EccoRecco 65

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EccoRecco 65
65
ECCORECCO
MENSILE DI CULTURA E TEMPO LIBERO NEL GOLFO PARADISO
AGOSTO-SETTEMBRE 2015
5000 COPIE - DISTRIBUZIONE GRATUITA
CROCE VERDE RECCO news
ALL’INTERNO
APERTI TUTTI I GIORNI DOMENICA ESCLUSA
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ECCORECCO
MENSILE DI CULTURA E TEMPO LIBERO NEL GOLFO PARADISO
Calendario a cura di Pro Loco Recco - tel. 0185 722440
SETTEMBRE
da venerdì 4 a mercoledì 9 Festeggiamenti in onore di Nostra Signora del Suffragio, Patrona di Recco. Musica, gastronomia
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www.sagradelfuoco.it
venerdì 4 e sabato 5 Torneo di rugby - Secondo Palio Dei Quartieri - Memorial Roberto Besio. Campo Carlo Androne.
sabato 5 Mercatino “E cöse faete da mi”.
Via B. Assereto, dalle 9 alle 20.
domenica 6 Concerto della Filarmonica G.
Rossini. Piazzetta N.S. del Suffragio ore 21.
sabato 12 e domenica 13 Raduno degli Alpini, con corteo lungo le vie cittadine.
sabato 19 Mercatino “Recco Antiqua”. Via
B. Assereto, dalle 9 alle 20.
domenica 20 Raduno Fiat 500 Club Italia.
Lungomare Bettolo, dalle 11 alle 12,30.
Il vescovo Bagnasco
taglia la focaccia
a San Rocco
In occasione della festa
patronale di S. Rocco a
Recco, il cardinale
Angelo Bagnasco non si
è tirato indietro quando,
al termine della messa,
gli è stato chiesto di
tagliare la prima
focaccia col formaggio
offerta al rinfresco:
eccolo nella foto di
Pasquale Valente.
DIRETTORE RESPONSABILE: Giuseppe Rosasco
EDITORE
Studio Helix sas di Revello Andrea & C.
REDAZIONE Piazzale Europa 30 - 16036 Recco (Ge)
tel. +39.0185.723961
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STAMPA
Tipolitografia Me.Ca. Recco (Ge)
Autorizzazione del Tribunale di Genova
n. 69 del 21.11.1990
La collaborazione a EccoRecco avviene a titolo gratuito
_________________________________________________
IN COPERTINA
Un ulivo al
centro della
creuza che
sale dal
cimitero
verso
Bastia
_______________________________________________
DOVE TROVARE ECCORECCO Panificio Pallavicino a
San Rocco, Farmacia Berni in piazzale Europa, Edicola
Eta Beta in via Roma, Cartoleria Capurro in piazza Gastaldi, Redocasa Centro TIM in via Fiume, Panificio Moltedo in via XX Settembre, Pro Loco Recco in via Ippolito
d’Aste, Farmacia Savio e Ottica Ferrari in piazza Nicoloso, Libreria Capurro in via IV Novembre, My Space in
lungomare Bettolo, Cartoleria Capurro in piazza San Giovanni Bono, Vanestetica in Valleverde, Alimentari Capurro a Mulinetti.
ARRETRATI Gratuiti fino ad esaurimento. Possono essere richiesti gratuitamente alla redazione.
INTERNET Su www.eccorecco.info tutti i numeri pubblicati si possono sfogliare (anche su iPad) o scaricare
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OPINIONI ANCHE A LIVELLO COMPRENSORIALE SERVIREBBE UN CAMBIO DI DIREZIONE POLITICA
GIUSEPPE ROSASCO DIRETTORE ECCORECCO Mi diceva tempo fa un conoscente: «Siamo seduti su di un tesoro e non ce ne accorgiamo».
Si riferiva al contesto ambientale del Golfo Paradiso, alle sue bellezze paesaggistiche, alle
peculiarità gastronomiche, al mare. Una
considerazione di attualità soprattutto nella
stagione estiva. Peccato che, salvo pochi commendevoli casi, tutto questo potenziale turistico vada sostanzialmente disperso nell’incuria generale in cui versano i sette Comuni; nella propensione ad una gastronomia
all’ingrosso (non esclusa la famosa focaccia
col formaggio); in una gestione “residuale”
della risorsa mare. Vero è che da noi, per anni,
il turismo è sempre stato poco apprezzato
come sbocco occupazionale, risolvendosi la
ricerca del posto di lavoro nell’ambito portuale o industriale oppure nell’impiego statale, regionale o comunale che fosse. Ma questi sono ormai da considerarsi baluardi di una
Genova che fu, eccezion fatta per la permanenza di una ancora nutrita offerta di pubblico impiego.
Ebbene, proprio questa situazione rende
più stridente la distanza che esiste tra una gestione della comunità e del territorio attenta alle esigenze dei tempi nuovi (e di tutti gli
strati della popolazione: garantita, non garantita, giovani inoccupati, pensionati) e lo
stato in cui concretamente versa l’intero Golfo Paradiso. Facile l’obiezione: belle parole,
ma che non tengono affatto conto di quanto sia difficile agire nel concreto contesto della vita pubblica.
Ben consapevoli del fatto che criticare è più
facile di agire, riteniamo però abbastanza miope non vedere come alcune decisioni rivestano carattere prioritario. La prima questione
coinvolge il livello politico-istituzionale: perché non varare un’unica Unione dei comuni del Golfo Paradiso, in luogo dell’attuale situazione che vede da un lato due mini-unioni (composte una da due e l’altra da tre amministrazioni cittadine) con i due centri
principali (Recco e Camogli) che restano alla
Occorre scongiurare
l’abitudine al peggio
La costa del Golfo Paradiso vista dal Monte di Portofino. Un comprensorio omogeneo che attende un rilancio.
finestra? Mi sembra che il tema della necessaria comprensorialità dei servizi (compito
precipuo delle Unioni di Comuni) resti il passaggio fondamentale per consentire, in una
prospettiva di medio termine naturalmente,
una maggiore disponibilità di risorse da indirizzare verso investimenti produttivi. La
conseguente razionalizzazione dell’apparato
pubblico dovrebbe infatti portare ad una migliore qualità dei servizi (aumentando la produttività delle stazioni di erogazione) e consentire quei risparmi capaci di generare le necessarie risorse da investire in progetti pubblici di ampio respiro. I campi di intervento
non mancano: dalla manutenzione del territorio a una serie ben studiata di parcheggi
interrati; dal recupero dell’imponente rete sentieristica ad una più ampia fruibilità ed accessibilità del mare; dalla creazione di adeguate e convenienti strutture di ricovero per
anziani alla pulizia delle strade e via discorrendo. Tutti interventi volti al miglioramento delle condizioni di vita dei residenti e dei
potenziali turisti, con ricadute positive anche
sulla qualità e ampiezza dell’offerta privata
(negozi, strutture di accoglienza).
Ma vi è anche un ulteriore aspetto collegato a questo auspicato cambio di direzione
politica. Ormai siamo abituati, a livello nazionale ed internazionale, al predominio
degli interessi precostituiti, in una logica che
si è racchiusa a riccio a difesa di una “governabilità” misurata solo sul metro del
successo economico. Parole quali “comunità”, “partecipazione democratica”, “unione”
sembrano sparite di fronte ai partiti-azienda
e, peggio, agli Stati-azienda (a cui, beninteso, non sfugge l’attuale Italia). Eppure il disagio (per usare un eufemismo) che avverte una parte consistente della popolazione italiana (a cui non si sottrae nemmeno quella
residente nel nostro privilegiato Golfo Paradiso) nell’affrontare la sfida del vivere quotidiano dovrebbe trovare proprio nella politica, anche in sede locale, risposte adeguate.
Perché allora non provare a misurasi con un
progetto finalmente degno di una vera partecipazione corale, abbandonando il comodo piccolo cabotaggio di gestioni amministrative chiuse entro gli angusti confini di un
asfittico municipalismo di napoleonica memoria?
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RICORDI UNA GENERAZIONE CRESCIUTA NEGLI ANNI DEL BOOM SULL’ONDA DELLA RICOSTRUZIONE
Quella spensierata classe 1955
(aborto, divorzio), le occupazioni delle scuole e delle università, il “6” politico, gli scioperi nelle fabbriche, lo statuto dei lavoratori, le brigate rosse, la crisi petrolifera, la nascita delle grandi band musicali con i loro mitici concerti, la moda dei RayBan, dei pantaloni a zampa di elefante, degli hot pants e
soprattutto la possibilità di girare il mondo on
the road.
A Recco vivevamo quegl’anni in maniera
più tranquilla rispetto alle grandi città. Avevamo la nostra mitica Pro Recco, il punto di
ritrovo al Bar Orchidea o al Bar Peragallo, consumavamo le suole delle scarpe facendo “vasche” sotto i portici d’inverno e in passeggiata
a mare d’estate. Il sabato e la domenica si ballava alla Mecca o nelle discoteche della Riviera. Una vita tranquilla dove era importante
l’amicizia, lo stare insieme e… le ragazze. Tutto il resto era noia!
In estate, per noi ragazzi, la vita cambiava: finita la scuola avveniva “la calata delle
milanesi”, attesa ogni anno come la liquefazione del sangue di S. Gennaro. Nascevano
le prime cotte, le prime esperienze e anche le
prime delusioni amorose. Anni belli, spensierati, pieni di allegria e vissuti intensamente
che hanno lasciato ricordi bellissimi ed indelebili.
Finita quella stagione memorabile arrivaGli alunni della Prima elementare 1961 dell’Autore: Lino Spaggiari, Mario Fereccio, Roberto Cavallo, Gianluigi Dalorto, Mario va quella delle prime responsabilità, della teDi Blasi, Lido Mezzanotte, Lucio Nardi, Antonio Salsone, Sergio Pozzo, Marco Unia, Gianni Unia, Massimo Figari, Andrea sta a posto, del lavoro prima di tutto. E a seOgno, Sandro Cantore, Franco Cantore, Luigi Tossini, Alessandro Demarchi, Francesco Puddu, Nanni Paterni. Mancano nella
guire la famiglia, i figli, i nipoti, i genitori che
foto: Gianni Mandrini e Pino Sansalone. Insegnante: Luisa Celle Morelli; Direttore didattico Giovanni Marini.
invecchiano e ci lasciano. Stavo per dimenLa gente era felice e piena di speranze. E ticare l’evento più importante e leggendario
Paese. Siamo nati alla metà degli anni cinquanta, quando la guerra era terminata da così intorno alla metà degli anni sessanta ar- che ha segnato la storia dei nostri sessantanni:
dieci anni. Cresciuti e vissuti in pace senza rivava anche il “baby boom”. Intendiamoci, lo scudetto della Sampdoria! Cammin facengl’incubi, le paure, i soprusi, i morti e le di- non è che tutti navigassero nell’oro ma c’era do siamo arrivati ai 60, la porta della terza età.
struzioni che i nostri genitori hanno dovuto tra la gente la consapevolezza che “il meglio” Spero che non sia come quella citata da Dansubire. E noi recchelini lo sappiamo bene, per dovesse ancora venire e così “s’investiva nel te nella Divina Commedia: “Lasciate ogni speaver sentito raccontare e aver visto con i no- futuro”. Arrivarono i mitici anni settanta, il no- ranza o voi che entrate”. Comunque sia bistri occhi gli effetti nefasti che i bombarda- stro “decennio d’oro”, gli anni più belli del- sogna andare avanti pensando fiduciosi che
menti avevano lasciato e i lutti che avevano la vita, quelli dai quindici ai venticinque anni. il tempo che verrà sia migliore di quello pasE siamo stati testimoni dei grandi muta- sato e vedere il bicchiere sempre mezzo pieportato. Poi dopo la tempesta è arrivato il sereno: la rinascita, la ricostruzione dalle ma- menti della nostra società: il post ’68, la pro- no e mai mezzo vuoto. Avanti amiche ed amitesta giovanile, le battaglie per i diritti civili ci sessantenni, che il bello deve ancora venire.
cerie, lo sviluppo.
LUCIO NARDI Sono sessanta! Mi verrebbe da
dire: “I miei primi sessant’anni”. Poi, pensandoci bene, con il massimo dell’ottimismo
e ancora nel pieno delle facoltà mentali, nessuna persona può immaginarsi al traguardo
dei suoi primi sessant’anni. Non potranno sicuramente essercene altrettanti.
Non è che questo traguardo mi entusiasmi
granché, ma è pur sempre uno step importante della vita degno di essere ricordato. Facendo un bilancio della vita fino ad oggi , ovviamente senza generalizzare, ritengo che la
nostra “leva ‘55” non possa lamentarsi. Abbiamo vissuto il periodo più bello del nostro
Siamo stati testimoni, seppur adolescenti, di quelle aspettative e di quelle speranze
in un mondo migliore che animavano i nostri genitori. I veri protagonisti ed artefici dell’Italia del “boom economico”. Era certamente
una generazione migliore della nostra, cresciuta e selezionata dalla guerra attraverso le
mille difficoltà, privazioni e sacrifici che hanno dovuto sopportare. A loro dobbiamo tutto, dalla vita alla possibilità che ci hanno dato
di vivere in un mondo migliore. Recco nel frattempo s’ingrandiva, si sviluppava, crescevano
nuove industrie e attività commerciali, le opportunità di lavoro non mancavano.
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ATTIVITÀ LA GESTIONE DELLO STORICO DISTRIBUTORE PASSA AL GIOVANE ALFREDO DABRIGI
I fratelli Autelitano lasciano
dopo sessant’anni di benzina
MASSIMO MANTELLI Se è vero che ci sono realtà commerciali che contraddistinguono
abitudini e tempi del nostro vivere quotidiano, allora questa è anche un pezzo di storia di Recco. Ne saranno conferma, almeno
i patentati locali che già guidavano un’automobile negli anni 60 e chissà quante volte
appunto, hanno fatto rifornimento da Bruno
e Fortunato, i benzinai del “distributore davanti alla stazione ferroviaria”. Per inciso,
vogliono ringraziare davvero tutta la clientela che è passata da loro.
La notizia odierna è che detta come
piace, andranno finalmente in pensione, ma
nessuno rimarrà “a secco”, ricordi a parte.
Infatti, la stazione di rifornimento è già
operativa, sempre con il logo IP, ma con un
nuovo gestore, Alfredo Dabrigi.
Con Bruno proviamo a ripercorrere gli
anni trascorsi. Grazie anche alla sua proverbiale loquacità, un po’ in antitesi del fratello Fortunato, cogliamo quell’antica “mission”, come si dice ora, del benzinaio vero
amico dell’automobilista, dispensante d’informazioni, notizie, gossip… tutto quanto
può essere utile per l’automobilista del posto o il turista di passaggio.
Bruno è contento di parlare di certi momenti, perché erano quelli del boom economico, anche se difficili da vivere iniziando da zero un’attività come questa.
Si parte da giugno 1958: l’insegna iniziale
era quella della Sarom (Società Anonima
Raffinerie Oli Minerali) di Ravenna, poi il
marchio distributivo diventò BP (British Petroleum), poi MACK e in ultimo l’attuale IP
(Italiana Petroli). Le 500 e 600 cominciavano a sfrecciare sempre di più, mischiate al
resto del traffico veicolare, poco ai tempi.
Nel 1960, infatti, circolava in Italia solo un
milione e mezzo di auto contro gli attuali
quarantanove milioni, mentre la benzina
costava 120 lire, ora 1 euro e 65.
Il nuovo gestore Alfredo Dabrigi tra Bruno (con il panama) e Fortunato Autelitano.
Negli anni seguenti traffico e industria
automobilistica crescono sempre più, sino a
circa il 1973, quando si ebbe il primo grande
contraccolpo economico. La crisi energetica, l’aumento del greggio, le domeniche di
austerity con le targhe alterne, cose "nuove"
che entravano nella storia del nostro Paese.
Comunque fiduciosi nel futuro, gli Autelitano (all'inizio c'era anche il terzo fratello,
Leone) si erano dotati di nuove strutture
come le tanche di deposito che erano diventate tre, ciascuna con una capacità di
6.000 litri. E l’autolavaggio personalizzato
più la vendita di prodotti per il viaggio facevano poi la differenza del servizio offerto.
Ci fu anche l'anno in cui, aggiunge Bruno
sorridendo, pensarono a un discreto approvvigionamento di catene da neve, vista
la sequenza di alcuni inverni rigidi. Come
andò a finire pare scontato: non nevicò più
Risparmiare con le energie rinnovabili grazie
alle nuove tecnologie. Chiedeteci un sopralluogo
e un preventivo gratuito.
L’invito è rivolto in particolare
a quanti non sono serviti dalla rete gas.
per circa sette anni e così le vendettero,
davvero in offerta.
Tra un rifornimento e l'altro, c'era anche
il modo di dedicarsi a una bella passione
che condividevano con tanti amici. Era il
tempo dei C.B. radio-operatori e la stazione
“Saturno” diventava così il ritrovo di molti
appassionati.
Ora, dunque, la stazione di servizio cambia gestione, siamo certi passando in mani
solerti e da lavoro. Alfredo, abitante a Recco
con la famiglia e un bellissimo figlio, ha
grandi capacità e idee da vendere e il distributore sta già decollando verso una
clientela contenta di fare anche il pieno di
simpatia e cortesia. E tutto aiuta per una
guida prudente come proprio lui sa dire nel
tipico “buon viaggio” in genovese o in genoano, anche se questa ultima notizia potrebbe valere un'altra intervista.
Piazzale Europa 16 - 16036 Recco (Ge)
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ECCORECCO • NUMERO 65 • AGOSTO-SETTEMBRE 2015 • 5
SPORT L’ASSOCIAZIONE RECCHESE BLACKWAVE SI RIVOLGE ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Recco, surf e turismo
Nata da poco, BlackWave ha già coagulato
molti appassionati dello sport e addirittura riscosso l’interesse di MTV e Tim.
Pubblichiamo la lettera che l’associazione ha inviato agli organi di stampa.
Con la presente desideriamo informare di
quello che è la realtà di Recco rispetto a Blackwave a.s.d. e Blackwave Surf Shop.
Blackwave a.s.d. è un’associazione sportiva che si occupa della promozione di
sport quali surf, kayak, sup e windsurf. Tra
le attività e proposte turistiche offerte spiccano i centri estivi dedicati ai bambini dai 5
ai 14 anni, i tour guidati in kayak e sup, l’attività di scuola di surf, l’organizzazione di
eventi e manifestazioni sportive che portano a Recco ogni anno una grande quantità
di persone.
Per capire di cosa si sta parlando riportiamo alcuni dei dati registrati nella sola ultima stagione estiva, dal 1 maggio 2015:
• Il Recco Surf Festival, evento di un giorno all’insegna del surf e divertimento i pieno stile californiano, ha contato nell’arco della giornata più di 4000 presenze.
• Le collaborazioni coi centri estivi han-
no portato più di 300 bambini a settimana.
• Vengono organizzate attività promozionali per bambini anche al di fuori dei centri
estivi per offrire supporto alle famiglie di lavoratori.
• Più di 1200 persone hanno partecipato
ai corsi e attività organizzate.
• 154 sono gli associati a Blackwave a.s.d.
che vengono regolarmente a Recco per fare
attività sportiva.
• Vari tour operator propongono all’estero le nostre soluzioni turistiche legate all’outdoor. Innumerevoli sono le gite organizzate per gruppi di francesi, svizzeri, tedeschi ed inglesi alla scoperta dell’Area Marina Protetta del Parco Naturale di Portofino.
• MTV, quarta rete nazionale per importanza, ha girato una fiction sul surf a Recco
in collaborazione con Blackwave a.s.d., e andata in onda in prima serata.
• TIM, la più importante azienda di telefonia italiana, ha girato uno spot pubblicitario utilizzando come tema il surf ed appoggiandosi a Blackwave a.s.d. per la realizzazione.
Tutto questo rischia di sparire per sempre
dal territorio di Recco per via di un decreto
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legge che vieta la pratica del surf, attività di
punta proposta da Blackwave. Attività che
non solo porta turismo a Recco dando da lavorare anche agli altri esercenti, ma che educa anche al rispetto e la sicurezza in mare.
Questa comunicazione non vuole essere
una protesta, ma una richiesta di tutela da
parte del Comune di Recco ad impegnarsi a
riconoscere Blackwave a.s.d., visto l’operato ed il suo notevole apporto ed impegno turistico, come scuola di surf qualificata ed abilitata ad esercitare e proporre corsi in una
zona di mare dedicata alla scuola di surf ed
alla pratica di free surf durante il periodo della balneazione. Blackwave si impegnerebbe
inoltre a segnalare a tutti i surfisti esterni alla
scuola e bagnanti la suddetta zona dedicata
al surf mettendo bandiere segnaletiche a proprie spese.
Aiutateci a salvare lo sport ed il turismo
in questa splendida regione.
BLACKWAVE ASSOCIATION
Passeggiata Punta Sant’Anna, box 10 - Recco
cell. 333.2515349 - web: www.blackwave.it
Al momento di andare in stampa, giunge
notizia di un rapido interessamento del
Comune per trovare una soluzione che
possa garantire l’attività sportiva senza
penalizzare la balneazione e salvaguardare la sicurezza per entrambi.
PASSIONI MARCO BERETTA È UN GRANDE CONOSCITORE DELLE PIÙ DIVERSE E RARE VARIETÀ
«La mia passione per l’orto»
ANDREA REVELLO La prima passione è stata
verso i fiori, la camelia in particolare. Marco Beretta se ne innamora quando inizia a lavorare in qualità di giardiniere alla Villa Durazzo di Santa Margherita Ligure. La camelia era un fiore di gran moda nell’Ottocento;
era ed è particolarmente diffusa nella nostra
regione.
Ma andiamo per ordine. Dove ha appreso i segreti del giardinaggio?
Sopra, Marco Beretta. Sotto, in senso orario: melanzane “Turkish Orange”, una pesca “Bianca di Leivi”, frigitielli, un pomodoro “Marianna’s Peace”. A destra, varietà di pomodoro.
«Quando ero ancora studente universitario avevo trovato lavoro, con un contratto a
progetto, nel settore tecnologico in Comune
a Recco. Dai giardinieri, e da uno in particolare, Marco Sciuto, ho appreso la passione per la coltivazione e la cura delle piante.»
Lavoro e passione che non hanno intralciato la conclusione degli studi e il conseguimento della laurea in Storia medievale, attestato che però ha trovato spazio nel cassetto,
lasciando il campo a
guanti e cesoie.
E alla zappa. Anche
perché nel frattempo
l’interesse del trentottenne Beretta agricoltore si è spostato verso
frutta e ortaggi. E l’aver
appreso, con le camelie,
i segreti di talee e innesti si è rivelato importantissimo con piante e
alberi. «Qui andiamo a
parlare di qualcosa che
mi porto dietro, oserei
dire, a livello di DNA –
racconta divertito Beretta. – I miei nonni
hanno sempre lavorato
la terra e in casa ho
sempre avuto frutta e
verdura in grandi quantità e qualità. E uno
zio era noto per essere un esperto di innesti.»
Così, ritrovare oggi una particolare varietà di mela o di prugna che si consumava due
o tre generazioni fa (e che si credeva persa)
rappresenta una piccola conquista e dà luogo a emozioni difficili da comprendere. «Soprattutto per chi sceglie la frutta al supermercato in base all’aspetto esteriore e pensa che la mela più rossa e brillante sia anche
la più buona.»
Brillano gli occhi a Beretta quando racconta le caratteristiche delle prugne Buin
buccuin, piuttosto che dei fichi Binella o dei
Bizzarria di Sori, varietà che coltiva nel suo
terreno di Avegno, in Costa di Campassi.
Nelle stesse fasce coltiva il peperoncino
Diavolicchio calabrese, le mele Diacciata e
le pere Bugiarde. E poi ci sono nomi per
niente genovesi: parlando di pomodori, i
Neri di Crimea e i Cherokee purple e ancora
i Marianna’s Peace.
Quest’ultimi, tra le varietà più apprezzate al mondo, devono il nome, racconta Beretta, ad un episodio della seconda Guerra
mondiale. «Marianna
era una bambina boema che le vicende belliche separarono dalla
propria famiglia. Riunitasi ai suoi cari solo
nel 1955, si sposò qualche anno dopo e si trasferì in America, portando con sé i semi di
pomodoro che suo padre le aveva lasciato
prima di di essere deportato. Sembra che la
tradizione dei semi di
questi pomodori si tramandi addirittura dai
primi anni del 1900.»
Si capisce che la
passione di Beretta non
è solo limitata alla sperimentazione e al lavoro nell’orto. «Mi piace
conoscere le origini e la storia delle varietà
e delle cultivar. E riscontro un aumento delle persone come me, soprattutto giovani, che
nutrono i miei stessi interessi.» E navigando
sulla rete si scopre che alcuni vivai hanno colto la tendenza e mettono a disposizione degli agricoltori un’ampia scelta di piante e semenze.
Nell’insieme tutto si colloca nel ritorno al
consumo di prodotti genuini della terra,
aspirazione però spesso vanificata dalle forze in gioco, che fanno prevalere, anche in
questo settore, l’aspetto economico a discapito di qualità e genuinità.
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ECCORECCO • NUMERO 65 • AGOSTO-SETTEMBRE 2015 • 7
NOVANT’ANNI FA NELL’INCIDENTE PERIRONO DUE MARINAI VENTUNENNI DI CAMOGLI E SAN ROCCO
La tragedia del “Veniero”
TINA LEALI RIZZI Mancano venti giorni al termine del servizio militare, perciò Vittorio
Prospero Cordiglia lascia a cuor leggero i
suoi famigliari sapendo che tornerà presto.
Invece,ad entrare nella sua casa di San Rocco
di Camogli non sarà lui, ma il tessuto nero
per confezionare gli abiti da lutto per la madre e le sorelle, donato dal Comune.
Un tragico destino ha unito, in tempo di
pace, il 26 agosto 1925, due giovani camogliesi: il sottocapo nocchiero Giuseppe Pecoraro ed il marinaio Vittorio Cordiglia, entrambi ventunenni. Il dovere li richiama in
servizio per una delle tante esercitazioni navali sul sommergibile SEBASTIANO VENIERO e
su questo incontrano la morte, con i cinque
ufficiali e gli altri 41 membri dell’equipaggio,
in gran parte liguri.
Fin dalla sera del 25 agosto si sono appostati in prossimità di Capo Passero. L’ordine del comando superiore è di attendere il
passaggio della squadra nemica, per simulare un attacco. Tutto sembra essersi svolto
come previsto: nessun allarme, nessuna anomalia registrata nel corso dell’operazione.
Solo la mattina del 26, quando i mezzi navali
rientrano alla base, ci si accorge che uno, il
VENIERO, manca all’appello. Vengono subito
avviate le ricerche con aerei e cacciatorpediniere, con scandagli e sciabiche; per parecchi giorni, con ogni mezzo disponibile,
centinaia di uomini perlustrano infruttuosamente palmo a palmo il tratto di mare interessato dall’esercitazione. Anche le ricerche
idrofoniche non danno alcun risultato.
Agli inizi di settembre si incominciano a
rilevare le prime tracce: alcuni pescherecci
notano larghe chiazze di olio e nafta nei
pressi di Capo Murro di Porco, una punta
rocciosa a sei miglia da Siracusa. Si attribuiscono al sommergibile scomparso e nuovamente, sui giornali nazionali, si parla di
numerosi mezzi impiegati nelle ricerche.
Quaranta palombari e tante navi: pare che
veramente si voglia far luce su una tragedia
ancora inspiegabile. Si ipotizzano cedimenti
A sinistra, Pecoraro e Cordiglia (rispettivamente primo e secondo da destra nella fila di quattro). Sopra, Il VENIERO con
l’equipaggio schierato (foto di Ernesto Danei, da “Il Golfo”
di giugno 2002). In alto, la lapide che ricorda le vittime, murata nella puddinga di Punta Chiappa (foto G.B. Olivari).
delle strutture, imprudenze, manovre azzardate, in netto contrasto con quanto contengono i documenti che attestano la grande
esperienza del comandante quarantenne,
Paolo Vandone, e l’ottimo stato del mezzo
navale, controllato pochi giorni prima dell’inizio delle manovre. Nel rapporto ministeriale l’affondamento del sommergibile è
liquidato come determinato da cause imprecisabili, che esulano dalle umane previsioni
e possibilità. Nessuno avanza la supposizione che l’affondamento possa essere stato
causato da un fattore esterno.
Il segreto legato alla fine del VENIERO
viene conservato per parecchi giorni su una
nave cisterna, la CAPENA, in navigazione per
Londra. Qui sbarca il direttore di macchina
Vito Ingrassia, ufficialmente per sposarsi. In
realtà gli preme dire quello che ha più volte
sostenuto durante il viaggio, ossia l’ipotesi
che la nave cisterna abbia speronato il sommergibile. Rientrato in Italia lo dichiara a Genova ai dirigenti della Società di navigazione
“Roma”, ricevendo l’invito da uno di loro di
non diffondere la notizia. La denuncia del-
l’incidente di capo Passero viene invece presentata anche all’autorità marittima militare
della Spezia e fa rapidamente il giro della penisola, inducendo chi di dovere a trasferire
la CAPENA in bacino, dove, nella chiglia, vengono riscontrate e fotografate le tracce del sinistro.
Si aprono due inchieste nel corso delle
quali molti uomini dell’equipaggio dichiarano di aver avvertito, la mattina del 26 agosto, un forte colpo che non poteva certo essere scambiato per una linguetta di mare,
un’onda anomala alla quale si era accennato
sul giornale di bordo. Il fatto che al termine
del processo che ne segue il comandante
della CAPENA venga assolto non meraviglia
più di tanto: la nave appartiene alla Società
di navigazione “Roma”, che conta tra i soci
personalità molto influenti. Circostanza questa che spiega numerose omissioni, anche il
fatto che una volta segnalato il punto dell’incidente, non si sia provveduto ad accertare quanto successo, sostenendo che il sommergibile giaceva su un fondale di 92 metri.
A distanza di 68 anni, nel 1993, Enzo Maiorca ritroverà e visiterà il VENIERO, che in realtà si trova a circa 50 metri, una profondità
che avrebbe potuto permettere di svelare
molto prima tutti i segreti tenuti nascosti per
oltre mezzo secolo in quel sommergibile.
PIAZZALE EUROPA 30 • RECCO • TEL. 0185 723961
LA PROVOCAZIONE LE CONSIDERAZIONI DI UN “RECCHELINO” CONVINTO... ALMENO FINO A IERI
Mi piacerebbe un bel Comune
Eppure mi piacerebbe... mi piacerebbe che
Uscio e Avegno con Recco e Camogli formassero un unico Comune. Le leggi della Repubblica consentono, con una serie di procedure piuttosto lente e laboriose che Comuni
interessati a superare le proprie piccole dimensioni che sovente si trasformano, specie
in tempi di vacche magre economiche, in centri più grandi, con maggiore peso anche economico e finanziario. Recco con i suoi quasi 10 mila abitanti, più i 5 mila di Avegno e
Uscio ed i 5.500 di Camogli potrebbero formare un unico agglomerato di oltre 20 mila
abitanti su una superficie di circa 40 chilometri quadrati.
Da tempo sono fautore di una legge statale che riduca d’imperio, com’è già acaduto in Belgio, il numero dei Comuni portandoli
ad un numero di abitanti non inferiore almeno a 5 mila, successivamente elevabile a
10 mila. Sarebbe molto più semplice e più facile, dando un anno di tempo ai Comuni minori di scegliersi il Comune “fratello” con cui
unirsi o meglio i Comuni con cui confluire.
Trascorso l’anno lo Stato, o la Regione su sua
delega, dovrebbe agire d’imperio.
La Liguria è un caso evidente di frammentazione comunale. Su 236 Comuni regionali ve ne sono circa un centinaio che non
hanno una popolazione superiore ai mille abitanti. Nell’area della Città metropolitana genovese ve ne sono alcuni che non raggiungono i 100 abitanti. Retaggio, certo, della conformazione regionale, della difficoltà delle antiche vie di comunicazione, delle disposizioni
francofile per cui ad ogni campanile parrocchiale doveva corrispondere un Comune. Vecchie storie di vecchi tempi, arrivate fino a noi
(con capofila Camogli)
un territorio più ampio di quelli che erano rispettivamente abituati a considerare? Ed un
Consiglio comunale in cui sedessero persone rappresentanti degli abitanti di Uscio, Avegno, Recco e Camogli, obbligate a tener in
conto i problemi suggeriti da quattro diverse comunità umane? Sarebbe una bella prova di maturità democratica e di allenamento a tener in conto anche necessità fino a ieri
sconosciute su orizzonti più ampi
Avegno e Uscio esprimono ancora realtà
sane, lavoratrici, industriose, ubicate in un panorama vallivo non ancora congestionato.
Recco come centro commerciale esteso e
come sede di una tradizione gastronomica originale che ha trovato ampie estensioni in tutti i centri vicini, e di servizi professionali in
grado di soddisfare le esigenze di 20 mila abitanti. E poi alcuni progetti per riprendere in
mano e rilanciare una tradizione sportiva addormentatasi nell’assoluta indifferenza.
Andiamo a Camogli, già la Città dei Mille Bianchi Velieri, con il suo porto, il suo centro storico indenne, le bellezze del Monte di
Portofino con Portofino Vetta, Punta Chiappa e San Fruttuoso, tutte perle inserite nel
nuovo Comune che sogno. E poi il Teatro Sociale di prossima apertura, una serie di alberghi di cui uno fra i più noti d’Italia, un Museo Marinaro da fare invidia, una Biblioteca
comunale ricchissima, la sede dell’Istituto
Nautico da sempre vera Università del mare
riconsciuta da tutta l’Italia marittima, tutte testimonianze di una cultura vissuta, tramandata, curata. Fino ad ora a livello cittadino e
un domani, auspico, estesa anche ai centri viciniori. Insomma una sfida la lanciare oggi per
superare orizzonti comunali ristretti e cominciare a guardare il mondo con occhi più
abituati a guardare lontano, come fanno i
montanari ed i marinai.
SANDRO PELLEGRINI
Il pannello luminoso della Città Metropolitana di Genova a
San Rocco di Recco, che riporta sul display data, ora e temperatura. Sul piccolo magazzino rosa è rimasta la targa:
“Provincia di Genova” S.S. 333 “di Uscio” km. 1+710.
immutate se si escludono alcuni interventi
unificatori degli anni 1927-29 e la costruzione
di alcune nuove città modello degli anni
1930.Oggi però è concesso ai Comuni che lo
ritengano di unirsi per formare dei nuovi centri amministrativi e politici in grado di fornire
maggiori servizi e quindi maggiori soddisfazioni agli abitanti. Basta volerlo e studiare il
modo migliore per realizzare l’obiettivo. A me
piacerebbe vedere un unico Comune che abbracciasse i tre centri della “Valle del tempo”
con l’appendice forte di Camogli. Potrebbe essere proprio l’unione con Camogli a dare un
nuovo tocco di vitalità ad un centro unificato che volesse avere un proprio peso all’interno della nuova Città Metropolitana genovese e significasse qualche cosa di originale
nell’intero tessuto regionale.
Vi immaginate un Consiglio comunale in
cui sedesse un Sindaco espressione di Camogli, poi uno di Recco, uno di Avegno ed
uno di Uscio, obbligati tutti a guardare più
avanti della punta del proprio naso? Ed a tenere conto delle necessità e dei problemi di
Alcune marche:
Almo Nature
Friskies
Gourmet
Hill’s
Lifecat
Naturina
Pro Plan
Via Filippo da Recco 19
Royal Canin Tel. 370 3130306
Schesir
Aperto da lunedì a sabato 9.30-13.00
Sheba
Stuzzy
chiuso mercoledì pomeriggio
Trainer
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nuova apertura
di Edoardo Caliogna
e 15.30-19.30
Tutto per
cane • gatto • cavie
conigli • pappagalli
canarini • pesci • tartarughe
di terra e d’acqua
Inoltre: pellet, sementi
e terra per fiori
* per importi oltre 30 euro
Sullo scorso numero abbiamo intervistato Giuseppe Grabarino, presidente dell’Unione dei Comuni della Valle del Tempo, ovvero Avegno e Uscio.
Sull’argomento, abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo un lettera di Sandro
Pellegrini.
ampio parcheggio / consegna a domicilio* / vasto assortimento
ECCORECCO • NUMERO 65 • AGOSTO-SETTEMBRE 2015 • 9
CRONACA UN PUBBLICO INCANTATO ASSISTE ALL’EVENTO PROMOSSO DALL’ASSOCIAZIONE ELINOR
Concorso canoro, un successo
ECCORECCO È nata un po’ in sordina, ma sabato 1° agosto, sul lungomare, la serata conclusiva della manifestazione ha richiamato
l’interesse di centinaia di persone che si sono
intrattenute senza lesinare applausi di approvazione.
Stiamo parlando del “Premio Città di
Recco”, concorso canoro organizzato dall’associazione culturale “Elinor” di Asti sotto la direzione artistica di Marco Gnecco e la
direzione musicale di Alessandro Arbocò. La
finale del concorso, alla sua prima edizione,
ha visto sfidarsi 19 artisti talentuosi accompagnati da una grande orchestra di ben
trenta elementi. Da qui il grande successo di
pubblico e la riscoperta di uno spettacolo musicale che può amalgamare, difronte al palco, le persone più diverse, ammaliate dalla
bella musica e dal bel canto, oltre che colpite
da un notevole impatto scenografico.
Per la categoria giovani, i finalisti sono stati: Jemi Alafleur di Asti, Annalisa Camperi di
Recco, Alessandra Doria di Gorizia, Romina
Lannocca di La Spezia, Beatrice Rebechi di
La Spezia, Alice Scibetta di Alessandria, Ludovica Vatteroni di Sarzana. Per la categoria
big: Ilaria Barbieri di Genova, Sara Bonora di
Pisa, Monica Colanese di Trento; Zarino
Domiziana di Vercelli, Davide Lazzarini di Varese, Giada Mercandelli di Brescia, Silvia Olivieri di Genova, Stefania Pertica di Genova,
Margherita Pettarin di Gorizia, Silvia Picasso di Recco, Alessia Rolla di La Spezia e Daniela Scarlata di Genova.
Sopra, l’orchestra con gli
organizzatori e i tecnici.
A sinistra, il gruppo dei
concorrenti premiati.
Una giuria di grandi professionisti – Giovanni Maria Lori, Massimo Elice, Monica Merello, Giul io Balzer e presidente il Maestro
Adelmo Musso – ha decretato i seguenti vincitori: Domiziana Zarino, Premio Ascom; Ilaria Barbieri, Premio giuria popolare; Silvia Olivieri, Premio dell’orchestra. Per la categoria
Giovani, prima classificata Ludovica Vatteroni,
seconda Romina Lannocca, terza Jemy Alafleur. Per la categoria Big, prima classificata
Margherita Pettarin, seconda Daniela Scarlata,
terza Sara Bonora.
La splendida riuscita della prima edizione ha convinto gli organizzatori a prenotare
una serata dell’estate recchese 2016.
Info: www.associazioneelinor.com.
Automobile Club delegazione di Recco
Via Cavour 5 (all’inizio della Via Aurelia in direzione Genova)
tel. 0185 739188 • fax 0185 738095 • [email protected]
Orario
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Situazione pagamenti
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Cambio di residenza
Radiazione per esportazione Rinnovo (Medico in sede)
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Visure PRA
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lunedì: 13.00-14.00
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10 • AGOSTO-SETTEMBRE 2015 • NUMERO 65 • ECCORECCO
8.30-16.30
8.30-13.00
8.30-13.00
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AGOSTO-SETTEMBRE 2015
CROCE VERDE RECCO
| Via Milite Ignoto 17 | Tel. 0185.74234 | www.croceverderecco.it |
UNA STRAORDINARIA BENEFATTRICE
REGALA ALLA CROCE UNA NUOVA AMBULANZA
«Ho pensato che donare un’ambulanza fosse un modo per aiutare tutti
senza distizione di età, sesso, colore della
pelle: un’ambulanza può servire a tutti,
in qualsiasi momento» . Inizia con queste
parole di generosità trasversale l’intervista a Lidia Zampedroni, signora milanese doc di zona Sempione, ma da sempre legata al Golfo Paradiso, donatrice
della nuova ambulanza Renault Master,
inaugurata domenica 26 luglio in occasione della Festa Sociale della Croce
Verde Recco.
Come le è venuta l’idea della donazione?
«Da tempo cullavo questo pensiero, vedendo le scritte dei donatori sulle fiancate dei mezzi di soccorso: poi un giorno
passando davanti la sede della Croce
Verde mi sono decisa e sono entrata per
realizzare la mia intenzione.»
Quale motivazione dietro questo importante atto di generosità?
«È stato un modo per rinnovare il ricordo
di mia figlia Fulvia Orlandi, mancata a 20
anni in un incidente a Recco la sera di Pasqua del 1976. Lei era molto legata alla
città, passava qui tutte le estati e aveva
coltivato numerose amicizie con tanti
coetanei recchelini soprattutto nell’ambiente sportivo degli allievi della Pro
Recco pallanuoto.»
Senza dubbio è riuscita nel suo intento
con un nobile gesto.
«Credo di sì. Penso di aver risvegliato il
La straordinaria benefattrice, Lidia Zampedroni, e la madrina, Linda Carbone.
ricordo di mia figlia in tanti suoi amici,
oggi divenuti uomini e donne fatti e finiti,
personalità conosciute nella città che lei
tanto amava e che le ha regalato bei momenti di giovinezza. Qualcuno dopo la
cerimonia mi ha riconosciuta e abbiamo
rinnovato il legame di mia figlia con
Recco. Avrei potuto donare l’ambulanza
a Milano, ma non sarebbe stato un gesto
intimo e motivato.»
Un legame profondo, quello della sua famiglia con Recco e il Golfo Paradiso.
«Ho frequentato questa zona per molti
anni. Ricordo quando, appena finita la
guerra camminai sulle alture da Bogliasco sino a Megli e mi trovai davanti la
città completamente rasa al suolo dai
bombardamenti. Poi l’acquisto della casa
a Recco nel 1970 e da lì in poi tanti anni
trascorsi qui.»
Un legame ben radicato quindi, tanto che
si potrebbe definirla recchelina d’adozione. Anche la scelta della madrina dell’ambulanza testimonia questo fatto.
«Ho voluto come madrina la signora
Linda Carbone, milanese d’adozione,
grande amica di famiglia e originaria di
Testana, con la quale mia figlia ha condiviso tanti momenti di villeggiatura.»
Dalle parole della signora Zampedroni traspare un grande attaccamento verso
Recco, di cui conosce storia e tradizioni.
È consapevole che, con questo gesto di
generosità verso tutta la comunità entrerà a tutti gli effetti nella storia della
Croce Verde in quanto Socia Benemerita
e quindi di riflesso dell’intera città?
«Sono lusingata di ciò, proprio perché ho
voluto fare qualcosa che potesse essere
d’aiuto a tutti quanti, in ricordo di Fulvia.»
A.G.
TANTO CALDO E TANTO ENTUSIASMO: UNA FESTA SUPER
Come ogni anno è arrivata puntuale
la festa della nostra Croce Verde! Le tre
giornate sono state baciate dal sole e
questo ci ha permesso di far vivere a
tutti i partecipanti un meraviglioso clima
di festa! Recchelini e turisti si sono seduti ai tavoli per gustare le prelibatezze
preparate dalla nostra cucina: trofie, ravioli, acciughe fritte, patatine e molto altro. Nella serata del venerdì i “Les
Crikò” hanno fatto ballare tutta la passeggiata con le loro coreografie mentre il
sabato è stata la volta dei magnifici “Divina”, che hanno offerto uno spettacolo
entusiasmante. Nella giornata di domenica si è svolta l’inaugurazione della
nuova ambulanza, donata dalla signora
Lidia Zampedroni in memoria della figlia
Fulvia, benedetta da Don Matteo e a cui
hanno partecipato alcune nostre consorelle con il tradizionale scambio dei gagliardetti e sbandieramento da parte degli alfieri. La serata è poi proseguita con
l’animazione del gruppo country “The
Wanted” e con la musica dal vivo dei
“Last Train country band”.
Un’altra festa è finita, un altro anno è passato e come sempre i volontari della fantastica Croce Verde di Recco non hanno
deluso le aspettative. Nonostante il caldo i nostri ragazzi (e i nostri non più ragazzi!) hanno regalato il loro tempo per
questa causa meravigliosa, montando e
smontando lo stand, cucinando, pulendo
e occupandosi di tutto in maniera impeccabile come sempre.
Il ringraziamento va a loro per primi, che
sono la risorsa più preziosa della nostra
Pubblica assistenza, e senza i quali noi
non potremmo vivere e offrire il nostro
servizio alla popolazione. Un grazie speciale va anche a tutti coloro i quali hanno scelto di venire a mangiare da noi, anche sfidando la fila alla cassa (perché
dove si mangia bene c’è sempre tanta
gente!). Ultima ma non ultima menzione
va fatta ai numerosi commercianti di
Recco (e non solo) che hanno contribuito alla realizzazione della festa.
Nel darvi l’arrivederci all’anno prossimo
con la nostra cucina, vi ricordiamo anche
che la Croce Verde di Recco è sempre
Pronto Soccorso in azienda
La Croce Verde organizza i corsi previsti dalla Legge 81/2008
L’articolo 15 del D.Lgs. 626/94 (sulla sicurezza negli ambienti di lavoro) dispone che il Datore di Lavoro:
- deve prendere i provvedimenti necessari in materia di pronto soccorso e di
assistenza medica di emergenza, stabilendo i rapporti con i servizi esterni
anche per il trasporto dei lavoratori infortunati;
- deve designare uno o più lavoratori incaricati dell’attuazione del pronto
soccorso.
Informazioni al numero 0185.721037
aperta e sempre in “movimento” con iniziative, feste e divertimento perché il volontariato è anche questo! Vi aspettiamo!
S.B.
DONATORI SANGUE
Nelle mattine dei primi tre venerdì
del mese, presso la nostra sede di
via Milite Ignoto, un’autoemoteca
AVIS è presente con il personale
medico per le donazioni, con inizio
alle ore 7.30. Info: 0185.721037
Aiuta la
E VERDE RECCO
CROC
......................................................
........
La Croce Verde ha bisogno di tutti…
tutti hanno bisogno, prima o poi,
della Croce Verde…
Iscriviti come SOCIO SOSTENITORE
Tessera di euro 15 annuali.
Iscriviti come MILITE
Puoi scegliere l’attività più confacente
con la tua disponibilità di tempo.
Iscriviti come DONATORE DI SANGUE
La collaborazione con AVIS ti garantisce
un ottimo servizio. Date di prelievo: autoemoteca presso la Croce Verde i primi
3 venerdì del mese dalle 7.30.
MALTEMPO ANCHE UN SECOLO FA COLPITI DA QUELLE CHE OGGI SONO DETTE “BOMBE D’ACQUA”
La catastrofica alluvione del 1915
ECCORECCO Un secolo fa, era il 25 settembre 1915, una alluvione dalla straordinaria intensità colpì il levante del Golfo Paradiso; Recco
e Camogli subirono ingenti danni.
Un nubifragio imperversò con estrema violenza tutta la mattina.
A Recco il torrente esondò, facendo crollare il ponte sull’Aurelia e
travolgendo le altre passerelle pedonali. Alcune case crollarono e vennero asportate dalla furia delle acque. Gli orti vennero distrutti. Le
comunicazioni telefoniche si interruppero, l’acqua allagò strade e piazze, ostruendo quasi completamente la viabilità e danneggiando le attività a piano strada.
A Camogli stessa entità dei danni, con innumerevoli frane e crolli. Ma fu San Fruttuoso a subire maggiormante la furia della acque.
«Alla mattina piovigginava, improvvisamente è venuto buio ed è
caduta una enorme quantità d’acqua in brevissimo tempo, dal monte sono venute giù grandi quantità di pietre e terra trascinate dall’acqua
e si sono create numerose frane.
La casa degli Scogli Grossi è rimasta in piedi tra due grandi frane e tutti quelli che erano in casa tra cui il piccolo Eugenio sono stati tratti in salvo da Antonio Bozzo (Guerin) del Mulino, che li ha presi dallo scalo e depositati sotto il Mulino, si sono poi rifugiati dai parenti nella villa Davidin du Mou.
Una grande frana era venuta anche nella zona al di là del Mulino verso Camogli, dove alcune case sono rimaste allagate e gli occupanti si sono rifugiati dai parenti nella zona del Generale. Contemporaneamente anche a San Fruttuoso si è verificata una precipitazione tale d’acqua che ha trascinato a valle grandi quantità di
terra e pietre che ha portato via il fronte della chiesa e un pezzo della casa di fronte. Nello stesso tempo si è creata la spiaggia, che c’è
tuttora, dove invece prima l’acqua arrivava fin sotto le arcate dell’Abbazia.»
Il testo virgolettato è il ricordo di Eugenio Bozzo (1911-2003), riportato dal sito www.comunitadipuntachiappa.it.
Nel bacino di San Fruttuoso è presente il “Fosso dell’Alluvione”
a ricordare il tragico evento del settembre 1915.
Sopra, Piazza Speroni a Recco. Sotto, il porto di Camogli (Foto Ferraris).
ECCORECCO • NUMERO 65 • AGOSTO-SETTEMBRE 2015 • 13
BENESSERE
IN CUCINA
SINDROME DEL RIENTRO
INSALATA DI POLLO
Al ritorno delle vacanze si può rimanere vittime della “sindrome da rientro al lavoro”.
In città ci aspettano non solo gli impegni
aziendali, ma anche le corse, il traffico, il telefono,gli appuntamenti: in una parola la
vita di tutti i giorni. Per questi motivi il rien-
Come organizzare un pranzetto leggero
e stuzzichevole, prima di andare in
spiaggia? Proponiamo un piatto veloce,
facile da preparare e da gustare sia a
pranzo che a cena: Insalata di pollo con
verdure crude! Incominciamo dagli ortaggi che vanno lavati bene e lasciati ad
asciugare. Tagliare a julienne 3 carote
scegliendole di misura media perché
sono più tenere, un peperone rosso o
giallo privato di semi e coste interne
bianche e qualche cetriolo, aggiungere
dei sottaceti assortiti, del formaggio tagliato a striscioline del tipo Edamer o fontina, delle olive verdi fatte a rondelle e
una manciata di olive nere, aggiungere
3 o 4 gambi di sedano bianco, anch’esso tagliato a rondelle, poi mettere il tutto in un piatto di portata e mescolare.
Preparare la salsa per condire l’insieme:
tro dalle vacanze viene spesso vissuto con
ansia, con preoccupazione e con la sensazione di non riuscire a fronteggiare tutti le
incombenze che invece durate l'anno affrontiamo con una certa disinvoltura. Il
rimpianto per le vacanze finite può addirittura riflettersi sul piano somatico, determinando la comparsa di astenia, calo dell’attenzione, mal di testa, scarsa energia, diffuso senso di malessere ma anche disturbi
digestivi, dolori muscolari, insonnia e sbalzi d’umore.
Addirittura l'Istat (ovvero l'Istituto italiano
di statistica) afferma che oltre il 10% della
popolazione italiana ne venga colpito. Come
affrontare pertanto questa vera e propria
emergenza?
La prima buona regola è quella di ricominciare tutto con gradualità, ad esempio evitando di rientrare in città la sera dell'ultimo
giorno utile, con la prospettiva di ricominciare a lavorare poche ore dopo. Poi consumare frutta e verdura in abbondanza e,
se possibile, conservare un poco le abitudini
prese in vacanza.
Ma se tutto questo non basta potete far ricorso alla fitoterapia che può fornire rimedi efficaci contro stress, stanchezza, tono
dell'umore, agitazione e nervosismo. Per il
consiglio più appropriato rivolgetevi alla vostra farmacia o parafarmacia di fiducia.
mettere in un piatto fondo 2 o 3 cucchiai
di senape, poi altrettanti di maionese e
aggiungere 5 cucchiai di olio extra vergine di oliva, sbattere la salsa con la frusta e renderla liquida e ben amalgamata. Mentre questa salsa si “riposa”, su
una griglia ben calda fare arrostire i petti di pollo, la quantità della carne va misurata in proporzione alla quantità di verdure preparate, al numero dei commensali e il loro appetito. Quando la carne è ben cotta tagliarla a fettine sottili,
poi mischiarle alle verdure precedentemente preparate. Condire il variegato miscuglio con la salsa ben sbattuta e fare
insaporire il preparato per un paio di ore.
Servire in tavola con un buon vinello fresco.
A cura di ANTONIO BOVETTI
IN COLLABORAZIONE CON
ROSTICCERIA NANNI
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14 • AGOSTO-SETTEMBRE 2015 • NUMERO 65 • ECCORECCO
VECCHI GIORNALI
DAI QUOTIDIANI DI AGO-SET 1995
L’organo di Polanesi.
✔ Terminati i lavori di restauro, l’organo di Tomaso Roccatagliata conservato
nella chiesa di Polanesi torna a suonare con il M° Emilio Traverso.
✔ L’Expo mondiale della pittura di Lione ospita uno stand del Consorzio Recco Gastronomica che prepara la focaccia col formaggio per tutti i visitatori.
✔ Un solo giovane disponibile su quattro ricercati per due mesi di contratto di
lavoro socialmente utile, con l’incarico di
provvedere alla pulizia dell’arenile.
✔ Recco difende i botti della festa patronale dell’8 settembre e polemizza con
l’intervento su “Il Lavoro” di Piero Ottone, secondo il quale sono inopportuni,
molesti e ricordano i tristi momenti dei
bombardamenti.
✔ Mare inquinato e divieto di balneazione: così la Pro Recco mette a disposziione dei bagnanti, dalle 12 alle 17.30,
la piscina di Punta Sant’Anna.
✔ L’amministrazione comunale affida
uno studio sulla sistemazione della zona
a mare alla milanese Idrotec.
✔ Un piccolo incendio nell’oleificio
Capurro riporta l’attenzione sull’impianto e sui fastidiosi fumi emessi dalla
lavorazione della sansa di oliva.
✔ Risistemazione del mercatino sotto
l’arcata ferroviaria: ai due banchi di
frutta e verdura e a quello del pesce si aggiunge il fiorista precedentemente in
via Roma.
✔ Vacanza ad Avegno per papere e germani reali trasferitivi dagli animalisti per
tenerli lontani dai botti e dai fuochi artificiali durante la Sagra del Fuoco.
✔ Duecento metri di condotta fognaria
da rifare, dalla via Aurelia fino a Punta
Sant’Anna; i lavori inizieranno a fine stagione balneare.
✔ Fissate le tariffe dei servizi scolastici per i residenti: mensa materna 3.300
lire, elementare 3.500, medie 3.700.
Scuolabus 120.000 lire. Tariffe molto
più elevate per i non residenti.
IN LIBRERIA
✤ LA SCOPERTA DELLA CITTÀ MEDIEVALE E CANNONI L’ATTIVITÀ DELL’UFFICIO BELLE ARTI E STORIA DEL COMUNE DI GENOVA (19071942) Di Lucina Napoleone. Durante gli
anni che vanno dal 1907 all'inizio della
Seconda Guerra Mondiale, il centro di
Genova è interessato da una serie di interventi che portano alla luce cospicui
frammenti della città medievale. La
quantità di ritrovamenti permise
ai protagonisti della vicenda di pensare al centro della città come ad una zona archeologica e a contrastare lo sviluppo urbanistico incontrollato. De Ferrari editore, 210 pp,
18,00 euro
✤ IL LUPO BIOLOGIA E GESTIONE SULLE ALPI E IN EUROPA Di Francesca Marucco. I lupi stanno naturalmente recuperando
i loro areali originari in Italia, sulle Alpi e non solo. Questo nuovo millennio è infatti un momento positivo per le
popolazioni di lupo in Europa, che sono per la maggior parte in crescita sotto il profilo sia demografico sia geografico. La grande sfida per la conservazione del lupo nel prossimo futuro è riuscire a sviluppare un regime di convivenza
tra questo grande carnivoro e le attività antropiche, sulla base
della conoscenza della specie e di dati oggettivi della sua presenza,
e questo libro rappresenta un contributo in questa direzione. Il
Piviere editore, 177 pp, 20,00 euro
✤ LUZZATI E I MEZZARI GENOVESI A cura di Marzia Cataldi Gallo. Il volume esplora, da una parte, con un saggio di Roberta Lucentini, il particolare rapporto di Luzzati con la M.I.T.A. (Manifattura Italiana Tessuti Artistici, per la quale l’artista ha realizzato numerosissimi disegni per tessuti e arazzi) e più in generale
con la produzione di tessuti decorati, e
per raccontare dall’altra, con un saggio
di Marzia Cataldi Gallo, la storia del
“mezzaro” genovese. Il canneto ediotre,
74 pp, 15,00 euro
✤ TRACCE SFUMATE STORIE DI JAZZ CHE LE
STORIE DI JAZZ NON RACCONTANO Di Roberto G. Colombo. In questo libro si parla di
Henri Crolla, Bill Barker, Ronnie Singer,
Alfio Grasso, nomi
poco noti al grande pubblico ma le cui vicende non sono meno straordinarie delle disavventure di Sonny Rollins e Coleman Hawkins
riuniti in sala di incisione o della versatilità di
quella che, a metà degli anni Quaranta, era la
regina delle chitarre elettriche. Erga edizioni,
160 pp, 14,00 euro
✤ NON IMITO DJANGO REINHARDT LA DISTONIA
FOCALE DEL MUSICISTA: MALATTIA O DERAGLIAMENTO
EMOTIVO? i Roberto G. Colombo. La distonia focale è un male oscuro, da molti considerato incurabile. Sembra che quella dei musicisti sia
la categoria più a rischio. La buona notizia è che di distonia focale non si muore. Ma è un genere di guaio che può distruggere un sogno, rovinare una carriera, vanificare anni di sacrifici, demolire una ragione di vita. Essenzialmente si tratta di un disturbo
del movimento caratterizzato da contrazioni muscolari involontarie che ostacolano o impediscono lo svolgimento di una specifica attività, come suonare uno strumento musicale. Due domande:
perché, ad un tratto, la distonia focale? E davvero non c’è nessuna speranza? Erga edizioni, 80 pp, 10,00 euro
in collaborazione con
Via Ippolito d’Aste 2a
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VIA IV NOVEMBRE 37 • RECCO
TEL 0185/722121 FAX. 0185/738972
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VIA DELLA REPUBBLICA, 16 • CAMOGLI
TEL. 0185/777949 FAX. 0185/776571
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Sportello IAT
Vendita biglietti AMT, APT,
Autostradale
Vendita abbonamenti e
biglietti ferroviari
Biglietti Acquario di Genova
Ricariche cellulari on-line di
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Vendita tessere Viacard
Prenotazione e vendita
biglietti dei teatri di Genova
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Comuni di Recco, Camogli e
Avegno
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