Il Sole 24 Ore Finanza e Mercati - Cassa Lombarda target del gestito

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Il Sole 24 Ore Finanza e Mercati - Cassa Lombarda target del gestito
Domenica
24 Aprile 2016
www.ilsole24ore.com
@ 24FinMerc
IL GIORNALE DELLA FINANZA
I NUMERI
DELLA SETTIMANA
t
LO SPREAD BTP­BUND
125
PIAZZA AFFARI
in recupero: il saldo negativo
+2,35% Borsa
da inizio anno si riduce a -12,75%
Vendite sui titoli di Stato europei,
punti più accentuate sui bond periferici
Credito. Si gettano le basi per la costituente del terzo gruppo bancario italiano ­ La scelta sulla governance e il pressing della Bce
Banche, si accelera sulla «nuova Bcc»
L’ANALISI
Fabio
Pavesi
miliardi. Un rosso di bilancio provocato dalla mole ponderosa delle svalutazioni delle sofferenze cresciute anno dopo anno. È in quella stessa stagione che le banche hanno dovuto ricapitalizzare, per colmare l’erosione del capitale, per circa 40 miliardi. E tutti sanno cosa ha comportato quella stagione di ricapitalizzazioni sul fronte della redditività e soprattutto sul fronte dell’attrattività borsistica scesa ai minimi on è certo la panacea di storici. Lasciate sole a tutti i mali è solo, come metabolizzare le proprie ha dichiarato l’altro ieri sofferenze, si riproporrebbe il presidente della Bce, Mario per le banche lo stesso Draghi «un piccolo passo scenario della crisi appena nella giusta direzione». passata. Atlante ha proprio Definizione ineccepibile questa funzione. Creare un quella di Draghi per il neonato mercato di compravendita Fondo Atlante, lo strumento degli Npl che non veda attivi collettivo di banche, solo i fondi speculativi che sul assicurazioni, fondazioni prezzo di offerta hanno il bancarie e Cdp all’insegna coltello dalla parte del manico. della tutela del sistema. In In fondo con Atlante fondo Atlante è proprio compratori e venditori sono il questo. Uno strumento medesimo soggetto (c’è un mutualistico. Un paracadute tema di conflitto d’interessi che si è aperto giusto in tempo che va monitorato per evitare il collasso (quasi attentamente) e questo inevitabile senza l’intervento consentirà di formarsi prezzi del Fondo a sottoscrivere di scambio che non l’aumento di capitale) della scontentino troppo né l’uno né
Popolare di Vicenza e chissà l’altro. Si vedrà. Ma l’intento è forse anche quello che proprio quello di evitare che la sarebbe toccato in sorte a liberazione dal fardello delle Veneto Banca. Il salvataggio sofferenze diventi un delle due Popolari venete è di boomerang sui conti fatto il primo compito di economici. Ed è ovvio anche Atlante. Compito non certo che l’intervento sarà mirato. trascurabile. Basti solo Le banche su cui si opererà immaginare gli effetti sono quelle come ad esempio devastanti del contagio Mps, Carige, la Vicenza, sull’intero sistema bancario da Veneto Banca in cui il livello un crac delle due banche di crediti deteriorati su venete. Già questo è impieghi e capitale è almeno sufficiente a giustificare la doppio rispetto alla media del nascita (in extremis) di sistema. Interventi circoscritti Atlante. Poi c’è l’altro compito quindi che riguarderanno che ha anch’esso a che fare con volumi che sono meno della un ruolo di garanzia. Evitare metà degli 83 miliardi di che lo smaltimento della sofferenze nette del sistema. grande mole di sofferenze in Ecco perchè con una leva pancia alle banche italiane si adeguata le risorse di Atlante, trasformi in una nuova che sulla carta paiono limitate, voragine di perdite nei conti potrebbero in realtà bastare. economici degli istituti. Qui In fondo il compito sotteso al non bisogna dimenticare la nuovo “paracadute” non è stagione criticissima appena quello di risolvere tout court il chiusa dietro alle spalle. Solo tema del peso ingombrante l’anno scorso l’aggregato delle dei crediti malati, ma di banche ha riagguantato i riportare a soglie fisiologiche profitti per una cifra vicina ai 6 quel fardello per le banche più miliardi. Dopo però che tra il fragili e con questo ristabilire 2011 e il 2014, per quattro un clima di fiducia sul consecutivi lunghi anni, si mercato. L’ingrediente forse erano cumulate perdite più importante.
complessive per oltre 50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Atlante, il fondo
Al via le assemblee del credito cooperativo: big al bivio fra adesione alla holding o way-out mutualistico
e la garanzia
La
fotografia
delle
Bcc
p
che mancava
Laura Serafini
Le grandi manovre per gettare le basi del nuovo gruppo del credito co­
operativo stanno entrando nel vivo in questi giorni con l’obiettivo di scri­
vere una «costituzione», con i princi­
pi e le regole fondamentali, nel giro di
qualche settimana. Prima, possibil­
mente, che scadano i termini per av­
valersi della way­out, ovvero la possi­
bilità consentita entro il 15 giugno alle
Bcc con più di 200 milioni di patrimo­
nio netto (o anche alle banche più pic­
cole pronte ad aggregarsi con una più
grande) di presentare un’istanza alla Banca d’Italia per conferire gli asset bancari in spa che resterebbe con­
trollata dalle coop conferenti. Gli in­
contri per la creazione di un “comita­
to di fusione” avvengono con caden­
za quasi quotidiana: al tavolo nego­
ziale ci sono le Bcc e le federazioni locali con maggiore peso, che può es­
sere calcolato sia in termini di dimen­
sioni e patrimonio, ma anche di forte coesione territoriale di banche, come
il caso delle 41 Bcc trentine o delle Bcc
lombarde. Il peso specifico di queste realtà oggi è già rappresentato nel ca­
pitale di Iccrea Holding, la banca di secondo livello che vende servizi al sistema delle Bcc. Poco più del 90% del capitale di Iccrea è in mano alle Bcc, ma tra queste quelle che inci­
dono di più sono la Bcc di Roma, la più
grande per patrimonio (700 milioni),
le Bcc lombarde, di cui 5 sono tra le 12 banche con più di 200 milioni di patri­
monio, la Banca d’Alba (seconda per patrimonio, ma prima per numero di soci, oltre 47 mila), le Bcc trentine rac­
colte attorno a Cassa centrale banca, le banche emiliane, Emilbanca , Cre­
dito cooperativo ravennate e Imole­
IL NODO
Da decidere come verrà
erogato il credito: se sarà legato
alle realtà territoriali o potrà
invece essere diretto anche
a grandi clienti corporate
se, anche queste sopra i 200 milioni di
patrimonio. La carte per la costituen­
te del nuovo gruppo al momento si danno su questo tavolo, anche se gli scenari continuano a cambiare. Un punto di partenza oggi appare il vei­
colo destinato a diventare la nuova gruppo: Iccrea Holding, sotto la quale
dovrebbe finire il controllo di Cassa centrale banca. Questa scelta con­
sentirebbe di avere due vantaggi: par­
tire già con una licenza bancaria, ma anche evitare il problema dei conferi­
menti di asset o cassa delle Bcc in una
newco che dovesse fare la capogrup­
po. Detto questo, il resto è in fase di scrittura (processo che, comunque, dovrà tenere conto anche del regola­
mento che Bankitalia dovrebbe ema­
nare subito dopo l’estate): come fun­
zionerà la governance, se ci sarà o meno un sistema duale, quali banche possono essere rappresentate nel bo­
ard, quali manager saranno alla guida
del gruppo e chi li nominerà. E anco­
ra: l’efficacia dei controlli preventivi sulle Bcc che aderiranno attraverso il
patto di coesione. Last but not least, come il nuovo gruppo potrà erogare il credito. Oggi le Bcc erogano credito
su base territoriale con importanti li­
miti per singole operazioni. In futuro la capogruppo potrebbe in teoria ero­
gare credito a clienti corporate italia­
ni ed esteri alla stregua degli altri gruppi bancari. Consentirlo o meno è
una decisione che va presa in questi giorni: la posta in gioco è il rischio di snaturare il credito cooperativo, per­
chè uscire dai suoi attuali limiti signi­
fica assoggettarsi alla legge del profit­
to e assumere forti rischi che il siste­
ma oggi non ha. Il nuovo gruppo na­
scerebbe, infatti, con patrimonio netto superiore a 20 miliardi e un Cet1
superiore al 16 per cento.
In questi giorni si terranno le as­
Riassetti/1. Il presidente resterà in cda come onorario, gli succede il ceo
IL SISTEMA DELLE BANCHE
Totale sportelli
Numero banche Bcc
Lombardia
Trento
Bolzano
833
364
188
Friuli V.G.
240
Veneto
Piemonte
Valle d’Aosta
Liguria
618
47
41
231
Emilia R.
41
371
32
37
9
Marche
206
20
Toscana
367
Abruzzo
Molise
19
28
80
10
Umbria
Lazio
Sardegna
28
352
19
Campania
172
151
27
9
156
Sicilia
Puglia
Basilicata
Calabria
74
23
semblee delle maggiori Bcc, dalle quali emergerà una linea di indirizzo
verso la riforma. La Bcc di Roma ter­
rà la sua assemblea il primo maggio, richiamando alla Fiera di Roma circa
6 mila persone (su 31 mila soci). La li­
nea del management sarà quella di restare aperti alle opzioni, la way­out
o l’adesione al gruppo, in attesa forse di capire la piega che prende il con­
fronto sul nuovo assetto della hol­
ding. Una linea simile ­ verrà ribadito
l’interesse ad aderire al nuovo grup­
po senza però tralasciare altre op­
portunità ­ arriverà dal management
della Banca d’Alba (10 mila soci attesi
il 29 maggio). Chianti Banca, al cui vertice è stato appena nominato Lo­
renzo Bini Smaghi (già membro del comitato esecutivo Bce), ha reso no­
to di volersi tenere le mani libere. Sul
ruolo che potrebbe svolgere Bini Smaghi nel nuovo gruppo è alta l’at­
tenzione della vigilanza italiana e di quella europea: la Bce, sotto il cui controllo cadrà da subito il gruppo del credito cooperativo, sarà molto attenta alla qualità della governance e delle nomine. La Bce, d’altro canto, ha già svolto ispezioni su Iccrea hol­
ding facendo una serie di rilievi sulla governance e, in alcuni casi, sulla qualità del management. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Riassetti/2. Il presidente Venosta blocca l’ipotesi di fusione con Credito Valtellinese
Creval, il passo indietro di De Censi Popolare Sondrio dice no all’alleanza:
Fiordi: «Aggregazione da valutare» «Dall’unione più rischi che vantaggi»
PAOLO ROSSI
Assise/1. L’assemblea del Credito Valtellinese che si è tenuta ieri a Morbegno
Assise/2. L’assemblea della Banca Popolare di Sondrio ieri a Bormio
Marco Ferrando
Paolo Zucca
N
Private banking. Verso la revisione del piano al 2018
MORBEGNO. Dal nostro inviato
pGiovanni Bazoli mercoledì a Torino lascerà la presidenza di In­
tesa Sanpaolo, ieri al Credito Val­
tellinese si è chiusa l’epoca di un’al­
tra figura storica del mondo del cre­
dito italiano, Giovanni De Censi. Aprendo l’assemblea dei soci, inso­
litamente partecipata e dialettica per la presenza della lista «di oppo­
sizione» GoCredito, ha annunciato
l’intenzione di non guidare più la banca in cui entrò il primo agosto 1957: De Censi, a lungo applaudito dai soci, rimarrà comunque in con­
siglio, e ­ ha annunciato il ceo Miro Fiordi, che gli succederà alla presi­
denza ­ già dopodomani il board lo nominerà presidente onorario. Nell’aria da tempo, il passaggio
di consegne è stato celebrato ieri in
un appuntamento ­ si diceva ­ più movimentato degli ultimi, con 3.700 soci presenti tra il polo fieri­
stico di Morbegno e le sedi distac­
cate di Acireale, Fano, Milano, Ro­
ma e 9.300 voti espressi in virtù del­
le deleghe salite a 10: nella seconda metà di ottobre ci sarà la nuova convocazione per la Spa, e nella pe­
nultima assemblea da popolare in molti hanno voluto far sentire la propria voce, talvolta critica, sul­
l’andamento del titolo (­37% da ini­
zio anno), sulla gestione e sul ri­
cambio stesso, visto che non a tutti il mix di “innovazione e tradizione”
­ come recitava la lista guidata da Fiordi ­ è parso adeguato. Sta di fat­
to che alla fine il risultato è stato ple­
biscitario: la lista numero uno ha ottenuto 7.632 preferenze (contro le 1.313 della due) e 13 consiglieri su 15. Il nuovo organo risulta così com­
posto da Miro Fiordi, Elena Beccal­
li, Alberto Ribolla, Giovanni De Censi, Mariarosa Borroni, Michele
Colombo, Gabriele Cogliati, Isa­
bella Bruno, Paolo Scarallo, Paolo Giudici, Alberto Sciumè, Maria Elena Galbiati e Gionni Gritti a cui si uniranno Flavio Ferrari e Tiziana
Mevio di GoCredito.
Per il CreVal, così come per buo­
na parte del settore, sul tavolo c’è L’ASSEMBLEA
La lista «di opposizione»
GoCredito si ferma a 1.313 voti
Martedì il primo cda,
per il ruolo di dg
in pole c’è Mauro Selvetti
molto, dall’m&a alla trasformazio­
ne in Spa con probabile tetto di voto
al 5%, dalle continue novità regola­
mentari e di vigilanza fino alle gran­
di sfide del digitale e del modello di business, «considerato che con i tassi a zero il margine d’interesse non dà alcuna garanzia di redditivi­
tà», come ha ricordato Fiordi pre­
sentando i conti 2015, che segnano il
ritorno al dividendo (3 centesimi) dopo quattro anni di digiuno: un quadro complesso che il CreVal vorrebbe aggredire con un’aggre­
gazione. Nonostante la ritrosia dei cugini, Popolare Sondrio resta in ci­
ma alle preferenze («Proponiamo di costituire un tavolo per lo meno per valutare se un’eventuale fusio­
ne avrebbe senso per il territorio e per creare valore», ha detto Fiordi),
in alternativa si potrebbe esplorare l’ipotesi Bper, visti gli ammicca­
menti dei modenesi: «Non mi au­
guro un’aggregazione a tutti i costi ­
ha sottolineato il ceo ­ ma c’è una questione industriale che il nuovo consiglio non potrà non porsi: la nostra attuale struttura dei costi sa­
rà ancora sostenibile e capace di produrre utile con una dimensione
della clientela come la nostra e con tassi bassi ancora a lungo?».
Ci sarà tempo. Ieri a dominare è
stato il tema del rinnovo, passaggio
storico, posto da De Censi in aper­
tura dei lavori: «Per ogni cosa c’è il suo momento», ha detto esorden­
do con una citazione biblica, «e og­
gi ritengo che sia giunto il tempo di
terminare la mia esperienza in un ruolo che richiede grande energia fisica e psichica. Lascio la banca in buone mani a manager capaci e competenti che sapranno guidare azienda in tempi non facili che ci aspettano»: Miro Fiordi, a sua vol­
ta tributato di un lungo applauso dai soci, che lascerà le cariche ese­
cutive e da maggio sarà affiancato da un nuovo direttore generale; in pole Mauro Selvetti, valtellinese doc classe 1960, vice dg dal 2010. Senza la figura di un ad, la nuova plancia di comando potrebbe au­
mentare l’appeal della banca in vi­
sta di una fusione.
.@marcoferrando77
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nità di scegliere modelli di
business diversi». E forse anche per questo
pNel momento più alto del­
la vita societaria, davanti ai Venosta e il consigliere dele­
4mila soci in assemblea a Bor­ gato Mario Alberto Pedranzi­
mio, il presidente della Banca ni hanno confermato la cre­
Popolare di Sondrio, France­ scita per linee interne, non ri­
sco Venosta ha escluso l’ag­ nunciando ad aprire nuove fi­
gregazione con la cugina Cre­ liali. E magari dove altri
dito Valtellinese. Bloccando chiudono. Scelta in assoluta sul nascere le nuove voci di controtendenza rispetto agli
un’alleanza tutta locale.
altri concorrenti e al pensiero
«Non ci sono le condizioni diffuso di questi anni. ««Sia­
industriali, non sarebbe un be­ mo soddisfatti, è una crescita ne per il territorio e per l’occu­
pazione, non ci aiuterebbe a difenderci da eventuali attac­ CONTROCORRENTE
chi. Nessun personalismo, sia­ In progetto l’apertura
mo anzi in ottimi rapporti con di nuove filiali
l’altra popolare, abbiamo solo con assunzione
il dovere di non avviare opera­
zioni che comporterebbero di personale giovane
più rischi che vantaggi». Mai Strategica la quota in Arca
come in questa occasione il vertice della Sondrio ha espresso, e motivato, in termi­ graduale ­ ha riferito Pedran­
ni così assoluti una scelta stra­ zini­ vanno in pareggio in due
tegica. Che vale anche per al­ anni e mezzo, permettono di
tre aggregazioni. assumere personale giova­
«Le integrazioni ­ ha ag­ ne». Durante la sua gestione
giunto in sintonia con Rober­ Venosta non prevede esuberi to Ruozi, ex rettore della Boc­ o riduzioni di personale. coni e socio della banca ­
Il percorso controcorrente
spesso hanno redditività dif­ della Sondrio, che vanta un ficili da ottenere, tolgono cost/income del 40% e ha tempo e idee al business. Si chiuso l’esercizio con un utile calcolano sempre le econo­ 2015 di 129,3 milioni (+12,2%)e
mie di scala, molto meno i co­ un dividendo in crescita a 0,07
sti e rischi delle integrazioni. euro, è dichiaratamente stand Facciamo gli auguri a chi ha alone. Le idee di sviluppo sono
scelto questa strada. Ogni legate soprattutto alla crescita
banca deve avere l’opportu­ interna in linea con la lunga ge­
BORMIO. Dal nostro inviato
stione del presidente storico Piero Melazzini (più volte ri­
cordato in assemblea), raffor­
zando le aree di business come
quella ritenuta strategica nella
gestione del risparmio in Arca
Sgr, dove Sondrio detiene già il 21 per cento. «Non c’è un pro­
blema di dimensioni ottimali, ognuno trova la sua, conta più l’efficienza e la coesione. Riu­
scire a portare a casa risultati positivi ogni anno, come è ac­
caduto nel 2015». Si avvicinano però i tempi
della grande svolta, la trasfor­
mazione in Spa imposta per
legge entro l’anno. «Ma, at­
tenzione, le autorità non im­
pongono le aggregazioni, co­
munque valuteremo senza pregiudiziali il nuovo scena­
rio».L’assemblea straordina­
ria si terrà a inizio autunno. Resta qualche speranza
“popolare” legata ai pronun­
ciamenti del Tar e al ricorso per incostituzionalità che ve­
drà il pronunciamento della
Corte a inizio luglio. Il consi­
glio ritiene che la banca possa
mantenere le sue caratteristi­
che anche nella nuova forma
societaria.
I soci hanno rinnovato par­
zialmente il cda nominando in
consiglio Cecilia Corradini, notaio, e ha riconfermato i consiglieri uscenti compreso Francesco Venosta, riconfer­
mato presidente.
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Cassa Lombarda, target
del gestito a 6 miliardi
Giovanni Vegezzi
pMargini e masse in crescita, utile invariato e un nuovo piano per arrivare entro il 2018 a 6 mi­
liardi di asset in gestione, anche grazie all'apertura di nuove fi­
liali. Cassa Lombarda chiude un
2015 positivo, con un margine di intermediazione di 42,5 milioni di euro (+2,1%) e un utile netto di
2,008 milioni di euro; questa vo­
ce che nominalmente presenta un calo di circa 35%, è sostanzial­
mente in linea con l'anno prece­
dente considerando il 1 milione di euro circa di contribuzioni per il Fondo Interbancario ed il Fondo di risoluzione ordinario e
straordinario. Il bilancio della società di private banking, che Il
Sole 24 Ore ha avuto modo di consultare in anteprima, indica inoltre ricavi netti generati dal­
l’attività «core» per 27,58 milio­
ni di euro, in crescita a doppia ci­
fra (+19,9%). A aumentare sono però anche i costi operativi, a quota 35,9 milioni di euro (+4,9%
rispetto al budget, +9,74% ri­
spetto al 2014), a seguito degli in­
vestimenti per lo sviluppo della struttura commerciale, oltre che per gli interventi a supporto
del sistema bancario. In ogni caso le masse totali
della banca hanno superato i 4,53 miliardi di euro, in crescita di quasi 400 milioni di euro ri­
spetto a fine 2014 (+9,6%), e così pure gli impieghi sono passati da 428 a 456 milioni di euro (+6,6%). I fondi propri della banca (ex patrimonio di vigilan­
za) si sono attestati invece a 86,88 milioni di euro, portando il livello del CET1 al 15,9%.
A fronte di questi risultati il
cda si prepara ad annunciare una revisione del piano indu­
striale. Se Cassa Lombarda con­
ferma come principali linee di azione la crescita delle masse, il miglioramento della redditività e la riduzione dei costi, il target degli asset in gestione viene por­
tato oltre i 6 miliardi entro la fine
del 2018. Per raggiungere questo
obiettivo la banca prevede il raf­
forzamento dei servizi «core», come la consulenza finanziaria a pagamento e l'asset manage­
ment, l'ingresso di nuovi private
banker (una ventina nell'arco di
piano), l'apertura di nuove filiali
in Lombardia ed eventualmente
in uno o due capoluoghi di regio­
ne del centro/nord Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA