Notwithstanding ethnic tensions in eastern Congo, some 70
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Notwithstanding ethnic tensions in eastern Congo, some 70
Davanti alle difficoltà l’ospitalità apre le porte In the face adversity, hospitality opens doors Nonostante le tensioni tra etnie esistenti nel Congo orientale, il 70 percento delle famiglie sfollate hanno trovato accoglienza presso amici e parenti, spesso superando divisioni di natura etnica. Quanto alle persone accolte nei campi, il personale del JRS operante in Congo si dedica in particolare a 400 soggetti vulnerabili offrendo assistenza materiale, amicizia e speranza. Ne è esempio un gruppo di uomini anziani di Mweso (sinistra) e Masisi affidato alle cure di sr. Regina (destra). (Peter Balleis/JRS) Notwithstanding ethnic tensions in eastern Congo, some 70 percent of displaced families have been taken in by friends and relatives. For those residing in camps, life is particularly precarious. JRS field staff devote special attention to 400 extremely vulnerable people in Congo offering practical assistance, friendship and hope. This is apparent in an older men’s group in Mweso (left) and in Masisi from staff like Sr Regina (right). (Peter Balleis/JRS) Davanti alle difficoltà l’ospitalità apre le porte In the face adversity, hospitality opens doors “Tutto quello che chiedo al futuro è di riuscire a rientrare a casa con i miei ragazzi,” dice un padre siriano che ha perso il primogenito in uno scontro a fuoco in Siria, e di conseguenza ha deciso di portare gli altri figli e le nipoti a Naameh, nel Libano occidentale. Le condizioni di vita qui sono tutt’altro che ideali, ma l’uomo è grato di avervi trovato salvezza. (Don Doll/ JRS) “All I want for the future is to be able to go home safely with my children”, said Syrian refugee Abu Feras whose eldest son was killed in crossfire in Syria, prompting him to bring the rest of his children and nieces to Naameh, Lebanon. Living conditions are far from ideal, but he is grateful to have found safety. (Don Doll/ JRS) Davanti alle difficoltà, il cibo e l’accoglienza nutrono e proteggono In Congo, la maggior parte dei casi di violenza sessuale denunciati avviene quando le donne e i bambini escono dai campi in cerca di legna per cucinare. Offrire a donne e ragazze la possibilità di apprendere un mestiere significa dare loro la possibilità di guadagnare e quindi poter acquistare la legna al mercato, Goma, Congo orientale. (Peter Balleis /JRS) In the face adversity, food nourishes and shelter protects Most reported incidences of sexual violence in Congo occur when women and children leave the camps in search of firewood for cooking. Offering girls and women training opportunities means they can earn a living and purchase firewood in the local market, Goma, eastern Congo. (Peter Balleis /JRS) Davanti alle difficoltà, il cibo e l’accoglienza nutrono e proteggono Gruppo di sfollati che rientrano dopo aver acquistato al mercato acqua e cibo. Confinati nel campo, non possono produrre in proprio il cibo di cui hanno bisogno. Esplosioni di violenza e le condizioni generali di insicurezza causano frequenti oscillazioni dei prezzi oltre a carenza di generi alimentari, Masisi, Congo orientale. (Peter Balleis /JRS) Una donna riceve un telone per coprire la propria capanna nel campo di Masisi, Congo orientale. Le famiglie sfollate spesso vivono in capanne di fango e paglia e gli aiuti che dalle ONG sono spesso insufficienti. (Peter Balleis /JRS) In the face adversity, food nourishes and shelter protects A group of displaced people travel back from the market to their camp with water and food. Confined to camps, they are unable to grow their own food and are subjected to frequent shortages and price fluctuations which follow outbreaks of violence in eastern Congo, Masisi. (Peter Balleis /JRS) A woman receives plastic sheeting for her thatched hut in Masisi camp, eastern Congo. Displaced families often live in dilapidated huts and receive less than optimum assistance. (Peter Balleis /JRS) Davanti alle difficoltà, il cibo e l’accoglienza nutrono e proteggono Cinquanta famiglie di rifugiati siriani vivono in una scuola abbandonata, spesso due famiglie per aula, senza poter contare su una regolare fornitura di elettricità e acqua. Si stima che in Libano viva circa un milione di rifugiati, che costituiscono il 25 percento della popolazione: sono distribuiti tra grandi e piccole città, villaggi, in edifici abbandonati e per strada, oltre che in campi non ufficiali sorti in modo spontaneo da un giorno all’altro, Beirut, Libano. (Don Doll /JRS) Nella cucina da campo i volontari del JRS Aleppo preparano fino a 17.000 pasti caldi. I pasti vengono distribuiti a famiglie sfollate che nei loro ripari non dispongono di attrezzature per cucinare, Siria. (Sedki Al Imam/JRS) In the face adversity, food nourishes and shelter protects Fifty Syrian refugee families live, often two per classroom, in a makeshift home of a derelict school building without a regular supply of electricity or water. Refugees, approximately one million people, comprise an estimated 25 percent of the population in Lebanon, where they live in cities, towns and villages, in abandoned homes and buildings, on the streets, and in unofficial camps that spring up overnight, Beirut, Lebanon. (Don Doll /JRS) JRS Aleppo volunteers prepare up to 17,000 hot meals daily in the field kitchen. The meals are then distributed to displaced families who lack the facilities in their shelters to prepare meals, Aleppo, Syria. (Sedki Al Imam /JRS) Davanti alle difficoltà, l’istruzione ricostruisce il futuro Inn the the face face adversity adversity, education education builds builds futures futures Un ragazzino nel Congo orientale mostra l’esito degli esami di fine anno. Il conflitto ha impoverito le famiglie che spesso non possono pagare le tasse scolastiche per i propri figli. La distruzione delle infrastrutture e le frequenti interruzioni dell’anno scolastico impediscono a buona parte degli studenti di progredire negli studi, Masisi. (Peter Balleis/JRS) A Ragazzino young boynel in Congo easternorientale Congo proudly che mostra displays l’esito hisdegli end-of-year esami di fine anno. examinations Il conflitto ha impoverito results. Theleconflict famigliehas cheleft spesso families nonimpoverished, possono pagare often le unable tasse scolastiche to pay theirper children’s i propri school figli. Lafees. distruzione Destruction delle of infrastrutture infrastructure e le and frequenti frequent interruzioni interruptions dell’anno to thescolastico school year impediscono obstruct progress a buonaofparte many degli students, studenti diMasisi. progredire (Peter negli Balleis/JRS) studi, Masisi. (Peter Balleis/JRS) Donne del luogo e sfollate congolesi frequentano un corso di cucito. Molte di esse vengono incoraggiate e aiutate a impiantare una piccola attività in proprio. Le donne frequentano anche corsi di alfabetizzazione e partecipano a laboratori sui diritti umani, Masisi. (Peter Balleis/JRS) Local Donneand deldisplaced luogo e sfollate Congolese congolesi women frequentano take part in unacorso tailoring di cucito. course, after Moltewhich di esse many vengono are encouraged incoraggiate and e aiutate supported a impiantare to establish una small piccola businesses. attività in proprio. The women Le donne alsofrequentano take literacyanche classes corsi and di attend alfabetizzazione workshopse on partecipano human rights, a laboratori Masisi. sui (Peter dirittiBalleis/JRS) umani, Masisi. (Peter Balleis/JRS) Davanti alle difficoltà, l’istruzione ricostruisce il futuro In the face adversity, education builds futures Un libanese organizza gli orari di accesso alla lavanderia e alla cucina per una cinquantina di famiglie che vivono in un rifugio nel comune di Naameh. Le comunità ospitanti di tutto il Libano hanno aperto scuole, edifici pubblici e le proprie case a oltre un milione di rifugiati siriani presenti nel paese. (Don Doll/JRS) A Lebanese man organises a laundry and kitchen schedule for 50 displaced families living in a shelter in Naameh. Host communities throughout Lebanon have opened up schools, public buildings and their own homes to more than one million Syrian refugees in the country. (Don Doll/JRS) Giovane seduta in mezzo a un mare di banchi rimossi da uno dei 160 edifici scolastici di Aleppo (Siria) per fare spazio a famiglie sfollate. Quasi tutti i bambini siriani, ovvero metà della popolazione, mancano da scuola da oltre un anno. Il JRS fornisce ad Aleppo, Damasco e Homs sostegno educativo e psicosociale a 5.000 bambini. (Sedki Al Imam/JRS) A young girl sits amongst a sea of school desks removed from one of the 160 buildings in Aleppo, Syria, to house displaced families. Almost all Syrian children, half the population, have been out of school for more than a year. JRS provides educational and psychosocial support to 5,000 children in Aleppo, Damascus and Homs. (Sedki Al Imam/JRS) Davanti alle difficoltà, l’ospitalità apre le porte In the face adversity, hospitality opens doors Davanti alle difficoltà, l’ospitalità apre le porte In the face adversity, hospitality opens doors Una madre e i suoi due bambini nella nuova casa adiacente alla fattoria dove curano il bestiame in cambio di ospitalità: anni luce dal livello di vita che avevano a Damasco. Pur essendo assai più sicuri in Libano, i siriani lì si scontrano con difficoltà economiche e incertezza per il futuro e trovano enormi difficoltà nell’accedere ai servizi, Valle della Bekaa, Libano. (Peter Balleis/JRS) A mother and her two children at their new home on a farm in Bekaa Valley, Lebanon, where in exchange for lodging they tend cattle – a far cry from their former life in Damascus. Though it is much safer for Syrians in Lebanon, they face economic hardship and uncertainty about the future, as well as huge difficulties in accessing services. (Peter Balleis/JRS) Nel campo di Mokoto, provincia orientale del Nord Kivu, vivono 4.000 persone. A ogni attacco da parte dei ribelli, fuggono nella foresta, trascorrendovi la notte senz’acqua né cibo. L’anno scorso, le violenze nel Nord Kivu – furti, estorsioni e stupri – hanno costretto alla migrazione forzata 360.000 persone. Servizi inadeguati, corruzione e impunità, anche a livello giudiziario, continuano a deturpare, soprattutto nella sua parte orientale, questa nazione ricca di risorse. (Danilo Giannese/JRS) Four thousand people live in Mokoto camp in the eastern Congolese province of North Kivu. Every time rebels attack they flee to the forest, sleeping there overnight without food or water. Consequent violence – theft, extortion and rape – displaced more than 360,000 people in North Kivu last year. Inadequate service provision, corruption and judicial impunity continue to scar this resource-rich nation, particularly in the east. (Danilo Giannese/JRS)