il punto open day stop al bullismo
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il punto open day stop al bullismo
PO RT AG E RE PROGETTO GAIA AL VIA Un progetto viene pensato, ripensato, immaginato e poi scritto. Tutto cambia quando vado nel Paese, quando il progetto non è più di carta, ma diventa di persone, oggetti, polvere e sole cambogiano... Anno XI ■ Numero 4 ■ Giugno 2016 Trimestrale NAAA Onlus ■ Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 - LO/BG ■ Copia omaggio Network. Aiuto. Assistenza. Accoglienza. IL PUNTO Congo: un'attesa lunga due anni e mezzo OPEN DAY Uno sguardo al futuro con un ritorno al passato STOP AL BULLISMO Riconoscimento e nuovi punti di osservazione sul fenomeno Foto in copertina: potete inviare le vostre foto a [email protected]. Per ogni numero la redazione sceglierà quale foto pubblicare. Anno XI ■ Numero 4 ■ Giugno 2016 Iscrizione Tribunale di Torino n. 5809 del 21 ottobre 2004 Direttore Editoriale: Maria Teresa Maccanti Direttore Responsabile: Andrea Trovato Redazione e collaboratori: Maria Teresa Maccanti, Claudia Perello, Andrea Trovato, Paola Riccardi, Gregorio Abbruzzese, Elisa Azeglio, Vanna Girodo, Laura Rossi, Cristina Bellan, Marie Pratz Fotografie: © NAAA Onlus se non altrimenti specificato Grafica e impaginazione: Paola Perello Editore: NAAA Onlus, Via Devesi 14 - 10076 Nole (TO) Tel 011 9222178 - Fax 011 92222179 e-mail: [email protected] - www.naaa.it Stampato presso: GamEdit, Via A. Moro 8 - 24035 Curno (BG) Numero stampato in: 2000 copie Il NAAAnews rispetta l'ambiente! La copia che hai in mano e il cellophan che la riveste sono stati prodotti seguendo rigorose norme per rispettare il Mondo e garantire un futuro migliore a tutte le popolazioni che vi abitano. N. I1359 UNI EN ISO 9001:2015 2 editoriale VOI CONTATE, QUINDI NOI CONTIAMO I l titolo scherzoso nasconde un significato importante. Le coppie che si affidano a noi e ci incaricano per l’adozione all’estero si aspettano che il nostro Ente sia all’altezza della fiducia accordataci. Dobbiamo essere sempre aggiornati sui Paesi dove operiamo, dobbiamo a nostra volta aggiornarci rispetto alle necessità intrinseche nel percorso adottivo e soprattutto dobbiamo conoscere la tipologia di bambini e di coppie che sono coinvolti nel percorso adottivo. è per questa ragione che è importante l’analisi dei dati riferiti alle adozioni internazionali che l’Istituto degli Innocenti annualmente elabora e consegna alla Commissione Adozioni Internazionali. Infatti il puro dato numerico di sintesi apparso a metà maggio sul sito istituzionale della nostra Autorità centrale non risolve il problema. E non è vero che tra Enti la necessità è di sapere i dati degli altri per mortificare coloro che hanno fatto poche adozioni. No, non è questo il motivo, almeno per quanto ci riguarda. Per le coppie può essere sicuramente uno strumento orientativo per affidare il proprio incarico. Per gli Enti strutturati, invece, i dati di dettaglio sono materiale importante per indirizzare il proprio operato o aggiornare la formazione, sempre e comunque per adeguare e migliorare il servizio offerto alle coppie. Pubblicare i dati, quindi, è un segnale di correttezza. Per noi la trasparenza è fondamentale, indipendentemente se i numeri siano positivi o negativi. La nostra, lo abbiamo sempre detto, è come una casa di vetro. Avere ben chiaro che età hanno i minori che arrivano in Italia, se vengono accolti anche gruppi di fratelli, quali sono gli eventuali problemi di salute è importante. E questo aiuta anche noi a migliorare gli aspetti da affrontare durante il percorso formativo delle coppie, che così non si troveranno impreparate e saranno sempre supportate dai nostri operatori e dai nostri professionisti. E, sempre restando in tema di numeri, siamo davvero molto felici che finalmente siano arrivati anche gli ultimi 18 bambini provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo, mettendo così definitivamente la parola fine ad un’attesa lunga oltre due anni e mezzo, che ha coinvolto più di 150 minori e altrettante famiglie. ■ MARIA TERESA MACCANTI Presidente NAAA 16 sommario giugno 2 3 4 5 6 7 8 9 13 Speciale Ucraina 14 Uno sguardo al futuro con Editoriale DI MARIA TERESA MACCANTI DI VANNA GIRODO Special Needs un ritorno al passato DI CLAUDIA PERELLO 15 Una lunga attesa DI ANDREA TROVATO Justin Ngoie in Italia dopo due anni 16 G come gelosia 17 Nati da genitori DI LAURA ROSSI Progetto Gaia al via DI PAOLA RICCARDI La bellezza della Cambogia Previsioni del tempo DI ELISA AZEGLIO Stop al bullismo DI CLAUDIA PERELLO Fiano Plus, un gol per la Cambogia DI ANDREA TROVATO DI ANDREA TROVATO DI GREGORIO ABBRUZZESE DI ANDREA TROVATO tossicodipendenti DI CRISTINA BELLAN 18 Il nostro bambino 19 Sono arrivati... DI FAM. MANZONI DI MARIE PRATZ 2016 campagna sostenitori 2016 SEDI PIEMONTE - Sede Nazionale Via Devesi, 14 - 10076 NOLE CANAVESE (TO) Tel 011 9222178 - Fax 011 9222179 - [email protected] 20 POSTit CLAUDIA PERELLO Responsabile formazione SPECIAL NEEDS "Nel mettere sì o no nella lista di controllo la coppia viene aiutata dall'ente o è una scelta della coppia sulla quale voi non intervenite?" Non suggeriamo né spingiamo su disponibilità che non vi sentite di dare. è l'argomento stesso che non può prevede consigli. L'atteggiamento di ciascuno rispetto alla malattia è molto intimo e personale, non è possibile essere orientati in questo senso. Ciò che facciamo in formazione è: » rendere chiare le patologie che rientrano per le Autorità estere nella categoria Special Needs; » comprendere che nella maggior parte dei casi (non tutti) sono identificati Special Needs perché non trovano soluzione reversibile fintanto che il minore rimane nel proprio Paese di origine; » comprendere quali siano le situazioni reversibili e quelle non reversibili o reversibili solo in parte; » le modalità di utilizzo della checklist; » dare notizia sulla diffusione geografica delle varie patologie ma considerando sempre che una percentuale minima di rischio sanitario è valido per tutti i Paesi. ■ LOMBARDIA - Settore cooperazione e sviluppo Via Giolitti, 7 - 20020 ARCONATE (MI) Tel 0331 460987 - Fax 0331 539941 - [email protected] LOMBARDIA Via Giolitti, 7 20020 ARCONATE (MI) Tel 0331 460934 - Fax 0331 539941 sfl[email protected] - [email protected] E. ROMAGNA Via Monza, 70/a 41125 MODENA (MO) Cell 327 2880288 - Fax 059 443445 [email protected] CAMPANIA - Punto informativo Via Dell'Epomeo, 334 80126 NAPOLI (NA) Tel 329 0061130 - Fax 081 19725924 [email protected] BASILICATA - Punto informativo Via L. Einaudi, 27 75100 MATERA (MT) Tel 393 8760678 [email protected] TRENTINO ALTO ADIGE Via Fratelli Bronzetti, 29 38122 TRENTO (TN) Tel/Fax 04 61944730 [email protected] MARCHE Via Santa Chiara, 15 61029 URBINO (PU) Tel/Fax 0722 320742 [email protected] PUGLIA Corso Italia, 44 74027 SAN G. JONICO (TA) Tel 099 5918720 [email protected] SARDEGNA Via Gramsci, 42 09086 SAMUGHEO (OR) Tel/Fax 07 83649282 [email protected] LIGURIA - Punto informativo Via Palvotrisia, 92 19033 CASTELNUOVO MAGRA (SP) Cell 327 6156081 - Fax 178 2271791 [email protected] LAZIO Via Casperia, 30 00199 ROMA (RM) Tel 06 86203096 - Fax 06 45433730 [email protected] PUGLIA Via Castromediano, 139 70126 BARI (BA) Cell 347 9304670 [email protected] SICILIA - Punto informativo Via F. Lo Jacono, 102 90144 PALERMO (PA) Tel 388 9510616 [email protected] 3 ILPUNTO ANDREA TROVATO Addetto stampa UNA LUNGA ATTESA Un'attesa interminabile, lunga due anni e mezzo. Tanto hanno dovuto aspettare i sette bambini nella Repubblica Democratica del Congo prima di abbracciare i loro genitori. Era infatti il settembre del 2013 quando il Governo del Paese africano decide di sospendere i permessi di espatrio dei bambini bloccando così, a tempo indeterminato, le adozioni internazionali. A dicembre rientrano tre bambini, accolti da due famiglie che hanno dato mandato al NAAA. Gli altri, invece, restano bloccati nella Repubblica Democratica del Congo. Il Governo italiano, allora guidato dal premier Enrico Letta, manda una delegazione a Kinshasa: l'autorità congolese assicura che i dossier italiani sarebbero stati esaminati in tempi brevi, ma ciò non avviene. Neppure una telefonata successiva tra Letta e il premier della Repubblica Democratica del Congo sblocca la situazione. A maggio del 2014 ventiquattro coppie riescono a rientrare a casa con i loro figli, arrivati su un volo di Stato insieme al ministro Maria Elena Boschi. Passa però un altro anno e mezzo prima che altri minori arrivino nel nostro Paese: a novembre del 2015 si intravede un primo spiraglio e a gennaio del 2016 altri dieci bambini lasciano l'Africa per dirigersi verso l'Italia. E a maggio, finalmente, arrivano i sette bambini adottati dalle cinque coppie che hanno dato fiducia al NAAA: la fine di un incubo da cui sembrava diventato quasi impossibile riuscire a svegliarsi. La disperazione e lo sconforto hanno lasciato spazio all'amore e alla felicità dei più piccoli, ma anche degli adulti. "Abbiamo cercato di dare alle famiglie la miglior assistenza possibile – afferma la presidente del NAAA, Maria Teresa Maccanti – soprattutto in questi primi giorni trascorsi insieme ai propri figli. Nessuno sarà lasciato solo: continueremo a dare il nostro supporto sia ai genitori che ai bambini anche nelle prossime settimane". ■ 4 JUSTINNGOIE in Italia dopo due anni A distanza di due anni e mezzo, Justin Ngoie, referente del NAAA nella Repubblica Democratica del Congo, è tornato in Italia. Due anni e mezzo, esattamente come il lungo periodo che le famiglie, ma soprattutto i bambini, hanno dovuto attendere prima di potersi finalmente abbracciare. Justin, con che stato d'animo avete vissuto questo periodo di incertezza? "È stata molto dura, soprattutto per i bambini. Sembrava che la situazione potesse sbloccarsi da un giorno all'altro, ma non è mai stato chiaro quale fosse il motivo per cui sia rimasto tutto fermo per così tanto tempo. Siamo rimasti così due anni e mezzo in continua attesa di una novità: è stato complicato, soprattutto inizialmente, gestire i rapporti con le persone coinvolte nella procedura adottiva e spiegare ai piccoli ciò che stava accadendo. Basti pensare che, al momento del blocco, due coppie erano davvero molto vicine alla partenza per l'Italia. Il problema principale c'è stato con i centri in cui erano ospitati i minori, dal momento che c'erano accordi e tempi ben definiti per l'uscita dal Paese dei bambini". Quando avete capito che finalmente l'attesa era ormai conclusa? "Abbiamo iniziato a crederci davvero Foto: Justin Ngoie, referente per la Rep. Dem. del Congo insieme a Marie Pratz, operatore Paese, e Marie Claire Vingadio, infermiera e assistente sociale quando concretamente sono arrivati i visti per accompagnare i bambini in Italia. Sono stati due anni e mezzo terribili ma fortunatamente, quando la partenza era diventata ormai concreta, tutto è stato ben gestito. Così abbiamo iniziato l'avvicinamento tra genitori e figli: il primo contatto c'è stato via Skype, poi è arrivato il libricino preparato dalla responsabile Formazione del NAAA, Claudia Perello, che ha aiutato Marie Claire a spiegare ai piccoli quello che sarebbe accaduto nei giorni successivi. L'emozione più grande? Vedere i bambini sull'aereo, pronti, nonostante la paura. È stata una gioia immensa". Cos'hai provato nel rivedere quei bambini che, anni fa, sono partiti dalla Repubblica Democratica del Congo per essere accolti dai loro genitori in Italia? "Avendo presente la loro storia e ciò che hanno passato quando ancora si trovavano nella Repubblica Democratica del Congo, è stato bello rivedere i bambini, ormai cresciuti, amati e coccolati dai loro genitori. Queste immagini, che porteremo per sempre nella nostra mente e nel nostro cuore, ci daranno una spinta maggiore quando, in un futuro che speriamo sia prossimo, riprenderanno le adozioni internazionali". Qual è il vostro auspicio per il futuro? "Siamo sicuri che la nuova legge passerà: il nostro, purtroppo, è un Paese che ha molte instabilità, con cambiamenti continui. Ma siamo ottimisti: è stato importante aver potuto visitare i nuovi uffici della sede centrale del NAAA, conoscere da vicino la struttura organizzativa e vedere con i nostri occhi l'impegno che tutti ci mettono nel lavoro che svolgono. Faremo tutto il possibile affinché tanti altri bambini possano avere una famiglia. Proprio com'è avvenuto per questi ultimi sette piccoli che, dopo due anni e mezzo di attesa, hanno potuto abbracciare la loro mamma e il loro papà". ■ L a cosa bella del mio lavoro è quando vedo realizzarsi le cose che fino a quel momento erano solo sulla carta. Un progetto viene pensato, ripensato, immaginato e poi scritto. Dall'idea iniziale al momento della scrittura viene modificato mille volte, per esigenze dei possibili finanziatori o di chi vive quotidianamente le difficoltà del Paese. Una volta scritto viene inviato ai potenziali finanziatori e inizia l'attesa di una risposta che si spera positiva. A volte passa anche un anno. Quando la risposta è positiva, si comincia: io nel mio ufficio e il referente nel suo, a più di 9000 km di distanza, una sinergia per far quadrare tutto. Ma sono solo parole sulla carta, numeri, nomi di persone senza volto. Tutto cambia quando vado nel Paese, quando il progetto non è più di carta, ma diventa di persone, oggetti, polvere e sole cambogiano. Gaia è un progetto che io amo molto e a cui tengo: creare un orto per le famiglie vuol dire migliorare l'alimentazione dei bambini e creare un piccolo reddito per tutta la famiglia. Inoltre tocca argomenti che mi sono cari, sicurezza alimentare, niente pesticidi ma fertilizzanti naturali e il rispetto della natura. Così ad aprile, nella stagione più arida, siamo partiti alla volta della Cambogia, io e due giovani volontari: Roberto, un agronomo piemontese, e Gregorio, studente in Relazioni Internazionali, tutte due entusiasti del progetto e con tanta voglia di fare. Aprile dal punto di vista turistico non è un bel periodo per un viaggio in Cambogia, ma sicuramente lo è dal punto di vista agricolo perché ci permette di misurarci in modo concreto con le difficoltà che possiamo incontrare con il nostro progetto. I campi sono bruciati dal sole e non si vede nulla di verde. Sembra impossibile che al ricominciare delle piogge la natura possa riprendersi e vivere nuovamente. Con Martina, Phary, Lam e Sochea, un giovane agronomo cambogiano, visitiamo in 4 giorni 35 famiglie cambogiane: un autentico tour de force che permette di comprendere le diverse tipologie di coltivazioni e i bisogni delle famiglie. Tour che ci permette anche di entrare direttamente nelle case delle famiglie coinvolte, di vedere le famiglie e conoscerne la storia. Il progetto prende vita, sia presso le 35 famiglie che presso l'istituto di Khompong Thom. Nuova e fertile terra è stata portata dove era necessario, le famiglie, le nannies e i ragazzi dell'istituto hanno seguito i corsi di formazione tenuti da Roberto. A breve cominceranno le piogge e si potranno iniziare le semine. Il progetto è finalmente iniziato. ■ REPORTAGE PAOLA RICCARDI Responsabile cooperazione PROGETTO GAIA AL VIA INSIEME FAREMO GRANDI PROGETTI! Per sostenere le numerose attività di NAAA Onlus puoi utilizzare le seguenti modalità: C/C POSTALE n. 39682109 intestato a: NAAA Onlus Via Devesi, 14 - 10076 Nole Canavese (TO) IBAN: IT73 D076 0101 0000 0003 9682 109 Causale: indicare progetto e nominativo C/C BANCARIO n. 81162 intestato a: NAAA Onlus Agenzia di Ciriè (TO) IBAN: IT50 G030 4830 3800 0000 0081 162 Causale: indicare progetto e nominativo DONA ORA! sul nostro sito www.naaa.it fai una donazione direttamente con la tua carta di credito Ricordiamo che ogni elargizione volontaria a NAAA Onlus è detraibile o deducibile dalla dichiarazione dei redditi, sia delle persone fisiche, che delle persone giuridiche, sulla base delle vigenti disposizioni di legge in materia. La bellezza della Cambogia GREGORIO ABBRUZZESE Volontario NAAA L a Cambogia è senza ombra di dubbio un posto molto particolare. Ne ho sentito parlare fin da piccolo, ne ho letto, studiato e parlato molto, ma fino qualche mese fa avevo solo una vaga idea di un viaggio per visitarla, per altro di sfuggita. Questo programma prevedeva un giro attraverso l'Indocina, visitare il Vietnam, risalire il Mekong in barca, breve tappa ai famosi templi di Angkor Wat e poi via verso la Thailandia. Invece, contro ogni previsione, ho avuto la possibilità di passare una settimana proprio in Cambogia. Il primo impatto non è stato dei migliori, il clima, il traffico, l'inquinamento, la sporcizia e una generale sensazione di degrado mi hanno lasciato leggermente stranito. Poi pian piano ho iniziato ad comprendere le sfumature cambogiane: ho scoperto il paesaggio, seppur secco in seguito a sei mesi senza piogge e angoli nascosti ma che celano la loro bellezza e inspiegabilmente ho iniziato ad apprezzare il traffico cambogiano. In Cambogia il mezzo di trasporto più comune è il motorino, seguito dai Tuk Tuk che non sono altro che delle moto con un traino trasformato in sedili per i passeggeri. Gli scooter insieme ai Tuk Tuk e alle auto congestionano tutte le vie delle città, specialmente nella capitale. A prima vista non sembrano esistere regole stradali: non esiste l'obbligo di indossare un casco, non esiste un limite di passeggeri per motorino e neppure una patente da conseguire. In questa apparente anarchia si celano però delle regole, alcune scritte altre no. Il casco viene indossato solo in zone in cui sono presenti controlli stradali e dopo le cinque di sera è assolutamente inutile, visto che non ci sono più poliziotti in giro. Il limite massimo di passeggeri è fissato per legge ad un numero di tre persone anche se per strada sono presenti molte eccezioni. Per quanto riguarda la patente il problema è stato risolto con una nuova legge: i cambogiani nascono con l'abilità di guidare un motorino! Tutte queste regole possono sembrare assurde, a bordo di un Tuk Tuk o in macchina il traffico rimane caotico e molto pericoloso. è stato solo quando sono riuscito a noleggiare un motorino che ho trovato la bellezza nel traffico cambogiano. All'inizio ero un filo spaventato e a parte un momento in cui mi sono quasi schiantato contro una bancarella che vendeva cocco è andato tutto bene, anzi benissimo. A bordo di un motorino le regole sono molto più chiare, l'importante è andare e schivare chi hai davanti, quelli dietro di te ti schivano a loro volta e il gioco è fatto. Quindi mi sono ritrovato a guidare in mezzo al traffico, con il mio motorino scassato e un casco in testa (unico ad indossarlo) ed è stata un'esperienza bellissima, ho schivato ed evitato migliaia di ostacoli ma sono diventato parte della vita cambogiana, non ero più un turista ma parte del traffico. Potrei parlare di mil- le altre cose relative alla Cambogia, potrei parlare del sorriso delle persone, di come i cambogiani siano cordiali e gentili o di come il loro volto si illumini quando balbetti un saluto nella loro lingua, potrei parlare di quanto sia strano questo Paese in cui esistono due valute ma tutto sembra costare un dollaro (una bottiglietta d'acqua, due, tre, due grandi e due piccole: sempre un dollaro costano), potrei parlare di quando ho giocato a pallavolo con i bambini dell'orfanotrofio di Khompong Thom, di come l'autista del mio autobus avesse deciso che sul lato in contro mano della strada l'asfalto fosse migliore e quindi per un'ora ha guidato come se fosse in Inghilterra, potrei parlare di quanto la magia dei templi di Angkor Wat mi abbia colpito, potrei parlare del paesaggio del Paese… invece ho deciso di parlare del traffico. Il traffico, i motorini, i Tuk Tuk sono l'anima della Cambogia. Guidando in questa fiumana di mezzi ho potuto assaporare la realtà del Paese. Osservare i cambogiani veleggiare sui loro scooter in mezzo a degli ingorghi incredibili, mi ha fatto riflettere. La loro calma, la loro pazienza e la loro abilità nel guidare in una situazione solo apparentemente anarchica è indubbiamente fantastica. La Cambogia, come ho già detto, è un Paese particolare, ma non di meno bellissimo, visitare questo Paese è stata un'esperienza incredibile, unica e molto probabilmente irripetibile. ■ 7 WORLD ELISA AZEGLIO Responsabile adozioni or ale Pioggia Cic Variabile p Tem o Se re no Nuvolos Previsioni del tempo lo ne Eccoci ad un nuovo appuntamento con le previsioni del tempo…ed eccoci in estate, finalmente! Non è sempre facile rappresentare nel dettaglio la situazione del Paese, vi ricordo che queste previsioni sono da prendere con leggerezza e che ogni singola procedura va approfondita con l'operatore di riferimento! Europa America Latina In F���������� R����, nonostante la procedura complessa ed impegnativa le cicogne, con l'aiuto di Marlene Rocchietti, non si fermano mai! Fatevi coraggio, aspettiamo nuovi candidati! La P������ si conferma un Paese "tropicale"... la bella stagione è arrivata anche qui: le cicogne sono sempre molto indaffarate, sempre coordinate da Vanessa Leoncini. Ci spostiamo ora in U������, illuminata da un bel sole: finalmente le cicogne hanno intensificato la loro attività, anche se la procedura è molto particolare! Infine troviamo la B�������: le cicogne pare che facciano un po' di fatica a svegliarsi dal lungo inverno. Vanessa le sollecita sempre e speriamo che finalmente un po' di vento spazzi via le nuvole... Asia In V������ continua a splendere il sole: Marie Pratz e le sue cicogne sono sempre pronte a portare "fagottini speciali". Estate piena! In C��� le temperature sono miti, cielo prevalentemente sereno. Le cicogne sono un po' pigrotte ma costanti. 8 Nella R��������� D��������� troviamo un cielo un po' nuvoloso... Marlene monitora la situazione: aspettiamo i prossimi sviluppi sperando di ritrovare presto il caldo tipico di questa zona! Eccoci nella R��������� �� H����: le temperature sono miti, il cielo con qualche velatura. è prevista una visita in loco nell'estate per svegliare alcune cicogne un poco pigre. Siamo fiduciosi. Arriviamo ora in H�������: cielo parzialmente sereno. L'estate fatica un po' ad arrivare... l'attesa è sempre lunga. In C������� in tempo è stabile, anche se le cicogne possono volare solo per bambini in età scolare e "speciali". Spostandoci in P��� possiamo dire che qui l'estate continua! Sole splendente e temperature ottime: Sarah Cavagliato e le sue cicogne aspettano nuovi candidati! Fatevi avanti! Chiudiamo questo tour con il C���, meta sempre interessante, calda e piacevole. Troviamo un bel sole pronto a scaldare nuove coppie! Sarah vi aspetta! ■ MONDODIRITTO CLAUDIA PERELLO Responsabile Formazione "Vittima dei bulli in classe a 13 anni" Messaggero Veneto "Selfie con la compagna in crisi epilettica: tre giorni di sospensione nel Torinese" La Repubblica "Un adolescente su cinque è vittima di bullismo" TgCom24 "Ragazzino vittima di bullismo a Ciriè: sarebbe stato pestato, ora ha cambiato scuola" Il Risveglio "Vicenza, ragazzo autistico vittima di bullismo" Vicenza Report "Scuola: ricerca, 1 vittima su 10 cyberbullismo tenta suicidio" Ansa "Bullismo, perseguita un coetaneo, 15enne affidato a comunità" Cagliari Pad "Costretta a bere l'acqua del wc, sospesa una compagna" Il Resto del Carlino "Rapina e botte, rinviati a giudizio 8 bulli" Gazzetta di Reggio STOP AL BULLISMO 9 N el Post-it del NAAANews di marzo 2016 avevamo dato un accenno alla struttura gruppo Bullo, Complice, Vittima e avevamo consegnato un primo suggerimento, seppur scontato ma valido e fondamentale per tutti: imparare a riconoscere le caratteristiche peculiari e la gravità del fenomeno. 1 su 4 ragazzo (Fonte Telefono Azzurro) è vittima di bullismo Le vittime di bullismo sono esposte al rischio di suicidio con una probabilità raddoppiata di metterlo in atto rispetto ai coetanei, il 10% delle vittime tenta il suicidio, il 30% compie atti di autolesionismo. In 1 caso su 4 le vittime sono studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Gli episodi avvengono lontano da occhi di persone che possono vedere e nel 67,9% dei casi questi fatti accadono nel contesto scolastico (Fonte Telefono Azzurro). Se dunque il 67,9% dei casi di bullismo avviene a scuola, è una fortuna! Penserete: "... Ma come… una FORTUNA!?!". Sì certo, è un elemento da prendere in considerazione e che rappresenta un primo punto di forza da cui partire perché la scuola è un ambiente circoscritto, che ha spazi fisici limitati a differenza della strada, perché la scuola è un ambiente molto popoloso, perché a scuola è presente l'adulto che vigila. Molti dei genitori penseranno "Peccato che però l'adulto non vigila!". Mentre molti insegnanti "Sì… sembra facile…". è vero, non è semplice, i bambini e i ragazzi trovano sempre momenti e spazi nascosti agli occhi del vigilante per commettere malefatte! Lo STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI apre con "Articoli sulla Vita della comunità scolastica" e dice: I La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. II La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi generali dell'ordinamento italiano. Vediamo insieme qualche indicazione sui profili, non solo degli attori principali ma anche dei genitori, che ci consegna Telefono Azzurro, è un buon inizio per andare a ricercare nuove e differenti strategie di soluzione rispetto a quanto utilizzato dai più fino ad oggi. Sarà facile osservare come ci siano molti punti in comune affiancati a caratteri opposti. 10 VITTIMA è il bambino o il ragazzo che subisce prepotenze da un bullo o da un gruppo di bulli. La vittima passiva subisce prepotenze spesso legate a una sua caratteristica particolare rispetto al gruppo (l'aspetto fisico, la religione, l'orientamento sessuale); in genere è più debole rispetto alla media dei coetanei e del bullo in particolare, è ansiosa e insicura, è sensibile e tranquilla, è incapace di comportamenti decisi, ha una bassa autostima. A scuola è spesso sola, se attaccata, spesso reagisce alle prepotenze piangendo e chiudendosi in se stessa; il suo rendimento scolastico tende a peggiorare negli anni; spesso nega l'esistenza del problema e la propria sofferenza e finisce per accettare passivamente quanto le accade, colpevolizzandosi; non parla con nessuno delle prepotenze subite perché si vergogna, per paura di fare la spia o per il timore di subire ritorsioni ancora più gravi. Si parla invece di vittima provocatrice quando è il comportamento di chi subisce a provocare, in qualche modo, gli atti di bullismo: queste vittime richiedono l'attenzione o l'interesse del bullo. Il comportamento di questi studenti è caratterizzato da una combinazione di ansia e aggressività e spesso causa tensione e irritazione non solo nei compagni, ma anche negli adulti. GENITORI DELLA VITTIMA 1 Rabbia verso gli altri ragazzi, le loro famiglie e la scuola 2 Paura e ansia per le conseguenze emotive che questi episodi potrebbero avere nel figlio 3 Senso di colpa per l'incapacità di proteggere il figlio 4 Disappunto per la mancanza di intervento del sistema educativo nel proteggere il loro figlio SUGGERIMENTI AL GENITORE 1 Osserva il comportamento di tuo figlio. Ogni cambiamento improvviso nel suo comportamento, senza un motivo ragionevole, deve destare la nostra attenzione 2 Parla in modo rassicurante con tuo figlio di quanto è successo 3 Solleva tuo figlio dai sentimenti di colpa 4 Premia tuo figlio per averne parlato 5 Comunicagli chiaramente che nessuno ha il diritto di trattarlo in quel modo 6 Non chiedergli di "ripagare" il bullo con lo stesso comportamento 7 Dimostragli l'importanza di parlarne con gli insegnanti 8 Spiegagli la differenza tra "fare la spia" e chiedere aiuto 9 Contatta anche tu gli insegnanti 3 Senso di colpa per il comportamento del proprio figlio 4 Risentimento perché considerano il loro figlio vittima della situazione SUGGERIMENTI AL GENITORE 1 Osserva il comportamento di tuo figlio e come reagisce alle diverse circostanze 2 Osserva il tuo comportamento e il tuo linguaggio 3 Ricorda che tuo figlio imita i tuoi comportamenti 4 Spiega a tuo figlio quali aspetti del suo comportamento ti preoccupano. Rivolgi sempre le critiche al comportamento e mai alla persona 5 Spiega a tuo figlio che ciascuno ha il diritto di essere diverso 6 Cerca di far capire a tuo figlio quali emozioni possono provare gli altri bambini 7 Parla con gli insegnanti 8 Valorizza gli aspetti positivi della sua personalità 9 Digli che gli vuoi bene Ucraina: Snizhana Altro: Negazione del problema Cambogia: progetto Gaia 2 Ucraina: David e Sofia Rabbia verso la vittima, giustificando il comportamento del proprio figlio Ucraina: Snizhana 1 Altro: GENITORI DELLA VITTIMA Cambogia: progetto Gaia è il bambino o il ragazzo che mette in atto prevaricazioni ripetute verso la vittima. In genere è più forte e più popolare della media dei coetanei, ha un forte bisogno di potere e di autoaffermazione e desidera concentrare l'attenzione su di sé; è impulsivo e ha difficoltà nell'autocontrollo, fa fatica a rispettare le regole, è spesso aggressivo non solo verso i coetanei, ma anche verso gli adulti (genitori e insegnanti); considera la violenza come un mezzo per ottenere vantaggi e acquisire prestigio; ha scarsa capacità di empatia e scarsa consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni, non mostra sensi di colpa; il suo rendimento scolastico tende a peggiorare progressivamente. Il comportamento del bullo è spesso rafforzato dal gruppo dei bulli gregari (o bulli passivi), che offrono il loro sostegno al bullo anche senza intervenire direttamente. Ucraina: David e Sofia BULLO La scuola è per prima cosa LUOGO: un corpo che parla di sé colpendo tutti i sensi dell'essere umano (vista, udito, tatto, olfatto). è facile osservare come un bambino, per esempio, fatto stare per qualche ora in un ambiente chiassoso e disordinato lo restituisca agitato, scontroso, nervoso... anch'esso chiassoso e disordinato nell'anima. Il bambino NON è per natura chiassoso, disordinato, egoista, aggressivo, lo diventa inserito in un certo ambiente. L'ambiente fisico che viviamo ci predispone ad un comportamento consono a quel tipo di ambiente. Se ne deduce quindi che è fondamentale subito intervenire sugli spazi fisici delle scuole rendendole belle, confortevoli, pulite, in ordine, devono predisporre le persone al dialogo che costruisce e realizza l'armonia interna ed esterna di ciascuno. La scuola è una COMUNITà: un ambiente di persone che entrano in relazione tra loro e sono presenti al primo impatto quattro figure distinte dal proprio ruolo in questo luogo specifico: l'alunno, il genitore, l'insegnante, il collaboratore scolastico. Tutte persone che, insieme, formano un micro mondo che vive in uno spazio limitato… fuori da scuola, ognuno torna alle proprie abitudini e stile di vita e risponde ai propri bisogni in maniera autonoma. Tra i profili che troviamo sono presenti anche il bullo e la vittima. Il provvedimento che solitamente viene attuato nei confronti del/i bullo/i è la sospensione. Dopo i giorni di sospensione si ritorna a scuola e ricomincia il "circolo vizioso". QUINDI? Forse sarebbe opportuno cominciare ad aiutare anche il bullo e non solo colpevolizzarlo e punirlo. Perché la "chiave di volta" sta sempre dentro la relazione e per prima la relazione genitore-figlio e questo è un dato di fatto. Quando abbiamo a che fare con un bambino, un ragazzo è necessario osservare con molta attenzione l'ambiente (fisico e di relazioni) che respira. ■ "Non esistono bambini difficili, ma solo cattivi genitori e cattivi maestri. L'infelicità dell'infanzia è un prodotto degli interventi errati dell'adulto" STOP A. Sutherland Neill, pedagogista scozzese AL B U L L I S M O S.A.D. VANNA GIRODO Responsabile SAD SPECIALE UCRAINA L'appuntamento di questo numero lo voglio dedicare ai bambini ucraini vittime delle conseguenze di una guerra di cui più nessuno parla. Nell'aprile 2014 scoppia la guerra nelle zone ad est di questo Paese in seguito al rovesciamento del presidente Lanukovich e l'avvicinamento ai Paesi Nato. Il conflitto vede contrapposti i ribelli delle province di Donetsk e Luhansk (a maggioranza russa) e l'esercito ucraino. A febbraio 2015 vi è stato un primo accordo per il cessate il fuoco e nel settembre dello stesso anno un ulteriore accordo di tregua... ma gli scontri sono proseguiti, anche se in maniera decisamente minore, e ciò ha in qualche modo spinto i media ad occuparsi sempre meno del conflitto. Purtroppo però la gente cerca sempre di uscire dalle zone di conflitto e, chi può, cerca di andarsene. La Fondazione Pro Infanzia di Chernigov ci ha segnalato dei minori che con le loro famiglie si sono trasferite nella regione. Sottopongo a voi le loro schede nella speranza di trovare qualcuno di voi disponibile ad aiutarli. Vi ringrazio sin d'ora per la vostra attenzione e vi ricordo che è possibile tenere corrispondenza con questi bimbi e con le loro famiglie. Se avete bisogno non esitate a contattarmi: [email protected] oppure 347 9456308. ■ il vostro aiuto... U������ MAZZUCCATO Francesca sosterrà Noskov Artem di 4 anni. P��� SAN.ECO.VIT e la raccolta fondi per la festa della mamma permetteranno di eseguire 5 interventi chirurgici. La campagna "Ad ogni mamma il suo bambino" ha ottenuto il contributo di: Maria MANCA, Daria e Natalia MASSARELLI, Francesca FARIOLI, Caterina TAGLIETTI, Davide PERUSSI, Carmela FORMER, Fam. CASTAGNA TINTORI. SNIZHANA UCRAINA Nata nel febbraio 2013 Snizhana, la sorella maggiore e la mamma provengono dalla zona di Lugansk. Non hanno alloggio e vivono in un centro sociale. Le bambine sono piccole e la mamma non lavora ma studia pedagogia. La sorella maggiore va a scuola e Snizhana è alla scuola materna. Il sostegno per SNIZHANA è di 309,87 euro annuali pagabili anche a rate. DAVID E SOFIA UCRAINA Nati nel novembre 2008, gemelli, provengono, con i genitori e la sorella maggiore, dalla regione di Donetsk. Vivono in un appartamento in affitto. La mamma non lavora mentre il papà è falegname. A settembre i gemelli andranno a scuola anche loro ed i costi per il mantenimento della famiglia diventeranno maggiori per l'unico reddito del papà. L'ideale sarebbe trovare un sostenitore per ogni minore ma saremmo strafelici di trovarne almeno uno per entrambi i bambini. Il sostegno per David e Sofia è di 309,87 euro annuali pagabili anche mensilmente. 13 Dopo sedici anni, il NAAA è ritornato a Nole e, per l'occasione, ha voluto festeggiare insieme a tutte le famiglie che dal 1993 ad oggi hanno dato fiducia all'ente facendosi accompagnare nel proprio percorso adottivo, alle coppie in attesa e alla comunità nolese. Tante le persone che sabato 16 aprile hanno preso parte all'Open Day della nuova sede centrale, che da inizio marzo si è trasferita da via San Maurizio a Ciriè – dove il NAAA era arrivato nel 2000 – al quarto piano del palazzo ex Erber, in via Devesi 14. "Proprio qui a Nole, più di venti anni fa, avevamo aperto il nostro primo ufficio in Piemonte – ricorda la presidente Maria Teresa Maccanti – e di strada, da allora, ne abbiamo fatta tanta". ANDREA TROVATO Addetto stampa EVENTI UNO SGUARDO AL FUTURO con un ritorno al passato O ggi l'ente conta altre dodici sedi in tutta Italia e dal 1993 ad oggi oltre 2.300 bambini, di cui 113 soltanto nel 2015. "Vedere molte coppie che sono ancora all'inizio del proprio percorso adottivo, le famiglie che sono nate in questi anni e soprattutto i bambini arrivati in Italia è un'immensa gioia – prosegue la Maccanti – ed è una spinta a continuare quel percorso cominciato molto tempo fa, cercando di migliorarci sempre". Il sindaco di Nole, Luca Bertino, ha dato il benvenuto ai presenti: "Avere sul nostro territorio una realtà come il NAAA è per noi un motivo d'orgoglio – ammette il primo cittadino – e siamo davvero contenti che l'ente abbia deciso di spostare la sede centrale nuovamente nel nostro paese. Grazie per tutto ciò che fate a sostegno dell'infanzia e della famiglia". Anche la deputata Francesca Bonomo, responsabile del Terzo Settore per il Partito Democratico, ha voluto portare il proprio saluto: "Il NAAA è un ente serio – evidenzia la giovane parlamentare – che in questi venti anni di attività ha dimostrato la propria vicinanza alle coppie in attesa e, soprattutto, l'amore verso i bambini. Una vera e propria eccellenza che siamo fieri di avere sul nostro territorio". Spazio poi a Paolo Briziobello, esperto di adozioni internazionali e presidente dell'associazione "L'Italia in testa". "In questi anni le attività dell'Ente sono cresciute e si sono consolidate – sottolinea il commercialista torinese – e il NAAA è davvero un bell'esempio di merito e competenza che parte dal basso: da coloro i quali si occupano di adozione quale missione interiore perché sono stati loro, per primi, genitori adottivi. Entusiasmo e compe- 14 tenza, con professionalità crescenti al servizio di coloro che intraprendono questo affascinante percorso". Dopo i saluti, la giornata è proseguita con l'incontro informativo rivolto alle coppie in attesa nella nuova sala consiliare del municipio mentre al NoleForum sono stati allestiti una serie di stand tematici sui Paesi in cui opera l'ente, il percorso adottivo e la formazione ed i progetti di cooperazione attivi nei Paesi in via di sviluppo. Presenti anche l'associazione "L'Abbraccio", che ha proposto un corso di massaggio infantile, oltre a laboratori e giochi per i più piccoli, e i volontari del comitato locale della Croce Rossa di Fiano – sede di Mathi che hanno tenuto una serie di lezioni sulla disostruzione pediatrica. Il pomeriggio, invece, si è aperto con la testimonianza di quattro famiglie adottive che hanno accolto i loro bambini dal Cile, dal Vietnam, dalla Federazione Russa e dal Perù ed è proseguito con le attività già presenti al mattino, senza dimenticare i volontari ed i professionisti dell'associazione Rubens che hanno spiegato i due percorsi proposti per ridurre lo stress, migliorare l'ascolto delle emozioni, aumentare l'autostima e la fiducia proprie, curare i traumi dell'abbandono e del rifiuto caratteristici del bambino adottivo e imparare a gestire le emozioni proprie e dei propri figli. "Un grazie a Coffee Island, a L'Anima del Caffè, alla panetteria-pasticceria Garigliet di Nole, al panificio-pasticceria Massa Micon di Villanova, a Roberto Ferrero di Verde, e alla pasticceria Reviglio di Balangero per averci supportato nell'organizzazione dell'Open Day", conclude la presidente Maria Teresa Maccanti. ■ I vostri sostegni: GRAZIE! VIETNAM » Biciclette per la scuola Il progetto vede il sostegno della fam. CONZADORI, Paolo SANTI, Alina CASTAGNONE, Cester TROMBETTA, fam. OTTAVIANI-ALIPRANDI e della classe 4C della scuola primaria Don Milani di Sovico. FIANO PLUS un gol per la Cambogia C alcio e solidarietà, un binomio che si conferma vincente. Cala il sipario sulla seconda edizione del torneo Fiano Plus, rivolto alla Scuola Calcio: sedici le squadre – suddivise tra le categorie Esordienti 2004 e Pulcini 2007 – ai nastri di partenza, che domenica 5 giugno hanno sfidato quattro società professionistiche, ovvero Torino, Pro Vercelli, Alessandria e Internazionale. Per la cronaca sportiva, il successo è andato ai "Grigi" in entrambe le categorie. Ma a vincere è stato il pubblico, che con la propria generosità ha contribuito, anche quest'anno, a sostenere il progetto "School with sport" che il NAAA promuove da anni in Cambogia con l'obiettivo di facilitare, attraverso lo sport, l'accesso dei bambini e dei ragazzi all'educazione e alla reintegrazione nel sistema scolastico. Nel 2015, con i proventi della prima edizione della manifestazione sportiva, era stato possibile sostituire la rete di protezione del campo da calcio – realizzato nel 2012 grazie anche al contributo della Fondazione Podini – che si trova all'interno dell'istituto di Kompong Thom. In occasione della premiazione finale, il presidente del Fiano Plus, Diego Vacca, ha consegnato una targa ricordo alla responsabile Formazione, Claudia Perello, e al responsabile Post Adozione, Marco De Bastiani. Nei prossimi giorni verrà resa nota la cifra raccolta durante il torneo, che ha visto una grande partecipazione non solo in campo, anche sugli spalti. Questa volta i proventi saranno destinati all'acquisto di scarpe e materiale come palloni, magliette, pantaloncini e calzettoni, che potranno essere utilizzati sia durante gli allenamenti che le partite ufficiali. "Grazie a tutti coloro che hanno dimostrato la loro generosità rispondendo positivamente al nostro appello – conclude Diego Vacca, il numero uno della società calcistica del Torinese – contribuendo così ad aiutare quei ragazzi decisamente meno fortunati dei nostri. Siamo contenti di aver rinnovato questa amicizia nata con il NAAA nel 2015, l'auspicio è che possa durare ancora a lungo". ■ » Bambini invisibili Il progetto per creare i documenti ai "bambini invisibili" vede il sostegno del GRUPPO TUMULA, PALMIERI Mario, NOFRIL SRL, ROSATI Lucio. » Istituto di Tuyen Quang L'istituto è sostenuto dalla fam. ZANETTO-CAVAGLIÀ. BULGARIA » Vacanze 2016... non è mai troppo presto! Carmelina EQUATORE e Luigi VIAZZI hanno sostenuto il progetto vacanze per i bambini bulgari ospiti dell'istituto Strazhitsa. NEPAL I fondi raccolti durante la festa di Verona, MANCA Battistina, ARISIO Sergio e la fam. FONTANA-CAMURANI sono stati destinati ai progetti di ricostruzione ed a favore dei bambini nepalesi. CAMBOGIA » Progetto Gaia è stato sostenuto dalla fam. MASIERO-BOCCANERA, BUFFA Chiara e dall'iniziativa lanciata tramite 1caffè onlus. CONGO » Casa di N'Sele Il progetto vede la partecipazione di PISANI Giancarlo e SCAGLIONE Teresa. Con la campagna "Regala una storia" l'azienda TOOSUITS ha sostenuto il progetto donando parte del ricavato prodotto dalla vendita di papillon. G D ALFABETOEMOTIVO GELOSIA LAURA ROSSI Responsabile equipe psico sociale (1a parte) come opo aver preso in considerazione le "emozioni primarie" come la Paura, la Rabbia, la Tristezza e la Gioia passiamo ora a considerare quelle che alcuni studiosi hanno individuato come le "emozioni secondarie", partendo dalla Gelosia. Questa emozione è presente a più livelli all'interno di una famiglia: la gelosia del primogenito nei confronti della nascita o dell'arrivo tramite l'adozione di un fratello/sorella, la gelosia del figlio unico nei confronti della relazione che esiste tra i genitori e, nel caso di una fratria numerosa la gelosia tra fratelli. Ciò che attiva e scatena l'emozione della gelosia è sicuramente il bisogno di esclusività, di amore incondizionato, di totale approvazione ed attenzione che il bambino esige dai genitori. Quando il bambino è alle prese con l'arrivo di un/una fratello/sorella ad un certo punto si chiederà "Ma se papà e mamma mi amavano così tanto come mai hanno voluto un altro bambino?". La gelosia è un'emozione inevitabile, gli studi di psicologia infantile ci confermano che, oltre ad essere naturale, è anche positiva per lo sviluppo della personalità del bambino, meglio ancora se capace di manifestarla, esprimerla attraverso capricci, ricerche di attenzioni, irritabilità, rabbia inspiegabile, tristezza e regressioni di alcuni comportamenti (richiesta del lettone, del biberon, del ciuccio, fare la pipì a letto, parlare con una voce infantile, lamentarsi spesso). Un bambino che, per anni, è stato il sovrano regnante, ha avuto il potere indiscusso del figlio unico, con le attenzioni, i privilegi e l'amore esclusivo di mamma e papà, difficilmente accetterà di buon grado di essere spodestato dal trono, comprensibilmente farà fatica a riorganizzare la sua vita affettiva, agiata e ricca di amore, con un altro esserino grande o piccolo che sia, che arrivi biologicamente o con l'adozione. Perché dovrebbe rinunciarci? Non è forse nel nostro DNA emotivo la ricerca della sicurezza e della esclusività? Non è forse il desiderio naturale, anche degli adulti, essere unico e speciale per qualcuno? Non è forse nella natura umana proteggere e salvaguardare lo status di unicità che ci fa sentire importanti, riconosciuti, desiderati, singolari, unici ed irrepetibili? Cadere dal piedistallo dell'unicità fa sicuramente male, è doloroso, ma è anche una importante opportunità di crescita: del resto quest'ultima avviene attraverso il dolore, aspetto intrinseco e connaturato della vita. Allora, e qui mi rivolgo ai genitori, accogliamo questo cambiamento, non solo come fisiologico, ma come momento di maturazione psicologica ed evolutiva importante. Soccorriamo il bambino dopo la caduta ed aiutiamolo a rialzarsi! Il bambino ha condiviso con i genitori l'ansia e l'attesa di un fratello/sorella poi, al momento dell'arrivo, realizza che deve dividere l'amore a metà: questa divisione viene percepita come un rifiuto, un abbandono. Capita di frequente sentire il primogenito: "Perché non riportiamo il fratellino/sorellina alla casa dei bambini? Lì stava 16 così bene!". Se la sensazione di sentirsi rifiutati si attiva facilmente in tutti i bambini, figuriamoci per quelli che, purtroppo, il rifiuto lo hanno conosciuto "sulla loro pelle", ed è impresso come un tatuaggio indelebile. Legittima, quindi, la gelosia del primogenito, di fronte alla quale i genitori spesso entrano in difficoltà, manifestano sensi di colpa e responsabilità nell'aver procurato così tanta sofferenza. Capita di osservare queste emozioni dolorose, talvolta intense, nelle coppie adottive più che in quelle biologiche. La sensazione provata è legata alla scelta: nella genitorialità biologica tutto è scontato, naturale, "biologicamente corretto", mentre l'arrivo di un altro bambino con l'accoglienza adottiva può innescare, invece, sensi di colpa per la responsabilità di aver provocato tanto dolore e tanta sofferenza con la decisione di allargare la famiglia. Spesso i genitori sperimentano intensi sensi di colpa verso il più grande. In realtà, è importante che sappiano che il misurarsi con la gelosia e trovare la modalità, insieme a loro, di affrontarla e superarla rappresenterà sicuramente una grande ricchezza per la sua vita emotivo-affettiva. Se da una parte il primogenito avrà la percezione, inizialmente, di perdere, dividere le attenzioni, in realtà con il tempo moltiplicherà, guadagnerà in termini di ricchezza affettiva ed umana: crescere con un fratello significa condividere esperienze ed emozioni, sperimentarsi e confrontarsi, competere, difendersi, imparare a gestire il conflitto, negoziare, aiutare, cooperare. Il primogenito esce così dalla bolla, esce fuori da una dimensione egocentrica per "allenarsi" e sperimentare lo scambio, la reciprocità, la pazienza, la comprensione, la disponibilità, l'adattabilità piuttosto che l'individualismo nel rapporto con gli altri. Come dobbiamo allora comportarci quando il primogenito, nella prima fase della riorganizzazione familiare per fare spazio al "tanto atteso e scomodo intruso", soffre e manifesta il suo disagio tramite comportamenti regressivi, rabbiosi, oppositivi, aggressivi e sentimenti distruttivi? Un primogenito che ha perso il suo status indiscusso di sovrano va accolto nei suoi momenti di rabbia, dolore e tristezza, va ascoltato, rassicurato, ha bisogno più che mai di essere sostenuto in questo delicato momento, prontamente soccorso dopo la caduta, deve essere confermato nella sua unicità e rassicurato che i genitori ci saranno per sempre. Va, per questo motivo, ritagliato durante la giornata del tempo solo con lui per ristabilire, almeno per qualche ora, l'esclusività che teme di aver perso, va valorizzato nel suo essere fratello maggiore, detentore di esperienza e con funzioni di guida. E soprattutto il genitore deve saper pazientare, aspettare prima che il fratello maggiore si affezioni, costruisca un legame con il minore: serve del tempo! Il primogenito ha bisogno di tempo per scoprire che l'amore dei suoi genitori, anche se condiviso, è forte ed intenso come prima. ■ La 2a parte sul NAAAnews di settembre! SALUTE&BENESSERE CRISTINA BELLAN Pediatra I bambini nati da madre tossicodipendente possono presentare due tipi di problemi: quelli legati agli effetti teratogeni della droga e quelli derivanti dall'insorgenza della sindrome da astinenza. L'entità degli effetti è molto legata alla dose: maggiore è la dose, maggiori sono gli effetti collaterali. Il problema riguarda però non solo le tossicodipendenti vere e proprie, ma anche i soggetti dediti più o meno saltuariamente a comportamenti di abuso. NATI DA GENITORI TOSSICODIPENDENTI TERATOGENESI In merito all'effetto diretto delle sostanze psicoattive sullo sviluppo dell'organismo, si possono descrivere due categorie di fenomeni: l'evidenza di alterazione della morfogenesi (alterazione della forma del corpo e dei suoi organi durante lo sviluppo embrionale) da un lato, e gli effetti neurali e comportamentali in assenza di alterazione anatomica dimostrabile dall'altro. I più frequenti effetti sul nato da madre tossicodipendente sono: prematurità, basso peso corporeo, infezioni, sindrome di morte improvvisa, difetti congeniti, HIV, problemi neurologici e scarsa coordinazione motoria. SINDROME DA ASTINENZA La sindrome da astinenza in nati da madre tossicodipendente è analoga a quella che si verifica negli adulti, ma presenta una particolare gravità nei neonati. La sintomatologia comprende tremori, ipertono muscolare, convulsioni, turbe dell'alimentazione, alterazioni del sonno, vomito, diarrea. I bambini sono irritabili e inconsolabili. L'astinenza si manifesta entro 48-72 ore dalla nascita e l'irritabilità del sistema nervoso centrale perdura per circa un mese. Il trattamento medico è sintomatico e prevede idratazione endovenosa e piccole dosi di oppiacei. COMPLICANZE OSTETRICHE Le più importanti complicanze ostetriche che si verificano nella gestante tossicomane sono attribuibili all'effetto delle sostanze d'abuso sull'utero e sulla vascolarizzazione placentare. Fra le complicanze acute, correlate soprattutto all'assunzione irregolare di dosi elevate di droghe, si regi- strano casi di distacchi di placenta, aborti e parti prematuri. In caso di assunzione cronica, il meccanismo ischemico è responsabile di sofferenza fetale e dismaturità (feti piccoli per età gestazionale), condizioni che espongono il neonato ad un aumentato rischio di contrarre numerose patologie ostetriche e neonatali. DANNO PSICOLOGICO Per i nati da madre tossicodipendente esiste anche la possibilità del danno psicologico, che può riguardare problemi di formazione dell'identità, competenze relazionali con i pari, autostima, abilità nella gestione dei conflitti, qualità dell'attaccamento. La tossicodipendenza materna è associata spesso a successiva insorgenza, nel figlio, di disturbi dell'area psicopatologica, quali il disturbo della condotta e la depressione maggiore. La madre tossicodipendente manifesta spesso una trascuratezza genitoriale; accentra maggiore attenzione verso se stessa, verso le proprie esigenze, piuttosto che verso i bisogni del figlio. Questo la porta a fornire attenzioni e cure al bambino, in modo discontinuo ed inadeguato. Viene quindi compromesso il rapporto madre-figlio, con possibili effetti dannosi sullo sviluppo psicologico del bambino. ■ Scopri i prossimi incontri SPECIAL NEEDS su www.naaa.it Sono aperti a tutti! 17 Dolce figlio mio, un anno giusto è passato da quel momento tanto desiderato; eri a Saratov, in un lettino, creatura indifesa ci scorgesti arrivare e nei tuoi occhi fu grande sorpresa. Io e mamma estasiati, immobili e senza fiato ti guardammo attoniti e, ringraziando il fato, dicemmo una preghiera a Chi da noi ti aveva inviato... Le tue braccia aperte, il tuo meraviglioso sorriso per noi fu tutto chiaro: "arrivavano dal Paradiso"... i tuoi nonni non erano riusciti ad aspettarti, così mandarono noi due ad abbracciarti. Eri nato, quasi tre anni prima, piccolo e prematuro purtroppo subito abbandonato, e la vita ti parve un muro... ma la tua grande forza ed energia vitale ti fecero superare ogni terribile temporale. il nostro bambino DIARI DI VIAGGIO a cura di fam. MANZONI Noi due, anime a te affini, superammo molti confini Fummo a lungo esaminati, da persone attente interrogati, da famiglie vecchie e nuove sostenuti, da magnifici nuovi amici rincuorati che, come noi, con i loro bimbi si erano incontrati... Eccoti, Vasiliy, ora eri lì davanti a noi con bellissimi occhietti furbi ci hai guardato, ti è bastato un attimo e subito lo hai capito dentro fino all'anima ci sei arrivato... "NOI TI AVREMMO AMATO ALL'INFINITO"... Con noi hai iniziato subito a giocare, mamma, poi, ti ha dato subito da mangiare e, con lei, a braccia protese e fiduciose, 18 ti abbandonasti lasciando tutte le tue cose. Velocissime passarono le due ore, eppure quei momenti dentro di noi avremmo fissato giù, in fondo al nostro cuore, che a me per tutto il giorno ha poi tremato... Ci lasciammo, dai tuoi abbracci inebriati, pieni di magia, questi attimi fatati... Una vera estasi ho provato, nulla ci avrebbe più fermato... Grande la passione che ci mosse ore dopo, il mio cuore aveva ancora le scosse... Ti leggerò molte volte questa mia poesia spiegandoti l'importanza della magia, nata davvero da un momento Divino... che ci farà amare per sempre il nostro bambino. T infante SONOARRIVATI... CC C FC C Dopo tanta attesa, siamo molto felici di poter annunciare l’arrivo di Fils a casa di Alessio e Rita. Di Josué ed Eli a casa di Francesco e Stefania. Di Jérémie a casa di Alessio e Simonetta. Di Winner e Paulda a casa di Antonella e Cosimo. Di Apollo a casa di Alessandro e Laura. P��� prescolare C scolare MARIE PRATZ Operatore Paese R��������� D���������� ��� C���� C F F���������� R���� C Il piccolo Roman Emanuele è entrato a far parte della famiglia di Giovanni e Laura. F Per la gioia di Emanuele ed Emanuela è entrato a far parte della loro famiglia Matteo Stanislav. F I cuori di Domenico e Lucia sono stati riempiti d’amore dalla piccola Darya Antonietta. T La vita di Giuseppe e Dalia è stata riempita di gioia dall’arrivo di Danil. C La felicità è entrata nella casa di Livio e Annunziata all’arrivo di Ivan. F La casa di Ettore e Katia è stata allietata dall'arrivo di Mario Antonio. F I cuori di Andrea ed Anna Lisa sono stati riempiti d’amore dal piccolo Yonatan. T I cuori di Cristiano e Cristina sono stati riempiti d’amore dalla piccola Anna Xiaolong. P������ F La vita di Alessandro e Barbara è stata riempita di gioia dall’arrivo della piccola Qian Mei. C FC T TC C FT C La felicità è entrata nella casa di Nazareno e Catia all’arrivo di Nikol. Per la gioia di Gaetano e Stella sono entrati a far parte della loro famiglia Carolina, Gabriela e Francesco. La vita di Nicola e Rosanna è stata riempita di gioia dall’arrivo di Susanna, Alessandra e Wojtek. I cuori di Daniele e Yolanda sono stati riempiti d’amore da Cassia e Rafael. La casa di Angela e Giuseppe è stata allietata dall'arrivo di Samantha. UCRAINA C C R��������� P������� C����� La vita di Andrea e Katia è stata riempita di gioia dall’arrivo di Marina. La felicità è entrata nella casa di Ryka e Corrado all’arrivo del piccolo Sergio. NAAA Per la tua privacy (D. Lgs. 196/2003) La seguente informativa viene resa per l'utilizzo delle informazioni relative ai tuoi Dati Personali (di seguito Dati) forniteci da te, o a noi pervenute tramite l'utilizzo dei nostri servizi. Costituiscono Dati, oltre ai dati relativi alle persone fisiche, anche gli scritti, i disegni, le fotografie. L'invio da parte tua sarà da noi considerato come consenso alla loro pubblicazione, anche se non espressamente dichiarato. Titolare del trattamento è NAAA Onlus, Sede Nazionale: Via Devesi, 14 - 10076 Nole Canavese (TO) Italy - Tel 011 9222178. ������� T La piccola Thi Hai è entrata a far parte della famiglia di Giuseppe e Maria. T Per la gioia di Alessio e Debora è entrata a far parte della loro famiglia la piccola Thi Hoi. T La casa di Chiara e Massimiliano è stata allietata dall'arrivo del piccolo Anh Minh. T La felicità è entrata nella casa di Enrico e Filomena all’arrivo della piccola Huong Giang. T La vita di Elisa ed Alessandro è stata riempita di gioia dall’arrivo del piccolo Tuan Vu. T I cuori di Daniela e Fabio sono stati riempiti d’amore dal piccolo Thanh Phong. T Per la gioia di Enrico e Natascia è entrata a far parte della loro famiglia Hong Anh. @ » » » » Contattare la redazione NAAAnews: [email protected] Richiedere la tua copia gratuita del NAAAnews Partecipare alle rubriche presenti (leggere l'informativa) Inviare segnalazioni e suggerimenti Segnalare eventuali errori 19 2016 2016 campagna sostenitori Un aiuto ai bambini con #lacardchetiattiva Tutti possono diventare sostenitori e contribuire a perseguire la mission dell'ente I bambini sono il futuro dell'umanità. Essere sostenitore del NAAA vuol dire contribuire a realizzare la mission dell'ente: combattere la povertà, porre fine alla fame, garantire l'assistenza sanitaria, dare la possibilità di avere accesso ad un'istruzione di qualità, vincere ogni tipo di pregiudizio abbattendo le barriere culturali ed ideologiche e fare in modo che tutti abbiano un tetto sotto cui dormire. E, soprattutto, permettere a ogni bambino che ne è privo di avere una famiglia. Europa, Asia, Africa, America. Sono ventuno i Paesi in cui il NAAA opera da oltre vent'anni. MARIO ROSSI 01/06/2016 aBc12345 RICHIEDI LA TUA myNAAA su www.naaa.it PERCHÈ DONARE CONVIENE? Il NAAA è una ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) pertanto ogni elargizione a suo favore è detraibile o deducibile dalla dichiarazione dei redditi, sia delle persone fisiche, che delle persone giuridiche, sulla base delle vigenti disposizioni di legge in materia. 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