Ragazzi, che festa! - Il Giornale dell`Altopiano
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Ragazzi, che festa! - Il Giornale dell`Altopiano
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI 8 Comuni l’Altopiano La voce degli www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” N. 270 - ANNO XI - EURO 1,50 I SAPORI DELLA TRADIZIONE SABATO 14 GIUGNO 2008 Quinto scudetto per i Vipers e la promozione per l’Asiago Calcio Il valore di una vittoria Ragazzi, che festa! ASIAGO Renga, Grignani, Ponce-di Tonno e Casadei: ecco i big dell’estate Raduni RIFIUTI Le regole della differenziata: non tutta la plastica è uguale pag. 4-5 GALLIO Da qui a fine mandato, tutte le opere della giunta Stella pag. 9 Cassa Rurale In 600 per festeggiare la famiglia Bortoli Bilancio positivo Che successo investire sui giovani! pag. 7 pag. 2 Concorsi pag. 6 - 9 - 10 “Storia d’impresa”: la ricerca sul Caseificio Pennar vale il primo premio L’Asiago dei cinque scudetti e delle tante coppe d’inline e l’Asiago della promozione in seconda categoria del calcio (una conquista che vale quanto uno scudetto!) Lo sport, in un avvincente finale di stagione, ha saputo regalare ancora una volta grandi emozioni alla nostra città. Dobbiamo andare fieri di questi asiaghesi, di Fabio Forte con i suoi Vipers, di Santino Rossi con i suoi calciatori. Nei nomi dei presidenti delle due società più belle del mondo si riconoscono e si riuniscono tutti quelli che al loro fianco, con caparbietà, impegno ed entusiasmo hanno lavorato per raggiungere questi bellissimi traguardi, ognuno con la sua piccola, ma preziosa parte. L’X factor, sulla pista d’inline come sul campo erboso, è l’essere gruppo. Non c’è niente di più bello che condividere un sogno e realizzarlo insieme. Soffrire insieme, gioire insieme e festeggiare, fino all’alba e anche oltre. Che soddi- Treschè Conca Nasce l’associazione in ricordo di Giulia pag. 10 sfazione godersi la festa, specie se ottenuta stringendo i denti, coscienti che l’importante è quel che resta dentro dopo aver riposto pattini e scarpe da calcio, dopo che la doccia ha lavato via il sudore e la stanchezza, quando le urla, i cori, le trombe dei tifosi restano echi nelle orecchie, quando i clacson han smesso di suonare e le bandiere riposano dopo aver sventolato per ore, quando la sbornia della vittoria è passata. Lo speciale legame d’amicizia che nasce e si rafforza ad ogni nuova conquista diventa nuova base per riunirsi, per ripartire, per ricominciare a sognare e a crederci, per dare il meglio di sé e per trascinare nell’avventura una sempre più grande ala di tifosi che ti spinge a volare. E’ il valore più bello dello sport, tanto più grande quanto più piccola è la società a cui appartieni. E’ la forza delle piccole grandi società di paesino come i Vipers, come l’Asiago Calcio. Stefania Longhini 8 Sabato 14 giugno 2008 l’Altopiano 2 Oltre 110 anni di presenza nel territorio Cassa Rurale ed Artigiana di Roana la banca che pensa ai giovani Presentato nell’ultima assemblea un bilancio molto positivo. Successo per i nuovi prodotti offerti, come Conto Rock riservato alla fascia d’età 18 – 31 anni “Ridateci i bordelli” Ma lo Stato non è un magnaccia! Provocatoria (ma neanche tanto) proposta della Santanchè tesa a riaprire i bordelli in Italia. Dopo la possibilità di veder insediato sull’Altopiano un Casinò potremo a breve avere anche un Casino legale? C’era una volta il radicale Daniela Santanchè Marco Pannella, paladino di certe proposte talmente contro la morale che per vederle realizzate si doveva ricorrere ai referendum popolari, agli scioperi della fame, alle candidature di Cicciolina Ilona Staller e l’assunzione di spinelli in piazza. Marco è ormai vecchio per certe battaglie portate avanti a suon di diete debilitanti e astinenze alimentari, oggi il testimone pare averlo ripreso la signora Daniela Santanché. È sua l’ultima trovata di raccogliere firme per il referendum abrogativo della Legge Merlin. Ai più giovani si ricorda che la normativa nel 1958 abolì le “case chiuse”, ossia i bordelli legali, dando il via ad un lavoro sommerso: la prostituta ambulante. Globalizzando il termine possiamo la prostituzione conta un esercito dire che nacque il “sex on the di 30 mila addetti/e (comparto attistreet”, il mestiere era comunque vo), di un forte contingente di clienti tra i più antichi e redditizi del mon- (l’indotto), e di un considerevole do, l’impiego già vecchio di suo tor- terziario dirigenziale (i magnaccia). nava allo stato naturale del fai da Con questi numeri la Merlin è bella te, con buona pace per l’igiene e e spacciata automaticamente e tutper la felicità dei papponi. La leader ti i papponi nazionali si vedrebbero di “La Destra”, dei single timidi e esautorati della carica, soppiantati mariti insoddisfatti Santanchè, por- da organismi statal-governativi creta solide motivazioni alla sua pro- ati ad hoc. Certo si formerebbero posta: “Bisogna avviare un proces- nuovi posti di lavoro: per i portieri so indispensabile di responsabili- alla reception dei “casini”, nuove tà, solidarietà e attenzione verso le assunzioni per le imprese di pulizie, sofferenze dei più deboli. Cambiare per i sex shop che vendono la legge significa garantire strade giochini particolari, contraccettivi sicure ai cittadini e libertà dalla e Viagra, che diventerebbe farmaschiavitù alle prostitute. Partiremo co da banco. E poi nuovi ambulaal più presto con la raccolta firme tori medici itineranti a cui ricorrere dalle spiagge ai concerti”. I gazebo prima, dopo e durante le prestaziopro bordelli non sembrano tuttavia ni sessuali, e nuovi asili nido per una ottimale idea, difficile che padri parcheggiare i bimbi delle squillo e di famiglia insoddisfatti dei clienti. Dato l’ipotetico alto consessualmente e neomaggiorenni sumo di sesso a pagamento i Coalla prima esperienza si facciano no- muni potrebbero prendere in esatare con la penna in mano a far la me la considerazione di gestire in croce per la nuova campagna. Me- proprio le “case chiuse” con lucglio sarebbe recarsi direttamente sul ciole stanziali, al fine di rimpinguare posto di lavoro delle meretrici, da la mancata entrata dell’ICI. A far la perfette testimonial assurgerebbero differenza ancora una volta potreba ideali ambasciatrici del referen- bero essere gli extracomunitari, sedum. A conti fatti il pre-plebiscito condo una indagine del Gruppo ha buone probabilità di giungere Abele la maggioranza delle prostisui banchi del Parlamento, in Italia tute sono nigeriane, albanesi o pro- venienti dall’est europeo. Bisognerà quindi trasportare le tipiche normative della Lega Calcio ai bordelli, con stranieri/e che non superano il numero di 50 o 60% il totale del personale lavorativo. In effetti non sarebbe giusto mandare a spasso la manovalanza locale. E i benpensanti? Saranno in molti ad inorridire alla proposta della Santanchè, scontate le scomuniche dal Vaticano. Masse di perbenisti scenderanno in piazza per contromanifestazioni a tutela della “No sex buy”, film come “Pretty woman” e “American gigolò” verranno proiettati nelle scuole elementari per educare e spiegare la problematica. Come è noto la santa patrona delle meretrici c’è già, identificata in Maddalena di biblica memoria, e non dimentichiamo che lo stesso Sant’Agostino considerava la prostituzione “una cosa necessaria”. E il fisco? Bisognerà per forza contemplare la tipologia delle prestazioni nelle ricevute fiscali, con un IVA al 20%, nuove voci per “Rapporto completo”, “Massaggi”, “Indirizzo sado-maso”, “Sconto comitive organizzate”, con supplemento alle richieste particolari pari al 30% della spesa totale. Una manna per le casse dello Stato che diventa il nuovo pappone. Attenzione però all’Associazione per la Tutela dei Consumatori: o soddisfatti, o tutti rimborsati! G.D.F. sia per le donne che per gli uomini: la prostituzione in Germania è legale dal 2003. Le scarne notizie fanno pensare a un mix tra casa di appuntamenti e privè per il sesso di gruppo: le prostitute pagano un affitto trimestrale, con accesso al ristorante e alla palestra: possono abitare ad Artemis ma la la capacita della banca di saper cogliere le esigenze di Soci e Clienti, anche a fronte delle incertezze sui mercati finanziari; i prestiti obbligazionari emessi continuano ad essere particolarmente apprezzati sia per le caratteristiche molto semplici e trasparenti, sia per le scadenze non eccessivamente lunghe. “Ad inizio d’anno è stata intrapresa un’importante iniziativa sul fronte dell’offerta di nuovi prodotti commenta Bonato - soprattutto a vantaggio dei giovani tra i 18 e i 31 anni. E’ stato creato per loro un conto corrente a costo zero, il cosiddetto Conto Rock, che ha fatto registrare un successo di adesione oltre le aspettative”. Ma le politiche per avvicinare i giovani alla banca non si sono concentrate solo sui prodotti. Sono stati riproposti anche nel corso del 2007 corsi di formazione imprenditoriale riservati a imprenditori e imprenditrici, aspiranti imprenditori, dipendenti di imprese del territorio interessati a conoscere l’Impresa e la sua attività con ottima adesione. Nell’Assemblea ordinaria dei Soci, il Bilancio 2007 è stato approvato all’unanimità con apprezzamento anche del Direttore della Federazione Veneta delle Casse Rurali Dott. Andrea Bologna che ha messo in evidenza l’importanza del nostro Istituto nell’economia dell’Altopiano e dell’Alto Vicentino. E’stato particolarmente sottolineato il Bilancio Sociale della Cassa Rurale che anche nel corso del 2007 ha visto impegnato l’Istituto in modo massiccio, con l’erogazione di oltre 200.000 euro di contributi a favore di Associazioni economiche, turistiche, sportive, assistenziali e culturali. Dopo l’Assemblea, nel grande Palazzetto dello Sport di Roana, ha avuto luogo la cena sociale che anche quest’anno è diventata una vera festa del Socio con oltre 400 partecipanti in una atmosfera di cordiale amicizia. Nell’ambito di questa festa sono stati evidenziati con onorificenze i meriti di alcuni Soci e amici della Cassa Rurale. Nel settore sportivo sono stati festeggiati i successi conseguiti ai Campionati Mondiali in Giappone i pattinatori Enrico Fabris e Luca Stefani. Sono stati anche premiati i successi del giovane sciatore Patrick Zattarin e la Scuola di Ciclismo di Piovene Rocchette. Nel campo dell’arte, la Cassa Rurale ha onorato la memoria del pittore Giovanni Forte a cui è stata dedicata una mostra nei nuovi locali della Sede nella primavera del 2007. Sono stati festeggiati i successi dei Soci Moreno Panozzo, designer di valore internazionale, Cristiano Rigoni, apprezzato artista dell’argento, Marino Cjiomento, affermato artista del colore e del legno e il più anziano socio presente alla festa, Mario Martello, con i suoi 90 anni compiuti, testimone unico e autentico della lingua e della cultura cimbra dei Sette Comuni. Un ripetitore sul Col del Rosso per portare la tv a Sasso e Stoccareddo Al via i lavori per la costruzione. Ivan Baù: “Un grande passo a vanti in termini di moderna tecnologia” La senatrice socialista Lina Merlin, prima firmataria della legge omonima. Ma i bordelli c’è chi li ha legali da anni Articolo pubblicato online giovedì 29 settembre 2005 su “TravelBlog.it”. Ha aperto il super-bordello Artemis, di cui si parlava da tempo per le misure speciali prese in vista dei Mondiali di Calcio dal Governo tedesco. Vicinissimo allo stadio di Berlino, avrà un ingresso di 70 Euro, Ha celebrato nel 2007 i primi 110 anni di storia e di attività nel territorio, dimostrando con l’impegno sociale e con i dati di gestione che i risultati positivi si ottengono con il lavoro serio, costante, affidabile di ogni giorno, operando a stretto contatto con le persone e il proprio territorio di riferimento. La Cassa Rurale ed Artigiana di Roana ha presentato in assemblea un bilancio molto positivo, così come evidenziato dal Presidente Sergio Bonato, che ha messo in luce tanto i risvolti economici, quanto quelli legati al sociale e al bilancio dell’intangibile. “Questo - ha detto il Presidente Bonato - dovrebbe essere lo spirito giusto che guida una banca di credito cooperativo”. Sul fronte della raccolta diretta si registra un incremento annuo percentuale pari al 7% arrivando a sfiorare i 159 milioni di euro; gli impieghi si attestano sui 127,9 milioni di euro, a fronte dei 115,3 del 2006, mentre il rapporto sofferenze/impieghi rimane contenuto allo 0,54%. I segmenti “famiglie” e le “imprese non finanziarie” costituiscono le categorie di riferimento nell’erogazione di affidamenti e finanziamenti della Cassa Rurale ed Artigiana di Roana. I titoli di proprietà valgono per la banca 40,5 milioni di euro, il patrimonio netto (comprensivo di utile di esercizio) raggiunge quota 16,6 milioni per un utile di esercizio di 1,1 milioni di euro: rispetto all’anno precedente si registra un balzo in avanti del 22,5%. Le obbligazioni che la Cassa Rurale ed Artigiana di Roana emette a favore della clientela hanno registrato nel 2007 un eccezionale incremento, raggiungendo un ammontare complessivo di 64,3 milioni di euro (29,4%). Ciò dimostra maison non gestirà direttamente il loro lavoro. Oltre agli aspetti legali e sanitari, tutto viene lasciato alla discrezione dei clienti. Cinque milioni di Euro l’investimento, tremila metri quadrati di stanze con arredamento a tema, velluto rosso e ori, salone centrale con piscina, saune e jacuzzi, c’è perfino un cinema. Finalmente a Sasso, Stoccareddo e Foza, si potranno vedere bene tutti i canali televisivi. Un traliccio alto 25 metri posto sul Col del Rosso consentirà di avere una vasta copertura di rete e di usufruire oltre che di programmazione digitale terrestre, anche di un sistema GSM associato ad una serie di numeri di Pronto Soccorso. “Da un po’ di anni – spiegano gli abitanti delle frazioni – le antenne che un tempo ci permettevano di vedere le reti Rai e Mediaset non sono più in grado, vista l’obsolescenza delle strumentazioni, di garantire questo servizio. Riusciamo a far fronte al problema grazie agli apparecchi satellitari che sono stati installati praticamente in ogni abitazione a spese proprie”. L’impianto doveva essere installato entro la fine del 2007, ma una serie di difficoltà ha fatto slittare l’inizio dei lavori alla metà di giugno. Lodevole l’impegno per la realizzazione di questo progetto messo in campo dall’assessore al bilancio del Comune di Asiago Ivan Baù, da considerarsi il vero artefice dell’iniziativa. “Il costo complessivo dell’opera – spiega Baù – si aggira sui 70 mila euro, per questo motivo, visto che l’intervento porterà beneficio anche ad alcune zone di loro competenza, abbiamo chiesto ai Comuni di Gallio e Foza di partecipare alla spesa. A seguito di un estenuante impegno personale, i lavori sono finalmente in fase di avvio”. Oltre alle normali difficoltà che si possono incontrare nel pro- gettare e realizzare un’opera simile, si è verificata in questa circostanza un’anomalia legata alla disponibilità diretta di corrente elettrica. “Col del Rosso – specifica Ivan Baù – è una zona priva di elettricità, abbiamo perciò dovuto realizzare una tratta di seicento metri per poterci collegare ad un contatore in grado di fornirci il giusto potenziale elettrico. Al momento non so fare previsioni sui tempi effettivi di realizzazione. Gli ostacoli burocratici sono stati comunque tutti superati. Una nota di merito va, doverosamente, a Flavio Baù per la concessione del contatore elettrico e alla ditta di comunicazioni dell’ingegner Flavio Carli per aver contribuito finanziariamente per coprire le spese necessarie”. Fabio Pernechele 33 8 Sabato 14 giugno 2008 l’Altopiano Asiago presenta il calendario degli eventi dell’estate 2008 Francesco Renga sarà fra gli ospiti dell’estate 2008 ad Asiago. Il cantautore bresciano si esibirà in un attesissimo concerto live nel piazzale del Duomo sabato 2 agosto proponendo pezzi del suo repertorio e grandi novità. Nell’estate asiaghese non mancheranno altre sorprese: le canzoni di Gianluca Grignani e dei vincitori di Sanremo 2008, Lola Ponce e Giò di Tonno, animeranno la piazza di Asiago rispettivamente sabato 8 e 16 agosto (dalle ore 21). Una stagione “infuocata”, Lola Ponce vincitrice del Festival di San Remo 2008 assieme e Jo di Tonno dunque, quella 2008 per Asiago, presentata dal Vice Sindaco e Assessore al Turismo Roberto Rigoni. Da giugno a settembre inoltrato si susseguiranno, infatti, in diversi angoli della città una serie di appuntamenti, eventi e manifestazioni voluti fortemente dal Comune di Asiago e in grado di rispondere alle esigenze e agli interessi culturali e ricreativi dei numerosi turisti, che quest’anno sceglieranno la cittadina di Asiago e il suo Altopiano come meta delle vacanze. Una sensibilità notevole quella del Comune che ha deciso di puntare, per incrementare il turismo, non solo sul verde e sul relax che Asiago naturalmente può offrire, ma anche su concerti, incontri con l’autore, laboratori, uscite escursionistiche in grado di attrarre soprattutto i turisti “giornalieri” desiderosi di trascorrere una giornata piacevole e diversa. Il ricco programma di eventi offrirà una serie di appuntamenti fra i quali ricordiamo l’inaugurazione della mostra “Michele Cascella, la natura come colore” (sabato 5 luglio, ore 18), lo spettacolo internazionale di pattinaggio artistico “Stars on ice” (venerdì 15 agosto, ore 21) e “Conflitto e casti- go”, rievocazione storica della Prima guerra Mondiale in memoria dei novant’anni della sua conclusione. Protagonista Milena Vukotic (domenica 17 agosto ore 21). Momenti di riflessione e approfondimento, dunque, ma anche tanta musica e divertimento, per tutte le età, con l’animazione di Radio Company e il liscio di Raul Casadei. Indimenticabile, anche per lo scenario, il concerto per orchestra, soprano e tre tenori che si svolgerà nel prato adiacente al sacrario militare e che vedrà protagonista indiscussa la voce di Katia Ricciarelli (domenica 24 agosto, ore 17.30) Imperdibile sabato 23 agosto “La notte nera”, suggestiva manifestazione teatrale con la quale Asiago celebrerà i 100 Raul Casadei Francesco Renga Ci capisci qualcosa? Gianluca Grignani “Squalo ’08 a giugno nei cielo di Asiago” la Protezione Civile del Veneto, di Vicenza e dell’Altopiano garantiranno il supporto tecnico logistico ai partecipanti. Lo scenario sarà in pratica uno scontro nei cieli altopianesi tra un aereo cargo ed aereo trasporto passeggeri. Il cargo finirà nelle acque dell’Adriatico a largo di Venezia mentre quello con a bordo le persone cadrà nelle montagne sopra Asiago. “Questa esercitazione cade a pennello perché abbiamo appena approvato il nuovo piano di protezione civile comunale – commenta l’assessore alla Protezione Civile di Asiago, Giampaolo Rigoni, che questa esercitazione sarà per lui un ritorno ai tempi quando lavorava come colonnello nell’Aeronautica – Un sentito ringraziamento va all’Aeronautica Militare che ha nuovamente re concorrenziali con offerte sempre più attraenti e variegate per i potenziali turisti. Accontentarsi di offrire bellezze naturali al giorno d’oggi non basta, c’è bisogno di una marcia in più. E Asiago ha dimostrato di possederla offrendo luoghi ameni, ma anche intrattenimento di altissima qualità” Sapor d’acqua natìa “Maxi esercitazione con quattro nazioni e una decina di elicotteri impegnati” L’Altopiano sarà il teatro della grande esercitazione dell’Aeronautica Militare denominato “Squalo ’08" che si svolgerà dal 16 al 19 giugno. Saranno coinvolti nell’esercitazione squadre di ricerca e soccorso di quattro nazioni, Italia, Francia, Spagna e Malta, nonché elicotteri dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco ed unità di superficie del Soccorso Alpino, della Croce Rossa e del Suem 118 di Vicenza. La direzione ed il coordinamento di tutte le operazioni sarà svolto dal Centro nazionale di Soccorso Aereo del Comando Operativo delle Forze Aeree dell’Aeronautica Militare di Poggi Renatico in provincia di Ferrara che attiverà la Direzione operazioni sull’aeroporto militare di Istrana ed un posto di Coordinamento avanzato sull’aeroporto di Asiago. Oltre ai militari e alle squadre di soccorso impegnati nell’esercitazione, oltre 150 volontari del- anni della sua tradizione turistica. Uno spettacolo, articolatissimo nello spazio scenico, che non può essere spiegato, ma deve essere visto. A luci spente si potranno osservare le stelle e il centro di Asiago verrà illuminato da spettacoli di fuoco. Al lago Lumera si svolgerà la seconda parte dell’evento con storie e uomini della tradizione turistica di Asiago presentati come flash back nel buio. Giochi di fuoco attorno all’acqua, accompagnati da musica, concluderanno la serata. Conto alla rovescia, dunque, per la partenza dell’estate asiaghese che sicuramente accontenterà i gusti di tutti, anche dei più giovani. Parole di elogio per le iniziative anche da parte di Dino Secco, assessore provinciale al turismo “Nonostante il turismo sia ancora la prima attività economica in Veneto non dobbiamo adagiarci sugli allori, ma cercare di esse- scelto l’Altopiano per svolgere quest’esercitazione come un ringraziamento è dovuto a tutti i volontari che presteranno per farsi che questa esercitazione si svolga nei miglior dei modi.” Gerardo Rigoni Tomohiro Kato, 25 anni, giapponese. Un signor nessuno che, nel batter di un paio d’ore mattiniere, sembra essere diventato l’eroe mondiale che gioca con la morte. Venti messaggi postati su internet e una promessa-minaccia: schiantarsi sulla folla con un furgone, scendere e accoltellare un po’ di passanti. Detto e fatto: bottino dell’impresa: diciassette accoltellati, sette morti. A fermarlo nessuno, a leggere i messaggi e a filmarlo in troppi! Nel paese del Sol Levante – all’avanguardia anche nell’informatizzare la morte – s’erano già pianificati i “suicidi di massa”: gruppi di adolescenti si davano appuntamento su internet per trovarsi e dire addio alla vita assieme. Gesta estreme, che qualcuno avvicina alla follia, ma che s’annoverano nell’archivio della nostra strana umanità. Perché tutta questa voglia di morte nell’aria? E’ proprio necessario – prendendo a prestito le parole del Vangelo della Passione – “che qualcuno muoia per il popolo?” Captando l’eco di questo silenzio funebre, mi convinco sempre più della necessità di un’educazione alla vita nella mia generazione. E la vita chiede un’educazione alla pazienza, alla costanza, al progetto. Che passa attraverso l’alfabeto della bellezza. “Ridateci Lippi” ha titolato stupidamente e scontatamente Tuttosport dopo la sconfitta dell’Italia contro l’Olanda. Stupidamente: perché trasmette ai suoi giovani lettori la convinzione errata che il mi- nimo sbaglio cancella dalla tua vita le tracce di mille cose belle partorite in sudate settimane di lavoro. Scontatamente: perché erano mesi che quel titolo giaceva nel cassetto della redazione. E, aspettandolo, non ha prodotto l’effetto desiderato. Come dire: al minimo sbaglio, vattene! Alla minima sofferenza, vattene! Che sia lo stadio del calcio o lo stadio della vita, poco importa: vattene! Salvo poi tessere elogi e fiumi di vacue nullità per chi (se avete il coraggio chiamatelo voi “sportivo”), davanti ad un giudice, si giustifica dicendo di non essersi accorto di avere imbarcato tre transessuali. Come se il passare una sera con tre prostitute donne, mentre la propria fidanzata è incinta, fosse una cosa normale. Peccato che lo sport stia tristemente smarrendo la poesia esistenziale. La sua capacità di far innamorare alla vita. Alla forza e al coraggio, all’astuzia e alla resistenza. Alla passione costruita con tutti i sacrifici. La morte della poesia ha decretato il suicidio dell’anima. Che muore di sete, di bellezza, di stupore. Quello di Tomohiro Kato rimarrà un “omicidio volontario premeditato senza movente”. Senza movente: e questo dice “buio pesto”. Avrà ucci- so per gioco? Per provare un’emozione? Per un attimo di gloria? Domande che non saziano la voglia di vita! Mario Lodoli scrisse: “Vi prego di credermi: a me sembra sia in corso un genocidio di cui pochi si stanno rendendo conto (…) Non sono un apocalittico, sono semplicemente un testimone quotidiano di una tragedia immensa”. Un giorno intravidi sulla suola delle All stars di un ragazza una frase che mi fece imbestialire l’anima: “Vivi questo giorno come se fosse l’ultimo della tua vita”. Davvero? Ma se sapessimo che questo è veramente l’ultimo giorno, l’avremmo vissuto così? Tristi, svogliati e nervosi. Sfiduciati, pallidi e malinconici. Davvero c’arrabbieremmo perché l’Italia perde? Per fortuna non ci credo! Perché son certo che se questo fosse veramente l’ultimo giorno non avremmo questi pensieri in testa. Meglio, allora, decidersi tra due possibilità: o smetterla di scrivere porcate esistenziali o vivere appieno la nostra esistenza. La durata non dipende certo da noi. La qualità sì, però. don Marco Pozza www.sullastradadiemmaus.net 8 l’Altopiano Sabato 14 giugno 2008 4 Rifiuti, comportamenti giusti e sbagliati Pagina a cura di Silvana Bortoli Continuiamo a parlare di raccolta di rifiuti, in questo numero pubblichiamo due foto che testimoniano un uso scorretto di isole ecologiche e cassonetti, ma anche un’attività di raccolta differenziata a scopo benefico. Proponiamo poi l’esempio di Breganze, fra i primi venti comuni più “ricicloni” d’Italia, dove la raccolta differenziata e il riciclo funzionano nel migliore dei modi anche grazie a gruppi di volontariato che si impegnano sensibilizzando la gente e gestendo l’ecocentro, finanziando con il loro lavoro le proprie iniziative di solidarietà. Perché differenziare possa far risparmiare è necessario farlo correttamente, vi diamo alcune semplici ma importanti informazioni su come comportarsi con la plastica. Il nostro vuole essere un piccolo contributo per far capire come, con la collaborazione di tutti, l’efficacia della raccolta differenziata possa portare a un minor impatto ambientale dei rifiuti smaltiti, al recupero di risorse e a un minor costo di gestione e quindi a un risparmio per gli utenti. Benvenuti a… Napoli? Per non fare pochi passi in più... Qualcuno aveva posto anche un cartello con l’ironica scritta, nei pressi dell’isola ecologica della foto, che si trova all’ingresso di Camporovere, salendo da Canove. Le campane per la raccolta differenziata ormai piene, ma anche la pigrizia nel dover ridurre il volume del materiale per riuscire a conferirlo nei contenitori, hanno indotto la gente a lasciare i rifiuti all’esterno, arrivando a un certo punto a mucchi di sacchi e scatole di varie dimensioni che hanno creato una situazione alquanto indecorosa. E se certi spettacoli in alcuni creano reazioni di sdegno, in altri favoriscono l’emulazione, tanto che alla fine c’è anche chi ha ben pensato di lasciare sul posto addirittura una vecchia lavatrice! E pensare che bastava chiedere che la stessa venisse ritirata, gratuitamente, nei pressi della propria abitazione, seguendo le semplici modalità previste dal regolamento comunale. Alcune indicazioni per un efficace riciclo Non tutta la plastica si può riciclare Spesso nei cassonetti della plastica finiscono materiali che non sono riciclabili. Bisogna ricordare che solo alcuni tipi di plastica, in particolare i contenitori per liquidi, sono riciclabili con facilità, mentre altri dovrebbero essere raccolti separatamente, tipologia per tipologia. Economicamente questo non risulta conveniente, e quindi è preferibile buttare nei normali rifiuti gli oggetti (ad esempio giocattoli, penne, oggettistica varia) che non abbiamo alcun simbolo del riciclaggio (tre frecce in cerchio che si rincorrono). Perché il riciclo sia efficace ricordarsi di: raccogliere i contenitori in plastica per liquidi, come bottiglie di acqua minerale e bibite, flaconi di detersivi per il lavaggio di biancheria e per la pulizia della casa, contenitori per l’igiene della persona. I contenitori vanno sempre vuotati dai liquidi residui: le bottiglie in plastica vanno scolate, schiacciate bene e ritappate, a questo punto la plastica va conferita nelle apposite campane. Non introdurre in esse flaconi che hanno contenuto liquidi tossici e infiammabili. E’ importante, quando possibile, evitare di acquistare imballaggi inutili e contenitori in plastica, preferendo il vetro che garantisce una migliore qualità del prodotto. Ma cosa può diventare la plastica riciclata? I contenitori recuperati sono costituiti da tre materiali: PET, PVC, PE. Con il PET si produ- Le plastiche riciclabili riportano impresso questo simbolo cono nuovi contenitori, oppure si ottengono imbottiture, pile, moquettes, interni per auto, lastre per imballaggi. Il PVC riciclato viene usato soprattutto per produrre tubi, scarichi per l’acqua, raccordi e altri prodotti che si usano in edilizia. Il PE si reimpiega per nuovi flaconi per detergenti, per tappi, casalinghi, sacchi della spazzatura. Lavorati insieme PET, PVC e PE possono poi diventare arredi esterni, quali panchine, recinzioni, cartellonistica e altro. Altro esempio di scorretto utilizzo del servizio di raccolta rifiuti. Attorno al cassonetto, fotografato ad Asiago, sono stati lasciati vetro, plastica, carta e cartone in grande quantità. Tutto materiale riciclabile, che andava deposto nelle apposite campane, che si trovano a un centinaio di metri dal cassonetto in questione. Montagne di lattine raccolte dall’A.I.D.O. I sacchi di rifiuti di queste foto sono invece un esempio di buon riciclo. Da ben 23 anni, l’A.I.D.O. Altopiano, in collaborazione con numerose pizzerie di Asiago e dintorni, effettua la raccolta delle lattine di alluminio, che vengono poi vendute e il cui ricavato serve, oltre che per sostenere l’Associazione, a fare opere benefiche. “In accordo con la Comunità Montana – spiega Mario Rigoni, presidente dell’A.I.D.O. – già nel 1985 abbiamo portato gli appositi contenitori nelle pizzerie che hanno accettato di effettuare la raccolta differenziata delle lattine, circa una volta al mese passiamo a ritirarle, le immagazziniamo in alcuni vecchi locali presso l’ex caserma Riva, e quando sono in quantità abbondante le portiamo alla ditta Vellar, che ci riconosce dai 52 ai 55 centesimi al chilo. Abbiamo calcolato che circa il 70/80% delle lattine che vengono consumate in zona sono da noi raccolte. I soldi che fruttano servono per i tesseramenti e per la nostra attività, oltre che, quando possibile, per aiutare con un contributo economico alcune realtà locali. Purtroppo la raccolta ora non va più bene, perché attualmente la maggior parte delle lattine viene fatta in ferro, pesano pochissimo e ingombrano parecchio, tanto che non si riesce a venderle. Per fare un esempio re- centemente abbiamo raccolto sette sacchi di lattine in ferro, inutili per noi, e solo un sacco e mezzo di lattine in alluminio”. Anche privati che sono a conoscenza di questa attività dell’associazione raccolgono le lattine per l’A.I.D.O. “Se qualcuno volesse contribuire alla raccolta – continua Rigoni – può mettersi in contatto con noi, telefonando al n. 347 2935443. Chiedo gentilmente che chiunque possa conferire solo quelle in alluminio, scartando quelle in ferro. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i locali che tengono le lattine per noi: Wunderbar, Stella D’Oro, Circolo Alpino, Edelweiss, Tita Maso, Turcio, Alla Stella di Camporovere e Las Vegas a Cesuna. Grazie poi a Severino Bianchi che mette a disposizione la propria auto con rimorchio per fare il giro e caricare i sacchi di lattine, oltre che tutto il direttivo dell’associazione, sempre disponibili a dare una mano”. L’A.I.D.O. dell’Altopiano vanta il primato di essere il primo nato in Veneto e il secondo d’Italia, e quest’anno festeggia i 35 anni dalla fondazione, per i quali si sta preparando una festa da fare probabilmente a fine estate. 8 Sabato 14 giugno 2008 l’Altopiano L’esempio di Breganze: dividendo in casa si moltiplica il riciclo Secondo una classifica stilata da Legambiente, da quando, quasi 5 anni fa, Breganze ha introdotto il sistema di raccolta differenziata, questa è passata dal 40/ 45%, al 75/78%, portando la cittadina tra i primi venti comuni “ricicloni” in Italia, e prima in Provincia. Per gli abitanti del comune vicentino questo risultato, in cui molto importante è anche la sinergia tra amministrazione e risorse volontarie locali, si traduce in un costo medio pro capite annuale di 57 euro per il servizio di raccolta rifiuti, contro la media regionale che è di circa 90 euro. Per gli utenti che non conferiscono l’umido perché hanno adottato il compostaggio domestico, il costo a persona scende di ulteriori 11 euro. Da dire comunque che quando Breganze ha introdotto il nuovo sistema di raccolta differenziata con il sistema “porta a porta”, aveva alle spalle una già lunga attività dei gruppi di volontariato che svolgevano periodicamente raccolte di carta, stracci, ferrovecchio, vetro…. Il GRC Solidarietà (Gruppo Raccolte Caritas) in particolare ha fatto dell’attività della raccolta differenziata e del riciclo delle materie prime secondarie la principale fonte di finanziamento delle proprie iniziative di solidarietà. L’attività dei volontari è stata indirizzata anche alla sensibilizzazione degli abitanti sui temi di ambiente e importanza del riciclaggio. Agli inizi degli anni ’90 il Comune ha siglato una convenzione con GRC per la gestione dell’ecocentro e la raccolta di gran parte dei materiali riciclabili sul territorio comunale mediante gli appositi contenitori. Dal canto loro, la grande maggioranza dei cittadini di Breganze hanno dimostrato sensibilità al tema della raccolta differenziata e della riduzione dei rifiuti solidi urbani, impegnandosi a selezionare e dividere a casa propria il secco dall’umido e conferendo il primo mediante il sacchetto prepagato e smaltendo la frazione organica tramite l’ecocomposter, o conferendo anche questa con l’apposito sacchetto e bidoncino. La raccolta dei rifiuti secchi non riciclabili avviene una volta la settimana, due invece sono le giornate di raccolta dell’umido. Per il vetro, carta, plastica, alluminio, sul territorio comunale sono presenti 34 isole ecologiche, mentre per tutto il resto o per grandi quantità che possono sovraccaricare le isole, è in funzione l’ecocentro. “Non è stato facile all’inizio – commentano alcuni cittadini di Breganze – e in molti hanno dimostrato malumore per il nuovo sistema di raccolta. Il periodo di prova ha permesso di abituarsi un po’ alla volta, ma i dubbi erano numerosi. Abbiamo dovuto imparare bene quali sono i materiali riciclabili, sapere come trattarli quando si selezionano, per esempio risciacquando vasetti, lattine e bottiglie quando necessario; sa- pere cosa va conferito nell’umido, oltre agli avanzi di cibi, agli scarti di frutta e verdura, possono trovarvi posto anche salviette o carta che è stata a contatto con alcuni alimenti. E’ stato necessario educare i vari componenti della famiglia, non tutti sono sensibili al problema allo stesso modo e se si sbaglia, anche involontariamente, si rischia una sanzione, i controlli non mancano. La raccolta può risultare problematica soprattutto per l’umido, che produce cattivi odori e la formazione di vermi, in modo particolare quando fa caldo, bisogna trovare il posto migliore dove poterli collocare. Ma, come per tutte le cose, dopo un primo periodo in cui si fa fatica ad abituarsi al nuovo, con l’andar del tempo ci siamo ben adattati a questo sistema”. Parlando di comportamenti scorretti e della necessità di adottare controlli e sanzioni, Francesco Crivellaro, assessore all’ecologia del Comune di Breganze, tramite un notiziario informativo, sottolinea: “non ha alcun senso impiegare tante energie per obbligare ogni cittadino a comportarsi come tantissimi altri già fanno e come lui stesso potrebbe comportarsi se solo ricordasse che il decoro e la pulizia dell’isola ecologica che utilizza dipende anche da lui, il costo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti aumenta ogni volta che egli non agisce in modo corretto; l’aria, l’acqua e la terra che permettono a noi di vivere oggi, daranno anche ai nostri figli questa possibilità solo se ne avremo tutti la massima cura e rispetto”. Silvana Bortoli 5 In difesa degli animali Il lavoro del Corpo Forestale dello Stato. Tutti i dati sugli illeciti penali e amministrativi. Isidoro Furlan: “Una situazione preoccupante che dimostra come maltrattamenti e bracconaggio non sono scomparsi” L’attività in difesa degli animali da parte del Corpo Forestale dello Stato è un lavoro incessante fatto di appostamenti, controlli e azioni di intelligence. Un lavoro che non conosce tregua come dimostrano i dati forniti dal Corpo Forestale dove si evidenzia che nel 2007 sono stati accertati 1.738 reati con un aumento del 19% rispetto all’anno precedente con buona pace di chi sostiene che il bracconaggio è un fenomeno in diminuzione oramai circoscritto a piccoli borghi e in qualche valle montana. La maggior parte dei reati hanno riguardato la tutela della fauna selvatica autoctona che va dall’antibracconaggio, alla caccia, al controllo della tassidermia. Dato significativo è un + 82% di reati connessi al maltrattamento di animali. I reati inerenti la legge sul controllo del commercio delle specie selvatiche in via di estinzione (CITES) sono anch’essi aumentati (+8,3%) passando dagli 216 reati del 2006 ai 234 del 2007. Oltre ai procedimenti penali, sono stati anche accertati 5.587 illeciti amministrativi di cui 3.154 effettuati in base alla legge sulla caccia ed antibracconaggio, 926 relativi alla tutela degli animali di affezione e prevenzione dal randagismo, 526 per violazione della normativa sulla pesca in acque interne, 421 in materia di polizia veterinaria, 286 per violazioni delle norme CITES e 204 per le norme relative al maltrattamento degli animali. L’importo totale delle sanzioni è di circa 2,4 milioni di euro. Anche il Coordinamento Distrettuale di Asiago è impegnato nella difesa degli animali, sia fauna selvatica che animali domestici. “Befana ecologica”, “Pappagalli in libertà”, “Anelli dorati” sono solo, in ordine di tempo, le ultime tre operazioni antibracconaggio messe a segno dal Coordinamento Distrettuale. “Nonostante una continua azione di informazione e di sensibilizzazione, il bracconaggio ed i maltrattamenti continuano a mettere in grave rischio i delicati equilibri naturali dell’ecosistema boschivo – commenta Isidoro Furlan, comandante del Coordinamento Distrettuale – Pur essendo in calo nella Provincia di Vicenza, il fenomeno persiste perché il vicentino si trova lungo le principali rotte migratorie degli uccelli che qui trovano posti di rifugio e di ristoro e perché gli insediamenti abitativi sono sempre più “invasivi” mettendo i n stretto contatto la fauna e l’uomo”. Altra forma di bracconaggio è il collezionismo di specie esotiche o rare spesso catturate in maniera massiccia nei paesi d’origine e sottoposte a viaggi incredibili per poi finire sul mercato europeo. Uccelli spesso accompagnati da documentazione di provenienza falsa e con anelli falsi attorno alle zampe. Fenomeno quest’ultimo particolarmente in aumento in Italia nonostante le convezioni internazionali sottoscritte a Washington con le norme CITES. Gerardo Rigoni 8 l’Altopiano Sabato 14 giugno 2008 6 Grazie ad una dettagliata relazione ed un DVD sul “Caseificio Pennar” di Asiago Gli studenti asiaghesi primi al concorso “Storia d’impresa” ASIAGO In autunno il lavoro parteciperà alla “finale provinciale” E’ ormai arrivato alla 7^ Edizione il concorso “Storie d’impresa” promosso e voluto dall’Associazione Industriali della Provincia di Vicenza, riservato alle scuole della Provincia, e che venerdì 30 maggio ha visto la cerimonia di premiazione per il raggruppamento di Thiene; cinque i lavori presentati, fra cui quello degli studenti dell’attuale 4^A della sezione per Ragionieri dell’Istituto di Istruzione Superiore di Asiago, guidati dai proff. Alessio Barolo e Domenica Polato. “Valutato di provare a rispondere al concorso – racconta il prof. Barolo – abbiamo cercato di individuare sul territorio un’impresa significativa da studiare ed analizzare e la scelta è caduta sul Caseificio Pennar, anche per il significato ed il ruolo che riveste il formaggio nell’economia e nell’immagine della nostra terra”. Un lavoro paziente e certosino, iniziato lo scorso anno seguendo e sviluppando lo schema proposto dal concorso stesso, come racconta Eleonora Frigo (che ha posto la firma, assieme ai compagni di classe Gianluca Bortoli e Vittorio Rigoni, al lavoro finale) “Siamo partiti in un buon numero ma poi, via via, il gruppo si è assottigliato e siamo rimasti noi tre. E’ stato veramente bella ed interessante la sequenza delle varie fasi del lavoro: prima una ricerca accurata e diretta, consultando testi ed archivi ma soprattutto andando a parlare e raccogliendo le testimonianze delle persone, dei diretti protagonisti (i casari, gli amministratori …). Poi l’analisi e la costruzione logica del materiale raccolto sostanzialmente in tre <capitoli>: il primo dedicato agli oltre ottant’anni di storia (l’atto costitutivo del Caseificio risale infatti al 27 novembre 1927) diviso in due parti, una prima che delinea il contesto socio-economico in cui nasce l’idea di costituire il Caseificio ed una seconda che ripercorre il cammino dal 1927 ai giorni nostri; un secondo che analizza mercati e prodotti; un terzo relativo alla tecnologie ed ai processi di produzione”. “Il tutto – continua Eleonora – è stato facilitato dalla disponibilità di tutti gli operatori del Caseificio, dal presidente al direttore ai casari) che ci hanno accolto sempre a braccia aperte facilitandoci al massimo il lavoro; è stata una cosa bellissima, soprattutto proprio in queste esperienze dirette. Scoprire prima la realtà storica che sta alla base dell’attuale <successo> di questa impresa, entrare e capirne le logiche gestionali ed amministrative, le strategie di mercato, i contenuti qualitativi ha costituito per noi sicuramente un importante arricchimento culturale”. Una volta raccolti materiale, documentazione e fotografie, ecco prendere vita oltre cento pagine di relazione, elegantemente presentata in un libro in cui tutto trova organicamente spazio in maniera piacevolmente raccontata, precisa e documentata. “Mano a mano che scrivevamo queste pagine – scrivono nella prefazione del volume – la nostra ricerca è diventata per noi quasi un riappropriarci delle nostre tradizioni e della nostra cultura lontana. Un ritornare alle origini, alla ricerca di quegli antichi segreti dell’arte importante del <casaro> ..”. “Ma non era finita – esclamano i nostri protagonisti – visto che l’organizzazione ci ha fatto sapere che il <volume> non era sufficiente ma doveva essere supportato da un filmato. Eccoci dunque nuovamente al lavoro: pensare ad un’idea, un filo conduttore su cui ordire la storia e quindi realizzarlo”. , E’ nato così anche un DVD “prodotto in casa” (anche se con l’aiuto di un addetto ai lavori come Luca Benetti) che dura circa 30 minuti e che propone, come in un sogno, il cammino del Caseificio Pennar e dei suoi formaggi, un racconto documentato con immagini storiche ed attuali, citazioni ed interviste attraverso la storia, la lavorazione, la produzione di quella che si è ormai consolidata come una delle eccellenze della nostra terra. Alla premiazione tanta emozione quando sono stati chiamati i lavori in ordine di classifica crescente; quando poi è stato letto il lavoro secondo classificato, la consapevolezza di aver vinto ha riempito tutti di giusto e meritato orgoglio; dalla Dirigente dell’Istituto, prof.ssa Rettore, ai docenti accompagnatori (la vicepreside Polato ed il prof. Barolo), dal Presidente del Caseificio Bortoli al Direttore Rigoni, per finire con i nostri tre ragazzi, che, dopo aver raccontato la storia ed il percorso del loro lavoro, hanno ricevuto l’applauso ed i complimenti dei presenti, comprese le autorità (fra cui l’assessore provinciale all’Istruzione Morena Martini ed il presidente degli Industriali Paolo Mariani) oltre ad un bell’assegno da duemila euro. Gli “autori” vogliono chiudere con i ringraziamenti: al Presidente del caseificio Antonio Bortoli, al Direttore Fiorenzo Rigoni, al mastro-casaro Enrico Rigoni ed al casaro Riccardo Basso ed a tutto il personale; al prof. Nereo Stella per i filmati storici ed al Consorzio Tutela del Formaggio Asiago. Adesso per i vincitori dei vari raggruppamenti, compresi dunque i nostri tre moschettieri, si prospetta un nuovo e stuzzicante appuntamento in autunno (probabilmente ad ottobre) quando i loro lavori verranno confrontati e giudicati per eleggere il “campione” che, oltre all’onore di questo gradino più alto del podio provinciale, riceverà anche un assegno di tremila euro. In bocca al lupo, ragazzi! Cesare Pivotto “Bullismo non un emergenza ma un fenomeno sociale da capire per prevenire” Con l’incontro di lunedì sera “Bullismo in adolescenza” tenuto dalla sociologa Elena Buccoliero si conclude la prima fase della Scuola per Genitori organizzato dai Comuni dell’Altopiano in collaborazione con il progetto Metanandar, l’associazione provinciale degli Artigiani, dalla Comunità Montana e numerosi sponsor. Ora si passerà alla seconda fase, che dovrebbe proseguire per tutto il 2008, dove i genitori formeranno dei piccoli gruppi tra di loro che, con il supporto di personale qualificato, continueranno il percorso segnato dagli incontri della prima fase. “La vera finalità di questo ciclo di conferenze è proprio quello di creare le basi perché si formino dei gruppi di auto mutuo aiuto – ha detto Diego “Terminato il ciclo d’incontri della scuola di genitori ora si passa alla seconda fase” Rigoni, assessore al Sociale di Asiago – Questi gruppi potranno trovarsi periodicamente per parlare dei propri problemi ma soprattutto hanno la funzionalità di essere di supporto per aiutarsi reciprocamente di affrontare le difficoltà di crescere dei nostri figli.” Nella serata dedicata al bullismo la sociologa Buccoliero ha sottolineato come sia importante definire cosa si intende per bullismo perché tutte le azioni violente o di disagio adoloscenziale non cadono sotto questa definizione. “Non si devono confondere violenze fisiche, danneggiamenti e vandalismi come bullismo,questi sono reati punibili penal- mente; invece il bullismo è una prevaricazione che si protrae nel tempo che ha nella continuità la sua peculiarità,” ha spiegato Buccoliero. Il bullismo è piuttosto una prepotenza verbale e psicologica, è un’esperienza che può lasciare il segno, ma non è un fenomeno nuovo, è sempre esistito ed è un fenomeno che si deve comprendere per poterlo prevenire. “Per arginare il fen o m e n o l a p re v e n z i o n e gioca un ruolo fondamentale – ha spiegato la relatrice - Si deve formare i docenti sul problema, responsabilizzare i genitori e svolgere percorsi con gli studenti per creare un buon clima in classe orientato alla partecipazione e alla collaborazione.” 8 l’Altopiano Sabato 14 giugno 2008 In 600 al primo raduno dei Bortoli ASIAGO Antonello Bortoli sicuramente non avrebbe mai pensato che la ricerca sulla propria famiglia lo avrebbe impegnato per oltre 4 anni portandolo a spulciare tra gli archivi comunali, parrocchiali e quelli di Stato. Non avrebbe mai sperato di riuscire a risalire fino al primo Bortoli arrivato in Italia dalla Germania e nel percorso venire a conoscere ben 19 generazioni di Bortoli direttamente collegate a quel Bartolomeo figlio di Guglielmo della Bavaria componendo un albero genealogico lungo oltre 37 metri. Con tutto quel materiale ad Antonello non rimaneva che fare un libro, “Genealogia della famiglia Bortoli Càpuz – dai Càpuz del passato ai Bortoli del presente”, e, quasi come segno di ringraziamento a tutti i Bortoli che hanno contribuito con documenti di famiglia e con la propria memoria storica, organizzare una festa per radunarli tutti. Detto e fatto, domenica 8 giugno alla Casa Rossa oltre 600 Bortoli si sono presentati al primo raduno dei Bortoli “Càpuz”per conoscersi, per riallacciare rapporti, per stare tutti insieme scoprendo le proprie radici guardando l’albero genealogico. “Capire chi sono e da dove provengo era fondamentale per me quattro anni fa anche se non potevo certo pen- Ricostruite 19 generazioni nel libro pubblicato per l’occasione sare che sarei arrivato a scoprire il primo Bortoli giunto in Italia o che sarebbero state coinvolte così tante persone nelle mie ricerche; il libro è stato una semplice conseguenza, quasi a voler ridare indietro qualcosa a tutti quei Bortoli che pazientemente mi hanno aiutato nella mia ricerca – racconta Antonello – Ho voluto riservare nel libro una particolare attenzione alle donne Bortoli perché erano le donne che sopportavano le difficoltà famigliari, che attendevano il ritorno dei loro uomini dalla guerra o dall’estero, che davano l’impronta “dei Bortoli” alle future generazioni”. Al raduno hanno partecipato Bortoli provenienti da tutta Italia e dall’estero, alcuni giunti ad Asiago per la prima volta. Belgio, Francia, Svizzera erano i paesi europei più rappresentati, zone tradizionali dell’emigrazione altopianese, ma lettere di saluti sono giunte dalle parti più disparate del mondo. Tra le provenienze più curiose quella di don Nicola Bortoli, missionario in Sudan, accompagnato per l’occasione dallo zio, don Giuseppe Bortoli, missionario in Venezuela e dall’altro zio, don Antonio Bortoli, “missionario” in quel di Asiago per oltre 35 anni. Da aggiungere il partecipante più anziano, Arturo classe 1914, e quello più giovane, Nicola di 14 mesi, tutti insieme per continuare la storia dei Bortoli. Gerardo Rigoni I cugini Albino (classe 1921) e Arturo Bortoli (classe 1914) “Perché le nostre strade sono trascurate?” La protesta degli abitanti della zona delle Poste di Asiago “Perché nelle nostre strade non viene sfalciata l’erba, non vengono pulite dalle cartacce lasciate in giro, non sono curate come le altre? Eppure siamo in centro dovrebbe essere d’interesse a tenerle bene”. La frase è di un’abitante della zona vicino gli uffici postali di Asiago. Quella zona composta dalle vie Scajaro, Manzoni, Silvagni, Carducci e Bonato dove molti turisti passano per raggiungere il centro lasciando carte, mozziconi ed altro come segno del loro passaggio. Più di un residente della zona si è lamentato della poca attenzione riservata a queste vie a ridosso del centro storico, ma senza polemica, piuttosto animati dalla voglia che tutta Asiago sia curata per dare un’immagine di ordine e di pulizia. “E’ chiaro che il problema è dovuto alla poca civiltà di alcuni che lasciano di tutto per terra – conclude il cittadino – Però come passano a pulire il Corso dovrebbero anche pensare alle altre strade di Asiago altrimenti le intenzioni di tenere bene il centro vengono vanificate”. G.R. Don Nicola, don Giuseppe e don Antonio Bortoli 7 8 Sabato 14 giugno 2008 ASIAGO l’Altopiano 8 Galles: un’esperienza di vita irripetibile per undici giovani asiaghesi Un nuovo successo per l’iniziativa ‘I giovani incontrano l’Europa’ promossa dall’Assessorato alla cultura di Asiago: amicizia e divertimento, esperienza di vita e opportunità sotto il profilo scolastico-lavorativo Dopo i viaggi adAuschwitz e a Bruxelles, anche quest’anno è stato riproposto, nell’ambito del progetto ‘I giovani incontrano l’Europa’ promosso dall’Assessorato alla Cultura di Asiago nella figura dell’Assessore Roberto Rigoni, lo scambio culturale con il Galles e, più specificamente, con il College di Carmarthan, che, da quattro anni, costituisce una delle proposte più quotate tra quelle organizzate: un’esperienza di incontro e di scambio tra due realtà molto diverse, ma facenti parte di una sola grande federazione che è l’Unione Europea. “Oltre a essere un’esperienza molto importante dal punto di vista didattico e, senz’altro, umano – ha spiegato l’Assessore alla Cultura e al Turismo Roberto Rigoni – lo scambio culturale con il Galles rafforza la mobilità dei nostri giovani: molti di coloro che hanno partecipato all’iniziativa, anche negli anni scorsi, hanno deciso di intraprendere esperienze di studio, stage o, addirittura, di lavoro proprio in Galles. Un’opportunità non indifferente”. Non dimentichiamoci che anche i giovani gallesi frequentano ogni anno il nostro territorio; a febbraio, infatti, arriverà un gruppo di studenti dal College di Carmarthan per osservare il nostro modello turistico. Il territorio del Galles, infatti, pur essendo molto suggestivo è perlopiù meta di turismo d’avventura e non raggiunge certo gli apici stagionali di turisti che invece coinvolgono territori come il nostro. Veniamo all’esperienza vissuta dagli undici altopianesi, tra studenti dell’Istituto Superiore, universitari e lavoratori, che il 14 maggio hanno preso l’aereo alla volta del Galles. Il territorio, a prima vista, è sembrato a tutti un po’ scuro: rocce e mare grigi, incupiti ancora di più dall’atmosfera un po’ tetra creata dalla nebbia e dalla permanente pioggerellina che caratterizza quasi tutta la Gran Bretagna. I tre giorni a Carmarthan sono trascorsi velocemente, tra una visita guidata e un’altra, tra shopping e divertimento; in loro è rimasta l’emozione del giro in motoscafo sulla St. David Coast, ma anche la solennità della visita alla casa del poeta Dylan Thomas. Il College, per loro, è stata forse la sorpresa più bella di tutto il viaggio: lì soltanto, infatti, hanno potuto assaporare un altro sistema scolastico, forse più simile del nostro a quello che si vede nei film, un ambiente fatto di conoscenze e amicizie che li ha sicuramente colpiti. Lì le feste studentesche sono all’ordine del giorno e l’integrazione tra studenti è perciò facilitata, anche perché i gallesi sono proverbialmente aperti, disponibili e amichevoli. Naturalmente, non poteva mancare la birra... I gallesi ne vanno pazzi; anche le ragazze del posto, noncuranti di qualche chiletto di troppo, hanno sempre la birra in mano e, ciò nonostante, non rinunciano a vestire all’ultima moda: una cosa impensabile per noi, attente alla linea e timorose dei giudizi talvolta taglienti della gente. Dopo aver assaporato il clima di libertà e di disponibilità a Carmarthan, gli undici giovani altopianesi, accompagnati dall’Assessore Roberto Rigoni e dal Consigliere Franco Sella, hanno raggiunto Cardiff, capoluogo del Galles; il viaggio, seppur scomodo (viaggiavano seduti sul pavimento di un treno pieno di gente che si recava a un’importante partita di calcio), è passato davvero in fretta: in men che non si dica si sono ritrovati in una città immensa in tutti i sensi, fatta di luci e di una grande varietà di posti e di persone. Accompagnati dal docente del College Antony e da sua moglie, due persone a loro detta davvero squisite, i ragazzi hanno iniziato a girare la città. Come loro stessi hanno sottolineato, in un grande centro, specie in notturna, si vede di tutto e si vivono le esperienze più strane: dalla cacciata dalle discoteche perché non vestiti adeguatamente alla polizia munita di manganelli che segue qualche de- linquente lungo le affollatissime strade. Tra i luoghi che hanno potuto visitare grazie all’impegno organizzativo c’è stato il Castello di Cardiff, la National Gallery (una sorta di museo nazionale della scienza), il Millennium Stadium (il più grande della Gran Bretagna) e l’Hard Rock Caffè. Per l’ultima sera, le ragazze hanno acquistato dei tacchi per poter avere finalmente accesso alle discoteche: purtroppo di domenica sono chiuse! Dopo la delusione iniziale, determinate a vivere fino in fondo questa incredibile esperienza, assieme ai ragazzi hanno trovato un disco pub aperto e affollatissimo, dove hanno ballato fino a tarda notte, consapevoli che il giorno seguente la magia e l’incanto dello scambio culturale sarebbero finiti. Tutti convinti dell’unicità dell’esperienza vissuta, gli undici altopianesi hanno preso l’aereo per il ritorno. Al loro arrivo in aeroporto le sorprese non sono finite: l’autobus per Asiago era in ritardo, ma per loro, nonostante la stanchezza accumulata, è stato soltanto un piacevole prolungamento di un viaggio nello spazio, nella cultura e nel cuore di un altro popolo che, come noi, vive nella grande realtà dell’Unione Europea. Martina Rossi 8 Sabato 14 giugno 2008 GALLIO l’Altopiano 9 Tante opere piccole e grandi e…qualche sorpresa in serbo Tutti i progetti che l’amministrazione Stella intende portare a termine entro la fine del mandato Gallio è tutta un cantiere. Tra quelli appena iniziati e quelli che prenderanno il via a breve, sono davvero tanti ed importanti gli interventi che l’amministrazione guidata da Antonella Stella ha posto in essere. “Tutte opere che vogliamo portare a termine prima della fine del nostro mandato” dichiara il sindaco. Partono in questi giorni i lavori di trasformazione del palazzetto dello sport in auditorium, per un importo di 515.000 euro. “Speriamo di inauguralo a Natale dice Antonella Stella - È una cosa a cui teniamo tantissimo, perché, pur mantenendo di base la funzione sportiva (e per questo è previsto il riscaldamento a pavimento e una nuova pavimentazione), attraverso tribune modulari a scomparsa, sarà trasformabile all’occorrenza in auditorium con circa 450 posti, il che ci darà la possibilità di organizzare e gustare tanti eventi culturali di spessore senza l’insidia del mal tempo”. Appaltati e in procinto di iniziare anche i lavori Completamento della pa- lazzina del campo da calcio (470.000 euro). E’ previsto al piano primo un bar ed una sala polivalente e al secondo piano una palestra nella quale lavorerà un gruppo di professionisti che si occupano di seguire gli sportivi e fornire loro indicazioni per alte prestazioni atletiche. Ancora per quanto riguarda le strutture sportive del paese, è previsto il rifacimento della palazzina degli impianti sportivi del Packstall e dei campi da tennis (610.000 euro): è stato consegnato il progetto esecutivo, e si darà a breve avvio alla gara d’appalto. I lavori dovrebbero partire a fine estate. La palazzina verrà rifatta interamente ed ospiterà una modernissima struttura con solarium a servizio dei 3 campi da tennis, uno dei quali verrà realizzato in sintetico, cosicché d’inverno potrà più facilmente essere preparato il ghiaccio per gli appassionati del pattinaggio. Risolti i contrasti con il parroco e il consiglio pastorale, è ora possibile affidare il progetto per la ristrutturazione della canonica di Gallio, i lavori potrebbero partire la prossima primavera. Dopo l’estate prenderà invece avvio l’urbanizzazione dei 7 lotti destinati all’edilizia residenziale pubblica in via Ech per un importo di 590.000 euro. Nell’area potranno avere una casa 21 famiglie del paese. “Una risposta – dice Antonella Stella – a quanti affermano che da 15 anni nel nostro paese non si fa più edilizia pubblica”. Altri interventi in corso che vale la pena di menzionare: la sistemazione dei paramenti lapidei delle scuole di Gallio (293.000 euro); la ristrutturazione della cappellina san Michele al cimitero di Gallio e rifacimento del muro di perimetrazione con i quali si concluderà la sistemazione del cimitero; il completamento della metanizzazione di tutto il territorio comunale (196.000 euro). Per quanto riguarda le strade, sono già iniziati i lavori di messa in sicurezza della strada delle Melette con una spesa di 895.000 euro, di cui 625.000 da contributo regionale, mentre la prossima primavera si provvedrà alla messa in sicurezza della strada che va ai Ronchi e agli Hoss (600.000 euro). Nello stesso periodo è prevista la sistemazione degli ultimi marciapiedi che restano da fare a Gallio: tratto via Camona fino a congiungersi con quello proveniente da Asiago, tratto da via Roma fino alla Chiesetta dell’Emigrante, via Ech fino alla Carlo Schivo, neo presidente, spiega motivazioni, obiettivi e programmi Riparte con entusiasmo la Pro Loco “Il paese non è morto, è solo addormentato. Bisogna risvegliarlo”. Sono parole di Carlo Schivo, commerciante, da poco eletto nuovo presidente della Pro Loco di Gallio, associazione che negli ultimi tempi ha conosciuto un prolungato periodo di stasi, con attività ridotta al minimo. A Gallio riprende a funzionare la Pro Loco, con l’obiettivo di dare nuova vitalità a tutto il paese. Negli ultimi mesi sono stati ben un’ottantina i nuovi tesserati all’associazione, per un totale di circa centocinquanta persone, molti dei quali giovani. Carlo Schivo è stato eletto presidente, vice presidente è Stefano Sartori, mentre il ruolo di segretario è coperto da Mauro Gloder. “Ripartiamo con tanto entusiasmo – commenta il presidente – motivati esclusivamente da una grande passione e amore per il paese. Sentire le lamentele di turisti e paesani per la scarsa offerta di eventi e manifestazioni ci ha fatto star male e ci ha spinto a rimettere in moto la macchina organizzativa, innanzitutto creando un gruppo di lavoro pronto a darsi da fare e muoversi unito verso un’unica direzione. Personalmente tengo a precisare di non aver nessuna mira politica, ma solo una grande voglia di aiutare il mio paese”. “Per poter ripartire – continua Carlo Schivo - erano fondamentali tre cose: disponibilità economica, capitale umano, un buon programma. I soldi sono arrivati grazie a numerosi contributi e a sponsor anche esterni a Gallio, siamo poi stati facilitati dal fatto di partire in attivo, visto che l’associazione non aveva debiti. Contributi sono arrivati anche da alcuni turisti affezionati, sia in denaro che come offerta di gruppi musicali da inserire nel programma. Siamo poi riusciti a coinvolgere tanta gente, soprattutto giovani, motivandoli a far qualcosa per il loro paese. A volte sembra quasi che si vergognino a fare del volontariato, invece devono capire che dare la propria collaborazione per realizzare quanto programmato è un arricchimento interiore. In fondo basta prendere esempio dal passato, quando, nonostante le difficoltà che c’erano, a Gallio il volontariato è riuscito a fare grandi cose. Infine il programma, che abbiamo stilato in collaborazione con l’Ufficio Turistico del Comune, completandoci a vicenda, e riuscendo a mettere a punto un calendario completo e vario, anche dal punto di vista dei luoghi scelti come sede di spettacoli e manifestazioni. La Pro Loco ha previsto di portare gli intrattenimenti in Piazza Italia e Piazza del Popolo, ma abbiamo già l’intenzione per il prossimo anno di inserire come sede di appuntamenti anche i Giardini, esclusi dall’attuale calendario solo perché nella stagione che si va ad iniziare saranno già sede di eventi organizzati dall’Ufficio Turistico”. Musica e concerti per tutti i gusti, cabaret, sfilate di cavalli e carrozze, majorettes, la Festa della Gioventù, ma anche quella dei Nonni, e poi la Festa dello Sport, il week end del fungo e il formaggio prodotto in piazza, il programma delle manifestazioni è davvero molto ricco. Un accenno al primo appuntamento in ordine di tempo: sabato 28 e domenica 29 giugno in località Campomulo è in programma il “Trofeo Swarovski Optik”, gara di tiro con carabina 500 mt.; inoltre Festa della Montagna con mercatino a tema, esibizione dei Suonatori di Corno della Val Badia e dimostrazione pratica di cani da caccia. Tra i prossimi obiettivi della Pro Loco Gallio, quello di lavorare in sintonia con le altre associazioni del paese, siano a carattere sportivo, culturale, ricreativo. “Vorremmo creare sinergie tra associazioni – conclude Schivo – per contribuire tutti insieme alla crescita generale del paese, senza interessi di alcuni tipo, se non quello di remare tutti insieme con passione verso la stessa direzione”. Silvana Bortoli Capanna Bianca, illuminazione di via Guido Negri e del piazzale della Chiesa di Gallio (con una spesa totale di 650.000). “Con l’avanzo di amministrazione di fine giugno - conclude Stella - investiremo ulteriori soldi per ulteriori piccoli e grandi interventi. Abbiamo, infatti, in cantiere un progetto che ci riempie di orgoglio e di commozione e ci è stato proposto un altro progetto che, se va in porto, sarà fantastico! Quindi da qui alla fine del mandato c’è di che trastullarsi e sicuramente avremo ben poco tempo per dedicarci alla “campagna acquisti” a cui si sta gia affannando più d’uno”. Stefania Longhini Anche la minoranza pensa alle opere pubbliche Un’altra lettera aperta ai cittadini in vista delle amministrative 2009 A Gallio la campagna elettorale per le prossime amministrative è già cominciata. Dopo la prima lettera aperta ai cittadini, pubblicata in seguito alle dimissioni di Bruno Franco, la lista “Noi di Gallio e le sue contrade” ne ha fatta circolare in questi giorni una seconda promettendo, da qui alla primavera 2009, un appuntamento mensile per affrontare, come scrivono i rappresentati dell’attuale minoranza “alcuni temi cari al paese, così da instaurare con la cittadinanza un rapporto chiaro e cristallino rendendo nota, per iscritto e a tutti, la nostra posizione su ogni tema, e rendere semplice ed efficace ogni controllo su una nostra eventuale futura azione”. Il primo argomento affrontato riguarda il rapporto fra la comunità parrocchiale e civile e il futuro utilizzo e sviluppo delle strutture edilizie della parrocchia. “In piena sintonia con l’autorità religiosa - si dice fra l’altro nella lettera - ci impegneremo a ristrutturare completamente l’edificio denominato “CANONICA” realizzando: al piano terra, una struttura polifunzionale al servizio del paese, degli anziani, dei giovani, delle as- sociazioni, ma gestita direttamente dall’arciprete; al piano primo, gli uffici parrocchiali con entrata anche verso la chiesa a beneficio dei diversamente abili; al piano secondo, un appartamento dignitoso per l’arciprete, con almeno altre due stanze con bagno per eventuali ospiti; al piano sottotetto troveranno sistemazione decorosa l’importantissimo e fino ad ora poco valorizzato archivio parrocchiale, fiore all’occhiello della Diocesi, ed altri spazi. Questo da fare sin da subito. In seguito, sarà il fabbricato attualmente destinato a patronato e cinema (vanto del nostro paese), e il fabbricato “Casa del Cappellano” a occupare la nostra attenzione, con l’intento per adeguarli alle necessità che saranno suggerite dalla locale autorità religiosa”. S.L. 8 Sabato 14 giugno 2008 l’Altopiano 10 A Cesuna la Fanfara dei Reali Inglesi ROANA Sarà presente in occasione del Pellegrinaggio dei Fanti lunedì 16 giugno Un’associazione per ricordare Giulia e aiutare nel suo nome bambini malati e sofferenti Claudio Bongiovanni è il papà di Giulia, l’undicenne di Treschè Conca morta all’inizio dello scorso anno, dopo un delicato intervento chirurgico che avrebbe dovuto permetterle di vivere meglio nonostante fosse affetta da una malattia rara, la sclerosi tuberosa. Nei giorni scorsi Claudio ha contattato il nostro giornale per cercare l’aiuto di persone disposte a sostenerlo nella realizzazione di un suo grande desiderio: creare un’associazione per ricordare Giulia e con questa aiutare altri bambini affetti da malattie gravi o rare. Il papà di Giulia ci ha raccontato dei mesi difficili che sono seguiti alla morte di sua figlia, della sua comprensibile disperazione che lo ha portato a commettere anche degli errori, delE’ stata la Sala Consiliare del Municipio di Roana, a Canove, ad ospitare le due serate dedicate ai saggi di fine anno degli studenti dei vari corsi di musica. Mario Porto, nelle vesti non di Sindaco del Comune di Roana bensì di Presidente dell’Associazione altopianese, ha ringraziato i presenti, tutti gli allievi ed i maestri, chi collabora anche dall’esterno all’attività dell’Associazione, ma anche a tutti coloro che con un sostegno concreto permettono tale attività. “La nostra Associazione continua a perseguire i suoi fini ed il suo obbiettivo di una con- la sua voglia di riprendersi e ricominciare. “Oggi, grazie all’aiuto di persone competenti, mi ritrovo con una nuova forza, con una rinata voglia di fare e con la rinnovata speranza che la breve vita di Giulia non venga scordata – ci ha detto – e per questo cerco la collaborazione di altre persone che si rendano disponibili ad aiutarmi a creare e gestire una associazione intitolata a mia figlia, con la quale organizzare eventi che possano, nel nome di Giulia, aiutare bimbi a cui la vita, come è successo a lei, riserva dolori e sofferenze. Mi sono già informato sulle necessità burocratiche, ora per partire e concretizzare il tutto mi serve la collaborazione di altre persone, perché da solo non posso farcela. Se qualcuno volesse rendersi disponibile, aiutarmi a ricordare mia figlia nel modo che tanto desidero, dando un senso alla sua mancanza, mi può contattare al seguente numero telefonico: 340 2656648". Silvana Bortoli Anche quest’anno, nella terza domenica di giugno, come già annunciato nel precedente numero del nostro giornale, si terrà in località Valmagnaboschi di Cesuna il 15° Pellegrinaggio Interregionale del fanti. In questa edizione del Pellegrinaggio, che coincide con il 90° della fine della Grande Guerra, il Comune di Roana, con la preziosa collaborazione della sezione Fanti “Altopiano dei Sette Comuni”, ha organizzato un evento memorabile; saranno presenti infatti, nella giornata di lunedì 16 giugno a Cesuna di Roana alcune delle fanfare militari più famose al mondo; in particolare si esibirà la London Scottish Pipes & Drums, ovvero la band ufficiale della Regina del Regno Unito, Elisabetta II. E’ una formazione bandisticomilitare di cornamuse scozzesi e tamburi, composta per l’occasione con l’aggiunta di elementi dei Schiehallion Pipes & Drums, Pipers of the Trinity Pipe Band of Edinburgh e dei The Pipes Drums of the Robertson Academy, Sussex; in totale quindi, sfileranno più di 40 elementi. L’occasione è davvero imperdibile, in quanto è raro assistere ad un evento simile in Italia. Il primo appuntamento è previsto per le ore 11.00 al Cimitero Militare di Valmagnaboschi, dove alcuni rappresentanti del Governo Britannico e autorità locali deporranno una corona d’alloro. E’ in programma una breve sfilata e una piccola esibizione delle bande. Alle ore 16.00 circa invece avverrà la sfilata per le vie del paese di Cesuna con concerto finale in piazza. Se volete vedere in video i London Scottish Pipes & Drums potete andare http:// su it.youtube.com/ watch?v=Z6g5pIuZ4Po Per ulteriori informazio- Applausi per il saggio di fine anno Due serate per concludere il 14° anno di attività dell’Associazione Culturale “Altopiano” Scuola di Musica tinua e costante crescita - ha detto Porto – anche se questo è un momento di <vacche magre> e per questo mi auguro che tutti coloro che ci sostengono, dalle famiglie ad Enti e Banche, continuino a farlo, ed anzi ci siano dei ritorni”. Porto ha concluso il suo breve saluto sottolineando l’importanza della musica come <marcia in più> per affrontare le cose della vita. L’Associazione, sorta nel 1994, ha così completato il suo 14° anno di attività che ha visto frequentare i corsi un centinaio di allievi per la maggior parte giovani e giovanissimi (ma non solo) molti dei quali saliti sul palcoscenico delle due serate dedicate come detto ai saggi finali . Numeroso ed attento il pubblico, fatto soprattutto di genitori, Novità: Pizza alla crema di rucola familiari ed amici, che lunedì 26 e mercoledì 28 maggio ha generosamente sottolineato a suon di applausi le performances dei vari allievi, protagonisti con i loro strumenti (batterie, bassi, chitarre, violini, pianoforte e tastiere) o con la loro voce di interpretazioni le più disparate per natura, genere e difficoltà; tutti (chi più e chi meno) attanagliati dall’emozione che appariva evidente sui loro volti e nelle loro esecuzioni, rincuorati comunque da una platea che ha sapu- to ripagarli con calore ed affetto. Bravi, bravi tutti, indistintamente. Una vera e propria festa della musica, spontanea e bella, frutto dell’impegno di tante ore di lezione e di tante ore passate a provare e riprovare note, accordi, ritornelli, brani. Una menzione finale per i maestri, altrettanto presi ed emozionati dei loro allievi, durante le moltissime esibizioni ed altrettanto felici ed orgogliosi dei loro studenti; sono Gabriele Grotto ni potete contattare l’Ufficio Turismo del Comune di Roana, tel. 0424692212 - 0424694361 [email protected] (batteria), Andrea Tombesi (basso), Eugenia Corrieri (canto), Nando Bertelli, Renata Cappellotto, Frank De Franceschi e Carlo Tollero (chitarra), Massimo Dal Sasso (chitarra e musica d’insieme moderna), Silvia Barattoni (flauto e laboratori musicali), Alessandro Canale e Michele Lunardi (pianoforte, tastiere e fisarmonica), Fabio Carollo (violino). Il tempo d’estate è ormai alle porte e per tutti l’anno “scolastico” è finito; durante questi mesi tanto tempo per divertirsi ma anche per esercitarsi in quanto appreso durante otto lunghi mesi di lezioni, in attesa di riprendere, come ormai di consueto, con il primo lunedì d’ottobre. Cesare Pivotto 8 Sabato 14 giugno 2008 l’Altopiano 11 “I Cera di Camporovere, attraverso cinque secoli” Iniziando dai ricordi di gioventù e dai racconti dei propri genitori, Giampietro Cera, autore del libro, ha ricostruito la storia dei propri avi indagando a ritroso nel tempo Un grande “puzzle” costituito da tantissimi collegamenti di parentela tra le numerose famiglie Cera, con schemi di alberi genealogici suddivisi per ciascuna linea di discendenza: dopo una prima parte che parla del territorio dei Sette Comuni che va dalla Valdastico alla Valbrenta, con vicende storiche di carattere generale, il libro “I Cera di Camporovere, attraverso cinque secoli”, fotografa a campione episodi, fatti e modi di fare, tramandati da documenti notarili, svelando l’origine e la metamorfosi del cognome. L’autore, Giampietro Cera, descrive poi quanto scoperto a margine dell’indagine principale, su altre famiglie Ceri – Cera – Cerati vissute anticamente nei Sette Comuni e nella Valdastico, immaginando che stirpi con un nome così particolare, vissute in ambi territoriali ristretti, avessero qualcosa in comune. Giampietro Cera, pensionato, abita a Vicenza,ex direttore dei servizi informatici dell’Ulss Vicenza, e si definisce “altopianese D.O.C. Il bisnonno Gio Maria, nato a Camporovere nel 1814 emigrò in giovane età con il padre Cristiano a Maragnole di Breganze. Il nonno, che pure si chiamava Gio Maria, nato da una famiglia di contadini, si arruolò nell’arma dei Carabinieri, prestando servizio in varie regioni italiane. Diventato Maresciallo, fece parte di un corpo speciale al servizio diretto della casa reale a Roma, dove nacque Umberto, padre di Giampietro, che diventò insegnante e in seguito segretario comunale in vari centri della provincia di Vicenza. La madre di Giampietro, Nerina, nacque a Rotzo da Giovanna Zecchinati e Pietro Dal Pozzo, titolare dell’ufficio postale del paese e messo comunale, soprannominato “Pierin dei cursori”. Degli undici figli di Pietro ben quattro diventarono a loro volta titolari di uffici postali (Teresina lo era di Asiago), mentre l’ultimo divenne segretario generale del Comune di Vicenza e per un certo periodo del Comune di Venezia. “Tra i Cera originari di Camporovere – racconta Giampietro – della penultima e terzultima generazione si annoverano medici, ospedalieri, ingegneri, docenti, uno storico dell’arte, un magistrato, direttori didattici, direttori di enti pubblici e di banca. La storia dei Cera svela esistenze segnate da difficoltà proprie di chi, in tempi remoti, viveva in montagna e la cui vita era caratterizzata da climi avversi per buona parte dell’anno, da problemi di spostamento, dall’isolamento rispetto ai centri di sviluppo economico e culturale, dalla limitatezza di terreni produttivi, dal duro lavoro bei boschi, dalla lontananza da casa con le greggi nel periodo invernale a contatto con genti di pianura a volte ostili”. I primi Cera di Camporovere emigrarono nel 1675 nei dintorni di Lonigo e generarono numerose discendenze che vivono in va- rie regioni italiane e all’estero. La seconda “ondata” di emigranti Cera verso la pianura vicentina si ebbe nel secondo decennio 1800, quando in Altopiano si susseguirono sfavorevoli condizioni causate dall’inarrestabile declino della pastorizia, dalle conseguenze dell’occupazione francese, da inclementi condizioni climatiche che compromisero i raccolti, da un abnorme aumento del costo dei generi alimentari di prima necessità causati dall’insaziabile ingordigia degli usurai. La terza e quarta fase di emigrazione dei Cera di Camporovere si verificò nei periodi successivi la prima e seconda guerra mondiale, questa volta verso nazioni europee e altri continenti. Ma cosa ha spinto Giampietro a intraprendere le ricerche, cimentandosi, come l’ha lui stesso definita, in una vera e propria impresa, cercando fra vecchie carte ammuffite, in polverosi armadi di sperdute canoniche, fra migliaia di vecchi atti notarili conservati negli archivi di Stato? “Ho semplicemente pensato a Martina, Marco, Chiara e Luca, i miei nipoti – afferma – con l’obiettivo di raccontare loro quanto più possibile degli antenati. Non volevo che fra qualche decennio, quando forse uno di loro avrebbe cercato di sapere qualcosa dei suoi progenitori, fosse ormai troppo tardi per recuperare ricordi e testimonianze e gli capitasse, come è successo a me, giunto ormai alle soglie della vecchiaia, di non conoscere quasi nulla dei lontani ascendenti”. Tra le curiosità che racconta Giampietro, un piccolo episodio che riguarda un emigrato in Australia, Domenico Giovanni Cera, classe 1901. Nel nuovo continente, dove emigrò nel 1924, scoprì di aver un talento musicale, tanto che formò assieme ad altri musicisti un’orchestra con cui suonava in locali da ballo e ristoranti. L’orchestra ebbe successo e le sue esibizioni pubblicizzate su un giornale locale. Domenico Giovanni, orgoglioso di ciò, spedì copia del giornale ai cugini di Camporovere, che vedendo arrivare il plico lo aprirono con trepidazione, immaginando che il parente australiano avesse fatto fortuna e sperando contenesse qualcosa che potesse mitigare la loro triste situazione economica. Trovarono solo fogli di giornale scritti, oltre tutto, in una lingua incomprensibile e solamente dalle fotografie capirono che il parente australiano voleva informarli dei suoi successi musicali!”. Dedicando il suo lavoro ai quattro nipoti, nonno Giampietro scrive, tra l’altro, “I nostri avi erano uomini semplici che solo a partire dalla metà del 1800 ebbero l’opportunità di imparare a leggere e scrivere. Avevano però grandi doti, come la saggezza, la laboriosità, lo spirito di sacrificio, l’onestà, la fede in Dio e l’attaccamento alla famiglia. Questi valori sono il vero patrimonio che ci hanno tramandato, che ci hanno permesso di diventare quello che siamo e Mons. Luigi Sartori è ancora tra noi che dobbiamo salvaguardare a tutti i costi per poter continuare lungo un percorso da loro trac- ciato pazientemente e con amore attraverso centinaia di anni”. Silvana Bortoli Un cognome che evoca lontane origini Tra le più antiche generazioni della nostra razza ricorreva frequentemente il nome Balthasar, modificatosi in seguito in Baldissera. In quei tempi, quando si badava più alla sostanza che alla forma e si preferivano terminologie pratiche e sbrigative, i Baldissera venivano chiamati “…ssera”. Quel “…ssera”, complici forse le inflessioni della parlata tedesca, veniva pronunciato con la “s” sibilante. In alcuni antichi documenti il “ssera” è scritto Zera, poi stabilmente Cera. Inizialmente, l’abbreviativo era usato come soprannome e accompagnava il nome Baldissera con l’espressione “dictus Cera”. In un secondo tempo, i nomi Baldissera e Cera divennero sinonimi e vennero usati indifferentemente per identificare la medesima persona. Cera era ancora un nome ed era usato sempre più spesso al posto di Baldissera. Verso la fine del 1500, il soprannome, nella forma “de Cerris”, divenne un elemento distintivo di gruppi di fa- miglie Cera (Bartholomej de Cerris, Baltassaris de Cerris). Nella seconda metà del 1600 il Cera assunse a tutti gli effetti la funzione di cognome. Nei primi secoli dell’anno mille il nome Balthasar, tramutato poi in Baldissera, poteva considerarsi anomalo rispetto ai tradizionali nomi di Santi che erano venerati nell’alto vicentino. In quei tempi i nomi propri di persona erano scelti in modo ripetitivo tra un circoscritto numero di Santi (Domenico, Bartolomeo, Antonio, Pietro, Giovanni, Giacomo, Michele). Si ritiene che il nome Balthasar sia stato portato in Altopiano da popolazioni provenienti dalla Baviera dove il culto dei Re Magi si era, e lo è tuttora, molto radicato da quando, nel 1162, Federico I, detto il Barbarossa, trasferì le spoglie dei Magi da Milano a Colonia. Ciò fa pensare che questo nome usato frequentemente dagli antenati Cera di Camporovere sia un retaggio delle loro provenienze nordiche. Ad un anno dalla morte, il teologo roanese ricordato in vari modi In occasione del primo anniversario della sua scomparsa, Mons. Luigi Sartori è stato ricordato in diverse occasioni nei mesi scorsi. Straordinaria è stata la giornata che la Facoltà teologica del Triveneto gli ha dedicato a Padova, con il contributo di teologi di primo piano in Italia e con la partecipazione di Vescovi, sacerdoti e di tanti amici. Il 2 maggio il teologo roanese è stato ricordato nel suo paese con una messa concelebrata da diversi sacerdoti. Il Seminario di Padova dove egli ha insegnato per tutta la sua vita, ha dedicato un pomeriggio a Roana alla sua memoria lunedì 2 giugno . Dopo aver visitato la sua tomba al cimitero di Roana , i colleghi teologi e gli educatori del Seminario con il Rettore si sono portati nella saletta intitolata a Benedetto XXVI, dove Mons. Tura discepolo, collega e amico di Mons. Sartori ha ricordato e commentato le varie partecipazioni che hanno avuto luogo alla morte del teologo altopianese, partendo da quella del Card. Martini , Arcivescovo di Milano. Alle ore 18 nella chiesa parrocchiale è stata concelebrata una S. Messa , con 27 sacerdoti e con autorità locali come il Sindaco di Roana e il Vicepresidente della Comunità Montana. Il Rettore del Seminario di Padova Mons. Panizzolo nel suo discorso ha ripreso la riflessione sulla importanza del pensiero di mons. Sartori, che lui ha definito come un “profeta e anticipatore della primavera della chiesa.” Tra le ultime pubblicazioni , è uscito in questi giorni a Venezia a cura dell’Istituto di Studi Ecumenici, un nuovo libro di oltre 600 pagine col titolo “ Il Gusto della Verità”, una raccolta di conferenze e di articoli del teologo altopianese fatti in diverse occasioni. Nella presentazio- ne si può leggere di lui: “E’ impressionante la vastità del- la sua produzione letteraria, non tanto per la quantità di scritti, quanto per la varietà dei problemi che affronta con autorevolezza, semplicià e originalità . Ogni problema trova in lui una chiave di lettura e di possibile soluzione perché inserito armonicamente in quella visione chiara e sintetica che egli ha della vita alla luce della fede. E’ solo così che si spiega il fascino delle sue parole e dei suoi scritti…Egli era un profondo cultore e conoscitore della verità, ma non se ne considerò mai un possessore esclusivo o un difensore arrabbiato; la verità aveva per lui il fascino di una Persona e non se ne servì mai come arma contro qualcuno. Egli gustava la verità, la viveva e la condivideva…” Mons. Sartori sarà ricordato sull’Altopiano in alcuni incontri programmati la prossima estate nei diversi paesi. Sergio Bonato A Camporovere Sagra di S. Giovanni Battista Camporovere si prepara a festeggiare il suo patrono, con tre giornate di appuntamenti organizzati dalla Pro Loco. Il via martedì 24 giugno, giorno in cui si ricorda la nascita di S.Giovanni Battista: al palatenda alle ore 20.30 è in programma la “Tomboltrok”, la serata prevede poi musica con Manuel Berthod e Luca Baù. Lo stand gastronomico offrirà porchetta e patate fritte. Venerdì 27 giugno, alle ore 21, è in programma la gara di bocce “9° Memorial Sergio Bonato”. La giornata dedicata alla sagra vera e propria è quella di domenica 29 giugno, a partire dalle ore 18.30 con menù tipico di “tosela coi porcini” al Palatenda e musica con l’orchestra R.K.E. 8 Sabato 14 giugno 2008 l’Altopiano 12 Ciclopista di Enego, c’è l’accordo ENEGO Nei giorni scorsi a Palazzo Folco, sede del settore viabilità della Provincia di Vicenza, è stato sottoscritto il Protocollo di Intesa per la realizzazione della ciclopista e del sentiero naturalistico in destra Brenta dalla Piovega di sotto a Piovega di sopra nel Comune di Enego. Presenti l’Assessore alla Viabilità della Provincia Costantino Toniolo, il Sindaco del Comune di Enego Igor Rodeghiero, il Presidente del Bacino Imbrifero del Brenta Giuseppe Cortese e l’Assessore della Comunità Montana Spettabile Reggenza dei 7 Comuni Ilario Fabris. “Nel 2005 – ricorda l’ Assessore Provinciale Toniolo – la Provincia aveva contribuito con i Comuni di Enego, Bassano del Grappa, Valstagna, Cismon del Grappa, Campolongo sul Brenta e con le Comunità Montane dei Sette Comuni e del Brenta, alla realizzazione del primo tratto di questa pista ciclabile che riveste un’importantissima valenza turistica, considerato che l’obiettivo era quello di collegare direttamente Trento con Bassano del Grappa e di proseguire in futuro fino addirittura a Venezia, per favorire ulteriormente uno specifico segmento del cicloturismo.” Il Comune di Enego lo scorso settembre faceva presente che la pista ciclabile realizzata aveva comportato un’interferenza di ciclisti nell’innesto con la SP. 47 e che pertanto si era reso necessario provvedere alla predisposizione di un progetto di prolungamento della pista ciclabile medesima al fine di ridurre il pericolo di incidenti stradali per i ciclisti. Il pro- Dalla Pioveva di Sotto alla Pioveva di Sopra, verrà realizzato un tratto della pista e del sentiero naturalistico che collega Trento a Bassano con la collaborazione dell’assessorato alla viabilità della Provincia. getto così redatto ha ottenuto un contributo regionale per un importo pari al 70% del costo complessivo, cioè 269.500 euro, cosicché il Comune di Enego ha potuto far redigere, mediante incarico a professionista esterno il progetto definitivo-esecutivo denominato : “Realizzazione della ciclopista e sentiero naturalistico in destra Brenta dalla Piovega di Sotto a Piovega di Sopra nel comune di Enego”. Vista la rilevanza dell’opera, l’Assessorato alla Viabilità della Provincia di Vicenza ha ritenuto opportuno offrire la propria collaborazione e, nell’ottobre del 2007, ha contattato la Regione Veneto facendo presente l’interesse a valutare l’ipotesi di sostituirsi al Comune di Enego e di interveni- re anche nel cofinanziamento del progetto assieme agli altri Enti pubblici territoriali coinvolti. La Regione Veneto ha comunicato il parere favorevole affinché sia la Provincia a realizzare l’intervento in sostituzione del Comune di Enego, garantendo, contemporaneamente, il trasferimento del contributo regionale di 269.500 euro direttamente alla Provincia, che potrà a questo punto assumere il ruolo di coordinamento. A seguito di un incontro tenutosi presso la Comunità Montana del Brenta, si è arrivati alla stesura di una bozza di “Protocollo di Intesa” nel quale vengono esplicitati i contributi che gli Enti interessati sono disposti a concedere e precisamente 102.500euro la Provincia di Vicenza; 13.000euro il Comune di Enego, che ha fatto redigere a proprie spese il progetto esecutivo e sempre a proprie spese provvederà all’acquisizione delle aree private; 5.000 euro il Bacino Imbrifero del Brenta; 2.000 euro la Comunità Montana Spettabile Reggenza dei 7 Comuni. quanto ciò che è fondamentale è la precisione nel percorrere i tratti denominati prove di precisione appunto, che in questa gara erano 10. In queste prove cronometrate, il cui chilometraggio varia da un paio a 5 Km, l’equipaggio deve cercare di rientrare nel tempo imposto, non impiegarne di più, né di meno, ed i risultati sono davvero sorprendenti, i migliori infatti sono riusciti ad effettuare le prove con margine d’errore incredibilmente minimo, uno o due centesimi di secondo. Ma ciò che più ha colpito e conquistato, conoscendo queste gare e chi le disputa, è la bellissima at- mosfera conviviale che si instaura. Esistono un campionato italiano, prove estive ed invernali, l’agonismo quindi c’è, ma chi pratica gare di regolarità, e nel Nord Est, la passione per questa disciplina è molto sviluppata, non ha la frenesia e lo spiccato agonismo dei rallisti, il che rende tutto più familiare e piacevole. Insomma la gara diventa innanzitutto un pretesto per incontrarsi, confrontarsi, mangiare insieme, divertirsi fra amici. Uno spirito sportivo che conquista, anche coloro che di motori poco ne capiscono. Stefania Simi Auto d’epoca, gare di regolarità: motori, ma niente frenesia. Una bella gara, un sano agonismo e soprattutto un’occasione per divertirsi fra amici Il 31 maggio scorso, ad Enego si è svolta l’11^ Coppa Pedavena, una manifestazione di regolarità classica di auto storiche. Un percorso totale di circa 150 Km, che da Enego è sceso a Primolano, spostandosi verso Grigno per poi salire in Barricata, Marcèsina, e da Foza nuovamente giù verso Valstagna per risalire sempre dalla Grigno – Barricata. Una giornata davvero piena, e per fortuna, dato il clima del periodo, una giornata fortunata perché caratterizzata da un caldo sole! I lavori sono iniziati alle 9.00 di mattina con le verifiche sportive, e sono terminati alle 22.00 con le premiazioni. Leggendo il titolo della manifestazione è normale chiedersi, ma cosa c’entra Enego con Pedavena, nulla! Dopo 10 edizioni della Coppa Pedavena, nella località feltrina, quest’anno gli organizzatori ed in particolare il dinamico Ivo Strappazzon, hanno dovuto, per ragioni logistiche, trovare un’altra località che accoglies- se la “loro” gara. Sapendo della passione di Enego e la sua gente per tutto ciò che riguarda i motori e le auto, (qui erano di casa i grandi rally, come il mitico S. Martino di Castrozza), e soprattutto conoscendo il territorio che ben si poteva prestare, Strappazzon e C. hanno deciso, con la disponibile approvazione dell’Amministrazione, di spostare la gara in Altopiano. A lavori conclusi, piloti ed organizzatori, si sono detti più che soddisfatti dell’ esperienza,i consensi raccolti sono stati numerosi, tanto da mettere in preventivo un ritorno ad Enego. La cosa che poi ha fatto particolarmente piacere agli organizzatori, è che questa gara, è stata accompagnata da un pubblico, da piloti e da navigatori sempre più giovani, mentre in un passato più recente, gli addetti ai lavori erano per lo più gruppi di ex, ovvero ex piloti di rally. Un particolare che comunque va sottolineato è che questa disciplina è più vecchia del rally ed è considerata la specialità su strada che ha preceduto le gare di velocità. L’occasione della Coppa Pedavena, ha comunque vivacizzato il paese per un intero giorno, la gente come si diceva, da sempre appassionata di rally, ha riempito la piazza per andare a vedere da vicino le quasi 100 auto iscritte alla gara. Auto d’epoca, ovvero quelle costruite fino al 1984, che hanno avuto un passato glorioso di auto da rally .Un bel colpo d’occhio la piazza piena di coloratissime macchine, e chi è appassionato lo sa bene, di macchine che hanno fatto la storia dei rally, che C’erano 112 abarth, 127, Lancia Fulvia,Lancia Delta, Alfetta, Opel Manta, Giulietta, Porche, e proprio 3 equipaggi su Porche, si sono aggiudicati i podi. Auto con un passato rallistico, ma che ora danno vita a gare, quelle di regolarità appunto, dove la velocità non conta, o meglio conta relativamente, in 8 Sabato 14 giugno 2008 l’Altopiano 13 “Della politica non ci si innamora più” LUSIANA Si è concluso il ciclo di 5 incontri promossi dal gruppo “Laboratorium”. L’ultimo tema affrontato è stato: “La programmazione comunale ed il coinvolgimento dei cittadini”. Relatori il deputato Luigi d’Agrò e il consigliere della Provincia Francesco Gattolin. Nella sala consiliare del Palazzon ha svolto il compito di moderatore Gianni Trivellato e ha introdotto l’argomento Massimo Frello del “Laboratorium”. D’Agrò ha messo a fuoco l’argomento Con il dibattito che ha visto come relatori il deputato Luigi D’Agrò e il consigliere provinciale Francesco Gattolin, si è chiusa la serie di incontri promossi dal Gruppo Laboratorium. spiegando che: “Il problema è vecchio di anni. La filiera vuole un cittadino vedersi rappresentato in una assemblea deliberante come il Consiglio comunale. C’è stato un disinnamoramento per le controversie derivanti dal concetto di politica e sui fatti politici ha delle colpe enormi. E’ diventato, per la non partecipazione, la coscienza critica del potere e rischia di diventare antagonista delle cose che riguardano il bene comune”. Gattolin ha proseguito affermando che: “Noi soffriamo della malattia della politica della burocrazia e al tempo stesso della partecipazione passiva. Una piramide che bisognerebbe rovesciare dopo che dagli anni Cinquanta-Sessanta la politica si è collocata in uno scenario internazionale in una antitesi che sopravvive anche oggi. Con l’elezione diretta del sindaco – ha proseguito Gattolin – c’è stata una grande innovazione che tuttavia non trova risposte adeguate e risultati da sempre auspicati”. Dopo Angelo Canalia, Cavaliere al merito della Repubblica vari interventi che hanno rispolverato l’annoso problema della scarsa partecipazione dei cittadini alla programmazione comunale, Massimo Frello ha chiuso la discussione ribadendo i concetti base che hanno spinto il gruppo “Laboratorium” a dar vita agli incontri e ha concluso osservando:”Ci porteremo il compito a casa per meglio mettere a fuoco questo e altri problemi sorti nelle cinque serate di dibattito che hanno visto un pubblico interessato ma scarso per cui ci auguriamo che nella prossima serie di incontri la partecipazione sia più massiccia”. Da sinistra: il Sindaco di Breganze (amico ed ex compagno di scuola) geom. Ausonio Zanazzo, il neo cavaliere Angelo Canalia, la moglie Lenalisa, il Sindaco di Lusiana (ed amico) prof. Virgilio Boscardin esordito il Prefetto - ha una grandissima importanza per onorare chi nella pubblica amministrazione, nelle lettere, nel mondo imprenditoriale, nel sociale si è distinto nel trasmettere particolari valori ai cittadini”. “Un riconoscimento - ha aggiunto - come attestazione pubblica di stima per chi lo riceve e modello per tutti i cittadini”. Molta emozione fra i neo-cavalieri, soprattutto quando è stato intonato l’inno di Mameli ed al momento della consegna dei diplomi. Fra questi mi piace sottolineare uno dei festeggiati, l’amico Angelo Canalia, lusianese, uomo attivo ed altruista, particolarmente impegnato in svariate attività quasi sempre legate al sociale ed al volontariato, come appare chiaramente dal suo “intenso” profilo che pubblichiamo a parte. Veramente complimenti vivissimi ad Angelo per questa meritata onorificenza. Anche se, da buon e storico interista, fra tanti ed innegabili qualità e meriti, devo amichevolmente imputargli un “grave difetto”: tifa Juventus! “Angelo Canalia nasce a Lusiana il 21 aprile 1952, dove risiede tuttora in via Velo,7. Dopo aver conseguito a pieni voti nel 1972 il diploma di geometra presso il “Canova” di Vicenza, inizia a lavorare prima alle dipendenze di una impresa edile, quindi all’Ufficio Tecnico del Comune di Lusiana, quindi, da oltre 21 anni, presso la Provincia di Vicenza di cui è Funzionario Tecnico Capo Settore con specializzazione in Materia di Ambiente – Territorio. Nel 1977 si sposa con Lenalisa Zucchi da cui ho avuto tre figli: Silvia, Federico e Francesco. Nel 1974, dopo il congedo, è socio del Gruppo Alpini “G. Cantele” di Lusiana, di cui per nove anni ha ricoperto l’incarico di consigliere nel direttivo prima di assumere la carica di Capogruppo dal gennaio 1999 al gennaio 2008. Con tale carica ha lavorato per dare una svolta significativa alla vita associativa del Gruppo stesso e, con molto entusiasmo ed assieme ai collaboratori più stretti (Consiglieri) si è impegnato a proporre, sostenere e portare a termine una miriade di iniziative, che hanno coinvolto il Gruppo e l’intera Comunità Lusianese. Dal 1975 è iscritto al Gruppo Donatori di Sangue di S. Caterina di Lusiana, di cui ho fatto parte del consiglio direttivo per 9 anni, ricoprendo anche la carica di vice presidente. Dal 1978 fa del locale Comitato Organizzatore della Festa del- l’Emigrante, che si tiene a Velo di Lusiana ogni anno. Dal 1998 è iscritto al Gruppo Donatori di Organi di Lusiana. E’ socio da molti anni della Pro Loco di Lusiana, di cui ha anche fatto parte del Consiglio Direttivo. E’ Socio Fondatore del Rotary Club “Asiago – Altopiano dei Sette Comuni”, istituito in data 7 aprile 2006, fa parte del Consiglio Direttivo del Club ed è Presidente della “Commissione per l’Azione di Interesse Pubblico”. E’ Socio Fondatore, nonché consigliere, del nuovo Gruppo di Protezione Civile Ambientale “El Corgnon” di Lusiana, costituito il 13 maggio scorso, che sta ora muovendo i suoi primi passi. Nel (poco) tempo libero ama curare il giardino di casa ed il piccolo orto; nel periodo invernale gli piace sciare; gioca a bocce;gli piace leggere davanti al caminetto o guardare la televisione”. Cesare Pivotto Tradizionale e periodica rimpatriata per i componenti la patriarcale famiglia Lupato di Lusiana. Una famiglia il cui capostipite cav. Giovanni e la moglie Angela Frello hanno avuto 7 figli maschi (Alessio, Bruno, Antonio, Bellarmino, Arturo, Giovanni, Mario, Antonio e Guido) e una figlia femmina (Placida – che è anche la più giovane). I componenti la seconda generazione di questa famiglia numerosa, tutti sposati e con prole, sentono il bisogno di incontrarsi periodicamente per ricordare quelli che non ci sono più e per assaporare ancora l’affetto che li lega anche se vivono per la quasi totalità in diverse località dell’Alta Italia. Dopo la messa in ricordo dei congiunti che non ci sono più, il convivio si è svolto al ristorante “Alla Rosa” a Velo con la presenza delle vecchie leve e non solo, ma anche di molti giovani che hanno assaporato un commosso ricordo dei defunti e i tanti racconti fatti con un pizzico di nostalgia. A cornice qualche “cantatina” avviata coraggiosamente dalla “mitica” ziaAntonia prima dell’arrivederci e di ribadire il concetto che la famiglia è un grande valore di cui andare fieri e salvaguardare. E.Z. Alessio Broglio, il più giovane e il più anziano Tra le famiglie che hanno fatto la storia di Lusiana vi è anche quella dei Broglio. Il nonno Alessio ha 72 anni ed è il più anziano dei Broglio di via Campana a Lusiana. E’ nato invece lo scorso 29 marzo Alessio Broglio figlio di Roberto e Federica Cantele che aumenta il patrimonio di questa famiglia patriarcale. (nella foto il più anziano e il più giovane dei Broglio). E.Z. Vicenza. Venerdì 30 maggio, nell’ambito delle celebrazioni per l‘Anniversario della Fondazione della Repubblica, si è tenuta presso il Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza la cerimonia con cui il Prefetto di Vicenza, dott. Pietro Mattei, alla presenza di varie Autorità civili e militari e ad una trentina di Sindaci della Provincia, ha proceduto alla consegna dei diplomi con il quale il Capo dello Stato ha conferito la distinzione onorifica di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”. “Questa cerimonia - ha Riunione di famiglia per i Lupato Il club biancorosso cambia nome Il club biancorosso di Lusiana, che ha sede al ristorante “Conca Verde”, ha riconfermato la presidenza con Alessandro Garzotto, ma ha cambiato nome: anziché “Amici di Lusiana”, per un omaggio ad uno dei fondatori del sodalizio, si chiama ora “Club biancorosso Mario Ronzani”. Tra le attività del club vi sono partite casalinghe e in trasferta del Vicenza. E.Z. In occasione della festa della Madonna del Lazzaretto di Campana di Lusiana, nel programma religioso e folcloristico è stata inserita Nella foto, i componenti la famiglia Lupato riuniti alla “Rosa” a Velo. Il cavalierato anche per il maresciallo Peruzzo sciallo capo nel 1995 e maresciallo aiutante il primo gennaio 2002 (nella foto). Tra i nuovi Cavalieri della Repubblica nominati dal Prefetto c’è anche il maresciallo Davide Peruzzo. Arruolato nell’Arma dei Carabinieri il 6 ottobre 1962, Peruzzo ha prestato servizio alla stazione di Asiago in sott’ordine dal giugno 1986 al maggio 1987. Dal giugno 1987 al gennaio 1990 ha svolto il servizio al nucleo radiomobile di Thiene e poi per un anno ha svolto lo stesso servizio alla compagnia di Bassano del Grappa. Dal luglio 1991 è comandante della stazione carabinieri di Lusiana. Brigadiere dall’87, è stato promosso mare- Gara di settino anche una gara di settino singolo. Ha vinto Maycol Broglio che ha battuto in finale Virgi- lio Broglio. Terza piazza per Gian Paolo Grazian e quarta posizione per Luca Ronzani (nella foto il podio con la valletta Barbara Grazian). E.Z. 8 Sabato 14 giugno 2008 l’Altopiano Rudy e la carica dei giovani La promozione dell’Asiago Calcio in seconda categoria: Tutte le immagini di una giornata meravigliosa vissuta insieme a un pubblico d’altri tempi Continua a pagina 20 14 l’Altopiano Semplicemente perfetti! Gli Asiago Vipers Tegola Canadese conquistano il 5° scudetto consecutivo e completano un Grande Slam da sogno: Supercoppa, Coppa Italia, Champions e Scudetto. Impossibile fare di meglio! 15 foto: Marco Guariglia 8 Sabato 14 giugno 2008 8 l’Altopiano Sabato 14 giugno 2008 16 LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA Criticare senza ferire Come chiedere cambiamenti agli altri senza rovinare il rapporto. In questo numero vi parlerò di comunicazione. L’argomento mi è molto caro perché interviene in ogni relazione tra esseri umani ed è a ragione il fondamento essenziale della soddisfazione del r a p p o r t o interpersonale. Senza una buona comunicazione le persone litigano, entrano in conflitto, si scambiano emozioni negative e compromettono i legami: ciò accade in famiglia, tra amici, tra parenti, a volte senza che ci si renda conto che il nocciolo della questione è proprio come ci esprimiamo. Saper palesare i nostri sentimenti negativi, fare richieste in modo adeguato, puntualizzare all’altro le cose che non ci piacciono e che vorremmo veder cambiate è senz’altro difficile. Nessuno, nel corso del nostro sviluppo, ci insegna a comunicare cose spiacevoli in modo corretto. Apprendiamo atteggiamenti e modalità comunicative inadeguati dai nostri modelli di riferimento quando siamo piccoli e ce li trasciniamo sino a che non intervengono figure formative alternative che ci indirizzano su forme comunicative più evolute e funzionali. Questo però spesso non accade. Come allora riuscire a fare delle critiche costruttive (termine poco scientifico ma efficace) che riescano nel duplice intento di aiutare l’altro a cambiare senza offenderlo e compromettere il rapporto? Provo a darvi dei consigli. Innanzitutto, quando qualcosa dell’altro non ci piace, dobbiamo capire se ci interessa migliorare il rapporto con lui, cioè investire su quella persona perché la riteniamo importante per la nostra vita. Del resto, prima di accendere un mutuo valutiamo con grande premura se l’acquisto è davvero meritevo- Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale – Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] le. Lo stesso bisogna fare nei rapporti con gli altri. Non tutti ci possono essere amici, non tutti ci capiranno e saranno figure rilevanti per la nostra esistenza. Pertanto, consiglio di “investire” solo sulle persone in cui crediamo. Riuscire a comunicare qualcosa di spiacevole non è sempre utile; talvolta è meglio soprassedere e non prendersela troppo, evitando il confronto, nel caso la persona non rientri nella sfera di chi conta per noi. In caso contrario, chiedere un cambiamento all’altro è segno di voler stare meglio con lui, di migliorare il rapporto, di costruire un progetto comune; la critica assertiva è un messaggio positivo d’interesse e di “investimento” personale. L’aspetto è primario e va subito sottolineato. Altrimenti, l’altro può mettersi sulla difensiva e non cogliere il tono amichevole della comunicazione. Se non esplicitiamo che la critica ha lo scopo di risolvere un problema relazionale, l’errore lo commettiamo noi. Fatta questa premessa, che inquadra la relazione secondo la formula “vinco io e vinci tu” (e non vinco io e perdi tu), dobbiamo passare all’espressione dei nostri sentimenti. Manifestare apertamente le emozioni è un diritto inalienabile della persona (ricordate?); ciò è corretto quasi in ogni situazione simmetrica (nei rapporti asimmetrici tipo genitore-figlio o curante-assistito la cosa è diversa) e ha la funzione di fornire un feedback all’altro di cosa provocano i suoi atteggiamenti. Assumere la responsabilità in prima persona del nostro disappunto mette l’accento sulle conseguenze dei comportamenti dell’altro senza accusarlo ingiustamente. Quante volte invece iniziamo la frase con “Tu mi hai….tu non devi….tu…..”. Meglio quindi sostituire la forma “Io mi sento….Io ho bisogno….Io desidererei che….”. Espresso il sentimento negativo e il bisogno, dobbiamo venire alla descrizione del comport a m e n t o dell’interlocutore che crea tale disagio; sottolineo il comportamento, e non genericamente qualche caratteristica della persona, perché la critica assertiva ha come prerogativa che si chieda un cambiamento di comportamento osservabile e realistico. Formule di critica che attaccano il valore dell’uomo (ad esempio: “Sei sempre il solito”, “Non ti sopporto quando sei così irritabile”, “Non mi ascolti mai”, “Continui a provocarmi”, “Sei proprio cattivo”….) sono deleteri per il rapporto e lo peggiorano. La formula corretta prevede invece una descrizione specifica dell’episodio che ci ha creato disagio, evitando aggettivi “qualificativi” offensivi, frasi con “sempre”, “mai” e attacchi alla persona. La critica serve per chiedere una modificazione del comportamento dell’altro, non un cambiamento esistenziale profondo. Questo tipo di comunicazione diretta, in cui si coinvolge l’altro rendendolo consapevole del proprio stato d’animo attraverso una descrizione puntuale dei comportamenti che hanno creato disagio e una richiesta onesta di cambiamento al fine di migliorare il rapporto nel futuro, è la formula più adeguata per fare critiche assertive. Detto questo, è chiaro che coinvolgere estranei nella problematica è solitamente controproducente, come lo è procrastinare il confronto diretto per paura o imbarazzo. La miglior cosa è affrontare direttamente la persona appena le nostre emozioni negative ci permettono una sufficiente lucidità. Voler risolvere il problema quindi implica la rinuncia a “sfogarsi” e a “vendicarsi” emotivamente riversando rabbia e delusione sull’altro. In questo caso l’obiettivo comunicativo non sarebbe risolvere il problema ma scaricare deliberatamente la nostra tensione sull’interlocutore per stare meglio noi. Quando invece, passato il tempo sufficiente per “sbollire” l’emozione negativa (che magari giustamente abbiamo provato), decidiamo di parlare della situazione, dobbiamo farlo con l’intento di costruire e non di distruggere, preparandoci positivamente all’incontro. Il golf aiuta il “Progetto Chernobyl” Federfarma Vicenza e Farmagolf organizzano per domenica 15 giugno una gara a scopo benefico Confermando una simpatica tradizione nata lo scorso anno, Federfarma Vicenza (l’Associazione dei Titolari di Farmacia della Provincia di Vicenza) e Farmagolf (l’Associazione dei farmacisti golfisti italiani) si sono nuovamente date appuntamento presso il Golf Club Asiago. Nel 2007 Farmagolf aveva scelto Asiago per una tappa del circuito di gare che vedono protagonisti i farmacisti appassionati di golf; in quell’occasione Federfarma Vicenza aveva reso disponibili alcuni premi aggiuntivi in segno di ospitalità e l’iniziativa aveva costituito l’occasione per iniziare un cordiale rapporto di amicizia e collaborazione. Per il 2008 l’iniziativa viene ripetuta ed assume connotazioni più importanti e dense di significato. Domenica 15 giugno, lungo il meraviglioso percorso del Golf Club Asiago, avrà luogo il “Trofeo Farmagolf” che vedrà le due associazioni unite in nome della solidarietà. Quest’anno, infatti, la metà dell’incasso derivante dalle quote di iscrizione alla gara e la somma destinata da Federfarma Vicenza al montepremi sarà devoluta in beneficenza. Ciò è reso possibile dalla sensibilità del Golf Club Asiago, per quanto riguarda la somma derivante dalle quote di iscrizione, e dalla generosità di due sponsor locali: la “Casearia Monti Trentini S.p.a.” e la “Rigoni di Asiago” che hanno fornito il gustoso montepremi, costituito da prelibati prodotti tipici. A beneficiare della somma sarà l’ “Associazione Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori onlus” che ha destinato la stessa al finanziamento del “Progetto Chernobyl 2008”. Il progetto prevede l’accoglienza ed il soggiorno ad Asiago, per tutto il mese di luglio, di un gruppo di bambini provenienti dalla regione di Mogilev (Bielorussia), zona fortemente contaminata dall’incidente nucleare del 1986. Quest’anno il gruppo di famiglie affidatarie ha voluto provare un’esperienza nuova: i piccoli ospiti sono infatti bambini provenienti da istituto: abituati a condividere spazi, affetti ed educatori saran- no accolti in una struttura collettiva con i volontari che si daranno il cambio per cucinare, pulire ed accudire i piccoli ospiti. I bambini, di età compresa tra i dieci ed i dodici anni, mostrano le patologie meno gravi legate sia all’esposizione da radiazioni (problemi tiroidei, abbassamento delle difese immunitarie, etc) sia ad una alimentazione danneggiata dalla povertà degli istituti in cui vivono e compromessa dalla contaminazione di ciò che mangiano…Il 15 giugno sarà quindi l’occasione per gli amici golfisti di coniugare una bella giornata di sport ed amicizia nel verde dell’Altopiano con una piccola ma significativa iniziativa di solidarietà, nella migliore tradizione di Federfarma Vicenza e Farmagolf. Chiara Rigoni OLA FRANCO! Ricordo del presidente onorario Franco Gemmo Potevi entrare in qualsiasi campo di golf della Costa del Sol e tutti lo chiamavano così: ola Franco! Trascorreva lunghi periodi nella sua casa di Marbella e ogni giorno coltivava la passione della sua vita : il golf, che abbinato alla sua naturale predisposizione per i rapporti sociali lo avevano fatto diventare un personaggio da tutti riconosciuto. Era particolare anche perché giocava con la stessa facilità con Sean Connery e con Paco Quiros, un ex caddy . Era socio dei clubs più prestigiosi della Costa: il Real club Las Brisas con cui Asiago è gemellato e di Sotogrande. La passione nel tempo è diventata amore, un amore sincero e incondizionato che lo ha portato all’inizio degli anni novanta ad assumere la Presidenza del Golf di Asiago. Bastava vederlo muoversi, osservarlo discutere, per capire che per lui il golf, ed il golf di Asiago in particolare, rappresentavano un amore vero. La sua esperienza e la sua passione, uniti alla grande capacità imprenditoriale, sono stati fondamentali per lo sviluppo del nostro Circolo. Oggi abbiamo in funzione una struttura modernissima e siamo considerati una dei migliori golf resort delle zone montane europee. Una struttura che crea un indotto occupazionale notevole e che è uno straordinario strumento per la vocazione turistica dell’altipiano. Una scom- messa vinta con entusiasmo e determinazione, che deve continuare nello sviluppo indicato da Franco Gemmo, da anni sostenitore dell’ampliamento del campo, dell’integrazione estate – inverno, della promozione congressuale della nuova foresteria e con il sogno che l’altopiano diventi “ l’altopiano del golf “. Una storia d’amore dicevamo. Un amore che è anche quello dei Soci di Asiago per il proprio Presidente Onorario. Ola Franco! Sergio Vellar 8 l’Altopiano Sabato 14 giugno 2008 17 “Un mondo di musica”: nel canto la nostra cultura, la pace e l’amicizia Circa 190 bambini della Scuola Primaria Monte Ortigara impegnati nel concerto di fine anno Giovedì 5 giugno, nel Duomo di Asiago, si è tenuto il concerto di fine anno della Scuola Primaria Monte Ortigara diAsiago. Il progetto, avviato quest’anno dalle insegnanti dell’istituto, si è proposto di portare la musica tra i bambini delle scuole elementari di Asiago, dove non si era ancora assistito a un vero e proprio spettacolo musicale. E’ stato curato con costanza, energia e impegno dalle maestre Enrica Cunico e Cristina Danieli con la piena collaborazione delle altre docenti della scuola ed è stato chiamato “Un mondo in musica”. Due i momenti previsti: il primo si è tenuto in occasione del Natale e ha visto la collaborazione con la Scuola Media ‘Reggenza Sette Comuni’ grazie all’aiuto del Professor Alessandro Pretto, il secondo, invece, ha avuto luogo proprio la settimana scorsa e ha visto collaborare i bambini dell’intera scuola (circa centonovanta) con uno dei cori del nostroAltopiano, il Coro Asiago diretto da Elio Caldieraro. Lo spettacolo, dedicato all’indimenticabile maestro Patrizio, ha avuto lo scopo di far apprendere ai bambini la meravigliosa cultura del nostro Altopiano; infatti, ogni canto è stato preceduto da alcune letture preparate dai bambini assieme alle loro maestre, spiegan- done il contenuto, sicuramente impregnato della nostra cultura. Questo è stato possibile anche grazie alla disponibilità del Coro Asiago, nella figura di Paolo Finco che, molto pazientemente, si è più volte recato nelle classi per illustrare ai bambini i contenuti dei brani in programma. Dopo alcune letture, la serata è entrata nel vivo con il canto, rigorosamente con brani della nostra tradizione di montagna una parte dei quali eseguita dal coro di bambini o dai solisti scelti da Elio Cardieraro stesso, altri sono stati magistralmente cantati dal Coro Asiago, mentre ai bambini è spettato il mimo della scena, come in “Fila fila”: seguendo il testo, una bambina ha finto di filare, mentre un bambino si è inginocchiato davanti a lei con un mazzolino di fiori, in un momento davvero tenero. A metà dello spettacolo, c’è stato spazio anche per la solidarietà: gli “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori” hanno presentato il progetto di accoglienza di un gruppo di bambini della Bielorussia che verranno ad Asiago durante l’estate; grazie alla generosità dei numerosi presenti, cinque di loro avranno la possibilità di passare gratuitamente una settimana al mare. Tutti i bambini, a seguire, hanno cantato sulle note di due canzoni che riempiono di significato il piccolo grande gesto dei presenti, “Solidarietà” e “Il canto dell’amicizia”: centonovanta giovani voci per spiegare, cantando con gioia, il significato del mondo. Per il finale, la maestra Cristina Danieli ha pensato di modificare il testo di una canzone dello Zecchino d’Oro, “La terra è una palla”, il cui ritornello si prestava davvero bene al significato di pace, amicizia e solidarietà intrinseco nella serata stessa: “Che bella la terra è una palla, che salta nell’aria in un mondo d’amore, foreste smeraldo, la neve sul naso e la pace nel cuore”. Un ringraziamento particolare, alla fine della serata, è andato ad alcune persone che, gratuitamente e con impegno, si sono prodigate perché l’iniziativa fosse portata a buon compimento: Alessandro Pretto, Giacomo Silvagni, Marco Andreotti e Gianni Baù, bidello della scuola a cui va un plauso particolare per aver montato l’impianto e seguito la preparazione della serata sin dal primo mattino. Va sottolineato anche il contributo del Comune di Asiago, che ha erogato dei fondi a favore della Scuola affinché potesse acquistare del materiale musicale: un armadietto, delle maracas, dei piatti, dei tubi sonori utilizzati anche nelle ore di Educazione Motoria e persino uno stereo. Grazie alla collaborazione di tutte queste persone, è stato e sarà possibile continuare questa iniziativa, perché i nostri bambini possano apprendere non solo nozioni di matematica, storia o geografia, ma anche l’immensa e spesso dimenticata cultura altopianese nonché i valori della pace e dell’amicizia. Martina Rossi Paci, attrice rivelazione nei panni di Libera, la “galliotta” Tra le rivelazioni di “Tele Digo da Bertigo” ultimo spettacolo dei Rispaar, c’è sicuramente lei, la Paci, che in scena ha portato una strepitosa e perfetta comare galliotta, oltre che una convincente presentatrice spagniola. Patrizia Carli fa parte dei Rispaar dal 2000, ci è arrivata praticamente per caso, nello stesso momento in cui è entrata a far parte del Coro S. Matteo di Asiago. Non ha partecipato a tutti gli spettacoli perché a volte si è trovata lontana per lavoro, e in precedenza si era esibita cantando una canzone e facendo parte di alcuni balletti; aveva inoltre contribuito alla preparazione delle scenografie, aiutando il “maestro” Luciano Gios. Ma vederla ed ascoltarla in scena, protagonista della parte teatrale dello show nei panni di Libera, il suo riuscitissimo personaggio, è stata una grande sorpresa per tutti. La Paci di lavoro fa la cameriera in un locale di Asiago, e da molti anni abita a Gallio. “Parlo galliotto per diritto, dunque”– afferma spiritosamente. Ma come ha scoperto questa sua attitudine alla recitazione? “Sentivo di avere delle cose da tirar fuori – dice – ma allo stesso tempo ero bloccata, non ci riuscivo. Ho frequentato la prima parte del corso di teatro a Roana, e poi ho partecipato al Laboratorio teatrale organizzato dal Comune di Asiago, dal quale è nata “Il Fiasco”, l’altra compagnia di cui faccio parte. Mi sono trovata coinvolta mio malgrado, e quando è giunto il momento di fare una specie di saggio finale e ognuno doveva portare qualcosa di suo, ho presentato una poesia in dialetto, che nelle mie intenzioni iniziali avrebbe dovuto essere per una mia compagna di corso. Invece mi sono ritrovata a recitarla, e nonostante le altre ragazze del gruppo mi stimolassero dicendomi che ero brava, non ne ero affatto convinta, anche perché per carattere sono piuttosto critica con me stessa. Alla fine ho scoperto che usando la cadenza e la parlata tipica dei galliesi il recitare mi veniva più spontaneo, e da qui è nato il personaggio della “galliotta” che poi con i Rispaar abbiamo pensato di proporre nel nuo- vo spettacolo”. Il risultato lo conosce bene chi ha visto lo spettacolo, ma a lei com’è andata, a livello di emozioni? “La prima sera mi sembrava di non ricordare nulla, poi è diventato via via più facile, anche perché vedi come reagisce il pubblico, capisci che la gente apprezza e si diverte, e allora si affronta il palcoscenico con più serenità. Mi sono divertita moltissimo anch’io”. Paci è una ragazza riservata, e si dice stupita e quasi a disagio con tutta la notorietà seguita allo spettacolo. “Mi saluta e fa i complimenti anche tanta gente con cui non avevo mai parlato prima – racconta – alcuni addirittura per sentito dire. Questo mi gratifica molto”. E stimola a continuare, riuscendo a destreggiar- si bene tra lavoro, coro, teatro. Qualcosa di nuovo nei programmi futuri? “Per il momento no – conclude Paci – anche se sarà piacevole continuare con questo che per me rimane comunque un gioco, con il quale mi diverto e contribuisco a fare anche del bene”. A proposito di divertimento, i Rispaar riescono a divertirsi a loro volta, vedendo almeno parte dello show e delle performance dei loro compagni? “Sono poche le persone del gruppo che sanno come si svolgerà lo spettacolo nel suo insieme, dunque anche per noi ci sono delle sorprese e c’è modo di farsi quattro belle risate. Insomma, il modo di divertirsi non manca proprio!” Silvana Bortoli 8 Sabato 14 giugno 2008 l’Altopiano 18 Give me five! I Vipers ancora in tricolore Si chiude con la conquista del quinto scudetto una stagione straordinaria in cui la squadra del presidente Fabio Forte ha vinto tutto quello che c’era da vincere: titolo italiano, Coppa Italia, Supercoppa e Champions Ce l’hanno fatta, ancora una volta. Questa squadra non finisce di stupire, non finisce di emozionare, non finisce di vincere. Quindici titoli in neanche dieci anni di storia. E che storia, ragazzi! Basterebbe questa stagione per delinearne i contorni. Semplicemente perfetti. Da ottobre a giugno questa squadra ha vinto tutto quello che c’era da vincere: Supercoppa, contro l’Edera, Coppa Italia, contro l’Edera, Scudetto, contro l’Edera, ed è pure tornata in cima all’Europa. Semplicemente perfetti anche nelle altre categorie: i Black Vipers hanno conquistato la promozione in Serie A1, i Vipers “B” quella in Serie A2, gli juniores lo scudetto, le Pink l’accesso alla fase finale e, in generale, tutto il movimento è cresciuto, fino a superare quota 200 tra atleti e dirigenti. Una realtà difficile da non notare. Adesso è tempo di godersi il quinIl Capitano Christian Sartori L’allenatore Christian Rela to scudetto consecutivo, il più sofferto, perché l’Edera Trieste, la rivale degli ultimi tre anni, ha giocato la sua miglior serie, mettendo in difficoltà Asiago. Un Asiago che, però, grazie al carattere, alla forza e alla mentalità del gruppo, unitamente anche ad un pizzico di fortuna, ha saputo cogliere l’attimo, sfruttare gli episodi e pure qualche decisione arbitrale dubbia (in gara 1), dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, di possedere quel “quid” in più che ha scavato la differenza tra vincere e perdere. Anche stavolta. Raccontare i 40’26" di gara 3, disputatasi domenica 1 giugno, che ha fatto entrare definitivamente gli Asiago Vipers nella storia di questo sport non ha più molto senso. Meglio dar spazio alle immagini, anche raccontate, e alla voce di alcuni protagonisti di questa ennesima impresa compiuta da questa squadra. Immagini. Da dove si inizia? Dalla fine, da quell’urlo, irrefrenabile, di Luca Rigoni e da una folle rincorsa dei compagni al numero 48 autore del gol scudetto nell’overtime, il terzo in altrettante gare di una serie finale intensa, che ha avuto il suo picco proprio in gara 3. E come non ricordare il messaggio-scudetto di Piero Longhini: lui che doveva smettere dopo la Champions, lui che in gara 3 non c’era, in pista; lui che in gara 3 c’era, nei pressi della balaustra, a sostenere, insieme ad altri giocatori out per il turnover, i compagni; lui che prima dell’overtime guarda dritto negli occhi Luca Rigoni e gli grida “Tapio, subito!”. E Tapio esegue: vede arrivare il disco da Tomasello e senza pensarci su, si coordina e colpisce. Un lampo, la rete si gonfia, il cuore si sgonfia. E’ scudetto! Luca urla, pattina, frena, si gira e viene travolto. Da chi? Ma da Longhini, è ovvio, il primo a catapultarsi in pista, il più rapido; poi arriveranno tutti gli altri. Sulle tribune del PalaChiarbola di Trieste, intanto, i tifosi asiaghesi (circa una cinquantina) esultano, si abbracciano e cantano (lo hanno fatto per tutta la partita) ancora una volta il tormentone “Siamo noi, siamo noi…i campioni dell’Italia siamo noi…”. Hanno vinto anche loro nella sfida del tifo. In pista si ride, si scherza, si fanno foto, si “danno cinque” ovunque, ci si abbraccia, stanchi, ma felici, si scorgono occhi lucidi, alcuni, come quelli di capitan Cristiano Sartori (forse alla sua ultima apparizione in maglia Vipers), cedono il passo alle lacrime, liberatorie, che sciolgono la tensione per far spazio al pensiero che corre, veloce, alla sorella Sonia a cui “Dido” dedica questo trionfo. L’ennesimo. Poi il piacevole rituale della consegna del trofeo, alzato al cielo, e l’inizio di una di quelle notti tricolori durata per altre 24 ore. Mai sazi. Mai stanchi. Mai domi. Anche oltre la balaustra. Parole. Tante, troppe quelle che si sono lette su internet durante questa intensa serie scudetto, “sporcata” purtroppo dalle polemiche. Comprensibili dopo gara 1 (qualche decisione arbitrale aveva fatto infuriare Trieste), stucchevoli e fuori luogo poi. Finiamola qui. Spazio alle parole e ai pensieri di alcuni protagonisti. Si parte dal tecnico, Cristian Rela, che mai come questa volta ha marchiato a fuoco il successo tricolore, gestendo il gruppo, compiendo scelte spesso controcorrente ed azzeccando mosse tecniche e tattiche. C’è tanto di suo dietro a questa stagione da record. << Annata incredibile – racconta il tecnico – iniziata con la vittoria in Supercoppa. Un successo ottenuto in scioltezza per merito di quei giocatori, a cui va il mio grazie più sincero, che hanno saputo trainare il gruppo soprattutto nella parte iniziale della stagione, quando c’erano le maggiori difficoltà di organico, e che poi hanno accettato ogni scelta, sofferta, effettuata nel prosieguo. Poi la Champions. Un’ autentica impresa. Livello altissimo, squadre forti. Lì abbiamo prodotto il nostro miglior hockey. A gennaio, invece, a mio avviso la soddisfazione più grande, in Coppa Italia: eravamo stanchi, rabberciati e in quel periodo meno forti dei nostri avversari, ma abbiamo vinto. Ancora. Con la forza del gruppo, un piccolo capolavoro di cuore, tattica e sacrificio. E, infine, lo scudetto. Siamo arrivati ai playoff al termine di una stagione lunga e snervante. C’era un po’ di stanchezza, ma amministrando le energie eravamo più freschi, fisicamente e mentalmente. Rimontare, essere lucidi e vincere tre overtime di fila significa anche questo. Avevamo un organico più ampio, con più soluzioni e con un organizzazione di gioco ben collaudata. E in più abbiamo avuto la fortuna di trovare un Gianluca Stella tra i pali che per me è stato l’ago della bilancia nella serie. L’Edera ha giocato davvero bene, non meritava di perdere 3-0, ma noi siamo stati bravi a sfruttare ogni singolo episodio nei momenti decisivi >>. << Allenare questo gruppo ti dà tante soddisfazioni – prosegue Rela – ma ti prosciuga ogni energia e ti costringe spesso a compiere scelte difficili e che alla lunga costano. Non è facile gestire lo spogliatoio per un anno intero e mai come questa volta la stagione è stata così lunga ed intensa. Non so ancora quale futuro mi attenda >>. Difficile, però, anche solo immaginare i Vipers senza Cristian Rela. Lui che in questi playoff ha scommesso su un giocatore in particolare, un portiere, Gianluca Stella, che solitamente faceva da “vice” Canei o “vice” Penko. Non stavolta. Il presidente con tutti i trofei “Ciuka”, diventato il custode della porta asiaghese ad inizio playoff per esigenze (Penko era in “licenza matrimoniale” e Canei non era in condizione), lo è rimasto anche dopo, per merito, tanto merito, fino alla fine. Un playoff da incorniciare per il portierino asiaghese, che alla fine gli è valso anche la chiamata in azzurro. << Un’emozione indescrivibile – confessa Stella – che ad inizio anno non pensavo di poter provare. Cristian (Rela) ha trovato il modo giusto per gestirmi ed ha avuto grande fiducia in me, così come l’hanno avuta i miei compagni. Sono sempre stato sereno durante i playoff, l’unico momento di pressione è stato in gara 3, quando l’allenatore mi ha detto “nel secondo tempo entri tu, perché voglio vincere con te in pista”. La tensione è salita e, complice anche il caldo, qualcosa a li- vello emotivo ho pagato, ma ad ogni finale con Milano. Una volta fatto, cambio di linea guardavo negli oc- ero sicuro che lo scudetto sarebbe chi i compagni e vedevo lo sguar- rimasto qui. Per quanto concerne do di chi voleva vincere, di chi, so- le altre realtà, posso solo dire che prattutto, non poteva perdere. Ho ormai a tutti i livelli stanno acquivinto tanto con questo gruppo fan- sendo la stessa mentalità. Tutti tastico, ma naturalmente farlo da sono portati a migliorarsi e a dimoprotagonista come questa volta ha strare qualcosa, dai piccoli ai grandi, e i risultati di questa annata sono un sapore diverso >>. Infine il “pres”, Fabio Forte, che si emblematici >>. coccola l’ennesimo trionfo della Infine una considerazione e la prossima sfida. << In giro – afferma il sua “creatura”. << Mi ritengo fortunato ad essere presidente – sento dire che alla guida di un gruppo simile ca- nell’inline è facile vincere. Bene, pace di ottenere risultati incredibili. si facessero avanti e provassero a Sono convinto che per arrivare a dimostrarlo. Chi dice così non cocerti livelli, rimanendoci poi, serva- nosce questa realtà, non la vive. Qui non si improvvisa, l’abitudinoIllavoro, passione ed unRenato pizzicoTessari direttore sportivo di buona sorte, soprattutto in Eu- ne a vincere si costruisce giorno ropa, dove la concorrenza è mag- dopo giorno con il lavoro, il nogiore e dove la linea di confine tra stro lavoro, non con quello di alvittoria e sconfitta è sottilissima. In tri >>. << La prossima sfida? GioItalia è diverso. Avevo più preoc- care ad Asiago! >>. Auguri pres! Stefano Angonese cupazione di non superare la semi- 8 l’Altopiano Sabato 14 giugno 2008 19 Asiago Pink Vipers: un quinto posto tra rimpianti e monetina Una volta, quando non c’erano altri sistemi per decretare un vincitore, finiva proprio in questo modo. Anche nello scorso fine settimana è finita così, un atroce e beffardo lancio di monetina. E’ toccato alle Asiago Pink Vipers che hanno visto concludersi anzitempo la loro seconda avventura nel campionato femminile. Un epilogo davvero amaro per le rosanero di coach Ricky Forte, che, dopo aver lavorato per un anno intero e dopo aver ben impressionato nel gironcino di semifinale organizzato ad Asiago, sembravano in grado di poter migliorare il quinto posto della stagione d’esordio. << Chiaramente siamo deluse – dice Monica Pesavento, capitano delle rosanero – perché la finale per il bronzo era decisamente alla nostra portata. Dobbiamo recitare il più classico dei mea culpa, la monetina non fa parte del gioco. Noi potevamo vincere sul campo, ma è andata diversamente >>. Nel girone di semifinale, svoltosi il 31 maggio, le Pink avevano giocato al meglio la partita-qualificazione, superando 2-0 (reti di Daniela Alzetta ed Anna Rigon) le Ghosts Padova. Poi avevano incassato un’onorevole sconfitta (0-7) contro le allora campionesse d’Italia in carica dello Spinea, bloccate sullo 0-0 per quasi un tempo. Rosanero cariche e fiduciose al punto giusto anche alla luce degli abbinamenti nel girone “A” della “Final Six” (poi ridotta a cinque a causa del forfait del Monleale) con il Torino (fuori portata), ma soprattutto con il Catania, qualificatosi per la miglior differenza reti (un gol subito in meno). Ad Empoli, sede della fase finale nello scorso weekend, le ragazze altopianesi, complice anche una superficie diversa e difficile da “digerire” per tutti (anche i Vipers campioni d’Italia soffrono su questa pista), non sono riuscite a ripetere le prestazioni di una settimana prima. Contro il Torino poco da dire e poco da fare, come ampiamente messo in preventivo. Un 10-0 che non ha bisogno di commenti. Ma “la partita” dove le Pink si giocavano l’accesso alla finale per il 3° posto era quella con il Catania, sulla carta più che abbordabile. Anche in pista per la verità, ma capitan Monica Pesavento e compagne, pur esercitando un netto predominio, non sono riuscite a scardinare il bunker etneo. Avversarie chiuse a riccio, portiere in serata di grazia, lucidità così così e disco che non vuol saperne di entrare. Morale della favola, all’intervallo Catania è addirittura avanti 1-0 capitalizzando una delle rare sortite offensive. Nel secondo tempo Ma si può concludere una stagione a “testa o croce”? Ebbene sì. Asiago perviene quasi subito al pareggio (gol in power-play di Marika Pertile) e quindi si riversa ancora all’attacco alla ricerca del gol-vittoria che però non arriva. Finisce 1-1. La grande occasione per chiudere il discorso qualificazione è persa. C’è delusione, comprensibile, nel clan rosanero. Rimane, tuttavia, la speranza che il Torino superi con più di dieci reti di scarto il Catania nell’ultimo incontro del girone. Le piemontesi, che giustamente salvaguardano anche le energie in vista della finale scudetto (poi vinta ai rigori sullo Spinea), non forzano più di tanto, ma alla fine trattano alla stessa maniera le etnee, sconfitte per 10-0. Equilibrio numerico perfetto e quindi l’ultima discriminante per stabilire la seconda classificata del girone “A” è proprio il sorteggio. Catania sceglie croce, Asiago testa. Catania esulta, Asiago torna a casa pieno di rimpianti per la partita del giorno prima. La qualificazione, parliamoci chiaro, è stata persa lì. << Contro Catania abbiamo incontrato difficoltà tecniche, soprattutto al tiro – prosegue Pesavento – ma anche tattiche in quan- to non sapevamo come abbattere il “muro” delle avversarie, tutte arroccate in difesa. Di solito giochiamo difensivamente, subendo l’iniziativa; qui, invece, era il contrario. Dovevamo noi fare la partita, perché Catania ha giocato nella propria metà campo tutti gli incontri. Se ci penso, ancora non riesco a credere che sia finita 1-1 >>. Le Pink, nonostante la consapevolezza di aver compiuto comunque progressi in un altro anno di lavoro e di aver raggiunto l’obiettivo minimo stagionale (l’accesso alla fase finale), si fermano ancora al quinto posto, ma a differenza di quello del 2007 è un risultato che ha un retrogusto amaro. << Assolutamente – chiosa il capitano - questo piazzamento ci lascia rimpianti e delusione, perché avevamo lavorato tanto per questo appuntamento, ma ci dà anche quel pizzico di rabbia e voglia di rivincita che ci sprona a riprovarci, tra dodici mesi. Ora un po’ di pausa; poi da settembre si torna al lavoro >>. Stefano Angonese INTER CLUB… e la festa continua Giovedì 5 giugno, presso il locale “La Taverna” di Asiago, un gruppo di veri ed affiatati Interisti, si sono incontrati per festeggiare l’Inter e questa meravigliosa annata che ha portato lo scudetto numero 16. Il locale, addobbato ovviamente con i colori nerazzurri, creava un atmosfera magica. Bandiere, sciarpe, cappellini e magliette che rivestivano le pareti e l’arredamento in ogni suo punto. Dei fantastici poster, che ritraevano tutti i nostri momenti di euforia del 18 maggio scorso durante i festeggiamenti dell’appena conquistato scudetto, incuriosivano i partecipanti, anche perché la maggior parte erano i protagonisti di quella straordinaria giornata. Questi poster sono disponibili presso la sede “Caffè Garibaldi” ad Asiago. Ovviamente la serata era stata organizzata dall’Inter Club Altopiano Nerazzurro, e nonostante il giorno infrasettimanale, la partecipazione è stata di notevole riscontro, e qualcosa di speciale traspariva nella voglia di tutti i partecipanti di fare grande festa. L’inizio della serata era da clima “octoberfest”, il primo fiume di birra è stato offerto dal “Lola”. Poi una curiosa e misteriosa intervista fatta dallo stesso Franquilli, al nuovo allenatore dell’Inter “Josè Mourinho” in diretta telefonica da Tokio. Il tecnico ha voluto rassicurare tutti i tifosi altopianesi delle proprie volontà di portare la squadra ai più alti vertici del calcio, non solo del nostro paese, ma internazionale. E con un buon italiano, come da recenti interviste, ha sottolineato la grande soddisfazione di essere arrivato ad allenare una squadra come l’Inter, anche per l’entusiasmo che sanno dare i tifosi. Ha destato un po’ di perplessita tra i partecipanti, quando il tecnico ai saluti finali gli è scappato un “ciao tosi”. Grazie ai Dee-Jay nerazzurri quali Cristian Biscardi e Extreme, oltre ai vocalist Giulio Tolin e lo stravagante Moras, la serata è proseguita a ritmo di musica, che ci ha permesso di ballare e cantare fino a tarda notte. Un grazie particolare va alla monella nerazzurra “Neva” per la disponibilità data e a tutti quelli che hanno dato il proprio impegno nell’organizzazione per la buona riuscita della festa. L’Inter Club Altopiano Nerazzurro, informa che sono aperte le nuove adesioni e i rinnovi delle tessere di soci del Club, inoltre sono disponibili fino a fine mese gli abbonamenti stadio. Ricordiamo la cena in programma venerdì 4 luglio alle ore 20.30 presso la pizzeria La Rotonda di Lusiana. Per ulteriori informazioni ci trovate presso la sede di Via Garibaldi n° 12, dopo le ore 18, o al numero 346 51 58 997. Emanuela Dalla Bona Hockey Inline verso i Mondiali Pioggia di convocazioni per gli atleti altopianesi e dal 20 giugno azzurri ad Asiago Asiago, come un anno fa, si appresta a ricevere la gradita visita degli azzurri per il secondo blocco del raduno di preparazione al Mondiale, in programma a Düsseldorf (Germania) dal 5 al 12 luglio prossimi. La nazionale, tornata sotto la guida del c.t. Angelo Roffo, sarà sull’Altopiano dal 20 al 25 giugno. Tra i convocati per i raduni (il primo è in corso di svolgimento a Torre Pellice) tanti altopianesi, con gli Asiago Vipers a farla da padroni in fatto a numero di convocati (ben nove). Questo l’elenco completo. Asiago Vipers Tegola Canadese: Gianluca Stella, Enrico Dorigatti, Claudio Mantese, Andrea Comencini, Alexander Egger, Cristiano Sartori, Gianluca Tomasello, Riccardo Mosele, Luca Rigoni. Caoduro Diavoli Vicenza: Fabio Rigoni, Luca Roffo, Giacomo Petrone e Michele Ciresa. Milano 24: Patrick Bona e Christopher Zagni. Edera Trieste: Jean Baptiste Dell’Olio, Michael Corradin, Fabio Armani e Jason Trinetti. Empoli: Walter Widmann. Forlì: Stefano Antinori. Il programma dei raduni: 11-15 giugno a Torre Pellice; 20-25 giugno ad Asiago; 28 giugno-3 luglio a Trieste; poi la partenza dei 16 azzurri per Düsseldorf. 8 l’Altopiano Sabato 14 giugno 2008 20 Ritorno in Seconda Davanti ad un pubblico grandioso i ragazzi di Rudy Baù hanno sconfitto domenica 8 giugno il Giavenale per 3 a 2. Grande festa per i giallorossi che raggiungono un traguardo inaspettato Domenica 8 giugno si e’ disputata la sfida finale che ha visto impegnate nel match di ritorno Asiago e Giavenale; partendo dalla preziosa vittoria per 1 a 0 della domenica precedente, l’Asiago, sorretto incessantemente da uno splendido pubblico durante tutto l’incontro, e’ riuscito a vincere la sfida decisiva ed e’ promosso nella categoria superiore. La partita e’ stata molto bella e sempre aperta fino all’ultimo: gia’ al terzo minuto di gioco ha aperto subito le ostilita’ una bellissima realizzazione di Francesco Pertile, molto bravo ad insaccare imparabilmente con una bella girata indirizzata proprio sotto l’incrocio del portiere ospite. Al ventesimo del primo tempo l’Asiago raddoppia sempre con Francesco Pertile, bravo ad anticipare di testa il portiere ospite che si infortuna e deve essere sostituito. A questo punto il Giavenale, tramortito dall’improvviso doppio vantaggio, avrebbe l’opportunita’ di pareggiare, ma il centravanti ospite Gasparini, che si era procurato il rigore, lo sciupa incredibilmente calciando fuori. Le squadre vanno così a riposo sul risultato di 2 a 0 a favore dell’Asiago. Il secondo tempo si apre con un ennesimo rigore a favore del Giavenale, penalty in verita’ molto contestato dai giocatori e dal folto pubblico accorso allo stadio A. Zotti, che viene pero’ questa volta realizzato dalla squadra ospite. Sul 2 a 1 ci pensa il centrocampista dell’Asiago Cristopher Salvarezza ad incornare di testa da posizione ravvicinata per riportare l’Asiago avanti sul 3 ad 1; a meta’ del secondo tempo il direttore di gara concede, per l’ennesima volta, un altro rigore a favore del Giavenale, anche questo realizzato dal capitano Frusti. Sul risultato di 3 a 2 il Giavenale tenta il tutto per tutto con un asfissiante forcing finale, ma il reparto difensivo e l’attento portiere dell’Asiago Fabio Rigoni riescono sempre a disimpegnarsi al meglio, per cui, dopo una lunga serie di sostituzioni e l’espulsione di Matteo Bau’, l’arbitro fischia la fine dell’incontro tra l’esultanza dei giocatori e dei tifosi dell’Asiago, che si aggiudica così, con pieno merito, il passaggio in seconda categoria. Tutte le foto ed i commenti della grande giornata sono disponibili sul sito www.asiagocalcio.it. Alessandro Cunico A.C. Canove. Mister Bernardi lascia la squadra “Consiglierei a chiunque di prendere il mio posto, con il Canove mi sono trovato bene”, dice l’allenatore, che traccia un positivo bilancio delle due stagioni in Altopiano Massimo Bernardi, sandricense, è stato per due stagioni allenatore dell’A.C. Canove, lo abbiamo incontrato per fare un breve bilancio del campionato conclusosi a maggio, ma anche della sua esperienza sull’Altopiano, visto che la prossima stagione non sarà più lui ad allenare la squadra altopianese che milita in prima categoria. Accennando brevemente alla sua lunga carriera calcistica, da dire che ha giocato soprattutto in eccellenza, a Marano, dove tra l’altro ha conosciuto Longhini e Panozzo. Il massimo raggiunto con una squadra è stata la vittoria nella Coppa Italia dilettanti nella stagione 20002001 con la Luparense. Smessi i panni del giocatore, ha iniziato subito ad allenare in Promozione, per due stagioni a Sandrigo. “A Canove – rac- conta Bernardi - sono arrivato grazie a Sergio Martina, direttore sportivo, ma conoscevo già abbastanza bene l’ambiente e la gente dell’Altopiano perché sono appassionato tifoso di hockey su ghiaccio e per l’amicizia con Luca Longhini. Dal punto di vista calcistico l’inizio è stato un po’ traumatico, ho trovato una realtà ben diversa da quella più professionale a cui ero abituato. Io sono molto meticoloso, ho portato la mia mentalità e, coadiuvato dalla società, alla fine sono riuscito a far lavorare la squadra nel modo che reputo il migliore. Certo, ci sono stati degli adeguamenti da entrambe le parti, ci è voluto del tempo, a volte sono stato costretto a fare scelte dolorose per salvaguardare il gruppo, ma alla fine ci siamo ritrovati a percorrere la stessa giusta via con serenità e serietà e credo che i risultati si siano visti. Anche i miei colleghi di pianura considerano il Canove un’ottima squadra, così come i tifosi dei vari campi hanno molto rispetto di essa, e questa è una bella soddisfazione”. -Fin dall’inizio del campionato 2007/2008 giocatori e dirigenti si dicevano convinti di centrare l’obiettivo di partenza, ovvero la partecipazione ai play – off. Così poi non è stato. Cos’è mancato? “Non lo so bene, devo ancora metabolizzare il tutto. Ha contribuito al mancato raggiungimento dell’obiettivo sicuramente un po’ di sfortuna, unita a qualche infortunio e alla decisione di qualcuno di lasciare il gruppo. Da dire poi che, alla fine, nel girone di ritorno le squadre avversarie hanno corso come noi. Ma a livello di gioco il bilancio è positivo, abbiamo centrato ottimi risultati, e i giocatori sono cresciuti parecchio, anche come mentalità, soprattutto quelli che mi hanno seguito bene. Hanno giocato tutti, anche i più giovani”. Com’è maturata la scelta di non continuare ad allenare il Canove ? “Ho ricevuto numerose proposte, e alla fine, anche se a malincuore, ho accettato di allenare il Sarcedo, che gioca in “La promozione, chi se l’aspettava?” “Un risultato importante, tanto bello quanto inaspettato. Quando abbiamo cominciato a settembre puntavamo a fare del nostro meglio, di arrivare in zona play off, ma certo non avremmo scommesso sul salto di categoria”. Esprime grande soddisfazione il presidente dell’Asiago Calcio Santino Rossi per questa promozione. “La cosa più bella – aggiunge – è che a conquistare questo traguardo è stata un squadra giovanissima, la più giovane tra quelle che hanno partecipato al campionato di terza categoria, formata al 70% da giocatori provenienti dal nostro settore giovanile al loro debutto in prima squadra. E’ il risultato di un grosso lavoro fatto negli ultimi anni con i nostri giovani. Una nota di merito va per questo al re- sponsabile del settore giovanile Enrico D’Errico, a Luca Compagno, a tutti gli altri allenatori e al Vice presidente Federico Longhini che insieme a me hanno lavorato puntando molto sulle giovani leve e dando loro un’ottima preparazione. Bravi comunque i ragazzi e bravo il loro allenatore Rudy Baù che ha saputo guidarli e motivarli così bene. Allenatore e squadra sono ovviamente stati riconfermati in toto per l’avventura del prossimo anno in seconda categoria”. S.L. Promozione. Per portare avanti il proprio lavoro nel modo migliore si deve essere sempre stimolati a fare il massimo, e credo che questa scelta sia la più giusta, sia per me che per la società”. - C’è un consiglio che si sente di dare ai suoi, ormai ex, giocatori? “Il mio consiglio lo sanno benissimo: cercare di andare avanti nella direzione che ho dato loro, continuare sulla stessa strada, naturalmente cercando sempre di migliorare. Ringrazio tutti i giocatori che hanno voluto seguire i miei insegnamenti, dandomi molte soddisfazioni sia dal punto di vista calcistico che umano. Ringrazio la società, in particolare Fabio Rebeschini che si è sempre tenuto in contatto quotidiano con me, consiglierei a chiunque di prendere il mio posto, perché con il Canove mi sono trovato bene, non mi è mai neppure pesata la distanza. Ringrazio anche tutti i tifosi, che mi hanno sempre incitato”. Qualcosa da aggiungere? “Mi permetto di dare un consiglio all’Amministrazione comunale di Roana, credo che con tutti gli sforzi che fa la società per continuare nella positiva attività, il Canove, che in fondo nel mondo del calcio rappresenta l’Altopiano, si meriterebbe delle strutture migliori. Ci vorrebbe almeno l’impianto di illuminazione, oltre che una migliore manutenzione del campo che viene usato per gli allenamenti. Auspico poi che le squadre di calcio dell’Altopiano possano arrivare a un minimo di positiva collaborazione, almeno per aiutare e favorire i calciatori più bravi”. Silvana Bortoli 8 Sabato 14 giugno 2008 l’Altopiano Estate in allegria con l’U.S.A. Durante le vacanze vengono proposte attività ricreative e di gioco a favore dei più piccoli - Il 29 giugno ritrovo in malga Anche quest’anno, come del resto nella passata stagione, l’USA inizia la sua attività a favore dei più piccoli e lo fa con un raduno in malga. Visto il successo e le attestazioni di soddisfazione e di gratificazione manifestati dai giovanissimi atleti e dalle loro famiglie ci si ritrova quindi in “Malga Dosso” domenica 29 giugno 2008 per ripartire tutti assieme per una nuova stagione. Sarà questo un momento fondamentale di aggregazione per i nuovi e di rafforzamento delle amicizie per coloro che già facevano parte del gruppo. Lo stare insieme, svolgendo attività salutari quali camminate e giochi di varia natu- ra aiuta a crescere nel fisico e nello spirito i nostri giovani: e’ proprio questo che sta a cuore a dirigenti e tecnici dell’Unione Sportiva Asiago Sci. Rispetto delle regole, il rispetto verso gli altri, la sopportazione di qualche malanno o di qualche delusione fanno sì che essi crescano con quei sani principi e valori che purtroppo al giorno d’oggi vengono meno. Per la migliore riuscita di questa giornata invitiamo a partecipare tutti i genitori per conoscerci un po’ meglio fra una forchettata e l’altra. Questa giornata sarà l’inizio dell’attività estiva proposta da allenatori, ma soprattutto da animatori che seguiranno i nostri ragazzi con attitudine e capacità. Ci si ritroverà poi tutti i martedì e giovedì per i mesi di luglio e agosto alle ore 17.45 presso il piazzale dello stadio del Ghiaccio. Il costo mensile dell’attività estiva è di 30 euro. Naturalmente l’iscrizione e’ aperta a tutti. Per la giornata in malga partiamo tutti assieme dal piazzale del ghiaccio alle ore 9.00 o ci troviamo direttamente nel piazzale in “ Val Formica “ alle ore 09.30. Per motivi organizzativi si prega di iscriversi entro giovedi’ 26 giugno. Per eventuali informazioni contattare i seguenti numeri: Piero 348 7396183 o Roberta 349 3113320. CAMPIONATO ITALIANO MINICROSS MARCO STELLA AL DEBUTTO Grandi numeri a Mantova in occasione della terza prova del Campionato Italiano di Minicross: dopo la spettacolare gara del mondiale motocross MX1/ MX2 del 18 maggio 2008, il circuito lombardo intitolato a “Tazio Nuvolari” ospita il torneo tricolore riservato al panorama giovanile. 260 i piloti concorrenti che sono giunti da ogni parte d’Italia, 4 le categorie previste dal programma: senior, junior, cadetti e debuttanti. Spettacolo come al solito ricco di suspance e colpi di scena; sorpassi e arrivi al fotofinish per questi mini-piloti che hanno appassionato i numerosi spettatori per un week-end di grande sport motociclistico. Ottimo debutto nella giornata di sabato riservata alle qualificazioni, per l’asiaghese Marco Stella, classe 1998, categoria debuttanti che in sella alla sua Kawasaki 65 fa subito re- gistrare il 7° tempo rientrando così nei 40 piloti partecipanti alle due sezioni della domenica. Gara non proprio fortunata… Due cadute nelle due manches fanno perdere a Marco le posizioni di alta classifica conquistate con le ottime partenze e la velocità in gara. Risultato: un buon 16° posto assoluto. Il commento di Marco Stella, dopo la competizione: “E’ stata una bella esperienza confrontarsi con ragazzi di altre regioni e sicuramente al prossimo appuntamento di agosto a San Severino Marche, farò meglio perché il mio obbiettivo al “Nuvolari” era entrare nei primi dieci. Ringrazio mio papà e il mio coach Antonio Rigoni per i buoni consigli”. 21 Sergio Vellar riconfermato presidente La settimana scorsa si e’ tenuta l’assemblea per l’approvazione del bilancio e il rinnovo delle cariche dell’USA. Riconfermato il presidente uscente Sergio Vellar così come i due vicepresidenti Ivano Costa e Roberta Rodeghiero. Lo staff dei consiglieri e’ stato confermato con l’aggiunta di 2 nuovi elementi. Espletate le formalità, nella seguente cena all’Albergo Paradiso, sono stati consegnati alcuni riconoscimenti. Lo storico stemma del 1922 dell’Unione Sportiva Asiago Sci scolpito su una piastra di acciaio inox e’ stato donato al vicepresidente federale Alberto Piccin, al consigliere federale ed ex presidente dell’Unione Sportiva Asiago Guido Carli, al presidente del Comitato regionale Roberto Bortoluzzi, al presidente provinciale Silvano Panozzo, al sindaco di Asiago Andrea Gios e infine alla nostra atleta di punta Giulia Gianesini che fa parte della squadra nazionale Italiana e porta in alto il nome dell’Altopiano di Asiago. Sergio Vellar premia Guido Carli Il riconoscimento a Giulia Gianesini 8 Sabato 14 giugno 2008 l’Altopiano 22 Il tour de Ski non si ferma ad Asiago La necessaria compressione del calendario lasciava come giorno utile per la tappa altopianese il 31 dicembre. Sergio Vellar: “Servivano 450 posti negli alberghi e non ci sono!” Niente tappa “sprint” di Asiago nel contesto del Tour de Ski 2008-09. Lo ha deciso la Federazione Internazionale dello Sci nel recente congresso annuale, in cui, fra l’altro, si approvano definitivamente i calendari agonistici, tenutosi a Città del Capo. “Abbiamo preso atto – afferma Sergio Vellar, riconfermato presidente dell’Us Asiago Sci – che gli organizzatori della manifestazione ci proponevano la “sprint” proprio il 31 dicembre al che si sono interpellati gli albergatori in merito alla disponibilità di circa 450 posti letto per quella data. La risposta negativa ci ha stoppati su questo versante poi c’era in piedi un altro problema”. Quale? “Non sono ancora chiariti i termini dei diritti televisivi per cui anche in questo caso non potendo avere certezze in merito abbiamo deciso di rinunciare”. Con quali prospettive future? “Quella, ad esempio, di avere ogni due anni una due-giorni di prove di Coppa magari su prove di- Patrick Zattarin nella squadra del Comitato Veneto verse dalla sprint”. Sostanzialmente sulla stessa lunghezza d’onda Guido Carli, consigliere Fisi con delega allo sci nordico nonché assessore allo sport del Comune di Asiago, che per parte sua sottolinea come “Il motivo della mancata conferma sta nella compressione del calendario del Tour de Ski a ridosso dei primi giorni di gennaio in quanto, subito dopo, il “circo nordico” deve spostarsi in Canada per il ciclo di gare pre-olimpiche. Ne è derivata la necessità di tagliare la tappa altopianese perché altrimenti si sarebbe dovuta disputare il 31 dicembre giorno certamente per noi non adatto. Va inoltre sottolineato – prosegue Guido Carli - come il Tour de Ski sia una manifestazione ancora non del tutto assestata nel calendario della Coppa del Mondo per cui altre modifiche potrebbero entrare in gioco nella stagione 200910". Di fatto però mentre la Val di Fiemme conserva la due-giorni conclusiva, con l’ormai inamovibile quanto spettacolare salita finale all’Alpe del Cermis, quest’inverno la Coppa del Mondo salterà Asiago e l’altopiano dopo un decennio presschè ininterrotto di presenza. C’è comunque, come detto, la possibilità di rifarsi nell’immediato futuro dallo stop imposto. Indispensabile comunque lavorare sodo per riproporla in quanto a detta di tutti, atleti, tecnici, media e spettatori, l’area della Golf Arean è quanto di meglio si possa avere per una gara veloce e spettacolare qual è la “sprint”. Renato Angonese L’atleta di Treschè Conca Patrick Zattarin è stato convocato a far parte della squadra di sci alpino del Comitato Veneto per la stagione 2008/2009. Zattarin, classe 1993, è, nel gruppo regionale, l’unico rappresentate dei nati in quest’anno. Iscritto allo Sci Club 2000 e allenato dal padre Luigi sulle nevi del Monte Verena, quest’anno si è piazzato spesso sul podio anche in gare a livello italiano. Ora sono due gli atleti dell’Altopiano che fanno parte di questa selezione. A riconfermare infatti la sua presenza in Comitato è anche l’asiaghese Simone Carli. Le squadre, una maschile con 14 atleti e una femminile con 8 atlete, vengono formate dai tecnici responsabili del Comitato in base, per i nuovi entrati, ai risultati a livello regionale e italiano della stagione appena conclusa. Per gli atleti riconfermati contano invece anche l’impegno, la dedizione e la serietà dimostrati. Granfondo dei Cimbri: al via la 9ª edizione Il 21 giugno parte la classica competizione per gli appassionati della mountain bike. 44 e 21 km per i centinaia di atleti pronti a darsi battaglia tra gli sterrati della Val di Nos e le Melette di Gallio Il Gruppo Ciclistico Altopiano di Asiago, con il patrocinio del Comune di Gallio, domenica 22 giugno organizza la “9ª Granfondo dei Cimbri”, gara nazionale di mountain bike, valevole come 7° prova del circuito Serenissima – “Coppa Veneto Zerowind”. La manifestazione avrà luogo su due percorsi: il primo di 44 chilometri e 1200 metri di dislivello, il secondo di 21 chilometri e 600 metri di dislivello riservato agli escursionisti. Il ritrovo dei concor- renti per il ritiro del numero e del pacco-gara è fissato presso il Palazzetto dello Sport in via Roma a Gallio, sabato 21 giugno dalle ore 17 alle ore 19, domenica 22 giugno dalle ore 7,30 alle ore 9. La partenza della gara avverrà da Piazza Italia alle ore 10. Possono partecipare i ciclisti di ambo i sessi regolarmente tesserati per l’anno 2008 con la F.C.I. o con altri Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal C.O.N.I. Per i minori di 18 anni è necessaria l’autorizzazione scritta di un genitore. I ciclisti non tesserati al momento del ritiro del pettorale di gara dovranno presentare un certificato medico comprovante la sana e robusta costituzione fisica. Griglie di partenza La griglia di merito sarà composta dagli ELITE + UNDER 23 + DONNE + JUNIOR + leader “Coppa Veneto Zerowind” + OSPITI. La prima griglia sarà composta dai primi 50 classificati dell’edizione 2007 + atleti in classifica TOP CLASS (numero stabilito dal giudice di gara) + iscrizioni cumulative “Coppa Veneto zerowind”. Le griglie successive terranno conto solamente della data di iscrizione. È inoltre prevista per i biker più giovani una prova fuoristrada nel pomeriggio di sabato 21, per dare anche alle nuove leve la possibilità di divertirsi nei prati dell’Altopiano. G.D.F. 8 Sabato 14 giugno 2008 l’Altopiano 23 Festa dello sci vicentino: un successo A conclusione della stagione agonistica, premiati a Tonezza gli atleti che si sono distinti nelle varie discipline. Riconoscimenti anche a società, dirigenti e sponsor Da un altopiano all’altro. La Festa dello Sci Vicentino, giunta alla sua undicesima edizione, fa sia un salto geografico che di qualità trovando, per la prima volta, sede a Tonezza, Camilla Magnabosco nel centro montano altovicentino separato dai Sette Comuni solo dal profondo inciso della Val d’Astico. A decretare il successo del pomeriggio di festa proposto dal Comitato Provinciale della Fisi in collaborazione con il Comune di Tonezza e l’omonimo sci club i successi ottenuti anche dagli atleti altopianesi come la presenza di un qualificato gruppo di dirigenti sportivi nazionali e regionali, degli amministratori locali. Il tutto sotto le nuovissime volte del Centro Congressi, struttura destinata a diventare il cuore si nuove attività finalizzate al rilancio dell’intero comprensorio raccolto attorno allo Spitz. Nel contesto organizzativo spiccava inoltre un piccolo, ma interessante museo dello sci tonezzano. Ad aprire l’incontro, altra novità molto gradita dal gran pubblico presente, le voci e le cante del coro locale “Azzurri Monti” cui sono seguiti gli interventi di saluto “firmati”, fra gli altri, dal sindaco Amerigo Dalla Via, dai consiglieri federali Alberto Piccin e Guido Carli, quest’ultimo in veste di referent nazionale per lo sci nordico. Parole di elogio sono giunte anche dal presidente Fisi regionale Roberto Bortoluzzi e, naturalmente, dall’intervento di quello provinciale Silvano Panozzo. Quest’ultimo, nel tracciare il bilancio dell’inverno scorso, ha sottolineato come alla flessione nel tesseramento si cercherà di rispondere con un rilancio immediato contando su un inverno più nevoso così come sugli interessanti risultati agonistici conseguiti dagli atleti vicentini ai quali sono toccati poi meritati applausi al momento della lunga teoria Stefano Rigoni Marta Fabris di premiazioni apertasi coi riconoscimenti attribuiti ai Campioni Provinciali delle varie specialità ad iniziare dal salto e combinata nordica dove a spiccare sono i fratelli galliesi Andrew e Michael Lunardi. Nelle prove nordiche passerella per i giovanissimi Alice Pozza e Marta Cherubin (2 A), i giovani Davide Cantele, Roberta Forte, Luca Dalla Costa, Irene Girardello e Martina Mosele dell’Us Asiago Sci, Marta Fabris del 2 A Asiago Altopiano. Sempre apprezzato, non poteva non essere diversamente, l’impegno dell’ inossidabile “master” di Rubbio Marco Crestani (Gsa Asiago). Per lo sci alpino premiati Giulia Pertile e Maria De Pellegrin (Lusiana Monte Corno) oltre a Filippo Sartori (Us Asiago Sci). Numerosi gli attestati di benemerenza attribuiti ad altri atlete ed atleti dal Comitato Provinciale Fisi così come si sono distribuite tarMartina Mosele Guido Carli premiato da Silvano Panozzo ghe a persone e società. Fra i premiati Guido Carli Consigliere Federale e responsabile dello sci nordico, lo Sci Club Gallio, il Gsa Asiago ed agli sposnsor Trade-Off Ski Service e Zaupa Sport ed alle ditte che hanno contribuito al buon esisto della manifestazione. Altra sequele di foto sul podio per i protagonisti ha riguardato il circuito “Lattebusche 2008”, il Grand Prix Zaupa Moda Sport ed il Trade-Off Ski Service. In tutti i presenti la soddisfazione per una manifestazione ben riuscita perché preparata a dovere e l’augurio che il prossimo inverno sia ancora migliore di quello passato. Sotto ogni punto di vista. Renato Angonese Roberta Forte Luca Rigoni Podio ragazze Sci nordico Alessandro Rigoni ritira il premio per il Gruppo sportivo Alpini Podio ragazze Sci alpino 8 Sabato 14 giugno 2008 l’Altopiano 24 Camazzola resta alla guida dell’Asiago Ufficializzata la conferma dell’allenatore. “Presto per parlare di obiettivi – dice Jimmy – ma credo che la nostra potrà essere una squadra da play off. Necessario mettere in campo grinta e energia” “La conferma di Camazzola è di fatto la continuazione di un progetto iniziato insieme, una squadra giovane ed un giovane allenatore per esaltare il nostro vivaio. Noi continuiamo a porci su di una frontiera diversa che mira a realizzare, a costruire una squadra comunque forte e competitiva ma al tempo stesso senza quegli inutili sprechi a cui abbiano spesso assistito e stiamo ancora assistendo”. Con queste parole il Presidente dell’Asiago Hockey, Piercarlo Mantovani, accompagna la conferma ufficiale (da molti data già per scontata da tempo ma che alcune voci avevano anche messo in dubbio) di Jimmy Camazzola sul ponte del vascello giallorosso per il secondo anno consecutivo. Una scelta all’insegna della continuità e della crescita di un lavoro che vuol vedere crescere insieme la squadra giallorossa ed il suo allenatore. Camazzola (che è attualmente in Canada ed il cui ritorno è preannunciato per la fine di agosto, giusto in tempo per raccogliere la squadra e com- pletare la preparazione per l’inizio della stagione n° 75 dell’hockey italiano) ha così commentato: “Sono molto contento di tornare sulla panca dell’Asiago. Il mio primo anno da allenatore è stato molto bello anche se, sfortunatamente, si è aperto con la tragedia che tutti conosciamo. Come squadra nel corso della stagione abbiamo fatto dei grossi passi in avanti e l’anno prossimo, conoscendo bene la situazione e molti giocatori, sarà tutto più facile: io conosco le loro caratteristiche e loro sanno cosa io voglio da loro. Dobbiamo cercare di rimanere in salute e di giocare duramente mettendo in campo tanta grinta ed energia”. Per ora il Direttore Generale dell’Asiago, Martin Pavlu, non parla di un mercato ovviamente già in avanzata fase di <progettazione> in pieno accordo con il tecnico) “anche perché – dice l’ex grande attaccante bolzanino – siamo in attesa di conoscere quali saranno le altre formazioni che si schiereranno al via del torneo 2008/09 (scadenza Pillole di mercato Trofeo Valcellina Bolzano molto attivo in questa fase. Confermati anche Kenny Corupe e l’ex Asiago Jonathan Pittis, ha ingaggiato il 31enne portiere finlandese Pasi Hakkinen (a sostituire Groeneveld trasferitosi ad Alleghe) ed ha riportato in biancorosso, dopo tre stagioni al Renon, il 28enne difensore Alexander Egger. Il Cortina, dopo l’ingaggio del difensore Steve Gallace (lo scorso anno a Brunico), sembra vicino al nuovo coach che non sarà Paul Adey ma potrebbe essere l’americano Larry Suarez, campione d’Olanda nelle ultime due stagioni con il Tilburg Trappers. In casa ampezzana confermatissimi, si dice, i due neo-italiani Mulick e Souza ed il portiere Maund. L’Alleghe, che ritrova la guida tecnica di Mike Kelly, riporta a difesa della sua porta Phil Groeneveld, perde David Clarke (che torna nel campionato inglese con i Nottingham Panthers) ma conferma il capocannoniere Mike Harder, in attesa di sapere se Bilotto resterà o cederà alle sirene tedesche ed austriache. La manifestazione, giunta alla sua sesta edizione, si è consolidata ed è diventata un atteso appuntamento della pre-season nazionale, una sorta di anteprima che ha sempre proposto protagoniste di livello assoluto del panorama italiano, e non solo, anche se quest’anno non ci saranno formazioni straniere per l’avvio anticipato dei campionati austriaco e sloveno. Si giocherà dall’11 al 14 settembre e saranno due le sedi di qualificazione: Claut (dove si giocherà il girone A, che vede già iscritto il Bolzano Campione d’Italia) e, per la prima volta, Asiago (sede del girone B, dove saranno di scena i padroni di casa ed il Milano); non ancora definite le altre compagini che completeranno i due tabelloni, tre posti per i quali sono in lizza Renon, Pontebba, Fassa ed Alleghe. La finalissima si disputerà il 14 settembre a Claut. per le iscrizioni il 13 giugno 2008) e per fare di conseguenza le nostre scelte”. Sugli obiettivi non si sbilancia più di tanto Camazzola “E’ ancora presto per stabilire un obbiettivo – precisa - in quan- to ancora ci mancano dei tasselli per completare la squadra e stiamo facendo in modo che tali giocatori possano essere decisivi a farci fare il salto di qualità. Credo comunque che la nostra potrà, come minimo, essere una squadra da playoff ed in quella fase tutto potrà accadere. L’obbiettivo finale deve essere quello di vincere il maggior numero di partite ed impegnarsi alla ricerca del miglior potenziale”. Cesare Pivotto Confermato il portiere Daniel Bellissimo Dopo la conferma del tecnico Camazzola, la Emisfero Ipermercati Asiago comunica di aver prolungato il contratto con il giovane portiere Daniel Bellissimo. Per l’estremo difensore di Toronto si tratta del secondo anno da professionista nonché del secondo anno in maglia stellata. Durante la prima annata ha fatto registrare una buona media parate pari all’89,6% frutto di 1252 “salvataggi” sui 1398 tiri subiti dalla squadra stellata. Nato a Toronto il 15 Agosto 1984 Bellissimo è chiamato ad un altro con- vincente campionato che potrebbe fargli guadagnare la tanto attesa chiamata in “azzurro” che comunque non potrà arrivare prima della stagione 2009/2010. L’estremo difensore stellato ha così commentato la sua conferma: “Sono veramente felice di tornare ad Asiago. Non vedo l’ora di rincontrare tutti gli amici e di terminare la preparazione in vista della prossima stagione. Questa è un estate molto piena per me; mi sto allenando duramente al fine di guadagnare più forza e resistenza. Inoltre passo molto tempo nell’azienda di famiglia e nel tempo libero mi diletto ad allenare dei giovani portieri del posto. Per la prossima stagione credo che la nostra squadra sarà molto migliorata perchè abbiamo acquisito parecchia esperienza e perchè la squadra ha molti ragazzi che vogliono veramente vincere. Io darò sempre il mio massimo per aiutare la squadra a ottenere quante più vittorie possibile.” C.P. Laboratorio di scacchi Mossa azzeccata! Si è conInfo: per ulteriori informazioni è possibile contattare Alessio Cogo, cluso sabato 31 maggio segretario del circolo presso il Fruit Club Bar di Asiago. Sito internet: http://it.geocities.com/asiagoscacchi ; con un bilancio positivo il e-mail [email protected] primo laboratorio di scacchi, organizzato dal circolo Altopiano 7 Comuni in collaborazione con la Parrocchia S. Matteo di Asiago nell’ambito del progetto destinato a bambini e ragazzi “Noi insieme…per un patronato più aperto”. Il corso di base alla pratica degli scacchi (11 gli iscritti, con età che variavano dal 1998 al 1993) è stato curato da alcuni rappresentanti del circolo altopianese (Marco Baschirotto, Alessio Cogo, coinvolgere parenti ed amici una di un gioco che va a stimolarla renVinicio Rigoni; con la supervisione volta finita la lezione in modo da dendola più attiva. Ritengo poi che del presidente Paolo Lodi) in stret- potersi esercitare anche a casa. Stes- tra loro ci siano anche elementi in ta cooperazione con Don Federico so discorso per il torneo che abbia- possesso delle caratteristiche giumo organizzato a chiusura dell’atti- ste per poter diventare col tempo e lo staff che opera al patronato. << Siamo soddisfatti – racconta vità. Un girone all’italiana con par- buoni giocatori >>. Il torneo ha viAlessio Cogo, uno dei coordinato- tite di 15’ ciascuna. Durante le sfide sto al via otto giocatori (alla fine ri dell’iniziativa – e, viste anche le c’erano concentrazione, tensione, tutti premiati) ed è stato vinto da richieste pervenuteci ed i consensi silenzio, insomma quasi un’atmo- Daniel Rigoni, davanti a Rinaldo ottenuti, credo che il laboratorio sfera da esame. Credo che tutti si Cera, Michele Pesavento, Nicola possa essere riproposto in autun- siano divertiti, lasciando spente le Giacon, Matteo Rigoni, Giovanni no. I partecipanti hanno preso dav- varie console ed accendendo in- Rigoni, Andrea Paganin e Andrea Stefano Angonese vero sul serio l’impegno, tanto da vece la mente, attraverso la pratica Corà. 8 l’Altopiano Sabato 14 giugno 2008 “Bostel, la telenovela è giunta alla fine” Egregio Direttore, ho letto, ancora una volta, sul “nostro” giornale l’ennesima lettera riguardante il Bostel di Rotzo. La versione di chi l’ha scritta potrebbe forse richiedere una risposta articolata, argomentata, o forse potrebbe essere in parte contestata e confutata. Non farò nulla di tutto ciò. Verità sacrosanta, nella pubblicazione della lettera, è certamente il titolo: “La telenovela dell’accesso al Bostel”. Sì, una telenovela. Ma come tutti sappiamo le telenovelas possono piacere o non piacere; possono essere guardate o assolutamente evitate. La telenovela dell’accesso al Bostel è arrivata, per quanto ne so, alla sua ultima puntata. La Comunità Montana e il Comune di Rotzo hanno acquisito 14 mila metri di terreno per garantire ai visitatori l’accesso al sito archeologico, così come ai proprietari dei terreni del posto o ai turisti. Sulla lettera da voi pubblicata veniva scritto che “…gli affari si fanno con i soldi e non con le chiacchiere”. Verissimo! La Comunità Montana e il Comune di Rotzo hanno acquisito quei terreni spendendo complessivamente 25 mila euro: meno di 2 euro al metro; come esposto nella stessa lettera, altri terreni comprati di recente nello stesso luogo sono costati tre volte tanto! Questa cosa mi fa ritenere che Comune e Comunità Montana abbiano ben speso il denaro pubblico garantendo definitivamente il passaggio al sito su terreni di proprietà. Tutto qui. Fine del- la telenovela nel rispetto delle scelte e delle proprietà di ognuno. Altro capitolo riguarda la sistemazione dei numerosi, storici, muretti a secco che sorreggono i terrazzamenti ed i campi. La Comunità Montana provvederà alle proprie competenze secondo quanto stabilito dal Codice Civile che dispone che la cura, la manutenzione e l’eventuale recupero del muretto “a valle” spetta al proprietario dell’appezzamento “a monte”. Ognuno cioè deve provvedere alla messa in sicurezza del muro che sostiene il suo appezzamento essendone, egli stesso, il proprietario. Grazie per lo spazio che mi avete concesso. Cordialissimi saluti alla redazione ed ai lettori. Lucio Spagnolo. I NEOLAUREATI DELL’ALTOPIANO Silvia Tessari di Camporovere, 26 anni. Figlia di Renato e Lorena Rigoni. Laureata a Trento il 4 giugno 2008 in Scienze Giuridiche. Titolo della tesi di laurea: “Il reddito minimo di inserimento: profili di diritto del lavoro”. Dichiarazioni dopo la laurea: “Ringrazio i miei genitori che mi hanno permesso di raggiungere questo traguardo. Tutti i parenti, gli amici, le amiche e Andrea che mi hanno supportato e hanno condiviso con me questa gioia.... e soprattutto per la gran festa organizzata!!!” SALUDI Qua su in montagna, xe tuto tanto bel davero, anca l’estremo saludo a un amico sincero. Co’ te compagni nell’ultimo viajo un montanaro, te lo rivedi in bosco: par funghi o tajar fagaro. Co’ riva sto momento, gnanca la morte te fa più paura, parchè te lo ricordi in mezo la natura. Co’ te si dentro in ciesa, ognun gà ‘na preghiera, che’l sia alpin opure cacciatore: qualchedun la recita al su’ protettore. Co’ te scolti ‘na dedica, un pensiero, un paragon, te scapa anca un sorriso pur se te ghe el magon. Co’ te si in corteo, in fila drio ‘sta bara, ti te te vardi intorno e ogni faccia te xe cara. E co’ te rivi in fondo, con l’ultima canson, che bele ‘ste parole, che dolci anca le rime: Dio del cielo, Signore delle cime. Qua su in montagna xe davero tuto tanto belo: parchè in simitero ogni volta te ghe porti un tu’ fradelo. Maria Grazia di Mezzaselva 25 La mitica 3^D Alberghiera… correva l’anno 1994 Con molto piacere ho letto l’articolo sul giornale l’Altopiano dedicato all’amico e collega Christian Frigo Chef Executive del ristorante italiano “La favola” presso l’Hotel Internazionale Le Royal Meridien a Shangai, Beh, di Christian posso dire molte cose, innanzitutto che è più conosciuto sull’Altopiano con il soprannome di Scoio..datogli ancora ai tempi delle medie ad Asiago. Poi il nostro percorso è proseguito assieme per tutto il triennio dell’alberghiero ad Asiago e poi per la maturità a Castelfranco Veneto. Ma è sull’ultimo anno ad Asiago che voglio soffermarmi, la mitica Classe 3^ D Cucina capitanata dall’ormai inossidabile Prof. Corrado Quarisa, tutt’ora docente in questa scuola. Una classe composta da ben 17 elementi, al tempo una rarità, nel senso che trovare 17 futuri cuochi alla qualifica di fine anno non capitava proprio spesso: la maggior parte alla fine del secondo anno prendeva altri percorsi. La memoria mi riporta ad una classe piuttosto vivace, ma senza ombra di dubbio (e non per falsa modestia) con grandi capacità professionali. Fin dal primo anno. Gli innumerevoli concorsi svolti durante il triennio e le continue vittorie o comunque sempre risultati che ci conducevano al po- dio, ci portavano ad avere un’ottima considerazione di noi stessi e delle nostre capacità. La Kermesse più comica però fu a Bardolino nel 1993, noi eravamo in seconda superiore. C’era un concorso Interregionale sul tema del coniglio e delle sue applicazioni in cucina, nonchè con il miglior abbinamento cibo-vino in onore a Luigi Carnacina. Durante la competizione c’erano ai Fornelli due promettenti figure: Christian e Igor Bocchia, altro grande chef di Asiago che come Christian lavora in Cina, mentre al servizio c’era un’altra figura ben nota ad Asiago Alessio Franquilli per tutti “el Lola”. Alla fine del pranzo Alessio servì alla commissione dei giudici un tortino di mele con una salsa che non ricordo bene, però mi ricordo BENE le sue parole nel presentare il piatto: “E per terminare una semplicissima torta di mele.....” A tale affermazione ci sia- mo messi le mani nei capelli, disperati per lo sminuente commento del nostro compagno proprio di fronte ai giudici. Non ci crederete, ma quel giorno ci siamo classificati, non nascondendo un certo stupore, primi sia nel settore cucina che sala ovviamente con la gioia di tutti. Da quella volta ogni tanto ancor oggi, per prenderci in giro e ridere un po’. quando vedo Alessio mi piace ricordargli la sua celebre frase… Oggi come oggi dei 17 cuochi diplomati nel 1994, ne rimangono 4 ancora attivi nel campo della ristorazione : Igor Bocchia Chef del Ristorante “Le lune” a Macao (Cina), Christian Frigo Chef del Ristorante “La Favola” a Shangai (Cina), Manuel Rigoni chef dell’Hotel Ristorante Erika di Asiago e il sottoscritto Chef e Docente di Cucina. Come di solito si usa dire : “Pochi, ma Boni”... Mirko Rigoni 8 Sabato 14 giugno 2008 l’Altopiano Messaggi dall’Adunata di Bassano del Grappa Quest’anno ho avuto l’opportunità di seguire da vicino l’Adunata degli Alpini, avendo avuto l’opportunità di un permesso per un posto in tribuna. Quindi dalle nove del mattino alle sei di sera mi sono goduto questo spettacolo, credo unico al mondo, di un fiume di penne nere che sono transitate davanti alle tribune in perfetto ordine e allineamento. Mi sono preso degli appunti soprattutto trascrivendo i testi degli striscioni che accompagnavano le varie Sezioni e Gruppi, per cui li riporto di seguito perché mi sono parsi dei messaggi assai significativi, soprattutto quelli portati dalle delegazioni estere assai numerose: Australia, Sudafrica, Cile, Brasile, Colombia, New York, Perù, Venezuela, Nordica e molte Europee. Perù: DALLE ALPI ALLE ANDE, NEMMENO L’OCEANO CI SEPARA; Argentina: POCHI E FEDELI; Sudafrica: L’AMICIZIA E’ PACE; Nord America: RICORDANDO I CADUTI DEL MONTE GRAPPA; Australia: GLI ALPINI D’OLTRE MARE FANNO ONORE ALLA PATRIA; Pola/Fiume/Zara: VIVI O MORTI SIAMO QUI; Francia: LE MONTAGNE NON DIVIDONO MA CONGIUNGONO. E poi di seguito: MONTE GRAPPA TU SEI LA MIA PATRIA; GLI ALPINI NON HANNO CONFINI; GLI ALPINI NON CHIEDONO MAI, AIUTANO SEMPRE; VOLERSI BENE COSTA POCO; COME SEMPRE, PER SEMPRE, PER TUTTI; SUL PONTE DI BASSANO UNA MANO DI SOLIDARIETA’; LA NAJA CI HA FATTO UOMINI E AMICI; IERI DI LEVA, OGGI VOLONTARI ALPINI SEMPRE; GLI ALPINI DISSERO: DONARE VUOL DIRE AMARE; SIAMO COME SIAMO E VA BENE COSI’; L’ONORE DEGLI ALPINI E’ FATTO DI OPERE NON DI CHIACCHIERE: RICORDATELO; AVETE BISOGNO DI GENTE VALOROSA: ECCOCI QUA; SOLO CHI ONORA IL SUO GLORIOSO PASSA- TO E’ DEGNO DI UN GRANDE FUTURO; ONESTA’, LAVORO, SOLIDARIETA’: QUESTE LE NOSTRE ARMI; NON DITE CHE SIAMO IN POCHI, DITE SOLO CHE CI SIAMO; ALPINI: SOLIDARIETA’ FRATELLANZA AMICIZIA; DAL GRAPPA AL ROSA L’ALPIN E’ UNA COSA SOLA; DAL GRAPPA UN PONTE PER L’EUROPA UNITA; TUCC’UN = TUTTI IN UNO; CH’A COUSTA LON CH’A COUSTA VIVA L’AOUSTA (che costi quel che costi viva l’Aosta). Molti indossavano una maglietta tricolore con la scritta: LA POLITICA DIVIDE, GLI ALPINI UNISCONO. Ce n’erano molti altri di striscioni, ma credo di aver scelto i più significativi. Ognuna di queste scritte contiene dei messaggi di vita, che fanno del Corpo degli Alpini una rappresentanza sana del nostro paese, che sa ancora ispirarsi ai valori di solidarietà, di fratellanza e di amicizia, che purtroppo sono stati sostituiti da altri disvalori che saranno causa della decadenza della nostra civiltà.Uno striscione riportava la seguente scritta: QUESTA E’ L’ITALIA VERA, L’ITALIA PULITA. Recita un antico detto salisburghese: “L’UOMO SENZA PASSATO E’ UN UOMO SENZA FUTURO”. Soltanto la consapevolezza del passato ci può far comprendere il presente e può fornirci le coordinate per progettare il futuro. Ovviamente alle sei del pomeriggio, dopo nove ore di permanenza in tribuna, ho raggiunto la mia sezione Monte Ortigara, sesto settore, con la quale ho fatto tutta la sfilata preceduta dal nostro socio più anziano di 95 anni, un coloniale che ha combattuto la Guerra d’Africa dal ’36 e la 2° Guerra Mondiale per oltre 10 anni e che ancora partecipa alle nostre Adunate, suscitando grande emozione e un tripudio di applausi al suo passaggio. Il Presidente nazionale dell’ANA Perona è sceso dalla Tribuna per stendergli la mano e abbracciarlo affettuosamente, augurandogli molti altri anni di vita. Capogruppo Alpini di Rotzo Edoardo dr. Sartori 26 E la legna dove la metto? Gentile redazione, vorrei portare a vostra conoscenza un fatto che mi è successo recentemente. A casa mia sono venuti i Vigili Urbani a fotografare la baracca della legna su segnalazione di un vicino. Vi spiego: nel 2001 ho cambiato la stufa perché era vecchia con una termo cucina visto che lo Stato incentivava l’ecocombustione. Per cui attualmente utilizzo la legna durante tutto l’arco dell’anno. I regolamenti prevedono un “legnaretto” di un metro e mezzo per cinque di lunghezza, naturalmente troppo poco per una famiglia di 4 persone con 6 stanze da scaldare. Quindi abbiamo allestito una baracca in legno aperta, non solo per riordinare un po’, ma anche non troppo vacante per la sicurezza di ci passa vicino (a me è ancora successo vedere lamiere volare dalle legnaie!). Altrimenti cosa facciamo? Buttiamo giù la baracca e copriamo tutto con bel po’ di nylon, magari colorato, che è ecocompatibile, oppure un bel container lamierato che è carino da vedere? Capisco che si possa approfittare poi per tramutare il tutto in abitabile, ma credo che sia importante prendere in considerazione questo problema perché esiste! Non si può pensare ad un regolamento che preveda una baracca in legno vincolata a solo uso di legnaia? Abito in una contrada con una notevole portata di traffico, ma mai asfaltata, nonostante la richiesta. Non c’è allacciamento del gas e non ci sono le fognature, ma le tasse e la mia costante dedizione nel pagarle non calano mai. Poiché ho letto il vostro articolo in cui il nostro sindaco Andrea Gios ha parlato del PAT, mi auguro vivamente che tutte queste nostre problematiche, che per noi cittadini sono importanti, vengano tenute in considerazione. Paolo Carli Leggi e decreti, non sono un po’ troppi? E dire che c’è un ministro della semplificazione detto altrimenti sfascia leggi e Diosa quanto bisogno c’è di disboscare la selva imbrogliatissima di norme dal nostro come dicono i tecnici ordinamento (ci vuole coraggio per chiamare così il disordine o forse è solo ironia travestita). Sì, perché il nostro è un paese che ha un singolare primato quello di vantare il parco leggi più grande d’Europa, calcolato per difetto intorno alle 250mila disposizioni. Più leggi che trattano lo stesso argomento, l’una all’insaputa dell’altra e spesso in contrasto tra loro, ciascuna pretendendo l’esclusiva, accampando chi titoli di priorità, chi la specialità, il riordino o la sostituzione e via elencando. Perciò quanta confusione! Quante discussioni tra gli addetti ai lavori, operatori, funzionari, giudici, avvocati; che se non è facile metterli tut- ti d’accordo non si può dire che la colpa sia tutta loro; il fatto è che le troppe leggi (pensate che soccorrono ancora i principi dell’antico diritto romano) si prestano a interpretazioni divergenti perfino opposte perché se una legge dice sì e l’altra sullo stesso terreno dice no, quale potrà essere la soluzione giusta e condivisa? Buona dunque la trovata del nuovo governo che per rispondere ad un’esigenza largamente invocata ha previsto il ministero della semplificazione delle leggi. Solo che alla prova dei fatti e proprio nel primo giorno di attività, con il pacchetto sicurezza lo stesso governo ha approvato, udite, un decreto legge, due disegni di legge e tre decreti delegati, tutti sulla sicurezza. Non vi sembrano troppi? Ed ancora ripetendo il vizio di tutti i governi anche questo introduce nuove leggi da sventolare come bandiere da propaganda, incurante sia del numero che della qualità del prodotto. In faccia alla semplificazione e ad ogni buona tecnica legislativa che richiedono invece l’utilizzo dei materiali esistenti, se del caso il loro aggiornamento e sempre il coordinamento con le nuove disposizioni. Contro la regola del niente spreco di norme che per esperienza rende un cattivo servizio alla collettività in termini di ritorno. Perché una ridondante e già per questo negativa normazione crea incertezze nell’individuazione precisa del precetto e non poche perplessità circa le conseguenze in caso di inosservanza. Troppo diritto nessun diritto; l’inflazione normativa genera ingorghi e intasamenti nei meccanismi di funzionamento dello stato: forze di polizia, tribunali, carceri e istituzioni collaterali. Per un buon go- verno non sono né il numero di leggi, né la previsione di nuovi reati, né gli aumenti di pena che cambiano o migliorano la vita. Fanno sorridere quei nuovi interventi normativi urlati alla Tv all’indomani di fatti con forte impatto sull’opinione pubblica. Quello che conta veramente non è avanzare e neppure approvare altre leggi che creano solo confusione e tanta disapplicazione, ma il ripristino della legalità. In una parola il ritorno dello stato ai compiti di applicazione quotidiana della legge meno appariscenti ma più utili anche se meno remunerativi nel breve per la politica. Di questo ora ha bisogno il cittadino che lo stato ritorni a fare lo stato non solo nelle sedi politiche o alla Tv ma e soprattutto nelle scuole, negli uffici, nei tribunali, nei trasporti, sulle strade, tutti i giorni. Questo è lo stato dei cittadini. Giovanni Bertacche l’Altopiano Sabato 14 giugno 2008 L’Altopiano srl - Società unipersonale Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 349 - 6548872 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Giovanni Dalle Fusine, Cesare Pivotto, Luigi Frigo Bettinado, Egidio Zampese, Martina Rossi, Gerardo Rigoni, Stefano Angonese, Stefania Simi, Giovanni Rattini Hanno collaborato: Virginia Gianello, Aurora Carli, don Marco Pozza, Alessandro Cunico, Sergio Bonato, Sergio Vellar, Roberta Rodeghiero, Chiara Rigoni Responsabile grafico e impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro - Grafica Altopiano Foto: Foto Verona - Archivio Giornale Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova 8 Sabato 14 giugno 2008 a cura di Giovanni Dalle Fusine l’Altopiano Da sabato 14 a venerdì 27 giugno A metà del mese il Sole a sorge alle 4.18 e tramonta alle 20.00 Sabato 14. S. Eliseo profeta. È il 166° giorno del Calendario Gregoriano. Mancano 200 giorni alla fine dell’anno. Domenica15. SS. Vito e Germana. Lunedì 16. SS. Aureliano e Quirico Martedì 17. SS. Adolfo e Manuele. Mercoledì 18. SS. Marina e Calogero. Luna piena alle ore 18.31 Giovedì 19. SS. Romualdo e Giuliana. Venerdì 20. SS. Silverio e Ettore Sabato 21. S. Luigi Gonzaga. Solstizio d’estate alle ore 0.59 Domenica 22. S. Paolino da Nola. Lunedì 23. S. Lanfranco. Martedì 24. S. Giovanni Battista. Mercoledì 25. SS. Guglielmo e Prospero. Giovedì 26. SS. Rodolfo e Virgilio. Ultimo quarto di Luna alle ore 13.11 Venerdì 27. S. Cirillo. Curiosità legate a questo periodo dell’anno Tre proverbi 3: Der träge esel itzet net mule piarn. (Trad: Il pigro asino non mangia pere vizze). Nemmen au zu paiten, thüt ‘z net bea ‘ma rücken. (Trad: prender a credito non fa male alla schiena) Punto Sport Gallio cerca personale per la stagione estiva. Telefonare allo 0424 658895 o rivolgersi direttamente in negozio Ragazza 26enne offresi come baby sitter. Per informazioni telefonare al 340.0022229 21 giugno. Solstizio d’estate: il sole trionfa nel cielo In questo giorno, conosciuto come il più lungo dell’anno, il sole culmina allo zenith, ovvero si trova nel punto più alto della volta celeste, e di conseguenza la notte risulta più corta delle altre. Le giornate solstiziali nelle tradizioni precristiane erano sacre e ancora oggi ciò si riflette in una festività cattolica che cade qualche giorno dopo il solstizio canonico, al 24 giugno, quando nel calendario liturgico della Chiesa latina si ricorda la natività di San Giovanni Battista. Va detto che i moderni gruppi neopagani e neodruidici celebrano tuttora il giorno di “Midsummer” (Mezza Estate) e i riti solstiziali, che si svolgono in particolare a Stonehenge (vicino ad Amesbury, nello Wiltshire, Inghilterra, circa 13 chilometri a nord-ovest di Salisbury), richiamano sempre migliaia di persone. I giorni solstiziali includono alcune fra le celebrazioni più popolari dell’Occidente e poiché il sole trionfa nel cielo, le antiche tradizioni collegavano questo periodo dell’anno con la comunicazione diretta fra visibile e invisibile. Eti- mologicamente, solstizio significa “arresto del sole”, perché la sua elevazione zenitale non sembra cambiare da un giorno all’altro. I solstizi dipendono dall’inclinazione dell’asse terrestre. Il 24 giugno è il giorno dedicato a San Giovanni Battista, predicatore e profeta del primo secolo a.C., più volte ricordato nei Vangeli per aver preannunziato la venuta del Messia. La festa del 24 giugno era solennizzata con fuochi, falò ed altri riti un tempo collegati agli antichi culti solari giacché la festa cade nel solstizio d’estate, tempo di mietitura e con chiaro riferimento alla simbologia del fuoco e alle sue funzioni purificatrici e propiziatrici. Come nella notte di Natale anche in quella che precede il 24 giugno, che si passa vegliando, si crede che avvengano meraviglie e prodigi tanto è vero che la notte precedente il giorno di San Giovanni è detta “la notte delle streghe”. Tradizioni: La rugiada della mattina di San Giovanni, ovviamente legata all’elemento acqua, ha il potere di curare, di purificare e di fecondare. Nel Nord Europa se una donna desiderava molti fi- Dalle ore 8.45 di sabato 14 alle ore 8.45 di sabato 21 giugno ROANA: Farmacia della dr.ssa Maria Leda Pizzolato, Piazza S. Giustina, 23 FOZA: Farmacia della dr.ssa Gilda Scaffidi Militone, Via Roma, 7 dalle ore 8.45 di sabato 21 alle ore 8.45 di sabato 28 giugno GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dott. Stefano Dalla Valle, Via Prestinari, 34 ROTZO: Farmacia della dr.ssa Anna Bottura, Via Roma, 9/a Distributori domenica 15 giugno ASIAGO: ESSO - Via Verdi 62 ENEGO: SHELL – Via Roma domenica 22 giugno LUSIANA: IP- Viale Europa Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. ARIETE Grazie alla presenza di Urano nel vostro segno, potete permettervi di fare progetti a lungo termine sull’incontro emozionante che avete appena fatto. Se invece siete ancora in attesa, è il momento di far piazza pulita di vecchi problemi che vi sono ormai venuti a noia. Soprattutto nel lavoro è tempo di sbloccare una situazione di stallo che con il tempo può solo peggiorare. TORO Sensibili come siete, non vi saranno sfuggiti i segnali che annunciano l’avvento di un nuovo equilibrio. Nettuno nel segno e Marte in opposizione testimoniano il vostro bisogno di novità. Se però non volete sprecare energie, tempo e denaro, è necessario cercare nella direzione giusta. Usate amicizie e lavoro come occasione di riflessione. GEMELLI Contate su Giove e Venere e concedetevi una pausa dagli impegni più stressanti: è il momento di dedicarsi all’amore, al sesso, allo sport e ai passatempi che più vi piacciono. Per una volta potete sacrificare il dovere al piacere, che è altrettanto necessario. Concedetevi un acquisto di lusso che è, anzi, sollecitato dal destino. CANCRO Il vostro ottimismo e la vostra capacità di mantenere soldi i rapporti di amicizia sono l’asso nella manica per vivere con successo un momento difficile, che servirà comunque a dimostrare quel che sapete fare e quando veramente vi impegnate. Se l’amore è il vostro obiettivo, non avete che da segnalare la vostra disponibilità al partner, basterà un semplice sms. LEONE Non siete certo insensibili alla presenza di Venere opposta al vostro segno che, ove ce ne fosse bisogno, stimola il sex appeal, rendendovi più affascinanti del solito. Potete quindi puntare in 27 gli, doveva stendersi nuda (o rotolarsi) nell’erba bagnata. Cio’ anche se voleva bei capelli e una buona salute. Il 23 giugno, nell’antichità si credeva che le streghe, a cavallo delle loro scope, sorvolassero la Basilica di San Giovanni per radunarsi in un grande sabba annuale. Tra le streghe, la leggenda vuole che ci siano anche Erodiade e sua figlia Salomè condannate a vagare per il mondo su una scopa per espiare la colpa di aver fatto decapitare San Giovanni. Chi crede alla leggenda adotta accorgimenti tali da non far entrare nelle case le cattive maliarde mettendo davanti all’uscio di casa del rosmarino, ginepro, alloro e ulivo benedetto, oppure dell’aglio come antidoto contro i malefici e come erba portafortuna e porta ricchezza o, ancora, un mazzetto di “erbe magiche” formato da iperico, artemisia, ruta, menta e salvia. L’iperico è detto anche “erba di San Giovanni”, una piantina perenne e tappezzante dai bei fiori gialli che sfregati tra le dita emettono un umore che colora la mani di rosso e perciò viene detta anche “sangue di San Giovanni”; l’artemisia, invece, avrebbe proprietà contro il malocchio; la ruta chiamata anche “erba allegra” avrebbe proprietà curative; la menta, soprattutto se bagnata dalla rugiada della notte di San Giovanni, garantirebbe lunga vita come pure la salvia. Una tradizione che va via via scomparendo è l’usanza del piatto di lumache mangiato per evitare litigi e tradimenti. Si riteneva che i quattro cornini delle lumache potessero essere fonte di discordia e quindi correva l’obbligo di nasconderli nello stomaco per bloccare tale rovinosa opportunità. La pesantezza della pietanza era perciò attribuita alla “battaglia intestinale” dovuta alla digestione delle scampate problematiche familiari e amorose. alto, a patto che ne valga veramente la pena. Attenzione, però: c’è il rischio di restare invischiati in una relazione che avete iniziato per pura disattenzione. VERGINE Avete diversi motivi di soddisfazione, ma il vostro incessante bisogno di armonia e equilibrio vi spingono a cercare ancora più lontano. Negli affeti ci sono ottime possibilità di nuovi incontri o, se volete, di ritorni di fiamma. Non è però il caso di sollecitarli, meglio viverli con gentile degnazione. Realizzerete un progetto ambizioso nel lavoro e con gli amici. BILANCIA I cambiamenti che attendete sono nell’aria, ma ancora non riescono a realizzarsi pienamente. Evitate però di sollecitare il destino e occupatevi piuttosto di spianare la strada a un nuovo assetto della vita lavorativa e degli affetti, è ora di fare piazza pulita di ciò che non serve più. Solo eliminando ogni ostacolo riuscirete a partire da zero. SCORPIONE Marte, appena entrata nel vostro segno, vi restituisce il buonumore e il desiderio di impegnarvi in qualcosa di eccitante. Se avete appena fatto un incontro e sentite il bisogno di buttarvici a capofitto, seguite pure il vostro estro. Ma evitate di fare progetti immediati di futuro stabile: potreste accorgervi di dover diminuire l’impegno a favore della vostra libertà. SAGITTARIO Il potente stimolo di Urano che avete certamente percepito vi rende capaci di prendere una nuova iniziativa, che vi aiuterà a liberarvi di ciò che ormai sentite superato, rendendovi disponibili a nuove soluzioni. L’amore, se davvero ci tenete, riprende quota. In caso contrario evitate di tenere vico a tutti i costi un rapporto ormai usurato. CAPRICORNO Mercurio nel vostro segno valorizza fantasia e intelligenza che vi converrà indirizzare oculatamente verso un obiettivo pratico o un progetto ambizioso che, dicono le stelle, andrà a buon fine. Nei sentimenti concedetevi di vivere un’esperienza inaspettata e piacevole, che ha quel fascino dell’effimero che vi piace tanto. ACQUARIO Venere e Sole nel vostro segno colorano l’atmosfera di rosa, ma attenzione, non tutto va come voi vorreste. Siete però nelle condizioni di prendere delle ottime iniziative negli affetti, dove non ci sono ostacoli che possono impedirvi di riuscire nei vostri intenti e nelle questioni pratiche. Puntate nel settore degli investimenti, che vi è congeniale. PESCI Contate sull’appoggio di Marte, un pianeta molto importante che riaccende, se mai si fossero attenuate, le passioni che vi sono più care. Amore, sesso, ma anche sport, o un qualsiasi altro passatempo avvincente: ritroverete l’entusiasmo di cui siete capaci quando qualcuno vi interessa a fondo, e il tempo per dedicarvici pienamente. 8 Sabato 14 giugno 2008 l’Altopiano 28