Luglio/Agosto 2007 Anno XXVI

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Luglio/Agosto 2007 Anno XXVI
il brogliaccio
B 005
Luglio/Agosto 2007 Anno XXVI
il brogliaccio 005
numero
bimestrale della Associazione nazionale Scuola Navale Militare F. Morosini
il brogliaccio 005
direttore responsabile francesco businaro
06 editoriale
[email protected]
redazione nunzio difonzo, andrea dell’agnola
rubriche
stefano meconi, luigi bajona, giuseppe lacerenza, stefano bausone, andrea castelli,
piergiorgio mancone, massimiliano pardini, davide galli, umberto spolaor, jacopo
ballerini, riccardo sensi, gian maria setti carraro
progetto grafico andrea dell’agnola, Padova
il brogliaccio 005
fotolito e stampa lucenti srl, Padova
il brogliaccio viale piave 30/a, 30132 s. elena - Venezia
tel. +39-041-5204488
fax +39-041-52864180
[email protected]
www.assomorosini.it
C.F. 96378830580
photo courtesy by D. Galli © 2007
A fianco.
La bandiera del corso Theseus viene srotolata
dinnanzi al padrino CV P.C. Aprile di Cimia
(corso Orion 1977-’80)
hanno collaborato guido sesani, bartolomeo veccia, luigi tarsia, rudy guastadisegni,
photo courtesy by D. Galli © 2007
in coperta
08 CORRIDOIO COMANDO
Dal nostro invi(t)ato alla festa della Marina di guido sesani - corso antares 1971-’74
Festa della Repubblica di nunzio difonzo - CORSO deimos, 2002-’05
11 Campaccio
Assemblea: documento programmatico
13 franchi in riga
Morosini e Nunziatella di bartolomeo veccia - CORSO 1948-’51
Mak ∏ dei Mak ∏ di rudy guastadisegni - CORSO orsa minore, 1967-’70
Cena a Londra di jacopo ballerini - CORSO maelstrom, 1991-’94
Morosiniani all’estero: Antonio Spiezia di luigi bajona - CORSO azzurra, 1983-’86
22 OLIMPO
Ciao belli!!! di g. lacerenza e s. bausone - corso daidalos 2004-’07
24 SALA CONVEGNO
Libano: missili e poltrone di andrea castelli - corso alphard 1975-’78
Le origini del Mak ∏ di luigi tarsia - corso halley 1985-’88
7a edizione del Trofeo d’Aquino di antonio jacopo piccolo - corso deimos 2002-’05
32 AULA MAGNA
Prima riunione tutoring di riccardo sensi - corso halley 1985-’88
34 CUPOLONE
Il giardinetto del Comandante
Elezioni 2007: i risultati
In prima di copertina.
I vessilli dei corsi sfilano al giuramento del
corso Theseus
contatti
sommario
anno XXVI numero 005 luglio/agosto 2007
© copyright il brogliaccio
2007 Venezia
francesco businaro
CORSO mizar, 1978-’81
il pale a prora del
nuovo direttore
C
arissimi (ex) allievi, desidero iniziare esprimendo il ringraziamento per
quanti, partecipando all’assemblea del 5
maggio scorso, hanno voluto esprimere
la loro preferenza nei miei confronti eleggendomi
nel consiglio direttivo. In occasione della sua prima riunione mi è stato assegnato l’incarico di sostituire Umberto Galli Zugaro nella redazione del
Brogliaccio. A lui va il mio più vivo ringraziamento per quanto ha saputo fare, spero di riuscire a
sostituirlo degnamente.
Benvenuti, dunque, alla nuova edizione
del Brogliaccio. Il nostro auspicio è che incontri
il vostro gradimento; da parte nostra l’impegno a
migliorarlo costantemente arricchendolo di nuovi
spunti e stimoli.
In una gara a staffetta chi riceve il testimone sa che in quel momento l’esito della gara,
per quella particolare frazione, dipende solo da
lui, ma chi infine vince è la squadra. Nel ricevere
dunque il testimone del Brogliaccio ho cercato di
formare una squadra che corresse con me.
Desidero quindi ringraziare i primi due
frazionisti: Andrea Dell’Agnola che ne ha curato la veste grafica e Nunzio Difonzo, inesauribile
stimolo nel segnalare notizie, curiosità e spunti.
Sappiate che la squadra è comunque lungi dall’essere completa.
il brogliaccio 005
sarà un work in progress sempre pronto alle correzioni di rotta che vorrete suggerirci.
Il nuovo sito dell’Associazione, che come
avrete già potuto vedere (www.assomorosini.it)
ha cambiato anch’esso veste grafica, a breve sarà
totalmente operativo per fornire notizie e servizi agli associati; con maggiore puntualità e tempestività potrete scaricare il Brogliaccio in due
versioni: una più leggera, ottimale per una visualizzazione su computer, ed una più “pesante” per
coloro che vorranno stamparlo.
È nostra intenzione stampare anche alcune
copie “istituzionali” del Brogliaccio che verranno
inviate alla Scuola, al Circolo Ufficiali di Venezia,
ai vertici della Marina etc...
Stiamo inoltre studiando la possibilità di
proporre copie stampate anche ai soci che ne facessero richiesta. Non escludiamo infine, per il futuro, la possibilità di inserire sponsor redazionali,
al massimo due per ogni copia, per la copertura
delle spese relative a stampa e spedizioni.
Saremo più precisi in termini di costi e modalità nel prossimo numero.
Di seguito troverete il documento programmatico del nuovo Consiglio Direttivo. Apparteniamo tutti alla cultura del fare: ci auguriamo di
sapervelo dimostrare.
Pale a prora a tutti voi!
Il busy
PH.COURTESY A. dell’agnola ©2007
Il Brogliaccio avrà cadenza bimestrale e cercherà di seguire gli eventi associativi che annualmente si susseguono. Nel numero di settembre
saluteremo i nuovi allievi ed il loro Comandante
e daremo le prime notizie circa la location nella quale si svolgerà la festa dell’Associazione. In
quello di novembre troverete le notizie e le modalità per parteciparvi. A gennaio, con gli auguri per
il nuovo anno, ne commenteremo l’esito. Marzo
riporterà le notizie relative all’Assemblea annuale
e al giuramento dei “pivoli”. E così via. Il nostro
PH.COURTESY A. dell’agnola ©2007
editoriale
work in progress
A fianco.
Bulkcarrier in fase di varo
il brogliaccio 005
COURTESY g. sesani ©2007
corridoio comando
dal nostro invi(T)ato
alla festa della marina
guido sesani
CORSO antares, 1971-’74
consueta crociera estiva. Pantaloni bianchi e giacca blu, berretto da franchigia, ghette, cinturone
e mitragliatore in spalla i ragazzi, come del resto
tutti i loro colleghi, sono rimasti ad arrostire sotto
il sole africano per più di due ore. Credo ricorderanno a lungo questo picchetto!
Alle 10.30 circa, dopo aver passato in rassegna tutte le unità navali a bordo di un motoscafo,
ex allievo è l’ammiraglio Paolo Pagnottella (corso
1962-’65) che è l’attuale presidente dell’ANMI.
Avendomi visto assieme al Capo, alcuni
vedendomi in borghese mi chiedono cosa sia il
distintivo che porto all’occhiello, rimanendo sorpresi di sapere chi sono e chi rappresento: l’Associazione è presente!
La prima uscita pubblica del neo Presidente di Assomorosini lo vede gradito ospite del CSMM
Amm. La Rosa alla festa della Marina
COURTESY g. sesani ©2007
il brogliaccio 005
il Capo dello Stato, accompagnato dagli ammiragli
Di Paola e La Rosa, dal Ministro della Difesa Parisi
e dal generale Mosca Moschini, scende a terra e
completa la rassegna dei reparti schierati al termine della quale prende posto in tribuna.
Seguono i rituali discorsi dei due Capi di
Stato Maggiore e del Ministro della Difesa ed a
conclusione della manifestazione si esibiscono in
successione sei paracadutisti incursori, sei elicotteri ed altrettanti Harrier dapprima in formazione
e poi con un singolo velivolo che perfettamente
immobile a circa 150 metri di altezza rolla e beccheggia in segno di saluto per poi riprendere il volo
con un’impennata a 45°. Davvero spettacolare.
Poco dopo le 12.00 la cerimonia termina
con i reparti che a turno defilano, mentre gli ospiti si dirigono verso Nave Garibaldi ove viene offerto un vin d’honneur nell’hangar principale. Qui
il divertimento consiste nell’individuare ufficiali e
civili che portano il distintivo della nostra Scuola
sulla divisa: l’ammiraglio La Rosa (corso 1962-’65)
naturalmente, che mi saluta con simpatia, ma anche l’ammiraglio Binelli Mantelli (corso Poseidon
1966-’69), l’ammiraglio Paolo Treu (corso Phoenix 1974-’77), il già citato comandante della nave
CV Giorgio Lazio, l’onorevole Piefrancesco Gamba
(corso Mizar 1978-’81), il STV Lorenzo Geremei
(corso Andromeda 1997-2000). Un altro illustre
COURTESY g. sesani ©2007
security dell’aeroporto
In questa pagina.
con le sciabole che nesIl CSMD Amm. Di Paola e il
suno si sogna di conCSMM Amm. La Rosa passano trollare.
in rassegna i reparti
La meta del mio viaggio e degli ammiragli è
Taranto, ove verrà celebrata la festa della Marina
nella nuova base in Mar Grande ed alla presenza del Capo dello Stato. Le formalità di imbarco
sono veloci e dopo appena dieci minuti di attesa
al gate ci si imbarca su di un Airbus 321 di Alitalia
noleggiato per l’occasione; destinazione Grottaglie dove atterriamo dopo circa 50 minuti di volo.
Scendendo dalla scaletta si viene accolti da una
luce intensa e da un altrettanto intenso calore.
Giungiamo in autobus alla base e veniamo
smistati ai vari settori secondo il rango che compete a ciascun ospite. Io, chissà perché, finisco
nella tribuna assieme ai giornalisti. Meglio perché
si sta più larghi, ci sono generi di conforto, ma
soprattutto mi rendo conto che la categoria viene letteralmente coccolata con gadgets e pubblicazioni varie, compresi i testi dei discorsi che le
autorità si apprestano a leggere. Il regista della
tribuna stampa, nemmeno a farlo apposta, è uno
dei nostri, il simpaticissimo ed iperattivo CC Michele Carosella (corso Akernar 1982-’85), che pur
essendo imbarcato su Nave Garibaldi è l’addetto
stampa dell’ammiraglio La Rosa.
Davanti alle tribune sono ormeggiate diciotto unità della Marina tra cui il Vespucci ed il Garibaldi, comandati tra l’altro da due dei nostri, il CV
Massimo Vianello (corso Hydra 1976-’79) ed il CV
Giorgio Lazio (corso Hydra 1976-’79). Gran pavese ed uomini a riva, uno spettacolo nello spettacolo. Alle 10 circa, accompagnati dall’elegantissima
banda della Marina, i plotoni dei vari corpi iniziano a schierarsi. Marinai delle varie scuole, fanti
del Battaglione San Marco, incursori e ben due
plotoni di allievi del Morosini che sono stati fatti
sbarcare da Nave Vespucci ove si trovavano per la
COURTESY g. sesani ©2007
A
lle 5.30 del mattino di una calda mattina di giugno, in giro per le strade di
Roma non c’è nessuno. Salgo sul tram
a Ponte Milvio per andare al Ministero
della Marina dove c’è ad attendermi un autobus
che mi porterà a Fiumicino. Arrivo con largo anticipo rispetto alla partenza del mezzo e intanto
salgo a bordo. Mi accomodo in un sedile dove posso allungare le gambe e comincio a pisolare. Dopo
un po’ mi sveglio perché stanno cominciando a
salire ospiti vari, ma soprattutto ammiragli, molti
ammiragli: uno sfavillio di spalline d’oro, da una a
tre stelle e poi le sciabole nelle custodie di panno
verde. È singolare veder passare gli ufficiali alla
Alle 14.30, sempre sotto un sole africano
riprendiamo l’autobus per Grottaglie e di qui,
con l’Airbus che ci attende in pista, rientriamo a
Roma. A Fiumicino le consuete strette di mano ed
un arrivederci al prossimo anno.
In questa pagina.
L’arrivo degli elicotteri
antisom
Gli allievi schierati
il brogliaccio 005
corridoio comando
festa della repubblica
documento
programmatico 2007-’10
campaccio
nunzio difonzo
CORSO deimos, 2002-’05
non solo a roma
Il 2 giugno visto da una prospettiva insolita: un giovane ex allievo è inquadrato tra i volontari
dei Vigili del fuoco, in quel di Bari
2
ph. COURTESY a. dell’agnola ©2007
giugno 2007, festa della Repubblica. Gli
occhi sono tutti puntati su Roma, su via
dei Fori Imperiali, sulla sfilata delle forze
armate e di polizia, sul palchetto gremito
di autorità civili, militari e religiose. Ma durante la
giornata di sabato 2 giugno si sono svolte parallelamente numerosissime manifestazioni e festeggiamenti anche in altre città della penisola.
A Bari è stato il quartiere periferico “San
Paolo” il teatro del 61o anniversario della Repubblica Italiana. Un quartiere che abbraccia vecchie
e nuove povertà, che per molti anni è stato abbandonato a se stesso, vittima di amministrazioni che
hanno permesso il susseguirsi di violenze e ingiustizie. Quest’anno la manifestazione non è stata organizzata – come di solito – nel centro storico, ma
lungo il viale delle Regioni, cuore del San Paolo.
Alle 10.30 circa hanno sfilato “pettinfuori” decine
di plotoni in rappresentanza di tutte le forze armate e di polizia, preceduti dai motociclisti dei carabinieri e dalla banda della brigata corazzata “Pinerolo”. Dopo la formazione dello schieramento di
10
il brogliaccio 005
fronte al palchetto d’onore, è avvenuta la rassegna
dei reparti e quindi i discorsi delle autorità: hanno
preso la parola il sindaco Michele Emiliano, il comandante della terza legione aerea Gen.di squadra
Giovanni Mazzone, il prefetto di Bari dott. Carlo
Schilardi e il sottosegretario alla giustizia Alberto
Maritati. Alla manifestazione abbiamo partecipato
anche Eligio Romanazzi Curci (corso Chyron 2003’06) ed io, inquadrati militarmente nel plotone del
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
L’evento ha sottolineato vivamente la vicinanza delle istituzioni agli abitanti del quartiere,
ritenuto dal sindaco “campione nel sopportare le
difficoltà”. È stato quindi esposto il chiaro obiettivo di portare le istituzioni e la democrazia anche
nelle periferie, e non solo nei cosiddetti “quartieri
alti”. Il nostro auspicio è che le istituzioni, i politici,
gli insegnanti, gli educatori, gli agenti e gli ufficiali
delle forze di polizia e dei corpi dello Stato, ed ogni
singolo cittadino ispirino ogni loro singola azione
ai principi costituzionali della solidarietà sociale e
dell’eguaglianza. Lo Stato siamo noi, e oggigiorno
abbiamo davvero bisogno di abbattere il muro dell’ingiustizia, dell’ignoranza e della violenza.
Crediamo sia questo il senso e il valore della
festa della Repubblica. Viva l’Italia!
In questa pagina.
Il tricolore sventola nel cielo
sopra Sant’Elena
I
n data 5 maggio 2007 è stato rinnovato il
Consiglio Direttivo della nostra Associazione. Il nuovo Consiglio raccoglie un’importante eredità, che fa dell’Associazione una realtà
autorevole e sempre più legata alle Istituzioni della Repubblica Italiana. Pertanto i consiglieri eletti
ed i delegati da essi nominati saranno chiamati a
dare un rilevante contributo di idee e di impegno
nell’interesse degli associati, come più in dettaglio delineato nei seguenti paragrafi.
RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI
I rapporti con la Marina Militare e con i
suoi vertici in particolare, si sono rafforzati mese
dopo mese durante l’ultimo decennio, e lo stesso
vale per ciò che riguarda il Comando della Scuola. Sarà preciso compito di questo Consiglio e del
Presidente in particolare, mantenerli tali e, se
possibile, migliorarli.
Si cercherà inoltre di formalizzare e definire
i rapporti di questa Associazione con l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, che il destino vuole
presieduta, con recente nomina, da un ex-allievo
nonché socio iscritto.
Nell’ottica di una visione orizzontale di coesistenza con le Scuole Militari di riferimento delle
altre Forze Armate, si intende valorizzare il rapporto istituzionale con le Associazioni della Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli, della Scuola
“Teulié” di Milano e della neonata Scuola Militare
Aeronautica “Douhet” di Firenze.
COMUNICAZIONE
La valorizzazione della comunicazione è ritenuta un’essenziale funzione strategica e risulta
quindi indispensabile poter disporre di dati reali
e correnti. Per tale ragione si investirà nell’aggiornamento di un database soci, migliorando non
solo la struttura ma anche il contenuto di quello esistente. Poiché la nostra Associazione vanta
iscrizioni di soci residenti in ogni parte del mondo, sarà prioritario dare luce ad un nuovo sito web
istituzionale. Tale progetto prevede un completo
restyling grafico, ma soprattutto un perfezionamento nei contenuti e nei meccanismi di accesso,
per cui molte funzioni verranno riservate unicamente ai soci in regola con la quota annuale. Tra
i vantaggi dei soci iscritti, vi sarà quello di poter
accedere ad un sistema di ricerca delle voci nel
database soci, attraverso l’utilizzo di molteplici
variabili chiave. Inoltre, grazie al nuovo sito, sarà
possibile provvedere meglio alla gestione del cosiddetto merchandising recante il logo associativo. Si è scelto, infine, di consolidare il progetto di
pubblicazione de “Il Brogliaccio”, il periodico di
riferimento in cui gli ex-allievi possono scambiare
idee e trovare informazioni sull’Associazione, che
sarà arricchito di contenuti e pubblicato con una
maggior frequenza rispetto all’ultimo triennio.
RAPPORTI CON I SOCI
Premesso che l’Associazione è fatta di exallievi, e quindi di idee, il Consiglio si impegna a
prestare la massima attenzione nei confronti delle proposte e delle critiche che verranno avanzate
da ciascun ex allievo. In tal senso, si intende promuovere e sostenere ogni forma di incontro e di
confronto tra e con gli ex allievi.
A questo scopo, sarà mantenuta la consuetudine di far coincidere l’Assemblea straordinaria di dicembre con una serata di gala. Alla stessa
stregua, l’Assemblea ordinaria di maggio farà in
modo, come sempre, di vederci protagonisti attivi, in concomitanza della tradizionale cerimonia
di giuramento degli allievi del primo anno, presso
la Scuola Navale.
L’attenzione verso i giovani vuole essere un
punto cardine del programma di questo Consiglio.
Sarà promulgata attività di tutoring e mentoring
in favore degli allievi iscritti al terzo anno della
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Scuola Navale e degli ex allievi più giovani. La nostra missione, in tal senso, si deve concretizzare
nel far conoscere e favorire lo scambio di esperienze, potenziando ulteriori incontri di area per
orientare le importanti scelte dei soci più giovani.
Il Consiglio Direttivo assume il proprio
mandato con motivato convincimento, al fine di
tradurre tale programma di lavoro, attraverso un
impegno costante, nella miglior fusione fra teoria
e pratica per realizzare gli obiettivi indicati.
bartolomeo veccia
CORSO 1948-’51
Il Consigliere Segretario
Alberto Carnesecca
Un patto fraterno tra persone che hanno vissuto esperienze simili ed i cui destini spesso
s’incrociano anche a distanza di anni
I
l gemellaggio “Nunziatella-Morosini” torna
ogni tanto alla mente come un avvenimento
straordinario per chi lo ha vissuto.
Un incontro tra le due Scuole di elite Militare e Navale - affratellate proprio nella ricorrenza del bicentenario della Nunziatella (17871987). Ed in una data significativa: dal 23 al 24
maggio. Un incontro che ha visto allievi, ex allievi
delle due Scuole, familiari, annessi & connessi,
fondersi in una cordialissima e festosa amicizia.
Sottolineata ancor più dalla squisita ospitalità del
Comandante del Morosini - CV Francesco Cuomo
- mirabile sintesi dell’avvenimento: anche egli ex
allievo della Nunziatella, del corso 1950-’53”.
Tutto l’iter del gemellaggio si è svolto tra
due superbe “quinte”
iniziali e finali: la mostra
de la “Nunziatella - una
In questa pagina.
Scuola nella storia” ed
Gli allievi delle due
una lunga crociera in
Scuole posano davanti al
Adriatico a bordo della
monumento in “campaccio”
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il brogliaccio 005
20 anni fa il gemellaggio
tra le due scuole
Venezia, lì 25/06/2007
COURTESY b. veccia ©2007
Tenuto conto che l’Associazione si sta avviando a festeggiare il compimento del 50° anno
dalla fondazione di quello che allora si chiamava Collegio Navale, è volontà del Consiglio dare
corpo ad un’adeguata documentazione dei Corsi
e quindi delle persone che hanno fatto la storia
della Scuola dal 1961 ad oggi. Pertanto si provvederà a recuperare tutti i libri Mak ∏ nonché gli
annuari, le edizioni del Brogliaccio ed ogni tipo di
materiale che riguardi tale percorso, per raccoglierlo in formato digitale e realizzare dei supporti
interattivi o consultabili on-line.
morosini e nunziatella
nave della Marina militare incrociatore antisom
Zeffiro. Il cui elicottero si è prodotto, poi, in ardite
evoluzioni.
Scrivo della mostra della Nunziatella - inaugurata nello stupendo e raccolto chiostro di Santa Apollonia alla presenza delle più alte autorità
di Venezia tra le quali ben cinque ex allievi della
Scuola - perchè la sua storia è anche indissolubilmente intrecciata con la città di Venezia e con il
suo ritorno definitivo alla Italianità.
Daniele Manin all’epoca, infatti, decide di
resistere al dominio dell’Austria. Accorrono allora volontari da ogni parte d’Italia e Guglielmo
Pepe, ex allievo della Nunziatella che poi meriterà il titolo di “difensore di Venezia”, li organizza
militarmene. Al suo fianco numerosi sono gli ex
allievi della Nunziatella: Girolamo Ulloa (1831)
che comanda il forte di Marghera - Camillo Boldoni (1834) che in una sortita si impadronisce della
bandiera del 18° fanteria austriaco - Carlo Mezzacapo (1836) - Luigi Mezzacapo (1832) - Enrico
Kosenz (1840) che in due mesi è ferito quattro
volte. La resa avverrà il 24 agosto.
Pepe è ricordato dal nome della caserma
dei lagunari a S. Nicolò al Lido e da una targa in
bassorilievo con i volti degli ex Nunziatella all’esterno immediato di Bocca di Piazza. Dalla parete retrostante l’edicola, in alto a destra, per chi
vi si trovasse di passaggio.
Questa è l’introduzione “paludata” dell’avvenimento. Ma -e per contraltare- sullo sfondo
retrostante vi sono state delle situazioni talmente
“tragicomiche” nella loro imprevedibilità che, per
me che le ho vissute a lato e per l’arguta penna dell’Ing. Mario Campagnuolo (corso 1952-’55) - che
ha curato la mostra e ne ha scritto un vivacissimo
il brogliaccio 005
13
franchi in riga
Per favorire le attività suddette, ad integrazione delle abituali mansioni, la responsabilità
delle deleghe locali sarà mantenuta secondo criterio regionale. Ad integrazione delle mansioni dei
Fiduciari regionali sarà, altresì, istituita la nuova
figura del coordinatore di area: si individueranno
tre macro-aree lungo la penisola italiana, oltre a
Fiduciari ad hoc costituiti nei cinque Continenti, al
fine di incoraggiare una migliore gestione locale.
Infine, nel corso del triennio, si cercherà
per la prima volta di dare forma o sostenere iniziative proposte da soci iscritti o da generici ex
allievi, volte a promuovere ogni attività di beneficenza che sia ritenuta opportuna dal Consiglio
Direttivo.
Scrive il Nostro: “La struttura dei pannelli,
fissa a telaio di dimensione di due metri per due
metri, richiedeva una voluminosa ed indispensabile protezione. Fu deciso di inserirli in casse in
legno, ciascuna capace di contenere tre pannelli.
Le casse - oltre che ingombranti - risultavano pesanti più di 130 Kili, e richiedevano 4 persone per
essere spostate.
Il trasporto a Venezia, via terra, sarebbe
avvenuto a cura dell’Esercito. Nel frattempo noi,
dopo aver fatto sosta sull’Adriatico, arrivammo a
Venezia in mattinata. Ci stupimmo di non trovare
i camion a Venezia.
Ci rivolgemmo al Cap. di Finanza Francesco
Carofiglio (corso 1973-’77) che aveva organizzato
con cura tutta la manifestazione, compreso il trasporto via mare fino al chiostro di Santa Apollonia:
neanche lui ne sapeva niente.
Avviliti, ci disponemmo, quindi, ad aspettare sul molo dove veniva scaricata in continuazione
ogni tipo di merce - dalla verdura alle.... casse da
morto - per essere poi trasportata con piccole imbarcazioni nella città.
Finalmente nel tardo pomeriggio avemmo
notizia da Carofiglio di un guasto subìto da uno
14
il brogliaccio 005
degli autocarri che trasportavano la mostra.
Tornammo allora al camper. Ci era stato assegnato un posto vicino al mercato del pesce. Quando
sentivamo la puzza del pesce, eravamo a casa.
Al mattino - mentre ero ancora nel camper
- feci la conoscenza personale di Bartolomeo Veccia (corso 1948-’51). Ci scrivevamo da un anno. E
da lui avevo ricevuto anche una bella fotografia,
pubblicata nella mostra, che lo ritraeva mentre
eseguiva un pericoloso esercizio ginnico, simbolo
stesso della sua vita sempre ai limiti del dramma,
ma vissuta sempre con un coraggio ed un’allegria
incredibili. Appena mi vide disse: “Dio! Quanto sei
basso!!!”.
Malgrado questo, abbiamo continuato a
volerci bene e a scriverci periodicamente. Il che
dimostra che non è razzista.
Gli autocarri arrivarono di notte. Di buon
mattino le casse furono scaricate, tra mille imprecazioni, dai soldati addetti, ma i barcaioli si rifiutarono di caricarle. I pannelli furono tirati fuori e
caricati alla rinfusa sulle barche. Noi, a piedi, per
ponti e per calli, ci affannammo a seguirle.
[ Omissis... ] Alla fine di questa indimenticabile giornata - conclusa con una favolosa cena
al Torcello offerta dalla Associazione ex allievi del
Morosini - la barca della Marina militare, che ci
riportava a Venezia, si arenò nella laguna.
Dopo vari tentativi di disincagliarci da soli:
tutti a poppa, tutti a dritta...... dovemmo trasbordare su un vaporetto di linea.
Arrivammo a Venezia alle due di notte. E al
camper un’ora dopo”.
LA COMICA FINALE
Quel giorno, al Morosini - (ripresa la mia
penna) - scattai diverse fotografie. E dal momento che il suo Comandante, era stato mio “cappellone” alla Nunziatella decisi di fargli uno scherzo.
Così gli telefonai.
Driiinnn. “Sì, pronto, Cuomo” - “Senti un
po’ cappellone fetentissimo e luridissimo: mettiti
sugli ATTENTI! Perchè qui parla un tuo anziano.
Quello che per fare le foto ha fatto ritardare per
un’ora il convegno nella sala. Sono Veccia!”
“Ahhh! Veccia!!! Favoloso .....evviva!!!.....
bene: ....sono sugli attenti” - “RIPOSO! Vorrei sapere quando ti posso portare le foto che ho fatto
alla Scuola” - “Domattina alle 11,30. Grazie. Ciao”
- “Ciao”.
La mattina successiva, successero scene
turche. Mi trovavo nel corridoio comando, assieme al vicecomandante (anche lui ex Nunziatella)
e ad altri tre ufficiali della Scuola. Vicini al lato
cortile. Mentre parlavamo del più e del meno,
improvvisamente da distante esce dal suo ufficio
Cuomo. Che - a passo marziale e muovendo le
braccia come fosse in parata - viene verso di noi e,
detto fatto - in maniera assolutamente imprevista
ed imprevedibile -, si “sgnacca” sull’attenti d’innnanzi a me con un violento sbatter di tacchi. E
- tutto impettito - si irrigidisce nel saluto militare.
Quindi, come alla Nunziatella, mi urla: “Saluto il
mio Divinissimo Anziano!!!”.
Da farsela sotto ..... Emmò..... di fronte ai
suoi ufficiali..... che faccio.....?
Me la cavo da Dio. Mi sgnacco anche io sugli
attenti e, irrigidendomi anche io nel saluto militare di risposta: “Ed io saluto il valoroso Comandante del Morosini”.
Anche questo, è “gemellaggio”.
A fianco.
Il Capocorso della Nunziatella
Gabriele Albarosa con il
labaro dell’Associazione
In questa pagina.
Una bella veduta con Nave
Palinuro e, sullo sfondo, la
Scuola della Nunziatella
COURTESY b. veccia ©2007
COURTESY b. veccia ©2007
panphlet sul suo itinerario in Italia, fanno anche
“sganassàr dal rìder” (tradotto in vernacolo italiano: sganasciare dal ridere).
il brogliaccio 005
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rudy guastadisegni
CORSO orsa minore, 1967-’70
La tradizionale festa dell’Associazione è tornata al Navale
I
l 9 dicembre scorso si è tenuta in Collegio,
pardon, Scuola Navale, il raduno nazionale
dell’Associazione al quale, ormai da qualche
anno, partecipano in numero sempre crescente gli ex allievi di tutte le età e di tutte le regioni.
Per la prima volta, dopo Milano, Genova,
Bari e Roma, siamo riusciti ad organizzarlo in
Casa Nostra e per questo è stato chiamato “Mak
dei Mak”: il grande Mak ∏ di tutti i corsi.
Le adesioni sono state numerose ed entusiastiche: l’idea di tornare a cenare nella mitica sala mensa e di poter spaziare in quasi tutto
il Collegio era troppo allettante per rinunciarvi.
Molti anziani (d’età), ma soprattutto molti giovani e giovanissimi con al seguito mogli, fidanzate,
amiche e figli si sono presentati puntuali (quasi
tutti) davanti a Camillo a partire dalle 18.30.
Foltissima anche la presenza degli allievi
delle varie accademie militari che, grazie alla possibilità di alloggiare pressochè gratis nelle strutture della sede (la “lobby” morosiniana può questo
e molto di più), hanno approfittato dell’occasione.
La festa è iniziata con la solita grande chermesse
di goliardia e fratellanza che vede ogni anno ritrovarsi amici che non si vedono da molto tempo, in
molti casi anche da diversi decenni. Compagni di
corso dispersi nel mondo che si ritrovano improvvisamente in mezzo agli amici degli anni migliori;
chi racconta di se’, chi degli altri amici assenti, chi
ricorda le belle esperienze di allora (quelle meno
belle vengono in genere cancellate dal tempo e
solo i rarissimi “sfigati” amano ricordarle e rimuginarle).
Prima della cena i discorsi di rito: ha iniziato
Luca Binetti, portavoce del Consiglio Direttivo ed
organizzatore dell’evento che, dopo aver spiegato
COURTESY r. guastadisegni ©2007
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il brogliaccio 005
come si sarebbe svolta
la serata, ha ringraziato
tutti coloro che in qualche modo hanno dato un
apporto determinante,
primo fra tutti il Comandante della Scuola, CV
Francesco Covella, ed
il secondo CV Giovanni Nicosia senza i quali
l’impresa sarebbe stata
veramente ardua. Non
mi dilungo sulla lista dei
ringraziamenti e passo subito al Presidente.
Francesco Caroleo Grimaldi con il suo eloquio
coinvolgente e sempre
perfettamente centrato
sugli argomenti da trattare, ha voluto salutare e
ringraziare i membri del Consiglio Direttivo che
lo hanno affiancato durante il suo mandato consentendo di raggiungere risultati decisamente lusinghieri non solo per l’organizzazione di tutti gli
eventi, peraltro sempre ottimamente riusciti, ma
soprattutto per aver riguadagnato all’Associazione quella credibilità che anni addietro si era un
pochino offuscata per mancanza di dinamismo, di
idee e di precisi obiettivi.
Al calorosissimo applauso dei presenti il
Presidente ha fatto seguire l’introduzione dell’ex allievo più prestigioso presente: il Capo di
Stato Maggiore della Marina militare, ammiraglio
di squadra Paolo La Rosa che, dopo i rituali ringraziamenti, ha pronunciato un discorso pieno di
orgoglio e soddisfazione per essere lì, allievo tra
gli allievi, a rendere omaggio al concetto di Morosiniano ed a godere come gli altri della compagnia
di tanti amici veri.
I discorsi ufficiali sono terminati con la consegna del dono che l’Associazione ha voluto fare
all’ex allievo Paolo La Rosa: un maglione da pivolo
che, nella sua semplicità, riassume il sentimento
fondamentale di eguaglianza e fratellanza di tutti
coloro che hanno vissuto tra quelle mura.
La cena che si è tenuta in sala mensa allievi,
in sala convegno ed in quadrato ufficiali, ha consentito a tutti di rituffarsi nell’atmosfera di sana
goliardia che noi ben conosciamo. Ai tavoli si sono
formati in maniera del tutto naturale i gruppi dei
A fianco.
Il CSMM Amm. Paolo La Rosa
con il maglione da “pivolo”
sulle spalle
In questa pagina.
La cena in mensa allievi
COURTESY r. guastadisegni ©2007
dal navale
PH.COURTESY a. dell’agnola ©2007
franchi in riga
il mak ∏ dei mak ∏
corsi coetanei che hanno più cose in comune di
cui parlare. Nei miei soliti giri di peregrinazione
in mezzo a tutti i tavoli ho potuto soffermarmi con
amici ultra cinquantenni, con coetanei e compagni di mio figlio e con i più giovani da poco usciti
e posso garantire che lo spirito era uguale ovunque. L’età non conta quando si hanno in comune
esperienze di vita come quelle che noi Morosiniani possiamo vantare. Io stesso potrei parlare di
sgamate, lezioni particolari, professori, punizioni,
franchigie, feste, crociere e vacanze con un allievo appena uscito e lui mi capirebbe perchè, a
distanza di tempo, ha comunque sempre fatto le
stesse cose.
Solo il fatto che ero in divisa mi ha trattenuto dall’innescare una battaglia a suon di lancio
di mollica di pane ed avanzi vari con il gruppo dei
giovanotti particolarmente eccitati, salvo poi scoprire che qualcuno dei più anziani lo aveva fatto
sul serio ma, per fortuna, senza esagerare. Lo scatenamento era comunque nell’aria e si è verificato
nella fase successiva della festa: i balli.
Equamente suddivisi tra aula magna con
musiche tranquille e palestra con discodance, i
ballerini si sono esibiti ognuno secondo le proprie
capacità e vitalità.
Ad onor del vero all’inizio gli anziani (sempre per età anagrafica) hanno veramente dato
spettacolo mettendo in campo una spigliatezza
degna delle migliori discoteche e consentendo di
sciogliere la naturale ritrosia iniziale dei più giovani che, comunque, alla distanza hanno dimostrato
maggiore resistenza.
Durante i balli ovviamente c’è stato qualcuno che ha accarezzato l’idea di rinverdire le antiche
arcinote tradizioni ma la vigilanza dei sottufficiali
il brogliaccio 005
17
La serata si è conclusa in orario decente ma
sufficientemente tardo da costringere molti a lunghe
camminate per le rive e le calli deserte fino agli alberghi, i circoli o, per i più giovani, pub e localini
notturni in cui prolungare i festeggiamenti.
Si apre ora il toto-città per individuare quella che potrebbe essere la sede del raduno 2007.
Non mancate: come al solito, ne vale la pena.
Pale a prora!
Cena degli ex allievi del
navale a londra
jacopo ballerini
CORSO maelstrom, 1991-’94
franchi in riga
e dei carabinieri disposti nei punti strategici ha
consentito di bloccare sul nascere spedizioni più
o meno occulte verso i piani superiori ed i tetti
degli edifici. Il solito stupido di turno che sperava
nella condiscendenza delle forze dell’ordine, ha
tentato di forzare la sorveglianza ma è stato fermato, identificato, … sputtanato e probabilmente
bandito da tutte le future occasioni ufficiali nelle
quali è importante dare prova di maturità ed educazione.
Qualità che sono state ampiamente onorate
da tutti, in particolar modo i nostri ospiti, signore
e signorine, mogli, fidanzate, figli e amici vari che,
nella loro compostezza, hanno potuto scoprire
chi c’ È, c’ È.
chi non c’ È... city
Ogni occasione è buona per ritrovarsi, anche all’estero
I
il brogliaccio 005
Scherzi a parte alla serata oltre al già
citato Bajona, solamente di passaggio, erano
presenti Federico Cellulare (corso Maelstrom
1991-’94), Andrea Zambelli (idem) e il sottoscritto Jacopo Ballerini (ancora Maelstrom....).
In questa pagina.
Si aprono le danze in aula
magna
A fianco.
I partecipanti alla cena.
ph. COURTESY a. dell’agnola ©2007
Sembra che solo il nostro corso sia dovuto
espatriare alla ricerca
di fortuna! Un po’ pochini ma ci auguriamo
che alla prossima cena
siano presenti anche gli
altri ex londinesi, solitamente troppo impegnati...
La capitale inglese
18
COURTESY j. ballerini ©2007
COURTESY r. guastadisegni ©2007
aspetti nuovi della nostra poliedrica personalità;
aspetti sicuramente inediti, comportamenti inusuali mai manifestati in famiglia o negli ambienti
di lavoro e che li hanno sicuramente piacevolmente divertiti e sorpresi ... “Ma veramente eri
così?”, “Veramente facevi queste cose?”, “Perchè
ti hanno affibbiato questo strano soprannome?”
... le risposte a queste domande in genere non
vengono date dai diretti interessati ma dai loro
compagni che non vedono l’ora di svelare maliziosamente episodi ed aspetti della vita morosiniana celati gelosamente agli ambienti familiari. Ciò
che comunque appare, al di sopra di qualunque
discorso, lazzo, scherzo o presa in giro, è sempre
il sentimento di grande, sincera e genuina fratellanza che ci caratterizza.
n una piovosa serata londinese i quattro
prodi ex allievi, capeggiati dall’anzianissimo (ormani da tempo non più più divinissimo per essere politically correct) Luigi
Bajona, resposabile del coordinamento degli
ex in giro per il mondo, si incontravano in un
pub per una cena.
Il grido “pale a prora!” terrorizzava gli
astanti e per poco non faceva passare una
notte in cella ai nostri quattro. Purtroppo non
erano presenti tutti gli ex londinesi presi dai
frenetici ritmi del lavoro della City...
il brogliaccio 005
19
COURTESY a. spiezia ©2007
le interviste del
brogliaccio
Il nostro inviato incontra Antonio Spiezia (corso Alpahrd 1975-’78) nel Principato di Monaco
L
o scorso anno sono passato da Monaco e
l’accoglienza di Antonio è stata da vero
morosiniano...! Abbiamo passato una
squisita serata a cena con la sua gentile
consorte ed in compagnia di un altro ex morosiniano, Francesco Giliberti. Lo ringrazio ancora
per la disponibilità e la simpatia.
DOMANDA Che soprannome avevi in collegio?
RISPOSTA Squalo
D. Cosa ricordi del Morosini con piacere o
che in ogni caso ricorderai per tutta la vita, qualcosa che ti è rimasta nel cuore?
R. L’appartenenza ad un qualcosa che era
al di sopra dei meri interessi personali. Il credere alla pura amicizia senza altri scopi, solo per la
complicità d’essere insieme, delle affinità comuni
sia serie che facete. Ma la cosa che veramente mi
è rimasta nel cuore, e che ha appartenuto a quell’epoca, era il “cazzeggio” sereno, libero da ogni
inquietudine, mi sentivo totalmente padrone del
mio presente e futuro. Poi la vita insegna le regole
del gioco. Indubbiamente il Collegio è stato una
palestra dove si è conosciuta la “vita reale” in miniatura, ovviamente nel suo contesto particolare.
Non l’ho realizzato subito, è difficile apprezzare le
lezioni, soprattutto quando si è giovani, ma una
volta metabolizzato ho capito che il mondo è bello
perché vario ma bisogna saperci stare dentro e
nulla ti è dovuto di diritto.
D. A distanza di tanti anni ricordi difficoltà
che indubbiamente fu duro affrontare a quella età
in Collegio?
R. Fu duro il passaggio dallo stato “brado”
D. Un telegramma che vorresti inviare a
tutti i lettori del nostro Brogliaccio?
R. Le affinità (sia elettive che d’esperienze)
uniscono e l’unione fa la forza. A noi di capirlo e
sfruttarlo.
D. Sei iscritto all’Associazione Ex Allievi
Scuola Militare F. Morosini?
R. Sì, sono iscritto. Mi sembra giusto contribuire ad un immagine comune.
COURTESY a. spiezia ©2007
luigi bajona
CORSO azzurra, 1983-’86
per motivi personali, scoprii delle realtà e possibilità professionali che all’epoca sembravano fantascienza per la realtà italiana. Riuscii ad impiegarmi
presso la Merrill Lynch per ottenere la formazione
e la possibilità di lavorare come agente di borsa.
Mi andò bene, passai gli esami negli Stati Uniti e
ritornai a Monaco. Rimasi un paio d’anni in Merrill
Lynch, poi ebbi un’offerta da una società petrolifera per seguire i mercati energetici ed entrai nel
mondo del petrolio.
Rimasi circa otto anni con Tamoil a Monaco
e poi decisi di passare alla libera professione, in
quanto la libertà non ha prezzo. Adesso ho una
società di consulenza tributaria e finanziaria e mi
occupo di tutti gli aspetti legati alla pianificazione
fiscale.
COURTESY j. ballerini ©2007
franchi in riga
morosiniani all’estero:
antonio spiezia
allo stato disciplinare. All’inizio l’impatto fu alquanto brusco ma poi di bisogno se ne fa virtù ed
ho dovuto imparare a barcamenarmi. È stato un
allenamento proficuo e duraturo nel tempo.
ph. COURTESY a. dell’agnola ©2007
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il brogliaccio 005
D. Vuoi aggiungere qualcos’altro?
R. Non so com’è stato percepito dalle generazioni più recenti, ma all’epoca ci sentivamo al di
sopra della moltitudine; non per superbia, ma per
modo di vita, di libertà (chi si sognava all’epoca di
poter dormire fuori casa in albergo, libero come
l’aria, senza dovere rendere conto a nessuno, una
volta al mese da anziano e tutte le settimane da
anzianissimo?! Privazioni d’uscita , a parte...). Poi
penso che la vita abbia messo più o meno a posto
ciascuno con queste illusioni, ma credo che un
fondo sia rimasto a molti di noi.
Arrivederci in Costa Azzurra…!
D. Un riassunto della tua vita dopo il Morosini ed il motivo per cui ti trovi all’estero?
R. Curriculum classico fino alla fine dell’università, Accademia Navale come Ufficiale di
complemento, laurea in Economia e Commercio
a Pisa, esame da Commercialista e poi il declic.
Avendo avuto l’occasione di frequentare Monaco
A fianco.
Allievi scrutano il panorama
del Principato
In questa pagina.
Antonio ai tempi del Collegio.
Un’immagine recente
il brogliaccio 005
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ciao belli!!!
a pochi giorni dagli
esami di maturitÀ
Giuseppe Lacerenza è stato uno dei tre allievi diplomatisi a pieni voti (100/100)
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PH.COURTESY A. dell’agnola ©2007
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il brogliaccio 005
settembre 2004, una data che ricorderemo
per tutta la vita, un momento che resterà
indelebile per noi del Daidalos, anche da
ex allievi ed eternamente MOROSINIANI.
Ebbene sì, in quel lunedì di settembre iniziava
per noi il cammino che ci avrebbe portato ad indossare le tante sospirate 3 strisce, rosse o gialle
che siano non importa, e la futura divisa sociale
di quella grande famiglia definita “morosiniana”.
Sotto gli occhi di Camillo 60 ragazzi hanno varcato quel famigerato cancello verde che ha segnato
l’inizio di una nuova vita piena di emozioni e tristezze, gioie e dolori che hanno reso ognuno di
noi non più il semplice ragazzino ma un uomo,
capace di affrontare la dura realtà dello scenario
teatrale meglio conosciuto come vita.
Sicuramente di questi tre anni rammenteremo ogni istante vissuto all’interno di queste mura
che sfoggiano la scritta “Patria e Onore”, nostro
lido adolescenziale, ambiente indescrivibile. Le
esperienze e le opportunità trascorse tutti insieme hanno contribuito alla nascita e al successivo
consolidamento di quel sentimento di viva amicizia, introvabile fuori dalla Scuola, capace di donare sensazioni uniche ed irripetibili, che rappresentano non solo ricordi ma pezzi di vita.L’aria che
circola ora, qui al Morosini, è abbastanza pesante
per via della maturità incombente e dei concorsi che ognuno di noi si ritrova ad affrontare per
determinare le sorti del proprio futuro. I pivoli,
dopo la rinomata “scalata” hanno messo le radici
in Olimpo, e studiare ormai è diventato più difficile di quanto lo fosse stato prima. La felicità dei
A fianco.
pivoli nel “soggiornare”
Pronti a partire, da Venezia,
in Olimpo ci riempe di
gioia; si riesce a scorgere in loro anche una certa
curiosità determinata dal loro pensiero diretto a
quella nave chiamata “Vespucci”, luogo per noi di
innumerevoli ricordi. Giunti oramai all’epilogo di
questa splendida avventura -effettivamente mancano circa venti giorni all’esame di maturità- il
bilancio di questo iter formativo è sicuramente
positivo perché ognuno di noi uscirà da “quel”
cancello, con sulle spalle un bagaglio culturale
degno di un Morosiniano e sicuro di poter contare su 59 fratelli in qualsiasi momento. Del resto
la possibilità o forse la fortuna di avere avuto il
Comandante al corso ex allievo, ci ha consentito sempre di avere un punto di riferimento non
esclusivamente rigido-militare, dato il grado di
Capitano di Corvetta, ma financo confidenziale,
come se stessimo parlando o agendo con uno di
noi, un morosiniano. Le notizie che purtroppo cominciano a circolare nell’aria ci rendono amareggiati, poiché il futuro trattamento riservato alle
donne eliminerà sicuramente ogni tipo di manifestazione goliardica, caratteristica fondamentale
di questo Collegio, e forse anche la possibilità di
avere quel rapporto singolare tra allievo ed ex allievo. Del resto cambiano i tempi e con essi obbligatoriamente cambia altresì la società.
Ci auguriamo noi tutti che al termine di
questi tre anni, che hanno caratterizzato la formazione di ogni morosiniano, possiamo mettere
in pratica gli insegnamenti ricevuti, cercando di
mantenere alto il prestigio del Collegio e di coloro
che prima di noi hanno varcato il cancello verde,
hanno sofferto, hanno gioito, frequentando questo posto e che in questo momento fanno parte
della grande famiglia morosiniana.
per chissà quale meta
il brogliaccio 005
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olimpo
giuseppe lacerenza
stefano bausone
CORSO daidalos, 2004-’07
andrea castelli
CORSO alphard, 1975-’78
COURTESY a. castelli ©2007
sala convegno
libano: missili e poltrone
situazione in libano
alla luce dei recenti fatti
Andrea Castelli già consulente UN e NATO collabora con Arduino Paniccia, docente di Studi
Strategici presso l’Università di Trieste e consulente UN
il brogliaccio 005
Il Prof. Arduino Paniccia
definitivamente abbandonato le armi a beneficio
di un impegno più istituzionale attraverso il Sinn
Fein e soprattutto è quanto è accaduto con Al Fatah, non molti anni fa leader nel mercato del terrorismo internazionale (non dimentichiamo che
l’assalto all’Aeroporto di Fiumicino del dicembre
1985 fu benedetto Arafat, poi trionfalmente accolto a Roma) ed oggi unica realtà presentabile
quale accettabile forza di governo della Palestina.
In Libano Hezbollah sta seguendo lo stesso tragitto da rivoluzione a governo, penetrando
ogni aspetto del vivere e confidando nella caduta di consenso a Siniora, un sunnita che tenta di
gestire il potere in un paese ormai a stragrande
maggioranza sciita.
L’ultimo censimento libanese risale al 1936
e dà un quadro ovviamente completamente diverso dalla situazione attuale, dove a fronte di una
popolazione residente di 4 milioni di cittadini, esiste una vasta (e ricca) popolazione di 16 milioni
di Libanesi residenti all’estero (in USA, Sud America, Australia ed Europa). Ma gli equilibri interni
sono capovolti: rispetto alla situazione pre-bellica
la folta maggioranza cristiano-maronita si è molto
ridimensionata portando i Cristiani ad essere poco
più del 30% della popolazione e non più sunnita
ma sciita è gran parte della odierna maggioranza
musulmana, composta oggi anche da innumerevoli rifugiati palestinesi poco inclini a parlare di
pace con Israele o con l’Occidente.
Oggi il quadro di relativa stabilità sembra
essere mutato, i fatti dimostrano che Hezbollah
in realtà non ha un controllo stretto del territorio,
come sembrava anche ai numerosi analisti internazionali, e che all’interno del paese si muovono
realtà sotterranee che non è possibile condizionare e tantomeno intercettare. Di fatto si aprono
COURTESY a. castelli ©2007
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in realtà agisce a nome e
per conto di Iran e Siria.
Il suo obiettivo finale è un rimpasto di governo che mandi a casa
Siniora e istituzionalizzi
la presenza di ministri
sciiti ed hezbollah nell’Esecutivo.
Insomma
una nuova coalizione
che sposti nelle mani di
Hezbollah ad esempio la
gestione dei cospicui fondi per la ricostruzione del
paese, che completi l’islamizzazione radicale filoiraniana del Libano, che lo trascini sotto l’ala protettrice siriana, che dichiari guerra permanente
ad Israele e che eviti allo stesso Nasrallah l’imbarazzo di finire sul banco dei testimoni al processo
che a Cipro giudicherà i colpevoli dell’assassinio
di Rafiq Hariri. Convocazione questa che Nasrallah intende evitare, vista la sua complicità ideologica (se non addirittura politica) nel crimine e la
sua equivoca vicinanza ai supposti mandanti dell’omicidio: i servizi segreti siriani.
Il presente ginepraio libanese è, in retrospettiva, anche il frutto della colpevole disattenzione
dell’Occidente alle sue vicende interne, dove Siniora è stato lasciato tra l’incudine Hezbollah ed il
martello dei bombardamenti israeliani senza che
una adeguata reazione fermasse il disastro, scaturendo per tempo dai governi europei ed americano o dalle grandi organizzazioni internazionali,
colpevolmente silenti mentre Israele conduceva
una aggressione ingiustificabile politicamente e strategicamente In questa pagina.
COURTESY a. castelli ©2007
Q
uanto sta accadendo in Libano è una
amara metafora di quanto su scala internazionale sta accadendo tra Occidente
e Medio Oriente o, per gli estimatori di
storia delle religioni, tra Islam ed Occidente Cristiano. Da un lato c’è una fragilissima democrazia
laica, guidata da un altrettanto debole Fouad Siniora, che tenta di imporsi come ago della bilancia
tra componenti religiose/politiche ed innumerevoli fazioni armate e dall’altra c’è la protervia di
una forza integralista religiosa, politica e militare
che vuole infiltrarsi al potere e spostare il baricentro libanese in territorio ideologico e geografico siriano ed iraniano.
Mutatis mutandis è quanto accade in Afghanistan ed Iraq, dove governi democratici liberamente eletti, in equilibrio precario tra tensioni
interne e consenso occidentale, tentano di dare
una parvenza di legittimità istituzionale al loro
difficilissimo operato.
In questi teatri di conflitto, guarda caso, il
convitato di pietra è l’Iran di Ahmadinejiad, fomentatore e finanziatore di ogni milizia dedita al
ribaltamento dello status quo e delle istituzioni
liberamente elette. In Libano in particolare agiscono uomini e fazioni che non sono ciò che affermano di essere e che non fanno ciò che raccontano di fare: Siniora, che è ormai definitivamente
un ostaggio nelle mani di ben più aggressivi e
seguiti leader pseudo-religiosi, è impossibilitato
a svolgere con pieni poteri il suo mandato, ossia
governare il paese, mentre il capo degli Hezbollah
Hassan Nasrallah (la cui leadership per inciso non
emerge dai seggi) proclama di agire per il bene
del popolo del Libano e di fatto si è autoproclamato Ministero plenipotenziario libanese, anche se
(tant’è vero che i protagonisti di quella operazione militare sono stati mandati a casa) e mentre
Hezbollah si accreditava come l’unica realtà a difesa delle sorti della popolazione libanese, senza
distinzione di credo religioso.
Solo a cose fatte l’ONU ha inviato una Forza
di Interposizione equipaggiata con la solita equivocità delle regole d’ingaggio e la abituale ambiguità di direttive.
Al comando di UNIFIL ci sono adesso gli
Italiani ma sin dagli esordi a guida francese è apparso chiaro che larga parte della missione era già
compromessa dalla impossibilità pratica di imporre il rispetto delle delibere ONU ed in particolare
di intercettare il massiccio traffico d’armi dalla Siria verso Hezbollah o altri movimenti armati.
Il vero pericolo oggi non è un golpe armato
di Hezbollah, è più probabile che le piazze sciite reclamino “democraticamente” un nuovo governo, ma piuttosto che nel sopravvenuto caos
odierno altre fazioni armate (Al Qaeda anzitutto)
trovino un momento propizio e gli spazi per avanzare con le armi le proprie pretese. Al punto da
doverci far preferire il minore dei mali, ovvero la
cupa stabilità imposta dagli integralisti hezbollah
al caos ingestibile di un fragile governo laico esposto ad una “iraqizzazione” del Libano manovrata
da gruppi armati.
I fatti di questi giorni (giugno 2007) amaramente ci danno ragione: l’attacco ai militari UNIFIL spagnoli con la morte di 6 soldati spezza un
equilibrio che veniva dato per certo, ovvero una
sorta di pax hezbollah sotto la quale in Libano
non si muove foglia che Hezbollah non voglia. Nel
corso di una nostra missione a Beirut a fine maggio 2007, dopo aver ascoltato sia i nostri vertici
diplomatici in loco sia i rappresentanti dei nostri
Servizi e i nostri vertici militari, il quadro fornitoci era infatti quello di una certa tranquillità e
di moderata speranza, ottimisticamente acquisite
sotto l’ombrello hezbollah, il cui movimento è, da
dopo il conflitto con Israele, profondamente inserito nella vita sociale ed amministrativa del paese. Hezbollah controlla il territorio come e meglio
dell’esercito e della polizia libanesi, finanzia la ricostruzione con generosi assegni alle famiglie colpite dai bombardamenti, gestisce fondi, controlla
aree ed amministra la cosa pubblica. In altre parole segue un percorso già osservato altrove, dove
movimenti nati con il mitra in mano si sono lentamente riciclati in forze
di governo. È stato così
In questa pagina.
per il movimento sandiUn incontro inaspettato: con
nista ed in tempi più reil compagno di corso CV
centi con l’IRA, che ha
Medico Cesare Fanton
il brogliaccio 005
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26
il brogliaccio 005
comunità internazionale, questa volta in compagnia di Hezbollah, resti a guardare mentre il disorganizzato, inaffidabile e male equipaggiato esercito libanese si aliena l’appoggio della popolazione
tentando di arginare l’azione armata condotta dai
campi palestinesi, senza capire che il nuovo mandante ideologico è distante.
La nuova incerta e pericolosa fase disturba
inoltre chi ha tutto l’interesse a mantenere un Libano pacifico e prospero, primi tra tutti gli Emiri
del Golfo, da sempre intenzionati a fare della costa libanese la propria Saint Tropez, lo sbocco sul
Mediterraneo dove tutto ciò che è vietato in Dubai, Kuwait, Oman o Qatar sia ampliamente disponibile: donne, alcol, gioco, jet set internazionale e
grande business al limite della legalità. Il nuovo
faraonico piano di ristrutturazione e valorizzazione della zona costiera e centrale di Beirut, esplicitato in un fantastico plastico colmo di grattacieli
avveniristici ed aree residenziali da sogno, vede
il massiccio investimento di denari provenienti
dal Golfo, da investitori europei ed anche (sottobanco) da investitori israeliani, tutti al seguito del
capo cordata, la ricchissima famiglia Hariri, il cui
grande leader Rafiq ha perso la vita in una clamorosa esplosione nel febbraio 2005, forse anche
per ragioni legate alle proprie attività immobiliari,
oltre che politiche.
Ovviamente tutto ciò adesso passa in stand
by, ora che il Libano precipita per l’ennesima volta
in una situazione di guerra, forse foriera di nuove
più grandi sventure e la cui soluzione potrebbe
plausibilmente essere, in un lontano futuro, un
assetto federativo sul tipo di quello già auspicato
da molti per l’Iraq, ovvero uno stato spezzato in
tre macro regioni a guida politico/partitico/religiosa che soddisfi Sciiti, Sunniti e Maroniti, sempre che la cosa sia digeribile per i vicini Iran, Siria
ed Israele.
Intanto però tutto si ferma auspicando tempi migliori, mentre gli Israeliani si domandano in
apprensione dove porterà la nuova situazione,
che vede una forza di interposizione internazionale ora sotto tiro, ponendola in una posizione di
estrema debolezza che potrebbe inficiare il proprio ruolo di cuscinetto tra Hezbollah ed Israele.
In questo confuso contesto ancora meno
chiara appare a molti la posizione della Siria, verso
la quale viene sempre puntato il dito accusatorio
ogni volta che in Libano accade qualche disastro:
non siamo affatto certi che la Siria ed il suo giovane leader Bashãr al-Asad siano i burattinai dietro
alla destabilizzazione di quell’area, non ne cogliamo il necessario movente. La nuova classe dirigente siriana, tradizionalmente secolare e aliena agli
estremismi religiosi, è quasi interamente formata
da giovani formatisi nelle università americane
ed europee e per misurare la loro influenza nel
nuovo corso siriano basta tentare di prenotare
una camera in un hotel di alto livello a Damasco:
si scoprirà che tutte le stanze sono riservate da
delegazioni USA e da businessman americani,
tedeschi ed inglesi. Mentre le diplomazie ufficiali continuano nel gioco delle parti scambiandosi
le rituali dichiarazioni di ostilità, il mondo reale
ha pragmaticamente intrapreso rapporti di affari frutto del grande cambio di indirizzo della leadership siriana, nella quale male si inquadra ogni
azione volta a scompaginare il quadro libanese,
col rischio di attrarre sull’area attenzioni di integralismi poco funzionali alla costruttiva strategia
di avvicinamento all’Occidente intrapresa dal giovane e dinamico Asad.
Per il momento resta alla comunità internazionale poco spazio per operare o intervenire,
allo stato attuale occorre lasciare che l’esercito
libanese gestisca gli scontri a Tripoli senza interferenze che sembrino una indebita intromissione
in vicende interne al paese, pena il rischio di raffigurare Siniora come un burattino dell’Occidente.
Ancora una volta può pronunciarsi l’ONU, ma l’inserimento di una ennesima forza di interposizione
tra esercito libanese e militanti dei campi palestinesi non pare plausibile.
Relativamente all’attacco al contingente
spagnolo UNIFIL, davvero poco c’è da fare, alla
stregua di quanto accade in Afghanistan, dove ad
un attacco al contingente NATO non è possibile
replicare nell’immediato con una reazione armata,
visto che il nemico non è visibile nè identificabile.
L’unica alternativa è una accorta opera di intelligence preventiva accompagnata da un innalzamento del livello di allerta, sapendo però che il
chiudersi in difensiva implica un raffreddamento
dei rapporti con la popolazione, il cui supporto
è vitale anche proprio in termini di intelligence.
Abbiamo personalmente riscontrato che i nostri soldati sono accolti
ovunque con estrema
simpatia e che ciò porta risultati positivi nella
raccolta di informazioni
utili anche a prevenire
e contrastare potenziali
segnali di ostilità. Come
ci ha raccontato un Ufficiale elicotterista il cui cugino è alla Scuola Navale, “non ci hanno mai tirato
neanche un sasso, anzi, tutti raccontano in giro
che gli Italiani sono ok”. È un clima positivo che
fino ad oggi ha portato ad una ragionevole serenità, garantendo per il nostro contingente una missione priva di gravi rischi. Ora però sappiamo che
occorre essere un po’ meno tranquilli, soprattutto
osservando che stranamente chi è stato colpito
sono proprio gli Spagnoli, già drammaticamente
segnati dagli attentati di Madrid ed il cui governo
Zapatero è considerato, dopo il repentino ritiro
dall’Iraq, più disponibile a seguire i diktat di Al
Qaeda.
A noi morosiniani per il momento non resta
che augurare ai nostri soldati e marinai la massima tranquillità, l’ultima cosa che deve succedere è scoprire che dopo essersi piazzati coraggiosamente tra Tsahal e Hezbollah, riuscendo con
successo a fermarne le ostilità, ora tocchi anche
confrontarsi in guerra asimmetrica con il nemico
già incontrato in Iraq ed in Afghanistan e contro il
quale le armi in dotazione e la bandiera ONU sono
purtroppo vane. Ai nostri fratelli in arme “pale a
prora”!
COURTESY a. castelli ©2007
nuove ed inquietanti prospettive: mentre Hezbollah si converte pazientemente in forza di governo, inevitabilmente alcuni spazi ideologici restano
vacanti, disponibili a chi ha interesse a pescare
nel torbido per raggiungere i propri obiettivi strategici: questo vuoto è stato riempito da Al Qaeda
che ha immediatamente stravolto il fragile equilibrio raggiunto rompendo quello che in Libano
sembrava essere un tabù: l’aggressione alle forze
ONU. Da questo momento le carte sono sparigliate, ciò che era dato per certo fino a ieri non lo è
più, c’è un nuovo protagonista sul palcoscenico,
un elemento con il quale non si dialoga e che persegue un disegno ben diverso da quello perseguito da chi era già sulla scena: Hezbollah, Siniora,
gli Israeliani, l’ONU e i potenti investitori degli
Emirati del Golfo.
È nostra opinione che mentre Hezbollah
mette in atto una strategia locale, mirata a tutelare gli interessi della propria fazione e per esteso
di quanti gli siano amici in quella particolare area
geografica, ovvero entro i confini del Libano, Al
Qaeda persegua un disegno strategico di amplissimo respiro, di espansione militare, ideologica e
religiosa che per molti versi richiama la grande
strategia dell’Impero Ottomano. Il suo interesse
va aldilà della affermazione del proprio credo e
dei propri principi in regioni limitate ed in fondo politicamente e commercialmente periferiche
come Afghanistan o Pakistan, bensì si estende
alla conquista di consenso nel Mediterraneo, attraverso l’indebolimento di governi secolari come
quello turco, algerino, egiziano e perfino libico, i
cui leader incontrano sempre maggiori difficoltà nel contenere i propri movimenti integralisti,
operazione possibile solo in paesi dove democrazia e tutele dei diritti civili hanno un significato
piuttosto relativo. A questo si aggiunge il non trascurabile dettaglio che da tempo l’Europa stessa
e l’Italia in particolare sono da tempo un bastione
del terrorismo internazionale, visto l’incredibile
numero di cellule del terrore che da noi operano
all’ombra di moschee travestite da legittimi luoghi di culto.
Le previsioni non ci paiono ottimistiche: anzitutto il nostro contingente dovrà dormire sonni
meno tranquilli sapendo che il casco blu non lo
protegge più e soprattutto, a nostro avviso, si prospetta, tra i possibili scenari, la citata “iraqizzazione” dell’area, potenzialmente trasformabile in
un terreno di battaglia in stile irakeno tra fazioni
e gruppi terroristici più o meno occultamente (e
a loro stessa insaputa) manovrati da Iran, servizi
deviati siriani e soprattutto Al Qaeda.
Il grande rischio è che ancora una volta la
In questa pagina.
Andrea Castelli a Kabul con
alcuni militari italiani della
missione Enduring Freedom
il brogliaccio 005
27
luigi tarsia
CORSO halley, 1985-’88
PH.COURTESY A. dell’agnola ©2007
sala convegno
le origini del mak ∏
l’angolo delle
tradizioni
Lo sapevate che il celebre modo di dire “Mak ∏” è legato a doppio nodo (parlato, s’intende)
al Navale?
Q
28
il brogliaccio 005
si effettuavano gite e festeggiamenti. Oggi rimane
un unico evento che è quello dell’ultimo periodo
di 100 giorni trascorso all’interno dell’istituto di
formazione.
Numerosi aneddoti tornano alla mente agli
allievi delle Scuole e delle Accademie militari al
sentire MAK ∏. Il Generale Conte Luigi Giannotti,
comandante della Regia Accademia di Torino nel
1880, tra i suoi ricordi ci tramanda che il corso
del 1915 era uso foraggiare i piccioni che stazionavano sui tetti dell’edificio con briciole di pane.
Il giorno del Mak ∏ scrisse in piazzale dell’Accademia il “100” utilizzando le briciole attribuendo
ad esso un valore magico… Infatti se i piccioni
avessero cominciato a mangiare le briciole dagli
zeri lasciando il numero 1 per ultimo, sarebbe
stato di buon auspicio, il contrario evidentemente avrebbe anticipato cattivi presagi. Il Mak ∏
100 è oggi la festa più importante e celebrativa
di ogni corso. Inoltre l’espressione ricorre quale
titolo della pubblicazione più importante di ogni
corso: il libro del Mak ∏ 100 all’interno del quale
ricordiamo i tre anni trascorsi all’interno del Navale con articoli, descrizioni, fotografie, vignette
e caricature che spesso solo i diretti interessati
riescono a comprendere.
Come accennavo, la discendenza di quell’allievo, Emanuele Balbo Bertone di Sambuy, è
passata per il Navale che annovera un discendente della gloriosa famiglia sia tra i suoi comandanti,
sia tra i suoi allievi.
PH.COURTESY A. dell’agnola ©2007
uante volte tornando a Sant’Elena ci
siamo trovati di fronte a qualche allievo
e siamo stati sottoposti a domande del
tipo: ma ai vostri tempi, com’era? Ma si
faceva questo? Cosa significa questa frase?
Beh ognuno di noi avrà avuto le sue esperienze, avrà avuto modo di raccontarle “condendole” con aneddoti di vita al limite dell’eroicità o
della sacralità. Ma quelle esperienze fanno parte
della nostra storia e meritano di essere conservate oltre quelli che sono i limiti della parola e della
memoria. Ecco perché vorrei iniziare qui con voi
un percorso per riesumare tutte quelle tradizioni,
usanze, significati che sono state il sale di tre anni
di vita al Navale.
Mak ∏ 100: chissà quanti di noi e chissà
per quanto tempo sono stati convinti che questa
espressione fosse un acronimo, uno slogan, un
modo di dire... Pochi invece conoscono le origini
di questa espressione coniata da un piemontese
la cui discendenza è passata per le mura del Navale. Fu infatti nel 1840 che a Torino, presso l’Accademia militare, un allievo, il conte Emanuele
Balbo Bertone di Sambuy, venuto a conoscenza
della durata del corso che allora era di tre anni, si
espresse in stretto dialetto piemontese dicendo:
“Mac pi tre anni!”. Ovviamente quell’espressione
lasciò un segno e venne presa quale espressione
simbolo per indicare il tempo mancante al termine
del corso di studi presso tutti gli istituti di formazione militare. Nel tempo l’espressione mutò nella
sua forma letterale, la c si tramutò in k, subentrò
il pi greco e al posto dei tre anni, si scelse il periodo più breve ed intenso: quello dei 100 giorni
finali. In effetti il 100 era anche un “periodo” infatti per un certo tempo con cadenza centesimale
A fianco.
Napoli, porta di cabina sul
lungomare
il brogliaccio 005
29
antonio jacopo piccolo
CORSO deimos, 2002-’05
non ci basta mai: per la settima volta
il morosini È in finale
COURTESY A. j. piccolo ©2007
sala convegno
7a edizione del trofeo
d’aquino
Anche quest’anno si è svolto il consueto torneo di calcio a 7 tra Scuole militari, intitolato
all’Ammiraglio d’Aquino
C
il brogliaccio 005
Provati da quasi 100 minuti nelle gambe (solo nelle
ultime due ore), come degli highlanders calcavamo
il terreno di gioco coi nostri ormai lisci scarpini da
calcetto, con l’acqua a catinelle che accarezzava i
nostri zigomi donando all’atmosfera un pizzico di
tensione e agonismo in più. Risultato: dopo dieci minuti del primo tempo 4-0 per la Nunziatella. “Ottimo
inizio”!!! Ci siamo detti sgomenti. Ma noi morosiniani si sa, siamo abituati alle battaglie e con l’orgoglio
e il dovere di onorare la nostra maglia bianco-blu,
abbiamo ripreso le redini della partita lottando e
cercando, a suon di gol, di rimediare al black-out
A fianco.
Il goal dei nostri atleti
In questa pagina.
Gian Maria Setti Carraro si
occupa del vettovagliamento
La rappresentativa del
Morosini
il puntuale arbitro riapriva le danze a colpi di fichietto, dando inizio alla seconda partita contro
i “cugini” napoletani. Ma i famigerati “scugnizzi”
la facevano ancora una volta franca e a noi poveri
cavalieri della Serenissima, non restava che continuare a meditare, meditare e meditare.... Certi
di aver imparato la lezione affrontavamo la Teuliè
ancora una volta agguerriti e pronti a riscattare la
sconfitta, portando a casa i preziosi tre punti che
ci garantivano la finale, ovvero la terza partita contro gli ormai rilassati calciatori napoletani. Quella
che ci attendeva era una vera e propria battaglia,
la terza consecutiva, contro un avversario ostico e
arcigno, ma stavolta sotto una fitta pioggia che bagnava le nostre già umide fronti e scalfiva ulteriormente il nostro già precario equilibrio psicofisico.
COURTESY A. j. piccolo ©2007
30
dalla Nunziatella, ma con altrettanti punti di vantaggio sulla Teuliè. Certi di un girone di ritorno a
grandi livelli, rilassavamo corpo e mente tra un
panino con la salsiccia ed una bibita fresca (tanto
per restare leggeri), pronosticando gli schemi e le
tattiche per aggirare le barriere difensive dei nostri avversari. Dopo circa un’ora e mezza di pausa
COURTESY A. j. piccolo ©2007
on immenso piacere mi accingo a riportare quanto accaduto il 27 maggio
in occasione del trofeo d’Aquino, per
la cui occasione ho risposto “comandi”
alla convocazione giuntami circa un mese prima. Come ogni anno, grazie all’ausilio dei nostri
operativi fiduciari dell’Assomorosini, si è potuto
disputare quello che per molti rappresenta un
goliardico e ricreativo momento di unione tra
ex allievi delle scuole militari, ma che oltretutto
riporta alla memoria di noi tutti la fulgida figura
dell’ammiraglio D’Aquino.
L’appuntamento per i baldi atleti era fissato alle 9.00 del mattino presso il centro sportivo
“Quintosole” di Milano, e da buoni ex allievi anzianissimi abbiamo onorato l’occasione con “soli”
trenta minuti di ritardo accademico! Giovani calciatori da tutte le parti d’Italia (o per meglio dire,
della Lombardia) si sono presentati alla corte
di mister Piergiorgio Mancone in perfetta forma
atletica e pronti per il fischio d’inizio. Ignari della
carica agonistica che ci attendeva (di cui eravamo incautamente sprovvisti durante le battute
iniziali), scendevamo in campo per disputare la
prima partita contro gli ex allievi della Nunziatella, rimediando una sconfitta di misura che ci ha
dato modo di riflettere su moduli e schemi forse
un pò troppo “collegiali”. Nella seconda partita
la Nunziatella si dimostrava in forma smagliante
battendo di misura anche i malcapitati della Teuliè. Non ci aspettava che l’ultimo match del girone d’andata per rimediare alla defaiance iniziale,
perciò, carichi e decisi a rimetterci in carreggiata,
affrontavamo i “colleghi” di Milano a viso aperto,
imponendoci con un netto 7-4. A metà torneo ci
piazzavamo dunque in classifica a tre lunghezze
iniziale. Ma dopo i 45 minuti canonici e i circa 5
di recupero, l’arbitro poneva la parola fine ad un
match ricco di emozioni e saturo di agonismo e
competitività, che alla fine, ahinoi, ha visto trionfare gli ex allievi della Nunziatella di Napoli col
risultato di 5-3. Ostentando il rammarico e la rabbia per l’anemico inizio di partita, riconoscevamo
da sportivi il merito ai vincitori ed assistevamo
solerti alla premiazione dei suddetti da parte del
nostro Gian Maria Setti Carraro. Nel frattempo
portavamo a casa per il secondo anno consecutivo la coppa di secondi classificati, con l’orgoglio
però, di aver onorato anche questa 7a edizione del
Trofeo con la settima finale consecutiva.
Arrivederci all’anno prossimo, cari colleghi
ex allievi, ma badate bene che ci arriveremo allenati ed......... attrezzati, altro che Calciopoli!
il brogliaccio 005
31
aula magna
prima riunione tutoring
riccardo sensi
CORSO halley, 1985-’88
si È svolta a roma la prima riunione di
tutoring: È stato un successo
PH.COURTESY a. dell’agnola ©2007
Riccardo Sensi, avvocato, si occupa di fusioni ed acquisizioni nel settore immobiliare, di
project financing e di appalti
I
l 23 giugno scorso, a Roma, presso la sede
dello Studio Legale Gianni, Origoni, Grippo
& Partners, si è tenuta la prima riunione dell’iniziativa di tutoring fortemente voluta dal
Consiglio Direttivo, in special modo da Jacopo
Piccolo, consigliere delegato alla sezione giovanile dell’Associazione, ed operativamente affidata,
per quanto attiene alle iniziative romane, al sottoscritto (in quanto consigliere delegato agli Eventi,
e comunque unico romano dell’attuale Consiglio
Direttivo dell’Associazione).
degli esami di abilitazione ed iscrizione agli albi
professionali, le prospettive di lavoro con lauree
quali Architettura e Giurisprudenza e, veramente
notevole, la trattazione di ciò che i due speakers
hanno fatto “… subito dopo aver attraversato il
ponticello del Morosini, dopo la maturità”.
Evidentemente, al di là delle strategie di
studio e di ricerca di una professione da intraprendere, i nostri “fratelli minori” cercano proprio
la condivisione di un’esperienza umana. Secondo
me proprio questo vuol dire “fare Associazione”:
la condivisione di un’esperienza umana cominciata alle selezioni attitudinali per l’ingresso in Collegio (lo so: avrei dovuto parlare di Scuola Militare,
ma per noi “anziani” il lapsus è sempre difficile da
superare) e terminata con la rituale commozione
nel salutare Camillo dopo la maturità (con, tra i
vari pensieri che frullano nella testa, quello che
suonava: “… ed ora ?”).
Grazie anche alla preziosa attività operativa
di Francesco Ciuffo, hanno partecipato alla sessione gli ex allievi Michele Esposito, Leonardo Di
Tullo, Luigi Ferretti, Giuseppe Barboni, Andrea
Salzillo, Fabio Celestre, Giampiero Rellini Lerz,
Valerio Andrea Saccone e naturalmente lo stesso Francesco Ciuffo (tutti usciti dal Morosini da
meno di tre anni).
Gli speakers del giorno sono stati Giovanni
Magarò (corso Fomalhaut 1979-’82), architetto e
dirigente dell’ANAS con compiti di valutazione di
impatto ambientale delle opere, nonché di controllo
di esecuzione dei progetti, ed il sottoscritto, “avvocato d’affari” secondo la terminologia oggi in voga.
32
il brogliaccio 005
PH.COURTESY a. dell’agnola ©2007
La finalità era quella di cercare di chiarire
dubbi e dilemmi che all’inizio della vita universitaria colgono tutti i neo-studenti. Con grande piacere dei due speakers la conversazione ha preso
subito una piega assolutamente informale (come
era giusto che fosse) ed ha coinvolto la trattazione
di temi quali l’esercizio dell’attività professionale,
l’affrontare la preparazione per il superamento
La domanda mi ha lasciato piacevolmente
stupefatto, perché di tutto avrei pensato di dover
parlare tranne che della mia vita dal luglio 1988
ad oggi (mi vengono alla memoria personaggi “à
la Carlo Verdone”, tipo “Manuel Fantoni”, quello
la cui vita “… è stata tutta ‘n’Odissea …”).
con gli allievi del terzo corso, che avvengono soprattutto ad iniziativa di ex allievi professionisti
situati nel Nord/Nord Est – si è deciso di organizzare un secondo incontro, data e luogo da definirsi
(ma senz’altro a Roma), invitando altri speakers
e, naturalmente, dando sin d’ora il benvenuto a
chiunque voglia partecipare. Un chiarimento: la
partecipazione è davvero libera, nel senso che
anche chi non si è ancora iscritto o non intende
iscriversi all’università può partecipare, ed i neolaureati saranno anch’essi i benvenuti.
Potete contattare direttamente il sottoscritto ([email protected]) o Jacopo Piccolo ([email protected]) per informazioni o
suggerimenti (sempre graditissimi e benvenuti)
sulle prossime sessioni.
Tornando agli aspetti operativi, e prendendo atto con estrema soddisfazione della riuscita
dell’iniziativa, tutto sommato “sperimentale” – eccezion fatta naturalmente per gli ormai tradizionali incontri in Collegio
A fianco.
Comandante al corso durante
“attività di tutoring” a bordo
di Nave Vespucci
In questa pagina.
Bussola di nave
il brogliaccio 005
33
cupolone
A
ULA STUDIO
Gli Allievi del 3° Corso hanno terminato gli
Esami di Stato. Dal giorno 7 luglio u.s. sono entrati a far parte, definitivamente, della comunità degli ex allievi (anche se noi preferiamo chiamarci
sempre “morosiniani”). I risultati al termine della
maturità sono stati soddisfacenti considerato che,
quest’anno, la riforma ha apportato delle modifiche “penalizzanti” per quanto riguarda il voto
stesso. Ora li attende la vita al di fuori della Scuola, ma siamo fiduciosi che potranno ben rappresentare i valori e gli ideali cui questa si ispira. Tra
34
il brogliaccio 005
PH.COURTESY a. dell’agnola ©2007
Il 12 maggio 2007 è stato celebrato a Milano, nella chiesa di S. Maria del Carmine, il matrimonio tra Gina Sorce e Marco Rizzo, ex allievo del
corso Hurricane. Tra le fila dei testimoni presenti
due ex allievi, Giuseppe Sorce, fratello di Gina ed
ex allievo del corso Perseus (2001-’04) dal lato
della sposa e Stefano Bajona, compagno di corso
di Marco Rizzo, dal lato dello sposo. Numerosi gli
ex allievi, in particolare del corso Hurricane, che
con il Vice Presidente Gian Maria Setti Carraro
hanno presenziato alla cerimonia ed al ricevimento. Durante i festeggiamenti è stato immancabile
il pale a prora come augurio agli sposi. Vivissimi
auguri e figli… morosiniani!
essi spiccano comunque tre 100/100. Con tutti gli
allievi promossi e la media del 76,88 la bandiera
del corso Daidalos può fregiarsi delle tre striscie
e del Distintivo d’Onore. Pale a prora...
Liceo scientifico sez. A: Andrea BATTISTEL
92, Claudio BEGGIATO 73, Gianluca BENETELLO 80, Marco BURCHERI 82, Luca CAIAZZO
76, Rodolfo CAIRA 60, Umberto CANOSCI 75,
Edoardo DELL’ORCO 97, Fabio GIALLANZA 97,
Raffaele LIGUORI 65, Francesco Pio MANGIONE
70, Giuseppe MANZONE 65, Matteo PAGANINI
100, Stefano PALIERI 82, Fiorenzo PANICO 66,
Fabio PAULON 100, Biagio PETRANTUONO 62,
Francesco PUGGIONI 60, Matteo RICHIARDI 98,
Giuseppe ZECCA 85
Liceo scientifico sez. B: Giuseppe BOSCO
73, Fabio CHIERICI 65, Marco DAL FABBRO 73,
Tommaso D’ARPINO 92, Matteo DEFILIPPIS 95,
Francesco Walter ESILE 60, Dario GIACOIA 78,
Francesco GIORDANI 81, Damiano INCALZA 60,
Gabriele IOZZI 67, Giuseppe LACERENZA 100,
Davide MAIDA 78, Giuseppe MARTELLO 75,
Emanuele MERLI 80, Roberto MINERVINI 73,
Nicolò MONACO 71, Ciro NOCERINO 62, Nicolò PIROLA 91, Giandonato REINO 80, Francesco
RIZZOTTI 94, Davide SAITTA 60, Luigi SEMERARO 80, Federico VARACCA 66
Liceo classico: Francesco AVALLONE 64,
Valerio BASSI 65, Stefano Maria Pio BAUSONE
75, Alessandro BOTRÈ 75, Jacopo CARELLI 65,
Fabio CARRATURO 69, Max CATENA 80, Stefano
CICCARELLI 78, Carlo CRESPINI 76, Ludovico
DOMINI 91, Alberto INNELLA 69, Antonio LEO
70, Federico PALMUCCI 70, Istvan ROTONDI 84,
Marco TAGLIABUE 74, Daniele VAGNARELLI 95,
Giuliano Corrado Luna VICARI 74.
COURTESY corso daidalos ©2007
F
IORI D’ARANCIO
COURTESY corso daidalos ©2007
Cinque sezioni di notizie per sapere sempre dove siamo e che cosa facciamo
COURTESY corso daidalos ©2007
PH.COURTESY a. dell’agnola ©2007
il giardinetto del
comandante
A fianco.
Il Com. Umberto Spolaor, neopromosso CF
In questa pagina.
I tre 100/100, Paulon, Paganini e Lacerenza del corso Daidalos
ed Alessandro Stefanello, neopresidente di CONE
Sincere congratulazioni a Beppe Ronchieri
(corso Deimos 2002-’05) che alle ultime elezioni
universitarie per la rappresentanza studentesca
del maggio 2007 è stato eletto Senatore Accademico in Bocconi. Auguri Senatore! Il tuo corso
Deimos.
Compagnia delle Opere del Nord Est. Da parte
nostra esprimiamo i nostri complimenti a “Fefo”
per l’importante traguardo raggiunto e ci auguriamo di poter brindare al più presto con lui per
questo e per i prossimi traguardi che sicuramente
sarà in grado di raggiungere!
M
ARCIA AVANTI!
Dal 9 luglio Luigi Binelli Mantelli (corso Poseidon 1966-’69), già Sottocapo di SMMM si fregia del grado di Ammiraglio di Squadra. Al neo
promosso giungano le felicitazioni di tutti i soci
dell’Associazione e di tutti gli allievi ed ex allievi
del Navale unite al più sentito pale a prora.
Congratulazioni vivissime al Colonnello Andrea Bartolucci (corso Mizar 1978-’81), figlio dell’Amm. Bartolucci comandante del corso Pegaso
(1969-’72), per la nomina a Comandante del 235°
Reggimento Ascoli Piceno. A lui vanno i nostri più
sinceri auguri di buon lavoro ed un fragoroso pale
a prora.
Vivissime felicitazioni al cugino della Nunziatella Gen. Angelo Ferrara che dal 5 giugno 2007
ha assunto la carica di Comandante in seconda
della Guardia di Finanza. Il generale, capo scelto
alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, è stato
ammesso all’Accademia della Guardia di Finanza
nel 1962 (62° corso Mali Viluscia).
Vivissimi auguri ad Antonino Sessa, papà di
Michele (corso Deimos 2002-’05) e al sig. Pizzolorusso, papà di Antonio e Nicola (corso Nemesis 1993-’96 e Alpherat 1999-’02) che il 9 giugno
2007 - nella splendida cornice della cattedrale di
Amalfi - sono stati nominati Cavalieri del Santo
Sepolcro di Gerusalemme. Alla cerimonia hanno
presenziato anche l’avv. Silvio Piantanida (corso
Alamak 1984-’87) e il sig. Gravagnuolo, sindaco di
Cava dei Tirreni nonchè cugino della Nunziatella.
Ai due neo-cavalieri le nostre più sincere congratulazioni.
F.O.M. Roma annuncia la nomina a Capitano
di Fregata per il Com.te Umberto Spolaor (corso
Halley 1985-’88) ed attuale comandante del corso
Daidalos (2004-’07). In attesa di bagnare la lasagna un caloroso in bocca al lupo per il prossimo
incarico. Pale a prora!
C
Alessandro Stefanello corso Halley 1985’88 è stato nominato Presidente dell’Associazione
È in fase di organizzazione una cena a Taranto tra ex allievi giovani e giovanissimi, si terrà
presumibilmente lunedì 30 luglio. Menù a base di
I VEDIAMO DA ORFEO
il brogliaccio 005
35
pesce e locale convenzionato. Per maggiori informazioni scrivere a [email protected]
B
ANDIERE ABBRUNATE
“Amicitia deorum donum est, nam vita sine
amicis iucunda non est. Amici amicorum laetitia
gaudent in mestitia aut in morbis solacium, in periculis auxilium consilumque praebent; ideo amicitiam, pueri, praesidium vitae putate. Amicos
caute eligite, bonasque amicitias a malis distinguete, sed postea amicos honorate”.
Siamo particolarmente vicini con vivo cordoglio, insieme ai compagni del Corso Barracuda
1964-’67, all’amico Mario Vecchi, ai figli Matteo e
Andrea, al fratello Piero (morosianiano del corso 1967-’70) ed alla suocera Maria Pia Tavazzani
Fanfani per la perdita della rispettiva moglie e madre, sorella e nuora, Vittoria dei Principi Colonna
di Paliano, dopo lunga lotta e lunghe sofferenze a
seguito di un male incurabile.
Un tragico incidente di montagna ci ha
privato dell’amico Gaetano Bertini Malgarini del
corso 1962-’65, stimato ed affermato imprenditore nel campo editoriale, grande e provetto sciatore-alpinista, accomiatatosi durante una delle sue
abituali escursioni in quota. Alla moglie Gisella ed
alla famiglia inviamo i sensi del nostro più vivo
cordoglio.
elezioni 2007: i risultati
Il corso Chyron si associa al dolore di Antonello Lo Monaco (corso Chyron 2003-’06) per
la perdita del suo caro padre, dovuta ad un male
incurabile.
Domenica 5 agosto alle 11.30 verrà celebrata una Santa Messa per commemorare la scomparsa di Marco Scarpantonio (corso Alpherat 19992002) nella chiesa del Suffragio di Neretto (TE).
In rappresentanza dell’Associazione sarà presente il Vice Presidente Gian Maria Setti Carraro. Chi
volesse partecipare può mettersi in contatto con
lui scrivendo a [email protected].
cupolone
Nel corso della Crociera addestrativa della
prima classe dell’Accademia Navale la Nave Scuola A. Vespucci sarà attraccata a Trieste dal 4 al 6
settembre. Stiamo organizzando una cena tra noi
Morosiniani in quel di Trieste. Tra l’altro quest’anno una felice congiuntura porta ad avere: Comandante Morosiniano, Ufficiale di rotta Morosiniano,
sottordine Morosiniano, diversi allievi della prima
classe Morosiniani. Al fine di poter organizzare al
meglio l’evento, sarebbe opportuno poter quantificare i partecipanti. Ovviamente organizzeremo
una visita a bordo nel pomeriggio e poi a cena tutti insieme. Vi chiederei quindi di farci pervenire al
più presto le Vostre adesioni all’evento inviando
una mail a [email protected]
lui quattro compagni di corso al San Raffaele di
Milano. Purtroppo erano assenti la moglie e le
due figlie cui va il nostro più vivo cordoglio. Particolarmente toccante è stato il “pale a prora” che è
risuonato tra le corsie dell’ospedale pochi secondo dopo il trapasso.
Lo scorso 5 maggio 2007 si è tenuta l’Assemblea Ordinaria dell’Associazione ex allievi che ha
eletto il nuovo Consiglio Direttivo
I 64 presenti con diritto al voto, titolari di ulteriori 31 deleghe, hanno espresso le seguenti preferenze:
Presidente
Guido Sesani
Consiglieri
Corso di appartenenza
(corso Antares 1971-’74)
Corso di appartenenza
preferenze
Alessandro Benedetti
corso Akernar 1982-’85
30
Luca Binetti
corso Halley 1985-’88
29
Pietro Branchi
corso Azzurra 1983-’86
20
Francesco Businaro
corso Mizar 1978-’81
60
Alberto Carnesecca
corso Excalibur 1990-’93
49
Umberto Galli Zugaro
corso Halley 1985-’88
31
Claudio Lucchi
corso Poseidon 1966-’69
24
Piergiorgio Mancone
corso Sirio 1996-’99
36
Jacopo Piccolo
corso Deimos 2002-’05
41
Gianmaria Setti Carraro
corso Barracuda 1964-’67
55
Riccardo Sensi
corso Halley 1985-’88
46
Luigi Tarsia
corso Halley 1985-’88
70
Tutte le 95 schede scrutinate da Rudy Guastadisegni, Alberto Catone e Luigi Bajona sono risultate
regolari.
Risultano quindi eletti Consiglieri: Tarsia, Businaro, Setti Carraro, Carnesecca, Sensi, Piccolo.
Ci ha lasciato prematuramente l’amico
Franco Scopigno, “Sifi” per i compagni del corso
Altair 1965-’68, provetto pilota di elicottero, che
se ne è andato in punta di piedi mentre erano con
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il brogliaccio 005
il brogliaccio 005
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consiglio direttivo
Alberto Carnesecca
Guido Sesani
Vice Presidente Rapporti Istituzioni e Scuole militari
Segretario
Presidente
Fiduciari regionali e rapporti Scuola navale
[email protected] [email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
contatti
Gian Maria Setti Carraro
Consigliere
Sito internet, Caporedattore Brogliaccio
[email protected]
delega
Luigi Tarsia
Consigliere
Eventi, rapporti Istituzioni a Roma e tutoring
[email protected]
carica
Francesco Businaro
Consigliere
Rapporti allievi e tutoring
Pietro Branchi
Annuario
Co-responsabile sito internet
[email protected]
[email protected] [email protected]
Riccardo Sensi
Consigliere
Tesoriere
Antonio Jacopo Piccolo
Marco Bianchini
Soci all’estero e Scuole navali internazionali
deleghe
Luigi Bajona
Segreteria di Venezia
[email protected]
Luigi Rubini
design COURTESY m. pardini ©2007