L`Agricoltura Mantovana n° 8 del 22 aprile 2014
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L`Agricoltura Mantovana n° 8 del 22 aprile 2014
Periodico della Confagricoltura di Mantova in abbonamento postale chiuso in tipografia il 17 aprile 2014 Anno LXV - N. 8 - 22 aprile 2014 Il materiale non pubblicato non si restituisce - Direz., Redaz. e Amministraz. Via Luca Fancelli, 4 - Mantova - Tel. 0376.330711 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB MANTOVA CONFAGRICOLTURA RICONFERMA GUIDI: «AVANTI COL CAMBIAMENTO, LA STRADA È SEGNATA». Q uell’attitudine al cambiamento, che è un po’ il tratto distintivo della sua leadership, piace. Perché una cosa è certa: con Mario Guidi l’organizzazione è mutata profondamente. Un rinnovamento indubbiamente apprezzato visto che l’assemblea di Confagricoltura lo ha riconfermato alla presidenza per il prossimo triennio, con 497 voti su 509. Del resto, quella che Guidi ha presentato all’assemblea dopo tre anni di mandato è una Confagricoltura che ha rivoluzionato il suo modo di intendere il sindacato e che oggi è pronta a raccogliere la sfida che i tempi e il nuovo governo del Paese lanciano al sistema dei corpi intermedi nel suo complesso. «Dal 2011 ad oggi – ha detto il presidente nazionale - sono avvenuti cambiamenti profondi e irreversibili, a livello nazionale ed internazionale, ed è ormai chiaro L’ASSESSORE FAVA VISITA CONFAGRICOLTURA MANTOVA. PAG. 2 che niente potrà tornare come prima. La direzione è segnata: uno Stato più “magro”, un welfare più efficiente, mercati meno ingessati, regole meno asfissianti; attraverso riforme strutturali, la riduzione della spesa pubblica e delle partecipazioni dirette. In questo contesto anche le organizzazioni intermedie dello Stato, da quelle di rappresentanza alle istituzioni, comprese le Province, i piccoli Comuni, le Camere di Commercio, sono in discussione al pari della dirigenza pubblica». Confagricoltura ha colto questi segnali da tempo ed ha avviato un processo di riorganizzazione interna basato sull’innovazione mentale, sociale, associativa, sindacale e organizzativa. «Questo lavoro – ha proseguito Guidi – ci ha permesso di ottenere importanti risultati anche sul fronte normativo, di vincere la doppia battaglia sull’Imu, di chiudere la BRUCIATURA DEI RESIDUI VEGETALI, PER CONFAGRICOLTURA NON È REATO. PAG. 2 confagricolturamantova.it vicenda della Tasi in modo soddisfacente, di ripristinare la fiscalità agevolata per le società agricole. Provvedimenti che hanno generato un risparmio significativo per le imprese, che potrà aumentare ancora se verranno accolte le nostre proposte sulla semplificazione. Ma che, soprattutto, ci ha consentito di raggiungere gli obiettivi che l’assemblea mi aveva affidato tre anni fa, al momento della mia elezione. L’affermazione di una leadership nel settore, la promozione dello sviluppo delle imprese agricole, l’innovazione della nostra forma di rappresentanza. Ora – ha concluso il presidente di Confagricoltura – siamo alla revisione di medio termine di un programma ambizioso, di una rivoluzione fin qui silenziosa, che vogliamo cominciare a comunicare. Siamo pronti per una fase nuova, quella di un sindacato continua nella seconda pagina. SALASSO SUI POZZI, LE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE SCRIVONO ALLA PROVINCIA. PAG. 6 ATTUALITÀ continua dalla prima pagina. che ritrova le proprie ragioni non solo nella tradizione e nella continuità, ma anche in una profonda rivisitazione del proprio modo di funzionare a favore delle imprese associate e nell’interesse generale del Paese. Non è un ragionamento solo organizzativo, ma soprattutto politico-sindacale. Perché su questa base si costruiscono le linee portanti dell’azione di rappresentanza, a partire dai prossimi appuntamenti, dalle elezioni europee alle decisioni sulla Pac e la stesura dei PSR, dalla legislazione fiscale e del lavoro alla proposta economica o giovanile, fino a Expo 2015, che sarà la vera occasione di confronto sull’idea di agricoltura che vogliamo sostenere ed affermare». Grande soddisfazione per il Guidi – bis è stata espressa dal numero uno di Confagricoltura Mantova, Matteo Lasagna: «La profonda fiducia che ri- conosciamo al nostro presidente nazionale non è certo un mistero. Come ho detto più volte, Mario Guidi è l’uomo giusto per un’organizzazione che vuole continuare a porre gli interessi degli imprenditori agricoli, e non i propri, in primo piano. Guidi ha già dimostrato grande credibilità in un momento cruciale come quello attuale, in cui le scelte decisionali condizioneranno il futuro del settore. A lui e alla sua squadra vanno i migliori auguri di buon lavoro e un sincero ringraziamento per l’impegno profuso finora». Per la prima volta, la giunta di Confagricoltura, eletta insieme al presidente Guidi, parla lombardo. Sono infatti due, Antonio Piva di Cremona e Antonio Boselli di Milano, i componenti dell’organo esecutivo confederale. Riconfermato alla presidenza per il prossimo triennio, con 497 voti su 509. Mario Guidi, chi è. Mario Guidi è nato a Codigoro (Ferrara) il 10 ottobre 1961, è sposato ed ha una figlia. Dopo gli studi superiori e la laurea in Scienze agrarie all’università di Bologna, ha prestato servi- zio militare come tenente degli alpini, per poi dedicarsi all’azienda agricola di famiglia (600 ettari a prevalente indirizzo cerealicolo e risicolo, a cui si aggiungono coltivazioni orticole e frutticole). Impegnato con passione nella vita organizzativa ed amministrativa del settore agricolo, ha ricoperto numerosi incarichi in ambito associativo, cooperativo e consortile. Nel 1998 è stato eletto presidente del Consorzio di Bonifica del 1° circondario - Polesine di Ferrara. Vicepresidente dell’A.N.G.A. (Associazione nazionale dei giovani agricoltori di Confagricoltura), nel 2001 si è aggiudicato la guida dell’Unione provinciale Agricoltori di Ferrara, carica ricoperta per due mandati. Nel 2007 è entrato a far parte della giunta esecutiva nazionale. Il 31 marzo 2011 è diventato presidente nazionale di Confagricoltura. È stato presidente dell’Associazione Nazionale Bieticoltori (A.N.B.) e ha ricoperto ruoli importanti in istituti finanziari e creditizi. Dal febbraio 2014 è socio corrispondente dell’accademia nazionale di Agricoltura. Da marzo 2014 è coordinatore di Agrinsieme, la sigla che riunisce Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative agroalimentari. L’ASSESSORE FAVA VISITA CONFAGRICOLTURA. LASAGNA: «CI SONO I PRESUPPOSTI PER RISULTATI CONCRETI». U na visita ufficiale per fare il punto sui temi cruciali del settore, all’indomani dell’elezione di Matteo Lasagna alla presidenza di Confagricoltura Lombardia. Incarico, quest’ultimo, che va ad aggiungersi alla guida della sede mantovana dell’organizzazione. Protagonista l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, che si è trattenuto nell’ufficio del neoeletto per un paio di ore. Pac, Piano di sviluppo rurale e direttiva nitrati: questi i temi approfonditi. «Per quanto riguarda la riforma della Politica agricola comune – ha spiegato Lasagna – c’è grande intesa con l’assessore sui premi accoppiati che privilegiano zootecnia, risicoltura e pomodoro. E, per le regioni del Sud, l’olio. Come noi, anche Fava è d’accordo sul riconoscimento del ruolo di agricoltore attivo a quanti operano nelle zone montane. Relativamente al Psr, invece, abbiamo espresso apprezzamento all’assessore per aver aperto la misura 121, favorendo l’ammodernamento delle aziende agricole anche in vista di Expo 2015. L’assessore ci ha rassicurato sul fronte sburocratizzazione. A nome di Confagricoltura, ho garantito massima collaborazione anche nella risoluzione dei problemi legati alla nostra suinicoltura. Inoltre, in materia di direttiva nitrati, abbiamo evidenziato alcune impellenze legate ai calendari per lo spandimento. Certo è che lo stop agli spandimenti non può essere continuativo e deve prevedere intervalli per permettere agli operatori del settore di lavorare serenamente». Un incontro indubbiamente costruttivo, che rappresenta il punto di partenza di una collaborazione già in essere e che, d’ora in poi, avrà un respiro più ampio. «Mi fido di Fava – ha concluso Lasagna – gli riconosco senso pratico e competenza nel settore agricolo. Abbiamo la fortuna di poterci confrontare con un assessore pragmatico ed esperto, presupposti che lasciano sperare in risultati concreti». BRUCIATURA DEI RESIDUI VEGETALI, PER CONFAGRICOLTURA NON È REATO. I 2 l Decreto legislativo n. 152/2006 introduceva il reato penale relativo alla combustione illecita dei rifiuti abbandonati che si applica “al soggetto che appicca il fuoco a rifiuti abbandonati o depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate”, eccezion fatta per la combustione illecita di rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali di, per la quale si applicano sanzioni amministrative pecuniarie da trecento euro a tremila euro, con l’aumento al doppio se l’abbandono riguarda rifiuti pericolosi. Con il varo del recente Decreto legislativo n. 136/2013, di cui abbiamo dato ampia notizia su questo periodico, invece, il problema relativo alla combustione sul campo dei residui vegetali derivanti da attività agricole e forestali, fino ad ora tenuto sotto controllo a livello regionale e comunale, si è riproposto in modo preoccupante in tutto il territorio nazionale. In tale contesto numerose sono state le iniziative di Confagricoltura, sia livello parlamentare che ministeriale, per ribadire la differenza sostanziale che sussiste tra la combustione controllata sul campo di residui vegetali derivanti da attività agricole e forestali (i cui materiali in partenza non sono considerati rifiuti) e la combustione illecita di rifiuti abbandonati o depositati in maniera incontrollata. Il dibattito che si è sviluppato sull’argomento ha portato a prevedere in un disegno di legge in materia ambientale in discussione alla Camera dei Deputati, una norma che consente, a determinate condizioni, la possibilità di effettuare la combustione controllata dei residui vegetali di origine agricola. Fra l’altro, si segnala che alcu- ne Regioni (Veneto e Friuli Venezia Giulia), con proprie recenti leggi regionali, sulla falsa riga di quanto sopra indicato, hanno previsto la possibilità di effettuare la combustione controllata sul luogo di produzione di materiale vegetale residuale naturale derivante da attività agricole o da attività di manutenzione di orti o giardini. Su tale aspetto, Confagricoltura Lombardia si sta apprestando a chiedere alla Regione di adottare un analogo provvedimento. Pertanto, in un contesto normativo di riferimento in evoluzione, che dovrebbe portare in un prossimo futuro ad una depenalizzazione del reato di combustione di residui agricoli, si ritiene comunque opportuno evitare ogni bruciatura all’aperto di materiale vegetale. Ciò in attesa che la norma proposta da Confagricoltura diventi operativa. NUOVA PAC, ECCO LA PRIMA PROPOSTA DEL MINISTERO PER I PREMI ACCOPPIATI. I capo per i vitelli allevati per almeno 7 mesi; +50 euro/capo per i nati in Italia). n questi giorni, il Mipaaf sta definendo le prime ipotesi per l’utilizzo delle risorse dei pagamenti diretti assegnati all’Italia con la riforma della PAC “verso il 2020”, che potranno essere utilizzati dal 2015 in poi per la concessione di pagamenti accoppiati a particolari settori in difficoltà e di importanza socio-economica-ambientale. Appare ormai chiaro che il Ministero sia intenzionato ad applicare nella misura massima del 15% del budget nazionale lo stanziamento per i premi accoppiati. Il Ministero ha però allo stato attuale diffuso solo una tabella di ripartizione delle risorse che individua i comparti che beneficerebbero delle misure e che assegna i relativi importi. La descrizione delle misure è stata illustrata solo verbalmente alle organizzazioni professionali e agli assessori regionali. Anche per tale motivo, i dettagli delle misure sono solo indicativi e i premi indicati di seguito ancora molto ipotetici. In ogni caso si ritiene opportuno illustrare di seguito le misure ipotizzate dal Mipaaf, distinte per comparto e con accanto un’ipotesi di importo unitario che potrebbe essere concesso per ettaro e per capo. Seminativi (oleoproteaginose, proteolaginose e riso): - 64,3 milioni di euro per la soia se inserita in ordinamento colturale aziendale per non più del 40% della SAU nelle sole regioni del Nord (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna), con un importo per ettaro stimato pari a 155 euro/ettaro; - 123 milioni di euro circa (45 alle regioni centrali e 78 alle regioni meridionali) per incentivare le semine di oleoproteaginose (al Centro) e proteolaginose (al Sud). - 40 milioni di euro circa per il riso concedendo un pagamento che dovrebbe aggirarsi intorno ai 170 euro/ettaro, vincolato all’adesione alla misura prevista dalle regioni interessate dalla coltivazione nei rispettivi Piani di Sviluppo Rurale che dovrebbe essere prevista dalle Regioni vocate. Bovini da carne e da latte: - 88,8 milioni per i vitelli ottenuti da vacche di razza da latte inseminate strumentalmente con seme sessato (da carne ma anche da latte), concedendo un premio a vitello di 55 euro/capo; - 16,5 milioni di maggiorazione per il premio di cui sopra per i vitelli in montagna (consentirebbe di aggiungere ulteriori 55 euro/vitello); - 68,8 milioni di euro per la linea vacca vitello (vacche di età superiore a 24 mesi); - 70,9 milioni di euro per i capi da carne destinati alla macellazione (ipotesi premi unitari: 50 euro/ Olio: - Pagamento ad ettaro solo nelle regioni dove la superficie ad oliveto è pari almeno del 25% della Sau complessiva (dovrebbe trattarsi unicamente solo di Liguria, Puglia e Calabria) prevedendo un plafond di 98,6 milioni di euro di cui: o 87,3 milioni per concedere un pagamento di base ipotizzabile in circa 130 euro/ettaro; o 11,3 milioni per concedere un pagamento aggiuntivo di 60 euro/ettaro per gli oliveti in zone declivi. ATTUALITÀ Il Mipaaf sta definendo le prime ipotesi per l’utilizzo delle risorse dei pagamenti diretti assegnati all’Italia con la riforma della PAC “verso il 2020”. Secondo le intenzioni del Ministero, rimarrebbero esclusi i seguenti settori: ortofrutta, compresi pomodoro da industria, frutta ed agrumi trasformati, così come anche frutta in guscio ed ovicaprini. Tra i seminativi si segnala l’esclusione della barbabietola da zucchero e grano duro, al quale si ipotizza di dedicare misure dei piani di sviluppo rurale legate ai progetti integrati di filiera. L’ortofrutta sarebbe esclusa in quanto si presuppone che il comparto usufruisca già delle risorse dell’Ocm di settore (es. programmi operativi delle OP). Sottolineando nuovamente che gli importi unitari indicati sono da ritenersi solo puramente orientativi, è necessario comunque specificare che la proposta ministeriale appare ancora poco dettagliata e purtroppo, per una corretta valutazione, occorrerebbero maggiori elementi. In ogni caso, Confagricoltura ha già fatto rilevare gli aspetti fortemente negativi relativi all’esclusione netta di molti comparti strategici ed aree produttive, come anche la poco chiarezza che caratterizzerebbe il comparto del latte bovino. Torneremo sull’argomento, non appena il Mipaaf organizzerà un nuovo incontro con maggiori dettagli applicativi. UE, BENE LE PRIME STIME SULLA PRODUZIONE CEREALICOLA E OLEAGINOSA. C ereali. Le colture sono in buono stato, grazie a un inverno mite e alle buone condizioni di semina di cereali vernini. Malgrado delle incertezze circa la coltivazione di mais, le superfici dovrebbero rimanere complessivamente stabili, mentre la produzione di cereali di tutta l’UE dovrebbe aumentare dell’1,5% rispetto all’anno scorso. Le superfici investite a frumento dovrebbero registrare un leggero aumento. Anche nel Regno Unito la situazione è positiva nonostante le recenti forti inondazioni. Tuttavia, in alcuni Paesi, come la Spagna, è ancora troppo presto per fare un bilancio e anche per il resto dell’UE i dati sono forniti con una certa cautela. Desta qualche preoccupazione la diminuzione delle semine di frumento duro malgrado le buone condizioni climatiche registrate in queste regioni. Dal canto loro, gli Stati baltici devono fare i conti con un elevatissimo tasso di perdite (circa l’80%) determinate dai rigori dell’inverno e per questo stanno cercando varietà di sementi primaverili disponibili. Al fine di garantire in futuro la disponibilità di sementi, CopaCogeca ha chiesto la predisposizione di un bilancio delle sementi di cereali, oleaginose e proteolaginose. Semi oleosi. Le stime relative ai semi oleosi nell’UE per la campagna di commercializzazione 2014/2015 indicano buone prospetti- Le superfici dovrebbero rimanere complessivamente stabili. ve di mercato e buone condizioni delle semine invernali. Anche se la stagione di crescita è ancora agli inizi, le colture sembrano essere in ottime condizioni e si prevede un buon raccolto. In particolare, si prevede che la produzione di colza rimanga ad un livello elevato: circa 21 milioni di tonnellate con un aumento delle superfici dell’1,7% rispetto allo scorso anno. I produttori europei dovrebbero quindi fornire un buon raccolto, riducendo così l’impatto di eventuali riduzioni produttive in altri continenti. Rispetto allo scorso anno, nell’UE si prevede un aumento del 2,2% della superficie totale di semi oleosi. Lo strumento di monitoraggio per le colture proteiche e vegetali che Copa - Cogeca sta attuando si sta dunque rivelando di grande utilità, visto che consente di avere una visione sempre più chiara sul comparto, sulla dipendenza dell’UE dalle importazioni e di capire meglio il mercato. Questo strumento può anche essere utilizzato per valutare l’impatto diretto o indiretto delle politiche europee - come la politica sui biocarburanti - sulla produzione agricola dell’UE. Le prime stime di produzione possono essere scaricate da: www.copa-cogeca.be/Crops.aspx 3 ENERGIE RINNOVABILI IL CONTO TERMICO, NUOVA OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE AGRICOLE MANTOVANE. I l GSE (Gestore dei Servizi Energetici) sta preparando le procedure per la richiesta degli incentivi definiti dal DM 28/12/2012 rivolti a coloro che intendono investire nel risparmio energetico e nella produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Per i privati gli interventi incentivabili si riferiscono al miglioramento energetico degli edifici (coibentazione delle pareti e delle coperture, sostituzione dei serramenti e installazione di schermature solari) e alla sostituzione di impianti di riscaldamento con impianti a fonti rinnovabili (pompe di calore, caldaie, stufe e camini a biomassa, impianti solari termici, ecc.). Il decreto introduce anche incentivi specifici per la diagnosi energetica e la certificazione energetica, se abbinate,a certe condizioni, agli interventi sopra citati. Le aziende agricole, oltre alle possibilità suddette, possono attingere ai contributi anche per i nuovi impianti a biomassa (non di sostituzione) e per il riscaldamento, oltre che dei locali, anche delle serre. In particolare, le tipologie per cui è possibile richiedere il contributo sono: - la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica (intervento 2A); - la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento (per le sole aziende agricole anche senza sostituzione) delle serre e dei fabbricati rurali esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentato da biomassa (caldaie a biomassa, stufe e termocamini a pellet o a legna (intervento 2B); - l’installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling (intervento 2C); - la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore (intervento 2D). Le aziende agricole possono attingere ai contributi anche per i nuovi impianti e per il riscaldamento delle serre. L’incentivo è un contributo alle spese sostenute e sarà erogato in rate annuali per una durata variabile tra 2 e 5 anni in funzione degli interventi realizzati. Il suo valore è in funzione di alcuni parametri. Ecco alcuni esempi: Tipologia Potenza Contributo Annuo (Euro) N° anni Contributo totale (Euro) 10 kW (8.600 kcal/h) 695 2 1.390 50 kW (43.000 kcal/h) 1.138 5 5.688 30 kW (25.800 kcal/h) 2.295 2 4.590 300 kW (258.000 kcal/h) 10.200 5 51.000 Termocamino o stufa a legna o a pellet 20 kW (17.200 kcal/h) 682 2 1.364 Collettori solari piani 40 mq (circa 20 kW) 6.800 2 13.600 Collettori solari piani 80 mq (circa 40 kW 4.400 5 22.000 Pompa di calore elettrica aria/aria Caldaia a biomassa La durata degli incentivi dipenderà dalla richiesta, perché il DM 28/12/2012 ha previsto che questi cesseranno 60 giorni dopo il raggiungimento del budget stabilito in 700 milioni di euro. La richiesta dell’incentivo viene presentata al GSE a seguito della conclusione dei lavori. E’ quindi molto importante, al momento dell’acquisto, verificare lo stato di avanzamento del bando e la disponibilità residua del fondo. Gli uffici di Confagricoltura Mantova sono disponibili per maggiori informazioni e, per quanto riguarda il conto termico, sono in grado di dare la necessaria consulenza nella richiesta dell’incentivo (Andrea Zampolli – 0376/330733 – [email protected]. Gli interessati sono pregati di contattare prima di effettuare l’investimento al fine di verificare che le caratteristiche siano in linea con i parametri minimi richiesti dal conto termico. GSE E PRODOTTI BIOLOGICI NEGLI IMPIANTI A BIOGAS, CONFAGRICOLTURA SCRIVE AL MINISTERO DELL’AMBIENTE. S i segnala un grave problema che sta interessando diverse aziende agricole che hanno realizzato impianti a biogas a seguito dell’ammissione alla graduatoria del GSE relativa al Registro FER - Bando 2013 (propedeutica all’accesso sulla produzione elettrica del DM 6 luglio 2012) ed alle quali il GSE ha inviato delle lettere di preavviso di rigetto della domanda d’incentivo contestando la veridicità di alcune dichiarazioni. Si tratta, in particolare, di aziende con impianti a biogas di potenza superiore ai 100 kW, alimentati con sottoprodotti e prodotti, con una percentuale di quest’ultimi non superiore al 30%. Tali aziende, in sede di iscrizione al registro telematico, relativamente alla tipologia di 4 biomassa utilizzata per la produzione di biogas hanno dichiarato la “tipologia sottoprodotti” (la normativa vigente riconosce agli impianti il cui titolo autorizzativo prevede l’uso di prodotti biologici nella misura massima del 30% e di sottoprodotti, il medesimo incentivo degli impianti alimentati integralmente con sottoprodotti). Il GSE contesta tale dichiarazione ritenendo che dovesse essere comunque indicata la tipologia “prodotti biologici” e che pertanto le aziende abbiano beneficiato indebitamente di una priorità per l’accesso in graduatoria. In relazione a ciò, al fine di sostenere la correttezza di dette dichiarazioni, sono stati fatti da Confagricoltura diversi tentativi di confronto, sul piano tecnico, con il GSE che non hanno però dato i risultati auspicati. Si è ritenuto pertanto necessario procedere con delle richieste scritte indirizzate al presidente del GSE, Nando Pasquali, al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti ed al vice ministro dello Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti. In relazione a quanto detto e vista la prossima apertura del nuovo registro relativo al contingente 2015 (28 aprile 2014), si raccomanda di prestare la massima attenzione alle Procedure Applicative del DM 6/7/2012, redatte dal GSE, come indicato nella nostra circolare n.14656 del 10 aprile scorso. Per maggiori informazioni, è possibile contattare l’ufficio tecnico di Confagricoltura Mantova, telefono 0376/330733. Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm MULTE LATTE, LA REGIONE INVITA A PAGARE LA DECIMA RATA. TECNICO-ECONOMICO MISURA 214, LA DOMANDA SI PRESENTA ENTRO IL 15 MAGGIO. L I n questi giorni, la Regione Lombardia ha fornito un Il mancato elenco di produttori di latpagamento te per cui AGEA non ha ancora riscontrato l’avvenuto paga- della rata determina mento della decima rata della l’esclusione rateizzazione dei debiti latte ai dall’anticipo sensi della Legge n. 119/03 in scadenza lo scorso 31 dicembre. regionale della PAC Gli stessi uffici regionali ci hanno previsto per il mese inoltre comunicato che il mancato pagamento della rata deter- di luglio. mina l’esclusione dall’anticipo regionale della PAC previsto per il mese di luglio, sempre che il versamento non venga effettuato entro e non oltre la data del 31 maggio prossimo. Inoltre, come già avvenuto negli anni precedenti, nel momento in cui AGEA darà comunicazione formale alle amministrazioni regionali dell’elenco dei produttori inadempienti, Regione Lombardia procederà ad inviare le relative intimazioni di versamento comprensive degli interessi maturati dal 1° gennaio alla data dell’intimazione stessa. VENDITE DIRETTE DEL LATTE, LA DICHIARAZIONE ANNUALE SCADE IL 14 MAGGIO. S i ricorda che le aziende che vendono direttamente latte bovino al consumatore o effettuano la trasformazione del latte bovino, quindi in possesso di quote latte vendita diretta, devono presentare entro il 14 maggio 2014 la dichiarazione vendite dirette 2013/2014. A tal fine, la Regione Lombardia evidenzia quanto segue: - è possibile effettuare l’invio cartaceo della dichiarazione vendite dirette utilizzando una fotocopia del modello appositamente predisposto, evitando quindi di recarsi in provincia per generare i modelli con specifico codice a barre. La dichiarazione va inviata ad AGEA e alla competente Provincia. - Gli uffici regionali/provinciali non svolgeranno attività di inserimento telematico delle dichiarazioni vendite dirette 2013/2014 ma, previo appuntamento e secondo modalità da concordare con ciascuna singola amministrazione, potranno rendere disponibile una postazione web per i singoli produttori. - In alternativa al modello cartaceo, l’invio può essere effettuato sia tramite il CAA, che direttamente dalla singola azienda, previa registrazione nel sistema informatico di Agea, denominato SIAN. - La dichiarazione dovrà essere presentata anche da parte dei soggetti che, pur essendo titolari di quota nella campagna 2013/2014, non hanno realizzato alcuna produzione/commercializzazione. - Il mancato invio della dichiarazione comporta sanzioni amministrative. Per approfondimenti, è possibile rivolgersi all’ufficio tecnico di Confagricoltura Mantova. a Regione Lombardia ha aperto la possibilità di presentare le domande di conferma impegni per l’anno 2014, per la Misura 214 del Programma di sviluppo rurale 2007-2013. E’ bene precisare che per i produttori che hanno aderito all’Azione A “Avvicendamento”, Azione B “Agricoltura integrata”, Azione C “Prati stabili”, Azione E “Agricoltura biologica” negli anni 2008 e 2009, che quindi hanno già rispettato gli impegni rispettivamente per 6 e 5 anni, gli impegni stessi sono decaduti e non potranno presentare domanda di contributo nel corso del 2014. Anche per i beneficiari che aveva- I produttori che hanno già rispettato gli impegni rispettivamente per 6 e 5 anni non potranno presentare domanda di contributo nel corso del 2014. no aderito nel 2008 o 2009 all’Azione B, sottoazione ortofrutta e poi hanno aderito nel 2011 all’Azione B, sottoazione mais o riso, l’azione B è terminata per entrambe le sottoazioni, in quanto si considera l’Azione B, fini della determinazione della fine impegni, nella sua enterezza. Di fatto, nel 2014 dovranno presentare domanda di aiuto le imprese agricole ricadenti nelle seguenti casistiche. Azione A “Avvicendamento” (adesione minima 5 anni) per le adesioni avvenute dal 2010. Azione B “Ortofrutta oppure mais o riso” (adesione minima 5 anni) per le adesioni avvenute dal 2010, anche se l’Azione A è decaduta. Azione C “Prati stabili” (adesione minima 5 anni) per le adesioni avvenute dal 2010. Azione E “Agricoltura biologica” (adesione minima 5 anni) per le adesioni avvenute dal 2010. Azione F “Siepi e filari” (adesione minima 10 anni), per la quale tut- te le domande hanno ancora gli impegni in corso. Azione I “Conservazione della biodiversità nelle risaie” (adesione minima 5 anni), che essendo inziata nel 2010 è tutt’ora in corso per tutti i beneficiari. La Regione ha specificato che non è possibile chiedere un aumento di premio rispetto al premio determinato nel 2013. Azione M “Agricoltura Blu” (adesione minima 5 anni). Iniziata nel 2011, gli impegni sono tutt’ora in corso. Si precisa, infine, che particolare attenzione dovrà essere posta al rispetto dell’impegno relativo alla certificazione funzionale delle macchine operatrici, previsto dall’azione B “Produzioni agricole integrate”, in considerazione del fatto che tale certificazione va ripetuta ogni 5 anni. Inoltre, si ricorda che i terreni oggetto di domanda di aiuto nel 2014 devono essere disponibili dal 1° gennaio al 31 dicembre 2014. 5 VITA SINDACALE SALASSO SUI POZZI, LE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE SCRIVONO ALLA PROVINCIA. L a Provincia di Mantova sta inviando centinaia di comunicazioni ai possessori di pozzi (irrigui o zootecnici), relative alle richieste di rinnovo – concessione degli stessi. In particolare, via Principe Amedeo sta informando gli utenti circa il pagamento di un contributo idrografico di 150 euro da destinare alla Regione e una cauzione di 250 da versare proprio alla Provincia. Nel caso in cui i pozzi attingano da profondità riconosciute come risorse idriche qualificate, il canone annuo è triplicato, salendo a quota 399 euro. A tanto ammonta anche la cauzione. Confagricoltura, insieme alle altre principali organizzazioni agricole, Coldiretti e Cia, ha scritto all’assessore provinciale all’Ambiente, Alberto Grandi, per sollecitare l’immediata revisione di procedure trop- Confagricoltura sollecita l’immediata revisione di procedure troppo penalizzanti per gli imprenditori agricoli. po penalizzanti per gli imprenditori agricoli. Queste le richieste avanzate alla Provincia dalle organizzazioni di categoria: nel caso in cui un utente possegga più pozzi, considerarli come unica utenza; eliminare il meccanismo della triplicazione per le acque qualificate, visto che per agricoltori sono una necessità; rivedere l’entità della cauzione, portandola a metà dell’importo annuale del canone, come previsto dalla norma nazionale di riferimento. CREDITO DI FUNZIONAMENTO PER LE IMPRESE AGRICOLE LOMBARDE. L a Regione Lombardia ha aperto un nuovo bando del Credito di funzionamento, ovvero il fondo regionale specifico per il finanziamento alle imprese agricole, mediante l’abbattimento dei tassi d’interesse, che si prefigge di fornire la liquidità necessaria alle imprese per il loro funzionamento. Possono accedere all’agevolazione le imprese agricole con sede in Lombardia che accendono presso un istituto bancario un finanziamento dell’importo compreso fra 20mila e 100mila euro della durata massima di 60 mesi. La Regione interviene con un contributo pari al 2% degli interessi, liquidabili in un’unica soluzione, in via anticipata. L’aiuto, che rientra nel regime del “de minimis”, verrà erogato fino ad esaurimento delle risorse e verrà concesso in via prioritaria alle aziende agricole mantova- L’aiuto verrà concesso in via prioritaria alle aziende agricole mantovane ricadenti nei comuni colpiti dal sisma del 2012. PSR, LE SCADENZE PER I PROSSIMI MESI. P SR mis. 221 “Imboschimento dei terreni agricoli”. Domanda annuale. I beneficiari titolari di impegni con Misura 221 tipologie A e B debbono entro il 15 maggio 2014 presentare domanda alla provincia competente per confermare gli impegni assunti e per ottenere la liquidazione di premi mancato reddito e manutenzione. PSR Misura 214 “Impegni agroambientali”. Domanda annuale. I beneficiari titolari di impegni in atto con la Misura 214 debbono presentare domanda entro il 15 maggio 2014 alla provincia competente per confermare gli impegni assunti e per ottenere la liquidazione del premio annuale. 6 PSR Misura 112 “Insediamento giovani agricoltori”. E’ attivo il bando della Regione Lombardia, nell’ambito del PSR 2006-2013, per richiedere l’aiuto per l’insediamento di giovani agricoltori. Le domande di premio potranno essere presentate fino al 30 settembre 2014, tenendo presente che il giovane dovrà essersi insediato dopo maggio 2013 per avere i requisiti di ammissibilità. Il premio sarà erogato in conto capitale come premio unico da 10mila euro. PSR Misura 121 “Ammodernamento delle aziende agricole”. La Regione Lombardia ha pubblicato un nuovo bando del PSR 2006-2013, Misura 121, “Ammodernamento delle aziende agricole”, utilizzando l’impianto normativo della passata programmazione, attingendo però 25milioni di euro di fondi dal prossimo PSR 2014-2020. Il bando finanzia gli investimenti strutturali in azienda ed è simile ai precedenti. L’attivazione del bando sarà molto breve, con chiusura dello stesso e quindi del periodo di presentazione delle domande entro il 31 maggio 2014. ne ricadenti nei comuni colpiti dal sisma del 2012. Per presentare la domanda di finanziamento presso gli istituti di credito convenzionati con la Regione Lombardia. MANTOVA Listino n. 16 Giovedì 17 aprile 2014 FRUMENTO TENERO: Panificabile Superiore (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 80/hl; u. max. 14%; prot. 13% min.; w min. 250) - (p.s. non inferiore a Kg. 81/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 13% min.) alla ton. € 230,00 – 234,00 Superfino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 12% min.) - (p.s. non inferiore a Kg. 80/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 12% min.) alla ton. € 205,00 – 209,00 Fino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 11% min.) - (p.s. non inferiore a Kg. 80/ hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 11% min.) alla ton. € 209,00 – 213,00 Buono mercantile (p.s. non inf. a Kg. 76/hl; c.e. 1% max.; u. max. 14%) - (p.s. non inferiore a Kg. 78/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%) alla ton. € 204,00 – 208,00 Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 74/hl; c.e. 3% max.; u. max. 14%) - Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 75/hl; c.e. 3% max.; umidità max. 14%) alla ton. € non quotato Mercantile (p.s. inf. a Kg. 73/hl; u. max. 14%) non quotato Tendenza: stazionario FRUMENTO DURO NAZIONALE (Produzione Nord) (Mercato di Bologna 10 aprile 2014 €/ton.) Fino (ps 79/80, ce 1+1%,b.30/35%,v.10%,P.12,5%) 285,00 – 290,00 Buono mercantile (ps 76/77, ce 1,5 + 1,5%, b. 50/60%, v.12%) 263,00 – 267,00 Mercantile (ps 74/75, ce 2+2%, v. 12%) non quotato Tendenza: invariato PAGLIA di frumento pressata da mietitrebbia in campo (rotoballe) alla ton. € non quotato da mietitrebbia in cascina (rotoballe) alla ton. € 85,00 – 90,00 Tendenza: pressochè stazionario FORAGGIO SECCO Maggengo di 1° taglio 2013 – in campo alla ton. € non quotato Maggengo di 1° taglio 2013 – in cascina alla ton. € non quotato Fieno di 2° taglio 2013 – in campo alla ton. € non quotato Fieno di 2° taglio 2013 – in cascina alla ton. € non quotato Fieno di 3° taglio2013 – in campo alla ton. € non quotato Fieno di 3° taglio2013 – in cascina alla ton. € non quotato Fieno di 4° taglio 2013 in campo alla ton. € non quotato Fieno di 4° taglio 2013 in cascina alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 1° taglio 2013– in campo alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 1° taglio 2013– in cascina alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013– in campo alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013– in cascina alla ton. € non quotato Tendenza: non quotato IL MERCATO DELLA SETTIMANA COLZA: (Mercato di Parigi, previsione di offerta €/ ton.) 424,00 http://commodities.euronext.if5.com/Commodities.aspx GRANOTURCO: Granoturco nazionale, a f. farinosa, ibridi e similari (u. max. 14%) alla ton. € 190.00 – 193,00 Granoturco naz.le, a f. farinosa, ibridi e similari, da fuori provincia, f. arrivo (u. max. 14%) alla ton. € 196,00 – 199,00 Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) – comunitario alla ton. € 202,00 – 205,00 Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) – non comunitario alla ton. € 207,00 – 210,00 Granella verde, umidità al 25% uso foraggero non quotato trinciati di mais 1° raccolto non quotato Tendenza: calmo per il nazionale - buono per l’estero SEMI OLEOSI: Semi di soia nazionali (umidità 14% - impurità 2% max) alla ton. € 465,00 – 470,00 Semi di soia esteri (franco arrivo) Semi di soia esteri geneticamente modificati (franco arrivo) non quotato Tendenza: pressochè stazionario CEREALI MINORI Orzo nostrano in natura: p.s. min. 55 sino a 60 (umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 60 sino a 63 (umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 63 sino a 65 (umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 65 sino a 70 (umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato Orzo estero p.s. 63/64 (franco destino del compratore) alla ton. € 214,00 – 217,00 Orzo estero p.s. oltre 66 (franco destino del compratore) alla ton. € 219,00 – 222,00 Tendenza: stazionario RISONE (prezzo al netto dei diritti spettanti all’E.N.R.): Vialone nano (resa 50 - 56) alla ton. € 900,00 – 950,00 Arborio (resa 52 – 57) alla ton. € 710,00 – 730,00 Tendenza: calmo per il Carnaroli RISO: Vialone nano alla ton. € 1.980,00 – 2.060,00 Arborio alla ton. € 1.530,00 – 1.580,00 Tendenza: calmo per il Carnaroli FORMAGGIO GRANA PADANO Stagionatura di 10 mesi (per merce venduta con pesatura e ritiro a 10 dieci) mesi dalla produzione al kg € 6,900 – 7,150 Stagionatura da 14 a 16 mesi al kg € 7,750 – 8,000 Stagionatura di 20 mesi e oltre al kg € 8,250 – 8,500 GRANA (con bollo provvisorio di origine del Grana Padano – Stagionatura tra i 60 e i 90 giorni fuori sale al Kg € 5,550 – 5,800 Tendenza: calmo FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANO Stagionatura di 12 mesi (per merce venduta con pesatura e ritiro a 12 dodici) mesi dalla produzione al kg € 8,600 – 8,850 Stagionatura fino a 18 mesi al kg € 9,400 – 9,650 Stagionatura fino a 24 mesi e oltre al kg € 10,050 – 10,250 Tendenza: calmo Vitelli maschi incroci con tori pie blue belga: da 46 a 55 kg. al kg. € 3,800 – 4,300 da 56 a 70 kg. al kg. € 4,200 – 4,700 Tendenza: buono Vitelli femmine incroci con tori pie blue belga (a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,70 in meno al Kg dei maschi) BURRO: Zangolato di creme fresche per la burrificazione al kg. € 2,200 Burro mantovano pastorizzato al kg. € 2,400 Burro mantovano fresco classificazione CEE, al Kg. € 3,300 Tendenza: calmo VACCHE da macello (a peso morto): Razze da carne oltre 340 kg. € 2,420 – 2,520 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 300 a 350 kg. € 2,240 – 2,340 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 351 kg. e oltre € 2,370 – 2,470 Pezzate nere o altre razze (P3) da 270 a 300 kg. € 2,030 – 2,130 Pezzate nere o altre razze (P3) da 301 e oltre € 2,210 – 2,310 Pezzate nere o altre razze (P2) da 240 a 270 kg € 1,900 – 2,000 Pezzate nere o altre razze (P2) da 271 e oltre € 1,950 – 2,050 Pezzate nere o altre razze (P1) fino a 210 kg. € 1,400 – 1,550 Pezzate nere o altre razze (P1) da 211 a 240 kg. € 1,540 – 1,640 Pezzate nere o altre razze (P1) da 241 kg e oltre € 1,640 – 1,740 Tendenza: pressochè stazionario con prezzi invariati SUINI (a peso vivo) da allevamento del peso : di 7 Kg al capo € 48,200 di 15 kg. al kg. € 4,390 di 25 kg. al kg. € 3,300 di 30 kg. al kg. € 2,960 di 40 kg. al kg. € 2,440 di 50 kg. al kg. € 2,080 di 65 kg. al kg. € 1,760 di 80 kg. al kg. € 1,550 di 100 kg. al kg. € 1,500 Tendenza: calmo per i lattonzoli - buono per i magroni SUINI da macello: oltre 130 a 145 kg. al kg. € non quotato oltre 145 a 160 kg. al kg. € non quotato oltre 160 a 180 kg. al kg. € non quotato oltre 180 kg. al kg. € non quotato Tendenza: non quotato VACCHE da macello (a peso vivo): vacche 1°qualità (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. € 0,960 – 1,060 vacche 2° qualità (P2 - P3) al kg. € 0,730 – 0,830 vacche 3° qualità (P1) al kg. € 0,500 – 0,600 Tendenza: pressochè stazionario con prezzi invariati VITELLONI da macello (a peso vivo): Vitelloni incroci naz. con tori Pie Blue belga al kg. € 2,090 – 2,210 Vitelloni incroci naz. con tori da carne (limousine, charolaise e piemontese) al kg. € 1,920 – 2,020 Vitelloni limousine al kg. € 2,680 – 2,830 Vitelloni charolaise al kg. € 2,470 – 2,560 Tendenza: calmo Vitelli maschi pezzati neri: da 40 a 45 kg. al kg. € 0,800 – 1,100 da 46 a 55 kg. al kg. € 2,000 – 2,200 da 56 a 70 kg. al kg. € 2,000 – 2,200 Tendenza: buono Vitelli femmine pezzate nere (a parità di peso e categoria le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg. dei maschi) Vitelli maschi incroci con tori limousine, charolaise e piemontese: da 46 a 55 kg. al kg. € 2,600 – 2,800 da 56 a 70 kg. al kg. € 2,600 – 2,800 Tendenza: buono Vitelli femmine incroci con tori da carne (a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg dei maschi) VITELLONI da macello (a peso morto): Limousine da 350 a 380 kg. al kg. € 4,500 – 4,650 da 381 a 400 kg. al kg. € 4,410 – 4,510 da 401 kg. e oltre al kg. € 4,280 – 4,380 Charolaise o incr. francesi da 380 a 420 kg. al kg. € 4,170 – 4,250 da 421 a 450 kg. al kg. € 4,180 – 4,230 da 451 kg. e oltre al kg. € 4,100 – 4,180 Tendenza: calmo SCOTTONE da macello (a peso morto): Limousine da 230 a 270 kg. al kg. € 4,900 – 5,000 da 271 a 300 kg. al kg. € 4,790 – 4,890 da 301 kg. e oltre al kg. € 4,740 – 4,800 Charolaise o incr. francesi da 260 a 300 kg. al kg. € 4,500 – 4,600 da 301 a 340 kg. al kg. € 4,460 – 4,560 da 341 kg. e oltre al kg. € 4,440 – 4,540 Tendenza: leggermente calmo Uova Naz. fresche guscio colorato natura (€/Kg) Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 14/04/2014 Uova nat. S - meno di 53 gr.(Reg. Cee 1511/96) al Kg € 0,8400 - 0,8800 Uova nat. M - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 0,9900 - 1,0300 Uova nat. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 0,9900 - 1,0300 Uova Nazionali Fresche Colorate e Selezionate (€/100pz) Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 14/04/2014 Uova sel. S. - meno di 53 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 10,6500 - 10,8500 Uova sel. M. - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 12,6500 - 12,8500 Uova sel. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 13,2500 - 13,4500 Uova sel. Xl - da 73 gr. e più (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 15,0500 - 15,2500 GASOLIO AGRICOLO Prezzi al consumo Iva esclusa consegne a destino del 31 marzo 2014 - Fino a litri 1.000 €/Lt 1,022 - da litri 1.001 a 2.000 €/Lt. 1,016 - da litri 2.001 a 5.000 €/Lt. 0,997 - da litri 5.001 a 10.000 €/Lt. 0,984 - oltre litri 10.000 €/Lt. 0,978 Prezzi medi informativi rilevati in provincia di Mantova ANNUNCI ECONOMICI VENDO TERRENI AGRICOLI Vendo terreni agricoli della superficie di 18 biolche mantovane circa in comune di Curtatone, libere, a seminativo irriguo. Per informazioni telefonare al n. 335-5433652. VENDO CORTE AGRICOLA Vendo corte agricola perfettamente ristrutturata, suscettibile di attivazione di agriturismo, alle porte di Mantova. Possibilità di acquisto anche di 6 biolche mantovane. Per informazioni telefonare al n. 333-7144850. UNIPEG SOC. COOP. AGRICOLA Sede Legale - Reggio Emilia Via Due Canali 13 Tel 0522 2371 Sede Operativa - Pegognaga (Mn) Strada Chiaviche 36 Tel 0376 5541 Fax 0376 554200 www.unipeg.it ANDAMENTO - PREZZI DEI BOVINI - PESO MORTO Direttore Responsabile: Daniele Sfulcini Design: fachiro.com Stampa: Publi Paolini Autorizzazione Tribunale MN - n. 14 del 6-6-1949 Iscrizione ROC N. 7843 - del 29 agosto 2001 7 CONFAGRICOLTURA MANTOVA 8