064 armi lunghe

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064 armi lunghe
ARMI LUNGHE
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Smith & Wesson M&P 15-22 cal. 22LR
Smith & Wesson
M&P 15-22 cal. 22LR
L’ammazzabarattoli
Divertimento assicurato con questa carabina cal. 22 LR prodotta dalla casa di
Springfield sull’impostazione dell’AR 15. Prodotta interamente in polimero (a
parte piccoli particolari solo canna ed otturatore sono in acciaio) si fa notare per
maneggevolezza, precisione e per il prezzo realmente contenuto. Adatta al tiro
informale, sfoggia una buona precisione grazie alla canna di elevato diametro.
O
ggi, preda dalle febbre
viveva, se eri tanto fortunato, cind’oltreoceano alimenquant’anni, ragazzi lo si diventava
tata anche dal grande
presto, intorno ai dieci. Che cosa
e duraturo successo
c’è meglio che assecondare le
del “Black Rifle”, ci viene naturale
aspirazioni e le bighellonerie di un
pensare che il cosiddetto “plinragazzino che dargli in mano un
king”, ovvero il tiro a bersagli infucile a bassa potenza e affidargli
formali come barattoli, bottiglie
il compito di cacciare i nocivi?
e qualsivoglia altro oggetto facilPensateci: prendete un ragazzimente spendibile, con carabine
no, dategli un fuciletto e dei picdi piccolo calibro, sia una invencoli e furtivi bersagli da sparare a
zione americana, con le sue radici
vista e potrete realmente vedere
storiche all’epopea del servaggio
la gioia nei suoi occhi. Per tutto il
La manetta di armamento, simile a giorno non lo avrete più tra i piedi
West, ovvero alla seconda metà
dell’Ottocento ed anche ai pri- quella dell’M 16 - M4, è in plastica, con ed all’imbrunire dovrete chiamare
mi anni del Novecento. Le cose gancio in metallo
il suo nome tante volte per farlo
tuttavia non stanno proprio così:
rientrare a casa... Personalmente
datemi l’opportunità di fare un piccolo inciso spero cuho dei carissimi ricordi del permesso di mio padre ad
rioso pur parlando di una semplice carabina sportiva in
usare, a partire dal dodicesimo anno di età, la Diana
calibro 22 LR, argomento tutt’altro che entusiasmante.
ad aria compressa per allenarmi alla caccia sparando
...Pensiamo erroneamente che il “plinking” sia nato
“ai picetti”, come si chiamano dalle mie parti i piccoli
negli Stati Uniti nella seconda metà dell’Ottocento, ma
passeracei che allietano la vita del bosco. Erano altri
nel Regno Unito, già a partire dal secolo XVIII, venivatempi, di “picetti” ce n’erano tantissimi (si catturavano prodotte armi destinate al tiro informale, destinano anche con il vischio), tanto è vero che i miei amici
te ai ragazzi: erano di dimensioni più piccole di quelle
ed io li sparavamo dietro casa, in mezzo agli orti della
normali ed avevano anche un nome, ovvero venivano
periferia urbana. Oggi ho un bel pò di capelli bianchi, di
genericamente definite “rook rifles”, ovvero “fucili da
“picetti” manco l’ombra, ma la mia passione venatoria
corvi”. Anche un produttore serio e prestigioso come
è nata proprio quando avevo dodici anni ed un padre
Holland & Holland, nella seconda metà dell’Ottocento,
che mi ha permesso di possedere una carabina ad aria
produsse armi di questo genere, segno che erano ben
compressa. Mio nonno, a sua volta, lo aveva spronato
diffuse, almeno nel Regno Unito. Nel 1700, periodo in
da bambino alla caccia agli uccelletti, ricordandosi che
cui iniziarono ad apparire armi del genere, quando si
mio bisnonno aveva fatto lo stesso con lui.
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Il lato destro della Smith & Wesson M&P15-22. Tutte le parti esterne, tranne la canna, sono in materiale
plastico
Il mirino è a palo, montato su una base facilmente
separabile dall’arma
La finestra di espulsione. Notare l’otturatore in acciaio
inossidabile. Il funzionamento è ovviamente a massa, considerata la scarsa potenza della munizione usata
Insomma, in Italia, così come negli altri paesi d’Europa, era normale affidare armi anche ai ragazzini. Per
cui lasciatemi sfatare un mito: il “plinking” è nato nel
Vecchio Continente, non negli USA. Tuttavia, negli Stati
Uniti, complici anche gli ampi spazi e la grande diffusione delle classi rurali, il “plinking” da sempre è estremamente diffuso, mentre, almeno fino agli inizi del secolo
scorso, in Europa era destinato solo ai figli dei ricchi.
Sono gli americani che hanno interpretato al meglio
l’arma da “plinking”, invadendo il mercato con prodotti
economici.
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Grazie ai comandi ben cogegnati è possibile effetturate con facilità gli aggiustamenti in elevazione e
derivazione
Ecco, secondo me, la filosofia che sta alla base di questa
bella carabinetta prodotta da Smith & Wesson: reinterpretare il concetto dell’arma da “plinking” e adattarlo
alle odierne aspettative del pubblico, che vuole un’arma dall’aspetto marziale, con una linea moderna (che
per inciso moderna non lo è per nulla, visto che l’M 16
è nato alla fine degli anni Cinquanta) che oggi continua
ad andare per la maggiore e dotata, caratteristica fondamentale, di un funzionamento affidabile.
E queste caratteristiche sono tutte presenti nella Smith
& Wesson Military & Police 15-22, arma oggetto della
Smith & Wesson M&P 15-22 cal. 22LR
Il lato sinistro dell’arma: notare l’estesa presenza di
rotaie tipo Picatinny, che permettono di montare una
marea di accessori su questa divertente carabina da
plinkig
La diottra di mira è regolabile nei due sensi: sono
presenti due posizioni: per il tiro mirato a 50 metri e
per il tiro combat
L’impugnatura a pistola, efficacemente zigrinata, è
di disegno identico a quella dell’M 4
I comandi della sicura e la leva dell’hold open sono uguali a quelli delle armi che funzionano su piattaforma M 16
nostra prova, che soddisfa pienamente i requisiti appena elencati.
Concettualmente la M&P 15-22 è molto simile a un
fucile M-4, tuttavia in calibro 22LR, con la stessa linea
aggressiva, la medesima disposizione dei comandi e la
stessa ergonomia: la casa produttrice lo considera un
“trainer”, ovvero un’arma da addestramento, poiché in
tutto per tutto, tranne ovviamente il calibro ed i materiali impiegati, ricalca in pieno il fucile d’assalto M4 attualmente in dotazione non solo all’US Army, ma anche
a quasi tutte le forze di polizia degli States.
Tuttavia non credo che una carabina 22 LR su impostazione M 16 sia propedeutica all’uso di un’arma in 223.
Quest’ultima, infatti, ha un rinculo ed una gestibilità eccellenti, per cui, se stesse a me programmare l’addestramento di reclute a questo sistema d’arma, inizierei direttamente dal calibro 223, da subito facilmente gestibile.
Tuttavia credo che la M&P 15-22 sia, per noi comuni
cittadini, un prodotto eccellente, poiché fornisce la
possibilità di potersi divertire a poco prezzo con un’arma che ricalca in pieno l’impostazione di tiro ed i vari
comandi del “balck rifle”. Ed il “feeling” che si percepi-
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1. Le munizioni impiegate nella nostra
prova. La carabina ha mostrato
gradire cartucce ad alta potenza
2. Il calciolo è bloccato in posizione
massima
3. Le scritte sul fusto sono ben eseguite ed il “feeling” è quello di un’arma in calibro 223
4. La canna è di grande diametro ed
assorbe molto efficacemente il calore delle cartucce sparate in rapida successione
2
3
4
sce imbracciando la 15-22 è molto simile a quello di un
223. Un muletto per macinare centinaia e centinaia di
colpi, il tutto veramente a “low budget”.
Per noi in Italia l’utilizzo di questa bella carabinetta
come arma da affidare ai ragazzi è precluso dalle normative (oltre che dall’attuale morale pubblica), ma
credo che poche armi sappiano esprimere lo spirito
dell’arma da plinking come questa Smith & Wesson.
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Esteriormente è fatta bene anche se, permettetemelo,
ci vuole poco sforzo, poiché tutto quello che si vede,
tranne la canna, il grilletto, la manetta di armamento,
hold open, pulsante di sgancio del caricatore e otturatore è di plastica (e non è che ci voglia molto a realizzare un buono stampo), tuttavia le qualità essenziali ci
sono tutte: la canna è di elevato spessore e si surriscalda poco, l’affidabilità è ottima (abbiamo registrato tre
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inceppamenti su 450 cartucce esplose, valore eccellente per una carabina semiautomatica in calibro 22), la
precisione eccellente nonostante i limiti delle mire di
serie, costituite da mirino a palo e diottra e due posizioni (come nel “black rifle”). Ovviamente, trattandosi di
un prodotto attuale in grado di soddisfare pienamente i
moderni criteri di impiego e versatilità, offre innumerevoli possibilità di variare il sistema di mira, poiché tacca
e mirino sono amovibili e possono essere sostituiti con
“punti rossi” o cannocchiali a basso ingrandimento. Le
rotaie Picatinny, in linea con le attuali folli tendenze, si
sprecano: le troviamo sopra, sotto e sui due lati, per
cui la possibilità di montare accessori è infinita, a mio
avviso ben oltre il necessario.
Il funzionamento, come ovvio visto la debolezza del calibro, è a chiusura labile ed il caricatore a banana è, a
termini di ormai abrogato catalogo, bloccato a soli cinque colpi, fatto che penalizza, e di moltissimo, le potenzialità di divertimento con questa carabina.
Tutte questioni, comunque, rimesse in gioco dall’abolizione del Catalogo ma da rimandare al futuro, quando
la posizione di armi come questa, come già detto catalogata a suo tempo come sportiva e con caricatore da
soli cinque colpi, saranno chiarite dalla necessaria normativa che deve al più presto far luce sui tanti aspetti
che derivano dall’abolizione del Catalogo Nazionale.
Ho riflettuto e ho deciso di risparmiavi la descrizione
tecnica dell’arma: nei comandi è come l’M 16 ed i suoi
derivati, la chiusura, come già detto, è a massa (chiusura labile), buonissima la precisione (complice la canna
di elevato spessore) e l’affidabilità eccellente vista la
tipologia dell’arma. Su 450 colpi sparati i migliori risultati (anche come precisione) li abbiamo ottenuti con le
CCI Stinger da 32 grani, ruspanti al punto da non creare
mai inceppamenti. Senza inceppamenti è andata via
anche una scatola da 50 di Laser della Winchester, ed
una da 100 di CCI Mini Mag da 40 grani. Con le RWS Sub
Sonic HP da 40 grani si sono invece registrati gli unici
tre “stove pipe” della prova (l’otturatore non è andato
abbastanza indietro per espellere il bossolo bloccando
l’alimentazione). Insomma, questa carabina gradisce
di più le munizioni ad alta velocità. Al di là di queste
considerazioni operative, però niente di rilevante dal
punto di vista meccanico, il che, badate bene, non è un
difetto, semmai un pregio visto che il sistema di chiusura a massa sulle carabine anulari funziona da più di un
secolo senza sostanziali o necessarie innovazioni.
Scheda tecnica
Produttore: Smith & Wesson – Springfield, Massachusets (USA)
www.smith-wesson.com
Importatore: Bignami Spa – Via Lahn, 1 – 39040 Ora (BZ) www.
bignami.it
Modello: Military & Police 15-22
Tipologia: carabina semiautomatica
Calibro: 22 LR
Sistema di Funzionamento: chiusura labile
Alimentazione: serbatoio caricatore amovibile bifilare, capacità 5
cartucce
Congegni di Mira: tacca di mira e mirino su base picatinny
Lunghezza Canna: 400 mm, rigatura a 5 principi destrorsi
Lunghezza Totale: 840 mm
Peso: 2250 gr
Materiali: fusto in Zytel, canna e carrello in acciaio inossidabile
Numero catalogo: 18216
Prezzo: circa 400 Euro
Conclusioni
La Smith & Wesson Military & Police 15-22 è realmente
una bella carabinetta per il tiro informale, un prodotto che certamente non mancherà di piacere anche agli
appassionati italiani, affascinati da tutto ciò che assomiglia ad un “black rifle”.
In più ha un prezzo realmente contenuto, fattore da
non sottovalutare in questi tempi di crisi nera, e con
l’equivalente di quello che costa una pizza con una birra
media si spara per mezzo pomeriggio...
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