infanzia . cooperazione . svilupp o.

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infanzia . cooperazione . svilupp o.
news
I
N F A N Z I A.
C
O O P E R A Z I O N E.
S
V I L U P P O.
ANNO 3 - NUMERO 2 - DICEMBRE 2007
DIARI:
ARRIVATO YONNI!
L’AVVERARSI DI UN SOGNO
È
MONDO:
LEZIONI D’IGIENE
TRA GLI ALBERI
PROGETTI:
BAC KAN E YEN BAI
UN
ME
SE
HAN
AD
OI
UN MESE AD HANOI
di Margherita Ghiselli
Volontaria NAAA
La prima cosa che noto del
Vietnam é l’afa.
Appena scesa dall’aereo, ancora frastornata dai 25 dollari
di tassa portuale estortimi dalla polizia di dogana, un muro
di umidità mi colpisce il viso e
mi lascia boccheggiante.
È il mio primo assaggio di clima tropicale, e quasi rimpiango il vento secco e gelido di
Minneapolis.
Ma sarò in Hanoi per tutto il
mese di luglio: conviene abituarsi.
Sono in Vietnam per fare del volontariato per conto del NAAA.
A Minneapolis, dove vivo da
due anni, ho appena concluso un masters in epidemiologia (sono esperta in epidemie e infezioni, ma non sono
un medico).
Forte della mia tesi – tutta
teorica – sulla prevenzione
dell’HIV, sono qui per farmi le
ossa sul campo.
In Hanoi, però, non mi occuperò di AIDS, né tantomeno
di pandemia influenzale, l’altro mio grande interesse e la
ragione per cui i colleghi
Americani stanno scoppiando di invidia all’idea di sapermi qui.
Voglio vedere come funziona
una NGO (non-governmental
organization) all’estero: quali
sono le sue risorse, i suoi punti
di forza e le sue debolezze.
Voglio sapere come occuparsi della salute di un paese
straniero senza imporre un
modello operativo tutto occidentale, e come interagire
con le NGO locali per ottenere risultati duraturi.
E soprattutto, voglio capire
come funziona il modello italiano di intervento sanitario,
per potere un giorno entrare
a farvi parte.
Appena arrivata a casa NAAA
(una villetta di tre piani sulle
sponde del lago Trùc Ba.ch), la
prima cosa che faccio é capire come funziona l’aria condizionata.
Poi mi metto ad esplorare il mio
nuovo quartiere.
C’é la panetteria, che opera
anche come pasticceria e bar
per la colazione. Il ristorante indiano é la scelta migliore per
chi vuole evitare intossicazioni
alimentari e godersi la brezza
del lago sorseggiando una minerale.
Il supermercato é un’avventura: c’é pochissima frutta, ma
trovo i Pan di Stelle. Capire
quale bottiglia é shampoo e
quale é sapone é un lavoro di
decifrazione, ma posso scegliere fra 20 tipi diversi di thé.
Le venditrici di frutta offrono il
pranzo a tutto il quartiere con
quello che mi hanno fatto pagare per un ananas.
Ovviamente, schivo motorbikes ad ogni angolo (ed intersezione, e marciapiede, e strisce
pedonali) e rifiuto almeno 30
offerte di passaggio, il tutto nel
giro di 20 metri.
Ho fatto una sosta di tre setti-
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mane in Giappone prima di
venire qua, e riprendersi da
due ore di fuso orario é facile.
Quindi ho poco bisogno di riposo prima di lanciarmi nel
mio nuovo lavoro.
Primo compito: andare all’orfanotrofio di Tuyen Quang con
una coppia a prendere un
bambino, e fare un servizio fotografico completo del posto
per documentare come i fondi
NAAA vengono spesi.
Il viaggio dura tre ore e mezza e le strade sono pessime.
Ma il paesaggio é un esempio di classica Asia rurale: risaie e risaie a perdita d’occhio, mondine che guidano
bufali d’acqua, spuntoni di
montagna che emergono
dalla pianura. Siamo in viaggio da solo mezz’ora e il reportage é già cominciato.
L’orfanotrofio é nettamente migliore di quello che mi aspettavo. I bambini sono vivaci e allegri, ben vestiti e accuditi da almeno una dozzina di didi.
La stanza é piena di giochi e
biancheria di ricambio, e il cortile é fatto apposta per giocarci a palla tutto il pomeriggio.
Il bambino ci viene incontro e
prende per mano la sua nuo-
re (e come si scrive Thanh
Hoa, esattamente?), valutare
le proposte, stabilire i tempi e
le somme, e mantenere i contatti dopo la mia partenza.
Ovviamente, i lavori sono ancora in corso.
va mamma. Tutto si svolge
senza incidenti, e in men che
non si dica la cerimonia di
adozione é conclusa e stiamo festeggiando in un ristorante poco distante.
Dopo questo viaggio, ne seguono altri tre negli orfanotrofi
di Hanoi 4, Phu Tho e Bac Kan.
Ogni volta ci stipiamo nel pulmino e partiamo per almeno
due ore di viaggio.
Ormai la mia schiena si é abituata ai continui sobbalzi della
strada, e la mano si é stabilizzata abbastanza perchè possa
fare qualche foto in viaggio.
Adesso però comincia anche
la seconda parte del lavoro.
Il NAAA vuole mettersi in contatto con delle NGO locali e
vedere di finanziare un progetto a favore di mamme e bambini nel nord del Vietnam.
Bambini di strada, immigrati
dalle campagne, donne trafficate, contadini analfabeti: siamo aperti a tutto.
Il mio lavoro é stabilire dei
contatti con le NGO locali e
farsi dare delle proposte di
progetto. Ci penseranno poi i
colleghi in Italia a selezionare
il piano migliore e trovare degli sponsor. Armata della mia
traduttrice Italo-Vietnamita
Stella e di tante innocenti
aspettative, salto sul motorino
(senza casco, ovviamente) e
mi getto nel traffico.
Gli incontri vanno tutti benissimo: é facile essere bene accetti quando si é forieri di danaro. Il difficile é poi riordinare
appunti scritti in tre lingue diverse (Italiano, Inglese e
Vietnamita), capire in quali
province si vorrebbe interveni-
Nel frattempo, tra un incontro
e l’altro, imparo a conoscere
Hanoi. Passo quasi ogni giorno
un’ora sul lago Hoàn Kiêm, casa della leggendaria tartaruga
gigante che donò una spada
magica al re Le Loi per sconfiggere i Cinesi nel XV secolo.
Visitare il tempio sull’isolotto
prende mezz’ora.
Il vero spettacolo é quello che
succede tutto intorno.
Siamo nella zona delle famose
36 strade, che anticamente
ospitavano un diverso tipo di
mercanzia ciascuna.
Camminare per strada é difficile (motorbikes, biciclette, rishò, motobikes), ma per la prima volta in vita mia non ho alcun desiderio di visitare un
museo. Ormai non penso neanche più a Minneapolis, se
non per paragonare la sua
asetticità con questa fiumana
di gente, sempre in movimento da prima dell’alba.
Tutto é nuovo e sorprendente:
la donna che porta in bilico sulla spalla il suo ristorantino ambulante, il palazzo dell’Opera di
Hanoi in puro stile belle epoque, persino il commerciante
che, con un sorriso, mi vende
una sciarpa di seta a tre volte
il prezzo corrente.
Dovrei mercanteggiare, ma
l’idea di discutere per una differenza di circa 60 centesimi
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di dollaro mi fa sentire un’infame. Quindi sorrido a denti
stretti e pago.
Alla fine del mese, ho scattato
almeno 1.000 foto, so pronunciare correttamente il nome
della mia strada, e parlo con
autorità delle diverse varietà di
pho, un piatto locale che unisce brodo, carne, cilantro, pasta e germogli di soia in una
zuppa tanto buona quanto
dubbia nell’igiene degli utensili di preparazione.
Ma dopo l’eliminazione del casco, la mia anima di salutista é
definitivamente andata in va-
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canza, e piccolezze come la
salmonella non mi impediscono di gustare la cucina locale
come una vera vietnamita.
Prima di imbarcarmi sull’aereo
che mi riporterà in Giappone e
poi negli Stati Uniti, spendo i
miei ultimi dong per del mango caramellato e qualche regalino da turista per gli amici.
Sarà difficile spiegar loro cosa
ci sia di affascinante in una città così sporca e caotica, dove
palazzi coloniali cadono a
pezzi, i polli razzolano per strada, e l’esplosione del capitalismo non ha ancora cancella-
to tutte le brutture del terzo
mondo.
Nonostante tutto, Hanoi mi
manca già. A settembre comincio il dottorato in epidemiologia, il che significa almeno tre anni incatenata al-
la scrivania.
Come farò a resistere, proprio
non so.
Nell’attesa, passerò tutti i ristoranti di Pho nello stato del
Minnesota. Chissà che ne trovi
uno decente.
DIARI DI VIAGGIO
Siete in molti a scrivere delle vostre attese, delle vostre speranze, dei vostri tanto sospirati viaggi nel paese che ha dato i natali ai vostri figli… ma dopo? Sono pochi quelli che scrivono del loro rapporto con il figlio dopo il rientro, degli
eventuali problemini riscontrati, delle grandi gioie che vi danno quando iniziano ad andare all’asilo, dei loro rapporti
con i coetanei. Sono ormai parecchie le famiglie che hanno bambini grandicelli che hanno iniziato a porsi ed a porvi delle domande che talvolta ci colgono di sorpresa o non proprio preparati.
Proviamo a spiegare come si sente una mamma quando il proprio bambino incomincia ad allontanarsi? E quali confidenze raccoglie il papà?
Scriveteci anche questo tipo di storie, possono essere di aiuto a chi ancora deve percorrere questa strada, così come i vostri “diari di viaggio” aiutano e donano speranza a chi è ancora al palo in attesa.
E’ ARRIVATO YONNI
Famiglia Magazza Gallina Marco Marina Yonni
Dopo aver letto parecchi diari
di bordo ora tentiamo di scrivere il nostro.
Ebbene sì, ora siamo in tre, cosa per noi ancora incredibile
ma vera e con il passare dei
giorni, ci sembra che nostro figlio, Yonni Leandro, sia sempre
vissuto con noi.
Da un giorno all’altro la routine
quotidiana è cambiata ma la
gioia che ha riempito la nostra
famiglia dal suo arrivo a fine
Novembre 2006 non possiamo
quantificarla.
Il tempo di attesa, durato circa quattro anni incluse tutte
le pratiche presso il tribunale,
quel giorno ci è sembrato ridursi a pochi mesi: si è volatilizzato! Non sappiamo se questo può essere una consolazione per quelle coppie che
sono in attesa sulla Colombia
da molto più tempo di noi, comunque auguriamo a loro di
poter vivere al più presto la
nostra stessa felicità.
Nel raccontarvi un piccolo
stralcio della nostra storia non
faremo un elenco di date, vogliamo solo scrivere i momenti
più intesi che abbiamo vissuto
e che stiamo vivendo.
Cominciamo con il giorno dell’incontro con nostro figlio:
siamo all’ICBF (Instituto de
Bienestar Familiar) di Pereira,
in una saletta d’attesa, lui arriva in braccio all’assistente sociale che lo mette in piedi sul
pavimento dove barcolla per
un attimo. Il suo viso, guardandoci titubante, si corruccia e
quasi gli sfugge un pianto trattenuto con tutta la sua forza;
le sue braccia si ritraggono
quando le nostre cercano di
prenderlo in braccio: reazione
più che naturale, in fin dei conti siamo completamente degli
estranei.
Il nostro comportamento, al
contrario di come abbiamo
sempre immaginato, è abbastanza tranquillo, l’emozione
c’è ma è controllata.
Che fortuna portare con noi
delle minuscole macchinine,
che si rivelano sin da subito il
suo gioco preferito (reggono
per tutto il nostro soggiorno e
persino rientrano a casa con
noi), e dei palloncini gonfiabili
coi quali rallegriamo il suo lettino. Dobbiamo dire un grazie
sincero alla sua mamma affidataria, che
purtroppo non possiamo conoscere,
perchè
durante
l’anno di affido ci
ha preparato un album con alcune foto dei sui primi mesi
di vita e alcuni fogli
con scritto tutto quello
che ci può essere utile nei
primi giorni con lui: che cosa
mangia, come dorme e i suoi
orari, le sue preferenze,
i suoi capricci e tante altre
informazioni tra cui le vaccinazioni eseguite. Insomma invece
che partire in prima partiamo
in quarta. Le prime due sere,
prima della nanna, piange disperatamente: capiamo che
vuole la sua mamma; oltre a
queste crisi non abbiamo grossi problemi, in poco tempo sia
noi che lui impariamo ad
adattarci bene.
Durante la prima settimana dimostra di essere più legato al
papà che alla mamma, anche se regala il suo primo bacio spontaneo proprio a lei.
La permanenza in Colombia
è ottima e dura un mese: i primi 15 giorni pernottiamo in
uno splendido hotel di Pereira,
capoluogo della regione di
Risaralda dove è nato Yonni,
gli altri 15 soggiorniamo a
Bogotà in un appartamento
di proprietà dello studio
Torrado che ci segue con le
pratiche burocratiche.
Anche il Natale lo trascorriamo
tra i grandi festeggiamenti dei
colombiani che sono un popolo innamorato della musica e
Yonni non è da meno: più il volume viene alzato e più lui balla e con che ritmo! Proprio per
questo facciamo razzia di CD
con musica locale per non fargliela dimenticare.
Ci stupiamo come sin dai primi
giorni Yonni capisca quasi tutto quello che gli diciamo, anche se italiano e spagnolo sono due lingue simili non sono
senz’altro la stessa cosa.
È innamorato delle scale mobili e degli ascensori, vorrebbe
continuare a salire e scendere;
fortunatamente ci sono tanti
centri commerciali, per lo meno quando il tempo non permette di passeggiare fuori
sappiamo come ingannare il
tempo facendolo camminare.
Si diverte assai al parco giochi:
un giorno vuole salire su un
drago di color viola, ma ne ha
paura e non c’è verso di mettercelo sopra, solo dopo alcuni
giorni vince il timore iniziale dopo di che non vuole più scendere. Tutti i disbrighi burocratici
vengono svolti in brevissimo
tempo grazie al tempismo del
personale dello studio Torrado,
in maniera speciale Johanna
ed Aime sono i nostri angeli
custodi colombiani.
A fine dicembre rientriamo in
Italia, non fa particolarmente
freddo così Yonni si abitua al
nostro clima senza particolari
disagi.
Ora che siamo a casa cerchiamo di ritornare alle nostre
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abitudini quotidiane anche se
naturalmente dobbiamo un
attimo adattarle a quelle di
Yonni che diventa il principe
della nostra famiglia. I nonni si
innamorano subito di lui, soprattutto quelli paterni perché
è il loro primo nipotino e i cuginetti lo cercano coinvolgendolo nei loro giochi: capiamo
subito che preferisce di gran
lunga divertirsi con i bimbi che
con gli adulti. Il suo risveglio, sia
mattutino che pomeridiano, è
piagnucoloso i primissimi giorni
e successivamente impara a
chiamarci a modo suo oppure
lo sentiamo che gioca e, scendendo poi dal suo letto, corre
fuori dalla cameretta, entra
nella nostra e si arrampica sul
lettone in cerca di coccole
ma a dire il vero sono di più
quelle che riceviamo di quelle
che doniamo: ci abbraccia
entrambi stringendo forte tra le
sue braccia le nostre teste
riempiendo di gioia infinita i
nostri cuori. Ama il fresco e in
questi giorni afosi plachiamo il
suo sudore tuffandoci nella piscina della zia: ha preso da subito confidenza con l’acqua
volendosi arrangiare da solo
con i braccioli.
Non parla ancora ma comincia a pronunciare proprio in
questi giorni alcune parole
che di continuo gli vengono
dette, anche se non ripetute
correttamente si inorgoglisce
assai quando noi battiamo le
mani per dimostrargli la sua
bravura. Non amando giocare da solo, mentre la mamma
fa i lavoretti di casa, lui è sempre al suo fianco cercando di
imitare i suoi gesti oppure rubandole di mano le cose, ad
esempio l’aspirapolvere che
lo attira tantissimo.
Figuriamoci poi quando a casa c’è il papà che maneggia
attrezzi come il trapano oppure i cacciaviti e non parliamo
poi del tosaerba: Yonni diventa la sua ombra e capita che
qualche danno lo combini.
La calma colombiana risiede
anche nel DNA di nostro figlio;
a volte, per scendere le scale
di casa ad esempio, ci si impiegano anche dieci minuti che
sembrano pochi ma non è così per la mamma che le fa più
di una volta al giorno.
Comunque non tutti i mali vengono per nuocere e questa
sua pigrizia ci sta insegnando
a soffermarci di più sulle cose e
sulle azioni quotidiane che
sembrano banali ma, se si
guardano con attenzione,
possono diventare straordinarie come lo è la nostra vita con
la presenza solare di Yonni.
Dopo questo brevissimo racconto concludiamo ringraziando tutte le persone che lavorano al N.A.A.A.: che pazienza immensa avete con tutti noi, siete grandi!
L' AVVERARSI DI UN SOGNO
Laura e Francesco
Mi sembra strano, essere qui a
scrivere la nostra avventura...
Ci sono stati giorni in cui pensavamo non sarebbe mai potuto succedere, ed invece...
dopo anni di attesa, finalmente il 9/01/07 ci convocano per
l’abbinamento.
Il nostro e un fiocco azzurro ci
dice Cinzia, si chiama Sang, ha
5 anni ed e orfano; poche notizie, il resto ve lo racconterà lui
quando incomincerà a parlare in Italiano.
La partenza e fissata per il
13/1, saremo sette coppie, dirette ad Hanoi da Malpensa
via Singapore, si andrà poi in
istituto a prendere i nostri figli
a Yen Bai, una città a 4 ore di
pulmino a nord della capitale. Oddio... come faccio ad
organizzare tutto... non mi
sembra vero, mi sento frastornata, sto sognando? no que-
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sta volta e vero, si parte, tocca anche a noi. Una corsa fino all'ultimo, quasi tutti i giorni
Elisa chiama e ci comunica
che Bobo ha bisogno di altri
documenti, servono altre fotocopie, che stress! Finalmente
siamo a Malpensa chissà dove sono gli altri, riusciremo a
conoscerci prima di partire?
Ci mettiamo in coda per il
check-in e... davanti a noi c'è
una coppia che nella cartelletta ha il foglio con il fiocco
rosa, sembra il nostro... infatti
eccole! Tutte insieme le 3
coppie dalla Puglia, poi incontriamo Silvia e Flavio di
Piacenza, e più tardi Luca e
Chiara, Ester e Marco con il
piccolo Francesco, della zona
di Torino.
Finalmente si parte, anche se
in ritardo a causa della nebbia, incomincia l’avventura del
sogno della nostra vita.
Scalo a Singapore, poi eccoci
ad Hanoi, un collaboratore di
Bobo ci aiuta per i visti.
Finalmente giungiamo in hotel,
l'Army, in una strada tranquilla,
fortunatamente, perché il rumore del traffico è veramente
micidiale (ci avevano avvisato, ma è molto peggio).
Qui troviamo altre coppie
N.A.A.A. con i loro piccoli che
hanno conosciuto il giorno seguente del loro arrivo, che bello! Ma arrivata la sera, nessuna
telefonata per noi quindi niente viaggio, niente bimbi, niente
cerimonia, che delusione!
Essere così vicini, eppure così
lontani dalla felicità.
Passiamo 4 giorni da turisti con
gli altri, visitiamo la città, scopriamo il cibo Vietnamita che è veramente buono (a volte quando ne ho nostalgia cerco di imi-
tarlo con scarso successo).
Poi finalmente Caterina, la collaboratrice di Bobo, ci annuncia che l’incontro con i nostri figli è fissato per venerdì, l’attesa e finita! Ultima notte in bianco e, finalmente si parte, conosciamo il famoso Bobo, che ci
farà da interprete alla cerimonia e ci farà avere i documenti necessari per il rientro. Un
viaggio tranquillo, un po’ lungo, si guarda il panorama,
qualche foto, una sosta e poi...
eccoci arrivati a Yen Bai.
Lo stomaco chiuso, il cuore impazzito, non posso crollare ora!
Il portone dell'Istituto si apre, ci
fanno accomodare in un locale con un tavolo e alcune sedie, appoggiamo le borse con
le cose che abbiamo portato
per i bimbi e aspettiamo... ed
ecco le prime didi con i bambini. non si capisce più nulla,
usciamo per vedere... ed ecco
per mano ad una didi più anziana c'è Sang, si avvicina intimidito, la donna lo spinge
avanti... lo abbracciamo:
"ciao Sang, sono la mamma...
sono papà" le lacrime hanno il
sopravvento, la commozione è
ovunque.
Ci sono 4 ragazzini che si avvicinano a noi, sono i fratelli di
Sang. Il più grande piange, e
asciuga la lacrimuccia del nostro piccolo, facciamo le foto
insieme ed è già ora di ripartire; si va a pranzo e poi ci sarà
la cerimonia.
Sang sale sul pulmino, sorridendo saluta tutti, siede in braccio
a me, comincia l’avventura.
Durante la sosta abbiamo
comprato un paio di scarpe
per il nostro cucciolo, perché
quelle portate dall'Italia gli stavano piccole... lui corre tutto
felice! La cerimonia è stata veramente molto bella, in una
grande sala appositamente
preparata per le adozioni, dopo le firme sui documenti, le foto e la consegna dei doni finalmente rientriamo in Hotel.
Ormai è mezzanotte, grandi e
piccoli siamo tutti stravolti dalla stanchezza e dall'emozione.
Le due settimane di permanenza in città in attesa dei documenti, passano lente, tra un
giretto, un'abbuffata e un capriccio di Sang, che voleva
sempre andare al centro commerciale (il "Plaza"), sulle scale
mobili (grande sorpresa per
lui). Poi finalmente il 2/2 si riparte, i documenti ci sono tutti, si
torna a casa.
Sang è tutto eccitato, ha visto
le valigie, sa che prenderemo
l’aereo, l’hanno preparato a
tutto fortunatamente.
Sull'aereo non riesce a stare
seduto, deve guardare fuori...
Da Hanoi a Singapore è giorno, ma da Singapore a Milano
è sempre notte, 13 ore e mezza sono lunghe... e dopo la
cena, finalmente crolla, si addormenta. Ogni tanto si sente
il pianto di qualcuno dei piccoli, ma alla fine atterriamo a
Malpensa.
Che freddo! All'aeroporto ci
sono: Jessica (nostra figlia) e
nostro zio, Sang e un po’ timoroso, ma poi prende per mano
sua sorella... abbozza un sorriso
e un saluto.
A casa dei nonni zii e cugini lo
salutano, lui in braccio a noi è
disorientato, poi finalmente
entriamo in casa nostra, si
guarda attorno, ci sono i giochi, i nostri gatti, il criceto, tutto
nuovo per lui.
Alla fine si addormenta, stremato, in braccio a Jessica, senza neanche cenare.
Povero tesoro! Ora, a distanza
di qualche mese, posso dire
che Sang è un bravo bambino, non troppo capriccioso,
ubbidiente, dolcissimo, coccolone e affettuoso, che ci
ha fatto dimenticare i lunghi
anni di attesa; è vero, ora
che lui è con noi tutto e stato
relegato nell' angolo più remoto della nostra mente.
La gioia ci riempie la vita!
Grazie
N.A.A.A.,
grazie
Vietnam e... grazie a Thi Tong
e Pao che hanno dato la vita
a Sang, e ora, dal cielo, ci
hanno fatto un grande dono:
averlo come FIGLIO!!
Torino dove c’erano importanti comunicazioni che
ci riguardavano.
Nonostante ciò quel giorno, giunti all’associazione, non avevamo ancora
capito quello che stava
per succedere.
Appena arrivati ci è stato
detto che per tutte le coppie presenti era arrivato il
momento di partire.
Non potevamo crederci, ci
sembrava un sogno, la
mamma era talmente
emozionata che le veniva
da piangere, anzi piangeva
veramente.
Quando è stato il nostro
turno Cinzia ci ha informati che il nostro fiocco
era rosa, una bambina
nata a marzo 2006 ci
aspettava, saremmo diventati genitori.
Sembrerà banale dirlo, ma
Per Titti
Dolcissima Thi Lanh,
anche se sei ancora molto
piccola, questa è una lettera per te. Vogliamo scriverti per raccontarti quanto
siamo felici che tu sia qui
con noi.
Oggi è il 2 agosto 2007, tu
stai dormendo nel tuo lettino con i tuoi pupazzi
preferiti. È così bello guardarti e pensare che solo un
anno fa questa cameretta
era così vuota senza di te!
Sono passati ormai nove
mesi da quel 7 novembre
2006, giorno di ritorno dal
Vietnam, ma a noi sembra
che tu ci sia sempre stata.
È trascorso invece più di
un anno da quando
abbiamo ricevuto dal
N.A.A.A. una comunicazione molto attesa, l’abbinamento al paese per
l’adozione: VIETNAM.
Ci ricordiamo quella data
perché ci era sembrata un
buon passo avanti dopo
tanti colloqui e corsi.
Ormai il destino aveva deciso per noi, il nostro piccolo cucciolo sarebbe arrivato
da questo bellissimo paese… sì… ma… quando?
Eravamo molto felici, ci
siamo perciò subito dati da
fare per preparare tutti i
documenti necessari… ora
non restava che attendere!
È trascorsa così l’estate.
Ai primi di ottobre una telefonata dal N.A.A.A. ci ha
lasciati un po’ perplessi, dovevamo presentarci il 10
ottobre per partecipare al
seminario “Paese che vai”.
Avevamo capito che questo
incontro era propedeutico
alla partenza e, avendo
consegnato i documenti solo a giugno, abbiamo inizialmente pensato che ci
fosse stato un errore.
Abbiamo quindi cercato
una conferma e ci è stato
detto che eravamo proprio
noi, dovevamo recarci a
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è stato uno dei momenti
più belli della nostra vita,
il nostro sogno si avverava,
a migliaia di chilometri di
distanza, una piccolina
indifesa aspettava proprio
noi, voleva diventare nostra figlia.
Tornati a casa è stato tutto
un susseguirsi di forti emozioni, dovevamo organizzare parecchie cose perché
la partenza presunta era
per novembre.
I giorni passavano velocissimi e, dopo solo una settimana, ecco arrivare un’altra telefonata, Rino ci informava sulla data effettiva di partenza… 23 ottobre! Mancavano solo cinque giorni!
Le giornate allora sono diventate frenetiche, le notti
non si riusciva più a dormire, ci sembrava di vivere
in una realtà parallela, ormai eravamo concentrati
unicamente su di te, niente altro aveva importanza.
Ed ecco arrivare la mattinata fatidica. Senza soffermarci a raccontare tutte le
varie disavventure, quasi
perdevamo l’aereo... finalmente si parte.
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Ci si “riposa” un po’ in
viaggio e il 24 ottobre atterriamo stanchissimi all’aeroporto vietnamita Noi
Bai, e subito ci accompagnano con i nostri compagni d’avventura Katia e
Lino, Angelo, Daniela e
Viola, Carlo, Luigina ed
Elena al Mod Palace Hotel
di Hanoi.
Dopo esserci riposati un poco la sera si decide di andare tutti insieme a cena e
lì ci raggiunge Bobo che…
”altra sorpresa”… ci avvisa
che saremmo venuti a
prenderti l’indomani, partenza le cinque della mattina.
La notizia ci ha talmente
elettrizzati che nessuno
riesce più a mangiare.
La notte, l’ultima notte
che avremmo trascorso noi
due da soli passa quasi insonne e la mattina siamo
subito tutti pronti. Ci dirigiamo verso Nam Dinh,
presso la casa del Popolo dove ognuno di noi avrebbe
conosciuto il proprio bambino.
Di quel momento abbiamo
ricordi un po’ agitati, c’erano documenti da firmare,
ma noi tutti attendevamo
con ansia che la porta si
aprisse ed entraste voi.
E così è successo, entrano
quattro didi ognuna delle
quali tiene in braccio un
frugoletto…
Noi ti vediamo subito…sei
così bella, ci avviciniamo e
tu con i tuoi occhioni ci
guardi e magari pensi:
“Siete voi due? Siete proprio
voi la mia mamma e il mio
papà?”.
Subito ti prendiamo in
braccio, all’inizio sembri
un po’ spaventata, è giusto,
non ci hai mai visti, parliamo una lingua che non
hai mai sentito, ma poi ti
lasci andare e ti addormenti nelle braccia della
mamma.
Tornati ad Hanoi trascorriamo due settimane in attesa dei documenti. Sono
state due settimane importanti che ci hanno aiutati
a conoscerci reciprocamente e a prepararci al rientro,
all’assalto di nonni, zii, cuginetti ed amici.
I mesi sono passati velocissimi, ora c’è molto da fare,
solo adesso ci rendiamo
conto di cosa voglia veramente dire essere genitori.
Ci sono talvolta momenti
un po’ difficili, certe volte
sei un po’ monella e ci fai
un po’ disperare, però basta
un tuo sorriso così disarmante, il tuo amore incondizionato, il tuo affidarti a
noi, la tua vocina che dice
MAMMA e PAPA’, i tuoi
piedini che corrono frenetici per tutta la casa.. per
farci dimenticare tutta la
stanchezza.
Grazie amore per farci sentire così importanti per te,
grazie per i tuoi bacini, grazie per essere qui con noi.
Mamma e papà
LEZIONI DI IGIENE TRA GLI ALBERI
NAAA ha portato un corso di igiene
Kai's village per migliorare le condizioni
dei suoi piccoli ospiti
Martina Cannetta - NAAA Cambogia
Kompong Speu, Cambogia,
25-26-27 luglio
A Kompong Speu la scuola
non ha pareti, l’unica aula è
coperta da una tettoia, ha
pochi banchi, una lavagna e
qualche tabellone con lettere
e numeri. Oggi sedute nei
banchi invece dei bambini ci
sono le loro tate.
Siedono intimidite, indossano
tutte la loro bella divisa, una
maglietta col nome dell’istituto - Kai’s Village Community
- e il sampot - la tipica gonna
lunga incrociata davanti.
Intorno si affollano i bambini
per assistere a questa buffa
lezione. Oggi per le ragazze
che accudiscono i piccoli di
Kompong Speu c’è lezione di
igiene.
Il Kai’s Village, che ospita una
cinquantina di bambini da zero a 14/15 anni - ma per la
maggior sotto ai tre anni - è
composto da diversi edifici
molto semplici in mezzo alle
palme. Nel primo edificio ci sono al piano terra i neonati e al
primo piano le bambine. Nel
secondo ci sono giù i piccoli di
due-tre anni e sopra i maschietti più grandi. I servizi igienici sono all’aperto.
Il refettorio con sala mensa e
cucina è in costruzione. Per il
momento si cucina e si mangia all’aperto. È stata appe-
na inaugurata la nuova infermeria, una bella costruzione
in legno, che sembra una
sauna, e da poco c’è anche
un medico. Fino a qualche
mese fa, non c’era nessuno a
curare i bambini.
Sei mesi fa un gruppo di medici e crocerossine di Varese è
arrivato fin qui, guidato da Lia,
un rapporto che risale alla mia
infanzia, trent’anni fà era la
baby sitter mia e dei miei fratelli. I medici - Tiziana oculista,
Paola cardiologo e Liliana chirurgo - hanno visitato alcuni
bambini e tutto il gruppo ha
assistito a una giornata di vita
al Kai’s Village. Subito hanno
notato alcune pratiche antigieniche per la salute di tutti: lo
stesso straccio usato per pulire
nasi e occhi - e magari altro dei vari bambini, molti piccoli
senza mutandine seduti nella
terra a giocare, etc... e le crocerossine subito hanno pensato di potere fare qualcosa per
migliorare le condizioni igieniche dell’Istituto.
Tornate a casa Lia, Daniela e
Viviana - tutte crocerossine scrivono un manuale che
Franca - pittrice e collega in
Croce Rossa - illustra disegnando bambini con gli occhi
a mandorla.
Poi Silvia, una giovane socia
della Croce Rossa laureata in
Educazione nei Paesi in via di
sviluppo, si offre di venire in
Cambogia a tenere un corso
di tre giorni tirandosi dietro in
vacanza marito e due figli piccolissimi.
Una bella catena di solidarietà
spontanea, nata per caso, che
ha continuato ad allungarsi.
Le lezioni vengono preparate
sul manuale illustrato che lo
staff locale di NAAA Cambogia
ha tradotto in khmer.
Socheata, volontaria locale di
NAAA, farà da interprete.
Ma le allieve sono in gran parte analfabete e il manuale, anche se tradotto, serve a poco.
Silvia capisce che quanto ha
imparato all’università qui non
la aiuta molto e lavora per
giorni ad illustrare con semplici
disegni i concetti da spiegare
per favorire la comprensione.
Il corso comincia. Nei banchi
siedono 14 allieve, 11 ragazze
per lo più giovanissime - una
ha solo 13 anni - e tre anziane.
Il direttore dell’Istituto ci presenta, le allieve siedono compunte e un po’ spaurite e l’insegnante inizia chiedendo alle
partecipanti il loro nome, che
9
lei ripete per fissarlo in mente.
Le ragazze ridono nel sentire
pronunciare i nomi da uno
straniero. L’ilarità scioglie l’atmosfera e Silvia entra in argomento facendo disegni alla lavagna e ripetendo più volte gli
stessi concetti molto semplici:
- bollire sempre l’acqua piovana per sterilizzarla prima di farne qualsiasi uso,
- usare materiale usa e getta per
pulire nasi e occhi ai bambini,
- bollire ogni giorno indumenti,
fazzoletti, giocattoli,
- fare sempre indossare la biancheria intima, soprattutto alle
bambine e verifica con domande la comprensione.
Quando chiede alle ragazze
di fare domande, queste si
guardano fra di loro per darsi
coraggio a vicenda e finalmente una chiede: “Noi mettiamo tutto al sole per sterilizzarlo, non va bene?”.
Le domande che seguono,
per quanto semplici ed a volte
ingenue, sono sempre pertinenti e ragionate.
Assolutamente necessario ripetere e verificare in continuazione la comprensione dato
che docente e allieve non
hanno una lingua in comune.
Nel pomeriggio Silvia segue invece le tate nel loro lavoro:
cambiano i bambini, li lavano,
li nutrono, li mettono a letto.
Le segue nelle stanze dei bambini, le guarda, osserva, fa domande e le incoraggia ad applicare quanto imparato in
classe al mattino.
Il secondo giorno si parla delle
norme igieniche da seguire in
caso di malattie, ferite, ustioni
per evitare contagi e infezioni.
Il terzo giorno è dedicato alla
relazione adulto-bambino nelle varie fasce di età per incoraggiare le ragazze a parlare e
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giocare con i bambini mentre
li accudiscono.
Oggi Silvia ha portato con sè
anche i figli. Leonardo, il più
grande due anni e mezzo, gioca con i suoi coetanei del
Kai’s Village, mentre la mamma tiene la sua ultima lezione.
Giacomo, solo un anno, con i
suoi riccioli biondi, è al centro
della curiosità. Tutti i bambini
vogliono toccare i suoi capelli
e le ragazze se lo contendono
per prenderlo in braccio.
Il corso finisce festosamente.
Silvia canta una filastrocca in
inglese mimando con l’interprete il rapporto mammabambino, che cambia con
l’età del piccolo.
All’inizio Socheata è un neonato e la mamma gli canta la
ninna nanna, poi ha due anni
e la mamma gli canta una filastrocca guardandola negli occhi e toccandosi le parti del
corpo che sta nominando, poi
ha 4 anni e Silvia continua a
cambiare il suo comportamento, come è già stato illustrato nei disegni durante la lezione. Le ragazze ridono a vedere Socheata che cresce e a
loro volta cantano filastrocche
khmer, improvvisando fra di loro duetti per mimare la relazione adulto-bambino.
A questo punto i piccoli ospiti
di Kompong Speu, che stavano sbirciando la lezione, non
resistono ed entrano nel gioco.
Prendiamo in braccio i più piccoli, mentre i più grandicelli si
mettono a cantare e ballare
tutti insieme.
Un corso senza una lingua
comune fra docente e allieve è stata una bella sfida,
che è stata superata con l’innovazione di ridurre al minimo la comunicazione verbale e sostituire gesti e disegni
alle parole.
La catena di solidarietà iniziata con le amiche della Croce
Rossa ha prodotto un bell’esperimento, che può diventare patrimonio del NAAA e
che può essere riproposto in
molti altri istituti.
Socheata, che ha lavorato a
lungo con Silvia per preparare
il corso ed ha tradotto durante
le lezioni, si sente in grado di
portare avanti il progetto e i
suoi occhi brillano di orgoglio
quando lo dice.
Ha capito quanto è importante ciò che abbiamo fatto per
la salute e il benessere dei
bambini e sa come riuscire a
trasmetterlo.
Quello che era nato come un
corso di basilari norme igieniche è diventato molto di più,
grazie all’apporto e all’entusiasmo di ognuno dei suoi
protagonisti, non ultime le allieve stesse.
CENTRO NEST:
di Paola Riccardi
Il NAAA opera da diversi anni a
Karachi nel sud-est del Pakistan
Karachi è una città dalle mille
contraddizioni, che ha visto la
sua popolazione passare dai
50.000 abitanti degli anni ‘50 ai
circa 18.000.000 di oggi.
Crocevia di trasporti illeciti, vede passare dal suo porto ogni
genere di armi e droga.
La città è una metropoli caotica, priva di fognature e delle
più elementari infrastrutture.
Povertà e miseria convivono
con la ricchezza e l’opulenza.
Ma Karachi è anche una città
costantemente sotto assedio:
attentati, bombe, incendi sono
purtroppo entrati a far parte
della quotidianità.
Le ultime notizie che giungono
dal Pakistan sono ancora più
inquietanti.
In questo contesto diventa ancora più difficile il lavoro che
Marines e il Centro Nest stanno
facendo a tutela della minoranza Bagri.
I Bagri sono una minoranza etnica di religione indù, sono nomadi e vivono in accampamenti fatiscenti, nelle peggiori
condizioni igienico-sanitario.
Riuscire ad aiutarli in un contesto di violenza e prevaricazione è sempre più difficile.
La situazione della popolazione Bagri è drammatica: i campi in cui vivono sono sprovvisti
di acqua e luce e dei più elementari servizi igienici.
Le abitazioni sono capanne
sprovviste di qualsiasi mobilio e
il terreno circostante, con la
stagione delle piogge, diventa
un pantano.
Non hanno diritto all’assistenza
sanitaria e le scuole, pubbliche
ma a pagamento, sono per loro inaccessibili.
La popolazione adulta è completamente analfabeta.
I bambini sono quelli che subiscono maggiori soprusi.
Centro NEST è ubicato a
Karachi, nella zona di Orangi
Town - Baloch Goth, una delle
più povere e popolose della
città, e per questo area di intervento di numerose organizzazioni locali e internazionali.
Il centro NEST si trova nelle vicinanze del fiume Lyari che, purtroppo, è una delle zone più de-
Grazie alla SCV
gradate, in quanto il fiume funge da collettore fognario della
città, ed è la zona dove l’etnia
Bagri è stanziata e sopravvive in
condizioni disumane.
Il Centro si propone come
scuola primaria (l’unica possibilità per i bambini di etnia
Bagri di ottenere un minimo di
istruzione), come aiuto allo studio per i ragazzi che frequentano la scuola pubblica pagata tramite i sostegni a distanza,
ambulatorio medico, centro di
prevenzione e tutela, formazione professionale.
nella scuola pubblica è importantissimo per un futuro di integrazione nella società pakistana da cui, oggi, sono esclusi.
Oltre alle cure individuali, vengono proposti incontri collettivi
sullíigiene e di guida ad una
corretta alimentazione.
Dispensario: Giornalmente si rivolgono al centro 70/80 persone, in prevalenza donne e
bambini che ricevono cure di
base e, quando necessario,
vengono assistiti per il ricovero
ospedaliero.
Inoltre vengono seguite con
particolare riguardo le donne in
stato di gravidanza e le madri.
Formazione professionale: Da
alcuni anni il Centro ha iniziato
dei corsi di formazione professionale per ragazze.
Si tratta di corsi per parrucchiera e truccatrice, lavori
molto ricercati specialmente
per i matrimoni.
Sostegno alla comunità: Il
Le attività del Centro:
Scuola: Il Centro attualmente
fornisce l’istruzione primaria a
circa 40 bambini e ragazzi di
varie età. Inoltre alcuni ragazzi frequentano la scuola pubblica e il Nest, grazie ai sostegni a distanza, provvede al
pagamento delle rette, delle
divise e di tutto il materiale
scolastico. Da alcuni anni ha
attivato un servizio di doposcuola dove questi ragazzi sono seguiti sia nel loro percorso
didattico, sia tramite supporto
psicologico per un miglior inserimento scolastico.
L’inserimento di ragazzi Bagri
11
Nest è nato come centro per
la tutela della popolazione
Bagri e svolge la funzione di
appoggio alla comunità tramite distribuzione di cibo e
abiti alle famiglie bisognose,
aiuto per la costruzione delle
abitazioni, sostegno psicologico e centro di ascolto.
Inoltre il Centro ha acquistato
un pulmino per permettere ai
bambini di raggiungere la
scuola, perchè gli autisti degli
autobus di Karachi impedisco-
no alla popolazione Bagri di
utilizzare gli autobus.
Il pulmino inoltre viene utilizzato
per il trasporto negli ospedali e
per l’acquisto di alimenti.
Grazie al generoso contributo
della San Carlo Viaggi di Torino
possiamo garantire al Centro
Nest la sopravvivenza per il
prossimo anno.
SCUOLABUS A YEN BAI
di Paola Riccardi
L’Istituto di Yen Bai si trova in
una zona montuosa e isolato
dal centro abitato.
Gli spostamenti sono molto
lenti e difficili.
Il Direttore dell’Istituto ci ha
sottoposto la richiesta dell’acquisto di uno scuolabus e volentieri abbiamo aderito alla
sua richiesta.
Le strade di Yen Bai sono strette e tortuose e quindi si è reso
necessario l’acquisto di un bus
di dimensioni leggermente ridotte rispetto a quanto ipotizzato in un primo momento.
Nel mese di ottobre è stato
acquistato uno scuolabus da
9 posti che verrà consegnato
all'istituto nei prossimi giorni.
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BAC KAN: BAMBINI IN OSPEDALE
di Paola Riccardi
Le cure mediche e la degenza
negli ospedali vietnamiti sono
a pagamento.
Solamente i bambini al di sotto
dei 6 anni hanno delle facilitazioni: le visite mediche e le
analisi per la diagnosi sono
gratuite mentre le medicine e i
pasti sono a pagamento.
Le vaccinazioni sono ugualmente gratuite.
Gli adulti e i bambini oltre i 6
anni invece, pagano tutto.
Sono previsti dei programmi
statali di aiuto per la popolazione più indigente che deve
farsi rilasciare dal proprio comune un “certificato di povertà”. Ma i comuni difficilmente rilasciano tale certificato e i fondi a disposizione
sono pochi.
L’ospedale fornisce le lenzuola per il letto, ma il paziente
deve pagare giornalmente il
servizio di lavanderia e di
cambio lenzuola.
Nel caso in cui l’ammalato
venga assistito da un familiare
anche nelle ore notturne è
obbligatorio il pagamento
della stanza.
I familiari in visita sono costretti a pagare anche l’uso dei
bagni.
In questa situazione sono i più
deboli a farne le spese.
I bambini sono accuditi dalle
madri anche all’interno degli
ospedali e sulle famiglie gravano i costi delle medicine e dei
pasti per i bambini e per le madri: spesso si tratta di costi non
sostenibili dalle già precarie
economie delle famiglie.
Il NAAA ha iniziato nel corso del
2007 un progetto di aiuto ai
bambini ricoverati presso l’ospedale della provincia di Bac Kan.
Nella cucina dell’Istituto di Bac
Kan vengono preparati 80 pasti al giorno per i bambini ricoverati all’ospedale della città,
a 500 metri di distanza.
Si offrono due pasti al giorno
a 20 bambini e a uno dei loro
genitori, specialmente se
questi vengono da zone rurali e hanno difficoltà a procurarsi il cibo.
I pasti vengono cucinati nelle
cucine dell’Istituto e consegnati direttamente presso líospedale.
Questo sistema garantisce ai
bambini di essere assistiti dai
loro genitori e di ricevere un
pasto equilibrato molto importante specialmente in soggetti
già debilitati dalla malattia,
permettendo loro una guari-
gione più rapida.
Ogni pasto costa Dong 5.000
(incluso il costo degli alimenti, il
costo dei cuochi e della cucine) e il NAAA ha garantito la
consegna di cibo ai degenti
per sei mesi durante il 2007.
Per il 2008 il NAAA vorrebbe
continuare questo progetto.
L’ammontare annuo per il prosieguo ammonta a € 7.200.
Grazie di cuore in anticipo a
tutti coloro che vorranno aiutarci nella realizzazione.
VOLETE APPOGGIARE UNO DEI NOSTRI PROGETTI?
Visitate il nostro sito www.naaa.it ed usate i nostri c/c per sostenerli.
C/c postale n. 39682109 intestato a: N.A.A.A. Onlus – Via San Maurizio, 6 10073 Cirié (TO),
oppure il c/c bancario intestato a:
N.A.A.A. Onlus n. 81162 – BANCA DEL PIEMONTE, Agenzia di Ciriè (TO)
CODICE IBAN: IT50 G030 4830 3800 0000 0081 162.
Vi ricordiamo che l’elargizione volontaria a Onlus è detraibile o deducibile
dalla dichiarazione dei redditi, sia delle persone fisiche, che delle persone
giuridiche, sulla base delle vigenti disposizioni di legge in materia.
Un grazie di cuore a tutti voi per la vostra attenzione!
13
SOSTEGNO A DISTANZA
Si avvicina il Natale e, come
ogni anno, molti bambini troveranno i loro sostenitori in
questo periodo. Mi auguro veramente che possano essere
tantissimi i bambini che usufruiranno del vostro sostegno.
Quale occasione migliore per
fare un dono così importante
ad un bambino che neanche
conosciamo…
Continua la corrispondenza
con i bambini sostenuti. Per coloro che hanno scritto direttamente ai bambini in Nepal
sappiate che le letterine sono
state ricevute tutte!
Dal Pakistan giungono notizie
di defezioni di bambini dal programma del NEST, normalmente si trasferiscono (essendo nomadi) ma abbiamo anche
avuto situazioni in cui i bambini sono stati ritirati dal centro
dai genitori per essere inseriti
nella scuola coranica... d’altronde la situazione sul paese
non è molto tranquilla e la cronaca ne parla tutti i giorni!!!
Stiamo attendendo gli esiti
degli ultimi interventi chirurgici
effettuati e spero che arrivino
veramente a breve (con il periodo natalizio anche le poste
sono un po’ rallentate... e non
a causa della neve!)
In dicembre arriveranno anche le relazioni aggiornate
dalla Cambogia con le foto
che provvederemo a tradurre
ed inviarvi quanto prima.
Insomma tutto sta funzionando
a dovere anche se dobbiamo
segnalare qualche ritardo nella
corrispondenza dall’Ucraina
ma perlopiù si tratta di nuovi
sostegni per cui il ritmo della
corrispondenza deve ancora
stabilizzarsi.
Sudarsan Dahal – 7 anni –
sostenuto da FARINASSO Carla
Srija Ter – 10 anni – sostenuta
da GIRODO Vanna
Approfitto di queste pagine
per fare a tutti voi un caldo augurio per un Sereno Natale ed
un 2008 foriero di felicità e tante buone cose.
Un abbraccio a tutti voi e…
sappiate che potete sempre
contare sul mio aiuto.
Per qualsiasi informazione o
dubbio: [email protected] o
presso la sede.
Cambogia
Ky Sreytouch – 13 anni – sostenuta da Massimo DEL CHIARO
Kun Chanly – 8 anni – sostenuta da NOVARETTI Miranda
Nol Lyhong – 11 anni – sostenuta da OLIVERO Franco
Polonia
Minicki Mateusz – 6 anni – sostenuto da Mara GALLO e
Silverio EDEL
Nepal
Sanjaya Nepali – 17 anni –
sostenuto da BENASSI Eleonora
Saurav Sijapati – 10 anni –
sostenuto da RIVA Angelo
Perù
BENASSI Eleonora
POZZI Sandra
SASSONE Marco
fam. CAVARRA GIORDANI
LANDI Antonio e CAISUTTI Ivan
Sosterranno 6 interventi chirurgici in Perù.
Ucraina
Cherednichenko Svitlana – 15
anni – sostenuta da fam. POZZOLI-BAFFI
SONO ARRIVATI...
Colombia:
• Maria e Gennaro DI PALMA
hanno fatto rientro con il piccolo
Diego Fernando (▲)
Cambogia:
• Una femminuccia per Grazia e
Giuseppe ACQUARONE, si chiama
Chantrea ()
• Una dolce bambina di nome
Sofia Soeun () è arrivata per
la felicità di Susanna e Maurizio
FUSETTI
• Per Tecla e Andrea GAMBINI
la cicogna cambogiana ha
portato un maschietto di nome
Huoykhuoch (▲)
• Florindo e Maria Teresa HUIJSER
hanno fatto rientro con un maschietto di nome Vong ()
• A casa di Emanuela ed Umberto
RICCI è arrivato il piccolo Sok
Arunras (▲)
Ucraina:
• Tiziana e Angelo BERGAMO hanno fatto rientro con due fratellini:
Vadim () e Igor (❁)
• Donatella e Carlo BONI sono
stati allietati dall’arrivo di Alina ()
• A casa di Brigit e Alessandro CAGNOLA sono arrivate due sorelle
Nina () e Natalia ()
• Francesco ed Elfriede LAGROT-
14
TA hanno dato una sorellina a
Daniele: è arrivata Anastasia ( )
• Giovanna e Camillo RAIUS hanno fatto rientro con il piccolo
Carlo Vasily ()
Vietnam:
• A casa di Maria Josè e Claudio
ABAD è arrivato il sorriso del piccolo Truong Nam (▲)
• Stefania e Alfio ADAMI sono rientrati con una bambina di nome
Thu Ha (▲)
• Laura e Vincenzo AMANTINI
hanno allietato la loro casa con i
sorrisi della piccola Kieu Trinh (▲)
• Simone e Rosalinda ANTOGNONI
sono stati allietati dall’arrivo di un
maschietto di nome Van Long (▲)
• Michela e Bruno BERSANI sono
stati allietati dall’arrivo del piccolo
Duy Linh (▲)
• Paola e Fabrizio BONA sono rientrati con una piccola principessa
vietnamita (▲)
• A casa di Catia e Dario BORGATO la cicogna vietnamita ha portato un bel maschietto di nome
Thanh Cong (▲)
• Rosa e Luca BRUGNOLI sono
ora in compagnia del piccolo
Van Viet (▲)
• Sabrina e Corrado CHINI sono
rientrati con una femminuccia
Thi Lan (▲ )
• Maddalena e
Vito CONVERTINI sono ora
in compagnia
del piccolo Manh Dung (▲)
• Carolina e Vincenzo D’AMORE hanno fatto rientro con un
bel maschietto di nome Quoc
Trung ( ▲ )
• Paola e Giovanni DE GREGORI
sono rientrati con il piccolo Minh
Ngoc (▲)
• Lorella ed Enrico DONOTTI sono
stati allietati dall’arrivo di un bel
bambino di nome Vinh (▲)
• Per Giovanna e Massimo
MALAGOLI è arrivato il piccolo
Duc Anh (▲)
• Anna e Mario MOSCA sono rientrati con il piccolo Manh Hung (▲)
• Rosetta e Massimo MOSCHINI
hanno ora un chicco di riso che si
chiama Quyet Thang (▲)
• A casa di Maria Pia e Cesare NOSSA è arrivata la piccola Mai Thi (▲)
• Marzia e Bernardino PACINI
hanno fatto rientro dal Vietnam
con una principessina Thi La (▲)
• Ad Antonella e Renzo PISANO la
cicogna vietnamita ha portato la
piccola Thi Hanh (▲)
• Milena e Massimiliano PORTA
sono rientrati con un maschietto
di nome Tung Duong (▲)
• Ad allietare la casa di
Alessandro e Simona PRINETTI è
arrivata la piccola Kim Chi (▲)
• Paola e Francesco REPETTO
hanno fatto rientro con una bimbetta di nome Thi Hue (▲)
• Laura e Massimo RESTELLI sono
ora in compagnia del piccolo
Minh Hung (▲)
• Patrizia e Marco ROVARIS sono
stati allietati dall’arrivo di Duong (▲)
• Roberta e Stefano SCATTOLIN
hanno ora un piccolo chicco di riso che si chiama Nhat Linh (▲)
• A casa di Murielle e Claudio
TESAURO è arrivato Minh Hung (▲)
• Alessia e Daniele TETRO sono
stati allietati dall’arrivo del piccolo
Quoc Hung (▲)
• Per Serena e Angelo TRECCANI
è arrivata Thi Yen (▲)
• A casa di Simona e Alessandro
UNNIA è arrivata la cicogna in rotta dal Vietnam ha portato la pic-
cola Phuong Anh (▲)
• Monica e Renzo VIGANÒ sono
stati allietati dall’arrivo di una
femminuccia di nome Hoa (▲)
• Nadia e Davide ZARATIN sono
ora in compagnia della piccola
Thi Hoa (▲)
Anche in questa edizione siete veramente in tanti... speriamo di non
aver dimenticato nessuno e…
BENE ARRIVATI!
(▲) triangolo infante
- il progetto di sostegno alimentare triennale per tre istituti vietnamiti di vede la partecipazione
di fam. AGOSTINELLI-MAZZUCCHI,
fam. DONETTI-DONTIN, MISCETTI
Stefano, fam. PERES-ORIGANO
- il progetto Deworming Vietnam
vede il sostegno di CEDRONE
Mario, fam. PALUMBO-GURNARI,
PAULETTO Franco, fam. SOLAZZODEL VECCHIO
- l’istituto di Bac Kan vede il sostegno di fam. CEREGHINI-OSELE,
GIRARDI Enrico in occasione del
battesimo del piccolo Samuele,
fam. PEIROLO-SMORTI, fam. PORCU-PAGLIETTI, TOMASSONI Carlo,
VALTOLINA Paolo
- l’istituto di Nam Dinh vede il sostegno della fam. CEREGHINI-OSELE
- a sostegno dei progetti in
Vietnam in generale senza la designazione di un progetto specifico sono arrivati i contributi di CRESTANI Giovannino fam. MASTRI-
ZENZOLO, fam. RONCHI-MANICK,
VESCOVINI Federico
- Il progetto Bambini dietro le
sbarre vede il sostegno di fam.
CANTAGALLI-ASTARA, fonderia
d’arte Massimo DELCHI, FANGATI
Francesco, POGLIAGHI Paolo e
Cinzia, fam. PORCU-PAGLIETTI,
ZAUPA Luca
- il progetto a sostegno dell’isituto
polacco di Piszkowice vede la
partecipazione della fam. BUONOCORE-STASIO e NERIGGI Silvia.
Grazie ancora a tutte quelle famiglie che arrivano per i corsi o gli incontri sempre con le mani piene
ed a tutte le famiglie che raccolgono abiti, medicinali, giocattoli e
quant’altro da spedire ai nostri istituti all’estero.
Le nostre coppie “fattorini” che
portano nei loro viaggi borse azzurre contenenti medicinali, vestiario e materiale per bambini.
Grazie a tutti di cuore!
(❁) fiore età prescolare
) cuore età scolare
(
RINGRAZIAMO...
Ecco i progetti che avete deciso
di sostenere. Siete sempre in tanti
e vi ringraziamo di cuore per la fiducia riposta nel nostro operato
all’estero.
- la grave situazione che abbiamo
riportato sul sito per il Bal Mandir
in Nepal ha visto il contributo di
BELOTTI Tiziano, GRANDINETTI Bhim,
fam. MARIANI-MARSILIO, Patrick
PARISOT, Scuola A. COSTA,
UCCHEDDU Maria Cristina,
UFFICIO POSTALE di CINISELLO
BALSAMO, Fam ZERILLI-PERGA
- il momento di crisi dell’OCCED
Nepal è sostenuto da fam. ANTONELLI-TAMARO, fam. BARONI-BONOTTI, BELOTTI Tiziano, BRUSTOLINI
Dario, CADARIO Isabella, CARBONATI Tiziana, fam. CECCATO-SAVIO, fam. CESARI-CREMONE, fam.
CHIOZZA-ROSSINI, fam. CORNACALVI, DECARO Alessia, FESSINA
Nadia, fam. GAMBETTA-MOLINO,
fam. GRILLONE-CIGNALI, fam. IA-
COBELLI-TRIGGIANI, fam. LONGHITANO-PATERA, fam. MARCHI-ROSMARINI, MARIN Rosita, fam.
MENICHINI-DONATELLI, MORETTO
Daniela, PARISOT Patrick, fam. PARMIGIANO-CAVALIERI, fam. PASCALI-MUCI, fam. ROLFO-FRIGNANI,
ROSSI Miriam, SAVORANI Ester, fam
SCAMPINI-ALBÈ, SPOLADORI Roberto,
ZANCHETTA Pier Francesco, fam.
ZICHE-NAIBO
- Il Children’s Home vede il sostegno degli AMICI di Rolfo Frignani
- l’istituto di Vung Tau vede il sostegno di ABISSO GUASTALLA Paola
- l’istituto di Tam Binh vede il supporto della fam. MAFFIONE-GATTI
mentre quello di
- Go Vap viene sostenuto dalla
fam. CONZON-GUZZETTI e da
SFORZA Giampaolo
- il progetto di ristrutturazione della
nursery di Hanoi IV vede il sostegno della fam. CEREGHINI-OSELE,
fam. PEREGO-CORSINI
AUGURI A......
Sono i tuoi primi 5 anni. Mamma
papà e la tua sorellina Thuy ti
augurano la stessa serenità e felicità
per tutti gli anni in avvenire.
Ottobre è per noi un mese speciale!
Auguri cuccioli, siete la nostra vita.
mamma Maura, babbo Davide
Tantissimi auguri alla nostra zarina
ucraina che ha compiuto 12 anni!
Quest'anno il Natale è veramente
speciale. Auguri caro Daniel per il
tuo compleanno: ti è arrivato il regalo
più bello del mondo, la tua tanto
desiderata Sorellina Anastasia;
benvenuta nella nostra famiglia cara
Anastasia
Un grandissimo augurio a Ghanshyam
per i suoi 8 anni dalle cugine Clara e
Elena e da mamma e papà
Ai nostri chicchi di riso che oggi festeggiano due anni dal nostro primo
incontro. Siete speciali, sempre sorridenti, sempre gioiosi ma soprattutto
tanto tanto coccoloni.
Un bacione da mamma e papà
15
PER SUPPORTARE LE NOSTRE INIZIATIVE
Potete utilizzare sia il nostro c/c postale n. 39682109 intestato a:
N.A.A.A. Onlus - Via San Maurizio, 6 10073 Cirié (TO),
sia il c/c bancario intestato a:
N.A.A.A. Onlus - C/c bancario n. 81162
BANCA DEL PIEMONTE, Agenzia di Ciriè (TO) CIN G ABI 3048 CAB 30380
sia il nostro sito www.naaa.it/dona
Per cortesia specificate nella causale il progetto a cui volete aderire aggiungendo il vostro nominativo.
COMUNICAZIONE DALLA SEDE CENTRALE
Ricordiamo agli aderenti che, onde evitare contrattempi e disagi sia agli operatori che all’utenza che fa capo
agli uffici di Ciriè, consigliamo alle famiglie che devono consegnare documenti o bisognose di ulteriori informazioni, di contattare la segreteria negli orari d'ufficio e fissare gli appuntamenti per le ore pomeridiane (ore 14/18).
Siamo consapevoli dell’ulteriore aggravio ma rammentiamo che non sempre gli operatori sono disponibili in ufficio. Le famiglie che si presenteranno senza appuntamento rischiano di non essere ricevute. Vi ringraziamo per la
collaborazione.
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ANNO 3 - NUMERO 2
DICEMBRE 2007
Direttore Responsabile: Marta MARTINER TESTA
Ci scusiamo per eventuali errori o inesattezze presenti in questa pubblicazione. Se
avete materiale da pubblicare fatecelo avere. Siate clementi ma segnalateci i
punti di miglioramento.
La Redazione
LE NOSTRE SEDI
N.A.A.A. Onlus - Nucleo
Assistenza Adozione e Affido
Casella postale n. 107
Via San Maurizio, 6
10073 CIRIÈ (TO)
tel. 011.9222178
fax 011.9222179
e-mail: [email protected]
tutti i giorni: orario 9,00-13,00
SEDI REGIONALI:
LOMBARDIA
Sig. Rino Lattuada
Lombardia Ovest
e-mail: [email protected]
Sig.ra Flavia Santoro
Lombardia Est
e-mail: [email protected]
Via Giolitti, 7
20020 ARCONATE (MI)
t. 0331.460934 f. 0331.539941
tutti i giorni: orario 9,00-13,00
(al pomeriggio si riceve solo
su appuntamento)
TRENTINO ALTO ADIGE
Sig.ra Nicoletta Pollini Gasperi
Sig.ra Roberta Weiss
Località Le Valli 7
38100 MATTARELLO (TN)
tel./fax 0461.944730
e-mail: [email protected]
16
MARCHE
Sig.ri Polidori - De Bellis
Via del Grillotto, 14/9 - URBINO
e-mail: [email protected]
Sig.ra Sandra Crowther
e-mail: [email protected]
tel./fax 0722.320742
orario: tutti i giorni
dalle h. 10,00 alle 12,00
COOPERAZIONE
E SVILUPPO
Via Giolitti, 7
20020 ARCONATE (MI)
tel. 0331.460987
fax 0331.539941
e-mail:
[email protected]
LAZIO
Sig.ra Daria Maggio
Sig.ra Franca Iorio
Viale Carlo Felice Sc. C Int. 9,
63 Roma
t. 06.77591288 f. 06.77079219
e-mail: [email protected]
orario: dalle h 9,30 alle 13,00
dal lunedì al giovedì
PUGLIA
Sig.ri Laterza e Coluccia
Via Lecce, 116
S. GIORGIO JONICO (TA)
tel./fax 099.5918720
e-mail: [email protected]
orario lunedì martedì giovedì
dalle h. 9,00-12,00
Il prossimo aggiornamento
sarà fra 3 mesi circa
su questo stesso giornalino. Arrivederci!
Indirizzo
SEDE NAZIONALE