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FRANCOPHONIE
L’immagine tradizionale della francofonia - i cerchi concentrici intorno alla Francia ; lo
status superiore della Francia ; tutti gli altri stati classificati in base alla loro vicinanza al cerchio
centrale: madrelingua, lingua nazionale o ufficiale, lingua di communicazione o di cultura.
L’immagine moderna della francofonia - un insieme di annelli intrecciati o una serie di sfere
interdipendenti. La francofonia è diventata una realtà multinucleare. (vedere l’immagine
allegata)
FRANCOFONIA - nel senso
1. linguistico
2. geografico
3. istituzionale
Francofonia/francofonia e lo spazio francofono
1880: il geografo Onésime Reclus crea i termini "francofonia" e "francofono" per
descrivere la comunità linguistica e culturale dell'impero coloniale
1962: la rivista Esprit riprende il termine nel numero speciale "Le français, langue
vivante"
1970-1980: inclusione dei termini "francofonia" e “francofono” nei dizionari
1980: espansione del termine "francofonia"
Definizione
francofonia: La francofonia con una f minuscola indica l'insieme dei popoli o comunità
che utilizzano la lingua francese completamente (lingua madre), parzialmente (lingua ufficiale o
amministrativa) o raramente (lingua di insegnamento)
Francofonia: la Francofonia con una F maiuscola indica l'insieme dei governi, dei Paesi o
delle instanze ufficiali che hanno in comune l'uso del francese nei loro lavori o nei loro scambi
commerciali.
Senso linguistico: chi parla francese
Senso geografico: l'insieme dei popoli e degli uomini che hanno come lingua il francese.
Sono oltre 250 milioni le persone che condividono l'uso del francese come lingua di
comunicazione. Bisogna tenere presente che le stime per quanto riguarda la lingua
francese sono sempre particolarmente complesse data la sua diffusione in qualità di
seconda lingua e il grosso peso che hanno nella demografia di questa lingua i territori
dell'Africa francofona, per molti dei quali è difficile avere dati aggiornati e certi. Il
francese è la quinta lingua più parlata nel mondo per numero di parlanti e la seconda
più insegnata come lingua straniera dopo l'inglese. È, insieme all'inglese, l'unica lingua
del mondo diffusa in tutti e cinque i continenti.
Senso istituzionale: l'insieme delle associazioni e organizzazioni pubbliche e private.
L’OIF.
In politica, la francofonia fa riferimento a una comunità di paesi francofoni, ma anche a
quell’insieme di paesi o regioni membri de L’OIF (Organisation Internationale de la
Francophonie). L’OIF è nata per essere un ente promotore della lingua francese e della diversità
linguistica e culturale, valorizzando le differenti culture che si esprimono nel contesto
francofono. L’istituzione è molto importante se si pensa che oggi nel mondo ci sono 270 milioni
di persone che parlano francese nei paesi membri dell’OIF. Si aggiungono poi 116 milioni di
persone che imparano la lingua francese. Per alcuni paesi membri dell’OIF, il francese è la lingua
madre della maggior parte della popolazione (Francia, Canada, Belgio, Valle d’Aosta, Principato
di Monaco e molti altri), per altri paesi il francese è lingua amministrativa o seconda, o terza
lingua come nel caso dell’Africa subsahariana, il Lussemburgo, il Maghreb.
LO SPAZIO DELLA FRANCOFONIA
- determinato da due criteri: l’esistenza di una comunità francofona che ha conservato
l’uso della lingua francese e l’esistenza di una pratica della cultura francese nei Paesi dove il
francese non è lingua madre.
A) EUROPA
1 - Francia metropolitana (France metropolitaine) e d'oltremare (France d'outre mer): la
Francia con i suoi territori americani (la Martinica, la Guadalupa, la Guyana francese, SaintPierre e Miquelon), nell’oceano Indiano (la Riunione, Mayotte) e nell’oceano Pacifico (La Nuova
Caledonia, la Polinesia, Wallis e Futuna). La Francia (insieme al Principato di Monaco) è l’unico
Paese dove il francese sia l’unica lingua ufficiale.
2 - Il Belgio - tre communità linguistiche: francese, fiamminga e tedesca e tre Régions: la
Wallonie, la Région de Bruxelles-Capitale et la Flandre.
3 - Il Lussemburgo - lingue ufficiali: il francese, il tedesco e il dialetto lussemburghese.
Sebbene la lingua materna della popolazione nativa del Lussemburgo sia il lussemburghese, la
generalità degli abitanti ha una conoscenza del francese pari a quella di un madrelingua. Il
francese è l'unica lingua usata nell'istruzione secondaria e universitaria nonché la principale per
le comunicazioni scritte e su Internet.
4 - La Svizzera romanda - il francese è l’unica lingua nei quattro cantoni svizzeri: quelli di
Ginevra, di Vaud, di Neufchâtel e del Giura; tre cantoni sono bilingui (francese/tedesco):
Friburgo, Vallese e Berna.
5 - La Valle d’Aosta - lingue ufficiali: italiano e francese.
6 - Isola di Jersey - uno dei resti del ducato di Normandia; nel 1948 il francese perde lo
status di lingua ufficiale.
B) Aree di dispersione - la lingua francese importata durante l’epoca delle grandi
esplorazioni
1 - Il Canada - Il 60% circa dei canadesi è di lingua madre inglese e circa il 24% di lingua
madre francese. Gli altri hanno come lingue madri altri idiomi europei (tedesco ed italiano
soprattutto) e solo il 2% circa delle popolazioni parlate autoctone (inuit e indiane d'America). In
Canada sono riconosciute due lingue ufficiali: l'inglese ed il francese. Nel Territorio del Nunavut
sono riconosciute undici lingue ufficiali: oltre all'inglese ed al francese, nove lingue indigene.
L'inglese è la lingua più parlata. Il francese è parlato diffusamente nelle province del Québec,
del Nuovo Brunswick (Canada francese) e nella parte nord-orientale della provincia dell'Ontario;
inoltre comunità francofone minori sono disseminate nel territorio delle altre province.
L'inglese è parlato nel resto del Canada, ma vi sono comunità anglofone anche nelle province
francofone. I cittadini canadesi imparano entrambe le lingue a scuola, sebbene molti di loro
parlino abitualmente una sola delle due lingue.
2 - Il Québec - Il primo europeo ad esplorare la zona fu Jacques Cartier, che piantò una
croce sulla penisola di Gaspé nel 1534 e risalì il fiume San Lorenzo nel 1535. Il termine "Canada"
designava sotto il regno francese la valle del San Lorenzo. Il territorio, molto più grande di quel
"Canada" che i francesi andavano esplorando, si chiamò da allora Nouvelle France e
comprendeva, fino al Trattato di Utrecht (1713), l'Acadia, e oltre ai territori dell'attuale Canada,
anche il centro degli attuali Stati Uniti fino alla Louisiana. Questo territorio passò sotto il
controllo inglese col Trattato di Parigi, del 1763, al termine della Guerra dei Sette anni, col quale
la Francia cedette all'Inghilterra il suo impero nelle Indie orientali e nel Nordamerica. La
colonizzazione della Nouvelle France ebbe inizio effettivamente con Samuel de Champlain che
redigette nel 1603 la prima carta del San Lorenzo e fondò, il 3 luglio 1608, i primi 3 edifici da cui
si sarebbe sviluppata la città di Québec. Il sottosviluppo e l'esclusione economica dei Québécois
francesi costituirono un problema fino al 1960, anno in cui iniziò la cosiddetta "rivoluzione
tranquilla" (in francese "Révolution tranquille"), un periodo di grandi riforme economiche,
sociali e linguistiche. A queste riforme, inoltre, è dovuta la nazionalizzazione della produzione di
energia elettrica, la creazione di banche e aziende nazionali, la legge in favore dello statuto
della lingua francese, in particolare il diritto di lavorare in francese riconosciuto dalla "Charte de
la langue française" (1977).
3 - L’Acadia - Durante il periodo che intercorse tra la Guerra di successione spagnola e la
Guerra dei Sette anni, il popolo Acadiano fu in gran parte deportato. Gli Acadiani, francofoni,
furono cacciati dalla Nova Scotia, dalla Prince Edward Island e dal nord del Maine. Una piccola
parte riuscì a fuggire nel Québec, un'altra in Louisiana e nelle Antille francesi: per lo più, furono
deportati in Carolina del Sud e Georgia. Tale deportazione è ancor oggi ricordata come le grand
dérangement.
4 - La Louisiana - L'esploratore francese René Robert Cavelier de La Salle chiamò la
regione Louisiana in onore del re di Francia Luigi XIV nel 1682, estendendone la sovranità
francese ad est fino a metà distanza tra Mobile e Pensacola ed al Rio del Norte sud-ovest. Alla
colonia francese della Louisiana appartenevano gli stati americani su ambedue le rive del
Mississippi e i territori del nord che comprendevano il Canada. All'inizio ci furono varie capitali,
ma nel 1722 New Orleans fu eletta capitale della colonia. Da questo momento fino
all'annessione da parte degli Stati Uniti, Francia e Spagna si fronteggeranno senza tregua per il
possesso della regione. Intanto giunsero anche molti immigrati tedeschi che si stabilirono sulle
rive del Mississippi, trovando condizioni simili a quelle della costa del mare del Nord, fondando
dei centri abitati in una regione che poi venne denominata Cote des Allemands. La Gran
Bretagna si appropriò di quasi tutti i possedimenti francesi ad est del Mississippi (corrispondenti
agli attuali stati dell'Illinois, Wisconsin, Michigan e Indiana) con la Pace di Parigi (1763), stipulata
a conclusione della guerra dei sette anni. Solo l'area di New Orleans e una parte dell'attuale
Louisiana con la riva ovest del fiume Mississippi entrarono in possesso della Spagna. Durante il
governo spagnolo, molte migliaia di persone di etnia francese fuggirono dalla regione
dell'Acadia (Nuova Scozia, Canada) in seguito alla conquista britannica di questi territori e si
rifugiarono nella zona sudorientale della Louisiana accolti dagli Spagnoli; ancora oggi questa
regione viene chiamata "Acadiana" e gli abitanti sono chiamati Cajun (che è una derivazione di
Acadians o Acadiens). Nel 1800 la Louisiana tornò in possesso della Francia grazie a Napoleone
Bonaparte che l'acquistò dalla Spagna con il trattato di San Ildefonso, ma la parte est, già
britannica rimase agli Stati Uniti. Oggi due lingue ufficiali, inglese e francese.
5 - Haiti - una repubblica delle Americhe situata nel Mar dei Caraibi e scoperta da
Colombo nel 1492. Il territorio haitiano copre la parte occidentale dell'isola di Hispaniola e
confina a est con la Repubblica Dominicana. Un tempo colonia francese, è stata una delle prime
nazioni delle Americhe a dichiarare la propria indipendenza. Haiti è il paese più povero delle
Americhe. L'indipendenza dalla Francia è stata dichiarata il 1º gennaio 1804. Venne riconosciuta
nel 1825 dalla Francia e nel 1863 dagli Stati Uniti. La lingua ufficiale è il francese che però, a
causa dell'alto tasso di analfabetismo, è parlato in modo fluente solo da circa il 10% della
popolazione. La quasi totalità degli haitiani si esprime invece nella vita quotidiana attraverso il
creolo haitiano, l'altra lingua ufficiale, evolutosi a partire dal francese modificato nell'uso dagli
schiavi africani.
6 - Alcuni paesi dei Caraibi - francese come lingua d’insegnamento, di amministrazione e
di promozione sociale.
7 - Les Franco-Américains - i francofoni che abitano negli Stati Uniti, soprattutto nella
Nuova Inghilterra, discendenti degli immigrati quebecchesi o acadiani.
C) Aree di espansione - la lingua francese introdotta in seguito alla colonizzazione.
Diventate indipendenti, le ex colonie conservano il francese soltanto come lingua ufficiale o di
uso pratico.
1 - Il Maghreb - con la decolonizzazione il francese perde lo status di lingua ufficiale,
però rimane una lingua di cultura e di apertura al mondo (soprattutto il caso dell’Algeria). Nei
tre stati del Maghreb (Tunisia, Algeria e Marocco), sebbene non sia più riconosciuto come
lingua ufficiale, il francese è largamente utilizzato nell'amministrazione, nell'istruzione, nel
mondo della cultura (gli scrittori locali che intendono rivolgersi a un pubblico internazionale
scrivono in francese) e nei media, sia tradizionali (stampa) che di ultima generazione (internet).
Attualmente, grazie alla maggiore scolarizzazione, il Maghreb costituisce la zona più francofona
dell'Africa.
2 - L’Africa nera - la prima colonia Saint-Louis (oggi Senegal); la lingua francese importata
anche con la colonizzazione belga. Oggi il francese ha un importante ruolo ufficiale.
3 - Le isole dell’oceano Indiano - le Comore (lingue ufficiali: arabo, comoriano e
francese), Mauritius (lingue ufficiali: inglese, francese, creolo) e Seychelles (inglese, francese,
creolo).
4 - L’Asia:
a) Vicino Oriente: il Libano (la lingua francese non è ufficiale, ma ha un importante ruolo
culturale) e la Siria (francese, lingua di cultura).
b) Estremo Oriente - le ex colonie sul territorio indiano (Pondichéry, Mahé,
Chandernagor, Karikal) - il francese è una delle quattro lingue ufficiali (insieme al Tamil, al
Telugu e al Malayalam) di questa divisione amministrativa dell'India che aveva costituito la
colonia dell'India francese dal 1673 fino al 1956,
La problematica della francofonia
(L’insieme dei problemi relativi all’uso del francese fuori della Francia.)
Il francese rivendicato. Le guerre linguistiche.
Questa situazione dipende soprattutto dai fattori politici, economici e culturali.
a) Il Belgio e il conflitto tra il francese e il “fiammingo”
- Stato indipendente nel 1830
- la frontiera linguistica separava il Sud francofono e protestante (città: Mons, Namur,
Liège) dal Nord fiammingo e cattolico (città: Bruges, Gant, Anvers, Louvain)
- l’élite usava la lingua francese, come i famosi scrittori Emile Verhaeren o Maurice
Maeterlinck
- la guerra linguistica a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, contro lo stato
“privilegiato” del francese
- una nuova divisione nel 1932: a) regioni fiamminghe, lingua ufficiale: olandese; b)
Wallonie: regione francofona; c) due regioni dell’estremo est, lingua ufficiale: tedesco; d) la
città di Bruxelles: obbligatoriamente bilingue
- la tensione linguistica è ancora viva.
b) Il Québec e il conflitto tra il francese e l’inglese
- La Guerra di Sette anni (La Guerre de Sept ans); le Traité de Paris nel 1763 non
prevedeva nessun status particolare per la popolazione francofona, la quale, secondo i nuovi
regolamenti, si sarebbe fusa con la popolazione anglofona. Invece, i francofoni, grazie alla loro
straordinaria tenacia nell’uso del francese, a un altissimo tasso di natalità legata a un estremo
cattolicesimo, all’importanza accordata alla chiesa cattolica (gli angolofoni canadesi erano
protestanti) e agli ordini religiosi che insegnavano la lingua francese, sono riusciti a ottenere
l’indipendenza linguistica.
- una forte resistenza dopo la legge “l’Acte de l’Union” (1841) secondo la quale l’inglese
diventava l’unica lingua ufficiale del Canada; legge abrogata
- nel 1867 - inglese e francese due lingue ufficiali; inglese: lingua dei ricchi e delle zone
urbane; francese: lingua dei poveri e delle zone rurali
- la situazione cambia dopo la seconda guerra mondiale; il francese diventa valorizzato
- nel 1977, con la “Charte de la langue française”, il francese diventa l’unica lingua
ufficiale del Québec
Il francese contestato
- La decolonizzazione - Paesi del Maghreb, dell’Africa subsahariana e il Madagascar
- Anche se l’introduzione della lingua francese era dovuta alla colonizzazione, la terza
repubblica francese ha portato in questi Paesi la scuola primaria gratuita, laica e obbligatoria e
una nuova lingua di communicazione che poteva sostituire vari dialetti locali e orali.
- i movimenti nazionalistici contro l’ex colonizzatore, forti soprattutto nelle zone dove
esiste una lingua di scrittura, come l’arabo o il malgascio (la lingua del Madagascar)
- in queste zone non si tratta più di BILINGUISMO (la coesistenza di due sistemi linguistici
ben distinti e di pari prestigio), ma di DIGLOSSIA (la coesistenza, in una stessa comunità sociale,
di due sistemi linguistici, di cui uno è dotato di prestigio ed è di solito l’unico usato come lingua
scritta, e l’altro è considerato inferiore); il rapporto particolare, spesso contraddittorio verso la
lingua francese, vista dagli scrittori come una “belle étrangère” (Abdelkébir Khatibi, scrittore
marocchino).
Il francese modificato
- L’influenza naturale di tutte quelle lingue con le quali il francese entra in contatto
a) Le Antille e le Isole Mascarene - la creolizzazione
- il creolo francese - lingua mista, composta dal francese del Seicento (soprattutto da
quello provinciale) e dai vari dialetti africani parlati dagli schiavi. La parola “creolo” proviene
dalla lingua portoghese dove indicava una certa categoria di schiavi, però il significato varia da
un posto all’altro.
- due creoli hanno status di lingua ufficiale: quello delle Seychelles e quello di Haiti.
b) Il Québec, l’acadiano e il joual
- il francese del Québec molto legato a quello del Seicento, noto per alcuni arcaismi e
provincialismi che non si usano più in Francia; Oggi molti anglicismi
- l’Acadia - regione sulla costa dell'Oceano Atlantico che comprende le province
marittime del Canada (Nuova Scozia, Nuovo Brunswick e Isola del Principe Edoardo) e la parte
del Québec inclusa nel Canada francese. Il govern inglese fece distruggere 6.000 case acadiane
nel 1755 ed espulse gli abitanti: questo episodio viene ricordato come la grande deportazione
(Le grand dérangement) degli Acadiani. Alcuni di essi furono costretti ad emigrare verso le
colonie inglesi della costa orientale del Nord America, altri furono imprigionati in Inghilterra. Le
famiglie furono spesso separate. Molti morirono a causa di epidemie o di privazioni durante
l'esodo. Dopo il trattato di Parigi del 1763, alcuni Acadiani partirono verso la colonia francese
della Louisiana (dove diventarono i fondatori della cultura cajun), mentre altri si rifugiarono in
Francia, soprattutto a Belle-Île-en-Mer e nella roccaforte ugonotta di Nantes. Anche le isole
francesi di Saint Pierre e Miquelon vicino a Terranova sono diventate un rifugio per molte
famiglie acadiane, anche se molte di esse furono nuovamente espulse dagli inglesi nel 1778 e
nel 1793. Ci sono ugualmente genti di origine acadiana nel Maine e nel Québec.
- Le joual - lingua francese popolare nel Québec; il nome viene dalla pronuncia di
“cheval” (cavallo); oggi accettato anche come lingua scritta - la prima opera scritta in joual è
l’opera teatrale di Michel Tremblay, Les Belles-sœurs (1968).
c) Il francese degli immigrati; la seconda generazione
- la lingua francese, soprattutto in Francia, subisce le sue modificazioni (soprattuto
quando si tratta di lingua parlata).
Il francese minacciato
Minacce esterne (portate da altre lingue) e interne (portare dalla propria
decomposizione e destrutturazione)
a) Minacce esterne
- lingua inglese nel Québec
- lingua araba nel Maghreb
b) Minacce interne
- Wallonie - i belgicismi
- Québec - le joual e gli anglicismi