i fondi strutturali 2007-2013 nelle alpi del mare quaderno n.1
Transcript
i fondi strutturali 2007-2013 nelle alpi del mare quaderno n.1
I FONDI STRUTTURALI 2007-2013 NELLE ALPI DEL MARE QUADERNO N.1: REGIONE PIEMONTE INDICE Premessa ..............................................................................................................3 La politica di coesione economica e sociale 2007-2013 ..............................................3 Le principali innovazioni dei Regolamenti 2007-2013 .................................................4 I Fondi strutturali 2007-2013...................................................................................7 Obiettivi della politica di coesione 2007-2013............................................................9 Obiettivo 1 “Convergenza” ...........................................................................9 Obiettivo 2 “Competitività regionale e occupazione”......................................10 Obiettivo 3 “Cooperazione territoriale europea” ..........................................11 I principi d’intervento ...........................................................................................12 I Fondi Strutturali in Piemonte...............................................................................13 Obiettivo “Competitività Regionale e occupazione” ............................................14 POR FESR 2007-2013 ...........................................................................14 Programma Operativo Regionale per il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale POR FES 2007-2013 ............................................................................17 Programma Operativo Regionale per il Fondo Sociale Europeo Obiettivo “Cooperazione territoriale europea” ....................................................20 Cooperazione transfrontaliera ..........................................................................22 Programma Operativo Italia–Francia Alcotra ...........................................23 Programma Operativo Alcotra Italia –Svizzera.........................................27 Cooperazione transnazionale............................................................................30 Programma operativo Mediterraneo ......................................................31 Programma operativo Spazio Alpino .......................................................34 Programma Operativo Europa centrale 2007-2013 ..................................37 Cooperazione Interregionale ............................................................................40 Programma Operativo Interreg IV C 2007-2013 ......................................41 Altri programmi interregionali ................................................................44 Bibliografia ..........................................................................................................45 2 Premessa “Per promuovere uno sviluppo armonioso dell’insieme della Comunità, questa sviluppa e prosegue la propria azione intesa a realizzare il rafforzamento della sua coesione economica e sociale. in particolare la Comunità mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite, comprese le zone rurali”. Così prevede l’articolo 130 A del trattato di Maastricht istitutivo dell’Unione Europea, ripreso ora dall’art. 158 del trattato CE. Da vent’anni, la politica di coesione assorbe una quota consistente delle risorse e dell’impegno comunitario assicurato, come ricorda l’art. 159, da “Fondi a finalità strutturale”. In questo capitolo si intende: - - - illustrare le caratteristiche salienti della politica di coesione e dell’azione dei Fondi strutturali nel periodo 2007-2013, anche attraverso il confronto con il precedente settennio di programmazione (2000-2006); presentare le novità e il contenuto del Programma Operativo Regionale (POR) del Piemonte relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) allo scopo di fornire informazioni utili per orientarsi e prepararsi alla nuova programmazione e alle opportunità che essa offrire. la politica regionale di coesione in Piemonte viene attuata anche con il POR FSE adottato dalla Commissione europea il 6 novembre 2007. presentazione delle schede dei Programmi Operativi 2007-2013 che coinvolgono il territorio del Piemonte. I dati e le informazioni che seguiranno sono state tratte e rielaborate dai documenti ufficiali presenti sul sito della Regione Piemonte. La politica di coesione economica e sociale 2007-2013 Colmare le disparità economiche e sociali L'Unione europea comprende 27 Stati membri che costituiscono una comunità e un mercato interno di 493 milioni di cittadini. Fra questi Stati e le loro 268 regioni si riscontrano tuttavia profonde disparità economiche e sociali. Una regione su quattro ha un PIL (prodotto interno lordo) pro capite inferiore al 75% della media dell'Unione europea. Essere solidali restando competitivi La politica regionale europea mira a realizzare concretamente la solidarietà dell'Unione, favorendo la coesione economica e sociale e riducendo il divario di sviluppo fra le regioni. Adottando un approccio specifico, la politica regionale europea fornisce “valore aggiunto” alle azioni realizzate sul campo e contribuisce a finanziare progetti concreti a favore delle regioni, delle città e dei cittadini. Si tratta di creare un potenziale che consenta alle regioni di svolgere appieno il loro ruolo nel garantire una maggiore crescita e competitività, promuovendo al contempo lo scambio di idee e di buone pratiche. Questo, in particolare, è l’obiettivo della nuova iniziativa “Le regioni, soggetti attivi del cambiamento economico”. L’intera politica regionale è in linea con le priorità definite dall’Unione europea in materia di crescita e occupazione. 3 La politica di coesione economica e sociale dell’UE è finalizzata a promuovere uno sviluppo equilibrato, armonioso e sostenibile della Comunità, riducendo le disuguaglianze tra le diverse regioni europee. Essa è espressione della solidarietà tra gli Stati membri intesa a rendere le regioni dell’UE luoghi più attraenti, innovativi e competitivi dove vivere e lavorare. La necessità di garantire uno sviluppo armonioso del territorio comunitario figurava già nel preambolo del Trattato di Roma del 1957, ma è solo nel 1986, con l’Atto Unico europeo, che la coesione economica e sociale diviene espressamente un obiettivo prioritario della Comunità, per essere infine riconosciuta come politica dal Trattato di Maastricht del 1992, negli articoli da 158 a 162 del Trattato CE. Per la realizzazione degli obiettivi della politica di coesione, l’Unione europea ha istituito appositi strumenti finanziari, i cd. Fondi strutturali. Per il periodo 2000-2006, la dotazione finanziaria assegnata a tale politica è stata di 213 miliardi di euro, di cui 195 miliardi destinati ai Fondi strutturali (FSE, FESR, FEAOG e SFOP) e 18 al Fondo di coesione. Tale importo rappresentava il 35% del bilancio comunitario, ovvero la seconda voce di spesa. Nell'attuale periodo di programmazione finanziaria 2007-2013, la politica di coesione si caratterizza per diverse novità rispetto al periodo 2000-2006. Con una dotazione di 347,41 miliardi di euro, la politica di coesione dovrà rispondere alle sfide poste da un’Unione allargata a 27 Stati, nonché dalla globalizzazione e dalla forte crescita dell’economia fondata sulla conoscenza. Gli interventi strutturali sono esplicitamente mirati a perseguire gli orientamenti delineati dalla riveduta Strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione e dalla Strategia di Göteborg per lo sviluppo sostenibile, mentre le azioni sono maggiormente focalizzate sulle regioni più svantaggiate, perseguendo allo stesso tempo un maggior decentramento ed un’attuazione più snella e trasparente degli interventi. Le principali innovazioni dei Regolamenti 2007-2013 La programmazione dei Fondi strutturali 2007-2013 si caratterizza per due novità sostanziali rispetto al passato. È più snella, come testimonia il numero ridotto di fasi e strumenti finanziari che la compongono, e si inquadra in una strategia europea, dettata dagli “Orientamenti strategici comunitari in materia di coesione”.1 La politica di coesione comunitaria per il periodo 2007-2013 prevede un raccordo organico con le strategie nazionali degli Stati membri e il documento che collega questi due aspetti è il Quadro di riferimento strategico nazionale (QRSN)2 che ogni Stato membro prepara e adotta sulla base delle indicazioni contenute negli articoli 27 e 28 del Regolamento (CE) 1083/2006. 1 Orientamenti strategici comunitari in materia di coesione Contenuti in una decisione del Consiglio (22 ottobre 2006) su proposta della Commissione, gli orientamenti sono riconducibili a tre priorità: • Rendere più attraenti gli Stati membri, le regioni e le città migliorando l’accessibilità, garantendo una qualità e un livello adeguati di servizi e tutelando l’ambiente. • Promuovere l’innovazione, l’imprenditorialità e lo sviluppo dell’economia della conoscenza mediante lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, comprese le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. • Creare nuovi e migliori posti di lavoro attirando un maggior numero di persone verso il mercato del lavoro o l’attività imprenditoriale, migliorando l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese e aumentando gli investimenti nel capitale umano. 2 Il Quadro di Riferimento Strategico Nazionale (QRSN) definisce la strategia nazionale e le priorità che ciascun Paese membro dell’UE intende perseguire attraverso Programmi operativi (PO) nel rispetto degli orientamenti comunitari. 4 Dal QRSN discendono i Programmi Operativi (PO)3, così come previsto dall’art.32 del Reg. (CE) 1083/2006. Per l’Italia la parte prevalente della strategia del Quadro sarà attuata attraverso Programmi Operativi Regionali (POR) monofondo, ossia mediante programmi finanziati con contributo FESR e programmi finanziati con contributo FSE. Nel 2000-2006 la programmazione prendeva le mosse da un Piano di sviluppo nazionale dal quale discendevano, nell’ordine: il Quadro comunitario di sostegno ed i Programmi operativi, nel caso dell’Obiettivo 1 e 3, o il solo Documento unico di programmazione (Docup), nel caso dell’obiettivo 2. Il processo si concludeva con il Complemento di programmazione, che oggi scompare e con esso anche parte dei controlli che su questi punti la Commissione esercitava in passato. Ciò assicura alle autorità di gestione dei programmi (ad esempio le Regioni) maggiore autonomia e flessibilità. In sintesi: Programmazione 2000-2006 Programmazione 2007-2013 Piano di sviluppo nazionale Orientamenti strategici comunitari in materia di coesione Quadro comunitario di sostegno Quadro di riferimento strategico nazionale Programmi operativi Programmi operativi Documento unico di programmazione (Docup) Complemento di programmazione 5 SEMPLIFICAZIONE: riduzione del numero di regolamenti; meno obiettivi; meno Fondi; gestione finanziaria più flessibile; procedure di controllo, valutazione e monitoraggio proporzionali alla dimensione dei programmi; regole generali per l’ammissibilità delle spese CONCENTRAZIONE: impostazione più strategica che consolida le priorità dell’Unione sia a livello geografico (80% circa del finanziamento destinato alle regioni meno sviluppate), sia dal punto di vista tematico (strategia incentrata sugli obiettivi di Lisbona e Göteborg) LE AREE EX OBIETTIVO 2: non sono oggetto di zonizzazione, soppressione della suddivisione in zone. DECENTRAMENTO: ruolo più incisivo delle regioni e dei soggetti locali 3 I Programmi Operativi (PO) sono redatti sulla base di documenti strategici e conseguentemente del QRSN e sottoposti all’approvazione della Commissione europea. Contengono l’identificazione degli assi prioritari, le disposizioni di attuazione, i piani di finanziamento e le valutazioni. 5 2000-2006 2007-2013 Obiettivi Strumenti finanziari Obiettivo 1 Fondo di coesione FESR FSE FEAOG-garanzia e orientamento4 SFOP 5 FESR Obiettivo 2 Obiettivi Strumenti finanziari FESR Convergenza FSE Fondo di coesione Competitività regionale e occupazionale FSE - livello regionale Obiettivo 3 FSE Interreg Urban FESR FESR Equal FSE FEAOG-garanzia e orientamento Leader+ Sviluppo rurale e ristrutturazione del settore della pesca nelle zone non Obiettivo 1 - livello nazionale: strategia europea per l’occupazione Cooperazione territoriale europea FESR FSE FESR FEAOG-garanzia e orientamento SFOP Attualmente ci sono 3 obiettivi (Convergenza, Competitività regionale e occupazione, Cooperazione territoriale europea) e 3 strumenti finanziari (FESR, FSE e Fondo di coesione) contro i 9 obiettivi e i 6 strumenti finanziari della programmazione 2000-2006. Inoltre, non sono più previste le Iniziative Comunitarie. 1 FEAOG (Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia) Creato nel 1962, era uno dei Fondi strutturali e aveva il compito di finanziare la Politica Agricola Comune (PAC). Era articolato in due sezioni: la sezione “Garanzia“ che riguardava finanziamento integrale delle misure di sostegno dei prezzi e di stabilizzazione dei mercati e la sezione “Orientamento“ destinata al finanziamento dei progetti di miglioramento delle strutture di produzione, di trasformazione e di vendita dei prodotti agricoli. Dal 2007 è stato sostituito dal FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), ma non fa più parte dei Fondi strutturali 5 SFOP (Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca) Era uno dei Fondi strutturali, creato nel 1993 con l'obiettivo del sostegno alla modernizzazione del settore della pesca. Dal 2007 è stato sostituito dal FEP (Fondo europeo per la pesca), ma non fa più parte dei Fondi strutturali. 6 I Fondi strutturali 2007-2013 L’Unione europea dispone di diversi strumenti finanziari per attuare la politica regionale. Il Fondo di coesione aiuta gli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore al 90% della media comunitaria a recuperare il ritardo economico e sociale e a stabilizzare la propria economia. Il Fondo di coesione si rivolge in particolare ai nuovi paesi dell’Europa dei 27 e finanzia interventi nei seguenti settori: • reti di trasporto transeuropee, • tutela dell’ambiente Il Fondo di coesione può anche intervenire nel quadro di progetti correlati al settore dell’energia o dei trasporti, a condizione che questi offrano chiari vantaggi sotto il profilo ambientale: efficienza energetica, utilizzo delle energie rinnovabili, sviluppo del trasporto ferroviario, sostegno all’intermodalità, potenziamento dei trasporti pubblici ecc. Il FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) mira a consolidare la coesione economica e sociale dell’Unione europea correggendo gli squilibri fra le regioni. In sintesi, il FESR finanzia: • aiuti diretti agli investimenti nelle imprese (in particolare PMI) volti a creare posti di lavoro sostenibili; • infrastrutture collegate ai settori della ricerca e dell’innovazione, delle telecomunicazioni, dell’ambiente, dell’energia e dei trasporti; • strumenti finanziari (fondi di capitale di rischio, fondi di sviluppo locale ecc.) per sostenere lo sviluppo regionale e locale e incentivare la cooperazione fra città e regioni; • misure di assistenza tecnica. Il FSE (Fondo sociale europeo) è volto a migliorare l’occupazione e le possibilità di impiego sul territorio dell’Unione europea. Il FSE sostiene l’azione degli Stati membri nei seguenti ambiti: • adattamento dei lavoratori e delle imprese: sistemi di apprendimento permanente, elaborazione e diffusione di modelli innovativi nell’organizzazione del lavoro; • accesso al mercato del lavoro per coloro che sono alla ricerca di un impiego, per le persone inoccupate, le donne e gli immigrati; • inclusione sociale dei gruppi svantaggiati e lotta contro la discriminazione nel mercato del lavoro; • valorizzazione del capitale umano mediante la riforma dei sistemi di istruzione e il collegamento in rete degli istituti di istruzione. Nel ambito della politica regionale, è utile ricordare anche il Fondo di solidarietà che permette di far fronte alla calamità (alluvioni, incendi, siccità…) e lo Strumento di preadesione (IPA) che sostituisce una serie di programmi e strumenti finanziari dell’Unione europea destinati ai paesi candidati e ai potenziali paesi candidati all’adesione all’UE: PHARE, PHARE CBC, ISPA, SAPARD, CARDS e lo Strumento finanziario per la Turchia. 7 I nuovi Regolamenti comunitari per il periodo 2007 – 2013 Per il periodo 2007-2013 gli strumenti preposti al raggiungimento degli obiettivi enunciati nel trattato che istituisce la Comunità europea hanno la loro base legale in un pacchetto di cinque regolamenti adottati dal Consiglio e dal Parlamento europeo nel luglio 2006. Il Regolamento generale (1083/2006) definisce i principi, le regole e gli standard comuni per l’attuazione dei tre strumenti di coesione, il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo di coesione. Sulla base del principio della gestione condivisa tra l’Unione, gli Stati membri e le regioni tale regolamento definisce un rinnovato processo di programmazione basato sugli orientamenti strategici comunitari per la politica di coesione e sul loro follow-up nonché standard comuni per la gestione, il controllo e la valutazione finanziaria. Il sistema di attuazione riformato assicurerà una gestione semplificata, proporzionale e maggiormente decentrata dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione. Il Regolamento del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) (1080/2006) definisce il proprio ruolo e i propri campi di intervento al fine di ridurre le disparità regionali nell’Unione. Il FESR sostiene programmi in materia di sviluppo regionale, di cambiamento economico, di potenziamento della competitività e di cooperazione territoriale su tutto il territorio dell’UE. Tra le priorità di finanziamento vi sono la ricerca, l’innovazione, la protezione dell’ambiente e la prevenzione dei rischi, mentre anche l’investimento infrastrutturale mantiene un ruolo importante soprattutto nelle regioni in ritardo di sviluppo. Il Regolamento del Fondo sociale europeo (FSE) (1081/2006) è attuato in linea con la strategia europea per l’occupazione e si concentra su quattro ambiti chiave: accrescere l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese, migliorare l'accesso all'occupazione e alla partecipazione al mercato del lavoro, rafforzare l’inclusione sociale combattendo la discriminazione e agevolando l’accesso dei disabili al mercato del lavoro nonché promuovere partenariati per la riforma nel campo dell'occupazione e dell’inclusione. Il Regolamento del Fondo di coesione (1084/2006) – il Fondo di coesione contribuisce a interventi nei settori dell’ambiente e delle reti di trasporti transeuropee. Esso si attiva per Stati membri aventi un reddito nazionale lordo (RNL) inferiore al 90% della media comunitaria, esso copre quindi i nuovi Stati membri come anche la Grecia e il Portogallo. La Spagna sarà ammessa a fruire del Fondo di coesione su base transitoria. Nel nuovo periodo, il Fondo contribuirà assieme al FESR a programmi pluriennali di investimento gestiti in modo decentrato, invece di occuparsi di progetti individuali approvati dalla Commissione.. Il Regolamento (1082/2006) introduce il GECT, ovvero il Gruppo europeo di cooperazione territoriale. L’obiettivo di questo nuovo strumento legale è agevolare la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e/o interregionale tra le autorità regionali e locali. Queste ultime saranno dotate di personalità giuridica per l’attuazione dei programmi di cooperazione territoriale sulla base di una convenzione tra le autorità nazionali, regionali, locali o di altro genere partecipanti ai programmi. Il Regolamento 1828/2006 dell’8 dicembre 2006 stabilisce le modalità di applicazione dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione 2007-2013 e rappresenta un unico pacchetto di norme dettagliate sulla gestione degli strumenti finanziari di coesione. 8 Obiettivi della politica di coesione 2007-2013 Nel periodo 2007-2013 il FESR, il FSE e il Fondo di coesione contribuiscono a tre obiettivi principali della politica di coesione 2007-2013: Obiettivo 1 “Convergenza” L’obiettivo Convergenza riguarda gli Stati membri e le regioni il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media comunitaria ed è volto ad accelerare la convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo, migliorando le condizioni per la crescita e l’occupazione attraverso l’aumento e il miglioramento della qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, lo sviluppo dell’innovazione e della società della conoscenza, dell’adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, la tutela e il miglioramento della qualità dell’ambiente e l’efficienza amministrativa. L’obiettivo Convergenza si attua negli Stati membri a livello regionale. Per l’Italia le regioni ammissibili sono Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, a cui si aggiunge la Basilicata ammessa a beneficiare di questo obiettivo a titolo transitorio (phasing out). All’obiettivo Convergenza è destinato l’81,54% delle risorse complessive dei Fondi strutturali, ovvero € 282.855 milioni (dei quali 21.641 milioni destinati all’Italia). È finanziato dal FESR, dal FSE e dal Fondo di Coesione (FdC). Nei paesi in cui opera il FdC il tasso di cofinanziamento comunitario può raggiungere l’85%, negli altri si ferma al 75% Regioni ammissibili all’obiettivo “Convergenza” Regioni ammissibili a fruire del sostegno transitorio (phasing-out) Fonte: Commissione europea http://ec.europa.eu/regional_policy/images/map/eligible2007/sf200713.pdf 9 Obiettivo 2 “Competitività regionale e occupazione” L’obiettivo Competitività regionale e occupazione riguarda il territorio comunitario che non rientra nell’obiettivo Convergenza e punta a rafforzare la competitività e le attrattive delle regioni e l’occupazione, anticipando i cambiamenti economici e sociali attraverso il miglioramento e l’incremento della qualità degli investimenti in capitale umano, l’innovazione e la promozione della società della conoscenza, l’imprenditorialità, la tutela e il miglioramento dell’ambiente e il miglioramento dell’accessibilità e dell’adattabilità dei lavoratori e delle imprese e lo sviluppo di mercati del lavoro inclusivi. Le regioni italiane ammissibili a beneficiare dei Fondi strutturali a titolo di questo obiettivo sono tutte quelle non rientranti nell'obiettivo Convergenza, a cui si aggiunge la Sardegna ammessa a beneficiare di questo obiettivo a titolo transitorio e specifico (phasing in). All'obiettivo Competitività regionale e occupazione è destinato il 15,95% delle risorse complessive dei Fondi strutturali, ovvero € 54.965 milioni (dei quali 6.325 milioni destinati all’Italia). Finanziano le azioni, sino ad un massimo del 50%, il FESR per la componente Competitività regionale ed il FSE per la componente Occupazione. n Regioni ammissibili all’obiettivo “Competitività regionale e occupazione” n Regioni ammissibili a fruire del sostegno transitorio (phasing-in) Fonte: Commissione europea http://ec.europa.eu/regional_policy/images/map/eligible2007/sf200713.pdf 10 Obiettivo 3 “Cooperazione territoriale europea” L’obiettivo Cooperazione territoriale ha il fine di rafforzare la cooperazione transfrontaliera attraverso iniziative congiunte locali e regionali, la cooperazione transnazionale mediante azioni volte allo sviluppo transnazionale integrato e la cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze. All’obiettivo Cooperazione territoriale europea, finanziato da FESR, è destinato il 2,52% delle risorse complessive dei Fondi strutturali, ovvero € 8.723 milioni (dei quali 846 milioni destinati all’Italia). Questo obiettivo ricalca l’Iniziativa comunitaria INTERREG della precedente programmazione dei Fondi strutturali, della quale recupera l’approccio e l’impostazione. Come INTERREG III la cooperazione transfrontaliera e quella transnazionale si attuano a livello di aree geografiche di cooperazione identificate dalla Commissione (mentre per la Cooperazione interregionale ex INTERREG III C è stata eliminata la suddivisione in aree di cooperazione). L’eleggibilità dei territori a questo obiettivo varia a seconda della tipologia di cooperazione: • • • Alla cooperazione transfrontaliera sono ammesse tutte le zone di livello NUTS III (le province in Italia) situate a ridosso dei confini terrestri interni (e taluni esterni) e marini. La cooperazione transnazionale si realizza all’interno di 13 aree macroregionali. Il Piemonte è compreso in tre di queste: “Spazio Alpino”, “MED” ed “Europa Centrale”. Alla cooperazione interregionale è ammesso l’intero territorio europeo. 11 I principi d’intervento Il funzionamento dei Fondi strutturali 2007-2013 segue una serie di principi in parte già presenti nei periodi precedenti ed in parte nuovi o aggiornati: Complementarità, coerenza, coordinamento e conformità: gli interventi sono complementari alle priorità nazionali, regionali, locali, coerenti con le priorità strategiche comunitarie e conformi al Trattato. La Commissione europea e gli Stati membri assicurano il coordinamento tra Fondi ed altri strumenti finanziari dell’UE. Programmazione pluriennale: garantisce la continuità e la certezza dell’azione nel medio periodo. Addizionalità: i Fondi strutturali non si sostituiscono, ma si sommano alla spesa pubblica nazionale; essi dunque cofinanziano gli interventi. Partenariato: riguarda gli aspetti operativi e strategici della politica e implica la partecipazione delle autorità regionali e degli enti locali, nonché delle parti economiche e sociali, della società civile, delle organizzazioni per la tutela dell’ambiente e delle pari opportunità. Gestione condivisa: la responsabilità del controllo finanziario è ripartita tra gli Stati membri e la Commissione europea. Sussidiarietà e proporzionalità: gli interventi sono condotti dagli Stati membri al livello territoriale adeguato; gli oneri in termini di controllo, valutazione e monitoraggio sono commisurati al contributo comunitario. Pari opportunità per donne e uomini: priorità trasversale a tutte le fasi della gestione dei Fondi. Concentrazione: impostazione più strategica rispetto al periodo 2000-2006, sia a livello geografico (più dell’80% del finanziamento destinato alle regioni meno sviluppate) sia tematico: obiettivi di Göteborg (sviluppo sostenibile) e Lisbona (crescita e occupazione). Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, è stato introdotto il cosiddetto earmarking6, principio sulla base del quale gli Stati membri devono perseguire gli obiettivi dell’Agenda rinnovata di Lisbona destinando le risorse dei Fondi a ricerca, innovazione e imprenditorialità, società dell’informazione, capitale umano, ingegneria finanziaria, efficienza energetica e fonti energetiche rinnovabili, nella misura del 60% nelle aree dell’obiettivo “Convergenza” e del 75% nelle aree dell’obiettivo “Competitività regionale e occupazione”. 6 EARMARKING è un termine usato dal XVI secolo per riferirsi alla marchiatura praticata sulle orecchie di vitelli o agnelli al fine di mostrare a chi appartenessero. Oggi viene comunemente utilizzato per attribuire a fondi o risorse finanziarie il rispetto di una destinazione specifica. Nel caso della politica di coesione, secondo le parole della Commissaria alla Politica regionale, Danuta Hübner, “Earmarking significa dedicare fondi per investimenti che rafforzino direttamente la competitività e l’occupazione, in ricerca e innovazione, capitale umano, servizi alle imprese, infrastrutture di portata europea e miglioramento dell’efficienza energetica”. Il principio è previsto all’art. 9 del Reg. (CE) 1083/2006 (anche se il termine “Earmarking” non compare) e richiamato in numerose altre disposizioni dello stesso regolamento e di quelli dedicati al FESR e al FSE (rispettivamente Reg. CE 1080 e 1081/2006) oltre che nei “considerando” degli Orientamenti strategici comunitari in materia di coesione. 12 I Fondi Strutturali in Piemonte Il Piemonte è interessato e può partecipare ai nuovi obiettivi: - “Competitività regionale e occupazione” “Cooperazione territoriale europea” finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e dal Fondo sociale europeo (FSE), quest’ultimo limitatamente alla sola componente “occupazione” del primo obiettivo. Regioni ammissibili all’obiettivo “Convergenza” Regioni ammissibili a fruire del sostegno transitorio (phasing-out) Regioni ammissibili a fruire del sostegno transitorio (phasing-in) Regioni ammissibili all’obiettivo “Competitività regionale e occupazione” Fonte: Commissione europea http://ec.europa.eu/regional_policy/images/map/eligible2007/conv_comp_0713_it.pdf 13 Obiettivo “Competitività Regionale e occupazione” L’obiettivo Competitività regionale e occupazione “punta, al di fuori delle regioni in ritardo di sviluppo, a rafforzare la competitività e le attrattive delle regioni e l’occupazione anticipando i cambiamenti economici e sociali, inclusi quelli connessi all’apertura degli scambi, mediante l’incremento e il miglioramento della qualità degli investimenti nel capitale umano, l’innovazione e la promozione della società della conoscenza, l’imprenditorialità, la tutela e il miglioramento dell’ambiente e il miglioramento dell’accessibilità, dell’adattabilità dei lavoratori e delle imprese e lo sviluppo di mercati del lavoro inclusivi”. Questa definizione, contenuta nell’articolo 3 del Regolamento (CE) 1083/2006 sui Fondi strutturali, chiarisce lo stretto legame che deve esistere tra la crescita basata su competitività e innovazione e l’occupazione. All’obiettivo è riservato il 16% delle risorse totali, che ammontano a quasi 350 miliardi di euro a prezzi correnti, stanziate per la politica di coesione. Finanziano le azioni, sino ad un massimo del 50% del costo totale, il FESR per la componente “Competitività regionale” ed il FSE per la componente “Occupazione”. Il Piemonte è compreso nelle regioni ammissibili all’obiettivo Competitività regionale e occupazione ed opera attraverso i due POR: - POR FESR 2007-2013 - POR FSE 2007-2013 POR FESR 2007-2013 Programma Operativo Regionale per il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Approvato dalla Commissione europea con Decisione del 2 agosto 20077, il POR FESR sostituisce il vecchio DOCUP Obiettivo 2. A differenza del predecessore, dispiega i propri effetti sull’intero territorio regionale, nessuna area esclusa. Come già detto in precedenza, dal 2007 la “zonizzazione” è stata eliminata, ossia le aree Ob. 2 e il phasing-out, che avevamo conosciuto con le precedenti programmazioni. Pertanto ora tutto il territorio regionale è teoricamente ammissibile per l’attuazione delle misure previste. Ciò non toglie che, in applicazione del principio della concentrazione delle risorse, alcune misure potranno essere comunque rivolte solo a particolari aree del territorio piemontese. Il POR FESR popone una strategia coerente con gli Orientamenti comunitari, il QRSN, la strategia di Lisbona e le politiche nazionali e regionali per lo sviluppo. Si pone un obiettivo generale che si declina in tre priorità strategiche; queste si traducono in quattro obiettivi specifici che identificano gli ambiti su cui si concentra l’azione di sostegno del FESR al fine di incrementare i livelli di competitività e di attrattività del sistema regionale. Facendo riferimento a questi, il POR FESR è articolato in 4 Assi, di cui i primi 3 sono finalizzati al conseguimento dell’obiettivo generale del Programma, mentre il quarto include le azioni di Assistenza tecnica a supporto all’attuazione dello stesso. Obiettivo generale Sviluppare le capacità di adattamento del sistema regionale ai repentini cambiamenti indotti dall’interdipendenza dei sistemi economici, potenziando quindi la capacità di innovare ed agevolando l’aggancio alle aree europee con standard di vita più elevati. 7 Il testo del Programma Operativo Regionale approvato con decisione della Commissione Europea in data 2 agosto 2007 è disponibile sul sito: http://www.regione.piemonte.it/industria/fondi_07_13/index.htm . Alla stessa pagina internet è possibile scaricare il Vademecum della Regione Piemonte "Dal DOCUP al POR FESR". 14 Priorità strategiche 1. L’incremento della dimensione innovativa del sistema economico regionale in un’ottica di innovazione dei settori tradizionali e ormai maturi, nonché di transizione produttiva a comparti caratterizzati da maggiore contenuto di tecnologia. 2. La promozione della produzione energetica da fonti rinnovabili e lo sviluppo dell’efficienza energetica. 3. La riqualificazione del territorio attraverso la valorizzazione dei sistemi culturali e il recupero delle aree urbane soggette a fenomeni di degrado. ASSI OBIETTIVI SPECIFICI RISORSE (% in euro) Rafforzare la competitività del sistema regionale attraverso l’incremento della sua capacità di produrre ricerca ed innovazione, di assorbire e trasferire nuove tecnologie, 46% risorse con particolare riferimento a tematiche di 497.985.496,00 frontiera, alle innovazioni in campo ambientale e allo sviluppo della Società dell’Informazione ASSE 1 INNOVAZIONE TRANSIZIONE PRODUTTIVA ASSE 2 SOSTENIBILITÀ ED EFFICIENZA ENERGETICA ASSE 3 RIQUALIFICAZIONE TERRITORIALE ASSE 4 ASSISTENZA TECNICA Promozione dell’eco-sostenibilità di lungo termine della crescita economica 25% risorse perseguendo una maggiore efficienza 270.639.610,00 nell’utilizzo delle risorse naturali. Promozione dell’integrazione tra valorizzazione del patrimonio ambientale storico – culturale e le attività 25% risorse imprenditoriali ad essa connesse e 270.639.610,00 riqualificazione delle aree urbane attraverso l’inclusione sociale, lo sviluppo economico e la rigenerazione delle aree degradate Sviluppare un’attività di assistenza per la struttura tecnico-amministrativa della Regione, al fine di garantire una miglioramento nei livelli di efficienza del processo di programmazione ed 4% risorse implementazione del Programma e delle 37.693.538,00 iniziative correlate SSI OBIETTIVI Dotazione finanziaria di Fondi Strutturali e cofinanziamento nazionale assegnata alla Regione Piemonte – POR FESR Quota FESR comunitario € 426.119.322 Contropartita nazionale Contropartita regionale Totale contributo € 500.645.333 € 150.193.600 € 1.076.958.254 39,42% 46,55% 14,03% 100% 15 Tipologie di intervento Le diverse attività di cui si compone il POR vengono realizzate attraverso specifici progetti che si possono raggruppare in tre grandi tipologie: • Progetti a regia regionale Alcuni interventi saranno condotti nel quadro della Regia regionale per privilegiare la dimensione di “sistema”. • Progetti a bando L’accesso al sostegno finanziario sarà in molti casi soggetto alla presentazione di proposte progettuali in risposta a bandi di gara. • Programmazione integrata Si propone di coniugare al massimo grado competitività (ricerca, innovazione) e sostenibilità (risparmio energetico, energie rinnovabili, coesione sociale, pari opportunità), scelte nel quadro di una programmazione “discendente”, in un disegno organico concepito a livello locale e frutto di un confronto sia con gli attori locali che con i differenti livelli di governo (Regione e Province), in un’ottica di programmazione “ascendente”. La Governance del POR FESR Per garantire l’efficace e corretta attuazione del Programma Operativo Regionale e il funzionamento del sistema di gestione e controllo, operano tre Autorità: Autorità di Gestione Direzione regionale attività produttive Via Pisano, 6 – 10152 TORINO Posta elettronica: [email protected] Autorità di Certificazione Direzione Regionale Bilancio P.za Castello, 165 – 10122 TORINO Posta elettronica [email protected] Autorità di Audit Struttura speciale controllo di gestione C.so Bolzano, 44 – 10121 TORINO Posta elettronica [email protected] Direzione ambiente Via Principe Amedeo, 17 – 10123 TORINO [email protected] Posta elettronica [email protected] 16 POR FES 2007-2013 Programma Operativo Regionale per il Fondo Sociale Europeo Il POR 2007-2013 per l’attuazione degli interventi del Fondo Sociale Europeo, con una dotazione finanziaria totale (sommando cioè i fondi comunitari, nazionali e regionali) di circa 1 miliardo e 10 milioni €, è stato approvato dalla Commissione Europea con Decisione C (2007) 5464 del 6 Novembre 2007. 8 Obiettivo Generale Il POR FSE intende qualificare la capacità lavorativa della popolazione mediante specifici assi d'intervento, quali sistemi di formazione continua per sostenere e innalzare i livelli di apprendimento e conoscenza, migliore organizzazione e qualità del lavoro capace di favorire l'innovazione e la produttività, politiche e servizi per la competitività e l'imprenditorialità, aumento dell'efficienza e dell'efficacia delle istituzioni del mercato del lavoro, accesso più vantaggioso delle donne all'occupazione e riduzione delle disparità di genere, attuazione di politiche attive in grado di favorire l'occupazione, percorsi per il reinserimento dei soggetti svantaggiati, riforma dei sistemi di formazione e istruzione con particolare attenzione all'orientamento, creazione di reti tra Università, centri di ricerca e mondo produttivo con particolare attenzione alla ricerca ed all'innovazione. Priorità strategiche Gli assi in cui è articolato il POR FSE 2007-2013 Regione Piemonte sono sei e in obiettivi specifici come indicato nella tabella che segue. Come partecipare alle azioni del FSE? I partecipanti ai progetti del FSE possono essere di vario genere: amministrazioni pubbliche, ONG e il settore del volontariato,parti sociali attive nei campi dell'occupazione e dell'inclusione sociale (sindacati e organismi di rappresentanza…), imprese e altri soggetti interessati, associazioni di categoria. 8 Per scaricare il testo del POR FSE approvato http://extranet.regione.piemonte.it/fplavoro/centrorisorse/comitato_07_13/documentazione/documenti_cds.htm 17 OBIETTIVO GLOBALE ASSI I) ADATTABILITA' II) OCCUPABILITÀ % 25% OBIETTIVI SPECIFICI COMUNI a) Sviluppare sistemi di formazione continua e sostenere l'adattabilità dei lavoratori b) Favorire l'innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro c) Sviluppare politiche e servizi per l'anticipazione e gestione dei cambiamenti, promuovere la competitività e l'imprenditorialità 26% d) Aumentare l'efficienza, l'efficacia, la qualità e l'inclusività delle istituzioni del mercato del lavoro e) Attuare politiche del lavoro attive e preventive, con particolare attenzione all'integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, all'invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all'avvio di imprese f) Migliorare l’accesso delle donne all’occupazione e ridurre le disparità di genere 8% g) Sviluppare percorsi di integrazione e migliorare il (re)inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati per combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro QUALIFICARE POPOLAZIONE III) INCLUSIONE SOCIALE E LAVORO 34% IV) CAPITALE UMANO h) Elaborazione e introduzione delle riforme dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro per migliorarne l’integrazione e sviluppare l’occupabilità, con particolare attenzione all’orientamento i) Aumentare la partecipazione alle opportunità formative lungo tutto l’arco della vita e innalzare i livelli di apprendimento e conoscenza l) Creazione di reti tra università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell’innovazione V) TRANSNAZIONALITÀ E INTERREGIONALITÀ 3% m) Promuovere la realizzazione e lo sviluppo di iniziative e di reti su base interregionale e transnazionale, con particolare attenzione allo scambio delle buone pratiche VI) ASSISTENZA TECNICA 4% n) Migliorare l’efficacia e l’efficienza dei Programmi Operativi attraverso azioni e strumenti di supporto 18 Il Fondo sociale europeo si basa sui principi del cofinanziamento e della gestione condivisa. • Cofinanziamento significa che il sostegno economico dell'UE viene sempre fornito in concomitanza a una forma di finanziamento nazionale pubblico o privato. Il livello di intervento dell'UE dipende ovviamente dalla situazione esistente: a seconda di un certo numero di fattori socio-economici, infatti, il cofinanziamento può variare fra il 50% e l'85% del costo totale degli interventi. • Gestione condivisa significa invece che le linee guida per le azioni del FSE vengono stilate a livello europeo, mentre la loro attuazione viene gestita dalle pertinenti autorità nazionali o regionali in ciascuno Stato membro. Tali autorità definiscono i programmi operativi e in seguito selezionano e monitorano i progetti. Dotazione finanziaria di Fondi Strutturali e cofinanziamento nazionale assegnata alla Regione Piemonte – P.O.R. FSE Quota FSE comunitario €397.283.869,00 Contropartita nazionale €469.124.119,00 Contropartita regionale Totale contributo €141.444.458,00 €1 .007.852.446,00 39,42% 46,55% 14,03% 100% La governance del POR FSE Al fine di garantire l’efficace e corretta attuazione del Programma Operativo e il corretto funzionamento del sistema di gestione e controllo, sono individuate tre Autorità: l’Autorità di Gestione, l’Autorità di Certificazione e l’Autorità di Audit. Autorità di Gestione Regione Piemonte, Direzione “Formazione professionale – Lavoro” Via Magenta 12, 10128 Torino Posta elettronica: [email protected] Autorità di certificazione (AdC) Regione Piemonte, Direzione “Bilanci e finanze” Piazza Castello 165, 10100 Torino Posta elettronica: [email protected] Autorità di audit (AdA) Regione Piemonte, Struttura speciale “Controllo di gestione” Corso Bolzano 44, 10121 Torino Posta elettronica: [email protected] 19 Obiettivo “Cooperazione territoriale europea” L’obiettivo Cooperazione territoriale europea trae spunto dall'esperienza dell'iniziativa comunitaria Interreg, finalizzata a favorire un’integrazione armoniosa dell’Unione europea. Alla cooperazione, promossa a rango di obiettivo, viene pertanto assegnato un valore strategico, riconoscendo il suo contributo alla politica europea di coesione e di sviluppo regionale. Da qui deriva la necessità di comprendere le azioni di cooperazione all’interno del quadro complessivo dell’azione regionale. All’obiettivo “Cooperazione territoriale europea”, finanziato interamente dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), è riservato il 3,94 % dello stanziamento complessivo delle risorse, ovvero 13,2 miliardi di euro. L’obiettivo consiste nel promuovere uno sviluppo equilibrato e sostenibile delle macroregioni dell’Unione, sostenendo la cooperazione transfrontaliera e gli scambi delle buone pratiche. In particolare, si tratta di intensificare la cooperazione a tre livelli: - la cooperazione transfrontaliera, attraverso iniziative congiunte regionali e locali la cooperazione transnazionale, attraverso azioni volte allo sviluppo territoriale integrato la cooperazione interregionale, attraverso lo scambio di esperienze La cooperazione transfrontaliera interessa le regioni situate lungo i confini terrestri interni e talune frontiere terrestri esterne, nonché alcune regioni ai confini marittimi. Il territorio del Piemonte e in particolare la provincia di Cuneo è interessato dai seguenti programmi di Cooperazione territoriale: • ALCOTRA: cooperazione transfrontaliera Italia-Francia. • SPAZIO ALPINO: cooperazione transnazionale nel territorio interessato dall’arco alpino. • MED: cooperazione transnazionale fra paesi del Mediterraneo. • EUROPA CENTRALE: cooperazione transnazionale per lo sviluppo economico, ambientale e sociale dell’area dell’Europa Centrale. • INTERREG IV C: cooperazione interregionale tra autorità locali per lo scambio e il trasferimento di esperienze, strategie e strumenti che aumentano l’efficacia delle politiche di sviluppo regionale e contribuiscono alla modernizzazione economica. 20 Riassumendo il Piemonte può partecipare ai seguenti programmi: Programma di cooperazione Transfrontaliero Alcotra Italia-Francia http://www.interreg-alcotra.org/ - Aree eligibili per il Piemonte: Provincia di Torino Provincia di Cuneo - Zone NUTS III adiacenti. Provincia di Biella, Vercelli, Asti, Alessandria Cooperazione transfrontaliera Programma di cooperazione Transfrontaliero Alcotra Italia – Svizzera http://www.interreg-italiasvizzera.it/ Aree eligibili per il Piemonte: Provincia del VCO Provincia di Vercelli Provincia di Novara Provincia di Biella Programma Operativo Spazio Alpino Aree eligibili per il Piemonte: tutto il territorio regionale http://www.alpine-space.eu/global/eoi-uploads/ Cooperazione transnazionale Programma Operativo Europa Centrale http://www.central2013.eu/ Aree eligibili per il Piemonte: tutto il territorio regionale Programma Operativo MED Aree eligibili per il Piemonte: tutto il territorio regionale http://www.programmemed.eu/ Cooperazione interregionale Programma INTERREG IVC Aree eligibili per il Piemonte: tutto il territorio regionale http://www.interreg4c.net 21 Cooperazione transfrontaliera Obiettivo Realizzazione di attività economiche, sociali e ambientali transfrontaliere mediante strategie comuni di sviluppo territoriale sostenibile Aree tematiche (art. 6 Reg. FESR) - Imprenditorialità, sviluppo delle PMI, del turismo, della cultura e del commercio transfrontaliero - Protezione e gestione delle risorse naturali e culturali, prevenzione dei rischi naturali e tecnologici - Rafforzamento dei collegamenti tra le zone urbane e rurali - Migliore accesso alle reti e ai servizi di trasporto, informazione e comunicazione, ai sistemi e agli impianti transfrontalieri di approvvigionamento idrico ed energetico e di smaltimento dei rifiuti - Sviluppo della collaborazione, della capacità e dell'utilizzo congiunto di infrastrutture, in particolare in settori come la salute, la cultura, il turismo e l'istruzione Cooperazione giuridica e amministrativa, integrazione dei mercati del lavoro transfrontalieri, iniziative locali a favore dell'occupazione, la parità di genere e le pari opportunità, la formazione e l'inclusione sociale, uso condiviso di risorse umane e strutture destinate alla R&ST La Regione Piemonte ha avviato la nuova fase di programmazione nell'ambito dell'Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea - sezione transfrontaliera, periodo 2007-2013 predisponendo e trasmettendo all'Unione Europea, in accordo con le Amministrazioni partner di Programma, i Programmi Operativi relativi alle due aree di cooperazione transfrontaliera: il Programma ItaliaFrancia Alcotra e il Programma Italia-Svizzera. Il Programma operativo Italia-Francia Alcotra è stato approvato dalla Commissione Europea, con Decisione C(2007) 5716 del 29.11.2007. Il Programma operativo Italia-Svizzera è stato approvato dalla Commissione Europea, con Decisione C(2007) 6556 del 20.12.2007. 22 Programma Operativo Italia–Francia Alcotra 2007-2013 (Alpi Latine Cooperazione Transfrontaliera) Autorità di Gestione: Regione Piemonte (I) Lingue di programma: italiano e francese Dotazione finanziaria: € 199.583.127,00 di cui per l’Italia (58%) 116.559.488,00 euro (di cui FESR 87.419.616,00) per la Francia 83.023.639,00 euro (di cui FESR 62.267.729,00) La ripartizione all’interno della quota pubblica nazionale è così stabilita: per l’Italia 100% a carico dello Stato (delibera CIPE del 15/06/2007); per la Francia, 14.5% a carico dello Stato, 23.5% a carico dei Consigli Regionali, 58.5% a carico dei Consigli Generali e 3.5% a carico di altri pubblici. L’autofinanziamento pubblico/privato è stimato in base alle misure previste per ciascuno dei primi tre assi prioritari. OBIETTIVO GENERALE Migliorare la qualità della vita delle popolazioni e lo sviluppo sostenibile dei sistemi economici e territoriali transfrontalieri attraverso la cooperazione in ambito sociale, economico, ambientale e culturale. OBIETTIVI STRATEGICI - Favorire la competitività e lo sviluppo sostenibile dei sistemi produttivi transfrontalieri - Sviluppare strategie comuni per preservare e gestire la biodiversità, le risorse naturali e il paesaggio dello spazio transfrontaliero e per gestire i rischi naturali e tecnologici - Favorire l’attrattività dell’area migliorando i servizi e rafforzando l’identità delle comunità transfrontaliere - Accompagnare lo sviluppo di un’autentica cooperazione tra aree e soggetti della frontiera AREA GEOGRAFICA: Territori NUTS III (Province – Dipartimenti) confinanti ~45.000 km2): Per l’Italia (~27.000 km2): • Regione Autonoma Valle d’Aosta • Province di Torino e di Cuneo (Regione Piemonte) • Provincia di Imperia (Regione Liguria) 23 Per la Francia (~ 18.000 km2): • Dipartimenti Alta Savoia e Savoia (Regione Rodano-Alpi) • Dipartimenti Alte Alpi, Alpi di Alta Provenza, Alpi Marittime (Regione ProvenzaAlpi-Costa Azzurra) Territori NUTS III (Province – Dipartimenti) adiacenti: Per l’Italia: • Province di Biella, Vercelli, Asti, Alessandria (Regione Piemonte) • Provincia di Savona (Regione Liguria) Per la Francia • Dipartimenti Ain, Isère e Drôme (Regione Rodano-Alpi) • Dipartimenti Vaucluse e Var (Regione PACA) Territori NUTS III con capitali regionali: Lione, Marsiglia, Genova Paesi terzi: Svizzera e Principato di Monaco PRIORITÀ DI INTERVENTO E AZIONI La strategia del programma si concretizza attraverso tre Assi prioritari articolati in diverse misure d'attuazione. ASSI DI INTERVENTO MISURE DI ATTUAZIONE Misura 1.1 Sistemi Asse prioritario 1 – Sviluppo e produttivi innovazione Misura 1.2 Economie rurali Misura 1.3 Turismo Misura 2.1 Risorse del Asse prioritario 2 – Protezione territorio e gestione del territorio Misura 2.2 Prevenzione dei rischi Misura 3.1 Servizi sociosanitari Asse prioritario 3 – Qualità Misura 3.2 Trasporti della vita Misura 3.3 Cultura Misura 3.4 Istruzione, formazione e lavoro Asse prioritario 4 – Assistenza Misura 4.1 Assistenza tecnica, animazione e tecnica e comunicazione comunicazione Misura 4.2 Animazione TOTALE % IN EURO 30,5% 61.695.460,00 30,5% 61.695.460,00 33% 66.752.465,00 6% 9.439.742,00 100% 199.583.127,00 24 BENEFICIARI Enti pubblici, Camere di Commercio, Università ed Istituti scolastici, Organizzazioni di categoria, Enti gestori di aree protette, imprese, consorzi, operatori turistici, centri di ricerca, associazioni, organizzazioni non governative, enti ecclesiastici, istituzioni culturali, ecc. TIPOLOGIE DI INTERVENTI FINANZIABILI Progetti singoli: Si tratta dei progetti di cooperazione classici, presentati da due o più beneficiari, che riguardano un’area e tematica definita; sarà adottata una procedura a bando a sportello, con due scadenze annuali. Caratteristiche: • Una sola misura • Bando aperto • Durata: 2 anni • Soglia massima: € 1.500.000,00 • Territori: NUTS 3 transfrontalieri, adiacenti e flessibilità • Localizzazione capofila Progetti strategici: si tratta di progetti “pubblici” con un forte impatto sulle strategie di cooperazione; sono promossi dalle Amministrazioni corresponsabili (o i soggetti attuatori da essi delegati); riguardano un’ampia porzione del territorio eligibile; le tematiche, tipologie di azione e la relativa dotazione finanziaria sono definiti dal Comitato di Sorveglianza Caratteristiche • La responsabilità di individuare temi strategici spetta al livello politico e quindi al Comitato di Sorveglianza, che dà mandato all’Autorità di Gestione di istituire i comitati di pilotaggio dei progetti strategici • Il progetto strategico deve riferirsi a una specifica misura • La durata massima prevista è di tre anni • La procedura è a “regia pubblica” • Il CdS riserva il 20% delle risorse FESR al finanziamento dei progetti strategici, che avranno quindi un proprio budget e una procedura di selezione distinta Piani Integrati Transfrontalieri PIT: si tratta di una modalità innovativa di attuazione del programma per massimizzare l’efficacia degli interventi, strettamente coerenti e collegati tra di loro, convergenti verso un comune obiettivo o strategia di sviluppo transfrontaliero. Il PIT è un insieme di progetti di cooperazione che riguardano settori e temi diversi con un comune obiettivo dello sviluppo socio economico di un determinato territorio transfrontaliero; le procedure relative alla elaborazione, selezione e attuazione dei PIT sono contenute nella Guida di attuazione del Programma; il processo di elaborazione dei PIT e la successiva fase di attuazione dei PIT finanziati sono sostenuti da apposite forme di animazione, finanziate nell’ambito del Programma. Caratteristiche • Bando in 2 fasi: manifestazione d’interesse + definizione del PIT • Destinatari: per l’Italia: Province, Comunità montane, Parchi. per la Francia: Consigli generali, Enti pubblici di cooperazione intercomunale, Parchi • Durata: 3 anni • Numero max progetti singoli: 6 Progetti • Soglia massima per PIT: € 9 milioni • Coordinamento-coordinatore 25 • Territori: Il PIT deve riguardare di norma un territorio formato al massimo da tre unità territoriali (dipartimenti / province) contigue. CONTATTI Autorità di Gestione Regione Piemonte Direzione economia montana e foreste • Settore politiche comunitarie Corso Stati Uniti, 21 • 10128 TORINO Tel. +39 011 432 2692 / 4366 Segretariato Tecnico congiunto Tel. +33 (0)4 91 15 63 34 Il sito web del Programma: www.interreg-alcotra.org 26 Programma Operativo Alcotra Italia –Svizzera Autorità di gestione: Regione Lombardia (I) Lingue di programma: Italiano e Inglese Dotazione finanziaria: € 91.794.144,00 di cui FESR € 68.811.858,00 OBIETTIVO GENERALE Favorire i processi di integrazione tra i sistemi produttivi sfruttando la centralità geografica e la prossimità tra territori economicamente sviluppati al fine di garantire il rafforzamento del processo di cooperazione tra i due fronti. TERRITORI AMMISSIBILI: per l’Italia: - la Regione Autonoma della Valle d'Aosta; - le Province di Vercelli, Biella, Verbanio-Cusio-Ossola e Novara (Piemonte) - le Province di Varese, Como, Lecco e Sondrio (Lombardia) - la Provincia Autonoma di Bolzano; • per la Svizzera: - Cantoni Grigioni, Ticino e Vallese; Aree di flessibilità: Province di Torino ed Alessandria Province di Pavia, Milano, Bergamo e Brescia. • 27 PRIORITÀ DI INTERVENTO E AZIONI Assi prioritari ASSE 1 Ambiente e Territorio ASSE 2 Competitività ASSE 3 Qualità della vita ASSE 4 Assistenza tecnica Peso Obiettivi specifici finanziario % 25,2% 38,8% 38,8% 6% Coniugare lo sviluppo del territorio con la gestione sostenibile dell’ambiente Obiettivi operativi I. 1 Incentivare una gestione congiunta dei rischi naturali (geologici, idraulici e valanghivi) ed ambientali (ecologici) I. 2 Salvaguardare, gestire e valorizzare le risorse ambientali I. 3 Incentivare l’integrazione del comparto agroforestale e promuoverne l’innovazione e la sperimentazione congiunta II. 1 Sviluppare l’integrazione dell’area turistica transfrontaliera, promuovendo la creazione di un’immagine univoca e un Incentivare lo sviluppo sistema di offerta che valorizzi le peculiarità di una economia basata locali sull’innovazione e II. 2 Incentivare la cooperazione tra PMI sull’integrazione delle dei due versanti, promuovendo in risorse turistiche e delle particolare la cooperazione nell’ambito della reti e servizi di ricerca e dell’innovazione trasporto nelle aree II. 3 Migliorare reti e servizi nel settore transfrontaliere trasporti, promuovendo l’integrazione dell’area transfrontaliera, sia per il trasporto passeggeri che per il trasporto merci III. 1 Rafforzare l’identità comune attraverso la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale Incrementare la qualità III. 2 Rafforzare le iniziative integrate di della vita nell’area informazione e comunicazione ai cittadini e rafforzando i processi di incentivare una maggiore diffusione delle cooperazione in ambito Information and Communication Technology sociale e istituzionale e (ICT) valorizzando il III. 3 Promuovere una maggiore patrimonio culturale integrazione in ambito educativo, formativo e del mercato del lavoro III. 4 Rafforzare i processi di cooperazione in ambito sociale e istituzionale Garantire un miglioramento nei livelli di efficienza del processo di programmazione ed implementazione del PO e assicurare adeguati livelli di informazione e pubblicizzazione IV. I Facilitare i processi di implementazione del Programma operativo e ampliare la base di conoscenze per la gestione e la valutazione delle attività del Programma BENEFICIARI Enti pubblici, Camere di Commercio, Università ed Istituti scolastici, Organizzazioni di categoria, Enti gestori di aree protette, imprese, consorzi, operatori turistici, centri di ricerca, associazioni, organizzazioni non governative, enti ecclesiastici, istituzioni culturali, ecc. 28 TIPOLOGIE DI INTERVENTI FINANZIABILI Progetti ordinari: si tratta dei progetti di cooperazione classici, presentati da due o più beneficiari, che riguardano un’area e tematica definita; sarà adottata una procedura a bando a sportello, con due scadenze annuali; Progetti strategici: si tratta di iniziative con un forte impatto sulle strategie di cooperazione; sono promossi dalle Amministrazioni corresponsabili (o i soggetti attuatori da essi delegati); riguardano un’ampia porzione del territorio eligibile; le tematiche, tipologie di azione e la relativa dotazione finanziaria sono definiti dal Comitato di Sorveglianza; Piani Integrati Transfrontalieri PIT: si tratta di una modalità innovativa di attuazione del programma per massimizzare l’efficacia degli interventi, strettamente coerenti e collegati tra di loro, convergenti verso un comune obiettivo o strategia di sviluppo transfrontaliero. Il PIT è un insieme di progetti di cooperazione che riguardano settori e temi diversi con un comune obiettivo dello sviluppo socio economico di un determinato territorio transfrontaliero; le procedure relative alla elaborazione, selezione e attuazione dei PIT sono contenute nella Guida di attuazione del Programma; il processo di elaborazione dei PIT e la successiva fase di attuazione dei PIT finanziati sono sostenuti da apposite forme di animazione, finanziate nell’ambito del Programma. CONTATTI Autorità di Gestione / Segretariato tecnico congiunto Regione Lombardia Direzione Generale Giovani, Sport, Promozione Attività Turistica– UO Infrastrutture, Impianti e Cooperazione transfrontaliera Italia Svizzera. Indirizzo: Via Pola, 14 20124 Milano 29 Cooperazione transnazionale Obiettivo Contribuire allo sviluppo equilibrato ed alla competitività del territorio europeo. Aree tematiche (art. 6 Reg. FESR) • • • • Innovazione (creazione e sviluppo di reti scientifiche e tecnologiche e rafforzamento delle capacità regionali di R&ST e innovazione che contribuiscano direttamente allo sviluppo economico equilibrato delle zone transnazionali) Ambiente (attività di gestione delle risorse idriche, efficienza energetica, prevenzione dei rischi e protezione ambientale che presentino una chiara dimensione transnazionale) Accessibilità (attività intese a migliorare l'accesso e la qualità dei servizi di trasporto e telecomunicazioni che presentino una chiara dimensione transnazionale) Sviluppo urbano sostenibile (rafforzamento dello sviluppo policentrico a livello transnazionale, nazionale e regionale che presenti un chiaro impatto transnazionale) Europa Sud-Orientale Programmi Operativi Mediterraneo Spazio Alpino Europa Centrale 30 Programma operativo Mediterraneo 2007-2013 Autorità di Gestione: Conseil Régional Provence- Alpes-Côte d’Azur - Marseille (F) Lingue di programma: Inglese e Francese Dotazione finanziaria: 256.617.688,00 € (di cui FESR 193.191.331,00 €) Cofinanziamento: varia dal 75% FESR (Francia, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna) all’85% (Cipro, Malta, Slovenia). Per l’Italia, la quota di autofinanziamento dei partner è resa disponibile dal fondo di rotazione (25%). OBIETTIVO GENERALE Il Programma MED riguarda la cooperazione dell’intera area mediterranea, incorporando in un unico programma gli INTERREG IIIB MEDOCC e ARCHIMED della precedente programmazione. Tenendo conto dell’eccezionale patrimonio culturale di questa area e del suo ruolo di cerniera con i paesi extraeuropei che si affacciano sul Mediterraneo, il suo obiettivo generale è rendere l’intero spazio mediterraneo un territorio capace di confrontarsi con i competitor internazionali, al fine di assicurare crescita ed occupazione per le prossime generazioni, supportare la coesione territoriale ed intervenire attivamente per la salvaguardia dell’ambiente in una logica di sviluppo sostenibile. OBIETTIVI SPECIFICI 1. 2. 3. 4. Sviluppo delle capacità innovative Protezione dell’ambiente e promozione di uno sviluppo territoriale sostenibile Migliorare la mobilità e l'accessibilità dei territori Promozione di uno sviluppo policentrico ed integrato dello spazio mediterraneo TERRITORIO AMMISSIBILE Cipro: tutto il paese; Francia:Corsica, Languedoc-Roussillon, Provence-Alpes-Côte d’Azur, Rhône-Alpes; Grecia: tutto il paese; Italia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Umbria, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto; Malta: l’intero paese; Portogallo: Algarve, Alentejo; Slovenia: intero paese; Spagna: Andalusia, Aragona, Catalonia, Isole Baleari, Murcia, Valencia, Ceuta e Melilla; Regno-Unito: Gibilterra I Paesi Mediterranei IPA sono stati inviatati a partecipare. Croazia e Montenegro aderiscono con propri fondi IPA 31 PRIORITÀ DI INTERVENTO E AZIONI ASSI AZIONI Asse 1. Rafforzamento della capacità di innovazione 1.1. Diffusione di tecnologie innovative e knowhow 1.2. Cooperazione strategica tra gli attori dello sviluppo economico e le autorità pubbliche Asse 2. Protezione dell’ambiente e promozione di uno sviluppo territoriale sostenibile 2.1. Protezione e sviluppo delle risorse e del patrimonio naturale 2.2. Promozione delle energie rinnovabili e miglioramento dell’efficienza energetica 2.3. Prevenzione dei rischi i e della sicurezza marittimi 2.4. Prevenzione e lotta contro i rischi naturali Asse 3. Miglioramento della mobilità e l'accessibilità dei territori 3.1. Miglioramento dell’accessibilità e dei trasporti marittimi grazie alla multimodalità ed intermodalità 3.2. Sviluppo delle tecnologie dell’informazione per il miglioramento dell’accessibilità e della cooperazione territoriale Asse 4. Promozione di uno sviluppo policentrico ed integrato dello spazio mediterraneo 4.1 Coordinamento delle politiche di sviluppo e miglioramento della governance a livello territoriale 4.2 Promuovere l'identità culturale dei territori per rafforzare l'attrattività dello spazio Med BENEFICIARI Enti pubblici locali e regionali; Operatori economici ed istituzioni di ricerca; Università; aggregazioni di PMI; Organizzazioni non profit. MODALITA’, PROCEDURA E TIPOLOGIA DI PROGETTI Le risorse del programma verranno attribuite attraverso bandi. La procedura di selezione potrà avvenire secondo due modalità: two–step: i promotori presentano solo l’”idea progetto”. Successivamente per le sole “idee” valutate positivamente, i promotori saranno invitati a presentare la candidatura completa. Bandi aperti indirizzati a tutti i potenziali applicanti per la presentazione di progetti ilevanti per le priorità del programma Bandi ristretti con le seguenti caratteristiche: - focalizzati sulle specifiche priorità del programma - indirizzati a beneficiari ristretti - criteri di eleggibilità specifici riguardo al numero e il tipo di partner (o paese) e attività Progetti standard Progetti strategici: progetti di rilievo strategico per gli Stati Membri 32 CONTATTI Autorité de Gestion Direction Générale Adjointe des Relations Internationales et des Affaires Européennes Autorité Unique de Gestion MED Région Provence-Alpes-Côte d'Azur 27, Place Jules Guesde – 13481 MARSEILLE Cedex 20 Téléphone: +33 4 88 10 76 14 - Fax : +33 4 91 57 55 05 http://www.programmemed.eu [email protected] Segretariato tecnico congiunto • Indirizzo postale Région Provence-Alpes-Côte d'Azur 27, Place Jules Guesde – 13481 MARSEILLE Cedex 20 Tél: +33 4 91 57 52 96 (ou 5133) - Fax: +33 4 91 57 53 13 E-mail: [email protected] • Indirizzo fisico 14 Rue Sainte Barbe - 13002 MARSEILLE 33 Programma operativo Spazio Alpino 2007-2013 Autorità di Gestione: Land Sazburg (A) Lingua di programma: Inglese Dotazione finanziaria: 129.980.630,00 € (FESR 97.792.311,00 €) Cofinanziamento: 76% FESR con alcune variazioni tra le priorità + 24% nazionale (fondo di rotazione). Per l’Italia, la quota di autofinanziamento dei partner è interamente coperta dallo Stato. OBIETTIVO GENERALE L’obiettivo generale del Programma è di accrescere la competitività e attrattiva dell’area alpina in termini sostenibili, finanziando progetti transnazionali che sviluppano la coesione e lo sviluppo territoriale. Si intendono sviluppare azioni comuni in campi dove la cooperazione transnazionale porta un valore aggiunto. AREA GEOGRAFICA: TERRITORI AMMISSIBILI Il Programma coinvolge un territorio di 450.000 km2 e una popolazione di circa 70 milioni di abitanti. L’area comprende tutta la parte montana,integrata dalle circostanti zone collinari e di pianura. Gli stati interessati sono: - Austria, - Francia: solo Alsace e Franche Comté, Provence-Alpes-Cote d’Azur, Rhone-Alpes, - Germania, solo i distretti di Boberbayern, Schwabe, Tubingen, Freiburg, - Italia: solo Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto - Liechtenstein, - Slovenia - Svizzera 34 PRIORITÀ DI INTERVENTO E AZIONI ASSI TEMI 1. Competitività e attrattività dello Spazio Alpino Trasferimento tecnologico, poli di sviluppo, cluster, cooperazione tra ricerca e impresa, rafforzamento del ruolo delle città come motore di sviluppo, relazioni aree urbane e rurali, patrimonio culturale…. Multimodalità, logistica, mobilità sostenibile, gestione e razionalizzazione del traffico, ICT per migliorare l’accessibilità… Tutela e gestione delle risorse naturali e culturali, prevenzione dei rischi naturali e tecnologici, energie rinnovabili, efficienza energetica, cambiamenti climatici… 2. Accessibilità e Comunicazione 3. Ambiente e prevenzione dei rischi BENEFICIARI • • • • • • • • • • Regioni, Province, Comunità Montane, Comuni Agenzie di sviluppo locali, regionali o nazionali Centri di ricerca tecnologica e scientifica Università Istituti di ricerca ONG, Associazioni di imprese Camere di Commercio e Industria Associazioni di Categoria e artigiani Organizzazioni del turismo Organizzazioni pubbliche e private di associazioni delle imprese, in particolare PMI (es. reti di PMI, consorzi); Ass. ambientaliste. TIPOLOGIA DI PROGETTO E PROCEDURE La durata massima dei progetti è di 36 mesi. Le modalità di partecipazione ai bandi prevede 2 fasi (6 mesi): - presentazione di un documento (expression of interest) con le informazioni chiave del progetto: budget, attività principali e obiettivi, risultati attesi, descrizione del partenariato. La preselezione, che seguirà la valutazione tecnica, sarà effettuata da una Task Force nominata dal Comitato di Programma in cui saranno rappresentati tutti i paesi. - L’Autorità di Gestione fornisce i risultati della preselezione e i lead partner dei progetti individuati dovranno presentare una candidatura con tutta la documentazione richiesta. CONTATTI Autorità di Gestione Amt der Salzburger Landsregierung Abt. 15/01 – Sudtiroler Platz, 11 A – 5010 Salzburg (Austria) Tel +43 662 80423799 Fax +43 6628042 3808 http://www.salzburg.gv.at/themen/ey [email protected] 35 Punto contatto nazionale ITALIA C/o Regione Lombardia Via Sassetti 32/2 – Milano Tel. 02 6765 5292 fax 02 6765 6716 - E-mail: [email protected] 36 Programma Operativo Europa centrale 2007-2013 Autorità di Gestione: Città di Vienna (A) Lingua di programma: Inglese Dotazione finanziaria: 298.295.837,00 € (FESR 246.011.074,00 ) Cofinanziamento: varia dal 75% FESR (Austria, Germania e Italia) all’85% (Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Repubblica Slovacca e Slovenia) + 25% nazionale (fondo di rotazione) OBIETTIVO GENERALE Con la nuova programmazione 2007-2013 l’area del Programma INTERREG III B CADSES viene suddivisa in 2 aree: - Central Europe Programme (CENTRAL) - South East European Space (SEES). CENTRAL finanzia progetti di cooperazione transnazionale tra Stati dell’Europa centrale con l’obiettivo di rafforzare la coesione territoriale, promuovere l’integrazione interna e aumentare la competitività dell’Europa centrale. OBIETTIVI SPECIFICI Il programma persegue due obiettivi specifici: 1) migliorare la competitività dell’Europa centrale, rafforzando le strutture per l’innovazione e l’accessibilità; 2) favorire uno sviluppo equilibrato e sostenibile del territorio rafforzando la qualità dell’ambiente e sviluppando città e regioni attraenti nell’Europa centrale. TERRITORI AMMISSIBILI - Austria: l’intero paese - Repubblica Ceca: l’intero paese - Germania: Baden-Württemberg, Bayern, Berlin, Brandenburg, Mecklenburg - Vorpommern, Sachsen, Sachsen-Anhalt, Thüringen - Ungheria: l’intero paese - Italia: Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Provincia Autonoma Bolzano, Provincia Autonoma Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna - Polonia: l’intero paese - Repubblica Slovacca: l’intero paese - Slovenia: l’intero paese - Ucraina: Volyn, Lviv, Zakarpattia, Ivano-Frankivsk, Chernivtsi 37 PRIORITÀ DI INTERVENTO E AZIONI PRIORITÀ TEMI - Facilitare lo sviluppo dell’innovazione nell’Europa Centrale - Migliorare l’accessibilità dell’Europa Centrale - - Utilizzare l’ambiente in maniera responsabile - Migliorare la competitività e l’attrattività delle città e delle regioni - Promuovere condizioni di messa in rete per l’innovazione. Instaurare capacità per la diffusione e l’applicazione dell’innovazione. Favorire lo sviluppo della conoscenza. Aumentare l’interconnessione dell’Europa Centrale. Sviluppare la cooperazione nel campo della logistica e del trasporto multimodale. Promuovere una mobilità sostenibile e sicura. Promuovere tecnologie di comunicazione e soluzioni alternative per l’accessibilità. Sviluppare un ambiente di alta qualità attraverso la gestione e la protezione delle risorse e del patrimonio naturale. Ridurre l’impatto dei rischi naturali e causati dall’uomo. Sostenere l’uso dell’energia rinnovabile e aumentare l’efficienza energetica. Sostenere attività e tecnologie amiche della natura. Sviluppare strutture insediative policentriche e cooperazione territoriale. Indirizzare gli effetti territoriali del cambiamento demografico e sociale verso sviluppo urbano e regionale. Capitalizzare le risorse culturali per aumentare l’attrattività di città e regioni. BENEFICIARI Autorità pubbliche nazionali, regionali e locali, dipartimenti ed agenzie pubbliche che si occupano di sviluppo regionale, pianificazione territoriale, tecnologia ed innovazione, sviluppo urbano e rurale, trasporti, gestione dell’ambiente e dei rischi; enti pubblici equivalenti, istituzioni private TIPOLOGIE DI PROGETTO E PROCEDURE I progetti sono di due tipi: progetti strategici (ad es. mirati per area di intervento o target group); progetti standard. Tutti i progetti dovranno essere congiunti, con almeno tre partners (di cui due appartenenti agli Stati membri). È prevista la possibilità di selezione di progetti a due fasi: 1. I lead partner inviano al Segretariato Tecnico Congiunto una scheda sintetica contenente informazioni essenziali su partenariato, attività e budget. 2. Per i progetti selezionati viene presentato un dossier di candidatura completo. 38 CONTATTI Autorità di gestione City of Vienna Department for EU-Strategy and Economic Development (MA 27) Schlesinger Platz 2-4 1080 Vienna, Austria Sito http://www.central2013.eu Segretariato Tecnico Congiunto Museumsstrasse 3/A/IIIA - A-1070 Vienna Tel: +43 1 4000 76142 E-mail: [email protected] 39 Cooperazione Interregionale La cooperazione interregionale europea interessa i 27 Stati membri UE, la Norvegia e la Svizzera. Nell’Europa a 27 le regioni sono 268. E’ perciò evidente che la cooperazione interregionale sia una condizione fondamentale per un ruolo forte degli enti locali in Europa e per un efficace processo di costruzione europea. Per il periodo di programmazione 2007-2013, la cooperazione interregionale è prevista non solo nell'ambito del terzo obiettivo prioritario Cooperazione territoriale europea, ma anche sotto gli Obiettivi Convergenza e Competitività regionale e occupazione. I programmi di cooperazione interregionale devono concentrarsi sulle priorità dell'agenda per la crescita e l'occupazione, vale a dire: - innovazione, - piccole e medie imprese e imprenditoria, - ambiente - prevenzione dei rischi. Inoltre, essi promuovono gli scambi di esperienze e di buone pratiche in materia di sviluppo urbano e di modernizzazione dei servizi pubblici (tra cui l'uso delle Tlc nelle strutture sanitarie e nella pubblica amministrazione). Il Programma Operativo è stato approvato dalla Commissione Europea con decisione numero C(2007)4222 dell'11 settembre 2007. 40 Programma Operativo Interreg IV C 2007-2013 Autorità di gestione: Conseil Régional NordPas de Calais (Francia) Lingua di programma: Inglese, Francese Dotazione finanziaria: 405,094,936,00 € di cui FESR € 321.321.762,00 Cofinanziamento: 75% - 85% FESR + 25% nazionale (a carico del Fondo di Rotazione per l’Italia) FESR: 75% (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Spagna, Svezia, Regno Unito) FESR: 85% (Bulgaria, Repubblica Ceca, Cipro, Estonia, Grecia, Ungheria, Lituania, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia) Fondi Nazionali Norvegia e Svizzera: 50% OBIETTIVO GENERALE Il Programma INTERREG IV C, che si fonda sull’esperienza della cooperazione interregionale 20002006 finanziata da Interreg III C, si concentra sulle priorità che riflettono la strategia di Lisbona e di Göteborg: innovazione, PMI, ambiente, prevenzione dei rischi. L’obiettivo del programma è migliorare e aumentare, attraverso la cooperazione interregionale, l’efficacia delle politiche di sviluppo regionale e contribuire alla modernizzazione economica sostenendo la cooperazione tra autorità regionali e locali attraverso lo scambio e il trasferimento di esperienze e lo sviluppo di strategie e strumenti comuni. AREA GEOGRAFICA: TERRITORI AMMISSIBILI Tutti gli Stati Membri dell’Unione europea (UE 27) + Norvegia e Svizzera 41 PRIORITÀ DI INTERVENTO E AZIONI PRIORITÀ Priorità 1: Innovazione ed economia della conoscenza Priorità 2: Ambiente e prevenzione dei rischi TEMI - - Innovazione, Ricerca e Sviluppo tecnologico Imprenditorialità, PMI Società dell’informazione Occupazione, capitale umano e formazione Rischi naturali e tecnologici Gestione delle acque Prevenzione e Gestione dei rifiuti Biodiversitá e conservazione del patrimonio naturale Energia e trasporto sostenibile Patrimonio culturale Priorità 3: Assistenza tecnica BENEFICIARI Autorità pubbliche regionali e locali, enti pubblici equivalenti, in particolare: Agenzie di sviluppo regionale, Università, Centri di ricerca e Istituti di formazione superiore, Parchi Scientifici e Tecnologici, Incubatori d’impresa, Centri per l’Innovazione, Organizzazioni di rappresentanza e supporto alle imprese (PMI), Agenzie di protezione dell’ambiente, Protezione civile, Autorità per il Trasporto Pubblico, Enti di protezione del patrimonio culturale e del paesaggio, Enti per il Turismo. Gli enti privati possono partecipare ai progetti, ma senza beneficiare del contributo FESR, quindi a proprie spese. TIPOLOGIE DI PROGETTO E PROCEDURE Le risorse del programma verranno attribuite attraverso bandi. Procedura a due fasi: raccolta a seguito della pubblicazione del bando, di “idee progettuali” successivamente chiamata a presentare proposte progettuali complete delle sole “idee progettuali” valutate positivamente. Sono previsti due tipi di intervento/progetti: Tipo 1: Progetti ad Iniziativa Regionale Sono i ‘classici’ progetti di cooperazione interregionale, si differenziano fra di loro per l’intensità della cooperazione prevista e il numero di partner che intervengono. L’approccio è bottom up: il capofila compila e presenta la domanda di candidatura. Durata: 36 mesi - Contributo FESR (per l’Italia max 75%): da 500.000 a 5 milioni di Euro. Tipo 2: Progetti di Capitalizzazione inclusa l’opzione “Fast Track” I ‘progetti di Capitalizzazione’ sono progetti di cooperazione interregionale il cui obiettivo specifico è il trasferimento di buone pratiche all’interno dei principali programmi UE. Si parte già da una base assodata di risultati, strumenti, approcci, conoscenze e competenze acquisiti. Il know how deve essere dimostrato nella candidatura. L’approccio è top down: sulla base dei piani di azione redatti, la Commissione invita le Regioni a presentare domanda per la creazione di reti (Fast Track networks). I progetti vengono approvati sulla base di criteri prestabiliti e otterranno un supporto della Commissione europea durante lo svolgimento. Questa opzione prevede obbligatoriamente la partecipazione di Autorità di 42 Programma degli obiettivi Convergenza e Competitività; risulta inoltre essenziale l’introduzione delle best practice in programmi rientranti nei detti obiettivi. Regioni per il Cambiamento Economico (RCE) L’iniziativa RCE promuove misure di collaborazione tra attori regionali e locali per rafforzare la convergenza tra la politica di coesione europea e la realizzazione degli obiettivi inseriti all’interno dell’agenda di Lisbona. Lanciata nel 2006, opererà all’interno di INTERREG IVC e URBACT, introducendo novità quali: - l’identificazione dei temi prioritari per le azioni di modernizzazione economica; - un “ponte a due vie” tra lo sviluppo tematico e i programmi operativi della politica regionale europea degli obiettivi Convergenza, Competitività e Occupazione e introducendo il miglioramento della comunicazione. L’iniziativa RCE valorizza tematiche di sviluppo economico che rientrano nelle Priorità 1 e 2. Inoltre, 11 dei 30 temi rientrano nella categoria dei progetti ad opzione accelerata. In questo caso, la Commissione assumerà la responsabilità delle reti nate su questi temi e fornirà sostegno aggiuntivo in termini di consulenza e gestione. CONTATTI Autorità di gestione: Conseil Régional Nord – Pas de Calais Hôtel de Région, 59555 Lille Cedex (France) Sito internet www.interreg4c.net Per l’Italia: [email protected] Segretariato Tecnico Congiunto per l’intera Europa: “Joint Technical Secretariat” con sede a Lille. 24 boulevard Carnot -3rd floor 59000 Lille - FRANCE Tel: +33 328 38 11 11 Fax: +33 328 38 11 15 Email :[email protected] 43 Altri programmi interregionali Per completare il quadro dei programmi interregionali, si segnalano i programmi trasversali a beneficio dei programmi di cooperazione e della politica di coesione in genere: URBACT II Lo scopo generale del programma è migliorare l'efficacia delle politiche di sviluppo urbano integrato e sostenibile in Europa nel contesto della strategia di Lisbona e Gotenborg, attraverso i seguenti obiettivi specifici: a) Agevolare lo scambio di esperienze e gli apprendimenti tra i "policy makers" e i professionisti delle città e tra autorità locali e regionali nel quadro dello sviluppo urbano sostenibile b) disseminare le esperienze e le buone pratiche identificate e assicurare il trasferimento di "knowhow" nel settore dello sviluppo urbano sostenibile c) fornire assistenza ai "policy makers" e ai professionisti nelle città e ai managers dei programmi operativi nell'ambito degli obiettivi Convergenza e Competitività e Occupazione. Per ulteriori informazioni: http://urbact.eu/towards-urbact-2.html INTERACT II: finanzia ricerche, studi, elaborazione di strumenti finalizzati a migliorare l’attuazione dei programmi di Cooperazione territoriale europea Miglioramento ed armonizzazione di strumenti e procedure di gestione dei programmi dell’Obiettivo cooperazione territoriale europea (seminari, interventi formativi, pubblicazioni, database, modelli di procedure e documenti per migliorare la gestione dei programmi di cooperazione) Per ulteriori informazioni http://www.interact-eu.net ESPON 2013 (European Spatial Planning Observation Network – Rete di Osservazione Permanente della Pianificazione Territoriale Europea), partito nella programmazione 2000-2006, imposta un sistema permanente di monitoraggio che ha come obiettivo principale quello di attivare ricerche applicate e studi sulle trasformazioni del territorio europeo a supporto delle politiche di sviluppo. Scopo principale di ESPON 2013, è quello di fornire elementi che orientino nella scelta delle politiche che rafforzano la coesione territoriale e favoriscono uno sviluppo armonioso del territorio europeo. Le cinque priorità del Programma Operativo prevedono attività di ricerca, di analisi mirate e di sensibilizzazione sui principali temi dello sviluppo territoriale, competitività e coesione compreso il sostegno scientifico agli interventi dei Fondi strutturali. ESPON 2013 prevede la cooperazione con altri programmi per la creazione di reti di cooperazione interregionale. Per ulteriori informazioni http://www.espon.eu/ 44 Bibliografia Sito Sito Sito Sito Sito Sito Sito Sito Sito Sito Sito DG Regio http://ec.europa.eu/regional_policy/index_it.htm Regione Piemonte http://www.regione.piemonte.it/industria/fondi_07_13/ programma Mediterraneo: http://www.programmemed.eu/ programma Spazio Alpino: www.alpine-space.eu programma Europa Centrale: www.central2013.eu programma Interreg IV C: www.interreg4c.net programma Alcotra www.interreg-alcotra.org programma 2000-2006: www.interreg3c.net programma Urbact: http://urbact.eu programma Interact II: http://www.interact-eu.net programma Espon 2013: http://www.espon.eu/ 45