Ragazzi, che festa! - Il Giornale dell`Altopiano

Transcript

Ragazzi, che festa! - Il Giornale dell`Altopiano
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
8 Comuni
l’Altopiano
La voce degli
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
N. 270 - ANNO XI - EURO 1,50
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
SABATO 14 GIUGNO 2008
Quinto scudetto per i Vipers e la promozione per l’Asiago Calcio
Il valore di
una vittoria
Ragazzi, che festa!
ASIAGO
Renga, Grignani,
Ponce-di Tonno e Casadei:
ecco i big dell’estate
Raduni
RIFIUTI
Le regole della
differenziata:
non tutta la
plastica è
uguale
pag. 4-5
GALLIO
Da qui a fine
mandato,
tutte le opere
della giunta
Stella
pag. 9
Cassa Rurale
In 600 per
festeggiare
la famiglia
Bortoli
Bilancio
positivo
Che successo
investire sui
giovani!
pag. 7
pag. 2
Concorsi
pag. 6 - 9 - 10
“Storia d’impresa”: la ricerca
sul Caseificio Pennar
vale il primo premio
L’Asiago dei cinque scudetti e
delle tante coppe d’inline e
l’Asiago della promozione in seconda categoria del calcio (una
conquista che vale quanto uno
scudetto!) Lo sport, in un avvincente finale di stagione, ha saputo regalare ancora una volta
grandi emozioni alla nostra città.
Dobbiamo andare fieri di questi
asiaghesi, di Fabio Forte con i
suoi Vipers, di Santino Rossi con
i suoi calciatori. Nei nomi dei presidenti delle due società più belle del mondo si riconoscono e si
riuniscono tutti quelli che al loro
fianco, con caparbietà, impegno
ed entusiasmo hanno lavorato
per raggiungere questi bellissimi
traguardi, ognuno con la sua piccola, ma preziosa parte. L’X factor,
sulla pista d’inline come sul campo erboso, è l’essere gruppo.
Non c’è niente di più bello che
condividere un sogno e realizzarlo insieme. Soffrire insieme, gioire insieme e festeggiare, fino all’alba e anche oltre. Che soddi-
Treschè
Conca
Nasce
l’associazione
in ricordo
di Giulia
pag. 10
sfazione godersi la festa, specie
se ottenuta stringendo i denti,
coscienti che l’importante è quel
che resta dentro dopo aver riposto pattini e scarpe da calcio,
dopo che la doccia ha lavato via
il sudore e la stanchezza, quando le urla, i cori, le trombe dei tifosi restano echi nelle orecchie,
quando i clacson han smesso di
suonare e le bandiere riposano
dopo aver sventolato per ore,
quando la sbornia della vittoria è
passata. Lo speciale legame
d’amicizia che nasce e si rafforza
ad ogni nuova conquista diventa nuova base per riunirsi, per ripartire, per ricominciare a sognare e a crederci, per dare il meglio
di sé e per trascinare nell’avventura una sempre più grande ala di
tifosi che ti spinge a volare. E’ il
valore più bello dello sport, tanto
più grande quanto più piccola è la
società a cui appartieni. E’ la forza
delle piccole grandi società di
paesino come i Vipers, come
l’Asiago Calcio. Stefania Longhini
8
Sabato 14 giugno 2008
l’Altopiano
2
Oltre 110 anni di presenza nel territorio
Cassa Rurale ed Artigiana di Roana
la banca che pensa ai giovani
Presentato nell’ultima assemblea un bilancio molto positivo. Successo per i nuovi
prodotti offerti, come Conto Rock riservato alla fascia d’età 18 – 31 anni
“Ridateci i bordelli” Ma lo
Stato non è un magnaccia!
Provocatoria (ma neanche tanto) proposta della Santanchè tesa a riaprire i
bordelli in Italia. Dopo la possibilità di veder insediato sull’Altopiano un
Casinò potremo a breve avere anche un Casino legale?
C’era una volta il radicale
Daniela Santanchè
Marco Pannella, paladino di
certe proposte talmente contro la morale che per vederle
realizzate si doveva ricorrere
ai referendum popolari, agli
scioperi della fame, alle candidature di Cicciolina Ilona
Staller e l’assunzione di
spinelli in piazza. Marco è ormai vecchio per certe battaglie portate avanti a suon di
diete debilitanti e astinenze
alimentari, oggi il testimone
pare averlo ripreso la signora
Daniela Santanché. È sua l’ultima trovata di raccogliere firme per il referendum
abrogativo della Legge
Merlin. Ai più giovani si ricorda che la normativa nel
1958 abolì le “case chiuse”,
ossia i bordelli legali, dando il
via ad un lavoro sommerso:
la prostituta ambulante.
Globalizzando il termine possiamo la prostituzione conta un esercito
dire che nacque il “sex on the di 30 mila addetti/e (comparto attistreet”, il mestiere era comunque vo), di un forte contingente di clienti
tra i più antichi e redditizi del mon- (l’indotto), e di un considerevole
do, l’impiego già vecchio di suo tor- terziario dirigenziale (i magnaccia).
nava allo stato naturale del fai da Con questi numeri la Merlin è bella
te, con buona pace per l’igiene e e spacciata automaticamente e tutper la felicità dei papponi. La leader ti i papponi nazionali si vedrebbero
di “La Destra”, dei single timidi e esautorati della carica, soppiantati
mariti insoddisfatti Santanchè, por- da organismi statal-governativi creta solide motivazioni alla sua pro- ati ad hoc. Certo si formerebbero
posta: “Bisogna avviare un proces- nuovi posti di lavoro: per i portieri
so indispensabile di responsabili- alla reception dei “casini”, nuove
tà, solidarietà e attenzione verso le assunzioni per le imprese di pulizie,
sofferenze dei più deboli. Cambiare per i sex shop che vendono
la legge significa garantire strade giochini particolari, contraccettivi
sicure ai cittadini e libertà dalla e Viagra, che diventerebbe farmaschiavitù alle prostitute. Partiremo co da banco. E poi nuovi ambulaal più presto con la raccolta firme tori medici itineranti a cui ricorrere
dalle spiagge ai concerti”. I gazebo prima, dopo e durante le prestaziopro bordelli non sembrano tuttavia ni sessuali, e nuovi asili nido per
una ottimale idea, difficile che padri parcheggiare i bimbi delle squillo e
di famiglia insoddisfatti dei clienti. Dato l’ipotetico alto consessualmente e neomaggiorenni sumo di sesso a pagamento i Coalla prima esperienza si facciano no- muni potrebbero prendere in esatare con la penna in mano a far la me la considerazione di gestire in
croce per la nuova campagna. Me- proprio le “case chiuse” con lucglio sarebbe recarsi direttamente sul ciole stanziali, al fine di rimpinguare
posto di lavoro delle meretrici, da la mancata entrata dell’ICI. A far la
perfette testimonial assurgerebbero differenza ancora una volta potreba ideali ambasciatrici del referen- bero essere gli extracomunitari, sedum. A conti fatti il pre-plebiscito condo una indagine del Gruppo
ha buone probabilità di giungere Abele la maggioranza delle prostisui banchi del Parlamento, in Italia tute sono nigeriane, albanesi o pro-
venienti dall’est europeo. Bisognerà quindi trasportare le
tipiche normative della Lega
Calcio ai bordelli, con stranieri/e che non superano il numero di 50 o 60% il totale del
personale lavorativo. In effetti
non sarebbe giusto mandare
a spasso la manovalanza locale.
E i benpensanti? Saranno in
molti ad inorridire alla proposta della Santanchè, scontate le scomuniche dal Vaticano. Masse di perbenisti scenderanno in piazza per
contromanifestazioni a tutela
della “No sex buy”, film come
“Pretty woman” e “American
gigolò” verranno proiettati
nelle scuole elementari per
educare e spiegare la
problematica. Come è noto la
santa patrona delle meretrici
c’è già, identificata in
Maddalena di biblica memoria, e non
dimentichiamo che lo stesso
Sant’Agostino considerava la prostituzione “una cosa necessaria”. E
il fisco? Bisognerà per forza contemplare la tipologia delle prestazioni
nelle ricevute fiscali, con un IVA al
20%, nuove voci per “Rapporto
completo”, “Massaggi”, “Indirizzo sado-maso”, “Sconto comitive
organizzate”, con supplemento
alle richieste particolari pari al 30%
della spesa totale. Una manna per
le casse dello Stato che diventa il
nuovo pappone. Attenzione però
all’Associazione per la Tutela dei
Consumatori: o soddisfatti, o tutti
rimborsati!
G.D.F.
sia per le donne che per gli uomini: la prostituzione in Germania è
legale dal 2003. Le scarne notizie
fanno pensare a un mix tra casa di
appuntamenti e privè per il sesso
di gruppo: le prostitute pagano
un affitto trimestrale, con accesso
al ristorante e alla palestra: possono abitare ad Artemis ma la
la capacita della banca di
saper cogliere le esigenze di Soci e Clienti, anche
a fronte delle incertezze
sui mercati finanziari; i
prestiti obbligazionari
emessi continuano ad
essere particolarmente
apprezzati sia per le caratteristiche molto semplici e trasparenti, sia per
le scadenze non eccessivamente lunghe.
“Ad inizio d’anno è stata intrapresa un’importante iniziativa sul fronte dell’offerta di nuovi prodotti commenta Bonato - soprattutto a
vantaggio dei giovani tra i 18 e i 31
anni. E’ stato creato per loro un
conto corrente a costo zero, il cosiddetto Conto Rock, che ha fatto
registrare un successo di adesione
oltre le aspettative”. Ma le politiche per avvicinare i giovani alla
banca non si sono concentrate
solo sui prodotti. Sono stati
riproposti anche nel corso del 2007
corsi di formazione imprenditoriale
riservati a imprenditori e
imprenditrici, aspiranti imprenditori, dipendenti di imprese del territorio interessati a conoscere l’Impresa e la sua attività con ottima adesione. Nell’Assemblea ordinaria
dei Soci, il Bilancio 2007 è stato approvato all’unanimità con apprezzamento anche del Direttore della
Federazione Veneta delle Casse Rurali Dott. Andrea Bologna che ha
messo in evidenza l’importanza del
nostro Istituto nell’economia
dell’Altopiano e dell’Alto
Vicentino. E’stato particolarmente
sottolineato il Bilancio Sociale della Cassa Rurale che anche nel corso del 2007 ha visto impegnato l’Istituto in modo massiccio, con
l’erogazione di oltre 200.000 euro
di contributi a favore di Associazioni economiche, turistiche,
sportive, assistenziali e culturali.
Dopo l’Assemblea, nel grande
Palazzetto dello Sport di Roana,
ha avuto luogo la cena sociale
che anche quest’anno è diventata una vera festa del Socio con
oltre 400 partecipanti in una atmosfera di cordiale amicizia. Nell’ambito di questa festa sono stati
evidenziati con onorificenze i
meriti di alcuni Soci e amici della
Cassa Rurale. Nel settore sportivo sono stati festeggiati i successi conseguiti ai Campionati
Mondiali in Giappone i pattinatori Enrico Fabris e Luca Stefani.
Sono stati anche premiati i successi del giovane sciatore Patrick
Zattarin e la Scuola di Ciclismo di
Piovene Rocchette. Nel campo
dell’arte, la Cassa Rurale ha onorato la memoria del pittore Giovanni Forte a cui è stata dedicata
una mostra nei nuovi locali della
Sede nella primavera del 2007.
Sono stati festeggiati i successi
dei Soci Moreno Panozzo,
designer di valore internazionale, Cristiano Rigoni, apprezzato
artista dell’argento, Marino
Cjiomento, affermato artista del
colore e del legno e il più anziano
socio presente alla festa, Mario
Martello, con i suoi 90 anni compiuti, testimone unico e autentico della lingua e della cultura
cimbra dei Sette Comuni.
Un ripetitore sul Col del Rosso per
portare la tv a Sasso e Stoccareddo
Al via i lavori per la costruzione. Ivan Baù:
“Un grande passo a vanti in termini di moderna tecnologia”
La senatrice socialista Lina
Merlin, prima firmataria della
legge omonima.
Ma i bordelli c’è chi li ha legali da anni
Articolo pubblicato online giovedì 29 settembre 2005 su
“TravelBlog.it”. Ha aperto il
super-bordello Artemis, di cui si
parlava da tempo per le misure
speciali prese in vista dei Mondiali di Calcio dal Governo tedesco. Vicinissimo allo stadio di Berlino, avrà un ingresso di 70 Euro,
Ha celebrato nel 2007 i primi 110
anni di storia e di attività nel territorio, dimostrando con l’impegno sociale e con i dati di gestione che i risultati positivi si
ottengono con il lavoro serio,
costante, affidabile di ogni giorno, operando a stretto contatto
con le persone e il proprio territorio di riferimento.
La Cassa Rurale ed Artigiana di
Roana ha presentato in assemblea un bilancio molto positivo,
così come evidenziato dal Presidente Sergio Bonato, che ha messo in luce tanto i risvolti economici, quanto quelli legati al sociale e
al bilancio dell’intangibile. “Questo - ha detto il Presidente Bonato
- dovrebbe essere lo spirito giusto
che guida una banca di credito
cooperativo”.
Sul fronte della raccolta diretta si
registra un incremento annuo percentuale pari al 7% arrivando a
sfiorare i 159 milioni di euro; gli impieghi si attestano sui 127,9 milioni di euro, a fronte dei 115,3 del
2006, mentre il rapporto sofferenze/impieghi rimane contenuto allo
0,54%. I segmenti “famiglie” e le
“imprese non finanziarie” costituiscono le categorie di riferimento
nell’erogazione di affidamenti e
finanziamenti della Cassa Rurale ed
Artigiana di Roana. I titoli di proprietà valgono per la banca 40,5
milioni di euro, il patrimonio netto
(comprensivo di utile di esercizio)
raggiunge quota 16,6 milioni per
un utile di esercizio di 1,1 milioni di
euro: rispetto all’anno precedente
si registra un balzo in avanti del
22,5%. Le obbligazioni che la Cassa Rurale ed Artigiana di Roana
emette a favore della clientela hanno registrato nel 2007 un eccezionale incremento, raggiungendo un
ammontare complessivo di 64,3 milioni di euro (29,4%). Ciò dimostra
maison non gestirà direttamente il
loro lavoro. Oltre agli aspetti legali
e sanitari, tutto viene lasciato alla
discrezione dei clienti. Cinque milioni di Euro l’investimento, tremila
metri quadrati di stanze con arredamento a tema, velluto rosso e ori,
salone centrale con piscina, saune
e jacuzzi, c’è perfino un cinema.
Finalmente
a
Sasso,
Stoccareddo e Foza, si potranno vedere bene tutti i canali
televisivi.
Un traliccio alto 25 metri posto
sul Col del Rosso consentirà
di avere una vasta copertura
di rete e di usufruire oltre che
di programmazione digitale terrestre, anche di un sistema
GSM associato ad una serie di
numeri di Pronto Soccorso.
“Da un po’ di anni – spiegano
gli abitanti delle frazioni – le
antenne che un tempo ci permettevano di vedere le reti Rai
e Mediaset non sono più in
grado, vista l’obsolescenza
delle strumentazioni, di garantire questo servizio. Riusciamo
a far fronte al problema grazie
agli apparecchi satellitari che
sono stati installati praticamente in ogni abitazione a spese
proprie”. L’impianto doveva
essere installato entro la fine del
2007, ma una serie di difficoltà
ha fatto slittare l’inizio dei lavori alla metà di giugno. Lodevole l’impegno per la realizzazione di questo progetto messo in campo dall’assessore al
bilancio del Comune di Asiago
Ivan Baù, da considerarsi il vero
artefice dell’iniziativa. “Il costo
complessivo dell’opera – spiega Baù – si aggira sui 70 mila
euro, per questo motivo, visto
che l’intervento porterà beneficio anche ad alcune zone di
loro competenza, abbiamo chiesto ai Comuni di Gallio e Foza
di partecipare alla spesa. A seguito di un estenuante impegno
personale, i lavori sono finalmente in fase di avvio”.
Oltre alle normali difficoltà che
si possono incontrare nel pro-
gettare e realizzare un’opera simile, si è verificata in questa circostanza un’anomalia legata
alla disponibilità diretta di corrente elettrica. “Col del Rosso
– specifica Ivan Baù – è una
zona priva di elettricità, abbiamo perciò dovuto realizzare una
tratta di seicento metri per poterci collegare ad un contatore
in grado di fornirci il giusto potenziale elettrico. Al momento
non so fare previsioni sui tempi
effettivi di realizzazione. Gli ostacoli burocratici sono stati comunque tutti superati. Una nota di
merito va, doverosamente, a
Flavio Baù per la concessione del
contatore elettrico e alla ditta di
comunicazioni dell’ingegner
Flavio Carli per aver contribuito
finanziariamente per coprire le
spese necessarie”.
Fabio Pernechele
33
8
Sabato 14 giugno 2008
l’Altopiano
Asiago presenta il calendario
degli eventi dell’estate 2008
Francesco Renga sarà fra gli
ospiti dell’estate 2008 ad
Asiago. Il cantautore bresciano si esibirà in un attesissimo
concerto live nel piazzale del
Duomo sabato 2 agosto proponendo pezzi del suo repertorio
e grandi novità. Nell’estate
asiaghese non mancheranno
altre sorprese: le canzoni di
Gianluca Grignani e dei vincitori di Sanremo 2008, Lola
Ponce e Giò di Tonno, animeranno la piazza di Asiago rispettivamente sabato 8 e 16 agosto
(dalle ore 21).
Una stagione
“infuocata”,
Lola Ponce vincitrice del
Festival di San Remo 2008
assieme e Jo di Tonno
dunque, quella 2008 per Asiago,
presentata dal Vice Sindaco e
Assessore al Turismo Roberto
Rigoni. Da giugno a settembre
inoltrato si susseguiranno, infatti, in diversi angoli della città
una serie di appuntamenti,
eventi e manifestazioni voluti
fortemente dal Comune di
Asiago e in grado di rispondere alle esigenze e agli interessi
culturali e ricreativi dei numerosi turisti, che quest’anno sceglieranno la cittadina di Asiago
e il suo Altopiano come meta
delle vacanze. Una sensibilità
notevole quella del Comune che
ha deciso di puntare, per incrementare il turismo, non solo
sul verde e sul relax che
Asiago naturalmente può
offrire, ma anche su concerti, incontri con l’autore, laboratori, uscite
escursionistiche in
grado di attrarre soprattutto i turisti
“giornalieri” desiderosi di trascorrere una giornata piacevole e
diversa.
Il ricco programma
di
eventi offrirà
una serie di
appuntamenti fra i
quali ricordiamo l’inaugurazione della mostra
“Michele Cascella, la
natura come colore”
(sabato 5 luglio, ore
18), lo spettacolo internazionale di pattinaggio artistico
“Stars on ice” (venerdì 15 agosto,
ore 21) e “Conflitto e casti-
go”, rievocazione storica della
Prima guerra Mondiale in memoria dei novant’anni della sua
conclusione. Protagonista
Milena Vukotic (domenica 17
agosto ore 21).
Momenti di riflessione e approfondimento, dunque, ma anche
tanta musica e divertimento, per
tutte le età, con l’animazione di
Radio Company e il liscio di
Raul Casadei.
Indimenticabile, anche per lo
scenario, il concerto per orchestra, soprano e tre tenori che si
svolgerà nel prato adiacente al
sacrario militare e che vedrà
protagonista indiscussa la voce
di Katia Ricciarelli (domenica 24
agosto, ore 17.30)
Imperdibile sabato 23 agosto
“La notte nera”, suggestiva
manifestazione teatrale con la quale Asiago
celebrerà
i 100
Raul Casadei
Francesco
Renga
Ci capisci qualcosa?
Gianluca
Grignani
“Squalo ’08 a giugno nei cielo di Asiago”
la Protezione Civile del Veneto,
di Vicenza e dell’Altopiano garantiranno il supporto tecnico
logistico ai partecipanti.
Lo scenario sarà in pratica uno
scontro nei cieli altopianesi tra
un aereo cargo ed aereo trasporto passeggeri. Il cargo finirà nelle
acque dell’Adriatico a largo di
Venezia mentre quello con a bordo le persone cadrà nelle montagne sopra Asiago.
“Questa esercitazione cade a
pennello
perché
abbiamo
appena approvato il nuovo piano di protezione civile comunale – commenta l’assessore alla Protezione Civile di
Asiago, Giampaolo Rigoni, che
questa esercitazione sarà per lui
un ritorno ai tempi quando lavorava come colonnello nell’Aeronautica – Un sentito ringraziamento va all’Aeronautica
Militare che ha nuovamente
re concorrenziali con
offerte sempre
più attraenti e
variegate per i
potenziali turisti. Accontentarsi
di offrire bellezze naturali
al
giorno
d’oggi non basta, c’è bisogno di
una marcia in più. E
Asiago ha dimostrato di possederla offrendo luoghi
ameni, ma anche
intrattenimento
di altissima
qualità”
Sapor d’acqua natìa
“Maxi esercitazione con quattro nazioni e una decina di elicotteri impegnati”
L’Altopiano sarà il teatro della
grande esercitazione dell’Aeronautica Militare denominato
“Squalo ’08" che si svolgerà dal
16 al 19 giugno. Saranno coinvolti nell’esercitazione squadre
di ricerca e soccorso di quattro
nazioni, Italia, Francia, Spagna
e Malta, nonché elicotteri dei
Carabinieri, Polizia di Stato,
Guardia di Finanza e Vigili del
Fuoco ed unità di superficie del
Soccorso Alpino, della Croce
Rossa e del Suem 118 di
Vicenza. La direzione ed il coordinamento di tutte le operazioni sarà svolto dal Centro nazionale di Soccorso Aereo del Comando Operativo delle Forze
Aeree dell’Aeronautica Militare di Poggi Renatico in provincia di Ferrara che attiverà la Direzione operazioni sull’aeroporto militare di Istrana ed un posto di Coordinamento avanzato sull’aeroporto di Asiago. Oltre ai militari e alle squadre di
soccorso impegnati nell’esercitazione, oltre 150 volontari del-
anni della sua tradizione turistica.
Uno
spettacolo,
articolatissimo nello spazio scenico, che non può essere spiegato, ma deve essere visto. A luci
spente si potranno osservare le
stelle e il centro di Asiago verrà
illuminato da spettacoli di fuoco.
Al lago Lumera si svolgerà la seconda parte dell’evento con storie e uomini della tradizione turistica di Asiago presentati come
flash back nel buio. Giochi di fuoco attorno all’acqua, accompagnati da musica, concluderanno
la serata.
Conto alla rovescia, dunque, per
la partenza dell’estate asiaghese
che sicuramente accontenterà i
gusti di tutti, anche dei più giovani. Parole di elogio per le iniziative anche da parte di Dino
Secco, assessore provinciale al
turismo “Nonostante il turismo
sia ancora la prima attività
economica in Veneto
non dobbiamo adagiarci sugli allori,
ma cercare di esse-
scelto l’Altopiano per svolgere
quest’esercitazione come un ringraziamento è dovuto a tutti i
volontari che presteranno per
farsi che questa esercitazione si
svolga nei miglior dei modi.”
Gerardo Rigoni
Tomohiro Kato, 25
anni, giapponese. Un
signor nessuno che,
nel batter di un paio
d’ore mattiniere, sembra essere diventato
l’eroe mondiale che
gioca con la morte.
Venti messaggi postati su internet e una
promessa-minaccia:
schiantarsi sulla folla
con un furgone, scendere e accoltellare un po’ di passanti. Detto e fatto: bottino dell’impresa: diciassette accoltellati, sette morti. A fermarlo nessuno, a leggere i messaggi e a filmarlo in troppi!
Nel paese del Sol Levante – all’avanguardia
anche
nell’informatizzare la morte –
s’erano già pianificati i “suicidi
di massa”: gruppi di adolescenti si davano appuntamento su
internet per trovarsi e dire addio alla vita assieme. Gesta
estreme, che qualcuno avvicina alla follia, ma che s’annoverano nell’archivio della nostra
strana umanità. Perché tutta
questa voglia di morte nell’aria?
E’ proprio necessario – prendendo a prestito le parole del
Vangelo della Passione – “che
qualcuno muoia per il popolo?” Captando l’eco di questo
silenzio funebre, mi convinco
sempre più della necessità di
un’educazione alla vita nella
mia generazione. E la vita chiede un’educazione alla pazienza,
alla costanza, al progetto. Che
passa attraverso l’alfabeto della bellezza. “Ridateci Lippi” ha
titolato stupidamente e
scontatamente Tuttosport dopo
la sconfitta dell’Italia contro
l’Olanda. Stupidamente: perché
trasmette ai suoi giovani lettori
la convinzione errata che il mi-
nimo sbaglio cancella dalla tua
vita le tracce di mille cose belle
partorite in sudate settimane di
lavoro. Scontatamente: perché
erano mesi che quel titolo giaceva nel cassetto della redazione. E, aspettandolo, non ha prodotto l’effetto desiderato. Come
dire: al minimo sbaglio, vattene!
Alla minima sofferenza, vattene!
Che sia lo stadio del calcio o lo
stadio della vita, poco importa:
vattene! Salvo poi tessere elogi
e fiumi di vacue nullità per chi
(se avete il coraggio chiamatelo
voi “sportivo”), davanti ad un
giudice, si giustifica dicendo di
non essersi accorto di avere imbarcato tre transessuali. Come
se il passare una sera con tre
prostitute donne, mentre la propria fidanzata è incinta, fosse
una cosa normale. Peccato che
lo sport stia tristemente smarrendo la poesia esistenziale. La
sua capacità di far innamorare
alla vita. Alla forza e al coraggio, all’astuzia e alla resistenza.
Alla passione costruita con tutti i sacrifici. La morte della poesia ha decretato il suicidio dell’anima. Che muore di sete, di
bellezza, di stupore.
Quello di Tomohiro Kato rimarrà un “omicidio volontario premeditato senza movente”. Senza movente: e questo
dice “buio pesto”. Avrà ucci-
so per gioco? Per
provare un’emozione? Per un attimo di gloria? Domande che non
saziano la voglia di
vita! Mario Lodoli
scrisse: “Vi prego
di credermi: a me
sembra sia in corso un genocidio
di cui pochi si
stanno rendendo conto (…)
Non sono un apocalittico, sono
semplicemente un testimone
quotidiano di una tragedia immensa”.
Un giorno intravidi sulla suola
delle All stars di un ragazza una
frase che mi fece imbestialire
l’anima: “Vivi questo giorno
come se fosse l’ultimo della tua
vita”. Davvero? Ma se sapessimo che questo è veramente
l’ultimo giorno, l’avremmo vissuto così? Tristi, svogliati e nervosi. Sfiduciati, pallidi e malinconici.
Davvero
c’arrabbieremmo perché l’Italia
perde? Per fortuna non ci credo! Perché son certo che se questo fosse veramente l’ultimo
giorno non avremmo questi pensieri in testa. Meglio, allora, decidersi tra due possibilità: o
smetterla di scrivere porcate
esistenziali o vivere appieno la
nostra esistenza.
La durata non dipende certo da
noi. La qualità sì, però.
don Marco Pozza
www.sullastradadiemmaus.net
8
l’Altopiano
Sabato 14 giugno 2008
4
Rifiuti, comportamenti giusti e sbagliati
Pagina a cura di
Silvana Bortoli
Continuiamo a parlare di raccolta di rifiuti, in questo numero pubblichiamo due foto che testimoniano un uso scorretto di isole ecologiche e
cassonetti, ma anche un’attività di raccolta differenziata a scopo benefico. Proponiamo poi l’esempio di Breganze, fra i primi venti comuni più
“ricicloni” d’Italia, dove la raccolta differenziata e il riciclo funzionano nel migliore dei modi anche grazie a gruppi di volontariato che si
impegnano sensibilizzando la gente e gestendo l’ecocentro, finanziando con il loro lavoro le proprie iniziative di solidarietà. Perché differenziare
possa far risparmiare è necessario farlo correttamente, vi diamo alcune semplici ma importanti informazioni su come comportarsi con la plastica.
Il nostro vuole essere un piccolo contributo per far capire come, con la collaborazione di tutti, l’efficacia della raccolta differenziata possa portare
a un minor impatto ambientale dei rifiuti smaltiti, al recupero di risorse e a un minor costo di gestione e quindi a un risparmio per gli utenti.
Benvenuti a… Napoli?
Per non fare
pochi passi in più...
Qualcuno aveva posto anche un cartello con l’ironica scritta, nei pressi dell’isola ecologica della foto, che
si trova all’ingresso di
Camporovere, salendo da
Canove. Le campane per la
raccolta differenziata ormai
piene, ma anche la pigrizia
nel dover ridurre il volume
del materiale per riuscire a
conferirlo nei contenitori,
hanno indotto la gente a lasciare i rifiuti all’esterno,
arrivando a un certo punto
a mucchi di sacchi e scatole
di varie dimensioni che hanno creato una situazione alquanto indecorosa. E se certi spettacoli in alcuni creano reazioni di sdegno, in
altri
favoriscono
l’emulazione, tanto che alla
fine c’è anche chi ha ben
pensato di lasciare sul posto addirittura una vecchia
lavatrice! E pensare che bastava chiedere che la stessa
venisse ritirata, gratuitamente, nei pressi della propria abitazione, seguendo le
semplici modalità previste
dal regolamento comunale.
Alcune indicazioni per un efficace riciclo
Non tutta la plastica si può riciclare
Spesso nei cassonetti della
plastica finiscono materiali
che non sono riciclabili. Bisogna ricordare che solo alcuni tipi di plastica, in particolare i contenitori per liquidi, sono riciclabili con facilità, mentre altri dovrebbero essere raccolti
separatamente, tipologia
per tipologia. Economicamente questo non risulta
conveniente, e quindi è
preferibile buttare nei normali rifiuti gli oggetti (ad
esempio giocattoli, penne,
oggettistica varia)
che non abbiamo alcun simbolo del riciclaggio (tre
frecce in cerchio che si rincorrono). Perché il riciclo
sia efficace ricordarsi di:
raccogliere i contenitori in
plastica per liquidi, come
bottiglie di acqua minerale
e bibite, flaconi di detersivi
per il lavaggio di biancheria e per la pulizia della
casa, contenitori per l’igiene della persona. I contenitori vanno sempre vuotati dai liquidi residui: le bottiglie in plastica vanno scolate, schiacciate bene e
ritappate, a questo punto la
plastica va conferita nelle
apposite campane. Non introdurre in esse flaconi che
hanno contenuto liquidi tossici e infiammabili. E’ importante, quando possibile,
evitare di acquistare imballaggi inutili e contenitori in
plastica, preferendo il vetro
che garantisce una migliore qualità del prodotto. Ma
cosa può diventare la plastica riciclata? I contenitori
recuperati sono costituiti
da tre materiali: PET,
PVC, PE. Con il
PET si produ-
Le plastiche riciclabili riportano
impresso questo simbolo
cono nuovi contenitori, oppure si ottengono imbottiture, pile, moquettes, interni
per auto, lastre per imballaggi. Il PVC riciclato viene usato soprattutto per
produrre tubi, scarichi per
l’acqua, raccordi e altri prodotti che si usano in edilizia. Il PE si reimpiega per
nuovi flaconi per detergenti, per tappi, casalinghi, sacchi della spazzatura. Lavorati insieme PET, PVC e
PE possono poi diventare
arredi esterni, quali panchine, recinzioni, cartellonistica
e altro.
Altro esempio di scorretto utilizzo del servizio di raccolta rifiuti. Attorno al cassonetto, fotografato ad Asiago, sono stati lasciati vetro, plastica, carta e cartone in grande quantità. Tutto
materiale riciclabile, che andava deposto nelle apposite campane, che si trovano a un centinaio di metri dal cassonetto in questione.
Montagne di lattine raccolte dall’A.I.D.O.
I sacchi di rifiuti di queste
foto sono invece un esempio di buon riciclo. Da ben
23 anni, l’A.I.D.O.
Altopiano, in collaborazione con numerose pizzerie
di Asiago e dintorni, effettua la raccolta delle lattine di alluminio, che vengono poi vendute e il cui
ricavato serve, oltre che
per sostenere l’Associazione, a fare opere benefiche. “In accordo con la
Comunità Montana – spiega Mario Rigoni, presidente dell’A.I.D.O. – già nel
1985 abbiamo portato gli appositi contenitori nelle pizzerie che hanno accettato di effettuare la raccolta differenziata delle lattine, circa una
volta al mese passiamo a ritirarle, le immagazziniamo in
alcuni vecchi locali presso
l’ex caserma Riva, e quando
sono in quantità abbondante
le portiamo alla ditta Vellar,
che ci riconosce dai 52 ai 55
centesimi al chilo. Abbiamo
calcolato che circa il 70/80%
delle lattine che vengono consumate in zona sono da noi
raccolte. I soldi che fruttano
servono per i tesseramenti e
per la nostra attività, oltre che,
quando possibile, per aiutare
con un contributo economico alcune realtà locali. Purtroppo la raccolta ora non va
più bene, perché attualmente la maggior parte delle lattine viene fatta in ferro, pesano pochissimo e ingombrano parecchio, tanto che
non si riesce a venderle.
Per fare un esempio re-
centemente abbiamo raccolto
sette sacchi di lattine in ferro, inutili per noi, e solo un sacco e mezzo di lattine in alluminio”. Anche privati che sono
a conoscenza di questa attività dell’associazione raccolgono le lattine per l’A.I.D.O. “Se
qualcuno volesse contribuire
alla raccolta – continua Rigoni
– può mettersi in contatto con
noi, telefonando al n. 347
2935443. Chiedo gentilmente che chiunque possa conferire solo quelle in
alluminio, scartando quelle in ferro. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i
locali che tengono le lattine
per noi: Wunderbar, Stella
D’Oro, Circolo Alpino,
Edelweiss, Tita Maso,
Turcio, Alla Stella di
Camporovere e Las Vegas
a Cesuna. Grazie poi a
Severino Bianchi che mette a disposizione la propria
auto con rimorchio per fare
il giro e caricare i sacchi di lattine, oltre che tutto il direttivo dell’associazione, sempre disponibili a dare una mano”.
L’A.I.D.O. dell’Altopiano vanta il primato di essere il primo
nato in Veneto e il secondo d’Italia, e quest’anno festeggia i 35
anni dalla fondazione, per i
quali si sta preparando una
festa da fare probabilmente
a fine estate.
8
Sabato 14 giugno 2008
l’Altopiano
L’esempio di Breganze:
dividendo in casa si
moltiplica il riciclo
Secondo una classifica stilata da
Legambiente, da quando, quasi
5 anni fa, Breganze ha introdotto il sistema di raccolta differenziata, questa è passata dal 40/
45%, al 75/78%, portando la cittadina tra i primi venti comuni
“ricicloni” in Italia, e prima in
Provincia. Per gli abitanti del
comune vicentino questo risultato, in cui molto importante è
anche la sinergia tra amministrazione e risorse volontarie locali,
si traduce in un costo medio pro
capite annuale di 57 euro per il
servizio di raccolta rifiuti, contro
la media regionale che è di circa
90 euro. Per gli utenti che non
conferiscono l’umido perché
hanno adottato il compostaggio
domestico, il costo a persona
scende di ulteriori 11 euro. Da
dire comunque che quando
Breganze ha introdotto il nuovo
sistema di raccolta differenziata con il sistema “porta a
porta”, aveva alle spalle una
già lunga attività dei gruppi di
volontariato che svolgevano
periodicamente raccolte di
carta, stracci, ferrovecchio,
vetro…. Il GRC Solidarietà
(Gruppo Raccolte Caritas) in
particolare ha fatto dell’attività della raccolta differenziata
e del riciclo delle materie prime secondarie la principale
fonte di finanziamento
delle proprie iniziative di
solidarietà. L’attività dei
volontari è stata indirizzata
anche alla sensibilizzazione
degli abitanti sui temi di ambiente e importanza del
riciclaggio. Agli inizi degli
anni ’90 il Comune ha siglato una convenzione con
GRC per la gestione
dell’ecocentro e la raccolta di gran parte dei materiali riciclabili sul territorio
comunale mediante gli appositi contenitori. Dal canto loro, la grande maggioranza dei cittadini di
Breganze hanno dimostrato sensibilità al tema della raccolta differenziata e della riduzione dei
rifiuti solidi urbani, impegnandosi
a selezionare e dividere a casa
propria il secco dall’umido e conferendo il primo mediante il sacchetto prepagato e smaltendo la
frazione organica tramite
l’ecocomposter, o conferendo
anche questa con l’apposito sacchetto e bidoncino. La raccolta
dei rifiuti secchi non riciclabili avviene una volta la settimana, due
invece sono le giornate di raccolta dell’umido. Per il vetro,
carta, plastica, alluminio, sul
territorio comunale sono presenti 34 isole ecologiche, mentre per tutto il resto o per grandi quantità che possono sovraccaricare le isole, è in funzione l’ecocentro. “Non è stato facile all’inizio – commentano alcuni cittadini di
Breganze – e in molti hanno
dimostrato malumore per il
nuovo sistema di raccolta. Il
periodo di prova ha permesso
di abituarsi un po’ alla volta, ma
i dubbi erano numerosi. Abbiamo dovuto imparare bene quali
sono i materiali riciclabili, sapere come trattarli quando si
selezionano, per esempio risciacquando vasetti, lattine e
bottiglie quando necessario; sa-
pere cosa va conferito nell’umido, oltre agli avanzi di cibi,
agli scarti di frutta e verdura,
possono trovarvi posto anche
salviette o carta che è stata a
contatto con alcuni alimenti. E’
stato necessario educare i vari
componenti della famiglia, non
tutti sono sensibili al problema
allo stesso modo e se si sbaglia, anche involontariamente,
si rischia una sanzione, i controlli non mancano. La raccolta può risultare problematica
soprattutto per l’umido, che
produce cattivi odori e la formazione di vermi, in modo particolare quando fa caldo, bisogna trovare il posto migliore
dove poterli collocare. Ma,
come per tutte le cose, dopo un
primo periodo in cui si fa fatica
ad abituarsi al nuovo, con l’andar del tempo ci siamo ben adattati a questo sistema”. Parlando
di comportamenti scorretti e della
necessità di adottare controlli e
sanzioni, Francesco Crivellaro,
assessore all’ecologia del Comune di Breganze, tramite un notiziario informativo, sottolinea: “non
ha alcun senso impiegare tante
energie per obbligare ogni cittadino a comportarsi come tantissimi altri già fanno e come lui
stesso potrebbe comportarsi se
solo ricordasse che il decoro e
la pulizia dell’isola
ecologica che utilizza dipende anche da
lui, il costo della raccolta
e
dello
smaltimento dei rifiuti aumenta ogni volta che egli non agisce in modo corretto; l’aria, l’acqua e la
terra che permettono a noi di vivere
oggi, daranno anche
ai nostri figli questa
possibilità solo se ne
avremo tutti la massima cura e rispetto”. Silvana Bortoli
5
In difesa degli animali
Il lavoro del Corpo Forestale dello Stato. Tutti i dati sugli illeciti penali e
amministrativi. Isidoro Furlan: “Una situazione preoccupante che dimostra
come maltrattamenti e bracconaggio non sono scomparsi”
L’attività in difesa degli animali da parte del Corpo
Forestale dello Stato è un lavoro incessante fatto di
appostamenti, controlli e azioni di intelligence. Un lavoro
che non conosce tregua
come dimostrano i dati forniti dal Corpo Forestale dove
si evidenzia che nel 2007
sono stati accertati 1.738 reati con un aumento del 19%
rispetto all’anno precedente
con buona pace di chi sostiene che il bracconaggio è un
fenomeno in diminuzione oramai circoscritto a piccoli borghi e in qualche valle montana.
La maggior parte dei reati
hanno riguardato la tutela
della fauna selvatica
autoctona
che
va
dall’antibracconaggio, alla
caccia, al controllo della
tassidermia. Dato significativo è un + 82% di reati connessi al maltrattamento di
animali. I reati inerenti la legge sul controllo del commercio delle specie selvatiche in
via di estinzione (CITES)
sono anch’essi aumentati
(+8,3%) passando dagli 216
reati del 2006 ai 234 del
2007.
Oltre ai procedimenti penali,
sono stati anche accertati
5.587 illeciti amministrativi di
cui 3.154 effettuati in base
alla legge sulla caccia ed
antibracconaggio, 926 relativi alla tutela degli animali di
affezione e prevenzione dal
randagismo, 526 per violazione della normativa sulla pesca in acque interne, 421 in
materia di polizia veterinaria,
286 per violazioni delle norme CITES e
204 per le norme relative al
maltrattamento
degli animali.
L’importo totale delle sanzioni è di circa 2,4
milioni di euro.
Anche il Coordinamento
Distrettuale di
Asiago è impegnato nella difesa degli animali, sia fauna
selvatica che
animali domestici. “Befana ecologica”,
“Pappagalli in libertà”, “Anelli dorati” sono solo, in ordine
di tempo, le ultime tre operazioni antibracconaggio
messe a segno dal Coordinamento Distrettuale.
“Nonostante una continua
azione di informazione e di
sensibilizzazione,
il
bracconaggio ed i maltrattamenti continuano a mettere
in grave rischio i delicati equilibri naturali dell’ecosistema
boschivo – commenta Isidoro
Furlan, comandante del Coordinamento Distrettuale –
Pur essendo in calo nella Provincia di Vicenza, il fenomeno persiste perché il
vicentino si trova lungo le
principali rotte migratorie
degli uccelli che qui trovano posti di rifugio e di ristoro e perché gli insediamenti
abitativi sono sempre più
“invasivi” mettendo i n
stretto contatto la fauna e
l’uomo”.
Altra
forma
di
bracconaggio è il collezionismo di specie esotiche o
rare spesso catturate in
maniera massiccia nei paesi d’origine e sottoposte
a viaggi incredibili per poi
finire sul mercato europeo. Uccelli spesso accompagnati da documentazione di provenienza falsa e con anelli falsi attorno alle zampe. Fenomeno
quest’ultimo particolarmente in aumento in Italia
nonostante
le
convezioni internazionali
sottoscritte a Washington
con le norme CITES.
Gerardo Rigoni
8
l’Altopiano
Sabato 14 giugno 2008
6
Grazie ad una dettagliata relazione ed un DVD sul “Caseificio Pennar” di Asiago
Gli studenti asiaghesi primi
al concorso “Storia d’impresa”
ASIAGO
In autunno il lavoro parteciperà alla “finale provinciale”
E’ ormai arrivato alla 7^ Edizione il concorso “Storie d’impresa” promosso e voluto dall’Associazione Industriali della Provincia di Vicenza, riservato alle
scuole della Provincia, e che venerdì 30 maggio ha visto la cerimonia di premiazione per il
raggruppamento di Thiene; cinque i lavori presentati, fra cui
quello degli studenti dell’attuale
4^A della sezione per Ragionieri dell’Istituto di Istruzione Superiore di Asiago, guidati dai
proff. Alessio Barolo e Domenica Polato.
“Valutato di provare a rispondere al concorso – racconta il
prof. Barolo – abbiamo cercato di individuare sul territorio
un’impresa significativa da studiare ed analizzare e la scelta è
caduta sul Caseificio Pennar,
anche per il significato ed il
ruolo che riveste il formaggio
nell’economia e nell’immagine
della nostra terra”.
Un lavoro paziente e certosino,
iniziato lo scorso anno seguendo e sviluppando lo schema
proposto dal concorso stesso,
come racconta Eleonora Frigo
(che ha posto la firma, assieme
ai compagni di classe Gianluca
Bortoli e Vittorio Rigoni, al lavoro finale) “Siamo partiti in
un buon numero ma poi, via
via, il gruppo si è assottigliato
e siamo rimasti noi tre. E’ stato
veramente bella ed interessante la sequenza delle varie fasi
del lavoro: prima una ricerca
accurata e diretta, consultando
testi ed archivi ma soprattutto
andando a parlare e raccogliendo le testimonianze delle
persone, dei diretti protagonisti (i casari, gli amministratori
…). Poi l’analisi e la costruzione logica del materiale raccolto sostanzialmente in tre <capitoli>: il primo dedicato agli
oltre ottant’anni di storia (l’atto costitutivo del Caseificio risale infatti al 27 novembre
1927) diviso in due parti, una
prima che delinea il contesto
socio-economico in cui nasce
l’idea di costituire il Caseificio
ed una seconda che ripercorre
il cammino dal 1927 ai giorni
nostri; un secondo che analizza mercati e prodotti; un terzo
relativo alla tecnologie ed ai
processi di produzione”.
“Il tutto – continua Eleonora –
è stato facilitato dalla disponibilità di tutti gli operatori del
Caseificio, dal presidente al
direttore ai casari) che ci hanno accolto sempre a braccia
aperte facilitandoci al massimo il lavoro; è stata una cosa
bellissima, soprattutto proprio
in queste esperienze dirette.
Scoprire prima la realtà storica che sta alla base dell’attuale <successo> di questa impresa, entrare e capirne le logiche
gestionali ed amministrative, le
strategie di mercato, i contenuti qualitativi ha costituito per
noi sicuramente un importante
arricchimento culturale”.
Una volta raccolti materiale,
documentazione e fotografie,
ecco prendere vita oltre cento
pagine di relazione, elegantemente presentata in un libro in
cui tutto trova organicamente
spazio in maniera piacevolmente raccontata, precisa e documentata. “Mano a mano che
scrivevamo queste pagine –
scrivono nella prefazione del
volume – la nostra ricerca è diventata per noi quasi un
riappropriarci delle nostre tradizioni e della nostra cultura
lontana. Un ritornare alle origini, alla ricerca di quegli antichi segreti dell’arte importante
del <casaro> ..”.
“Ma non era finita – esclamano i nostri protagonisti – visto
che l’organizzazione ci ha fatto sapere che il <volume> non
era sufficiente ma doveva essere supportato da un filmato.
Eccoci dunque nuovamente al
lavoro: pensare ad un’idea, un
filo conduttore su cui ordire la
storia e quindi realizzarlo”.
,
E’ nato così anche un DVD
“prodotto in casa” (anche se
con l’aiuto di un addetto ai lavori come Luca Benetti) che
dura circa 30 minuti e che propone, come in un sogno, il cammino del Caseificio Pennar e dei
suoi formaggi, un racconto documentato con immagini storiche ed attuali, citazioni ed interviste attraverso la storia, la
lavorazione, la produzione di
quella che si è ormai consolidata come una delle eccellenze
della nostra terra.
Alla premiazione tanta emozione quando sono stati chiamati i
lavori in ordine di classifica crescente; quando poi è stato letto
il lavoro secondo classificato,
la consapevolezza di aver vinto
ha riempito tutti di giusto e
meritato orgoglio; dalla Dirigente dell’Istituto, prof.ssa Rettore, ai docenti accompagnatori
(la vicepreside Polato ed il prof.
Barolo), dal Presidente del
Caseificio Bortoli al Direttore
Rigoni, per finire con i nostri
tre ragazzi, che, dopo aver raccontato la storia ed il percorso
del loro lavoro, hanno ricevuto
l’applauso ed i complimenti dei
presenti, comprese le autorità
(fra cui l’assessore provinciale
all’Istruzione Morena Martini
ed il presidente degli Industriali
Paolo Mariani) oltre ad un bell’assegno da duemila euro.
Gli “autori” vogliono chiudere con i ringraziamenti: al Presidente del caseificio Antonio
Bortoli, al Direttore Fiorenzo
Rigoni, al mastro-casaro Enrico Rigoni ed al casaro
Riccardo Basso ed a tutto il
personale; al prof. Nereo Stella per i filmati storici ed al
Consorzio Tutela del Formaggio Asiago.
Adesso per i vincitori dei vari
raggruppamenti, compresi
dunque i nostri tre moschettieri, si prospetta un nuovo e
stuzzicante appuntamento in
autunno (probabilmente ad
ottobre) quando i loro lavori
verranno confrontati e giudicati per eleggere il “campione” che, oltre all’onore di questo gradino più alto del podio
provinciale, riceverà anche
un assegno di tremila euro. In
bocca al lupo, ragazzi!
Cesare Pivotto
“Bullismo non un emergenza ma un
fenomeno sociale da capire per prevenire”
Con l’incontro di lunedì
sera “Bullismo in adolescenza” tenuto dalla
sociologa
Elena
Buccoliero si conclude la
prima fase della Scuola
per Genitori organizzato
dai Comuni dell’Altopiano
in collaborazione con il
progetto Metanandar, l’associazione provinciale degli Artigiani, dalla Comunità Montana e numerosi
sponsor. Ora si passerà
alla seconda fase, che dovrebbe proseguire per tutto il 2008, dove i genitori
formeranno dei piccoli
gruppi tra di loro che, con
il supporto di personale
qualificato, continueranno
il percorso segnato dagli
incontri della prima fase.
“La vera finalità di questo ciclo di conferenze è
proprio quello di creare le
basi perché si formino dei
gruppi di auto mutuo aiuto – ha detto Diego
“Terminato il ciclo d’incontri della scuola di genitori ora si passa alla seconda fase”
Rigoni, assessore al Sociale di Asiago – Questi
gruppi potranno trovarsi
periodicamente per parlare dei propri problemi ma
soprattutto hanno la funzionalità di essere di supporto per aiutarsi reciprocamente di affrontare le
difficoltà di crescere dei
nostri figli.”
Nella serata dedicata al
bullismo la sociologa
Buccoliero ha sottolineato
come sia importante definire cosa si intende per
bullismo perché tutte le
azioni violente o di disagio adoloscenziale non cadono sotto questa definizione.
“Non si devono confondere
violenze
fisiche,
danneggiamenti e vandalismi come bullismo,questi
sono reati punibili penal-
mente; invece il bullismo
è una prevaricazione che si
protrae nel tempo che ha
nella continuità la sua peculiarità,” ha spiegato
Buccoliero.
Il bullismo è piuttosto una
prepotenza verbale e psicologica, è un’esperienza che
può lasciare il segno, ma
non è un fenomeno nuovo,
è sempre esistito ed è un
fenomeno che si deve comprendere per poterlo prevenire. “Per arginare il fen o m e n o l a p re v e n z i o n e
gioca un ruolo fondamentale – ha spiegato la
relatrice - Si deve formare
i docenti sul problema, responsabilizzare i genitori e
svolgere percorsi con gli
studenti per creare un buon
clima in classe orientato
alla partecipazione e alla
collaborazione.”
8
l’Altopiano
Sabato 14 giugno 2008
In 600 al primo raduno dei Bortoli
ASIAGO
Antonello Bortoli sicuramente non avrebbe mai pensato
che la ricerca sulla propria
famiglia lo avrebbe impegnato per oltre 4 anni portandolo a spulciare tra gli archivi
comunali, parrocchiali e
quelli di Stato. Non avrebbe
mai sperato di riuscire a risalire fino al primo Bortoli
arrivato in Italia dalla Germania e nel percorso venire a
conoscere ben 19 generazioni di Bortoli direttamente collegate a quel Bartolomeo figlio di Guglielmo della
Bavaria componendo un albero genealogico lungo oltre
37 metri. Con tutto quel materiale ad Antonello non rimaneva che fare un libro,
“Genealogia della famiglia
Bortoli Càpuz – dai Càpuz
del passato ai Bortoli del presente”, e, quasi come segno
di ringraziamento a tutti i
Bortoli che hanno contribuito con documenti di famiglia
e con la propria memoria storica, organizzare una festa
per radunarli tutti. Detto e
fatto, domenica 8 giugno alla
Casa Rossa oltre 600 Bortoli
si sono presentati al primo
raduno
dei
Bortoli
“Càpuz”per conoscersi, per
riallacciare rapporti, per stare tutti insieme scoprendo le
proprie radici guardando l’albero genealogico.
“Capire chi sono e da dove
provengo era fondamentale
per me quattro anni fa anche se non potevo certo pen-
Ricostruite 19 generazioni nel libro pubblicato per l’occasione
sare che sarei arrivato a scoprire il primo Bortoli giunto in
Italia o che sarebbero state
coinvolte così tante persone
nelle mie ricerche; il libro è
stato una semplice conseguenza, quasi a voler ridare
indietro qualcosa a tutti quei
Bortoli che pazientemente mi
hanno aiutato nella mia ricerca – racconta Antonello –
Ho voluto riservare nel libro
una particolare attenzione alle
donne Bortoli perché erano
le donne che sopportavano le
difficoltà famigliari, che attendevano il ritorno dei loro
uomini dalla guerra o dall’estero, che davano l’impronta “dei Bortoli” alle future
generazioni”.
Al raduno hanno partecipato
Bortoli provenienti da tutta
Italia e dall’estero, alcuni
giunti ad Asiago per la prima
volta. Belgio, Francia, Svizzera erano i paesi europei più
rappresentati, zone tradizionali
dell’emigrazione
altopianese, ma lettere di saluti sono giunte dalle parti più
disparate del mondo. Tra le
provenienze più curiose quella di don Nicola Bortoli, missionario in Sudan, accompagnato per l’occasione dallo
zio, don Giuseppe Bortoli,
missionario in Venezuela e
dall’altro zio, don Antonio
Bortoli, “missionario” in quel
di Asiago per oltre 35 anni.
Da aggiungere il partecipante più anziano, Arturo classe
1914, e quello più giovane,
Nicola di 14 mesi, tutti insieme per continuare la storia
dei Bortoli.
Gerardo Rigoni
I cugini Albino (classe 1921) e Arturo Bortoli (classe 1914)
“Perché le nostre strade sono trascurate?”
La protesta degli abitanti della zona delle Poste di Asiago
“Perché nelle nostre strade non viene sfalciata
l’erba, non vengono pulite dalle cartacce lasciate in giro, non sono curate come le altre? Eppure siamo in centro dovrebbe essere d’interesse a
tenerle bene”. La frase è
di un’abitante della zona
vicino gli uffici postali di
Asiago. Quella zona composta dalle vie Scajaro,
Manzoni,
Silvagni,
Carducci e Bonato dove
molti turisti passano per
raggiungere il centro lasciando carte, mozziconi
ed altro come segno del
loro passaggio. Più di un
residente della zona si è
lamentato della poca attenzione riservata a queste vie a ridosso del centro storico, ma senza polemica, piuttosto animati
dalla voglia che tutta
Asiago sia curata per
dare un’immagine di ordine e di pulizia. “E’ chiaro che il problema è dovuto alla poca civiltà di
alcuni che lasciano di tutto per terra – conclude il
cittadino – Però come
passano a pulire il Corso
dovrebbero anche pensare alle altre strade di
Asiago altrimenti le intenzioni di tenere bene il centro vengono vanificate”.
G.R.
Don Nicola, don Giuseppe e don Antonio Bortoli
7
8
Sabato 14 giugno 2008
ASIAGO
l’Altopiano
8
Galles: un’esperienza di vita
irripetibile per undici giovani asiaghesi
Un nuovo successo per l’iniziativa ‘I giovani incontrano l’Europa’ promossa dall’Assessorato alla cultura
di Asiago: amicizia e divertimento, esperienza di vita e opportunità sotto il profilo scolastico-lavorativo
Dopo i viaggi adAuschwitz e a Bruxelles, anche quest’anno è stato
riproposto, nell’ambito del progetto ‘I giovani incontrano l’Europa’
promosso dall’Assessorato alla
Cultura di Asiago nella figura dell’Assessore Roberto Rigoni, lo
scambio culturale con il Galles e,
più specificamente, con il College
di Carmarthan, che, da quattro anni,
costituisce una delle proposte più
quotate tra quelle organizzate:
un’esperienza di incontro e di scambio tra due realtà molto diverse, ma
facenti parte di una sola grande federazione che è l’Unione Europea.
“Oltre a essere un’esperienza molto importante dal punto di vista
didattico e, senz’altro, umano –
ha spiegato l’Assessore alla Cultura e al Turismo Roberto Rigoni –
lo scambio culturale con il Galles
rafforza la mobilità dei nostri giovani: molti di coloro che hanno
partecipato all’iniziativa, anche
negli anni scorsi, hanno deciso di
intraprendere esperienze di studio,
stage o, addirittura, di lavoro proprio in Galles. Un’opportunità non
indifferente”.
Non dimentichiamoci che anche i
giovani gallesi frequentano ogni
anno il nostro territorio; a febbraio,
infatti, arriverà un gruppo di studenti dal College di Carmarthan per
osservare il nostro modello turistico. Il territorio del Galles, infatti, pur
essendo molto suggestivo è
perlopiù meta di turismo d’avventura e non raggiunge certo gli apici
stagionali di turisti che invece coinvolgono territori come il nostro.
Veniamo all’esperienza vissuta dagli undici altopianesi, tra studenti
dell’Istituto Superiore, universitari
e lavoratori, che il 14 maggio hanno preso l’aereo alla volta del Galles. Il territorio, a prima vista, è sembrato a tutti un po’ scuro: rocce e
mare grigi, incupiti ancora di più dall’atmosfera un po’ tetra creata dalla
nebbia e dalla permanente
pioggerellina che caratterizza quasi tutta la Gran Bretagna.
I tre giorni a Carmarthan sono trascorsi velocemente, tra una visita
guidata e un’altra, tra shopping e
divertimento; in loro è rimasta
l’emozione del giro in motoscafo
sulla St. David Coast, ma anche la
solennità della visita alla casa del
poeta Dylan Thomas.
Il College, per loro, è stata forse la
sorpresa più bella di tutto il viaggio: lì soltanto, infatti, hanno potuto assaporare un altro sistema scolastico, forse più simile del nostro a
quello che si vede nei film, un ambiente fatto di conoscenze e amicizie che li ha sicuramente colpiti. Lì
le feste studentesche sono all’ordine del giorno e l’integrazione tra
studenti è perciò facilitata, anche
perché i gallesi sono
proverbialmente aperti, disponibili
e amichevoli. Naturalmente, non
poteva mancare la birra... I gallesi
ne vanno pazzi; anche le ragazze
del posto, noncuranti di qualche
chiletto di troppo, hanno sempre la
birra in mano e, ciò nonostante, non
rinunciano a vestire all’ultima moda:
una cosa impensabile per noi, attente alla linea e timorose dei giudizi talvolta taglienti della gente.
Dopo aver assaporato il clima di libertà e di disponibilità a Carmarthan,
gli undici giovani altopianesi, accompagnati dall’Assessore Roberto Rigoni e dal Consigliere Franco
Sella, hanno raggiunto Cardiff, capoluogo del Galles; il viaggio,
seppur scomodo (viaggiavano seduti sul pavimento di un treno pieno di gente che si recava a un’importante partita di calcio), è passato davvero in fretta: in men che non
si dica si sono ritrovati in una città
immensa in tutti i sensi, fatta di luci
e di una grande varietà di posti e di
persone. Accompagnati dal docente del College Antony e da sua moglie, due persone a loro detta davvero squisite, i ragazzi hanno iniziato a girare la città. Come loro stessi
hanno sottolineato, in un grande
centro, specie in notturna, si vede
di tutto e si vivono le esperienze
più strane: dalla cacciata dalle discoteche perché non vestiti adeguatamente alla polizia munita di
manganelli che segue qualche de-
linquente lungo le affollatissime
strade. Tra i luoghi che hanno potuto visitare grazie all’impegno
organizzativo c’è stato il Castello
di Cardiff, la National Gallery (una
sorta di museo nazionale della scienza), il Millennium Stadium (il più
grande della Gran Bretagna) e
l’Hard Rock Caffè.
Per l’ultima sera, le ragazze hanno
acquistato dei tacchi per poter avere
finalmente accesso alle discoteche:
purtroppo di domenica sono chiuse! Dopo la delusione iniziale, determinate a vivere fino in fondo questa incredibile esperienza, assieme
ai ragazzi hanno trovato un disco
pub aperto e affollatissimo, dove
hanno ballato fino a tarda notte,
consapevoli che il giorno seguente
la magia e l’incanto dello scambio
culturale sarebbero finiti.
Tutti convinti dell’unicità dell’esperienza vissuta, gli undici altopianesi
hanno preso l’aereo per il ritorno.
Al loro arrivo in aeroporto le sorprese non sono finite: l’autobus per
Asiago era in ritardo, ma per loro,
nonostante la stanchezza accumulata, è stato soltanto un piacevole
prolungamento di un viaggio nello
spazio, nella cultura e nel cuore di
un altro popolo che, come noi, vive
nella grande realtà dell’Unione Europea.
Martina Rossi
8
Sabato 14 giugno 2008
GALLIO
l’Altopiano
9
Tante opere piccole e grandi
e…qualche sorpresa in serbo
Tutti i progetti che l’amministrazione Stella intende portare a termine entro la fine del mandato
Gallio è tutta un cantiere. Tra
quelli appena iniziati e quelli che
prenderanno il via a breve, sono
davvero tanti ed importanti gli
interventi che l’amministrazione
guidata da Antonella Stella ha
posto in essere. “Tutte opere
che vogliamo portare a termine
prima della fine del nostro mandato” dichiara il sindaco. Partono in questi giorni i lavori di trasformazione del palazzetto dello sport in auditorium, per un
importo di 515.000 euro. “Speriamo di inauguralo a Natale dice Antonella Stella - È una
cosa a cui teniamo tantissimo,
perché, pur mantenendo di base
la funzione sportiva (e per questo è previsto il riscaldamento a
pavimento e una nuova
pavimentazione), attraverso tribune modulari a scomparsa, sarà
trasformabile all’occorrenza in
auditorium con circa 450 posti,
il che ci darà la possibilità di organizzare e gustare tanti eventi
culturali di spessore senza l’insidia del mal tempo”. Appaltati
e in procinto di iniziare anche i
lavori Completamento della pa-
lazzina del campo da calcio
(470.000 euro). E’ previsto al piano primo un bar ed una sala
polivalente e al secondo piano
una palestra nella quale lavorerà un gruppo di professionisti
che si occupano di seguire gli
sportivi e fornire loro indicazioni per alte prestazioni atletiche.
Ancora per quanto riguarda le
strutture sportive del paese, è
previsto il rifacimento della palazzina degli impianti sportivi del
Packstall e dei campi da tennis
(610.000 euro): è stato consegnato il progetto esecutivo, e si
darà a breve avvio alla gara
d’appalto. I lavori dovrebbero
partire a fine estate. La palazzina verrà rifatta interamente ed
ospiterà una modernissima
struttura con solarium a servizio dei 3 campi da tennis, uno
dei quali verrà realizzato in sintetico, cosicché d’inverno potrà più facilmente essere preparato il ghiaccio per gli appassionati del pattinaggio. Risolti i
contrasti con il parroco e il consiglio pastorale, è ora possibile
affidare il progetto per la
ristrutturazione della canonica
di Gallio, i lavori potrebbero partire la prossima primavera. Dopo
l’estate prenderà invece avvio
l’urbanizzazione dei 7 lotti destinati all’edilizia residenziale
pubblica in via Ech per un importo di 590.000 euro. Nell’area
potranno avere una casa 21 famiglie del paese. “Una risposta
– dice Antonella Stella – a quanti affermano che da 15 anni nel
nostro paese non si fa più edilizia pubblica”. Altri interventi in
corso che vale la pena di menzionare: la sistemazione dei
paramenti lapidei delle scuole di
Gallio (293.000 euro); la
ristrutturazione della cappellina
san Michele al cimitero di Gallio
e rifacimento del muro di
perimetrazione con i quali si
concluderà la sistemazione del
cimitero; il completamento della
metanizzazione di tutto il territorio comunale (196.000 euro).
Per quanto riguarda le strade,
sono già iniziati i lavori di messa in sicurezza della strada delle
Melette con una spesa di
895.000 euro, di cui 625.000 da
contributo regionale, mentre la
prossima primavera si
provvedrà alla messa in sicurezza della strada che va ai Ronchi
e agli Hoss (600.000 euro). Nello stesso periodo è prevista la
sistemazione degli ultimi marciapiedi che restano da fare a
Gallio: tratto via Camona fino a
congiungersi con quello proveniente da Asiago, tratto da via
Roma fino alla Chiesetta dell’Emigrante, via Ech fino alla
Carlo Schivo, neo presidente, spiega motivazioni, obiettivi e programmi
Riparte con entusiasmo la Pro Loco
“Il paese non è morto, è solo
addormentato. Bisogna risvegliarlo”. Sono parole di Carlo
Schivo, commerciante, da poco
eletto nuovo presidente della
Pro Loco di Gallio, associazione
che negli ultimi tempi ha conosciuto un prolungato periodo di
stasi, con attività ridotta al minimo. A Gallio riprende a funzionare la Pro Loco, con l’obiettivo di
dare nuova vitalità a tutto il
paese. Negli ultimi mesi sono
stati ben un’ottantina i nuovi
tesserati all’associazione, per
un totale di circa
centocinquanta persone,
molti dei quali giovani. Carlo
Schivo è stato eletto presidente, vice presidente è Stefano Sartori, mentre il ruolo di
segretario è coperto da
Mauro Gloder. “Ripartiamo
con tanto entusiasmo – commenta il presidente – motivati
esclusivamente da una grande passione e amore per il
paese. Sentire le lamentele di
turisti e paesani per la scarsa
offerta di eventi e manifestazioni ci ha fatto star male e ci
ha spinto a rimettere in moto
la macchina organizzativa,
innanzitutto creando un gruppo di lavoro pronto a darsi da
fare e muoversi unito verso
un’unica direzione. Personalmente tengo a precisare di non aver
nessuna mira politica, ma solo una
grande voglia di aiutare il mio
paese”. “Per poter ripartire – continua Carlo Schivo - erano fondamentali tre cose: disponibilità economica, capitale umano, un buon
programma. I soldi sono arrivati
grazie a numerosi contributi e a
sponsor anche esterni a Gallio,
siamo poi stati facilitati dal fatto
di partire in attivo, visto che l’associazione non aveva debiti. Contributi sono arrivati anche da alcuni turisti affezionati, sia in denaro che come offerta di gruppi
musicali da inserire nel programma. Siamo poi riusciti a coinvolgere tanta gente, soprattutto giovani, motivandoli a far qualcosa
per il loro paese. A volte sembra
quasi che si vergognino a
fare del volontariato, invece
devono capire che dare la propria collaborazione per realizzare quanto programmato è un
arricchimento interiore. In fondo basta prendere esempio dal
passato, quando, nonostante
le difficoltà che c’erano, a Gallio
il volontariato è riuscito a fare
grandi cose. Infine il programma, che abbiamo stilato in collaborazione con l’Ufficio Turistico del Comune, completandoci a vicenda, e riuscendo a
mettere a punto un calendario
completo e vario, anche dal
punto di vista dei luoghi scelti
come sede di spettacoli e manifestazioni. La Pro Loco ha
previsto di portare gli
intrattenimenti in Piazza Italia
e Piazza del Popolo, ma abbiamo già l’intenzione per il prossimo anno di inserire come
sede di appuntamenti anche i Giardini, esclusi dall’attuale calendario
solo perché nella stagione che si
va ad iniziare saranno già sede di
eventi organizzati dall’Ufficio Turistico”. Musica e concerti per tutti
i gusti, cabaret, sfilate di cavalli e
carrozze, majorettes, la Festa della
Gioventù, ma anche quella dei
Nonni, e poi la Festa dello Sport, il
week end del fungo e il formaggio
prodotto in piazza, il programma
delle manifestazioni è davvero molto ricco. Un accenno al primo appuntamento in ordine di tempo:
sabato 28 e domenica 29 giugno in
località Campomulo è in programma il “Trofeo Swarovski Optik”,
gara di tiro con carabina 500 mt.;
inoltre Festa della Montagna con
mercatino a tema, esibizione dei
Suonatori di Corno della Val Badia
e dimostrazione pratica di cani da
caccia. Tra i prossimi obiettivi della
Pro Loco Gallio, quello di lavorare
in sintonia con le altre associazioni
del paese, siano a carattere sportivo, culturale, ricreativo. “Vorremmo
creare sinergie tra associazioni –
conclude Schivo – per contribuire
tutti insieme alla crescita generale del paese, senza interessi di
alcuni tipo, se non quello di remare tutti insieme con passione
verso la stessa direzione”.
Silvana Bortoli
Capanna Bianca, illuminazione
di via Guido Negri e del piazzale
della Chiesa di Gallio (con una
spesa totale di 650.000).
“Con l’avanzo di amministrazione di fine giugno - conclude Stella - investiremo ulteriori soldi per ulteriori piccoli
e grandi interventi. Abbiamo,
infatti, in cantiere un progetto
che ci riempie di orgoglio e di
commozione e ci è stato proposto un altro progetto che,
se va in porto, sarà fantastico! Quindi da qui alla fine del
mandato c’è di che trastullarsi e sicuramente avremo ben
poco tempo per dedicarci alla
“campagna acquisti” a cui si
sta gia affannando più d’uno”.
Stefania Longhini
Anche la minoranza pensa
alle opere pubbliche
Un’altra lettera aperta ai cittadini
in vista delle amministrative 2009
A Gallio la campagna elettorale
per le prossime amministrative è
già cominciata. Dopo la prima lettera aperta ai cittadini, pubblicata
in seguito alle dimissioni di Bruno Franco, la lista “Noi di Gallio e
le sue contrade” ne ha fatta circolare in questi giorni una seconda promettendo, da qui alla primavera 2009, un appuntamento
mensile per affrontare, come scrivono i rappresentati dell’attuale
minoranza “alcuni temi cari al paese, così da instaurare con la cittadinanza un rapporto chiaro e
cristallino rendendo nota, per
iscritto e a tutti, la nostra posizione su ogni tema, e rendere semplice ed efficace ogni controllo su
una nostra eventuale futura azione”. Il primo argomento affrontato riguarda il rapporto fra la comunità parrocchiale e civile e il
futuro utilizzo e sviluppo
delle strutture edilizie della
parrocchia.
“In piena sintonia con l’autorità religiosa - si dice fra
l’altro nella lettera - ci impegneremo a ristrutturare completamente l’edificio denominato “CANONICA” realizzando: al piano terra, una
struttura polifunzionale al
servizio del paese, degli anziani, dei giovani, delle as-
sociazioni, ma gestita direttamente dall’arciprete; al piano primo,
gli uffici parrocchiali con entrata
anche verso la chiesa a beneficio dei diversamente abili; al piano secondo, un appartamento
dignitoso per l’arciprete, con almeno altre due stanze con bagno
per eventuali ospiti; al piano
sottotetto troveranno sistemazione decorosa l’importantissimo e
fino ad ora poco valorizzato archivio parrocchiale, fiore all’occhiello
della Diocesi, ed altri spazi. Questo
da fare sin da subito. In seguito,
sarà il fabbricato attualmente destinato a patronato e cinema (vanto
del nostro paese), e il fabbricato
“Casa del Cappellano” a occupare
la nostra attenzione, con l’intento
per adeguarli alle necessità che saranno suggerite dalla locale autorità religiosa”.
S.L.
8
Sabato 14 giugno 2008
l’Altopiano
10
A Cesuna la Fanfara dei Reali Inglesi
ROANA
Sarà presente in occasione del Pellegrinaggio dei Fanti lunedì 16 giugno
Un’associazione per ricordare Giulia e aiutare
nel suo nome bambini malati e sofferenti
Claudio Bongiovanni è il papà
di Giulia, l’undicenne di Treschè
Conca morta all’inizio dello scorso anno, dopo un delicato intervento chirurgico che avrebbe dovuto permetterle di vivere
meglio nonostante fosse affetta da una malattia rara, la sclerosi tuberosa. Nei giorni scorsi
Claudio ha contattato il nostro giornale per cercare
l’aiuto di persone disposte
a sostenerlo nella realizzazione di un suo grande desiderio: creare un’associazione per ricordare Giulia e
con questa aiutare altri
bambini affetti da malattie
gravi o rare. Il papà di Giulia
ci ha raccontato dei mesi
difficili che sono seguiti alla
morte di sua figlia, della sua
comprensibile disperazione
che lo ha portato a commettere anche degli errori, delE’ stata la Sala Consiliare del
Municipio di Roana, a Canove,
ad ospitare le due serate dedicate ai saggi di fine anno degli
studenti dei vari corsi di musica.
Mario Porto, nelle vesti non di
Sindaco del Comune di Roana
bensì di Presidente dell’Associazione altopianese, ha ringraziato i presenti, tutti gli allievi
ed i maestri, chi collabora anche dall’esterno all’attività dell’Associazione, ma anche a tutti coloro che con un sostegno
concreto permettono tale attività.
“La nostra Associazione continua a perseguire i suoi fini
ed il suo obbiettivo di una con-
la sua voglia di riprendersi e ricominciare. “Oggi, grazie all’aiuto di persone competenti, mi ritrovo con una nuova forza, con
una rinata voglia di fare e con la
rinnovata speranza che la breve vita di Giulia non venga scordata – ci ha detto – e per questo
cerco la collaborazione di altre
persone che si rendano disponibili ad aiutarmi a creare e gestire una associazione intitolata a mia figlia, con la quale organizzare eventi che possano, nel
nome di Giulia, aiutare bimbi a
cui la vita, come è successo a
lei, riserva dolori e sofferenze.
Mi sono già informato sulle necessità burocratiche, ora per
partire e concretizzare il tutto mi serve la collaborazione di altre persone, perché
da solo non posso farcela.
Se qualcuno volesse rendersi disponibile, aiutarmi a ricordare mia figlia nel modo
che tanto desidero, dando
un senso alla sua mancanza, mi può contattare al seguente numero telefonico:
340 2656648".
Silvana Bortoli
Anche quest’anno, nella terza
domenica di giugno, come già
annunciato nel precedente numero del nostro giornale, si terrà in
località Valmagnaboschi di
Cesuna il 15° Pellegrinaggio
Interregionale del fanti. In questa edizione del Pellegrinaggio,
che coincide con il 90° della fine
della Grande Guerra, il Comune
di Roana, con la preziosa collaborazione della sezione Fanti
“Altopiano dei Sette Comuni”, ha
organizzato un evento memorabile; saranno presenti infatti, nella
giornata di lunedì 16 giugno a
Cesuna di Roana alcune delle
fanfare militari più famose al mondo; in particolare si esibirà la
London Scottish Pipes & Drums,
ovvero la band ufficiale della Regina del Regno Unito, Elisabetta
II. E’ una formazione bandisticomilitare di cornamuse scozzesi e
tamburi, composta per l’occasione con l’aggiunta di elementi dei
Schiehallion Pipes & Drums,
Pipers of the Trinity Pipe Band
of Edinburgh e dei The Pipes
Drums of the Robertson
Academy, Sussex; in totale quindi, sfileranno più di 40 elementi.
L’occasione
è
davvero
imperdibile, in quanto è raro assistere ad un evento
simile in Italia. Il primo
appuntamento è previsto per le ore 11.00 al
Cimitero Militare di
Valmagnaboschi, dove
alcuni rappresentanti
del Governo Britannico e autorità locali deporranno una corona
d’alloro. E’ in programma una breve sfilata e
una piccola esibizione
delle bande. Alle ore
16.00 circa invece avverrà la sfilata per le vie
del paese di Cesuna
con concerto finale in
piazza. Se volete vedere in video i London
Scottish Pipes &
Drums potete andare
http://
su
it.youtube.com/
watch?v=Z6g5pIuZ4Po
Per ulteriori informazio-
Applausi per il saggio di fine anno
Due serate per concludere il 14° anno di attività
dell’Associazione Culturale “Altopiano” Scuola di Musica
tinua e costante crescita - ha
detto Porto – anche se questo è
un momento di <vacche magre> e per questo mi auguro
che tutti coloro che ci sostengono, dalle famiglie ad Enti e
Banche, continuino a farlo, ed
anzi ci siano dei ritorni”. Porto ha concluso il suo breve saluto sottolineando l’importanza
della musica come <marcia in
più> per affrontare le cose della
vita.
L’Associazione, sorta nel 1994,
ha così completato il suo 14°
anno di attività che ha visto frequentare i corsi un centinaio di
allievi per la maggior parte giovani e giovanissimi (ma non
solo) molti dei quali saliti sul palcoscenico delle due serate dedicate come detto ai saggi finali
. Numeroso ed attento il pubblico, fatto soprattutto di genitori,
Novità:
Pizza alla
crema di
rucola
familiari ed amici, che lunedì 26
e mercoledì 28 maggio ha generosamente sottolineato a suon
di applausi le performances dei
vari allievi, protagonisti con i
loro strumenti (batterie, bassi,
chitarre, violini, pianoforte e tastiere) o con la loro voce di interpretazioni le più disparate per
natura, genere e difficoltà; tutti
(chi più e chi meno) attanagliati
dall’emozione che appariva evidente sui loro volti e nelle loro
esecuzioni, rincuorati comunque da una platea che ha sapu-
to ripagarli con calore ed affetto.
Bravi, bravi tutti, indistintamente. Una vera e propria festa della musica, spontanea e bella,
frutto dell’impegno di tante ore
di lezione e di tante ore passate
a provare e riprovare note, accordi, ritornelli, brani.
Una menzione finale per i maestri, altrettanto presi ed emozionati dei loro allievi, durante le
moltissime esibizioni ed altrettanto felici ed orgogliosi dei loro
studenti; sono Gabriele Grotto
ni potete contattare l’Ufficio Turismo del Comune di Roana, tel.
0424692212 - 0424694361
[email protected]
(batteria), Andrea Tombesi (basso), Eugenia Corrieri (canto),
Nando Bertelli, Renata
Cappellotto, Frank De
Franceschi e Carlo Tollero (chitarra), Massimo Dal Sasso (chitarra e musica d’insieme moderna), Silvia Barattoni (flauto e laboratori musicali), Alessandro
Canale e Michele Lunardi (pianoforte, tastiere e fisarmonica),
Fabio Carollo (violino).
Il tempo d’estate è ormai alle
porte e per tutti l’anno “scolastico” è finito; durante questi
mesi tanto tempo per divertirsi
ma anche per esercitarsi in quanto appreso durante otto lunghi
mesi di lezioni, in attesa di riprendere, come ormai di consueto, con il primo lunedì d’ottobre.
Cesare Pivotto
8
Sabato 14 giugno 2008
l’Altopiano
11
“I Cera di Camporovere,
attraverso cinque secoli”
Iniziando dai ricordi di gioventù e dai racconti dei propri
genitori, Giampietro Cera, autore del libro, ha ricostruito la
storia dei propri avi indagando a ritroso nel tempo
Un grande “puzzle” costituito
da tantissimi collegamenti di
parentela tra le numerose famiglie Cera, con schemi di alberi
genealogici suddivisi per ciascuna linea di discendenza:
dopo una prima parte che parla
del territorio dei Sette Comuni
che va dalla Valdastico alla
Valbrenta, con vicende storiche
di carattere generale, il libro “I
Cera di Camporovere, attraverso cinque secoli”, fotografa a
campione episodi, fatti e modi
di fare, tramandati da documenti
notarili, svelando l’origine e la
metamorfosi del cognome. L’autore, Giampietro Cera, descrive
poi quanto scoperto a margine
dell’indagine principale, su altre famiglie Ceri – Cera – Cerati
vissute anticamente nei Sette
Comuni e nella Valdastico, immaginando che stirpi con un
nome così particolare, vissute
in ambi territoriali ristretti, avessero qualcosa in comune.
Giampietro Cera, pensionato,
abita a Vicenza,ex direttore dei
servizi informatici dell’Ulss
Vicenza, e si definisce
“altopianese D.O.C. Il bisnonno Gio Maria, nato a
Camporovere nel 1814 emigrò in
giovane età con il padre Cristiano a Maragnole di Breganze. Il
nonno, che pure si chiamava Gio
Maria, nato da una famiglia di
contadini, si arruolò nell’arma
dei Carabinieri, prestando servizio in varie regioni italiane. Diventato Maresciallo, fece parte
di un corpo speciale al servizio
diretto della casa reale a Roma,
dove nacque Umberto, padre di
Giampietro, che diventò insegnante e in seguito segretario
comunale in vari centri della
provincia di Vicenza. La madre
di Giampietro, Nerina, nacque a
Rotzo da Giovanna Zecchinati
e Pietro Dal Pozzo, titolare dell’ufficio postale del paese e
messo
comunale,
soprannominato “Pierin dei
cursori”. Degli undici figli di
Pietro ben quattro diventarono
a loro volta titolari di uffici postali (Teresina lo era di Asiago),
mentre l’ultimo divenne segretario generale del Comune di
Vicenza e per un certo periodo
del Comune di Venezia. “Tra i
Cera originari di Camporovere
– racconta Giampietro – della
penultima e terzultima generazione si annoverano medici,
ospedalieri, ingegneri, docenti,
uno storico dell’arte, un magistrato, direttori didattici, direttori di enti pubblici e di banca.
La storia dei Cera svela esistenze segnate da difficoltà proprie
di chi, in tempi remoti, viveva in
montagna e la cui vita era caratterizzata da climi avversi per
buona parte dell’anno, da problemi di spostamento, dall’isolamento rispetto ai centri di sviluppo economico e culturale,
dalla limitatezza di terreni produttivi, dal duro lavoro bei boschi, dalla lontananza da casa
con le greggi nel periodo invernale a contatto con genti di pianura a volte ostili”. I primi Cera
di Camporovere emigrarono nel
1675 nei dintorni di Lonigo e
generarono
numerose
discendenze che vivono in va-
rie regioni italiane e all’estero.
La seconda “ondata” di emigranti Cera verso la pianura
vicentina si ebbe nel secondo
decennio 1800, quando in
Altopiano si susseguirono sfavorevoli condizioni causate
dall’inarrestabile declino della
pastorizia, dalle conseguenze
dell’occupazione francese, da
inclementi condizioni climatiche
che compromisero i raccolti, da
un abnorme aumento del costo
dei generi alimentari di prima
necessità causati dall’insaziabile ingordigia degli usurai. La terza e quarta fase di emigrazione
dei Cera di Camporovere si verificò nei periodi successivi la prima e seconda guerra mondiale,
questa volta verso nazioni europee e altri continenti.
Ma cosa ha spinto Giampietro a
intraprendere le ricerche, cimentandosi, come l’ha lui stesso
definita, in una vera e propria
impresa, cercando fra vecchie
carte ammuffite, in polverosi armadi di sperdute canoniche, fra
migliaia di vecchi atti notarili
conservati negli archivi di Stato? “Ho semplicemente pensato a Martina, Marco, Chiara e
Luca, i miei nipoti – afferma –
con l’obiettivo di raccontare
loro quanto più possibile degli
antenati. Non volevo che fra
qualche decennio, quando forse uno di loro avrebbe cercato
di sapere qualcosa dei suoi
progenitori, fosse ormai troppo
tardi per recuperare ricordi e testimonianze e gli capitasse, come
è successo a me, giunto ormai
alle soglie della vecchiaia, di non
conoscere quasi nulla dei lontani ascendenti”. Tra le curiosità che racconta Giampietro, un
piccolo episodio che riguarda
un emigrato in Australia,
Domenico Giovanni Cera, classe 1901. Nel nuovo continente,
dove emigrò nel 1924, scoprì di
aver un talento musicale, tanto
che formò assieme ad altri musicisti un’orchestra con cui suonava in locali da ballo e ristoranti. L’orchestra ebbe successo e
le sue esibizioni pubblicizzate su
un giornale locale. Domenico
Giovanni, orgoglioso di ciò, spedì copia del giornale ai cugini di
Camporovere, che vedendo arrivare il plico lo aprirono con trepidazione, immaginando che il parente australiano avesse fatto
fortuna e sperando contenesse
qualcosa che potesse mitigare la
loro triste situazione economica.
Trovarono solo fogli di giornale
scritti, oltre tutto, in una lingua
incomprensibile e solamente dalle
fotografie capirono che il parente australiano voleva informarli
dei suoi successi musicali!”. Dedicando il suo lavoro ai quattro
nipoti, nonno Giampietro scrive,
tra l’altro, “I nostri avi erano
uomini semplici che solo a partire dalla metà del 1800 ebbero
l’opportunità di imparare a leggere e scrivere. Avevano però
grandi doti, come la saggezza,
la laboriosità, lo spirito di sacrificio, l’onestà, la fede in Dio e
l’attaccamento alla famiglia.
Questi valori sono il vero patrimonio che ci hanno tramandato, che ci hanno permesso di
diventare quello che siamo e
Mons. Luigi Sartori è ancora tra noi
che dobbiamo salvaguardare a
tutti i costi per poter continuare
lungo un percorso da loro trac-
ciato pazientemente e con amore attraverso centinaia di anni”.
Silvana Bortoli
Un cognome che
evoca lontane origini
Tra le più antiche generazioni
della nostra razza ricorreva frequentemente il nome Balthasar,
modificatosi in seguito in
Baldissera. In quei tempi, quando si badava più alla sostanza
che alla forma e si preferivano
terminologie pratiche e sbrigative, i Baldissera venivano chiamati “…ssera”.
Quel “…ssera”, complici forse
le inflessioni della parlata tedesca, veniva pronunciato con la
“s” sibilante. In alcuni antichi
documenti il “ssera” è scritto
Zera, poi stabilmente Cera.
Inizialmente, l’abbreviativo era
usato come soprannome e accompagnava il nome Baldissera
con l’espressione “dictus
Cera”. In un secondo tempo, i
nomi Baldissera e Cera divennero sinonimi e vennero usati
indifferentemente per identificare la medesima persona. Cera era
ancora un nome ed era usato
sempre più spesso al posto di
Baldissera. Verso la fine del
1500, il soprannome, nella forma “de Cerris”, divenne un elemento distintivo di gruppi di fa-
miglie Cera (Bartholomej de
Cerris, Baltassaris de Cerris).
Nella seconda metà del 1600 il
Cera assunse a tutti gli effetti la
funzione di cognome.
Nei primi secoli dell’anno mille il nome Balthasar, tramutato poi in Baldissera, poteva considerarsi anomalo rispetto ai tradizionali nomi di Santi
che erano venerati nell’alto
vicentino. In quei tempi i nomi
propri di persona erano scelti in
modo ripetitivo tra un circoscritto numero di Santi
(Domenico, Bartolomeo, Antonio, Pietro, Giovanni, Giacomo,
Michele). Si ritiene che il nome
Balthasar sia stato portato in
Altopiano da popolazioni provenienti dalla Baviera dove il
culto dei Re Magi si era, e lo è
tuttora, molto radicato da
quando, nel 1162, Federico I,
detto il Barbarossa, trasferì le
spoglie dei Magi da Milano a
Colonia. Ciò fa pensare che
questo nome usato frequentemente dagli antenati Cera di
Camporovere sia un retaggio
delle loro provenienze nordiche.
Ad un anno dalla morte, il teologo roanese ricordato in vari modi
In occasione del primo anniversario della sua scomparsa, Mons. Luigi Sartori è
stato ricordato in diverse
occasioni nei mesi scorsi.
Straordinaria è stata la giornata che la Facoltà teologica del Triveneto gli ha dedicato a Padova, con il contributo di teologi di primo piano in Italia e con la partecipazione di Vescovi, sacerdoti e di tanti amici. Il 2 maggio il teologo roanese è stato ricordato nel suo paese
con una messa concelebrata
da diversi sacerdoti. Il Seminario di Padova dove egli
ha insegnato per tutta la sua
vita, ha dedicato un pomeriggio a Roana alla sua memoria lunedì 2 giugno .
Dopo aver visitato la sua
tomba al cimitero di Roana ,
i colleghi teologi e gli
educatori del Seminario con
il Rettore si sono portati nella
saletta intitolata a Benedetto
XXVI, dove Mons. Tura discepolo, collega e amico di
Mons. Sartori ha ricordato e
commentato le varie partecipazioni che hanno avuto luogo alla morte del teologo
altopianese, partendo da quella del Card. Martini , Arcivescovo di Milano. Alle ore 18
nella chiesa parrocchiale è
stata concelebrata una S.
Messa , con 27 sacerdoti e
con autorità locali come il Sindaco di Roana e il
Vicepresidente della Comunità Montana. Il Rettore del
Seminario di Padova Mons.
Panizzolo nel suo discorso ha
ripreso la riflessione sulla importanza del pensiero di
mons. Sartori, che lui ha definito come un “profeta e
anticipatore della primavera
della chiesa.”
Tra le ultime pubblicazioni , è
uscito in questi giorni a Venezia a cura dell’Istituto di
Studi Ecumenici, un nuovo
libro di oltre 600 pagine col
titolo “ Il Gusto della Verità”,
una raccolta di conferenze e
di articoli del teologo
altopianese fatti in diverse
occasioni. Nella presentazio-
ne si può leggere di lui: “E’
impressionante la vastità del-
la sua produzione letteraria,
non tanto per la quantità di
scritti, quanto per la varietà
dei problemi che affronta con
autorevolezza, semplicià e
originalità . Ogni problema
trova in lui una chiave di lettura e di possibile soluzione
perché inserito armonicamente in quella visione chiara e sintetica che egli ha della vita alla luce della fede. E’
solo così che si spiega il fascino delle sue parole e dei
suoi scritti…Egli era un profondo cultore e conoscitore
della verità, ma non se ne
considerò mai un possessore
esclusivo o un difensore arrabbiato; la verità aveva per
lui il fascino di una Persona
e non se ne servì mai come
arma contro qualcuno. Egli
gustava la verità, la viveva e
la condivideva…” Mons.
Sartori sarà ricordato
sull’Altopiano in alcuni incontri programmati la prossima
estate nei diversi paesi.
Sergio Bonato
A Camporovere Sagra
di S. Giovanni Battista
Camporovere si prepara a
festeggiare il suo patrono,
con tre giornate di appuntamenti organizzati dalla Pro
Loco. Il via martedì 24 giugno, giorno in cui si ricorda
la nascita di S.Giovanni Battista: al palatenda alle ore
20.30 è in programma la
“Tomboltrok”, la serata prevede poi musica con Manuel
Berthod e Luca Baù. Lo
stand gastronomico offrirà
porchetta e patate fritte. Venerdì 27 giugno, alle ore 21,
è in programma la gara di
bocce “9° Memorial Sergio
Bonato”. La giornata dedicata alla sagra vera e propria è
quella di domenica 29 giugno,
a partire dalle ore 18.30 con
menù tipico di “tosela coi porcini” al Palatenda e musica
con l’orchestra R.K.E.
8
Sabato 14 giugno 2008
l’Altopiano
12
Ciclopista di Enego, c’è l’accordo
ENEGO
Nei giorni scorsi a Palazzo
Folco, sede del settore viabilità della Provincia di Vicenza,
è stato sottoscritto il Protocollo di Intesa per la realizzazione della ciclopista e del sentiero naturalistico in destra
Brenta dalla Piovega di sotto
a Piovega di sopra nel Comune di Enego.
Presenti l’Assessore alla Viabilità della Provincia
Costantino Toniolo, il Sindaco
del Comune di Enego Igor
Rodeghiero, il Presidente del
Bacino Imbrifero del Brenta
Giuseppe Cortese e l’Assessore della Comunità Montana
Spettabile Reggenza dei 7
Comuni Ilario Fabris.
“Nel 2005 – ricorda l’ Assessore Provinciale Toniolo – la
Provincia aveva contribuito
con i Comuni di Enego,
Bassano del Grappa,
Valstagna, Cismon del Grappa, Campolongo sul Brenta e
con le Comunità Montane dei
Sette Comuni e del Brenta, alla
realizzazione del primo tratto
di questa pista ciclabile che riveste un’importantissima
valenza turistica, considerato
che l’obiettivo era quello di collegare direttamente Trento con
Bassano del Grappa e di proseguire in futuro fino addirittura a Venezia, per favorire ulteriormente uno specifico segmento del cicloturismo.”
Il Comune di Enego lo scorso
settembre faceva presente
che la pista ciclabile realizzata
aveva comportato un’interferenza di ciclisti nell’innesto con
la SP. 47 e che pertanto si era
reso necessario provvedere
alla predisposizione di un progetto di prolungamento della pista ciclabile medesima al fine
di ridurre il pericolo di incidenti stradali per i ciclisti. Il pro-
Dalla Pioveva di Sotto alla Pioveva di Sopra, verrà realizzato un tratto della pista e del sentiero naturalistico
che collega Trento a Bassano con la collaborazione dell’assessorato alla viabilità della Provincia.
getto così redatto ha ottenuto
un contributo regionale per un
importo pari al 70% del costo
complessivo, cioè 269.500
euro, cosicché il Comune di
Enego ha potuto far redigere,
mediante incarico a professionista esterno il progetto definitivo-esecutivo denominato :
“Realizzazione della ciclopista
e sentiero naturalistico in destra Brenta dalla Piovega di
Sotto a Piovega di Sopra nel
comune di Enego”.
Vista la rilevanza dell’opera,
l’Assessorato alla Viabilità della
Provincia di Vicenza ha ritenuto opportuno offrire la propria collaborazione e, nell’ottobre del 2007, ha contattato
la Regione Veneto facendo
presente l’interesse a valutare l’ipotesi di sostituirsi al Comune di Enego e di interveni-
re anche nel cofinanziamento
del progetto assieme agli altri
Enti pubblici territoriali coinvolti.
La Regione Veneto ha comunicato il parere favorevole affinché sia la Provincia a realizzare l’intervento in sostituzione del Comune di Enego,
garantendo, contemporaneamente, il trasferimento del contributo regionale di 269.500
euro direttamente alla Provincia, che potrà a questo punto
assumere il ruolo di coordinamento.
A seguito di un incontro tenutosi presso la Comunità Montana del Brenta, si è arrivati
alla stesura di una bozza di
“Protocollo di Intesa” nel quale vengono esplicitati i contributi che gli Enti interessati
sono disposti a concedere e
precisamente 102.500euro la
Provincia di Vicenza;
13.000euro il Comune di
Enego, che ha fatto redigere
a proprie spese il progetto esecutivo e sempre a proprie spese provvederà all’acquisizione
delle aree private; 5.000 euro
il Bacino Imbrifero del Brenta;
2.000 euro la Comunità Montana Spettabile Reggenza dei
7 Comuni.
quanto ciò che è fondamentale è la precisione nel percorrere i tratti denominati prove
di precisione appunto, che in
questa gara erano 10.
In queste prove cronometrate,
il cui chilometraggio varia da
un paio a 5 Km, l’equipaggio
deve cercare di rientrare nel
tempo imposto, non impiegarne di più, né di meno, ed i risultati sono davvero sorprendenti, i migliori infatti sono riusciti ad effettuare le prove con
margine d’errore incredibilmente minimo, uno o due centesimi di secondo. Ma ciò che
più ha colpito e conquistato,
conoscendo queste gare e chi
le disputa, è la bellissima at-
mosfera conviviale che si instaura. Esistono un campionato italiano, prove estive ed invernali, l’agonismo quindi c’è,
ma chi pratica gare di regolarità, e nel Nord Est, la passione per questa disciplina è molto sviluppata, non ha la frenesia e lo spiccato agonismo dei
rallisti, il che rende tutto più familiare e piacevole.
Insomma la gara diventa
innanzitutto un pretesto per
incontrarsi, confrontarsi, mangiare insieme, divertirsi fra
amici.
Uno spirito sportivo che conquista, anche coloro che di
motori poco ne capiscono.
Stefania Simi
Auto d’epoca, gare di regolarità:
motori, ma niente frenesia.
Una bella gara, un sano agonismo e soprattutto un’occasione per divertirsi fra amici
Il 31 maggio scorso, ad Enego
si è svolta l’11^ Coppa
Pedavena, una manifestazione di regolarità classica di auto
storiche. Un percorso totale di
circa 150 Km, che da Enego
è sceso a Primolano, spostandosi verso Grigno per poi salire in Barricata, Marcèsina, e
da Foza nuovamente giù verso Valstagna per risalire sempre dalla Grigno – Barricata.
Una giornata davvero piena,
e per fortuna, dato il clima del
periodo, una giornata fortunata perché caratterizzata da un
caldo sole! I lavori sono iniziati alle 9.00 di mattina con le
verifiche sportive, e sono terminati alle 22.00 con le
premiazioni.
Leggendo il titolo della manifestazione è normale chiedersi, ma cosa c’entra Enego con
Pedavena, nulla! Dopo 10 edizioni della Coppa Pedavena,
nella località feltrina, quest’anno gli organizzatori ed in particolare il dinamico Ivo
Strappazzon, hanno dovuto,
per ragioni logistiche, trovare
un’altra località che accoglies-
se la “loro” gara. Sapendo della passione di Enego e la sua
gente per tutto ciò che riguarda i motori e le auto, (qui erano di casa i grandi rally, come
il mitico S. Martino di
Castrozza), e soprattutto conoscendo il territorio che ben si
poteva prestare, Strappazzon
e C. hanno deciso, con la disponibile approvazione dell’Amministrazione, di spostare la gara in Altopiano.
A lavori conclusi, piloti ed organizzatori, si sono detti più che
soddisfatti dell’ esperienza,i
consensi raccolti sono stati
numerosi, tanto da mettere in
preventivo un ritorno ad
Enego.
La cosa che poi ha fatto particolarmente piacere agli organizzatori, è che questa gara, è
stata accompagnata da un pubblico, da piloti e da navigatori
sempre più giovani, mentre in
un passato più recente, gli addetti ai lavori erano per lo più
gruppi di ex, ovvero ex piloti di
rally.
Un particolare che comunque
va sottolineato è che questa
disciplina è più vecchia del rally
ed è considerata la specialità
su strada che ha preceduto le
gare di velocità.
L’occasione della Coppa
Pedavena, ha comunque
vivacizzato il paese per un intero giorno, la gente come si
diceva, da sempre appassionata di rally, ha riempito la piazza
per andare a vedere da vicino
le quasi 100 auto iscritte alla
gara. Auto d’epoca, ovvero
quelle costruite fino al 1984,
che hanno avuto un passato
glorioso di auto da rally .Un bel
colpo d’occhio la piazza piena
di coloratissime macchine, e
chi è appassionato lo sa bene,
di macchine che hanno fatto
la storia dei rally, che C’erano
112 abarth, 127, Lancia
Fulvia,Lancia Delta, Alfetta,
Opel Manta, Giulietta, Porche,
e proprio 3 equipaggi su
Porche, si sono aggiudicati i
podi.
Auto con un passato rallistico,
ma che ora danno vita a gare,
quelle di regolarità appunto,
dove la velocità non conta, o
meglio conta relativamente, in
8
Sabato 14 giugno 2008
l’Altopiano
13
“Della politica non ci si innamora più”
LUSIANA
Si è concluso il ciclo di 5 incontri promossi dal gruppo
“Laboratorium”. L’ultimo tema
affrontato è stato: “La programmazione comunale ed il
coinvolgimento dei cittadini”.
Relatori il deputato Luigi
d’Agrò e il consigliere della
Provincia Francesco Gattolin.
Nella sala consiliare del
Palazzon ha svolto il compito
di moderatore Gianni Trivellato
e ha introdotto l’argomento
Massimo
Frello
del
“Laboratorium”. D’Agrò ha
messo a fuoco l’argomento
Con il dibattito che ha visto come relatori il deputato Luigi D’Agrò e il consigliere provinciale
Francesco Gattolin, si è chiusa la serie di incontri promossi dal Gruppo Laboratorium.
spiegando che: “Il problema è
vecchio di anni. La filiera vuole
un cittadino vedersi rappresentato in una assemblea deliberante come il Consiglio comunale.
C’è stato un disinnamoramento
per le controversie derivanti dal
concetto di politica e sui fatti
politici ha delle colpe enormi. E’
diventato, per la non partecipazione, la coscienza critica del
potere e rischia di diventare antagonista delle cose che riguardano il bene comune”. Gattolin
ha proseguito affermando che:
“Noi soffriamo della malattia
della politica della burocrazia e
al tempo stesso della partecipazione passiva. Una piramide che
bisognerebbe rovesciare dopo
che dagli anni Cinquanta-Sessanta la politica si è collocata in
uno scenario internazionale in
una antitesi che sopravvive anche oggi. Con l’elezione diretta
del sindaco – ha proseguito
Gattolin – c’è stata una grande
innovazione che tuttavia non
trova risposte adeguate e risultati da sempre auspicati”. Dopo
Angelo Canalia, Cavaliere
al merito della Repubblica
vari interventi che hanno
rispolverato l’annoso problema
della scarsa partecipazione dei
cittadini alla programmazione
comunale, Massimo Frello ha
chiuso la discussione ribadendo i concetti base che hanno
spinto
il
gruppo
“Laboratorium” a dar vita agli
incontri e ha concluso
osservando:”Ci porteremo il
compito a casa per meglio mettere a fuoco questo e altri problemi sorti nelle cinque serate
di dibattito che hanno visto un
pubblico interessato ma scarso
per cui ci auguriamo che nella
prossima serie di incontri la partecipazione sia più massiccia”.
Da sinistra: il Sindaco di Breganze (amico ed ex compagno di scuola) geom. Ausonio Zanazzo, il neo
cavaliere Angelo Canalia, la moglie Lenalisa, il Sindaco di Lusiana (ed amico) prof. Virgilio Boscardin
esordito il Prefetto - ha una
grandissima importanza per
onorare chi nella pubblica amministrazione, nelle lettere, nel
mondo imprenditoriale, nel
sociale si è distinto nel trasmettere particolari valori ai cittadini”.
“Un riconoscimento - ha aggiunto - come attestazione pubblica di stima per chi lo riceve
e modello per tutti i cittadini”.
Molta emozione fra i neo-cavalieri, soprattutto quando è stato intonato l’inno di Mameli ed
al momento della consegna dei
diplomi.
Fra questi mi piace sottolineare
uno dei festeggiati, l’amico Angelo Canalia, lusianese, uomo
attivo ed altruista, particolarmente impegnato in svariate attività quasi sempre legate al sociale ed al volontariato, come
appare chiaramente dal suo “intenso” profilo che pubblichiamo
a parte. Veramente complimenti
vivissimi ad Angelo per questa
meritata onorificenza. Anche se,
da buon e storico interista, fra
tanti ed innegabili qualità e meriti, devo amichevolmente imputargli un “grave difetto”: tifa
Juventus!
“Angelo Canalia nasce a
Lusiana il 21 aprile 1952, dove
risiede tuttora in via Velo,7.
Dopo aver conseguito a pieni
voti nel 1972 il diploma di geometra presso il “Canova” di
Vicenza, inizia a lavorare prima
alle dipendenze di una impresa
edile, quindi all’Ufficio Tecnico del Comune di Lusiana, quindi, da oltre 21 anni, presso la
Provincia di Vicenza di cui è
Funzionario Tecnico Capo Settore con specializzazione in
Materia di Ambiente – Territorio.
Nel 1977 si sposa con Lenalisa
Zucchi da cui ho avuto tre figli: Silvia, Federico e Francesco.
Nel 1974, dopo il congedo, è
socio del Gruppo Alpini “G.
Cantele” di Lusiana, di cui per
nove anni ha ricoperto l’incarico di consigliere nel
direttivo prima di assumere la
carica di Capogruppo dal gennaio 1999 al gennaio 2008.
Con tale carica ha lavorato
per dare una svolta significativa alla vita associativa del
Gruppo stesso e, con molto
entusiasmo ed assieme ai collaboratori più stretti (Consiglieri)
si è impegnato a proporre, sostenere e portare a termine
una miriade di iniziative, che
hanno coinvolto il Gruppo e l’intera Comunità Lusianese.
Dal 1975 è iscritto al Gruppo
Donatori di Sangue di S.
Caterina di Lusiana, di cui ho
fatto parte del consiglio
direttivo per 9 anni, ricoprendo
anche la carica di vice presidente.
Dal 1978 fa del locale Comitato
Organizzatore della Festa del-
l’Emigrante, che si tiene a Velo
di Lusiana ogni anno.
Dal 1998 è iscritto al Gruppo
Donatori di Organi di Lusiana.
E’ socio da molti anni della Pro
Loco di Lusiana, di cui ha anche
fatto parte del Consiglio
Direttivo.
E’ Socio Fondatore del Rotary
Club “Asiago – Altopiano dei
Sette Comuni”, istituito in data
7 aprile 2006, fa parte del Consiglio Direttivo del Club ed è
Presidente della “Commissione per l’Azione di Interesse
Pubblico”.
E’ Socio Fondatore, nonché
consigliere, del nuovo Gruppo di Protezione Civile Ambientale “El Corgnon” di
Lusiana, costituito il 13 maggio scorso, che sta ora
muovendo i suoi primi passi. Nel (poco) tempo libero
ama curare il giardino di
casa ed il piccolo orto; nel
periodo invernale gli piace
sciare; gioca a bocce;gli
piace leggere davanti al caminetto o guardare la televisione”.
Cesare Pivotto
Tradizionale e periodica rimpatriata per i componenti la patriarcale famiglia Lupato di Lusiana. Una famiglia il cui capostipite cav.
Giovanni e la moglie Angela Frello hanno avuto 7 figli maschi
(Alessio, Bruno, Antonio, Bellarmino, Arturo, Giovanni, Mario,
Antonio e Guido) e una figlia femmina (Placida – che è anche la più
giovane). I componenti la seconda generazione di questa famiglia
numerosa, tutti sposati e con prole, sentono il bisogno di incontrarsi periodicamente per ricordare quelli che non ci sono più e per
assaporare ancora l’affetto che li lega anche se vivono per la quasi
totalità in diverse località dell’Alta Italia. Dopo la messa in ricordo
dei congiunti che non ci sono più, il convivio si è svolto al ristorante
“Alla Rosa” a Velo con la presenza delle vecchie leve e non solo, ma
anche di molti giovani che hanno assaporato un commosso ricordo dei
defunti e i tanti racconti fatti con un pizzico di nostalgia. A cornice
qualche “cantatina” avviata coraggiosamente dalla “mitica” ziaAntonia
prima dell’arrivederci e di ribadire il concetto che la famiglia è un grande
valore di cui andare fieri e salvaguardare. E.Z.
Alessio Broglio, il più
giovane e il più anziano
Tra le famiglie che hanno fatto
la storia di Lusiana vi è anche
quella dei Broglio. Il nonno
Alessio ha 72 anni ed è il più
anziano dei Broglio di via Campana a Lusiana. E’ nato invece
lo scorso 29 marzo Alessio
Broglio figlio di Roberto e Federica Cantele che aumenta il
patrimonio di questa famiglia
patriarcale. (nella foto il più anziano e il più giovane dei
Broglio). E.Z.
Vicenza. Venerdì 30 maggio,
nell’ambito delle celebrazioni
per l‘Anniversario della Fondazione della Repubblica, si è tenuta presso il Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza la cerimonia con cui il Prefetto di
Vicenza, dott. Pietro Mattei, alla
presenza di varie Autorità civili
e militari e ad una trentina di Sindaci della Provincia, ha proceduto alla consegna dei diplomi
con il quale il Capo dello Stato
ha conferito la distinzione onorifica di Cavaliere dell’Ordine
“Al Merito della Repubblica
Italiana”.
“Questa cerimonia - ha
Riunione di famiglia per i Lupato
Il club
biancorosso
cambia nome
Il club biancorosso di Lusiana,
che ha sede al ristorante “Conca
Verde”, ha riconfermato la presidenza con Alessandro Garzotto, ma ha
cambiato nome: anziché “Amici di
Lusiana”, per un omaggio ad uno
dei fondatori del sodalizio, si chiama ora “Club biancorosso Mario
Ronzani”. Tra le attività del club vi
sono partite casalinghe e in trasferta del Vicenza.
E.Z.
In occasione della festa della
Madonna del Lazzaretto di
Campana di Lusiana, nel programma
religioso
e
folcloristico è stata inserita
Nella foto, i componenti la famiglia Lupato riuniti alla “Rosa” a
Velo.
Il cavalierato anche
per il maresciallo
Peruzzo
sciallo capo nel 1995 e maresciallo aiutante il primo gennaio 2002
(nella foto).
Tra i nuovi Cavalieri della Repubblica nominati dal Prefetto
c’è anche il maresciallo Davide Peruzzo. Arruolato nell’Arma dei Carabinieri il 6 ottobre
1962, Peruzzo ha prestato servizio alla stazione di Asiago in
sott’ordine dal giugno 1986 al
maggio 1987. Dal giugno 1987
al gennaio 1990 ha svolto il
servizio al nucleo radiomobile
di Thiene e poi per un anno ha
svolto lo stesso servizio alla
compagnia di Bassano
del Grappa. Dal luglio 1991 è comandante della
stazione carabinieri
di
Lusiana. Brigadiere
dall’87, è stato promosso mare-
Gara di settino
anche una gara di settino singolo. Ha vinto Maycol Broglio
che ha battuto in finale Virgi-
lio Broglio. Terza piazza per
Gian Paolo Grazian e quarta
posizione per Luca Ronzani
(nella foto il podio con la
valletta Barbara Grazian). E.Z.
8
Sabato 14 giugno 2008
l’Altopiano
Rudy e la carica dei giovani
La promozione dell’Asiago Calcio in seconda categoria: Tutte le immagini
di una giornata meravigliosa vissuta insieme a un pubblico d’altri tempi
Continua a pagina 20
14
l’Altopiano
Semplicemente perfetti!
Gli Asiago Vipers Tegola Canadese conquistano il 5° scudetto consecutivo e completano un
Grande Slam da sogno: Supercoppa, Coppa Italia, Champions e Scudetto. Impossibile fare di meglio!
15
foto: Marco Guariglia
8
Sabato 14 giugno 2008
8
l’Altopiano
Sabato 14 giugno 2008
16
LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA
Criticare senza ferire
Come chiedere cambiamenti agli altri senza rovinare il rapporto.
In questo numero vi
parlerò di comunicazione. L’argomento
mi è molto caro perché interviene in
ogni relazione tra
esseri umani ed è a
ragione il fondamento essenziale della
soddisfazione del
r a p p o r t o
interpersonale. Senza una buona comunicazione le persone
litigano, entrano in
conflitto, si scambiano emozioni negative e compromettono
i legami: ciò accade
in famiglia, tra amici, tra parenti, a volte senza che ci si
renda conto che il
nocciolo della questione è
proprio come ci esprimiamo.
Saper palesare i nostri sentimenti negativi, fare richieste in modo adeguato,
puntualizzare all’altro le cose
che non ci piacciono e che
vorremmo veder cambiate è
senz’altro difficile. Nessuno,
nel corso del nostro sviluppo, ci insegna a comunicare
cose spiacevoli in modo corretto. Apprendiamo atteggiamenti e modalità comunicative inadeguati dai nostri
modelli di riferimento quando siamo piccoli e ce li trasciniamo sino a che non intervengono figure formative
alternative che ci indirizzano su forme comunicative
più evolute e funzionali. Questo però spesso non accade.
Come allora riuscire a fare
delle critiche costruttive (termine poco scientifico ma efficace) che riescano nel duplice intento di aiutare l’altro a cambiare senza offenderlo e compromettere il rapporto? Provo a darvi dei consigli.
Innanzitutto, quando qualcosa dell’altro non ci piace,
dobbiamo capire se ci interessa migliorare il rapporto
con lui, cioè investire su quella persona perché la riteniamo importante per la nostra
vita. Del resto, prima di accendere un mutuo valutiamo
con grande premura se l’acquisto è davvero meritevo-
Stefano Rigoni,
Psicologo Psicoterapeuta
Cognitivo
Comportamentale –
Tel. 338.2919597 – E-mail:
[email protected]
le. Lo stesso bisogna fare nei
rapporti con gli altri. Non tutti
ci possono essere amici, non
tutti ci capiranno e saranno
figure rilevanti per la nostra
esistenza. Pertanto, consiglio
di “investire” solo sulle persone in cui crediamo. Riuscire a comunicare qualcosa di
spiacevole non è sempre utile; talvolta è meglio soprassedere e non prendersela
troppo, evitando il confronto,
nel caso la persona non rientri nella sfera di chi conta per
noi. In caso contrario, chiedere un cambiamento all’altro è segno di voler stare
meglio con lui, di migliorare
il rapporto, di costruire un
progetto comune; la critica
assertiva è un messaggio
positivo d’interesse e di “investimento” personale.
L’aspetto è primario e va
subito sottolineato. Altrimenti, l’altro può mettersi sulla
difensiva e non cogliere il
tono amichevole della comunicazione.
Se
non
esplicitiamo che la critica ha
lo scopo di risolvere un problema relazionale, l’errore lo
commettiamo noi. Fatta questa premessa, che inquadra
la relazione secondo la formula “vinco io e vinci tu” (e
non vinco io e perdi tu), dobbiamo passare all’espressione dei
nostri sentimenti. Manifestare
apertamente le emozioni è un
diritto inalienabile della persona
(ricordate?); ciò è corretto quasi in ogni situazione simmetrica
(nei rapporti asimmetrici tipo
genitore-figlio o curante-assistito la cosa è diversa) e ha la funzione di fornire un feedback all’altro di cosa provocano i suoi
atteggiamenti. Assumere la
responsabilità in prima persona del nostro disappunto
mette l’accento sulle conseguenze dei comportamenti
dell’altro senza accusarlo ingiustamente. Quante volte
invece iniziamo la frase con
“Tu mi hai….tu non
devi….tu…..”. Meglio quindi sostituire la forma “Io mi
sento….Io
ho
bisogno….Io desidererei che….”.
Espresso il sentimento
negativo e il bisogno,
dobbiamo venire alla
descrizione del comport a m e n t o
dell’interlocutore che
crea tale disagio; sottolineo il comportamento,
e non genericamente
qualche caratteristica
della persona, perché la
critica assertiva ha
come prerogativa che si
chieda un cambiamento
di
comportamento
osservabile e realistico.
Formule di critica che
attaccano il valore dell’uomo (ad esempio:
“Sei sempre il solito”,
“Non ti sopporto quando
sei così irritabile”, “Non mi
ascolti mai”, “Continui a
provocarmi”, “Sei proprio
cattivo”….) sono deleteri
per il rapporto e lo peggiorano. La formula corretta prevede invece una descrizione
specifica dell’episodio che ci
ha creato disagio, evitando
aggettivi “qualificativi” offensivi, frasi con “sempre”,
“mai” e attacchi alla persona. La critica serve per chiedere una modificazione del
comportamento dell’altro,
non un cambiamento esistenziale profondo. Questo tipo di
comunicazione diretta, in cui
si coinvolge l’altro rendendolo consapevole del proprio
stato d’animo attraverso una
descrizione puntuale dei comportamenti che hanno creato
disagio e una richiesta onesta
di cambiamento al fine di migliorare il rapporto nel futuro,
è la formula più adeguata per
fare critiche assertive. Detto
questo, è chiaro che coinvolgere
estranei
nella
problematica è solitamente
controproducente, come lo è
procrastinare il confronto diretto per paura o imbarazzo.
La miglior cosa è affrontare
direttamente la persona appena le nostre emozioni negative ci permettono una sufficiente lucidità. Voler risolvere
il problema quindi implica la
rinuncia a “sfogarsi” e a “vendicarsi” emotivamente riversando rabbia e delusione sull’altro. In questo caso l’obiettivo comunicativo non sarebbe risolvere il problema ma
scaricare deliberatamente la
nostra
tensione
sull’interlocutore per stare
meglio noi. Quando invece,
passato il tempo sufficiente
per “sbollire” l’emozione negativa (che magari giustamente abbiamo provato), decidiamo di parlare della situazione, dobbiamo farlo con
l’intento di costruire e non di
distruggere, preparandoci
positivamente all’incontro.
Il golf aiuta il “Progetto Chernobyl”
Federfarma Vicenza e Farmagolf organizzano
per domenica 15 giugno una gara a scopo benefico
Confermando una simpatica
tradizione nata lo scorso
anno, Federfarma Vicenza
(l’Associazione dei Titolari di
Farmacia della Provincia di
Vicenza) e Farmagolf (l’Associazione dei farmacisti
golfisti italiani) si sono nuovamente date appuntamento
presso il Golf Club Asiago.
Nel 2007 Farmagolf aveva
scelto Asiago per una tappa
del circuito di gare che vedono protagonisti i farmacisti appassionati di golf; in
quell’occasione Federfarma
Vicenza aveva reso disponibili alcuni premi aggiuntivi in
segno di ospitalità e l’iniziativa aveva costituito l’occasione per iniziare un cordiale
rapporto di amicizia e collaborazione.
Per il 2008 l’iniziativa viene
ripetuta
ed
assume
connotazioni più importanti e
dense di significato.
Domenica 15 giugno, lungo il
meraviglioso percorso del
Golf Club Asiago, avrà luogo
il “Trofeo Farmagolf” che
vedrà le due associazioni unite in nome della solidarietà.
Quest’anno, infatti, la metà
dell’incasso derivante dalle
quote di iscrizione alla gara e
la somma destinata da
Federfarma Vicenza al
montepremi sarà devoluta in
beneficenza.
Ciò è reso possibile dalla sensibilità del Golf Club Asiago,
per quanto riguarda la somma derivante dalle quote di
iscrizione, e dalla generosità
di due sponsor locali: la
“Casearia Monti Trentini
S.p.a.” e la “Rigoni di
Asiago” che hanno fornito il
gustoso montepremi, costituito da prelibati prodotti tipici.
A beneficiare della somma
sarà l’ “Associazione Amici
di Antonio Pertile e Sonia
Sartori onlus” che ha destinato la stessa al finanziamento del “Progetto
Chernobyl 2008”.
Il progetto prevede l’accoglienza ed il soggiorno ad
Asiago, per tutto il mese di
luglio, di un gruppo di bambini provenienti dalla regione di
Mogilev (Bielorussia), zona
fortemente contaminata dall’incidente nucleare del 1986.
Quest’anno il gruppo di famiglie affidatarie ha voluto
provare un’esperienza nuova: i piccoli ospiti sono infatti
bambini provenienti da istituto: abituati a condividere spazi, affetti ed educatori saran-
no accolti in una struttura
collettiva con i volontari che
si daranno il cambio per cucinare, pulire ed accudire i
piccoli ospiti.
I bambini, di età compresa tra
i dieci ed i dodici anni, mostrano le patologie meno gravi legate sia all’esposizione
da radiazioni (problemi
tiroidei, abbassamento delle
difese immunitarie, etc) sia ad
una alimentazione danneggiata dalla povertà degli istituti
in cui vivono e compromessa dalla contaminazione di ciò
che mangiano…Il 15 giugno
sarà quindi l’occasione per gli
amici golfisti di coniugare
una bella giornata di sport ed
amicizia
nel
verde
dell’Altopiano con una piccola ma significativa iniziativa
di solidarietà, nella migliore
tradizione di Federfarma
Vicenza e Farmagolf.
Chiara Rigoni
OLA FRANCO!
Ricordo del presidente onorario Franco Gemmo
Potevi entrare in qualsiasi
campo di golf della Costa del
Sol e tutti lo chiamavano così:
ola Franco!
Trascorreva lunghi periodi
nella sua casa di Marbella e
ogni giorno coltivava la passione della sua vita : il golf,
che abbinato alla sua naturale predisposizione per i rapporti sociali lo avevano fatto
diventare un personaggio da
tutti riconosciuto. Era particolare anche perché giocava con la stessa facilità con
Sean Connery e con Paco
Quiros, un ex caddy .
Era socio dei clubs più
prestigiosi della Costa: il Real
club Las Brisas con cui
Asiago è gemellato e di
Sotogrande. La passione nel
tempo è diventata amore, un
amore sincero e incondizionato che lo ha portato all’inizio degli anni novanta ad assumere la Presidenza del
Golf di Asiago.
Bastava vederlo muoversi,
osservarlo discutere, per capire che per lui il golf, ed il
golf di Asiago in particolare,
rappresentavano un amore
vero.
La sua esperienza e la sua
passione, uniti alla grande
capacità imprenditoriale,
sono stati fondamentali per
lo sviluppo del nostro Circolo. Oggi abbiamo in funzione
una struttura modernissima e
siamo considerati una dei
migliori golf resort delle zone
montane europee. Una struttura che crea un indotto occupazionale notevole e che
è uno straordinario strumento per la vocazione turistica
dell’altipiano. Una scom-
messa vinta con entusiasmo
e determinazione, che deve
continuare nello sviluppo indicato da Franco Gemmo, da
anni sostenitore dell’ampliamento del campo, dell’integrazione estate – inverno,
della
promozione
congressuale della nuova
foresteria e con il sogno che
l’altopiano diventi “
l’altopiano del golf “. Una storia d’amore dicevamo. Un
amore che è anche quello dei
Soci di Asiago per il proprio
Presidente Onorario. Ola
Franco!
Sergio Vellar
8
l’Altopiano
Sabato 14 giugno 2008
17
“Un mondo di musica”:
nel canto la nostra cultura,
la pace e l’amicizia
Circa 190 bambini della Scuola Primaria Monte
Ortigara impegnati nel concerto di fine anno
Giovedì 5 giugno, nel Duomo di
Asiago, si è tenuto il concerto di
fine anno della Scuola Primaria
Monte Ortigara diAsiago. Il progetto, avviato quest’anno dalle
insegnanti dell’istituto, si è proposto di portare la musica tra i
bambini delle scuole elementari
di Asiago, dove non si era ancora assistito a un vero e proprio
spettacolo musicale. E’ stato
curato con costanza, energia e
impegno dalle maestre Enrica
Cunico e Cristina Danieli con la
piena collaborazione delle altre
docenti della scuola ed è stato
chiamato “Un mondo in musica”. Due i momenti previsti: il
primo si è tenuto in occasione
del Natale e ha visto la collaborazione con la Scuola Media
‘Reggenza Sette Comuni’ grazie all’aiuto del Professor Alessandro Pretto, il secondo, invece, ha avuto luogo proprio la settimana scorsa e ha visto collaborare i bambini dell’intera scuola
(circa centonovanta) con uno dei
cori del nostroAltopiano, il Coro
Asiago diretto da Elio
Caldieraro. Lo spettacolo, dedicato all’indimenticabile maestro
Patrizio, ha avuto lo scopo di far
apprendere ai bambini la meravigliosa cultura del nostro
Altopiano; infatti, ogni canto è
stato preceduto da alcune letture preparate dai bambini assieme alle loro maestre, spiegan-
done il contenuto, sicuramente
impregnato della nostra cultura.
Questo è stato possibile anche
grazie alla disponibilità del Coro
Asiago, nella figura di Paolo
Finco che, molto pazientemente, si è più volte recato nelle classi
per illustrare ai bambini i contenuti dei brani in programma.
Dopo alcune letture, la serata è
entrata nel vivo con il canto, rigorosamente con brani della nostra tradizione di montagna una
parte dei quali eseguita dal coro
di bambini o dai solisti scelti da
Elio Cardieraro stesso, altri sono
stati magistralmente cantati dal
Coro Asiago, mentre ai bambini
è spettato il mimo della scena,
come in “Fila fila”: seguendo il
testo, una bambina ha finto di filare, mentre un bambino si è
inginocchiato davanti a lei con
un mazzolino di fiori, in un momento davvero tenero. A metà
dello spettacolo, c’è stato spazio
anche per la solidarietà: gli “Amici di Antonio Pertile e Sonia
Sartori” hanno presentato il progetto di accoglienza di un gruppo di bambini della Bielorussia
che verranno ad Asiago durante l’estate; grazie alla generosità
dei numerosi presenti, cinque di
loro avranno la possibilità di passare gratuitamente una settimana al mare. Tutti i bambini, a seguire, hanno cantato sulle note
di due canzoni che riempiono di
significato il piccolo grande gesto dei presenti, “Solidarietà” e
“Il canto dell’amicizia”:
centonovanta giovani voci per
spiegare, cantando con gioia, il
significato del mondo. Per il finale, la maestra Cristina Danieli
ha pensato di modificare il testo
di una canzone dello Zecchino
d’Oro, “La terra è una palla”, il
cui ritornello si prestava davvero bene al significato di pace,
amicizia e solidarietà intrinseco
nella serata stessa: “Che bella
la terra è una palla, che salta
nell’aria in un mondo d’amore, foreste smeraldo, la neve
sul naso e la pace nel cuore”.
Un ringraziamento particolare,
alla fine della serata, è andato
ad alcune persone che, gratuitamente e con impegno, si sono
prodigate perché l’iniziativa fosse portata a buon compimento:
Alessandro Pretto, Giacomo
Silvagni, Marco Andreotti e
Gianni Baù, bidello della scuola
a cui va un plauso particolare per
aver montato l’impianto e seguito
la preparazione della serata sin
dal primo mattino. Va sottolineato anche il contributo del Comune di Asiago, che ha erogato
dei fondi a favore della Scuola
affinché potesse acquistare del
materiale musicale: un
armadietto, delle maracas, dei
piatti, dei tubi sonori utilizzati anche nelle ore di Educazione
Motoria e persino uno stereo.
Grazie alla collaborazione di tutte queste persone, è stato e sarà
possibile continuare questa iniziativa, perché i nostri bambini
possano apprendere non solo
nozioni di matematica, storia o
geografia, ma anche l’immensa
e spesso dimenticata cultura
altopianese nonché i valori della
pace e dell’amicizia.
Martina Rossi
Paci, attrice rivelazione nei
panni di Libera, la “galliotta”
Tra le rivelazioni di “Tele
Digo da Bertigo” ultimo
spettacolo dei Rispaar, c’è
sicuramente lei, la Paci, che
in scena ha portato una strepitosa e perfetta comare
galliotta, oltre che una convincente presentatrice
spagniola. Patrizia Carli fa
parte dei Rispaar dal 2000,
ci è arrivata praticamente
per caso, nello stesso momento in cui è entrata a far
parte del Coro S. Matteo di
Asiago. Non ha partecipato a tutti gli spettacoli perché a volte si è trovata lontana per lavoro, e in precedenza si era esibita cantando una canzone e facendo
parte di alcuni balletti; aveva
inoltre contribuito alla preparazione delle scenografie,
aiutando il “maestro” Luciano Gios. Ma vederla ed
ascoltarla in scena, protagonista della parte teatrale dello show nei panni di Libera,
il suo riuscitissimo personaggio, è stata una grande sorpresa per tutti. La Paci di lavoro fa la cameriera in un
locale di Asiago, e da molti
anni abita a Gallio. “Parlo
galliotto per diritto, dunque”–
afferma spiritosamente. Ma
come ha scoperto questa sua
attitudine alla recitazione?
“Sentivo di avere delle cose
da tirar fuori – dice – ma allo
stesso tempo ero bloccata,
non ci riuscivo. Ho frequentato la prima parte del corso
di teatro a Roana, e poi ho
partecipato al Laboratorio
teatrale organizzato dal Comune di Asiago, dal quale è
nata “Il Fiasco”, l’altra compagnia di cui faccio parte. Mi
sono trovata coinvolta mio
malgrado, e quando è giunto
il momento di fare una specie di saggio finale e ognuno
doveva portare qualcosa di
suo, ho presentato una poesia in dialetto, che nelle mie
intenzioni iniziali avrebbe dovuto essere per una mia compagna di corso. Invece mi
sono ritrovata a recitarla, e
nonostante le altre ragazze
del gruppo mi stimolassero dicendomi che ero brava, non
ne ero affatto convinta, anche perché per carattere
sono piuttosto critica con me
stessa. Alla fine ho scoperto
che usando la cadenza e la
parlata tipica dei galliesi il recitare mi veniva più spontaneo, e da qui è nato il personaggio della “galliotta” che
poi con i Rispaar abbiamo
pensato di proporre nel nuo-
vo spettacolo”. Il risultato lo
conosce bene chi ha visto lo
spettacolo, ma a lei com’è
andata, a livello di emozioni?
“La prima sera mi sembrava di non ricordare nulla, poi
è diventato via via più facile,
anche perché vedi come reagisce il pubblico, capisci che la gente apprezza e si diverte, e
allora si affronta il palcoscenico con più serenità. Mi sono divertita moltissimo anch’io”. Paci è una ragazza riservata, e si
dice stupita e quasi a
disagio con tutta la
notorietà seguita allo
spettacolo. “Mi saluta
e fa i complimenti anche tanta gente con
cui non avevo mai parlato prima – racconta
– alcuni addirittura per
sentito dire. Questo mi
gratifica molto”. E stimola a continuare, riuscendo a destreggiar-
si bene tra lavoro, coro,
teatro. Qualcosa di nuovo
nei programmi futuri? “Per
il momento no – conclude
Paci – anche se sarà piacevole continuare con questo che per me rimane comunque un gioco, con il quale mi diverto e contribuisco
a fare anche del bene”. A
proposito di divertimento, i
Rispaar riescono a divertirsi
a loro volta, vedendo almeno parte dello show e delle
performance dei loro compagni? “Sono poche le persone del gruppo che sanno
come si svolgerà lo spettacolo
nel suo insieme, dunque anche
per noi ci sono delle sorprese
e c’è modo di farsi quattro belle risate. Insomma, il modo di
divertirsi non manca proprio!”
Silvana Bortoli
8
Sabato 14 giugno 2008
l’Altopiano
18
Give me five! I Vipers ancora in tricolore
Si chiude con la conquista del quinto scudetto una stagione straordinaria in cui la squadra del presidente
Fabio Forte ha vinto tutto quello che c’era da vincere: titolo italiano, Coppa Italia, Supercoppa e Champions
Ce l’hanno fatta, ancora una volta. Questa squadra non finisce
di stupire, non finisce di emozionare, non finisce di vincere. Quindici titoli in neanche dieci anni di
storia. E che storia, ragazzi!
Basterebbe questa stagione per
delinearne i contorni. Semplicemente perfetti. Da ottobre a giugno questa squadra ha vinto tutto quello che c’era da vincere:
Supercoppa, contro l’Edera,
Coppa Italia, contro l’Edera, Scudetto, contro l’Edera, ed è pure
tornata in cima all’Europa. Semplicemente perfetti anche nelle
altre categorie: i Black Vipers hanno conquistato la promozione in
Serie A1, i Vipers “B” quella in
Serie A2, gli juniores lo scudetto,
le Pink l’accesso alla fase finale
e, in generale, tutto il movimento
è cresciuto, fino a superare quota 200 tra atleti e dirigenti. Una
realtà difficile da non notare.
Adesso è tempo di godersi il quinIl Capitano
Christian Sartori
L’allenatore
Christian Rela
to scudetto consecutivo, il più
sofferto, perché l’Edera Trieste,
la rivale degli ultimi tre anni, ha
giocato la sua miglior serie, mettendo in difficoltà Asiago. Un
Asiago che, però, grazie al carattere, alla forza e alla mentalità del
gruppo, unitamente anche ad un
pizzico di fortuna, ha saputo cogliere l’attimo, sfruttare gli episodi e pure qualche decisione arbitrale dubbia (in gara 1), dimostrando, se ancora ce ne fosse
bisogno, di possedere quel
“quid” in più che ha scavato la
differenza tra vincere e perdere.
Anche stavolta.
Raccontare i 40’26" di gara 3, disputatasi domenica 1 giugno,
che
ha
fatto
entrare
definitivamente gli Asiago Vipers
nella storia di questo sport non
ha più molto senso. Meglio dar
spazio alle immagini, anche raccontate, e alla voce di alcuni protagonisti di questa ennesima impresa compiuta da questa
squadra.
Immagini. Da dove si inizia?
Dalla fine, da quell’urlo,
irrefrenabile, di Luca Rigoni e
da una folle rincorsa dei compagni al numero 48 autore del
gol scudetto nell’overtime, il
terzo in altrettante gare di una
serie finale intensa, che ha
avuto il suo picco proprio in
gara 3. E come non ricordare il
messaggio-scudetto di Piero
Longhini: lui che doveva smettere dopo la Champions, lui
che in gara 3 non c’era, in pista; lui che in gara 3 c’era, nei
pressi della balaustra, a sostenere, insieme ad altri giocatori out per il turnover, i compagni; lui che prima dell’overtime
guarda dritto negli occhi Luca
Rigoni e gli grida “Tapio, subito!”. E Tapio esegue: vede
arrivare il disco da Tomasello
e senza pensarci su, si coordina e colpisce. Un lampo, la
rete si gonfia, il cuore si sgonfia. E’ scudetto! Luca urla, pattina, frena, si gira e viene travolto. Da chi? Ma da
Longhini, è ovvio, il primo a
catapultarsi in pista, il più rapido; poi arriveranno tutti gli
altri. Sulle tribune del
PalaChiarbola di Trieste, intanto, i tifosi asiaghesi (circa
una cinquantina) esultano, si
abbracciano e cantano (lo
hanno fatto per tutta la partita) ancora una volta il
tormentone “Siamo noi, siamo noi…i campioni dell’Italia
siamo noi…”. Hanno vinto
anche loro nella sfida del tifo.
In pista si ride, si scherza, si
fanno foto, si “danno cinque”
ovunque, ci si abbraccia, stanchi, ma felici, si scorgono occhi lucidi, alcuni, come quelli
di capitan Cristiano Sartori
(forse alla sua ultima apparizione in maglia Vipers), cedono il passo alle lacrime,
liberatorie, che sciolgono la
tensione per far spazio al pensiero che corre, veloce, alla
sorella Sonia a cui “Dido” dedica questo trionfo. L’ennesimo. Poi il piacevole rituale
della consegna del trofeo, alzato al cielo, e l’inizio di una di
quelle notti tricolori durata per
altre 24 ore. Mai sazi. Mai stanchi. Mai domi. Anche oltre la balaustra.
Parole. Tante, troppe quelle che
si sono lette su internet durante
questa intensa serie scudetto,
“sporcata” purtroppo dalle polemiche. Comprensibili dopo gara
1 (qualche decisione arbitrale
aveva fatto infuriare Trieste),
stucchevoli e fuori luogo poi. Finiamola qui. Spazio alle parole e
ai pensieri di alcuni protagonisti.
Si parte dal tecnico, Cristian Rela,
che mai come questa volta ha
marchiato a fuoco il successo tricolore, gestendo il gruppo, compiendo
scelte
spesso
controcorrente ed azzeccando
mosse tecniche e tattiche. C’è
tanto di suo dietro a questa stagione da record.
<< Annata incredibile – racconta il tecnico – iniziata con la
vittoria in Supercoppa. Un successo ottenuto in scioltezza per
merito di quei giocatori, a cui
va il mio grazie più sincero, che
hanno saputo trainare il gruppo soprattutto nella parte iniziale della stagione, quando
c’erano le maggiori difficoltà di
organico, e che poi hanno accettato ogni scelta, sofferta, effettuata nel prosieguo. Poi la
Champions. Un’ autentica impresa. Livello altissimo, squadre
forti. Lì abbiamo prodotto il nostro miglior hockey. A gennaio,
invece, a mio avviso la soddisfazione più grande, in Coppa Italia:
eravamo
stanchi,
rabberciati e in quel periodo
meno forti dei nostri avversari,
ma abbiamo vinto. Ancora. Con
la forza del gruppo, un piccolo
capolavoro di cuore, tattica e
sacrificio. E, infine, lo scudetto.
Siamo arrivati ai playoff al termine di una stagione lunga e
snervante. C’era un po’ di stanchezza, ma amministrando le
energie eravamo più freschi, fisicamente e mentalmente. Rimontare, essere lucidi e vincere
tre overtime di fila significa anche questo. Avevamo un organico più ampio, con più soluzioni
e con un organizzazione di gioco ben collaudata. E in più abbiamo avuto la fortuna di trovare un Gianluca Stella tra i pali
che per me è stato l’ago della
bilancia nella serie. L’Edera ha
giocato davvero bene, non meritava di perdere 3-0, ma noi siamo stati bravi a sfruttare ogni
singolo episodio nei momenti
decisivi >>.
<< Allenare questo gruppo ti dà
tante soddisfazioni – prosegue
Rela – ma ti prosciuga ogni energia e ti costringe spesso a compiere scelte difficili e che alla
lunga costano. Non è facile gestire lo spogliatoio per un anno
intero e mai come questa volta
la stagione è stata così lunga ed
intensa. Non so ancora quale
futuro mi attenda >>. Difficile,
però, anche solo immaginare i
Vipers senza Cristian Rela. Lui che
in questi playoff ha scommesso
su un giocatore in particolare, un
portiere, Gianluca Stella, che solitamente faceva da “vice” Canei
o “vice” Penko. Non stavolta.
Il presidente
con tutti i trofei
“Ciuka”, diventato il custode della porta asiaghese ad inizio
playoff per esigenze (Penko era
in “licenza matrimoniale” e Canei
non era in condizione), lo è rimasto
anche dopo, per merito, tanto merito, fino alla fine. Un playoff da incorniciare per il portierino asiaghese,
che alla fine gli è valso anche la
chiamata in azzurro.
<< Un’emozione indescrivibile –
confessa Stella – che ad inizio anno
non pensavo di poter provare.
Cristian (Rela) ha trovato il modo
giusto per gestirmi ed ha avuto grande fiducia in me, così come l’hanno
avuta i miei compagni. Sono sempre stato sereno durante i playoff,
l’unico momento di pressione è stato in gara 3, quando l’allenatore mi
ha detto “nel secondo tempo entri
tu, perché voglio vincere con te in
pista”. La tensione è salita e, complice anche il caldo, qualcosa a li-
vello emotivo ho pagato, ma ad ogni finale con Milano. Una volta fatto,
cambio di linea guardavo negli oc- ero sicuro che lo scudetto sarebbe
chi i compagni e vedevo lo sguar- rimasto qui. Per quanto concerne
do di chi voleva vincere, di chi, so- le altre realtà, posso solo dire che
prattutto, non poteva perdere. Ho ormai a tutti i livelli stanno acquivinto tanto con questo gruppo fan- sendo la stessa mentalità. Tutti
tastico, ma naturalmente farlo da sono portati a migliorarsi e a dimoprotagonista come questa volta ha strare qualcosa, dai piccoli ai grandi, e i risultati di questa annata sono
un sapore diverso >>.
Infine il “pres”, Fabio Forte, che si emblematici >>.
coccola l’ennesimo trionfo della Infine una considerazione e la prossima sfida. << In giro – afferma il
sua “creatura”.
<< Mi ritengo fortunato ad essere presidente – sento dire che
alla guida di un gruppo simile ca- nell’inline è facile vincere. Bene,
pace di ottenere risultati incredibili. si facessero avanti e provassero a
Sono convinto che per arrivare a dimostrarlo. Chi dice così non cocerti livelli, rimanendoci poi, serva- nosce questa realtà, non la vive.
Qui non si improvvisa, l’abitudinoIllavoro,
passione
ed unRenato
pizzicoTessari
direttore
sportivo
di buona sorte, soprattutto in Eu- ne a vincere si costruisce giorno
ropa, dove la concorrenza è mag- dopo giorno con il lavoro, il nogiore e dove la linea di confine tra stro lavoro, non con quello di alvittoria e sconfitta è sottilissima. In tri >>. << La prossima sfida? GioItalia è diverso. Avevo più preoc- care ad Asiago! >>. Auguri pres!
Stefano Angonese
cupazione di non superare la semi-
8
l’Altopiano
Sabato 14 giugno 2008
19
Asiago Pink Vipers: un quinto
posto tra rimpianti e monetina
Una volta, quando non c’erano altri sistemi per decretare
un vincitore, finiva proprio in
questo modo. Anche nello
scorso fine settimana è finita
così, un atroce e beffardo lancio di monetina.
E’ toccato alle Asiago Pink
Vipers che hanno visto concludersi anzitempo la loro seconda avventura nel campionato femminile. Un epilogo
davvero amaro per le rosanero
di coach Ricky Forte, che,
dopo aver lavorato per un
anno intero e dopo aver ben
impressionato nel gironcino di
semifinale organizzato ad
Asiago, sembravano in grado
di poter migliorare il quinto
posto della stagione d’esordio. << Chiaramente siamo
deluse – dice Monica
Pesavento, capitano delle
rosanero – perché la finale
per il bronzo era decisamente alla nostra portata. Dobbiamo recitare il più classico dei mea culpa, la monetina
non fa parte del gioco. Noi
potevamo vincere sul campo,
ma è andata diversamente
>>. Nel girone di semifinale,
svoltosi il 31 maggio, le Pink
avevano giocato al meglio la
partita-qualificazione, superando 2-0 (reti di Daniela
Alzetta ed Anna Rigon) le
Ghosts Padova. Poi avevano
incassato un’onorevole sconfitta (0-7) contro le allora campionesse d’Italia in carica dello Spinea, bloccate sullo 0-0
per quasi un tempo.
Rosanero cariche e fiduciose
al punto giusto anche alla
luce degli abbinamenti nel girone “A” della “Final Six” (poi
ridotta a cinque a causa del
forfait del Monleale) con il
Torino (fuori portata), ma soprattutto con il Catania, qualificatosi per la miglior differenza reti (un gol subito in
meno).
Ad Empoli, sede della fase finale nello scorso weekend, le
ragazze altopianesi, complice
anche una superficie diversa
e difficile da “digerire” per
tutti (anche i Vipers campioni
d’Italia soffrono su questa
pista), non sono riuscite a ripetere le prestazioni di una
settimana prima. Contro il Torino poco da dire e poco da
fare, come ampiamente messo in preventivo. Un 10-0 che
non ha bisogno di commenti.
Ma “la partita” dove le Pink
si giocavano l’accesso alla finale per il 3° posto era quella
con il Catania, sulla carta più
che abbordabile. Anche in pista per la verità, ma capitan
Monica Pesavento e compagne, pur esercitando un netto predominio, non sono riuscite a scardinare il bunker
etneo. Avversarie chiuse a riccio, portiere in serata di grazia, lucidità così così e disco
che non vuol saperne di entrare. Morale della favola, all’intervallo Catania è addirittura avanti 1-0 capitalizzando
una delle rare sortite offensive. Nel secondo tempo
Ma si può concludere una stagione a “testa o croce”? Ebbene sì.
Asiago perviene quasi subito
al pareggio (gol in power-play
di Marika Pertile) e quindi si
riversa ancora all’attacco alla
ricerca del gol-vittoria che
però non arriva. Finisce 1-1.
La grande occasione per chiudere il discorso qualificazione è persa. C’è delusione,
comprensibile, nel clan
rosanero. Rimane, tuttavia, la
speranza che il Torino superi
con più di dieci reti di scarto il
Catania nell’ultimo incontro
del girone. Le piemontesi, che
giustamente salvaguardano
anche le energie in vista della
finale scudetto (poi vinta ai
rigori sullo Spinea), non forzano più di tanto, ma alla fine
trattano alla stessa maniera le
etnee, sconfitte per 10-0. Equilibrio numerico perfetto e quindi l’ultima discriminante per
stabilire la seconda classificata del girone “A” è proprio il
sorteggio. Catania sceglie croce, Asiago testa. Catania
esulta, Asiago torna a casa
pieno di rimpianti per la partita del giorno prima. La qualificazione, parliamoci chiaro, è
stata persa lì. << Contro Catania abbiamo incontrato difficoltà tecniche, soprattutto
al tiro – prosegue Pesavento
– ma anche tattiche in quan-
to non sapevamo come abbattere il “muro” delle avversarie, tutte arroccate in difesa.
Di
solito
giochiamo
difensivamente, subendo
l’iniziativa; qui, invece, era
il contrario. Dovevamo noi
fare la partita, perché Catania ha giocato nella propria
metà campo tutti gli incontri. Se ci penso, ancora non
riesco a credere che sia finita 1-1 >>. Le Pink, nonostante la consapevolezza di
aver compiuto comunque
progressi in un altro anno di
lavoro e di aver raggiunto
l’obiettivo minimo stagionale (l’accesso alla fase finale), si fermano ancora al
quinto posto, ma a differenza di quello del 2007 è un risultato che ha un retrogusto
amaro. << Assolutamente –
chiosa il capitano - questo
piazzamento ci lascia rimpianti e delusione, perché
avevamo lavorato tanto per
questo appuntamento, ma ci
dà anche quel pizzico di
rabbia e voglia di rivincita
che ci sprona a riprovarci,
tra dodici mesi. Ora un po’
di pausa; poi da settembre
si torna al lavoro >>.
Stefano Angonese
INTER CLUB…
e la festa continua
Giovedì 5 giugno, presso il locale “La Taverna” di Asiago, un
gruppo di veri ed affiatati Interisti, si sono incontrati per festeggiare l’Inter e questa meravigliosa annata che ha portato lo scudetto numero 16.
Il locale, addobbato ovviamente con i colori nerazzurri, creava un
atmosfera magica. Bandiere, sciarpe, cappellini e magliette che
rivestivano le pareti e l’arredamento in ogni suo punto. Dei fantastici poster, che ritraevano tutti i nostri momenti di euforia del 18
maggio scorso durante i festeggiamenti dell’appena conquistato
scudetto, incuriosivano i partecipanti, anche perché la maggior
parte erano i protagonisti di quella straordinaria giornata. Questi
poster sono disponibili presso la sede “Caffè Garibaldi” ad Asiago.
Ovviamente la serata era stata organizzata dall’Inter Club Altopiano
Nerazzurro, e nonostante il giorno infrasettimanale, la partecipazione è stata di notevole riscontro, e qualcosa di speciale traspariva nella voglia di tutti i partecipanti di fare grande festa.
L’inizio della serata era da clima “octoberfest”, il primo fiume di
birra è stato offerto dal “Lola”. Poi una curiosa e misteriosa intervista fatta dallo stesso Franquilli, al nuovo allenatore dell’Inter
“Josè Mourinho” in diretta telefonica da Tokio. Il tecnico ha voluto rassicurare tutti i tifosi altopianesi delle proprie volontà di portare la squadra ai più alti vertici del calcio, non solo del nostro
paese, ma internazionale. E con un buon italiano, come da recenti
interviste, ha sottolineato la grande soddisfazione di essere arrivato ad allenare una squadra come l’Inter, anche per l’entusiasmo
che sanno dare i tifosi. Ha destato un po’ di perplessita tra i partecipanti, quando il tecnico ai saluti finali gli è scappato un “ciao
tosi”. Grazie ai Dee-Jay nerazzurri quali Cristian Biscardi e Extreme,
oltre ai vocalist Giulio Tolin e lo stravagante Moras, la serata è
proseguita a ritmo di musica, che ci ha permesso di ballare e cantare fino a tarda notte.
Un grazie particolare va alla monella nerazzurra “Neva” per la disponibilità data e a tutti quelli che hanno dato il proprio impegno
nell’organizzazione per la buona riuscita della festa.
L’Inter Club Altopiano Nerazzurro, informa che sono aperte le
nuove adesioni e i rinnovi delle tessere di soci del Club, inoltre
sono disponibili fino a fine mese gli abbonamenti stadio. Ricordiamo la cena in programma venerdì 4 luglio alle ore 20.30 presso
la pizzeria La Rotonda di Lusiana. Per ulteriori informazioni ci trovate presso la sede di Via Garibaldi n° 12, dopo le ore 18, o al
numero 346 51 58 997.
Emanuela Dalla Bona
Hockey Inline verso i Mondiali
Pioggia di convocazioni per gli atleti altopianesi e dal 20 giugno azzurri ad Asiago
Asiago, come un anno fa, si appresta a ricevere la gradita visita
degli azzurri per il secondo blocco del raduno di preparazione al
Mondiale, in programma a
Düsseldorf (Germania) dal 5 al 12
luglio prossimi.
La nazionale, tornata sotto la
guida del c.t. Angelo Roffo, sarà
sull’Altopiano dal 20 al 25 giugno.
Tra i convocati per i raduni (il primo è in corso di svolgimento a
Torre Pellice) tanti altopianesi,
con gli Asiago Vipers a farla da
padroni in fatto a numero di convocati (ben nove).
Questo l’elenco completo.
Asiago Vipers Tegola Canadese: Gianluca Stella, Enrico
Dorigatti, Claudio Mantese, Andrea Comencini, Alexander Egger,
Cristiano Sartori, Gianluca
Tomasello, Riccardo Mosele,
Luca Rigoni. Caoduro Diavoli
Vicenza: Fabio Rigoni, Luca
Roffo, Giacomo Petrone e Michele Ciresa. Milano 24: Patrick
Bona e Christopher Zagni. Edera Trieste: Jean Baptiste Dell’Olio, Michael Corradin, Fabio
Armani e Jason Trinetti. Empoli:
Walter Widmann. Forlì: Stefano
Antinori.
Il programma dei raduni: 11-15
giugno a Torre Pellice; 20-25 giugno ad Asiago; 28 giugno-3 luglio a Trieste; poi la partenza dei
16 azzurri per Düsseldorf.
8
l’Altopiano
Sabato 14 giugno 2008
20
Ritorno in Seconda
Davanti ad un pubblico grandioso i ragazzi di Rudy Baù hanno
sconfitto domenica 8 giugno il Giavenale per 3 a 2. Grande festa
per i giallorossi che raggiungono un traguardo inaspettato
Domenica 8 giugno si e’ disputata la sfida finale che
ha visto impegnate nel match
di ritorno Asiago e
Giavenale; partendo dalla
preziosa vittoria per 1 a 0
della domenica precedente,
l’Asiago, sorretto incessantemente da uno splendido
pubblico durante tutto l’incontro, e’ riuscito a vincere
la sfida decisiva ed e’ promosso nella categoria superiore.
La partita e’ stata molto bella e sempre aperta fino all’ultimo: gia’ al terzo minuto
di gioco ha aperto subito le
ostilita’ una bellissima realizzazione di Francesco Pertile,
molto bravo ad insaccare
imparabilmente con una bella girata indirizzata proprio
sotto l’incrocio del portiere
ospite.
Al ventesimo del primo tempo l’Asiago raddoppia sempre con Francesco Pertile,
bravo ad anticipare di testa
il portiere ospite che si
infortuna e deve essere sostituito.
A questo punto il Giavenale,
tramortito dall’improvviso
doppio vantaggio, avrebbe
l’opportunita’ di pareggiare,
ma il centravanti ospite
Gasparini, che si era procurato il rigore, lo sciupa incredibilmente calciando fuori.
Le squadre vanno così a riposo sul risultato di 2 a 0 a
favore dell’Asiago. Il secondo tempo si apre con un ennesimo rigore a favore del
Giavenale, penalty in verita’
molto contestato dai giocatori e dal folto pubblico accorso allo stadio A. Zotti, che
viene pero’ questa volta realizzato dalla squadra ospite.
Sul 2 a 1 ci pensa il
centrocampista dell’Asiago
Cristopher Salvarezza ad
incornare di testa da posizione ravvicinata per riportare
l’Asiago avanti sul 3 ad 1; a
meta’ del secondo tempo il
direttore di gara concede, per
l’ennesima volta, un altro rigore a favore del Giavenale,
anche questo realizzato dal
capitano Frusti.
Sul risultato di 3 a 2 il
Giavenale tenta il tutto per
tutto con un asfissiante
forcing finale, ma il reparto
difensivo e l’attento portiere
dell’Asiago Fabio Rigoni riescono sempre a disimpegnarsi al meglio, per cui, dopo
una lunga serie di sostituzioni e l’espulsione di Matteo
Bau’, l’arbitro fischia la fine
dell’incontro tra l’esultanza
dei giocatori e dei tifosi
dell’Asiago, che si aggiudica
così, con pieno merito, il passaggio in seconda categoria.
Tutte le foto ed i commenti
della grande giornata sono
disponibili
sul
sito
www.asiagocalcio.it.
Alessandro Cunico
A.C. Canove.
Mister Bernardi lascia la squadra
“Consiglierei a chiunque di prendere il mio posto, con il Canove mi sono trovato bene”,
dice l’allenatore, che traccia un positivo bilancio delle due stagioni in Altopiano
Massimo
Bernardi,
sandricense, è stato per
due stagioni allenatore
dell’A.C. Canove, lo abbiamo incontrato per fare
un breve bilancio del campionato conclusosi a maggio, ma anche della sua
esperienza sull’Altopiano,
visto che la prossima stagione non sarà più lui ad
allenare la squadra
altopianese che milita in
prima categoria. Accennando brevemente alla sua lunga carriera calcistica, da dire
che ha giocato soprattutto in
eccellenza, a Marano, dove tra
l’altro ha conosciuto Longhini
e Panozzo. Il massimo raggiunto con una squadra è stata la vittoria nella Coppa Italia
dilettanti nella stagione 20002001 con la Luparense. Smessi i panni del giocatore, ha iniziato subito ad allenare in Promozione, per due stagioni a
Sandrigo. “A Canove – rac-
conta Bernardi - sono arrivato grazie a Sergio Martina, direttore sportivo, ma conoscevo già abbastanza bene l’ambiente e la gente dell’Altopiano
perché sono appassionato tifoso di hockey su ghiaccio e
per l’amicizia con Luca
Longhini. Dal punto di vista
calcistico l’inizio è stato un po’
traumatico, ho trovato una realtà ben diversa da quella più
professionale a cui ero abituato. Io sono molto meticoloso,
ho portato la mia mentalità
e, coadiuvato dalla società,
alla fine sono riuscito a far
lavorare la squadra nel
modo che reputo il migliore. Certo, ci sono stati degli
adeguamenti da entrambe
le parti, ci è voluto del tempo, a volte sono stato costretto a fare scelte dolorose per salvaguardare il
gruppo, ma alla fine ci siamo ritrovati a percorrere la
stessa giusta via con serenità e serietà e credo che i risultati si siano visti. Anche i
miei colleghi di pianura considerano il Canove un’ottima
squadra, così come i tifosi dei
vari campi hanno molto rispetto di essa, e questa è una bella
soddisfazione”.
-Fin dall’inizio del campionato 2007/2008 giocatori e
dirigenti si dicevano convinti di centrare l’obiettivo
di partenza, ovvero la partecipazione ai play – off.
Così poi non è stato. Cos’è mancato?
“Non lo so bene, devo ancora
metabolizzare il tutto. Ha contribuito
al
mancato
raggiungimento dell’obiettivo
sicuramente un po’ di sfortuna, unita a qualche infortunio
e alla decisione di qualcuno di
lasciare il gruppo. Da dire poi
che, alla fine, nel girone di ritorno le squadre avversarie
hanno corso come noi. Ma a
livello di gioco il bilancio è positivo, abbiamo centrato ottimi
risultati, e i giocatori sono cresciuti parecchio, anche come
mentalità, soprattutto quelli che
mi hanno seguito bene. Hanno giocato tutti, anche i più giovani”.
Com’è maturata la
scelta di non continuare ad
allenare il Canove ?
“Ho ricevuto numerose proposte, e alla fine, anche se a
malincuore, ho accettato di allenare il Sarcedo, che gioca in
“La promozione, chi se l’aspettava?”
“Un risultato importante, tanto bello quanto inaspettato.
Quando abbiamo cominciato a settembre puntavamo a
fare del nostro meglio, di arrivare in zona play off, ma
certo non avremmo scommesso sul salto di categoria”.
Esprime grande soddisfazione il presidente dell’Asiago
Calcio Santino Rossi per questa promozione. “La cosa più
bella – aggiunge – è che a
conquistare questo traguardo è stata un squadra giovanissima, la più giovane tra
quelle che hanno partecipato al campionato di terza categoria, formata al 70% da
giocatori provenienti dal nostro settore giovanile al loro
debutto in prima squadra. E’
il risultato di un grosso lavoro fatto negli ultimi anni con
i nostri giovani. Una nota di
merito va per questo al re-
sponsabile del settore giovanile Enrico D’Errico, a Luca
Compagno, a tutti gli altri allenatori e al Vice presidente Federico Longhini che insieme a
me hanno lavorato puntando
molto sulle giovani leve e dando loro un’ottima preparazione. Bravi comunque i ragazzi
e bravo il loro allenatore Rudy
Baù che ha saputo guidarli e
motivarli così bene. Allenatore e squadra sono ovviamente stati riconfermati in toto per
l’avventura del prossimo anno
in seconda categoria”.
S.L.
Promozione. Per portare
avanti il proprio lavoro nel
modo migliore si deve essere
sempre stimolati a fare il massimo, e credo che questa scelta sia la più giusta, sia per me
che per la società”.
- C’è un consiglio che si
sente di dare ai suoi, ormai
ex, giocatori?
“Il mio consiglio lo sanno benissimo: cercare di andare
avanti nella direzione che ho
dato loro, continuare sulla stessa strada, naturalmente cercando sempre di migliorare.
Ringrazio tutti i giocatori che
hanno voluto seguire i miei insegnamenti, dandomi molte
soddisfazioni sia dal punto di
vista calcistico che umano.
Ringrazio la società, in particolare Fabio Rebeschini che
si è sempre tenuto in contatto
quotidiano con me, consiglierei a chiunque di prendere il
mio posto, perché con il
Canove mi sono trovato bene,
non mi è mai neppure pesata
la distanza. Ringrazio anche
tutti i tifosi, che mi hanno sempre incitato”.
Qualcosa da aggiungere?
“Mi permetto di dare un consiglio all’Amministrazione comunale di Roana, credo che
con tutti gli sforzi che fa la società per continuare nella positiva attività, il Canove, che in
fondo nel mondo del calcio
rappresenta l’Altopiano, si
meriterebbe delle strutture
migliori. Ci vorrebbe almeno
l’impianto di illuminazione, oltre che una migliore manutenzione del campo che viene
usato per gli allenamenti.
Auspico poi che le squadre di
calcio dell’Altopiano possano
arrivare a un minimo di positiva collaborazione, almeno per
aiutare e favorire i calciatori
più bravi”. Silvana Bortoli
8
Sabato 14 giugno 2008
l’Altopiano
Estate in allegria con l’U.S.A.
Durante le vacanze vengono proposte attività ricreative e di
gioco a favore dei più piccoli - Il 29 giugno ritrovo in malga
Anche quest’anno, come del
resto nella passata stagione,
l’USA inizia la sua attività a
favore dei più piccoli e lo fa
con un raduno in malga. Visto
il successo e le attestazioni di
soddisfazione e di gratificazione manifestati dai giovanissimi atleti e dalle loro famiglie
ci si ritrova quindi in “Malga
Dosso” domenica 29 giugno
2008 per ripartire tutti assieme per una nuova stagione.
Sarà questo un momento fondamentale di aggregazione
per i nuovi e di rafforzamento
delle amicizie per coloro che
già facevano parte del gruppo. Lo stare insieme, svolgendo attività salutari quali camminate e giochi di varia natu-
ra aiuta a crescere nel fisico e
nello spirito i nostri giovani:
e’ proprio questo che sta a cuore a dirigenti e tecnici dell’Unione Sportiva Asiago Sci.
Rispetto delle regole, il rispetto verso gli altri, la sopportazione di qualche malanno o di
qualche delusione fanno sì che
essi crescano con quei sani
principi e valori che purtroppo al giorno d’oggi vengono
meno. Per la migliore riuscita
di questa giornata invitiamo
a partecipare tutti i genitori
per conoscerci un po’ meglio
fra una forchettata e l’altra.
Questa giornata sarà l’inizio
dell’attività estiva proposta
da allenatori, ma soprattutto
da animatori che seguiranno
i nostri ragazzi con attitudine
e capacità. Ci si ritroverà poi
tutti i martedì e giovedì per i
mesi di luglio e agosto alle ore
17.45 presso il piazzale dello
stadio del Ghiaccio. Il costo
mensile dell’attività estiva è di
30 euro. Naturalmente l’iscrizione e’ aperta a tutti. Per la
giornata in malga partiamo
tutti assieme dal piazzale del
ghiaccio alle ore 9.00 o ci troviamo direttamente nel piazzale in “ Val Formica “ alle ore
09.30. Per motivi organizzativi si prega di iscriversi entro
giovedi’ 26 giugno.
Per eventuali informazioni
contattare i seguenti numeri:
Piero 348 7396183 o Roberta
349 3113320.
CAMPIONATO ITALIANO MINICROSS
MARCO STELLA AL DEBUTTO
Grandi numeri a
Mantova in occasione della terza
prova del Campionato Italiano di
Minicross: dopo
la spettacolare
gara del mondiale
motocross MX1/
MX2 del 18 maggio 2008, il circuito lombardo intitolato a “Tazio
Nuvolari” ospita
il torneo tricolore
riservato al panorama giovanile.
260 i piloti concorrenti che sono
giunti da ogni
parte d’Italia, 4 le
categorie previste
dal programma:
senior, junior, cadetti e debuttanti. Spettacolo
come al solito ricco di
suspance e colpi di scena;
sorpassi e arrivi al fotofinish
per questi mini-piloti che hanno appassionato i numerosi
spettatori per un week-end di
grande sport motociclistico.
Ottimo debutto nella giornata
di sabato riservata alle qualificazioni, per l’asiaghese Marco Stella, classe 1998, categoria debuttanti che in sella alla
sua Kawasaki 65 fa subito re-
gistrare il 7° tempo
rientrando così nei 40
piloti partecipanti alle
due sezioni della domenica.
Gara non proprio fortunata… Due cadute
nelle due manches
fanno perdere a Marco le posizioni di alta
classifica conquistate con le ottime partenze e la velocità in
gara. Risultato: un
buon 16° posto assoluto.
Il commento di Marco Stella, dopo la
competizione: “E’
stata una bella esperienza confrontarsi
con ragazzi di altre
regioni e sicuramente al prossimo appuntamento di agosto a San
Severino Marche, farò meglio
perché il mio obbiettivo al
“Nuvolari” era entrare nei primi dieci. Ringrazio mio papà e
il mio coach Antonio Rigoni
per i buoni consigli”.
21
Sergio Vellar riconfermato presidente
La settimana scorsa si e’ tenuta l’assemblea per l’approvazione del bilancio e il rinnovo delle cariche dell’USA.
Riconfermato il presidente
uscente Sergio Vellar così
come i due vicepresidenti
Ivano Costa e Roberta
Rodeghiero. Lo staff dei consiglieri e’ stato confermato con
l’aggiunta di 2 nuovi elementi. Espletate le formalità, nella
seguente cena all’Albergo
Paradiso, sono stati consegnati alcuni riconoscimenti.
Lo storico stemma del 1922
dell’Unione Sportiva Asiago
Sci scolpito su una piastra di
acciaio inox e’ stato donato al
vicepresidente federale Alberto Piccin, al consigliere federale ed ex presidente dell’Unione
Sportiva Asiago Guido Carli, al
presidente del Comitato regionale Roberto Bortoluzzi, al presidente provinciale Silvano
Panozzo, al sindaco di Asiago
Andrea Gios e infine alla nostra
atleta di punta Giulia Gianesini
che fa parte della squadra nazionale Italiana e porta in alto il
nome dell’Altopiano di Asiago.
Sergio Vellar
premia Guido Carli
Il riconoscimento a
Giulia Gianesini
8
Sabato 14 giugno 2008
l’Altopiano
22
Il tour de Ski non si ferma ad Asiago
La necessaria compressione del calendario lasciava come giorno utile per la tappa
altopianese il 31 dicembre. Sergio Vellar: “Servivano 450 posti negli alberghi e non ci sono!”
Niente tappa “sprint” di
Asiago nel contesto del
Tour de Ski 2008-09. Lo ha
deciso la Federazione Internazionale dello Sci nel
recente congresso annuale,
in cui, fra l’altro, si approvano definitivamente i calendari agonistici, tenutosi a
Città del Capo.
“Abbiamo preso atto – afferma Sergio Vellar,
riconfermato presidente
dell’Us Asiago Sci – che gli
organizzatori della manifestazione ci proponevano la
“sprint” proprio il 31 dicembre al che si sono interpellati gli albergatori in merito
alla disponibilità di circa 450
posti letto per quella data.
La risposta negativa ci ha
stoppati su questo versante poi c’era in piedi un altro problema”.
Quale? “Non sono ancora
chiariti i termini dei diritti
televisivi per cui anche in
questo caso non potendo
avere certezze in merito
abbiamo deciso di rinunciare”. Con quali prospettive
future? “Quella, ad esempio, di avere ogni due anni
una due-giorni di prove di
Coppa magari su prove di-
Patrick Zattarin
nella squadra del
Comitato Veneto
verse dalla sprint”.
Sostanzialmente sulla stessa lunghezza d’onda Guido
Carli, consigliere Fisi con
delega allo sci nordico nonché assessore allo sport del
Comune di Asiago, che per
parte sua sottolinea come
“Il motivo della mancata
conferma sta nella compressione del calendario del
Tour de Ski a ridosso dei
primi giorni di gennaio in
quanto, subito dopo, il “circo nordico” deve spostarsi
in Canada per il ciclo di
gare pre-olimpiche.
Ne è derivata la necessità
di tagliare la tappa
altopianese perché altrimenti si sarebbe dovuta disputare il 31 dicembre giorno certamente per noi non
adatto. Va inoltre sottolineato – prosegue Guido Carli
- come il Tour de Ski sia
una manifestazione ancora
non del tutto assestata nel
calendario della Coppa del
Mondo per cui altre modifiche potrebbero entrare in
gioco nella stagione 200910". Di fatto però mentre
la Val di Fiemme conserva
la due-giorni conclusiva,
con l’ormai inamovibile
quanto spettacolare salita
finale all’Alpe del Cermis,
quest’inverno la Coppa del
Mondo salterà Asiago e
l’altopiano dopo un decennio presschè ininterrotto di
presenza. C’è comunque,
come detto, la possibilità di
rifarsi nell’immediato futuro dallo stop imposto.
Indispensabile comunque
lavorare sodo per riproporla
in quanto a detta di tutti,
atleti, tecnici, media e spettatori, l’area della Golf
Arean è quanto di meglio si
possa avere per una gara
veloce e spettacolare qual
è la “sprint”.
Renato Angonese
L’atleta di Treschè Conca Patrick Zattarin è stato convocato a far parte della squadra di sci alpino del Comitato Veneto per la stagione 2008/2009. Zattarin, classe 1993,
è, nel gruppo regionale, l’unico rappresentate dei nati in
quest’anno. Iscritto allo Sci Club 2000 e allenato dal padre Luigi sulle nevi del Monte Verena, quest’anno si è
piazzato spesso sul podio anche in gare a livello italiano.
Ora sono due gli atleti dell’Altopiano che fanno parte di
questa selezione. A riconfermare infatti la sua presenza
in Comitato è anche l’asiaghese Simone Carli.
Le squadre, una maschile con 14 atleti e una femminile
con 8 atlete, vengono formate dai tecnici responsabili del
Comitato in base, per i nuovi entrati, ai risultati a livello
regionale e italiano della stagione appena conclusa. Per
gli atleti riconfermati contano invece anche l’impegno, la
dedizione e la serietà dimostrati.
Granfondo dei Cimbri: al via la 9ª edizione
Il 21 giugno parte la classica
competizione per gli appassionati della mountain bike.
44 e 21 km per i centinaia di
atleti pronti a darsi battaglia
tra gli sterrati della Val di Nos
e le Melette di Gallio
Il Gruppo Ciclistico Altopiano
di Asiago, con il patrocinio
del Comune di Gallio, domenica 22 giugno organizza la
“9ª Granfondo dei Cimbri”,
gara nazionale di mountain
bike, valevole come 7° prova del circuito Serenissima –
“Coppa Veneto Zerowind”.
La manifestazione avrà luogo su due percorsi: il primo
di 44 chilometri e 1200 metri
di dislivello, il secondo di 21
chilometri e 600 metri di dislivello riservato agli escursionisti. Il ritrovo dei concor-
renti per il ritiro del numero
e del pacco-gara è fissato
presso il Palazzetto dello
Sport in via Roma a Gallio,
sabato 21 giugno dalle ore 17
alle ore 19, domenica 22 giugno dalle ore 7,30 alle ore 9.
La partenza della gara avverrà da Piazza Italia alle ore
10. Possono partecipare i ciclisti di ambo i sessi regolarmente tesserati per l’anno
2008 con la F.C.I. o con altri
Enti di Promozione Sportiva
riconosciuti dal C.O.N.I. Per
i minori di 18 anni è necessaria l’autorizzazione scritta
di un genitore. I ciclisti non
tesserati al momento del ritiro del pettorale di gara dovranno presentare un certificato medico comprovante la
sana e robusta costituzione
fisica. Griglie di partenza
La griglia di merito sarà composta dagli ELITE +
UNDER 23 + DONNE +
JUNIOR + leader “Coppa
Veneto Zerowind” + OSPITI. La prima griglia sarà
composta dai primi 50 classificati dell’edizione 2007 +
atleti in classifica TOP
CLASS (numero stabilito dal
giudice di gara) + iscrizioni
cumulative “Coppa Veneto
zerowind”. Le griglie successive terranno conto solamente della data di iscrizione. È
inoltre prevista per i biker più
giovani una prova fuoristrada
nel pomeriggio di sabato 21,
per dare anche alle nuove
leve la possibilità di divertirsi
nei prati dell’Altopiano.
G.D.F.
8
Sabato 14 giugno 2008
l’Altopiano
23
Festa dello sci vicentino: un successo
A conclusione della stagione agonistica, premiati a Tonezza gli atleti che si sono distinti
nelle varie discipline. Riconoscimenti anche a società, dirigenti e sponsor
Da un altopiano all’altro.
La Festa dello Sci
Vicentino, giunta alla sua
undicesima edizione, fa sia
un salto geografico che di
qualità trovando, per la prima volta, sede a Tonezza,
Camilla
Magnabosco
nel centro montano altovicentino separato dai Sette Comuni solo dal profondo inciso della Val d’Astico.
A decretare il successo del
pomeriggio di festa proposto dal Comitato Provinciale della Fisi in collaborazione con il
Comune
di
Tonezza e l’omonimo sci club i successi ottenuti anche dagli atleti
altopianesi come la
presenza di un qualificato gruppo di
dirigenti sportivi
nazionali e regionali, degli amministratori locali. Il
tutto sotto le nuovissime volte del
Centro Congressi,
struttura destinata
a diventare il cuore si nuove attività
finalizzate
al
rilancio dell’intero
comprensorio raccolto attorno allo
Spitz. Nel contesto
organizzativo spiccava inoltre un
piccolo, ma interessante
museo dello sci tonezzano.
Ad aprire l’incontro, altra
novità molto gradita dal
gran pubblico presente, le
voci e le cante del coro locale “Azzurri Monti” cui
sono seguiti gli interventi di
saluto “firmati”, fra gli altri, dal sindaco Amerigo
Dalla Via, dai consiglieri
federali Alberto Piccin e
Guido Carli, quest’ultimo in
veste di referent nazionale
per lo sci nordico. Parole di
elogio sono giunte anche
dal presidente Fisi regionale Roberto Bortoluzzi e, naturalmente, dall’intervento
di quello provinciale Silvano
Panozzo.
Quest’ultimo, nel tracciare
il bilancio dell’inverno scorso, ha sottolineato come alla
flessione nel tesseramento
si cercherà di rispondere
con un rilancio immediato
contando su un inverno più
nevoso così come sugli interessanti risultati agonistici conseguiti dagli atleti
vicentini ai quali sono toccati poi meritati applausi al
momento della lunga teoria
Stefano
Rigoni
Marta Fabris
di premiazioni apertasi coi
riconoscimenti attribuiti ai
Campioni Provinciali delle
varie specialità ad iniziare
dal salto e combinata nordica dove a spiccare sono i
fratelli galliesi Andrew e
Michael Lunardi.
Nelle prove nordiche passerella per i giovanissimi
Alice Pozza e Marta
Cherubin (2 A), i giovani
Davide Cantele, Roberta
Forte, Luca Dalla Costa,
Irene Girardello e Martina
Mosele dell’Us Asiago Sci,
Marta Fabris del 2 A Asiago
Altopiano.
Sempre apprezzato, non poteva non essere diversamente, l’impegno dell’ inossidabile “master” di Rubbio
Marco Crestani (Gsa
Asiago). Per lo sci alpino
premiati Giulia Pertile e
Maria De Pellegrin
(Lusiana Monte Corno) oltre a Filippo Sartori (Us
Asiago Sci).
Numerosi gli attestati di
benemerenza attribuiti ad
altri atlete ed atleti dal Comitato Provinciale Fisi così
come si sono distribuite tarMartina
Mosele
Guido Carli premiato da Silvano Panozzo
ghe a persone e società. Fra
i premiati Guido Carli Consigliere Federale e responsabile dello sci nordico, lo Sci
Club Gallio, il Gsa Asiago ed
agli sposnsor Trade-Off Ski
Service e Zaupa Sport ed alle
ditte che hanno contribuito al
buon esisto della manifestazione.
Altra sequele di foto sul podio
per i protagonisti ha riguardato il circuito “Lattebusche
2008”, il Grand Prix Zaupa
Moda Sport ed il Trade-Off
Ski Service.
In tutti i presenti la soddisfazione per una manifestazione ben riuscita perché preparata a dovere e l’augurio
che il prossimo inverno sia
ancora migliore di quello passato. Sotto ogni punto di vista.
Renato Angonese
Roberta Forte
Luca Rigoni
Podio ragazze
Sci nordico
Alessandro Rigoni
ritira il premio per
il Gruppo sportivo
Alpini
Podio ragazze
Sci alpino
8
Sabato 14 giugno 2008
l’Altopiano
24
Camazzola resta alla guida dell’Asiago
Ufficializzata la conferma dell’allenatore. “Presto per parlare di obiettivi – dice Jimmy – ma credo
che la nostra potrà essere una squadra da play off. Necessario mettere in campo grinta e energia”
“La conferma di Camazzola
è di fatto la continuazione di
un progetto iniziato insieme,
una squadra giovane ed un
giovane allenatore per esaltare il nostro vivaio. Noi continuiamo a porci su di una
frontiera diversa che mira a
realizzare, a costruire una
squadra comunque forte e
competitiva ma al tempo stesso senza quegli inutili sprechi a cui abbiano spesso assistito e stiamo ancora assistendo”. Con queste parole il
Presidente dell’Asiago Hockey, Piercarlo Mantovani, accompagna la conferma ufficiale (da molti data già per scontata da tempo ma che alcune
voci avevano anche messo in
dubbio) di Jimmy Camazzola
sul ponte del vascello
giallorosso per il secondo
anno consecutivo. Una scelta all’insegna della continuità e della crescita di un lavoro che vuol vedere crescere
insieme la squadra giallorossa
ed il suo allenatore.
Camazzola (che è attualmente
in Canada ed il cui ritorno è
preannunciato per la fine di
agosto, giusto in tempo per
raccogliere la squadra e com-
pletare la preparazione per
l’inizio della stagione n° 75
dell’hockey italiano) ha così
commentato: “Sono molto
contento di tornare sulla
panca dell’Asiago. Il mio primo anno da allenatore è stato molto bello anche se, sfortunatamente, si è aperto con
la tragedia che tutti conosciamo. Come squadra nel
corso della stagione abbiamo fatto dei grossi passi in
avanti e l’anno prossimo, conoscendo bene la situazione
e molti giocatori, sarà tutto
più facile: io conosco le loro
caratteristiche e loro sanno
cosa io voglio da loro. Dobbiamo cercare di rimanere in
salute e di giocare duramente mettendo in campo tanta
grinta ed energia”.
Per ora il Direttore Generale
dell’Asiago, Martin Pavlu,
non parla di un mercato ovviamente già in avanzata fase
di <progettazione> in pieno
accordo con il tecnico) “anche perché – dice l’ex grande
attaccante bolzanino – siamo
in attesa di conoscere quali
saranno le altre formazioni
che si schiereranno al via del
torneo 2008/09 (scadenza
Pillole di mercato Trofeo Valcellina
Bolzano molto attivo in questa fase. Confermati
anche Kenny Corupe e l’ex Asiago Jonathan Pittis,
ha ingaggiato il 31enne portiere finlandese Pasi
Hakkinen (a sostituire Groeneveld trasferitosi ad
Alleghe) ed ha riportato in biancorosso, dopo tre
stagioni al Renon, il 28enne difensore Alexander
Egger.
Il Cortina, dopo l’ingaggio del difensore Steve
Gallace (lo scorso anno a Brunico), sembra vicino
al nuovo coach che non sarà Paul Adey ma potrebbe essere l’americano Larry Suarez, campione
d’Olanda nelle ultime due stagioni con il Tilburg
Trappers. In casa ampezzana confermatissimi, si
dice, i due neo-italiani Mulick e Souza ed il portiere
Maund. L’Alleghe, che ritrova la guida tecnica di
Mike Kelly, riporta a difesa della sua porta Phil
Groeneveld, perde David Clarke (che torna nel campionato inglese con i Nottingham Panthers) ma
conferma il capocannoniere Mike Harder, in attesa
di sapere se Bilotto resterà o cederà alle sirene
tedesche ed austriache.
La manifestazione, giunta alla sua sesta
edizione, si è consolidata ed è diventata
un atteso appuntamento della pre-season
nazionale, una sorta di anteprima che ha
sempre proposto protagoniste di livello
assoluto del panorama italiano, e non
solo, anche se quest’anno non ci saranno
formazioni straniere per l’avvio anticipato dei campionati austriaco e sloveno.
Si giocherà dall’11 al 14 settembre e saranno due le sedi di qualificazione: Claut
(dove si giocherà il girone A, che vede già
iscritto il Bolzano Campione d’Italia) e,
per la prima volta, Asiago (sede del girone B, dove saranno di scena i padroni di
casa ed il Milano); non ancora definite le
altre compagini che completeranno i due
tabelloni, tre posti per i quali sono in lizza Renon, Pontebba, Fassa ed Alleghe. La
finalissima si disputerà il 14 settembre a
Claut.
per le iscrizioni il 13 giugno
2008) e per fare di conseguenza le nostre scelte”. Sugli obiettivi non si sbilancia
più di tanto Camazzola “E’
ancora presto per stabilire un
obbiettivo – precisa - in quan-
to ancora ci mancano dei tasselli per completare la squadra e stiamo facendo in modo che
tali giocatori possano essere decisivi a farci fare il salto di qualità. Credo comunque che la nostra
potrà, come minimo, essere una
squadra da playoff ed in quella
fase tutto potrà accadere. L’obbiettivo finale deve essere quello
di vincere il maggior numero di
partite ed impegnarsi alla ricerca
del miglior potenziale”.
Cesare Pivotto
Confermato il portiere Daniel Bellissimo
Dopo la conferma del tecnico
Camazzola, la Emisfero Ipermercati Asiago comunica di aver prolungato il contratto con il giovane
portiere Daniel Bellissimo. Per
l’estremo difensore di Toronto si
tratta del secondo anno da professionista nonché del secondo anno
in maglia stellata. Durante la prima
annata ha fatto registrare una buona media parate pari all’89,6% frutto di 1252 “salvataggi” sui 1398 tiri
subiti dalla squadra stellata. Nato
a Toronto il 15 Agosto 1984 Bellissimo è chiamato ad un altro con-
vincente campionato che potrebbe fargli guadagnare la tanto attesa
chiamata in “azzurro” che comunque non potrà arrivare prima della stagione 2009/2010. L’estremo
difensore stellato ha così commentato la sua conferma: “Sono
veramente felice di tornare ad
Asiago. Non vedo l’ora di
rincontrare tutti gli amici e di
terminare la preparazione in
vista della prossima stagione.
Questa è un estate molto piena
per me; mi sto allenando duramente al fine di guadagnare più
forza e resistenza. Inoltre passo
molto tempo nell’azienda di famiglia e nel tempo libero mi diletto ad allenare dei giovani
portieri del posto. Per la prossima stagione credo che la nostra
squadra sarà molto migliorata
perchè abbiamo acquisito parecchia esperienza e perchè la
squadra ha molti ragazzi che
vogliono veramente vincere. Io
darò sempre il mio massimo per
aiutare la squadra a ottenere
quante più vittorie possibile.”
C.P.
Laboratorio di scacchi
Mossa azzeccata! Si è conInfo: per ulteriori informazioni è possibile contattare Alessio Cogo,
cluso sabato 31 maggio
segretario del circolo presso il Fruit Club Bar di Asiago. Sito
internet: http://it.geocities.com/asiagoscacchi ;
con un bilancio positivo il
e-mail [email protected]
primo laboratorio di scacchi, organizzato dal circolo
Altopiano 7 Comuni in collaborazione con la Parrocchia S. Matteo di Asiago
nell’ambito del progetto
destinato a bambini e ragazzi “Noi insieme…per un
patronato più aperto”.
Il corso di base alla pratica
degli scacchi (11 gli iscritti,
con età che variavano dal
1998 al 1993) è stato curato
da alcuni rappresentanti
del circolo altopianese
(Marco Baschirotto, Alessio Cogo, coinvolgere parenti ed amici una di un gioco che va a stimolarla renVinicio Rigoni; con la supervisione volta finita la lezione in modo da dendola più attiva. Ritengo poi che
del presidente Paolo Lodi) in stret- potersi esercitare anche a casa. Stes- tra loro ci siano anche elementi in
ta cooperazione con Don Federico so discorso per il torneo che abbia- possesso delle caratteristiche giumo organizzato a chiusura dell’atti- ste per poter diventare col tempo
e lo staff che opera al patronato.
<< Siamo soddisfatti – racconta vità. Un girone all’italiana con par- buoni giocatori >>. Il torneo ha viAlessio Cogo, uno dei coordinato- tite di 15’ ciascuna. Durante le sfide sto al via otto giocatori (alla fine
ri dell’iniziativa – e, viste anche le c’erano concentrazione, tensione, tutti premiati) ed è stato vinto da
richieste pervenuteci ed i consensi silenzio, insomma quasi un’atmo- Daniel Rigoni, davanti a Rinaldo
ottenuti, credo che il laboratorio sfera da esame. Credo che tutti si Cera, Michele Pesavento, Nicola
possa essere riproposto in autun- siano divertiti, lasciando spente le Giacon, Matteo Rigoni, Giovanni
no. I partecipanti hanno preso dav- varie console ed accendendo in- Rigoni, Andrea Paganin e Andrea
Stefano Angonese
vero sul serio l’impegno, tanto da vece la mente, attraverso la pratica Corà.
8
l’Altopiano
Sabato 14 giugno 2008
“Bostel, la telenovela è giunta alla fine”
Egregio Direttore, ho letto,
ancora una volta, sul “nostro” giornale l’ennesima lettera riguardante il Bostel di
Rotzo. La versione di chi l’ha
scritta potrebbe forse richiedere una risposta articolata,
argomentata, o forse potrebbe essere in parte contestata e confutata.
Non farò nulla di tutto ciò.
Verità sacrosanta, nella pubblicazione della lettera, è certamente il titolo: “La
telenovela dell’accesso al
Bostel”. Sì, una telenovela.
Ma come tutti sappiamo le
telenovelas possono piacere
o non piacere; possono essere guardate o assolutamente evitate.
La telenovela dell’accesso al
Bostel è arrivata, per quanto
ne so, alla sua ultima puntata. La Comunità Montana e
il Comune di Rotzo hanno
acquisito 14 mila metri di terreno per garantire ai visitatori l’accesso al sito archeologico, così come ai proprietari dei terreni del posto o ai
turisti.
Sulla lettera da voi pubblicata veniva scritto che “…gli
affari si fanno con i soldi e
non con le chiacchiere”. Verissimo! La Comunità Montana e il Comune di Rotzo
hanno acquisito quei terreni
spendendo complessivamente 25 mila euro: meno di 2
euro al metro; come esposto
nella stessa lettera, altri terreni comprati di recente nello stesso luogo sono costati
tre volte tanto! Questa cosa
mi fa ritenere che Comune e
Comunità Montana abbiano
ben speso il denaro pubblico
garantendo definitivamente il
passaggio al sito su terreni di
proprietà. Tutto qui. Fine del-
la telenovela nel rispetto delle scelte e delle proprietà di
ognuno.
Altro capitolo riguarda la sistemazione dei numerosi, storici, muretti a secco che sorreggono i terrazzamenti ed i
campi. La Comunità Montana provvederà alle proprie
competenze secondo quanto
stabilito dal Codice Civile che
dispone che la cura, la manutenzione e l’eventuale
recupero del muretto “a valle” spetta al proprietario
dell’appezzamento “a monte”. Ognuno cioè deve provvedere alla messa in sicurezza del muro che sostiene il
suo appezzamento essendone, egli stesso, il proprietario.
Grazie per lo spazio che mi
avete concesso. Cordialissimi saluti alla redazione ed ai
lettori.
Lucio Spagnolo.
I NEOLAUREATI DELL’ALTOPIANO
Silvia Tessari di Camporovere,
26 anni. Figlia di Renato e
Lorena Rigoni.
Laureata a Trento il 4 giugno
2008 in Scienze Giuridiche.
Titolo della tesi di laurea: “Il
reddito minimo di inserimento: profili di diritto del lavoro”. Dichiarazioni dopo la laurea: “Ringrazio i miei genitori
che mi hanno permesso di raggiungere questo traguardo.
Tutti i parenti, gli amici, le amiche e Andrea che mi hanno
supportato e hanno condiviso con me questa gioia.... e
soprattutto per la gran festa
organizzata!!!”
SALUDI
Qua su in montagna, xe tuto tanto bel davero,
anca l’estremo saludo a un amico sincero.
Co’ te compagni nell’ultimo viajo un montanaro,
te lo rivedi in bosco: par funghi o tajar fagaro.
Co’ riva sto momento, gnanca la morte te fa più paura,
parchè te lo ricordi in mezo la natura.
Co’ te si dentro in ciesa, ognun gà ‘na preghiera, che’l sia alpin opure
cacciatore: qualchedun la recita al su’ protettore.
Co’ te scolti ‘na dedica, un pensiero, un paragon,
te scapa anca un sorriso pur se te ghe el magon.
Co’ te si in corteo, in fila drio ‘sta bara, ti te te vardi intorno
e ogni faccia te xe cara.
E co’ te rivi in fondo, con l’ultima canson, che bele ‘ste parole,
che dolci anca le rime: Dio del cielo, Signore delle cime.
Qua su in montagna xe davero tuto tanto belo:
parchè in simitero ogni volta te ghe porti un tu’ fradelo.
Maria Grazia di Mezzaselva
25
La mitica 3^D Alberghiera…
correva l’anno 1994
Con molto piacere ho letto l’articolo sul giornale
l’Altopiano dedicato all’amico
e
collega
Christian Frigo Chef
Executive del ristorante
italiano “La favola” presso l’Hotel Internazionale
Le Royal Meridien a
Shangai,
Beh, di Christian posso
dire
molte
cose,
innanzitutto che è più conosciuto sull’Altopiano
con il soprannome di
Scoio..datogli ancora ai
tempi delle medie ad
Asiago. Poi il nostro percorso è proseguito assieme per tutto il triennio
dell’alberghiero
ad
Asiago e poi per la maturità a Castelfranco
Veneto.
Ma è sull’ultimo anno ad
Asiago
che
voglio
soffermarmi, la mitica
Classe 3^ D Cucina
capitanata dall’ormai
inossidabile
Prof.
Corrado Quarisa, tutt’ora
docente in questa scuola.
Una classe composta da
ben 17 elementi, al tempo
una rarità, nel senso che
trovare 17 futuri cuochi
alla qualifica di fine anno
non capitava proprio spesso: la maggior parte alla
fine del secondo anno
prendeva altri percorsi.
La memoria mi riporta ad
una classe piuttosto vivace, ma senza ombra di dubbio (e non per falsa modestia) con grandi capacità
professionali. Fin dal primo anno.
Gli innumerevoli concorsi
svolti durante il triennio e
le continue vittorie o comunque sempre risultati
che ci conducevano al po-
dio, ci portavano ad avere
un’ottima considerazione
di noi stessi e delle nostre
capacità.
La Kermesse più comica
però fu a Bardolino nel
1993, noi eravamo in seconda superiore. C’era un
concorso Interregionale
sul tema del coniglio e delle
sue applicazioni in cucina,
nonchè con il miglior
abbinamento cibo-vino in
onore a Luigi Carnacina.
Durante la competizione
c’erano ai Fornelli due
promettenti
figure:
Christian e Igor Bocchia,
altro grande chef di
Asiago che come Christian
lavora in Cina, mentre al
servizio c’era un’altra figura ben nota ad Asiago
Alessio Franquilli per tutti
“el Lola”.
Alla fine del pranzo Alessio
servì alla commissione dei
giudici un tortino di mele
con una salsa che non ricordo bene, però mi ricordo BENE le sue parole nel
presentare il piatto:
“E per terminare una semplicissima torta di mele.....”
A tale affermazione ci sia-
mo messi le mani nei capelli, disperati per lo sminuente commento del nostro
compagno proprio di fronte ai giudici. Non ci crederete, ma quel giorno ci siamo classificati, non nascondendo un certo stupore, primi sia nel settore cucina che sala ovviamente
con la gioia di tutti. Da
quella volta ogni tanto
ancor oggi, per prenderci
in giro e ridere un po’.
quando vedo Alessio mi
piace ricordargli la sua
celebre frase…
Oggi come oggi dei 17 cuochi diplomati nel 1994, ne
rimangono 4 ancora attivi
nel
campo
della
ristorazione
:
Igor
Bocchia Chef del Ristorante “Le lune” a Macao
(Cina), Christian Frigo
Chef del Ristorante “La
Favola” a Shangai
(Cina), Manuel Rigoni
chef dell’Hotel Ristorante Erika di Asiago e il sottoscritto Chef e Docente
di Cucina. Come di solito
si usa dire : “Pochi, ma
Boni”...
Mirko Rigoni
8
Sabato 14 giugno 2008
l’Altopiano
Messaggi dall’Adunata di Bassano del Grappa
Quest’anno ho avuto l’opportunità di seguire da vicino
l’Adunata degli Alpini, avendo avuto l’opportunità di un
permesso per un posto in tribuna. Quindi dalle nove del
mattino alle sei di sera mi
sono goduto questo spettacolo, credo unico al mondo, di
un fiume di penne nere che
sono
transitate davanti alle tribune in perfetto ordine e allineamento. Mi sono preso degli
appunti soprattutto trascrivendo i testi degli striscioni
che accompagnavano le varie Sezioni e Gruppi, per cui
li riporto di seguito perché mi
sono parsi dei messaggi assai significativi, soprattutto
quelli portati dalle delegazioni estere assai numerose:
Australia, Sudafrica, Cile,
Brasile, Colombia, New
York, Perù, Venezuela, Nordica e molte Europee.
Perù: DALLE ALPI ALLE
ANDE,
NEMMENO
L’OCEANO CI SEPARA;
Argentina: POCHI E FEDELI; Sudafrica: L’AMICIZIA E’ PACE; Nord America: RICORDANDO I CADUTI DEL MONTE
GRAPPA; Australia: GLI
ALPINI D’OLTRE MARE
FANNO ONORE ALLA
PATRIA;
Pola/Fiume/Zara: VIVI O
MORTI SIAMO QUI; Francia: LE MONTAGNE NON
DIVIDONO MA CONGIUNGONO.
E poi di seguito: MONTE
GRAPPA TU SEI LA MIA
PATRIA; GLI ALPINI
NON HANNO CONFINI;
GLI ALPINI NON CHIEDONO MAI, AIUTANO
SEMPRE;
VOLERSI
BENE COSTA POCO;
COME SEMPRE, PER
SEMPRE, PER TUTTI;
SUL
PONTE
DI
BASSANO UNA MANO
DI SOLIDARIETA’; LA
NAJA CI HA FATTO UOMINI E AMICI;
IERI DI LEVA, OGGI VOLONTARI ALPINI SEMPRE; GLI ALPINI DISSERO: DONARE VUOL
DIRE AMARE; SIAMO
COME SIAMO E VA
BENE COSI’; L’ONORE
DEGLI ALPINI E’ FATTO
DI OPERE NON DI
CHIACCHIERE: RICORDATELO; AVETE BISOGNO DI GENTE VALOROSA: ECCOCI QUA;
SOLO CHI ONORA IL
SUO GLORIOSO PASSA-
TO E’ DEGNO DI UN
GRANDE FUTURO; ONESTA’,
LAVORO,
SOLIDARIETA’: QUESTE
LE NOSTRE ARMI; NON
DITE CHE SIAMO IN
POCHI, DITE SOLO CHE
CI SIAMO; ALPINI:
SOLIDARIETA’ FRATELLANZA AMICIZIA; DAL
GRAPPA AL ROSA
L’ALPIN E’ UNA COSA
SOLA; DAL GRAPPA UN
PONTE PER L’EUROPA
UNITA; TUCC’UN = TUTTI IN UNO; CH’A
COUSTA LON CH’A
COUSTA
VIVA
L’AOUSTA (che costi quel
che costi viva l’Aosta).
Molti indossavano una maglietta tricolore con la scritta: LA POLITICA DIVIDE,
GLI ALPINI UNISCONO.
Ce n’erano molti altri di
striscioni, ma credo di aver
scelto i più significativi.
Ognuna di queste scritte contiene dei messaggi di vita, che
fanno del Corpo degli Alpini
una rappresentanza sana del
nostro paese, che sa ancora
ispirarsi ai valori di solidarietà, di fratellanza e di amicizia, che purtroppo sono stati
sostituiti da altri disvalori che
saranno causa della decadenza della nostra civiltà.Uno
striscione riportava la seguente scritta: QUESTA E’
L’ITALIA VERA,
L’ITALIA PULITA. Recita
un antico detto salisburghese:
“L’UOMO SENZA PASSATO E’ UN UOMO SENZA FUTURO”. Soltanto la
consapevolezza del passato
ci può far comprendere il
presente e può fornirci le
coordinate per progettare il
futuro. Ovviamente alle sei
del pomeriggio, dopo nove
ore di permanenza in tribuna, ho raggiunto la mia sezione Monte Ortigara, sesto
settore, con la quale ho fatto
tutta la sfilata preceduta dal
nostro socio più anziano di 95
anni, un coloniale che ha
combattuto la Guerra d’Africa dal ’36 e la 2° Guerra
Mondiale per oltre 10 anni e
che ancora partecipa alle
nostre Adunate, suscitando
grande emozione e un tripudio di applausi al suo passaggio. Il Presidente nazionale
dell’ANA Perona è sceso
dalla Tribuna per stendergli
la mano e abbracciarlo affettuosamente, augurandogli
molti altri anni di vita.
Capogruppo Alpini di Rotzo
Edoardo dr. Sartori
26
E la legna dove la metto?
Gentile redazione, vorrei portare a vostra conoscenza un
fatto che mi è successo recentemente. A casa mia sono
venuti i Vigili Urbani a fotografare la baracca della legna su segnalazione di un vicino. Vi spiego: nel 2001 ho
cambiato la stufa perché era
vecchia con una termo cucina visto che lo Stato incentivava l’ecocombustione. Per
cui attualmente utilizzo la legna durante tutto l’arco dell’anno. I regolamenti prevedono un “legnaretto” di un
metro e mezzo per cinque di
lunghezza, naturalmente troppo poco per una famiglia di 4
persone con 6 stanze da scaldare.
Quindi abbiamo allestito una
baracca in legno aperta, non
solo per riordinare un po’, ma
anche non troppo vacante
per la sicurezza di ci passa
vicino (a me è ancora successo vedere lamiere volare
dalle legnaie!). Altrimenti
cosa facciamo? Buttiamo giù
la baracca e copriamo tutto
con bel po’ di nylon, magari
colorato,
che
è
ecocompatibile, oppure un
bel container lamierato che
è carino da vedere? Capisco
che si possa approfittare poi
per tramutare il tutto in
abitabile, ma credo che sia
importante prendere in considerazione questo problema
perché esiste! Non si può
pensare ad un regolamento
che preveda una baracca in
legno vincolata a solo uso di
legnaia?
Abito in una contrada con
una notevole portata di traffico, ma mai asfaltata, nonostante la richiesta. Non c’è
allacciamento del gas e non
ci sono le fognature, ma le
tasse e la mia costante dedizione nel pagarle non calano
mai. Poiché ho letto il vostro
articolo in cui il nostro sindaco Andrea Gios ha parlato
del PAT, mi auguro vivamente
che tutte queste nostre
problematiche, che per noi
cittadini sono importanti, vengano tenute in considerazione.
Paolo Carli
Leggi e decreti, non sono un po’ troppi?
E dire che c’è un ministro
della semplificazione detto
altrimenti sfascia leggi e
Diosa quanto bisogno c’è di
disboscare la selva
imbrogliatissima di norme
dal nostro come dicono i
tecnici ordinamento (ci vuole coraggio per chiamare
così il disordine o forse è
solo ironia travestita). Sì,
perché il nostro è un paese
che ha un singolare primato quello di vantare il parco
leggi più grande d’Europa,
calcolato per difetto intorno alle 250mila disposizioni. Più leggi che trattano lo
stesso argomento, l’una all’insaputa dell’altra e spesso in contrasto tra loro, ciascuna pretendendo l’esclusiva, accampando chi titoli
di priorità, chi la specialità,
il riordino o la sostituzione
e via elencando. Perciò
quanta confusione! Quante discussioni tra gli addetti
ai lavori, operatori, funzionari, giudici, avvocati; che
se non è facile metterli tut-
ti d’accordo non si può dire
che la colpa sia tutta loro;
il fatto è che le troppe leggi
(pensate che soccorrono
ancora i principi dell’antico
diritto romano) si prestano
a interpretazioni divergenti
perfino opposte perché se
una legge dice sì e l’altra
sullo stesso terreno dice no,
quale potrà essere la soluzione giusta e condivisa?
Buona dunque la trovata
del nuovo governo che per
rispondere ad un’esigenza
largamente invocata ha
previsto il ministero della
semplificazione delle leggi.
Solo che alla prova dei fatti e proprio nel primo giorno di attività, con il pacchetto sicurezza lo stesso
governo ha approvato, udite, un decreto legge, due
disegni di legge e tre decreti delegati, tutti sulla sicurezza. Non vi sembrano
troppi? Ed ancora ripetendo il vizio di tutti i governi
anche questo introduce
nuove leggi da sventolare
come bandiere da propaganda, incurante sia del
numero che della qualità del
prodotto. In faccia alla
semplificazione e ad ogni
buona tecnica legislativa
che richiedono invece l’utilizzo dei materiali esistenti,
se del caso il loro aggiornamento e sempre il coordinamento con le nuove disposizioni. Contro la regola
del niente spreco di norme
che per esperienza rende
un cattivo servizio alla collettività in termini di ritorno. Perché una ridondante
e già per questo negativa
normazione crea incertezze nell’individuazione precisa del precetto e non poche perplessità circa le conseguenze in caso di inosservanza. Troppo diritto nessun diritto; l’inflazione normativa genera ingorghi e
intasamenti nei meccanismi
di funzionamento dello stato: forze di polizia, tribunali, carceri e istituzioni
collaterali. Per un buon go-
verno non sono né il numero di leggi, né la previsione
di nuovi reati, né gli aumenti
di pena che cambiano o migliorano la vita. Fanno sorridere quei nuovi interventi
normativi urlati alla Tv all’indomani di fatti con forte
impatto sull’opinione pubblica. Quello che conta veramente non è avanzare e
neppure approvare altre leggi che creano solo confusione e tanta disapplicazione,
ma il ripristino della legalità.
In una parola il ritorno dello
stato ai compiti di applicazione quotidiana della legge
meno appariscenti ma più
utili anche se meno
remunerativi nel breve per la
politica. Di questo ora ha bisogno il cittadino che lo stato ritorni a fare lo stato non
solo nelle sedi politiche o alla
Tv ma e soprattutto nelle
scuole, negli uffici, nei tribunali, nei trasporti, sulle strade, tutti i giorni. Questo è lo
stato dei cittadini.
Giovanni Bertacche
l’Altopiano
Sabato 14 giugno 2008
L’Altopiano srl - Società unipersonale
Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002
presso il tribunale di Bassano del Grappa
Telefono servizio lettori: 348 - 3138606
Telefono servizio abbonati 349 - 6548872
Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517
E-mail: [email protected]
Direttore responsabile: Stefania Longhini
Segretaria di redazione: Silvana Bortoli
In redazione:
Giovanni Dalle Fusine, Cesare Pivotto, Luigi Frigo Bettinado,
Egidio Zampese, Martina Rossi, Gerardo Rigoni,
Stefano Angonese, Stefania Simi, Giovanni Rattini
Hanno collaborato:
Virginia Gianello, Aurora Carli, don Marco Pozza,
Alessandro Cunico, Sergio Bonato, Sergio Vellar,
Roberta Rodeghiero, Chiara Rigoni
Responsabile grafico e impaginazione: Fabrizio Favaro
Impaginazione: Davide Degiampietro - Grafica Altopiano
Foto: Foto Verona - Archivio Giornale
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
8
Sabato 14 giugno 2008
a cura di Giovanni Dalle Fusine
l’Altopiano
Da sabato 14 a venerdì 27 giugno
A metà del mese il Sole a sorge alle 4.18 e tramonta alle 20.00
Sabato 14. S. Eliseo profeta. È il 166° giorno del Calendario Gregoriano. Mancano 200 giorni alla fine dell’anno.
Domenica15. SS. Vito e Germana.
Lunedì 16. SS. Aureliano e Quirico
Martedì 17. SS. Adolfo e Manuele.
Mercoledì 18. SS. Marina e Calogero. Luna piena alle
ore 18.31
Giovedì 19. SS. Romualdo e Giuliana.
Venerdì 20. SS. Silverio e Ettore
Sabato 21. S. Luigi Gonzaga. Solstizio d’estate alle ore
0.59
Domenica 22. S. Paolino da Nola.
Lunedì 23. S. Lanfranco.
Martedì 24. S. Giovanni Battista.
Mercoledì 25. SS. Guglielmo e Prospero.
Giovedì 26. SS. Rodolfo e Virgilio. Ultimo quarto di Luna
alle ore 13.11
Venerdì 27. S. Cirillo.
Curiosità legate a questo periodo dell’anno
Tre proverbi 3:
Der träge esel itzet net mule piarn. (Trad: Il pigro
asino non mangia pere vizze). Nemmen au zu
paiten, thüt ‘z net bea ‘ma rücken. (Trad: prender
a credito non fa male alla schiena)
Punto Sport Gallio cerca personale per la
stagione estiva. Telefonare allo 0424 658895
o rivolgersi direttamente in negozio
Ragazza 26enne offresi come baby sitter.
Per informazioni telefonare
al 340.0022229
21 giugno. Solstizio d’estate: il sole trionfa nel cielo
In questo giorno, conosciuto
come il più lungo dell’anno, il
sole culmina allo zenith, ovvero si trova nel punto più alto
della volta celeste, e di conseguenza la notte risulta più corta delle altre. Le giornate
solstiziali nelle tradizioni
precristiane erano sacre e ancora oggi ciò si riflette in una
festività cattolica che cade
qualche giorno dopo il solstizio canonico, al 24 giugno,
quando nel calendario liturgico della Chiesa latina si ricorda la natività di San Giovanni
Battista. Va detto che i moderni gruppi neopagani e
neodruidici celebrano tuttora il
giorno di “Midsummer” (Mezza Estate) e i riti solstiziali, che
si svolgono in particolare a
Stonehenge (vicino ad
Amesbury, nello Wiltshire, Inghilterra, circa 13 chilometri a
nord-ovest di Salisbury), richiamano sempre migliaia di persone. I giorni solstiziali includono alcune fra le celebrazioni più popolari dell’Occidente
e poiché il sole trionfa nel cielo, le antiche tradizioni collegavano questo periodo dell’anno con la comunicazione diretta fra visibile e invisibile. Eti-
mologicamente, solstizio significa “arresto del sole”, perché
la sua elevazione zenitale non
sembra cambiare da un giorno all’altro. I solstizi dipendono dall’inclinazione dell’asse
terrestre.
Il 24 giugno è il giorno dedicato a San Giovanni Battista, predicatore e profeta del
primo secolo a.C., più volte ricordato nei Vangeli per aver
preannunziato la venuta del
Messia. La festa del 24 giugno era solennizzata con fuochi, falò ed altri riti un tempo
collegati agli antichi culti solari giacché la festa cade nel
solstizio d’estate, tempo di mietitura e con chiaro riferimento
alla simbologia del fuoco e alle
sue funzioni purificatrici e
propiziatrici. Come nella notte
di Natale anche in quella che
precede il 24 giugno, che si
passa vegliando, si crede che
avvengano meraviglie e prodigi tanto è vero che la notte
precedente il giorno di San Giovanni è detta “la notte delle
streghe”. Tradizioni: La rugiada della mattina di San Giovanni, ovviamente legata all’elemento acqua, ha il potere
di curare, di purificare e di fecondare. Nel Nord Europa se
una donna desiderava molti fi-
Dalle ore 8.45 di sabato 14
alle ore 8.45 di sabato 21 giugno
ROANA: Farmacia della
dr.ssa Maria Leda Pizzolato, Piazza S. Giustina, 23
FOZA: Farmacia della dr.ssa Gilda Scaffidi Militone, Via
Roma, 7
dalle ore 8.45 di sabato 21
alle ore 8.45 di sabato 28 giugno
GALLIO: Farmacia di Gallio snc del
dott. Stefano Dalla Valle, Via Prestinari, 34
ROTZO: Farmacia della dr.ssa Anna Bottura, Via Roma, 9/a
Distributori
domenica 15 giugno
ASIAGO: ESSO - Via Verdi 62
ENEGO: SHELL – Via Roma
domenica 22 giugno
LUSIANA: IP- Viale Europa
Il Giornale pubblica le Vostre lettere!
Inviatele a: Giornale dell’Altopiano
e-mail: [email protected]
Per favorire il lavoro della redazione sarebbe
preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle
Poste n.3 36012 Asiago
Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere
devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si
riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o
non accettare eventuali testi di cattivo gusto.
ARIETE
Grazie alla presenza di Urano nel vostro segno, potete permettervi di fare progetti a lungo termine sull’incontro emozionante
che avete appena fatto. Se invece siete ancora in attesa, è il
momento di far piazza pulita di vecchi problemi che vi sono
ormai venuti a noia. Soprattutto nel lavoro è tempo di sbloccare una situazione di stallo che con il tempo può solo peggiorare.
TORO
Sensibili come siete, non vi saranno sfuggiti i segnali che annunciano l’avvento di un nuovo equilibrio. Nettuno nel segno
e Marte in opposizione testimoniano il vostro bisogno di novità. Se però non volete sprecare energie, tempo e denaro, è
necessario cercare nella direzione giusta. Usate amicizie e lavoro come occasione di riflessione.
GEMELLI
Contate su Giove e Venere e concedetevi una pausa dagli impegni più stressanti: è il momento di dedicarsi all’amore, al
sesso, allo sport e ai passatempi che più vi piacciono. Per una
volta potete sacrificare il dovere al piacere, che è altrettanto
necessario. Concedetevi un acquisto di lusso che è, anzi, sollecitato dal destino.
CANCRO
Il vostro ottimismo e la vostra capacità di mantenere soldi i
rapporti di amicizia sono l’asso nella manica per vivere con
successo un momento difficile, che servirà comunque a dimostrare quel che sapete fare e quando veramente vi impegnate.
Se l’amore è il vostro obiettivo, non avete che da segnalare la
vostra disponibilità al partner, basterà un semplice sms.
LEONE
Non siete certo insensibili alla presenza di Venere opposta al
vostro segno che, ove ce ne fosse bisogno, stimola il sex appeal,
rendendovi più affascinanti del solito. Potete quindi puntare in
27
gli, doveva stendersi nuda (o
rotolarsi) nell’erba bagnata.
Cio’ anche se voleva bei capelli e una buona salute.
Il 23 giugno, nell’antichità si
credeva che le streghe, a cavallo delle loro scope, sorvolassero la Basilica di San Giovanni per radunarsi in un grande sabba annuale. Tra le streghe, la leggenda vuole che ci
siano anche Erodiade e sua
figlia Salomè condannate a
vagare per il mondo su una
scopa per espiare la colpa di
aver fatto decapitare San Giovanni. Chi crede alla leggenda adotta accorgimenti tali da
non far entrare nelle case le
cattive maliarde mettendo davanti all’uscio di casa del rosmarino, ginepro, alloro e ulivo benedetto, oppure dell’aglio
come antidoto contro i malefici e come erba portafortuna e
porta ricchezza o, ancora, un
mazzetto di “erbe magiche”
formato da iperico, artemisia,
ruta, menta e salvia. L’iperico
è detto anche “erba di San
Giovanni”, una piantina perenne e tappezzante dai bei fiori
gialli che sfregati tra le dita
emettono un umore che colora la mani di rosso e perciò
viene detta anche “sangue di
San Giovanni”; l’artemisia, invece, avrebbe proprietà contro il malocchio; la ruta chiamata anche “erba allegra”
avrebbe proprietà curative; la
menta, soprattutto se bagnata
dalla rugiada della notte di San
Giovanni, garantirebbe lunga
vita come pure la salvia. Una
tradizione che va via via scomparendo è l’usanza del piatto
di lumache mangiato per evitare litigi e tradimenti. Si riteneva che i quattro cornini delle lumache potessero essere
fonte di discordia e quindi correva l’obbligo di nasconderli
nello stomaco per bloccare
tale rovinosa opportunità. La
pesantezza della pietanza era
perciò attribuita alla “battaglia
intestinale” dovuta alla digestione delle scampate
problematiche familiari e amorose.
alto, a patto che ne valga veramente la pena. Attenzione, però:
c’è il rischio di restare invischiati in una relazione che avete
iniziato per pura disattenzione.
VERGINE
Avete diversi motivi di soddisfazione, ma il vostro incessante
bisogno di armonia e equilibrio vi spingono a cercare ancora
più lontano. Negli affeti ci sono ottime possibilità di nuovi
incontri o, se volete, di ritorni di fiamma. Non è però il caso di
sollecitarli, meglio viverli con gentile degnazione. Realizzerete
un progetto ambizioso nel lavoro e con gli amici.
BILANCIA
I cambiamenti che attendete sono nell’aria, ma ancora non riescono a realizzarsi pienamente. Evitate però di sollecitare il destino e occupatevi piuttosto di spianare la strada a un nuovo
assetto della vita lavorativa e degli affetti, è ora di fare piazza
pulita di ciò che non serve più. Solo eliminando ogni ostacolo
riuscirete a partire da zero.
SCORPIONE
Marte, appena entrata nel vostro segno, vi restituisce il
buonumore e il desiderio di impegnarvi in qualcosa di eccitante. Se avete appena fatto un incontro e sentite il bisogno di
buttarvici a capofitto, seguite pure il vostro estro. Ma evitate
di fare progetti immediati di futuro stabile: potreste accorgervi
di dover diminuire l’impegno a favore della vostra libertà.
SAGITTARIO
Il potente stimolo di Urano che avete certamente percepito vi
rende capaci di prendere una nuova iniziativa, che vi aiuterà a
liberarvi di ciò che ormai sentite superato, rendendovi disponibili a nuove soluzioni. L’amore, se davvero ci tenete, riprende
quota. In caso contrario evitate di tenere vico a tutti i costi un
rapporto ormai usurato.
CAPRICORNO
Mercurio nel vostro segno valorizza fantasia e intelligenza che
vi converrà indirizzare oculatamente verso un obiettivo pratico
o un progetto ambizioso che, dicono le stelle, andrà a buon
fine. Nei sentimenti concedetevi di vivere un’esperienza inaspettata e piacevole, che ha quel fascino dell’effimero che vi
piace tanto.
ACQUARIO
Venere e Sole nel vostro segno colorano l’atmosfera di rosa,
ma attenzione, non tutto va come voi vorreste. Siete però nelle
condizioni di prendere delle ottime iniziative negli affetti, dove
non ci sono ostacoli che possono impedirvi di riuscire nei vostri intenti e nelle questioni pratiche. Puntate nel settore degli
investimenti, che vi è congeniale.
PESCI
Contate sull’appoggio di Marte, un pianeta molto importante
che riaccende, se mai si fossero attenuate, le passioni che vi
sono più care. Amore, sesso, ma anche sport, o un qualsiasi
altro passatempo avvincente: ritroverete l’entusiasmo di cui
siete capaci quando qualcuno vi interessa a fondo, e il tempo
per dedicarvici pienamente.
8
Sabato 14 giugno 2008
l’Altopiano
28