Presentazione di PowerPoint - Università degli Studi di Messina

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Presentazione di PowerPoint - Università degli Studi di Messina
Come riconoscere la violenza e le molestie nei
luoghi di lavoro
I Codici di
condotta
antimolestie.
L’esperienza
del nostro
Ateneo
Giovanna Spatari
Medicina del Lavoro
Università di Messina
Lavoro, salute e rischi psico-sociali
2002
Stesura di un codice di comportamento a
tutela della dignità di tutti coloro che
lavorano e studiano presso l’Università
Codice di condotta
Perché?
Significativa incidenza di comportamenti molesti
nei luoghi di lavoro:
 In Italia numerose segnalazioni di donne che
avevano subito molestie, ricatti e violenze sessuali
 …emergeva il fenomeno del mobbing, ma in
percentuale inferiore rispetto alla media europea
Codice di condotta
Molestie sessuali
 «atti discriminatori basati su motivi di sesso»
(giurisprudenza nord americana)
 «ogni comportamento indesiderato a connotazione
sessuale o qualsiasi altro tipo di comportamento
basato sul sesso, compreso quello di superiori e
colleghi che offenda la dignità degli uomini e delle
donne sul lavoro» (direttiva consiglio europeo
76/207/CEE)
Codice di condotta
 Raccomandazione 92/131/CEE sulla tutela
della dignità delle donne e degli uomini sul
lavoro
Codice di condotta
Soluzione del problema per via informale poiché ………….la
maggior parte di coloro che sono oggetto di attenzioni
moleste desiderano la fine di quei comportamenti……..
Designazione di «persona competente incaricata di
fornire consulenza e assistenza»
Codice di condotta
Fonti utilizzate
Artt. 2 e 3 della costituzione italiana
art. 1 Carta diritti UE
Raccomandazione 92/131/CEE
Normativa nazionale in materia di pari opportunità
(legge 125/1991)
CCNL comparto università
Codici varati o in bozze predisposti da altri Atenei
Dott.G.Spatari
Codice di comportamento a tutela della
dignità della persona nei luoghi di
lavoro e studio
Art. 2 finalità
 tutelare la dignità di donne e uomini sul posto di
lavoro e indicare ai responsabili di strutture la
normativa cui conformare la propria azione;
 assicurare l’esercizio del diritto di tutti i
lavoratori alla protezione della loro dignità sul
lavoro;
 promuovere la sensibilizzazione, l’informazione e
la prevenzione in materia di molestie sessuali sui
luoghi di lavoro;
 e in materia di atti esplicitamente e
ripetutamente ostili e offensivi diretti contro i
lavoratori nei luoghi di lavoro
Codice di comportamento a tutela della
dignità della persona nei luoghi di
lavoro e studio
………………….
Art. 2 finalità
d) s’impegna ad approfondire il fenomeno delle
molestie morali sui luoghi di lavoro e a definire le
opportune strategie per individuarle e per
tutelare l’integrità psico-fisica dei lavoratori
Codice di comportamento a tutela della
dignità della persona nei luoghi di
lavoro e studio
Art. 3 definizione molestie sessuali
Ogni atto o comportamento indesiderato, anche
verbale, a connotazione sessuale, che arrechi
offesa alla dignità e libertà della persona che lo
subisce;
costituisce molestia sessuale di particolare gravità
ogni atto o comportamento che tenda a usare a
scopo ricattatorio, con il sotteso fine di ottenere
prestazioni sessuali, le decisioni
dell’amministrazione riguardanti l’assunzione, il
mantenimento del posto, la formazione
professionale, la carriera, ecc
Codice di comportamento a tutela della
dignità della persona nei luoghi di
lavoro e studio
Art. 4 responsabilità
Tutti coloro che studiano e lavorano, a vario titolo e
con status giuridico diverso, nell’Università degli
Studi di Messina sono tenuti all’osservanza del
presente Codice.
Ne garantiscono l’applicazione il Rettore, i Dirigenti
e i Responsabili delle strutture centrali e
decentrate.
Codice di comportamento a tutela della
dignità della persona nei luoghi di
lavoro e studio
Art. 5 procedure
Fatta salva la tutela in sede civile e penale, chiunque
sia stato oggetto di molestie sessuali, può, entro 60
giorni dal loro verificarsi, farne denuncia, per
attivare in alternativa:
 la procedura informale, rivolgendosi alla
Consulente di fiducia
 la procedura formale
Procedura informale
La persona vittima di comportamenti lesivi della propria dignità può richiedere l’intervento
della Consulente attraverso questa procedura, che deve concludersi entro il termine di 90
giorni. La Consulente è tenuta a prendere in esame il caso, impegnandosi a non adottare
alcuna iniziativa, senza averne prima discusso con la presunta vittima della molestia e
averne ricevuto l’espresso consenso.
Procedura formale
Qualora l’interessata/o ritenga inopportuno o insufficiente qualunque tentativo di soluzione
informale del problema oppure, se dopo tale tentativo, il comportamento indesiderato
permane, la persona lesa potrà sporgere formale denuncia al Direttore amministrativo,
nel caso in cui l’accusato/a fa parte del personale tecnico-amministrativo, altrimenti si
rivolgerà al Rettore, se questi è una/un docente o una studentessa/uno studente. Qualora
l’Amministrazione ritenga fondati i fatti denunciati, nel corso del procedimento
disciplinare, dovrà adottare, su proposta della/del consulente di fiducia, quelle misure
organizzative idonee alla cessazione immediata dei comportamenti molesti. La/Il
denunciante deve avere la possibilità di rimanere nel proprio posto di lavoro, se lo
desidera o di essere trasferita/o in altra sede che non comporti disagio.
L’Amministrazione dal canto suo provvede ad annullare, in via di autotutela e senza
ritardo, gli atti amministrativi in qualunque modo peggiorativi della posizione soggettiva,
che derivino da minacce, ricatti, discriminazioni riconducibili ad atti di molestia sessuale.
Codice di comportamento a tutela della
dignità della persona nei luoghi di
lavoro e studio
Art. 6 la consulente di fiducia
Nominata dal Rettore con incarico di fornire
consulenza e assistenza a chi è oggetto di molestie e
contribuire alla soluzione del caso.
Su proposta del CPO la consulente di fiducia deve
essere esterna all’Università.
Incarico di un anno rinnovabile
Consulente di fiducia
Funzioni
 Prevenire comportamenti molesti attraverso attività di
sensibilizzazione, informazione e formazione atte a
promuovere comportamenti coerenti con la tutela della dignità
della persona indirizzate a tutto il personale;
 Garantire l’efficacia di un’azione di contrasto da espletare
nei casi in cui i dipendenti o gli studenti ritenessero di essere
o essere stati vittime di comportamenti molesti.
Dott.G.Spatari
Consulente di fiducia
Principali fasi della procedura
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Avviso di selezione (6/5/2004),
Rigorosa selezione basata su titoli e colloquio;
32 candidati;
Firma del disciplinare di incarico 27 gennaio 2006
Insediamento dell’avvocato Carmen Currò nel
ruolo di consulente di fiducia
Consulente di fiducia
Promozione della figura:
Possibilità di utilizzo di una sede;
Inserimento pagina dedicata nel sito del CPO;
Stampa di manifesti e segnalibri;
Coinvolgimento degli organi di informazione;
Invio di e-mail a tutto il personale;
Conferenza stampa (16.6.2006);
Incontro con le componenti sindacali interne
all’Ateneo;
• Incontri esterni all’Università
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Lavori o studi nell’Università di Messina? Sei oggetto
di molestie sessuali? Sei vittima di comportamenti
lesivi della tua dignità personale?
Hai bisogno di consulenza? di
assistenza? Puoi rivolgerti, nella
massima riservatezza, alla
fax 090.6764554
e-mail [email protected]
orario di ricevimento: tutti i
martedì, dalle ore 14.30 alle 16.00,
in via Consolato del Mare n.41- 1°
p.(ex Palazzo delle Poste)
Consulente di fiducia
Mezzi di azione:
 Ha accesso agli atti amministrativi inerenti il
caso in esame
 può avvalersi di consulenti interni all’Università
 agisce nel rispetto della parte lesa e
dell’accusato e assicura l’assoluta discrezione sui
fatti, sia per garantire il diritto alla
riservatezza che per evitare ogni forma di
ritorsione
 partecipa alle attività di formazione promosse
dall’Università e da altri enti, in materia di pari
opportunità, tecniche di comunicazione
Il piacere di lavorare…
Consulenti di fiducia e pratiche per
migliorare il clima organizzativo
Consulente di fiducia
Monitoraggio attività
Relazione annuale
Rapporti e integrazione con uffici e componenti interne
all’Università
 scambi di informazione con il responsabile delle risorse
umane su specifici casi
 Produttivi momenti di colloquio con organizzazioni
sindacali
Consulente di fiducia
Monitoraggio attività
Relazione annuale
Tipologie di richieste
 Numerose telefonate e richieste di colloqui generici
inquadrate come normale attività di prevenzione
Tipologia di invio
 Iniziativa diretta
 Conoscenza personale con la consulente
 Canali esterni
Consulente di fiducia
Monitoraggio attività
Relazione annuale
Tipologie di utenza
 Personale tecnico amministrativo 60%
 Personale docente 25%
 Studenti 15%
Tipologia di mandato
 procedura informale
Consulente di fiducia
e dopo?
 Coesitenza di codice di comportamento e
codice etico
 Normativa in materia di sicurezza negli
ambienti di lavoro più attenta negli aspetti di
valutazione dei rischi e di formazione (estesa
a datori di lavoro dirigenti e preposti)
 Costituzione dei CUG
 …….
«Costruire l’uni-verso delle diversità.
Le regole, gli strumenti, le buone prassi»
06/02/2015
Seminario di aggiornamento per Consigliere e
Consiglieri di fiducia
Seminario promosso dalla Conferenza Nazionale degli
Organismi di Parità delle Università Italiane e dal
Comitato Unico di Garanzia della Scuola Superiore
Sant’Anna.
Modifiche al Codice di Condotta proposte dal CUG e
approvate da C.A. e S.A. a maggio 2015
Fonti aggiornate
Art. 1
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definizione di salute inteso, secondo l’OMS, come recepito al comma 1 lettera o)
dell'art. 2 del D.Lgs 81/08;
alla Direttiva Ministero Funzione Pubblica del 24 marzo 2004 sulle «misure
finalizzate al miglioramento del benessere organizzativo nelle Pubbliche
Amministrazioni»;
al D. Lgs. n. 215/2003, Attuazione della direttiva 2000/43/CE per la parità di
trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica;
al D. Lgs. n. 216/2003, Attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di
trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro;
al D. Lgs. n. 5/2010, Attuazione della direttiva 2006/54/CE relativa al principio
delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di
occupazione e impiego;
Modifiche al Codice di Condotta proposte dal CUG e
approvate da C.A. e S.A. a maggio 2015
Fonti aggiornate
Art. 2
garantisce ad ogni lavoratrice/lavoratore ,studentessa/studente il
diritto alla tutela da qualsiasi atto o comportamento che produca un
effetto pregiudizievole e che discrimini in ragione del sesso o
orientamento sessuale, in ragione delle convinzioni religiose o ideologie
di altra natura e/o a causa dell’origine etnica, dell’età, dello stato di
disabilità.
Modifiche al Codice di Condotta proposte dal CUG e
approvate da C.A. e S.A. a maggio 2015
Fonti aggiornate
Art. 3 -Definizione di molestie sessuali, morali e atti discriminatori
b) Per molestia morale si intende ogni atto, atteggiamento o
comportamento di violenza morale o psichica in occasione di lavoro o di
studio, ripetuto nel tempo in modo sistematico o abituale che porta a un
degrado delle condizioni di lavoro o studio idoneo a compromettere la
salute, la professionalità o la dignità del
lavoratrice/lavoratore, studentesse/studente.
c)Per comportamento discriminatorio s’intende ogni atto, disposizione,
criterio, prassi o comportamento, apparentemente neutro, che possa
mettere alcune persone in una posizione di
particolare svantaggio rispetto ad altre e ciò a causa delle religione,
delle convinzioni personali, dell’origine etnica, della disabilità,
dell’orientamento sessuale o dell’età.
Modifiche al Codice di Condotta proposte dal CUG e
approvate da C.A. e S.A. a maggio 2015
Fonti aggiornate
Art. 5
La/Il Consulente di fiducia dura in carica tre anni e può essere
riconfermata/o per una sola volta, salvo revoca nel caso di
comprovata incapacità allo svolgimento delle funzioni.