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La presidente della Camera, da qualche dì fatta mortuaria, Laura Boldrini, è scesa in Calabria e ha posto piede a Riace, Rosarno, Lamezia Terme. Luoghi simboli rispettivamente - per la Presidente - dell'accoglienza, della lotta contro il razzismo e della guerra contro la mafia. E Monasterace, la Stalingrado del Mezzogiorno? Antica gelateria Strati cala sua Maesta: la granita “Antica Gelateria Strati”, tempo di granite. La storica patria del gelato sul corso di Siderno si colora di frutta di stagione. E alle tante bontà che già conosciamo (torta Sicilia; torta Cappuccino; Cheesecake, gelati di tutti i gusti, antichi e moderni) Enrico Cusenza, il nuovo proprietario, che ricopre il ruolo di consigliere nella società italiana gelatieri artigiani (SIGA), ha deciso di aggiungere ulteriore e gustosa freschezza alla sua attività. Quindi, dopo aver fatto rivivere nei pozzetti la miscela antica di don Enzo, la grande tradizione made in Locride, quella di un gelato unico che ha permesso a quei 60 metri quadri sul corso di Siderno di divenire uno dei principali punti di ritrovo per i reggini e per i turisti in vacanza nel nostro territorio, dopo aver proposto anche miscele moderne, gusti ricercati, ogni giorno nuovi, alti, strutturati, oggi “l'Antica Gelateria Strati” cala la regina dell'estate: sua maestà la granita A guidare il plotone quella al pistacchio di Bronte, the original, unico e inimitabile. All'oro verde di Sicilia faranno da compagne di viaggio, lungo l'intera stagione, le granite alla frutta. Tutta la frutta della Locride in un bicchiere. In un'oasi del gusto. DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 02 CONTROCOPERTINA SIDERNO, LOCRI, ROCCELLA Il gioco delle tre carte ono giorni che si rincorrono le voci di trasferimento di tre istituti superiori nella Locride. Il turistico di Marina di Gioiosa dovrebbe trasferirsi a Roccella, l’artistico di Siderno andrebbe a Locri e il professionale di Locri passerebbe a Siderno. Uno scambio di strutture scolastiche tra i tre paesi che lascia perplessi. Il motivo alla base di questo gioco di scambi sarebbe la spending review. Per le scuole di Marina di Gioiosa e di Locri lo spostamento previsto sarebbe vantaggioso essendo in degli stabili in affitto. Ma nel caso dell’Artistico la musica è completamente diversa, infatti la struttura che ospita la scuola è l’unica statale. E i maligni hanno dato libero sfogo alle loro congetture. In questa confusione di traslochi e trasferimenti una delle tre cittadine rimarrà senza l’istituto superiore. Quale sarà la fortunata prescelta? S Foto: Majida Zobida Nasro Allah DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 03 Parlando di... LA SETTIMANA SIDERNO La redazione aperta de “laRiviera” propone un Town Meeting dei comuni di Siderno e Locri. Vi aspettiamo a Locri alla Corte del Palazzo municipale il 22 luglio alle 21.00 Parcheggiu aundi vogghiu, mi ndi futtu !!! “La costruzione del polo urbano di Locri e Siderno” I DUE COMUNI PIÙ GRANDI DEL TERRITORIO DELLA LOCRIDE SONO PRIVI DI PIANO STRUTTURALE. 10 ANNI DI INERZIA SENZA ALCUNA PROTESTA, TRANNE QUELLE RITUALI. COSTRUIAMO INSIEME LE NOSTRE CITTÀ. LOCRIDE La crisi economica, il fiacco ciclo immobiliare, il surplus edilizio esistente, la decrescita demografica, l’emigrazione e lo spopolamento hanno determinato l’abbandono della generalizzata deregulation e dell’attacco spasmodico al territorio. L’abusivismo si è auto-ridimensionato, ma cessando l’emergenza non si è determinata una nuova tensione culturale e politica verso i temi urbanistici . Sembra che nessuno creda che sia necessario e utile un Nuovo Piano di Governo del Territorio. Alla fine si pensa che il vecchio Piano regolatore si debba solo aggiornare e che bastino interventi e piani settoriali come il Piano Casa. La nostra opinione è diversa: pen- siamo che l’urbanistica non incentiva solo la filiera della produzione edile e del settore immobiliare, ma è lo strumento base della programmazione economica. Senza piani della città, del territorio, del paesaggio, si rende impossibile qualsiasi attività di valorizzazione e incentivazione delle risorse e della attività produttive, da quelle industriali a quelle agrarie a quelle dei servizi. In controtendenza la nuova amministrazione comunale di Locri, appena insediata ha fatto una scelta strumentalmente opportuna è uscita dal PSA e ha avviato il PSC, e si è messa subito all’opera. A Siderno gruppi di opinione e il Laboratorio di Urbanistica Partecipata spingono i Commissari Straordinari e il gruppo Incontri reggini di Progettazione coordinato da Imbesi a riprendere le attività e portare a termine il Piano. Questo riavvio è l’occasione per discutere del progetto del “Polo urbano di Locri-Siderno”. Il progetto non puo essere che partecipato, i soggetti forti (imprenditori, tecnici, ecc.) e i soggetti deboli si incontrano e discutono. La ragione della nostra iniziativa di redazione aperta, risiede appunto nella volontà di Costruire la nuova città di Locri- Siderno con gli abitanti. Vogliamo sollecitare i soggetti portatori di interessi diffusi, associazioni, cittadini, famiglie, piccoli proprietari fondiari e immobiliari, piccoli e medi operatori economici in campo agricolo, artigianale com- merciale, industriale e terziario operanti nel nostro territorio a proporre alle amministrazione pubbliche idee utili alla formazione del nuovo strumento urbanistico nella prospettiva della Nuova Città e del modello dell’“urbanizzazione debole”. L’obiettivo generale si articolerà nei singoli temi che si propone di discutere nell’Open Space Technology (OST) Con quali strumenti questo Piano urbanistico della Nuova città puo produrre sviluppo ? Quali sono le tendenze, le trasformazioni e i nuovi bisogni che il Piano dovrà considerare oggi? Quale sarà l’impatto economico della nuova 106, quali saranno le trasformazioni del comportamento A margine dell’assemblea di Confindustria nei corridoi capita di incontrare Giuseppe Raffa, Pdl, e Demetrio Battaglia, deputato Pd, che come al solito parlano del loro comune nemico politico, il governatore Scopelliti. urbano? Come si affronterà la questione energetica con lo sviluppo della green economy? Come si relazionano i problemi della mobilità sostenibile con le soluzioni delle smart city? Come si coniugherà lo sviluppo turistico con le risorse ambientali e culturali delle polarità archeologiche e del centro storico? Come i waterfront delle due città e il programma della portualità proietterà sull’economia del turismo marino? Come si affronterà in termini territoriali la questione della produzione manifatturiera delocalizzata e fondata sul sapere e sulla creatività? Redazione Aperta Ops, il proprietario di questa Reanult ha scambiato una zona pedonale per un parcheggio. Se non fosse stato per un ultimo scampolo di senso del pudore avrebbe posteggiato tutta l’auto sul marciapiede, ma non ha voluto esagerare. Magari una volta sceso dall’auto sarà anche stato infastidito dal non aver potuto entrare nel negozio, tabacchi o bar che doveva raggiungere direttamente con la macchina. E dei vigili nel frattempo neanche l’ombra. El. Ar. Ma anche altri due cospiratori si sono incontrati fuori dal palazzo di Confindustri a Reggio. Anche Aldo Varano e Demetrio Naccari Carlizzi erano intenti a tramare contro Scopelliti. Il governatore è accerchiato, ma ancora resiste. DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 04 la Riviera Le notizie più lette della settimana su larivieraonline.com CARTOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò IL DITO NELL’OCCHIO I megaliti di Nardodipace Cani da caccia nella Locride L’operazione contro Pietro Crinò Echi lontani di danze Pelasgiche compiute attorno al simulacro divino. Antichissimi popoli scomparsi nel buio del tempo. Dall’oblio emergono rocce incasellate come in un domino strambo, dai significati oscuri per noi pagani, e così evidentemente chiari per quegli antichi mistici. Tra i boschi, sul limite estremo della montagna, sul suo punto più alto, una scala verso il cielo e una firma di roccia. Siamo stati qui, e abbiamo cercato gli dei. Pelasgi, in Calabria. 1) SIDERNO, “PARCHEGGIU AUNDI VOGGHIU, MI NDI FUTTU I CAZZI!!!” 2) ATTIVATO SERVIZIO NAVETTA LOCRIDE-AEROPORTO DI LAMEZIA 3) CHI È IL SIDERNESE ROBERTO PANNUNZI . DETTO BEBÈ 4) PROCESSO RECUPERO: A DIFESA DI FIGLIOMENI PARLANO IL VESCOVO MOROSINI E SCARANO IL DIAVOLO NERO Nel paese di Angela e Roy 5) ROMA ARRESTI PER NARCOTRAFFICO: CI SAREBBE ANCHE UN SIDERNESE LEGATO A PANNUNZI 6) IL PASTORE SE NE VA, LE PECORE BELANO 7) A SIDERNO L’ESTATE NON ARRIVA, IL LUNGOMARE RIMANE APERTO AL TRAFFICO 8) TRASFERIMENTO PANNUNZI IN SARDEGNA E RIAPERTURA DELL’ASINARA Dati Google.com Ogni tanto anche il Diavolo nero, a Dio spiacente e a' nemici sui, può prendersi il lusso di dare ragione a un intellettuale di destra, come Marcello Veneziani la cui intelligenza è fuori discussione. Il punto, che mi trova concorde, è la baldoria, che viene sollevata nell'Italia tutta, ogni qualvolta il Governo tocca la nota, più eterna che dolente, dell'abolizione delle Province. Scrive Marcello Veneziani: “Ogni volta che vuoi abolire una provincia […] scende furiosa in piazza la parte lesa, la Provincia condannata a morte. Compatta. Presidenti, sindaci, prefetti, partiti e sindacati curia e Pro loco, perfino il maresciallo e il parroco. E i dipendenti, tutti casi umani […], il parlamentare locale che trascina un pezzo del suo parti- to”. Il problema, come è chiaro, non è di democrazia, ma di potere, di piccolo potere. Il comune di Taurianova, il paese della pasionaria Angela Napoli e del coordinatore provinciale del Pdl, Roy Biasi - ma che ci stanno a fare? - è stato sciolto per mafia. È un problema di che cosa sia la democrazia nei comuni del Mezzogiorno, non solo di potere localclientelare. La protesta dovrebbe essere corale. Non dico: il maresciallo, che ha fornito al prefetto la relazione ad solvendum, ma almeno il parroco con l'aspersorio, i partiti e i sindacati, animatori dell'umana protesta, il consigliere provinciale, il deputato, avrebbero dovuto scendere in piazza. Per nulla. Contro lo Stato, ovverosia il maresciallo da tenere da bono, il prefetto da non irritare, il ministro degli interni da riverire, tutto tace. Fatto salvo il singhiozzo del sindaco, che è un atto dovuto. E, come tutti gli atti dovuti, inutile. RODERIGO DI CASTIGLIA La degenerazione politica è ormai un fatto consolidato, anzi irreversibile. Riguarda la Destra e riguarda la Sinistra. Ed ha a protagonisti i primi dei non eletti o al Parlamento o al Consiglio regionale e persino nel consiglio comunale di Schindilifà. Sono veri e propri cani da caccia, che in genere addentano i sassi che non possono divorare. Una razza immortale senza estinzione. Razza temibile davvero se i Partiti di cui fan parte non osano mettere loro la museruola. Un esemplare indubbio della detta razza a noi appare l’ex assessore comunale Michele Raso, già candidato al Consiglio regionale per la Lista Scopelliti e ora divenuto primo dei non eletti dopo le dimissioni di Bilardi e l’ingresso a Palazzo Campanella del dr. Pietro Crinò. E la voglia d’azzannarlo gli è venuta subito. Ha preso carta, penna e calamaio e ha denunciato, ovviamente in omaggio, in esclusivo omaggio, alla santità del Consiglio regionale, al presidente Talarico che il dr. Pietro Crinò non ha le carte in regola per sedere sugli scranni di Palazzo Campanella, recando i segni infetti dell’incompatibilità. Dimostrata dal fatto che “ lo stesso risulta essere socio di maggioranza dello studio radiologico Fischer Francesco e Co […], ed è convenzionato con la Regione Calabria”. E, invece, quel che risulta è il contrario. Risulta , insomma, per come dichiara il direttore generale dello Studio radiologico di Siderno, Francesco Fiscer, che “Pietro Crinò non riveste la qualifica di amministratore o dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento in seno allo studio medesimo. Precisando, infine, a scanso di equivoci, che lo studio radiologico sas è rappresentato legalmente dal dottore Francesco Fiscer, socio accomandatario”. Beh, il riferimento è indecente. Ma non resistiamo alla tentazione. Virgilio non ebbe bisogno che d’una gridata per sgonfiare Cerbero, che pure aveva tre gole. Ci sembra occorra molto di meno per tacitare Michele Raso. Del quale qui ci siamo interessati perché, azzannando il consigliere regionale Pietro Crinò, di fatto azzanna la Locride, che dovrebbe tornare deserta di rappresentanti, come non dovrebbe essere nei voti dei sinceri democratici, che pure albergano nel Pdl. E il Pdl locrideo che ne pensa? DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 05 DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 06 Polaroid SOCIETÀ La relazione di Confindustria Il dr. Andrea Cuzzocrea ha sterzato la sua poderosa Relazione verso la prospettiva il cui proprio è che la rinascita dei territori meridionali dipende dalla capacità d’agitare la leva simultanea di tutti i comparti dell’economia: dall’industria al turismo. Senza fronzoli l’Assemblea annuale della Confindustria Il Presidente senza monocolo PASQUINO CRUPI Il tema era, senza dubbio, appassionante e accattivante. Il tema era: “Un percorso etico per il rilancio economico della nostra provincia”. Ma c'era il rischio d'un suo annuvolamento nella retorica, che non manca mai, quando si vuole l'etica compagna della politica e, nel nostro caso, del mondo degli affari dove il denaro, secondo i santissimi romiti, porta l'odore dello sterco del diavolo. Il presidente di Confindustria, Andrea Cuzzocrea, che ha i piedi ben piantati per terra e una testa, acuminata da studi economici e giuridici profondi, questo rischio di cui si diceva l'ha evitato. Come uscito dalla scuola di Niccolò Machiavelli, egli s'è attenuto alla realtà effettuale delle cose. Ha registrato, con la forza dissuasiva delle cifre, una situazione economica al limite del baratro e dentro il baratro. Ma quel che conta di più è che non s'è fatto soffocare dalla realtà effettuale delle cose, provocando un miracolo culturale. Poiché è noto che chi parte dalla realtà, rimane nella realtà. Alla quale, però, il presidente Andrea Cuzzocrea non s'è arrestato, limitandosi a fare geometria descrittiva. Si è sollevato dal presente stato di cose, che qualifica una situazione economica in agonia, dimostrando concretamente che la possibilità d'una ripresa e d'un rilancio dell'imprenditoria Il presidente di Confindustria, Andrea Cuzzocrea s’è attenuto alla realtà effettuale delle cose reggina e della sua provincia. Con una visione meridionalista che pone come chiave di volta della ripresa del territorio reggino - da Reggio alla Piana alla Locride - la agitazione delle leve simultanee di tutti i comparti dell'economia: dall'industria al turismo. Insomma, egli ha parlato senza il monocolo. E lo ha fatto anche quando ha toc- cato, e non di striscio, il tema della legalità, legandola fortemente all'esigenza di uno Stato, che sia “ Stato di diritto e non Stato di polizia” e all' istruzione e al lavoro. E in questo noi abbiamo sentito come l'eco del pensiero del Maestro di tutti i meridionalisti, Pasquale Villari. Una bella novità. Un ottimo Presidente. DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 07 Parlando di... COPERTINA Mentre continua il giallo di Monasterce E io solidarizzo con la dottoressa Antonella Raspa LE DIMISSIONI PASQUINO CRUPI Mentre il giallo, color del sangue del martirio della sindaca Maria Lanzetta, s’accresce d’un altro capitolo, io voglio manifestare senza ambagi e senza ambiguità, senza dire e non dire, senza voli sperticati e atterraggi scivolosi, la mia piena solidarietà alla dott.ssa Antonella Raspa, amministratrice proba e disinteressata, per la quale il socialismo dei mastri di virtù non è una pallida reminiscenza o, addirittura, l’ultimo salto della quaglia per restare primi. Ella è stata tolta a pretesto - dico io - a ragione - e chi può giudicare la sindaca antimafia di Monasterace? - dice la dott.ssa Maria Lanzetta delle sue dimissioni-bis, che hanno la lodevole continuità di spuntare sempre con l’indice accusatore. Fin qui, s’è salvato solo il Papa. Infatti, pensando la sindaca antimafia la giunta di Monasterace come la giunta di Sua Maestà al tempo delle monarchie assolute, ha considerato – stavo per scrivere bollato - come un delitto di lesa maestà il voto contrario dell’assessora Antonella Raspa alla delibera di estensione della costituzione di parte civile per l’affaire Village. Totalmente rovesciato nei suoi sinistri bagliori, visto che il Tribunale del Riesame il 5 luglio 2013 ha sentenziato che non si individua assolutamente il metodo mafioso nelle condotte contestate agli indagati. La lotta giudiziaria alla mafia, almeno nella detta costituzione di parte civile, non c’entra, poiché di mafia non c‘è neppure l’odore nell’operazione Village. Dove non solo l’odore, ma anche la sostanza della mafia c’era, come nel processo Faida dei Boschi, l’assessora Antonella Raspa non ha esitato un solo momento per esprimere voto favorevole alla costituzione di parte civile. Tali la fede democratica e il coraggio civile non strombazzato dell’assessora Antonella Raspa. Che per nulla intimidita dal rogo della sua macchina l’1 luglio 2012, non s’è leoninamente dimessa e ha continuato a fare il suo dovere nell’interesse del popolo di Monasterace. Né a me risulta che sull’episodio criminale si siano fatti vivi allora i solidarizzatori di professione. Ciao! L'era Lanzetta non lascerà niente, non tramanderà niente. Durante il suo governo è peggiorato il tenore di vita, le abitudini, i rapporti personali e familiari, la vita sociale. La fiducia dei monasteracesi in se stessi. istoleri e miserabili, parole d'ordine e tuguri: Monasterace è sola, è un rifiuto del mondo che espelle, ferito a morte, un pus dello stesso colore della mela di Adamo. Questo è il paese che ci lascia Maria Lanzetta, sindaco poco missionario e molto vade retro. Gestione senza indirizzo, drappi tristi senza un solo kilowatt d'energia o un filo d'entusiasmo, ecco il consuntivo di un sindaco sempre in grigio, mai in giallo. Nessun fucsia. Solo denunce altrove, mai una relazione in loco. Nelle periferie del mondo bisogna creare nuovi comportamenti, spingere, sbandare per ritrova- P re la strada, oltre la regola, le carte d'identità, il 730 e ben oltre le vanità, le prefetture e le fedine penali. Lungi dal dito contro. Un sindaco deve puntare alla testa, con fatica sudore, avanzare con centimetri e in silenzio. Non deve puntare alla pancia con chilometri e fuochi d'artificio. L'era Lanzetta non lascerà niente, non tramanderà niente. Durante il suo governo è peggiorato il tenore di vita, le abitudini, i rapporti personali e familiari, la vita sociale. La fiducia dei monasteracesi in se stessi. Solo pistoleri e miserabili. Ancor più forti di prima che comandano con parole d'ordine, e oggi urlano e si vantano: “Noi ve l'avevamo detto che questa non era all'altezza” rispondono nei loro circoli a banda larga. Maria Lanzetta ha perso contro i peggiori, senza armare tutti gli altri, senza dotarli di alcuna difesa, ma semplicemente lasciandoli nudi davanti al disonore. La comunità di Monasterace ha subito un danno, dovrebbe essere risarcita, dovrebbe costituirsi parte civile contro la strategia di un sindaco e contro il diluvio universale. Ciao Maria, non tornare sui tuoi passi. Ercole Macrì DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 08 la Riviera LOVE STORY Bogotà non è più l'Impero del Crimine e Roberto Pannunzi non è più Cesare, se mai lo fosse stato. Lo spostamento della capitale del regno nero, pilotato dalle grosse multinazionali americane, è avvenuto. Pannunzi e Gratteri come Lupin e Zenigata: si amano! CARMELO CARABETTA oberto Pannunzi detto Bebè è astuto, intelligente, prevede le mosse, conosce i suoi polli. Roberto Pannunzi è - secondo gli inquirenti- la figura criminale che ha imposto che il prezzo della droga e di tutte le sostanze illegali dipenda più dai rischi che si corrono per farle arrivare nelle piazze d'Europa e d'America che non dai costi di produzione. E ancora, questo boss è la figura che ha permesso a molte figure del mondo pulito di giocare sul sicuro, a carte scoperte e con la galera degli altri. Come mai allora costui, che con le carte di credito farebbe cappotto a tressette, dopo essere fuggito da una prigione italiana si è dato latitante in un territorio pieno di manette e catene. No. Aveva mille opzioni, ma ha scelto il luogo più minato del pianeta, la sua Colombia. Il principe con l'indole della mangusta, ha utilizzato il mea culpa di quel granchio che oramai stanco si abbandona alle basse maree per spegnersi nelle spiagge nere dei Caraibi. Bogotà non è più l'Impero del Crimine e Roberto Pannunzi non è più Cesare, se mai R lo fosse stato. Lo spostamento della capitale del regno nero, pilotato dalle grosse multinazionali americane, è avvenuto. Mexico caput mundi: da quasi un decennio il baricentro del narcotraffico mondiale si alimenta all'ombra di Baja California. È lì che siede chi traffica, non chi comanda. Senza sosta e sieste i nuovi top player della coca si muovano con i loro broker lungo e attorno quel territorio. Oramai le sfruttate Medellin, Bogotà e Calì, dove tutti tradiscono tutti, dove Caino e Abele hanno tro- vato patria per poi moltiplicare i tradimenti, sono fuori dal giro grosso, portano disgrazie, non attraggono. Serie B. Il fenomeno malavitoso in Sud America, con le dovute proporzioni, è come quello nel Sud Italia. Colombia, Messico e Bolivia si dividono particolari primati come Calabria, Sicilia e Campania. Nelle colonie del mondo la mafia è itinerante. La si muove con il telecomando e succede spesso che a conti fatti (e disponibili) gli antinarcos guadagnano più dei narcos. Succede. Ma torniamo a oggi. Bebè ha sentito il richiamo della sua Colombia, di una figlia che ha lì, dei nipotini. Profumo di borotalco e di tempi migliori. Oggi, a quasi una settimana dall'arresto, la sua anima è rimasta in oltreaceno, le sue chele al 41 bis di Rebibbia. E le pesetas? Le immagini trasmesse dai media mondiali, le riprese di lunedì scorso, che hanno registrato dall'arresto fino allo sbarco a Fiumicino del signore della droga, in polo Ralph Lauren, sciarpa di seta e Tod's, archiviano, con effetti speciali da Cinecittà, un fine carriera palese, a tratti comico. The end: il dialogo tra Roberto Pannunzi e il procuratore Nicola Gratteri, dopo lo sbarco, è un dopocena tra due persone che sembrano non riuscire a fare a meno l'una dell'altra. Quasi come Lupin e Zenigata. Quasi amore, realizzazione, passione, fusione: un tutt'uno, ammantato dal mito. DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 09 Polaroid IMMIGRATI Il viaggio del Papa a Lampedusa ILARIO AMMENDOLIA Papa Francesco ha scelto come suo primo viaggio da romano pontefice, Lampedusa. Ha pronunciato parole forte e dure che non possono lasciare insensibili e che dovrebbero trovare orecchie attente in Calabria e soprattutto nella Locride. La Calabria è terra di accoglienza e in nessun posto d’Italia la naturale solidarietà umana si è trasformata in progetto politico organico come da noi.. IL 4 agosto del 2008 fu la Locride ad accogliere. La parte peggiore di noi alzò un grido: arrivano i barbari! Non c’erano più le porte ed i bastioni ma c’era la corazza di egoismo e di indifferenza verso i deboli, verso ciò che noi stesi siamo e che eravamo stati. Ero sindaco quando decisi di accogliere i migranti provenienti dall’Africa nera. Non sapevo nulla di accoglienza, nè dei progetti ad essa collegati. Era innanzitutto un moto spontaneo dell’anima che mi spingeva nel luogo in cui ero sempre stato. Nell’unico posto dove la mia anima ribelle trova quiete, dove ci sono gli umili e gli indifesi. Dinanzi a queste scelte di vita non si possono essere ne dubbi di sorta, né calcoli. Era calda quella giornata di estate, ma indossai la giacca scura e mi mise la cravatta. Gli ospiti che dovevo ricevere erano di assoluto riguardo. Infatti arrivarono portando un numero sul petto. Un inquietante marcatura che riportava alla memoria drammatiche esperienze di un passato mai definitivamente scomparso dai nostri orizzonti. Tolsi quel numero e diedi a tutte le donne una rosa. Mi passarono davanti, avevano lo sguardo spento, la tristezza , la paura, lo sconforto negli occhi. Venivano da lontano, avevano vissuto cose inenarrabili. Avevano conosciuto stupri, visto sgozzare gente, portavano negli occhi le umiliazioni, la violenza e le lacrime. IN EVIDENZA Il 4 agosto del 2008 fu la Locride ad accogliere. Quel giorno di agosto mi ritornavano alla memoria tutti i poveri del mio paese, tutti gli emarginati della Terra, la Comunione. Il mondo si era dilatato e questa volta dovevamo dividere il pane non con gli ultimi del paese ma con gli ultimi del mondo. Non erano né angeli né demoni. Erano persone umane esattamente come noi! Mi passarono dinanzi ad una ad una. Erano soprattutto ragazze che provenivano dalla Nigeria, dalla Etiopia, dalla Somalia. Porgevo loro una rosa rossa.. La mente mi andava a quando da ragazzo ricevevo la comunione. Il sacerdote mi avvicinava l’Ostia alle labbra, sussurrando “Corpus domini nostri Iesu Christi custodiat anima tuam in vitam aeternam Amen.” Da tempo, da molto tempo non sentivo più quelle parole. Ora sembrava che una improvvisa scossa tettonica le avesse riportate in superficie. Io porgevo le rose ma il sacerdote era ognuna di loro. Quella mano nera che incontrava la mia mi porgeva l’Ostia. Io mi riconsacravo con un “Corpo di Cristo” vivente. La sala del municipio, tante volte arena di stupidi ed insensati scontri sul niente, assumeva l’aspetto di un Chiesa senza Santi e senza affreschi. Una Chiesa in cui si divideva il pane. Dietro quel gesto c’era una tradizione antica. C’era la civiltà millenaria dei nostri contadini . Chiara Sasso e Mimmo Lucano avevano intitolato un libro “trasite, favorite”, entrate , sedetevi alla nostra mensa, mange- remo insieme un po’ di pane nero, di olive, mezzo bicchiere di vino. Noi siamo gli eredi di quella civiltà! Noi eravamo “Cristiani.”. Per essere Cristiani come lo sono stati i nostri nonni ed i nostri genitori più che le esteriorità pagane contava la capacità di vedere in ogni uomo il proprio fratello. In un paese con tracce evidenti di paganesimo , molti avevano dato un significato concreto alla divisione del pane e del vino. Quel giorno di agosto mi ritornavano alla memoria tutti i poveri del mio paese..Il mondo si era dilatato e questa volta dovevamo dividere il pane non con gli ultimi del paese ma con gli ultimi del mondo. Ritornavano le parole solo apparentemente misteriose “Corpus Domini nostri….”Un paese, tante persone, una sola Comunione. “Comunisti e Cristiani” contemporaneamente.. Questo era il cuore del “Progetto Caulonia”, intorno a cui costruire il Paese della solidarietà! Intorno a cui ricostruire noi stessi sgombrando il nostro animo dalle macerie del passato. Riformare la politica dal basso in un processo che rinnova ogni giorno! E’ difficile ovunque accogliere ed è giusto che si lavori affinché ognuno possa scegliere se restare nel proprio Paese o partire ! Dovrebbe essere una scelta e non una fuga dalla morte. E’ più difficile accogliere in paesi in cui esistono sacche di cinismo, di ignoranza, di avidità. In paesi in cui non si può credere all’altrui generosità perché si è internamente aridi. Il Papa ha detto che Dio ci giudicherà per come ci siamo comportati verso gli ultimi. Aspettando il giudizio Divino, vorrei ringraziare quelle ragazze e quanti sono arrivati dopo di loro per aver risvegliato una parte di me che si era addormentata. Ringraziare il Papa per aver volto lo sguardo a coloro che qualcuno ha respinto in mare, senza essere processato per crimine contro l’umanità! SIDERNO SUPERIORE Il commissario Crea e la moltiplicazione dei profughi DANIELE MANGIOLA Il fatto: in data 13 maggio l’amministrazione comunale di Locri determina un impegno di spesa di 5.890 euro a favore della Diocesi di LocriGerace nella persona del sac. Giuseppe Alfano (Determinazione n. 49 del 13 maggio 2013). Per le spese di vitto e alloggio dei profughi sbarcati sulla costa locrese e ospitati nella notte tra il 18 e il 19 aprile presso la chiesa di S. Nicola di Siderno Superiore di cui il suddetto sacerdote è rappresentante legale. Nello specifico la Chiesa ha quantificato il rimborso in 55 euro per ciascuna persona ospitata quella notte. L’impegno di spesa parla di “alcuni profughi”, altre fonti di circa 70, massimo 80 persone. Però 5.890 diviso 55 fa più o meno 107, dunque molti di più. Prezzi da hotel 4 stelle. Una sistemazione dignitosa ma essenziale, quella offerta dalla struttura dell’Arciconfraternita, in linea con i valori di sobrietà e frugalità cattolici. Però gomito a gomito col santo, mica cotica… Si parla di esperienze mistiche e mirabolanti visioni nel cuore della notte. Quando si dice la rete della solidarietà. Secondo il dettato evangelico che li voleva pescatori d’uomini, i funzionari della Santa Madre Cattolica Romana Chiesa se ne intendono di reti. Quali che siano i motivi per i quali la commissaria straordinaria a Locri, dott.ssa Crea, abbia stipulato la con- venzione con la leadership diocesana, abbia essa o no voluto o potuto valutare ipotesi alternative, di sicuro ha scelto il meglio. Per 55 euro a persona un buon hotel avrebbe fornito al manipolo di sfortunati, magari in tripla con letto aggiunto, un buon alloggio e un ottimo pasto, doccia, tv in camera, avrebbe anche emesso regolare fattura da cui recuperare una bella fetta di IVA, cosa che con la Chiesa non è possibile. Ma il comfort dell’anima? In questo solo la famiglia spirituale pasturata da mons. Morosini, il vescovo dei cento crocifissi e dei cento anelli poteva essere d’aiuto. E i sogni mistici costano. Quei soldi avrebbero alimentato l’avidità di qualche becero commerciante, anche per questo la commissaria ha pensato di contribuire alla purificazione del mondo facendoli sparire nella borsa della Santa Cattolica Romana Madre, immune alla tentazione del denaro. Niente paura, paga la Prefettura, la dott.ssa Crea non ha toccato le martoriate casse comunali. Certo, c’è il fatto dell’incongruenza di almeno 1500 euro tra il costo pro capite dichiarato e la cifra totale infine richiesta, ma si tratta di un errore di calcolo, con ogni probabilità. Persi con la mente nei pressi del paradiso i soldi contano poco e si contano male. La rete. È una struttura solidissima, che non lascia sfuggire nulla di quello che capita tra le sue maglie. Neanche un centesimo. DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 10 DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 11 Polaroid RUBRICA* Le frasi fatte BRIGANTI Democrazia e comuni Il Piemonte, il lombardo e i mille cornuti Negli anni Settanta Giorgio Almirante propose che mafia e brigate rosse venissero combattute sospendendo le garanzie costituzionali, dichiarando lo stato di guerra interno e applicando il codice penale militare di guerra. La proposta aveva una sua seria motivazione: imporre tasse sotto forma di pizzo, avere un esercito e tribunali propri, adottare norme sul territorio, equivale ad esercitare funzioni proprie dello Stato e metterne in discussione la sovranità. La dottrina cui si ispirava (“ tutto nello Stato, nulla contro lo Stato, niente al di fuori dello Stato”) non ammetteva cose del genere sicchè la sua richiesta di un aggiornato senatoconsulto ultimo e di una replica dell’ operazione Mori aveva una sua coerenza. Naturalmente, grande strarnazzare di democratiche cornacchie a difesa di libertà e Costituzione, dimentiche, però, dell’operazione Marzano, che negli anni Cinquanta aveva militarizzato il territorio e irrogato misure anche estreme di pubblica sicurezza senza la garanzia del processo; ma, essendo avvenuta in epoca democratica, era da considerarsi per questo solo fatto legittima. Successivamente, poiché il problema era lì e non si poteva negarlo, lo Stato consentì che la democrazia andasse a letto con l’ autoritarismo purchè non si svestisse, in modo da potere, al caso, affermare che non stava fornicando, ma solo schiacciando un pisolino. Così, il confino ed altre misure furono irrogati non più dalle autorità di pubblica sicurezza, ma dai tribunali, l’ esercito fu inviato ma solo per controllare il territorio coi posti di blocco, le perquisizioni dichiarate legittime ma solo dopo essere state effettuate : la sostanza incostituzionale fu rivestita di forme legali, le leggi furono definite speciali e così si riconobbe in certo modo che Almirante aveva ragione quando affermava che la mafia non poteva essere vinta per le vie costituzionali ordinarie, ma ci si fermò lì. Oggi si va avanti: diritto di voto a tutti, sopprimendone però gli effetti con lo scioglimento del consiglio comunale ed il commissariamento per infiltrazione di mafiosi, inevitabile perchè costoro possano votare ma sono ineleggibili solo se abbiano praticato il bunga bunga ; e invenzione da parte della magistratura del reato di concorso esterno in associazione mafiosa, non previsto da alcuna norma penale, che richiama, in punto di logica, le convergenze parallele inventate da Moro. Queste, che per definizione avrebbero dovuto scorrere senza mai convergere, ad un certo punto convergevano, alla faccia della geometria. Allo stesso modo, alla faccia della logica, pare che si possa far parte di un’ associazione, che per definizione richiede un vincolo partecipativo costante, pur restandone fuori. In realtà, non sono necessarie simili acrobazie, che negano una principio di libertà fondamentale: è reato ciò che la legge – e non la magistratura – definisce tale. Sarebbe sufficiente perseguire, magari applicando delle aggravanti, i singoli reati commessi a pro’ della mafia, conseguendo un identico, se non più congruo, risultato pratico. E invece basta che un consigliere sia indagato per concorso esterno in associazione mafiosa perchè il ministro dell’Interno mandi a casa tutti gli altri e commissari un Comune. Abbiamo, insomma, il diritto di votare inutilmente; e allora perchè non riesumare il podestà dell’epoca littoria, che almeno era del posto, rispondeva direttamente al prefetto, rischiava il confino se colludeva con organizzazioni illegali e costava meno di un sindaco e di quegli inutili sconosciuti che due o tre volte l’anno si pavoneggiano su una sedia promossa a seggio ? Perchè poi, infiltrato o meno, diciamocelo francamente, a che cavolo serve oggi un consiglio comunale ? Francesco E. Nirta nci dissi: “ndi pigghiamu nu cafè a Parigi ca ndavimu u parramu i nu fattu i cosa nostra”. (E Clarendon sà penzàu nu pocu pecchì u cafè a Parigi è acqua, ma s’arricordau ca puru a Londra è acqua lorda, e jìu cu a speranza ca Cavour ‘nci portava nu pocu i cafè calabrisi). Cavour non ‘ndavìa sordi ma ‘ndavìa pe’ mani nu certu Caribbardu (pirata, scerrijatùri, ricercatu pe’ rapina e cchiù voti espulsu du Brasili, mercenariu pagatu dà massoneria inglesi, commercianti i schiavi ‘nta l’America e ladru i cavalli , stupratori - ‘nci sciuppàu na ricchia chì denti na povera figghiola chi si difendia ì d’illu!- ), quali megghiu pedina pemmu ‘ndi cacciàmu dì pedi i Borbone e ‘nci futtimu (ops!ndi pigghiamu in prestito…) l’oru? L’inghilterra dissi ca finanziava tuttu e ‘nci mandava nu milioni i piastre oro-turche ( ca era a moneta cchiù accettata ‘nte porti mediterranei d’allora) pemmu corrompi all’esercitu borbonicu e ai picciotti malavitosi dà zona pemmu i ìùtanu u tràsunu ‘nto regno borbonico, a nostra terra. E accussì si decidìu a famosa spedizione dì mille cornuti, i quali si cogghìru a Genova a L’attu risorgimentu quandu nui èramu u nord. BRIGANTESSA SERENA IANNOPOLLO “Focu randi chi ‘ndi mbattìu!” – dissi Cavour quando nu jornu si misu u controlla i cunti du Piemonti. “I cunti non tornanu,‘ndi manca cocchi scrontrinu pemmu detraìmu cocchi cosa, comu facimu u pagamu tutti sti debiti chi ndavimu?” Poverettu, a Cavour ‘nci vinnu nu friddu quandu seppi ca ‘nte cassi piemontesi ‘nci restavanu 20 milioni di carta straccia (eh sì, pecchì a moneta du nord, prima du 1861 era carta, chi non valìa nenti)! E vistu ca ìgliu era nu randi statista (e randi daveru!) si fici atti dui cunti e vorzi mu sapi quanti sordi ndavìa l’allora Regno delle due Sicilie, e ‘nci vinni quasi n’attaccu i cori! Scopriu ca ‘nte cassi du Banco i Napoli (quando era u nostru… non comu mo ca si chiama accussì ma passau ò gruppu Intesa, e diventau puru chigliu du nord!) ‘ndavia 443 milioni in oro, sì propriu ORO, e diciamu ca l’oru non è carta straccia! Allora Cavour, ca fissa non era, escogitau nu metodu veloci veloci e assolutamenti “regolari” pemmu si tornanu i cunti: “i sordi ‘ndi duna u Regnu delle due Sicilie, e pemmu i ripagàmu nci regalàmu l’unità d’Itaglia!” Ah! Quali affari cari compatrioti! Nui cca ‘nta terra nostra ‘ndavìamu nu poteri economicu 60 voti cchiù forti du nord, e chi facimma? ‘Nci regalamma tutti i sordi dù nord pemmu riunìmu l’Itaglia? Haha non simu fessi. E dicimu puru ca ndavìa certi affari internazionali chi ‘ndi riguardavano a nui comu popolo i navigaturi. Già ieu u scrivìa ‘nta nu vecchiu articulu ca nui ‘ndavìamu na flotta militari ca era terza dopu Inghilterra e Francia, e ‘nto 1856 vincimma nu premiu ‘nta l’esposizioni internazionali i Parigi comu terzi ‘nto sviluppu industriali mondiali. Ndaviti u sapiti ca l’Inghilterra ndavìa nu pocu di interessi u commercia cu nui pecchì ndavìamu (ca cu sapi si ndavimu ancora ca su futtiru tuttu!) u zolfo, e nci servìa i l’inglesi pemmu costruìsciunu armi, ca ‘nci piacìanu i guerri. ‘Nta chigliu periodo u rre Ferdinando II di Borbone decidìu u commercia puru cu a Francia e cu a Russia e l’inglesi sà “stricaru” nu pocu e armaru na scerrìja, ma accussi randi ca ancora mo stamu pagandu i spisi. Cavour, ca fissa non era, ‘nci mandau na email a Clarendon, inviatu speciali i lord Palmerston (capu dà massoneria mondiali) e COMPRA SUD! Comprator d’ogni paese,che hai a cuore le tue spese, tu massaia che in gran parte,dei tuoi acquisti hai fatto un’arte, la prudenza non è troppa, se ti trovi sulla groppa alla fine di ogni mese poco frutto e tante spese! Ed allora stai attento, non pensare che al momento c’é qualcuno che ti aiuta, al contrario “ti sdirrupa” perché tutti ,credi a me, stan “magnando” su di te! fatti furbo e “non mollare”da “mbrugghijuni” non andare, vai da chi è invece onesto, non tardare fallo presto, non mangiare nei “fast-food, “mangia bene “comprasud”. Troverai di tutto e quello, che tra i cibi é un gioiello tutta roba originale, saporita naturale dalla frutta alla verdura, come crea madre natura insaccati e conservati, come colti e preparati miele,dolci e torroncini… la delizia dei bambini tutto a prezzi controllati, basta poco e l’hai acquistati ma la cosa più importante, è che oltre ad il contante tu guadagni anche in salute, ché le merci lì vendute son di grande qualità, e di grande varietà divorate dai piccini, senza danni ai lor pancini! ma che aspetti, ancora qua?... presto, sud vai a “cumprá”!!!! Briganti sira prima e ‘nci ficiru registrari l’over booking dì casi chiusi, bordelli allora legali. Chilli chi partiru letteralmente sa fujìanu pe cocchi motivu, e non eranu tutti gentlemen, ca molti eranu furfanti raccattati ‘nte strati du nord, senza fissa dimora chi s’arruolaru cù fortunatu esercitu i Caribbardu. A disposizioni ‘nvavìanu 100 fucili e 3 cannoni. E comu ficiru u combattunu n’interu esercitu accussì? Cu l’aiutu di sordi inglesi ovviamenti e puru da flotta inglesi ca i spettava nte costi siciliani pemmu i juta u sbarcanu. A situazioni economica delle due Sicilie ‘nto 1860 era accussì florida ca jìa fermata a tutti i costi! ‘Nta Calabria ‘ndavìamu u chiù randi complessu siderurgicu e metalmeccanicu i l’Itaglia: Mongiana e Ferdinandea; ‘nta Campania costruimma a prima locomotiva a vapore ‘nto 1845 e prima, ‘nto 1839 costruimma a prima ferrovia chi unìa Napoli a Portici e chi a usau puru Caribbardu quandu ‘nci dolìanu i pedi doppu chi u spararu ‘nta l’Aspromonte! Ancora ‘nta Calabria ‘ndavìamu 36 minieri i minerali, a Napoli ‘nto 1818 costruimma a prima navi a vapori e scrivimma u primu codici marittimu. Potarrìa jìri avanti tantu e tantu tempu, scrivendu quanti cosi facìamu ccà na vota, ca tutti lavuràvamu, e quasi tutti ‘ndavìamu a casa i proprietà e potìamu lavorari a terra! Prima i l’unità non esistìa l’emigrazioni, e mo chieditivi comu mai comunciàu sulu doppu du 1861. Ieu na para i domandi ‘ncignai u mi fazzu. (PS: ma Caribbardu era l’eroe dei due mondi pecchì s’affidìu nommu si faci pigghiari né ‘nta l’America, né ccà nui? Sulu ‘nta l’Itaglia potìa diventari eroe!) Rubrica volutamente pubblicata in dialetto calabrese DOMENICA 14 LUGLIO 2013 12 DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 13 Polaroid PROVINCIA Nastrie sciacquoni Seconda tv calabrese Telemia premiata dall’Auditel FABRIZIO SPINELLA Grande soddisfazione per Telemia, dopo la pubblicazione dei dati Auditel del mese di Giugno 2013. L’emittente dei due mari si è posizionata al primo posto in provincia di Reggio Calabria d è salita sul secondo gradino del podio a livello regionale nella speciale graduatoria auditel per l’audience medio più alto. A differenza delle altre calabresi Telemia riesce, sempre secondo l’Auditel, a mantenere incollati allo schermo i propri telespettatori, che permangono all’ascolto e alla visione dei programmi della rete. Non sono semplici passaggi dovuti allo zapping, ma veri e propri conttati che alzano la media dei telespettatori presenti in ogni minuto a seguire la programmazione del canale. Un primo posto provinciale in cui si sperava, mentre il secondo posto regionale è stata una sorpresa assoluta e a dir poco incredibile. Telemia dunque supera di gran lunga in audience media giornaliera nel mese di giugno 2013 emittenti come Calabria TV, Telespazio Calabria , Calabria news24 , RTI di Crotone, TEN di Cosenza. Confermando quindi il valore della produzione locale 24 su 24 e ottenendo anche L’esultanza dei politici calabresi per ogni nuovo tratto dell’Autostrada del Sole ricostruito nella regione dopo molti anni di lavori a singhiozzo, fa venire alla mente il sussiego dei gerarchi taglia-nastri nelle inaugurazioni fasciste (che però rispettavano i tempi prefissati delle costruzioni pubbliche, fatte per resistere a lungo,come si vede ancora nei solidi viadotti montani degli anni Trenta). un importante riconoscimento come organo informativo. L’emittente aveva anche lo svantaggio di non essere ben posizionata come LCN, il canale che le spetta è infatti l’85, e avendo anche una copertura regionale limitata e ancora incompleta. Ma nonostante tutto è riuscita a competere con colossi storici della televisione calabrese arrivando anche a doppiarli. C.r. Tra tanto parlare di retate, di legislazione antimafia, di confische di beni, di faide, di summit, di processi e di commissariamenti dei comuni, ossia nel discorrere di patologie, ci si è dimenticati della fisiologia dei conterranei incensurati, in buona salute, ossia della loro normalità che assomma almeno due condizioni naturali: la mediocrità e la passività (l’accomodamento), senza le quali sarebbero tutti votati alla genialità, alla intraprendenza e alla santità, che sono fattori di ribellione allo status quo. Ferrara incontra il prefetto Piscitelli Antonimina Al buio dal 5 giugno Lo stato di abbandono e degrado della nostra Comunità ormai ha raggiunto livelli insopportabili, per come denunciato, tra l’altro, da molti cittadini, di cui oggi sono umile e modesto portavoce. La Frazione Bagni di Antonimina che, come tutti sanno, ospita la stazione termale, è ostaggio ormai dal 5 giugno u.s. della totale oscurità. Infatti, in seguito all’incendio di alcuni cassonetti, i cui resti, con annessa spazzatura, ancora oggi non sono stati rimossi, si è verificato, altresì, il danneggiamento di alcuni cavi della illuminazione pubblica che ha determinato l’oscurità sia lungo la via principale che conduce alla sta- zione termale sia nel centro storico. Non può sottacersi, neanche, che lungo la richiamata via principale insistono alcune importanti strutture economiche e di assistenza sanitaria che, nell’ambito dell’amministrazione comunale dovrebbero avere ben altra considerazione vista la visibilità e l’apporto economico che offrono alla Frazione ed al Comune di Antonimina. Così come bisogna denunciare che l’area verde del centro storico della stessa Frazione, ormai, conserva solo il nome, essendo completamente abbandonata ed a rischio di altro incendio. La cosa desta profonda amarezza considerato che il piccolo polmone verde esi- steva da oltre trent’anni grazie all’impegno costante degli operai dell’Afor e del Consorzio di Bonifica, in convenzione con il Comune di Antonimina. Tale stato di abbandono, vista la ricaduta economica e d’immagine, non è più sopportabile dalla Comunità che, certamente, non merita questa grave, immeritata ed inspiegabile disattenzione. Siamo sicuri che l’Amministrazione Comunale di Antonimina, avvertirà la sensibilità, dopo questa denuncia, di ripristinare il decoro che la Frazione Bagni certamente merita! Giuseppe Pietroburgo, consigliere di minoranza di Antonimina. Lo scorso 2 giugno a San Luca in molti avevano definito Liberi Di Ricominciare come “antistato”. Quest’armoniosa stretta di mano tra me e Sua Eccellenza il Prefetto di Reggio Calabria Vittorio Piscitelli “consacra” quanto di bello stiamo regalando al nostro territorio. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno reso possibile l’inizio di questa meravigliosa favola. Paolo Ferrara In attesa dell’estate È un’estate insolita quella che stiamo vivendo. Temperature al di sotto della media, strade deserte e lidi tirati a lucido ma ancora in attesa di turisti. Anche il lungomare di Siderno ancora aperto al traffico la sera ci fa sentire che l’estate non è ancora arrivata. Nessun bambino la sera ci sorpassa correndo mentre noi passeggiamo tranquilli per strada tra i bar e i lidi. Di solito dal 1 di luglio alle 21 fino alla notte del 31 agosto il lungomare delle Palme diventava zona pedonale e luogo d'incontro di famiglie e gruppi di sidernesi e turisti, quest'anno ci sta portando via anche questa tradizione. Nessuna estate per Siderno. DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 14 la Riviera Ci sono in Calabria fatti che fanno disperare ed eventi che suscitano buonumore. Gli uni e gli altri attengono alla strabiliante recitazione dei calabresi, i quali un tempo per una pretesa eredità ellenica cercarono di attaccarsi al mito apollineo (ordine, equilibrio, creatività e bellezza) sperando di eguagliarne le attrazioni, ma non riuscendovi si aggrovigliarono nel tortuoso mito dionisiaco (marasma, energia dissipata, devianze), precipitando nel grottesco e nel tragico, che oggi sembrano essere le componenti demoniche della politica, degli affari, della famiglia, dell’alimentazione, perfino del culto (ovviamente non solo in Calabria: infatti, crocianamente, tutti i connazionali potrebbero recitare “perché non possiamo non dirci calabresi”) Qualcosa non quadra nell’equilibrio politico, per cui s’invocano le riforme istituzionali, in realtà per sancire nuovi rapporti di forza tra poteri e contropoteri. Lo Stato non nasce da un sentimento compassionevole, né da un afflato di amicizia, ma da un contrasto tra forze, tra Apollo e Dioniso, e dall’accordo bilanciato delle rispettive convenienze. È triste dirlo, ma la Natura non si addomestica facilmente, se non al costo di violazioni, e non servono i moralisti a far cambiare idea ai dionisiaci: magari li eccitano. Dimissioni del segretario del Pd Gioiosa Una nuova pagina per il circolo politico cittadino? Chi invoca un programma per cambiare l’Italia, prima dovrebbe far i conti con il trialismo atavico degli Italiani, oggi di qua domani di là, posdomani chissà. Furono tutti risorgimentali, poi tutti fascisti, poi tutti democristiani, poi tutti comunisti, poi tutti berlusconiani, adesso quasi tutti grillini, tempo verrà che nessuno ricorderà più chi fosse stato, non per ipocrisia, semplicemente per spossatezza di memoria. Gli Italiani son sempre posteri di se stessi, perciò sopravvivono ai sifoni (sifoni, non tifoni, stiamo parlando di deflussi), rimuovendo il passato, la cui coazione a ripetere è dimostrata dal canone vichiano e dal rumore degli sciacquoni. L’Assemblea degli iscritti del Circolo PD di Gioiosa Jonica, nella riunione di mercoledì 5 Luglio, ha accolto le dimissioni del segretario Riccardo Modafferi e – con il compito di gestire le attività del circolo fino al congresso del prossimo autunno – ha indicato il nuovo comitato provvisorio di reggenza. Le dimissioni dell’ex segretario Modafferri e del comitato direttivo eletto al congresso del Settembre scorso, resesi necessarie in seguito alla sconfitta elettorale delle ultime amministrative e all’ingresso in consiglio comunale di Modafferi stesso, hanno l’obiettivo dichiarato di aprire una pagina nuova per il circolo, una fase di cambiamento guidata dalla massima compattezza possibile del PD di Gioiosa Jonica. Lo stesso comitato provvisorio di reggenza, promosso dall’ex segretario Modafferi, vuole rappresentare le pluralità e le sensibilità presenti all’interno del circolo, come dimostrano ampiamente gli iscritti chiamati a farne parte: Felice Agostino, Antonio Cotrona, Marisa Femia, Antonio Larosa, Trenitalia: Rosarno-Roma solo andata 70 euro e zero servizi Spostare il poggia testa di tessuto prima di accomodarsi, sedersi e slittare in avanti perché la poltrona è rotta, pulire il tavolinetto con una salviettina umida prima di poggiarci qualsiasi cosa, andare in bagno è capire che prima di partire è già sporco e non funzionante, prese di corrente e aria condizionata che funzionano ad intermittenza. Tutto questo Trenitalia lo offre ai calabresi che, da Rosarno si spostano nella Capitale, alla modica cifra di 70,50 euro, solo andata, per essere precisi. E meno male che “chi parte con le Frecce viaggia ad alta qualità”. Ma lo slogan comprenderà anche la Freccia Bianca? A quanto sembra no! Forse sarà vero per gli altri treni e da Roma in su, non certo per il resto della Penisola. Per quella cifra i servizi dovrebbero essere ben altri rispetto agli effettivi. Infatti sul sito di Trenitalia alla voce “Frecciabianca” tra i servizi a bordo annovera, oltre a personale specializzato che “garantisce l’igiene delle toilette e il decoro degli ambienti durante il corso del viaggio”, anche: “poltrone spaziose e reclinabili con ampia seduta, tavolini apribili, impianto di climatizzazione, presa di corrente al posto per poter ricaricare la batteria del tuo cellulare, oppure lavorare con il pc, vedere film, ascoltare la tua musica”, eccetera eccetera. Anzi se dobbiamo dircela tutta quello di Roberto Minasi, Felice Murdocca, Enrico Tarzia. La riunione, conclusasi con il ringraziamento per il lavoro e l’impegno profusi nella sua attività di segretario da Riccardo Modafferi (che sarà invitato permanente alle riunioni del comitato di reggenza) e con l’im- pegno a rilanciare il circolo per i molteplici impegni del prossimo futuro, ha visto la partecipazione di Seby Romeo – componente del direttivo regionale PD ed autorevole rappresentante della federazione provinciale. Il comitato di reggenza ROCCELLA La differenziata premia Il Conai ha premiato l’Aquila e Roccella Jonica per il riciclo I due comuni sono tra i vincitori dell’iniziativa “Ricicloni” del Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi che, nell’ambito della XX edizione del Concorso Comuni Ricicloni di Legambiente, ha premiato le realtà locali che hanno ottenuto i migliori risultati nella raccolta di qualità dei rifiuti di imballaggio. La cerimonia di premiazione si è svolta a Roma e il direttore generale del Conai, Walter Facciotto, ha sottolineato: “Ci piace che, per una volta, emergano le buone notizie, gli esempi di chi amministra con responsabilità”. Roccella Jonica (RC) ha vinto il premio “Start Up”per l’ottimo risultato ottenuto passando in un anno dal 14% al 74% di raccolta differenziata dei rifiuti. ARDORE cui si parla nel sito e fa bella mostra di se, attraverso le foto, è un treno che ha ben poco della Frecciabianca che percorre la tratta Rosarno/ Roma, andata e ritorno. Indipendentemente dal prezzo del biglietto è forse troppo chiedere che i bagni siano in condizioni decenti, tali da poter essere utilizzati in modo normale?! Oltre ad essere sporchi, sono privi del necessario anche solo per lavarsi le mani e il riferimento non è al sapone, ma all’acqua. E allora viene facile domandarsi perché una persona debba pagare 70,50 euro per essere trattata così? La politica di Trenitalia la si conosce anche fin troppo bene, ma quando si parla di mancanza di senso civico ci si riferisce anche a questo. E non ci venissero a raccontare la solita barzelletta che lo stato della linea non consente l’utilizzo delle nuove carrozze perché, se così è, non si capisce la richiesta di un prezzo così alto per usufruire di zero servizi. Questo non è il solito articolo farcito di vittimismo da meridionale incompreso, ma la realtà di ciò che accade, che tutti constatano, ma che nessuno alla fine denuncia. Ma poi denunciare a chi? Insediata la commissione straordinaria Ardore: Insediata la Commissione straordinaria per la gestione provvisoria del Comune. Si è ufficialmente insediata qualche giorno fa a capo del comune di via V. Emanuele II, dopo lo scioglimento avvenuto il 26 giugno 2013. Dell’organo collegiale fanno parte: Il vice prefetto Francesco Maugeri; il viceprefetto aggiunto Gaetano Tufariello e il funzionario economico-finanziario Maria Leopardi. La Commissione d’accesso ha esaminato per circa sei mesi l’operato del sindaco Campisi e della sua giunta e sottoposto ad analisi accurate gli atti pubblici a partire dal 2011. Emanuela Alvaro DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 15 DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 16 DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 17 SVILUPPO DECRETO DEL FARE: OSSI PER IL MERIDIONE E POLPA PER IL SETTENTRIONE Nord strategia-Sud assistenza IL BASSO ORIZZONTE RIMANE LA PRIORITÀ PER LA NOSTRA CLASSE DIRIGENTE ILARIO AMMENDOLIA Ci sono misure di cui si sta discutendo in questi giorni, che apparentemente interessano l’intero territorio nazionale ma in verità escludono, o quasi, il Sud. Per esempio l’esenzione dell’IMU per i capannoni industriali, l’ecobonus per l’industria del mobile, estesa ai “grandi elettrodomestici”, sono destinate ad avere un impatto positivo soprattutto sul centro nord. La stessa discussione sull’acquisto degli F35, spesa prevista 13 miliardi di euro (con questa cifra si costruirebbero 2 Ponti sullo Stretto), è destinata ad avere una ricaduta importante su alcune industrie della Lombardia. Così la misura “sblocca cantieri” inserita nel “decreto del fare” avrà un effetto radicalmente diverso sulle regioni del Nord rispetto a quelle meridionali. In compenso il Mezzogiorno sarà interessato dal decreto sulle “misure urgenti per l’occupazione giovanile e contro la povertà nel Mezzogiorno” e quindi alla riprogrammazione dei fondi strutturali 2007-2013. Una serena riflessione sui dati ci porta alle conclusioni che il Nord avrà molti più benefici dall’attività finora svolta dall’attuale governo rispetto alle regioni meridionali. Tuttavia non è questo il principale problema, anche perché qualsiasi misura che tenda a far ripartire la “locomotiva Italia” non può che essere salutare per l’intero territorio nazionale. C’è comunque una differenza sostanziale tra le misure a favore del Nord rispetto a quelle concepite a favore del Mezzogiorno e che coniugano una visione burocratica della realtà meridionale che si coniuga perfettamente con la sbadataggine e la superficialità dei “nostri” gruppi dirigenti . Infatti le misure rivolte al Nord hanno un carattere strategico e sono destinate a IN EVIDENZA Le misure rivolte al Nord hanno un carattere strategico e sono destinate a lasciare il segno rilanciando la produzione industriale. Nel Sud c’è il rischio concreto che non si creino nuovo posti di lavoro ma avremo una impercettibile boccata di assistenza destinata a svanire appena finite le risorse. lasciare il segno rilanciando la produzione industriale, e soprattutto ad avere continuità nel tempo. Sono misure tese, ad aumentare la ricchezza prodotta e a dare ossigeno alle imprese che lavorano in quel territorio. Sono insufficienti ma hanno una loro logica! Nel Sud c’è il rischio concreto che non si creino nuovo posti di lavoro ma avremo una impercettibile boccata di assistenza destinata a svanire appena finite le risorse. La legge che dovrebbe essere approvata dal Parlamento prevede per il Mezzogiorno un intervento articolato su “quattro assi”. La principale misura (500 milioni) del primo asse dovrebbe incentivare direttamente la creazione di nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato, per i giovani fino a 29 anni di età, attraverso una riduzione del relativo costo per le imprese. La riduzione è pari al 33% della retribuzione lorda complessiva per un periodo di 18 mesi. Sorvoliamo sul dato relativo all’età che deriva da una prescrizione dell’Unione Europea e domandiamoci: quale impresa meridionale è in condizione di assumere! Quale impresa calabrese è in grado di rilanciare la propria produzione e conquistare nuovi mercati? Guardatevi intorno? Le imprese calabresi licenziano gli operai di fiducia, non hanno mercato e non l’avranno con una riduzione dei costi del lavoro per nuovi assunti del 33% ! La seconda misura ci sembra una riproposizione della legge 185 sull’autoimpiego o autoimprenditoralità. Non mi pare che questa legge abbia portato alcun effetto duraturo nella nostra economia. Molte leggi che hanno interessato il Sud si sono rivelate buchi nell’acqua, il limite è sempre stata una visione burocratica della nostra realtà. Leggi redatte in un gioco a due tra Roma e Bruxelles e poi calate in Calabria. Qui, gestite da una burocrazia sonnacchiosa e lenta e da una politica incapace di vasti orizzonti. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Bisognerebbe scrivere un trattato sul fallimento della 488 e sui gravi limiti delle altre leggi in favore del Sud. In questo caso i fondi sono pochi, anzi pochissimi, ma almeno si spendano bene. Così com’è la legge servirà soltanto a creare posti fittizi che svaniranno il giorno dopo la fine dei fondi. Qualche avvocato assumerà la cugina disoccupata per 18 mesi, e così farà qualche studio notarile, qualche medico, qualche supermercato. Consumati i fondi ci guarderemo intorno e scopriremo di essere più poveri di prima. Noi abbiamo bisogno di entrare in un supermercato e vedere con i nostri occhi che non tutto arriva da fuori. Potremmo finanché dire, vanno bene i fichi secchi, i broccoli calabresi o la carne del maiale nero di Calabria o il latte di asina. Va bene la ricerca o la produzione di energia elettrica. Va bene tutto ciò che ci farà dire: “questi sono prodotti calabresi.” Noi dobbiamo scuotere dalla rassegnazione la nostra gioventù. Noi abbiamo bisogno di contagiare i giovani con uno stato d’animo positivo, dobbiamo dire loro che si può osare e che cambiare è possibile! Mezzo secolo fa i “magliari” hanno dato il via al miracolo economico del Nord. Noi abbiamo bisogno che mille “magliari”, singoli o associati, corrano in Calabria. Per fare questo bisogna abbattere la burocrazia e la grettezza delle classi dirigenti meridionali. Chi vuole fare impresa deve avere le autorizzazioni in una settimana, i fondi in un mese. Di questa legge così com’è possiamo fare a meno. Lo capiscano i parlamentari calabresi, lo faccia rilevare il governo regionale. Si presentino emendamenti seri prima che il decreto venga trasformato in legge. Dobbiamo pretendere che non si dica per l’ennesima volta: avete sprecato soldi ma non avete realizzato niente. Se non fosse possibile cambiare questa legge già vecchia ancor prima di essere approvata utilizziamo questi fondi per i precari, per dare un sollievo alle fasce di povertà estrema con i vecchi “cantieri scuola” impegnati a rendere verdi i nostri colli, e migliori i nostri paesi, ed aumentando i fondi per le fasce di emarginazione e miseria. Non cambierà la Calabria ma almeno non sprecheremo del tutto le modestissime somme a favore del Sud. DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 18 DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 19 www.larivieraonline.com Gerenza ... [email protected] [email protected] Tel 0964/342679 La la Riviera Direttore responsabile: PASQUINO CRUPI In redazione: ELEONORA ARAGONA, DOMENICO MACRÌ, ILARIA AMMENDOLIA, Registrazione Tribunale di Locri (RC) n. 1 del 19/06/1998 R.O.C. n°11602 del 02/11/98 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri MASSIMO P ETRUNGARO, KATIA CANDIDO, NINO SIGILLI. Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA Responsabile sport: ANTONIO TASSONE Art Director: PAOLA D’ORSA Grafica: EUGENIO FIMOGNARI RUBRICHE Loqui e sproloqui di Filomena Cataldo Messagi nel tempo di Daniela Ferraro COLLABORATORI Anna Laura Tringali, Franco Crinò, Nicodemo Barillaro, Giuseppe Gangemi, Mimmo Romeo, Giuseppe Fiorenza, Franco Parrello, Franco Blefari, Daniele Mangiola. NOTE E SCHERMAGLIE Nuova vita al rudere Franco Froio un socialista autentico dell'ex Pastificio Cataldo CERIMONIA DEGLI ADII VINCENZO PAPA Con la scomparsa di Franco Froio viene a mancare un autentico socialista riformista da sempre legato alla sua terra di origine, la Calabria. Franco era un autonomista convinto. Aderente alla corrente del suo corregionale Giacomo Mancini, lasciò questa per aderire fin da subito al progetto craxiano del Midas. Eletto per ben due volte Deputato della Repubblica in Piemonte, Franco lasciò deliberatamente l'attività parlamentare, pur non distaccandosi mai dal seguire le vicende del Psi prima e della diaspora socialista poi, per dedicarsi al mondo economico ricoprendo incarichi manageriali di primo piano nel mondo produttivo e nel settore delle grandi infrastrutture. Alla famiglia, va il mio pensiero ed il mio cordoglio. Saverio Zavettieri Tristissima la foto dell'ex pastificio Cataldo fatiscente: più di 50 anni di abbandono e altrettanti di indifferenza di privati ed Enti pubblici, segno di un degrado fisico e di un'incuria che mortificano la tradizione culturale del Sud. Anno dopo anno s'è visto sbriciolarsi un edificio robusto, di facile riutilizzo, che nessuno ha mai preso in considerazione. Un po' di anni fa avevo voluto tracciare una dozzina di ipotesi di riuso a costi modestissimi. Invio due simulazioni per usi alberghieri o, più in generale, ricettivi. Restaurate le parti edilizie necessarie al risanamento (la struttura in c.s. armato è ancora sufficientemente valida), reintonacato e dipinto, dico dipinto da mano di buon decoratore, come nelle illustrazioni allegate (l'illusoria architettura esterna è, appunto, a trompe-l'oeil), il risultato sarebbe quel che le figure mostrano. La copertura del terrazzo, a tettoia, riparerebbe dal sole cocente e dalle intemperie invernali. L'interno, ridistribuito, fornirebbe una struttura di accoglienza moderna, in un punto felicissimo a fronte mare. E' un suggerimento per qualche volenteroso, imprenditore, architetto, costruttore che voglia profittare dell'opportunità. L’ANGOL O DI PARRELLO Ritorno da voi E così, dopo quasi un mese di ricovero presso la struttura ospedaliera di Montescano-Pavia per una serie di controlli al cuore, eccomi di nuovo con i miei lettori. Certo, stare in ospedale non è mai piacevole. All'improvviso ti trovi in una stanza con persone che non hai mai visto, conosciuto e ognuna col proprio carattere. Una mattina rientrando dalla palestra dove avevo fatto esercizi per l'“apparato respiratorio”, trovo il compagno di stanza coricato nel mio lettino. Aveva scambiato il suo letto con il mio. La Caposala, allora, non solo ridiede ad ognuno il proprio letto ma ordinò immediatamente di cambiare le lenzuola. Il giorno dopo sempre il mio vicino di letto indossò, per errore, il mio nuovo pigiama e passeggiava allegra- mente nella stanza. Mi sembrò giusto non dire niente. Un giorno lo vidi piangere vicino al letto. “ Cos'hai Giuseppe - gli chiesi subito - ti senti male?” “No - risposepiango perché domani torno a casa e devo lasciarvi”. “Non ti preoccupare Giuseppe, ci scriveremo tante lettere.” Ah quant'è bello passeggiare sul lungomare di Siderno, accanto al nostro amato mare…. Franco Parrello Democrazia ed opinione pubblica Tra i tratti salienti del Secolo breve ( XX sec.), espressione da noi presa in prestito da Eric J. Hobsbawm, ne ricorderemo sicuramente due: il trionfo della democrazia e l'emancipazione della donna. Eppure se per un momento fosse consentito di ritornare indietro, nel Primo dopoguerra, possiamo con certezza sostenere che solo pochi avrebbero scommesso sulla vittoria finale della democrazia. Durante quel periodo erano in tanti a celebrare la sua inattualità e persino la sua morte dimostrando con seri riferimenti teorici, ricercati presso autori loro congruenti, che il sistema politico democratico ed i valori portanti di essa facessero parte della storia passata. Tuttavia furono proprio i regimi politici che avrebbero voluto abbatterla ad essere da essa abbattuti, Fascismo e Nazismo alla fine della Seconda guerra, mentre l'altro regime , il Comunismo, che avrebbe dovuto rappresentare la migliore espressione di democrazia diretta, cadde invece per auto-implosione. Il verdetto che è venuto fuori è dunque, almeno dopo il 1989, è che i sistemi liberal - democratici piuttosto che essere abbattuti si sono alla prova dei fatti dimostrati i più validi. Di certo se avessero vinto i regimi totalitari non saremmo qui a discutere dei valori e dell'ethos della democrazia e dei suoi padri teorici come Protagora oppure Socrate o Pericle, l'avremmo piuttosto considerata come un mero sistema politico le cui caratteristiche sono la partecipazione al governo dei molti e piuttosto che studiare A De IN EVIDENZA Non bisogna pertanto dimenticare, da quanto ci insegna J. Habermas, che per noi è l'attività razionale di un pubblico capace di giudizio Toccqueville J. Locke, oppure C. De Montesquieu, avremmo fatto dei corsi monografici sul Principe di N. Machiavelli, l'evoluzionismo di H. Spencer ed al contempo i testi di A. Gobineau e H. S. Chamberlain sarebbero stati insegnamenti obbligatori.. Ma la realtà storica ha espresso un altro verdetto ed in attesa che il possibile divenga e sostituisca la realtà noi restiamo fedeli al reale e lasciamo in pace il possibile. Ed esso (il reale) dice che i sistemi democratici, in primis Stati uniti ed in secundis Inghilterra e Francia hanno vinto sui regimi totalitari: Germania ed Italia per quanto riguarda il Vecchi Continente (ll Franchismo e gli altri sistemi Caudillistici meriterebbero un discorso a parte). Detto ciò, è evidente che la democrazia, come ha notato di recente E. Kuchenoff, a causa di un uso intensivo ed estensivo è divenuto persino un concetto idolatrico ed onnicomprensivo (Allumfassender-Idolbegriff). E noi sulla sua scia ed anche su quella del nostro classico, che è A. De Tocqueville, andiamo a cogliere qualche aspetto del suo l'ethos piuttosto che ribadire che è un mero sistema politico che come abbiamo visto, almeno presso i due massimi teorici del mondo antico, Platone ed Aristotele, fisiologicamente approda alla tirannia ed all'affermarsi di demagoghi di turno. In alcune pagine della Democrazia in America avevamo appreso altresì che essa , la democrazia, affinché potesse affermarsi e trovare un proprio humus naturale presupponeva una società mediamente istruita ed un' opinione pubblica sviluppata. Questi due elementi costituiscono pertanto la sua conditio sine qua non. Va da sé a questo punto quanto sia importante il ruolo della scuola nello sviluppo e nell'affermarsi della democrazia ed al contempo il ruolo del linguaggio. Esso nella democrazia deve avere un ruolo di prim'ordine: “ comanda - dicevano i sofisti chi conosce più parole e solo la lingua rende uguali.”. Abbiamo dimenticato quanta gente nel nostro panorama nazionale sino a ieri non sapeva né leggere né scrivere ed ha dovuto fare sempre ricorso ad altri, ovviamente istruiti? È consequenziale dunque che solo una scuola egualitaria in cui sono garantiti i presupposti di partenza può creare ed affermare la democrazia. Ed in quest'ottica leggerei sia gli esami di stato in corso sia il ruolo della scuola pubblica. Sulla primo punto, almeno nel nostro contesto, il discorso che bisogna evitare è quello d una reale inflazione dei nostri titoli che si sa sono un pochino sopra la media nazionale. La fortuna però è che i nostri studenti superano le prove d'ingresso nei più prestigiosi Atenei italiani. Sul secondo punto è da ribadire invece che, da diversi lustri, politiche serie nei confronti della scuola non sono stati messe in campo e quel poco di riforma che abbiamo visto, sa più di controriforma che di riforma vera e propria. Ma su questo punto è nostra intenzione ritornarci magari spendendo un capitolo a parte. Sul secondo tratto, vale dire sul concetto di opinione pubblica è doveroso invece fare ricorso a qualche nostro autore per cercare di delineare meglio il concetto. Apparentemente opinione pubblica significa l'opinione dei più, l'opinione dei molti, del pubblico. Questa storia del pubblico assomiglia molto a quanto dice Aristotele a proposito della moltitudine: “ può darsi che i molti, anche se singolarmente non eccellenti siano superiori (ai singoli geni a.n.). In realtà ciascuno ha una parte di virtù e di saggezza , è come quando si raccolgono in massa ed hanno molti piedi , molte mani, molti sensi : essi divengono uno con molte eccellenti doti.” In realtà i molti non sempre hanno ragione ed appunto il fatto che i regimi totalitari proprio perché legittimati dal voto di massa alla prova storica si sono dimostrati tutt'altro che saggi e giusti. Il concetto di opinione pubblica è da ricercarsi dunque altrove. E per quanto esso rimandi sempre e comunque alla doxa greca, alla opinio latina, o alla meinung tedesca il suo significato originario rimanda sempre e comunque alla fama , alla reputazione ed alla considerazione che gli a altri hanno di noi. Non bisogna pertanto dimenticare, da quanto ci insegna J. Habermas, che per noi è l'attività razionale di un pubblico capace di giudizio. È sempre il filosofo e saggista tedesco che ci insegna che questo termine , nell'ultima accezione, è stato coniato alla fine del XVIII nella realtà storica francese. Esso sintetizzava il concetto di opinion che a quel tempo significava ancora opinione del popolo basata sul bon sens e sulla tradizione, e questa sintesi operata dai Fisiocraticii elevava il concetto ad indicare un pubblico éclairé( illuminato,rischiarato) vale a dire il significato rigoroso di un'opinione che mediante la discussione critica e nell'ambito della sfera pubblica si depura sino a diventare autentica opinione critica. È evidente che affinché si raggiungano tali traguardi è d'obbligo la lettura dei giornali, libri ecc. e si dia ampio spazio ad un'eventuale scambio di opinioni e di dibattito comune. Sono irraggiungibili tali traguardi nella nostra realtà? Segue. Domenico Angilletta DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 20 HANNO COLLABORATO Giuseppe Patamia, ,Bruno Gemelli, Carmelo Carabetta, COPERTINE Dal 2003 a cura di Paola D’Orsa Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. 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Un periodo in cui la Chiesa ci chiama a riflettere su cosa significhi per noi avere fede, fidarsi di qualcuno che non possiamo vedere, toccare e la cui esistenza non è possibile spiegare con la semplice ragione. Quanto riusciamo ad avere fiducia in Lui, lasciarci guidare nella nostra via, avere la consapevolezza che con il suo amore il mondo possa cambiare in meglio, non perdere la speranza poiché non saremo mai soli se apriremo il nostro cuore a Dio che è amore. Proprio per festeggiare questo momento così importante per noi cristiani, il coro “Gli Alleluia” ha deciso, attraverso la rappresentazione del musical “Caino e Abele”, di coinvolgervi in un atmosfera magica dove l'amore sotto forme diverse è la forza che vince il male. Si parte dalla Genesi dove la creazione dell'universo e dell'uomo scaturiscono dal profondo gesto d'amore di Dio Padre per poi passare all'amore fraterno che diventa gelosia vendicativa nell'uccisione di Abele da parte di Caino. Amore puro e dolce nella vita di Francesco e Chiara, umano, sensuale ma limpido in Romeo e Giulietta, capace però di trasformare i cuori induriti dall'odio delle loro famiglie; amore sub- lime quello di Giovanna d'Arco verso Dio e la Chiesa che la porterà a immolarsi; l'amore di Anna Frank per la vita che non ha potuto apprezzare pienamente, il suo desiderio di pace tra gli uomini che la condurrà lontano dai suoi affetti, a spegnersi in un campo di concentramento. È Arrivata l’ora di liberarci dalle catene! (NON SIAMO MICA UN GREGGE !!! ) Visto che al Comune non trovano i soldi per fare la delibera sulla chiusura del lungomare, come ogni anno, da sessant’anni, con le solite obbrobriose catene, antiestetiche e incivili è arrivata l’ora di liberarcene completamente. I cittadini non rispettano le leggi, il Comune non ha la forza per farle rispettare, basterebbero solo semplici e civili segnali di divieto, non ci vuole molto per abituarsi a questo metodo che fa parte in tutta Italia dell’educazione stradale. Spero che con l’aiuto dei Commissari o Prefetti (datevi da fare) arriveremo a chiamarlo “Lungomare della Libertà e Civiltà “! Scusate se sono presuntuoso, come ho detto, consiglio che per togliere la “bruttura” delle catene basta apporre appositi cartelli di divieto come tutte le città civili, sono convinto che i cittadini si abituerebbero a ciò senza trasgredire, se questo non dovesse succedere : la prima volta una multa salata, alla seconda il ritiro del mezzo, chiunque sia!!! Per questo ci vorrà una attenta collaborazione delle Istituzioni! Non sarebbe male, i trasgressori incivili, incrementerebbero le casse del Comune ,con le multe, risparmiando di pagare l’incaricato a mettere le catene come un guardiano del gregge. Ognuno fa quello che vuole, non capiscono che camminando avanti e indietro con le macchine, oltre a consumare benzina (alla faccia della crisi...) avvelena l’aria con gli scarichi, avvelenando anche le persone che fanno la passeggiata per respirare aria fresca e sentire l’odore del mare, non per ultima e meno importante l’incolumità della gente, bambini, anziani e non, che hanno tutto il diritto di passeggiare in tutta tranquillità. È ora di prendere in mano la situazione con serietà, dimostrando che si può migliorare e cambiare, spetterà ai cittadini osservare le regole con serenità, migliorando così la loro cultura, che in questa città sta morendo!!! P.S. Ripeto che oltre al lungomare al buio, ci sono parecchie via della città nella stessa situazione. Continuerò finchè non vedrò segnali di miglioramento, scusate... Giuseppe Belligerante Sono tutte facce dell'amore che è la forza trainante della nostra vita, senza il quale essa sarebbe arida, spenta. Amore che può venire soltanto da colui che è la pura essenza dell'amore. Gli Alleluia vi aspettano numerosi, quindi in piazza Portosalvo il 27 luglio alle ore 21.00. Trascorreremo un po' di tempo insieme lasciandoci cullare dalle parole intense e piene di significato dei canti. Vogliate accettare amici un piccolo dono da un gruppo che da tanti anni è al servizio della Parrocchia e che nella musica trova il modo di parlare alle persone dell'amore di Dio. Un enorme grazie va ai commercianti che hanno contribuito economicamente per la realizzazione del musical. Senza di loro la nostra missione sarebbe stata impossibile. Grazie di cuore a tutti quelli che hanno avuto fede in noi e ci hanno supportato con le parole e i fatti. LR Angelo Laganà onora la Calabria con i ringraziamenti del Santo Padre per avergli inviato una lettera in cui esprimeva il suo entusiasmo e i suoi più sinceri auguri in occasione della Sua elezione nella Cattedra di Pietro, unendo il dono di una pubblicazione e di un dvd. Laganà, cantautore e concertista calabrese di Roccella Jonica è l'autore di molte colonne sonore e sigle televisive. Ha inoltre collaborato con la “Coopcalabria” Film, associazione no profit operante nel reggino con lo scopo di far conoscere i paesaggi della Locride e far emergere i giovani che ambiscono a fare gli attori. Molto conosciuto è anche a Cuba e in America Latina. Ciò che distingue quest'artista nello stile professionale e di vita è il grande amore per la propria terra e per l'arte. Numerosi sono i riconoscimenti da lui ricevuti, come il Premio 2008 "Una Vita per la Cultura" assegnatogli dall'Università dei Popoli di Agnone (la città delle campane, in Molise). Questo prestigioso riconoscimento è considerato addirittura il “Premio Nobel Alternativo” ed è, comunque un vero e proprio “oscar alla carriera”; il quindicesimo Premio Museo per la “sezione Musica”, consistente in una cornucopia d'argento nell'anno 2009; il premio “Giganti della Calabria” venuto dall'Università dei Popoli di Badolato; il Premio “Cuba Cultura” ricevuto a La Havana dal governo cubano per il ponte culturale che Laganà realizza da parecchi anni tra Italia e Cuba. Insomma la nostra Calabria ha tutte le carte in tavola per ritenersi fortunata e soddisfatta. Tecnica del congelamento contro gli infarti usata per la prima volta in Italia Zia Gabryella Reale Buon giorno, sono Gabriella Reale,locrese, ma da 11 anni mantengo vive le mie tradizioni calabresi a Bologna. Avrei molto piacere a condividere con i miei conterranei questo articolo. Mi farebbe molto piacere che quanto accaduto a Bologna occupasse una pagina del vostro settimanale. Cordiali Saluti, Gabriella Reale,Infermiera allo Stroke Unit dell'Ospedale Maggiore, in passato Infermiera in Neurochirurgia all'Ospedale Bellaria, e speriamo che un giorno sarò dipendente presso l'Asp di Reggio Calabria o Locri. Prima volta in Italia: 27enne salvato dall'infarto con la tecnica del congelamento 27 anni, troppo giovane per una attacco cardiaco, ma tant'è che è stata proprio l'ipotermia a salvarlo: un gel utilizzato per la prima volta in Italia ha rallentato il suo metabolismo, "mettendo il cervello a riposo" così da evitare danni Un arresto cardiaco improvviso, ma senza danni neurologici, grazie al pronto intervento del 118 Bologna Soccorso. Per la prima volta in Italia uno strumento di raffreddamento del corpo, utilizzabile già durante il trasporto in ospedale, non invasivo e più rapido di ogni altro strumento analogo. Lo sfortunato protagonista, un giovane di 27 anni, colpito la scorsa setti- mana (ma la notizia è stata resa nota ieri da Auls Bologna) da arresto cardiaco mentre sosteneva un esame professionale in un comune della provincia bolognese. LE FASI. Alle 9.30 il 118 riceve una chiamata di soccorso e invia un'ambulanza. Alle 9.36, una seconda chiamata fornisce ulteriori particolari sulla possibile causa del malore, viene così inviata anche un'automedica. Contemporaneamente, all'uomo viene praticato il massaggio cardiaco da parte di una persona presente. Ambulanza e automedica, alle 9.48, provvedono a defibrillate e quindi a stabilizzare e intubare il giovane per la ventilazione meccanica. Al termine delle manovre rianimatorie, prima del trasporto all'ospedale Maggiore, si avvia la procedura di ipotermia per portare la temperatura corporea a 33°. L'ipotermia, rallentando il metabolismo, protegge il cervello da possibili danni subiti a seguito di arresto cardiaco. Il 118 ha utilizzato, primo in Italia, uno strumento di raffreddamento, un kit adesivo speciale da posizionare sul corpo del paziente, ovvero un gel in grado di ridurre la temperatura 15 volte più rapidamente del ghiaccio, non è invasivo e può essere applicato prima del trasporto in ospedale. Alle ore 10.47, l'uomo è accolto nella unità di Emodinamica dell'Ospedale Maggiore. La tua temperatura corporea è già scesa a 33°. La coronarografia, eseguita immediatamente, non evidenzia danni o alterazioni alle coronarie. L'uomo viene quindi ricoverato presso la Rianimazione e mantenuto in ipotermia per 24 ore attraverso sedazioDOMENICA ne farmacologica. IL RISVEGLIO. Al risveglio, il giorno dopo, è accolto nella UTIC dell'Ospedale Maggiore, dove sono attualmente in corso gli esami necessari per approfondire la natura dell'arresto cardiaco e predisporre le azioni utili a prevenire futuri episodi. IPOTERMIA. L'arresto cardiaco colpisce in Italia, ogni anno, 1 persona su 1000 abitanti. Le persone colpite, nella maggior parte dei casi, soffrono già di malattie cardiache. L'utilizzo di alcuni farmaci o l'abuso di alcool e droghe aumentano le probabilità di un arresto cardiaco.Il trattamento con ipotermia consiste nel raffreddamento dell'organismo a 32-34 gradi centigradi, con l'obiettivo di mettere a riposo il cervello, salvaguardandolo per un tempo prolungato dai danni da mancanza di afflusso di sangue. Inoltre, grazie ad esso i cardiologi possono intervenire immediatamente sulle coronarie, responsabili di oltre il 50% degli arresti cardiaci, con procedure di emodinamica. OSPEDALE MAGGIORE. Nella Rianimazione del Maggiore, dal 2004 ad oggi sono stati oltre 130 i pazienti con arresto cardiaco trattati con ipotermia, 30 dei quali nel 2012. L'80% di essi, appena arrivato in ospedale, ha effettuato una coronarografia con angioplastica, migliorando le possibilità di sopravvivenza. Oggi la casistica dell'ospedale Maggiore fa registrare per i pazienti trattati con defibrillazione angioplastica e ipotermia una sopravvivenza del 50% dei casi Fonte: Ausl Bologna). 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 21 DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 22 Il premio “Trichilo” alla carriera a Pasquino Crupi Si apre il sipario a Siderno per la decima edizione del Premio letterario “Giomo Trichilo”che si svolgerà domenica 4 agosto, dalle 21,00 in poi nella tradizionale cornice di Piazza Vittorio Veneto. Una manifestazione di grande spessore culturale dedicata a Giomo Trichilo (poeta analfabeta originario di Siderno Superiore) nata proprio con la finalità di tutelare, valorizzare e promuovere l’uso del dialetto. Il Premio alla Carriera sarà assegnato al direttore de la Riviera Pasquino Crupi. Pasquino Crupi è nato a Bova Marina, Reggio Calabria, il 24 marzo 1940). Intellettuale militante, meridionalista senza conversione, è autore di numerosi saggi, tutti centrati sulla civiltà nello stato d'assedio, ossia il Mezzogiorno e la Calabria. E tra questi i più rappresentativi: a) sul versante della battaglia di idee, I fatti di Melissa- in collaborazione con Visconte Frontera- (Calabriaoggi editrice, Catanzaro 1976; Falzea, Reggio Calabria 1999 ); Processo a mezzo stampa. Il 7 aprile (Com2, Venezia 1982); Stragi di Stato nel Mezzogiorno contadino (Pellegrini, Cosenza 1985); Il giallo colore del sangue di Luino (Calabriaoggi Editrice, Reggio Calabria 1990); b) sul versante della critica letteraria, Letteratura calabrese contemporanea ( D'Anna, Messina- Firenze 1972) ; Un popolo in fuga (Pellegrini, Cosenza 1982); L'uomo, la donna, il letterato ( IVI 1984); L'anomalia selvaggia- Camorra, mafia, picciotteria e 'ndrangheta nella letteratura calabrese del Novecento ( Sellerio, Palermo 1992); Benedetto Croce e gli studi di letteratura calabrese(Pellegrini, Cosenza 2003); La letteratura calabrese per la scuola media, Voll. 3 ( IVI 2008- 2009). Svetta per originalità, completezza, recupero della civiltà letteraria calabrese la monumentale Storia della Letteratura calabrese, voll. 4 ( Periferia, Cosenza 1992- 1997). E d'assoluto valore per la ripresa della battaglia di idee sul Mezzogiorno criminalizzato è il suo saggio La questione meridionale al tempo della diffamazione calcolata del Sud (Ferrari Editore, Rossano, Cosenza, 2013). Concluso da un convincimento destinato a fare discutere: “Piaccia o non piaccia, il meridionalismo creativo si apre e si chiude con la generazione dei meridionalisti liberaldemocratici, autoritari, riformisti, rivoluzionari”. lr Piero Procopio in scena con "L'eredità do zzù previta" Sempre il prossimo 4 agosto, nell’ambito della decima edizione del premio Giomo Trichilo, ci sarà la consueta rappresentazione teatrale, una commedia in tre atti "L'eredità do zzù previta" ispirato ad un classico della commedia popolare siciliana come "L'eredità dello zio canonico" scritto da Antonio Russo Giusti. Lo speciale riadattamento in vernacolo catanzarese verrà diretto da Piero Procopio esarà proposto in Piazza Vittorio Veneto. "L'eredità do zzù previta" rappresenta la tipica commedia degli equivoci con una vena grottesca in grado di dare nuova linfa al meccanismo delle gag assumendo a tratti i toni della farsa. Protagonista della storia è Antonio Favazza che, dopo aver dedicato la vita allo zio canonico, si ritrova senza una lira, perché l'eredità milionaria è contesa da due famiglie che, dopo una serie di peripezie, riusciranno a trovare un accordo per accaparrarsi gli averi del defunto. Un triplice matrimonio, infatti, rimetterà in sesto la situazione. Una commedia, dunque, in cui la caratterizzazione dei personaggi diventa chiave basilare della messinscena mettendo in risalto la figura del protagonista che, battuta dopo battuta, troverà modo per esaltarsi assurgendo ad autentico paradigma della mediocrità, dell'attaccamentoal denaro e di una bonaria ignoranza. A salire sul palco saranno: Piero Procopio, Biagio Bianco, Valentina Rames, Gori Mirarchi, Alessandro Mangiacasale, Teresa Barbagallo, Maurizio Corrado, Stella Surace, Dario Costa e Franco Procopio. Costumi a cura di Elisa Procopio, scenografie di Gori Mirarchi e luci e fonica di Mattia Procopio. a.t. Questo il bando ufficiale del Premio Letterario ”GIOMO TRICHILO”- X Edizione 2013 Art. 1 – L’ associazione culturale L’Eco di Siderno, indice la decima edizione del Premio Letterario ”Giomo Trichilo” Città di Siderno. Art. 2 Il concorso comprende: a) Una sezione di poesia in lingua calabrese inedita- Premio Giomo Trichilo b) Premio alla Carriera Art. 3 Ogni partecipante al concorso della poesia inedita in lingua calabrese deve inviare fino a n. 3 poesie in sei copie dattiloscritte. Art. 4 I lavori rigorosamente anonimi devono pervenire in busta chiusa, contenente un’altra busta chiusa, con i dati anagrafici del concorrente, l’indirizzo, il numero di telefono . Inoltre una dichiarazione in cui l’autore se ne assume la paternità sotto la propria responsabilità. Art. 5 I lavori inviati devono giungere entro e non oltre il 28 luglio p.v a mezzo servizio postale al seguente indirizzo. Premio Letterario ”Giomo Trichilo- Città di Siderno” c/o Edicola Bonavita – Piazza Vittorio Veneto - 89048 Siderno (Rc) Art. 6- I lavori saranno giudicati da una giuria tecnica composta da autorevoli esponenti del mondo della cultura calabrese e sarà presieduta dal presidente dell’Associazione Culturale L’Eco di Siderno, Avv. Antonio Tassone. Art. 7- Il giudizio della giuria è insindacabile Art. 8 Tutti i lavori pervenuti , inediti, restano di proprietà dell’organizzazione. Art. 9- Il concorso prevede la consegna di tre premi per i primi tre classificati per quanto concerne la sezione relativa alla poesia inedita ”Giomo Trichilo”. Un Premio alla Carriera. Art. 10- Il Premio alla Carriera, è determinato a giudizio insindacabile della giuria. Art. 11- La Giuria conferirà, inoltre, menzioni speciali. Art. 12 I premi verranno consegnati ai vincitori che verranno a ritirarli personalmente nella manifestazione finale del 4 agosto 2013 Per ulteriori informazioni rivolgersi al numero 347-9940108 oppure 0964-383478 oppure inviare una e.mail al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected], oppure [email protected] DOMENICA 14 LUGLIO 2013 23 Parlando di... SPORT INAUGURATA LA SEDE DELLO SPORTING LOCRI Un altro traguardo raggiunto per lo Sporting Locri. Questa volta non sul campo ma nell'organizzazione societaria che ha, fortemente, voluto con il suo presidente Domenico Stilo e il direttore generale Ferdinando Armeni, regalare al club, ai tifosi, nonché alla città, una sede sportiva della squadra amaranto. Una cerimonia di inaugurazione in grande stile, curando tutto nei minimi dettagli. Alle ore 19,30 di domenica il presidente Stilo e il presidente onorario Francesco Diano, seguiti da Istituzioni, dalle famiglie, atlete e cittadini comuni, hanno tagliato il nastro e aperto le porte della nuova casa dello Sporting. Il colore amaranto predomina sulle pareti, lasciando spazio alla parte “ricordi” con centinaia di foto che immortalano i momenti più belli vissuti sotto il nome Sporting Locri. Testimonianza di un club importante sono le maglie da gioco come i molteplici trofei esibiti. Prima del taglio della torta da parte delle atlete e dalla neo allenatrice Nicoletta Sergiano, compiaciuta per la manifestazione, è stato il presidente onorario Francesco Diano ad augurare alle ragazze di raggiungere obiettivi importanti sul campo e nella vita, sempre sostenuti dai tifosi. Il presidente Stilo ha voluto ringraziare i presenti, ma in particolare il dg Armeni e le atlete che hanno contribuito alla realizzazione ed allestimento della sede, lavorando sodo per completare tutti i lavori.. Ora, visti gli ambiziosi obiettivi della società e del mister, è necessario un cambio di passo con attività mirate al fine di eliminare alcune possibili criticità e permettere alle atlete il perfezionamento del proprio corpo attraverso piani nutrizionali specifici per ognuna in funzione all'attività di allenamento. Grande entusiasmo è stato registrato dalle ragazze che hanno salutato con favore questo nuovo approccio, mostrando la loro massima disponibilità alla dottoressa affinché insieme si possano raggiungere gli obiettivi designati. Lo Sporting sta cercando di realizzare con i giusti passi un'organizzazione importante per il futuro, la società guarda lontano e mettere le giuste basi è importante. Soddisfazione del mister Sergiano per l'allenamento svolto. Durante la seduta sono stati effettuati diversi test tecnico-coordinativi e tattici di elevata qualità, il lavoro quest'anno sarà totalmente diverso e vedremo sicuramente una squadra davvero entusiasmante.lr ROCCELLA in mano a tre commissari Tracciate le linee guida del nuovo corso del Roccella. A conclusione dell'Assemblea pubblica tenutasi questa sera nella sala consiliare del Comune di Roccella è finita ufficialmente l'era Giannitti. L'ex patron amaranto ha confermato la scelta di cedere il passo, pur rimanendo a sostegno della società che si andrà a creare. Nel frattempo sono stati individuati tre commissari, nelle persone di Cecco Curtale, Boccucci Ernesto e Vincenzo Circosta, che avranno il compito di creare una nuova struttura societaria che al momento risulta azzerata in ogni ruolo. Per quel che concerne la guida tecnica della squadra la priorità eè la riconferma di mister Ferraro, che a breve sarà contattato, spetterà poi a lui sposare o no il progetto che gli verrà presentato.( fonte stadio radio) Il Siderno riparte dalla promozione Come anticipato nelle scorse settimane l’A.S.D. SIDERNO 1911 si iscrive regolarmente al prossimo campionato di promozione. Parte così ufficialmente la nuova stagione calcistica 2013/14. Il dirigente Enzo Commisso afferma che non è stato semplice ripartire dopo la retrocessione dovendo anche fare i conti con una crisi sempre più nera. In più c’era da risolvere la vertenza di non poco conto dell’ex allenatore Filippo Laface, quale passaggio fondamentale per poter procedere all’iscrizione senza intoppi. Tutto ciò è stato evitato prima di tutto grazie alla serietà e alla disponibilità del sig. Laface il quale è pervenuto ad un accordo con la società per il pagamento delle spettenze che ha soddisfatto entrambi le parti e poi grazie al lavoro serio e intenso del Direttore Generale Francesco Vumbaca che è riuscito a dare via in maniera efficace ad un progetto di azionariato popolare, un idea vincente, che ha coinvolto attraverso il passa parola numerosi cittadi- ni che hanno partecipato con un contributo volontario a loro piacere. Ovviamente anche i soci hanno dato il loro apporto. Merita, altresì, di essere citato l’impegno e l’entusiasmo dei f.lli Racco, titolari del Ristorante “Il Tempio”, di cui Francesco Racco è stato eletto nuovo Presidente e Alessandro Racco Consigliere della società. La parola passa al direttore Vumbaca. Intanto mi preme ringraziare tutte le persone che hanno dato il loro contributo, si deve soprattutto a loro la continuità della tradizione calcistica a Siderno. Fare calcio non è facile come all’apparenza può sembrare ma anche a questi bassi livelli le difficoltà e le insidie sono sempre dietro l’angolo ad attenderti. Oggi noi Italiani non stiamo attraversando un momento felice sia a livello economico, sia sociale, sia culturale. Lo sport ritengo debba essere sempre incentivato ed in particolare il gioco del calcio il quale fa parte della cultura di un paese oltre a servire a tenere impegnati i giovani in un’attività sana e spensierata. L’iscrizione della squadra e il pagamento della vertenza è stata possibile grazie all’apporto, oltre che dei soci, di numerosi cittadini e commercianti che hanno voluto sostenere la squadra anche in un momento stori- co di crisi che stiamo attraversando. La documentazione è tutta in regola ed è stata spedita nei tempi e nei modi previsti dalla F.I.G.C.. L’unica difficoltà che ancora non abbiamo risolto è quella legata all’utilizzo dell’impianto sportivo “F. Raciti” di Siderno. La L.N.D. richiede il nulla osta all’utilizzo rilasciato dall’Ente. Da quest’anno il Comune per concedere il predetto nulla osta richiede di attenersi ad un regolamento comunale che prevede tutta una fase istruttoria la quale se si dovesse protrarre per molto tempo ci vedrà costretti, purtroppo, a giocare le prime partite lontano da Siderno. La legge quando c’è va rispettata speriamo solo che l’assegnazione sia celere, senza eccedere troppo nel tempo, e possiamo inziare il nostro campionato a Siderno. Ora ci concetremo sul parco giocatori che sarà esclusivamente locale, vogliamo valorizzare e far crescere i nostri giovani. Da quest’anno parteciperemo anche al campionato regionale allievi. Marina di Gioiosa: iscrizione ok La dirigenza del Marina di Gioiosa Jonica ha provveduto alla regolarizzazione dell'iscrizione della squadra al prossimo campionato di promozione. Ora si avrà, quindi, più tempo per trovare nuove figure, con un progetto sano e praticabile, guardando con fiducia alla programmazione per quanto riguarda la squadra che dovrà affrontare la prossima stagione calcistica . Il presidente Vincenzo Tavernese subito dopo l'avvenuta iscrizione afferma : “ Come promesso e con grandi sacrifici l'iscrizione del Marina di Gioiosa è oggi una certezza, si materializza e si conferma una promessa che questa dirigenza si era data. La promessa è stata mantenuta adesso guardiamo con fiducia al futuro della squadra del nostra città ”. Il primo nodo da sciogliere per la società giallorossa adesso riguarda lo stadio Comunale Lombardo che necessità di lavori urgenti di manutenzione e di messa in sicurezza . Tutto questo è emerso dopo l'incontro con la triade commissariale . La società si augura che la triade risolva il problema per evitare che il Marina di Gioiosa debba emigrare in altri impianti sportivi. Il dirigente Carmelo Carbone sulla questione dichiara: “ Noi come società non siamo nelle condizioni di potere affrontare delle spese per la messa in sicurezza dell'impianto sportivo ci appelliamo alla sensibilità della triade commissariale affinché possa intervenire tempestivamente alla risoluzione del problema. Mi auguro che la nostra squadra giochi ancora a Marina evitando di traslocare in altre strutture sportive ci opporremo a questa eventuale ipotesi, che creerebbe un grande danno economico alla nostra societa in un momento di grande crisi”. Sul fronte mercato Matteo Carbone continua ad essere richiesto da diverse squadre : Roccella Jonica, Palmese, Guardavalle e Bianco. Il fantasista telefonicamente ha affermato :” Ad oggi il mio futuro è decisamente lontano da Marina di Gioiosa , anche se di definitivo ancora non c'è nulla. Se cosi dovesse essere, auguro sin da ora le migliori fortune alla società, alla squadra ed all'intera città, consapevole che i colori giallorossi rimarranno sempre nel mio cuore. Non posso negare di avere ricevuto già qualche offerta, e qualcuna mi intriga parecchio”.( Nicodemo Barillaro) DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 24 Marco Sorgiovanni nell'Olimpo dei professionisti la Riviera di... Marco Sorgiovanni, miglior under del campionato di Eccellenza, è stato subito oggetto di attenzione di molte società a conclusione di stagione. Il talentuoso calciatore del Roccella, vincitore del Premio StadioRadio come miglior under del torneo, finisce nell'Olimpo dei Professionisti, il calciatore infatti ha colto al volo l'opportunità arrivatagli da Chievo Verona che lo andrebbe a schierare nella formazione Primavera. A Marco Sorgiovanni vanno le congratulazioni per il prestigioso traguardo, che diventa subito punto di partenza per nuovi orizzonti. (fonte stadioradio) Obiettivi ambiziosi per il nuovo Brancaleone Il “Mirabilandia Football Cup” è uno degli appuntamenti tra i più importanti a livello nazionale per il calcio giovanile ed è una manifestazione facente parte dei “ Tornei 5 stelle”, circuito che racchiude i migliori tornei italiani ed europei per organizzazione, partecipazione, tradizione, storia e qualità. Al suddetto evento quest'anno hanno partecipato ben 48 squadre di calcio in rappresentanza di tutte le regioni d'Italia, della Svizzera e della Russia. Quest'anno a rappresentare la Calabria con un nutrito e qualificato staff tecnico e sanitario c'era la Juventina Siderno con tre diverse categorie, Esordienti, Giovanissimi e Allievi. In una tre giorni estenuante sia sotto il profilo fisico (tre partite al giorno per categoria) che sotto quello logistico, i giovani calciatori sidernesi, sotto la guida del duo La Juventina Siderno trionfa in Emilia Pedullà-Macrì, hanno dato spettacolo mettendo in mostra le indubbie qualità personali, la preparazione atletica, tecnica e tattica, spesso dominando gli avversari con moduli di gioco, fair play, e spirito di abnegazione che ha deliziato anche le tifoserie avversarie. Le soddisfazioni non sono mancate, infatti, gli Esordienti sono riusciti a battere i forti di pari età della Russia ai calci di rigore in una finale al cardiopalmo per il terzo posto, stesso podio per i giovanissimi che hanno ceduto solo nella semifinale contro la formazione del Cesena. Ma l'exploit è stato dei ragazzi della categoria Allievi che contro ogni previsione si sono aggiudicati il gradino più alto del podio battendo la forte rappresentante della Svizzera in una finale tirata ma bellissima. La vittoria del torneo acquista maggior valore se si pensa che i ragazzi della Presidente Elisa Pallavolo arriva a Cinquefrondi Dionisio Dipasquale La dirigenza della Pallavolo Cinquefrondi prosegue la propria attività di allestimento della nuova squadra che disputerà il secondo campionato consecutivo in serie B2 nazionale di pallavolo stagione 2013/2014. Dopo l'arrivo del palleggiatore Andrea Neri e degli schiacciatori Mercurio e Sterminio, accordo chiuso anche per posto 4. Sarà Dionisio Dipasquale ad occupare la casella. La notizia arriva dopo un periodo di trattative e soddisfa pienamente coach Polimeni che è stato molto vicino ad allenarlo a Paola (accordo sfumato per rinuncia al campionato da parte della società di B1) ed a Giarratana dove pareva essere diretto il coach la scorsa stagione prima di approdare a Cinquefrondi. Queste le dichiarazioni di Polimeni sull'acquisto di Dipasquale e sull'andamento della campagna acquisti: “Sono molto contento dell'operato della società e del ds Vincenzo Belcastro che in fase di mercato sta cercando di adempiere in tutto e per tutto a quelle che sono le richieste del quadro tecnico. Con il direttore sportivo ed il direttore generale Billy Gurnari il confronto è quotidiano e credo che questo fattore alla distanza rappresenterà un nostro punto di forza in questa fase. Dionisio Dipasquale era sicuramente in cima alle mie preferenze ed è inutile dire che sono felicissimo del suo arrivo. Ho avuto modo e fortuna di conoscere Dionisio anche fuori da un campo di pallavolo e oltre agli indiscussi valori tecnici mi sento di dire che Cinquefrondi ha ingaggiato un'atleta che ha anche grossi valori umani”. Dionisio Dipasquale, schiacciatore posto 4, altezza 198 cm, classe 1988, ultima stagione con la maglia della Giarratana Volley (Ragusa) in serie B1, dove è tornato dopo diverse esperienze esterne in serie B2 (Gela e Perugia) B1 (Bastia Umbra Paola, Corigliano e Cortona) ed A2 (Corigliano).lr Gargiulo, hanno mantenuto inviolata la propria porta incassando 0 reti e mettendo a segno 7 magnifici e bellissimi goal. Grande soddisfazione quindi per la Scuola Calcio di Siderno che ancora una volta ha dimostrato che con sacrificio e abnegazione e crescendo in modo sano i propri ragazzi si possono raggiungere traguardi ambiziosi, con l'orgoglio di aver scritto il proprio nome negli annali di un evento sportivo fra i più prestigiosi del calcio giovanile. Questo il nuovo organigramma del Brancaleone, versione 2013/14. E’ già alle spalle l’amara retrocessione subita due mesi fa, che ne ha sancito il ritorno in Promozione dopo due anni nel massimo campionato regionale. E’ stato il ds Cuppari, ad esporre il nuovo programma che “è quello di tornare subito in Eccellenza, ripartendo da mister Pippo la Face”, aggiungendo che “non è stato facile trovare gli stimoli dopo la retrocessione, e solo la passione ci fa essere qui presenti al via. Società che riparte dal seguente organigramma societario: Carlo Galletta presidente, Stefano Benavoli il vice. Oltre al già citato ds, il ruolo di segretario toccherà ad Antonio Santacaterina, mentre il cassiere sarà Caracciolo Bruno. Consiglieri saranno Armonio, Ciancia, Cosmano, Ferraro, Palamara, Palumbo, Roccamo, Vadala e Galletta Giovanni, “da quest’anno nel doppio ruolo di dirigentegiocatore”. Mentre tocca a La Face presentare il suo staff tecnico che è composto da Santo Scambia allenatore dei portieri, “rimasto dopo un’opera di convincimento in cui ho dovuto fare molto perché rimanesse – dice il tecnico”. Rodà il preparatore atletico e Danilo Nobile collaboratore e Franco Paviglianiti allenatore juniores. “Per prima cosa ci tengo a ricordare il compianto presidente Enzo Galletta, grande amico anche se in campo tra di noi erano scintille. Se vinceremo sarà dedicato a lui. Lo staff tecnico: Santo Scambia, La Face, Nobile e Paviglianiti. Non sappiamo che avversarie avremo – dichiara l’ex Siderno – ma noi lotteremo sempre per il primo posto.” Il mister successivamente presenta i nuovi arrivi, uomini di fiducia come Marino, “attaccante da tanti gol” Luciano, centrocampista di vecchi tempi che “quando arrivai a Siderno due anni fa – afferma La Face – non lo conoscevo, ma dai primi allenamenti capii fosse uno dei migliori che abbia allenato”. Il miglior arrivo può ritenersi, però, Enzo De Leo, anche lui ex Siderno, “giocatore che farà la differenza”. A questi si aggiungono i ritorni da Bovalino di Romeo, classe 96 e Schimizzi, portiere che si andrà a giocare il posto con Ciccio Ferraro. “Vogliamo giocatori seri, che onorino la maglia ogni domenica, perché ci sarà da lottare. Abbiamo un campionato difficile, con la presenza di tanti derby che renderanno tante partite calde”. “La rosa sarà questa - conclude l’allenatore - non ci saranno altri innesti, se non ci saranno defezioni o qualcuno non si dimostrerà all’altezza”. Giocatori che andranno ad integrare l’organico composto dai vari Ferraro, Macrì, Tringali, Borrello e i Galletta. tratto da www.stadioradio.it L'INVITO DI GENNY DI NAPOLI AL 1° ROCCELLA FITWALKING BY PUMA Le iscrizioni sono continue e il tetto dei 500 pettorali potrebbe essere sfondato. Cresce l'interesse attorno al 1° Roccella Fitwalking by Puma, che si svolgerà a Roccella Jonica (R.C.), domenica 21 luglio alle ore 18:30. Genny Di Napoli, due volte Campione del mondo dei 3000mt. Indoor, nonché primatista italiano dei 1500mt, 2000mt, miglio e 3000mt; e oggi responsabile di Puma Running, marchio che sponsorizza l'evento roccellese, si dichiara particolarmente felice di ciò e fa il suo invito ad una partecipazione ancor più massiccia. “Voglio invitarVi ad un evento unico, al 1° Roccella Fitwalking by Puma, che si svolgerà il 21 luglio prossimo a Roccella Jonica (R.C.); evento interamente sponsorizzato da Puma, brand che rappresento oramai da tre anni. Iscrivetevi, dunque a questo evento, che vede come organizzatore il mitico Raffaello Ducceschi olimpionico dei 50km di marcia. Tutto l'ufficio stampa è seguito dal mio amico e collaboratore, Giovanni Certomà. È un evento che, sicuramente, si porrà al top nel panorama nazionale dell'atletica leggera. Dunque conclude Di Napoli - Vi ricordo, il 21 luglio, a Roccella Jonica, di non mancare al 1° Roccella Fitwalking by Puma”. L'evento è organizzato dall'Escuela del Caminar di Canet de Mar (Barcellona), fondata dall'olimpionico dei 50 km di marcia, RaffaelloDucceschi, insieme al Campione Europeo di Praga 1978, nonché medaglia di argento a Mosca 1980 sui 50 km di Marcia, Jordi Llopart. Il patrocinio è del Comune di Roccella Jonica, dell'assessorato alle Politiche per la qualità della vita, presieduto dal dott. Gabriele Alvaro. Vi saranno due percorsi, uno da 5km, interamente sul lungomare e l'altro di 10km, che si snoderà tra lungomare e poi attraverserà le vie della cittadina, toccando dei punti storico - artistici di rilievo. Il Roccella Fitwalking by Puma sosterrà, con una parte delle iscrizioni, “CommaTre”, associazione di volontariato di Gioiosa Ionica, che si occupa di sostegno e assistenza ai ragazzi e alle persone DOMENICA disabili. Madrina dell'evento sarà la messinese, Campionessa del Mondo dei 10 km di marcia, Annarita Sidoti. Le iscrizioni, il cui costo è di 5 euro, sono già aperte e si possono effettuare on - line, nei punti iscrizioni e nei giorni 20 e 21 luglio presso Largo Colonne, sul lungomare, zona di partenza ed arrivo. Giovanni Certomà 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 25 DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 26 BIBLIOTECA MERIDIONALISTA Una (croni)storia della Calabria attraverso i “forestieri” di Giuseppe Fiorenza Uno scienziato in terra di Calabria GERARD VON RATH Nel 1871 il mineralogista e geologo Gerhard vom Rath visita la Calabria e ci lascia un volume dal tiolo Una escursione in Calabria nel quale sono molto belle e suggestive le descrizioni del paesaggio. Non manca peraltro lo spirito di osservazione del professore di Bonn nel richiamare il grande passato storico e archeologico della regione e neppure di segnalare, come un contrappunto musicale, le condizioni di vita del popolo calabrese, con ampie e approfondite escursioni sulla natura, fatti e misfatti del brigantaggio. L’orografia e la geografia del territorio, la configurazione delle coste e l’aspetto della terra sono le cose che interessano maggiormente il geologo, tuttavia riportiamo altri aspetti che ci sembrano meritevoli dell’attenzione, anche in considerazione che quello era il periodo della nuova Italia riunificata dieci anni prima. Sotto questo punto di vista, non manca qualche escursione sulla condizione femminile: La natura dei rapporti fra i sessi sfugge, come è ovvio, al viaggiatore di passaggio. In tutto il nostro viaggio in Calabria, però, va detto, non abbiamo mai visto alcunché che offendesse minimamente la morale e la decenza, né in campagna, né in città, né nei paesi. Merita anche che venga riportata l’osservazione di un uomo che conosce bene il paese: «Guai a rivolgere una parola a doppio senso a una donna calabrese: potresti beccarti per tutta risposta una pugnalata!». E neppure qualche notazione di carattere sociale sulle miserevoli condizioni in cui vive la gente: A giudicare dal numero delle case Bivongi dovrebbe contare sulle 500 anime per cui fui sorpreso quando sentii dai miei accompagnatori che invece erano sulle 3500. In ogni casa abitano più famiglie, spesso tante famiglie. Da noi l’idea di paese è legata a una presenza di luce e di aria maggiore di quanto non ce ne sia in città. Bivongi, un tipico paese calabrese, ha strade strette, scure, piene di spigoli, dove due cavalli riescono a scansarsi solo a fatica, case alte le cui finestre sono per lo più sprovviste di vetri. I vicoli lastricati sono orribilmente sporchi con un liquame fluido spesso alcuni pollici. Uomini e donne vi sguazzano dentro a piedi nudi fino al ginocchio, indifferenti. I maiali si rotolano nello sporco dei vicoli grugnendo mentre entrano ed escono dalle case. Corrono a frotte e ti si intrufolano fra le gambe e, se non fai attenzione, ti fanno cadere a terra. Con una certa riluttanza entrai in una di queste case dove era possibile avere un bicchiere di vino di cattiva qualità, ma niente pane. La stanza dove bambini e maiali neri scorazzavano senza problemi era al buio e piena di fumo. Ecco come son fatte le spelonche dove abitano i calabresi poveri. E sul passato grandioso confrontato con le condizioni di oggi dei siti religiosi e la maestosità e grandezza del paesaggio: Da sotto il conglomerato di granito, su cui si trovano le rovine della chiesa di San Giovanni, spunta dello scisto scuro che digrada anch’esso ripido dalla montagna di granito. Ma in che orribile stato si trovava quella chiesa antichissima! Si era conservato solo il coro. Piena di immondizia, la chiesa serviva da stalla per il bestiame mentre sulle pareti erano ancora visibili tracce di sacre rappresentazioni. Le rovine della chiesa fanno pensare allo stile bizantino. Al di sopra delle rovine si erge, nel punto in cui la navata distrutta si collegava all’abside, una CHI É Gerhard von Rath ((Duisburg 1830 - Coblenza 1888), geologo e mineralogista tedesco, professore presso l’Università di Bonn, è autore oltre che di numerose pubblicazioni scientifiche di libri di viaggio che fondono l’interesse scientifico-naturalistico con la nota di costume, la nota storica erudita con l’informazione sull’attualità politica e sociale. Fra le sue pubblicazioni non-specialistiche: Ein Ausflug nach Kalabrien (Un’escursione in Calabria), 1871; Siebenbürgen (Transilvania), 1880; Durch Italien und Griechenland nach dem Heiligen Land. Reisebriefe (Attraverso l’Italia e la Grecia verso la Terra Santa. Lettere di viaggio), 1882; Arizona, das alte Land der Indianer, Studien und Wahrnehmungen (Arizona, l’antico paese degli indiani. Studi e percezioni), 1888 costruzione bassa a forma di torre, quadrata nella sua metà inferiore, cilindrica in quella superiore. Mezze colonnine graziose su cui si ergono degli archi adornano sia la base quadrata che la sovrastruttura cilindrica. Lo stesso vale per l’abside. Un tempo era annesso alla chiesa un convento che, abbandonato da tempo, è ora in rovina. Singolare il paesaggio circostante: verso ovest l’alta montagna dell’Appennino di granito dal quale partono verso sudest valli profonde; in lontananza il mare il cui orizzonte con quel tempo piovoso si fondeva col cielo. Dappertutto un senso di grandezza, di vastità, di selvaggio. Il brigantaggio è visto con gli occhi dello studioso, che va a cercare le cause del fenomeno anche se, nella visione già allora stereotipata del calabrese selvaggio, indipendente e nullafacente, cerca di farlo rientrare nelle logica pseudopolitica di quegli anni: Il brigantaggio è un fenomeno sociale che trova le sue origini nell’arbitrio feudale. Con l’aiuto della loro guardia del corpo armata, gli sbirri, i baroni sino alla fine del secolo scorso opprimevano spesso in modo crudele il popolo che di tanto in tanto si vendicava delle molte angherie subite uccidendo e commettendo azioni violente. I boschi vicini offrivano loro un rifugio sicuro. Fu così che nelle zone di montagna i calabresi già di per sé selvaggi e indipendenti e con poca voglia di lavorare sono diventati una popolazione ostile ad ogni forma di ordine statale. Ad ogni cambio di regime una delle parti in lotta ha finito con l’allearsi coi briganti. Quando a Napoli regnavano i francesi e Murat, gli inglesi dalla Sicilia intrattenevano rapporti coi briganti della Sila e del bosco di Sant’Eufemia. Anche negli ultimi rivolgimenti politici i briganti compirono i loro peggiori attentati col pretesto di servire la causa di re Franceschiello. Molto colorite sono le descrizioni sulla mimica e la gestualità dei calabresi, non senza qualche risvolto comico: Ma anche noi, che pure parlavamo l’italiano, non sempre afferravamo tutto. L’arciprete, infatti, in questo simile agli altri calabresi, esprimeva a parole solo una piccola parte del suo pensiero e il resto, che era poi la parte più consistente, a gesti o, per meglio dire, a gestacci di cui ci sfuggiva per lo più il senso. Per esercitarsi nell’uso dei muscoli facciali e delle distorsioni incredibili ma significative del volto, un attore sarebbe potuto andare tranquillamente a scuola dal nostro arciprete. I calabresi riescono a intrattenersi fra di loro per ore e ore senza pronunciare una sola parola. Ovviamente, chi non è del posto non capisce nulla. E così l’arciprete si intratteneva con la sua governante senza aprir bocca. Queste pantomime sono davvero bizzarre, indescrivibili: ora muovono il viso e le mani singolarmente ora simultaneamente; ora portano un dito sulle labbra, ora se lo cacciano in bocca, ora se lo ficcano in un orecchio, ora se lo portano su un occhio; ora fanno dei gargarismi; ora chiudono un occhio, ora li chiudono tutt’e due. In complesso, un giudizio positivo della Calabria, con l’avvertenza che il geologo tedesco, al pari degli altri colleghi viaggiatori di fine 800 e inizio 900, parla di una realtà forse mediata dai racconti dei funzionari o persone in vista del luogo, medici, sindaci, intellettuali o proprietari, e non vissuta direttamente a contatto col popolo. Giuseppe Fiorenza © 2013 (33 – continua) DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 27 Parlando di... CULTURA E SOCIETÀ Ricordo sempre vivo della Seminara che fu nella memoria di Domenico Maria Managò GIOSOFATTO PANGALLO Molto bello, interessante ed esaustivo è il libro Nòstos. Viaggio a Seminara di Domenico Maria Managò, intellettuale poliedrico, musicista e cultore di storia patria. Si tratta di un romanzo storico, abbastanza voluminoso, ambientato nel 1784, un anno dopo il terremoto, nel territorio di quella che è stata la distrutta città di Seminara. L'autore, seminarese di nascita e ligure d'adozione, ricordando avvenimenti e circostanze tramandate oralmente e con un lungo e intelligente lavoro di ricerca, di studio e di elaborazione, ricostruisce, con puntigliosa meticolosità, la realtà tremendamente disastrata dal sisma del 1783, rivivendo, con amore filiale, momenti ed episodi, chissà quanto autobiografici, di vita vissuta. Dal racconto emergono i sani rapporti umani tra quei cittadini superstiti, legati alla propria terra d'origine, e il civile e rispettoso contesto sociale, affatto abbrutito dagli effetti nefasti di quella catastrofe. Figura centrale dell'opera è il giureconsulto napoletano Alfonso Maria Campomarino, che, spinto quasi da un ancestrale desiderio, intraprende un viaggio verso la Calabria Ultra Prima, recandosi a Seminara, dove rimane alcuni mesi: dalla seconda metà di giugno alla prima metà di novembre del 1784. La permanenza nella città, patria di sua madre, è alquanto fruttuosa, perché Alfonso vi scopre le sue radici. Il viaggio si rivela, così, un ritorno alle origini: apprende, infatti, che è nato proprio in quel centro, in una casa “solarata”, sita in contrada Calamona, dove è custodita ancora la Bibbia della mamma, con impresse le sole iniziali di Donna Giulia Clemente. Tra le macerie, le baracche di tavole, le strade dissestate, il paesaggio scombussolato dalle violente scosse telluriche e i lavori per la ricostruzione più a monte della città, di cui il sisma ha “ridimensionato potenza economica e prestigio intellettuale e religioso”, nasce un tenero sentimento tra Alfonso e Adalgisa, donzella appartenente alla nobile famiglia Longo, che li porterà ad unirsi in matrimonio e a vivere un amore duraturo. Il ritorno di Alfonso a Seminara è, ovviamente, anche un ritorno per Mimmo Managò, che rivisita così mentalmente i luoghi a lui tanto cari della sua infanzia e adolescenza e che rivive momenti di vita paesana, ricordando la festa d'agosto della Madonna dei Poveri, i moltissimi tamburi, con il loro rullio martellante, i giganti e il Palio che girano per le vie del Paese. Il libro, che ha evidenti intenti didattico-pedagogici, merita, sicuramente, di essere letto, e metabolizzato adeguatamente, in particolare dai Seminaresi, magari da tutti, non solo da una minima parte. È questa, infatti, una buona occasione, per apprendere qualcosa di colto, di retto, che riguarda la genuina solidale convivenza, la sana solidarietà sociale, i riguardosi reciproci rapporti umani e per avere contezza dell'importanza storica del Paese, che affonda le proprie propaggini in un illustre e nobile passato, dimenticato o sconosciuto; spesso, purtroppo, a volte, con molta leggerezza vilipeso. Il volume di 546 pagine comprende quattordici capitoli, con un utilissimo glossario dei termini dialettali, un consistente corpo di note esplicative, la traduzione in italiano dei termini dialettali e una doverosa avvertenza dell'autore. L'opera suscita interesse e la sua chiarezza consente una lettura attenta, piacevole e veloce. MAGNA GRECIA TEATRO FESTIVAL Calabria del Mito pronta ad accogliere l’evento artistico La Calabria del Mito si sta preparando anche quest’anno, per la decima volta, ad accogliere l’evento culturale e artistico più importante della nostra Regione: il Magna Graecia Teatro Festival. Dal 13 luglio al 29 agosto tra le rovine degli anfiteatri sparsi per la Calabria sono stati programmati per la decima edizione dell’evento spettacoli degni dei migliori palcoscenici internazionali. Massimo Ranieri nella doppia veste di regista e protagonista del Riccardo III di Shakespeare, prodotto dal Magna Graecia Teatro Festival con il Festival del Teatro Shakespeariano di Verona, che ha la colonna sonora di Ennio Morricone; Michele Placido con lo spettacolo Amor ch’a nullo amato amar perdona; Enrico Montesano ha aperto il festival con la serata del 13 luglio a Reggio Calabria intitolata Agorà; Elisabetta Pozzi che interpreterà la Giovanna D’Arco di Maria Luisa Spaziani; Mariangela D’Abbraccio nello spettacolo Pathos in cui accompagnata dalla pianista Vicky IN EVIDENZA Dal 13 luglio al 29 agosto tra le rovine degli anfiteatri sparsi per la Calabria sono stati programmati per la decima edizione dell’evento spettacoli degni dei migliori palcoscenici internazionali. Schaetzinger presenta un repertorio che incrocia le profonde assonanze tra le musiche popolari del mondo; il Romanzo Mitologico del duo comico Battaglia & Miseferi che sarà affiancato, tra gli altri, da Angelica Artemisia Pedatella; la Medea con Caterina Costantini, Lorenza Guerrieri e Riccardo Polizzy Carbonelli. Oltre ai nomi sacri del teatro e dello spettacolo italiano sono stati selezionati anche alcuni tra i migliori giovani drammaturghi, registi, musicisti e attori con produzioni originali. Ad esempio lo spettacolo proposto dalla Banda Borbonica, composta da importanti artisti delle scene nazionali e calabresi: Salvatore Esposito (voce recitante), Patrizio Trampetti (voce e chitarra), Alfio Antico (tammorre e voce) Marina Mulopulos (voce) e l’orchestra di Paolo del Vecchio. Infine, spazio anche alle più interessanti proposte delle compagnie indipendenti del teatro calabrese, come le Officine Jonike delle Arti con La lunga notte di Medea di Corrado Alvaro, il Porta Cenere ne Il piccolo Ulisse e il Vaporetto Allegro ne Il medico per forza di Moliere. Dodici gli spettacoli proposti che hanno come filo conduttore la passione e per un totale di 51 rappresentazioni, che andranno in scena nei siti archeologici calabresi messi a disposizione dalla Soprintendenza ai beni archeologici e culturali e dalla Soprintendenza ai beni storici e artistici della Regione Calabria: il Parco Archeologico Scolacium a Borgia (Cz), la Villa Romana di Casignana (Rc), il Parco Archeologico di Sibari a Cassano allo Ionio (Cs), il Parco Archeologico di Capo Colonna a Crotone (Cz), l’Anfiteatro dei Ruderi di Cirella a Diamante (Cs), l’Abbazia Benedettina di Lamezia Terme (Cz), Il Parco Archeologico di Locri Epizefiri a Locri (Rc), il Parco Archeologico di Kaulon a Monasterace (Rc), il Parco Archeologico dei Tauriani a Palmi (Rc), Reggio Calabria, la Torre Marrana di Ricadi (Vv), l’Area Archeologica dell’antica Medma di Rosarno (Rc), il Castello NormannoSvevo di Vibo Valentia. Eleonora Aragona Anfisa Letyago il suo sound non ha confini. Supera ogni aspettativa Il suo cammino non si placa ma si estende da una regione all'altra e prossimamente di nuovo all' estero, il sound della “Regina del Nord” riecheggia nell'aria come un dolce sogno che inizia con la notte e svanisce con il risveglio. Ma il suo operato non è solo un sogno ma un progetto, realtà ben diversa, frutto di un impegno duraturo e determinato nel tempo, costoso di sacrifici ma proficuo di frutti che dall'amore sconsiderato per la musica costruisce una donna arrivata da molto lontano una macchina perfetta per il sound notturno. La voglia di migliorarsi non dà mai segni di cedimento, il suo talento unito a professionalità di tutto rispetto la rendono unica nel suo ambito. Se l'apparenza potrebbe portare in inganno date le circostanze che ogni giorno ci portano a giudicare tutto quello che ruota nel mondo del gossip tv musica e qualunque altra cosa abbia a che fare con i media social compresi; Miss Anfisa non fa una piega, semplice e disponibile come sempre al dialogo con la gente che condivide e si muove al ritmo della sua musica, altro fattore determinante per arrivare ai vertici del Global Sound come un celebre aforismo di un film che recita “Conquista la folla e conquisterai la libertà”, credo proprio che la libertà del suo suono la porterà a conquistare mete ambite, come qualunque operatore del settore vorrebbe mettersi alla prova ma come tutti i successi c'è un prezzo caro da pagare: sarà pronta Anfisa a lanciare la sua scommessa?... Non ci poteva essere terra migliore dell'Italia, dove mettere tutto in gioco. Dalla Calabria terra di adozione alla baia di Napoli sfondo delle sue performance, credo che come legge di natura ce ne saranno mutazioni come d'altronde è giusto; ma i suoi modi e il suo sound free sarà indelebile nel tempo, come antiche scritture incise nella pietra faranno breccia negli interessi di tutti. Concludiamo dicendo che a breve ci sarà uno dei massimi eventi musicali in Europa e del mondo “Tomorrowland 2013” che dopo un anno si ripropone, chissà se qualche occhio vigile del settore capterà il talento della Letyago? Quando i sogni molte volte si traducono in realtà ne potrebbero fare uno scoop sensazionale ma da buon auspicio l'importante è crederci. Giuseppe Ierace DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 28 la Riviera MEMORIA E IDENTITÀ Otto bovalinesi premiati dall’Unla L'UNLA ha scelto gli otto cittadini di Bovalino ai quali verrà consegnata una targa ricordo per la Memoria e l'Identità. La data della manifestazione è stata fissata per il venerdì 2 agosto. Si tratta di 3 benemeriti della scuola che hanno contribuito a debellare l'analfabetismo, offrendo, da volontari, il proprio contributo all'UNLA negli anni '50 e '60: Giuseppe Racco, Domenico Gelonese (viventi) e Giovanni Audino (alla memoria); il poeta contadino Rosario Dattilo; il panettiere Cav. Francesco “Ciccio” Saffioti; Sig. Rocco Sacco invalido del lavoro; Comm. Pietro De Domenico sindaco di Bovalino e consigliere provinciale; Sig.ra Elvira Verzaro Marzano, commerciante (alla memoria). Il progetto culturale del “Festival”, è stato e continua ad essere quello di consegnare ai giovani: maschi e femmine, “profili” di bovalinesi che rappresentano la “Memoria” storica di un passato nobile incentrato sul duro ed onesto lavoro, la famiglia, l'impegno, il sacrificio, il rispetto delle regole. Tanti cittadini artefici della ricostruzione di borghi, paesi e città intere, dalle macerie della guerra e delle calamità naturali chiamando al sacrificio ciascuno dei familiari per poter garantire loro la possibilità di continuare a far parte della società civile assicurando così un avvenire ai figli, aprirsi al mondo ed affermarsi in tutti i campi, in tutti i mestieri e le professioni, a testa alta, nel nostro e in ogni Paese del mondo. L'incontro con i nativi diventa quindi un “Festival-dedica” della riconoscenza, non come nostalgico “ricordo” bensì insieme dinamico di appartenenza e di profonda e consapevole identità. Una grande e sincera “festa” che va nella direzione della riscoperta delle radici e dei valori autentici di quanti hanno accompagnato la nostra vita con la loro presenza preziosa, affettuosa, laboriosa e rigorosa. L'UNLA attraverso il Centro di Cultura per l'Educazione Permanente noto a quelli della mia generazione come Centro di Cultura Popolare, istituito nella frazione Pozzo di Bovalino nel 1954, soppresso nel 1971 per essere trasferito a Marina d'Ardore e nel 1997 riaperto a Bovalino per volontà dell'attuale Dirigente, oggi Vice Presidente Nazionale dell'Ente, con il “Festival” vuole continuare a rendere memoria soprattutto gli umili: contadini, casalinghe, maestri dell'argilla (argagnari), ciabattini, panettieri, commercianti, ristoratori, meccanici, fabbri, sarti, muratori, pescatori, barbieri, carbonai, maniscalchi, ma anche imprenditori, artisti, intellettuali, docenti della scuola dell'obbligo e delle Superiori che hanno contribuito a debellare l'analfabetismo, dipendenti comunali, provinciali, statali, rappresentanti delle Forze dell'Ordine, tutti coloro insomma che hanno permesso alla nostra società di crescere, in un periodo storico di grande povertà ma che hanno avuto il coraggio di restare saldamente legati al territorio, anche se emigrati. Riteniamo questo incontrofesta della riconoscenza un dovere ed una necessità per quest'epoca segnata dall'individualismo dove l'apparire prevale sull'essere e i valori polverizzati dal dilagare del raggiungimento di “bisogni” artatamente confezionati dai mass media, primo tra tutti la televisione, dispensatrice di sogni per traguardi difficilmente raggiungibili e che favoriscono divisioni e povertà. Bovalino, ma anche tutto il Paese, deve reimparare a “chiamarsi per nome”, guardarsi, riconoscersi e non rinchiudendosi nel proprio ambiente o addirittura fuggire dalla propria terra diventata troppo “aspra”, troppo matrigna. Il tentativo è quello di recuperare il tempo perduto e di farlo in fretta. Lo sta facendo la Chiesa di Papa Francesco chiamando a raccolta la famiglia e tanti giovani, lo fanno le Associazioni culturali onlus e quelle di volontariato, lo stiamo facendo noi, Ente Morale, con questo Festival giunto alla seconda edizione che servirà a cementare sentimenti di amore e di convivenza civile in un crescendo di laboriosità e legalità nel segno fondamentale della famiglia. Mammola e la sua associazione bandistica Una iniziativa importante è stata ufficializzata a Mammola. È nata infatti “l'associazione bandistica Musicale”. Nei giorni scorsi è stato eletto il nuovo direttivo: Presidente Veronica Romeo, vice presidente Giuseppe Longo, segretaria Rita Agostino, tesoriere Loredana Murruni, consigliere Salvatore Macrì e il M° Prof. Antonio Salaris, emerito direttore artistico che, amante e profondo conoscitore della banda di Cinquesfrondi avrà il compito di fondare il gruppo bandistico città di Mammola. Una iniziativa fortemente voluta dalla locale amministrazione Comunale in particolar modo dall'assessore alla cultura Pino Agostino che sta seguendo tutte le sere passo passo le prove della nascente banda musicale. L'assessore Agostino sulla iniziativa dichiara: “La musica è passione, ispirazione, divertimento, ma è anche e soprattutto un'arte, quella di emozionare coloro che la vivono e stupire quelli che l'ascoltano. Con grande gioia che annunciamo la rinascita dell'associazione bandistica di Mammola; ebbene sì, “rinascita”, perché in passato nel nostro paese vi era una piccola banda che però, purtroppo, non riscosse molto successo, invece noi soci fondatori e partecipanti della nuova associazione musicale ci auspichiamo di ottenere ampi consensi in modo da diffondere maggiormente l'amore per la musica anche nella nostra cittadina. Infatti, uno dei principali obiettivi che l'associazione persegue è quello di “promuovere e favorire nel territorio comunale e nelle varie località in cui partecipa la diffusione della cultura musicale e bandistica”, così come recita l'Art. n. 2 del nostro statuto. Attualmente sono 27 gli allievi mi auguro che in estate ci sia per tutti loro la prima esibizione ufficiale davanti ai nostri cittadini che gioiosi applaudiranno l'iniziativa”. La sede temporanea in cui vengono svolte le lezioni è la biblioteca comunale di via stazione gentilmente messa a disposizione dalla locale amministrazione comunale. Le iscrizione per la nascente banda musicale città di Mammola sono sempre aperte per chi vuole in cimentarsi in questo nuovo progetto che nelle ambizioni della nuova associazione vuole coinvolgere tutta la comunità mammolese. Nicodemo Barillaro I FANTASMI DELLA LOCRIDE Paesi abbandonati della Locride che aspettano ancora, all'interno della propria dignitosa solitudine, un aiuto per poter rivivere! A FERRUZZANO SUPERIORE Mai pace ha il vento né lo stormir di fronde -Vaghi fantasmi sussurrano d'atteseSoffia la notte sopra romite stelle, su giacigli di nubi l'ombra tua stanca. -Rammenti ancora lo scalpiccio dei passi, amene risa e lumi alle finestre, la parca mensa che ringraziava il cielo, garrulo amore dentro dirotti sguardi?Su sue sbiadite orme ansima il tempo -fremito al labbro è il logorio di assenzema dei ricordi comprimi pena cruenta come una madre che ai figli occulta il pianto. © Daniela Ferraro DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 29 Parlando di... ATTUALITÀ One man show L’o I benzinai più belli della costa jonica: Antonio e Giuseppe One man alone Confederation Colosimo One man??? Marco Leonardi, dal “Paradiso” del cinema ad “Una vacanza all’inferno” perchè “Tutti vogliono i suoi soldi” You are so sexy Auguri a Giancarlo e Lina per il loro sessantesimo anno di vita insieme!!! x DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 30 O S la Riviera oro di Napoli Occhio Antonio, Sarino ti spia !!! Una bella compagnia Sguardi al fulmicotone!!! Così può andare bene!!! I belli in via Tasso L’astro nascente Anita Pedullà Attualmente si trova a Terrasini (PA) presso il centro sportivo dove la Federazione Italiana Tennis tiene i corsi estivi di perfezionamento e dove di recente è stata anche intervistata dalla troupe dell'emittente tv “SuperTennis” assieme tante altre giovani promesse del tennis italiano che stanno osservando gli allenamenti della campionessa italiana Flavia Pennetta . Stiamo parlando di Anita Pedulla, sidernese, undici anni, ed un futuro da grande tennista. Proprio come il padre, l'avvocato Umberto Pedullà, Anita è innamorata del gioco tennis e tre anni fa ha iniziato a praticare questa disciplina sportiva. Solo dal marzo dello scorso anno ha iniziato però una vera e propria attività agonistica. Nel 2012 ha partecipato ai quattro tornei del "Trofeo Kinder" che si sono svolti in Calabria, a Siderno, Gioia Tauro, Reggio e Rende, ed ha sempre disputato la finale della propria categoria, vincendo due volte. Quest'anno ha vinto tutte e tre le edizioni calabresi del trofeo, a Siderno, a Gioia Tauro ed al Circolo Polimeni di Reggio Calabria. E' arrivata seconda al campionato individuale Under 11 svoltosi a maggio al circolo di Lamezia. Ha partecipato alla "Coppa delle Province", campionato giovanile riservato agli atleti di 10 ed 11 anni (8 ragazzini per squadra) e la provincia di Reggio Calabria è risultata vincitrice della fase regionale. Da quest'anno è iscritta allo "Sport Village" di Catona, e proprio venerdì scorso ha vinto, con la sua compagna di squadra India Barbaro, il campionato regionale Under 12 a squadre. In camera sua ha allestito una parete con mensole per conservare i trofei le foto ed i suoi ricordi di ogni partita, campionato e torneo disputato. Gioca in media 5 giorni a settimana, ed ora che la scuola è finita inizia la mattina presto con la preparazione atletica. A Siderno si allena con il maestro Stefano Loschiavo ed Piccola Benedetta l'8 luglio hai festeggiato il tuo primo anno di vita e lo stesso giorno hai ricevuto il battesimo. Mamma e papà augurano che questi giorni di festa, ricchi di serenità, ti portino tanta pace e fortuna a Catona con Pasquale e Giovanni Giordano, Tecnico Nazionale FIT, tutti appartenenti alla Accademia del Tennis di Reggio Calabria. Il fitto programma di impegni non si arresta neppure in estate, visto che oltre ai numerosi tornei "open" di 3° e 4° categoria ai quali è Viste le tante richieste che giungono alla redazione per la pubblicazione di foto di auguri, non riuscendo ad accontentare tutti, ricordiamo ai nostri lettori che le foto sono a pagamento iscritta, (Gallico, Villa S. Giovanni, Catania, Gioia Tauro, Roccella, Rende e Catona) dovrà pure allenarsi per affrontare ad agosto le fasi di macroarea e nazionale delle competizioni per le quali ha ottenuto la qualificazione. Anita è una bambina davvero speciale, prossimamente la intervisteremo per conoscerla meglio. Intanto, i nostri complimenti per i brillanti risultati ottenuti da Anita che è conosciuta e benvoluta da tutti coloro che frequentano il circuito del tennis giovanile in Calabria; a dispetto dell'età, è (quasi) indipendente ed ormai nessuno si sorprende più a vederla arrivare sorridente con il suo trolley carico di completini di tutti i colori per stare in un posto diverso ogni settimana (spesso ospitata a casa di qualche sua amica-avversaria). Forza Anita, continua così. Antonio Tassone DOMENICA 14 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 31