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Introduzione
Photoshop CS6 è attualmente l’ultima versione del famoso programma, rilasciata da
Adobe Systems a Maggio del 2012. Rispetto alla precedente (CS5), questa versione
di Photoshop ha subito un restyling grafico e sono state introdotte alcune novità, ma
sostanzialmente le funzionalità non sono cambiate. Vi sentite spaesati o siete agli
inizi con Photoshop? Questa è la guida che fa per voi! Inoltre, anche se conoscete
già le basi di Photoshop, vi consiglio di salvare questa pagina e di consultarla
quando qualcosa di Photoshop non vi torna.
Bene, cominciamo ad aprire Photoshop CS6!
- Caricamento di Photoshop CS6 -
Quella qui sopra è la schermata d’avvio; dopo qualche secondo dovrebbe aprirsi
Photoshop CS6...
- Interfaccia di Photoshop CS6 Angelo'Sarda,'Web'&'Graphic'Design.'Email:'[email protected]'Web:'www.igraphical.it'
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Quella qua sopra è quindi la schermata che vi troverete davanti una volta che
Photoshop sarà completamente caricato. La vostra potrebbe non essere
completamente uguale, ma non importa.
Vediamo ora da cosa è composta la schermata iniziale di Photoshop CS6:
- Le componenti di Photoshop CS6 -
Come potete vedere ho evidenziato le varie componenti dell’interfaccia grafica di
Photoshop CS. Andiamo a vedere a cosa servono e a quali funzionalità ci
permettono di accedere:
1. Barra dei menu: è la componente principale di Photoshop. Da qui possiamo
eseguire, attraverso i classici menu a tendina, molte operazioni;
2. Barra degli strumenti: qui ci sono gli strumenti con i quali potrete modificare
direttamente le vostre immagini (per esempio gli strumenti testo, pennello,
forma, ecc.);
3. Barra delle opzioni: Da qui potremo impostare alcune opzioni dello strumento
selezionato. Nell’immagine sopra avevo selezionato lo strumento “Sposta” e
quindi nella barra delle opzioni erano visualizzate le diverse preferenze per
quello strumento;
4. Palette: Sono le finestre sulla destra: ci permettono di controllare alcune
funzionalità essenziali per poter lavorare al meglio. Dal menu Finestra
presente nella barra dei menu possiamo selezionare le palette che vogliamo
visualizzare.
Bene. Ora che conosciamo le varie parti dell’interfaccia di Photoshop CS6, andiamo
ad analizzarle più nel dettaglio:
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1. La barra dei menu
2. La barra degli strumenti
3. La barra delle opzioni
4. Le palette
La barra dei menu
- La barra dei menu di Photoshop CS6 -
Vediamo insieme quali sono le funzionalità più importanti raggiungibili dalla barra dei
Menu. È essenziale avere chiari questi concetti per poter lavorare con scioltezza su
Photoshop CS6.
La prima cosa da fare con Photoshop è aprire un’immagine da modificare o crearne
una nuova da zero. Per fare ciò utilizzeremo il menu File. Nel primo caso scegliamo
“File->Apri...” e andiamo a cercare l’immagine da aprire con Photoshop. Nel secondo
caso invece ci basterà selezionare “File->Nuovo->...” e impostare i parametri Titolo,
Larghezza, Altezza e contenuto sfondo: il risultato sarà un’immagine con il colore di
sfondo selezionato e dalle dimensioni da noi specificate, sulla quale potremo
cominciare a lavorare. Proviamo ad aprire una foto.
- Aprire un'immagine in Photoshop CS6 -
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Una volta aperta la foto, possiamo lavorarci sopra. Quando vogliamo salvarla, ci
basterà fare “File->Salva” o “File->Salva con nome...” oppure “Salva per web...” per
esportare un’immagine ottimizzata per essere condivisa su internet.
Nel menu Modifica i comandi più importanti sono “Passo indietro” e “Passo avanti”
per annullare o ripristinare un’operazione, i vari comandi Taglia, Copia, Incolla e
l’opzione Trasforma che ci permette di eseguire alcune operazioni sull’immagine o
su una parte di questa, come la rotazione, la distorsione, l’inclinazione, ecc.
Particolare importanza ha il comando Preferenze (sempre nel menu modifica).
Nell’articolo Photoshop - Preferenze e Prestazioni ci sono dei consigli su come
impostare le preferenze.
Dal menu Immagine possiamo accedere al sotto-menu Regolazioni, particolarmente
utile per i fotografi che vogliono fare post produzione (ne parlo qui: Photoshop:
Immagine -> Regolazioni). Attraverso il comando “Dimensione immagine” possiamo
ridimensionare l’immagine deformandola (stirandola o comprimendola), mentre con
“Dimensione quadro” l’immagine verrà ridimensionata tagliandone un pezzo se la
rimpiccioliamo o aggiungendo un bordo bianco ai lati se decideremo di ingrandirla. Il
comando “Rotazione immagine” si spiega da solo.
Dal menu Livello possiamo lavorare sui livelli dell’immagine. Un livello è una delle
componenti del nostro file (per esempio del testo, una pennellata, un pezzo di foto,
ecc.). Possiamo creare un nuovo livello con il comando “Nuovo...”, duplicarne uno
già esistente e selezionato con “Duplica”, eliminarne uno con “Elimina”; con
“Maschera di livello” possiamo decidere di nascondere una parte di un livello, con
“Ragruppa livelli” possiamo unirne due o più già esistenti, ecc. I livelli della nostra
foto sono visualizzati (e possono essere selezionati) nella palette Livelli.
Approfondiremo l'argomento livelli più avanti nella guida.
Il menu Testo ci permette di aprire i panelli Carattere e Paragrafo (dal sotto-menu
Pannelli) attraverso i quali possiamo scegliere le principali impostazioni per il testo
che eventualmente inseriremo in una foto. Questi due pannelli sono molto intuitivi e
simili a quelli presenti nei programmi di video scrittura come Office Word o
OpenOffice Writer
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- Il pannello Carattere -
Dal menu Selezione possiamo selezionare tutta l’immagine ( con il comando Tutto),
disattivare la selezione corrente (Deseleziona), riselezionare una selezione che per
sbaglio avevamo deselezionato (Riseleziona) o selezionare l’inverso della selezione
corrente (Inversa). Particolarmente utile è anche il comando “Tutti i livelli”, che
seleziona tutti i livelli e che potrebbe essere seguito per esempio da “Livelli->Unisci
livelli” per unire tutti i livelli della nostra immagine.
Il menu Filtro contiene i filtri predefiniti di Photoshop, cioè degli effetti da applicare
sulla nostra immagine. Particolarmente utili per i fotografi sono “Correzzione lente...”
e quelli presenti nei sotto-menu “Disturbo” (per togliere alcuni difetti alle foto),
“Nitidezza” (per aumentare la nitidezza di una foto), “Sfocatura” (per creare
artificialmente uno sfocato e isolare un soggetto in primo piano). I restanti filtri invece
sono più adatti per creare loghi, bottoni, immagini astratte e qualsiasi altra forma di
digital-art. I filtri vengono applicati soltanto sul livello selezionato.
Attraverso il menu Visualizza potete ridimensionare l’anteprima dell’immagine con
gli strumenti Zoom in, Zoom out, Adatta allo schermo, Pixel reali. Con questi quattro
strumenti non verrà modificata la dimensione effettiva dell’immagine ma solo il livello
attuale di zoom. Dal sotto-menu "Modalità schermo" potrete visualizzare in tre modi
diversi la vostra immagine. Io utilizzo sempre Schermo standard, ma non è detto che
voi possiate trovarvi meglio con un’altra modalità.
- Un righello. Lo si può aprire da Visualizza->Righelli -
L’immagine qui sopra mostra un righello. Selezionando il comando “Righelli” dal
menu Visualizza, appariranno due righelli, uno a sinistra e uno sopra la vostra foto.
Questi righelli Tornano sempre utili per lavori di precisione e non occupano molto
spazio. Io li lascio sempre attivi nella mia interfaccia di Photoshop CS6
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Il menu Finestra ci permette di scegliere quali palette visualizzare e se visualizzare
o meno all’interno dell’interfaccia di Photoshop le Barre Opzioni e Strumenti, ma vi
consiglio di non toccare questi ultimi due parametri, perchè le barre Opzioni e
Strumenti sono fondamentali e nasconderle non porterebbe alcun vantaggio.
Infine, dal menu Aiuto con il comando “Aiuto online di Photoshop”, potete accedere
alla guida On-line di Photoshop CS6. Può tornare sempre utile se non riuscite a
capire qualche funzione.
La barra degli strumenti
- La barra degli strumenti di Photoshop CS6 -
Qui sopra ho disposto orizzontalmente gli elementi della barra degli strumenti, che
sull’interfaccia di Photoshop CS6 si trova sulla sinistra, dividendoli nello stesso modo
in cui sono divisi da Photoshop stesso. Nel primo gruppo troviamo gli strumenti per
selezioni e ritagli; nel secondo troviamo gli strumenti per lavorare direttamente
sull’immagine come pennello o gomma; nel terzo ci sono strumenti che aggiungono
qualcosa alla nostra immagine (del testo o una forma); nel quarto infine troviamo
strumenti che controllano non l’immagine ma l’interfaccia, come lo zoom e la
modalità schermo, già visti tra l’altro anche in precedenza
Cliccando col tasto destro sui pulsanti che hanno un triangolino a in basso a destra
possiamo accedere ad altri strumenti simili a quello su cui abbiamo cliccato. Ora vi
mostrerò un elenco più dettagliato dei vari strumenti (tra parentesi il tasto rapido per
selezionarli):
5. Sposta (V): questo strumento è un cursore che ci permette di spostare degli
oggetti (i livelli) dell’immagine all’interno dell’immagine stessa. Per esempio
potremo spostare del testo o una selezione semplicemente trascinandoli. E
per creare una selezione? Uno degli strumenti che ci permette di crearle è il
prossimo:
6. Selezione rettangolare (M): permette di creare selezioni sull’immagine. Per
usarlo basta tenere premuto il tasto sinistro sull’immagine e creare la
selezione. I suoi strumenti affini (ricordo che per visualizzarli bisogna cliccare
col tasto destro sul pulsante) permettono di creare selezioni di altre forme;
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7. Lazzo (L): ci permette di creare selezioni disegnandole liberamente. Con lo
strumento affine selezione poligonale creeremo una selezione disegnandone i
lati. Infine Lazzo magnetico (lo ritengo il più importante dei tre) ci aiuta a
creare una selezione lungo i bordi seguendoli in modo "intelligente";
8. Bacchetta magica (W): clicchiamo su un colore e Photoshop selezionerà tutte le
aree dell’immagine con colore simile; Lo strumento correlato “Selezione
rapida” va usato come un pennello e Photoshop creerà delle selezioni con
contorni netti in base al contenuto sulle aree su cui dipingiamo;
9. Taglierina (C): ci permette di ritagliare l’immagine facendoci selezionare la parte
che vogliamo mantenere;
10.
Contagocce (I): imposterà nella palette colori un colore uguale a quello su cui
clicchiamo;
11.
Pennello correttivo al volo (J): Photoshop riempirà in modo intelligente la
zona su cui dipingeremo in base al contenuto. Molto utile per nascondere i
difetti di una foto: ad esempio, dipingendo su un oggetto che vogliamo
nascondere al centro di un prato, Photoshop ricreerà un motivo basandosi
sull'erba attorno all'oggetto e l'oggetto verrà quindi coperto. L’affine Pennello
correttivo invece permette di selezionare un’area dell’immagine (tenendo
premuto Alt e cliccando sul punto desiderato) e poi di ripeterla in un altro
punto dell’immagine. Anche questo è estremamente utile nel fotoritocco e
nell'eliminazione dei difetti;
12.
Pennello (B): permette di dipingere sull’immagine con il colore selezionato
nella Palette colori e la forma scelta nella barra delle opzioni;
13.
Timbro clone (S): è una versione semplificata del pennello correttivo. Vi
consiglio di lasciarlo perdere e di imparare ad usare correttamente il pennello
correttivo. I risultati saranno migliori;
14.
Pennello storia (Y): permette di annullare le modifiche solo sull’area
dell’immagine sulla quale dipingiamo. Può essere utile ad esempio per
eliminare delle sbavature che possono capitare mentre dipingiamo col
pennello classico senza però eliminare il contenuto di tutta l'immagine. È una
sorta di "Passo in dietro selettivo";
15.
Gomma (E): Cancella l’area su cui passiamo con questo strumento nel livello
selezionato facendo trasparire gli eventuali livelli in secondo piano;
16.
Sfumatura (G): strumento per creare una sfumatura con i colori indicati nella
barra delle opzioni scegliendone la direzione. L’affine secchiello riempie la
zona dell'immagine sulla quale clicchiamo con il colore selezionato nella
palette colori;
17.
Sfoca: sfuoca la zona dell’immagine su cui dipingiamo. Analogamente, lo
strumento correlato Nitidezza ne aumenta la nitidezza, mentre l’altro
strumento affine Sfumino la deforma e la sfoca.
18.
Scherma (O): applica il metodo di fusione Scherma all’area che sceglieremo;
Analogamente, l’affine Brucia vi applica il metodo Brucia. Sconsiglio questi
strumenti mentre vi consiglio di usare in modo selettivo i metodi di fusione;
19.
Penna (P): strumento per disegnare in modo avanzato. Questo strumento è
abbastanza complesso e non viene approfondito in questa guida;
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20.
Testo orizzontale (T): Permette di creare un campo di testo sull’immagine.
Lo strumento affine “Testo verticale” crea un campo di testo orientato
verticalmente;
21.
Selezione tracciato (A): Anche questo strumento è abbastanza complesso e
necessita di una spiegazione più approfondita. In questa guida lo tralasciamo;
22.
Rettangolo (U): con Rettangolo e gli affini Ellisse, Poligono, Linea, ecc.
possiamo disegnare queste forme all’interno della nostra immagine,
impostandone il colore attraverso la barra delle opzioni;
23.
Mano (H): permette di scorrere l’immagine quando questa, al livello di zoom
corrente, eccede le dimensioni dell’area di lavoro;
24.
Zoom (Z): con questo strumento, cliccando sull’immagine possiamo fare
zoom in o zoom out a seconda di quanto impostato nella barra delle opzioni
(della quale parlerò nella prossima sezione di questa guida);
25.
Modalità maschera veloce (Q): permette di isolare l’area selezionata nella
visualizzazione dell’anteprima dell'immagine, mentre il resto dell'immagine
verrà offuscata; per tornare alla visualizzazione classica, cliccare ancora
sull’immagine;
26.
Modalità schermo: permette di passare alla modalità schermo intero,
schermo intero con barra dei menu o schermo standard;
27.
Imposta colori: strumento che serve a gestire i colori che troviamo nella
palette colore: permette di scegliere i colori, di ripristinare i colori predefiniti e
di invertire i colori di sfondo e di primo piano. Ne parleremo più avanti, nella
sezione della guida dedicata alle palette.
Ora che sappiamo come funzionano gli strumenti, vediamo come farne un uso
migliore e più personalizzato attraverso la barra delle opzioni.
La barra delle opzioni
Questa barra mostra le possibili impostazioni per utilizzare al meglio lo strumento
selezionato dalla barra degli strumenti. Anche questa barra, come quelle viste in
precedenza, era già presente nelle versioni di Photoshop precedenti alla CS6, e con
CS6 è stata solo leggermente rivista.
- La barra delle opzioni di Photoshop CS6 (strumento sposta) -
Quella che vedete qui sopra ad esempio è la barra delle opzioni dello strumento
Sposta. Possiamo per esempio mettere una spunta al campo “Mostra contr.
trasformaz.” per poter anche ridimensionare e ruotare la selezione oltre che
spostarla.
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Qui sopra invece vedete la barra delle opzioni dello strumento Testo: potete notare
come sia possibile usare lo strumento testo in molti modi diversi utilizzando le
impostazioni presenti nella sua barra delle opzioni.
- Alcuni dei pennelli selezionabili dalla barra delle opzioni dello strumenti Pennello -
Infine ecco la barra delle opzioni per lo strumento Pennello. Da qui possiamo
scegliere forme e dimensioni veramente interessanti e regolare durezza e opacità
del pennello. Molte altre forme di pennelli per Photoshop CS6 si possono scaricare
liberamente da internet.
Le Palette
Ed eccoci finalmente alla quarta sezione di questa Guida a Photoshop CS6. Vi
spiegherò a cosa servono le varie palette ,ovvero di quelle finestre che occupano la
parte destra dell’interfaccia di Photoshop. Vi propongo innanzitutto questo video, nel
quale vi spiego come spostare le palette. La combinazione che creo è quella che
utilizzo di default per lavorare con Photoshop CS6 e in questa guida parleremo
proprio di quelle sei palette, cioè Colore, Campioni, Livelli, Canali, Regolazioni,
Proprietà, Azioni.
Bene, cominciamo con le palette Colore e Campioni.
- Le palette Colore e Campioni -
Nella palette Colore ci sono due colori: quello di primo piano (nell’immagine qui
sopra un rosso), che è il colore utilizzato dal pennello e dai principali strumenti, e
quello di sfondo (nell’immagine il bianco) che viene usato da alcuni particolari filtri o
strumenti, per esempio lo strumento Sfumatura che vi ho descritto in precedenza. In
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ogni caso il colore che userete nel 99% dei casi è quello di primo piano. Il colore di
sfondo personalmente non lo uso quasi mai. Accanto ai due colori ci sono tre
selettori per modificare il colore selezionato. Per selezionare un colore in modo più
avanzato invece bisognerà fare doppio clic sul quadratino del colore. Facendo un
solo click su uno dei due quadratini invece lo selezioneremo.
Una volta selezionato uno dei due quadratini (primo piano o sfondo), possiamo
anche scegliere velocemente il colore da assegnargli con la palette Campioni. Ci
basterà cliccare su uno dei tanti colori presenti in questa palette per assegnarla al
colore selezionato, quello di primo piano o quello di sfondo.
- Le palette Livelli e Canali -
Eccoci ora arrivati alle palette Livelli e Canali. È necessario fare un accenno ai livelli,
che sono il fulcro di Photoshop. Un file immagine di Photoshop è composto da
diversi livelli, che possiamo vedere come gli “strati” che compongono l’immagine. Se
il livello in primo piano non ha opacità totale su tutta la sua superficie, allora
traspariranno anche i vari livelli sottostanti. Un livello può essere una forma, del
testo, una parte di immagine, una regolazioni, ecc. : possiamo per esempio mettere
del testo in primo piano e, dato che il testo non copre tutta l’immagine, vedremo
comunque i livelli sottostanti. Questo è il principio su cui si basano i livelli. Nel video
qui sotto ne parlo più nello specifico.
Ora che avete preso familiarità con i livelli, possiamo parlare della palette Livelli. Per
chi non avesse visto il video, da questa palette possiamo cambiare l’ordine dei livelli,
impostarne l’opacità, crearne di nuovi, eliminarne o rinominarne alcuni, agire sulle
maschere di livello e molte altre funzioni. Vi consiglio di esercitarvi sui livelli fino a
quando non avrete la massima familiarità, perché tutto Photoshop si basa proprio sul
concetto di Livelli.
La palette Canali mostra i canali dell’intera immagine. Sono un concetto avanzato, e
non li approfondisco in questa guida. Accenno solo al fatto che in RGB ci sono tre
canali (R rosso, G verde, B blu) e che è possibile sfruttarli per esempio per creare
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maschere di livello ed è possibile crearne di nuovi (i canali alfa), anche questi
correlati in particolare alle maschere di livello e alle selezioni avanzate.
- Le palette Regolazioni, Proprietà e Azioni -
Dalla palette Regolazioni possiamo creare un livello di regolazione, ovvero un livello
contenente uno degli strumenti presenti nel menu “Immagine->Regolazioni”.
In questo modo la regolazione si trova all'interno di un livello presente nella palette
Livelli e quindi potremo in qualsiasi momento rivedere i parametri di questa
regolazione, cosa che non sarebbe possibile con il più classico "Immagine>Regolazioni". Li uso moltissimo nella post produzione delle mie foto.
Dalla palette Proprietà è possibile regolare i parametri di un livello di regolazione.
L’immagine qua sopra mostra la palette Proprietà per un livello di regolazione
luminosità/contrasto.
La palette Azioni contiene le azioni registrate, cioè una serie di operazioni che
possiamo registrare e ripetere in futuro in modo molto semplice con i pulsanti della
palette. Se è la prima volta che aprite questa palette potreste trovare le azioni
predefinite di Photoshop CS6.
Photoshop - Preferenze e Prestazioni
Photoshop è ormai lo standard per il fotoritocco; ad oggi ha raggiunto la versione
CS6 e personalmente è il programma che utilizzo essenzialmente (in combinazione
con Camera Raw della stessa Adobe) per la postproduzione di tutte le mie foto.
Tuttavia, molti lo utilizzano mantenendo le impostazioni di default, tralasciando
quello che dovrebbe essere il passo immediatamente successivo all'istallazione del
programma: la personalizzazione delle impostazioni e delle preferenze.
Impostando al meglio alcuni parametri, Photoshop sarà in grado di interagire al
meglio con l'hardware del nostro computer (scheda video, RAM, processore, ecc) e
con il sistema operativo in modo da risultare più veloce e performante.
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In questo articolo, descriverò man mano (con aggiornamenti che aggiungerò
progressivamente) come regolare le preferenze e le impostazioni di Photoshop. La
mia guida si basa sull'ultima versione di Photoshop, la CS6, su sistema operativo
windows, ma in genere dovrebbe essere compatibile anche con le versioni
precedenti (perlomeno la CS5 e la CS4).
Interpolazione immagine
Questa è una delle prime preferenze da aggiornare ed è forse la più importante
perchè incide direttamente sulla qualità delle foto che dovremo ridimensionare
Photoshop CS6 imposta di default come metodo di interpolazione "Automatica
bicubica". Questo metodo però è poco efficace, perchè causa un'elevata perdita di
qualità dell'immagine (non recuperabile con lo sharpening) ogni volta che andremo a
ridurre le sue dimensioni. Per modificare questa impostazione, apriamo Photoshop,
apriamo Modifica->Preferenze->Generali e impostiamo il metodo d'interpolazione
migliore, scegliendo "Bicubica (per sfumature più omogenee" dal menù
Interpolazione immagine. Questo è l'algoritmo migliore per ridurre le dimensioni delle
nostre foto (per esempio nel caso in cui vogliamo salvare un'immagine per il web).
Le altre modalità di interpolazione ("Vicina più prossima (per contorni ben definiti)",
"Bilineare", "Bicubica più morbida (per ingrandimenti)", "Bicubica più nitida (per
riduzioni)") sono sconsigliate per ridurre le dimensioni delle nostre foto.
Il Dettaglio dell'anteprima in Photoshop: I livelli cache
L'impostazione del corretto numero di livelli cache (Modifica->Preferenze>Prestazioni) è un passo molto importante nella configurazione di Photoshop. Il
numero di livelli cache corrisponde al numero di anteprime di dimensione diversa dal
100% che photoshop tiene in memoria. Impostando 1, Photoshop tiene in memoria
solo l'immagine al 100% e quindi ogni volta che andiamo a zoomare l'immagine,
photoshop dovrà generare una nuova anteprima e quindi vi sarà un rallentamento;
Nel caso in cui invece livello cache sia impostato per esempio a 8 (livello massimo),
essendoci diverse anteprime in memoria, non sempre vi sarà la necessità di
ricampionare (operazione che richiede tempo).
Mantenere un livello di cache basso è utile in un computer con poca RAM, ma
soprattutto può servire anche per aumentare il livello di nitidezza dell'immagine
all'interno della finestra di lavoro di Photoshop. Più il livello di cache è basso, più
l'immagine risulterà nitida. Photoshop imposta di default i livelli cache a 4. A mio
avviso è troppo: Io ho impostato 2 e ciò mi consente di avere un'anteprima nitida
senza avvertire rallentamenti.
Io ho ottenuto un miglioramento ulteriore nella visualizzazione dell'anteprima
disattivando l'opzione "Usa processore grafico".
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Ogni volta che cambiate l'impostazione dei livelli cache, è necessario riavviare il PC
(non solo Photoshop) per rendere effettive le modifiche.
Qui sotto trovate uno screenshot di un'immagine di 10 MegaPixel così come appare
in Photoshop ridimensionata al 23% con le diverse impostazioni (muovendovi col
cursore sui link sotto la foto noterete le differenze). Si capisce immediatamente
quanta importanza possa assumere nel processo di postproduzione visualizzare
l'immagine con un buon livello di sharpness (nitidezza).
Livelli Cache: 2 & Processore grafico disabilitato (soluzione ottimale) - Livelli Cache:
2 - Livelli Cache: 4 (Impostazione di default)
Stati Storia
Per ogni operazione che apporta una modifica all'immagine, Photoshop crea
automaticamente uno stato storia, cioè una copia dell'immagine esattamente
com'era prima di essere modificata. In questo modo attraverso i pulsanti Modifica>Passo Indietro e Modifica->Passo Avanti l'utente può navigare all'interno degli stati
storia, annullando e ripristinando le modifiche effettuate.
Tutto ciò ha un costo in termini di prestazioni: ogni stato storia viene salvato in
memoria (per la precisione nella memoria virtuale). La dimensione di uno stato storia
dipende dalla porzione di immagine che è stata modificata: se si applica una
regolazione o un filtro, tutta l'immagine viene ritoccata e quindi lo stato storia sarà la
copia dell'intera immagine; un'immagine di 20MB richiederà dunque uno spazio di
40MB nel caso di uno stato storia aggiuntivo, 60MB nel caso di due stati aggiuntivi e
così via. Nel caso di operazioni parziali (pennello, ritaglia immagine...) la quantità di
memoria richiesta sarà minore.
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- Modificare gli Stati Storia Per modificare il numero massimo di stati storia, andate su "Modifica->Preferenze>Prestazioni..." e inserite in 'Stati Storia' un numero a vostra scelta: Photoshop
accetta valori compresi tra 1 e 1000. Io mi trovo bene con 20, il valore di
default. Nella post produzione fotografica 20 stati storia sono per me più che
sufficienti, ma non escludo che qualcuno possa necessitare di qualche stato in più,
soprattutto per altri usi di Photoshop.
Photoshop: Immagine -> Regolazioni
Il Menù di Photoshop più usato per la post produzione fotografica è senza dubbio
Immagine->Regolazioni. Qui troviamo quasi tutti gli strumenti essenziali per un post
produzione ottimale.
- Photoshop CS6: Il menù Immagine->Regolazioni -
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Nell’immagine in alto potete vedere il Menu così come appare in Photoshop CS6. Vi
è principalmente solo una differenza rispetto alle altre versioni (CS5 e precedenti): il
nome dello strumento Livelli è stato sostituito con Valori tonali (è cambiato soltanto il
nome, perché livelli era una traduzione non del tutto appropriata).
Ho messo un segno davanti agli strumenti che vengono usati nella post produzione
per ottenere foto d’impatto e realistiche. Gli altri portano a risultati realistici o sono
strumenti automatici che chi vuole ottenere il massimo da Photoshop non dovrebbe
utilizzare. Andiamo ad analizzarli uno per volta:
Valori Tonali
Come scritto sopra, in Photoshop CS5 e precedenti si chiamava Livelli; con
Photoshop CS6 è stata (per fortuna) sistemata la traduzione). La funzione livelli
aumenta il contrasto e quindi la tridimensionalità della vostra foto tagliando i toni
estremi. Trascinando all’interno i due triangolino aumenterete il contrasto. Qui sotto
un esempio di come opera lo strumento valori tonali (posizionatevi col cursore sulla
foto per vedere l’originale).
- Lo strumento Valori tonali (posizionarsi con il mouse sulla foto per vedere
l’originale) -
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Curve
Simili ai valori tonali, ma da usare in situazioni diverse. Per aumentare il contrasto,
trascinare la diagonale in modo da creare una S come in figura.
- Lo strumento Curve (posizionarsi col cursore sulla foto per vedere le differenze) -
Vividezza
Strumento molto potente. Aumenta la saturazione (intensità del colore) solo per i
colori meno saturi. In questo modo si riesce ad aumentare la saturazione di alcuni
colori quando altri sono già al limite. Sconsiglio fortemente di usare il comando
Saturazione presente in Vividezza: non fatevi ingannare dal nome: nonostante
abbia lo stesso nome, è molto meglio il comando Saturazione presente nello
strumento Tonalità/saturazione.
Tonalità/saturazione
Di questo strumento useremo solo il comando Saturazione (preferisco usare
Bilanciamento colore piuttosto che Tonalità). Aumentando la saturazione, i colori
diventano più intensi, si avvicinano ai colori primari e sono più gradevoli alla vista. Il
problema è non eccedere. Meglio fermarsi un po’ prima nel dubbio: spesso la
saturazione finisce per rovinare le nostre foto. La saturazione va dosata di più
rispetto alla vividezza: piccole variazioni di saturazione si notano molto. Qui sotto un
esempio.
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- Regolazione della Saturazione (passate con il cursore sulla foto per vedere i
cambiamenti) -
Bilanciamento colore
Uno degli strumenti più importanti. Permette di regolare la temperatura di ombre,
mezzitoni e luci. Vi sono tre possibili regolazioni: ciano/rosso, magenta/verde e
giallo/blu. Solitamente bilancio soprattutto le luci e eventualmente ombre e mezzitoni
in misura minore (sulle luci si ottengono risultati migliori). Solitamente i colori caldi
(sul giallo e sul rosso) sono più gradevoli. Tuttavia dipende dall’immagine.
Nell’immagine qui sotto ho spostato il bilanciamento di 3 gradi sul rosso e di 6 gradi
sul giallo sia su luci che su mezzitoni.
- Bilanciamento del colore verso giallo e rosso (posizionarsi con il cursore
sull'immagine per visualizzare l’originale) -
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Bianco e nero
Ottimo strumento per creare immagini in bianco e nero. Permette di regolare la
luminosità delle varie zone dell’immagine finale in base alla tonalità del colore
nell’immagine a colori. Ne parlerò più avanti in un altro articolo.
Correzione colore selettiva
Utilizzato più in altri generi che nella fotografia paesaggistica. Permette di modificare
sia la tonalità (mediante i comandi Ciano, Magenta, Giallo) sia la luminosità (con il
comando Nero, ma questo lo sconsiglio) di una data tonalità di colori. Consiglio di
impostare metodo Relativo e non assoluto.
Ombre/Luci
Lo strumento di per sé è molto utile. Permette di recuperare le alte luci e le ombre
più scure. Tuttavia per questo tipo di correzioni preferisco lavorare in Camera Raw
(nel recuperare i toni estremi sul Raw si fanno miracoli!) oppure, se voglio una
maggiore precisione, con le maschere di luminosità. Consiglio di utilizzare un raggio
basso e un’ampiezza tonale non troppo bassa per evitare artefatti; Con questa
tecnica il rischio è l’aumento del rumore, soprattutto sulle ombre. Qui sotto
l’immagine prima e dopo la correzione.
- Correzione Ombre/luci (passate col mouse ulla foto per vedere la differenza) -
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Sostituisci colore
È utilizzato molto dai fotografi macro e di animali che hanno foto dallo sfondo sfocato
e uniforme. Permette di sostituire un colore con un altro impostando un certo livello
di tolleranza. Non approfondirò la tecnica perché preferisco eseguire manualmente
azioni di questo tipo in modo da essere più preciso.
Introduzione ai livelli di regolazione in Photoshop CS6
Nell’immagine qui sopra ho evidenziato in rosso il pulsante Livelli di regolazione. Da
qui è possibile creare dei livelli che contengono le stesse regolazioni che abbiamo
appena visto (tranne ombre/luci e sostituisci colore). Le potenzialità sono tantissime,
per esempio si può applicare una regolazione solo ad una parte di una foto.
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I livelli di regolazione –
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Le Maschere di livello
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Le correzioni selettive
Quante volte vi sarà capitato di voler effettuare una correzione su un’area di una foto
ma di dover rinunciare perché questa correzione andava a influire in modo negativo
sul resto dell’immagine?
Facciamo un esempio pratico: una foto presenta sul primo piano un basso livello di
contrasto (o saturazione), mentre il cielo è già abbastanza contrastato (o saturo). In
questo caso, se proviamo ad aumentare il contrasto o la saturazione, il primo piano
migliorerà, mentre il cielo peggiorerà, in quanto già prima era ben bilanciato e il
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nostro intervento non farà altro che creare un contrasto o una saturazione eccessivi
su questa area. Molti di voi potrebbero lasciar perdere e mantenere l’immagine così
com’è, oppure raggiungeranno un compromesso con una regolazione intermedia. È
abbastanza chiaro che nessuna di queste sia la soluzione ottimale: l’ideale sarebbe
poter applicare la regolazione solo sul primo piano, in altre parole una regolazione
selettiva. In Photoshop ci sono diverse soluzioni per applicare le correzioni in modo
selettivo. La più immediata e spesso anche la più indicata è quella di utilizzare le
maschere di livello.
Le maschere di livello sono uno strumento di Photoshop creato proprio per questo
fine. Il nome e la traduzione, a differenza di altre traduzioni presenti in Photoshop,
sono veramente indovinati: con questo strumento infatti potremo “mascherare”
ovvero nascondere un’area da noi selezionata del livello sul quale effettueremo la
correzione (nell’esempio precedente il cielo), in modo tale che soltanto la zona che
volevamo effettivamente correggere (il primo piano) risulti visibile, mentre nell’area
mascherata (il cielo) trasparirà il livello sottostante, sul quale non abbiamo effettuato
la correzione.
Un paio di esempi
- Foto con la sua maschera di livello -
L’immagine qui sopra è abbastanza esplicativa: a destra vedete la maschera di
livello, mentre a sinistra c’è la foto sulla quale è stata applicata. Dove la maschera di
livello è nera (luminosità 0%), il livello corrispondente ha opacità allo 0%. Dove la
maschera è bianca (luminosità 100%), il livello ha opacità al 100%. Nelle zone di
grigio avremo situazioni intermedie. Ci basterà mettere questo livello in primo piano
e lo stesso livello senza maschera in secondo piano. Applicheremo quindi le
regolazioni sul livello in primo piano per fare in modo che queste non siano visibili
nell’area mascherata, sulla quale trasparirà il livello in secondo piano.
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- Combinare due esposizioni con le maschere di livello -
Quest’altra foto è un esempio più pratico: una reflex digitale non è in grado di
catturare correttamente la luce in scene con alto contrasto tra ombre e luci, per
esempio un controluce o una situazione come quella che vedete qui sopra. il
risultato sarà inevitabilmente una foto con delle zone talmente sovra/sottoesposte da
risultare completamente bianche/nere. Possiamo rimediare scattando due
esposizioni differenti e unendole successivamente in Photoshop con le maschere di
livello, mantenendo la parte migliore di ogni esposizione. Nell’esempio ho agito in
questo modo: ho utilizzato soltanto il cielo dell’esposizione a destra (sottoesposta)
mediante una maschera netta che seguisse il contorno dell’arcata dell’edificio. Sul
resto dell’immagine ho lasciato trasparire l’esposizione (sovraesposta) che vedete a
sinistra. In questo modo ho evitato di avere un cielo bruciato senza rinunciare alla
luminosità del primo piano. A sua volta, lo scatto a sinistra è il risultato dell’unione di
due esposizioni differenti.
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