L`autoguidovia per il Santuario N.S. della Guardia

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L`autoguidovia per il Santuario N.S. della Guardia
L' autoguidovia per il Santuario di Nostra Signora della
Guardia
Ceranesi è un piccolo comune di circa 5000 abitanti situato nelle vicinanze della città
metropolitana di Genova, in questo territorio si trova il Monte Figogna (a 804m
s.l.m.): e proprio sul Monte Figogna trova la sua collocazione lo storico Santuario di
Nostra Signora della Guardia.
Vista del Santuario N.S. della Guardia sul Monte Figogna
Il Santuario di Nostra Signora della Guardia è uno dei Santuari più conosciuti in
tutt'Italia; ed è divenuto col tempo una delle mete di pellegrinaggio più gettonate o
semplicemente un'interessante attrazione a cui molti fanno visita. Il Santuario si
affaccia su una bellissima visuale che offre, nelle giornate più belle, degli scorci della
città di Genova. Si tratta inoltre di un'importante struttura storica realizzata nel
1530.
Il flusso sempre più crescenti di pellegrini e religiosi che si dirigevano al Santuario
portò, nei primi dell' '800 a pensare ad un sistema di trasporto, nello specifico una
ferrovia a Cremagliera che dalla valle portasse fino al Santuario. L'idea venne però
tralasciata.
E' solo sul finire del 1896 che il progetto di un ferrovia elettrica viene preso in
considerazione, tanto che, già nel vicino 1900 si ha l'inizio dei lavori per la
costruzione del tracciato. Ben presto, però vennero a galla problemi economici e
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tecnici che portarono all'abbandono del progetto. Un nuovo progetto, di una
funivia, verrà redatto intorno al 1910, anche qui i lavori vennero sospesi per l'inizio
della prima guerra mondiale.
Negli anni '20; la guerra è ormai terminata e Carlo Corazza, imprenditore di
Piacenza, decide di prendere iniziativa e di far costruire finalmente un impianto
collegante il fondovalle con la cima del monte Figogna, evitando cosi' ai pellegrini le
lunghe strade percorse a piedi o a cavallo di muli.
Allora nel 1924 nasce ufficilamente la Società Anonima Ferrovia Santuario Della
Guardia, che presenta un progetto brevettato da Alberto Laviosa (anche lui da
Piacenza) e denominato Autoguidovia. La particolarità di questo sistema era
utilizzare la normale trazione su gomma, utilizzando però le rotaie come guida.
L'inizio dei Lavori si ha nel 1925 con la costruzione della prima tratta sulle località di
San Quirico, Serro e Cà Bianca. La linea è a binario unico se si eccettuano gli scambi
utilizzati per incroci posti nelle località di Piani, Galleria, Panigone, Sareto, Gaiazza,
Fontanassi e Riviera. Il tracciato raggiunge una lunghezza complessiva di 10.594
metri, con dislivello di 704. Nelle vicinanze della stazione di Serro era posto un
tronchino per scongiurare incidenti dovuti a malfunzionamenti dei freni.
Il primo tratto viene quindi aperto al servizio il 28 Luglio 1929. Per il collegamento
completo però bisognerà aspettare ancora 5 anni esatti: la tratta fino al Monte
Fignogna apre infatti i battenti il 28 Luglio 1934.
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Particolare del tracciato della Guidovia dove si accostano rotaia e cemento
Le automotrici erano dotate di ruote in gomma con bordino in ferro analogo a quelli
in dotazioni ai treni. Le automotrici erano monodirezioni e pertanto giunte a
destinazione venivano girate a meno su apposite piattaforme.
Il primo locomotore ad entrare in servizio è lo stesso utilizzato per la costruzione
della linea, poi impiegato, insieme a due carri, per manutenzione. Era dotato di un
motore a scoppio con una potenza accumulabile a 59 kW.
Ciascuna automotrice era dotata di 18 posti a sedere in legno e 40 in piedi.
Generalmente le composizioni prevedavano la sola automotrice ma in caso di forte
affluenza non era raro vedere in uso anche anche due rimorchi ciascuno con 40
posti. Le automotrici dalla 1 alla 10 erano dotate di porte a libro ed erano colorate in
verde. La vettura 11 è stata costruita in alluminio a differenza delle altre realizzate in
tela e metallo. Meccanicamente le automotrici hanno visto una piccola evoluzione:
nel 1938 il motore a benzina viene sostituito con un ben più economico diesel. Dopo
il 1945 si ha l'installazione dei freni ad aria compressa Westinghouse.
Il locomotore di servizio utilizzato nei primi tempi per la costruzione della linea
Negli anni, la guidovia non ha svolto solo un ruolo determinante dal punto di vista
del trasporto passeggeri, ma anche dal punto di vista delle merci, trasporando
cibarie, paglia e sabbia. Durante l'Anno Santo 1950 la guidovia registrò il suo record
trasportando circa 3000 persone al giorno nelle giornate festive.
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La vettura numero 7 ripresa nel deposito a Genova San Quirico
Nei primi anni '50 iniziano a diffondersi automobili e corriere, a danno della guidovia
che risentirà di un calo di passeggeri, specialmente nell'annata 1963-1964, ovvero
quando verrà creato il nuovo collegamento stradale.
Il 31 Ottobre 1967, visti i costi di esercizio sempre maggiori della guidovia, i lavori
ormai divenuti necessari dopo anni e il tasso sempre minore di passeggeri, portano
alla fine del servizio della guidovia. Curiosamente l'autista dell'ultima corsa dell'
Ottobre 1967 è lo stesso della prima avvenuta nel 1929.
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La vettura 11 realizzata in alluminio
Dopo la dismissione della guidovia, molte vetture vennero trasferite a Piacenza,
dove la società dello stesso Laviosa aveva in gestione dal 1954 il trasporto pubblico
locale.
La vettura 7 fù successivamente trasferita presso il Museo della
Scienza e della Tecnica di Milano, dove dopo anni di abbandono all'aperto venne
demolita a seguito delle cattive condizioni in cui si trovava.
Le altre vetture vennero cedute in mano a privati: la vettura 4 venne trasferita in
Lombardia per poi essere trasformata in Roulotte mentre la 11 divenne uno studio
artistico di un privato a Travo, in Val Trebbia (PC). Altre vetture di cui non si
conoscono le matricole vennero trasferite all'estero, in Germania.
La vettura 1, inizialmente trasferita a Piacenza con la vettura 7, sul finire degli anni
'70 venne acquisita da Museo dei trasporti Ogliari di Ranco. Nel 2015 il Museo ha
cambiato sede e con esso la vettura 1, restaurata, è stata esposta a Volandia, nuova
sede del Museo.
Il tratto a valle della Guidovia, da Serro a Gaiazza è stato oggi asfaltato e usato come
collegamento stradale: anche se in alcuni punti è possibile ancora riconoscere i
vecchi muri di contenimento. Il deposito rotabili, che aveva sede a San Quirico, è
stato demolito nel 2003 insieme a Fabbricato Viaggiatori.
Numerosi sono stati, negli ultimi anni, i progetti per la reintroduzione della Guidovia
o di un sistema di trasporto simile, nessuno però ha avuto successo.
Nel 2006 il comune di Ceranesi opera ad un restauro dei tratti non asfaltati,
trasformandoli in un percorso turistico, percorribile a piedi o in Bicicletta. Al termine
dei restauri, nelle ex stazioni di Gaiazza e al termine del percorso lato Monte
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Figogna, sono stati esposti due simulacri delle automotrici con all'interno pannelli
riportanti la storia dell'impianto.
Il simulacro dell'automotrice al termine del percorso
L'arco che segna l'inizio del percorso pedonale
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Particolare dello scambio dove il binario si sdoppiava per permettere l'incrocio
E' certo che ormai la guidovia non tornerà più a raggiungere il Santuario della
Guardia, però camminando per il bellissimo sentiero ricavato dal percorso è
possibile lasciarsi alle spalle il caos cittadino e raggiungere il Monte Figogna in tutta
tranquillità, ricreando quindi la tranquilla atmosfera dell'epoca, passando vicino a
quei binari un tempo solcati dalle ormai storiche automotrici di una guidovia che
oggi non c'è più.
Testo e materiale fotografico di Simone S.
© Ferrovie Storiche in Italia 2015.
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