Criteri fisiologici di allenamento specifico nelle

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Criteri fisiologici di allenamento specifico nelle
N° 2 - 2001
Marzo/Aprile
Spedizione in abb. post. art. 2 comma 20/C legge 665/96 - Filiale di Roma
L’UEFA DI NUOVO A COVERCIANO
11 - 15 Giugno 2001
WE CARE ABOUT FOOTBALL
11TH UEFA
COURSE FOR COACH EDUCATORS
11 - 15 June 2001
Federazione Italiana Giuoco Calcio - Settore Tecnico
Coverciano, Italy
SOMMARIO
EDITORIALE
di Mario Valitutti
4
CENTRO STUDI
E RICERCHE
I VIVAI CALCISTICI EUROPEI
di Paolo Piani
5
CENTRO STUDI
E RICERCHE
FULVIO BERNARDINI
IL “DOTTORE”
di Pierre Lanfranchi
9
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
ESPERIENZE SULL’ELETTROSTIMOLAZIONE
METODI APPLICATI AL CALCIO
di Giorgio D’Urbano
13
FONDAZIONE
«MUSEO DEL CALCIO»
QUANDO L’ALLENATORE
É IN CAMPO
di Luigi “Cina” Bonizzoni
23
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
LA SUPERIORITÀ NUMERICA
NELLA FASE DI POSSESSO PALLA
di Attilio Tesser
25
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
CRITERI FISIOLOGICI DI ALLENAMENTO
SPECIFICO NELLE ATTIVITÀ A SFORZO
INTERMITTENTE (CALCIO A 5)
di Filippo Cannavacciuolo
Fausto Cannavacciuolo
Giulio Del Gusto
38
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
AIMÉ JACQUET:
“É SEMPRE L’ALLENATORE
LA FIGURA PRINCIPALE DEL CALCIO”
di Marco Viani
45
SETTORE
GIOVANILE
IL CALCIO ALL’INIZIO DEL
3° MILLENNIO
PENSIERI IN LIBERTÀ
di Piero Carnacina
49
Le opinioni espresse negli
articoli firmati non riflettono necessariamente l’opinione ufficiale del Settore
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inviato non sarà restituito.
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00159 ROMA
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- legge 28/12/1995 n.549 Roma
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Firenze, del 20 maggio 1968 n.1911
Finito di stampare nel maggio 2001
Per richiedere copie arretrate del Notiziario inviare una richiesta scritta indirizzata a:
F.I.G.C. Settore Tecnico Via G. D’Annunzio 138, 50135 Firenze. Non saranno accettate richieste effettuate per telefono.
3
EDITORIALE
EDITORIALE
el Notiziario del maggio-giugno 1999 - dopo aver ribadito l’esigenza di un co-
N
stante aggiornamento dei corsi allenatori per renderli adeguati alle esigenze di
un calcio globalizzato ed in costante evoluzione – ricordavamo come in questo
contesto si collocassero l’ottavo e il nono “Course For Coach Educators” svolti a Coverciano nel giugno e nel novembre 1999 a cui hanno partecipato i delegati delle 51 federazioni
aderenti all’UEFA. Ai lavori parteciparono Gerhard Aigner (Chief Executive Office) Angel
Maria Villar Llona (Pres.Federcalcio spagnola) Michel D’Oooghe (Pres. Federcalcio belga)
Andy Roxburg (Direttore Tecnico dell’UEFA). Confermando, da un lato il fascino dei luoghi e
dall’altro il riconoscimento di Coverciano quale antesignano delle scuole allenatori europee,
dall’11 al 15 giugno si terrà sempre a Coverciano l’undicesimo Corso “For Coach Educators”
che vedrà la presenza di novanta partecipanti.
Il “leitmotiv” del prossimo Corso, organizzato come i precedenti dal Direttore Tecnico
UEFA Andy Roxburg, sarà “the art of football” con una particolare attenzione alla “arte del
portiere”. Fra i relatori ricordiamo i nostri Marcello Lippi e Alberto Zaccheroni. Viene così ribadita la centralità di Coverciano quale sede privilegiata di iniziative dell’UEFA e della FIFA
e nel contempo, visto il tema del Corso, una singolare coincidenza con i programmi del Settore Tecnico che ha posto particolare attenzione alla dimensione culturale del calcio.
In questa ottica si colloca l’incontro del 4 giugno con Antonello Venditti al quale è stato
conferito un particolare riconoscimento per il modo in cui rappresenta nelle proprie creazioni musicali e nel suo stile di vita un messaggio positivo del calcio come fenomeno sociale e di cultura.
Infine riteniamo utile segnalare che il nostro sito internet (www.settoretecnico.figc.it) si
arricchisce rapidamente di nuovi contenuti che trovano riconoscimento nei media: vedi recente indagine sui vivai calcistici europei che vede l’Atalanta al primo posto in Italia e al sesto posto in Europa.
Mario Valitutti
CENTRO STUDI
E RICERCHE
RICERCA
I VIVAI CALCISTICI EUROPEI
di Paolo Piani*
I
l recente accordo raggiunto lo
dai club, in particolare quelli piccoli, at-
club dovrà versare un indennizzo pari a
scorso 5 marzo fra Fifa ed
traverso un meccanismo di solidarietà
quanto avrebbe dovuto spendere nel cor-
Unione Europea per riformare
che ridistribuisce una percentuale signifi-
so degli anni per trovarsi lo stesso gioca-
il sistema dei trasferimenti in-
cativa della cifra di trasferimento a tutti i
tore formato.
ternazionali ha, di fatto, an-
club (anche dilettantistici) in cui il gioca-
Date queste considerazioni abbiamo con-
nullato la procedura d’infra-
tore – a partire dai 12 anni di età – si è
dotto una ricerca fra i club della massima
zione (procedura per l’appli-
formato. Inoltre anche per i trasferimenti
divisione di Francia, Germania, Inghilterra,
cazione delle norme per la concorrenza)
dopo i 23 anni una percentuale dell’e-
Italia e Spagna per verificare la provenien-
aperta dalla Commissione Europea (Dire-
ventuale indennizzo pagato al club di
za calcistica dei giocatori in rosa (parlia-
zione Generale della Concorrenza) nei con-
provenienza dovrà essere distribuito a
mo, ovviamente, del campionato in corso
fronti della Fifa. Il procedimento aveva per
tutti i club coinvolti nella formazione ed
2000-01).
oggetto il regolamento Fifa in materia di
educazione del giovane.
Riportiamo nella TAVOLA 1 la classifica
trasferimenti che - limitando i diritti dei cal-
Vista l’impossibilità di calcolare l’effettivo
complessiva dove per ogni singolo club ab-
ciatori, ritenuti lavoratori dipendenti - era in
costo di formazione sostenuto per ogni
biamo elencato numero e nomi dei gioca-
contrasto con le norme del Trattato CEE di-
singolo calciatore sono previsti indici me-
tori cresciuti nel rispettivo settore giovanile.
sciplinanti la concorrenza (art. 81 e 82).
di di formazione con i club divisi in 4 cate-
Ai primi due posti in questa particolare
Dopo oltre due anni di proposte e contro-
goria a seconda dei loro investimenti fi-
classifica abbiamo le due nobili del calcio
proposte questo accordo – che sarà ap-
nanziari nella formazione dei calciatori.
provato dal congresso straordinario della
Deve ancora essere fissato invece l’am-
Fifa in programma il prossimo 7 luglio a
montare necessario per “formare” un cal-
Buenos Aires – ha posto fine a una lunga
ciatore in ognuna di queste categorie per
“querelle” che rischiava seriamente di
un anno (ovvero, costi sostenuti per la for-
compromettere l’equilibrio finanziario e
mazione di un calciatore moltiplicati per
sportivo dei club calcistici.
un valore medio detto PLAYER FACTOR). Il
Tralasciando in questa sede gli altri impor-
“player factor” è il rapporto tra il numero
tantissimi punti dell’accordo vogliamo qui
di calciatori formati e il numero di calcia-
sottolineare e porre in evidenza le parti ri-
tori professionisti. La Fifa e la Uefa stabili-
guardanti la tutela dei settori giovanili. Al-
ranno e quantificheranno i fattori come la
la fine tutte le controparti coinvolte sono
categorizzazione 2 e il “player factor” 3,
state concordi nel porre dei principi di sal-
sulla base dei dati e delle conoscenze dis-
vaguardia a favore dei club che più inve-
ponibili in merito (Allegato 1 ai “Principi
stono nei vivai calcistici.
per la modifica delle regole della FIFA ri-
Per tutti gli under 23 si è creato un siste-
guardanti il trasferimento internazionale
ma di indennizzi di formazione che inco-
dei giocatori, punti 6.1 e 6.2).
raggia e ricompensa il lavoro compiuto
Il principio base è quello che un nuovo
1
1 - L’accordo preliminarmente sancisce che tutti i giocatori a fine contratto sono liberi di trasferirsi in qualsiasi parte del mondo. Sono previsti opportuni indennizzi di formazione per il trasferimento degli under
23, oltre a indennizzi dovuti in caso di rottura del
contratto senza giusta causa o giusta causa sportiva,
sia da parte del giocatore, sia del club. Nel caso la
rottura avvenga al di fuori del periodo c.d. di protezione (fino ai 28 anni è di tre anni; dopo questo limite si abbassa a due anni) oltre all’indennizzo scattano anche sanzioni sportive.
2 - Per quanto riguarda l’Italia saranno create 4 categorie così definite: 1) club di serie A, 2) club di serie B, 3) club di serie C1, 4) club di serie C2. Le categorie saranno riviste ogni anno.
3 - La Fifa fisserà - in base al numero di giovani tesserati e a quanti hanno esordito in prima squadra - il
costo medio di formazione per il giovane cresciuto
nei club di ciascuna delle 4 categorie.
* Centro Studi e Ricerche del Settore Tecnico
5
CENTRO STUDI
E RICERCHE
RICERCA
spagnolo: Barcellona e Real Madrid,
forte senso di identità “nazionale” – per
S. c’è il Milan, da sempre molto attenta al
squadre che da sempre hanno basato par-
riuscire a militare nella Liga pur con bud-
settore giovanile: oltre ai vari Maldini,
te delle loro fortune sulla “linfa verde” del
get ridotti rispetto alla concorrenza.
Costacurta, Coco e Albertini, da anni
proprio vivaio. Terzo posto alquanto sor-
Ottimo il sesto posto dell’Atalanta (ter-
colonne dei rossoneri, ecco i nazionali
prendente per un’altra squadra spagnola,
za, dietro Nantes e Leeds nella speciale
Pessotto (Juventus) e Toldo (Fiorentina)
l’Osasuna, il cui fertile vivaio non ha pro-
classifica delle squadre con più elementi in
oltre a Brocchi (Inter), Mangone (Ro-
dotto nomi di spicco ma un numero assai
rosa cresciuti nel proprio settore giovanile)
ma), Galli F. (Brescia), Oddo (Verona),
elevato di giocatori di medio livello. Sul
- a pari merito con l’Atletico Bilbao – che,
Cozza (Reggina), etc.
podio a pari ecco il Nantes che da sem-
oltre ai vari Donati, Pelizzoli, Zauri, ai
Da sottolineare l’ottimo livello qualitativo
pre vanta uno dei vivai più prolifici e qua-
gemelli Zenoni, etc. ha cresciuto negli ul-
del settore giovanile del Monaco con tre
litativamente interessanti della Francia. La
timi anni calciatori come Tacchinardi
Campioni del Mondo, nonché Campioni
filosofia dei gialloverdi è, per certi versi,
(Juventus), Locatelli (Bologna), Viali
d’Europa, come Henry (Arsenal), Thu-
molto interessante: crescono la squadra
(Lecce), Zanchi (Vicenza) e Della Bona
ram (Parma) e Petit (Barcellona). Da se-
giovanile che promuovono in blocco nella
(Chelsea). Completano le prime posizioni
gnalare anche i 15 sudamericani cresciuti
rosa titolare. Per cui, in alcune stagioni
della classifica gli inglesi del Manche-
nelle file degli argentini del Newell’s Old
sportive ottengono ottimi risultati (vedi
ster United – che deve molti degli ultimi
Boy – fra cui i romanisti Samuel, Bati-
quest’anno dove stanno lottando per il ti-
successi agli idoli locali Beckam, Butt,
stuta e Balbo, oltre a Sensini (Parma),
tolo), in altre rischiano la retrocessione. Un
Giggs, Scholes e ai fratelli Neville – i
Mateo (Lecce), Quiroga (Napoli), Sca-
dato eloquente a supporto della loro filo-
tedeschi del Bayer Monaco e i francesi
loni (Deportivo) e Solari (Real Madrid) –
sofia sono i 21 giocatori cresciuti nel set-
di Auxerre, Cannes e Lione.
che militano quest’anno nei cinque cam-
tore giovanile che fanno parte della rosa
Se l’Auxerre è, da sempre, preso a mo-
pionati presi in esame oltre ai 14 dell’A-
di prima squadra quest’anno. Nantes è si-
dello per l’organizzazione del proprio set-
jax fra cui Kluivert, Reizinger e i ge-
nonimo di qualità, basta pensare ai vari
tore giovanile quello che stupisce è il ri-
melli De Boer 1 (Barcellona), Seedorf
Makelele (Real Madrid), Deschamps
sultato del Cannes, soprattutto se consi-
(Inter), Kanu e Bergkamp (Arsenal),
(Velencia), Desailly (Chelsea), Karem-
deriamo che la squadra attualmente mili-
Van de Sar e Davids (Juventus).
beu (Middlesbrough), etc. cresciuti nel lo-
ta in seconda divisione quindi nel compu-
Per concludere vogliamo mettere in evi-
ro settore giovanile.
to totale non sono contabilizzati i propri
denza anche la buona performance del
Altra sorpresa al 5° posto con i tedeschi
giovani inseriti in rosa. Non a caso se
Napoli (diciannovesima e terza fra le
dello Stoccarda – per i quali vale lo stes-
considerassimo il risultato finale senza
italiane) e del Cesena che ha formato
so discorso fatto per l’Osasuna - che pre-
contare gli elementi in rosa il Cannes sa-
atleti del valore di Ambrosini, Coman-
cedono i baschi dell’Atletico Bilbao,
rebbe terzo dietro Barcellona e Real Ma-
dini e Rossi S. (Milan), Fontana (Na-
una vera e propria fucina di talenti. La fi-
drid. Il club della Costa Azzurra ha lan-
poli), Piangerelli (Lecce) e Salvetti
losofia dell’Atletico Bilbao è simile a quel-
ciato nomi importanti: Vieira (Arsenal),
(Verona).
la dei “cugini” del Real Sociedad
Zidane (Juventus), Frey (Inter), Mi-
(14esimo): puntare sul proprio settore gio-
coud (Parma), Zebina (Roma) e Luccin
vanile e sul senso di appartenenza – i ba-
(Paris Saint German).
schi, non dimentichiamocelo, hanno un
Al 14esimo posto a pari merito con il Real
6
1 - In realtà Ronald De Boer è passato a stagione
inoltrata ail Rangers Glasgow, ma l’analisi delle rose
è aggiornata agli inizi dei diversi campionati presi in
esame quando l’olandese militava ancora al Barcellona.
TAVOLA 1: I giocatori lanciati dai singoli club
club
1. BARCELLONA
2. REAL MADRID
in rosa in A estero totale
12
24
1
37
7
24
21
3
9
19
5. STOCCARDA
11
12
1
24
6. ATALANTA
14
7
2
23
9
14
23
8. LEEDS
16
6
22
9. MANCHESTER UTD.
12
8
20
10. BAYERN MONACO
3
13
3
19
10. AUXERRE
12
3
4
19
Danjou, Rabarivony, Mexes, Cool, Assati, Prunier, Agboh, Assati, Kapo,
Radet, Jaurès, Jay, Perrier Doumbe, Le Crom
10. CANNES
14
5
19
Jemmali, Vieira, Ferrier, Wimbée, Marsiglia, Luccin, Zidane, Frey,
Micoud, Zebina, Charvet, Barul, Roda, Hemdani
13. LIONE
6
11
1
18
Laville, Maurice, Linares, Malbranque, Govou, N’Gotty, Giuly Jurietti,
Bardon, Bassila, Uras, Devaux, Kanoute, Job
14. MILAN
4
12
1
17
Albertini, Maldini, Brocchi, Cardone, Pessotto, Costacurta, Oddo,
Cozza, Ferron, Galli F. Mangone, Coco, Saudati, Toldo
14. REAL SOCIEDAD
12
4
1
17
Etxeberria J., Lasa, Alberto, Lopez Rekarte, De Pedro, Vega,
Sergio Francisco, Aldeondo, Aranburu, Idiakez
16. OVIEDO
10
6
16
César, Jaime, Losada, Bango, Oli, Pablo Lago, Mora, Rubén
16. TOTTENHAM H.
11
4
1
16
Samways, Barmby, Campbell S., Walker I., Carr, Clemence
9
6
1
16
Candela, Diatta, Pavon, Debeve, Paviot, Jau, Barthez
10
5
15
Todd A., Ripley, Mowbray, Fleming, Pallister, Campbell A.
19. MONACO
4
7
15
Henry, Thuram, Valery, Petit, Grimandi, Christanval, Irles
19. NAPOLI
8
7
15
Cannavaro F., Cannavaro P., Ferrara, Tagliatela, Troise
15
15
Quiroga, Scaloni, Pochettino, Biagini, Solari, Batistuta, Mateo, Samuel,
Sensini, Balbo
4
15
Angloma, Andre, Bigné, Wiltford, Dabo, Huard, Sylvestre
15
Luis Enrique, Abelardo, Manjarin, Juanele, Pablo, Manolo
14
De Boer F., Kluivert, Reizinger, Seedorf, Bergkamp, Davids, Van de Sar,
Musampa, De Boer R., Kanu, Mulder, Roy
3. NANTES
3. OSASUNA
6. ATLETICO BILBAO
16. TOLOSA
19. MIDDLESBROUGH
19. NEWELL’S OLD BOY
19. RENNES
19. SPORTING GIJON
25. AJAX
6
5
31
fra cui...
Jordi, J. Moreno, Xavi, Gabriel, Sergi, Gerard, Guardiola Puyol, Celades,
Milla, Dela Pena, Arnau, Nano, Roger, Ferrer
Victor, Sanchis, Casillas, Guti, Raul, Canizares, Alfonso, Juanmi, Dani,
Sanz F., Dorado, Moran, Garcia Calvo, Marcos
Makelele, Deschamps, Guyot, Landreau, Berson, Desailly, Olembe,
Piocelle, Savinaud, Ziani, Karembeu, Monterrubio
Ciganda, Unzue, Nagore, Palacios, Cruchaga, Yanguas, Sanzol, Lacruz,
Larrainzar, Ezquerro, Orbaiz, Iban Pérez, Elìa
Poschner, Kurz, Schneider, Reis, Maric, Schwarz, Wenzel, Hildebrand,
Trautner, Dangelmayr, Endress, Schmiedel
Bellini, Donati, Pelizzoli, Zauri, Zenoni C., Zenoni D, Morfeo, Locatelli,
Viali, Della Bona, Rossini, Tacchinardi, Zanchi
Guerrero, Larrazabal, Alkorta, Ferreira, Felipe, Karanka, Maritano,
Lekumberri, Urrutia, Josema, Bolo, Corino, Garcia
Woodgate, Kewell, Smith A., Batty D., Kelly G., Robinson P., Harte,
Irwin D., Seaman, Lukic, Speed, Scales, Whelan N.
Beckam, Scholes, Neville P., Neville G., Giggs, Bosnich, Butt, Brown W.,
Walsh G., Clegg, Greening, Goater
Wessels, Grlic, Gerster, Nerlinger Oberleitner, Kogl, Tremmel, Molzl,
Frey, Bugera, Zimmermann, Rosele
4
8
28
4
15
14
7
CENTRO STUDI
E RICERCHE
RICERCA
club
25. ARSENAL
25. LENS
25. MARSIGLIA
29. BAYER L.
29. CHARLTON
29. LIVERPOOL
29. MANCHESTER CITY
29. WEST HAM UTD
34. COLONIA
34. BARI
34. BORDEAUX
34. CHELSEA
34. LEICESTER
34. METZ
34. NEWCASTLE
34. WERDER BREMEN
42. BRESCIA
42. CESENA
42. EVERTON
42. GUINGAMP
42. IPSWICH
42. LILLE
42. ROMA
42. SCHALKE 04
42. TORINO
51. FIORENTINA
51. LAZIO
… INTER
… SAMPDORIA
… BOLOGNA
… COMO
… JUVENTUS
… PERUGIA
… VERONA
… REGGINA
… PARMA
… LECCE
in rosa in A estero totale
8
6
14
3
10
1
14
2
10
2
14
1
12
13
9
4
13
7
5
1
13
9
9
5
10
7
5
8
10
7
10
6
7
7
10
6
3
6
4
4
1
4
1
1
2
2
2
-
4
4
6
2
3
7
4
2
5
2
4
11
4
4
1
5
8
4
10
6
5
8
6
2
5
5
5
4
4
3
4
1
2
1
1
1
1
1
1
13
13
12
12
12
12
12
12
12
12
11
11
11
11
11
11
11
11
11
10
10
9
7
6
6
6
6
6
6
5
4
fra cui...
Adams, Cole A, Keown, Merson, Parlour, Quinn, Campbell K.
Dacourt, Mionnet, Delmotte, Sikora, Laigle, Wallemme, Eloy
Warmuz, Marquet, Meyrieu, Echouafni, Jambay, Cauet
Happe, Thon, Schumann, Helbig
Bowyer, Brown S., Minto, Parker S., Elliot, Newton, Lee R.
McManaman, Fowler, Owen, Gerrard, Jones, Rednkapp, Matteo,
Staunton, Murphy
Ward A., Edghill, Holmes Sh., Whitley, Taggart, Lomas
Ferdinand R., Ince P., Lampard, Cole J., Holland, Horlock
Illgner, Hassler, Proll, Voss, Passlack, Cichon, Voigt
La Fortezza, Bellavista, Cassano, Sibilano, Ventola
Afanou, Feindouno, Grenet, Da Rocha, Dugarry, N’Diaye
Duberry, Izzet M., Pearce I., Sinclair, Le Saux, Morris J.
Heskey, Kitson, Oakes, Dudfield, Price, Joachim
Pouget, Gaillot, Kastendeuch, Morisot, Jager, Proment
Hunt A., Watson S., Kerr, Hughes A., Harper, Howey
Bode, Eilts, Wiedener, Barten, Dabrowski
Baronio, Bonera, Bonazzoli, Diana, Filippini A., Filippini E., Negro, Pirlo
Ambrosiani, Comandini, Fontana, Piangerelli, Rossi, Solvetti
Youds, Unsworth, Jeffers, Cadamarteri, Dunne, Jevons
Carnot, Thomas, Coridon, Guillaume, Colleau, Laspalles
Dyer, Forrest, Wright R., Logan, Scowcroft, Naylor, Brown
Cissè, Dieng, Sibierski, Landrin, Boutoille
Berretta, Blasi, Stovini, Totti, Di Livio, Muzzi, Peruzzi
Wollitz, Lehmann, Tho
Baggio D., Carbone, Cois, Falcone, Fuser, Sottil, Vieri C.
Amoroso C., Fresi, Innocenti, Malusci, Zanetti C.
Di Canio, Di Biagio, Nesta, Rinaldi
Bettarini, Gonnella, Conticchio, Del Vecchio, Ferrari, Gallo
Lanna, Amoroso N., Bellocci, Chiesa, Ganz
Ballotta, Gamberini, Cipriani, Pagliuca, Tarozzi
Simone, Collauto, Zambrotta
Baccin, Binotto, Dal Canto, Micillo, Sartor
Gattuso, Goretti, Lucarelli, Ravanelli
Fattori, Guardalben, Tommasi
Cirillo, Morabito, Perrotta, Tedesco
Bia, Buffon, Falsino, Siviglia
Conte A., Garza, Petrachi, Moriero
FONTE: elaborazione Centro studi - Settore Tecnico FIGC su fonti varie.
In corsivo le squadre non militanti in massima divisione. I diversi colori contraddistinguono le diverse nazionalità.
8
CENTRO STUDI
E RICERCHE
PERSONAGGI
FULVIO BERNARDINI
IL “DOTTORE”
di Pierre Lanfranchi*
l rischio maggiore per ogni biografo è quello di esa-
grande giocatore».
gerare l’importanza nella storia del soggetto studia-
Quando, nell’estate del 1926, allora 20enne centromediano della
to. Nel caso di Bernardini questa difficoltà non si po-
Lazio, firmò per l’Inter, la notizia fece molto scalpore. Il compen-
ne: per mezzo secolo, la sua storia personale e quel-
so di ben 150.000 lire, elargitogli dal senatore Borletti, presiden-
la dell’evoluzione del calcio italiano si confondono.
te dell’Inter, costituì un record per l’epoca. Un altro aspetto, però,
Nato alla fine del dicembre 1905 fu dichiarato allo
contribuì a dare importanza al trasferimento: si trattò del primo
stato civile il 1° gennaio 1906. Iniziò la carriera co-
giocatore romano trasferitosi a una grande squadra del Nord a te-
me portiere, prima di diventare mediano o centravanti. Ultimoge-
stimonianza della crescita del calcio nel Centro-sud e della nazio-
nito di una famiglia di otto figli della piccola borghesia romana -
nalizzazione del gioco. In seguito alla firma – il 2 agosto del 1926
il padre era ufficiale delle poste - Bernardini vestì per la prima vol-
- della carta di Viareggio (vedi box) Bernardini impersonificò il
ta la maglia azzurra, appena 19enne, nel marzo 1925 a Torino
giocatore “non dilettante” previsto dai nuovi statuti, in rottura
contro la Francia (vittoria per 7 a 0 e ultima partita in nazionale
col precedente modello dilettantistico. In precedenza si viveva in
di De Vecchi). Giocò in quell’occasione centromediano, ruolo abi-
una sorta di professionismo nascosto: già nel 1923, il passaggio
tualmente ricoperto da giocatori d’esperienza. Scrisse Emilio De
di Rosetta dalla Pro Vercelli alla Juventus fu oggetto di scandalo
Martino sul Corriere della Sera del 28 marzo 1925: «Il romano
come, nel 1925, quello di Baloncieri dall’Alessandria al Torino. Il
calmo, sicuro, buon palleggiatore ed ottimo intercettatore, è pia-
nuovo statuto non parlava di professionisti ma di “non dilettan-
ciuto moltissimo.(...) Ha mostrato di avere la “linea” e lo stile del
ti”, distinzione che valeva in pieno per Bernardini.
I
LA CARTA DI VIAREGGIO (2 agosto 1926)
In una sala del municipio di Viareggio dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 21 di lunedì si è riunita la presidenza del CONI nelle persone
dell'on. Leandro Ferretti presidente, comm. Tonetti vice presidente, cavaliere Corbari segretario, cavalier uff. Mario Ferretti tesoriere generale. Assistevano anche tre esperti nominati dal Coni per proporre una nuova sistemazione della federazione: comm. Italo
Foschi, ing. Graziani, avvocato Mauro.
Punti fondamentali della riforma dell'ente calcio. Per quanto riguarda i giocatori vengono divisi in due categorie: dilettanti e non
dilettanti, nominandosi da parte del Coni una commissione che dovrà giudicare.
Nessuna squadra potrà avere nel campionato italiano ed allineati nei propri ranghi giocatori di nazionalità straniera. Come norma
transitoria per la stagione 1926-27 ve ne potranno essere tesserati due per ciascuna società con l'obbligo però di non farne partecipare più di uno a ciascuna partita.
Per i trasferimenti di giocatori da una ad altra società, trasferimenti aperti dal 3 agosto, si è stabilito di massima che questi sono sospesi, ma potranno essere eccezionalmente concessi per decisione del direttorio federale, su ricorso dell'interessato nei seguenti casi:
1. Giuocatori chiamati a prestare servizio militare per il periodo del servizio effettivo e per una società avente sede, ove il servizio
viene prestato, sempre sotto il controllo della commissione del dilettantismo.
* Centro Studi e Ricerche del Settore Tecnico
9
CENTRO STUDI
E RICERCHE
PERSONAGGI
2. Giocatori stranieri già tesserati in Italia nella stagione 1925-26 che sono rimasti in soprannumero a norma delle disposizioni
riguardanti la partecipazione dei giuocatori stranieri al campionato.
3. Giuocatori che da un anno siano rimasti inattivi, non avendo partecipato a nessuna partita ufficiale nella stagione 1925-26 per
la propria società.
4. Giuocatori che prima della data del 31 luglio 1926 abbiano avuto ragioni di insanabile dissenso con la propria società per motivi di eccezionale gravità di natura specialmente morale, ovvero giuocatori che la società dichiari, motivando, di no volere più
conservare nei propri ruoli.
I ricorsi di cui ai numeri 2, 3 e 4 devono essere presentati al direttorio entro il 15 agosto corrente.
(...) Viene conservata la divisione nazionale, ammettendosi ad essa, oltre alle 16 squadre qualificate attraverso i due gironi della
prima divisione (lega nord), tre squadre della lega sud e precisando le prime due qualificate nel girone laziale, Alba e Fortitudo oltre
ad una ventesima squadra da qualificarsi con torneo di eliminatoria semplice attraverso partite disputate su terreno neutro senza
pubblico. Le 20 squadre saranno divise in due gironi con un criterio economico territoriale.
Prima divisione in due gruppi nord e sud di 24 squadre. Il primo diviso in tre gironi di otto squadre. Il gruppo sud sarà composto
da 8 squadre.
Per la seconda divisione il gruppo nord comprenderà 28 squadre e le otto promosse della terza categoria con un complesso di 36
squadre divise in tre gironi da 12 squadre. Il gruppo sud sarà costituito da 32 squadre.
Una delle conseguenze della Carta di Viareggio fu l’embargo sui
gnorilità e tatto» 4. Era un periodo transitorio del calcio italiano:
giocatori stranieri, negli ultimi anni sempre più numerosi. Si trat-
non più dilettantismo puro dove ricevere soldi per giocare era
tava principalmente di ungheresi ed austriaci e nella sola stagio-
considerato peccato, ma non ancora professionismo vero dove
1
ne 1925-26 erano più di ottanta . Occupavano principalmente i
studiare o esercitare un’altra professione era visto come un peri-
ruoli di centromediano e centravanti. Nell’Inter giocavano un elet-
colo per l’attività calcistica. Riportiamo nella tabella 2 l’evoluzio-
tricista austriaco, Powolny, ed un impiegato di banca ungherese,
ne dei trasferimenti, parametro interessante di valutazione per
Veisz. Dopo la carta di Viareggio, il primo partì per gli Stati Uniti
capire i cambiamenti in atto.
ed il secondo diventò allenatore. In questo periodo, il profilo so-
Nel 1928 Bernardini, con la nazionale universitaria, vince a Pa-
ciologico dei calciatori stava mutando. Se nei primi tempi i gioca-
rigi i giochi universitari, una sorte di olimpiadi riservata agli stu-
tori erano soprattutto esponenti della piccola borghesia, ora,
denti. In questa occasione, Gabriel Hanot, giornalista del setti-
sempre più, i calciatori erano di origine umile, in maggioranza
manale “Le miroir des sports” e futuro ideatore della Coppa dei
operai ed impiegati (vedi tabella 1). A Roma, dopo aver conse-
Campioni scrive: «L’Italia ha vinto uno a zero la finale contro
gnato il diploma di ragioniere, lo stesso Bernardini lavorava come
l’Ungheria. La squadra degli studenti transalpini ha dominato
impiegato alla Banca di Credito e percepiva uno stipendio mensi-
l’undici avversario sia con la sua velocità di corsa e di azione,
le di 606 lire .
sia con la sua gioventù, la scienza dei suoi passaggi, la sua po-
A Milano Bernardini gioca con l’Inter e si iscrive alla Bocconi do-
tenza atletica e con il valore della sua condizione fisica. Pitto è
ve consegue la laurea in Economia e commercio superando 22
sempre sulla traiettoria della palla, Allemandi fa ammirare la
esami in tre sessioni. Scrisse: «Non incontrai resistenze da parte
sua sobrietà d’azione, Barzan eccelle per il vigore, Franzoni ha
dell’ambiente. All’Università trovai facile strada per il particolare,
una velocità sconcertante e Bernardini usa meravigliosamente il
molto importante, di giuocare in maglia nero-azzurra. All’Inter
suo piede sinistro. E’ grande squadra quella degli studenti ita-
ebbero per me attenzioni di tutti i generi, portate con molta si-
liani» 5.
2
10
Qualche settimane prima Bernardini aveva partecipato alle olim-
ria in Coppa Italia), Sampdoria e Brescia. Ultima tappa della sua
piadi di Amsterdam prima di far ritorno nella sua città natale e fir-
carriera fu la nazionale che guidò in coppia con Enzo Bearzot dal
mare un contratto da professionista con la Roma. In maglia gial-
1974 al 1976 prima di godersi la meritata pensione sulla riviera
lorossa giocherà i primi dieci campionati di serie A prima di svol-
genovese. Morì il 13 gennaio 1984, ma la sua impronta è rimasta
gere nel 1939 il ruolo di giocatore - allenatore alla Mater Roma
grande. In un recente convegno a Coverciano, Marcello Lippi gli
in serie C.
tributò un giusto riconoscimento dicendo di aver imparato da lui
Sono noti i suoi contrasti con Vittorio Pozzo che gli preferì, in oc-
il mestiere di allenatore.
casione dei mondiali del 1934 (furono in tutto 26 le presenze in
nazionale), in mezzo al campo, cursori meno dotati tecnicamente.
Bernardini, per Pozzo, “giocava troppo bene”. Di lui il suo compagno all’Inter Tornabuoni disse che dava luce e colore al gioco.
Terminata la carriera divenne giornalista alla Tribuna di Roma e
dopo la liberazione svolse, per qualche settimana, il ruolo di segretario esecutivo della FIGC per la zona liberata. Successivamente intraprese la carriera di allenatore.
Forse uno degli elementi più sorprendente del calcio degli anni
trenta rimane il fatto che giocatori fra i più titolati a livello accademico cercano di rimanere nell’ambiente calcistico. Oltre a Fulvio Bernardini anche Annibale Frossi e Pietro Rava, entrambi laureati, diventano allenatori di successo. Intraprendono la carriera
di allenatori anche Calligaris, Monzeglio, Baloncieri, Allassio, Stabile, Cesarini, Nereo Rocco, Puricelli e Gipo Viani.
Per i migliori giocatori degli anni trenta, allenare nel calcio è stato redditizio. Non a caso, dopo avere allenato più di trent’anni varie squadre professionistiche in tutta la penisola da Legnano a
Brindisi, passando da Vicenza e, soprattutto, dal Milan e dal Foggia, l’attaccante di origine uruguyana, Ettore Puricelli riuscì vivere con una pensione decorosa nella sua casa romana di proprietà 6. In questo l’Italia è stata un’eccezione al livello europeo. Se altri giocatori dell’epoca si sono dedicati al commercio o a lavori
più umili (vedi tabella 3), come notava lo “Sport illustrato” nel
1964, la carriera di Bernardini da allenatore è stata eccezionale.
Di Bernardini allenatore scrive il noto giornalista inglese Brian
Glanville nelle sue memorie: «L’ho incontrato spesso. L’ho visto
come un uomo carismatico e sofisticato che credeva nel calcio offensivo e nei giocatori con i piedi buoni» 7. Grazie a queste idee
Bernardini riuscì a portare la Fiorentina a vincere il suo primo scudetto, nel 1956, ed a riportarlo a Bologna, nel 1964. Il “dottore”
che dava del lei ai giocatori e preferiva spiegare piuttosto che gridare, allenò anche Roma, Reggina, Vicenza, Lazio (con una vitto-
1 - Nel solo girone C (tosco-emiliano) di seconda divisione del campionato 192526 abbiamo 17 giocatori fra austriaci e ungheresi. Si veda a proposito il quotidiano fiorentino “La Nazione” del 29 giugno 1926 che riporta il resoconto
della partita Ungheresi d’Italia contro selezione della Toscana.
2 - F. BERNARDINI, Dieci anni con la nazionale, Gismondi, Roma, 1946.
4 - F. BERNARDINI, Dieci anni con la nazionale, pag. 109.
5 - “Le miroir des sports”, 7 agosto 1928, pag. 147.
6 - E. PURICELLI, Testina a posto in “Guerin Sportivo”, 24 settembre 1986, pag.
97-98.
7 - B. GLANVILLE, Football memories, Virgin, 1999, pag. 103.
11
CENTRO STUDI
E RICERCHE
PERSONAGGI
TABELLA 1: Professione dei giocatori di 19 squadre di prima categoria nel 1925-26 3
professione
Operaio
Impiegato
Commerciante
Libero professionista
numero
percentuale
76
63
38
20
32,76%
27,16%
16,37%
8,62%
professione
numero
Studente
15
Tecnico – quadro
10
Proprietario - imprenditore 4
Altro
8
TOTALE
232
percentuale
6,46%
4,31%
1,72%
2,59%
FONTE: Il calcio, ottobre 1925 – marzo 1926
TABELLA 2: Evoluzione nei trasferimenti nel periodo 1925-1942
calciatore
da…
a…
nel…
Baloncieri
Barnardini
Rossetti
Monti III
Orsi
Colombari
Costantino
Masetti
Petrone
Bisigato
Corsi
Busoni
Rocco
Romagnoli
Loik + Mazzola
Alessandria
Lazio
Spezia
Padova
Independiente
Torino
Bari
Verona
Nacional
Bari
Padova
Napoli
Triestina
Lucchese
Venezia
Torino
Inter
Torino
Torino
Juventus
Napoli
Roma
Roma
Fiorentina
Lazio
Bologna
Bologna
Napoli
Napoli
Torino
1925
1926
1926
1927
1928
1930
1930
1930
1931
1932
1933
1936
1937
1938
1942
TABELLA 3: I mestieri del dopo carriera
Allemandi:
De Pra:
Magnozzi:
Montesanto:
Pastore:
Perversi:
Pizzaiolo:
Reguzzoni:
Sallustro:
Schiavio e Perin:
Serantoni:
Vecchina:
Volk:
agente di commercio per una ditta biellese
commerciante: elegante negozio di mobili a Genova
allenatore giovanile a New York
impiegato alla Cassa di risparmio di Bologna
attore a Cinecittà,
gestore di una tabaccheria
commercialista a Firenze
commerciante: merceria a Busto Arsizio.
funzionario Comune di Napoli, direttore dello stadio
padrone di floride aziende
commerciante
gestore del lussuoso bar cafè‚ dell’Avvenire a Vicenza
portiere nel palazzo del totocalcio a Roma
3 - Alessandria, Andrea Doria, Brescia, Casale, Cremonese, Genoa, Inter, Juventus, Legnano, Modena, Novara,
Padova, Parma, Pisa, Reggiana, Sampierdarenese, Triestina, Vercelli, Verona. Dizionario biografico dei calciatori in “Il Calcio”, ottobre 1925 – marzo 1926.
12
per…
70.000 lire
150.000 lire
25.000 lire
35.000 lire
100.000 lire
250.000 lire
70.000 lire
50.000 lire
30.000 lire
135.000 lire
80.000 lire
83.000 lire
160.000 lire
155.000 lire
1.000.000 lire
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
PREPARAZIONE FISICA
ESPERIENZE SULL’ELETTROSTIMOLAZIONE
METODI APPLICATI AL CALCIO
di Giorgio D’Urbano*
ome utilizzare l’elettro-
nei limiti di concessione che uno sport pra-
inserita dopo il riscaldamento e prima del
stimolazione nella pro-
ticato a livello agonistico consente.
lavoro specifico. Questi i motivi:
grammazione dell’alle-
Sono solito ripetere che se fosse possibile
• Il riscaldamento serve a preparare la
namento del calciatore?
clonare due atleti assolutamente uguali
muscolatura riscaldandola per meglio
per caratteristiche fisiche e mentali nel mo-
affrontare tipologie di lavoro più impe-
Entriamo dunque nello speci-
mento prestativo vincerebbe sicuramente
gnative. Ciò vale anche nel caso della
fico per approfondire alcuni
colui che è più rilassato e ha recuperato
elettrostimolazione a meno che non
argomenti che sono sicuramente tra i più
meglio dalla fatica degli allenamenti.
vengano effettuate stimolazioni a fre-
dibattuti tra gli addetti ai lavori e su cui mi
Terapie decontratturanti e antalgiche usa-
quenze e a intensità molto basse.
permetto di portare la mia esperienza.
te a livello preventivo o di reale necessità
• Il lavoro specifico deve servire, even-
Al fine di essere il più chiaro e sintetico
sono fondamentali per il buon esito di un
tualmente, per trasformare quanto fatto
possibile mi avvarrò di schemi riassuntivi
risultato.
grazie con le stimolazioni muscolari
di facile e immediata comprensione.
I programmi di elettrostimolazione devo-
passive.
Per esempio una domanda che spesso mi
no essere assolutamente mirati in funzio-
I programmi di capillarizzazione hanno
viene posta è quando e come usare la sti-
ne della tipologia dell’allenamento che si
avere un duplice obiettivo:
molazione elettrica?
andrà a sviluppare.
• Ossigenare la muscolatura.
Proviamo a dare delle risposte:
Non avrebbe alcun senso, per esempio,
• Prevenire gli infortuni.
proporre frequenze di stimolazione eleva-
Frequenze basse con durata di impulso
te qualora l’obiettivo fosse la preparazio-
medio alta proposte ad intensità medio
Nella seduta di allenamento:
ne di un marciatore che necessita di tempi
bassa hanno la funzione di vascolarizzare
• Al termine dell’allenamento con terapie
di contrazione muscolare decisamente in-
la zona trattata in modo da favorire l’af-
feriori.
flusso di sostanze nutritive.
• Usando programmi mirati alla tipologia
La mia esperienza di tanti anni mi ha por-
La vascolarizzazione periferica avviene at-
dell’allenamento che si andrà a svolgere.
tato a sviluppare un modello di struttura
traverso l’emoglobina che è a tutti gli ef-
• Dopo il Riscaldamento.
della seduta di allenamento che preveda il
fetti il complesso trasportatore di ossigeno
• Con programmi di Capillarizzazione op-
seguente schema:
nel sangue.
• Allungamento muscolare/Mobilizzazio-
Per cui si raccomanda vivamente un pe-
C
QUANDO?
decontratturanti o antalgiche.
zionali.
ne articolare Riscaldamento.
riodo di trattamenti di capillarizzazione :
La programmazione dell’allenamento di
• Corsa di 10’ ad intensità media.
• Prima della ripresa degli allenamenti
un calciatore non può essere finalizzata al
• Preatletismo generale/specifico.
solo miglioramento delle capacità organi-
• Elettrostimolazione mirata.
che e muscolari, deve anche essere studia-
• Lavoro specifico.
ta in funzione della ricerca del benessere
• Defaticamento.
fisico in equilibrio precario ma costante
Si noti come l’elettrostimolazione sia stata
• Prima del lavoro specifico.
dopo una lunga pausa.
* Tesi di fine studio del Corso di Formazione per
preparatori atletici del calcio.
13
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
PREPARAZIONE FISICA
• Per chi soffre di dolori articolari e tendini-
preposti . La corrente, infatti, si trasmette
tervento chirurgico si era reso indispensa-
ti (consigliabile anche prima della seduta
sulla cute seguendo i fasci di fibre liberan-
bile per ridurre la lassità.
di allenamento o prima della partita).
do elettroni che viaggiano dal polo nega-
Con Z.J. la limitazione della funzionalità
• Per i calciatori che sono impegnati in
tivo al positivo ed ogni qualvolta incontra
dell’articolazione era dovuta ai postumi di
esercitazioni per il miglioramento della
un ostacolo (cartilagini, tendini, etc…)
un intervento chirurgico a seguito di rottu-
potenza muscolare e vogliono favorire
tende a deviare il proprio corso, per cui ri-
ra dei legamenti crociati.
l’ipercapillarizzazione che si produce ini-
sulta intuitivo capire come un piccolo er-
Soprattutto nel primo caso è stato possibi-
zialmente intorno alle fibre rapide otti-
rore di posizionamento possa influire an-
le anticipare i tempi della riabilitazione
mizzandone la qualità della contrazione.
che sul risultato finale.
complessiva di ca. 20 gg. , anche se dal
Per ottimizzare il posizionamento degli
mio punto di vista non sempre vale la pe-
Programmazione annuale dell’alle-
elettrodi o per mirare il trattamento in ma-
na approfittare del vantaggio per rientrare
namento
niera specifica su un distretto muscolare
il più presto possibile in campo. In ogni ca-
• All’inizio della preparazione come siste-
preciso ho realizzato un manipolo in ferro
so i valori di forza espressi al “Cybex” ave-
ma complementare per lo sviluppo delle
che viene collegato allo snap di uno dei
vano denotato un incremento sensibile
qualità fisiche da implementare.
due terminali del cavo (quello su cui an-
dell’arto trattato con la sola elettrostimo-
drebbe collegato l’elettrodo distale di un
lazione durata per 30 gg.
• Durante il Campionato come sistema di
mantenimento.
elettrostimolatore da me progettato. Dopo
• Per lavorare in maniera diretta sui di-
avere spalmato la cute con del gel eco-
Protocollo di Lavoro V.M. una setti-
stretti muscolari che necessitano di par-
conducente si può effettuare una “scanne-
mana dopo l’intervento
ticolari attenzioni.
rizzazione” della cute stessa alla ricerca
• 5 gg. capillarizzazione: micro contrazio-
delle placche motrici, aprendo il contatto
ni in forma Sweep da 3 a 5 Hz con du-
con un Joy stick esterno che serve a mo-
rata dell’impulso di 300 microsec. Per
Soprattutto all’inizio della stagione di pre-
dulare la durata del tempo di contrazione.
30’ al giorno sui distretti muscolari del-
parazione quando si costruiscono le pro-
Questo genere di lavoro produce risultati
la gamba propriamente detta.
prietà fisiche che sono alla base della pre-
importanti riducendo i tempi di applicazio-
• 10 gg. di Forza Generale sui peronei e ti-
parazione del calciatore può essere pro-
ne dei programmi di elettrostimolazione
biali a giorni alterni con contrazioni ad
duttivo inserire sedute di elettrostimola-
tradizionali poiché concentra l’area su cui
arto disteso di 15 sec. a 55 Hz a media
zione che utilizzino parametri relativi al ti-
operare in maniera dettagliata, potendo
intensità; durata dell’impulso 300 mi-
po di forza che si vuole sviluppare.
decidere i parametri elettrici da utilizzare e
crosec. Recuperi a 20 Hz a bassissima
Una delle applicazioni più interessanti del-
il tempo di contrazione da proporre.
intensità; durata dell’impulso 200 mi-
la elettrostimolazione è sicuramente quel-
Nel 1999 con due calciatori di una squa-
crosec per 20 secondi.
la di potere andare a selezionare in ma-
dra di serie “A” V.M. e Z.J insieme al fisio-
• 5 gg. di Forza Generale sui peronei e ti-
niera dettagliata un singolo distretto mu-
terapista Fabio Conta ho portato avanti
biali a giorni alterni con contrazioni ad
scolare per concentrare gli sforzi in modo
una riabilitazione di caviglia e una di gi-
arto disteso di 15 sec. a 55 Hz ad alta in-
finalizzato. Accade spesso, infatti, che gli
nocchio .
tensità; durata dell’impulso 300 micro-
elettrodi vengano posizionati in maniera
Con V.M. si trattava di un conflitto Astra-
sec. Recuperi a 20 Hz a bassissima in-
approssimativa e d’altra parte basta un er-
galo-Calcaneare associato a lassità lega-
tensità; durata dell’impulso 200 micro-
rore di mezzo centimetro per determinare
mentosa che limitava la funzionalità del-
sec per 20 secondi.
effetti che non erano quelli che ci si era
l’articolazione in maniera importante. L’in-
• Con lavori di capillarizzazione prima
della ripresa degli allenamenti.
14
• 10 gg. di Forza Resistente su peronei, ti-
biali e gemelli a giorni alterni con con-
ta Intensità/ Recuperi: 20 Hz/200 Micro-
trazioni ad arto disteso in “sweeppata”
sec./ 20-30 secondi / Bassa Intensità
e Potenza aerobica.
• Contemporaneamente: elettrostimolazione con programmi di forza generale
da 55 a 65 Hz in 15 secondi ad alta intensità; durata dell’impulso 300 micro-
Ischio Crurali
sui quadricipiti per 4 volte e 2 volte su-
sec. Recuperi a 20 Hz a bassissima in-
Protocolli di lavoro che prevedevano para-
gli ischio-crurali ad arti distesi secondo i
tensità; durata dell’impulso 200 Micro-
metri del 20% inferiori relativi alle fre-
protocolli già descritti per V.M.
sec per 10 secondi.
quenze e alle durate dell’impulso.
• 7 gg. di lavoro con cambi di ritmo e di
• Contemporaneamente è stato portato
Protocollo di Lavoro con Z.J. alcune
direzione e multibalzi sul posto a inten-
avanti un protocollo di lavoro di Forza
settimane dopo l’intervento chirur-
sità media.
Generale/Resistente ed Esplosiva su
gico
quadricipiti e ischio crurali in isometria
Insieme al lavoro di elettrostimolazione è
zione con programmi di forza generale
massimale contro resistenza.
stato portato avanti un lavoro di riabilita-
sui quadricipiti per 4 volte e 2 volte sui
zione tradizionale:
flessori della coscia in regime isometri-
• 10 gg. di lavoro in piscina
co, controresistenza alla Leg Extension
• Contemporaneamente: elettrostimola-
per gli estensori, e con resistenze elasti-
Forza Generale: Contrazioni 40/50 Hz
zione con programmi di capillarizzazio-
che per i flessori, secondo i protocolli
/300 Microsec/ 10 secondi/Alta Intensità/
ne come nel protocollo precedente usa-
già descritti per V.M.
Recuperi: 20 Hz/200 Microsec./ 20 secondi
to su V.M. e Tens sulla metà distale del
/ Bassa Intensità
quadricipite dell’arto traumatizzato.
PROTOCOLLO
Quadricipiti
• Contemporaneamente: elettrostimola-
• 7 gg. di lavoro con cambi di ritmo e di
direzione e multibalzi sul posto ad alta
Forza Resistente: Contrazioni 45/65 Hz
Programma Tens : “Sweep” da 1 a 200 Hz
/300 Microsec/ 15 secondi/Alta Intensità/
in 4’ alternato a fase “Normal” di 5 Hz da
Recuperi: 20 Hz/200 Microsec./ 10 secondi
4’ per una durata complessiva di 30’.
zione con programmi di forza resistente
/ Bassa Intensità
• 10 gg. di lavoro di ristrutturazione mu-
ed esplosiva sui quadricipiti per 4 volte
Forza Esplosiva: : Contrazioni 90-110
scolare con allunghi di corsa in linea da
e 2 volte sui flessori della coscia in regi-
Hz /300 Microsec/ 4-6 secondi secondi/Al-
100/150 Mt. e lavoro misto di Capacità
me isometrico controresistenza alla Leg
intensità.
• Contemporaneamente: elettrostimola-
Extension per gli estensori e con resistenze elastiche per i flessori, secondo i
protocolli già descritti per V.M.
• 7 gg. di lavoro di sprint; multibalzi sul
posto con sovraccarico di cintura elastica e lavori di propriocettiva sul “DEB”
associata all’elettrostimolazione con
apertura del contatto con Joystick esterno: Contrazioni di durata pari alla capacità di mantenere l’equilibrio sulla tavola: 60 Hz a 300 Microsec.; recuperi variabili.
• 7 gg. di lavoro di sprint; multibalzi sul
posto con sovraccarico di cintura elasti15
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
PREPARAZIONE FISICA
• C.D. : sofferenza all’inserzione muscolo
muscolari antalgiche (Tens –Endorfiniche)
stenza alla forza anche con la palla.
tendinea del sartorio. E’ stato trattato
e contrazioni a media frequenza e media
• Contemporaneamente: elettrostimola-
per 5 gg. La domenica ha giocato in
intensità veicolate attraverso una superfi-
campionato.
cie estremamente ridotta rappresentata
ca e circuiti per l’allenamento della resi-
zione come nel microciclo precedente
dalla testa del manipolo in ferro del dia-
alternata a lavori di 5’ al giorno sul vasto mediale, con puntale “Trigger
PROTOCOLLO DI LAVORO
Point”per la determinazione della mi-
I Fase
gliore risposta contrattile: contrazioni di
• 20’ di stimolazione con manipolo a bas-
5/8 secondi a 100/110 Hz con durata
dell’impulso di 300 Microsec.
sa intensità ca 20 milliampere;
• Frequenza di stimolazione: sweep da 110 Hz;
metro di 1 cm.
Riscontri scientifici
La metodica di lavoro è stata successivamente studiata e perfezionata dal Prof.
Bucci ( Ricercatore Area Chirurgica dell’U-
Nel 2000 con un calciatore della serie “A”
• Durata dell’impulso: 300 Microsec.
niversità di Chieti, Specialista in Chirurgia
spagnola C.K. che presentava un impor-
II Fase
Generale e Cardio Angio Chirurgia) che ha
tante versamento sinoviale sopra la rotula
• 10’ di stimolazione con manipolo a bas-
riscontrato un aumento localizzato dello
ho usato un protocollo di lavoro (vedi tabella) che ha prodotto risultati importanti
tanto da evitare durante il trattamento di
sa intensità ca 20 milliampere;
• Frequenza di stimolazione: Step normal
3 Hz;
spasmo venulare con evidente diminuzione della fuoriuscita dei liquidi dai vasi ( Atti del Convegno Nazionale SINFER , Napo-
una settimana fastidiose infiltrazioni di
• Durata dell’impulso: 200 Microsec.
li 4 ottobre 2000) .
farmaci .
III Fase
Le prime due fasi in particolare hanno la
Sempre nel 2000 la stessa metodica è sta-
• 2’/4’ di stimolazione con manipolo a
funzione di abbassare anche la soglia del
ta portata avanti dal fisioterapista di una
squadra di serie “A” italiana Gianni Gerenzani, con risultati eccellenti nei seguen-
media intensità ca 40 Milliampere;
• Frequenza di stimolazione: sweep da 1200 Hz;
dolore. La terza effettuando una scansione
da 1 a 200 Hz va a ricercare tutte le frequenze tipiche del dolore. La quarta fase
ti casi:
• Durata dell’impulso: 200 Microsec.
provoca uno spasmo più accentuato che
• L.Z. : contusione vasto mediale all’altez-
IV Fase
contribuisce in maniera più decisa a limi-
za dell’inserzione rotulea con versamen-
• 2’/4’ di stimolazione con manipolo a in-
tare il perpetuarsi dello stravaso sinoviale.
to intramuscolare ematico; trattato dal
tensità medio alta ca 50 Milliampere con
giovedì ha giocato la domenica.
contrazioni della durata di ca 3/5 sec.;
• F.G. : postumi intervento meniscectomia
• Durata dell’impulso: 300 Microsec.
FUNZIONAMENTO DEL
MECCANISMO TENS
Eccitando le fibre nervose più grosse rive-
parziale. Già dopo 9 gg. poteva correre
e dopo 16 gg. ha potuto giocare in Cam-
Obiettivi
stite di mielina ed a bassa soglia di stimo-
pionato.
L’obiettivo dell’intervento era quello di ri-
lazione (alfa,beta), ottenendo così l’attiva-
• M.C. : dolore mediale alla caviglia a se-
durre in brevissimo tempo il versamento
zione dell’interneurone inibitore, localizza-
guito di trauma discorsivo. E’ stato trat-
sinoviale e di ottenere una riduzione del li-
to nel midollo spinale, capace di ostacola-
tato per 5 gg. La domenica ha giocato in
vello di dolore.
re la progressione delle percezioni dolorose che sono veicolate dalle fibre nervose
campionato.
Modalità operative
più fini, amieliniche, a più elevata soglia di
Schlatter: E’ stato trattato per alcune
I due obiettivi sono stati raggiunti grazie a
eccitabilità (fibre c).
settimane con discreti risultati.
un intervento di tipo misto: contrazioni
Oltre a questo meccanismo teorizzato e
• A.P. : esiti di sofferenza da Osgood
16
dimostrato da Melzack e Wall (pubblicato
ticolari) , migliora sensibilmente il para-
Istituto di Fisiologia Umana-Università di
sulla rivista “science”-“pain mechanism: a
metro di forza.
Milano-Bicocca- e dal suo Staff).
new theory 1965), e noto come GATE
• In dinamica, associando cioè il movimen-
Come è possibile un simile risultato non-
CONTROL è stata utilizzata un’altra meto-
to volontario (molleggi, spinte, rotazioni,
ostante la forza sviluppata durante
dica definita di tipo endorfinico.
torsioni, etc… ), migliorano le capacità
elettrostimolazione sia bassa ?
Alcuni ricercatori, infatti, hanno postulato
della muscolatura di gestire la contrazio-
Probabilmente a causa del fatto che l’elet-
che impulsi elettrici a bassa frequenza so-
ne in sinergia con il gesto specifico (Co-
trostimolazione stimola una porzione ri-
no capaci di aumentare la concentrazione
ordinazione inter ed intramuscolare).
stretta del muscolo e in maniera superficiale. Il miglioramento potrebbe essere do-
di beta-endorfine (sostanze oppioido-simiNel primo caso alcune recenti ricerche ri-
vuto al fatto che il soggetto é in grado di
portano aumenti del parametro di forza
rimuovere fattori nervosi inibitori reclutan-
La Tens può avere effetti indesi-
assoluta dell’11% dopo 6 gg. e del 17%
do un maggio numero di unità motorie.
derati?
dopo 11 giorni di trattamento con elettro-
La stessa ricerca ha evidenziato come eser-
Una ricerca condotta su 12 atleti affetti da
stimolazione su soggetti sedentari .
citazioni associate alla elettrostimolazione
dolore lombosciatalgico sx senza segni di
Tale ricerca è stata portata avanti con se-
non consentano di ottenere gli effetti spe-
sofferenza neurogena ed in 10 soggetti
dute della durata di 30’ con pattern di sti-
rati per quanto attiene al miglioramento
sani, senza alcun precedente di dolore
molazione da me suggeriti che prevedeva-
dei parametri legati allo sviluppo della for-
lombosciatalgico ha escluso qualsiasi tipo
no 7 secondi di contrazione, con frequen-
za. Ciò probabilmente perché la elettrosti-
di blocco periferico della trasmissione de-
ze progressivamente crescenti da 60 a 90
molazione stimola delle afferenze sensitive
gli impulsi nocicettivi e quindi che tale
Hz, alternati a 15 secondi di ristoro con
che esercitano un effetto inibitorio sui cir-
blocco possa essere annoverato tra le cau-
frequenza pari a 20 Hz. L’intensità della
cuiti nervosi efferenti motori. Tant’è che al
se della ipoalgesia da neurostimolazione.
corrente veniva stabilita per ogni singolo
“Cybex” il monitoraggio della co-contra-
L’assenza di tale blocco esclude completa-
soggetto, durante ogni seduta, a seconda
zione evidenzia come occorrano alcune fa-
mente la possibilità di effetti indesiderati
della personale soglia di dolore.
si di adattamento prima che il segnale del
sulla trasmissione degli impulsi nervosi
I risultati sono stati misurati mediante er-
picco di forza venga ripulito dal “distur-
(Dott. R. casale Dip. Neuroriabilitazione,
gometro Cybex stabilendo la forza massi-
bo” esterno della stimolazione elettrica.
Servzio di Neurofisiopatologia, Istituto di
ma volontaria del quadricipite dx e sx e la
Paradossalmente però, è proprio lo “stress
riabilitazione di Montescano,IRCCS Mon-
forza massima mediante elettrostimola-
eccitomotorio” con il quale bisogna fare i
tescano (PV) .
zione. Al primo giorno, inoltre è stato mi-
conti, ogni qual volta ci si sottopone ad
surato il consumo di ossigeno basale e nel
una seduta di elettrostimolazione associa-
La seduta di Elettrostimolazione de-
corso di elettrostimolazione.
ta al movimento volontario, che a mio pa-
ve essere svolta stando fermi (Iso-
Si è verificato, inoltre, che il consumo di os-
rere ci permette di azzardare l’ipotesi che
metrica) o movendosi (Dinamica)?
sigeno aumenta durante l’elettrostimolazio-
vi possa essere un sensibile miglioramento
Facendo Elettrostimolazione bisogna lavo-
ne di 0.47 ml (kgxmin.) per cui la variazione
nella capacità del soggetto di gestire le ca-
rare in isometrica o in dinamica? A mio
(circa 20% di aumento) è significativa.
pacità coordinative intra ed intermuscolari.
parere entrambe le possibilità hanno la
Lo studio è stato svolto presso il Centro di
Non vi può essere sviluppo di forza mirata
propria validità.
riabilitazione “Don Orione” Unità di Fisio-
al miglioramento del gesto tecnico se lo
• In regime isometrico (ossia senza che
logia Applicata e Medicina Preventiva-
stesso non viene ottimizzato nel tempo e
avvenga alcun spostamento dei capi ar-
Bergamo- dal Prof. Giuseppe Miserocchi -
nello spazio.
li) nel sistema nervoso centrale.
17
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
PREPARAZIONE FISICA
La mia ipotesi rispecchia oltre che succes-
tenersi semplicemente in forma.
conclusioni e per analogia mi viene da
si conseguiti sul campo anche il postulato
In questo caso ci soffermeremo a conside-
pensare a certe notizie che riportano di
che per superare le barriere fisiologiche
rare il lavoro che può essere proposto agli
malcapitati che vanno allo zoo e mettono
dell’assuefazione dovuta alla soglia di
sportivi ed in particolare ai calciatori.
una mano dentro la gabbia dei leoni per
adattamento all’allenamento occorre co-
Prima però una premessa:
accarezzarli e che per tutta risposta gliela
struire “situazioni” ad intensità variabile e
È evidente che con i soggetti sedentari i ri-
portano via con un morso. La morale è che
progressivamente più difficili da risolvere
sultati sono più evidenti ed immediati trat-
la colpa non è del leone ma dello sprovve-
in modo tale da creare difficoltà sempre
tandosi di soggetti con masse muscolari
duto che ha infilato la mano tra le sbarre.
nuove e sempre più complesse.
generalmente ipotoniche.
Lo stesso dicasi dell’esempio precedente.
Un po’ come accade nello studio della
Con gli atleti e ancor più con i grandi cam-
L’elettrostimolazione può essere parago-
matematica che per riuscire a risolvere
pioni i risultati sono meno eclatanti e si
nata ad un allenamento pesante di so-
problemi che contengono formule sofisti-
aggirano nell’ordine dell’1-10% dell’incre-
vraccarichi che può provocare fibrosi per
cate occorre superare una serie di osta-
mento della Forza massima.
cui non è raccomandabile abusarne o uti-
coli che mettono a dura prova le nostre
Risulta altrettanto evidente che migliorare
lizzarla in maniera scorretta.
conoscenze.
le prestazioni del grande campione anche
La stimolazione elettrica deve essere inse-
L’abbinamento della elettrostimolazione al
soltanto di pochissimo può essere più che
rita in un programma di allenamento stu-
movimento volontario crea i presupposti
sufficiente.
diato a tavolino ed è un complemento al
per una tipologia di lavoro basata sull’af-
L’elettrostimolazione non è la panacea di
piano di lavoro tradizionale. Diversamente
finamento di caratteristiche neuromusco-
tutti i problemi. Gli atleti non possono
i sedentari possono sottoporsi a sedute di
lari che rispondono ad impulsi gestiti dal
pensare a questa metodica di allenamento
elettrostimolazione senza alcun problema
cervello e non soltanto a stimolazioni elet-
come sostitutiva della fatica fisica. Anzi
in quanto sicuramente i risultati saranno
triche subite passivamente per via della
per ottenere dei risultati concreti bisogna
tangibili poichè non finalizzati.
eccitazione esterna indotta .
entrare nell’ottica che bisogna fare qual-
Nel caso di allenamento svolto in regime
cosa in più.
Problematiche nel calcio
di contrazione isometrica è fondamentale
All’inizio, quando se cominciò a parlare,
L’elettrostimolazione applicata al calcio
un lavoro di trasformazione sul campo o
molti atleti fecero l’errore di abbandonare
deve tenere conto dei seguenti fattori:
in palestra. In dinamica non è così indi-
i metodi di costruzione della forza tradi-
• Meccanismo metabolico richiesto dal si-
spensabile.
zionali per dedicarsi esclusivamente alla
La trasformazione del lavoro passivo iso-
elettrostimolazione. Qualcuno, senza aver-
• Muscolatura su cui si va ad operare.
metrico si rende necessaria per fornire al-
la mai provata precedentemente, la utiliz-
• Il livello di capacità coordinative richie-
l’organismo e ai distretti muscolari che so-
zò in maniera massiccia prima di una gara
no stati particolarmente interessati le in-
importante rimanendo letteralmente “in-
formazioni necessarie per l’attivazione in
chiodato”.
velocità del carico di forza acquisito.
Accadde ricordo ad un atleta famoso della
• Stato di forma.
rappresentativa azzurra di sci prima di un
• Feeling con l’elettrostimolazione.
Cosa ci si può aspettare dall’elet-
Mondiale e gli allenatori di allora, traendo
• Disponibilità ad intraprendere un pro-
trostimolazione?
risultati affrettati, demonizzarono il siste-
gramma di elettrostimolazione con im-
L’elettrostimolazione può essere proposta
ma di lavoro.
pegno e serietà nel rispetto dei tempi di
a tutti coloro che fanno sport o vogliono
Mi viene da sorridere a certe avventate
recupero.
18
stema energetico.
sto (Coordinazione intramuscolare).
• Le capacità tecnico/tattiche richieste
(Coordinazione intermuscolare).
Nel momento in cui proponiamo un pro-
L’elettrostimolazione è un metodo di alle-
bre muscolari.
gramma di stimolazione elettrica non pos-
namento che, come qualsiasi altro siste-
Per raggiungere lo scopo si dovranno os-
siamo non tenere conto del distretto mu-
ma, dà i propri frutti se l’impegno a porta-
servare alcuni accorgimenti:
scolare su quale si va ad operare e le con-
re avanti un piano di lavoro sia assoluto. In
• Il carico di lavoro deve essere rapportato
dizioni generali di allenamento anche se
caso contrario è difficile ottenere qualcosa
allo stato di allenamento del momento.
quando si parla di stato di forma ci si do-
di buono e, soprattutto, si rischia che chi
• L’intensità deve però essere massima-
vrebbe soprattutto riferire alla capacità di
non ottiene risultati diventi anche un dela-
le*, ossia deve essere sempre al limite
sopportazione del carico di “corrente”.
tore di tale metodica. A tale proposito si ri-
della soglia di sopportabilità dell’atleta.
Diversi, per esempio, volendo estremizzare
cordi dell’esempio di chi va allo zoo per
• I carichi di lavoro devono essere pro-
per rendere meglio il concetto, sono i
accarezzare il leone in gabbia!
gressivi.
• Nelle esercitazioni di forza a secco, l’at-
parametri di forza che possono sviluppare
un muscolo orbicolare della bocca ed un
I parametri elettrici da utilizzare
tività balistica è senza dubbio quella più
quadricipite femorale.
con i calciatori
indicata per effettuare lavori di trasfor-
Diverse, risultano anche le frequenze tipi-
La tabella successiva mostra quali sono le
mazione della forza dopo elettrostimo-
che di stimolazione di muscoli ricchi di fi-
frequenze medie di stimolazione a secon-
lazione.
bre bianche veloci, o rosse lente.
da della tipologia delle fibre muscolari:
• Nel caso della elettrostimolazione l’intensità deve essere modulata erogando
E ancora diverse appaiono le capacità contrattili della muscolatura di soggetti che,
FIBRA II B oltre 75 Hz (Fibra esplosiva)
potenza crescente attraverso i tasti che
grazie al loro patrimonio genetico, hanno
FIBRA II A 35-75 (Fibra intermedia)
regolano il flusso di corrente in mA (mil-
una composizione muscolare totale dotata
FIBRA I
fino a 35 Hz (Fibra lenta)
liampere).
• Le fasi di lavoro, nella scelta di qualsiasi
di un maggior numero di fibre di un determinato tipo.
É risaputo che le fibre veloci possono len-
programma sportivo di elettrostimola-
Raramente accade che, alcuni soggetti,
tamente trasformarsi in lente mentre quel-
zione, devono essere due: una di contra-
particolarmente sensibili, non sopportino
le lente non possono diventare veloci. Ra-
zione e una di rilassamento.
la stimolazione elettrica. Tali casi possono
gione per la quale, per esempio, sprinter si
N.B.*
essere paragonati a quelli di coloro i quali
nasce mentre fondisti lo si può diventare
Nella contrazione elettrostimolata si può
di fronte ad un prelievo di sangue si sen-
purchè, ovviamente, in entrambi i casi sus-
aumentare la forza di contrazione agen-
tono svenire.
sistano altre caratteristiche e motivazioni
do su:
Vale la pena, comunque, proporre l’elet-
di vario genere.
• Voltaggio (Amplitude) : Si reclutano più
trostimolazione per gradi, soprattutto a
É possibile però intervenire per modifica-
fibre per via di una maggiore differenza
coloro che non la conoscono, cominciando
re lo stato delle fibre intermedie tanto con
di potenziale (Flusso di elettroni dal po-
con programmi che utilizzano parametri
l’allenamento a secco, che con l’elettrosti-
lo negativo al polo positivo).
“soft” a bassa frequenza.
molazione, tenendo presente che la sti-
• Ampiezza (Pulse Width): si reclutano più
Ad alzare l’intensità di corrente c’è sempre
molazione elettrica può agire limitata-
fibre muscolari per una ,maggiore dura-
tempo e non c’è giustificazione per gesti
mente alla parte trattata ed in maniera
ta della singola contrazione.
sconsiderati di chi vuole dimostrare quan-
superficiale.
ta potenza è in grado di erogare l’elettro-
Tanto con l’allenamento a secco che con
fanno contrarre più spesso lo stesso nu-
stimolatore ad un amico, al proprio atleta
l’elettrostimolazione l’obiettivo è quello di
mero di fibre a parità di ampiezza e vol-
o chi per esso.
reclutare il maggior numero possibile di fi-
taggio.
• Frequenza (Numero di impulsi al sec.): si
19
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
PREPARAZIONE FISICA
Il sapiente mix di questi tre parametri con-
gna continuamente tenere sott’occhio,
Un esempio di programma per il mi-
sente di costruire programmi di elettrosti-
per evitare di andare oltre il livello fi-
glioramento delle qualità di forza
molazione mirati allo sviluppo di una qua-
siologico ottimale della contrazione mu-
può essere di tipo piramidale
lità fisica piuttosto che un’altra.
scolare.
Contrazioni da 15 sec. 60 Hz 200 Msec
A mio parere il dato più interessante ri-
Nel calcio dunque le frequenze da utilizza-
Contrazioni da 10 sec 80 Hz 200 Msec
guarda la possibilità di aumentare il vol-
re saranno le seguenti:
Contrazioni da 8 Sec 100 Hz 200 Msec
Contrazioni da 6 Sec 110 Hz 250 Msec
taggio della macchina. Perché?
1. Un aumento esagerato dell’ampiezza
• Miglioramento della Resistenza
Contrazioni da 4 sec 120 Hz 300 Msec
dell’onda può comportare una sensa-
generale
Contrazioni da 2 sec 120 Hz oltre 300
zione di disagio dovuta al superamento
Fase di Contrazione:
Msec
della soglia di sopportabilità del dolore
- Frequenze: da 15 a 35 Hz;
Ripetizione del “Loop” al contrario
che in condizioni non patologiche corri-
- Durata dell’impulso: ca 300 Microsec.
sponde al momento in cui vengono sol-
- Tempo di durata della contrazione 20 sec.
Esempio di lavoro misto per il mi-
lecitate le fibre amieliniche più piccole
Fase di ristoro:
glioramento della Resistenza Speci-
(prive di guaina protettiva). Tale feno-
- Frequenze: 3 Hz ;
fica del Calciatore
meno viene esaltato da una durata ec-
- Durata dell’Impulso: 200 Microsec
• 10’ di lavoro di Forza Isometrica gene-
cessiva del tempo di cronassia che in
- Tempo di durata delle contrazioni: 4 sec.
scolare): contrazioni da 10 sec. di ca. 45
realtà è abbastanza soggettivo. In ogni
caso nei programmi di forza non si dovrebbe andare oltre i 300/400 Msec.
2. Un aumento esagerato della frequenza
• Miglioramento della
Resistenza
di 300 Microsec. Al max dell’Intensità.
Fase di Contrazione:
Fasi di recupero di 20/30 sec. a 3 Hz con
- Frequenze da 35 a 45 Hz;
denominato “della scala” , che somma
- Durata dell’impulso: 300 microsec.;
le singole contrazioni fra di loro fino a
- Tempo di durata delle contrazioni 15 sec;
determinare un altro fenomeno, deno-
Fase di ristoro:
minato “Frequenza di fusione”. La ricer-
- Frequenze: 3 Hz ;
ca non ha ancora stabilito, in effetti,
- Durata dell’Impulso: 200 Microsec.;
quali siano le frequenze limite oltre le
- Tempo di durata del ristoro: 8 sec;
quali la frequenza di fusione può scon• Miglioramento delle qualità di
zione in cui il muscolo non si contrae più
Forza Esplosiva
in maniera fisiologica ma inizia andare
Fase di Contrazione:
in spasmo, senza risultati utili.
- Frequenze da 75 a 100/120 Hz;
3. Un aumento del voltaggio invece, con-
- Durata dell’impulso: 300 microsec.;
sente di reclutare un maggior numero di
- Tempo di durata delle contrazioni 4/6 sec.
fibre muscolari.In questo modo si va ad
Fase di ristoro:
incidere sulla durata della contrazione
- Frequenze: 3 Hz ;
o sull’aumento degli impulsi/secondo.
- Durata dell’Impulso: 200 Microsec.;
Fenomeni che come abbiamo visto biso-
- Tempo di durata del ristoro: 20 sec.
20
Hz di frequenza con durata dell’impulso
specifica
di stimolazione provoca un fenomeno,
finare nella contrazione tetanica condi-
rale (allenamento di costruzione mu-
durata dell’Impulso di 200 Microsec.
• 3/5 serie x 6 ostacoli alti ca. 40 cm dis-
• 3/5 Serie x 2 Balzi massimali con sovraccarico.
elastica;
• 3/5 Sprint di 10 metri tra birilli disposti a
slalom.
6. Migliorare la capacità di ragionamento.
7. Migliorare la capacità strategica.
posti a griglia;
• 3/5 serie x 6 balzi sul posto con cintura
5. Migliorare lo schema del movimento.
Esempio di lavoro misto per il mi-
8. Migliorare le capacità tecniche.
glioramento della Forza Veloce Resistente nel Calciatore:
Alcuni esempi di esercizi di coordi-
• 15’ di Forza resistente: Contrazioni da
nazione per gli arti inferiori con
15” intorno ai 45/55 Hz con durata del-
l’ausilio della Elettrostimolazione:
I Esempio di lavoro misto per il mi-
l’impulso di 300 Microsec. al max del-
glioramento della Forza Istantanea
l’Intensità. Fasi di recupero di 8 sec. a 3
- Elettrostimolazione durante esercizi su
del Calciatore
Hz con durata dell’Impulso di 200 Mi-
tavole basculanti per migliorare la sen-
• 5’ di Forza Istantanea. (Allenamento di
crosec.
sibilità delle caviglie posizionando gli
Coordinazione Intramuscolare).
Lavoro in regime Isometrico intorno a
100/120 Hz con contrazioni della durata
di 4 secondi con durata dell’Impulso fra
• 3/5 serie x 10 Balzi fra ostacoli alti ca.
40 cm a griglia e 5 in linea.
• 5/10 serie Sprint navetta di ca. 10 metri
da ripetere 3, 4 volte.
i 300 e i 400 Microsecondi al max del-
elettrodi sui peronei o tibiali a seconda
degli obiettivi.
- Elettrostimolazione durante esercizi di
molleggio posizionando gli elettrodi su
flessori ed estensori delle cosce per mi-
l’Intensità. Fasi di recupero come nell’e-
Miglioramento della Coordinazione
gliorare la coordinazione simultanea dei
sempio precedente.
specifica del calciatore con Elettro-
muscoli agonisti e antagonisti.
• 3/5 serie x 2 Spinte alla Leg Press orizzontale con 90/100% del carico;
• 3/5 Serie x 2 Balzi massimali con sovraccarico.
stimolazione:
- Elettrostimolazione durante esercizi su
é possibile migliorare la propriocettività
macchine isotoniche per migliorare la
che può essere definita come la capacità
sensibilità della risposta neuromuscola-
di colloquiare con il proprio corpo attra-
re del gastrocnemio.
verso le sensazioni più profonde di feed-
- Elettrostimolazione sui muscoli delle
II Esempio di lavoro misto per il mi-
back neuromuscolare.
gambe associata ad esercizi di equilibrio
glioramento della Forza Istantanea
Ascoltare il proprio corpo e conoscerlo al-
sulla trave.
del Calciatore
la perfezione in definitiva vuol dire preve-
In definitiva quali sono le indicazio-
• 5’ di Forza Istantanea lavorando in di-
dere le situazioni e riassumerle senza do-
ni della Elettrostimolazione e i suoi
namica con molleggi sincronizzati (Alle-
verle scomporre risparmiando tempo e
effetti nel calcio?
namento di Coordinazione Intermusco-
guadagnando in termini di prestazioni. É
lare) con gli elettrodi posizionati sui mu-
la vera differenza che fa di un atleta un
scoli agonisti e antagonisti delle cosce.
campione.
Stimoli intorno a 100/120 Hz con contra-
Migliorare le componenti propriocettive
2. Aumenta il metabolismo muscolare.
zioni della durata di 4 Secondi con dura-
vuol dire:
3. Facilita il dimagramento nella zone trat-
ta dell’Impulso fra i 300 e i 400 Microse-
1. Migliorare lo stato d’ansia.
tate dovuto al maggiore consumo di os-
condi al max dell’Intensità. Fasi di recu-
2. Migliorare la respirazione.
sigeno.
pero come nell’esempio precedente.
3. Migliorare i riflessi.
• 3/5 serie x 2 Spinte alla Leg Press orizzontale con 90/100% del carico.
4. Migliorare la coordinazione e quindi l’equilibrio.
1. Aumenta la resistenza alla forza e migliora il livello di forza massimale.
4. Facilita il reclutamento di unita’ motorie
riducendo le inibizioni del sistema nervoso.
21
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
PREPARAZIONE FISICA
5. Accelera il recupero muscolare.
Prof. J. Dumoulin (Doc. Univ. Med. Lille e
6. Integra i programmi di allenamento.
Parigi) nel loro libro: “Neurostimulation
• Sembrerebbe che le persone trattate
7. Combatte il dolore.
Electrique Transcutanée Antalgique et Ex-
con aperture eccessive dei tempi di
8. Migliora la vascolarizzazione sulle zone
cito Motrice” pag.88 ultimo paragrafo
cronassia dell’onda negativa riscontri-
pubblicato da “Masson” , già nel 1991
no una sensazione di “effetto spillo”
esaltavano l’onda asimmetrica sia nei
che viene sensibilmente ridotta cor-
Lo stato dell’arte
trattamenti Tens che nelle stimolazioni
reggendo la forma con uno “Spike ne-
La ricerca nel campo della elettrostimola-
per la tonificazione perché in grado di ot-
gativo”.
zione ha fatto passi da gigante ma molto
tenere la massima energia con la minore
c’è ancora da fare.
intensità.
La riprova scientifica di quanto da me
Non è assolutamente chiaro, per esempio,
In Italia (Prof. S. Bucci, Doc. Facoltà Medi-
messo in discussione non può essere an-
quale sia il tipo di onda migliore per la sti-
cina Univ. Chieti, e G. D’Urbano, Prepara-
cora considerata sufficiente nonostante
molazione neuromuscolare sportiva.
tore Fisico, 2000, 2001) su centinaia di
sia validamente supportata.
La maggior parte dei tecnici sostiene che
soggetti hanno messo in in dubbio che la
Vale però la pena di approfondire l’argo-
l’onda quadra bifasica, simmetrica sia la
simmetria dell’onda sia la più consona ai
mento perché di estremo interesse per gli
più adatta perché è l’unica in grado di sot-
programmi di elettrostimolazione degli
specialisti della materia.
tendere ai parametri di erogazione di cor-
sportivi , essenzialmente per due motivi:
trattate.
la stimolazione elettrica indotta
N.B.
rente nell’unità di tempo (Legge di Weiss e
• Sembrerebbe, infatti, che proponendo la
Per quanto riguarda i protocolli di lavoro
Recenti studi però hanno messo in discus-
parte negativa dell’onda con una forma
da me elaborati ho sempre utilizzato, sia
sione tali convinzioni, mai, peraltro, dimo-
geometrica diversa dalla positiva, che
nella somministrazione di correnti TENS
strate su basi scientifiche.
deve rimanere quadra, si eviti una sor-
sia nell’utilizzazione di programmi sportivi
In particolare ricerche condotte in Ger-
ta di accomodamento della cellula ner-
l’onda asimmetrica che ha dato, evidente-
mania (Dott. H J Grober: “Metodische An-
vosa durante il processo di reazione al-
mente, ottimi risultati.
succ. di Lapique).
sate der Elektrostimulation in der Terapie”, pubblicato su Elektrostimulation e
Elektroterapie Atti del I Congresso di
Elettroterapia Agosto 99 Erlangen) ed
esperienze maturate in Spagna (Dott. E.
Sanchez, Institut Catala de La Salut ,
2000; Prof. J.M. Pastor Vega Univ.Malaga
e Prof. L.Cayuelas Anton Univ.Cordoba:
“Manual de Medicina Fisica” , “Harcourt
Brace” ed. ’97 Cap.12) definiscono addirittura poco importante la parte negativa
dell’onda e fondamentale che la parte
positiva sia quadra.
In Francia i Prof. G. de Bisschop (neurof.
Marsiglia e doc. Univ. Med. Parigi) e il
22
FONDAZIONE
«MUSEO DEL CALCIO»
COMUNICAZIONE
QUANDO L’ALLENATORE
É IN CAMPO
di Luigi “Cina” Bonizzoni*
el calcio ci sono dettagli e circostanze che illumina-
Sedetti sulla panchina del Milan per le prime volte sul finire della
no le situazioni di gioco, ma anche il sapere se si
stagione calcistica 1957-58, subito dopo che i rossoneri, allora
memorizzano i fatti che si manifestano quando si è
guidati da “Gipo” Viani che sarebbe poi passato a fare il D.S., ave-
giocatori, ma anche quando si è allenatori. Ovvio
vano perso la finale di Coppa dei Campioni a Bruxelles con il Real
che occorra avere intuizione, cioé la conoscenza ba-
Madrid di Di Stefano. C’era in programma una “tournee” in Sud
sata sulla osservazione e il ragionamento. Sono no-
America e si dovevano disputare alcune partite di Coppa Italia,
zioni che meritano un accurato e approfondito stu-
una di queste a Como. Durante il gioco, eravamo appunto a Co-
dio. Nozioni che vengono affinate poi ai Corsi per allenatori che
mo, chiamai il “Pepe”. Mi fece capire con la mano di attendere.
aiutano a formarti anche sotto il punto di vista umano, psicologi-
Lo vidi partire velocemente verso la porta avversaria, intercettò il
co e sociale.
passaggio che il portiere aveva fatto ad un suo compagno e mise
Molte cose si apprendono dai “maestri”, cioé dagli allenatori che
in rete il pallone. Negli spogliatoi, durante l’intervallo venne lui a
s’è avuto, altre ancora dai giocatori stessi, sopratutto da coloro
dirmi: “L’avevo detto più volte a Cucchiaroni e visto che lui non ci
che hanno consacrato la maggior parte della loro esistenza per
andava ci sono andato io, tutto qui”.
N
avvicinarsi alla perfezione, vale dire i campioni, ma anche dai non
campioni. Un esempio. Ho avuto l’onore di allenare Juan Alberto
Schiaffino detto “Pepe”, quando ero al Milan. Un giocatore che
aveva innato il senso geometrico del gioco, che trovava istintivamente la posizione migliore in campo. Egli studiava le partite e gli
avversari per cui chiedeva ogni giovedì in quale zona del campo
avrebbe giocato e con quali compiti. Quando si presentavano cinque possibili soluzioni egli ne trovava una sesta imprevedibile per
gli avversari, ma comprensibilissima ai compagni.
Schiaffino ci ha insegnato in primo luogo a difendere la sconfitta,
cioè non buttarsi mai a capofitto per eguagliare un gol subito. “Se
costoro hanno segnato quando noi ci difendiamo, chissà cosa
fanno se appena ci scopriamo”. Il contenuto del suo gioco era il
prodotto della velocità di pensiero, la semplicità, la precisione, la
creatività , il tutto eseguito con la massima eleganza.
Egli trovava - dicevo - la posizione in campo per istinto. Eccone un
esempio. Mi ha raccontato “Picchio” De Sisti del suo debutto in
prima squadra della Roma, al fianco del “Pepe”. Visto che il giovane correva come un pazzo senza toccare palla che raramente,
gli disse: “Ragasso, fermati lì, leggermente più avanti, non correre come un pazzo e aspetta”. “Picchio” toccò una infinità di palloni.
Jaun Alberto Schiaffino.
* Direttore Tecnico
23
FONDAZIONE
«MUSEO DEL CALCIO»
COMUNICAZIONE
Un commento? Osservazione e ragionamento!
disse - così io andrò a mia volta a marcare Loiacono, così uno dei
Eravamo in Uruguai. Penalizzati dal fuso orario e da un viaggio in
nostri rimarrà libero. Si vinse partita e scudetto. Egli sapeva uni-
aereo di circa venti ore, ma soprattutto superati dal gioco del Pe-
formarsi con disinvoltura e anche con scaltrezza alle esigenze del-
narol perdemmo nettamente.
la partita e della squadra. Dopo aver trovato le soluzioni ad un
Chiesi a Schiaffino di spiegarmi dettagliatamente come si gioca-
problema sapeva trovare i nessi ed integrarli con la fantasia. Vi-
va da quelle parti. “Allora Lei (ho sempre dato il Lei a tutti i gio-
sione del gioco non vuol dire soltanto capacità di vedere lo svol-
catori sia giovani che anziani che fossero) d’ora in poi si dovrà sa-
gersi delle azioni, di prevederle, ma neanche la capacità di cono-
crificare giocando avanti, unica punta, riceverà il pallone e aspet-
scere la situazione, le situazioni.
terà che Grillo, Danova, Mariani o Cucchiaroni, arrivino da dietro
Il “Pepe” ci ha pure insegnato che la grande squadra deve esse-
e li lancerà a rete”. Gli piacque questa contromisura che diede i
re in grado di imporre il ritmo che più le aggrada, che si può da-
suoi frutti.
re protezione alla difesa con un “regista” e due altri centrocam-
Il presidente del Milan Rizzoli e Viani volevano cederlo alla Roma,
pisti e un’ala tornante, che si può giocare con i “‘libero” “Lied-
ma io mi opposi energicamente e il “Pepe” ne fu felice. Alla Ro-
holm” in linea con lo stopper (Maldini) i quali si alternano a mar-
ma sarebbe andato due stagioni dopo.
care il centravanti avversario grazie al sacrificio del “regista”.
A Firenze contro la Fiorentina ci attendeva una gara decisiva per
Toh! Anche oggi si gioca così. Allora ciò che è moderno è antico.
la conquista dello scudetto. Dissi al “Pepe” quali sarebbero stati
Ho citato alcuni esempi per affermare che gli allenatori dovreb-
i suoi compiti e che molto probabilmente la mezzala avversaria
bero fare tesoro di ciò che vedono fare dai loro giocatori i quali
Gratton avrebbe avuto il compito di marcarlo stretto. “Bene - mi
aiutano a migliorare il sapere.
Schiaffino in azione con la maglia del Milan.
24
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
TATTICA
LA SUPERIORITÀ NUMERICA
NELLA FASE DI POSSESSO PALLA
di Attilio Tesser*
possesso di palla soltanto per un
Se è vero che nel gioco offensivo è essen-
periodo di tempo molto limitato.
ziale la capacità tecnica dei singoli
l gioco del calcio ha subito,
Questo evidenzia l’importanza del
giocatori, è altrettanto vero che, essendo
negli ultimi anni, una serie di
gioco senza palla, sia in fase difen-
una squadra costituita da 11 elementi,
veloci e improvvise trasfor-
siva che in fase offensiva.
quando uno di questi sarà in possesso del-
Introduzione
I
la palla diventerà determinante il gioco
mazioni. L’adeguamento che
ne è scaturito ha coinvolto le
abilità dei giocatori e l’organizzazione offensiva e difen-
siva del gioco.
Partita 90
minuti
all’incirca
60 minuti
gioco effettivo.
Il possesso di palla di un calciatore varia
tra i 40 secondi e i 3 minuti e 40 secondi.
(movimento) senza palla degli altri giocatori.
Sarà la qualità dei movimenti senza palla
che determinerà l’efficacia della giocata
del portatore e, quindi, della continuità
Un gioco sempre più frenetico e agonistico, in cui la componente fisico-atletica e
Diventa, quindi, indispensabile, nell’orga-
l’organizzazione di squadra sono diventa-
nizzazione di gioco di una squadra nella
te fondamentali: gli spazi sono diventati
fase di possesso palla, dare sempre soste-
sempre più ristretti ed i tempi d’azione si
gno e appoggio al portatore di palla,
sono velocizzati. In queste condizioni il
creando situazioni di superiorità nume-
Movimento della palla
giocatore deve riuscire a trovare soluzioni
rica in modo da offrire sempre più possi-
di gioco il più rapidamente possibile, sotto
bilità allo sviluppo della manovra.
Movimento del
giocatore senza palla
la continua pressione degli avversari.
Dal momento che l’interazione con i com-
Si sono, di conseguenza, modificate le me-
pagni è la condizione di base per poter da-
Corsa nello spazio di un
giocatore senza palla
todiche di allenamento per preparare i
re seguito all’azione del singolo, diviene
Guida della palla
giocatori ad un calcio più “veloce”, dove
vitale stabilire delle regole di collaborazio-
5
Giocatore
tecnica, tattica ed agonismo devono svi-
ne, a mio avviso, prerogativa obbligatoria
A
lupparsi nel modo migliore.
per il gioco di ogni squadra.
Giocatore in esercitazione
a ranghi e su spazi ridotti
I giocatori d’oggi devono non solo saper
Tali regole di comportamento, divenendo
utilizzare il loro bagaglio tecnico a ritmi
un patrimonio comune di tutti i compo-
sostenuti quando sono in possesso palla,
nenti della squadra, consentono di com-
ma anche, e soprattutto, partecipare al
prendere gli sviluppi del gioco e le inten-
gioco di squadra, in entrambe le fasi di
zioni dei compagni, creando così le basi di
gioco. Il calcio d’oggi, infatti, più che in
un collettivo funzionale.
passato è gioco di “squadra”.
Ogni giocatore per potersi esprimere al
Analizziamo la seguente statistica riguar-
meglio dovrà conoscere, oltre al proprio
do il possesso di palla di un giocatore du-
ruolo e alle proprie competenze nell’orga-
rante una partita. I dati dimostrano co-
nizzazione di gioco della squadra, anche
me in una partita il calciatore è in
quelle dei compagni e le loro abilità.
dell’azione iniziata, nel rispetto dei princi-
LEGENDA
Giocatore squadra
avversaria
Ostacolo difensivo
(simula la presenza di
un avversario)
Palla
5
5 Sequenza di movimenti
di un giocatore
* Tesi di fine studio del Corso Master 99/2000
per l’abilitazione ad allenatore professionista di
1ª Categoria
25
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
TATTICA
pi offensivi collettivi sotto enunciati.
Essendo l’argomento della tesi centrato
energie ed evitando il rischio del contrasto
L’educazione al movimento, e all’iniziativa
sulla superiorità numerica in fase di pos-
dell’avversario.
senza palla, è un passo obbligato nello svi-
sesso palla, procediamo all’analisi degli
Guida della palla: finta o dribbling.
luppo delle capacità collaborative, e con-
aspetti della fase di possesso di palla.
Tiro in porta: preferibile la precisione
anche a discapito della potenza, calciare
sentirà ai giocatori di comprendere come
rendersi utili quando ci si trova vicini o
lontano rispetto al portatore o dietro alla
Tecnica Applicata
con il ginocchio sopra la palla. Importante
la rapidità di esecuzione.
linea della palla. Come risulta evidente, il
Smarcamento: capacità di smarcarsi in
gioco senza palla è in stretto collegamen-
zona luce, quando il compagno è in grado
to con la capacità di trasmettere la palla e
di passarmi la palla ed in diagonale, in
con la capacità di riceverla.
modo che il corpo copra la palla.
Scaglionamento: mai presentarsi in li-
Dopo aver fatto le precedenti considera-
Difesa e protezione della palla: an-
nea rispetto a chi ha la palla. La disposi-
zioni generali sulle peculiarità attuali del
dare sempre incontro alla palla. Su palla
zione a triangolo è la soluzione ideale per-
gioco del calcio, passiamo ad un’analisi
aerea vado sempre sul punto di caduta e
ché si dà più possibilità di gioco al porta-
più dettagliata dei principi di tattica in-
negli stop metto il corpo a protezione
tore di palla. Farsi trovare allineati è per-
dividuale (o tecnica applicata) e di
Passaggio: il passaggio deve essere fat-
tanto un errore, perché si facilita il passag-
tattica collettiva.
to in modo veloce preciso e rapido: I van-
gio in orizzontale, che è molto pericoloso.
I prospetti contenuti di seguito elencano i
taggi rispetto alla guida della palla, sono
Penetrazione (o verticalizzazione):
principi di cui sopra per entrambe le fasi
quelli di guadagnare spazio e tempo in
Significa cercare di arrivare il prima possi-
di gioco.
maniera più veloce, anche con risparmio di
bile alla porta avversaria,., il che non si-
Tattica collettiva
gnifica con “palla lunga e pedalare”, ma
far sì che i giocatori si abituino all’idea di
Principi di tattica individuale (o tecnica applicata)
conquistare spazio in avanti.
Ampiezza: bisogna cercare di sfruttare la
Fase possesso palla
Fase non possesso palla
Smarcamento
Presa di posizione
Difesa e protezione della palla
Marcamento
Passaggio
Intercettamento e/o anticipo
Mobilità: Il calcio è fatto di movimento,
Guida della palla
Contrasto
serve non dare punti di riferimento agli av-
Tiro in porta
Difesa della porta
larghezza al fine di far aprire la difesa avversaria e, quindi di poter agire in spazi
più ampi.
versari. Importante è comunque muoversi
nei modi e negli spazi giusti.
Imprevedibilità: è un fattore fonda-
Principi di tattica (collettiva)
mentale per sorprendere gli avversari. Nel
26
Fase possesso palla
Fase non possesso palla
Scaglionamento
Scaglionamento
Penetrazione
Azione ritardatrice
Ampiezza
Concentrazione
Mobilità
Equilibrio
Imprevedibilità
Controllo e limitazione del rischio
calcio è importante non essere ripetitivi.
Il gioco che una squadra è in grado
di esprimere è fondamentalmente
frutto di:
a - capacità tecniche dei singoli giocatori
b - doti intellettuali
c - organizzazione delle collaborazioni
L’organizzazione delle collaborazio-
vari reparti e con l’abilità tecniche (drib-
ni determina:
bling su avversario) dei singoli giocatori.
- l’efficacia nella fase offensiva
In questa stagione agonistica europea,
- l’efficacia nella fase difensiva
due squadre, a mio avviso, hanno entu-
• Sovrapposizione
- l’equilibrio di squadra
siasmato, in modo particolare per la loro
• Corsa in diagonale
organizzazione di gioco ed efficacia of-
• Incroci
Come creare la superiorità
numerica in fase di possesso palla
fensiva: mi riferisco al VALENCIA di Cu-
• Corsa di deviazione
per e al BARCELLONA di Van Gaal. Que-
• Passaggio a muro
La tattica di una squadra è l’insieme dei
ste due compagini attuano con efficacia
• Passaggio indietro
comportamenti individuali e collettivi che
il possesso palla, utilizzando sistemi dif-
• Azione a 3 gg
permettono di utilizzare in modo ottimale,
ferenti.
• Sostegno
durante la partita, le potenzialità dei gio-
Il BARCELLONA predilige la circolazione di
• Appoggio
catori in relazione alle caratteristiche de-
palla per vie orizzontali, finché non si crea-
• Mantenimento possesso della palla
gli avversari, al fine di conseguire il miglior
no gli spazi per gli inserimenti o, più spes-
• Gioco dalla parte cieca
risultato.
so, le condizioni per soluzioni individuali
• Cambio ritmo
Una squadra manifesta la sua tattica at-
da parte dei suoi giocatori dalle ottime
• Blocco
traverso il gioco che esprime sul campo.
qualità tecniche: dribbling per creare la su-
• Velo
Il principale obbiettivo della tattica, in fa-
periorità numerica. Per attuare questo tipo
se di possesso palla, è creare una con-
di possesso di palla sono necessari gioca-
dizione di superiorità numerica nei
tori, oltre che abili tecnicamente, anche
confronti dell’avversario, per aumentare le
dotati di ottima personalità.
possibilità di sviluppo e di finalizzazione
Il VALENCIA attua un gioco che si sviluppa
Con riferimento alla definizione di supe-
della manovra e per rendere inutili e vani i
prevalentemente in velocità, con un pos-
riorità numerica descritta nelle pagine pre-
raddoppi di marcatura ed il pressing del-
sesso di palla breve, con una circolazione
cedenti, procedo ad illustrare alcuni esem-
l’avversario. Tale condizione viene ricerca-
di palla veloce (1-2 tocchi al massimo per
pi base della stessa.
ta in tutte le zone del campo in ambedue
cercare di creare un pericolo immediato
le fasi di gioco.
alla difesa avversaria). Questo tipo di at-
Per superiorità numerica si intende:
a) Superiorità numerica nel senso letterale
del termine, ad esempio 2 contro 1.
b) In caso di parità numerica, con uno
smarcamento veloce ci si può trovare
per qualche istante liberi da marcatura
e, quindi, in situazione di superiorità
numerica.
c) Con calciatore in grado si superare un
avversario con un dribbling.
Sviluppi del gioco offensivo
(fase di possesso) legati ai
principi del gioco di attacco
Esercitazioni dimostrative
teggiamento tattico è possibile grazie al
continuo movimento dei giocatori ed al
sincronismo di tutti i reparti.
La partecipazione dei giocatori laterali con
sovrapposizioni, il movimento continuo e
gli inserimenti negli spazi dei centrocampisti e degli attaccanti, permette di ottenere la superiorità numerica ed effettuare
un calcio veloce, dinamico e redditizio (facilità di arrivare in zona gol).
Superiorità numerica 2>1:
Una squadra cerca la superiorità numerica
Altri sviluppi di gioco in fase di possesso di
in situazione di 2 : 1 il giocatore senza pal-
con movimenti continui e coordinati tra i
palla sono elencati nello schema seguente:
la deve andare costantemente in zona luce
27
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
TATTICA
Es. 1 - 1 > 1 a meta: cercando di sfruttare la superiorità numerica col compagno esterno in fase di possesso palla, fare gol portando la palla in zona meta.
META
Superiorità creata con inserimenti
3>2: inserimento 3° giocatore con il portatore di palla che va a puntare l’avversario e il terzo si allarga per creare spazio.
Superiorità creata con dribbling 2>2:
superiorità creata con dribbling a saltare l’av-
META
versario e, contemporaneamente, movimento del compagno tendente a creare spazio.
Esercitazioni per creare e sfruttare
la superiorità numerica
in fase di possesso palla
La qualità e la quantità delle iniziative
prese dal singolo manifestano, oltre che le
qualità tecniche, anche la personalità e
l’intelligenza di gioco di un calciatore. Per
questo motivo siamo partiti dalle situazioni base del 1 > 1 + 2 giocatori appoggio,
in cui si deve capire la situazione, leggere
i movimenti offensivi, sfruttando la superiorità numerica sull’avversario.
In questa pagina sono inseriti dei giochi,
dove i calciatori trasferiscono le abilità
tecniche acquisite, giocando in spazi sempre più ristretti, con grande pressione ed
elevata intensità.
28
Es. 2 - 4 > 2 mobile: gioco 2 > 2 all’interno di un quadrato, vince chi riesce a fare prima 10 passaggi consecutivi appoggiandosi anche sugli esterni.
Es. 3 - 4 > 2 dinamico (torello): 3 coppie
con colori diversi si fronteggiano giocando
4 > 2 contro la coppia che sbaglia il passaggio.
Es. 4 - 2>2 a meta: cercando di sfruttare
la superiorità numerica dei 2 giocatori
neutri esterni in fase di possesso palla.
META
META
Es. 5 - 3>3 + jolly: cercando di sfruttare la
superiorità numerica del giocatore jolly in
fasse di possesso palla cercare di fare gol
sulle 2 portine che si attaccano.
29
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
TATTICA
Es. 6 - Gioco 5>3 con portiere a metà
campo bloccate:
in ogni metà campo si gioca un 5>3.
I 5 attaccanti devono cercare di fare gol, i
3 difensori di riconquistare palla e passarla velocemente ai propri 5 attaccanti.
Es. 7 - Gioco 3>3 + 2 esterni neutri: cercare di sfruttare la superiorità numerica
dei giocatori nella zona di centrocampo,
obbligo di un possesso palla di 10 passaggi prima di poter finalizzare nella porta
opposta.
30
Sviluppi di gioco per sfruttare la superiorità numerica in determinate zone del campo
La superiorità numerica si può adottare in qualsiasi momento e situazione di partita, sia nella propria metà campo che in quella avversaria.
Andiamo di seguito ad analizzare alcune situazioni:
Sit. 1: inserimento di un difensore esterno nelle fasce laterali, a saltare il centrocampo avversario con uno-due sulla fascia
9
1
1
7
3
6
8
3
2
5
4
Il n. 5 trasmette palla al n. 3 che la guida, punta l’avversario e chiede lo scambio uno-due al n. 8 venuto in appoggio.
31
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
TATTICA
Sit. 2: superiorità numerica attraverso il movimento di smarcamento tra terzino e centrocampista esterno per
mezzo di un taglio dell’esterno sulla fascia
3
9
11
1
7
10
6
8
8
3
2
5
4
Quando la palla viaggia dal n. 4 al n. 5, il n. 10 si allarga verso la linea laterale. Quando il n. 5 stoppa la palla, il n. 10 farà un taglio
centrale a ricevere e il n. 3 andrà in sovrapposizione, creando così la superiorità numerica. Il n. 10 effettua un retropassaggio al n. 8
venuto a sostegno e copertura, il quale verticalizza esternamente per il n. 3 che va al cross.
32
Sit. 3: inserimento esterno di sovrapposizione del centrocampista centrale
8
1
9
1
7
8
6
3
2
5
4
Palla al n. 8 che serve il giocatore n. 10 sull’esterno. Il n. 10, ricevuta palla, la guida in diagonale verso l’interno del campo e la trasmette al n. 9 che, di prima intenzione, appoggia in fascia al centrocampista centrale n. 8 andato in sovrapposizione nello spazio creato dal n. 10.
33
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
TATTICA
Sit. 4: inserimento centrale nello spazio senza palla del centrocampista centrale
8
10
9
11
7
9
8
6
3
2
5
4
Il n. 6 trasmette la palla verticalmente al n. 9 venuto incontro a ricevere, dopo una finta di smarcamento (contromovimento) che gli
frutta lo spazio. Questi si gira, punta l’avversario e serve il n. 8 inseritosi a sorpresa nello spazio lasciato dal taglio in diagonale dietro
ai difensori del n. 10.
34
Sit. 5: cambio gioco da parte del centrocampista centrale a creare superiorità numerica sul lato “debole” avversario
11
9
2
10
7
6
8
6
3
2
5
4
Il n. 3 invia la palla al n. 9 che arresta e difende palla per poi passare al n. 8 che, di prima intenzione, cambia lato. Qui si è andato a
posizionare il n. 7 con il n. 2 pronto ad andare o a sostegno, o in sovrapposizione.
35
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
TATTICA
SIT. 6: superiorità numerica creata su pressing dei due attaccanti avversari
5
5
4
11
2
3
4
8
9
6
8
1
7
9
11
Il n. 5 trasmette palla al n. 2 e gli va a sostegno. Il n. 9 avversario va in pressione sl portatore di palla (n.2) mentre l’altro attaccante
(n. 11) va a chiudere l’appoggio sul n. 5.
Il n. 2 in possesso di palla trova appoggio nel n. 4, propostosi centralmente nello spazio creatosi.
36
to e le collaborazioni con i compagni di
colose (zona centrale di centrocampo e fa-
reparto, ovvero l’organizzazione difensiva
sce laterali) per gli avversari, ha sicura-
di squadra.
mente maggiori iniziative e possibilità di
Dopo aver analizzato le motivazioni dell’u-
Possiamo sintetizzare con una semplice
sviluppi di gioco in fase di possesso palla.
tilizzare e sfruttare la superiorità numerica
esercitazione di base: in essa si evidenzia
Una squadra che pratica un gioco con po-
nella fase di possesso palla, proviamo a
la collaborazione difensiva tra i reparti di-
chi movimenti (“statico”) difficilmente ri-
dare dei brevi cenni sul suo utilizzo nella
versi. In questa esercitazione c’è la marca-
uscirà a mettere in difficoltà la squadra av-
fase di non possesso.
tura individuale con la copertura data dal
versaria, e le sue uniche possibilità di vitto-
Nella fase difensiva partiamo dal presup-
compagno di reparto e il raddoppio effet-
ria saranno legate a soluzioni individuali.
posto che i giocatori collaborino e si aiuti-
tuato da un centrocampista.
Inoltre, a mio avviso, un atteggiamento
Esercitazione per creare e sfruttare
la superiorità numerica in fase
di non possesso palla
propositivo - offensivo migliora le qualità
no reciprocamente, secondo rapporti spaziali ben definiti, nel tentativo di impedire
Conclusioni
individuali del giocatore, stimolandone le
iniziative, la precisione, la creatività e il
alla palla di procedere verso la propria
porta. Al fine di poter realizzare la condi-
La superiorità numerica è quindi un aspet-
piacere di giocare.
zione, i reparti dovranno mantenere le di-
to importante nel gioco moderno, l’equili-
Organizzare, invece, collaborazioni difen-
stanze per creare compattezza e solidità,
brio degli spazi rotto anche per una sola
sive creando situazioni di superiorità nu-
nell’intento di controllare al meglio lo spa-
frazione di gioco può creare soluzioni de-
merica nella fase di non possesso, garan-
zio di gioco.
terminanti in una partita.
tisce maggior copertura alla squadra. Fa-
E’ quindi importante, oltre alla prestazione
Chi riesce a farlo con maggiore intensità e
re in modo che ogni giocatore partecipi al
tattica individuale, anche il comportamen-
nelle zone di campo maggiormente peri-
gioco favorisce le iniziative personali e
crea uno spirito di squadra basato sull’aiuto reciproco.
Per concludere, ritengo che sia fondamentale dedicarsi ad un lavoro atto a migliorare le qualità collettive della squadra, poiché uno dei compiti fondamentali dell’allenatore è quello di organizzare il
gioco nel modo più sincronizzato e redditizio possibile.
Per ottenere tale organizzazione di gioco,
oltre al lavoro dell’allenatore è necessaria la fattiva collaborazione dei giocatori,
che devono possedere qualità umane
quali altruismo, spirito di sacrificio ed
adattamento.
37
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
PREPARAZIONE FISICA
CRITERI FISIOLOGICI DI ALLENAMENTO
SPECIFICO NELLE ATTIVITÀ A SFORZO
INTERMITTENTE (CALCIO A 5)
di Filippo Cannavacciuolo* – Fausto Cannavacciuolo** – Giulio Del Gusto***
RIASSUNTO
L
SCOPO DELLA RICERCA
e esercitazioni aspecifiche protratte provocano
La problematica tecnico scientifica della specificità dell’allena-
adattamenti non richiesti dalle esigenze della pre-
mento viene testata nell’ambito di uno sport giovane, in rapida e
stazione con risposte negative sul rendimento di ga-
straordinaria evoluzione: il Calcio a 5.
ra e sull’incidenza di traumi.
La esiguità degli studi dedicati a questa attività sportiva crea in-
In questo studio sono stati riportati i dati ralativi al-
fatti non poche difficoltà agli operatori nel puntualizzare le doti
le risposte adattative dell’organismo a specifici e
di un atleta del tutto particolare, non paragonabile ad altri spor-
non con attenzione alla velocità di recupero.
tivi e tantomeno al calciatore che, secondo un’opinione superfi-
L’indagine ha riguardato dieci giocatori di calcio a 5 divisi in due
ciale, potrebbe a torto essere considerato simile o affine. Lo sco-
gruppi e sottoposti per un periodo di circa sette mesi ad esercita-
po della ricerca concerne l’analisi specifica delle risposte adatta-
zioni differenziate e a test d’ingresso per una valutazione globale.
tive degli atleti del Calcio a 5 a metodologie aspecifiche di alle-
I dati emersi hanno evidenziato che il gruppo sperimentale, alle-
namento confrontate con quelle che si ottengono con sistemi
nato con stimoli specifici di elevata intensità, in riferimento alla
esercitativi ritenuti adeguati al tipo di prestazione.
velocità di recupero, ha subito modificazioni migliorative più marcate rispetto al gruppo di controllo, allenato con stimoli aspecifi-
MATERIALI E METODI
ci di moderata intensità.
La ricerca è relativa a 10 giocatori di Calcio a 5, appartenenti alINTRODUZIONE
“Lo stimolo di allenamento deve rispettare quanto più possibile
lo stimolo di gara” (E.L. FOX, 79).
L’assiomatica affermazione riassume e conferma quanto codificato nel principio SAID (Specific Adaptation to Imposed Domands)
da Morehouse e Miller (76), secondo il quale l’adattamento all’attività fisica varia in base al tipo di esercizio praticato. Effettivamente le esercitazioni aspecifiche, protratte a lungo, determinano adattamenti non richiesti dalle esigenze della prestazione
con risposte negative, non solo sul rendimento di gara, ma anche
sull’incidenza di traumi muscolari.
Fermo restando che “la conoscenza del profilo fisiologico dell’at-
la stessa squadra (Città di Avezzano), militante nel Campionato
Regionale Abruzzese di C1.
Suddivisi in due gruppi, gli atleti sono stati sottoposti per un periodo di circa 8 mesi (Agosto 99 – Marzo 2000) ad allenamenti
dapprima comuni (2 settimane), quindi differenziati (28 settimane circa).
La costituzione di un gruppo SPERIMENTALE e un GRUPPO DI
CONTROLLO è stata operata secondo criteri rigorosamente omogenei (età – caratteristiche antropometriche – caratteristiche muscolari). In particolare i parametri antropometrici sono stati
espressi in Kg./m2 di superficie corporea secondo il BMI (Body
Mass Index), riportati nella Tab.1.
leta è fondamentale per la corretta programmazione dell’allenamento” (Bosco 90), è altrettanto inconfutabile che “le modalità
esercitative devono essere pianificate solo in funzione delle richieste energetiche relative alla tipologia della prestazione sportiva” (Vecchiet 90).
38
*Docente di calcio “Scuola allenatori Settore Tecnico” Firenze;
**Preparatore atletico – Docente di calcio “ISEF” l’Aquila;
***Specialista Cardiologia e Medicina dello Sport – ASL Avezzano.
La caratterizzazione muscolare è stata osservata e stimata secon-
Tab. 1 - BMI (Body Mass Index)
do le più recenti e abituali analisi sportive (tests da campo), ri-
Gruppo sperimentale
Gruppo di controllo
Nome e cognome
BMI
Nome e cognome
BMI
Roberto S.
Luciano S.
Fabio F.
Davide G.
Stefano F.
22.04
22.78
24.11
24.69
20.92
Alfredo M.
Mauro P.
Massimo C.
Massimo L.
Francesco V.
24.40
22.60
21.91
21.16
24.37
BMI medio
22.90
BMI medio
23.88
portati nella Tab.2.
Prima di effettuare i tests di ingresso, gli atleti sono stati sottoposti a visita medica specialistica e a 3 sedute di allenamento in
aerobia per un completo ripristino cardiocircolatorio, provenendo
i giocatori da un lungo periodo di inattività. La valutazione globale del singolo atleta è stata ottenuta con tests di semplice esecuzione, non invasivi, riproducibili:
Tab. 2 - Tests per l’individuazione delle caratteristiche muscolari
Nome e
Cognome
Età
H
P.
*
SJ
*
CMJ
*
DJ
SJL
CMJL 2CMJL
*
Rea.
El.
Mt.
30
FR
Anni
cm.
Kg.
cm.
cm.
H
Ph
cm.
cm.
Stefano F.
26
168
59
41
47
43
39
198
Fabio F.
29
168
68
34
37
34
27
Alfredo M.
30
173
73
34
36
33
Mauro P.
21
181
74
39
44
Davide G.
28
180
80
40
Massimo L.
21
190
80
Francesco V.
23
179
Massimo C.
27
Roberto S.
Luciano S.
Caratteristiche
cm.
m/s
cm.
t/s.
cm.
235
500
124
14.6
4”1
30
rapido
180
192
405
196
8.8
4”7
21
lento
26
160
181
380
200
6.4
4”8
18
lento
41
35
190
232
490
145
12.8
4”3
26
rapido
45
37
36
192
225
476
146
12.5
4”4
26
rapido
42
48
41
37
197
244
510
152
14.2
4”4
22
rapido
78
36
38
37
30
194
202
420
190
5.5
4”7
16
lento
180
71
38
42
40
34
196
224
472
153
10.5
4”2
24
rapido
30
177
69
34
37
33
26
174
180
378
202
8.8
5”1
18
lento
29
178
72
39
44
38
36
192
230
490
126
12.8
4”2
30
rapido
Legenda:
SJ = Salto verticale – angolo di ginocchio 90°.
CMJ = Salto verticale con contromovimento.
DJ = Salto in basso con risposta verticale (salto pliometrico) – altezza di caduta 60 cm.
SJL = Salto orizzontale – angolo di ginocchio 90°.
CMJL = Salto orizzontale con contromovimento.
2CMJL = 2 salti successivi in orizzontale.
Rea. = Tempo di contatto dei piedi al suolo dopo caduta da altezza di 40 cm e superamento di un ostacolo di 30 cm. (su ergo jump)
FR = Forza reattiva espressa in centimetri ricavata dalla formula: (2CMJL – CMJL) – CMJL.
El. = Elasticità espressa in centimetri ricavata dalla formula: ((CMJ – SJ)/SJ) x 100
* = l’asterisco sta ad indicare i test eseguiti su pedana elettronica (Ergo jump - Bosco)
39
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
PREPARAZIONE FISICA
IRI: adattamento circolatorio allo sforzo;
lenamenti differenziati, dalla seconda fase preparatoria a tutto il
MAGARIA: misurazione indiretta del Massimo Consumo di Ossi-
periodo agonistico (Tab. 5).
geno (VO2max);
I materiali impiegati sono riportati nella Tab. 6.
COOPER: esplorazione della Massima Potenza Aerobica Sopportata (PMS);
NAVETTA 10 mt. x 30” 1: esplorazione della resistenza allo
sprint e capacità di recupero in un tempo prestabilito (60”).
Tab. 5 - Esercitazioni differenziate
Gruppo sperimentale
Gruppo di controllo
Specifiche
Aspecifiche
Corsa in allungo sostenuto
(F. e F. Cannavacciuolo).
Corsa in allungo medio
Tempo di lavoro 30” (160 mt.)
rec. 60 sec. x 3 rip.
Macro 3’ x 2 serie
Tempo di lavoro tot. 6’
Range cardiaco medio 174/min.
Tempo di lavoro 3’ (800 mt.≅)
rec. 4’ x 3 rip.
Tempo di lavoro tot. 9’
Range cardiaco medio 166/min.
Interval Training
Mt. 100 in 16” rec. 50’’ x 5 rip.
Macro 3’ x 2 serie
Range cardiaco medio 162/min.
ni di corsa progressiva in aerobia, sprint training, resistenza allo
Tira e molla 30”
(TEM Cannavacciuolo)3
Rapp. Lavoro pausa 1 : 1
rec. 4’ per 2 rip.
Range cardiaco medio 176 min.
sprint e potenziamento degli arti inferiori (Tab. 4), quindi ad al-
Navetta 10 mt. x 30”
Corsa in allungo medio
Rec. 60” x 3 rip.
Tempo di lavoro tot. 90”
Range cardiaco medio 176/min.
Mt. 300 in 58” – rec. 2’ x 3 rip.
Tempo tot. di lavoro 2’ 54”
Range cardiaco medio 166/min.
La “soglia anaerobica” di ciascun atleta (Tab.3) è stata calcolata
con il metodo indiretto espresso dalla formula: 220 - età x
85/100. La frequenza degli allenamenti è stata articolata in 4 sedute settimanali della durata di 90’ circa, nel periodo preparatorio, di 3 sedute settimanali della durata di 60’ circa, nel periodo
agonistico. Entrambi i gruppi, nella prima fase preparatoria (6 sedute) di allenamento, sono stati sottoposti ad esercitazioni comu-
Tab. 3 - Valore di soglia anaerobica
N.B. La frequenza degli allenamenti è stata di 4 sedute settimanali nel periodo preparatorio, di 3 sedute settimanali nel periodo agonistico.
Gruppo sperimentale
Gruppo di controllo
Nome e cognome
F.C.
Nome e cognome
F.C.
Roberto S.
Luciano S.
Fabio F.
Davide G.
Stefano F.
161
162
162
163
164
Alfredo M.
Mauro P.
Massimo C.
Massimo L.
Francesco V.
161
169
164
169
167
Valore medio
162
Valore medio
2
166
Tab. 6 - Materiali utilizzati
•
•
•
•
•
•
1 pedana elettronica (Ergo Jump Bosco System);
10 cardiofrequenzimetri Polar;
3 sgabelli (40 – 50 – 60 cm.);
1 metronomo;
1 nastro centimetrato;
1 Hs. Cm. 30.
Tab. 4 - Esercitazioni comuni
Corsa in aerobia
1a – 2a sed. – 40’ – range cardiaco medio 144 puls/min. – vel.6’ al Km.
3a – 4a sed. – 35’ – range cardiaco medio 148 puls/min. – vel. 5’ 30” al Km.
5a – 6a sed. – 30’ – range cardiaco medio 158 puls/min. – vel. 5’ al Km.
Sprint training
10/15/20 – mt. rec. completo – tot. mt. 200
Resistenza allo sprint
10/15/20 – mt. rec. parziale – tot. mt. 300
Potenziamento
arti inferiori
Traino a Carico Variabile con carichi di velocità su distanza di mt. 30
Multibalzi da 40 a 80 to ccate
Salti pliometrici da 5 a 10 – h. di caduta 40 cm.
Corse in salita 10/15 mt. – tot. mt. 150
40
1 Il test consiste in sprint a navetta sulla distanza di
mt. 10 per la durata di 30”. Al termine della prova
si rileva:
- la distanza percorsa (resistenza allo sprint);
- la frequenza cardiaca al termine della prova (potenzialità centrali);
- la frequenza cardiaca dopo 60” di recupero (potenzialità periferiche).
2 Cambio di direzione ogni 40 mt. (3 cambi)
3 L’esercitazione consiste in sprint e recuperi per un
totale di 30”. Il rapporto tra tempo di lavoro e
quello di recupero è di 1: 1. Gli sprint vanno eseguiti con cambi di fronte e direzione. Tempo di lavoro max 2.
RISULTATI
oper test) si evince che al termine della ricerca il gruppo sperimentale mostra un incremento di 254 mt. contro i 550 mt. del
I tests d’ingresso sono stati effettuati il 10 agosto del 99. La va-
gruppo di controllo (Tab.9).
lutazione comparativa del gruppo sperimentale con quello di con-
Il test “anaerobico” NAVETTA mt. 10x30” (Tab.10) evidenzia in-
trollo non offre alcuna differenza degna di nota (Tab.7 e 8). I ri-
fine che la frequenza cardiaca, dopo il recupero di 60”, rilevata
sultati sono sostanzialmente sovrapponibili.
nella fase iniziale e finale delle attività esercitative, ha comporta-
Confrontando le prove “aerobiche” nella fase iniziale e finale del-
to una riduzione media di 14 pulsazioni nel gruppo di controllo
la ricerca non emergono differenze importanti nei risultati dei
contro le 29 del gruppo sperimentale.
tests relativi all’IRI e al Margaria.
La distanza percorsa e la frequenza cardiaca subito dopo lo sfor-
Riguardo invece alla Massima Potenza Aerobica Sopportata (Co-
zo non presentano significative differenze tra i 2 gruppi.
Tab. 7 - Tests d’ingresso (Gruppo Sperimentale)
TEST AEROBICI
IRI
TEST ANAEROBICO
MARGARIA
(VO2 max)
COOPER
NAVETTA 10 mt. X 30”
Nome e Cognome Puls. 60°/90°” IRI (indice)
Liv.
ml./Kg./min.
Dist./mt.
Dist./mt.
Puls/A
Puls/R60”
Roberto S.
68
48.1
Sc.
46
2050
115
174
158
Luciano S.
69
47.4
Suff.
46
2150
118
176
162
Fabio F.
72
45.4
Sc..
45
1970
114
177
158
Davide G.
68
48.1
Sc.
47
2100
116
176
156
Stefano F.
62
52.7
Suff.
48
2080
118
180
156
67.8
48.34
Sc.
46.4
2070
116.2
176.6
158
Valori medi
Tab. 8 - Tests d’ingresso (Gruppo di Controllo)
TEST AEROBICI
IRI
TEST ANAEROBICO
MARGARIA
(VO2 max)
COOPER
NAVETTA 10 mt. X 30”
Nome e Cognome Puls. 60°/90°” IRI (indice)
Liv.
ml./Kg./min.
Dist./mt.
Dist./mt.
Puls/A
Puls/R60”
Alfredo M.
74
44.2
Sc.
45
1900
116
176
160
Mauro P.
56
58.4
Suff.
46
2100
118
177
156
Massimo C.
60
54.5
Suff.
48
2200
119
176
158
Massimo L.
67
48.8
Sc.
45
2060
116
182
162
Francesco V.
76
43
Sc.
44
1950
116
180
166
Valori medi
67
49.76
Sc.
45.6
2042
117
178
160.4
41
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
PREPARAZIONE FISICA
Tab. 9 - Tests aerobici
TEST AEROBICI
IRI
MARGARIA
52
80
65,3
70
67,8
50
40
30
20
49
48
47
46,4
45,6
46
1000
45
500
42
agosto
2042
1500
43
0
2070
2000
44
10
2592
2324
2500
mt.
50
ml./Kg./min.
48,3 49,7
3000
51
51
50
60
indice IRI
COOPER
0
agosto
marzo
marzo
agosto
marzo
Gruppo sperimentale
Gruppo di controllo
Valori aerobici medi espressi dai due gruppi in agosto e in marzo
Tab. 10 - Test anaerobico
TEST ANAEROBICO
Navetta 10 mt. X 30”
42
ar
zo
m
br
e
m
re
ce
ob
to
e
Gruppo sperimentale
Gruppo di controllo
ar
zo
m
m
br
re
ce
ob
di
ot
t
ag
os
to
113
152
150
146
140
133
129
ot
t
114
os
115
160
158
ag
116
zo
116
ar
117
117
169 169 168
e
118
br
119
173 172 171
m
119
178
re
pulsazioni/min
distanza/mt.
120
177
ob
120120
di
ce
120
ot
t
121
200
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
to
121
os
121
ag
122
Puls./rec. 60”
di
Puls./arrivo
m
Distanza
DISCUSSIONE
“La specificità dello stimolo è il presupposto fondamentale per la
La fonte energetica più sollecitata nel Calcio a 5 è rappresentata
corretta pianificazione dell’allenamento”.
dal sistema ATP/PC nelle sue componenti capacità/potenza/velo-
Il GRUPPO SPERIMENTALE, allenato con strategie di allenamento
cità di resintesi. I meccanismi di “resintesi” e di “smaltimento”
di assoluta specificità (stimoli brevi, intermittenti di elevata in-
nello sforzo intermittente di elevata intensità, caratteristico del
tensità, recuperi parziali, range cardiaco in prevalenza al di sopra
Calcio a 5, devono risultare molto efficienti per la ricostituzione
del valore di soglia), ha fornito risposte adattive più rispondenti
del “fosfageno” allo scopo di prevenire o ritardare la fatica in-
alle esigenze della prestazione di Calcio a 5, come si evidenzia dal
dotta dall’accumulo di lattato. Questa capacità definita comune-
marcato miglioramento delle capacità di recupero, fattore limi-
mente “recupero” rappresenta effettivamente il fattore limitante
tante primario nelle attività intermittenti di elevata intensità.
primario della “resistenza specifica” in tutte le attività caratteriz-
Il ritorno della frequenza cardiaca a valori più contenuti, dopo
zate da sforzi intermittenti, massimali, rapidi, protratti nel tempo
sforzo intenso, sta a significare una migliorata capacità di resin-
(Calcio, Basket, Calcio a 5).
tesi del fosfageno e una più rapida eliminazione delle scorie.
I fattori limitanti le capacità di recupero sono CENTRALI, ENZI-
I migliori risultati dei parametri aerobici del GRUPPO di CON-
MATICI e PERIFERICI.
TROLLO rispetto al GRUPPO SPERIMENTALE, evidenziati nel Co-
Nella fattispecie i fattori enzimatici, “facilmente influenzabili dal-
oper test, dimostrano in assoluta sintonia “fisiologica” con i pre-
la natura dello stimolo” (ARCELLI, 72) e quelli periferici, “respon-
supposti teorici della ricerca, che le attività esercitative a range
sabili della capacità di estrazione e assorbimento di ossigeno”
cardiaci non superiori al valore di soglia stimolano in modo più
(Houssay, 65), rivestono un particolare ruolo nella determinazione
specifico i meccanismi aerobici, rispetto a quelli anaerobici.
sia dello sforzo aerobio (soglia ventilatoria/VO2max) che anaerobio, nella erogazione basale o massimale di energia intermittente.
CONCLUSIONI RIASSUNTIVE
Infatti “nella normale attività fisica l’O2 viene estratto in misura
Il calcio a 5 è un’attività sportiva caratterizzata da prestazioni in-
del 25 %, ed aumenta proporzionalmente all’entità dello sforzo.
tensive, reiterate, di durata relativamente breve. Il nostro studio
In condizioni di massima attività muscolare l’O2 viene estratto al
ha fornito una analisi “dedicata” delle capacità di recupero del-
100% (J. H. Comroe, 64). Inoltre la dissociazione della emoglobi-
l’atleta, preparato con sistemi specifici di allenamento.
na (HbO2) è favorita da un abbassamento del pH (effetto BOHR)
La ricerca è consistita nell’analisi multiparametrica di due gruppi
e di temperatura locale del tessuto muscolare, mentre la quota di
omogenei di atleti (Sperimentale – Controllo) sottoposti ad alle-
ossigeno che il sangue cede ai tessuti dipende dallo stato di atti-
namenti differenziati.
vità dei medesimi e ovviamente dal flusso ematico (velocità cir-
Il gruppo sperimentale è stato preparato con strategie di allena-
colatoria).
mento corrispondenti alle caratteristiche del calcio a 5, vale a di-
“Il numero di capillari pervi, da circa 30 per mm2 di superficie di
re stimolazioni brevi, ad elevata intensità, con range cardiaco al
sezione del muscolo a riposo, può aumentare fino a 200 nel cor-
di sopra del valore di soglia. L’obiettivo è stato quello di privile-
so di attività massimale” (Cerretelli, 85).
giare i meccanismi fisiologici di recupero, tipici delle fasi anaero-
Queste chiare evidenze dimostrano che le capacità di recupero
biche.
sono influenzate maggiormente dalla intensità dell’esercizio ri-
I risultati preliminari della ricerca confermano il presupposto teo-
spetto alla durata dello stesso.
rico che la specificità dello stimolo è fondamentale per la corret-
Su tali principi è stato costruito il nostro studio sperimentale.
ta pianificazione dell’allenamento.
I dati emersi dal prese nte studio evidenziato quanto enunciato
Le attività esercitative a range cardiaco prossimo al valore di so-
dalla letteratura (Fox, Morehouse & Miller, Bosco, Vecchiet):
glia (Gruppo di Controllo) stimolano specificamente i meccanismi
43
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
PREPARAZIONE FISICA
BIBLIOGRAFIA
di recupero dello sforzo in aerobiosi.
La strategia di preparazione che, viceversa, privilegia le attività a
range cardiaco prevalentemente al di sopra del valore di soglia
migliora sensibilmente le capacità di resintesi del fosfageno. Quest’ultima strategia è pertanto da ritenersi fisiologicamente corretta e preferibile nelle attività sportive che comportino impegni muscolari e cardiocircolatori in condizioni metaboliche ad elevata
concentrazione e ricorrenza di fasi anaerobiche.
I valori medi dei parametri estrapolati dal test “Navetta”, eseguito nello stesso periodo (marzo) su un gruppo di calciatori dilettanti (21), militanti nelle squadre di Avezzano e Celano, sono risultati sovrapponibili a quelli del gruppo di controllo (Tab. 11).
Uno studio esteso ad una più vasta popolazione di sportivi si rende necessario per una indagine più approfondita delle problematiche oggetto della nostra indagine.
1. Fox E.L. “Fisiologia dello sport” Ed. Grasso, Bologna (82)
2. Miller A.T. - Morehouse L.E. “Phisiology of exercise” Il Pensiero Scientifico Ed., Roma (76)
3. Bosco C. “Aspetti fisiologici della preparazione fisica del calciatore” -S.S.S., Roma (90)
4. Vecchiet L. - Calligaris A. - Montanari G. - Resina A. “Trattato
di medicina dello sport applicata al Calcio” Centro Documentazione Scientifica – Menarini -Firenze (90)
5. Arcelli E. “Acido lattico e prestazione” – Coop. Dante Editore
(95)
6. Houssay B.A. “Fisiologia umana” Il Pensiero Scientifico Ed. –
Roma (65)
7. Comroe J. H. “Fisiologia della respirazione”-Il Pensiero Scientifico Ed. - Roma (67)
8. Cerretelli P. “Manuale di fisiologia dello sport e del lavoro muscolare” Soc. Ed. Universo – Roma (85)
Tab. 11 - Test navetta (confronto Gruppo di Controllo con calciatori)
TEST ANAEROBICO
Navetta 10 mt. X 30”
Distanza
140
119,6 120
100
puls./min.
distanza/mt.
120
Puls./arrivo
80
60
40
20
0
marzo
200
180
160
140
120
Puls./rec. 60”
170 168
144 146
100
80
60
40
20
0
marzo
Calciatori
Gruppo di controllo
Confronto dei valori medi tra calciatori e gruppo di controllo, estrapolati dal test “navetta, eseguito nello stesso periodo (marzo).
44
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
CALCIO INTERNAZIONALE
AIMÉ JACQUET:
“É SEMPRE L’ALLENATORE
LA FIGURA PRINCIPALE DEL CALCIO”
di Marco Viani*
er la prima volta nella sua
“Sì La Francia ha avuto la possibilità di vin-
Che a lei piacerebbe continuare nel-
storia la Francia ha vinto nel
cere l’ultima Coppa del Mondo e l’ultimo
la nuova funzione di direttore tecni-
1998 la Coppa del Mondo
Campionato d’Europa di questo secolo. Che
co nazionale. Come?
della FIFA. Protagonista di
bella ricompensa per il nostro calcio! Che é
“Questa funzione di direttore tecnico mi
questo successo e stato Aimé
stato spesso ammirato in passato, ma mai
conferisce una responsabilità più pesante
Jacquet che, immediatamente
si é rivelato di vincere, di raggiungere un
di quanto pensassi. Occupo un posto di
dopo tale trionfo, si e dimesso dalla carica
obbiettivo. Almeno fino al 1984, con Michel
osservazione, di proiezione. Sono preso
di selezionatore-allenatore per diventare
Hidalgo e Michel Platini come leaders”.
totalmente da questo lavoro, ovvero il
P
metodo francese le cui basi furono getta-
direttore tecnico nazionale. Intervista ripre-
Come caratterizzerebbe il calcio
te da Georges Boulogne e poi sviluppate
francese?
da altri direttori come Gérard Houllier (at-
Il secondo millennio e finito il 31 di-
“Il nostro calcio é stato sempre tecnico,
tuale allenatore del Liverpool n.d.r.). Un
cembre 2000. Cosa le ispira questa
attraente. Durante certi periodi ben pre-
lavoro che ha una dimensione europea. È
data questa fine d’epoca?
cisi si è adattato alle nuove esigenze e
un’eredità pesante ma favolosa. È esal-
“Per me è tutta una vita che passa. Quan-
ha assunto una maggiore presenza tatti-
tante poter lavorare per rendere più soli-
do ero ragazzo l’anno 2000 era talmente
ca e atletica. Ciò gli ha permesso di di-
do il calcio francese”.
lontano da non poter immaginare di es-
ventare finalmente vincente. Pur diven-
serci un giorno. Poi ci si arriva e tutto si ri-
tando realista, ha comunque conservato
Quali sono i punti principali del suo
versa su una nuova vita”.
una qualità sublime. In effetti si possono
lavoro?
distinguere tre grandi epoche, ciascuna
“Il mio lavoro segue quattro assi. La prima
Non ha già imboccato una nuova
legata alla personalità di un giocatore.
é la formazione dei quadri degli allenato-
strada come direttore tecnico na-
La prima nel 1958, l’epoca dello splendi-
ri, sia di base sia di vertice. Poi la forma-
zionale?
do Reims e di Raymond Kopa. Per me fu
zione dei giovani dai 15 ai 18 anni. La di-
“Ah, sì. Il mio lavoro alla testa della dire-
la scoperta del calcio, di un calcio che
rezione tecnica nazionale segue una filo-
zione tecnica nazionale finirà nel 2002.
meravigliò il mondo. In seguito gli anni
sofia nella loro preparazione affinchè con-
Segue il ciclo della Coppa del Mondo...”.
80, l’epoca platiniana. E poi Francia 98 e
servino quella tecnica che é propria del
Euro 2000, con Zinedine Zidane che ha
nostro calcio. La preformazione prima dei
....che lei ha già conquistato nel
rappresentato la concretizzazione del bel
15 anni é la terza asse e infine il calcio
1998.
calcio francese”.
femminile”.
sa da “FIFA Magazine”, dicembre 2000.
45
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
CALCIO INTERNAZIONALE
Quali sono gli scopi che perseguite
bisogno di una formazione completa per
Lei è stato bersaglio di critiche mol-
con quest’ultimo?
poter affrontare tutti i problemi sociali,
to dure prima del trionfo del 1998
“Vorrei che mettesse radici nella Francia
come quello del disgregamento delle fa-
“Sı, è stato un periodo quasi insopporta-
profonda. Il vertice e già buono, ma biso-
miglie. Secondo le circostanze dovrà es-
bile. Non potevo ammettere ciò che veni-
gna allargare la base. Si deve permettere
sere educatore, compagno, padre, amico,
va scritto. Tutti si possono sbagliare. Che
alle ragazze di giocare a calcio, per poi re-
eccetera. Non é più sufficiente imporre
si critichi va bene, ma da qui a distrugge-
cuperarle come allenatori. In futuro biso-
un’autorità. Occorre una filosofia, un
re tutto non si può. Con quale diritto ci si
gnerà formare i quadri dei maschi con le
comportamento e soprattutto avere la
permette di criticare pesantemente una
femmine perché queste apportano una di-
volontà di ascoltare e di far passare un
persona che ha esperienza? Ma tutto ciò
versa dimensione psicologica. Bisogna te-
messaggio. Deve essere credibile e difen-
non mi ha impedito di seguire la mia li-
ner conto dell’evoluzione sociale affinché
dere i propri valori”.
nea, grazie all’appoggio totale del presidente della Federazione, Claude Simonet,
in futuro il calcio femminile possa trasmettere alla gioventù questa passione
Per lei, dunque, l’allenatore e l’uo-
e del presidente della Lega, Noel Le Graet.
del gioco”.
mo chiave?
E grazie a Michel Platini che ha fatto di-
“L’allenatore é la figura principale del cal-
chiarazioni in mia difesa. Occorrono dei
Una passione che lei vive sempre.
cio. Tutto poggia su di lui. Si trova all’in-
parapetti che permettano agli allenatori
“Sì, é favoloso. La mia passione per il cal-
crocio di tutte le situazioni, ha rapporti
di lavorare nella fiducia, nella sicurezza e
cio e più grande che mai. Oggi mi trovo
con tutti: dirigenti, giocatori, pubblico, me-
in serenità. Oggi le loro condizioni di la-
nella fase della comunicazione. Voglio ri-
dia, sponsor. Ha la visione completa del
voro sono spaventose, inumane. Le criti-
dare qualcosa a quelli che sono stati alla
calcio, grazie alla sua esperienza, alla sua
che sono a volte eccessive, malsane e dis-
base del nostro successo. Il gioco resterà
prospettiva”.
oneste. Il calcio soffrirà se il suo leader
(l’allenatore) sarà eliminato”.
sempre il gioco.”
L’allenatore é anche il perfetto caAnche se il calcio ha subito dei pro-
pro espiatorio?
Durante le partite lei aveva sempre
fondi cambiamenti, per esempio nel
“Ciò che succede a questo riguardo é tal-
con se un quaderno. Può parlarci
rapporto fra allenatori e giocatori?
volta di un’ingiustizia totale. Al massimo
del suo contenuto?
“Sì, perché le persone si evolvono. Oggi i
livello, dove la posta é rilevante, l’allena-
“Se non si scrive, si dimenticano le cose,
giovani sono più curiosi, più spinti, più
tore é il bersaglio privilegiato. Temo che in
tutto viene compresso. Nel mio quaderno
svegli e interrogativi. Per questo bisogna
avvenire l’allenatore completo di campo
c’erano più di 4 anni di lavoro di prepara-
preparare i tecnici ad allargare le proprie
non sia più riconosciuto e apprezzato. Il
zione, di piccole annotazioni scritte in se-
conoscenze e passare dal lavoro sul cam-
suo lavoro non si giudica da una partita al-
renità e con lucidità. Ha fatto da ragione al
po alla psicologia, alla fisiologia, alla dro-
l’altra, ma nel contesto di una stagione.
mio calcio. Ad esempio, mi ha aiutato in
ga, al doping, ai casi sociali. Certo, l’edu-
Ho paura che il calcio-business distrugga
certi momenti a non lasciarmi trascinare
catore di domani avrà sempre in spalla la
l’uomo, in virtù del quale il calcio resta
dall’entusiasmo e in altri a non sprofonda-
rete dei palloni e un fischietto. Ma avrà
umano, resta soprattutto un’arte”.
re nel pessimismo. Gli avvenimenti pun-
46
tuali rischiano di eliminare la visione tota-
vo sia intellettuale. La scuola di domani
Allenatore
le e il mio quaderno mi é servito da me-
non può sottovalutare l’esperienza sporti-
1975-1980: Lione.
moria di riferimento. Grazie alle mie note
va. Occorre una visione d’insieme. Così i
1980-1989. Bordeaux.
non ho mai messo i miei giocatori in una
ragazzi rimarranno nel loro paese e po-
1989-1990: Montpellier.
situazione difficile. Talvolta sono stato du-
tranno difendere la loro identità sportiva
1990-1991: Nancy.
ro con loro, ma mai ingiusto perché avevo
ed umana. Il calcio c’insegna umiltà, sem-
1992-1993: Membro della Direzione tecni-
i miei appunti a sostegno”.
plicità e autenticità. È una scuola di vita”.
ca nazionale della Federazione francese.
1993-1998: Selezionatore-allenatore della
All’alba del terzo millennio il calcio
Lei ha detto che si ferma nel 2002.
nazionale francese A.
ha davanti diverse sfide. Alcune, co-
Non potrebbe essere tentato da un
Palmarès: Campione del Mondo 1998. Bi-
me il calendario internazionale so-
ritorno come allenatore di club o di
lancio con la nazionale francese: 53 parti-
no state risolte, altre, specie in ma-
una nazionale?
te, 34 vittorie, 16 pareggi, 3 sconfitte, 93
teria di trasferimenti, restano al
“Non si può predire il futuro. Al momento
gol fatti, 27 subiti. Prima partita interna-
momento aperte. Qual’è la vostra
il mio ruolo nella federazione mi basta
zionale: Italia-Francia 0:1 (16 gennaio
opinione al riguardo?
ampiamente”.
1994). Ultima partita internazionale: Francia-Brasile 3:0 (finale della Coppa del
“Occorre dire grazie a Michel Platini. Il calendario era assolutamente indispensabi-
Cosa fa fuori dal campo, durante il
Mondo, 12 luglio 1998). Campione di
le. Occorreva questa omogeneità mondia-
tempo libero?
Francia con il Bordeaux: 1984, 1985, 1987.
le perché tutto il mondo fa parte del cal-
“Adoro la lettura, il cinema e sono un uo-
Vincitore della Coppa di Francia con il Bor-
cio. Per quanto riguarda la pratica trasferi-
mo che ama la campagna, la natura”.
deaux: 1986, 1987. Bilancio globale: 576
partite di D1, 253 vittorie, 156 pareggi,
menti, trovo che bisogna proteggere i giovani e la formazione. Un quadro legislati-
LA SUA CARRIERA
167 sconfitte. (Fonte: France Football).
vo é necessario per evitare che i ragazzi
non siano sfruttati da mercenari per fini
Aimé Jacquet e nato il 27 novembre 1941
mercantili. Devono poter crescere nel loro
a Sail-sous- Couzan (Loira).
LA DIREZIONE TECNICA NAZIONALE
La Direzione tecnica nazionale della Fede-
contesto personale”.
Giocatore
razione francese, creata da Georges Bou-
Tutte le associazioni nazionali non
1960-1973 5aint-Etienne (190 partite di
logne nel 1970, é posta sotto la responsa-
hanno i mezzi che dispone la Federa-
D1, 21 reti; 2 partite di D2, 1 rete).
bilità del Direttore tecnico nazionale. In
zione francese. Vedrebbe una dire-
1973-1976: Lione (22 partite di D1, 2 reti).
questa funzione, Georges Boulogne ha
zione tecnica nazionale “light” per
Palmarès: Campione di Francia 1964,
avuto per predecessori, tra gli altri, Michel
queste, al fine di non farle perdere i
1967, 1968, 1969, 1970.
Hidalgo, Henri Michel e Gérard Houllier,
loro migliori giovani calciatori?
Vincitore della Coppa di Francia 1968,
attuale allenatore del Liverpool. Il Diretto-
“É piuttosto un problema politico. Bisogna
1970.
re tecnico nazionale (Aimé Jacquet dal
far maturare i giovani, sia sul piano sporti-
Selezioni nella nazionale francese A: 2.
1998) e assistito da 14 allenatori naziona-
47
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
CALCIO INTERNAZIONALE
li che hanno pieno potere sulle differenti
ci, allenatori, eccetera.
squadre nazionali nelle rispettive catego-
collegamento sia con le società sia con il
Ministero della Gioventù e dello Sport.
rie e svolgono altri compiti di formazione
Il Direttore tecnico nazionale ha un setto-
(per esempio dei quadri o dei giocatori).
re di competenza impressionante: tecnico
A sud-ovest di Parigi, a Clairefontaine, la
riconosciuto, deve costruire il calcio del
Direzione tecnica nazionale dispone di un
La gestione del calcio di massa é di com-
domani, fornire orientamenti e mettere in
grande centro di formazione e di allena-
petenza di 24 consiglieri tecnici diparti-
pratica la sua strategia - con il concorso di
mento, dove si è stabilita la nazionale
mentali che operano a livello dei diparti-
specialisti che lo circondano - avendo per
francese durante la Coppa del Mondo, be-
menti francesi e fanno da staffette tra la
riferimento sia il football di vertice sia di
neficiando delle diverse installazioni esi-
Direzione tecnica nazionale e i diversi in-
massa. Collaborando strettamente con il
stenti (unità di alloggio, campi di gioco,
teressati: società, dirigenti, poteri pubbli-
Presidente della Federazione, assicura un
sale di riunioni e altro).
48
SETTORE
GIOVANILE
RUOLI
IL CALCIO ALL’INIZIO DEL
3° MILLENNIO
PENSIERI IN LIBERTÀ
di Piero Carnacina*
C
C’è qualcosa di nuovo og-
questo piccolo oggetto sta provocando, un
gi nel sole, anzi d’antico.
nuovo linguaggio sta emergendo dai mes-
• COMPLICITÁ’ (immedesimarsi nei loro
problemi)
saggi che i giovani si inviano continua-
• SEVERITÁ’ (non la disprezzano)
Ho avuto occasione di analiz-
mente.
• COMPRENSIONE (ne hanno bisogno)
zare con molta calma e con il
Il mondo cambia, cambiano le abitudini, il
giusto tempo, l’attuale situa-
linguaggio, e noi no, noi siamo fermi alle
RAPPORTARSI CON LORO quasi alla pari,
zione dei Settori Giovanili.
nostre consolidate abitudini, al nostro
la differenza di età esiste, ma ascoltare
Capillare ricerca di talenti da parte delle
sempre uguale modo di rapportarci coi gio-
quello che hanno da dirci (anche se pos-
grandi squadre, cura e professionalità nel-
vani. Dobbiamo studiare, non solo schemi
sono sembrare delle stupidaggini), perché
la ricerca, organizzazione meticolosa dei
e sistemi di allenamento, ma psicologia
alla loro età hanno diritto di essere “stu-
Settori Giovanili delle squadre professioni-
spicciola, dobbiamo occuparci dei piccoli
pidi” . Lo eravamo anche noi, solo che per
ste e non; e allora perché c’è quest’aria di
uomini che ci vengono affidati e che si af-
timore tenevamo la nostra “stupidità” na-
imminente catastrofe, questa convinzione
fidano a noi, dobbiamo rispettare la loro
scosta, non avevamo coraggio di affronta-
generalizzata che qualcosa non va? Per-
unicità, la loro capacità critica, la loro vo-
re gli adulti.
ché i talenti non fioriscono come dovreb-
glia di capire. Sono diversi da come erava-
Le nuove generazioni sono abituate a par-
bero, perché l’entusiasmo dei ragazzi
mo noi, molto diversi, la timidezza è prati-
lare, a ribattere, a contestare, a discutere.
quando arrivano ai 16-18 anni scema con
camente scomparsa, non hanno alcun ti-
Era più comodo prima, quando sembrava
crescente e preoccupante progressione?
more di confrontarsi con noi adulti, voglio-
ci stessero ascoltando.
Se restiamo ancorati ai luoghi comuni, ci
no capire, vogliono essere aiutati a capire.
E’ più difficile ora che bisogna spiegare,
viene da dire: “I giovani sono così, hanno
E’ necessario mettersi in discussione, capi-
parlare, convincere, ma è anche più grati-
sempre meno voglia di soffrire, hanno tut-
re che quella che ieri era una verità asso-
ficante. Bisogna addirittura stimolare di
to e il contrario di tutto, pertanto è nor-
luta, oggi possa essere un qualcosa da ri-
più il confronto, incoraggiarli a prendere
male che non vogliamo e non riescano più
disegnare.
delle decisioni e fare delle scelte, Perché se
è vero che sono più sciolti, più liberi è al-
a sacrifıcarsi.”
E’ facile parlare così, ma è una vita che
COSA FARE ?
trettanto vero che non sono abituati a
sento questi discorsi, da sempre la gene-
• PARLARE
prendere delle decisioni, visto che c’è sem-
razione precedente critica quella attuale. Il
• ASCOLTARE
pre qualcuno che pensa per loro, in casa, a
problema è a monte, è in noi, in noi che li
• CONFRONTARSI
scuola e nello sport.
alleniamo, in noi che siamo permeati di ot-
• SPIEGARE
A me sta succedendo qualcosa di strano, a
tusità e presunzione, in noi che ormai ma-
• FARLI DIVERTIRE
scuola dove lavoro (in segreteria) vengono
turi, non riusciamo ad adeguarci ad una
• RISPETTARLI
a trovarmi parecchi ragazzini durante l’in-
società in continuo vorticoso mutamento.
• DARE PIU’ DI QUELLO CHE SI RICEVE (lo
Pensiamo, per esempio, ai telefonini cellulari e alla impetuosa rivoluzione nelle abitudini, nei rapporti interpersonali, che
apprezzano molto)
• ATTENTI A NON SBAGLIARE (te lo rinfacciano subito)
*Allenatore di 3^ Categoria - Responsabile Tecnico del Settore Giovanile dell’U.S. DELTA 2000
49
SETTORE
GIOVANILE
RUOLI
E’ UN GIOCO!!!
tervallo, sia maschi che femmine ( a fare
punti di riferimento. La famiglia è in diffi-
fılo’) come dicevano i nostri “vecchi”.
coltà, la scuola ristagna, non si evolve, del-
Ho sempre avuto un buon rapporto coi ra-
la politica è meglio non parlare.
Bisogna divertirsi, i bambini devono torna-
gazzini, ma ora sto notando che sono pro-
Gli istruttori sportivi possono avere una
re a casa dopo l’allenamento stanchi ma
prio loro a cercarmi.
grande valenza nella crescita di questa
felici. Devono avere voglia di ritrovarsi coi
Hanno voglia di parlare con un “GRAN-
gioventù alla disperata ricerca di motiva-
compagni e, perché no, anche con l’allena-
DE”; Con uno che pur essendo abbastan-
zioni e di esempi.
tore.
za avanti con gli anni (53 per la precisio-
Dobbiamo essere coscienti di ciò e lavora-
Una seduta di allenamento è come una
ne) sa mettersi al loro livello, a parlare una
re duramente per essere all’altezza di que-
scala, si deve salire scalino dopo scalino,
lingua che comprendono e dal quale ri-
sto compito, e umilmente metterci costan-
ma ogni tanto ci deve essere anche un pia-
escono a farsi capire.
temente in discussione, sensibili ai muta-
nerottolo dove rifiatare.
Non sono sicuro che sia così, mi fa piacere
menti continui di una società in veloce
Insegnare, con puntiglio, pretendere atten-
pensarlo, ma certo qualcosa di nuovo c’è.
metamorfosi.
zione, ma lasciare sempre un po’ di spazio
Parlare con loro, capirli, studiare il loro lin-
MENTALITÁ
allo svago, al divertimento puro, non ten-
guaggio non significare “calare le bra-
PROFESSIONALITÁ
dere troppo la corda.
che”, non per “dargliele tutte vinte”, ma
CULTURA SPORTIVA
Insegnare divertendo e divertendoci, non
per cercare di entrare in sintonia con il lo-
Tutto questo è giusto se si vuole riuscire, ma
è facile ci vuole preparazione, carattere,
ro modo di essere.
non deve impregnarsi di tristezza, di noia.
voglia di mettersi in discussione, capacità
Siamo educatori e pertanto quando è ne-
Dove sta scritto che non si possa essere pro-
carismatica di mantenere il giusto equili-
cessario bisogna intervenire anche dura-
fessionali anche divertendosi e sorridendo?
brio tra pretendere e concedere.
mente perché le regole vengano rispetta-
Vedi spesso allenamenti di squadre giova-
Solo così il nostro lavoro sarà creativo e
te, ma sempre tenendo presente la para-
nili in cui il divertimento è completamente
potremo mantenere intatta la capacità di
bola del FIGLIOL PRODIGO. La porta deve
bandito.
sorprenderci.
essere sempre aperta, chiunque può sempre rientrare anche dopo aver sbagliato, e
dovrà essere accettato dal gruppo nel migliore dei modi, aiutandolo a superare
eventuali momenti diffıcili.
Non permissivismo, ma semplice comprensione, ricerca dei perché, non siamo
dei giudici.
Il nostro compito non è quello di eliminare, di “tagliare” ma quello di accettare.
Non devono gratificarci solo i risultati (peraltro importanti, è piacevole vincere), ma
dobbiamo essere contenti quando riusciamo a collaborare fattivamente alla crescita
di questi ometti alla ricerca di un futuro.
L’allenatore è un leader, cosa non da poco
in un momento in cui mancano per tutti i
50
UN SITO PER OGNI VOSTRA DOMANDA
www.settoretecnico.figc.it
Il sito internet è stato progettato per offrire una completa visibilità delle attività del Settore Tecnico e del Centro
Tecnico ed è suddiviso in varie aree:
•
Area istituzionale - in essa è tratteggiata la storia del Settore ed il suo ruolo all’interno dell’organizzazione federale; inoltre è possibile consultare lo Statuto, il Regolamento del Settore Tecnico ed il suo organigramma; Area delle sezioni - in essa sono descritte le varie sezioni del Settore, la loro finalità e le modalità di funzionamento Le sezioni sono: Centro Studi e Ricerche, Sezione medica, Sezione Formazione e Istruzione Tecnica,
Sezione per lo Sviluppo del calcio Giovanile.
•
Area comunicazioni - in essa è possibile consultare tutti i bandi emessi dal Settore con particolare riferimento ai bandi per l’ammissione ai corsi Master, di 2a Categoria e per Preparatore Atletico. Lo scopo principale di questa area e di dare il massimo dell’informazione onde evitare, nel possibile, che l’utente sia costretto a
contattare telefonicamente gli uffici del Settore.
•
Area Uffici - in essa sono descritti tutti gli uffici operanti presso il Centro Tecnico con i nominativi e gli indirizzi (sia telefonici, sia fax, sia di e-mail) degli operatori. Anche in questo caso lo scopo è di fornire il maggior
numero di informazioni senza dover ricorrere al contatto telefonico diretto.
•
Area pubblicazioni - in essa troverete l’elenco di tutte le pubblicazioni edite dal Settore Tecnico. In particolare in questa sezione è possibile consultare on line i numeri della rivista “Il Notiziario”, nonché le pubblicazioni accessorie come la “News Letter” o i “Quaderni dell’Allenatore”.
•
Area dei collegamenti - in essa troverete tutte le indicazioni per raggiungere il Centro Tecnico
Onde poter migliorare il sito, sono gradite le vostre indicazioni. Ottimizzare il sito permetterà a tutti i tecnici di
poter fruire dei servizi del Settore Tecnico senza dover sprecare tempo e denaro nel tentativo di contattarci telefonicamente.
NOVITÀ!
A partire dal mese di giugno 2001, sul sito del Settore Tecnico
sarà possibile consultare il Notiziario.
Sono stati inoltre inseriti i numeri arretrati a partire
dal n.1 gen-feb 1999. Dunque, anche nel
caso malaugurato di mancata ricezione del giornale, sarà
sempre possibile consultare l’ultimo numero in uscita.
FORZA
AZZURRI!