Novità Librarie 27 febbraio 2016

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Novità Librarie 27 febbraio 2016
Biblioteca Comunale P. P. Pasolini
Novità Librarie
sabato 27 febbraio 2016
Eric-Emmanuel Schmitt
La notte di fuoco
Febbraio 1989. Un gruppo di escursionisti francesi parte da
Tamanrasset per una spedizione di dieci giorni a piedi nel cuore
dci deserto del Sahara. Oltre ai dieci europei, del gruppo fanno
parte una guida tuareg e tre dromedari che trasportano cibo e
masserizie, Non si tratta di turisti ordinari, ma di gente
motivata: c'è Gérard. il regista che deve girare un film su
Charles de Foucauld, mistico del secolo scorso che ha vissuto
tanti anni in mezzo ai tuareg; c'è l'astronomo Jean-Pierre, per il
quale il deserto è prima di tutto un luogo privo di qualsiasi
inquinamento luminoso; c'è Thomas, il geologo... E c'è un
giovane scrittore ventottenne, Eric Emmanuel Schmitt,
chiamato da Gérard a scrivere la sceneggiatura del film su
Foucauld. Fino a un certo punto il romanzo, autobiografico, ci
narra le peripezie c le sorprese dei viaggiatori, la scomodità dei
bivacchi, le meraviglie della natura incontaminata. Poi il giovane
scrittore si perde, si ritrova da solo, di notte, nel deserto, senza
cibo né acqua, quasi senza vestiti, e si chiede se sopravviverà. È
il momento culminante dell'avventura, ma non la cosa più
importante. Molto più importante è l'esperienza mistica che
vivrà quella notte, la rivelazione di qualcosa di infinito e
potentissimo che travalica gli orizzonti umani c che lui, per
mancanza di altri termini, chiamerà Dio.
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sabato 27 febbraio 2016
Marc Augè
Un etnologo al bistrot
Marc Augé esplora in questo libro il gran teatro del bistrot con
tutti i suoi attori. Considerato con gli occhi dell'etnologo, il
bistrot è il regno delle relazioni "di superficie" quelle in cui il
gesto dello scambio importa assai più di ciò che lo motiva. Un
grande bistrot nell'ora di punta è un luogo straripante di vita, di
emozioni, in cui si scambiano parole per non dire nulla, gesti
appena accennati, occhiate passeggere. Spazio relazionale ma
anche spazio letterario: Maigret sarebbe impensabile senza le
soste al bistrot. La Francia ha esportato in tutto il mondo questo
modello di civiltà: da quel nome sprigiona ovunque il carattere
amabile che ne contrassegna l'immagine. Non pura immagine,
tuttavia: il bistrot è un oggetto del paesaggio urbano che
rivendica di possedere una propria storia, una geografia e, d'ora
in avanti, anche una propria etnologia.
Giampaolo Pansa
Il rompiscatole
"'Tutto ciò che resterà della mia vita è quello che ho scritto.'
Qualcuno l'ha detto pensando a se stesso, però sono parole che
si adattano anche a me. Ho sempre voluto scrivere. Alla fine
della scuola media, andavo per i tredici anni, mio padre Ernesto
mi regalò una macchina Underwood di seconda mano, dicendo:
'Vedi un po'se la sai usare'. Mia madre Giovanna mi mandò a
una scuola di dattilografia. Ma dopo un paio di lezioni, chi la
dirigeva le spiegò: 'Giampaolo ha imparato subito quanto gli
serve. Non butti via i suoi soldi'. Ho cominciato a scrivere
nell'estate del 1948 e da allora non ho più smesso. Nell'ottobre
2015 di anni ne ho compiuti ottanta. E ho deciso che potevo
permettermi questo libro. Non oso definirlo un'autobiografia,
parola pomposa. Allora dirò che è il racconto personale di un
vecchio ragazzo destinato a fare il giornalista. Non venivo da
una famiglia di intellettuali. Mio padre era operaio del telegrafo.
Mia madre aveva cominciato a lavorare a dieci anni ed era stata
così brava da aprire un negozio di mode. La mia nonna paterna,
Caterina, era analfabeta. Rimasta vedova con sei bambini da
crescere, aveva vissuto nella miseria più nera. Troverete qui le
loro storie, insieme a quelle di mio nonno Giovanni Eusebio, un
bracciante strapelato, e di uno zio paterno, Paolo, un muratore
morto a New York in un cantiere. I miei antenati sono questi. E
se esiste un aldilà, guarderanno stupiti questo figlio che si è
guadagnato il pane scrivendo.'" (G. P.)
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sabato 27 febbraio 2016
Massimo Amato Luca Fantacci
Per un pugno di bitcoin
Molti parlano di bitcoin, ma pochi li usano. Sono davvero l'inizio
di una nuova economia o solo l'ultimo oggetto di una bolla
speculativa? Grazie a una tecnologia all'avanguardia, i bitcoin
possono essere creati, trasferiti e accumulati senza
l'intermediazione del sistema bancario. Tuttavia solo una
minima parte è utilizzata per il pagamento di beni e servizi
nell'economia reale. La maggioranza è detenuta come
strumento di speculazione, se non addirittura utilizzata per
finanziare attività illegali. La grande volatilità del loro valore è
un accidente temporaneo destinato ad attenuarsi o un carattere
intrinseco che rivela un difetto di costruzione? Quali sono i rischi
e le opportunità connessi alla loro diffusione?
Emmanuel Carrere
Limonov
"Ho pensato che la sua vita romanzesca e spericolata
raccontasse qualcosa, non solamente di lui, Limonov, non
solamente della Russia, ma della storia di noi tutti dopo la fine
della seconda guerra mondiale". Una vita degna d'un romanzo
d'avventura. Tra delinquenza e poesia, Limonov ha conosciuto i
casermoni ucraini e il jet set di Manhattan, ha attraversato la
guerra nei gelidi Balcani e le peggiori prigioni russe, fino a
diventare capo venerato di un partito nazionalbolscevico in
pieno postcomunismo. Il travolgente racconto della vita
oltraggiosa di un uomo inquietante e commovente, scritto da
uno scrittore che non teme le pieghe più oscure della realtà.
Ugo Petrini
Il tepore dei muri
Se le poesie della raccolta "Le gazzelle di Thomson" (2012) di
Ugo Petrini "sono allarmi emessi da un individuo particolarmente
sensibile all'interno di una massa che si vorrebbe umana
anzitutto in quanto animale: dotata di anima" (dalla Postfazione
di Alessandro Martini), "i tepori" di questo suo nuovo libro ("Il
tepore dei muri") sono segnali termici (al di là di un illusorio
rifugio intimistico), colti attraverso il filtro della struttura dei
muri, che consente uno scambio tra la realtà esterna e quella
interiore e costituisce un momento di distillata conoscenza. Si
tratta di un percorso nel tempo e nello spazio, che
nell'indispensabile rapporto uomo-natura, interpone una
necessaria distanza.
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sabato 27 febbraio 2016
Pia Pera
Al giardino ancora non l'ho detto
"Per molti versi, avrei preferito non dover pubblicare questo
libro, che non esisterebbe se una delle mie scrittrici preferite non posso nemmeno incominciare a spiegare l'importanza che
ha avuto nella mia vita, professionale ma soprattutto personale,
il suo 'Orto di un perdigiorno' - non si trovasse in condizioni di
salute che non lasciano campo alla speranza. Eppure. 'L'orto di
un perdigiorno' si chiudeva con una frase che mi è sempre
sembrata un modello di vita, un obiettivo da raggiungere: "Ho la
dispensa piena". Oggi questa dispensa, forse proprio grazie alla
sua malattia, Pia ha trovato modo di aprircela, anzi di
spalancarcela. E la scopriamo davvero piena di bellezza, di
serenità, di quelle che James Herriot ha chiamato cose sagge e
meravigliose, di un'altra speranza. È davvero un dono
meraviglioso quello che in primo luogo Pia Pera ha fatto a se
stessa e che poi, per nostra fortuna, dopo lunga riflessione ha
deciso di condividere con i suoi lettori. Non posso aggiungere
molto, se non raccomandare con tutto il mio cuore la lettura di
un libro che, come pochi altri, ci aiuta a comprendere la
straordinaria avventura di stare al mondo." (Luigi Spagnol)
Melita Cavallo
Si fa presto a dire famiglia
Questo libro propone una galleria di storie vere e insieme
esemplari: troveremo i casi di Remo e Katia, vittime di una
madre anaffettiva e incurante; di Lira, che a otto anni
comprende e accetta l'amore omosessuale del padre; di Lina,
madre adottiva alla ricerca disperata dei genitori naturali del
figlio diciottenne; di zia Flora e zia Rosa, due anziane signore
che si prendono cura di una bambina appena nata; di Lucia,
vittima di abusi da parte del compagno della madre; e poi di
Luca, figlio felice di una coppia omogenitoriale... Queste e altre
testimonianze ci fanno entrare nel vivo delle vite di bambini e
famiglie che si affacciano ogni giorno nelle aule del Tribunale
per i minorenni, in cui l'autrice ha operato per oltre trent'anni.
L'obiettivo è non solo quello di far luce sui cambiamenti profondi
della famiglia, ma anche di sollecitare scelte efficaci in tutti
coloro che hanno un ruolo educativo verso bambini e ragazzi.
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sabato 27 febbraio 2016
Ted Thompson
La seconda vita di Anders Hill
Alle soglie dei sessant'anni, Anders Hill, consulente finanziario di
successo, proprietario di una bella casa in un quartiere
residenziale di lusso, sposato e padre, decide di cambiare vita.
Va in pensione anticipata, divorzia, e si trova improvvisamente
ad avere molto tempo e pochi denari a disposizione. Ma senza
l'identità sicura che si è costruito a fatica, senza la presenza
rassicurante di una moglie di lunga data, Anders riapre una
ferita mai rimarginata, quella del rapporto irrisolto con il padre.
E la sua scelta avrà conseguenze irreversibili per la generazione
dei figli, non solo suoi. È proprio Charlie, il figlio adolescente di
amici di famiglia, a offrire a un Anders spaesato, durante un
party di Natale, una dose di PCP. Il ragazzo è affascinato da
quell'uomo maturo così diverso dai suoi genitori, ma durante la
festa si accascia per un'overdose. Anders, pieno di rimorso, va a
trovarlo in ospedale, e cerca di aiutarlo. Intanto cerca anche di
rivivere gli anni del college, della ribellione a un padre
opprimente, dell'amore per Helene, e del troppo tempo passato
a far carriera dopo il matrimonio per essere all'altezza della
ricca famiglia WASP della moglie. Sotto il microscopio attivato
dalla scrittura di Thompson, la vita nei quartieri residenziali di
lusso viene vivisezionata senza pietà, come nei romanzi di
Cheever e Updike, e in alcuni film di grande successo, da
"Tempesta di ghiaccio" a "American Beauty"...
Doreen Virtue
La guida degli angeli
Questo libro ti aiuta a metterti in contatto con l'energia positiva
degli angeli ogni volta che lo desideri. Puoi consultarlo di
mattina o quando ne avverti la necessità, e lasciarti ispirare dal
messaggio migliore per te in quel momento. Puoi anche
utilizzarlo come fonte divinatoria: poni una domanda, apri il libro
e leggi il messaggio dell'angelo. Ogni pagina contiene consigli
pratici, frasi e meditazioni per aiutarti a trascorrere al meglio la
giornata.
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sabato 27 febbraio 2016
Paola Cognetti
Sofia si veste sempre di nero
"Sofia si veste sempre di nero" è la nuova prova narrativa di
Paolo Cognetti, autore di "Manuale per ragazze di successo" e
"Una cosa piccola che sta per esplodere". Nei suoi racconti,
Cognetti ha saputo rappresentare con sorprendente intensità
l'universo femminile. Ed è ancora una donna la protagonista del
suo nuovo libro, un romanzo composto da dieci racconti
autonomi che la accompagnano lungo trent'anni di storia:
dall'infanzia in una famiglia borghese apparentemente normale,
ma percorsa da sotterranee tensioni, all'adolescenza tormentata
da disturbi psicologici, alla liberatoria scoperta del sesso e della
passione per il teatro, al momento della maturità e dei bilanci.
Con la sua scrittura precisa e intensa, Cognetti ci regala il
ritratto di una donna torbida e inquieta, capace di sopravvivere
alle proprie nevrosi e di sfruttare improvvisi attimi di
illuminazione fino a trovare, faticosamente, la propria strada.
Natalia Ginzburg
Caro Michele
All'inizio degli anni Settanta, in un clima di spaesamento
generale, una madre ancora giovane scrive al figlio, sbandato e
distante, scappato all'estero per motivi politici. Romanzo
epistolare da cui emerge un interno famigliare lacerato e sordo,
un intreccio di vite solitarie, come scrive Cesare Garboli, "fatte
di passi sbagliati", di gelose intimità e di corrosive lontananze.
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sabato 27 febbraio 2016
Zygmuynt Bauman
Per tutti i gusti
La cultura oggi è assimilabile a un reparto di un grande
magazzino di cui fanno esperienza persone trasformate in
consumatori. È fatta di offerte, non di divieti; di proposte, non di
norme. È impegnata ad apparecchiare tentazioni e ad allestire
attrazione, ad allettare e sedurre, non a dare regolazioni
normative. Si può dire che, nell'epoca liquido-moderna, la
cultura sia plasmata per adeguarsi alla libertà individuale di
scelta e alla responsabilità individuale nei confronti di tale
scelta. Inoltre si può dire che la sua funzione sia quella di
garantire che la scelta debba essere e sempre rimanga una
necessità e un dovere inderogabile di vita, mentre la
responsabilità della scelta e le sue conseguenze restano là dove
la condizione umana liquido-moderna le ha poste: ovvero sulle
spalle dell'individuo, adesso chiamato al ruolo di amministratore
capo della "politica della vita" e suo unico funzionario.
Francoise Frenkel
Niente su cui posare
Nel 1921 la giovane Françoise Frenkel, ebrea di origine polacca,
fonda la Maison du Livre, la prima libreria francese di Berlino,
frutto della sua grande passione per la lingua e la cultura del
paese in cui ha vissuto a lungo e studiato. Ben presto la libreria
diventa un luogo di ritrovo e confronto, dapprima nella
Germania cupa e traumatizzata dalla Grande guerra, poi
nell'atmosfera più aperta e vivace della Repubblica di Weimar.
Con l'ascesa del nazismo il clima cambia, e per Françoise
diventa impossibile proseguire questa attività. A pochi giorni
dallo scoppio della guerra ritorna a Parigi, ma le persecuzioni la
raggiungono al seguito delle truppe tedesche e la costringono a
riparare a sud, prima ad Avignone, poi a Nizza, Grenoble,
Annecy. Per più di tre anni, fino a quando nel 1943 riesce a
passare clandestinamente la frontiera svizzera, vive da
fuggiasca e registra incredula la trasformazione della sua patria
elettiva: la cancellazione dei diritti, i rastrellamenti, le
deportazioni, la propaganda razzista alla radio e i discorsi
antisemiti della gente, la codardia e l'ignoranza di chi è pronto a
giustificare qualunque nefandezza. Ma c'è anche chi la aiuta, per
istintivo eroismo o per scelta politica, per spirito cristiano o per
orgoglio nazionale, per interesse o per pura solidarietà umana.
Questo libro ci restituisce, miracolosamente intatti, la voce, lo
sguardo, l'emozione di una donna coraggiosa, il suo amore per i
libri... Prefazione di Patrick Modiano.
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sabato 27 febbraio 2016
Ali Novak
The heart Breakers
Per Stella, diciassette anni, la vita non è stata affatto facile da
quando sua sorella Cara si è ammalata. Pur di starle vicino,
Stella ha chiuso i suoi sogni in un cassetto. Perché farebbe
qualsiasi cosa per vederla felice. E ora che il compleanno di Cara
è alle porte, ha in mente il regalo perfetto: un autografo degli
Heartbreakers, la sua band preferita. Poco importa se per averlo
dovrà andare fino a Chicago e stare in fila per ore, o se per lei
sono solo quattro ragazzini sfigati e la loro musica uno schifo:
Cara li adora ed è l'unica cosa che conta. Ma questa missione
porterà con sé più di una sorpresa. A partire dal ragazzo con
due meravigliosi occhi azzurri che Stella incontra da Starbucks.
È simpatico, carino, ha un sorriso irresistibile, delle adorabili
fossette e qualcosa di terribilmente familiare. Stella è convinta
di averlo già visto da qualche parte. Ma è un'ipotesi a dir poco
ridicola e decisamente improbabile. Così, Stella archivia in fretta
quell'incontro e raggiunge l'evento degli Heartbreakers come da
programma. Quando però, dopo un'interminabile coda,
finalmente arriva il suo turno, per poco non le viene un colpo: il
ragazzo che parla con una fan e firma poster, quello con un
sorriso meraviglioso, è... il ragazzo di Starbucks.
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sabato 27 febbraio 2016
Luca Ferrari
Io, morto per dovere
Un uomo sapeva già tutto del disastro ambientale nella
cosiddetta Terra dei fuochi. Vent'anni fa conosceva nomi e
trame di un sistema criminale composto da una cricca affaristica
in combutta con la feccia peggiore della malavita organizzata e
con le eminenze grigie della massoneria. Aveva scritto
un'informativa rimasta per anni chiusa in un cassetto e ritenuta
non degna di approfondimenti, ha continuato il suo impegno
depositando, nell'ultimo periodo della sua vita, un'altra
informativa. Quest'uomo si chiamava Roberto Mancini, è morto
il 30 aprile 2014, ucciso da un cancro. Sarà riconosciuto dal
ministero dell'Interno come "vittima del dovere". Un giovane
poliziotto cresciuto tra le fila della sinistra extraparlamentare
negli anni confusi e violenti della contestazione. Manifestazioni,
picchetti, scontri di piazza, poi la scelta della divisa, per molti
incomprensibile e spiazzante, per Mancini del tutto naturale.
Una grande storia di passione, impegno e coraggio. Questo libro
finalmente la racconta tessendo insieme con delicatezza e
profondità le testimonianze dei colleghi e della famiglia (la
moglie Monika, che ha collaborato alla stesura, la figlia Alessia,
che aveva tredici anni quando il papà è morto), i documenti,
oltre dieci anni di lavoro alla Criminalpol e la voce stessa di
Mancini, che restituisce la sua verità e tutto il senso della sua
battaglia umana e professionale. Una storia chiusa per anni nel
silenzio e oggi riscoperta, oggetto di una fiction con Giuseppe
Fiorello.
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sabato 27 febbraio 2016
John Banville
La musica segreta
Erede designato dell'impresa commerciale paterna, un labirinto
di uffici e magazzini affacciato sul brulicante porto fluviale di
Torun, Nicolaus Koppernigk avverte ben presto, con un misto di
terrore ed ebbrezza, che lo attende un destino più grande.
Sensibile, brillante, infinitamente più dotato dei fratelli, come
pure di compagni e professori, è attratto dalle stelle e dal
funzionamento della "macchina del mondo". Alle prese con uno
dei più grandi scienziati di tutti i tempi, John Banville compie in
questo romanzo il felicissimo azzardo di non fermarsi ai fatti,
alle circostanze storiche, ma di servirsene per forzare e sondare
dall'interno il mistero di una mente e di un'esistenza del tutto
singolari. Così, in uno stile immaginoso e pittorico, prendono
forma con grande vividezza paesaggi esteriori - la cittadina
natale; l'Italia con le sue università: Bologna, Padova, Ferrara;
il rifugio di Frauenburg - e dilemmi interiori. Se fuori infuriano
guerre e congiure, dentro si fronteggiano con esiti incerti la
consapevolezza e l'imbarazzo di un'intelligenza superiore, il
disperato bisogno d'amore e l'incapacità di viverlo fino in fondo,
la visione folgorante di un sistema e lo sgomento umanissimo di
fronte alle conseguenze delle proprie scoperte: il peso, troppo
grande da reggere da soli, di dover scacciare la Terra, e dunque
l'uomo, dal centro di un universo di cui si ha il raro privilegio di
sapere ascoltare la "musica segreta".
Jean Giono
Un re senza distrazione
È il 1843. La sparizione improvvisa di due persone a distanza di
tempo sconvolge la quiete di un paesino sperduto fra le
montagne dell'Alto Delfinato. Il capitano Langlois, ex
combattente e reduce della campagna d'Algeria, viene mandato
a indagare. In breve tempo scopre i cadaveri degli scomparsi e
si mette sulle tracce dell'assassino. Ma è qui che comincia il
vero "giallo", il mistero che troverà soluzione soltanto nelle
ultime righe del romanzo. Ed è qui che le parti si rovesciano, e
oggetto dell'indagine diventa lo stesso Langlois: perché si ostina
a ripetere che quell'uomo - l'assassino - non è un mostro?
Come ha fatto, prima ancora di arrivare a incastrarlo, a
comprenderlo così a fondo? In quella vicenda lontana, in quella
storia di sangue che poteva sembrare destinata a offrire
soltanto qualche ora di "distrazione" a dei comuni, normali
lettori, c'è qualcosa che ci tocca, che ci coinvolge
profondamente. È questo il punto, il senso dell'indagine: quanto
è grande la distanza che separa l'essere normale dal mostro?
Introduzione di Pietro Citati.
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sabato 27 febbraio 2016
John Burnside
L'estate degli annegamenti
Liv ha vissuto i suoi primi tre anni a Oslo, ma non rammenta
nulla di quel tempo. Conosce bene solo Kvaloya, settanta gradi
di latitudine nord, nel circolo polare artico, l'isola che sua
madre, pittrice di talento, ha scelto quando ha deciso di
rifugiarsi in un luogo remoto dove dipingere in pace. La baita
grigia in cui la ragazza vive è affacciata sul fiordo di Malangen,
un tratto di costa dove non c'è nulla, a parte la casa e la hytte un minuscolo rifugio usato un tempo per la caccia o la pesca del vecchio Kyrre Opdahl. Il tempo scorre diversamente
sull'isola, le antiche leggende impregnano legni di rimesse,
pontili e dimore, come quella di Kyrre, dove si conserva la
memoria di antichi e funesti eventi: ragazzi di campagna usciti
alle prime luci dell'alba e tornati a casa contaminati da qualcosa
di innominabile, un battito d'ali o un soffio di vento nella testa,
al posto dei pensieri. Nella fantasia popolare i troll sono mostri e
la huldra una fata che, vestita di rosso, danza nei prati in attesa
di giovani uomini da ammaliare e distruggere, ma nella memoria
di Kyrre sono forze maligne all'origine di accadimenti reali. Con
una tazza di caffè tra le mani, Liv ascolta incantata e tremante i
racconti del vecchio. In cuor suo, tuttavia, non crede affatto
all'esistenza di tali forze o esseri. L'estate, però, in cui la
ragazza compie 18 anni accadono eventi così letali da sradicare
le più solide e ferme convinzioni...
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sabato 27 febbraio 2016
Catherine Chanter
Il pozzo
Da tre anni sulla Gran Bretagna non cade una goccia d'acqua.
Mentre una prolungata e devastante siccità alimenta
cambiamenti politici e sociali, rivoluzioni e nuove religioni, al
Pozzo, un podere di campagna rimasto miracolosamente verde,
Ruth Ardingly è agli arresti domiciliari nella casa dove per
sfuggire alla grande città aveva scelto di trasferirsi con l'uomo
che amava. È accusata di avere ucciso suo nipote, Lucien. Un
bambino di cinque anni. Tutto intorno la terra è arida e la gente
ha sete, solo al Pozzo l'acqua non manca. Ma quel giardino
rigoglioso ha reso il mondo al di fuori sospettoso, e ben presto
l'angolo di paradiso che doveva rappresentare l'inizio di una
nuova vita diventa per Ruth una prigione. Tre sorveglianti
controllano e registrano ogni suo gesto, disponendo del suo
presente. A Ruth non rimane che il passato da ricostruire. E un
terribile sospetto: potrebbe davvero essere stata lei a uccidere
Lucien? Nel suo intenso thriller psicologico, Catherine Chanter
immagina un mondo in cui le bizzarrie del clima scatenano negli
uomini le reazioni più disperate e vili, lasciando spazio all'invidia
e ai fanatismi di religioni fasulle. Sullo sfondo di uno scenario
talvolta apocalittico, ma allo stesso tempo molto credibile e
realistico, pagina dopo pagina seguiamo la ricostruzione di un
omicidio insensato, mentre l'idillio sempre più assume le
sembianze di un incubo.
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sabato 27 febbraio 2016
Kristan Higgins
La verità su di noi
Jenny Tate disegna abiti da sposa e dovrebbe quindi essere
un'esperta di storie a lieto fine. Forse è per questo che dopo il
divorzio ha continuato ostinatamente a essere amica dell'ex
marito. E della sua nuova moglie. Forse la migliore amica che
abbia mai avuto. No, non può andare bene, non è normale. No?
Per questo Jenny decide di lasciarsi Manhattan e il suo ex alle
spalle e di trasferirsi nella propria città natale, Cambry-onHudson, poco distante da New York, dove si crogiolerà nella
perfetta felicità di sua sorella Rachel e della sua splendida
famiglia. Un piano niente male per ricominciare. Peccato che al
suo arrivo, Jenny si trovi davanti l'apice di una crisi coniugale
coi fiocchi: il marito perfetto ha una storia con una collega.
Rachel non è certo il tipo da concedere seconde occasioni, ma
ora che si trova in mezzo alla bufera, i casi sono due: rimanere
single a quarant'anni o intrappolata in un matrimonio che
evidentemente non è felice come si era immaginata. Il suo
punto di riferimento è l'idilliaca vita coniugale dei genitori, ed è
quella felicità che Rachel vuole nella propria vita. Jenny dovrà
quindi aiutarla e sostenerla in questo momento non facile. Sarà
il caso di svelarle una certa cosetta riguardo al matrimonio di
mamma e papà, rischiando di rovinare tutto per sempre?
Carolin Blakwood
La duchessa
Wallis Simpson, la duchessa di Windsor, è stata una delle donne
più celebri del Novecento, l'unica ad aver fatto abdicare un re
d'Inghilterra per amore. Icona di eleganza e fascino, si circondò
per tutta la vita di amici potenti che ne ammiravano lo stile e il
buon gusto. Eppure i suoi ultimi anni sono avvolti nel mistero.
Caroline Blackwood si avventura in una vera detective story,
una moderna fiaba noir che ci svela gli inganni di un mondo
dorato, dove dopo le otto di sera è volgare indossare gioielli
d'oro (solo platino) e i domestici stirano anche le stringhe delle
scarpe. Ne esce il ritratto di una vita al centro della Storia, con
un destino tragico, comune a più di una celebrità. Segregata
nella sua favolosa casa di Parigi, e abbandonata da tutti, Wallis
Simpson finì la sua vita leggendaria tra le grinfie del suo
avvocato, Suzanne "Maitre" Blum, il cui ritratto rivaleggia per
intensità con quello della duchessa.
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