[NO][1994-agosto] - Nuovi Orientamenti
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[NO][1994-agosto] - Nuovi Orientamenti
Anno XVI N. 71 - Agosto 1994 - Spedizione in abbonamento postale 50% - Autor. Dir. Prov. P.T. Bari Rivista bimestrale di Attualità, Cultura e Storia Invitiamo i lettori a rinnovare l'abbonamento per il 1994. Le quote di iscrizione per il 1994 sono: quota ordinaria, L. 30.000; quota sostenitrice L. 60.000. Coloro che sottoscriveranno la quota di L. 60.000 riceveranno in omaggio la serigrafia in quadricromia “Il balcone” di Michele Cramarossa. E possibile versare le quote di adesione utilizzando l'allegato bollettino postale o recandosi presso: • la sede di Nuovi Orientamenti (Vico Fortunato, 35), ogni mercoledì dalle ore 18,30 alle ore 20,00; • la Cartolibreria Lozito (Via Roma, 15), tutti i giorni feriali, ad eccezione del sabato pomeriggio; • Ciak Video (Vico Fortunato, 10), tutti i giorni feriali. Diversi lettori ci hanno chiesto informazioni di Bledar Hoxha, il giovane albanese in attesa di trapianto di rene, del quale ci siamo occupati nel precedente numero, il cui caso, peraltro, è stato oggetto di diversi servizi da parte di Telenorba e della RAI regionale. Dopo due incontri che abbiamo avuto con la Commissione Straordinaria sul problema, il dott. E. Schiralli, responsabile della politica sociale del Comune, ha accolto la nostra richiesta: permettere alla famiglia Hoxha di continuare ad utilizzare i locali abitativi della Scuola Elementare di via Imbriani sino all'intervento di trapianto di rene che, speriamo, Bledar possa affrontare quanto prima. Un grazie a Telenorba e alla RAI regionale, in particolare al giornalista Besostri, per la sensibilità manifestata sul difficile caso umano. AUTOSCUOLA «DINAMO» DEL PROF. G. DI LISO Via Roma 32/A - Tel. 080/568.141 - MODUGNO La prima fondata a Modugno - SERVIZI QUALIFICATI E QUALIFICANTI: - DISPONIBILITÀ MODERNISSIMO MATERIALE DIDATTICO; - LEZIONI TEORICHE E PRATICHE IN TUTTE LE ORE DEL GIORNO; - ESAMI IN SEDE SU MACCHINE NUOVE. L’olio extra vergine di oliva Amministratore unico Luigi GUARINI Tel. 080/5552220 PIAZZA REGINA BONA. 17 70026 MODUGNO (BA) L'olio extra vergine di oliva Guarini è un olio di qualità superiore. poiché prodotto da selezionate olive locali baresi, e confezionato dopo un attento processo di filtrazione che rende l'olio particolarmente trasparente e di gusto delicatissimo. È possibile ricevere l’olio tramite ordinazione postale e telefonica. La consegna è a domicilio. SOMMARIO Anno XVIN. 71 Agosto 1994 EDITORIALE 2 L'io, la politica, la filosofia A MEDUGNE SE DISCE ADACCHESÉ 20 Raffaele M acina ATTUALITÀ 3 J è tu tte n e blift e blaft A nna Loì igo Massarelli 22 D ottor, e d a te n g e 'n a c u re a L ibero c a m p a n ile , libera M o c c u sse dugno Giuseppe Martino Serafino Conierò 5 p e r sem p lici illazioni 7 25 U n giallo im p rev isto di M aria M arco n e Retiate) Greco LETTERE AL DIRETTORE 28 A P P R O F O N D IM E N T I U n ric o rd o di g u e rra dal fro n te g re co Rocco Conierò 13 La difficile c o m p re n s io n e del p ia n e ta giovani Margherita De Napoli CULTURA 15 V iaggio iniziatico Margherita De Napoli 27 S fo g lia n d o l'a lb u m di u n a ch iesa Giacinto Ardito PAG IN E D I STO R IA 16 U na M ad o n n a sc o m p a rsa Raffaele Macina 18 La sc h e d a storico-artistica d e l l'ico n a di M o d u g n o Modugno, borgo antico: vicolo di via Cazzano Fotocom posizione e stam pa: La Nuova Tecnografica - M odugno (BA) Tel. 080/535.42.88 Margherita De Napoli D ina Lacalamita gno del 1533 In ultima di copertina: P ia n o di sv ilu p p o e a d e g u a n o ' 94 ad u n g ru p p o di ragazzi m o d u g n e si Gli scritti non pubblicati non si restituiscono In copertina: 2D: Madonna con Bambino, icona di Modu m ero 1 0 Il p re m io n a z io n a le di T o p o li Q uota associativa annua L. 30.000 sostenitrice L. 60.000 C onto co rren te p o sta le n. 16948705 in testato a N uovi O rien tam en ti C asella P ostale 60, M odugno Tel. 080/5324486 Indirizzare la co rrisp o n d en za e sc lu siv a m e n te a N uovi O rientam enti, C asella P ostale 60 7 0 026 M odugno Il m alato: u n se m p lic e n u Gianfranco Morisco Lello N u zzi Fotografia Foto N in o - Lello N uzzi Edito da Nuovi O rientam enti A.C. © tutti i diritti riservati autorizzazione del tribunale di Bari n. ó lO d el 7-3-1980 24 m e n to d ella re te c o m m e rc ia le Direttore Responsabile R affaele M acina Progetto grafico R oberto Zecca R E C E N SIO N I Q u a n d o l'u o m o p u b b lic o p ag a 19 L'età b o rb o n ic a in T erra di Bari Renato Greco 29 Noi piccoli cittadini di M o d u g n o d iciam o: "B isogna p ro te g g e re i n o stri b en i culturali" Pag. 2 NUOVI ORIENTAMENTI Editoriale L’IO, LA POLITICA, LA FILOSOFIA La massa è mobile qual piuma al vento Raffaele Macina Da diversi mesi mi ritrovo spesso fra le mani testi di Pinet, Nietzsche, Freud, Le Bon, che, da me letti negli anni Sessanta, erano rimasti per lo più sino ad ora emarginati negli scaffali della libreria. In particolare, il saggio di Alfred Pinet, Le alterazioni della personalità, espone un idea che ancora oggi sollecita alla riflessio ne: la nostra mente non è costituita da un solo io ma da una totalità coalizzata di io, di cui uno solo diventa egemone. Nietzsche, certamente influenzato da Pinet, riteneva anche lui che ci fosse l'egemonia di un io sugli altri io, ma, interpretando l'uomo come un insieme di tante anime o di tante volontà di potenza o di tanti io, era convinto che Ho egemone cambiasse nei diversi momenti della nostra vita, sì da dare la possibilità agli altri io di divenire dominanti. Da questo punto di vista, il superuomo nietzschiano corrisponderebbe a ll uomo che non sarebbe domina to per tutta la vita da un solo io, ma di volta in volta vedrebbe la dominanza in sé di uno degli io, il che gli conferirebbe vitalità, creatività e ricorso alle energie più autentiche. Comunque sia, per Pinet e per Nietzsche, è essenziale per l\equi librio della persona che ci sia un io egemone e che esso sia legge per gli altri io a lui sottomessi, diversamente si avrebbe dissociazione e anarchia psichica. Potremmo semplificare questo concetto dicendo che per l'equilibrio della nostra personalità è fondamentale che in noi ci sia un io pastore e un insieme di io gregge. Orbene, secondo Le Bon (autore di Psicologia delle folle, che Mussolini si vantava di aver letto ben sette volte) la società di massa, producendo conformismi e appiattendo il tipo di vita sugli stessi obiettivi e sulle stesse aspirazioni, non favorirebbe l'afferma zione all'interno dei singoli uomini di un io egemone o pastore ma ridurrebbe tutti gli io a gregge, provocando così una miriade di soggetti labili, disgregati, senza identità personale. Questi soggetti, incapaci di darsi un io interno egemone, finirebbero con l'assumere dall'esterno un modello o, per dirla in termini più psicologici, con l'introiettare un io esterno. Di qui la grande domanda che c'è stata per tutto il Novecento di capi carismatici nei quali e con i quali identificarsi. Di qui ancora il giudizio negativo sul parlamento, sul confronto e la mediazione politica, considerati come perdita di tempo; di qui soprattutto l'esaltazione del rapporto fra capo e folta che non fa leva su argomenti razionali, ma evoca miti e suscita aspettative in cui si crede ciecamente. Da ciò discende che il capo esteriorizza in molteplici forme un io egemone, che la massa-gregge interiorizza sempre più. Per facilitare un tale processo - afferma Le Bon - è indispensabile che il capo si presenti con connotati assolutamente positivi e sappia incarnare i miti della giovinezza, delta potenza vitale, della vittoria che arriderà sempre e comunque. Il problema della disgregazione della personalità e dell'afferma zione di soggetti che si omologano al clima dominante in una società è a fondamento negli ultimi anni della ricerca sociologica e filosofica. Un'affermazione accomuna sempre più gli studiosi: la televisione, non in sé ma per come viene fatta, è oggi un potente strumento di omologazione che, con il suo propinare infiniti meccanismi anonimi, ci fa vivere in mezzo a pseudo cose, a pseudo-uomini, a pseudo-realtà, a pseudo-politiche, a pseudo-politici. Il problema ha visto e vede impegnati diversi filosofi. In verità, nel dopoguerra le risposte di alcuni filosofi sembravano poter forgiare nuovi tempi: penso all'esistenzialismo di Heidegger e di Satire. Ma oggi il ricorso alla filosofia non sembra affatto poter suscitare capacità di attrazione, poiché il nostro tempo è segnato da tendenze che negano il valore e l'utilità del sapere filosofico. Infatti, in un epoca in cui il denaro diviene lo scopo dominante della vita, e ad esso sono legate le possibilità di ritagliarsi successi ed una vita comoda e positiva, è chiaro che ogni uomo è interessato esclusivamente a compiere con una cerla lucidità solo quelle azioni necessarie per raggiungere queste finalità: ognuno si omologa al catechismo dominante che impone ciò che è bene fare per raggiungere una posizione positiva e ciò che, invece, non si deve fare perché ne deriverebbe un danno o una semplice perdita di tempo. Non si dice oggi che il tempo è denaro? Orbene, in questo orizzonte dominante sono de! tutto assenti quelle domande, tipiche della filosofia, che superano la struttura mentale e operativa dei nostri tempi. Impegnarsi in una ricerca filosofica che ci faccia capire di più intorno alla società, alle risorse della terra, al senso e all'uso giusto del denaro, al senso della propria vita che si disperde in mille meccanismi anonimi, oggi appare ai tanti di una fondamentale futilità. E così dilagano le Ambra, i Beautiful, gli Sgarbi (quest'ultimo oggi pare venga alleggiato addirittura dagli ‘Intellettuali " della Rete 3)Il guaio è che i momenti di crisi - e il nostro è un grande momento di crisi - sono stati superati sempre, nel bene e nel male, da nuove prospettive del pensiero. Dal divino Platone a Sant Ago stino, da Rousseau ad Hegel, da Marx a Gentile, è stato sempre così, e per il futuro, nonostante gli pseudo-uomini dominanti, non potrà essere che così. Auguriamoci soltanto che questa ubriacatura e passività collettiva da cui siamo segnati volga al tramonto quanto prima. Attualità NUOVI ORIENTAMENTI Pag. 3 UBERO CAMPANILE, UBERA MODUGNO Dalla demolizione alla ricostruzione Serafino Cornerò Modugno, 13 giugno 1994. Piazza Umberto, non più sede del mercato ortofrutticolo, è addobbata con una galleria di luminarie per la piccola festa di S. Antonio. Ma quel giorno, in quella stessa piazza, si festeggia anche u n ’altra cosa: la ritrovata mole del bel campanile, definitivamente liberato dall'orrido “b u b b o n e”. Libero il campanile e libera Modugno: il 13 giugno, ultimato nella notte lo scrutinio per le elezioni europee, sancisce infatti u n ’altra compiuta demolizione, quella di un regime politico corrotto e infamante, del quale il protervo edificio era diventato il triste simbolo. Chiusa una fase, se ne apre d unque un'altra. A novembre, probabilm ente, si vota per l'elezione diretta del Sindaco e del nuovo Consiglio Comunale, se il Prefetto di Bari riterrà conclusa l’opera di bonifica dei Commissari, o com unque opportuna la ricomposizione dell'organo di governo dem o cratico, com e la città sem pre più insistentemente richiede. Demolito il bubbone e abbattuto il vecchio regime politico, bisogna pensare ora alla ricostruzione: opera non facile, anzi oltrem odo complessa e difficile, e sulla quale tuttavia bisogna seriamente impegnarsi. Viviamo un m om ento storico nuovo, caratterizzato da una dim ensione politica mai prima speri mentata: i tradizionali partititi di governo si sono dissolti, e del vecchio sistema politico, fondato sul ruolo dei partiti, rimane ben poco: il Partito Democratico della Sinistra (ex-PCI ), ormai de-ideologizzato, impegnato in una faticosa opera di m oder nizzazione; il Partito Popolare Italiano (ex-DC), ora minorita rio, in difficoltà nella ricerca di una nuova collocazione politica; l'Alleanza Nazionale (ex-MSI), alle prese con una ridefinizione dei suoi caratteri storici e politici, imposta dalle sue inedite responsabilità di governo. Intorno o al fianco o al di là di queste tre formazioni politiche che hanno più o m eno conservato la forma-partito tradizionale, si m uove una miriade di movimenti, associazio ni, organismi sociali che, sollecitati da una sincera volontà di im pegno civile o mossi da interessi parziali, rivendicano un ruolo politico e gestionale diretto al di fuori (o contro) i partiti. A Modugno, associazioni o movimenti com e il club "Forza Italia”, l’associazione “Libera Modugno!”, e poi “Progetto M odugno”, “Assemblea '93 per la Costituzione”, e perfino un “Comitato per la Tutela della Salute” e vari “Centri di Cultura e di Politica”, che am biscono tutti ad occupare gli spazi che si sono aperti in seguito alla crisi dei partiti e ad esercitare essi stessi, senza più mediazioni, un ruolo di governo. Naturalmente, se le formule, o le sigle, sono del tutto nuove, non tutto è sicuram ente nuovo in queste formazioni. Si potrebbe dire, a buon proposito, che com e il “b u b b o n e”, persa la sua arrogante sublimità, ha conservato le sue fondam enta e il suo piedistallo corrosi dalla ruggine, dal l'umidità, dalle lesioni e dal putridum e di 25 anni di imperio, così nei m eandri di queste nuove associazioni, accanto a giovani, uom ini e donne che si sono associati per oneste motivazioni e con sincero im pegno, si m uovono personaggi ambigui, oscuri faccendieri, riciclati di ogni specie, ed anche qualche vecchia gloria della politica m odugnese, gente col fiuto fino, che sente l’odore del Piano Regolatore e abilm en te m anovra, cercando di strum entalizzare idealità e aspira zioni autentiche. Un'ultima analogia, infine, ci sembra di individuare tra la vicenda del “b u bbone” e quella del Comune, ed essa riguarda il loro futuro assetto. Nessuno sa con precisione che cosa diventerà il piedistallo di Piazza Umberto: forse sarà ristruttu rato per ospitare uffici comunali, ma secondo alcuni potrebbe anche accogliere al piano terra un mercato ortofrutticolo coperto, tanto forte è la nostalgia per la vecchia centralissima “piazza della frutta”; oppure, com e avvertono alcuni tecnici, dovrà anch’esso, il piedistallo del “b u bbone”, essere abbattu to per le gravi condizioni di instabilità, conseguenza di tanti anni di degrado. Analogamente, nessuno può dire con cer tezza che cosa avverrà al Comune di Modugno: chi vincerà le elezioni, se si insedierà un governo veram ente nuovo e sano, se il piedistallo della corruzione e dell'affarismo sarà del tutto dem olito o se esso sarà soltanto riverniciato di fresco. Intanto si sono riaperti i giochi politici. Proprio i risultati delle elezioni europee, infatti, sem brano aver restituito paradossalm ente- nuova fiducia alla sinistra e ai progressisti, ad onta del 65% dei voti realizzato dal centro-destra (Forza Pag. 4 Attualità NUOVI ORIENTAMENTI Il v o to d elle eu ro p ee d el 12-6-94 Elettori 29.588 Votanti 19.682 -66.52%- (24.839 - 84.08% - il 26 marzo) Forza Italia 7.407 40.90% 3.936 21.74 All. Nazionale 2.080 PDS 11.49 1.352 PPI 7.47 5.62 Rif. Comunista 1.018 652 3.60 Verdi 2.74 Patto Segni 497 2.34 Lista Pannella 423 PSI-AD 261 1.44 0.92 PSDI • 167 La Rete 106 0.59 82 Lega D’Az. Merid. 0.45 51 0.28 Lega Nord PRI 35 0.19 Lega Alp. Lumbarda 27 0.15 Federalismo 14 0.08 Italia, Alleanza Nazionale e -a buon diritto- Lista Pannella). Pare, infatti, che il clamoroso risultato conseguito da Forza Italia (41%) stia sollecitando ripensamenti sulle alleanze elettorali e di governo di quel m ovimento e suggerisca tentazioni a fare da soli, senza l’ausilio di Alleanza Nazionale, la quale d ’altra parte, dopo il trionfale risultato di marzo, quando -assente Forza Italia- sfiorò il 35% dei voti nella scheda proporzionale, si ritrova oggi, alle europee, con un più m odesto 21%. Questi risultati, forieri di possibili divisioni nel raggruppam ento di centro-destra, com e anche la diversa connotazione, tutta locale, delle elezioni amministrative, sem brano incoraggiare naturalmente la sinistra e il centro, la cui eventuale alleanza, alm eno al ballottaggio, potrebbe portare ad una insperata vittoria. Se non che, anche queste ed altre- sono ormai pure sigle senza valore, o com unque incapaci di determinare di per sé gli orientamenti degli elettori, i quali hanno mostrato di essersi ormai compietamente “laicizzati”, passando senza problemi dal voto per Magrone (e Capitaneo) a marzo a quello per Berlusconi e Fini a giugno. La battaglia elettorale, quando ci sarà, si giocherà tutta intorno agli uomini candidati alla carica di Sindaco e alla loro capacità di sollecitare energie, interessi, simpatie, e quindi anche alleanze elettorali. Serie difficoltà, questa volta, em ergono a sinistra, dove l’esperienza unitaria e vincente di marzo, che ha portato alla elezione di Magrone, sem bra destinata a non ripetersi. C'è già, infatti, su questo tavolo, una proposta di candidatura a Sindaco del segretario sezionale del PDS, il prof. Fedele Pastore, lanciata due mesi fa da un “com itato” di cittadini e, per così dire, formalizzata attraverso un comunicato-stampa apparso sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”. La proposta, che fino ai primi di luglio ha raccolto circa 750 adesioni, ha poi ricevuto -né poteva essere altrimenti- l'approvazione del Direttivo e degli iscritti di quel partito, inducendo il prof. Pastore ad annunciare, nell’assemblea del 27 giugno, l'accet tazione della candidatura. Ma, nello stesso m om ento in cui E NEL CUORE DEI MODUGNESI BERLUSCONI PRENDE IL POSTO DI DE GENNARO, L’ONOREVOLE PIÙ VOTATO NEL PASSATO CANDIDATO Berlusconi Fini Occhetto Lobello Segni Pannella Leccese Ceci Pettinari Ferri Galasso Cito Bossi De Nicolo PARTITO (Forza Italia) (All. Nazionale) (PDS) (PPI) (Patto) (Riformatori) (Verdi) (PSI-AD) (Rif. Comunista) (PSDI) (La Rete) (Lega D'Az. Mer.) (Lega Nord) (PRI) PREFERENZE 2.853 2.088 524 462 226 217 151 103 97 67 32 17 7 6 veniva fatto quest'annuncio, in un'altra sala, nel corso di un'altra assemblea di “preparazione alle elezioni amministra tive” convocata da “Libera Modugno!”, “Assemblea '93 per la Costituzione” e “Comitato per la Tutela della Salute”, fon. Nicola Magrone, dopo aver invitato i Commissari a sgom bra re subito il cam po per “liberare M odugno dalla cappa del l'inerzia e della burocrazia”, si è lanciato in una durissima requisitoria “contro le candidature e le raccolte di firme, palesi o occulte, condotte al di fuori di ogni confronto libero sui programmi e sui candidati”. Riuscirà la sinistra m odugnese a superare le sue divisioni interne che, assorbite a marzo dal carisma di Magrone, minacciano di riemergere con accresciuta acrimonia? E riusci rà, in particolare, fon. Magrone a farsi animatore e garante dell'unità dei progressisti modugnesi, laici e cattolici, anche in questa difficile circostanza? Ma incertezze e difficoltà non toccano solo la sinistra. La legge elettorale che regola l’elezione del Sindaco -ricordiamo lo- è diversa da quella che disciplina le elezioni politiche: se nessun candidato supera al primo turno il 50% dei voti, si va, dopo 15 giorni, al ballottaggio tra i due candidati meglio piazzati. Questa norma autorizza fondate speranze, ma na sconde anche pericolose insidie. Se, infatti, al ballottaggio ciascuno può sperare nella forzata convergenza dei voti di spersi, il problema però è proprio quello di arrivarci, al ballot taggio, il che è possibile -stranamente- attraverso due strade opposte: o aggregandosi subito in vasti raggruppamenti elet torali oppure frantumandosi in una molteplicità di candidatu re, tale da ridurre fortemente il num ero dei voti necessari per piazzarsi ai primi due posti, ma tale anche da far uscire di scena un candidato anche soltanto per pochi voti. Di fronte alla sinistra, dunque, ma anche di fronte agli altri schieramenti del centro e della destra, ci sono, appunto, due strade: prevarrà l’umiltà in nome dell'interesse com une o vinceranno l'orgoglio e la presunzione in nom e degli interes si di categoria, o di parte, o di partito? Attualità NUOVI ORIENTAMENTI Pag. 5 QUANDO L’UOMO PUBBLICO PAGA PER SEMPLICI ILLAZIONI Dalla vicenda dei tabelloni elettorali, che vide 1incriminazione, poi rivelatasi del tutto infondata, della Giunta Naglieri una riflessione per tutti: la politica a Modugno non può ridursi a semplice gioco al massacro Gianfranco Morisco Questa intervista era stata da noi programmata nell’estate del ’93, ma, data la delicatezza del problema, l ’intervistato, dott. Rana, ha avuto bisogno di tempo eprobabilmente di serenità d'animo per dare risposte che non fossero dettate da mero risentimento ma da spirito di riflessione. Riteniamo, comunque, importante riproporla, sia pure a distanza di diversi mesi dai fa tti a cui si riferisce; a n zi riteniamo che proprio ora. quando il giudizio sui fa tti amministrativi degli ultimi a nni sta diventando più maturo e meno manicheo, l ’intervista potrà sollecitare riflessioni costruttive. Il clima politico che sta vivendo il nostro paese è senza, dubbio il più tempestoso dopo gli anni bui e sanguinosi delle stragi. Si tirano le somme dei 40 anni di malgoverno sempre contestato, anche se condiviso, ma mai messo sul banco degli imputati. Ora siamo alla resa dei conti. Ma attenti a non sparare nel mucchio, a non fare giustizia sommaria. Come è noto anche Modugno non è estranea a questo clima: la città sta attraversando un periodo difficile e vergognoso. Da queste pagine ci si sforza di dare un concreto contributo per realizzare quella pulizia morale di cui si sente tanto il bisogno. E proprio in. nome di quella morale, questa volta ci occupiamo di un caso che per il modo in cui si concluse depone a favore dei nostri ex amministratori. Chi segue gli avvenimenti cittadini senz’altro ricorderà che nel mese di agosto del 1992 fece clamore la notizia secondo la. quale ci sarebbe stata una gara d'appalto truccata per la realiz zazione dei tabelloni per la campagna elettorale. In quella occasione finirono sotto inchiesta l 'ex sindaco Gaetano Naglie ri, i consiglieri lieri Pietro Beccia, Giuseppe Rana, Raffaele Lacalamita e Giacinto Ardito. Questi nomi sono poi finiti in quello sciagurato allegato al Decreto del presidente della Re pubblica firmato dall' On. Mancino e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 24/3/’9. Ma cosa ne è stato poi di tutto quel trambusto? No, non è finito tutto a tarallucci e vino come quclcuno potrebbe pensare: c’è stato un regolare procedimento giudiziario, a l termine del quale il G.I.P. dott. Curione ha. assolto gli imputati “perché il fatto non sussiste”. Per saperne di più siamo andati a trovare uno dei diretti interessati, il dr. Pino Rana, che all' epoca era assesssore all'Urbanistica.. “Per entrare nel vivo di questa brutta vicenda - ci racconta subito il dr. Rana - è necessario conoscere la dinamica degli avvenimenti. Dopo l'improvviso scioglimento delle Camere nel 1992 si presentò la necessità di tornare alle urne prematuramen- L'ex sindaco Naglieri con gli assessori Rana e Lacalamita in un consiglio comunale del 1992. te e, poiché la campagna elettorale per legge deve cominciare almeno 30 giorni prima delle votazioni, bisognava garantire alla cittadinanza la fornitura, dei tabelloni per l'affissione dei mani festi entro il 5 marzo '92. I tabelloni risultano particolarmente utili, in quanto l'utilizzo dei muri a volte ha provocato dei contenziosi con i privati. Così si indisse per il 28 febbraio una riunione della Giunta alla quale parteciparono gli assessori Beccia, Lacalamita, Ardito ed io, più il sindaco Naglieri e il segretario generale dr. Giorgio, prove niente da Cassano in sostituzione di quello in carica che era ammalato. Mancavano gli assessori democristiani in quanto dimissionari, in seguito alla nota spaccatura in seno alla DC modugnese in quel periodo. Cito questi particolari per amore di chiarezza e per dimostrare l'assoluta trasparenza del nostro operato. In casi di urgenza, come questo si ricorre sovente alla trattativa privata. Ma fu preferita la gara d'appalto con l'unanime consenso, anche dell'opposizione. La delibera inoltre fu inviata alla Prefettura per ottenere legittimità, pur non essendo neces sario, poiché vi si ricorre solo quando c'è il sospetto di un qualche vizio. La Prefettura approvò e accettò di accollarsi la spesa riconoscendola di interesse pubblico". Q uanti tabelloni si stabilì di acquistare? Fu il capo della ripartizione demografica, dr. Silecchia, a stabilirne il numero, 140, e il formato (m 8 x 2). Pervennero i preventivi di sei ditte, sollecitati dai funzionari del Comune, e furono valutati dal direttore dell’Ufficio Tecnico, ing. Borrelli; questi, che ha come metro di misura il prezziamo stabilito dal collegio degli ingegneri, approvò il preventivo della ditta di Longo Raffaele, per una spesa di 200 milioni. La Giunta Comu- Pag. 6 NUOVI ORIENTAMENTI naie che ha facoltà di contestare le decisioni dell'Ufficio Tecni co, in quelfoccasione non si oppose. Per cercare di contenere la spesa, proprio io proposi di montare i tabelloni discostati dal muro, in modo da poterli utilizzare da entrambi i lati: la proposta fu accolta e così la spesa scese a L. 119.000.000. Ma allora come m ai si è verificato tutto quei polverone che conosciamo? Ci arriviamo subito. Il 29 giugno del '92 arriva alla Prefettura di Bari un telegramma firmato da un inesistente Matteo Distan te, col quale si lanciano velate accuse di illecito. Il telegramma viene inviato anche ai carabinieri, e su questa base parte un’indagine segreta. Ad agosto il consiglio comunale riceve una lettera molto critica vergata dal consigliere dimissionario Pietro Posole. Fra le altre cose veniva citata la delibera dell’otto febbraio come esempio di cattiva amministrazione, in quanto c'erano tre preventivi provenienti da tre diverse parti d'Italia protocollati progressivamente lo stesso giorno e scritti tutti con la stessa macchina da scrivere. L’accusa questa volta è palese: se i preventivi sono falsi, la gara d’appalto è truccata. Nella seduta del 29 ottobre rispondo a queste accuse spiegando i fatti della delibera del 28/2 e invitando ad indagare e a far luce, non sapendo che le indagini a mio carico fossero partite. E' risultata poi fo ndata l'accusa sui tre preventivi? Certo, ma gli amministratori - spiega il dr. Rana - non c'entrano niente. I Capi Ripartizione del Comune, Proscia, Ruccia e Silecchia, avevano chiesto il preventivo anche alla ditta “Oscar Marta” di Torino, la quale aveva risposto che lo avrebbe fatto pervenire al Comune tramite il loro rappresentante ai zona, certo signor. Sacchitella, residente Foggia . Il caso volle che il signor Sacchitella fosse anche il rappresentante in Puglia delle ditte SVAR di Latina e INTERAMNA di Terni. Per cui in data precedente al famoso 28 febbraio il signor Sacchitella presentò, brevi marni, ai capi ripartizione i tre preventivi delle tre ditte sopra citate. Questo spiega tutto, e d’altra parte il signor Sacchitella ha dichiarato durante il processo di avere scritto i tre preventivi con la sua macchina da scrivere. E in che modo, allora, c entra un parente dell'assessore Lacalamita? Questo fatto è stato ingigantito oltre misura. Innanzitutto questo parente non è stato nemmeno interpellato nella gara d’appalto; e poi il signor Longo, vincitore della gara d’appalto, si rivolse a lui solo per dei lavori che da solo non poteva eseguire. Come ha vissuto questa vicenda, dr. Rana? Sono stato indagato per tanto tempo a mia insaputa, senza aver mai ricevuto un avviso di garanzia. Solo sulla base illazioni! Il 31 gennaio del '93 mi fu contestato il reato di abuso di ufficio Attualità e fui rinviato a giudizio. Vissi allora più di tre mesi d'inferno fino al 17 maggio, quando, con gli altri, fui definitivamente assolto. Senz’altro, questo è stato uno dei periodi più brutti della mia vita. Sentiamo che il dr. Rana è profondamente turbato e ci permettiamo di insistere con lui sul piano umano. La sentenza del G.I.P. - aggiungiamo - cosisi conclude: "il comportamento degli am m inistratoh di Modugno, nella circostanza, non si presta a d alcuna censura neppure sotto il profilo politico amministrativo ”. Orbene gli chiediamo: cosa si prova a d essere ingiustamente accusati, quando si vorrebbe urlare a tutti la propria innocenza e si è circondati da tanta diffidenza? E’ difficile spiegare, afferma con molta tristezza il nostro interlocutore, quello che si prova in situazioni del genere. Si è co m p letam en te afferrati da am arezza, avvilim ento e indignazione;.non si riesce a dormire. In tanto scoramento mi è stato di conforto la solidarietà dei colleglli, di rappresentanti delle stesse forze di opposizione e della gente comune. Nessu no apparentemente mi ha voltato le spalle. Neanche sul piano professionale ne ho risentito. In particolare, sono grato alla vostra rivista che non ha strumentalizzato quanto è accaduto. Ma che dire di quella parte della stampa che ha spifferato il mio nome, insieme agli altri, ai quattro venti ed ora che sono stato dichiarato innocente si è dimenticato di me e degli altri inquisiti? Così, questi fatti lasciano il segno nell'opinione pubblica, si creano dei pregiudizi che poi è difficile cancellare perché una semplice ipotesi di accusa diventa presto condanna agli occhi della gente. Per alcuni è stato sufficiente essere chiacchierato per essere considerato colpevole. Per altri, invece, quando hanno avuto le prove della mia innocenza e di quella dei colleglli di giunta, il caso è stato archiviato e dimenticato. Invece no: bisognerebbe riflettere sui fattori umani. Non si deve mai emettere un giudizio affrettato, positivo o negativo che sia: sarebbe come fare giustizia sommaria. Cosa le è rimasto di questa esperienza? E’ stato certamente allucinante. Ho incontrato tanta superfi cialità, ma devo riconoscere che mi sono sentito rinfrancato proprio in presenza del giudice: quando ho intuito di avere di fronte una persona competente e a perfetta conoscenza dei fatti, ho capito che non ho avevo più nulla da temere. In quel momento ho avuto fiducia nella magistratura e nella giustizia. E sono fiero di averne preso atto, anche se in una circostanza così negativa. Questa esperienza brucia ancora e si nota. Una pausa di riflessione è naturale e comprensibile, come quando uno cerca di riaversi dopo una sonora sberla. Ma è bene che tutti meditia mo sul fatto che l'iter della giustizia per produrre i risultati che ci aspettiamo, talvolta, per eccesso di zelo, commette errori che lasciano il segno in chi li subisce. Pag. 7 NUOVI ORIENTAMENTI Attualità PIANO DI SVILUPPO E ADEGUAMENTO DELLA RETE DISTRIBUTIVA Il nuovo piano commerciale prevede la rivitalizzazione del centro storico Lello Nuzzi La C om m issione Straordinaria, con d e lib e ra n. 210 del 16 m arzo 1994, ha a d o ttato il p ia n o di sv ilu p p o e di a d e g u a m e n to della rete distributiva al d ettag lio in s e d e fissa. Il P ian o è u n lu o g o di in co n tro e di sco n tro tra interessi contrastanti. Da u n lato i co n su m ato ri ch e ric h ie d o n o u n a rete distributiva il p iù p o ssi bile am p ia ed articolata al fine di p o te r av ere m ag g io re co m o d ità ed ec o n o m icità negli acquisti; d all’al tro gli o p erato ri ch e v e d o n o c o m p ro m essa la loro attività dal p o ssib i le in serim en to di altre stru ttu re c o m m erciali caratterizzate da m ag giore p ro d u ttiv ità e com petitività. U n b u o n P ian o d e v e sa p e re in ter p re ta re q u e ste realtà al fine di p o te re realizzare u n g iu sto eq u ilib rio tra d o m a n d a ed offeita. Fino a q u a lc h e a n n o fa la rete distributiva era intesa c o m e fattività ch e p assiv am en te offriva al p u b b li co i p ro d o tti c h e l’in d u stria p ro p o neva. L’A m m inistrazione C o m u n a le, in o tte m p e ra n z a alla leg g e 426 del 1971, aveva in cen trata la sua attività sulla reg o lam en tazio n e q u a n titativa del com m ercio: go v ernava, cioè, il n u m e ro di licenze d a ero g are sen za p o rsi eccessivi p ro b lem i circa la q u alità d ei p u n ti di d istrib u zio n e da in cen tiv are sul territorio. La R ete D istrib u tiva a p o sto fisso a M od u gn o La situ a z io n e d eg li esercizi o p e ranti n ella città è stata rilevata col c e n s im e n to e ffe ttu a to nel g iu g n o del 1990 e d a g g io rn a ta a g iu g n o 1992. La situ a z io n e a ttu a le n o n si d isco sta m o lto d a q u a n to p re c e d e n te m e n te rilevato. Gli esercizi au to rizzati a v e n d e re articoli di d i v e rso g e n e re s o n o stati classificati s e c o n d o la tab ella m e rc e o lo g ic a p re v a le n te . C o m p le ssiv a m e n te sul territo rio c o m u n a le o p e r a n o 489 esercizi ri partiti s e c o n d o la tab ella N. 1. La su p erficie m ed ia degli esercizi è di 98 m q , la d e n sità è di u n e s e r cizio ogni 75 abitanti. TABELLA N. 1 G enere A lim entari A b b ig liam en to B eni casa B eni p erso n a li Altri-Art. T ecnici N % 163 104 51 91 79 33 22 11 18 16 Per “Beni Casa” si deve intendere ciò che riguarda la vendita di mobili, casalin ghi ed elettrodomestici. “Beni Personali” comprende, invece, sia gli esercizi per la vendita di largo consumo per la famiglia come cartoleria, profumeria e giocattoli che quelli a bassa frequenza di acquisto come gli articoli sportivi, cine-foto-ottica, piante, bigiotteria. Altri-Art. Tecnici ri guarda la vendita di materiali edili, ferra menta, prodotti per l’agricoltura. Le ab itu d in i d el m o d u g n e se La Società SINCRON, ch e h a redatto il P iano in esam e, ha realizzato delle interviste ad u n ca m p io n e significati vo della p o p o lazio n e m o d u g n e se al fine di p o ter ricostruire u n m odello di p ro p e n sio n e all’acquisto verso le di verse form e distributive (n eg o zio tra dizionale, superm ercati, am bulanti). D all’analisi dei dati della tabella N. 2 si evidenzia l'abitudine di una b u o n a p arte di M odugnesi ad effet tuare tutti gli acquisti, so p attu tto le carni (86%), presso negozi tradizio nali. Q u esto in ev id en te contrasto con q u a n to si tem eva q u alch e a n n o fa. allorché l’intro d u zio n e di m olti superm ercati fece tem ere la sco m parsa dei piccoli neg o zi a gestione familiare. Il su p e rm e rc a to v ien e utilizzato soprattutto p er gli acquisti alim entari (45.3 %) e d in m inor m isura p e r q u a n to riguarda i “Beni p erso n a li”. L’am b u lan tato ottiene risultati a p prezzabili p e r i prodotti ortofrutticoli e p e r il p esce. Pag. 8 Le “Evasioni" so n o m olto c o n te n u te p e r il co m p arto alim entare: solo u n a piccola p ercen tu ale ha l'abitudi n e di fare la sp esa giornaliera fuori città: so n o i fedelissim i frequentatori dei m ercati rionali di Bari, soprattutto di q u ello di via Nicolai. D ove invece le v a sio n e risulta c o n sistente è nel co m p arto extralim entare. Oscilla tra u n 12.5% p er la cartole ria ad u n 6 l.2 % p er le confezioni. Q u est'ultim o d ato n o n ci so rp ren d e, c o n o sc e n d o b e n e l'attrazione ch e le eleganti vetrine del cen tro di Bari esercitan o su tutti i m od u gnesi. Ed è p ro p rio p er le confezioni ch e si dovrà p re v ed ere u n p o ten ziam en to dell’of ferta. O ccorrerà in tro d u rre strutture innovative ch e arricchiscano e quali fichino l’offerta riu scen d o a convin cere il co n su m ato re ad acquistare in città. Ciò faciliterà gli acquisti ed inol tre contribuirà a ridurrre la d iso ccu pazione, asp etto n o n trascurabile p er i tem pi ch e stiam o vivendo. Le peculiarità di M odugno La nostra città è stata sem p re forte m e n te c o n d iz io n a ta , a lm e n o p e r q u a n to riguarda gli acquisti, dalla vi cinanza di Bari. Ciò, co m e ab b iam o visto, ha p ro v o cato e provoca u n a dilatazione della voce “Evasioni”. Il C entro storico della città, così d eg rad ato ed a b b a n d o n a to a se stes so, p o tre b b e essere re cu p era to p er essere utilizzato p er fin serim en to di nuovi esercizi com m erciali, crean d o percorsi com m erciali gradevoli e co n tinui. Infatti esercizi sporadici e p o co attraenti n o n sare b b ero in g rad o di attirare la gente. M odu g n o risulta inoltre passaggio obbligato, co n le strade statali 96 e 98, p er gli abitanti dei centri abitati del n o rd e nord-est. Q uindi u n notevole traffico di autoveicoli d ev e attraver sare la periferia della città. Ecco che gli esercizi com m erciali extra urb an i assu m o n o g ran d e rile Attualità NUOVI ORIENTAMENTI TABELLA N. 2 A lim entari O rtofrutticoli C arni V arie2 N eg o zio % 48.2 26.1 86.0 A m b u lan ti % 2.3 60.7 S u p e rm e rc a to % 45.3 1.8 6.9 1.4 39.9 E vasioni % 4.3 11.4 7.0 50.5 — 8.2 1Per “Evasioni" sono da intendersi gli acquisti fatti o al di fuori del territorio com unale o presso spacci ed esercizi all’ingrosso; in sostanza al di fuori della rete distributiva cittadina al dettaglio. 2In “Varie” sono com presi negozi di calzature, confezioni, biancheria, cartoleria. TABELLA N. 3 Settori A lim entari C arni O rto fru tta A bbig-C alz-P ellet S u p erm ercati Zona 1 Z o n a 1A Zona 2 307 171 291 424 0 0 0 0 0 272 54 120 262 0 4399 TABELLA N. 4 Z ona Zona 1 Z o n a 1/A Zona 2 M ax A u to rizzab ile Esistenti Rilasciabili 12 2 1 10 2 2 vanza nell'econom ia com plessiva del C om une. Sulla “M odu g n o -P alo ” e “M odugno-B itonto” c’è orm ai u n a rete di grandi esercizi, sp esso situati in grandi cap an n o n i, ch e v e n d o n o di tutto. T roviam o superm ercati al d et taglio ed all’ingrosso, oggettistica, ab b ig liam en to ed articoli sportivi, scarp e e artigianato. N on trascurabile nella valorizza zione di questa zo n a risulta la p re senza di consistenti insediam enti re sidenziali e n o n ultim o la p resen za della zona industriale. Q uesta area co m p resa tra le statali so p ra dette sem bra avere tutti i req u i siti p e r essere destinata alla realizza zione di u n C entro C om m erciale di interesse intercom unale ch e sia in g rad o di offrire, oltre all’attività co m m erciale, già in b u o n a parte svilup pata, a n c h e dei servizi indispensabili — — 1 p e r gli operatori del settore e dei suoi fre q u en tato ri quali b a n c h e , uffici postali, ristoranti, ecc. T o rn a n d o dalla periferia in città va rilevato che il baricentro di M odugno si sposterà sem p re più, viste an c h e le scelte del p ian o Regolatore, verso il co m p arto direzionale di viale della R epubblica. Q ui si sta realizzando un C entro C om m erciale di interesse co m u n ale con u n su p erm ercato ed altri negozi specializzati. A n d reb b e inte grato co n u n ufficio postale, u n a ta baccheria, u n a farm acia, u n ristoran te, ecc. Un centro com m erciale ch e si rispetti d o v re b b e avere co m e prim a necessità la d estin azio n e di u n a d e g uato spazio da adibire a p arch eg gio. Ma co m e b e n sap p iam o trovare u n p o sto libero p e r chi si rechi in m acchina a fare sp esa in q u esta zona è im presa ardua. Attualità A ssetto strutturale Il te rrito rio c o m u n a le è sta to d i viso d al P ia n o in tre zo n e : Z o n a 1 : M o d u g n o C a p o lu o g o (c o n e s c lu s io n e d e lla z o n a 1/A); Z o n a 1/A: A rea C o m m e rc ia le P ri m aria; Z o n a 2: Q u a rtie re Cecilia. La z o n a 1/A c o m p re n d e l’a re a c o m p re s a tra p iazz a G arib ald i, c o r so U m b e rto I , via C av o u r, via C airoli, via X M arzo, via S. G. B o sco , via R om a, fin o a ll’a lte z z a di via S. F. D 'A ssisi, via T oti, via M ar co n i, via XX S ettem b re. Le lin e e g u id a d e l p ia n o s o n o e s s e n z ia lm e n te q u e ste : - gli ese rc iz i c h e tra tta n o g e n e ri di larg o e g e n e ra le c o n s u m o di u so c o rre n te , c o m e i g e n e ri alim en tari, d e v o n o di n o rm a e s s e re u b icati n e lle v ic in a n z e d e lle re sid e n z e ; - gli e se rcizi c o n g e n e ri a b a ssa fre q u e n z a di a c q u is to d e v o n o e s se re c o llo c a ti a ll’in te rn o di u n ’a re a lim itata in d iv id u a ta n ella z o n a c e n trale d ella città. C osì ra g g ru p p a ti, e s e rc ite ra n n o u n a m a g g io re a ttra z io n e su lla c lie n te la c h e p o trà c o n fro n ta re i p re z z i e d a v e re m a g g io re p o ssib ilità di scelta e q u in d i p iù c o n v e n ie n z a n eg li acq u isti; - p e r gli ese rcizi atip ici e n o n d e s ti nati ai c o n s u m i d e lla fam iglia l'u b i c a z io n e p iù lo g ica s e m b ra e ss e re q u e lla d e lle g ra n d i d irettrici del traffico, fu o ri d al c e n tro . P e rta n to p e r q u e s ti u ltim i e s e rc i zi il P ia n o p re v e d e : -u n C e n tro C o m m e rc ia le d i in te re sse in te rc o m u n a le lu n g o la S.S. 98 p e r B ito n to ; -u n C en tro C o m m e rc ia le di in te re sse c o m u n a le in V iale d e lla R e p u b b lic a ; -d u e C entri C o m m erciali di v ic in a to, n ella z o n a 167 in via B itritto e nella z o n a 167 nel q u a rtie re Cecilia. Ad e c c e z io n e d e g li ese rcizi tra d izio n ali c h e d e v o n o d is p o rre di NUOVI ORIENTAMENTI 200 m q, le su p erfici d ei n u o v i e s e r cizi co m m erciali, e sp re sse in m q, s o n o e v id e n z ia te dalla tab ella N. 3. D alla ta b e lla n o tia m o c h e n ella z o n a 1/A, c io è q u e lla c h e c o m p re n d e il c e n tro di M o d u g n o , n o n p o trà e s s e re a u to riz z a b ile a lc u n a su p e rfic ie p e r attività c o m m e rc ia le, a m e n o c h e n o n vi sia n o altri e se rcizi c h e c e ssin o la lo ro attività. S tesso d is c o rs o p e r i s u p e rm e rc a ti, p e r i q u a li v ie n e p re v ista u n a s u p e rfic ie di 4399 m q. In re altà tale su p e rfic ie è e s c lu s iv a m e n te d e s ti n a ta alla re a liz z a z io n e di ese rcizi d a u b ic a rsi a ll’in te rn o d e l C en tro C o m m e rc ia le di in te re sse in te rc o m u n a le su lla SS. 98. R iven d ite g io r n a li Il n u m e ro di autorizzazioni rila sciabili è indicato nella tabella N. 4. D alla tabella risulta ch e i punti v en d ita autorizzabili sa ra n n o lo ca lizzati co m e segue: p e r q u an to riguarda la “Z ona 1” u n o in via P orto Torres e u n o nei pressi dell'Istituto T ecnico C om m erciale; p er q u an to riguarda la “Z ona 2”, ru n i co n u o v o esercizio ch e si potrà aprire dovrà collocarsi ad una distanza di alm en o 200 m etri da altre rivendite operanti nel territorio di Bari. Pag. 9 Q u esto , p e r g ran d i linee, è q u a n to p re v e d e il Piano. Se o p p o rtu n a m e n te applicato, p o trà d are u n assetto p iù razionale alla rete distributiva di M odugno, c o n ev id en ti v antaggi sia p e r gli utenti c h e p e r gli o p e ra to ri del settore. U n forte co n d iz io n a m e n to alla p o sitiva realizzazio n e di q u e sto p ia n o risiede in p ro b lem i gravi, co m e q u e l lo della m an ca n za di zo n e adibite a p arch eg g io e di m ezzi p u b b lici ch e p e rm e tta n o il trasp o rto u rb a n o dei c itta d in i. P u ò e ss e re a n c h e g iu sto c o n c e n trare i n e g o z i di a b b ig lia m e n to , s c a rp e e altro al c e n tro d e lla città o a d d irittu ra in a m b ie n ti re c u p e ra ti nel c e n tro S torico. Il p ro b le m a re sta q u e llo di c o m e p o rta re la g e n te d alla p e rife ria al c e n tro , v isto c h e n o n si tro v a p o s to p e r la m a c c h in a e n o n e siste u n m e z z o p u b b lic o c h e d a Via P o rto T o rre s o d a lla z o n a P iscina P reti, p e r e s e m p io , c o n d u c a l'a c q u ire n te al c e n tro . Se le c o se re s te ra n n o co sì il c itta d in o p re fe rirà fare le su e s p e s e a Bari, v isto c h e a lm e n o q u e s to tra s p o rto in te ru rb a n o è g a ra n tito d alla FAL. Ci a u g u ria m o c h e q u e sti m otivi sp in g a n o u n a v o lta p e r tu tte a p r e n d e re in e s a m e u n p ia n o -p a re h e g g i p e r la n o stra città. DISCHI - STRUMENTI MUSICALI GADGETS Via Cairoli, 60 - Tel./Fax 080/5554520 70026 MODUGNO (Ba) Nuova esposizione: Via X Marzo, 11 - MODUGNO Attualità NUOVI ORIENTAMENTI Pag. 10 IL PREMIO NAZIONALE “TOPOLINO ’94” AD UN GRUPPO DI RAGAZZI MODUGNESI A Modugno fra il disinteresse di tutte le istituzioni c’è qualcuno che toglie dalla strada i ragazzi Dina Lacalamita Prim a classificata al 4° T ro feo T o p o lin o di p allam an o la sq u a d ra P ro p a g a n d a d ella H an d b all C asavola di M odugno: u n risultato en tu sia sm a n te p e r i giovanissim i atleti allenati dal prof. R osario Z ap p ia. All’incontro h a n n o p a rte c ip a to a n c h e i “T o p o lin i'’, piccoli g iocatori in erb a d el la p allam an o . D a q u a lc h e a n n o la M anifestazione finale n az io n a le ch e si svolge a M isano A driatico, con l’afflu en za di ragazzi p ro v en ien ti da tu tte le reg io n i d ’Italia, è p atro cin ata dalla “W alt D isn ey ” e si configura co m e u n a v era e p ro p ria festa dello sp o rt, vissuta d a tutti c o m e gioia di vivere in siem e m o m en ti esaltanti e sicu ra m e n te in d im en ticab ili. La p iazza della cittadina ro m a g n o la, c e n tro di attrazio n e, gli stan d co n i vari s p o n s o r c h e d istib u sc o n o g e lati e su cch i di frutta a volontà, il k arao k e, i p erco rsi di abilità, i ballet ti, la p re se n z a eccitan te di T o p o lin o e M inny, s o n o alcuni dei m o m en ti p iù belli organizzati p e r l'intratteni m e n to dei b am b in i, al di fuori d e l l'attività sportiva. L 'attenzione della F.I.G.H. (F ed e razio n e Italiana G iu o co H an d b all) è c o sta n te m e n te rivol ta alla p ro m o z io n e dell'attività sp o r tiva della p allam an o , d a u n lato e, d a ll’altro, allo sv ilu p p o della so cia lizzazione d ei ragazzi attraverso l'at tività m otoria e il divertim ento. Pro p rio p e r q u e s to la F ed erazio n e ha lanciato u n p ro g ra m m a sp e rim e n tale in cui si p o s s a n o utilizzare cam pi più piccoli, u n n u m e ro inferiore di giocatori, u n a palla p iù soffice e dalle d im en sio n i ridotte. L’obiettivo u n o solo: d a re a tutti la possibilità di im p arare co n facilità e di p ro v a re l’e m o z io n e della p a rte c ip a z io n e al g io co -sp o rt nel m o d o più id o n e o alla loro età. A livello n a z io n a le si registra u n forte in c re m e n to d ella p allam an o , ch e è fra gli sp o rt da p alestra p iù am ati dai giovanissim i. E’, infatti, u n g io co d in am ico , efficace p e r lo sv ilu p p o d ella forza, d ella v elocità, d ella d e stre z z a e d ella resisten za nei b a m b in i di età c o m p re sa fra gli o tto e i tredici an n i, ta n to d a farn e u n a d elle attività p iù id o n e e nella p ra tic a scolastica. La m an ifestazio n e di M isano n o n è ch e l'ultim a fase, q u ella n azionale, di u n a serie di incontri a livello re g io n ale e provinciale, ch e co in v o l g e u n a m o ltitu d in e di ragazzini d e si derosi di stare insiem e, di scatenarsi e divertirsi. A M odugno, p resso la scuola m e dia C asavola, v e n g o n o seguiti nel l’attività sportiva dai 300 ai 330 ra gazzi ch e si d e d ic a n o oltre ch e alla p allam an o a n c h e al calcetto e alla pallavolo. E' u n n u m e ro c o n sid e re v o le di ad esio n i ch e testim o n ia l'in teresse allo sp o rt e q u in d i la n e c e s sità di re p erire spazi o p p o rtu n a m e n te attrezzati p e r ad erire alle esig en ze del territorio. Tra l'altro dalla p re p a razione atletica e tecnica seguita nella scu o la m o d u g n e se so n o v e n u ti fu o ri talenti sportivi entrati a far p arte di s q u a d re d ella serie A l: P ascazio M artina nella “N azionale fem m inile alliev e”; F olchitto P ierp ao lo , p o rtie re “S en io res”; L opasso L eonardo, a n c o ra u n p o rtiere, della “N azionale S en io res”. D u ran te i m esi estivi le attività n on si ferm ano, anzi v e n g o n o incentiva te attraverso u n p ro g e tto rivolto a ragazzi co n svantaggi, tram ite lab o ratori n o n so lo sportivi, m a a n c h e Attualità grafico-teatrali-m usicali: 40 ragazzi della scuola m ed ia C asavola nei m esi di luglio e ag o sto tro v eran n o sicu ra m e n te u n luogo, d o v e stare insiem e e gio care, d iv erso dalla strad a e lo n tan o dalle facili ten tazio n i ch e q u e sta offre. Un p ro g e tto di p iù a m p io respiro, invece sarà q u ello ch e co in v o lg erà u n a tren tin a di qualificati o p erato ri (psicologi, sociologi, insegnanti) che co n vari interventi si p ro d ig h e ra n n o in favore di specifici ragazzi co n l’o b iettiv o della risocializzazione. Si tratta del p ro g e tto “S p era n za”, v o lu to dal M inistero d egli Interni in tutta Italia e so p rattu tto nelle reg ioni c o sid d ette a rischio (la Puglia è fra q u este). Esso v u o le te n ta re di ridare u n a sere n a ad o le sc e n z a a q u e i ragazzi ch e si s o n o trovati in situazioni d e viam i o ad d irittu ra co n p ro b lem i di tip o p en ale. Il p ro g ra m m a è am b i zioso e d en tu siasm an te p e rc h é d o v re b b e “ s m u o v e re ” q u alco sa sul n o stro territorio. Si d o v ra n n o re p e rire, infatti, stru ttu re (a M o d u g n o ne NUOVI ORIENTAMENTI Pag. 11 carico dei problem i educativi dei figli dei più poveri p e r d ar loro u n ’istru zione. C iascuno dei d u e n o n d im en ticava la g ran d e im portanza delle at tività tipiche dello stare insiem e e, fra esse, soprattutto lo sport. N ella nostra città se m b ra n o più ch e m ai o p p o rtu n i interventi a favo re dei giovani e dei giovanissim i. E' n ecessario u n p u n to di riferim ento, nelle p e rso n e degli ed u cato ri, nelle attività, nei luoghi di incontro. Sa re b b e au sp icab ile ch e tutti gli Enti, le associazioni culturali, le p a rro c chie, c h e tan ta im p o rtan za d a n n o al P ro g etto di P astorale giovanile, c o n v erg essero sull’o b iettiv o p ro p o sto , sen z a d isp e rsio n e di en e rg ie e di entusiasm o. L’o p e ra a lta m e n te m erito ria di q u elle p e rso n e ch e d o n a n o p arte del loro te m p o p e r u n a cau sa cosi giusta e bella d ev e essere più ch e m ai so sten u ta ed incoraggiata, affin ch é p o ssiam o p arla re n o n di re c u p e ro o re in se rim e n to o riabilitazio ne, m a a n c h e fin alm en te di cultura d e g n a di u n a società civile. esisto n o p arecch ie m ai utilizzate!), si p o trà lavorare nelle piazze, nelle aule, c o n la form ula cam p o -scu o la, si d o v ra n n o ricercare diversi luoghi d ’incontro. Le attività’ sa ra n n o varie e, a s e c o n d a delle p re d isp o sizio n i e delle attitudini, utilizzeranno vari tipi di linguaggi: quelli del teatro, della m usica, della pittura, d ello sport. P er la realizzazio n e del p ro g ra m m a si d o v rà fare affid am en to sulla scuola e su altre istituzioni p resen ti nella com unità. Chissà, forse la sc u o la, a n c h e attraverso attività ex tra scolastiche di q u e sto tipo, p u ò cam b iare d av v e ro in m eglio! E n o n solo la scuola, m a a n c h e tutta la società. A ffrontando il p ro b lem a educati vo, incom inciando da chi ha più bi sogno, si p u ò p ro b ab ilm en te tentare di risolvere le questioni più assillanti del nostro tem po. V iene sp o n ta n e o p en sare a San G iovanni B osco e al su o an d are in m ezzo alle strade a raccogliere ragazzi ch e m o m en tan e am en te si eran o persi p e r d ar loro u n a dignità. V iene sp o n ta n e o p e n sa re a d o n Lorenzo Milani ch e si faceva S C U O L A DI M U S IC A O UCG Autorizzata ROLAND PIANO ISM • VIOLINO Docente: M°. Fabrizio Signorile • CHITARRA CLASSICA Docenti: M.° Luca Corriera e M.° Rosario Le Piane • CHITARRA MODERNA-JAZZ Docente: M.° Luciano Damiani • PIANOFORTE PRINCIPALE Docente: Prof. Maria Calvi • CLARINETTO - SAX Docente: M°. Nicola Cotugno • TASTIERE - PIANOFORTE -JA Z Z Docente: M.° Giampiero Laera • MUSICA PER BAMBINI (dai 4 anni in su) Docente: Prof. Maria Calvi • BATTERIA E PERCUSSIONI SEMINARI DI PERFEZIONA MENTO BIMESTRALI Docente: prof. Beniamino Forestiere Ordinario presso il Conservatorio di musica "N. PICCINNI" * * * Le is c riz io n i si a c c e tta n o nei g io rn i fe ria li p re s s o la s c u o la : MODUGNO, Via Guido Dorso, 17 Tel. (080) 569956-568801 Pas. 12 NUOVI ORIENTAMENTI Approfondimenti LA DIFFICILE COMPRENSIONE DEL PIANETA GIOVANI Da un'indagine su 1579 studenti emergono i progetti, le paure, le ansie, la mentalità dei giovani Margherita De Napoli La so cietà, la scu o la, la fam iglia, s o n o degli “s p a z i” c h e v e n g o n o fatti v iv ere d ag li u o m in i c h e li “a b ita n o ”. N on s o n o en ti so v ran n a tu rali, m etafisich e p re se n z e c h e ci so v ra sta n o v erso cui p u n ta re l’in d ice p e r a lle g g e rirci d elle n o s tre re sp o n sa b ilità . C om e q u a n d o n o n s a p e n d o sp ieg arsi le calam ità n atu rali, i n o stri p ro g e n i tori in c o lp a v a n o Z eus, e i cap ricci di altre divinità. Q u a n d o q u a lc o sa n o n fu n z io n a , q u a n d o q u a lc h e m e c c a n ism o si in c e p p a , ci si p a lle g g ia n o le c o lp e d e r e sp o n sa b iliz z a n d o si a tu rn o . Le istituzioni c o stitu isc o n o u n a realtà in cui tutti gli u o m in i s o n o in d isso lu b ilm e n te legati gli uni agli altri e in te ra g isc o n o tra loro. In siem e si d o v re b b e , se si v u o le v e ra m e n te ra g g iu n g e re u n a q u alità di vita m igliore, fare au to critica e rim b o ccarsi le m a n ic h e p e r offrire ai g io v an i, c h e s o n o il fu tu ro , la p o ssib ilità di co struirsi su d elle “fo n d a m e n ta ” p sic o lo g ich e e cu ltu rali c h e sia n o so lid e e resistenti. In lin ea c o n la circo lare n. 362 del 2 2 /1 2 /9 2 del M in istero d ella P u b b lic a Istru z io n e , Il serv izio p u b b li co Usi BA 10, il P ro v v ed ito rato agli studi, P resid e e d o c e n ti del Liceo Scacchi, h a n n o iniziato “un p e rc o rs o di ricerca te so a re n d e re o p e ra tiv o q u a n to a u sp ic a to dal le g isla to re ”. La circ o la re afferm a “la n ecessità c h e la sc u o la lavori n o n so lo c o n i c o n te n u ti d iscip lin ari e c o n le d id a ttic h e sp ecifich e, m a a n c h e co n i p ro cessi, c o n le relazio n i, c o n i significati, c o n le m o tiv a zio n i da cui d ip e n d o n o il su c c e sso e L insuccesso sco lastico , la gioia, la tristezza, la v o g lia di v iv ere e di lav o rare o la rin u n cia, la disistim a di sé, il rifiuto p iù o m e n o esp licito d ella vita, n elle fo rm e d e ll’u so d ella d ro g a , d ella fuga d a casa, d ella no ia, d ella d ev ian z a, d ella d e lin q u e n z a , d ella v io le n z a e del su ic id io ”. A ttraverso u n q u e s tio n ario so m m in istra to il 17 m ag g io 1993 nelle classi del liceo scien tifico e c o m p ila to da 1579 stu d e n ti, si s o n o v o lu ti in d a g a re i c o n testi n ei quali il g io v a n e vive, p e r “rilev are la p re se n z a e la lo calizza zio n e (fam igliare, sco lastica, so ciale) di e v e n tu a li situ azio n i p ro b le m a ti c h e e far e m e rg e re i b iso g n i dei ragazzi risp e tto ai tre am biti in d a g a ti”. S u cce ssiv a m e n te si è p assati alla rile v a z io n e , e la b o ra z io n e e in te rp re ta z io n e dei dati. L’età d el c a m p io n e te sta to va d ai 14 ai 19 anni. Di essi 907 s o n o m asch i, 669 fem m in e. L eggere i risultati em ersi d a q u e s ta an alisi statistica n o n è facile, p e rc h é la Un gruppo di studenti dello "Scacchi" regge il testone di Berlusconi. c o sa c h e a p p a re c o n m a g g io r e v id e n z a è p ro p rio q u ella c h e n o n si p u ò p iù fare rife rim e n to a sem p lificazio n i di c o m o d o c h e v e d e v a n o la c o n d iz io n e g io v an ile c a ra tte rizzata d a u n a o m o g e n e ità c h e di fatto n o n esiste. Le g en e ra liz z a z io n i, gli ste re o tip i n o n s o n o c a p a c i di a b b ra cciare le m olteplici m an ifestaz io n i attra v e rso cui “l’e sse re g io v a n i” si e sp rim e . D o p o av e r d a to u n ra p i d o sg u a rd o alle c o n d iz io n i s o c io -e c o n o m ic h e della fam iglia a cui i g io v an i a p p a rte n g o n o (titoli di stu d io , p ro fe ssio n e dei g en ito ri), agli altri c o m p o n e n ti del n u c le o fam iliare (fratelli e so relle) e ad altri p aram etri c h e s e rv o n o a d e lin e a re m eglio la fisio n o m ia d ello stu d e n te , la ricerca m e tte a fu o c o i m o d i in cui i giovani v iv o n o il lo ro te m p o libero. La m u sica è al p rim o p o sto negli in teressi sia m aschili sia fem m inili. Il m o n d o d e lle sette n o te calam ita l’a tte n z io n e d elle g io v an i g e n e ra z io n i e q u e s to n o n stu p isce visto c h e s p e s s o m olti “m iti” a d o le sc e n z ia li vi a p p a r te n g o n o . La m u sica è u n facile v e ic o lo p e r tra sm e tte re e m o z io n i, h a u n a forte v alen z a ag g reg ativ a e c o in v o l g e n te , è u n m o d o p e r p o rta re avanti id ee e sen tim en ti. Gli idoli dei te e n -a g e r rie sc o n o attra v e rso la m u sica ad a lim e n ta re i so g n i e i d e sid e ri dei loro fan s c h e si Approfondimenti NUOVI ORIENTAMENTI a c c a lc a n o n eg li stad i e n elle p iazz e, o a d a r v o ce alle lo ro in q u ietu d in i. A n ch e la lettu ra e la te le v isio n e s o n o tra i lo ro in te re s si p iù forti. Ma u n o dei p a ssa te m p i c h e va p e r la m ag g io re è il telefo n o . U n v e c c h io slo g a n diceva: il te le fo n o ... la tu a v o ce. E se m b ra c h e i rag azzi lo a b b ia n o p re so alla lettera. Q u a le m o d o m igliore infatti p e r a m m a z z a re il te m p o d ello sp ro fo n d a rsi in p o ltro n a e c h ia c c h ie ra re all’in fin ito c o n l'am ico o l’am ica d el c u o re in cu ra n ti d e lle b o lle tte c h e liev itan o e d elle u rla dei genitori? P u rtro p p o c ’è ch i s p e c u la su q u e sti “vizi" dei giovanissim i. D a q u a lc h e te m p o im p a z z a n o le chatline, u n b u sin e ss c h e m a c in a m iliardi e c h e p re n d e p e r la g o la chi, p e r n o ia o p e r so litu d in e n o n trova n u lla di m eg lio c h e a g g ra p p a rsi al ricev ito re e fo rm are m agici n u m e ri ch e, am m iccan ti, p ro m e tto n o am icizie, am ori, feste, c o n fid e n z e e, u ltim o in arriv ab ile m iraggio, c o c cole... c o n la coccolo-line. In q u e sto ca so è forse p iù sag g io lasciar p e rd e re e ce rc a re di stu zzica re la fantasia co n altro, p e r n o n far d iv e n ta re il te m p o libero... te m p o p erso . F an alin o di c o d a n elle p re fe re n z e sp e tta alla politica. Le sed i di p artito s o n o d ise rta te dai giovanissim i: “essi s e m b ra n o o rien tati (e q u i sta la lo ro a p p a re n te invisibi lità p o litica) più c h e all’a d e s io n e ad id eo lo g ie globali, o rm ai in crisi, alla v a lo riz z a z io n e di p ro b le m a tic h e p iù co n c rete: i p ro b le m i del lav o ro, la sanità, l ’a m b ie n te , i p ro b le m i dalla città s o n o i “fatti" c h e o c c u p a n o la “p ra g m a tic a ” a tte n z io n e dei g io v a n i”. S icu ram en te a n c h e u n a b u o n a d o s e di scetticism o e sfid u cia d e te rm in a il d ista c c o d alla p a s s io n e politica. Le fedi, gli ideali s o n o stati traditi p ro p rio dagli u o m in i di p a rtito c h e h a n n o e se rc ita to il lo ro “m e s tie re ” se n z a u n ’an im a politica, p e r d e n d o così o g n i credibilità. P er il rag azzo , u n im p o rta n te n u c le o di so cializzazio n e c h e so d d isfa la n ec essità di u n s u o m o n d o in cui p o te r sg an ciarsi dal ru o lo di figlio e s p rim e n d o altri “volti"" d el sé, nel q u a le p o te r “g io c a re ” altre “parti" ch e gli c o n s e n to n o di d efin ire m eg lio la su a p e rso n a lità , è il g ru p p o di am ici. “L’a p p a rte n e n z a al g ru p p o di pari ris p o n d e infatti a p re c ise e sig e n z e di rid u z io n e d ella co m p lessità, di in d iv id u a z io n e , sicu re zza e p ro te z io n e ”. A ll'in tern o d e lle “c o m itiv e ” si stru ttu ra n o ra p p o rti di d iv ersa in ten sità: g ru p p i p iù am p i s p e sso h a n n o u n a rete di legam i più su p erficiali, m a n m a n o c h e la cerch ia di am ici si re strin g e c re sc e l'intim ità e si c o n so lid a n o am icizie più p ro fo n d e . N a tu ra lm e n te d u ra n te l’a d o le sc e n z a si va alla ricerca d e ll’a m o re id eale, d e ll’an im a g em ella, si fo rm a n o le c o p p ie a ll'in te rn o d e lle q u ali si v iv o n o e s p e rie n z e di fu sio n e c o n l’altro c h e a v o lte tra sfo rm a n o la p e rc e z io Pag. 13 n e d ella realtà. Il m o n d o v ie n e c o lo ra to c o n le sfu m a tu re degli stati em otivi (g io ie, d e lu sio n i) vissuti d u ra n te il ra p p o rto col p artn er. D ai risultati d ella ricerca, tra ragazzi e rag azze, si e v id e n z ia n o a q u e s to p u n to d elle d iffe re n z e nel m o d o di trattare le “q u e stio n i di c u o r e ”. I m asch i s o n o più reticen ti d elle lo ro c o e ta n e e . “Le ra g a z z e si e s p o n g o n o di p iù , sia n e ll'a m m issio n e d e ll’e siste n z a d el ra p p o rto , c h e in q u e lla relativa alla q u alità d e llo s te s s o .” D ifferen ze si rilev an o a n c h e n elle d o m a n d e in e re n ti alla p e rc e z io n e del sé (c aratteriale, fisico). S em bra v e n ire alla lu ce u n a c o sta n te m ag g io re p r o b lem aticità co m p lessiv a del c a m p io n e fem m inile. I m asch i n e ll'a u to v a lu ta rsi u s a n o aggettivi e s tre m a m e n te positivi ( “socievoli, sicuri, ottim isti, g e n e ro si, fa n ta siosi, leali, sim patici, alleg ri”), m e n tre le rag azze s e m b ra n o g u a rd a re la vita e se stesse c o n u n o c c h io p iù critico. Q u e sta v isio n e p iù realistica, c o n q u a lc h e n o ta di p e ssim ism o p o tre b b e e sse re a n c h e fru tto d elle d e lu sioni g e n e ra te n elle d o n n e p ro p rio d a q u e ll'u n iv e rso m asch ile c h e si m o stra così e n tu sia sta di sé e c h e p o i nel c o n fro n to c o n “l'altra m e tà del c ie lo ” d isv ela tu tte le fragilità, in sicu rezze, egoism i. __________Il m ito d e lla v ir ilità _________ e la s f i d a d e lla m o r te I ragazzi m a sc h e ra n o m a g g io rm e n te i “lati o s c u ri” del lo ro ca rattere, o c o m u n q u e n o n n e s o n o c o n sa p e v o li e la m an ca ta a d e re n z a al “livello di re a ltà ” p u ò e sse re u n a d e lle c a u se d ei d ram m atici fe n o m e n i c h e n e v e d o n o co in v o lti tanti. Il lo ro sentirsi p a d ro n i d eg li im pulsi, il se n tire tu tto “so tto c o n tro llo ” è so lo a p p a re n te , e d è q u e sto in realtà il v e ro tallo n e d'A chille, la lo ro v u ln erab ilità. Ed e c c o c h e q u a n d o si a lle n ta n o i freni inibitori, p o s s o n o sc a t tare m o m e n ti di e sa lta z io n e in co n tro llab ili in cui d im o strare il p ro p rio co rag g io e risp e c c h ia re il m ito di u n a virilità im p av id a e v in cen te: si sfid a n o la p a u ra , il p e ric o lo e la m o rte. Le rag azze in v ece da q u e s to p u n to di vista s o n o più forti p e rc h é in te g ra n o n ella c o stru z io n e d ella lo ro im m a g in e a n c h e in c e rte z z e e d in q u ie tu d in i e q u in d i so n o m e n o facili p re d e di c o n d iz io n a m e n ti occulti. La scu o la n o n è v issuta c o m e “a g e n z ia di s o s te g n o ” a n c h e p e rc h é c o n tin u a a d ig n o rare i p ro b le m i legati alla vita p sico lo g ica e d affettiva di q u e g li a d o le sc e n ti c h e v iv o n o u n a fetta della lo ro g io rn a ta tra le p areti sco lastich e. N o n p u ò p iù “p e rse g u ire so lo i su o i fini istituzionali d 'istru z io n e e di p ro m o z io n e d e ll’a p p r e n Pag. 14 NUOVI ORIENTAMENTI d im e n to ”, co sì c o m e è scritto nella circ o la re c h e ha isp ira to q u e s ta in d a g in e , m a d e v e im p eg n arsi p e r far fro n te alle rich ieste c h e v e n g o n o d a q u e i n u m e ro sissi mi stu d e n ti c h e h a n n o a d e rito all'iniziativa c o m p ila n d o il q u e s tio n a rio c o n la s p e ra n z a di d a re u n a m a n o p e r u n m ig lio ra m e n to d ei ra p p o rti co n l'istituzione. P er e sse re co n sid erati “referenti d ’a iu to ”, c o m e se m bra d e sid e rin o i p ro m o to ri del lavoro, b iso g n a esserlo v eram en te, n o n so lo n elle intenzioni. I giovani “v o g lio no" p o s s e d e re q u elle c o n o sc e n z e cap aci di ren d erli più forti co n tro gli “eventi" ch e se m b ra n o disorientarli e di fro n te ai q u ali si s e n to n o fragili. D u ra n te l’a d o le sc e n z a u n p ro b le m a co n il q u a le i giovanissim i fa n n o i co n ti da soli e in m o d o sp esso an g o scio so , visti i tanti tab ù c o n i q u ali è rivestita la nostra so cietà, è il ra p p o rto col p ro p rio co rp o . Un c o rp o ch e p o rta co n sé u n a serie di d u b b i, di d o m a n d e c h e a volte m e tto n o in crisi il rag azzo c h e d e v e tace re le su e in q u ie tu d in i p e rc h é n o n ci s o n o risp o ste e a volte c'è p ro p rio in cap acità di ascolto. P u ò u n a scuola ch e si avvia al 2000 m isco n o scere l'im p o rtan za di fornire al g io v an e u n 'e d u ca zio n e sen tim en tale e sessuale? E q u esta p u ò essere isolata d a u n a v isio n e psichica globale? T rattan d o si di arg o m en ti delicati e ch e in v esto n o la sfera em o tiv a e il “v issu to ” di ogni ad u lto , è chiaro ch e si è portati a rim uoverli dal p alin sesto ed u cativ o , m a se si v u o le sul serio aprirsi alle e sig en z e dei giovani n o n si p u ò più rim an ere “sordi" alle loro d o m a n d e . La psicologia d a re b b e ai ragazzi quegli elem en ti di c o n o sc e n z a della p e rso nalità ch e s o n o stru m en ti n ecessari p e r ca p ire le p ro p rie d in am ich e interiori, p e r g estirn e i confitti e p e r in can ala re le en e rg ie p erso n a li in m an iera attiva e creativa nella società. I g e n i t o r i n o n s a n n o p i ù d ia lo g a r e co n ip r o p r i r a g a z z i R isp o n d e n d o alla d o m a n d a “Se nella tua scu o la ci fosse u n o “s p a z io ” di d iscu ssio n e e di intervento, quali arg o m en ti v o rresti fo ssero affrontati?”, i ragazzi h a n n o m an ifestato u n g ran d issim o in teresse v erso le p ro b le m atich e rig u ard an ti il lo ro sv ilu p p o se n tim e n ta le /se ssu ale e u n b iso g n o di a p p ro fo n d ire le q u estio n i legate alla to ssico d ip en d en za . D o p o a v e r co n sid e ra to il c o n te sto scolastico, l'indagi n e si è av v en tu rata n ell'am b ito delle relazioni fam iglial i. “La fam iglia è u n sistem a attivo in co stan te trasform a zio n e c h e si m odifica nel te m p o p e r assicurare c o n tin u i tà e crescita p sico -so ciale ai m em b ri c h e la c o m p o n g o no. U na d elle fasi che, sicu ra m e n te m ette a d u ra prova la ‘fu n zio n alità’ del sistem a-fam iglia, è quella d e ll'a d o le sce n za dei p ro p ri figli”. Approfondimenti Il “te m p o d elle m e le ” è sp e sso vissuto dai g enitori c o m e u n te rre m o to di fro n te al q u a le si a d o tta n o atteg giam enti di chiusura, n e g a n d o l’esisten za stessa di ansie e so fferen ze esistenziali o, p eggio, iro n izzan d o . Q uesti so n o m eccanism i di difesa ch e se d a u n lato p ro te g g o n o l’a d u lto d all’affiorare d e ll’angoscia, dall'altro poi p ro v o c a n o sco n c erto q u a n d o fe n o m e n i p erico lo si ed allar m anti sq u arc ian o co m e trag ed ie alc u n e fam iglie (droga, suicidi, m alattie psichiche, d e p re ssio n e , anoressia). La fam iglia, i singoli individui c h e c o e sisto n o so tto lo stesso tetto d o v re b b e ro co m in ciare a far affiorare p ian p ia n o a n c h e le co n trad d izio n i, le in sicurezze, le am b iv a lenze, “m e ta b o liz z a n d o le ” p e r im p ed ire c h e poi la p e r so n a più fragile del g ru p p o fam igliare, a sso rb e n d o co m e u n a sp u g n a le “to ssin e ” p ro d o tte d all’o rg a n ism o fam i gliare “m a la to ” p ag h i p e r tutti m an ifestan d o la m alattia. I ragazzi v o rre b b e ro av ere m ag g io re libertà, a u to n o m ia e fiducia, le ragazze a n c h ’esse v o g lio n o so d d isfare la loro ansia di in d ip e n d e n z a , m a c h ie d o n o a n c h e m ag g io r c o m p re n sio n e e d ialo g o e rap p o rti più sereni. C om pito a rd u o della fam iglia è d u n q u e q u e llo di “ride finirsi in relazio n e alle trasform azioni in tern e e d ester n e ”, e p e r far q u e sto d e v e essere “flessibile”. Ma q u esta cap acità è la so m m a della “flessibilità” di ciascun c o m p o n e n te della fam iglia. Se invece m a n c a la n ecessaria elasticità m e n ta le e si s o n o cristallizzati co m p o rtam en ti c h e rivelano rigidezza e p au ra di rim ettersi in discu ssio ne, tutta la struttura-fam iglia n e risulta fo rte m e n te p e n a lizzata. G enitori, c h e oscillan o tra c o m p o rta m e n ti di lassism o o all’o p p o s to di autoritarism o, h a n n o p e rso la capacità di d ialo g are c o n l’altro (il g io v an e) nel re cip ro co p iace re di co n o scersi p e r crescere insiem e. Ma se gli ad o lescen ti v o g lio n o tagliare il “c o rd o n e o m b e lic a le ” d a cui si se n to n o trattenuti nella loro curiosità di e sp lo ra re il m o n d o , del m o n d o ce rto n o n ne ig n o ra n o i pericoli. U no dei g ran d i p u n ti interrogativi p resen ti n elle loro c o sc ie n ze è, c o m e a b b ia m o detto, il p ro b lem a “D ro g a ”. Essi ne av v e rto n o tu tto il p o ten ziale distruttivo e p er q u e sto d e sid e ra n o a p p ro fo n d ire le p ro b le m a tic h e c o n n esse all’u so degli stu p efacen ti, e c e rc a n o nella scuola degli interlocutori validi e p re p arati c h e sa p p ia n o fornire loro le arm i p e r o p p o rsi a q u e sto g ra n d e n em ico ch e m inaccia la salu te p sch ica e fisica di u n individuo. Le loro g ra n d i p re o c c u p a z io n i nel sociale rig u ard an o a n c h e la crim inalità, la violenza la co rru zio n e, la diffusio n e dell'AIDS, il d e g ra d o e l’in q u in a m e n to am b ien tale. C o n clu d iam o il ca m m in o di q u e sta n o stra ricognizio n e m e tte n d o in ev id e n z a il d e sid e rio dei ragazzi di integrare il p ia n o di stu d i trad izio n ale co n la c reazio n e di spazi d ed icati ad attività extrascolastiche. D ue id e e ori Approfondimenti NUOVI ORIENTAMENTI ginali, p e r e se m p io , v e n g o n o d a M ilano e da Rimini. A M ilano, in u n a scu o la su p erio re, all’in tern o del “P ro g etto G io v an i”, si è sv o lto u n co rso (au to rizzato e fin an ziato dal P ro v v ed ito rato ) in orario extrascolastico c h e ha in seg n ato a 40 rag azze alcuni acco rg im en ti p e r m igliorare la lo ro im m agine. “C om e nella m ag g io r p a rte delle scu o le su p e rio ri”, d ice l'in seg n a n te “re fe re n te ” p e r il p ro g e tto giovani, “siam o u n p o ’ tutti im p eg n ati a p re v e n ire il disagio dei giovani. D isagio, p erò , n o n è solo la d ro g a, m a, so p ra t tu tto p e r le ragazze, a n c h e la d e p re ssio n e o addirittura l'anoressia. Così è nata q u e sta attività c h e le ha im p e g n a te a m odificare il p ro p rio ra p p o rto co n se stesse, e q u in d i a sentirsi più sicu re nella relazio n e c o n gli altri. Avviare le stu d e n te sse a u n a co rretta p e rc e z io n e e p re se n ta z io n e della p ro p ria im m ag in e - c o n c lu d e la d o c e n te - è u n m o d o p e r co n trib u ire ad affrontare in fu tu ro a n c h e esam i, colloqui di lavoro, c o n c o rsi”. In v ece da Rimini p arte u n ’iniziativa c h e v u o le offrire ai gio v an i la c o n o sc e n z a dell'ABC della g u id a di u n “d u eruote". Q u e sto p ro g e tto , c h e v ed rà nei p an n i dei p ro fe s sori d ei vigili u rb a n i e d esp erti d el setto re m otociclistico, fornirà ai giovanissim i alc u n e indicazioni utili p e r m u o versi c o n sicu rezza nel traffico cittadino. P o tra n n o rico n o sce re i segnali stradali, e sse re a c o n o sc e n z a d elle n o rm e del co d ice e sentirsi p iù sicuri in sella ad un m o to rin o . Q u e sta iniziativa è sem b rata in teressan te, tan to ch e n u m e ro se reg io n i n e h a n n o richiesto il p ro g ram m a. A nche la Puglia v u o l p arte cip are a q u e sto progetto. a PALESE in via Nazionale ‘fili 11!! Abi tare con Stile Civita Nova è una realizzazione della CM costruzioni srl - BITONTC Per informazioni e prenotazioni: OMNIACONSULTsr! SERVIZI IMMOBILIARI Tel. 0 8 0 / 5 5 5 2 8 5 8 • 55 52 17 8 MODUGNO Pag. 15 VIAGGIO INIZIATICO A n e lli d i f u o c o h a sa lta to la m ia c o s c ie n z a , è p a s s a ta a ttra verso re c in ti d i f i l o sp in a to , h a c a m m in a to s u p erco rsi d is a b b ia in c a n d e sc e n te sotto la lu c e g ia lla d i u n sole im pietoso. H a fo r g ia to p ie d i d ’a m ia n to . H a sfid a to a c q u a z z o n i d i corruzione, m a sa re m a re su z a tte r e d i fo r tu n a . H a visto fr a n a r e la terra in to rn o a sé e a lb eri e f i o r i e colori sp a rire in g h io ttiti d a l n u lla ,] m a sa d isc h iu d e re le a li e la scia rsi g u id a r e d a l v e n to ...] e sola nello s p a z io lim p id o h a u d ito il c a n to delle sfere celesti] e lì h a in c o n tra to A m o re, su p erb a m o n a d e . H a va rc a to il c a n c e llo a r r u g g in ito d a l tem po, d ietro le s u e spalle le u rla della v e cch ia C ittà e su lle s u e la b b ra p e r sem p re la d o lce fr a te r n ità . M a rg h erita D e N ap o li Pag. 16 NUOVI ORIENTAMENTI Speciale elezioni UNA MADONNA SCOMPARSA Sino al 1961 a Modugno c'era una pregevole icona posbizantina del 1533 Raffaele Macina Nella prima metà del Cinquecento operò in Puglia un “misterioso pittore noto sotto la sigla ZT, la cui origine e formazione è avvolta a tutt’oggi nel mistero più fitto”, il quale, oltre a tavole in stile occidentale, “ha lasciato due icone - quella del Museo Diocesano di Bari (già nella Chiesa Matrice di M odugno n.d.r.) e quella nella Cattedrale di Ruvo -, in cui si è confrontato con quella cultura bizantina della quale era anco ra permeata la più attardata cultura pittorica del primo Cinque cento in Terra di Bari” L’icona, che fu già nella Chiesa Matrice di M odugno e la cui immagine proponiam o in grande in copertina, è denom inata M a donna con B am bino^M adonna di Costantinopoli); è una tem pera su tavola e misura cm 130x 103; presenta nel l'ango lo inferiore sinistro due segni (simili a due zeta) che sono stati interpretati com e 33, ovvero 1533; riveste per gli studiosi particolare interesse poiché fonde elem enti ed influenze della scuola bizantina e di scuola veneta; fu un prototipo, al quale si ispirarono diversi pittori del Cinquecento: ad esem pio, la M a d o n n a col bam bino di Bitonto “dipende chiara m ente dall'icona di M odugno, per la similarità della posizio ne delle mani dei personaggi e per la foggia dell’abito del Bam bino”2. L'icona per secoli è stata nella Chiesa Matrice di M odugno ed essa nel 1961 fu clonata al Museo Diocesano di Bari, che volle raccogliere le icone presenti nei diversi centri della diocesi. Probabilm ente quando fu clonata dai responsabili della Chiesa Matrice, l'icona non era più oggetto di culto e d'altra parte nella religiosità popolare quella figura di M adonna (M adonna con B am bino - M adonna di Costantinopoli)era stata com pletam ente em arginata dalla nuova figura della M adonna Addolorata, la cui venerazione a M odugno fu ulteriorm ente intensificata a partire dagli anni Cinquanta (è del 1949 il saggio dello stesso don Milano M odugno e l ’A ddolorata). Va da sé che le due figure di M adonna sono rappresentative di forme diverse di religiosità, di riti e tradi zioni. Peraltro è forse opportuno qui rilevare che echi del culto della M adonna di Costantinopoli sono stati presenti sino a non molto tem po fa nella cultura popolare: è viva ancora un'antica leggenda che parla di un misterioso ritrovamento di una immagine della M adonna, poi chiam ata del Soccorso, di stile bizantino, nella m ena (torrente) di Balsignano che rischiava di straripare in seguito a piogge diluvianti che, naturalm ente, cessarono in seguito al m iracoloso ritrova m ento 3; molti ricordano ancora la festa che si svolgeva a Balsignano in onore della M adonna del Soccorso nella seconda dom enica di maggio. C om unque sia, la presenza a M odugno di questa icona, che fu un prototipo sul quale furono m odellate altre icone, è un ulteriore elem ento che, accanto al com plesso di Balsignano (all’interno del quale - lo si ricordi - c'è la Chiesa di S. Maria di C ostantinopoli), a S. Maria di M odugno e al com plesso della M adonna della Grotta, m ostra com e la storia della città si sia intrecciata con l'arte, la religiosità e la m entalità bizantina. Infatti la presenza in Puglia della tradizione iconografica ci riporta ai rapporti con l'O riente ed affonda la sua genesi nel M edioevo. Le ricerche sino ad ora prom osse p er capire com e e perché fiorisca la pittura iconografica in Italia ed in Puglia rinviano a molteplici e diversi m om enti sto rici4. C ertam ente, u n m om ento im portante p er l’afferm azione di influenze bizantine in Puglia fu quello che seguì al decreto iconoclastico em esso nel 726 dall'im peratore di Bisanzio Leone III. col quale fu inaugurata una dura repres sione dei m onaci icofili e in particolare dei basiliani, così denom inati perché appartenenti all'ordine di San Basilio. Un secondo m om ento sarebbe legato al periodo delle Crociate che in particolare avrebbe instaurato un rapporto im portante fra l’Italia, e la Puglia in particolare, sia con la città di Bisanzio sia con il Regno Latino di Terra Santa. Infine, un terzo m om ento sarebbe legato alla conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi (1453) che, peraltro, causò una vera e propria diaspora di pittori bizantini, molti dei quali si stabilirono a Creta e qui fondarono vere e proprie scuole. Fra il XV e il XVI secolo diversi pittori della scuola cretese, che certam ente am bivano di entrare in rapporto con la com m ittenza italiana, si stabilirono in Puglia e soprattutto a Venezia, dove nacque una scuola di pittura postbizantina. Ecco, i tre mom enti hanno avuto certam ente una loro ripercussione nella storia di M odugno: è certo, ad esem pio, che il com plesso della M adonna della Grotta sia stato in un prim o m om ento una laura basiliana e poi una stazione di riposo per crociati che seguivano il tracciato della via “Minucio-Traiana” p er giungere a Brindisi e di qui partire alla volta della Terra Santa; inoltre, fra il XV e il XVI secolo, Modugno, facendo parte del Ducato di Bari, portato in dote da Isabella d'Aragona a Sforza Maria Sforza, entrò in un circuito culturale Speciale elezioni Pag. 17 NUOVI ORIENTAMENTI ZT: Madonna con bambino diModugno (Madonna di Costantinopoli). ZT: Madonna con bambino di e commerciale molto vasto, all’interno del quale Venezia aveva un ruolo im portante (a Moclugno, peraltro, si stabilisce la famiglia Zanchi, sem pre denom inata com e nobile famiglia veneziana). Questi riferimenti possono essere importanti per capire com e proprio a M odugno a partire dal XVI secolo troviamo l’icona M a donna col bam bino (M adonna di Costantinopo li): data la storia della città, una tale opera d ’arte aveva molte probabilità per essere apprezzata e per divenire oggetto di culto. Per quanto riguarda l’autore delle icone di M odugno e di Ruvo, noto, com e abbiam o già detto, con la sigla ZT, sappia mo che com pose una serie di tavole di stile occidentale, nelle quali “si m uove nellam bito di una cultura um bro-m archigia na affine a quella degli artisti attivi nel Chiostro del Platano a Napoli” e che nelle due icone si cim entò con la cultura e pittura bizantina. In verità, nei due dipinti “di vagam ente bizantino c'è solo l’iconografia, peraltro assai incline a licen ze, e il rilucere della passam aneria dorata delle vesti e del tendaggio dietro le figure. Per il resto, il paesaggio dell'icona di Bari (fino al 1961 a M odugno n .d .r.), reso con colori freddi che fanno presagire una tem pesta, e il fondo cam pito di minuscoli fiorellini multicolori dell'icona di Ruvo, risentono chiaram ente di cose venete Singolare il panneggio, duro, crestato, quasi im bevuto di gesso e poi m esso in forma, che ricorda piuttosto esem pi di pittura nordica. Ciò vuol dire forse che il pittore è di origine nordica e che si è form ato tra l'Ungheria di Mattia C o n in o e la Dalmazia, o che questo “fiam m inghism o” gli deriva, più sem plicem ente, dallo stesso am biente napoletano, crogiuo lo in cui si sono incrociate le più varie culture? Il problem a è aperto ad ogni ipotesi, e richiederà che si faccia maggior luce anche sullarte ungherese del Rinascimento, così carica di influssi fiorentini, veneziani e dalm ati”5 R iivo (Madonna di Costantinopoli). L 'am arezza di vivere in u n a città insensibile verso i beni culturali Tutto questo discorso, però, sull'icona di M odugno del 1533 non può non farci riflettere sulla situazione dei beni culturali di questa città: qui a M odugno un bene culturale o è in rovina o è chiuso o ha preso altre strade. Che ne è di Balsignano e del villaggio neolitico? I cittadini conoscono o possono conoscere le num erose tele di scuola napoletana del XVII secolo presenti nella Chiesa del Purgatorio, sem pre e sistematicamente chiusa, nonostante le centinaia di milioni che lo Stato ha versato per opere di restauro e conservazione? E, lo confesso, quando mi faccio queste dom ande, spesso NUOVI ORIENTAMENTI Pag. 18 Pagine di Storia mi dico che è quasi inutile ricercare, informare, pubblicizza re vecchi e nuovi beni culturali e avanzare su di essi una proposta. Ma si sa, la speranza è l'ultima a morire ed ecco, allora, una proposta realizzabile sull'icona della M adonna con bam bi no : il Com une di M odugno bandisca un concorso per pittori che si im pegnino a fare delle copie dell'icona di Modugno; le copie, poi, potrebbero essere sistemate nelle scuole e in strutture pubbliche per rinnovare sull’icona del 1533 una m em oria storica che è già tanto carente. Speriamo che gli attuali inquilini di Palazzo Santa Croce leggano e condividano questo nostro scritto. 1C. Gelao, Tra Creta e Venezia - Le icone dal X V a l XVIIIsecolo, in -Icone di Puglia e Basilicata dal Medioevo al Settecento-, Mazzet ta, Milano 1988, p. 37. 2C. Gelao, L ’iconografia della M adonna di Costantinopoli in Terra di Bari, in L. Bertoldi Lenoci, Le confraternite pugliesi in età moderna, voi. 2, Schena, 1980, p. 71. 3R. Macina, Usindeche de Valsegliene, in «Nuovi O rientam enti, N. 4/5 1980, p. 10. 4Sull’argomento v. Pina Belli D’Elia, Fra tradizione e rinnova mento, le icone dall XIalXIVsecolo, in "Icone di Puglia e Basilicata dal Medioevo al Settecento>, op. cit., pp. 19-30. SC. Gelao, op. cit., p. 37. La Madonna di Costantinopoli di Bitonto che si rifa all'icona di Modugno. LA S C H E D A S T O R IC O -A R T IS T IC A D E L L ’IC O N A D I M O D U G N O ( La scheda che qui di seguito pubblichiamo è di Clara Gelao ed essa è tratta da Icone di Puglia e Basilicata, op. cit., p. 147.) Pittore: ZT M a d o n n a co n B a m b in o ^ M ad o n n a di C o stan tin o p o li). T e m p e ra su tavola, cm . 130 x 103- Bari, M useo D io ce san o . Iscrizioni: N ell 'angolo in ferio re sinistro: x \ in te rp re ta to c o m e 33 = 1533. La tav o la si tro v av a in o rig in e nella ch iesa M atrice di M o d u g n o (B ari), d o n d e nel 1961 è p assata nel M useo D io c e sa n o di Bari. Il tem a ra p p re s e n ta to è u n 'in te rp re ta z io n e , a lq u a n to libera, d e llo sc h e m a dell'Eleousa: la V ergine, la cui figura è tag liata all’altezz a d e lle g in o cch ia, vi c o m p a re se d u ta , av v o lta d a u n a m p io m a p b o rio n b lu o rla to da u n v isto so g a llo n e d o rato : da e sso s p u n ta n o la tu n ica ro sa e il c e rc in e rig ato c h e le n a s c o n d e i capelli. C on la m a n o sinistra strin g e a sé il B im bo, in a m ic h e tta m a rro n e c h ia ro e m a n to c o lo r corallo, il q u a le ha u n rottilo n ella sin istra e b e n e d ic e alla latina c o n la d estra. D ietro le fig u re è u n te n d a g g io , a n c h ’e sso b o rd a to d a g allo n e d o ra to . Lo sfo n d o è co stitu ito d a u n cielo a z z u rro c u p o striato da n u v o lo n i, sul q u a le si stag lian o alberi. Citata nel 1919 dal Salmi, c h e la p o n e v a in ra p p o rto c o n i d ip in ti di sim ile so g g e tto n ella ch iesa di S. G iac o m o a B arletta e nella C atted rale di R uvo, la tavola fu su c c e ssiv a m e n te ristu d iata dal D'Elia ch e , n ell'a ccettare tali riferim enti, n e in d iv id u a v a l'a u to re nel m isterio so p itto re n o to c o n la sigla ZT, p e r i p alesi ra p p o rti esisten ti c o n la M a d o n n a d i C o sta n tin o p o li di S pinazzola e col polittico nella ch iesa d el C arm ine a Ruvo. Se è in d u b b io ch e, sul p ia n o ico n o g rafico , il p itto re h a g u a rd a to alla tra d iz io n e ico n ica b izan tin a, an c o ra v ig o ro sa in P uglia, m u tu a n d o la p ro b a b ilm e n te dal d i p in to di D o n a to B izam an o già a N oicattaro, è p e rò d a n o ta re c o m e egli re in te rp re ti il tem a in ch iav e d e c isa m e n te v e n e te g g ia n te (C alò), so s titu e n d o al tra d iz io n a le sfo n d o d o ra to u n fresco p a e sa g g io , forse d e s u n to da s ta m p e di o p e re b ellin ian e. B ib lio g ra fia : Salmi 1919 a, p. 172, n o ta 2; Q u in tav alle 1932, p. 147; M. D'Elia in Bari 1964, p. 117; P. e M. D'Elia in Bari 1969, sc h e d a n. 32; C alò 1969, p p . 53-54; L u catu o rto 1971, p. 57; Rotili 1976, p. 139. Pagine di Storia P a g .19 NUOVI ORIENTAMENTI Una indagine storica di Rosa Antonacci De Marco, condotta sul filo delle memorie comuni e di una ricca documentazione archivistica. Renato Greco Ci so n o persone, in questo nostro m o n d o d'oggi così distratto e distolto, m olto spesso sordo al richiam o dei valori della cultura, insofferente p e r tutto q u an to non abbia un m ediato e im m ediato ritorno econom ico, che fanno eccezione alla regola com une. Ci so n o perso n e che sen to n o ancora fortissim o il d eside rio di ricondursi alle radici com uni e universali, esprim en do la condizione che si p u ò ricondurre ad un solo, grande bisogno di certi uom ini e d o n n e, dei quali noi ard en tem en te speriam o e in fondo sappiam o che non si perderà la pianta: un valore astratto, m a valido p er tanti: la cultura e la sua m otivazione soggettiva. E bbene, una di quelle p erso n e di cui parliam o noi, invece, senza meriti e dai molti meriti, è certam ente la nostra am ica Rosa A ntonacci De Marco, la quale, udite!, udite!, ha la passione della storia e la coltiva da sem pre con sacrificio di ricerca e di studio, con indagine condotta negli archivi disponibili, che esibisce, in questo suo affresco sulla Bitetto in ep o ca borbonica, docum entazione rigorosa e am ore patrio. L'autrice è d o cente di Lettere nella scuola m edia inferiore e n o n è nuova alla scrittura ed alla ricerca in cam p o storico, che da anni ha indirizzato alla storia locale di Bitetto, città nella quale abita orm ai da decenni. La p resente fatica della nostra am ica è u n 'o p era di largo respiro che esam ina in oltre quattrocento pagine la storia di Bitetto in età borbonica. Si parte da uno sguardo in generale sulle condizioni della città nel Settecento e si parla delle caratteristiche fisiche del borgo m urato, con le sue vie, piazze, palazzi e chiese, in rapporto con il territorio nel quale è ubicata Bitetto. Si fa dei luoghi sacri della città una puntuale descrizione e se ne riferiscono aspetti d o cu m en tali certi con il richiam o a carte e piante. Indi si passa ad un esam e delle pratiche religiose principali, della nascita delle congregazioni laiche e alla lenta evoluzione della città e alle sue trasform azioni nel tem po. Sono sviluppati i tem i relativi alla sede vescovile poi abolita ai prim i dell'O ttocento, della sua im portanza ai fini dello sviluppo locale, e i tem i che interessano la vita econom ica, prevalentem ente a taglio agricolo, della socie tà bitettese del tem po. I sistemi di pesi e m isure usati all’epoca, le fiere fam ose in tutto il circondario, una inda gine socio-econom ica fondata sul docum ento di cessione del feudo al nuovo acquirente (A pprezzo del 1731), le notizie dello stesso g e n e re c o n te n u te x)ì/e/fo (/fi w'fvo/um nel Catasto O ncia rio del 1753, che trat teggiano rendite e ricchezze dei singo li cittadini con ri guardo alla istituzio ne della tassa sulle proprietà fondiarie. U na sto ria ch e, sulla b ase dei d o cu m enti, non ostante l’afferm azione del l'autrice che non si sente di presentarsi com e una “scrittrice di storia”, è invece condotta con rigore scientifico e scende al dettaglio della vita delle singole famiglie esam inando testam enti e capitoli matrimoniali, indagando sulla n on sem pre facile condizio ne dei rapporti tra il feudatario e la com unità, sulla sp ro p o r zione esistente nella distribuzione delle ricchezze locali (proprietà im mobiliari e agricole) tra il p o p o lo m inuto, il vasto clero e apparato religioso, pochi privilegiati esercenti arti nobili e i “m agnifici”, ossia i notabili che non avevano problem i di m ensa e di alloggio e che al contrario si avvantaggiarono all'epoca della dom inazione francese con l'acquisto a vii prezzo dei beni ecclesiastici. Una indagine di vasto respiro, com e abbiam o detto. Essa si conclude, d o p o aver tracciato un itinerario attraverso il tem po narrando di fatti e p erso n e della Bitetto del Settecen to ed O ttocento, ap p u n to con l'unificazione dei Savoia del 1860. Tutto questo in una lingua com prensibile e chiara e, com e abbiam o già accennato, esibendo la docum entazio ne del caso e il sicuro riferim ento storico. Se, trattando di storia locale, com e ci è sem brato di cogliere nelle parole dell'autrice, il libro ha disturbato l'ingegnosa e surrettizia suscettibilità di qualche contem poraneo, è questa la prova provata che l'indagine portata avanti dalla Rosa A ntonacci De Marco, ha tutti i crismi della verità scientifica docum entabile e che in questa riposa la sua validità. f à o ia * J & n/tv w s a : O r Pag. 20 NUOVI ORIENTAMENTI A Medugne se disce adacchesé JE TUTTE NE BLIFT E BLAFT La fantasia e l’originalità dei modi di dire Anna Longo massarétU Benedétte quande squèccere de llatte ‘ngià ddate la mamme! Benedette quante gocce di latte gli ha dato la mamma! è una dolce espressione usata da chi, volendo esaltare le meritorie doti di qualcuno, e nel contempo ringraziarlo del suo buon operare, lo benedice risalendo al latte materno che gli avrebbe trasmesso tanto bene. Blift e blaft è una locuzione intraducibile con parole esatte, ma l’onomatopea esprime uno sciogliersi in nulla, ragion per cui, quan do si diceva Le solde se n onne scinte a blift e blaft, si voleva significare “I soldi se ne sono andati senza alcun costrutto". Una certa rassomiglianza, se non altro neH'onomatopea, ha l'altra espressione Brebinghe e brebanghe. Nel pronunziarla si traduce un suono che vuole esprimere un dire e ridire, un fare e disfare, un rumoreggiare senza risultato o utilità. Quando non esistevano i vari Dixan o Dash, per indicare il lindore della biancheria il punto di riferimento era il candore della neve, e perciò l'espressione usata era Bianghe coni a ne shcuppe de neve Bianco come un fiocco di neve. La bbande de Caivane La banda di Caivano si richiama ad un complesso bandistico non ben armonizzato, e quindi tale espressione costituiva l'etichetta di un gruppo discordante. Nella civiltà contadina le categorie dei braccianti, dei piccoli artigiani vivevano una vita molto grama, in quanto il lavoro era scarsamente retribuito e, per contro, le famiglie erano numerose. Di conseguenza, frequente era il debito per acquistare i primi generi di necessità. Ma la gente era dignitosa, e chiedere di differire il paga mento della merce acquistata era considerato disonorevole e molto doloroso. Da qui Brutte coni o dèbete Brutto come il debito. La parola “carnè' ha un significato più ampio della comune accezione e presenta particolari sfumature. Carne ca cresce Carne che cresce indica i bambini, i giovanetti che sono ancora in via di sviluppo, mentre Carne sènza scionde Carne senza aggiunta si riferisce al celibe o alla nubile, che non hanno ancora unito il loro corpo a quello di un altro. Ce nan èrepe la nére a le cuézze... Se non fosse stato per il parassita alle fave... era una battuta piuttosto ironica per accettare l'ineluttabilità di un avvenimento e per sottolinearne la consequenzialità. Infatti l'orobanche, pianta parassita delle fave, accompagna quasi sempre la coltivazione di detto legume, quindi, se l’orobanche è presente, la fava deve necessariamente sopportarne le conseguenze. Insomma, se c’è luna, c’è pure l'altra. Quando si voleva minacciare una conclusione irrevocabile, se non si fosse addivenuti ad altri consigli, si diceva: Ce attaccbe u sacche na u staccheche cchjù Se attacco il sacco non lo stacco più, ossia non cambio più idea. Chjaccbjere ca nan ègnene vénde Chiacchiere che non riempiono la pancia sono le parole inutili e senza costrutto. Il riferimento concreto alla sazietà derivante dal cibo è un segno dei tempi difficili, in cui acquietare la fame non era un fatto scontato. Cambà jind 'a la vénde de la vacche Vivere nel ventre della vacca sta a significare la vita comoda che una persona conduce, perché “la vénde de la vacche è spaziosa e, figuratamente, indica benessere economico. Lo si attribuiva particolarmente ai figli sposati che rimanevano nella casa dei genitori delle cui ricchezze godevano. Coni il vite u scrive Come lo vedi così puoi descriverlo vuole indicare persona che non possiede proprio nulla, oltre quello che si vede. Come ‘na cose jé l aide Come è una cosa è l'altra è un modo di dire sbrigativo, accondiscendente, corrispondente al nostro tanto usuale “non ci sono problemi ". Gli si avvicina un po’ l'altra espressione Come sand'e sije Come sia sia che chiude un discorso componendolo, conciliandolo. Cchjù rènne e cchjù pènne Più rende e più pende A Medugne se disce adacchesé NUOVI ORIENTAMENTI dà l'immagine di qualcosa di morbido, di cedibile che asseconda la forza di trazione. L'espressione era attribuita alla coscienza che cede alle nostre pretese, ma voleva anche dire che più si aspetta e più la cosa diventa grave, pesante. Ce tire e ce strazze Chi tira e chi straccia si pone in un certo senso a fianco al precedente modo di dire per le immagini che desta. Esso, però, vuole indicare una situazione in cui ognuno cerca di arraffare più che può senza rispetto alcuno, tirando e strappando. Cbjove e ‘ndandrandèsce Piove e tuona è un'espressione quasi liberatoria dall'uggia di una giornata piovosa e nella sua onomatopea fa sentire il tambureggiare della pioggia che picchia e il brontolìo del tuono. M a ccadute la casa ‘agape Mi è caduta la casa in testa ha un tono piuttosto stupito per un accadimento improvviso di cui non si presentiva alcunché. E la casa che cade sulla testa esplicita in pieno la dimensione del fatto. M a sparate ne dolore Mi è scoppiato un dolore mostra anch’esso con il suo verbo11sparare la repentinità dellaccadimento, veloce, forte e doloroso come un colpo di sparo che ti coglie alla sprovvista. Ce vene drète acbjute u vate Chi viene dopo chiuda il passaggio è un’espressione che denota insieme rassegnazione, accomoda mento, accettazione. Infatti "u vate è il viottolo privato di accesso al fondo rustico. Quindi è un voler dire che, al momento, si approfitta dell'ingresso libero, delle possibilità, delle disponibilità; a quelli che seguono è affidato l'onere di provvedere alla chiusura, cioè alle conseguenze. Chèdde ca corre josce nan gotre era Ciò che va oggi non va domani è un'espressione un po' qualunquista che strizza l'occhio al mediceo “di domani non c'è certezza”. Cam he, ciucce, ce aspiette la paggbjia nove! Campa, ciuccio, se aspetti la paglia nuova! Il povero asino, animale sempre maltrattato nella storia, aspetta invano la paglia fresca del nuovo raccolto. Nella stessa condizione di vana attesa viene a trovarsi colui che non vedrà realizzare i suoi desideri. Ce cambe te vète! Chi vivrà ti vedrà! è un velato rimprovero che esterna il dispiacere di non vedere frequentemente la persona a cui viene rivolto e che. naturalmente, è fatta oggetto di attenzioni, di affetto. Questo modo di dire ha però un Pag. 21 risvolto e può significare anche ridersi di qualcuno, infischiarsene, tanto che spesso era accompagnato da un gesto della mano che accostava al naso il pollice destro, spingendo verso l’orecchio le altre dita aperte, quasi a far marameo. Gli occhi sono ancora protagonisti di Chestà quando 'n eccbje de facce Costare quanto un occhio della faccia, che è un'iperbole per quantificare il tanto denaro speso per qualcosa o qualcuno. Un simile significato ha Cresce a Ilatte d 'aciedde Crescere a latte d’uccello, simbolo di alimento costoso e introvabile, che indica quanta cura si pone nelLallevare qualcuno. Citte tu e citte jì Zitto tu e zitto io esprime un mutismo fatto di rancore, di pensieri inespressi che si covano dentro e non si manifestano per chiarire un fatto, una posizione. Cangia tacque a l'auì Cambiare l’acqua alle olive è una garbata perifrasi per non pronunziare il disdicevole verbo "orinare". Infatti le olive emanano un umore che rende l’acqua scura (Lorina), che va sostituita con acqua pulita perché esse non ne soffrano. Cede cedè Quasi che, come se è un'espressione che potremmo definire come una congiunzione conclusiva, specie per la frettolosità con cui si pronunziano le due voci. Chemute e mozziate Cornuto e bastonato esprime bene la mortificazione di chi alle beffe aggiunge il danno. RISTORANTE PIZZERIA "AL GROTTINO" SPECIALITÀ SPAGHETTI ALLA CHITEMURT 70026 MODUCNO - Via M unicipio, 7 Tel. (080) 565857 NUOVI ORIENTAMENTI Pag. 22 A Medugne se disce adacchesé DOTTOR E DATENGE ‘NA CURE A CCHUSSE Sono curiose le espressioni riferite alle malattie Giuseppe Martino lld o tt. G iuseppe M a n i no, m ed ico d ifa m ig lia a M o d u g n o d a oltre d u e lustri, a ve va d a tem p o com preso che, p e r interpre ta re co rretta m e n te i sin to m i d ei su o i p a z ie n ti m en o a c c u l turati, biso g n a va m itra re nelle p ie g h e d el dia letto col q u a le essi si esprim ono. D i q u i d isc en d e u n p icco lo elenco d i espressioni tip ich e rig u a rd a n ti le p iù c o m u n i m alattie, che egli h a raccolto sia p e r u n p ro m e m o ria p ro fessio n a le sia p e r su o diletto, e ch e volentieri p u b b lic h ia m o . P e r e se rcitare la p ro fe ssio n e di m e d ic o di fam iglia b iso g n a e n tra re in sin to n ia c o n la g e n te ch e si visita, cio è b iso g n a farsi a p p re z z a re e nel c o n te m p o ca p ire co sa i p az ie n ti v o g lia n o e sp rim e re . A M o d u g n o , così c o m e altro v e, ci s o n o d elle e sp re ssio n i tip ic h e p o p o la ri c h e h a n n o b is o g n o di e ss e re in te rp re ta te . N e se g n a lo a lc u n e c h e s o n o so lo u n a g o cc ia n e ll’o c e a n o del v e rn a c o lo m o d u g n e s e . D o tto r, so state ‘n g h e ttu re tu tte la n o tte cu zzu rre zezzu rre, p o ' v erse starn atin e so sciu te n u p ic c h e d e s p u rg o d e n s o D o tto re, s o n o stato m ale tutta la n o tte cu z z u r r e e z z u r r e , p o i v e rso stam attin a h o e m e sso u n p o ’ di s p u rg o d e n so .. “ U z z u r r e e z z u r r e ' in d ica varie c o se e q u e sta sig n o ra av ev a u n a o rto p n e a d a s c o m p e n s o c a rd ia c o c o n g e sti zio c o n s e g u e n te ad u n a c a rd io p a tia isch em ica. T u tta via e s p re s s io n e id en tica p u ò e sse re u sata p e r in d icare del ca ta rro d e n s o , u s p u rg h e , c h e va su e giù in trach ea. Così c o m e i ru m o ri asm atici p o s s o n o e sse re riferiti c o m e “z z u r r e e z z u r r e " . U m a le d e S a n d e D e n a te Il male di San Donato, ovvero l’epilessia. U frid d u a zze. V ien e c o n q u e s to te rm in e e sp re ssa u n a in ten sa s e n sa z io n e di fre d d o , a c o m p a rsa im p ro v v isa e d a c c o m p a g n a ta d a s e n s a z io n e di m a le sse re c o n e v e n tu a li tre m o ri. Mi è sta to di fre q u e n te riferito da p azien ti o n co lo g ici, so p ra ttu tto affetti d a c a n c ro del c o lo n o p p u re d a p a zienti c h e a v e v a n o d eg li ascessi o c h e e ra n o stati colti d a im p ro v v ise feb b ri di tip o virale. U c ia m m u e r v e o n a se Il muco al naso. Si tratta di u n ’e s p re s s io n e c h e indica u n m u c o d e n s o al n aso , alla q u a le ric o rro n o p a z ie n ti co n p o llin o si e c o n sin u so p a tia in g e n e re cronica. Le c a ld a c in e E' u n te rm in e u sa to p e r in d ic a re d elle im p ro v v ise v a m p a te di calo re, a c c o m p a g n a te da ip ere m ia c u ta n e a del vo lto , c h e p o s s o n o e sse re u n ite a s u d o ra z io n e più o m e n o in ten sa. E' usata in g e n e re da d o n n e in m e n o p a u sa , m a a n c h e da p a z ie n ti ip ertiro id ei o d a soggetti ansiosi in c o rso di a tta c c o di p a n ic o più o m e n o c lin ic a m e n te o g g e ttiv a b ili. Dottor, vite a cchèsse: à f a t t e u c iu m m e Dottore, osserva questa: ha messo su la gobba. U c iu m m e è la g o b b a . Così mi parlav a u n a n z ia n o in d ic a n d o m i la m o g lie c h e aveva a v u to u n cro llo v e rte b ra le da o s te o p o ro si co m p licata. Dottor, m a s h c a ffa te p u r e u d iste n e l proso Dottore mi ha messo pure il dito nel proso. Così mi ha risp o sto u n sig n o re q u a n d o gli h o ch iesto c o sa a v e sse fatto l’u ro lo g o nel visitarlo. P e r lui il p ro so n o n era altro c h e l’an o . Dottor, c o m e n g e so leva te u p p a n e d a m in a n e o m e n n i im e, c a d d e a v ’a g n e u sc iu te . E' la d e sc riz io n e c h e fa la m am m a di u n o sp a sm o in fantile di u n b im b o di 14 m esi: il b im b o , p riv ato del s u o p a n e , ha u n a crisi di p ia n to c o n a p n e a così in ten sa da sv en ire ( a v ’a g n e u s c iu te ). Si tratta di u n a situ a z io n e c h e sp a v e n ta m o lto e p u ò n ev ro tizz are i genitori. U trie m u e e u tre n g h e tie d d e U tr ie m u e è u n tre m o re c ro n ic o degli arti co m e q u e llo p a rk in s o n ia n o o q u e llo d io p a tic o , m e n tre u tre n g h e tie d d e indica u n tre m o re in so rto im p ro v v isa m e n te c o m e nel c a so di brividi o di u n o stato di an sia a se g u ito di u n ’ag itazio n e. D ottor, e d a te n g e 'n a c u re a ccu sse Dottore, e dategli una cura a questo. Così si esp rim e v a u n a sig n o ra nei co n fro n ti d el m arito c h e e ra affetto da im p o te n tia erig en d i. Q u e s to p ro b le m a v ien e ra ra m e n te fu o ri nei c o llo q u i c o n le c o p p ie , A Medugne se disce adacchesé NUOVI ORIENTAMENTI Pag. 23 p e r u n s e n s o di p u d o re e p e rc h é i p ro b le m i sessuali so n o tab ù : talvolta, b iso g n a intuirli d a e sp re ssio n i ch e si p re s e n ta n o c o m e g e n e ric h e . U n sig n o re u n a volta, p a rla n d o dei ra p p o rti c o n la m oglie, m i disse: “D o tto re, c o sa volete: m ia m o g lie n o n è stata m ai g o lo sa '’. al v e c c h io c a rro c h e u n te m p o , q u a n d o n o n c 'e ra la fogna, p a ssa v a a racco g liere le a c q u e luride. D o ttor, c o m e so f a t t e la p u n d u r e , m e so s e n d u te la ca p e 'n z ilu a te C osì mi d isse u n a sig n o ra a n a lfa b e ta d o p o c h e aveva p ra tic a to u n a fiala di an tib io tico . Il term in e 'n z ilu a te significa a d d o rm e n ta ta , c o n fu sa , strana, e nel n o stro ca so fa rife rim e n to alla testa, c o m e se la p a z ie n te av e sse a v u to u n e p is o d io di v ertig in e soggettiva, a c c o m p a g n ata d a lieve stato co n fu sio n a le . è u n d e tto ch e v u o le in d icare i tipi biliosi, irritabili, co n i q u ali n o n si p u ò co llo q u iare. Dottor, so vviste a nepotem e: a d e v e n d a te c o m e a ‘n e ba b b o n e, n e b a cca là . D o tto r; le ‘n d r a m e a torce L’e s p re s s io n e è riferita c o n l’in te n to di in d icare il d o lo re di tip o colico, c o n sp asm i p aro ssistici di n o te v o le in ten sità, di tip o b iliare o renale. C o lleg ate alla p re c e d e n te vi s o n o altre esp re ssio n i, n elle q u ali e n tra n o gli stessi term ini, c o m e c b e d d e ten e le 'n d r a m e torte, c h e si riferisce a p e rso n a fu rb a, infida ch e v u o le rag g irare, c o m e se la cattiveria ab b ia s e d e n e ll'a d d o m e . C on l'e sp re ssio n e , in v ece, ‘n d r a m e terc iu te si in d ic a n o d ei d o lo ri a d d o m in a li in g e n e re c ro n i ci, di tip o colico: l'h o asco ltata sp e sso q u e sta e s p re s s io ne d a p azien ti c o n c o lo n irritabile. C are d o tto r, e cce c c o se jé : so sc in te c o r n o sfru sce e cerra b b e te n é re ‘n ‘g uerpe, u c a ra tie d d e ? C aro dotto re, e ch e co sa è: h o av u to co m e u n a scarica e ch e cosa te n e v o in co rp o , u caratiedde? Q u e sta e s p re s s io n e fu u sata d a u n a sig n o ra c h e e b b e u n a d ia rre a c o n sca rich e v io le n te e se n z a p reav v iso , u sfru sce, p e r cui q u a si d efecav a n elle m u ta n d e . Inoltre, il c o lo n era e v id e n te m e n te m o lto p ie n o di feci, p e r cui la q u a n tità e v a c u a ta fu e n o rm e e p e r q u e s to p a ra g o n a ta C b id d e ca tè n e n e la fa c c ia verde Q uelli che h a n n o la faccia v erd e D o tto re, h o visto m io nipote: è d iv e n tato co m e u n o scem o, u n baccalà. E' l’e sp re ssio n e c h e m i ha p re se n ta to u n ’an z ia n a sig n o ra rife ren d o si ad u n n ip o te p sico tico , in tratta m e n to c o n forti p sico farm aci c h e l'a v re b b e ro rid o tto a “ n e b a b b o n e 1. In realtà, l'e sp re ssio n e v o lev a sin tetiz za re tutta u n a c o m p le ssa sem io tic a p sich iatrica, cio è di u n so g g e tto sch izo fren ico e c o n seg n i di p a rk in so n ism o ia tro g e n o , c o n sg u a rd o a tto n ito ch e fissa il v u o to , c o n arti su p erio ri cio n d o lan ti, se n z a sin cin esie p e n d o la ri, c o n c u te del v o lto g rassa e lucida, a n d a tu ra lenta, talvolta b arco lla n te . Dottor, tèn g b e u ruscete j i n d a la rècchie D ottore, h o u n ru m o re n ell’o recchio. Si tratta di ronzii, di acu fem i c h e v e n g o n o ac cu sati s p e sso d a p az ie n ti c o n cerv ico artro si o c o n p a to lo g ia d e ll’o re c c h io m e d io e, a n c o ra , del n e rv o acu stico . C om e se p ig g b je c b è d d a m e d e c in e ‘n g e p ig g b je u aggigghje C om e p re n d e q u ella m ed icin a gli p re n d e l’euforia. E' riferita a p a z ie n ti ch e , a s s u m e n d o la teofellina, d iv e n ta v a e u fo ric o e si agitava. A N G E LO RAFFAELE C AV ALLE R A C o s tru z io n i, R e s ta u ri E dili e P ittu ra z io n i ---------------------V ia X M a rz o , 5 9 / A - Tel. 5 5 5 1 2 2 8 MODUGNO / / 7 E ffic ie n z a S e r ie tà E s p e r ie n z a V ia Is o n z o , 2 7 - T e l. 0 8 0 /5 6 0 7 7 4 7 0 0 2 6 M O D U G N O (B a ri) Pag. 24 NUOVI ORIENTAMENTI Recensioni IL MALATO: UN SEMPLICE NUMERO Franco G. Del Zotti. sino a qualche mese fa operante a Modugno, ha pubblicato un interessante saggio di medicina generale Margherita De Napoli “Dissi, q u a n d o mi c o n se g n a ro n o il diplom a, dissi a m e stesso ch e sarei stato b u o n o e saggio e coraggioso e caritatevole col prossim o; dissi ch e avrei trasp o rtato il cred o cristiano nella pratica della m edicina!”. Le p aro le del dr. Siegfried Isem an tratte dal cap o lav o ro letterario S po o n River riflettono forse stati d ’an im o che a p p a rte n g o n o a tutti q uei dottori, ch e c re d e n d o nella lo ro p ro fessione, so ffo cano l’am arezza di n o n v ed ere p ien am en te rico n o sciu to il p ro p rio o p e ra to in u n a socie tà ch e sorride asco ltan d o paro le com e m issione, v o ca zione, fede. Ma q u esta è la risposta di u n ’e p o c a ch e è “am m alata” di scetticism o e pigrizia, e l’unica terapia ca p ace di ripristinarne lo stato di b en e sse re, rid an d o le vigore, sare b b e u n ’iniezione di p assio n e ed entusiasm o. Il dr. F ranco G. Del Zotti afferm a nel su o recen te saggio di M edicina, intitolato M etodi d i M e d ic in a G enerale (Levante Editori, Bari, L. 28.000, pp. 213) ch e sare b b e necessario prescriv ere q u esta terapia d ’u rto an c h e ad un figlio della g ra n d e “fam iglia” della Sanità, o v vero il m e d ico g en erale la cui im m agine è stata svilita e, a volte, derisa, a causa della co n tin u a c o n tra p p o siz io n e ad una m edicina “vincente, specialistica, o sp ed alo cen trica e tec n o lo g ica”. Il m ed ico di fam iglia, se c o n d o Del Zotti, d ev e quindi, attraverso un rin n o v am en to culturale so sten u to e p o rta to avanti a n c h e dalla SIMG (Società C ulturale dei Medici G enerali), ridare dignità e professionalità al pro p rio ruolo, rico n q u istan d o u n p o sto di prim o p ian o nel c o n testo socio-sanitario italiano. E ntusiasm o e p assio n e n o n so n o certo m ancati al dr. Del Zotti d u ra n te il lavoro ch e ha p o rtato alla p u b b lica zio n e di q u esto testo ch e vuol essere un co n trib u to al dibattito su ll'ep istem o lo gia della m edicina g en erale, sul l'esigenza cioè di trovare quei criteri ch e garantiscano validità e fo n d in o in m aniera rigorosa e scientifica le c o n o sc en ze frutto della ricerca di m edicina generale. L’au to re, avvalendosi delle e sp e rie n z e m aturate attraver so i frequenti contatti co n noti esp o n e n ti della M edicina G en erale A nglosassone e i viaggi ch e lo h a n n o avvicina to alla m edicina can ad ese, p ro p o n e “num erosi m etodi m o d ern i ch e p o sso n o arricchire la p ro fessio n e del m edi co di famiglia: dalla “Logica” alla “Psicologia cognitiva”; dal “P roblem S o lvin g “ alla “T eoria G en erale dei Sistemi"; dalla “P sicologia all’A ntropologia della Fam iglia” offren d o così “alla riflessione del m ed ico di fam iglia un am pio ventaglio di fo n d am en ti m etodologici diversi p e r il suo o p erare q u o tid ian o , ch e n o n è m ai u g u a le ”. Il saggio di Del Zotti, M etodi d i M ed icin a G enerale, p u ò essere un utile stru m en to nelle m ani di quanti, se n te n d o l'esigenza di aprirsi al nuovo, vogliano m isu rarsi co n “le co m p lessità” ch e si in co n tran o n e ll’esercizio della p ro fessio n e m edica, d u ra n te il p erco rso diagnostico-decisionale. Q u este com plessità co m p o rta n o la necessità di a p procci diversi. C ontinuare ad ignorare invece gli stim oli ch e p ro v e n g o n o da altre latitudini p re clu d e la possibilità di arricchirsi e di m igliorarsi. L 'attenzione m aggiore attri buita, p e r esem p io , dalla m edicina ca n a d e se alla p e rso na e alla fam iglia piu tto sto ch e alla m alattia, p o tre b b e ad d o lcire la te n d e n z a da p arte delle strutture sanitarie e dei suoi o p erato ri a ridurre l'individuo ad un n u m ero o a co n sid erarn e solo P o rg a n o m alato. Da noi sp esso il p azien te avverte la sgradevole sen sa Recensioni NUOVI ORIENTAMENTI zio n e di p erdita della p ro p ria identità p erso n a le e certo q u esto n o n giova al su o stato d 'a n im o già p ro strato dalla m alattia. A ncora, alcu n e ricerche n ell’am bito d e ll’A ntropologia p ro p o n g o n o di osserv are i m iti fam igliari, ovvero le cred en ze ch e affo n d an d o le loro radici nello strato irra zionale d e ll’u o m o , ch e p o sso n o essere u n fortissim o ostaco lo ad accogliere la p arola del m edico, so p rattu tto nell'am b ito della p rev en zio n e. “Ad esem p io , nel m io p aese del Sud Italia - afferm a Del Zotti - è difficile far dim agrire p e rso n e di u n a certa età p e rc h é esse so n o legate al ricordo d ell’associazione tra m agrezza e m alattia, im m agine m itica ed atavica p ro v e nien te dalla loro infanzia p overa. P o treb b e ora essere utile sfatare q u esta im m agine con im m agini da rotocalco che m o stran o m olti ricchi m agri; o p arad o ssalm en te, li si p o tre b b e invitare a sp e n d e re p iù soldi p e r cibi m en o calorici.” E’ n ecessario p e r il m ed ico p o rtato re del “lo g o s”, del discorso razionale, d em olire miti di q u e sto g en e re che Pag. 25 altrim enti si stru ttu reran n o in resistenze ch e i suggeri m enti terapeutici n o n riusciranno a superare. Legati a d o p p io filo ai miti so n o i rituali m agici presenti nelle culture so p rattu tto del n ostro M eridione co ntadino, in cui la m alattia è co nsiderata la p u n izio n e ch e u n Dio m an d a al peccatore. La m edicina rituale, prerazionale, prescrive com e rim edio i riti purificatori. E' chiaro ch e qualsiasi discorso scientifico urterà co n tro la p o ten za di q u este concezioni m agico-religiose. E’ quindi o p p o rtu n o ch e il m edico g en erale integri il su o sap ere co n i contributi di altre discipline ch e cercan o q u o tid ian am en te, ciascuna dal p ro p rio p u n to di vista, di c o m p re n d e re i m isteri d ell’uom o. E' q u e sto ch e il dr. F ranco D el Zotti si augura: ch e si su p eri l'isolam ento sfu g g en d o alla logica di un S apere a com partim enti stagni e ch e si faccia strada u n a nuova m etodologia di lavoro: quella della co o p e razio n e, p e r ch é chiudersi o g n u n o nel p ro p rio guscio è perico lo so p e r la cultura; p e r u na cultura ch e voglia essere rigoglio sa e viva e ch e p e r esistere d ev e coesistere. UN GIALLO IMPREVISTO DI MARIA MARCONE Renato Greco Un solitario originale, il prof. Mario Tolmer, insegnante di Diritto nelle scuole tecniche, la cui storia leggiamo nella più recente fatica della scrittrice Maria Marcone, foggiana d'origine ma barese d'adozione. Più un lungo racconto che un romanzo, la vicenda si svolge sul filo di una vacanza estiva nata per caso, come casuale sembra essere l'impegno nella vita di colui (Mario Tolmer) che tutti chiamano e conoscono come il “professore". Uno scapolo per elezione, ma anche per pigrizia intellettuale e per poca voglia di cimentarsi con le insidie del mondo femminile e con un legame duraturo. Per quanto la sua innegabile intelligenza, il suo baga glio culturale, lo stesso aspetto fisico, asciutto e un poco allam panato, a dir suo, gli hanno sempre procurato tutte le donne che ha voluto. Uno scrittore in attesa di scrivere il suo capolavoro, ma che non si butta via in imprese di poco conto, e pur tuttavia conosciuto per alcuni suoi scritti e prove come autore valido ed esigente. Un uomo che tenta di disciplinare consapevolmente la sete di alcool, suo tallone d'Achille privato ed anche pubblico, che a volte lo fa guardare dai suoi conoscenti con un certo sospetto e allarme. Mario Tolmer, così come è tratteggiato dall’autrice in queste pagine del II rifugio nel bosco, è tuttavia uomo vivo e problema tico, difficile e colto, che ha tralasciato con il tempo e comunque trattiene le sue pulsioni più MARIA MARGONE autentiche, che ride del Il rifugio nel bosco mondo di oggi come è fatto romanzo e che vi si adatta ironica mente e consapevolmente. L'intellettuale tipico meri dionale, foggiano per la pre cisione, aristocratico ed iso lato dalla massa brulicante, senza nessuna storia fami liare che una sorella di mol to più giovane, sposata e improvvisamente uscita dal EDIZIONI I»EL ROSONE la sua vita tempo addietro: andata a vivere a Napoli, la grande città del Mezzogiorno, con un marito nella carriera universitaria. Per i vicini del condominio, che tuttavia non oserebbero mai parlarne con lui, la sparizione della sorella ha significati oscuri ed equivoci, che comprovano una per tutte la sregolatezza ed i vizi dell'uomo, donnaiolo, ubriacone, giocatore incallito e tuttavia invidiato per la indipendenza intellettuale ed etica, la superiore levatura culturale, la naturale noncuranza dei valori su cui tenta la gente normale di arrampicarsi, almeno a Pag. 26 NUOVI ORIENTAMENTI parole, ogni giorno della sua vita ordinaria ed incolore. La vicenda narrata dalla Marcone, alla quale si riconosce il merito di una scrittura lineare e filante, da ottima professionista della penna, si impernia, dunque, su una imprevista vacanza del prof. Tolmer, che si risolve, purtroppo per lui, tragicamente. La riassumiamo in breve per i nostri lettori Appena ritornato da una sessione di esami di Stato che lo hanno stancato, lontano dalla sua città. Foggia, al professore viene proposta una vacanza ristoratrice in alta collina, un albergo sopra Faeto, di proprietà del ristoratore presso il quale abitual mente consuma i suoi pasti. Accettata la proposta e condotto dallo stesso Eugenio, il ristoratore servizievole, al “rifugio” del bosco, Mario Tolmer vi incontra vari personaggi: una bella sposa con il marito, che prestissimo attira la sua attenzione (la sposina, non il marito), una consistente e prevenuta (vedi!,vedi!) rappresentanza degli abi tanti dello stesso condominio nel quale egli abita a Foggia, alcuni clienti baresi ed altri. Ma il “prof.” non è per nulla il prof, ed inizia la sua residenza in montagna con un occhio alla sposina, che per giunta è una sportiva, sempre su e giù di corsa per i sentieri alberati, un salto in paese per giornali con l'inserviente dell'albergo Giovanni, non ostante la tortura giornaliera, appunto, di una riesumazione dantesca impostagli da un ex preside in pensione, suo vecchio amico, che sta di casa a Faeto. e un occhio al bar dello stesso albergo, dove, d’accordo con il gestore Leonardo, stabilisce il consumo quotidiano di birra. Ovvio è leggere di un inizio di conoscenza con la sposina eccitante e sportiva, di una costruzione di fantasia del prof, su questo inizio di rapporto, che per ora si limita allo scambio di qualche parola. Più facile del fastidio di ritrovare in questo albergo sperduto nei boschi della montagna i pezzi migliori della sua casa foggiana, compresa la matura e maligna coinquilina che lo detesta per la sregolatezza della sua vita. Ma un bel giorno, dalla consueta passeggiata su per la montagna, dove il Tolmer si reca per leggere i suoi giornali anche con la speranza di approfondire la conoscenza con la sposina atletica e apparentemente abbordabile, il prof, non rientra per pranzo. Iniziano le ricerche dei clienti e del personale dell’albergo, che non portano a nulla. Il prof, sembra essere sparito e non ritorna. Viene chiesto l'intervento della polizia, che ritrova il prof, bello stecchito, fratturato e con il cranio sfondato, ai piedi di una scarpata in cima alla quale egli era solito fermarsi su una panca in lettura e in meditazione delle manovre di aggancio e di ingaggio della bella sposina. Il racconto si tinge di giallo. Un giudice viene su in albergo per condurvi l’interrogatorio dei clienti e del personale. Ne sortisce un bello spaccato della psicologia comune e qui soprattutto il volo d’aquila dell’astiosa e linguacciuta coinquilina del defunto, mica tanto compianto, in fondo. Recensioni Il giallo è appeso a un capello, mi si perdoni la metafora. In effetti, in una mano del morto, è stato ritrovato un capello nero, bello lungo. Perciò, in mancanza di seri indizi e fatte escluse le donne bionde, cieche o troppo anziane, viene ordinato dal giudice un prelievo di un capello dal capo delle rimanenti. Solo che qui c'è il trucco. Il giudice, che ritorna all'indomani in albergo per riprendere le indagini, ha in mano il poker servito, in quanto dal prelievocapello è sortito che in due buste diverse è stato analizzato lo stesso capello, del tipo che non è quello stretto dalla mano del defunto prof. Il campo delle indagini si restringe, dunque, a due soli nomi. Viene ordinato un secondo prelievo, più attento del preceden te, nel corso del quale la sposina sportiva all’improvviso viene meno ed è necessario il suo immediato ricovero in ospedale, ma prima il marito deve cedere alla richiesta del giudice di prelevare un capello dal capo della bella addormentata. Qualche giorno più tardi, come in ogni giallo, la scena dell'epilogo. Questa volta il giudice viene su con una scala reale servita, in quanto le analisi di laboratorio hanno identificato il capello giusto e gli hanno dato una proprietaria. Il capello appartiene alla bella e sportiva sposina, presente, ma ancora sofferente per lo choc subito qualche giorno prima. Il marito della bella malatina, che aveva mangiato la foglia come tutti i presenti, del resto, e che si era fatto accompagnare alla riunione da un legale, protesta al giudice che non è possibile, l'avvocato sostiene che non si tratta di una prova conclusiva, ma a questo punto, deus ex machina, si leva la stessa indiziata a raccontare, tra le rimostranze interessate dell'avvocato e del marito, che in fondo in tutta questa storia non fa una bella figura, che si è trattato di una disgrazia. Che è vero che quella fatale mattina lei e il prof., come succedeva da qualche giorno, si incontravano per caso in cima alla scarpata, ma che lei vi andava solo per il suo sport preferito. Ma che quella disgraziata mattina il prof., equivocando sulla buona educazione di lei nel rispondere ai suoi discorsi un poco fumosi, aveva fatto il tentativo come di saltarle addosso e che per respingere il suo abbraccio, divincolandosene, lei gli aveva dato uno spintone e fatalità aveva voluto che, cadendo, lui avesse battuto la testa e vi fosse rimasto stecchito. Non le era rimasta in tanta disgrazia che l'ingenua speranza di farla franca e di spingere il corpo giù per la scarpata. Svelato il mistero, chiusa l’indagine, accertata la preterintenzione del reato, scomparso nel nulla il prof, e il suo progetto di capolavoro letterario, finito il racconto. Maria Marcone non è nome nuovo nell'orizzonte della narra tiva contemporanea. Numerose prove dimostrano la sua validità e giustificano il successo di una lunga carriera letteraria. Alla sua consistente produzione si aggiunge II rifugio neI bosco, che ne sembra confermare stile e autorevolezza. Cultura NUOVI ORIENTAMENTI Pag. 27 SFOGLIANDO L’ALBUM DI UNA CHIESA Giacinto Ardito Si vive anche di abitudini, come il passare davanti ad una chiesa o l'entrare in essa in diverse occasioni, senza forse porre attenzione più di tanto. Eppure 1’edificio-chiesa è un segno pedagogico, strumento di conoscenza, di messaggi, una specie di manifesto teologico, comples so ed articolato, scritto nel panorama urbano, veicolato attraverso la struttura e la collocazione nel territorio, i muri, le immagini, lo stile, la collocazione dell'altare, degli amboni e dei luoghi della presenza eucaristica e della celebrazione del Battesimo e della Riconciliazione. Sono messaggi che non si esplicitano, come forse non sempre sono presenti a noi stessi i presupposti che consentono il nostro comunicare quotidiano; pur tuttavia non perdono di efficacia. Certo non è mai semplice leggere i linguaggi, specie quelli carichi di una realtà che trascende la forma visibile e materiale, come l’edificio-chiesa che da semplice fatto assurge ad evento spirituale e divino: Dio si fa presente in mezzo al suo popolo e lo invita ad entrare in comunione con Lui e ad imparare, alla luce della Sua Parola, l'accoglienza ed il rispetto degli altri. È noto che ogni linguaggio manifesta, solo alcuni aspetti del reale ed esprime la concezione della realtà di chi lo usa: inquadra il tutto da un certo punto di vista con azioni, gesti, parole. La struttura della chiesa è un fatto estetico, è struttura del passato, impressione di una determinata epoca storica e del radicamento di persone nel territorio. E la nostra, la Chiesa di S. Maria delle Grazie (comunemente indicata, come Chiesa di Sant'Agostino), è datata 1618. Ma non per questo cessa di parlare di Dio, il cui mistero è vivo ed inesauribile, è perennemente nuovo, è richiamo di una presenza “oltre fumano” anche per noi, oggi. L'album (recentemente pubblicato col titolo S. Maria delle Grazie, in vendita presso la parrocchia “S. Agostino” a L. 10.000) invita a cogliere i valori di una costruzione. Si compone di foto delLedificio costruito nel passato e ne presenta altre (l’ultima è del 1993), relative all'allestimento del Presepio e alla preparazione dell'altare del Repositorio, “i cui motivi ispiratori sono in sintonia con il cammino della Chiesa locale e universale, quasi una finestra sempre aperta sul mondo e sui problemi dell'uomo contemporaneo". L’album è un tentativo per ricordare la presenza di Dio nell’oggi di ciascuno di noi. È riuscita la parrocchia nel suo intento? Lo direte voi. Ciascuno vive lo sgomento e la meraviglia di Salomone registrati dalla Bibbia, in occasione dell'inaugurazione del Tempio di Gerusa lemme: “Ma è proprio vero che Dio abita con gli uomini sulla terra?''. Ma, riflettendo, non sarà difficile cogliere i “segni del, divino” negli edifici sacri. Certo, questi non sono i soli, pur essendo convinzione presente in tutte le religioni. L'importante è essere noi le “pietre vive" della Chiesa, la realizzazione della presenza di Dio attraverso la nostra, vita e le nostre azioni. Parrocchia S ant A gostino SANTA MARIA DELLE GRAZIE Vloóugno 1994 È pretenzioso augurarsi questo, sfogliando un album fotografico? Non lo sarà, se “pur devastati dal frastuono e alla ricerca disperata di una ecologia acustica che ci preseni dalla dissociazione”, accogliere mo l'invito di Maria, cattedrale del silenzio, cosi come suggerito nell'album da don Tonino Bello. Egli scriveva: “Mi sembra di vedere, scolpita nel bronzo dei portali, l’immagine della, Madonna, dolcissima, col dito sulle labbra, i cui occhi di madre implorano perché non venga turbato il sonno del figlio. È un simbolo eloquente per noi. Solo il silenzio fascia di fecondità le opere e i giorni deH'uomo. E solo nel silenzio maturano le crescite della vita: la conversione, l’amore, il sacrificio. Maria ci impedisca di trasformare, magari con la complicità di una festa, questa basilica stupenda della vita, da cattedrale del silenzio, in piazza mercato dei nostri sterili rumori”. NcW ± > O f] PROGETTAZIONE E PRODUZIONE SOFTWARE s.d.f. — Software gestionale — Realizzazione software su misura — Consulenza informatica 70026 MODUGNO V ia X M arzo 110/P - Tel. 555.39.86 Pag. 28 NUOVI ORIENTAMENTI Lettere al direttore UN RICORDO DI GUERRA DAL FRONTE GRECO Provvidenziali giunsero da Modugno nuovi indumenti Rocco Conierò Nel secondo conflitto ho partecipato, quale soldato del genio, alle operazioni militari in Albania con la Divisione Arezzo, 94° Cp. Artieri. Sin dal m ese di febbraio del 1940, ero stato m obilitato e assegnato alla suddetta Unità destinata in Albania. D opo lo sbarco a Valona e vari spostam enti, la Divisione operò prim a sul fronte jugoslavo (Scutari) e in seguito, con l'aper tura delle ostilità con la Grecia, su quel nuovo fronte attestandosi nella zona m ontagnosa di “Q uota Vestile”, ove il mio reparto fu duram ente attaccato dalle forze nem iche. Mi sia consentito di dire, con sincero orgoglio, che ero partito in guerra con un grande entusiasm o, anim ato dai più puri sentim enti patriottici ed ho servito la Patria sin dal prim o giorno con slancio e passione, ignorando ogni sacri ficio e pericolo. Nel m ese di dicem bre del 1940 fui decorato con m edaglia di bronzo sul cam po, con la seguente m otivazione: “D uran te u n violento attacco nem ico in cui fanti e genieri gareggia vano in bravura, visto un ufficiale di fanteria rim asto isolato ed in pericolo con un altro geniere, si lanciava in suo aiuto, riuscendo con bom be a m ano a porre in fuga l'avversario e a trarre in salvo il superiore. Esem pio di senso del dovere e di sprezzo del pericolo. Vestile (fronte greco) 5 dicem bre 1940- A XIX”. Q uello del 1940-41 fu un inverno tristissimo: sulle m onta gne ove si operava, a causa delle condizioni atmosferiche sem pre pessim e (neve e pioggia a non finire) che condizio navano il m ovim ento delle truppe, le operazioni militari erano assai difficili. Ciò nonostante, il morale era sem pre alto. Nel corso di un attacco delle nostre forze, verso la fine del m ese di febbraio del 1941, fum m o costretti ad attraversare corsi d ’acqua a guado più volte e anche di notte. Al term ine della battaglia, m entre il m io reparto si riordinava, mi accorsi di aver sm arrito lo zaino contenente tutto il mio equipaggiam ento. Può ben com prendersi la costernazione e lo sm arrim ento da cui fui assalito, p er le inevitabili conseguenze cui andavo incontro, se si tiene conto delle note difficoltà esistenti p er ricevere i rifornimenti in quella zona priva di ogni via di com unicazione. Proprio in quel periodo, in una piovosa mattina durante una tregua, m entre, guarda caso, m editavo sulla situazione, certo non rosea, in cui ero venuto a trovarmi, il mio com andante di Com pagnia mi fece chiam are p er com uni- Rocco Corriere) (il secondo da sinistra) con alcuni suoi commilitoni nel 1940. carm i che le associazioni assistenziali in Italia avevano inviato alcuni pacchi d o n o da distribuire ai soldati al fronte. E poiché u n o di essi proveniva da M odugno, m io paese natale e di residenza, aveva pensato di darlo a me, unico militare del reparto di quella cittadina. Io ne fui stupito e nel contem po felice, tant e che mi sentii subito spiritualm ente sollevato da quello stato di depressio ne causatom i dalla perdita dei miei indum enti. Presente il mio superiore ufficiale, aprii con trepidazione il pacco e con meraviglia e gioia infinita constatai che esso conteneva uno stupendo m aglione di cui avevo proprio tanto bisogno ( e che bisogno!). Su di esso era appuntato un biglietto con su scritto: “Confezionato dalla signorina W an da Ruccia di M odugno”. Può ben com prendersi la com m ozione da cui fui preso in quel m om ento. Ringraziai il Cielo p er quel provvidenziale dono, m a il mio pensiero di gratitudine fu rivolto anche a quella gentile ragazza della mia terra p er il suo gesto pieno di tanto um ano sentim ento per un soldato che stava com battendo p er la patria in terra straniera. N aturalm ente mi sentii in dovere di far pervenire alla gentile signorina Ruccia i pili calorosi ringraziam enti per quel d o n o che fu per m e di un grande valore m orale oltre che materiale. D opo po co tem po, m entre vivevo giorni di trepidazioni perché ero privo di notizie della mia famiglia e in particolare di mia m adre che sapevo sofferente, mi giunse inaspettata m ente e con mio vivo piacere una lettera della signorina W anda Ruccia le cui espressioni gentili e di incoraggiam en to mi com m ossero e mi furono di grandissim o sollievo. Lettere al direttore NUOVI ORIENTAMENTI Ebbi la sensazione che quelle parole mi venissero da una cara persona di famiglia. I m iei occhi si inum idirono. Con la m ente vedevo la mia casa, i miei cari, la mia M odugno. Ne fui non solo tanto confortato, m a mi sentii spiritualm ente rinvigorito, sicché ripresi ad affrontare i disagi della guerra e ad assolvere il mio dovere di soldato con im m utato slancio. Alla lettera era acclusa una im m aginetta della Vergine patrona di M odugno e ciò mi intenerì ancora di più e la portai sem pre addosso, com e era nei desideri della signo rina Ruccia. Al ritorno in patria sentii il dovere ed il bisogno di recarm i Pag. 29 a casa della signorina Ruccia p er ringraziarla di persona ed ebbi una calorosa accoglienza da parte di tutti i fam igliali In quella circostanza la signorina W anda Ruccia mi disse che il pacco lo aveva confezionato presso la scuola De Amicis di M odugno, adibita a O spedale Militare e dove lei ed alcune sue am iche, sotto la guida della signora Ida Alberotanza, svolgevano assistenza ai feriti di guerra e confezionavano indum enti di lana da destinare ai combat tenti. Ho conservato quella lettera per tutti questi anni e. anche se ingiallita e un po' logorata dal tem po, essa ha per me un significato di inestim abile valore morale. N O I P IC C O L I C IT T A D IN I D I M O D U G N O D IC IA M O : “B IS O G N A P R O T E G G E R E I N O S T R I B E N I C U L T U R A L I’’ Pubblichiamo volentieri queste riflessioni degli alunni della III A e III B della Scuola Elementare “E. De Amicis" che manifestano, forse, di essere fra i lettori 'più attenti" della nostra m ista. A conclusione del nostro approfondimento sui Beni Cultu rali ed Am bientali di Modugno decidiamo di scrivere una lettera al direttore della rivista Nuovi Orientamenti . Gentile professor Macina, leggendo la sua rivista, abbiamo approfondito molto i nostri studi. Siamo d'accordo con lei sul fatto che i nostri Beni Culturali ed Ambientali devono essere salvaguardati e non abbandonati. Abbiamo anche capito che un reperto archeologico è molto importante per i cittadini del luogo dove è stata fatta la scoperta. Per approfondire i nostri studi sempre più e le nostre cono scenze continueremo sempre a leggere la sua rivista Nuovi Orientamenti. Noi piccoli cittadini di Modugno a gran voce diciamo: “Si devono proteggere e conservare i Beni Culturali ed Ambientali che costituiscono una delle “radici" più importanti di un popolo. Questo lavoro ci è servito per approfondire i nostri studi sulla storia. Spero che l’anno prossimo ci proporrà altro materiale che ci potrà interessare. Distinti saluti Danilo Salatino EH A Caro direttore, noi alunni della III A siamo molto contenti del tem po che lei dedica allo studio del nostro territorio. Siamo molto contenti di avere un bravo professore come direttore della rivista Nuovi Orientamenti. Noi alunni abbiamo usato molto questa rivista perché è molto interessante ed istruttiva. Per mezzo di questa rivista possiamo conoscere la storia, le tradizioni, i vari problemi del nostro terriotrio. Un saluto affettuoso dagli alunni della III A. Marlea Lavista III A Gli alunni delle classi III A e III B Scuola Elem entare “E. De Amicis” Caro prof. Macina, questa è l’occasione per ringraziarla di tutto quello che ha fatto per noi. Le diapositive che abbiamo visto sui reperti antichi di Modu gno sono state molto interessanti, anche se non si vedevano bene a causa della luce. Noi abbiamo capito bene ciò che i professori Tedesco e Rizzi ci hanno spiegato. S p o s a c i e cerimonie t?atie Stampa bileflanti in bianco-nero e a colori P.zza del Popolo, 28 - Tel. 56.92.96 - MODUGNO (Ba)