Lettera a mio padre

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Lettera a mio padre
Autore: Monica Pisu
Titolo : Lettera a mio padre
Ciao babbo, qui si va avanti come al solito. La vita è sempre quella, senza soldi,
senza speranze e ormai senza sogni. Cerco di andare avanti con allegria, ma mi
rendo conto che intorno a me c’è tanta tristezza. Oggi ho letto che un altro si è
suicidato per la crisi… sono senza parole. Io sto sempre cercando lavoro, ma adesso
vogliono solo 25’enni, bella presenza, automunite anche per pulire cessi. Oh babbo,
non sai quanto sono stanca!!! La mia dignità non mi permette di chiedere aiuto,
anche perché, parliamoci chiaro, io che sono sana, non rubo, sono italiana, non ho
ucciso nessuno e non mi sono mai drogata, non ho nessun diritto. Sai che ho finito
anche il corso di informatica? Sono stata la migliore!!!! Ma non serve a niente. Io
però continuo a studiare perché l’informatica è l’unica cosa che mi rende viva. Ti
ricordi di Sasso? Sai, è morto e mi ha lasciato un vuoto dentro che non riesco a
colmare. Meno male che riesco sempre a trovare il lato positivo delle cose. Eh lo
so… ti starai chiedendo… cosa c’è di positivo ad essere disoccupata a tempo
indeterminato… Bhè, prima di tutto è bello l’aggettivo “indeterminato”, non si sente
spesso, e poi mi permetti che non pago tasse. Certo manco il pane, ma se ti sto
scrivendo questo vuol dire che fino ad ora ce l’ho fatta, anche grazie a mamma, che
sta impazzendo per le tasse che le stanno levando dalla sua piccola pensione. Ogni
tanto mi diletto a sistemare pc e per mia grande soddisfazione, fino ad oggi, ci sono
sempre riuscita. Qui spesso gli operai che hanno perso il loro lavoro fanno dei sit-in
di fronte alla Regione, ma danno loro sempre “su cuntentinu” a parole e basta.
Ormai si sentono presi in giro e stanno passando alle maniere forti. Io ricordo che
quando lavoravi tu, non c’erano tutti questi casini, un po’ di lavoro si trovava.
Adesso se non sei “accozzato” non puoi lavorare. Dove lavora un amico sono entrati
dei parenti di un politico e sono stati affidati loro compiti impossibili. Un ragioniere
addetto alla sicurezza senza avere il brevetto… e tanti altri inetti sempre imparentati
con il politico. È giusto che chi ha studiato ha più diritto di chi non ha voluto o
potuto studiare, ma mi permetti che si dovrebbero fare dei test attitudinali e
psicologici per capire se il soggetto è adatto a ricoprire quel ruolo, si tratta di
sicurezza, della vita di tante persone. È dura la vita qui giù. Le tue nipotine sono
piccole e quando le guardo mi chiedo se ce la faranno, poi torno in me stessa e
continuo a vivere il presente. Sai, la gente a furia di pensare al futuro non si gode il
presente. Io ho imparato a godermi tutto ciò che c’è di bello e di brutto, il bello ti
rende felice, il brutto ti rende forte. In questi giorni c’è tanto caldo, forse un domani
riusciranno a tassarci anche il sole che prendiamo, perché per l’ombra ci hanno già
pensato… Su facebook c’è una rivolta incredibile su come stanno trattando gli
italiani, ma non riusciamo a ribellarci se non con le parole. Siamo così codardi… ma
lo capisco, perché abbiamo paura anche di perdere quel poco che c’è rimasto.
Strategia del terrore… si vince così un popolo… è sempre stato così. Proprio per
questo la gente non lotta ma si suicida, troppo facile morire, è più difficile vivere. Io
ce la sto mettendo tutta babbo, ma è tanto difficile, credimi. Eppure mi ritengo una
persona capace, e non lo penso solo io. Ecco, adesso stai ridendo e dicendo che mi
prendono in giro… no no, ti sbagli, sono in gamba!!!! Tu pensi che migliorerà la
situazione? Io non sono molto ottimista. Secondo me c’è così tanta gente esasperata
che, con l’adrenalina a mille, è capace di fare qualsiasi cosa. Al telegiornale si sente
di persone che ammazzano altri per entrare in galera, così mangiano gratis e hanno
un tetto sulla testa, persone che mettono bombe nelle scuole e ammazzano ragazze
innocenti solo per dispetto contro la giustizia. Secondo me è il governo che ci sta
dando un messaggio sbagliato. Tutti noi capiamo che più ti comporti bene, più le
prendi, se sei un criminale trovano tutti i cavilli per non sbatterti dentro. Che poi
l’Italia è un paese bellissimo, ma lo stanno rovinando. Sto cercando di scriverti il più
semplice possibile, perché so che non vai molto d’accordo con il linguaggio forbito e
poi noi abbiamo sempre parlato il Sardo in casa, la nostra prima lingua, e poi
l’italiano. Sai che non riesco mai a capire se quando penso, lo faccio in sardo o in
italiano??? Quando dico le parolacce perché mi faccio male è sicuro, è sardo… però
anche adesso che ci sto pensando, non riesco a capire in che lingua mi rivolgo a te
quando ti penso o quando penso in generale. Una cosa te la posso dire però, non
smetterò mai di amare la mia bella Sardegna, nonostante la vita qui sia difficile. Ho
provato ad andare fuori a lavorare, ma noi sardi abbiamo un legame particolare con
la Sardegna, un cordone ombelicale che nessuno potrà mai tagliare. Sono la solita
logorroica, non ti ho chiesto come va dalle tue parti. Ti trovi bene? Credo che tu lì
abbia trovato ciò che cercavi da sempre. Mi devi scusare se non vengo a trovarti,
però sappi che ti penso sempre, anche se non c’è stato un buon rapporto fra noi, ma
il sangue non mente mai. A volte perdoniamo i nostri nemici e non lo facciamo con la
nostra carne. È pur vero che se è la nostra carne a farci del male lo sentiamo di più,
ma la vita è così corta e difficile che passare il tempo ad odiare la gente, mi sembra
tempo sprecato. Poi non facciamo altro che lamentarci su tutto, anche
motivatamente, ma soprattutto per abitudine. Sai che sono diventata vegetariana? Eh
…sì… lo so… sono stata abituata a mangiare di tutto visto che tu eri un pastore, però
amo troppo gli animali e mi sono detta che era un controsenso amarli così
profondamente e poi cibarsene. Sono orgogliosa della mia scelta perché io non sono
nessuno per decidere che un essere vivente ha meno diritto di vivere di me. Bhè, ora
ti lascio, avrai sicuramente da fare. A presto babbo. TVB. R.I.P.