Il n. 4 - 2008 della rivista LEMON

Transcript

Il n. 4 - 2008 della rivista LEMON
PERIODICO EDITO DA INTER CO. FA. GRUPPO SPORTIVO E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI SOCI DELLE COOPERATIVE CO.RO.FAR.; CO.SA.FA.CA.; S.A.F.; SAFAR; UMBRAFARM.
ANNO V - N° 4 • Novembre 2008
lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0
5-11-2008
2:14
Pagina 1
lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0
5-11-2008
2:14
Pagina 2
S.A.F. - Jesi - [email protected]
TOTO CANALINI
ANNO V - N° 4 • Novembre 2008
PERIODICO EDITO DA INTER CO. FA. GRUPPO SPORTIVO
E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI SOCI DELLE
COOPERATIVE CO.RO.FAR.; CO.SA.FA.CA.; S.A.F.; SAFAR;
UMBRAFARM.
Un evento: Farmacentro
logistica e servizi
IL COMITATO DI REDAZIONE DI LEMON È COSTITUITO
DAL CONSIGLIO INTER CO. FA. GRUPPO SPORTIVO
PRESIDENTE: • TOTO CANALINI
CONSIGLIERI: • ROBERTO BARTOLI
• ALBERTO COSTA
• ANDREA MAGLIONI
• ANDREA PAOLETTI
• FRANCESCO SIMONCELLI
• MARIO DUBBINI - “PAPÀ“
on spetta a me, quale
responsabile di questa
rivista, trattare temi non
dovuti. Non spetta a me
toccare problemi inerenti l’Ordine
Professionale oppure quelli altrettanto importanti riguardanti il
nostro Sindacato. Non mi tocca
neppure affrontare specificatamente
i problemi cooperativistici pur se
Lemon è una rivista voluta e creata
per i Soci delle Cooperative, ma limitatamente a tutto ciò che è il rapporto interpersonale, le conoscenze tra
di noi, la facilitazione per l'approccio
e quindi per la crescita di nuove amicizie. I temi sono questi, conditi
N
TIRATURA 2500 COPIE, COSÌ DISTRIBUITE:
270 CO.RO.FAR.; 500 SAFAR, 340 S.A.F.;
270 UMBRAFARM; 770 CO.SA.FA.CA.;
250 UFL GENOVA; 100 REDAZIONE
Per informazioni, suggerimenti,
commenti o un semplice confronto,
potete rivolgervi a:
Toto Canalini (Direttore strategico)
Tel. 0721 910315
[email protected]
Michele Bresciani (Art director)
Tel. 0721 392338
[email protected]
Giuliana Gioacchini (Segreteria organizzativa)
Tel. 0731 219729
[email protected]
Grossa novità! Per vedere le foto dei nostri incontri
non sarà più necessario confidare nella sollecitudine
dei “fotografi” a rispondere alle mail e aspettare i
pesanti file allegati.
Da oggi sono on line tutti gli scatti delle nostre
vacanze. Non bisogna far altro che aprire la pagina
web http://picasaweb.google.it/totocanalini, scegliere
lʼalbum che ci interessa e poi… scaricare le foto
con il nostro profilo migliore!
enorme di solidità e potenza unico
nel centro Italia. Il tam-tam vuole
che presto anche la Corofar e poi
la Safar (e perché no anche la
Cosafaca) possano definitivamente
aggregarsi in una sola realtà raggiungendo una forza e un valore inimmaginabili (saremmo oltre 2300
farmacie su un totale in Italia di
16000). Lascio all'Amministratore
Delegato Dr. Alessandro Bruschi, a
pagina 23, le dovute comunicazioni
ma non potevo e non volevo rimanere indifferente a quello che tutti
gli Amici delle nostre Cooperative
giudicano con orgoglio un vero
evento.
➠
Tutti on line!
ovviamente dall'evasione, da un
viaggio, da un qualsiasi progetto
ludico e proponibile nello spirito dello
stare insieme; conoscendosi meglio le
persone, potranno meglio conoscersi
i farmacisti e meglio in un discorso
univoco crescere condividendo i principi di Soci Cooperatori. Ma mi sia
permesso derogare una volta vista la
grande occasione appena conclusasi.
A settembre infatti le Cooperative Saf
e Umbrafarm si sono finalmente fuse
in un'unica realtà. Non sono più
"sorelle" come si è più volte detto in
passato ma sono un'unica Cooperativa costituita da 600 farmacie associate, concretizzando così un passo
Grafica Daniela Marchini / www.scritturescriteriate.it - Stampa Grapho5
3
lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0
5-11-2008
2:14
Pagina 4
UMORISMO IN PILLOLE
IL NOSTRO PROSSIMO VIAGGIO
Una signora entra in farmacia e con un fare molto sofferente si avvicina al bancone.
Il farmacista, vedendola in quello stato, le chiede premuroso: “Signora, cosa le è successo?”
E lei, molto sicura di sé, risponde: "Non mi dica niente... ho appena fatto una visita e il dottore
mi ha trovato le ARACHIDI (ragadi) sotto, nel sedere...”
Tra due amici:
“Hai visto, poveretto, Nicola si è sentito male.”
“E cos'ha fatto?”
“Mi hanno detto che gli ha preso un IPTUS!”
Dal Dermatologo:
Sono qui con mio marito, lo deve visitare, ha un NEON sulla fronte...
Vorrei l'Essaven gel per le vene vorticose...
Ho avuto un CACTUS cerebrale...
Ho abolito i FARINACCI...
Il dottore dice che per dimagrire devo mangiare
meno IDROCARBURI (carboidrati)
Ho l'ernia del DISCOLO........
E voi? Non avete
aneddoti
da mandarci?
Condividete con noi
le vostre comiche
quotidiane.
Vi aspettiamo!
D
alle Alpi alle Piramidi…
E anche di più, per noi
di Inter Co. Fa. Gruppo
Sportivo! Già, perché
saremo ancor più a sud delle piramidi questa volta, e precisamente
a Dubai. Se volessimo essere
ulteriormente precisi, in realtà
dovremmo dire che faremo il percorso all’indietro, passando dal
caldo del deserto alle nevi di
Campiglio, un paio di mesi dopo.
Ma andiamo con ordine: dal 4 all’11
Gennaio, ancora in tempo di vacanze, saremo in crociera - a bordo di
Costa Classica - tra Dubai, Oman,
Emirati Arabi e Bahrein per conoscere gli aspetti più significativi di
questo angolo del vicino Oriente
dove convivono in armonia le
realtà più contrastanti.
Panorami ed esperienze esotiche,
fusione di modernità e civiltà antiche, di mare e deserto, di Oriente e
Occidente, di cultura e divertimento, di shopping e lusso sfrenato…
tanti momenti da passare insieme
grazie all’amicizia e all’atmosfera
informale e rilassata che si crea
durante la vacanza. Questa meta,
considerata una delle più esclusive
4
e richieste del momento, è famosa
anche grazie a un’accogliente e
tollerante atmosfera in cui la vita
trascorre fra tradizione araba e
nuove tendenze cosmopolite.
La nave è una sintesi di eleganza:
lontana dal rumore mediatico delle
grandi navi, è rimasta la più piccola
ed esclusiva delle navi della flotta
Costa. I luoghi che visiteremo… ah..
sono come immersi in un mito che
ne ridefinisce i contorni e li rende
misteriosi e ammiccanti.
Le mille e una notte….
Dubai, antico villaggio di pescatori,
oggi simbolo della modernità e del
lusso sfrenato. Tra passato e futuro,
saremo in un luogo che oggi nel
mondo fa tanto parlare di sé:
Muscat, la capitale dell’Oman per
trascorrere un giorno catapultati
indietro nel tempo. Le mura di
gusto medievale, i palazzi imponenti, le rovine in cima ai dirupi rocciosi, il souk di Mutrah, il palazzo del
Sultano la fortezza sul mare...
Al Fujairah, città ricca di tradizioni
e l’unica degli Emirati Arabi affacciata sul Golfo di Oman, in una delle
aree più selvagge della penisola.
Abu Dhabi, la più grande e popolo-
sa città degli Emirati Arabi. Ricca,
potente e di evidente impronta
moderna, conserva tra grattacieli e
tecnologia un forte fascino antico.
Bahrein, la più grande delle isole
dell’omonimo arcipelago, è una
località ricca di passato conservato
nei numerosi siti archeologici e
musei storici, forte di antica cultura
e di autentica tradizione araba.
Che noia, che barba, che noia, che
barba! Cambiamo aria, saliamo di
quota, lasciamoci alle spalle il caldo
e infiliamo scarponi e guanti. Si sale
a Campiglio! Ospiti dell’Hotel Des
Alpes, già più volte teatro delle
nostre epiche (e meno epiche)
gesta, saremo sicuramente coccolati da un paese che ha sempre saputo regalarci bei momenti insieme.
Dall’otto al quindici marzo, su uno
dei comprensori più interessanti
delle Alpi, con la voglia di ripetere
le discese, le passeggiate, le serate
insieme e pensare che in fondo, per
quanto il momento non sia dei
migliori, non si può e non si deve
perdere mai la voglia di stare bene.
Insieme, come recita da sempre lo
slogan di LEMON.
5
lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0
5-11-2008
2:14
Pagina 6
PRIMA FESTA CAMPAGNOLA CONVOCAZIONE OTTOBRINA
Fu colpa, anzi merito della Triangolina che in un approccio telefonico, non si fraintenda,
lanciò l’idea di un rimpatrio della banda del Moloco. Si pensò di affidare l’incarico al Macio
detto Fagioli, anche per fare conoscere ai colleghi le zone delle sue vicende. E fu sera, cosicché qualcosa era stato creato, con tutto il rispetto per gli avvenimenti biblici.
Ma al secondo giorno cominciai a considerare la possibilità di creare qualcosa di più
intenso, che avesse previsto non soltanto un abbuffato simposio, ma anche la conoscenza di usi, costumi, bellezze naturali e culturali. E fu sera, e altro era stato creato, sempre
con tutto il rispetto per gli avvenimenti biblici.
Sorse il terzo giorno e mi posi una domanda struggente: “Ma noi chi siamo?”.
È vero comunque che siamo INTER CO. FA. Gruppo Sportivo, ma almeno abbiamo una
bandiera come tutte le comunità di una certa considerazione? Telefonai al Canaglio
detto Toto e lo pregai di fare confezionare una bandiera consona, di misure rispettabili.
Mi si garantì la realizzazzione. E fu sera, e altro ancora era stato creato, sempre con
tutto il rispetto per gli avvenimenti biblici.
Sorse il quarto giorno, ma ancora avvertivo la mancanza della completezza.Una comunità che si
rispetti e sia degna di una certa considerazione, deve glorificare e cantare con un inno la propria gioia. E fu
creato l’inno: trionfale, potente, di sicuro pensato per un Principe. E fu sera, e altro ancora era stato creato,
sempre con tutto il rispetto per gli avvenimenti biblici.
Sorse il quinto giorno e le cose cominciarono a complicarsi, poiché occorreva formulare lo staff dell’organizzazione. Fu interpellato uno chef noto per le sue manipolazioni, certo Paolo “esperto estrusore di materiale plastico in quel di San Marino”, ma residente nel Principato, detto “Rapasceto”, noto per essersi specializzato in arte culinaria
(si prega di leggere la parola tutta intera!). Fu interpellata anche una femmina, di origini genovesi e di nome Claudia, detta Santamaria, anche perché per intercessione
manifesta, quello è il suo cognome. Si presero contatti anche con il romita del Santuario
dell’Eremo di Monte Carpegna, così detto Don Giuliano della famiglia Sarti, che gentilmente concesse l’uso del refettorio del Santuario, con annessa cucina, bagni, camere
ed anche delle campane!!!
Le tagliatelle, fatte rigorosamente in casa, furono concepite da una graziosa
Alessandra, di Casa Matterelli e perciò giustamente chiamata Mattarelle (interpretazione francesizzante!). Delle brocche, panaie, salumi, salami, vino e formaggi se
ne occupò diligentemente il valente scudiero Mauro detto Cangiari. Fu nominato
per la circostanza con tutti i crismi della veridicità, un secondo scudiero,
D’Antonio detto Athos per potenziare il servizio fotografico. Per inciso detto
D’Antonio è un valente manager della Wurtz di Bolzano! Per il servizio funicolare e seggioviario, si incaricò l’architetto Cappelli detto Luigi, professionista valido e
lungimirante. Alessandra, figlia di Alessandro I, ossia mia figlia, si offrì di declassarsi a
cameriera, per dispensare polenta, salsicce e fagioli, anziché farmaci! Al comparire
dell’evento, fibrillò tutto il Principato!
La giornalaia detta Santagnese, in realtà Adele, per le parole impronunciabili che alterna
nelle conversazioni, mise a disposizione inserti di ogni genere, anche di natura soffete…
Il fornaio detto Marino donò qualche chilo di pane e farina, la barista disposta a offrire aperitivi e caffè. L’Ente Parco Sasso Simone-Simoncello e la Comunità Montana dell’Alto
Montefeltro fornirono pubblicazioni storiche e culturali del nostro ambiente.
E fu sera, e molto era stato creato, sempre col rispetto dovuto agli
avvenimenti biblici; cosicché il Principe si concesse un meritato riposo.
Dormì la notte, la mattina del giorno dopo,
la notte successiva e metà del primo mattino, insomma dormì senza mai svegliarsi.
N
O
M
E
L
e...
nsiem
stare i
Avvenne l’incontro. Da un pullman sbarcò Ambreck e signora, gli amici
festanti e giulivi. Alcuni abbracci furono teneri, altri passionali e voluttuosi,
direi quasi abbraccanti…
C’era il Dubbio detto Dubbini, per noi inseparabile, c’era l’immancabile e
seducente Passionaria, Alessandro suo e Francesca, quella di Cesena, Macio
detto Fagioli e Signora, della sperduta landa di quel di Roncofreddo, Roberto
e Signora di quel di Ancona o giù di lì, Canaglio con la sua Signora, e Michele
Bresciani, la Flamenghina con la sua tribù e molti altri ancora, di cui non
ricordo il nome (mi si scusi e mi si consenta). Ma su tutti svettava Ambreck
che, come dice il Dubbio, ha voluto essere con noi; a lui deferenza e amichevole simpatia.
E si prese la via del Monte.
Pausa in quel di Monteboaggine, sede un tempo di un nugolo di buoi e vacche (tante!), per gustare nel Fortino di Mauro salumi, salami, formaggi e
ottimo vino, nel mentre rimbombava in tutto il circondario l’inno di
Intercofa. Avreste dovuto vedere come sbafavano e sbavavano!
Mi veniva in mente un’antica frase, quando declamavo durante le nostre
settimane bianche: “Mangiapani a tradimenti!”.
Si arrivò sul piazzale dell’impianto sciistico. In uno dei tre pennoni portabandiera, fu
innalzata quella di Inter Co. Fa. Gruppo Sportivo, al suon dell’inno creato per l’occasione: applaudirono tutti, anche una coppia di fidanzatini che assistevano alla scena!
Le note furono emanate in tutti gli altoparlanti dell’impianto al massimo del volume.
Tutti furono coinvolti e la musica si udì per tutta la vallata, fin giù a Villagrande,
Montecerignone e forse Mercatino Conca.
Si dice che avessero sentito i cani guaire, le pecore belare di
gioia, le cavalle e le mucche correre felici sugli avvallamenti dei
prati della montagna!
...tanta era l’armonia che si udiva!
E la musica continuò anche durante il trasferimento in seggiovia di tutta la comitiva. L’aria era fredda e sferzante e si arrivò
sulla cima Est, dove si aprì uno scenario grandioso. Là a destra,
l’Umbria e la Toscana; poi i Sassi Simone-Simoncello con la
vasta area boscosa; al centro Monte Nerone, Monte Petrano,
Monte Acuto, Monte Catria; sullo sfondo Monte Strega, Monte
Cucco e i Sibillini; la Vallata del fiume Conca, Urbino e il
Pesarese; all’estrema sinistra la Repubblica di San Marino e
tutta la costa romagnola, con il mare incombente.
E cominciò la discesa, chi a piedi chi in seggiovia.
Aspettavano le panaie piene di polenta e salsicce, inoltre pasta, carne
di vitello e cinghiale, patatine e dolci: insomma ogni ben di Dio, nel
refettorio della Chiesa Santuario di S.Maria.
Anche qui si sbafò a piena dentiera, trincando del buon vino in tutta
allegria. Sempre benedetti dal romita Don Giuliano della famiglia dei
Sarti. Tra una barzelletta e l’altra, spesso un po’ troppo allegre nonostante la vicinanza della sacralità, tra discorsi seri e semiseri, si concluse la festa campagnola. Ma accadde anche che le campane del
Santuario suonassero a distesa con quel loro timbro
profondo, grave, ma seducente per l’anima di ciascuno di noi.
Seguirono saluti, baci, abbracci e accostamenti più o meno voluttuosi, con la promessa che a breve termine ci si sarebbe rivisti per
un’altra festa campagnola: la seconda….
A tutti un ciao benedicente
IL PRINCIPE
6
7
lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0
5-11-2008
2:14
Pagina 8
N
O
M
E
L
Fammi due coccole
che mi riprendo!
e...
nsiem
stare i
Padre, la montagna
mi fa venire strani
pensieri... sui pieni
polmoni
Dai, stai tranquillo
che va tutto bene!
Mo dai, fatemi
respirare a pieni
polmoni, che
scoppio di salute!
Sono il vostro
MACIO ... o il
vostro MICIO?!
Dimmi figliuolo,
cosa ti turba?
Andiam, andiam,
andiamo a mangiar
fiuuu, fiuuu....
Però... lʼaria di
montagna fa bene!
Niente autografi,
prego
Ma te guarda dove
mi hanno portato
ʻsti marchigiani!
8
Bevi, bevi, così ti
viene il naso come
il mio
Ma sono proprio
pazzi questi
farmacisti!!!
9
lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0
5-11-2008
2:14
Pagina 10
N
O
M
E
L
e...
nsiem
i
e
r
a
t
s
Sono un farmacista non più giovane, di bell’aspetto, grandi speranze e buona esperienza anche sindacale.
Doti (?) che non mi hanno salvato da tre lestofanti, tali Canaglio, Principe e Dubbio: mi hanno portato a
vedere il mare in montagna a 1600 metri!
Mi hanno costretto all’Eremo, a don Eugenio, alla polenta salsiccia e fagioli con coerenti trasfusioni di
colesterolo. Hanno relegato la povera principessa in cucina. Senzacristo infami!
Con la barba alla Redentore e con sorriso da candido gentiluomo, il Principe avea in precedenza dispensato
pecorino in foglie di noce e salame di Monte Copiolo, affermando poi che tutto era opera di Cagliostro:
come definire il Principe se non “gesuitaporco”?
E intanto la mia signora, seduta al fianco dell’autista, istruiva il tapino alla guida e facea l’appello a ogni
fermata: boyscout o abitudine familiare al comando?
Novafeltria, Monte Copiolo, Monte Carpegna, Umbria, Toscana, Marche, Riccione e Rimini in lontananza,
poesia nella quale una coppia di milanesi indifesi si è immersa per troppo breve tempo.
Ma la vera poesia siete Voi farmacisti dell’Adriatico, con la vostra umanità, con il vostro sorriso sincero, con
il vostro modo di essere farmacisti tra la gente, alla faccia dei partiti politici, degli amministratori pubblici,
di Federfarma. Vi voglio bene
Alberto Ambreck - [email protected]
Ps: Canaglio, Principe, Dubbio (scusate se mi riferisco solo a loro) se alcuni miei sproloqui parasindacali vi
hanno costretto a riprendere a pensare e a riattivare il cervello non vogliatemene, con gente come voi il
secondo tomo della Farmacia italiana inizia comunque bene.
10
11
lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0
5-11-2008
2:14
Pagina 12
“La vicinanza allontana...
La lontananza avvicina...”
La radio trasmette Modugno con “la lontananza sai è come il vento...”. Squilla il telefono e Clara: «Quando rientri? Mi manchi,
ti aspetto...» Dall'altro capo del filo Aimone: «anch'io non vedo l'ora di riabbracciarti. Tutto bene? A presto, ciao, amore, ciao».
Aimone ritorna alla dimora abituale e baci e affettuosità rendono serena la vita nel suo scorrere. A volte per stupide contrarietà scoppia
la scintilla malvagia con scambio di frasi scortesi, opinioni contrarie e Clara assale «ma perché sei tornato? Potevi startene ancora in
Africa...» Aimone di rimando «chiaro, senza di me sei più felice? Mi odi... anch'io, ciao» e sbattendo la porta esce di casa. La sera non
rientra e Clara è in ansia, pensa “dove sarà? Con CHI sarà? Perché non ritorna? “Lo cerca al telefonino... non raggiungibile... anche
Aimone la chiama ma... il telefono è... occupato...” con CHI starà parlando? Io non ci sono e...”
C'è tanto amore tra loro e Aimone rientra a casa ove trova Clara in lacrime. «Perché non eri raggiungibile al telefonino? E tu con chi
parlavi al telefono?» Tra concitate domande capiscono che stavano cercandosi a vicenda, il tono si placa, i loro cuori acquistano un ritmo
sereno e si ritrovano abbracciati. Si chiedono perché se sono insieme si giunge al litigio, se separati si cercano. Passano gli anni tra
impegni, tra partenze di Aimone o di Clara col rientro dell'uno e il ritorno dell'altra. Trascorsi gli anni lavorativi, vicendevolmente si
chiedono come volato sia il tempo dell'amore geloso! Sono seduti vicini durante serate invernali accanto al caminetto caldo e invitante
alle tenerezze. Quelle scintille che dalla legna salgono scoppiettanti sembrano ciaramelle che suonano musica dolce, soave. Vanno su e giu
ancora su, su... «Guarda Clara, quella sei tu che partivi, io ti aspettavo»; «e quello sei tu, lontano, mentre io non vedevo l'ora che tornassi
ad abbracciarmi». Il caldo caminetto ricorda l'inverno ed essi sono coscienti di essere nell'inverno delle loro vite calde d'amore.
«Siamo quasi al capolinea, cara; siamo insieme e non ci separeremo più, non c'è motivo di allontanarci; ma perché se eravamo lontani
desideravamo la vicinanza e quando eravamo insieme qualcosa ci spingeva lontano?» Amletico dubbio della vita.
«Il buon Dio non vorrà separarci un dì, vero? Pensi che se lo preghiamo di chiamarci insieme ci ascolterà?» «Oh, caro, io gliel'ho
già chiesto... Si guardano teneramente, Aimone avvolge con il braccio la spalla della sua Clara, poi volgono lo sguardo verso il fuoco
che brucia la legna e sentono i loro cuori bruciare ancora del giovanile amore, seguono le scintille con occhi sereni ed un dolce
sorriso sul labbro!
Resteranno per sempre abbracciati...
C. A. N. du monde
APPUNTI SPARSI
C
Soprannomi
he cosa strana i soprannomi, ci avete mai pensato? Eppure
un nome e un cognome che ci identifichino già li abbiamo…
mh… bisogna pensarci un pò… In toscana è diffusissima l’abitudine di affibbiare un soprannome a chiunque, tanto che mi viene da
pensare abbia origine qui, mah!! Senza dimenticarsi che il soprannome solitamente è una vera e propria parola, anche astratta, che individua un gesto o un modo di essere, da assegnare a una persona, altre
volte in base al mestiere si inventano nomignoli molto divertenti e il
tutto si tramanda di generazione in generazione! Ci sono persone che
ormai non hanno più parentele (se non che i nonni erano cugini…) ma
hanno ancora lo stesso soprannome, come fosse un titolo di appartenenza a una casata! Ed è buffo quanto bello che nome e cognome di
qualcuno ci sfugga proprio, ma sappiamo comunque ben identificare
quella persona e spettegolando in qua e là diventa poi difficile far capire a chi non ricorda di chi stiamo parlando! In toscana, in un paese,
chi non ha un soprannome o è nuovo del posto o non è ben integrato,
questo è certo! Pensate che a Foiano è così importante il proprio
soprannome che i cantieristi del carnevale (di cui un giorno vi racconterò la storia…) stampano il proprio soprannome anche sulle tute da
lavoro e felpe di appartenza al proprio cantiere (immaginate il cantiere come un rione, ma vi appartieni per scelta personale e non in base
alla zone dove vivi).
E tanta è l’abitudine di non utilizzare i nomi propri che anche all’università con gli amici toscani abbiamo dato via via col passare del
tempo un soprannome a tutti quanti! Ovviamente sono di quei soprannomi buffi, ma non offensivi, che però non vengono mai pronunciati
davanti all’interessato ma vengono usati per individuarlo precisamente nelle discussioni o nelle conversazioni in sua assenza.
Insomma una vera e propria tradizione, fortunatamente non di quelle
in via di estinzione!
Flaminia Epifani _ UMBRAFARM Perugia
Foiano della Chiana (Ar) - nietta87@hotmail
12
13
lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0
5-11-2008
2:14
Pagina 14
SOLE, cuore, amore
alle parole, oppure attraverso metafore
pesso ci si esprime a gesti, sostituendoli
le che indicano una cosa esprimendone
o per similitudini. Le metafore sono paro
a "degli scheletri nell'armadio",
avev
llo",
un’altra. Aveva un "diavolo per cape
si dice una cosa non vera, per cui la
"ha toccato il cielo con un dito" insomma
quello che
similitudine invece esprime realmente
metafora è praticamente una bugia. La
o del
post
al
e
pomodori" aveva "una proboscid
si vuol dire, aveva "occhi rossi come due
ole
dand
guar
e
ne,
vetri
re
nost
anche attraverso le
naso"... Noi Farmacisti, ci esprimiamo,
litutsimi
una
o
fora
meta
una
è
aci
Farm
aciami vien da chiederVi-CI il rapporto Farm
"va dove
veramente è il "CUORE". E infatti si dice,
dine? Ma non importa, quello che conta
ti dice
che
o
quell
"fai
,
così"
de
gran
e
"ha un cuor
ti porta il cuore", è il cuore che comanda,
e non
cuor
vede
non
io
"occh
e",
cuor
dal
no
il cuore" e ancora "lontano dagli occhi lonta
ma ‘sto muscolo, che fra l'altro
duole", "sarai sempre nel mio cuore", insom
e
come e quando, condiziona il gioco fuori
batte per i "cazzacci suoi" decidendo Lui
quando,
ento
ortam
comp
mio
il
e
decid
che
e,
dentro del campo. Ed è sempre il cuor
volta,
tennistica di mio figlio Davidino... una
lavoro permettendo, seguo la carriera
Davidone... oggi.
rio,
ere la bocca, in un movimento involonta
Ed è sempre Lui, il cuore, che mi fa storc
di
fare
te
amen
chiar
ndo
pote
non
do Davide,
non voluto, ma purtroppo evidente, quan
colpo regalando
un
lia
sbag
ma
insom
,
volée
una
o
to,
meglio, sbaglia un rovescio, o un dirit
vorrei aprire una parentesi sulla tipologia
il punto all'avversario. A questo proposito
i
in una qualsiasi delle sue manifestazion
del GENITORE che segue il proprio figlio
sportive e non.
anche
RATI e i NON EQUILIBRATI poi ci sono
Ci sono due tipi di GENITORI: GLI EQUILIB
nto...
appu
hé
niente" ma loro non contano perc
quelli "che fanno finta che non gliene frega
fanno finta.
parola in più, mai un bravo di troppo, mai
Gli EQUILIBRATI sono quelli che: mai una
con un sorriso appena accennato con non
e
tivo,
una critica o un giudizio troppo nega
insomma una palla di persone.
curanza, "curano" le pubbliche relazioni,
in due categorie:
I NON EQUILIBRATI invece si dividono
ortaprovocano, pretendendo col proprio comp
,
itano
sbra
A) Quelli che da fuori urlano,
to del
imen
rend
il
nza
egue
cons
di
e
ita
rsario, part
mento di condizionare allenatore, avve
proprio figlio.
voce
itano, non condizionano, fanno tutto sotto
B) Quelli che da fuori non urlano, non sbra
64 denti
a
isi
sorr
con
ente
vinc
colpo
ogni
o
cian
ma SOFFRONO, soffrono come cani e asso
amarego, non volute, ma talmente evidenti da
e quelli perdenti, con smorfie di disappunt
odi"
cust
eli
"ang
ma
insom
,
figlio
rio
ne del prop
giare, impaurire, condizionare la prestazio
fici".
male
oli
"diav
in
no
orma
che in pieno agonismo pugnace si trasf
Io appartengo alla seconda.
e la sua
figlia, quando seguivo le sue perfomance
Mi succedeva anche con Francesca, mia
tutta in
era
ed
to
Però lì, la gara durava un minu
carriera di amazzone nel salto a ostacoli.
in preera
non
se
e
anch
sse,
anda
are e comunque
apnea, non avevi molto tempo per pens
ogni
va
cede
(suc
terra
per
non
e
llo,
cava
re sul
miazione, ma finiva la categoria a sede
capendo
andava comunque bene. E anche pur non
tanto) e con tutte le ossa al loro posto,
podio
sul
O
va-M
anda
do
quan
ecc,
si,
cavalli scos
niente di redini, frustini, rifiuti, anticipi,
mi si riempiva il "cuore" di gioia.
sbraiti sei
maledetto. Dura ore. Corri, soffri, sudi,
Il tennis no! Cavolo, il tennis è un gioco
iano la
camb
ti
detto
male
etto
segh
un
una riga,
a un punto dalla vittoria ma un nastro,
goccia di
una
più
ho
mangiato tutte le unghie, non
partita. E IO? Io sono fuori che mi son
fia di
smor
una
in
orce
cont
si
mi
a
ei" ma la bocc
sangue, il "cuore" batte a mille e "non vorr
e
i
occh
gli
mi guarda, se ne accorge, abbassa
disappunto, con Davide che, purtroppo,
PENSA: MA VAI A CASA BRUTTO VECCHIO
COSA
IO
chissà cosa pensa. VE LO DICO
I)!!!
RINCOGLIONITO (E NON HA TUTTI I TORT
re
? Chi di voi alla recita di quinta elementa
ccati
dista
re
esse
ad
fa
si
come
e
rond
D'alt
aggiaequip
ed
o
punt
tutto
di
to
persona) arma
(evento importantissimo nella vita di ogni
rese,
cinep
he,
rafic
fotog
hine
macc
con
,
diale
to per affrontare una terza guerra mon
il
zii, cugini al seguito, non ha piacere che
fotocamere digitali e non, nonni, bisnonni,
fila?
a
prim
in
o
post
il
e
aver
per
non sgomita
proprio figlio-a sia l'attore principale e
te
genitori che "nuociono" ai figli e con ques
dei
oria
categ
alla
go
rten
appa
,
mma
Inso
oa
urlat
ho
e
o
segn
il
ato
se ogni tanto ho pass
divagazioni voglio chiedere scusa a loro
stato
sono
io"
megl
mio
del
"fare
di
o
in futur
sproposito con la "promessa" di cercare
S
14
"Scout" anch'io. Erano anni che sognavo di scrivere qualcosa che sapesse di libro
"CUORE", ancora LUI che ritorna.
CUORE, di E. De Amicis, mi ha segnato l'esistenza.
La piccola vedetta lombarda, Garrone, Dagli Appennini alle Ande, quello che
scriveva di notte e di giorno andava a scuola... già ma a voi cosa ve ne frega? E
anche a me non interessa più di tanto, anche perché è finito il riscaldamento e sta
per iniziare la partita... Davideeeeeeeee... "cazzo"... muoviti... corri... piegati...
svegliati... bravissimoooooo... sìììììììììììììììì...
Ciao. Massimo "D'Inzeo-Panatta" Fagioli Roncofreddo,
Corofar, Romagna, Italia.
[email protected]
P.S. A inizio stagione Davide occupava la posizione
191° nel ranking regionale Under 14, oggi, dopo una
serie di vittorie eclatanti è sceso stabilmente alla 60°
migliorando sensibilmente la sua classifica nazionale.
Wimbledon arriviamooooo
15
lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0
5-11-2008
2:14
Pagina 16
Poppi: storie sul castello
S
iamo nel Medio
evo e Matelda er
a una bella dam
le sontuose sale
a che abitava
del Castello dei
Conti Guidi a Po
La sua bellezza
ppi.
non passava inos
servata ed era
del luogo che, do
m
olto corteggiata
po
av
erla incontrata
Infatti, dopo gli
dai giovani
, non facevano
incontri amoros
più ritorno alle
i
co
n la bella Matel
to del castello, do
loro case.
da, finivano in
ve trovavano un
fondo a un trab
a morte orribile
chi dei misfatti
occhet.
Un
della loro bella
giorno gli abita
signora, la rinc
nti di Poppi, stan
miseramente i
hiusero nella to
suoi giorni.
rre del castello
La storia narra
dove finì
che in seguito la
torre fu chiamat
intraveda il fant
a “dei diavoli" e
asma della bella
che in alcune no
Matelda.
tti si
Daniela Veltro
ni - Poppi - Umbr
afarm
farmaciaveltron
[email protected]
16
Protettore dei fa
rmacisti? Chi sa
D
rà mai?
ottoressa chi
è il protettore
dei Farmacis
ricordando i cl
ti? Ci penso un
assici due frat
momento e, pu
elli, SS. Medic
giri (curavan
r
i Cosma e Dam
o gratis), mar
iano, medici an
tiri sotto Diocl
di medici, farm
àreziano, consol
acisti, dentisti
perché di ques
id
ati come patr
, chirurghi, ba
ti ultimi!), ...N
oni
mbini e parruc
O... altri non ra
Ho chiesto ad
chieri (chissà
mmento.
alcuni emerit
i
colleghi... nulla
Le persone ch
!
e mi avevano
rivolto la dom
risoluzione co
anda avevano
me S. Rocco.
trovato su un
Al che ho dovu
to che S. Rocco
a rivista la
to darmi da fa
lo hanno fatto
re. Tra le rice
rientrare per
ché guaritore
rche ho rileva
medici e forse
degli appestat
anche per i fa
i (la piaga raff
va” di medicin
rmacisti poiigurata sulla
a avendo freq
di lui coscia),
uentato la pres
(Montpellier)
poiché “sapetigiosa Facolt
o perché, sulle
à della sua citt
varie immagin
“lancette” ossi
à natale
i rocchiane, ne
a il piccolo bist
lle sue mani è
uri che si usav
sangue dagli ip
posta la
a per incidere
ertesi. Sarà?
bubboni o far
Inoltre una fia
terebbe il cont
spillare il
schetta attacc
enitore del m
ata alla cintol
edicamento re
LUI però è sopr
a rappresencato con sé da
attutto consid
ll'ex studente
erato protetto
gurato vestito
di medicina.
re dei pellegr
di tabarro (m
ini e perciò lo
antello a 360°
spalle) che da
hanno raffi) e relativo ta
lui ha preso no
barrino (man
me sanrocchin
una bisaccia co
te
llo coprio; un bastone,
mpletano l'ide
una zucca per
a del pellegrin
mento a compa
l'acqua e
o.
G
rire nelle più
uaritore? Ecco
antiche immag
: l'angelo, prim
malattia di Roc
ini, è il messo
o eleco lo conforta
divino che du
, gli preannun
nente morte e
rante la
cia la guarigio
gli dice di chie
ne, lo avverte
dere al Signor
decesso del pe
della immie una grazia;
llegrino, come?
questa si man
Si trova una ta
servo sarà gu
ifesta dopo il
arito”. Non vo
voletta che re
cita: “chi invo
rrei tralasciar
pane (sottrat
cherà il mio
e la figura del
to alla mensa
ca
ne
de
l
che reca in bo
su
nutrito il Sant
o padrone, Got
cca il
o mentre era
ta
rd
o
Pa
llastrelli) con
ammalato.
Non so... ma è
cui avrebbe
considerato an
che protettore
Orbene, S. Roc
dei...becchini!
co de la Croix,
santo francese
cisione, come
, nacque intorn
pure incerto è
o al 1348, non
l'anno della su
15 e16 agosto
si ha prea morte. Morì
(1376 o 1379
a Voghera nella
?) ma poiché
va nell'anno 13
pare fosse di
no
tte tra il
79.
martedì un 15
Ciò per S. Roc
martedì cade
co; vogliamo an
che cosiderare
Licia)? Santo
S. Nicola da B
alquanto mon
ari (vescovo di
diale poiché pa
studenti), della
Myra in
trono anche de
Grecia, di Ber
lla Russia orto
lino, della stes
reliquie e vi è
dossale (per
sa Bari ove i sa
sepolto.
raceni traslaro
È patrono, dico
no le sue
no, dei farmac
isti, degli avvo
ghieri e... dei..
cati, barbieri,
. macellai. Perc
marinai, prig
hè macellai?
maciullato, os
ionieri, droPare che un pe
sia fatto a pezz
rfido albergat
i tre fanciulli
resuscitati. A
ore avrebbe
e postili in sa
nche patrono
lamoia. Il Sant
dei navigatori
gio in Terrasan
o li avrebbe
per aver seda
ta. S. Nicola è
to la tempesta
sempre rappre
che tre palle d'
in
un suo viagse
oro, tre borse
ntato in vesti
o tre fanciulli
episcopali; ca
ti; àncora per
ratteristie l'àncora. Fa
la tempesta se
nciulli per aver
data. Le tre bo
caritatevole: un
ne resuscitarse richiaman
a leggenda na
o la sua indole
rra che avrebb
figliole di pove
e regalato la do
ra famiglia. Se
te a tre
nza rendere pu
ciò nella casa
bblico il fatto,
, dalla finestr
a aperta, una
una notte lanno che l'avreb
borsa piena d'
be gettata giù
oro; altri afferm
dal camino do
scarpa o calza,
ande sarebbe ca
perciò anche
duta in una
protettore de
vigilia della su
i
ba
mbini ai quali
a festa.
reca doni alla
Da qui l'usanz
a per doni na
ta
lizi e da ciò il
Natale, in Kri
S. Nicola tras
s Kringle negl
lato in Babbo
i Stat
pionieri in Am
erica, lo abbrev i Uniti, St. Nikolaus per gli
olandesi che,
iarono in Sant
Santuario in B
a Claus. I cano
ari raccolgono
nici del
quotidianamen
mirra di S. Nic
te un liquido ol
ola) che sgorga
eoso (manna
dalle reliquie
attribuite qual
o
del Santo, al qu
ità terapeutic
ale liquido ve
he (perciò i fa
menzione mer
ngono
rmacisti?) e gu
ita qui la Basili
arigioni mirac
ca in Bari, met
particolare de
olose. Una
a di pellegrin
l piano inferior
i da Oriente e
e sono le vari
Mi auguro vi
Occidente;
e colonne dai
sia interessat
capitelli divers
o questo mio
i nello stile.
lavoro; un caro
saluto,
Ada Campane
lla - S.A.F. - Je
si - adacampa
nellanacci@tisc
ali.it
17
lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0
5-11-2008
2:15
Pagina 18
un tuffo nel blù
fare:
tutti i controlli da
so mentalmente
as
ceso,
rip
ac
a,
lso
rc
po
ba
da
lla
r
ta, compute
er
ap
eduto sul bordo de
ia
ar
la
bo
m
lacciata, bo
.
cintura dei pesi al
erogatore, tutto OK
segno, accostando
ed
e
nn
pi
a,
faccio il classico
mascher
i
gl
e
ne
sio
er
m
lo stesso gesto e
im
di
o
mi risponde con
i
Lu
”.
Guardo il compagn
ne
oe
be
tto
e significa “tu
un abbraccio fluid
indice e pollice, ch
lle nostre teste in
su
e
ud
hi
ric
si
avolta e l’acqua
allora giù, una gir
ndo
iara che vedo il fo
ra. È talmente ch
ia
invitante.
l’improvvich
al
e
a
bi
lm
om
ca
pi
i
a,
e “C”: Cald
bombola e de
lla
de
o
ell
rd
fa
È l’acqua delle tr
il
tto
etri più sotto. Tu
tre il
azzurrino venti m
stare fermi, men
o, anzi, sembra di
o
nd
fo
nd
so svanisce.
il
gia
o
eg
rs
ve
nn
a
Pi
.
di volare
peso, si plan
nsazione è quella
e.
Nell’acqua, senza
se
fin
La
la
.
o
te
am
en
di
m
ve
ta
n
cui no
contro len
dirupi e baratri di
fondo ci viene in
murena apre
o terrazzamenti,
m
un anfratto una
ria
Da
pe
i.
su
nt
,
te
gia
ar
en
sg
i
lor
lentam
co
sta solo
n
a,
co
ur
i
pa
ma niente
orrono davant
denti acuminati,
di
alcionaFauna e flora ci sc
a
di
irt
ta
a
ia
cc
cc
bo
pa
la
samente
cendo una scor
fa
a
st
si
vedo
e
ch
e chiude minaccio
e
ion
gin
mia attenz e e
una grande testug
del reef, attira la
lio
ccia.
cig
ca
l
di
respirando. Ecco
su
to
giù
en
,
in atteggiam
mpo argenteo
o
la
igi
gr
Un
lo
ri.
ua
olo
sq
tic
o
ul
rie m
ante di un
slanciata e inquiet
sfilare la sagoma
u.
bl
l
ne
aranta minuti fra
e
e sparisc
così per circa qu
ti
an
av
o
Un colpo di coda
am
di
verte che è ora di
visto davvero? An
del computer ci av
p”
bi
ip
“b
barbagli
Ho sognato o l’ho
un
i
po
l mare che manda
pesci balestra,
de
e
e
lo
ici
al
rf
ag
pe
su
pp
la
pa
i
pesc
lontano
sotto di quella
. Guardo su e vedo
increduli che al di
a,
st
te
la
i
or
iniziare la risalita
fu
tere
o piano fino a met
rire.
di luce. Risaliam
eraviglie da scop
m
e
nt
ta
no
sia
ci
a
rr
zu
az
e
ici
superf
[email protected]
si - lucarelliclaud
Je
F.
A.
S.
lli
re
Claudio Luca
S
“Non è detto che la luna,
quando appare solo a metà,
abbia perso il suo mitico compito.
No, è solo una mezza luna.
È come mi sento io dopo l’incidente,
ma ancora con tanta voglia di vivere,
di incontrare amici, di essere utile
almeno a metà.”
Bruno Lucchi
“Appunti sparsi” aspetta sempre
nuovi amici...
Invia il tuo articolo e la tua foto a:
[email protected]
Ti aspettiamo!!!
18
19
lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0
5-11-2008
2:15
Pagina 20
Laila Valentini
Co.Sa.Fa.Ca.
[email protected]
Massimo Corcelli
[email protected]
5° Memorial Vitaliano Chelli
È stato così ragazzi, il ritorno di Bruno ci ha galvanizzati (come dicevano le rane, ma questa è già unʼaltra storia!)
e il Memorial Vitaliano Chelli di questʼanno è stata veramente una Festa, con la effe maiuscola, come quella che si
mette davanti alla Arcuri!!
Cʼè da fare, e non lo nego, ma il risultato è stato di quelli da applausi.
Ma procediamo con ordine; una equipe di ciclisti, cartomanti ed esperti di logistica si è riunita per stabilire il percorso, in un summit che ha visto Bruno Lucchi dialogare con Momi (una “pietra miliare” dei vettori Corofar – da non
confondere col MOMA di New York), Caggiano (altra figura leggendaria dei vettori) e con Pieri, che con il suo PC
si è collegato col mondo, voleva intervenire anche Solange, ma dopo una breve colluttazione è stato allontanato.
Alla fine della riunione sono nati i due percorsi, quello “cicloturistico” e quello “agonistico”, identico sino alla casa
museo di ERCOLE BALDINI, dove i “turisti” si sono fermati per la visita, mentre gli “agonisti” sono ripartiti di slancio
verso le colline di Brisighella.
La visita al museo è stata a dir poco “FANTASTICA”, Ercole “il treno di Forlì” Baldini, è stato istrionico nel raccontare alcuni aneddoti della sua carriera da ciclista, e il confronto con i farmacisti ha portato il discorso sui vari casi di
doping nel mondo dello sport e del ciclismo in particolare. Anche lui ha dichiarato che ai sui tempi qualcuno si vantava di poter prendere la “Bomba”, ma il più delle volte erano trucchi che usavano i medici sportivi per “gasare” il
ciclista, come con lʼiniezione di sola acqua distillata, il ciclista andava più forte, convinto di aver assunto chissà quale
sostanza. Oppure utilizzavano compresse di bicarbonato, e anche in questo caso lʼeffetto placebo faceva il resto.
(Rimane famoso il passaggio di Ercole Baldini nel 1956 allʼIsoard, dove con un poderoso rutto ha innescato una slavina, staccando così il gruppo di 3 giorni 2 ore e 30 minuti. Da allora le compresse di bicarbonato non sono più state
utilizzate in una tappa di montagna).
Al rientro in Corofar, i cuochi aretini avevano già preparato una situazione di aromaterapia molto convincente, mentre i soci vagavano attorno ai tavoli con un eccesso di salivazione alle fauci (un poʼ come nel film “Un lupo mannaro americano a Londra”)
È stato quello il momento in cui ho alzato il mio megafono e ho urlato alla Tony Dallara: “Tutti a tavolaaaaaaa” poi
sono stato travolto dagli eventi, ero come su una giostra, davanti ai miei occhi passavano affettati misti, popone, formaggi casentinesi, marmellata di pere cocomerine, miele tartufato, crostini neri e rossi (non siamo mica razzisti!),
tagliata di chianina al rosmarino e pepe verde, tagliata di chianina al tartufo nero, salsicce della valdichiana, cantucci toscani, crema pasticciera con cioccolata dominicana, chianti, vinsanto e benedizione urbi et orbi finale.
La Carne era buonissima, anche perché lʼaveva frollata Tassinari. In un momento dʼira, forse pensando a qualche
sammarinese, oppure al dentista che lo sta aspettando per i primi di ottobre, era entrato nelle celle frigorifere ed
aveva cominciato a dare cazzotti ai quarti di manzo, come Rocky Balboa.
Mentre tutti mangiavano a “quattro palmenti” io, come il Mago Zurlì (senza calzamaglia), circondato da bambini, in
una magica lotteria, estraevo numeri da unʼurna, assegnando a tutti gli intervenuti ricchi premi e cotillons.
Chiuderei questo mio articolo con le parole di una memorabile canzone di una mia conterranea, la Mitica Raffaella
Carrà: “FIESTA, CHE FANTASTICA FANTASTICA ESTA FIESTA”.
Cari topolini, un arrivederci a tutti al prossimo anno.
Dalla Sardegna il primo Master Europeo in Fitoterapia:
una breve scheda di presentazione.
La laurea specialistica in farmacia prevede un numero di crediti formativi assai limitato in materia di fitoterapia; nel
vecchio ordinamento non era poi previsto alcun insegnamento in questa disciplina. Ciò contrasta con il fatto che
sono sempre più frequenti le farmacie dotate di un ampio reparto naturale, la cui gestione richiede competenze specifiche atte ad orientare il cliente-paziente verso una corretta scelta del prodotto fitoterapico e a svolgere un ruolo
attivo sulle eventuali interazioni con altri farmaci e/o alimenti.
OBIETTIVI DEL MASTER
Il Master intende soddisfare una serie di nuove esigenze venutesi a creare nellʼambito della professione del farmacista, implementando le competenze specifiche in una disciplina come la fitoterapia divenuta ormai di grande importanza per lʼesercizio delle suddette professioni.
Grazie allʼapporto di docenti di levatura nazionale ed internazionale, di scientists qualificati e di esperti provenienti
dal mondo delle professioni sanitarie, esso si propone pertanto di formare una figura professionale altamente competente nel campo della fitoterapia.
Il Master Universitario di 2° livello in Fitoterapia si propone di fornire ai farmacisti conoscenze e capacità specifiche
nelle seguenti aree:
• pharmaceutical care in fitoterapia;
• fitopreparazioni e fitoterapici biotecnologici;
• individuazione dei bisogni di salute del paziente e orientamento verso soluzioni di automedicazione integrata tra
farmaco e fitoterapico;
• gestione del marketing dellʼarea fitoterapica e category per esigenza;
• fitovigilanza e parametri di qualità dei fitoterapici, principali interazioni farmaco-fitoterapico e loro significato clinico;
• importanza del rapporto fiduciario medico-farmacista ai fini dellʼesito della prescrizione fitoterapica.
REQUISITI PER LʼAMMISSIONE, ISCRITTI E CREDITI COMPLESSIVI
Sono ammessi al Master Farmacisti e Medici.
Il Master prevede un numero massimo di 30 iscritti e un numero minimo di 20. Sono previste prove dʼammissione
(valutazione di titoli e colloquio) solo in caso di superamento del numero massimo di iscrizioni.
I Crediti di Formazione Universitaria (CFU) complessivi sono 60 e forniscono il titolo di specializzazione europea.
Il Master esonera dallʼobbiligo ECM per lʼanno in corso.
DURATA E SEDE
Il Master è articolato in 3 moduli intensivi (sessione primaverile, estiva e autunnale) da 9 giorni ciascuno (sei feriali
e tre festivi) per un totale di 270 ore di lezioni frontali da svolgersi nelle seguenti sedi:
Sede modulo 1 - Sala Co.s.me.se. c/o Orto botanico Università di Cagliari
Sede modulo 2 - Sala Co.s.me.se. c/o Orto botanico Università di Cagliari; Sala conferenze Aboca, Coltivazioni officinali situate in Valtiberina Toscana, Stabilimenti di trasformazione delle erbe officinali, Laboratori di R&S e Controllo
Qualità di aziende del settore, Museo “Erbe e Salute nei secoli” (Sansepolcro)
Sede modulo 3 - Sala conferenze Co.s.me.se. c/o Orto botanico Università di Cagliari;
Aula Magna Real Accademia de Fàrmacia Madrid (ES)
PARTNERSHIP E COLLABORAZIONI
Il Master è promosso dallʼUniversità degli Studi di Cagliari in collaborazione con lʼUniversità Complutense di Madrid
e con il supporto di Aboca S.p.A. Sostengono il progetto lʼAmbasciata Italiana in Spagna, la Real Accademia de
Fàrmacia Madrid, il Co.s.me.se., Credifarma e Planta Medica.
TASSA UNIVERSITARIA
La quota individuale dʼiscrizione è di € 3.000, da rateizzare in due versamenti pari a € 1.500 ciascuno. Sono inclusi nella quota i due periodi di soggiorno in Toscana e a Madrid, in cui i corsisti saranno spesati di vitto e alloggio.
BORSE DI STUDIO
Sono previste fino a un massimo di 5 borse di studio (pari al 50% della quota) che verranno elargite secondo criteri di merito e di reddito individuati dal consiglio dei docenti.
INFORMAZIONI
www.masterfitoterapia.eu - [email protected]
20
21
lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0
5-11-2008
2:15
Pagina 22
MARCHE E UMBRIA: PUNTI DI CONTATTO
Da questo numero di Lemon, cominceremo a “celebrare” lʼunione fra SAF e UMBRAFARM attraverso una sorta di “intervista doppia”, in stile Iene, per capirci, che in realtà è un confronto utile a trovare i punti di contatto fra le due regioni. In
questa prima puntata, partiamo noi, dallo “studio” per stimolare lʼiniziativa ma, già a partire dalle prossime uscite, saremmo ben lieti di approfondire tematiche e argomentazioni proposte dai Soci di SAF e UMBRAFARM, pardon… di FARMACENTRO SERVIZI E LOGISTICA, che potrebbero riguardare cibi, luoghi, persone e chi più ne ha… più ne metta!
Il mese di settembre 2008 passerà alla storia di SAF e UMBRAFARM: dopo le rispettive partecipate Assemblee,
infatti, i Soci hanno approvato la fusione fra le due Cooperative dalla quale nascerà:
FARMACENTRO LOGISTICA E SERVIZI
Società Cooperativa 600 Soci, dislocati in 5 regioni e 13 province, potranno disporre dei due magazzini di quella che
di fatto diventerà la principale azienda di distribuzione intermedia del Centro Italia. Farmacentro Servizi e Logistica,
poi, ha fra i suoi primi obiettivi quello di fungere da apripista per lʼintegrazione delle altre due consorelle COROFAR e
SAFAR, vedendo così concretizzarsi oggi il percorso cominciato 8 anni fa con lʼistituzione del Consorzio Farmacentro.
Il tutto finalizzato a supportare la realizzazione della “Farmacia dei Servizi”, il modello futuro che permetterà agli associati di affrontare con fiducia il cambiamento della Farmacia Italiana.
SEI MESI DI CORSA
Raffaello
Perugino
Cosa è che caratterizza di più la tua arte legata alla tua regione?
Le Marche, Urbino… che meraviglia… come non effettuare subito un parallelo fra la beatitudine dei volti delle
mie Madonne con i panorami del Montefletro?
Beh, tutti lo sanno, ma non si può non sottolineare lo sfondo, sempre presente nei miei quadri, del Lago Trasimeno,
un luogo che da solo identifica lʼUmbria.
È nata prima la gallina Perugino o lʼuovo Raffaello?
Lʼanagrafe, e la storia, dicono che io sono venuto dopo ed
è il caso di dire che il nostro è uno dei classici casi in cui
lʼallievo supera il maestro…
I giovani sono sempre così, non hanno riconoscenza
verso chi gli ha illuminato il futuro. Peccato che però lui se
ne sia andato anche prima di me a soli 37 anni.
Qual è il ricordo più bello che lo lega allʼaltro?
Avevo solo 11 anni quando varcai la porta del laboratorio
del Vannucci e, in poco tempo, ero già capace di imitarlo
al punto tale da rendere irriconoscibile la mano di chi
aveva completato il dipinto!
Che tipo che era quel rampante urbinate, poco più che un
bambino ma subito dotato di un talento incredibile. Per
forza: glielʼho trasmesso io…
Qual è un posto imperdibile da vedere del tuo territorio?
San Leo, allʼestremo nord, dove cʼè un castello fantastico,
dal quale si può godere di una vista insuperabile che spazia fra Marche, Romagna, San Marino, il mare Adriatico a
est e addirittura Toscana e Umbria a ovest…
Sono passati sei mesi, o poco più, dal mio arrivo alla guida di SAF e UMBRAFARM ed è arrivato il momento di tracciare un primo bilancio. Il concetto che meglio esprime quanto fatto è quello contenuto nel titolo: “sei mesi di corsa”.
Pur di raggiungere il traguardo di partire sin dallʼinizio del 2009 con la nuova grande Cooperativa FARMACENTRO
SERVIZI E LOGISTICA, abbiamo davvero bruciato le tappe di un percorso normalmente lungo e difficile come quello che porta alla fusione di due aziende. Ovviamente, ciò è stato possibile grazie a quanto già “seminato”, e preparato, prima del mio arrivo, ma, da aprile in poi, bisogna sottolineare il grande impegno di tutti gli attori coinvolti nel
processo di intregrazione, dai Presidenti ai Consiglieri, dai Soci ai dipendenti: tutti insieme mi hanno aiutato a disegnare il tracciato e, soprattutto, a rispettare le varie scadenze che hanno portato allʼapprovazione di fine settembre
da parte delle assemblee cui hanno partecipato, è bene ricordarlo, quasi 300 farmacisti fra presenti e deleganti. Ora
resta la parte forse più delicata da un punto di vista operativo, quella cioè legata allʼintegrazione tecnica, logistica e
commerciale delle due strutture. Sono comunque certo che le tante componenti professionali coinvolte sapranno
risolvere i problemi che incontreremo e sono sicuro che, pur mettendo in preventivo possibili sbavature iniziali, sin da
subito FARMACENTRO LOGISTICA E SERVIZI saprà porsi sul mercato, e al servizio dei suoi Soci, con le qualità
necessarie per affrontare questa sfida. Una sfida finalizzata a far diventare SAF e UMBRAFARM i modelli di riferimento e i nuclei di partenza di un cammino che dovrà portare entro breve a mettersi insieme le Cooperative del centro Italia, per perseguire la loro missione di supporto alla Farmacia in un momento di così grandi, e in ogni caso stimolanti, cambiamenti.
Se no, che sfida sarebbe?
Alessandro Bruschi
Amministratore Delegato
SAF - UMBRAFARM
Sono un amante dei cibi semplici e quindi ogni volta che
vado a Castelluccio, sopra la grande piana dei Sibillini,
mangio un piatto di lenticchie ammirando il Gran Sasso
che incombe sullʼAbruzzo e sullʼangolo di Lazio dove si
trova Amatrice.
E se doveste invitare Alessandro Bruschi, il milanese AD di Farmacentro S & L,
a vedere in contemporanea i vostri quadri?
Risposta facile, a Fano, una città della costa adriatica conosciuta anche da tutti gli umbri, dove cʼè la chiesa di Santa
Maria Nuova nella quale si possono ammirare due opere poste quasi una davanti allʼaltra. Che spettacolo!
22
23
lemon 4 - ott 08:LEMON 5 X AD 5.0
5-11-2008
2:15
Pagina 24
S.A.F. - Jesi - [email protected]
MARIO DUBBINI
Un incontro tra amici
etto, fatto. Alberto ha voluto essere con noi. Con noi colleghi, veri e sinceri di periferia, e in più con uno
speziale di altri tempi. La montagna pesarese, le degradanti colline, gli eremi e gli importanti castelli
custodi di meravigliose storie sono stati la bella cornice del festoso incontro.
Lui contentissimo, noi felicissimi. Lui saltellante di dirupo in dirupo come uno stambecco, ancora vivace
interlocutore e simpatico intrattenitore e noi, tra una fetta di formaggio, di salame e un bicchiere di Bianchello del
Metauro, attenti e pienamente soddisfatti per avergli comunicato e trasmesso, con semplicità paesana, i valori e il
bello del nostro modo spontaneo di incontrarci e reincontrarci. Ciao Alberto! A presto per rivederci e risentirci ed
ascoltare da te ancora una volta la barzelletta sulla scommessa dell’anziano barone (con la erre alla francese).
D