L`italia è ancora unita?
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L`italia è ancora unita?
Mensile redatto dagli studenti del Liceo Classico “Leoniano” Anno IV Numero 4 - Aprile 2010 Direttore Gabriele Russo Russo Vicedirettrice Silvia Loppa Caporedattore Danilo Bucciarelli FONDATO DA MARCO CECILI E FRANCESCO CARLETTI www.redazioneathenaeum.com L’ i t a l i a è a n c o r a u n i t a ? U n d i b atti to fra i l Direttore Onorario C e c i l i e C r i s t i a no Ve r d e Al centro della discussione i valori dell’attuale politica Cristiano Verde (da “Cronache Cittadine”, 19 marzo 2010, pag. 4) E’ da brividi. Da brividi, come quel clima di crisi che attualmente investe le istituzioni pubbliche ed il mondo politico in generale, sui quali la convivenza umana dovrebbe porre le proprie basi. E’ inconcepibile ipotizzare una sorta di evoluzionismo delle conoscenze e del sapere umano in ambito socio – politico, ed al medesimo tempo teorizzare, o meglio, sperare in un cambiamento radicale da parte dell’attuale classe politica – amministrativa, nei confronti dei propri concittadini. Un ciclone in tempesta, che riduce in polvere la gloria del nostro beneamato Paese, affermatasi nell’epoca post – unitaria, ove rispetto e diligenza fungevano da capisaldi e valori, assumendo il ruolo fondamentale di misure tendenti a soddisfare le necessità esistenziali della società stessa. Tuttavia è da evidenziare, a favore dell’Italia, il superamento di anacronistiche forme di governo e di istituzioni assolutistiche quali il potere o l’autorità,... (...) Segue a pagina 6 Marco Cecili Ho letto con interesse l’articolo di Cristiano Verde, in cui si afferma nel finale che i partiti ancora devono trovare un accordo per non distruggere ciò che è stato creato nel corso degli anni. In verità i nostri politici e i relativi gruppi dovrebbero sentirsi uniti dal vero bene che i nostri predecessori ci hanno lasciato: la Costituzione. L’oppressione del partito fascista e degli altri regimi totalitari in Europa aveva provato i nostri nonni e i nostri bis-nonni creando quel clima di cooperazione per regalare ai loro figli, e a noi, un clima dove non mancasse la libertà. Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che i Padri Costituenti hanno sentito. Per questo hanno voluto costruire un’Italia nuova. Ognuno aveva un’idea su come crearla e per questo hanno rinunciato a qualche progetto troppo “estremo” per crearne altri più condivisi. Questa è la vera e sana ideologia. (...) Segue a pagina 7 Via Rotabile S. Francesco - 03012 Anagni (FR) Via Aldo Moro, 415 - 03100 Frosinone L’ultimo dei veri gentlemen della TV Giorgio Astrei La nostra generazione abituata a reality, talk e talent show non ha potuto apprezzare a pieno il suo spessore, un personaggio quasi inattuale, umoristico al punto giusto senza volgarità e esagerazioni, un classico della comicità italiana. Raimondo Vianello è deceduto il 15 aprile intorno alle 7 di mattina nell'ospedale S.Raffaele di Milano, a pochi giorni dal suo 88esimo compleanno, lasciando la moglie Sandra, ormai costretta da qualche anno a vivere sulla sedia a rotelle. Ha lavorato per la maggior parte della sua carriera in Rai, in spettacoli comici e gag con Tognazzi, che noi ragazzi abbiamo potuto ammirare nel Verietà della sera in attesa della partita.(...) Segue a pagina 3 Intervista a Giulio Scarpati A PAGINA 9 Athenaeum ha intervistato l’attore, che ha portato in scena a Colleferro il suo ultimo spettacolo “Troppo buono”. Athenaeum Cup: quarto atto! A PAGINA 10 Inizierà il 4 maggio la IV edizione del torneo organizzato da Athenaeum su Hattrick. Si rinnovano le sfide delle passate edizioni, già nella fase a gironi. Nello speciale troverete tutti i gruppi formati con i sorteggi. 2 Scuola Aprile 2010 A Roma per la Giornata Mondiale della Gioventù Tutta la scuola in piazza San Pietro il 25 marzo in occasione del XXV anniversario della GMG 7 5 m i la ragazzi riuniti dal Lazio e n on s o l o : g r a nd e g i o i a p e r l ’ i n c o n t ro c on i l P ap a Luigi Crescenzi Il 25 marzo scorso, festività di Santa Maria Annunziata, è stato un giorno molto importante per la nostra vita spirituale e per quella scuola. La mattina di quel giorno tutti noi – brontolanti – siamo andati a scuola, ma solo per tre ore scolastiche. Alle ore 11 – non sembrava vero – iniziava la vera e propria giornata. Giunti in via della Consolazione abbiamo potuto ammirare la bellezza di Roma ma in particolare del Vaticano; noi alunni eravamo abbastanza affannati così i professori avevano deliberato che fosse ideale fermarci a sostare un po’ insieme. Fermatici ai giardini di Castel Sant’Angelo ci siamo riposati, abbiamo giocato, mangiato e qualcuno ha colto l’occasione per prendere un po’ di sole. Dopo questo momento di riposo alcuni di noi si sono recati a Castel Sant’Angelo e gli altri, i ragazzi della II e della III liceale, si sono recati alla Cassazione. Come Cicerone avevamo la professoressa Maria Elena Tagliaboschi, che dopo i vari e minuziosi controlli è riuscita a farci entrare all’interno della struttura. Entrati, accanto a noi avevamo un Maresciallo dei Carabinieri e una guardia penitenziaria che ci hanno alimentato di molte notizie storiche e civili sulla Cassazione; la nostra improvvisa visita si è svolta solamente all’esterno dell’edificio ma, rimasti colpiti da come era grandioso e maestoso, abbiamo potuto immaginare cosa poteva esserci dentro. Ma dopo ciò l’avventura spirituale stava ancora per iniziare! Giunti a Castel Sant’Angelo, dove tutti gli altri ci stavano aspettando, tutto il nostro gruppo è entrato all’interno dell’antica fortezza papale; abbiamo potuto visitare: la mostra “ M i r a b i l i a ”, mostra fattasi su arredi e oggetti sacri dal XIII secolo al XVII secolo; la mostra sui corazzieri e l’importante e imponente fortezza. Il momento più emozionante, oltre a quello di camminare all’interno delle carceri, è stato quello di vedere tutta Roma dal terrazzo e l’inquietante statua dell’Arcangelo San Michele. Verso le ore 17.30 dopo l’interessantis- sima visita alla fortezza papale ci siamo recati al Vaticano per l’incontro con il Santo Padre Benedetto XVI, in occasione del XXV anniversario della GMG regionale. Dopo una stancante attesa, ma anche divertente, siamo entrati! La maggior parte di noi si è messa a correre per trovar posto a sedere! In piazza erano presenti circa 75.000 giovani provenienti da tutte le Diocesi del Lazio e da alcune Diocesi italiane. Durante l’attesa del Pontefice, ci siamo commossi tutti nel vedere i videoricordo sul nostro caro Giovanni Paolo II, ma ci siamo anche divertiti grazie alle canzoni di Nek e altri artisti che hanno cantato sul Sagrato di San Pietro. Alle ore 20 circa il Sommo Pontefice è sceso “tra noi”. Dopo aver benedetto i giovani presenti a San Pietro, il Papa ha ascoltato alcuni di questi che gli hanno rivolto delle domande e lui sapientemente e teologicamente ha risposto dando utili ed essenziali consigli per la vita. La gioia era tanta! All’udienza erano presenti moltissimi militari e vedendoli sfilare come parata per via della consolazione ci hanno affascinato, colorando con i colori delle divise il nostro ritorno a casa. Ma questa uscita è stata assai importante anche perché la signora Preside Maria Pia Ippoliti ci ha onorato della sua presenza. Tra fatica e divertimento: che bel viaggio! I ragazzi della Scuola Media dall’8 al 10 aprile nel Parco della Maremma per il viaggio d’istruzione Il racconto dei tre giorni, stancanti ma indimenticabili per tutti Anna Lucia Russo Russo Erano le 5 di mattina quando, eccitati nonostante l’ora, noi ragazzi della scuola media abbiamo lasciato Anagni e le nostre famiglie e siamo partiti per la tanto attesa gita. In quei tre giorni, dall’8 al 10 aprile, ci siamo immersi nei paesaggi del Parco della Maremma o Parco dell’Uccellina (come lo chiamano i toscani). Ad accompagnarci in questo viaggio sono stati la professoressa Fantini e i professori Martini, Martufi e Cerroni. Sono stati tre giorni davvero intensi, divertenti… e faticosi, per la gioia del prof Martini! Infatti, per esplorare i fantastici paesaggi che il Parco offre (paludi, spiagge, scogliere, pinete e pascoli) e per conoscerne gli odori, i suoni, i colori, abbiamo camminato non poco! Il primo giorno abbiamo camminato sulla foce a delta del fiume Ombrone fino al mare e abbiamo fatto un lungo giro in bicicletta tra le campagne arrivando fino alla spiaggia (e tornando indietro, pur- troppo). Il secondo giorno, con un traghetto, inseguiti da uno stormo di gabbiani, siamo arrivati sulla bellissima isola del Giglio, che oltre alle spiagge e ai panorami mozzafiato, offre anche la possibilità di visitare un borgo medievale, teatro di un’antica storia di pirati che ci ha raccontato la nostra guida. Il terzo giorno, tristi per l’imminente ritorno a casa, ci siamo consolati quando abbiamo visitato il tombolo di Feniglia, una striscia di terra che unisce l’Argentario (che prima era un’isola) alla terraferma. Proprio all’entrata di questa zona protetta, abbiamo incontrato un daino, anzi, una “daina”. Abbiamo camminato ancora, fra gli alberi e le piante che caratterizzano queste zone, sperando di incontrare qualche altro animale, ma purtroppo abbiamo visto solo uno scoiattolo. Dopo circa 5 km, abbiamo preso una deviazione siamo usciti dal bosco, fino ad arrivare alla spiaggia. E’stato fantastico! Ovviamente ci siamo bagnati, fortuna che c’era il sole! Siamo partiti per Anagni nel pomeriggio ma scommetto che tutti avrebbero voluto prolungare la gita. Secondo me è stata bellissima, la più bella che io abbia fatto, e penso che il merito non sia solo dei luoghi che abbiamo visitato ma, soprattutto dei compagni di viaggio… che l’avrebbero resa speciale ovunque fossimo andati! Attualità Anno IV Numero 4 3 Tragedia in Russia: muore il presidente polacco La delegazione della Polonia coinvolta in un disastro aereo: 96 vittime Ancora da chiarire le dinamiche dell’incidente, ma si pensa all’errore umano Andrea Paris Il presidente Ledi Kaczynski, il governatore della Banca centrale polacca Slawomir Skrzypek, il vicepresidente della Camera e candidato dell'opposizione alle prossime elezioni presidenziali, Jerzy Szmajdzinski; i Capi di stato maggiore dell'esercito, marina e aeronautica, alcuni deputati e generali: l'incidente aereo consumatosi a Smolensk è costato la vita a una buona parte della dirigenza politica e militare della Polonia. La delegazione guidata dal capo dello Stato si stava recando alle cerimonie per il 70esimo anniversario del massacro di Katyn, nel quale la Nkvd uccise oltre 20mila prigionieri di guerra polacchi: ufficiali, intellettuali e politici, quasi l'intera classe dirigente del Paese venne eliminata nel giro di pochi giorni per volere espresso di Stalin; per decenni la responsabilità della strage venne però attribuita ai nazisti. La dinamica dell'incidente, avvenuto mentre sulla zona gravava una fitta nebbia, non è ancora stata del tutto chiarita: secondo fonti dell'aeronautica militare russa la torre di controllo avrebbe consi- mente necessari gli esami del Dna La tragedia non deve far cessare il funzionamento dello Stato, ha ricordato il premier Donald Tusk prima di recarsi in volo a Smolensk, dove ha visitato il luogo del disastro insieme a Putin. gliato al comandante del velivolo presidenziale di dirigere su un altro scalo a causa della scarsa visibilità, ma questi avrebbe invece optato per l'atterraggio sulla pista di Smolensk; dopo tre tentativi andati a vuoto nel corso del quarto approccio un'ala del trimotore avrebbe urtato un albero, causando la distruzione dell'apparecchio con a bordo 97 persone. Le autorità russe, con in testa il presidente Dmitri Medvedev e il premier Vladimir Putin, hanno promesso di voler condurre «un'indagine minuziosa» sull'accaduto: sono già state recuperate le due scatole nere dell'apparecchio, fra cui il Cvr che registra le conversazioni fra equipaggio e torre di controllo. Fonti dei servizi di sicurezza citate dalla Ria Novosti hanno reso noto inoltre che è stata recuperata la salma di Kaczynski, mentre per l'identificazione completa delle vittime saranno probabil- «In linea con il dettato costituzionale, le elezioni verranno celebrate entro breve tempo: per il momento la Presidenza ricade automaticamente sul presidente della Camera bassa, Bronislav Komorowski», ha spiegato il portavoce del governo polacco, Pawel Gras. In base a quanto previsto dalla Costituzione polacca le elezioni dovranno essere convocate entro due settimane e dovranno svolgersi entro un massimo di due mesi dall'annuncio ufficiale. La Polonia ha dichiarato lutto nazionale per una settimana. Messaggi di condoglianze sono giunti dalle principali capitali: il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha definito «spaventoso» l'accaduto, sia per la Polonia che per gli Stati Uniti. «L'Italia, unita alla Polonia da tradizionali vincoli di autentica amicizia, si sente particolarmente vicina al popolo polacco con il quale condivide gli ideali europei e l'impegno di pace nella libertà», si legge in un messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, mentre il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha parlato di «un grave lutto che colpisce un Paese amico». Raimondo, ultimo dei veri gentlemen della tv Addio a una del le figure più cel e b r i e a mat e d el p i c c o l o s c h e r m o i n I t a l i a Indimenticabile la sua comicità: un modello e un esempio per tutti noi Giorgio Astrei (Segue dalla prima pagina) ...Sandra Mondaini ben presto diventa partner nel lavoro e nella vita. Insieme hanno sempre dato un esempio vero di famiglia. Dopo Mike Bongiorno, è Vianello uno dei primi divi a trasferirsi nella Tv privata. In MediaSet conduce il programma Il gioco dei Nove e soprattutto le sit-com Casa Vianello e Cascina Vianello. La Rai lo richiama nel '98 per condurre il Festival di Sanremo, elegante come sempre, distaccato quanto basta, da vero signore. Il suo umorismo però non riceve più, purtroppo, le stesse attenzioni. Colpa di un pubblico viziato dalle televisioni private. I funerali di Raimondo Vianello si sono svolti sabato 17 alle 11, nella Chiesa di Dio Padre a Segrate (Milano). Dopo le esequie la salma è stata trasferita a Roma, per essere tumulata nella tomba di famiglia al ci- mitero del Verano. Un mito per i nostri genitori, un esempio per noi. Grazie Raimondo. 4 Attualità Aprile 2010 Calciopoli 2: è di nuovo caos Nuova bufera nel mondo del calcio, a causa delle ultime intercettazioni Dubbi sulla gestione dello scandalo nel 2006: coinvolta anche l’Inter Gabriele Russo Russo Ci risiamo. Il ricordo della bufera di Calciopoli è ancora fresco nella nostra memoria, eppure è già pronto il secondo atto di questa triste vicenda. Tutti voi ricorderete senza dubbio lo scandalo scoppiato nella primavera del 2006 che ha coinvolto i più titolati club del calcio italiano, in particolare Juventus e Milan. Protagonista fu Luciano Moggi, allora Direttore Generale della squadra bianconera, incriminato in seguito a numerose intercettazioni telefoniche dalle quali emergevano rapporti sospetti fra il dirigente e i designatori arbitrali. Moggi fin dall’inizio aveva dichiarato di essersi uniformato al “sistema” del calcio italiano e di non essere l’unico a parlare con i designatori prima delle partite, ma semplicemente il più “bravo”. Le accuse mosse dall’ex Dg bianconero sono state recentemente avvalorate dalla pubblicazione di nuove intercettazioni te- lefoniche (più di settanta), che coinvolgono in maniera diretta numerose squadre di Serie A, fra cui Inter e Roma. Fanno discutere soprattutto le telefonate che riguardano la squadra milanese, sia per la gravità e l’evidenza dei fatti (in una Giacinto Facchetti chiedeva espressamente di inserire l’arbitro Collina per la partita dei nerazzurri) sia perché nel 2006, in seguito alla retrocessione della Juventus e alla penalizzazione del Milan, a sorpresa si decise di assegnare il titolo di Campione d’Italia all’Inter, giunto terzo in classifica a ben 15 punti dalla capolista. Quest’ultima decisione, che già aveva suscitato polemiche all’epoca dei fatti, alla luce delle nuove intercettazioni risulta chiaramente insensata. Il 13 aprile a Napoli si è tenuta una nuova udienza nel processo contro Luciano Moggi, i cui difensori hanno fatto presenti le ultime intercettazioni emerse. La svolta nella vicenda potrebbe esserci però proprio in questi giorni, qualora la Federcalcio decidesse di aprire una nuova indagine. Questi nuovi sviluppi di Calciopoli inevitabilmente preoccupano gli amanti del cal- cio italiano, che lentamente stava ricostruendo la propria credibilità a livello internazionale, sul campo e non. Purtroppo nel 2006 ingenuamente si è creduto di poter circoscrivere il problema alla Juventus, a Luciano Moggi e pochi altri capri espiatori, sperando soprattutto che una pena esemplare contro la squadra bianconera sarebbe bastata per eliminare il problema alla radice. Invece non si è fatto altro che alimentare le discordie e le disparità di trattamento all’interno del calcio, visto che ora ci si ritrova con l’Inter, che ha dominato gli ultimi campionati italiani dopo il 2006, non meno colpevole della Juventus e del Milan. Ora spetta alla Giustizia (sportiva e ordinaria) l’arduo compito di riportare il calcio italiano sulla strada della correttezza e di porre fine alle polemiche fra le varie squadre e tifoserie, non mettendo a tacere le accuse e le testimonianze nel vano tentativo di arginare lo scandalo, ma accertando le responsabilità di ciascuno senza condizionamenti. In seguito toccherà agli amanti di questo sport, dai giocatori a chi semplicemente segue le partite in TV, scongiurare l’incubo di una terza Calciopoli, facendo tornare in campo i sani valori dell’agonismo e non più quelli del denaro e del mercato. Così è deciso, l’udienza è tolta! La Magistratura perde il suo inviato nelle case degli italiani E’ morto a 92 anni Santi Licheri, famoso come giudice di “Forum” Danilo Bucciarelli All'età di 92 anni Santi Licheri, il noto Giudice televisivo, storico protagonista del programma di Mediaset «Forum», condotto da Rita Dalla Chiesa è tornato alla Casa del Padre. E’ stato giudice di Forum sin dall'inizio della trasmissione nel 1985 e fino alla conclusione dell'edizione del 2009 portando l'aula di un «tribunale» tra i fornelli della cucina, e facendo appassionare ogni italiano alla Giustizia. Magistrato, figlio di Magistrato, Presidente aggiunto onorario della Corte di Cassazione, Nato nel 1918 a Ghilarza (Oristano), in una famiglia di 10 figli, trascorre la sua giovinezza a Sassari, dove sviluppa le sue doti d'intellettuale. Si diploma al liceo classico di Sassari a pieni voti ed è rinomato per la sua bravura negli studi, tanto da guadagnarsi il soprannome di Due Leoni. Mentre prepara gli esami alla facoltà di Giurisprudenza, è supplente presso il liceo di Sassari. Si laurea a 22 anni, con una tesi di Diritto Romano con 110/110 e lode. Dal 1940 al 1943 è sotto le armi, dal 1943 è a Roma in clandestinità sotto falso nome. Si fa chiamare Franco Rossi, per sfuggire alle retate dei nazifascisti. Rientra in Sardegna alla fine del 1944. A breve distanza, prepara sia l'esame da Procuratore che il concorso per la magistratura. Li supera entrambi, pratica l'avvocatura e, infine, sceglie di seguire la professione di magistrato. Dopo sei mesi è Sostituto Procuratore della Repubblica. Negli anni '50 si trasferisce a Massa come Pretore (odierno Giudice Monocratico o Istruttore) e poi trasferisce al tribunale di Genova, prima nella sezione del Lavoro, poi in quella dell'Istruzione. Si afferma nella magistratura penale. Nel '58 è tra i primi a entrare nel Consiglio Superiore della Magistratura con sede a Roma. Rientrato a Genova come magistrato di Corte d'Appello, è anche Presidente della Corte d'Assise di Savina. Nell'80 conclude la sua carriera di magistrato per ripren- dere l'avvocatura nel settore civile. Nella metà degli anni '80 il figlio del giudice, scenografo nelle produzioni televisive, presenta il padre all'allora produttore Italo Felici: l'incontro si traduce ben presto nella realizzazione della prima edizione di Forum dell'85. Da allora Santi Licheri ha preso parte a tutte le edizioni del programma. Santi Licheri è stato il primo Magistrato a far conoscere ai telespettatori, con un linguaggio semplice e accessibile, il Diritto civile e Penale italiano. Con la sua affabilità e la sua grande cultura, il tutto unito ad una sorprendente umiltà, tipica delle persone di un tempo è riuscito a far appassionare un po’ tutti ai casi di Giustizia ordinaria. Infatti pur trattando il Contenzioso ordinario senza seguire procedure particolari ha forse dato a tutti un’idea dei Tribunali e dell’amministrazione della Giustizia. Anno IV Numero 4 Cultura e spettacolo De André tutto da scoprire 5 La presentazione di una mostra sul cantautore allestita nella Capitale I versi dell’artista genovese nascondono molto più di quello che appare Davide Cultrera Musica, poesia, un giorno di vacanza, tre amici al fianco, un treno... Siamo arrivati? Probabilmente sì: questa è la strada per arrivare al museo dell’Ara Pacis Augusteae, austero ospite della mostra itinerante (a Roma fino al 30 maggio dopo Genova e Nuoro) su Fabrizio de André. Durante le vacanze, posso dire che quello passato tra vinili e tarocchi, in compagnia dell’Ottico, del Matto, dell’Indiano, ascoltando le malinconiche note del Suonatore Jones... è stato il giorno speso meglio. La mostra, un percorso multimediale sviluppato su quattro ambienti, è molto ricca di contenuti, tanto che per vederla in maniera soddisfacente occorrono almeno due ore. Dalla poetica alla musica, dai personaggi alla vita, queste sono le aree tematiche sviluppate, di cui tre hanno elementi interattivi. Nella sala della musica, spostando le copertine degli album, si attivano schermi con contenuti speciali; mentre si ammirano i tarocchi virtuali creati da Dori Ghezzi (sul modello dell’allestimento scenico del suo concerto basato sull’album “Le Nuvole”), si ha la possibilità di comporne dei propri attraverso un touch-screen; la biografia di De André viene raccontata a partire da arti- “Amici”: vince Emma! Martina Antonini Due ragazze salentine, l'una davanti all'altra con gli occhi chiusi per vincere un sogno. Una bionda con la voce graffiante, l'altra castana occhi cielo regina dell'interpretazione. We are the champions accompagna sul maxischermo la "carta" che svelerà il volto della vincitrice di questa nona edizione di Amici, una nuova vagonata di autentici talenti. Il pubblico gioisce, le ragazze aprono gli occhi e scoprono il verdetto. Vince Emma Marrone aggiudicandosi un premio di 200mila euro e un contratto discografico con l’Universal. I colpi di scena, in fondo, piacciono sempre. Emma, infatti, per quanto fosse una delle favorite da tempo, nel corso della puntata non aveva ricevuto critiche negative, ma nemmeno gli elogi riservati coli di giornale o foto, che si trasformano in filmati... L’esposizione non è solo virtuale, o comunque computerizzata: le sale sono arricchite da quaderni di appunti, libri, fotografie, quadri e testimonianze preziose, come quella della traduttrice Fernanda Pivano, grazie al cui lavoro il cantautore genovese ha potuto conoscere la letteratura americana, ed ha creato un disco di splendida umanità e poesia come “Non al denaro, non all’amore, né al cielo” (ispirato alla “Spoon River Anthology”, di E. Lee Masters). Profondo esploratore dell’animo umano, De André scava nell’intimo dei protagonisti delle sue storie, trovando sempre una scintilla di bellezza anche negli ambienti più sordidi, come le strade di periferia, gli angiporti o i boschi della Sardegna popolati dagli stessi briganti che lo sequestrarono insieme alla moglie. L’amore di De André per l’essere umano, con i suoi splendori e le sue debolezze, traspare da ogni suo verso (emblematica è la frase “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”): la coerenza del suo pensare con il suo agire lo portò a lasciare una vita agiata da borghese della Genova bene per vivere immerso nella natura della campagna sarda, trovando dagli insegnanti e dagli ospiti esterni alla "collega" Loredana. Ma non è Emma l’unica vincitrice di questa nona edizione. Il terzo classificato, Pierdavide, il cantautore che ha fatto vincere il Festival di Sanremo a Valerio Scanu con Per tutte le volte che, si è aggiudicato il premio della critica (corrispondente a una borsa di studio del valore di 50mila euro) scelto da una lunga schiera di giornalisti presenti alla serata conclusiva con questa motivazione: "perché ha dimostrato che la canzone italiana non è morta, perché piace alla pancia e al cervello, perché sa essere ironico e romantico, perché pensiamo che Pierdavide possa essere un esempio per gli altri". Il cantante lirico Matteo, invece, ha ottenuto il ruolo principale in un'importante opera lirica, al Teatro di Salerno. Anche quest'anno Maria De Filippi, sulla scia degli anni precedenti, da Marco Carta, vincitore del 2008 e poi trionfatore a Sanremo 2009, a Valerio Scanu, più soddisfazione nel contatto con la terra e con uomini e donne autentici piuttosto che nei formalismi e nelle convenzioni della società degli anni ‘60-70. Pur dichiarandosi ateo, nelle liriche di De André si ritrova una grande spiritualità e una ricerca di assoluto, culminata con il disco “La buona novella”, dove i Vangeli canonici vengono integrati con gli apocrifi, regalandoci un’immagine di Cristo umana più che mai. Nella famosissima “Il pescatore”, come non ritrovare un riferimento a Gesù in quel “non si guardò neppure intorno, e versò il vino e spezzò il pane per chi diceva -ho sete, ho fame-”? Voglio concludere riportando il testo di una canzone, che testimonia la sua spiritualità “umana”, e ne dimostra l’appartenenza alla famiglia dei poeti contemporanei. AVE MARIA (da “La buona novella”) E te ne vai, Maria, fra l'altra gente che si raccoglie intorno al tuo passare, siepe di sguardi che non fanno male nella stagione di essere madre. Sai che fra un'ora forse piangerai poi la tua mano nasconderà un sorriso: gioia e dolore hanno il confine incerto nella stagione che illumina il viso. Ave Maria, adesso che sei donna, ave alle donne come te, Maria, femmine un giorno per un nuovo amore povero o ricco, umile o Messia. Femmine un giorno e poi madri per sempre nella stagione che stagioni non sente. SITO DELLA MOSTRA: www.fabriziodeandrelamostra.com passando per Alessandra Amoroso, in testa alle classifiche di vendita per mesi; ha scelto i ragazzi giusti, una vera e propria classe di talenti che già da qualche settimana, su tutte le radio, si contende il titolo di singolo più venduto.L’album di Emma “Oltre”, uscito già da qualche settimana è primo in classifica da tempo al punto da farle vincere il “disco d’oro”. Non sono da meno i suoi compagni di scuola: Loredana non ha fatto in tempo a firmare con la Sony e mettere in commercio l’album che si è attestata sesta tra i più venduti grazie alla canzone “Ragazza occhi cielo”, scritta per lei da Biagio Antonacci. La canzone di Pierdavide, infine, è tra le più scaricate su Itunes. 6 Dibattito Aprile 2010 Bisogna trovare qualcosa che ci unisca Cristiano Verde (da “Cronache Cittadine”, 19 marzo 2010, pag. 4) quale compito è di dover garantire una sana convivenza tra gli individui e la sicurezza per il nucleo famiglia. (Segue dalla prima pagina) …atte a rendere effettiva la subordinazione dei cittadini ai propri capi di stato, la quale non esprime a sua volta, quel concetto di cooperazione tra i singoli ma soprattutto non sottolinea il conseguimento del bene comune, come accade spesso in Paesi schiavizzati, sufficientemente distanti dallo scenario europeo. Rimanendo in ambito nostrano, si può affermare ed osservare con triste certezza la mancata fiducia da parte degli italiani nella nostra amministrazione governativa. Non si vuol fare né retorica, né un discorso di ideologia politica, ma si tenta semplicemente di ricercare gli errori e i mancati successi dei nostri parlamentari. Si tratta di determinare, in primo luogo, la rappresentanza, che per quanto concerne l’attività umana in genere, è suscettibile di significati diversi, ed inoltre comporta anche diverse accezioni nel campo dei diritti e dei doveri di ogni singolo individuo. Da suddetto argomento, viene fuori un asse parallelo con quella forma di integralismo che ancor’oggi è tutt’altro che utilizzata. Quest’ultimo, inteso come attuazione della collettività per il bene della stessa, assume contemporaneamente un significato ambivalente, in quanto orienta il suo interesse nei confronti dell’integralismo islamico, contornato da una sorta di organizzazione che critica la trasformazione dell’Islam stesso, nel tempo; un’organizzazione che vor- rebbe una società basata su precetti religiosi, che a loro volta avrebbero il dovere di riportare ai vecchi tempi e alla purezza originale la celebre credenza. Il sentore umano è evidentemente portato ad immaginare l’integralismo musulmano come artefice maligno del destino altrui, mediante manifestazioni terroristiche antioccidentali; esso si esprime attraverso varie forme altrettanto temibili, tuttavia anche futili per il comportamento del singolo. Dunque, la domanda sorge spontanea… in che modo accogliere quest’ultima problematica? Quali metodi adottare nei confronti di una tematica che affligge da tempo il nostro Paese? Tutt’oggi la risposta necessaria è ancora da ricercare, in quanto il Paese dello stivale, è intento a risolvere argomentazioni interne, del tutto deleterie per i valori democratici e morali ed assolutamente deterrenti per il proseguio di quel programma sociale, il Di conseguenza, vengono fuori atteggiamenti integralisti che non si limitano affatto al campo religioso. A tal proposito, si assiste, specialmente in Italia, ad esempi molto noti ed evidenti di integralismo politico; un insopportabile odio patologico e viscerale, come si riscontra nel fenomeno dell’”antifascismo”, ove chiunque non si professi di sinistra, viene regolarmente bollato come “fascista”, e come tale considerato persona che in qualunque situazione ha torto per principio, e quindi da evitare. Corollario di questo tipo di integralismo è certamente l’interpretazione dogmaticamente falsa della Resistenza, considerata monopolisticamente come espressione esclusiva della sinistra marxista. Medesimo discorso vale ovviamente anche per coloro che vengono identificati attualmente come “comunisti”. E’ un qualcosa di fuorviante ed assurdo che l’ideologia di questi partiti sconfini spesso in forme di intolleranza e di sostanziale totalitarismo, a scapito di noi stessi; sarebbe opportuno e necessario ricorrere univocamente ad una soluzione di comune accordo, per non distruggere ciò che si è creato nel corso degli anni, precisamente per una realizzazione del bene comune dei valori democratici riguardanti la società, la quale è identificata come il “non plus ultra” della nostra vita quotidiana. Il 13 maggio siete tutti invitati presso il Palazzo della Provincia (Frosinone) per partecipare a “[email protected] nostro ambiente” un evento promosso dalla Consulta Provinciale degli Studenti di Frosinone e dedicato al rispetto per l’ambiente. Dibattito Anno IV Numero 4 7 La Costituzione, l’unico bene per il Paese Marco Cecili (Segue dalla prima pagina) ...E non diciamo che non ne avessero ideologie, anzi, forse credevano veramente in qualcosa, in un luogo migliore per il futuro, mentre noi pensiamo solo a noi stessi. Nella Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie e in essa sono racchiuse le idee di tutti i più grandi pensatori, statisti ed eroi italiani: Mazzini, Cavour, Cattaneo, Garibaldi, Beccaria e tantissimi altri. Grazie agli ideali che ci hanno lasciato questi personaggi e al sangue versato da giovani (come me) “caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze” abbiamo superato il periodo più duro per l’Europa nel XX secolo e ci hanno lasciato come testamento in eredità la libertà e la giustizia. Per questo il fenomeno c.d. dall’autore dell’”antifascismo” e del “comunismo” non ha che valenza propagandistica. Oggi gli “avversari” vengono appellati “comunisti” o “fascisti” quando non si hanno progetti e idee chiare e questo fenomeno attecchisce soprattutto nello strato della società dove non c’è informazione dei fatti e della realtà. La cosa grave è che quest’area si sta allargando grazie anche a una tv-spazzatura che crea nei più giovani un’illusione di successo, il più delle volte temporaneo e illusorio. Bisognerebbe tornare a quella cultura del lavoro e della fatica e molti dei problemi dalla società scomparirebbero e si creerebbero condizioni più favorevoli soprattutto se tornasse una meritocrazia, sbandierata nei programmi ma non nei fatti. Si pensa che il compito dello Stato “è garantire alla società una sana e civile convivenza tra i vari individui e la sicurezza per il nucleo familiare” (come scritto da Verde). In verità il vero obiettivo dello Stato è enucleato nella Costituzione quando si afferma che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese “ (Cost. 3 comma 2). Lo Stato non è composto innanzitutto da “individui” ma da persone e questa distinzione fa comprendere meglio il significato dei precetti costituzionali. I Padri Costi- tuenti ci hanno voluto far pensare agli altri, ai meno fortunati, mentre noi pensiamo solo a noi stessi. Questo è il vero integralismo da combattere e insegnare una cultura del sociale che sta scomparendo. L’autore troppo facilmente ristringe il campo dell’integralismo religioso a quello islamico. Ogni tipo di religione può creare integralismo e dividere il Paese. Lo Stato non deve recepire le opinioni dei capi religiosi perché andrebbe a ledere il principio di laicità dello Stato e imporrebbe norme di ordine puramente morale che non tutti condividerebbero e si trasformerebbe lo Stato che potremmo definire confessionale o quasi teocratico. Non ogni atto dello Stato può essere condiviso da tutta la popolazione, ma non si può intervenire quando quest’atto lede la sfera più intima della personalità umana, la religione. La vera difesa contro tutti gli integralismi è la Costituzione, nella quale dobbiamo credere e della quale dobbiamo cercare di rispettare i suoi dettami. Solo così eviteremmo sterili polemiche e ci concentreremmo sui veri problemi del Paese. Prima di criticare la classe politica dovremmo chiederci se non sia fedele rappresentante della gran parte della società italiana. 8 Rubriche Aprile 2010 Amica Luna “E se la Luna potesse parlare?” Amica Luna, secondo te i sogni sono davvero desideri? Ciò che accarezza la nostra fantasia, che cavalca la nostra immaginazione, navigando nel nostro subconscio... E' forse una mera costruzione casuale o è un disegno che cela una parte di noi che non conosciamo? Chissà quanti uomini, dai tempi del mito, si sono confrontati con i loro sogni... E chissà se qualcuno ha trovato una risposta a questa domanda... Tra poco mi abbandonerò nuovamente alle braccia di Morfeo, sarà forse lui il fido consigliere della nostra anima quando questa disegna a tratti sfocati, a volte incomprensibili e imprecisi, i nostri sogni? Anonimo Caro amico, ti è mai capitato di guardare al di là di una finestra quell’orizzonte che sembra così lontano, oppure quella notte che sembra così buia e che invece viene illuminata da tante piccole stelle? A me capita spesso. E ogni volta guardando il cielo mi rendo conto che è una cosa veramente straordinaria, restare lì, immobile, e guardare le stelle, infinite come i nostri sogni, tanti piccoli sogni che si accendono uno dopo l’altro e che illuminano il buio del nostro cuore… vivere una vita senza sogni è come affacciarsi a quella finestra…e vedere una notte senza stelle. l’amore che fa uscire la dimensione coppia dal piano emotivoaffettivo per condurla su quello consapevole della scelta di condividere un progetto e una storia di vita. E’ l’amore che orienta, eleva e integra anche la sessualità, questa misteriosa “veritas” che svela l’uomo, il suo venire da un altro e il suo andare verso un altro, l’altro che ci completa, che ci rende più ricchi…la sessualità quindi suscita la coscienza del limite e della radicale povertà umana che fa sentire il bisogno dell’altro e allo stesso tempo è ricchezza d’energia, che abilita la persona a incontrare l’altro, nel rispetto pieno della sua diversità, e fargli dono di sé. Povertà e ricchezza reciproche dei due rendono fecondo il loro rapporto, ma l’amore non è solo questo, non si può amare solo con un cuore di carne, ma anche con un cuore di Spirito. L’amore dunque è molto di più, non può essere ridotto al semplice binomio “amicizia e sesso”. L’amore rende complici, l’amore introduce oltre alla dimensione dell’IO e del TU anche la dimensione del NOI, poiché la relazione nasce come entità assolutamente nuova e non come frutto della complementarità tra due esseri che hanno imparato ad accogliersi incondizionatamente nella rispettiva alterità, dell’equilibrio tra bisogno e responsabilità, tra amore dato e ricevuto… Insomma, dopo tutte queste parole, anche io giungo alla conclusione che siamo sempre troppo piccoli di fronte a un mistero grande come questo e sono stati scritti libri, pagine su pagine su tale argomento, ma l’insegnamento più grande ci viene dalla vita perché grazie ad essa siamo protagonisti di due doni tanto belli quanto diversi, l’amicizia e l’amore. Nell’amicizia si trova il NOI, nell’amore si trova un NOI diverso, fatto di IO, TU e nessun altro, ma entrambi sono indispensabili e assolutamente fantastici! La tua amica Luna ♥ Ci sono sogni che durano un istante, come le stelle cadenti, per un attimo colorano il buio e poi si spengono, come se il vento soffiasse su di loro, ma quell’attimo è abbastanza lungo per permetterci di esprimere un desiderio… forse è vero che i sogni sono desideri, ma non i sogni che accompagnano le nostre notti, sogni strani, talvolta incomprensibili e meravigliosi… i nostri desideri non sono i sogni che volano nella profondità della notte, ma quelli che si librano nella profondità del nostro cuore… è lì che tutto ha inizio, è lì che si trova il famoso cassetto che custodisce i nostri sogni… la chiave per aprirlo è una soltanto e l’importante è trovarla, ma soprattutto non perderla mai… questa chiave si chiama “fiducia”… credere nei propri sogni è il primo passo per realizzarli, per aprire quel cassetto in fondo al cuore e permettere che siano loro a schiudere le ali e a volare nella nostra vita, lasciando che sia la nostra realtà a diventare il nostro sogno quotidiano. Potete consegnare i Vostri messaggi per Amica Luna alla Direzione, oppure se preferite che rimangano anonimi, inviarli tramite il nostro sito web, all’indirizzo: Cara Amica, Don Fabrizio, principe di Salina, all'arrivo dei Garibaldini, sente inevitaile il declino e la rovina della sua classe. Approva il matrimonio del nipote Tancredi, senza più risorse economiche, con la figlia, che porta con sé una ricca dote, di Calogero Sedara, un astuto borghese. Don Fabrizio rifiuta però il seggio al Senato che gli viene offerto, ormai disincantato e pessimista sulla possibile sopravvivenza di una civiltà in decadenza e propone al suo posto proprio il borghese Calogero Sedara. La tua amica Luna ♥ secondo te qual è la differenza tra amicizia e amore? E' vero che l'amore è la somma di amicizia e sesso? Complimenti per il tuo spazio. Ciao! Caro/a Ale, Ale c’è un mistero che si rinnova ogni giorno nel mondo…è un mistero bellissimo quello che accade a due persone quando si incontrano, si amano, scelgono di farsi l’uno per l’altro. E’ www.redazioneathenaeum.com/luna Athenaeum consiglia... ...il libro del mese Titolo Autore Editore Pagine Prezzo Il Gattopardo Giuseppe Tomasi di Lampedusa Feltrinelli, 2003 254 € 7,50 Intervista Anno IV Numero 4 9 L’ironia di un attore “Troppo Buono” L’ i n g u a r i b i l e p a t o l o g i a c h e c o n d u c e a l s a c r i f i c i o q u o t i d i a n o Giulio Scarpati Daniele Rodolico a Una condanna. Essere buoni è veramente una condanna. Una malattia con la quale si nasce e che, in tutti modi, porta a grandi fregature o a diventare dei veri e propri martiri, sacrificati sull’altare dell’essere l’esempio da imitare. E infatti si è esposti ogni giorno a molti rischi, come quelli di andare contro sé stessi, di compatire troppo, di rinunciare, di non saper dire mai “no”. Dai soldi risparmiati per fare il regalo alla mamma, lo snack gelosamente conservato per degustarlo in un momento di relax rubato all’improvviso dal pingue e antipatico cugino ai calzini comprati dall’extracomunitario sotto casa, questi e tanti altri gli aneddoti con i quali Giulio Scarpati ironizza sulla propria indole troppo buona – appunto – e su come questo carattere abbia influenzato tutta la sua vita. Questo è il centro dello spettacolo “Troppo Buono”, che da qualche mese è in tournèe e ha fatto tappa nel Teatro di Colleferro il 18 aprile alle ore 18:00. E lo fa con non pochi riferimenti storici e letterari, da De Amicis, Goethe a Dostoevskij, ma soprattutto con una simpatia così energica da sorprendere. E sembra quasi di assistere alle vicende del povero Don Chisciotte o dei personaggi del Candido di Voltaire per quanto sia ironica questa interpretazione. Collante di queste “sventure”, sia nella crescita dell’artista che nella vita professionale, la compassione per “il cattivo”, che sembra quasi vivere meglio per l’essere più trasgressivo, spensierato ed egoista. In sottofondo il pianoforte è travolto dal grido disperato contro la patologia sem- Colleferro con il suo pre più rara, ossia la bontà: le note accompagnano questa commedia in modo determinante. I testi rivelano grande umanità e sono interpretati con lo spirito giusto per denotare l’ironia dello spettacolo. Di sicuro, un plauso va alla grande professionalità e simpatia di Scarpati che, insieme alla moglie Nora Venturini e a Marco Presta, ha ideato questo spettacolo e, dopo anni di tolleranza, è riuscito finalmente a sfogare il suo desiderio di “fare il cattivo”. Ma per fortuna questa “rabbia repressa” non ha compromesso la disponibilità di Giulio che, infatti, ci ha permesso di fargli qualche domanda, investendoci di gentilezza e cordialità. Giulio, La ringrazio per l’intervista che concede ad Athenaeum. 1) Quanto può essere importante il teatro nella crescita di un adolescente? Penso che il teatro sia quasi sicuramente necessario, se non come materia scolastica di sicuro come motivo di riflessione. L’adolescenza è un’età difficile – lo di- ultimo spettacolo ciamo scherzando anche nello spettacolo (ndr lo spettacolo “Troppo Buono”). Il teatro aiuta a drammatizzare ed è certamente un mezzo per le persone più timide di venir fuori e, di conseguenza, è utilissimo, anche nelle scuole. L’abitudine di andare a teatro fa bene. Fa bene alla comunità e, poi, anche all’attore, dato che è il suo pane quotidiano, come prima tappa del proprio percorso personale e, quindi, per coloro che vogliono diventare degli attori consiglio di partire dal teatro, perché è una base solida. 2) Anche in virtù del fatto che di recente è stato eletto Presidente del Sindacato Attori Italiano…Molti giovani sognano di entrare nel mondo dello spettacolo, ma sono scoraggiati dalle difficoltà che questo percorso presenta: quanto è difficile affermarsi? Cosa direbbe a questi ragazzi? Di certo devono seguire questa loro passione, ma soprattutto lavorarci su: bisogna studiare, imparare… Insomma la passione deve esser seguita da un fare concreto: non puoi pensare di avere scorciatoie per affermarti poiché tutto si costruisce gradino dopo gradino. 3) Quali sono i pro e i contro del successo? Indubbiamente il successo fa bene e permette di vivere bene. Il problema è che devi saper sfruttare il successo come una grande opportunità, un privilegio che si presuppone essere meritato, pur non dimenticando gli inizi; non dimentico le prime tournées teatrali, quando alloggiavo in alberghi “senza una stella”. 4) A breve si concluderà a Roma (ndr teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi, dal 20 aprile al 2 maggio 2010) la tournée di Troppo Buono...ora che è al 75% dell’opera qual è il bilancio complessivo di quella che è innegabilmente una simpaticissima idea? Io mi diverto tantissimo e il pubblico si diverte con me. Ci sono tanti buoni a teatro e me lo dimostrano alla fine di ogni spettacolo. Vuol dire che è vero che siamo troppo buoni e, senz’altro, i buoni sono la maggioranza, o almeno la maggioranza di quelli che vanno a teatro; ciò mi conforta. La ringrazio ancora per questa opportunità che ha dato a me e soprattutto ai lettori di Athenaeum di conoscerla meglio. Tanti auguri per i suoi progetti futuri: sono sicuro che continuerà ad essere sempre un punto di riferimento per tutti coloro che la seguono instancabilmente e con grande gioia! Di niente! Grazie a voi! 10 Hattrick Aprile 2010 Athenaeum Cup: quar to atto! Al via il 4 maggio la IV edizione del torneo organizzato dal giornale su Hattrick Sono stati già sorteggiati i gironi, che propongono tante belle sfide Andrea Grossi Difficile che il Gaukar non chiuda a punteggio pieno. Grande lotta per il secondo posto, con il TBL che vuole ripetere la buona prestazione nella fase a gironi come nella scorsa Cup e che vuole eliminare il Pazz autore di un'incredibile vittoria contro la squadra di Grossi nei quarti della scorsa edizione. Una quarta edizione della Cup emozionante fin dalla prima fase. E' questo il verdetto del sorteggio del 17 Aprile. I campioni in carica del Cecili Team hanno tutti i favori del pronostico nel girone A dove si giocheranno la qualificazione contro le due squadre amiche del presidente Cecili, Il Pasetlla di Passetti e lo Sfiri di Fantini. Chiude il girone le Cipolline di Antonini, new-entry della cup. A vincere il girone quasi sicuramente sarà il team del direttore onorario, tutto da giocare invece il secondo posto, il Pasetlla viene da una gran stagione e lo Sfiri è una buona squadra. Nel girone B si prevedono i fuochi d'artificio, a giocarsi il passaggio al tabellone finale se la vedranno la Calzatora di Fedele, il DanRod di Rodolico e il Real Gialanda di Paris, con l'outsider paolo_di_canio di Terrinoni. Difficile sbilanciarsi, tra le tre squadre la differenza non è moltissima. Comunque il primo posto probabilmente spetterà o alla Calzatora o al DanRod, con la Gialanda che potrebbe insidiare i due compagni. Il girone C sarà quello dell'altra grande del campionato, il Gaukar. Un girone davvero duro per la squadra di Russo Russo che se la vedrà contro il Pazz Team di Emanuele Rossi e il Team Beer Land di Grossi oltre che con l'altra squadra di casa Rossi, le Braciolette di Giulia. Non sono previste sorprese in questo girone. Con lo Scotti e il Colleferro che si spartiranno il primo e il secondo posto e che manderanno subito fuori dai giochi le due compagne di girone. L'inizio della Cup si avvicina, l'emozione si inizia a sentire e i presidenti stanno iniziando a pianificare il loro cammino in questa edizione. Auguriamo un in bocca al lupo a tutti i partecipanti, vinca il migliore! GIRONE A GIRONE B Sfiri Team (Luca Fantini) DanRod Team (Daniele Rodolico) Calzatora (Mattia Fedele) Cecili Team (Marco Cecili) Pasetlla Team (Stefano Passetti) A.S. Cipolline (Martina Antonini) Real Gialanda (Andrea Paris) Paolo_di_Canio (Miguel Terrinoni) GIRONE C GIRONE D Pazz Team F.C. (Emanuele Rossi) F.C. Colleferro (Niccolò Polidori) Gaukar (Gabriele Russo Russo) Team Beer Land (Andrea Grossi) Braciolette (Giulia Rossi) Ecco il calendario della Cup*: - L'altra finalista del Real Scotti trova un girone non troppo difficile. La squadra di Merletti affronterà l'F.C. Colleferro di Polidori, il Monte Marino di Fenicchia e il Pink Team di Tagliaboschi. 1a giornata: 4 maggio 3a giornata: 18 maggio Quarti di finale: 2 giugno Finali: 22 giugno - 2a giornata: 11 maggio - Spareggi: 25 maggio - Semifinali: 9 giugno *qualora il Gaukar o il Cecili Team superassero anche il II turno di Coppa Italia in programma martedì 27, la Cup sarebbe automaticamente riviata di una settimana Real Scotti (Piergiorgio Merletti) Monte Marino (Alessandro Fenicchia) PinkTeam (Giada Tagliaboschi) Ecco il regolamento: Superano la fase a gironi le prime classificate di ogni girone e le due migliori seconde. Le due peggiori seconde affrontano le due migliori terze in un turno di spareggio prima dei quarti di finale. Tutte le partite si giocano in campo neutro, in una regione diversa dal Lazio, per evitare che la squadra di casa si avvantaggi. Sport Anno IV Numero 4 11 Lo sport perde il “pendolino” E’ morto l’amatissimo giornalista Maurizio Mosca, protagonista del piccolo schermo Famosissime le sue “bombe” e i suoi tormentoni in “Guida al Campionato” Emanuele Rossi Il “pendolino” non oscilla più, le “bombe” non scoppiano più. Sembra incredibile ma Maurizio Mosca non c’è più. È morto nella notte del 3 aprile 2010 nell'ospedale San Matteo di Pavia. A giugno avrebbe compiuto 70 anni. Da tempo malato, ha lavorato fino all'ultimo in tv, in radio e sui giornali, tanto che il suo ultimo articolo risale proprio alla sera prima della sua morte, nel quale ha una presa di posizione a favore di Balotelli dopo le recenti polemiche tra il giocatore, l'Inter e Mourinho. Era uno dei volti più noti del giornalismo sportivo, tutti lo ricordiamo nel programma “Guida al campionato” e “Controcampo”, dove ci divertiva con il suo “pendolino”, con il quale prevedeva risultati per ogni partita, e famose sono le sue “bombe”, con le quali annunciava scambi assurdi di giocatori tra squadre importanti; alcune sue frasi sono diventate celebri, ad esempio il tormentone “Aaah come gioca Del Piero!!”. Già da giovane ha iniziato a lavorare con i più grandi giornali sportivi nazionali come La Gazzetta dello Sport, testata nella quale è rimasto per vent'anni come caporedattore, e dove ha svolto anche la funzione di direttore ad interim per due anni, fino a quando nel 1983 la Gazzetta pubblica una sua intervista al brasiliano Zico, famosa stella del calcio mondiale: è uno scoop, perché Zico non ha mai con- cesso nessuna intervista a giornali italiani. Mosca spiega che gli è stato possibile grazie all'amicizia che lo lega al calciatore. Qualche tempo dopo Mosca è ospite al “Processo del lunedì”, trasmissione TV di Aldo Biscardi: anche Zico è in studio. Biscardi intrattiene quest’ultimo e gli chiede come è diventato amico di Mosca, al che il brasiliano risponde: “Questo signore io non lo conosco”. La carriera di Maurizio Mosca alla Gazzetta dello Sport finisce in quel momento, è costretto a lasciare il giornale e in seguito affermerà di essere stato vittima di un "complotto" in quanto ritenuto "pericoloso" da alcuni personaggi del sistema calcistico nazionale. E da ora inizia a lavorare nel campo televisivo, nei maggiori programmi calcistici italiani come la “Domenica sportiva”, come opinionista, “Calcomania”, dove oltre ad esprimere opinioni, più o meno condivisibili, Mosca si rendeva protagonista di improvvisate goliardiche in costume, ispirate alle ultime notizie del mondo del pallone. Insomma Maurizio Mosca è stato uno dei più grandi giornalisti italiani, che tra battute e, a volte, qualche litigata, è riuscito a trasmettere il suo amore verso il calcio, le sue idee, diventando l’idolo di tutti i giovani telespettatori, i quali con ansia ogni domenica aspettavano una sua battuta e una sua “bomba”. Nessuno mai scorderà Maurizio Mosca. Ciao Maurizio e… “Aaaaaaah come gioca Del Piero!!” Champions: semifinali di andata Niccolò Polidori La Champions League si avvia verso la conclusione. Martedì 20 e mercoledì 21 si sono giocate le due gare di andata delle semifinali. A Milano l’Inter ha ospitato il Barcellona dell’attesissimo Leo Messi, per quella che sarebbe potuta essere la finalissima di questa edizione. I nerazzuri hanno disputato una grande partita e dopo essere passati in svantaggio sono riusciti ribaltare il risultato, vincendo il match per 3-1 (gol di Pedro per il Barça, poi Sneijder, Maicon, Milito). Il Bayern Monaco dall’altra parte ha ospitato l’Olympique Lyonnais. I padroni di casa hanno vinto la gara per 1-0 grazie alla rete di Robben e probabilmente avrebbero meritato una vittoria con uno scarto maggiore. La settimana prossima si giocheranno le gare di ritorno. L’Inter dovrà fare molta attenzione, conoscendo l’enorme potenziale del Barcellona, soprattutto quando gioca nel suo stadio. Ancora più aperta la sfida fra Bayern e Olympique Lyonnais, anche se i tedeschi partono in vantaggio. Perla di saggezza Ci si mette molto tempo per diventare giovani. (Pablo Picasso) Compleanni Redazione www.redazioneathenaeum.com DIRETTORE Gabriele Russo Russo VICEDIRETTRICE Silvia Loppa 06/05 Valentina Carletti 18 “ Silvia Loppa 19 08/05 10/05 11/05 CAPOREDATTORE Danilo Bucciarelli FONDATORI E DIRETTORI ONORARI Marco Cecili, Francesco Carletti COLLABORATORI DI REDAZIONE Antonio Ferrari, Clarissa Giacomini, Daniele Rodolico, Federico Piacenti, Saverio Piacenti, Davide Cultrera, Niccolò Polidori, Giulia Rossi, Emanuele Rossi, Luigi Crescenzi, Serena Loppa, Prof.ssa Claudia Fantini, Prof. Francesco Bearzi Giornale chiuso in Redazione il 21/04/2010 Serena Loppa Marco Fantini Daniele Rodolico 12/05 Clarissa Giacomini “ Manuela Capobianco “ Andrea Grossi 16/05 19/05 Andrea Paris Grazia Caciolo 19 15 16 15 18 18 15 19 Cruciverba ORIZZONTALI 2. La seconda della scala. 3. Nell'indice e nell'anulare. 4. Nome di donna bifronte. 6. L'obiezione dell'indeciso. 8. Equipaggio del canottaggio. 14. Le due aperture nel violino. 17. L'Amelio regista (iniz.). 19. Fan la vita di Michelaccio. 21. La regione che costituì il primo nucleo degli Stati Uniti. 26. Pulite e ordinate. 27. Scorre in Alsazia. 28. Il casato di Stanislao Augusto, re della Polonia nel '700. 29. Il centro degli affari. 30. Se abbaia, non morde! 31. Passaggio ardito da un'idea a un'altra. 33. L'interprete di Severi. 34. Corrispondevano agli ASA. 35. I nativi di Brazzaville. 36. Comparativo di cattivo. 39. Artista di stile affettato. 40. Era la polizia segreta degli zar russi. 42. Il Whitman celebre poeta. 43. La ricca Biblioteca Nazionale di Venezia. 46. Venti del Mediterraneo. 48. Ha le rotaie sul ponte. 51. Gli illustrati di pagina 3. 52. Neutralizzano gli acidi. 55. Un dispositivo elettrico. 56. Riporta in superficie. 58. La città scandinava sede del Museo Munch. 59. Testardi e... ignoranti. 60. Malattia molto diffusa. 61. Una laconica conferma. 62. Un punto di riferimento. VERTICALI 1. Dipinse una celebre Aurora. 2. Abbreviazione di reverendo. 3. La Gianna cantante rock. 5. La Ibarruri che fu detta “La Pasionaria”. 6. Il Basaldella scultore italiano moderno. 7. Aspri come il limone. 8. Particella nobiliare. 9. La Jacobsson di Ha ballato una sola estate. 10. Grande sacerdote ebreo. 11. Un oratore pomposo. 12. Il roditore della pelliccia di rat musqué. 13. Quello che l'ozioso fa. 15. Il Tomizza della narrativa. 16. Il Jean-Michel pittore belga. 17. Fondò Domus, la nota rivista di architettura. 18. Il velo che copre il volto delle donne arabe. 19. Una salsa del cuoco. 20. La fine della cucaracha. 22. Disastrosa visione profetica. 23. Una bibita analcolica. 24. Parlano tutti come noi. 25. Ballo degli Anni '60. 32. Prosciugarsi, inaridirsi. 33. Splende di luce riflessa. 36. Mettere, collocare. 37. Mefistofelico sorriso. 38. La Martha danzatrice e coreografa statunitense. 39. I laghi presso cui i Tedeschi batterono i Russi nel 1914. 41. Il Georges de La vita: istruzioni per l'uso. 42. Il musicista dell'Oberon. 44. Si può fare di presenza. 45. Il Pesci di Hollywood. 47. Si svolge... a parole. 49. Recipienti per vari usi. 50. Vale meno d'una scala. 52. Si ancorano nei porti. 53. La Radcliffe scrittrice di romanzi neri. 54. Un completo di asciugamani. 57. Sono pari nel piede. 58. Adesso... in breve.