliana Mutignani
La classe VH è stata presa in carico dalla scrivente nell’ultimo biennio scolastico, e
si è subito rivelata una compagine ben motivata all’apprendimento, perché consapevole sia
delle profonde lacune pregresse, sia dell’importanza di una preparazione valida finalizzata
alle prove di esame. A questo proposito va sottolineato l’impegno costante e il notevole
senso di responsabilità di tutto il gruppo classe (compresi i due alunni caratterizzati da
profilo DSA) al punto da potersi ora definire omogeneo dal punto di vista delle
competenze e delle conoscenze di base.
Tuttavia va segnalata una diffusa, scarsa proprietà di linguaggio, sia nella produzione
scritte che nella esposizione orale e nel corso del biennio scolastico trascorso costante è
stato pertanto lo stimolo verso una acquisizione e una applicazione corretta del linguaggio,
non soltanto quello disciplinare.
La programmazione ha seguito la realizzazione dei blocchi tematici preventivati
all’inizio dell’anno scolastico, con l’accertamento continuo e sistematico del livello di
conseguimento degli obiettivi prefissati.
Le attività di recupero, attuate in conformità alle disposizioni vigenti nonché alle
indicazioni del Collegio Docenti, sono state svolte in itinere con un solo discente
interessato, che ha superato le prove di verifica e con valenza di ripasso degli argomenti
svolti nel 1° trimestre per l’intero gruppo classe.
Si è ritenuto, infine, di privilegiare un approccio che fosse ricco di stimoli e che
rendesse facile e immediato l’apprendimento attraverso modalità di comunicazione
semplici e dirette, supportate da strumenti utili alla memorizzazione dei concetti
fondamentali e alla verifica autonoma delle conoscenze: a questo approccio gli allievi
hanno risposto positivamente, con interesse, e intervenendo con riflessioni e quesiti circa
le tematiche trattate.
Rieti, 13/05/2015
L’insegnante
Giuliana Mutignani
75
Programma svolto di “Scienze dell’Alimentazione”
Anno scolastico 2014/2015
Classe V SALA H
IPSSEOA – Rieti
Insegnante: G. Mutignani
I prodotti alimentari innovativi: alimenti arricchiti, alimenti alleggeriti, alimenti destinati a una
alimentazione particolare. Gli integratori alimentari. Gli alimenti funzionali: omega 3 e omega 6,
fitoestrogeni fitosteroli, antiossidanti con particolare riferimento all’azione preventiva nei confronti dei
tumori. Probiotici, prebiotici e simbiotici. I novel foods: la stevia. Cenni sugli alimenti OGM. I
superfoods. Concetto di alterazione degli alimenti e classificazione dei sistemi di conservazione (cenni).
Concetto di contaminazione alimentare e tipologie di contaminazione. Contaminazione fisico chimica
degli alimenti: micotossine e veleni da funghi macroscopici; fitofarmaci e agricoltura biologica ,
agricoltura integrata e prodotti a km 0. Zoofarmaci. Sostanze cedute da contenitori o imballaggi per
alimenti. I metalli pesanti. Radionuclidi. Diossine e PCB.
Contaminazione biologica degli alimenti e prevenzione delle malattie di origine alimentare: 10 regole.
Agenti biologici responsabili: i prioni e le encefalopatie spongiformi. I virus: la influenza aviaria. Il
rotavirus, il norovirus; Hav e Hev. I batteri: morfologia, modalità riproduttive, spore, tossine, fattori
ambientali di crescita. Tossinfezioni alimentari e infezioni. Patologie alimentari emergenti: salmonellosi,
tossinfezione da stafilococco, da Bacillus cereus, Campylobatteriosi, tipo e paratifo, listeriosi, shigellosi,
Tossinfezione da Clostridium perfringens e botulismo. Escherichiacoli. Colera.
I funghi microscopici: lieviti e muffe, caratteristiche.
Aspergillus niger.
Le parassitosi intestinali. Toxoplasmosi, Teniasi, Anisakidosi. Trichinosi.
Gli additivi alimentari, requisiti e classificazione.
Gli additivi alimentari e le allergie. I conservanti antimicrobici, gli antiossidanti; gli additivi ad azione
fisica. Gli additivi alimentari che agiscono sulle qualità organolettiche: coloranti e aromi, edulcoranti di
origine naturale e artificiale, esaltatori di sapidità. Consultazione delle tabelle con relative caratteristiche.
Gli enzimi. I coadiuvanti tecnologici.
Dietoterapia: le MCV e la loro prevenzione. Le indicazioni dietetiche relative.
Le malattie del metabolismo e le indicazioni dietetiche relative: diabete mellito, diabete gestazionale.
L’obesità e malattie correlate. Regolazione ormonale della fame. Tipi di obesità. Iperuricemia e gotta.
Osteoporosi.
Dietologia: la dieta nell’età evolutiva, dieta del neonato e del lattante, lo svezzamento, la dieta del
bambino e dell’adolescente, la dieta dell’adulto, la dieta della gestante e della nutrice, la dieta in
menopausa e la dieta della terza età. Diete e stili alimentari: la dieta mediterranea, le diete vegetariane, la
macrobiotica, la eubiotica, la dieta nordica, la dieta dello sportivo.
L’alimentazione nella ristorazione collettiva: la ristorazione, la ristorazione di servizio, la mensa
scolastica, aziendale, la ristorazione nelle case di riposo, la ristorazione ospedaliera.
Ripasso delle diete nelle malattie dell’apparato digerente, nonché delle allergie e delle intolleranze
alimentari, del favismo, fenilchetonuria, celiachia, svolte lo scorso anno.
Rieti 13/05/2015
L'INSEGNANTE
FIRME ALUNNI
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76
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA
“COSTAGGINI” - RIETI
RELAZIONE FINALE
ANNO SCOLASTICO 2014/2015
Disciplina: Diritto e Tecniche Amministrative
Classe: V sala/H
Insegnante: Prof. Antonio CECCHETTIN
Libro di testo: Le Imprese del Turismo – Giuseppe Aiello- Hoepli
La classe V sala/H è composta da 9 alunni, 2 ragazzi e 7 ragazze, di cui due con disturbi specifici
dell’apprendimento che seguono la programmazione curriculare della classe.
Gli alunni nell’ultimo triennio hanno avuto lo stesso insegnante disciplinare per cui hanno potuto beneficiare di
quella continuità didattica auspicabile per raggiungere al meglio il successo formativo.
Tra docente ed alunni si è istaurato e consolidato un buon rapporto caratterizzato da una serena
collaborazione, da un sufficiente impegno e senso di responsabilità nell’ attività didattica, dal desiderio di crescere sia
da un punto di vista professionale che umano.
Pertanto gli obiettivi didattico – educativi programmati per la disciplina all’inizio del percorso
scolastico, sono stati complessivamente raggiunti, sebbene con livelli diversificati.
Relativamente al profitto conseguito si rilevano due fasce di livello così evidenziate:
1. un piccolo gruppo, più assiduo nella frequenza scolastica, si è impegnato nello studio della
disciplina in modo costante, conseguendo risultati discreti;
2. l’altro gruppo della classe, adeguatamente stimolato, ha mostrato buona volontà e disponibilità
al lavoro scolastico, ottenendo risultati sufficienti.
L’attività didattica è stata svolta con l’obiettivo di far conoscere agli alunni i principali argomenti
della disciplina, in modo da migliorare sia la conoscenza delle imprese turistiche che l’analisi del contesto
socio – economico in cui esse operano. Questo con il fine ultimo di sviluppare negli alunni le competenze
e le capacità necessarie per poter interpretare, applicare e rielaborare in modo logico e critico la realtà del
loro ambiente di lavoro.
Al fine di conseguire tali obiettivi è stata avviata anche un’attività di recupero in itinere che ha
prodotto risultati soddisfacenti.
Agli alunni sono state somministrate periodicamente delle verifiche scritte nonché orali, al fine di
valutare il grado di apprendimento delle tematiche svolte.
L’insegnante
77
SERVIZI PER L'ENOGASTRONOMIA E L'OSPITALITÀ
ALBERGHIERA
"RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI"
PROGRAMMA DI
DIRITTO E TECNICHE AMMINISTRATIVE
Anno scolastico 2014/2015
Classe V sala sez. H
Modulo 1 Le dinamiche del turismo internazionale e nazionale
UD1 La domanda turistica mondiale, europea e nazionale
 Il mercato turistico mondiale
 Il mercato turistico europeo
 Il mercato turistico in Italia
 L'evoluzione delle forme di turismo: verso il turismo sostenibile
UD2 L'evoluzione del sistema d'offerta in Europa e in Italia
 L'evoluzione dell'offerta in Europa
 L'evoluzione dell'offerta in Italia
 L'evoluzione dell'offerta ristorativa
Modulo 2 Tecniche di marketing del prodotto turistico
UD3 Il marketing del turismo e della ristorazione
 Che cos'è il marketing
 Marketing razionale, emozionale e dello spirito
 Principali caratteristiche del mercato turistico e della ristorazione
 Marketing turistico: aziendale e pubblico
 Marketing integrato
 Il concetto di marketing management
 Marketing interno e marketing interattivo nelle imprese ricettive e di ristorazione
UD4 I prodotti turistici
 Che cos'è il prodotto turistico
 L'intangibilità dei servizi turistici
 Tipologie di prodotti turistici territoriali
 Il prodotto delle imprese ricettive e di ristorazione
 Dal prodotto generico al prodotto potenziale
UD5 La domanda turistica e di ristorazione: segmentazione e mercato obiettivo
 Il mercato e la domanda turistica
 Il comportamento d'acquisto del consumatore
 Gli stadi della domanda turistica
 La segmentazione della domanda: requisiti dei segmenti di mercato
78
 La segmentazione della domanda: criteri di segmentazione
 Il mercato obiettivo
 Dal mercato potenziale al mercato effettivo
 Posizionamento mentale del prodotto
UD6 Le strategie di marketing e il ciclo di vita del prodotto
 La pianificazione strategica e la missione aziendale
 L'analisi SWOT
 Le strategie di marketing
 Il marketing mix
 Il posizionamento di mercato
 Il ciclo di vita del prodotto
 Strategie di marketing e ciclo di vita del prodotto
UD 7 Il marketing relazionale
 Principi e applicazioni del CRM
 Valore del cliente
 Strumenti per valutare l'andamento della clientela
 Normativa in materia di privacy del cliente
UD8 Il pricing: i prezzi dei prodotti ricettivi e della ristorazione
 La strategia dei prezzi
 Obiettivi della strategia dei prezzi
 Metodi per la determinazione dei prezzi dei servizi
 Reazioni del mercato alle variazioni del prezzo
UD9 Distribuzione e promozione dei prodotti turistici
 I canali di distribuzione
 La distribuzione del prodotto
 GDS e altri sistemi telematici
 Canale medio e canale lungo
 La comunicazione e la promozione
 Strategie di spinta e di attrazione
 La pubblicità
 Le pubbliche relazioni
 Il marketing diretto
 La promozione delle vendite e la vendita personale
UD10 Il marketing plan
 Finalità e struttura del piano di marketing
 Analisi della domanda e dell'ambiente
 Analisi della concorrenza
 Analisi della situazione interna dell'impresa
 Definizione degli obiettivi
 Programmi operativi e budget di marketing
 Il controllo di marketing
UD11 Il piano di marketing turistico territoriale
 Il marketing turistico territoriale
 Specificità del piano di marketing turistico territoriale
 Analisi SWOT del territorio
 Definizione di obiettivi e azioni
79
Modulo 3 Tecniche di web marketing
UD13 Il web marketing
 Che cos'è il web marketing
 Strumenti di web marketing
 I motori di ricerca
 Analisi del web marketing
Modulo 4 Redazione del business plan
UD15 Il business plan: funzioni e regole per la redazione
 Che cos'è il business plan
 Funzioni del business plan
 Elaborazione del business plan
 Articolazione del business plan
UD16 Il business plan: il piano economico-finanziario
 Conto economico previsionale
 Stato patrimoniale previsionale
 Rendiconto finanziario previsionale e indici finanziari
Modulo 5 Normative di settore nazionali e comunitarie
UD17 Caratteristiche dei contratti del turismo organizzato
 I contratti di turismo organizzato
 Il contratto di vendita di pacchetti turistici
 Il diritto del turista alla corretta informazione
 Cessione del contratto
 Revisione del prezzo e altre modifiche contrattuali
 Inadempimenti contrattuali e danni
UD19 I prodotti tipici locali: identità territoriale e marketing
 I prodotti tipici locali per lo sviluppo del territorio
 Prodotti a chilometri zero (km zero)
 Il marketing dei prodotti tipici locali e a km zero
 Segmentazione della domanda, analisi SWOT e posizionamento
 Strategie per la valorizzazione dei prodotti tipici locali
UD20 Marchi di tutela e rintracciabilità dei prodotti alimentari
 I marchi europei DOP, IGP e STG
 La funzione dei marchi europei e dei consorzi di tutela
 Prodotti biologi
 I marchi nazionali per il vino
 La rintracciabilità dei prodotti alimentari
Il Professore
Gli Alunni
80
RELAZIONE FINALE
Anno scolastico 20014/2015
Docente: Prof.ssa Martine Corman
Disciplina: Lab. Servizi Enogastronomici (Settore Cucina)
Classe V sez. H
Ore complessive previste: n. 2 settimanali; n. 58 ore annue.
Libro di testo: G. Frangini, MasterLab. Laboratorio di servizi enogastronomici, Milano, Le Monnier
Scuola, 2013.
PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
La classe è si è mostrata fin dall’inizio interessata alla materia, seppur svolta totalmente in classe senza
esercitazioni pratiche, diversamente dall’anno scolastico precedente.
Nonostante non conoscessi gli alunni dagli altri precedenti si è subito instaurato un buon rapporto basato
sul rispetto e sul dialogo costruttivo.
La partecipazione, l'interesse e l'impegno dimostrati, sono stati costanti e adeguati alle potenzialità degli
alunni anche se per alcuni alunni c’è stato un lieve calo di partecipazione nella prima parte del
pentamestre finale.
Quasi tutti gli alunni hanno mostrato conoscenze accettabili, raggiungendo tutti livelli di sufficienza tra
cui alcuni anche livelli discreto/ buono.
Nella classe sono presenti due alunni con Disturbo Specifico dell’Apprendimento sono stati stilati due
piani didattici individualizzati e sono state messe in atto misure dispensative e adottati strumenti
compensativi dopo condivisione con la famiglia.
OBIETTIVI DISCIPLINARI:
Conoscenze:

Le componenti culturali e sociali del cibo e della gastronomia.

Il mutamento delle tendenze dei consumi alimentari odierni.

Le produzioni agroalimentari locali.

Le certificazioni e la tutela degli alimenti di qualità.

Le caratteristiche delle principali categorie di prodotti alimentari disponibili sul mercato.

I diversi tipi e di menu relative funzioni.

Le caratteristiche dei menu nella ristorazione commerciale e collettiva.

Criteri di base per la stesura dei menu.

Regole per l’elaborazione di menu e carte.

Stili alimentari e dieta equilibrata nella ristorazione commerciale e collettiva.

Le attrezzature in uso in cucina.

Le regole di base per la corretta progettazione del reparto cucina.

I criteri per l’organizzazione del ciclo produttivo della cucina.

Le tipologie di produzione diretta e indiretta.

Il servizio per regole e per eccezioni.

I metodi di cottura.

I prodotti di base, le attrezzature e i criteri per la decorazione dei piatti.

L’allestimento del buffet.

La descrizione dei piatti al cliente.

Regole di sicurezza e tutela della salute e dell’ambiente sul luogo di lavoro.

Principali obblighi di legge in materia di sicurezza sul lavoro.
81
Abilità:


















Individuare la valenza culturale delle scelte gastronomiche e dei consumi alimentari.
Uniformare i servizi della ristorazione ai mutamenti in atto nelle tendenze di consumo.
Usare le potenzialità dei mass media per valorizzare i servizi della ristorazione.
Individuare gli alimenti in base alle caratteristiche e alla provenienza territoriale.
Classificare gli alimenti in base alle qualità organolettiche e alle relative certificazioni di qualità.
Distinguere le differenti gamme di alimenti.
Riconoscere il ruolo dei menu.
Elaborare menu adeguati alle diverse tipologie di ristorazione.
Elaborare un’offerta ristorativa innovativa.
Progettare menu compatibili con le risorse a disposizione, elaborati nel rispetto delle regole
enogastronomiche e tenendo conto della tipicità e stagionalità degli alimenti e della tipologia della
clientela.
Costruire menu rispettosi dei principi dietetici e rispondenti alle necessità nutrizionali della
clientela.
Programmare la produzione della cucina in relazione alla tipologia di struttura ristorativa.
Organizzare il lavoro all’interno del reparto.
Pianificare il lavoro in relazione al tipo di utenza.
Applicare in modo corretto i vari sistemi di cottura.
Presentare adeguatamente i piatti da servire al tavolo o al buffet.
“Raccontare” un piatto dalle materie prime all’esecuzione tecnica.
Individuare i possibili rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori del settore ristorativo.
Applicare i principi e gli strumenti idonei a garantire la sicurezza e la tutela della salute sul
luogo di lavoro.
METODOLOGIE E STRATEGIE EDUCATIVE
Nello svolgimento delle attività si è prevista una diversificazione nell'uso dei metodi:
 Lezioni frontali
 Esercitazioni in classe
 Schematizzazione dei concetti fondamentali.
 Analisi di situazioni reali
SUSSIDI DIDATTICI
La didattica è stata integrata con diversi tipi di supporto
 Libri di testo
 Fotocopie di testi per approfondire gli argomenti
TESTI UTILIZZATI
 Libro di testo in uso
VERIFICHE E VALUTAZIONI
Oltre alle verifiche orali, sono state somministrate alla classe prove scritte della seguente tipologia:
 Domande a risposta aperta, scelta multipla, vero o falso.
Relativamente ai criteri di valutazione dei prodotti dell'apprendimento si è fatto uso delle griglie
deliberate dal Collegio dei Docenti dell'istituto
82
PROGRAMMA DI LAB. SERVIZI ENOGASTRONOMICI (SETT. CUCINA)
 Cibo, cultura e società.
 Cibo e identità culturale;
 La gastronomia nella società moderna.
 Alimenti e qualità alimentare.
 Gli alimenti in cucina;
 Le certificazioni di qualità.
 Il menu.
 Aspetti generali;
 I menu nella ristorazione commerciale;
 I menu nella ristorazione collettiva.
 La costruzione dei menu.
 La stesura dei menu;
 Aspetti nutrizionali dei menu.
 Tecniche di cottura e presentazione dei piatti.
 I sistemi di cottura;
 La presentazione delle vivande.
 Sicurezza e salubrità del luogo di lavoro.
 La sicurezza sul lavoro;
 I rischi lavorativi nella ristorazione.
7. Le cucine regionali
Alunni
L’Insegnante
………………….
….……………………
………………….
………………….
83
Anno scolastico: 2014-2015
Insegnante: RUSSOLILLO Rita
Disciplina: FRANCESE
Classe: V^ H
Libro di testo: Superbe! di C. Duvallier - (ELI)
RELAZIONE FINALE
La classe V^ H è composta da 9 alunni ( 2 maschi e 7 femmine), tra questi 1 (una) alunna
non appartiene alla classe di Francese in quanto studia Tedesco. Lo studio della materia si
svolge nell’arco delle 3 ore settimanali.
La classe è apparsa sufficientemente disponibile e attenta nei confronti della materia,
anche se alcuni alunni hanno dimostrato maggior interesse e partecipazione rispetto ad
altri che andavano sollecitati. Dal punto di vista delle competenze, abilità e conoscenze il
primo periodo, destinato al ripasso, ha messo in evidenza una preparazione piuttosto
lacunosa e carenze nelle abilità orali.
La maggior parte degli alunni evidenzia una conoscenza sufficiente ma non approfondita e
rielabora in modo semplice. La preparazione si attesta, quindi, sui livelli sufficiente epiù
che sufficiente. Gli alunni hanno mantenuto un comportamento corretto e frequentato in
modo regolare.
Metodologie e strategie educative
Le attività didattiche si sono svolte attraverso la presentazione e l’esercitazione della
lingua in contesti comunicativi e culturali significativi, con attività mirate allo sviluppo
delle abilità sia audio-orali che scritte attinenti al profilo professionale in uscita.
Sussidi didattici
Oltre all’uso del testo in adozione, si è fatto ricorso all’uso di strumenti multimediali.
Tipologia di verifiche
Le verifiche orali sono state effettuate attraverso l’interazione con il docente e il gruppo
classe, relazioni orali individuali, analisi, interpretazione e commento di testi specifici e
test di comprensione orale con esecuzione di attività specifiche.
Le verifiche scritte sono state effettuate attraverso test di comprensione di brani
riguardanti argomenti noti, composizioni guidate e questionari.
Criteri di valutazione
Nell’esprimere un giudizio si è tenuto contodel raggiungimento degli obiettivi, sia
cognitivi sia non cognitivi, e della storia personale dello studente, considerandone i
progressi compiuti, la partecipazione al lavoro scolastico, l’impegno profuso e il metodo di
studio.
Rieti, 15 maggio 2015
L’insegnante
84
85
MODULE 8 : Les métiers de la restauration
Comment devenir barman, serveur et sommelier;
Comment rédiger un Curriculum Vitae;
Comment rédiger une lettre de moitivation.
Rieti, 13/05/2015
Firme alunni
L’Insegnante
86
RELAZIONE FINALE
Anno scolastico 2014 – 2015
Docente: Antonio Pezzotti
Disciplina: Educazione Fisica
Classe V H
Ore complessive previste:50
Ore svolte:48
Libro di testo: Voglia di movimento A + B Fair Play Autore Rampa Salvetti EditoreJuvenilia
PRESENTAZIONE DELLA CLASSE E OBIETTIVI RAGGIUNTI
La classe è composta da elementi etereogenei, sia come estrazione economica che socio-culturale. Sono
state migliorate le capacità condizionali, a livello fisiologico c’è stato un incremento della resistenza,
della velocità e dell’elasticità articolare ed in minima parte anche della forza muscolare. Si è adottata una
qualitativa rielaborazione degli schemi motori di base. Gli alunni sono in grado di eseguire correttamente
alcuni fondamentali della Pallavolo, Pallacanestro, oltre a conoscerne in parte il regolamento. Si è
ottenuto, anche se marginalmente, la conoscenza della ginnastica aerobica. L’alunno è in grado di
eseguire in modo graduale un’ora di attività motoria.
ATTIVITA’ DI RECUPERO/SOSTEGNO
In itinere
METODOLOGIE E STRATEGIE EDUCATIVE
E’ stata utilizzata una metodologia globale, analitica e mista. In classe, tramite lezioni frontali teoriche, ho
spiegato il movimento, sono state ricercate le sue ragioni e i suoi scopi oltre ai mezzi di realizzazione.
SUSSIDI DIDATTICI
E’ stato usato il libro di testo e alcuni appunti e dispense.
TIPOLOGIA DI VERIFICHE
Gli strumenti di verifica per quanto riguarda la parte teorica sono stati i colloqui in classe, mentre per la
parte pratica ho fatto eseguire dei percorsi dove venivano sollecitate le capacità coordinative e
condizionali degli alunni. Si è verificato inoltre, tramite la scomposizione dei gesti tecnici specifici dei
giochi sportivi praticati (Pallavolo, Pallacanestro e Calcio) le acquisizioni e le conoscenze assimilate dagli
stessi, sia nel gesto atletico che nella conoscenza del regolamento.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Nel criterio di valutazione si è tenuto conto che gli allievi presentano un’etereogenea preparazione nelle
diverse condotte motorie e nelle abilità strutturali e condizionali. Considerando la scarsa conoscenza dei
giochi spostivi presi in esame si è cercato di valutare soprattutto i miglioramenti raggiunti visti i l ivelli di
partenza. Si è tenuto conto anche dell’impegno e della partecipazione che l’alunno ha dimostrato durante
l’anno scolastico e nelle attività sportive scolastiche extra curriculari (partecipazione campionati sportivi
studenteschi).
87
PROGRAMMA DI EDUCAZIONE FISICA
ANNO SCOLASTICO 2014 - 2015
CLASSE V H













Corsa
Andature tecniche di riscaldamento (skip, calciata, rimbalzata, rullata)
Esercizi di elasticità e coordinazione (passo saltellato, passo e stacco)
Esercizi di stretching (allungamento) e mobilità articolare
Esercizi di potenziamento per i muscoli del tronco, arti superiori, arti inferiori a carico naturale individuali
e a coppie
Esercizi di potenziamento con piccoli manubri da 1 Kg eseguiti anche con la musica
Esercizi con la palla medica da 3 Kg.: lanci frontali, dorsali, con una o due mani, individuali e a coppie
Esercizi di potenziamento per i muscoli del tronco alla spalliera svedese
Saltelli vari e giochi con le funicelle
Capovolte e salti con la pedana elastica
La cavallina: esercizi propedeutici e volteggi vari: con gambe a raccolta, divaricate, raccolte a destra o a
sinistra, con capovolta
Circuiti-training: allenamento in circuito a stazioni da percorrere senza soluzione di continuità esercitando
vari gruppi muscolari
Ginnastica aerobica: elementi fondamentali e brevi progressioni con la musica
ATLETICA LEGGERA:
 Tecnica e didattica del salto in lungo, lancio del peso, lancio del vortex
 Velocità: tecnica della partenza dai blocchi e prove sui 60, 100 e 300 metri
 La staffetta 4x100m e 10x300m: tecnica del cambio con passaggio del testimone e prove sulla distanza di
gara
 Corsa di resistenza: prove sui 600, 800, 1000 metri
 Corsa ad ostacoli: esercizi propedeutici e passaggi di I^ e II^ gamba ; prove con intervalli da 1 a 3 passi
GIOCHI SPORTIVI:
elementi fondamentali e partite di Pallavolo, Pallacanestro, Calcetto
CAMPIONATI STUDENTESCHI
Atletica leggera (corsa campestre e gare in pista), Basket, Pallavolo, Calcio a 5, Nuovo e Sci
TEORIA:




riguardante i giochi sportivi presi in esame, Pallavolo, Basket, Calcetto
l’apparato scheletrico;
l’apparato articolare;
i paramorfismi dell’apparato scheletrico nell’età scolare
GLI STUDENTI
______________________
______________________
IL DOCENTE
___________________________
88
INGLESE
Classe 5a sala sez. H


Docente: Fabiola Pierantoni
Libro di testo:Cibelli – D’avino, Wine&Dine Club,Clitt

Presentazione classe
A. S. 2014/2015
La classe 5H - articolazione Sala e Vendita- è composta da 9 alunni, 2 maschi e 7 femmine. Del gruppo
fanno parte un’alunna e un alunno con DSA certificato, che sono approdati al quinto anno con diversi
livelli di partenza per competenze, conoscenze e abilità: per il conseguimento degli obiettivi prefissati,
sono stati adottati tutti gli strumenti compensativi e le misure dispensative previste dalla normativa
vigente. Il gruppo appare vivace e coeso, e in generale mostra un approccio positivo e interesse alle
attività proposte. Relativamente al profitto, le rilevazioni effettuate alla ripresa delle attività,
successivamente ad un breve periodo di riattivazione di conoscenze e abilità, hanno evidenziato una
situazione complessivamente sufficiente. I discenti in generale hanno mostrato maggior controllo delle
abilità di ricezione e produzione scritta guidata, mentre evidenziano ancora difficoltà nell’esposizione
orale degli argomenti proposti.

Obiettivi
L’obiettivo primario è stato soprattutto quello di migliorare le capacità linguistico- espressive in lingua
inglese, cercando di rinforzare le strutture basilari della lingua e condurre a brevi conversazioni su
argomenti specialistici in contesti abbastanza semplici. Gli studenti hanno in generale maturato una
discreta abilità di comprensione di testi autentici scritti o esposti in lingua; non sempre sufficiente risulta
il livello generale di conoscenza degli argomenti trattati e la loro esposizione orale.

Metodo
Il programma è stato svolto principalmente tramite lezioni frontali e dialogate, sollecitando la
partecipazione attiva degli studenti su aspetti fondamentali degli argomenti interdisciplinari proposti. La
successiva lettura del testo, lo svolgimento di esercitazioni orali e scritte, nonché la formulazione di
schemi riassuntivi e mappe concettuali completano il quadro delle attività svolte in classe. Sono stati
regolarmente assegnati compiti a casa: lettura, studio e approfondimento degli argomenti trattati in classe,
questionari e relazioni. La frequenza è stata regolare.

Verifiche e attività di recupero
La verifica dell’apprendimento dei contenuti proposti è stata effettuata tramite interrogazioni orali e test
scritti secondo la tipologia della terza prova, tipologia B - quesiti con risposta singola,in numero congruo
per ciascun periodo, con la possibilità di recuperare eventuali voti insufficienti. La valutazione è stata
effettuata con voti decimali, i criteri di valutazione sono stati esplicitati agli studenti e tutti i voti sono
stati comunicati tempestivamente, a garanzia della massima trasparenza.
La valutazione finale esprime il livello e l’organicità dell’acquisizione degli argomenti presentati, la
qualità dell’esposizione ed eventualmente la capacità di trasferire in lingua conoscenze tecniche
specifiche del settore professionale ricorrendo alle competenze comunicative acquisite. Tiene inoltre
conto dei progressi compiuti, della partecipazione attiva, dell’interesse e dell’impegno dimostrati
nell’attività didattica.
Al termine del I° trimestre, agli alunni in difficoltà sono state proposte attività di rinforzo e ripasso che
hanno preceduto la relativa verifica scritta.
89
Contenuti
Modulo 1. On The Job
Unit 1
Unit 2
Unit 3
Unit 4
My Work experience placement
F&B Operations
Food & Beverage Staff (revision)
Job Search
Modulo 5. On The Job
Unit 4 The Bar Service: Hot Beverages & Soft Drinks
Unit 3 The Bar Service: Mixology, Spirits & Beers
Modulo 3. On The Table
Unit 1 Wine & Wine Tasting
Unit 2 Wine Knowledge
Literary Bites: Henry James: The Portrait of a Lady
Secondo Periodo
Modulo 3. On The Table
Unit 3 Food & Wine Matching
Unit 4 Table Setting & Styles Of Table Service
Unit 5 Buffets, Banqueting & Banqueting Menus
Modulo 4. On The Tour
Unit 1Enogastronomy& Food Quality Certification
Unit 2/3Italian Enogastronomy Tour
Unit 4 International Enogastronomy
Literary Bites: Oscar Wilde: The Picture of Dorian Gray, An Ideal Husband
The Book Thief (film)
Gli alunni
L’insegnante
90
91
92
R E L A Z I O N E FI N AL E - L I N G U A T E D E S C A
anno scolastico : 2014/2015
docente: prof.ssa Simonetta Cherubini
classe : V ° sez. H
ore svolte al 30 aprile: 60
libro di testo: Paprika - Hoepli
Nell’ambito della classe una singola alunna studia la lingua tedesca, partecipando alle lezioni di
questa materia congiuntamente a due alunne della classe V° sez.F e ad una alunna della classe
IV° sez.F.
Tale gruppo, per quanto numericamente esiguo, presente un’evidente eterogeneità relativamente
all’indirizzo di studio: la sezione H appartiene al corso di Servizi di Sala e Vendita, la sezione F a
quello di Accoglienza Turistica; a ciò sui aggiunge il fatto che tre alunne frequentano la classe
quinta, una la classe quarta.
Da questa premessa si evince l’estrema difficoltà nel condurre un programma che riesca a
conciliare le esigenze di apprendimento non solo di due anno di corso diversi, ma anche di due
indirizzi di studio piuttosto distanti tra loro.
Queste difficoltà sono state accentuate dall’orario scolastico strutturato così da prevedere la
suddivisione delle tre ore settimanali di lezione in tre ore singole, di cui una la prima ora della
giornata, una l’ultima ed infine una terza interrotta a metà dalla ricreazione.
In questo contesto, di certo non ottimale per lo svolgimento del programma, si è cercato di
organizzare le lezioni ed il materiale di studio intorno a nuclei tematici condivisibili dall’intero
gruppo, privilegiando quindi lo sviluppo delle capacità di analisi, riflessione e comunicazione
rispetto al’aderenza del contenuto dei singoli argomenti al settore d’indirizzo.
L’approfondimento e l’ampliamento lessicale della microlingua – facente riferimento a due
ambiti molto diversi - sono stati inevitabilmente penalizzati.
Per quanto riguarda il livello di preparazione delle alunne all’inizio dell’anno in corso, l’alunna
frequentante la classe V H evidenziava maggiori insicurezze nell’uso della lingua e delle strutture
grammaticali e sintattiche rispetto al resto del gruppo; si è deciso pertanto di programmare delle
attività di ripasso e approfondimento sin dal primo trimestre, che hanno prodotto risultati
apprezzabili grazie anche all’impegno e alla buona volontà dimostrate dalla ragazza.
Nel corso dell’anno le lezioni sono state organizzate così da ampliare in modo progressivo la
formazione linguistica già acquisita e al tempo stesso contribuire alla formazione di una base
professionale e culturale fruibile nel mondo del lavoro.
In particolare gli obiettivi dell’apprendimento si sono concentrati su quanto segue:
93
-
comprendere le idee principali di testi orali su argomenti vari, anche estranei al settore
specifico;
-
esprimersi correttamente e con buona comprensibilità su argomenti di carattere quotidiano e
attinenti al proprio ambito professionale;
-
cogliere il senso di testi scritti relativi alla realtà contemporanea, con particolare attenzione a
quelli di carattere professionale;
-
produrre in modo corretto e comprensibile testi scritti non complessi di carattere quotidiano;
-
prendere coscienza degli elementi peculiari caratterizzanti la civiltà dei paesi di lingua
tedesca, con particolare riferimento alla Germania.
Se da una parte nella comprensione scritta gli alunni hanno fatto generalmente degli apprezzabili
progressi, maggiori difficoltà si sono riscontrate nello sviluppare le abilità di comprensione ed
espressione orale.
La classe si è esercitata analizzando testi di vario tipo e di media lunghezza con l'opportuna
riflessione lessicale, strutturale e morfo-sintattica; in fase di produzione invece, gli alunni sono
stati guidati nella redazione di brevi e semplici testi che relazionassero sugli argomenti svolti.
Le diverse attività hanno fatto ricorso a tecniche fondate sul lavoro individuale, di gruppo o di
classe e si sono basate su testi scelti in modo da creare uno specifico spessore professionale e
culturale; il materiale è stato tratto in parte dal libro di testo “PAPRIKA”,ma in molti casi – in
conseguenza della necessità di conciliare programmi diversi -
da altre fonti (Internet) e
distribuito in fotocopia.
I momenti di verifica e valutazione hanno avuto lo scopo non solo di misurare il livello di
apprendimento, ma anche e soprattutto di accertare il progressivo conseguimento degli obiettivi
prefissati.
L'insegnante
Simonetta Cherubini
94
PROGRAMMA DI LINGUA TEDESCA
CLASSE V° H
ANNO SCOLASTICO 2014/15
MODUL 1 – ALS TOURIST IN DEUTSCHLAND
 Eine Radtour am Neckar.
 Hamburg, die Stadt entdecken:
o
o
o
o
ein typisches Hotel, ein typisches Gericht;
das Restaurant“ Bavaria Blick“;
ein Spaziergang durch den Fischmarkt;
kommt das Wort „Hamburger“ aus Hamburg?
 Weihnachtsmärkte in München.
 Sehenswürdigkeiten in Berlin.
MODUL 2 – ALS TOURIST IN ÖSTERREICH UND IN DER SCHWEIZ
 Eine Donaukreuzfahrt
 Die Schweiz und ihre sprachliche , kulturelle, landschaftliche Vielfalt.
MODUL 3 – ALS TOURIST DURCH EUROPA

Valgardena Superski.

Im Süden Frankreichs: die Provence und die Camargue
o die provenzalische Küche und der Pastis.
MODUL 4 – GETRÄNKE

Der Kaffee und ein guter Espresso.

Wie frühstückt man in Italien und in Deutschland.

Neue Weintrends : Klassiker und Newcomer.
MODUL 4 – INS AUSLAND FAHREN

Au-Pair Mädchen gesucht.

Babysitten im Ausland.

Mit Granny au-pair in die Welt.
GLI ALUNNI
...............................
...............................
...............................
L'INSEGNANTE
SIMONETTA CHERUBINI
95
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO
SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E
L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA
”RANIERI ANTONELLI COSTAGGINI”
RIETI
Data:15/05/2015
ALLEGATO D
ESAME DI STATO A.S. 2014/2015
Piano Didattico Personalizzato
Alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento
96