Big Question - Athenaeum NAE

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Big Question - Athenaeum NAE
PROGETTO
QUALE EUROPA PER I GIOVANI?
www.athenaeumnae.com
The Big Question
NUMERO 25
Guida alla visione
SCHEDA TECNICA
GENERE
REGIA
INTERPRETI PRINCIPALI
DURATA
AMBIENTAZIONE
ANNO
Il Film
Il film documentario The Big Question
diretto da Francesco Cabras e Alberto
Molinari è il primo documentario
italiano distribuito nelle sale degli
Stati Uniti; pur avendo riscosso un
reale successo in trenta festival
internazionali (primo premio Sun
Valley Film Festival Idaho 2006, AFI
Festival, Jerusalem FF), The Big
Question in Italia non è stato
distribuito nelle sale italiane.
The Big Question è un lavoro dalla
storia produttiva complessa: né
backstage né documentario nell’accezione comune del termine, il film è
stato girato sul set di un altro film
The Passion di Mel Gibson usato
come microcosmo e contenitore
umano. Gibson dopo averlo prodotto
con la sua casa di produzione Icon,
blocca il film, ne impedisce la visione
e lo censura per quasi un anno a
causa di divergenze teologiche sui
contenuti dell’opera. Successivamente, a seguito di lunghe trattative,
decide finalmente di liberarlo senza
chiedere tagli, per rispetto di un
lavoro che sotto il profilo artistico
aveva comunque apprezzato profondamente. Francesco Cabras interpretava nel suo film la parte del ladrone
cattivo Gesmas.
Subito selezionato dall’American Film
Institute Festival di Los Angeles, The
Big Question colpisce Andrew Herwitz
(ex agente di Michael Moore per
‘Farehnait’), tanto da acquistarne i
diritti di vendita, successivamente
ceduti a ThinkFilm, la distribuzione
americana indipendente più autorevole di documentari d’autore (Oscar
lo scorso anno con Born into
Brothels).
Tema del film di Cabras e Molinari è
la ricerca personale del divino
nell'essere umano. The Big Question
è stato girato tra Matera e Roma e ha
tra i suoi protagonisti Monica Bellucci,
Mel Gibson ma soprattutto comparse
e figuranti lucane e romane. L’opera
si ispira a Comizi d’amore di Pier
Paolo Pasolini.
Documentario
Francesco Cabras e Alberto Molinari
Mel Gibson
Monica Bellucci
Maia Morgenstern
James Caviezel
Jarreth J. Merz
Ted Rusoff
76'
Italia
2004
PENSANDOCI SU...
Spunti per la riflessione critica
PER RIFLETTERE
LE DOMANDE DEL FILM
The Big Question è un film completo da un punto di vista eticoreligioso, un documento che entra nel vivo della nostra vita
spirituale e, contemporaneamente, sfiora l’anima di chi è in cerca,
il “der Suchende (colui che cerca)” di Hesse, che è ben
tratteggiato e delineato in questo umile, negli intenti, ma
grandioso nel risultato, documentario di Cabras e Molinari.
Il film raccoglie le risposte di attori e
comparse alle seguenti 11 domande :
Domande chiare e passionali toccano la sfera del Divino, visto con
gli occhi di tutti noi, dal bambino all’emarginato, dallo straniero
all’anziano, rappresentati da coloro che hanno preso parte al set
di The Passion, girato in Basilicata. Di grande qualità nella scelta
sonora musicale, nella fotografia, come anche nelle risposte degli
intervistati, da Monica Bellucci e Mel Gibson, fino all’ultima
comparsa. Ognuno, come in un magico presepe, dà il proprio
contributo affinché questa pellicola diventi poesia esistenziale. È
davvero sorprendente come un’opera possa al contempo essere
godibile gioia per i sensi e conforto per l’anima. Un film che, per il
suo carattere edificante, anche solo a fini puramente psicologici e
“anti depressivi”, dovrebbe essere proiettato nelle scuole, nei
circoli culturali. È Una ventata di purezza e di essenziale
ottimismo nella vita e in quello che la sottende. Un inno alla
tolleranza religiosa, la celebrazione della possibilità di interrogarsi
chiedersi senza bigottismi o pregiudizi, racchiuso nella frase di un
uomo che dice: “Ho smesso di bere da quando non cerco di
convertire o contrastare nessuno. Ascolto solo”.
1 «Chi è Dio per te?»
2 «Quando hai maturato la spiritualità
al di là delle sovrastrutture?»
3 «L'arcobaleno. Ovvero: Se fossi nato
dall’altra parte del pianeta, avresti
abbracciato un’altra fede?»
4 «Perché nelle maggiori religioni le
incarnazioni del divino sono sempre
maschili?»;«Dio è maschio o
femmina?»
5 «E’ la sofferenza l’unica via per la
salvezza?»«Cosa succede dopo la
morte?»
6 «Cosa pensi della religione?»
7 «Hai mai percepito visceralmente la
presenza divina?»
8 «Come preghi?»
9 «Credi nei miracoli?»
10 «Cosa succede dopo la morte?»
11 «Come spiegheresti Dio a tuo
figlio?»
Frasi da ricordare
ALCUNE REAZIONI
“...più sei ricco, accumuli e più diventi pesante, mentre con la
spiritualità più accumuli e più diventi leggero”.
Il documentario tocca spesso vertici di
profondità assoluta proprio perché
sottolinea lo straniamento che ogni
soggetto prova nel definire Dio… (De
Bonis, Cinema.it)
Il tema della morte diviene poesia, se nella tradizione Sioux si
traduce con: “Andare a Casa”.
Forse non dovrebbe stupire che alla domanda se Dio sia maschio
o femmina le risposte migliori provengano dai bambini:
“Se fosse femmina si sarebbe chiamata Dia” (una bambina),
“Per creare un bambino c’è bisogno di un papà e di una mamma,
Dio quindi, che ci ha creati, è nello stesso tempo Mamma e
Papà” (un bambino).
“In ebraico Dio significa «colui che ha l’utero»” (un gesuita).
Cos’è la religione? “Tutte le religioni incontrano i loro limiti, la
spiritualità li supera”,
La commovente affermazione di una vecchia comparsa circa la
preghiera: “Quando stai in difficoltà, o chiami Mamma o Gesù”
La risposta toccante di Gibson sulla felicità: “... tutti cerchiamo la
felicità, ma qui non c’è sempre ... ma dentro la cerchiamo... c’è
un posto dove c’è e siamo stati fatti per andare là ...”.
E, sull’unicità della fede: “Possono pregare Maometto, Gesù,
Mosè, ma tutti pregano con la fede. La stessa fede.”.
Qualcun’altro si dispera con i genitori che non gli hanno mai
parlato della fede, e ora naviga nel buio esistenziale. Un uomo, un
povero vecchio, alla domanda sul miracolo, afferma con fervore
che “il miracolo è stata quest’avventura che è la vita, un tetto, il
mangiare ...”.
Non pensiate che ‘The Big Question’ sia
una sorta di backstage di ‘The Passion’.
No, è ben altro: un viaggio verso il
centro di se stessi, un ritornare a farsi
domande che per molti sono
scomparse dal lessico quotidiano.
(Lamberti Zanardi, Il Venerdì di Repubblica)
Forse era dai tempi di Pier Paolo
Pasolini e del suo Vangelo che non si
vedeva sul grande schermo un lavoro
capace di raccontare in modo così
efficace, suggestivo ed a tratti ironico il
rapporto fra uomo e religione… In
alcuni casi esiste una labile differenza
fra film e documentario, ma quando i
due modelli s’incrociano il risultato è
un’opera d’arte (Paternoster, La Gazzetta del
Mezzogiorno)
Invece che soffermarsi sulle sofferenze
fisiche del Cristo come ha fatto Gibson,
i filmakers scelgono un approccio più
esistenziale alla materia, arrivando allo
stesso risultato: fortunatamente però,
con molto meno sangue! (Gilchrist,
Filmstew.com)
Un film per confrontarsi con la forza
problematica di interrogativi spirituali
oggi più cruciali che mai (Santoro,
nonsolocinema.com)