il punto open day stop al bullismo

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il punto open day stop al bullismo
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PROGETTO
GAIA AL VIA
Un progetto viene pensato, ripensato, immaginato e poi scritto. Tutto cambia quando vado nel Paese,
quando il progetto non è più di carta, ma diventa di persone, oggetti,
polvere e sole cambogiano...
Anno XI ■ Numero 4 ■ Giugno 2016
Trimestrale NAAA Onlus ■ Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 - LO/BG ■ Copia omaggio
Network. Aiuto. Assistenza. Accoglienza.
IL PUNTO
Congo: un'attesa lunga
due anni e mezzo
OPEN DAY
Uno sguardo al futuro
con un ritorno al passato
STOP AL BULLISMO
Riconoscimento e nuovi punti
di osservazione sul fenomeno
Foto in copertina: potete inviare le vostre foto a [email protected].
Per ogni numero la redazione sceglierà quale foto pubblicare.
Anno XI ■ Numero 4 ■ Giugno 2016
Iscrizione Tribunale di Torino
n. 5809 del 21 ottobre 2004
Direttore Editoriale:
Maria Teresa Maccanti
Direttore Responsabile:
Andrea Trovato
Redazione e collaboratori:
Maria Teresa Maccanti, Claudia Perello, Andrea
Trovato, Paola Riccardi, Gregorio Abbruzzese,
Elisa Azeglio, Vanna Girodo, Laura Rossi,
Cristina Bellan, Marie Pratz
Fotografie:
© NAAA Onlus se non altrimenti specificato
Grafica e impaginazione:
Paola Perello
Editore:
NAAA Onlus, Via Devesi 14 - 10076 Nole (TO)
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2
editoriale
VOI CONTATE, QUINDI NOI CONTIAMO
I
l titolo scherzoso nasconde un significato importante. Le coppie che
si affidano a noi e ci incaricano per l’adozione all’estero si aspettano
che il nostro Ente sia all’altezza della fiducia accordataci. Dobbiamo
essere sempre aggiornati sui Paesi dove operiamo, dobbiamo a nostra
volta aggiornarci rispetto alle necessità intrinseche nel percorso adottivo e soprattutto dobbiamo conoscere la tipologia di bambini e di coppie
che sono coinvolti nel percorso adottivo. è per questa ragione che è importante l’analisi dei dati riferiti alle adozioni internazionali che l’Istituto degli Innocenti annualmente elabora e consegna alla Commissione
Adozioni Internazionali. Infatti il puro dato numerico di sintesi apparso
a metà maggio sul sito istituzionale della nostra Autorità centrale non
risolve il problema. E non è vero che tra Enti la necessità è di sapere i
dati degli altri per mortificare coloro che hanno fatto poche adozioni.
No, non è questo il motivo, almeno per quanto ci riguarda. Per le coppie
può essere sicuramente uno strumento orientativo per affidare il proprio
incarico. Per gli Enti strutturati, invece, i dati di dettaglio sono materiale
importante per indirizzare il proprio operato o aggiornare la formazione,
sempre e comunque per adeguare e migliorare il servizio offerto alle
coppie. Pubblicare i dati, quindi, è un segnale di correttezza. Per noi la
trasparenza è fondamentale, indipendentemente se i numeri siano positivi o negativi. La nostra, lo abbiamo sempre detto, è come una casa
di vetro. Avere ben chiaro che età hanno i minori che arrivano in Italia,
se vengono accolti anche gruppi di fratelli, quali sono gli eventuali problemi di salute è importante. E questo aiuta anche noi a migliorare gli
aspetti da affrontare durante il percorso formativo delle coppie, che così
non si troveranno impreparate e saranno sempre supportate dai nostri
operatori e dai nostri professionisti. E, sempre restando in tema di numeri, siamo davvero molto felici che finalmente siano arrivati anche gli
ultimi 18 bambini provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo,
mettendo così definitivamente la parola fine ad un’attesa lunga oltre due
anni e mezzo, che ha coinvolto più di 150 minori e altrettante famiglie. ■
MARIA TERESA MACCANTI
Presidente NAAA
16
sommario giugno
2
3
4
5
6
7
8
9
13 Speciale Ucraina
14 Uno sguardo al futuro con
Editoriale
DI MARIA TERESA MACCANTI
DI VANNA GIRODO
Special Needs
un ritorno al passato
DI CLAUDIA PERELLO
15
Una lunga attesa
DI ANDREA TROVATO
Justin Ngoie in Italia
dopo due anni
16 G come gelosia
17 Nati da genitori
DI LAURA ROSSI
Progetto Gaia al via
DI PAOLA RICCARDI
La bellezza della Cambogia
Previsioni del tempo
DI ELISA AZEGLIO
Stop al bullismo
DI CLAUDIA PERELLO
Fiano Plus, un gol per la
Cambogia
DI ANDREA TROVATO
DI ANDREA TROVATO
DI GREGORIO ABBRUZZESE
DI ANDREA TROVATO
tossicodipendenti
DI CRISTINA BELLAN
18 Il nostro bambino
19 Sono arrivati...
DI FAM. MANZONI
DI MARIE PRATZ
2016
campagna
sostenitori
2016
SEDI
PIEMONTE - Sede Nazionale
Via Devesi, 14 - 10076 NOLE CANAVESE (TO)
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20
POSTit
CLAUDIA PERELLO
Responsabile formazione
SPECIAL NEEDS
"Nel mettere sì o no nella lista di controllo la coppia viene aiutata dall'ente o
è una scelta della coppia sulla quale voi
non intervenite?"
Non suggeriamo né spingiamo su disponibilità che non vi sentite di dare. è l'argomento stesso che non può prevede consigli. L'atteggiamento di ciascuno rispetto
alla malattia è molto intimo e personale,
non è possibile essere orientati in questo
senso. Ciò che facciamo in formazione è:
» rendere chiare le patologie che rientrano
per le Autorità estere nella categoria Special Needs;
» comprendere che nella maggior parte
dei casi (non tutti) sono identificati Special
Needs perché non trovano soluzione reversibile fintanto che il minore rimane nel
proprio Paese di origine;
» comprendere quali siano le situazioni reversibili e quelle non reversibili o reversibili solo in parte;
» le modalità di utilizzo della checklist;
» dare notizia sulla diffusione geografica delle varie patologie ma considerando
sempre che una percentuale minima di rischio sanitario è valido per tutti i Paesi. ■
LOMBARDIA - Settore cooperazione e sviluppo
Via Giolitti, 7 - 20020 ARCONATE (MI)
Tel 0331 460987 - Fax 0331 539941 - [email protected]
LOMBARDIA
Via Giolitti, 7
20020 ARCONATE (MI)
Tel 0331 460934 - Fax 0331 539941
sfl[email protected] - [email protected]
E. ROMAGNA
Via Monza, 70/a
41125 MODENA (MO)
Cell 327 2880288 - Fax 059 443445
[email protected]
CAMPANIA - Punto informativo
Via Dell'Epomeo, 334
80126 NAPOLI (NA)
Tel 329 0061130 - Fax 081 19725924
[email protected]
BASILICATA - Punto informativo
Via L. Einaudi, 27
75100 MATERA (MT)
Tel 393 8760678
[email protected]
TRENTINO ALTO ADIGE
Via Fratelli Bronzetti, 29
38122 TRENTO (TN)
Tel/Fax 04 61944730
[email protected]
MARCHE
Via Santa Chiara, 15
61029 URBINO (PU)
Tel/Fax 0722 320742
[email protected]
PUGLIA
Corso Italia, 44
74027 SAN G. JONICO (TA)
Tel 099 5918720
[email protected]
SARDEGNA
Via Gramsci, 42
09086 SAMUGHEO (OR)
Tel/Fax 07 83649282
[email protected]
LIGURIA - Punto informativo
Via Palvotrisia, 92
19033 CASTELNUOVO MAGRA (SP)
Cell 327 6156081 - Fax 178 2271791
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LAZIO
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00199 ROMA (RM)
Tel 06 86203096 - Fax 06 45433730
[email protected]
PUGLIA
Via Castromediano, 139
70126 BARI (BA)
Cell 347 9304670
[email protected]
SICILIA - Punto informativo
Via F. Lo Jacono, 102
90144 PALERMO (PA)
Tel 388 9510616
[email protected]
3
ILPUNTO
ANDREA TROVATO
Addetto stampa
UNA LUNGA
ATTESA
Un'attesa interminabile, lunga due anni e mezzo.
Tanto hanno dovuto aspettare i sette bambini nella Repubblica Democratica del Congo prima di abbracciare i loro genitori. Era infatti il settembre del
2013 quando il Governo del Paese africano decide
di sospendere i permessi di espatrio dei bambini
bloccando così, a tempo indeterminato, le adozioni
internazionali. A dicembre rientrano tre bambini,
accolti da due famiglie che hanno dato mandato
al NAAA. Gli altri, invece, restano bloccati nella Repubblica Democratica del Congo. Il Governo italiano, allora guidato dal premier Enrico Letta, manda
una delegazione a Kinshasa: l'autorità congolese
assicura che i dossier italiani sarebbero stati esaminati in tempi brevi, ma ciò non avviene. Neppure una telefonata successiva tra Letta e il premier
della Repubblica Democratica del Congo sblocca la
situazione. A maggio del 2014 ventiquattro coppie
riescono a rientrare a casa con i loro figli, arrivati
su un volo di Stato insieme al ministro Maria Elena
Boschi. Passa però un altro anno e mezzo prima che
altri minori arrivino nel nostro Paese: a novembre
del 2015 si intravede un primo spiraglio e a gennaio
del 2016 altri dieci bambini lasciano l'Africa per dirigersi verso l'Italia. E a maggio, finalmente, arrivano i sette bambini adottati dalle cinque coppie che
hanno dato fiducia al NAAA: la fine di un incubo da
cui sembrava diventato quasi impossibile riuscire
a svegliarsi. La disperazione e lo sconforto hanno
lasciato spazio all'amore e alla felicità dei più piccoli, ma anche degli adulti. "Abbiamo cercato di dare
alle famiglie la miglior assistenza possibile – afferma
la presidente del NAAA, Maria Teresa Maccanti –
soprattutto in questi primi giorni trascorsi insieme
ai propri figli. Nessuno sarà lasciato solo: continueremo a dare il nostro supporto sia ai genitori che ai
bambini anche nelle prossime settimane". ■
4
JUSTINNGOIE
in Italia dopo due anni
A
distanza di due anni e mezzo, Justin Ngoie, referente del NAAA
nella Repubblica Democratica
del Congo, è tornato in Italia. Due anni
e mezzo, esattamente come il lungo periodo che le famiglie, ma soprattutto i
bambini, hanno dovuto attendere prima
di potersi finalmente abbracciare.
Justin, con che stato d'animo avete
vissuto questo periodo di incertezza?
"È stata molto dura, soprattutto per i
bambini. Sembrava che la situazione
potesse sbloccarsi da un giorno all'altro, ma non è mai stato chiaro quale
fosse il motivo per cui sia rimasto tutto
fermo per così tanto tempo. Siamo rimasti così due anni e mezzo in continua
attesa di una novità: è stato complicato, soprattutto inizialmente, gestire i
rapporti con le persone coinvolte nella
procedura adottiva e spiegare ai piccoli
ciò che stava accadendo. Basti pensare
che, al momento del blocco, due coppie
erano davvero molto vicine alla partenza per l'Italia. Il problema principale c'è
stato con i centri in cui erano ospitati i
minori, dal momento che c'erano accordi e tempi ben definiti per l'uscita dal
Paese dei bambini".
Quando avete capito che finalmente
l'attesa era ormai conclusa?
"Abbiamo iniziato a crederci davvero
Foto: Justin Ngoie, referente per la Rep. Dem. del Congo insieme a
Marie Pratz, operatore Paese, e Marie Claire Vingadio, infermiera e assistente sociale
quando concretamente sono arrivati i
visti per accompagnare i bambini in Italia. Sono stati due anni e mezzo terribili
ma fortunatamente, quando la partenza era diventata ormai concreta, tutto
è stato ben gestito. Così abbiamo iniziato l'avvicinamento tra genitori e figli: il
primo contatto c'è stato via Skype, poi
è arrivato il libricino preparato dalla responsabile Formazione del NAAA, Claudia Perello, che ha aiutato Marie Claire a
spiegare ai piccoli quello che sarebbe accaduto nei giorni successivi. L'emozione
più grande? Vedere i bambini sull'aereo,
pronti, nonostante la paura. È stata una
gioia immensa".
Cos'hai provato nel rivedere quei bambini che, anni fa, sono partiti dalla Repubblica Democratica del Congo per
essere accolti dai loro genitori in Italia?
"Avendo presente la loro storia e ciò che
hanno passato quando ancora si trovavano nella Repubblica Democratica del
Congo, è stato bello rivedere i bambini,
ormai cresciuti, amati e coccolati dai
loro genitori. Queste immagini, che porteremo per sempre nella nostra mente
e nel nostro cuore, ci daranno una spinta maggiore quando, in un futuro che
speriamo sia prossimo, riprenderanno
le adozioni internazionali".
Qual è il vostro auspicio per il futuro?
"Siamo sicuri che la nuova legge passerà: il nostro, purtroppo, è un Paese
che ha molte instabilità, con cambiamenti continui. Ma siamo ottimisti: è
stato importante aver potuto visitare
i nuovi uffici della sede centrale del
NAAA, conoscere da vicino la struttura organizzativa e vedere con i nostri
occhi l'impegno che tutti ci mettono
nel lavoro che svolgono. Faremo tutto
il possibile affinché tanti altri bambini
possano avere una famiglia. Proprio
com'è avvenuto per questi ultimi sette piccoli che, dopo due anni e mezzo
di attesa, hanno potuto abbracciare la
loro mamma e il loro papà". ■
L
a cosa bella del mio lavoro è quando vedo realizzarsi le
cose che fino a quel momento erano solo sulla carta.
Un progetto viene pensato, ripensato, immaginato e
poi scritto. Dall'idea iniziale al momento della scrittura viene
modificato mille volte, per esigenze dei possibili finanziatori o di chi vive quotidianamente le difficoltà del Paese. Una
volta scritto viene inviato ai potenziali finanziatori e inizia
l'attesa di una risposta che si spera positiva. A volte passa
anche un anno. Quando la risposta è positiva, si comincia:
io nel mio ufficio e il referente nel suo, a più di 9000 km di
distanza, una sinergia per far quadrare tutto. Ma sono solo
parole sulla carta, numeri, nomi di persone senza volto.
Tutto cambia quando vado nel Paese, quando il progetto
non è più di carta, ma diventa di persone, oggetti, polvere e
sole cambogiano. Gaia è un progetto che io amo molto e a
cui tengo: creare un orto per le famiglie vuol dire migliorare l'alimentazione dei bambini e creare un piccolo reddito
per tutta la famiglia. Inoltre tocca argomenti che mi sono
cari, sicurezza alimentare, niente pesticidi ma fertilizzanti
naturali e il rispetto della natura. Così ad aprile, nella stagione più arida, siamo partiti alla volta della Cambogia, io e
due giovani volontari: Roberto, un agronomo piemontese,
e Gregorio, studente in Relazioni Internazionali, tutte due
entusiasti del progetto e con tanta voglia di fare. Aprile dal
punto di vista turistico non è un bel periodo per un viaggio
in Cambogia, ma sicuramente lo è dal punto di vista agricolo perché ci permette di misurarci in modo concreto con le
difficoltà che possiamo incontrare con il nostro progetto.
I campi sono bruciati dal sole e non si vede nulla di verde.
Sembra impossibile che al ricominciare delle piogge la natura possa riprendersi e vivere nuovamente. Con Martina,
Phary, Lam e Sochea, un giovane agronomo cambogiano,
visitiamo in 4 giorni 35 famiglie cambogiane: un autentico
tour de force che permette di comprendere le diverse tipologie di coltivazioni e i bisogni delle famiglie. Tour che ci permette anche di entrare direttamente nelle case delle famiglie coinvolte, di vedere le famiglie e conoscerne la storia.
Il progetto prende vita, sia presso le 35 famiglie che presso
l'istituto di Khompong Thom. Nuova e fertile terra è stata
portata dove era necessario, le famiglie, le nannies e i ragazzi dell'istituto hanno seguito i corsi di formazione tenuti
da Roberto. A breve cominceranno le piogge e si potranno
iniziare le semine. Il progetto è finalmente iniziato. ■
REPORTAGE
PAOLA RICCARDI
Responsabile cooperazione
PROGETTO GAIA
AL
VIA
INSIEME FAREMO GRANDI PROGETTI!
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La bellezza della Cambogia
GREGORIO ABBRUZZESE
Volontario NAAA
L
a Cambogia è senza ombra di
dubbio un posto molto particolare. Ne ho sentito parlare fin da
piccolo, ne ho letto, studiato e parlato
molto, ma fino qualche mese fa avevo
solo una vaga idea di un viaggio per visitarla, per altro di sfuggita. Questo programma prevedeva un giro attraverso
l'Indocina, visitare il Vietnam, risalire il
Mekong in barca, breve tappa ai famosi templi di Angkor Wat e poi via verso
la Thailandia. Invece, contro ogni previsione, ho avuto la possibilità di passare
una settimana proprio in Cambogia. Il
primo impatto non è stato dei migliori, il clima, il traffico, l'inquinamento, la
sporcizia e una generale sensazione di
degrado mi hanno lasciato leggermente stranito. Poi pian piano ho iniziato
ad comprendere le sfumature cambogiane: ho scoperto il paesaggio, seppur
secco in seguito a sei mesi senza piogge
e angoli nascosti ma che celano la loro
bellezza e inspiegabilmente ho iniziato
ad apprezzare il traffico cambogiano.
In Cambogia il mezzo di trasporto più
comune è il motorino, seguito dai Tuk
Tuk che non sono altro che delle moto
con un traino trasformato in sedili per
i passeggeri. Gli scooter insieme ai Tuk
Tuk e alle auto congestionano tutte le
vie delle città, specialmente nella capitale. A prima vista non sembrano esistere regole stradali: non esiste l'obbligo di indossare un casco, non esiste
un limite di passeggeri per motorino e
neppure una patente da conseguire.
In questa apparente anarchia si celano però delle regole, alcune scritte
altre no. Il casco viene indossato solo
in zone in cui sono presenti controlli
stradali e dopo le cinque di sera è assolutamente inutile, visto che non ci sono
più poliziotti in giro. Il limite massimo
di passeggeri è fissato per legge ad un
numero di tre persone anche se per
strada sono presenti molte eccezioni.
Per quanto riguarda la patente il problema è stato risolto con una nuova
legge: i cambogiani nascono con l'abilità di guidare un motorino! Tutte queste regole possono sembrare assurde,
a bordo di un Tuk Tuk o in macchina il
traffico rimane caotico e molto pericoloso. è stato solo quando sono riuscito
a noleggiare un motorino che ho trovato la bellezza nel traffico cambogiano. All'inizio ero un filo spaventato e a
parte un momento in cui mi sono quasi
schiantato contro una bancarella che
vendeva cocco è andato tutto bene,
anzi benissimo. A bordo di un motorino le regole sono molto più chiare,
l'importante è andare e schivare chi
hai davanti, quelli dietro di te ti schivano a loro volta e il gioco è fatto. Quindi
mi sono ritrovato a guidare in mezzo al
traffico, con il mio motorino scassato e
un casco in testa (unico ad indossarlo)
ed è stata un'esperienza bellissima, ho
schivato ed evitato migliaia di ostacoli ma sono diventato parte della vita
cambogiana, non ero più un turista ma
parte del traffico. Potrei parlare di mil-
le altre cose relative alla Cambogia, potrei parlare del sorriso delle persone,
di come i cambogiani siano cordiali e
gentili o di come il loro volto si illumini
quando balbetti un saluto nella loro lingua, potrei parlare di quanto sia strano
questo Paese in cui esistono due valute ma tutto sembra costare un dollaro
(una bottiglietta d'acqua, due, tre, due
grandi e due piccole: sempre un dollaro costano), potrei parlare di quando
ho giocato a pallavolo con i bambini
dell'orfanotrofio di Khompong Thom,
di come l'autista del mio autobus avesse deciso che sul lato in contro mano
della strada l'asfalto fosse migliore e
quindi per un'ora ha guidato come se
fosse in Inghilterra, potrei parlare di
quanto la magia dei templi di Angkor
Wat mi abbia colpito, potrei parlare del
paesaggio del Paese… invece ho deciso di parlare del traffico. Il traffico, i
motorini, i Tuk Tuk sono l'anima della
Cambogia. Guidando in questa fiumana di mezzi ho potuto assaporare la realtà del Paese. Osservare i cambogiani
veleggiare sui loro scooter in mezzo a
degli ingorghi incredibili, mi ha fatto
riflettere. La loro calma, la loro pazienza e la loro abilità nel guidare in
una situazione solo apparentemente
anarchica è indubbiamente fantastica.
La Cambogia, come ho già detto, è un
Paese particolare, ma non di meno bellissimo, visitare questo Paese è stata
un'esperienza incredibile, unica e molto probabilmente irripetibile. ■
7
WORLD
ELISA AZEGLIO
Responsabile adozioni
or
ale
Pioggia
Cic
Variabile
p
Tem
o
Se
re
no
Nuvolos
Previsioni del tempo
lo
ne
Eccoci ad un nuovo appuntamento con le previsioni del tempo…ed eccoci in estate, finalmente! Non è sempre facile rappresentare nel dettaglio la situazione del Paese, vi ricordo che queste previsioni sono da prendere con leggerezza e che ogni
singola procedura va approfondita con l'operatore di riferimento!
Europa
America Latina
In F���������� R����, nonostante la procedura
complessa ed impegnativa le cicogne, con l'aiuto di Marlene Rocchietti, non si fermano mai! Fatevi coraggio, aspettiamo nuovi candidati!
La P������ si conferma un Paese "tropicale"... la bella stagione è arrivata anche qui: le
cicogne sono sempre molto indaffarate, sempre coordinate da Vanessa Leoncini.
Ci spostiamo ora in U������, illuminata da un
bel sole: finalmente le cicogne hanno intensificato la loro attività, anche se la procedura è
molto particolare!
Infine troviamo la B�������: le cicogne pare
che facciano un po' di fatica a svegliarsi dal lungo inverno. Vanessa le sollecita
sempre e speriamo che finalmente un
po' di vento spazzi via le nuvole...
Asia
In V������ continua a splendere il sole: Marie
Pratz e le sue cicogne sono sempre pronte a
portare "fagottini speciali". Estate piena!
In C��� le temperature sono miti, cielo prevalentemente sereno. Le cicogne sono un
po' pigrotte ma costanti.
8
Nella R��������� D��������� troviamo
un cielo un po' nuvoloso... Marlene monitora la situazione: aspettiamo i prossimi sviluppi sperando di ritrovare presto
il caldo tipico di questa zona!
Eccoci nella R��������� �� H����: le temperature sono miti, il cielo con qualche velatura.
è prevista una visita in loco nell'estate per
svegliare alcune cicogne un poco pigre. Siamo fiduciosi.
Arriviamo ora in H�������: cielo parzialmente sereno. L'estate fatica un po' ad arrivare... l'attesa è sempre lunga.
In C������� in tempo è stabile, anche se le cicogne possono volare solo per bambini in età
scolare e "speciali".
Spostandoci in P��� possiamo dire che qui
l'estate continua! Sole splendente e temperature ottime: Sarah Cavagliato e le sue cicogne
aspettano nuovi candidati! Fatevi avanti!
Chiudiamo questo tour con il C���, meta sempre interessante, calda e piacevole. Troviamo
un bel sole pronto a scaldare nuove coppie!
Sarah vi aspetta! ■
MONDODIRITTO
CLAUDIA PERELLO
Responsabile Formazione
"Vittima dei bulli in classe a 13 anni"
Messaggero Veneto
"Selfie con la compagna in crisi
epilettica: tre giorni di sospensione nel
Torinese" La Repubblica
"Un adolescente su cinque
è vittima di bullismo" TgCom24
"Ragazzino vittima di bullismo a Ciriè:
sarebbe stato pestato,
ora ha cambiato scuola" Il Risveglio
"Vicenza, ragazzo autistico
vittima di bullismo" Vicenza Report
"Scuola: ricerca, 1 vittima su 10
cyberbullismo tenta suicidio" Ansa
"Bullismo, perseguita un coetaneo,
15enne affidato a comunità"
Cagliari Pad
"Costretta a bere l'acqua del wc,
sospesa una compagna" Il Resto del Carlino
"Rapina e botte, rinviati a giudizio
8 bulli" Gazzetta di Reggio
STOP
AL BULLISMO
9
N
el Post-it del NAAANews di marzo 2016 avevamo dato un accenno alla struttura gruppo Bullo, Complice, Vittima e avevamo consegnato un
primo suggerimento, seppur scontato ma valido e fondamentale per tutti: imparare a riconoscere le caratteristiche peculiari e la gravità del fenomeno.
1 su 4
ragazzo
(Fonte Telefono Azzurro)
è vittima di bullismo
Le vittime di bullismo sono esposte al rischio di suicidio
con una probabilità raddoppiata di metterlo in atto rispetto ai coetanei, il 10% delle vittime tenta il suicidio, il
30% compie atti di autolesionismo. In 1 caso su 4 le vittime sono studenti delle scuole secondarie di secondo
grado. Gli episodi avvengono lontano da occhi di persone
che possono vedere e nel 67,9% dei casi questi fatti accadono nel contesto scolastico (Fonte Telefono Azzurro).
Se dunque il 67,9% dei casi di bullismo avviene a scuola, è
una fortuna! Penserete: "... Ma come… una FORTUNA!?!".
Sì certo, è un elemento da prendere in considerazione e
che rappresenta un primo punto di forza da cui partire
perché la scuola è un ambiente circoscritto, che ha spazi
fisici limitati a differenza della strada, perché la scuola è
un ambiente molto popoloso, perché a scuola è presente
l'adulto che vigila. Molti dei genitori penseranno "Peccato che però l'adulto non vigila!". Mentre molti insegnanti
"Sì… sembra facile…". è vero, non è semplice, i bambini
e i ragazzi trovano sempre momenti e spazi nascosti agli
occhi del vigilante per commettere malefatte!
Lo STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI apre
con "Articoli sulla Vita della comunità scolastica" e dice:
I La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo
sviluppo della coscienza critica.
II La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta
alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In
essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza,
la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle
potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di
svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti
dell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e
con i principi generali dell'ordinamento italiano.
Vediamo insieme qualche indicazione sui profili, non solo
degli attori principali ma anche dei genitori, che ci consegna
Telefono Azzurro, è un buon inizio per andare a ricercare
nuove e differenti strategie di soluzione rispetto a quanto
utilizzato dai più fino ad oggi. Sarà facile osservare come ci
siano molti punti in comune affiancati a caratteri opposti.
10
VITTIMA
è il bambino o il ragazzo che subisce prepotenze da un
bullo o da un gruppo di bulli. La vittima passiva subisce
prepotenze spesso legate a una sua caratteristica
particolare rispetto al gruppo (l'aspetto fisico, la religione,
l'orientamento sessuale); in genere è più debole rispetto
alla media dei coetanei e del bullo in particolare, è
ansiosa e insicura, è sensibile e tranquilla, è incapace
di comportamenti decisi, ha una bassa autostima. A
scuola è spesso sola, se attaccata, spesso reagisce alle
prepotenze piangendo e chiudendosi in se stessa; il
suo rendimento scolastico tende a peggiorare negli
anni; spesso nega l'esistenza del problema e la propria
sofferenza e finisce per accettare passivamente quanto
le accade, colpevolizzandosi; non parla con nessuno
delle prepotenze subite perché si vergogna, per paura di
fare la spia o per il timore di subire ritorsioni ancora più
gravi. Si parla invece di vittima provocatrice quando è il
comportamento di chi subisce a provocare, in qualche
modo, gli atti di bullismo: queste vittime richiedono
l'attenzione o l'interesse del bullo. Il comportamento di
questi studenti è caratterizzato da una combinazione di
ansia e aggressività e spesso causa tensione e irritazione
non solo nei compagni, ma anche negli adulti.
GENITORI DELLA VITTIMA
1
Rabbia verso gli altri ragazzi, le loro famiglie e la scuola
2
Paura e ansia per le conseguenze emotive che questi
episodi potrebbero avere nel figlio
3
Senso di colpa per l'incapacità di proteggere il figlio
4
Disappunto per la mancanza di intervento del sistema
educativo nel proteggere il loro figlio
SUGGERIMENTI AL GENITORE
1
Osserva il comportamento di tuo figlio. Ogni
cambiamento improvviso nel suo comportamento, senza
un motivo ragionevole, deve destare la nostra attenzione
2
Parla in modo rassicurante con tuo figlio di
quanto è successo
3
Solleva tuo figlio dai sentimenti di colpa
4
Premia tuo figlio per averne parlato
5
Comunicagli chiaramente che nessuno ha il diritto di
trattarlo in quel modo
6
Non chiedergli di "ripagare" il bullo con lo stesso
comportamento
7
Dimostragli l'importanza di parlarne con gli insegnanti
8
Spiegagli la differenza tra "fare la spia" e chiedere aiuto
9
Contatta anche tu gli insegnanti
3
Senso di colpa per il comportamento del proprio figlio
4
Risentimento perché considerano il loro figlio vittima
della situazione
SUGGERIMENTI AL GENITORE
1
Osserva il comportamento di tuo figlio e come reagisce
alle diverse circostanze
2
Osserva il tuo comportamento e il tuo linguaggio
3
Ricorda che tuo figlio imita i tuoi comportamenti
4
Spiega a tuo figlio quali aspetti del suo comportamento
ti preoccupano. Rivolgi sempre le critiche al
comportamento e mai alla persona
5
Spiega a tuo figlio che ciascuno ha il diritto di
essere diverso
6
Cerca di far capire a tuo figlio quali emozioni possono
provare gli altri bambini
7
Parla con gli insegnanti
8
Valorizza gli aspetti positivi della sua personalità
9
Digli che gli vuoi bene
Ucraina: Snizhana
Altro:
Negazione del problema
Cambogia: progetto Gaia
2
Ucraina: David e Sofia
Rabbia verso la vittima, giustificando il comportamento
del proprio figlio
Ucraina: Snizhana
1
Altro:
GENITORI DELLA VITTIMA
Cambogia: progetto Gaia
è il bambino o il ragazzo che mette in atto
prevaricazioni ripetute verso la vittima. In genere
è più forte e più popolare della media dei coetanei,
ha un forte bisogno di potere e di autoaffermazione
e desidera concentrare l'attenzione su di sé; è
impulsivo e ha difficoltà nell'autocontrollo, fa
fatica a rispettare le regole, è spesso aggressivo
non solo verso i coetanei, ma anche verso gli
adulti (genitori e insegnanti); considera la violenza
come un mezzo per ottenere vantaggi e acquisire
prestigio; ha scarsa capacità di empatia e scarsa
consapevolezza delle conseguenze delle proprie
azioni, non mostra sensi di colpa; il suo rendimento
scolastico tende a peggiorare progressivamente.
Il comportamento del bullo è spesso rafforzato
dal gruppo dei bulli gregari (o bulli passivi), che
offrono il loro sostegno al bullo anche senza
intervenire direttamente.
Ucraina: David e Sofia
BULLO
La scuola è per prima cosa LUOGO: un corpo che parla di sé colpendo tutti i sensi dell'essere umano (vista, udito, tatto, olfatto). è facile osservare come un
bambino, per esempio, fatto stare per qualche ora
in un ambiente chiassoso e disordinato lo restituisca
agitato, scontroso, nervoso... anch'esso chiassoso e
disordinato nell'anima. Il bambino NON è per natura
chiassoso, disordinato, egoista, aggressivo, lo diventa
inserito in un certo ambiente. L'ambiente fisico che
viviamo ci predispone ad un comportamento consono a quel tipo di ambiente. Se ne deduce quindi che è
fondamentale subito intervenire sugli spazi fisici delle
scuole rendendole belle, confortevoli, pulite, in ordine,
devono predisporre le persone al dialogo che costruisce e realizza l'armonia interna ed esterna di ciascuno.
La scuola è una COMUNITà: un ambiente di persone
che entrano in relazione tra loro e sono presenti al primo impatto quattro figure distinte dal proprio ruolo
in questo luogo specifico: l'alunno, il genitore, l'insegnante, il collaboratore scolastico. Tutte persone che,
insieme, formano un micro mondo che vive in uno spazio limitato… fuori da scuola, ognuno torna alle proprie abitudini e stile di vita e risponde ai propri bisogni
in maniera autonoma. Tra i profili che troviamo sono
presenti anche il bullo e la vittima. Il provvedimento che solitamente viene attuato nei confronti del/i
bullo/i è la sospensione. Dopo i giorni di sospensione
si ritorna a scuola e ricomincia il "circolo vizioso".
QUINDI? Forse sarebbe opportuno cominciare ad aiutare anche il bullo e non solo colpevolizzarlo e punirlo.
Perché la "chiave di volta" sta sempre dentro la relazione e per prima la relazione genitore-figlio e questo
è un dato di fatto.
Quando abbiamo a che fare con un bambino, un ragazzo è necessario osservare con molta attenzione l'ambiente (fisico e di relazioni) che respira. ■
"Non esistono bambini difficili, ma solo cattivi genitori
e cattivi maestri. L'infelicità dell'infanzia è un prodotto
degli interventi errati dell'adulto"
STOP
A. Sutherland Neill,
pedagogista scozzese
AL B U L L I S M O
S.A.D.
VANNA GIRODO
Responsabile SAD
SPECIALE
UCRAINA
L'appuntamento di questo numero lo voglio dedicare ai bambini ucraini
vittime delle conseguenze di una guerra di cui più nessuno parla. Nell'aprile 2014 scoppia la guerra nelle zone ad est di questo Paese in seguito al rovesciamento del presidente Lanukovich e l'avvicinamento ai Paesi Nato.
Il conflitto vede contrapposti i ribelli delle province di Donetsk e Luhansk
(a maggioranza russa) e l'esercito ucraino. A febbraio 2015 vi è stato un
primo accordo per il cessate il fuoco e nel settembre dello stesso anno
un ulteriore accordo di tregua... ma gli scontri sono proseguiti, anche se
in maniera decisamente minore, e ciò ha in qualche modo spinto i media
ad occuparsi sempre meno del conflitto. Purtroppo però la gente cerca
sempre di uscire dalle zone di conflitto e, chi può, cerca di andarsene. La
Fondazione Pro Infanzia di Chernigov ci ha segnalato dei minori che con
le loro famiglie si sono trasferite nella regione. Sottopongo a voi le loro
schede nella speranza di trovare qualcuno di voi disponibile ad aiutarli.
Vi ringrazio sin d'ora per la vostra attenzione e vi ricordo che è
possibile tenere corrispondenza con
questi bimbi e con le
loro famiglie. Se avete bisogno non
esitate a contattarmi: [email protected] oppure 347
9456308. ■
il vostro aiuto...
U������
MAZZUCCATO Francesca
sosterrà Noskov Artem
di 4 anni.
P���
SAN.ECO.VIT e la raccolta
fondi per la festa della mamma
permetteranno di eseguire 5
interventi chirurgici.
La campagna "Ad ogni mamma
il suo bambino" ha ottenuto il
contributo di: Maria MANCA, Daria
e Natalia MASSARELLI, Francesca
FARIOLI, Caterina TAGLIETTI,
Davide PERUSSI, Carmela FORMER,
Fam. CASTAGNA TINTORI.
SNIZHANA
UCRAINA
Nata nel febbraio 2013 Snizhana, la sorella maggiore e la mamma provengono dalla zona di Lugansk. Non hanno
alloggio e vivono in un centro sociale.
Le bambine sono piccole e la mamma
non lavora ma studia pedagogia. La sorella maggiore va a scuola e Snizhana
è alla scuola materna. Il sostegno per
SNIZHANA è di 309,87 euro annuali
pagabili anche a rate.
DAVID E SOFIA
UCRAINA
Nati nel novembre 2008, gemelli, provengono, con i genitori e la sorella
maggiore, dalla regione di Donetsk.
Vivono in un appartamento in affitto.
La mamma non lavora mentre il papà
è falegname. A settembre i gemelli
andranno a scuola anche loro ed i costi per il mantenimento della famiglia
diventeranno maggiori per l'unico reddito del papà. L'ideale sarebbe trovare un sostenitore per ogni minore ma
saremmo strafelici di trovarne almeno
uno per entrambi i bambini. Il sostegno
per David e Sofia è di 309,87 euro annuali pagabili anche mensilmente.
13
Dopo sedici anni, il NAAA è ritornato a Nole e, per l'occasione, ha voluto festeggiare insieme a tutte le famiglie che dal
1993 ad oggi hanno dato fiducia all'ente facendosi accompagnare nel proprio percorso adottivo, alle coppie in attesa e
alla comunità nolese. Tante le persone che sabato 16 aprile
hanno preso parte all'Open Day della nuova sede centrale,
che da inizio marzo si è trasferita da via San Maurizio a Ciriè – dove il NAAA era arrivato nel 2000 – al quarto piano
del palazzo ex Erber, in via Devesi 14. "Proprio qui a Nole,
più di venti anni fa, avevamo aperto il nostro primo ufficio in
Piemonte – ricorda la presidente Maria Teresa Maccanti – e
di strada, da allora, ne abbiamo fatta tanta".
ANDREA TROVATO
Addetto stampa
EVENTI
UNO SGUARDO AL FUTURO
con un ritorno al passato
O
ggi l'ente conta altre dodici sedi in
tutta Italia e dal 1993 ad oggi oltre
2.300 bambini, di cui 113 soltanto nel
2015. "Vedere molte coppie che sono ancora
all'inizio del proprio percorso adottivo, le famiglie che sono nate in questi anni e soprattutto i
bambini arrivati in Italia è un'immensa gioia –
prosegue la Maccanti – ed è una spinta a continuare quel percorso cominciato molto tempo
fa, cercando di migliorarci sempre". Il sindaco
di Nole, Luca Bertino, ha dato il benvenuto ai
presenti: "Avere sul nostro territorio una realtà
come il NAAA è per noi un motivo d'orgoglio –
ammette il primo cittadino – e siamo davvero
contenti che l'ente abbia deciso di spostare la
sede centrale nuovamente nel nostro paese.
Grazie per tutto ciò che fate a sostegno dell'infanzia e della famiglia". Anche la deputata
Francesca Bonomo, responsabile del Terzo
Settore per il Partito Democratico, ha voluto
portare il proprio saluto: "Il NAAA è un ente serio – evidenzia la giovane parlamentare – che
in questi venti anni di attività ha dimostrato la
propria vicinanza alle coppie in attesa e, soprattutto, l'amore verso i bambini. Una vera e propria eccellenza che siamo fieri di avere sul nostro territorio". Spazio poi a Paolo Briziobello,
esperto di adozioni internazionali e presidente dell'associazione "L'Italia in testa". "In questi anni le attività dell'Ente sono cresciute e si
sono consolidate – sottolinea il commercialista
torinese – e il NAAA è davvero un bell'esempio
di merito e competenza che parte dal basso:
da coloro i quali si occupano di adozione quale
missione interiore perché sono stati loro, per
primi, genitori adottivi. Entusiasmo e compe-
14
tenza, con professionalità crescenti al servizio
di coloro che intraprendono questo affascinante percorso". Dopo i saluti, la giornata è
proseguita con l'incontro informativo rivolto
alle coppie in attesa nella nuova sala consiliare del municipio mentre al NoleForum sono
stati allestiti una serie di stand tematici sui Paesi in cui opera l'ente, il percorso adottivo e
la formazione ed i progetti di cooperazione
attivi nei Paesi in via di sviluppo. Presenti anche l'associazione "L'Abbraccio", che ha proposto un corso di massaggio infantile, oltre a
laboratori e giochi per i più piccoli, e i volontari del comitato locale della Croce Rossa di
Fiano – sede di Mathi che hanno tenuto una
serie di lezioni sulla disostruzione pediatrica.
Il pomeriggio, invece, si è aperto con la testimonianza di quattro famiglie adottive che
hanno accolto i loro bambini dal Cile, dal Vietnam, dalla Federazione Russa e dal Perù ed è
proseguito con le attività già presenti al mattino, senza dimenticare i volontari ed i professionisti dell'associazione Rubens che hanno
spiegato i due percorsi proposti per ridurre
lo stress, migliorare l'ascolto delle emozioni,
aumentare l'autostima e la fiducia proprie,
curare i traumi dell'abbandono e del rifiuto
caratteristici del bambino adottivo e imparare
a gestire le emozioni proprie e dei propri figli.
"Un grazie a Coffee Island, a L'Anima del Caffè,
alla panetteria-pasticceria Garigliet di Nole, al
panificio-pasticceria Massa Micon di Villanova,
a Roberto Ferrero di Verde, e alla pasticceria
Reviglio di Balangero per averci supportato
nell'organizzazione dell'Open Day", conclude
la presidente Maria Teresa Maccanti. ■
I vostri sostegni:
GRAZIE!
VIETNAM
» Biciclette per la scuola
Il progetto vede il sostegno della fam. CONZADORI, Paolo SANTI, Alina CASTAGNONE,
Cester TROMBETTA, fam. OTTAVIANI-ALIPRANDI e della classe 4C della scuola primaria Don Milani di Sovico.
FIANO PLUS
un gol per la Cambogia
C
alcio e solidarietà, un binomio che si conferma
vincente. Cala il sipario sulla seconda edizione del
torneo Fiano Plus, rivolto alla Scuola Calcio: sedici
le squadre – suddivise tra le categorie Esordienti 2004 e
Pulcini 2007 – ai nastri di partenza, che domenica 5 giugno
hanno sfidato quattro società professionistiche, ovvero
Torino, Pro Vercelli, Alessandria e Internazionale. Per
la cronaca sportiva, il successo è andato ai "Grigi" in entrambe le categorie. Ma a vincere è stato il pubblico, che
con la propria generosità ha contribuito, anche quest'anno, a sostenere il progetto "School with sport" che il
NAAA promuove da anni in Cambogia con l'obiettivo di
facilitare, attraverso lo sport, l'accesso dei bambini e dei
ragazzi all'educazione e alla reintegrazione nel sistema
scolastico. Nel 2015, con i proventi della prima edizione
della manifestazione sportiva, era stato possibile sostituire la rete di protezione del campo da calcio – realizzato nel 2012 grazie anche al contributo della Fondazione
Podini – che si trova all'interno dell'istituto di Kompong
Thom. In occasione della premiazione finale, il presidente del Fiano Plus, Diego Vacca, ha consegnato una targa
ricordo alla responsabile Formazione, Claudia Perello, e
al responsabile Post Adozione, Marco De Bastiani. Nei
prossimi giorni verrà resa nota la cifra raccolta durante il
torneo, che ha visto una grande partecipazione non solo
in campo, anche sugli spalti. Questa volta i proventi saranno destinati all'acquisto di scarpe e materiale come palloni, magliette, pantaloncini e calzettoni, che potranno
essere utilizzati sia durante gli allenamenti che le partite
ufficiali. "Grazie a tutti coloro che hanno dimostrato la loro
generosità rispondendo positivamente al nostro appello –
conclude Diego Vacca, il numero uno della società calcistica del Torinese – contribuendo così ad aiutare quei ragazzi
decisamente meno fortunati dei nostri. Siamo contenti di
aver rinnovato questa amicizia nata con il NAAA nel 2015,
l'auspicio è che possa durare ancora a lungo". ■
» Bambini invisibili
Il progetto per creare i documenti ai "bambini invisibili" vede il sostegno del GRUPPO
TUMULA, PALMIERI Mario, NOFRIL SRL,
ROSATI Lucio.
» Istituto di Tuyen Quang
L'istituto è sostenuto dalla fam. ZANETTO-CAVAGLIÀ.
BULGARIA
» Vacanze 2016... non è mai troppo presto!
Carmelina EQUATORE e Luigi VIAZZI hanno
sostenuto il progetto vacanze per i bambini
bulgari ospiti dell'istituto Strazhitsa.
NEPAL
I fondi raccolti durante la festa di Verona,
MANCA Battistina, ARISIO Sergio e la fam.
FONTANA-CAMURANI sono stati destinati
ai progetti di ricostruzione ed a favore dei
bambini nepalesi.
CAMBOGIA
» Progetto Gaia
è stato sostenuto dalla fam. MASIERO-BOCCANERA, BUFFA Chiara e dall'iniziativa lanciata tramite 1caffè onlus.
CONGO
» Casa di N'Sele
Il progetto vede la partecipazione di PISANI
Giancarlo e SCAGLIONE Teresa. Con la campagna "Regala una storia" l'azienda TOOSUITS
ha sostenuto il progetto donando parte del
ricavato prodotto dalla vendita di papillon.
G
D
ALFABETOEMOTIVO
GELOSIA
LAURA ROSSI
Responsabile equipe psico sociale
(1a parte)
come
opo aver preso in considerazione le "emozioni primarie"
come la Paura, la Rabbia, la Tristezza e la Gioia passiamo
ora a considerare quelle che alcuni studiosi hanno individuato come le "emozioni secondarie", partendo dalla Gelosia.
Questa emozione è presente a più livelli all'interno di una famiglia:
la gelosia del primogenito nei confronti della nascita o dell'arrivo
tramite l'adozione di un fratello/sorella, la gelosia del figlio unico
nei confronti della relazione che esiste tra i genitori e, nel caso di
una fratria numerosa la gelosia tra fratelli. Ciò che attiva e scatena
l'emozione della gelosia è sicuramente il bisogno di esclusività, di
amore incondizionato, di totale approvazione ed attenzione che
il bambino esige dai genitori. Quando il bambino è alle prese con
l'arrivo di un/una fratello/sorella ad un certo punto si chiederà "Ma
se papà e mamma mi amavano così tanto come mai hanno voluto
un altro bambino?". La gelosia è un'emozione inevitabile, gli studi
di psicologia infantile ci confermano che, oltre ad essere naturale,
è anche positiva per lo sviluppo della personalità del bambino,
meglio ancora se capace di manifestarla, esprimerla attraverso
capricci, ricerche di attenzioni, irritabilità, rabbia inspiegabile, tristezza e
regressioni di alcuni comportamenti
(richiesta del lettone, del biberon, del
ciuccio, fare la pipì a letto, parlare con
una voce infantile, lamentarsi spesso).
Un bambino che, per anni, è stato il
sovrano regnante, ha avuto il potere
indiscusso del figlio unico, con le attenzioni, i privilegi e l'amore esclusivo
di mamma e papà, difficilmente accetterà di buon grado di essere spodestato dal trono, comprensibilmente farà
fatica a riorganizzare la sua vita affettiva, agiata e ricca di amore, con un altro esserino grande o piccolo che sia,
che arrivi biologicamente o con l'adozione. Perché dovrebbe rinunciarci? Non è forse nel nostro DNA
emotivo la ricerca della sicurezza e della esclusività? Non è forse il
desiderio naturale, anche degli adulti, essere unico e speciale per
qualcuno? Non è forse nella natura umana proteggere e salvaguardare lo status di unicità che ci fa sentire importanti, riconosciuti,
desiderati, singolari, unici ed irrepetibili?
Cadere dal piedistallo dell'unicità fa sicuramente male, è doloroso, ma è anche una importante opportunità di crescita: del resto
quest'ultima avviene attraverso il dolore, aspetto intrinseco e
connaturato della vita. Allora, e qui mi rivolgo ai genitori, accogliamo questo cambiamento, non solo come fisiologico, ma come
momento di maturazione psicologica ed evolutiva importante.
Soccorriamo il bambino dopo la caduta ed aiutiamolo a rialzarsi!
Il bambino ha condiviso con i genitori l'ansia e l'attesa di un fratello/sorella poi, al momento dell'arrivo, realizza che deve dividere
l'amore a metà: questa divisione viene percepita come un rifiuto,
un abbandono. Capita di frequente sentire il primogenito: "Perché
non riportiamo il fratellino/sorellina alla casa dei bambini? Lì stava
16
così bene!". Se la sensazione di sentirsi rifiutati si attiva facilmente in tutti i bambini, figuriamoci per quelli che, purtroppo, il rifiuto lo hanno conosciuto "sulla loro pelle", ed è impresso come un
tatuaggio indelebile. Legittima, quindi, la gelosia del primogenito,
di fronte alla quale i genitori spesso entrano in difficoltà, manifestano sensi di colpa e responsabilità nell'aver procurato così tanta
sofferenza. Capita di osservare queste emozioni dolorose, talvolta intense, nelle coppie adottive più che in quelle biologiche. La
sensazione provata è legata alla scelta: nella genitorialità biologica tutto è scontato, naturale, "biologicamente corretto", mentre
l'arrivo di un altro bambino con l'accoglienza adottiva può innescare, invece, sensi di colpa per la responsabilità di aver provocato
tanto dolore e tanta sofferenza con la decisione di allargare la famiglia. Spesso i genitori sperimentano intensi sensi di colpa verso
il più grande. In realtà, è importante che sappiano che il misurarsi
con la gelosia e trovare la modalità, insieme a loro, di affrontarla
e superarla rappresenterà sicuramente una grande ricchezza per
la sua vita emotivo-affettiva. Se da una parte il primogenito avrà
la percezione, inizialmente, di perdere,
dividere le attenzioni, in realtà con il
tempo moltiplicherà, guadagnerà in
termini di ricchezza affettiva ed umana: crescere con un fratello significa
condividere esperienze ed emozioni,
sperimentarsi e confrontarsi, competere, difendersi, imparare a gestire il
conflitto, negoziare, aiutare, cooperare. Il primogenito esce così dalla bolla,
esce fuori da una dimensione egocentrica per "allenarsi" e sperimentare lo
scambio, la reciprocità, la pazienza, la
comprensione, la disponibilità, l'adattabilità piuttosto che l'individualismo
nel rapporto con gli altri.
Come dobbiamo allora comportarci
quando il primogenito, nella prima fase della riorganizzazione familiare per fare spazio al "tanto atteso e scomodo intruso", soffre e manifesta il suo disagio tramite comportamenti regressivi,
rabbiosi, oppositivi, aggressivi e sentimenti distruttivi? Un primogenito che ha perso il suo status indiscusso di sovrano va accolto nei suoi momenti di rabbia, dolore e tristezza, va ascoltato,
rassicurato, ha bisogno più che mai di essere sostenuto in questo
delicato momento, prontamente soccorso dopo la caduta, deve
essere confermato nella sua unicità e rassicurato che i genitori ci
saranno per sempre. Va, per questo motivo, ritagliato durante la
giornata del tempo solo con lui per ristabilire, almeno per qualche
ora, l'esclusività che teme di aver perso, va valorizzato nel suo essere fratello maggiore, detentore di esperienza e con funzioni di
guida. E soprattutto il genitore deve saper pazientare, aspettare
prima che il fratello maggiore si affezioni, costruisca un legame
con il minore: serve del tempo! Il primogenito ha bisogno di tempo
per scoprire che l'amore dei suoi genitori, anche se condiviso, è
forte ed intenso come prima. ■
La 2a parte sul NAAAnews di settembre!
SALUTE&BENESSERE
CRISTINA BELLAN
Pediatra
I
bambini nati da madre tossicodipendente possono presentare
due tipi di problemi: quelli legati
agli effetti teratogeni della droga e
quelli derivanti dall'insorgenza della
sindrome da astinenza. L'entità degli
effetti è molto legata alla dose: maggiore è la dose, maggiori sono gli effetti collaterali. Il problema riguarda
però non solo le tossicodipendenti
vere e proprie, ma anche i soggetti
dediti più o meno saltuariamente a
comportamenti di abuso.
NATI DA GENITORI
TOSSICODIPENDENTI
TERATOGENESI
In merito all'effetto diretto delle sostanze psicoattive
sullo sviluppo dell'organismo, si possono descrivere due
categorie di fenomeni: l'evidenza di alterazione della
morfogenesi (alterazione della forma del corpo e dei suoi
organi durante lo sviluppo embrionale) da un lato, e gli
effetti neurali e comportamentali in assenza di alterazione anatomica dimostrabile dall'altro. I più frequenti effetti
sul nato da madre tossicodipendente sono: prematurità,
basso peso corporeo, infezioni, sindrome di morte improvvisa, difetti congeniti, HIV, problemi neurologici e
scarsa coordinazione motoria.
SINDROME DA ASTINENZA
La sindrome da astinenza in nati da madre tossicodipendente è analoga a quella che si verifica negli adulti, ma presenta una particolare gravità nei neonati. La sintomatologia
comprende tremori, ipertono muscolare, convulsioni, turbe
dell'alimentazione, alterazioni del sonno, vomito, diarrea. I
bambini sono irritabili e inconsolabili. L'astinenza si manifesta entro 48-72 ore dalla nascita e l'irritabilità del sistema
nervoso centrale perdura per circa un mese. Il trattamento
medico è sintomatico e prevede idratazione endovenosa e
piccole dosi di oppiacei.
COMPLICANZE OSTETRICHE
Le più importanti complicanze ostetriche che si verificano nella gestante tossicomane sono attribuibili all'effetto
delle sostanze d'abuso sull'utero e sulla vascolarizzazione
placentare. Fra le complicanze acute, correlate soprattutto
all'assunzione irregolare di dosi elevate di droghe, si regi-
strano casi di distacchi di placenta, aborti e parti prematuri. In caso di assunzione cronica, il meccanismo ischemico è
responsabile di sofferenza fetale e dismaturità (feti piccoli
per età gestazionale), condizioni che espongono il neonato
ad un aumentato rischio di contrarre numerose patologie
ostetriche e neonatali.
DANNO PSICOLOGICO
Per i nati da madre tossicodipendente esiste anche la possibilità del danno psicologico, che può riguardare problemi
di formazione dell'identità, competenze relazionali con i
pari, autostima, abilità nella gestione dei conflitti, qualità
dell'attaccamento. La tossicodipendenza materna è associata spesso a successiva insorgenza, nel figlio, di disturbi
dell'area psicopatologica, quali il disturbo della condotta
e la depressione maggiore. La madre tossicodipendente
manifesta spesso una trascuratezza genitoriale; accentra
maggiore attenzione verso se stessa, verso le proprie esigenze, piuttosto che verso i bisogni del figlio. Questo la
porta a fornire attenzioni e cure al bambino, in modo discontinuo ed inadeguato. Viene quindi compromesso il
rapporto madre-figlio, con possibili effetti dannosi sullo
sviluppo psicologico del bambino. ■
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17
Dolce figlio mio, un anno giusto è passato
da quel momento tanto desiderato;
eri a Saratov, in un lettino, creatura indifesa
ci scorgesti arrivare e nei tuoi occhi fu grande sorpresa.
Io e mamma estasiati, immobili e senza fiato
ti guardammo attoniti e, ringraziando il fato,
dicemmo una preghiera a Chi da noi ti aveva inviato...
Le tue braccia aperte, il tuo meraviglioso sorriso
per noi fu tutto chiaro: "arrivavano dal Paradiso"...
i tuoi nonni non erano riusciti ad aspettarti,
così mandarono noi due ad abbracciarti.
Eri nato, quasi tre anni prima, piccolo e prematuro
purtroppo subito abbandonato,
e la vita ti parve un muro...
ma la tua grande forza ed energia vitale
ti fecero superare ogni terribile temporale.
il
nostro
bambino
DIARI DI VIAGGIO
a cura di fam. MANZONI
Noi due, anime a te affini,
superammo molti confini
Fummo a lungo esaminati,
da persone attente interrogati,
da famiglie vecchie e nuove sostenuti,
da magnifici nuovi amici rincuorati
che, come noi, con i loro bimbi si erano incontrati...
Eccoti, Vasiliy, ora eri lì davanti a noi
con bellissimi occhietti furbi ci hai guardato,
ti è bastato un attimo e subito lo hai capito
dentro fino all'anima ci sei arrivato...
"NOI TI AVREMMO AMATO ALL'INFINITO"...
Con noi hai iniziato subito a giocare,
mamma, poi, ti ha dato subito da mangiare
e, con lei, a braccia protese e fiduciose,
18
ti abbandonasti lasciando tutte le tue cose.
Velocissime passarono le due ore,
eppure quei momenti dentro di noi avremmo fissato
giù, in fondo al nostro cuore,
che a me per tutto il giorno ha poi tremato...
Ci lasciammo, dai tuoi abbracci inebriati,
pieni di magia, questi attimi fatati...
Una vera estasi ho provato,
nulla ci avrebbe più fermato...
Grande la passione che ci mosse
ore dopo, il mio cuore aveva ancora le scosse...
Ti leggerò molte volte questa mia poesia
spiegandoti l'importanza della magia,
nata davvero da un momento Divino...
che ci farà amare per sempre il nostro bambino.
T infante
SONOARRIVATI...
CC
C
FC
C
Dopo tanta attesa, siamo molto felici di poter
annunciare l’arrivo di Fils a casa di Alessio e Rita.
Di Josué ed Eli a casa di Francesco e Stefania.
Di Jérémie a casa di Alessio e Simonetta.
Di Winner e Paulda a casa di Antonella e Cosimo.
Di Apollo a casa di Alessandro e Laura.
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prescolare
C scolare
MARIE PRATZ
Operatore Paese
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F
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C
Il piccolo Roman Emanuele è entrato a far
parte della famiglia di Giovanni e Laura.
F
Per la gioia di Emanuele ed Emanuela è entrato
a far parte della loro famiglia Matteo Stanislav.
F
I cuori di Domenico e Lucia sono stati riempiti
d’amore dalla piccola Darya Antonietta.
T
La vita di Giuseppe e Dalia è stata riempita di
gioia dall’arrivo di Danil.
C
La felicità è entrata nella casa di Livio e
Annunziata all’arrivo di Ivan.
F
La casa di Ettore e Katia è stata allietata
dall'arrivo di Mario Antonio.
F
I cuori di Andrea ed Anna Lisa sono stati
riempiti d’amore dal piccolo Yonatan.
T
I cuori di Cristiano e Cristina sono stati riempiti
d’amore dalla piccola Anna Xiaolong.
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F
La vita di Alessandro e Barbara è stata riempita
di gioia dall’arrivo della piccola Qian Mei.
C
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C
FT
C
La felicità è entrata nella casa di Nazareno e
Catia all’arrivo di Nikol.
Per la gioia di Gaetano e Stella sono entrati a
far parte della loro famiglia Carolina, Gabriela
e Francesco.
La vita di Nicola e Rosanna è stata riempita
di gioia dall’arrivo di Susanna, Alessandra e
Wojtek.
I cuori di Daniele e Yolanda sono stati riempiti
d’amore da Cassia e Rafael.
La casa di Angela e Giuseppe è stata allietata
dall'arrivo di Samantha.
UCRAINA
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C
R��������� P������� C�����
La vita di Andrea e Katia è stata riempita di
gioia dall’arrivo di Marina.
La felicità è entrata nella casa di Ryka e
Corrado all’arrivo del piccolo Sergio.
NAAA Per la tua privacy (D. Lgs. 196/2003)
La seguente informativa viene resa per l'utilizzo delle informazioni relative ai tuoi Dati Personali (di seguito
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La piccola Thi Hai è entrata a far parte della
famiglia di Giuseppe e Maria.
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Per la gioia di Alessio e Debora è entrata a far
parte della loro famiglia la piccola Thi Hoi.
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La casa di Chiara e Massimiliano è stata
allietata dall'arrivo del piccolo Anh Minh.
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La felicità è entrata nella casa di Enrico e
Filomena all’arrivo della piccola Huong Giang.
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La vita di Elisa ed Alessandro è stata riempita di
gioia dall’arrivo del piccolo Tuan Vu.
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I cuori di Daniela e Fabio sono stati riempiti
d’amore dal piccolo Thanh Phong.
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Per la gioia di Enrico e Natascia è entrata a far
parte della loro famiglia Hong Anh.
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famiglia. Europa, Asia, Africa, America. Sono ventuno i Paesi in cui il NAAA opera da oltre vent'anni.
MARIO ROSSI
01/06/2016
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