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La presidente della Camera, da
qualche dì fatta mortuaria, Laura
Boldrini, è scesa in Calabria e ha posto
piede a Riace, Rosarno, Lamezia
Terme. Luoghi simboli rispettivamente
- per la Presidente - dell'accoglienza,
della lotta contro il razzismo e della
guerra contro la mafia.
E
Monasterace, la Stalingrado del
Mezzogiorno?
Antica gelateria
Strati
cala sua Maesta:
la granita
“Antica Gelateria Strati”, tempo
di granite. La storica patria del
gelato sul corso di Siderno si colora di frutta di stagione. E alle tante
bontà che già conosciamo (torta
Sicilia;
torta
Cappuccino;
Cheesecake, gelati di tutti i gusti,
antichi e moderni) Enrico
Cusenza, il nuovo proprietario,
che ricopre il ruolo di consigliere
nella società italiana gelatieri artigiani (SIGA), ha deciso di aggiungere ulteriore e gustosa freschezza
alla sua attività.
Quindi, dopo aver fatto rivivere
nei pozzetti la miscela antica di
don Enzo, la grande tradizione
made in Locride, quella di un
gelato unico che ha permesso a
quei 60 metri quadri sul corso di
Siderno di divenire uno
dei principali punti di
ritrovo per i reggini e per
i turisti in vacanza nel
nostro territorio, dopo
aver proposto anche miscele moderne, gusti ricercati, ogni giorno nuovi, alti,
strutturati, oggi “l'Antica
Gelateria Strati” cala la regina dell'estate: sua maestà la granita
A guidare il plotone quella al pistacchio di Bronte, the original,
unico e inimitabile.
All'oro verde di Sicilia faranno da
compagne di viaggio, lungo l'intera stagione, le granite alla frutta.
Tutta la frutta della Locride in un
bicchiere. In un'oasi del gusto.
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LA RIVIERA
02
CONTROCOPERTINA
SIDERNO, LOCRI, ROCCELLA
Il gioco delle tre carte
ono giorni che si rincorrono le voci di
trasferimento di tre istituti superiori
nella Locride. Il turistico di Marina
di Gioiosa dovrebbe trasferirsi a
Roccella, l’artistico di Siderno andrebbe a
Locri e il professionale di Locri passerebbe a Siderno.
Uno scambio di strutture scolastiche tra i
tre paesi che lascia perplessi. Il motivo
alla base di questo gioco di scambi sarebbe la spending review. Per le scuole di
Marina di Gioiosa e di Locri lo spostamento previsto sarebbe vantaggioso
essendo in degli stabili in affitto.
Ma nel caso dell’Artistico la musica è
completamente diversa, infatti la struttura che ospita la scuola è l’unica statale.
E i maligni hanno dato libero sfogo alle
loro congetture. In questa confusione di
traslochi e trasferimenti una delle tre cittadine rimarrà senza l’istituto superiore.
Quale sarà la fortunata prescelta?
S
Foto: Majida Zobida Nasro Allah
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03
Parlando
di...
LA SETTIMANA
SIDERNO
La redazione aperta de “laRiviera” propone un Town
Meeting dei comuni di Siderno e Locri. Vi aspettiamo a
Locri alla Corte del Palazzo municipale il 22 luglio alle 21.00
Parcheggiu
aundi
vogghiu, mi
ndi futtu !!!
“La costruzione del polo
urbano di Locri e Siderno”
I DUE COMUNI PIÙ GRANDI DEL TERRITORIO DELLA LOCRIDE SONO PRIVI DI PIANO STRUTTURALE. 10 ANNI DI
INERZIA SENZA ALCUNA PROTESTA, TRANNE QUELLE RITUALI. COSTRUIAMO INSIEME LE NOSTRE CITTÀ.
LOCRIDE
La crisi economica, il fiacco ciclo
immobiliare, il surplus edilizio esistente, la decrescita demografica,
l’emigrazione e lo spopolamento
hanno determinato l’abbandono
della generalizzata deregulation e
dell’attacco spasmodico al territorio.
L’abusivismo si è auto-ridimensionato, ma cessando l’emergenza non si
è determinata una nuova tensione
culturale e politica verso i temi urbanistici .
Sembra che nessuno creda che sia
necessario e utile un Nuovo Piano di
Governo del Territorio. Alla fine si
pensa che il vecchio Piano regolatore si debba solo aggiornare e che
bastino interventi e piani settoriali
come il Piano Casa.
La nostra opinione è diversa: pen-
siamo che l’urbanistica non incentiva solo la filiera della produzione
edile e del settore immobiliare, ma è
lo strumento base della programmazione economica. Senza piani della
città, del territorio, del paesaggio, si
rende impossibile qualsiasi attività di
valorizzazione e
incentivazione
delle risorse e della attività produttive, da quelle industriali a quelle
agrarie a quelle dei servizi.
In controtendenza la nuova amministrazione comunale di Locri, appena
insediata ha fatto una scelta strumentalmente opportuna è uscita dal
PSA e ha avviato il PSC, e si è messa
subito all’opera. A Siderno gruppi
di opinione e il Laboratorio di
Urbanistica Partecipata spingono i
Commissari Straordinari e il gruppo
Incontri
reggini
di Progettazione coordinato da
Imbesi a riprendere le attività e portare a termine il Piano.
Questo riavvio è l’occasione per
discutere del progetto
del
“Polo urbano di Locri-Siderno”.
Il progetto non puo essere che partecipato, i soggetti forti (imprenditori, tecnici, ecc.) e i soggetti deboli si
incontrano e discutono.
La ragione della nostra iniziativa di
redazione aperta, risiede appunto
nella volontà di Costruire la nuova
città di Locri- Siderno con gli abitanti. Vogliamo sollecitare i soggetti
portatori di interessi diffusi, associazioni, cittadini, famiglie, piccoli proprietari fondiari e immobiliari, piccoli e medi operatori economici in
campo agricolo, artigianale com-
merciale, industriale e terziario operanti nel nostro territorio a proporre alle amministrazione pubbliche
idee utili alla formazione del nuovo
strumento urbanistico nella prospettiva della Nuova Città e del modello
dell’“urbanizzazione debole”.
L’obiettivo generale si articolerà nei
singoli temi che si propone di discutere nell’Open Space Technology
(OST)
Con quali strumenti questo Piano
urbanistico della Nuova città puo
produrre sviluppo ?
Quali sono le tendenze, le trasformazioni e i nuovi bisogni che il Piano
dovrà considerare oggi?
Quale sarà l’impatto economico
della nuova 106, quali saranno le trasformazioni del comportamento
A margine dell’assemblea di
Confindustria nei corridoi capita
di incontrare Giuseppe Raffa,
Pdl, e Demetrio Battaglia, deputato Pd, che come al solito parlano del loro comune nemico politico, il governatore Scopelliti.
urbano?
Come si affronterà la questione
energetica con lo sviluppo della
green economy?
Come si relazionano i problemi
della mobilità sostenibile con le soluzioni delle smart city?
Come si coniugherà lo sviluppo turistico con le risorse ambientali e culturali delle polarità archeologiche e
del centro storico?
Come i waterfront delle due città e il
programma della portualità proietterà sull’economia del turismo marino?
Come si affronterà in termini territoriali la questione della produzione
manifatturiera delocalizzata e fondata sul sapere e sulla creatività?
Redazione Aperta
Ops, il proprietario di questa
Reanult ha scambiato una zona
pedonale per un parcheggio. Se
non fosse stato per un ultimo
scampolo di senso del pudore
avrebbe posteggiato tutta l’auto
sul marciapiede, ma non ha voluto esagerare. Magari una volta
sceso dall’auto sarà anche stato
infastidito dal non aver potuto
entrare nel negozio, tabacchi o
bar che doveva raggiungere
direttamente con la macchina. E
dei vigili nel frattempo neanche
l’ombra.
El. Ar.
Ma anche altri due cospiratori si
sono incontrati fuori dal palazzo
di Confindustri a Reggio. Anche
Aldo Varano e Demetrio Naccari
Carlizzi erano intenti a tramare
contro Scopelliti. Il governatore è
accerchiato, ma ancora resiste.
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la Riviera
Le notizie più lette
della settimana su
larivieraonline.com
CARTOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò
IL DITO NELL’OCCHIO
I megaliti di Nardodipace
Cani da caccia
nella
Locride
L’operazione contro Pietro Crinò
Echi lontani di danze
Pelasgiche compiute attorno
al simulacro divino.
Antichissimi popoli scomparsi nel buio del tempo.
Dall’oblio emergono rocce
incasellate come in un domino strambo, dai significati
oscuri per noi pagani, e così
evidentemente chiari per
quegli antichi mistici. Tra i
boschi, sul limite estremo
della montagna, sul suo
punto più alto, una scala
verso il cielo e una firma di
roccia. Siamo stati qui, e
abbiamo cercato gli dei.
Pelasgi, in Calabria.
1) SIDERNO, “PARCHEGGIU AUNDI
VOGGHIU, MI NDI FUTTU I CAZZI!!!”
2) ATTIVATO SERVIZIO NAVETTA
LOCRIDE-AEROPORTO DI LAMEZIA
3) CHI È IL SIDERNESE ROBERTO
PANNUNZI . DETTO BEBÈ
4) PROCESSO RECUPERO: A DIFESA DI
FIGLIOMENI PARLANO IL VESCOVO
MOROSINI E SCARANO
IL DIAVOLO NERO
Nel paese di Angela e Roy
5) ROMA ARRESTI PER
NARCOTRAFFICO: CI SAREBBE ANCHE
UN SIDERNESE LEGATO A PANNUNZI
6) IL PASTORE SE NE VA, LE PECORE
BELANO
7) A SIDERNO L’ESTATE NON ARRIVA, IL
LUNGOMARE RIMANE APERTO AL
TRAFFICO
8) TRASFERIMENTO PANNUNZI IN
SARDEGNA E RIAPERTURA DELL’ASINARA
Dati Google.com
Ogni tanto anche il Diavolo nero, a
Dio spiacente e a' nemici sui, può
prendersi il lusso di dare ragione a
un intellettuale di destra, come
Marcello Veneziani la cui intelligenza è fuori discussione. Il punto,
che mi trova concorde, è la baldoria,
che viene sollevata nell'Italia tutta,
ogni qualvolta il Governo tocca la
nota, più eterna che dolente, dell'abolizione delle Province. Scrive
Marcello Veneziani: “Ogni volta
che vuoi abolire una provincia […]
scende furiosa in piazza la parte
lesa, la Provincia condannata a
morte. Compatta. Presidenti, sindaci, prefetti, partiti e sindacati curia
e Pro loco, perfino il maresciallo e il
parroco. E i dipendenti, tutti casi
umani […], il parlamentare locale
che trascina un pezzo del suo parti-
to”. Il problema, come è chiaro, non
è di democrazia, ma di potere, di
piccolo potere.
Il comune di Taurianova, il
paese della pasionaria
Angela Napoli e del
coordinatore provinciale del Pdl, Roy
Biasi - ma che ci
stanno a fare? - è
stato sciolto per
mafia. È un problema di che cosa sia la
democrazia nei comuni del Mezzogiorno,
non solo di potere localclientelare. La
protesta
dovrebbe
essere
corale.
Non dico: il maresciallo, che ha fornito al prefetto la relazione ad solvendum, ma almeno il parroco con
l'aspersorio, i partiti e i sindacati, animatori dell'umana
protesta, il consigliere
provinciale, il deputato,
avrebbero dovuto scendere in piazza. Per
nulla. Contro lo Stato,
ovverosia il maresciallo
da tenere da bono, il
prefetto da non irritare,
il ministro degli interni da
riverire, tutto tace. Fatto
salvo il singhiozzo del sindaco, che è un atto dovuto. E, come tutti gli
atti dovuti, inutile.
RODERIGO DI CASTIGLIA
La degenerazione politica è ormai un fatto consolidato, anzi irreversibile. Riguarda la Destra e
riguarda la Sinistra. Ed ha a protagonisti i primi
dei non eletti o al Parlamento o al Consiglio
regionale e persino nel consiglio comunale di
Schindilifà. Sono veri e propri cani da caccia, che
in genere addentano i sassi che non possono
divorare. Una razza immortale senza estinzione.
Razza temibile davvero se i Partiti di cui fan parte
non osano mettere loro la museruola. Un esemplare indubbio della detta razza a noi appare l’ex
assessore comunale Michele Raso, già candidato
al Consiglio regionale per la Lista Scopelliti e ora
divenuto primo dei non eletti dopo le dimissioni
di Bilardi e l’ingresso a Palazzo Campanella del
dr. Pietro Crinò. E la voglia d’azzannarlo gli è
venuta subito. Ha preso carta, penna e calamaio
e ha denunciato, ovviamente in omaggio, in esclusivo omaggio, alla santità del Consiglio regionale,
al presidente Talarico che il dr. Pietro Crinò non
ha le carte in regola per sedere sugli scranni di
Palazzo Campanella, recando i segni infetti dell’incompatibilità. Dimostrata dal fatto che
“ lo stesso risulta essere socio di maggioranza
dello studio radiologico Fischer Francesco e Co
[…], ed è convenzionato con la Regione
Calabria”. E, invece, quel che risulta è il contrario. Risulta , insomma, per come dichiara il direttore generale dello Studio radiologico di Siderno,
Francesco Fiscer, che “Pietro Crinò non riveste la
qualifica di amministratore o dipendente con
poteri di rappresentanza o di coordinamento in
seno allo studio medesimo. Precisando, infine, a
scanso di equivoci, che lo studio radiologico sas è
rappresentato legalmente dal dottore Francesco
Fiscer, socio accomandatario”.
Beh, il riferimento è indecente. Ma non resistiamo alla tentazione. Virgilio non ebbe bisogno che
d’una gridata per sgonfiare Cerbero, che pure
aveva tre gole. Ci sembra occorra molto di meno
per tacitare Michele Raso. Del quale qui ci siamo
interessati perché, azzannando il consigliere
regionale Pietro Crinò, di fatto azzanna la
Locride, che dovrebbe tornare deserta di rappresentanti, come non dovrebbe essere nei voti dei
sinceri democratici, che pure albergano nel Pdl. E
il Pdl locrideo che ne pensa?
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Polaroid
SOCIETÀ
La relazione
di Confindustria
Il dr. Andrea Cuzzocrea ha sterzato la sua poderosa Relazione verso la prospettiva il
cui proprio è che la rinascita dei territori meridionali dipende dalla capacità d’agitare
la leva simultanea di tutti i comparti dell’economia: dall’industria al turismo.
Senza fronzoli l’Assemblea annuale della Confindustria
Il Presidente senza monocolo
PASQUINO CRUPI
Il tema era, senza dubbio, appassionante e accattivante. Il tema
era: “Un percorso etico per il rilancio economico della nostra provincia”. Ma c'era il rischio d'un suo
annuvolamento nella retorica, che
non manca mai, quando si vuole
l'etica compagna della politica e,
nel nostro caso, del mondo degli
affari dove il denaro, secondo i
santissimi romiti, porta l'odore
dello sterco del diavolo. Il presidente di Confindustria, Andrea
Cuzzocrea, che ha i piedi ben piantati per terra e una testa, acuminata da studi economici e giuridici
profondi, questo rischio di cui si
diceva l'ha evitato. Come uscito
dalla scuola di Niccolò Machiavelli,
egli s'è attenuto alla realtà effettuale delle cose. Ha registrato, con la
forza dissuasiva delle cifre, una
situazione economica al limite del
baratro e dentro il baratro. Ma
quel che conta di più è che non s'è
fatto soffocare dalla realtà effettuale delle cose, provocando un
miracolo culturale. Poiché è noto
che chi parte dalla realtà, rimane
nella realtà.
Alla quale, però, il presidente
Andrea Cuzzocrea non s'è arrestato, limitandosi a fare geometria
descrittiva. Si è sollevato dal presente stato di cose, che qualifica
una situazione economica in agonia, dimostrando concretamente
che la possibilità d'una ripresa e
d'un rilancio dell'imprenditoria
Il presidente di
Confindustria, Andrea
Cuzzocrea s’è attenuto alla
realtà effettuale delle cose
reggina e della sua provincia. Con
una visione meridionalista che
pone come chiave di volta della
ripresa del territorio reggino - da
Reggio alla Piana alla Locride - la
agitazione delle leve simultanee di
tutti i comparti dell'economia: dall'industria al turismo. Insomma,
egli ha parlato senza il monocolo.
E lo ha fatto anche quando ha toc-
cato, e non di striscio, il tema della
legalità, legandola fortemente
all'esigenza di uno Stato, che sia “
Stato di diritto e non Stato di polizia” e all' istruzione e al lavoro. E
in questo noi abbiamo sentito
come l'eco del pensiero del
Maestro di tutti i meridionalisti,
Pasquale Villari. Una bella novità.
Un ottimo Presidente.
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Parlando
di...
COPERTINA
Mentre continua il giallo di Monasterce
E io solidarizzo
con la dottoressa
Antonella Raspa
LE DIMISSIONI
PASQUINO CRUPI
Mentre il giallo, color del sangue del martirio
della sindaca Maria Lanzetta, s’accresce d’un
altro capitolo, io voglio manifestare senza
ambagi e senza ambiguità, senza dire e non
dire, senza voli sperticati e atterraggi scivolosi,
la mia piena solidarietà alla dott.ssa Antonella
Raspa, amministratrice proba e disinteressata,
per la quale il socialismo dei mastri di virtù non
è una pallida reminiscenza o, addirittura, l’ultimo salto della quaglia per restare primi. Ella è
stata tolta a pretesto - dico io - a ragione - e chi
può giudicare la sindaca antimafia di
Monasterace? - dice la dott.ssa Maria
Lanzetta delle sue dimissioni-bis, che hanno la
lodevole continuità di spuntare sempre con
l’indice accusatore. Fin qui, s’è salvato solo il
Papa. Infatti, pensando la sindaca antimafia la
giunta di Monasterace come la giunta di Sua
Maestà al tempo delle monarchie assolute, ha
considerato – stavo per scrivere bollato - come
un delitto di lesa maestà il voto contrario dell’assessora Antonella Raspa alla delibera di
estensione della costituzione di parte civile
per l’affaire Village. Totalmente rovesciato nei
suoi sinistri bagliori, visto che il Tribunale del
Riesame il 5 luglio 2013 ha sentenziato che
non si individua assolutamente il metodo
mafioso nelle condotte contestate agli indagati. La lotta giudiziaria alla mafia, almeno nella
detta costituzione di parte civile, non c’entra,
poiché di mafia non c‘è neppure l’odore nell’operazione Village. Dove non solo l’odore,
ma anche la sostanza della mafia c’era, come
nel processo Faida dei Boschi, l’assessora
Antonella Raspa non ha esitato un solo
momento per esprimere voto favorevole alla
costituzione di parte civile. Tali la fede democratica e il coraggio civile non strombazzato
dell’assessora Antonella Raspa. Che per nulla
intimidita dal rogo della sua macchina l’1
luglio 2012, non s’è leoninamente dimessa e ha
continuato a fare il suo dovere nell’interesse
del popolo di Monasterace. Né a me risulta
che sull’episodio criminale si siano fatti vivi
allora i solidarizzatori di professione.
Ciao!
L'era Lanzetta non lascerà niente,
non tramanderà niente. Durante il
suo governo è peggiorato il tenore
di vita, le abitudini, i rapporti
personali e familiari, la vita
sociale. La fiducia dei
monasteracesi in se stessi.
istoleri e miserabili, parole d'ordine e
tuguri: Monasterace è sola, è un rifiuto del
mondo che espelle, ferito a morte, un pus
dello stesso colore della mela di Adamo.
Questo è il paese che ci lascia Maria Lanzetta,
sindaco poco missionario e molto vade retro.
Gestione senza indirizzo, drappi tristi senza un
solo kilowatt d'energia o un filo d'entusiasmo,
ecco il consuntivo di un sindaco sempre in grigio, mai in giallo. Nessun fucsia. Solo denunce
altrove, mai una relazione in loco.
Nelle periferie del mondo bisogna creare nuovi
comportamenti, spingere, sbandare per ritrova-
P
re la strada, oltre la regola, le carte d'identità, il
730 e ben oltre le vanità, le prefetture e le fedine penali. Lungi dal dito contro. Un sindaco
deve puntare alla testa, con fatica sudore, avanzare con centimetri e in silenzio. Non deve
puntare alla pancia con chilometri e fuochi d'artificio. L'era Lanzetta non lascerà niente, non
tramanderà niente. Durante il suo governo è
peggiorato il tenore di vita, le abitudini, i rapporti personali e familiari, la vita sociale. La
fiducia dei monasteracesi in se stessi.
Solo pistoleri e miserabili. Ancor più forti di
prima che comandano con parole d'ordine, e
oggi urlano e si vantano: “Noi ve l'avevamo
detto che questa non era all'altezza” rispondono nei loro circoli a banda larga. Maria
Lanzetta ha perso contro i peggiori, senza
armare tutti gli altri, senza dotarli di alcuna
difesa, ma semplicemente lasciandoli nudi
davanti al disonore.
La comunità di Monasterace ha subito un
danno, dovrebbe essere risarcita, dovrebbe
costituirsi parte civile contro la strategia di un
sindaco e contro il diluvio universale.
Ciao Maria, non tornare sui tuoi passi.
Ercole Macrì
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LA RIVIERA
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la Riviera
LOVE STORY
Bogotà non è più l'Impero del Crimine e Roberto Pannunzi non è più
Cesare, se mai lo fosse stato. Lo spostamento della capitale del regno
nero, pilotato dalle grosse multinazionali americane, è avvenuto.
Pannunzi e Gratteri come
Lupin e Zenigata: si amano!
CARMELO CARABETTA
oberto Pannunzi detto Bebè è astuto, intelligente, prevede le mosse,
conosce i suoi polli. Roberto
Pannunzi è - secondo gli inquirenti- la figura criminale che ha imposto che il prezzo
della droga e di tutte le sostanze illegali
dipenda più dai rischi che si corrono per
farle arrivare nelle piazze d'Europa e
d'America che non dai costi di produzione.
E ancora, questo boss è la figura che ha permesso a molte figure del mondo pulito di
giocare sul sicuro, a carte scoperte e con la
galera degli altri. Come mai allora costui,
che con le carte di credito farebbe cappotto
a tressette, dopo essere fuggito da una prigione italiana si è dato latitante in un territorio pieno di manette e catene. No.
Aveva mille opzioni, ma ha scelto il luogo
più minato del pianeta, la sua Colombia. Il
principe con l'indole della mangusta, ha utilizzato il mea culpa di quel granchio che
oramai stanco si abbandona alle basse
maree per spegnersi nelle spiagge nere dei
Caraibi.
Bogotà non è più l'Impero del Crimine e
Roberto Pannunzi non è più Cesare, se mai
R
lo fosse stato. Lo spostamento della capitale del regno nero, pilotato dalle grosse multinazionali americane, è avvenuto.
Mexico caput mundi: da quasi un decennio
il baricentro del narcotraffico mondiale si
alimenta all'ombra di Baja California. È lì
che siede chi traffica, non chi comanda.
Senza sosta e sieste i nuovi top player della
coca si muovano con i loro broker lungo e
attorno quel territorio. Oramai le sfruttate
Medellin, Bogotà e Calì, dove tutti tradiscono tutti, dove Caino e Abele hanno tro-
vato patria per poi moltiplicare i tradimenti, sono fuori dal giro grosso, portano
disgrazie, non attraggono. Serie B.
Il fenomeno malavitoso in Sud America,
con le dovute proporzioni, è come quello
nel Sud Italia. Colombia, Messico e Bolivia
si dividono particolari primati come
Calabria, Sicilia e Campania. Nelle colonie
del mondo la mafia è itinerante. La si
muove con il telecomando e succede spesso che a conti fatti (e disponibili) gli antinarcos guadagnano più dei narcos. Succede.
Ma torniamo a oggi.
Bebè ha sentito il richiamo della sua
Colombia, di una figlia che ha lì, dei nipotini. Profumo di borotalco e di tempi migliori. Oggi, a quasi una settimana dall'arresto,
la sua anima è rimasta in oltreaceno, le sue
chele al 41 bis di Rebibbia. E le pesetas?
Le immagini trasmesse dai media mondiali, le riprese di lunedì scorso, che hanno
registrato dall'arresto fino allo sbarco a
Fiumicino del signore della droga, in polo
Ralph Lauren, sciarpa di seta e Tod's, archiviano, con effetti speciali da Cinecittà, un
fine carriera palese, a tratti comico.
The end: il dialogo tra Roberto Pannunzi e
il procuratore Nicola Gratteri, dopo lo
sbarco, è un dopocena tra due persone che
sembrano non riuscire a fare a meno l'una
dell'altra.
Quasi come Lupin e Zenigata. Quasi
amore, realizzazione, passione, fusione: un
tutt'uno, ammantato dal mito.
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LA RIVIERA
09
Polaroid
IMMIGRATI
Il viaggio del Papa a Lampedusa
ILARIO AMMENDOLIA
Papa Francesco ha scelto come suo
primo viaggio da romano pontefice,
Lampedusa. Ha pronunciato parole
forte e dure che non possono lasciare insensibili e che dovrebbero trovare orecchie attente in Calabria e
soprattutto nella Locride.
La Calabria è terra di accoglienza e
in nessun posto d’Italia la naturale
solidarietà umana si è trasformata in
progetto politico organico come da
noi..
IL 4 agosto del 2008 fu la Locride
ad accogliere.
La parte peggiore di noi alzò un
grido: arrivano i barbari! Non c’erano più le porte ed i bastioni ma c’era
la corazza di egoismo e di indifferenza verso i deboli, verso ciò che
noi stesi siamo e che eravamo stati.
Ero sindaco quando decisi di accogliere i migranti provenienti
dall’Africa nera.
Non sapevo nulla di accoglienza, nè
dei progetti ad essa collegati. Era
innanzitutto un moto spontaneo dell’anima che mi spingeva nel luogo in
cui ero sempre stato. Nell’unico
posto dove la mia anima ribelle
trova quiete, dove ci sono gli umili e
gli indifesi.
Dinanzi a queste scelte di vita non si
possono essere ne dubbi di sorta, né
calcoli.
Era calda quella giornata di estate,
ma indossai la giacca scura e mi mise
la cravatta. Gli ospiti che dovevo
ricevere erano di assoluto riguardo.
Infatti arrivarono portando un
numero sul petto. Un inquietante
marcatura che riportava alla memoria drammatiche esperienze di un
passato mai definitivamente scomparso dai nostri orizzonti. Tolsi quel
numero e diedi a tutte le donne una
rosa.
Mi passarono davanti, avevano lo
sguardo spento, la tristezza , la
paura, lo sconforto negli occhi.
Venivano da lontano, avevano vissuto cose inenarrabili. Avevano conosciuto stupri, visto sgozzare gente,
portavano negli occhi le umiliazioni,
la violenza e le lacrime.
IN EVIDENZA
Il 4 agosto del 2008 fu la Locride
ad accogliere. Quel giorno di
agosto mi ritornavano alla
memoria tutti i poveri del mio
paese, tutti gli emarginati della
Terra, la Comunione. Il mondo
si era dilatato e questa volta
dovevamo dividere il pane non
con gli ultimi del paese ma con
gli ultimi del mondo.
Non erano né angeli né demoni.
Erano persone umane esattamente
come noi!
Mi passarono dinanzi ad una ad una.
Erano soprattutto ragazze che provenivano dalla Nigeria, dalla
Etiopia, dalla Somalia. Porgevo loro
una rosa rossa..
La mente mi andava a quando da
ragazzo ricevevo la comunione. Il
sacerdote mi avvicinava l’Ostia alle
labbra, sussurrando “Corpus domini
nostri Iesu Christi custodiat anima
tuam in vitam aeternam Amen.”
Da tempo, da molto tempo non sentivo più quelle parole.
Ora sembrava che una improvvisa
scossa tettonica le avesse riportate
in superficie.
Io porgevo le rose ma il sacerdote
era ognuna di loro. Quella mano
nera che incontrava la mia mi porgeva l’Ostia.
Io mi riconsacravo con un “Corpo di
Cristo” vivente.
La sala del municipio, tante volte
arena di stupidi ed insensati scontri
sul niente, assumeva l’aspetto di un
Chiesa senza Santi e senza affreschi.
Una Chiesa in cui si divideva il pane.
Dietro quel gesto c’era una tradizione antica. C’era la civiltà millenaria
dei nostri contadini . Chiara Sasso e
Mimmo Lucano avevano intitolato
un libro “trasite, favorite”, entrate ,
sedetevi alla nostra mensa, mange-
remo insieme un po’ di pane nero, di
olive, mezzo bicchiere di vino. Noi
siamo gli eredi di quella civiltà!
Noi eravamo “Cristiani.”. Per essere
Cristiani come lo sono stati i nostri
nonni ed i nostri genitori più che le
esteriorità pagane contava la capacità di vedere in ogni uomo il proprio fratello.
In un paese con tracce evidenti di
paganesimo , molti avevano dato un
significato concreto alla divisione
del pane e del vino.
Quel giorno di agosto mi ritornavano alla memoria tutti i poveri del
mio paese..Il mondo si era dilatato e
questa volta dovevamo dividere il
pane non con gli ultimi del paese ma
con gli ultimi del mondo.
Ritornavano le parole solo apparentemente misteriose “Corpus Domini
nostri….”Un paese, tante persone,
una sola Comunione. “Comunisti e
Cristiani” contemporaneamente..
Questo era il cuore del “Progetto
Caulonia”, intorno a cui costruire il
Paese della solidarietà! Intorno a cui
ricostruire noi stessi sgombrando il
nostro animo dalle macerie del passato. Riformare la politica dal basso
in un processo che rinnova ogni
giorno!
E’ difficile ovunque accogliere ed è
giusto che si lavori affinché ognuno
possa scegliere se restare nel proprio Paese o partire ! Dovrebbe
essere una scelta e non una fuga
dalla morte.
E’ più difficile accogliere in paesi in
cui esistono sacche di cinismo, di
ignoranza, di avidità. In paesi in cui
non si può credere all’altrui generosità perché si è internamente aridi.
Il Papa ha detto che Dio ci giudicherà per come ci siamo comportati
verso gli ultimi.
Aspettando il giudizio Divino, vorrei
ringraziare quelle ragazze e quanti
sono arrivati dopo di loro per aver
risvegliato una parte di me che si era
addormentata.
Ringraziare il Papa per aver volto lo
sguardo a coloro che qualcuno ha
respinto in mare, senza essere processato per crimine contro l’umanità!
SIDERNO SUPERIORE
Il commissario Crea e la
moltiplicazione dei profughi
DANIELE MANGIOLA
Il fatto: in data 13 maggio l’amministrazione comunale di Locri determina un impegno di spesa di 5.890 euro
a favore della Diocesi di LocriGerace nella persona del sac.
Giuseppe Alfano (Determinazione n.
49 del 13 maggio 2013). Per le spese
di vitto e alloggio dei profughi sbarcati sulla costa locrese e ospitati nella
notte tra il 18 e il 19 aprile presso la
chiesa di S. Nicola di Siderno
Superiore di cui il suddetto sacerdote
è rappresentante legale. Nello specifico la Chiesa ha quantificato il rimborso in 55 euro per ciascuna persona
ospitata quella notte. L’impegno di
spesa parla di “alcuni profughi”, altre
fonti di circa 70, massimo 80 persone.
Però 5.890 diviso 55 fa più o meno
107, dunque molti di più. Prezzi da
hotel 4 stelle.
Una sistemazione dignitosa ma
essenziale, quella offerta dalla struttura dell’Arciconfraternita, in linea con
i valori di sobrietà e frugalità cattolici.
Però gomito a gomito col santo, mica
cotica…
Si parla di esperienze mistiche e mirabolanti visioni nel cuore della notte.
Quando si dice la rete della solidarietà.
Secondo il dettato evangelico che li
voleva pescatori d’uomini, i funzionari della Santa Madre Cattolica
Romana Chiesa se ne intendono di
reti.
Quali che siano i motivi per i quali la
commissaria straordinaria a Locri,
dott.ssa Crea, abbia stipulato la con-
venzione con la leadership diocesana,
abbia essa o no voluto o potuto valutare ipotesi alternative, di sicuro ha
scelto il meglio.
Per 55 euro a persona un buon hotel
avrebbe fornito al manipolo di sfortunati, magari in tripla con letto aggiunto, un buon alloggio e un ottimo
pasto, doccia, tv in camera, avrebbe
anche emesso regolare fattura da cui
recuperare una bella fetta di IVA,
cosa che con la Chiesa non è possibile. Ma il comfort dell’anima? In questo solo la famiglia spirituale pasturata da mons. Morosini, il vescovo dei
cento crocifissi e dei cento anelli poteva essere d’aiuto. E i sogni mistici
costano.
Quei soldi avrebbero alimentato l’avidità di qualche becero commerciante,
anche per questo la commissaria ha
pensato di contribuire alla purificazione del mondo facendoli sparire
nella borsa della Santa Cattolica
Romana Madre, immune alla tentazione del denaro.
Niente paura, paga la Prefettura, la
dott.ssa Crea non ha toccato le martoriate casse comunali.
Certo, c’è il fatto dell’incongruenza di
almeno 1500 euro tra il costo pro
capite dichiarato e la cifra totale infine richiesta, ma si tratta di un errore
di calcolo, con ogni probabilità.
Persi con la mente nei pressi del paradiso i soldi contano poco e si contano
male.
La rete. È una struttura solidissima,
che non lascia sfuggire nulla di quello
che capita tra le sue maglie. Neanche
un centesimo.
DOMENICA 14 LUGLIO
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LA RIVIERA
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LA RIVIERA
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Polaroid
RUBRICA* Le frasi fatte
BRIGANTI
Democrazia
e comuni
Il Piemonte,
il lombardo e
i mille cornuti
Negli anni Settanta Giorgio Almirante propose che
mafia e brigate rosse venissero combattute sospendendo le garanzie costituzionali, dichiarando lo stato
di guerra interno e applicando il codice penale militare di guerra. La proposta aveva una sua seria motivazione: imporre tasse sotto forma di pizzo, avere un
esercito e tribunali propri, adottare norme sul territorio, equivale ad esercitare funzioni proprie dello
Stato e metterne in discussione la sovranità. La dottrina cui si ispirava (“ tutto nello Stato, nulla contro
lo Stato, niente al di fuori dello Stato”) non ammetteva cose del genere sicchè la sua richiesta di un
aggiornato senatoconsulto ultimo e di una replica
dell’ operazione Mori aveva una sua coerenza.
Naturalmente, grande strarnazzare di democratiche
cornacchie a difesa di libertà e Costituzione, dimentiche, però, dell’operazione Marzano, che negli anni
Cinquanta aveva militarizzato il territorio e irrogato
misure anche estreme di pubblica sicurezza senza la
garanzia del processo; ma, essendo avvenuta in
epoca democratica, era da considerarsi per questo
solo fatto legittima. Successivamente, poiché il problema era lì e non si poteva negarlo, lo Stato consentì che la democrazia andasse a letto con l’ autoritarismo purchè non si svestisse, in modo da potere,
al caso, affermare che non stava fornicando, ma solo
schiacciando un pisolino. Così, il confino ed altre
misure furono irrogati non più dalle autorità di pubblica sicurezza, ma dai tribunali, l’ esercito fu inviato
ma solo per controllare il territorio coi posti di blocco, le perquisizioni dichiarate legittime ma solo dopo
essere state effettuate : la sostanza incostituzionale
fu rivestita di forme legali, le leggi furono definite
speciali e così si riconobbe in certo modo che
Almirante aveva ragione quando affermava che la
mafia non poteva essere vinta per le vie costituzionali ordinarie, ma ci si fermò lì.
Oggi si va avanti: diritto di voto a tutti, sopprimendone però gli effetti con lo scioglimento del consiglio
comunale ed il commissariamento per infiltrazione
di mafiosi, inevitabile perchè costoro possano votare
ma sono ineleggibili solo se abbiano praticato il
bunga bunga ; e invenzione da parte della magistratura del reato di concorso esterno in associazione
mafiosa, non previsto da alcuna norma penale, che
richiama, in punto di logica, le convergenze parallele inventate da Moro. Queste, che per definizione
avrebbero dovuto scorrere senza mai convergere, ad
un certo punto convergevano, alla faccia della geometria. Allo stesso modo, alla faccia della logica,
pare che si possa far parte di un’ associazione, che
per definizione richiede un vincolo partecipativo
costante, pur restandone fuori. In realtà, non sono
necessarie simili acrobazie, che negano una principio
di libertà fondamentale: è reato ciò che la legge – e
non la magistratura – definisce tale. Sarebbe sufficiente perseguire, magari applicando delle aggravanti, i singoli reati commessi a pro’ della mafia, conseguendo un identico, se non più congruo, risultato
pratico. E invece basta che un consigliere sia indagato per concorso esterno in associazione mafiosa perchè il ministro dell’Interno mandi a casa tutti gli altri
e commissari un Comune. Abbiamo, insomma, il
diritto di votare inutilmente; e allora perchè non riesumare il podestà dell’epoca littoria, che almeno era
del posto, rispondeva direttamente al prefetto,
rischiava il confino se colludeva con organizzazioni
illegali e costava meno di un sindaco e di quegli inutili sconosciuti che due o tre volte l’anno si pavoneggiano su una sedia promossa a seggio ? Perchè poi,
infiltrato o meno, diciamocelo francamente, a che
cavolo serve oggi un consiglio comunale ?
Francesco E. Nirta
nci dissi: “ndi pigghiamu nu cafè a Parigi ca
ndavimu u parramu i nu fattu i cosa nostra”.
(E Clarendon sà penzàu nu pocu pecchì u cafè
a Parigi è acqua, ma s’arricordau ca puru a
Londra è acqua lorda, e jìu cu a speranza ca
Cavour ‘nci portava nu pocu i cafè calabrisi).
Cavour non ‘ndavìa sordi ma ‘ndavìa pe’ mani
nu certu Caribbardu (pirata, scerrijatùri, ricercatu pe’ rapina e cchiù voti espulsu du Brasili,
mercenariu pagatu dà massoneria inglesi,
commercianti i schiavi ‘nta l’America e ladru i
cavalli , stupratori - ‘nci sciuppàu na ricchia chì
denti na povera figghiola chi si difendia ì d’illu!- ), quali megghiu pedina pemmu ‘ndi cacciàmu dì pedi i Borbone e ‘nci futtimu (ops!ndi
pigghiamu in prestito…) l’oru? L’inghilterra
dissi ca finanziava tuttu e ‘nci mandava nu
milioni i piastre oro-turche ( ca era a moneta
cchiù accettata ‘nte porti mediterranei d’allora) pemmu corrompi all’esercitu borbonicu e
ai picciotti malavitosi dà zona pemmu i ìùtanu
u tràsunu ‘nto regno borbonico, a nostra terra.
E accussì si decidìu a famosa spedizione dì
mille cornuti, i quali si cogghìru a Genova a
L’attu risorgimentu
quandu nui
èramu u nord.
BRIGANTESSA SERENA IANNOPOLLO
“Focu randi chi ‘ndi mbattìu!” – dissi Cavour
quando nu jornu si misu u controlla i cunti du
Piemonti. “I cunti non tornanu,‘ndi manca
cocchi scrontrinu pemmu detraìmu cocchi
cosa, comu facimu u pagamu tutti sti debiti chi
ndavimu?” Poverettu, a Cavour ‘nci vinnu nu
friddu quandu seppi ca ‘nte cassi piemontesi
‘nci restavanu 20 milioni di carta straccia (eh sì,
pecchì a moneta du nord, prima du 1861 era
carta, chi non valìa nenti)! E vistu ca ìgliu era
nu randi statista (e randi daveru!) si fici atti dui
cunti e vorzi mu sapi quanti sordi ndavìa l’allora Regno delle due Sicilie, e ‘nci vinni quasi
n’attaccu i cori! Scopriu ca ‘nte cassi du Banco
i Napoli (quando era u nostru… non comu mo
ca si chiama accussì ma passau ò gruppu
Intesa, e diventau puru chigliu du nord!) ‘ndavia 443 milioni in oro, sì propriu ORO, e diciamu ca l’oru non è carta straccia! Allora
Cavour, ca fissa non era, escogitau nu metodu
veloci veloci e assolutamenti “regolari”
pemmu si tornanu i cunti: “i sordi ‘ndi duna u
Regnu delle due Sicilie, e pemmu i ripagàmu
nci regalàmu l’unità d’Itaglia!” Ah! Quali affari cari compatrioti! Nui cca ‘nta terra nostra
‘ndavìamu nu poteri economicu 60 voti cchiù
forti du nord, e chi facimma? ‘Nci regalamma
tutti i sordi dù nord pemmu riunìmu l’Itaglia?
Haha non simu fessi. E dicimu puru ca ndavìa
certi affari internazionali chi ‘ndi riguardavano
a nui comu popolo i navigaturi. Già ieu u
scrivìa ‘nta nu vecchiu articulu ca nui ‘ndavìamu na flotta militari ca era terza dopu
Inghilterra e Francia, e ‘nto 1856 vincimma nu
premiu ‘nta l’esposizioni internazionali i Parigi
comu terzi ‘nto sviluppu industriali mondiali.
Ndaviti u sapiti ca l’Inghilterra ndavìa nu pocu
di interessi u commercia cu nui pecchì ndavìamu (ca cu sapi si ndavimu ancora ca su futtiru
tuttu!) u zolfo, e nci servìa i l’inglesi pemmu
costruìsciunu armi, ca ‘nci piacìanu i guerri.
‘Nta chigliu periodo u rre Ferdinando II di
Borbone decidìu u commercia puru cu a
Francia e cu a Russia e l’inglesi sà “stricaru” nu
pocu e armaru na scerrìja, ma accussi randi ca
ancora mo stamu pagandu i spisi.
Cavour, ca fissa non era, ‘nci mandau na email a Clarendon, inviatu speciali i lord
Palmerston (capu dà massoneria mondiali) e
COMPRA SUD!
Comprator d’ogni paese,che hai a cuore le tue spese,
tu massaia che in gran parte,dei tuoi acquisti hai fatto
un’arte,
la prudenza non è troppa, se ti trovi sulla groppa
alla fine di ogni mese poco frutto e tante spese!
Ed allora stai attento, non pensare che al momento
c’é qualcuno che ti aiuta, al contrario “ti sdirrupa”
perché tutti ,credi a me, stan “magnando” su di te!
fatti furbo e “non mollare”da “mbrugghijuni” non
andare,
vai da chi è invece onesto, non tardare fallo presto,
non mangiare nei “fast-food, “mangia bene “comprasud”.
Troverai di tutto e quello, che tra i cibi é un gioiello
tutta roba originale, saporita naturale
dalla frutta alla verdura, come crea madre natura
insaccati e conservati, come colti e preparati
miele,dolci e torroncini… la delizia dei bambini
tutto a prezzi controllati, basta poco e l’hai acquistati
ma la cosa più importante, è che oltre ad il contante
tu guadagni anche in salute, ché le merci lì vendute
son di grande qualità, e di grande varietà
divorate dai piccini, senza danni ai lor pancini!
ma che aspetti, ancora qua?...
presto, sud vai a “cumprá”!!!!
Briganti
sira prima e ‘nci ficiru registrari l’over booking
dì casi chiusi, bordelli allora legali.
Chilli chi partiru letteralmente sa fujìanu pe
cocchi motivu, e non eranu tutti gentlemen, ca
molti eranu furfanti raccattati ‘nte strati du
nord, senza fissa dimora chi s’arruolaru cù fortunatu esercitu i Caribbardu. A disposizioni
‘nvavìanu 100 fucili e 3 cannoni.
E comu ficiru u combattunu n’interu esercitu
accussì? Cu l’aiutu di sordi inglesi ovviamenti e
puru da flotta inglesi ca i spettava nte costi siciliani pemmu i juta u sbarcanu. A situazioni
economica delle due Sicilie ‘nto 1860 era
accussì florida ca jìa fermata a tutti i costi! ‘Nta
Calabria ‘ndavìamu u chiù randi complessu
siderurgicu e metalmeccanicu i l’Itaglia:
Mongiana e Ferdinandea; ‘nta Campania
costruimma a prima locomotiva a vapore ‘nto
1845 e prima, ‘nto 1839 costruimma a prima
ferrovia chi unìa Napoli a Portici e chi a usau
puru Caribbardu quandu ‘nci dolìanu i pedi
doppu chi u spararu ‘nta l’Aspromonte!
Ancora ‘nta Calabria ‘ndavìamu 36 minieri i
minerali, a Napoli ‘nto 1818 costruimma a
prima navi a vapori e scrivimma u primu codici marittimu.
Potarrìa jìri avanti tantu e tantu tempu, scrivendu quanti cosi facìamu ccà na vota, ca tutti
lavuràvamu, e quasi tutti ‘ndavìamu a casa i
proprietà e potìamu lavorari a terra! Prima i
l’unità non esistìa l’emigrazioni, e mo chieditivi comu mai comunciàu sulu doppu du 1861.
Ieu na para i domandi ‘ncignai u mi fazzu. (PS:
ma Caribbardu era l’eroe dei due mondi pecchì
s’affidìu nommu si faci pigghiari né ‘nta
l’America, né ccà nui? Sulu ‘nta l’Itaglia potìa
diventari eroe!)
Rubrica volutamente pubblicata in dialetto calabrese
DOMENICA
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DOMENICA
14 LUGLIO 2013
LA RIVIERA
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Polaroid
PROVINCIA
Nastrie
sciacquoni
Seconda tv calabrese
Telemia premiata dall’Auditel
FABRIZIO SPINELLA
Grande soddisfazione per Telemia, dopo
la pubblicazione dei dati Auditel del mese
di Giugno 2013. L’emittente dei due mari
si è posizionata al primo posto in provincia di Reggio Calabria d è salita sul secondo gradino del podio a livello regionale
nella speciale graduatoria auditel per l’audience medio più alto.
A differenza delle altre calabresi Telemia
riesce, sempre secondo l’Auditel, a mantenere incollati allo schermo i propri telespettatori, che permangono all’ascolto e
alla visione dei programmi della rete. Non
sono semplici passaggi dovuti allo zapping, ma veri e propri conttati che alzano
la media dei telespettatori presenti in
ogni minuto a seguire la programmazione
del canale.
Un primo posto provinciale in cui si sperava, mentre il secondo posto regionale è
stata una sorpresa assoluta e a dir poco
incredibile.
Telemia dunque supera di gran lunga in
audience media giornaliera nel mese di
giugno 2013 emittenti come Calabria TV,
Telespazio Calabria , Calabria news24 ,
RTI di Crotone, TEN di Cosenza.
Confermando quindi il valore della produzione locale 24 su 24 e ottenendo anche
L’esultanza dei politici calabresi per
ogni nuovo tratto dell’Autostrada
del Sole ricostruito nella regione
dopo molti anni di lavori a singhiozzo, fa venire alla mente il sussiego
dei gerarchi taglia-nastri nelle inaugurazioni fasciste (che però rispettavano i tempi prefissati delle costruzioni pubbliche, fatte per resistere a lungo,come si vede ancora nei solidi viadotti montani degli anni Trenta).
un importante riconoscimento come
organo informativo.
L’emittente aveva anche lo svantaggio di
non essere ben posizionata come LCN, il
canale che le spetta è infatti l’85, e avendo
anche una copertura regionale limitata e
ancora incompleta. Ma nonostante tutto è
riuscita a competere con colossi storici
della televisione calabrese arrivando
anche a doppiarli.
C.r.
Tra tanto parlare di retate, di legislazione antimafia, di confische di
beni, di faide, di summit, di processi e di commissariamenti dei
comuni, ossia nel discorrere di
patologie, ci si è dimenticati della
fisiologia dei conterranei incensurati, in buona salute, ossia della loro
normalità che assomma almeno due
condizioni naturali: la mediocrità e
la passività (l’accomodamento),
senza le quali sarebbero tutti votati
alla genialità, alla intraprendenza e
alla santità, che sono fattori di ribellione allo status quo.
Ferrara incontra
il prefetto Piscitelli
Antonimina
Al buio dal 5 giugno
Lo stato di abbandono e degrado della nostra
Comunità ormai ha raggiunto livelli insopportabili, per come denunciato, tra l’altro, da molti
cittadini, di cui oggi sono umile e modesto portavoce.
La Frazione Bagni di Antonimina che, come
tutti sanno, ospita la stazione termale, è ostaggio
ormai dal 5 giugno u.s. della totale oscurità.
Infatti, in seguito all’incendio di alcuni cassonetti, i cui resti, con annessa spazzatura, ancora
oggi non sono stati rimossi, si è verificato, altresì, il danneggiamento di alcuni cavi della illuminazione pubblica che ha determinato l’oscurità
sia lungo la via principale che conduce alla sta-
zione termale sia nel centro storico.
Non può sottacersi, neanche, che lungo la
richiamata via principale insistono alcune
importanti strutture economiche e di assistenza
sanitaria che, nell’ambito dell’amministrazione
comunale dovrebbero avere ben altra considerazione vista la visibilità e l’apporto economico
che offrono alla Frazione ed al Comune di
Antonimina. Così come bisogna denunciare
che l’area verde del centro storico della stessa
Frazione, ormai, conserva solo il nome, essendo
completamente abbandonata ed a rischio di
altro incendio. La cosa desta profonda amarezza considerato che il piccolo polmone verde esi-
steva da oltre trent’anni grazie all’impegno
costante degli operai dell’Afor e del Consorzio
di Bonifica, in convenzione con il Comune di
Antonimina. Tale stato di abbandono, vista la
ricaduta economica e d’immagine, non è più
sopportabile dalla Comunità che, certamente,
non merita questa grave, immeritata ed inspiegabile disattenzione. Siamo sicuri che
l’Amministrazione Comunale di Antonimina,
avvertirà la sensibilità, dopo questa denuncia, di
ripristinare il decoro che la Frazione Bagni certamente merita!
Giuseppe Pietroburgo,
consigliere di minoranza di Antonimina.
Lo scorso 2 giugno a San Luca
in molti avevano definito
Liberi Di Ricominciare come
“antistato”. Quest’armoniosa
stretta di mano tra me e Sua
Eccellenza il Prefetto di Reggio
Calabria Vittorio Piscitelli
“consacra” quanto di bello stiamo regalando al nostro territorio. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno reso possibile l’inizio di questa meravigliosa
favola.
Paolo Ferrara
In attesa dell’estate
È un’estate insolita quella che stiamo
vivendo. Temperature al di sotto della
media, strade deserte e lidi tirati a
lucido ma ancora in attesa di turisti.
Anche il lungomare di Siderno ancora aperto al traffico la sera ci fa sentire
che l’estate non è ancora arrivata.
Nessun bambino la sera ci sorpassa
correndo mentre noi passeggiamo
tranquilli per strada tra i bar e i lidi. Di
solito dal 1 di luglio alle 21 fino alla
notte del 31 agosto il lungomare delle
Palme diventava zona pedonale e
luogo d'incontro di famiglie e gruppi
di sidernesi e turisti, quest'anno ci sta
portando via anche questa tradizione.
Nessuna estate per Siderno.
DOMENICA
14 LUGLIO 2013
LA RIVIERA
14
la Riviera
Ci sono in Calabria fatti che fanno disperare ed
eventi che suscitano buonumore. Gli uni e gli
altri attengono alla strabiliante recitazione dei
calabresi, i quali un tempo per una pretesa eredità ellenica cercarono di attaccarsi al mito apollineo (ordine, equilibrio, creatività e bellezza)
sperando di eguagliarne le attrazioni, ma non
riuscendovi si aggrovigliarono nel tortuoso mito
dionisiaco (marasma, energia dissipata, devianze), precipitando nel grottesco e nel tragico, che
oggi sembrano essere le componenti demoniche
della politica, degli affari, della famiglia, dell’alimentazione, perfino del culto (ovviamente non
solo in Calabria: infatti, crocianamente, tutti i
connazionali potrebbero recitare “perché non
possiamo non dirci calabresi”)
Qualcosa non quadra nell’equilibrio politico, per cui s’invocano le riforme istituzionali, in realtà per sancire nuovi rapporti di forza tra
poteri e contropoteri. Lo Stato non nasce da un
sentimento compassionevole, né da un afflato di
amicizia, ma da un contrasto tra forze, tra Apollo e
Dioniso, e dall’accordo bilanciato delle rispettive
convenienze. È triste dirlo, ma la Natura non si
addomestica facilmente, se non al costo di violazioni, e non servono i moralisti a far cambiare idea ai
dionisiaci: magari li eccitano.
Dimissioni del segretario del Pd Gioiosa
Una nuova pagina per
il circolo politico cittadino?
Chi invoca un programma per cambiare
l’Italia, prima dovrebbe far i conti con il
trialismo atavico degli Italiani, oggi di qua
domani di là, posdomani chissà. Furono
tutti risorgimentali, poi tutti fascisti, poi
tutti democristiani, poi tutti comunisti, poi
tutti berlusconiani, adesso quasi tutti grillini, tempo verrà che nessuno ricorderà più
chi fosse stato, non per ipocrisia, semplicemente per spossatezza di memoria. Gli
Italiani son sempre posteri di se stessi, perciò sopravvivono ai sifoni (sifoni, non
tifoni, stiamo parlando di deflussi),
rimuovendo il
passato, la cui
coazione a ripetere è dimostrata dal canone
vichiano e dal
rumore
degli
sciacquoni.
L’Assemblea degli iscritti del Circolo
PD di Gioiosa Jonica, nella riunione
di mercoledì 5 Luglio, ha accolto le
dimissioni del segretario Riccardo
Modafferi e – con il compito di
gestire le attività del circolo fino al
congresso del prossimo autunno –
ha indicato il nuovo comitato provvisorio di reggenza.
Le dimissioni dell’ex segretario
Modafferri e del comitato direttivo
eletto al congresso del Settembre
scorso, resesi necessarie in seguito
alla sconfitta elettorale delle ultime
amministrative e all’ingresso in consiglio comunale di Modafferi stesso,
hanno l’obiettivo dichiarato di aprire una pagina nuova per il circolo,
una fase di cambiamento guidata
dalla massima compattezza possibile del PD di Gioiosa Jonica. Lo
stesso comitato provvisorio di
reggenza, promosso dall’ex
segretario Modafferi, vuole rappresentare le pluralità e le sensibilità presenti all’interno del circolo, come dimostrano ampiamente gli iscritti chiamati a
farne parte: Felice Agostino,
Antonio Cotrona, Marisa
Femia, Antonio Larosa,
Trenitalia: Rosarno-Roma solo
andata 70 euro e zero servizi
Spostare il poggia testa di tessuto prima di
accomodarsi, sedersi e slittare in avanti
perché la poltrona è rotta, pulire il tavolinetto con una salviettina umida prima di
poggiarci qualsiasi cosa, andare in bagno è
capire che prima di partire è già sporco e
non funzionante, prese di corrente e aria
condizionata che funzionano ad intermittenza. Tutto questo Trenitalia lo offre ai
calabresi che, da Rosarno si spostano nella
Capitale, alla modica cifra di 70,50 euro,
solo andata, per essere precisi. E meno
male che “chi parte con le Frecce viaggia
ad alta qualità”.
Ma lo slogan comprenderà anche la
Freccia Bianca? A quanto sembra no!
Forse sarà vero per gli altri treni e da
Roma in su, non certo per il resto della
Penisola.
Per quella cifra i servizi dovrebbero essere
ben altri rispetto agli effettivi. Infatti sul
sito di Trenitalia alla voce “Frecciabianca”
tra i servizi a bordo annovera, oltre a personale specializzato che “garantisce l’igiene delle toilette e il decoro degli ambienti
durante il corso del viaggio”, anche: “poltrone spaziose e reclinabili con ampia
seduta, tavolini apribili, impianto di climatizzazione, presa di corrente al posto per
poter ricaricare la batteria del tuo cellulare, oppure lavorare con il pc, vedere film,
ascoltare la tua musica”, eccetera eccetera.
Anzi se dobbiamo dircela tutta quello di
Roberto Minasi, Felice Murdocca,
Enrico Tarzia.
La riunione, conclusasi con il ringraziamento per il lavoro e l’impegno
profusi nella sua attività di segretario da Riccardo Modafferi (che sarà
invitato permanente alle riunioni
del comitato di reggenza) e con l’im-
pegno a rilanciare il circolo per i
molteplici impegni del prossimo
futuro, ha visto la partecipazione di
Seby Romeo – componente del
direttivo regionale PD ed autorevole rappresentante della federazione
provinciale.
Il comitato di reggenza
ROCCELLA
La differenziata premia
Il Conai ha premiato l’Aquila e
Roccella Jonica per il riciclo
I due comuni sono tra i vincitori
dell’iniziativa “Ricicloni” del
Conai,
Consorzio
Nazionale
Imballaggi che, nell’ambito della
XX edizione del Concorso Comuni
Ricicloni di Legambiente, ha premiato le realtà locali che hanno
ottenuto i migliori risultati nella
raccolta di qualità dei rifiuti di
imballaggio.
La cerimonia di premiazione si è
svolta
a
Roma
e il direttore generale del Conai,
Walter Facciotto, ha sottolineato:
“Ci piace che, per una volta, emergano le buone notizie, gli esempi di
chi amministra con responsabilità”.
Roccella Jonica (RC) ha vinto il
premio “Start Up”per l’ottimo
risultato ottenuto passando in un
anno dal 14% al 74% di raccolta
differenziata dei rifiuti.
ARDORE
cui si parla nel sito e fa bella mostra di se,
attraverso le foto, è un treno che ha ben
poco della Frecciabianca che percorre la
tratta Rosarno/ Roma, andata e ritorno.
Indipendentemente dal prezzo del biglietto è forse troppo chiedere che i bagni
siano in condizioni decenti, tali da poter
essere utilizzati in modo normale?! Oltre
ad essere sporchi, sono privi del necessario anche solo per lavarsi le mani e il riferimento non è al sapone, ma all’acqua.
E allora viene facile domandarsi perché
una persona debba pagare 70,50 euro per
essere trattata così?
La politica di Trenitalia la si conosce
anche fin troppo bene, ma quando si parla
di mancanza di senso civico ci si riferisce
anche a questo.
E non ci venissero a raccontare la solita
barzelletta che lo stato della linea non
consente l’utilizzo delle nuove carrozze
perché, se così è, non si capisce la richiesta
di un prezzo così alto per usufruire di zero
servizi. Questo non è il solito articolo farcito di vittimismo da meridionale incompreso, ma la realtà di ciò che accade, che
tutti constatano, ma che nessuno alla fine
denuncia. Ma poi denunciare a chi?
Insediata la commissione straordinaria
Ardore: Insediata la Commissione
straordinaria per la gestione provvisoria del Comune.
Si è ufficialmente insediata qualche
giorno fa a capo del comune di via
V. Emanuele II, dopo lo scioglimento avvenuto il 26 giugno 2013.
Dell’organo collegiale fanno parte:
Il vice prefetto Francesco Maugeri;
il viceprefetto aggiunto Gaetano
Tufariello e il funzionario economico-finanziario Maria Leopardi. La
Commissione d’accesso ha esaminato per circa sei mesi l’operato del
sindaco Campisi e della sua giunta e
sottoposto ad analisi accurate gli
atti pubblici a partire dal 2011.
Emanuela Alvaro
DOMENICA
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SVILUPPO
DECRETO DEL FARE: OSSI PER IL MERIDIONE E POLPA PER IL SETTENTRIONE
Nord strategia-Sud assistenza
IL BASSO ORIZZONTE RIMANE LA PRIORITÀ PER LA NOSTRA CLASSE DIRIGENTE
ILARIO AMMENDOLIA
Ci sono misure di cui si sta discutendo in
questi giorni, che apparentemente interessano l’intero territorio nazionale ma in
verità escludono, o quasi, il Sud.
Per esempio l’esenzione dell’IMU per i
capannoni industriali, l’ecobonus per l’industria del mobile, estesa ai “grandi elettrodomestici”, sono destinate ad avere un
impatto positivo soprattutto sul centro
nord. La stessa discussione sull’acquisto
degli F35, spesa prevista 13 miliardi di
euro (con questa cifra si costruirebbero 2
Ponti sullo Stretto), è destinata ad avere
una ricaduta importante su alcune industrie della Lombardia.
Così la misura “sblocca cantieri” inserita
nel “decreto del fare” avrà un effetto radicalmente diverso sulle regioni del Nord
rispetto a quelle meridionali.
In compenso il Mezzogiorno sarà interessato dal decreto sulle “misure urgenti per
l’occupazione giovanile e contro la
povertà nel Mezzogiorno” e quindi alla
riprogrammazione dei fondi strutturali
2007-2013.
Una serena riflessione sui dati ci porta alle
conclusioni che il Nord avrà molti più
benefici dall’attività finora svolta dall’attuale governo rispetto alle regioni meridionali. Tuttavia non è questo il principale
problema, anche perché qualsiasi misura
che tenda a far ripartire la “locomotiva
Italia” non può che essere salutare per
l’intero territorio nazionale.
C’è comunque una differenza sostanziale
tra le misure a favore del Nord rispetto a
quelle
concepite a favore del
Mezzogiorno e che coniugano una visione burocratica della realtà meridionale
che si coniuga perfettamente con la sbadataggine e la superficialità dei “nostri”
gruppi dirigenti .
Infatti le misure rivolte al Nord hanno un
carattere strategico e sono destinate a
IN EVIDENZA
Le misure rivolte al Nord
hanno un carattere strategico e sono destinate a lasciare il segno rilanciando la
produzione industriale.
Nel Sud c’è il rischio concreto che non si creino
nuovo posti di lavoro ma
avremo una impercettibile
boccata di assistenza destinata a svanire appena finite
le risorse.
lasciare il segno rilanciando la produzione
industriale, e soprattutto ad avere continuità nel tempo. Sono misure tese, ad
aumentare la ricchezza prodotta e a dare
ossigeno alle imprese che lavorano in quel
territorio.
Sono insufficienti ma hanno una loro logica!
Nel Sud c’è il rischio concreto che non si
creino nuovo posti di lavoro ma avremo
una impercettibile boccata di assistenza
destinata a svanire appena finite le risorse.
La legge che dovrebbe essere approvata
dal Parlamento prevede per il
Mezzogiorno un intervento articolato su
“quattro assi”. La principale misura (500
milioni) del primo asse dovrebbe incentivare direttamente la creazione di nuovi
posti di lavoro a tempo indeterminato, per
i giovani fino a 29 anni di età, attraverso
una riduzione del relativo costo per le
imprese. La riduzione è pari al 33% della
retribuzione lorda complessiva per un
periodo di 18 mesi.
Sorvoliamo sul dato relativo all’età che
deriva da una prescrizione dell’Unione
Europea e domandiamoci: quale impresa
meridionale è in condizione di assumere!
Quale impresa calabrese è in grado di
rilanciare la propria produzione e conquistare nuovi mercati?
Guardatevi intorno? Le imprese calabresi
licenziano gli operai di fiducia, non hanno
mercato e non l’avranno con una riduzione dei costi del lavoro per nuovi assunti
del 33% !
La seconda misura ci sembra una riproposizione della legge 185 sull’autoimpiego o
autoimprenditoralità. Non mi pare che
questa legge abbia portato alcun effetto
duraturo nella nostra economia.
Molte leggi che hanno interessato il Sud si
sono rivelate buchi nell’acqua, il limite è
sempre stata una visione burocratica della
nostra realtà. Leggi redatte in un gioco a
due tra Roma e Bruxelles e poi calate in
Calabria. Qui, gestite da una burocrazia
sonnacchiosa e lenta e da una politica
incapace di vasti orizzonti.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di
tutti.
Bisognerebbe scrivere un trattato sul fallimento della 488 e sui gravi limiti delle
altre leggi in favore del Sud.
In questo caso i fondi sono pochi, anzi
pochissimi, ma almeno si spendano bene.
Così com’è la legge servirà soltanto a creare posti fittizi che svaniranno il giorno
dopo la fine dei fondi.
Qualche avvocato assumerà la cugina
disoccupata per 18 mesi, e così farà qualche studio notarile, qualche medico, qualche supermercato.
Consumati i fondi ci guarderemo intorno
e scopriremo di essere più poveri di prima.
Noi abbiamo bisogno di entrare in un
supermercato e vedere con i nostri occhi
che non tutto arriva da fuori. Potremmo
finanché dire, vanno bene i fichi secchi, i
broccoli calabresi o la carne del maiale
nero di Calabria o il latte di asina. Va bene
la ricerca o la produzione di energia elettrica. Va bene tutto ciò che ci farà dire:
“questi sono prodotti calabresi.”
Noi dobbiamo scuotere dalla rassegnazione la nostra gioventù.
Noi abbiamo bisogno di contagiare i giovani con uno stato d’animo positivo, dobbiamo dire loro che si può osare e che
cambiare è possibile!
Mezzo secolo fa i “magliari” hanno dato il
via al miracolo economico del Nord.
Noi abbiamo bisogno che mille “magliari”, singoli o associati, corrano in Calabria.
Per fare questo bisogna abbattere la burocrazia e la grettezza delle classi dirigenti
meridionali. Chi vuole fare impresa deve
avere le autorizzazioni in una settimana, i
fondi in un mese.
Di questa legge così com’è possiamo fare
a meno.
Lo capiscano i parlamentari calabresi, lo
faccia rilevare il governo regionale.
Si presentino emendamenti seri prima
che il decreto venga trasformato in legge.
Dobbiamo pretendere che non si dica per
l’ennesima volta: avete sprecato soldi ma
non avete realizzato niente.
Se non fosse possibile cambiare questa
legge già vecchia ancor prima di essere
approvata utilizziamo questi fondi per i
precari, per dare un sollievo alle fasce di
povertà estrema con i vecchi “cantieri
scuola” impegnati a rendere verdi i nostri
colli, e migliori i nostri paesi, ed aumentando i fondi per le fasce di emarginazione e miseria.
Non cambierà la Calabria ma almeno non
sprecheremo del tutto le modestissime
somme a favore del Sud.
DOMENICA 14 LUGLIO
2013
LA RIVIERA
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DOMENICA 14
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Direttore responsabile: PASQUINO CRUPI
In redazione: ELEONORA ARAGONA, DOMENICO MACRÌ, ILARIA AMMENDOLIA,
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Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA
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RUBRICHE
Loqui e sproloqui
di Filomena Cataldo
Messagi nel tempo
di Daniela Ferraro
COLLABORATORI
Anna Laura Tringali, Franco Crinò,
Nicodemo Barillaro, Giuseppe
Gangemi, Mimmo Romeo, Giuseppe
Fiorenza, Franco Parrello, Franco
Blefari, Daniele Mangiola.
NOTE E SCHERMAGLIE
Nuova
vita
al
rudere
Franco Froio
un socialista autentico dell'ex Pastificio Cataldo
CERIMONIA DEGLI ADII
VINCENZO PAPA
Con la scomparsa di Franco Froio viene a mancare
un autentico socialista riformista da sempre legato
alla sua terra di origine, la Calabria.
Franco era un autonomista convinto. Aderente alla
corrente del suo corregionale Giacomo Mancini,
lasciò questa per aderire fin da subito al progetto
craxiano del Midas. Eletto per ben due volte
Deputato della Repubblica in Piemonte, Franco
lasciò deliberatamente l'attività parlamentare, pur
non distaccandosi mai dal seguire le vicende del Psi
prima e della diaspora socialista poi, per dedicarsi al
mondo economico ricoprendo incarichi manageriali di primo piano nel mondo produttivo e nel settore delle grandi infrastrutture. Alla famiglia, va il
mio pensiero ed il mio cordoglio.
Saverio Zavettieri
Tristissima la foto dell'ex pastificio
Cataldo fatiscente: più di 50 anni di
abbandono e altrettanti di indifferenza di
privati ed Enti pubblici, segno di un
degrado fisico e di un'incuria che mortificano la tradizione culturale del Sud.
Anno dopo anno s'è visto sbriciolarsi un
edificio robusto, di facile riutilizzo, che
nessuno ha mai preso in considerazione.
Un po' di anni fa avevo voluto tracciare
una dozzina di ipotesi di riuso a costi
modestissimi. Invio due simulazioni per
usi alberghieri o, più in generale, ricettivi.
Restaurate le parti edilizie necessarie al
risanamento (la struttura in c.s. armato è
ancora sufficientemente valida), reintonacato e dipinto, dico dipinto da mano
di buon decoratore, come nelle illustrazioni allegate (l'illusoria architettura
esterna è, appunto, a trompe-l'oeil), il
risultato sarebbe quel che le figure
mostrano. La copertura del terrazzo, a
tettoia, riparerebbe dal sole cocente e
dalle intemperie invernali.
L'interno, ridistribuito, fornirebbe una
struttura di accoglienza moderna, in un
punto felicissimo a fronte mare. E' un
suggerimento per qualche volenteroso,
imprenditore, architetto, costruttore che
voglia profittare dell'opportunità.
L’ANGOL O DI PARRELLO
Ritorno da voi
E così, dopo quasi un mese di
ricovero presso la struttura
ospedaliera di Montescano-Pavia
per una serie di controlli al cuore,
eccomi di nuovo con i miei lettori.
Certo, stare in ospedale non è mai
piacevole. All'improvviso ti trovi in
una stanza con persone che non hai
mai visto, conosciuto e ognuna col
proprio carattere. Una mattina
rientrando dalla palestra dove
avevo fatto esercizi per l'“apparato
respiratorio”, trovo il compagno di
stanza coricato nel mio lettino.
Aveva scambiato il suo letto con il
mio. La Caposala, allora, non solo
ridiede ad ognuno il proprio letto
ma ordinò immediatamente di
cambiare le lenzuola. Il giorno
dopo sempre il mio vicino di letto
indossò, per errore, il mio nuovo
pigiama e passeggiava allegra-
mente nella stanza. Mi sembrò
giusto non dire niente. Un giorno lo
vidi piangere vicino al letto. “
Cos'hai Giuseppe - gli chiesi subito
- ti senti male?” “No - risposepiango perché domani torno a casa
e devo lasciarvi”. “Non ti preoccupare Giuseppe, ci scriveremo tante
lettere.” Ah quant'è bello passeggiare sul lungomare di Siderno,
accanto al nostro amato mare….
Franco Parrello
Democrazia ed opinione pubblica
Tra i tratti salienti del Secolo breve ( XX
sec.), espressione da noi presa in prestito da
Eric J. Hobsbawm, ne ricorderemo sicuramente due: il trionfo della democrazia e l'emancipazione della donna. Eppure se per un
momento fosse consentito di ritornare indietro, nel Primo dopoguerra, possiamo con
certezza sostenere che solo pochi avrebbero
scommesso sulla vittoria finale della democrazia. Durante quel periodo erano in tanti a
celebrare la sua inattualità e persino la sua
morte dimostrando con seri riferimenti teorici, ricercati presso autori loro congruenti,
che il sistema politico democratico ed i valori portanti di essa facessero parte della storia
passata. Tuttavia furono proprio i regimi politici che avrebbero voluto abbatterla ad essere da essa abbattuti, Fascismo e Nazismo alla
fine della Seconda guerra, mentre l'altro regime , il Comunismo, che avrebbe dovuto rappresentare la migliore espressione di democrazia diretta, cadde invece per auto-implosione. Il verdetto che è venuto fuori è dunque, almeno dopo il 1989, è che i sistemi liberal - democratici piuttosto che essere abbattuti si sono alla prova dei fatti dimostrati i più
validi. Di certo se avessero vinto i regimi totalitari non saremmo qui a discutere dei valori
e dell'ethos della democrazia e dei suoi padri
teorici come Protagora oppure Socrate o
Pericle, l'avremmo piuttosto considerata
come un mero sistema politico le cui caratteristiche sono la partecipazione al governo dei
molti e piuttosto che studiare A De
IN EVIDENZA
Non bisogna pertanto
dimenticare, da quanto ci insegna J.
Habermas, che per noi
è l'attività razionale di
un pubblico capace di
giudizio
Toccqueville J. Locke, oppure C. De
Montesquieu, avremmo fatto dei corsi
monografici sul Principe di N. Machiavelli,
l'evoluzionismo di H. Spencer ed al contempo i testi di A. Gobineau e H. S. Chamberlain
sarebbero stati insegnamenti obbligatori..
Ma la realtà storica ha espresso un altro verdetto ed in attesa che il possibile divenga e
sostituisca la realtà noi restiamo fedeli al
reale e lasciamo in pace il possibile. Ed esso
(il reale) dice che i sistemi democratici, in primis Stati uniti ed in secundis Inghilterra e
Francia hanno vinto sui regimi totalitari:
Germania ed Italia per quanto riguarda il
Vecchi Continente (ll Franchismo e gli altri
sistemi Caudillistici meriterebbero un discorso a parte). Detto ciò, è evidente che la
democrazia, come ha notato di recente E.
Kuchenoff, a causa di un uso intensivo ed
estensivo è divenuto persino un concetto
idolatrico
ed
onnicomprensivo
(Allumfassender-Idolbegriff). E noi sulla sua
scia ed anche su quella del nostro classico,
che è A. De Tocqueville, andiamo a cogliere qualche aspetto del suo l'ethos piuttosto
che ribadire che è un mero sistema politico
che come abbiamo visto, almeno presso i due
massimi teorici del mondo antico, Platone ed
Aristotele, fisiologicamente approda alla
tirannia ed all'affermarsi di demagoghi di
turno. In alcune pagine della Democrazia in
America avevamo appreso altresì che essa ,
la democrazia, affinché potesse affermarsi e
trovare un proprio humus naturale presupponeva una società mediamente istruita ed
un' opinione pubblica sviluppata. Questi due
elementi costituiscono pertanto la sua conditio sine qua non. Va da sé a questo punto
quanto sia importante il ruolo della scuola
nello sviluppo e nell'affermarsi della democrazia ed al contempo il ruolo del linguaggio.
Esso nella democrazia deve avere un ruolo di
prim'ordine: “ comanda - dicevano i sofisti chi conosce più parole e solo la lingua rende
uguali.”. Abbiamo dimenticato quanta gente
nel nostro panorama nazionale sino a ieri
non sapeva né leggere né scrivere ed ha
dovuto fare sempre ricorso ad altri, ovviamente istruiti? È consequenziale dunque che
solo una scuola egualitaria in cui sono garantiti i presupposti di partenza può creare ed
affermare la democrazia. Ed in quest'ottica
leggerei sia gli esami di stato in corso sia il
ruolo della scuola pubblica. Sulla primo
punto, almeno nel nostro contesto, il discorso che bisogna evitare è quello d una reale
inflazione dei nostri titoli che si sa sono un
pochino sopra la media nazionale. La fortuna però è che i nostri studenti superano le
prove d'ingresso nei più prestigiosi Atenei
italiani. Sul secondo punto è da ribadire invece che, da diversi lustri, politiche serie nei
confronti della scuola non sono stati messe in
campo e quel poco di riforma che abbiamo
visto, sa più di controriforma che di riforma
vera e propria. Ma su questo punto è nostra
intenzione ritornarci magari spendendo un
capitolo a parte. Sul secondo tratto, vale dire
sul concetto di opinione pubblica è doveroso
invece fare ricorso a qualche nostro autore
per cercare di delineare meglio il concetto.
Apparentemente opinione pubblica significa
l'opinione dei più, l'opinione dei molti, del
pubblico. Questa storia del pubblico assomiglia molto a quanto dice Aristotele a proposito della moltitudine: “ può darsi che i molti,
anche se singolarmente non eccellenti siano
superiori (ai singoli geni a.n.). In realtà ciascuno ha una parte di virtù e di saggezza , è
come quando si raccolgono in massa ed
hanno molti piedi , molte mani, molti sensi :
essi divengono uno con molte eccellenti
doti.” In realtà i molti non sempre hanno
ragione ed appunto il fatto che i regimi totalitari proprio perché legittimati dal voto di
massa alla prova storica si sono dimostrati
tutt'altro che saggi e giusti. Il concetto di opinione pubblica è da ricercarsi dunque altrove. E per quanto esso rimandi sempre e
comunque alla doxa greca, alla opinio latina, o alla meinung tedesca il suo significato
originario rimanda sempre e comunque alla
fama , alla reputazione ed alla considerazione che gli a altri hanno di noi. Non bisogna
pertanto dimenticare, da quanto ci insegna J.
Habermas, che per noi è l'attività razionale
di un pubblico capace di giudizio. È sempre
il filosofo e saggista tedesco che ci insegna
che questo termine , nell'ultima accezione, è
stato coniato alla fine del XVIII nella realtà
storica francese. Esso sintetizzava il concetto
di opinion che a quel tempo significava ancora opinione del popolo basata sul bon sens e
sulla tradizione, e questa sintesi operata dai
Fisiocraticii elevava il concetto ad indicare un
pubblico éclairé( illuminato,rischiarato) vale
a dire il significato rigoroso di un'opinione
che mediante la discussione critica e nell'ambito della sfera pubblica si depura sino a
diventare autentica opinione critica. È evidente che affinché si raggiungano tali traguardi è d'obbligo la lettura dei giornali, libri
ecc. e si dia ampio spazio ad un'eventuale
scambio di opinioni e di dibattito comune.
Sono irraggiungibili tali traguardi nella
nostra realtà?
Segue.
Domenico Angilletta
DOMENICA 14 LUGLIO 2013
LA RIVIERA
20
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Il Papa ringrazia
Siderno: Una serata in
Angelo
Laganà
compagnia “Degli Alleluia”
KATIA CANDIDO
È l'anno della fede amici.
Un periodo in cui la Chiesa ci
chiama a riflettere su cosa significhi per noi avere fede, fidarsi di
qualcuno che non possiamo
vedere, toccare e la cui esistenza
non è possibile spiegare con la
semplice ragione.
Quanto riusciamo ad avere fiducia in Lui, lasciarci guidare nella
nostra via, avere la consapevolezza che con il suo amore il mondo
possa cambiare in meglio, non
perdere la speranza poiché non
saremo mai soli se apriremo il
nostro cuore a Dio che è amore.
Proprio per festeggiare questo
momento così importante per noi
cristiani, il coro “Gli Alleluia” ha
deciso, attraverso la rappresentazione del musical “Caino e
Abele”, di coinvolgervi in un
atmosfera magica dove l'amore
sotto forme diverse è la forza che
vince il male. Si parte dalla
Genesi dove la creazione dell'universo e dell'uomo scaturiscono
dal profondo gesto d'amore di
Dio Padre per poi passare
all'amore fraterno che diventa
gelosia vendicativa nell'uccisione
di Abele da parte di Caino.
Amore puro e dolce nella vita di
Francesco e Chiara, umano, sensuale ma limpido in Romeo e
Giulietta, capace però di trasformare i cuori induriti dall'odio
delle loro famiglie; amore sub-
lime quello di Giovanna d'Arco
verso Dio e la Chiesa che la
porterà a immolarsi; l'amore di
Anna Frank per la vita che non ha
potuto apprezzare pienamente, il
suo desiderio di pace tra gli uomini che la condurrà lontano dai
suoi affetti, a spegnersi in un
campo di concentramento.
È Arrivata l’ora di
liberarci dalle catene!
(NON SIAMO MICA UN GREGGE !!! )
Visto che al Comune non trovano i soldi per
fare la delibera sulla chiusura del lungomare, come ogni anno, da sessant’anni, con le
solite obbrobriose catene, antiestetiche e
incivili è arrivata l’ora di liberarcene completamente.
I cittadini non rispettano le leggi, il Comune
non ha la forza
per farle rispettare, basterebbero
solo semplici e
civili segnali di
divieto, non ci
vuole molto per
abituarsi a questo metodo che
fa parte in tutta
Italia dell’educazione stradale.
Spero che con
l’aiuto
dei
Commissari o
Prefetti (datevi
da fare) arriveremo a chiamarlo
“Lungomare della Libertà e Civiltà “!
Scusate se sono presuntuoso, come ho
detto, consiglio che per togliere la “bruttura” delle catene basta apporre appositi cartelli di divieto come tutte le città civili, sono
convinto che i cittadini si abituerebbero a
ciò senza trasgredire, se questo non dovesse
succedere : la prima volta una multa salata,
alla seconda il ritiro del mezzo, chiunque
sia!!!
Per questo ci vorrà una attenta collaborazione delle Istituzioni! Non sarebbe male, i
trasgressori incivili, incrementerebbero le
casse del Comune ,con le multe, risparmiando di pagare l’incaricato a mettere le catene
come un guardiano del gregge.
Ognuno fa quello che vuole, non capiscono
che camminando avanti e indietro con le
macchine, oltre a consumare benzina (alla
faccia della crisi...) avvelena l’aria con gli scarichi, avvelenando anche le persone che
fanno la passeggiata per respirare aria fresca
e sentire l’odore del mare, non per ultima e
meno importante l’incolumità della gente,
bambini, anziani e non, che hanno tutto il
diritto di passeggiare in tutta tranquillità.
È ora di prendere in mano la situazione con
serietà, dimostrando che si può migliorare e
cambiare, spetterà ai cittadini osservare le
regole con serenità, migliorando così la loro
cultura, che in questa città sta morendo!!!
P.S. Ripeto che oltre al lungomare al buio, ci
sono parecchie via della città nella stessa
situazione. Continuerò finchè non vedrò
segnali di miglioramento, scusate...
Giuseppe Belligerante
Sono tutte facce dell'amore che è
la forza trainante della nostra
vita, senza il quale essa sarebbe
arida, spenta. Amore che può
venire soltanto da colui che è la
pura essenza dell'amore. Gli
Alleluia vi aspettano numerosi,
quindi in piazza Portosalvo il 27
luglio
alle
ore
21.00.
Trascorreremo un po' di tempo
insieme lasciandoci cullare dalle
parole intense e piene di significato dei canti.
Vogliate accettare amici un piccolo dono da un gruppo che da tanti
anni è al servizio della Parrocchia
e che nella musica trova il modo
di parlare alle persone dell'amore
di Dio.
Un enorme grazie va ai commercianti che hanno contribuito economicamente per la realizzazione
del musical. Senza di loro la nostra missione sarebbe stata impossibile. Grazie di cuore a tutti
quelli che hanno avuto fede in noi
e ci hanno supportato con le
parole e i fatti.
LR
Angelo Laganà onora la Calabria
con i ringraziamenti del Santo
Padre per avergli inviato una lettera in cui esprimeva il suo entusiasmo e i suoi più sinceri auguri
in occasione della Sua elezione
nella Cattedra di Pietro, unendo
il dono di una pubblicazione e di
un dvd. Laganà, cantautore e
concertista calabrese di Roccella
Jonica è l'autore di molte colonne
sonore e sigle televisive. Ha
inoltre collaborato con la
“Coopcalabria” Film, associazione no profit operante nel reggino con lo scopo di far conoscere
i paesaggi della Locride e far
emergere i giovani che ambiscono a fare gli attori. Molto
conosciuto è anche a Cuba e in
America Latina. Ciò che distingue quest'artista nello stile professionale e di vita è il grande
amore per la propria terra e per
l'arte. Numerosi sono i riconoscimenti da lui ricevuti, come il
Premio 2008 "Una Vita per la
Cultura"
assegnatogli
dall'Università dei Popoli di
Agnone (la città delle campane,
in Molise). Questo prestigioso
riconoscimento è considerato
addirittura il “Premio Nobel
Alternativo” ed è, comunque un
vero e proprio “oscar alla carriera”; il quindicesimo Premio
Museo per la “sezione Musica”,
consistente in una cornucopia
d'argento nell'anno 2009; il premio “Giganti della Calabria”
venuto dall'Università dei Popoli
di Badolato; il Premio “Cuba
Cultura” ricevuto a La Havana
dal governo cubano per il ponte
culturale che Laganà realizza da
parecchi anni tra Italia e Cuba.
Insomma la nostra Calabria ha
tutte le carte in tavola per ritenersi fortunata e soddisfatta.
Tecnica del congelamento contro
gli infarti usata per la prima volta in Italia
Zia Gabryella Reale
Buon giorno, sono Gabriella Reale,locrese, ma da 11 anni mantengo vive le mie tradizioni calabresi a Bologna.
Avrei molto piacere a condividere con i
miei conterranei questo articolo. Mi farebbe molto piacere che quanto accaduto a
Bologna occupasse una pagina del vostro
settimanale.
Cordiali Saluti,
Gabriella Reale,Infermiera allo Stroke Unit
dell'Ospedale Maggiore, in passato
Infermiera in Neurochirurgia all'Ospedale
Bellaria, e speriamo che un giorno sarò
dipendente presso l'Asp di Reggio Calabria o
Locri.
Prima volta in Italia: 27enne salvato dall'infarto con la tecnica del
congelamento
27 anni, troppo giovane per una attacco
cardiaco, ma tant'è che è stata proprio l'ipotermia a salvarlo: un gel utilizzato per la
prima volta in Italia ha rallentato il suo
metabolismo, "mettendo il cervello a riposo" così da evitare danni
Un arresto cardiaco improvviso, ma senza
danni neurologici, grazie al pronto intervento del 118 Bologna Soccorso. Per la
prima volta in Italia uno strumento di raffreddamento del corpo, utilizzabile già
durante il trasporto in ospedale, non invasivo e più rapido di ogni altro strumento
analogo. Lo sfortunato protagonista, un
giovane di 27 anni, colpito la scorsa setti-
mana (ma la notizia è stata resa nota ieri da
Auls Bologna) da arresto cardiaco mentre
sosteneva un esame professionale in un
comune della provincia bolognese.
LE FASI. Alle 9.30 il 118 riceve una chiamata di soccorso e invia un'ambulanza.
Alle 9.36, una seconda chiamata fornisce
ulteriori particolari sulla possibile causa del
malore, viene così inviata anche un'automedica. Contemporaneamente, all'uomo
viene praticato il massaggio cardiaco da
parte di una persona presente.
Ambulanza e automedica, alle 9.48, provvedono a defibrillate e quindi a stabilizzare
e intubare il giovane per la ventilazione
meccanica. Al termine delle manovre rianimatorie, prima del trasporto all'ospedale
Maggiore, si avvia la procedura di ipotermia per portare la temperatura corporea a
33°. L'ipotermia, rallentando il metabolismo, protegge il cervello da possibili danni
subiti a seguito di arresto cardiaco. Il 118
ha utilizzato, primo in Italia, uno strumento di raffreddamento, un kit adesivo speciale da posizionare sul corpo del paziente,
ovvero un gel in grado di ridurre la temperatura 15 volte più rapidamente del ghiaccio, non è invasivo e può essere applicato
prima del trasporto in ospedale.
Alle ore 10.47, l'uomo è accolto nella unità
di Emodinamica dell'Ospedale Maggiore.
La tua temperatura corporea è già scesa a
33°. La coronarografia, eseguita immediatamente, non evidenzia danni o alterazioni
alle coronarie. L'uomo viene quindi ricoverato presso la Rianimazione e mantenuto
in ipotermia per 24 ore attraverso sedazioDOMENICA
ne farmacologica.
IL RISVEGLIO. Al risveglio, il giorno
dopo, è accolto nella UTIC dell'Ospedale
Maggiore, dove sono attualmente in corso
gli esami necessari per approfondire la
natura dell'arresto cardiaco e predisporre
le azioni utili a prevenire futuri episodi.
IPOTERMIA. L'arresto cardiaco colpisce
in Italia, ogni anno, 1 persona su 1000 abitanti. Le persone colpite, nella maggior
parte dei casi, soffrono già di malattie cardiache. L'utilizzo di alcuni farmaci o l'abuso di alcool e droghe aumentano le probabilità di un arresto cardiaco.Il trattamento
con ipotermia consiste nel raffreddamento
dell'organismo a 32-34 gradi centigradi,
con l'obiettivo di mettere a riposo il cervello, salvaguardandolo per un tempo prolungato dai danni da mancanza di afflusso di
sangue. Inoltre, grazie ad esso i cardiologi
possono intervenire immediatamente sulle
coronarie, responsabili di oltre il 50% degli
arresti cardiaci, con procedure di emodinamica.
OSPEDALE MAGGIORE. Nella
Rianimazione del Maggiore, dal 2004 ad
oggi sono stati oltre 130 i pazienti con arresto cardiaco trattati con ipotermia, 30 dei
quali nel 2012. L'80% di essi, appena arrivato in ospedale, ha effettuato una coronarografia con angioplastica, migliorando le
possibilità di sopravvivenza. Oggi la casistica dell'ospedale Maggiore fa registrare per
i pazienti trattati con defibrillazione angioplastica e ipotermia una sopravvivenza del
50% dei casi Fonte: Ausl Bologna).
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Il premio “Trichilo” alla
carriera a Pasquino Crupi
Si apre il sipario a Siderno per la
decima edizione del Premio letterario “Giomo Trichilo”che si svolgerà
domenica 4 agosto, dalle 21,00 in poi
nella tradizionale cornice di Piazza
Vittorio Veneto. Una manifestazione
di grande spessore culturale dedicata
a Giomo Trichilo (poeta analfabeta
originario di Siderno Superiore) nata
proprio con la finalità di tutelare,
valorizzare e promuovere l’uso del
dialetto. Il Premio alla Carriera sarà
assegnato al direttore de la Riviera
Pasquino Crupi. Pasquino Crupi è
nato a Bova Marina, Reggio
Calabria, il 24 marzo
1940).
Intellettuale militante, meridionalista senza conversione, è autore di
numerosi saggi, tutti centrati sulla
civiltà nello stato d'assedio, ossia il
Mezzogiorno e la Calabria. E tra
questi i più rappresentativi: a) sul
versante della battaglia di idee, I fatti
di Melissa- in collaborazione con
Visconte Frontera- (Calabriaoggi
editrice, Catanzaro 1976; Falzea,
Reggio Calabria 1999 ); Processo a
mezzo stampa. Il 7 aprile (Com2,
Venezia 1982); Stragi di Stato nel
Mezzogiorno contadino (Pellegrini,
Cosenza 1985); Il giallo colore del
sangue di Luino (Calabriaoggi
Editrice, Reggio Calabria 1990); b)
sul versante della critica letteraria,
Letteratura calabrese contemporanea ( D'Anna, Messina- Firenze
1972) ; Un popolo in fuga (Pellegrini,
Cosenza 1982); L'uomo, la donna, il
letterato ( IVI 1984); L'anomalia
selvaggia- Camorra, mafia, picciotteria e 'ndrangheta nella letteratura
calabrese del Novecento ( Sellerio,
Palermo 1992); Benedetto Croce e
gli
studi
di
letteratura
calabrese(Pellegrini, Cosenza 2003);
La letteratura calabrese per la scuola
media, Voll. 3 ( IVI 2008- 2009).
Svetta per originalità, completezza,
recupero della civiltà letteraria calabrese la monumentale Storia della
Letteratura calabrese, voll. 4 (
Periferia, Cosenza 1992- 1997). E
d'assoluto valore per la ripresa della
battaglia di idee sul Mezzogiorno
criminalizzato è il suo saggio La
questione meridionale al tempo
della diffamazione calcolata del Sud
(Ferrari Editore, Rossano, Cosenza,
2013). Concluso da un convincimento destinato a fare discutere: “Piaccia
o non piaccia, il meridionalismo
creativo si apre e si chiude con la
generazione dei meridionalisti liberaldemocratici, autoritari, riformisti,
rivoluzionari”.
lr
Piero Procopio in scena
con "L'eredità do zzù previta"
Sempre il prossimo 4 agosto, nell’ambito della decima edizione del premio
Giomo Trichilo, ci sarà la consueta rappresentazione teatrale, una commedia
in tre atti "L'eredità do zzù previta" ispirato ad un classico della commedia
popolare siciliana come "L'eredità dello
zio canonico" scritto da Antonio Russo
Giusti. Lo speciale riadattamento in vernacolo catanzarese verrà diretto da
Piero Procopio esarà proposto in Piazza
Vittorio Veneto. "L'eredità do zzù previta" rappresenta la tipica commedia degli
equivoci con una vena grottesca in grado
di dare nuova linfa al meccanismo delle
gag assumendo a tratti i toni della farsa.
Protagonista della storia è Antonio
Favazza che, dopo aver dedicato la vita
allo zio canonico, si ritrova senza una
lira, perché l'eredità milionaria è contesa
da due famiglie che, dopo una serie di
peripezie, riusciranno a trovare un
accordo per accaparrarsi gli averi del
defunto. Un triplice matrimonio, infatti,
rimetterà in sesto la situazione. Una
commedia, dunque, in cui la caratterizzazione dei personaggi diventa chiave
basilare della messinscena mettendo in
risalto la figura del protagonista che, battuta dopo battuta, troverà modo per
esaltarsi assurgendo ad autentico paradigma della mediocrità, dell'attaccamentoal denaro e di una bonaria ignoranza.
A salire sul palco saranno: Piero
Procopio, Biagio Bianco, Valentina
Rames, Gori Mirarchi, Alessandro
Mangiacasale, Teresa Barbagallo,
Maurizio Corrado, Stella Surace, Dario
Costa e Franco Procopio. Costumi a
cura di Elisa Procopio, scenografie di
Gori Mirarchi e luci e fonica di Mattia
Procopio. a.t.
Questo il bando
ufficiale del Premio
Letterario ”GIOMO
TRICHILO”- X
Edizione 2013
Art. 1 – L’ associazione culturale L’Eco di
Siderno, indice la decima edizione del
Premio Letterario ”Giomo Trichilo” Città
di Siderno.
Art. 2 Il concorso comprende:
a) Una sezione di poesia in lingua calabrese inedita- Premio Giomo Trichilo
b) Premio alla Carriera
Art. 3 Ogni partecipante al concorso della
poesia inedita in lingua calabrese deve
inviare fino a n. 3 poesie in sei copie dattiloscritte.
Art. 4 I lavori rigorosamente anonimi
devono pervenire in busta chiusa, contenente un’altra busta chiusa, con i dati anagrafici del concorrente, l’indirizzo, il
numero di telefono . Inoltre una
dichiarazione in cui l’autore se ne assume
la paternità sotto la propria responsabilità.
Art. 5 I lavori inviati devono giungere
entro e non oltre il 28 luglio p.v a mezzo
servizio postale al seguente indirizzo.
Premio Letterario
”Giomo Trichilo- Città di Siderno”
c/o Edicola Bonavita – Piazza Vittorio
Veneto - 89048 Siderno (Rc)
Art. 6- I lavori saranno giudicati da una
giuria tecnica composta da autorevoli
esponenti del mondo della cultura calabrese e sarà presieduta dal presidente
dell’Associazione Culturale L’Eco di
Siderno, Avv. Antonio Tassone.
Art. 7- Il giudizio della giuria è insindacabile
Art. 8 Tutti i lavori pervenuti , inediti,
restano di proprietà dell’organizzazione.
Art. 9- Il concorso prevede la consegna di
tre premi per i primi tre classificati per
quanto concerne la sezione relativa alla
poesia inedita ”Giomo Trichilo”. Un
Premio alla Carriera.
Art. 10- Il Premio alla Carriera, è determinato a giudizio insindacabile della giuria.
Art. 11- La Giuria conferirà, inoltre, menzioni speciali.
Art. 12 I premi verranno consegnati ai
vincitori che verranno a ritirarli personalmente nella manifestazione finale del 4
agosto 2013
Per ulteriori informazioni rivolgersi al
numero 347-9940108 oppure 0964-383478
oppure inviare una e.mail al seguente indirizzo
di
posta
elettronica
[email protected],
oppure
[email protected]
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Parlando
di...
SPORT
INAUGURATA LA
SEDE DELLO
SPORTING LOCRI
Un altro traguardo raggiunto per lo
Sporting Locri. Questa volta non sul
campo ma nell'organizzazione societaria che ha, fortemente, voluto con il
suo presidente Domenico Stilo e il
direttore
generale
Ferdinando
Armeni, regalare al club, ai tifosi,
nonché alla città, una sede sportiva
della squadra amaranto. Una cerimonia di inaugurazione in grande stile,
curando tutto nei minimi dettagli. Alle
ore 19,30 di domenica il presidente
Stilo e il presidente onorario
Francesco
Diano,
seguiti
da
Istituzioni, dalle famiglie, atlete e cittadini comuni, hanno tagliato il nastro
e aperto le porte della nuova casa
dello Sporting. Il colore amaranto predomina sulle pareti, lasciando spazio
alla parte “ricordi” con centinaia di
foto che immortalano i momenti più
belli vissuti sotto il nome Sporting
Locri. Testimonianza di un club importante sono le maglie da gioco come i
molteplici trofei esibiti. Prima del
taglio della torta da parte delle atlete e
dalla neo allenatrice Nicoletta
Sergiano, compiaciuta per la manifestazione, è stato il presidente onorario
Francesco Diano ad augurare alle
ragazze di raggiungere obiettivi importanti sul campo e nella vita, sempre
sostenuti dai tifosi. Il presidente Stilo
ha voluto ringraziare i presenti, ma in
particolare il dg Armeni e le atlete che
hanno contribuito alla realizzazione
ed allestimento della sede, lavorando
sodo per completare tutti i lavori..
Ora, visti gli ambiziosi obiettivi della
società e del mister, è necessario un
cambio di passo con attività mirate al
fine di eliminare alcune possibili criticità e permettere alle atlete il perfezionamento del proprio corpo attraverso piani nutrizionali specifici per
ognuna in funzione all'attività di
allenamento.
Grande entusiasmo è stato registrato
dalle ragazze che hanno salutato con
favore questo nuovo approccio,
mostrando la loro massima disponibilità alla dottoressa affinché insieme si
possano raggiungere gli obiettivi designati. Lo Sporting sta cercando di
realizzare con i giusti passi un'organizzazione importante per il futuro, la
società guarda lontano e mettere le
giuste
basi
è
importante.
Soddisfazione del mister Sergiano per
l'allenamento svolto.
Durante la seduta sono stati effettuati
diversi test tecnico-coordinativi e tattici di elevata qualità, il lavoro quest'anno sarà totalmente diverso e vedremo
sicuramente una squadra davvero
entusiasmante.lr
ROCCELLA
in mano a tre
commissari
Tracciate le linee guida del nuovo corso del Roccella. A conclusione dell'Assemblea pubblica tenutasi questa sera nella sala consiliare del Comune di Roccella è finita ufficialmente l'era Giannitti. L'ex patron amaranto ha confermato la scelta di cedere il passo, pur rimanendo a sostegno della società che si andrà a creare. Nel frattempo sono stati individuati tre commissari, nelle persone di Cecco Curtale, Boccucci Ernesto e Vincenzo Circosta, che avranno il compito di creare una nuova struttura societaria che al momento
risulta azzerata in ogni ruolo. Per quel che concerne la guida tecnica della squadra la priorità eè la riconferma di mister Ferraro, che a breve sarà contattato, spetterà poi a lui
sposare o no il progetto che gli verrà presentato.( fonte stadio radio)
Il Siderno riparte dalla promozione
Come anticipato nelle scorse settimane l’A.S.D. SIDERNO 1911 si
iscrive regolarmente al prossimo
campionato di promozione. Parte
così ufficialmente la nuova stagione
calcistica 2013/14. Il dirigente Enzo
Commisso afferma che non è stato
semplice ripartire dopo la retrocessione dovendo anche fare i conti con
una crisi sempre più nera. In più c’era
da risolvere la vertenza di non poco
conto dell’ex allenatore Filippo
Laface, quale passaggio fondamentale per poter procedere all’iscrizione
senza intoppi. Tutto ciò è stato evitato prima di tutto grazie alla serietà e
alla disponibilità del sig. Laface il
quale è pervenuto ad un accordo con
la società per il pagamento delle spettenze che ha soddisfatto entrambi le
parti e poi grazie al lavoro serio e
intenso del Direttore Generale
Francesco Vumbaca che è riuscito a
dare via in maniera efficace ad un
progetto di azionariato popolare, un
idea vincente, che ha coinvolto attraverso il passa parola numerosi cittadi-
ni che hanno partecipato con un contributo volontario a loro piacere.
Ovviamente anche i soci hanno dato
il loro apporto. Merita, altresì, di
essere citato l’impegno e l’entusiasmo dei f.lli Racco, titolari del
Ristorante “Il Tempio”, di cui
Francesco Racco è stato eletto nuovo
Presidente e Alessandro Racco
Consigliere della società.
La parola passa al direttore
Vumbaca. Intanto mi preme
ringraziare tutte le persone che
hanno dato il loro contributo, si deve
soprattutto a loro la continuità della
tradizione calcistica a Siderno. Fare
calcio non è facile come all’apparenza può sembrare ma anche a questi
bassi livelli le difficoltà e le insidie
sono sempre dietro l’angolo ad attenderti. Oggi noi Italiani non stiamo
attraversando un momento felice sia
a livello economico, sia sociale, sia
culturale. Lo sport ritengo debba
essere sempre incentivato ed in particolare il gioco del calcio il quale fa
parte della cultura di un paese oltre a
servire a tenere impegnati i giovani in
un’attività sana e spensierata.
L’iscrizione della squadra e il pagamento della vertenza è stata possibile
grazie all’apporto, oltre che dei soci,
di numerosi cittadini e commercianti
che hanno voluto sostenere la
squadra anche in un momento stori-
co di crisi che stiamo attraversando.
La documentazione è tutta in regola
ed è stata spedita nei tempi e nei
modi previsti dalla F.I.G.C.. L’unica
difficoltà che ancora non abbiamo
risolto è quella legata all’utilizzo dell’impianto sportivo “F. Raciti” di
Siderno. La L.N.D. richiede il nulla
osta all’utilizzo rilasciato dall’Ente.
Da quest’anno il Comune per concedere il predetto nulla osta richiede
di attenersi ad un regolamento
comunale che prevede tutta una fase
istruttoria la quale se si dovesse protrarre per molto tempo ci vedrà
costretti, purtroppo, a giocare le
prime partite lontano da Siderno. La
legge quando c’è va rispettata speriamo solo che l’assegnazione sia
celere, senza eccedere troppo nel
tempo, e possiamo inziare il nostro
campionato a Siderno. Ora ci concetremo sul parco giocatori che sarà
esclusivamente locale, vogliamo valorizzare e far crescere i nostri giovani.
Da quest’anno parteciperemo anche
al campionato regionale allievi.
Marina di Gioiosa: iscrizione ok
La dirigenza del Marina di Gioiosa
Jonica ha provveduto alla regolarizzazione dell'iscrizione della squadra al prossimo campionato di promozione. Ora si
avrà, quindi, più tempo per trovare nuove
figure, con un progetto sano e praticabile,
guardando con fiducia alla programmazione per quanto riguarda la squadra che
dovrà affrontare la prossima stagione calcistica . Il presidente Vincenzo Tavernese
subito dopo l'avvenuta iscrizione afferma
: “ Come promesso e con grandi sacrifici
l'iscrizione del Marina di Gioiosa è oggi
una certezza, si materializza e si conferma
una promessa che questa dirigenza si era
data. La promessa è stata mantenuta
adesso guardiamo con fiducia al futuro
della squadra del nostra città ”. Il primo
nodo da sciogliere per la società giallorossa adesso riguarda lo stadio Comunale
Lombardo che necessità di lavori urgenti di manutenzione e di messa in sicurezza . Tutto questo è emerso dopo l'incontro con la triade commissariale . La
società si augura che la triade risolva il
problema per evitare che il Marina di
Gioiosa debba emigrare in altri impianti
sportivi. Il dirigente Carmelo Carbone
sulla questione dichiara: “ Noi come
società non siamo nelle condizioni di
potere affrontare delle spese per la messa
in sicurezza dell'impianto sportivo ci
appelliamo alla sensibilità della triade
commissariale affinché possa intervenire
tempestivamente alla risoluzione del problema. Mi auguro che la nostra squadra
giochi ancora a Marina evitando di traslocare in altre strutture sportive ci
opporremo a questa eventuale ipotesi,
che creerebbe un grande danno economico alla nostra societa in un momento di
grande crisi”. Sul fronte mercato Matteo
Carbone continua ad essere richiesto da
diverse squadre : Roccella Jonica,
Palmese, Guardavalle e Bianco. Il fantasista telefonicamente ha affermato :” Ad
oggi il mio futuro è decisamente lontano
da Marina di Gioiosa , anche se di definitivo ancora non c'è nulla. Se cosi dovesse
essere, auguro sin da ora le migliori fortune alla società, alla squadra ed all'intera
città, consapevole che i colori giallorossi
rimarranno sempre nel mio cuore. Non
posso negare di avere ricevuto già qualche offerta, e qualcuna mi intriga parecchio”.( Nicodemo Barillaro)
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Marco Sorgiovanni nell'Olimpo dei professionisti
la Riviera
di...
Marco Sorgiovanni, miglior under del campionato di Eccellenza, è stato subito oggetto di attenzione di molte società a conclusione di stagione. Il talentuoso calciatore del Roccella, vincitore del Premio StadioRadio come miglior under del torneo, finisce nell'Olimpo dei
Professionisti, il calciatore infatti ha colto al volo l'opportunità arrivatagli da Chievo Verona che lo andrebbe a schierare nella formazione
Primavera. A Marco Sorgiovanni vanno le congratulazioni per il prestigioso traguardo, che diventa subito punto di partenza per nuovi orizzonti. (fonte stadioradio)
Obiettivi ambiziosi per
il nuovo Brancaleone
Il “Mirabilandia Football Cup” è
uno degli appuntamenti tra i più
importanti a livello nazionale per il
calcio giovanile ed è una manifestazione facente parte dei “ Tornei 5
stelle”, circuito che racchiude i
migliori tornei italiani ed europei
per organizzazione, partecipazione, tradizione, storia e qualità. Al suddetto evento quest'anno
hanno partecipato ben 48 squadre
di calcio in rappresentanza di tutte
le regioni d'Italia, della Svizzera e
della Russia.
Quest'anno a rappresentare la
Calabria con un nutrito e qualificato staff tecnico e sanitario c'era la
Juventina Siderno con tre diverse
categorie,
Esordienti,
Giovanissimi e Allievi.
In una tre giorni estenuante sia
sotto il profilo fisico (tre partite al
giorno per categoria) che sotto
quello logistico, i giovani calciatori
sidernesi, sotto la guida del duo
La Juventina Siderno
trionfa in Emilia
Pedullà-Macrì, hanno dato spettacolo mettendo in mostra le indubbie qualità personali, la
preparazione atletica, tecnica e tattica, spesso dominando gli avversari con moduli di gioco, fair play, e
spirito di abnegazione che ha
deliziato anche le tifoserie avversarie.
Le soddisfazioni non sono mancate, infatti, gli Esordienti sono
riusciti a battere i forti di pari età
della Russia ai calci di rigore in una
finale al cardiopalmo per il terzo
posto, stesso podio per i giovanissimi che hanno ceduto solo nella
semifinale contro la formazione
del Cesena.
Ma l'exploit è stato dei ragazzi
della categoria Allievi che contro
ogni previsione si sono aggiudicati
il gradino più alto del podio battendo la forte rappresentante della
Svizzera in una finale tirata ma bellissima.
La vittoria del torneo acquista
maggior valore se si pensa che i
ragazzi della Presidente Elisa
Pallavolo arriva a Cinquefrondi
Dionisio Dipasquale
La dirigenza della Pallavolo
Cinquefrondi prosegue la propria attività di allestimento della
nuova squadra che disputerà il
secondo campionato consecutivo in serie B2 nazionale di pallavolo stagione 2013/2014. Dopo
l'arrivo del palleggiatore Andrea
Neri e degli schiacciatori
Mercurio e Sterminio, accordo
chiuso anche per posto 4. Sarà
Dionisio Dipasquale ad occupare la casella. La notizia arriva
dopo un periodo di trattative e
soddisfa pienamente coach
Polimeni che è stato molto vicino ad allenarlo a Paola (accordo
sfumato per rinuncia al campionato da parte della società di B1)
ed a Giarratana dove pareva
essere diretto il coach la scorsa
stagione prima di approdare a
Cinquefrondi. Queste le dichiarazioni di Polimeni sull'acquisto
di Dipasquale e sull'andamento
della campagna acquisti: “Sono
molto contento dell'operato
della società e del ds Vincenzo
Belcastro che in fase di mercato
sta cercando di adempiere in
tutto e per tutto a quelle che
sono le richieste del quadro tecnico. Con il direttore sportivo ed
il direttore generale Billy
Gurnari il confronto è quotidiano e credo che questo fattore
alla distanza rappresenterà un
nostro punto di forza in questa
fase. Dionisio Dipasquale era
sicuramente in cima alle mie
preferenze ed è inutile dire che
sono felicissimo del suo arrivo.
Ho avuto modo e fortuna di
conoscere Dionisio anche fuori
da un campo di pallavolo e oltre
agli indiscussi valori tecnici mi
sento di dire che Cinquefrondi
ha ingaggiato un'atleta che ha
anche grossi valori umani”.
Dionisio Dipasquale, schiacciatore posto 4, altezza 198 cm, classe 1988, ultima stagione con la
maglia della Giarratana Volley
(Ragusa) in serie B1, dove è tornato dopo diverse esperienze
esterne in serie B2 (Gela e
Perugia) B1 (Bastia Umbra
Paola, Corigliano e Cortona) ed
A2 (Corigliano).lr
Gargiulo, hanno mantenuto inviolata la propria porta incassando 0
reti e mettendo a segno 7 magnifici e bellissimi goal.
Grande soddisfazione quindi per
la Scuola Calcio di Siderno che
ancora una volta ha dimostrato
che con sacrificio e abnegazione e
crescendo in modo sano i propri
ragazzi si possono raggiungere traguardi ambiziosi, con l'orgoglio di
aver scritto il proprio nome negli
annali di un evento sportivo fra i
più prestigiosi del calcio giovanile.
Questo il nuovo organigramma del
Brancaleone, versione 2013/14. E’ già
alle spalle l’amara retrocessione subita due mesi fa, che ne ha sancito il
ritorno in Promozione dopo due anni
nel massimo campionato regionale.
E’ stato il ds Cuppari, ad esporre il
nuovo programma che “è quello di
tornare subito in Eccellenza, ripartendo da mister Pippo la Face”,
aggiungendo che “non è stato facile
trovare gli stimoli dopo la retrocessione, e solo la passione ci fa essere qui
presenti al via. Società che riparte dal
seguente organigramma societario:
Carlo Galletta presidente, Stefano
Benavoli il vice. Oltre al già citato ds,
il ruolo di segretario toccherà ad
Antonio Santacaterina, mentre il cassiere sarà Caracciolo Bruno.
Consiglieri saranno Armonio,
Ciancia,
Cosmano,
Ferraro,
Palamara, Palumbo, Roccamo,
Vadala e Galletta Giovanni, “da quest’anno nel doppio ruolo di dirigentegiocatore”. Mentre tocca a La Face
presentare il suo staff tecnico che è
composto da Santo Scambia allenatore dei portieri, “rimasto dopo un’opera di convincimento in cui ho dovuto fare molto perché rimanesse – dice
il tecnico”. Rodà il preparatore atletico e Danilo Nobile collaboratore e
Franco Paviglianiti allenatore juniores. “Per prima cosa ci tengo a ricordare il compianto presidente Enzo
Galletta, grande amico anche se in
campo tra di noi erano scintille. Se
vinceremo sarà dedicato a lui. Lo
staff tecnico: Santo Scambia, La Face,
Nobile e Paviglianiti. Non sappiamo
che avversarie avremo – dichiara l’ex
Siderno – ma noi lotteremo sempre
per il primo posto.” Il mister successivamente presenta i nuovi arrivi,
uomini di fiducia come Marino,
“attaccante da tanti gol” Luciano,
centrocampista di vecchi tempi che
“quando arrivai a Siderno due anni fa
– afferma La Face – non lo conoscevo, ma dai primi allenamenti capii
fosse uno dei migliori che abbia allenato”. Il miglior arrivo può ritenersi,
però, Enzo De Leo, anche lui ex
Siderno, “giocatore che farà la differenza”. A questi si aggiungono i ritorni da Bovalino di Romeo, classe 96 e
Schimizzi, portiere che si andrà a giocare il posto con Ciccio Ferraro.
“Vogliamo giocatori seri, che onorino
la maglia ogni domenica, perché ci
sarà da lottare. Abbiamo un campionato difficile, con la presenza di tanti
derby che renderanno tante partite
calde”. “La rosa sarà questa - conclude l’allenatore - non ci saranno altri
innesti, se non ci saranno defezioni o
qualcuno non si dimostrerà all’altezza”. Giocatori che andranno ad integrare l’organico composto dai vari
Ferraro, Macrì, Tringali, Borrello e i
Galletta.
tratto da www.stadioradio.it
L'INVITO DI GENNY DI NAPOLI AL
1° ROCCELLA FITWALKING BY PUMA
Le iscrizioni sono continue e il
tetto dei 500 pettorali potrebbe
essere sfondato. Cresce l'interesse
attorno al 1° Roccella Fitwalking
by Puma, che si svolgerà a Roccella
Jonica (R.C.), domenica 21 luglio
alle ore 18:30. Genny Di Napoli,
due volte Campione del mondo dei
3000mt. Indoor, nonché primatista
italiano dei 1500mt, 2000mt,
miglio e 3000mt; e oggi responsabile di Puma Running, marchio che
sponsorizza l'evento roccellese, si
dichiara particolarmente felice di
ciò e fa il suo invito ad una partecipazione ancor più massiccia.
“Voglio invitarVi ad un evento
unico, al 1° Roccella Fitwalking by
Puma, che si svolgerà il 21 luglio
prossimo a Roccella Jonica (R.C.);
evento interamente sponsorizzato
da Puma, brand che rappresento
oramai da tre anni. Iscrivetevi,
dunque a questo evento, che vede
come organizzatore il mitico
Raffaello Ducceschi olimpionico
dei 50km di marcia. Tutto l'ufficio
stampa è seguito dal mio amico e
collaboratore, Giovanni Certomà.
È un evento che, sicuramente, si
porrà al top nel panorama nazionale dell'atletica leggera. Dunque conclude Di Napoli - Vi ricordo, il
21 luglio, a Roccella Jonica, di non
mancare al 1° Roccella Fitwalking
by Puma”. L'evento è organizzato
dall'Escuela del Caminar di Canet
de Mar (Barcellona), fondata dall'olimpionico dei 50 km di marcia,
RaffaelloDucceschi, insieme al
Campione Europeo di Praga 1978,
nonché medaglia di argento a
Mosca 1980 sui 50 km di Marcia,
Jordi Llopart. Il patrocinio è del
Comune di Roccella Jonica, dell'assessorato alle Politiche per la
qualità della vita, presieduto dal
dott. Gabriele Alvaro.
Vi saranno due percorsi, uno da
5km, interamente sul lungomare e
l'altro di 10km, che si snoderà tra
lungomare e poi attraverserà le vie
della cittadina, toccando dei punti
storico - artistici di rilievo. Il
Roccella Fitwalking by Puma
sosterrà, con una parte delle iscrizioni, “CommaTre”, associazione
di volontariato di Gioiosa Ionica,
che si occupa di sostegno e assistenza ai ragazzi e alle persone
DOMENICA
disabili. Madrina dell'evento sarà
la messinese, Campionessa del
Mondo dei 10 km di marcia,
Annarita Sidoti. Le iscrizioni, il cui
costo è di 5 euro, sono già aperte e
si possono effettuare on - line, nei
punti iscrizioni e nei giorni 20 e 21
luglio presso Largo Colonne, sul
lungomare, zona di partenza ed
arrivo.
Giovanni Certomà
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DOMENICA
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BIBLIOTECA MERIDIONALISTA
Una (croni)storia della Calabria attraverso i “forestieri” di Giuseppe Fiorenza
Uno scienziato in terra di Calabria
GERARD VON RATH
Nel 1871 il mineralogista e geologo
Gerhard vom Rath visita la Calabria e ci
lascia un volume dal tiolo Una escursione
in Calabria nel quale sono molto belle e
suggestive le descrizioni del paesaggio.
Non manca peraltro lo spirito di osservazione del professore di Bonn nel richiamare il grande passato storico e archeologico
della regione e neppure di segnalare, come
un contrappunto musicale, le condizioni di
vita del popolo calabrese, con ampie e
approfondite escursioni sulla natura, fatti
e misfatti del brigantaggio.
L’orografia e la geografia del territorio, la
configurazione delle coste e l’aspetto della
terra sono le cose che interessano maggiormente il geologo, tuttavia riportiamo
altri aspetti che ci sembrano meritevoli
dell’attenzione, anche in considerazione
che quello era il periodo della nuova Italia
riunificata dieci anni prima.
Sotto questo punto di vista, non manca
qualche escursione sulla condizione femminile:
La natura dei rapporti fra i sessi sfugge,
come è ovvio, al viaggiatore di passaggio. In
tutto il nostro viaggio in Calabria, però, va
detto, non abbiamo mai visto alcunché che
offendesse minimamente la morale e la
decenza, né in campagna, né in città, né nei
paesi. Merita anche che venga riportata l’osservazione di un uomo che conosce bene il
paese: «Guai a rivolgere una parola a doppio
senso a una donna calabrese: potresti beccarti per tutta risposta una pugnalata!». E neppure qualche notazione di carattere sociale sulle miserevoli condizioni in cui
vive la gente:
A giudicare dal numero delle case Bivongi
dovrebbe contare sulle 500 anime per cui fui
sorpreso quando sentii dai miei accompagnatori che invece erano sulle 3500. In ogni
casa abitano più famiglie, spesso tante famiglie. Da noi l’idea di paese è legata a una presenza di luce e di aria maggiore di quanto
non ce ne sia in città. Bivongi, un tipico
paese calabrese, ha strade strette, scure,
piene di spigoli, dove due cavalli riescono a
scansarsi solo a fatica, case alte le cui finestre
sono per lo più sprovviste di vetri. I vicoli
lastricati sono orribilmente sporchi con un
liquame fluido spesso alcuni pollici. Uomini
e donne vi sguazzano dentro a piedi nudi
fino al ginocchio, indifferenti. I maiali si
rotolano nello sporco dei vicoli grugnendo
mentre entrano ed escono dalle case.
Corrono a frotte e ti si intrufolano fra le
gambe e, se non fai attenzione, ti fanno cadere a terra. Con una certa riluttanza entrai in
una di queste case dove era possibile avere
un bicchiere di vino di cattiva qualità, ma
niente pane. La stanza dove bambini e
maiali neri scorazzavano senza problemi era
al buio e piena di fumo. Ecco come son fatte
le spelonche dove abitano i calabresi poveri.
E sul passato grandioso confrontato con le
condizioni di oggi dei siti religiosi e la maestosità e grandezza del paesaggio:
Da sotto il conglomerato di granito, su cui si
trovano le rovine della chiesa di San
Giovanni, spunta dello scisto scuro che
digrada anch’esso ripido dalla montagna di
granito. Ma in che orribile stato si trovava
quella chiesa antichissima! Si era conservato
solo il coro. Piena di immondizia, la chiesa
serviva da stalla per il bestiame mentre sulle
pareti erano ancora visibili tracce di sacre
rappresentazioni. Le rovine della chiesa
fanno pensare allo stile bizantino. Al di
sopra delle rovine si erge, nel punto in cui la
navata distrutta si collegava all’abside, una
CHI É
Gerhard von Rath ((Duisburg 1830 - Coblenza 1888),
geologo e mineralogista tedesco, professore presso
l’Università di Bonn, è autore oltre che di numerose pubblicazioni scientifiche di libri di viaggio che fondono l’interesse scientifico-naturalistico con la nota di costume, la nota storica erudita con
l’informazione sull’attualità politica e sociale. Fra le sue pubblicazioni non-specialistiche: Ein Ausflug nach Kalabrien (Un’escursione in Calabria), 1871; Siebenbürgen
(Transilvania), 1880; Durch Italien und Griechenland nach dem Heiligen Land.
Reisebriefe (Attraverso l’Italia e la Grecia verso la Terra Santa. Lettere di viaggio),
1882; Arizona, das alte Land der Indianer, Studien und Wahrnehmungen (Arizona, l’antico paese degli indiani. Studi e percezioni), 1888
costruzione bassa a forma di torre, quadrata
nella sua metà inferiore, cilindrica in quella
superiore. Mezze colonnine graziose su cui si
ergono degli archi adornano sia la base quadrata che la sovrastruttura cilindrica. Lo
stesso vale per l’abside. Un tempo era annesso alla chiesa un convento che, abbandonato da tempo, è ora in rovina. Singolare il paesaggio circostante: verso ovest l’alta montagna dell’Appennino di granito dal quale partono verso sudest valli profonde; in lontananza il mare il cui orizzonte con quel tempo
piovoso si fondeva col cielo. Dappertutto un
senso di grandezza, di vastità, di selvaggio.
Il brigantaggio è visto con gli occhi dello
studioso, che va a cercare le cause del
fenomeno anche se, nella visione già allora stereotipata del calabrese selvaggio,
indipendente e nullafacente, cerca di farlo
rientrare nelle logica pseudopolitica di
quegli anni:
Il brigantaggio è un fenomeno sociale che
trova le sue origini nell’arbitrio feudale. Con
l’aiuto della loro guardia del corpo armata,
gli sbirri, i baroni sino alla fine del secolo
scorso opprimevano spesso in modo crudele
il popolo che di tanto in tanto si vendicava
delle molte angherie subite uccidendo e commettendo azioni violente. I boschi vicini
offrivano loro un rifugio sicuro. Fu così che
nelle zone di montagna i calabresi già di per
sé selvaggi e indipendenti e con poca voglia
di lavorare sono diventati una popolazione
ostile ad ogni forma di ordine statale. Ad
ogni cambio di regime una delle parti in lotta
ha finito con l’allearsi coi briganti. Quando
a Napoli regnavano i francesi e Murat, gli
inglesi dalla Sicilia intrattenevano rapporti
coi briganti della Sila e del bosco di
Sant’Eufemia. Anche negli ultimi rivolgimenti politici i briganti compirono i loro peggiori attentati col pretesto di servire la causa
di re Franceschiello.
Molto colorite sono le descrizioni sulla
mimica e la gestualità dei calabresi, non
senza qualche risvolto comico:
Ma anche noi, che pure parlavamo l’italiano, non sempre afferravamo tutto.
L’arciprete, infatti, in questo simile agli altri
calabresi, esprimeva a parole solo una piccola parte del suo pensiero e il resto, che era poi
la parte più consistente, a gesti o, per meglio
dire, a gestacci di cui ci sfuggiva per lo più il
senso. Per esercitarsi nell’uso dei muscoli
facciali e delle distorsioni incredibili ma
significative del volto, un attore sarebbe
potuto andare tranquillamente a scuola dal
nostro arciprete. I calabresi riescono a intrattenersi fra di loro per ore e ore senza pronunciare una sola parola. Ovviamente, chi non è
del posto non capisce nulla. E così l’arciprete si intratteneva con la sua governante senza
aprir bocca. Queste pantomime sono davvero bizzarre, indescrivibili: ora muovono il
viso e le mani singolarmente ora simultaneamente; ora portano un dito sulle labbra, ora
se lo cacciano in bocca, ora se lo ficcano in
un orecchio, ora se lo portano su un occhio;
ora fanno dei gargarismi; ora chiudono un
occhio, ora li chiudono tutt’e due.
In complesso, un giudizio positivo della
Calabria, con l’avvertenza che il geologo
tedesco, al pari degli altri colleghi viaggiatori di fine 800 e inizio 900, parla di una
realtà forse mediata dai racconti dei funzionari o persone in vista del luogo, medici, sindaci, intellettuali o proprietari, e non
vissuta direttamente a contatto col popolo.
Giuseppe Fiorenza © 2013
(33 – continua)
DOMENICA
14 LUGLIO 2013
LA RIVIERA
27
Parlando
di...
CULTURA E SOCIETÀ
Ricordo sempre vivo
della Seminara che fu
nella memoria di
Domenico Maria Managò
GIOSOFATTO PANGALLO
Molto bello, interessante ed esaustivo è il libro
Nòstos. Viaggio a Seminara di Domenico Maria
Managò, intellettuale poliedrico, musicista e cultore di storia patria.
Si tratta di un romanzo storico, abbastanza voluminoso, ambientato nel 1784, un anno dopo il terremoto, nel territorio di quella che è stata la distrutta città di Seminara.
L'autore, seminarese di nascita e ligure d'adozione,
ricordando avvenimenti e circostanze tramandate
oralmente e con un lungo e intelligente lavoro di
ricerca, di studio e di elaborazione, ricostruisce,
con puntigliosa meticolosità, la realtà tremendamente disastrata dal sisma del 1783, rivivendo, con
amore filiale, momenti ed episodi, chissà quanto
autobiografici, di vita vissuta.
Dal racconto emergono i sani rapporti umani tra
quei cittadini superstiti, legati alla propria terra
d'origine, e il civile e rispettoso contesto sociale,
affatto abbrutito dagli effetti nefasti di quella catastrofe.
Figura centrale dell'opera è il giureconsulto napoletano Alfonso Maria Campomarino, che, spinto
quasi da un ancestrale desiderio, intraprende un
viaggio verso la Calabria Ultra Prima, recandosi a
Seminara, dove rimane alcuni mesi: dalla seconda
metà di giugno alla prima metà di novembre del
1784.
La permanenza nella città, patria di sua madre, è
alquanto fruttuosa, perché Alfonso vi scopre le sue
radici. Il viaggio si rivela, così, un ritorno alle origini: apprende, infatti, che è nato proprio in quel
centro, in una casa “solarata”, sita in contrada
Calamona, dove è custodita ancora la Bibbia della
mamma, con impresse le sole iniziali di Donna
Giulia Clemente.
Tra le macerie, le baracche di tavole, le strade dissestate, il paesaggio scombussolato dalle violente
scosse telluriche e i lavori per la ricostruzione più a
monte della città, di cui il sisma ha “ridimensionato potenza economica e prestigio intellettuale e
religioso”, nasce un tenero sentimento tra Alfonso
e Adalgisa, donzella appartenente alla nobile famiglia Longo, che li porterà ad unirsi in matrimonio
e a vivere un amore duraturo.
Il ritorno di Alfonso a Seminara è, ovviamente,
anche un ritorno per Mimmo Managò, che rivisita
così mentalmente i luoghi a lui tanto cari della sua
infanzia e adolescenza e che rivive momenti di vita
paesana, ricordando la festa d'agosto della
Madonna dei Poveri, i moltissimi tamburi, con il
loro rullio martellante, i giganti e il Palio che girano per le vie del Paese.
Il libro, che ha evidenti intenti didattico-pedagogici, merita, sicuramente, di essere letto, e metabolizzato adeguatamente, in particolare dai
Seminaresi, magari da tutti, non solo da una minima parte. È questa, infatti, una buona occasione,
per apprendere qualcosa di colto, di retto, che
riguarda la genuina solidale convivenza, la sana
solidarietà sociale, i riguardosi reciproci rapporti
umani e per avere contezza dell'importanza storica del Paese, che affonda le proprie propaggini in
un illustre e nobile passato, dimenticato o sconosciuto; spesso, purtroppo, a volte, con molta leggerezza vilipeso.
Il volume di 546 pagine comprende quattordici
capitoli, con un utilissimo glossario dei termini dialettali, un consistente corpo di note esplicative, la
traduzione in italiano dei termini dialettali e una
doverosa avvertenza dell'autore.
L'opera suscita interesse e la sua chiarezza consente una lettura attenta, piacevole e veloce.
MAGNA GRECIA TEATRO FESTIVAL
Calabria del Mito pronta ad
accogliere l’evento artistico
La Calabria del Mito si sta preparando
anche quest’anno, per la decima volta, ad
accogliere l’evento culturale e artistico più
importante della nostra Regione: il
Magna Graecia Teatro Festival. Dal 13
luglio al 29 agosto tra le rovine degli anfiteatri sparsi per la Calabria sono stati programmati per la decima edizione dell’evento spettacoli degni dei migliori palcoscenici internazionali. Massimo Ranieri
nella doppia veste di regista e protagonista
del Riccardo III di Shakespeare, prodotto
dal Magna Graecia Teatro Festival con il
Festival del Teatro Shakespeariano di
Verona, che ha la colonna sonora di
Ennio Morricone; Michele Placido con lo
spettacolo Amor ch’a nullo amato amar
perdona; Enrico Montesano ha aperto il
festival con la serata del 13 luglio a Reggio
Calabria intitolata Agorà; Elisabetta Pozzi
che interpreterà la Giovanna D’Arco di
Maria Luisa Spaziani; Mariangela
D’Abbraccio nello spettacolo Pathos in
cui accompagnata dalla pianista Vicky
IN EVIDENZA
Dal 13 luglio al 29
agosto tra le rovine
degli anfiteatri sparsi
per la Calabria sono
stati programmati
per la decima edizione dell’evento spettacoli degni dei migliori palcoscenici internazionali.
Schaetzinger presenta un repertorio che
incrocia le profonde assonanze tra le
musiche popolari del mondo; il Romanzo
Mitologico del duo comico Battaglia &
Miseferi che sarà affiancato, tra gli altri, da
Angelica Artemisia Pedatella; la Medea
con Caterina Costantini, Lorenza
Guerrieri e Riccardo Polizzy Carbonelli.
Oltre ai nomi sacri del teatro e dello spettacolo italiano sono stati selezionati anche
alcuni tra i migliori giovani drammaturghi,
registi, musicisti e attori con produzioni
originali. Ad esempio lo spettacolo proposto dalla Banda Borbonica, composta da
importanti artisti delle scene nazionali e
calabresi: Salvatore Esposito (voce recitante), Patrizio Trampetti (voce e chitarra), Alfio Antico (tammorre e voce)
Marina Mulopulos (voce) e l’orchestra di
Paolo del Vecchio.
Infine, spazio anche alle più interessanti
proposte delle compagnie indipendenti
del teatro calabrese, come le Officine
Jonike delle Arti con La lunga notte di
Medea di Corrado Alvaro, il Porta
Cenere ne Il piccolo Ulisse e il Vaporetto
Allegro ne Il medico per forza di Moliere.
Dodici gli spettacoli proposti che hanno
come filo conduttore la passione e per un
totale di 51 rappresentazioni, che andranno in scena nei siti archeologici calabresi
messi a disposizione dalla Soprintendenza
ai beni archeologici e culturali e dalla
Soprintendenza ai beni storici e artistici
della Regione Calabria: il Parco
Archeologico Scolacium a Borgia (Cz), la
Villa Romana di Casignana (Rc), il Parco
Archeologico di Sibari a Cassano allo
Ionio (Cs), il Parco Archeologico di Capo
Colonna a Crotone (Cz), l’Anfiteatro dei
Ruderi di Cirella a Diamante (Cs),
l’Abbazia Benedettina di Lamezia Terme
(Cz), Il Parco Archeologico di Locri
Epizefiri a Locri (Rc), il Parco
Archeologico di Kaulon a Monasterace
(Rc), il Parco Archeologico dei Tauriani a
Palmi (Rc), Reggio Calabria, la Torre
Marrana di Ricadi (Vv), l’Area
Archeologica dell’antica Medma di
Rosarno (Rc), il Castello NormannoSvevo di Vibo Valentia.
Eleonora Aragona
Anfisa
Letyago il suo sound
non ha confini. Supera ogni aspettativa
Il suo cammino non si placa
ma si estende da una regione
all'altra e prossimamente di
nuovo all' estero, il sound della
“Regina del Nord” riecheggia
nell'aria come un dolce sogno
che inizia con la notte e
svanisce con il risveglio. Ma il
suo operato non è solo un
sogno ma un progetto, realtà
ben diversa, frutto di un
impegno duraturo e determinato nel tempo, costoso di sacrifici ma proficuo di frutti che
dall'amore sconsiderato per la
musica costruisce una donna
arrivata da molto lontano una
macchina perfetta per il sound
notturno. La voglia di migliorarsi non dà mai segni di cedimento, il suo talento unito a
professionalità di tutto rispetto la rendono unica nel suo
ambito. Se l'apparenza
potrebbe portare in inganno
date le circostanze che ogni
giorno ci portano a giudicare
tutto quello che ruota nel
mondo del gossip tv musica e
qualunque altra cosa abbia a
che fare con i media social
compresi; Miss Anfisa non fa
una piega, semplice e disponibile come sempre al dialogo
con la gente che condivide e si
muove al ritmo della sua musica, altro fattore determinante
per arrivare ai vertici del
Global Sound come un celebre aforismo di un film che
recita “Conquista la folla e
conquisterai la libertà”, credo
proprio che la libertà del suo
suono la porterà a conquistare
mete ambite, come qualunque
operatore del settore vorrebbe
mettersi alla prova ma come
tutti i successi c'è un prezzo
caro da pagare: sarà pronta
Anfisa a lanciare la sua
scommessa?...
Non ci poteva essere terra
migliore dell'Italia, dove mettere tutto in gioco. Dalla
Calabria terra di adozione alla
baia di Napoli sfondo delle sue
performance, credo che come
legge di natura ce ne saranno
mutazioni come d'altronde è
giusto; ma i suoi modi e il suo
sound free sarà indelebile nel
tempo, come antiche scritture
incise nella pietra faranno
breccia negli interessi di tutti.
Concludiamo dicendo che a
breve ci sarà uno dei massimi
eventi musicali in Europa e del
mondo “Tomorrowland 2013”
che dopo un anno si ripropone, chissà se qualche occhio
vigile del settore capterà il talento della Letyago? Quando i
sogni molte volte si traducono
in realtà ne potrebbero fare
uno scoop sensazionale ma da
buon auspicio l'importante è
crederci.
Giuseppe Ierace
DOMENICA 14 LUGLIO 2013
LA RIVIERA
28
la Riviera
MEMORIA E IDENTITÀ
Otto bovalinesi premiati dall’Unla
L'UNLA ha scelto gli otto cittadini di
Bovalino ai quali verrà consegnata una
targa ricordo per la Memoria e
l'Identità. La data della manifestazione
è stata fissata per il venerdì 2 agosto. Si
tratta di 3 benemeriti della scuola che
hanno contribuito a debellare l'analfabetismo, offrendo, da volontari, il proprio contributo all'UNLA negli anni '50
e '60: Giuseppe Racco, Domenico
Gelonese (viventi) e Giovanni Audino
(alla memoria); il poeta contadino
Rosario Dattilo; il panettiere Cav.
Francesco “Ciccio” Saffioti; Sig. Rocco
Sacco invalido del lavoro; Comm. Pietro
De Domenico sindaco di Bovalino e
consigliere provinciale; Sig.ra Elvira
Verzaro Marzano, commerciante (alla
memoria).
Il progetto culturale del “Festival”, è
stato e continua ad essere quello di consegnare ai giovani: maschi e femmine,
“profili” di bovalinesi che rappresentano la “Memoria” storica di un passato
nobile incentrato sul duro ed onesto
lavoro, la famiglia, l'impegno, il sacrificio, il rispetto delle regole. Tanti cittadini artefici della ricostruzione di borghi,
paesi e città intere, dalle macerie della
guerra e delle calamità naturali chiamando al sacrificio ciascuno dei familiari per poter garantire loro la possibilità
di continuare a far parte della società
civile assicurando così un avvenire ai
figli, aprirsi al mondo ed affermarsi in
tutti i campi, in tutti i mestieri e le professioni, a testa alta, nel nostro e in ogni
Paese del mondo.
L'incontro con i nativi diventa quindi un
“Festival-dedica” della riconoscenza,
non come nostalgico “ricordo” bensì
insieme dinamico di appartenenza e di
profonda e consapevole identità. Una
grande e sincera “festa” che va nella
direzione della riscoperta delle radici e
dei valori autentici di quanti hanno
accompagnato la nostra vita con la loro
presenza preziosa, affettuosa, laboriosa
e rigorosa.
L'UNLA attraverso il Centro di Cultura
per l'Educazione Permanente noto a
quelli della mia generazione come
Centro di Cultura Popolare, istituito
nella frazione Pozzo di Bovalino nel
1954, soppresso nel 1971 per essere
trasferito a Marina d'Ardore e nel 1997
riaperto a Bovalino per volontà dell'attuale Dirigente, oggi Vice Presidente
Nazionale dell'Ente, con il “Festival”
vuole continuare a rendere memoria
soprattutto gli umili: contadini, casalinghe, maestri dell'argilla (argagnari),
ciabattini, panettieri, commercianti, ristoratori, meccanici, fabbri, sarti, muratori, pescatori, barbieri, carbonai, maniscalchi, ma anche imprenditori, artisti,
intellettuali, docenti della scuola dell'obbligo e delle Superiori che hanno contribuito a debellare l'analfabetismo,
dipendenti comunali, provinciali, statali,
rappresentanti delle Forze dell'Ordine,
tutti coloro insomma che hanno permesso alla nostra società di crescere, in un
periodo storico di grande povertà ma
che hanno avuto il coraggio di restare
saldamente legati al territorio, anche se
emigrati. Riteniamo questo incontrofesta della riconoscenza un dovere ed
una necessità per quest'epoca segnata
dall'individualismo dove l'apparire
prevale sull'essere e i valori polverizzati
dal dilagare del raggiungimento di
“bisogni” artatamente confezionati dai
mass media, primo tra tutti la televisione, dispensatrice di sogni per traguardi difficilmente raggiungibili e che
favoriscono divisioni e povertà.
Bovalino, ma anche tutto il Paese, deve
reimparare a “chiamarsi per nome”,
guardarsi, riconoscersi e non rinchiudendosi nel proprio ambiente o addirittura fuggire dalla propria terra diventata troppo “aspra”, troppo matrigna. Il
tentativo è quello di recuperare il tempo
perduto e di farlo in fretta. Lo sta facendo la Chiesa di Papa Francesco chiamando a raccolta la famiglia e tanti giovani, lo fanno le Associazioni culturali
onlus e quelle di volontariato, lo stiamo
facendo noi, Ente Morale, con questo
Festival giunto alla seconda edizione
che servirà a cementare sentimenti di
amore e di convivenza civile in un
crescendo di laboriosità e legalità nel
segno fondamentale della famiglia.
Mammola
e la sua
associazione
bandistica
Una iniziativa importante è stata ufficializzata a
Mammola. È nata infatti “l'associazione bandistica
Musicale”. Nei giorni scorsi è stato eletto il nuovo
direttivo: Presidente Veronica Romeo, vice presidente Giuseppe Longo, segretaria Rita Agostino,
tesoriere Loredana Murruni, consigliere Salvatore
Macrì e il M° Prof. Antonio Salaris, emerito direttore artistico che, amante e profondo conoscitore
della banda di Cinquesfrondi avrà il compito di fondare il gruppo bandistico città di Mammola.
Una iniziativa fortemente voluta dalla locale
amministrazione Comunale in particolar modo dall'assessore alla cultura Pino Agostino che sta
seguendo tutte le sere passo passo le prove della
nascente banda musicale. L'assessore Agostino sulla
iniziativa dichiara: “La musica è passione, ispirazione, divertimento, ma è anche e soprattutto
un'arte, quella di emozionare coloro che la vivono e
stupire quelli che l'ascoltano. Con grande gioia che
annunciamo la rinascita dell'associazione bandistica
di Mammola; ebbene sì, “rinascita”, perché in passato nel nostro paese vi era una piccola banda che
però, purtroppo, non riscosse molto successo,
invece noi soci fondatori e partecipanti della nuova
associazione musicale ci auspichiamo di ottenere
ampi consensi in modo da diffondere maggiormente l'amore per la musica anche nella nostra cittadina. Infatti, uno dei principali obiettivi che l'associazione persegue è quello di “promuovere e
favorire nel territorio comunale e nelle varie località
in cui partecipa la diffusione della cultura musicale
e bandistica”, così come recita l'Art. n. 2 del nostro
statuto. Attualmente sono 27 gli allievi mi auguro
che in estate ci sia per tutti loro la prima esibizione
ufficiale davanti ai nostri cittadini che gioiosi
applaudiranno l'iniziativa”. La sede temporanea in
cui vengono svolte le lezioni è la biblioteca comunale di via stazione gentilmente messa a disposizione dalla locale amministrazione comunale. Le
iscrizione per la nascente banda musicale città di
Mammola sono sempre aperte per chi vuole in
cimentarsi in questo nuovo progetto che nelle
ambizioni della nuova associazione vuole coinvolgere tutta la comunità mammolese.
Nicodemo Barillaro
I FANTASMI DELLA LOCRIDE
Paesi abbandonati della Locride che aspettano ancora, all'interno
della propria dignitosa solitudine, un aiuto per poter rivivere!
A FERRUZZANO SUPERIORE
Mai pace ha il vento
né lo stormir di fronde
-Vaghi fantasmi
sussurrano d'atteseSoffia la notte
sopra romite stelle,
su giacigli di nubi
l'ombra tua stanca.
-Rammenti ancora
lo scalpiccio dei passi,
amene risa
e lumi alle finestre,
la parca mensa
che ringraziava il cielo,
garrulo amore
dentro dirotti sguardi?Su sue sbiadite orme
ansima il tempo
-fremito al labbro
è il logorio di assenzema dei ricordi
comprimi pena cruenta
come una madre
che ai figli
occulta il pianto.
© Daniela Ferraro
DOMENICA
14 LUGLIO 2013
LA RIVIERA
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Parlando
di...
ATTUALITÀ
One man show
L’o
I benzinai più belli della
costa jonica: Antonio e Giuseppe
One man alone
Confederation
Colosimo
One man???
Marco Leonardi, dal “Paradiso”
del cinema ad “Una vacanza
all’inferno” perchè “Tutti vogliono i suoi soldi”
You are so sexy
Auguri a Giancarlo e Lina
per il loro sessantesimo anno di
vita insieme!!!
x
DOMENICA
14 LUGLIO 2013
LA RIVIERA
30
O
S
la Riviera
oro di Napoli
Occhio Antonio,
Sarino ti spia !!!
Una bella compagnia
Sguardi
al fulmicotone!!!
Così può andare bene!!!
I belli in via Tasso
L’astro nascente Anita Pedullà
Attualmente si trova a Terrasini (PA) presso il centro
sportivo dove la Federazione Italiana Tennis tiene i
corsi estivi di perfezionamento e dove di recente è stata
anche intervistata dalla troupe dell'emittente tv
“SuperTennis” assieme tante altre giovani promesse
del tennis italiano che stanno osservando gli allenamenti della campionessa italiana Flavia Pennetta .
Stiamo parlando di Anita Pedulla, sidernese, undici
anni, ed un futuro da grande tennista. Proprio come il
padre, l'avvocato Umberto Pedullà, Anita è innamorata del gioco tennis e tre anni fa ha iniziato a praticare
questa disciplina sportiva. Solo dal marzo dello scorso
anno ha iniziato però una vera e propria attività agonistica.
Nel 2012 ha partecipato ai quattro tornei del "Trofeo
Kinder" che si sono svolti in Calabria, a Siderno, Gioia
Tauro, Reggio e Rende, ed ha sempre disputato la
finale della propria categoria, vincendo due volte.
Quest'anno ha vinto tutte e tre le edizioni calabresi del
trofeo, a Siderno, a Gioia Tauro ed al Circolo Polimeni
di Reggio Calabria.
E' arrivata seconda al campionato individuale Under 11
svoltosi a maggio al circolo di Lamezia. Ha partecipato alla "Coppa delle Province", campionato giovanile
riservato agli atleti di 10 ed 11 anni (8 ragazzini per
squadra) e la provincia di Reggio Calabria è risultata
vincitrice della fase regionale.
Da quest'anno è iscritta allo "Sport Village" di Catona,
e proprio venerdì scorso ha vinto, con la sua compagna
di squadra India Barbaro, il campionato regionale
Under 12 a squadre.
In camera sua ha allestito una parete con mensole per
conservare i trofei le foto ed i suoi ricordi di ogni partita, campionato e torneo disputato. Gioca in media 5
giorni a settimana, ed ora che la scuola è finita inizia la
mattina presto con la preparazione atletica.
A Siderno si allena con il maestro Stefano Loschiavo ed
Piccola Benedetta l'8 luglio hai festeggiato il tuo primo anno di vita e lo stesso giorno hai ricevuto il battesimo.
Mamma e papà augurano che questi
giorni di festa, ricchi di serenità, ti portino tanta pace e fortuna
a Catona con Pasquale e Giovanni Giordano, Tecnico
Nazionale FIT, tutti appartenenti alla Accademia del
Tennis di Reggio Calabria. Il fitto programma di impegni non si arresta neppure in estate, visto che oltre ai
numerosi tornei "open" di 3° e 4° categoria ai quali è
Viste le tante richieste
che giungono alla redazione per
la pubblicazione di foto
di auguri, non riuscendo ad
accontentare tutti, ricordiamo ai
nostri lettori che le foto
sono a pagamento
iscritta, (Gallico, Villa S. Giovanni, Catania, Gioia
Tauro, Roccella, Rende e Catona) dovrà pure allenarsi
per affrontare ad agosto le fasi di macroarea e
nazionale delle competizioni per le quali ha ottenuto la
qualificazione. Anita è una bambina davvero speciale,
prossimamente la intervisteremo per conoscerla
meglio.
Intanto, i nostri complimenti per i brillanti risultati
ottenuti da Anita che è conosciuta e benvoluta da tutti
coloro che frequentano il circuito del tennis giovanile in
Calabria; a dispetto dell'età, è (quasi) indipendente ed
ormai nessuno si sorprende più a vederla arrivare sorridente con il suo trolley carico di completini di tutti i colori per stare in un posto diverso ogni settimana (spesso
ospitata a casa di qualche sua amica-avversaria). Forza
Anita, continua così.
Antonio Tassone
DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA
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