sostituzione ammortizzatori

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sostituzione ammortizzatori
[WWW.TECNICAFUTURO.IT] Boll.Tecnico – Ott/1 2015
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SEMBREREBBE UN’OPERAZIONE BANALE, MA LO
SMONTAGGIO DEGLI AMMORTIZZATORI DEVE
ESSERE ESEGUITO CON ESTREMA ATTENZIONE,
POICHE’ SULLA MINI COOPER, COME SU MOLTE
ALTE VETTURE, SONO VINCOLATI CON LA
MOLLA.
L’ELEMENTO ELASTICO, QUANDO COM-PRESSO,
VA MANEGGIATO CON CAUTELA
Mini Cooper
sostituzione ammortizzatori
La vettura oggetto della riparazione è una Mini Cooper
prodotta dal 2001 al 2006, che utilizza il motore siglato
W10B16A con cilindrata pari a 1598cm3. Questa unità
motrice è in grado di erogare 85kW – 115cv a 6000
giri/min.
Il difetto lamentato era relativo ad una evidente
rumorosità che si propagava nell’abitacolo, quando si
percorrevano strade con asfalto rovinato e dunque in
presenza di buche. Ciò era provocato da una ridotta
efficienza degli ammortizzatori che sono perciò stati
sostituiti. Questa riparazione non è complessa, ma va
comunque effettuata con estrema attenzione, poiché è necessario agire anche sulle molle delle
sospensioni.
Tali elementi sono infatti anche molto pericolosi, poiché se durante l’intervento non vengono maneggiati
con la necessaria cura, possono scaricare violentemente ed improvvisamente la loro forza, con il rischio di
ferire anche gravemente l’operatore. I quattro ammortizzatori usati sulla Mini Cooper sono inseriti
concentricamente nella molla, che ha una conformazione ad elica cilindrica. A metà del loro corpo è saldata
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una piattaforma su cui si appoggia una estremità del componente elastico, mentre sulla sommità del loro
stelo, ovvero quella rivolta verso la carrozzeria, è presente una piattaforma amovibile, su cui si appoggia
l’altra estremità dell’elemento elastico stesso.
La molla è perciò vincolata
attorno allo smorzatore con un
opportuno precarico. Per poterla
smontare
è
necessario
comprimerla ulteriormente con
uno specifico attrezzo, in modo
da liberare la piattaforma
superiore tenuta in posizione
tramite un dado avvitato
all’estremità filettata dello stelo
dell’ammortizzatore.
Mantenendo la molla compressa
si inserisce al suo interno lo
smorzatore nuovo, facendo in
modo che la piattaforma
inferiore appoggi correttamente
sulla molla stessa ed in seguito si
monta la piattaforma superiore
stringendo il suo dado centrale
che la tiene in posizione.
L’operazione descritta, come già accennato, è semplice ma pericolosa, poiché se l’elemento elastico
dovesse sfuggire dall’elemento che lo comprime, potrebbe ferire l’operatore. Dunque quando si agisce su
questo componente è bene utilizzare tutte le procedure di sicurezza necessarie, in particolare l’attrezzo
stesso deve possedere una gabbia di protezione che consente di fermare la molla nel caso in cui sfugga
dalla presa degli utensili che la stanno
stringendo.
Quando
si
sostituiscono
gli
ammortizzatori è bene cambiare anche
la piattaforma superiore. In questo
elemento è infatti presente il tampone
in gomma che si interpone tra lo stelo
dell’ammortizzatore e la carrozzeria,
evitando perciò un contatto diretto tra
le due parti. Inoltre la piattaforma
superiore usata anteriormente integra
anche il cuscinetto reggispinta che,
nella configurazione MacPherson della
sospensione adottata sulla Mini, consente alla ruota di girare sotto l’azione dello sterzo.
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L’ammortizzatore viene infatti impiegato come montante superiore per sostenere il perno fuso al quale è
vincolato e dunque deve essere in grado di ruotare attorno a se stesso, quando sulle ruote anteriori agisce
lo sterzo. E’ perciò necessario usare un cuscinetto reggispinta, sul quale appoggia la carrozzeria del veicolo.
La sospensione posteriore della Mini Cooper è invece realizzata per ciascuna ruota da un braccio oscillante
principale, fissato al pianale della vettura tramite una piastra.
E’ poi presente una barra metallica trasversale di rinforzo
anch’essa fissata al pianale della vettura, alla quale sono
assicurati due link oscillanti, che svolgono l’azione di
elementi di reazione per contrastare le forze laterali che
agiscono sul braccio principale stesso. Per distaccare gli
ammortizzatori occorre caricare leggermente la
sospensione in modo da poter togliere la vite che la
vincola all’estremità inferiore dell’ammortizzatore.
In seguito si deve separare la piattaforma superiore
dell’ammortizzatore dalla carrozzeria del veicolo e
dunque estrarre il gruppo molla – smorzatore della sua
sede.
L’attrezzo che consente di comprimere la molla che avvolge l’ammortizzatore in modo da poter togliere la
piattaforma superiore e sfilare l’ammortizzatore stesso, è solitamente azionato tramite una pressa idraulica
o con un sistema pneumatico che sfrutta l’aria compressa. Come accennato deve essere dotato di
opportune protezioni per evitare che la molla liberandosi dagli arpioni che si agganciano alle sue spire,
possa colpire violentemente l’operatore.
Se si fissa saldamente la base dell’ammortizzatore alla morsa, è possibile utilizzare anche degli arpioni che
si agganciano all’elemento elastico e vengono mossi
da una vite sulla quale occorre agire con
l’opportuna chiave esagonale. Questi attrezzi non
hanno però alcun tipo di protezione per l’operatore
e dunque è vivamente sconsigliato il loro impiego.
Quando si sostituiscono gli ammortizzatori anteriori
della Mini, è necessario porre attenzione anche al
montaggio della parte bassa del corpo degli stessi
sul perno fuso delle ruote. Il fissaggio non avviene
infatti tramite i due bulloni di collegamento,
utilizzati nella maggior parte delle applicazioni, ma
la parte terminale del tubo dello smorzatore deve
essere infilata nell’anello che si trova sulla sommità
del perno fuso, che in seguito andrà serrato tramite
le apposite viti.
L’anello funge perciò da morsa che trattiene l’ammortizzatore stesso.
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