29 - Ordine degli Avvocati di Trani
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29 - Ordine degli Avvocati di Trani
ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA Ufficio stampa Rassegna stampa 29 Luglio 2005 Responsabile : Claudio Rao (tel. 06/32.21.805 – e-mail:[email protected]) 1 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA SOMMARIO Pag.3 RC AUTO: Domani avvocati in piazza contro la proposta di governo (agi) Pag.4 RC AUTO: Danni da cricolazione stradale: mobilitazione contro la revisione dei criteri di risarcimento (diritto e giustizia) Pag.5 RC AUTO: Organismo unitario dell’Avvocatura - Lettera del Presidente dell’Oua Michelina Grillo al Presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi - 28 luglio 2005 (diritto e giustizia) Pag.6 RC AUTO: Indennizzo, sit in degli avvocati (il sole 24 ore) Pag.7 RC AUTO: Indennizzo diretto oggi sit in dell’Ordine (il tempo) Pag.8 GOVERNO: Pioggia di decreti prima della pausa (il sole 24 ore) Pag.9 PROCESSO CIVILE: Processo civile, debutto dal 2006 (italia oggi) Pag.12 CONGRESSO FORENSE: Lettera avv. Papa a avv.ti Grillo e Alpa Pag.14 SICUREZZA: Antiterrorismo: marcia a tappe forzate (diritto e giustizia) Pag.16 SICUREZZA : La tutela penale gioca d'anticipo (il sole 24 ore) Pag.17 GIURISPRUDENZA: La Crui boccia il riordino (il sole 24 ore) Pag.18 PRESCRIZIONE: L'Anm: con l'ex Cirielli gravi crimini senza pena (il sole 24 ore) Pag.19 PRESCRIZIONE: Quelli che... non gli piace la prescrizione amica (diritto e giustizia) Pag.20 PRESCRIZIONE:Appello dei professori di diritto penale contro il disegno di legge in materia di prescrizione (diritto e giustizia) Pag.22 CONDOMINO: La riforma del condominio cerca un « sì » (il sole 24 ore) Pag.23 CONVEGNO OUA ANTIRICICLAGGIO: Programma 23.9.2005 2 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA AGENZIA AGI RC AUTO: DOMANI AVVOCATI IN PIAZZA CONTRO PROPOSTA GOVERNO = (AGI) - Roma, 28 lug. - Una manifestazione per dire 'nò allarevisione dei criteri legali di risarcimento dei danni conseguenti alla circolazione stradale, che domani, invece,dovrebbe essere definita in Consiglio dei ministri. L'Organismo unitario dell'Avvocatura ha organizzato, con gli Ordini di Roma e di Milano, una protesta domani mattina in piazza Colonna, davanti Palazzo Chigi, per chiedere anche un incontro con il Governo. Per l'Avvocatura italiana, «è inaccettabile varare l'indennizzo diretto obbligatorio», oltre che «negare la liquidazione dell'intervento legale già in fase stragiudiziale». In linea con questi principi, ci sarebbe anche una recente pronuncia della Cassazione che stabilisce che il cittadino danneggiato è portatore del diritto di farsi assistere da un professionista per ottenere il risarcimento. Se la nuova normativa venisse approvata, spiega l'Oua, «si produrrebbe un'ingiustificata e grave lesione dei diritti delle vittime della strada, a vantaggio dei già non modesti profitti delle compagnie e nella illusoria prospettiva di improbabili riduzioni tariffarie». Il presidente dell'Organismo unitario avvocatura, Michelina Grillo, ha inviato anche una lettera al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: «Le cause della scarsa competitività sono da ricercare altrove - scrive Grillo -, non limitando e comprimendo intollerabilmente la domanda di giustizia e il diritto di difesa. Così ci vanno di mezzo solo i cittadini». (AGI) 28 LUG 05 1726 3 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA DIRITTO E GIUSTIZIA Danni da cricolazione stradale: mobilitazione contro la revisione dei criteri di risarcimento Contro la revisione dei criteri legali di risarcimento dei danni conseguenti alla circolazione stradale, gli avvocati si mobilitano. E oggi, con la toga sul braccio, a Piazza Colonna, davanti alla Presidenza del Consiglio dei ministri protesteranno contro la proposta del Governo che si appresta a varare, questa mattina, il cosiddetto «indennizzo diretto obbligatorio», negando così la liquidazione dell’intervento legale già in fase stragiudiziale. Alla manifestazione, indetta dall’Ordine degli avvocati di Roma, sarà presente anche l’Organismo unitario dell’Avvocatura (Oua). Del resto, il sit in ha anche lo scopo di chiedere un incontro con l’Esecutivo. Una richiesta anticipata ieri dal presidente dell’Oua Michelina Grillo, in una lettera al premier Silvio Berlusconi (qui leggibile nei documenti correlati) . A spiegare le ragioni dell’iniziativa di questa mattina è stato, ieri, il segretario dell’Ordine di Roma, Domenico Condello. «Attraverso il cosiddetto “indennizzo diretto” – ha detto Condello - si escludono gli avvocati e le loro professionalità in una materia delicatissima quale è il risarcimento dei danni delle “vittime della strada”. Con questo provvedimento per la prima volta nella storia della Repubblica verrà compresso il diritto di difesa dei cittadini a vantaggio delle assicurazioni». Confermando la partecipazione dell’Oua alla manifestazione indetta dall’Ordine degli avvocati di Roma, e annunciando la lettera inviata a Berlusconi, Michelina Grillo ha affermato che «il Governo non può accogliere i lamenti delle compagnie assicurative che dicono di non poter ridurre i premi a causa dell’eccessivo costo dei risarcimenti». È illusoria, infatti, ha continuato il presidente dell’Oua, l’idea che si possa risolvere il problema negando la liquidazione dei compensi per l’assistenza legale stragiudiziale. «Le cause della scarsa competitività – ha concluso la Grillo – sono da ricercare altrove, non limitandolo e comprimendo intollerabilmente la domanda di giustizia ed il diritto di difesa. Così di mezzo ci vanno solo i cittadini». Pertanto, l’avvocatura chiede che venga soppresso il comma 22 dell’articolo 7 del progetto di legge 3632 sulle «Disposizioni in materia di responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti». Inoltre, ha ricordato l’Organismo unitario dell’Avvocatura, la sentenza 11606/05 della Cassazione ha stabilito che il cittadino-danneggiato è portatore del diritto, costituzionalmente garantito, di farsi assistere da un professionista per ottenere il risarcimento del danno dubito e che l’onorario di quest’ultimo è comunque dovuto dall’assicuratore. Se la nuova normativa venisse approvata – ha messo in guardia l’Avvocatura – il risultato sarebbe un’ingiustificata e grave lesione dei diritti delle “vittime della strada”, a vantaggio dei già non modesti profitti delle compagnie e nella prospettiva illusoria di improbabili riduzioni tariffarie. Sulla stessa linea il presidente dell’Ordine di Milano, Paolo Giuggioli. «La volontà dell’Esecutivo – di ridurre i costi dei servizi assicurativi per la Rc auto mediante l’indennizzo diretto – ha detto Giuggioli – è fuorviante ed inutile rispetto al problema. In questo modo si addossa ai cittadini l’onere dell’assistenza legale per il risarcimento del danno con la conseguenza di una non adeguata valutazione dello stesso. L’unico risultato a cui si giunge è l’esclusione della consulenza degli avvocati nella fase stragiudiziale, e la riduzione della tutela dei cittadini». Cristina Cappuccini 4 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA Organismo unitario dell’Avvocatura Lettera del Presidente dell’Oua Michelina Grillo al Presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi 28 luglio 2005 Illustre Presidente, abbiamo appreso della trattazione, in seno al Consiglio dei Ministri del prossimo venerdì 29 luglio, di iniziative legislative tendenti ad introdurre una significativa revisione dei criteri legali di risarcimento dei danni conseguenti alla circolazione stradale, e precisamente della Pdl 3632 “Disposizioni in materia di responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti”, e particolarmente della parte di detta normativa che attraverso la previsione dell’indennizzo diretto da parte della compagnia assicuratrice del danneggiato, salva la rivalsa di questa avverso la compagnia del danneggiante, con l’intento di verificarne le possibilità di inserimento nel Codice delle Assicurazioni. In previsione di tale sessione del Consiglio dei Ministri, mi permetto di inviarLe nuovamente in allegato il documento varato dalla Giunta dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana in data 20 luglio ultimo scorso, nonché i documenti che sullo stesso tema sono stati adottati dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano. Sono certa che non Le sfuggirà la fondatezza delle motivazioni esposte in detti atti, a contrario delle iniziative in questione, ed a tutela degli interessi dei cittadini danneggiati ed a salvaguardia della pienezza del loro diritto di difesa. Non possiamo quindi che contrastare la prevista e da taluni auspicata negazione della liquidazione dell’intervento legale già in fase stragiudiziale, che costituisce invece opera di assistenza che, grazie all’apporto degli avvocati -la cui esperienza e qualificazione professionali sono garanzia di serietà ed onestà-, lungi dal poter essere qualificato come inutile o peggio strumentale, è funzionale da un lato al conseguimento della soddisfazione piena e puntuale dei diritti delle parti lese e dall’altro anche alla legittima aspettativa delle imprese assicuratrici di non vedere dilatato il proprio obbligo risarcitorio oltre i limiti del danno corrispettivo. L’Avvocatura Italiana ha chiesto e chiede che venga soppresso dalle previsioni riformatrici citate il comma 22 dell’articolo 7. In linea con i principi cui l’Avvocatura si richiama, appare anche una recente pronuncia della Suprema Corte di Cassazione che stabilisce, con ineccepibile motivazione, che il cittadino-danneggiato è portatore del diritto, costituzionalmente garantito, di farsi assistere da un professionista per ottenere il risarcimento del danno dubito e che l’onorario di quest’ultimo è comunque dovuto dall’assicuratore. Laddove la contrastata normativa venisse approvata ed introdotta nell’ordinamento, si produrrebbe una ingiustificata e grave lesione dei diritti delle Vittime della Strada, a vantaggio dei già non modesti profitti delle compagnie e nella illusoria prospettiva di improbabili riduzioni tariffarie. L’Avvocatura Italiana ritiene del tutto inaccettabile che ancora una volta a pagare siano i cittadini, i quali saranno indotti dalla apparente efficienza del risarcimento diretto, ad accettare senza alcuna discussione le somme, ancorché insufficienti, che verranno loro offerte, per importi che ogni rilevazione statistica a riguardo ha consentito di verificare percentualmente assai inferiori alle somme corrisposte pel medesimo titolo in presenza di assistenza legale. Per tali ragioni Le chiedo di voler disporre l’urgente audizione di una delegazione dell’Avvocatura, dinanzi al Consiglio dei Ministri, al fine di illustrare, sia pur succintamente, i motivi che ostano alla approvazione della ipotizzata normativa. RingraziandoLa dell’attenzione che vorrà riservarci, Le porgo rispettoso ossequio. 5 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA IL SOLE 24 ORE Indennizzo, sit in degli avvocati ROMA • Gli avvocati puntano i piedi contro l'indennizzo diretto obbligatorio. E convocano un sit in, stamani alle 9 in piazza Colonna a Roma, per chiedere, con la toga al braccio, di essere ricevuti a Palazzo Chigi. Oggi, infatti, il Consiglio dei ministri si appresta a varare una proposta di legge su « Disposizioni in materia di responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e natanti » , una revisione dei criteri legali di risarcimento dei danno conseguenti alla circolazione stradale. Misura contro la quale il presidente dell'Oua, Michelina Grillo, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio per richiedere un incontro urgente. « Con questo provvedimento — spiega in una nota l'Ordine degli avvocati di Roma, alla cui protesta parteciperanno anche quello di Milano e i vertici dell'Oua — viene escluso l'intervento dell'avvocato difensore nell'istruttoria per il risarcimento del danno in materia di responsabilità civile, costringendo il cittadino a sobbarcarsi l'onere delle spese di difesa. Un provvedimento ingiustificato, che non riduce i costi delle polizze assicurative e che è invece un evidente tentativo di favorire alcuni gruppi economici in danno degli Ordini professionali e quindi della qualità della difesa dei diritti dei cittadini » . Sul piede di guerra anche l'Aneis, l'associazione nazionale esperti di infortunistica stradale. Per il vice presidente, Francesco Mannacio, « se tutto questo diventerà legge, le compagnie assicurative liquideranno i propri clienti usando carrozzieri di loro fiducia, tabelle valutative da loro predisposte e valori economici del danno biologico da loro stabiliti. Alla faccia degli assicurati che non vedranno certo una riduzione dei premi e soprattutto sulla pelle delle " vittime della strada" che otterranno risarcimenti sempre più risibili » . È stato chiesto un incontro con Berlusconi . 6 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA IL TEMPO (Cronaca di Roma) AVVOCATI Indennizzo diretto oggi sit in dell’Ordine IL GOVERNO sta per varare la norma sull’indennizzo diretto obbligatorio per i sinistri stradali, escludendo l'intervento dell’avvocato nell'istruttoria. Contro il provvedimento l'Ordine degli Avvocati di Roma invita iscritti, associazioni e istituzioni forensi a partecipare al sit-in organizzato oggi in piazza Colonna. 7 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA IL SOLE 24 ORE CONSIGLIO DEI MINISTRI • Palazzo Chigi affronta il recepimento di 13 direttive comunitarie Pioggia di decreti prima della pausa Esame preliminare anche per Codice delle assicurazioni e Testo unico radiotelevisivo ROMA • Raffica di decreti di mezza estate oggi al Consiglio dei ministri. L'ordine del giorno di Palazzo Chigi, oltre al Codice assicurazioni e al Testo unico della radiotelevisione ( si veda « Il Sole 24 Ore » del 27 luglio), trabocca di provvedimenti che recepiscono direttive europee: si va dalla cooperazione fiscale al traffico navale, dalla gestione del rumore alla vendita di servizi finanziari, senza dimenticare i controlli sui movimenti di ovini e caprini. Fisco. Con il recepimento della direttiva 2003/ 93/ Ce viene rafforzato e razionalizzato il quadro normativo che permette al Fisco italiano ricorrere alla cooperazione internazionale per la lotta all'evasione. Il provvedimento comunitario modifica e ridisegna l'ambito applicativo e il contenuto della direttiva 77/ 799/ Ce: lo scopo è creare strumenti distinti di cooperazione tra le imposte dirette e l'Iva. Lavoro. La direttiva 2001/ 86/ Ce completa lo statuto della società europea sul coinvolgimento dei dipendenti: l'obiettivo è evitare che le azioni di coinvolgimento dei lavoratori, cioè la possibilità per i loro rappresentanti di avere voce nelle decisioni, vengano meno con la confluenza nella società per azioni europea. Il recepimento della direttiva 2002/ 74/ Ce invece si tradurrà in una tutela più forte dei lavoratori subordinati in caso di insolvenza del datore di lavoro. Verrà garantito, tra l'altro, il pagamento delle indennità dovute a seguito dello scioglimento del rapporto di lavoro ( oggi esiste un Fondo di garanzia dell'Inps che ha l'obbligo di pagare le ultime retribuzioni non pagate dal datore di lavoro dichiarato fallito). A Palazzo Chigi è poi previsto l'esame finale per attuare le direttive 2000/ 79/ Ce ( orario di lavoro del personale di volo dell'aviazione civile) e 2002/ 44/ Ce ( esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche). Ambiente. Tre i recepimenti in rampa di lancio: innanzitutto la direttiva 2003/ 4/ Ce, che sostituisce la 90/ 313/ Ce e si focalizza sull'obbligo per i pubblici funzionari di assistere il pubblico che chiede di accedere all'informazione ambientale. Poi c'è la 2002/ 49/ Ce ( determinazione e gestione del rumore ambientale) e la 2002/ 89/ Ce ( protezione contro organismi nocivi ai vegetali). Servizi finanziari. La direttiva 2002/ 65/ Ce sulla vendita a distanza di servizi finanziari pone un limite alle pratiche abusive di marketing che puntano a obbligare i consumatori ad acquistare servizi non richiesti ( le cosiddette vendita per inerzia), fissa dei paletti a telefonate o e mail non richieste (cold calling e spamming), garantisce ai consumatori informazioni esaustive prima della conclusione dei contratti nonché il diritto di recesso, cioè la possibilità di sciogliere senza penali il contratto entro un lasso di tempo definito. Altri provvedimenti comunitari. Nell'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di oggi compare anche l'esame definitivo delle direttive 2002/ 59/ Ce ( monitoraggio del traffico navale), 2002/ 98/ Ce ( qualità e sicurezza del sangue umano), 2003/ 50/ Ce ( controlli sui movimenti di ovini e caprini). Esame preliminare, invece, per la direttiva 2003/ 92/ Ce che modifica le regole di tassazione Iva per le operazioni relative a energia elettrica e gas: in realtà il provvedimento comunitario è applicato già dal 1 ? gennaio 2005 senza un supporto normativo ma secondo le istruzioni di due circolari, la 54/ E delle Entrate e la 79/ D delle Dogane, del 23 dicembre 2004. Le nuove regole erano necessarie per evitare fenomeni di doppia tassazione o di detassazione, in contrasto con i principi generali dell'Iva. Assicurazioni e tv. A Palazzo Chigi approda anche il recepimento di due deleghe in scadenza. La prima è quella sulle assicurazioni, che scade il 9 settembre e arriva dalla legge di semplificazione 2001: prevede tra l'altro la tutela dei contraenti sotto il profilo della trasparenza delle condizioni contrattuali e dell'informativa. L'altra delega, che scade il 6 agosto, è quella sul testo unico della radiotelevisione previsto dalla legge Gasparri ( la 112/ 2004). Enrico Marro 8 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA ITALIA OGGI Ok del senato al dl omnibus 115/05. Un emendamento sul salva-calcio fa tornare il testo alla camera Processo civile, debutto dal 2006 Slittano le nuove regole. Università: bonus di 200 € per i pc Bonus di 200 euro agli studenti universitari per l'acquisto del personal computer. Rinvio al 1º gennaio 2006 dell'entrata in vigore del nuovo processo civile. Proroga di due anni per i giudici onorari di tribunale e viceprocuratori onorari. Via libera all'assunzione di 35 mila insegnanti nella scuola, in attesa del piano pluriennale che dovrà essere emanato entro il 30 settembre. E ancora, ritorna il provvedimento salva-calcio, che permetterà alle società calcistiche di spalmare i debiti non su dieci ma su cinque anni, con la contrazione del 50% dei tempi, come richiesto dalla Commissione europea per la concorrenza. Il decreto legge omnibus sulla pubblica amministrazione, n. 115/2005, si avvia con queste ultime novità verso la conversione definitiva in legge, attesa per oggi alla camera. Il testo, licenziato mercoledì sera da Montecitorio, dovrà infatti tornare all'attenzione dei deputati dopo che ieri il senato ha reintrodotto proprio la norma salva-calcio, stralciata invece alla camera su richiesta dell'opposizione, d'accordo con la Lega. L'emendamento è stato presentato all'aula di palazzo Madama dal relatore Luciano Falcier (Fi). Il testo approvato prevede che le società sportive che si siano avvalse del beneficio di distribuire su più anni i debiti per la svalutazione dei loro capitali debbano aver restituito l'intera somma entro il 31 dicembre 2006. Il meccanismo spalma-debiti è cominciato nel 2002. Il limite del 31 dicembre 2006 è stato introdotto proprio perché, pena una censura della Comunità europea, il meccanismo di ammortamento delle somme dovute non può superare i cinque anni. Le società che puntavano a uno spalma-debiti di dieci anni dovranno quindi provvedere a saldare la parte rimanente del debito entro il 2006. Un'altra modifica votata al senato riguarda poi la Sportass, che avrebbe dovuto accogliere obbligatoriamente tutte le assicurazioni dei dilettanti. La camera aveva cancellato anche questa norma, rinviando ogni decisione a un futuro decreto del governo. Il senato ha invece insistito sul suo testo originario, confermando l'obbligatorietà dell'assicurazione per tutte le attività sportive praticate dai dilettanti. Gli sportivi saranno però liberi di scegliere qualunque compagnia assicurativa e non saranno necessariamente vincolati a firmare con la Sportass. Vediamo le principali disposizioni del provvedimento. Giustizia. L'articolo 8 del decreto legge ritorna in versione light, limitandosi a rinviare al 1º gennaio 2006 l'entrata in vigore della riforma del processo di cognizione, esecuzione, cautelare e di divorzio e separazione. Il senato aveva invece introdotto in prima lettura numerose disposizioni che andavano a modificare la disciplina prevista dalla legge sulla competitività (la n. 80/2005), stralciate poi alla camera. Ai processi pendenti all'inizio dell'anno prossimo continueranno dunque ad applicarsi le vecchie disposizioni, così come solo dal 1º gennaio 2006 avvocati, dottori commercialisti e ragionieri potranno essere delegati dal giudice dell'esecuzione alla vendita all'incanto dei beni. Università. Per dotare gli atenei di strumenti didattici innovativi, il provvedimento prevede un finanziamento di 15 milioni di euro nel 2005, destinati per 10 milioni all'erogazione di un bonus di 200 euro agli studenti, già esonerati dal pagamento di tasse e contributi universitari, che intendano 9 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA acquistare un personale computer. Due milioni e mezzo di euro, invece, serviranno alla costituzione di un fondo di garanzia a copertura dei prestiti erogati dalle banche sempre per l'acquisto del pc. Il Consiglio universitario nazionale, invece, è prorogato al 31 dicembre 2005. Scuola. Via libera all'assunzione di personale docente per 35 mila unità e di 5 mila unità per il personale amministrativo della scuola, in attesa dell'emanazione del piano pluriennale, che dovrà avvenire entro il 30 settembre 2005. I posti vacanti di dirigente scolastico all'inizio dell'anno 2006/07, invece, dovranno essere riservati in via prioritaria ai soggetti inclusi nelle graduatorie del corso-concorso, rideterminate in base alla legge 43/2005, fino a esaurimento, e per la parte residua, in seguito all'indizione del corso-concorso previsto previsto dall'articolo 1-sexies della stessa legge. Dirigenti pubblici. Scende da cinque a tre anni la durata degli incarichi di livello generale maturati da dirigenti di seconda fascia per essere promossi a direttori generali. Si fissa a tre anni il periodo minimo, oggi inesistente, di durata dell'incarico. A cinque anni il limite massimo (ma questa disposizione non si applica agli incarichi di direzione di uffici dirigenziali generali resi vacanti prima della scadenza dei contratti dei relativi dirigenti). Ciclomotori. Molte e importanti le novità introdotte dal provvedimento. A cominciare dall'obbligo, da ottobre, di munirsi del patentino anche per chi diventerà maggiorenne dopo il 30 settembre 2005. Agli altri, e a chi è già patentato, non basterà per l'esonero sottoporsi a visita medica, ma sarà necessario anche frequentare un corso di formazione presso un'autoscuola. L'esonero si applicherà anche a chi ha la patente sospesa per l'infrazione prevista dall'articolo 142, comma 9, del dlgs 285/92. Scatterà poi il sequestro immediato del veicolo per chi viaggia senza casco o in due su un motorino omologato per un solo passeggero, mentre arriva la targa personale abbinata a un solo veicolo. Codice della strada. Arriva la revoca definitiva della patente a chi provoca incidenti mortali guidando sotto l'effetto di droghe o in stato di ebbrezza con tasso di alcol pari o superiore al doppio del consentito. La revoca è prevista anche in caso di patteggiamento o sospensione della pena. Buoni pasto. Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del dl 115/2005, dovrà essere messa a punto la regolamentazione dei servizi sostitutivi di mensa, dopo la protesta delle scorse settimane. In particolare, saranno definite le caratteristiche delle società di gestione dei ticket, i requisiti degli esercizi commercialisti, i criteri di aggiudicazione delle gare secondo l'offerta economicamente più vantaggiosa e le caratteristiche dei buoni. Canoni demaniali. Slitta al 31 ottobre il termine per la rideterminazione dei canoni demaniali marittimi, prevista dalla Finanziaria del 2004. Rettifiche Inail. Salvo il principio dell'affidamento dei soggetti che hanno chiesto e ottenuto il riesame del provvedimento di rettifica delle prestazioni Inail, dichiarato poi illegittimo dalla Corte costituzionale. Gli interessati continueranno a percepire le medesime prestazioni, a condizione che siano titolari, oltre che di un eventuale reddito di natura pensionistica o da rendita da lavoro, di un reddito proprio assoggettabile a Irpef per un importo non superiore a 3 mila euro (esclusa la casa di abitazione e relative pertinenze). Se il reddito supera tale limite, le prestazioni saranno ridotte in proporzione. Professioni. Si svolgeranno il 15 settembre le elezioni dei consigli territoriali degli ordini di dottori agronomi, architetti, assistenti sociali, attuari, biologi, chimici, geologi e ingegneri. E il 15 10 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA novembre si svolgeranno le elezioni per il Consiglio nazionale. È poi previsto che anche i candidati che si presentano all'esame di abilitazione professionale o la cui valutazione sia stata ripetuta a seguito di provvedimenti giurisdizionali o di autotutela, conseguono l'abilitazione professionale o il titolo per il quale concorrono. Aziende in crisi. Per far fronte alle esigenze di aziende e settori in crisi, con particolare riguardo al settore tessile, dell'abbigliamento e calzature, si rende possibile la concessione di integrazioni salariali con la stipula di specifici accordi governativi, che dovranno essere siglati entro il 10 agosto. Discariche. Differito al 31/12/2005 il termine già previsto da un decreto legislativo di attuazione di una direttiva comunitaria relativa alle discariche di rifiuti. Rimangono fuori dalla proroga le discariche di II categoria di tipo A, a cui si conferiscono materiali di matrice cementizia contenenti amianto, per le quali il termine è fissato alla data di entrata in vigore della legge di conversione. (riproduzione riservata) Anna Linda Giglio 11 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA Ill.mo Sig. Presidente dell’OUA Avv. Michelina Grillo e, p.c. Ill.mo Sig. Presidente del CNF Avv. Prof. Guido Alpa Oggetto: Comitato Organizzatore XXVIII Congresso nazionale Forense Cara Michelina, ricevo in questo momento una Tua, con data di ieri, che leggo contestualmente sulla Rassegna Stampa edita dall’OUA e, sia pure con qualche perplessità, non mi sottraggo a questo pubblico scambio epistolare, nella speranza di offrire qualche utile elemento di riflessione. I. Volendo circoscrivere l’oggetto delle critiche espresse dalla giunta dell’AIGA, provo in primis ad isolare le questioni sulle quali possiamo tranquillamente dirci concordi. 1. Non è in discussione la nostra onestà intellettuale che riconosco a Te ed agli esponenti dell’Organismo: se così non fosse stato non avremmo potuto interloquire con lo spirito di leale collaborazione di cui, anch’io, dò atto. 2. Non è dunque in discussione il progresso che si registra nei rapporti tra i soggetti forensi e l’OUA, dovuto – come Tu stessa riconosci – all’azione compiuta dai Giovani Avvocati per far cessare reciproche delegittimazioni. 3. Di più: non è in discussione che, insieme, siamo riusciti a spingerci ben oltre il mero (e, a mio avviso naturale) rispetto reciproco, giungendo a perfezionare proposte comuni su obiettivi delineati (come Tu giustamente ricordi) e che sono state oggetto di una precisa strategia politica convintamene perseguita dall’AIGA. II. I punti sui quali riflettere sono altri. 1. Nel novembre del 2004 l’AIGA ha dedicato il proprio Congresso Straordinario al tema “Unità dell’Avvocatura” ed ha chiamato tutti i soggetti forensi ad esprimersi sulla sua praticabilità attraverso un triplice livello di interventi: - il primo (creare tavoli unitari per elaborare proposte comuni su obiettivi delineati) era sostanzialmente in atto; - il secondo (ottenere la partecipazione di tutta l’Avvocatura al Congresso Nazionale Forense) poteva trovare prossima attuazione; - il terzo (progettare un modello di rappresentanza politica in grado di assicurare maggiore unitarietà) costituiva obiettivo del futuro. Coerentemente con la nostra intenzione di fare quanto possibile per mettere subito in pratica il secondo livello di interventi (e progredire sul cammino per l’Unità dell’Avvocatura), abbiamo deciso di aderire all’invito (autorevolmente rivoltoci da Te e dal Presidente del CNF) a partecipare al Comitato Organizzatore del Congresso Forense perché - a Vostro avviso - quella del Comitato era la sede ideale per elaborare una proposta di modifica dello Statuto del Congresso. 2. Sai bene che tale modifica è pregiudiziale per la partecipazione al Congresso di quelle componenti che, ad oggi, lo disertano in quanto non si riconoscono nell’OUA. Sai altrettanto bene che tale posizione non è dettata da estemporaneità, ma da coerenza politica (e dunque non è superabile in forza del Tuo accorato invito). L’AIGA, pur interloquendo con l’OUA (come è preciso dovere di ogni soggetto forense) non gli ha delegato la propria rappresentanza e non si riconosce in esso, di conseguenza non concorre, nelle assemblee circondariali, per inviare delegati 12 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA al congresso che agiscano in rappresentanza dell’Associazione: se lo facesse finirebbe per contribuire, in sede congressuale, anche alla scelta dei componenti dell’assemblea dell’OUA in cui non si riconosce. Orbene: è così difficile scindere il momento del dibattito congressuale (che interessa tutta l’Avvocatura) da quello riguardante la nomina dei componenti dell’organo dell’OUA (che interessa quanti ne fanno parte) e consentire la massima partecipazione democratica all’assise generale dell’Avvocatura Italiana? Questa era l’operazione affidata al Comitato Organizzatore: ma , nel corso delle 5 sedute, tenutesi da novembre 2004 ad oggi, il tema non è mai stato affrontato. 3. Nel momento in cui la Giunta dell’AIGA lancia un segnale di allarme - preoccupata del fatto che, anche stavolta, il percorso verso il Congresso Forense è lastricato di buone intenzioni che rimangono inesorabilmente tali – Ti pare giusto replicare con la ‘classica’ istituzione di una (ormai intempestiva) Commissione o, peggio, con l’ancor più classico ‘scaricabarili’? Veramente credi che spettasse all’AIGA - ospitata nel Comitato Organizzatore per dare un proprio parere sulle possibili proposte ivi sarebbero maturate - avanzare progetti di riforma dello Statuto (testualmente: “del Congresso e dell’OUA”) ? Ma, al di là della contesa su chi dovesse muovere il primo passo, non credi che un Organismo politicamente forte dovrebbe rivendicare (ancor prima di guidare) il governo dei processi di cambiamento, a maggior ragione se lo riguardano e ne riconosce l’utilità? 4. Questo è il problema che mi sta a cuore: far in modo che l’Avvocatura compia qualche concreto passo in avanti verso l’unità politica; ma, per fare ciò, occorre che gli attuali Dirigenti Forensi sappiano mettere da parte gli equilibrismi e trovare il coraggio per uno slancio decisivo. Alle nostre spalle abbiamo troppe parole, i fatti da realizzare dipendono solo da Noi e Tu sai di poter contare sulla totale e leale disponibilità dei Giovani Avvocati; ma, per favore, evitiamo, dopo aver stretto tanti impegni, di ritrovarci nelle medesime condizioni del 2003: l’Avvocatura non ce lo perdonerebbe. Affettuosamente. Mario Papa Roma, lì 28.07.2005 13 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA DIRITTO E GIUSTIZIA Antiterrorismo: marcia a tappe forzate Sedute notturne e discussione ad oltranza a Palazzo Madama per dare il via libera al decreto antiterrorismo entro oggi. Ieri le commissioni Affari costituzionali e Giustizia hanno consegnato il testo per l’Aula che oggi dovrebbe approvarlo in prima lettura. Immediata la risposta della Camera, dove la commissione Affari costituzionali si è convocata già per oggi pomeriggio dove si lavorerà anche tutta la notte per consegnare il testo all’aula di Montecitorio già sabato mattina. La seduta delle commissioni riunite ieri pomeriggio è stata sospesa, per evitare che il provvedimento arrivasse in Aula senza relatori, una decisione presa di comune accordo tra maggioranza e opposizione che hanno concordato nel ritirare gli emendamenti non ancora esaminati per poi ripresentarli durante l’esame dell’assemblea. Secondo le prime modifiche approvate dalle commissioni, si è deciso che rispetto alle espulsioni il potere è del ministro dell’Interno che può delegare i prefetti. Passato anche un emendamento della Margherita che stabilisce che il ricorso amministrativo contro l’espulsione «in nessun caso può sospendere l’esecuzione del provvedimento». Nel primo pomeriggio, infatti, il gruppo della Margherita ha presentato a Palazzo Madama le proprie proposte in materia contenute negli emendamenti presentati al pacchetto sicurezza. Alla presenza del capogruppo al Senato, Willer Bordon, di Sandro Battisti, Maurizio Fistariol, Nando Dalla Chiesa e del responsabile Giustizia, Giuseppe Fanfani, la Margherita si è dichiarata sostanzialmente a favore delle misure presentate dal Governo, presentando solo alcuni correttivi per le parti più lacunose. Le cinque proposte della Margherita prevedono innanzitutto l’istituzione della superprocura antiterrorismo, da inserire quindi nel decreto legge e non nel disegno di legge come invece intende fare l’esecutivo. Si propone inoltre di dare maggiori poteri alla polizia giudiziaria per l’identificazione dei sospetti portando il fermo da 24 a 48 ore; di prevedere l’espulsione immediata per coloro che s rifiutano di far accertare l’identità; di inserire il reato di incitamento pubblico ad atti di terrorismo come aggravante del reato di istigazione e apologia di terrorismo, ed infine di estendere i benefici ai collaboratori. Tra le modifiche proposte ed accolte dalle commissioni riunite c’è stata appunto quella di affidare al ministro degli Interni e non al Prefetto il potere di espulsione «per evitare – ha detto Dalla Chiesa – che queste avvengano con criteri variabili e perché siano affidate alla responsabilità politica». Potere che può comunque essere delegato ai prefetti. Il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, proprio rispetto alle modifiche presentate, premettendo che «sono bene accetti gli emendamenti miglioratici» ha invitato tutti a fare «attenzione a non limitare l’efficacia del pacchetto Pisanu con un malinteso senso di garantismo» perché «si farebbe il gioco dei terroristi». L’intervento di Pisanu. Mentre le commissioni riunite continuavano il loro lavoro sul provvedimento, il ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, ne illustrava all’Aula di Palazzo Madama i punti principali. Nel nostro Paese l’allarme è alto ma «nella lotta contro il terrorismo – ha detto il ministro – bisogna usare due mani: una armata contro i terroristi, l’altra offerta ai musulmani pacifici. Prevenzione e repressione devono camminare speditamente ma nel rispetto dei valori costituzionali. Non possiamo limitare oltre misura le libertà dei cittadini. Per combattere i nemici della libertà non possiamo travolgere gli istituti vigenti e limitare oltre misura le libertà dei cittadini. 14 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA Se lo facessimo concederemmo ai nostri avversari una autentica vittoria». Pisanu non ha rivendicato poteri eccezionali, ma «esercitare con tutta l’efficacia possibile quelli previsti dalle norme vigenti». «Opereremo – ha affermato – su quattro direttrici principali: difesa degli obiettivi più esposti, controllo degli ambienti dove può prendere consistenza la minaccia terroristica, monitoraggio stretto dei cittadini extracomunitari già interessati da inchieste giudiziarie e, naturalmente intensificare delle altre indagini». Il ministro, infine ha annunciato l’attivazione della Consulta per l’Islam italiano, un organismo che sarà chiamato «ad approfondire tutti i problemi che possono costituire ostacolo all’integrazione e all’esercizio dei diritti civili, ivi compresi quelli connessi alla libertà religiosa alla convivenza pacifica nell’ambito della nostra società». La posizione dell’Anm. Il decreto legge anti-terrorismo provocherà gravi problemi di funzionalità all’attività giudiziaria. A lanciare l’allarme ieri è stata l’Associazione nazionale magistrati che in particolar modo ha messo sotto accusa la norma che sottrae il personale di polizia giudiziaria ai compiti di notifica, di partecipazione alle udienze in veste di Pm ed agli adempimenti proprio del processo innanzi al giudice di pace. Secondo il sindacato delle toghe «andrebbero previsti meccanismi compensativi da attuare con la destinazione di altro personale quanto meno ai compiti di notifica». Dubbi vengono espressi anche in merito al passaggio sulle intercettazioni telefoniche: «non viene chiarito esplicitamente – dice il documento della Giunta esecutiva centrale – che anche alle nuove intercettazioni preventive si applicano i termini e le procedure che l’articolo 226 fissa precisamente e si individua, quale organo deputato ad autorizzare le suddette intercettazioni, il Procuratore generale presso la Cassazione, mentre l’autorità giudiziaria più idonea sul piano funzionale è costituita dai procuratori distrettuali, in conformità al modello indicato dal codice. E queste, conclude la Gec sono solo i punti di immediato interesse pratico, mentre un approfondito esame del decreto sia per gli aspetti giuridici che funzionali potrebbe far emergere altro. (p.a.) 15 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA IL SOLE 24 ORE LOTTA AL TERRORISMO • Il decreto legge sulla sicurezza introduce nel Codice due fattispecie di reato che puniscono condotte « sintomatiche » La tutela penale gioca d'anticipo Nuovo intervento sul Codice penale per intensificare la lotta al terrorismo: con il decreto legge 144/ 05 ( pubblicato sulla « Gazzetta Ufficiale » n. 173 del 27 luglio e già in discussione al Senato per la conversione) si integra infatti il sistema di incriminazioni del Codice penale in materia di terrorismo, già potenziato dopo gli attentati dell' 11 settembre 2001. Potenziamento necessario. Il precedente intervento legislativo aveva introdotto l'inedito reato di associazione finalizzata al terrorismo anche internazionale nell'articolo 270 bis del Codice. Una figura criminosa che ha però incontrato difficoltà in sede applicativa, legata com'è alla non agevole definizione del concetto di terrorismo. Il dibattito che ha accompagnato di recente l'assoluzione di alcuni imputati di terrorismo internazionale — una volta sfrondato dalle polemiche strumentali — ha evidenziato come le prospettive della repressione penale non potessero essere affidate solo a quella precaria formulazione. In particolare, da più parti è stata segnalata la necessità che il legislatore, più che cercare di punire la partecipazione a organizzazioni dal profilo sfuggente, rivolgesse la sua attenzione a comportamenti individuali sintomatici delle realtà terroristiche. Due nuovi reati. Il provvedimento del Governo si muove in questa direzione. Infatti, l'articolo 15 del Dl introduce nel Codice ( agli articoli 270 quater e 270 quinquies) due nuovi reati: quello di « arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale » , punito con reclusione da sette a quindici anni, e quello di « addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale » , punito con reclusione da cinque a dieci anni. La prima fattispecie punisce la condotta di chi recluta personale da avviare al compimento di atti di violenza con finalità terroristica, indipendentemente dal luogo in cui questi debbano essere compiuti e a prescindere dal fatto che tali atti vengano poi effettivamente consumati. La seconda, invece, è dedicata ad addestramento o istruzione nella preparazione e nell'uso di esplosivi, armi di ogni genere e sostanze chimiche o batteriologice, nonché di ogni altra tecnica o metodo strumentale al compimento di attentati terroristici. Le due disposizioni sono accomunate da una clausola di riserva che ne esclude l'operatività se i comportamenti rilevano ai fini dell'articolo 270 bis. Evidente, dunque, l'intenzione di utilizzare le nuove incriminazioni proprio per supplire agli eventuali deficit probatori che l'accusa per la fattispecie associativa spesso incontra, punendo in maniera autonoma, ancorché residuale, comportamenti ritenuti sintomatici dell'esistenza di organizzazioni terroristiche. I rischi. La strada imboccata con il Dl non è priva di rischi, poiché la repressione di comportamenti sintomatici, se spinta all'eccesso, può portare a un'eccessiva anticipazione della soglia di rilevanza penale dagli esiti incerti per le libertà fondamentali. Tuttavia, le condotte punite hanno un intrinseco ed evidente disvalore, creando un elevato allarme sociale.Proprio la finalità di terrorismo richiamata anche dalle nuove disposizioni impone qualche altra riflessione. Le anticipazioni degli ultimi giorni preannunciavano, tra i contenuti del " pacchetto", anche una più compiuta definizione della nozione, di cui non c'è traccia nel Dl. In particolare, l'Esecutivo non ha ceduto alla tentazione di mutuare dalla normativa internazionale la definizione del termine terrorismo. Ma proprio la riproposizione dello stesso termine in connessione a condotte dalla più spiccata e concreta materialità, come quelle di arruolamento e addestramento, sembra fornire ai giudici un più deciso orientamento anche per interpretare l'articolo 270 bis. Sembra, infatti, emergere la volontà di ancorare questa sfuggente nozione alla trasparenza semantica della parola « terrorismo » , prescindendo da valutazioni sui reconditi obiettivi politici. W A PAG. 24 Gli altri approfondimenti sul Dl 144: dalle disposizioni sui permessi di soggiorno agli obblighi per Internet Aggirati gli scogli interpretativi del recente passato. LUCA PISTORELLI 16 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA IL SOLE 24 ORE Giurisprudenza, la Crui boccia il riordino ROMA • I rettori della Crui e l'opposizione contestano la riforma della laurea in Giurisprudenza. Mentre slitta a settembre l'esame del Ddl di riordino delle carriere dei docenti da parte dell'Aula del Senato. Ieri Piero Tosi, presidente della Conferenza dei rettori ( Crui), ha ribadito il « più netto dissenso del sistema universitario all'avvio della riforma di Giurisprudenza a partire dal prossimo anno accademico 2005/ 2006 » , e ha chiesto, insieme alla Conferenza dei presidi di Giurisprudenza, di « procedere alla riforma a partire dall'anno accademico 2006/ 2007 » . Secco « no » , invece, da parte dei senatori Ds Luciano Modica, Maria Chiara Acciarini, Vittoria Franco e Fulvio Tessitore, che chiedono al Governo « il ritiro del decreto » . « Contestiamo — hanno detto i senatori — che la facoltà di giurisprudenza debba essere oggetto di una deroga rispetto al resto dell'ordinamento universitario » e puntano il dito contro un testo normativo che « introduce il numero chiuso per l'ammissione alla laurea magistrale in Giurisprudenza in modo del tutto illegittimo e restringe l'autonomia degli atenei attraverso la determinazione nazionale di un numero di crediti molto elevato » . Ma il sottosegretario all'Istruzione, Maria Grazia Siliquini, fa notare che « i tempi per l'applicazione della riforma sono lasciati alla libera valutazione delle facoltà di Giurisprudenza, che possono applicare le nuove regole subito o per il prossimo anno accademico 2006/ 2007 » e che « il Governo non ha imposto nulla, ma ha responsabilmente dato l'opportunità alle facoltà di decidere liberamente per l'attivazione del corso di laurea magistrale a ciclo unico » . Intanto, slittano i tempi per l'approdo in Aula al Senato del Ddl di riordino dello status giuridico dei docenti universitari: dalla Commissione Bilancio di Palazzo Madama non è ancora giunto il previsto parere. La Commissione Istruzione del Senato riprenderà l'esame del testo il prossimo 14 settembre. ALESSIA TRIPODI 17 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA IL SOLE 24 ORE LA NUOVA PRESCRIZIONE L'Anm: con l'ex Cirielli gravi crimini senza pena Dopo l'approvazione al Senato, proseguono le polemiche sulla ex Cirielli. Lascerà « impuniti autori di gravi reati denuncia l'Anm e moltiplicherà il numero, già elevatissimo, di processi penali che si chiudono con una dichiarazione di estinzione del reato » . Per il sindacato delle toghe, il Ddl stravolge i processi in corso introducendo « una differenziazione dei termini di prescrizione su base soggettiva » . « L'Anm stravolge la verità ribatte Enzo Fragalà ( An) ora le decisioni sulla prescrizione saranno uguali per tutti » . Ma è polemica anche sulla mancata nomina del nuovo procuratore antimafia. I consiglieri laici della Cdl chiedono al vice presidente del Csm, Virginio Rognoni, e al presidente Carlo Azeglio Ciampi di intervenire per consentire al Csm di nominare subito il Pna superando l'ostruzionismo « del presidente della Quinta Commissione, Francesco Menditto » . Che replica: « Da me nessunn ostruzionismo » , è casomai la riforma dell'ordinamento a rallentare la procedura, impedendo al Pg di Torino, Giancarlo Caselli di concorrere e a 600 magistrati di correre per incarichi direttivi. Nella polemica interviene anche Romano Prodi: « Aboliremo tutte le norme contro persone specifiche » a partire da quella contro Caselli. 18 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA DIRITTO E GIUSTIZIA Quelli che... non gli piace la prescrizione amica L’Associazione nazionale magistrati contro la riforma della prescrizione. All’indomani dall’approvazione del disegno di legge meglio noto come ex Cirielli o salva-Previti (vedi tra gli arretrati del 28 luglio), la Giunta esecutiva centrale dell’Anm ha divulgato un duro documento contro il provvedimento. «Il tormentato iter del disegno di legge – si legge nel testo – che riscrive la disciplina della prescrizione sta mettendo in luce le gravi incongruenze e le contraddizioni della normativa che si vuole introdurre. Le nuove regole - dirette a ridurre per la quasi totalità dei reati i termini di prescrizione -sono sganciate da ogni intervento di semplificazione e di accelerazione del processo penale ed avranno perciò solo l'effetto di moltiplicare il numero, già oggi elevatissimo, di processi penali che si chiudono con una dichiarazione di estinzione del reato; con un immenso spreco di energie individuali e di risorse economiche e lasciando impuniti autori di gravi ed allarmanti reati, in contrasto con il dichiarato fine di tutela della sicurezza dei cittadini». Secondo il sindacato delle toghe il provvedimento «opera pesantissimi interventi su processi in corso, alcuni dei quali giunti ormai alla fase conclusiva sottraendo al definitivo accertamento di responsabilità anche imputati già raggiunti da due conformi sentenze di condanna». Infine, dice l’Anm «si introduce per la prima volta nel nostro ordinamento e in contrasto con la ratio dell’istituto della prescrizione, una differenziazione dei termini di prescrizione su base soggettiva, attraverso la previsione di termini via via crescenti per le diverse categorie di recidivi». Ma a pronunciarsi contro le nuove disposizioni sono stati anche i professori di diritto penale (l’appello è leggibile tra i documenti correlati), secondo i quali se il provvedimento diventasse legge «abolirebbe di fatto norme incriminatrici di gravissimi delitti, avrebbe sicuri effetti criminogeni e, sotto svariati profili, violerebbe il principio di equaglianza/ragionevolezza sancito dall’articolo 3 della Costituzione». Gia oggi, sostengono i docenti, l’estinzione dei reati per prescrizione è un’allarmante patologia del sistema penale italiano: «nel 1999 erano caduti in prescrizione circa 113 mila reati» e nel corso degli anni a seguire si è registrato «un crescendo impressionante» passando a 123 mila nel 2001, 151 mila nel 2002 e 183 mila nel 2003, mentre le stime per il 2004 parlano di 210 mila reati prescritti. Oltre a contestare le scelte fatte dal legislatore rispetto alla prescrizione, gli accademici rilevano «manifesti vizi di illegittimità costituzionale, per violazione del principio di ragionevolezza sancito dall’articolo 3 Cost.». «Il primo e più macroscopico profilo di irragionevolezza – dice ancora l’appello – emerge dalla considerazione dei suoi effetti: è irragionevole che il legislatore minacci cinque o sei anni di reclusione e al contempo garantisca a chi si accinge a delinquere che quella minaccia cadrà nel vuoto, perché il reato da lui commesso cadrà in prescrizione». Un altro profilo di irragionevolezza, proseguono i professori, risiede nella scelta di accomunare le cause di interruzione e i sospensione della prescrizione, disponendo che in nessun caso la sospensione e l’interruzione della prescrizione, anche congiuntamente considerate, possono comportare l’aumento di più di un quarto del tempo necessario a prescrivere. Per tutti questi motivi, i firmatari del documento esprimono «la loro profonda preoccupazione per i dirompenti effetti che la progettata legge produrrebbe sulla convivenza civile e sul funzionamento della giustizia penale». Occorrerebbe invece, concludono i professori, riprendere la strada verso una riforma che sia in grado di arginare la grave patologia della prescrizione, riconsegnando al diritto penale la sua imprescindibile efficacia ed effettività. 19 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA Appello dei professori di diritto penale contro il disegno di legge in materia di prescrizione I sottoscritti, professori di diritto penale, richiamano l'attenzione sul Disegno di legge n. 3247, attualmente all'esame del Senato, che comporta l'abbreviazione dei tempi per la prescrizione di ampie classi di reati, segnalando che, se diventasse legge, abolirebbe di fatto norme incriminatrici di gravissimi delitti, avrebbe sicuri effetti criminogeni e, sotto svariati profili, violerebbe il principio di eguaglianza/ragionevolezza sancito dall'art. 3 Cost. Com'è noto, già oggi l'estinzione dei reati per prescrizione è un'allarmante patologia del sistema penale italiano. Nel 1999 erano caduti in prescrizione circa 113 mila reati; con un crescendo impressionante si è passati a 123 mila nel 2001, 151.000 nel 2002, 183 mila nel 2003; secondo le previsioni ministeriali, si arriverà a 210.000 nel 2004. Tra i giuristi divergono le opinioni non sul bisogno di una cura, ma solo sulla scelta della cura più appropriata per arginare una così devastante patologia. Saremmo tornati a discutere sul 'che fare?' nel marzo e nell'ottobre di quest'anno, in occasione di congressi già programmati. Purtroppo oggi ci troviamo di fronte ad un progetto che, accelerando la prescrizione dei reati, si muove in senso diametralmente opposto a quello auspicato da tutti. Per effetto della approvazione della legge diventerebbero sostanzialmente inapplicabili norme incriminatrici di gravi reati. Delitti puniti con la reclusione sino a cinque o sei anni - come, ad esempio, la corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, l'usura, il furto in abitazione, l'omicidio colposo, gran parte dei reati di sfruttamento della prostituzione, dei reati tributari e del contrabbando legato alla criminalità organizzata - oggi si prescrivono in 15 anni (in presenza di atti interruttivi): in base al progetto si prescriverebbero invece in soli 7 anni e mezzo (in presenza di atti interruttivi), incrementandosi a dismisura il numero dei reati destinati a morire per prescrizione. Un codice penale così riformato avrebbe addirittura un effetto criminogeno: la consapevolezza dell'impunità per effetto della prescrizione si tradurrebbe in una sorta di istigazione a delinquere. Il disegno di legge, dunque, anziché curare il cancro della prescrizione, ne causerebbe la metastasi. Non solo. Il disegno di legge all'esame del Senato presenta nel suo complesso gravi e manifesti vizi di illegittimità costituzionale, per violazione del principio di ragionevolezza sancito dall'art. 3 Cost.: vizi rilevabili già nella fase della promulgazione di una legge che recepisse i contenuti di quel progetto. Il primo, e più macroscopico, profilo di irragionevolezza del disegno di legge emerge dalla considerazione dei suoi effetti: è irragionevole che il legislatore minacci cinque o sei anni di reclusione, e al contempo garantisca a chi si accinge a delinquere che quella minaccia cadrà nel vuoto, perché il reato da lui commesso cadrà in prescrizione. Un ulteriore profilo di irragionevolezza del disegno di legge risiede nella scelta di accomunare le cause di interruzione e di sospensione della prescrizione, disponendo che "in nessun caso la sospensione e l'interruzione della prescrizione, anche congiuntamente considerate, possono comportare l'aumento di più di un quarto del tempo necessario a prescrivere" (art. 6 n. 5). L'irragionevolezza è manifesta, poiché l'interruzione e la sospensione rispondono a logiche del tutto diverse: l'interruzione è espressione del perdurante interesse dell'autorità giudiziaria a reprimere il reato; la sospensione, all'opposto, è espressione della forzata inattività dell'autorità giudiziaria, che 20 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA per poter compiere ulteriori atti processuali deve attendere determinazioni o provvedimenti di altre autorità o il venir meno di impedimenti delle parti o dei loro difensori. I firmatari di questo documento esprimono, in conclusione, la loro profonda preoccupazione per i dirompenti effetti che la progettata legge produrrebbe sulla convivenza civile e sul funzionamento della giustizia penale. Nel contempo riaffermano il proposito di riprendere la strada verso una riforma che sia in grado di arginare la grave patologia della prescrizione, riconsegnando al diritto penale la sua imprescindibile efficacia ed effettività. GIULIANO VASSALLI (professore emerito Univ. Roma 'La Sapienza'); ALBERTO CRESPI (professore emerito Univ. Milano Statale); CESARE PEDRAZZI (professore emerito Univ. Milano Bocconi); GIORGIO MARINUCCI (Univ. Milano Statale); FEDERICO STELLA (Univ. Milano Cattolica); FERRANDO MANTOVANI (Univ. Firenze); ALBERTO ALESSANDRI (Univ. Milano Bocconi ); FRANCESCO ANGIONI (Univ. Sassari); GIULIANO BALBI (Univ. Napoli II); ARMANDO BARTULLI (Univ. Milano Cattolica); ALESSANDRO BERNARDI (Univ. Ferrara); MARTA BERTOLINO (Univ. Milano Bicocca); DAVID BRUNELLI (Univ. Perugia); MAURO CATENACCI (Univ. Teramo); STEFANO CANESTRARI (Univ. Bologna); GIOVANNI COCCO (Univ. Cagliari); GENNARO VITTORIO DE FRANCESCO (Univ. Napoli II); GIOVANNANGELO DE FRANCESCO (Univ. Pisa); MARIAVALERIA DEL TUFO (Univ. Napoli Suor Orsola Benincasa); CRISTINA DE MAGLIE (Univ. Pavia); GIANCARLO DE VERO (Univ. Messina); EMILIO DOLCINI (Univ. Milano Statale); LUCIANO EUSEBI (Univ. Cattolica Piacenza); GIOVANNI FIANDACA (Univ. Palermo); CARLO FIORE (Univ. Napoli Federico II); GIOVANNI FLORA (Univ. Firenze); LUIGI FOFFANI (Univ. Trento); LUIGI FORNARI (Univ. Catanzaro); GABRIELE FORNASARI (Univ. Trento); GABRIO FORTI (Univ. Milano Cattolica); SERGIO MOCCIA (Univ. Napoli Federico II); VITO MORMANDO (Univ. Bari); FRANCESCO PALAZZO (Univ. Firenze); CARLENRICO PALIERO (Univ. Milano Statale); MICHELE PAPA (Univ. Firenze); MARCO PELISSERO (Univ. Alessandria); CARLO PIERGALLINI (Univ. Macerata); PAOLO PISA (Univ. Genova); SALVATORE PROSDOCIMI (Univ. Brescia); DOMENICO PULITANO' (Univ. Milano Bicocca); MARIO ROMANO (Univ. Milano Cattolica); SERGIO SEMINARA (Univ. Pavia); PLACIDO SIRACUSANO (Univ. Messina); GIUSEPPE SPAGNOLO (Univ. Bari); FRANCESCO VIGANO' (Univ. Milano Statale); SERGIO VINCIGUERRA (Univ. Torino); MARIO ZANCHETTI (Univ. Castellanza); GIAMMARCO AZZALI (Univ. Bari Jean Monnet); CARLO BENUSSI (Univ. Milano Statale); GIOVANNI CERQUETTI (Univ. Perugia); STEFANO FIORE (Univ. Campobasso); SILVIA LARIZZA (Univ. Pavia); MARCO MANTOVANI (Univ. Macerata); ENRICO MEZZETTI (Univ. Teramo); CLAUDIA PECORELLA (Univ. Milano Bicocca); DAVIDE PETRINI (Univ. Torino); FRANCESCO SCHIAFFO (Univ. Salerno); STEFANO TORRACA (Univ. Campobasso); CARLO RUGA RIVA (Univ. Milano Bicocca). 21 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA IL SOLE 24 ORE Oggi in agenda alla commissione Giustizia del Senato gli ultimi due articoli del progetto La riforma del condominio cerca un « sì » ROMA • Meno due. Perché alla riforma del condominio sia detto il primo sì, in commissione Giustizia al Senato, manca solo l'approvazione degli emendamenti agli articoli 16 e 20 del testo unificato, frutto di un paziente lavoro di coordinamento dei progetti di legge presentati dal settembre 2001 in poi. L'esame del primo ramo del Parlamento doveva finire ieri. Ma, complice l'arrivo in Aula del decreto legge sul terrorismo, la riunione in commissione è stata rimandata a oggi. Se il Senato lo licenzierà, il testo approderà a settembre alla Camera. La riforma. Quella che cambia le regole del condominio è una riforma attesa da 12 milioni di famiglie che vivono nei quasi 850mila condomini italiani. Affetti da un altissimo tasso di litigiosità. Proprio l'obiettivo di semplificare la materia — ancora regolata dalle norme del codice civile del 1942 — e DI ridurre il contenzioso ha guidato i lavori della commissione Giustizia. « L'innovazione principale è il superamento dell'unanimità per cambiare la destinazione d'uso e sostituire le parti comuni » , spiega il relatore Franco Mugnai ( An). Lo schema di legge permette di intervenire sulle parti comuni se l'assemblea lo delibera a maggioranza. Nuove norme sono previste anche in materia di innovazioni, con maggioranze semplificate per le opere che migliorano la sicurezza dell'edificio e l'installazione di impianti centralizzati per connessioni internet, televisioni via cavo o satellitari. Le questioni aperte. Dopo aver trovato una soluzione condivisa su quasi tutti i punti, « accogliendo le osservazioni dell'opposizione e delle parti sociali » , come precisa il relatore Mugnai, resta da definire la delicata questione dei rapporti tra i condomini morosi, quelli in regola con i pagamenti e i terzi creditori. L'articolo 16 del testo unificato riscrive completamente l'articolo 63 delle disposizioni attuative del codice civile, attenua il vincolo di solidarietà tra i condomini e prevede che il creditore, prima di pretendere il pagamento dai condomini in regola, tenti l'escussione del condomino moroso. Sul punto in commissione non si è ancora trovato un accordo. Come è successo anche sulla questione, che ha scatenato le reazioni delle parti sociali, dell'istituzione, presso le Camere di commercio, dell'elenco pubblico degli amministratori di condominio.Mugnai sgombra il campo dai dubbi che l'elenco sia la prima mossa che prelude alla creazione di un vero e proprio albo degli amministratori.Per il relatore l'obiettivo dell'articolo 20 dello schema di legge, che riscrive l'articolo 71 delle disposizioni attuative del codice civile, è quello di semplificare e rendere più trasparenti i rapporti tra il condominio e i terzi: lo stesso della disposizione, già approvata in commissione, che prevede l'obbligo di affiggere sul portone del condominio la " targa" con il nome e il numero di telefono dell'amministratore. « Norme antievasione » , le definisce Mugnai, che mirano all'emersione di tutti quei condomini che ufficiosamente svolgono le funzioni di amministratore: più di 500 mila, secondo le stime di Confedilizia. L'elenco pubblico ha ricevuto il convinto plauso dell'Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari. E registrato l'opposizione dell'Associazione liberi amministratori condominiali, dell'Associazione piccoli proprietari case, del Coordinamento registri amministratori immobiliari Confedilizia, della Libera associazione amministratori immobiliari e di Unioncasa, che hanno denunciato, in una nota diffusa nei giorni scorsi, gli oneri che l'obbligo di iscrizione e le spese di registrazione porterebbero ai condomini. Manca l'accordo sull'elenco pubblico degli amministratori. Valentina Maglione 22 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA Roma, 23 settembre 2005 AUDITORIUM CASSA FORENSE Via E. Q. Visconti n. 8 LA NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO PER I PROFESSIONISTI Seminario di approfondimento - Le valutazioni dell’Avvocatura I contenuti giuridici ed i riflessi sul segreto professionale L’innovazione per i soggetti obbligati Gli strumenti operativi per controlli e segnalazioni La deontologia professionale Impatto sulla gestione dell’attività professionale 23 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA TEMI TRATTATI La normativa-base e le novità del Regolamento - i principi della legge n. 197/1991 e le modifiche introdotte dal D.Lgs. 56/2004 - le norme già in vigore sul contante e sui titoli al portatore; il trattamento dei mezzi di pagamento - le regole di registrazione dei rapporti e dei movimenti: la regolare tenuta dell’AUI - le modifiche alle regole sull’identificazione della clientela La segnalazione delle operazioni cosiddette “sospette” - operazioni “anomale” e operazioni”sospette”: quali e quando segnalarle - i soggetti obbligati nell’attività legale - il ruolo del “responsabile antiriciclaggio” nell’ambito dello studio legale - il Decalogo-ter della Banca d’Italia: esemplificazioni operative valide per l’attività legale Configurazioni del reato di riciclaggio - la nozione “aggiornata” del reato di riciclaggio - configurazioni operative del riciclaggio ed elementi induttivi per i soggetti obbligati - la funzione e le potenzialità informative della conoscenza della clientela - gli obblighi di informazione alla clientela - gli oneri nei confronti delle Autorità in caso di infrazioni della clientela I rapporti con il Ministero dell’Economia e la Commissione Infrazioni Valutarie - il legale come “pubblico ufficiale” nella lotta al riciclaggio: funzioni e limiti - modalità e termini della contestazione delle infrazioni - il meccanismo della cd. “oblazione” - il procedimento innanzi alla Commissione per le Infrazioni valutarie - i rapporti con l’UIC ed il ruolo congiunto nell’azione antiriciclaggio Come e cosa cambia per la professione legale - la registrazione della clientela - gli obblighi contabili - i nuovi obblighi deontologici - l’informativa obbligatoria - la modulistica interna ed esterna - la formazione ed il codice interno 24 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA Programma dei lavori “I nuovi obblighi antiriciclaggio per gli avvocati e i liberi professionisti” 9.30 Indirizzo di saluto, Avv. Maurizio De Tilla, Presidente Cassa Nazionale Forense 9.45 Presentazione Convegno – Le posizioni espresse dall’OUA sul tema, Avv. Andrea Pasqualin, Segretario Organismo Unitario dell’Avvocatura 10,15 La normativa antiriciclaggio in Italia: principi e regole, Prof. Ranieri Razzante, Docente di Legislazione Antiriciclaggio nell’Università di Macerata, Consulente O.U.A. 10.45 Il Nuovo regolamento ministeriale per le libere professioni, Dott. Federico Luchetti, Dirigente Servizio Antiriciclaggio del Ministero dell’Economia 11.15 Coffee break 11,45 Riciclaggio e crimine organizzato: la collaborazione tra professionisti e magistratura, Cons. Pier Luigi Dell’Osso, Sostituto Procuratore Direzione Nazionale Antimafia 12.15 Interventi programmati e Dibattito 13,30 Brunch 15,00 Le implicazioni delle nuove regole per le professioni legali, Avv. Maurizio Arena, Studio Legale Arena in Roma – Direttore Rivista www.reatisocietari.it 15,30 Il Ruolo della Guardia di Finanza e l’apparato sanzionatorio, Col. Bruno Buratti, Comandante Nucleo Speciale Polizia Valutaria GdF 16,00 Interventi programmati e Dibattito 17,00 Conclusioni a cura del chairman, Prof. Ranieri Razzante 17,30 Chiusura dei lavori, Avv. Michelina Grillo, Presidente Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana Sono stati invitati a partecipare al Seminario il Sottosegretario agli Interni On. Alfredo Mantovano e il Sottosegretario all’Economia e Finanze On. Michele Vietti Per facilitare l’organizzazione dei lavori e la diffusione dei materiali, si prega di confermare la partecipazione alla Segreteria OUA – Signora Gabriella 25 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected]