da Notre Dame de Paris a Sanremo fino al venerdì sera su RAIUNO
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Periodico bimestrale numero 4 - anno 4 Luglio - Agosto 2012 La rivista del benessere globale da Notre Dame de Paris a Sanremo fino al venerdì sera su RAIUNO Salute Benessere Cultura Società Ambiente Fashion Design Sport Perugia - San Sisto Via T. Albinoni, 58 Perugia - Stazione Minimetrò Pian di Massiano Trevi - Centro Commerciale Piazza Umbra Città di Castello - Centro Commerciale Castello Spoleto - Centro Commerciale La Torre www.bartoccini.it Sommario INTERVISTA Giò Di Tonno 4 PERSONAGGIO Fioretta Mari 4 8 SALUTE, BELLEZZA E BENESSERE La stipsi L’insalata greca La foresta delle solitudini I miti nell’obesità del bambino Ginseng siberiano I mantra della vita 50 10 14 16 18 20 22 CULTURA E SOCIETÀ Lo sport tra nazionalismo e industrializzazione 24 La campana della storia 26 John Cage 28 Intervista a Oreste Bisazza Terracini 30 L’unico punto fermo del cosmo 34 L’affitto di azienda 36 La liberalizzazione delle professioni 38 Il diritto all’immagine 40 Intervista a Roberto Bertini 42 Cinecartoline46 Teatro, è di scena la natura 48 74 28 SPAZIO APERTO La Patagonia 50 Saverio Mancino - ProArtLab 54 ARoS Kunstmuseet 56 Community Gardening 58 Progetto Cibic 58 Luce62 EVENTI Ju-Jitsu, Ortolani e Facincani La Provincia - Londra 2012 Apoxiomeno 2012 Andrea Morricone La magia negli eventi 64 66 68 74 78 Oroscopo, le essenze 80 Foto di copertina di Sara Benmessaoud 66 56 8 34 10 Wealth Planet magazine 1 GECOM S.p.A. Via Avv. Fulvio Croce, 14 - 52100 Arezzo - Tel. 0575 411166 - www.gecom.biz Editoriale Direttore Editoriale Direttore Responsabile G.Laura Ascione Massimo Poggioni Siamo merce Non c’è crisi per le procure italiane. Il Governo Monti, con i provvedimenti varati dal suo insediamento, pur ponendo le basi per superare la grave crisi economica in cui versa il Paese, non ha tuttavia tenuto presente la grave crisi sociale che i provvedimenti stessi stanno generando. Siamo consapevoli che il Paese non può uscire dalla recessione in cui è precipitato senza il concorso e l’impegno di tutte le parti sociali e sicuramente Noi, mai ci siamo sottratti ai sacrifici che ci sono stati chiesti in passato e che ci vengono richiesti in questo momento, al fine di concorrere al risanamento ed alla rinascita economica. È necessario che accanto all’aspetto puramente economico, il Governo tenga, però nella giusta considerazione anche l’aspetto sociale, i problemi reali ed i bisogni delle fasce di popolazione più deboli. Si fa finta di ignorare che molti padri e nonni con le loro pensioni soccorrono figli e nipoti presi nella morsa della disoccupazione a causa del lavoro che viene meno e dell’età della pensione che si allontana. Ma oggi sono anch’essi in difficoltà e non riescono più a fornire quest’aiuto. I cittadini avvertono sulla loro pelle i risultati di una continua progressiva chiusura delle attività a causa di una pressione fiscale, ormai insostenibile e dalla chiusura dei crediti da parte delle banche. Parte del problema sta nel fatto che abbiamo permesso alla moneta di giungere a regolare ogni aspetto della nostra vita. Qualsiasi cosa è oggi quantificabile in denaro, ogni sfaccettatura dell’esistenza è mercificabile. Noi stessi siamo diventati merce. Per cui è enorme il potere che chi emette moneta ha sulle nostre vite. Ma come faremo a sopravvivere a tutto questo? Forse non dimenticando che resta immutato nell’uomo il bisogno di appartenenza, la necessità di mettere radici insita nella sua natura sociale e collettiva. Prendersi cura del luogo in cui viviamo significa in un certo senso anche prendersi cura di se stessi, sconfiggere la crisi rifiutando il modello della “società degli individui”, in cui ciascuno è solo ed i rapporti con gli altri devono essere regolati, al pari di qualsiasi altra cosa, dal libero flusso del denaro. E così, altre regioni nel mirino delle procure e altri soggetti da indagare, come sempre la nostra verdeggiante Italia si distingue agli occhi del mondo non solo per il Barolo e la scherma ma soprrattutto per i ripetuti arresti e la corruzione. Quando scopriamo personaggi come Lusi, Fiorito, questi occulti e adiposi individui che amministrano partiti, enti, regioni, mi tornano in mente tutte le accuse, spesso fondate, ma non sempre, verso qualcuno, reo di fare leggi (e votarsele), a proprio favore. Ma non vi pare che sia la stessa identica cosa un po’ da tutte le parti? Questi soggetti che all’interno dei loro consigli legiferano stipendi, rimborsi e vitalizi stellari per se stessi non fanno forse anch’essi leggi ad personam? Ad ogni azione indegna corrisponde una legge infame formulata e votata dagli stessi soggetti o da altri della stessa razza al fine di rimpinguare “legalmente” le proprie insaziabili fauci. E la famigerata legge elettorale? Quanto abbiamo sentito parlare di questo sacrosanto porcellum che va cambiato, ma nessuno, dalla sinistra alla destra, si è preso l’impegno politico di farlo. Perchè? Rispondo io? Perchè in parlamento ci deve andare chi vogliono loro, a noi cittadini danno soltanto la possibilità di scegliere il colore, e loro, i furbastri, decidono il tipo di carrozzeria, il motore, gli accessori, il cambio, e tutti gli altri optionals per farsi dei gran lunghi e comodi viaggi. Se almeno potessimo scegliere il tipo di freni.... Periodico bimestrale Iscr. Trib. di Montepulciano n. 321 13/05/2009 Direttore Responsabile Massimo Poggioni Direttore Editoriale G. Laura Ascione Resp. Comunicazione Francesco Patiti Edito da Wealth Planet Perugia Presidente Massimo Patiti Stampa Tipografia Pontefelcino Pg Si ringraziano tutti i collaboratori Wealth Planet magazine 3 Intervista a cura di Mirina Hoxha Giò Di Tonno bambino, qual’è stata la molla determinante che ti ha spinto a fare musica? Ho iniziato a far musica per una scommessa con mio padre…Da bambino, l’unica mia grande passione era il pallone; giocavo ovunque…e, come accadeva tanti anni fa, soprattutto in strada con gli amici del mio quartiere; mio padre, per evitare che quel vivere la strada diventasse un pericolo, mi chiese di cominciare a studiare uno strumento… per l’esattezza il pianoforte…Così, il compromesso fu veloce; una partita sotto la pioggia in cambio dell’iscrizione alla scuola di musica. Da allora non smetto mai di ringraziarlo…Devo ammettere però che solo verso i 14, 15 anni ho capito davvero che questa passione non mi avrebbe più abbandonato per la sensazione incredibile che mi dava il passare il tempo a suonare e a cantare. Leggendo il tuo curriculum quello che salta subito all’occhio è che hai cominciato a fare musica ancora molto giovane scrivendo delle canzoni dotate di una grande sensibilità: una fra tutte “ La voce degli ubriachi”. Nella canzone paragoni la voce degli ubriachi “all’acqua di un grande deserto” quali sono oggi per te gli ubriachi la cui voce oggi rappresenta l’acqua in questo mondo-deserto? Nella canzone mi rivolgevo nello specifico agli alcolizzati, ma in maniera più generale ho scritto e cantato sempre pensando a chi non ha voce per esprimere una sofferenza, a chi non ha forza per chiedere aiuto o la possibilità di affermare i propri diritti…Credo che oggi, malgrado i mezzi a disposizione, ci sia una grossa dispersione delle potenzialità comunicative…Si hanno le macchine per farlo, ma le anime rischiano di diventare più asettiche di queste ultime. Le più deboli e sensibili poi, ne sono schiacciate e rimangono al margine. Percepisco molta solitudine intorno… Un gran deserto e pochissima acqua, appunto. Foto di Sara Benmessaoud 4 Wealth Planet magazine La tua partecipazione al programma di Carlo Conti “Tale e Quale Show” è un grande successo, oltre alla preparazione vocale qual’ è il tuo trucco per calarti meglio nei panni dell’artista che interpreti? C’è un lavoro a 360 gradi, intorno alla costruzione di un personaggio. Innanzitutto per ciò che mi riguarda, c’è l’aspetto vocale che forse è il più determinante, visto che è il fulcro della mia professione. Ma è anche vero, proprio per questo, che il lavoro sul carattere, sui modi e sulla fisicità sono ancor più meticolosi. Guardo e riguardo video in Foto di Sara Benmessaoud Foto di Sara Benmessaoud Don Rodrigo - I Promessi Sposi Quasimodo - Notre Dame de Paris continuazione e mi esercito molto nel riprodurre i suoni della voce e le abitudini “posturali”... Poi, come dico sempre, da cantante cerco di rispettare gli originali senza farne una macchietta…va bene l’imitazione, l’interpretazione anche un po’ oltre le righe, ma senza esagerare. Comunque per farlo bisogna partire anche da una predisposizione di base; e quella l’ho scoperta da ragazzino, quando già a scuola imitavo compagni ed insegnanti. corsa all’aria aperta…una chiacchierata davanti una bella tavola…Una telefonata ad una persona lontana. E poi… una canzone. Si, una canzone da cantare all’orecchio alla persona amata, mentra la si abbraccia. Non c’è niente di più bello e non c’è niente che faccia stare meglio… Il tuo nome è legato a tante opere teatrali e tanti musical tra cui “Notre Dame de Paris” dove hai interpretato Quasimodo e “I Promessi Sposi” – Opera-moderna dove hai interpretato Don Rodrigo, a quale personaggio ti sei affezionato di più? Credo che Quasimodo abbia segnato irrimediabilmente la mia anima. Un personaggio struggente al quale mi sento legato, per affinità che vanno ovviamente al di là del fattore estetico. Riccardo Cocciante ha scritto un capolavoro irripetibile. Il tuo sogno più grande realizzato.... L’essere una persona onesta che vive di ciò che ama. E’ il patrimonio più importante che fin da piccolo i miei genitori mi hanno trasmesso. Il tuo sogno nel cassetto...da realizzare... Ti rispondo in modo più materiale…Vincere un Oscar…per la migliore canzone, ovvio…Non sono così megalomane. Hehe… Cosa ti ha lasciato di positivo e di negativo l’esperienza sanremese? Non credo che mi abbia lasciato nulle di negativo in realtà…Dipende sempre dalle aspettative, e le mie erano molto “umane”…Non pensavo che avrei “svoltato” dopo la vittoria; ho pensato che avrei dovuto lavorare comunque sodo, giorno per giorno, come sto facendo da più di vent’anni ormai…Il Festival è stato una bella tappa della mia onesta e dignitosissima carriera artistica. Per un mondo all’insegna della bellezza e del benessere come la ns. rivista cosa suggeriresti ai ns lettori? Banalmente, trattandosi di un consiglio, posso suggerire solo di volersi bene. Di “abbassare” l’asticella a volte…Di lasciare che la vita prenda il suo corso senza affannarsi troppo. Di godersi il bello delle piccole cose. Un gesto gentile, una parola buona, un sorriso, un abbraccio, una Wealth Planet magazine 5 1 Profilo Aziendale Valori Affidabilità Svolgiamo il nostro lavoro in modo professionale, coerente, preciso ed affidabile. Trasparenza Le nostre attività sono trasparenti, rispettose di norme, procedure e regolamenti esistenti nel pieno ed esclusivo interesse del cliente. Riservatezza Tutte le informazioni che riguardano l'attività e gli interessi dei clienti non saranno divulgate senza specifica autorizzazione. Lealtà Il rapporto di QSA con ciascuno dei suoi collaboratori è basato sulla fiducia, lealtà e fedeltá reciproche, perseguendo congiuntamente gli interessi e gli obiettivi prestabiliti. Attenzione alle persone Lavoriamo per la crescita personale e professionale nostra e dei nostri clienti, sforzandoci di condividere e di trasmettere le nostre conoscenze e di contribuire a creare un ambiente di lavoro piacevole e stimolante. Certificazioni Q.S.A. è certificata per i seguenti campi di attività: - progettazione e sviluppo di sistemi di gestione per la qualità, l'ambiente e la sicurezza; - progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione in materia di sicurezza e salute dei lavoratori; "Q.S.A. è un soggetto accreditato dalla Regione Umbria per la Formazione" Consulenti di provata esperienza al Vs. servizio nel campo: sicurezza sul lavoro antincendio formazione qualità igiene degli alimenti Via del Conservificio, 28 S. Martino In Campo - 06132 Perugia Tel. 0756099160 - Fax 0755738593 A Vs. disposizione per qualsiasi informazione Personaggio Fioretta Mari a cura di G. Laura Ascione Fioretta nasce da padre fiorentino e madre siciliana, entrambi attori. La sua carriera inizia prestissimo, è una bambina prodigio. Collabora con attori teatrali e cinematografici del calibro di Turi Ferro, Oreste Lionello, Vittorio Gassman, Jean Louis Barrault, Madeleine Renault, Leo Gullotta, Massimo Troisi, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Pino Caruso e Mario Scaccia. I suoi spettacoli teatrali sono rappresentati nelle più importanti città del mondo: da New York a Londra, da Parigi a Mosca, passando per Berlino, Rio de Janeiro, Budapest e Montevideo; mentre per il cinema ricordiamo “La prima notte di nozze”, regia di Corrado Prisco (1976); “Miracolo a Sant’Anna”, regia di Spike Lee; “Stregati dalla luna”, regia di Pino Ammendola e Nicola Pistoia; “A Sud di New York”, regia di Elena Bonelli. In questo periodo è nelle sale con il divertentissimo ”Sharm el Sheik” per regia di Fabrizio Giordani. In teatro impossibile non citare commedie strabilianti come “Anatra all’arancia”, ”L’avaro”, “Il malato immaginario”, “Parole d’amore parole”. non solo palcoscenico Per i ragazzi sei conosciuta come l’insegnante nel programma della De Filippi ma non tutti conoscono il tuo glorioso passato artistico, ci racconti qualcosa e come hai iniziato la tua carriera? Si può dire che sono nata in palcoscenico perché mia madre Francy Carrara pur aspettandomi continuava a recitare e a otto mesi e mezzo di gravidanza, dopo una recita del Beffardo, dove la protagonista si chiamava Fioretta, io sono nata e così mi ha chiamata Fioretta. Ho debuttato a tre anni nella maestrina di Dario Nicodemi e non mi sono più fermata. Tutti i giorni hai la possibilità di esaminare moltissimi ragazzi che si affacciano al mondo dello spettacolo quale consiglio puoi dare loro? Avere un titolo di studio e cercare di organizzarsi per poter contare su qualche lavoro alternativo perché non tutti arrivano. Poi grande passione, umiltà e perseveranza perché tante saranno le umiliazioni, ma difendere con ogni forza la loro passione. Molti programmi televisivi sembrano volersi sostituire alle scuole di recitazione, danza e ballo, secondo la tua opinione cosa può produrre tutto ciò? Si possono creare così false illusioni? 8 Wealth Planet magazine Personaggio Per quel che mi riguarda una grande palestra di vita e di esperienza per i miei allievi oltre alle accademie che ho il privilegio di dirigere, Amici è stata fondamentale per alcuni dei ragazzi, perché forse non tutti sanno che almeno per i nove anni che mi hanno impegnata in quella bellissima compagine, i ragazzi studiano tantissimo e ne uscivano numeri uno. Pensi che la televisione resti l’unico trampolino di lancio visto che il teatro è sempre più riservato a pochi eletti? Qualsiasi impegno serio, sia televisivo sia cinematografico che teatrale, è determinante per fare una bella carriera, ma oggi come oggi è importante anche indovinare una bella pubblicità e ricordarsi che l’importante non è solo arrivare, ma durare e se non si arriva ad essere famosi ci sono tante maniere per lavorare seriamente ed essere stimati, fondamentale è amare ciò che si fa. È un momento storico di grande crisi quali pensi che siano i prossimi scenari per il mondo della cultura e dello spettacolo? Non mi piace sentenziare, ma credo che il domani sarà senza meno migliore di oggi, dopo le crisi fioriscono le cose giuste, sarà determinante selezionare bene i veri talenti, valorizzare la meritocrazia, smetterla con i favoritismi che sono ingiustizie verso chi vale veramente. Ci racconti il progetto di New York? Da due anni ho il privilegio e l’onore di tenere degli stages alla prestigiosa Lee Strasberg Istitute di New York e di Los Angeles diretti dalla grande Anna Strasberg. Da quest’anno terrò degli incontri alla New York University sulle regole della Commedia dell’Arte che in famiglia mia da tante generazioni tramandiamo di padre in figlio o figlia (per ora sono dodici). Sappiamo che stai lavorando a importanti progetti, ci dai qualche anticipazione? Dirigo l’Accademy Carrara di Catania e mettiamo in scena importanti spettacoli utilizzando gli allievi più meritevoli. Alcune delle allieve hanno partecipato a Miss Italia e una di loro, Giusy Buscemi, è stata eletta Miss Italia. Altri prendono parte a films, produzioni teatrali etc. Uno degli allievi, Giuseppe Schillaci, ha vinto una importantissima borsa di studio ed è volato a New York dove studia alla Starsberg. Ho altre importanti scuole in varie città d’Italia. Sto per girare “E cade la neve” regia di Simone Petraia con Richy Tognazzi, Laura Torrisi ed altri importanti protagonisti della scena italiana. Continuerò a portare in giro per l’Italia uno spettacolo su Alda Merini la grande poetessa italiana con balli, canti e recitazione, spettacolo che ha ottenuto un grande successo questa estate. Riprenderemo anche uno spettacolo che trionfa da quattro anni, “Menopause”, con Emanuela Aureli, Fiordaliso e Manuela Metri. Wealth Planet magazine 9 Salute, Bellezza e Benessere La STIPSI: un problema sempre più comune a cura della Dott.ssa Alice Tortoioli - Medico Chirurgo Qualcuno tra i miei lettori si ricorderà sicuramente di una nota ditta farmaceutica che ai tempi di Carosello faceva la pubblicità di un confetto che era di aiuto nella stitichezza, usando come slogan“…, basta la parola”. Oggi questa frase potrebbe essere ancora in voga, visto che la stitichezza o stipsi rappresenta uno dei disturbi tipici dei paesi industrializzati, con una frequenza maggiore negli anziani, nelle donne e in alcune condizioni fisiologiche come quando è in arrivo la cicogna. Le particolari abitudini di vita dell’uomo moderno predispongono a questa fastidiosa condizione, dove lo stile di vita entra a pieno titolo a far parte delle strategie di prevenzione e di terapia della stipsi. Spesso, purtroppo è oggetto di automedicazione, con ricorso a lassativi, a volte anche solo per “prevenire la stipsi” con l’idea che “la funzione alvina deve essere quotidiana, per essere in buona salute, così da eliminare le tossine intestinali e purificare l’organismo”. Niente di più errato poiché l’uso cronico di 10 Wealth Planet magazine lassativi porta alla perdita della motilità colica oltre che a perdite di elettroliti. Ma facciamo brevemente una parentesi sull’anatomia dell’ultima parte dell’intestino: il crasso. L’intestino crasso è suddiviso in cieco, colon, sigma, retto e canale anale. La principale funzione del retto è quella di serbatoio, per poter accogliere i volumi fecali per breve periodo di tempo e posporre la defecazione fino alla comparsa dello stimolo, per evacuare volontariamente al tempo più appropriato. Il canale anale mantiene la continenza fecale, controllando la defecazione, riconoscendo quando il retto è pieno, discriminando, tramite la sensibilità rettale quando il contenuto è solido, liquido o gassoso. Di solito la defecazione è stimolata dal “riflesso gastro- colico” che insorge circa venti minuti dopo il pasto. Il riflesso stimola la contrazione del colon spingendo il contenuto fecale nel retto. La distensione del retto è percepita dal cervello, Salute, Bellezza e Benessere evocando per via riflessa l’inibizione del tono dello sfintere anale interno con il rilassamento. Per evitare l’evacuazione imminente il cervello manda un impulso volontario allo sfintere anale esterno che si contrae, facendo si che le feci ritornino in ampolla rimandando l’evacuazione al momento sociale più opportuno. L’American College of Gastroenterology definisce la stipsi come “una defecazione non soddisfacente caratterizzata da evacuazioni non frequenti e/o dal passaggio difficoltoso delle feci per almeno tre mesi”. Le condizioni che possono causare stitichezza sono varie: dall’assunzione di alcune categorie di farmaci, come analgesici oppioidi, antidepressivi, antiepilettici, antipertensivi, a patologie come l’ipotiroidismo, il diabete mellito e alcune malattie psichiche. A livello intestinale possono essere responsabili ernie, stenosi infiammatorie e tumorali, volvoli. Queste forme di stipsi sono però piuttosto rare e necessitano di cura specifica della malattia di base. La forma più frequente di stipsi è la stipsi cronica funzionale, i cui criteri diagnostici sono universalmente condivisi e accettati dalla Consensus Conference ROMA III del 2006 che è l’ultima revisione sui disturbi funzionali intestinali da parte di esperti internazionali, valida non solo ai fini scientifici ma anche di gestione da parte del medico. È importante tenere presente che la stipsi rappresenta una condizione di disturbo e di disagio che compromette la qualità della vita. La mancata evacuazione è spesso causa di dolenzia e tensione dell’addome, alitosi, cefalea, irritabilità o depressione; inoltre in conseguenza dello sforzo per evacuare possono manifestarsi ragadi anali, emorroidi, diverticoli intestinali. L’educazione del paziente riguardo alla stipsi diventa una delle basi fondamentali sia per la prevenzione che per il corretto trattamento. Che fare se si soffre di stipsi? Innanzitutto è bene parlarne con il proprio medico di base per escludere che la stipsi sia secondaria ad altre patologie, soprattutto quando da un alvo normale si passa ad una improvvisa stitichezza. Una volta accertata l’origine della stitichezza è bene rivedere le proprie abitudini alimentari e di vita. L’intestino è un organo molto sensibile alle variazioni di umore e alle emozioni; sia la vita sedentaria e anche quella frenetica che non concede pause, possono causare ritardi dell’evacuazione che a poco a poco passano alla stitichezza. Altre cause possono essere le situazioni ambientali contingenti, come la scarsa disponibilità di servizi igienici e privacy nell’ambiente di lavoro, l’alimentazione scorretta tipica della nostra società e di chi va troppo di fretta, ricca in grassi, proteine, cibi raffinati e scarsa quantità di fibre. In letteratura scientifica negli ultimi anni l’attenzione si è spostata sull’uso dei probiotici, in particolar modo sul ceppo Lactobacillus casei Shirota. Alcuni studi hanno evidenziato che l’uso regolare può migliorare la frequenza di evacuazione, la qualità delle feci sia in odore e consistenza che come senso di completo svuotamento. È bene, concludendo, attenersi ad alcune norme che sono poi di facile applicazione, ricordando che la regolarizzazione delle funzioni intestinali è spesso un processo lento che richiede alcuni cambiamenti nello stile di vita: cercare di andare in bagno sempre alla stessa ora; massaggiare delicatamente la parte inferiore dell’addome nell’attesa dello stimolo; non reprimere lo stimolo durante la giornata; non usare lassativi o purganti senza il parere del proprio medico; seguire una alimentazione che contenga sia fibra solubile (contenuta nella maggior parte della frutta, della verdura e dei legumi) che insolubile (contenuta nella pasta e nel pane integrale); bere acqua durante la giornata e non solo ai pasti principali; fare un po’ di attività fisica, quotidiana e costante; dimagrire se si è in sovrappeso; Wealth Planet magazine 11 SAGI srl - Via Galileo Galilei, 61 - Capocavallo Corciano - Perugia (Pg) Tel 075.605171 - Fax 075.605202 [email protected] - www.terreumbre.net Salute, Bellezza e Benessere L’insalata greca L’insalata greca (greek salad), è un piatto tradizionale che potete senz’altro trovare in ogni ristorante greco; è composta da insalata verde, pomodori, cetrioli, cipolle, olive, e Feta, formaggio tradizionale ellenico. L’insalata greca, è un contorno adatto ad accompagnare un secondo piatto, oppure può essere gustata come piatto unico, se decidete di pranzare in modo fresco e leggero. Per preparare l’insalata greca, lavate l’insalata, asciugatela per bene e tagliatela. Proseguite con i cetrioli: lavateli, sbucciateli aiutandovi con un pelapatate e tagliateli a fettine di mezzo centimetro. Sbucciate, lavate e tagliate la cipolla a fette sottili o spesse, secondo i vostri gusti, lavate i pomodori, privateli del picciolo e tagliateli in quarti. A questo punto prendete la feta e tagliatela a cubetti. In una ciotola capiente ponete per prima cosa l’insalata, i cetrioli poi proseguite con le cipolle, i pomodori e 14 Wealth Planet magazine le olive nere greche. Alla fine aggiungete la feta, l’origano e l’olio. Se preferite potete aggiungere anche un po’ d’aceto. Conservazione: è preferibile consumare l’insalata greca appena fatta o, al massimo, il giorno dopo. Consiglio: l’insalata greca, spesso viene preparata con del peperone verde tagliato a filetti, e la cipolla rossa può essere sostituita con una cipolla novella bianca; inoltre, spesso i cetrioli vengono tagliati a fettine senza necessariamente sbucciarli. Se non trovate le olive nere greche potete sostituirle con delle olivenormali, verdi o nere. Curiosità: il formaggio greco Feta, preparato tradizionalmente con latte di pecora o misto pecora (80%) e capra (20%), viene conservato in salamoia sotto forma di grossi pani rettangolari, che somigliano appunto a delle fette, e fetta in greco si pronuncia “feta”. Pizzeria Stuzzicheria Antipasti Insalate Dolci Bibite Freschezze Macedonie Contorni Frutta di stagione Consegna a Domicilio 11.30 - 14.30 • 18.30 - 22.30 Zone di consegna: Ospedale Madonna Alta Ellera Ferro di Cavallo Zona Stadio Cortonese Pizza Party a domicilio per informazioni contattaci Fai lievitare la tua voglia di pizza ...ma anche SCUOLA DI PIZZA con corsi serali e pomeridiani tutto targato API "La mia passione? Inventare ogni giorno nuove ricette e nuovi sapori" Daniele Carruba Via Donizetti 91/D - S. Sisto Perugia - 075.5279100 - 338.5401390 Salute, Bellezza e Benessere La solitudine, come esperienza psichica, è un fenomeno complesso, di non facile verbalizzazione da parte di chi lo vive e di non facile comprensione da parte di chi lo osserva e lo studia. Questo concetto risulta infatti a tutt’oggi ambiguo e per comprenderlo fino in fondo è necessario prima di tutto differenziare tra solitudine di fatto (aloneness) e il senso di solitudine (loneliness). La prima accezione si riferisce all’essere fisicamente isolato dagli altri, uno stato ontologico a cui non corrisponde un’emozione, la seconda corrisponde invece ad un sentimento soggettivo che indica una discrepanza tra la quantità e/o la qualità delle relazioni desiderate e quelle reali (Peplau, Perlman, 1982). Anche se spesso l’isolamento sociale implica un vissuto di solitudine, le due situazioni non coincidono necessariamente. Ci si può infatti sentire soli in mezzo ad una folla e, dall’altra parte, possiamo non sentirci soli pur stando da soli (ad esempio se si è inseriti in una rete amicale) (Miceli, 2003). La solitudine, comunque sia definita, rappresenta un segnale che indica lo stato delle nostre relazioni: ci avverte che dai nostri rapporti non riceviamo le risorse di cui abbiamo bisogno per il nostro benessere. Se ci si addentra ancora più a fondo nell’esplorare la solitudine scopriamo inoltre che questa è ambigua e doppia poiché porta con sé sia un volto benigno che uno maligno. Non è infatti solo un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie fisiche (insonnia, problemi cardiaci, riduzione delle difese immunitarie, disturbi alimentari) e psicologiche (depressione, ansia, bassa autostima, abuso sostanze, shopping compulsivo) ma può anche portare l’individuo a scoprire l’individualità e l’unicità del proprio essere e a sviluppare le capacità creative presenti in ciascuno di noi. È poi da precisare che la solitudine, condizione archetipica dell’essere umano che oscilla tra patologia e normalità, è una condizione molto democratica che non accorda privilegi all’una o all’altra tipologia di persone. La solitudine è comunque un sentimento avvertito in forma diversa in ogni individuo, tra i differenti gruppi sociali e nei diversi stadi dell’arco di vita (Rokach, 2000). Gli studiosi osservano che questa, anche se con caratteristiche qualitativamente diverse, è presente a tutte le età, dagli otto anni fino all’età anziana. Già in età scolare i bambini sono infatti in grado di capire la solitudine, collegandola ad esempio a sentimenti di tristezza perché non c’è nessuno La foresta delle solitudini: significati ed interventi a cura della Dott.ssa Barbara Bertocci Psicologa, Psicoterapeuta, specialista in Psicologia della Salute, Vice Presidente Associazione dei diritti degli Anziani (A.D.A.) Siena (sede operativa Chiusi) Salute, Bellezza e Benessere con cui parlare o giocare. Nell’adolescenza, poi, periodo di cambiamenti e di faticosa costruzione dell’identità, si verificano radicali trasformazioni nei rapporti affettivi e sociali che, accanto allo sviluppo di pensieri ideali e irrealistici rispetto all’amicizia e alla condivisione, portano a conoscere la solitudine nelle sue componenti di fascino e insieme di sofferenza. Gli idealismi della gioventù vengono superati nell’età adulta ed anziana dove la solitudine prende altre forme a seconda anche dello stato civile e, comunque, della fase di vita che si sta vivendo (pensionamento, uscita dei figli dalla famiglia di origine) (Shu-Chuan, Lou Sing 2004). Riflettendo sull’argomento si può capire che la presenza di partner o di figli, pur proteggendo dall’isolamento, non tutela dal provare sentimenti di solitudine a meno che in famiglia non siano presenti reciprocità, amore e intimità. Qualitativamente diversa è la solitudine sperimentata dalla categoria eterogenea dei single che racchiude sia chi ha scelto di stare da solo sia chi non ha mai avuto opportunità di incontro. Questa, se nel primo caso è percepita come un qualcosa di benefico e di creativo che esalta l’individuo che non intende sacrificare valori o impegni (il risvolto negativo è quindi la sua componente egoistica), nel secondo può assumere forme depressive e può essere accompagnata da valutazioni negative su di sé e sugli altri. Diverso è poi il sentimento di solitudine di chi è separato o vedovo. In queste situazioni, pur con delle sfumature, si ha spesso una sensazione di incredulità per aver perso la persona amata, rabbia per aver subito un’ingiustizia e/o senso di colpa. Da tutte queste osservazioni capiamo quindi che esistono varie tipologie di solitudini e che dietro all’espressione “mi sento solo” spesso riportata dai pazienti che giungono all’osservazione psicologica esiste una gamma di significati da esplorare ed un altrettanto ampio ventaglio di interventi da strutturare ad hoc per le difficoltà presentate dalla persona che chiede aiuto. Saranno ad esempio progettati percorsi diversi a seconda che siano rilevati problemi nello stringere relazioni, nel mantenimento dei legami o nella fine dei rapporti (separazioni o lutti). Per attutire il senso di solitudine si possono infatti utilizzare strategie spontanee (mentali e comportamentali) o, soprattutto se la solitudine è cronica, è necessario proporre interventi psicologici più strutturati focalizzati sull’analisi delle aspirazioni e aspettative personali e sulle interpretazioni che la persona dà dei propri deficit relazionali. Durante il trattamento si può lavorare sul giudizio personale e le aspettative verso gli altri. Si può quindi cercare di intervenire favorendo l’acquisizione di maggiori competenze sociali (maggiore capacità di stare soli, migliore abilità nello stringere relazioni anche superficiali, più grande apertura verso gli altri), lavorando sul giudizio personale e cercando di rimuovere gli ostacoli ambientali e sociali che riducono la possibilità di relazione. Una terapia può essere utile anche per gli anziani e, contro lo stereotipo comune, non ci sono controindicazioni per svolgere un tale lavoro. Bisogna poi specificare che molte di queste iniziative non sono specificamente orientate contro la solitudine, ma agiscono indirettamente su questo sentimento. Pensiamo in questo caso all’attività di volontariato che, facendo leva su uno scopo comune, può aiutare i “soli” (persone che temono lo stigma della solitudine) ad inserirsi all’interno di un gruppo e a creare nuove relazioni intergenerazionali. BIBLIOGRAFIA Miceli M. (2003), Sentirsi soli, Il Mulino, Bologna Peplau L.A., Perlman, D. (1982), «Perspectives on loneliness», in L.A Peplau, D. Perlman, (eds), Loneliness: A sourcebook of current theory, research and therapy, Wiley & Sons, New York. Rokach A. (2000), loneliness and the life cycle, Psicological reports, 86, 629 – 642 Shu-Chuan J, Lou Sing K (2004), Living alone, social support and feeling lonely among the elderly, Social Behaviour and personalità, 32, 2, 129 - 138 E-mail: [email protected] Wealth Planet magazine 17 Salute, Bellezza e Benessere I miti dell’obesità del bambino: come nascono? a cura del Prof. Adriano Falorni - Pediatra I dati statistici documentano un incremento preoccupante di eccesso di peso in età evolutiva che prelude a future conseguenze relative a patologie dismetaboliche in età adulta con le conseguenze note a carico di vari organi e in particolare dell’apparato cardiocircolatorio. Tutti i tentativi finora messi in funzione per affrontare questa situazione non sembrano portare ad alcun risultato significativo. Non appare ancora chiaro se il problema sia effettivamente di difficile soluzione o se i metodi adottati per affrontarlo siano poco incisivi. In realtà certi aspetti relativi al modo di studiare e di impostare l’argomento lasciano qualche perplessità, specialmente considerando che da certe indagini emergono risultati sulla scorta dei quali vengono poi suggeriti comportamenti non sempre convincenti. La ricerca svolta in questo campo è essenzialmente di due tipi. Una parte di essa è basata sull’analisi di condizioni cliniche o fisiopatologiche, nonché sullo studio dei fattori coinvolti nel meccanismo di regolazione dello stato di nutrizione. È questo un tipo di indagine che si presenta abbastanza rispettoso dei metodi di una buona ricerca scientifica. Altri studi sono basati su indagini statistiche tese ad individuare fattori o comportamenti ai quali associare e/o attribuire lo sviluppo di un eccesso ponderale. Questo genere di studi appare condizionato da molteplici limitazioni, l’elenco delle quali sarebbe lungo e articolato. Ci limiteremo a farne alcuni accenni. Stante la grande variabilità individuale, sia nei comportamenti sia nelle caratteristiche somatiche, è necessario arruolare numeri enormi di soggetti, centinaia o migliaia, affinché la casistica esaminata possa essere considerata sufficientemente rappresentativa della popolazione in esame. Se il numero dei soggetti inseriti nello studio è così elevato, ne deriva che la raccolta dei dati o delle informazioni deve essere svolta con l’impiego di metodi relativamente semplici. Questo già di per sé rappresenta una limitazione. Inoltre, 18 Wealth Planet magazine nella correlazione fra i fattori in esame, chiamiamoli A e B, è necessario escludere l’influenza di fattori attivi su entrambi, i cosiddetti “fattori confondenti”. In altri termini è necessario correggere l’effetto di un fattore C che condiziona il rapporto. Il fatto è che nel campo dello sviluppo dell’obesità di fattori C ve ne sono molti e costituiscono un’altra limitazione per l’indagine, poiché è difficile individuarli tutti e ognuno di essi partecipa a confondere l’effetto della relazione fra i due fattori in esame, contribuendo quindi a rendere necessario l’elevato numero dei casi da inserire nello studio. Superato questo ostacolo, ammesso che una relazione fra A e B esista e sia significativa, si dovrà quantificarne il peso, vale a dire quanto cambia B al variare di A o viceversa. Se questa variazione è piccola, come spesso accade, il dato che emerge può pure avere qualche interesse dal punto di vista speculativo, ma può risultare ininfluente sotto il profilo applicativo. Esiste poi il problema principale che si pone alla fine di tutto il percorso dell’indagine. Se A correla con B. Quale dei due fattori influenza l’altro? Qui i “bias” o se si preferisce le “illusioni cognitive” si sprecano. Vale a dire si cade spesso vittime del cosiddetto “inganno della ragione”, come per millenni è accaduto nella convinzione che fosse il sole a girare intorno alla terra. Trasferendo questo concetto nell’obesità viene spontaneo pensare che una persona diviene obesa perché mangia troppo. In realtà è il meccanismo genetico che, stabilendo che quella massa corporea è quella più adeguata per quell’individuo, impone una maggiore richiesta di cibo per realizzarla. In altre parole quella persona mangia di più per potere diventare obesa. Poiché da questo tipo di studi derivano indicazioni su comportamenti da adottare per prevenire o per correggere l’eccesso ponderale, appare inevitabile che certi suggerimenti lascino perplessi sulla loro reale efficacia. Quanto esposto pone in evidenza la grande difficoltà che si incontra per rispettare i canoni di una rigorosa ricerca scientifica. Nella grande maggioranza dei casi i risultati lasciano così la porta aperta a dubbi. I dati che emergono offrono magari spunti per ipotesi, che, se proprio si vuole, possono anche apparire interessanti sotto il profilo speculativo o per programmare studi più approfonditi. Il fatto è che non ci si accontenta, così dall’ipotesi si passa all’opinione, da qui alla convinzione e quindi direttamente alla teoria. In sostanza si tende ad ignorare la strada di un sano empirismo che è alla base della ricerca scientifica e se ne imbocca una che è più tipica della dialettica politica. Tendono così a prevalere concetti carichi di suggestione ma di scarsa consistenza. Si creano slogan, si costruiscono regole comportamentali e nascono i miti. È doveroso ammettere che per molti casi si tratta di indicazioni che tutto sommato possono anche essere considerate positivamente. Ma è la tendenza alla loro estrapolazione dal contesto complessivo e la conseguente eccessiva valorizzazione che portano al risultato di distogliere l’attenzione delle famiglie dai reali meccanismi che provocano l’eccesso di peso, e l’obesità del bambino aumenta. Eleutherococcus senticosus Ginseng Siberiano a cura del Dott. Giulio Lattanzi Farmacista, nutrizionista Il Ginseng Siberiano, nome botanico Eleutherococcus senticosus, è meno noto di quello coreano, ma sicuramente molto diffuso e cresce nelle steppe siberiane, nella Manciuria e nel Nepal. L’impiego di questa preziosa e pregiata radice ha origini antichissime e risale addirittura ai tartari, le radici venivano masticate dai Nomadi durante i loro spostamenti come antifatica e come rivitalizzante non solo fisico, ma anche mentale. Il Ginseng è una pianta non facile da trovare; per la sua forma stranamente umana della radice è considerata lo “specchio della vita” e presenta per alcuni stregoni poteri magici per l’individuazione delle malattie. Vera e propria mandragola, elisir di giovinezza, toccasana incomparabile, per i cinesi il ginseng possiede virtù terapeutiche, preventive, curative ed energetiche inimmaginabili. La crescita del ginseng è estremamente lenta; nel giro di un anno la radice non è più grossa di un fiammifero, e a tre anni deve venir trapiantata, a sei o sette anni giunge alla maturità. In molti trattati di medicina Cinese gli autori sostengono che questa radice sia un eccellente rimedio per la spossatezza provocata da un eccessivo lavoro del corpo o dello spirito, che sciolga le flemme, guarisca la debolezza dei polmoni e la pleurite, metta fine al vomito, fortifichi la bocca dello stomaco e aumenti l’appetito, dissolva gli umori, ponga rimedio alla respirazione debole e affannosa, fortifichi gli spiriti vitali e produca linfa nel sangue allungando la vita agli anziani. Quanto alla medicina moderna, prende in considerazione soprattutto la sua azione stimolante (principalmente sulla corteccia cerebrale e sul ritmo cardiaco), la sua azione rilassante, contro la stanchezza e regolatrice dell’attività metabolica. È una pianta particolarmente indicata a chi, a causa dello stress, si trova in uno stato di stanchezza e prostrazione sia fisica che mentale, occorre tuttavia ricordare che la sensibilità individuale è molto variabile pertanto qualora l’effetto di stimolo, risulti eccessivo, è opportuno ridurne il dosaggio. Il Ginseng agisce profondamente sul nostro organismo e l’uso prolungato migliora in modo sostanziale la capacità di rispondere allo stress permettendo di recuperare più facilmente il nostro stato di salute nella convalescenza. Al ginseng, la moderna farmacologia riconosce una azione tonica e corroborante, confermando l’esperienza millenaria orientale. Importante adattogeno, agisce sui sistemi immunitario, endocrino e nervoso grazie alla sua abilità di aumentare la capacità dell’organismo di adattarsi allo stress interno ed esterno rafforzandone i sistemi. Il farmaco adattogeno è una sostanza che aumenta la capacità di reazione del cervello e del surrene, migliorando quindi la resistenza dell’organismo di fronte ai più diversi agenti lesivi di carattere chimico, fisico, meccanico, farmacologico e biologico. In altre parole, il farmaco adattogeno aiuta l’organismo ad adattarsi più facilmente alle circostanze che lo colpiscono; considerato tonico, agisce su tutti i sistemi grazie alla sua abilità di rinvigorire e rafforzare tutti i sistemi e gli organi, il ginseng coreano è particolarmente utile nei pazienti in convalescenza da gravi incidenti, operazioni Salute, Bellezza e Benessere chirurgiche serie, o malattie debilitanti legate all’età. È utile nel sostegno delle malattie a lungo termine, delle debolezze respiratorie, della debolezza sistematica, della funzione cerebrale, per l’assorbimento di zucchero, per le ghiandole endocrine, e per tutte le malattie da deficienza. Valido stimolante, agisce su tutti i sistemi grazie alla sua abilità di aumentare temporaneamente la funzione e l’attività in modo rapido ed utile è anche ipoglicemizzante agendo sul sistema endocrino e sulla funzione ormonale grazie alla sua abilità di ridurre o controllare l’alto tasso di zuccheri nel sangue. Esperimenti sull’uomo e sull’animale ribadiscono l’effetto antistress del ginseng. Da queste ricerche si deduce che non soltanto il ginseng accresce la resistenza in situazioni stressanti “eccitando” semplicemente il sistema nervoso ma si pensa che riesca anche ad intervenire a livello ormonale. La sua azione equilibratrice dipenderebbe dall’interazione tra i suoi principi attivi con gli psicoormoni, cioè quegli ormoni che non solo defluiscono dal cervello per trasmettere ordini a tutto l’organismo ma circolano all’interno del cervello stesso. Riconosciuta da secoli anche l’attività afrodisiaca, stimolando il desiderio e le funzioni sessuali, è capace di intervenire positivamente nella risoluzione di alcuni problemi sessuali, come l’impotenza, la frigidità, la mancanza di desiderio. Un elevato livello di stress, infatti, rappresenta sicuramente uno dei principali fattori che influenzano negativamente una felice vita sessuale; se poi, all’accrescimento della capacità di resistenza in situazioni stressanti aggiungiamo l’azione antidepressiva e quelle toniche e rivitalizzanti, appare evidente come il ginseng, pur non essendo una sostanza afrodisiaca in senso stretto, possa essere molto utile in tutti i casi di “stanchezza sessuale”. Capace di stimolare il sistema immunitario e di potenziare il fattore di crescita dei nervi migliora anche i riflessi per ultimo, agisce sul sistema cardiovascolare con regolazione della pressione arteriosa grazie alla presenza di colina, una sostanza già presente nell’organismo che partecipa al controllo della pressione sanguigna, abbassandola e regolarizzandola. Disponibile il Ginseng in farmacia sotto forma di estratto secco, opercoli, concentrato fluido, gocce, capsule, tavolette Come in molti altri casi esistono effetti collaterali legati all’utilizzo del ginseng, il più comune è quello dell’insonnia, accompagnato di solito da eccessivo nervosismo e irritabilità, soprattutto quando il ginseng viene assunto in concomitanza di altre sostanze stimolanti quali caffeina o teina; si avrebbe infatti un'eccessiva stimolazione del sistema nervoso con gli effetti collaterali appena citati. Infine, un abuso della preziosa radice, prolungato nel tempo, potrebbe portare, in casi estremi anche a tremori incontrollati, occorre quindi sospendere immediatamente l’assunzione e parlare immediatamente con il proprio medico o con il farmacista di fiducia. Per dilettarci in cucina, vi consiglio un modo veloce, semplice e gustoso per assaporare questo Nostro prezioso frutto di stagione Spaghetti alla chitarra con gamberi e ginseng Ingredienti: - code di gamberi, - filetti di platessa sbollentati, - liquore al ginseng, - olio oliva, - peperoncino polvere, - salsa di pomodoro, - cipolla e prezzemolo tritati, - zucchine e pomodorini ciliegino. In una padella far sfumare i gamberi e la platessa con il ginseng. A questo punto unire l’olio e gli aromi tritati e farli rosolare. Unire così la salsa di pomodoro, il peperoncino a volontà e cuocere per pochi minuti. Nel frattempo scottare in pochissimo olio le zucchine e i pomodorini tagliati a quattro. Una volta pronti unirli al sughetto e lasciar insaporire il tutto. Cuocere e scolare la pasta e farla mantecare in padella con il condimento. Impiattare il tutto decorando con i pomodori ciliegini.© Al prossimo appuntamento………………….. Farmacia C. “Le Fornaci“ Via F.lli Briziarelli n°17 - 06055 Marsciano - Tel. 075 8749453 [email protected] Wealth Planet magazine 21 Salute, Bellezza e Benessere I mantra della vita Incubo dieta: ferragosto è passato, mi metto a dieta. Quasi quasi faccio un salto in libreria a cura della Dott.ssa Maria Luisa Bacosi Università degli Studi di Perugia Prima dell’estate (sfido chi non lo ha detto almeno una volta nella vita) ci si ripeteva:”Arriva la prova costume, mi devo mettere a dieta”! L’estate è agli sgoccioli, oramai il rientro dalle ferie è arrivato, forse anche in anticipo a causa della crisi economica e del caro carburante e se le vacanze lunghe e i viaggi si sono accorciati, l’unica cosa certa che ci siamo concessi sono stati “gli strappi” a tavola. Insomma il cibo e il buon bere sono stati gli unici privilegi che non ci siamo fatti mancare. Ma ora che bisogna rientrare in ufficio e “rientrare” nel guardaroba invernale (quello autunnale non esiste più a causa dei cambiamenti climatici) bisogna dimagrire impiegando meno tempo possibile. È tempo di disintossicarsi dagli happy hour, dai gelati e dalle bevande dissetanti (perché l’acqua da sola non disseta) ed eliminare quei cuscinetti adiposi che sono sorti come funghi dopo una giornata di pioggia sul nostro girovita, e prepararsi al meglio per arrivare ad un altro tour de force: l’abbuffata di Natale. È già padrone delle nostre librerie (ma lo si può trovare anche negli Autogrill) l’ultimo “fai da te” in campo nutrizionale: i libri della dieta Dukan. C’è un popolo di soggetti, che io chiamo “i dukaniani e le dukaniane”, fedelissimi ad un ennesimo regime alimentare fatto di proteine senza limiti che riconoscendosi come affiliati ad un credo si aggirano nei supermercati a fare incetta di confezioni di bresaola, carne e pesce. Il Dottor Dukan, furbo medico-imprenditore (o meglio più imprenditore che medico), si è re-inventato la filosofia della dieta iperproteica creando un impero economico e trasformando i suoi fedeli clienti in un popolo di tigri e leoni. Il suo regime alimentare è divenuto molto noto prima in 22 Wealth Planet magazine Francia e poi in USA, arrivando agli onori delle cronache per aver portato Kate Middleton all’altare in uno stato di grazia, sfoggiando una linea strepitosa. La dieta Dukan promette una perdita di peso rapida e senza alcun pericolo per la salute; non ti obbliga a pesare niente, ti fa rimpinzare quanto vuoi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Questo contrasta con tutta la letteratura scientifica che da tempo sta trovando collegamenti tra il cancro e le troppe proteine. Inoltre seguire questi comandamenti, comporta il tralasciare la parte più importante di un regime alimentare: imparare a mangiare, a stare bene, a stare in salute. Chi segue questo schema ha il solo l’obbiettivo di perdere peso rapidamente e di vedere quel numerino soddisfacente sulla bilancia senza tenere conto del mezzo con cui ci si è arrivati. E poco importa se gli specialisti provano in ogni modo a sottolineare la potenziale dannosità della dieta iperproteica, in particolare sui reni, sul fegato e sul metabolismo più in generale. Oltre a fare una dieta sbagliata, come ci si sente con la parte della coscienza animalista e ambientalista ? L’impatto ambientale del consumo di carne è allarmante: il bestiame utilizza le terre per la produzione del mangime, consuma un’enorme quantità di acqua ed è causa di enormi emissioni di gas serra. Chi mangia gli animali consuma le risorse della Terra quattro volte più di chi non lo fa. E non bisogna essere vegetariani integralisti per capirlo. E poi mangiare una bistecca è un piacere, ma divorare carne senza criterio è un atteggiamento perverso, un insulto a milioni di uomini che vivono sottoalimentati. E gli spaghetti e i biscotti che fine hanno fatto ? Chiediamo ai dukaniani se li sognano la notte. Cultura e Società Lo sport tra nazionalismo e industrializzazione a cura del Prof. Luigi Bertini - Università degli Studi di Perugia - Scienze Motorie e Sportive Verso la fine dell’ottocento nelle associazioni ginnastiche dei territori italiani sotto il dominio austro-ungarico, le cosiddette “terre irredente” (Friuli Venezia Giulia, Trentino, Istria, Dalmazia), si manifestavano le testimonianze più vivaci ed estreme del sentimento nazionalista: dalle divise confezionate sul modello delle camicie rosse garibaldine o 24 Wealth Planet magazine dei più gloriosi corpi dell’esercito italiano, ai festoni con il tricolore posti in ogni occasione durante le manifestazioni ginniche, i raduni, le passeggiate, come pure nelle sale e nelle palestre.1 1 S. Pivato, “Far ginnastica e far nazioni”, in Coroginnica, Saggi sulla ginnastica, lo sport e la cultura del corpo, Roma 1992 Cultura e Società L’attività delle associazioni veniva organizzata in rapporto alle diverse etnie presenti, contrapponendo quindi l’italianità su due fronti: quello asburgico e quello serbo-croato. Nei territori di lingua slava si diffondeva il movimento ginnastico dei “Sokol”2, che traeva la sua origine dalle lotte per il nazionalismo ceco e slavo: esso, a differenza del movimento ginnastico italiano che rimase un fenomeno sostanzialmente urbano, si diffuse soprattutto nelle periferie e nelle campagne, data la prevalente presenza slovena. Ci furono fra le due tendenze, anche se avevano in comune la pratica e la diffusione della ginnastica, dei contrasti che sfociarono talvolta in incidenti: essi venivano acuiti dall’atteggiamento della gerarchia e dalla diffidenza “istintiva” del clero locale, che costituendo un nucleo indiretto di pressione asburgica, avevano anche manifestato aperture evidenti nei confronti degli slavi, rafforzando di conseguenza quell’atteggiamento “laico” che le società ginnastiche già avevano fin dalle origini. Nel Trentino invece il movimento ginnastico assunse fin dall’inizio un andamento più compatto, facilitato forse dal territorio più piccolo e dal maggiore affiatamento tra le varie associazioni. <<I reiterati interventi della polizia e i numerosi decreti di scioglimento ingiunti non lasciavano dubbi sui reali intendimenti del movimento ginnastico...>>.3 In seguito divenne sempre più difficile la costituzione di società ginnastiche, e si dovette ricorrere allo stratagemma di nuove forme associative come: “Club Nautico”, “Società di Canottieri” ecc... Ma nello stesso tempo, questo nuovo tipo di associazionismo seguiva realmente le tendenze che scaturivano dalle varie società, che nel giro di pochi anni avrebbero realmente modificato e caratterizzato il costume sportivo con la diffusione del “velocipedismo” (ciclismo) come sport popolare. Tutto ciò non solo modificava e ampliava le possibilità delle società ginnastiche, ma soprattutto accentuava ancor di più in senso nazionalistico la pratica sportiva.4 La società industriale tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 era soprattutto una società urbana; lo sviluppo delle città portava con sé nuove abitudini di vita e nuovi bisogni. Si cominciava a ridurre lo spazio a disposizione dei singoli individui e la possibilità di passare del tempo all’aria aperta a diretto contatto con la natura. 2 “Sokol” significa Falco, un nome carico di significati simbolici che agli occhi dei fondatori Tyrš e Fügner rappresentava meglio di tutti gli ideali di coraggio e di libertà. La filosofia dei Sokol era di matrice antica e si ispirava sia all’ideale greco della “Kalokagathia”, che vedeva nell’individuo virtuoso la coesistenza di bellezza e valore morale, la perfetta unione della sfera etica e di quella estetica; sia a quello caro ai Romani, sintetizzato nella nota massima di Giovenale: “Mens sana in corpore sano”, che voleva la mente e il corpo in completa armonia tra loro. In questo senso veniva associata l’educazione fisica con la promozione dei valori morali e civili tipici del popolo ceco e nell’attività dei Sokol un mezzo per la diffusione di questi ideali. Tra i valori promossi vi erano l’uguaglianza, la disciplina, il rispetto per gli altri, il patriottismo, l’onestà, la volontà e la fratellanza. 3 S.Pivato, Ginnastica e Risorgimento alle origini del rapporto Sport-Nazionalismo, in “Ricerche Storiche”, n° 2, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane,1989, p. 271 4 S.Pivato, op. cit., pp. 272-273 Diminuiva il lavoro fisico elementare dell’uomo, si camminava di meno, si portavano meno pesi. Anche il lavoro nelle fabbriche e negli uffici stava cambiando: il primo cominciava a richiedere l’uso di una sola parte del corpo, che ripeteva per ore sempre gli stessi movimenti (e non più l’uso di tutto il corpo); il secondo costringeva a stare più a lungo seduti. Le mutate condizioni sociali ed economiche, fenomeni quali la crescente urbanizzazione e l’incipiente industrializzazione richiedevano, secondo medici e fisiologi, un esercizio fisico non più basato sull’artificiosità degli esercizi ginnastici obbligatori, (...) ma che reintroducesse lo stimolo del divertimento.5 Alcune ragioni della diffusione e del successo dello sport si collocavano anche in questi particolari appena citati; inoltre l’attività sportiva, impegnando tutto il corpo ad un lavoro non sedentario, recuperava allora, come ora, esperienze di corsa, di salto, di lotta, di gioco altrimenti escluse dalla vita di tutti i giorni. Compensava con un esercizio fisico più completo le carenze che la vita urbana e il lavoro industriale avevano portato. Nei piccoli centri dove erano stati fatti degli sforzi per portare la pratica sportiva nelle campagne, l’esperienza non aveva dato grandi frutti, per il perdurare di problematiche economico-sociali più assillanti. La vita delle città sembrava quindi corrispondere meglio alle caratteristiche dello sport, anche perché nella città erano più forti il confronto tra i singoli, la concorrenza tra individui e la lotta per affermarsi. L’attivita sportiva già allora presentava molti aspetti tipici della civiltà industriale: si puntava alle migliori prestazioni applicando lo studio e la ricerca; si sviluppava la concorrenza e la competitività tra individui, tra squadre e tra nazioni. 5 A.Mosso, L’educazione fisica e i giuochi nelle scuole, in S.Pivato, “I terzini della borghesia”, Milano, Leonardo, 1990, pp. 137-138 Wealth Planet magazine 25 Cultura e Società La campana della Storia a cura di Juan Carlos Gallici Docente e giornalista, nato in Argentina, laurea a Còrdoba e Roma, specializzazione a Viterbo La situazione delle Società europee in questi ultimi anni non è stata e non è certamente serena. Ogni giorno la “realtà” s’incarica di ammonirmi che nulla è scontato e mi ricorda che quel giorno devo lottare con i denti e con le unghie per conquistare qualcosa e per conservare il patrimonio che ho ricevuto in gestione dalle generazioni passate. Scopro che nessuno può vantare “diritti acquisiti” ma solo il “privilegio concesso” della vita che, non senza fatica, ogni giorno devo meritare. In questa ottica mi vedo tutt’uno con milioni e miliardi di uomini e di donne che lottano strenuamente giorno e notte per meritare la vita, la salute, la famiglia, il lavoro, il benessere, la pace, la giustizia, la libertà. L’Umanità per secoli è andata avanti alla conquista di ideali e di diritti che per me erano eterni. Oggi ci accorgiamo che eterni non sono, che sono solo meccanismi convenzionali ma strutturalmente associati agli equilibri umani, su cui poggiano i grandi ideali in cui crediamo: l’uguaglianza, la giustizia, la pace, il lavoro, ecc. Meccanismi questi che appartengono alla temporalità contingente e che, in quanto tali, si possono inceppare. Beh, oggi, per me, si sono inceppati. Molti dei nostri così detti diritti civili sono solo in concessione, cioè opportunità da sfruttare, comunque soggette ad altre volontà non nostre, quasi sempre lontane e, spesso, occulte. Tutto ciò potremmo chiamarlo “sistema calibrato di convivenza”. Credo che esistano sistemi alternativi, ma questo in cui vivo non mi piace più di tanto, ha parecchie limitazioni. Nominalmente ha tutto per la perfezione dell’esistere, ma nella pratica si rivela una formula fallibile e menzognera. Ovviamente non mi appello all’ingiustizia, alla corruzione e nequizia umana, alle prevaricazioni del potere e della politica. Sento solo un normale forte richiamo alla realtà. E, come tanti, mi ritrovo parecchio scontento, deluso e perfino arrabbiato (questo è 26 Wealth Planet magazine un diritto garantito purché non si pretendano soluzioni). La prassi del sistema rende evidente quanto esso sia vuoto, infarcito di ampollosità, progetti, programmi, parole e menzogne. E nella mia ingenua indifferenza scopro pure che qualcuno mi vuole al servizio del sistema e cerca la mia mente, la mia educazione e con essa la mia adesione, dedizione, disponibilità e sottomissione. Solo dentro questo ambito si può lucrare qualche benevolenza dal potere. Fuori, esiste solo il peso della Legge. Ma questo non paga. Ecco il dilagare del laicismo. La fede in qualcosa oggi non rende, tanto meno se l’esperienza è a portata di mano. Una delle più grosse lacune del sistema è la sua parzialità e la pressoché totale ignoranza di altri livelli. Questi sono livelli non sociali, ma individuali, non operativi ma ideali. Sono molto più veri e consistenti che, però, il più delle volte purtroppo sono inutilizzabili in quanto confinati nell’area della trascendenza esperienziale e quindi con scarsa possibilità operativa a livello collettivo: la coscienza, le nostre necessità, i nostri pensieri, la nostra serenità, la nostra sensibilità, i nostri progetti, la nostra fede, la nostra impotenza, le nostre aspirazioni, le nostre sofferenze, la nostra felicità. Un vero peccato perché è proprio questa area di ideali e di esperienze che sforna le spinte al progresso e dove si formano le grandi gesta della Storia. Il tempo complesso che stiamo vivendo ha reso palese la fragilità di questo tipo di meccanica sociale così parziale e sguarnita che non ha retto all’urto dello sconquasso del nostro modello di vita. Sono venuti giù quasi tutti gli stereotipi della nostra cultura occidentale. Per andare dietro alle ridicole e tragiche chimere della finanza spettacolare, di un solo colpo abbiamo buttato alle ortiche l’immenso patrimonio plurisecolare della efficiente economia Cultura e Società occidentale. Abbiamo pure perso la capacità di produrre ricchezza materiale e morale per esserci addormentati sugli allori. Abbiamo allevato silenziosamente un pernicioso sistema “normale” profondamente ingiusto nella giustizia distributiva dei beni e servizi. Oggi non sappiamo cosa farci dei milioni di giovani e meno giovani senza lavoro ma, con il trionfalismo delle cose eroiche, sappiamo benissimo mandare al massacro tantissimi pensionati senza pensione, lavoratori senza lavoro che non avranno la loro pensione, giovani senza futuro e imprenditori a spasso e anche al cimitero. Il sistema ignora la tragica e disperata realtà di chi non trova soluzioni, o la protervia giuliva e menzognera di tanti evasori e fuori legge di ogni risma che spesso vengono premiati. Come giudicare un sistema di potere che usa molti pesi e molte misure nel castigo e nel perdono, sicuramente fuori da quella legge morale di kantiana memoria, per poi autoassolversi? Sono certo che la corposa evasione fiscale italiana, per un 20-30% è dovuta a quel peccato capitale, chiamato cupidigia umana. Ma sono pure certo che per il 70-80% è dovuta alla legge fisica della “azione e reazione uguale e contraria” dei cittadini umiliati e sottoposti alle continue e smisurate pressioni del potere. A chi addossiamo la colpa? Sono convinto che un sistema che non governa, che non risolve, che si barcamena tra beghe politiche e il pressapochismo nel disinteresse della vita reale, non mi sta bene, non mi può stare bene. È una profonda ferita inferta al mio cuore di cittadino, da parte di chi non mi conosce, non mi ama, non mi stima, non mi rispetta e che ad ogni buon conto, forse si è avvantaggiato del mio contributo civile per agguantare il potere. Comunque, stando così le cose, certo è che nè io nè tanti altri cittadini come me non otterremo mai soluzioni adeguate e durature percorrendo la stessa strada e usando gli stessi strumenti che ci hanno portato fin qui. Abbiamo bisogno di altra cultura, di altri indirizzi, di mentalità e regole diverse. È necessario riconsiderare i meccanismi operativi e gli obiettivi della fiscalità, della politica e degli uomini chiamati a gestirla. Questi non sono pensieri pessimisti, ribelli o sovversivi. Sono la percezione intima della superficialità in cui versa il Paese, della manipolazione smodata che ci vittimizza e della conseguente sensazione d’impotenza di fronte alla realtà manipolata e agli ideali sbiaditi. Voglio un’altra Italia, seria, sobria, disponibile. Utopia? Per ora, sì. Ma ricordo che anche noi siamo parte del problema e che pure noi abbiamo bisogno di un risveglio. Io resto in attesa pronto a dare il mio contributo. Per un futuro diverso. Cultura e Società John Cage tra musica e matematica A cura di Lina Lo Giudice Sergi Presidente Accademia Italiana di Poesia, Sociologa, Psicologa sociale, Giurista, già Direttore generale del Ministero della Pubblica Istruzione, Provveditore agli studi e Rettore dell'Università di Castel S.Angelo dell'UNLA A cento anni dalla nascita di John Cage, riandare alla sua produzione artistica, significa confrontarsi con la rivoluzione della musica contemporanea. Dalla sua biografia sappiamo che da piccolissimo impara a suonare il pianoforte, ma, dotato di una personalità complessa e decisa, a 18 anni parte per l’Europa per un viaggio di formazione culturale. Si occupa perciò di letteratura, pittura, architettura, poesia cercando, inquieto e curioso, ispirazione per esprimere il suo mondo interiore. A Parigi conosce Stravinsky, Eric Satie e più avanti diventa allievo di Schonberg. Studia e compone: musica per balletti, musica da camera, fra l’altro un quartetto con parti registrate, sperimenta nuove tecniche per suonare il piano, con l’aiuto di altri strumenti ed oggetti non proprio ortodossi. È una vera rivoluzione. Con l’altro artista rivoluzionario, il coreografo Merce Cunnigham, inizia un sodalizio che lo porta a correlare la musica alla danza, nella ricerca di una relazione strutturale tra le due arti, utilizzando, per questo fine, formule matematiche, ispirandosi alle teorie del grande Bach, e partendo dal presupposto pitagorico che ogni pezzo musicale e non, è definito da una serie di numeri. L’influenza delle culture orientali e in particolare del Buddismo e dello Zen, lo portano a vedere la musica, come l’unico, autentico modo di vivere la nostra vita. E perciò tenta di avvicinarsi il più possibile al suono naturale, per raggiungere lo scopo di controllare l’imprevedibile, sfruttando il “flusso vitale”. La musica, infatti, per Cage, è natura, non imitazione di essa, e l’uomo, l’artista, ha il compito di liberare il suono, anche con il sussidio di mezzi tecnici, come il computer. L’artista, infatti, tentando di imitare le modalità secodo cui la natura opera, spinge la ragione al di là dell’umano, tra suoni e silenzio, in una sorta di esplorazione del divino, (come oggi continua a fare Sofia Gubaidalina). 28 Wealth Planet magazine www.filmisnow.it FILM is NOW il cinema (e non solo) in download Cultura e Società società e istituzioni Intervista a Oreste Bisazza Terracini a cura della redazione Gentile avvocato, nello scorso numero ci informava in grandi linee della nascita di un movimento politico. Al di là delle intenzioni che il movimento si propone, vorremmo, insieme con i nostri lettori, conoscere i punti salienti del vostro programma politico. Il movimento, che ho brevemente illustrato la volta scorsa e la cui costituzione vado in questi giorni formalizzando al fine di aprire un’espressione e un confronto in rete, non è un movimento politico, anche se al suo interno racchiude la politica. Esso è un movimento di opinione che vuole stimolare il cittadino a pensare, riflettere, ragionare sui grandi temi del vivere nel consorzio umano e sui problemi meno astratti del convivere nella società nella quale egli è immerso, l’Italia, con i problemi concreti dell’esistenza; sia per quanto riguarda il singolo che la collettività nel suo complesso. È evidente che tale fermento di opinione che si vuole stimolare tra i partecipanti all’attività del movimento ed esprimere all’esterno, comporta e racchiude in se la politica. Il Paese sta vivendo un momento cruciale e rivela una incapacità di liberarsi di quanto di negativo sia contenuto nella propria amministrazione, nel proprio sistema e meccanismo di determinazione, nei suoi aspetti sociali, nelle sue articolazioni economiche, nell’aspetto generale della sua vita. Ciò a fronte delle enormi capacità e possibilità di cui i cittadini del nostro paese possano essere potenzialmente l’espressione. Sono molti i punti sui quali si dovrebbe articolare un programma politico e la maggior parte di essi collegati con i problemi contingenti della vita, concretamente esaminata nei bisogni della propria quotidianità. 30 Wealth Planet magazine Una società democratica in senso globalmente sostanziale e non approssimativo è difficile da raggiungere, ciò nonostante oggi, in Italia, appare agli occhi di tutti che i due parametri che evidenziano l’espressione democratica del consorzio civile non sono rispettati dalla attuale legge elettorale. Il cittadino deve avere due libertà da potere usare: la libertà di scegliere i candidati e la libertà di poterli votare. Entrambe queste libertà nell’Italia del momento non vengono concesse ed il cittadino resta nelle mani delle organizzazioni di partito e delle loro liste elettorali che solo apparentemente lasciano un margine di scelta. Il nostro movimento di opinione sollecita la formazione di comitati territoriali che possano contribuire alla scelta dei candidati da proporre sulla base della conoscenza delle qualità di coloro ai quali deve essere delegata la fiducia e la rappresentanza. Tra poche settimane sarà pubblicato il nostro sito: Democrazia repubblicana, Italia viva, Rinascitalia. Sotto queste tre voci contiamo di esporre le nostre idee, illustrare la struttura necessaria per ampliare il discorso e ottenere il consenso in tutta Italia rendendo visibile il nostro statuto, spiegando il perché abbiamo ritenuto necessario assumere questa iniziativa che ci auguriamo possa stimolare tutti coloro i quali fino ad oggi si sono tenuti lontano dalla politica ad avvicinarsi ad essa, potendo scegliere le persone per le quali poter votare. Oltre alla legge elettorale, i pochi punti da presentare in un programma politico pragmatico e concreto che si limiti a prospettare la realtà di ciò che effettivamente si possa proporre di ottenere per percorrere i primi passi di una lunga strada in salita, possono essere legati a questi temi, tra i quali scegliere i più urgenti. Il lavoro, la Trexya srl sede operativa - Via Gramsci, 6 - Centro Commerciale la Galleria (2° piano) - 06074 Ellera Umbra (PG) sede legale - Via Mario Angeloni, 51 - 06124 Perugia T +39075.5000251 - F +39075 5000251 email [email protected] Cultura e Società sanità, la scuola, la giustizia, l’immigrazione, la casa, la burocrazia, l’ambiente, i consumi, i trasporti, la criminalità, l’educazione civica e, naturalmente l’abbattimento dei costi della politica, sui risvolti morali dei quali penso non ci sia molto da aggiungere per incrementare il disgusto che gli italiani nutrono per la maggior parte di coloro i quali nuotano nel mare della politica, ridotta ad appropriazioni di denaro pubblico. Nel dettaglio, in tema di occupazione il movimento cosa intende proporre? In tema di occupazione è necessario non solo incrementare e stimolare uno sviluppo della attività industriali, ma facilitarne l’espressione. Indirizzare i giovani a lavori che non debbono essere considerati meno importanti di quelli impiegatizi o professionali, stimolare la formazione di cooperative, rivalutare l’agricoltura, riaprire le porte dall’apprendistato per formare eccellenze nel campo dei mestieri e delle arti; e naturalmente molto altro ancora. Crede che l’attuale gestione del paese attraverso importanti tagli alla spesa e incremento delle tasse possa essere un rimedio irrinunciabile per uscire dalla crisi? Il tema dei tributi, della pressione fiscale, salita ormai al 48%, delle imposte, delle tasse è un problema serio che va affrontato senza ricorrere alla demagogia che consentirebbe di strappare facili consensi elargiti con superficialità. La gestione dello Stato, in tutte le sue articolazioni, ha dei costi elevati e quindi il prelievo fiscale è necessario poiché lo Stato ha bisogno di denaro per pagare tutti i servizi offerti ai cittadini. Molti di questi costi però (a parte il costo della politica che spesso è un crimine da perseguire) si possono ridurre ed in alcuni casi abbattere. Inoltre lo Stato ha beni non utilizzati o male utilizzati che possono essere riconvertiti imprenditorialmente incidendo altresì sul tema del lavoro. Certo è che sulle tasse si potrà ragionare solo col tempo, a seconda di come la nostra economia evolverà. Sanità. Che misure adotterebbe per migliorare il SSN? In molti casi, ogni tipo di cambiamento non potrebbe che migliorare il nostro sistema sanitario che, per converso, sotto tanti aspetti ha delle eccellenze. Il tema richiede tempo e spazio per essere esaminato e non è questa la sede in cui si possa abbandonare la sintesi. Mi limito a dire che non è solo una questione di strutture e di mancanza di mezzi economici: è anche un problema di uomini; di una loro migliore utilizzazione e applicazione. E di capacità organizzativa, direttiva, manageriale. Anche in questo caso il discorso è ampio ed avremo occasioni di approfondirlo nel nostro futuro blog di prossima apertura. 32 Wealth Planet magazine Cosa pensa dell’antipolitica e del movimento 5 stelle? Il movimento Cinque stelle è l’espressione di una rabbia molto estesa ed è stato, e ancora è, utilizzato per svegliare tante coscienze, sollecitate dalle critiche espresse. Ora bisogna che qualcun altro organizzi il lavoro sostitutivo del vecchio marciume denunciato e proponga, anche nei singoli casi, nuovi meccanismi più efficienti o volti nuovi più onesti e più capaci. Lei crede che le attuali coalizioni politiche così formate possano rappresentare una concreta risposta al governo dei tecnici? I politici di oggi sono i politici di ieri, tra i quali è anche possibile individuare delle persone per bene. È necessario però rinnovare. L’Italia è piena di gente che potrebbe gestire la cosa pubblica, bisogna andarla a cercare, stanarla, stimolarla e convincerla a fare politica. Cultura e Società L’unico punto fermo del cosmo a cura di Mirina Hoxha “Veda Casaubon, anche il Pendolo è un falso profeta. Lei lo guarda, crede che sia l’unico punto fermo nel cosmo, ma se lo stacca dalla volta del Conservatoire e va ad appenderlo in un bordello funziona lo stesso… Ci sono altri pendoli, uno è a New York al palazzo dell’ONU, un altro a San Francisco al museo della scienza, e chissà quanti ancora. Il pendolo di Foucault sta fermo con la terra che gli gira sotto in qualsiasi posto si trovi. Ogni punto dell’universo è un punto fermo, basta attaccarci il pendolo” “Dio è in 34 Wealth Planet magazine ogni luogo”? “In un certo senso si. Per questo il Pendolo mi disturba. Mi promette l’infinito, ma lascia a me la responsabilità di decidere dove voglio averlo. Così non basta adorare il Pendolo là dov’è, occorre prendere di nuovo una decisione, e cercare il punto migliore. Eppure…” “Eppure?” “Eppure – non mi prenderà mica sul serio, vero Casaubon? No, posso stare tranquillo, siamo gente che non si prende sul serio… Eppure, dicevo, la sensazione è che uno nella vita ha attaccato il pendolo da tante parti, Cultura e Società e non ha mai funzionato, e là, al Conservatoire, funziona così bene… E se nell’universo ci fossero punti privilegiati? Qui sul soffitto di questa stanza? No, non ci crederebbe nessuno. Ci vuole atmosfera. Non so, forse stiamo sempre cercando il punto giusto, forse è vicino a noi, ma non lo riconosciamo e per riconoscerlo bisognerebbe crederci.” U.Eco, Il Pendolo di Foucault. Il fisico francese Jean Bernard Leòn Foucault, nel 1851, presentò il suo esperimento, il Pendolo di Foucault, concepito per dimostrare la rotazione della Terra attraverso l’effetto della forza di Coriolis. Foucault, attraverso il suo esperimento, dimostrò che il punto fermo non è la terra ma lo spazio fuori da essa, in quanto la forza di gravità è assente. La scoperta del fisico francese non rivoluzionò solo l’ambiente scientifico ma anche quello filosofico. Partendo dalla consapevolezza che l’universo non gira intorno alla Terra, l’essere umano diede vita ad una ricerca in modo “ matto e disperato” del punto fermo. Se non fossimo noi assieme al nostro pianeta il punto fermo, ciò significherebbe che il punto fermo si troverebbe fuori dalla nostra orbita. Ciò che ha presentato nel corso dei secoli un punto fermo è stata l’idea di Dio. La fede, legata alla sua esistenza ed al suo operato su questa terra, ha rappresentato una certezza da cui partire per compiere un percorso funzionale alla realizzazione di un proprio e personale progetto di vita, seguendo i principi della religione. Diventato consapevole di essere una parte dell’universo e non più La Parte, l’uomo portatore di tante insicurezze e poche certezze, ha intrapreso un cammino, quello della vita, andando alla ricerca di uno o di più punti fermi a cui appoggiarsi, proprio quando durante il proprio percorso andrà in debito d’ossigeno. Si è assunto la responsabilità di decidere cosa nella sua vita potesse rappresentare un punto fermo, forse inconsapevole in un primo momento che la sua vita sarà condizionata da molti, forse troppi fattori, sia esterni che interni. I vari cambiamenti hanno comportato, di conseguenza, un divagare di punto in punto del pendolo stesso, senza riuscire mai ad attaccarsi al punto giusto. Nel momento in cui non si è riusciti a trovare un punto fermo in grado di resistere alle intemperie sorge spontanea la domanda: se nel corso di una vita non siamo riusciti a trovare “il punto giusto” esso non esiste oppure lo abbiamo cercato fuori e lo abbiamo sempre avuto dentro di noi? Molto probabilmente è così: si passa un’intera esistenza alla ricerca di qualcosa a cui attaccarci per poter giustificare le nostre scelte ed il nostro percorso di vita. L’unico punto fermo che l’uomo potrà raggiungere sarà il suo equilibrio perchè solo il suo equilibrio sarà in grado di fargli conoscere la sua vera essenza. Prendendo consapevolezza dei nostri limiti in quanto esseri umani, in cui dimora sia il bene che il male, sta a noi scegliere quale parte rendere “il nostro punto fermo”, solo allora saremo pronti per accettare noi stessi e gli altri ed imparare a conoscerli nella loro imperfezione. Se il pendolo, la nostra vera essenza, diventasse un punto di forza, si avrebbe quella sorta di leggera e profonda consapevolezza di seguire se stessi. “Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me” E.Kant Wealth Planet magazine 35 Cultura e Società a cura dell’Avvocato Pier Paolo Poggioni Esperto in Diritto di Impresa, Docente Universitario L’affitto di azienda 36 Wealth Planet magazine Le motivazioni che suggeriscono all’imprenditore di affittare la propria azienda possono essere molteplici. Nel caso in cui l’impresa goda di buona salute, difficilmente si ritiene di procedere alla cessione del godimento dell’azienda, salvo la sussistenza di particolari problematiche di tipo personale. Viceversa, la scelta della stipula di un contratto di affitto è da ricondurre, sostanzialmente, alle seguenti fattispecie. Il caso in cui l’imprenditore, che ritenga di godere di una buona posizione, scelga di remunerare adeguatamente il capitale investito attraverso la riscossione di un affitto. L’ipotesi in cui si ritenga necessario, onde mantenere o incrementare la produttività, affidare l’azienda ad una nuova gestione. Il caso in cui, esistendo una volontà di cessione dell’azienda, vi siano difficoltà di reperimento di un acquirente. L’affitto, quindi, può rappresentare, per il nuovo soggetto, una soluzione meno onerosa e consente di operarne una valutazione ai fini di una eventuale e futura acquisizione. Nel caso, poi, di difficoltà reperimento di risorse finanziarie attraverso i relativi canali istituzionali, la gestione da parte di un nuovo soggetto può consentirne la riattivazione. L’affittuario subentra nei contratti stipulati per il suo esercizio dall’affittante per la durata dell’affitto. Relativamente ai debiti contratti anteriormente all’affitto, gli stessi non passano all’affittuario: infatti, la cessione temporanea del godimento non priva i creditori della garanzia patrimoniale costituita dall’azienda stessa, che resta di proprietà del debitore. Tuttavia, taluna giurisprudenza ritiene che i debiti legati a contratti non integralmente esauriti vengono trasferiti all’affittuario, ritornando a ricadere sul proprietario al termine del contratto. In tale contesto, che presenta evidentemente problemi interpretativi, il creditore dovrà necessariamente agire contro l’affittante o contro l’affittuario, con il rischio di sbagliare il bersaglio a seconda che il Giudice interpreti in un modo o nell’altro il contratto di riferimento. Di assoluta rilevanza è il principio secondo cui vi è, in caso di affitto, il mantenimento dei diritti dei lavoratori. In tale caso, infatti, il rapporto di lavoro continua con l’affittuario ed il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano. L’affittante e l’affittuario sono obbligati, in solido, per tutti i crediti che il lavoratore aveva al tempo del trasferimento e il secondo è tenuto ad applicare i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali ed aziendali vigenti alla data del trasferimento del godimento, fino alla loro scadenza, salvo che siano sostituiti da altri contratti collettivi applicabili all’impresa dell’affittuario. L’effetto di sostituzione si produce esclusivamente fra contratti collettivi del medesimo livello. Inoltre, l’affitto di azienda non costituisce di per sé motivo di licenziamento. La citata disciplina è espressione del principio dell’inerenza del rapporto di lavoro al complesso aziendale al quale resta legato in tutti i casi in cui questo, restando immutato nella sua struttura, cambi di titolare. L’applicazione di tale disciplina presuppone quindi un trasferimento che si attui tra soggetti che svolgono un’attività organizzata allo scopo della produzione o dello scambio di beni o di servizi ed avente ad oggetto il complesso dei beni organizzati a tal fine. È da aggiungere che, chi affitta l’azienda deve astenersi, per il periodo di vigenza del contratto di affitto, dall’iniziare una nuova impresa che per l’oggetto, l’ubicazione o altre circostanze sia idonea a sviare la clientela dell’azienda ceduta. Cultura e Società La liberalizzazione delle professioni a cura del Dott. Mauro Andretta Dott. Comm.sta Revisore contabile Tariffe professionali, liquidazione giudiziale del compenso, tirocinio obbligatorio, preventivo di massima e società professionali. Il settore delle professioni esce modificato in seguito alla conversione in Legge 24 marzo 2012, n. 27 del decreto liberalizzazione, il D.L. n. 1/2012. Abrogazione tariffe In primo luogo, si conferma l’abolizione delle tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico. Niente più riferimenti ai minimi e massimi tariffari quando si pattuisce il compenso tra professionista e cliente. Liquidazione giudiziale del compenso E in sede di liquidazione giudiziale del compenso? In tal caso, la Legge di conversione del D.L. liberalizzazione colma il vuoto normativo che avrebbe potuto arrecare paralisi delle attività giudiziali di liquidazione del compenso. In particolare, si prevede ora che in caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale, il compenso del professionista è determinato con riferimenti a precisi parametri stabiliti con apposito decreto del ministero vigilante. Il decreto in questione dovrà essere adottato entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge 24 marzo 2012, n. 27. E nel frattempo? In riferimento al regime transitorio, il legislatore permette ancora di utilizzare le tariffe professionali, solo e limitatamente per liquidare il compenso in sede giudiziale. La temporaneità del riferimento alle tariffe è sancita dal fatto che le stesse non potranno essere usate trascorsi comunque 120 giorni dall’entrata in vigore della Legge n. 27/12. Contribuzioni alle Casse professionali Con l’abolizione delle tariffe, sempre entro 120 giorni dall’entrata in vigore della Legge n. 27/12, il Ministro della Giustizia, di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze, dovrà adottare un decreto con cui stabilire i parametri per gli oneri e le contribuzioni alle casse professionali e agli archivi, che finora erano basati sulle tariffe, ora definitivamente abrogate. Il compenso e il preventivo di massima Con l’abolizione delle tariffe minime e massime, professionista e cliente potranno liberamente pattuire il compenso. La misura del compenso però, anche se è libera, deve essere adeguata all’importanza dell’opera professionale prestata e deve essere pattuita indicando, per tutte le singole prestazioni, tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi. Il compenso si pattuisce al momento del conferimento dell’incarico professionale. La misura del compenso in ogni caso deve essere previamente resa nota al cliente con un preventivo di massima. Questo 38 Wealth Planet magazine preventivo di massima non deve essere necessariamente reso per iscritto. La forma scritta del preventivo di massima è consigliabile nelle prestazioni complesse, si pensi a quelle giuridiche ed economiche, dove risulta difficile quantificare le spese amministrative anche perché possono sopraggiungere, in corso d’opera, nuovi oneri. La forma scritta del preventivo in tal caso è consigliabile anche perché funge da “memoria” per il professionista. Tirocinio professionale Cambia il volto del tirocinio obbligatorio per l’accesso alle professionisti regolamentate. Ridotta la durata a un massimo di 18 mesi, con la possibilità di svolgere 6 mesi durante il corso di studi universitario. Quindi i primi 6 mesi del tirocinio obbligatorio possono svolgersi ancora da studente, gli altri 12 da laureato direttamente in uno studio professionale. La possibilità di svolgere i primi 6 mesi di pratica obbligatoria all’università è possibile però in presenza di un’apposita convenzione quadro stipulata tra i consigli nazionali degli ordini e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Al tirocinante può anche essere riconosciuto un rimborso spese forfettariamente concordato con il professionista, ma dopo i primi 6 mesi di tirocinio. Società fra professionisti Con la Legge di Stabilità 2012 s’introduce la possibilità di costituire società fra professionisti, ossia società che hanno per oggetto l’esercizio di un’attività professionale. La forma societaria delle nuove Stp, acronimo per società fra professionisti, può essere indifferentemente società di persone, di capitali o cooperative. Soci della Stp possono essere: professionisti iscritti ad albi, ordini, e collegi (è escluso il professionista cancellato dall’albo); cittadini di Stati membri dell’Unione europea, in possesso di titolo di studio abilitante alla professione; soggetti non professionisti (questi devono svolgere solo prestazioni tecniche subordinate ai servizi professionali); soggetti non professionisti che diventano soci della Stp per finalità di investimento (i soci di capitale). Nelle Stp che assumono la forma di cooperative il numero minimo dei soci deve essere pari a 3. Potendo far parte della Stp anche soci non professionisti, in merito alla ripartizione del capitale sociale, la Legge n. 27/12 stabilisce che il numero dei soci professionisti e la partecipazione al capitale sociale, deve essere tali da determinare una maggioranza societaria di due terzi nelle deliberazioni o decisioni dei soci. Se questa condizione viene meno, la società si scioglie e il consiglio dell’ordine o collegio professionale presso il quale la società è iscritta devono procedere alla sua cancellazione dall’albo, salvo che la società non abbia provveduto a ristabilire la prevalenza dei soci professionisti nel termine perentorio di 6 mesi. È fatto espresso divieto al socio di una Stp di partecipare ad altra società fra professionisti. a cura di Luca Roberto Sevardi Professore e avvocato specializzato in diritto d’autore, legislazione dello spettacolo e diritto sportivo, agente di calciatori autorizzato FIGC/FIFA Il diritto all’immagine: origini e tutela L’immagine del volto è considerata il primo segno distintivo della persona; il noto letterato Kundera, nell’opera “L’immortalità” (Milano,. 1990, p.23), afferma che “le singole vetture si distinguono solo dal numero di serie. Il numero di serie dell’esemplare umano è il volto, l’accidentale e irripetibile aggregazione di lineamenti…..” (cit. richiamata da F. Cionti nell’opera “Alle origini del diritto all’immagine”, 1198 Giuffrè, p. 1). La necessità di una tutela dell’immagine e l’affermazione di un relativo diritto sorgono, già, con la diffusione della pittura e della letteratura in occasione di opere che esprimono un giudizio sul soggetto rappresentato o menzionato. Si pensi ai “cardinali” sprofondati all’inferno nella pittura di Michelangelo, giudicati così anime infernali, o alle analoghe descrizioni di Dante in letteratura con la Divina Commedia. La tutela del diritto all’immagine, quale attributo personale e inviolabile, trova, oggi, la sua regolamentazione nell’art. 10 c.c., negli art. 96 e 97 della Legge n. 633/1941 (c.d. Legge sul diritto d’autore) e nella Legge n.675/96 (oggi, Testo Unico Privacy 2004 – decr. legisl. n.196/2003), che vietano, sostanzialmente, l’esposizione, la riproduzione e la pubblicazione dell’immagine altrui quando: a) manchi il consenso della persona ritratta (salvo la riproduzione dell’immagine sia giustificata dalla notorietà o dall’ufficio pubblico coperto, da necessità di giustizia o di polizia, da scopi scientifici, didattici o culturali, o quando la riproduzione sia collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico), ovvero, quando, b) vi sia, comunque, un qualche pregiudizio all’onore, al decoro ed alla reputazione della persona raffigurata. La normativa in materia ha, dunque, stabilito una duplice protezione contro l’utilizzo “abusivo” dell’immagine altrui: l’una diretta a tutela dell’immagine in sé considerata (diritto 40 Wealth Planet magazine sull’immagine), l’altra indiretta, in quanto finalizzata, principalmente, alla tutela dell’onore, del decoro e della reputazione della persona (diritto all’immagine). In questa sede, utilizzeremo, però, l’espressione comune di “diritto all’immagine” anche per intendere la violazione del semplice diritto sull’immagine, essendo, obiettivamente, difficile scindere, talvolta, l’uno dall’altro. Per immagine o ritratto si intende la “rappresentazione esteriore di una determinata persona”, quale che sia la tecnica di riproduzione (fotografia, pittura, ecc.); è, secondo la dottrina, “l’impronta esterna del nostro io”. La tutela del diritto all’immagine si rende necessaria quando l’utilizzo dell’immagine altrui avvenga in maniera abusiva, ovvero, in mancanza di un consenso espresso o tacito da parte del soggetto ritratto. Il consenso del soggetto effigiato all’esposizione, riproduzione o pubblicazione della propria immagine si manifesta, nella prassi, mediante la sottoscrizione di una liberatoria nella quale vengono determinate le modalità ed i tempi di sfruttamento dell’immagine. Una prima forma di tutela dell’immagine (tutela preventiva) si può, pertanto, realizzare mediante un attento controllo delle pattuizioni da firmare contenute nella liberatoria. È, innanzitutto, da rifiutare l’accettazione di clausole che impongano una cessione del diritto all’immagine “senza limiti di tempo e spazio”; tali clausole, sulla cui liceità si potrebbe, senz’altro, tanto discutere, determinano, in genere, successivamente, conflitti tra fotografo, soggetto ritratto e chi pubblica l’immagine. Tali controversie sono, peraltro, assai frequenti se le immagini del soggetto raffigurato sono di nudo e se, nel frattempo, la carriera di quest’ultimo, qualora operi nel settore dello spettacolo, si sia orientata verso generi diversi. Il consenso all’utilizzo del proprio ritratto ha, dunque, secondo gli studiosi, dei limiti soggettivi (avuto riguardo al soggetto che utilizza l’immagine) e oggettivi (cioè, quelli che attengono alle modalità di divulgazione dell’immagine); limiti che è, fondamentale, determinare, in maniera chiara, fin dalla sottoscrizione della liberatoria, onde evitare il ricorso al Giudice per accertare quale era, realmente, la volontà delle parti. È bene, poi, tenere presente che anche quando si è, in presenza, di clausole, particolarmente, onerose per il soggetto effigiato (es. cessione, a lungo termine, del diritto all’immagine a fronte di un corrispettivo irrisorio), queste ultime, per produrre effetti, dovranno essere approvate, specificamente, mediante una doppia sottoscrizione (art. 1341, 2 comma, c.c. - c.d. clausole vessatorie). A tale proposito è, sicuramente, meritevole di attenzione la recente pronuncia della Cassazione che in ordine alla necessaria c.d. specifica approvazione mediante doppia sottoscrizione delle clausole vessatorie, ha negato validità e/o efficacia al semplice generico richiamo delle clausole vessatorie in una clausola finale di chiusura accordo: “Il richiamo in blocco di tutte le condizioni generali di contratto o di gran parte di esse, comprese quelle di Cultura e Società carattere vessatorio, e la loro sottoscrizione indiscriminata, non ne determina la validità ed efficacia, non potendosi ritenere che con tale modalità sia garantita l’attenzione del contraente debole verso la clausola a lui sfavorevole compresa tra le altre richiamate” - Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 2970/2012. Al fianco di una tutela preventiva del diritto all’immagine (controllo delle pattuizioni contenute nella liberatoria) troviamo, poi, una tutela successiva di carattere giudiziario (anche di natura cautelare, mediante il ricorso a forme urgenti di tutela: sequestro e inibitoria). A tale proposito la normativa in materia stabilisce che “l’autorità giudiziaria su richiesta dell’interessato, può disporre che cessi l’abuso, salvo il risarcimento dei danni” (art.10 c.c.). Per quanto riguarda il contenuto del danno sotto il profilo patrimoniale, questo si sostanzia nel consueto doppio significato “dell’esclusione dalla possibilità di sfruttamento economico” della propria immagine provocata dall’abusiva diffusione della stessa (danno emergente) e nella perdita del corrispettivo previsto in caso di diffusione autorizzata della propria immagine (lucro cessante). La prova di un tale danno si fornisce al Giudice, mediante la produzione in giudizio di eventuali proposte di lavoro sfumate a causa della riproduzione abusiva della propria immagine da parte di terzi e dimostrando, anche mediante esibizione della propria dichiarazione dei redditi, che tale fatto illecito ha inciso sui propri successivi guadagni. Il danno non patrimoniale, infine, pur essendo, in genere, ancorato alla sussistenza della diffamazione è, oggi, comunque, risarcito, a prescindere dalla commissione del suddetto reato, in quanto la violazione del diritto all’immagine può costituire, secondo la giurisprudenza più recente, anche, trattamento illecito di dati personali del soggetto ritratto ex Dlgs. N.196/2003 (l’immagine è, senz’altro, uno dei dati personali per eccellenza dell’individuo). Tale previsione normativa è finalizzata a garantire piena tutela al principio del c.d. consenso informato e, di conseguenza, al controllo sui propri dati personali (immagine), assicurando, altresì, la riparabilità di conseguenze aventi carattere non patrimoniale anche non derivanti da fatti costituenti reato ex art. 2059 c.c.1 (Per approfondimenti sul tema delle origini del diritto all’immagine vedi: Savini A.., “L’immagine e la fotografia nella disciplina giuridica” - CEDAM; Cionti F. “Alle origini del diritto all’immagine” - GIUFFRE’, 1998. L’articolo è, in parte, tratto da un contributo del sottoscritto intitolato “La tutela del diritto all’immagine dell’artista”, pubblicato dalla “Guida per l’Artista e l’Operatore della Cultura e dello Spettacolo” (Editore Imago Media s.r.l., 2004, V° edizione, pag. 27 e ss. S.Arcangelo di Magione presso Camping Polvese pranzi e cene di cucina tipica. Info: [email protected] - Tel. 342 0324781 - Fax 075 5738595 Cultura e Società Intervista a Roberto Bertini Assessore allo Sport, Turismo, Agricoltura, Controllo costruzioni e Protezione Civile, Gestione e controllo ambiente a cura di Mirina Hoxha Egregio assessore quali sono le iniziative politico-sociali atte a potenziare lo sport e le attività motorie in genere nei bambini, negli adulti e negli anziani? Noi come Provincia abbiamo e continueremo a promuovere varie iniziative per promuovere lo sport in tutte le fasce di età. Attraverso il premio “Grifo Azzurro” abbiamo voluto dare un riconoscimento economico alla federazione che si è distinta nel corso dell’anno per il proprio percorso sportivo. Inoltre con il Coni collaboriamo per l’organizzazione della giornata Nazionale dello Sport che ogni anno si tiene a Giugno. Per essere più vicini in termini di informazione per quanto riguarda le iniziative da noi promosse sul sito della Provincia è possibile trovare il Calendario annuale degli eventi Sportivi in cui sono raccolte tutte le manifestazioni e gli eventi organizzati dalle Federazioni, le Associazioni e le Società sportive, un valido strumento a disposizione di tutti gli sportivi. Turismo e Sport un binomio che può determinare un rilancio importante nella nostra regione? Cosa andrebbe fatto o cosa si dovrebbe potenziare per favorire il cosiddetto turismo sportivo? Ad inizio del nostro mandato amministrativo, nel 2009, l’obiettivo che ci siamo dati è stato quello di coordinare l’azione del Coni e delle Federazioni sportive della nostra Provincia con i loro organismi nazionali per promuovere il nostro territorio come una “Palestra all’aperto”, che oltre a mettere a disposizione impianti efficienti, un territorio di grande qualità ambientale, era in grado di essere un punto centrale geograficamente per gli sportivi. Impianti, ambiente e posizione geografica centrale hanno permesso in questo biennio di avere eventi di portata nazionale ed internazionale tra cui le i Campionati Mondiali di pesca sportiva e di deltaplano, i campionati nazionali di pattinaggio, vela, scacchi, triatlon e montain bike. Sicuramente ci auspichiamo la possibilità di avere in futuro delle risorse in più in modo tale da poter non solo intercettare più eventi ma anche per poter potenziare l’impiantistica. Per quanto riguarda quest’ultima la Provincia, il Coni ed il Credito Sportivo, hanno dato vita 42 Wealth Planet magazine ad una convenzione di modo tale che i soggetti interessati pubblici o privati possono prendere delle risorse a tasso agevolato. È una iniziativa che sta dando degli esiti positivi; chiunque fosse interessato può rivolgersi all’ufficio Sport della Provincia. In questo momento di crisi economica può la politica supportare quanto viene a mancare alle associazioni sportive dai cosiddetti sponsor? In questo momento in cui vengono a mancare le risorse non solo pubbliche ma anche quelle private si auspica di poter vedere nascere delle sinergie tra gli enti e le federazioni in modo tale da poter salvare lo sport. nec... la tua coscienza eco-logica N.E.C. - New Energy Center Sede legale: Via Boccea 326 - 00167 - Roma Sede amministrativa / operativa: Via Campo di Marte - PG Tel. (+39) 075 5001385 Fax (+39) 075 5016457 E-mail: [email protected] Cultura e Società Assessore la leggiamo in molti articoli ed in ambito sportivo la sua presenza è sicuramente importante... pensa che un ritorno delle ns. squadre nell’elite dello sport italiano (vedi Perugia Calcio, Basket, Pallavolo) possa favorire ancor di più il rilancio turistico della ns. città e della ns. Provincia? L’esperienza del Gubbio dello scorso anno, il ritorno del Volley e le iniziative degli sport minori, tra cui il Ju jitsu del M. Bistocchi, hanno fatto e fanno in modo che ogni domenica entrano ed escono dalla nostra regione tanti sportivi portando in alto il nome della regione in tutto il paese. Non pensa che il mondo del volontariato rischi di scomparire alla luce di tutte queste difficoltà economiche che attanagliano oltre che le singole famiglie anche le aziende? Qualche giorno fa a Napoli ho sostenuto che a mio parere dovremmo correggere il primo articolo della costituzione da “La Repubblica Italiana è fondata sul lavoro” a “La Repubblica.......è fondata sul volontariato”. Siamo molto fortunati ad avere una schiera di volontari che mandano avanti lo sport, la protezione civile, le associazioni che lavorano nel sociale e non solo. Il loro lavoro quotidiano sta diventando un punto di forza e oserei dire che se un giorno questo volontariato venisse a mancare verrebbe meno anche lo sport. Attività motorie e sportive sinonimo di benessere possiamo pensare ad un futuro dove bambini, adulti ed anziani in adeguate strutture sportive possano in un certo senso contribuire ad un sostanziale risparmio a livello sanitario? Nel nord Europa lo sport è obbligatorio per tutti e soprattutto nelle scuole occupa un ruolo importante. Oggi nel nostro paese, con questa organizzazione civile far praticare lo sport soprattutto ai bambini è molto difficile in quanto i genitori hanno delle difficoltà a far coincidere gli impegni lavorativi con quelli dei figli. Se fosse possibile far praticare più sport avremmo una società più sana e dei bambini meno soli. Assessore noi pensiamo che la cultura non possa prescindere dallo sport. Ovvero che tutti quelli che affollano gli impianti sportivi debbano essere supportati da un’adeguata informazione anche “medica” soprattutto se non professionisti. Cosa ne pensa al riguardo? Come Provincia, nello scorso giugno, abbiamo attivato in collaborazione con il Coni Provinciale di Perugia e L’USL n. 2 i corsi di primo soccorso e per l’utilizzo dei defibrillatori indirizzati ai tecnici, agli accompagnatori ed ai dirigenti di tutte le società sportive. Ad oggi abbiamo una copertura del 40% degli impianti sportivi in tutta l’Umbria. La presenza del defibrillatore assieme al personale qualificato per gli interventi di primo soccorso deve, col tempo, divenire un punto fermo non solo durante le partite ma anche durante gli allenamenti stessi. Regione-Provincia-Comune-Università-Coni tutti uniti nel progetto Sport-Turismo-Benessere? Siamo tutti uniti per lo sviluppo dello sport e del turismo nella Regione. Anche se la nostra cabina di regia è virtuale e non fisica riusciamo a coordinarci ed a coordinare le nostre iniziative per un risultato comune. Assessore un augurio per la nostra squadra di pallavolo femminile che milita nel campionato di serie B1 nazionale e quest’anno esordisce al PalaEvangelisti.... Rivolgo alla vostra società i migliori auguri per questa annata che sicuramente sarà positiva. Un traguardo il vostro conquistato sul campo dopo anni di sacrifici e la cornice dell’Evangelisti è degna per poter ricominciare una nuova avventura. P 4625 P 728 Acquistiamo Proprietá Immobiliari e Partecipazioni Aziendali Via dei Tagliapietra, 5 06132 Perugia tel. 075.5270599 e-mail: [email protected] Cultura e Società CINECARTOLINE dalla Toscana: arriva il cinema. Livorno capitale dei cinematografi a inizio secolo a cura di Orazio Anania Si raccontano molti aneddoti sulla nascita del cinema nelle città toscane. Di vero, documenti alla mano, c’è che, a differenza di quanto potremmo pensare, a sorpresa, la città regina per numero di sale e primato nell’aver intuito per prima il valore della nuova scoperta, sia stata Livorno. Era il 1896, quando all’inizio della stagione estiva, presso il Parco di divertimenti “Eden Montagne Russe” di Livorno furono organizzate le prime proiezioni del Cinématographe Lumière. Livorno era allora una meta turistica di primo livello. Sul litorale labronico arrivavano turisti di ogni nazionalità e in città si respirava un clima di Belle Epoque anche in considerazione del feeling artistico instaurato con Parigi: Mascagni musicava a Parigi la Parisina e Cappiello era il re del cartellone francese e Niccodemi uno dei principi del teatro boulevardier e Modigliani dipingeva a Montparnasse quei suoi strani quadri (...) che Parigi poteva sembrare un mezzo feudo artistico dei livornesi...” (Oscar Ghiglia). Per questi motivi non deve sorprenderci che la proiezione delle celebri pellicole dei due fratelli francesi abbiano riscosso un eccezionale successo per frequenza di pubblico e successiva espansione del fenomeno con l’apertura di numerosissime sale cinematografiche. Così quello che sembrava un fenomeno estivo divenne ben presto un appuntamento mondano da poter organizzare in tutte le stagioni. Circolano notizie riguardo una fantomatica pellicola intitolata “Bagni di mare a Livorno” che sarebbe stata proiettata, tra l’altro, al Politeama di Reggio Emilia il 25 novembre 1896. Nel 1897 in autunno, entrò in funzione la prima sala cinematografica allestita in una costruzione in muratura. Già a partire dall’anno seguente anche i teatri cittadini (primo tra tutti il Politeama) si attrezzarono per offrire al proprio pubblico anche spettacoli cinematografici, con i quali arricchire il programma delle rappresentazioni teatrali. Leopoldo Fregoli, il famoso trasformista, usò le immagini proiettate sullo schermo per organizzare un suo spettacolo teatrale dal titolo “Fregoligraph”. Il cinema da semplice curiosità divenne ben presto attività commerciale. Le sale venivano aperte anche in periferia e in 46 Wealth Planet magazine qualche comune vicino. Livorno, con le sole 15 sale presenti in centro, era nel 1907 in testa alla classifica nazionale (con un cinema ogni 7.163 abitanti), seguita da Roma (1:13.400), Firenze (1:15.280) e Milano (1:17.412). Gli imprenditori proprietari dei cinema usavano ogni forma pubblicitaria per invitare e invogliare gli spettatori a frequentare le loro sale. L’aneddoto più curioso è legato alla storia del cinema “Lepanto”, diverso da tutti gli altri perché la sala era divisa in due parti dallo schermo che stava nel mezzo. Ovviamente, gli occupanti di una metà vedevano il film rovesciato (comprese le didascalie), ma avevano diritto a uno sconto del 50%. Prima di ogni proiezione un inserviente provvedeva ad innaffiare lo schermo al fine di renderlo trasparente. Non esistendo molte forme di promozione, gli esercenti erano soliti utilizzare manifesti di ogni genere, orchestrine o grammofoni che suonavano sulla porta del cinema e strilloni che distribuivano manifestini ai passanti. Non mancarono gli screzi e le “guerre” tra imprenditori e la stampa per via delle pubblicità autonome gestite direttamente dai proprietari delle sale cinematografiche. Per scacciare la malinconia, concludiamo con una citazione da un periodico dell’epoca, “Il Giornalissimo Travasato”. Un autore ignoto affronta il problema dei monumentali cappellini indossati dalle signore che si recano al cinematografo. La poesia è scritta in vernacolo “arcaico”, dal titolo “È ‘appelli delle signore” che si ricorda nella traduzione in italiano: “I cappelli delle signore. A Livorno si può dire che, in quanto a spettacoli, non ci si ciba che di cinematografi. Il teatro di prosa s’è dato alla latitanza da un pezzo perché dicono che c’è abbastanza prosa nella vita per andarla a sentire anche dalle compagnie drammatiche... Ma bisogna dire che anche il divertimento del cinematografo è una truffa perché credi di investire un cinquantino o un sessantino in un tango argentino e un lungometraggio e invece ti tocca stare tutto il tempo a vedere l’uccello del paradiso di qualche signora. Dicono: è la moda... Sul programma sono scritti l’eccentrica a trasformazioni, gli equilibristi, il dramma in 7 atti e 12.000 quadri e col biglietto ho diritto di vedere quello, e non la collezione di volatili; perciò bisogna rimediare. Non si potrebbe proibirli?” 1 2 3 4 5 6 7 8 9 * 0# TEATRO, è di scena la NATURA a cura di Alessandro Cica In ogni epoca e in ogni forma scrittori, musicisti, pittori e poeti si sono interessati alla Natura, utilizzandola spesso come scenario e soggetto per le loro opere. Sensibilizzando così il lettore, lo spettatore o l’ascoltatore con suggestioni bucoliche e dando nel contempo un bel contributo alla “causa ambientalista”. Ma pian piano, per uno strano e perverso meccanismo “comunicativo”, molte opere e autori hanno intrapreso la strada, speriamo non irreversibile dell’oblio. Il che è assai preoccupante per il nostro patrimonio culturale. Vorrei ricordare a tal proposito “L’AMINTA” di Torquato Tasso. Considerata “un Portento”già più di un secolo fa da Giosuè Carducci, L’AMINTA è “una favola boschereccia”(come indicato in copertina), dove il vero protagonista è il “Paesaggio”, fantasma di un’età dell’oro lontanissima dagli intrighi di corte. Oggi viviamo in un periodo storico in cui politica ed economia rappresentano più che mai gli INTRIGHI DI CORTE e mi piace l’idea di coinvolgervi in un’esperienza che ci allontana da aride e mortificanti parole come “spread, pil, borsa ecc.. e ci porta, invece, in un mondo fantastico dove il tema è l’amore e i sentimenti primordiali di persone che vivono in un mondo arcadico del tutto immaginario. Grazie ai versi straordinari di questo grande poeta del Rinascimento, Torquato Tasso appunto, possiamo immergerci nella musica degli endecasillabi e dei settenari che sono stati a parere di tutta la critica, l’inizio del melodramma; la più autentica e originale forma di rappresentazione teatrale di cui come italiani dobbiamo essere orgogliosi custodii. Una “Speciale” rappresentazione 48 Wealth Planet magazine dell’AMINTA è stata messa in scena quest’estate nei pressi di Caprtanica (VT), da una Compagnia diretta dall’attore e regista Carlo Ettorre. “Speciale” perché ha come caratteristica lo scenario naturale di pinete e parchi, dove il pubblico oltre ad assistere alla performance degli attori, si gusta l’atmosfera ecologica con tanto di “barbecue” finale a base di bruschetta e vino. Ottimo incentivo per valorizzare arte e ambiente e ricreare, speriamo, una coscienza collettiva che ci riporti ai fasti culturali che hanno contraddistinto la storia “italica”. TREVI Via Flaminia km 145 Trevi (Pg) Tel: 0742.78472 - www.elsasposi.com Spazio aperto Giungere in Patagonia attraversando la Ruta 40 è un esperienza spettacolare attraverso la quale si può scoprire questa suggestiva terra. La strada più spettacolare dell’Argentina è un’ottima guida alla scoperta della Patagonia. La Ruta Nacional 40, o “la Cuarenta” è lunga ben 4.700 km, parte dalla la Puna de Jujuy per terminare alla Tierra del Fuego. Percorrendola per intero, si varcano 236 ponti, si toccano 13 frandi laghi e salari e da accesso a 20 Riserve e Parchi Naturali, attraversa 18 fiumi. In alternativa la Torchia, una delle linee ferroviarie più famose della Patagonia, è stata completata nel 1945. Per decenni è stata il principale mezzo di trasporto per le merci e gli animali della Argentine Southern Land Company, un agglomerato diestancias produttive inglesi donate dal governo argentino dopo il genocidio etnico conosciuto come “La Campaña del Desierto“. La gran parte del tracciato ferroviario e le stazioni erano collocate all’interno delle proprietà inglesi ed in un centinaio di piccoli paesi, movimentando fino a 6 treni al giorno. “La compagnia caricava lana e animali nei tanti punti lungo il tragitto” stando al racconto di Roberto Yanez, un ferroviere in pensione che ha visto nascere il treno. Negli anni 70, con l’ arrivo dell’asfalto e dei camion, il trasporto ferroviario delle merci cominciò a declinare in Argentina. Durante gli anni 90, nel periodo menemista, la politica di privatizzazioni investì anche il trasporto pubblico e LaTrochita finì in decadenza. Oggi, dopo un decennio, il nuovo progetto turistico auspicato dal governo della provincia del Chubut consiste nel riabilitare il treno predisponendo un percorso guidato per la regione e, anche se i funzionari statali negano qualsiasi relazione con l’impresa italiana, una delle principali offerte del percorso turistico sarà la visita alle proprietà Benetton. Interessante il “Parque Nacional Nahuel Huapi“ che nasce il 6 novembre 1903 grazie alla donazione di terre effettuata da Francisco Pascasio Moreno. È ubicato nel sudovest della provincia di Neuquén e nel nordest della Provincia di Río Negro e si estende su una superficie di 705.000 ettari. Il 50 Wealth Planet magazine Parco preserva una area molto rappresentativa della regione andina del nord della Patagonia e sono presenti quattro tipi di ambienti: Altoandino, Bosco umido, Bosco di transizione e Steppa. Il turismo è la principale risorsa economica della regione, soprattutto per quanto riguarda la zona cordillerana tra San Carlos de Bariloche e El Bolsòn. A fare da protagonisti sono le cime andine, i laghi e i boschi. Al centro della provincia è presente una zona caratterizzata dalla steppa e San Carlos de Barilocheè un’attrezzatissima stazione di villeggiatura posta al centro di una splendida zona andina; si scia sulle tante piste, si fanno escursioni in Spazio aperto La Patagonia viaggio in capo al mondo pullman verso Esquel, San Martin e La Hoya, verso i numerosi incantevoli laghi, ai boschi di Arrayanes e dell’isola Victoria. La Penisola Valdes è una delle riserve di fauna marina più importanti del mondo: balene, pinguini di magellano, guanachi, elefanti di mare vivono indisturbati in un territorio particolarissimo, dove le fredde acque provenienti dallo scioglimento dei ghiacci andini scendono lungo i fiumi e vanno ad incontrarsi con le acqua dell’Oceano Atlantico. I luoghi dove è più facile avvistare questi animali sono senza dubbio Punta Tombo e Porto Piramides. Presso Punta Tombo i Pinguini di Magellano sostano fino ad aprile. Presso Porto Piramides da giugno a settembre è possibile avvistare le Wealth Planet magazine 51 balene. L’estremo sud del continente propone le meraviglie delle ultime propaggini andine e la Tierra del Fuego. Calafate è il punto di partenza per esplorare un universo insolito e mozzafiato, il mondo del silenzio, dei ghiacci eterni, dell’avventura. Da settembre a maggio si visitano gli immensi e celebri ghiacciai del Perito Moreno e di Uppsala, i laghi Viedma e Argentino e la Foresta Pietrificata. Ushuaia, insieme a Puerto Williams, città cilena, si contende il primato dell’ultima terra del mondo abitato. Ushuaia significa in lingua yagan “baia che penetra a ovest”: la città è infatti adagiata ai piedi del monte Martial e, a causa dei bassi fondali della baia, le navi di grande stazza non possono raggiungere le coste. Fondata nel 1884, oggi si è sviluppata come un grande centro commerciale ed è sede di prestigiose industrie elettroniche. Il periodo migliore per una visita è l’estate -tra novembre e aprile e una volta lì, vi consigliamo di visitare il Museo della Fine del Mondo dove sono conservate interessanti opere di artigianato degli indiani Onas, i resti dei naufragi, documenti e foto riguardanti la storia di tutta la regione, e il Faro del Fin del Mundo. La Patagonia possiede oltre alle sue bellezze naturali dai panorami interminabili, un’ottima qualità di prodotti naturali che costituiscono la base dei piatti raffinati dal sapore unico. Cervo, cinghiale, trota, salmone, funghi di bosco, morilla (prelibati funghi a forma di spugnetta), i lamponi, i cioccolati fra altre delicatezze. L’agnello patagonico, una delizia unica al mondo, o la trota, cucinata in modo da esaltare la sua carne delicata, sono i piatti tradizionali della zona. Nella Patagonia potrai osservare la bellezza nel suo stato naturale, intanto che potrai sfruttare di una squisita degustazione di prodotti affumicati e formaggi regionali, il tutto abbinato alla grande varietà di birre caserecce e vini squisiti. La vastità della flora e della fauna rende la cucina tradizionale unica nella Patagonia. Questa é ben diversa dalle altre regioni e ha le proprie particolarità secondo ogni provincia. Si differenziano così, fra la cucina della cordigliera, quella centrale e quella costiera. In montagna, i piatti tipici cono elaborati a base di trota, salmone, cervo e ricette originarie dagli immigranti dell’Europa Centrale. Chucrut, raclette, fondue fra altri. Questa cucina ha avuto inoltre l’influsso dei popoli mapuche, come ad esempio il famoso curanto. La specialità è l’asado, carne alla brace ed il cordero, agnello molto magro per la difficoltà di trovare erba, molto saporito, da arrostire a fuoco lento. Si possono gustare anche buone centolle (una specie di granseola) servita con una salsina di burro e aglio, e trote, cucinate in svariati modi. Nel sud argentino è nota la produzione artigianale di birra. Questa elaborazione é già una vecchia tradizione a Bariloche. Esistono svariate classi di birra, fatte con diverse materie prime come l’orzo, la malta e il luppolo. Un capitolo a parte meritano i dolci artigianali e i coccolati; fra cui le ciliegie al cioccolato e i frutti di bosco inzuppate nella cioccolata. In questa regione, si è sviluppata anche la cucina e pasticceria viennese e tedesca. Nella Patagonia il dolce di rosa mosqueta (Rosa Eglanteria), estratto da questi frutti selvatici della famiglia delle rosacee. Altri dolci da prelibare sono quelli di sauco, di ribes rosso, di fragola, di cassis, di lampone. Spazio aperto contemporanea e contestuale di tutti i dispositivi elettrici ed elettronici ivi presenti, collegati in rete o wireless, indifferentemente dal linguaggio di cui esse sono dotate. Saverio Mancino creatività e innovazione Chi è Saverio Mancino? Sono il direttore artistico e manager di Pro Art Lab www.proartlab.net -incubatore artistico e progetti web-, musicista, partecipo a numerose registrazioni audio per CD prodotti dalla RAI e case discografiche nazionali/internazionali, trasmissioni televisive per la RAI oltre a numerosi concerti nei migliori teatri nazionali ed internazionali. Ho prodotto numerosi artisti emergenti e sono attivo nel settore della promozione musicale attraverso associazioni culturali e musicali italiane. Sono esperto in social network musicali e artistici, management e organizzazioni eventi. Con i miei collaboratori abbiamo creato e stiamo seguendo più di un progetto, come ad esempio Bousty, “One Boutique New Stilysts” insieme al mio partner Maurizio Gabriele di Weesh.it BOUSTY è un portale eCommerce che vende le creazioni esclusive di nuovi stilisti da tutto il mondo. Lo stilista avrà a disposizione un’agenzia che rappresenta il negozio virtuale per le sue creazioni. BOUSTY realizza i suoi cataloghi, li promuove, organizza eventi, si occupa del marketing e della vendita in rete. Abbiamo anche lanciato le basi per nuovi propositi che arriveremo a concretizzare ed implementare nel tempo come: NET-PALACE: una StartUp finalizzata alla creazione di un’attività imprenditoriale nelle new technologies applicate al web per la realizzazione di software ed applicativi. BWeb: è la realizzazione di software ed applicativi per la produzione di piattaforme di vendita on line. BBox: è la produzione di un’apparecchiatura la cui funzione sarà quella di monitorare e registrare specifici eventi ed elementi precedentemente stabiliti ed individuati. HICS: un dispositivo per la gestione della domotica (c.d. home automation) nelle abitazioni civili ed uffici. Tale dispositivo “touch panel” permette la gestione 54 Wealth Planet magazine Pro art lab: che cos’è per lei..quali sono i suoi progetti futuri? ProArtLab è un nuovo strumento associativo rivolto agli amanti della cultura, dell’arte e della diffusione di interessi sociali e diffusi in Italia ed all’estero. La trasmissione del concetto di “co-working” tramite il nuovo progetto di Affiliazione permette, alle strutture affiliate, di integrarsi alle altre attraverso la filosofia associativa comune del concept. Il nostro intento è di trasmettere l’esperienza e le conoscenze maturate (know-how) per diffondere le molteplici attività socio-culturali, che sempre ci caratterizzano, su tutto il territorio nazionale ed internazionale, attraverso l’iniziativa di affiliazione. Incoraggiare la costituzione di nuove Associazioni culturali e/o appoggiare quelle già esistenti, che vivono lo stesso spirito creativo condividendone i principi e le finalità, è il nostro valore aggiunto. Cosa offre, quali sono i suoi punti di forza? ProArtLab nasce per promuovere: • attività culturali: convegni, conferenze, dibattiti, seminari, proiezioni di films e documenti, concerti, lezione - concerti, corsi di musica per bambini e ragazzi a partire dai 3 anni e per giovani ed adulti, incontri di musicoterapia, corsi di dizione e teatrali; • Organizzazione di corsi incentrati sul Body and Mind (Yoga, Pilates, ecc.); • Organizzazione di eventi di design, dal fashion all’industrial; • attività di formazione: corsi di aggiornamento teorico/ pratici per educatori, insegnanti, operatori sociali, corsi di perfezionamento in musicoterapia, istituzioni di gruppi di studio e di ricerca, corsi teatrali; • attività editoriale: pubblicazione di un bollettino, pubblicazione di atti di convegni, di seminari, nonché degli studi e delle ricerche compiute. Spazio aperto Quali sono l’iter e gli step necessari per potersi affiliare al suo brand? L’adesione è molto semplice e avverrà attraverso una semplice richiesta di affiliazione, che dovrà essere presentata allegando alcuni ma fondamentali documenti come l’atto costitutivo e lo statuto, una copia del certificato di attribuzione del codice fiscale, verbale aggiornato di nomina delle cariche associative, documento di identità del Presidente e infine una copia del verbale dell’assemblea dei soci che ha deliberato la richiesta di affiliazione. • Produzione di book fotografici, gestione di prodotti di moda ed e-commerce (www.bousty.com); • Realizzazione di produzioni grafiche, book fotografici aziendali e video; Una volta terminati i punti precedenti, quali sono gli step successivi? Una volta aderito, l’affiliato potrà partecipare alle attività organizzate da ProArtLab, ricevere periodicamente notizie e circolare sulle attività culturali in Italia ed all’estero di tutte le associazioni affiliate ed aderire alle convenzioni con diverse aziende nazionali e regionali. • Consulenze marketing, gestione aziendale, finanziamenti pubblici ed incubatore di impresa; • Organizzazione di seminari e Master; • Organizzazione di feste ed eventi privati; • Ideazione ed organizzazione di Seminari e workshop tematici; • Supporto operativo per l’ideazione ed allestimento di spazi associativi eistenti o da creare (progettazione architettonica; ricerca e messa a disposizione di specialisti del settore edile ed artigianale; interior design, ecc.) Esistono delle attività tramite cui Pro art lab collabora con i suoi affiliati? Si, la collaborazione viene svolta attraverso molteplici attività quali: • Produzione di video e fotografie attraverso video maker/fotografici iscritti al circuito; • Produzione su web di curricula musicali caratterizzati da pure embed; • Promozione del contenuto attraverso Buzz Marketing e Valutazione statistica dell’ascolto / visione dei video musicali attraverso Web Analytics; • Promozione offline attraverso concerti, concerti lampo stile barcamp e show autistici nella sala dedicata; • Promozione offline attraverso musicamp in sede o presso altre strutture affiliate con partecipazione di webradio diffuse, inviti di talent-scout e di start-up musicali con possibilità di interagire in diretta attraverso il web; • Store musicale (www.thenextmusic.com); • Messa a disposizione di spazi culturali per la promozione di nuovi artisti; • Piattaforme informatiche, multimediali e ghaphic design; Nella sua azienda troviamo tantissime strade parallele destinate a convergere. Prima un progetto, poi un altro, poi, finalmente, il punto di incontro. Saverio Mancino è un vero innovatore. A volte talmente innovatore da far fatica ad “agganciare” il concept delle sue iniziative. Mi verrebbe di dire che se fosse nato oltre oceano oggi avremmo letto di lui su Wired. Però il bello è provarci qui. Nel prossimo numero la macchina fotografica di WP entrerà negli studi di PAL svelando ai nostri lettori i segreti di questo grande successo. Un saluto a Saverio e arrivederci alla prossima uscita. Wealth Planet magazine 55 Spazio aperto ARoS Kunstmuseet a cura di G.A. Il Museo delle Belle Arti di Aarhus (ARoS Kunstmuseet) è un’attrazione di grande interesse culturale. Lo troviamo sulla Vennelystparken, sul lato sud della sede universitaria, nel cuore della città, dietro il Municipio e non lontano dalla Casa della Musica. Offre una ricchezza di opere d’arte danesi a partire dal XVIII secolo; un museo d’arte tra i più grandi in Europa del Nord. Da fuori, l’esterno del ARoS assomiglia semplicemente una scatola galleggiante di mattoni rossi (architetti Schmidt, Hammer e Steen O. Larsen), mentre all’interno, i visitatori saranno stupefatti di trovare nove spazi dedicati a dipinti e sculture provenienti da tutta la Danimarca. Vasta anche la collezione straniera, che comprende le opere di molti artisti di rilievo provenienti dalla Germania, dagli Stati Uniti e tra gli altri Paesi. Tra le opere della collezione si citano in particolare quelle di Eckersberg Lundbye, Sonne, Petersen, Hammershoi, Mortensen, Jacobsen e artisti del gruppo Cobra come Jorn e Billie, Kirkeby e Norgaard sono ugualmente presenti. Wealth Planet magazine 57 Community Gardening Community Gardening a cura di Paola Parise Questo sul community gardening è un elenco di istruzioni per l’uso, compilato con l’aiuto di esperti che da anni, tra l’Italia e l’Inghilterra, sono impegnati nel giardinaggio collettivo, in tutte le sue forme. Selezionare le piante Fiori o verdure? Ovvero, orto o giardino? È il momento di decidere. Non è una scelta secondaria. A seconda di quali specie si pianteranno, lo spazio prenderà strade e utilizzi diversi, attirando soggetti diversi. Una volta presa la giusta decisione, siete sicuri che sia il momento giusto per la semina? Oltre ai contadini, agli studenti della facoltà di agraria e a qualche vivaio o negozio di giardinaggio contattate le altre realtà locali che lavorano con il verde. Per Milano e Roma, le mappe di Orto Diffuso e Zappata Romana sono una buona base di ricerca. Non sempre si troveranno giardinieri professionisti, ma di sicuro qualcuno che ha già fatto la vostra fatica, e può dare consigli pratici. “Il suggerimento per questa fase è quello di inserire specie autoctone, spontanee, ed aromatiche”. I vantaggi? “A quelle piante non devi badare troppo, né spendere soldi per un sistema di irrigazione, perché sono resistenti, e si trovano nel loro ambiente naturale.” Usare la democrazia, ovvero compilare un piano di gestione Come sarà gestito lo spazio? Sarà aperto a tutti o sarà diviso in piccoli lotti coltivati, da affittare ai singoli? Ascoltando ogni proposta, e con voto per alzata di mano, trascrivete un piano di gestione, con le sue regole, “e più dettagli ci sono, meglio è”, puntualizzano dal Mabley green community meadow di Londra. Tra i fondamentali: create un’area per i 58 Wealth Planet magazine bambini, con casette per gli uccelli, e qualche gioco. Quelli di Spiazzi Verdi, a Venezia, per attrarre i più piccoli hanno avuto l’idea di un laboratorio per impagliare spaventapasseri. “In questo modo abbiamo incontrato i genitori, e li abbiamo coinvolti nel progetto. È importante che tutti siano sempre a loro agio. Anche chi ha poca esperienza con la natura. Durante la coltivazione, deve essere chiaro che non ci sono errori irreparabili. Mal che vada, si farà meglio l’anno dopo”. Contattare l’autorità locale Avete trovato lo spazio, i volontari, il sostegno del quartiere e anche della stampa locale. Resta ancora un passaggio, prima di passare all’opera sulla terra: contattare l’autorità locale, o comunque i proprietari del suolo. Che fare? Alcuni risponderanno: imbracciamo la paletta e non aspettiamo, se mai le autorizzazioni le otterremo in un secondo momento. Altri, invece consiglieranno di affrontare la burocrazia sin da subito. Sarà un po’ noioso, certo, ma alla fine avrete uno spazio che nessuno potrà contestarvi, e magari anche un piccolo finanziamento. Da Milano, Venezia e Genova, i volontari concordano su un punto: “Se approcciato nel modo giusto, il Comune dovrebbe essere soltanto contento di poter affidare uno spazio pubblico alla cura dei cittadini. È un modo per risparmiare sulla gestione”. E assicurarsi curatissimi giardini in città. Ciodue Italia SpA azienda leader commercio di nella produzione materiale ed il Antincendio e Antinfortunistico che da OLTRE 70 ANNI guida il mercato consulenziale della Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e della Formazione come CFA - Centro di Formazione Accreditato a livello nazionale Per consulenze ed opportunità di lavoro contattare la filiale di Perugia CIODUE ITALIA SpA FILIALE DI PERUGIA Via Michelangelo Iorio, 8 06128 Perugia Tel. 075 5007461 Fax 075 5058959 [email protected] www.antincendio-sicurezza.it Spazio aperto Progetto Cibic a cura di G.A. Gli impianti di riscaldamento e condizionamento, nelle abitazioni e negli uffici, sono pre-impostati su un numero fisso di ore giornaliere indipendentemente dall’andamento meteorologico delle singole località: questo determina un grande spreco di risorse. meteorologiche, permette quotidianamente di prevedere, per alcune città della Toscana, l’intervallo orario consigliato riguardo accensione degli impianti di riscaldamento durante il periodo invernale oppure degli apparecchi di condizionamento durante il periodo estivo. È necessario che non solo i singoli cittadini ma anche le Pubbliche Amministrazioni sappiano dedicare sempre più attenzione ad un consumo responsabile facendo ricorso a stili di vita eco-efficienti. Il servizio è denominato Ricobio proprio perché riguarda le informazioni sull’uso eco-efficiente del Riscaldamento e del Condizionamento basandosi sulle previsioni del benessere/disagio BIOmeteorologico ed attivo tutto l’anno. Con l’obiettivo di minimizzare i consumi energetici, ridurre le immissioni di inquinanti nell’aria e conseguentemente contrastare quel fenomeno chiamato “cambiamento climatico cui bisognerà dedicare sempre più attenzione. Oltre ai benefici ambientali il servizio Ricobio porta dei vantaggi diretti sulla salute mediante la prevenzione di alcune malattie legate al cambio di stagione e alle repentine variazioni termiche a cui il corpo umano va incontro passando da un ambiente condizionato ad un ambiente riscaldato. Il progetto Cibic ha dato vita ad una procedura di calcolo sulla base della complessa modellistica delle previsioni 60 Wealth Planet magazine Luce Spazio aperto a cura di S.A. Quando si cucina o si riordina, buona parte del lavoro si concentra nel lavello e dintorni, eppure sovente, proprio questa zona risulta la più scarsamente illuminata. L’idea è semplice e intelligente: aggiungere una fonte di luce sulla bocca del miscelatore, in modo da concentrare l’illuminazione all’interno del lavello. Nobili Rubinetterie crea Luce. La tecnologia a LED applicata al mondo dell’acqua. L’accensione della lampada avviene tramite un pulsante di comando indipendente, con spegnimento automatico dopo 30 minuti di accensione consecutiva. I minimi livelli di consumo e la capacità dei Led di emettere luce senza produrre calore, consentono alla doccetta di rimanere sempre a temperatura ambiente, evitando ogni surriscaldamento. Al contrario delle lampade posizionate al di sopra del piano di lavoro, Luce non lascia alcuna zona in ombra perchè si può estrarre e manovrare a piacimento grazie ad una prolunga che serve al contempo a direzionare il getto d’acqua. Il flessibile, coperto da brevetto Nobili, racchiude in guide separate l’alimentazione elettrica e il passaggio dell’acqua. La lampada può così rimanere accesa anche estraendo la doccetta ma non azionando l’acqua, per facilitare ancora di più le operazioni da svolgere sul piano lavello. Luce è una scelta innovativa per la cucina non solo per l’alto contenuto tecnologico, ma anche per l’estetica curata nei minimi dettagli. Il design contemporaneo e la finitura cromata “illuminano” la cucina, rendendola moderna ed elegante. 62 Wealth Planet magazine Etruria La Collina Catering e Banqueting Organizzazione matrimoni ed eventi Il Menu Tipico Aperitivo con Prosecco, Analcolico, Cocktail di Frutta fresca, Sangria, Stuzzichini caldi e freddi della casa Buffet di antipasti con Angolo Cantina ed etichette regionali Angolo dei formaggi Tavola dei Formaggi con marmellate agrodolci in abbinamento Parmigiano, Treccia di Mozzarella di Bufala con salsa ai mirtilli Angolo dei salumi Tavola dei Salumi tipici Umbri con panini caldi, Prosciutto tagliato in bellavista Selezione di Formaggi con marmellate Agrodolce Trancio di Bufala ai Lamponi Angolo del freddo Bresaola in carpaccio con ananas e noci Lombetto marinato con sedano e pecorino Insalata di farro con pachini, mais e asparagi Finger Food di Orzo Perlato e gamberetti Umbricelli Tipici con ragù di faraona Cappellacci Assisani con pachini, basilico e ricotta salata Stinco Tipico Umbro con demi- glace di cottura Flan di spinaci Patate Argent Torta nuziale da concordare Buffet di dolci Tortino al Cioccolato caldo, Bavarese alla frutta con salsa all arancia Composta di Frutta fresca Meringhe con panna e cioccolato Vino bianco e rosso da scegliere Spumante dolce e secco per brindare Minerale, Caffè, carrello dei distillati Nelle splendide sale con vista su Perugia oppure nelle migliori location Umbre Etruria La Collina Banqueting e Catering organizza matrimoni, ricevimenti ed eventi per tutte le occasioni. Disponiamo di sale da 50, 100 e 200 coperti con parco estivo adatto a magnifici aperitivi scenografici. La location è ideale per qualsiasi cerimonia che richieda eleganza e qualità totale. La nostra cura per i dettagli, per le decorazioni e gli allestimenti garantiscono di poter coniugare ottima cucina e una location da sogno. A disposizione dei nostri ospiti buffet floreali o con richiami arabeggianti, portate servite su quadri a specchio e vassoi d’argento. Catering a domicilio e noleggio attrezzature A vostra diposizione anche un ottimo servizio di catering a domicilio in strutture ubicate tutte intorno alle colline umbre convenzionate con noi tra cui scegliere quella più adatta alle vostre esigenze. Avete esigenze o una location particolare? Forniamo servizio di noleggio attrezzature complete e personale altamente qualificato per rendere indimenticabile ogni occasione. HOTEL LA COLLINA Via G. Dottori, 42 - San Sisto (Perugia) Tel. 075 5292144 - www.countryhouselacollina.com Da sinistra a destra: M° Luciano Ortolani, M° Paolo Palma, M° Marco Facincani, Istr. Lorenzo Ortolani IL G.S. JU-JITSU PERUGIA festeggia il risultato dei Maestri Ortolani e Facincani Articoli a cura di: M° Paolo Palma Fotografie: Raffaele Calzoni Per il G.S. Ju-Jitsu Perugia è festa grande: i Maestri Marco Facincani e Luciano Ortolani hanno brillantemente ottenuto il grado di IV Dan, in occasione dello Stage Nazionale organizzato recentemente dalla A.I.J.J. presso l’Hotel Della Torre di Trevi. Il programma d’esame teorico-pratico, molto impegnativo, prevedeva la dimostrazione ed esecuzione di tecniche di autodifesa da svariati tipi di attacchi e da aggressori multipli; i due candidati non si sono risparmiati e al termine della prova hanno ottenuto l’ambito risultato. Marco Facincani, 56 anni, uno dei soci fondatori del club perugino, ha iniziato la pratica nel 1977, attualmente è docente del corso riservato ai giovanissimi, nella fascia di età compresa tra i 5 e i 12 anni; gli obiettivi da perseguire sono l’acquisizione di abilità motorie di base e tecniche propedeutiche per l’attività agonistica. Luciano Ortolani, 52 anni, vanta 35 anni di esperienza nel ju-jitsu, è responsabile del corso di autodifesa per adulti, ove confluiscono tutti coloro che non possono più partecipare a competizioni per raggiunti limiti di età o per 64 Wealth Planet magazine i neofiti che abbisognano di un addestramento di base prima di cimentarsi nel combattimento sportivo. A corollario di questo splendido exploit, un altro componente del club, Lorenzo Ortolani (figlio d’arte), 18 anni, superava con sicurezza la prova per l’acquisizione della cintura nera I° Dan, con la qualifica di Aspirante Istruttore. Il Presidente della blasonata società, M° Massimo Bistocchi -VI Dan- ha manifestato tutta la propria soddisfazione complimentandosi con gli esaminati, ricordando che per raggiungere un obiettivo sono sempre necessari disciplina, costanza, applicazione e serietà. I neo promossi sono stati festeggiati da tutti gli associati del G.S. Ju-Jitsu Perugia alla riapertura dei corsi in palestra, presso i locali del Palasport Evangelisti. Per fare sì che questo importante risultato fosse perseguibile, il Presidente Bistocchi ha deciso di non interrompere l’attività durante i mesi estivi, ottenendo la disponibilità della struttura, sia per la preparazione agli esami di settembre che per gli allenamenti della squadra agonisti, seguita dal M° Paolo Palma. Eventi Il 2° Campus Estivo del G.S. JU-JITSU PERUGIA La Nazionale Italiana Seniores in preparazione per i Campionati Mondiali di Vienna. Da destra verso sinistra: Giorgio Radicchi, Adolfo Lizzi, Alessandra Cerbini, Andrea Calzoni, Alessio Scricciolo, M° Massimo Bistocchi, Danilo Baldelli, Nicole Mugnani, Gabriele Bazzucchi, Tommaso Mirmina Il M° Massimo Bistocchi – D.G. Nazionale Italiana Ju-Jitsu e il M° Dario Quenza – Presidente Associazione Italiana Ju-JItsu I progressi degli atleti perugini in questi ultimi anni è stato evidente, tanto che ai Campionati Europei Under 18/21 di maggio scorso a Genova, Andrea Calzoni e Jessica Scricciolo (già plurimedagliati in competizioni internazionali) sono saliti sul gradino più alto del podio. Inoltre, per tenere sempre alte la motivazione e concentrazione dei suoi ragazzi in vista di imminenti appuntamenti (Trofeo di Hanau in Germania ad ottobre), il M° Bistocchi ha organizzato un Campus estivo presso la splendida location del Parco S. Margherita. Esercizi tecnici e atletici hanno impegnato gli atleti, che al termine del ciclo di allenamenti hanno ricevuto dallo stesso Presidente un premio con relativo attestato. Oltre all’attività svolta dal club, per il M° Massimo Bistocchi, attualmente D.G. della Nazionale Italiana Ju-Jitsu, è tempo di programmare nei minimi dettagli un altro grande appuntamento: Il Campionato Mondiale Seniores a Vienna in programma dal 29 novembre al2 dicembre prossimi. A breve gli atleti azzurrabili saranno monitorati in occasione del trofeo internazionale in Germania in ottobre, utile a fornire indicazioni per la composizione della squadra che rappresenterà l’Italia in Austria. Di seguito, come test, oltre ad altri tornei internazionali, sarà organizzato un raduno a Perugia, che oramai da qualche anno si può considerare il Quartiere generale Azzurro. Il D.G. chiederà a tutti gli atleti il massimo impegno, per chiudere in bellezza questo fantastico quadriennio olimpico che ha visto l’Italia conquistare tantissime medaglie. Che il tricolore sventoli sempre più in alto! Questi i temi trattati: - Il silenzio, la riflessione, la concentrazione; - La flessibilità, la cedevolezza; - La paura e il dolore; - La respirazione; - Le iniziative che deve prendere l’atleta; - Elementi di pronto intervento; - Attività sportive…rapporto con l’ambiente. Di seguito l’elenco dei partecipanti: Giorgio Radicchi (consigliere rappresentante atleti), Adolfo Lizzi (caposquadra), Andrea Calzoni, Alessandra Cerbini, Danilo Baldelli, Gabriele Bazzucchi, Nicole Mugnani, Alessio Scricciolo e Tommaso Mirmina. Corsi di Ju-Jitsu Fighting System e Difesa Personale PALASPORT EVANGELISTI Lunedì - Mercoledì - Venerdì Corso bambini e ragazzi 6-12 anni: ore 18:30 -19:30 Corso esordienti e adulti 12 - 99 anni: ore 19:45 - 21:15 Wealth Planet magazine 65 Eventi La Provincia premia gli eroi del tiro a volo di Londra 2012 Bertini “Modelli di impegno e di valori per tutti” Due medaglie olimpiche sono state sfoggiate tra gli applausi e i flash dei fotografi nella sala del Consiglio provinciale di Perugia. Gli allori olimpici sono stati conquistati da Jessica Rossi (Fiamme Oro) di Crevalcore, Medaglia d’Oro e Campionessa Olimpica nel Trap Femminile, e da Massimo Fabbrizi (Carabinieri) di Monteprandone (AP), Medaglia d’Argento nel Trap Maschile. I due atleti sono stati premiati insieme anche al Commissario Tecnico della specialità olimpica Albano Pera, già vincitore della Medaglia d’Argento ai Giochi Olimpici di Atlanta 1996 nel Double Trap, e al Presidente della Fitav l’umbro Luciano Rossi, Vice Presidente della Federazione Internazionale di Tiro (ISSF, International Shooting Sport Federation). La premiazione è stata fatta dall’assessore provinciale, Roberto Bertini, che ha ribadito “l’impegno della Provincia per lo sport che rappresenta sia un punto di crescita che di sponsorizzazione dei territori e del made in Italy”. “Le vittorie della Rossi e di Fabbrizzi sono un modello per tutti - ha continuato Bertini - e sono anche motivo di orgoglio dato che dietro c’è molto dell’impegno per questo sport da parti di rappresentanti umbri: primo fra tutti il vice-presidente mondiale della Federazione di tiro, Luciano Rossi”. L’onorevole Rossi ha ricordato che le due medaglie conquistate 66 Wealth Planet magazine a Londra “sono il frutto anche di una organizzazione e di allenatori che stanno facendo scuola in tutto il mondo”. “Vi posso assicurare - ha concluso Rossi - che nel tiro nessuno si permette di dare dell’italietta alla nostra scuola”. La presentazione degli atleti olimpionici, premiati dall’Assessore allo Sport Roberto Bertini e dal Presidente del Coni Domenico Ignozza, è stata l’occasione per annunciare, da parte del Presidente Nazionale della Federazione Tiro a Volo Luciano Rossi, del progetto ambizioso di trasformare l’Umbria in una sorta di Coverciano diffusa del tiro a volo. “Si tratta di un altro progetto di grande qualità - ha affermato l’assessore Bertini - che si aggiunge al Centro Nazionale Federale di S.Maria degli Angeli per il Pugilato ed alla scuola di Vela presso il Lago Trasimeno, strutture di grande prestigio che, oltre ad essere centri di eccellenza sportiva, favoriscono un importante ricaduta economica sulla nostra comunità dal punto di vista turistico ricettivo. Sin dall’inizio del nostro mandato amministrativo abbiamo cercato di farci promotori di iniziative che coordinassero le grandi potenzialità presenti nel nostro territorio attraverso la collaborazione con il Coni Provinciale di Perugia, le Federazioni, le Associazioni e gli Enti di Promozione sportiva per favorire i grandi eventi sportivi a livello nazionale ed internazionale, mettendo in risalto la centralità geografica dell’Umbria come Palestra naturale a disposizione delle varie discipline. Il progetto annunciato dal presidente Luciano Rossi va in questa direzione e sicuramente troverà tutto il nostro sostegno.” affiliato network franchising Gruppo info Vacanze . . . o t a g a P . . . o t a s r o Rimb Restituzione fino al 100% degli importi spesi, nelle attività commerciali convenzionate, sotto forma di € Valuta Horus Potrai prenotare nella nostra agenzia un qualsiasi pacchetto vacanza, presente nei cataloghi turistici in qualunque periodo dell’anno altissima stagione compresa e ti verrà garantita la prenotazione per te e le persone al tuo seguito, con uno sconto che potrà arrivare fino al 40% da catalogo, lo sconto potrà essere cumulato da più €uro Buoni Vacanza raccolti. 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La Kermesse organizzata dall’Associazione “Divertiamocicorrendo” di San Filippo del Mela (Me), che ha una sua sede operativa ad Arezzo, con l’attenta regia dei fratelli Orazio e Francesco Anania, sotto l’egida del Presidente della Repubblica e del Consiglio dei Ministri e con il patrocinio dei Comuni ospitanti e la collaborazione dell’Associazione benemerita del Coni “Fair Play”, dell’International Police Association Toscana (IPA) e della Fondazione Salvemini di Roma. Tutte le serate sono state condotte da Francesco Anania e da miss Italia Fair Play Sara Izzo. La prima tappa si è svolta a Calenzano, in provincia di Firenze, presso il suggestivo Castello medievale, patrocinata dal locale Comune rappresentato nella serata di gala dal suo Sindaco Alessio Biagioli. Alla presenza del Prefetto di Firenze Dott. Luigi Varatta e della dott.ssa Rosanna Di Spirito a rappresentare il Questore di Firenze e dei presidenti 68 Wealth Planet magazine delle associazioni patrocinanti Ruggero Alcanterini per il Fairplaay e Maurizio Morgantini per l’International police association (IPA) hanno ricevuto l’ambita statuetta d’argento l’attore Lando Buzzanca, lo scrittore e giornalista Gen. CC. Luciano Garofano, l’atleta del GS carabinieri Valentina Marocchi; quest’ultima per espressa indicazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è stato consegnato anche la medaglia che il capo dello Stato ha destinato alla manifestazione. La serata di gala, preceduta al pomeriggio, da un’interessante parentesi al Teatro Manzoni di Calenzano, con la presenza di Dacia Maraini che ha ricevuto l’Apoxiomeno per la Letteratura, al termine di un dibattito sulla cultura italiana e sull’importanza da attribuire ad essa, in quanto sostenitrice nei momenti difficili dello Stato italiano: “abbiamo superato sempre le nostre difficoltà, anche quelle più tremende con la forza del sapere e della cultura; noi italiani siamo fatti così non amiamo molto le leggi, anzi spesso le ignoriamo, ma al momento opportuno sappiamo tirarci su le maniche e andare avanti con successo”. Nel corso del piacevole incontro apprezzato l’intervento dell’attrice Monica Bauco che ha letto un racconto tratto dal Premio Strega 1999 “Buio” opera della scrittrice fiorentina e della direttrice del Teatro delle donne dott.a Cristina Ghelli che ha voluto ricordare gli SUSA S.p.A. via Jury Gagarin, 39 - 06036 Ellera (PG) Tel. 075 518421 - Fax 075 5178400 www.susa.it - www.susatrasporti.eu - [email protected] Eventi anni trascorsi da Dacia Maraini a Calenzano e soprattutto il forte contributo alla realizzazione della Scuola Nazionale di drammaturgia sorto nel 1991 che si occupa della scrittura teatrale contemporanea promuovendo un teatro al quale oggi si devono senza dubbio alcuni fra i fermenti più interessanti del panorama della nuova drammaturgia e del nuovo fare ed immaginare teatro. Al Castello, nella serata si sono alternati sul palco Valentina Marocchi, premiata per la categoria sport, che pur sottolineando il suo abbandono alla vita agonistica, ha giurato eterno amore alla piscina di cui apprezza soprattutto “l'odore del cloro” di cui lei non più fare a meno. Lando Buzzanca, premiato per la sua carriere nel Cinema è stato il grande mattatore della serata. Ha voluto raccontare momenti anche drammatici della sua vita d’artista e soprattutto sottolineare il significato dei vari personaggi “maschili” che lo hanno portato al successo: eterni sconfitti in una società che ha visto crescere le donne e no l’uomo sempre legato a meschinità fatue della vita. La vera forza della natura siete voi, donne. “Voi siete il sale della vita”. A conclusione ha voluto regalare al pubblico una piccola perla in onore delle donne presenti e soprattutto alla terra di Toscana a cui lui è fortemente legato con la declamazione della poesia dantesca “Tanto gentile e tanto onesta pare...” Il Gen. Dei carabinieri Luciano Garofano, anima dei Ris di Parma, ha ricordato quanto, negli ultimi anni, sono valse le indagini scientifiche per rendere più chiara e certa la verità processuale da presentare a conclusione di casi davvero intrigati come quello di Cogne, dei delitti Bilancia e della strage di Capaci. Delitti imperfetti solo dopo la lettura attenta delle tracce, spesso poche, trovate sul luogo del crimine. “Importante, anzi fondamentale il gioco di squadra, l’osmosi operativa tra i vari esperti, proprio come si vede nei films”. Ospiti della serata i ballerini Stefania Pace e Alessio De Giulli, che si sono esibiti in una danza iniziale in onore di Lucio Dalla, sulle note suonate dal vivo dall’Orchestra dell’Apoxiomeno diretta dal maestro Davide Altini, che ricordavano la nota composizione dell’artista bolognese “Caruso”; in un altro intervento i due ballerini si sono espressi in un passo a due tratto da un brano dei Queen “I want to live for ever”, applauditissimo per eleganza e grande tecnica. La serata dedicata a Lucio Dalla ha vissuto momenti di vera commozione quando Massimo Poggioni ha voluto ricordare alcuni dei grandi successi del cantautore prematuramente scomparso nel mese di marzo. Lo stesso Massimo Poggioni ha poi presentato il suo ultimo brano “Bla, bla, bla della politique” fresco trionfatore al Festival internazionale della canzone italiana di New York. Anche l’Orchestra dell’Apoxiomeno ha allietato i presenti con brani freschi e soprattutto estivi che saranno come sempre le colonne sonore della nostra estate hanno “rischiato” di coinvolgere gli spettatori al ballo e all’allegria. Il 18 agosto il Premio ha fatto tappa in Calabria, precisamente a Palmi, in provincia 70 Wealth Planet magazine di Reggio Calabria, nella splendida e ampia Piazza I° Maggio, gremita di pubblico. La prestigiosa statuetta d’argento prodotta dall’Aurart di Castiglion Fibocchi (Ar), opera del maestro orafo Massimo Palombo, anche questa volta presente nella splendida cornice calabrese, è stata consegnata all’interno di una kermesse di musica, canto e ballo al presidente dell’Associazione nazionale Fair Play Ruggero Alcanterini, al regista Volfango De Biasi, all’attorte Ninni Bruschetta e al cantante Gianni Davoli. Sotto l’egida della Provincia di Reggio Calabria e del Comune di Palmi, alla presenza delle autorità locali, Sindaco Giuseppe Barone, Consigliere Gabriele Parisi, Vice presidente della Provincia di Reggio Calabria Avv. Giuseppe Saletta e dell’assessore romano Domenico Naccari si è svolta la cerimonia di premiazione. I protagonisti, già famosi a livello nazionale e internazionale, hanno voluto esternare al pubblico presente, come nel caso di Bruschetta e De Biasi, ottimistiche dichiarazioni sul futuro del cinema italiano e della cultura in genere con la speranza che si ritorni a leggere i classici sempre ispiratori di temi attualissimi. Gianni Davoli ha allietato il pubblico con le sue canzoni e con un ricordo di Domenico Modugno; “Volare” è stata cantata con l’accompagnamento del quintetto di ottoni Viborliner, ospiti anch’essi del galà. Ruggero Alcanterini ha rimarcato l’importanza di un ritorno allo sport pulito e all’etica organizzativa dello stesso spesso imbrigliato da ricerche diverse del vero spirito olimpico come la pubblicità e il professionismo, fattori spesso inquinanti. Ospiti della serata il corpo di ballo, la Ragazza dell’anno 2011 Manuela Giunta e il cantante Gianni Davoli. L’ultima cerimonia di consegna è stata organizzata il 14 settembre a Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo, Provincia che ne ha patrocinato l’evento insieme alla Regione Piemonte. Nella splendida cornice del Relais San Maurizio sono stati consegnati i Premi Apoxiomeno al direttore d’orchestra e compositore Andrea Morricone, figlio di Ennio Morricone e fratello del regista e sceneggiatore Giovanni Morricone. Si è diplomato negli anni ’90 presso il conservatorio di Santa Cecilia di Roma in Composizione e in Direzione d’orchestra, ha composto sia per organici cameristici sia per orchestre sinfoniche, nonché numerose musiche da film inizialmente assieme al padre con cui collabora fattivamente alla realizzazione della colonna sonora del film Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. Suo il “Tema d’amore” del film, premiato nel 1990 con il premio British Academy of Film Eventi and Television Arts (BAFTA). Nell’anno in corso ha vinto il Premio Ennio Morricone per il miglior compositore delle musiche al Bif&st di Bari per il film L’industriale di Giuliano Montaldo. I Premi Apoxiomeno sono stati assegnati anche a Roberto Fabbriciani, nato ad Arezzo è interprete originale ed artista versatile che ha tra l’altro innovato la tecnica flautistica attraverso un approccio audace, totale e creativo con la musica moltiplicando le possibilità sonore dello strumento. Al contributo dato da Fabbriciani alla Storia delle Musica in seno al progresso del flauto nel Novecento occorre aggiungere la sua pregevole capacità di completare il pensiero del compositore al di là di vuoti e sterili accademismi valorizzando le qualità compositive dell’opera e le possibilità esecutive che essa sottende. Ha inciso numerosi dischi ed attualmente è docente presso l’Accademia Internazionale Mozarteurn di Salisburgo. Franco Piccinelli, nato a Neive, in provincia di Cuneo, scrittore, poeta e giornalista, dopo essersi laureato in Giurisprudenza ha esordito nel 1961 con il romanzo Le colline splendono al buio, pubblicato da Gastaldi. Dopo aver diretto, dal 1965 al 1968, il quotidiano di Ancona Voce Adriatica, nel 1969 si è trasferito a Roma, dove è rimasto percorrendo la sua intera carriera giornalistica alla Rai, dove in seguito assunto la direzione della redazione giornalistica. Il 24 aprile del 1979 è stato gravemente ferito dai terroristi delle Brigate Rosse. È considerato uno dei maggiori narratori di memoria collettiva e di epica contadina. Ha vinto due volte il Premio Selezione Bancarella, nel 1999 e nel 2001, si è aggiudicato i Premi Fregene, Mediterraneo, Pavese, Caserta, Gozzano, Ischia ed è stato finalista al Viareggio. Molti dei suoi romanzi sono stati adattati al teatro e tradotti all’estero. È stato insignito di varie onorificenze fra cui quella massima al merito della Repubblica. Attualmente è presidente della Federazione Italiana Pallapugno dal 1988, è titolare in Rai di rubriche radiofoniche, opinionista della Gazzetta del Sud di Messina, e collabora con La Stampa di Torino e a varie riviste a diffusione nazionale. Ha scritto varie opere narrando la vita anche professionale del carabiniere. Claudio D’Amico, giornalista di cronaca e responsabile della sede regionale del Piemonte dell’agenzia di stampa Ansa, ha assunto ultimamente l’incarico di capo struttura dell’ufficio stampa della Fiat. Molto vicino alle Forze dell’Ordine si è distinto per il suo tratto originale, chiaro e lineare, proprio di chi opera con la passione e l’amore per la propria professione. Appassionato osservatore ha raccontato 72 Wealth Planet magazine i temi della vita, anche quelli più drammatici con l’incommensurabile pregio di mettere a fuoco il destino dell’uomo, di renderlo più malleabile e più consono ad un’esistenza quotidiana. Ugo Nespolo, nato a Mosso (Biella), ex carabiniere ausiliario e socio dell’Associazione carabinieri in congedo, laureato in Lettere Moderne, diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino dove vive e opera. I suoi esordi nel panorama artistico italiano risalgono agli anni Sessanta, alla Pop Art, ai futuri concettuali e poveristi. Mai legata in maniera assoluta ad un filone, la sua produzione si caratterizza subito per un’accentuata impronta ironica, trasgressiva, per un personale senso del divertimento che rappresenterà sempre una sorta di marchio di fabbrica. Ha disegnato più volte opere con protagonista il carabiniere. Impegnato anche nel mondo del teatro, della televisione e del Cinema, firma con autorevoli esponenti della nostra cultura cortometraggi e documentari; è attualmente presidente del Museo nazionale del cinema di Torino. Ha realizzato a San Benedetto del Tronto il monumento “Lavorare, Lavorare, Lavorare, preferisco il rumore del mare”. Nel corso della serata sono stati eseguiti da Andrea Morricone e da Roberto Fabbriciani alcuni brani composti dallo stesso Maestro Morricone e da Debussy. Ospiti della serata Alessandra Passaniti, Ragazza dell’anno 2012 e la piccola Veronica Narciso che ha danzato sotto le note della sigla iniziale. L’evento è stato voluto e patrocinato dall’Associazione Amici del Giornale del Piemonte. I premiati tutti di grande spessore culturale hanno voluto unanimemente condividere un messaggio di speranza e ottimismo per il prossimo futuro. Gli interventi sono stati tutti apprezzati e applauditi dal pubblico presente. Quest’ultimo ha avuto modo di approfondire i temi trattati durante le interviste nel corso del successivo bouffet a base di specialità enogastronomiche piemontesi. Nel corso della manifestazione è stato presentato il progetto Renaissance Then and Now, organizzato unitamente all’International Studies Institute di Firenze, che consentirà, attraverso la concessione di borse di studio, di garantire a studenti americani e italiani, di dimostrato talento artistico, di fortificare la propria formazione in ambito musicale e artistico presso le università americane e italiane. Vuoi ricevere informazioni su ABBONAMENTI e PUBBLICITÀ? Manda un SMS al numero 338 2366330 e scrivi: “abbonamento” o “pubblicità”, ti ricontatteremo noi! www.wealthplanet.it - [email protected] Eventi Concerto di ANDREA MORRICONE Limonaia di villa Strozzi Nella splendida cornice del teatro la Limonaia di Villa Strozzi, assiepato di pubblico (tutto esaurito) si è tenuto un magnifico concerto dove il direttore d’orchestra e compositore Andrea Morricone, ha diretto l’Orchestra Filarmonica di Roma e il flauto solista Roberto Fabbriciani. Andrea Morricone, figlio d’arte, si è diplomato in composizione e in direzione d’orchestra al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Svolge la sua attività sia come compositore che direttore fra Roma e Los Angeles. I suoi recenti lavori da camera e per orchestra sono eseguiti sia in Italia che all’estero. Come direttore d’orchestra ha lavorato con le migliori orchestre a livello internazionale. Come compositore, la produzione di Andrea Morricone spazia largamente su ogni tipo di repertorio. Ha infatti composto opere per numerosissimi e svariati organici cameristici e orchestrali, ivi comprendendo anche opere corali o per Solo e Orchestra. Ha vinto il premio Globo D’Oro dell’Associazione Internazionale dei Giornalisti per la Migliore Colonna Sonora del film Raul di Andrea Bolognini e il prestigioso premio inglese BAFTA per il Tema d’Amore del film Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, premio Oscar per Miglior Film Straniero ed inoltre la Prima Esecuzione da lui stesso diretta della sua Romanza per Trio d’Archi e Orchestra d’Archi, in presenza del Presidente Giorgio Napolitano, e a lui dedicata, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia il giorno 11 Marzo 2010, a Roma. Ha composto più di 25 colonne sonore per progetti cinematografici italiani e internazionali fra i quali si ricordano Capturing the Friedmans di Andrew Jarecki, nominato all’Oscar 2004 per Miglior Documentario e vincitore del Sundance Festival nel 2003, Liberty Heights di Barry Levinson, Here on Earth, Due Amici, Raul, Funny Money, l’Inchiesta e i documentari Brando, Slum Symphony e Huxley on Huxley. Fra i recenti lavori da compositore, va annoverato il Musical Mission, tratto dall’omonimo film e la colonna sonora per il film L’Industriale di Giuliano Montaldo. Andrea Morricone ha terminato lo scorso marzo la realizzazione di due colonne sonore, una dal titolo My Beautiful Country, l’altra per un film americano dal titolo African Gothic. Il 31 Marzo 2012 gli è stato conferito all’unanimità al Bari International Film Festival il premio Ennio Morricone per la colonna sonora composta per il film L’Industriale. Sempre brillante si è dimostrata la presenza del flautista Roberto Fabbriciani, interprete originale ed artista versatile. Innovatore della tecnica flautistica è riconosciuto a livello internazionale tra i migliori interpreti. Nel corso della sua lunga carriera ha effettuato concerti presso prestigiosi teatri ed istituzioni musicali come la Scala di Milano, la Filarmonica di Berlino, il Royal Festival Hall di Londra, la Suntory Hall di Tokyo, la Sala Cajkowskij di 74 Wealth Planet magazine i capelli " La cura nei particolari e la ricerca costante fanno della nostra esperienza un elemento indispensabile per creare un’immagine unica " Collabora da tanti anni in programmi tv: “Sanremo” dove ha pettinato anche i Sonohra “Le storie tese” il dopofestival con Elio “Ti lascio una canzone” con la Clerici “Carramba che fortuna” con Raffaella Carrà “Buona Domenica” per Canale 5, durante la conduzione di Paola Barale e Laura Freddi Ultimo video di Pavarotti con la canzone “Io ti adoro” nel 2003 “Centovetrine” e “Vivere” Presentazione della collezione 2010-2011 di Gattinoni Servizi fotografici per la rivista Vogue assieme a Vogue Milano oltre a collaborare con la stessa rivista durante i casting delle modelle Seguici su Facebook - I capelli di Giò Via T. Campanella, 20 Capocavallo - Corciano (PG) Tel. 075 37.45.882 Cell. 339 29.42.896 Fax 075 60.52.02 Eventi Firenze e con il patrocinio del Comune di Firenze e dell’Ambasciata degli Stati Uniti di Roma. L’obiettivo dell’Associazione Divertiamocicorrendo è quello di realizzare un progetto culturale per consentire al pubblico di conoscere e apprezzare la grande musica nei luoghi più suggestivi di Firenze e della Toscana. L’Orchestra Filarmonica di Roma, composta da circa quaranta elementi, professori di acclarata carriera nelle migliori formazioni nazionali il cui repertorio va dalle opere di Verdi, Puccini, Bizet, Mozart e Rossini alle produzioni sinfoniche di Beethoven, Verdi, Orff. Mosca e la Carnegie Hall di New York ed ha partecipato a festivals quali la Biennale di Venezia, il Maggio Musicale Fiorentino, Ravenna, Londra, Edimburgo, Parigi, Bruxelles, Granada, Luzern, Warsaw, Salisburgo, Wien, Lockenhaus, Donaueschingen, Köln, München, Berlin, St. Petersburg, Tokyo, Cervantino. Ha inciso numerosi dischi, molti dei quali premiati dalla critica, ed è stato docente dei corsi di alto perfezionamento presso l’Università Mozarteum di Salisburgo e la New York University. Il programma della serata prevedeva l’esecuzione di alcuni brani composti dal Maestro Morricone tra i quali alcuni inediti, presentati in prima mondiale a Firenze, e altri proposti in un nuovo arrangiamento: Adagio per archi in mi maggiore, Romanza per flauto e archi (1a esecuzione assoluta), Across The Sky per flauto e archi (1a esecuzione assoluta), Improvviso per orchestra da camera, Preludio per orchestra da camera e Suite dalla colonna sonora del film L’Industriale. Il concerto è stato organizzato congiuntamente dall’Associazione Divertiamocicorrendo di San Filippo del Mela, e da un gruppo di imprese e società facenti capo allo studio del Dott commercialista Marco Bandinelli di Poggibonsi (SI) operanti in rete sotto il marchio/ filosofia “LABOR LIMAE Net”, in collaborazione con il Lions club Mediovaldarno Galileo Galiei di 76 Wealth Planet magazine Il concerto è stato dunque un’occasione di solidarietà. Sono stati raccolti fondi da destinare a giovani studenti americani di talento che, grazie a queste borse di studio, potranno venire a perfezionare i loro studi musicali e artistici a Firenze. Il progetto Renaissance Then and Now, organizzato dall’International Studies Institute di Firenze, consentirà le stesse opportunità ad alcuni studenti italiani per poter proseguire la propria formazione in ambito musicale e artistico presso le università americane. Eventi Rinnovate danze e suoni, tutti i versi sian canzoni, tra volteggi e capriole intrecciate le carole, e col nostro dolce canto diffondiamo qui l’incanto (Sogno di una notte di mezza estate, Atto V) La Magia negli Eventi a cura della redazione Crisi è forse la parola che maggiormente si sente pronunciare in questi anni: si parla perlopiù di problemi economici, lasciando in un angolo il profondo degrado culturale, un mostro che divora le basi della società. La valorizzazione della cultura e dei giovani è in parte la soluzione della decadenza attuale. Chi di musica, musicologia, teatro, fotografia, events creation...dell’arte in genere ne fa il suo mestiere e la sua missione, chi, se non l’artista, può comprendere le necessità di coloro che aspirano a compiere il grande salto nel mondo delle Muse? Chi, se non l’intellettuale, può capire quanto spazio sia necessario e doveroso concedere alla cultura? Un simbolo di magia e di risveglio da un sonno profondo è stato lo spirito guida delle giovani donne che hanno dato vita ad una nuova importante realtà romana, risultato dell’unione di esperienze diverse e pluriennali nel campo della comunicazione e organizzazione culturale. Diana de Francesco, Sara Iacobitti, Raffaella Marzullo ed Irene Morelli sono le giovani ideatrici di Titania Eventi ed hanno come fine non solo quello di promuovere eventi con professionisti del settore, ma donare spazi ai giovani artisti meritevoli, oggi così tanto in affanno; fanno propria l’idea della reciproca cooperazione, poiché solo grazie ad essa nuova linfa potrà nutrire il terreno arido italiano, ed a questo scopo collaborano con altre realtà imprenditoriali giovanili, tra le quali la Wedding Valentine, di Valentina Como e Valentina Giura, e la Fmb Design. Il nome di questa nuova realtà nel panorama nazionale per l’ideazione e la produzione culturale deriva dalla celeberrima regina delle fate di A midsummer night’s dream, Sogno di una notte di mezza estate, di William Shakespeare; Titania ha però anche passeggiato per le fantasie di molti artisti divenendo protagonista non solo dei versi del bardo inglese, ma anche soggetto prediletto di pittori e musicisti. Titania Eventi ha iniziato il suo percorso artistico con alcune serate dedicate all’ottima musica, al sostegno solidale e 78 Wealth Planet magazine agli amanti della lettura. Si ricordano specialmente il concerto Note di Solidarietà a favore dei comuni dell’Emilia Romagna colpiti dal sisma, svoltosi nella Basilica di San Giovanni Battista de’ Fiorentini a Roma, e l’evento Aperilibro durante il quale, nel caffè letterario Aquisgrana, sono stati presentati alcuni titoli di scrittori emergenti. Titania è una creatura appena svezzata, ma già desiderosa di vivere nuove avventure e, a partire da settembre 2012 fino a tutto il 2013, avrà modo di divulgare il suo messaggio. In particolar modo due saranno gli eventi centrali nella prossima stagione: il concorso per scrittori ed illustratori Scenari di Parole, in collaborazione con la casa editrice Lettere Animate, ed I Lunedì Culturali presso il Teatro 7 di Roma. Quest’ultimo progetto, reso possibile grazie al celebre attore e direttore artistico del teatro Michele La Ginestra e alla collaborazione di Alessia Lineri, si articolerà in più spettacoli che abbracceranno diversi generi: si celebreranno i m p o r t a n t i anniversari come il bicentenario di Giuseppe Verdi, i 150 ed i 100 anni dalla nascita rispettivamente di Pietro Mascagni ed Elsa Morante, e si darà spazio anche al tango argentino, alle canzoni italiane del Quartetto Cetra e Trio Lescano, fino a giungere all’operetta. Un progetto ambizioso, irto di difficoltà e di rischi, ma portato avanti con entusiasmo, consapevolezza e professionalità, nella speranza che dia frutti e nettari degni della regina delle fate. DUILIO CONFEZIONI Veste sposo e... cerimonia Ponte della Pietra, Perugia Via Settevalli Tel. 075 5057089 Via Settevalli, 429 Tel. 075 5005986 Le essenze OROSCOPO a cura di Ermirandi Cristiano Estate tempo di vacanze e relax da trascorrere con amici e parenti, ma anche il momento giusto per prendersi cura di sè, magari dirigendosi in una spa per farsi coccolare con un massaggio. Da qui l’idea di consigliare ai 12 segni dello zodiaco qualche piccolo trucco per ritrovare il buon umore e un nuovo equilibrio grazie alle essenze. Ariete: a questo forte ed energico segno zodiacale, legato alla primavera, consiglio un bagno/doccia al pepe rosa ed ibisco, e la relativa crema dopo bagno. Il pepe rosa e’ considerato fin dall’antichità il re delle spezie che mescolato ai fiori di ibisco rende la pelle morbida, vellutata, dal profumo avvolgente e sensuale. Toro: per questo segno, già di per se molto sensuale e con una forte carica erotica, consiglio il bagno/doccia e la crema corpo ai fiori di Tiaré dalle spiccate proprietà emollienti che nutrono, idratano e difendono l’epidermide in profondità,donando grande vitalità. Gemelli: d’estate danno il meglio così consiglio il bagno/ doccia e crema corpo al frutto della passione. Un bouquet di accordi fioriti e affascinanti, che si intrecciano con le note fruttate di un carattere aromatico e seducente completato da un aroma legnoso e caldo, una autentica ed elegante dichiarazione di sensualità. Cancro: per loro dolcemente complicati, un bagno doccia e crema corpo alla vaniglia e burro di karitè, che nutre e coccola la pelle delicata donandole elasticità e un profumo avvolgente che lavora sulle emozioni, rendendoli docili e carismatici. Leone: segno forte, passionale ed egocentrico di natura ha bisogno di forti emozioni, quindi per tutti gli uomini e le donne del segno consiglio un bagno/doccia e una crema corpo con estratti di canna da zucchero, cacao e fiori di sambuco. Le gustose suggestioni della fragranza inducono a pensieri più sereni e leggeri, mentre i principi attivi si prendono cura dell’epidermide rendendola morbida e sensuale. Vergine: nascono, quando la raccolta e’ quasi al culmine, i nativi del segno che sono precisi e pungenti, per loro un bagno/doccia e una crema corpo che sia un mix di muschio bianco e Olio di Jojoba, emolliente ed elasticizzante, con dell’Olio di Germe di Grano, altamente nutriente ed idratante. La pelle si riscopre così più tonica e fresca ed estremamente elastica. Bilancia: i comodi e un po’ pigri nativi della bilancia troveranno sicuramente un prezioso alleato nel bagno/ 80 Wealth Planet magazine doccia e crema corpo al Papavero. Soave e delicato deterge la pelle, donando freschezza e morbidezza e il colore rosso fuoco dei petali risveglia i sensi rendendoli spensierati e belli. Scorpione: ai sempre attivi nativi del segno, molto riflessivi e dotati di una forte passionalità, consiglio un bagno/doccia e una crema corpo all’ambra, un profondo toccasana che contribuisce nelle ore dedicate al relax, a ritrovare una buona dose di serenità, il profumo e l’aroma possono creare una magia indimenticabile coinvolgendo tutti i sensi. Sagittario: irrequieti e sempre a caccia di forti emozioni, a loro consiglio un bagno/doccia e una crema corpo caratterizzato dall’esotica e legnosa fragranza del Vetiver con un estratto di Hamamelis, dalle proprietà astringenti e anti-arrossamento, questo assicura alla toilette maschile e femminile una freschezza intensa e dinamica. Rende la pelle morbida ed elastica anche quando è molto provata da ritmi di vita particolarmente intensi. Capricorno: il segno e’ sinonimo di riflessione e di una sensualità nascosta sotto chilometri di freddezza, così per risvegliare il potere del fascino e della sensualità consiglio un bagno/doccia e una crema corpo al cacao, cannella e bacche di caffè che oltre a rendere la pelle morbida e setosa al tatto renderanno i nativi, spesso freddi e calcolatori, più dolci e sensibili. Acquario: rivoluzionari hanno bisogno di forti emozioni e grandi ideali, per rilassarsi, invece, un bagno/doccia e poi con una crema corpo al Burro di karitè e vaniglia del Madagascar per coccolare la pelle, accarezzare i sensi, rendendoli affascinanti e seducenti e lasciando libero spazio alla fantasia. Pesci: dolcissimi ma estremamente sensibili hanno sempre bisogno di stimoli per poter tirare fuori la loro sensualità. A questi intriganti amici consiglio un bagno/doccia e una crema corpo alla china, che non si accontenta di detergere solo la pelle renderla morbida, ma la rinfresca e la tonifica. Questi semplici consigli hanno l’unico scopo, di regalare un momento di puro relax e ritrovare l’armonia tra corpo, mente e Io interiore.