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PERIODICO EDITO DA INTER CO. FA. GRUPPO SPORTIVO E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI SOCI DELLE COOPERATIVE CO.RO.FAR.; CO.SA.FA.CA.; FARMACENTRO; SAFAR.; UFL GENOVA
ANNO VI - N° 3 • Settembre 2009
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Tutti on line!
ANNO VI - N° 3 • Settembre 2009
PERIODICO EDITO DA INTER CO. FA. GRUPPO SPORTIVO
E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI SOCI DELLE
COOPERATIVE CO.RO.FAR.; CO.SA.FA.CA.; FARMACENTRO;
SAFAR; UFL GENOVA.
IL COMITATO DI REDAZIONE DI LEMON È COSTITUITO
DAL CONSIGLIO INTER CO. FA. GRUPPO SPORTIVO
PRESIDENTE: • TOTO CANALINI
CONSIGLIERI: • ROBERTO BARTOLI
• ALBERTO COSTA
• ANDREA MAGLIONI
• ANDREA PAOLETTI
• FRANCESCO SIMONCELLI
• MARIO DUBBINI - “PAPÀ“
TIRATURA 2350 COPIE, COSÌ DISTRIBUITE:
300 CO.RO.FAR.; 510 SAFAR, 610 FARMACENTRO;
550 CO.SA.FA.CA.; 250 UFL GENOVA; 130 REDAZIONE
Grossa novità! Per vedere le foto dei nostri incontri
non sarà più necessario confidare nella sollecitudine
dei “fotografi” a rispondere alle mail e aspettare
i pesanti file allegati.
Da oggi sono on line tutti gli scatti delle nostre vacanze.
Non bisogna far altro che aprire la pagina web:
http://picasaweb.google.it/totocanalini
scegliere lʼalbum che ci interessa e poi…
scaricare le foto con il nostro profilo migliore!
Le cooperative
Per informazioni, suggerimenti,
commenti o un semplice confronto,
potete rivolgervi a:
Toto Canalini (Direttore strategico)
Tel. 0721 910315
[email protected]
Michele Bresciani (Art director)
Tel. 0721 392338
[email protected]
Giuliana Gioacchini (Segreteria organizzativa)
Tel. 0731 219729
[email protected]
Farmacentro - Jesi - [email protected]
TOTO CANALINI
Valeva la pena...!!!
on un po' di coraggio e una
buona dose di incoscienza,
la decisione di aver scelto
per la settimana azzurra,
l'isola di Formentera, alloggiati in
un villaggio e all'insegna del naturale, del semplice, del piacere di vivere
in maniera più ampia la bellezza
C
dell'ambiente, è stata premiata
dal consenso dei Colleghi e dei loro
familiari.
Non sempre i mega hotel a cinque
stelle e forse più sono sinonimo della
riuscita delle nostre manifestazioni.
Sicuramente alcuni confort mancavano, qualche magagna si poteva
risparmiare, ma la somma di tutte
le varie componenti alla fine ha
dimostrato che, almeno ogni tanto,
anche per cambiare lo stile e le
proposte, aver fatto questo tipo di
scelta era sicuramente una cosa
proponibile e, come si dice a cose
fatte, valeva proprio la pena.
Luigi Zuccari
Presidente Co.Ro.Far.
A questo numero ha partecipato:
Elena Corvucci - [email protected]
Gli “autori” di questo numero
Franco Pilia
Presidente CO.SA.FA.CA. Cagliari
A questo numero ha partecipato:
Laila Valentini - [email protected]
Paola Avignonesi
Sorbini
Benedetta e Beatrice
Avitabile
Antonia Balenzano
Michele Bresciani
Ada Campanella
Federica De Blasio
Mario Dubbini
Massimo Fagioli
Claudio Lucarelli
Cristina Lucenti
Sergio Rosati
Enrico Sirri
Sesa Spanedda
Claudia Uncini
Lorenzo Verlato
Sandro Cerni
Presidente Farmacentro Servizi & Logistica
A questo numero ha partecipato:
Antonio Astuti - [email protected]
Michele Martella
Presidente SAFAR
Grafica Daniela Marchini / www.scritturescriteriate.it
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IL NOSTRO PROSSIMO VIAGGIO
Shopping a New York
A
bbiamo provato ad
andare su Wikipedia
(la più grande e famosa
enciclopedia online)
e abbiamo digitato la parola NEW
YORK. Questo è ciò che è apparso
(o almeno, un estratto).
New York sorge su un'area di 786
km² alla foce del fiume Hudson
nell'Oceano Atlantico. Situata in
parte sulla terraferma e in parte su
isole nella cosiddetta Baia di New
York (New York Bay), è amministrativamente divisa in cinque
distretti (borough): Manhattan,
Bronx, Queens, Brooklyn e Staten
Island. Di essi, uno è in terraferma
(il Bronx, situato a nord di
Manhattan); tre si trovano su di
un'isola circondata dal mare
(Staten Island, di fronte al New
Jersey; Queens e Brooklyn, rispettivamente nell'estremità nord-occi-
dentale e sud-occidentale dell'isola
di Long Island) e uno, Manhattan,
sull'appendice inferiore della penisola su cui si trova anche il Bronx,
ma che da esso è separato
dall'Harlem River, fiume-canale che
collega l'Hudson all'East River.
Certo, è una descrizione un po’ scolastica… ma ci serviva a delineare
un po’ meglio i confini di questa
metropoli e la sua “geografia”
Però non ci bastava, volevamo
anche capire cosa c’è dentro la
città. Qui è stato più difficile: la lista
era davvero lunga… la statua della
libertà è un simbolo, e fin qui è tutto
facile… il ponte di Brooklyn lo avevamo conosciuto con le gomme da
masticare e lo sentivamo già un po’
nostro… il palazzo di vetro dell’ONU
è ancora facile da immaginare…
Ci sono però cose che noi uomini e
donne di provincia fatichiamo a
disegnare dentro i nostri cervelli:
Che cos’è Ground Zero?
Sostanzialmente è un cantiere, un
grande cantiere, in cui si lavora alla
costruzione di qualcosa. Però un
americano non lo vive così: per chi
ha vissuto da vicino il dramma
dell’attentato dell’undici settembre,
Ground Zero è il senso della rinascita, il punto di discontinuità, la
nuova partenza, qualcosa che per
noi è difficile da sentire. Qualcosa
che ha a che fare con la sensazione
di trovarsi al centro del mondo
E Wall Street? Sulle pagine del Sole
24 ore o nei servizi dei telegiornali
abbiamo imparato a conoscere
l’indirizzo della borsa di New York,
ma ben diverso è quando tu sei lì e
pensi per un attimo “ecco, a qualche
centinaio di metri da me stanno
comprando e vendendo il futuro”.
Non è più solo una parola, sei lì e
capisci che sta avvenendo davvero,
a due passi da te.
Tutti noi abbiamo preso almeno una
volta il treno in vita nostra… chissà
che impressione ci potrebbe fare
mettere il naso nella Grand Central
Terminal, la stazione più grande
del mondo, nella quale milioni di
persone ogni giorno transitano o
lavorano…
In Italia non ci mancano certamente le opere d’arte e siamo sicuramente più sensibili di altre nazioni
al “bello” e all’opera artistica. Per
chi come noi è abituato al “classico”
sarà sicuramente un’esperienza
importante fare una visita al
M.O.M.A. (Museum Of Modern Art)
che è considerato da molti il più
importante museo al mondo di arte
moderna del mondo.
Ma le cose più emozionanti della
città crediamo che siano non tanto
nell’architettura quanto nella sensazione stessa di essere al centro del
pianeta… e come si può immaginare
nel centro convergono stimoli, esperienze, culture, tesori, arte, denaro,
tendenze… è qui che nasce una
moda o uno stile, è da qui che parte
un movimento o una opinione…
Esiste poi un lato più terreno, quello del “consumo”. A New York sono
localizzati i negozi più di immagine
e con un rapporto prezzo / qualità
spesso molto vantaggioso. Volete
comprare il nuovo Ipod della
Apple? C’è un palazzo (splendido)
solo per questo… Volete invece scoprire le ultime novità in fatto di
design? di articoli sportivi? di
vestiti? di accessori per la casa? di
oggetti da regalo? È molto probabile
che troverete nei negozi del centro
o nei grandi mall ancora di più di
quello che potete immaginare.
Fare shopping a New York nel periodo in cui andremo è una esperienza
che viene raccontata da tutti coloro
che ci sono stati come molto stimolante. Gli addobbi natalizi, insieme
alla grande abbondanza di articoli
e al rapporto vantaggioso euro /
dollaro ne fanno un momento
importante del nostro viaggio.
Non c’è spazio qui per raccontare
tutto, ma provate a immaginare
anche soltanto la sensazione di
trovarsi a Broadway, seduti in
poltrona a gustarsi un musical…
Provate a immaginare il momento
in cui, nel locale storico del jazz
mondiale, il Blue Note, la band
attacca con il primo accordo e voi
siete seduti con un cocktail in mano
e dite “ ecco… sono nel posto giusto
al momento giusto”.
Questo e tanto altro, che cercheremo di raccontarvi meglio sulla
circolare e sulla scheda di adesione,
lo vivremo insieme, dal 5 al 10
dicembre.
Questo numero di lemon dovrebbe
essere in farmacia entro la fine di
settembre, e quindi sarà probabilmente ancora possibile per qualche
giorno dare la propria adesione e
partire insieme a noi. Sarà un
momento molto bello della storia
Inter Co. Fa. speriamo di potere
condividere queste emozioni assieme a tanti amici e ci auguriamo di
avere realizzato un programma che
regali momenti emozionanti e
sereni a tutti i partecipanti.
A presto, quindi… la grande mela ci
aspetta….
Addentare la grande mela
N
on c’è due senza tre.
E così, dopo aver partecipato due anni fa con
gli amici di Inter Co. Fa.
Gruppo Sportivo al viaggio a Cuba
e, questo gennaio, al tour negli
Emirati Arabi, mi accingo ora ad
aderire, per la terza volta, a una
vostra proposta, quella assai stimolante di addentare la Grande Mela.
Ma mi volete ancora con voi, anche
se non sono farmacista? Certo, da
oltre trent’anni siamo sulla stessa
barca, vivo e mi agito per le vostre
stesse problematiche e, quindi, mi
considero un po’ di famiglia. Ma
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sono anche consapevole di essere il
rompi che, ogni settimana con
“Farma 7” e ogni mese con “Farma
Mese”, vi perseguita con i suoi articoli, messaggero non sempre di
buone notizie (ma non certo per
sua colpa). Ma suvvia, stare insieme con Inter Co. Fa. significa pur
sempre essere in viaggio, poter
dimenticare per un po’ la farmacia,
soprattutto trovarsi in allegra e
spensierata compagnia. E allora
prepariamole in fretta queste
valigie, e voliamo a New York!
Lorenzo Verlato
Direttore Farma 7 e Farma Mese
[email protected]
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Formentera - 4/11 Luglio 2009
DIARIO DI BORDO
I
“Tercios” di Inter Co. Fa.
Gruppo Sportivo ad Ibiza.
L’antica città di Ibiza è il simbolo
della potenza Aragonese e testimone della difesa della cristianità dalle
incursioni saracene.
A poca distanza dalla città di Algeri e
dalle coste dell’Africa, la fortezza
Aragonese, che si erge su un aspro
colle, testimoniava, insieme al borgo
marinaro, la volontà di resistere sulla
terra e sul mare alle incursioni
saracene.
La porta di accesso alla città, ricavata
nelle possenti mura difensive che circondano le case, recano ancora delle
statue romane: una acefala di Traiano,
ed un'altra di una dea romana, forse
Minerva. Con entrambe Filippo II di
Spagna voleva sottolineare la continuità tra il suo impero e quello romano.
Affranti, sudati, stanchi i membri di
Inter Co. Fa., superata la piazza di
ingresso, si sono inerpicati per le strette e ripide strade fino alla sommità
della rocca, ove si erge un castello, a la
cattedrale ed una stupenda vista sul
porto e sul mare aperto.
Anche loro, malgrado la stanchezza
ed il dolore ai piedi hanno sognato le
antiche “fuste” saracene e le galee
spagnole…
Ridiscendendo, in un caratteristico
localino, si sono avventati, con la furia
dei “tercios” spagnoli, sulla sangria e la
salsa di aglio, loro generosamente
offerta. I “tercios” nostrani si sono
avventati poi anche nelle piccole strade
del luogo marinaro, colme di caratteristici negozi, riportando numerosi trofei,
tra cui un “sombrero” messicano di
settanta centimetri di diametro.
T
ra canti, suoni, sole e
caipirinha, ho passato una
meravigliosa settimana con
tanti amici.
Paola Avignonesi Sorbini
Farmacentro - Perugia
[email protected]
P
orterò sempre nel mio cuore
il ricordo di questi giorni trascorsi insieme a Formentera.
Ringrazio Inter Co.Fa.
Gruppo Sportivo per la precisa e puntuale organizzazione e con lei tutti quei
Colleghi che mi hanno saputo accogliere
calorosamente e spero di poter partecipare ancora. Un abbraccio a tutti.
F
ormentera, piccola isola delle
Baleari dalle dimensioni
quasi insignificanti, eppure
così rinomata, tanto da essere definita “un'isola magica”. E in effetti
cosa non rende magico questo fazzoletto
di terra abbracciato dal mare?
Lasciandosi dietro il caos e l'opulenza
della città si approda su una landa
quasi deserta di sabbia e dune e ci si
trova davanti ad un panorama selvaggio tanto da pensare che la natura si
sia voluta ribellare all'uomo; però poi,
osservando meglio, ecco dei paesini
pieni di vita, dove si riuniscono ragazzi
e ragazze di tutta l'Europa per stare
insieme e divertirsi.
Ma il paesaggio cambia ancora: basta
poco per ritrovarsi in una delle splendide calette dell'isola a contemplare il
sole cremisi che si tuffa nell'acqua
cristallina mentre il cielo ed il mare si
infuocano. E ci si perde con il pensiero
di fronte a questo fenomeno spettacolare, che si ripete ogni giorno, ma che
emoziona sempre.
Ma...un attimo! Lì, in lontananza c'è
qualcuno... Ma sì! Siamo noi, noi di
Inter Co. Fa. Gruppo Sportivo,
insomma, i “tipici turisti”.
Però anche noi siamo cambiati: oltre
ad essere tutti più abbronzati, aleggia
nell'aria una nuova serenità e allegria,
tutti si sono lasciati alle spalle lo stress
del lavoro e degli impegni e si sono
ritrovati qui a Formentera, adulti e
ragazzi, decisi a godersi una vacanza
fantastica all'insegna del divertimento,
del benessere fisico e psicologico ma
soprattutto dell'amicizia. Sì, perché
è quest'ultima che lega persone così
diverse e che vivono in città così lontane, ecco un'altra importante caratteristica di Formentera: al ritorno avrai
senz'altro più amici dell'andata.
Se non è magia questa.
L
asciare il mare azzurro le
spiagge caraibiche di
Formentera è stato
pazzesco!!! Lasciare i miei
amici Inter Co. Fa. tristissimo! Mamma
mi dice che ci potrò giocare ancora
molto presto ma io lo so che l'occasione
più lunga e più bella è la settimana
azzurra Inter Co. Fa.!!! ...anche se da
grande non farò la farmacista vorrò
andare in vacanza con loro!!!
EVVIVA TOTO
F
ormentera non ha bisogno
del condizionatore.
Aaaghh…, non c’è aria
condizionataaa!!!
Questo è il grido che Michele e Toto si
sono sentiti rivolgere appena giunti a
Formentera, in quella che, forse, era la
giornata più umida nell’isola.
Michele non ha battuto ciglio, ma ci
guardava con il suo solito sorriso
sornione, che sembrava voler dire
“Vedrete fra qualche giorno…”, ma
dobbiamo ammettere che la sua
sicurezza era ben fondata.
Già dal secondo giorno ci siamo resi
conto che era molto meglio l’aria fresca
dovuta all’ombra dei pini, che circondavano i bungalow, di quella soffiata da un
condizionatore. Il terzo giorno eravamo
già pienamente immersi nell’atmosfera
dell’isola, grazie una giornata di pieno
relax passata nella bellissima e incontaminata spiaggia di Illetas, dove la bianca sabbia e l'acqua trasparente donavano al luogo un’immagine paradisiaca.
A questo punto, si è scatenato Toto, che
con il suo entusiasmo ci ha condotto
alla visita della meravigliosa città di
Ibiza, conclusa con un aperitivo annaffiato da litri e litri di sangria e alla fantastica gita in catamarano all’isola di
Espalmador, dove il Capitano si è trasformato in “cucinero” e ci ha preparato una grigliata, in riva al mare, prima
di tornare a mirare il tramonto.
E come al solito, e forse questa volta
anche di più, la fine di questa vacanza è
arrivata troppo presto, lasciando in
tutti noi una grande malinconia per
dover lasciare questa “piccola-grande”
isola, che ha tirato fuori l’Hippie che è
dentro di noi …
Claudia Uncini - Farmacentro - Jesi
[email protected]
V
acanza stupenda!
Si sono divertiti tutti, specialmente noi ragazzi che
abbiamo formato un gruppo
di 20 persone dai 12 ai 18 anni e abbiamo passato le nostre giornate insieme.
Questa settimana è davvero volata in
un attimo, pare ieri che siamo arrivati e
invece siamo già in partenza, purtroppo
quando ci si diverte passa il tempo e
non ci si accorge che è già arrivato
sabato. Oltre ad essere stata un’occasione per scoprire nuovi luoghi lo è stata
anche per scoprire una diversa cultura
e una nuova lingua. Davvero questo
viaggio lo consiglierei ai ragazzi!
Benedetta e Beatrice Avitabile - Farmacentro - Jesi
[email protected]
Antonia Balenzano - Farpas Coop - Bari
[email protected]
[email protected]
Il solito marito di una farmacista
Sergio Rosati - Farmacentro - Perugia
[email protected]
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Federica De Blasio
Safar - Pescara
[email protected]
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Cristina Lucenti - Safar - Pescara
[email protected]
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WOW, CHE INCONTRO!
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Nuove confezioni.*
Non solo un nuovo packaging, ma ricerca
e sviluppo per la salute dei pazienti.
Vecchie confezioni
Nuove confezioni
Caratteristiche delle
nuove confezioni:
Il colore del principio attivo varia in modo
che non vi siano mai due colori uguali in
ordine alfabetico nè tra prodotti che vengono
facilmente prescritti insieme.
Colore del dosaggio in netto
contrasto con quello della molecola.
Caratteri più leggibili.
Chiara indicazione di contenuto
e forma farmaceutica.
Le informazioni principali
sui tre lati della confezione.
Grazie ad un’attenta combinazione di colori e all’innovativa veste
grafica, le nuove confezioni Teva agevolano la corretta dispensazione
del farmaco aumentando così la sicurezza dei vostri clienti.
* La sostituzione delle vecchie confezioni con le nuove non avverrà
simultaneamente per tutte le tipologie di prodotto. Teva si impegna
a sostituire tutte le proprie confezioni gradualmente nel più breve
tempo possibile e in relazione alle proprie scorte.
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APPUNTI SPARSI
APPUNTI SPARSI
ES EM PL AR I N O N PR O TE TT I
.. .I N VI A D I ES TI N ZI O N E
era una volta il "FARMACISTA".
ma piacente, non necessariamente
Era un uomo, non necessariamente bello,
alto, ma nella media.
nte vederlo ornarsi di un decorativo
Sicuro di sè, in tempi non sospetti era freque
di peli), che gli dava un’aria austera,
rti
ricope
ore
superi
labbro
"pizzetto" (area del mento e
ma distinta.
Ricopriva spesso cariche importanti.
cultura,
nella scuola perché laureato e uomo di
Podestà ai tempi del ventennio, cattedratico
à saniassessore nell'Italia Repubblicana, autorit
poi sindaco o vice-sindaco o quanto meno
a uno "sborone".
taria prima dell'avvento del SSN, insomm
lio, un opinione, un consulto.
Un uomo da cui ci si recava per un consig
lio.
con aria sicura, dispensando tale consig
Vai dal farmacista, "LUI LO SA", si diceva
"lui" non fosse tutte queste cose
che
re
(semp
o
sindac
al
e
prete
al
Ed insieme al maresciallo,
dove
successo) era un pezzo di storia del luogo
insieme, in qualche caso si racconta sia
.
sapere
suo
il
sava
dispen
e
arte
sua
la
esercitava
Stessa cosa dicasi per "la Farmacista".
alta, e per
a volte piacente, non necessariamente
Donna non necessariamente bella, ma
questo, purtroppo, "non nella media".
austera e
a volte "succedeva", che le dava sì, un’aria
Meglio se non "ornata" da pizzetto, ma
e.
cinabil
inavvi
però
dola
renden
decisamente distinta,
fatica si
o lavoro e spesso solo a quello, che con
E per questo sposata interamente al propri
a
erra, dove solo i più meritevoli riuscivano
dopogu
del
anni
i,
difficil
anni
anni,
era, in quegli
più braci e difficili, in un periodo dove servivano
costos
perché
studi,
gli
e
termin
a
e
portar
nonostante il
conquistata, di diritto, un posto al sole,
cia che menti, si era, dicevo, con fatica
"maschio" fosse figura predominante.
no!!!
Ma le cose cambiano, si evolvono e cambia
50 lire e ci
e telefonico (che ai miei tempi costava
Dai segnali di fumo ad internet, dal getton
e, dove eroici cavalieri partivano,
crociat
dalle
ri,
cellula
ai
e)
sazion
facevi ore di conver
o direzione
infedeli, ad oggi, dove gli infedeli parton
direzione Terra Santa per convertire gli
tirci.
conver
a
noi
da
o
vengon
e
mondo
o
vecchi
è evolucoi tempi, anche il nostro farmacista si
Per cui volente o nolente, per stare al passo
C’
to, è cambiato.
da ideatore
dispensatore di cartine, opercoli, elisir,
Da farmacista sanitario, preparatore e
di padre in figlio di generazione
date
traman
e,
segret
ricette
di
e
di formule e geloso custod
in generazione, a...
spesso,
satore di scatolette colorate contenenti,
"farmacista manager, imprenditore", dispen
ano antichi
al "retro bottega" dove un tempo fumav
più
non
attento
attivo,
o
pricipi
stesso
lo
to "dietro al
bunsen, attento non più a ciò che è dispos
alambicchi riscaldati da "eroici" becchi
dovevano
amente di marmo ed alto, tanto che molti
banco", banco che "un tempo" era rigoros
ti".
"davan
sta
che
ciò
a
attento
ma
o,
aiutarsi con sgabelli costruiti all'uop
non esiste più, fedeli al business, che vuole
Anche perché, oggi, in molti casi il banco
.
cliente
il
e
"lui"
fra
e
barrier
l'eliminazione delle
col
, alle promozioni, che evidenzia non più
Attento quindi all’esposizione della merce
e sparati
ass intercambiabili o con messaggi scritti
plexigl
in
e
colonn
con
ma
,
sapere
o
propri
12
con led luminosi a velocità programmabile, attraverso video ultrapiatti sparsi in tutto il
"locale" che richiamano sì "le genti", ma non più per la sua statura sanitaria, ma perché da lui
in quel momento ci sono vantaggiose promozioni e il paracetamolo costa meno.
Per cui anche la "farmacista" ha di conseguenza seguito i tempi e si è evoluta.
Non più bassa e zitella, ma curatissima nel suo "essere", slanciata e longilinea, per cui
"patacca stratosferica".
Vestita da super gnocca, non più con mutandone ascellari e camici "pluribotonati", ma vestita
del "solo" camice, non facendo vedere ma intravedere, fidelizzando così il cliente, molto più
delle tessere a punti fedeltà, che tanto vanno di moda oggi.
Ed è per questo, che oggi, è difficile far credere ai giovani "chi eravamo".
Convincerli che la "cosa" richiede la laurea ed è difficile convincere anche il terziario, politici
in primis.
Infatti, come ben sapete, e se non lo sapete è ora che lo sappiate, i tempi attuali sono tristi.
Mi riferisco alla DPC o alla terrificante Distribuzione Diretta, che da noi in Romagna, terra
dominata da Bersani e dalle sue armate, che avanzano sventolando vessilli e bandiere dal
colore nefasto "il rosso", riportanti lugubri disegni male-auguranti "la falce e il martello"
(a tal proposito mi ricordo di un uomo, che sventolava una bandiera del genere e sfilava in
corteo insieme ad altre numerose persone, che a gran voce, chiedevano un lavoro, per un
futuro migliore. Un imprenditore "liberale e democratico" che passava di lì, si fermò a bordo
della sua Maserati e disse: Vuoi il lavoro? Bene, presentati domattina in via tal dei tali alla
tal ora e vai direttamente dalla mia segretaria.
L'uomo che sventolava la bandiera lo guardò incredulo e rispose: "Cazzo ci sono almeno
100.000 persone e lo dici proprio a me???”), dicevo, spesso mi perdo, Bersani con le sue
armate, ci sfalda le palle dall'alto del suo sapere e del suo fare.
Ma è normale che sia così.
D'altronde in Italia, terra di promesse mai mantenute, può succedere di tutto. Anche che un
laureato in Filosofia (Bersani appunto) decida di fare il Ministro delle Finanze.
Immmagino che il mio nonno "Manghin", che ho menzionato più volte, per via delle sue
attitudini da Galletto Romagnolo e per via del fatto che il suo pollaio "straboccava", si stia
rivoltando nella tomba, dato che mi diceva che a casa sua, che poi era anche casa mia, il vino
non era rosso, ma nero e forse questa è una delle ragioni per la quale il vino è diventato poi
per me, Rosé.
Ma la cosa triste è che il tempo passa e inesorabilmente gli anni avanzano.
Infatti quando a casa mi fanno notare che ho passato i cinquanta (in genere dopo qualche
esternazione non proprio ortodossa e quindi spesso) stento a crederci.
E allora ripenso al mio anno di nascita, faccio due conti e mi convinco che è vero.
Va beh che la qualità della vita è migliorata. Infatti, quando ero un bambino, un uomo della
mia età era vecchio, sia nel modo di essere che nel fisico.
L'andazzo era, che quando purtroppo uno se ne "andava" si diceva:
Si, va beh, d'altronde era anziano aveva più di 50 anni.
Oggi questa è un’eventualità remota dato che le medicine ci aiutano, però fatti due conti mi
saranno rimasti sì e no 30 anni, di cui 15 ancora in essere, attivo mentalmente e fisicamente
poi... i miei figli cominceranno a dirmi:
Babbo stai fermo, babbo non ti muovere, babbo aspettami qui, babbo cosa guardi? babbo non ti... toccare, babbo
non ti infilare le... dita nel naso, signora ci scusi ma sa
...fatichiamo a tenerlo fermo, e questa cosa mi rattrista
molto di più delle bandiere rosse, delle falci e dei
martelli e dell'erba che cresce nel giardino, incurante
del fatto che io la tagli regolarmente.
E al grido di “farmacisti rurali "sussidiati" uniamoci che
è ora” ... vi saluto!!!
Massimo Fagioli - ruralissimo farmacista in
Roncofreddo - CO.RO.FAR - Italia
[email protected]
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APPUNTI SPARSI
APPUNTI SPARSI
“C
erca
te
le pe vi una c
r
a
siate siane ve setta da
r
l
gioca felici con di, un be tetto ros
preg
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s
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no a
b
mi è
llegr imbi in giardino o,
sopr
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to
a
a
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Ebbe ttutto, m more, Am imasta mente”. rno che e
impr
n
Ques
e
mod e tornia a anche ore con
e
iuga ssa da u ta frase
N
le, A
voi f rnamen mo a que ON am
n
o
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Grazie di tutto e un arrivederc
cali.it
- Cagliari - farmaciabaressa@tis
Sesa Spanedda - CO.SA.FA.CA.
Q
14
ALASKA, L’ULTIMA
FRONTIERA
C
on la globalizzazione, che appiattisce ogni cosa, tutti i paesi del mondo tendono ad
assomigliarsi, vediamo e troviamo le stesse cose in Norvegia e in Sud Africa.
Mangiamo le mele del Cile e le carote dell’Argentina. Ma a tutto questo fa eccezione
un posto al mondo che non assomiglia a nessun altro. Questo paese si chiama
Alaska. Sulla bandiera di questo stato figura la scritta “The last frontier”. L’Ultima frontiera.
Un motto assolutamente appropriato, perché le cose che ho visto in Alaska non le ho viste in
nessun altro posto al mondo. Ho visto ghiacciai lunghi centinaia di chilometri terminare la
loro corsa in mare con crolli spettacolari, ammirati dal battello a poche decine di metri.
Ho visto l’orso Greezly catturare i salmoni lungo le rapide dei fiumi e le Alci, dalle enormi
corna, pascolare negli acquitrini della tundra. Ho visto le gare con le slitte trainate dai cani.
Ho cercato l’oro setacciando la sabbia della spiaggia di Nome (e l’ho pure trovato). Ma questa
volta voglio descrivere l’emozione provata nel sorvolare la montagna più alta del Nord
America. Il giro in idrovolante sul Mc Kinley.
Decolliamo da un laghetto vicino Anchorage fra milioni di oche selvatiche, sorvoliamo alcuni
chilometri di tundra e subito ci appare la sagoma enorme e luccicante di ghiacci del Mc
Kinley. A fatica il piccolo idrovolante, che trasporta solo quattro persone oltre il pilota,
sale a spirale fino a 6000 metri regalandoci scenari incredibili di ghiacciai e creste rocciose.
Dopo alcuni giri l’idrovolante scende in una vallata dove, incastonato fra i ghiacci, appare
uno specchio d’acqua limpidissima e immobile, che si increspa solo quando i pattini
dell’idrovolante scivolano dolcemente sulla superficie del laghetto. Il pilota accosta a riva
e ci fa scendere a terra. Tutto è di una bellezza irreale, il laghetto di un verde smeraldo, i
ghiacciai abbaglianti, il cielo di un blu intenso. Raccolgo un sasso, per ricordo, come faccio
sempre quando vedo posti straordinari. Vale più di qualsiasi souvenir.
Risaliamo a bordo, l’aereo decolla, poi scende verso il mare che si intravede in lontananza.
Cosa posso dire?
Mi convinco che l’Alaska non può essere descritta, va solo
vista dal vero e presto, perché
potrebbe essere veramente
L’ULTIMA FRONTIERA.
Claudio Lucarelli
Farmacentro - Jesi
[email protected]
15
3 lemon 09 ok x grapho5:LEMON 5 X AD 5.0 08/09/09 23:04 Pagina 16
APPUNTI SPARSI
APPUNTI SPARSI
Giochi proibiti, passatempi
pericolosi, ovvero il pericolo
è il mio mestiere: da M. Scevola
a E. Toti e ritorno...
O
re 15.00 del 2 luglio 2009. È estate, è evidente, lo si evince dalla data.
Sono in campagna, vicino a Cesena, in quello, che a detta di tutti è il clone del Paradiso
Terreste. Non manca niente, a parte Adamo ed Eva, ma si sa, non si può avere tutto
dalla vita. È anche giovedi pomeriggio ed è il mio turno di chiusura.
Svesto i panni del farmacista ed indosso quelli del contadino, che è uno dei miei tanti hobby, oltre
al tennis, il calcetto, il ciclismo, e i miei figli.
Devo tagliare l'erba.
Sono proprietario insieme a mia moglie di 2 ettari di terreno, qualche pianta da frutto, un filare
di buon sangiovese ed un orto super curato, insalata, carciofi, piselli, pomodori etc.
Un cane, Tappo, di razza carlino, che scorazza avanti indietro e che si è specializzato nell'inseguimento e nel controllo di un paio di galline che, recentemente, ci hanno regalato un paio di pulcini
(è evidente che c'è anche il gallo, Tappo, purtroppo per lui, è ancora vergine e non gli piacciono le
galline,... vive!!!).
Siamo in attesa di un paio di caprette, conigli e se possibile anche un cavallino per la mia bambina.
Sono indeciso sul da farsi, perché da est stanno arrivando nubi minacciose e perché ormai è noto,
è da est che arriva sempre il peggio.
Il tempo minaccia, ma la sfiga vuole che piova tutto intorno e lì, sul mio campo no.
Molto bene, non mi sono vestito invano.
È caldo, per cui sono rigorosamente in calzoncini corti, maglietta, stivali e l'immancabile cappello
di paglia che mi arruola di diritto nell'esercito degli "agricoli".
Ho anche il fazzolletto intorno al collo, non è rosso per ovvi motivi, che non sto ad elencare, ma che
ormai sono noti a tutti.
Ho due scelte.
Trattorino taglia erba a benzina, super sicuro, come ti alzi dal sedile, stacca il contatto e si spegne?
Trattorino taglia erba a diesel, tranquillo, più potente, ma che non si spegne neanche se glielo
chiedi in arabo?
Scelgo chiaramente quello a diesel, non ho molto tempo e devo far presto.
Un ultimo sguardo al cielo, sono circondato da temporali, però li non piove, solo un pò di vento che
non dà fastidio, anzi.
Unico presente, mio suocero, sordo come una campana, che traffica tra i pomodori.
Ultimo controllo al mezzo meccanico, tutto in ordine, si parte.
Metto in moto, aziono le frese e via.
Mi piace, mi da un senso di libertà incredibile e quando sono sul trattore voglio ancora più bene a
mia moglie, (dire che l'amo di più, mi sembra eccessivo dopo 24 anni di matrimonio) perché è lei il
motivo principale per cui ci siamo lanciati in questa avventura agreste.
Premetto, io quando taglio l'erba, taglio l'erba, non ne deve rimanere neanche un ciuffo, tutto deve
essere in super ordine.
Ed è per questo che ripassando vicino al filare del sangiovese, vedo un ciuffetto di erba che mi
guarda con un sorriso da presa per il culo!!!
E come disse la nonna ai famigliari, in tempo di guerra, che non volevano che i tedeschi violentassero anche lei: a no!!! sle guera, lè guera par tot (a no, se è guerra è guerra per tutti), con una
manovra degna del miglior Nuvolari, piego, stringendo la curva in direzione ciuffo ribelle... ma
piego troppo e punto la pianta di sangiovese.
Ho due scelte: Continuo la corsa, rimanendo seduto e stendo la vigna e non mi succede nulla o
improvviso? Scelgo chiaramente la seconda. Improvviso. Mi alzo in piedi (e vi consiglio di non
farlo mai, se mai vi troverete su un trattore) e chissà perché tento di alzare il fil di ferro del filare,
per passarci sotto. Neanche Rambo ci sarebbe riuscito.
Succede che il trattorino urta con la ruota posteriore nel palo che tiene la vigna, io sono in piedi
sbilanciato in avanti e purtroppo cado.
Ho due scelte: Cado lontano dalle ruote o cado vicino, ma non sotto?
Purtroppo nessuna delle due, sono caduto rimanendo con la mano sinistra e il polpaccio destro,
sotto, rispettivamente, alla ruota anteriore e posteriore.
16
Il trattore, come detto, diesel,
non si spegne, continua la sua
corsa, punta nel fil di ferro e con
le ruote continua a girare, però
sotto "cazzo" c'ero io.
Ero bloccato, non so quanto son
rimasto li. Ho tentato di tutto,
di uscire , ma non ce la facevo,
e non riuscivo neanche a togliere la marcia. Che fare?
Ho due scelte: Stare li e consumarmi o chiamare aiuto (ma
"merda" l'unico presente era
mio suocero "sordo come una
campana"!!!)?
Scelgo, per forza la seconda.
Chiamo aiuto.
E da li a poco un angelo mandato dal cielo, si materializza nella persona di Francesca,
mia figlia, (scusate voi non mi vedete, ma sono in questo momento visibilmente
commosso) che riesce a spegnere il motore.
Non doveva essere li, doveva essere a Bologna, aveva cambiato percorso per venirmi a salutare,
anche se in ritardo ad un appuntamento.
Destino? Provvidenza? Culo? Non lo so. Ma sicuramente la mia fede si è rafforzata. Se per la mia
bambina stravedevo prima, pensate adesso.
La cosa è continuata, dato che ho avuto un trauma da schiacciamento alle dita, con ustione di
terzo grado a mano e polpaccio, tre interventi chirurgici con ricostruzione dei tendini e innesti di
pelle, passando da Henrik, ortopedico tedesco, che mi voleva amputare una falange, i tedeschi si
vede che ce l'hanno nel sangue, ma per fortuna grazie al mio amico primario che mi ha operato e
al mio amico Paolo, medico e direttore sanitario, che hanno fatto resistenza, ho ancora tutto al
loro posto, smangagnati ma al loro posto.
Adesso sono in convalescenza nella mia farmacia, sperando che tutto si risolva.
Poteva andare peggio certo, poteva anche andare meglio, ma è andata così.
La cosa che mi ha fatto più piacere in questa avventura sono state le manifestazioni d'affetto
che mi sono piovute da tutte le parti.
A parte la mia famiglia, i miei amici "comunisti" confermando buoni sentimenti, anche se
notoriamente "mangiano i bambini", i colleghi, dott .A. Malossi e signora che si sono adoperati
nella ricerca di qualcuno che potesse sostituirmi, e Casetti dott. Gino che mi ha prestato suo figlio,
dott. Luca , che mi ha egregiamente sostituito nell'ultima settimana di degenza, evidenziando doti
professionali e umane notevoli (e scompiglio nel pubblico femminile roncofreddese), e tutti coloro
che mi hanno tenuto compagnia, con sms, nelle lunghe giornate di ospedale, Toto compreso.
Grazie a tutti e alla prossima, ops intendo al prossimo Lemon per le sfighe io ho già dato.
Ciao, ciao.
Massimo Fagioli, Roncofreddo - CO.RO.FAR - Italia.
[email protected]
“Appunti sparsi” aspetta sempre
nuovi amici...
Invia il tuo articolo e la tua foto a:
[email protected]
Ti aspettiamo!!!
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3 lemon 09 ok x grapho5:LEMON 5 X AD 5.0 08/09/09 23:04 Pagina 18
Elena Corvucci
[email protected]
UMORISMO IN PILLOLE
Dalla raccolta del Dottore Enrico Sirri
Dottore, vorrei quella fialetta per le zecchere dei cani...
Non sentivo più niente e mi han detto di fare l'esame geometrico (audiometrico)
Ho un gran dolore al piede, ho un'unghia incarnata!!! (incarnita)
Soffro alla carota... (carotide)
Son preoccupato... ho fatto le analisi e ho i gliceri alti!!!
Ho fatto l'operazione alla mano, avevo il tunnel scarpale!!!
Il Dottore mi ha fatto la ricetta per prenotare la Bisonanza magnetica (risonanza)
Mio marito ha una tenovaginite alla mano!!! (tenosinovite)
Dottore, son pieno di fetastasi... (metastasi)
Devo fare l'Ecodoppless ai vasi Esotici... (aortici)
Enrico Sirri
[email protected]
Ne è passato di tempo da quando, per procurare un farmaco urgente, il pratico partiva trafelato dalla farmacia verso il piccolo
magazzino in centro città. Oggi con il Track & Trace i distributori
moderni del farmaco sono in grado di controllare minuto per minuto il tragitto della merce - il termine tecnico è tracciare - sin dal
momento della preparazione fino alla consegna in farmacia.
Nella foto, i nuovi furgoni Corofar portano lʼimmagine di CorofarSalute per le strade del mondo.
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Laila Valentini
[email protected]
La Farmacia dei servizi: in arrivo il decreto
È approdato in Consiglio dei Ministri, il 31 luglio scorso, il Decreto Legislativo che individua i servizi al cittadino che
le farmacie pubbliche e private potranno erogare nellʼambito del SSN, in attuazione della delega approvata a giugno con lʼarticolo 11 della Legge 69/2009.
Sulla base delle nuove disposizioni le farmacie, nel rispetto di quanto previsto dai Piani socio-sanitari regionali e previa adesione del titolare, potranno partecipare al servizio di Assistenza Domiciliare Integrata, in collaborazione con
i medici di Medicina Generale e i Pediatri di libera scelta, dispensando e consegnando a domicilio farmaci e dispositivi medici, farmaci a distribuzione diretta (per conto delle strutture sanitarie), miscele per la nutrizione artificiale e
antidolorifici di propria produzione, e mettendo a disposizione operatori socio-sanitari, infermieri e fisioterapisti, per
specifiche prestazioni professionali da effettuarsi nel domicilio del paziente, ma non in farmacia, ad eccezione dei
“servizi di secondo livello” rivolti a singoli assistiti, sempre su prescrizione medica.
Le farmacie saranno inoltre coinvolte nel monitoraggio delle terapie dei pazienti cronici ed in programmi di farmacovigilanza e potranno rappresentare un presidio di primo soccorso, dotandosi di defibrillatore semiautomatico.
I cittadini avranno la possibilità di prenotare in farmacia visite specialistiche presso le strutture sanitarie pubbliche e
private accreditate, pagare i ticket e ritirare i referti; potranno partecipare a programmi di educazione sanitaria e a
campagne di prevenzione delle principali patologie a forte impatto sociale e sottoporsi ad auto-analisi di prima istanza, che non prevedano però attività di prescrizione, diagnosi e prelievo di sangue o plasma mediante siringa.
Il decreto specifica che questo nuovo ruolo della farmacia non dovrà comportare ulteriori oneri a carico della finanza pubblica né incrementi di personale, ma dovrà risultare invece dal riciclo delle economie derivanti dallʼesercizio
delle nuove funzioni, in particolare dalle deospedalizzazioni accelerate e dalla maggiore adesione dei pazienti alle
terapie.
Bisognerà ora aspettare il rinnovo della convenzione che disciplina il rapporto delle farmacie con il SSN e gli accordi regionali attuativi che ne discenderanno, ai quali spetta il compito di definire i requisiti, e quindi le caratteristiche
strutturali, organizzative e tecnologiche, delle farmacie che potranno espletare tali funzioni e di stabilire le modalità
e i tempi di pagamento dei nuovi servizi, il cui limite di spesa risulterà dalle certificazioni prodotte dalle singole
Regioni, mentre le prestazioni extra-tetto saranno a carico del cittadino che le richiede.
Si tratta di una piccola rivoluzione normativa che sappiamo nascere dalla base e prendere spunto da esperienze già
realizzate con successo in alcune realtà regionali.
La nostra Cooperativa, dal lontano 2002, ha investito risorse umane ed economiche per lo sviluppo di servizi innovativi al cittadino, intravedendo in quella che è stata una vera e propria sfida una politica vincente che potesse assicurare
un futuro alla farmacia, alla luce dei cambiamenti socio-economici in atto, e potesse valorizzare il ruolo professionale
del farmacista, estendendo la funzione di dispensatore di farmaci e delineando una nuova figura in grado di rispondere in maniera sempre più efficace ed esaustiva alle esigenze di salute e di assistenza sanitaria dei cittadini.
Ora dobbiamo attendere il testo definitivo del decreto e gli accordi regionali per conoscere i dettagli e attrezzarci di
conseguenza, ma le nostre farmacie la loro piccola rivoluzione lʼhanno già intrapresa tanti anni fa e sono già preparate ad affrontare, con il supporto progettuale e organizzativo della Cooperativa, questa “nuova sfida”.
Raccolta, stoccaggio e smaltimento rifiuti speciali, con
separazione dei prodotti indennizzabili; gestione dei resi,
compilazione di elenchi analitici, verbali di distruzione e
riepiloghi per lo scarico di magazzino.
Raccolta e smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi
derivanti da autoanalisi e laboratori galenici con la
compilazione del M.U.D.
Consulenza direttamente in Farmacia su problematiche
fiscali e di gestione del magazzino.
Analisi dello stato del magazzino, nel rispetto della
posizione dei prodotti: risultati su CD, con elenco analitico
dei prodotti, riepiloghi suddivisi per aliquota IVA.
Definizione e riassetto aree terapeutiche (ottimizzazione
layout merceologico, revisione dei percorsi e ridistribuzione
degli spazi espositivi) mediante il posizionamento di scritte
segnaletiche di ripiano (reglettes, portareglettes,
evidenziatori plottati in forex/plexiglass, visual in bachlight
retroilluminati), realizzazione e allestimento di vetrine
scenografiche personalizzate a tema.
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Antonio Astuti
[email protected]
Tre anni di storia: da Berlino al
“miracolo” umbro-marchigiano
Il 9 luglio del 2006, alle ore 23.35, i sismografi hanno registrato una
piccola scossa di terremoto che ha coinciso con il salto che oltre
50.000.000 di italiani hanno fatto nel momento in cui il pallone calciato da Fabio Grosso, infilandosi alla sinistra del
portiere della Francia Barthez, ha regalato alla
Nazionale il suo quarto titolo mondiale in
Germania.
Qualche giorno dopo, Luigi Bersani, allora
Ministro dellʼEconomia, aveva abbattuto uno dei
capisaldi su cui si basava da 80 anni la Farmacia italiana: il monopolio. In conseguenza della sua legge, infatti, SOP e OTC hanno
cominciato ad essere venduti al di fuori del canale tradizionale (lʼunico!) nei supermercati e nei cosiddetti “esercizi prossimali”.
Partendo da questi due eventi di enorme rilevanza… “globale” e “settoriale”… capaci di dimostrare lʼuno come il lavoro di squadra paghi sempre (lʼItalia vinse la Coppa grazie al gruppo e non certo ai singoli) e lʼaltro come non esista
niente di immutevole (a maggior ragione nel terzo millennio in un campo così “volubile” come la farmaceutica), ciò che
per tanto tempo era stata una vicinanza più teorica che pratica, quasi allʼimprovviso subì una decisa accelerazione e
i vertici di SAF Jesi e UMBRAFARM Perugia si ritrovarono a braccetto a parlare di “integrazione aziendale” e iniziative sinergiche.
Nellʼagosto del 2006, nacque così negli uffici delle due cooperative il desiderio di integrare le strutture ed il primo progetto comune fra le due società, mirato a creare una grande “Catena” di farmacie capace di “rispondere”, in maniera
organizzata e centralizzata, alle evoluzioni del mercato anche e soprattutto nellʼottica di dare finalmente concretezza
al concetto ancora astratto di “Farmacia dei Servizi”.
Ma il destino a volte gioca strani scherzi e lʼ8 settembre 2006 tutto sembrò andare, letteralmente, in fumo, quando un
disastroso incendio rase al suolo la quasi totalità dellʼ stabilimento di Jesi.
Come una sorta di “Araba Fenice”, però, quel nefasto evento ebbe il “merito” di scatenare una reazione tale da far
risorgere immediatamente dalle proprie ceneri il desiderio di concretizzare un sogno, diventato in poche ore realtà nel
momento in cui i 300 Soci della SAF, rimasti senza rifornimento nel giro di una notte, si videro recapitare la merce
dalle altre tre Cooperative del Consorzio Farmacentro e, nel corso di unʼAssemblea straordinaria tenutasi nemmeno
48 ore dopo lo spegnimento delle fiamme, deliberarono unanimemente per la ricostruzione dellʼazienda.
La memoria gioca strani scherzi: mentre il rigore di Grosso ci sembra essere stato tirato ieri, tale fu vivida la sensazione di gioia che pervase lʼintero Paese, ripensare alle macerie della SAF ci risulta invece difficile e la nostra mente
fatica, come se si rifiutasse di farlo, a ricostruire le immagini del magazzino fumante e del futuro fattosi repentinamente buio.
Oggi, mancano appena nove mesi al Campionato Mondiale del Sud Africa e la Nazionale, fra corsi, ricorsi, ricambi
generazionali (pochi) e giocatori non convocati (molti) si appresta a difendere quel titolo che ancora si fregia di portare cucito sulla maglia azzurra. E oggi, a 36 mesi dallʼincendio, la SAF non esiste più, così come non esiste più
lʼUMBRAFARM, per il semplice motivo che finalmente, al termine di un percorso complesso, pieno di difficoltà operative, tecniche, professionali, gestionali anche e soprattutto “umane”, già dallʼinizio del 2009 al loro posto cʼè FARMACENTRO SERVIZI E LOGISTICA, la più importante Cooperativa del Centro Italia.
22
Ma, visto che non bisogna mai dare nulla per scontato, è
decisamente utile ripercorrere velocemente la cronologia delle tappe che testimoniano la riuscita del nostro
“miracolo” umbro-marchigiano:
Agosto 2006 - Definizione del “Progetto Catena” in comune
fra SAF e UMBRAFARM.
8 settembre 2006 - Incendio dello stabilimento di Jesi.
11 settembre 2006 - Inizio della fornitura alle farmacie socie
SAF da parte di UMBRAFARM (oltre che di COROFAR Forlì
e SAFAR Pescara).
Ottobre 2006 - Decisione strategica di avviare la progettazione di un percorso di fusione fra SAF e UMBRAFARM e
inizio della ricostruzione del magazzino di Jesi.
Febbraio 2007 - Ripartenza parziale dellʼoperatività del
magazzino di Jesi.
Settembre 2007 - Prima riunione congiunta dei responsabili dei settori operativi delle due Cooperative e avvio ufficiale
del percorso tecnico, legale e amministrativo mirato alla
fusione.
Marzo 2008 - Inaugurazione e avviamento completo del
nuovo magazzino di Jesi.
Aprile 2008 - Arrivo di Alessandro Bruschi, incaricato
Amministratore Delegato congiunto delle due Cooperative.
Settembre 2008 – Delibera delle due Assemblee dei Soci di
SAF e UMBRAFARM sulla fusione fra le due Cooperative.
Dicembre 2008 - Presentazione del logo della nuova società FARMACENTRO SERVIZI E LOGISTICA durante la celebrazione del trentennale di UMBRAFARM.
Gennaio 2009 - Partenza operativa della nuova
Cooperativa FARMACENTRO SERVIZI E LOGISTICA.
Marzo 2009 - Approvazione del Regolamento Interno alla
prima Assemblea dei Soci della nuova Cooperativa
Giugno 2009 - Elezione del Presidente Sandro Cerni e del
nuovo CDA allʼAssemblea dei Soci e attivazione dei due poli
logistici di Jesi e Perugia con le nuove insegne luminose
comuni.
Settembre 2009 - Inaugurazione dei nuovi uffici della sede
di Jesi.
Tutto ciò è accaduto mentre Marcello Lippi, tornato a sedere sulla panchina dellʼItalia dopo una pausa di “splendido”
riposo, ha deciso di affrontare le qualificazioni ai Mondiali
del 2010 con lo stesso gruppo passato alla storia per lʼimpresa di Berlino.
Tre anni. Possono apparire pochissimi se rapportati alla
“staticità” dellʼimpostazione di una Nazionale. Possono
apparire altrettanto pochi se la Legge Bersani è attualmente
in discussione e potrebbe addirittura essere “cancellata”. Ma
tre anni sono in realtà tantissimi se umbri e marchigiani si
mettono insieme per fare qualcosa di grande.
Partendo da un mucchio di cenere…
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3 lemon 09 ok x grapho5:LEMON 5 X AD 5.0 08/09/09 23:04 Pagina 24
Farmacentro - Jesi - [email protected]
MARIO DUBBINI
L’amicizia, grande cosa!!!
uesta bella estate chiude ormai la sua porta.
Le vacanze dei figli studenti, i tempi di ferie e questo magnifico sole che le ha accompagnate, hanno ben
disposto molti di noi ad incontrarsi e relazionarsi nel più disinvolto dei modi così come Inter Co. Fa.
Gruppo Sportivo ci ha abituato. Per me, poi, l'estate sarà più lunga del previsto perché la chiuderò in
Sardegna con gli amici Sardi. Mi giunge infatti da loro un invito bellissimo ed emozionante... emozionante!
Parlo di me, di questo fatto e di questo prossimo incontro per dire a tutti che la senilità ci riserva comunque un
premio. Lo merito??? Di certo amo soprattutto sentirmi vicino ad amici non comuni che mi vogliono sinceramente
bene. A presto. Mario
Q