19 ottobre 2006
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Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese 19 ottobre 2006 - Anno LXXIIX - N. 16 - franchi 1 - G.A.A. 6900 Lugano Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 9211551 - Fax 091 9242471 - [email protected] - www.ocst.com Prossimo numero: 3 novembre 2006 A due anni dall’entrata in vigore della seconda tappa della libera circolazione delle persone. pagine 4-5 Sementina e Mikron Sostegno pedagogico pagina 3 pagina 8 Assicurazione invalidità Votazioni del 26 novembre pagina 7 pagina 9 Ecco come procedono le trattative Strane regole per stabilire il diritto Presa di posizione dei docenti OCST Un «Sì» per la famiglia SINDACATO ATTUALITÀ 2 ■ DA SWISSCOM A LEZIONE DI FAIR PLAY Ecco come si licenzia in sordina Lorenzo Jelmini wisscom è esperta nel ridurre il personale evitando di dover inoltrare disdette o giustificando le soppressioni di servizi nelle zone periferiche come il nostro cantone. Vi spieghiamo come. I cambiamenti ai vertici di Swisscom non hanno modificato nulla nella conduzione del personale o, meglio ancora, nelle modalità per separarsi dai propri dipendenti. Gli obbiettivi strategici non sono mutati: ridurre i costi (di personale e di infrastrutture) per aumentare la redditività aziendale. E il servizio? Cosa c’entra… I nuovi vertici di Swisscom, che puntano alla privatizzazione con l’aiuto di qualche consigliere federale, non hanno neppure mutato la posizione nei confronti delle regioni periferiche. Anziché dimostrare maggior impegno nel creare posti di lavoro, Swisscom persiste nello smantellarli. Qualcosa è però mutato: il modo di sbarazzarsi del personale e di smantellare i servizi nelle periferie. In queste ultime settimane stiamo seguendo alcuni casi personali che comprovano tali mutamenti. Fino ad ora per spingere il personale a lasciare «volontariamente» l’impiego, la S direzione di Swisscom si limitava a sparare le cifre delle possibili soppressioni d’impiego riportando in modo vago le unità ed i dipendenti prescelti. Così facendo il personale, temendo di essere sulla lista nera, preferiva non attendere e cercarsi un’alternativa. In tal modo erano i dipendenti, e non la direzione, ad inoltrare la disdetta. Oggi questo non funziona più, soprattutto nelle periferie del Paese dove è difficile trovare occupazione alternativa. Allora la spintarella ad abbandonare la nave diventa un po’ più consistente. Come? Basta nominare un responsabile poco incline ai comportamenti corretti, che cerca di nascondere le informazioni a questo o quel collaboratore per metterli in difficoltà, e che rende l’ambiente invivibile e voilà, il collega o la collega parte autonomamente. Pura fantasia? No, purtroppo tutta realtà. E non è finita, perché se la medesima unità per poter funzionare in Ticino necessita di un certo numero di collaboratori, con questo bel lavoretto e la conseguente partenza di collaboratori, è presto giustificata la chiusura del servizio in Ticino e lo spostamento a Zurigo o Berna. Un servizio pulito, pulito, non c'è che dire… ■ MONTATORI ELETTRICISTI I vincitori del concorso regionale cipanti; a Filippo Jörg della Divisione della el mese di settembre si sono svolFormazione Professionale per la presenti al centro Coop a Tenero, le seleza alla cerimonia di premiazione e a tutti zioni regionali per i campionati coloro che hanno prestato la loro opera in Svizzeri nella professione di montatore questi tre giorni. Un grazie particolare allo elettricista. sponsor principale della manifestazione, I quattro giovani che hanno partecipato la Commissione Professionale Paritetica, alla selezione hanno dimostrato la loro rappresentata alla premiazione dal segrebravura e la loro capacità sia manuale sia tario Dario Tettamanti. di conoscenze tecniche nella programmaI complimenti dell’Aiet anche agli altri zione di interruttori Plc. Dopo una serrata due partecipanti alla gara, Sasa Gajic e lotta a colpi di cacciavite, di pinze e di tecPaolo Raggi per la buona prestazione. nica, i giudici chiamati a valutare i lavori Ai due finalisti un grande «in bocca al hanno proclamato vincitore il pannello lupo» per i campionati svizzeri. eseguito da Guedes Saavedra della ditta Atel elettroimpianti Sa di Bellinzona. Al secondo posto e pure lui selezionato per le finali a livello nazionale Christian Cippà della Instalux Sa di Bellinzona. Da notare l’esiguo scarto di punti tra il primo e il quarto classificato. L’Aiet esprime i migliori ringraziamenti all’istruttore Graziano Berri per la perfetta organizzazione della manifestazione, alla Coop di Tenero per avere gentilmente ospitato la tre giorni delle selezioni, oltre al premio (buono acquisto) offerto ai quattro parteG. Albertoni presiedente Aiet con i quattro finalisti. N 19 ottobre 2006 Nuovi Contratti Collettivi alla Snl e alla Flp Lorenzo Jelmini dipendenti delle due imprese di trasporto pubblico, la Società navigazione lago di Lugano e la Ferrovie luganesi Sa, hanno accettato il risultato delle trattative svolte dai sindacati OCST e Sev e dalle direzioni aziendali. Si attende ora l’accettazione da parte dei rispettivi Consigli di amministrazione. La scorsa settimana i sindacati OCST e Sev hanno convocato, in due distinte assemblee, il personale attivo presso le due aziende di trasporto pubblico per presentare il risultato delle trattative e i nuovi Ccl a loro applicabili. Questi contratti collettivi si erano resi necessari a partire dalla disdetta da noi inoltrata al contratto mantello dell’Unione dei trasporti pubblici (Utp), il quadro contrattuale applicabile alle due aziende. Il risultato relativo al Contratto collettivo della Società di navigazione del lago di Lugano era decisamente meno scontato considerato che per ottenerlo, oltre che per salvaguardare gli interessi dei collaboratori licenziati secondo noi con troppa superficialità e senza coinvolgere i sindacati, si è dovuti giungere allo sciopero al quale, come ricorderete, tutti i collaboratori hanno aderito. Per quanto riguarda, invece, la Ferrovie Luganesi occorre rilevare come la direzione si è da subito dimostrata decisamente disponibile ad allestire un Ccl. Nei prossimi numeri de Il Lavoro, dopo la firma ufficiale, presenteremo maggiori dettagli di questi due importanti contratti collettivi. I Sindacato OCST dipendenti e pensionati dello Stato Assemblea annuale venerdì 10 novembre Monte Verità - Ascona Ore 17 Visita e degustazione all’Antica Cantina di Angelo Delea, Losone ore 18.45 ritrovo sala conferenze «salone Balint», Monte Verità, Ascona Al termine cena al ristorante Monte Verità, Ascona. Costo fr. 25. Sindacato OCST Funzionari di Polizia Assemblea annuale venerdì 24 novembre Chiasso Sindacato OCST Docenti Assemblea annuale mercoledì 29 novembre Lugano 19 ottobre 2006 SINDACATO ATTUALITÀ ■ CLINICA HUMAINE DI SEMENTINA Dal Dss «parole, parole, soltanto parole» Paolo Locatelli un bilancio intermedio in «chiaro-scuro» quello che si può tracciare a dieci giorni È dalla chiusura della gestione Humaine presso la clinica riabilitativa di Sementina. Delle ottanta colleghe e colleghi che avevano ricevuto la disdetta del rapporto di lavoro durante il mese di agosto 2006, poco più di una ventina hanno già trovato un’occupazione all’interno delle strutture sanitarie pubbliche e private del cantone Ticino. Il gruppo Ars Medica, che ha concluso proprio in questi giorni la trattativa con il padrone di casa Helsana assicurazioni Sa per affittare tutti gli spazi di Sementina, rileverà solo una parte dell’attività la fisioterapia ambulatoriale - offrendo un posto di lavoro a partire dal 1. novembre 2006 ad una ventina, al massimo, di colloboratori della Humaine. Per i restanti 40 collaboratori, la prospettiva di annunciarsi alla disoccupazione si sta purtroppo concretizzando. Un duro colpo verso chi, con grande professionalità ed impegno, ha lottato e sperato sino alla fine per il proprio posto di lavoro. In questi due mesi, a stretto contatto con il personale della Humaine di Sementina, le aspettative s’incrociavano velocemente con cocenti delusioni: per il personale del settore cure (infermieri e ausiliari di cure), in particolare, ai quali Ars Medica, nel breve-medio termine, non può offrire un posto di lavoro a Sementina; per il personale della cucina-mensa e per le ausiliarie di pulizia, alle quali le offerte di lavoro certamente non abbondano; per il personale amministrativo, nella misura in cui l’ingresso di Ars Medica è molto contenuto, le prospettive di essere ulteriormente occupati a Sementina sono praticamente nulle. Poco, troppo poco. Alla direttrice del Dss Patrizia Pesenti (colei che aveva solennemente dichiarato in occasione del dibattito parlamentare sulla pianificazione ospedaliera «nessun problema per il personale Humaine di Sementina, l’offerta nel settore socio-sanitario pubblico assorbirà completamente il personale, non ci sarà nemmeno bisogno di affrontare un piano sociale»!) torneremo a chiedere fatti concreti e non solo rassicuranti parole. 3 Un piano sociale che rimedia ma non risolve lla Mikron di Agno è stato concordato un piano sociale per tutelare i dipendenti che hanno perso il posto di lavoro a causa della ristrutturazione prevista dal piano Mikron Agno futuro. L’obiettivo dei sindacati e del personale era che ci fosse un ricollocamento per tutti i dipendenti coinvolti e che nessuno perdesse il posto di lavoro. Dopo una complicata contrattazione è diminuito il numero dei licenziati: da 25 a 19. Nell’azienda si perderanno comunque 39 posti di lavoro, compresi i prepensionati e i dipendenti con contratto a termine. Il piano sociale concordato consente a chi ha perso il posto di lavoro di avere alcune agevolazioni. La società, per esempio, si è detta disposta a favorire il ricollocamento di una decina di persone in altre società del gruppo (in Svizzera interna e in Germania) o tra i fornitori della Mikron. Già una decina di dipendenti si è detta disposta al prepensionamento. Questa possibilità è stata offerta ai collaboratori che abbiano compiuto i 57 anni e che abbiano più di 15 anni di anzianità di servizio. A tutti coloro che sono stati licenziati è stato poi offerto un periodo di disdetta supplementare pari a quello da contratto nel caso in cui, alla fine del periodo di disdetta regolamentare non abbiano ancora trovato un posto di lavoro. Coloro che avranno trovato un posto di lavoro prima della scadenza del periodo di disdetta invece riceveranno un’indennità di uscita pari al salario equivalente ai mesi di preavviso contrattuali. Verranno poi individuati i cosiddetti «casi sociali», cioè quelle persone che, per motivi di salute, di età o di formazione, non riescono a trovare un’occupazione alternativa. A queste persone verrà concesso un aiuto supplementare che verrà valutato per ogni singolo caso. L’OCST è a disposizione dei dipendenti per qualsiasi chiarimento e si impegna ad analizzare in profondità tutti i singoli casi per cercare soluzioni adeguate per tutti i dipendenti coinvolti. A ■ MINIT SWITZERLAND - COMPARTO FOTO Perchè questi licenziamenti a catena e senza preavviso? OCST chiede dovute spiegazioni a Minit Switzerland sulla chiusura dei comparti foto e la relativa soppressione di posti di lavoro. Con una ferma presa di posizione, l’Organizzazione Cristiano Sociale Ticinese (OCST) ha chiesto alla direzione generale della Minit Switzerland di fornire i dovuti chiarimenti sulle chiusure dei comparti foto e la conseguente perdita di posti di lavoro in Ticino. Si tratta di un notevole ridimensionamento delle attività aziendali che causerà la perdita del posto di lavoro alle venditrici che da anni svolgono la loro attività lavorativa nei comparti L’ Minit Ticino, senza che la direzione Minit si sia degnata di comunicare le dovute informazioni preventive al personale e all’Ufficio cantonale del lavoro. Già nel mese di settembre 2005, e dicembre dello stesso anno, sono stati chiusi i comparti foto delle filiali ubicate nel Quartiere Maghetti e alla Manor di Lugano, mentre nel corso del 2006 sono stati chiusi quello del Centro commerciale Serfontana a Morbio (07.10.06), di Locarno (16.10.06) e quello del Centro Commerciale Carrefour di Canobbio. Sul comportamento della direzione Minit l’OCST configura un illecito giuridico e contrat- tuale, verosimilmente teso ad eludere i più elementari diritti del personale e di informazione verso la clientela e le autorità locali e cantonali. Per tali ragioni L’OCST chiede che siano fornite tempestivamente le dovute informazioni in merito alle misure che la direzione intende adottare a favore del personale che ha ricevuto la lettera di licenziamento - brevi manu - con la comunicazione della soppressione immediata del suo posto di lavoro. L’OCST si opporrà con ogni mezzo contro simili strategie imprenditoriali subdole, superficiali e antisociali, nonché dannose all'immagine di tutto il settore vendita. N.C. SINDACATO ATTUALITÀ 4 19 ottobre 2006 ■ LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE PERSONE A due anni dall’entrata in vigore della seconda tappa Meinrado Robbiani d ormai due anni dall’entrata in vigore della seconda e decisiva tappa della libera circolazione, non può mancare una riflessione sul suo impatto sul mercato del lavoro cantonale. Il periodo di osservazione è evidentemente ancora breve ed induce a considerare con prudenza quanto va emergendo nel mercato del lavoro. Tuttavia la delicatezza dei possibili effetti della libera circolazione incita a non trascurare questi segnali iniziali. Il Ticino, quale regione di frontiera, subisce più di altre la morsa della libera circolazione. Lo confermano in particolare le indicazioni, desunte dai dati divulgati dall'Osservatorio del mercato del lavoro (si veda la tabella 1): z la normale entrata di manodopera frontaliera ha subito un notevole incremento. I nuovi permessi ammontano mediamente a 500 unità mensili. Rispetto ai primi anni 2000, si rileva un aumento del 25/30 per cento; z si è inoltre imposta una nuova modalità di accesso al mercato del lavoro: quello della notifica, che riguarda i lavoratori assunti con un contratto fino a 3 mesi. Tramite questo canale, si registrano circa 300 entrate mensili; z si è da subito istaurata una ragguardevole presenza di lavoratori distaccati (circa 350 al mese); z tra i lavoratori distaccati, circa un terzo è costituito da lavoratori indipendenti o perlomeno dichiaratisi tali. A I dati sulle entrate di manodopera estera indicano in maniera inconfutabile che la libera circolazione ha contribuito ad amplificare la presenza e le funzioni della manodopera frontaliera nel mercato del lavoro locale. LIBERA CIRCOLAZIONE E DISOCCUPAZIONE Effetti mascherati. La libera circolazione diventa un fattore di distorsione qualora subentri la tendenza a preferire manodopera frontaliera rispetto a quella locale. Si ha l’impressione, che la libera circolazione abbia prodotto un minore assorbimento della disoccupazione anche se è difficile valutare il reale impatto delle diverse componenti (libera circolazione, congiuntura, mutamenti strutturali). È infatti evidente, nelle imprese, una minore attenzione all’occupazione indigena: z potendosi avvalere più agevolmente di manodopera frontaliera interinale o assunta Tabella 1: Lavoratori frontalieri temporanei fonte: Osservatorio del mercato del lavoro assunzioni media mensile distaccati dipendenti media mensile distaccati indipendenti media mensile giu-dic 04 gen-dic 05 2'064 295 1'436 205 552 79 3'709 309 2'800 233 1'321 110 con contratti di brevissima durata, le ditte sono indotte ad assumere personale fisso locale in misura minore; z reperendo più facilmente nel ricco bacino occupazionale d’oltre confine i profili professionali corrispondenti a quelli cercati, le imprese sono indotte ad assumere manodopera estera immediatamente impiegabile piuttosto che dipendenti locali da inserire più gradualmente in azienda (si pensi in particolare ai giovani lavoratori); z nei rami artigianali dell’edilizia è in atto una concorrenza di ditte estere. La favorevole situazione congiunturale offusca parzialmente gli effetti di questa situazione, che si manifesteranno in modo più tangibile qualora intervenga un’inversione di tendenza; z rintracciando manodopera con minori pretese salariali, è più pressante la tentazione di fare capo a manodopera estera. Coincidenza no, collegamento sì. Pur in assenza di analisi approfondite, risulta difficilmente spiegabile la compresenza di un incremento considerevole di manodopera frontaliera con la contemporanea crescita della disoccupazione tanto più se si considera che l’economia attraversa un periodo almeno in parte favorevole. Sarebbe tuttavia errato sovrapporre in modo diretto e aritmetico le due entità (manodopera frontaliera e disoccupazione). La manodopera frontaliera infatti si indirizza soprattutto verso attività meno ambite dai lavoratori indigeni. Pur con la necessaria prudenza, l’evoluzione della disoccupazione conferma tuttavia che si è in presenza di un minore assorbimento della disoccupazione indotto dalla libera circolazione. Lo stesso rapporto dell’Osservatorio sulla libera circolazione delle persone, emanato dal Seco il 29.06.06, riconosce che non si può escludere che l’aumento della manodopera dovuta all’immigrazione abbia un poco pesato sul mercato del lavoro in Ticino e nella regione del Lemano. Benché manchi ancora un’analisi articolata e precisa dei suoi effetti occupazionali, occorre rilevare che la libera circolazione comporta perlomeno un minore assorbimento della disoccupazione. LIBERA CIRCOLAZIONE E PRECARIETÀ Radicalmente meno cauto è il bilancio sugli effetti qualitativi della libera circolazione. Il nuovo regime ha in particolare contribuito ad aumentare la precarietà. L’elevato afflusso di manodopera con contratti di breve durata rafforza la tendenza a rispondere gen-giu 06 all’imprevedibilità del mercato 2'152 attraverso l’impiego di collabora359 zioni lavorative flessibili con le 1'821 ordinazioni. Le imprese costitui303 scono cioè, attorno ad un nucleo 766 relativamente stabile di collabora128 tori, una fascia esterna di rapporti lavorativi oscillanti. La possibilità di accedere a queste collaborazioni per il tramite delle agenzie di collocamento temporaneo amplifica ulteriormente la precarietà del lavoro e del mercato del lavoro. Viene infatti reciso il legame contrattuale tra il lavoratore e l’impresa. In un contesto che tende ormai da un decennio a puntare su una flessibilità unilaterale a danno dei lavoratori, la libera circolazione contribuisce a gonfiare una fascia di instabilità, che può del resto più facilmente sfuggire alle norme e ai controlli usuali sulle condizioni di lavoro. I dati della Tabella 3 consentono di constatare la crescente propensione delle agenzie ad assumere lavoratori con contratti di più lunga durata (oltre i tre mesi), da impiegare in forma interinale sul più lungo termine. Si intravedono cioè i tentacoli di un precariato stabilizzato. Aumenta anche il numero di ore di lavoro interinale svolto nel Cantone (benché sussista qualche interrogativo - per difetto - sulla portata del lavoro interinale annunciato ai competenti uffici). (vedi tabella 4) All’incremento del peso delle agenzie sul mercato del lavoro non corrisponde una disponibilità di strumenti di controllo sociale, che Tabella 2: Frontalieri in Ticino. Valori medi di dati trimestrali fonte: Ustat 2000 28'049 2001 2002 2003 2004 2005 30'623 32'147 33'554 34'840 35'372 consenta di adeguatamente tutelare i lavoratori interinali. Si tratta di una discrepanza alla quale occorre evidentemente ovviare. Lavoro distaccato: una corposa ma talvolta ambigua pressione. Un’analoga constatazione vale per il lavoro distaccato. Con netta preminenza nell’artigianato dell’edilizia, si è assistito ad un ingente ingresso di lavoratori distaccati, sovente con statuto indipendente (vedi tabella 2). È lo specchio di un’intensa concorrenza, alla quale la libera circolazione ha effettivamente aperto le porte. Un fattore aggiuntivo di preoccupazione è dato dall’elevata presenza di lavoratori distaccati indipendenti. Può trattarsi in parte di lavoratori che, dichiarandosi indipendenti, si sottraggono al controllo delle condizioni di lavoro. Non va tuttavia trascurata la constatazione, che una parte almeno del lavoro distaccato entra in Ticino su richiesta di imprese locali. È sovente nell’ambito delle attività di progettazione che le ditte indigene fanno riferimento ad imprese estere. Talune ditte locali fanno poi capo al lavoro distaccato, quale strumento per conseguire una maggiore competitività nei prezzi. In altri casi, sorge il dubbio che le imprese locali attribuiscano mandati di breve durata a lavoratori esteri, facendoli apparire come indipendenti benché de facto si tratti di attività dipendente mascherata (può cioè insinuarsi una forma di abuso dello statuto di indipendente ad opera 19 ottobre 2006 anche delle ditte locali). Da un profilo generale, non è cioè assente qua e là un intreccio ambiguo tra economia locale e lavoro distaccato. Per il lavoro distaccato valgono in misura ancora più solida le considerazioni già avanzate per il lavoro interinale sul tema della disoccupazione. In taluni rami particolarmente sollecitati (es.: metalcostruzioni, falegnamerie), il lavoro distaccato può essere stimato ad un Si consolida perciò una nebulosa di precarietà e volatilità, che è terreno fertile per situazioni di instabilità, insicurezza ed anche di pressione e sfruttamento. Spicca in particolare il peso accresciuto delle agenzie di collocamento temporaneo, non ancora sottoposte ad un adeguato contrappeso e controllo sociale. volume di attività attorno al 10 per cento. LIBERA CIRCOLAZIONE E CONDIZIONI DI LAVORO L’impatto sui livelli salariali. Se nei rami dotati di contratti collettivi di lavoro la situazione viene costantemente verificata dalle rispettive commissioni paritetiche, negli altri rami (soprattutto nel segmento delle entrate di manodopera con contratti fino a tre mesi) la situazione sfugge ancora ad un capillare controllo. Quelli effettuati evidenziano comunque una certa pressione salariale. È evidente il pericolo che, sul medio e lungo termine, la più ampia reperibilità di manodopera intralci la normale evoluzione delle retribu- Le distorsioni principali sono finora state rilevate nell’ambito del lavoro distaccato. La situazione desta preoccupazioni anche nei rami non provvisti di un contratto collettivo. Più che in termini di abusi, la conseguenza più rilevante dovrebbe tuttavia essere ricollegabile al frenato incremento salariale, generato dall’ampia disponibilità di manodopera. zioni. Più che in termine di abusi vistosi, la libera circolazione tenderà cioè a frenare il progressivo incremento dei livelli retributivi quale conseguenza di una più abbondante disponibilità di manodopera. Non mancano tuttavia anche situazioni di basso salario, che devono peraltro potere essere identificate e combattute con inflessibile vigore. SINDACATO ATTUALITÀ rami non coperti da un contratto collettivo; z è stata adottata una legge che regola il lavoro distaccato. L’entrata in vigore dal 1. aprile di quest’anno, a seguito dell’Accordo di estensione della libera circolazione ai nuovi Stati dell’Ue, di ulteriori misure di accompagnamento fornisce una più ampia gamma di strumenti: z i Cantoni devono disporre di un numero adeguato di ispettori (1 ogni 25’000 lavoratori) che vanno ad aggiungersi agli organismi paritetici di controllo; z il datore di lavoro deve informare per iscritto il lavoratore sui contenuti principali del rapporto di lavoro; z la procedura per rendere obbligatori i Ccl viene ulteriormente agevolata; è abbandonato il quorum dei datori di lavoro mentre quello dei lavoratori è innalzato al 50 per cento; z sono intensificati gli obblighi a carico delle imprese e aggravate le sanzioni in caso di infrazione alle disposizioni della legge sul lavoro distaccato. È pure introdotto l’obbligo, qualora il lavoratore distaccato si dichiari indipenTabella 4: Numero di ore lavorative nelle agenzie di lavoro temporaneo (inclusi i lavoratori indigeni). fonte: Seco TICINO ore aumento percentuale 2003 2004 2005 2’310’625 2’615’090 2’813’497 +13% +7,6% dente, di fornire la prova di questo statuto. z gli organismi paritetici sono competenti per il È oggi decisivo puntare su un vigoroso impiego degli strumenti di lotta contro gli abusi messi a disposizione dalla legislazione sulle misure di accompagnamento. Un servizio di ispezione, impiegato in maniera sistematica, vi contribuirà in misura significativa. controllo delle agenzie di lavoro interinale. Linee di impegno. È in particolare indispensabile che le condizioni di lavoro dei lavoratori esteri, che sono assunti in rami non regolati da un contratto collettivo, siano capillarmente controllate dagli ispettori cantonali. Lo stesso vale per il controllo delle agenzie di collocamento interinale e per le assunzioni con semplice notifica. Nelle regioni dove la libera circolazione esercita un riverbero particolarmente incisivo, le misuMisure di accompagnamento. In parallelo re di accompagnamento, che rivestono un caratall’entrata in vigore della libera circolazione, tere reattivo in risposta alla constatazione di ripesono state elaborate misure volte a contenere tuti abusi, devono però potere essere completai rischi di pressione sulle condizioni di lavoro. te da provvedimenti di natura preventiva. VenuSono inizialmente stati introdotti tre strumenti: to a cadere il ruolo di filtro e di controllo dell’auz obbligatorietà agevolata dei contratti coltorità pubblica, è sulle parti sociali che ricade il lettivi di lavoro in situazioni di abuso; compito e la responsabilità di salvaguardare la z la possibilità, in caso di abusi comprovati, di stabilità del mercato del lavoro. In questo ambiintrodurre salari minimi obbligatori anche in to, appare in particolare necessario: Tabella 3: Entrate di manodopera attraverso le agenzie di collocamento nell’occupafonte: Osservatorio del mercato del lavoro zione: giu-dic 04 gen-dic 05 gen-giu 06 z dare priorità all’assunzione di assunzioni temporanee fino a 3 mesi 452 953 516 manodopera media mensile 65 79 86 locale; assunzioni oltre 3 mesi 378 660 613 z attuare specifimedia mensile 54 55 102 che campagne di 5 collocamento nelle categorie più colpite dalla disoccupazione; z coinvolgere le commissioni paritetiche negli obiettivi di collocamento, in virtù dei contatti costanti che esse intrattengono con le imprese del ramo rispettivo. nel campo della formazione: z mantenere l’impegno formativo, che potrebbe essere pregiudicato dalla immediata reperibilità, oltre confine, dei profili ricercati dalle imprese; z riconoscere adeguatamente i titoli e i diplomi conseguiti all’estero, così da evitare una indebita concorrenza salariale a scapito dei diplomati indigeni. nel campo del mercato del lavoro: z sottoporre le agenzie di collocamento a più rigorosi controlli, istituendo inoltre un organismo che tenga costantemente sotto osservazione l’evoluzione del lavoro interinale; z rafforzare il controllo dell’ispettorato del lavoro nei rami sprovvisti di un contratto collettivo di lavoro. Particolare attenzione e cura va rivolta alle condizioni di lavoro della manodopera assunta tramite notifica; z ampliare e intensificare la rete di enti che collaborano al controllo del lavoro distaccato (segnatamente: dogane, comuni) nel campo delle condizioni di lavoro: z l’adozione di un piano di estensione dei contratti collettivi di lavoro ai rami che ne sono tuttora sprovvisti; z l’incentivazione del conferimento del carattere obbligatorio ai contratti collettivi che rispondono agli appositi requisiti. I citati interventi presuppongono un ravvivato spazio di relazione e di contrattazione tra gli interlocutori sociali, che completi l’azione condotta all’interno della Commissione tripartita in materia di libera circolazione. In una zona di frontiera, visibilmente più esposta agli effetti della libera circolazione, è indispensabile agire non solo sul fronte della lotta agli abusi ma soprattutto su quello della loro prevenzione per il tramite di una rinvigorita azione di regolazione del mercato del lavoro ad opera delle parti sociali. Conclusione. A due anni dall’entrata in vigore della seconda tappa della libera circolazione, emergono interrogativi e preoccupazioni sul suo probabile impatto sulla disoccupazione. Le inquietudini sono ancora più nette e inconfutabili se si guarda alla fisionomia qualitativa del mercato del lavoro, che ha visto accentuarsi gli spazi di precarietà e di inafferrabilità. Nell’affrontare i contraccolpi problematici della libera circolazione va soprattutto evitato un atteggiamento di contrapposizione verso la manodopera frontaliera. Obiettivo delle indispensabili misure di correzione sono le imprese locali e la loro politica del personale e non certo i lavoratori frontalieri. È sulle imprese che ricade la responsabilità più netta degli scompensi prodotti dall’uso improprio e talvolta strumentale della libera circolazione. Per le parti sociali e l’autorità, la libera circolazione è perciò un banco di prova decisivo. I futuri equilibri del mercato del lavoro dipendono dalla loro volontà e dalla capacità di mettere in cantiere un rinnovato modello di regolazione del mercato del lavoro. L’OCST intende continuare ad impegnarsi affinché tutte le parti abbiano ad assumersi pienamente la responsabilità sociale che ne deriva. La libera circolazione chiede al padronato ed ai sindacati una ancora più intensa maturità, che le veda attive nel preservare adeguati livelli di protezione dei lavoratori sia in termini occupazionali che retributivi. 6 SINDACATO SERVIZI 19 ottobre 2006 Il caso Ratifica della riduzione dello stipendio La commissione paritetica deve approvare la riduzione del salario anche se superiore a quello minimo l Servizio guridico ha ricevuto questa lettera: «Buongiorno, alla firma del contratto con il mio attuale datore di lavoro, abbiamo pattuito un salario superiore al minimo previsto dal Contratto collettivo di lavoro di categoria. Il mese scorso mi ha improvvisamente imposto una riduzione di salario perchè sostiene che ho un rendimento insufficiente. Può farlo? Signor Y». I Cosa ne pensa il servizio giuridico? L’obbligo principale del datore di lavoro è quello di pagare il salario pattuito. Se le parti hanno pattuito un salario superiore a quello previsto dal Contratto collettivo di lavoro di categoria, il datore di lavoro deve attenersi a quanto stabilito con il dipendente ritenuto che gli stipendi previsti dal Ccl sono degli stipendi minimi ai quali le parti possono derogare a vantaggio del lavoratore. Un’eventuale riduzione del salario per preteso insufficiente rendimento del lavoratore deve essere concordata con quest’ultimo e sottoposta per ratifica alla Commissione paritetica, formalità che non è stata ossequiata nel suo caso. Inoltre, per ovviare alle carenze che il suo datore di lavoro ha lamentato (assenze ingiustificate, lentezza nell’esecuzione del lavoro, incapacità di utilizzo di determinati apparecchi), l’azienda avrebbe potuto far capo ad altri mezzi, quali la disdetta del rapporto di lavoro durante il periodo di prova, mentre la riduzione del salario rispetto a quanto pattuito non può in nessun modo essere tutelata. Glossario Commissione paritetica È un ente composto da padronato e sindacati. Il suo compito è quello di trattare e gestire i contratti collettivi e far rispettare la loro applicazione. Le parti hanno un numero uguale di rappresentanti. ■ NUOVE REGOLE PER RITIRARE IL CAPITALE QUANDO SI LASCIA LA SVIZZERA Secondo pilastro: l’OCST al lavoro per chiarire le novità Giancarlo Bosisio rmai tutti i lavoratori sanno che a partire dal 1. giugno 2007 cambieranno le regole per poter ritirare il capitale del II pilastro se si lascia la Svizzera. Molti non sono in chiaro e purtroppo vengono fatte circolare notizie false: ad esempio c’è chi dice di aver sentito che non si potrà più ritirare il capitale oppure chi dice che non si potranno più utilizzare questi soldi per l’acquisto della casa d’abitazione in Italia. Sono ambedue affermazioni false! La verità è che cambieranno le regole del ritiro del capitale per chi lascerà la Svizzera prima dell’età pensionistica. In breve che cosa cambia? Si può affermare che la regola fondamentale è che il capitale non sarà più versato al lavoratore che lascia la Svizzera e risulta assicurato all’Inps. Quindi per poter avere ancora quei soldi non bisogna risultare dipendente di una ditta o artigiano e neppure disoccupato. Detto questo ci sarebbero da fare molte precisazioni: ad esempio bisognerebbe dire che non tutto il capitale sarebbe bloccato, ma solo la parte obbligatoria; bisognerebbe dire che la questione non riguarda i lavoratori prossimi alla pensione o che hanno già fatto la scelta di avere il capitale invece che la rendita. Tuttavia, ora, non ci interessa chiarire tutti questi aspetti, ma dare notizia di cosa si sta facendo per permettere a chi voglia ritirare il capitale del II pilastro di farlo anche dopo quel- O la data. È ormai dal 1999 - e cioè da tre anni prima che entrassero in vigore gli Accordi bilaterali che l’OCST sta chiedendo chiarezza su tutta la vicenda. Negli incontri avuti con gli esperti era apparso già allora evidente che il testo della Legge Federale del 1993 ripreso nell’Allegato II dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone non era interpretato in modo univoco. Questa incertezza si era propagata a valanga tra i lavoratori creando confusione ed inducendo molti ad utilizzare in maniera non sempre opportuna il proprio capitale. Anche le diverse assicurazioni hanno usato sovente toni perentori nel dare indicazioni sull’impossibilità del ritiro del capitale del II pilastro dopo il 1. giugno 2007. La situazione si è sbloccata solo nel 2005 anche a seguito di un’iniziativa dell’Ambasciata di Spagna in Svizzera che ha proposto un accordo amministrativo tra l’Istituto Previdenziale spagnolo e il Fondo di garanzia del II pilastro per gli emigrati spagnoli. Sulla scia di questo accordo l’OCST - nella persona del segretario cantonale Meinrado Robbiani - ha intrattenuto dei contatti molto importanti sia con l’Ambasciata d’Italia a Berna che con l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali sia per raccomandare attenzione al problema sia per chiarire i punti di incerta interpretazione. Anche in questi primi giorni di ottobre si sono ripetuti questi contatti: sappiamo per certo che in novembre vi sarà l’incontro tra Inps e Fondo di garanzia del II pilastro per stabilire la procedura definitiva che dovrà essere applicata da tutte le casse pensioni e dai fondi di previdenza cui giungerà la richiesta di ritiro del II pilastro da parte dei lavoratori che lasciano la Svizzera. Sicuramente questo accordo non potrà che richiamarsi a quello già sottoscritto per i lavoratori spagnoli ed in via di definizione anche per i portoghesi. Torneremo sicuramente sui contenuti e sui risultati dell’incontro che si terrà a novembre. Auspichiamo che queste notizie diano maggiore tranquillità ai lavoratori ed aumentino la certezza circa la possibilità di poter disporre del capitale del II pilastro anche dopo il 1. giugno 2007, pur con nuove regole. 19 ottobre 2006 SINDACATO ATTUALITÀ 7 ■ DETERMINAZIONE DELL’INVALIDITÀ Il Tribunale federale delle assicurazioni ha perso la bussola a legge sull’assicurazione invalidità stabilisce che il grado di invalidità è determinato mettendo a confronto il reddito, che l’assicurato otteneva prima del danno alla salute, con il reddito, che potrebbe ancora conseguire sfruttando la capacità lavorativa residua (in particolare in attività leggere). Questo confronto è evidentemente corretto se si paragonano entità comparabili; se si confronta cioè il salario precedentemente percepito e il salario ipotetico conseguibile nel mercato del lavoro dove l’assicurato è inserito. L Una decisione incomprensibile. Con una decisione urtante, il Tribunale federale delle assicurazioni ha recentemente optato per una modalità di comparazione dei redditi in aperto contrasto con questa linea. Per fissare il reddito ipotetico conseguibile da invalido, il Tribunale federale ha infatti deciso che occorre fare riferimento ai salari medi nazionali e non alle medie retributive della regione, dove l’assicurato risiede e lavorava. Confrontando due redditi attinti a realtà diverse (la regione, da un lato, e l’intero Paese, dall’altro), si falsa inevitabilmente il computo del grado di invalidità, a scapito dei Cantoni e delle regioni - come il Ticino - dove i livelli salariali sono inferiori alle medie nazionali. Per il nostro Cantone, il saldo negativo si attesta, nel complesso dell’economia privata, attorno a 800 franchi mensili. Non vi è chi non veda - fatta eccezione dei giudici federali - che mettendo a confronto un reddito ipotetico visibilmente sopravvalutato, poiché tratto dalle medie nazionali, con quello ottenuto prima dell’inabilità, che rientra invece nei parametri locali, si ottiene una differenza -e perciò un grado di invalidità- artificialmente ridimensionato. Nella maggior parte dei casi viene persino totalmente a cadere, per un subdolo artificio, il diritto ad una prestazione - anche parziale - dell’Ai. Gli interventi dell’OCST. L’OCST deplora l’indirizzo adottato dal Tribunale federale, che calpesta i più evidenti criteri di equità. Si tratta peraltro di una decisione in contrasto tanto con la linea meticolosamente argomentata e fondata del Tribunale cantonale delle assicurazioni quanto con gli intendimenti generali del Consiglio federale, che aveva accolto un intervento parlamentare di Meinrado Robbiani su questo specifico aspetto. L’OCST, appena conosciuta la decisione del Tribunale federale riguardante un suo associato, è intervenuta sull’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (Ufas), chiedendo un urgente adattamento delle norme legali. A supporto di questa sollecitazione, Meinrado Robbiani ha presentato, durante la recente sessione delle Camere federali, un ulteriore atto parlamentare, che sollecita il Consiglio federale a correggere l’evidente discriminazione creata dal Tribunale federale. L’OCST chiede una rapida cancellazione di questa distorsione, che grava inaccettabilmente sulle spalle degli assicurati ticinesi come pure degli assicurati residenti nelle regioni dove i salari sono inferiori alle medie nazionali. Non si tratta per nulla di opporsi ad una procedura rigorosa di determinazione dell’invali- dità e nemmeno di ostacolare il necessario risanamento dei conti dell’assicurazione invalidità. È però indispensabile evitare che una formula artificiosa e scorretta snaturi la procedura di valutazione e di determinazione dell’invalidità, che deve essere in ogni caso equa e rispettosa del principio di una vera parità di trattamento tra gli assicurati. L’OCST si è mobilitata per cercare una soluzione a questo problema anche attraverso i suoi rappresentanti in Gran Consiglio che prenderanno nei prossimi giorni posizione. Nel prossimo numero de «il Lavoro» troverete un approfondimento su questo tema. ■ CASSA PENSIONE DEI DIPENDENTI DELLO STATO Migliorano i conti anche grazie alle misure di risanamento Fausto Leidi Le cifre del 2005. La Commissione della cassa pensione dei dipendenti dello Stato (Cpds) ha approvato il rendiconto 2005 il 13 aprile 2006. Solo ora il rendiconto è sottoposto al Gran Consiglio per l’approvazione dei conti. Le cifre sulle quali il Gran Consiglio è chia- mato ad esprimersi sono certamente più che soddisfacenti: un avanzo di esercizio 2005 di 64,9 mio. di CHF, riduzione del disavanzo a 1’091 mio di CHF, aumento del grado di copertura dal 69.84 per cento nel 2004 al 72.82 per cento nel 2005. Questo risultato è stato raggiunto grazie ad un positivo risultato nella gestione dei capitali. La redditività del patrimonio, beneficiando del buon andamento dei mercati finanziari, ha raggiunto il 9 per cento che rappresenta il miglior risultato da sempre per la Cpds. denti dello Stato. Anche se queste misure non esplicano ancora tutti gli effetti previsti nel 2005 hanno contribuito a migliorare il grado di copertura di oltre un punto. Sebbene la situazione resti delicata, le previsioni future indicano un miglioramento. (vedi grafico). Negli ultimi anni il Comitato e la Commissione della Cassa hanno svolto un puntuale lavoro di monitoraggio e di verifica dell’andamento della situazione finanziaria della Cpds. Dagli organismi della Cassa sono pure giunti interventi per migliorare la redditività del patrimonio gestito, come pure importanti proposte di misure di risanamento che sono state discusse e concordate con il personale. Misure di risanamento concordate. Ma il risultato positivo è dovuto anche alle misure di risanamento, proposte dalla Commissione della cassa e approvate nel novembre 2004 dal Gran Consiglio nell’ambito dell’ultima revisione della legge della Cassa pensioni dei dipen- Raccomandazioni proposte dalla Commissione della gestione del Gran Consiglio. La via da seguire, anche in futuro, è quella di un monitoraggio della situazione e dell’evoluzione finanziaria prevista. La Commissione della gestione dà indicazioni tecniche e propone soluzioni immediate; sono soluzioni apparentemente semplici, la realtà ci sembra più complessa e questi suggerimenti riduttivi. Non precipitiamo ulteriori cambiamenti, sarebbero prematuri. 8 SINDACATO SCUOLA 19 ottobre 2006 ■ PRESA DI POSIZIONE DEL SINDACATO DOCENTI OCST Consultazione sulla riforma del sostegno pedagogico Comitato docenti OCST La procedura di consultazione. La procedura di consultazione avviata sulla riforma del Servizio di sostegno pedagogico (Ssp) e del corso pratico è avvenuta di fatto soltanto sul progetto già compiutamente e dettagliatamente formato, senza che vi sia stato in precedenza ascolto delle categorie interessate e attenzione alle considerazioni di chi lavora sul campo. Questo modo di procedere sembra purtroppo l’espressione di una tendenza palesatasi anche in altri casi. Il rischio implicito in questa scelta dipartimentale è duplice: in primo luogo quello di una certa astrazione, di un disegno a tavolino che non tiene conto a sufficienza delle condizioni sul campo; in secondo luogo quello di far calare decisioni impopolari su degli operatori che, non sentendosi coinvolti, sono anche tendenzialmente critici e meno motivati poi nell’implementazione della riforma. Secondo il sindacato OCST docenti le riforme, per poter essere adeguatamente progettate e condotte in porto, richiedono un contatto effettivo con gli interlocutori che operano sul campo, secondo del resto una tradizione che ha dato eccellenti risultati nella storia del nostro sistema scolastico. A trent’anni dall’apertura delle prime scuole medie non possiamo che ribadire l’importanza del metodo della partecipazione delle componenti scolastiche alla progettazione e alla realizzazione delle riforme. La scuola media, infatti, ma anche lo stesso Ssp, erano nate proprio con questo metodo. Le proposte di riforma del Ssp e del corso pratico. Il comitato del sindacato OCST docenti ha incontrato alcuni insegnanti del Ssp e del corso pratico e il Presidente dell’Associazione degli operatori del servizio di sostegno pedagogico. In generale, non possiamo che fare nostro il giudizio negativo emerso all’interno della categoria dei docenti del Servizio e del corso pratico secondo cui le proposte presentate porterebbero a un peggioramento dell’attività di insegnamento e non certo a un concreto miglioramento. Le modifiche della Lord. Le proposte modificano radicalmente e sostanzialmente la natura dello statuto giuridico del personale docente del Ssp e del corso pratico. Sia la modifica riguardante l’onere d’insegnamento (nuovo art. 79 bis), sia quella che concerne le vacanze dei docenti del Servizio e del corso pratico (art. 44 cpv. 4) formalizzano una volontà di trasformare il ruolo del docente di sostegno pedagogico e di corso pratico. La funzione del Ssp e del corso pratico, e di conseguenza la definizione delle condizioni di lavoro dei docenti, è sempre stata riconosciuta come componente essenziale e pienamente integrata del sistema scolastico cantonale. I docenti del Ssp e del corso pratico devono perciò rimanere tali. Il fatto di perdere lo statuto di insegnante li porterebbe inevitabilmente a diventare specialisti esterni e a considerarli fuori dalla scuola. Le figure professionali proposte, per esempio quella dell’operatore psi- copedagogista, accentuano una rischiosa tendenza alla specializzazione e settorializzazione nell’affronto del disagio scolastico. A scanso di equivoci, i colleghi docenti hanno voluto ribadire al sindacato, e a nostra volta rivolgiamo questa osservazione al Dipartimento, la disponibilità a migliorare la presa a carico degli allievi. La differenziazione esistente tra l’attività diretta con gli allievi e l’onere specifico al di fuori dell’insegnamento è ritenuta soddisfacente. Abbiamo avuto numerose testimonianze di insegnanti, che dedicano al loro impegno con gli allievi e con le famiglie, sia dentro la scuola sia a contatto con l’esterno, ben oltre le 32 ore regolamentari. Una richiesta che ci preme sottolineare, e che sosteniamo con decisione, è la chiara collocazione del Servizio e del corso pratico nella struttura scolastica cantonale e nell’istituto, assicurata la quale il personale insegnante del Ssp e del corso pratico è disponibile a discutere modifiche, che possono portare a un miglioramento dell’efficacia dell’intervento scolastico. Per questo ci opponiamo alla modifica dei due articoli di legge, ma rilanciamo la discussione su aspetti che potrebbero indirizzare a rendere più efficace l’attività dei docenti di sostegno e di corso pratico in favore degli allievi che manifestano difficoltà. Le altre modifiche di legge e regolamento. La considerazione che precede ci introduce in modo adeguato nell’analisi delle altre proposte di modifica. Vogliamo osservare anzitutto che il tema dell’insegnamento agli allievi con difficoltà nei diversi ordini di scuola è prioritario nella riflessione critica sul nostro sistema scolastico. Stiamo trattando infatti delle persone più esposte al rischio di esclusione. L’attività formativa è perciò da una parte fondamentale in virtù degli scopi stessi della nostra scuola, ma dall’altra richiede impegno e risorse da parte dell’autorità poiché aumentano i compiti che devono assumersi i docenti. Le risposte che insieme dovremo dare non possono tuttavia essere parziali, spesso inadeguate e soprattutto unilaterali e prive del necessario consenso, come sono quelle proposte nel documento del Decs. Nella nostra risposta alla consultazione non intendiamo entrare nel dettaglio di ogni singola modifica - per questo rimandiamo alla articolata e approfondita presa di posizione del Plenum dei docenti del Ssp e del corso pratico, che condividiamo - ma più in generale far presente la preoccupazione che ci muove nell’indicare la necessità di rispondere nel migliore dei modi possibili e con il necessario investimento di risorse ai bisogni di questi allievi, che meritano le condizioni ideali per frequentare e concludere la loro formazione dell’obbligo in una prospettiva di concreto sostegno per entrare nel mondo del lavoro. Indichiamo esplicitamente questo obiettivo perché talvolta ci sembra mancare nelle riflessioni che vengono condotte sul servizio e sul corso pratico. Vogliamo fare a tal proposito tre esempi. Il primo verte sul nuovo progetto nato per rispondere alle difficoltà sorte nella gestione degli allievi più problematici nella scuola media (ma non solo). Se da un lato è positivo l’impegno per allestire forme di intervento per la gestione di questi allievi, non può tuttavia essere condivisa la situazione di lavoro in cui sono costretti i docenti che se ne occupano. Gli operatori esterni chiamati a intervenire sono infatti assunti a condizioni di lavoro molto precarie. Anche da un punto di vista pedagogico il loro lavoro ne risente perché spesso non è garantita una continuità indispensabile per ottenere risultati stabili con gli allievi. Queste precarie condizioni generali non possono soddisfare e a questo riguardo l’OCST chiede un esame attento per trovare un quadro operativo migliore: modifiche di regolamento in questo senso dovrebbero per esempio correggere le condizioni lavorative dei docenti che si impegnano in questo compito. Il secondo esempio è il corso pratico. Anche in questo caso si tratta di un prezioso lavoro di integrazione di allievi con difficoltà, prima per cercare di trovare una formazione scolastica adatta alle loro caratteristiche personali, poi per introdurli adeguatamente verso una scelta professionale. Ci ha perciò sorpreso di dover constatare un ridimensionamento del corso pratico, quando nel 2003, prendendo atto di un giudizio positivo sull’attività svolta, si era perfino proposto di potenziare questo corso nella scuola media. Anche a questo proposito ciò che rischia di succedere oggi è un ulteriore segnale di scarsa considerazione delle indicazioni chiare che vengono da chi opera sul campo: scarsa considerazione che il sindacato OCST non può non denunciare. In terzo luogo vogliamo mettere in evidenza la situazione che si presenta nella scuola dell’infanzia e nella scuola elementare. Anche in questi due ordini scolastici c’è stato un aumento del numero di allievi con difficoltà scolastiche e di comportamento. La decisione che il Ssp della scuola elementare si dovesse prendere a carico anche gli allievi dell’ultimo anno di asilo, senza un adeguamento del personale docente del servizio, ha comportato un aumento degli allievi per insegnante, creando situazioni disagevoli per i docenti titolari - che non sono sufficientemente sostenuti nel valutare e seguire gli allievi - per gli operatori e per gli stessi allievi. In generale, si può dire che non siamo a conoscenza di valutazioni critiche o di cattivo funzionamento del Ssp e del corso pratico. Perché dunque riformare così radicalmente il servizio, invece di impegnare le forze - prima di tutto coinvolgendo quelle interne - verso una verifica critica e sistematica dei servizi offerti, orientata all’ottimizzazione degli stessi nel quadro di una costante evoluzione di condizioni e bisogni? Le riforme, se non sono condivise e non coinvolgono chi nella scuola lavora, come è purtroppo accaduto in questi ultimi anni e continua ad accadere oggi, più che tendere a migliorare le condizioni di insegnamento, creano condizioni di incertezza e di confusione sia nel personale docente sia in chi fruisce del servizio scolastico. Ringraziando per essere stati interpellati, ci permettiamo di chiedere al dipartimento un ritorno d'informazione sull'esito di questa consultazione. 19 ottobre 2006 SINDACATO VOTAZIONI 9 ■ UN AIUTO IMPORTANTE E UN RICONOSCIMENTO PER IL RUOLO DELLA FAMIGLIA Votazione del 26 novembre: una legge per i giovani l miracolo di una nuova vita è una gioia indescrivibile, e grande gioia porta anche il vedere crescere i figli giorno dopo giorno. L’amore dei genitori si manifesta in molte forme: notti insonni, soprattutto all’inizio, momenti insieme e sostegno costante, ma anche, in modo molto concreto, cibo, vestiti, la scuola, libri, assicurazione malattia, giochi. I In maniera altrettanto concreta lo Stato deve riconoscere questo sforzo che è alla base dell’esistenza stessa della società, per limitare il numero di famiglie che si trovano in difficoltà economiche e il numero di coppie che rinunciano ad avere figli proprio a causa di questo tipo di problemi. In Svizzera 250’000 bambini vivono sotto la soglia di povertà, una realtà inaccettabile. Per questo gli assegni familiari costituiscono lo strumento migliore di aiuto finanziario alle famiglie e sono un elemento essenziale di una politica familiare efficace. Rappresentano infatti un picco«L’attuale confusione lo riconoscimento per il lavoro negli assegni per i figli è svolto dalle famiglie ed in questo ingiusta. Nella maggior sono diversi dalle prestazioni parte dei cantoni gli assegni legate alla necessità, che sono per i figli sono troppo modeversate solo alle famiglie povere. sti. Con la nuova legge i Si tratta inoltre di un sistema solibambini e i giovani otterrandale verso le famiglie con il reddino assegni più consistenti. to basso, dal momento che gli Perciò il 26 novembre assegni sono soggetti all’impovoterò «Sì». sta sul reddito e quindi, vengono tassati in maniera progressiMeinrado Robbiani va. Segretario cantonale OCST In Svizzera gli assegni familiari sono attualmente regolati da più di 50 leggi che comportacalo da anni, a causa della flessione delle no delle differenze abissali tra i cantoni in ternascite. Migliorare la legge sugli assegni famimini di importo e di criteri di assegnazione. liari non costa più di quanto i datori di lavoro Per questo già da 10 anni si discute delnon abbiano risparmiato negli ultimi anni, per l’armonizzazione, ma solo l’inizativa di Traquesto assegni per i figli più giusti sono una vail Suisse è riuscita a sbloccare la situaziosoluzione ragionevole ad un costo contenuto. ne. Sebbene la nuova legge non abbia ripreInoltre, i benefici ricadono anche sull’econoso in tutto questa iniziativa, rappresenta un mia: ogni franco degli assegni viene infatti grande passo avanti dal momento che venspeso contribuendo alla crescita economica. gono armonizzate le regole a livello nazioCon la votazione del prossimo 26 novembre nale e viene stabilito un tetto minimo di susabbiamo la possibilità di fissare in una legge il sidio. principio della centralità della famiglia. La legge in votazione prevede infatti che venga versato un assegno di 200 franchi per ogni figlio fino a 16 anni e di 250 franchi per ogni figlio in formazione a partire dai 16 anni. Un altro grosso passo avanti sarà il versamento completo dell’assegno anche a coloro che lavorano a tempo parziale. Molti genitori infatti, soli e costretti a lavorare solo part-time per potersi prendere cura dei figli, non hanno ora diritto agli assegni completi. Sono oltre 300’000 i bambini in Svizzera che con le leggi attuali non ricevono un assegno familiare. La legge in votazione prende anche in considerazione i costi sempre crescenti per i figli in formazione che sono spesso costretti a spostarsi in altre città. In questo modo le famiglie sono aiutate anche nel compito di portare i figli fino ad una formazione completa. Questo è un vero investimento per il futuro del nostro Paese infatti l’economia svizzera ha bisogno di giovani con una solida formazione, soltanto così i bambini e i ragazzi di oggi potranno garantire il nostro benessere di domani. Da sempre gli assegni per i figli sono finanziati dai datori di lavroro e la spesa relativa è in 10 SINDACATO ATTUALITÀ 19 ottobre 2006 ■ PROSPETTIVE DI SVILUPPO DELL’ECONOMIA CANTONALE: PUNTARE SULLA RICERCA La chiave del successo del nostro cantone è nell’innovazione Meinrado Robbiani Innovazione e crescita in Svizzera. La crescita dell’economia e dell’occupazione dipende in misura crescente dalla sua capacità innovativa. In un mercato aperto, dove le imprese competono su scala ormai planetaria, l'innovazione è tra le condizioni più decisive di successo. Consente, da un lato, di tenere il passo con i Paesi ad elevato progresso tecnologico. Contribuisce, dall'altro, a fronteggiare la concorrenza dei prodotti a basso costo provenienti dalle economie emergenti. La capacità innovativa è peraltro il frutto di una composita gamma di fattori. Matura sì nelle imprese, in stretta relazione con l’intraprendenza degli imprenditori e la professionalità del personale, ma è pure ampiamente condizionata dal territorio circostante. Vi incide in particolare la presenza di una solida infrastruttura di formazione e di ricerca; il funzionamento di adeguati canali di raccordo tra i centri di formazione/ricerca e le imprese; l’impegno di promozione e il sostegno finanziario degli enti pubblici. Un vantaggio che va assottigliandosi. Nell’innovazione*, la Svizzera occupa da tempo i piani alti della classifica; è cioè tra i paesi più avanzati. Nell’edizione 2005 del «Quadro di valutazione dell’innovazione in Europa», pubblicato dalla Commissione europea, occupa complessivamente la seconda posizione dietro alla Svezia. La maggioranza degli indicatori di innovazione (che sono raggruppati in cinque categorie) pongono il nostro Paese al di sopra della media europea. Solo nel campo della «formazione in scienze e tecnologia» e del «finanziamento pubblico all’innovazione» si colloca al di sotto della media. Osservando l’evoluzione dell’ultimo quindicennio si rileva tuttavia che il vantaggio detenuto dal nostro Paese è andato progressivamente assottigliandosi. Si vede oggi superato, in diversi comparti, da Paesi che hanno puntato in misura più vigorosa sull’innovazione, investendo ampiamente nella ricerca e nello sviluppo. * per innovazione si intende il processo che porta alla messa a punto di un prodotto (bene o servizio) o un metodo di produzione, di marketing o di organizzazione del lavoro notevolmente migliorato (definizione OCSE/Eurostat) Punti di debolezza. Pur occupando una posizione tuttora invidiabile nel panorama internazionale, emergono alcuni fattori di debolezza che spiegano in parte la recente perdita di velocità del nostro Paese e che, se non corretti, potrebbero ulteriormente intaccarne il vantaggio. Possono essere in particolare segnalati i seguenti aspetti: alle spese ragguardevoli del settore privato non fa riscontro un parallelo investimento da parte degli enti pubblici ed in particolare della Confederazione; gli investimenti dell’economia privata sono concentrati in un novero ristretto di settori produttivi (spicca quello farmaceutico); una ragguardevole parte degli investimenti privati viene effettuata all’estero, sia presso le succursali di ditte svizzere sia presso centri di ricerca esteri; le piccole e medie imprese sono sfavorite per l’esiguità delle risorse finanziarie che possono destinare alla ricerca e all’innovazione. Un sostegno pubblico più corposo. Occorre perciò imprimere un rinnovato impulso alla capacità innovativa dell’economia. La consapevolezza di questa esigenza è avvertita da più parti. Se ne fa interprete anche il Consiglio federale nell’ambito del Messaggio sulla promozione della formazione, della ricerca e dell’innovazione. Nei fatti, il ruolo della Confederazione rischia tuttavia di continuare a non essere all’altezza della posta in gioco odierna. Soccombendo alla tentazione risparmista, il governo prospetta, per il periodo 2008/2011, un aumento delle risorse in questo settore inferiore agli auspici e a quanto richiesto dagli stessi Cantoni. Spetterà in ultima istanza al Parlamento decidere in quale misura intenda, coerentemente con le dichiarazioni di principio, promuovere attivamente la capacità innovativa dell’economia. La sua recente richiesta al Consiglio federale di correggere verso l’alto le previsioni di finanziamento costituisce perlomeno un segnale incoraggiante. Ticino in rapido ricupero. Dal profilo dell’innovazione, il Ticino ha a lungo sofferto la sua posizione di regione periferica. Aspetti quali: l’assenza di scuole di livello universitario; la scarsità di imprese trainanti; la prevalenza, nell’industria, di ditte ad elevata intensità di lavoro (grazie anche all’abbondante disponibilità di manodopera frontaliera); la dipendenza, per le imprese più significative, da centri decisionali esterni, hanno ostacolato il livello innovativo del tessuto produttivo locale. A partire dagli anni ‘90 si è però assistito ad una svolta, che ha visto intrecciarsi: il potenziamento delle strutture di formazione e di ricerca, con la nascita del polo universitario; la creazione di canali di raccordo tra le istituzioni di formazione e di ricerca, da un lato, e le imprese dall’altro; l’attenzione accresciuta delle imprese all’innovazione e l’apparizione di aziende con un avanzato profilo innovativo; il sostegno mirato del Cantone alle iniziative economiche a carattere innovativo. Un recente documento informativo del Servizio di ricerca Usi-Supsi offre una panoramica significativa dei progetti di ricerca in atto nel nostro Cantone, dai quali traspare in modo tangibile il ragguardevole cammino compiuto negli scorsi anni (si consulti: «ticinoricerca», Approfondimento 27, Servizio ricerca UsiSupsi, luglio 2006). Le ultime analisi sulla capacità innovativa e competitiva dei principali rami economici ad opera dell'Ire-Code tratteggiano inoltre un quadro incoraggiante dove: circa la metà delle imprese analizzate innova; la proporzione di prodotti/servizi radicalmente nuovi raggiunge il 25-30 per cento; le innovazioni di carattere incrementale e adattativo si attestano attorno al 70 per cento. È perciò in atto un rapido e significativo ricupero, che va disegnando un solido aggancio alla traiettoria della ricerca e dell’innovazione su scala nazionale. Per un quadro cantonale coerente e coordinato. Per le caratteristiche e le dimensioni del tessuto economico cantonale, la capacità innovativa delle imprese continuerà, ben più che in ambito nazionale dove operano multinazionali molto attive nella ricerca, a dipendere dalle strutture pubbliche di formazione e ricerca come pure dal Cantone. È perciò indispensabile che le realizzazioni e conquiste dell’ultimo quindicennio: continuino ad essere sostenute in modo da consolidarne l’attività e da aprire ulteriori prospettive di sviluppo; possano collocarsi in un quadro coerente e coordinato di promozione dell’innovazione. È da questo profilo auspicabile che, pur senza compromettere l’autonomia e la creatività delle diverse istituzioni, le attività di ricerca e innovazione siano amalgamate e possano rispondere ad obiettivi convergenti di sostegno alla crescita dell’economia e dell’occupazione. Da questo profilo può risultare utile: la creazione di un ambito, dove le istituzioni di ricerca possano dialogare e adottare una linea coerente; l’istituzione di un organismo (anche esterno all’amministrazione cantonale ma operante, in tal caso, in stretta sintonia e sinergia con il Cantone) incaricato di seguire, sostenere e coordinare le attività di ricerca e innovazione. Se esterno all’amministrazione pubblica, gli andrebbero riconosciute legittimazione, competenze e risorse adeguate. Un polo ticinese di importanza nazionale. Il Ticino, valorizzando i suoi più emblematici punti di forza, deve pure ambire ad occupare 19 ottobre 2006 una posizione di importanza nazionale all’interno del panorama della ricerca e dell’innovazione. La vicinanza all’Italia e i più agevoli contatti con i suoi prestigiosi centri di ricerca possono non solo conferire un ancor più consistente spessore alla rete ticinese della ricerca e dell’innovazione ma riverberarsi pure positivamente sulla stessa rete nazionale. È cioè nell’interesse di quest’ultima favorire lo sviluppo di un solido polo ticinese. Quanto avvenuto negli scorsi anni in relazione al Centro svizzero di calcolo, ubicato a Manno, dimostra tuttavia che questo obiettivo, pur vantaggioso per il mondo svizzero della ricerca e dell’innovazione, non è esente -non da ultimo per la ristrettezza delle risorse finanziarie da suddividere tra le varie istituzioni- da resistenze e contrarietà. È perciò indispensabile una precisa strategia di convincimento, di pressione e di contrattazione verso la Confederazione e i principali interlocutori nel campo della formazione, della ricerca e dell’innovazione. Un Rapporto governativo orientativo. Alla luce dei lusinghieri passi compiuti negli scorsi anni sul terreno della ricerca e dell’innovazione come pure degli ulteriori obiettivi che meritano di essere perseguiti, si reputa opportuno disporre di un rapporto ad opera del governo cantonale, che consenta segnatamente: di illustrare e valutare la situazione odierna nel campo della ricerca e innovazione; I CORSI ALL’OCST INFORMATICA z Introduzione all’informatica, z Word per principianti, dal 13 novembre, minimo 10 partecipanti, lunedì e mercoledì, diurno o serale, 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci. z Excel per principianti, dal 14 novembre, minimo 10 partecipanti, martedì e giovedì, diurno o serale, 36 ore. Costo: fr.350 soci, fr. 550 non soci. z Access per principianti, dal 14 novembre al 21 dicembre, minimo 10 partecipanti, martedì e giovedì, serale, 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci. z Corel Photo Paint, dal 14 novembre al 21 dicembre, minimo 10 partecipanti, martedì e giovedì, diurno o serale, 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci. z Corso ECDL Core 2006/07, dal 13 novembre al 15 marzo, minimo 10 partecipanti, martedì e giovedì, serale, 99 ore. Costo: fr. 1.557 soci, fr. 1.730 non soci. EDILIZIA z AutoCAD 2005 per principianti, dal 20 novembre al 20 dicembre, minimo 10 partecipanti, martedì e giovedì, serale, 30 ore. Costo fr. 400 soci, fr. 600 non soci. MECCANICA-METALLURGIA z AutoCAD per meccanici, dal 13 novembre al 13 dicembre, minimo 10 partecipanti, lunedì e mercoledì, serale, 36 ore. Costo: fr. 300 soci, fr. 500 non soci. SINDACATO ATTUALITÀ di analizzare gli aspetti organizzativi che fanno da supporto alla ricerca e all’innovazione, per identificarne i punti di forza -da promuovere- e i punti di debolezza -da correggere; di attualizzare gli obiettivi per il futuro, delineando in particolare i campi e i centri di competenza sui quali puntare; di identificare gli interlocutori (Confederazione, politecnici federali…) con i quali contrattare il rafforzamento del polo ticinese; di pronunciarsi sull’opportunità di creare un organismo (anche esterno all’amministrazione cantonale) con compiti di coordinamento e promozione; di valutare l’opportunità di istituire un fondo appositamente destinato alla ricerca e all’innovazione, dove possano confluire anche finanziamenti privati. LINGUE z Inglese A1 e A2, dal 14 novembre, minimo 10 partecipanti, martedì e giovedì, diurno o serale, 60 ore. Costo: fr. 550 soci, fr. 750 non soci. z Tedesco A2, dal 13 novembre, minimo 10 partecipanti, lunedì e mercoledì, serale, 60 ore. Costo: fr. 550 soci, fr. 750 non soci. CONTABILITÀ z Teoria-livello base o avanzato, dal 14 novembre al 14 dicembre, minimo 10 partecipanti, martedì e giovedì, serale, 30 ore. Costo fr. 300 soci, fr. 500 non soci. z Banana-livello base o avanzato, dal 13 novembre al 13 dicembre, minimo 10 partecipanti, lunedì e mercoledì, serale, 30 ore. Costo fr. 350 soci, fr. 550 non soci. VENDITA z Allestimento vetrine - Mendrisio , da stabilire, minimo 10 partecipanti, mercoledì e venerdì mattino, 30 ore. Costo: fr. 300 soci, fr. 500 non soci. COMMERCIO z Corso di segretariato, dal 10 novembre al 15 maggio, minimo 10 partecipanti, tutti i venerdì per 6 ore, 130 ore. Costo: fr. 1.300 soci, fr. 1.700 non soci. Info e iscrizioni: Centro di formazione professionale, tel. 091 9211551, [email protected]; www.ocst.com. 11 Meritano pure di essere approfonditi gli opportuni adattamenti della legge cantonale sull'innovazione economica. Vanno segnatamente prese in considerazione: l’esigenza di promuovere l’innovazione in tutti i settori dell’economia, l’opportunità di sostenere i progetti innovativi promossi in particolare da giovani imprenditori che faticano ad accedere al normale finanziamento bancario, la possibilità di passare da una impostazione di «premio all’innovazione» ad una concezione di «incentivo all’innovazione». Conclusione. Per il Ticino, che ha fatto in breve tempo un apprezzabile ricupero rispetto al resto del Paese, si tratta di consolidare quanto intrapreso e proiettarlo verso obiettivi ancora più ambiziosi. Mettendo a profitto la vicinanza all’Italia, che gli consente di fare da raccordo con i centri di ricerca d’oltre confine, deve inoltre rivendicare di essere riconosciuto come un polo di importanza nazionale nel campo della ricerca e dell'innovazione. L’OCST intende essere partecipe e contribuire, insieme ai lavoratori e alle lavoratrici che rappresenta e con i quali sta conducendo una apposita riflessione, al cammino di consolidamento dell’innovazione, impegnandosi a far sì che questo indirizzo sia foriero di una migliore qualità del lavoro, di una adeguata tutela e promozione dell’occupazione, di più attrattive condizioni retributive. Corso ECDL Core - Con l’ECDL (European Computer Driving Licence - Patente Europea d’Informatica) si ottiene un certificato europeo d’idoneità, che facilita notevolmente la carriera professionale e agevola nella ricerca del lavoro. Il certificato conferma che si è in possesso delle capacità basilari per operare al computer, competenze oggi richieste in qualsiasi contesto lavorativo. La certificazione è stata studiata per persone di tutti i settori e di tutte le età. L’ECDL è un’iniziativa della Council of European Professional Informatics Society (CEPIS) in collaborazione con l’Unione Europea (EU). L’attività è sostenuta su scala internazionale dall’ECDL Foundation, in Svizzera dalla SI (Schweizerische Informatiker Gesellschaft - Società Svizzera degli Informatici). Corso di segretariato - Il cambiamento del mercato del lavoro e l’affermazione sempre più marcata dell’informatica rendono difficile «reinterpretare» la professione lasciata dalla lavoratrice per dedicarsi alla cura dei figli. Il corso intende favorire il reinserimento professionale attraverso la formazione e l’orientamento professionale delle donne che vogliono dedicarsi a un’occupazione extradomestica dopo un periodo di assenza dal mondo del lavoro. Vengono forniti strumenti teorico/pratici che permettono di sviluppare le conoscenze nel settore con particolare attenzione all’evoluzione del mercato che sempre più richiede competenze trasversali. Il corso si occupa in particolare dei nuovi metodi di lavoro e favorisce l’accesso a strumenti innovativi che valorizzino le esperienze personali in relazione alle tendenze del mercato e avvicinino o riavvicinino le donne al mondo del lavoro. SINDACATO DONNE 12 19 ottobre 2006 ■ INIZIA LA PREVENDITA DEI BIGLIETTI. I PROVENTI PER LE ADOZIONI A DISTANZA «Sinceramente bugiardi»: a teatro per divertirsi e far del bene manovale per mantenersi, ma una parte di quello che guadagna deve servire anche al l Coordinamento Donna - Lavoro dell’OCST sostentamento della sua famiglia. Per far sì che Isahia (è il nome del nostro ha adottato a distanza un giovane studente giovane) possa dedicare più tempo allo studi medicina. L’importo che inviamo ogni anno garantisce il dio, il Coordinamento Donna - Lavoro propagamento delle tasse scolastiche, ma non è muove uno spettacolo di beneficenza per sufficiente per l’acquisto dei libri e delle spese sabato 18 novembre 2006, portato in scena necessarie per chi vive fuori dalla compagnia teatrale Cittadella 2000. Chiediamo dunque di partecipare numerosi, casa. Il giovane lavora come quello che per noi diventerà una serata di svago permetterà di devolvere l'incasso a beneficio di un fratello bisoLa compagnia Cittadella 2000 Lugano gnoso. Un ringraziapresenta mento particolare va alla direzione del Casinò di Lugano che ha sponCommedia brillante in due tempi sorizzato l’affitdi Alan Ayckbourn to della sala, alla Mara Valente I Sinceramente Bugiardi Regia Fausto Testoni La Pièce n mescolare dei classici equivoci di sempre (lui, lei, l’altro) con l’eterno conflitto del perbenismo inglese. Allusioni e doppi sensi scorrono limpidi, senza nulla togliere al garbo e all’ironia. La confusione aumenta in una serie di malintesi esilaranti all’insegna dell’equivoco. La comicità scaturisce dalla vivacità della trama e da un dialogo ricco di sfumature e sottintesi. Un divertentissimo castello di sabbia, un sapiente mix di farsa e di satira, comicità intelligente e commedia degli equivoci. U Compagnia Teatrale Cittadella 2000 che si è messa a disposizione per presentare lo spettacolo e alla dirigenza OCST che sostiene il Coordinamento Donna - Lavoro nelle sue numerose iniziative sociali. La Compagnia teatrale Cittadella 2000 Personaggi Mariangelo Scalena nel ruolo di Greg Barbara Vanetti nel ruolo di Ginny Maria Caputo nel ruolo di Sheila Paolo Jabes nel ruolo di Philip ondata nel 1989 per iniziativa di Giorgio Danese, che ne ha curato la regia fino al 2005, da Oscar Bizzozero, Enzo Dicasola e Renato Deambrogi. Da metà 2005 la compagnia si è fusa con i «Girondini» e Fausto Testoni è il nuovo regista. Il genere consiste in commedie brillanti e surreali all’insegna del divertimento. F Copione: Brunella Bertocci Sonorizzazione: Alessandro Tirelli Luci: Claudio Ermanni Teatro Cittadella di Lugano Sabato 18 novembre ore 20.30 Entrata: fr. 20.- AVS/studenti fr. 10.Prevendita: 091 910 20 21 (orario d’ufficio) Il Coordinamento Donna-Lavoro dell’OCST a favore delle adozioni a distanza ■ CONCORSO - «UN MESSAGGIO PER NATALE» TAGLIANDO DI PARTECIPAZIONE Cosa fanno i grandi che io non farei per il Santo Natale Inviare a: OCST, Coordinamento Donna-lavoro, Via Balestra 19, 6900 Lugano ari bambini delle elementari e delle medie, come tutti gli anni il Coordinamento donna-lavoro organizza la festa di Natale che quest’anno si svolgerà mercoledì 13 dicembre dalle 14.30 presso la sede OCST a Lugano in via S. Balestra 19. Nel corso della festa saranno premiati i bambini che hanno partecipato al concorso «Un messaggio per Natale». Per partecipare completate il tagliando a fianco e mandateci un disegno entro il 20 novembre 2006 sul tema «Cosa fanno i grandi che io non farei per il Santo Natale». Telefono ________________________ C Nome ___________________ Cognome ______________________ Indirizzo ________________________________________________ Cosa fanno i grandi per Natale che io non farei ________________________________________________________ ________________________________________________________ ________________________________________________________ 19 ottobre 2006 SINDACATO VENDITA 13 ■ RISULTATI TANGIBILI CHE DANNO SLANCIO AI RINNOVI CONTRATTUALI Il costante impegno dell’OCST per il personale di vendita Nando Ceruso uando il nostro segretario cantonale, Meinrado Robbiani, ha voluto che si creasse una forte struttura giuridica e sindacale di categoria, nel settore vendita vigeva una deregolamentazione selvaggia che scadeva nel mancato riconoscimento dei più elementari diritti del personale di vendita. Anche il personale di vendita occupato in Ticino dalle grandi catene di distribuzione subiva un vergognoso e discriminante trattamento, sociale e salariale, vistosamente inferiore (35 /40 per cento), a quello occupato nella svizzera centrale. L’impegno assunto dall’Organizzazione Cristiano Sociale (OCST) davanti al personale di vendita fu di recuperare tale ritardo, attraverso un’azione di confronto sindacale che mettesse in luce non solo le discriminazioni sociali e salariali subite dal personale di vendita, ma anche le ricadute negative economiche per il nostro Cantone che certe strategie imprenditoriali (salari e prestazioni sociali al ribasso) determinavano. Chi ha seguito l’OCST in tale percorso, in particolare il personale di vendita che ha aderito massicciamente al sindacato e che si è reso partecipe di diverse lotte, ha potuto constatare come ai momenti più significativi di dialogo e di concertazione ne siano seguiti altri di serio confronto, anche di scontro, di fronte alle posizioni imprenditoriali intransigenti che non lasciavano spazio alla trattativa sui diritti fondamentali dei lavoratori e delle lavoratrici. Alla luce dei risultati che cominciano ad essere tangibili nella gran parte del settore, senza lasciare spazio a chi si è distinto per demagogia e facili slogan ideologici, si può dire che alcuni importanti obiettivi si sono raggiunti. È indubbio, dunque, che oggi il settore della vendita abbia acquisito una certa dignità e di Q ciò occorre dare merito all’importante lavoro svolto dall’OCST, ma in particolare grazie alla collaborazione del dinamico Comitato cantonale del personale di vendita che funge sempre da stimolo sul piano delle problematiche di cui il loro sindacato deve farsi carico. Dopo i risultati salariali e contrattuali conseguiti a favore del personale di vendita occupato nelle catene del Centro commerciale Fox Town, con Coop Svizzera e nel piccolo commercio, l’OCST chiede espressamente che vengano riveduti i salari del personale occupato in Ticino dalla Società di Cooperativa Migros, dalla Carrefour, dal Gruppo Manor e dalla Società dei minimarket Piccadilly. Con tali rivendicazioni l’OCST non chiede l’uniformità salariale, ma laddove la redditività e i risultati d’esercizio lo giustificano pretende che al personale di vendita sia versato un giusto ed equo salario e condizioni sociali che ne tutelino la personalità e la famiglia. Vuole altresì che siano eliminati i contratti individuali, a ore e su chiamata, che ripropongono forme inaccettabili di sfruttamento delle persone che più si trovano in uno stato di bisogno e quindi nella necessità di dover lavorare. In tal senso l’OCST ha già inoltrato istanza alla Commissione Tripartita cantonale per valutare l’imposizione del contratto collettivo a tutto il settore vendita, qualora una parte padronale voglia tenersi, furbescamente, fuori dalla comunità contrattuale col fine di imporre contratti (unilaterali e di comodo) che calpestano i più elementari diritti del personale. L’obiettivo è quello di poter mettere a posto, entro il primo semestre 2007, le regole contrattuali che tutelino la personalità e la vita sociale e famigliare del personale di vendita, ma nel contempo impegnarsi anche per la modifica della legge sul commercio al fine di favorire la flessibilità e lo sviluppo, nonchè l’occupazione in tutto il settore. L’OCST non lascerà, dunque, che in Ticino vengano adottate politiche commerciali a senso unico, senza che siano salvaguardati gli interessi economici del nostro Cantone e i diritti fondamentali del personale di vendita. L’allusione si riferisce a quanto è già successo nella Svizzera centrale (Zurigo e Basilea in particolare), dove sono state messe in atto strategie commerciali e pseudo sindacali che hanno liberalizzato gli orari di apertura dei negozi a dismisura, deregolamentato il settore senza peraltro avere tutelato la gran parte del personale di vendita che subisce il libero arbitrio da parte di datori di lavoro senza tanti scrupoli. ■ ADEGUAMENTI SALARIALI PER IL PERSONALE DI VENDITA DEL PICCOLO COMMERCIO Una politica dei piccoli passi che si dimostra efficace (per 13 mensilità) minimo d’entrata del persotonale tra la parti, si dimostra la via più paganal primo gennaio 2007 i salari del pernale di vendita impiegato nel piccolo commerte. sonale di vendita che sottostà al Concio sarà quello indicato nella Tabella 1. Va ricordato che il Contratto collettivo del tratto collettivo di lavoro cantonale verAl personale di vendita con più anzianità di settore vendita stabilisce le stesse prestazioni ranno adeguati dell’1 per cento a compensaservizio, quindi con livelli salariali più zione dell’aumento del costo della vita. elevati, dovrà essere aggiornato il salaQuesto è quanto ha deciso la ComTabella 1: Salari dal 1. gennaio 2007 rio adeguando lo stipendio con supplemissione paritetica cantonale nella sua mensile orario mento dell’1 per cento del salario perultima seduta, mentre è oggetto di tratpersonale non qualificato Fr. 2’800 15,40 cepito. tativa tra le parti la richiesta già avanvenditore qualificato con 2 anni di tirocinio Fr. 3’010 16,55 Si informano gli affiliati all’OCST che zata dall’OCST e dalla Sic-Ticino di un impiegato di vendita con 3 anni di tirocinio Fr. 3’210 17,65 attraverso i segretariati dislocati in tutti adeguamento reale dei salari, nella i distretti del cantone si possono ricevemisura di franchi 100 mensili, per tutte re tutte le informazioni inerenti il conle venditrici. tratto collettivo e i diritti fondamentali dei lavosociali (ass. malattia Cassa pensioni, infortuni, Anche in questo ambito la via della trattativa, ratori imposti dalla legge federale del lavoro e maternità ecc.) e dei salari minimi d’entrata che del dialogo e della concertazione, attraverso dal Co. dovranno esse rispettati dai datori lavoro. una comunità contrattuale che si riconosce nelN.C. Dal primo gennaio 2007 il salario mensile l’accordo raggiunto sul contratto collettivo can- D 14 LAVORO OPPORTUNITÀ ANNUNCI DI LAVORO 091 9729614, dopo le 14. z piastrellista specializzato posa lucidatura marmi e graniti, tel. +39 3475397808. z assistente di farmacia, zona Luganese. Tel. 0763833881. z parrucchiera esperta, zona Sottoceneri. Tel. +39 3477618456, Ilaria. z impiegata 26enne, ottimo pc, conoscenza lingue, zona Chiasso. Tel. +393498420446. z ingegnere informatico, esperto linux windows c, c++, java, SQL. Tel. +39 3392584491. z autista patente C, magazziniere o carpentiere, 28enne. [email protected] z perito chimico analista, esperienza trattamento acque reflue. [email protected] z ingegnere responsabile produzione. Lingue: I-Ing.- Esp. [email protected] z ferraiolo, o operaio settore stradale. [email protected] z giovane, cittadinanza svizzera, qualsiasi lavoro, zona Luganese. [email protected] z impiegata, zona Locarnese, x lavoro a ore la mattina, anche privati. 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Tel. 0765083290. z impiegato ufficio tecnico (disegnatore progettista). Tel. 0919225071 (sig.ra Raffaella). 19 ottobre 2006 INFO BALCANI 15 Pagina a cura di Slavko Bojanic Mucenje gradana Svima, sa prostora bivse Jugoslavije, odano je poznato sa koliko birokratskih prepreka se moraju suociti da bi dosli do najednostavnijeg dokumenta, da ne govorimo o apsurdnim zahtjevima za potvrdama i uvjerenjima koja nemaju nikakav znacaj. Da se stanje na tim prostorima nije promijenilo potvrdjuje nam Sead Fetahagic u tekstu ovom predizbornom vremenu naslusali smo se govorancija, raznih ideja i mnogo obecanja Necu da pominjem koliko je bilo u istupima tih nasih politicara i politikanata gluposti, a svakako je nedostajalo konkretnih prijedloga koji bi pomogli u teskim egzistencijalnim situacijama. Na svim stranama bilo je u raznim varijantama ponavljanje one poznate recenice Slobodana Milosevica: "Niko ne smije da vas bije". A, ipak, niko svom narodu nije rekao: niko ne smije da vas muci! A niko i ne govori kako su gradjani ove zemlje muceni i maltretirani. Kada covjek krene u rjesavanje nekih svojih problema, a za koje su potrebne potvrde, dozvole, uvjerenje, rjesenja, naidje na jedan neprobojni zid. Docekaju ih cinovnici iza saltera, sluzbenici iza stolova nakrcanih papirima s odbojnim pogledom i namrstenog lica. Posjetilac je unaprijed spreman da mu onaj saspe u lice svu svoju gorcinu zato sto mora primati stranke, sto mora slusati jadikovke. Malo je onih koji s kulturnim ophodjenjem kazuju da su tu upravo radi stranaka, da im pomognu, da im se nadju pri ruci. Ponegdje u nekim opstinskim sluzbama organizovan je posao tako da posjetioci sto manje cekaju, da im zaposlenici sa strpljenjem objasne gdje treba i sta treba da cine kako bi dobili odgovarajuci papir. Uglavnom se nasi gradjani susrecu s mrzovoljnim birokratama. To bi jos i bilo u redu, i onaj cinovnik je zivi stvor, mozda mu je neko u porodici bolestan, mozda ga zena vara, a svakako je u minusu s U novcem. Medjutim, ono sto najvise naseg gradjanina nervira jesu zahtjevi za nekim potvrdama i papirima koji su potpuno suludi, van pameti, apsurdni, a na kojima nasa birokratija insistira. I pored toga sto je receno da ce licna karta zamijeniti neke dokumente, jer se u CIPS-u, centralnom mjestu nalaze sakupljeni bitni podaci, to se nije desilo. Ponovo vam za najmanju sitnicu traze rodni list, ali da nije stariji od sest mjeseci. Jedna moja prijateljica ganjala je neka prava i pravdu, pa su joj trazili za umrlog muza umrli list, ali da nije stariji od pola godine. Ona ih je pitala: moze li se u medjuvremenu stanje promijeniti, pa moj muz ustati iz mrtvih? Valjda bi trebalo da taj papir vazi zastalno! Poslije 14 godina izbivanja po raznim iznajmljenim stanovima, moj prijeratni stan je POVECANJE PENZIJA Od januara iduce godine penzije vece za 2.8 odsto apokon jedna dobra vijest za korisnike starosne i invalidske penzije. Savjet Federacije odlucio je da uskladi AVS i AI penzije sa ekonomskim kretanjima od 1. januara 2007. godine. Penzije i komplementarni iznosi koji su namijenjeni za pokrivanje zivotnih potreba korisnika penzija, povecavaju se za 2,8%. Osim toga odluceno je da se usklade i postojeci limiti koji odredjuju osnovnu za II° pilastro. N Penzije AVS/AI uskladjuju se svake dvije godine prema kretanju takozvanog "mjesovitog pokazatelja", odnosno aritmetickog prosjeka porasta plata i cijena. Zadnje usk- ladjivanje penzija bilo je u januaru 2005. godine. S obzirom da su plate i cijene u protekle dvije godine porasli za po 1%, da se povecanje cijena za kraj decembra predvidja u iznosu od 1,3% i plata za 1,7%, odluceno je da penzije budu povecane za 2,8%. To znaci da ce minimalna starosna penzija od januara iznositi 1.105 Fr, a maksimalna 2.210 franaka. Godisnji iznosi za komplementarnu penziju kojom se pokrivaju minimalne zivotne potrebe osiguranika iznosice 18.140 franaka za samce i 27.210 franaka za bracne parove (kopije). obnovljen nakon što je 1992. ta zgrada od dvadeset spratova zapaljena. Preskocicu sve jadikovke oko obnove zgrade i stana, pa je doslo vrijeme da ga otkupim. Moja zena je krenula u prikupljanje papira (valjda sam se i ozenio da se supruga nadurava po kancelarijama). Dosla je iz stambenog preduzeca gdje su joj rekli da mi ne mozemo otkupiti svoj stan, jer imamo jos jedan, na toj i toj adresi. Otisao sam u Stambeno sa rjesenjem da je pomenuti stan vlasnistvo mog brata, u kojem stanuje nekoliko desetina godina i koji je prije dosta vremena otkupio. Svejedno, vjeruju u svoj zapis. Birokrata vjeruje svojoj greski, a ne vjeruje tudjoj istini. Bilo je dugog naduravanja dok cinovnik nije prihvatio moje pismeno obrazlozenje. PEN centar BiH je kao svaka institucija iz kulture siromasna ustanova. Obratili su se Gradskoj upravi da im finansijski pomogne u putovanjima po dva clana na regionalne konferencije PEN centra u Ohrid i Beograd. Dobili su odgovor koji govori koliko u toj Gradskoj upravi ima budala. Trazili su dodatno za put te cetvorice pisaca "plan aktivnosti sa naznacenom konstrukcijom finansiranja". Zatim "dokaz da su obezbijedjeni tehnicki uslovi za realizaciju planiranih aktivnosti (pismena izjava odgovornog lica)". Idioti traze da se garantuju "tehnicki uslovi", sto znaci da ce autobus, voz ili avion biti ispravni! Znam da birokratija vlada svijetom, pa je zato Kafkin "Proces" popularan, gdje je Jozef K. krivac bez krivice. A moze li se u nas bar malo umanjiti mucenje i maltretiranje gradjana? 19 ottobre 2006 SINDACATO PERSONAGGI 17 ■ UN VOLUME IN RICORDO DI MONSIGNOR BIFFI Guardare il Cielo come scopo della vita cintille di fede», presentato il giorno di ferragosto nella casa natale di Monsignor Franco Biffi raccoglie una ventina di testimonianze di amici e collaboratori sulla sua vita ad un anno dalla scomparsa. Il miglior modo di conoscere un uomo è chiedere ai suoi amici, ed è proprio quello che hanno fatto gli autori, don Ambrogio Bosisio, suo collaboratore durante la permanenza a Mendrisio, e Giuseppe Zois. Il volume infatti raccoglie una ventina di testimonianze di personaggi a lui vicini, a cui don Franco ha cambiato la vita, come ricorda lo stesso don Ambrogio Bosisio concludendo il suo intervento: «è stato il pilastro del mio itinerario spirituale. Per me è stato tutto». Personaggio pieno di talento, con un’intelligenza brillante, aperto, gioviale e dotato di una naturale simpatia, ha colpito tutti soprattutto per la sua umanità, umiltà e ragionevolezza nutrite da una fede incrollabile: «un cuore d’oro, che trepida, si commuove, si mobilita per ogni causa umana», come ricorda Lorenzo Bassi. «S Era un grande lavoratore - tanto che in molte testimonianze si fa risalire a questo la causa della sua malattia - e un combattente coraggioso, grazie alla fede, pur conoscendo a fondo le sofferenze e le difficoltà del mondo. Famoso fra i suoi compagni di studio per l’intelligenza dinamica e la capacità di sintesi, fu un insegnante attento a tutti gli aspetti della «Siamo invitati a guardare il cielo, anche come scopo della vita, come meta dei cuori, come corona dei nostri sforzi. Uno squarcio di azzurro sulle nostre teste ci illumina in questa dura e buia traiettoria che è la vita; ecco l’ottimismo, ecco il coraggio, ecco la forza, ecco la gioia. Chi sa guardare ogni giorno al cielo, anche in mezzo alle lotte, alle sofferenze, alle ingiustizie e disinganni di ogni forma ha un po’ di gioia che gli canta nel cuore». Monsignor Franco Biffi in occasione della Messa per il 50esimo di sacerdozio. vita degli studenti, prima nel seminario diocesano S. Carlo e poi come Rettore, il primo svizzero, della Pontificia università lateranense. Il suo forte impegno nell’OCST è ricordato da tutti e in particolare da Meinrado Robbiani e da Romano Rossi che con lui hanno potuto collaborare. Era stato scelto da Monsignor Del-Pietro per «assicurare e alimentare le radici cristiane della sua politica sindacale». Come ricorda Meinrado Robbiani: «la dottrina sociale era per lui un tassello costitutivo del messaggio cristiano; una condizione irrinunciabile per dare compiutezza alla fede». Lavorava nella certezza «che solo ispirandosi alla dottrina sociale della Chiesa resta possibile lo sviluppo armonico della persona umana». Anche «il Lavoro» che lui considerava «l’arma insostituibile per la liberazione e l’elevazione delle lavoratrici e dei lavoratori» gli deve tanto per i suoi molti articoli scritti sotto lo pseudonimo di Elvezio Romano. Dopo una vita di battaglie e di successi è proprio durante gli anni più difficili, quelli della malattia che lo aveva colpito proprio nella capacità di parlare e di scrivere, che monsignor Biffi ha dato la sua più grande testimonianza di fede. Il volume, edito dalla Ritter Edizioni può essere acquistato al prezzo di fr. 28 tramite il tagliando sottostante. B.R. 19 ottobre 2006 SVIZZERA ATTUALITÀ ■ USI: INIZIA L’UNDICESIMO ANNO ACCADEMICO Al via i corsi all’università: molte le novità l prossimo 23 ottobre inizierà il nuovo anno accademico all’Università della Svizzera Italiana. Il secondo decennio di vita ha portato l’importante novità del nuovo presidente: Piero Martinoli. Professore ordinario di fisica all’Università di Neuchâtel ha insegnato anche all’Università di Losanna e alla Scuola politecnica federale di Zurigo. Ha presieduto la Divisione di matematica, scienze naturali ed ingegneria del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica. Il futuro dell’università, ha detto il professor Martinoli è nella qualità dell’insegnamento e nella ricerca. Ed è soprattutto in questo ambito che è necessario crescere. Nell’ateneo I sono attualmente attivi 135 dottorandi e l’obiettivo è di raddoppiare il volume della ricerca nei prossimi anni proponendo nuovi progetti al Fondo nazionale per essere «sorgente di conoscenze autenticamente nuove». Con l’inizio dei corsi verranno inoltre inaugurate a Lugano le nuove strutture: la sede della Facoltà di informatica, la caffetteria e l’auditorio. È disponibile la guida «Studiare all’Università della Svizzera italiana» che contiene una descrizione dell’offerta formativa dell’università. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.unisi.ch. ■ UN GIORNO PER PROMUOVERE I SERVIZI OFFERTI Inas informa sulla previdenza e le pensioni Valeria Angrisani ei giorni scorsi si è svolto l’Inas day: l’iniziativa annuale che il patronato della Cisl organizza tramite tutti i suoi uffici, in Italia e all’Estero, per far conoscere ai cittadini italiani i suoi servizi. L’evento quest’anno in Italia ha puntato l’attenzione sulla previdenza complementare, tematica attuale per tutti i lavoratori, che purtroppo, scontano ancora una scarsa informazione al riguardo. Con le nuove modalità di calcolo delle pensioni, infatti, che detteranno il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo, si produrrà una notevole contrazione dell’importo delle pensioni, che inciderà, in particolare, sui trattamenti pensionistici dei lavoratori più giovani, già penalizzati da situazioni di precarietà lavorativa. Uno scenario, questo, che non molti conoscono a fondo e che, invece, tutti i lavoratori dovrebbero poter comprendere per poter provvedere alla costituzione di pensioni complementari, che integrino il futuro esiguo importo di quelle obbligatorie. All’estero, invece, ogni ufficio Inas Cisl ha affrontato per la giornata informativa le tematiche previdenziali legate alle proprie realtà locali. Gli uffici svizzeri di: Zurigo, Losanna, Berna, Coira, Mendrisio, Locarno, Lucerna e Bellinzona hanno discusso, in occasione dell’Inas day 2006, le tematiche delle casse pensioni ed i controlli contributivi. Perché proprio questi due argomenti? In primo luogo le casse pensioni: per informare in maniera dettagliata i presenti sulle novità previste a partire dal giugno 2007. Per quanto concerne i controlli contributivi, invece, per avvicinare a questo appuntamento, soprattutto i giovani lavoratori, al fine di verificare le rispettive posizioni assicurative ed essere informati sui propri diritti previdenziali. Ad ogni modo i numerosi partecipanti hanno avuto modo di porre ulteriori domande concernenti il sistema pensionistico e prende- N re parte ad un simpatico aperitivo. Gli operatori dell’Inas concretamente «in piazza» e con aperture straordinarie delle sedi, hanno voluto chiarire, in maniera del tutto gratuita, dubbi e incertezze su posizioni pensionistiche, nei confronti di lavoratori che hanno trascorso tutta o parte della propria vita lavorativa in un paese straniero, prestazioni previdenziali del paese di residenza, convenzioni internazionali e possibilità di totalizzare i contributi versati all’estero con quelli versati in Italia, ed ancora assistenza qualificata nella compilazione di moduli e informazioni sulle proprie prospettive pensionistiche. L’attività di orientamento, assistenza e tutela socio - previdenziali del patronato della Inas Cisl non si esaurisce con l’Inas day. Al contrario tutte le sedi svizzere sono sempre a disposizione di tutti i cittadini per informarli e consentire loro di decidere in maniera consapevole per il proprio futuro. Al telefono o sul web, inoltre, il patronato Inas Cisl è al servizio di coloro che sono interessati a saperne di più sulla previdenza professionale. Qui di seguito potrete trovare nel dettaglio i recapiti delle nostre sedi in Svizzera: Feldstrasse 130, 8004 Zurigo, 044 2413719, [email protected] Waisenhausplatz 28, 3000 Berna, 031 3810945, [email protected] Rue Centrale 12/14, 1001 Losanna, 021 3200111, [email protected] Steinbockstr. 12, 7001 Coira, 081 2571123, [email protected] Obergrundstr. 109, 6000 Lucerna, 041 3103004, [email protected] Via G.Lanz 25, 6850 Mendrisio, 091 640 5111, [email protected] Av. de la Gare 5, 1950 Sion, 027 32315 50 Via della Posta, 6600 Locarno, 091 7513052 Via Magoria 4, 6500 Bellinzona, 091 8214151 Via Bossi 12, 6830 Chiasso, 091 6825501 Via Sirana, 6814 Lamone, 091 9660063 19 ■ AL VOLO Judoca luganese vincitrice a Ilanz. Soddisfazione per la società Judo Budo Lugano per il primo posto ottenuto da Laura Piatti al torneo nazionale di Ilanz, nella categoria Ragazze A. La giovane judoca luganese si è distinta per le sue qualità tecniche e competitive battendo per ippon le altre valide concorrenti che si sono confrontate sulle materassine di fronte ad un folto pubblico appassionato di judo. Laura Piatti fa parte del vivaio delle giovani leve del sodalizio luganese. Conferenza di Roma sulle cellule staminali. Dal 14 al 16 settembre si è tenuto a Roma un incontro organizzato dall’Accademia Pontificia per la vita fondata da papa Giovanni Paolo II per studiare i problemi etici sollevati dal progresso della biologia nella pratica medica. La conferenza è stata un modo per la Chiesa di presentare le ragioni della sua opposizione alla ricerca sulle cellule staminali adulte per difendere l’embrione umano, dotato di tutte le potenzialità della vita umana. Monsignor Elio Sgreccia, presidente dell’Accademia ha lanciato un appello per la proibizione mondiale della conservazione per congelamento degli embrioni umani. Soprattutto le ricerche sugli embrioni umani adulti o del cordone ombelicale, infatti, hanno portato a risultati incoraggianti. «Inizia a essere possibile l’identificazione, la coltivazione e la moltiplicazione di queste cellule prima della reintroduzione nel corpo. Possiamo già studiare la stimolazione di queste cellule all’interno dello stesso organismo umano senza prelevarle», ha detto Monsignor Sgreccia. Special olympics. Si è svolta a Roma la prima edizione degli Special Olympics europei per ragazzi. La delegazione ticinese composta da sei nuotatori e due allenatrici ha avuto un buon successo. La delegazione svizzera. Gli organizzatori sono contenti anche per la reazione dei ragazzi che con l’aiuto degli accompagnatori hanno affrontato, per la prima volta, la lontananza da casa e la nostalgia. Tanti complimenti agli atleti: Nicole Chiappini (1a 50m rana, 3a staffett 4X50 stile libero, 6a 50 metri dorso); Valentina Cuda (2a 50m stile libero, 3a staffetta 4X50 stile libero, 6a 50 metri dorso); Lorena Furfess (2a 25 metri stile libero, 4a 25 metri dorso); Marina Lurati (3a staffetta 4X50 stile libero, 5a 50 metri dorso, 7a 50 metri stile libero); Simona Stadler (3a 25 metri dorso, 3a staffetta 4X50 stile libero, 4a 25 metri stile libero); Alessio Stallone (1o 25 metri dorso). 20 19 ottobre 2006 Pagina a cura di Angela M. Carlucci ■ LE NUOVE GENERAZIONI SONO IL NOSTRO FUTURO Anche il Syna suggerisce un «Sì» alla Legge sugli assegni familiari il 26 novembre bambini e i giovani sono un investimento per il futuro del nostro Paese, sono garanzia di benessere e di previdenza per la vecchiaia - ma solamente se ricevono una buona istruzione e non divengono un peso insostenibile per i genitori. La legge sugli assegni familiari comporta assegni per i figli regolati uniformemente a livello nazionale, importi minimi di 200 franchi per i figli e di 250 franchi per i giovani in formazione, e il versamento integrale anche in caso di occupazione parziale. Per la riuscita della votazione federale, occorre ora l’impegno di tutti - affinché genitori e figli ottengano finalmente assegni per i figli più giusti: con un chiaro «Sì» il 26 novembre 2006! Da decenni gli assegni per i figli sono un efficace sostegno alle famiglie, ma sono evoluti in modo molto diseguale a livello cantonale. Oggi in Svizzera sono in vigore oltre 50 differenti leggi sugli assegni familiari, e il loro importo varia tra i 160 e i 260 franchi. Alla luce dell’attuale mobilità dei lavoratori, è una situazione poco conforme allo spirito del tempo. Due famiglie residenti nello stesso quartiere del canton Zugo non ricevono necessariamente gli stessi assegni. Roberto R. lavora nel canton Zurigo e riceve ogni mese fino a 130 franchi in meno per ogni figlio rispetto al vicino, che lavora a Zugo. Alla fine dell'anno, Roberto R. ha nel portafoglio I C. Canosa, Â. Carlucci e N. Tamborino. oltre 3000 franchi in meno. Persistono inoltre lacune incomprensibili tra i salariati: le persone impiegate a tempo parziale percepiscono sovente un assegno ridotto - benché un figlio non costi loro di meno. Curare e educare dei bambini sono compiti molto esigenti e richiedono un grande investimento di tempo. In seno alla famiglia sono tra- smessi valori e legami senza i quali la convivenza nella comunità sarebbe impossibile. I genitori offrono questo contributo per amore dei loro figli e non per la società. Tuttavia è proprio su questo impegno da parte delle famiglie che si basa la sopravvivenza di ogni società - impegno che merita un adeguato riconoscimento anche sotto forma di sostegno finanziario. Nel confronto con i paesi dell’Europa occidentale, la Svizzera si situa nella metà inferiore della graduatoria concernente gli assegni per i figli. I nostri vicini quali Germania, Austria e Liechtenstein erogano importi ben superiori a 250 franchi per figlio al mese. È una triste realtà, ma nel nostro Paese la povertà colpisce soprattutto le giovani famiglie. In Svizzera, 250’000 bambini e giovani crescono in famiglie con serie difficoltà finanziarie. Gli assegni per i figli sono il mezzo migliore per contrastare il rischio d’indigenza, giacché aiutano proprio le famiglie a medio e basso reddito. I costi delle famiglie non diminuiscono con la crescita dei figli. Per una buona formazione i genitori spesso sono tenuti a sborsare parecchi soldi. Un assegno di formazione di 250 franchi aiuta molte famiglie, oltre ad essere un investimento nel futuro del nostro Paese. L’economia svizzera ha bisogno di giovani con una solida formazione. Essi sono dunque di grande importanza per la nostra società e per il futuro della nazione - i bambini e i giovani di oggi sono la popolazione attiva di domani. Le loro capacità e qualifiche sono centrali per affrontare con successo le enormi sfide che attendono il nostro paese. Il contratto generazionale non può seguire un’unica direzione: un voto per la famiglia e per il futuro. 21 19 ottobre 2006 Pagina a cura di Moises Palmeiro SYNA VAI A CONGRESSO NO DIA 28 DE OUTUBRO Syna obriga o Governo a votar nova lei sobre o abono de família Globalização - Futuro social ou conflito mundial! O indicato Syna realiza o seu segundo Congresso depois da fusão será um congresso que promete trazer ao sindicato Syna uma grande mudança estratégia a todos os níveis. Os anos após a fusão foram difíceis mas trouxe ao Syna uma nova visão sobre o mercado de trabalho, a realidade social, o conflito social e o processo em marcha do mundo globalizado. A observação dessas problemáticas levou o Syna a escolher para o seu Congresso o tema «Mundo globalizado». A globalização é um processo em marcha quase impossível de travar, mas como todos os processos, têm as suas vantagens e desvantagens. Como sindicato defensor dos interesses dos trabalhadores a nossa preocupação baseia-se nos fins que a visa a globalização, sem se preocupar com o bem estar dos menos favorecidos. O sindicato Syna conseguiu ao longo dos anos e especialmente durante a presidência de Max Haas, estabilizar a sua estrutura financeira e está decidido a criar uma nova imagem perante a opinião pública no campo da parceria social. Penso que com a reestruturação interna que passa pela não recandidatura do expresidente Max Hass e a reforma de Peter Allemann, Carles Steck, o Syna prepara-se para nova era. A prevista nomeação de Kurt Regotz um sindicalista de raiz, para presidência do Syna e a nomeação de jovens como Arno Kerst para a cúpula directiva do sindicato Syna, pode significar grandes mudanças na Lina de conduta do Syna. A escola do tema globalização é um sinal rumo a mudança, pois é um tema que necessita de um debate aprofundado a nível do sindicalismo mundial devido as suas contradições. Os sindicatos deve alterar as suas estratégias face a nova realida- S de, e criar novos mecanismos de luta para poderem enfrentar com sucesso os problemas que enfrentam o mundo do trabalho globalizado, onde nem os sindicatos escapam. Algumas das declarações dos mais conceituados e credíveis organismos mundiais, abaixo transcritos, não deixam razões para dúvidas sobre a preocupação do Syna. Relatório do Banco Mundial declara: «A globalização parece aumentar a pobreza e a desigualdade…os custos de ajustamento para maior abertura são suportadas exclusivamente pelo pobre». Sobre o mesmo tema a Agência Central de Inteligência norte americana Cia em 2002 escreve no seu relatório «A economia global vai espalhar conflitos e estabelecer uma diferença maior entre vencedores e perdedores. Grupos excluídos enfrentarão profunda estagnação económica». A Onu no seu relatório em 2002 escrevia: «O processo globalização está concentrando poder e marginalizando o pobre». O mais recente levantamento do Banco Mundial dizia que 54,7 por cento da Humanidade vive em estado de miséria ou pobreza extrema. Estas declarações vindas das mais altas esferas do poder económico mundial, deixa qualquer imortal preocupado, porque varias questões e interrogativas se levantam. O problema do fosso abismal entre a riqueza e a pobreza extrema é conhecida, identificada. Porque é que nada se faz para a minimizar? Os actores dessa desigualdade são identificados, porque é que não se trava a sua ascensão económica e a sua avareza? Todos estamos conscientes que os lucros desses monstros económicos, são obtidos a custa do suor dos pobres e são incapazes de participar com o mínimo para minimizar o seu sofrimento? Deixam os necessitados a mercê da sua própria sorte, enquanto apregoam à quatro ventos os lucros. Cada fusão em nome da globalização significa despedimentos e pobreza, por outro lado os apoios sociais são diariamente abolidos em nome de um estado menos social! sindicato Syna e o Travail.Suisse lançaram em Novembro de 2001 recolha de assinaturas para alterar ao actual situação de discriminação que se verifica a nível do abono de família. De forma arrojada, o Syna pediu 15 francos por dia para cada criança ou seja, 450 francos por mês. A iniciativa do Syna exigia também um subsidio igual para toda a Suiça para todos inclusive os trabalhadores por conta própria. Para evitar que a iniciativa do Syna fosse a votação popular, o Governo lançou uma contraproposta de subsidio familiar mínimo de 200 e 250 francos para os subsídios familiares e de formação. Passados 14 de Angeline Fankhauser exigir subsídios familiares mínimos de 200 francos por mês em toda a Suíça, um grande passo tem sido feito hoje nesta direcção. Para Hugo Fasel, presidente de Trabalho a Suíça, é claro: «este progresso a respeito dos subsídios familiares é um grande sucesso para a iniciativa» ,mais justos subsídios para crianças! Com a aprovação pelo Conselho de Estado em atribuir 200 francos a crianças aos 12 anos e 250 aos que estão fazendo formação, foi como se a primavera fizera o seu aparecimento fora do tempo. Se não tivesse havido a iniciativa, o Parlamento teria continuado a adiar ainda por muito mais tempo a discussão deste tema. A Satisfação dos pais ainda ia no adro, já os partidos da direita e as associações patronais lançavam o referendo contra esse projecto de lei. O Syna de forma inteligente, retirou a sua iniciativa, para se concentrar na luta contra o referendo lançado pelos partidos da direita e das associações patronais. O veredicto da nossa luta em prol das crianças tombará no dia 26 de Novembro, daí o nosso apelo a todos as famílias com direito de voto, não deixem de votar no próximo dia 26 de Novembro a favor dessa Lei, pois o futuro da educação dos nossos filhos está em jogo. Se perdermos esta batalha, necessitaremos de mais 20 anos para que o problema seja de novo agendado. Caso sairmos vencedores, teremos contribuído de forma significativa para a abertura da discussão do papel do estado na educação das crianças e num novo conceito da politica da família, que tem estado adormecido neste país. Vamos todos votar no dia 26 de Novembro. Um voto na família e no futuro. 22 19 ottobre 2006 ASSOCIAZIONE ANZIANI PENSIONATI INVALIDI DELL’OCST Sicilia, il fascino di una terra antica Pietro Vignutelli n rilevante numero di membri della sezione luganese dell’ AAPI, ha partecipato all’attesa escursione nella Sicilia Occidentale. L’organizzazione è stata curata minuziosamente in ogni dettaglio dall’agenzia Dream-Travel di Biasca, per permettere ai 51 partecipanti di godere delle più gradite sensazioni che la Sicilia può suscitare. Un viaggio di alta conoscenza culturale, archeologica e storia. Quest’isola ha vissuto periodi di dominio forzato per secoli, mussulmano, cartaginese, greco e romano, che hanno lasciato memorie e reperti incancellabili. Città pianificate con i più moderni intendimenti per gli abitanti di allora cancellate dai terremoti sopravvenuti, templi semidistrutti, resti che testimoniano il passaggio di tante civiltà, in questa isola favorita dalla natura e baciata dal sole. U Dopo un perfetto viaggio aereo fino a Palermo, il primo pranzo tipico consumato a mezzogiorno in un ambiente gioioso in riva al mare con numerose, graditissime pietanze marine. Poi salita al Monte Pellegrino, sopra la città, per una visita alla Chiesa di S. Rosalia, tutta scavata nella roccia e molto venerata dai palermitani. Trasferimento al Park-Hotel Florio di Cinisi in riva al mare, luogo fisso per cena e pernottamento di tutti i giorni in Sicilia. Un grande albergo composto di palazzine per le camere e di un centro di accoglien- za munito di ampi locali di intrattenimento per gli ospiti e di grandi spazi per attività sportive, nonché anfiteatro all’aperto. Il secondo giorno a Segesta visita alle rovine dell’antica capitale degli Elmi, dove sono ancora erette le colonne del grande tempio, poi salita in vetta alla montagna di Erice, sede attuale di convegni mondiali scientifici, circondata dalle antiche mura a protezione degli attuali 27.000 abitanti. Abbiamo poi raggiunto S.Vito Lo Capo per un breve contatto con la sua magnifica spiaggia. É stata poi la volta dell’isola di Mozia con le sue grandi saline e della visita al museo di Whitaker, (cittadino inglese dimorante nell’isola nel secolo ottocento, esperto di coltivazioni) ove sono esposti antichi reperti molto significativi dei secoli del dominio greco sull’isola. Interessante visita alla vicina città di Marsala che conserva ancora i ricordi garibaldini, per la vittoria sui borbonici nel 1860. Il giorno seguente a Selinunte importante centro archeologico della civiltà greca e cartaginese. Una Acropoli del 500 a.c. semidistrutta dai terremoti succeduti nei secoli, ma visibile ancora nelle sue strade, vie e templi, reperti che indicano la civiltà scomparsa con le guerre e distruzioni della natura. Nel pomeriggio non è mancata una breve visita a Gibellina distrutta dal terremoto del 1968 ed ora ricoperta con una colata di cemento bianco sulle macerie del disastro. Infine l’ultimo giorno visita all’Abbazia e Duomo di Monreale, sopra Palermo, costruita nel 1100 d.c. di mirabile bellezza, che offre la visione di circa 6000 mq di mosaici raffiguranti la vita del Signore e dei discepoli, visitata da migliaia di viaggiatori molto interessati alla magnifica opera normanna. Una vacanza in Sicilia con il sole sempre presente, l’accoglienza, le ristorazioni tipiche a base di specialità marinare, le colazioni e cene a ricco buffet con la scelta preferita, il tutto allietato dal buon umore, merito soprattutto degli amici leventinesi sempre allegri Laura e Salvatore. Tutti i partecipianti sono rientrati a casa felicissimi di aver goduto di cinque meravigliose giornate caratterizzate dal calore dell’amicizia di persone già conosciute e dell’incontro con nuove. Unanime la richiesta di una nuova vacanza da programmare per fine settembre del prossimo anno. Un giovanotto che ha più di un secolo a 104 anni, è stato proclamato il lavoratore più anziano d’AH merica e non ha intenzione di andare in pensione. Waldo McBurney, di Quinter nel Kansas, fa l’apicoltore, dopo aver fatto in vita sua l’agricoltore - uscì nel 1927 dall’università di agraria nel Kansas - e molti altri mestieri. McBurney è soprattutto un atleta: scoprì le corse di fondo a 65 anni e cominciò a gareggiare a 75. Dagli 80 in poi ha stabilito un sacco di record d’età nella corsa, nel salto in lungo, nel lancio del disco e del peso; ed ha disputato più volte le Senior Olympics, anche quando aveva già compiuto cent’anni. ■ MENDRISIOTTO Auguri presidente onorario prossimo 26 ottobre il presionorario dell’AssociazioIneldente Anziani Pensionati e Invalidi OCST del Mendrisiotto, prof. Giovanni Piffaretti compirà gli 85 anni. Il Comitato e tutta la sezione porgono i migliori auguri di buona salute e serenità verso ulteriori traguardi. Buon compleanno! ■ AGENDA Bellinzona Lugano Tombola e castagnata, venerdì 20 ottobre. ore 14, ristorante Orello a Gnosca. Iscrizioni: tel. 091 8292005, Tatiana. La conferenza di Piergiorgio Tettamanti che si doveva svolgere oggi, giovedì 19 ottobre, è stata posticipata. La data è da definire. Pranzo comune mercoledì 15 novembre, ore 12, Centro Labor (centro ACLI), via Simen 9 (angolo via agli Orti). Costo fr. 15-20, bibita esclusa. Il centro (dietro il Mercatino della Caritas) è raggiungibile con il bus 3, fermata piazza Molino Nuovo. Iscrizioni: tel. 091 9102021. Pedicure curativa in sede, al giovedì mattina. Costo: fr. 35-45. Info: tel. 0919102021. Locarno Castagnata, oggi, giovedì 19 ottobre, ore 15, ristorante Panorama (nel palazzo dove ci sono gli uffici del segretariato regionale OCST di Locarno). Vi aspettiamo numerosi. Giovedì 2 novembre ritrovo per il pranzo mensile, ore 12, sala riservata ristorante Stella d’Italia, via Mantegazza 5, Locarno. Annunciarsi da subito, tel. 091 7513052. Venerdì 10 novembre - Contrariamente a quanto previsto la Messa in suffragio dei defunti sarà celebrata, come tradizione, nella Chiesa Nuova, in via Cittadella a Locarno. Mendrisio Assemblea sezionale e castagnata, martedì 14 novembre, sala oratorio Ligornetto. Inizio ore 14.30. Saranno presenti il nuovo presidente cantonale Giacomo Falconi e il nuovo assistente spirituale cantonale don Emilio Conrad. Iscrizioni: tel. 091 6405111 entro il 7 novembre. Posteggi gratuiti nelle vicinanze. Tre Valli Assemblea e Castagnata, martedì 7 novembre, ore 14.30 ristorante Birreria Bocciodromo, Faido. Ore 14.30 assemblea, tombola, danze, castagnata con lardo. Allieterà il pomeriggio la Bandella Briosa. Costo fr. 10 non soci fr. 25. Iscrizioni dal 23 ottobre al 3 novembre, tel. 091 8730120. Gita in Emilia Romagna, dal 21 al 25 maggio 2007, con visita di Ferrara, Ravenna, delta del Po, in torpedone. Costo fr. 880 tutto compreso. Accompagnatori: padre Angelo Fratus, Carlo Franscini, Gerolamo Cocchi e Maurizio Lo Piccolo. Preghiamo di dare tempestivamente l’adesione di massima telefonando all’OCST di Biasca, 091 8730120. 19 ottobre 2006 GIORNALE APERTO ■ LE DOMANDE DEI LETTORI Da inviare alla redazione. Le risposte sono degli esperti OCST e associazioni affiliate. 23 Cosa fare in caso di successioni ereditarie? Sono cittadino svizzero e vivo a Lugano. Due mesi fa è deceduto mio nonno che era italiano ed era proprietario di una casetta al mare in Calabria. Non ha lasciato testamento e adesso non sappiamo come muoverci. Mi hanno detto che per risolvere la questione è necessario recarmi sul posto per fare la successione. Il nonno era vedovo e aveva due figli, uno vive a Lucerna e l’altro era il mio papà che è morto da due anni. Io ho un fratello che abita in Ticino. A cosa abbiamo diritto io e mio fratello? Come possiamo fare per aggiustare le cose? Grazie per la cortese risposta. Giuseppe T. - Lugano D Auguri z a Giuliana e Livio Torri di Arogno, socio AAPI del Mendrisiotto, che il 20 ottobre, attorniati dai figli Alberto con Nicole e Annalisa con Enrico e i nipoti Francesca ed Elias, festeggeranno il cinquantesimo di matrimonio. z a Gianni Paltenghi di Ponte Tresa, fedele abbonato, che il 16 ottobre, attorniato dai propri cari, ha festeggiato in splendida forma il traguardo degli 80 anni. Congratulazioni z a Jessica, neo diplomata Assistente dentale, figlia di Giuseppe Ceschina, presidente sezione Edili del Mendrisiotto. Auguri, anche da parte della mamma e del fratellino Mirko, di un futuro professionale ricco di soddisfazioni. z a Pier Giulio Prete, socio e membro del comitato Edili del Mendrisiotto, che ha brillantemente conseguito l’attestato federale di capacità quale piastrellista. Felicitazioni z a Giuseppe Dolcini di Blessagno, socio settore Edile, e alla moglie Beatrice, per la nascita di Filippo al quale auguriamo ogni bene in compagnia dei fratelli Sara, Isacco, Carlotta e della nipotina Camilla. z ad Angelo Costa, socio settore Trasporti, per la nascita del nipotino Nicolò. z a Nicla e Ernesto Ceppi Lorenzetti per la nascita del primogenito Lorenzo Pietro Domenico, ai nonni Piero e Carla, Tino e Pinuccia e agli zii e cugini a Curio e a Meda. z a Rosalia Barresi, collega della Casa disoc- Editore Organizzazione cristiano-sociale ticinese (OCST), via Balestra 19, 6900 Lugano Redattrice responsabile Benedetta Rigotti Segretaria di redazione Maurizia Conti Gentile signor Giuseppe, In mancanza di testamento la legge prevede la successione legittima, che nel caso da Lei descritto fa cadere in successione l’immobile del defunto per metà al figlio vivente e per un quarto ciascuno ai due nipoti. Per regolarizzare tutta la questione è necessario che entro un anno dal decesso del nonno venga aperta la cosiddetta Pratica di Successione ereditaria. Per farlo non è assolutamente necessario che vi rechiate in Calabria, anche perché non basterebbe un solo viaggio, né dovrete impegnare parenti lontani. Gli uffici del Patronato ACLI di tutta la Svizzera sono autorizzati a ricevere il mandato per seguire tutta la procedura per vostro conto, basta che uno solo degli eredi apra la Successione producendo tutti i docu- R cupazione di Massagno e a Rino Costantini, socio segretariato del Luganese, per la nascita di Alisia, con tanti auguri di crescere serena accanto al fratello Davide. z a Gabriele Selva di Laino, socio settore Autotrasporti, e a Laura, per la nascita di Estelle, con tanti auguri di ogni bene accanto ai fratellini Alexa e Patrick. z ai genitori Lars e Roberta, ai nonni Sila e Holger Schlichting, per la nascita di Leif Luca, al quale auguriamo un futuro ricco di gioia. Condoglianze z alla moglie Carla e parenti tutti, per la prematura dipartita del loro caro congiunto Claudio Guarisco, socio Regione Tre Valli. z a Flavio Giroldi di Cunardo, socio settore Edile, e ai familiari tutti, per la prematura scomparsa della sorella Venanzia. z Purtroppo un incidente in un cantiere del Luganese ha causato un’altra vittima. Salvatore Lentini, un operaio frontaliere di 56 anni residente a Lurate Caccivio, nel Comasco, ha perso la vita per una tragica fatalità. Stava manovrando da terra una gru, quando, improvvisamente, alcune lamiere che componevano il carico si sono sfilate colpendo violentemente lo sfortunato lavoratore. Alla moglie, alle figlie, ai parenti, per la tragica scomparsa del loro caro congiunto, socio segretariato del Luganese, le condoglianze di tutta l’OCST. In memoria z a 25 anni dalla scomparsa ricordiamo con affetto Fulvio Binetti, membro del comitato cantonale OCST. Redazione e amministrazione via Balestra 19, 6900 Lugano, tel. 0919211551, fax 0919242471, e-mail [email protected] Stampa Corriere del Ticino SA via Industria, 6933 Muzzano Pubblicità Areafin Communication SA tel. 0919101070, fax 0919101071 e-mail [email protected] Tiratura controllata REMP 41.616 copie menti necessari, e quando la pratica sarà totalmente istruita, tutti gli eredi potranno firmare in nostra presenza. Il nostro ufficio si occuperà delle trascrizioni dei nuovi proprietari degli immobili nelle diverse percentuali di possesso ad un costo nettamente inferiore rispetto al normale, senza né procure legali né viaggi antipatici. Per ulteriori chiarimenti può prendere un appuntamento con il Patronato ACLI di Lugano al n° tel. 091 9239716. Aldo Ragusa [email protected] Convegno La donna... nei tempi odierni Domenica 29 ottobre, ore 9 Hotel Thurgauerhof - Weinfelden Programma 9.00 arrivi e caffè 9.30 Maria Alonso-Ricci Respons. Coordinamento Donne ACLI 10.00 Dott.sa Anna Ruedeberg La donna... e la sfida alla salute 10.35 Dott.ssa Cesarina Tenti Ceprini La prevenzione nelle malattie per l’obe sità e le malattie senili 11.10 Angela Davanzo - Assistente sociale Disabili nella vista e mezzi ausiliari nella Svizzera 11.45 Sussy Errera - scrittrice e archeologa «Poesie» e «Arbonetto illustrato» 12.20 Domande e discussione 12.45 Momento di preghiera 13.30 Pranzo 15.00 Programma culturale Entrata libera. Annunciarsi a: [email protected] tel. 091 9214794. Consiglio esecutivo Presidente: Romano Rossi Vicepresidente: Bruno Ongaro Membri: Carla Albertoli, Fausto Leidi, Gianfranco Poli, Roberto Poretti, Enrico Pusterla, Meinrado Robbiani, Flavio Ugazzi Segretario cantonale e Copresidente Meinrado Robbiani Segretario amministrativo Fausto Leidi Vicesegretari cantonali Nando Ceruso, Renato Ricciardi Segretari regionali Lugano: Dario Tettamanti Mendrisio: Alessandro Mecatti Bellinzona: Paolo Locatelli Locarno: Arturo Trezzini Tre Valli: Giancarlo Nicoli