Guerra totale alle nutrie Parola d`ordine «sterminarle»

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Guerra totale alle nutrie Parola d`ordine «sterminarle»
Provincia 39
L’ECO DI BERGAMO
SABATO 25 OTTOBRE 2014
Guerra totale
alle nutrie
Parola d’ordine
«sterminarle»
Premiato
da Napolitano
lo studente
dieci e lode
La Regione vara un progetto
per l’eradicazione dell’animale
Troppi danni. Solo M5S dice no
Lo studente premiato
FABIO FLORINDI
Guerra totale alle nutrie. A dichiararla è la Regione
Lombardia, dopo che in Consiglio è stato depositato un progetto di legge che ha come obiettivo l’eradicazione della nutria
dal territorio lombardo, con
metodi di abbattimento che si
ampliano rispetto a quelli attuali.
Il documento è stato elaborato da un gruppo di lavoro sulla
base di una delibera approvata
dalla Giunta del Pirellone prima
della pausa estiva di agosto.
Sul testo c’è l’accordo di tutti
i gruppi consiliari, ad eccezione
del Movimento 5 Stelle (che
preferisce aspettare di vedere la
legge prima di prendere una posizione). Da un punto di vista
strettamente finanziario, per il
2014 l’attuazione dei piani di
eradicazione delle nutrie prevede un investimento di 420 mila
euro. A questi si aggiungono 12
mila euro per la costituzione del
Fondo regionale per i danni pro-
vocati dalle nutrie e 30 mila euro per le spese a sostegno della
ricerca universitaria per l’eradicazione.
Alcune stime dell’Università
di Pavia ipotizzano una presenza sul territorio regionale di oltre 900 mila nutrie, concentrate
in particolare fra le province di
Mantova e Cremona. Ma tra le
zone più colpite dal fenomeno
c’è anche la Bergamasca. I danni
arrecati dal roditore sono ingenti e le azioni di contrasto
pianificate dalla Regione Lombardia hanno previsto, fra il
2003 e il 2013, indennizzi agli
agricoltori per quasi 1,25 milioni di euro. Cifra alla quale devono essere aggiunti oltre tre milioni per i piani di contenimento
delle nutrie.
Tocca alle Province
Il primo firmatario del progetto
di legge e coordinatore del gruppo di lavoro, Carlo Malvezzi
(Ncd), ha spiegato che «con questo atto» viene colmato «un
Dalmine
Davide Passarella è stato premiato giovedì mattina al Quirinale dal presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Un campo di mais devastato dalle nutrie a Caravaggio
vuoto normativo e operativo
che ha sospeso in Lombardia i
piani provinciali di abbattimento di questo animale». In pratica
viene previsto, per la restante
parte del 2014, che «le Province
predispongano appositi piani di
eradicazione e non più solo di
contenimento e che, a partire
dal 2015, la Giunta regionale
elabori un Programma regionale triennale per coordinare gli
interventi di abbattimento fino
alla totale eradicazione dell’animale».
In questo modo, ha aggiunto
l’esponente di Ncd, «eviteremo
che i singoli enti si muovano
come in passato in ordine sparso e in modo, quindi, inefficace».
Ampio il ventaglio degli strumenti previsti per arrivare al-
Monella, la richiesta di grazia
sul tavolo del ministro Orlando
Arzago d’Adda
«La fase più lunga, quella istruttoria, è
terminata e ora la richiesta di grazia per
Antonio Monella è sul tavolo del ministro
Orlando, che sicuramente si prenderà
qualche giorno per poi prendere una decisione». Parola del senatore leghista Roberto Calderoli, che sta seguendo in prima persona il caso Monella e l’iter perché
venga concessa la grazia all’imprenditore di Arzago in carcere a Bergamo dall’8
settembre scorso, data in cui si costituì a
seguito della condanna in via definitiva
a 6 anni e 2 mesi di reclusione.
Nel 2006 l’imprenditore uccise,
sparandogli, un ladro albanese
che gli stava rubando un suv nel
cortile di casa. Per chiedere che il
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli conceda la grazia si stanno muovendo da mesi
esponenti politici sia a livello locale sia nazionale, con una raccolta
firme «sponsorizzata» sia dalla
Lega Nord sia dal segretario provinciale del Pd Gabriele Riva, che
è anche sindaco di Arzago.
Ora l’iter è arrivato sulla scrivania del ministro della Giustizia
Andrea Orlando, che nei prossimi
giorni dovrà esprimersi sulla grazia. Intanto ieri per Monella è stata una giornata di visite «istituzionali». In mattinata ha incontrato
in carcere il senatore leghista Giacomo Stucchi. «Vado a trovarlo
tutte le settimane, il venerdì, e so-
Gli striscioni piazzati nei pressi
della casa di Monella FOTO CESNI
no in contatto con i familiari –
spiega il parlamentare di Verdello
–. Anche oggi (ieri per chi legge,
ndr) l’ho trovato bene. È sereno, sa
che deve aspettare ed è fiducioso
perché l’iter per la richiesta di grazia arrivi a una conclusione positiva. Dal canto mio gli porto sempre
qualcosa da leggere, dalla Settimana enigmistica a libri, a fumetti un
po’ divertenti. Guarda la tv ed era
amareggiato per la sconfitta della
sua Juve ad Atene». Anche il segretario provinciale del Carroccio,
Daniele Belotti, ribadisce l’importanza della grazia per Monella:
«Non è una campagna che stiamo
portandoavanticomeLega,maun
fatto di buonsenso e di senso di
giustizia verso una persona che
non dovrebbe stare in carcere.
Non c’è alcuna strumentalizzazione di questo caso e stiamo raccogliendo sostegni a livelli politici e
istituzionali. Per esempio i comuni di Telgate, Cividate, Cene e Palazzago hanno piazzato degli striscioni a favore della grazia». Analoghi striscioni sono comparsi da
tempo anche ad Arzago.
Ieri pomeriggio all’imprenditore hanno poi fatto visita anche
alcuni consiglieri regionali della
Lega, accompagnati dal deputato
Cristian Invernizzi e dall’assessore regionale all’Ambiente Claudia
Terzi. Tra loro i bergamaschi Roberto Anelli, Silvana Saita, Lara
Magoni (della lista Maroni), oltre
a Federico Lena, Donatella Martinazzoli, Fabio Rolfi e Massimiliano Romeo (capogruppo del Carroccio in Consiglio regionale).
«Monella – spiega Terzi – è una
persona molto forte». «Si è commosso quando ha ricordato i figli»,
ha aggiunto Saita. «Ha apprezzato
la visita ed è contento che ci si ricordi del suo caso», ha sottolineato Anelli. Per Invernizzi, «la richiesta della grazia è una battaglia
etica e di civiltà». «Speriamo non
perda la fiducia nelle istituzioni»,
ha concluso Magoni. 1
Fabio Conti
Laura Arnoldi
l’eradicazione della nutria. Malvezzi precisa che si va «dall’utilizzo delle armi comuni da sparo
a quelle da lancio individuale,
alla gassificazione e sterilizzazione controllate, al trappolaggio». Tra l’altro, viene previsto
anche lo studio di metodologie
innovative elaborate in convenzione con le università lombarde. Si tratterà di azioni svolte
all’interno di precise regole stabilite nei piani provinciali ma,
contrariamente al passato, con
possibilità di essere attuate in
qualsiasi periodo dell’anno e su
tutto il territorio regionale, anche quello vietato alla caccia.
Da parte sua, il consigliere del
Pd Marco Carra ha sottolineato
che «se il Consiglio regionale
approverà in tempi brevi il
provvedimento, verranno messi
in sicurezza i finanziamenti già
previsti per il 2014» e, nel contempo, «si allineerà la normativa alle modifiche intervenute a
livello nazionale». E questo
«permetterà non solo di continuare, ma anche di potenziare
i piani provinciali di contenimento del fenomeno».
In questo modo «non ci saranno ulteriori stop che avrebbero solo aumentato la dimensione del problema». Secondo
Carra è importante anche il passaggio del testo in cui si dà avvio
alla ricerca che permetterà di
capire come affrontare la diffusione di questi animali per poter
eventualmente intervenire con
metodi innovativi. 1
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo studente di Dalmine è stato
selezionato con altre 25 ragazzi
provenienti da tutta Italia per il
premio «Alfieri del lavoro - Medaglia del Presidente della Repubblica» edizione 2014, per gli
ottimi risultati scolastici ottenuti.
Davide si è diplomato al liceo
scientifico Einaudi di Dalmine
con il voto di 110 e lode e con una
media scolastica del 10 per i cinque anni precedenti. Ora lo attende la vita universitaria come matricola a Ingegneria Fisica al Politecnico di Milano. Lo studente è
stato ospite a Roma della Federazione nazionale dei Cavalieri del
lavoro da martedì fino a giovedì
per una tre giorni di manifestazioni, incontri e conferenze, culminata con la cerimonia solenne
al Quirinale con la consegna degli
attestati e delle onorificenze. 1
Gl. Vi.