Hilfsmittel - Gymnasium Muttenz

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Hilfsmittel - Gymnasium Muttenz
GYMNASIUM MUTTENZ
Maturitätsprüfungen 2008
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Schwerpunktfach Italienisch
Klassen 4IL/4IM
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Examinator:
Experte:
Hilfsmittel:
Der Gebrauch eines zweisprachigen Wörterbuches ist
bei beiden Prüfungsteilen (Übersetzung und Aufsatz) erlaubt.
Gymnasium Muttenz, Maturitätsprüfungen 2008, SPF Italienisch, Seite 1
GYMNASIUM MUTTENZ Maturitätsprüfungen 2008
Schwerpunktfach Italienisch, Klasse 4IL/4IM
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Traduzione
„Wir brauchen keine Computer in den Schulen“
Interview mit Prof. Dr. med. Manfred Spitzer; NZZ, 27. Januar 2008
Herr Spitzer, liest man Ihre Bücher, gewinnt man den Eindruck, die Computer seien des Teufels.
Des Teufels ist weder der Computer noch der Fernseher. Es hängt immer
von dem ab, was wir damit machen. Wenn Sie einmal pro Woche eine gute
Sendung sehen, ist Fernsehen sicher nicht schädlich. Und wenn Sie den
Computer als Werkzeug benutzen, ist das überhaupt nicht schlecht. Wenn
Sie aber ein kleines Kind zu oft an den Computer lassen, machen Sie es
abhängig. So ein Kind wird mit dem Computer irgendwann auch ganz
andere Dinge tun. Die Buben ballern und laden sich vom Internet verbotene Sachen runter, die Mädchen chatten, wer weiss mit wem.
Sie behaupten sogar, dass der Computer das Lernen beeinträchtigt.
Auf jeden Fall. Früher haben die Buben wenigstens ein bisschen gelesen.
Wenn man denen gesagt hat, sie sollten ein Referat halten, dann mussten
sie ihre Nase in ein Buch stecken. Heute gehen sie in das Online-Lexikon
Wikipedia und betätigen nur die Befehle «Kopieren» und «Einfügen» auf
der Tastatur ihres Computers. Würden sie ein Buch nutzen, müssten sie
den Inhalt selbst eintippen. Das Schlimme aber ist: Sie lesen nicht mehr,
sondern halten Referate über Dinge, die sie nicht wirklich begriffen haben.
Ausgerechnet in der Schule haben wir ihnen also das Lesen abgewöhnt.
Wir brauchen keine Computer, weder im Kindergarten noch in der
Grundschule oder in der Sekundarschule. Meine Empfehlung lautet:
Computer erst ab Oberstufe.
Aber der Computer fördert die Motivation zum Lernen.
Nein, das haben viele Studien gezeigt: Kinder werden nicht besser, sie
werden nicht schlauer, sondern eher verdorben. Das erzählen mir auch
viele Lehrer. Amerikanische Schulen schaffen derzeit den Computer
wieder ab. Nach sieben Jahren haben sie festgestellt, dass Computer gar
nichts gebracht haben. (...)
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2. Testo di riflessione e componimento
E il Web uscì dalla Rete
Oltre metà degli italiani non va ancora on line. Per loro parte a settembre un megaprogetto di divulgazione. Nelle piazze, per strada e
a teatro
Di Alessandro Gilioli, L’espresso, 31 luglio 2008
Il testimonial, del tutto involontario, è Bruno Vespa: un clip tratto da
„Porta a Porta“ in cui il conduttore si frega le mani, guarda in camera e
annuncia agli italiani che „Internet è un mondo assolutamente spaventoso“. Ecco: quei pochi secondi in tivù ora sono lo spot con cui si presenta il primo grande progetto di divulgazione della Rete in Italia. Si chiama Codice Internet e il suo scopo – o il suo sogno – è che sempre
meno gente la pensi come Vespa. E si diffonda ovunque – in ogni età,
luogo, ceto sociale e livello culturale – la consapevolezza che il Web è
invece uno strumento utile, divertente, facile e pratico per migliorare la
qualità della propria vita. Codice Internet è un’idea partorita dalle teste di
Marco Montemagro e Marco Antonio Masieri. I primo ha 37 anni e forse
lo avete visto su Sky a condurre la trasmissione „Reporter diffuso“; il secondo è un cinquantenne fiorentino specializzato nel lanciare imprese su
Web. Insieme, tre anni fa, i due si sono inventati una cosa che si chiama
Blogosfere e oggi raccoglie centinaia di diari on line su ogni possibile
argomento. Adesso Masieri e Montemagro tentano un passo molto più
grande, facendo uscire al Rete dal circuito di chi gà la frequenta e proponendola a quelli che ne sono ancora estranei con una valanga di
eventi, spettacoli, performance, interviste, dialoghi e altro. Questo è appunto Codice Internet: un megaprogetto che durerà oltre un anno e
comprenderà centinaia di iniziative su tutto il territorio per avviare quella
divulgazione del Web che in Italia non è stata mai fatta.
La partenza è prevista a settembre: dal giorno 8, in Galleria Vittorio
Emanuele a Milano, si parlerà dei possibili usi e benefici di Internet con
nterviste a vari personaggi e pubbliche chiacchierate di circa un’ora. Il
tutto si replicherà per 35 giorni con l’obiettivo di stimolare i passanti alla
curiosità verso la Rete. Dopo Milano l’Internet show girerà l’Italia: già fissate Catania e Roma, si stanno definendo in queste settimane altre città.
Inoltre gli autori di Codice Internet proporranno il loro progetto all’interno
di eventi a cui il pubblico già partecipa per altri motivi: dal Festival della
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Creatività di Firenze all’Over-Fifty di Roma, fino a manifestazioni tipo il
Motorshow di Bologna.
In ogni caso, come tutte le iniziative che riguardano la Rete al tempo del
Web partecipativo, il programma di Codice Internet è in realtà un „wiki“,
cioè una pagina che verrà in gran parte scritta dagli stessi internauti.
Masieri e Montemagro vogliono infatti creare una rete di persone che in
tutta Italia decidano di fare propria la missione dell’alfabetizzazione digitale. E quindi saranno i cittadini stessi, in ogni comune della Repubblica,
a farsi promotori di possibili presenze di Codice Internet.
Molto benvenute sono le idee – anche le più strampalate – che blogger e
internauti potranno creativamente lanciare per portare Codice Internet da
loro. Talvolta si potrà contribuire anche con la propria personalissima
case history: se sei un musicista che ha messo in suoi brani su MySpace
puoi andare a esibirti per qualche minuto sul palco di Codice Internet
spiegando come il Web sia uno strumento con cui un artista può farsi
conoscere; se sei un piccolo imprenditore che ha scoperto come migliorare i propri bilanci facendo acquisti on line anche il racconto della tua
breve storia può funzionare. E lo stesso se magari hai incontrato l’amore
della tua vita su Match o su Meetic, se hai risolto un momento di crisi
economica familiare vendendo quello che avevi n soffitta su eBay, se sei
riuscito a fare il giro del mondo low cost comprando biglietti on line, e
così via nell’infinita galassia delle possibilità offerte da Internet.
Il fine ultimo, insomma, è creare una specie di „movimento culturale“ in
tutta Italia dove l’adesione al progetto di alfabetizzazione digitale sia vissuto come un impegno civile, se non politico (nel senso più lato del termine). I „geek“ di casa nostra sono quindi chiamati a contribuire alla
crescita culturale ed economica della società insegnando a scrivere una
mail alla loro portinaia, all’ortolano e a la nonna.
Tutto questo, ovviamente, richiederà uno sforzo economico non indifferente. I due di Codice Internet hanno calcolato un investimento iniziale di
cinque milioni di euro. Gli sponsor – o i partner, come preferisce chiamarli Masieri – finora hanno accolto l’idea molto positivamente, come
spesso accade quando qualcuno trova l’uovo di Colombo. Hanno già
aderito aziende dell’hi-tech come eBay, PayPal, Dada e Yahoo!, ma
sono in corso trattativo con altri gruppi finanziari, industriali e telefonici.
Forse anche in Italia si comincia a capire he portare il Web a la gente, in
fondo, conviene veramente. Del resto nella sua tirata televisiva contro
Internet, alla fine Bruno Vespa ammette che la Rete gli fa spavento
soprattutto perchè non la sonosce. Ecco, forse il problema è tutto lì.
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Svolga uno dei quattro componimenti proposti (400–500 parole). Conti le
parole!
1. Discuta la tesi di Bruno Vespa secono cui Internet è „un mondo assolutamente spaventoso“.
2. Analizzi le idee di fondo, i vantaggi e – se ci sono – i punti critici e
problematici del progetto Codice Internet.
3. Se Codice Internet è la prima iniziativa per diffondere la Rete tra chi
non la usa, il 2008 propone anche un evento che va in senso contrario: far staccare dalle tecnologie chi le usa troppo. E’ questo il senso
della prima edizione di „NoTecnostressDays: 100 giornate di prevenzione in tutta Italia“, una campagna di appuntamenti per tecno dipendenti che non riescono mai a stare senza pc, palmare e iPhone. Ci
saranno serate rilassanti, aperitivi rigorosamente off line, sedute di
yoga, corsi di rebirthing, massaggi ed escursioni in diverse località
d’Italia. – Scriva un testo che motivi persone tecnodipendenti a frequentare i „NoTecnostressDays“.
4. Secondo il politologo italiano Paolo Landi „la Rete è il modello di
comunicazione ideale per una generazione che ha tempi di consumo
rapidi e non gradisce altre forme espressive in cui i contenuti non siano sintetici“. – Discuta quest’affermazione.
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