Il n. 4 - 2008 della rivista LEMON
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Il n. 4 - 2008 della rivista LEMON
PERIODICO EDITO DA INTER CO. FA. GRUPPO SPORTIVO E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI SOCI DELLE COOPERATIVE CO.RO.FAR.; CO.SA.FA.CA.; S.A.F.; SAFAR; UMBRAFARM. ANNO V - N° 4 • Novembre 2008 lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0 5-11-2008 2:14 Pagina 1 lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0 5-11-2008 2:14 Pagina 2 S.A.F. - Jesi - [email protected] TOTO CANALINI ANNO V - N° 4 • Novembre 2008 PERIODICO EDITO DA INTER CO. FA. GRUPPO SPORTIVO E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI SOCI DELLE COOPERATIVE CO.RO.FAR.; CO.SA.FA.CA.; S.A.F.; SAFAR; UMBRAFARM. Un evento: Farmacentro logistica e servizi IL COMITATO DI REDAZIONE DI LEMON È COSTITUITO DAL CONSIGLIO INTER CO. FA. GRUPPO SPORTIVO PRESIDENTE: • TOTO CANALINI CONSIGLIERI: • ROBERTO BARTOLI • ALBERTO COSTA • ANDREA MAGLIONI • ANDREA PAOLETTI • FRANCESCO SIMONCELLI • MARIO DUBBINI - “PAPÀ“ on spetta a me, quale responsabile di questa rivista, trattare temi non dovuti. Non spetta a me toccare problemi inerenti l’Ordine Professionale oppure quelli altrettanto importanti riguardanti il nostro Sindacato. Non mi tocca neppure affrontare specificatamente i problemi cooperativistici pur se Lemon è una rivista voluta e creata per i Soci delle Cooperative, ma limitatamente a tutto ciò che è il rapporto interpersonale, le conoscenze tra di noi, la facilitazione per l'approccio e quindi per la crescita di nuove amicizie. I temi sono questi, conditi N TIRATURA 2500 COPIE, COSÌ DISTRIBUITE: 270 CO.RO.FAR.; 500 SAFAR, 340 S.A.F.; 270 UMBRAFARM; 770 CO.SA.FA.CA.; 250 UFL GENOVA; 100 REDAZIONE Per informazioni, suggerimenti, commenti o un semplice confronto, potete rivolgervi a: Toto Canalini (Direttore strategico) Tel. 0721 910315 [email protected] Michele Bresciani (Art director) Tel. 0721 392338 [email protected] Giuliana Gioacchini (Segreteria organizzativa) Tel. 0731 219729 [email protected] Grossa novità! Per vedere le foto dei nostri incontri non sarà più necessario confidare nella sollecitudine dei “fotografi” a rispondere alle mail e aspettare i pesanti file allegati. Da oggi sono on line tutti gli scatti delle nostre vacanze. Non bisogna far altro che aprire la pagina web http://picasaweb.google.it/totocanalini, scegliere lʼalbum che ci interessa e poi… scaricare le foto con il nostro profilo migliore! enorme di solidità e potenza unico nel centro Italia. Il tam-tam vuole che presto anche la Corofar e poi la Safar (e perché no anche la Cosafaca) possano definitivamente aggregarsi in una sola realtà raggiungendo una forza e un valore inimmaginabili (saremmo oltre 2300 farmacie su un totale in Italia di 16000). Lascio all'Amministratore Delegato Dr. Alessandro Bruschi, a pagina 23, le dovute comunicazioni ma non potevo e non volevo rimanere indifferente a quello che tutti gli Amici delle nostre Cooperative giudicano con orgoglio un vero evento. ➠ Tutti on line! ovviamente dall'evasione, da un viaggio, da un qualsiasi progetto ludico e proponibile nello spirito dello stare insieme; conoscendosi meglio le persone, potranno meglio conoscersi i farmacisti e meglio in un discorso univoco crescere condividendo i principi di Soci Cooperatori. Ma mi sia permesso derogare una volta vista la grande occasione appena conclusasi. A settembre infatti le Cooperative Saf e Umbrafarm si sono finalmente fuse in un'unica realtà. Non sono più "sorelle" come si è più volte detto in passato ma sono un'unica Cooperativa costituita da 600 farmacie associate, concretizzando così un passo Grafica Daniela Marchini / www.scritturescriteriate.it - Stampa Grapho5 3 lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0 5-11-2008 2:14 Pagina 4 UMORISMO IN PILLOLE IL NOSTRO PROSSIMO VIAGGIO Una signora entra in farmacia e con un fare molto sofferente si avvicina al bancone. Il farmacista, vedendola in quello stato, le chiede premuroso: “Signora, cosa le è successo?” E lei, molto sicura di sé, risponde: "Non mi dica niente... ho appena fatto una visita e il dottore mi ha trovato le ARACHIDI (ragadi) sotto, nel sedere...” Tra due amici: “Hai visto, poveretto, Nicola si è sentito male.” “E cos'ha fatto?” “Mi hanno detto che gli ha preso un IPTUS!” Dal Dermatologo: Sono qui con mio marito, lo deve visitare, ha un NEON sulla fronte... Vorrei l'Essaven gel per le vene vorticose... Ho avuto un CACTUS cerebrale... Ho abolito i FARINACCI... Il dottore dice che per dimagrire devo mangiare meno IDROCARBURI (carboidrati) Ho l'ernia del DISCOLO........ E voi? Non avete aneddoti da mandarci? Condividete con noi le vostre comiche quotidiane. Vi aspettiamo! D alle Alpi alle Piramidi… E anche di più, per noi di Inter Co. Fa. Gruppo Sportivo! Già, perché saremo ancor più a sud delle piramidi questa volta, e precisamente a Dubai. Se volessimo essere ulteriormente precisi, in realtà dovremmo dire che faremo il percorso all’indietro, passando dal caldo del deserto alle nevi di Campiglio, un paio di mesi dopo. Ma andiamo con ordine: dal 4 all’11 Gennaio, ancora in tempo di vacanze, saremo in crociera - a bordo di Costa Classica - tra Dubai, Oman, Emirati Arabi e Bahrein per conoscere gli aspetti più significativi di questo angolo del vicino Oriente dove convivono in armonia le realtà più contrastanti. Panorami ed esperienze esotiche, fusione di modernità e civiltà antiche, di mare e deserto, di Oriente e Occidente, di cultura e divertimento, di shopping e lusso sfrenato… tanti momenti da passare insieme grazie all’amicizia e all’atmosfera informale e rilassata che si crea durante la vacanza. Questa meta, considerata una delle più esclusive 4 e richieste del momento, è famosa anche grazie a un’accogliente e tollerante atmosfera in cui la vita trascorre fra tradizione araba e nuove tendenze cosmopolite. La nave è una sintesi di eleganza: lontana dal rumore mediatico delle grandi navi, è rimasta la più piccola ed esclusiva delle navi della flotta Costa. I luoghi che visiteremo… ah.. sono come immersi in un mito che ne ridefinisce i contorni e li rende misteriosi e ammiccanti. Le mille e una notte…. Dubai, antico villaggio di pescatori, oggi simbolo della modernità e del lusso sfrenato. Tra passato e futuro, saremo in un luogo che oggi nel mondo fa tanto parlare di sé: Muscat, la capitale dell’Oman per trascorrere un giorno catapultati indietro nel tempo. Le mura di gusto medievale, i palazzi imponenti, le rovine in cima ai dirupi rocciosi, il souk di Mutrah, il palazzo del Sultano la fortezza sul mare... Al Fujairah, città ricca di tradizioni e l’unica degli Emirati Arabi affacciata sul Golfo di Oman, in una delle aree più selvagge della penisola. Abu Dhabi, la più grande e popolo- sa città degli Emirati Arabi. Ricca, potente e di evidente impronta moderna, conserva tra grattacieli e tecnologia un forte fascino antico. Bahrein, la più grande delle isole dell’omonimo arcipelago, è una località ricca di passato conservato nei numerosi siti archeologici e musei storici, forte di antica cultura e di autentica tradizione araba. Che noia, che barba, che noia, che barba! Cambiamo aria, saliamo di quota, lasciamoci alle spalle il caldo e infiliamo scarponi e guanti. Si sale a Campiglio! Ospiti dell’Hotel Des Alpes, già più volte teatro delle nostre epiche (e meno epiche) gesta, saremo sicuramente coccolati da un paese che ha sempre saputo regalarci bei momenti insieme. Dall’otto al quindici marzo, su uno dei comprensori più interessanti delle Alpi, con la voglia di ripetere le discese, le passeggiate, le serate insieme e pensare che in fondo, per quanto il momento non sia dei migliori, non si può e non si deve perdere mai la voglia di stare bene. Insieme, come recita da sempre lo slogan di LEMON. 5 lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0 5-11-2008 2:14 Pagina 6 PRIMA FESTA CAMPAGNOLA CONVOCAZIONE OTTOBRINA Fu colpa, anzi merito della Triangolina che in un approccio telefonico, non si fraintenda, lanciò l’idea di un rimpatrio della banda del Moloco. Si pensò di affidare l’incarico al Macio detto Fagioli, anche per fare conoscere ai colleghi le zone delle sue vicende. E fu sera, cosicché qualcosa era stato creato, con tutto il rispetto per gli avvenimenti biblici. Ma al secondo giorno cominciai a considerare la possibilità di creare qualcosa di più intenso, che avesse previsto non soltanto un abbuffato simposio, ma anche la conoscenza di usi, costumi, bellezze naturali e culturali. E fu sera, e altro era stato creato, sempre con tutto il rispetto per gli avvenimenti biblici. Sorse il terzo giorno e mi posi una domanda struggente: “Ma noi chi siamo?”. È vero comunque che siamo INTER CO. FA. Gruppo Sportivo, ma almeno abbiamo una bandiera come tutte le comunità di una certa considerazione? Telefonai al Canaglio detto Toto e lo pregai di fare confezionare una bandiera consona, di misure rispettabili. Mi si garantì la realizzazzione. E fu sera, e altro ancora era stato creato, sempre con tutto il rispetto per gli avvenimenti biblici. Sorse il quarto giorno, ma ancora avvertivo la mancanza della completezza.Una comunità che si rispetti e sia degna di una certa considerazione, deve glorificare e cantare con un inno la propria gioia. E fu creato l’inno: trionfale, potente, di sicuro pensato per un Principe. E fu sera, e altro ancora era stato creato, sempre con tutto il rispetto per gli avvenimenti biblici. Sorse il quinto giorno e le cose cominciarono a complicarsi, poiché occorreva formulare lo staff dell’organizzazione. Fu interpellato uno chef noto per le sue manipolazioni, certo Paolo “esperto estrusore di materiale plastico in quel di San Marino”, ma residente nel Principato, detto “Rapasceto”, noto per essersi specializzato in arte culinaria (si prega di leggere la parola tutta intera!). Fu interpellata anche una femmina, di origini genovesi e di nome Claudia, detta Santamaria, anche perché per intercessione manifesta, quello è il suo cognome. Si presero contatti anche con il romita del Santuario dell’Eremo di Monte Carpegna, così detto Don Giuliano della famiglia Sarti, che gentilmente concesse l’uso del refettorio del Santuario, con annessa cucina, bagni, camere ed anche delle campane!!! Le tagliatelle, fatte rigorosamente in casa, furono concepite da una graziosa Alessandra, di Casa Matterelli e perciò giustamente chiamata Mattarelle (interpretazione francesizzante!). Delle brocche, panaie, salumi, salami, vino e formaggi se ne occupò diligentemente il valente scudiero Mauro detto Cangiari. Fu nominato per la circostanza con tutti i crismi della veridicità, un secondo scudiero, D’Antonio detto Athos per potenziare il servizio fotografico. Per inciso detto D’Antonio è un valente manager della Wurtz di Bolzano! Per il servizio funicolare e seggioviario, si incaricò l’architetto Cappelli detto Luigi, professionista valido e lungimirante. Alessandra, figlia di Alessandro I, ossia mia figlia, si offrì di declassarsi a cameriera, per dispensare polenta, salsicce e fagioli, anziché farmaci! Al comparire dell’evento, fibrillò tutto il Principato! La giornalaia detta Santagnese, in realtà Adele, per le parole impronunciabili che alterna nelle conversazioni, mise a disposizione inserti di ogni genere, anche di natura soffete… Il fornaio detto Marino donò qualche chilo di pane e farina, la barista disposta a offrire aperitivi e caffè. L’Ente Parco Sasso Simone-Simoncello e la Comunità Montana dell’Alto Montefeltro fornirono pubblicazioni storiche e culturali del nostro ambiente. E fu sera, e molto era stato creato, sempre col rispetto dovuto agli avvenimenti biblici; cosicché il Principe si concesse un meritato riposo. Dormì la notte, la mattina del giorno dopo, la notte successiva e metà del primo mattino, insomma dormì senza mai svegliarsi. N O M E L e... nsiem stare i Avvenne l’incontro. Da un pullman sbarcò Ambreck e signora, gli amici festanti e giulivi. Alcuni abbracci furono teneri, altri passionali e voluttuosi, direi quasi abbraccanti… C’era il Dubbio detto Dubbini, per noi inseparabile, c’era l’immancabile e seducente Passionaria, Alessandro suo e Francesca, quella di Cesena, Macio detto Fagioli e Signora, della sperduta landa di quel di Roncofreddo, Roberto e Signora di quel di Ancona o giù di lì, Canaglio con la sua Signora, e Michele Bresciani, la Flamenghina con la sua tribù e molti altri ancora, di cui non ricordo il nome (mi si scusi e mi si consenta). Ma su tutti svettava Ambreck che, come dice il Dubbio, ha voluto essere con noi; a lui deferenza e amichevole simpatia. E si prese la via del Monte. Pausa in quel di Monteboaggine, sede un tempo di un nugolo di buoi e vacche (tante!), per gustare nel Fortino di Mauro salumi, salami, formaggi e ottimo vino, nel mentre rimbombava in tutto il circondario l’inno di Intercofa. Avreste dovuto vedere come sbafavano e sbavavano! Mi veniva in mente un’antica frase, quando declamavo durante le nostre settimane bianche: “Mangiapani a tradimenti!”. Si arrivò sul piazzale dell’impianto sciistico. In uno dei tre pennoni portabandiera, fu innalzata quella di Inter Co. Fa. Gruppo Sportivo, al suon dell’inno creato per l’occasione: applaudirono tutti, anche una coppia di fidanzatini che assistevano alla scena! Le note furono emanate in tutti gli altoparlanti dell’impianto al massimo del volume. Tutti furono coinvolti e la musica si udì per tutta la vallata, fin giù a Villagrande, Montecerignone e forse Mercatino Conca. Si dice che avessero sentito i cani guaire, le pecore belare di gioia, le cavalle e le mucche correre felici sugli avvallamenti dei prati della montagna! ...tanta era l’armonia che si udiva! E la musica continuò anche durante il trasferimento in seggiovia di tutta la comitiva. L’aria era fredda e sferzante e si arrivò sulla cima Est, dove si aprì uno scenario grandioso. Là a destra, l’Umbria e la Toscana; poi i Sassi Simone-Simoncello con la vasta area boscosa; al centro Monte Nerone, Monte Petrano, Monte Acuto, Monte Catria; sullo sfondo Monte Strega, Monte Cucco e i Sibillini; la Vallata del fiume Conca, Urbino e il Pesarese; all’estrema sinistra la Repubblica di San Marino e tutta la costa romagnola, con il mare incombente. E cominciò la discesa, chi a piedi chi in seggiovia. Aspettavano le panaie piene di polenta e salsicce, inoltre pasta, carne di vitello e cinghiale, patatine e dolci: insomma ogni ben di Dio, nel refettorio della Chiesa Santuario di S.Maria. Anche qui si sbafò a piena dentiera, trincando del buon vino in tutta allegria. Sempre benedetti dal romita Don Giuliano della famiglia dei Sarti. Tra una barzelletta e l’altra, spesso un po’ troppo allegre nonostante la vicinanza della sacralità, tra discorsi seri e semiseri, si concluse la festa campagnola. Ma accadde anche che le campane del Santuario suonassero a distesa con quel loro timbro profondo, grave, ma seducente per l’anima di ciascuno di noi. Seguirono saluti, baci, abbracci e accostamenti più o meno voluttuosi, con la promessa che a breve termine ci si sarebbe rivisti per un’altra festa campagnola: la seconda…. A tutti un ciao benedicente IL PRINCIPE 6 7 lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0 5-11-2008 2:14 Pagina 8 N O M E L Fammi due coccole che mi riprendo! e... nsiem stare i Padre, la montagna mi fa venire strani pensieri... sui pieni polmoni Dai, stai tranquillo che va tutto bene! Mo dai, fatemi respirare a pieni polmoni, che scoppio di salute! Sono il vostro MACIO ... o il vostro MICIO?! Dimmi figliuolo, cosa ti turba? Andiam, andiam, andiamo a mangiar fiuuu, fiuuu.... Però... lʼaria di montagna fa bene! Niente autografi, prego Ma te guarda dove mi hanno portato ʻsti marchigiani! 8 Bevi, bevi, così ti viene il naso come il mio Ma sono proprio pazzi questi farmacisti!!! 9 lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0 5-11-2008 2:14 Pagina 10 N O M E L e... nsiem i e r a t s Sono un farmacista non più giovane, di bell’aspetto, grandi speranze e buona esperienza anche sindacale. Doti (?) che non mi hanno salvato da tre lestofanti, tali Canaglio, Principe e Dubbio: mi hanno portato a vedere il mare in montagna a 1600 metri! Mi hanno costretto all’Eremo, a don Eugenio, alla polenta salsiccia e fagioli con coerenti trasfusioni di colesterolo. Hanno relegato la povera principessa in cucina. Senzacristo infami! Con la barba alla Redentore e con sorriso da candido gentiluomo, il Principe avea in precedenza dispensato pecorino in foglie di noce e salame di Monte Copiolo, affermando poi che tutto era opera di Cagliostro: come definire il Principe se non “gesuitaporco”? E intanto la mia signora, seduta al fianco dell’autista, istruiva il tapino alla guida e facea l’appello a ogni fermata: boyscout o abitudine familiare al comando? Novafeltria, Monte Copiolo, Monte Carpegna, Umbria, Toscana, Marche, Riccione e Rimini in lontananza, poesia nella quale una coppia di milanesi indifesi si è immersa per troppo breve tempo. Ma la vera poesia siete Voi farmacisti dell’Adriatico, con la vostra umanità, con il vostro sorriso sincero, con il vostro modo di essere farmacisti tra la gente, alla faccia dei partiti politici, degli amministratori pubblici, di Federfarma. Vi voglio bene Alberto Ambreck - [email protected] Ps: Canaglio, Principe, Dubbio (scusate se mi riferisco solo a loro) se alcuni miei sproloqui parasindacali vi hanno costretto a riprendere a pensare e a riattivare il cervello non vogliatemene, con gente come voi il secondo tomo della Farmacia italiana inizia comunque bene. 10 11 lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0 5-11-2008 2:14 Pagina 12 “La vicinanza allontana... La lontananza avvicina...” La radio trasmette Modugno con “la lontananza sai è come il vento...”. Squilla il telefono e Clara: «Quando rientri? Mi manchi, ti aspetto...» Dall'altro capo del filo Aimone: «anch'io non vedo l'ora di riabbracciarti. Tutto bene? A presto, ciao, amore, ciao». Aimone ritorna alla dimora abituale e baci e affettuosità rendono serena la vita nel suo scorrere. A volte per stupide contrarietà scoppia la scintilla malvagia con scambio di frasi scortesi, opinioni contrarie e Clara assale «ma perché sei tornato? Potevi startene ancora in Africa...» Aimone di rimando «chiaro, senza di me sei più felice? Mi odi... anch'io, ciao» e sbattendo la porta esce di casa. La sera non rientra e Clara è in ansia, pensa “dove sarà? Con CHI sarà? Perché non ritorna? “Lo cerca al telefonino... non raggiungibile... anche Aimone la chiama ma... il telefono è... occupato...” con CHI starà parlando? Io non ci sono e...” C'è tanto amore tra loro e Aimone rientra a casa ove trova Clara in lacrime. «Perché non eri raggiungibile al telefonino? E tu con chi parlavi al telefono?» Tra concitate domande capiscono che stavano cercandosi a vicenda, il tono si placa, i loro cuori acquistano un ritmo sereno e si ritrovano abbracciati. Si chiedono perché se sono insieme si giunge al litigio, se separati si cercano. Passano gli anni tra impegni, tra partenze di Aimone o di Clara col rientro dell'uno e il ritorno dell'altra. Trascorsi gli anni lavorativi, vicendevolmente si chiedono come volato sia il tempo dell'amore geloso! Sono seduti vicini durante serate invernali accanto al caminetto caldo e invitante alle tenerezze. Quelle scintille che dalla legna salgono scoppiettanti sembrano ciaramelle che suonano musica dolce, soave. Vanno su e giu ancora su, su... «Guarda Clara, quella sei tu che partivi, io ti aspettavo»; «e quello sei tu, lontano, mentre io non vedevo l'ora che tornassi ad abbracciarmi». Il caldo caminetto ricorda l'inverno ed essi sono coscienti di essere nell'inverno delle loro vite calde d'amore. «Siamo quasi al capolinea, cara; siamo insieme e non ci separeremo più, non c'è motivo di allontanarci; ma perché se eravamo lontani desideravamo la vicinanza e quando eravamo insieme qualcosa ci spingeva lontano?» Amletico dubbio della vita. «Il buon Dio non vorrà separarci un dì, vero? Pensi che se lo preghiamo di chiamarci insieme ci ascolterà?» «Oh, caro, io gliel'ho già chiesto... Si guardano teneramente, Aimone avvolge con il braccio la spalla della sua Clara, poi volgono lo sguardo verso il fuoco che brucia la legna e sentono i loro cuori bruciare ancora del giovanile amore, seguono le scintille con occhi sereni ed un dolce sorriso sul labbro! Resteranno per sempre abbracciati... C. A. N. du monde APPUNTI SPARSI C Soprannomi he cosa strana i soprannomi, ci avete mai pensato? Eppure un nome e un cognome che ci identifichino già li abbiamo… mh… bisogna pensarci un pò… In toscana è diffusissima l’abitudine di affibbiare un soprannome a chiunque, tanto che mi viene da pensare abbia origine qui, mah!! Senza dimenticarsi che il soprannome solitamente è una vera e propria parola, anche astratta, che individua un gesto o un modo di essere, da assegnare a una persona, altre volte in base al mestiere si inventano nomignoli molto divertenti e il tutto si tramanda di generazione in generazione! Ci sono persone che ormai non hanno più parentele (se non che i nonni erano cugini…) ma hanno ancora lo stesso soprannome, come fosse un titolo di appartenenza a una casata! Ed è buffo quanto bello che nome e cognome di qualcuno ci sfugga proprio, ma sappiamo comunque ben identificare quella persona e spettegolando in qua e là diventa poi difficile far capire a chi non ricorda di chi stiamo parlando! In toscana, in un paese, chi non ha un soprannome o è nuovo del posto o non è ben integrato, questo è certo! Pensate che a Foiano è così importante il proprio soprannome che i cantieristi del carnevale (di cui un giorno vi racconterò la storia…) stampano il proprio soprannome anche sulle tute da lavoro e felpe di appartenza al proprio cantiere (immaginate il cantiere come un rione, ma vi appartieni per scelta personale e non in base alla zone dove vivi). E tanta è l’abitudine di non utilizzare i nomi propri che anche all’università con gli amici toscani abbiamo dato via via col passare del tempo un soprannome a tutti quanti! Ovviamente sono di quei soprannomi buffi, ma non offensivi, che però non vengono mai pronunciati davanti all’interessato ma vengono usati per individuarlo precisamente nelle discussioni o nelle conversazioni in sua assenza. Insomma una vera e propria tradizione, fortunatamente non di quelle in via di estinzione! Flaminia Epifani _ UMBRAFARM Perugia Foiano della Chiana (Ar) - nietta87@hotmail 12 13 lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0 5-11-2008 2:14 Pagina 14 SOLE, cuore, amore alle parole, oppure attraverso metafore pesso ci si esprime a gesti, sostituendoli le che indicano una cosa esprimendone o per similitudini. Le metafore sono paro a "degli scheletri nell'armadio", avev llo", un’altra. Aveva un "diavolo per cape si dice una cosa non vera, per cui la "ha toccato il cielo con un dito" insomma quello che similitudine invece esprime realmente metafora è praticamente una bugia. La o del post al e pomodori" aveva "una proboscid si vuol dire, aveva "occhi rossi come due ole dand guar e ne, vetri re nost anche attraverso le naso"... Noi Farmacisti, ci esprimiamo, litutsimi una o fora meta una è aci Farm aciami vien da chiederVi-CI il rapporto Farm "va dove veramente è il "CUORE". E infatti si dice, dine? Ma non importa, quello che conta ti dice che o quell "fai , così" de gran e "ha un cuor ti porta il cuore", è il cuore che comanda, e non cuor vede non io "occh e", cuor dal no il cuore" e ancora "lontano dagli occhi lonta ma ‘sto muscolo, che fra l'altro duole", "sarai sempre nel mio cuore", insom e come e quando, condiziona il gioco fuori batte per i "cazzacci suoi" decidendo Lui quando, ento ortam comp mio il e decid che e, dentro del campo. Ed è sempre il cuor volta, tennistica di mio figlio Davidino... una lavoro permettendo, seguo la carriera Davidone... oggi. rio, ere la bocca, in un movimento involonta Ed è sempre Lui, il cuore, che mi fa storc di fare te amen chiar ndo pote non do Davide, non voluto, ma purtroppo evidente, quan colpo regalando un lia sbag ma insom , volée una o to, meglio, sbaglia un rovescio, o un dirit vorrei aprire una parentesi sulla tipologia il punto all'avversario. A questo proposito i in una qualsiasi delle sue manifestazion del GENITORE che segue il proprio figlio sportive e non. anche RATI e i NON EQUILIBRATI poi ci sono Ci sono due tipi di GENITORI: GLI EQUILIB nto... appu hé niente" ma loro non contano perc quelli "che fanno finta che non gliene frega fanno finta. parola in più, mai un bravo di troppo, mai Gli EQUILIBRATI sono quelli che: mai una con un sorriso appena accennato con non e tivo, una critica o un giudizio troppo nega insomma una palla di persone. curanza, "curano" le pubbliche relazioni, in due categorie: I NON EQUILIBRATI invece si dividono ortaprovocano, pretendendo col proprio comp , itano sbra A) Quelli che da fuori urlano, to del imen rend il nza egue cons di e ita rsario, part mento di condizionare allenatore, avve proprio figlio. voce itano, non condizionano, fanno tutto sotto B) Quelli che da fuori non urlano, non sbra 64 denti a isi sorr con ente vinc colpo ogni o cian ma SOFFRONO, soffrono come cani e asso amarego, non volute, ma talmente evidenti da e quelli perdenti, con smorfie di disappunt odi" cust eli "ang ma insom , figlio rio ne del prop giare, impaurire, condizionare la prestazio fici". male oli "diav in no orma che in pieno agonismo pugnace si trasf Io appartengo alla seconda. e la sua figlia, quando seguivo le sue perfomance Mi succedeva anche con Francesca, mia tutta in era ed to Però lì, la gara durava un minu carriera di amazzone nel salto a ostacoli. in preera non se e anch sse, anda are e comunque apnea, non avevi molto tempo per pens ogni va cede (suc terra per non e llo, cava re sul miazione, ma finiva la categoria a sede capendo andava comunque bene. E anche pur non tanto) e con tutte le ossa al loro posto, podio sul O va-M anda do quan ecc, si, cavalli scos niente di redini, frustini, rifiuti, anticipi, mi si riempiva il "cuore" di gioia. sbraiti sei maledetto. Dura ore. Corri, soffri, sudi, Il tennis no! Cavolo, il tennis è un gioco iano la camb ti detto male etto segh un una riga, a un punto dalla vittoria ma un nastro, goccia di una più ho mangiato tutte le unghie, non partita. E IO? Io sono fuori che mi son fia di smor una in orce cont si mi a ei" ma la bocc sangue, il "cuore" batte a mille e "non vorr e i occh gli mi guarda, se ne accorge, abbassa disappunto, con Davide che, purtroppo, PENSA: MA VAI A CASA BRUTTO VECCHIO COSA IO chissà cosa pensa. VE LO DICO I)!!! RINCOGLIONITO (E NON HA TUTTI I TORT re ? Chi di voi alla recita di quinta elementa ccati dista re esse ad fa si come e rond D'alt aggiaequip ed o punt tutto di to persona) arma (evento importantissimo nella vita di ogni rese, cinep he, rafic fotog hine macc con , diale to per affrontare una terza guerra mon il zii, cugini al seguito, non ha piacere che fotocamere digitali e non, nonni, bisnonni, fila? a prim in o post il e aver per non sgomita proprio figlio-a sia l'attore principale e te genitori che "nuociono" ai figli e con ques dei oria categ alla go rten appa , mma Inso oa urlat ho e o segn il ato se ogni tanto ho pass divagazioni voglio chiedere scusa a loro stato sono io" megl mio del "fare di o in futur sproposito con la "promessa" di cercare S 14 "Scout" anch'io. Erano anni che sognavo di scrivere qualcosa che sapesse di libro "CUORE", ancora LUI che ritorna. CUORE, di E. De Amicis, mi ha segnato l'esistenza. La piccola vedetta lombarda, Garrone, Dagli Appennini alle Ande, quello che scriveva di notte e di giorno andava a scuola... già ma a voi cosa ve ne frega? E anche a me non interessa più di tanto, anche perché è finito il riscaldamento e sta per iniziare la partita... Davideeeeeeeee... "cazzo"... muoviti... corri... piegati... svegliati... bravissimoooooo... sìììììììììììììììì... Ciao. Massimo "D'Inzeo-Panatta" Fagioli Roncofreddo, Corofar, Romagna, Italia. [email protected] P.S. A inizio stagione Davide occupava la posizione 191° nel ranking regionale Under 14, oggi, dopo una serie di vittorie eclatanti è sceso stabilmente alla 60° migliorando sensibilmente la sua classifica nazionale. Wimbledon arriviamooooo 15 lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0 5-11-2008 2:14 Pagina 16 Poppi: storie sul castello S iamo nel Medio evo e Matelda er a una bella dam le sontuose sale a che abitava del Castello dei Conti Guidi a Po La sua bellezza ppi. non passava inos servata ed era del luogo che, do m olto corteggiata po av erla incontrata Infatti, dopo gli dai giovani , non facevano incontri amoros più ritorno alle i co n la bella Matel to del castello, do loro case. da, finivano in ve trovavano un fondo a un trab a morte orribile chi dei misfatti occhet. Un della loro bella giorno gli abita signora, la rinc nti di Poppi, stan miseramente i hiusero nella to suoi giorni. rre del castello La storia narra dove finì che in seguito la torre fu chiamat intraveda il fant a “dei diavoli" e asma della bella che in alcune no Matelda. tti si Daniela Veltro ni - Poppi - Umbr afarm farmaciaveltron [email protected] 16 Protettore dei fa rmacisti? Chi sa D rà mai? ottoressa chi è il protettore dei Farmacis ricordando i cl ti? Ci penso un assici due frat momento e, pu elli, SS. Medic giri (curavan r i Cosma e Dam o gratis), mar iano, medici an tiri sotto Diocl di medici, farm àreziano, consol acisti, dentisti perché di ques id ati come patr , chirurghi, ba ti ultimi!), ...N oni mbini e parruc O... altri non ra Ho chiesto ad chieri (chissà mmento. alcuni emerit i colleghi... nulla Le persone ch ! e mi avevano rivolto la dom risoluzione co anda avevano me S. Rocco. trovato su un Al che ho dovu to che S. Rocco a rivista la to darmi da fa lo hanno fatto re. Tra le rice rientrare per ché guaritore rche ho rileva medici e forse degli appestat anche per i fa i (la piaga raff va” di medicin rmacisti poiigurata sulla a avendo freq di lui coscia), uentato la pres (Montpellier) poiché “sapetigiosa Facolt o perché, sulle à della sua citt varie immagin “lancette” ossi à natale i rocchiane, ne a il piccolo bist lle sue mani è uri che si usav sangue dagli ip posta la a per incidere ertesi. Sarà? bubboni o far Inoltre una fia terebbe il cont spillare il schetta attacc enitore del m ata alla cintol edicamento re LUI però è sopr a rappresencato con sé da attutto consid ll'ex studente erato protetto gurato vestito di medicina. re dei pellegr di tabarro (m ini e perciò lo antello a 360° spalle) che da hanno raffi) e relativo ta lui ha preso no barrino (man me sanrocchin una bisaccia co te llo coprio; un bastone, mpletano l'ide una zucca per a del pellegrin mento a compa l'acqua e o. G rire nelle più uaritore? Ecco antiche immag : l'angelo, prim malattia di Roc ini, è il messo o eleco lo conforta divino che du , gli preannun nente morte e rante la cia la guarigio gli dice di chie ne, lo avverte dere al Signor decesso del pe della immie una grazia; llegrino, come? questa si man Si trova una ta servo sarà gu ifesta dopo il arito”. Non vo voletta che re cita: “chi invo rrei tralasciar pane (sottrat cherà il mio e la figura del to alla mensa ca ne de l che reca in bo su nutrito il Sant o padrone, Got cca il o mentre era ta rd o Pa llastrelli) con ammalato. Non so... ma è cui avrebbe considerato an che protettore Orbene, S. Roc dei...becchini! co de la Croix, santo francese cisione, come , nacque intorn pure incerto è o al 1348, non l'anno della su 15 e16 agosto si ha prea morte. Morì (1376 o 1379 a Voghera nella ?) ma poiché va nell'anno 13 pare fosse di no tte tra il 79. martedì un 15 Ciò per S. Roc martedì cade co; vogliamo an che cosiderare Licia)? Santo S. Nicola da B alquanto mon ari (vescovo di diale poiché pa studenti), della Myra in trono anche de Grecia, di Ber lla Russia orto lino, della stes reliquie e vi è dossale (per sa Bari ove i sa sepolto. raceni traslaro È patrono, dico no le sue no, dei farmac isti, degli avvo ghieri e... dei.. cati, barbieri, . macellai. Perc marinai, prig hè macellai? maciullato, os ionieri, droPare che un pe sia fatto a pezz rfido albergat i tre fanciulli resuscitati. A ore avrebbe e postili in sa nche patrono lamoia. Il Sant dei navigatori gio in Terrasan o li avrebbe per aver seda ta. S. Nicola è to la tempesta sempre rappre che tre palle d' in un suo viagse oro, tre borse ntato in vesti o tre fanciulli episcopali; ca ti; àncora per ratteristie l'àncora. Fa la tempesta se nciulli per aver data. Le tre bo caritatevole: un ne resuscitarse richiaman a leggenda na o la sua indole rra che avrebb figliole di pove e regalato la do ra famiglia. Se te a tre nza rendere pu ciò nella casa bblico il fatto, , dalla finestr a aperta, una una notte lanno che l'avreb borsa piena d' be gettata giù oro; altri afferm dal camino do scarpa o calza, ande sarebbe ca perciò anche duta in una protettore de vigilia della su i ba mbini ai quali a festa. reca doni alla Da qui l'usanz a per doni na ta lizi e da ciò il Natale, in Kri S. Nicola tras s Kringle negl lato in Babbo i Stat pionieri in Am erica, lo abbrev i Uniti, St. Nikolaus per gli olandesi che, iarono in Sant Santuario in B a Claus. I cano ari raccolgono nici del quotidianamen mirra di S. Nic te un liquido ol ola) che sgorga eoso (manna dalle reliquie attribuite qual o del Santo, al qu ità terapeutic ale liquido ve he (perciò i fa menzione mer ngono rmacisti?) e gu ita qui la Basili arigioni mirac ca in Bari, met particolare de olose. Una a di pellegrin l piano inferior i da Oriente e e sono le vari Mi auguro vi Occidente; e colonne dai sia interessat capitelli divers o questo mio i nello stile. lavoro; un caro saluto, Ada Campane lla - S.A.F. - Je si - adacampa nellanacci@tisc ali.it 17 lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0 5-11-2008 2:15 Pagina 18 un tuffo nel blù fare: tutti i controlli da so mentalmente as ceso, rip ac a, lso rc po ba da lla r ta, compute er ap eduto sul bordo de ia ar la bo m lacciata, bo . cintura dei pesi al erogatore, tutto OK segno, accostando ed e nn pi a, faccio il classico mascher i gl e ne sio er m lo stesso gesto e im di o mi risponde con i Lu ”. Guardo il compagn ne oe be tto e significa “tu un abbraccio fluid indice e pollice, ch lle nostre teste in su e ud hi ric si avolta e l’acqua allora giù, una gir ndo iara che vedo il fo ra. È talmente ch ia invitante. l’improvvich al e a bi lm om ca pi i a, e “C”: Cald bombola e de lla de o ell rd fa È l’acqua delle tr il tto etri più sotto. Tu tre il azzurrino venti m stare fermi, men o, anzi, sembra di o nd fo nd so svanisce. il gia o eg rs ve nn a Pi . di volare peso, si plan nsazione è quella e. Nell’acqua, senza se fin La la . o te am en di m ve ta n cui no contro len dirupi e baratri di fondo ci viene in murena apre o terrazzamenti, m un anfratto una ria Da pe i. su nt , te gia ar en sg i lor lentam co sta solo n a, co ur i pa ma niente orrono davant denti acuminati, di alcionaFauna e flora ci sc a di irt ta a ia cc cc bo pa la samente cendo una scor fa a st si vedo e ch e chiude minaccio e ion gin mia attenz e e una grande testug del reef, attira la lio ccia. cig ca l di respirando. Ecco su to giù en , in atteggiam mpo argenteo o la igi gr Un lo ri. ua olo sq tic o ul rie m ante di un slanciata e inquiet sfilare la sagoma u. bl l ne aranta minuti fra e e sparisc così per circa qu ti an av o Un colpo di coda am di verte che è ora di visto davvero? An del computer ci av p” bi ip “b barbagli Ho sognato o l’ho un i po l mare che manda pesci balestra, de e e lo ici al rf ag pe su pp la pa i pesc lontano sotto di quella . Guardo su e vedo increduli che al di a, st te la i or iniziare la risalita fu tere o piano fino a met rire. di luce. Risaliam eraviglie da scop m e nt ta no sia ci a rr zu az e ici superf [email protected] si - lucarelliclaud Je F. A. S. lli re Claudio Luca S “Non è detto che la luna, quando appare solo a metà, abbia perso il suo mitico compito. No, è solo una mezza luna. È come mi sento io dopo l’incidente, ma ancora con tanta voglia di vivere, di incontrare amici, di essere utile almeno a metà.” Bruno Lucchi “Appunti sparsi” aspetta sempre nuovi amici... Invia il tuo articolo e la tua foto a: [email protected] Ti aspettiamo!!! 18 19 lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0 5-11-2008 2:15 Pagina 20 Laila Valentini Co.Sa.Fa.Ca. [email protected] Massimo Corcelli [email protected] 5° Memorial Vitaliano Chelli È stato così ragazzi, il ritorno di Bruno ci ha galvanizzati (come dicevano le rane, ma questa è già unʼaltra storia!) e il Memorial Vitaliano Chelli di questʼanno è stata veramente una Festa, con la effe maiuscola, come quella che si mette davanti alla Arcuri!! Cʼè da fare, e non lo nego, ma il risultato è stato di quelli da applausi. Ma procediamo con ordine; una equipe di ciclisti, cartomanti ed esperti di logistica si è riunita per stabilire il percorso, in un summit che ha visto Bruno Lucchi dialogare con Momi (una “pietra miliare” dei vettori Corofar – da non confondere col MOMA di New York), Caggiano (altra figura leggendaria dei vettori) e con Pieri, che con il suo PC si è collegato col mondo, voleva intervenire anche Solange, ma dopo una breve colluttazione è stato allontanato. Alla fine della riunione sono nati i due percorsi, quello “cicloturistico” e quello “agonistico”, identico sino alla casa museo di ERCOLE BALDINI, dove i “turisti” si sono fermati per la visita, mentre gli “agonisti” sono ripartiti di slancio verso le colline di Brisighella. La visita al museo è stata a dir poco “FANTASTICA”, Ercole “il treno di Forlì” Baldini, è stato istrionico nel raccontare alcuni aneddoti della sua carriera da ciclista, e il confronto con i farmacisti ha portato il discorso sui vari casi di doping nel mondo dello sport e del ciclismo in particolare. Anche lui ha dichiarato che ai sui tempi qualcuno si vantava di poter prendere la “Bomba”, ma il più delle volte erano trucchi che usavano i medici sportivi per “gasare” il ciclista, come con lʼiniezione di sola acqua distillata, il ciclista andava più forte, convinto di aver assunto chissà quale sostanza. Oppure utilizzavano compresse di bicarbonato, e anche in questo caso lʼeffetto placebo faceva il resto. (Rimane famoso il passaggio di Ercole Baldini nel 1956 allʼIsoard, dove con un poderoso rutto ha innescato una slavina, staccando così il gruppo di 3 giorni 2 ore e 30 minuti. Da allora le compresse di bicarbonato non sono più state utilizzate in una tappa di montagna). Al rientro in Corofar, i cuochi aretini avevano già preparato una situazione di aromaterapia molto convincente, mentre i soci vagavano attorno ai tavoli con un eccesso di salivazione alle fauci (un poʼ come nel film “Un lupo mannaro americano a Londra”) È stato quello il momento in cui ho alzato il mio megafono e ho urlato alla Tony Dallara: “Tutti a tavolaaaaaaa” poi sono stato travolto dagli eventi, ero come su una giostra, davanti ai miei occhi passavano affettati misti, popone, formaggi casentinesi, marmellata di pere cocomerine, miele tartufato, crostini neri e rossi (non siamo mica razzisti!), tagliata di chianina al rosmarino e pepe verde, tagliata di chianina al tartufo nero, salsicce della valdichiana, cantucci toscani, crema pasticciera con cioccolata dominicana, chianti, vinsanto e benedizione urbi et orbi finale. La Carne era buonissima, anche perché lʼaveva frollata Tassinari. In un momento dʼira, forse pensando a qualche sammarinese, oppure al dentista che lo sta aspettando per i primi di ottobre, era entrato nelle celle frigorifere ed aveva cominciato a dare cazzotti ai quarti di manzo, come Rocky Balboa. Mentre tutti mangiavano a “quattro palmenti” io, come il Mago Zurlì (senza calzamaglia), circondato da bambini, in una magica lotteria, estraevo numeri da unʼurna, assegnando a tutti gli intervenuti ricchi premi e cotillons. Chiuderei questo mio articolo con le parole di una memorabile canzone di una mia conterranea, la Mitica Raffaella Carrà: “FIESTA, CHE FANTASTICA FANTASTICA ESTA FIESTA”. Cari topolini, un arrivederci a tutti al prossimo anno. Dalla Sardegna il primo Master Europeo in Fitoterapia: una breve scheda di presentazione. La laurea specialistica in farmacia prevede un numero di crediti formativi assai limitato in materia di fitoterapia; nel vecchio ordinamento non era poi previsto alcun insegnamento in questa disciplina. Ciò contrasta con il fatto che sono sempre più frequenti le farmacie dotate di un ampio reparto naturale, la cui gestione richiede competenze specifiche atte ad orientare il cliente-paziente verso una corretta scelta del prodotto fitoterapico e a svolgere un ruolo attivo sulle eventuali interazioni con altri farmaci e/o alimenti. OBIETTIVI DEL MASTER Il Master intende soddisfare una serie di nuove esigenze venutesi a creare nellʼambito della professione del farmacista, implementando le competenze specifiche in una disciplina come la fitoterapia divenuta ormai di grande importanza per lʼesercizio delle suddette professioni. Grazie allʼapporto di docenti di levatura nazionale ed internazionale, di scientists qualificati e di esperti provenienti dal mondo delle professioni sanitarie, esso si propone pertanto di formare una figura professionale altamente competente nel campo della fitoterapia. Il Master Universitario di 2° livello in Fitoterapia si propone di fornire ai farmacisti conoscenze e capacità specifiche nelle seguenti aree: • pharmaceutical care in fitoterapia; • fitopreparazioni e fitoterapici biotecnologici; • individuazione dei bisogni di salute del paziente e orientamento verso soluzioni di automedicazione integrata tra farmaco e fitoterapico; • gestione del marketing dellʼarea fitoterapica e category per esigenza; • fitovigilanza e parametri di qualità dei fitoterapici, principali interazioni farmaco-fitoterapico e loro significato clinico; • importanza del rapporto fiduciario medico-farmacista ai fini dellʼesito della prescrizione fitoterapica. REQUISITI PER LʼAMMISSIONE, ISCRITTI E CREDITI COMPLESSIVI Sono ammessi al Master Farmacisti e Medici. Il Master prevede un numero massimo di 30 iscritti e un numero minimo di 20. Sono previste prove dʼammissione (valutazione di titoli e colloquio) solo in caso di superamento del numero massimo di iscrizioni. I Crediti di Formazione Universitaria (CFU) complessivi sono 60 e forniscono il titolo di specializzazione europea. Il Master esonera dallʼobbiligo ECM per lʼanno in corso. DURATA E SEDE Il Master è articolato in 3 moduli intensivi (sessione primaverile, estiva e autunnale) da 9 giorni ciascuno (sei feriali e tre festivi) per un totale di 270 ore di lezioni frontali da svolgersi nelle seguenti sedi: Sede modulo 1 - Sala Co.s.me.se. c/o Orto botanico Università di Cagliari Sede modulo 2 - Sala Co.s.me.se. c/o Orto botanico Università di Cagliari; Sala conferenze Aboca, Coltivazioni officinali situate in Valtiberina Toscana, Stabilimenti di trasformazione delle erbe officinali, Laboratori di R&S e Controllo Qualità di aziende del settore, Museo “Erbe e Salute nei secoli” (Sansepolcro) Sede modulo 3 - Sala conferenze Co.s.me.se. c/o Orto botanico Università di Cagliari; Aula Magna Real Accademia de Fàrmacia Madrid (ES) PARTNERSHIP E COLLABORAZIONI Il Master è promosso dallʼUniversità degli Studi di Cagliari in collaborazione con lʼUniversità Complutense di Madrid e con il supporto di Aboca S.p.A. Sostengono il progetto lʼAmbasciata Italiana in Spagna, la Real Accademia de Fàrmacia Madrid, il Co.s.me.se., Credifarma e Planta Medica. TASSA UNIVERSITARIA La quota individuale dʼiscrizione è di € 3.000, da rateizzare in due versamenti pari a € 1.500 ciascuno. Sono inclusi nella quota i due periodi di soggiorno in Toscana e a Madrid, in cui i corsisti saranno spesati di vitto e alloggio. BORSE DI STUDIO Sono previste fino a un massimo di 5 borse di studio (pari al 50% della quota) che verranno elargite secondo criteri di merito e di reddito individuati dal consiglio dei docenti. INFORMAZIONI www.masterfitoterapia.eu - [email protected] 20 21 lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0 5-11-2008 2:15 Pagina 22 MARCHE E UMBRIA: PUNTI DI CONTATTO Da questo numero di Lemon, cominceremo a “celebrare” lʼunione fra SAF e UMBRAFARM attraverso una sorta di “intervista doppia”, in stile Iene, per capirci, che in realtà è un confronto utile a trovare i punti di contatto fra le due regioni. In questa prima puntata, partiamo noi, dallo “studio” per stimolare lʼiniziativa ma, già a partire dalle prossime uscite, saremmo ben lieti di approfondire tematiche e argomentazioni proposte dai Soci di SAF e UMBRAFARM, pardon… di FARMACENTRO SERVIZI E LOGISTICA, che potrebbero riguardare cibi, luoghi, persone e chi più ne ha… più ne metta! Il mese di settembre 2008 passerà alla storia di SAF e UMBRAFARM: dopo le rispettive partecipate Assemblee, infatti, i Soci hanno approvato la fusione fra le due Cooperative dalla quale nascerà: FARMACENTRO LOGISTICA E SERVIZI Società Cooperativa 600 Soci, dislocati in 5 regioni e 13 province, potranno disporre dei due magazzini di quella che di fatto diventerà la principale azienda di distribuzione intermedia del Centro Italia. Farmacentro Servizi e Logistica, poi, ha fra i suoi primi obiettivi quello di fungere da apripista per lʼintegrazione delle altre due consorelle COROFAR e SAFAR, vedendo così concretizzarsi oggi il percorso cominciato 8 anni fa con lʼistituzione del Consorzio Farmacentro. Il tutto finalizzato a supportare la realizzazione della “Farmacia dei Servizi”, il modello futuro che permetterà agli associati di affrontare con fiducia il cambiamento della Farmacia Italiana. SEI MESI DI CORSA Raffaello Perugino Cosa è che caratterizza di più la tua arte legata alla tua regione? Le Marche, Urbino… che meraviglia… come non effettuare subito un parallelo fra la beatitudine dei volti delle mie Madonne con i panorami del Montefletro? Beh, tutti lo sanno, ma non si può non sottolineare lo sfondo, sempre presente nei miei quadri, del Lago Trasimeno, un luogo che da solo identifica lʼUmbria. È nata prima la gallina Perugino o lʼuovo Raffaello? Lʼanagrafe, e la storia, dicono che io sono venuto dopo ed è il caso di dire che il nostro è uno dei classici casi in cui lʼallievo supera il maestro… I giovani sono sempre così, non hanno riconoscenza verso chi gli ha illuminato il futuro. Peccato che però lui se ne sia andato anche prima di me a soli 37 anni. Qual è il ricordo più bello che lo lega allʼaltro? Avevo solo 11 anni quando varcai la porta del laboratorio del Vannucci e, in poco tempo, ero già capace di imitarlo al punto tale da rendere irriconoscibile la mano di chi aveva completato il dipinto! Che tipo che era quel rampante urbinate, poco più che un bambino ma subito dotato di un talento incredibile. Per forza: glielʼho trasmesso io… Qual è un posto imperdibile da vedere del tuo territorio? San Leo, allʼestremo nord, dove cʼè un castello fantastico, dal quale si può godere di una vista insuperabile che spazia fra Marche, Romagna, San Marino, il mare Adriatico a est e addirittura Toscana e Umbria a ovest… Sono passati sei mesi, o poco più, dal mio arrivo alla guida di SAF e UMBRAFARM ed è arrivato il momento di tracciare un primo bilancio. Il concetto che meglio esprime quanto fatto è quello contenuto nel titolo: “sei mesi di corsa”. Pur di raggiungere il traguardo di partire sin dallʼinizio del 2009 con la nuova grande Cooperativa FARMACENTRO SERVIZI E LOGISTICA, abbiamo davvero bruciato le tappe di un percorso normalmente lungo e difficile come quello che porta alla fusione di due aziende. Ovviamente, ciò è stato possibile grazie a quanto già “seminato”, e preparato, prima del mio arrivo, ma, da aprile in poi, bisogna sottolineare il grande impegno di tutti gli attori coinvolti nel processo di intregrazione, dai Presidenti ai Consiglieri, dai Soci ai dipendenti: tutti insieme mi hanno aiutato a disegnare il tracciato e, soprattutto, a rispettare le varie scadenze che hanno portato allʼapprovazione di fine settembre da parte delle assemblee cui hanno partecipato, è bene ricordarlo, quasi 300 farmacisti fra presenti e deleganti. Ora resta la parte forse più delicata da un punto di vista operativo, quella cioè legata allʼintegrazione tecnica, logistica e commerciale delle due strutture. Sono comunque certo che le tante componenti professionali coinvolte sapranno risolvere i problemi che incontreremo e sono sicuro che, pur mettendo in preventivo possibili sbavature iniziali, sin da subito FARMACENTRO LOGISTICA E SERVIZI saprà porsi sul mercato, e al servizio dei suoi Soci, con le qualità necessarie per affrontare questa sfida. Una sfida finalizzata a far diventare SAF e UMBRAFARM i modelli di riferimento e i nuclei di partenza di un cammino che dovrà portare entro breve a mettersi insieme le Cooperative del centro Italia, per perseguire la loro missione di supporto alla Farmacia in un momento di così grandi, e in ogni caso stimolanti, cambiamenti. Se no, che sfida sarebbe? Alessandro Bruschi Amministratore Delegato SAF - UMBRAFARM Sono un amante dei cibi semplici e quindi ogni volta che vado a Castelluccio, sopra la grande piana dei Sibillini, mangio un piatto di lenticchie ammirando il Gran Sasso che incombe sullʼAbruzzo e sullʼangolo di Lazio dove si trova Amatrice. E se doveste invitare Alessandro Bruschi, il milanese AD di Farmacentro S & L, a vedere in contemporanea i vostri quadri? Risposta facile, a Fano, una città della costa adriatica conosciuta anche da tutti gli umbri, dove cʼè la chiesa di Santa Maria Nuova nella quale si possono ammirare due opere poste quasi una davanti allʼaltra. Che spettacolo! 22 23 lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0 5-11-2008 2:15 Pagina 24 S.A.F. - Jesi - [email protected] MARIO DUBBINI Un incontro tra amici etto, fatto. Alberto ha voluto essere con noi. Con noi colleghi, veri e sinceri di periferia, e in più con uno speziale di altri tempi. La montagna pesarese, le degradanti colline, gli eremi e gli importanti castelli custodi di meravigliose storie sono stati la bella cornice del festoso incontro. Lui contentissimo, noi felicissimi. Lui saltellante di dirupo in dirupo come uno stambecco, ancora vivace interlocutore e simpatico intrattenitore e noi, tra una fetta di formaggio, di salame e un bicchiere di Bianchello del Metauro, attenti e pienamente soddisfatti per avergli comunicato e trasmesso, con semplicità paesana, i valori e il bello del nostro modo spontaneo di incontrarci e reincontrarci. Ciao Alberto! A presto per rivederci e risentirci ed ascoltare da te ancora una volta la barzelletta sulla scommessa dell’anziano barone (con la erre alla francese). D