DISCESA DEL FIUME OGLIO A BORDO DI GOMMONI-2
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DISCESA DEL FIUME OGLIO A BORDO DI GOMMONI-2
DISCESA DEL FIUME OGLIO A BORDO DI GOMMONI (le imbarcazioni sono manovrate da Guide Fluviale della FIRaft ) I° Da Bonpensiero al ponte di Acqualunga difficoltà 1° grado tempo di percorrenza 2 ore II° Dal ponte di Acqualunga a Monticelli d’Oglio difficoltà 1° grado facile tempo di percorrenza 2 ore I° ITINERARIO Difficoltà: 1° grado (o classe 1). Navigazione facile. Diff. Banchi di sabbia, anse, meandri, alberi a colino. Imbarcazione: gommone rafting. (i partecipanti saranno forniti di giubbotto salvagente omologato) Itinerario fluviale di grande interesse naturalistico e storico. Mettiamo le imbarcazioni in acqua non prima di aver verificato che l’equipaggiamento sia in ordine: (canoa e pagaia o gommone faft e pagaia, giacca impermeabile, corda da lancio di sicurezza, kit di pronto soccorso, acqua potabile, un cappello per ripararci dal sole, uno spuntino da consumarsi in una delle soste), indossato il giubbotto salvagente possiamo partire per una bellissima giornata. Il Territorio di Villachiara si stende contiguo alla grande ansa disegnata dal fiume Oglio che in questa parte del suo percorso è costretto dall’inclinazione della pianura a piegare verso oriente e nei secoli ha modellato il suolo conferendogli aspetti paesaggistici naturali suggestivi. Caratteristica saliente della zona sono le “coste” determinate dall’erosione delle acque che segnavano i confini in cui si è collocato nel tempo l’alveo fluviale. Questo vasto comprensorio fino agli anni trenta era occupato da lanche, stagni, pascoli magri e macchie boschive dominate da querce secolari di cui rimangono dopo le bonifiche solo pallide tracce, come la riserva naturale protetta dell’Isola dell’Uccellanda e la “coste” coperte dalle robinie. Il castello di Villachiara sorto verso la metà del XIV secolo, forse su un preesistente castrum, è divenuto poi una ricca e artistica dimora signorile; conserva parte del fossato e tratti di affreschi attribuiti al Gambara e al Romanino. La frazione di Villagana è dominata dal castello-palazzo Martinengo che conserva una struttura rinascimentale. Il tratto di fiume inserito nella riserva naturale è anche facilmente percorribile su un agevole sentiero che si inoltra nel bosco che conserva diverse tipologie di vegetazione sia di alberi, sia nel folto sottobosco che danno ospitalità a numerose specie animali e uccelli. La riserva è caratterizzata soprattutto per la presenza di un bosco misto, i parte ad alto fusto, in parte a ceduo. Lo stato arboreo è ricoperto in buona parte con pioppi neri, olmi, robinie, platani e querce farnie; anche lo stato arbustivo è ben sviluppato ed è rappresentato dalle specie tipiche del bosco fluviale, alcune macchie di canne mostrano la vegetazione tipica degli ambienti palustri. Dal fiume è intuibile chiaramente la grande ansa disegnata dal fiume, è quindi facile farsi un’idea visiva della geomorfologia tipica dei meandri fluviali di pianura. E’ possibile accedere senza pericoli al greto del fiume formato sia di sabbia che di ciottoli. Sull’antica sponda “le coste” sia nel comprensorio di Villagana che di Acqualunga sono tornate alla luce antiche testimonianze: una mandibola di mammut, basi di capanne, resti a di accampamenti, recinti funerari con tombe di diverse epoche ricche di corredi funerari. II° ITINERARIO Difficoltà: 1° grado (o classe 1). Navigazione facile. Diff. Banchi di sabbia, anse, meandri, alberi a colino. Imbarcazione: gommone rafting. (i partecipanti saranno forniti di giubbotto salvagente omologato) Questo itinerario fluviale inizia al ponte di Acqualunga, località di grande interesse archeologico, dalle sue alture che si affacciano sull’antico alveo fluviale ritrovano la luce di tanto in tanto antiche sepolture con ricchi corredi funerari che vanno dall’età del bronzo medio all’epoca gallo-romana e tardo romana. Scendiamo al fiume alla spiaggia, sulla sinistra orografica, del ponte che collega Acqualunga con un altro interessante borgo antico: Castelvisconti. Mettiamo le imbarcazioni in acqua non prima di aver verificato che l’equipaggiamento sia in ordine: (canoa e pagaia o gommone e pagaia, giacca impermeabile, corda da lancio di sicurezza, kit di pronto soccorso, acqua potabile, un cappello per ripararci dal sole, uno spuntino da consumarsi in una delle soste), indossato il giubbotto salvagente possiamo partire per una bellissima giornata. E’ preferibile portare all’arrivo, prima dell’imbarco, un’automobile per il recupero, con i vestiti asciutti. Rispetto alla precedente discesa, il fiume ha rallentato la sua corsa verso il grande fiume Po, ora perde quasi completamente l’aspetto torrentizio, le acque lente e placide lambiscono le anse, ci permettono di rilassarci, anche continuando con la ginnica pagaiata. Si alternano grandi spiagge e massicciate di contenimento, ma non mancano boschi e filari di salici argentei che accarezzano l’acqua, nitticore e aironi accompagnano la nostra canoa sorvolandoci indisturbati con un elegante volo adagiato sull’aria ovattata della pianura. Dopo una grande ansa appare il vecchio ponte di ferro, ora reperto storico, di Quinzano D’Oglio, sovrastato dal nuovo ponte in esagerato stile “californiano” , non lontano il piccolo paese di Bordolano con la settecentesca villa Zaccaria, sulla riva destra dopo i ponti una piccola trattoria fluviale offre alla sera ottimo pesce fritto. Continuando, il fiume è chiuso da oasi di piante che ombrano il corso, grossi tronchi fossili escono dalla terra argillosa, segno delle piene devastanti che hanno allagato in tempi remoti le terre sugli argini. Quando dall’acqua ci appare arroccato sopra un dosso lo splendido borgo di Monticelli D’Oglio, con la corte seicentesca chiusa (curtis) dove si affaccia la splendida villa Greppi-Gironda siamo a metà percorso. Sul lato opposto sorge il borgo medioevale di Monasterolo, i due borghi sino agli inizi degli anni ’60 erano collegati da un traghetto, sulla nostra sinistra un piccolo porticciolo fluviale dove l’antica trattoria della “Rosa Rossa” offre squisiti piatti tradizionale e molte sere musica jazz di grande livello. Sul tratto di fiume dove pagaiamo in tempi antichi erano in funzione diversi mulini fluviali, posizionati al centro del fiume, come fossero chiatte ben ancorate, le pale erano mosse dallo scorrere del fiume, ancora si trovano alcune macine in pietra abbandonate sul greto. Il fiume scorre alternando grandi spiagge sabbiose affollate di gente durante il periodo estivo con grandi scarpate riparali che erode nei giorni di piena. EQUIPAGGIAMENTO • • • • • CALZONCINI E MAGLIETTA SCARPE DA GINNASTICA DA POTER BAGNARE (VIETATI GLI STIVALI) KW O GIACCA NAILON LEGGERA MAGLIONE DI PILE O LANA STRETTO ( IN CASO DI MALTEMPO) CAPPELLO • RICAMBI ASCIUTTI PER L’ARRIVO IL GIUBBOTTO SALVAGENTE E ATTREZZATURA DA RAFTING SARA’ FORNITO ALL’IMBARCO A TUTTI I PARTECIPANTI