Progetto Scacchi a Scuola - vi circolo don l. milani
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Progetto Scacchi a Scuola - vi circolo don l. milani
Progetto Scacchi a Scuola Il gioco è una dimensione centrale e pervasiva dell’esperienza infantile, tanto che il diritto al gioco viene riconosciuto nelle dichiarazioni dei diritti del fanciullo. Al gioco vengono attribuiti un profondo valore educativo ed un ruolo essenziale nella maturazione globale del bambino, in quanto attività favorente lo sviluppo delle varie dimensioni della persona. Il gioco ha una valenza fondamentale nell’apprendimento, giocare è una delle attività più importanti attraverso le quali il bambino esplora il mondo e costruisce le strutture cognitive che gli consentono di attribuire significati alle esperienze che compie. Le funzioni del gioco Funzione socializzante: si stratta probabilmente delle funzione universalmente attribuita al gioco. Tutti i giochi pongono il bambino in interazione con gli altri e lo costringono ad attenuare il proprio egocentrismo e a tener conto delle aspettative e dei punti di vista altrui. Funzione diagnostica: dall’osservazione della condotta ludica del bambino si possono ricavare informazioni molto significative sulle personalità, sul livello di maturazione globale e cognitiva, sugli aspetti emotivo-affettivi e, in alcuni casi, sulle sue componenti inconsce e\o patologiche. Alcuni comportamenti anomali del bambino nel gioco, quali il costante rifiuto di giocare, la sistematica azione di disturbo nei confronti di altri bambini impegnati nel gioco, sono spesso segnali di problemi, conflitti che turbano il bambino e non gli consentono di integrarsi nel corso dell’attività ludica. Funzione terapeutica: il gioco svolge una funzione terapeutica non solo per quanto attiene il suo impegno clinico in psicologia (la terapia del gioco), ma anche per la possibilità che offre più in generale di attenuare o compensare tensioni o disagi interiori del bambino. Una funzione terapeutica in tal senso viene riconosciuta anche al gioco competitivo, in quanto esso consente al bambino di vivere l’esperienza della sconfitta in una forma accettabile e non emotivamente destabilizzante, anche perché il gioco offre sempre, a differenza della realtà, la possibilità della rivincita e del riscatto. Funzione cognitiva: il gioco si presenta come mezzo di costruzione e consolidamento delle strutture cognitive. Molti giochi attivano, anche se in misura diversa, alcune capacità di tipo intellettivo, quali l’attenzione, la riflessione, l’osservazione, il ragionamento, la fluidità verbale, l’abilità spaziale, la logica… Il gioco, quindi, è di per se fonte d’apprendimento. Ecco allora l’impiego del gioco nella scuola e il diffondersi dei cosiddetti giochi educativi e didattici. Funzione etica: questa funzione viene attribuita soprattutto al gioco di squadra e al gioco con regole. Il gioco di squadra favorisce lo spirito di solidarietà del gruppo, porta il bambino a responsabilizzarsi nei confronti dei compagni di squadra e ad armonizzare i propri comportamenti con quelli altrui, superando atteggiamenti individualistici. Attraverso i giochi con regole il bambino impara il rispetto delle regole e sviluppa concetti di equità, di turnazione, di reciprocità e può essere guidato a rifiutare quegli atteggiamenti di prevaricazione, di scorrettezza, di ingiustizia che non consentono il regolare svolgimento del gioco. SCACCHI A SCUOLA Funzione linguistica: tutti i giochi non individuali portano all’interazione e allo scambio linguistico con i coetanei. Nel corso del gioco i bambini apprendono termini nuovi e si abituano ad utilizzarli. Spesso per imparare a svolgere il gioco è necessario seguire istruzioni verbali. Funzione creativa: anche la funzione di stimolazione della creatività viene unanimemente attribuita al gioco, sia nel senso di arricchimento della fantasia, sia nel senso di ricerca di soluzioni nuove e originali. GLI SCACCHI Il gioco degli scacchi è indubbiamente uno dei giochi che da millenni affascina il genere umano. Essi sono da sempre considerati una vera e propria palestra cognitiva, motivo per il quale ad essi associamo a buon diritto parole quali strategia, tattica, intuito, intelligenza. A scacchi non si vince per fortuna, chi perde non può appellarsi alla malasorte o ad errori arbitrali ma solo ed esclusivamente alla maggior abilità del suo avversario. Nel cimentarsi in una partita a scacchi il bambino si trova ad esercitare buona parte delle funzioni del gioco evidenziate in precedenza: in un contesto di regole definite egli sceglie tra un vasto ventaglio di capacità proprie dell’essere umano, ed esercitandole le affina progressivamente. Le capacità messe in gioco negli scacchi vanno da quelle cognitive (ricordare gli elementi del gioco, comprendere situazioni, applicare tecniche di attacco e difesa, analizzare partire, valutare vantaggi e svantaggi, creare strategie) a quelle sociali, quali la capacità di interagire e di relazionarsi con l’avversario e con i propri pari (nelle partire giocate a squadre), imparando a tenere conto del punto di vista e delle opinioni altrui, a quelle etiche, quali ad esempio il saper rispettare le regole del gioco e l’avversario, il saper gestire emotivamente la vittoria così come la sconfitta. L’esercizio degli scacchi è quindi un vero e proprio esercizio di competenza che porta all’espressione di abilità di ordine superiore attraverso l’esercizio coordinato e contemporaneo di più conoscenze e capacità finalizzate al perseguimento di strategie a lungo termine. E’ questo aspetto di utilizzo strategico delle proprie risorse, unito all’incremento della capacità di attesa di benefici a lungo termine derivanti da una strategia (contrapposta alla ricerca di immediate gratificazioni), uno degli elementi che maggiormente evidenziano il valore pedagogico del gioco degli scacchi. Scacchi e scuola Il Parlamento Europeo con la dichiarazione del 15 Marzo 2012 1 invita la Commissione Europea e gli Stati membri ad incoraggiare l’introduzione del programma “Scacchi a scuola” nei sistemi d’istruzione degli Stati membri garantendo al tempo stesso i finanziamenti adeguati alla diffusione di questo sport in ambito scolastico. SCACCHI A SCUOLA IL PROGETTO Come sottolineato nelle indicazioni nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d'istruzione del MIUR “[....] Nella Scuola Secondaria di primo grado si realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo [....] vengono favorite una più approfondita padronanza delle discipline e un’articolata organizzazione delle conoscenze, nella prospettiva dell’elaborazione di un sapere sempre meglio integrato e padroneggiato. Le competenze sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale”. Quindi attraverso il contesto scacchistico che a ogni mossa richiede una decisione pianificata e responsabile diventa importante, oltre all’apprendimento interdisciplinare, rafforzare i processi di risoluzione dei problemi, pianificazione (metodo di studio) e presa di decisione attiva e responsabile (problem solving e decision making). Obiettivi didattici ed educativi Sviluppo mentale - affrontare e risolvere situazione problematiche; - sviluppare le capacità logiche, la consequenzialità, le capacità di ragionamento; - sviluppare capacità di analisi, sintesi e approfondimento; - rafforzare la memoria in generale, quella visita in particolare, la lucidità e la capacità di astrazione; - sviluppare la creatività, la fantasia, lo spirito d’iniziativa; - favorire, con lo sviluppo del linguaggio scacchistico, l’abilità di argomentazione; - stimolare il pensiero organizzato; - stimolare l’autovalutazione, la sana competitività e il rispetto dell’altro. Formazione del carattere - migliorare le capacità di riflessione; - controllare l’impulsività, l’emotività, l’approssimazione, la superficialità e la presunzione; - sviluppare l’esercizio della pazienza; - aiutare la formazione di una coscienza autocritica; - stimolare la fiducia in se stessi, le capacità decisionali, il senso di responsabilità e la maturazione generale. Formazione della coscienza sociale - rispettare le regole ed accrescere la correttezza; - trasferire nel gioco la propria aggressività; - sviluppare un’equilibrata valutazione dei propri comportamenti e della propria personalità. La tabella che segue traccia un parallelismo fra alcuni aspetti caratteristici degli scacchi e il loro risvolto in termini educativi e formativi: SCACCHI A SCUOLA Obiettivi specifici: sviluppare concretamente i concetti teorico-pratici elementari del corso di base per portare gli allievi ad una conoscenza abbastanza completa dei fondamenti non solo teorici del gioco. Offrire uno strumento piacevole che favorisca lo sviluppo del pensiero logico. La metodologia Lezione frontale della durata di 90/120 minuti articolata in tre momenti: - esposizione dei concetti teorici su scacchiera murale e\o tramite computer e LIM; - esercitazione pratica dei concetti espressi con l’utilizzo delle scacchiere da tavolo; - partite ed esercitazioni tra gli allievi sotto la supervisione dell’istruttore Destinatari Gruppi classi di max 30 alunni