Luglio/Agosto 2007 Anno XXVI
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Luglio/Agosto 2007 Anno XXVI
il brogliaccio B 005 Luglio/Agosto 2007 Anno XXVI il brogliaccio 005 numero bimestrale della Associazione nazionale Scuola Navale Militare F. Morosini il brogliaccio 005 direttore responsabile francesco businaro 06 editoriale [email protected] redazione nunzio difonzo, andrea dell’agnola rubriche stefano meconi, luigi bajona, giuseppe lacerenza, stefano bausone, andrea castelli, piergiorgio mancone, massimiliano pardini, davide galli, umberto spolaor, jacopo ballerini, riccardo sensi, gian maria setti carraro progetto grafico andrea dell’agnola, Padova il brogliaccio 005 fotolito e stampa lucenti srl, Padova il brogliaccio viale piave 30/a, 30132 s. elena - Venezia tel. +39-041-5204488 fax +39-041-52864180 [email protected] www.assomorosini.it C.F. 96378830580 photo courtesy by D. Galli © 2007 A fianco. La bandiera del corso Theseus viene srotolata dinnanzi al padrino CV P.C. Aprile di Cimia (corso Orion 1977-’80) hanno collaborato guido sesani, bartolomeo veccia, luigi tarsia, rudy guastadisegni, photo courtesy by D. Galli © 2007 in coperta 08 CORRIDOIO COMANDO Dal nostro invi(t)ato alla festa della Marina di guido sesani - corso antares 1971-’74 Festa della Repubblica di nunzio difonzo - CORSO deimos, 2002-’05 11 Campaccio Assemblea: documento programmatico 13 franchi in riga Morosini e Nunziatella di bartolomeo veccia - CORSO 1948-’51 Mak ∏ dei Mak ∏ di rudy guastadisegni - CORSO orsa minore, 1967-’70 Cena a Londra di jacopo ballerini - CORSO maelstrom, 1991-’94 Morosiniani all’estero: Antonio Spiezia di luigi bajona - CORSO azzurra, 1983-’86 22 OLIMPO Ciao belli!!! di g. lacerenza e s. bausone - corso daidalos 2004-’07 24 SALA CONVEGNO Libano: missili e poltrone di andrea castelli - corso alphard 1975-’78 Le origini del Mak ∏ di luigi tarsia - corso halley 1985-’88 7a edizione del Trofeo d’Aquino di antonio jacopo piccolo - corso deimos 2002-’05 32 AULA MAGNA Prima riunione tutoring di riccardo sensi - corso halley 1985-’88 34 CUPOLONE Il giardinetto del Comandante Elezioni 2007: i risultati In prima di copertina. I vessilli dei corsi sfilano al giuramento del corso Theseus contatti sommario anno XXVI numero 005 luglio/agosto 2007 © copyright il brogliaccio 2007 Venezia francesco businaro CORSO mizar, 1978-’81 il pale a prora del nuovo direttore C arissimi (ex) allievi, desidero iniziare esprimendo il ringraziamento per quanti, partecipando all’assemblea del 5 maggio scorso, hanno voluto esprimere la loro preferenza nei miei confronti eleggendomi nel consiglio direttivo. In occasione della sua prima riunione mi è stato assegnato l’incarico di sostituire Umberto Galli Zugaro nella redazione del Brogliaccio. A lui va il mio più vivo ringraziamento per quanto ha saputo fare, spero di riuscire a sostituirlo degnamente. Benvenuti, dunque, alla nuova edizione del Brogliaccio. Il nostro auspicio è che incontri il vostro gradimento; da parte nostra l’impegno a migliorarlo costantemente arricchendolo di nuovi spunti e stimoli. In una gara a staffetta chi riceve il testimone sa che in quel momento l’esito della gara, per quella particolare frazione, dipende solo da lui, ma chi infine vince è la squadra. Nel ricevere dunque il testimone del Brogliaccio ho cercato di formare una squadra che corresse con me. Desidero quindi ringraziare i primi due frazionisti: Andrea Dell’Agnola che ne ha curato la veste grafica e Nunzio Difonzo, inesauribile stimolo nel segnalare notizie, curiosità e spunti. Sappiate che la squadra è comunque lungi dall’essere completa. il brogliaccio 005 sarà un work in progress sempre pronto alle correzioni di rotta che vorrete suggerirci. Il nuovo sito dell’Associazione, che come avrete già potuto vedere (www.assomorosini.it) ha cambiato anch’esso veste grafica, a breve sarà totalmente operativo per fornire notizie e servizi agli associati; con maggiore puntualità e tempestività potrete scaricare il Brogliaccio in due versioni: una più leggera, ottimale per una visualizzazione su computer, ed una più “pesante” per coloro che vorranno stamparlo. È nostra intenzione stampare anche alcune copie “istituzionali” del Brogliaccio che verranno inviate alla Scuola, al Circolo Ufficiali di Venezia, ai vertici della Marina etc... Stiamo inoltre studiando la possibilità di proporre copie stampate anche ai soci che ne facessero richiesta. Non escludiamo infine, per il futuro, la possibilità di inserire sponsor redazionali, al massimo due per ogni copia, per la copertura delle spese relative a stampa e spedizioni. Saremo più precisi in termini di costi e modalità nel prossimo numero. Di seguito troverete il documento programmatico del nuovo Consiglio Direttivo. Apparteniamo tutti alla cultura del fare: ci auguriamo di sapervelo dimostrare. Pale a prora a tutti voi! Il busy PH.COURTESY A. dell’agnola ©2007 Il Brogliaccio avrà cadenza bimestrale e cercherà di seguire gli eventi associativi che annualmente si susseguono. Nel numero di settembre saluteremo i nuovi allievi ed il loro Comandante e daremo le prime notizie circa la location nella quale si svolgerà la festa dell’Associazione. In quello di novembre troverete le notizie e le modalità per parteciparvi. A gennaio, con gli auguri per il nuovo anno, ne commenteremo l’esito. Marzo riporterà le notizie relative all’Assemblea annuale e al giuramento dei “pivoli”. E così via. Il nostro PH.COURTESY A. dell’agnola ©2007 editoriale work in progress A fianco. Bulkcarrier in fase di varo il brogliaccio 005 COURTESY g. sesani ©2007 corridoio comando dal nostro invi(T)ato alla festa della marina guido sesani CORSO antares, 1971-’74 consueta crociera estiva. Pantaloni bianchi e giacca blu, berretto da franchigia, ghette, cinturone e mitragliatore in spalla i ragazzi, come del resto tutti i loro colleghi, sono rimasti ad arrostire sotto il sole africano per più di due ore. Credo ricorderanno a lungo questo picchetto! Alle 10.30 circa, dopo aver passato in rassegna tutte le unità navali a bordo di un motoscafo, ex allievo è l’ammiraglio Paolo Pagnottella (corso 1962-’65) che è l’attuale presidente dell’ANMI. Avendomi visto assieme al Capo, alcuni vedendomi in borghese mi chiedono cosa sia il distintivo che porto all’occhiello, rimanendo sorpresi di sapere chi sono e chi rappresento: l’Associazione è presente! La prima uscita pubblica del neo Presidente di Assomorosini lo vede gradito ospite del CSMM Amm. La Rosa alla festa della Marina COURTESY g. sesani ©2007 il brogliaccio 005 il Capo dello Stato, accompagnato dagli ammiragli Di Paola e La Rosa, dal Ministro della Difesa Parisi e dal generale Mosca Moschini, scende a terra e completa la rassegna dei reparti schierati al termine della quale prende posto in tribuna. Seguono i rituali discorsi dei due Capi di Stato Maggiore e del Ministro della Difesa ed a conclusione della manifestazione si esibiscono in successione sei paracadutisti incursori, sei elicotteri ed altrettanti Harrier dapprima in formazione e poi con un singolo velivolo che perfettamente immobile a circa 150 metri di altezza rolla e beccheggia in segno di saluto per poi riprendere il volo con un’impennata a 45°. Davvero spettacolare. Poco dopo le 12.00 la cerimonia termina con i reparti che a turno defilano, mentre gli ospiti si dirigono verso Nave Garibaldi ove viene offerto un vin d’honneur nell’hangar principale. Qui il divertimento consiste nell’individuare ufficiali e civili che portano il distintivo della nostra Scuola sulla divisa: l’ammiraglio La Rosa (corso 1962-’65) naturalmente, che mi saluta con simpatia, ma anche l’ammiraglio Binelli Mantelli (corso Poseidon 1966-’69), l’ammiraglio Paolo Treu (corso Phoenix 1974-’77), il già citato comandante della nave CV Giorgio Lazio, l’onorevole Piefrancesco Gamba (corso Mizar 1978-’81), il STV Lorenzo Geremei (corso Andromeda 1997-2000). Un altro illustre COURTESY g. sesani ©2007 security dell’aeroporto In questa pagina. con le sciabole che nesIl CSMD Amm. Di Paola e il suno si sogna di conCSMM Amm. La Rosa passano trollare. in rassegna i reparti La meta del mio viaggio e degli ammiragli è Taranto, ove verrà celebrata la festa della Marina nella nuova base in Mar Grande ed alla presenza del Capo dello Stato. Le formalità di imbarco sono veloci e dopo appena dieci minuti di attesa al gate ci si imbarca su di un Airbus 321 di Alitalia noleggiato per l’occasione; destinazione Grottaglie dove atterriamo dopo circa 50 minuti di volo. Scendendo dalla scaletta si viene accolti da una luce intensa e da un altrettanto intenso calore. Giungiamo in autobus alla base e veniamo smistati ai vari settori secondo il rango che compete a ciascun ospite. Io, chissà perché, finisco nella tribuna assieme ai giornalisti. Meglio perché si sta più larghi, ci sono generi di conforto, ma soprattutto mi rendo conto che la categoria viene letteralmente coccolata con gadgets e pubblicazioni varie, compresi i testi dei discorsi che le autorità si apprestano a leggere. Il regista della tribuna stampa, nemmeno a farlo apposta, è uno dei nostri, il simpaticissimo ed iperattivo CC Michele Carosella (corso Akernar 1982-’85), che pur essendo imbarcato su Nave Garibaldi è l’addetto stampa dell’ammiraglio La Rosa. Davanti alle tribune sono ormeggiate diciotto unità della Marina tra cui il Vespucci ed il Garibaldi, comandati tra l’altro da due dei nostri, il CV Massimo Vianello (corso Hydra 1976-’79) ed il CV Giorgio Lazio (corso Hydra 1976-’79). Gran pavese ed uomini a riva, uno spettacolo nello spettacolo. Alle 10 circa, accompagnati dall’elegantissima banda della Marina, i plotoni dei vari corpi iniziano a schierarsi. Marinai delle varie scuole, fanti del Battaglione San Marco, incursori e ben due plotoni di allievi del Morosini che sono stati fatti sbarcare da Nave Vespucci ove si trovavano per la COURTESY g. sesani ©2007 A lle 5.30 del mattino di una calda mattina di giugno, in giro per le strade di Roma non c’è nessuno. Salgo sul tram a Ponte Milvio per andare al Ministero della Marina dove c’è ad attendermi un autobus che mi porterà a Fiumicino. Arrivo con largo anticipo rispetto alla partenza del mezzo e intanto salgo a bordo. Mi accomodo in un sedile dove posso allungare le gambe e comincio a pisolare. Dopo un po’ mi sveglio perché stanno cominciando a salire ospiti vari, ma soprattutto ammiragli, molti ammiragli: uno sfavillio di spalline d’oro, da una a tre stelle e poi le sciabole nelle custodie di panno verde. È singolare veder passare gli ufficiali alla Alle 14.30, sempre sotto un sole africano riprendiamo l’autobus per Grottaglie e di qui, con l’Airbus che ci attende in pista, rientriamo a Roma. A Fiumicino le consuete strette di mano ed un arrivederci al prossimo anno. In questa pagina. L’arrivo degli elicotteri antisom Gli allievi schierati il brogliaccio 005 corridoio comando festa della repubblica documento programmatico 2007-’10 campaccio nunzio difonzo CORSO deimos, 2002-’05 non solo a roma Il 2 giugno visto da una prospettiva insolita: un giovane ex allievo è inquadrato tra i volontari dei Vigili del fuoco, in quel di Bari 2 ph. COURTESY a. dell’agnola ©2007 giugno 2007, festa della Repubblica. Gli occhi sono tutti puntati su Roma, su via dei Fori Imperiali, sulla sfilata delle forze armate e di polizia, sul palchetto gremito di autorità civili, militari e religiose. Ma durante la giornata di sabato 2 giugno si sono svolte parallelamente numerosissime manifestazioni e festeggiamenti anche in altre città della penisola. A Bari è stato il quartiere periferico “San Paolo” il teatro del 61o anniversario della Repubblica Italiana. Un quartiere che abbraccia vecchie e nuove povertà, che per molti anni è stato abbandonato a se stesso, vittima di amministrazioni che hanno permesso il susseguirsi di violenze e ingiustizie. Quest’anno la manifestazione non è stata organizzata – come di solito – nel centro storico, ma lungo il viale delle Regioni, cuore del San Paolo. Alle 10.30 circa hanno sfilato “pettinfuori” decine di plotoni in rappresentanza di tutte le forze armate e di polizia, preceduti dai motociclisti dei carabinieri e dalla banda della brigata corazzata “Pinerolo”. Dopo la formazione dello schieramento di 10 il brogliaccio 005 fronte al palchetto d’onore, è avvenuta la rassegna dei reparti e quindi i discorsi delle autorità: hanno preso la parola il sindaco Michele Emiliano, il comandante della terza legione aerea Gen.di squadra Giovanni Mazzone, il prefetto di Bari dott. Carlo Schilardi e il sottosegretario alla giustizia Alberto Maritati. Alla manifestazione abbiamo partecipato anche Eligio Romanazzi Curci (corso Chyron 2003’06) ed io, inquadrati militarmente nel plotone del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. L’evento ha sottolineato vivamente la vicinanza delle istituzioni agli abitanti del quartiere, ritenuto dal sindaco “campione nel sopportare le difficoltà”. È stato quindi esposto il chiaro obiettivo di portare le istituzioni e la democrazia anche nelle periferie, e non solo nei cosiddetti “quartieri alti”. Il nostro auspicio è che le istituzioni, i politici, gli insegnanti, gli educatori, gli agenti e gli ufficiali delle forze di polizia e dei corpi dello Stato, ed ogni singolo cittadino ispirino ogni loro singola azione ai principi costituzionali della solidarietà sociale e dell’eguaglianza. Lo Stato siamo noi, e oggigiorno abbiamo davvero bisogno di abbattere il muro dell’ingiustizia, dell’ignoranza e della violenza. Crediamo sia questo il senso e il valore della festa della Repubblica. Viva l’Italia! In questa pagina. Il tricolore sventola nel cielo sopra Sant’Elena I n data 5 maggio 2007 è stato rinnovato il Consiglio Direttivo della nostra Associazione. Il nuovo Consiglio raccoglie un’importante eredità, che fa dell’Associazione una realtà autorevole e sempre più legata alle Istituzioni della Repubblica Italiana. Pertanto i consiglieri eletti ed i delegati da essi nominati saranno chiamati a dare un rilevante contributo di idee e di impegno nell’interesse degli associati, come più in dettaglio delineato nei seguenti paragrafi. RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI I rapporti con la Marina Militare e con i suoi vertici in particolare, si sono rafforzati mese dopo mese durante l’ultimo decennio, e lo stesso vale per ciò che riguarda il Comando della Scuola. Sarà preciso compito di questo Consiglio e del Presidente in particolare, mantenerli tali e, se possibile, migliorarli. Si cercherà inoltre di formalizzare e definire i rapporti di questa Associazione con l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, che il destino vuole presieduta, con recente nomina, da un ex-allievo nonché socio iscritto. Nell’ottica di una visione orizzontale di coesistenza con le Scuole Militari di riferimento delle altre Forze Armate, si intende valorizzare il rapporto istituzionale con le Associazioni della Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli, della Scuola “Teulié” di Milano e della neonata Scuola Militare Aeronautica “Douhet” di Firenze. COMUNICAZIONE La valorizzazione della comunicazione è ritenuta un’essenziale funzione strategica e risulta quindi indispensabile poter disporre di dati reali e correnti. Per tale ragione si investirà nell’aggiornamento di un database soci, migliorando non solo la struttura ma anche il contenuto di quello esistente. Poiché la nostra Associazione vanta iscrizioni di soci residenti in ogni parte del mondo, sarà prioritario dare luce ad un nuovo sito web istituzionale. Tale progetto prevede un completo restyling grafico, ma soprattutto un perfezionamento nei contenuti e nei meccanismi di accesso, per cui molte funzioni verranno riservate unicamente ai soci in regola con la quota annuale. Tra i vantaggi dei soci iscritti, vi sarà quello di poter accedere ad un sistema di ricerca delle voci nel database soci, attraverso l’utilizzo di molteplici variabili chiave. Inoltre, grazie al nuovo sito, sarà possibile provvedere meglio alla gestione del cosiddetto merchandising recante il logo associativo. Si è scelto, infine, di consolidare il progetto di pubblicazione de “Il Brogliaccio”, il periodico di riferimento in cui gli ex-allievi possono scambiare idee e trovare informazioni sull’Associazione, che sarà arricchito di contenuti e pubblicato con una maggior frequenza rispetto all’ultimo triennio. RAPPORTI CON I SOCI Premesso che l’Associazione è fatta di exallievi, e quindi di idee, il Consiglio si impegna a prestare la massima attenzione nei confronti delle proposte e delle critiche che verranno avanzate da ciascun ex allievo. In tal senso, si intende promuovere e sostenere ogni forma di incontro e di confronto tra e con gli ex allievi. A questo scopo, sarà mantenuta la consuetudine di far coincidere l’Assemblea straordinaria di dicembre con una serata di gala. Alla stessa stregua, l’Assemblea ordinaria di maggio farà in modo, come sempre, di vederci protagonisti attivi, in concomitanza della tradizionale cerimonia di giuramento degli allievi del primo anno, presso la Scuola Navale. L’attenzione verso i giovani vuole essere un punto cardine del programma di questo Consiglio. Sarà promulgata attività di tutoring e mentoring in favore degli allievi iscritti al terzo anno della il brogliaccio 005 11 Scuola Navale e degli ex allievi più giovani. La nostra missione, in tal senso, si deve concretizzare nel far conoscere e favorire lo scambio di esperienze, potenziando ulteriori incontri di area per orientare le importanti scelte dei soci più giovani. Il Consiglio Direttivo assume il proprio mandato con motivato convincimento, al fine di tradurre tale programma di lavoro, attraverso un impegno costante, nella miglior fusione fra teoria e pratica per realizzare gli obiettivi indicati. bartolomeo veccia CORSO 1948-’51 Il Consigliere Segretario Alberto Carnesecca Un patto fraterno tra persone che hanno vissuto esperienze simili ed i cui destini spesso s’incrociano anche a distanza di anni I l gemellaggio “Nunziatella-Morosini” torna ogni tanto alla mente come un avvenimento straordinario per chi lo ha vissuto. Un incontro tra le due Scuole di elite Militare e Navale - affratellate proprio nella ricorrenza del bicentenario della Nunziatella (17871987). Ed in una data significativa: dal 23 al 24 maggio. Un incontro che ha visto allievi, ex allievi delle due Scuole, familiari, annessi & connessi, fondersi in una cordialissima e festosa amicizia. Sottolineata ancor più dalla squisita ospitalità del Comandante del Morosini - CV Francesco Cuomo - mirabile sintesi dell’avvenimento: anche egli ex allievo della Nunziatella, del corso 1950-’53”. Tutto l’iter del gemellaggio si è svolto tra due superbe “quinte” iniziali e finali: la mostra de la “Nunziatella - una In questa pagina. Scuola nella storia” ed Gli allievi delle due una lunga crociera in Scuole posano davanti al Adriatico a bordo della monumento in “campaccio” 12 il brogliaccio 005 20 anni fa il gemellaggio tra le due scuole Venezia, lì 25/06/2007 COURTESY b. veccia ©2007 Tenuto conto che l’Associazione si sta avviando a festeggiare il compimento del 50° anno dalla fondazione di quello che allora si chiamava Collegio Navale, è volontà del Consiglio dare corpo ad un’adeguata documentazione dei Corsi e quindi delle persone che hanno fatto la storia della Scuola dal 1961 ad oggi. Pertanto si provvederà a recuperare tutti i libri Mak ∏ nonché gli annuari, le edizioni del Brogliaccio ed ogni tipo di materiale che riguardi tale percorso, per raccoglierlo in formato digitale e realizzare dei supporti interattivi o consultabili on-line. morosini e nunziatella nave della Marina militare incrociatore antisom Zeffiro. Il cui elicottero si è prodotto, poi, in ardite evoluzioni. Scrivo della mostra della Nunziatella - inaugurata nello stupendo e raccolto chiostro di Santa Apollonia alla presenza delle più alte autorità di Venezia tra le quali ben cinque ex allievi della Scuola - perchè la sua storia è anche indissolubilmente intrecciata con la città di Venezia e con il suo ritorno definitivo alla Italianità. Daniele Manin all’epoca, infatti, decide di resistere al dominio dell’Austria. Accorrono allora volontari da ogni parte d’Italia e Guglielmo Pepe, ex allievo della Nunziatella che poi meriterà il titolo di “difensore di Venezia”, li organizza militarmene. Al suo fianco numerosi sono gli ex allievi della Nunziatella: Girolamo Ulloa (1831) che comanda il forte di Marghera - Camillo Boldoni (1834) che in una sortita si impadronisce della bandiera del 18° fanteria austriaco - Carlo Mezzacapo (1836) - Luigi Mezzacapo (1832) - Enrico Kosenz (1840) che in due mesi è ferito quattro volte. La resa avverrà il 24 agosto. Pepe è ricordato dal nome della caserma dei lagunari a S. Nicolò al Lido e da una targa in bassorilievo con i volti degli ex Nunziatella all’esterno immediato di Bocca di Piazza. Dalla parete retrostante l’edicola, in alto a destra, per chi vi si trovasse di passaggio. Questa è l’introduzione “paludata” dell’avvenimento. Ma -e per contraltare- sullo sfondo retrostante vi sono state delle situazioni talmente “tragicomiche” nella loro imprevedibilità che, per me che le ho vissute a lato e per l’arguta penna dell’Ing. Mario Campagnuolo (corso 1952-’55) - che ha curato la mostra e ne ha scritto un vivacissimo il brogliaccio 005 13 franchi in riga Per favorire le attività suddette, ad integrazione delle abituali mansioni, la responsabilità delle deleghe locali sarà mantenuta secondo criterio regionale. Ad integrazione delle mansioni dei Fiduciari regionali sarà, altresì, istituita la nuova figura del coordinatore di area: si individueranno tre macro-aree lungo la penisola italiana, oltre a Fiduciari ad hoc costituiti nei cinque Continenti, al fine di incoraggiare una migliore gestione locale. Infine, nel corso del triennio, si cercherà per la prima volta di dare forma o sostenere iniziative proposte da soci iscritti o da generici ex allievi, volte a promuovere ogni attività di beneficenza che sia ritenuta opportuna dal Consiglio Direttivo. Scrive il Nostro: “La struttura dei pannelli, fissa a telaio di dimensione di due metri per due metri, richiedeva una voluminosa ed indispensabile protezione. Fu deciso di inserirli in casse in legno, ciascuna capace di contenere tre pannelli. Le casse - oltre che ingombranti - risultavano pesanti più di 130 Kili, e richiedevano 4 persone per essere spostate. Il trasporto a Venezia, via terra, sarebbe avvenuto a cura dell’Esercito. Nel frattempo noi, dopo aver fatto sosta sull’Adriatico, arrivammo a Venezia in mattinata. Ci stupimmo di non trovare i camion a Venezia. Ci rivolgemmo al Cap. di Finanza Francesco Carofiglio (corso 1973-’77) che aveva organizzato con cura tutta la manifestazione, compreso il trasporto via mare fino al chiostro di Santa Apollonia: neanche lui ne sapeva niente. Avviliti, ci disponemmo, quindi, ad aspettare sul molo dove veniva scaricata in continuazione ogni tipo di merce - dalla verdura alle.... casse da morto - per essere poi trasportata con piccole imbarcazioni nella città. Finalmente nel tardo pomeriggio avemmo notizia da Carofiglio di un guasto subìto da uno 14 il brogliaccio 005 degli autocarri che trasportavano la mostra. Tornammo allora al camper. Ci era stato assegnato un posto vicino al mercato del pesce. Quando sentivamo la puzza del pesce, eravamo a casa. Al mattino - mentre ero ancora nel camper - feci la conoscenza personale di Bartolomeo Veccia (corso 1948-’51). Ci scrivevamo da un anno. E da lui avevo ricevuto anche una bella fotografia, pubblicata nella mostra, che lo ritraeva mentre eseguiva un pericoloso esercizio ginnico, simbolo stesso della sua vita sempre ai limiti del dramma, ma vissuta sempre con un coraggio ed un’allegria incredibili. Appena mi vide disse: “Dio! Quanto sei basso!!!”. Malgrado questo, abbiamo continuato a volerci bene e a scriverci periodicamente. Il che dimostra che non è razzista. Gli autocarri arrivarono di notte. Di buon mattino le casse furono scaricate, tra mille imprecazioni, dai soldati addetti, ma i barcaioli si rifiutarono di caricarle. I pannelli furono tirati fuori e caricati alla rinfusa sulle barche. Noi, a piedi, per ponti e per calli, ci affannammo a seguirle. [ Omissis... ] Alla fine di questa indimenticabile giornata - conclusa con una favolosa cena al Torcello offerta dalla Associazione ex allievi del Morosini - la barca della Marina militare, che ci riportava a Venezia, si arenò nella laguna. Dopo vari tentativi di disincagliarci da soli: tutti a poppa, tutti a dritta...... dovemmo trasbordare su un vaporetto di linea. Arrivammo a Venezia alle due di notte. E al camper un’ora dopo”. LA COMICA FINALE Quel giorno, al Morosini - (ripresa la mia penna) - scattai diverse fotografie. E dal momento che il suo Comandante, era stato mio “cappellone” alla Nunziatella decisi di fargli uno scherzo. Così gli telefonai. Driiinnn. “Sì, pronto, Cuomo” - “Senti un po’ cappellone fetentissimo e luridissimo: mettiti sugli ATTENTI! Perchè qui parla un tuo anziano. Quello che per fare le foto ha fatto ritardare per un’ora il convegno nella sala. Sono Veccia!” “Ahhh! Veccia!!! Favoloso .....evviva!!!..... bene: ....sono sugli attenti” - “RIPOSO! Vorrei sapere quando ti posso portare le foto che ho fatto alla Scuola” - “Domattina alle 11,30. Grazie. Ciao” - “Ciao”. La mattina successiva, successero scene turche. Mi trovavo nel corridoio comando, assieme al vicecomandante (anche lui ex Nunziatella) e ad altri tre ufficiali della Scuola. Vicini al lato cortile. Mentre parlavamo del più e del meno, improvvisamente da distante esce dal suo ufficio Cuomo. Che - a passo marziale e muovendo le braccia come fosse in parata - viene verso di noi e, detto fatto - in maniera assolutamente imprevista ed imprevedibile -, si “sgnacca” sull’attenti d’innnanzi a me con un violento sbatter di tacchi. E - tutto impettito - si irrigidisce nel saluto militare. Quindi, come alla Nunziatella, mi urla: “Saluto il mio Divinissimo Anziano!!!”. Da farsela sotto ..... Emmò..... di fronte ai suoi ufficiali..... che faccio.....? Me la cavo da Dio. Mi sgnacco anche io sugli attenti e, irrigidendomi anche io nel saluto militare di risposta: “Ed io saluto il valoroso Comandante del Morosini”. Anche questo, è “gemellaggio”. A fianco. Il Capocorso della Nunziatella Gabriele Albarosa con il labaro dell’Associazione In questa pagina. Una bella veduta con Nave Palinuro e, sullo sfondo, la Scuola della Nunziatella COURTESY b. veccia ©2007 COURTESY b. veccia ©2007 panphlet sul suo itinerario in Italia, fanno anche “sganassàr dal rìder” (tradotto in vernacolo italiano: sganasciare dal ridere). il brogliaccio 005 15 rudy guastadisegni CORSO orsa minore, 1967-’70 La tradizionale festa dell’Associazione è tornata al Navale I l 9 dicembre scorso si è tenuta in Collegio, pardon, Scuola Navale, il raduno nazionale dell’Associazione al quale, ormai da qualche anno, partecipano in numero sempre crescente gli ex allievi di tutte le età e di tutte le regioni. Per la prima volta, dopo Milano, Genova, Bari e Roma, siamo riusciti ad organizzarlo in Casa Nostra e per questo è stato chiamato “Mak dei Mak”: il grande Mak ∏ di tutti i corsi. Le adesioni sono state numerose ed entusiastiche: l’idea di tornare a cenare nella mitica sala mensa e di poter spaziare in quasi tutto il Collegio era troppo allettante per rinunciarvi. Molti anziani (d’età), ma soprattutto molti giovani e giovanissimi con al seguito mogli, fidanzate, amiche e figli si sono presentati puntuali (quasi tutti) davanti a Camillo a partire dalle 18.30. Foltissima anche la presenza degli allievi delle varie accademie militari che, grazie alla possibilità di alloggiare pressochè gratis nelle strutture della sede (la “lobby” morosiniana può questo e molto di più), hanno approfittato dell’occasione. La festa è iniziata con la solita grande chermesse di goliardia e fratellanza che vede ogni anno ritrovarsi amici che non si vedono da molto tempo, in molti casi anche da diversi decenni. Compagni di corso dispersi nel mondo che si ritrovano improvvisamente in mezzo agli amici degli anni migliori; chi racconta di se’, chi degli altri amici assenti, chi ricorda le belle esperienze di allora (quelle meno belle vengono in genere cancellate dal tempo e solo i rarissimi “sfigati” amano ricordarle e rimuginarle). Prima della cena i discorsi di rito: ha iniziato Luca Binetti, portavoce del Consiglio Direttivo ed organizzatore dell’evento che, dopo aver spiegato COURTESY r. guastadisegni ©2007 16 il brogliaccio 005 come si sarebbe svolta la serata, ha ringraziato tutti coloro che in qualche modo hanno dato un apporto determinante, primo fra tutti il Comandante della Scuola, CV Francesco Covella, ed il secondo CV Giovanni Nicosia senza i quali l’impresa sarebbe stata veramente ardua. Non mi dilungo sulla lista dei ringraziamenti e passo subito al Presidente. Francesco Caroleo Grimaldi con il suo eloquio coinvolgente e sempre perfettamente centrato sugli argomenti da trattare, ha voluto salutare e ringraziare i membri del Consiglio Direttivo che lo hanno affiancato durante il suo mandato consentendo di raggiungere risultati decisamente lusinghieri non solo per l’organizzazione di tutti gli eventi, peraltro sempre ottimamente riusciti, ma soprattutto per aver riguadagnato all’Associazione quella credibilità che anni addietro si era un pochino offuscata per mancanza di dinamismo, di idee e di precisi obiettivi. Al calorosissimo applauso dei presenti il Presidente ha fatto seguire l’introduzione dell’ex allievo più prestigioso presente: il Capo di Stato Maggiore della Marina militare, ammiraglio di squadra Paolo La Rosa che, dopo i rituali ringraziamenti, ha pronunciato un discorso pieno di orgoglio e soddisfazione per essere lì, allievo tra gli allievi, a rendere omaggio al concetto di Morosiniano ed a godere come gli altri della compagnia di tanti amici veri. I discorsi ufficiali sono terminati con la consegna del dono che l’Associazione ha voluto fare all’ex allievo Paolo La Rosa: un maglione da pivolo che, nella sua semplicità, riassume il sentimento fondamentale di eguaglianza e fratellanza di tutti coloro che hanno vissuto tra quelle mura. La cena che si è tenuta in sala mensa allievi, in sala convegno ed in quadrato ufficiali, ha consentito a tutti di rituffarsi nell’atmosfera di sana goliardia che noi ben conosciamo. Ai tavoli si sono formati in maniera del tutto naturale i gruppi dei A fianco. Il CSMM Amm. Paolo La Rosa con il maglione da “pivolo” sulle spalle In questa pagina. La cena in mensa allievi COURTESY r. guastadisegni ©2007 dal navale PH.COURTESY a. dell’agnola ©2007 franchi in riga il mak ∏ dei mak ∏ corsi coetanei che hanno più cose in comune di cui parlare. Nei miei soliti giri di peregrinazione in mezzo a tutti i tavoli ho potuto soffermarmi con amici ultra cinquantenni, con coetanei e compagni di mio figlio e con i più giovani da poco usciti e posso garantire che lo spirito era uguale ovunque. L’età non conta quando si hanno in comune esperienze di vita come quelle che noi Morosiniani possiamo vantare. Io stesso potrei parlare di sgamate, lezioni particolari, professori, punizioni, franchigie, feste, crociere e vacanze con un allievo appena uscito e lui mi capirebbe perchè, a distanza di tempo, ha comunque sempre fatto le stesse cose. Solo il fatto che ero in divisa mi ha trattenuto dall’innescare una battaglia a suon di lancio di mollica di pane ed avanzi vari con il gruppo dei giovanotti particolarmente eccitati, salvo poi scoprire che qualcuno dei più anziani lo aveva fatto sul serio ma, per fortuna, senza esagerare. Lo scatenamento era comunque nell’aria e si è verificato nella fase successiva della festa: i balli. Equamente suddivisi tra aula magna con musiche tranquille e palestra con discodance, i ballerini si sono esibiti ognuno secondo le proprie capacità e vitalità. Ad onor del vero all’inizio gli anziani (sempre per età anagrafica) hanno veramente dato spettacolo mettendo in campo una spigliatezza degna delle migliori discoteche e consentendo di sciogliere la naturale ritrosia iniziale dei più giovani che, comunque, alla distanza hanno dimostrato maggiore resistenza. Durante i balli ovviamente c’è stato qualcuno che ha accarezzato l’idea di rinverdire le antiche arcinote tradizioni ma la vigilanza dei sottufficiali il brogliaccio 005 17 La serata si è conclusa in orario decente ma sufficientemente tardo da costringere molti a lunghe camminate per le rive e le calli deserte fino agli alberghi, i circoli o, per i più giovani, pub e localini notturni in cui prolungare i festeggiamenti. Si apre ora il toto-città per individuare quella che potrebbe essere la sede del raduno 2007. Non mancate: come al solito, ne vale la pena. Pale a prora! Cena degli ex allievi del navale a londra jacopo ballerini CORSO maelstrom, 1991-’94 franchi in riga e dei carabinieri disposti nei punti strategici ha consentito di bloccare sul nascere spedizioni più o meno occulte verso i piani superiori ed i tetti degli edifici. Il solito stupido di turno che sperava nella condiscendenza delle forze dell’ordine, ha tentato di forzare la sorveglianza ma è stato fermato, identificato, … sputtanato e probabilmente bandito da tutte le future occasioni ufficiali nelle quali è importante dare prova di maturità ed educazione. Qualità che sono state ampiamente onorate da tutti, in particolar modo i nostri ospiti, signore e signorine, mogli, fidanzate, figli e amici vari che, nella loro compostezza, hanno potuto scoprire chi c’ È, c’ È. chi non c’ È... city Ogni occasione è buona per ritrovarsi, anche all’estero I il brogliaccio 005 Scherzi a parte alla serata oltre al già citato Bajona, solamente di passaggio, erano presenti Federico Cellulare (corso Maelstrom 1991-’94), Andrea Zambelli (idem) e il sottoscritto Jacopo Ballerini (ancora Maelstrom....). In questa pagina. Si aprono le danze in aula magna A fianco. I partecipanti alla cena. ph. COURTESY a. dell’agnola ©2007 Sembra che solo il nostro corso sia dovuto espatriare alla ricerca di fortuna! Un po’ pochini ma ci auguriamo che alla prossima cena siano presenti anche gli altri ex londinesi, solitamente troppo impegnati... La capitale inglese 18 COURTESY j. ballerini ©2007 COURTESY r. guastadisegni ©2007 aspetti nuovi della nostra poliedrica personalità; aspetti sicuramente inediti, comportamenti inusuali mai manifestati in famiglia o negli ambienti di lavoro e che li hanno sicuramente piacevolmente divertiti e sorpresi ... “Ma veramente eri così?”, “Veramente facevi queste cose?”, “Perchè ti hanno affibbiato questo strano soprannome?” ... le risposte a queste domande in genere non vengono date dai diretti interessati ma dai loro compagni che non vedono l’ora di svelare maliziosamente episodi ed aspetti della vita morosiniana celati gelosamente agli ambienti familiari. Ciò che comunque appare, al di sopra di qualunque discorso, lazzo, scherzo o presa in giro, è sempre il sentimento di grande, sincera e genuina fratellanza che ci caratterizza. n una piovosa serata londinese i quattro prodi ex allievi, capeggiati dall’anzianissimo (ormani da tempo non più più divinissimo per essere politically correct) Luigi Bajona, resposabile del coordinamento degli ex in giro per il mondo, si incontravano in un pub per una cena. Il grido “pale a prora!” terrorizzava gli astanti e per poco non faceva passare una notte in cella ai nostri quattro. Purtroppo non erano presenti tutti gli ex londinesi presi dai frenetici ritmi del lavoro della City... il brogliaccio 005 19 COURTESY a. spiezia ©2007 le interviste del brogliaccio Il nostro inviato incontra Antonio Spiezia (corso Alpahrd 1975-’78) nel Principato di Monaco L o scorso anno sono passato da Monaco e l’accoglienza di Antonio è stata da vero morosiniano...! Abbiamo passato una squisita serata a cena con la sua gentile consorte ed in compagnia di un altro ex morosiniano, Francesco Giliberti. Lo ringrazio ancora per la disponibilità e la simpatia. DOMANDA Che soprannome avevi in collegio? RISPOSTA Squalo D. Cosa ricordi del Morosini con piacere o che in ogni caso ricorderai per tutta la vita, qualcosa che ti è rimasta nel cuore? R. L’appartenenza ad un qualcosa che era al di sopra dei meri interessi personali. Il credere alla pura amicizia senza altri scopi, solo per la complicità d’essere insieme, delle affinità comuni sia serie che facete. Ma la cosa che veramente mi è rimasta nel cuore, e che ha appartenuto a quell’epoca, era il “cazzeggio” sereno, libero da ogni inquietudine, mi sentivo totalmente padrone del mio presente e futuro. Poi la vita insegna le regole del gioco. Indubbiamente il Collegio è stato una palestra dove si è conosciuta la “vita reale” in miniatura, ovviamente nel suo contesto particolare. Non l’ho realizzato subito, è difficile apprezzare le lezioni, soprattutto quando si è giovani, ma una volta metabolizzato ho capito che il mondo è bello perché vario ma bisogna saperci stare dentro e nulla ti è dovuto di diritto. D. A distanza di tanti anni ricordi difficoltà che indubbiamente fu duro affrontare a quella età in Collegio? R. Fu duro il passaggio dallo stato “brado” D. Un telegramma che vorresti inviare a tutti i lettori del nostro Brogliaccio? R. Le affinità (sia elettive che d’esperienze) uniscono e l’unione fa la forza. A noi di capirlo e sfruttarlo. D. Sei iscritto all’Associazione Ex Allievi Scuola Militare F. Morosini? R. Sì, sono iscritto. Mi sembra giusto contribuire ad un immagine comune. COURTESY a. spiezia ©2007 luigi bajona CORSO azzurra, 1983-’86 per motivi personali, scoprii delle realtà e possibilità professionali che all’epoca sembravano fantascienza per la realtà italiana. Riuscii ad impiegarmi presso la Merrill Lynch per ottenere la formazione e la possibilità di lavorare come agente di borsa. Mi andò bene, passai gli esami negli Stati Uniti e ritornai a Monaco. Rimasi un paio d’anni in Merrill Lynch, poi ebbi un’offerta da una società petrolifera per seguire i mercati energetici ed entrai nel mondo del petrolio. Rimasi circa otto anni con Tamoil a Monaco e poi decisi di passare alla libera professione, in quanto la libertà non ha prezzo. Adesso ho una società di consulenza tributaria e finanziaria e mi occupo di tutti gli aspetti legati alla pianificazione fiscale. COURTESY j. ballerini ©2007 franchi in riga morosiniani all’estero: antonio spiezia allo stato disciplinare. All’inizio l’impatto fu alquanto brusco ma poi di bisogno se ne fa virtù ed ho dovuto imparare a barcamenarmi. È stato un allenamento proficuo e duraturo nel tempo. ph. COURTESY a. dell’agnola ©2007 20 il brogliaccio 005 D. Vuoi aggiungere qualcos’altro? R. Non so com’è stato percepito dalle generazioni più recenti, ma all’epoca ci sentivamo al di sopra della moltitudine; non per superbia, ma per modo di vita, di libertà (chi si sognava all’epoca di poter dormire fuori casa in albergo, libero come l’aria, senza dovere rendere conto a nessuno, una volta al mese da anziano e tutte le settimane da anzianissimo?! Privazioni d’uscita , a parte...). Poi penso che la vita abbia messo più o meno a posto ciascuno con queste illusioni, ma credo che un fondo sia rimasto a molti di noi. Arrivederci in Costa Azzurra…! D. Un riassunto della tua vita dopo il Morosini ed il motivo per cui ti trovi all’estero? R. Curriculum classico fino alla fine dell’università, Accademia Navale come Ufficiale di complemento, laurea in Economia e Commercio a Pisa, esame da Commercialista e poi il declic. Avendo avuto l’occasione di frequentare Monaco A fianco. Allievi scrutano il panorama del Principato In questa pagina. Antonio ai tempi del Collegio. Un’immagine recente il brogliaccio 005 21 ciao belli!!! a pochi giorni dagli esami di maturitÀ Giuseppe Lacerenza è stato uno dei tre allievi diplomatisi a pieni voti (100/100) 6 PH.COURTESY A. dell’agnola ©2007 22 il brogliaccio 005 settembre 2004, una data che ricorderemo per tutta la vita, un momento che resterà indelebile per noi del Daidalos, anche da ex allievi ed eternamente MOROSINIANI. Ebbene sì, in quel lunedì di settembre iniziava per noi il cammino che ci avrebbe portato ad indossare le tante sospirate 3 strisce, rosse o gialle che siano non importa, e la futura divisa sociale di quella grande famiglia definita “morosiniana”. Sotto gli occhi di Camillo 60 ragazzi hanno varcato quel famigerato cancello verde che ha segnato l’inizio di una nuova vita piena di emozioni e tristezze, gioie e dolori che hanno reso ognuno di noi non più il semplice ragazzino ma un uomo, capace di affrontare la dura realtà dello scenario teatrale meglio conosciuto come vita. Sicuramente di questi tre anni rammenteremo ogni istante vissuto all’interno di queste mura che sfoggiano la scritta “Patria e Onore”, nostro lido adolescenziale, ambiente indescrivibile. Le esperienze e le opportunità trascorse tutti insieme hanno contribuito alla nascita e al successivo consolidamento di quel sentimento di viva amicizia, introvabile fuori dalla Scuola, capace di donare sensazioni uniche ed irripetibili, che rappresentano non solo ricordi ma pezzi di vita.L’aria che circola ora, qui al Morosini, è abbastanza pesante per via della maturità incombente e dei concorsi che ognuno di noi si ritrova ad affrontare per determinare le sorti del proprio futuro. I pivoli, dopo la rinomata “scalata” hanno messo le radici in Olimpo, e studiare ormai è diventato più difficile di quanto lo fosse stato prima. La felicità dei A fianco. pivoli nel “soggiornare” Pronti a partire, da Venezia, in Olimpo ci riempe di gioia; si riesce a scorgere in loro anche una certa curiosità determinata dal loro pensiero diretto a quella nave chiamata “Vespucci”, luogo per noi di innumerevoli ricordi. Giunti oramai all’epilogo di questa splendida avventura -effettivamente mancano circa venti giorni all’esame di maturità- il bilancio di questo iter formativo è sicuramente positivo perché ognuno di noi uscirà da “quel” cancello, con sulle spalle un bagaglio culturale degno di un Morosiniano e sicuro di poter contare su 59 fratelli in qualsiasi momento. Del resto la possibilità o forse la fortuna di avere avuto il Comandante al corso ex allievo, ci ha consentito sempre di avere un punto di riferimento non esclusivamente rigido-militare, dato il grado di Capitano di Corvetta, ma financo confidenziale, come se stessimo parlando o agendo con uno di noi, un morosiniano. Le notizie che purtroppo cominciano a circolare nell’aria ci rendono amareggiati, poiché il futuro trattamento riservato alle donne eliminerà sicuramente ogni tipo di manifestazione goliardica, caratteristica fondamentale di questo Collegio, e forse anche la possibilità di avere quel rapporto singolare tra allievo ed ex allievo. Del resto cambiano i tempi e con essi obbligatoriamente cambia altresì la società. Ci auguriamo noi tutti che al termine di questi tre anni, che hanno caratterizzato la formazione di ogni morosiniano, possiamo mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti, cercando di mantenere alto il prestigio del Collegio e di coloro che prima di noi hanno varcato il cancello verde, hanno sofferto, hanno gioito, frequentando questo posto e che in questo momento fanno parte della grande famiglia morosiniana. per chissà quale meta il brogliaccio 005 23 olimpo giuseppe lacerenza stefano bausone CORSO daidalos, 2004-’07 andrea castelli CORSO alphard, 1975-’78 COURTESY a. castelli ©2007 sala convegno libano: missili e poltrone situazione in libano alla luce dei recenti fatti Andrea Castelli già consulente UN e NATO collabora con Arduino Paniccia, docente di Studi Strategici presso l’Università di Trieste e consulente UN il brogliaccio 005 Il Prof. Arduino Paniccia definitivamente abbandonato le armi a beneficio di un impegno più istituzionale attraverso il Sinn Fein e soprattutto è quanto è accaduto con Al Fatah, non molti anni fa leader nel mercato del terrorismo internazionale (non dimentichiamo che l’assalto all’Aeroporto di Fiumicino del dicembre 1985 fu benedetto Arafat, poi trionfalmente accolto a Roma) ed oggi unica realtà presentabile quale accettabile forza di governo della Palestina. In Libano Hezbollah sta seguendo lo stesso tragitto da rivoluzione a governo, penetrando ogni aspetto del vivere e confidando nella caduta di consenso a Siniora, un sunnita che tenta di gestire il potere in un paese ormai a stragrande maggioranza sciita. L’ultimo censimento libanese risale al 1936 e dà un quadro ovviamente completamente diverso dalla situazione attuale, dove a fronte di una popolazione residente di 4 milioni di cittadini, esiste una vasta (e ricca) popolazione di 16 milioni di Libanesi residenti all’estero (in USA, Sud America, Australia ed Europa). Ma gli equilibri interni sono capovolti: rispetto alla situazione pre-bellica la folta maggioranza cristiano-maronita si è molto ridimensionata portando i Cristiani ad essere poco più del 30% della popolazione e non più sunnita ma sciita è gran parte della odierna maggioranza musulmana, composta oggi anche da innumerevoli rifugiati palestinesi poco inclini a parlare di pace con Israele o con l’Occidente. Oggi il quadro di relativa stabilità sembra essere mutato, i fatti dimostrano che Hezbollah in realtà non ha un controllo stretto del territorio, come sembrava anche ai numerosi analisti internazionali, e che all’interno del paese si muovono realtà sotterranee che non è possibile condizionare e tantomeno intercettare. Di fatto si aprono COURTESY a. castelli ©2007 24 in realtà agisce a nome e per conto di Iran e Siria. Il suo obiettivo finale è un rimpasto di governo che mandi a casa Siniora e istituzionalizzi la presenza di ministri sciiti ed hezbollah nell’Esecutivo. Insomma una nuova coalizione che sposti nelle mani di Hezbollah ad esempio la gestione dei cospicui fondi per la ricostruzione del paese, che completi l’islamizzazione radicale filoiraniana del Libano, che lo trascini sotto l’ala protettrice siriana, che dichiari guerra permanente ad Israele e che eviti allo stesso Nasrallah l’imbarazzo di finire sul banco dei testimoni al processo che a Cipro giudicherà i colpevoli dell’assassinio di Rafiq Hariri. Convocazione questa che Nasrallah intende evitare, vista la sua complicità ideologica (se non addirittura politica) nel crimine e la sua equivoca vicinanza ai supposti mandanti dell’omicidio: i servizi segreti siriani. Il presente ginepraio libanese è, in retrospettiva, anche il frutto della colpevole disattenzione dell’Occidente alle sue vicende interne, dove Siniora è stato lasciato tra l’incudine Hezbollah ed il martello dei bombardamenti israeliani senza che una adeguata reazione fermasse il disastro, scaturendo per tempo dai governi europei ed americano o dalle grandi organizzazioni internazionali, colpevolmente silenti mentre Israele conduceva una aggressione ingiustificabile politicamente e strategicamente In questa pagina. COURTESY a. castelli ©2007 Q uanto sta accadendo in Libano è una amara metafora di quanto su scala internazionale sta accadendo tra Occidente e Medio Oriente o, per gli estimatori di storia delle religioni, tra Islam ed Occidente Cristiano. Da un lato c’è una fragilissima democrazia laica, guidata da un altrettanto debole Fouad Siniora, che tenta di imporsi come ago della bilancia tra componenti religiose/politiche ed innumerevoli fazioni armate e dall’altra c’è la protervia di una forza integralista religiosa, politica e militare che vuole infiltrarsi al potere e spostare il baricentro libanese in territorio ideologico e geografico siriano ed iraniano. Mutatis mutandis è quanto accade in Afghanistan ed Iraq, dove governi democratici liberamente eletti, in equilibrio precario tra tensioni interne e consenso occidentale, tentano di dare una parvenza di legittimità istituzionale al loro difficilissimo operato. In questi teatri di conflitto, guarda caso, il convitato di pietra è l’Iran di Ahmadinejiad, fomentatore e finanziatore di ogni milizia dedita al ribaltamento dello status quo e delle istituzioni liberamente elette. In Libano in particolare agiscono uomini e fazioni che non sono ciò che affermano di essere e che non fanno ciò che raccontano di fare: Siniora, che è ormai definitivamente un ostaggio nelle mani di ben più aggressivi e seguiti leader pseudo-religiosi, è impossibilitato a svolgere con pieni poteri il suo mandato, ossia governare il paese, mentre il capo degli Hezbollah Hassan Nasrallah (la cui leadership per inciso non emerge dai seggi) proclama di agire per il bene del popolo del Libano e di fatto si è autoproclamato Ministero plenipotenziario libanese, anche se (tant’è vero che i protagonisti di quella operazione militare sono stati mandati a casa) e mentre Hezbollah si accreditava come l’unica realtà a difesa delle sorti della popolazione libanese, senza distinzione di credo religioso. Solo a cose fatte l’ONU ha inviato una Forza di Interposizione equipaggiata con la solita equivocità delle regole d’ingaggio e la abituale ambiguità di direttive. Al comando di UNIFIL ci sono adesso gli Italiani ma sin dagli esordi a guida francese è apparso chiaro che larga parte della missione era già compromessa dalla impossibilità pratica di imporre il rispetto delle delibere ONU ed in particolare di intercettare il massiccio traffico d’armi dalla Siria verso Hezbollah o altri movimenti armati. Il vero pericolo oggi non è un golpe armato di Hezbollah, è più probabile che le piazze sciite reclamino “democraticamente” un nuovo governo, ma piuttosto che nel sopravvenuto caos odierno altre fazioni armate (Al Qaeda anzitutto) trovino un momento propizio e gli spazi per avanzare con le armi le proprie pretese. Al punto da doverci far preferire il minore dei mali, ovvero la cupa stabilità imposta dagli integralisti hezbollah al caos ingestibile di un fragile governo laico esposto ad una “iraqizzazione” del Libano manovrata da gruppi armati. I fatti di questi giorni (giugno 2007) amaramente ci danno ragione: l’attacco ai militari UNIFIL spagnoli con la morte di 6 soldati spezza un equilibrio che veniva dato per certo, ovvero una sorta di pax hezbollah sotto la quale in Libano non si muove foglia che Hezbollah non voglia. Nel corso di una nostra missione a Beirut a fine maggio 2007, dopo aver ascoltato sia i nostri vertici diplomatici in loco sia i rappresentanti dei nostri Servizi e i nostri vertici militari, il quadro fornitoci era infatti quello di una certa tranquillità e di moderata speranza, ottimisticamente acquisite sotto l’ombrello hezbollah, il cui movimento è, da dopo il conflitto con Israele, profondamente inserito nella vita sociale ed amministrativa del paese. Hezbollah controlla il territorio come e meglio dell’esercito e della polizia libanesi, finanzia la ricostruzione con generosi assegni alle famiglie colpite dai bombardamenti, gestisce fondi, controlla aree ed amministra la cosa pubblica. In altre parole segue un percorso già osservato altrove, dove movimenti nati con il mitra in mano si sono lentamente riciclati in forze di governo. È stato così In questa pagina. per il movimento sandiUn incontro inaspettato: con nista ed in tempi più reil compagno di corso CV centi con l’IRA, che ha Medico Cesare Fanton il brogliaccio 005 25 26 il brogliaccio 005 comunità internazionale, questa volta in compagnia di Hezbollah, resti a guardare mentre il disorganizzato, inaffidabile e male equipaggiato esercito libanese si aliena l’appoggio della popolazione tentando di arginare l’azione armata condotta dai campi palestinesi, senza capire che il nuovo mandante ideologico è distante. La nuova incerta e pericolosa fase disturba inoltre chi ha tutto l’interesse a mantenere un Libano pacifico e prospero, primi tra tutti gli Emiri del Golfo, da sempre intenzionati a fare della costa libanese la propria Saint Tropez, lo sbocco sul Mediterraneo dove tutto ciò che è vietato in Dubai, Kuwait, Oman o Qatar sia ampliamente disponibile: donne, alcol, gioco, jet set internazionale e grande business al limite della legalità. Il nuovo faraonico piano di ristrutturazione e valorizzazione della zona costiera e centrale di Beirut, esplicitato in un fantastico plastico colmo di grattacieli avveniristici ed aree residenziali da sogno, vede il massiccio investimento di denari provenienti dal Golfo, da investitori europei ed anche (sottobanco) da investitori israeliani, tutti al seguito del capo cordata, la ricchissima famiglia Hariri, il cui grande leader Rafiq ha perso la vita in una clamorosa esplosione nel febbraio 2005, forse anche per ragioni legate alle proprie attività immobiliari, oltre che politiche. Ovviamente tutto ciò adesso passa in stand by, ora che il Libano precipita per l’ennesima volta in una situazione di guerra, forse foriera di nuove più grandi sventure e la cui soluzione potrebbe plausibilmente essere, in un lontano futuro, un assetto federativo sul tipo di quello già auspicato da molti per l’Iraq, ovvero uno stato spezzato in tre macro regioni a guida politico/partitico/religiosa che soddisfi Sciiti, Sunniti e Maroniti, sempre che la cosa sia digeribile per i vicini Iran, Siria ed Israele. Intanto però tutto si ferma auspicando tempi migliori, mentre gli Israeliani si domandano in apprensione dove porterà la nuova situazione, che vede una forza di interposizione internazionale ora sotto tiro, ponendola in una posizione di estrema debolezza che potrebbe inficiare il proprio ruolo di cuscinetto tra Hezbollah ed Israele. In questo confuso contesto ancora meno chiara appare a molti la posizione della Siria, verso la quale viene sempre puntato il dito accusatorio ogni volta che in Libano accade qualche disastro: non siamo affatto certi che la Siria ed il suo giovane leader Bashãr al-Asad siano i burattinai dietro alla destabilizzazione di quell’area, non ne cogliamo il necessario movente. La nuova classe dirigente siriana, tradizionalmente secolare e aliena agli estremismi religiosi, è quasi interamente formata da giovani formatisi nelle università americane ed europee e per misurare la loro influenza nel nuovo corso siriano basta tentare di prenotare una camera in un hotel di alto livello a Damasco: si scoprirà che tutte le stanze sono riservate da delegazioni USA e da businessman americani, tedeschi ed inglesi. Mentre le diplomazie ufficiali continuano nel gioco delle parti scambiandosi le rituali dichiarazioni di ostilità, il mondo reale ha pragmaticamente intrapreso rapporti di affari frutto del grande cambio di indirizzo della leadership siriana, nella quale male si inquadra ogni azione volta a scompaginare il quadro libanese, col rischio di attrarre sull’area attenzioni di integralismi poco funzionali alla costruttiva strategia di avvicinamento all’Occidente intrapresa dal giovane e dinamico Asad. Per il momento resta alla comunità internazionale poco spazio per operare o intervenire, allo stato attuale occorre lasciare che l’esercito libanese gestisca gli scontri a Tripoli senza interferenze che sembrino una indebita intromissione in vicende interne al paese, pena il rischio di raffigurare Siniora come un burattino dell’Occidente. Ancora una volta può pronunciarsi l’ONU, ma l’inserimento di una ennesima forza di interposizione tra esercito libanese e militanti dei campi palestinesi non pare plausibile. Relativamente all’attacco al contingente spagnolo UNIFIL, davvero poco c’è da fare, alla stregua di quanto accade in Afghanistan, dove ad un attacco al contingente NATO non è possibile replicare nell’immediato con una reazione armata, visto che il nemico non è visibile nè identificabile. L’unica alternativa è una accorta opera di intelligence preventiva accompagnata da un innalzamento del livello di allerta, sapendo però che il chiudersi in difensiva implica un raffreddamento dei rapporti con la popolazione, il cui supporto è vitale anche proprio in termini di intelligence. Abbiamo personalmente riscontrato che i nostri soldati sono accolti ovunque con estrema simpatia e che ciò porta risultati positivi nella raccolta di informazioni utili anche a prevenire e contrastare potenziali segnali di ostilità. Come ci ha raccontato un Ufficiale elicotterista il cui cugino è alla Scuola Navale, “non ci hanno mai tirato neanche un sasso, anzi, tutti raccontano in giro che gli Italiani sono ok”. È un clima positivo che fino ad oggi ha portato ad una ragionevole serenità, garantendo per il nostro contingente una missione priva di gravi rischi. Ora però sappiamo che occorre essere un po’ meno tranquilli, soprattutto osservando che stranamente chi è stato colpito sono proprio gli Spagnoli, già drammaticamente segnati dagli attentati di Madrid ed il cui governo Zapatero è considerato, dopo il repentino ritiro dall’Iraq, più disponibile a seguire i diktat di Al Qaeda. A noi morosiniani per il momento non resta che augurare ai nostri soldati e marinai la massima tranquillità, l’ultima cosa che deve succedere è scoprire che dopo essersi piazzati coraggiosamente tra Tsahal e Hezbollah, riuscendo con successo a fermarne le ostilità, ora tocchi anche confrontarsi in guerra asimmetrica con il nemico già incontrato in Iraq ed in Afghanistan e contro il quale le armi in dotazione e la bandiera ONU sono purtroppo vane. Ai nostri fratelli in arme “pale a prora”! COURTESY a. castelli ©2007 nuove ed inquietanti prospettive: mentre Hezbollah si converte pazientemente in forza di governo, inevitabilmente alcuni spazi ideologici restano vacanti, disponibili a chi ha interesse a pescare nel torbido per raggiungere i propri obiettivi strategici: questo vuoto è stato riempito da Al Qaeda che ha immediatamente stravolto il fragile equilibrio raggiunto rompendo quello che in Libano sembrava essere un tabù: l’aggressione alle forze ONU. Da questo momento le carte sono sparigliate, ciò che era dato per certo fino a ieri non lo è più, c’è un nuovo protagonista sul palcoscenico, un elemento con il quale non si dialoga e che persegue un disegno ben diverso da quello perseguito da chi era già sulla scena: Hezbollah, Siniora, gli Israeliani, l’ONU e i potenti investitori degli Emirati del Golfo. È nostra opinione che mentre Hezbollah mette in atto una strategia locale, mirata a tutelare gli interessi della propria fazione e per esteso di quanti gli siano amici in quella particolare area geografica, ovvero entro i confini del Libano, Al Qaeda persegua un disegno strategico di amplissimo respiro, di espansione militare, ideologica e religiosa che per molti versi richiama la grande strategia dell’Impero Ottomano. Il suo interesse va aldilà della affermazione del proprio credo e dei propri principi in regioni limitate ed in fondo politicamente e commercialmente periferiche come Afghanistan o Pakistan, bensì si estende alla conquista di consenso nel Mediterraneo, attraverso l’indebolimento di governi secolari come quello turco, algerino, egiziano e perfino libico, i cui leader incontrano sempre maggiori difficoltà nel contenere i propri movimenti integralisti, operazione possibile solo in paesi dove democrazia e tutele dei diritti civili hanno un significato piuttosto relativo. A questo si aggiunge il non trascurabile dettaglio che da tempo l’Europa stessa e l’Italia in particolare sono da tempo un bastione del terrorismo internazionale, visto l’incredibile numero di cellule del terrore che da noi operano all’ombra di moschee travestite da legittimi luoghi di culto. Le previsioni non ci paiono ottimistiche: anzitutto il nostro contingente dovrà dormire sonni meno tranquilli sapendo che il casco blu non lo protegge più e soprattutto, a nostro avviso, si prospetta, tra i possibili scenari, la citata “iraqizzazione” dell’area, potenzialmente trasformabile in un terreno di battaglia in stile irakeno tra fazioni e gruppi terroristici più o meno occultamente (e a loro stessa insaputa) manovrati da Iran, servizi deviati siriani e soprattutto Al Qaeda. Il grande rischio è che ancora una volta la In questa pagina. Andrea Castelli a Kabul con alcuni militari italiani della missione Enduring Freedom il brogliaccio 005 27 luigi tarsia CORSO halley, 1985-’88 PH.COURTESY A. dell’agnola ©2007 sala convegno le origini del mak ∏ l’angolo delle tradizioni Lo sapevate che il celebre modo di dire “Mak ∏” è legato a doppio nodo (parlato, s’intende) al Navale? Q 28 il brogliaccio 005 si effettuavano gite e festeggiamenti. Oggi rimane un unico evento che è quello dell’ultimo periodo di 100 giorni trascorso all’interno dell’istituto di formazione. Numerosi aneddoti tornano alla mente agli allievi delle Scuole e delle Accademie militari al sentire MAK ∏. Il Generale Conte Luigi Giannotti, comandante della Regia Accademia di Torino nel 1880, tra i suoi ricordi ci tramanda che il corso del 1915 era uso foraggiare i piccioni che stazionavano sui tetti dell’edificio con briciole di pane. Il giorno del Mak ∏ scrisse in piazzale dell’Accademia il “100” utilizzando le briciole attribuendo ad esso un valore magico… Infatti se i piccioni avessero cominciato a mangiare le briciole dagli zeri lasciando il numero 1 per ultimo, sarebbe stato di buon auspicio, il contrario evidentemente avrebbe anticipato cattivi presagi. Il Mak ∏ 100 è oggi la festa più importante e celebrativa di ogni corso. Inoltre l’espressione ricorre quale titolo della pubblicazione più importante di ogni corso: il libro del Mak ∏ 100 all’interno del quale ricordiamo i tre anni trascorsi all’interno del Navale con articoli, descrizioni, fotografie, vignette e caricature che spesso solo i diretti interessati riescono a comprendere. Come accennavo, la discendenza di quell’allievo, Emanuele Balbo Bertone di Sambuy, è passata per il Navale che annovera un discendente della gloriosa famiglia sia tra i suoi comandanti, sia tra i suoi allievi. PH.COURTESY A. dell’agnola ©2007 uante volte tornando a Sant’Elena ci siamo trovati di fronte a qualche allievo e siamo stati sottoposti a domande del tipo: ma ai vostri tempi, com’era? Ma si faceva questo? Cosa significa questa frase? Beh ognuno di noi avrà avuto le sue esperienze, avrà avuto modo di raccontarle “condendole” con aneddoti di vita al limite dell’eroicità o della sacralità. Ma quelle esperienze fanno parte della nostra storia e meritano di essere conservate oltre quelli che sono i limiti della parola e della memoria. Ecco perché vorrei iniziare qui con voi un percorso per riesumare tutte quelle tradizioni, usanze, significati che sono state il sale di tre anni di vita al Navale. Mak ∏ 100: chissà quanti di noi e chissà per quanto tempo sono stati convinti che questa espressione fosse un acronimo, uno slogan, un modo di dire... Pochi invece conoscono le origini di questa espressione coniata da un piemontese la cui discendenza è passata per le mura del Navale. Fu infatti nel 1840 che a Torino, presso l’Accademia militare, un allievo, il conte Emanuele Balbo Bertone di Sambuy, venuto a conoscenza della durata del corso che allora era di tre anni, si espresse in stretto dialetto piemontese dicendo: “Mac pi tre anni!”. Ovviamente quell’espressione lasciò un segno e venne presa quale espressione simbolo per indicare il tempo mancante al termine del corso di studi presso tutti gli istituti di formazione militare. Nel tempo l’espressione mutò nella sua forma letterale, la c si tramutò in k, subentrò il pi greco e al posto dei tre anni, si scelse il periodo più breve ed intenso: quello dei 100 giorni finali. In effetti il 100 era anche un “periodo” infatti per un certo tempo con cadenza centesimale A fianco. Napoli, porta di cabina sul lungomare il brogliaccio 005 29 antonio jacopo piccolo CORSO deimos, 2002-’05 non ci basta mai: per la settima volta il morosini È in finale COURTESY A. j. piccolo ©2007 sala convegno 7a edizione del trofeo d’aquino Anche quest’anno si è svolto il consueto torneo di calcio a 7 tra Scuole militari, intitolato all’Ammiraglio d’Aquino C il brogliaccio 005 Provati da quasi 100 minuti nelle gambe (solo nelle ultime due ore), come degli highlanders calcavamo il terreno di gioco coi nostri ormai lisci scarpini da calcetto, con l’acqua a catinelle che accarezzava i nostri zigomi donando all’atmosfera un pizzico di tensione e agonismo in più. Risultato: dopo dieci minuti del primo tempo 4-0 per la Nunziatella. “Ottimo inizio”!!! Ci siamo detti sgomenti. Ma noi morosiniani si sa, siamo abituati alle battaglie e con l’orgoglio e il dovere di onorare la nostra maglia bianco-blu, abbiamo ripreso le redini della partita lottando e cercando, a suon di gol, di rimediare al black-out A fianco. Il goal dei nostri atleti In questa pagina. Gian Maria Setti Carraro si occupa del vettovagliamento La rappresentativa del Morosini il puntuale arbitro riapriva le danze a colpi di fichietto, dando inizio alla seconda partita contro i “cugini” napoletani. Ma i famigerati “scugnizzi” la facevano ancora una volta franca e a noi poveri cavalieri della Serenissima, non restava che continuare a meditare, meditare e meditare.... Certi di aver imparato la lezione affrontavamo la Teuliè ancora una volta agguerriti e pronti a riscattare la sconfitta, portando a casa i preziosi tre punti che ci garantivano la finale, ovvero la terza partita contro gli ormai rilassati calciatori napoletani. Quella che ci attendeva era una vera e propria battaglia, la terza consecutiva, contro un avversario ostico e arcigno, ma stavolta sotto una fitta pioggia che bagnava le nostre già umide fronti e scalfiva ulteriormente il nostro già precario equilibrio psicofisico. COURTESY A. j. piccolo ©2007 30 dalla Nunziatella, ma con altrettanti punti di vantaggio sulla Teuliè. Certi di un girone di ritorno a grandi livelli, rilassavamo corpo e mente tra un panino con la salsiccia ed una bibita fresca (tanto per restare leggeri), pronosticando gli schemi e le tattiche per aggirare le barriere difensive dei nostri avversari. Dopo circa un’ora e mezza di pausa COURTESY A. j. piccolo ©2007 on immenso piacere mi accingo a riportare quanto accaduto il 27 maggio in occasione del trofeo d’Aquino, per la cui occasione ho risposto “comandi” alla convocazione giuntami circa un mese prima. Come ogni anno, grazie all’ausilio dei nostri operativi fiduciari dell’Assomorosini, si è potuto disputare quello che per molti rappresenta un goliardico e ricreativo momento di unione tra ex allievi delle scuole militari, ma che oltretutto riporta alla memoria di noi tutti la fulgida figura dell’ammiraglio D’Aquino. L’appuntamento per i baldi atleti era fissato alle 9.00 del mattino presso il centro sportivo “Quintosole” di Milano, e da buoni ex allievi anzianissimi abbiamo onorato l’occasione con “soli” trenta minuti di ritardo accademico! Giovani calciatori da tutte le parti d’Italia (o per meglio dire, della Lombardia) si sono presentati alla corte di mister Piergiorgio Mancone in perfetta forma atletica e pronti per il fischio d’inizio. Ignari della carica agonistica che ci attendeva (di cui eravamo incautamente sprovvisti durante le battute iniziali), scendevamo in campo per disputare la prima partita contro gli ex allievi della Nunziatella, rimediando una sconfitta di misura che ci ha dato modo di riflettere su moduli e schemi forse un pò troppo “collegiali”. Nella seconda partita la Nunziatella si dimostrava in forma smagliante battendo di misura anche i malcapitati della Teuliè. Non ci aspettava che l’ultimo match del girone d’andata per rimediare alla defaiance iniziale, perciò, carichi e decisi a rimetterci in carreggiata, affrontavamo i “colleghi” di Milano a viso aperto, imponendoci con un netto 7-4. A metà torneo ci piazzavamo dunque in classifica a tre lunghezze iniziale. Ma dopo i 45 minuti canonici e i circa 5 di recupero, l’arbitro poneva la parola fine ad un match ricco di emozioni e saturo di agonismo e competitività, che alla fine, ahinoi, ha visto trionfare gli ex allievi della Nunziatella di Napoli col risultato di 5-3. Ostentando il rammarico e la rabbia per l’anemico inizio di partita, riconoscevamo da sportivi il merito ai vincitori ed assistevamo solerti alla premiazione dei suddetti da parte del nostro Gian Maria Setti Carraro. Nel frattempo portavamo a casa per il secondo anno consecutivo la coppa di secondi classificati, con l’orgoglio però, di aver onorato anche questa 7a edizione del Trofeo con la settima finale consecutiva. Arrivederci all’anno prossimo, cari colleghi ex allievi, ma badate bene che ci arriveremo allenati ed......... attrezzati, altro che Calciopoli! il brogliaccio 005 31 aula magna prima riunione tutoring riccardo sensi CORSO halley, 1985-’88 si È svolta a roma la prima riunione di tutoring: È stato un successo PH.COURTESY a. dell’agnola ©2007 Riccardo Sensi, avvocato, si occupa di fusioni ed acquisizioni nel settore immobiliare, di project financing e di appalti I l 23 giugno scorso, a Roma, presso la sede dello Studio Legale Gianni, Origoni, Grippo & Partners, si è tenuta la prima riunione dell’iniziativa di tutoring fortemente voluta dal Consiglio Direttivo, in special modo da Jacopo Piccolo, consigliere delegato alla sezione giovanile dell’Associazione, ed operativamente affidata, per quanto attiene alle iniziative romane, al sottoscritto (in quanto consigliere delegato agli Eventi, e comunque unico romano dell’attuale Consiglio Direttivo dell’Associazione). degli esami di abilitazione ed iscrizione agli albi professionali, le prospettive di lavoro con lauree quali Architettura e Giurisprudenza e, veramente notevole, la trattazione di ciò che i due speakers hanno fatto “… subito dopo aver attraversato il ponticello del Morosini, dopo la maturità”. Evidentemente, al di là delle strategie di studio e di ricerca di una professione da intraprendere, i nostri “fratelli minori” cercano proprio la condivisione di un’esperienza umana. Secondo me proprio questo vuol dire “fare Associazione”: la condivisione di un’esperienza umana cominciata alle selezioni attitudinali per l’ingresso in Collegio (lo so: avrei dovuto parlare di Scuola Militare, ma per noi “anziani” il lapsus è sempre difficile da superare) e terminata con la rituale commozione nel salutare Camillo dopo la maturità (con, tra i vari pensieri che frullano nella testa, quello che suonava: “… ed ora ?”). Grazie anche alla preziosa attività operativa di Francesco Ciuffo, hanno partecipato alla sessione gli ex allievi Michele Esposito, Leonardo Di Tullo, Luigi Ferretti, Giuseppe Barboni, Andrea Salzillo, Fabio Celestre, Giampiero Rellini Lerz, Valerio Andrea Saccone e naturalmente lo stesso Francesco Ciuffo (tutti usciti dal Morosini da meno di tre anni). Gli speakers del giorno sono stati Giovanni Magarò (corso Fomalhaut 1979-’82), architetto e dirigente dell’ANAS con compiti di valutazione di impatto ambientale delle opere, nonché di controllo di esecuzione dei progetti, ed il sottoscritto, “avvocato d’affari” secondo la terminologia oggi in voga. 32 il brogliaccio 005 PH.COURTESY a. dell’agnola ©2007 La finalità era quella di cercare di chiarire dubbi e dilemmi che all’inizio della vita universitaria colgono tutti i neo-studenti. Con grande piacere dei due speakers la conversazione ha preso subito una piega assolutamente informale (come era giusto che fosse) ed ha coinvolto la trattazione di temi quali l’esercizio dell’attività professionale, l’affrontare la preparazione per il superamento La domanda mi ha lasciato piacevolmente stupefatto, perché di tutto avrei pensato di dover parlare tranne che della mia vita dal luglio 1988 ad oggi (mi vengono alla memoria personaggi “à la Carlo Verdone”, tipo “Manuel Fantoni”, quello la cui vita “… è stata tutta ‘n’Odissea …”). con gli allievi del terzo corso, che avvengono soprattutto ad iniziativa di ex allievi professionisti situati nel Nord/Nord Est – si è deciso di organizzare un secondo incontro, data e luogo da definirsi (ma senz’altro a Roma), invitando altri speakers e, naturalmente, dando sin d’ora il benvenuto a chiunque voglia partecipare. Un chiarimento: la partecipazione è davvero libera, nel senso che anche chi non si è ancora iscritto o non intende iscriversi all’università può partecipare, ed i neolaureati saranno anch’essi i benvenuti. Potete contattare direttamente il sottoscritto ([email protected]) o Jacopo Piccolo ([email protected]) per informazioni o suggerimenti (sempre graditissimi e benvenuti) sulle prossime sessioni. Tornando agli aspetti operativi, e prendendo atto con estrema soddisfazione della riuscita dell’iniziativa, tutto sommato “sperimentale” – eccezion fatta naturalmente per gli ormai tradizionali incontri in Collegio A fianco. Comandante al corso durante “attività di tutoring” a bordo di Nave Vespucci In questa pagina. Bussola di nave il brogliaccio 005 33 cupolone A ULA STUDIO Gli Allievi del 3° Corso hanno terminato gli Esami di Stato. Dal giorno 7 luglio u.s. sono entrati a far parte, definitivamente, della comunità degli ex allievi (anche se noi preferiamo chiamarci sempre “morosiniani”). I risultati al termine della maturità sono stati soddisfacenti considerato che, quest’anno, la riforma ha apportato delle modifiche “penalizzanti” per quanto riguarda il voto stesso. Ora li attende la vita al di fuori della Scuola, ma siamo fiduciosi che potranno ben rappresentare i valori e gli ideali cui questa si ispira. Tra 34 il brogliaccio 005 PH.COURTESY a. dell’agnola ©2007 Il 12 maggio 2007 è stato celebrato a Milano, nella chiesa di S. Maria del Carmine, il matrimonio tra Gina Sorce e Marco Rizzo, ex allievo del corso Hurricane. Tra le fila dei testimoni presenti due ex allievi, Giuseppe Sorce, fratello di Gina ed ex allievo del corso Perseus (2001-’04) dal lato della sposa e Stefano Bajona, compagno di corso di Marco Rizzo, dal lato dello sposo. Numerosi gli ex allievi, in particolare del corso Hurricane, che con il Vice Presidente Gian Maria Setti Carraro hanno presenziato alla cerimonia ed al ricevimento. Durante i festeggiamenti è stato immancabile il pale a prora come augurio agli sposi. Vivissimi auguri e figli… morosiniani! essi spiccano comunque tre 100/100. Con tutti gli allievi promossi e la media del 76,88 la bandiera del corso Daidalos può fregiarsi delle tre striscie e del Distintivo d’Onore. Pale a prora... Liceo scientifico sez. A: Andrea BATTISTEL 92, Claudio BEGGIATO 73, Gianluca BENETELLO 80, Marco BURCHERI 82, Luca CAIAZZO 76, Rodolfo CAIRA 60, Umberto CANOSCI 75, Edoardo DELL’ORCO 97, Fabio GIALLANZA 97, Raffaele LIGUORI 65, Francesco Pio MANGIONE 70, Giuseppe MANZONE 65, Matteo PAGANINI 100, Stefano PALIERI 82, Fiorenzo PANICO 66, Fabio PAULON 100, Biagio PETRANTUONO 62, Francesco PUGGIONI 60, Matteo RICHIARDI 98, Giuseppe ZECCA 85 Liceo scientifico sez. B: Giuseppe BOSCO 73, Fabio CHIERICI 65, Marco DAL FABBRO 73, Tommaso D’ARPINO 92, Matteo DEFILIPPIS 95, Francesco Walter ESILE 60, Dario GIACOIA 78, Francesco GIORDANI 81, Damiano INCALZA 60, Gabriele IOZZI 67, Giuseppe LACERENZA 100, Davide MAIDA 78, Giuseppe MARTELLO 75, Emanuele MERLI 80, Roberto MINERVINI 73, Nicolò MONACO 71, Ciro NOCERINO 62, Nicolò PIROLA 91, Giandonato REINO 80, Francesco RIZZOTTI 94, Davide SAITTA 60, Luigi SEMERARO 80, Federico VARACCA 66 Liceo classico: Francesco AVALLONE 64, Valerio BASSI 65, Stefano Maria Pio BAUSONE 75, Alessandro BOTRÈ 75, Jacopo CARELLI 65, Fabio CARRATURO 69, Max CATENA 80, Stefano CICCARELLI 78, Carlo CRESPINI 76, Ludovico DOMINI 91, Alberto INNELLA 69, Antonio LEO 70, Federico PALMUCCI 70, Istvan ROTONDI 84, Marco TAGLIABUE 74, Daniele VAGNARELLI 95, Giuliano Corrado Luna VICARI 74. COURTESY corso daidalos ©2007 F IORI D’ARANCIO COURTESY corso daidalos ©2007 Cinque sezioni di notizie per sapere sempre dove siamo e che cosa facciamo COURTESY corso daidalos ©2007 PH.COURTESY a. dell’agnola ©2007 il giardinetto del comandante A fianco. Il Com. Umberto Spolaor, neopromosso CF In questa pagina. I tre 100/100, Paulon, Paganini e Lacerenza del corso Daidalos ed Alessandro Stefanello, neopresidente di CONE Sincere congratulazioni a Beppe Ronchieri (corso Deimos 2002-’05) che alle ultime elezioni universitarie per la rappresentanza studentesca del maggio 2007 è stato eletto Senatore Accademico in Bocconi. Auguri Senatore! Il tuo corso Deimos. Compagnia delle Opere del Nord Est. Da parte nostra esprimiamo i nostri complimenti a “Fefo” per l’importante traguardo raggiunto e ci auguriamo di poter brindare al più presto con lui per questo e per i prossimi traguardi che sicuramente sarà in grado di raggiungere! M ARCIA AVANTI! Dal 9 luglio Luigi Binelli Mantelli (corso Poseidon 1966-’69), già Sottocapo di SMMM si fregia del grado di Ammiraglio di Squadra. Al neo promosso giungano le felicitazioni di tutti i soci dell’Associazione e di tutti gli allievi ed ex allievi del Navale unite al più sentito pale a prora. Congratulazioni vivissime al Colonnello Andrea Bartolucci (corso Mizar 1978-’81), figlio dell’Amm. Bartolucci comandante del corso Pegaso (1969-’72), per la nomina a Comandante del 235° Reggimento Ascoli Piceno. A lui vanno i nostri più sinceri auguri di buon lavoro ed un fragoroso pale a prora. Vivissime felicitazioni al cugino della Nunziatella Gen. Angelo Ferrara che dal 5 giugno 2007 ha assunto la carica di Comandante in seconda della Guardia di Finanza. Il generale, capo scelto alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, è stato ammesso all’Accademia della Guardia di Finanza nel 1962 (62° corso Mali Viluscia). Vivissimi auguri ad Antonino Sessa, papà di Michele (corso Deimos 2002-’05) e al sig. Pizzolorusso, papà di Antonio e Nicola (corso Nemesis 1993-’96 e Alpherat 1999-’02) che il 9 giugno 2007 - nella splendida cornice della cattedrale di Amalfi - sono stati nominati Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Alla cerimonia hanno presenziato anche l’avv. Silvio Piantanida (corso Alamak 1984-’87) e il sig. Gravagnuolo, sindaco di Cava dei Tirreni nonchè cugino della Nunziatella. Ai due neo-cavalieri le nostre più sincere congratulazioni. F.O.M. Roma annuncia la nomina a Capitano di Fregata per il Com.te Umberto Spolaor (corso Halley 1985-’88) ed attuale comandante del corso Daidalos (2004-’07). In attesa di bagnare la lasagna un caloroso in bocca al lupo per il prossimo incarico. Pale a prora! C Alessandro Stefanello corso Halley 1985’88 è stato nominato Presidente dell’Associazione È in fase di organizzazione una cena a Taranto tra ex allievi giovani e giovanissimi, si terrà presumibilmente lunedì 30 luglio. Menù a base di I VEDIAMO DA ORFEO il brogliaccio 005 35 pesce e locale convenzionato. Per maggiori informazioni scrivere a [email protected] B ANDIERE ABBRUNATE “Amicitia deorum donum est, nam vita sine amicis iucunda non est. Amici amicorum laetitia gaudent in mestitia aut in morbis solacium, in periculis auxilium consilumque praebent; ideo amicitiam, pueri, praesidium vitae putate. Amicos caute eligite, bonasque amicitias a malis distinguete, sed postea amicos honorate”. Siamo particolarmente vicini con vivo cordoglio, insieme ai compagni del Corso Barracuda 1964-’67, all’amico Mario Vecchi, ai figli Matteo e Andrea, al fratello Piero (morosianiano del corso 1967-’70) ed alla suocera Maria Pia Tavazzani Fanfani per la perdita della rispettiva moglie e madre, sorella e nuora, Vittoria dei Principi Colonna di Paliano, dopo lunga lotta e lunghe sofferenze a seguito di un male incurabile. Un tragico incidente di montagna ci ha privato dell’amico Gaetano Bertini Malgarini del corso 1962-’65, stimato ed affermato imprenditore nel campo editoriale, grande e provetto sciatore-alpinista, accomiatatosi durante una delle sue abituali escursioni in quota. Alla moglie Gisella ed alla famiglia inviamo i sensi del nostro più vivo cordoglio. elezioni 2007: i risultati Il corso Chyron si associa al dolore di Antonello Lo Monaco (corso Chyron 2003-’06) per la perdita del suo caro padre, dovuta ad un male incurabile. Domenica 5 agosto alle 11.30 verrà celebrata una Santa Messa per commemorare la scomparsa di Marco Scarpantonio (corso Alpherat 19992002) nella chiesa del Suffragio di Neretto (TE). In rappresentanza dell’Associazione sarà presente il Vice Presidente Gian Maria Setti Carraro. Chi volesse partecipare può mettersi in contatto con lui scrivendo a [email protected]. cupolone Nel corso della Crociera addestrativa della prima classe dell’Accademia Navale la Nave Scuola A. Vespucci sarà attraccata a Trieste dal 4 al 6 settembre. Stiamo organizzando una cena tra noi Morosiniani in quel di Trieste. Tra l’altro quest’anno una felice congiuntura porta ad avere: Comandante Morosiniano, Ufficiale di rotta Morosiniano, sottordine Morosiniano, diversi allievi della prima classe Morosiniani. Al fine di poter organizzare al meglio l’evento, sarebbe opportuno poter quantificare i partecipanti. Ovviamente organizzeremo una visita a bordo nel pomeriggio e poi a cena tutti insieme. Vi chiederei quindi di farci pervenire al più presto le Vostre adesioni all’evento inviando una mail a [email protected] lui quattro compagni di corso al San Raffaele di Milano. Purtroppo erano assenti la moglie e le due figlie cui va il nostro più vivo cordoglio. Particolarmente toccante è stato il “pale a prora” che è risuonato tra le corsie dell’ospedale pochi secondo dopo il trapasso. Lo scorso 5 maggio 2007 si è tenuta l’Assemblea Ordinaria dell’Associazione ex allievi che ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo I 64 presenti con diritto al voto, titolari di ulteriori 31 deleghe, hanno espresso le seguenti preferenze: Presidente Guido Sesani Consiglieri Corso di appartenenza (corso Antares 1971-’74) Corso di appartenenza preferenze Alessandro Benedetti corso Akernar 1982-’85 30 Luca Binetti corso Halley 1985-’88 29 Pietro Branchi corso Azzurra 1983-’86 20 Francesco Businaro corso Mizar 1978-’81 60 Alberto Carnesecca corso Excalibur 1990-’93 49 Umberto Galli Zugaro corso Halley 1985-’88 31 Claudio Lucchi corso Poseidon 1966-’69 24 Piergiorgio Mancone corso Sirio 1996-’99 36 Jacopo Piccolo corso Deimos 2002-’05 41 Gianmaria Setti Carraro corso Barracuda 1964-’67 55 Riccardo Sensi corso Halley 1985-’88 46 Luigi Tarsia corso Halley 1985-’88 70 Tutte le 95 schede scrutinate da Rudy Guastadisegni, Alberto Catone e Luigi Bajona sono risultate regolari. Risultano quindi eletti Consiglieri: Tarsia, Businaro, Setti Carraro, Carnesecca, Sensi, Piccolo. Ci ha lasciato prematuramente l’amico Franco Scopigno, “Sifi” per i compagni del corso Altair 1965-’68, provetto pilota di elicottero, che se ne è andato in punta di piedi mentre erano con 36 il brogliaccio 005 il brogliaccio 005 37 consiglio direttivo Alberto Carnesecca Guido Sesani Vice Presidente Rapporti Istituzioni e Scuole militari Segretario Presidente Fiduciari regionali e rapporti Scuola navale [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] contatti Gian Maria Setti Carraro Consigliere Sito internet, Caporedattore Brogliaccio [email protected] delega Luigi Tarsia Consigliere Eventi, rapporti Istituzioni a Roma e tutoring [email protected] carica Francesco Businaro Consigliere Rapporti allievi e tutoring Pietro Branchi Annuario Co-responsabile sito internet [email protected] [email protected] [email protected] Riccardo Sensi Consigliere Tesoriere Antonio Jacopo Piccolo Marco Bianchini Soci all’estero e Scuole navali internazionali deleghe Luigi Bajona Segreteria di Venezia [email protected] Luigi Rubini design COURTESY m. pardini ©2007