II Forum Fisac Cgil – Relazione di Fulvia Busettini
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II Forum Fisac Cgil – Relazione di Fulvia Busettini
^^^^^^^^ II FORUM FISAC/CGIL ASSISI 23/24/25 settembre 2015 ^^^^^^^^ NO! AL CONTRATTO IMBROGLIO Note a margine del Contratto Nazionale dell’Appalto Assicurativo ^^^^^^^^ Relatore: FULVIA BUSETTINI ^^^^^^^^ Care compagne e cari compagni, buona giornata a tutte e a tutti ed un saluto particolare ed un ringraziamento ai nostri ospiti per aver accettato l'invito a partecipare ai lavori del nostro secondo Forum Nazionale. La comunicazione con la quale vi intratterrò riguarda l’Appalto Assicurativo, cioè la rete di vendita del settore. Come è noto, si tratta di una situazione anomala, diversa, ad esempio, da quella del Credito, perché, ormai da molto tempo, le Compagnie d’Assicurazione hanno appaltato ad agenzie in gestione libera la vendita dei prodotti. In tal modo, un pezzo della filiera risulta separato, il Contratto Nazionale di riferimento differente rispetto a quello ANIA, e le condizioni dei lavoratori molto meno tutelate in fatto di retribuzione e di diritti. E si tratta di un pezzo non piccolo perchè, per dare alcune cifre dell’ambito che rappresenta è composto da (dati 2014 con fonte Ania, IVASS, Enbass, studi di settore): SOCIETA’ AGENZIALI AGENTI 9.515 25.533 SOCIETA’ BROKER BROKER 1.558 4.015 PRODUTTORI 7.252 A QUESTI BISOGNA AGGIUNGERE CIRCA 35.000 DIPENDENTI I dipendenti sono nella gran parte, donne (più dell’80%) Un mondo del lavoro, quello dell’appalto assicurativo, quasi interamente al femminile. L’Appalto Assicurativo - al di là delle dimensioni, del numero delle lavoratrici e dei lavoratori che coinvolge – è diventato, soprattutto in questa fase, un punto di snodo di grande importanza per le relazioni sindacali. Ricordo, tra l’altro, che la Fisac Cgil RAPPRESENTA DI GRAN LUNGA IL SINDACATO AL QUALE SONO ASSOCIATE/I IL MAGGIOR NUMERO DI LAVORATRICI/LAVORATORI DEL SETTORE. Il titolo stesso della mia comunicazione “No! al Contratto Imbroglio” evidenzia in modo significativo quale sia la materia del contendere, lo scontro in atto su un elemento fondamentale per la vita sindacale e per le tutele dei lavoratori, quale il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Scontro in atto a livello generale, ma che ha visto proprio questo settore fare da “apripista”, con un’iniziativa illegittima, pericolosa e che potrebbe vedere coinvolta qualunque categoria... Lo SNA (Sindacato Nazionale Agenti), una delle associazioni che rappresentano gli agenti, ha infatti firmato il rinnovo del CCNL con sindacati di comodo, per abbassare/peggiorare/cancellare diritti e tutele faticosamente conquistati dalle lavoratrici e dai lavoratori nel corso di tutti questi anni. Un’iniziativa che, forse, non cade del tutto inaspettata, per l’intrinseca debolezza del settore, ma che costituisce comunque una forte rottura rispetto al passato. Certamente la situazione nell’appalto assicurativo è sempre stata difficile ed i rinnovi contrattuali complicati, a causa di una serie di condizioni specifiche che conviene ricordare. In particolare: - la dimensione delle unità produttive per la gran parte inferiore ai 16 dipendenti, con la conseguente non applicazione dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori (oggi cancellato dall'intervento del Governo Renzi), - la difficoltà a sviluppare nelle fasi di rinnovo contrattuale, e non solo, rapporti di forza significativi ed a mettere in campo mobilitazioni per paura di ritorsioni e ricatto di licenziamento nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori. - una controparte frastagliata e divisa da contrasti interni (oggi esistono tre sindacati agenti…oltre allo SNA, Unapass e Anapa), a sua volta in conflitto con le Compagnie di Assicurazione, che utilizzano la loro forza contrattuale per imporre condizioni pesanti e con limitati margini di profitto. - l’assoluta assenza delle stesse Compagnie nelle vicende sindacali e contrattuali del settore Appalto. Le società assicurative, da sempre, si sono limitate ad intervenire sulle condizioni commerciali, senza preoccuparsi di assicurare eque condizioni ai lavoratori del settore e stabilità contrattuale. Proprio per il concatenarsi di tutte queste specificità, la fase del rinnovo contrattuale è stata continuamente caratterizzata da trattative lunghe, con la necessità di dover spesso ricorrere al Ministero del Lavoro per riuscire ad addivenire ad una soluzione. Come ricordavo, l’assenza di un rapporto tra i grandi Gruppi assicurativi, le organizzazioni sindacali di categoria ed i gruppi agenti ha pesato negativamente, facendo sì che questo settore, di vitale importanza per la crescita dei bilanci e del profitto delle Compagnie e quindi, anche per la sopravvivenza dei livelli occupazionali delle lavoratrici e dei lavoratori direzionali, vivesse in solitudine tutte le difficoltà, con un potere contrattuale non molto incisivo. La latitanza dell’Ania nelle problematiche delle agenzie assicurative che riguardano, come precisavo prima, direttamente le Compagnie perché si tratta della commercializzazione dei loro prodotti, è altro elemento negativo e poco comprensibile. Dovrebbe essere interesse delle società assicurative, garantire un elevato standard di qualità nel servizio offerto alla clientela e, per quella via, non sono certamente indifferenti le condizioni di vita e di lavoro degli addetti, delle lavoratrici impiegate nelle agenzie in gestione libera. Tra la fine degli anni 90 e i primi anni del 2000 vi è stata una certa continuità nei rinnovi contrattuali, ma dal 2008 sono insorte nuovamente difficoltà nel riuscire a garantire l’applicazione del CCNL in tutti i luoghi di lavoro, determinando così l'avvio di una nuova complessa fase, sia nelle relazioni sindacali che nella gestione contrattuale del settore. Risale al 4 febbraio 2011 il rinnovo del CCNL firmato da SNA e Unapass. In seguito, lo SNA non ratificò l’accordo (era già successo anche in passato) e pertanto il Contratto Nazionale del 2011 non è stato e non è tuttora applicato da molti agenti che aderiscono a questa organizzazione datoriale. Si è trattato di una circostanza grave e non giustificabile, che qualifica l’affidabilità dei vertici dello SNA, considerato che, al contrario, UNAPASS, l’altra organizzazione datoriale, rispettando la firma apposta, convalidò l’intesa, dando il via al riconoscimento degli arretrati e degli incrementi economici ai dipendenti in servizio presso agenti non iscritti allo SNA. Questa difformità di comportamenti da parte dei sindacati agenti e, per conseguenza, dei trattamenti dei lavoratori, ha determinato una fase delicata e l’obiettivo politico non può essere che quello di arrivare ad una riunificazione della categoria, con il ripristino dell’applicazione del CCNL in tutto il settore e per tutte le lavoratrici/lavoratori, in modo tale da allineare, in modo generale, “almeno” l’elemento economico, anche come base comune e avanzata di partenza per il nuovo CCNL. Obiettivo fondamentale, anche per ripristinare/rafforzare un rapporto di credibilità e fiducia con le lavoratrici ed i lavoratori, con i quali si stanno determinando criticità per la situazione contrattuale ed anche nei rapporti di rappresentanza. Questo, senza dimenticare, che, seppur in prospettiva, la strategia del nostro sindacato è e resta quella della ricomposizione della filiera produttiva e quindi dei contratti di riferimento, con l’applicazione di un unico Contratto Nazionale per tutto il comparto assicurativo. Elemento di novità nella trattativa di rinnovo e' stata la nascita di una nuova associazione di rappresentanza degli agenti, ANAPA, costituita alla fine di novembre 2012 ed operativa da febbraio 2013. ANAPA, diffusa soprattutto in agenzie di medie e di grandi dimensioni, ha acquisito in breve tempo una consistente rappresentatività nel settore. Ed è proprio con Anapa ed Unapass che, dopo aver avviato alla fine del 2013 la trattativa, si è arrivati al recente rinnovo del CCNL, il 20 novembre 2014, che oltre a numerosi miglioramenti normativi ed economici, riporta l’allineamento economico di tutte le lavoratrici ed i lavoratori. Nel frattempo SNA, rifiutando il confronto con le OO.SS del settore, ha sottoscritto un CCNL con due sindacati di comodo, del tutto estranei al settore assicurativo: la Fesica (appartiene al campo del lavoro domestico) e la Fisals (federazione sindacati autonomi stranieri). Un CCNL che contiene consistenti peggioramenti dei trattamenti normativi ed economici per le lavoratrici ed i lavoratori ed esercita una sleale concorrenza nei confronti delle altre associazioni datoriali. Il CCNL SNA ha caratteristica di rottura rispetto alla contrattazione in essere, non solo rispetto all’interlocutore sindacale (non più i sindacati più rappresentativi delle lavoratrici/lavoratori del settore), ma anche per la discontinuità forte e decisa con la contrattazione precedente. Questo contratto rifiuta il normale percorso della contrattazione che vede in campo una piattaforma sindacale sulla quale le parti contrattano, discutono, mediano e laddove necessario confliggono; lo SNA “sceglie” un sindacato disposto a sottoscrivere un accordo, cosi come presentato dalla stessa associazione datoriale, che garantisca la riduzione delle retribuzioni, dei diritti e delle tutele. Solitudine, ricatto, scambio diritti/lavoro, condizioni già presenti in questo settore e che da sempre abbiamo cercato di combattere, oggi diventano ancora più difficili da impedire, perché l’azione dello SNA si inserisce in un progetto più ampio e vasto che è quello del Governo e del padronato; il tentativo, cioè, di ridimensionare il ruolo del sindacato, di scardinare la contrattazione, di rendere ogni lavoratrice e lavoratore più debole e al servizio completo del capitale, in cambio del posto di lavoro, o meglio, in cambio della promessa del posto di lavoro. Abbiamo risposto come OO.SS. a questa grave situazione con tutti gli strumenti a nostra disposizione, da quelli informativi, comunicativi, mediatici, di mobilitazione, a quelli istituzionali, ispettorati del lavoro, ministero del lavoro, impugnazioni, cause pilota, richieste di intervento degli ispettori. Il Ministero del Lavoro ha emanato in data 24 marzo 2015 una importante circolare, con la quale invita le direzioni territoriali del lavoro a vigilare nel comparto delle agenzie assicurative in gestione libera, in ordine al CCNL applicato, al fine di garantire il pieno rispetto, sia della disciplina in materia di regolarità contributiva ed assicurativa, che della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Risulta per il Ministero determinante, rispetto agli sgravi contributivi, l’applicazione di contratti che siano stipulati con le organizzazioni sindacali in possesso della maggiore rappresentatività in termini comparativi e questo non può certo dirsi per i sindacati sottoscrittori del CCNL SNA. A questa circolare, si è aggiunta la importante nota della Direzione territoriale di Bologna del 16 aprile 2015 che conclude anch’essa preannunciando “….verifiche ispettive sull’applicazione del contratto sottoscritto dalle organizzazioni maggiormente rappresentative e per il recupero di eventuali agevolazioni normative e contributive indebitamente fruite…” Le note richiamate sono di grande rilevanza perché chiariscono, in termini generali, che la contrattazione collettiva da applicare è esclusivamente quella sottoscritta dai sindacati maggiormente rappresentativi sul piano nazionale. Tutto questo, assieme ai controlli ispettivi, va nella giusta direzione, ma i pronunciamenti non sono sufficienti a fermare l’applicazione di un “contratto imbroglio” che peggiora le condizioni di vita e di lavoro di migliaia di lavoratrici e lavoratori. Lo stesso verbale di accertamento degli ispettori INPS di Genova, stilato in seguito ad ispezione presso una agenzia aderente allo SNA, conferma quanto abbiamo sempre sostenuto rispetto alla rappresentanza ed alla corretta applicazione contrattuale e ribadisce quanto affermato nella circolare del Ministero. A maggior ragione, quindi, oggi chiediamo ai rappresentanti del Ministero del Lavoro di mettere in campo azioni che rendano cogenti e tangibili quei principi enunciati nella circolare. E’ stato un pronunciamento importante, ma la presa di posizione del Ministero deve essere chiara e forte. Sollecitiamo, pertanto, il Ministero del Lavoro, a dare concretezza alle affermazioni fatte, esortando le istituzioni preposte ad intensificare i controlli ed a comminare le sanzioni previste per quegli agenti che, da una parte applicano ai lavoratori condizioni e trattamenti economici vergognosi e dall’altra truffano lo Stato sul piano contributivo, assicurativo e della sicurezza. Anche per questa via passa la possibilità di battere il “Contratto imbroglio” e di sconfiggere il piano dello SNA che, come ricordavo, porta in sé i presupposti della destabilizzazione sociale e potrebbe trovare epigoni anche in altri settori del mondo del lavoro. Riuscire a far applicare ovunque il nostro CCNL significa dare dignità alle lavoratrici ed ai lavoratori dell’appalto, significa veder riconosciuto un salario dignitoso, significa portare diritti e tutele a chi contribuisce alla ricchezza del settore e delle compagnie assicurative, significa una corretta gestione del settore, dal punto di vista contrattuale, fiscale e contributivo, ma significa anche sconfiggere un disegno pericolosissimo e destabilizzante - non solo per l’appalto assicurativo - che è quello di aggirare lavoratori, sindacato, rappresentanza e rappresentatività, per aggiustare a proprio comodo le condizioni del lavoro, con l’utilizzo di sindacati compiacenti. Questo problema della rappresentanza meriterebbe una discussione ed una riflessione ad hoc, perché è tema molto delicato che investe la dinamica sociale e gli equilibri interni al mondo del lavoro. Mi pare che su questo argomento, molto ci sarebbe da dire, anche rispetto al dibattito politico ed all’azione del governo, perché non è possibile affermare il “vaIore” della rappresentanza in determinate e strumentali circostanze (vedi querelle sul Diritto di sciopero) e chiudere colpevolmente gli occhi, senza definire interventi anche legislativi, rispetto al fiorire di sindacati di nessuna rappresentatività che, senza alcun mandato, firmano accordi e, come nel caso nostro, rinnovano un Contratto Nazionale. E’ un pericolo che può riguardare qualsiasi settore e qualsiasi categoria e, proprio per questo, va affrontato con la determinazione e la compattezza necessaria, senza farsi fuorviare dal fatto che, al momento, trova riscontro in un settore di piccole dimensioni. Bene… Ovviamente, ci sarebbero ancora molte cose da dire e da approfondire ma, visto il tempo limitato, mi avvio velocemente alla conclusione dedicando alcune battute al prossimo futuro… A breve ci troveremo per discutere del prossimo rinnovo contrattuale (scadenza 31.12.2015) ed avviare con Anapa ed Unapass una trattativa che consolidi la dinamica contrattuale, con la volontà dichiarata di migliorare e perfezionare quanto abbiamo costruito assieme a loro. L’impegno dovrà essere non solo della Delegazione Trattante, ma di tutta l’organizzazione che deve impegnare maggiormente le proprie strutture, le compagne ed i compagni dei regionali e dei territoriali, in un comparto, maggiormente soggetto allo sfruttamento ed al disagio, rispetto a quelli tradizionalmente presidiati dalla Fisac. I due settori che assorbono la maggior parte dell’impegno delle strutture sono il Credito, che riguarda oltre 300.000 lavoratori ed i Direzionali assicurativi (Ania) che ne occupano circa 40.000. L’Appalto assicurativo, tra dipendenti, produttori, subagenti etc., coinvolge oltre 200.000 addetti, che devono lavorare nelle condizioni precarie e disagiate di cui, in maniera sintetica, ho cercato di tracciare il profilo. Proprio per questo, il rinnovo di questo Contratto Nazionale non può restare in secondo piano, non può essere confinato ai margini, nel dibattito e nell’azione della nostra Organizzazione…e quando parlo di Organizzazione, mi riferisco non solo alla Fisac ma anche alla Confederazione. Bisogna rispondere adeguatamente all’appello che ci arriva dalle lavoratrici e dai lavoratori dell’Appalto, che rappresentano proprio quella fascia di lavoro che riusciamo ad intercettare con più difficoltà. Nella stessa Conferenza di organizzazione, appena conclusasi, si è ribadita la necessità di indirizzare il nostro impegno proprio in quella direzione. Su questo dobbiamo anche noi fare di più! Nel frattempo, pur confidando in un favorevole dispiegarsi della trattativa con Anapa ed Unapass, a livello periferico, vanno continuate o programmate concrete iniziative di contrasto al “Contratto imbroglio” firmato dallo SNA. Iniziative legali, sollecito delle ispezioni da parte dell’INPS, così come già avviene e con buoni risultati in alcuni territori (ma sono ancora pochi). Vanno pensate e costruite strutture sindacali dedicate, anche con l’aiuto della Federazione Nazionale ed il supporto organizzativo della Delegazione Trattante. Vanno informate e coinvolte capillarmente le lavoratrici dell’Appalto e l’azione non può e non deve rimanere confinata agli scampoli di tempo che restano od alla compagna/o che tradizionalmente si occupano dell’argomento. Noi, da sempre svolgiamo un lavoro meritevole e di tutela per le lavoratrici del settore, controlliamo le buste paga (spesso irregolari), difendiamo i loro diritti, troppo spesso messi in discussione, patrociniamo le impugnazioni dei licenziamenti (quasi sempre illegittimi) …ma ora questo non basta! Ci aspettiamo anche di poter definire un’azione comune, di contrasto allo SNA, con le associazione degli agenti, Anapa ed Unapass, con le quali abbiamo stipulato il Contratto nazionale. Sarebbe importante che, anche per loro iniziativa, iniziasse una campagna di controinformazione rispetto alle falsità e parzialità che il Sindacato Nazionale Agenti mette in circolo…e, ovviamente, una risposta concreta ed adeguata sarebbe innanzitutto l’avvio rapido della discussione sul prossimo rinnovo contrattuale. Precarietà, sfruttamento, ricatto, difficoltà di interlocuzione con il sindacato, solitudine ed emarginazione sono situazioni quotidiane di questa parte del mondo del lavoro e l’impegno della Fisac deve essere quello di operare con determinazione per diminuire il disagio e garantire anche a queste lavoratrici/ lavoratori condizioni di lavoro e di vita dignitose. Un obiettivo, questo, che siamo ben decisi a raggiungere e che, da parte nostra, come Fisac Cgil, continueremo a perseguire con forza, mettendo in campo, senza indugio, giorno dopo giorno, tutte le iniziative che saranno utili per la sua realizzazione. by FB