Corte d`Appello lenta, arrivano gli ispettori
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Corte d`Appello lenta, arrivano gli ispettori
T1 CV PR T2 ST XT LA STAMPA MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017 . Cronaca di Torino .53 Le scuse dei giudici e dei politici per i tribunali lumaca Corte d’Appello lenta, arrivano gli ispettori La “resa della giustizia” di fronte al caso della violenza sessuale prescritta dopo 20 anni senza processo Il ministero della Giustizia ha avviato accertamenti sul caso del «proscioglimento per prescrizione» del violentatore di una bambina, il cui procedimento penale è durato vent’anni. caso clamoroso di lentezza che diventa ingiustizia. «Un fatto che fa ribollire il sangue» dice Andrea Orlando. Due giorni fa il giudice della corte d’appello Paola Dezani, si è scusata con il popolo italiano nell’emettere la sentenza. In primo grado l’uomo era stato condannato a 12 anni di carcere dal tribunale di Alessandria. Nel frattempo la vittima della violenza è diventata «adolescente, ragazza e donna e non ha visto soddisfatto il diritto a una risposta in termini giudiziari» ha detto con profondo rammarico il procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo. sponsabilità per un ritardo inescusabile». Così dice Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia alla Camera. «Non posso che esprimere dolore per un tempo troppo lungo per attendere una decisione sull’accusa di violenza su una minore», aggiunge invece Anna Rossomando, deputata del Pd in Commissione giustizia. Gli altri fascicoli Gli arretrati Gli ispettori ministeriali dovranno capire perché si è arrivati a questo stallo giudiziario, a fronte di un reato tanto grave. Dal Tribunale di Alessandria gli atti processuali sono arrivati a Torino per il secondo grado, ma sono trascorsi nove anni per fissare il processo. L’udienza di secondo grado è stata fissata soltanto nel 2016, quando il presidente della corte d’appello, allarmato per la lentezza di troppi procedimenti, li ha redistribuiti. Ma la prescrizione era ormai già intervenuta. «Al presidente della corte d’appello di Torino Arturo Soprano - osserva Saluzzo - biso- Le toghe nella bufera In primo grado l’uomo accusato di aver violentato una bambina era stato condannato a 12 anni di carcere dal tribunale di Alessandria: la corte d’Appello ha fissato il processo di secondo grado solo nel 2016 quando ormai il reato era prescritto 20.000 22 fascicoli anni Sono i processi in lista d’attesa di fronte alla corte d’Appello È il tempo record di un processo per rapina naufragato in prescrizione gna dare atto che è intervenuto in maniera energica, affrontando di petto una situazione spaventosa. Ha disposto una ricognizione dei fascicoli giacenti, il cui numero supera le ventimila unità, e ha organizzato le sezioni in modo che finalmente potessero essere trattati. Il paradosso è che se il processo per violenza sessuale si è prescritto dopo vent’anni è perché, dopo essere rimasto a lungo in un armadio, è potuto arrivare in aula». Le reazioni «La prescrizione per violenza sessuale ai danni di una bambina dopo vent’anni di processo lascia a dir poco sconcertati. È un caso di incuria e negligenza gravissimo, auspico che i titolari dell’azione disciplinare vadano fino in fondo nell’accertare re- I fascicoli prescritti alla corte d’appello di Torino sono il 42%. Il dato, relativo ai procedimenti definiti con sentenza o «fuori udienza», si riferisce all’anno giudiziario 2015-2016. Il processo più lungo concluso così sarebbe durato 22 anni. Riguarda una rapina commessa in un minimarket di Biandrate, in provincia di Novara. Il fatto è del 1994 e il bottino del colpo, regolarmente riportato nelle carte, è espresso in lire: un milione e mezzo. Il presunto rapinatore, un italiano, fu condannato in primo grado nel 2005 a Novara: 4 anni e 2 mesi di carcere. L’appello si è celebrato il 3 giugno 2016: i giudici, non senza disappunto, hanno dichiarato il reato prescritto. Lo scorso 2 dicembre, invece, è stato discusso un caso di molestie sessuali ai danni di una bimba di 12 anni che risaliva al 2008. La parte lesa, ormai ventenne, ha rifiutato di prendere parte all’udienza dopo essere stata contattata da un avvocato; il suo legale precedente, fra il primo grado e l’appello, aveva lasciato la professione. [R. CRO.] c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Al via a Milano il dibattimentobis Processo Caccia sì alle intercettazioni fatte con i virus digitali il caso GIUSEPPE LEGATO MASSIMO NUMA In Prefettura Riunione tecnica sul villaggio Moi n Riunione tecnica È ricominciato ieri a pieno ritmo il processo per l’omicidio dell’ex Procuratore capo di Torino Bruno Caccia, che vede alla sbarra Rocco Schirripa, 64 anni, panettiere di Torrazza Piemonte, affiliato alla ‘ndrangheta e membro del «locale» di Moncalieri. mandante di quel delitto. Le difese avevano chiesto che venissero eliminate dal fascicolo processuale, ma la Corte ha dato ragione al pm Marcello Tatangelo. Si ricomincia dunque. E lo si fa dalle liste di testimoni che sono state depositate. Spicca, tra queste, la richiesta di TaIl tablet tangelo di La Corte sentire in auÈ il tempo trascorso d’Assise di la l’ultimo dall’omicidio del Milano ha collaboratore procuratore di Torino decretato dedi giustizia delBruno Caccia finitivamente la Dda. Si tratta l’utilizzabilità deldi Domenico Agrele intercettazioni telesta, 28 anni, di Volpiafoniche captate dalla Squa- no. Parlerà l’8 marzo. Il pm ne dra Mobile di Torino inocu- ha tratteggiato il percorso lando un virus informatico collaborativo: «Ha parlato delnei tablet di alcuni boss ca- l’organizzazione delle locali labresi tra cui Domenico (strutture di base della Belfiore, già condannato nel ‘ndrangheta) a Torino, con 1989 all’ergastolo come particolare riferimento a 33 anni ieri in Prefettura tra la sindaca Chiara Appen dino, il prefetto di Tori no e le associazioni per fare il punto sul proces so di «sgombero» gra duale delle palazzine dell’ex villaggio olimpi co di via Giordano Bru no. Incontro avvenuto nella stessa giornata in cui sono entrate in vi gore le nuove norme del decreto legge sulla sicurezza urbana, che conferisce ai sindaci nuovi poteri. Il decreto prevede anche nuove «Disposizioni in mate ria di occupazioni arbi trarie di immobili». Di sciplinando ad esem pio «l’impiego della Forza pubblica per l’esecuzione dei neces sari interventi, secon do criteri di priorità». VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfQ2FtZXJhIyMjZGZmMTBkNTgtZWQ4Mi00ZjdlLTgyOWEtN2QyOGVmYmFlZWUwIyMjMjAxNy0wMi0yMlQwOToxNjowMyMjI1ZFUg== ANSA La difesa dell’imputato Secondo l’accusa uno dei killer del procuratore Caccia è Rocco Schirripa, 64 anni, panettiere di Torrazza affiliato alla ‘ndrangheta: i suoi legali dicono che non ci si può «accontentare di leggere i verbali di 30 anni fa, ma va fatta piena luce ad ampio raggio sulla vicenda» Moncalieri, ha riferito di aver appreso che l’omicidio del Procuratore Caccia è stato commesso da Schirripa e da Franco D’Onofrio (indagato per il delitto), Ha parlato anche di altri omicidi che, secondo quanto da lui appreso, avrebbero visto coinvolti i due già citati». Il pentito «è giovane, ma ha un notevole spessore criminale anche a livello familiare». Il curriculum Un veloce excursus su D’Onofrio autore di numerosissime rapine tra il 1981 e il 1982, arrestato di nuovo in Svizzera anni dopo. Era stato già condannato per banda armata – Prima Linea e Colp – ma non era formalmente inserito nell’organizzazione. Aveva aderito accettando di contribuire economicamente attraverso le rapine. Lo ritroviamo, secondo le accuse della Dda di Torino, in veste di «Generale della ‘ndrangheta» ha detto Tatangelo. L’avvocato della famiglia Caccia, Fabio Repici ha chiesto alla Corte «di allargare il perimetro del processo», an- dando a scavare su cosa stesse indagando Caccia nel periodo in cui fu ucciso: «Non è stato mai fatto e questo è assurdo» ha risposto Mauro Anetrini, che difende Schirripa insieme al collega Basilio Foti. Il legale ha detto chiaramente in aula: «Non possiamo accontentarci di leggere i verbali di 30 anni fa. Va fatta piena luce ad ampio raggio su questa vicenda». Ha chiesto di sentire D’Onofrio come imputato di reato connesso. Il pm ha precisato: «Lo interrogherò prima io». c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI