Il sistema informativo dell`Asl e la progettazione

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Il sistema informativo dell`Asl e la progettazione
Facoltà di GIURISPRUDENZA
MASTER IN
“MANAGEMENT E FUNZIONI DI COORDINAMENTO
DELLE PROFESSIONI SANITARIE”
- Titolo Project Work “Il sistema informativo dell'Asl e la progettazione di un
database per il dipartimento materno infantile"
Anno accademico 2006/2007
Relatore: professore Donato Limone
Candidato: Ketty Fasciolo
matricola 002082
INDICE
Premessa .................................................................................................3
Introduzione .............................................................................................5
Nascita dell’informatizzazione......................................................................7
Le fasi dei sistemi informativo .....................................................................8
Le Macro aree ......................................................................................... 13
Il sistema MEDTRAK e il sistema TRAKCARE ................................................ 18
Il sistema RIS/PACS ................................................................................ 29
Il sistema FIRST AID................................................................................ 31
Il sistema LAB-TRAK ................................................................................ 32
Intranet aziendale e il sito web istituzionale ................................................ 34
Dipartimento materno Infantile ................................................................. 39
Il database relazionale ............................................................................. 39
Progettazione del database e stato dell’arte................................................. 42
Criticità .................................................................................................. 47
Conclusioni ............................................................................................. 48
Bibliografia ............................................................................................. 50
2
Premessa
Per capire come sia stato difficile informatizzare il territorio occupato dai vari
presidi dell’AUSL, descrivo in poche parole come sia strutturata la mia piccola
regione.
La Valle d’Aosta è la più piccola regione italiana, situata ai confini nord-ovest
della nazione; la sua morfologia è quasi completamente montuosa, infatti, in
questa zona, sono situate le più alte vette del continente europeo e solo il 20%
di esse si eleva al di sotto dei 1500 metri. Come si evince dal nome stesso, la
mia regione si estende lungo una valle centrale, dove, al centro di essa, è situato
il capoluogo Aosta; lungo questa vallata ne derivano numerose altre definite
laterali. Dal punto di vista politico-amministrativo, la Valle d’Aosta è stata la
prima regione italiana ad ottenere lo status di regione autonoma; risale, infatti,
al 1948, la concessione dello statuto speciale. La logica conseguenza che ne
deriva è la grande potestà primaria che la regione gode in ambito legislativo e
amministrativo. Questo potere si riflette anche in ambito sanitario, dove
l’Assessorato Regionale alla Sanità ed Assistenza Sociale è l’unico referente per
l’AUSL.
L'Azienda USL della Valle d’Aosta, di seguito AUSL, nell'erogazione dei Servizi, è
impegnata a raggiungere risultati gestionali attraverso sistemi finora usati dalle
aziende private, senza però dimenticare la propria natura pubblica e quindi i
principi etici che devono comunque caratterizzarne l'attività.
Ogni Unità Sanitaria Locale è un’Azienda pubblica che provvede ad assicurare ai
cittadini del proprio territorio di competenza la generalità dei servizi sanitari.
L'AUSL è dotata di personalità giuridica pubblica e di autonomia organizzativa,
amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica, come stabilito dai
decreti legislativi n° 502 del 1992 e n° 517 del 1993 e dalla legge regionale n°
24 del 1994.
Tra le particolarità della Regione Autonoma della Valle d'Aosta c'è anche quella di
avere istituito una sola Unità Sanitaria Locale che copre tutto il territorio
regionale.
Il compito che la Regione le ha assegnato è quello di garantire adeguati e
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uniformi livelli di assistenza ai cittadini valdostani, sia direttamente, attraverso le
proprie strutture, sia acquisendoli da altri soggetti sanitari accreditati.
L'AUSL assume, pertanto, il compito di assicurare l'offerta di servizi sanitari su
tutto il territorio regionale comprendente 74 comuni ed un bacino di utenza di
circa 118 mila residenti. Per quanto riguarda le attività di ricovero e cura, l'AUSL
può contare su un Presidio Ospedaliero articolato in tre strutture, tutte
concentrate nel capoluogo regionale:
•
Presidio di viale Ginevra (ex Mauriziano) con 295 posti letto e 31 in dayhospital;
•
Presidio Beauregard con 141 posti letto e 9 in day-hospital;
•
Sede di via Saint Martin de Corleans con 15 posti letto e 8 day-hospital;
mentre, a livello territoriale, il comprensorio é stato suddiviso in 4 distretti
che assicurano l'erogazione delle funzioni di tutela socio-sanitaria del cittadino e
di garanzia dei livelli uniformi di assistenza
•
numero 1 - Distretto Alta Valle con sede nel poliambulatorio di Morgex
•
numero 2 – Distretto di Aosta con sede nel poliambulatorio di Aosta
•
numero 3 – Distretto Media Valle con sede nel poliambulatorio di Chatillon
•
numero 4 – Distretto Bassa Valle con sede nel poliambulatorio di Donnas
Sono organi dell'Azienda Unità Sanitaria Locale il Direttore Generale ed il Collegio
Sindacale. Il Direttore Generale é coadiuvato dal Direttore Amministrativo, dal
Direttore Sanitario, dal Consiglio dei Sanitari e dal Collegio di Direzione ed é
nominato dalla Giunta Regionale. In base alla legge regionale di riordino del
servizio sanitario regionale (nr. 5/2000) l'AUSL é articolata in quattro aree:
•
territoriale – distrettuale
•
ospedaliera
•
prevenzione
•
tecnico - amministrativa
4
Introduzione
Per svariati anni la trasformazione del mondo informatico è stata annunciata. Al
giorno d’oggi il mondo informatico, invece, è totalmente ad uso e consumo di
tutti gli ambiti della nostra esistenza, senza le remore e le resistenze che ne
avevano caratterizzato l’avvio. L’impatto delle tecniche digitali si preannuncia
capace di modificare la stessa dimensione umana. Da una somministrazione dei
primi anni, che potremmo definire omeopatica, e riservata agli adepti della
nascente “religione informatica”, la “medicina” digitale viene ora iniettata a dosi
crescenti verso il cuore della collettività.
Merci, apparati produttivi, mezzi di comunicazione, sistemi di controllo, relazioni
umane, armi sono stati stravolti dall’avvento della digitalizzazione. L’imponenza
dei processi ha investito ogni individuo, sia esso alfabetizzato alle tecnologie
informatiche, sia esso escluso, e lo ha trasformato da passivo elemento investito
dal cambiamento, come nei primi anni di espansione, ad attore protagonista della
sua accelerazione. Molto spesso è avvenuto inconsapevolmente e nei modi più
disparati, come attraverso l’acquisto ed il consumo di merci o informazioni che
mantengono un apparente aspetto tradizionale, ma che, al loro interno,
accumulano dosi crescenti di strumenti e funzioni digitalizzate.
Non c’è stato luogo nell’agire umano che ne sia stato risparmiato, che risulti “non
contaminato” o, per qualche motivo, esterno al processo di mutazione. Dal lavoro
all’intrattenimento, dalla casa agli oggetti di consumo tra i più svariati, dai
processi formativi alle forme comunicative, fino alla stessa progettazione della
vita, nulla sembra essere in grado di resistere all’ubiquità tecnologica del digitale.
Le cose, gli oggetti, il fare vengono trasformati, ripensati, investiti da un vento di
mutamento in apparenza impalpabile, ma, in realtà, costante ed imponente,
ormai anche nel breve periodo. Tutto ciò modifica incessantemente il quadro
delle relazioni umane e la stessa percezione del movimento degli accadimenti
lungo la scala del tempo, attraversando, componendo e ricomponendo le
strutture sociali preesistenti. Le nuove tecnologie digitali non incidono solo sulla
qualità delle informazioni disponibili, ma creano nuovi modelli di relazioni, di
sistemi d’aggregazione e di connessione, che incidono profondamente anche sul
piano politico e sociale.
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Che lo si riconosca o meno, che piaccia oppure no, la rivoluzione digitale ha
ridisegnato la condizione umana e nulla, d’ora in avanti, potrà essere come
prima.
Scartoffie e cartellette con scritture illeggibili stanno scomparendo anche dagli
ospedali per lasciare posto a sistemi informatizzati in cui tutti i dati e le
informazioni non richiedono più (o richiedono meno) di perdersi o essere lasciate
all’interpretazione delle varie risorse umane.
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Nascita dell’informatizzazione
Come è noto, il riordino del Sistema Sanitario Nazionale degli anni ’90 ha
imposto la trasformazione degli enti sanitarie in aziende nella duplice forma di
aziende di servizi al territorio e di azienda ospedaliera, entrambe dotate di
personalità giuridica pubblica e fornite di ampia autonomia. Ad esse è affidata la
gestione delle attività del S.S.N.. Fino alle riforme degli anni ’90, che hanno
profondamente modificato il modo di concepire gli enti che fanno parte
dell’Amministrazione Pubblica, il carattere di azienda come ordine strettamente
economico di questi istituti, è sempre stato trascurato per lasciare spazio ad una
concezione dell’istituto pubblico come soggetto che assicura il rispetto delle
norme e la legittimità degli atti e non come ente che produce ed eroga servizi.
IL riconoscimento nell’ambito della riforma del sistema sanitario della natura
aziendale delle Aziende Sanitarie Locali e degli ospedali costituisce, quindi,
un’operazione tutt’altro che banale se si considerano le modalità con cui
l’erogazione dei servizi sanitari era attuata in precedenza.
L’adozione del concetto di azienda sanitaria esprime la volontà di passare ad un
sistema in cui l’attenzione è focalizzata sui risultati conseguiti e sulle risorse
consumate
a
tale
amministrazione
scopo.
aziendale,
Si
vuole
che
affermare
consiste
con
nell’avere
forza
il
un
potere
modello
di
di
decidere
autonomamente quali servizi erogare, come e quando erogarli, a quali condizioni
renderli disponibili, con assai limitati controlli preventivi, salvo dover rispondere
dei risultati.
Con ciò si è abbandonato definitivamente il modello di amministrazione che
regola per diritti (per atti), che si diffondeva su principi di rigida determinazione
delle
procedure
e
dei
forti
controlli
formali
preventivi,
da
cui
nasceva
inevitabilmente la deresponsabilizzazione degli organi di gestione sui risultati
ottenuti. Il nuovo modello di amministrazione per risultati si fonda su principi
opposti, che consistono nel riconoscimento di autonomia sui processi di gestione,
autonomia che viene, però, guidata dal meccanismo di forte responsabilizzazione
sulla quantità e sulla qualità di servizi prodotti ed erogati.
Per le aziende sanitarie ciò può significare rompere il rigido controllo cui sono
state sottoposte in temi di accesso dei fattori produttivi: in una concezione
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aziendale esso deve pienamente rientrare nell’autonomia gestionale così come
ogni altra scelta deve avvenire a totale discrezione dell’azienda, in coerenza con i
suoi programmi e le sue attività.
La necessità di governare questa evoluzione in modo efficace richiede che le
aziende possano disporre di informazioni sempre più accurate, integrate e
tempestive senza le quali appare ingestibile la complessità aziendale e dei
processi che ne condizionano la rapida evoluzione. In tale contesto l’introduzione
di sistemi informativi e una loro visione aziendale hanno costituito un elemento
ed un momento di forte cambiamento. L’importanza dei sistemi informativi come
leva strategica di cambiamento ha determinato la necessità di uscire, una volta
per tutte, dall’equivoco sistema informativo uguale tecnologia. Le nuove
tecnologie, in particolare le tecnologie dell’informazione, hanno costituito un
grande potenziale di miglioramento sia della qualità aziendale sia della qualità dei
servizi.
Le fasi dei sistemi informativo
Si definisce, generalmente, un sistema informativo, l’insieme di persone,
macchine,
applicazioni
software,
procedure
e
dati,
che
permettono
ad
un’organizzazione di disporre delle informazioni giuste al momento giusto. Il
sistema informativo affonda sulla correlazione tra informazioni e decisioni e tra
informazioni e controllo.
Esso rappresenta l’elemento connettivo essenziale perché l’impresa possa porsi
in relazione con l’ambiente esterno e gestire di concerto le proprie relazioni intraaziendali. Il sistema informativo è un insieme ordinato di elementi che rilevano,
elaborano, scambiano e archiviano dati con lo scopo di produrre e distribuire le
informazioni nel momento e nel luogo adatto alle persone che in azienda ne
hanno bisogno, utilizzando a tale scopo la tecnologia più appropriata e
applicando logiche e metodi suggeriti, per le diverse classi dei fenomeni
aziendali, dalle discipline di economia aziendale.
Il concetto di sistema informativo non è necessariamente legato alla dotazione di
supporti informatici, ma può fondarsi anche su modalità alternative di raccolta e
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elaborazione
dati.
dell’informazione
Tuttavia,
e
della
il
ruolo
assunto
comunicazione
nella
dalla
cosiddetta
progettazione
tecnologia
dei
sistemi
informativi automatizzati è ormai divenuto imprescindibile in realtà aziendali che
operano in contesti dalla crescente complessità.
I dati sono l’elemento unificante di un’azienda; ne rappresentano i prodotti
relativi all’azienda stessa e lo stato del sistema ambiente. Quando questa mole di
dati viene organizzata in una forma intelligibile ed utilizzabile per scopi
conoscitivi, si crea l’informazione. L’informazione è, ormai, considerata, a tutti gli
effetti, un patrimonio delle aziende, vero e proprio fattore produttivo, asset che
ha assunto valore economico qualificabile e che necessita di una gestione non
solo
operativa
e
tattica,
ma
anche
strategica.
Il
successo
stesso
di
un’organizzazione dipende dai dati raccolti e dalla conseguente informazione
prodotta.
Un sistema informativo deve provvedere alla raccolta e alla classificazione di tali
informazioni da attuarsi con procedure integrate ed idonee, al fine di produrre, in
tempo utile e ai giusti livelli, le sintesi necessarie per i processi decisionali,
nonché per gestire e controllare l’attività aziendale nel suo complesso. Ogni
soggetto che operi nell’impresa (a qualunque livello) necessita di input di natura
informativa per poter scegliere il comportamento più adeguato tra le possibili
alternative del proprio processo decisionale. Questo sistema diviene, dunque, lo
strumento fondamentale e necessario per fornire ad ogni centro decisionale tali
informazioni affinché l’impresa venga amministrata con consapevolezza e piena
conoscenza dei fatti. Il sistema informativo diviene un vero e proprio ponte
informativo che collega il sistema impresa a tutto ciò che la circonda, quindi
anche ai soggetti direttamente interessati (azionisti, clienti, dipendenti, fornitori,
amministratori, eccetera) ed ai soggetti indirettamente interessati (collettività,
organismi politico-amministrativi, sindacati, consumatori, eccetera). Per sistema
si intende una pluralità di elementi materiali coordinati fra loro in modo da
formare un complesso organico soggetto a date regole.
Anche il sistema informativo, quindi, è costituito da un insieme di elementi
interattivi che cooperano ed interagiscono fra loro.
E’ mia intenzione, ora calare quanto precedentemente affermato nella realtà con
la quale ho, quotidianamente, a che fare.
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Il nascere di forti tensioni competitive ed il continuo modificarsi delle condizioni
del quadro ambientale hanno imposto al management la possibilità di tenere
sotto
controllo
in
maniera
integrata
e
particolareggiata,
le
globali
e
multidimensionali condizioni di svolgimento dell’attività aziendale, attraverso
l’analisi ed il monitoraggio di un numero di variabili in progressiva crescita.
Le strutture informative deputate a gestire tali dati e informazioni hanno dovuto
essere abbastanza flessibili da consentire la soddisfazione delle varie richieste nei
loro caratteri di dinamicità. Negli ultimi decenni si è assistito ad una crescita dei
sistemi
informativi
computerizzati,
dovuti,
principalmente,
al
progresso
tecnologico. Lo sviluppo dei sistemi informativi è una componente essenziale
delle moderne aziende che sono sempre più al centro della generazione di
“conoscenza” tramite informazioni.
La prima fase è stata rappresentata dall’introduzione di procedure automatizzate
per la gestione dei dati. Il sistema informativo automatizzato è nato, infatti, con
l’avvento di applicazioni di natura applicativa i cui benefici sono evidenti alla luce
dei volumi di dati trattati e della ripetitività delle procedure di elaborazione. Al
primo nucleo di applicazioni se ne sono poi aggiunte altre di natura analoga, ma
più complesse, quali, ad esempio, la gestione dei magazzini, che hanno costituito
quell’insieme di applicazione che, storicamente, ha rappresentato il risultato
tangibile dell’introduzione dei calcolatori e che è tuttora presente in tutti i sistemi
informativi
automatizzati.
L’introduzione
dell’information
technology
ha
consentito, oltre ad un’apprezzabile diminuzione dei costi, una migliore qualità e
una certa trasferibilità dell’informazione codificata, anche se a prezzo di una più
elevata rigidità dell’architettura informativa aziendale.
In un secondo momento l’azienda ha avvertito l’esigenza di dotarsi di un
supporto automatizzato in grado di produrre informazioni per management
impegnato nella programmazione e nel controllo operativo delle attività e risorse
aziendali. Ciò ha portato alla progettazione esterna di sistemi informativi aventi
lo scopo di aggiornare con frequenza e continuità i “quadri di controllo aziendali”,
che sono uno degli strumenti indispensabili per un’efficace direzione aziendale. In
un
contesto
gerarchico
caratterizzato
da
un’elevata
parcellizzazione
e
sequenzialità, i cosiddetti sistemi informativi direzionali hanno supportato la
programmazione e le analisi delle scelte di gestione delle diverse funzioni
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aziendali attraverso la produzione di report (report di vendita, report per tipo di
spese, report di produzione eccetera. )
Si è quindi provveduto a far realizzare applicazioni di contabilità generale, di
controllo di gestione e sistemi di reporting sulle più significative attività aziendali.
L’insieme di queste procedure automatizzate, che tendono a fornire informazioni
di tipo predeterminato e in modo routinario alla direzione, è appunto chiamato
reporting direzionale e rappresenta una delle componenti del sistema informativo
per il controllo direzionale. Tradizionalmente questi sistemi vengono chiamati
management information system.
La terza fase dell’evoluzione dei sistemi informativi automatizzati ha previsto la
progressiva crescita della capacità di offrire una risposta alle attività direzionali
non formalizzate, attraverso sistemi di supporto alle decisioni non strutturate e
non routinarie.
Il sistema informativo automatizzato è da vedersi in questa fase come uno
strumento addizionale a supporto del processo decisionale, che comunque non
può prescindere dall’esperienza e dall’istinto del decisore.
A differenza dei sistemi di reporting, i sistemi di supporto alle decisioni hanno
richiesto, nella fase di progettazione, il fattivo coinvolgimento degli utenti finali
delle informazioni e pertanto presuppongono che questi ultimi abbiano un livello
di maturità e di consapevolezza adeguato.
Le linee evolutive dei sistemi informativi automatizzati consentono di chiarire i
presupposti di un’ulteriore tendenza che ha caratterizzato in misura crescente la
modellizzazione e la progettazione degli stessi sistemi rispetto alle caratteristiche
funzionali, ossia la crescente attenzione alle problematiche di integrazione tra i
diversi applicativi adottati in azienda.
In linea generale, si può affermare che la progressiva estensione del ruolo
dell’informatica aziendale da mero supporto a singole attività operative a fonte
informativa per le attività di controllo e pianificazione ha determinato varie
modifiche nell’architettura del sistema informativo aziendale.
Tali modifiche sono così sintetizzabili:
•
evoluzione
verso
un
sistema
“a
isole
di
informatizzazione”,
senza
particolari opportunità e fabbisogni di “dialoghi” tra le diverse attività
operative informatizzate;
11
•
evoluzione verso un sistema informativo “tecnologicamente” integrato,
mediante la connessione delle diverse ”isole”;
•
evoluzione verso un sistema informativo “funzionalmente” integrato, sino
al livello estremo di integrazione funzionale “nativa” che caratterizza i
software ERP (entreprise resource planning) di più recente concezione (es.
medtrak ).
Solo con i sistemi ERP l’integrazione del sistema informativo aziendale diviene
nativa, poiché il sistema nasce già integrato, sia sotto il profilo dell’architettura
informatica, sia sotto quello della progettazione logica: gli archivi sono unici, le
procedure
strettamente
collegate
tra
loro,
l’aggiornamento
degli
archivi
all’interno del sistema è gestito in modo unitario e centralizzato.
Il sistema integrato prevede il collegamento di tutte le funzionali gestionali in un
unico sistema in grado di pianificare, gestire e organizzare tutte le attività
dell’azienda.
L’integrazione “funzionale” si definisce appunto come la possibilità di assicurare
la
reale
coerenza
dei
sistemi
informativi
con
le
esigenze
operative
dell’organizzazione. A tale scopo le singole applicazioni sono in grado di
interagire attivamente, mediante l’interscambio e l’utilizzo di informazioni
coerenti e l’attivazione reciproca di funzionalità complesse. I moduli di un ERP
sono funzionalmente integrati fra loro, ossia tengono conto di tutte le dipendenze
logiche e di tutti gli scambi di dati che abitualmente sussistono tra le aree cui si
riferiscono e condividono un comune ed unico database.
Per esempio, quando nel modulo delle vendite è acquisito l’ordine di un cliente,
alcune informazioni sono trasmesse al modulo della produzione senza che vi
siano altri interventi umani, affinché si possa tener conto immediatamente nei
piani di produzione di quanto richiesto dal mercato. Dal modulo della produzione
altre
informazioni
sono
trasmesse,
se
necessario,
al
modulo
degli
approvvigionamenti che deve emettere i necessari ordini ai fornitori.
L’integrazione fra i vari moduli è garantita dall’esistenza di un unico database per
l’intero
sistema,
in
cui
sono
archiviati
tutti
i
dati
aziendali
in
modo
necessariamente univoco e con alto grado di attendibilità. La disponibilità di un
siffatto database rappresenta, senza dubbio, un presupposto essenziale ed un
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fattore
di
successo
rispetto
all’implementazione
dei
sistemi
informativi
“direzionali”.
Le Macro aree
I sistemi informativi dell’azienda possono essere analizzati attraverso una
preliminare scomposizione delle attività aziendali in “macro aree” alle quali
tendono
a
corrispondere
esigenze
informative
particolari,
legate
alle
caratteristiche delle attività svolte e delle finalità perseguite da ciascuna area.
Può, dunque, rilevarsi utile introdurre una distinzione tra le seguenti aree del
sistema informativo aziendale, i cui contenuti saranno successivamente illustrati:
•
area direzionale
•
area ospedaliera
•
area amministrativa
•
area territoriale
•
area delle relazioni esterne
Sovente si vuole fare riferimento a ciascuna delle aree come ad uno specifico ed
autonomo “sistema informativo” (per esempio il sistema informativo ospedaliero
oppure il sistema informativo amministrativo), evidenziando in tal modo una
piena autonomia di funzioni e contenuti specifici, ma sottolineando, nel
contempo, un’interconnessione con gli altri sistemi.
In sintesi, per realizzare un’efficiente sistema complesso delle informazioni,
l’azienda si è avvalsa della consulenza di una società informatica esterna per la
costruzione di un sistema informativo unitario che produce informazioni
disponibili e utilizzabili da tutte le componenti dell’azienda stessa.
I flussi informativi che alimentano l’area direzionale sono generati:
•
dall’area amministrativa, con particolare riferimento alla rilevazione ed alla
contabilizzazione nel sistema dei costi e dei ricavi aziendali;
•
dall’area sanitaria (area territoriale ed area ospedaliera), con riguardo
essenzialmente a dati di attività;
•
dall’area relazioni esterne con riferimento, per esempio, a indicatori di
soddisfazione espressi all’utenza ed ai rapporti con le altre aziende e con
l’ente regionale.
13
Il
sistema
informativo
direzionale
rappresenta,
infatti,
un’area
del
più
complessivo sistema informativo automatizzato aziendale e, come tale, le
molteplici interdipendenze con le altre aree richiedono un’attenta riprogettazione
dei flussi informativi aziendali nell’ottica di una strettissima integrazione:
•
tra l’area direzionale e le altre aree sopra descritte;
•
tra i moduli della base dati gestionali (area amministrativa, del territorio,
ospedaliera) che devono garantire un’elevata qualità del dato, in assenza
della quale anche i sistemi direzionali più sofisticati non possono
comunque il pieno conseguimento degli obiettivi.
L’area direzionale include i seguenti moduli a supporto dei processi di
pianificazione, di budget, di revisione e di controllo degli scostamenti:
•
moduli per il controllo di gestione;
•
moduli a supporto del budget delle singole strutture complesse o semplici
dell’azienda nel suo complesso (in termini di risorse allocate – personale,
materiale, impianti, servizi – e di attività, prestazioni, servizi erogati);
•
moduli per la valutazione e pianificazione delle attività e per il controllo
strategico (attività dell’alta direzione fondata sulla base del sistema di
reporting aziendale e del sistema aziendale di indicatori di sintesi relativi a
tipologie di costi per prestazione, domanda di prestazioni, accessibilità ai
servizi, risorse impiegate, attività svolte e risultati ottenuti, qualità).
Si suole schematizzare il processo evolutivo dei sistemi informativi direzionali
come una sequenza di fasi che hanno rispecchiato l’evoluzione di tre fattorichiave così definibili:
•
le tecnologie informatiche disponibili;
•
gli approcci metodologici progressivamente consolidati in tema di controllo
direzionali;
•
le finalità ed il ruolo attribuiti in azienda a quest’area del sistema
informativo.
Le fasi abitualmente distinte sono le seguenti:
•
sviluppo dei sistemi per il reporting contabile;
•
reporting di origine extracontabile;
•
sistema di supporto al processo decisionale;
•
applicazione di nuove tecnologie di intelligenza artificiale.
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L’attuale contesto del Sistema Sanitario Nazionale è caratterizzato da forte
complessità strategica e organizzativa, dalla necessità sempre più evidente di
governare le conoscenze e i fattori critici di gestione, relazioni intra e inter
organizzative e di cogliere e rispondere al meglio alle richieste dell’utenza.
L’area direzionale è parte integrante del sistema informativo aziendale ed ha
l’obiettivo
di
migliorare
l’efficacia
e
la
produttività
dei
manager
e
dei
professionisti clinici nel valutare in modo sistemico situazioni (aziendali e quadri
clinici dei pazienti), politiche e decisionali alternative a livello manageriale e a
livello clinico.
Scopo dell’area amministrativa del sistema informativo è quello di produrre
informazioni significative per i destinatari, allo scopo di facilitare l’attività
amministrativa. Gli input sono dati grezzi, provenienti dai diversi sistemi
operativi di magazzino, di gestione del personale, di controllo della produzione,
eccetera. Sono indicazioni riguardanti le attività e le operazioni che avvengono
all’interno dell’ambiente con cui questa interagisce.
Queste vengono poi raccolte, classificate, registrate, elaborate, secondo il
processo di conversione, al fine di produrre dei risultati, detti outputs, che
rappresentano
delle
informazioni
sintetiche
o
analitiche,
a
seconda
del
procedimento di interrogazione. Nel convertire i dati esistono meccanismi di
controllo ad hoc, necessari per la verifica di coerenza formale e logica dei dati da
inserire nel sistema informativo per elaborazione.
In particolare, per quanto riguarda il sistema amministrativo, i principali processi
oggetto di rilevazione sono quelli a carattere economico-finanziario associati alle
singole transazioni operative, dalle quali vengono estrapolati i dati rilevanti. Essi,
una volta eseguiti i controlli formali e logici, vengono inseriti nel sistema
informativo, vengono classificati, elaborati e inseriti nei database per essere
rilasciati per le successive interrogazioni, ovvero per redigere elaborati di sintesi,
report, proiezioni e previsioni riguardo all’andamento dell’azienda. Tutte queste
operazioni hanno prodotto, a loro volta, dati ed informazioni che sono andati ad
integrare i database del sistema amministrativo, fornendo dei feed-back per la
rettifica degli input iniziali. Il sistema amministrativo registra operazioni anche a
carattere operativo, ma non codifica l’intera transazione operativa (per esempio
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la registrazione di una vendita). Cattura, invece, solo i singoli segmenti della
transazione aventi valore economico, cioè quelli che modificano l’entità e la
composizione del capitale, con effetti diretti sul conto economico e sullo stato
patrimoniale. I segmenti che vengono immagazzinati, vengono classificati come
transazioni amministrative. Si tratta di un insieme di classi di operazioni che
presentano caratteristiche comuni a molte aziende a prescindere dal contesto di
riferimento, in quanto raggruppano le operazioni riferite agli acquisti, al
magazzino, alla registrazione contabile, agli affari legali, alla gestione del
personale, eccetera. Le transazioni amministrative vengono ordinate secondo
determinati processi di rilevazione e di classificazione dati, definendo così il ciclo
contabile.
Nello scorso decennio, nell’area ospedaliera e territoriale, il trattamento
automatizzato dei dati si delineava come interesse proprio quasi del management
e dei servizi di supporto, generalmente:
•
per scopi operativi finalizzati alla gestione operativa o tecnica dei diversi
reparti (per esempio la gestione dei posti letto), senza alcun significativo
impatto sui processi diagnostici o terapeutici;
•
per scopi di contabilizzazione dei costi e di pianificazione;
•
per il controllo e la programmazione dell’attività nel breve e nel medio
tempo.
Una delle principali leve del cambiamento pone l’attenzione sulla centralità della
relazione tra erogatore (inteso sia in termini di struttura sanitaria sia di medico)
e paziente; ciò in quanto l’ambiente in cui l’azienda opera è molto dinamico e
complesso, e impone l’esigenza di governare e anticipare i bisogni dei pazienti, di
analizzare i punti di forza e di debolezza del processo di diagnosi e cura per
migliorarne l’efficienza (per esempio, riducendo i tempi decisionali) e l’efficacia
(per esempio, migliorare la qualità percepita del servizio). Il prerequisito
necessario per l’adozione di decisioni razionali e, conseguentemente, per una
gestione soddisfacente della relazione con i pazienti consiste nella disponibilità di
informazioni efficaci non solo relative ai flussi amministrativi ad esso correlate
(come la prenotazione degli esami), ma, soprattutto, quelli inerenti alla sua
storia clinica.
16
A dimostrazione di ciò, l’integrazione dei dati del paziente rappresenta oggi una
priorità logica e la progettazione dei sistemi informativi clinici si sposta da un
focus dipartimentale, in cui l’informatica era progettata e utilizzata a supporto
delle esigenze funzionali di singole unità organizzative (reparti, dipartimenti,
eccetera) per finalità di produttività individuale di reparto; ad un focus basato su
”processi diagnostici-terapeutici” e virtuali “percorsi del paziente” attraverso la
struttura sanitaria che lo accoglie in cura. Infatti, questi sistemi consentono agli
operatori clinici di gestire il processo di diagnosi con una maggior completezza di
informazioni e all’azienda di governare meglio la domanda. Purtroppo, ancora ad
oggi, lo strumento principale per la gestione del patrimonio informativo clinico è
ancora rappresentato da un documento cartaceo, ovvero la cartella clinica, anche
se si sta lavorando per la cartella clinica informatizzata.
Nell’area delle relazioni esterne, l’azienda ha intrapreso un processo di
cambiamento interpretabile come passaggio da un modello “chiuso”, inquadrato
in norme ed orientato principalmente alle esigenze della struttura organizzativa
interna, ad un modello orientato ai risultati e “aperto”, seppure nel rispetto delle
norme, ove è importante analizzare non solo il lato dell’offerta, ma anche quello
della domanda, dei bisogni dei pazienti e degli altri attori che svolgono la loro
attività nell’ambiente in cui l’azienda opera.
In particolare un’azienda sanitaria aperta:
•
Instaura rapporti con i propri utenti basati sulla fiducia reciproca,
relazionandosi in modo trasparente nel processo di assunzione delle
decisioni di diagnosi e cura, fornendo informazioni e servizi esaurienti;
•
Scambia costantemente flussi informativi con gli altri attori del sistema
sanitario (per esempio: altre aziende sanitarie, regione, ministero),
consentendo una migliore continuità di cura (per esempio, nel caso di
pazienti che accedono a diverse strutture sanitarie che condividono dati
clinici), un miglior governo della domanda sul territorio e più efficaci
opportunità di pianificazione dell’assistenza sanitaria e della tutela della
salute;
•
Gestisce rapporti con i fornitori basati su scambi e flussi informativi che
consentono di fare fronte in modo più puntuale alle esigenze di
17
approvvigionamento aziendale (per esempio, riducendo il limite del sotto
scorta perché si riducano i tempi di riapprovvigionamento).
Le relazioni che l’azienda instaura verso l’esterno sono il risultato di una chiara
strategia istituzionale finalizzata ad utilizzare informazioni disponibili all’interno
dell’azienda provenienti dai sottosistemi informativi amministrativo, clinico e
direzionale, e informazioni provenienti dall’ambiente esterno (per esempio,
rilevazioni dei bisogni dei pazienti) allo scopo di migliorare l’efficienza nella
gestione
dei
processi
di
supporto
all’attività
di
cura
(per
esempio,
approvvigionamento) e i processi di cura.
Il sistema MEDTRAK e il sistema TRAKCARE
L’azienda ha adottato un sistema informativo clinico integrato, basato sui
processi diagnostici terapeutici e sul paziente, il cui obiettivo è finalizzato, non
tanto all’autonomia e alla semplificazione di procedure, ma, piuttosto, orientato
al governo dei flussi di informazioni che consentono la condivisione di dati e la
comunicazione tempestiva tra i diversi soggetti coinvolti in un processo (per
esempio, percorso diagnostico terapeutico), allo scopo di favorire una migliore
gestione della conoscenza e di eliminare le distanze di spazio (diversi reparti) e
tempo (per esempio, trasferimento di referti dal laboratorio al reparto) nel
supporto alle decisioni legate alle attività.
Sono stati, così, introdotti vari software, applicati a supporto delle attività
propriamente cliniche e terapeutiche per la gestione dei dati del paziente e per la
condivisione delle informazioni a supporto delle decisioni della diagnosi e del
percorso terapeutico. Infatti, oggi, come in tutte le realtà sanitarie pubbliche
italiane, l’azienda gestisce in modo completamente autonomo alcune delle
procedure dipartimentali.
La scelta è caduta su di un sistema informativo integrato sviluppato in Australia,
ma commercializzato in tutto il mondo; la denominazione commerciale di tale
sistema è Medtrak, che negli ultimi rilasci viene denominato Trakcare.
La piattaforma applicativa Medtrak è un sistema di informatizzazione windowsbased incentrato sul paziente, che, grazie alla sua tecnologia informatica,
18
consente una gestione efficace dei processi clinici amministrativi della struttura
sanitaria.
Medtrak è una piattaforma che supera il concetto di integrazione tra moduli e si
configura come un sistema ERP per l’ambiente sanitario in grado di assolvere in
modo organico alla totalità delle esigenze dell’azienda. Il sistema, infatti, è in
grado di percepire e gestire in modo integrato e trasparente i dati riguardanti
tutta l’attività erogata di prestazioni socio-sanitarie, utilizzate e/o utilizzabili da
ogni utente facendo parte di un’anagrafica di 200/250 mila assistibili (su una
base di 180 mila assistiti). Sostanzialmente, ad ogni paziente sono associati tutti
gli episodi di contatto con le strutture dell’azienda sanitaria, siano esse
l’ospedale, il distretto, le RSU, eccetera, in modo da avere a disposizione l’intera
storia “sanitaria” della persona; la perfetta trasparenza delle informazioni
coesiste con la selezione e differenziazione degli accessi degli utilizzatori,
abilitabili separatamente per l’alimentazione dei dati, la consultazione di parte
degli stessi o di tutti e per l’elaborazione. Inoltre, l’interfaccia utente uniforme
facilita non poco l’interscambiabilità delle informazioni e gli utilizzatori stessi.
La piattaforma è, inoltre, munita di un sistema di protezione e di auditing delle
singole transazioni, nonché di una tecnologia di archiviazione e di firma
elettronica in linea con la normativa italiana. L’implementazione di tale sistema
informativo è stata graduale, in quanto non si trattava di un’istallazione ex-novo,
ma, in parte, anche di una sostituzione di vecchi sistemi informativi non sempre
integrati.
Dal punto di vista prettamente tecnologico, Medtrak si presenta come un classico
applicativo a due livelli (client server), sviluppato in visual basic, lato client,
mentre, invece, lato server viene utilizzato in database caché; si tratta di un
database post-relazionale che risulta molto performante nel trattamento di
oggetti ed istruzione SQL e che è in grado di garantire un livello ottimale di
sicurezza sul controllo di voluminose e complesse quantità di dati quali quelli
sanitari. Il dialogo tra client e server avviene tramite ocx messa a disposizione
direttamente da Intersystems (il produttore del database). La configurazione lato
client, ne risulta notevolmente semplificata, evitando complesse (e spesso
invasive) configurazioni del client.
19
Dal punto di vista normativo, il Piano socio-sanitario regionale (PSSR) relativo
alla salute ed il benessere sociale, approvato con apposita legge, per il triennio
2006/2008 prevede per l’Ente pubblico (Regione Valle d’Aosta, unico referente
dell’azienda AUSL) l’impegno a:
•
garantire una distribuzione equilibrata dei servizi sul territorio per facilitare
la massima accessibilità agli stessi e la più ampia libertà di scelta ai
cittadini;
•
valorizzare il coordinamento tra le istituzioni e tra gli operatori ai fini di
integrare gli interventi dedicati a persone, famiglie e gruppi sociali.
•
favorire l’integrazione dell’attività dei medici di medicina generale (MMG) e
dei pediatri di libera scelta (PLS) con la struttura sanitaria regionale,
attraverso l’utilizzo di una cartella su base informatica;
•
integrare la cartella del medico con i dati presenti sulla piattaforma ERP
sanitaria utilizzata presso l’azienda USL (Medtrak);
•
incentivare
la
cooperazione
medico-clinica
tra
la
struttura
centrale
(Azienda USL e Regione) e la periferia (MMG e PLS);
•
creare eccellenza nella comunicazione tra medico e paziente;assicurare in
ogni momento la riservatezza e la protezione dei dati sanitari del cittadino.
Allo stato attuale, non si è ancora raggiunto il 100% del piano di istallazione
presentato
nel
piano
pluriennale
2006/2008.
Tale
ritardo
nei
tempi
di
implementazione è dovuto, principalmente, a nuove esigenze di implementazione
che hanno, inevitabilmente, distolto l’attenzione dagli obiettivi attuali: come, ad
esempio, l’implementazione di un sistema informativo sanitario, centrato, non
solamente verso l’attività ospedaliera, ma, soprattutto, l’attività territoriale, che,
negli ultimi anni, è stata uno dei principali obiettivi dell’attuale direzione
aziendale.
Il sistema Medtrak gestisce in modo integrato (un database unico con funzioni di
datawarehouse) le seguenti aree: ricoveri, cartella clinica elettronica, DRG/SDO,
ambulatori, servizi territoriali, sale operatorie, farmacia e laboratori analisi.
Il Medtrak è stato implementato con prodotti specifici (SmartCCE, liste di attesa,
statistiche Prestazioni, CEDAP, analisi SDO/DRG ed applicativi per la gestione dei
servizi territoriali) che ne hanno ottimizzato l’utilizzo.
20
Andando ad analizzare in maniera più approfondita le funzionalità del sistema si
possono individuare due distinte aree di intervento: ricoveri e ambulatori.
Nei primi troviamo:
•
liste d’attesa
•
gestione letti
•
procedure-interventi
•
prestazioni
verso
i
vari
servizi
ospedalieri
(laboratorio,
radiologia,
cardiologia, eccetera)
•
DRG
•
SDO
•
cartelle cliniche
•
lettere di dimissione
mentre nei secondi si individuano:
•
liste d’attesa
•
prenotazioni
•
prestazioni
•
referti
•
immagini (DICOM)
A seguito delle innovazioni tecnologiche degli ultimi anni, i vertici aziendali hanno
ritenuto opportuno affidarsi al - sistema Trakcare -, evoluzione web-based della
piattaforma Medtrak – per le nuove implementazioni. Ad oggi, si è partiti con la
realizzazione della cartella clinica elettronica, in fase sperimentale, per alcuni
reparti afferenti ai Dipartimenti Ospedalieri.
TrakCare è riconosciuto a livello mondiale come il Sistema Informativo
Ospedaliero più integrato e completo.
Completamente riscritto con le più moderne tecnologie di progettazione web
based, introduce un’importante novità: è un sistema basato sui processi sanitari
e non più secondo una logica di moduli software. Al WORKFLOW MANAGER è
affidato il compito di disegnare ed implementare i processi ospedalieri.
Trakcare è un sistema Enterprise Resource Planning in cui:
- tutte le funzioni dell’architettura si compongono per realizzare i processi
aziendali
- è progettato con una visione olistica e integrata, riconciliando le diverse
21
esigenze dei singoli reparti e dell’organizzazione ospedaliera nel suo insieme per
un miglioramento globale dell’efficacia e dell’affidabilità.
E’ un sistema scalare e quindi può essere implementato completamente o essere
integrato ad altri moduli preesistenti in azienda.
TrakCare offre agli enti sanitari la scelta tra un modello organizzativo accentrato
o
decentrato,
per
consentire
la
migliore
cooperazione
tra
reparti
per
l’ottimizzazione delle risorse; rende disponibili informazioni clinico-sanitarie della
massima precisione a tutto il personale sanitario in ogni luogo ed in qualunque
momento e aiuta a creare il miglior modello organizzativo per la migliore cura del
paziente.
Il risultato è un sistema completamente configurabile per funzione, reparto o per
utente. Questo è il presupposto per creare soluzioni cliniche aderenti a qualunque
specificità.
Per ogni ambiente di lavoro vengono definiti e programmati i processi (tramite il
WORKFLOW MANAGER), segue la modellizzazione dell’interfaccia utente per
processo e funzione (LAYOUT MANAGER), sono definite le regole cliniche di
compatibilità come allarmi per soglie critiche o per incompatibilità farmacologiche
(CLINICAL DSS), i protocolli (CLINICAL PATHWAY), ecc..
In sintesi cercherò di rendere l’idea su cosa vertono i vari processi.
- Workflow manager è sicuramente uno degli ambienti più innovativi: consente la
configurazione dei processi.
L’ospedale è un’organizzazione complessa fatta da processi definiti, ma mutevoli.
Qualunque ambito lavorativo deve, quindi, rispondere ad un principio di
organizzazione e controllo e non a logiche statiche di programmazione. La
potenza del sistema si fonda sulla capacità di comporre processi aziendali
partendo dalla selezione di attività elementari. Ad ogni attività vengono,
successivamente, attribuite le caratteristiche del processo per ogni ambito di
lavoro (workbench). Definito il workbench, si passa alla costruzione del processo
vero e proprio dove vengono correlate le attività e i criteri di cooperazione del
workflow.
Workflow manager consente di definire l’appropriato workflow per ogni processo
principale, attraverso la definizione delle correlazioni fra le componenti software,
garantendo il monitoraggio dei flussi di lavoro.
22
- Clinical Decision Support System (Clinical DSS) assolve due importanti
requisiti:
•
Creare le regole di compatibilità cliniche
•
Generare report dinamici definiti dall’utente
Clinical DSS è stato pensato per essere un valido aiuto nella complessa attività di
indagine e di cura. E’ un ambiente di generazione dove vengono definite in modo
agevole le propedeuticità e compatibilità delle prestazioni così come dei farmaci.
Ha un ruolo solo consultivo e, in caso di possibile errore clinico, il sistema
suggerisce o avvisa l’utente secondo quanto stabilito e descritto nelle regole del
sistema (gestione automatica degli alert). Clinical DSS agisce anche in fase di
prenotazione della prestazione.
L’utente può definire un evento di qualunque natura (clinica o amministrativa), al
verificarsi
del
quale,
il
sistema
intraprende
alcune
possibili
attività
di
segnalazione o allarme (gestione centralizzata degli alert) quali:
•
Eseguire funzioni legate al processo (ad esempio impostare stati, fare
ordini, ecc.)
•
Mandare un messaggio (via SMS, email, etc.) di alert all’utente per, ad
esempio, valori di un referto fuori soglia di tolleranza, rifiuto della terapia
da parte del paziente, etc.
•
Interrompere un certo processo
•
Ecc.
TrakCare mette a disposizione un sofisticato sistema di reporting che agisce in
ambiente web. In aggiunta, Clinical DSS consente a tutta l’organizzazione di
estrarre report non standard secondo necessità.
La necessità di estrarre dati da un sistema informatico non è propria solo delle
unità amministrative o sanitarie, ma anche (e soprattutto) dell’ambito medico. In
generale TrakCare, vista la sua completezza, è un generatore di grandi volumi di
dati. Tali dati devono rispondere ad almeno due criteri: essere corretti ed
accessibili. Per questa ragione Clinical DSS mette a disposizione un sistema di
reporting guidato (tipo wizard) che permette anche ad utenti non esperti di
generare richieste di estrazione dati (anche complesse) in un tempo velocissimo
(mediamente almeno 4-5 volte inferiore a qualunque sistema di reporting). Le
variabili sono quelle della base dati: tutti i dati possono essere estratti con
23
qualunque criterio di aggregazione. L’ambiente di report è incluso nel sistema ed
è possibile accedervi da qualunque utente autorizzato.
Sempre con Clinical DSS è possibile definire indicatori di performance per
monitorare le attività svolte.
- E’ già da anni che le Aziende Sanitarie pubbliche e private cercano di valutare
l’impatto introdotto dai DRG sull’andamento aziendale. E’ dimostrato che per
alcune patologie è possibile definire un percorso di cura standard. La vera
complessità è la gestione di un quadro del paziente, spesso non corrispondente
allo standard clinico/scientifico pre-definito. Clinical pathway (Percorso Clinico)
consente di definire i protocolli da applicare in ragione di sintomi riscontrati e
diagnosi effettuate. Clinical pathway consente di disegnare i Protocolli di Cura,
coordinando il percorso diagnostico e terapeutico di dettaglio ed i relativi attori
coinvolti in una scala temporale.
L’assegnazione di un protocollo di cura può, a sua volta, essere il risultato
dell’applicazione di un Protocollo Diagnostico, stabilito sulla base di indagini ma
anche di questionari definibili ad hoc.
L’applicazione dei protocolli consente non solo di prevedere l’assorbimento delle
risorse necessarie per determinate patologie, ma di derivarne anche una
previsione dei costi da sostenere, consentendo, quindi, il confronto con i ricavi
attribuibili per singolo DRG.
Le risorse programmate nel protocollo di cura sono quelle configurate nel sistema
e determinano un’assoluta accuratezza nel calcolo dell’assorbimento anche a
livello di controllo di gestione.
L’ambito scientifico ha da tempo avanzato la richiesta di strumenti a supporto
della ricerca applicata, ma, solo di recente, sono state messe a disposizione
tecnologie informatiche in grado di dare una risposta professionale a questo
capitolo
gestionale
molto
importante.
Clinical
pathway
aiuta
anche
nell’applicazione del controllo di Qualità e per la valutazione dell’appropriatezza
delle risorse impegnate in ragione del caso clinico trattato e della deviazione
verificatesi rispetto allo standard. Il traguardo che è possibile raggiungere è la
Medicina Basata sull’Evidenza (Evidence-based medicine – EBM), un processo di
apprendimento continuo basato su casi specifici e sui risultati conseguiti in
termini di validità ed applicabilità clinica.
24
- Forse il più potente degli strumenti di tailoring è Layout manager, attraverso il
quale vengono disegnate le maschere applicative. Ovvero è possibile disegnare
una medesima applicazione, ad esempio una cartella clinica di reparto, in modo
diverso per medici e/o infermieri, per reparti differenti, ma anche per utenti del
medesimo reparto. Il risultato è un vero Clinical Information System.
Layout manager è un configuratore dinamico di applicazioni. Ogni applicazione
lavora in un ambito predefinito (workbench) dove valgono regole, parametri e
dati.
Layout manager risponde ad ogni necessità clinica organizzando dati e sequenza
logica delle applicazioni così come i processi clinico-organizzativi richiedono.
Nel dettaglio:
- Il registro sanitario elettronico o EHR, vero cuore di TrakCare, contiene i dati
clinici e tutte le informazioni di tipo amministrativo relative ai pazienti. TrakCare
può interfacciarsi con altri mondi applicativi scambiando informazioni in formato
HL7 (Il protocollo HL7 è nativo nell’applicazione ed è utilizzato sia per la
comunicazione con sistemi dipartimentali di terze parti, sia per l’accesso ad
anagrafiche esterne. Questo consente di mantenere le anagrafiche centrali di
riferimento e di colloquiare in modo paritetico con le altre secondarie).
Tutto il patrimonio informativo gestito da TrakCare è accessibile da utenti interni
all’ospedale, dalle intranet geografiche fino ad arrivare al domicilio del paziente o
allo studio medico remoto. Tutte le tecnologie più recenti, dai cellulari di ultima
generazione ai palmari, ai tablet PC con touchscreen possono essere collegati in
wireless.
Sono stati introdotti criteri di alta efficienza per la gestione dei pazienti in lista di
attesa, in regime di ricovero, ambulatoriali, di pronto soccorso, per quanto
riguarda i dati clinici o di fatturazione, così come la gestione dei letti in ospedale.
Il concetto di base è la programmazione e la gestione delle risorse in rapporto
alle necessità.
Il sistema consente di stabilire il percorso del paziente e i dati ivi generati.
Il sistema implementa la gestione sincrona di informazioni elettroniche e
cartacee, consentendo di abbinare ai documenti amministrativi e medico legali
(quali lettera di dimissione, referti, altro...) anche certificati o documenti di tipo
25
cartaceo opportunamente digitalizzati da scanner. Questo risolve il problema del
disaccoppiamento delle informazioni, spesso causa di errori.
Le informazioni sono trattate in modo unitario e possono essere riprese e
stampate in qualunque momento.
E’, inoltre, gestito il criterio della competenza delle informazioni per garantirne
l’accesso in conformità con le attuali norme della privacy.
Opportunamente si deve parlare di ambiente applicativo, considerando che ogni
ambiente viene costruito sulla realtà dei processi ospedalieri.
Nell’ambito del sistema TrakCare, troviamo la funzionalità di gestione anagrafica
Patient Master Index (PMI) per raccogliere tutte le informazioni del paziente: dati
anagrafici e tutti i dati clinico / diagnostici.
Quando il paziente si presenta in ospedale, le funzioni PMI Search e Registration
vengono utilizzate come parte integrante del flusso di lavoro. Prima di procedere
alla registrazione, si effettua una ricerca in anagrafica tramite PMI Search per
individuare la posizione del paziente. Ogni accesso, sia esso un ricovero, un
episodio di pronto soccorso, così come una visita ambulatoriale, viene tracciato
dal
sistema
e
registrato
nell’archivio
centrale.
Da
questo
momento
le
informazioni diventano patrimonio dell’azienda sanitaria. Il PMI può essere
utilizzato come anagrafe centrale dell’Azienda Ospedaliera o ASL, per un network
di ospedali, ma anche a livello cittadino o regionale.
La funzione accettazione, dimissione e trasferimento (ADT) registra tutti i
pazienti che sono ammessi al ricovero ospedaliero.
Consente di:
•
ricoverare, trasferire e dimettere i pazienti, nelle diverse modalità previste
dalla normativa.
•
gestire il registro dei nuovi nati.
•
gestire tutta la problematica delle coperture assicurative.
•
gestire le risorse dei posti letto.
Tra le funzioni di gestione degli eventi è presente anche tutto il ciclo informativo
per la gestione dei parti. Le informazioni della madre e del neonato sono trattate
sia congiuntamente sia separatamente. Tra le funzioni principali si riporta:
gestione dello storico delle maternità, registrazione della nascita neonato,
26
collegamenti dati tra madre e figlio, dati clinici e diagnostici del parto, analisi
statistiche del parto.
Il sistema può anche gestire la programmazione del personale (medici ed
operatori sanitari in genere), delle apparecchiature e degli ambulatori ed è stato
progettato per ottimizzare e programmare tutte le risorse per le attività
ambulatoriali secondo i più sofisticati criteri allocativi; è uno strumento
fondamentale per la realizzazione di un’organizzazione efficiente.
Questo ambiente applicativo si svincola dal concetto standard di CUP. Si parla più
propriamente
di
processo
di
programmazione
e
prenotazione
di
risorse
ospedaliere.
Nel contesto di gestione ambulatoriale per esterni, l’applicazione è un CUP
ricchissimo di funzioni di prenotazione e gestione delle agende. Nel contesto di
ricoveri si parla di programmazione e gestione delle risorse allocate alle degenze
e quindi di CUP intramurario.
E’
fondamentale
evidenziare
la
potenzialità
dell’architettura,
specialmente
quando la medesima risorsa viene utilizzata per tipologie di pazienti diversi e,
quindi, viene richiesta da flussi di prenotazione diversi. Tipicamente questa
necessità diviene essenziale quando si parla di Diagnostiche ad alto costo, dove è
proprio la capacità di gestire la risorsa al meglio che ne determina una corretta
strategia di efficienza e ottimizzazione.
Il sistema tratta tutti gli aspetti delle prestazioni sanitarie: dalle richieste di
analisi ed indagini, alla prescrizione di farmaci, ai referti ed alle osservazioni
cliniche; gestisce i dati clinici dei pazienti per consentire al personale medico ed
infermieristico di prendere decisioni rapide ed informate; permette al personale
autorizzato di inserire le richieste direttamente nell’EHR (Electronic Health
Record) del paziente, mediante computer messi in rete e situati in reparto,
ambulatorio, sala di consultazione o a domicilio. Le richieste vengono inviate
direttamente all’erogatore del servizio o al medico che sarà coinvolto nella prima
fase del processo.
La richiesta può comparire nella worklist del medico che dovrà erogare la
prestazione o essere stampata su modulo in caso di invio ad erogatori non
informatizzati. Infine, il sistema confronta automaticamente la richiesta con i dati
27
clinici del paziente, al fine di identificare le eventuali incompatibilità allergiche, le
possibili interazioni con altri trattamenti o altri esami richiesti dall’ospedale.
La gestione dei referti è estremamente sofisticata per rispondere alle esigenze
dei medici che hanno bisogno di strumenti di refertazione integrati con tutta la
storia del paziente durante il ricovero e senza dover reintrodurre dati o
informazioni già registrate nel sistema. Si stima che oltre il 30% del tempo di un
medico in
reparto
sia dedicato a questa attività, quindi la dimensione
dell’efficienza introdotta è evidente.
Il sistema comunica il referto o l’esito dell’analisi direttamente all’EHR, in modo
che il personale curante possa accedere ai risultati non appena disponibili tramite
qualsiasi computer connesso alla rete.
Si vengono a gestire nei referti i range di tolleranza o di criticità. Se il referto
contiene valori anomali, questi vengono notificati al medico ricevente attraverso
varie tipologie di segnalazione di allarme: pager, SMS o altri sistemi elettronici.
Il sistema è in grado di fornire un supporto decisionale attivo agli operatori
sanitari anche con associazione di altri referti o analisi richieste al paziente. E’
possibile effettuare una graficizzazione dell’andamento dei valori numerici.
La maggior parte dei processi clinici prevede un importante coinvolgimento del
corpo infermieristico. Le attività di gestione dei pazienti e di somministrazione
farmaci vengono pianificate e validate dal medico e successivamente organizzate
nella lista di lavoro degli infermieri.
La programmazione delle attività viene rappresentata secondo modalità diverse,
utilizzate in funzione del modello organizzativo: gestione per tipologia di attività,
per reparto, per orario di esecuzione, per tipologia di paziente. E’ importante
evidenziare che, a fronte di somministrazioni farmacologiche o di utilizzo di
presidi medico/chirurgici, il materiale viene automaticamente scaricato dal
magazzino centrale o dipartimentale, mantenendo così un reale aggiornamento
delle giacenze e delle scorte. Consumo e riordino sono integrati con il Sistema
Amministrativo per consentire le normali attività di gestione logistica ed una
valorizzazione in tempo reale del consumato.
L’architettura TrakCare rende la tradizionale gestione a moduli software un
concetto obsoleto e completamente superato, sia dal punto di vista organizzativo
che informatico.
28
Il sistema RIS/PACS
Il sistema RIS (Radiology InformationSystem) e il sistema PACS (Picture Archive
Computer System) sono sistemi informativi utilizzati per la gestione dei processi
di lavoro nell’ambito di una corretta organica gestione del flusso dei dati e delle
immagini all’interno ed all’esterno della Struttura Complessa di Radiologia. Essi
garantiscono un miglioramento del servizio sanitario (buona qualità della
prestazione erogata, diminuzione dei tempi di attesa, diminuzione della durata
delle degenze, eccetera). L’importanza dell’utilizzo di questi sistemi informativi è
legata all’utilizzo sempre più crescente delle bioimmagini tra i dati clinici
necessari all’attività medica, sia essa diagnostica, terapeutica o di ricerca
scientifica. Questo utilizzo deriva dai successi delle tecnologie informatiche a
supporto
della
visualizzazione,
gestione
sia
di
delle
immagini
refertazione,
mediche,
nonché
nella
sia
nelle
loro
funzioni
trasmissione
di
ed
archiviazione.
Il sistema RIS viene usato per:
•
integrazione anagrafica usl, cup, ps
•
pianificazione attività
•
gestione risorse tecnologiche
•
gestione risorse umane
•
distribuzione lavoro nell’unità operativa (worklist di sala)
•
refertazione
(integrazione
con
sistema
di
refertazione
assistita,
refertazione vocale, firma digitale)
•
archiviazione referti
•
integrazione con sistemi PACS (prefetching, gestione immagini e flusso di
lavoro)
•
distribuzione referti intra ed extra ospedaliera
Il sistema PACS viene utilizzato per:
•
ricezione, gestione e archiviazione delle immagini (prodotte nei due
ospedali, nei poliambulatori e nei centri traumatologici)
•
refertazione a monitor
•
trasferimento gestione delle immagini sul territorio in fase diagnostica
•
integrazione con il sistema RIS (liste di lavoro, dati esami, gestione flusso
di lavoro)
29
•
distribuzione delle immagini intra ed extra ospedaliera
•
gestione lavoro a domicilio
Al giorno d’oggi gli enti ospedalieri e le maggiori organizzazioni sanitarie
gestiscono dati in modo uniforme mediante l’utilizzo di formati comuni, accettati
e resi disponibili ai diversi produttori di dispositivi elettronici e medicali.
Gli standard per imaging medicale devono prevedere anche l’accorpamento e
l’associazione precisa ed univoca delle informazioni sul paziente cui i dati si
riferiscono, ai dati immagine, ai dati anagrafici, ai referti medici relativi ad una
certa analisi clinica, eccetera. Per fare ciò esistono sistemi in grado di creare un
collegamento o verificare la coerenza di uno già esistente.
Lo standard DICOM (Digital Imaging and Communications in Medicine) definisce i
criteri per la comunicazione, la visualizzazione, l’archiviazione e la stampa di
informazioni di tipo biomedico quali, ad esempio immagini radiologiche.
Il
formato
DICOM
rappresenta
lo
standard
per
la
trasmissione
e
la
memorizzazione di immagini biomedicali. La diffusioni di DICOM è favorita dal
fatto che è sviluppato in collaborazione con i maggiori produttori mondiali di
dispositivi di diagnostica medica. La sua diffusione si rivela estremamente
vantaggiosa perché consente di avere una solida base di interscambio di
informazioni tra apparecchiature di diversi produttori, server e PC, specifica per
l’ambito biomedico. Il successo ed il continuo sviluppo di DICOM si basano sul
fatto che esso si pone al di sopra dei protocolli TCP/IP ed è quindi trasparente
rispetto al mezzo fisico di comunicazione. La possibilità di scambiare immagini
DICOM, che, solitamente, sono corredate da informazioni anagrafiche (esempio
nome del paziente), apre problematiche di sicurezza in termini di confidenzialità,
integrità ed autenticità. DICOM offre una serie di soluzioni di sicurezza che non
vogliono essere tecniche ma metodologiche. La sicurezza DICOM in termini di
integrità, confidenzialità ed il non ripudio può essere garantita, unitamente
all’uso di certificati digitali, mediante l’incapsulamento di file DICOM all’interno di
buste crittografiche; viene, cioè, definito uno specifico formato di file denominato
“secure DICOM file”.
La possibilità di scambiare immagini mediche corredate da varie informazioni
attraverso
reti
telematiche
fa
sorgere
l’esigenza
di
uno
standard
di
comunicazione di settore. In un contesto più ampio di azienda sanitaria, tale
30
opportunità consente al radiologo la consultazione di tutti gli esami dello stesso
paziente contemporaneamente ed in un solo posto, ed al medico di reparto di
accedere immediatamente alle immagini, attraverso un collegamento in rete
locale. Uno standard, infatti, consiste in un insieme di norme fissate allo scopo di
ottenere l’unificazione delle caratteristiche di una determinata prestazione o
processo tecnologico, da chiunque o comunque prodotto.
Il sistema FIRST AID
Il sistema First Aid supporta gli operatori medici, infermieristici ed amministrativi
nella gestione del Pronto Soccorso e/o del dipartimento di Emergenza Urgenza
Accettazione. Il sistema First Aid consente anche, tramite la produzione di report
e statistiche, l’analisi delle principali casistiche sull’attività del Pronto Soccorso,
da poter utilizzare per migliorare la qualità e/o il rapporto costi/benefici dei
servizi erogati.
Le varie funzionalità di questo sistema sono:
•
gestione
anagrafica
del
paziente
(integrazione
con
l’anagrafica
ospedaliera)
•
accettazione del paziente in pronto soccorso
•
valutazione codice di urgenza (triage)
•
gestione cartella clinica di pronto soccorso (visita)
•
richiesta esami strumentali (integrazione con il RIS/PACS)
•
richiesta esami di laboratorio (integrazione con il laboratorio)
•
richiesta di consulenze (integrazione con i reparti)
•
definizione dell’esito del paziente (dimissione, ricovero, eccetera)
•
integrazione con l’accettazione amministrativa ospedaliera in caso di
ricovero
•
produzione stampe (cartella clinica, referto autorità giudiziaria, INAIL,
ricette, eccetera)
•
report e statistiche
•
flussi regionali
Vi sono varie integrazioni fra i vari software bidirezionali e sono relative a:
31
•
allineamento anagrafico
•
richiesta di referti
•
ritorno dei referti
mentre per le aree applicative, le principali integrazioni sono tra:
•
Medtrak e First Aid
•
Medtrak e RIS/PACS
•
First Aid e RIS/PACS
Il sistema LAB-TRAK
LAB-TRAK è un sistema completo di gestione dei laboratori di analisi chimicocliniche. Integrato come tutti gli altri sottosistemi in TrakCare, è completo e
preciso
in
tutte
le
sue
funzioni:
propone
una
gestione
dei
dati
clinici
completamente rivisitata rispetto alla gestione tradizionale dei laboratori di
analisi clinica.
LAB-TRAK è stato progettato per integrarsi al sistema TrakCare o funzionare
come soluzione indipendente dotata di tutte le funzionalità richieste dai più
moderni e sofisticati laboratori di analisi. Che si tratti di prelievi, analisi, costi,
anamnesi o informazioni finanziarie, il sistema raccoglie tutti i dati e li rende
accessibili on-line.
LAB-TRAK importa ed esporta tutti i dati sulle patologie per consentire analisi e
pianificazione strategica.
E’ stato appositamente progettato per snellire le attività di laboratorio nei
seguenti settori:
•
ematologia.
•
chimica clinica.
•
anatomia patologica.
•
trasfusionale.
•
microbiologia, inclusa la creazione di tabelle di microrganismi e relativi
pannelli
antibiotici
standard
che
portano
alla
generazione
dell’antibiogramma. LAB-TRAK è già stato interfacciato con numerosi
analizzatori.
32
Nella mia realtà, però, al momento, viene unicamente utilizzato nei settori di
chimica clinica, ematologia ed anatomia patologica.
LAB-TRAK è uno strumento che offre ai laboratori funzionalità per migliorare
l’esecuzione delle attività qui sopra elencate, riunendo i dati e fornendo un valido
feedback tramite un efficace sistema di gestione delle informazioni. Tutte le
richieste possono partire direttamente dal reparto e sono indirizzate dal sistema
di ORDER ENTRY oppure direttamente dalle videate PATIENT ENTRY di LABTRAK.
LAB-TRAK accede direttamente all’anagrafica centrale di PATIENT MASTER
INDEX. Il sistema può essere utilizzato sia in ambito ospedaliero sia all’esterno.
Tutti i richiedenti o gli erogatori sono riconosciuti e validati per l’eleggibilità della
richiesta di informazioni. Questo consente di avere informazioni e dati sullo stato
di avanzamento dei processi di produzione sempre aggiornati.
LAB-TRAK è ideale per rispondere alle esigenze delle aziende sanitarie moderne
ed in pieno sviluppo. Tra le sue caratteristiche vanta:
•
Massima configurabilità del sistema di richieste PATIENT ENTRY.
•
Invio automatico dei referti con anamnesi del paziente e indicazioni
mediche per il personale curante.
•
Programmazione dei rapporti.
•
Stampa dei referti in conformità con la legge sulla privacy.
•
Accesso remoto al sistema.
•
Integrazione con MS Word per template standard dei referti.
•
Esportazione di dati ad altri sistemi.
•
Gestione pazienti.
LAB-TRAK, inoltre, dà la possibilità di definire i flussi di dati e pazienti.
La pre-registrazione dei campioni e la funzione Load List on-line velocizzano i
tempi di risposta. Permette, tra le altre cose, di introdurre e gestire commenti ed
anamnesi cliniche.
Il sistema dispone di una funzionalità avanzata di ricerca per individuare i
pazienti nel sistema tramite vari criteri: il numero di registrazione, la tipologia di
analisi, il foglio di lavoro, il codice unico del paziente, il nome intero o parziale
del paziente, la sua data di nascita, sesso, reparto, il codice del medico, la data
del ricovero, il numero di tessera sanitaria o dell’assicurazione sanitaria.
33
I criteri di smistamento dei campioni sono definiti in fase di analisi ed
implementati nelle routines di creazione episodi.
LAB-TRAK permette di gestire le urgenze in tutte le fasi del ciclo produttivo del
laboratorio di analisi, dal foglio di lavoro al modulo di validazione dei risultati
provenienti dagli analizzatori. Le urgenze sono, solitamente, evidenziate rispetto
alla routine.
LAB-TRAK consente l’invio e la ricezione di esami verso strutture interne ed
esterne, consentendo la tracciabilità dei campioni inviati o ricevuti.
LAB-TRAK, infine, fornisce un set predefinito di report statistici ed è possibile far
fronte ad eventuali altre esigenze tramite la creazione di report specifici.
Intranet aziendale e il sito web istituzionale
Intranet aziendale è un sistema di comunicazione interno all'azienda, basato
sugli standard tecnologici utilizzati in Internet. Gli strumenti per creare una
Intranet aziendale, quindi, sono simili a quelli usati per Internet.
Intranet ed internet hanno in comune una parola: net, che significa rete. La
visualizzazione di una rete è abbastanza facile: una serie di fili che si intersecano
con connessioni ad ogni congiunzione. In molteplici occasioni si ha a che fare con
una rete: quando si telefona, quando si utilizza un bancomat e così via. Oggi,
grazie alla diffusione dell’informatizzazione, internet è ben conosciuto nelle sue
funzionalità di base, mentre il concetto di intranet è più recente.
Le reti multimediali, interne ed esterne all’impresa, stanno cambiando il modo di
concepire il business in molti settori economici: cambia il modo di comunicare, di
organizzarsi e di vendere. Le imprese hanno capito che con internet e le sue
varianti interne più protette, le intranet, possono sviluppare vantaggi importanti
e generare maggior valore per i propri clienti. All’interno dell’organizzazione è
possibile aumentare il grado di integrazione tra le diverse funzioni e, nel caso di
imprese delocalizzate, tra le diverse sedi diminuendo i costi di comunicazione. La
connessione con i clienti e tra i clienti può aiutare a capire prima e meglio le
aspettative della domanda. I tempi e la qualità delle risposte al mercato
migliorano.
34
Nella prima fase della sua vita il web ha fornito informazioni pubbliche e di
interesse generale in modo totalmente aperto e gratuito. Tuttavia gli utenti
hanno anche necessità di disporre di informazioni private di valore specifico e di
tipo riservato. La natura di internet, aperta e non controllata, appare, quindi,
poco adatta a soddisfare queste esigenze. Internet ed intranet hanno in comune
non solo la tecnologia, ma anche l’obiettivo strategico di rendere possibile questa
rivoluzione nell’impresa.
Una delle migliori definizioni è quella data nel 1998 da Tyson Greer in
Understanding Intranets: "intranet è il web aziendale, il sito virtuale dove
business e comunicazione si sviluppano; condivide le medesime tecnologie di
internet con due differenze fondamentali, proprietà e modalità di accesso".
Intranet è, in sostanza, il posizionamento di una organizzazione in rete, un
modello
che
ridefinisce
la
relazione
tra
azienda
e
persona.
In uno scenario economico come quello attuale, la tendenza dell’azienda a
concentrarsi sui processi interni porta in primo piano il tema delle intranet,
applicazione che si sta fortemente diffondendo, perché consente di migliorare in
modo tangibile l'organizzazione, i processi e il ruolo stesso delle persone
all'interno dell’azienda.
Fondamentalmente è un sistema per comunicare: è una rete di persone, non solo
un insieme di macchine collegate fra loro. I computer sono e saranno sempre più
le officine ed i magazzini del nuovo secolo. I dati immagazzinati sono meno
tangibili dei pezzi tenuti a magazzino, ma la differenza più interessante che il
computer non immagazzina solo la conoscenza, ma permette di elaborarla e di
produrne di nuova. La conoscenza e la sua gestione diventano vantaggio
competitivo delle organizzazioni. Le persone, i gestori della conoscenza,
costituiscono la chiave del successo.
La comunicazione interna e la circolazione in azienda di informazioni riguardanti il
business aziendale, i processi, i dati utili, è oggi quanto mai un fattore di
successo
per
le
aziende
di
ogni
dimensione
e
tipologia.
Una rete Intranet serve anzitutto a migliorare efficienza interna e rapporti
aziendali: vediamo perché.
Il termine Intranet indica una rete interna ad una realtà aziendale, a differenza di
Internet che è una rete pubblica e universalmente accessibile.
35
Lo scopo di Intranet è quello di facilitare e rendere uniforme l'accesso alle
informazioni necessarie alle persone che operano all'interno dell'azienda,
favorendo così l'incremento della produttività, riducendo i tempi morti di
lavorazione e i relativi costi, consentendo una migliore e più completa interazione
tra i diversi livelli produttivi e migliorando in tal modo la qualità della
comunicazione interna.
Intranet
permette
di
rendere
visibili
informazioni,
diffondere
progetti,
informazioni o file, ovvero collaborare, condividere conoscenze e lavorare in
modo più efficiente.
I vantaggi che Intranet porta sono indubbiamente notevoli.
Come per un sito web, il successo ed in definitiva il valore stesso di Intranet si
misura in base alla ricchezza di informazioni in essa contenute, ma anche e
soprattutto in base alla facilità di reperire le informazioni, alla navigazione, che
deve essere intuitiva ed user-centric, alla frequenza di aggiornamento, alla
velocità di accesso. Se ogni dipendente necessita di ore per reperire le notizie, i
dettagli di un progetto o le ultime statistiche, avrà perso tempo e produttività, ed
il costo supererà il beneficio.
La rete Intranet deve è sviluppata in funzione dell'azienda, rispecchia le reali
esigenze e l'organizzazione interna. I vantaggi maggiori si sono ottenuti quando
Intranet è stata integrata con gli applicativi in uso in azienda, così da funzionare
da "pannello di controllo" da cui accedere a tutti gli strumenti di lavoro
quotidiani: database, archivi di documenti, Internet, tramite un unica "porta di
accesso".
Qualora, per ragioni di sicurezza, fosse necessario limitare gli accessi e/o
proteggere i dati, si possono facilmente implementare soluzioni che permettano
un maggiore controllo sulla pertinenza, sull’adeguatezza e sulla riservatezza delle
informazioni distribuite e garantiscano una minore dispersione delle informazioni
e delle notizie riportate.
La sicurezza pone da sempre seri problemi agli operatori dei sistemi informativi:
sono sempre più numerose le aziende che trasmettono o ricevono sulla rete
pubblica e privata informazioni riservate. Questo traffico di messaggi fa nascere
preoccupazioni su potenziali attacchi da parte di virus e pirati informatici, sulla
riservatezza delle comunicazioni private e sulla sicurezza delle transazioni.
36
Al fine di tutelare al massimo questa riservatezza sono stati posti in essere alcuni
accorgimenti quali: l’utilizzo di un router specializzato, delle firewall, il quale non
è altro che un nodo di rete che consente di filtrare i pacchetti in modo da lasciar
passare da internet alla LAN (Local Area Network), e viceversa solo le
comunicazioni autorizzate o determinati tipi di pacchetti; l’adozione di pacchetti
protetti
attraverso
protocolli
sicuri,
che
consentono
di
crittografare
le
informazioni e che permettono di utilizzare le informazioni solo a coloro che sono
in grado di effettuare un’autenticazione.
Uno dei punti critici della messa in opera di Intranet è stato ed è tutt’ora quello
del puntuale e effettivo aggiornamento.
Andando nel dettaglio è doveroso segnalare che, nell’ambito dell’azienda AUSL
della Valle d’Aosta, il servizio intranet è stato ribattezzato Andromeda.
Andromeda offre vari servizi; essi sono: l’home page (raggruppa i link di tutti i
servizi offerti), la rubrica telefonica e di tutti gli indirizzi e-mail, la rassegna
stampa 2006/2007, le news, lo spazio riservato all’ente ricreativo aziendale
(C.R.U.S.L.), le informazioni sindacali, la formazione, il mercatino delle occasioni,
le pubblicazioni (della direzione strategica, dell’area ospedaliera, dell’area
prevenzione, dell’area territoriale, dell’area tecnico-amministrativa, della qualità,
della
rete
oncologica
Piemonte/Valle
d’Aosta,
il
nuovo
atto
costitutivo
dell’azienda, il benessere organizzativo, la manualistica, le documentazioni, la
carta intestata, il marchio AUSL, i prezzi dei farmaci e la ricerca dei contenuti).
Una funzionalità molto usata che troviamo sul nostro server aziendale è la email.
Tramite l’e-mail, all’interno di intranet, l’azienda comunica molti dati ai vari
clienti. La gestione personalizzata di tale servizio permette di gestire un
portafoglio clienti condiviso ed effettuare il back-up di tutte le e-mail inviate e
ricevute; inoltre, se viene calcolata anche la possibilità di non dover dipendere da
nessun intervento esterno, possiamo semplicemente calcolare come l'utilizzo di
questa
risorsa
consenta
effettivamente
sia
un
risparmio
del
tempo
di
comunicazione, sia un abbattimento dei costi fissi per un servizio di posta
elettronica professionale.
E’ da segnalare, inoltre, che l’azienda ha istituito un web istituzionale
(www.ausl.vda.it) per rendere, a tutti i cittadini, informazioni utili. Il sito è
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costituito da una pagina iniziale con, in primo piano, le news, nella sezione in alto
a sinistra, il menu principale, in alto a destra, i servizi in rete, in basso a destra i
servizi in “evidenza” (con il termine di servizi in “evidenza” ci si riferisce a tutti
quei servizi maggiormente utilizzati dall’utenza quali, ad esempio, orari degli
ambulatori, farmacie di turno, referti radiologici, informazioni cup, concorsi,
appalti, bandi, eccetera) e, in basso a sinistra, i link istituzionali (visto il filo
diretto che lega l’azienda U.S.L. con la Regione Autonoma Valle d’Aosta, nella
videata sono presenti i link della Regione stessa, nonché quelli del Ministero della
Salute, dell’Istituto Superiore della Sanità).
Il menu principale è suddiviso in varie parti: presentazione dell’azienda
(struttura, l’organigramma per dipartimenti e per aree, la storia dell’ospedale,
tutte le funzioni della direzione strategica, i convegni, eccetera); i servizi
amministrativi (il sistema informatico e delle telecomunicazioni, gli affari
amministrativi, gli appalti ed i bandi, O.S.R.U., eccetera); l’ospedale (direzione
medico-ospedaliera, sedi dei presidi, la suddivisione dei reparti, gli screening, la
consultazione dei propri referti radiologici tramite l’utilizzo del login e della
password
consegnati
all’utente
dal
personale
di
radiologia
al
momento
dell’esecuzione dell’esame stesso); i servizi sul territorio (sedi distrettuali e
servizi offerti); i servizi di rete (i nomi, gli indirizzi e gli orari di apertura al
pubblico e relativi numeri telefonici di tutti i medici di assistenza primaria, di tutti
i pediatri di libera scelta, di tutti i veterinari); le farmacie di turno; i tempi di
attesa delle varie prestazioni; servizi agli stranieri (gestione ambulatori per
stranieri, mediatori interculturali, guide per gli stranieri redatte in varie lingue);
area della prevenzione (ubicazione delle varie strutture con indirizzi, numeri
telefonici, orari e loro relative funzioni); promozione della salute (presentazione
dei vari progetti); guide ai servizi.
Vista l’obbligatorietà per legge, l’azienda si è attivata con tempestività per
garantire l’universalità dell’accesso, senza possibilità che qualcuno ne potesse
risultare escluso: ipovedenti, persone con disabilità (sia permanente, sia
temporanea), anziani, persone inesperte di internet o con attrezzature obsolete o
poco comuni, ovvero particolarmente lente.
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Dipartimento materno Infantile
In questa parte viene analizzato più in dettaglio lo stato di informatizzazione del
dipartimento Materno Infantile e vengono evidenziate le criticità riscontrate nella
gestione attuale dei dati e dei flussi informativi. Nella prima parte sono forniti
alcuni cenni informativi sui data base relazionali.
Il database relazionale
Ai più il termine database è divenuto una parola di uso comune, ma, seppur
possa sembrare inverosimile, sono moltissime le persone con le quali ho a che
fare in ambito lavorativo che mi continuavano a chiedere delucidazioni in merito
a cosa fosse un database. Tutto ciò è avvenuto in concomitanza con l’inizio della
stesura di questo project work. E’ quindi mia intenzione cercare, a grandi linee,
di dare una versione sommaria di ciò che si intende per database.
Il database è una raccolta di dati organizzata, utilizzata allo scopo di modellare
un qualche tipo di organizzazione o di processo organizzativo. Non ha importanza
che si utilizzi un foglio di carta od un software per computer per raccogliere e
memorizzare i dati. Ogni volta che vengono raccolti dati in modo organizzato per
uno scopo specifico si sta creando un database.
Esistono vari modelli di database, ma, in questo contesto, è mia intenzione
analizzare in modo maggiormente dettagliato il database relazionale.
Il primo database relazionale fu realizzato nel 1969 ed oggi è, probabilmente, il
modello più diffuso per la gestione di database. Il padre del modello relazionale,
il dottor Edgar F. Codd, era impiegato presso l’IBM, alla fine degli anni ’60, come
ricercatore ed era alla scoperta di nuovi modi per gestire grosse quantità di dati.
Il dottor Codd presentò ufficialmente il suo nuovo modello relazionale in un libro
storico intitolato “A relational Model of Data for Large Shared Databanks”,
pubblicato nel giugno del 1970. Egli basava il nuovo modello di database su due
rami della matematica: la teoria degli insiemi e la logica predicato di ordine
primo. Il nome stesso del modello deriva dal termine relazione, che è parte della
teoria degli insiemi (molti ritengono, erroneamente, che il modello relazionale
derivi il proprio nome dal fatto che le tabelle di un database relazionale possono
essere correlate fra loro).
39
Un database relazionale archivia i dati in relazioni, che l’utente percepisce come
tabelle. Ogni relazione è composta di tuple, o record, e attributi o campi. La
posizione fisica dei record o dei campi in una tabella è ininfluente ed ogni record
di una tabella viene identificato da un campo che contiene un valore univoco.
Sono queste le due caratteristiche di un database relazionale che consentono ai
dati di esistere indipendentemente dal modo in cui essi sono fisicamente
archiviati nel computer. Quindi, all’utente non è richiesta la conoscenza della
posizione fisica di un record per poterne recuperare i relativi dati. E’ questa la
differenza rispetto ai modelli di database gerarchico e di rete, in cui la
conoscenza del layout delle strutture è fondamentale per il recupero dei dati.
Il modello relazionale suddivide le relazioni nei tipi seguenti: uno a uno, uno a
molti e molti a molti. Una relazione fra due tabelle viene implicitamente stabilita
tramite i valori corrispondenti di un campo condiviso. Se l’utente conosce le
relazioni tra le tabelle del database, egli può accedere ai dati in un numero
praticamente infinito di modi. Può accedere ai dati da tabelle che sono
direttamente correlate, ma anche da tabelle indirettamente correlate.
Il recupero dei dati in un database relazionale avviene tramite l’SQL (Structured
Query Language). L’SQL è il linguaggio standard utilizzato per creare, modificare,
gestire ed eseguire ricerche nei dati relazionali.
La maggior parte dei principali programmi di database oggi sul mercato incorpora
varie forme di implementazione di SQL, da finestre in cui l’utente può inserire
manualmente le istruzioni SQL digitandole, a strumenti grafici che consentono di
creare query, utilizzando vari elementi strumenti dell’interfaccia. Per utilizzare un
database, non è richiesta la conoscenza dell’SQL. Se il software di database
utilizzato contiene un generatore di query grafico oppure se si utilizza
un’applicazione personalizzata per lavorare ai dati di un database, non dovrete
scrivere mai istruzioni SQL.
Il database relazionale offre molti vantaggi rispetto agli altri modelli esistenti:
Integrità incorporata a più livelli: l’integrità dei data è incorporata nel modello al
livello di campo per garantire l’esattezza dei dati; a livello di tabella per garantire
che i record non siano duplicati e per rilevare la mancanza di valori di chiavi
primarie; a livello di relazione per garantire che la relazione tra due tabelle sia
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valida, e a livello di business per garantire che i dati siano esatti in termine di
business stesso.
Indipendenza logica e fisica dei dati dalle applicazioni di database: le applicazioni
costruite su di un determinato database non vengono minimamente influenzate
né da modifiche apportate dall’utente alla progettazione logica del database
stesso, né da modifiche che il produttore un software di database dovesse
apportare all’implementazione fisica del database stesso.
Esattezza e coerenza dei dati garantite: i dati sono coerenti ed esatti grazie ai
vari livelli di integrità che si possono imporre all’interno del database.
Facile recupero dei dati: su richiesta dell’utente è possibile recuperare i dati da
una particolare tabella o da più tabelle correlate all’interno del database. Ciò
consente la visualizzazione delle informazioni in un numero quasi infinito di modi.
Questi ed altri vantaggi si sono dimostrati di grande utilità per la comunità dei
database e per chiunque debba raccogliere e gestire dati. Il database relazionale
è diventato così il più utilizzato in molte circostanze.
Fino a qualche tempo fa, uno dei maggiori inconvenienti dei database relazionali
era la lentezza dei programmi su cui essi si basavano. La colpa di ciò non era del
modello relazionale, bensì della tecnologia di supporto disponibile all’epoca
dell’introduzione del modello. La velocità di elaborazione, la memoria e
l’archiviazione erano insufficienti per offrire ai produttori di software di database
una piattaforma su cui costruire un’implementazione completa del database
relazionale; quindi, i primi programmi di database relazionali funzionavano al di
sotto delle loro effettive potenzialità. A partire dagli anni ’90, però, i progressi
della tecnologia sia hardware sia software hanno risolto il problema della velocità
di elaborazione ed hanno consentito ai produttori di creare programmi in grado di
supportare il modello in modo più completo.
Il sistema di gestione di database relazionali è il programma RDBMS (Relational
DataBase Management System). Un RDBMS è un programma che viene utilizzato
per creare, gestire, modificare e manipolare un database relazionale. Molti
programmi RDBMS forniscono anche gli strumenti necessari a creare applicazioni
per l’utente finale che interagiscono con i dati archiviati nel database.
Ovviamente, la qualità di un RDBMS è direttamente proporzionale al supporto
fornito al modello di database relazionale. All’interno della stessa categoria dei
41
“veri” programmi RDBMS, il supporto dato al database relazionale non è ancora
stato interamente implementato. Malgrado ciò, tutti i programmi RDBMS
continuano a evolversi, diventando sempre più potenti e completi.
A partire dagli inizi degli anni ’70, molti produttori di software cominciarono a
commercializzare programmi RDBMS che prevedevano vari tipi di hardware,
sistemi
operativi
e
ambientali
di
programmazione.
Fino
agli
albori
del
ventunesimo secolo, si può affermare che i programmi RDBMS sono presenti ed
integrati nelle nostre vite almeno quanto i telefoni cellulari.
La necessità di condividere i dati diventa palese con l’aumento degli utenti di
database tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90. Il concetto di un database
centralizzato a disposizione di più utenti sembrava un’idea molto promettente,
che poteva facilitare l’implementazione della gestione dei dati e della protezione
dei database. I produttori di database risposero a tale necessità con lo sviluppo
di programmi RDBMS client/server.
In questo tipo di sistema i dati si trovano su di un computer che funge da
database server, e gli utenti interagiscono con i dati tramite applicazioni
installate su i loro computer detti database client. Lo sviluppatore dei database
utilizza il programma RDBMS client/server per creare e gestire il database e gli
applicativi sub-ordinati per l’utente finale. Egli implementa l’integrità e la
protezione dei dati sul database server, il che offre la possibilità di basare molte
applicazioni per l’utente sullo stesso insieme di dati senza conseguenza alcuna
sull’integrità e la protezione dei dati stessi.
I programmi RDBMS client/server sono in uso già da molto tempo per i gestori di
grosse quantità di dati condivisi.
Progettazione del database e stato dell’arte
Personalmente, ritengo che la progettazione vera e propria di un qualsiasi
database debba essere realizzata da personale specializzato informatico e da
sviluppatori di database professionisti, posta in essere dopo solidi studi
informatici, matematici e di progettazione di sistemi di lavoro per database; a
maggior ragione se si tratta di un sistema informativo quale il Trakcare. A tal
proposito
il
mio
compito
nell’ambito
della
progettazione
del
database
dipartimentale è quello di analizzare i vari passaggi con relative criticità per lo
42
sviluppo di una cartella clinica informatizzata che la mia azienda intende adottare
nei vari reparti entro la fine dell’anno 2008.
Analizzo, ora, quello che, attualmente, accade nel dipartimento maternoinfantile.
Quando la paziente arriva in pronto soccorso viene eseguito un pre-ricovero da
parte del ginecologo di guardia, il quale inserisce nel sistema First Aid i dati
anagrafici. Una volta accettata all’interno del reparto viene effettuato il vero e
proprio ricovero. Di solito l’ostetrica provvede a stilare la cartella infermieristica
ed ostetrica in forma cartacea nella stanza dei tracciati con i relativi dati
anagrafici (nome, cognome, data e luogo di nascita, cittadinanza, residenza,
domicilio, numero di telefono di casa e cellulare, professione, datore di lavoro,
ramo di attività, titolo di studio, stato civile, data del matrimonio), dati specifici
(cognome e nome del coniuge, luogo e data di nascita, cittadinanza, numero
telefonico del cellulare, professione, datore di lavoro, ramo di attività, titolo di
studio),
nome/i
del/i
futuro/i
neonato/a/i/e,
anamnesi
(data
ultima
mestruazione, settimana di gestazione, cicli regolari od irregolari, numero
dell’attuale gravidanza, parti precedenti nati vivi o morti, numero IVG, numero
aborti spontanei, numero di tagli cesarei, data precedenti parti con sesso e peso,
data presunta del parto, consanguineità tra padre e madre con il relativo grado,
portatori di tratto talassemico di entrambi i genitori, decorso della gravidanza
fisiologico o patologico, difetto di crescita fetale, precedente allattamento al
seno, tipo di alimentazione desiderato materno o artificiale), diagnosi di entrata,
terapia in corso, esame obiettivo (PAO, temperatura se RPM, peso, incremento
ponderale, allergie alimentari o ai farmaci, indagini prenatali quali amniocentesi,
villi coriali, fetoscopia, funicolocentesi, ecografia >22 settimane, procreazione
medico assistita quali IVI, GIFT, FIVET e ICSI), esami recenti (hitachi,
coagulazione, emocromo, ECG, gruppo sanguigno, HBSAG, tampone vaginale),
numero visite durante la gravidanza, numero ecografie, data della prima
ecografia.
Ultimata la sopraccitata raccolta dati in forma cartacea, i dati stessi vengono
riportati sul sistema informatico Medtrak.
43
La seconda fase si svolge dopo il parto (spontaneo o cesareo) dove viene
compilata (sempre in prima battuta in forma cartacea e, in un secondo momento
riportata in forma informatica) la parte inerente al parto ed al neonato.
Questa fase comprende la storia del parto di uno o più neonati e si suddivide in:
luogo, data e orario esatto del parto, forma del parto (spontaneo o cesareo),
eventuale anestesia o analgesia, generalità del parto (singolo o plurimo), sesso
(numero dei maschi e/o delle femmine), esordio del travaglio con data ed orario,
modalità del travaglio (naturale o indotto), rottura delle membrane (data, ora e
modalità spontanea od artificiale), liquido amniotico (qualità e quantità),
dilatazione dell’orifizio al momento della rottura delle membrane, orario della
dilatazione completa, durata del tempo di secondamento, modo di secondamento
(spontaneo o manuale), stato del perineo e genitali al momento del parto, durata
(primo, secondo, terzo e totale periodo), misurazione della placenta, misurazione
del funicolo, intersezione (centrale, laterale, marginale), peso totale della
placenta, consistenza della placenta, presentazione del feto (cefalica, podalica,
trasversa), posizione del feto, esecuzione profilassi Rh, peso, lunghezza,
circonferenza cranica del neonato, punteggio Apgar al 1°, 5° e 10° minuto, ph
cordonale,
numero
braccialetto
del
neonato,
esecuzione
skin
to
skin,
attaccamento precoce al seno materno, tempo trascorso tra il parto e la prima
poppata efficace.
Nel caso in cui la partoriente debba essere sottoposta ad un taglio cesareo,
l’anestesista deve compilare la cartella di anestesia perdurale e la degenza postoperatoria. Questi i dati nuovamente ripetuti: nome e cognome, data di nascita,
altezza, peso, skin to skin in sala operatoria (se è stato eseguito o il motivo per il
quale non lo è stato), l’allattamento (materno o artificiale), effettuazione del
rooming-in, oltre a tutti i dati relativi all’intervento.
Una volta che il neonato è venuto alla luce, in sala parto od in sala operatoria, il
neonatologo di guardia compila la cartella cartacea del neonato, copiando i dati
dalla cartella cartacea dell’ostetricia, aggiungendo l’ora della rottura delle
membrane con la sua modalità, l’apgar attribuito, se è stata effettuata una
rianimazione primaria e se il neonato ha meconiato o urinato venendo alla luce.
Il neonato viene portato nel reparto Nido, oppure in Patologia Neonatale, nel
caso presenti problematiche (prematurità, patologie), dove l’infermiera o la
44
puericultrice rileva i dati inerenti al neonato: nome e cognome, peso,
circonferenza cranica, lunghezza, ph cordonale e apgar. Questi dati vengono
scritti sulla cartella cartacea infermieristica e ripetuti su di un foglio cartaceo;
questo viene recapitato, manualmente o telefonicamente, all’ostetrica che, a sua
volta, riporta questi dati sul sistema Medtrak dove va ad implementare le varie
pagine del CEDAP, SmartCCE, attestato di nascita, SDO.
Solo dopo aver assolto ai compiti sopraccitati, l’infermiera o la puericultrice va ad
implementare la pagina sul sistema Medtrak del neonato con il suo nome e
cognome, luogo di nascita, attribuendo il codice fiscale al neonato stesso.
Un altro compito dell’infermiera o della puericultrice, sia che il neonato venga
ricoverato al nido o in patologia neonatale, consiste nel compilare un altro
database, ideato con il sistema filemaker, denominato “neonati”. Questo serve
per le varie statistiche e per la raccolta dati per il progetto che il dipartimento
materno-infantile sta elaborando dell’O.M.S. denominato “Ospedale Amico del
Bambino”.
In questo database, oltre a riportare tutti i dati precedentemente inseriti
dall’ostetrica e dal neonatologo, viene implementato con l’inserimento dei dati
del domicilio di residenza, del numero di telefono di casa, del cellulare della
madre e del padre ed il nome dell’assistente sanitario di riferimento sul territorio.
Nel reparto di patologia neonatale, invece, oltre ai dati riportati al nido, vengono
aggiunti quelli relativi all’assistenza respiratoria (ossigenoterapia, CPAP e IPPV),
alla
terapia
farmacologia
(diuretici,
isotropi,
eritropoietina,
surfattante,
broncolavaggio, antibiotici), alla degenza (lettino rianimazione, incubatrice, culla
calda e culla normale), all’alimentazione (parenterale totale, parenterale parziale,
entrale, garage, AOG, biberon, seno), alla marsupio-terapia, alle procedure
invasive (catetere venoso periferico, incannulazione vena/arteria ombelicale,
catetere centrale per via chirurgica, catetere venoso percutaneo, intubazione
nasotracheale/orotracheale,
drenaggio
toracico,
rachicentesi
e
cateterismo
vescicole.
Durante la degenza la puericultrice o, in sua mancanza, l’infermiera si occupa di
compilare con i dati anagrafici il libretto di salute del neonato, precedentemente
redatto dall’ostetrica subito dopo il parto.
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All’atto della dimissione il ginecologo consegna alla madre un prestampato con
riportati la data e di uscita, la diagnosi di entrata e di uscita, i dati relativi al
parto, il peso e il sesso del neonato, l’allattamento alla dimissione, la terapia
durante la degenza e
la terapia consigliata, la data della visita di controllo,
l’appuntamento per la rimozione dei punti, se durante la degenza vi siano state
delle complicazioni e l’emocromo post-parto e, infine, chiude la cartella clinica nel
sistema Medtrak, compilando la diagnosi e stampando la SDO della madre. Nello
stesso momento il neonatologo effettua le dimissioni del bambino, compilando la
diagnosi nel sistema Medtrak e stampando, anch’esso, la SDO, ovviamente del
neonato. In un secondo momento compila il libretto della salute del neonato con i
dati relativi alla degenza e alla dimissione. Infine esso compila il database
“neonati”, sia del nido sia della patologia neonatale, implementando i dati
dell’infermiera o della puericultrice, nonché quelli inerenti alla partoriente,
precedentemente riportati dall’ostetrica, con i tutti dati relativi al parto
(spontaneo o cesareo), il ph e il BE del cordone ombelicale, gli esami ematochimici (se effettuati), se vi è stata PROM (rottura prematura delle membrane) >
a 18 ore, se è stata eseguita la profilassi antibiotica, se è stata eseguita la
profilassi corticosteroidea, se è stato somministrato l’antibiotico al neonato, se è
stata praticata la rianimazione e usati farmaci (ventilazione con maschera,
intubazione,
aspirazione
endo
tracheale,
massaggio
cardiaco
esterno,
surfactante, adrenalina, bicarbonati ed espansori di volume), se vi è familiarità
per ipoacusia, se vi è familiarità per lussazione congenita delle anche, l’esame
obiettivo alla nascita e alla dimissione.
Anche l’infermiera o la puericultrice, al momento della dimissione dal nido o dalla
patologia neonatale, hanno il compito di compilare nel database “neonati” alcuni
dati. Essi sono: l’utilizzo durante la degenza di succhiotti, soluzione glucosata,
paracapezzolo e latte artificiale, se durante la degenza è stata effettuata la
fototerapia, se è stato effettuato lo skin to skin in sala parto/sala operatoria, le
ore trascorse tra il parto e la prima poppata efficace, se è stato effettuato il
rooming in notturno, se sono stati effettuati esami per immagini (Rx torace, Rx
total body, Rx addome, Rx clavicole, ecografia cerebrale, ecografia renale,
ecografia addominale, ecocardiogramma, ECG, EEG, TC cranio, RMN encefalo),
se sono state effettuate consulenze (NPI, chirurgica, cardiologia, dermatologica,
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ortopedica, oculistica), alimentazione alla dimissione, data ed esito dello
screening di Guthry e data ed esito dello screening audiologico.
A questo punto viene implementata la scheda delle assistenti sanitarie sul
territorio del sistema Medtrak, chiamata SmartCCE. Ciò prevede l’inserimento dei
dati relativi alla sede del consultorio assegnato in base alla residenza, il peso alla
dimissione, l’allattamento alla dimissione, l’alimentazione durante la degenza
(materna, artificiale, mista o con latte materno tirato), se il seno presenta
ragadi, se per l’allattamento al seno viene usato il paracapezzoli, se la madre ha
bisogno del mediatore culturale, se sono previsti rientri prossimi al nido o in
patologia neonatale, se aderisce all’intervista per il progetto dell’OMS, se
l’assistente sanitaria deve chiamare il neonato per un controllo ravvicinato
oppure chiamare il reparto per verificare l’eventuale insorgere di problematiche
di varia natura.
La SmartCCE viene stampata, posizionata in un’apposita cartellina, che verrà,
successivamente, inoltrata ai vari consultori con l’utilizzo del fax da parte delle
segretarie impiegate nel dipartimento. Lo stampato dell’effettiva effettuazione del
fax viene allegato alla scheda per un’eventuale verifica di spedizione.
Criticità
Analizzando le varie fasi delle operazioni che coinvolgono i vari attori del
dipartimento, balza, immediatamente, all’occhio il fatto che stessi dati vengono
richiesti ben quattro volte, escludendo ciò che viene richiesto all’anagrafe per la
dichiarazione di nascita, e vengono riportati in maniera cartacea ed informatica la
bellezza di otto volte.
Si evince il tempo che viene speso e, molto probabilmente, sprecato dai vari
soggetti; al contrario se fosse improntato un database comune per tutti i dati, gli
stessi verrebbero scritti una volta sola dal ginecologo al momento del prericovero in pronto soccorso ed implementati dall’ostetrica al momento del
ricovero, così andrebbero a sparire i vari software personalizzati. E’ macroscopica
la possibilità di incorrere in un errore, visto che la scrittura manuale, in più di
un’occasione, può essere travisata o mal interpretata; inoltre la concreta
probabilità di commettere un “errore di trascrizione” è, come si suol dire,
costantemente, dietro l’angolo.
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Ciò sarebbe facilmente approntabile se si avesse a disposizione un palmare o, in
ultima analisi, un tablet.
Per quanto riguarda la SmartCCE, viene speso molto tempo per i vari invii, in
quanto, molto spesso, il fax è fuori servizio, oppure le linee sono occupate o,
addirittura, il fax viene inviato e mai ricevuto.
Con la creazione di un database comune, ci sarebbe la possibilità di “incanalare” i
dati direttamente alla struttura territoriale, senza alcuna perdita di tempo e con il
completo rispetto della privacy, in quanto la scheda verrebbe messa a
disposizione sul personal computer dell’assistente sanitaria di riferimento.
Conclusioni
Come si è potuto vedere, dall’analisi delle criticità che sono, per lo più, la
ripetizione di dati e la salvaguardia della privacy, si può concludere che con la
realizzazione di un database comune, la cartella clinica e l’informatizzazione di
tutto il territorio vengono risolei tutte le problematiche. Infatti, con un database
comune, la privacy viene maggiormente tutelata, le informazioni risultano essere
più chiare, leggibili, immediate e continuamente aggiornate.
Avendo la possibilità di avere un aggiornamento immediato dei dati, nonché una
loro aggregazione completa ed una struttura di essa organizzata e contenente
eventi ed informazioni comuni, si vengono a ridurre notevolmente i tempi
utilizzati dalle varie risorse umane per la raccolta dati, limitando del tutto i singoli
software, attualmente, in uso nei vari reparti.
Lo scopo di tutto ciò è legato al fatto che si verrebbero ad evitare le varie
ripetitività dei processi informativi, nonché di avere un’elevata standardizzazione
ed un interscambio tra i reparti che hanno in carico la diade “madre-bambino”,
come richiesto dal progetto dell’OMS “Ospedale amico del bambino”, a cui il mio
dipartimento ha aderito.
Con l’informatizzazione che, quotidianamente, fa passi da gigante, l’azienda
sanitaria deve sempre stare al passo con i tempi, sviluppando ed aggiornando
continuamente i propri processi produttivi ed organizzativi, rispettando ed
accontentando le richieste di efficienza e di efficacia che la società pone per la
gestione della propria salute.
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A livello personale, nell’ambito in cui sono chiamata ad operare, con il nuovo
sistema trakcare, l’azienda ha posto in essere un sistema che, seppur perfettibile
ed in via di sviluppo, tende a soddisfare tutte queste richieste, sia dal punto di
vista quantitativo sia da quello qualitativo. Entro la fine del 2008, questo sistema
permetterà all’azienda, ai suoi operatori ed a tutto il parco utenti di raggiungere
un livello standard di assoluto rispetto.
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